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VERBALE DI SEDUTA DEL CONSIGLIO COMUNALE
RIUNIONE DEL GIORNO 23 NOVEMBRE 2010
N. 19
In data 23.11.2010 alle ore 18.00 presso la Sala Civica al piano terra della Rocca di Riva del
Garda si è riunito il Consiglio comunale, in seduta pubblica.
All’appello iniziale, effettuato dal Segretario su invito del Presidente, risultano presenti i signori:
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MOSANER Adalberto - Sindaco
ACCORSI Massimo - Presidente
LEONI Valter
PELLEGRINI Giovanni
LORENZI Patrick
GIULIANI Giuseppe
BENINI Luca
SANTONI Giovanni
VALANDRO Salvador
BAZZANELLA Franca
DAVES Carlo
MORGHEN Fabio
CHINCARINI Flavia
SANTONI Gianfranco
MALFER Mauro
ZAMBOTTI Pier Giorgio
FRIZZI Rocco
MORANDI Giorgio
MODENA Carlo
BASSETTI Enzo
PEDERZOLLI Mauro
DE PASCALIS Flavio
PASULO Giuseppe
Risultano assenti i Consiglieri signori:
– MATTEOTTI Paolo
– ZUCCHELLI Mario
– MALOSSINI Massimo
– TRINCHIERI BENATTI Cristian
– MATTEOTTI Pietro
– GRAZIOLI Luca
– BACCHIN Francescomaria
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Partecipa il Segretario Generale del Comune, dott.ssa Lorenza Moresco.
Partecipano alla riunione gli Assessori Alberto Bertolini, Renza Bollettin, Maria Flavia Brunelli,
Mirella Serafini, Marco Vivaldelli e Alessio Zanoni.
Riconosciuto il numero legale degli intervenuti, essendo presenti n. 23 Consiglieri comunali, il
signor Massimo Accorsi, nella sua qualità di Presidente, assume la presidenza e dichiara aperta
la riunione per la prosecuzione della trattazione dei seguenti argomenti, indicati nell’ordine del
giorno emanati con avvisi dd. 4.11.2010 e 10.11.2010, regolarmente notificati ed allegati sub
lettere A) e B), come segue:
suppletivo n. 2:
4. MOZIONE N. 23 PRESENTATA IN DATA 16.08.2010 DAL CONSIGLIERE
BACCHIN AD OGGETTO “PER LA CREAZIONE DI PARCHI ARCHEOLOGICI SUI
SITI DI SAN MARTINO (LOCALITA' CAMPI) E VICO PRANTIO” (relatore il
proponente)
suppletivo n. 4:
8. MOZIONE N. 28 PRESENTATA IN DATA 26.10.2010 DAL CONSIGLIERE
MODENA AD OGGETTO “BOLLETTE TRENTA” (relatore il proponente)
9. MOZIONE N. 29 PRESENTATA IN DATA 26.10.2010 DAL CONSIGLIERE
PELLEGRINI AD OGGETTO “URGE L'APPROVAZIONE DI UN REGOLAMENTO
COMUNALE PER L'ASSEGNAZIONE DEI CONTRIBUTI COMUNALI ALLE
ASSOCIAZIONI E DI UN REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DI PALESTRE,
SALE PUBBLICHE E SPAZI PUBBLICI” (relatore il proponente)
10. MOZIONE N. 30 PRESENTATA IN DATA 2.11.2010 DAI CONSIGLIERI FRIZZI E
MATTEOTTI PIETRO AD OGGETTO “REGISTRO MOZIONI E ODG APPROVATI
DAL CONSIGLIO COMUNALE” (relatori i proponenti)
11. MOZIONE N. 31 PRESENTATA IN DATA 2.11.2010 DAI CONSIGLIERI
MATTEOTTI PIETRO E FRIZZI AD OGGETTO “RELAZIONE SOCIETA' E
DELIBERA ANNUALE DI INDIRIZZO” (relatori i proponenti)
12. MOZIONE N. 32 PRESENTATA IN DATA 2.11.2010 DAI CONSIGLIERI
MATTEOTTI PIETRO E FRIZZI AD OGGETTO “OPERE PUBBLICHE” (relatori i
proponenti)
13. MOZIONE N. 33 PRESENTATA IN DATA 3.11.2010 DAI CONSIGLIERI
ZUCCHELLI E ZAMBOTTI AD OGGETTO “MIRALAGO: ACQUISIZIONE
GRATUITA DEL COMPENDIO” (relatori i proponenti)
Presidente:
Ricordo che gli scrutatori sono i Consiglieri Pasulo e Daves.
Riprendiamo la trattazione del punto 8 all'ordine del giorno, suppletivo 4.
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Il Presidente invita il Consiglio comunale alla prosecuzione della
trattazione del punto n. 8 suppl. 4 dell’ordine del giorno.
PUNTO N. 8 suppl. 4: MOZIONE N. 28 PRESENTATA IN DATA 26.10.2010 DAL
CONSIGLIERE MODENA AD OGGETTO “BOLLETTE
TRENTA”
Presidente:
Comunico che in data 26.10.2010 è pervenuta la mozione n. 28 a firma del consigliere
Modena all’oggetto “Bollette Trenta”, nel seguente testo:
“””
Nell'anno 1912 il Comune di Riva dei Garda “sotto il nome di impresa Elettrica” esercitava il
proprio impianto elettrico del Ponale. Successivamente, nel dicembre 1922, viene costituita
l'“Impresa Pubblici Servizi” che nel 1934 diventa “Azienda Municipalizzata Servizi Energetici
e Altri”. AMSEA ha operato per oltre 60 anni finché nel 1998 è stata trasformata in società per
azioni e quindi di capitali, assumendo la denominazione di AGS, cioè Alto Garda Servizi.
Alto Garda Servizi è oggi un Gruppo che svolge le attività di:
• produzione di energia elettrica e calore;
• distribuzione e vendita di energia elettrica, gas e teleriscaldamento;
• gestione del ciclo idrico relativamente e impianti acquedottistici, reti di distribuzione e
fognatura;
• gestione dell'illuminazione pubblica.
È un'azienda fortemente radicata sul territorio e con una organizzazione in grado di fornire un
servizio veloce, efficiente e di alta qualità.
Questa è la presentazione di AGS sul suo sito internet.
In questa presentazione non si ricorda tutta quella parte che riguarda il Lodo Eula, quella per
cui i cittadini rivani hanno potuto godere di particolari condizioni, quelle che permettevano
l’allora AMSEA di vivere e svilupparsi (e quindi di concepire e far nascere AGS).
Non si ricorda che, recentemente, si è "svenduta" a Trenta, per ragioni evidentemente politiche,
una parte di attività, tanto che i vecchi utenti, gran parte dei residenti del Comune di Riva del
Garda, sono diventati automaticamente, clienti della società Trenta.
Era stato assicurato (sembrava ovvio, del resto) che questo passaggio automatico sarebbe stato
"indolore", che AGS avrebbe solo ceduto il suo portafoglio clienti, incrementando
conseguentemente quello di Trenta (arricchendo in questo modo questa società, in quanto i
clienti sono la ricchezza di ogni fornitore), e che quindi per i cittadini rivani sarebbe cambiata
solo l'intestazione delle fatture del fornitore.
Non e dato a sapere, con esattezza, se ciò corrisponda a verità, ma molti dubbi sono sorti e
stanno aumentando. Molti cittadini, sia privati che imprese, rilevano infatti che l'importo delle
fatture che Trenta sottopone agli utenti sono mediamente superiori nell'importo a quelle che
pervenivano precedentemente da AGS per somministrazioni più o meno simili.
All'inizio sembrava che ciò fosse dovuto a conguagli o aggiustamenti relativi al passaggio
burocratico tra le due società, ma più il tempo passa più sono i cittadini perplessi e preoccupati.
Oltre a tutto è molto difficile per i cittadini controllare o interloquire su problematiche che
richiedono una certa preparazione.
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Tutto ciò premesso, dunque
il Consiglio Comunale di Riva del Garda
impegna il Sindaco ad invitare il Presidente della AGS
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A verificare se le perplessità dei cittadini hanno ragione di essere, procedendo con
raffronti a campione a controllare se e quali differenze di costi si sono riscontrate per
analoghi periodi.
A spiegare, eventualmente, alla pubblica opinione i motivi per cui molti utenti hanno
dovuto procedere ad esborsi imprevisti.
A verificare la corrispondenza delle tariffe applicate ed eventualmente a chiedere a
Trenta il rimborso di eventuali corrispettivi non dovuti.
A fare partecipe il Consiglio comunale di quanto sopra richiesto.
“””
Presidente:
È già stata fatta l'esposizione da parte dell’estensore, siamo al primo intervento, si
prenotino i Consiglieri che vogliono intervenire.
Prego Consigliere Pellegrini.
Consigliere Pellegrini:
Riguardo la gestione delle bollette dell'energia elettrica c’è stata una spiegazione più o
meno approfondita, sarebbe bastato che dai presenti venissero presentate delle domande e io ne
fatte parecchie. A molte di queste sono stato in grado di dare delle risposte. Quindi, anche per
questa ragione, la partecipazione all'incontro avvenuto giovedì scorso avrebbe aiutato a capire
meglio il funzionamento del meccanismo della tariffazione. Io ricordo, circa tre anni orsono,
quando si passò dal regime amministrato al regime “mercato libero” nell'organizzazione in cui
militavo, che fu organizzato un convegno dove si invitarono sia i gestori, quindi la Trenta, sia i
concorrenti, quindi l'Enel, sia i vari consorzi che operano nel Trentino solo per la produzione o
anche per la distribuzione dell'energia elettrica.
Da quel convegno emerse che la partita dell'energia è ancora lontana dal regime del libero
mercato. È una partita pressoché bloccata e cosa occorra perché si sblocchi non lo chiedete a me,
visto che in quell’occasione non vi è stata la possibilità di capirlo. Una cosa però è emersa e cioè
che i partecipanti, circa 400 persone nella sala della Regione di Trento, si sono lamentati che, da
quando si era passati dalla vecchia municipalizzata di Trento, di cui non ricordo il nome, alla
nuova gestione Trenta, la vecchia Sit, le bollette erano illeggibili, non perché fossero care, bensì
non si riuscivano proprio a leggere.
La risposta che hanno dato più volte sulla tariffazione è questa: ammettono che è
complicata e farraginosa, c’è una lunga serie di voci per arrivare magari a un totale di 20 euro –
mi riferisco alle famiglie in cui i consumi sono molto bassi – però quel tipo di tariffazione è
imposta dall'Authority per l'energia e loro non possono assolutamente derogare, salvo essere
multati e sanzionati.
Io non conosco il percorso migliore per rendere più facile la comprensione. Se guardo ad
esempio la mia famiglia, non più tardi di ieri è arrivata una bolletta del gas metano, mio figlio ha
guardato i consumi sul contatore del gas e si è accorto che dalla tariffazione a quello che c’era
scritto sul contatore c’era una differenza di 200 metri cubi in più da pagare.
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La risposta è stata che loro fanno una stima e sulla base della stessa recuperano, nel
calcolo, i consumi che si sviluppano. Era anche stato detto – in alcuni casi è stato fatto, ma non è
ancora in funzione – che ci sono dei contatori con la lettura diretta alla centrale, quindi senza il
passaggio dell’operatore che va a leggere i contatori, come eravamo abituati a vedere. La lettura
sarà fatta direttamente dalla centrale, perciò la fatturazione e il conseguente importo da pagare
alla Trenta o al gestore dovrebbe essere in tempo reale, senza nessuna variazione.
Sul resto non ho molto da dire, perché questo è il discorso della fatturazione, di come
viene gestita la partita. Se invece entriamo nel campo della vera concorrenza… Io ricordo che nel
2007, a questo convegno, una cosa emersa è che noi non avevamo la preparazione adeguata.
Quando si andava all’AGS o alla più vecchia Amsea, era come andare al Monopolio di Stato. Si
chiedeva di allacciare il contatore o di impegnare 3 KW di corrente, ma nessuno ha mai pensato
di andare a negoziare con il gestore gli importi, le spese e quant'altro. C’era l’abitudine di
considerarlo come Monopolio di Stato e quindi non si poteva negoziare.
Con la liberalizzazione del mercato, cosa è cambiato rispetto a prima? Qualcuno un anno
dopo, in un successivo convegno, diceva che per quelli che si erano impegnati nel libero mercato
è stato un grosso imbroglio, perché li hanno vincolati per due anni ad una tariffa più bassa in
partenza, ma poi il mercato è salito e sono stati costretti a pagare, per rispettare l'impegno
contrattuale fino alla fine del contratto. Non era possibile applicare la tariffa amministrata, in
quanto si era usciti dal mercato controllato.
Quindi non so, Consigliere Modena, se lo spirito della mozione è quello di raggiungere
una fatturazione più puntuale per il cliente o più leggibile, oppure, se vogliamo ampliare
l'orizzonte, verificare se il mercato dell'energia è come quello dei supermercati in cui si sceglie il
prodotto, magari della stessa marca, ma a un prezzo più conveniente, oppure se siamo in un
mercato chiuso, monopolistico. Grazie.
Presidente:
Grazie Consigliere Pellegrini. Ha chiesto la parola il Consigliere Zambotti.
^^^ Entrano i Consiglieri Bacchin, Trinchieri Benatti, Zucchelli e Pietro Matteotti: il numero dei
presenti sale a 27. ^^^
Consigliere Zambotti:
Condivido anche io lo spirito di questa mozione in quanto ho avuto modo di rapportarmi
con numerosi cittadini che sono molto perplessi riguardo le bollette. Sarà l’Authority, ma
secondo loro hanno un andamento molto “fluttuante” per quel che riguarda le tariffe. Ci sono dei
mesi in cui pare che sia ancora vigente il vecchio conguaglio che, con la nuova tecnologia
elettronica, non dovrebbe più esistere.
Ho visto molta gente in difficoltà perché non si aspetta questo tipo di bollette. Al di là
dell'aspetto puramente tecnico, sul quale si è soffermato anche il Consigliere Pellegrini, il
problema è quello che il cittadino si aspetta da una azienda vicina al Comune. La tariffa bi-oraria
sembra che non abbia dato molti risultati, con la possibilità di poter consumare di notte, pare che
il risparmio sia di pochissimi euro. È stata una delle tante trovate che non servono a niente.
Sembrava che questa tariffa bi-oraria del sabato, della domenica e della notte potesse portare un
forte risparmio, di fatto non lo fa.
Quello che io invece contesto ad AGS è la mancanza di flessibilità, ciò che non ha Enel o
altri enti di città diverse, per quanto riguarda le tariffe personalizzate soprattutto per quel che
riguarda le famiglie. Qui non ci siamo assolutamente, io so che in altre città l'utente può
rivolgersi all'ufficio preposto e farsi studiare una tariffa, perché sia la tariffa più conveniente,
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naturalmente valutando le ore in cui l’energia costa meno eccetera, perché c’è una serie di
possibilità.
Il mercato è libero, ma in realtà non lo è. È il solito mercato “finto libero” che c'è in Italia,
però all'interno di questo “finto libero” ci sono delle possibilità. Oltre alla ricerca delle energie
alternative, l'eolico, l'energia solare ecc., dove la nostra società non si è mai impegnata
abbastanza… sull’eolico non si è mai impegnata e invece avrebbe dovuto farlo, almeno a livello
sperimentale, per diventare il centro motore per il fotovoltaico. So che altre aziende per le loro
collettività si pongono come elemento trainante, invece qui bisogna andare al privato.
Altre città, rivolgendosi alle società in cui il Comune è fortemente partecipe, sono loro
che organizzano e predispongono l'attivazione del fotovoltaico. Qui non avviene. Anzi, se si va a
chiedere danno l’indirizzo del privato. A loro interessa il teleriscaldamento, poi vedremo nel
tempo se effettivamente sarà conveniente.
Per me ha senso questa interpellanza, per sollecitare AGS a venire incontro alle esigenze
delle famiglie per ciò che riguarda la spesa energetica. Secondo me si può fare – e si sta facendo,
da quanto mi risulta – in una maggior personalizzazione dei contratti. Non è una cosa nuova,
perché l'ho espressa da tempo, ora si potrebbe eseguire perché non c'è più la lettura ma c’è il
contatore elettronico, per cui dovrebbe essere cambiata la modalità, però mi pare che su questo
facciano ancora orecchie da mercante. Grazie.
Presidente:
Non si prenota nessun altro. Allora dichiariamo chiuso il primo intervento.
La parola al signor Sindaco prego.
Sindaco:
Mi sembrano doverose alcune precisazioni. Ho sentito che le bollette le fa l'AGS: no, le
bollette sono della Trenta. La Trenta è una società nella quale la nostra AGS partecipa con la
percentuale limitata e Trenta svolge il servizio di fatturazione per quasi l'intero territorio trentino,
non fattura solo il costo dell'energia a Riva del Garda, fattura Trento, Rovereto, Mori, Ala,
quindi è il sistema trentino della fatturazione, dal momento in cui il Consiglio comunale decise
di cedere il ramo d'azienda, che era AGSCom, a Trenta. Il rischio era quello che, con l'avvento di
Trenta nel Comune i costi che la stessa AGS doveva sopportare in futuro per il suo
mantenimento, non potendo allargare il servizio di commercializzazione, fossero eccessivi.
Quindi l'AGSCom fu interamente ceduta alla Società Trenta.
Il Consigliere Pellegrini ha introdotto alcuni elementi per cui noi sappiamo che in questo
momento la situazione del mercato dell'energia, per le utenze domestiche, è costituita da due
ambiti diversi: il servizio di maggior tutela e il servizio al libero mercato.
Il servizio di maggior tutela è quello regolamentato dall'Autorità per l'energia elettrica, la
quale prevede semplicemente la rigida applicazione delle tariffe che sono imposte dall'Autorità a
livello nazionale, che sono aggiornate trimestralmente. Valgono, quindi, per qualsiasi operatore
privato che fornisca energia. Chiunque sia servito da qualsiasi fornitore, chiamasi Trenta o altro,
paga quel prezzo, perché questo è imposto dall'Autorità nazionale.
Il libero mercato poi, praticamente è un prezzo che è il 60% fisso, mentre il 40% è
contrattabile, e si va a operare normalmente con i grandi fornitori. I raffronti tra i due ambiti
sono diversi, perché non sono omogenei evidentemente, e c'è anche da dire che AGSCom non ha
mai operato offerte su libero mercato per le utenze domestiche, cioè fintanto che ci fu AGSCom
questa non operò mai sul libero mercato.
Trenta, che è presente sul libero mercato dal 2007, è più o meno parallela a quando
AGSCom è stata ceduta a Trenta. Quindi vanno verificati, in parallelo, i costi non del libero
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mercato, perché tutti nel libero mercato sono liberi di agire, ma della tariffazione fissa. Con
un’attenzione, perché non è che la tariffazione fissa possa essere modificata, non parliamo in
questo caso di AGS ma di Trenta, anche perché a Riva non possono essere fatturati in un modo e
a Trento in un altro, né l'applicazione del prezzo può essere effettuata diversamente. Mi pare che
questo sia logico e che tutti voi lo possiate comprendere.
Non è concepibile che una società tariffi a valori diversi sul mercato. Può darsi che ci
siano stati alcuni problemi legati a quel passaggio che è stato fatto e che si sta facendo tra il
sistema del vecchio contatore e il nuovo, passando dalla sostituzione dei contatori tradizionali a
quelli elettronici.
Sono stati fatti passi diversi, si sono quasi conclusi.
Quindi deve essere assolutamente chiaro che non possiamo prescindere dal fatto che il
costo dell'energia per il cosiddetto “servizio a maggior tutela” sia uguale a Riva, a Trento, a
Rovereto e in tutto il Trentino, perché poi fattura la stessa società. Sappiamo che si
costituirebbero delle posizioni assolutamente diverse perché se qualcuno applicasse delle tariffe
superiori si potrebbe immaginare cosa rischierebbe.
Un altro problema è come è stata composta la bolletta: questa può essere fatta in modo
diverso, con conguagli alti o bassi rispetto alla fatturazione, come è stato detto prima. 200 metri
cubi lo fanno sul preventivo, ma lì lo fanno sui contatori ancora vecchi, perché con quello
elettronico questo non sarà più possibile.
Per dirvi semplicemente il costo che è stato fornito da Trenta, questa ha fatto pervenire i
costi che sono applicati dall'Autorità nazionale. La differenza è questa: nel primo trimestre 2004
la tariffa totale era di 12,27 Euro, costo di rete per KW, per il consumatore domestico tipo, con
una famiglia con 3 KW.
Prezzo comprensivo di energia, approvvigionamento, costi di rete, oneri generali di
sistema e imposte. La punta più alta del costo, parliamo sempre di utente fisso, è stata nel quarto
trimestre del 2008 con 18,07 Euro. Il costo è poi sceso dai 18,07 del quarto trimestre del 2008
all'ultimo trimestre rilevato dall'Autorità, cioè il quarto del 2010, a 15,59 Euro.
Questi sono i costi che Trenta applica e sono visibili a tutti, perché forniti dalla stessa
Trenta.
Quindi il costo dal 2004 ad oggi è aumentato di 3 Euro ed è calato di 2 Euro circa rispetto
al 2008. Più di una volta si sono sentite sollevare problematiche in ordine alla composizione
della fattura, di una certa difficoltà di lettura, io dico solo che le fatturazioni di Trenta non sono
fatte appositamente per Riva in un modo e in un altro per l'altra parte del territorio, quindi sotto
questo profilo Trenta assicura assolutamente che non ci sono differenze di costi, se non per un
tipo di cliente o un altro tipo di cliente.
Non sono paragonabili gli utenti fissi con quelli che sono a libero mercato, rispetto a
quelli di maggior tutela. Come sono stati composti i vari conguagli rispetto alle bollette, questo è
un problema dovuto al passaggio dai vecchi contatori ai nuovi. Nel 2011 i contatori saranno tutti
di tipo elettronico e viene assicurato che non vi può essere una tariffazione diversificata rispetto
al territorio servito dalla medesima società.
Queste cose le ribadisco perché sono le stesse chieste durante l'incontro di giovedì
scorso. Grazie.
Presidente:
Grazie signor Sindaco. Per il secondo intervento ha chiesto la parola il Consigliere
Bassetti.
