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Rassegna stampa
sabato 26 maggio 2012
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INDICE
Il Resto del Carlino Bologna
San Giovanni e Terre d'Acqua: «I primi soccorsi pochi minuti dopo la scossa delle 4»
26/05/12
Cronaca
San Giovanni e le Terre d'Acqua: «Crepe e tanta paura»
26/05/12
Cronaca
San Giovanni e le Terre d'Acqua: "Come si fa a vincere la crisi? Basta una parola: evoluzione"
26/05/12
Economia e Lavoro
San Giovanni e Terred 'Acqua: «Ipertensione anche da giovani La colpa? Stress, fumo e alcol»
26/05/12
Sanità, sociale e servizi per l'infanzia
San Giovanni e Terre d'Acqua: Giovani in fila dal fornaio per spizzicare da ‘Mac Dona’
26/05/12
Economia e Lavoro
San Giovanni e Terre d'Acqua: Con ragù, salsiccia o in brodo Tutti pazzi per i garganelli
26/05/12
Economia e Lavoro
San Giovanni e Terre d'Acqua: «Ho curato il look di Paola Barale, maho detto no a Paris Hilton»
26/05/12
Cronaca
San Giovanni e Terre d'Acqua: Gli Arcieri di Re Bertoldo fanno sempre centro
26/05/12
Sport
San Giovanni e Terre d'Acqua: La passione di una vita nel nome di Robin Hood
26/05/12
Sport
San Giovanni & Terre d'Acqua: Bimbi in giuria per scegliere il cane più bello
26/05/12
Cultura e turismo
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Il Sole 24 Ore
I governatori del Sud contro l'esclusione dai decreti sui crediti Pa
26/05/12
Pubblica amministrazione
Boccia: tavolo con banche e Governo
26/05/12
20
Pubblica amministrazione
Si studia la correzione nel decreto incentivi
26/05/12
22
Pubblica amministrazione
Dalle imprese meridionali un appello al confronto
26/05/12
Pubblica amministrazione
Dalle banche 800 milioni per famiglie e imprese
26/05/12
Cronaca, Economia e Lavoro, Pubblica amministrazione
Napoli fa i conti con i tagli
26/05/12
Economia e Lavoro, Pubblica amministrazione
L'ufficio si arrende davanti al modulo
26/05/12
26
28
Pubblica amministrazione
Nuovi pass disabili Targa autonoma per i rimorchi
26/05/12
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27
Pubblica amministrazione
Sulle rate Imu l'F24 è fai da te
26/05/12
23
25
Pubblica amministrazione
Milano: ai Comuni le politiche per l'impiego
26/05/12
19
Pubblica amministrazione
29
Italia Oggi
Terreni, variazioni da comunicare
26/05/12
30
Pubblica amministrazione
Immobili di società, sindaci davanti a un bivio
26/05/12
32
Pubblica amministrazione
No ai sindaci furbetti
26/05/12
33
Pubblica amministrazione
A Milano Imu prima casa soft, ma sulle seconde è un salasso
26/05/12
Pubblica amministrazione
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popolazione assieme ai volontari: «Non dimenticherò quella notte»
GLI ANGELI DEL TERREMOTO Daniele Scagliarini dell'associaziune 'Pubblica assistenza', che ha portata aiuto alla
«I p
uti dopo
i soccorsi pochi
Ha garantito turni di 24 ore
su 24 grazie ai volontari E"
La `Pubblica assistenza
Crevatcore, La prima ad
intervenire e portare aiuto
sui luoghi dai terremoto
Pier Luigi Trombetta
CREVALCORE
«IL GRANDE sentimento di solidarietà verso le persone che soffrono è stato l'ideale che ha portato
alla nascita della Pubblica assistenza Crevalcore». A parlare è
Daniele Scagliarini presidente
dell'associazione onlus, e in prima linea durante i giorni del sisma, «Oggi spiega il presidente — siamo la maggiore realtà volontaria presente nel territorio
dell'Unione Terre d'acqua. La
pubblica è stata presente a entrambi i disastri ferroviari che sono accaduti in questi anni nel nostro territorio, in entrambi i casi
eravamo i primi ad arrivare sul posto e ad occuparci in prima linea
della gestione delle vittime. Come se non bastasse il 20 maggio
scorso è accaduto una cosa inaspettata e ancora oggi traumatica.
Perché l'evento sismico ha mosso
la mente di ognuno di noi e rimarrà indelebile nelle nostre menti».
«Alle 4,40— continua Scagliarini
dopo aver messo al sicuro la
mia famiglia ero già in macchina
per andare in associazione per ca-
pire esattamente cosa fare. Il telefono sembrava impazzito, la centrale operativa mi chiedeva se avevamo dei mezzi a disposizione
perché le chiamate al 118 si stavano moltiplicando. Una volta arrivato in sede con l'aiuto del vicepresidente e di un altro ragazzo Jacopo che abita poco distante
dall'associazione, abbiamo iniziato subito a gestire la situazione.
Alle 5 ara già attiva la prima ambulanza con tre persone a bordo,
nel frattempo Bologna soccorso
mi sollecitava un secondo mezzo
SUBITO AMOE
«Ho messo in salvo La famiglia
e sono andato in sede, dove
il, telefono era già impazzito»
su cui stavamo già ultimando i
controlli di routine». E continua:
«A distanza di pochi minuti
continua — è risultato operativo
anche il secondo mezzo che oltre
a me a bordo c'erano altri due soccorritori e un barelliere. Siamo
stati dirottati da Bologna - soccorso a Modena soccorso che ci diceva di andare verso Finale Emilia,
epicentro del sisma. Perché c'era
la necessità di mezzi per evacuare
i casi più gravi in altri ospedali
del territorio. Mentre eravamo diretti a Finale, in sede sono arrivati il direttore sanitario con altri
12 volontari, che hanno allestito
un mezzo per disabili con attrez-
la scossa delle 4»
zature adeguate per il primo soccorso. E quindi si sono diretti verso il centro del paese per dare assistenza alle persone che si sentivano disorientate». «Al mio ritorno
da finale ricorda ancora Scagliarini — ci siamo diretti subito
verso la palestra del centro sportivo che il sindaco aveva destinato
al ricovero per gli sfollati. Assieme a noi l'assessore comunale
Marco Martelli delegato per la
protezione civile, Ci siamo organizzati per allestire, nel più breve
tempo possibile, la palestra con
letti coperte e viveri per i primi
sfollati che stavano arrivando.
Col passare delle ore al palestra si
è riempita sempre più al punto da
aprire anche la struttura adiacente per ospitare altri sfollati».
IN TOTALE tra Crevalcore e palata c'erano 250 persone con bimbi
piccoli e anziani. La Pubblica ha
garantito turni di 24 ore su 24 grazie alla costanza dei volontari. In
un'ora dal sisma la Pubblica aveva fuori due ambulanze l'autornedica, tre mezzi per i disabili e 25
volontari. In questi giorni c'è stata una rotazione continua di tutti
i soci per garantire l'assistenza sanitaria e umana agli sfollati. Attualmente la Pubblica continua a
gestire il centro di raccolta degli
sfollati con la supervisione del assessore Martelli. E ha messo a disposizione la propria sede per la
gestione della centrale operativa e
logistica.
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il Resto del Carlino
Bologna
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lognese Da quel giorno di 2 anni fa
associazione ha vissuto, attraverso la forza di volontà dei suo i.
ociati, avvenimenti anche drastici come di disastro ferroviario
ella Bolognina. La Pubblica opera principalmente sul territorio
rbano di Crevatcore - San Giovanni in Persiceto e comuni thitrof
(fatta ardo servizi dì primo soccorso nei casi di emergenze
Miche in ambito extraospedaliero, trasporto pazienti tra
pedali o a domicilio, accompagnamento pazienti a visite mediche
()dati) assistenza a gare e manifestazioni. Nella gestione delle
genze e dei trasporti ordinari si avvale del supporto logistico
della centrate operativa Gemas (trasporti ordinari) e del 118
Bol gnaSoc rso(em rgenza).Nel201 son staief tuaticr
1000 trasporti ordinari 800 servizi sociali e 1150 servizi di
mergenza. Da anni la Pubblica collabora con le scuole medie
ezzacasa' di San Matteo e 'Marco Polo' di Crevalcore. Si avvale
propri istruttori che informano e insegnano cosa è il 118 come si
effet ua una chiamata di soccorso come comportarsi in caso di
emergenza sanitaria, cosa bisogna e non bisogna fare Per i
lontari effettivi vengonoorganizzati corsi di aggiornamento
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IL TERREMOTO in tanti si sono radunati davanti alla chiesa
«Crepe e tanta paura»
ANCHE la chiesa di Padulle sembra
non essere uscita indenne dall'evento sismico della scorsa settimana.
Forse è ancora prematuro lanciare
l'allarme ma don Paolo, in via precauzionale, ha deciso di chiudere
l'edificio per evitare che qualcuno si
possa fare male. «Si sono riaperte tre
vecchie crepe – spiega il parroco di
Padulle stiamo attendendo il parere dei tecnici che ci diranno cosa fa-
re». Le tre 'ferite' in questione sono
localizzate tra la fiancata sud e la facciata nella volta. Per quanto riguarda
la scossa di domenica mattina, la paura è stata comunque tanta: «Quando
è successo — racconta don Paolo —
quasi tutto il paese si è radunato davanti alla chiesa. Eravamo molto spaventati e non ci siamo mossi fino alle
6. Certo che al confronto di altre realtà qui siamo stati fortunati».
La chiesa
di Padulle
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«Come si fa a vincere la crisi?
