HARVARD UNIVERSITY My? 9M LIBRARY OF THE Museum of Comparative Zoology BULLETTINO MALACO LOGICO I TA 1. 1 ANO VOLUME PRIMO 1868 MOLLUSCHI TERRESTRI E D'ACQUA DOLCE PISA TIPOGRAFIA NISTEI Prem. all' Espuiiiiuiw Universali- di l'urini dtl ISC7 * n queliti Induilr. a Agraria di 1808 Pan del 1868 [ NDIG E Dei Molluschi terrestri e d'acqua dolce raccolti nello Arcipelago di Malta Pag. Intorno ad alcune Conchiglie degli Abruzzi Catalogo dei Molluschi terrestri Classazione delle varietà Pupa Mortilleti, dell' . e fluviatili della . . . Toscana Helix nemoralis, Linneo . Martens. Studi sinonimici 1, 17 » 49, 65 » 67, 81 » 27, » 33, Esistenza dello Zonites Leopoldianus nell'Italia settentrionale» 34, Clausilia Lucensis e Clausilia Comensìs » 36, Osservazioni sulla Clausilia Mofellana » 44, Zonites Gerfalchensis olim Mortilleti, Pecchioli Intorno ad una forma speciale dell' Helix . Gobanzi . . » 52, . . » 53, Specie nuove — Clausilia Lucensis, Gen— Helix cingulata, Studer, var. Anconae, Gentiluomo 40: — Helix Gobanzi, Frauenfeld 43. — Clausilia Isseli, Villa pag. 37. tiluomo 6. Helix Luganensis, Schintz, mut. Philippi Mariae, Stabile 26. Helix nemoralis, Linneo, mut. undulata, Gentiluomo 9. — Physa Pisana, Issel 7. — JJnio Laivley- ianus, Gentiluomo 54, Zonites Mortilleti, Pecchioli 25. Bibliografia » 11, 15, 58 Rivista Bibliografica Italiana > 30, 45, Varietà » 16, 31, 59 63 BULLETTINO MALACOLOGICO ITALIANO MOLLUSCHI TERRESTRI E D'ACQUA DOLCE Anno I. — 1868 Numero Primo Gennaio — Febbraio PISA TIPOGRAFIA DEI FF. NISTRI Pi-rmìati all' Espo3Ì:iont di Parigi, 1867 0V * 1868 SOMMARIO DEL NUMERO PRIMO Dei Molluschi terrestri e d'acqua dolce di Malta. — di A. raccolti nell'Arcipelago Issel. Specie nuove: 1. Clausilia Lucensis: Genti. 2. Physa Pisana: 3. Hélix nemoralis: Linneo, mut. undulata: Genti. Issel, con Nota. Dei Molluschi raccolti nella Provincia di Pisa. Arturo Issel. — Milano 1866. — Rivista di — Memoria di E. Martens: estratta dal Malakozoologische Blatter (1867), Traduzione di Federico Ap- Nota. pelius, con Cenni bibliografici. Varietà. LIBRI RICEVUTI IN P. Strobbl. — DONO Sui Molluschi viventi del lembo orientale del Piemonte dalla Foce alla Trebbia. — Molluschi terrestri, raccolti da Cristoforo Béllottl nel 1853 in Dalmazia; con note ed aggiunte. — Molluschi terrestri ed acquatici raccolti nella Romagna da Giacomo Tassinari. I. A. I. Colbeau. — I. — Materiaux pour la Faune Malacologique de Belgique. Liste des Mollusques terrestres et fluviatiles de Belgique. BULLETTIXO MALACOLOGICO ITALIANO MOLLUSCHI TERKESTRI E D'ACQUA DOLCE Aimo Gennaio-Febbraio 1S G tt I. Dei Molluschi terrestri e Nnmepo L d'acqua dolce raccolti nello Arcipelago di Malta, nota di A. Le specie di molluschi di cui segue l' Issel. enumerazione furono per maggior parte trovate da me a Malta e a Gozzo durante un breve soggiorno che ho fatto in quelle isole nella primavera del 1865. Alcune poche specie delle medesime località comprese pure nel la , mio elenco, le ho vedute nel Museo della Biblioteca alla Valletta (*) ed in collezioni private di quella città di rendere questo elenco denominazioni di alcune Le mie ricerche da permettermi di ). Finalmente ho creduto meno incompleto aggiungendovi anche le specie maltesi non osservate da me, ma da naturalisti autorevoli citate 2 ( 3 ( ). non furono né tanto estese, ne tanto diligenti presentare, come avrei desiderato, un quadro completo della malacologia maltese. Tuttavia, non sono numerose, lo si deve fauna propria a quelle della anche attribuire isole, se le specie registrate alla estrema povertà conseguenza naturale delle loro condizioni fìsiche e climatologiche. Comunque sia, voglio sperare che questa breve nota non riesca destituita di qualche interesse pei cultori della malacologia, se non La pregevole raccolta di conchiglie maltesi ostensibile nella Biblioteca comprende un gran numero di specie marine, ma soltanto poche terrestri o d'acqua dolce. Essa fa determinata e messa in ordine per cura dei signori Dott. Gavino, Gulia e Marno. 