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Consigliere Bassetti:
Grazie Presidente. Innanzitutto voglio dire che credo sia stata una bella cosa fare
quell'incontro tra Consiglieri, AGS e Trenta per informare. Detto questo, penso inoltre che,
siccome tutti i Consiglieri hanno anche un proprio lavoro, sia scusabile il fatto che molti non
abbiano potuto cogliere questa occasione, visto che si è svolta solo qualche giorno fa ed è
coincisa con la prima Conferenza provinciale sul Turismo, avente altrettanta importanza, forse
anche maggiore.
Quando sento, come qualcuno ha detto fuori microfono, “Ma insomma cosa volete?
Bastava veniste voi ad informarvi e ora non stareste qui a discutere...”, mi vengono da fare due le
osservazioni: in primo luogo è possibile che i Consiglieri abbiano anche altri impegni. La
seconda è che, siccome le mozioni si trattano in sede di Consiglio comunale e non in riunioni di
informazione, questa mozione avrebbe dovuto essere trattata in questa maniera e in questo
contesto.
Dalle risposte forniteci dal Sindaco, ma anche da qualche altro intervento, a me sembra
che il bersaglio non sia quello condiviso, ovvero si stanno dando risposte a delle domande mai
poste qui.
La mozione dice una cosa molto semplice, quindi basta verificare che da quanto fattura
Trenta a quanto fattura AGS ci siano delle differenze. Come sono fatti i costi: è ovvio che Trenta
fattura nella stessa maniera in tutta la Provincia, non è Trenta ad inventarsi come fare le fattura
perché c’è il Cipe, c’è un controllo, sono cose che si conoscono.
Una parte del costo delle tariffe è data dal costo industriale dell'Azienda, perché
altrimenti l'energia elettrica, come il metano, costerebbe nella stessa maniera in tutta Italia. Non è
così invece, perché il costo è diverso da fornitore a fornitore, in quanto gli stessi hanno costi
industriali diversi.
Non è nemmeno vero che tutti pagano l'energia alla stessa maniera perché ovviamente se
uno acquista 50 GigaWatt l'anno paga una certa tariffa, uno che acquista un milione di GigaWatt
ne paga un'altra. A quel costo vengono aggiunti costi industriali che sono propri di ogni singola
azienda e sono fatturati agli utenti.
Allora è possibile che in giro per l'Italia si paghi l'energia elettrica in maniera diversa. È
ovvio pensare che in Trentino si paghi la stessa cifra in Val di Sole come a Riva, nella stessa
maniera, però non è così ovvio dal momento in cui vi è stato a Riva del Garda un passaggio dalla
vecchia municipalizzata, quindi l'AGS, alla Trenta. Questa è la verifica che viene chiesta, cioè
che i costi di AGS fossero minori di quelli di Trenta.
Può anche darsi che il metodo di applicazione delle tariffe da parte di AGS fosse diverso
da quello di Trenta, tant'è che, diceva prima il Consigliere Pellegrini riguardo a una fattura
personale, vige il metodo di fatturare la media, cioè io presumo che tu consumi 100 metri cubi di
gas metano l’anno, te ne fatturo 10 al mese, poi se a fine anno ne hai consumati 90 ti metto a
credito quello che mi hai già pagato.
Questo è un metodo di fatturazione. Può darsi che AGS non facesse in questo modo,
allora la mozione è molto semplice: siccome in giro c'è chi dice che in effetti ha notato, a livello
di tasca, la differenza tra la fatturazione di AGS e quella di Trenta, si voleva solamente che si
verificassero i metodi applicati prima e dopo e se i costi in effetti sono lievitati, se sono
aumentati per qualche motivo, che ovviamente ci sarà, in quanto uno non si sveglia la mattina
pensando di aumentare le tariffe.
Proprio oggi in un servizio sull’energia fatto dal Telegiornale delle ore 13, è stato detto
che l'unica voce che quest'anno non ha subito aumenti in Italia è l'energia elettrica. Però i
cittadini dicono che un aumento c'è stato. Può darsi che i cittadini si sbaglino, che sia una
semplice sensazione, ma forse è meglio effettuare una verifica e mettere una pietra tombale
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sull'argomento.
Questo è ciò che voleva significare la mozione e non andare a cercare i massimi sistemi.
Oggi abbiamo questo tipo di distribuzione in Trentino, sull'importanza della Trenta, che nessuno
mette in discussione. Mi sembrava un obiettivo molto più basso di quel che le risposte vogliono
individuare.
Presidente:
Grazie Consigliere Bassetti. Ha chiesto la parola il Consigliere Bacchin.
Consigliere Bacchin:
Grazie Presidente. Al di là dell'esposizione fatta dal signor Sindaco, i conti non mi
tornano, perché se il costo per KW nel 2008, che costava come Lei ha detto 18,7, nel 2010 è
sceso a 15,59, allora come mai gli utenti non hanno usufruito di questa diminuzione sulle
bollette? Anzi, le hanno trovate rincarate. Qualcosa non mi quadra e noi sappiamo bene perché
non quadra. Quando, ad esempio, cala il prezzo del petrolio, la benzina non scende, se non di
pochissimo, ma quando aumenta lo fa in modo evidente, non ci sono mezze misure.
Siccome qui si seguiva sempre l’andamento del petrolio, non c'è mai corrispondenza
quando questo subisce un calo. Infatti abbiamo questa proporzione: quando pagavamo l'energia
18,7 il petrolio aveva un prezzo di circa 80 Euro. Ora l'energia dovrebbe avere un prezzo molto
più basso dei 15. Nonostante ciò, fanno vedere che il prezzo è abbassato, mettendo le bende e
altro.
Oltretutto, con l'Euro che non è 1.000 bensì 2.000 lire, abbiamo ingannato i cittadini
perché non esiste un controllo, non c'è un cambio proporzionato, noi riceviamo questi eccessivi
rincari e dovremmo metterci nei panni di questa gente che paga queste bollette di 700-800 euro.
Dovete metterci mano, non potete dire di spegnere la luce o il riscaldamento.
Dobbiamo fare un elenco, almeno per chi ha un reddito fisso, perché per tutti non si può
fare: chi ha famiglia per esempio, per non metterli in condizione di dover spegnere il
riscaldamento o chiudere l’acqua calda. Questo deve essere il discorso.
Noi ci facciamo carico di farlo presente, ma questa amministrazione deve prendere atto
che questi cittadini hanno delle difficoltà. I presentatori della mozione hanno raccolto le
problematiche della gente, ma penso che anche voi della maggioranza abbiate questo sentire
comune.
Dobbiamo quindi trovare un sistema perlomeno per dilazionare e controllare queste
tariffe. Sappiamo che mercanteggiano, hanno anche l’acqua. Si diceva tempo fa che l'acqua
l'avrebbero concessa ai privati, questi sono privati. Quindi hanno in mano tutto.
Se noi non abbiamo la possibilità di controllare ci “prendono per il collo”. Grazie.
^^^ Entra il Consigliere Paolo Matteotti: il numero dei presenti sale a 28. ^^^
Presidente:
Grazie Consigliere Bacchin. Qualcun altro vuole intervenire? Ha chiesto la parola il
Consigliere Frizzi, prego.
Consigliere Frizzi:
Ci sarebbe da affrontare un'ampia discussione. Cerchiamo di guardare la questione
politica. La nostra possibilità di interagire con una società privata come l'AGS, oggi, dal punto di
vista politico, si è molto ridotta. Le tariffe sono assoggettate a regole fisse e quindi mi chiedo
cosa possiamo fare politicamente noi politici nei confronti di AGS? Possiamo fare ben poco.
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Questo è un dispiacere, nel senso che un argomento come quello che riguarda l'energia, un
settore che si potrebbe ampliare e sviluppare in mille modi, cominciando dalla ricerca di energie
alternative alla diffusione di una cultura diversa per ciò che riguarda l'utilizzo e la ricerca di
risorse alternative, non è stato oggetto di discussione politica e, in tal senso, si è fatto
pochissimo.
Basterebbe guardare ciò che è successo nel nostro ambito territoriale. La politica per
sviluppare le energie alternative è limitata. Pale eoliche non ne abbiamo pur essendo conosciuto
il nostro come un posto dove il vento è costante. Abbiamo il peler la mattina e l'ora di giorno.
Ci sono già delle strutture a pale, potrebbero dare energia ad una città intera come Riva del
Garda.
Penso anche all'utilizzo del cippato: noi abbiamo tanti boschi, tante falegnamerie, mai
nessuno ha pensato di utilizzarne gli scarti. Mio fratello ha una serra e si autoproduce energia
solo con lo scarto recuperato dal materiale dei giardini e degli alberi che vengono tagliati.
La politica energetica, secondo me, deve essere fatta anche considerando le risorse del
proprio territorio. Noi abbiamo il vento, il legname, abbiamo queste cose che potrebbero dare
risorse, purtroppo non lo avevo espresso nell'altro Consiglio comunale, non avendo sufficiente
documentazione. Se potessi tornare indietro, il voto per la deroga della famosa ciminiera sarebbe
nettamente contrario, sulla realizzazione della centrale a Riva del Garda.
Penso che la motivazione principale per non aver fatto una cosa del genere sia puramente
estetica, anche questa potrebbe valere per bocciare una soluzione del genere. Siamo una città
turistica e aver creato una centrale di quelle dimensioni, di quella portata, di quella struttura, a
100 metri dal lago, mi sembra pura follia.
Stiamo vivendo anche dei disagi, perché si è dovuta creare un'ulteriore rete per portare il
teleriscaldamento. Su questo purtroppo noi non abbiamo avuto nessuna voce in capitolo e per
caso oggi mi sono accorto – e questo poterebbe essere un atto politico – che stanno scavando
intorno casa mia. Io ho praticamente i cancelli chiusi perché ho lo scavo proprio appena si esce
da casa. Io non ho chiesto l’allacciamento al teleriscaldamento e in pratica nei 500-600 metri di
strada che stanno scavando l'allacciamento è previsto solo per tre edifici. Non c'è stata
predisposizione per ulteriori condomini.
Ad esempio, se un domani io volessi cambiare idea e volessi collegarmi, succederebbe
che dovrei fare domanda, si dovrebbe scavare nuovamente fuori, sulla strada. Questo mi
comporterebbe delle spese, mentre si sarebbe potuto tranquillamente predisporre, dal momento
che gli scavi ci sono all'uscita alla palazzina di casa mia.
Non vedo perché questo non potrebbe essere fatto: se domani io dovessi cambiare idea e
volessi collegarmi basterebbe fare lo scavo a casa mia e collegarmi, senza dover andare incontro
ad una ulteriore richiesta e spesa da parte dell’AGS per effettuare l'allacciamento.
Sarebbe stato un atto politico quello di pretendere, a fronte anche del fastidio di questi
lavori, la creazione già degli allacciamenti, in modo che si potessero risparmiare ulteriori lavori
ed oneri per i cittadini.
Questi sono esempi che si sarebbero potuti fare, se ci fosse stata la possibilità di
interagire politicamente con una società che ci appartiene. Purtroppo questo non è possibile
perché ormai ci sono delle dinamiche che tutelano la società in quanto soggetto privato, quindi
non è più possibile dare indicazioni forti di questo tipo.
Questa è la mia solita polemica riguardo alle società e ribadisco oltretutto, dal momento
che è stata presentata questa mozione, che questo dispositivo è condivisibile. Non ci dobbiamo
nascondere, perché tutti noi veniamo fermati dai cittadini per far fronte alle loro lamentele. Per
carità, le tariffe sono queste ma sicuramente c'è un difetto di informazione. Se la maggioranza
dei cittadini ha queste perplessità e si pone continuamente queste domande riguardo alle proprie
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bollette, vuol dire che c'è qualcosa che non funziona.
Mi sembra il minimo poter pretendere e chiedere eventualmente ad AGS o a Trenta, che
sicuramente ne hanno le capacità, visto che spediscono mensilmente le bollette, di allegare
all’interno delle stesse una specie di opuscolo che possa chiarire questa “giungla” delle tariffe.
Se andiamo a cozzare con le tariffe, queste sono veramente una giungla. Quotidianamente
siamo bersagliati da offerte dove c’è chi ci propone otto, chi nove, chi dieci, e questo grazie
anche alla difficoltà e alla varietà delle tariffe stesse essendoci vari tipi di prezzi, fisso, imposto,
di trasporto, le voci sono diverse.
Chiaramente il “gioco” non è sul prezzo fisso, bensì sulle altre voci. Ma queste nessuno
le conosce, in quanto nessun cittadino è stato informato di quello che effettivamente bisogna
controllare quando un ente diverso ti propone il proprio allacciamento.
Questo succede nella telefonia, in qualsiasi settore che riguardi reparti energetici, vari
canoni televisivi eccetera.
Questa purtroppo è una caratteristica prettamente italiana, non c'è assolutamente
chiarezza sulla tariffa finita della bolletta a prescindere che sia proposta da Trenta, AGS, Enel
eccetera. Sarebbe un gesto politico quello di chiedere e pretendere, perlomeno alla nostra società,
di porre definitivamente chiarezza su quella moltitudine di sigle varie che non vengono capite da
nessuno, io per primo.
Ho fiducia nella bolletta, sorprese non ne ho mai avute, non posso essere testimone di
bollette esagerate, però ne ho sentito parlare dai cittadini, che mi hanno fermato mostrandomi
bollette che, a prima vista, senza scendere nei particolari, sembravano perlomeno strane.
Penso che, tutto sommato, voterò questa mozione, perché è il minimo che si può chiedere
alla nostra società, cioè fare un po' più di chiarezza sulle tariffe delle nostre bollette.
Presidente:
Grazie Consigliere Frizzi. Ha chiesto la parola il Consigliere Modena.
^^^ Entra il Consigliere Malossini. Esce il Consigliere Zambotti: il numero dei presenti rimane
a 28. ^^^
Consigliere Modena:
Il Consigliere Bassetti è stato chiaro nel ribadire dei concetti che forse non erano stati
capiti. Preferisco dire non capiti perché non mi sembra di usare termini incomprensibili e cerco
di spiegare il modo in cui è scritta la mozione, come ho già spiegato ieri.
Abbiamo posto delle questioni e ci è stato risposto in modo diverso. Nessuno ha parlato
di tariffe, di Autorità o cose del genere. Il Consigliere Pellegrini ha detto una cosa giusta, ha fatto
un esempio. Intendiamoci, non ci stiamo scagliando contro nessuno, anzi, lo dico con
soddisfazione, a me accade spesso, come penso anche a voi, quando vengo contattato da quella
pletora di aziende pubbliche o private che vogliono venderti energia, di rispondere, anche con un
certo orgoglio: “Guardi, faccio parte di una società che distribuisce energia e non sono
interessato”.
Questo è un modo di rispondere un po’ orgoglioso e un po’ per chiudere, in quanto
nemmeno io sarei veramente in grado di disquisire sulle cose pratiche, visto che nessuno di noi
può capire se è vero o no.
Quello che noi chiediamo – ed è scritto sulla mozione che al momento non ho qui e che
mi sembrava di facile comprensione – è di avvicinarsi ad uno di questi elaboratori, premere un
bottone e chiedere all'elaboratore stesso che ci indichi la posizione del signor Santoni, ad
esempio, dell’anno scorso e di quest’anno.
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Il Consigliere Mattei sarà contento perché si consuma carta, ma basta veramente un
secondo per effettuare questa operazione, per potere verificare la spesa di ogni utente.
Probabilmente i cittadini protestano e anche noi ci fasciamo la testa senza averla rotta, perché
probabilmente alla fine dell'anno, se è vero quello che ci avete detto – e non ho motivo di
dubitarne – le tariffe che ci avete presentato saranno riequilibrate.
Però fino ad adesso non è stato equilibrato perché ci sono state famiglie che hanno pagato
500 o 600 Euro di conguaglio o di anticipi. Chi se lo aspettava? Inoltre quando hanno chiesto di
poter pagare un poco alla volta hanno risposto di no, che non si poteva.
Il problema non mi tocca personalmente, anche se ho avuto qualche squilibrio, ma mi
fermo lì perché tanto non “capisco niente”.
È stato cambiato il sistema di scrivere la bolletta, la periodicità, sono stati fatti acconti di
non so cosa, conguagli di altre cose, può risultare che a fine anno andiamo in pareggio, però ci
piacerebbe poter avere un documento scritto in mano che dice “Sì, è vero, c’è parità,
probabilmente il percorso è stato sbagliato”.
Ora con il denaro che Trenta spende, permettetemi di scherzare, per sponsorizzare le
squadre di basket di altre zone, potrebbe anche spenderlo per poterci fare conoscere i
meccanismi, i prezzi. È un discorso che continuiamo a fare, ma è come andare in un deserto a
predicare, non serve. È un problema di comunicazione ai cittadini.
Vi faccio un altro esempio: è venuto un utente l’altro giorno, con una bolletta del gas,
dicendomi di essere con la società Trenta, con un invito a pagare una certa cifra di cauzione. Gli
ho fatto notare che anche all’AGS c’era la cauzione, allora lui si è informato riscontrando che
AGS aveva applicato una diversa cauzione.
Forse perché è bello, o simpatico, non sappiamo il perché, fatto sta che è vero che
pagherà una certa tariffa. Però intanto gli hanno “fregato” una certa cifra di cauzione per un certo
numero di anni, che prima non pagava. Questo incide, bene o male, perché questo cittadino ha
pagato dei soldi che prima non pagava e che non prevedeva di dover pagare.
Questo è successo perché non è stato il cittadino a scegliere la società Trenta, bensì gli è
stata imposta, trovandosi poi a pagare una nuova cauzione. Questi esempi sono numerosi.
Non ce l’abbiamo con nessuno, ma chiediamo solo chiarezza e rispetto. Se già noi che
siamo qui ci arrabattiamo, leggiamo il giornale, ci teniamo abbastanza aggiornati, i cittadini ci
chiedono di essere aggiornati: mettetevi nei panni di questa gente che si spaventa all'arrivo della
bolletta, con un'eventuale conseguenza del taglio dei fili della luce.
Presidente:
Grazie Consigliere Modena. Ha chiesto la parola il Consigliere De Pascalis.
Consigliere De Pascalis:
Nella scorsa seduta per il 50% degli interventi io non ero presente, comunque quello che
ho sentito mi chiarisce alcune cose. Partiamo da una considerazione di tipo generale. Il tema
dell'energia è una delle grandi questioni nazionali e su questo tema tutti dibattono.
Evidentemente, così come per la nazionale di calcio, tutti si sentono anche direttori tecnici, molte
volte non avendo nemmeno le competenze per definire questi temi. Più modestamente mi pare
che il tema trattato con questa mozione sia inerente a quanto sta avvenendo sul nostro territorio.
L'andamento dei costi dell’energia che ha sopportato Trenta ha avuto un andamento un
poco altalenante andando dai circa 12 Euro, poi a 18 per poi ricadere ai 15. Evidentemente il
mercato, nella sua interezza, ha permesso operazioni finanziarie e di produzione di energia di
questo tipo, da parte della società.
La domanda che a me viene spontanea – e che è emersa tra le righe degli interventi – è:
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“Ma perché al fondo, o all'inizio, è stata fatta questa scelta? Perché si accetta una società
piuttosto che un'altra?”. Perché alcune condizioni non sono state elaborate prima nella
progettazione e nel perseguimento di alcuni obiettivi, che evidentemente sono quelli, su un
territorio, della riduzione dei costi complessivi per la comunità.
Ci deve essere stata una ragione motivante sul perché, se altri servizi parlavano prima
della telefonia, proprio attraverso la concorrenza e la competizione, si è assistito invece ad un
calo vertiginoso delle tariffe. Questo non sta avvenendo per alcune aziende, anch'esse di servizi.
Quindi prima di tutto a me, che non sono un cultore della materia, perché non mi sento
direttore tecnico della Nazionale di calcio, piacerebbe sapere perché è stata fatta all'inizio questa
scelta che ha coinvolto tutto il territorio provinciale.
È chiaro che, come è stato detto, sia il consumo nella sua globalità, sia l'applicazione
delle tariffe sono validi per tutto il territorio provinciale. In molte zone del Trentino c’è
probabilmente la situazione che stiamo vivendo noi e che ci viene quotidianamente documentata
e comunicata, perché tutti abbiamo sentito questo tipo di lamentele o queste perplessità.
La prima domanda è questa. Da qualche altro intervento è chiaro che una situazione
siffatta determina in alcuni di noi qualcosa. Si dice che le cose sono ormai compiute e quindi che
cosa si può fare a questo punto? Che cosa il Consiglio Comunale può chiedere alla Giunta e al
Sindaco di fare, in modo da poterci sgravare da questo senso di impotenza, che fa sì che noi si
accetti in toto quello che ci viene detto da una società a cui abbiamo delegato un servizio, senza
che dalla stessa ci venga chiarito, in maniera globale e completa, tutto ciò che sta al di sotto?
Alcuni interventi – e sono stati gli interventi anche degli estensori della mozione – hanno
ricondotto la discussione ai termini con i quali ci dobbiamo confrontare. Questi termini
intendono cercare di indagare il perché delle differenze evidenziate e quali risposte dare a queste
differenze.
Mi pare che questa sia la mozione. Lasciamo stare chi ha scelto di andare da una parte
piuttosto che dall'altra, si sono fatti degli errori e molte volte gli errori si fanno anche nella
considerazione di alcune aziende piuttosto che di altre. Su alcuni interventi sul territorio ci
sarebbe veramente da discutere, perché quando ci sarà veramente da discutere su come funziona
l'impianto di cogenerazione e del teleriscaldamento, veramente potremo farlo a fondo.
Ora però riconduciamo il tutto all'essenziale. Indaghiamo sul perché di queste differenze
che toccano la vita delle persone, il portafoglio della gente, a cui tutti sono estremamente
sensibili, e dopo questo, evidentemente, potremo avere più chiare le cose senza bisogno di
accettare in toto quello che ci viene detto, senza poter obiettare qualcosa.
Partiamo da qui, in maniera molto concreta, molto semplice, indaghiamo, come è stato
detto nella mozione, sul perché di ciò che sta avvenendo e poi evidentemente si potranno fare
anche degli interventi di tipo diverso, magari ragionando in maniera generale su questa grande
questione dell'energia. Grazie.
Presidente
Grazie Consigliere De Pascalis. Ha chiesto la parola il Consigliere Pederzolli.
Consigliere Pederzolli:
Grazie Presidente. Vorrei riprendere dal discorso fatto dal Consigliere Modena nel
secondo intervento in quanto, secondo me, il problema fondamentale consiste proprio nella
mancanza di comunicazione, sia riguardo il passaggio, sia riguardo quello che sta accadendo
oggi con Trenta. È presto spiegato, perché se io qui chiedessi quanti sanno qual è il giorno di
autolettura della propria bolletta per la propria fatturazione, di quale mese, non lo si saprebbe. È
una domanda troppo difficile. È il giorno 18 di ogni mese pari.