Basta una parola: evoluzione»
Sorelle Baracca: «Una offerta a 360 gradi»
fa siamo partiti con \Welcome
che ci consente di fare vendita e
post vendita per quanto riguarda
NELL'AFFRONTARE la perdu- l'informatica e abbiamo anche attivato collaborazioni per
rante crisi economica
fotocopiatrici e iriul
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dedicato
preso questo concetto,
che permette di fare
non per niente si trova sul
manifesti,
manualistica
mercato dal lontano 1975. Inizialma anche inviti per matrimoni o
mente l'attività nasce a Casteltesi con servizio di rilegatura.
franco Emilia da un'idea delle so«L'IDEA — sottolinea Guazzalorelle Vanna e Miriam che rilevaca — è di offrire un servizio a 360
no l'attività del padre Francesco.
gradi» e infatti, girando per gli
Nel giro di pochi anni l'attività
800 metri quadrati del negozio sicresce tanto che, dopo quattro antuato in via Emilia si nota, oltre
ni deve aprire una seconda sede
al materiale per ufficio, anche
ad Anzola.
quello dedicato alle scuole con la
Dopo varie traversi le sorelle depossibilità di ordinare i testi e
cidono di vendere l'attività di Caperfino una parte pensata per il
stelfranco per concentrarsi sul
manager o la persona semplice
bolognese. «Ci siamo sempre alche vuole andare in viaggio ed è
largati per potere dare sempre
alla ricerca di un 'trolley. Il passaun'offerta al nostro cliente finale» racconta Leonardo Guazzalore del tempo e la modernizzazioca, uno dei soci e figlio della sine certamente si fanno sentire
gnora Vanna. «Infatti sette anni
(«Abbiamo notato qualche calo
Nicola Vallee
ANZOLA
nella modulistica visto che ormai si fa tutto tramite Pc» spiega
Leonardo) ma grazie al fatto di
potere aggiungere sempre qualche 'pezzo', la Sorella Barracca è
sempre riuscita a rimanere a galla. «Il sito di e-commerce, poi, è
una buona vetrina per il cliente
che può così fare l'ordinazione e,
nel giro di 24 ore riesce ad avere
il materiale. Credo sia proprio
questa la nostra forza: poter dare
qualcosa in più e cercare di accontentare il più possibile l'utente finale».
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800
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espositivo del negozio
situato in via Emilia,
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Bologna
FARMACIA BARBOLINI Da cinquant'anni al servizio dei residenti di Anzola
«Ipertensione anche da giovani
La colpa? Stress, fumo e alcob>
Rapporto familiare, offerta
dei più svariati servizi e
consigli pratici ai propri
clienti: ecco te carte
vincenti della farmacia
Barbolini di Anzota fino
atl°80 l'unica in paese
Nicola Vallasti
ANZOLA DELLE.MILIA
UN RAPPORTO familiare con la
clientela, nato dal fatto di essere
sempre stata presente in paese: è
questo il segreto della farmacia
Barbolini di Anzola lungo la via
E milia, «E' da cinquant'anni che
sono qui — racconta la farmacista
Maria Luisa Barbolini e fino al
1 980 sono stata l'unica che poteva
dare medicine agli anzolesi». I collaboratori della titolare hanno imparato presto il 'trucco' del mestiere e ora per loro è diventata quasi
una missione instaurare un rapporto amichevole con i clienti e dare il
consiglio migliore al costo mino-
re. «Proprio perché sappiamo le
difficoltà economiche che ci sono,
continuiamo ad offrire noi certi
servizi, come ad esempio la misurazione della pressione».
INFATTI la farmacia si trova in un
punto dove si incrocia la vecchia
generazione che necessita per l'appunto di controlli visto l'avanzare
di malanni e acciacchi dovuti
all'età. «Gli anziani spiega Annalisa Perduca — nei periodi estivi vengono più di qualche volta a
fare la misurazione. Abbiamo riscontrato molti casi di ipertensione, anche trai ragazzi. Forse la causa è da ricercare nello stress dovuto allo stile di vita o forse nell'abuso di fumo e caffè. Anche per questo cerchiamo di educare ad una
dieta sana ed equilibrata. Il ruolo
del farmacista dovrebbe essere ancora quello di dare non solo farmaci ma consigli saggi». L'ipertensione, comunque, non sta impedendo agli anzolesi di riposare, nono-
stante le continue scosse di assestamento. Infatti, la richiesta di tranquillanti e farmaci per indurre il
sonno non è aumentata. Oltre alla
misurazione della pressione la farmacia fornisce servizi quali prenotazioni cup, omeopatia, fitoterapia, fornitura di apparecchi elettromedicali solo per citare alcuni dei
più utilizzati Soddisfatti quindi i
clienti che possono contare non solo sulla professionalità ma su un
rapporto di lunga durata.
E PROPRIO ricordando clienti vecchi e nuovi, la dottoressa Luisa
Barbolini ricorda un aneddoto particolare avvenuto molto tempo fa:
«Una sera venne da noi una persona che ci disse di avere un animaletto con le pulci e ci chiedeva un
prodotto specifico. Non potendo
soddisfare la richiesta indicammo
dove si trovava il veterinario del.
paese. Vi lascio immaginare la nostra sorpresa quando scoprimmo
che l'animaletto in questione era
in realtà un pitone».
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Lucia Cherardini, Simone Calassi, Maria Luisa Barbolink, Laura Tomasi
e Annalisa Perduta
Gli anziani nel periodo estivo vengono più di qualche volta a misurarsi la pressione.
Cerchiamo di educare anche i ragazzi a una dieta equilibrata. Il ruolo dei farmacista non è
solo quello di dare farmaci, ma anche, e soprattutto, consigli per migliorare lo stile di vita
Enzo Campagna
Rosa Dall'Aera
cliente
cliente
Qui mi trovo benissimo. La salute? Ho avuto
un infarto e un ictus, ma non ho paura. li
mio segreto è camminare e viaggiare
Tutti sono molto gentili e accoglienti.
Quest'anno ho avuto solo un'influenza,
Nl terremoto? Molta paura, come tutti
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LUCIENI BORGES
S1MON DONATTINI
Lucieni Borges, 36 anni, come tutte le brasiliane è simpatica e
solare. Gestisce un bar, il 'Club Kavé' a San Pietro in Casale; sposata
con 2 figli gemelli, Kevin e Daniel vive in Italia da 10 anni.
«All'inizio mi piaceva molto
dice Lucieni
ma adesso con la
crisi tutto è diventato difficile. E poi ci si è messo anche il
terremoto». Nonostante questo, però, lei non ha perso la voglia di
soriidere. «Il mio sogno nel cassetto è di poter tornare un giorno in
Brasile, a Fortaleza: là c'è tutta la mia famiglia e i miei sei fratelli»
Sinion Donattini, 20 anni ha un desiderio: diventare famoso. E' già
a buon punto visto che collabora ogni tanto con i ragazzi di 'Radio
Immaginaria' mettendoci la musica negli intermezzi visto che
milita nel gruppo dei 'Senza fiato'. «Anche se in realtà sono un
grafico ----- ammette lui , la vera passione è la musica. Coi 'Senza
fiaio' facciamo musica acustica, poi sto in un altro gruppo che fa
meral. Mi piacerebbe continuare con il gruppo e avere nuove
occasione per diventare tutti famosi e avere successo»
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SANT'AGATA Così ragazzi chiamano il 'Forno Ghisolr di Donatella Martinetti
Giovani in fila dal fornaio
per spizzicare da 'Mac Dona'
INSIEME
Donatella Martiriellì
Ghisoll con la
cognata Erica Ghisoli
SANT'AGATA
SE Si PARLA di un punto di riferimento alternativo, diverso dal
solito, notturno, che richiama la
tradizione, la voglia di scambiare
due chiacchiere, di condividere
qualche momento slow, umanamente impareggiabile, mangiando qualcosa di buono e tradizionale, a tutto si potrebbe pensare tranne che al negozio di un fornaio. Il
Forno Ghisoli di Sant'Agata Bolognese, invece, ribalta questa considerazione poichè è diventato negli anni un ritrovo di giovani, che
alla spicciolata passano nella not-
tata per mangiare qualcosa da
Mac Dona, come hanno ribattezzato Donatella Mattinelli Ghisoli.
alla nota catena di.
fast food — racconta — hanno coniato questo nome perchè lo spuntino delle due di notte vengono a
farlo da noi, mangiando un pezzo
di pizza calda, o di gnocco con verdure o salsiccia. Poi si fermano a
fare due chiacchiere o a raccontare qualcosa, ma senza fretta. Sono
giovani che vengono qui da una
decina d'anni, altri che via via si
aggregano per passa parola».
DAL 193 quano il suocero di Donatella, Luigi, il fratello Cesare e
le mogli presero in gestione il forno, di certo sono cambiate abitudini e modo di vivere, ma ugualmente la nuova generazione è riuscita a creare un luogo semplice e
schietto di ritrovo, legato alla tradizione, sia di giorno durante la
normale apertura, che di notte.
«Sono ragazzi di varie fasce d'età
— racconta Donatella — dai 17 ai
ven l'anni, più grandi sino a trenta, e poi i quarantenni, che comunque apprezzano un passaggio
da noi a fine serata».
Maria Grazia Patmieri
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Con ragù, salsiccia o in brodo
Tutti pazzi per i garganelli
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I garganetti sono un tipo di una
pasta all'uovo (rigata) ottenuta
ripiegando dette piccote
tosanghe di pasta, riconosciuto
prodotto tipico detrEmitia
SAN G I OVAN N
GARGANELLI for ever. Leggenda e tradizione vogliono che i garganelli siano
nati per caso, per mano della cuoca del
cardinale Cornelio Bentivoglio (1668
732, della signoria di Bologna. Cuoca
che stava preparando dei cappelletti o
dei tortellini. La donna rimase senza ripieno (forse mangiato da un animale domestico) e pensò di utilizzare quegli
strumenti, che le erano a portata di mano, per formare i quadratini della sfoglia in altro modo. E poterli così presentare e servire nel brodo di cappone già
pronto. Non si sa se, a questa cuoca, inventò il nome garganelli che deriva dalla forma che assumono - rigati trasversalmente. E che li fa assomigliare ad
una trachea - in particolare a quella del
pollo.
MA ALLA FINE pare che la signora riscosse un grande successo, tanto che i
garganelli si diffusero rapidamente nella più economica forma asciutta (visto
che cappone e brodo non erano per tutte le tasche). E cioè conditi poi con vari
ragù. Per la loro preparazione era possibile utilizzare scarti e avanzi, molto più
economici. E di garganelli ne sanno
qualcosa al ristorante il marinaio di
San Giovanni in Persiceto dove I preparano con le canocchie. «Prendere
spiega la cuoca Valeria Barducco —
burro e cipolla, canocchie pulite e farle
a pezzetti. Mettere tutto in padella con
sale e pepe quanto basta e un bicchiere
di vino bianco. Poi un paio i cucchiai i
pomodoro e un po' di brodo. Far cucire la pasta a parte e poi, una volta cotta,
metterla nella padella pere qualche mi-
nuto».