2 Le raccolte private che ho visitate a Malta sono quelle tlegli egregi Dottori Gulia e Schembri. In entrambe ho osservato oggetti assai interessanti (') della Valletta ( per ) Zoologia locale. la 3 ( ) Queste ultime sono distinte, nel catalogo, con un asterisco. — per altro, come il primo lavoro — 2 di tal genere che pubblicato siasi intorno ad un lembo di terra italiana poco esplorato, la cui fauna offre ci problemi interessanti da risolvere circa la distribuzione geografica della specie. Malta, Gozzo e Cornino sono terre poco elevate sul mare, costituite di arenarie, riodo miocenico, le quali di calcaree e di marne livello del riferibili al pe- formano un suolo arido, duro e poco pro- pizio alla vegetazione. A Malta la terra vegetale poca che vi si trova è Di più le pioggie vi sono è scarsissima e la quasi tutta importata dalla vicina Sicilia. poco cousiderevoli; per assai rare e le sorgenti qual cosa non vi la attecchiscono che grami cespugli e vi regna quasi tutto l'anno una siccità poco favorevole ai molluschi. L'isola di Gozzo essendo più montuosa gliori, e meno popolata valliciuole ed Ma si trova relativamente in condizioni mi- ed un conchiologo che visitasse in tempo opportuno i le sue suoi dirupi vi farebbe certamente proficue raccolte. nell'Arcipelago maltese come in generale in tutti i paesi assai non riescono utili che nella stagione aridi le ricerche malacologiche delle pioggie. Mancando sì a Malta che a Gozzo acque correnti di qualche im- portanza, vi scarseggiano si i molluschi d'acqua dolce e quelli che vi raccolgono sono tutti di piccole dimensioni. Ho trovato fra essi una interessante conchiglietta ( x ), la quale spetta ad un genere nuovo per la fauna italiana. Le conchiglie terrestri dell' Arcipelago maltese presentano in generale alcuni caratteri comuni che sembrano dipendenti da influenze locali. Sono cioè di piccole dimensioni ed assai solide; hanno ornamenti (strie, coste, lamelle ec.) ben sviluppati e colori assai sbiaditi. In alcune di servandosi sempre i esse, per es. requisiti più nelY Heiix vermiculaia, con- spiccati della specie, 1' apertura assume una forma anormale, diventando più alta ed un poco angolosa inferiormente, mentre la base della columella si protrae in guisa da costituire in alcuni individui Il un piccolo tubercolo. catalogo dei molluschi maltesi, giusta la distribuzione geogra- fica delle specie modo che vi sono comprese, può scomporsi nel seguente : (*) Vedi in proposito Malacologie de l'Algerie. la magnifica opera del signor Bourguignat intitolata: — Specie comuni all'Arcipelago 8 'li — Malta Specie mancanti alla Sicilia, comuni ad e alla Sicilia altri . punti del 30 . lit- torale mediterraneo Specie peculiari all'Arcipelago maltese 7 Specie incerte 1 Totale Da comunque questi documenti, così incompleti, molluschi di Malta e delle isolette vicine sono per identici a quelli della Sicilia. poche eccezioni, priamente alla le ranea, a quella cioè che risulta isole del Mediterraneo. che i massima parte ma non spettano pro- sibhene alla fauna circummediter- estende dalle coste meridionali d'Europa, si d'Africa e di Siria e che popola ancora alle settentrionali 44 . Vuoisi peraltro avvertire che, salvo specie promiscue ai due paesi fauna sicula; la . Le le specie esclusivamente sicule da piccole me in- contrate a Malta sono soltanto tre e forse quattro. Quanto alle tre specie di Malta mancanti alla Sicilia ed esistenti in altre località; l'una Vllelix Erdelii, è propria dell'isola di Rodi e della Siria, specie ma da qualche autore siciliana; la è considerata come varietà di una seconda, la Melania tvbercuìata, mente originaria dell'Africa cosmopolita. Le migrazioni centrale, verosimil- può considerarsi quasi come degli uccelli acquatici che spesso tra- sportano conchigliette palustri attaccate ai loro piedi, ci sommini- strano una spiegazione plausibile di così estesa distribuzione geografica. La terza finalmente, che è rale arabico presso Suez; peo della II. ma V Hydrobia Musaensis abita il littoforma parte del piccolo gruppo euro- ulvae e la sua presenza sulle rive dell'eritreo è forse dovuta a cause accidentali. fatto della Il fauna maltese, mancanza se fosse di specie propriamente africane nella rigorosamente verificato , si troverebbe in l'ipotesi secondo la quale Malta sarebbe una un antico continente che collegava in passato 1' Africa colla Sicilia. Con ciò non pretendo mettere in dubbio che V Arcipelago maltese formasse parte in tempi non molto rei noti di una contradizione con frazione d' terra assai più estesa. persuadermi bile 1 ( ). Con coi Anzi di questa verità miei propri ho avuto occasione occhi e la credo di ornai incontrasta- tutta evidenza lo attestano: (*) Vedasi in proposito il mio scritto che ha per verne à ossemen ts de l'ile de Malte. titolo: Note sur une Ca- _ La 1.° — 4 a generi di scoperta di fossili quaternari spettanti grandi mammiferi proprii ai continenti o alle grandi isole (Ele- phas, Hippopolamus, ec). 2.° L'esistenza in alcuni punti di Malta di antiche strade som- merse dal mare da tempi immemorabili; segno non dubbio di ab- bassamento del suolo. 3.