BOLLETTINO
PARROCCHIALE
Bellinzona
11-12
Novembre - Dicembre 2007
LA LETTERA
DEI TRE PARROCI
Un solo comune
Tante parrocchie
Ci permettiamo di inviare a tutti i fuochi di Bellinzona questo numero del nostro Bollettino,
perché attraverso di esso intendiamo ricordare con tutta la comunità civile i 100 anni di aggregazione dei vari comuni che sono entrati a
far parte di quello attuale.
È una circostanza importante, che segna una
svolta significativa: non solo dal punto di vista
amministrativo, ma soprattutto della mentalità aggregativa in tanti settori.
Un po’ ovunque nel Cantone sono in atto queste fusioni di comuni, che permettono un miglior coordinamento delle attività, un risparmio di energie e di forze: ne guadagnano gli
stessi cittadini, che possono beneficiare di
servizi più qualificati, senza eccessivo dispendio economico.
Come ogni medaglia, anche questa ha naturalmente il suo rovescio. Le particolarità locali arrischiano di non trovare più la loro voce;
una certa affezione per le tradizioni e le appartenenze specifiche, formatesi lungo i secoli, potrebbero anche affievolirsi e persino
annullarsi.
Occorre sempre fare attenzione a non perdere mai la propria fisionomia, il proprio volto,
quando ci si unisce a qualcuno e si lavora assieme con lui. Ognuno deve mantenere viva
la propria specificità, dal momento in cui decide di realizzare con altri qualcosa di importante e di utile. L’unione delle diverse fisionomie
non le annulla, ma dovrebbe servire a valorizzarle e ad arricchirle con il contributo di ricchezze e specificità nuove.
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Dalla “chiesa madre”
alle varie parrocchie
Bellinzona ha una tradizione secolare di unità anche dal punto di vista religioso. «L’antica
parrocchia di Bellinzona abbracciava un territorio assai vasto». «Anticamente il clero della chiesa madre provvedeva personalmente ai
bisogni spirituali delle località circostanti». La
sua Collegiata era il centro propulsore di tutta la «pieve». Dal 1442 iniziò il processo di separazione e di creazione delle singole parrocchie. S. Antonino fu la prima, poi Cadenazzo
e via via tutte le altre: Gudo, Sementina, Carasso, Ravecchia, Camorino, Arbedo, Gorduno, Gnosca, Lumino, Castione, Pianezzo, S.
Antonio, Daro, Monte Carasso, Giubiasco.
Nella sagrestia superiore esiste un armadio
con cassetti che riguardavano le parrocchie
vicine. Ora sono vuoti.
A differenza della realtà politica, l’istituzione
religiosa ha subìto in questo modo un processo progressivo di «scorporamento», in vista di
una presenza più qualificata sul territorio. L’Arciprete di Bellinzona, fin quando ha conservato il titolo di Vicario foraneo, ha potuto mantenere un certo legame con le parrocchie che
potremmo chiamare «suburbane».
Solo una ventina di anni fa, per motivi di tipo
pastorale, c’è stata uno scorporamento anche
all’interno dell’unica Parrocchia. Esiste ora dal
punto di vista civile una sola «Parrocchia di
Bellinzona», perciò amministrata da un unico Consiglio Parrocchiale. Essa comprende le
LA LETTERA
DEI TRE PARROCI
parrocchie canoniche della Collegiata, del S.
Cuore e di Gesù Cristo Redentore dell’uomo.
Carasso. Ravecchia e Daro-Artore sono ancora Parrocchie separate, dal punto di vista giuridico.
Dal punto di vista pastorale, assistiamo quindi a una tendenza inversa rispetto a quella politica e civile. Varrebbe la pena di chiedersi se
l’unità civile, che proprio quest’anno ricordiamo, non potrebbe essere un punto di riferimento interessante per un miglior coordinamento anche delle forze, per una pastorale
più unitaria e meno dispersiva.
Almeno all’interno dello stesso Comune politico, potrebbe essere interessante trovare
quelle sinergie che permettono la realizzazione di obiettivi comuni: ad esempio, dal punti di vista amministrativo, quello di trovare un
unico metodo di richiesta del contributo per
sostenere le spese di culto.
Ma è altrettanto urgente cercare assieme
un’impostazione dei Sacramenti che non veda le singole parrocchie o comunità agire con
criteri e metodi molto differenti.
Un patrimonio culturale
da conservare
Se guardiamo poi al patrimonio culturale che
Bellinzona ha ricevuto in eredità dal passato,
non c’è che da rallegrarsi. Ben due chiese della Città, tra le più importanti, appartengono alla società civile: la Collegiata e la Madonna
delle Grazie. Gli impegni di tutti i cittadini per
restaurarle e mantenere non sono indifferenti. I turisti che le visitano sono numerosi e si
può dire che sono tra le attrazioni più grandi.
La comunità ecclesiale che le «tiene aperte»
e le fa vivere cerca costantemente un dialogo
con quella civile. Tutti i cittadini devono sen3
LA LETTERA
DEI TRE PARROCI
tirle come «proprie», indipendentemente dalla loro appartenenza religiosa o dal loro «credo» politico.
In Collegiata abbiamo uno degli strumenti musicali più prestigiosi di tutta la Svizzera, l’organo Antegnati. È uno straordinario strumento
storico che risale al 1588 e che si è conservato ancora in ottimo stato, grazie soprattutto alla sensibilità e agli interventi del Municipio. Da due anni si sta proponendo un festival
organistico che ci auguriamo possa trovare
sempre più ampi consensi.
Anche altre chiese rivestono un interesse culturale notevole. Si pensi ad esempio alla chiesa di San Rocco, che risale al 1330 e che fino
al 1600 era chiamata «S. Maria del Ponte extra muros». Possiede un coro di notevole valore. La chiesa di San Giovanni è stata costruita nel 1768 dai Padri Agostiniani dopo che il
loro antico convento è stato travolto dalle acque. L’attuale chiesa parrocchiale di San Biagio a Ravecchia, pur non essendo il primo
edificio religioso cristiano di Bellinzona, può
risalire addirittura all’anno Mille. Era la «primitiva Collegiata bellinzonese». La chiesa dei
Ss. Quirico e Giulitta a Daro è già ricordata in
una pergamena del 1198 e l’antica chiesetta
romanica di S. Maria della Salute (oggi San
Sebastiano) ad Artore ha una storia altrettanto suggestiva.
La chiesa del Sacro Cuore, nel quartiere nord
di Bellinzona, è una delle più belle fra le chiese
«moderne» del Ticino. Costruita da un giovane
Rino Tami fra il 1936 e il 1939 in stile neo-romano, contiene il ciclo pittorico di Guido Gonzato. Fra gli oggetti di pregio un Cristo ligneo a
grandezza naturale del secolo XV, un tabernacolo barocco e un’icona russa sulla risurrezione. È annoverata fra i monumenti storici, anche se di fattura relativamente recente.
Altri due edifici, proprio nel centro, meritano
un’attenzione particolare: esigerebbero uno
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sforzo da parte di tutti, perché ritornino al loro
originale splendore. Pur non essendo di proprietà comunale, appartengono alla storia della città. Si tratta dell’Oratorio di Santa Marta, legata al Circolo omonimo, che si è estinto
pochi decenni or sono; e del «Corpus Domini», un vero gioiello, oggi pericolante e che il
Consiglio Parrocchiale sta ponendo attentamente sotto una lente di osservazione.
Non voglio entrare in merito ad altri preziosi
beni che la Parrocchia di Bellinzona possiede: oggetti sacri, quadri e statue di valore, reliquiari, libri, registri e pergamene: raccontano
la storia anche civile di Bellinzona. Si potrebbe
creare un «museo» molto ricco, sicuramente
apprezzato da tutti. Il futuro potrebbe prendersene carico, se ci saranno persone sensibili che accolgono e valorizzano una tale eredità.
Questi beni non devono essere presi a cuore
da tutti i Bellinzonesi? Forse che solo la comunità cattolica, sempre più esigua e fragile, de-
LA LETTERA
DEI TRE PARROCI
ve assumersi l’onore e il carico della loro gestione? Se per caso qualcuno di essi andasse
definitivamente deteriorato o perso, non potrebbe essere considerato «omissione» colpevole da parte di tutti?
Oserei persino lanciare una sfida: «Tu che sei
ateo o agnostico, lontano dalla chiesa o indifferente, di altra religione, non credi di sentirti derubato di valori così grandi della tua città,
se tutto andasse perduto? Perché allora non
te ne curi? Cosa fai perché questo patrimonio,
che è anche tuo, possa venire conservato, restaurato, mostrato con orgoglio a tutti?»
Far vivere le pietre
Se non ci fossero persone che si impegnano
a far vivere questi edifici e a mantenere vive
tante tradizioni ereditate dal passato, non arrischieremmo di vedere ridotti i nostri spazi a
semplici «musei»? Ma è per questo che i no-
stri antenati li hanno costruiti? Non sono migliori se vivono?
Ho avuto occasione, alcuni anni fa, di visitare la basilica di San Marco a Venezia: una prima volta con delle guide turistiche. Era bellissimo vedere le opere d’arte in essa presenti e
i mosaici, che si potevano raggiungere da vicino e quasi toccare con mano. Ma alla sera
ho potuto partecipare a una celebrazione liturgica proprio nella stessa chiesa. Il fascino di
quegli stessi capolavori era centuplicato. Era
come se vivessero e permettessero a me e a
tutti i presenti di ritornare nei lontani tempi in
cui sono stati creati.
Ci auguriamo che questo possa avvenire anche per la nostra città: che viva! Eredi delle
testimonianze che abbiamo ricevuto, siamo
tutti invitati a conservarle. Ma la maniera migliore è questa: che le sentiamo come patrimonio che trova nel nostro cuore uno spazio
di accoglienza caloroso. Ognuno a seconda
delle sue convinzioni. Ma tutti perché ci sentiamo responsabili di un’eredità per la quale i
nostri antenati si sono affaticati e in cui hanno creduto.
Per aiutarci a vivere questo messaggio, abbiamo chiesto un contributo, proprio in questo
bollettino, all’Autorità comunale, responsabile
principale dei festeggiamenti per il centenario
dell’aggregazione comunale. La ringraziamo
per la disponibilità e la collaborazione.
Ci scusiamo con tutte le persone che si vedono recapitare nelle proprie case un opuscolo
che magari ritengono indesiderato. Se invece
qualcuno desiderasse approfittare proprio di
questa occasione per abbonarsi al nostro bollettino, ne saremmo lieti.
Per i parroci di Bellinzona
Don Pierangelo
arciprete
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LA LETTERA
DEI TRE PARROCI
Il Natale che dura un anno
Un anno per i diritti umani
Il 4 ottobre scorso, festa di San Francesco
d’Assisi, papa Benedetto XVI ha inviato un
messaggio a Jacques Diouf, direttore generale delle Nazioni Unite per l’Alimentazione
e l’Agricultura (FAO). Era la giornata mondiale dell’alimentazione. Il tema proposto aveva
questo titolo: «Il diritto all’alimentazione».
Questa riflessione anticipa e introduce alle
celebrazioni del 60° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo: tutto
il prossimo anno 2008 sarà dedicato a questo
importante avvenimento.
Sarà questo anche l’anno europeo del dialogo
interculturale.
Argomenti, questi – della fame e del dialogo interculturale – che devono permettere all’umanità intera di progredire verso quegli obiettivi
di sviluppo del Millennio, che l’ONU aveva
proposto a partire dall’anno 2000. Il più grande evento contro la povertà proponeva di dedicare gli anni tra il 2000 e il 2015 a uno sforzo
comune per eliminare fame e ingiustizie. Con
la conclusione del 2007, si può dire che siamo
a «metà percorso».
Obiettivo 2:
Istruzione primaria per tutti.
Azioni concrete: Fare in modo che tutti i bambini e le bambine completino il ciclo scolastico primario.
Obiettivo 3:
Pari opportunità fra i sessi.
Azioni concrete: Eliminare le disparità di genere nella scuola primaria e secondaria.
Obiettivo 4:
Ridurre la mortalità infantile.
Azioni concrete: Ridurre di 2/3 il tasso di mortalità infantile rispetto al livello del 1990.
Obiettivo 5:
Migliorare la salute materna.
Azioni concrete: Ridurre di 3/4 il tasso di mortalità materna rispetto al livello del 1990.
Ecco gli obiettivi proposti:
Obiettivo 6:
Combattere HIV/AIDS e malaria.
Azioni concrete: Arrestare e iniziare a ridurre
la diffusione di HIV/AIDS, malaria e altre gravi
malattie infettive.
Obiettivo 1:
Eliminare fame e povertà estrema.
Azioni concrete: Dimezzare il numero delle
persone che soffrono la fame e vivono con
meno di 1 dollaro al giorno.
Obiettivo 7:
Assicurare la sostenibilità ambientale.
Azioni concrete: Dimezzare il numero di persone che non hanno accesso all’acqua potabile e ai servizi igienici.