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Questo per quanto riguarda le bollette di Trenta perché è stato stabilito da loro stessi.
Prima AGS applicava la stessa tipologia di autolettura che veniva eseguita due giorni dopo. Cosa
cambia però? Prima AGS effettuava una fatturazione pari all'autoletttura, cioè l'utente leggeva il
proprio contatore al 20 del mese e fino a quel giorno si aveva la fatturazione in bolletta. Quindi
fondamentalmente si aveva la percezione reale di ciò che veniva consumato e di quello che
teoricamente veniva fatturato. Oggi non avviene questo perché, se voi avete letto la fattura di
Trenta, questa viene emessa con data intorno al 25 del mese, perciò se voi avete fatto
l'autolettura al 18 come fanno a fatturare dal 18 al 25?
Lo si fa con un costo presuntivo ed è questo che, molto probabilmente, cambia e sposta la
quota rispetto a quella che poteva essere quella di AGS.
Questo, però, non è stato mai detto e credo che il Consigliere Modena, durante
l'intervento di ieri, avesse letto o fatto riferimento alle due comunicazioni che AGS aveva inviato
a dicembre 2009 e poi replicate da Trenta nel mese di aprile, sulle quali c'era una frase molto
chiara, “le modalità di fatturazione resteranno immutate”. L'utente che ha visto il passaggio da
AGS a Trenta, quindi, era convinto di ricevere le bollette nello stesso mese di prima, cioè il mese
dispari; convinto, inoltre, che AGS tenesse conto del fatto che nelle periodicità annuali ci fossero
altri servizi a pagamento, quali le utenze telefoniche ad esempio, e quindi facendo in modo, per
chi fosse in difficoltà, di intervallare le bollette per non riceverle tutte nello stesso mese, come
accade oggi.
In effetti c'era un'attenzione di questo tipo che oggi è venuta meno. Trenta infatti segue
una determinata linea. Quanti di voi sanno come funziona il discorso del teleriscaldamento? Mi
piacerebbe saperlo. Che differenza ha il costo del teleriscaldamento rispetto a quello del metano?
Nessuna, in quanto il costo di produzione del teleriscaldamento è dato dal metano, il prezzo
viene dato dal metano perché il teleriscaldamento viene generato da una caldaia a metano.
Fondamentalmente ci saranno piccoli costi che cambieranno, solo in funzione di un
utilizzo. Prima voi avevate una caldaia a metano e se l’accendevate consumavate metano, invece
il teleriscaldamento è uno scambio di calorie. Quindi c'è un contacalorie che misura lo scambio
che viene dato dal liquido nel circuito di AGPower e nel circuito interno di ogni casa.
Queste informazioni io le ho cercate e le ho chieste. Ma cosa succedeva prima?
Succedeva che per il cliente AGS bastava che si recasse nella sede della stessa, in via Ardano, e
riceveva qualsiasi risposta sulla propria bolletta.
Oggi purtroppo Trenta risulta essere solo un numero telefonico, con operatori in attesa,
minuti che si perdono, e soprattutto mancano anche gli sportelli sul territorio. Infatti l'unico
sportello aperto, in zona, si trova ad Arco. È aperto circa quattro ore e deve soddisfare l'intero
territorio dell'Alto Garda e Ledro. Potete immaginare con una ventina di persone in fila quante
ore si perdono per potere avere una risposta. Si corre il rischio di doversi prendere dei permessi
giornalieri per avere una risposta su una fatturazione elettrica. Allora mi chiedo, in questo anno,
in cui si sta arrivando all’autolettura, o comunque alla telelettura: se questo passaggio non verrà
comunicato all’utente, questi correrà il rischio di telefonare il giorno 18 per comunicare e riferire
i dati della lettura, sentendosi rispondere che non serve più, perché in regime di telelettura, senza
perciò essere a conoscenza della modalità successiva di fatturazione.
Questo bisogna fare: comunicare all'utente che ha subito una variazione senza rendersene
conto passando da AGS a Trenta per una scelta non sua.
Il tutto va ricondotto a questo, nella mancata comunicazione, espressa anche dal
Consigliere Modena durante il suo intervento, ed è scritto nella mozione, nella prima domanda,
perché le perplessità nascono dalla mancata conoscenza o comunicazione dei vari passaggi.
Grazie.
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Presidente
Grazie Consigliere Pederzolli. Ha chiesto la parola il Consigliere Matteotti Pietro. Prego
Consigliere.
Consigliere Matteotti Pietro:
Grazie Presidente. La mozione, proposta dai Consiglieri Modena, Pederzolli e Grazioli, ci
permette, come ci diceva il Consigliere Bassetti, di discutere, alla luce del sole, non tanto della
nostra Società AGS quanto della Trenta o comunque della tariffazione che i cittadini di Riva e
quelli serviti da queste società, vuoi per il gas metano o per il teleriscaldamento, per l'acqua o per
l'energia elettrica, si ritrovano ogni due mesi a pagare con le bollette che arrivano nelle varie
case.
A parte la premessa della mozione, dove si dice che recentemente, per ragioni politiche,
si è svenduta a Trenta una parte di attività, tanto che i vecchi utenti si sono trovati
automaticamente ad essere clienti della società Trenta, al riguardo, se vi ricordate, era arrivata
nelle case una lettera dove veniva detto che dal tal giorno la tariffazione, a parità di costi – ed era
stato dichiarato in Consiglio comunale, anche se quel giorno io non ero presente – passava da
AGSCom a Trenta. Questo scorporo di ramo d’azienda sarebbe avvenuto a costo zero per gli
utenti.
Questo era l’unica cosa che agli utenti interessava, ipotizzando che il servizio, così
com’era, in generale un buon servizio da parte di AGS, potesse essere o dovesse essere un buon
servizio anche da parte di Trenta, a parte casi sporadici o situazioni limite.
Si citava poi il fatto che aver ceduto il ramo di azienda a questa società, si diceva nella
mozione, aveva comportato l'aumento del numero degli utenti e quindi dei clienti di Trenta e
questo sarebbe dovuto essere addirittura un vantaggio per la città di Riva.
Era stato dichiarato che il costo doveva essere zero, quindi passare alle bollette di Trenta,
rispetto alle precedenti bollette AGS, non avrebbe dovuto generare alcuna modifica, in termini
tariffari, se non ovviamente quella generata dalle modifiche normative, dal costo delle materie
prime, o comunque dalla parte fissa stabilita dall'Authority e dallo Stato centrale.
È chiaro che molti cittadini si sono lamentati del nuovo sistema di tariffazione. Ho qui
alcune bollette e vorrei un parere da parte dell'Assessore competente; non so in Giunta chi si
occupa di questa materia, qualcuno se ne occuperà.
Ho qui due bollette dove è riportato il periodo 19 maggio-18 luglio: consumo in KW
1462 di energia elettrica, poi c’è una lunga serie di dati, e questo consumo corrisponde ad una
quota fissa di 1,34 Euro come prezzo unitario al KW, una quota-potenza di 0,42 e una serie di
quote che variano in rapporto alla quota di energia consumata, che in Euro, per KW/h, vanno da
0,10 a 0,15. Vi risparmio gli altri decimali: 0.10, 0.15 e 0,23.
Ci sono poi le imposte, il 4% da una parte, l'addizionale comunale dello 0,01 eccetera. Sulla
bolletta successiva non ci siamo, perché non è possibile che nel bimestre 19 maggio-18 luglio,
data che coincide con quella detta dal Consigliere Pederzolli – quindi questa è una bolletta
Trenta con timbro AGS, cioè la parte commerciale di AGS ceduta a Trenta – io abbia consumato
1462 KW. Vi assicuro che non è andata così, nel bimestre maggio-luglio. Mentre nel bimestre
successivo, cioè 19 luglio-18 settembre, il consumo in KW è stato di 550.
Questo è matematicamente impossibile, in quel periodo eravamo in due famiglie, non
siamo andati in ferie, quindi quel 1462 è senza dubbio sbagliato. Io chiederò a chi si occupa di
queste cose di chiarirmi questi dati.
Andiamo su AGS: io sono allacciato al teleriscaldamento perché, a parte il costo che ci ha
indicato prima il Consigliere Pederzolli, sostanzialmente dicevano che non sarebbe cambiato
nulla, rapportato ai costi del metano.
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Tre anni fa io sono stato uno dei primi a chiedere l’allacciamento e, se vi ricordate, c’era
stato un periodo in cui chi chiedeva di essere allacciato avrebbe avuto questo servizio gratuito.
Questo era riferito soprattutto alle utenze plurifamiliari o comunque alberghi o strutture, che poi
il Comune avesse allacciato i suoi edifici… ci mancherebbe altro!
Stabilito questo, io avevo effettuato l’allacciamento, ma altri proprietari non erano
d’accordo a questo allacciamento, ritengo anche perché spiegato in malo modo, non mettendone
in rilievo l’utilità dal punto di vista ambientale. Fino a che la cartiera sarà in funzione comunque
ci sarà un beneficio ambientale. Nel momento in cui la cartiera dovesse chiudere – e qui nessuno
lo vuole – è chiaro che io, come AGS, devo garantire all’utenza che nelle tubature che arrivano
allo scambiatore della centrale termica possa arrivare acqua a 80°.
Per scaldare l’acqua a questa temperatura bisogna avere la medesima potenzialità prevista
per tutta la rete e garantita dalle centrali. Queste centrali, menzionate dal Consigliere Frizzi e da
altri, sono alimentate a gas metano. Comunque vi è un rapporto fra il teleriscaldamento e il
metano, ma oggi come oggi non è così, perché si sfruttano i fumi, la differenza di temperatura
dovuta all’uscita dei fumi dalla cartiera. In realtà oggi dovrebbe costare nettamente di meno, un
domani che non ci fosse più la cartiera allora sarebbe logico collegarsi al prezzo del metano,
come diceva giustamente il Consigliere Pederzolli.
Se qualcuno di voi a suo tempo si è allacciato al teleriscaldamento, si sarà accorto che sul
contratto c’era scritta una formula lunga in logaritmi che, in sostanza, rapportava il tutto al
prezzo del metano, e c’era uno sconto, per i primi tre anni, pari al 10%.
Trascorsi questi primi tre anni il prezzo, come ci diceva il Consigliere Pederzolli, è
rapportato al metano anche se, ripeto, fino a che la cartiera produrrà ci dovrebbe essere un
vantaggio maggiore oltre a quello ambientale, che comunque ha pure una sua valenza.
Essendomi io allacciato in collegamento monofamiliare, ho pagato 4.800 Euro per
l’allacciamento, perché credo in questa forma di energia, riprendendo spunto da quello famoso in
zona, Intesa basso-lago, che è quello di Brescia funzionante per un quarto della città stessa.
Quello che mi fa specie è che oggi chi vuole allacciarsi, anziché pagare 4.800 Euro si è
recato da AGS, credendo nella valenza ambientale di questo sistema –ho qui un preventivo – e
adesso pagherebbe 7.000 Euro. Mi pare francamente esagerato perché a quel punto uno resta con
la sua caldaia e va avanti con questa a metano. Allora la logica ambientale di tutto il sistema,
oltre che aver prima distrutto e poi rifatto nel tempo le strade cittadine, decade perché bisogna
agevolare, incentivare, questa nuova fonte di energia che comunque nel complesso, soprattutto
sfruttando i fumi della cartiera, rende l’aria, in generale, più pulita.
Detto questo, per chi vorrà rispondermi, io ho qui la mia bolletta: anche questa è emessa
ogni due mesi e sull’ultima arrivata in estate è segnato il consumo di 183 KW mensili, però su
31 giorni, cioè 31 luglio-31 agosto, con autolettura dell’AGS in automatico. Difatti non entro nel
merito del dato del consumo. Però mi dice che la tariffa fino a 921 è 0,05, fino a 3.684 è 0,080,
fino a 11.000 è 0,083 e fino a 38.000 è 0,085.
Quindi, a parte il primo blocco tarato a 0,05,
gli altri variano di poco.
Se poi voi rapportate lo 0,05 fino ai 921 con la tariffa ultima, quella fino a 38.000 – non
so quali utenze possano consumare in questo modo – avendo io consumato 183 dovrei
appartenere al primo blocco e praticamente questo consumo è tariffato. Quindi io pago,
moltiplicato per 0,085, la tariffa massima, come avessi consumato fino a 38.000 KW, avendone
invece consumati 183. La tariffa avrebbe dovuto essere del 58% in meno.
Presidente:
La prego di concludere Consigliere.
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^^^ Esce il Consigliere Trinchieri Benatti: il numero dei presenti scende a 27. ^^^
Consigliere Matteotti Pietro:
Due minuti e ho finito. Allora il concetto è questo: il dispositivo della mozione, secondo
me, è fin troppo tranquillo. Sono quelle mozioni da approvare senza discussioni, potrebbe essere
approvata all’unanimità, perché chiede di verificare se le perplessità dei cittadini hanno ragione
di essere, per via del disturbo. Procedendo con raffronti a campione bisogna spiegare alla
pubblica opinione la tariffa e verificarne la rispondenza. Sulla base trentina ci ha già spiegato il
Sindaco e qui io sono d’accordo.
Per verificare questo, signor Sindaco, Le assicuro che ad AGS – ne aveva fatto cenno il
Consigliere Modena – si può inviare l’ultima bolletta dell’anno, di dicembre, magari con due
righe di auguri, non vedo alcun problema. Vi assicuro che non c’è nessun problema a mandare a
casa con l’ultima bolletta lo storico dei propri consumi. È una cosa banalissima, perché ce
l’hanno. Lo storico mi dice che nell’anno 2009 ho consumato 1.000, nell’anno 2007 ho
consumato 800, nell’anno 2010 ho consumato 1.100 perché ho acquistato il condizionatore, o
altro.
Quindi lo storico lo possono fare in tempo reale, anche domattina, e mi piacerebbe che ad
almeno ai Consigli comunali fosse consegnato. La stessa cosa vale per quanto riguarda lo storico
delle bollette, si può fare nel 2010. Anzi nel 2010 si deve fare, che è una cosa diversa dal “si può
fare”.
Presidente:
Grazie Consigliere Matteotti, ha chiesto la parola il Consigliere Valandro.
Consigliere Valandro:
Grazie Presidente. Entrando nel merito della mozione, credo dica cose assolutamente
interessanti ed evidenzi un problema che alcuni Consiglieri comunali hanno potuto rilevare,
rispetto ad aumenti che non riusciamo a capire da dove derivino. Rispetto alla premessa della
mozione chiederei una cortesia ai proponenti, cioè di rivedere la frase dove si dice: “Non si
ricorda che recentemente si è “svenduta” a Trenta, per ragioni evidentemente politiche, una
parte di attività…”. Mi sembra un passaggio abbastanza forte, anche se “svenduta” è tra
virgolette, chiedo quindi ai proponenti di modificarlo, per rispetto del Consiglio comunale, che
ha votato il passaggio appunto ad AGSCom, cosa che, peraltro, dovrebbe sapere uno dei
proponenti e cioè il Consigliere Luca Grazioli che votò quella mozione.
Per delicatezza nei confronti di Luca Grazioli che “svendette” a Trenta una parte di
attività di AGS, chiedo agli altri proponenti di fare appunto una mediazione su questa frase e di
attenuarne il contenuto.
Per quanto riguarda il dispositivo, mozione che fu votata da venti Consiglieri ed un
astenuto o contrario, mi pare il Consigliere Benaglio, votata anche dall’opposizione e minoranza
di allora, per quanto riguarda il dispositivo è abbastanza morbido, come diceva il Consigliere
Matteotti, a parte il terzo capoverso. Non so nemmeno se si possa chiedere il rimborso di
eventuali corrispettivi non dovuti, cioè se possa il Consiglio comunale chiederlo o se sarà ogni
singolo cittadino a chiederlo, come faceva giustamente presente il Consigliere Matteotti.
Non vorrei risultare irrispettoso nei suoi confronti però, quando a me arriva una bolletta e
trovo che sia incongrua, prima di pagarla chiedo…
(VOCE FUORI MICROFONO)
Sì ho capito, Lei ha portato il suo caso. No, le “povere vecchiette” di solito sono sempre quelle
più attente e puntuali nella lettura delle bollette quindi…
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(VOCE FUORI MICROFONO)
Non volevo risultare irrispettoso, facevo solo una domanda e basta.
Ritornando al dispositivo della mozione, questo terzo punto io lo eliminerei per renderla
votabile da parte di tutti. Credo che fare partecipe il Consiglio comunale di quanto sopra
richiesto, anche il Consigliere Matteotti diceva che lo stiamo facendo, ci può stare.
Il punto importante, che credo sia anche il fulcro della mozione stessa, almeno da quanto
dicevano sia il Consigliere Modena che il Consigliere Bassetti, è la spiegazione ai cittadini dei
motivi per i quali ci sono state queste “impennate” nelle bollette. Questa credo sia la cosa,
all’interno della mozione, più importante da chiedere. Chiedo agli estensori della mozione di
prendere in considerazione queste modifiche nel dispositivo ed ovviamente quell’attenuazione
all’interno della premessa. Grazie.
Presidente:
Grazie Consigliere Valandro. Consigliere Bacchin, a Lei la parola.
Consigliere Bacchin:
Si, sarò breve, anche perché riguardo l’argomento trattato non possiamo dire più di tanto.
Errori da parte delle Giunte che si sono susseguite ne sono stati fatti molti, qui a Riva. L’ultimo è
quello che riguarda la centrale, quando vi è stato il passaggio all’Enel e questa aveva dato al
Comune diversi milioni di lire. Il Comune, invece di restituirli ai contribuenti, ha comperato
delle azioni. Di sicuro non sono state diminuite le tariffe, no, quelle sono rimaste le stesse, non vi
era alcuna differenza tra l’essere qui a Riva e aver ceduto una centrale all’Enel, o abitare nel
Veneto o nella Lombardia: pagavano in modo uguale.
Con un altro errore abbiamo perso la centrale, perché non è stata ripresa quando l’Enel si
è privatizzata e la stessa non ha lasciato la centrale, ma l’ha tenuta, non è stata acquisita e adesso
c’è un capitale fermo qui a Riva.
Un altro grande errore che stiamo facendo è quello che concerne il teleriscaldamento. Noi
sappiamo che questo dovrebbe portare un grande vantaggio, sia perché arriva il riscaldamento in
tutte le case eccetera, e poi come costo viene abbattuto. Questo lo abbiamo visto anche a Brescia,
dove c’è un teleriscaldamento con la centrale, il termovalorizzatore. Noi avevamo la cartiera….
Presidente:
Consigliere, resti però sulla mozione, perché stiamo parlando di Trenta.
Consigliere Bacchin:
Sì, grazie Presidente, sarò breve. Noi avevamo quella cartiera ed ora il problema è questo.
Altro errore, abbiamo il contratto fino a quando abbiamo il teleriscaldamento? Quando
andrà via la cartiera, saremo già pronti ad installare i bruciatori? Allora è un’altra “fregatura”,
che abbiamo preso. Non c’è una politica seria, questo voglio dire. Nel frattempo, per ciò che
riguarda la concorrenza fra i vari fornitori, vige il “sistema Italia”, che è quello di fare cartello e
quindi senza concorrenza.
Lo abbiamo già riscontrato riguardo alle tariffe telefoniche. Si dovrebbe proporre
politicamente di ripristinare le centrali idroelettriche che già avevamo e che funzionavano molto
bene. Sono state eliminate per far posto ad industrie aventi altre idee. Poi si deve controllare lo
spreco che si trova in tutti gli uffici pubblici e non. Vediamo all’interno impiegati vestiti poco,
perché c’è un caldo infernale, hanno le finestre aperte: a me questo dà molto fastidio. Penso che
ciò dia fastidio anche a tanta altra gente che frequenta questi uffici pubblici, per non parlare poi
dei supermercati. Le leggi ci sono ma nessuno le fa rispettare e questo è anche colpa di chi ci
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amministra.
In attesa di arrivare al nucleare – e spero di arrivarci presto – parliamo della fusione
fredda.
Presidente:
Consigliere resti sulla mozione, per cortesia, del nucleare ne parliamo in un’altra
mozione.
Consigliere Bacchin:
Si, lo abbiamo già sentito, però se ne parla la Lega non è pertinente.
Abbiamo deviato perché questo era lì nella mozione, cioè ridurre, controllare le spese, le
bollette, i costi e rimborsare, parola sacra, il maltolto: rimborsarlo veramente, non trattenendo
poi anche l’IVA, perché viene fatto anche questo, oppure altre tasse, anche sull’IVA stessa.
La mozione io la firmo, però con questi contenuti, perché sia veramente fatta per gli
utenti, perché se si lamentano lo fanno con ragione. Quando mi si dice che i “vecchietti” sono i
primi a pagare, rispondo che sono anche i primi ad essere imbrogliati. Il “vecchietto” ha paura e
di paura ne abbiamo tanta, a parlare di sequestri, di pignoramenti eccetera. Quindi vive nella
paura. Queste bollette sono un insulto alla gente normale, la gente che lavora, o i pensionati e i
meno abbienti. È doveroso controllare queste bollette. Grazie Presidente.
Presidente:
Grazie Consigliere Bacchin. Prego Consigliere Zucchelli.
Consigliere Zucchelli:
Grazie signor Presidente, io credo che stiamo discutendo di una cosa importantissima,
avevo già sollevato il problema delle bollette, nei primi Consigli comunali e nelle question time.
Si potrebbe suggerire alla società Trenta di attuare la semplificazione delle bollette,
perché leggerle diventa un dramma. Questo è il suggerimento che io posso dare.
Visto che la parte amministrativa viene fatta dalla società Trenta e l’AGS si occupa solo
della manutenzione, nemmeno procede alla lettura, credo che il Consiglio di Amministrazione
dell’AGS sia enorme e allora lo si potrebbe rivedere, ridurre, come altri Consigli, perché nel
programma del PATT c’era anche questo. Questo dovrebbe essere il primo punto da mettere in
evidenza.