° L'esistenza nella stessa isola di letti fluviali scavati do, grandi corsi d'acqua ora scomparsi, le cui proporzioni non sono compatibili colla estensione presente dell' isola. Io di quel dunque ritengo che Malta fosse in passato molto più vasta che non sia attualmente ma x posterziari brami ( ) ed anche risultare che ; esame dall' connessione fra le fauna attuale sem- protendesse verso la Sicilia piuttostochè verso si rimanendo peraltro dubbia l'Africa, dallo studio dei suoi fossili della sua due l'esistenza di una immediata isole. Elenco dei Molluschi raccolti nel!' Arcipelago di Malta. 1. Limax Limax II, p. Ho nigricans, Schultz. nigricans, Philippi, Moli. Siciliae, I, p. 125, f. 2, non è ancora definita. 2. Limax sp. Ho raccolto alcuni esemplari fuori di Porta Reale. — Esso su questo mollusco, presso la Valletta è conico allungato, attenuato nanzi, terminato in punta posteriormente, cenerino chiaro uniforme. La non carenato, all' in- di color sua corazza è di mediocri dimensioni, non gibbosa, minutamente granulata l' vm, osservato nella raccolta della biblioteca della Valletta alcune limacelle riferite a questa specie, la quale d'altronde ben t. 102, (1844). e limitata all' innanzi e al- indietro da margini arrotondati. Attraverso la corazza trasparisce che la limacella è piccola, ovale ed allungata. Per la forma e la disposizione dei tubercoli e per le dimensioni dei tentacoli somiglia al Limax si distingue perchè non ha la corazza Le sue dimensioni sono lunghezza milli- agrestis, dal quale però striata e non è carenato. metri 20; larghezza millimetri 3 (*) Fra questi di IJelix e di fossili : 1 J2. meritano particolar menzione parecchie specie estinte non furono ancora determinate. Clausilia che a quanto credo Credo questa specie elle medita; ma siccome sia esemplari che avevo raccolti e aie pleta descrizione preferisco non .1 perduto li" ae rimane soltanto gli una incom- segnarle dot ora una ntun nominazione. Zonites lucidità, Draparnaud. Ildix lucida, Draparnaud, Tabi. Moli., 3. p. 96, (1801). Zonites lucidus, Moquni Tandon, Moli, de Frauce, tav. vili, f. 29-35 (1855). Helix lucilia, Vive presso S. Bénoit Tllustr. syst., p. 158, tav. iv, f. II, 1, 7"». p. (1859). Giorgio ove ne ho raccolti parecchi esemplari, che differiscono ben poco da quelli dell'alta Italia; la loro spini è alquanto più convessa e l'apertura un poco più ristretta. La descrizione degli esemplari siciliani data dal Bénoit combina perfet- tamente con 4. quelli di Malta. Zonites crystallin.us, Miiller. Helix cristallina, Mùller, Verni. List., II, p. 23 (1774). Zonites crystallìnus, Moquin Tandon, Moli, de France, 89, tav. Helix cry stallina, Bénoit, Ho DI. syst., p. 163, raccolto questa specie presso la grotta di non lunge Giorgio, da esemplari II. p. 26-29 (1855). ix, f. dal lido di Marsa Scirocco. iv, f. t. 5, (1857). Har Dallam, Vi in S. è rappresentata di mediocri dimensioni perfettamente identici a quelli dell'Italia superiore e media. Zonites candidissinius, Draparnaud. Helix candidissima, Draparnaud, Tabi. Moli., p. 75 (1801). Zonites candidissimi/ s, Moquin Tandon, Mollus. de Franco, 69, tav. vili, f. 5-10 (1855). 5. p. Helix candidissima, Bénoit, Ne ho Illustr. syst., p. 100, tav. II, f. TI, 1. veduti alcuni esemplari nella collezione del signor Sehem- bri ed in quella della biblioteca della Valletta. 6. Helix Erdelii, Roth. Helix Erdelii, Roth, Moli, spec, p. 16, tav. 1, f. 4, 5 e 20, e Spie. Moli., p. 9 (1855). Patata Erdelii, Mousson, Coq. 7, terr. recueil. par M. Roth, p. (1867). Gli esemplari della mia collezione provengono dai dintorni della baia di Marsa Scirocco e furono determinati dall' egregio signor Bourguignat. Secondo l'opinione di Roth cui aderisce anche specie sarebbe una varietà della H. il Mousson, questa flai'ida, Ziegler che trovasi in _ Sicilia o nel Napoletano e — o presenta d' La più elevata e minori dimensioni. ordinario la spira un poco distribuzione geografica del- Erdelii sembra piuttosto estesa, imperocché essa fu già rac- l'//. colta a Rodi, nell'Asia 7. minore e presso Costantinopoli. Helix lenticula, Ferussac. Helix lenticula, Ferussac, Tabi, Helix lenticula, Bénoit, syst., p. illust. syst., p. 41 (1822). 