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LA LETTERA
DEI TRE PARROCI
Obiettivo 8:
Sviluppare un’alleanza globale per lo sviluppo.
Azioni concrete: Favorire la cooperazione allo sviluppo Nord-Sud, la riduzione del debito,
l’accesso ai farmaci
Proprio sul primo di questi obiettivi il Papa si
sofferma. Ricorda che uno degli scopi fondamentali che l’ONU si prefigge è quello di «liberare dalla fame milioni di esseri umani, la
cui vita è in pericolo per la mancanza del pane quotidiano».
È amara, purtroppo, la constatazione alla quale egli giunge: «Gli sforzi compiuti finora non
sembrano aver ridotto significativamente il
numero degli affamati nel mondo». Le preoccupazioni tecniche ed economiche dei grandi
della terra fanno dimenticare che prioritaria è
invece la dimensione etica, quella che si può
tradurre nel detto evangelico: «dare da mangiare agli affamati» (Mt. 25, 35).
Che tutti abbiano a sufficienza da mangiare è
il primo dei diritti umani. Ogni persona umana
deve poter accedervi, «senza distinzioni né discriminazioni».
Ma non si tratta solo di offrire beni materiali. Limitarsi a questo è troppo poco. Il punto
di partenza è il sentimento di compassione e
di solidarietà, che dovrebbe spingere ognuno di noi a condividere con gli altri soprattutto
l’amore. Dall’amore concreto verrà poi la capacità di dare a chi è nel bisogno il minimo necessario per la sua sopravvivenza.
Sono soprattutto i bambini le prime vittime
di una scarsa alimentazione o della sua mancanza assoluta. Le conseguenze sulla loro sopravvivenza e sul loro sviluppo sono deleterie.
«Penso in modo particolare alla situazione dei
bambini – prime vittime di questa tragedia –,
a volte ritardati nel loro sviluppo fisico e psi-
Ventiquattro domande
e ventiquattro risposte
Il giorno più bello? Oggi.
L’ostacolo più grande? La paura.
La cosa più facile? Sbagliarsi.
L’errore più grande? Rinunciare.
La radice di tutti i mali? L’egoismo.
La distrazione migliore? Il lavoro.
La sconfitta peggiore? Lo scoraggiamento.
I migliori professionisti? I bambini.
Il primo bisogno? Comunicare.
La felicità più grande? Essere utili agli altri.
Il mistero più grande? La morte.
Il difetto più grande? Il malumore.
La persona più pericolosa? Quella che mente.
Il sentimento più brutto? Il rancore.
Il regalo più bello? Il perdono.
Quello indispensabile? La famiglia.
La rotta migliore? La via giusta.
La sensazione più piacevole? La pace interiore.
L’accoglienza migliore? Il sorriso.
La miglior medicina? L’ottimismo.
La soddisfazione più grande? Il dovere compiuto.
La forza più grande? La fede.
Le persone più necessarie? I sacerdoti.
La cosa più bella del mondo? L’amore.
Madre Teresa
(Dal volume Madre Teresa. Ricordo e messaggio)
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LA LETTERA
DEI TRE PARROCI
chico e, in molte occasioni, costretti a un lavoro forzato o arruolati tra i gruppi armati per ricevere in cambio un po’ di cibo».
Proprio il riferimento a questi bambini che soffrono un’ingiustizia così palese può essere argomento di riflessione anche per il tempo del
Natale, al quale ci prepariamo a partire dall’inizio dell’Avvento.
La venuta del Signore in mezzo a noi non può
essere ridotta a un ricordo nostalgico del passato. Il Bambino che deponiamo nei nostri
presepi e al quale cantiamo le nenie natalizie
continua a nascere nelle periferie più povere
delle città di questo mondo: anche in Europa.
Poche settimane fa, i telegiornali mostravano baracche fatte sgomberare e distrutte dalla polizia di Madrid. Le mamme angosciate si
chiedevano dove avrebbero potuto portare i
loro bambini nelle notti successive. Erano tutte immigrate e senza appoggi economici o politici.
Immaginiamo le grandi metropoli del Terzo
Mondo. Deve esserci qualcosa di tremendamente ingiusto se oltre un miliardo di persone
vive con un dollaro al giorno e altri due miliardi sussistono con meno di due dollari. Mentre
per i paesi del G8 la rendita annua media delle
persone si aggira attorno ai 25’000 dollari, per
gli altri la vita scorre disperata e viene messa
in discussione la stessa sopravvivenza.
Quando il Figlio di Dio viene in questo mondo,
assume la sofferenza della sua gente, dei più
poveri: per mostrare l’attenzione, la benevolenza di Dio nei loro confronti. Diventa povero,
debole, impotente, per solidarizzare con tutti
quelli che vivono ai margini della società. Assume la sofferenza della sua gente, per offrire
loro una speranza di vita, non solo spirituale.
Quando noi credenti ci troviamo nelle nostre chiese a celebrare la S. Messa di Natale, spezziamo questo «Pane della vita» che è
il Signore Gesù, che ha condiviso in tutto la
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sofferenza dell’uomo fino alla morte. Diventa «pane» che si fa mangiare, consegnandosi
ancora nelle nostre mani.
Ma non possiamo «ricordarlo» semplicemente «spezzando ostie»: sarebbe facile e fin troppo comodo. Occorre che impariamo a condividere come Gesù la nostra esistenza con gli
altri: quelli che vivono accanto a noi e i poveri.
Perché solo dando a loro il nostro amore, potremo percepire che Gesù continua a nascere in mezzo a noi e nel mondo. Sarà allora un
vero Natale.
Un Natale che non finisce però la sera del 25
dicembre o con l’Epifania, che conclude il periodo natalizio. Tutto il prossimo anno 2008
dovrà essere un po’ Natale: perché dovremo
riflettere per tutti i 366 giorni di questo anno
bisestile (ne abbiamo uno in più) sui diritti non
solo dei bambini, ma di tutti gli uomini, che
chiedono cibo, istruzione, uguaglianza di diritti, salute, accesso all’acqua, annullamento dei
debiti soprattutto per i paesi poveri.
Se in questo tempo, avremo dato il nostro pur
piccolo ma determinante contributo affinché
la famiglia umana abbia ottenuto «un futuro libero dal dramma della fame» (dal messaggio
del Papa), davvero sarà evidente che il Signore è venuto in mezzo a noi. È stato Natale davvero tutto l’anno.
“
Se fossimo capaci di vedere
l’immagine di Dio nel nostro prossimo,
credete che servirebbero ancora
armi e generali? (Madre Teresa)
”
PROPOSTA
CARITATIVA
Bancarella natalizia
Mons. Luciano Capelli, un valido e intraprendente prete
salesiano è stato consacrato vescovo di Gizo, una delle
isole Salomone, il 21 ottobre
scorso. L’ordinazione ha dovuto essere compiuta sotto
un capannone, in riva al mare. La celebrazione è stata
caratterizzata da canti e danze di festa.
L’intera diocesi di Gizo è stata
colpita dal terremoto più forte mai sentito da quelle parti;
l’onda Tsunami di 5 metri si è
abbattuta il 1° aprile mattina
alle ore 7.30 locali. Gizo era
pronta a ricevere la croce dei
giovani in preparazione per la
Giornata mondiale della gioventù a Sydney... Invece ha
avuto una croce tutta diversa
per la popolazione intera.
Gizo è una delle isole nel
west Solomons, famosa per
i fondali marini stupendi, un
altro centinaio di isolette le
fanno corona (situata a circa
350 chilometri da Honiara). È
un importante centro di turismo, ha sviluppato numerose tonnerie, possiede grandi
riserve di legname che contribuiscono notevolmente allo sviluppo dell’economia nazionale. Gran danno dunque
non solo alla gente ma anche
ad una vena importantissima
dell’economia nazionale.
Le case infatti di Gizo (5’000
abitanti) sono tutte in legno
e rare sono quelle a due piani. Nelle tante isole circostanti (un centinaio) i pescatori vivono in villaggi sulle spiagge,
in capanne di «bush material» (piante locali e foglie). La
cattedrale di Gizo è stata divi-
sa in due dal terremoto e il resto del disastro è stato fatto
dalle onde.
Per incoraggiare don Luciano all’inizio del suo ministero
episcopale, per dimostrargli
la nostra vicinanza e affetto, vogliamo offrirgli il nostro
modesto contributo, attraverso il ricavato di questa bancarella che intendiamo allestire
al nostro mercatino di Natale.
Se qualcuno, passando accanto ad essa, vorrà soffermarsi per un pensiero gentile, potrà aiutare i poveri e
sfortunati abitanti di quell’isola lontana a ritrovare il proprio
sorriso.
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100 ANNI
DI AGGREGAZIONE
La Città e la Parrocchia
Carissime e carissimi
concittadini,
questa di portare un saluto istituzionale sul bollettino
della Parrocchia, la ritengo
un’occasione gradita e propizia, per rivolgere con piacere
alcuni pensieri alla collettività
bellinzonese.
Se vale quanto ebbe a dire
Cavour «libera Chiesa in libero Stato» è altrettanto pacifico che a Bellinzona le rispettive libertà sono state
senz’altro esercitate da ambo le parti, in modo intelligente, costruttivo e nell’interesse della comunità tutta.
Da decenni, in Città i rapporti
tra Parrocchia e Municipio si
sono sviluppati su di un fertile terreno di vasti accordi e
ampia intesa.
Evidentemente (ed è sempre
così) questa felice situazione è passata attraverso delle
spiccate personalità che hanno marcato e alimentato, al di
là delle istituzioni, un bel clima cittadino.
E, dunque, voglio qui ricordare le ultime due figure che
sono entrate a far parte del
tessuto urbano e che ne sono divenute parte integrante,
in quanto ben presenti nella
vita di comunità parrocchia10
le e laica di questi ultimi anni.
Don Giuseppe Torti, poi diventato il «nostro» Vescovo e
Don Alfredo Crivelli. Due uomini «del fronte» che hanno
operato sul terreno, dando un
reale esempio di legame con
la gente e di vero affetto verso la Città.
E, ora, a Bellinzona è arrivata
una lieta sorpresa. Don Pierangelo Regazzi. Un amico
del vissuto cittadino, che da
subito ha saputo farsi apprezzare per singolarità e schiettezza.
Rivado poi qui alla realizzazione di opere di restauro di
eccezionale e inedita importanza. La Chiesa Collegiata,
il nostro Duomo domestico
che domina e si apre sul nostro salotto per eccellenza: il
Centro Storico. Santa Maria
delle Grazie da poco riaperta
a fedeli e visitatori.
Ma oltre a questi edifici sacri
di proprietà della Città, sono
stati portati a termine lavori
di restauro promossi direttamente dalla Parrocchia, naturalmente con il fattivo supporto dell’Autorità cittadina.
Questo modo di camminare
assieme è di certo un tangibile esempio, guardato con attenzione da molti.
Volentieri, mi faccio interprete dell’augurio che questa
amichevole e sentita collaborazione possa trovare piacevole e felice continuità.
Con stima e simpatia.
Avv. Brenno Martignoni
Sindaco di Bellinzona
100 ANNI
DI AGGREGAZIONE
Care e cari Bellinzonesi,
è con piacere che colgo l’opportunità di inserire un contributo culturale nel Bollettino
parrochiale, pubblicazione in
genere dedicata all’informazione religiosa, in quanto ritengo che cultura e religione
siano inscindibili.
Mi rallegra in particolare la novità di mettere a disposizione
uno spazio culturale nell’ambito della «finestra sul mondo», iniziativa che ospita non
solo le offerte della Parrocchia dedicate a manifestazioni pubbliche che interessano
da vicino i problemi della giustizia, della pace e dell’ecologia, ma pure le proposte culturali della Città.
Questo sta a significare l’importanza che la Parrocchia rivolge alle attività culturali che
siano esse promosse dalla Città o direttamente dalla
Parrocchia.
Un vero precursore in questo
senso è stato Don Alfredo
Crivelli, che ha saputo e voluto promuovere con grande
dedizione la cultura quale elemento di aggregazione tra la
società civile e quella ecclesiastica.
Sono felice che con l’arrivo di
Don Pierangelo Regazzi non
sia solo garantita la continuità
di questa impostazione, ma
riceve ulteriori spinte propositive grazie alla ricettività e
sensibilità dimostrata nel stimolare in modo propositivo
la collaborazione con la Città.
Lo dimostra in modo splendido il lavoro fatto per il restauro dell’organo Antegnati, uno
straordinario strumento storico che risale al 1588 ed è tra
i più qualificati della Svizzera,
che ha stimolato la nascita
dell’associazione Antegnati.
Un lavoro progredito a quattro mani dove la collaborazione tra Chiesa e Municipio si è
tradotto in un Festival organistico che viene proposto, con
successo, da due anni.