Altro problema è quello del rimborso dei soldi che sono stati pagati in più. Cito solo il
caso di una mia dipendente. Vive sola, in via Fiume, le è arrivata una bolletta di 800 Euro ed è
andata a chiedere spiegazioni. Hanno rivisto il tutto e alla fine avrebbe dovuto pagare solo 30 o
40 Euro.
Ci sono degli errori e a tal proposito il Consigliere Pasulo sa di cosa parlo. Ci sono sbagli
inerenti a queste somme, non parliamo di maltolto, come ha detto il Consigliere Bacchin. Quindi
il suggerimento che mi permetto di fare – e mi rivolgo al Sindaco, non sapendo chi sia
l’Assessore competente – è di intervenire su queste cose, cercando di mettere una buona parola
per quei cittadini che hanno subito questo disguido. Non credo sia un disguido voluto, ma
sicuramente c’è stato e bisogna risolverlo.
Quando ricevo a casa le bollette io non le controllo, in quanto sono poco presente in casa,
saranno di 50 o 60 Euro non lo so. Però in albergo ricevo delle bollette da capogiro tutti i mesi,
perché essendo azienda arrivano mensilmente, credo che anche al Consigliere Modena succeda la
stessa cosa, 2.600-3.400 Euro di importo, mentre in precedenza erano molto inferiori. Ho chiesto
spiegazioni, ma è non stato così facile, perché parlare con la Trenta a Trento non è possibile:
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fanno parlare con tante persone e alla fine non risponde più nessuno.
Allora ho parlato con un tecnico dell’AGS di Riva, per la verità l’ho incontrato per la
strada, perché negli uffici mi arrabbio molto, preferisco non andarci. Mi ha spiegato che con i
nuovi contatori è cambiato tutto. Io ho sempre pagato le bollette, altrimenti mi avrebbero tagliato
i fili, però vanno a ritroso, quindi è retroattivo, per fare la ricerca. Se io pago tutti i mesi la
bolletta e pago 1.200-1.300 euro, poi mi mettono il contatore, che io non ho chiesto – e me lo ha
spiegato il tecnico quando lo ha montato – e mi arrivano bollette poi di 3.400 o 5.400 Euro, c’è
da diventare matti.
Il suggerimento che do al Sindaco è quello di intervenire presso la società affinché siano
più attenti alla fatturazione. La prima cosa è quella di semplificarla, la seconda cosa è di stare
molto più attenti nelle letture perché la gente i soldi non li “ruba”. Lavora, li guadagna, qualcuno
dirà che magari per noi albergatori è diverso. No, per noi albergatori l’anno dura come gli altri e
forse di più, con l’attuale crisi.
Forse qualcuno non se ne rende conto, o parla perché ha la voce, ma la crisi esiste ed è
forte. Anche noi, quindi, dobbiamo stare attenti a ciò che facciamo.
La seconda cosa da fare è rimborsare quel che è stato chiesto in più, perché mi sembra
una cosa giusta. L’altro suggerimento è che negli uffici dell’AGS – signor Sindaco questo voglio
che lo ascolti – il personale sia molto più gentile, molto più educato nei confronti degli utenti.
Non possono rispondere in malo modo, lo dico qui e sono sicuro che uscirà fuori perché
voglio che si sappia come la penso: più educazione, in quanto sono nostri dipendenti, nei
confronti di tutti i cittadini di Riva, non sono accettabili risposte maleducate, grazie.
Presidente:
Grazie Consigliere Zucchelli, qualche altro Consigliere? Altrimenti chiedo agli estensori
se hanno recepito o se sono disponibili ad una modifica.
Consigliere Modena:
Io non posso portare il pensiero di tutti, il Consigliere Grazioli è assente ed è proprio lui
quello “colpevole”. Per ciò che riguarda gli altri sarebbero disponibili ad accettare la proposta
del Consigliere Valandro e, per quanto concerne la premessa, chiedo una collaborazione
tecnologica, laddove si è parlato di “svenduta”, peraltro tra virgolette e già detto, in
quell’occasione ci va bene togliere lo “svenduta” e potremmo proporre – non si ricorda che
recentemente si è ceduta a Trenta – e tagliamo anche – per ragioni evidentemente politiche –
“una parte di attività che i vecchi utenti”, eccetera, quello può rimanere.
Presidente:
Consigliere Modena, Le ho fatto una domanda e Lei subito mi ha risposto, allora se c’è la
disponibilità forse è meglio fermarci due secondi in modo tale che la sistemiamo e l’estensore la
legge, anche per il verbale.
Consigliere Modena:
Lei sa che fermarsi due secondi significa fermarsi mezz’ora.
Presidente
Ci fermiamo dieci minuti, se Lei poi ha già tutto pronto anche cinque.
Consigliere Modena:
È già pronta.
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Presidente:
Sì, però intendo che così la sistemiamo, ci mettiamo cinque minuti. Dipende da voi
ricominciare la seduta, quando io dico cinque minuti basta che, invece di uscire e fare altre cose,
stiate qui, in due secondi vediamo le cose.
^^^^^^^^^^
ore 20.10: sospensione dei lavori
^^^^^^^^^^
ore 20.24: ripresa dei lavori
^^^^^^^^^^
Presidente:
Prego Consiglieri riprendiamo. Il Sindaco legge il testo concordato con l’estensore, così
poi andiamo in dichiarazione di voto e votiamo la mozione. Potete ascoltare il testo emendato,
concordato con l’estensore e decidere poi, di conseguenza, cosa fare durante la votazione.
Sindaco:
Mi preme solo sottolineare una cosa, prima di leggere, che era stata sollevata dal
Consigliere Bassetti, perché lo avevo detto ma forse non ero stato compreso, che per quanto
riguarda l’applicazione delle tariffe al cosiddetto servizio di “maggior tutela”, le stesse sono
uguali per qualsiasi azienda le fornisca, quindi non c’è un costo di azienda più alto o più basso,
che la fornisca il Veneto, il Trentino o la Lombardia, quelli sono i costi. Perché questo è proprio
per legge.
Altra cosa è che la mozione è così leggermente modificata, nel quinto capoverso la parola
“svenduta” è “ceduta”, vengono tolte le parole “per ragioni evidentemente politiche”, il terzo
pallino del dispositivo è sostituito dal seguente: “A chiedere a Trenta di verificare la
corrispondenza delle tariffe applicate adottando ogni intervento eventualmente conseguente.”
^^^ Esce il Consigliere Matteotti Paolo: il numero dei presenti scende a 26. ^^^
Presidente
È chiaro?
(VOCI FUORI MICROFONO)
Grazie. Consiglieri, per dichiarazione di voto. Ha chiesto la parola il Consigliere Bacchin.
Consigliere Bacchin:
Io voto a favore perché bastava cambiare un verbo, a quanto pare, e quindi basta che il
succo rimanga. Grazie.
Presidente:
Prego Consigliere Santoni.
Consigliere Santoni Gianfranco:
A titolo personale, io voto contrario per il motivo spiegato ieri: bastava presentarsi alla
riunione fatta con AGS e tutti questi problemi sarebbero potuti emergere in quella riunione.
Grazie.
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Presidente:
Grazie Consigliere Santoni. Ha chiesto la parola il Consigliere Matteotti Pietro.
Consigliere Matteotti Pietro:
Per i motivi espressi dal Consigliere Santoni, voto favorevole perché, se non ci fosse stata
questa mozione, in Consiglio non ne avremmo mai parlato. È inutile fare queste riunioni, l’ho già
spiegato, io perlomeno non verrò mai perché noi vogliamo riunioni formali dove si registra
quello che dice il Presidente, l’Amministratore Delegato, chi volete voi, che venga in Consiglio
Comunale, spieghi le sue cose e poi noi votiamo di conseguenza, come si faceva ai bei tempi.
Grazie.
Presidente:
Grazie Consigliere Matteotti, ha chiesto la parola il Consigliere Modena.
Consigliere Modena:
Vorrei solamente ricordare che il Consiglio Comunale ha un ordine del giorno, che
l’O.d.G. non viene fatto dalle minoranze, e quindi noi siamo venuti in Consiglio comunale per
discutere un O.d.G. e su quello stiamo trattando. La riunione con l’AGS, alla quale mi è
dispiaciuto non partecipare per una serie di problemi, non era una riunione del Consiglio
comunale.
Presidente:
Altri Consiglieri per dichiarazioni di voto? Allora metto in votazione la mozione n. 28 e
presentata in data 26, con gli emendamenti accettati dall’estensore.
Constatato che nessun altro Consigliere prende la parola, il Presidente
dichiara chiusa la discussione e mette in votazione la mozione modificata.
A seguito di votazione palesemente espressa per alzata di mano ed il cui
esito è proclamato dal Presidente con l’assistenza degli scrutatori e che ha conseguito il seguente
risultato:
- Consiglieri presenti n. 26
- Consiglieri votanti n. 26
- voti favorevoli
contrari
astenuti
n. 24 (Sindaco, Presidente, Pellegrini, Lorenzi, Giuliani, Benini, Santoni
Giovanni, Valandro, Bazzanella, Daves, Morghen, Chincarini,
Zucchelli, Malossini, Malfer, Frizzi, Matteotti Pietro, Morandi,
Modena, Bassetti, Pederzolli, De Pascalis, Pasulo, Bacchin)
n. 1 (Santoni Gianfranco)
n. 1 (Leoni)
IL CONSIGLIO COMUNALE APPROVA LA MOZIONE n. 28
PRESENTATA DAL CONSIGLIERE MODENA
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MODIFICATA IN CORSO DI SEDUTA
nel seguente testo:
“””
Nell'anno 1912 il Comune di Riva dei Garda “sotto il nome di impresa Elettrica” esercitava il
proprio impianto elettrico del Ponale. Successivamente, nel dicembre 1922, viene costituita
l'“Impresa Pubblici Servizi” che nel 1934 diventa “Azienda Municipalizzata Servizi Energetici
e Altri”. AMSEA ha operato per oltre 60 anni finché nel 1998 è stata trasformata in società per
azioni e quindi di capitali, assumendo la denominazione di AGS, cioè Alto Garda Servizi.
Alto Garda Servizi è oggi un Gruppo che svolge le attività di:
• produzione di energia elettrica e calore;
• distribuzione e vendita di energia elettrica, gas e teleriscaldamento;
• gestione del ciclo idrico relativamente e impianti acquedottistici, reti di distribuzione e
fognatura;
• gestione dell'illuminazione pubblica.
È un'azienda fortemente radicata sul territorio e con una organizzazione in grado di fornire un
servizio veloce, efficiente e di alta qualità.
Questa è la presentazione di AGS sul suo sito internet.
In questa presentazione non si ricorda tutta quella parte che riguarda il Lodo Eula, quella per
cui i cittadini rivani hanno potuto godere di particolari condizioni, quelle che permettevano
l’allora AMSEA di vivere e svilupparsi (e quindi di concepire e far nascere AGS).
Non si ricorda che, recentemente, si è "ceduta" a Trenta, una parte di attività, tanto che i vecchi
utenti, gran parte dei residenti del Comune di Riva del Garda, sono diventati automaticamente,
clienti della società Trenta.
Era stato assicurato (sembrava ovvio, del resto) che questo passaggio automatico sarebbe stato
"indolore", che AGS avrebbe solo ceduto il suo portafoglio clienti, incrementando
conseguentemente quello di Trenta (arricchendo in questo modo questa società, in quanto i
clienti sono la ricchezza di ogni fornitore), e che quindi per i cittadini rivani sarebbe cambiata
solo l'intestazione delle fatture del fornitore.
Non e dato a sapere, con esattezza, se ciò corrisponda a verità, ma molti dubbi sono sorti e
stanno aumentando. Molti cittadini, sia privati che imprese, rilevano infatti che l'importo delle
fatture che Trenta sottopone agli utenti sono mediamente superiori nell'importo a quelle che
pervenivano precedentemente da AGS per somministrazioni più o meno simili.
All'inizio sembrava che ciò fosse dovuto a conguagli o aggiustamenti relativi al passaggio
burocratico tra le due società, ma più il tempo passa più sono i cittadini perplessi e preoccupati.
Oltre a tutto è molto difficile per i cittadini controllare o interloquire su problematiche che
richiedono una certa preparazione.
Tutto ciò premesso, dunque
il Consiglio Comunale di Riva del Garda
impegna il Sindaco ad invitare il Presidente della AGS
•
A verificare se le perplessità dei cittadini hanno ragione di essere, procedendo con
raffronti a campione a controllare se e quali differenze di costi si sono riscontrate per
analoghi periodi.
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•
•
•
A spiegare, eventualmente, alla pubblica opinione i motivi per cui molti utenti hanno
dovuto procedere ad esborsi imprevisti.
A chiedere a Trenta di verificare la corrispondenza delle tariffe applicate adottando ogni
intervento eventualmente conseguente.
A fare partecipe il Consiglio comunale di quanto sopra richiesto.
“””
^^^ Entra il Consigliere Paolo Matteotti . Esce il Consigliere Modena: il numero dei presenti
rimane a 26. ^^^
Il Presidente invita il Consiglio comunale alla trattazione del punto n. 9
suppl. 4 dell’ordine del giorno.
PUNTO N. 9 suppl. 4: MOZIONE N. 29 PRESENTATA IN DATA 26.10.2010 DAL
CONSIGLIERE PELLEGRINI AD OGGETTO “URGE
L'APPROVAZIONE DI UN REGOLAMENTO COMUNALE
PER L'ASSEGNAZIONE DEI CONTRIBUTI COMUNALI
ALLE ASSOCIAZIONI E DI UN REGOLAMENTO PER LA
GESTIONE DI PALESTRE, SALE PUBBLICHE E SPAZI
PUBBLICI”
Presidente
Comunico che in data 26.10.2010 è pervenuta la mozione n. 29 a firma del consigliere
Pellegrini all’oggetto “Urge l'approvazione di un regolamento comunale per l'assegnazione dei
contributi comunali alle associazioni e di un regolamento per la gestione di palestre, sale
pubbliche e spazi pubblici”, nel seguente testo:
“””
Premesso che:
1. Il Comune di Riva del Garda ad oggi non ha un regolamento comunale che stabilisca criteri
precisi e modalità di erogazione dei contributi pubblici alle associazioni e alle società
sportive non professionistiche del territorio.
2. Il Comune di Riva del Garda non ha nemmeno un regolamento che normi la gestione di
palestre, sale pubbliche e spazi comunali.
Considerato che:
– le associazioni culturali e sportive rivane hanno il diritto di concorrere in modo trasparente
ed equo al finanziamento pubblico senza che il vuoto normativo e la discrezionalità
dell’Amministrazione finisca per privilegiare un sodalizio a scapito di un altro.
– ogni cittadino ha il diritto di conoscere in modo chiaro e preciso le modalità, i tempi ed i
costi di palestre, sale pubbliche e spazi pubblici comunali
impegna il Sindaco e la Giunta comunale
A redigere e a sottoporre alla discussione e al voto del Consiglio comunale le bozze di due
regolamenti:
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– l’una che preveda criteri e precise modalità per l’assegnazione di contributi pubblici
alle associazioni iscritte nell’apposito registro comunale;
– l’altra che normi l’assegnazione e l’uso di palestre, sale pubbliche e spazi pubblici.
“””
Consigliere Pellegrini:
Interrogo i Consiglieri, che poi saranno chiamati a votare, se ritengano che il Comune di
Riva possa ancora continuare, senza avere un proprio regolamento, nell’elargizione dei contributi
alle varie Associazioni, invece di avere un regolamento che stabilisca una volta per tutte l’uso
dei propri beni, cioè campi sportivi, palestre, e quant’altro.
Credo che con questa mozione ci si proponga un problema, che io reputo estremamente
importante, cioè quello di togliere a chi governa il Comune di Riva la discrezionalità
nell’elargizione dei contributi per non utilizzare soldi pubblici per ragioni diverse da quelle per i
quali sono stanziati e stabiliti.
So che c’è in corso – in quanto ne sono stato informato dall’Assessore Brunelli – un
incontro col Comune di Arco, in quanto vige un accordo sulla gestione della cultura in forma
associata. So che è stato trasmesso al Comune di Arco un regolamento formato da trenta punti,
composto da trenta articoli. So che il Comune di Arco lo ha nel cassetto, non lo ha ancora tirato
fuori, mi dicevano che venerdì scorso ci sarebbe dovuto essere un incontro fra il loro funzionario
ed il nostro Sig. Cattoi.
In sostanza sono trascorsi più di due mesi dalla data in cui è stato inviato questo
regolamento al Comune di Arco e a tutt’oggi non è dato sapere che fine abbia fatto. A questo
punto io chiedo ai signori Consiglieri, se mi è consentito, di dire se il Comune di Riva ha
bisogno di questo regolamento. Diversamente, diciamo che non ce n’è bisogno e la questione è
chiusa e non ne parliamo più.
Non entreremo nel merito dei singoli capitoli e di cosa dovrebbe trattare il regolamento,
perché questo verrà fatto nel momento in cui la richiesta fatta alla Giunta lo avrà predisposto e
quindi passerà dalle commissioni, visto che le commissioni dello Statuto sono costituite, e poi
arriverà nel Consiglio comunale.
La richiesta che io intendo fare…
Presidente:
Mi permetta solo una cosa Consigliere, la Commissione riguarda Statuto e Regolamento
del Consiglio Comunale.
Consigliere Pellegrini:
Non altri regolamenti?
Presidente:
No, ad oggi non è stata ancora approvata. Poi in futuro tutto è possibile, attualmente
abbiamo votato la Commissione Statuto e Regolamento del Consiglio Comunale.
Consigliere Pellegrini:
Quindi, in pratica, il regolamento viene direttamente in Consiglio comunale, non passa
dalla Commissione. Sarebbe stato utile che ci fosse passato perché un regolamento di trenta punti
sarebbe stato meglio sicuramente fosse approfondito all’interno di una Commissione. Questa era
una delle utilità delle Commissioni. Pongo la questione ed aggiungo alla mia mozione una data
di scadenza e cioè il 31 Gennaio 2011.
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Entro quella data la Giunta Comunale di Riva è impegnata a portare in Consiglio
comunale il regolamento pronto e predisposto alla discussione. Se fosse possibile, con quelli di
Arco, se no da soli. Ho chiuso, grazie.
Presidente:
Grazie Consigliere Pellegrini. Ha chiesto la parola il Consigliere Frizzi, prego.
^^^ Escono i Consiglieri De Pascalis e Morandi: il numero dei presenti scende a 24. ^^^
Consigliere Frizzi:
Sarò altrettanto breve, visto che questa mozione io l’ho presentata, molto simile, con il
dispositivo praticamente quasi uguale, nel 2005. L’ho presentata e ritirata in Consiglio comunale
durante la discussione, con la promessa, dell’allora Sindaco Claudio Molinari, che avrebbe
iniziato i lavori per redigere questo famoso regolamento per l’assegnazione delle associazioni. Io
ritengo sia tempo che si discuta sui modi, tempi e principi, su tutto quanto ciò che riguarda la
designazione dei contributi e finanziamenti alle associazioni, oltre all’uso delle palestre, che è il
solito problema annuale che si presenta.
Sono, inoltre, completamente d’accordo a mettere una data, perché sarebbe tempo che
questa cosa venisse fatta, dopo di che discuteremo anche sull’oggetto della mozione che seguirà,
riguardante il registro delle mozioni. Quello sarà un altro capitolo che si ricollega con la data
imposta oggi dal Consigliere dell’Italia dei Valori, e qui rimarco, oltretutto, il bisogno che esiste,
quello di formare una Commissione cultura, cosa che non è stata fatta, dove si sarebbe potuto
discutere ed eventualmente redigere una bozza su quello che sarebbe dovuto essere il
regolamento sul finanziamento alle associazioni.
Spero che, perlomeno quest’anno, si faccia questo lavoro e lo si porti a compimento.
Dopo, riguardo l’abbinamento della questione con il Comune di Arco, quello è un altro discorso.
Presidente:
Grazie Consigliere Frizzi. Nessun altro interviene, allora dichiaro chiuso il primo
intervento e do la parola al signor Sindaco.
Sindaco:
Penso che il Consigliere Pellegrini abbia visto anche la bozza del regolamento o
perlomeno che abbia visto che c’è una bozza. Noi abbiamo la convenzione per la gestione
associata con il Comune di Arco delle attività culturali e fra tante cose abbiamo anche i servizi
associati.
Dal prossimo anno ci sarà un centro unico di spesa per le attività culturali, io chiedo solo
una cosa: non mi voglio nascondere dietro nessun dito, siccome c’è e si sta lavorando dico solo
che nel mese di dicembre dove tutti sono impegnati con i bilanci e quindi chiedo solo un paio di
mesi in più, Consigliere Pellegrini. Se vuole, evidentemente, mettere una data, visto come ripeto
che a dicembre è palese che sia difficile operare, Le chiedo fine febbraio-fine marzo per portarlo.
Vuol dire che c’è anche tutta l’attività istruttoria, di chiusura, di condivisione. Il 31 gennaio
sarebbe difficilmente rispettabile, il 28 febbraio o il 31 marzo sarebbe meglio. Chiedo solamente
questa dilazione per portare una cosa che è già in fase istruttoria.
Sappiamo anche che siamo in tempo per le palestre, in quanto vengono assegnate a
settembre, già nel mese di agosto, se c’è la disponibilità ad introdurre questa postilla rispetto ai
tempi.
Il sistema culturale sarà praticamente unitario, c’è già la gestione associata, ma la spesa
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sarà unitaria, cioè un unico centro di spesa per le attività culturali di Riva e di Arco unite
insieme.
Una grande collaborazione tra due Comuni è anche semplificazione del lavoro, penso sia
una partita molto importante, io spererei di associare altri servizi nel tempo, anche nei settori
tecnici, ma questo è il primo che è partito e penso sia assolutamente importante.
Presidente:
Consigliere Pellegrini, mi sembra che la proposta del Sindaco sia ragionevole, non so se
Lei l’accoglie.
Consigliere Pellegrini:
L’Assessore di Arco, che fra l’altro è del mio stesso partito, mi faceva presente che a
Riva siamo dei “tiratardi”, volevo metterlo alla prova ed è questo il motivo per cui ho messo una
data nella mozione.
(VOCI FUORI MICROFONO)
Siccome telefonicamente non mi ha risposto perché impegnatissimo, ho inviato una e-mail
spiegando le ragioni per le quali avrei voluto contattarlo, e poi mi ha risposto per telefono.
Corrisponde al vero che il regolamento è presso di voi dalla metà di settembre? Visto che
ci sono le date sui documenti… Ha detto di sì, a me non fa difetto nemmeno il “fuoco amico”,
quindi questa è la ragione per la quale vorrei porre una data per vedere effettivamente chi è il
“tiratardi” della vicenda.
Sindaco:
Può accogliere l’eventuale slittamento?