191, t. iv, f. 27, (1862). Alle molte località in cui fu rinvenuta questa specie (Pirenei, Provenza, Corsica, Sardegna, Toscana, Napoli, me , Egitto ec. ) Gerusalem- Sicilia, sarà anche da aggiungersi Malta, avendola io , raccolta colla precedente. (continua) SPECIE NUOVE 1. Clausilia — Lucensis. Mihi, Tav. I, 1-3 fig. (*). Testa rimata, fusiformis, pellucida, nitida, cornea, sub lente tenuissimé, oblique striata, anfractus 11-12, convexiusculi. Apertura piriformis. Lamella supera emersa, obliqua; infera bifida, arcuata; plica subcollumellaris tennis, emersa; plicae interlamellares 2-3 pulatales É-S, Lunella nulla. Peristoma continuum, paullum reflexum. Clausilium. — Pedicolo: Mill. — Lama Mill. castro-trasparente. ' 1, tenuissimo, filiforme, bian- bianca arcuata. Conchiglia fusiforme, pellucida, di color corneo chiaro, osservata attentamente colla lente appare finamente striata longitudinalmente, ed in linea obliqua. L' apertura è ovale e piriforme. Il pe: 2, assai larga, ristoma è continuo, albo, non molto reflesso. mente, ma nello abbassarsi si È stretto superior- piega in due angoli che formano così della apertura due semicerchi di differente diametro. superiore è emersa, apparente assai, è bifida, arenata. ma poco obliqua, La piega subcolumellare è La lamella la superiore egualmente distante dalla inferiore biforcazione della lamella inferiore, di quello che lo siano fra loro le due biforcazioni di quest' ultima. È però piccola, tenue; le pieghe interlamellari sono due a tre: in alcuni esemplari (') Lo esemplare di questa specie, servito sitato nelle Collezioni malacologiclie del R. di originale al disegno, è Musco di" Pisa. depo- — Quando però raggiungono assai accoste fra loro. pochissimo apparenti. allora sono pur due o La «li fere, sempre benissimo marcate. tre sono peristoma che manca assolutamente. luuella umilerò il pieghe palatali invece siano !>< fessura ombelicale è profonda, larga, periore coperta dal La — 7 a 12, alquanto convessi. Il in quel ma in proporzione minima, gli altri secondi), il vi sua pari rovescia assai si sono Gli anfratti primo, nella punto in numero 11 «li terzo (limimi: il assottigliano e decrescono rapi- si damente. L'apice è ottuso, mamellonato. Altit. . Diam. 14-15. mill. . . 3-3 mill. . 1 .-. Questa forma così distinta dalle sue congeneri mi obbliga ad aggiungere una nuova specie al numero già importante delle specie — Questa conosciute in tal genere. appartenere o per lo meno esser graziosa conchiglia sembrami molto affine alla sezione Char- stabilita dallo egregio signor Professore G. Stabile nel penlieria, suo dotto lavoro: Mollusques levrcstrcs, vivants du Piémont « (pag. 80), poiché infatti ne riunisce i » più importanti caratteri, e ne è molto probabilmente uno dei rappresentanti in Toscana. Debbo alla gentilezza entomologo signor Carrara dell'amico il dono di alcuni esemplari di questa Clausilia da lui stesso trovati nei din- montagna non lungi da Monnon fu possibile rinve- torni di Lucca, sulle roccie di alta La credo sagrati. nirla che una ad ora rara: fino infatti sola volta ed in scarsa quantità. Gentiluomo. 2. Physa Pisana. — Testa sinistrorsa ovato-oblonga, infla-.a, nitida, longitudinaliter striatula; % fractibus 5 fiato , % . I. fìg. 7. . — — peristomate . mill. 24. 8 ('). tontissima, pellucida, colore succinea — spira ciato., apice obiusiusculo; convexiusculis sutura impressa separatis; ultimo altiiudinis superante; obliqua, vix torta; Altit. Tav. Issel, apertura oblonga; — — magno, , an{ri- columella simplice simplice, tenuissimo, — Diam. . . . mill. 8. Conchiglia sinistrorsa, ovata, oblonga, alquanto rigonfia, assai fragile, pellucida, color d' ambra, nitida e striata senso longitudinale; (*) — la spira è snella, l'apice L'esemplare servilo zioni malacologiclie del R. di originale Museo di Pisa. al disegno è minutamente nel un poco ottuso. I depositato nelle Collo- giri sono nel numero di 5 ben segnate, l' 1 ;2, alquanto convessi e divisi da suture ultimo è ampio e rigonfio e supera i due terzi della altitudine totale. L'apertura è oblonga, la cominella è semplice, obliqua e un poco torta, il peristoma è semplice e molto sottile. conchiglia sopradescritta ha qualche analogia colla Pkys.a La Taslei: Bourg. Dalla prima (*) della Bretagna, e colla Pliysa fontinalis: Drap. distingue facilmente perchè è più allungata, si meno rigonfia e più grande, e perchè la sua apertura è più stretta e su- pera in altezza i risce per avere l due 1 terzi dell' altitudine totale; dalla meno ottuso, meno rigonfio apice vata e T ultimo giro ; la spira l' seconda diffe- notevolmente più ele- apertura offre inoltre forma diversa e altezza minore. Abit. Pisa, in un fosso poco distante dalla Porta a Lucca. (Estratto dal Catalogo dei Molluschi raccolti nella Provincia di Pisa. — A. — Milano Issel. 