E qui mi sento di ringraziare
di cuore Don Pierangelo per
l’instancabile intraprendenza
nonché disponibilità nell’accogliere o, meglio, nel saper
cogliere, occasioni imperdibili per offrire alla cittadinanza momenti di alto livello culturale. Come ad esempio le
collaborazioni avute con la
rassegna Cantar di Pietre, il
Festival Organisitco di Magadino e Le settimane musicali
di Lugano. Senza poi dimenticare l’accoglienza riservata
a gruppi musicali provenienti dall’estero, che hanno con-
tribuito in modo tangibile alla
promozione della Città di Bellinzona e della sua vita culturale.
Mi auguro, e ne sono convinta, che la collaborazione e la
condivisione d’intenti nell’attività di promozione della cultura tra Parrocchia e Città
possa continuare su questa
scia per l’immagine positiva
della nostra Bellinzona.
Flavia Marone
Municipale
Capo Dicastero cultura,
storia e promovimento
turistico regionale
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100 ANNI
DI AGGREGAZIONE
Note del Consiglio Parrocchiale
della Parrocchia di Bellinzona
Breve richiamo alla storia recente
Fino al 1989 la Parrocchia della Collegiata,
comprendente le comunità del Sacro Cuore e
di Gesù Cristo Redentore dell’uomo, già Madonna delle Grazie, era retta dal Capitolo dei
canonici.
Il Nuovo Codice di diritto canonico, entrato in
vigore nel 1983, stabiliva che, come già avvenuto a Lugano, le parrocchie capitolari dovevano essere scorporate e rese indipendenti dal Capitolo, prevedendo la convocazione
dell’Assemblea parrocchiale e la nomina del
Consiglio Parrocchiale.
Nel 1990 nasceva quindi la Parrocchia di Bellinzona comprendente le tre comunità (parrocchia o quasi parrocchia) della Collegiata,
del Sacro Cuore e di Gesù Cristo Redentore
dell’uomo, rette rispettivamente dall’Arciprete della Collegiata e dai relativi parroci delle altre due parrocchie.
Per contro rimanevano completamente indipendenti, anche se oggi non hanno più un loro parroco, le parrocchie di Carasso, Daro e
Ravecchia. Inoltre le frazioni di Galbisio e di
Molinazzo appartengono ancora rispettivamente alla parrocchia di Gorduno e a quella
di Arbedo.
Assemblea Parrocchiale (AP)
L’AP è l’organo decisionale della Parrocchia.
Attualmente viene convocata una sola volta
all’anno per discutere e approvare i conti preventivi e consuntivi e gli investimenti necessari.
L’AP nomina ogni quattro anni il Consiglio Parrocchiale, la Commissione di gestione (revi12
sione) e i delegati parrocchiali nei vari consessi diocesani.
Purtroppo all’AP che viene convocata regolarmente, partecipano solo una trentina di parrocchiani; in avvenire una maggiore presenza
sarebbe auspicabile. La partecipazione all’AP
è, oltre che un diritto e un dovere dei parrocchiani, una dimostrazione di attaccamento alla nostra Parrocchia.
Consiglio Parrocchiale (CP)
È l’organo esecutivo e amministrativo della
Parrocchia, per contro non è responsabile nel
campo pastorale, di competenza dei sacerdoti e dei consigli pastorali.
Il CP di Bellinzona è composto da sette membri: l’Arciprete della Collegiata è membro di diritto e un membro è designato dal Municipio
quale rappresentante della Città. Gli altri cinque membri sono di nomina assembleare. Le
candidature sono proposte dalle tre Comunità
in modo da garantirne la rappresentanza.
All’interno del CP viene poi scelto il presidente, il vice-presidente e il segretario.
Il CP è responsabile dell’amministrazione generale della Parrocchia, della gestione dei beni mobili e immobili, del versamento della
congrua ai sacerdoti o dei contributi alle singole comunità e del pagamento dei relativi
oneri sociali.
Deve inoltre allestire i conti preventivi e consuntivi e convocare l’Assemblea Parrocchiale
stabilendo la lista delle trattande.
Restauri
Dopo il restauro completo della Chiesa di S.
100 ANNI
DI AGGREGAZIONE
Ricostruzione della fontana Triulzio secondo la nostra ipotesi (Disegno dell’arch. Enea Tallone)
Rocco, della facciata e dell’organo di S. Giovanni, il CP intende proporre all’AP il restauro dell’Oratorio del Corpus Domini, notevole
monumento che però attualmente si trova in
uno stato a dir poco di abbandono.
In futuro il CP dovrà pure occuparsi dei seguenti monumenti: la Chiesa della Madonna
della Neve, San Giovanni (facciate laterali),
Scuola di San Rocco (locale della Confraternita sovrastante la sacristia). Evidentemente
per poter realizzare quanto programmato bisognerà reperire i mezzi finanziari necessari:
problema che preoccupa non poco il CP.
Finanze della Parrocchia
Il conto d’esercizio 2006 della Parrocchia
di Bellinzona chiude con una perdita di Fr.
24’346.54.
Il totale delle entrate ammonta a Fr.
398’440.07 mentre il totale delle uscite ammonta a Fr. 422’786.61.
Le entrate attuali non permettono un maggior finanziamento delle attività delle singole Comunità, una migliore manutenzione delle
chiese e un auspicabile aumento delle congrue ai sacerdoti.
Contributo volontario
Nel 2006 sono state inviate ai parrocchiani
7’028 bollette e solo 2’334 (pari al 33%) hanno risposto versando un contributo alla Parrocchia.
Sono stati incassati Fr. 275’800.– che rappresenta il 42% della cifra teorica (Fr. 654’966.–)
calcolata adottando l’aliquota del 3,5 rispetto
all’imposta comunale.
Una maggior sensibilità da parte di tutti i parrocchiani permetterebbe al CP di affrontare
con maggior tranquillità le necessità attuali e
future.
Il Consiglio Parrocchiale
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100 ANNI
DI AGGREGAZIONE
“Io sarò loro Dio”
Ecco, i giorni vengono, dice il SIGNORE, in
cui Io farò un nuovo patto; Io metterò la mia
legge nell’intimo loro, la scriverò nel loro cuore, e Io sarò loro Dio, ed essi saranno mio popolo. Geremia 31:33.
Che cosa voleva intendere Geremia quando
scrisse queste parole?, ci possiamo chiedere.
Il Profeta si stava rivolgendo a uomini e donne
che stavano vivendo una situazione assolutamente disperata, quella di trovarsi deportati in
una terra straniera, dopo che la loro città Gerusalemme era stata distrutta e saccheggiata
dall’esercito babilonese.
La fine così ingloriosa del regno di Giuda non
dimostrava chiaramente, così alcuni sostenevano, che Dio aveva per sempre dimenticato il
suo popolo, abbandonandolo al suo destino?
L’immane catastrofe che si era abbattuta su
Gerusalemme non era forse la prova tangibile
che non aveva più senso sperare?
Che cosa c’è da sperare, si sente ancora oggi ripetere, seppure in un contesto assolutamente diverso, quando si arriva alla vecchiaia?
Perché mai si dovrebbe essere fiduciosi?
Ora Geremia, che pure, quando era stato necessario, si era distinto per essere una voce
realistica tra tante voci ottusamente ottimiste, a questa gente, che guardava soltanto al
passato ed era incapace di sperare, annunzia
un evento straordinario: Ecco, i giorni vengono in cui Io metterò la mia legge nell’intimo loro, la scriverò nel loro cuore, e Io sarò loro Dio,
ed essi saranno mio popolo.
Queste parole del profeta erano destinate a
trovare compimento alcuni secoli più tardi in
un lontano e sconosciuto paesino della Giudea, con la nascita di Cristo. Allora un nuovo
14
patto sarebbe stato stipulato, una nuova legge sarebbe stata data agli uomini di buona volontà, una pagina si sarebbe definitivamente
chiusa e un’altra aperta.
Ora se è vero che la notte di Betlemme ha
comportato per tutta l’umanità l’inizio di un
tempo nuovo, un tempo in cui la parola di Dio
dovrebbe essere scritta in noi, come mai non
avvertiamo nei nostri cuori un minimo di calore e di entusiasmo?
I giorni vengono, i giorni stanno venendo, ecco l’annunzio per questo periodo di Avvento!
Possano queste parole passare nel grigio della nostra vita quotidiana portandovi il soffio liberatore di Cristo e la gioia del Natale.
Il Signore è vicino. Il Signore viene. Vieni o Signore Gesù. Possa essere questa la preghiera di tutta la Chiesa di Cristo.
Pastore Paolo de Petris
Ringrazio sentitamente il collega Don Pierangelo Regazzi per la possibilità che mi da dalle
colonne di questo giornale di porgere, a nome
della Chiesa Riformata di Bellinzona e dintorni, a tutta la comunità Cattolica i miei più sentiti Auguri per un Natale sereno e benedetto
da Colui che era, che è e che viene.
PROPOSTE
FORMATIVE
2008, anno del Giubileo di Lourdes
Nel 2008 ricorre il 150.mo
anniversario delle apparizioni della Madonna a Lourdes. I festeggiamenti dureranno un anno intero: dall’8
dicembre 2007 all’8 dicembre 2008. Dodici missioni legate ai messaggi di Lourdes
(i giovani, le persone malate, i portatori di handicap, la
pace, l’ecumenismo, il volontariato...) saranno valorizzate
da uno o due grandi pellegrinaggi. A partire dall’8 dicembre 2007, ci saranno celebrazioni giubilari.
La diocesi organizza nel mese di agosto un pellegrinaggio speciale, diretto da Mons.
Vescovo. Anche la Parrocchia
della Collegiata nel mese di
ottobre, intende organizzare
un pellegrinaggio in pullman.
Per vivere bene questo importante avvenimento, abbiamo la fortuna di avere tra noi,
alla fine di novembre uno dei
principali responsabili dei pellegrinaggi italiani di Lourdes.
Si tratta di P. Mario Biffi.
Padre Mario Biffi è un bergamasco di 63 anni, trenta dei
quali passati da missionario
in Laos, Uruguay e Paraguay.
Quando la salute gli ha imposto di rientrare, ha chiesto di
andare a Lourdes, dove segue i pellegrini italiani.
Egli è a nostra disposizione
durante una serata, nella quale si intratterrà in colloquio
con le persone che desiderano incontrarlo. Non farà una
conferenza, ma un incontro
familiare. Tutti potranno rivolgersi a lui per avere informazioni di prima mano sull’anno
giubilare, sull’intensa spiritualità di questo importante santuario della Francia. Partendo dalla sua testimonianza e
attingendo alla sua profonda spiritualità, sarà possibile
per tutti vivere già qui l’atmosfera che si respira a Lourdes
ed eventualmente prepararsi
a questo importante avvenimento.
P. Mario Biffi
responsabile dei pellegrinaggi italiani a Lourdes,
animerà un
INCONTRO FAMILIARE
in preparazione all’anno giubilare
venerdì 23 novembre, alle ore 20.15
presso l’Oratorio di Bellinzona, in via Magoria 12
Viene sospesa
la preparazione del Vangelo della domenica
Tutti sono cordialmente inviati.
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PROPOSTE
FORMATIVE
Decennale del gruppo di danza sacra
Sabato 24 novembre, ore 20.30, chiesa di San Giovanni
«Lascia che il tuo spirito danzi»
Domenica 25 novembre, ore 10.30 in Collegiata
Animazione della solennità di Cristo Re e Signore dell’universo
Attività del Vicariato in preparazione al Natale
Martedì 4 dicembre, ore 20.30, a spazio aperto
discussione sul tema
«Come presentare il Natale ai bambini»
coordinatore P. Callisto
Martedì 11 dicembre, ore 20.30, a spazio aperto
incontro con il vescovo Mons. Piergiacomo Grampa
sulla sua Lettera Pastorale
«Figlio perché ci hai fatto questo?»
L’educazione cristiana
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PROPOSTE
FORMATIVE
Spazi di educazione sociale
Per giovani dalla IV media alla IV superiore o apprendisti
Lo scorso anno abbiamo fatto l’esperienza di incontri mensili
(domenica sera) chiamati «Spazi di educazione sociale».
Al termine degli stessi, in fase di verifica da parte nostra, dei
genitori e degli animatori, il giudizio è stato più che positivo e
la richiesta di continuare pressante.
Per questo anche quest’anno sono ripresi questi «spazi». È
stata fatta la richiesta di non ritrovarsi prima per mangiare la
pizza, perciò il programma sarà il seguente:
19.45
20.00
21.00
21.30
Esposizione del tema
Lavoro di gruppo
Discussione generale
Termine dell’incontro
Il tema generale per quest’anno sarà il seguente:
LA RESPONSABILITÀ
Avremo spesso dei relatori anche esterni ed i giovani saranno
ancora più coinvolti.
Ai giovani iscritti sarà richiesto il versamento di una tassa pari
a Fr. 30.– mentre i genitori sono esenti.
Tutti gli animatori sono dell’avviso che è importante che anche
i genitori partecipino.
Coloro che lo scorso anno hanno partecipato, hanno riconosciuto l’utilità di questi incontri.