Consigliere Pellegrini:
Mi sembra eccessivo per un regolamento del genere, perché non è un trattato ONU, è un
regolamento che avrebbe dovuto essere stato fatto ancora prima, visto che nel 2005 l’aveva già
proposto qualche altro Consigliere, io comunque non sono un formalista.
Sindaco:
Il regolamento inerente ai contributi va impostato, per quello io Le chiedo un tempo
leggermente maggiore.
Consigliere Pellegrini:
Credo che alla fine di febbraio si può arrivare tranquillamente, per me anche a gennaio, se
uno ha voglia di lavorare, se no siamo dei “tiratardi”, effettivamente, e diamo ragione a chi ci
accusa.
Presidente:
Però, Consigliere, calcoli che il mese di dicembre sarà occupato tutto per il Bilancio.
(VOCI FUORI MICROFONO)
Prego, Consiglieri, restiamo nei termini della mozione, nel dibattito consiliare e quando finiamo
il Consiglio Comunale facciamo tutti i discorsi che vogliamo. Allora, vediamo se l’estensore ha
accolto il 28 febbraio.
Partiamo da questo presupposto, se il Consigliere è d’accordo, se no è inutile andare
avanti con il dibattito. Consigliere Pellegrini, Lei è d’accordo con il 28 febbraio? Le va bene?
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Consigliere Pellegrini:
Sì.
Presidente:
Ha chiesto la parola il Consigliere Matteotti, prego. Siamo al secondo intervento.
Consigliere Matteotti Pietro:
Il termine del 28 febbraio mi sembra più che adeguato, abbiamo guadagnato un mese da
una parte e ne abbiamo perso uno dall’altra. L’unica cosa che mi auguro, signor Presidente e
signor Sindaco, è che questa sia una data perentoria. Il Sindaco lo sa: quattro anni fa in una
discussione di bilancio era stato approvato un ordine del giorno per un regolamento sulla bioedilizia, e c’era un termine perentorio, credo 31 dicembre 2006. Quel regolamento è ancora da
fare.
Nel frattempo lo ha fatto la Provincia, quindi facciamo in modo che non succeda la stessa
cosa.
Presidente:
Ha chiesto la parola il Consigliere Pederzolli, prego.
Consigliere Pederzolli:
Solo per dire una cosa, cioè un invito a che, all’interno del regolamento, ci possa essere
una previsione di rendicontazione ai Consiglieri comunali, delle varie contribuzioni che vengono
date alle associazioni e le loro finalità. Questo non perché si voglia controllare o si voglia
mettere in dubbio chissà cosa, semplicemente perché si crea un regolamento e sarebbe bello,
visto che c’è l’ottica della trasparenza, poter mettere tutti in condizione di vedere da questo
punto di vista, visto che c’è un regolamento, l’operato.
Altrimenti rischiamo di creare un nuovo regolamento, come quello del verde. Vediamo
quel che succede perché purtroppo, senza attribuire colpe a nessuno, la mia non è né una
provocazione né una lamentela, né una polemica, si corre il rischio di non riuscire a controllare.
(VOCI FUORI MICROFONO)
Si fa un file e lo si consegna ai Consiglieri, con su scritto “Associazione Tizio ha ricevuto”.
(VOCE FUORI MICROFONO)
Va bene, io chiedo, se poi c’è un altro sistema va bene, ma ripeto che la mia non è una
provocazione, è solo per dare un riassunto che metta in condizione tutti, anche chi non lo vuole
vedere, di farlo, solo per una totale trasparenza. Solo in questa direzione, nient’altro.
(VOCE FUORI MICROFONO)
Presidente:
Consigliere Pellegrini, può venire qui? Perché se è d’accordo sull’emendamento può
mettere la data.
(VOCI FUORI MICROFONO)
Chiudiamo il secondo intervento, siamo in dichiarazione di voto, qualcuno vuole intervenire?
Nessuno? Allora a tutti i Consiglieri è chiaro? C’è stato solo un emendamento entro il 28 di
febbraio, quindi è mantenuta la mozione come è stata scritta dall’estensore, semplicemente
introducendo: “a redigere e a sottoporre la discussione al voto del Consiglio comunale entro il
28 febbraio le bozze di due regolamenti”, il resto è uguale.
Allora metto in votazione il punto 9 dell’O.d.G. e la mozione n. 29. prego.
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28
Constatato che nessun altro Consigliere prende la parola, il Presidente
dichiara chiusa la discussione e mette in votazione la mozione modificata.
A seguito di votazione palesemente espressa per alzata di mano ed il cui
esito è proclamato dal Presidente con l’assistenza degli scrutatori e che ha conseguito il seguente
risultato:
- Consiglieri presenti n. 24
- Consiglieri votanti n. 24
- voti favorevoli
contrari
astenuti
n. 23 (Sindaco, Presidente, Leoni, Pellegrini, Lorenzi, Giuliani, Benini,
Santoni Giovanni, Valandro, Bazzanella, Daves, Morghen,
Chincarini, Matteotti Paolo, Santoni Gianfranco, Zucchelli,
Malossini, Malfer, Frizzi, Matteotti Pietro, Bassetti, Pederzolli,
Pasulo)
n. 0
n. 1 (Bacchin)
IL CONSIGLIO COMUNALE APPROVA LA MOZIONE n. 29
PRESENTATA DAL CONSIGLIERE PELLEGRINI
MODIFICATA IN CORSO DI SEDUTA
nel seguente testo:
“””
Premesso che:
1. Il Comune di Riva del Garda ad oggi non ha un regolamento comunale che stabilisca criteri
precisi e modalità di erogazione dei contributi pubblici alle associazioni e alle società
sportive non professionistiche del territorio.
2. Il Comune di Riva del Garda non ha nemmeno un regolamento che normi la gestione di
palestre, sale pubbliche e spazi comunali.
Considerato che:
– le associazioni culturali e sportive rivane hanno il diritto di concorrere in modo trasparente
ed equo al finanziamento pubblico senza che il vuoto normativo e la discrezionalità
dell’Amministrazione finisca per privilegiare un sodalizio a scapito di un altro.
– ogni cittadino ha il diritto di conoscere in modo chiaro e preciso le modalità, i tempi ed i
costi di palestre, sale pubbliche e spazi pubblici comunali
impegna il Sindaco e la Giunta comunale
A redigere e a sottoporre alla discussione e al voto del Consiglio comunale entro il 28/02/2011
le bozze di due regolamenti:
– l’una che preveda criteri e precise modalità per l’assegnazione di contributi pubblici
alle associazioni iscritte nell’apposito registro comunale;
– l’altra che normi l’assegnazione e l’uso di palestre, sale pubbliche e spazi pubblici.
“””
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Il Presidente invita il Consiglio comunale alla trattazione del punto n. 10
suppl. 4 dell’ordine del giorno.
PUNTO N. 10 suppl. 4: MOZIONE N. 30 PRESENTATA IN DATA 2.11.2010 DAI
CONSIGLIERI FRIZZI E MATTEOTTI PIETRO AD
OGGETTO “REGISTRO MOZIONI E ODG APPROVATI
DAL CONSIGLIO COMUNALE”
Presidente:
Comunico che in data 2.11.2010 è pervenuta la mozione n. 30 a firma dei consiglieri
Frizzi e Matteotti Pietro all’oggetto “Registro mozioni e odg approvati dal Consiglio Comunale”,
nel seguente testo:
“””
Premesso che il ruolo e il prestigio dei Consigli Comunali è decaduto e sé stato svilito dalla
legislazione vigente.
Premesso che ai Consiglieri spetta un ruolo di controllo e di verifica, che tale ruolo spesso si
esplica nella presentazione di Odg o mozioni su tematiche di interesse generale.
Premesso che in questo primo periodo di consigliatura, un gran numero di mozioni presentato
sia da consiglieri di maggioranza che da consiglieri di opposizione è stato approvato.
Premesso che si vuole onestamente evitare che quanto approvato poi finisca nel dimenticatoio o
disatteso in modo a volte anche involontario.
Premesso che per ridare e restituire almeno in parte, dignità al Consiglio Comunale non
bastano certo questi correttivi, ma che il consiglio deve essere più determinante
indipendentemente dal ruolo dei singoli consiglieri
IMPEGNA
1. la Giunta Comunale a dar corso a quanto approvato dal Consiglio e a renderne conto al
Consiglio con cadenza semestrale
2. il Presidente del Consiglio a tenere un registro cronologico delle mozioni e degli ordini
del giorno approvati
3. i due soggetti a presentare al Consiglio Comunale una relazione che illustri punto per
punto se si è dato corso a quanto approvato, con quali modalità e in che tempi (la
relazione è sottoposta al voto d’aula).
“””
Consigliere Frizzi:
È molto chiara, penso, da spiegare c’è ben poco. “Impegna la Giunta comunale a dar
corso a quanto approvato dal Consiglio e a rendere conto con scadenza semestrale…”. In
pratica cosa vogliamo ottenere con questo? Spesso le mozioni vengono fatte e votate, ma molte
volte sono messe in un cassetto e lì rimangono, non si sa come vanno a finire, non si sa cosa si è
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ottenuto, non c’è un vero e proprio registro. Se noi andiamo sul sito del Comune non c’è
un’apposita casella dove vengono contenute tutte le mozioni.
Bisogna andare, eventualmente, nelle delibere consiliari, andare a verificare, andare a
mettere il titolo eccetera e viene fuori il Consiglio.
Non solo, gli ordini del giorno non sono elencati da nessuna parte, molte volte io cerco di
recuperare i miei O.d.G. passati e non riesco a trovarli, come documenti. Quindi mi piacerebbe
che ogni singolo argomento, ordine del giorno, votato o bocciato dal Consiglio comunale, sia in
un elenco. Oggi come oggi non sono elencati da nessuna parte. Per questo sono costretto ad
andare a leggermi i verbali e capire se quell’O.d.G. era stato fatto da me o da altri.
Il significato della mozione è tutto qui, cioè redigere un registro dove vengano contenute
le mozioni, gli O.d.g., ed eventualmente che ogni sei mesi la Giunta comunale renda conto al
Consiglio comunale, se l’eventuale mozione approvata dal Consiglio è stata portata a termine
oppure a che livello è la tempistica. Tutto qui, molto semplice e molto chiara.
Presidente:
Grazie Consigliere Frizzi, mi permetta solo una cosa, come ha già comunicato Lei, le
mozioni approvate, essendo delle delibere del Consiglio, tutti sappiamo che sono già nel sito,
quindi sono visibili da tutti, anche dai cittadini, non solo dai Consiglieri, all’interno delle
delibere del Consiglio comunale. Questo lo diamo per assodato, perché è una cosa che c’è da
tempo.
Prima di proseguire, siccome mi ha comunicato un’informazione il signor Sindaco,
vorrei dare un attimo la parola al Sindaco, così ci comunica quello che è stato approvato dalla
Giunta.
Sindaco:
Dalla Giunta è stato approvato un tema, che ci siamo posti già nel mese di luglio, con i
sistemi di chi studia la parte informatica del nostro sito e per tutte le mozioni approvate c’è il
registro delle stesse, in questo momento è già in ufficio e devono trovare solo il sistema per
poterle trasferire sul sito. È un’operazione che dovrebbe essere pronta già domani.
Il registro delle mozioni, il numero della delibera di approvazione e lo stato di attuazione
comunque c’è già sul sito, con tutto ciò che è conseguente alla mozione, perché ho già chiesto
agli uffici che la mozione venga trattata come qualsiasi altro provvedimento, in modo che ci sia
una cartella all’interno della quale ci sia una pratica. Questo per tutte le note d’ufficio, circa
l’evoluzione della mozione. È già in corso, l’unica cosa è che si può proseguire nell’illustrare al
Consiglio comunale. Non so come si possa votare gli argomenti del punto 3 e, sulla base di
questa cosa, chiederei agli estensori di soprassedere alla mozione, assicurando loro che queste
cose si stanno già facendo.
^^^ Entra il Consigliere Modena: il numero dei presenti sale a 25. ^^^
Presidente:
Il Sindaco quindi ci stava proponendo un ritiro della mozione, visto che di per sé,
nell’arco di una settimana, domani addirittura, ci sarà questo registro con la mozione, la delibera
a cui si riferisce, le note di ufficio e quindi lo stato di attuazione della delibera, della mozione
stessa.
Consigliere Frizzi:
Noto con soddisfazione l’azione del Sindaco, però fino ad ora non c’è stato, oggi è una
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novità, però non è una prassi. La espongo al voto del Consiglio Comunale, affinché la voti e
diventi ufficiale e si formalizzi. Faccio i complimenti al Sindaco per aver agito e aver anticipato
questa mozione.
Presidente:
Mi pare ci fosse un problema sulla mozione, che ha rilevato il Sindaco, sul fatto di
sottoporre a votazione… non vorrei usare anche io l’aggettivo ridondante.
(VOCI FUORI MICROFONO)
Nel momento in cui gli estensori sono d’accordo nel togliere l’ultimo punto è già approvata, nel
senso che la Giunta non è che deciderà domani.
Consigliere Frizzi:
Non è per ribadire, ma visto che è un mese che c’è questa mozione… ditemelo, perché mi
fate presentare una mozione che, guarda caso, avete già anticipato? Complimenti a voi, ma una
comunicazione poteva essere fatta.
Presidente:
Consigliere Frizzi, Le ricordo che io non faccio parte della Giunta.
Consigliere Frizzi:
D’accordo, non sto dicendo a Lei, Presidente, ma siccome sono venuto, mi avreste potuto
evitare di scrivere e relazionare, di depositare e andare a firmare. Se poi vogliamo rafforzare
l’intelligenza del Sindaco, votiamola al Consiglio comunale.
Presidente:
Premesso che non faccio parte della Giunta, pensavo che anche il fatto di poter
commentare la mozione da Lei presentata fosse per Lei una cosa positiva, visto che ha fatto il
lavoro. La mozione è agli atti, se poi Lei la vuol portare in votazione va bene.
Non è che la Giunta dice che fra una settimana la approverà, il Sindaco ci riferisce che la
Giunta ha già approvato. Va bene, Consigliere Frizzi, giustamente non voglio essere io a far
perdere tempo, mettiamola in votazione.
(VOCI FUORI MICROFONO)
L’unico discorso che non vorrei succedesse è che non venga approvata una mozione per questo
motivo. Ha chiesto la parola il Consigliere Modena, prego.
Consigliere Modena:
A me sembra pleonastica questa mozione, però vorrei votarla. No, non scherzi Presidente,
perché Lei, almeno una volta si dovrebbe mettere nei panni di quelli che sono qui e anche di
quelli che stanno là.
Allora, vi chiedo, non abbiamo approvato una mozione in cui si chiedeva la presenza
dell’Assessore Rossi qui per parlare di certi argomenti? No? No. Non abbiamo approvato una
mozione riguardante la discarica della Masa di andare a Peccioli? No.
Vi faccio l’elenco di mozioni approvate che non hanno avuto alcun corso.
(VOCE FUORI MICROFONO)
Perché non ci avete fatto una relazione? Perché non ce lo dite? È come la question time.
L’altro giorno, signor Sindaco, ho detto che non dico più niente, in quanto non ci viene
data risposta. Aspettiamo che ci relazioniate su tutte queste cose. Ci dica perché, la pedonale di
via Boschetto non è stata fatta, ci dica perché per la via Confalonieri non è stato fatto niente. A
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tutte queste cose non ha risposto mai nessuno.
Voi prendete le carte e le mettete lì. Allora io dico: votiamo questa mozione che, quanto
meno, ci sollecita, ancora una volta, ad essere messi a conoscenza di ciò che succede in questo
Comune, senza dover comperare l’Adige o l’Alto Adige per avere le notizie.
Presidente:
Grazie Consigliere Modena, ha chiesto la parola il Consigliere Pellegrini, prego.
Consigliere Pellegrini:
Solo per dire che non partecipo alla votazione, grazie.
^^^ Entra il Consigliere Grazioli: il numero dei presenti sale a 26. ^^^
Presidente:
Qualche altro Consigliere? Mettiamo in votazione.
(VOCI FUORI MICROFONO)
Consigliere Frizzi, la prego…
(VOCI FUORI MICROFONO)
Prego, io capisco che siamo stanchi, ma trovare una fonte di litigio… Consigliere Frizzi, ha
espresso il suo parere, possiamo ricondurre la discussione, al di là della tensione, alla mozione?
Consigliere Matteotti, voleva fare una dichiarazione di voto? Prego Consigliere Matteotti.
Consigliere Matteotti Paolo:
Mi sono consultato con i colleghi, non mi è stata richiesta e lo faccio ora. Un brevissimo
intervento per dichiarare la mia astensione, perché sono tenuto a credere alla buona fede del
Sindaco… prego, sto motivando il mio voto.
Se il periodo di tempo, che può essere molto lungo, che passa tra il deposito della
mozione e la presentazione della stessa all’amministrazione comunale sta dando risposte positive
sarebbe meglio, solo al fine di evitare perdite di tempo. Bisognerebbe che venisse data
comunicazione anzitempo ai Consiglieri, in modo che possano avere il tempo di riflettere se sia
opportuno dover ritirare o meno la mozione. Ci guadagneremmo tutti. Evidentemente non è stato
fatto, Grazie.
Presidente:
Grazie Consigliere Matteotti. Ha chiesto la parola il Consigliere Zucchelli, prego.
^^^ Esce il Consigliere Pellegrini: il numero dei presenti scende a 25. ^^^
Consigliere Zucchelli:
Penso che la linea del Consigliere Matteotti sia quella giusta. Credo che
l’amministrazione comunale, cioè il Sindaco o la Giunta, avrebbe dovuto comunicare ai
Consiglieri, che hanno presentato la mozione in tempo utile, la possibilità di ripensare se
provvedere al ritiro o meno.
Questo comportamento non è corretto, quello divenire in aula e non far fare bella figura ai
Consiglieri comunali, questo è il mio pensiero.
Mi scusi, signor Presidente, io dico quello che penso, sono un uomo delle istituzioni e
cerco di essere sempre molto tranquillo, però questo comportamento non è stato corretto.
Non penso alla malafede di nessuno, ma questo lo voglio ribadire. Sono d’accordo con il
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Consigliere Matteotti Paolo. Grazie.
Presidente:
Perfetto, Lei si astiene Consigliere Zucchelli? Si. Ha chiesto la parola il Consigliere
Morghen.
Consigliere Morghen:
Anche noi Verdi ci asteniamo perché crediamo che, se questa mozione era superata, si
doveva avvisare il Consigliere che l’ha proposta, così non si sarebbe venuti qui a discutere per
niente. Grazie.
Presidente:
Grazie Consigliere Morghen. Nessun altro per dichiarazione di voto? Metto in votazione
la mozione n. 30 presentata in data 2 novembre dai Consiglieri Frizzi e Matteotti, ad oggetto:
Registro mozioni e O.d.G. approvati dal Consiglio Comunale.
Constatato che nessun altro Consigliere prende la parola, il Presidente
dichiara chiusa la discussione e mette in votazione la mozione.
A seguito di votazione palesemente espressa per alzata di mano ed il cui
esito è proclamato dal Presidente con l’assistenza degli scrutatori e che ha conseguito il seguente
risultato:
- Consiglieri presenti: n. 25
- Consiglieri votanti : n. 25
- voti favorevoli n. 7 (Pasulo, Pederzolli, Grazioli, Bassetti, Modena, Pietro Matteotti, Frizzi)
contrari n. 4 (Leoni, Santoni Giovanni, Valandro, Daves)
astenuti n. 14 (Sindaco, Presidente, Lorenzi, Giuliani, Benini, Bazzanella, Morghen,
Chincarini, Matteotti Paolo, Santoni Gianfranco, Zucchelli, Malossini,
Malfer, Bacchin)
IL CONSIGLIO COMUNALE RESPINGE
LA MOZIONE N. 30
Il Presidente invita il Consiglio comunale alla trattazione del punto n. 11
suppl. 4 dell’ordine del giorno.
PUNTO N. 11 suppl. 4: MOZIONE N. 31 PRESENTATA IN DATA 2.11.2010 DAI
CONSIGLIERI MATTEOTTI PIETRO
E FRIZZI AD
OGGETTO “RELAZIONE SOCIETA' E DELIBERA
ANNUALE DI INDIRIZZO”
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Presidente
Comunico che in data 2.11.2010 è pervenuta la mozione n. 31 a firma dei consiglieri
Matteotti Pietro e Frizzi all’oggetto “Relazione società e delibera annuale di indirizzo”, nel
seguente testo:
“””
Premesso che :
– il ruolo e il prestigio dei Consigli Comunali è decaduto e sceso ad un livello non più
accettabile (ratifica decisioni già prese, scarso confronto sui veri problemi della città,
rinvio delle scelte, sola ricognizione sui bilanci delle società partecipate);
– l'importanza delle Società Partecipate in termini di investimenti, di strategie, di scelte, è
sotto gli occhi di tutti;
– ai Consiglieri spetta un ruolo di controllo e di verifica e che per fare funzionare il CC, lo
si deve mettere nelle condizioni di poterlo fare, conoscendo i dati, la posta in gioco, gli
indirizzi;
– spesso si tratta di scelte importanti e rilevanti;
– si amministrano beni o servizi di interesse diretto per i cittadini residenti;
– da anni si parla di coinvolgimento del Consiglio Comunale, ma poi in effetti allo stesso
si riserva solo il ruolo di ratifica di scelte già prese
Premesso quanto sopra, a tutela del ruolo di tutti i consiglieri, il Consiglio Comunale per
quanto alle Società AGS, APM e LIDO,
RITIENE NECESSARIO
che il presidente di dette società, presenti in Consiglio Comunale una volta all’anno a bilancio
approvato, una relazione che indichi dal punto di vista strategico e finanziario gli obiettivi
raggiunti e quelli non raggiunti; che nella stessa seduta venga posta in votazione una delibera
di indirizzo predisposta dalla giunta comunale.
“””
Consigliere Matteotti Pietro:
Come la precedente, che era già stata annunciata all’atto dell’insediamento del Consiglio
comunale, quella dove noi chiedevamo l’istituzione di questo registro delle mozioni, cose che
fanno a Trento, a Rovereto, anche il succo di questa mozione è già stato più volte da noi
preannunciato in questo Consiglio.
Facciamo solo un brevissimo riferimento al ruolo del Consiglio comunale, che secondo
noi è decaduto e sceso ad un livello non più accettabile, con ratifiche e decisioni già prese,
scarso confronto sui veri problemi della città e rinvio delle scelte.