I GARGANELLI con panna prosciutto e
piselli li preferisce invece Leopoldo Faccioli nella più tradizionale tradizione romagnola. «E' un condimento — dice
Faccioli — che si sposa benissimo, perché si amalgama molto bene». Così come Lucia Forni e Massimiliano Bagni
che al posto dei garganelli preferiscono
invece gli strozzapreti. Il loro nome, secondo i detti popolari e le leggende, deriverebbe dalla similitudine che questa
pasta in formato lungo avrebbe con le
stringhe delle scarpe. Che un tempo gli
anarchici usavano per strozzare i preti.
Secondo un'altra versione invece, si faceva riferimento agli gnocchi (chiamati
anch'essi strangolapreti), che avrebbero
dovuto soffocare i preti.
I SACERDOTI con ingorda voracità ne
mangiavano in abbondanza, data la loro
propensione a trattarsi molto bene a tavola. Anche se gli strozzapreti o strangolapreti, vengono cucinati in svariati modi, specialmente con sughi a base di frutti di mare oppure ragù. «Gli strozzapreti
sono strepitosi — assicurano Forni e Bagni — conditi con il ragù di carne. L'insieme dà un sapore decisamente migliore di quello del sugo di pesce».
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garganelli con le canoccHe
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SAN GIOVANNI
LO STAFF
Da sinistra Federico
Pagnoni, Nadia
Manganelli, Stefano
Bignardi, Simona
Manganelli con in
braccio Emma,
Alberto Farini,
Adriano Manganelli e
Valeria. Bardotto
•
Lucia Forni
Io ai garganelti della tradizione emitiana
preferisco gli strozzapreti, che devono il
nome al fatto che sembrano stringhe
Massimiliano Bagni
Gh strozzapreti sono strepitosi conditi con al
ragù di carne. L'insieme dà un sapore
migliore di quello del sugo di pesce
Leopoldo Fagioli
Preferisco à garganetli con panna prosciutto
e piselli come da tradizione romagnola. E
un condimento che si amalgama molto bene
Pagina 13
brodo
Ccd, 1.30 .aLiroia
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il Resto del Carlino
Bologna
26/05/2012
VISAGISTA DELLE DIVE Dagli esordi all'incontro con Dalla Palma: ecco la storia di Annalisa Castagna
«Ho curato illook di Paola Barale
ma ho detto no a Paris Hilton
,
Nicola Villese
SAN GIOVANNI IN PERSICETO
ESSERE o benessere? E perché non entrambe le cose? Chi si
reca nella profumeria 'Del Corso' di San Giovanni in Persiceto di Annalisa Castagna forse non sa che si sta affidando nelle mani non solo di un'esperta di profumi, ma di una vera e
propria visagista che fino a non molto tempo fa curava il
look di artisti famosi. Nata il 16 giugno 1953 a Cazzo Veronese, Annalisa intravede fin da piccola la sua strada, visto che si
diverte a giocare coi vestiti. Scelta quasi obbligata, quindi,
quella di andare a Carpi per frequentare il corso di stilista.
Ma a Milano il destino le darà appuntamento.
Chi ha trovato nel capoluogo lombardo?
«A Milano ho conosciuto Diego Dalla Palma. Lì ho capito
che sarei dovuta diventare visagista».
,Come si è trovato con Dalla Palma?
I
«E una persona specialissima. Ho lavorato con lui per 15 anni. Dove mi chiamavano io andavo e curavo il look dei personaggi dello spettacolo».
Trai tanti vip che ha seguito c'è qualcuno che ti è rimasto nel cuore?
«Mi ricordo in particolare di Paola Barale, quando passò dal
capello lungo a quello corto. Quando si presenta ai personaggi dello spettacolo un 'cambio' di immagine loro hanno circa
48 ore per accettarlo ed entrare poi nel nuovo ruolo. Non è
facile, ma la Barale è stata molto dolce in tale situazione. Un
episodio divertente, invece, mi è capitato con Paris Hilton.
Lei era ospite del Cosmoprof e la sua agenzia mi avvisò all'ultimo minuto. lo stavo curando il look di una sposa, probabilmente chiunque avrebbe mollato tutto e sarebbe corso dalla
Hilton ma io no. Dissi che avrei mandato un mio collaboratore, ma loro volevano solo me. Ne nacque un battibecco e
alla fine dissi che preferivo seguire la mia cliente che Paris
Hilton. Non ti dico la felicità della sposa che nel giorno più
bello si è sentita anche pii) importante dell'ereditiera».
Perché ha deciso di mettersi in proprio?
«Piano piano ho capito che dovevo lavorare per me e, al tempo stesso, dovevo stare più vicino alle persone che avevano
bisogno di sentirsi importanti tornando ad avere fiducia in
sé stesse guardandosi allo specchio».
Come riesce a far sentire una persona 'speciale'?
«Parto da una scheda di immagine . Questa viene elaborata
non escludendo né il colore dei capelli, né l'abbigliamento.
Inoltre faccio parte di una squadra ideata dalla dottoressa
Barbara Zanin di cui fa parte Matteo Giovannini, chirurgo
specializzato in estetica e Filippo Marostica, specialista in
medicina generale e agopuntura praticata con metodi naturali. Siamo tutti professionisti che, a prezzi di mercato, fanno
sentire le persone importanti. E in più posso creare un profumo personalizzato».
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il Resto del Carlino
Bologna
26/05/2012
REALTÀ La società persicetana ha una storia recente ma ricca di successi
Gli Arcieri di Re Bertoldo
fa o sempre centro
Atessandro Dota etti
SAN GIOVANNI
L.A. STORIA della società persicetana di tiro con l'arco non è lunga
come altre realtà sportive locali,
ma in breve tempo ha saputo coli:IL:figlie conquistare una posizione importante nel panorama non
solo provinciale ma anche regionale. Il primo club fondato é stato
quello degli Arcieri del Pesco, sorto in paese nel 1953, e attualmente
dislocato nel Comune di &un'Agita Bolognese dove risiede dalla fine degli anni Novanta, Una branca di quella squadra si staccò e restò a San Giovanni in Persiceto,
dove nel 1999 diede vita alla società Arcieri di Re Bertoldo, che tuttora rappresenta l'unica formazione dilettantistica.
DOPO UN LUNGO peregrinare tra
diverse sedi, tel 2003 G3313.11i310
(Ihedirt i, il responsabile tecnico
sportivo, e i suoi collaboratori iniziarono l'attività nelle strutture in
via Enzo Palma 14. In precedenza
quest'area, di circa 7mila metri
quadrati (considerando solamente la zona adibita per tirare) pin altri appezzamenti laterali boschivi
per la sicurezza di tiro, era occupa-
a da una discarica. In quegli anni
venne ristrutturata per dedicarla
alla disciplina di tiro con l'arco.
«Attualmente nel nostro organigamma contiamo sul presidente
Elisa ff onora, il vice presidente Fabio Bonora, il segretario, sette consiglieri e due probiviri eletti ogni
due anni — racconta Ghedini, il
personaggio di spicco per il tiro
con l'arco in paese . staff di
tecnici è composto da cinque
istruttori: uno di primo livello (in
l malia Romagna ce ne sono circa
un centinaio, ndr), Elisa Bonora;
due di secondo livello (una trentina in regione, ndr), Fabio Bonora
e Oscar D'Angelo; e due allenatori (solo dieci in Emilia Romagna,
ndr), io e Stefano Ghedini, mio figlio. Assieme agli allenatori operano anche tre di ettori di tiro, indispensabili per le gare. Qui da noi
fanno attività e partecipano a gare
ufficiali anche ragazzi motolesi
che hanno subito traumi fisici in
passato, oltre :ad atleti Movederni
sempre seguiti da tutor».
OIANNINO GMEDINI probabilmente è il migliore arciere uscito
dalla scuola persicetana, quei che
è certo è la sua passione per la disciplina che lo porta a metterci ani-
ma e cuore 31e1 fi3re Crt
re ogni giorno la popolari,:
ta del tiis: con l'ag
«All'inizio degli an ni
Novanta sono arrivato secondo
nella categoria
veterani ai
campion ti italiati i. Tra i ri
sultati migliori negli ultimi
tempi c'è sicuramente il terzo posto ai
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giovanili a Viil
gevano nella
Coppa
delle Regioni
con gli atleti
An drea Pedretti, Anna Di Natale e Clelia alt
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squadra abbiamo vimo titoli
individuali agli
Internazionali
di San Marino e •
ai Giochi della
Gioventù, oltre
alle partecipazioni a numerosi
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OCCHI DI FALCO
Sopra Andrea
Pedretti in azione, a
fianco Elisa Bonora
che premia Anna di
Natale, a destra la
rappresentativa
interregionale e,
nella fotografia
sotto, gli arcieri
mentre scoccano
le loro frecce
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il Resto del Carlino
Bologna
26/05/2012
CAMPIONE Giannino Ghedinì ha costruito il suo primo arco a sei anni
La passione di una vita
nel nome di Robin Hood
n
Ghedini è it responsabile
tecnico degli Arcieri di Re
Bertoktio e oggi insegna te
tecniche e Carte che ha
imparato da quando era un
bambino. L'obiettivo detta
società è quelto di potere
allenare gli agonisti te non)
con continuità
SAN GIOVANNI
nel mito di Robin Hood.
L'arciere «che ruba ai ricchi per
dare ai poveri» stimola sempre
grande passione nella gente, ma ci
sono persone che ripercorrono le
sue orme perché rapiti dal perfetto gesto sportivo. E il caso di Giannino Ghedini: sin dall'età di sei
anni entra in contatto con l'arco,
prima grazie al carisma del maestro delle elementari poi attraverSO l'amicizia del falegname sotto
casa, scoprendo immediatamente
un feeling particolair con quello
strano strumento.
«In tutti questi anni il tiro con l'arco si è evoluto visibilmente —
spiega Ghedini , mi ricordo che
il primo arco lo costruii assieme ai
miei amici per fare delle gare `di
gittata'. Col tempo la carica agoni-
VIVERE
stica mi è passata, lasciando spazio alla voglia di istruire i più giovani per lire conoscere la bellezza
di questo sport. In Italia purtroppo non esiste il professionismo e
anche il settore giovanile si trova
in una crisi profonda», spiega
l'esperto maestro.