Le date dei prossimi appuntamenti (sempre di domenica)
sono le seguenti:
Per il 2007:
Per il 2008:
11 novembre - 16 dicembre
13 gennaio - 24 febbraio - marzo pausa
6 aprile - 18 maggio - 8 giugno
Gli interessati possono iscriversi telefonando negli orari d’ufficio al numero 091 820 08 80.
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PROPOSTE
FORMATIVE
Vogliamo una scuola genitori a Bellinzona?
Un gruppo di enti ed associazioni, cosciente che il «mestiere» più difficile del mondo sia quello dei genitori, ma allo stesso tempo sicuro che i genitori di Bellinzona sentano il desiderio di aggiornarsi, discutere e progettare interventi costruttivi
nel campo educativo, ha pensato di aprire una «Scuola per
genitori».
Lunedì 12 novembre si sono incontrati a Spazio Aperto i rappresentanti di diversi enti e associazioni. L’iniziativa è appoggiata dal Dicastero Attività giovanili e dal Dicastero Scuole del
Municipio di Bellinzona. I nostri quotidiani vi informeranno su
come si svolgerà e quando saranno aperte le iscrizioni.
Preparazione del Vangelo della domenica
Vi comunichiamo le date dei prossimi incontri:
21 dicembre; 18 gennaio e 15 febbraio
Laboratorio della Fede
Vi comunichiamo le date dei prossimi incontri:
5 dicembre; 16 gennaio e 13 febbraio
Settimana di preghiera per l’unità dei Cristiani
18-15 gennaio 2008
«Pregate continuamente» (1 Tes. 5, 17)
La settimana di preghiera per l’Unità dei Cristiani assumerà il
prossimo anno una connotazione tutta particolare in quanto ricorre il centenario.
Una celebrazione ecumenica, con la presenza del pastore Paolo De Petris e dell’arciprete don Pierangelo Regazzi, avrà luogo:
mercoledì 23 gennaio 2008 alle ore 17.00
Chiesa evangelica di Via Stefano Franscini
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MUSICA
E CONCERTI
Concerto
Il gruppo
THEOTOKOS
di Bucarest (Romania)
sarà presente
di canti religiosi e popolari
della vecchia Russia
Mercoledì 28 novembre 2007
ore 20.15
Chiesa Collegiata, Bellinzona
Entrata gratuita
Colletta alla fine del Concerto
Domenica 25 novembre 2007
Chiesa Collegiata, Bellinzona
durante la S. Messa delle ore 20.00
Si tratta di un gruppo di 12 cantori, laureati al Conservatorio di Bucarest e preparati dal punto di vista teologico.
Al termine della celebrazione, eseguiranno brani di musica sacra bizantina.
Offerta libera a loro favore,
durante la S. Messa.
Domenica 16 dicembre 2007, ore 17.00
Chiesa di San Rocco, Bellinzona
Concerto di Natale
con
«La Coralina di Gnosca»
diretta da Francesca Gianoni Casanova
Canti natalizi e lettura di testi dagli scritti
di San Giovanni della Croce
Il Coro di San Pietroburgo
dopo varie tournée di grande successo
in tutto il mondo canterà per noi. LYRA
è un coro di cantanti professionisti, che
cantano come solisti per la Chiesa ortodossa russa e per l’Opera della loro città.
Lo scopo del coro è studiare e riproporre
vecchi e nuovi canti della liturgia ortodossa e popolare ad un vasto pubblico.
In tournée si esibiscono con sei elementi: due soprani, un mezzo soprano, un tenore, un baritono e un basso.
Un’occasione da non perdere per chi ama
la musica di questo genere.
19
RICORRENZE
IMPORTANTI
In ricordo di don Gianni
Una S. Messa in suo suffragio sarà celebrata
nella chiesa parrocchiale di Daro, domenica 9 dicembre, alle ore 10.00,
durante la presentazione alla comunità dei bambini della Prima Comunione.
Riportiamo, da un editoriale di «Presenza»*
dell’ottobre 1974, alcuni passaggi in cui don
Gianni ben riassumeva la sua visione di parrocchia.
(* Presenza era uno strumento mensile di informazione e testimonianza che per diversi anni ha sostituito il tradizionale bollettino parrocchiale per la parrocchia di Daro)
«Il momento generatore e al tempo stesso paradigmatico della vita della comunità è il sacramento dell’Eucarestia, cioè il gesto in cui,
senza possibilità di ambiguità, è affermata la
nostra dipendenza da Dio e la nostra comunione (unità dentro l’appartenenza reciproca)
con i fratelli. Tuttavia la nostra partecipazione
alla Messa rischierebbe di essere falsa e parziale se noi non tentassimo poi di concretizzare il significato di quel gesto nella vita quotidiana e nell’ambiente in cui ci troviamo (famiglia,
scuola, lavoro). Il problema è dunque quello di
rendere visibile l’esperienza di dipendenza e
di comunione vissuta nell’Eucarestia, affrontando in modo nuovo la nostra vita anche nei
suoi gesti più insignificanti e banali.
Nasce in questo modo una nuova immagine
di parrocchia. Essa non è più allora solo un ente giuridico o un ambito territoriale delimitato
geograficamente, ma innanzitutto una realtà
viva, un popolo, un insieme di persone che si
riconoscono nella medesima fede e che scelgono di rischiare la propria vita seguendo fedelmente l’incontro fatto e dentro l’appartenenza reciproca.
20
Se quindi la vita della parrocchia è la vita di un
popolo in cammino, essa deve saper cogliere
e giudicare tutti gli aspetti più complessi dell’esperienza di vita della gente, tra cui ci sono
famiglie, lavoratori, studenti, insegnati, ecc.,
e riscoprirne e valorizzarne tutte le espressioni (la preghiera, la gioia, il dolore, l’espressione artistica, la produzione teorica, culturale,
ecc.). Solo allora la parrocchia sarà in grado
di dare vita a strutture sociali concrete, attraverso le quali a tutti sia data la possibilità di
toccare con mano la salvezza che Cristo ci ha
portato».
Testimonianze
È per me molto commovente ripensare al
breve periodo che don Gianni ha trascorso a
Daro: sono pochi anni se paragonati alla lunga amicizia cui ha fatto seguito, ma anni molto
densi di avvenimenti significativi e decisivi per
la mia vita. La sua morte improvvisa mi ha fatto riportare alla memoria quei momenti, mi ha
fatto accorgere non solo di come le nostre esistenze si siano attorcigliate l’una nell’altra, ma
di quanto la mia vita sia cambiata nell’incontro
con lui. Io, a differenza di tanti altri, ero già lì
in parrocchia quando lui è arrivato. Vi ero cresciuto all’ombra della zia Letizia e frequentavo
la chiesa come una seconda casa svolgendovi sin da bambino la mansione di chierichetto.
Ero negli anni dell’adolescenza e mi stavo accorgendo che la mia fede aveva bisogno di es-
RICORRENZE
IMPORTANTI
sere confermata o di lì a poco avrebbe potuto
anche vacillare. Oggi, guardando indietro, non
ho alcun dubbio: don Gianni mi ha fatto incontrare Cristo. Quel Gesù, che tante volte avevo
ricevuto servendo la messa, lui me lo ha fatto
reincontrare, in un modo del tutto rinnovato.
Non con una predica, come allora era abitudine, ma con quella modalità evangelica tanto
cara a Gesù stesso «Vieni e vedi». Con queste
parole era solito rivolgersi a noi quando voleva
invitarci a qualcosa di bello come la settimana
sulla neve oppure il campo di lavoro in parrocchia, l’incontro culturale o musicale oppure il
momento di riflessione e di giudizio sul periodo appena trascorso o anche quando ci invitava a rendere visita agli anziani di casa Mariotti.
Ma più semplicemente indicava una compagnia da seguire, l’amicizia di quei ragazzi che –
poco più grandi di me – avevano l’abitudine di
frequentare con straordinaria assiduità la casa
parrocchiale. Una casa sempre aperta a tutti
– fin troppo aperta per qualche parrocchiano
meno giovane – occasione di incontro per le
innumerevoli persone che in quegli anni sono
passate di lì, quelle che poi sono rimaste fedeli ad un cammino come pure quelle che passando oltre sono comunque rimaste segnate
da quell’incontro. E nella vivacità di quella casa evidentemente si arrivava a dare del tu persino al parroco: un fatto che oggi sembrerebbe del tutto normale ma che allora era motivo
di scandalo.
Don Gianni, attraverso l’incontro con questa
compagnia, mi ha fatto uscire dalla sacrestia e
mi ha reso possibile percepire tutto il fascino
che l’esperienza cristiana porta con sé quando è vissuta in ogni gesto e momento: il ritmo
delle nostre giornate aveva il punto centrale
nella Messa quotidiana delle 18, a cui si partecipava con la stessa naturalezza con cui ci si
trovava per un momento di studio o di divertimento con gli amici della comunità.
Volendo scegliere un episodio tra i tanti ricordo con particolare lucidità quel giorno in cui
– affacciato ad una finestra della casa parrocchiale – sbaragliando il campo dai vari soprannomi che in quegli anni erano soliti affibbiarmi, disse «Tu ti chiamerai Piso». Non mi stava
cambiando solo il nome, mi stava cambiando
la vita. Per questo oggi lo ricordo con l’affezione di un figlio.
Gianmarco Delcò
allora giovane parrocchiano di Daro
***
Don Gianni è stato mio insegnante di religione
in quinta ginnasio. Era appena giunto a Bellinzona con questo incarico e il nostro docente di
latino ci aveva suggerito di prestargli attenzione perché era una persona «in gamba».
Si è rivelato da subito un insegnante diverso
dagli altri: le sue lezioni erano una sfida per
noi, che a quell’età ci ponevamo molti interrogativi sul senso del nostro essere cristiani.
Lui ci proponeva un cristianesimo radicale, o
tutto o niente e noi eravamo sollecitati a confrontare la nostra tiepida fede con una proposta che avrebbe coinvolto tutta la nostra vita.
Era questo coinvolgimento che trovavamo interessante perché da subito è diventato condivisione del suo tempo con noi. Ci trovavamo
anche fuori dalle lezioni e nel giro di qualche
mese siamo andati insieme in vacanza di sci
ad Olivone. Eravamo un gruppetto di 8-10 suoi
allievi e qualche universitario che lui aveva conosciuto precedentemente. Nel divertimento
vissuto insieme, nel fare la spesa e preparare i
pasti, lui era con noi con semplicità e ci proponeva la Messa come momento centrale della giornata per avere la certezza di Cristo presente, e la recita dei salmi anche in tempo di
scuola prima dell’inizio delle lezioni pomeridiane, per non dimenticarLo durante la giornata.
Noi amavamo soprattutto la compagnia che
21
RICORRENZE
IMPORTANTI
ci si faceva, ma, inizialmente per fiducia, poi
sempre più per esperienza personale, capivamo che Gesù si fa prossimo a ciascuno proprio in questa compagnia che è la Chiesa e nei
gesti che essa propone.
La lezione di religione, dunque, non si limitava
all’ora di lezione, ma si espandeva ad altri momenti che ci stavano a cuore.
Innanzitutto la sua casa, che da subito (prima
in Via Bertoni, poi in parrocchia a Daro) era la
nostra casa: non per modo di dire, ma realmente. Andavamo a casa sua per ritrovarci a
mangiare, a studiare, a cantare, ad incontrare
le persone adulte che lui conosceva e che reputava interessante farci conoscere, a discutere sulla nostra vita. Regolarmente ci chiedeva di confrontarci con un aspetto della fede e
scambiarci l’esperienza che facevamo.
In quegli anni abbiamo organizzato delle bellissime feste al Castel Grande con giochi, balli, bancarelle e cucinavamo noi e le persone
che volevano aiutarci: sicuramente chi ha più
di cinquant’anni se le ricorda!
Nella scuola, dove passavamo la maggior parte del nostro tempo, ci aveva suggerito di
condividere la fatica dello studio ritrovandoci
insieme e chiedendo l’aiuto di chi era più avanti di noi. Per approfondire certi argomenti che
ci interessavano particolarmente si faceva addirittura una «scuola estiva» di due settimane, dove amici studenti universitari ci tenevano le lezioni.
Quando poi negli anni 72-74, anche noi partecipavamo alle contestazioni studentesche
chiedendo maggior considerazione per gli studenti, potevamo parlarne con lui e la sua casa
era un via vai di gente che preparava volantini con la «ciclostile» e pitturava striscioni per
le manifestazioni, canti della tradizione popolare sudamericana da cantare durante le assemblee degli studenti. Don Gianni non ci ha
mai detto se era giusto partecipare o meno,
22
ma ci chiedeva di andare a fondo in un giudizio sui nostri ideali. Non c’era nessun altro che
ci avesse mai trattati così!
Nadia Schira
allora allieva di Don Gianni
ai corsi di religione
***
Mi ricordo...
Dei tanti ricordi devo per forza sceglierne alcuni. Ricordi, che però mi sembrano sintomatici
per caratterizzare la personalità di Don Gianni.