1866). NOTA Per quanto l'Issel abbia descritto questa specie da qualche tempo catalogo dei Molluschi raccolti nella Provincia nel suo pure noi la ne offriamo zione, perchè insieme il relativo disegno che, per quello che è a nostra cognizione, il di Pisa, presentiamo or come nuova, riportandone la descri- non almeno fu mai pubblicato. Per corso di vari anni noi siamo stati testimoni della comparsa di questa specie, ed avendo da ciò tratto argomento per alcune nostre osservazioni, giudichiamo chiliologi È siasi il leggerne qui non debba il riuscire dispiacevole ai con- resultato. meritevole di attenzione in primo luogo come la specie presentata che in limite di spazio assai ristretto, passando forse che ne è il i 20 a 30 metri in lunghezza. domicilio non presenta E non nonostante il non oltre- fosso colà alcuna differenza, né nella profondità, né nelle specie delle piante che vi soggiornano, né in altra cosa alcuna che possa ragionevolmente dar luogo a dubbio plausibile. Oltreaceiò per a tutto forse l' il il tempo di due anni consecutivi, fino cioè 1866, la specie comparve per brevissimo numero di giorni, un mese, fra il cader dello Aprile ed i primi di Maggio, nel- ultimo anno poi in quantità notevolissima, sì che la superficie dell'acqua, poteva dirsene tapezzata. Nel 1867 la (») I. R. Bourguignat. - Physa pisana, Malacol. tèrr. et fliwiat. de la Bretagne 4860, p. 70. — ma non apparve mai, Luogo in Ed per quanto infatti, quasi eguagliare in rigonfia, e ambe i l'i; Le lo egual fragilissima, striata nella Sembraci per benché la complesso di nente conserra anfratto ammo • i id era numero di meno prematuro ira giri, un pò prima raccoglierne possibilmente dei nuovi. tanto nascondere come un dubbio ci sia rima- Del pellu- b avente Ma ultimo pì questo bu speriamo, lo 1 l Physa nella giudizio poiché iden- ad d i allungata. medesima che presenti importante, e ci si ma non mchiglia bngitudinalmente, ed proporzione lo meno poco medesima Bella piccola (altit. mill. 9, diametro mill. 5) essere più cida, <li — imigliante alla prima, località un'altra Physa tica. 9 amiamo non dobbiamo fiat- se cioè la ultima sorto, Physa raccolta possa ritenersi come uno degli anelli di congiunzione fra la Physa fontinalìs e la pisana, e ciò a preferenza di considerarla come una mutazione minor di quest'ultima. Nel mese poi di Novembre del 1867 raccogliemmo in abbondanza in quel medesimo fosso, dimora di tante specie, la vera Physa foni inai is ed in quantità ragguardevole senza che di alcuna altra Physa vi fosse sentore. Neil' incertezza in cui ci troviamo, luto privare di questi cenni non abbiamo nondimeno vo- Conchiliologi, ripromettendoci di per- i severare nelle nostre indagini allorché destro, e noi dal canto nostro blica ragione i resultati che 3. Helix nemoralis. mtit. undulata. — l' occasione ne presenterà non trascureremo di rendere di ne trarremo. — il pubCI. Linneo. mìm (Tav. I, 9. fig. Unico esemplare del Lucchese. La conchiglia è eli 10). forma e gran- dezza identica al tipo. Di colore giallastro, munita di quattro fascio. mancante della terza (var. sono pallidissime e si Favannea, Moq. Tancl.). Queste fascie scuoprono solo dopo attento esame. Dal prin- cipio però della superiore al terminare della quinta, varie linee, alcune delle quali ben inarcate e larghe fino due millimetri, altre meno ap- pariscenti e più strette, scorrono dall'alto al basso parallele fra loro e parallele al peristoma, in via obliqua, su tutta la superficie esterna della conchiglia. Nel penultimo giro però, le linee incominciano ad — apparire determinate terrotti, non da una 10 coloritura continua, quali sono inarcati nel i — momento ma da punti in- in cui incontrano, e si incrociano colle fascie orizzontali. Nel resto della conchiglia, ove queste linee verticali sono continue e scorrono regolarmente dalallorché al basso, l'alto si incontrano colle orizzontali sembrano voler deviare verso l'apertura e colle cupo queste fascie, di quanto più si si medesime confondersi. procede verso il peristoma. — Il colore catalogo di Issel dice che l'Helix nemoralis è rappresentata nel pisano da chiglia di Il fa più intenso e tendente quasi al nero una con- minor dimensione solida ed a spira più elevata. Nel Luc- chese invece la conchiglia si raccoglie più facilmente in esemplari più grandi e in paragone più depressi; e quel che più importa aventi la apertura più ovale, allungata ed obliqua. Ebbi occasione più volte di confrontare molti esemplari di queste due località, e per ultimo l'esemplare di cui parliamo. Ecco i resultati più o meno de- terminati del confronto delle aperture: S. Larghezza Altezza Rossore Lucchese mill. 12-13. Larghezza » 10-11. Altezza Queste proporzioni sono mantenute anche per mill. » la 14-15. 