Dal '99 ad oggi però l'associazione
del presidente Elisa Bonora non rimane ferma stipulando col Comune una convenzione decennale
per la pratica dell'attività e trovando un ampio spazio outdoor dove
creare un centro sportivo per tiro
con l'arco. «Gli arcieri di Re Bertoldo nasce dalla necessita di allenare gli atleti con continuità, di
farlo senza pericoli e in luoghi idonei. Le nostre strutture diventano
sempre più efficienti, ormai non
manca nulla per un corretto e soddisfacente svolgimento della disciplina. Nel complesso operano circa cinquanta persone e ognuna ha
un valore inestimabile, per questo
desidero ringraziarle di cuore».
Negli anni scorsi passato nella sede degli Arcieri di Re Bertoldo anche Mauro Nespoli, argento olimpico con la squadra di Pechino nel
2008, per confermare l'assetto
dell'atto da Stefano Ghedini, che
usa un software speciale basato sul
suono. Ora la squadra principale
manìr
€1
ANI
degli Arcieri di Re Bertol
do' è quella Seniores maschile. ma in tutta la società sono iscritti oltre quaranta atleti di cui la meta agonisti mentre gli altri lo considerano prevalentemente un puro allenamento.
IL PALINSESTO degli
arcieri perticetani (una
delle 13 società nella
provincia di Bologna e
una delle 83 dell'Emilia
Romagna) è ricco di iniziative. li 3 giugno, in occasione della giornata nazionale dello sport, l'impianto sarà aperto
alla cittadinanza dalle 15
alle 18 per consentire di
provare gratuitamente a
chi ne fosse interessato.
L'invito è rivolto a tutti,
anche a chi fosse sprovvisto di. attrezzatura. Sempre in giugno, dal 22 al 24,
gh Arcieri di Re Bere oldo
saranno impegnali in mazza Garibaldi nella manife-stazione Spordandia con
uno stand fornito di tunnel
di dico per p3'OMUOVe3'c r ette
vita al pubblico.
Alessandro Betardedi
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La passione oli Giannino Ghedini
comincia ne11941
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Re Bertoldo organizza una gas-
Fitp:interrevons ùhafEr sanno ali
daSVeneto,TosceneP Marche,
Lombardia per partecipare a Ra
competizione che conta circa
ottanta iscritti ila struttura ha una
capacità totale di centoquattro
tiratori). Si parte alle 9 del mattino
fino alte 18 di sera, con gare a
quattro distanze suddivise in
p3acz leilitir
nte assessore al
ne di PernicetoSerelo
p ilindociarip detenni
i oppeRosigìovenni.
Le frecce
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isposizsone degli arcieri saranno
44 più ovviamente quelle di prova.
iresto è sola
degii eventi
portati in paese dalia società
dilettantistica locale, riconosciuta
come una delle più importanti delta
provincia.
SQUADRA
In alto a sinistra
Luca Sitrionetti,
sotto la squadra
giovanile,
a destra altri
arcieri e sotto la
rappresentativa.
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il Resto del Carlino
Bologna
26/05/2012
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TRE EVENTI che sí intrecciano ed interagiscono per dar Luogo ad un'unica grande Festa: la 15esíma edizione
del Raduno di auto e moto d'epoca,
Anzola con Gusto e la terza edizione
di Qua la Zampa, passerella di cani di
razza e non. tutto sí svolgerà oggi e
domani in vari punti di Anzola. Manifestazione clou è la parata, che ani-
merà il centro con 100 auto e 150 moto d'antan portate dalla Collezione
Mario Righini, dal Lambretta Club
Emília-Romagna, dal Club amici del
Transporter e Camebo.
Domani, nel pomeriggio, al parco
Fantazzini ci sarà la sfilata canina
con una giuria d'eccezione, un gruppo di bambini che decreterà il cane
più bello, il più simpatico e il dog model. Questanno sono pronte circa 80
coccarde e altrettanti attestati per padroni e animali. Per chi ama la cucina bolognese potrà approfittare del
ristorante allestito dalla Pro Loco in
piazza Berlinguer. Di seguito stasera, dalle 21, ballo con l'Orchestra Aldo e Chiara.
- 1" -'17:7-77 "
•,
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Il Sole12
26/05/2012
I governatori del Sud
contro l'esclusione
dai decreti sui crediti Pa
Caldoro: ora in conferenza Regioni, il Governo apre
Vera Viola
La mobilitazione delle regioni del Centro Sud contro l'esclusione dal decreto sblocca pagamenti della Pa continua. Politici e
amministratori locali, imprese e
rappresentanze di categoria delle
otto regioni escluse - Piemonte,
Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Calabria e Sicilia - da
giorni non smorzano i toni della
protesta contro quella che viene
vissuta come una grave disparità
di trattamento. Fino alla presa di
posizione di tutte le regioni con
un testo, su cui ha lavorato in primis la Campania, approvato dal
consiglio regionale e condiviso
dagli altri governatori. Testo che
verrà sottoposto per l'adesione
formale alla Conferenza Stato-regioni, che si riunirà la prossima
settimana.
E che forse qualche spazio di
trattativa lo sta aprendo. «Registriamo una prima apertura e disponibilità del governo a rivedere
il meccanismo dei pagamenti: si
sta pensando di ammettere anche
le regioni commissariate o con
piano di rientro dal deficit, almeno per tutti i settori diversi da quello sanitario», tira un sospiro di sollievo il governatore della Campania, Stefano Caldoro, da giorni in
prima fila nella protesta delle regioni escluse dai benefici. Quanto
al comparto della sanità viene
avanzata una nuova proposta: le
regioni in deficit possono continuare a certificare i crediti, così come si sta facendo nell'ambito dei
piani di rientro, ma chiedono che
alle imprese che abbiano ottenuto la certificazione vengano estesi
la possibilità di compensare debiti e crediti verso la Pa e di accedere al fondo di garanzia.
La richiesta, insomma, contenuta nel documento dei governatori è chiara: «Le norme che prevedono l'esclusione, cioè l'articolo
9, comma 3-ter, lettera b), del Dl
185/2008 e l'articolo 13 della legge
183/2012 dovrebbero essere immediatamente abrogate». E a cascata
dovrebbero essere corretti i decreti attuativi. L'esclusione delle
regioni con deficit sanitario e piano di rientro in atto, infatti, era già
prevista da quelle norme, ma si
sperava che in sede di attuazione
il meccanismo sarebbe stato corretto. Ciò non è avvenuto.
Il documento smentisce che vi
siano motivi di ordine sociale o
giuridico per escludere daibenefici dello sblocco dei pagamenti della Pa quelle imprese e quelle regioni che più di altre ne avrebbero bisogno (con tempi di pagamento
che superano i 790 giorni). Ma
parla di «evidenti profili di illegittimità costituzionale». Il prossimo passo potrebbe infatti essere
un ricorso alla Consulta.
In sintesi, «l'applicazione della
norma contenuta negli schemi di
decreto - si legge nel testo scritto
dallo staff di Caldoro - appare (...)
irragionevole nella parte in cui
esclude, per le regioni sottoposte
apiano di rientro in materia sanitaria, la possibilità di certificare anche i crediti (...) i cui oneri gravino
sul bilancio ordinario (non sanitario) degli enti». In altre parole, la
prima obiezione è: non c'è motivo
di bloccare i pagamenti che non riguardano il settore sanitario. Poi
il testo argomenta: se tale esclusione fosse «dettata dall'esigenza di
ripianare prima di ogni altro debito il deficit sanitario, al fine di assicurare i livelli essenziali di assistenza, essa non sarebbe idonea a
sortire tale effetto, poiché le entrate ordinarie delle regioni non destinate alla sanità» hanno destinazioni vincolate.
L'unico risultato, se la norma
non verrà abrogata, sarà una grave disparità di trattamento tra imprese che operano in regioni diverse. Le stesse aziende potrebbero essere saldate in tempi stretti al
Nord e mai più al Sud: in altre parole ne deriverebbe un ennesimo
disincentivo a investire nelle regioni centro-meridionali. Quanto
alle aziende di minori dimensioni, già da tempo in attesa di quanto dovuto, rischiano in molti casi
di dover chiudere bottega. Parliamo del fallimento di una parte significativa del Paese.
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Il Sole12
26/05/2012
Boccia: tavolo con banche e Governo
di Nicoletta Picchio
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tavolo permanente,
con il governo e con le
banche. Per continuare
ad affrontare i problemi che le
imprese si trovano di fronte in
questa fase di «emergenza»
dell'economia, a partire dal credit crunch. Parla proprio di
«emergenza» Vincenzo Boccia,
vice presidente Confindustria e
presidente Piccola industria
Confindustria. «Siamo nella fase più acuta della crisi, dobbiamo fronteggiarla con azioni
shock, passo dopo passo».
Ecco perché il confronto con
il governo e con gli istituti bancari non si è esaurito con la moratoria del 28 febbraio e con gli interventi decisi martedì sui debiti della Pubblica amministrazione e sulla loro certificazione.
Ci sono ancora due questioni
aperte che, spiega Boccia, le associazioni imprenditoriali stanno affrontando in questi giorni:
uno riguarda il problema che le
Regioni sottoposte a piano di
rientro da deficit sanitarie gli enti locali commissariati non possono rilasciare la certificazione
dei debiti nei confronti delle imprese (come prevede il decreto
legge 185 del 2008). Certificazione che è il primo passaggio fondamentale per l'impresa per la
cessione dei crediti o per la loro
compensazione. Una situazione più diffusa al Sud che al
Nord. «C'è già un dialogo avviato tra il governo e le associazioni imprenditoriali, vogliamo arrivare al più presto alla soluzione», rassicura Boccia.
Altro argomento ancora in sospeso, il protocollo ad hoc sui
crediti delle imprese per il settore delle costruzioni. Lo aveva annunciato lo stesso presidente
IL VICEPRESIDENTE
«Sapevamo che restavano
problemi aperti,
ma la sigla del protocollo
sullo smobilizzo dei crediti
ci farà guadagnare tempo»
dell'Abi, Giuseppe Mussari,
martedì, durante la conferenza
stampa che c'è stata per presentare i decreti del governo e i protocolli tra imprese, Confindustria, Ania, Rete Imprese Italia,
Alleanza delle coop ecc. sullo
smobilizzo dei crediti verso la
pubblica amministrazione e il
sostegno agli investimenti con i
quali, complessivamente, le banche mettono 20 miliardi di euro
a disposizione delle Pmi.