Anzitutto la sua forza caratteriale che alcuni
consideravano testardaggine. Quando aveva
in mente qualcosa, era difficile fargli cambiare idea. E di idee ne aveva da vendere! Così,
spesso, nelle riunioni del Consiglio parrocchiale il presidente doveva fungere da mediatore perché pure i membri del Consiglio, come
purtroppo diversi parrocchiani, non erano preparati a seguirlo nel suo concetto di conduzione di una parrocchia. Perché?
Un fattore era determinante: nelle sue prediche lui ci metteva davanti alle nostre responsabilità di cristiani. Ci mostrava uno specchio
ed ognuno poteva controllare se l’immagine
collimava. Se non era così potevi scegliere: o
cambiare parroco o adattare la tua vita all’insegnamento del Vangelo. Tanti hanno cambiato chiesa per andare a Messa...
Parecchie le iniziative per creare uno spirito di compagnia improntata sulla sincerità,
l’aiuto reciproco, l’amicizia e poi, con grande
successo, per raggruppare degli adolescenti
(liceo, ginnasio) attorno a sé. Si vedeva di nuovo gente giovane frequentare la Santa Messa
domenicale, giovani che anche durante il tempo libero si trovavano nella casa parrocchiale,
aperta giorno e notte. «Che cosa fai, questa
sera? Troviamoci dal Barba alle otto». (E non
in Disco. A parte il fatto che il suo frigorifero e
la sua cantina erano sempre ben riforniti).
RICORRENZE
IMPORTANTI
Don Gianni con Mons. Stanislao Dziwisz,
segretario di Giovanni Paolo II
e attuale Arcivescovo di Cracovia
Memorabili pure le processioni serali del Venerdì Santo dalla Chiesa Parrocchiale fin su
alla Chiesa di Artore. Non per caso si notava
una forte partecipazione di giovani. Indimenticabile è anche la predica di un giovane prete
che nessuno conosceva bene, un certo Don
Angelo Scola, oggi cardinale e Patriarca di Venezia: il senso più profondo della croce e della
passione di Cristo.
Ho già detto che la casa parrocchiale era sempre aperta – anche per la ragazza che alle 3
del mattino ha suonato il campanello, piena di
droga e sull’orlo del suicidio. Don Danzi ha sacrificato il resto della notte per assistere la poveretta.
Ma chi era Don Danzi veramente? Come mai
nella sua casa parrocchiale apparivano delle
personalità come il Segretario privato di Papa
Giovanni Paolo II, per trascorrere alcuni giorni prima di sistemarsi per alcune settimane di
vacanza in uno châlet della Leventina? Come
mai si poteva incontrare Daniel Stabrawa il primo violino di un’orchestra sinfonica di fama
mondiale, che il maestro Von Karajan ha insistito per avere in questa carica ai tempi del-
la cortina di ferro? Da dove è arrivata la dottoressa che aveva una cattedra in una Università
e che cercava rifugio dovendo fuggire da un
paese dell’Est? Don Gianni era poi solo un
prete di paese e allora ci si può domandare:
come mai?
Natale si avvicinava e Don Gianni voleva far
fare una statua raffigurante la Sacra Famiglia.
A tale scopo ci siamo recati nel suo paese nativo Viggiù dove suo fratello, un vero artista,
aveva un laboratorio per scolpire lapidi sepolcrali. Per più di mezz’ora si è discusso e il fratello continuava a ribadire che era impossibile,
che aveva troppo da fare, troppi lavori in corso
– e poi in così poco tempo. Bene allora, abbiamo discusso di altro, fatto merenda e quando
era il momento di congedarsi Don Gianni disse a suo fratello: allora, quando vieni su?
Le statue della Sacra famiglia erano pronte
per Natale! Ma il povero fratello dovette lavorare pure di notte in un laboratorio improvvisato nella casa parrocchiale per rispettare il termine. In seguito, la Madonna con il Bambino
è stata trasferita sul Monte Tamaro - Alpe di
Foppa.
In visita a Don Gianni a Roma: eravamo piazzati in prima fila in Piazza S. Pietro, dove il Papa passa dopo la Messa per salutare i fedeli.
«Voi, da dove venite?». Dalla Svizzera. Siamo
parrocchiani di Don Gianni. «Ah, di Don Gianni!» disse sorridendo. Sapeva benissimo di
chi si stava parlando.
Così, di storie e episodi se ne potrebbero raccontare un’infinità. E anche raccontandole tutte, non si potrebbe afferrare la personalità di
Don Gianni che, malgrado la sua sincerità mi è
sempre apparsa un po’ enigmatica.
Comunque, sono felice di averlo conosciuto.
Franz Kraushaar
allora presidente
del Consiglio Parrocchiale di Daro
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PASTORALE
GIOVANILE
Una delle qualità dei giovani è di essere elastici. E, siccome in
questo numero, in tanti hanno tanto da dire, noi ci restringiamo e siamo essenziali.
Scatto matto
Con i tempi che corrono
è meglio trovare un riparo
Giornata Missionaria
Domenica 21 ottobre 2007 una ristrettissima delegazione dell’oratorio di Bellinzona si è recata alla Giornata Missionaria della Svizzera Italiana. L’animazione è stata interessante, piacevole, coinvolgente e divertente: abbiamo fatto dei lavori manuali,
scritto, riflettuto e appreso delle nozioni sul popolo della Papua Nuova Guinea ed il suo modo di vivere.
Catechesi per IV e V elementare
I bambini che hanno celebrato la loro Messa di Prima Comunione hanno bisogno di essere accompagnati alla scoperta e
alla valorizzazione del grande Dono che hanno ricevuto.
Per loro proponiamo un cammino di catechesi mensile, che
permetta ad essi di incontrarsi di nuovo per vivere belle esperienza. Sono stati scelti dei mercoledì pomeriggio, durante i
quali visitano alcuni posti significativi e possono anche seguire degli incontri formativi sul tema del Sacramento del Perdono del Signore la Confessione.
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PASTORALE
GIOVANILE
Natale scout della sezione San Michele
Sabato 15 dicembre
Lupetti, esploratori, pionieri e capi vi attendono. Ricorre l’ottantacinquesimo e ne vedremo delle belle. Non possiamo anticiparvi di più... Venite al teatro dell’oratorio, alle 20.00 e non
ve ne pentirete.
Veglia d’Avvento
Sabato 15 dicembre a Mendrisio
Il Vescovo e i giovani della nostra diocesi vivono insieme un
momento di preghiera secondo lo stile ti preghiera della comunità di Taizé. Per chi desidera partecipare il ritrovo è fissato alle ore 19.15 a piazza Indipendenza.
Natale della Famiglia parrocchiale
Domenica 16 dicembre
Nella domenica della gioia, le bambine e i bambini dell’Oratorio, invitano nonni, genitori, fratellie amici a trascorrere un pomeriggio in letizia al teatro dell’oratorio. Inizio ore 14.30.
A Ginevra con la comunità di Taizé
Dal 28 dicembre al 1° gennaio 2008 ci sarà l’incontro internazionale dei giovani promosso dalla Comunità di Taizé. È
un’esperienza davvero unica di amicizia e preghiera. Chi desidera partecipare si rivolga a don Rolando delegato PG.
Sappada che passione
Dall’1 al 5 gennaio i giovani del Gruco e gli adulti più affezionati ripetono in un ambiente naturale meraviglioso una vacanza
sulla neve. Sci, vita comune e riflessioni per riscoprire il senso del vivere.
Giornata Mondiale della Gioventù in Australia
Luglio 2008
Un’esperienza eccezionale con Benedetto XVI, dall’altra parte
del mondo. Chi intende partecipare si affretti, le iscrizioni scadono il 15 dicembre. Per informazioni, info@pastoralegiovanile.
ch o rivolgetevi ai nostri sacerdoti.
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CONOSCERE
LA COLLEGIATA
DEI SANTI
PIETRO E STEFANO (18)
L’organo
L’etimologia della parola organo, dal greco
«órganon», significa strumento e l’organo è
lo strumento musicale per antonomasia: il più
completo, il più complicato, il più misterioso
che esista. Esso è composto di molte canne in metallo e anche di legno, di varie forme, lunghezza e diametro, che suonano per
l’aria che vi si immette da un mantice, secondo il comando di una tastiera e di una pedaliera. Già diffuso nell’antichità greco-romana e la
cui invenzione è attribuita a Ctesibio d’Alessandria nel secolo III a.C., l’organo assunse
nel Medioevo la caratteristica di strumento liturgico per eccellenza. Accanto ai grandi organi delle chiese, si diffusero gli organi portativi
di piccole dimensioni, da suonare sulle ginocchia e gli organi positivi di media grandezza,
destinati all’uso privato e profano. A partire dal
Rinascimento, in cui sorse una letteratura autonoma per lo strumento, culminata nel Settecento con i capolavori di Johann Sebastian Bach, l’arte organaria si sviluppò sia in Italia, sia
negli altri Paesi europei con tecniche costruttive proprie. Se nei secoli XV-XVIII essa aveva
mirato alla purezza dei timbri e alla chiarezza
degli impasti dei vari registri, l’organo romantico, sempre più grande, tese a rivaleggiare
con la grande orchestra. L’uso liturgico dell’organo fu disciplinato da varie disposizioni che
spesso portarono a modifiche, purtroppo non
sempre positive, delle caratteristiche degli organi esistenti nelle chiese, come avvenne in
Collegiata.
In seguito alle disposizioni del Concilio di Trento (1545-1563) e alla visita pastorale dell’arcivescovo di Milano San Carlo Borromeo del
26
1583, la comunità di Bellinzona decise, su proposta dell’arciprete Pietro Caratti, di affidare
a Graziadio, della celebre famiglia organaria Antegnati di Brescia, la costruzione dello strumento della chiesa. Come si usava allora, esso fu posato, intorno al 1588, accanto al
coro, sopra la vecchia sacrestia che si trovava
al posto dell’attuale quarta cappella a sinistra,
dedicata ora al Sacro Cuore di Gesù. La cassa
di risonanza a cinque campate venne costruita
da Giovanni Battista Ossone di Pavia e dipinta
e indorata dal pittore bellinzonese Bartolomeo
Gorla. Le tre fatture furono parecchio «salate»
e saldate grazie sopra tutto al provento del dazio sul trasporto del legname e a donazioni.
Un secolo dopo (1690 circa), su proposta dei
vescovi di Como, in seguito alla ristrutturazione della chiesa e alla costruzione della nuova
sacrestia sul lato opposto, l’organo fu spostato sopra l’entrata principale. Nel 1701 la cassa rinascimentale dell’Ossone venne sostituita dal falegname milanese Defendente Cerino
con una cassa barocca a tre campate, a forma
di doppia arpa e, cosa rara, con una cantoria
a due piani. Negli anni 1791-1793 gli organari
lodigiani Chiesa ristrutturarono e ampliarono
l’organo, grazie al cospicuo lascito dell’arciprete Giancarlo Chicherio, utilizzando fortunatamente quasi tutte le canne esistenti. Pochi
anni dopo, nel 1809, Carlo Bossi, dei famosi
organari bergamaschi, ampliò di nuovo lo strumento, con l’aggiunta dell’organo eco.
Nell’Ottocento l’organo subì ancora alcune
modifiche, ma la trasformazione che lo snaturò profondamente avvenne con il restauro a
opera di Giorgio Maroni nel 1924-1925, anche
CONOSCERE
LA COLLEGIATA
DEI SANTI
PIETRO E STEFANO (18)
Le due tastiere dell’organo
e la pedaliera di 20 tasti
in seguito alla riforma liturgica ceciliana. Maroni però ebbe il merito di salvare almeno in
parte lo strumento antico.
Nell’ultimo restauro conservativo della Collegiata del 1980-1999 venne inserito pure l’organo che, smontato, fu studiato e inventariato dal dottor Tarcisio Ferrari. Dopo molte
discussioni e incertezze, dovute anche al fattore economico, con la qualificata consulenza
del professor Luigi Fernando Tagliavini e del
dottor Oscar Mischiati, si decise finalmente di
abbandonare l’idea di un restauro conservativo e di ripristinare lo strumento antico, anteriore all’intervento della ditta Maroni del 1924.
Il restauro storico, delicato, complesso e impegnativo fu affidato alla ditta Mascioni di Cuvio che lo portò a termine nel 1998.
Le principali caratteristiche dell’organo Antegnati della Collegiata sono: cassa a forma di
doppia arpa, facciata di 25 canne del principale divisa in tre campate, due tastiere di 64 tasti, pedaliera con 20 tasti, registri a manetta
del grande organo e dell’organo principale posti sulla destra della tastiera, registri a pomello dell’organo eco posti a sinistra della tastiera, due mantici a cuneo sovrapposti e un terzo
di compensazione, somieri in legno di noce,
pressione dell’aria 55 mm in colonna d’acqua,
diapason La3 = 440 Hz, temperamento inequabile, totale canne: 1824, ricostruzione con
tecniche antiche.