Noi riteniamo che l’importanza delle società partecipanti, in particolare una, sia in
termini di investimenti che di strategie, sia sotto gli occhi di tutti. Riteniamo, inoltre, che ai
Consiglieri, nonostante quel che si sente ogni tanto in quest’aula, spetti un ruolo di controllo, da
parte nostra, e di verifica. Inoltre, per mettere in condizione il Consiglio comunale di far
funzionare occorre che siano forniti i dati e in sostanza le carte. Devono essere chiari gli
intendimenti societari e gli interessi in gioco, il costo dei vari interventi, che poi sono rilevanti, e
che queste società amministrino bene i servizi ad interesse diretto dei cittadini residenti. Da anni
si parla del coinvolgimento del Consiglio comunale, ma poi in effetti allo stesso si riserva solo
un ruolo di ratifica di scelte già prese.
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“Premesso quanto sopra, il Consiglio comunale, per quanto riguarda le Società AGS,
APM e Lido, cioè le tre società, che secondo noi sono quelle più importanti – ma se lo si vuole
estendere anche ad altre Società va benissimo – ritiene necessario che il Presidente di queste
società presenti una volta all’anno, a bilancio approvato, una relazione in Consiglio comunale
che indichi, dal punto di vista strategico e finanziario, gli obiettivi raggiunti e quelli non
raggiunti, e che nella stessa seduta venga posta in votazione una delibera di indirizzo
predisposta dalla Giunta comunale”.
Pertanto noi, l’abbiamo già ribadito diverse volte, chiediamo che una volta l’anno i tre
Presidenti vengano in Consiglio, con i loro dirigenti o con i loro consulenti, per noi va
benissimo, ed espongano quanto è stato fatto nell’anno che sta per chiudersi e quanto intendano
fare per l’anno futuro, in sostanza quali sono gli obiettivi.
Le società devono avere degli obiettivi e noi desideriamo che questi vengano spiegati e
posti in votazione con una delibera di indirizzo, che sarà predisposta ovviamene dalla Giunta
comunale, per un discorso di trasparenza amministrativa e di chiarezza degli obiettivi e dei
risultati.
Si tratta quindi di un confronto anche sui risultati ottenuti, per vedere, soprattutto,
quando in questi Consigli di Amministrazione siedono Consiglieri indicati dal Consiglio
comunale, che ci sia un minimo di chiarezza e che questa venga formalizzata con una delibera di
indirizzo che sarà poi predisposta e votata dal Consiglio. Grazie.
^^^ Entra il Consigliere Pellegrini. Esce il Consigliere Modena: il numero dei presenti rimane a
25. ^^^
Presidente:
Grazie Consigliere Matteotti. Non vedo nessuno prenotato, dichiaro chiuso il primo
intervento. Prego i signori Consiglieri di prenotarsi per il secondo intervento. Nessuno neanche
per il secondo intervento, dichiaro chiuso il secondo intervento. Prego Consigliere Malfer.
Consigliere Malfer:
Grazie Presidente. Essendo stato Presidente di società direttamente controllata dal
Comune, Lido ed altre, diventa un po’ difficile sostenere questa mozione, per tutta una serie di
ragionamenti che cerco di sintetizzare.
Portare in Consiglio comunale le strategie e addirittura, se non ho capito male, i piani
finanziari di riferimento, per una S.p.A. – pur essendo una società per azioni, è pur sempre un
organismo di diritto pubblico – è un po’ difficile.
Metterebbe in difficoltà la società stessa, dal momento in cui ci sono strategie ben precise
che, chiaramente anche dal punto di vista economico, vanno a coprire una fascia molto vasta, di
conseguenza, parlare ed accompagnare, come si fa di solito, un piano strategico di sviluppo con
un piano finanziario, venirlo ad esplicitare in Consiglio Comunale, metterebbe in difficoltà la
società.
Questo lo dico per esperienza diretta e provata. Un paio di volte ci siamo permessi
pubblicamente di fare solo un passaggio tecnico di prospettiva, su una serie di acquisizioni e di
funzioni, e questo ci ha messo in difficoltà.
Ritengo che potrebbe essere interessante sapere dai vari Presidenti, venire in Consiglio,
parlare purtroppo di ciò che è stato fatto su indicazione dei soci e quindi relazionare se la società
ha ottemperato quanto il socio ha detto in Assemblea. Nel caso specifico della Lido di Riva, le
indicazioni vengono date dal Consiglio comunale e quindi si potrebbe capire se il Consiglio
d’Amministrazione effettivamente ha seguito le direttive date dai soci in Assemblea. Questo sì
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ma, ripeto, venire in Consiglio comunale a parlare di strategie di sviluppo della società, magari
accompagnando il tutto con un piano finanziario, è difficile.
Con tutto il rispetto, non me la sento di sostenerla, perché ho avuto purtroppo esperienza
diretta in un paio di partite che hanno condizionato in modo negativo la Società.
Abbiamo pagato, non dico a caro prezzo, ma non è stata una cosa carina, ci sono dei
limiti che non possono essere esternati, purtroppo è così. Quello che si può fare, quello che si
può dire, a livello di trasparenza è questo.
Io sarei ben felice magari di trovarmi un domani qui, come Presidente di qualche società
e chiedere qualche precisazione, però, ripeto, è difficile entrare nel merito di alcune partite
troppo tecniche che veramente non farebbero il bene delle società. Grazie.
Presidente:
Grazie Consigliere Malfer, ha chiesto la parola il Consigliere Bassetti, prego.
Consigliere Bassetti:
Grazie Presidente. Se il problema fosse solo quello dei piani finanziari credo che sarebbe
anche facile da risolvere, ho l’impressione che i problemi siano nella natura stessa di società,
come le nostre che hanno un socio molto vasto, che è la comunità, ma c’è una legge prevede che
questa comunità sia rappresentata dal Sindaco.
Ovviamente non era così venti anni fa, dove per ogni sciocchezza in Consiglio comunale
si parlava del cambio dello strofinaccio acquistato dalla società per pulire la sala riunioni.
Siamo passati da un estremo all’altro. Del resto però, visto che le società sono comunali,
trovo appropriato il fatto che sia anche il Consiglio comunale ad esprimersi sugli indirizzi da
dare alle Società. Credo che sia una buona pratica quella di una volta l’anno, con congruo
anticipo delle assemblee di primavera, dove si vanno ad approvare i bilanci e soprattutto i
preventivi, che il Consiglio comunale si interroghi su ruoli e funzioni e attività delle proprie
società.
È una cosa che si fa in tanti ambienti, allorquando ci sono soci molto numerosi: mi
vengono in mente ad esempio le Casse rurali che riescono a radunare i propri soci a migliaia in
un ambiente, riuscendo lì a discutere e deliberare pro o contro determinate scelte.
Perché non si può fare in un consesso, quale il nostro, dove ovviamente siamo più che
autorizzati, essendo noi Consiglieri, e che quindi dovremmo dare anche consigli
all’amministrazione?
Capisco che la maggioranza possa dire che questi sono funzioni del governo. Il governo
in senso stretto l’abbiamo in mano noi, per cui ragioniamo da soli su queste cose, sarebbe anche
interessante, in effetti, se voi foste in grado di ragionare, ma non credo abbiate l’occasione per
farlo. Penso che nemmeno la maggioranza si interroghi di frequente sull’attività e sugli indirizzi
da dare alle proprie società.
Quindi se alla maggioranza va bene delegare tutto al Sindaco, voi capirete che
all’opposizione non va bene sempre delegare in toto tutto quanto, per cui da questo punto di vista
credo che questa mozione abbia fondamento, abbia senso.
Sui termini si può capire che ci siano alcune strategie che nessuna azienda mette in piazza
perché dovendo stare sul mercato risulta controproducente farlo. Quando però si parla di
indirizzi, si tratta di conoscere la società, di quanto fatto e dei risultati ottenuti, se una volta
l’anno questi risultati venissero formalmente a conoscenza di tutti – era stato proposto tempo fa
anche di fare delle commissioni e poteva essere quello il luogo in cui erano rappresentati tutti i
gruppi e in cui avere delle informazioni – c’è sicuramente un po’ più di riservatezza che in
un’occasione pubblica.
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Però non è passata l’idea della commissione, quindi tornare alla carica con quella del
Consiglio mi sembra sia una cosa che abbia senso. Da parte nostra appoggiamo questo tipo di
richiesta.
Presidente:
Grazie Consigliere Bassetti, ha chiesto la parola il Consigliere Pellegrini.
^^^ Esce il Consigliere Frizzi: il numero dei presenti scende a 24. ^^^
Consigliere Pellegrini:
Grazie. Se l’arrivo, in Consiglio Comunale, delle relazioni delle società che il Comune
controlla si riduce – e prendo l’esempio del Consigliere Bassetti che ha citato nel suo intervento
– a quello delle Casse Rurali, sarebbe una tristezza assoluta. Essendo io socio delle casse Rurali,
nel passato non ho potuto ma ultimamente ho avuto il tempo di dedicarmici e lì si approva e si
elegge solo chi vuole il Consiglio di Amministrazione. Niente altro passa. Se l’esempio che noi
vorremmo proporre per la discussione delle controllate è quello delle Casse Rurali, io dico che è
meglio non fare niente.
Se invece vogliamo fare una cosa seria e sentire dalle controllate come stanno andando le
cose, senza mettere in piazza le parti che sono più segrete che esistono in tutte le società, in tutti i
partiti, in tutti i movimenti, perché mai tutto viene messo sul tavolo, questo va benissimo, come
credo vada anche bene il discorso che una delibera di indirizzo, il socio maggioritario di questa
società abbia il titolo ed il diritto di poterla proporre.
Però, ripeto, che non si prenda ad esempio la conduzione delle Casse rurali, perché è una
cosa da non copiare nella maniera più assoluta, grazie.
Presidente:
Grazie Consigliere Pellegrini. Ha chiesto la parola il Consigliere Pietro Matteotti.
Consigliere Matteotti Pietro:
Tenendo conto di ciò che è stato detto dai tre Consiglieri che mi hanno preceduto, io farei
una modifica in tal senso: intanto vorrei chiarire una cosa, il bilancio approvato il 30 giugno è
pubblico. A settembre si sarebbe dovuti venire in Consiglio, i Presidenti di queste tre società
avrebbero illustrato, e qui c’è scritto testuale: “Presenti nel Consiglio Comunale una volta
l’anno, a bilancio approvato, una relazione che indichi, dal punto di vista strategico, gli
obiettivi raggiunti”.
In sostanza, noi vogliamo sapere dalle società. Finito l’anno di bilancio, a settembre ci
dicano che rispetto all’anno precedente noi abbiamo ottenuto questi risultati, la società perde tot
o guadagna tot. Ricorderete che abbiamo fatto una delibera di indirizzo all’inizio della
Consiliatura. Però se va avanti così altro che i bilanci delle Casse Rurali… vedremo la prossima
delibera di indirizzo fra cinque anni, quando cambierà il Consiglio, mentre noi vorremmo che
anno per anno si sapesse, in Consiglio comunale, cosa la società ha fatto, se ha perso o meno.
È lo stesso discorso che faceva il Consigliere Bassetti, nessun problema a togliere il
finanziario: peraltro, come sosteneva lui, i bilanci sono pubblici. È giusto che il Consiglio si
esprima dicendo l’APM non funziona o funziona; tanto meglio, se funziona.
Quindi abbiamo tolto il “finanziario” perché non si volevano discutere i segreti delle
società, ci mancherebbe altro.
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Presidente:
Grazie Consigliere Matteotti, nessun altro interviene. Allora ribadisco che il Consigliere
Matteotti, per quanto riguarda il dispositivo, lo ha emendato mantenendo tutto uguale e togliendo
“e finanziario”. Quindi diventa: “… dal punto di vista strategico gli obiettivi raggiunti…”.
Chiudo il secondo intervento.
Per dichiarazione di voto, ha chiesto la parola il Consigliere Bassetti.
Consigliere Bassetti:
Colgo l’occasione per aggiungere due cose. Ha ragione il Consigliere Pellegrini quando ci
parla di certi tipi di assemblee, però queste danno comunque l’opportunità ai soci di dire ciò che
pensano, anche che non condividono. È un’opportunità, è ovvio che in questo Consiglio c’è una
maggioranza e che comunque questa darà l’indirizzo, però ci dà l’occasione di ragionare.
Io credo che i Consigli comunali dovrebbero parlare un po’ meno di buche in mezzo alle
strade e più di strategia. Dovrebbero occuparsi più di sviluppo, di progettualità. Nelle
progettualità ci sono le società, che sono strumenti di questo sviluppo, e quindi, almeno una volta
l’anno, ragionare su ciò che ha fatto la società, se ha raggiunto gli obiettivi, se sia il caso di
modificarli può far nascere fra noi un ragionamento in tal senso.
È chiaro che non saranno le opposizioni a determinare le linee, però forse, anche con il
contributo di questa, qualche modifica o riconsiderazione degli obiettivi, qualche ragionamento
positivo potrebbe nascere.
Se non ragioniamo in questo modo ci conviene rimanere a casa, perché le buche nelle
strade vengono riparate ordinariamente, non serve che noi discutiamo di certe cose, sono cose di
normale amministrazione. Serve ragionare su più temi, è vero che la legge non demanda al
Consiglio comunale questi argomenti, però se vogliamo dar senso a questo ragionamento
dobbiamo dare anche l’opportunità e questa è data dal fatto di portare qui certi temi.
Non pensate certamente che questo voglia dire creare chissà quali problemi alle
amministrazioni o mettere delle difficoltà, ma c’è anche chi ha la volontà di ragionare attorno a
queste cose nell’interesse di uno sviluppo comune e appropriato.
Detto questo, io voto a favore.
Presidente:
Grazie Consigliere Bassetti, ha chiesto la parola il Consigliere Matteotti Paolo.
Consigliere Matteotti Paolo:
Confesso il mio imbarazzo, senz’altro ha ragione il Consigliere Malfer dicendo che di
certi argomenti non si può e non si deve parlare, perché riservati e inerenti alle prospettive a
breve, a progetti in corso, e sono cose che in pubblico non si possono discutere.
D’altro canto l’altro giorno c’è stato un incontro informale con AGS dove molti
Consiglieri, compreso il sottoscritto, hanno espresso approvazioni, critiche, consigli e chiesto
delucidazioni di vario genere, sui consumi ed altre cose: questo è necessario.
Mi sembra un dialogo fra sordi, d’altra parte è necessario che il Consiglio sia
annualmente informato, ma mi sembra che si parlasse di fare riunioni formali, se è solo questa la
distanza allora facciamo riunioni formali su temi dei quali se ne può parlare. Così la società
apprende, attraverso i Consigli comunali, che sono l’espressione della città, quali sono i punti di
vista dei cittadini.
Mi sento veramente in imbarazzo in quanto non mi sembra che queste discussioni siano
così lontane, questa è una dichiarazione di voto e in questo momento non so ancora cosa votare.
Propendo quasi a non parteciparvi, in quanto le audizioni si sono sempre fatte, se poi il
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problema è quello di renderle formali, affinché ne restino tracce sui verbali, rendiamole formali.
Forse non ho capito, ma mi sembra che sia lo stesso problema successo l’altro giorno con
AGS e cioè di replicare in maniera formale.
Presidente:
Non ho capito, però, la dichiarazione di voto. Ha chiesto la parola, per dichiarazione di
voto, il Consigliere Malfer.
Consigliere Malfer:
È una precisazione, perché anche io sono un po’ in imbarazzo, nel senso che è giusto
parlare. L’invito che si può fare al Sindaco – e che comunque lui ha già raccolto – è di invitare i
Presidenti a parlare di queste società, è giusto che ci sia, difatti lo ha già proposto e mi sembra di
essere sulla giusta strada.
Il discorso della segretezza e quindi di tenere gli atti all’interno della società. Io lo feci
nella Lido e poi nella Garda Trentino Fiere e l'ho fatto nella Riva del Garda Fiere e Congressi.
Quando c’erano i piani strategici, i piani finanziari, c’era nome e cognome, la cartella, e alla fine
si ritiravano e non venivano consegnati nemmeno ai Consiglieri di Amministrazione, perché
questo creava qualche problema, non per mancanza di fiducia nei confronti dei Consiglieri di
Amministrazione, ma non usciva da questo Consiglio alcun documento.
Credo che anche qui qualcuno sappia di cosa sto parlando, d’altra parte è vero che parlare
di queste società non fa certamente male a certi livelli ed entro certi limiti. A questo punto anche
io sono per l’astensione.
Ricordo al Consigliere Bassetti, che è stato Sindaco, che il socio, ad esempio della Lido,
è il Sindaco: questi viene in Assemblea ma potrebbe anche delegare quasi tutto il Consiglio
comunale a rappresentarlo.
È una sua prerogativa ed io non posso intervenire nei confronti del socio, oggi è così.
Dico che, in questo caso, il socio, che è il Sindaco, che discute le direttive da dare alla società le
può discutere, per carità, anche in Consiglio comunale. La prerogativa è del Sindaco: lo farà il
Sindaco.
Presidente:
Grazie Consigliere Malfer, ha chiesto la parola il Consigliere Valandro.
Consigliere Valandro:
Grazie Presidente. Riguardo il discorso fatto dal Consigliere Bassetti e anche
quest’ultimo del Consigliere Malfer, è chiaro che parlare di ciò che avviene all’interno delle
Società e di cosa viene fatto è utile, visto che siamo responsabili dell’amministrazione pubblica
comunale, credo sia sacrosanto e utile saperlo. Credo che alcune controindicazioni le abbia già
evidenziate Malfer, e cioè obbligare i Presidenti a venire a relazionare in Consiglio comunale
ogni anno, è qualcosa che non appartiene alla nostra visione. C’è un socio, c’è il Sindaco che va
nelle assemblee e quindi abbiamo il modo di sapere cosa succede all’interno delle società, basta
chiederlo appunto al socio.
Negli ultimi undici anni, periodo in cui sono stato nel Consiglio comunale, ho visto
passare moltissimi Presidenti di società venuti qui a parlare di alcuni passaggi fondamentali,
ovviamente una volta fatti, e non a preannunciarli, in quanto si poteva incorrere in
controindicazioni, come diceva il Consigliere Malfer.
Politicamente siamo la continuazione delle amministrazioni precedenti e quindi anche nel
modo di operare in questo senso e quindi credo si debba dare continuità, votare ora una mozione
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che non è frutto del nostro sacco e che viene portata come punto programmatico di un
programma che non è il nostro: politicamente non credo sia corretto, da questo punto di vista.
Non ho da temere, rispetto all’arrivo dei Presidenti di società in Consiglio comunale.
Verranno, quando il socio riterrà opportuno convocarli, a relazionare sui passaggi e quindi
deciderà ovviamente il Sindaco quando procedere nella convocazione dei vari Presidenti per
relazionare sulle attività delle Società.
Non credo quindi che questa mozione possa essere da noi accolta.
Presidente:
Grazie Consigliere Valandro, ha chiesto la parola il Consigliere Morghen.
Consigliere Morghen:
Grazie Presidente, ma queste affermazioni e controaffermazioni del Consigliere Valandro
mi lasciano perplesso. Se io fossi il Sindaco vorrei chiarezza, vorrei che questi Presidenti di
società, allorché il Sindaco decidesse la convocazione, venissero in Consiglio comunale, e se ci
sono domande da fare si fanno, se può rispondere lo fanno, altrimenti diranno di non poterlo fare.
Diciamo che normalmente se un bilancio c’è e viene espresso, se ci sono innovazioni,
migliorie, progetti, se è possibile si dicono. La chiarezza penso sia la cosa principale fra gente
normale che vuole conoscere, che vuole approfondire, altrimenti se ci vogliamo chiudere in un
guscio rimaniamo lì.
Io penso che questa mozione porti ad una cosa molto semplice, cioè alla chiarezza, fino a
dove si può arrivare. Nessuno estorcerà qualcosa se il Presidente non lo vorrà dire. Voterò
senz’altro a favore di questa mozione. Grazie.
Presidente:
Grazie Consigliere Morghen, ha chiesto la parola il Consigliere Pellegrini, prego.
Consigliere Pellegrini:
Grazie Presidente, arrivati a questo punto l’unica cosa che non ci trova d’accordo è la
questione inerente la delibera di indirizzo, perché mi sembra che il portare a conoscenza, seppure
in maniera soft e non pericolosa, ci trovi d’accordo.
La delibera d’indirizzo va fatta necessariamente all’interno del Consiglio comunale, e
non nella saletta qui a fianco dove c’era l’AGS. Questo mi fa pensare ad un’altra cosa: io non
l’ho proposta, l’ho solo ascoltata, ho visto grande e buona volontà nel dire di essere disponibili
nel fare commissioni, gratuite, senza gettone, per poter trattare qualsiasi argomento eccetera,
però poi, nel momento in cui le riunioni vengono fatte per approfondire gli argomenti, quelle
senza gettone non trovano partecipazione, al contrario di quelle formali con delibera di indirizzo.
Ho già detto prima che non faccio critiche, perché sono d’accordo sul fatto che chi lavora
è giusto che venga pagato. Ha fatto parte della mia professione per tanti anni, il concetto che chi
lavora deve essere pagato.
Probabilmente chi starà nelle commissioni del Regolamento dovrà lavorare anche per
fare in modo che i compensi, pochi o tanti, vengano corrisposti a chi merita, a chi presenzia e
porta il contributo e non a chi va e viene e trasforma il Consiglio comunale in una discoteca o in
un cinema.
Trovo, quindi, qualche incongruenza nel proporre alcune iniziative e non seguirle, perché
nell’incontro della sera scorsa – siamo in dichiarazione di voto e mi rendo conto che sto andando
oltre – l’iniziativa è stata spiegata, tutti potevano porre domande, io ne ho poste undici,
Consigliere Pasulo, poteva essere chiarito tutto ciò che doveva essere chiarito.
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Ma, a tal proposito, devo dire che eravamo in 5 Consiglieri su 30, contando anche il
Presidente, anche perché non è una persona invisibile, tutt’altro. Detto questo, io trovo positivo
che se ne parli, ci mancherebbe altro, in caso contrario vorrebbe dire che ci sarebbe qualcosa da
nascondere. Non credo sia questa l’affermazione di Malfer, quando dice che la cosa non va
portata in Consiglio comunale: solo alcune scelte strategiche non vanno portate in Consiglio, in
quanto diventerebbero un handicap nei confronti della Società. Questo non vuol dire nascondere
cose occulte o tutto quello che si può pensare della società che noi andiamo ad amministrare.
Arrivati a questo punto il mio voto è di astensione.