«Avevamo presente che restavano problemi aperti, ma abbiamo preferito intanto firmare e portare a casa un primo
blocco di provvedimenti per
guadagnare tempo, senza aspettare di risolvere insieme tutti i
nodi che avevamo di fronte»,
spiega Boccia. Un modo per cominciare a dare ossigeno alle
aziende, soffocate dalla mancanza di liquidità. Tanto più
che per rendere pienamente
operativi i protocolli firmati bisognerà aspettare qualche settimana dall'adesione delle banche, al massimo 3o giorni lavo-
rativi, il tempo entro il quale,
spiega il presidente della Piccola industria, le banche stesse si
sono impegnate a recepirli.
Facendo un primo resoconto, dice Boccia, dall'inizio
dell'anno si sono messi in campo interventi consistenti: l'accordo del 28 febbraio, «Nuove
misure per il credito alle Pmi»,
prevede il rinnovo della moratoria ed altre misure per sostenere le aziende in bonis che devono affrontare una situazione di
tensione finanziaria_ Con misure favorevoli: per esempio, per
chi ha un mutuo la banca deve
accettare la moratoria allo stesso tasso di interesse ottenuto in
precedenza dall'azienda. L'accordo è diventato pienamente
operativo e hanno aderito finora circa 400 banche, quasi il
93% degli sportelli. Dati sull'utilizzo ancora non ci sono, ma si
attendono numeri significativi.
Le prime due moratorie del
2009 e del 2011, ricorda Boccia,
hanno consentito di sospendere oltre 225mi1a finanziamenti,
igm-ennto i deisti
..ralesclusiune
ami decredsui ardili I,
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Il Sole12
26/05/2012
per un valore complessivo di 65
miliardi di debiti residui e soprattutto di 15 miliardi di rate sospese. Misure che sono state efficaci anche come intervento di
risanamento: infatti il 60% delle imprese ha poi ricominciato
a pagare con regolarità.
Dopo di ciò il 22 maggio Abi,
Confindustria e le altre associazioni hanno firmato i due protocolli: uno che ha come presupposti i decreti del governo e che
riguarda lo smobilizzo dei crediti che le imprese vantano verso
la pubblica amministrazione, valutati in ioo miliardi di euro. C'è
un plafond di io miliardi, si prevedono operazioni di cessione
pro soluto e pro solvendo dei
crediti certificati nonché la concessione di anticipazioni. Poi
c'è il plafond Investimenti Italia, con io miliardi. Tutte le operazioni, sottolinea Boccia, sono
a condizioni di favore perché legate ai finanziamenti alla provvista Bce ovvero a quella Cdp, più
uno spread legato al merito di
credito delle singole imprese,
grazie anche alla copertura del
Fondo di garanzia per le Pmi.
«Indubbiamente misure positive - commenta Boccia -, ma
abbiamo bisogno di altri passi,
vista la situazione di emergenza. Sarebbe però ingeneroso dire che non si è fatto nulla». Bisogna andare avanti: e risolvere quindi le questioni aperte, arrivare al pagamento effettivo
dei debiti della Pa verso le imprese, recepire la direttiva Ue
sui ritardati pagamenti per evitare che lo stock del debito della Pubblica amministrazione,
che ora è stato intaccato, si ricostituisca: «Occorre che gli enti
pubblici abbiano una coerenza
tra competenza e cassa». Ma è
stato importante «dare segnali, per stimolare le aziende a reagire e a non farsi prendere dal
pessimismo».
IO RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Sole12
26/05/2012
Tl pressing della politica. Gruppi parlamentari compatti per le modifiche
Si studia la correzione
nel decreto incentivi
Carmine Fotina
ROMA
Il pressing, comune ai vari
gruppi parlamentari, è già iniziato e in assenza di una retromarcia del governo la prossima settimana potrebbe sfociare in nuove iniziative, interrogazioni o mozioni. La politica
si muove, ma anche gli stessi
tecnici dell'esecutivo in queste
ore riflettono sulla pesante limitazione imposta dal decreto
del ministero dell'Economia alle aziende che operano «nelle
regioni sottoposte ai piani di
rientro dai deficit sanitari e dei
relativi enti del servizio sanitario nazionale».
Si valuta ad esempio una correzione in corsa, intervenendo
sulla norma primaria (contenuta nel decreto anticrisi, Dl
185/2008) nel primo provvedimento per le imprese in agenda, ovvero il decreto incentivisviluppo che dovrebbe approdare al prossimo consiglio dei
ministri (ieri il ministro Passera, ricevuto al Quirinale, ne
avrebbe illustrato le linee guida al presidente Napolitano).
Sono comunque diverse le ipotesi aperte. Una di queste prevederebbe di applicare la limitazione esclusivamente alle spese effettuate in relazione alla
spesa sanitaria (in pratica ospedali e aziende sanitarie), ma
questa strada finirebbe comunque per sancire una distinzione
tra aziende di differenti settori.
«Serve subito una risposta
del governo» è il refrain che arriva dalle diverse forze politi-
che. Per Francesco Boccia
(Pd), membro della commissione bilancio della Camera, «questa rischia di essere un'occasione persa per l'esecutivo». «Il lavoro che è stato fatto sui debiti
della Pubblica amministrazione è in generale positivo - aggiunge - ma restano diversi
punti ancora scoperti».
Sull'esclusione delle regioni
con piani di rientro «è stato
commesso un errore grossolano, senza dubbio, e va subito
corretto. Può essere sufficiente un chiarimento della Ragioneria dello Stato per poi
annullare la portata restritti-
una precedente legge, così come comprendo esigenze di finanza pubblica, ma nulla è impossibile se c'è davvero la volontà di correggere l'errore. Sarebbe assurdo farsi sconfiggere ancora una volta dalla burocrazia all'italiana».
Gianpiero D'Alia, senatore
Udc, mette in rilievo soprattutto il rischio di appesantire ulteriormente il gap Nord-Sud.
«Evitiamo che un provvedimento pro-crescita diventi un
boomerang: non dimentichiamo che le regioni meridionali
sono quelle che soffrono per i
tempi di pagamento più lunghi
e per un divario consolidato in
diversi settori».
LE R IONI
Boccia va anche oltre e ricorda come, anche su altri aspetti
Boccia (Pd): la limitazione
legati ai debiti della Pubblica
è un errore grossolano.
amministrazione, si potesse faNapoli (Pdl): un freno alla
re di più. «Una ventina di giorcrescita. D'Alia (Udc): si
ni fa il Pd ha presentato sul tema la sua proposta al governo,
allarga il gap con il Nord
direi che è stata recepita per tre
quarti, ad esempio sui sessanta
va della norma».
giorni per rilasciare la certificaDuro il giudizio di Osvaldo zione e sul commissario ad
Napoli, deputato Pdl, per il qua- acta. Su altre cose - prosegue
le a questo punto «c'è in gioco Boccia - la sensazione, a dire il
la credibilità delle mosse di que- vero, è stata quella di fare da
sto governo sulla crescita». Lo sponda al sistema bancario, costop imposto alle regioni con me dimostra l'anticipazione
piani di rientro dai deficit sani- del credito che copre il 70% e
tari, «che ricordo riguarda an- non il ioo per cento. Sarebbe
che il Piemonte, oltre a quasi stato più utile utilizzare una
tutte le regioni meridionali, è quota crescente di risorse del
una mossa illogica in un fase in Fondo di garanzia per altri
cui ci si arrovella per rilanciare obiettivi, ad esempio per la ril'economia reale». Difficoltà strutturazione dei debiti fmannormative? «Capisco che il de- ziari a breve».
creto ministeriale si richiama a
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Il Sole12
26/05/2012
La Lettera
Dalle imprese
meridionali
un appello
al confronto
ROMA
Le imprese del Sud provano a-sensibilizzare le regioni
sull'«ennesimo grave danno
che arrecherebbe a quest'area
del Paese l'esclusione delle nostre regioni dai benefici di cui
al decreto sulla compensazione crediti-debiti della Pa». E lo
fanno con una lettera che i presidenti di Confmdustria Campania, Lazio e Calabria (Giorgio Fiore, Aurelio Regina e Giuseppe Speziali) hanno inviato
airispettivi governatoriper sollecitarli a incontrare quanto
prima il Governo. Al fine di risolvere, innanzitutto, il problema creato dall'inapplicabilità ai territori sottoposti a
piano di rientro dei Dm varati
nei giorni scorsi dall'Economia con la conseguenza di
escluderli «dall'opportunità
fornita dal decreto di immettere nel sistema economico
delle nostre regioni una liquidità che oggi risulta vitale per
le nostre imprese».
Ma quell'incontro, aggiungono, dovrà servire ad approfondire anche le altre criticità
in atto. Nell'ottica di superare
finalmente il gap Nord-Sud visto che 6o anni di «azioni non
hanno avuto il dovuto successo in quanto non è stato adottato un reale piano di sviluppo organico, strutturato su di una costruttiva utilizzazione di fondi
comunitari o nazionali». Il loro
auspicio è quello di trasformarlo nell'occasione «per fare chiarezza, alla luce della riprogrammazione in corso prevista dal
Piano di azione coesione, sui reali impedimenti alla spesa dei
fondi Ue da parte degli enti locali, che spesso non sono riconducibili ad una propria incapacità di spesa quanto piuttosto
alla necessità di rispettare i vincoli dettati dal Governo». A
concludere la missiva un invito ai governatori a partecipare
a una manifestazione che si
svolgerà a giugno a Navoli.
R!PRODyZION E RISERVATA
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•
press
unE
Il soler /,1
26/05/2012
"emergenza terremoto. Settemila sfollati e venti indagati
Dalle banche 800 milioni
per famiglie e imprese
Ilaria Vesentini
BOLOGNA
Oltre 800 milioni di euro e sospensione delle rate dei mutui ipotecari almeno fmo a fine anno. E la
risposta del sistema bancario nazionale a famiglie e imprese colpite dal terremoto, per contribuire
confinanziamenti a tasso agevolato e moratorie a riportare la normalità in un territorio martoriato
anche ieri, tra Modena e Ferrara,
da una sequela continua di scosse.
Una cinquantina negli ultimi due
giorni, 27 ieri, la più forte di magnitudo 4 nel primo pomeriggio.