Oltre agli esperti citati sopra, occorre ringraziare il defunto arciprete musico don Alfredo
Crivelli, il Municipio di allora della Città con il
sindaco Paolo Agustoni, il Cantone con i responsabili dell’Ufficio Beni Culturali e la Confederazione che hanno permesso alla Collegiata di possedere oggi l’organo antico più
importante del Cantone e uno dei più significativi strumenti dell’organaria rinascimentale
italiana in Europa.
È quindi con soddisfazione che si può salutare la neocostituita associazione «Amici dell’organo Antegnati» che si propone di valorizzare il prezioso strumento.
Chi volesse approfondire l’argomento, consulti l’accurato volume, dal quale sono state tolte
alcune informazioni di questo scritto:
Tarcisio Ferrari
«L’organo Graziadio Antegnati della
Collegiata di Bellinzona»
Edizioni Casagrande, 2002.
E.T.
(continua)
27
COMUNICAZIONI
PARROCCHIALI
OFFERTE
Per il nuovo impianto di microfoni,
in Collegiata
Albertini Marilj • Anelli Aurora e Gabriele • Benini, famiglia • Berini-Berset • Bernasconi Antonio • Bernasconi Marili • Berta-Previtali •
Berta Nives • Biasca Daniela • Bonci Paolo •
Bonzanigo Marisa • Bonzanigo Maura • Borellini Gabriella • Botta Eunice • Bragante Laura
• Brazzola Pia • Brenni Alberto • Brioschi Tatiana • Brocco Maria • Burà B. • Buzzi Luca
• Cairoli Bruna • Calandruccio Lucio • Campagna Luigi • Campana Giuseppe • Canonica Marco • Carboni-Prest Ida • Carugo Renata • Casella Piero • Cavo Maria • Cerchi Maria
Vittoria • Cerri Silvano • Ceschina Franco •
Chultri Goro • Cialini Lino • Cimini Rosanna
e Sergio • Cippà Massimo - Codiroli - Zonzini
- Bazzini (famiglie), in memoria della cara Stefania • Conti-Ferrari L. • Corti Noris e Libero •
28
Crespi Silvio • Crivelli Silvana e Sergio • Curti Giuseppe • D’Alessandri Angela • De Biasio
Maria • De Luigi Arrigo • De Pascali Giuseppe • Delcò A. • Delcò Carlo • Delcò Carmela • Delorenzi Cvetka • Demaria G. • Dendena Franca • Domeniconi Nives • Dotta Bruna
• Ehrensberger Giovanni • Engelj Angela • Enrile Angelo • Ferrari Edgardo • Filippini Anna
• Fornasier-Darani Celestina • Forni Dr. Sergio • Forni Ermanno • Gadoni Onorato • Gaia
Carla • Galetti Ida • Galli Mariangela • Ghezzi
Luigi • Ghielmetti Anna Maria e Livio • Ghini,
famiglia • Ghiringhelli Adelio • Giollo Bianca •
Guidi Dirce • Hofmann Lina e Giovanni • Holcecz Alessandro • Huber Fernanda • JerminiLafranchi Michaela • Laffranchini Paolo • Leoni Rolando • Lucini Giuseppe • Maiocchi Ivo
• Maniscalco Rosalia e Calogero, in memoria
dei morti • Maricelli Angela • Masa Paoline •
Masella Giovanni • Mauri Dorina • Molo Luciano • Moltrasio Ferdinando • Morisoli Angela • Morisoli Margherita • Morisoli Pieraugusto • Muggiasca Gabriele • Müllener Franca
• Nasciuti Elio • Neocelli Michael • Nicola Luciano • NN • NN • NN, in memoria dei defunti
• NN, in memoria di un defunto • Orsega Luigi • Ortega José Manuel • Paglia Rosanna •
Paolillo Eugenia • Paris Christian • Patelli Anna • Pauer Giuseppina • Pedrazzini Arnoldo •
Pedrazzini Guido • Pedrini Antonietta e Eros •
Peduzzi Regina • Perini Annamaria e Stefano
• Perletti Giuseppina • Pestoni Pierluigi • Piazza Nelson • Piazzini Dante • Pico Anita • Pini
Mariangela • Pollini Pietro • Portavecchia Dorino • Quarti Lorenza M. • Quatraccioni Luigi
• Ramelli R. (famiglia) • Rattazzi Liliana • Rauseo Giovanni • Realini Emilia • Rimoldi Irene
• Riva Franco • Rodoni Eldo • Romano Aurelio • Roncoroni Lucia • Rossi Michelina • Rossi Rosanna • Roth Hugo • Rupp Carla • Rusconi Flavio • Rusconi Virginia • S.M. Cima
dell’uomo • Sala Eleonora e Stefano • San-
COMUNICAZIONI
PARROCCHIALI
sossio Luigina e Lorenzo • Scaramella Ines •
Schenini M. • Schipani Loredana • Senatore
Francesco • Spagnolo Costanza e Salvatore
• Spini Flaminio • Stoffel Augusto • Stornetta
Aurea • Süleyman Büyükedag • Suore S. Croce • Suore Von Mentlen • Taborelli Adriana •
Tarabbia-Avicola Maria • Togni Athos • Togni
Ugo • Troglia Ines • Ulrich Giorgio-Angelo •
Villa Gabriella • Villa Regina • Vinejer Franco •
Walles Michele • Weibel-Imperatori Marta •
Zanini Ines • Zehnder Alberto.
Il totale delle offerte per i nuovi amplificatori
della Collegiata è di Fr. 7.305.00
vecchia Adelina • Franchi Natalino • Gaggetta
Carla • Gervasoni Pierre Luigi • Ghidossi Carla • Grossi Luigi • Hofmann Dafne • Jeitziner
Max • Jelmini Piero • Jorio Amelia • Keiser J.
• Krebs Luca • Mandioni Gino • Mantegazza
Emilio • Marconi Luigina • Martini Alice • Masdonati Fausto • Menchini Anna • Mordasini-Belfanti Dolores e Renzo • Murialdo Vanda
• Muto Fernando • Paris Loris • Pasteris Mariuccia • Perri Rosa • Pescia Gabriella • Ponzio Emilio • Rosa Vittorina • Rossetti Chiara •
Rossi-Tresch Carla • Rossi Ivano • Rufini Luigi
• Scapozza-Ferretti • Selmoni Sergio • Tavasci M. (famiglia) • Tettamanti Frieda • Turrini
Nicola e Marzio • Ulrich Sandra • Werder-Ramelli Luigi • Zanti Sofia.
Il totale delle offerte per il bollettino
è di Fr. 2.937.00
Per l’Oratorio parrocchiale
Gruppo pulizia Collegiata, in ricordo di Margherita Orsega.
Ringraziamo i generosi offerenti e preghiamo
il Signore per loro e per i cari defunti, perché il
Signore li accolga nella sua casa.
Per il bollettino parrocchiale
Albertini Adelmo • Albisetti Marta • Andreazzi Ezio • Antonini Marinella e famiglia, in memoria del dr. dentista Gianni Antonini • Balestra Ornella e Simonetta • Baliosi Angela
• Bomio-Maspoli Sandro • Bonat Bruno •
Brullo Giovanni • Cantoni Giovanna • Carenini Bruno • Castelli Germana • Cataro Zusanne e Piero • Del Don Odette • Delmanno Maria • Delmenico Rodolfo • Ermanni Giovanni •
Fieschi Isolina • Foiada Teresa • Foresti-Della
NB:
Le offerte per il nuovo impianto di amplificazione nella Collegiata ha raggiunto finora un
buon risultato. Abbiamo pensato prossimamente di fare una prova con i nuovi impianti,
prima di renderli definitivi. Ci auguriamo che
l’esperimento possa riuscire. Se qualcuno desiderasse ancora dare il proprio contributo a
questo scopo, è invitato a indicarlo sulla polizza di versamento inserita in questo numero.
29
Comunità
della
Collegiata
CALENDARIO LITURGICO
Avvento e tempo di Natale
Apriamo il nostro cuore alla dimensione della speranza. Il Signore viene a salvarci, attendiamolo con gioia. Egli è venuto a portare la pace a tutti gli uomini di
buona volontà. Sta a noi diventarne operatori.
DICEMBRE
A partire da lunedì 3 dicembre la S. Messa feriale in S. Rocco sarà posticipata alle ore 8.30 almeno sino a Pasqua.
Tutti i sabati, alle 17.45 in San Giovanni, primi vespri delle domeniche d’Avvento.
Domenica 2
Prima domenica d’Avvento
Andiamo con gioia incontro al Signore.
Venerdì 7
Vigilia dell’Immacolata
Messa prefestiva alle 17.00 in San Giovanni.
Sabato 8
Solennità dell’Immacolata
Abbiamo contemplato o Dio le meraviglie del tuo amore.
È festa di precetto, per le messe si segue l’orario festivo.
È sospesa la messa delle 9.00 in San Giovanni, ma alle 17.00 si celebra la messa prefestiva della domenica.
Alle 10.30 in Collegiata, presentazione alla comunità dei bambini che si preparano alla S. Messa di prima Comunione.
30
COMUNITÀ DELLA
COLLEGIATA
Domenica 9
Seconda domenica d’Avvento
Vieni, Signore, re di giustizia e di pace.
Domenica 16
Terza domenica d’Avvento
Vieni, Signore a salvarci.
Alle 10.30 in Collegiata S. Messa «della gioia» animata dai bambini dell’Oratorio.
Martedì 18
Penitenza comunitaria
Alle 20.30 in Collegiata per tutti i fedeli della città.
Mercoledì 19
Sacramento del perdono
Alle 14.00 all’Oratorio, per gli allievi delle elementari e di prima e seconda media, alle 17.30 in S. Giovanni per i cresimandi e i giovani.
Sabato 22
Confessioni
In Collegiata e in San Giovanni dalle 14.00 alle 17.00.
Domenica 23
Quarta domenica d’Avvento
Ecco, viene il Signore, re della gloria.
Lunedì 24
Vigilia di Natale
Canterò senza fine le tue grazie o Signore.
Alle 17.00 in San Giovanni, S. Messa prefestiva per i fedeli che non possono
partecipare alla S. Messa di mezzanotte.
Alle 23.30, in Collegiata, veglia di preparazione.
Seguirà la S. Messa di mezzanotte, con la partecipazione della corale Juventus e del
gruppo strumentale.
Martedì 25
Natale del Signore
Tutta la terra ha veduto
la salvezza del Signore.
Per le S. Messe
si segue l’orario festivo.
Alle 10.30 in Collegiata
S. Messa solenne.
31
COMUNITÀ DELLA
COLLEGIATA
Mercoledì 26
Santo Stefano
Compatrono di Bellinzona, S. Messe alle ore 10.30 in Collegiata e alle 17.00 in
San Giovanni
Domenica 30
Santa Famiglia di Gesù Maria e Giuseppe
Vita e benedizione sulla casa che teme il Signore.
Lunedì 31
Vigilia della solennità della Madre di Dio
Alle 17.00 S. Messa prefestiva in San Giovani e canto dell’Inno di lode e ringraziamento per l’anno trascorso.
GENNAIO 2008
Martedì 1
Solennità di Maria SS. Madre di Dio
Dio ci benedica con la luce del suo volto.
Per le S. Messe si segue l’orario della domenica.
Il tema della Giornata mondiale della pace è: «Famiglia
umana comunità di pace».
Sabato 5
Vigilia dell’Epifania
S. Messa prefestiva
in San Giovanni alle 17.00.
Domenica 6
Solennità dell’Epifania
Ti adoreranno, o Signore,
tutti i popoli della terra.
Domenica 13
Battesimo del Signore
Questi è il mio figlio
prediletto ascoltatelo.
Alle 10.30 in Collegiata,
S. Messa con celebrazione
comunitaria dei battesimi.
32
COMUNITÀ DELLA
COLLEGIATA
AVVISI
Domenica 25 novembre
Tombola
È un appuntamento da non perdere per vivere insieme un momento di svago, di divertimento, di festa tutti insieme: bambini, ragazzi, genitori e nonni. Non dimentichiamoci che si vincono ricchi premi, offerti da persone molto generose. Come
sempre il ricavato andrà a sostegno delle opere dell’Oratorio.
Ritrovo ore 14.00, ovviamente all’Oratorio.
Sabato 15 dicembre
Presepio vivente
L’Associazione ex-Malakof organizza il presepio vivente.
Alle ore 18.00, benedizione da parte dell’Arciprete in Piazza
Collegiata.
Domenica 16 dicembre
Natale della famiglia parrocchiale
I bambini dell’Oratorio con le loro educatrici e alcuni giovani
hanno preparato uno spettacolo teatrale, che ci farà ridere a
crepapelle: «State buoni se potete». Ma, non solo risa, anche
qualche spunto per prepararci a vivere bene il Natale e qualcosa di buono e dolce da gustare. Aspettiamo tutta la famiglia.
Ritrovo al teatro, ore 14.30.