10-11. mutazione di cui teniamo parola. Evidentemente questa strana mutazione o meglio anomalìa deve a^ere avuto ragione di esistere in qualche accidentale condizione dello animale che nello accrescer del guscio deve aver secretato la sostanza calcarea più o dizioni eccezionali in cui trovavasi meno il cupa, secondochè le con- Mollusco, lo costringevano, per così dire con maggiore o minore energìa. Convalida l'opinione il vedere appunto, come queste fascie verticali segnano costante- mente il cammino delle strie di accrescimento e finalmente del pe- ristoma medesimo. Duolmi non poter aggiunger qui, alcuna notizia circa lo animale, non essendomi pervenuta che la sola conchiglia. Debbo alla gentilezza dell'egregio entomologo signor Carrara il dono di questa preziosa anomalìa. Gentiluomo. — Arturo Issel. di Pisa. I Molluschi raccolti ><^i - Memoria Italiana Milano L866, Provincie olire tirila fratta Della Provincia Società della — Scienze naturali. Questo catalogo - 11 dintorni di Firenze, Lucca e Siena, dimodoché <•- <li in -1." ('). anche J'isa di dei può quasi con- o come comprendente l'intera fauna toscana; esso enumera una quantità assai importante di Molluschi terrestri e fluviatili come pure due specie submarine (Alexia myosotis e Firminii ambedue classate nel genere Conovolns). Come specie le quali non si discostano molto dalla riva del mare esso fa notare particolarmente V Helix pisana, trochoides (conica) lineala (mpritima) e dalle località designate, possono considerarsi come tali anche l Heliù vaviabilis, terrestris (elegans), pyràmidata, barbara; (Bulimus ventricosus, Draparnaud) ed acuta, poi d'altro gruppo V Helix serpentina, che si rinviene a Pisa e nei dintorni, e non trovati né a Firenze né a Lucca e che viene surrogata a Firenze dalla ìnusiderarsi 1 V Helix ralis, Pupa quinquedentata inoltre la a/perla, e Philippii. Questi Molluschi terrestri rappresentano la (einerea) parte me- ridionale della fauna italiana. All'incontro trovansi nelle colline settentrionali toscane YHch'i lucorum, Gingillata, hispana (umbilicaris). Bramati, ed in ispecie la forma chiamata da Stabile mus var. typica, mutatio italica agogni lutala sembrano tridens e Clausilia di Buli- , mancare sul littorale. Zonites Lcopoldianus (plivetorum) V Helix caespilu»;, Il e la Clausìiia solida collegano la fauna toscana con quella della costa (Genova ligure Lombardia non sono esclusivamente e Nizza) e tunque esse manchino e del fauua alla È cinereus, Mortillet) non da notarsi ancora la rentino e nella Maremma, Pupa littorali quan- settentrionale cioè della Veneto, è anzi sorprendente che caratteristiche della Liguria, cioè mus dell' Italia le due specie pallida e Morliletti {Buli- vi si trovino. presenza dell' Helix obvoluta nel Fio- specie assai rara in Italia. l Articolo estratto col consenso dello egregio autore signor Martens, dal Malakozoologisclie Blàltcr. T. 4.°, anno tSliT, pag. 462. Traduzione dal tedesco del signor F. Appelius. ( ) Giornale: — — — Specie veramente italiane r Helix vcrmiculnla , Bulimus , decolla tu s — 12 comuni anche in Toscana e nemoralis , cartusiana, profuga, Pupa umbilicata, biplicata, quadridens, Cyclosloma elegans; mancano Clausilia papillaris, sono , aspersa, le specie se- guenti molto comuni in Germania: VHelix arbuslorum, fruticum, Bu- incarnala, hispida, strigella, ericetorum, pomatia, hortensis, limus monlanus 1 e obscurus e tutte le Clausilie tedesche ali ecce- zione della Clausilia laminala. Fra le specie fluviatili i presentati dal maggior europee conosciute; delle specie ci Planorbis conlortus, nitidus, vortex, crista, Lim- mancano però i naeus pereger e la Physa hypnorum, e in verità conosce per tutte queste specie, eccettuato a circonscrivere cile Limnaeus sono rap- generi Planorbis e numero nessuna provenienza , il dell' Italia ad eccezione del citato dubbio di Cantraine di non referente L. pereger assai il Roma diffi- meridionale e per Pla- il norbis crista la provenienza pur mal sicura di Pirajno, nel Philippi, in Sicilia. Il Planorbis adelosius: Bourguignat, (Revue Zool. 1859) vien considerato come varietà del Planorbis, corneus col quale esso si un gran numero riunisce per di forme intermedie ; così pure la forma nera (PI. corneus var. niger. Issel) è senza dubbio il PI. anthracius di Bourguignat della Vallachia e che spediscesi dagli autori austriaci come PI. a ter. Il nostro Ancylus fluviatilis è surro- gato in Toscana da tre cioè, capuloides Jan. gibbosus. Bourg. costulatus. Kùst. In quanto ai Molluschi forniti di branchie (Kienrenschnecken) troviamo citate pure forme comuni tedesche come le p. es. la Pa- ludina conicela, (vivipara) Bythinia tenlaculata, Valvuta piscinalis, crislata e Neritina fluviatilis, è notevole che merata in la Pa ludina Lombardia e nel Veneto e trovasi in tutta Forme più meridionali sono nia Boissieri: inoltre nie; Il l' si trovi enu- S. la l' Italia superiore. Neritina Prevostiana e la Bythi- autore pubblica due nuove specie di Bythi- B. lucensis, dei Bagni mali ferruginose di nou fasciata (a'thatina) la quale è assai frequente di Lucca e B. Saviana delle acque ter- Giuliano