Un segnale, quello dell'Abi,
che non basta però a categorie
economiche, sindacati e istituzioni riuniti ieri dal Governatore Vasco Erravi per fare il punto su danni e priorità. Enumero degli sfollati è salito a 7mila unità, nei 12 campi e nelle 46 strutture di accoglienza non c'è più posto, sono in arrivo altri 4 moduli da 250 persone
l'uno. Ma all'efficienza di Vigili
del fuoco e Protezione civile
sopralluoghi ogni giorno—1.20
per accertare l'agibilità degli edifici e da oggi sono in azione anche
le prime delle 70 squadre di verificatori volontari dell'Anci - fa eco
una lista dei danni che sale di ora
in ora. «Che ce ne facciamo dei 5o
milioni promessi dal Consiglio
dei ministri per far fronte all'emergenza? Qui si ragiona su cifre che
vanno dai 750 milioni a oltre il miliardo di euro di danni!» Alza la
voce Davide Urban, direttore della Confcommercio di Ferrara, reduce da un incontro con i colleghi
di Bologna e Modena, perché il
boato del sisma e il clamore inizia-
le delle notizie stanno scemando
ora in «troppa demagogia».
Solo tra commercio, turismo e
servizi si stimano 300 milioni di
danni «Il capannone di un nostro imprenditore - cita come
esempio Urban, 3mila associati a
Ferrara, 528 nella zona del sisma
e di questi, F80% danneggiati - è
crollato sui suoi 5 camion, 2 milioni di tetto fotovoltaico e 600mila
euro di veicoli svaniti in un istante. Un altro ha perso domenica
scorsa, in pochi istanti, casa e ristorante insieme. Qui serve liqui-
800 milioni
Il plafond dell'Abi
Le banche hanno messo a
disposizione di famiglie e
imprese colpite dal terremoto
finanziamenti a condizioni
agevolate per oltre 800 milioni
di euro. È inoltre prevista la
sospensione fino a fine 2012
dei mutui ipotecari nei comuni
dell'epicentro sismico
°/0
Le Pmi del commercio colpite
È drammatico il bilancio del
sisma anche per le imprese di
commercio, turismo e servizi:
nella zona rossa tra Finale
Emilia e Sant'Agostino si arriva
anche al 90% di aziende
danneggiate. Confcommercio
stima danni nel terziario per
almeno 300 milioni di euro
dità immediata, per far ripartire
subito le imprese». Errani concora sull'esigenza di reazioni rapide per «un'emergenza che è nazionale e impone una risposta solidale di tutto il Paese». Tra le soluzioni della Regione un fondo
straordinario di rotazione con
banche e C dp per i primi interventi di ricostruzione; il rinvio
delle scadenze fiscali; la messa a
disposizione degli sfollati delle
case sfitte; un accordo con sindacati e imprese, già siglato ieri sera, per semplificare gli iter degli
ammortizzatori sociali.
Confesercenti, a sua volta, stima percentuali tra il 7o e 1193% di
imprese danneggiate attorno
all'epicentro e chiede al Governo
«non la posticipazione ma l'esenzione Imu per il 2012». Così come
si leva dal turismo la richiesta di
informazioni corrette «per non
sommare danno a danno• piovono infatti disdette di turisti in città
come Ferrara, che invece è sicura
e visitabile, come possono testimoniare i molti operatori mondiali arrivati ieri per la "Borsa delle
io° città d'arte d'Italia"».
Un altro dato allarmante è stato ufficializzato ieri dall'Isi (associazione ingegneria sismica italiana, riunita in convegno a Bologna), che ha calcolato in oltre
loomila le strutture del Paese
non adeguate al rischio sismico.
Ed è arrivata anche la notizia dei
primi venti incggati a Ferrara per
il crollo dei capannoni sotto cui
sono morti quattro operai. Boreato ipotizzato dalla Procura è omicidio colposo.
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press unE
Il Sole12
26/05/2012
:MITAIMIREW
Enti locali. In via di approvazione il bilancio preventivo 2012
Napoli fa i conti con i tagli
Francesco Benucci
NAPOLI
f19,, Conto alla rovescia nell'approvazione del bilancio di previsione
2012 del Comune di Napoli: l'atto
che doveva essere presentato ieri e
stato rimandato probabilmente a
stamane. Pare infatti che, nell'esecutivo guidato da Luigi de Magistris, c'era ancora la necessità di
trovare un'intesa definitiva su alcuni appostamenti rispetto alla vision dell'assessore alle Finanze
Riccardo Realfonzo, molto arroc-
cato a principi ragionieristici.
Ma al di là della scelta finale, il vero nodo del documento contabile
restano i tagli dei trasferimenti dallo Stato agli enti locali: solo per il
2012, all'amministrazione napoletana arriveranno oltre 250 milioni in
meno. Una voragine per ripianare
la quale il Comune, ovviamente, sarà costretto a ricorrere innanzitutto
ad una manovra di natura fiscale. Si
parla infatti di ritoccare l'Imu per la
prima casa di un ulteriore 0,5 e per
la seconda del 10,6.E si sta ragionando molto anche sull'innalzamento
dell'aliquota Irpef. Ma si sta discutendo, soprattutto, dell'introduzione di una tassa di soggiorno a carico
di coloro che soggiornano negli alberghi cittadini pari a 1 curo al giorno procapite e fino a un massimo di
• dieci notti (7 milioni il gettito previMISURE
sto). Un balzello che ovviamente ha
Salirà la pressione fiscale, in
generato una ridda di polemiche da
parte degli imprenditori turistici.
arrivo la tassa di soggiorno;
Più chiara appare invece la partigara per Edenlandia e zoo
ta degli investimenti: ci sarebbero
A settembre round di Coppa
da spendere circa 6o milioni. Le
Davis di tennis Italia-Cile
due fette più consistenti per manu-.
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tenzione stradale (L1,5 milioni) e parcheggi (12,5 milioni). Novità anche
dal fronte delle partecipate. Innanzitutto, l'amministrazione ha ceduto
nel patrimonio di Bagnolifutura (la
Stu che si sta occupando di bonifica
e valorizzazione dell'area ex Italsider) la cosiddetta Porta del Parco
per evitarne il fallimento E con un
ritardo della curatela fallimentare
di almeno un paio di mesi, è stato
pubblicato il bando internazionale
per la manifestazione d'interesse a
rilevare e rilanciare Edenlandia (il
parco a tema più antico d'Europa la
cui società di gestione è fallita), zoo
e cinodromo. La scadenza è fissata
per i116 luglio.
Infine, prosegue la strategia di
acquisizione di eventi sportivi. Dopo la tappa della Coppa America di
vela il tennis: Napoli si è aggiudicata lo spareggio di Coppa Davis tra
Italia e Cile in programma dal 14 al
16 settembre.
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press unE
Il Sole12
26/05/2012
-- RsES,Riss,TPDVE271
eLtare e proposte
Milano:
«Ai Comuni
le politiche
per l'impiego»
Matteo Meneghetto
auf A Quarto Oggiaro, dentro
la Fabbrica del Vapore, all'ombra del Politecnico. L'assessorato al Lavoro del Comune di Milano ha avviato proprio in questi
giorni i primi passi del progetto
Start Up Milano, finalizzato alla
creazione di nuove realtà produttive in città. «Abbiamo avanzato una richiesta di defiscali 7zazione per le future nuove attività al ministro dello Sviluppo
Corrado Passera - spiega l'assessore Cristina Tajani -. Nel frattempo, stiamo curando l'avvio
di incubatori di giovani imprese
nei settori del sociale, della creatività, del green e dell'hi-tech».
Uno dei progetti più avanzati è
quello relativo alle start up del
sociale: l'incubatore sorgerà a
Quarto Og liaro, le nuove iniziative saranno guidate da un ente
no profit che svolgerà il ruolo di
capofila: lo spirito è quello del
coworking, della convergenza
di idee e di competenze. Al di là
dell'emergenza quotidiana, il
punto è proprio capire quale sarà l'offerta di lavoro della città
nei prossimi anni. Lapreoccupazione principale è che ora, con
l'esaurirsi delle risorse previste
per gli ammortizzatori sociali, si
apra una stagione di licenziamenti collettivi. «È innegabile spiega Taj ani - che con gli effetti del decreto 201 sul riordino
delle province, oggi si apra una
discussione sul futuro ruolo di
Afol (l'agenzia per la formazione, l'orientamento e il lavoro,
ndr). È nostro interesse che ci
sia estrema trasparenza sul destino dei Cpi: vorremmo potere
partecipare a un tavolo in cui si
discuta il nuovo assetto di questi enti, magari coinvolgendo anche il sistema delle imprese.
Noi crediamo nell'area metropolitana - conclude l'assessore
-, ma la Regione dal momento
non batte un colpo».
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ntrattoescaduto
unlavoratoreputre
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Il Sole12
26/05/2012
IL PARADOSSO
L'ufficio
si arrende
davanti
al modulo
di Salvatore Padula
hi fa sbaglia, chi non fa
non sbaglia, dice il vec,,i chio adagio. Ma se a "fare" si è in due 7nel caso che qui
interessa l'agenzia delle Entrate e il dipartimento delle Finanze - allora è consigliabile mettersi almeno d'accordo prima.
Soprattutto se quel "fare" riguarda un'operazione, quella
del pagamento dell'Imu con il
modello F24, che non sta proprio procedendo con la serenità e la semplicità che tutti auspicavano.
Il risultato è che due comunicati dell'Agenzia, un suo
provvedimento con il nuovo
«F24 semplificato», un comunicato del dipartimento delle
Finanze, ai quali vanno comunque aggiunti una circolare di
64 pagine, una cinquantina di
slide (raccolte in un file chiamato Imu-semplice), oltre alle
precedenti istruzioni sul modello di versamento F24, non
sono riusciti a dare risposta alla più semplice delle domande: il contribuente che sceglie
di pagare l'acconto per l'abitazione principale a rate (una o
due) deve oppure non deve indicare questa opzione? Rata o
non rata, si scriveva ieri. E oggi
siamo allo stesso punto. Rata o
non rata? Nessuno lo sa, come
bene spiega l'articolo a fianco.
È il solito trionfo del fisco faida-te. Ognuno deciderà come
meglio crede. Ma se la cosa era
così irrilevante, perché sprecare tutta questa comunicazione? Tanto più che ora - ci si
può scommettere - ci saranno
niodelli F24 con l'indicazione
delle rate e altrettanti che non
l'avranno, rendendo questo dato di fatto inutilizzabile. Oppure, al contrario: se l'indicazione della scelta era decisiva per
quantificare in modo esatto il
gettito della nuova imposta,
perché non adottare una decisione chiara e univoca? Mistero. Proprio come quello rovesciato addosso ai contribuenti.