Lunedì 31 dicembre
Ultimo dell’anno insieme
È bello aspettare la venuta del nuovo anno, se lo si fa insieme. Alcune persone, però, sono sole. Ecco allora la possibilità
di trovare compagnia all’Oratorio. Una cenetta, qualche gioco,
qualche battuta ed già mezzanotte. Chi è interessato si annunci alle reverende suore di salita alla Motta 091 825 23 01, entro
il giorno di Natale. Ritrovo all’Oratorio, ore 19.30.
33
Comunità di
Daro
e
Artore
CALENDARIO LITURGICO
Avvento e tempo di Natale
DICEMBRE
Domenica 2
Prima domenica d’Avvento
La corona d’Avvento: 1.a candela:
un papà la accende per mostrare l’amore di Dio che ci dona Gesù.
Sabato 8
Solennità dell’Immacolata
È festa di precetto, per le S. Messe si segue l’orario festivo.
Animano i canti i bambini dell’Oratorio e Barbara.
Verrà estratta la lotteria a favore della Parrocchia: con ricchi premi.
I biglietti sono in vendita.
Domenica 9
Seconda domenica d’Avvento
Presentazione dei bambini della prima Comunione.
Un bambino accende la seconda candela della corona d’Avvento:
per mostrare la gioia di Dio che viene in mezzo a noi.
Domenica 16
Terza domenica d’Avvento
Una mamma accende la terza candela della corona d’Avvento:
per mostrare il sorriso di Dio sull’umanità.
34
COMUNITÀ DI
DARO E ARTORE
Martedì 18
Penitenza comunitaria
Alle 20.30 in Collegiata per tutti i fedeli della città.
Mercoledì 19
Sacramento del perdono
Alle 14.00 all’Oratorio di Bellinzona, per gli allievi delle elementari, alle 15.00
per quelli di prima e seconda media alle 16.00 per quelli di terza e quarta media.
Invitiamo i ragazzi della Parrocchia di Daro a partecipare a questa celebrazione
della Confessione.
Sabato 22
Confessioni
Dalle 10.00 alle 11.30 celebrazione individuale della Penitenza nella chiesa di
Daro.
Domenica 23
Quarta domenica d’Avvento
Un anziano accende la quarta candela della corona d’Avvento:
per mostrare che Dio viene a illuminare pure il tramonto della vita.
Lunedì 24
Vigilia di Natale
Ore 22.00: S. Messa della notte di Natale ad Artore.
Martedì 25
Natale del Signore
Ore 24.00: S. Messa della notte di Natale a Daro.
Ore 10.00: S. Messa del giorno di Natale a Daro.
Viene sospesa la S. Messa delle ore 17.00 ad Artore.
Mercoledì 26
Santo Stefano
Ore 10.00: S. Messa a Daro.
Domenica 30
Santa Famiglia di Gesù Maria e Giuseppe
Vita e benedizione sulla casa che teme il Signore.
GENNAIO 2008
Martedì 1
Solennità di Maria SS. Madre di Dio
Per le S. Messe si segue l’orario della domenica.
Domenica 6
Solennità dell’Epifania
Per le S. Messe si segue l’orario della domenica.
Domenica 13
Battesimo del Signore
Alle 10.00 a Daro, S. Messa con celebrazione comunitaria dei battesimi.
35
Comunità e Chiesa
Sacro Cuore
Via Varrone 12
CH-6500 Bellinzona
Tel. 091 820 08 80
Fax 091 826 33 73
E-mail: [email protected]
ccp 65-3577-3
CALENDARIO LITURGICO
2 dicembre
Prima Domenica di Avvento
Alle S. Messe vendita delle corone d’Avvento.
Dopo la S. Messa delle ore 10.45 arriva S. Nicolao.
8 dicembre
Festa dell’Immacolata
S. Messe ore 9.00, 10.45 e 18.00.
In fondo alla chiesa sarà allestito un banco vendita con opere
del Gruppo Missioni.
9 dicembre
Seconda Domenica di Avvento
S. Messe con orario festivo.
16 dicembre
Terza Domenica di Avvento
Alla S. Messa delle ore 10.45 saranno amministrati i battesimi.
La sera alle ore 18.00 funzione liturgica animata dalla Cantoria di Giubiasco.
36
COMUNITÀ E CHIESA
SACRO CUORE
19 dicembre
Funzione penitenziale prenatalizia
Alle ore 20.15 in chiesa sarà celebrata una funzione penitenziale in preparazione al Natale con possibilità di confessarsi.
23 dicembre
Quarta Domenica di Avvento
S. Messe con orario festivo con la benedizione delle statuette raffiguranti Gesù Bambino.
25 dicembre
Santo Natale
Ore 23.00 animazione liturgica in preparazione alla S. Messa di mezzanotte.
Ore 24.00 S. Messa di mezzanotte dopo la quale andremo a Spazio Aperto a
scambiarci gli auguri.
La S. Messa delle 10.45 sarà animata dai bambini delle scuole elementari.
Ci saranno, come al solito, anche le S. Messe delle 9.00 e delle 18.00.
26 dicembre
Santo Stefano
Non essendo giorno festivo ci sarà solo la S. Messa delle 9.00.
31 dicembre
Funzione di ringraziamento
Alle ore 18.00 ringrazieremo il Signore per i benefici che ci ha concesso in questo anno.
1° gennaio
Capodanno
S. Messe ai soliti orari 9.00 - 10.45 - 18.00.
6 gennaio
Epifania
S. Messe secondo l’orario festivo.
Alla S. Messa delle ore 10.45 i Re Magi ci invieranno il loro messaggio.
13 gennaio
Rinnovo del Matrimonio
Durante la S. Messa delle 10.45 le giovani coppie, che si sono unite in matrimonio nel corso del 2007, saranno invitate a rinnovare il sacramento del matrimonio alla presenza di tutta la Comunità.
37
COMUNITÀ E CHIESA
SACRO CUORE
Notizie parrocchiali
S. NICOLAO AL SACRO CUORE
Domenica 2 dicembre
ore 10.45
VENDITA DEL GRUPPO MISSIONI
Sabato 8 dicembre
Immacolata
Domenica 2 dicembre
verrà ripetuta la visita di
S. Nicolao a tutti i bambini della Comunità, che
lo scorso anno ha avuto
tanto successo. Organizzata dal circolo di Equitazione degli ufficiali, il Santo arriverà a cavallo e sarà accompagnato dai suoi aiutanti. Sarà ricevuto davanti
alla chiesa dopo la S. Messa domenicale delle ore 10.45. Un gruppo di ragazzi delle scuole
medie racconterà la sua storia in chiesa tramite una Sacra Rappresentazione. Poi prenderà
la parola S. Nicolao e distribuirà un sacchetto
ad ogni bambino. Con questa iniziativa si vuole insistere sulla storicità di questa tradizione
legata ad un atto di generosità di questo santo realmente esistito nel XV secolo.
Il nostro Gruppo Missioni ringrazia per la
generosità dimostrata,
durante la Giornata Missionaria,
acquistando
manufatti da loro confezionati. Ripeterà la vendita sabato 8 dicembre
dopo tutte le S. Messe.
Tutto il ricavato di questa vendita viene consegnato personalmente
a missionari ticinesi di passaggio. Al banco,
oltre a manufatti di lana si possono acquistare anche i libri di P. Callisto, ottimi regali per
Natale.
CORONA D’AVVENTO
Domenica 2 dicembre
Anche quest’anno organizziamo per la prima
domenica d’Avvento,
2 dicembre, la vendita
delle corone d’Avvento dopo tutte le Messe.
La corona serve per una
preghiera in famiglia in preparazione al Natale.
Il ricavato va al gruppo che le ha preparate e
che sostiene una missione in Guaranì.
38
BENEDIZIONE GESÙ BAMBINO
Domenica 23 dicembre 2007
ore 10.45
Domenica 23 dicembre, durante la S. Messa delle ore 10.45, sarà data una benedizione
a tutte le statuette raffiguranti Gesù Bambino
che ognuno vorrà portare e che riporrà poi
nel presepio allestito nella propria abitazione.
Con questa benedizione si vuole legare strettamente il presepe domestico ad un momento di preghiera in famiglia.
COMUNITÀ E CHIESA
SACRO CUORE
PACCO DONO A GESÙ BAMBINO
S. Messa di Natale
ore 10.45
Anche quest’anno tutti
i bambini e ragazzi della
Comunità sono invitati a
preparare un pacco-dono per Gesù Bambino.
Vi possono mettere vestiti usati ma puliti, giochi che non usano più ma in buono stato e materiale didattico (penne, matite, quaderni...). I
pacchi saranno portati in chiesa la mattina di
Natale alla S. Messa delle ore 10.45 e, al termine della stessa, saranno messi dagli stessi offerenti su un camion che li porterà ad un
centro della OCST per poi distribuirli ad istituti e orfanotrofi in diverse parti del mondo. Con
questa azione si vuol ricordare che il Natale
non è solo un ricevere ma anche un dare.
I PRESEPI NATALIZI
dal 24 dicembre al 31 gennaio
Come negli anni precedenti, allestiremo una
rassegna di presepi nella nostra chiesa che si
potrà visitare fino al 31
gennaio. I nostri bravi
«presepisti» sono già al
lavoro. Coloro che avessero un presepe originale e volessero esporlo si mettano in contatto con il nostro segretariato (tel. 091 820 08
80). Con questa azione vogliamo valorizzare
questo segno sacro e combattere le figure posticce che sfruttano questa festa per desacralizzare il Natale, come lo stesso «Babbo Natale». Esortiamo le famiglie, le scuole e i gruppi
giovanili a vedere i nostri presepi, espressio-
ni di buon gusto artigianale. L’affluenza di visitatori, molto alta negli scorsi anni, ci fa ben
sperare nella riuscita di questa rassegna anche per quest’anno.
RINNOVO DEL MATRIMONIO
Domenica 13 gennaio, ore 10.45
Il sacramento del matrimonio è uno dei pochi che non si celebrano comunitariamente; la
festa viene fatta in famiglia coi parenti ed amici. Ci sembra giusto che
anche la Comunità festeggi gli sposi. Ecco perché, da qualche anno, la seconda domenica di gennaio invitiamo
tutte le coppie che si sono sposate nella nostra chiesa con quelle che da noi hanno fatto la
preparazione a rinnovare il loro sacramento durante la S. Messa delle ore 10.45. Se ci fossero coppie che celebrano i 10, 25, 40, 50, ecc.
anni di matrimonio e volessero unirsi a questa
celebrazione si annuncino in segreteria.
TOMBOLA
Venerdì 22 febbraio 2008
Come tutti gli anni, la
Comunità del Sacro
Cuore organizza una
tombola che si terrà venerdì 22 febbraio alla
quale siete tutti già fin d’ora invitati. Chi volesse offrire qualcosa, preferibilmente generi alimentari, potrà portarli in segretariato (al
massimo dieci giorni prima). Ringraziamo tutti coloro che contribuiranno alla buona riuscita
della manifestazione.
39
COMUNITÀ E CHIESA
SACRO CUORE
25 anni
della Comunità Sacro Cuore
Domenica 25 novembre, in occasione dell’annuale festa della Comunità con la quale si ricorda la dedicazione della nostra chiesa (23 novembre 1939), e l’erezione della parrocchia
del Sacro Cuore (23 novembre 1983), iniziano i festeggiamenti per il venticinquesimo di esistenza della nostra Comunità.
Non abbiamo intenzione di fare grandi cose, ma alcune iniziative sono già in programma:
– Preparare una Sacra Rappresentazione su San Francesco
che ricalchi quella già fatta alcuni anni fa. Questo in collaborazione con la Cantoria di Giubiasco e il Gruppo teatrale
Oneiros. Si cercano attori membri della Comunità.
– Dobbiamo pensare a sostituire il nostro organo. Non è vecchio, anni ‘50, ma malandato. Nell’anno giubilare raccoglieremo fondi per questo scopo, un lascito è già arrivato, e solleciteremo anche la generosità dei nostri fedeli.
Non abbiamo intenzione di installare un grande e prezioso
strumento, a Bellinzona ne abbiamo almeno due, in Collegiata e a Carasso. Ma abbiamo bisogno un organo che funzioni e permetta di essere accompagnato da altri strumenti, cosa oggi impossibile per la distanza della consolle dalle
canne.
40
COMUNITÀ E CHIESA
SACRO CUORE
Visita al villaggio di Natale a Bussolengo
e all’arena di Verona
Sabato 1° dicembre 2007
In vista del Natale, abbiamo pensato di organizzare una visita al villaggio di Natale a Bussolengo e all’arena di Verona dove è allestita
una mostra di presepi.
Gli interessati possono telefonare (091 820 08 80) o passare in segreteria dove
riceveranno maggiori informazioni e potranno effettuare l’iscrizione.
Gruppo delle Sacre Rappresentazioni
La foto ritrae il Gruppo delle Sacre Rappresentazioni a Firenze, dove ha messo in scena «Giobbe, l’uomo che non voleva soffrire senza sapere il perché». Il
Gruppo è formato da membri della Comunità del Sacro Cuore, da membri della Cantoria di Giubiasco e dagli attori del Gruppo Oneiros.