Presidente:
Grazie Consigliere Pellegrini, ha chiesto la parola il Consigliere Zucchelli
Consigliere Zucchelli:
Grazie Presidente, anche io sono in imbarazzo come Paolo Matteotti, però sono uscito da
tale imbarazzo in seguito all’intervento del Consigliere Morghen. Voglio ricordare al Consiglio
comunale che durante la Consiliatura precedente più di una volta sono stati invitati i Presidenti
delle società a relazionare, fin dove hanno potuto, al Consiglio comunale. Perciò non vedo
perché non si possa continuare in questa direzione, cioè informare il Consiglio comunale.
Leggiamo sui giornali notizie che i Consiglieri non conoscono, sono convinto che sanno più cose
all’esterno che noi Consiglieri comunali.
Questo modo non va bene, d’accordo che noi abbiamo il Sindaco socio di maggioranza,
che si reca in queste società a rendere noto il pensiero del Consiglio comunale, ma credo sia utile
allo stesso Sindaco ascoltare nella sede opportuna, davanti al suo Consiglio comunale, i pareri
dei Consiglieri. Spetta poi certamente al Sindaco tirare le somme, sicuramente il Presidente della
società non deve venire a dirci cose che non può dire, per non andare fuori dalle regole. Ha
ragione Paolo Matteotti quando dice che noi dobbiamo ascoltarci e capirci.
Consigliere Pellegrini, Lei ha detto che alla riunione dell’AGS, svoltasi l’altro giorno,
c’erano pochi Consiglieri comunali, qualcuno magari era in vacanza come me, anche se non
avrei partecipato ugualmente perché avrei dovuto dire delle cose al di sopra delle righe,
riferendomi alle bollette.
Torno sull’argomento e dico che su certe società i Consiglieri comunali non è vero che
non sono interessati, anzi: ad esempio sulla Lido o altre società si può essere molto interessati a
discutere e non a provocare. Penso che qui tutti i Consiglieri lavorino solo per il bene della città e
non contro i cittadini. Invito il Sindaco a continuare, sulla strada indicata dal Sindaco Molinari,
cioè continuare a sentire i Presidenti di società nei limiti possibili, come già detto dal Consigliere
Malfer, e non oltre.
Non vedo perché, Consigliere Valandro, noi non dobbiamo andare sulla vecchia strada,
quella è la vecchia strada e non so se ultimamente sia cambiata e abbia deviato su un altro
sentiero di montagna. Grazie Presidente.
Presidente:
Grazie Consigliere Zucchelli, ha chiesto la parola il Consigliere Bacchin, prego.
Consigliere Bacchin:
Grazie Presidente. Secondo me queste società, appena andranno in passivo, saranno
eliminate in quanto impossibile mantenerle. A parte questo mi riferisco all’intervento del
Consigliere Malfer, che essendo lui stato Presidente di società, ha trovato indelicato lo spiegare,
da parte dei Presidenti, pubblicamente, le strategie finanziarie eccetera.
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Tolta la parola “finanziario” resta “strategico”, che penso sia più importante. Questo
l’abbiamo a relazione chiusa, cioè a bilancio chiuso, quindi si chiede solo che ci venga spiegato.
Non viene spiegato a “quattro barboni” bensì ai rappresentanti del popolo. Mi pare,
quindi, normale che tutti votino questa mozione, soprattutto la maggioranza. Se qualche
Consigliere avesse qualche idea, proposta, penso sia ben accolta e recepita dal Presidente, oppure
lui va avanti con il paraocchi solo per compiacere il Sindaco?
La mia dichiarazione di voto è favorevole, grazie Presidente.
Presidente:
Grazie Consigliere Bacchin. Mettiamo in votazione il punto 11 suppletivo 4: “Mozione
31 presentata dai Consiglieri Matteotti Pietro e Consigliere Frizzi del 2 novembre avente
oggetto: Relazione Società e delibera annuale di indirizzo”.
Constatato che nessun altro Consigliere prende la parola, il Presidente
dichiara chiusa la discussione e mette in votazione la mozione.
A seguito di votazione palesemente espressa per alzata di mano ed il cui
esito è proclamato dal Presidente con l’assistenza degli scrutatori e che ha conseguito il seguente
risultato:
- Consiglieri presenti: n. 24
- Consiglieri votanti : n. 24
- voti favorevoli n. 8 (Bassetti, Matteotti Pietro, Grazioli, Pasulo, Zucchelli, Bacchin, Pederzolli,
Morghen)
contrari n. 8 (Leoni, Lorenzi, Giuliani, Benini, Santoni Giovanni, Valandro, Daves,
Santoni Gianfranco)
astenuti n. 8 (Sindaco, Presidente, Malfer, Malossini, Pellegrini, Bazzanella, Chincarini,
Matteotti Paolo)
IL CONSIGLIO COMUNALE RESPINGE
LA MOZIONE N. 31
Il Presidente invita il Consiglio comunale alla trattazione del punto n. 12
suppl. 4 dell’ordine del giorno.
PUNTO N. 12 SUPPL. 4: MOZIONE N. 32 PRESENTATA IN DATA 2.11.2010 DAI
CONSIGLIERI MATTEOTTI PIETRO E FRIZZI AD
OGGETTO “OPERE PUBBLICHE”
Presidente:
Comunico che in data 2.11.2010 è pervenuta la mozione n. 32 a firma dei consiglieri
Matteotti Pietro e Frizzi all’oggetto “Opere pubbliche”, nel seguente testo:
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“””
Premesso che:
– nel campo delle Opere Pubbliche le scelte strategiche e tecniche possono incidere nel
tempo e determinare diversi sviluppi o scenari futuri;
– è doveroso che un Consigliere Comunale sia messo nelle condizioni di decidere in
merito a un progetto che potrà avere ricadute sul territorio comunale o potrà avere
valenza e caratteristiche sovra comunali;
– per questo dovrà valutare preventivamente con cognizione di causa
– una corretta informazione presuppone e conferma una trasparenza amministrativa
– si fanno investimenti importanti in termini economici e di servizi al cittadino
Premesso quanto sopra, a tutela del ruolo di tutti i consiglieri, il Consiglio Comunale
RITIENE NECESSARIO
che i progetti delle Opere Pubbliche al di sopra di 500.000. euro vengano illustrati e discussi in
Consiglio a livello di progetto preliminare e preventivamente approvati dal Consiglio Comunale
prima di procedere alla stesura dei progetti definitivi.
“””
Consigliere Matteotti Pietro:
Presidente, questa è una mozione molto semplice e chiede solo che le opere pubbliche al
di sopra di 500.000 Euro passino in Consiglio Comunale, per lo stesso discorso fatto nelle due
mozioni precedenti, poi l’ultima l’avete bocciata e personalmente mi pare un errore. Discutere
una volta l’anno di società, soprattutto di quelle che perdono, ad esempio quella dei parcheggi,
mi sembrerebbe giusto ma se a voi va tutto bene allora continuate così.
Se alla maggioranza va bene così, noi non abbiamo nessun problema, ma se vogliamo che
il Consiglio comunale discuta non di buche, come si diceva, ma di cose concrete, se non
vogliamo parlare di Lido, di AGS, in Consiglio, noi delle riunioni informali non sappiamo che
farne.
Noi vogliamo che venga il Presidente, che venga registrato e che rimanga a verbale,
perché non siamo interessati a riunioni dove nessuno scrive niente, nessuno sa niente, magari
mezze segrete, noi vogliamo alla luce del sole ciò che si può dire. Dopo di che, fate ciò che
volete. Voglio che rimanga agli atti. Questa mozione chiede solo che al di sopra dei 500.000
Euro – per evitare anche errori avvenuti nei tempi passati, pensiamo solo ad una delle ultime
mozioni approvate – venga passato al Consiglio comunale, perché lo stesso deve sapere quanto
verrà a costare un’opera, visto che questa rimarrà per dieci, venti o trenta anni.
Abbiamo eliminato quelle al di sotto, ma almeno sulle grandi scelte che poi influiranno,
per anni, sulla qualità della vita, e che possono essere di un livello adeguato ai tempi che
corriamo, dovremmo stare attenti a che non diventino errori clamorosi, come in alcuni casi è
stato fatto.
Quindi è una mozione molto semplice dove noi chiediamo che si discuta a livello del
progetto preliminare, prima che il progetto prenda forma, e per progetto preliminare noi
intendiamo non quello calato dall’alto senza soluzioni alternative, visto che il concetto del
progetto preliminare è che ci siano più ipotesi progettuali, grazie.
Presidente:
Grazie Consigliere Matteotti, è aperta la discussione. Ha chiesto la parola il Consigliere
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Bassetti.
^^^ Esce il Consigliere Paolo Matteotti: il numero dei presenti scende a 23. ^^^
Consigliere Bassetti:
Grazie Presidente, questa mozione era già stata fatta propria da un Consiglio comunale di
qualche anno fa, per cui non è assolutamente una novità. Credo sia un’occasione importante per
questo Consiglio, se poi non vogliamo approfittarne come abbiamo fatto con la mozione
precedente, per carità i numeri sono numeri. Però non ci lamentiamo poi che nei Consigli si
fanno solo certi tipi di dibattiti, che la gente perde amore verso la politica, verso
l’amministrazione e quindi verso la propria città.
Voi in maggioranza avete cento occasioni per parlare di cose molto più approfondite,
molto più serie e prendiamo atto che, proprio in virtù della democrazia che vi contraddistingue,
avete queste possibilità che a noi non offrite, quindi una parte della città non può usufruire di
questa democrazie che voi propugnate.
Sappiamo benissimo che la legge non obbliga a fare queste cosa: è possibile, una volta
approvato il bilancio, spendere da 1 euro ai 100 milioni previsti, se mai ci fosse in ballo un’opera
di quella consistenza, senza passare dal Consiglio comunale.
Il Consiglio comunale deve intervenire non sulle sciocchezze, ma su opere di una certa
dimensione, di un certo valore, e ce ne saranno forse una all’anno, se va bene due. Vogliamo
discutere di questo in Consiglio, almeno riguardo alle cose maggiori? O volete solo che i
Consiglieri vengano invitati alle inaugurazioni delle opere a cose fatte? Questo si chiede, se non
si vuol fare prendiamone atto, ma vedremo di attrezzarci in altro modo per poter discutere di
cose serie.
Presidente:
Grazie Consigliere Bassetti, vorrei solo ricordare una cosa e cioè, che il problema di
questa mozione, che io condivido, almeno nello spirito, è che ci sono anche problematiche
procedurali. Lo Statuto attuale non lo prevede, quindi potrebbe essere discussa nella
Commissione Statuto. Una modifica dello Statuto non può essere fatta con una mozione. Si
potrebbe prendere in considerazione la proposta di modifica della Statuto, fra l’altro,
permettetemi anche di chiedere ulteriormente ai Consiglieri, visto che ad oggi pochi lo hanno
fatto, di comunicarmi l’appartenenza alle varie Commissioni.
Segretario, vuol dire qualcosa su questo argomento? Magari è più chiaro.
(VOCE FUORI MICROFONO)
Segretario:
Confermo ciò che ha detto il Presidente, cioè per la modifica di una norma di questo tipo
è l’ordinamento dei Comuni che prevede che siano gli Statuti, ma lo sapete bene, a fissare la
soglia oltre la quale il Consiglio comunale deve approvare i progetti preliminari. Lo Statuto ha
fissato nel 2009, in attuazione di questa norma, la soglia di 5 milioni di Euro. Se ritenete di
abbassare questa soglia dovete farlo attraverso una modifica dello Statuto, pertanto con quella
procedura particolare prevista dallo Statuto che ricordo anche qui: “Ogni modifica di Statuto
prevede l’approvazione con la maggioranza dei due terzi e se non si raggiunge questa
maggioranza alla prima votazione, si deve raggiungere per due volte consecutive la
maggioranza assoluta dei Consiglieri assegnati”.
Quindi per due votazioni consecutive per ogni modifica di Statuto devo ottenere almeno
16 voti a favore. Questa è la procedura che la norma prevede per la modifica di questa soglia che
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è fissata nello Statuto.
Presidente:
Penso che il Segretario sia stato abbastanza chiaro, quindi io posso condividere l’idea,
però mi sembra ci sia un problema tecnico. Ha chiesto la parola il Consigliere Pellegrini.
Consigliere Pellegrini:
Mi pare di aver capito che con questa mozione non si possa passare alla modifica dello
Statuto, nella parte in cui recita: “Il Consiglio approva i progetti preliminari di opere pubbliche
di importo superiore a 5 milioni di Euro complessivi”. Si tratterebbe di fare una modifica dai 5
milioni ai 500.000 Euro.
Con questa mozione non è proponibile la modifica dello Statuto, in questo caso lo Statuto
Comunale. Si dovrebbe fare una nuova mozione?
Presidente:
Una delibera nel senso che la delibera è un atto formale leggermente diverso.
Consigliere Pellegrini:
Ma chi propone la delibera?
Presidente:
Il Consiglio Comunale, e poi va redatto. Possono essere i Consiglieri a redigerlo. Allora
nella delibera c’è anche la necessità di ottenere il parere da parte degli uffici, cioè
funzionalmente. Facciamo rispondere il Segretario anche su questo argomento.
(VOCI FUORI MICROFONO)
Segretario:
Le competenze degli organi Giunta e Consiglio sono state stabilite tassativamente
dall’ordinamento dei Comuni, quindi non è derogabile la competenza del Consiglio Comunale.
Certo che è tassativa.
Se oggi il Consiglio Comunale assumesse una delibera di approvazione di un progetto
preliminare inferiore alla soglia, farebbe un atto non coerente con le sue competenze; farebbe,
quindi, un atto illegittimo sotto il profilo della competenza, perché un’approvazione di un
progetto preliminare sotto i 5 milioni di Euro è di competenza della Giunta comunale.
Teoricamente chiunque potrebbe impugnare questo provvedimento perché assunto in
difetto di competenza. Questo è uno dei vizi dell’atto amministrativo. Quindi il TAR,
paradossalmente, chiamato a pronunciarsi, potrebbe annullare.
Consigliere Bassetti:
Siccome qui non si sta dicendo che il Consiglio comunale debba approvare un progetto
sotto i 500.000 Euro, ma vuol essere informato dei progetti sotto i 500.000 euro, c’è una bella
differenza.
L’informazione potrebbe farla il Sindaco chiamando lunedì mattina il Consiglio
comunale nel suo ufficio e presentare il progetto. Il problema sarebbe contrario se noi
pretendessimo che qui si dovesse deliberare tutto quello che è al di sotto dei 5 milioni di Euro.
Non è questo che si chiede, ma di mettere il Consiglio comunale nell’opportunità di poter
dire qualcosa. Poi le delibere le faccia pure la Giunta comunale, una volta sentito il Consiglio
comunale, questo non è proibito. Diciamo che il Sindaco non ha l’obbligo di farlo sotto i 5
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milioni.
(VOCI FUORI MICROFONO)
Presidente:
Io difatti avevo fatto una proposta ed era quella della possibilità di poter discutere il
problema all’interno della Commissione Statuto e Regolamento, però il dispositivo dice:
“Ritiene necessario che i progetti delle opere pubbliche al di sopra di 500.000 Euro vengano
illustrati e discussi in Consiglio, a livello di progetto preliminare e preventivamente approvati
dal Consiglio Comunale”.
Mi trovo in difficoltà, nel senso che condivido che il Consiglio comunale sia informato,
però ritengo che la commissione possa essere la sede dove i vari commissari, quindi tutti i
gruppi, possa trovare una sintesi. Ribadisco che non ho ancora i commissari per poter insediare
le commissioni; il Presidente del Consiglio fa una prima convocazione d'insediamento poi sono i
Presidenti eletti nelle Commissioni a stabilire l'ordine del giorno.
Quindi il Presidente del Consiglio comunale non può convocare una commissione se non
vi sono ancora i membri, facciamo solo un discorso procedurale, non entro nella parte politica,
ma solo tecnica. Nel momento in cui i vari gruppi mi comunicheranno i loro Commissari a quel
punto potrò procedere velocemente con l'insediamento delle commissioni. Non mi posso certo
inventare una Commissione, con solo due membri.
Ha chiesto la parola il Consigliere Matteotti, prego
Consigliere Matteotti Pietro:
Ho seguito il Suo intervento, Presidente, ho fatto la modifica che chiedeva Lei, non sono
d’accordo con quanto sostenuto dal Segretario e spiego anche il perché: un conto è lo Statuto, ma
questa è una mozione.
Comunque io ho modificato: “… che i progetti delle opere pubbliche al di sopra dei
500.000 Euro vengano illustrati e discussi in Consiglio, a livello di progetto preliminare, prima
di procedere alla stesura dei progetti definitivi”. Quindi non c’è nessuna approvazione del
Consiglio comunale, però ne discutiamo alla luce del sole in base ai disegni del progetto
preliminare.
Presidente, Lei lo ha capito benissimo visto il Suo intervento, che peraltro condivido, i 5
milioni scritti da “mamma Provincia” sono utili per fare in modo che in nessun Consiglio
comunale del Trentino ne parli, tanto è vero che il livello dei Consigli è questo, in generale è
stato perso lo spunto.
Il Consiglio dovrebbe dare degli indirizzi, indicare delle strade. Chiedo al Presidente
Malfer, quante opere pubbliche oltre i 5 milioni passano dal Consiglio Comunale? Nessuna.
Pertanto quella cifra è stabilita per fare in modo che nessun Consiglio discuta mai di
opere pubbliche. Tra l’altro, visto che il Presidente ci ha fatto una ramanzina sui documenti del
bilancio, io sono passato a ritirarlo e, per avvalorare il senso di questa mozione, non ho trovato –
non so se per scelta, però con il Sindaco precedente non succedeva – il Piano delle opere
pubbliche.
Mi hanno spiegato in Comune che detto piano non fa parte del bilancio. Nemmeno quello
c’era agli atti, sarebbe arrivato successivamente. Mi auguro che, prima della discussione del
bilancio, Lei, Presidente, si faccia carico di consegnare, come succedeva negli anni in cui io ero
in Consiglio, che poi ho lasciato, il Piano opere oubbliche, perché è chiaro che approvare un
bilancio senza discutere detto piano, dove sono messi in ballo molti milioni, e noi vogliamo
capire se il progetto preliminare c’è dentro o no, cosa è previsto o cosa non è previsto, sempre
per una questione di trasparenza.
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Se poi volete votarla, fatelo, perché se il dubbio era quello di approvarlo in Consiglio
l’abbiamo eliminato. Il testo l’ho già sottoposto e cioè che “i progetti di opere pubbliche al di
sopra dei 500.000 Euro vengano illustrati e discussi in Consiglio a livello progetto
preliminare”.
Quindi viene la Giunta, l’Assessore di riferimento lo illustra e noi ne prendiamo atto, lo
guardiamo, esprimiamo quel che vogliamo dire e poi non c’è approvazione, ma almeno è stato
discusso alla luce del sole. Se non volete il sole chiedete ai Consiglieri Verdi come si può fare
per oscurarlo, grazie.
Presidente:
Grazie Consigliere, ha chiesto la parola il Consigliere Bacchin.
Consigliere Bacchin:
Grazie Presidente, sono perplesso su molte cose che vedo e che sento. Queste mozioni
che vengono presentate dalle opposizioni mi sembrano aiuti alla maggioranza. Forse la
maggioranza non comprende che la stiamo aiutando nel lavoro, perché le togliamo tanta
responsabilità.
È chiaro che nelle discussioni in Consiglio è la maggioranza che delibera perché
responsabile, però ha il conforto di tutto il Consiglio, e bisogna apprezzare che questa è
democrazia. Invece pare di no, e così c’è il regolamento? Ci si irrigidisce su questioni
superficiali, perché noto che i proponenti sono sempre disponibili alle modifiche, ad esempio
anche qui è stata tolta l’approvazione, quello che il Consiglio approva eccetera. Però, per il resto,
è sempre un aiuto che noi diamo alla maggioranza.
Quindi dovreste ringraziarci per il lavoro che facciamo e non vederci come
“rompiscatole”
(VOCE FUORI MICROFONO)
Però, come dici, siamo pagati, no? Vorrei essere qui non a pagamento, tu mi hai detto che siamo
pagati.
Presidente:
Consiglieri, cerchiamo di usare un linguaggio opportuno.
Consigliere Bacchin:
Escluderei totalmente, se ci sono riunioni extra, di pagare anche quelle. Già gli 80 Euro
sono anche troppi. Comunque io voterò questa mozione e non trovo difficoltà a rinfacciare che
voi dovreste essere i primi a ringraziarci. Grazie.
Presidente:
Grazie Consigliere Bacchin. Dichiaro chiuso il primo intervento. Ha chiesto la parola il
Consigliere Valandro.
Consigliere Valandro:
Grazie Presidente. Questa sera io ho un ingrato compito nei confronti di chi mi è di
fronte. Avendo memoria, ricordo quando il Consigliere Matteotti era Assessore alle Opere
pubbliche, ma non rammento che fosse venuto in Consiglio comunale a portare le opere
pubbliche sopra il miliardo delle vecchie lire di allora. Qui ci sono pochi Consiglieri presenti
allora, però in effetti le cose stavano così.
Ripeto, non è una questione personale con il Consigliere Matteotti, è chiaro, ci è stato
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spiegato che dal punto di vista tecnico tutto ciò implica un modus operandi non corretto,
abbiamo dato vita alle commissioni, discutiamone in commissione e portiamo la proposta
all’interno del Consiglio comunale. Credo non costi nulla, si discute in commissione dopo di
che, se la Commissione approva, si torna in Consiglio e si vota la delibera proposta dalla
Commissione stessa.
Da questo punto di vista non si perde il significato della proposta, poi sulla cifra che
viene esposta a me sembra anche piuttosto bassa, nel senso che è vero che in un Comune come
Tranbileno non ci saranno mai opere sopra i 5 milioni, ma è altrettanto vero che in un Comune
come Riva le opere sopra i 500.000 Euro sono tante.
Anche solo venire a portarle in Consiglio, per illustrarle e discuterle, vuol dire un bel
carico di lavoro per questo Consiglio comunale, su opere che possiamo comunque prendere in
considerazione, vista la disponibilità dell’Assessore: ci sono i passaggi in Commissione e da quel
punto di vista io, Consigliere, non mi sento sminuito. Ho la possibilità di conoscere cosa e come
viene fatto, quello non mi spaventa.