(
'-'‘
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Sulle rate Imu F24 è fai da te
RIPRODUZIONC RISFRVACA
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AI cilia,
press unE
Il Sole12
26/05/2012
Tributi Varato il modello semplificato ma l'Agenzia non si pronuncia sull'indicazione della scelta per l'acconto in due tranche
Sulle rate ImulT24 è fai da te
Il dipartimento delle Finanze: obbligatorio dichiarare il pagamento a settembre
Cristiano Dell'Oste
Gianni Trovati
Sempre peggio. Il serial delle istruzioni Imu prodotte
dall'amministrazione finanziaria
si è arricchito ieri di due nuovi capitoli, che però si accordano a fatica tra loro e con quello scritto
giovedì. Per tentare di fare un po'
d'ordine, è utile percorrere le ultime tappe della vicenda.
Ieri l'agenzia delle Entrate ha
varato il nuovo modello F24
«semplificato», che dal i° giugno sostituirà il vecchio modello «predeterminato» e che servirà ad «agevolare i contribuenti
che devono pagare e compensare le imposte erariali, regionali e
degli enti locali, compresa
l'Imu». Il problema si nasconde
nell'ultima riga delle istruzioni,
dove si spiega che lo spazio relativo alla rateazione andrà compilato «solo se l'Amministrazione finanziaria fornisce le relative istruzioni, ad esempio con
circolari o risoluzioni». Chi è appassionato del serial, che riguarda tutti i contribuenti attesi entro il 18 giugno al pagamento
dell'acconto sull'abitazione
principale, ricorderà l'allarme
lanciato giovedì dai Caf, perché
i sistemi operativi delle banche
e delle poste "rifiutavano" i modelli F24 senza indicazione del
numero di rate. Un bel pasticcio, dal momento che nelle scorse settimane i Caf avevano•con-'
segnato a dipendenti e pensionati 1,5 milioni di deleghe di pagamento, tutte senza numero di rate. Da qui il comunicato delle Entrate di giovedì sera, che ha pre-
LA CON
Le istruzioni discordanti
renderanno difficile
peri Comuni e l'Erario
quantificare la congruità
del gettito della prima casa
cisato la necessità di compilare
la casella, dando però disposizione di accettare anche i modelli già compilati senza l'indicazione delle rate. Dopodiché, ieri è
arrivato un comunicato del dipartimento Finanze, in cui si dice in modo tranchant che «il
contribuente deve compilare il
campo rateazione», e si indicano i codici da scrivere (si vedano gli esempi qui sotto).
Riassumiamo. La domanda è
semplice: dal momento che l'acconto sull'abitazione principale
si può pagare in una sola rata
(giugno) o in due rate (giugno e
settembre), il contribuente deve indicare la propria scelta nel
modello F24? Le risposte sono
articolate. Entrate (versione del
16 aprile, nelle istruzioni al modello F24): no. Entrate/2 (versione di giovedì): sì, con l'eccezione di chi ha già preparato il modello senza compilare quel campo. Entrate/3 (versione di venerdì): no, fino a quando l'ammini-0
strazione finanziaria non fornirà «le relative istruzioni, ad
esempio con circolari o risoluzioni». Finanze (in un comunicato di ieri, non in una circolare
o in una risoluzione): sì. Anche
se la prima versione delle slide
diffuse venerdì scorso dalle Finanze con la circolare 3/DF lasciava in bianco il dato.
Quindi? Puntando alla sostanza, la strada più sicura passa dal-
la compilazione del campo, indicando «cuoi» se si sceglie di pagare l'intero acconto a giugno o
«0102» se invece si preferisce
presentarsi alla cassa a giugno e
a settembre. Fermo restando
che chi l'avesse già compilato
prima di giovedì potrà comunque presentare l'F24 senza il numero delle rate (come poi si possa individuare la data di compilazione, resta un mistero).
Il cortocircuito, comunque,
nasce dall'esigenza di risolvere
in corsa un problema nato in
Parlamento, quando si decise di
"correggere" la norma originaria prevedendo per il solo 20121a
possibilità di dilazionare in due
tranche l'acconto sull'abitazione principale. Una scelta dettata da ragioni politiche ma di scarso senso economico, visto che a
conti fatti l'acconto in due rate
costa di più di quello in soluzione unica (66% invece di 5o%).
Nel caos dei moduli, comunque, calcolare il gettito complessivo dell'Imu dall'acconto di giugno rimane un esercizio più divinatorio che matematico.
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Sulle rate Imu rF24 è fai da te
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press unE
II
Soie/2
26/05/2012
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Codice delta strada. Approvati due Dpr
Nuovi pass disabili
Targa autonoma
per i rimorchi
Maurizio Caprino
ROMA
P4T Addio alla targa ripetitrice per autotreni, autoarticolati
e roulotte e pass per disabili fi-
nalmente adeguato per fruire
di facilitazioni anche negli altri Stati della Ue. C'è anche
questo nei due decreti presidenziali approvati ieri dal Consiglio dei ministri (per le altre
novità, si veda «Il Sole 24 Ore»
di ieri e dell'altro ieri). Intanto,
un parere del ministero delle
Infrastrutture mette in dubbio
la legittimità di alcune multe
per eccesso di velocità comminate con un rilevatore utilizzato in automatico, il Traffiphot III SR.
Tra qualche mese - come
prevedeva la riforma del Codice della strada di due anni fa
(legge no/to) - i rimorchi dovranno avere una propria targa, posteriore e con caratteristiche e posizione di montaggio uguali a quelle degli autoveicoli. Non dovranno invece
più avere la targa ripetitrice
(che riporta lettere e cifre di
quella del veicolo trainante).
La novità riguarda solo gli
esemplari (sostanzialmente,
roulotte, Tats - carrelli per il
trasporto di attrezzature turistiche e sportive -, rimorchi e
semirimorchi di mezzi pesanti) di nuova immatricolazione; chi ne ha già uno (con la
targa piccola laterale e quella
ripetitrice) potrà però chiedere, a proprie spese, la reimmatricolazione. Nulla cambia invece per i carrelli appendice
(quelli più leggeri che non
hanno targa propria ma quella ripetitrice).
Tutto ciò porterà lavoro supplementare alle forze di polizia: in molti casi (non solo di infrazioni accertate con apparecchi automatici), riusciranno a
identificare solo l'intestatario
del rimorchio, che nell'autotrasporto è spesso un'impresa diversa da quella proprietaria
della motrice. Non di rado è diversa anche la nazionalità. La
legget2o/to ha sancito per il pagamento della multa la responsabilità del proprietario del rimorchio in solido con il trasgressore, ma diventa più complesso cercare di risalire a
quest'ultimo (che spesso lavora per un altro soggetto).
Quanto alle facilitazioni per
disabili, oltre al superamento
del problema di privacy che impediva di adottare il pass di modello europeo e a modifiche di
dettaglio nella segnaletica, va
sottolineato che sono stati ristretti i criteri per il rilascio del
pass, almeno nelle intenzioni:
si fa riferimento a una capacità
di deambulazione «impedita o
sensibilmente ridotta».
La vicenda del Traffiphot III
SR, invece, consiste in una limitazione delle possibilità d'impiego dell'apparecchio in automatico: secondo il ministero
(nota 2626 del 21 maggio), nei
tratti in cui il limite di velocità
non è uguale per tutti, l'uso è
possibile solo in presenza di
agenti. Essi, almeno teoricamente, possono distinguere i
vari casi, visto che l'apparecchio non è in grado di discriminare tra mezzi pesanti (soggetti a limiti più bassi) e leggeri.
Il caso è emerso confrontando il decreto ministeriale di approvazione del Traffiphot III
SR (che risale al 24 dicembre
2004) con quello di un'altra apparecchiatura approvata nei
mesi scorsi. Entrambi autorizzano l'impiego automatico e si
riferiscono a dispositivi che
non distinguono i tipi di veicolo, ma solo il secondo precisa
che l'utilizzo è limitato ai tratti
con limite uguale per tutti (in
modo da garantire pari trattamento a tutti gli utenti della
strada). Nella pratica, apparecchi del genere sono legittimi
solo dove c'è un limite specifico locale fino a 70 all'ora.
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press LITE
ItaliaOggi
25/05/2012
LA CIRCOLARE SULL'IMU/ Se il comune è inadempiente esclusi anche gli interessi moratori
Terreni, variazioni da comunicare
Niente sanzioni se l'ente non informa sui cambi di destinazione
DI SERGIO TROVATO
nche per l'Imu, í comuni sono tenuti a fornire
informazioni aí contriuenti sulle variazioni
urbanistiche e i cambi di destinazione dei terreni ín aree edificabilí. Nel caso in cui non venga
inviata la comunicazione, non
devono essere irrogate al titolare
dell'area né sanzioni né interessi
moratori sul tributo dovuto. Lo
ha chiarito il dipartimento delle
finanze del ministero dell'Economia, con la circolare 3/2012.
Dunque, la regola imposta
dall'articolo 31, comma 20, della legge 289/2002 (Finanziaria
2003) vale anche per rImu. Questa norma prevede che debba
essere informato il contribuente
delle variazioni apportate agli
strumenti urbanistici. Quando i
comuni attribuiscono a un terreno la natura di area fabbricabile
sono obbligati a darne comunicazione al contribuente, a mezzo
posta, con modalità idonee a garantire l'effettiva conoscenza. Per
il dipartimento, spetta ai comuni
«disciplinare autonomamente la
procedura adottando lo schema
più confacente alla propria organizzazione» Il mancato rispetto
dell'adempimento non comporta
alcuna conseguenza in ordine
agli obblighi che incombono sul
Ab
AMENTO PER
IONE PRINCIPALE
IPOTESI DEL VERSAMENTO IN TRE RATE (ACCONTO IN DUE RATE + SALDO):
- Acconto lImu per l'abitazione principale versato entro il 18 giugno (33% dell'imposta
calcolata applicando l'aliquota di base e la detrazione):
barrare la casella «Acc.» e nel campo «rateazione/mese rit» indicare »0102» (pagamento
della prima rata)
- Acconto Imu per l'abitazione principale versato entro il 17 settembre (33% dell'imposta
calcolata applicando l'aliquota dí base e la detrazione):
barrare la casella «Acc.» e nel campo «rateazione/mese rif.» indicare «0202» (pagamento
della seconda rata)
Saldo versato entro il 17 dicembre: barrare la casella «Saldo» e nel campo«rateazion
mese rif.» indicare «0101»
-
e/
IPOTESI DEL VERSAMENTO IN DUE RATE (ACCONTO E SALDO):
- Acconto Imu per l'abitazione principaleversato entro il 18 giugno (50% dell'importo ottenuto
applicando le aliquote di base e la detrazione:
barrare la casella »Acc.» e nei campo «rateazione/mese rif.» indicare «0101» (010,1 significa
«pagamento dell'acconto in unica soluzione»)
- Saldo versato entro il 17 dicembre: barrare la casella «Saldo» e nel campo «rateazione/
mese rif.» indicare «0101»
contribuente: il tributo sull'area è
comunque dovuto. Tuttavia, precisa la circolare, in base all'articolo 10 dello Statuto dei diritti del
contribuente (legge 212/2000),
non possono essere richieste
sanzioni e interessi. Del resto
«la norma ha il fine di fornire le
garanzie procedimentali poste a
tutela del contribuente assurte
a principio generale dell'ordinamento tributario».