presso Pisa. signor Issel in rapporto a quest' ultima fa notare che essa trovasi in diverse Collezioni private del paese classata malis, ma secondo non vive che nell' lui acque calde di Abano presso Padova superiore. In ciò egli termali di Pisa come Ther- erroneamente, giacché la Tkermalis di Linneo ha torto: come luogo di Linneo nell' Italia cita particolarmente le provenienza e Olivi fu il acque primo che 18 détte il nome Thermalis «li mme Abano specie di alla nelle Collezioni europee; qua! esempio In seguito da quasi tutti gli untori che menzionano questa Bpecie. La diagnosi assai certa <rlia di Abituo, per cui il Arcniv fùr Natm-gi'-i-InVhte, Aponensis. Hanley Linneo dichiara il Linneo non ili ichi- calzi referente in un lavoro anteriore (Troschel'a I5d. nello sue XXIV, 1858) nominò Hydrobia la delle conchiglie ricerche critiche gno a mano per una babile che questa B. Bythinia e così piccola Saviana è somma ente pro- specie linneana. sia la vera Assai interessanti; in ispecie per la distribuzioti fica delle Dufouru come specie europee è l'avere Issel trovato la Melanopsis incola di scana. ima Come fossa calda detta Caldana di Ravi nella è <li suo Turbo thermalis appoggiandosi ad un dise- noto il Maremma to- genere Melanopsis è rappresentato nella Dufouru cariosa ed alcune varietà o specie affini (come pure in Grecia dal M. praerosa in Attica e l'isole dell'Arcipelago, secondo Roth e Olivier) ma la sua preSpagna meridionale dai M. senza in Italia ci è prue. roso, 1 cosa affatto nuova. summenzionata, non come pur troppo avvenne Issel l'ha raccolta esso stesso nella località può dunque facilmente esservi errore colla citazione del Melanopsis nel catalogo dei Molluschi (Paladilhe Revue Zoologique 18G6, 5, 98, 99). Il francesi referente ha ri- cevuto dal signor Lessona Direttore del Gabinetto di Storia naturale a Torino esemplari toscani probabilmente provenienti dalle mani dell' Issel colla il/. medesimo e può soltanto approvare l' identificazione Dufouru specie spagnola e maroccana, quantunque Villa le abbia già dato un nome nuovo, cioè il/, etnisca. Le bivalvi fluviatili citate differiscono poco da quelle dell' Europa media; esse sono Pisidium amnicum e cas&rtmxum, Cyclas cornea e cali/culata, Anodonla cygnea e pìscìnalis soltanto fra gli Unii troviamo a lato inedia, citato dell' Unio pictorum, specie propria dell'Europa anche VUnio Requienii specie più propriamente del- l'Occidente dell'Europa meridionale, e una specie affine, V Unio E. Villae, Stabile. nota, Di questa rivista, Tav. I, fig. ai lettori, Maktens. 4-6. pubblicata dal valente naturalista E. Martens che recata gentilmente in lingua italiana del tiamo ora v. sig. F. e Àppelius presen- prendiamo argomento per esporre alcune note — medesima alla saggiamente relative. L' autore del la suaccennato articolo confronta fauna malacologica toscana con quella del rimanente non di Italia e — 14 paragone rista di offrirla al germanica. di quella Osserva infatti come molte forme vi siano o riprodotte o rappresentate da specie affini, ma non non tace la sua sorpresa nel riscontrare accennate nel catalogo di Issel varie specie appartenenti al Nord dell'Italia od Germania medesima. Due osservazioni alla piace a noi fare in tal proposito. indulgenti all' La prima; che Issel per queste lacune, è d'uopo essere poiché poco spazio di tempo concedette al suo soggiorno in Toscana: secondariamente bisogna come avvertire che varie fra quelle specie mentovate dal Martens mancanti in Toscana, furono ma non rinvenute di poi. Così VHelix ser- solamente nel detto catalogo trovarsi in Pisa; è notata pentina, ivi è difficile raccoglierla entro Livorno, fin sulle bane, ed il Conchiliologo signor Jago trova spesso mura urmura sulle un colore più cupo e maggior lucidezza di quelli del pisano. Oltre a ciò varie altre specie dobbiam sempre notare fra le quali appunto l' Helix esterne della sua abitazione esemplari aventi di , fruticum incarnata, la Limnaea peregra, ed sappiamo comprendere come il signor Martens trovare fra le altre, accennata Non molte. altre meravigli non si V Helix hortensis. Almen per che ne sappiam noi, detta Helix non na, e sostiene la nostra opinione un dotto Pro- articolo che dal fessor signor P. Strobel è stato pubblicato nel suo Giornale di lacologia anno I , , relativamente hortensis al di qua delle Alpi un numero di S. ». ciò propria della fauna italia- è non Ma- dell' Helix Noi abbiamo raccolto più volte « alla esistenza considerevole di esemplari dell'//, nemoralis nel bosco Rossore presso Pisa. In detto bosco questa specie prende un aspetto più piccolo del tipo e massimamente in alcuni esemplari, ricorda facilmente alcuni caratteri