Dal punto di vista tecnico è un percorso che non possiamo percorrere, quello di questa
sera. Ovviamente andare contro lo Statuto, contro l’Ordinamento dei Comuni, è introdurre un
precedente pericoloso, è vero che il Sindaco non rischia la galera su questo, però si introduce un
precedente pericoloso. Attraverso una mozione si modifica lo Statuto, credo quindi che non sia
assolutamente opportuno.
Esiste un percorso da seguire, seguiamolo all’interno delle commissioni, ci sarà modo di
discutere anche sulla cifra che si ritiene più utile adottare e quindi io direi che questa può essere
la strada, non quella della mozione proposta questa sera.
Come ho detto in precedenza, non ne faccio un torto al proponente, è ovvio che il
proponente propone una mozione che risponda al proprio programma. Il mio programma, con il
quale mi sono presentato agli elettori e con il quale sono chiamato a governare la città, prevede
altre cose e quindi io non posso votare questa mozione. Per me è valido il discorso che abbiamo
approvato nel 2009. Io facevo parte di quella maggioranza e per me quello vale come discorso.
L’ho già fatto questo discorso, mi spingo oltre, l’ho detto chiaro e ribadisco che se si
trova la disponibilità a dialogare in maniera compiuta fra maggioranza ed opposizione, si forma
un dialogo. Se tra maggioranza ed opposizione, ci sono prese di posizione che portano il
Consiglio comunale ad arrivare a situazioni di stallo, è chiaro che non può essere questo il
metodo per un confronto chiaro e costruttivo.
Vorrei sottolineare questo aspetto, perché mi sembra doveroso: non ne faccio una
questione personale, è una questione politica, in quanto c’è una maggioranza con un programma
votato dagli elettori e un’opposizione con altri programmi votati dagli elettori. Si possono
trovare delle convergenze sui programmi, si possono discutere e trovare quindi il modo per
ottenere soluzioni che siano comprensive dei diversi modi di vedere le cose. È chiaro che però
serve creare un clima che preveda questo tipo di approccio. Credo si possa fare meglio e che si
possa fare di più.
Presidente:
Grazie Consigliere Valandro. Prima di dare la parola al Consigliere Matteotti, voglio
cercare solo di essere più chiaro. Io condivido lo spirito della mozione di Matteotti, nel senso che
potrebbe essere un’iniziativa, anche da parte del Sindaco, per portare a conoscenza del Consiglio
comunale il maggior numero di informazioni possibili, in modo tale che i Consiglieri siano
coinvolti.
È importante anche che ci sia un clima, come detto dal Consigliere Valandro, in
Consiglio comunale, tale che possa permettere di arrivare a questo. Il mio ragionamento mira a
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portare questo a conoscenza dei Consiglieri comunali.
Il testo unico della Legge Regionale fa delle distinzioni su Comuni da 1.000 abitanti a
3.000, per arrivare ai Comuni sopra i 15.000.
Non vorrei essere male interpretato, questo non è un vincolo tassativo ma è nello Statuto
e qui ribadisco un percorso da me suggerito e cioè che all’interno della Commissione Statuto si
poteva valutare una modifica del punto 6-bis dell’articolo 25, tra l’altro approvato dal Consiglio
comunale precedente il 3 agosto 2009.
Non è una cosa che risale a tanto tempo fa, il Consiglio Comunale precedente ha
approvato un anno fa questo articolo. Lo ha messo nello Statuto, non entro nel merito se abbia
fatto bene o male, ribadisco solo il concetto che, a mio avviso, nella commissione, partendo dalla
condivisione dello spirito, si possa trovare una sintesi.
Prego Consigliere Matteotti, per fatto personale.
Consigliere Matteotti Pietro:
Io non ce l’ho con il Consigliere Valandro, ma in sostanza ciò che ha affermato è falso.
Quando ero Assessore ai Lavori Pubblici, la stessa mozione l’aveva presentata il Consigliere, che
al momento era all’opposizione, Enzo Bassetti. In Giunta avevo chiesto, alla presentazione della
mozione, di votare a favore, tanto è vero che il Consiglio l’aveva approvata, non ricordo
l’importo, credo per 500 milioni, ma posso sbagliarmi. Due settimane dopo c’era un progetto, e
vi dico anche qual era: il Consigliere Zucchelli lo ricorderà, in quanto opera avviata da lui, era il
prolungamento dal Grez al Casari. È stata portata in Consiglio, era venuto l’Ingegnere Tavernini,
l’aveva illustrata e il Consiglio aveva preso atto, l’aveva approvata e per fortuna quella strada
c’è. Quindi è tutto molto semplice, chiedete ai Consiglieri Bassetti e Zucchelli se questa non è la
verità.
Consigliere Valandro, non so se Lei c’era, ma se c’era dormiva, sappiamo che va via da
questo Consiglio, ma non venga a dire cose che non sono vere. Premesso questo, nella modifica
che ho fatto al testo della mozione è stata tolta l’approvazione, per cui non c’è nessuno scontro
né formale né sostanziale. Lei, Presidente, mi aveva detto che in sostanza la condivideva. Se la
condivide la voti, se non vuole votarla non lo faccia.
Presidente:
Io ho detto che condivido lo spirito, Le ho fatto una proposta, penso di essere stato chiaro,
ho parlato di commissioni.
Consigliere Matteotti Pietro:
Così fra tre anni siamo ancora qua.
Lei mi garantisce che tra una settimana c’è? Se così fosse, allora la ritiro.
Presidente:
Quello non lo posso garantire, non so nemmeno se tra una settimana ho tutti i membri. Io
aspetto, dopo di che possiamo pensare di lavorare. Prego Consigliere Valandro, per fatto
personale.
^^^ Esce il Consigliere Bacchin: il numero dei presenti scende a 22. ^^^
Consigliere Valandro:
Mi dispiace che il Consigliere Matteotti la metta sul personale, avrò anche la memoria
corta, mi può essere sfuggita questa cosa, però non voglio pensare che in quei quattro anni, dove
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io ero Consigliere comunale e lui era Assessore alle opere Pubbliche e Vice Sindaco, avesse fatto
solo quell’opera.
Io lo ricordo come un ottimo Assessore, non credo ci fosse solo quell’opera. Ricordo che
c’era stato un documento del gruppo della Margherita all’epoca, che Lei contestò, firmato da
parecchi Consiglieri comunali. Quel documento Le chiedeva, se non ricordo male, un
atteggiamento un po’ più trasparente verso i Consiglieri comunali, specie quelli del Suo gruppo:
ricordo di aver firmato quel documento.
Quindi vuol dire che era un sintomo del fatto che, pur avendo approvato la mozione di
Bassetti, tutte le opere che Lei portava come Assessore e Vice Sindaco, in Consiglio comunale o
in Giunta, al Suo gruppo non venivano comunicate.
Non voglio andare indietro nel tempo, posso fermarmi solo al 1999, per quel che mi
riguarda, e non mi va nemmeno di polemizzare con Lei, in quanto lo ritengo assolutamente fuori
luogo. Ho semplicemente detto che di questa mozione possiamo parlare all’interno della
commissione, torniamo in Consiglio comunale e votiamo, basta.
Se volessimo aggiungere altro, andremmo avanti tutta la sera: non ci sono problemi.
Presidente:
Prego Consigliere pellegrini.
Consigliere Pellegrini:
È possibile impegnare il Presidente del Consiglio comunale, visto che è suo compito, a
convocare delle commissioni consiliari e dire che, dopo l’assolvimento degli obblighi
costituzionali, quindi la nomina del Presidente, al primo punto dell’O.d.G. sia posto questo
problema?
Presidente:
Ribadisco che prima bisogna ci siano i membri delle commissioni, ad oggi ho due gruppi.
Consigliere Pellegrini:
Saranno i gruppi a doversi preoccupare…
Presidente:
Allora mi posso impegnare solo nel momento in cui ci sono le commissioni.
Consigliere Pellegrini:
Dico questo per chiudere rapidamente questo punto, perché credo sia di interesse generale
di tutta la popolazione di Riva del Garda il punto che segue, dove si parla di acquisire
gratuitamente il Compendio della Miralago. Credo sia di estremo interesse far uscire i giornali
con titoli a caratteri cubitali. Chiudiamo questa partita, che tutto sommato lascia il tempo che
trova.
La mia proposta comunque è quella di impegnare il Presidente del Consiglio comunale a
convocare la Commissione Statuto e Regolamento per la modifica dei termini proposti nella
mozione di stasera.
Presidente:
Se l’impegno è che il Presidente si adoperi per essere il più rapido possibile nella nomina,
questo è un impegno che mi posso prendere, ma non quello di obbligare la commissione, su cui
non ho potere, a deliberare in un attimo. Per chiarire, se Lei mi chiede, nel momento in cui tutti i
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commissari saranno nominati e quindi io possa convocare, un impegno da parte mia per essere
molto celeri, io lo farò.
Ricordo che la Commissione dovrà nominare un suo Presidente che farà un suo O.d.G.,
cioè non mi faccia uscire da quelli che sono i miei compiti: come impegno generale lo condivido,
ma cerco di avere un’impostazione su ciò che posso o che non posso fare.
Appena voi mi date i nominativi io immediatamente convoco la commissione che farà i
suoi atti, quelli che le sono propri.
Ha chiesto la parola il Consigliere Pietro Matteotti, siamo al secondo intervento.
^^^ Entrano i Consiglieri De Pascalis, Modena. Esce il Consigliere Zucchelli: il numero dei
presenti sale a 23. ^^^
Consigliere Matteotti Pietro:
Presidente, che Lei lo faccia mettere al primo punto dell’O.d.G. per noi va bene, quando
ci sarà questo regolamento seguiremo la modifica statutaria. In attesa di questo, non vedo dove
sia il problema di fare in modo che venga approvato il testo della mozione emendato, in modo di
essere sicuri che, se per disgrazia la Commissione Regolamento ci impiega tre anni, nel
frattempo le opere sopra quella soglia passano al Consiglio comunale.
Al Consigliere Valandro ripeto ciò che ho detto e cioè che appena è stato approvato il
testo della mozione proposta dall’allora opposizione, due settimane dopo c’era un’opera che
superava la soglia ed è stata portata in Consiglio comunale.
In Consiglio Comunale è stato proiettato il progetto, era agli atti del Consiglio, ed è stato
poi approvato, anche se a quel tempo non vi era né Statuto né niente. Credo l’avessero votato
anche i membri dell’opposizione, perché se un progetto è di interesse per la comunità non vedo
perché non possa essere approvato, dovrebbe essere sempre così, come diceva prima qualche
Consigliere.
Una volta conosciuta, è più facile approvare un’idea, una bozza, un progetto. Quindi,
secondo me, questa mozione va nell’ottica della trasparenza amministrativa. Se poi volete
cavillare e tirare fuori regolamenti, statuti, vecchie leggi, tutto ciò che volete, fatelo pure. Ma qui
c’è un progetto interessante? Viene illustrato dal progettista, dall’Assessore di competenza, il
Consiglio non potrà dire che non ne sapeva nulla.
Vale un miliardo, mi pare una cifra equa. Cosa vuol dire, modifichiamo la cifra? La
portiamo ancora ai 5 milioni? Allora è inutile fare regolamenti, mi sembra che un’opera di un
miliardo sia già di interesse complessivo.
Presidente:
Ha chiesto la parola il Consigliere Malfer.
Consigliere Malfer:
Il mio pensiero mi porta a fare un ragionamento che potrebbe essere addirittura
controcorrente. Mi spiego, se l’intendimento di Matteotti è quello di chiedere “Informateci sul
progetto, senza entrare nel dettaglio”, ha un senso e può quindi passare anche attraverso le
commissioni.
Se questo è l’intendimento, mi sta bene perché anche io vorrei essere informato, ma il
mio pensiero controcorrente è un altro. Se deve essere informativa e non approvare, tutti i
progetti vengono portati, perché ho sempre sostenuto che sono i dettagli che fanno la differenza.
Può fare più danni un’opera da 10.000 Euro che non quella da 5 milioni. A questo punto
allora dico di ragionare su tutte le opere, però lo facciamo in commissione, perché mi ricordo
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quando alla Lido si dette corso alla fascia lago, quanti incontri nella sede della Lido, in
Commissione Urbanistica e poi in Consiglio comunale, dove si è discusso del Palazzo dei
Congressi e qualcuno è intervenuto dicendo dove è stato posizionato il servizio igienico.
Se questo si intende per discussione, non va bene, cerchiamo di capire quali sono i limiti,
ugualmente per quello che riguarda le società: ci sono cose che si possono discutere e altre no,
altrimenti diventerebbe un problema. Non possiamo chiamare un progettista per far discutere un
progetto, se l’informativa va bene che passi attraverso le commissioni. A questo punto però non
poniamo nessun limite, perché anche io vorrei essere informato in modo dettagliato riguardo a un
progetto, anche se non ha importo superiore al milione o ai cinque milioni, anche quello da
100.000 Euro, grazie.
Presidente:
Grazie Consigliere Malfer, ha chiesto la parola il Consigliere Bassetti.
Consigliere Bassetti:
Oggi ho apprezzato di più una certa sincerità da parte della maggioranza, nel senso che
riguardo queste mozioni sembra ci sia come un disturbo al guidatore, che non può guidare senza
essere disturbato da chi gli parla nelle orecchie.
Qui c’è un tentativo di far partecipare il Consiglio comunale a qualcosa di più serio, a
discutere dei problemi della città, andando in seguito a verificare. Sono sempre stato convinto
che dalla discussione e dal confronto possa nascere qualcosa di buono. Qui, al contrario, si nota
una certa preoccupazione riguardo a questo atteggiamento. Certo, ci saranno pur dei motivi, ma
ci vorrebbe anche un atto di fiducia. Quella di aggrapparsi allo Statuto mi sembra come un
arrampicarsi sui vetri.
Comprendo che lo Statuto fissi un limite, ma certamente non impedisce al Sindaco una
propria libertà di azione. Niente vieta al Sindaco di portare in Consiglio comunale ciò che ritiene
opportuno, ovviamente se lo Statuto prevede che non possa essere il Consiglio a deliberare
questo in delibera. Però il Sindaco, sia che lo Statuto lo preveda o meno, può portare ciò che
vuole in Consiglio, per cui in merito all’idea di portare i ragionamenti solo attorno a progetti
maggiori ha ragione Malfer, che possono essere anche i progetti da poco a far più danni dei
progetti grandi. Ma l’idea era quella di dire che almeno su quelli grandi i Consiglieri non siano
informati solo al momento dell’inaugurazione, ma quando l’idea nasce, perché stiamo parlando
di progetti di massima dell’individuazione del problema e non del progetto esecutivo.
Quindi non nascondetevi dietro lo Statuto, che non ha nessun significato, in quanto se
volessimo per ogni progetto potremmo presentare una mozione e comunque se ne parlerebbe in
Consiglio comunale. L’Assessore competente sarebbe tenuto a dare informazioni, è questo che si
vuole? Va detto che, se non fossero state presentate le mozioni, in cinque mesi ci saremmo
incontrati una sola volta in Consiglio, in quanto queste sono le delibere amministrative. Escluse
quelle della prima seduta, perché sono di legge, perché il Consiglio andava insediato, ditemi
quali sono le delibere amministrative che sono state portate all’attenzione del Consiglio
comunale. Solo le variazioni al bilancio, basta. Se ci fossero stati problemi bastava segnalarli
all’O.d.g. e chiedere la trattazione degli argomenti, come abbiamo fatto quando ci sono stati
problemi più urgenti.
La realtà è che non è stato portato nulla, quindi se per il futuro si vorrà ragionare su certi
temi cerchiamo di fare meno mozioni e discutere di più, penso questo sia andare nella direzione
giusta e far lavorar questo Consiglio comunale. Non per dargli nobiltà, perché nobile lo è già, ma
per non parlare solo delle buche per le strade, che non interessano. Io prendo atto che c’è questa
chiusura, non lamentiamoci poi se pioveranno tante mozioni.
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Presidente:
Grazie Consigliere Bassetti, dichiaro chiuso il secondo intervento, Sindaco vuole
intervenire?
Sindaco:
Ogni tanto a me piace fare alcune ricostruzioni. È vero, come ha citato il Consigliere
Matteotti, che quel progetto fu approvato dal Consiglio comunale ed è stato l’unico ad essere
stato portato in Consiglio Comunale. Ricordo che allora la proposta fu di 200.000 per essere poi
elevata a 500.000 Euro, è stata approvata nel 2002 la mozione 267, sugli atti del Consiglio
comunale. La soglia fu alzata già allora. La legge regionale intervenne e premetto che questo
Consiglio comunale approvò all’unanimità, non più tardi di un anno fa, una modifica allo
Statuto.
È vero che c’è la possibilità di ragionare e discutere sui progetti, si può fare, è stato
anche tentato di fare anche con l’attività, magari dell’Assessore Zanoni. L’importante è il luogo,
la sede, ci deve essere anche il rispetto verso i progettisti, ai quali viene affidato l’incarico,
soprattutto se al di sopra di una certa soglia, perché si va ad un confronto di concorrenza.
A parte questo, ci può essere la disponibilità, il ragionamento all’interno della
Commissione Statuto, io lo ripeto anche perché è stato votato all’unanimità. La volta scorsa io
non ero Consigliere Comunale e l’Assessore era uno spettatore.
La soglia dei 5 milioni di Euro è stata stabilita dal Consiglio comunale, ripeto, votata
all’unanimità. Siamo disponibilissimi a discutere della valutazione della soglia. La soglia c’è
sempre, da qualche parte. Sopra o sotto, perché se è 499.000 lo porto lo stesso. Le soglie ci sono,
sono stabilite e bisogna prevederle.
Non è detto che alcuni progetti si portino nella logica dell’illustrazione, piuttosto che
della discussione, in quanto ci sono delle questioni da valutare. Io penso che quella della
Commissione Statuto sia la più idonea, dopo di che, a livello di valutazioni e di lavoro da parte
dell’Assessore, penso che lui non si voglia tirare indietro assolutamente, l’Assessore Zanoni, dal
far presente ai capigruppo, a riunioni informali e ad altre cose, anche perché di per sé sarebbe
una riunione informale del Consiglio, perché non deliberando, un Consiglio, non potendolo fare,
diventa solo una riunione di conoscenza, informativa, la quale non si chiude con un voto e quindi
non c’è l’assunzione di una responsabilità.
Si è disponibili a ragionare nei termini di Consigli, nell’ambito di quella commissione, e
ritengo che la soglia di 500.000 Euro sia limitativa perché la cifra del 2002 è ben diversa da oggi.
Anche in termini di prezziario delle opere pubbliche, per quello che si faceva con i 500.000 del
2002, oggi ci sono soglie molto più elevate.
Ribadisco quindi che in questo momento la sede più opportuna è quella della
commissione e comunque ritengo che, come amministrazione, vi sia la disponibilità a lavorare
anche con l’Assessore Zanoni, per ciò che è già stato fatto sulla programmazione delle opere
pubbliche, o sulla presentazione di alcuni progetti. Penso ne abbia fatti vedere più di uno, anche
in riunioni specifiche, Grazie.
Presidente:
Grazie Sindaco. Passiamo alle dichiarazioni di voto. Nessuno? Vi chiedo una cortesia, se
potete prenotarvi, non dico con molto anticipo, ma un poco prima, prego Consigliere Morghen.
^^^ Esce il Consigliere Malossini: il numero dei presenti scende a 22. ^^^
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Consigliere Morghen:
Ha appena finito di parlare il Sindaco, non so se siano passati trenta secondi, comunque
vorrei dire che questa mozione è in pratica sulla stessa linea della n. 11, penso che la chiarezza
da porre in questa assemblea, dei progetti di un certo rilievo, non ci deve far nascondere e
chiudersi. È giusto parlarne, chiaro che poi è la Giunta a decidere cosa fare, però se ascoltasse
qualche consiglio non ci sarebbe nulla di male. Sentire e ascoltare novità che si fanno sul
territorio è anche interessante per noi, che stiamo qui 5 o 6 ore, ascoltando magari anche cose
poco interessanti.
Detto questo, come ho votato prima a favore lo faccio anche ora. Grazie.
Presidente:
Grazie Consigliere Morghen, ha chiesto la parola il Consigliere Santoni Gianfranco.
Consigliere Santoni Gianfranco:
Io vorrei salutare e augurare buon lavoro all’ex Consigliere Valandro e ad eventuali altri
Consiglieri che ci lasceranno per la Comunità di Valle. Come prima, voto contrario.
Presidente:
Grazie Consigliere Santoni, altri Consiglieri per dichiarazione di voto? Metto in
votazione il punto 12, mozione n. 32, presentata in data 2 novembre dai Consiglieri Matteotti
Pietro e Frizzi ad oggetto Opere Pubbliche.
Constatato che nessun altro Consigliere prende la parola, il Presidente
dichiara chiusa la discussione e mette in votazione la mozione modificata.
A seguito di votazione palesemente espressa per alzata di mano ed il cui
esito è proclamato dal Presidente con l’assistenza degli scrutatori e che ha conseguito il seguente
risultato:
- Consiglieri presenti: n. 22
- Consiglieri votanti : n. 22
- voti favorevoli n. 10 (Pasulo, De Pascalis, Matteotti Pietro, Modena, Bassetti, Grazioli,
Pederzolli, Chincarini, Morghen, Pellegrini)
contrari
n. 1 (Santoni Gianfranco)
astenuti
n. 11 (Sindaco, Presidente, Leoni, Lorenzi, Giuliani, Benini, Santoni Giovanni,
Valandro, Bazzanella, Daves, Malfer)
IL CONSIGLIO COMUNALE RESPINGE
LA MOZIONE N. 32
Presidente:
Vedo che mancano cinque minuti alle 23, fra l’altro vedo che il Consigliere non c’è
nemmeno, allora vi ricordo che ci vediamo venerdì 3, dove porteremo quello che manca, quindi
ci sarà la mozione n. 33 e la 23, che è quella di Bacchin. Inoltre ci sarà la votazione per il
nominato componente della Comunità di Valle. Grazie, la seduta è chiusa. Buona serata.
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^^^^^^^^^^
Sono le ore 22.55. La seduta è chiusa.
^^^^^^^^^^
IL PRESIDENTE
f.to Massimo Accorsi
IL SEGRETARIO GENERALE
f.to Lorenza Moresco
sr.
Il Segretario Generale del Comune di Riva del Garda
certifica
che il presente verbale è stato approvato con deliberazione del Consiglio comunale n. 53 dd.
1.02.2011 senza rettifiche.
IL SEGRETARIO GENERALE
f.to dott.ssa Lorenza Moresco
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