Il ministero, correttamente,
va oltre quanto affermato dalla
giurisprudenza che in passato si è limitata ad annullare le
sanzioni irrogate dai comuni, riconoscendo solo la causa di non
punibilità stabilita dall'articolo 6
del decreto legislativo 472/1997.
Mentre lo Statuto esclude anche
la richiesta degli interessi quando il comportamento del contribuente risulti posto in essere
in seguito a errori o omissioni
dell'amministrazione. In effetti,
il contribuente è tenuto a pagare
le imposte su un'area edificabile
anche se il comune non lo abbia
informato delle variazioni apportate allo strumento urbanistico e
non abbia comunicato il cambio
di destinazione del terreno. La
Corte di cassazione, con la sentenza 15558/2009, ha ritenuto
ininfluente la mancata comu-
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25/05/2012
ItaliaOggi
nicazione al proprietario, non
essendo specificamente prevista
una sanzione ad hoc dalla nonna
che ne ha imposto l'obbligo. La
mancata comunicazione del cambiamento urbanistico non può
avere un'incidenza sugli obblighi
di dichiarazione e versamento
dell'imposta, che sono autonomamente disciplinati dalla legge. Se
il comune non ha provveduto a
comunicare, formalmente, il cambio di destinazione del terreno, e
il contribuente violi l'obbligo di
dichiarazione e di versamento,
sí può ritenere che ricorra una
causa di non punibilità.
Occorre precisare che l'articolo 31 non ha alcuna efficacia
retroattiva. Pertanto, l'obbligo
di comunicazione riguarda solo i
cambi di destinazione dei terreni
attuati a decorrere dal 1° gennaio 2003. L'Imu è dovuta dal momento i cui l'area è inserita in un
piano regolatore generale adottato dal consiglio comunale, anche
se non approvato dalla regione.
Uarticolo 36, comma 2 della legge 248/2006 dispone che un'area
è da considerare fabbricabile se
utilizzabile a scopo edificatorio
in base allo strumento urbanistico generale deliberato dal
comune, indipendentemente
dall'approvazione della regione
e dall'emanazione di strumenti
attuativi.
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Terreni. Nariazioni da enununie:Are
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25/05/2012
ItaliaOggi
Immobili di società, sindaci davanti a un bivio
Il peso dell'Imu per gli immobili non
produttivi di reddito fondiario, quelli
posseduti dai soggetti passivi Ires ed
immobili locati è lasciato alle decisioni
dei comuni.
È quanto dispone l'art. 13, comma 9 del
decreto legge n. 201 del 2011 ((Il Salva
Italia) che riconosce ai comuni la semplice facoltà di ridurre l'aliquota di base
dell'Imu, pari allo 0,76%, fino allo 0,4 %
( e non fino allo 0,46% come la norma
dispone, invece, per gli immobili in genere).
In tali casi l'aliquota Imu potrà, quindi, variare da un minimo dello 0,4% a un
massimo dell'1,06%.
Molte sono le voci di dissenso sull'imposizione riservata a questi immobili. Già nel
corso dei lavori parlamentari del «salva Italia»
erano sorte molte polemiche che non sono state però in grado, a differenza di quanto è avvenuto per altre fattispecie, di sfondare il muro
di rigidità che era stato inizialmente eretto
attorno all'art. 13 del dl n. 201 del 2011.
La questione era incentrata sul fatto che
l'art. 8, comma 7 del dlgs n. 23 del 2011 (il
decreto legislativo sul fisco municipale, attuativo della legge delega sul federalismo fiscale,
che ha istituito l'Imu) prevedeva la riduzione
per legge al 50% dell'aliquota di base per gli
immobili non produttivi di reddito fondiario ai
sensi dell'art. 43 del Testo unico di cui al dpr
n. 917 de11986 e per gli immobili posseduti dai
soggetti passivi dell'imposta sul reddito delle
società. Per gli immobili locati l'art. 8, comma
6, del dlgs n. 23 del 2011 disponeva ex lege la
riduzione alla metà dell'aliquota ordinaria.
Con il rigore del «Salva Italia», invece, queste riduzioni di imposta stabilite dalla legge
sono state tutte trasformate in potenziali riduzioni, lasciate cioè alla facoltà di scelta del
comune.
È passato, quindi, all'ente locale il compito
di valutare se per detti immobili, per i quali
l'Imu non si sostituisce, ma si cumula alle imposte sui redditi, il carico tributario possa in
qualche modo essere alleviato.
Il dramma sta nel fatto che per tali immobili è sempre dovuta la quota Imu dovuta allo
stato, a norma dell'art. 13, comma 11 del dl n.
201 del 2011, che è pari alla metà dell'importo calcolato applicando alla base imponibile
di tutti gli immobili, l'aliquota di base, che
equivale a dire applicare alla base imponibile
un'aliquota dello 0,38%.
È sin troppo evidente che detto compito
appare assai ingrato, visto che ove il comune
optasse per l'aliquota dello 0,4% ben poco sarebbe il gettito che finirebbe nelle casse del
comune e cioè solo lo 0,02% visto che lo 0,38%
è destinato allo Stato.
Un bell'impiccio che non fa certo sperar
bene per gli immobili in questione che devono
solo sperare in una ventata di sensibilità da
parte degli amministratori comunali.
Ilaria Accardi
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Terreni, Nariazioni da comunicare
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26/05/2012
ItaliaOggi
La Corte conti Toscana sul bilancio di fine mandato
No ai sindaci furbetti
Il rendiconto non va troppo anticipato
DI ANTONIO G. PALADINO
e il sindaco «anticipa» i
tempi di pubblicazione
del rendiconto di fine
mandato, rischia di doverne pagare le conseguenze di
tasca propria. Infatti, se la pubblicazione e la diffusione capillare
del rendiconto a tutti i cittadini
avvengono molto prima della
naturale scadenza del-mandato
ed è motivata esclusivamente
per la promozione del sindaco e
non per finalità istituzionali, allo
stesso primo cittadino deve essere
addebitato il danno relativo alla
spesa per la pubblicazione. Lo
dice la Corte conti Toscana, nella
sentenza n. 217/2012, con la quale
ha condannato un sindaco di una
cittadina senese, nonché il segretario comunale e un dirigente,
S
per aver realizzato un libretto
contenente il rendiconto del suo
mandato amministrativo e averlo inviato a tutte le famiglie del
territorio comunale, anticipando,
di gran lunga, i normali tempi di
pubblicazione dell'opuscolo. Secondo il collegio della magistratura contabile toscana, le attività
di informazione e comunicazione
delle pubbliche amministrazioni,
regolate dalla legge n. 150/2000,
possono essere realizzate con
«ogni mezzo di messaggi, prodotti
grafico-editoriali, strutture informatiche, reti civiche e mezzi telematici», ma sempre senza deviare
dalla ratio normativa, ovvero l'informazione corretta e trasparente alla comunità amministrata
affinché questa possa conoscere
e formulare un proprio giudizio
sull'operato della p.a. stessa. Nel
caso oggetto del giudizio in esame, invece, la Corte toscana, accogliendo la tesi accusatoria della
procura, ha accertato che il primo
cittadino ha «accelerato» i tempi
di pubblicazione del rendiconto di
fine mandato, non per le giuste
e legittime finalità istituzionali
ma per una promozione personale
dello stesso sindaco e, quindi, per
una semplice finalità personale
e autoreferenziale. Nel corso del
giudizio, infatti, è stato provato
che l'obiettivo perseguito dal
primo cittadino uscente, fosse
la distribuzione del rendiconto
amministrativo «prima delle
primarie».
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sito
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No shultei furbetti
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26/05/2012
ItaliaOggi
A Milano Imu prima casa soft,
ma sulle seconde è un salasso
A Milano nessun aumento per l'Imu prima casa che resterà
ad aliquota base (0,4%). La stangata arriverà per le seconde case e gli immobili commerciali per i quali l'aliquota sarà
dell'1,06%. Esenzione totale dall'addizionale Irpef per i redditi fino a 33.500 euro. Al di sopra di questa soglia ci saranno
aliquote variabili (da 0,1 a 0,7%) a seconda degli scaglioni di
reddito che porteranno i milanesi con redditi inferiori a 49.000
euro a pagare meno dello scorso anno. Questi gli effetti sulle
tasche dei cittadini del bilancio 2012 del comune di Milano
che è stato approvato ieri dalla giunta Pisapia. Ora la proposta di preventivo sarà sottoposta al voto finale del consiglio
comunale. Diverse le riduzioni Imu a tutela delle fasce più
deboli della popolazione. Confermata l'aliquota dello 0,4% per
gli immobili posseduti da anziani o disabili che acquisiscono
la residenza in istituti di ricovero, a condizione che la casa
non risulti affittata. Aliquota ridotta dello 0,78% per le unità
immobiliari appartenenti alle cooperative edilizie a proprietà
indivisa, nonché per gli alloggi regolarmente assegnati dagli
Iacp. Prevista anche una riduzione dell'aliquota dello 0,78%,
per le unità abitative Matte a canone convenzionato. La giunta
ha anche approvato la proposta di delibera per l'introduzione
dell'imposta di soggiorno dal 1° luglio 2012. Molte le esenzioni:
i residenti a Milano, i minori di 18 anni, i giovani fino a 25 anni
che pernottano negli ostelli per la gioventù, gli studenti
universitari di età non superiore a 26 anni che alloggiano
in strutture universitarie. Esenti anche i familiari e gli accompagnatori di persone degenti nelle strutture sanitarie di
Milano e provincia e gli appartenenti alle forze dell'ordine
che, per motivi di servizio, alloggiano in città.
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No ai sindaci furhetti
Il muti
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