41
CALENDARIO
LITURGICO
Parrocchia di
Carasso
Ccp 65-587-7
LEGATI
SS. MESSE FERIALI
Mercoledì ore 17.00
12 dicembre
19 dicembre
Aurelia e Giuseppe Janner
Federico fu Arcangelo Minotti
4° Ann. Don Aldo Lanini
Dora e Camillo Snozzi
Elisea e Pasquale Snozzi
Sabato 8 dicembre 2007
Festa dell’Immacolata
Ore 9.30 Santa Messa
Mercoledì 19 dicembre 2007
Funzione penitenziale
con possibilità di confessione
Ore 20.15 al Sacro Cuore
Lunedì 24 dicembre 2007
Vigilia di Natale
Ore 22.00 Santa Messa Natalizia
Martedì 25 dicembre 2007
Santo Natale
Ore 9.30 Santa Messa
Martedì 1° gennaio 2008
Capodanno
Ore 9.30 Santa Messa
Legati 2008
9 gennaio
16 gennaio
23 gennaio
30 gennaio
42
Angela Bernasocchi
Lidia Snozzi Medici
Ida Muri-Regli
Silvia Priamo Bernasocchi
Candida Snozzi
Giulia Moreschi
Bernardino Bonzanigo
Domenica 6 gennaio
Epifania
Ore 9.30 Santa Messa
SS. Messe feriali
Mercoledì ore 17.00
PARROCCHIA DI
CARASSO
LE CAMPANE
DI CARASSO
Per annunciare l’arrivo del Santo Natale le
nostre campane suoneranno a festa ogni
sera alle ore 19.00 dal 16 al 24 dicembre.
COMUNITÀ
IN FESTA
ANGOLO DELLA
GENEROSITÀ
Domenica 9 settembre la Comunità di Carasso si è ritrovata a festeggiare l’inizio dell’anno sociale. Parlando di «Comunità» non
intendiamo solo la Parrocchia, ma anche il Patriziato e la locale squadra di calcio. Come ha
sottolineato P. Callisto nell’omelia detta durante la S. Messa al campo sportivo, questa
manifestazione, nata per supplire ai due appuntamenti estivi caduti per l’impossibilità di
accedere ai Monti, è stata una bella iniziativa
molto utile per accrescere la concordia fra istituzioni e cittadini e fra gli stessi cittadini, concordia della quale tutti abbiamo sempre bisogno. L’augurio è che la manifestazione possa
ripetersi annualmente all’inizio della ripresa
delle varie attività. Dopo la Messa vi è stata
un’agape comunitaria durante la quale è stata raccolta una somma da inviare al missionario carassese Don Lorenzo Bronz. La gente è
stata particolarmente generosa.
Gli organizzatori si sono poi ritrovati per fare
un bilancio di questa manifestazione dando
ancora occasione al parroco di ribadire la necessità di simili incontri comunitari fatti con
tanto spirito familiare. A tutti coloro che si sono impegnati a realizzare questo incontro vada il nostro ringraziamento.
Pro Opere Parrocchiali
Quadri Bruno 20 • NN ricordando Erico, Armando e Ilde Minotti 100 • Gabriella Marletaz, ricordando i Cari Defunti 50 • NN, ricordando i Cari Genitori 50 • Flavia e Danilo Butti,
in memoria della cara mamma Carla Bernasocchi 200.
Restauri
Miriam Paganini, ricordando la cara Natascia
e i Famigliari 100 • NN, ricordando Erico Minotti e Gianfranco Martinella 100.
Cappella Monti Marno
NN, ricordando Erico Minotti e Carla Bernasocchi 100 • Gilda Pestoni, ricordando il Marito 50.
Bollettino
NN, ricordando Erico Minotti e Edio Micheletti 100 • Gabriella Marletaz, ricordando i Cari Defunti 50.
Restauri Casa Parrocchiale
NN, ricordando i Cari Defunti 1000.
43
Comunità di
Gesù Cristo Redentore dell’uomo
Ritrovi settimanali alla chiesa
Adorazione Eucaristica e Santo Rosario: giovedì alle 15.00
Pre-asilo: martedì e giovedì, dalle 9.00 alle 11.00
Dopo-scuola per i bambini delle elementari:
martedì e giovedì dalle 16.30 alle 17.30
Oratorio festivo per i bambini: domenica dalle 14.00 alle 16.00
Gruppo di preghiera «Rinnovamento nello Spirito»: mercoledì alle 20.00
Novena di Natale per i bambini
Da lunedì 17 a venerdì 21 dicembre, alle 13.15.
Celebrazione del sacramento della riconciliazione
Lunedì 17 dicembre, alle 20.00, in San Biagio:
celebrazione penitenziale comunitaria seguita da confessioni individuali
(presenti diversi sacerdoti).
Martedì 18 dicembre, alle 20.30, in Collegiata:
celebrazione penitenziale comunitaria seguita da confessioni individuali
(presenti diversi sacerdoti).
Mercoledì 19 dicembre, alle 13.30, in Gesù Cristo Redentore dell’uomo:
per ragazzi e bambini.
Alla Madonna delle Grazie:
sabato 22 dicembre, dalle 15.00 alle 17.00
domenica 23 dicembre, dalle 15.00 alle 17.00
lunedì 24 dicembre, dalle 14.00 alle 18.00
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COMUNITÀ DI GESÙ CRISTO
REDENTORE DELL’UOMO
Sante Messe nelle solennità di Natale
Lunedì 24 dicembre
Martedì 25 dicembre
Martedì 1° gennaio
Domenica 6 gennaio
Notte di Natale: alle 24.00 alla Madonna delle Grazie
Giorno di Natale: come di domenica
Solennità di Maria Madre di Dio: come di domenica
Solennità dell’Epifania
Preghiera perenne
Venerdì 11 gennaio, alle 20.30, in Gesù Cristo Redentore dell’uomo
Scuola della fede (catechesi per adulti)
Lettera pastorale del vescovo Pier Giacomo «Figlio, perché ci hai fatto
questo?» sui problemi dell’educazione, i martedì 15 e 29 gennaio, alle 20.30,
in Gesù Cristo redentore dell’uomo.
Candelora
Coincidendo la festa della Presentazione di Gesù al Tempio con il sabato di carnevale, il tradizionale incontro dei bambini per la Candelora è anticipato a mercoledì 30 gennaio, alle 17.00, alla Madonna delle Grazie.
Offerte
CTO 62773 MBL/Parrocchia di Bellinzona / 65-433-5 (Banca dello Stato)
NN 20 • NN 300 • NN 50 • VL 50 • NN 30 • NN 100 • NN 50 • NN 50 • VL 50
• NN 50 • NN 20.
Utile netto della festa del 30 settembre: Fr. 3’000.–
A tutti un grande GRAZIE!
SANTE
MESSE
Madonna
delle Grazie
Sabato e vigilia feste
Paganini
Rè
Gesù Cristo
Redentore
dell’uomo
9.00
San Biagio
17.30
Domenica e feste
7.00 - 17.30
9.00
10.30
10.00
Lunedì
6.30
9.00
17.00
Martedì
6.30
9.00
17.00
Mercoledì
6.30
9.00
17.00
Giovedì
6.30
9.00
17.00
Venerdì
6.30
9.00
17.00
45
Celebrazione del
sacramento della riconciliazione
Comunità di
San Biagio
Ritrovi settimanali
all’Oratorio San Biagio
Anziani: il martedì dalle 14.00 alle 17.00
Bambini e ragazzi:
la domenica dalle 14.00 alle 16.00
Catechesi
Preparazione al sacramento della Cresima: per i ragazzi e le ragazze che frequentano la Prima e la Seconda Media.
Adulti: si vedano le diverse proposte delle
comunità parrocchiali della Città.
Bambini: mercoledì pomeriggio.
Concerto di Avvento in San Biagio
Domenica 9 dicembre, ore 16.30,
con il Coro Castelgrande.
Recita natalizia
dei bambini all’Oratorio
Mercoledì 19 dicembre, ore 20.00
46
Mercoledì 12 dicembre, ore 13.15, per ragazzi e bambini.
Lunedì 17 dicembre, ore 20.00: celebrazione
penitenziale comunitaria seguita da confessioni individuali (presenti diversi sacerdoti).
Martedì 18 dicembre, ore 20.30, in Collegiata: celebrazione penitenziale comunitaria
seguita da confessioni individuali (presenti diversi sacerdoti).
Alla Madonna delle Grazie:
sabato 22 dicembre, dalle 15.00 alle 17.00
domenica 23 dicembre, dalle 15.00 alle 17.00
lunedì 24 dicembre, dalle 14.00 alle 18.00
Sante Messe nelle solennità di Natale
Lunedì 24 dicembre
Notte di Natale: alle 22.00
Martedì 25 dicembre
Giorno di Natale: alle 10.00
Martedì 1° gennaio 2008
Solennità di Maria Madre di Dio: alle 10.00
Domenica 6 gennaio
Solennità dell’Epifania
Festa patronale di San Biagio
Celebrazioni penitenziali, lunedì 28 gennaio, per gli adulti;
mercoledì 30 gennaio, per i bambini e i
ragazzi.
Domenica 3 febbraio, festa patronale:
alle 10.00 la Santa Messa
alle 14.30 i Vespri
Visita alle famiglie
per la benedizione delle case
Secondo il programma già pubblicato sul bollettino parrocchiale di Ravecchia, a partire dal
prossimo 4 dicembre.
Indirizzi e telefoni dei preti
nella Parrocchia di Bellinzona
Sito internet: zonapastorale.altervista.org
PARROCCHIA DELLA COLLEGIATA
Don Pierangelo Regazzi
Arciprete e amministratore parrocchiale di Daro
Salita alla Motta 12, Bellinzona
Tel. 091 825 26 05 - Natel 079 273 63 67 - Fax 091 825 80 41
E-mail: [email protected]
Don Marco Dania
Vicario, Salita alla Motta 14, Bellinzona
Tel. 091 825 27 02 - E-mail: [email protected]
Don Rolando Leo
Collaboratore parrocchiale, Via Belsoggiorno 12, Ravecchia
Tel. 091 825 41 40 - Natel 079 444 12 69
E-mail: [email protected]
PARROCCHIA DI CRISTO REDENTORE DELL’UOMO
Don Carlo Scorti
Parroco e vicario foraneo
Madonna delle Grazie, Via Convento 5, Bellinzona
Tel. 091 825 26 63
Don Ramon Ferreira
Cappellano Ospedale S. Giovanni
Tel. 091 825 26 63, presso la Madonna delle Grazie
Tel. 091 811 81 16, presso l’Ospedale S. Giovanni
Natel 079 829 36 56
Don Orlando Aguilar Tobon
Vicario parrocchiale, Tel. 091 825 26 63, Natel 076 517 25 07
PARROCCHIA E CONVENTO DEL S. CUORE
Via Varrone 12, Bellinzona, E-mail: [email protected]
Comunità del S. Cuore
e P. Callisto Caldelari
Parroco e amministratore parrocchiale di Carasso
Tel. 091 820 08 80 - Fax 091 826 33 73
P. Ugo Orelli
Vicario parrocchiale, Tel. 091 820 08 88 - Fax 091 826 33 73
Don Jan Luchowski
Collaboratore parrocchiale e amministratore parr. di Gorduno
Tel. 091 820 08 86 - Fax 091 826 33 73
CORALE JUVENTUS
Credito Svizzero 0090-661602-70 - CCP 69-3008-1
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G.A.B. 6500 Bellinzona 1
Mutazioni:
6500 Bellinzona, Parrocchia
Orario delle celebrazioni
eucaristiche
NEI GIORNI FESTIVI
Sabato:
Domenica:
Ore 17.00
Ore 17.30
Ore 18.30
San Giovanni
Ravecchia
Cappella Ospedale S. Giovanni
Ore 07.00
Madonna delle Grazie
Ore 08.00
Ore 09.00
San Rocco
San Giovanni
Paganini Rè
Sacro Cuore
Carasso
Ravecchia
Daro
Collegiata
Gesù Cristo Redentore dell’uomo
Sacro Cuore
Artore
Madonna delle Grazie
Sacro Cuore
Collegiata
Ore 09.30
Ore 10.00
Ore 10.30
Ore 10.45
Ore 17.00
Ore 17.30
Ore 18.00
Ore 20.00
NEI GIORNI FERIALI
Ore 06.30
Ore 08.00
Ore 08.30
Ore 09.00
Ore 17.00
Ore 20.00
TipografiaLeinsBallinariBellinzona
Madonna delle Grazie
Collegiata (solo il sabato)
San Rocco (escluso il sabato)
Sacro Cuore (escluso il mercoledì)
Paganini Rè
Daro (solo il mercoledì)
San Giovanni (escluso il lunedì)
Ravecchia
Carasso (solo il mercoledì)
Sacro Cuore (solo il mercoledì)
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