pre qui, dell' II. hortensis: ma pur sem- un attento esame ci fa persuasi che di questa specie, almeno non v'ha sentore alcuno. Dell'i/, obvolula furono raccolti più volte magnifici esemplari nel Lucchese , e in minor quantità sulle colline pisane. Della sua affine VHelix angygira non fu raccolto mai verun esemplare. Della Physa hypnorum fu trovata una graziosa — Ben disse appone il Martens nel giudicar la Bythinia Saviadella Bythinia thermalis di Linneo che infatti la in thermis pisanis. Di questo errore però, bisogna confes- sare, che varietà. si na come sinonimo — catalogo. l' Issel si accorse pochi dì dopo la pubblicazione del suo Non nascondiamo che tanto noi, come il signor Issel, — 15 possediamo importanti materiali per formare un'appendice logo dei Molluschi del pisano, che noi affretteremo <-i al pubblicare .1 o in questo periodico o separatamente, allorché dorremo perdere la speranza sciute, arricchirla ili ma non o con nuovi', peranco fatte CENNI groupe de 1' o con specie la «li già cono- nostra provincia. BIBLIOGRAFICI quelques de Descriptions palesi per espèceà Helix du nouvelles Raspaili — par M. Gu- stave Dutailly. L' isola di Corsica benché politicamente divisa dalla Italia, appartiene sotto trascurare i l' aspetto geografico. Noi adunque lavori malacologici che ad essa attengono. L' Helix Raspaili Payr, è una interessante specie di cotesta tailly in ci un suo opuscolo comparso le non possiamo M. Duun anno fa isola. alla luce or circa presenta alcune specie relative al gruppo di quella. L' Helix Brocakdiana Dutailly, a differisce sua opinione dalla Raspaili, specialmente per avere la sua sommità più ottusa, e voluminosa. come mamellonata, il suo ultimo giro rigonfio verso per la sua direzione discendente, regolare verso meute per esser questa meno l' l' ombelico e apertura, final1 dilatata e quasi che rotonda, lì He- (Helix Raspaili var. hìspidula, Moquin Tandon) dalle due prime per essere la spira più appiattita ed lix Romagnolii differisce avere tutta la superfìcie esterna della conchiglia un aspetto scabro e rozzo al tatto, Omphalophora e come pure per Cieniaca le* essere munita distacca dall' Helix di peli. Le Helix Raspa ili conside- la var. umbilicaris, Moquin Tandon, della medesima; e ritenendo l'ultima sua specie come un punto di passaggio e di transizione fra questo gruppo e quello dell' Helix setosa, Salderìana, Lefebvriana etc. Rispetto all'ultima, Helix Cyrniaca, il pregiato Journal de Conchy Ho logie egregiamente diretto dai signori Grosse e Ficher risolve una questione di anteriorità, per la quale l' Helix rando Cyrniaca passa nella sinonimia dell' li. Revielerei Debeanx, della — 16 quale presenta la descrizione. (Serie il disegno (Tav. vii, fig. — 3. a , Tomo VII, pag. 308), e 1). L'opuscolo del signor Dutailly manca di tavole. la specie nuova è l'ambizione di non In questo secolo in cui lo spirito analitico sembra prendere in una preponderanza inquietante sul sintetico, noi non possiamo di primo impeto riconoscere, come vorremmo, l'esattezza di tali distinzioni. Sembra a noi che sia discutibile per lo meno, se pochi naturalisti, in cui questi studi i caratteri che furono presi per base di tali specie presentino quella importanza che sarebbe ormai necessario fosse da tutti ben conosciuta, ponderata ed apprezzata nel suo vero aspetto, prima di deciderci ad aggiungere nuove specie schiere che già alle ingombrano spesso inutilmente Gabinetti, e la mente del povero i voluminosissime libri di scienza, gli Noi però non vogliamo con questo opporci assolutamente alla enumerazione delle specie del signor Dutailly, ma non abbiamo voluto lasciarci scaffali dei naturalista. fuggire quest' occasione, per esporre queste poche nostre idee che quasi non esitiamo ad appellare professione di fede. G. Varietà. — Nel secondo fascicolo delle logiques, Paladhilhe descrive due drobia ligurica (pag. 55, Tav. l'altra, Hydrobia etnisca (p. Nouvelles Miscellanées Malaco- nuove specie III, fig. 20, 56, Tav. Ili, italiane: l'ima, Hy- 22) di Finale (Liguria), fig. 14, 16) di Monte Morello presso Firenze. — Nel secondo Tomo Annali degli della Socie té Malacologique de Belgique troviamo una interessante Memoria sulla delle varietà dell' C lussazione Helix nemoralis ed hortensis , stabilita sulla Avendo non possiamo darne un esatto giudizio, numero venturo, occupandoci però solo di osservazione delle fascie della conchiglia, di Jules Saveur. ricevuto or da poco il libro rimandiamo al quanto sarà concernente e lo all'i/, Dott. nemoralis. Cammillo Gentiluomo Redattore. Stefano Macario Gerente Respons. TI Bull:Malac:lt.A 1.3._Clausilia Lucensis, Genti. 4». 6.-Bythìma thermalis Linneo 7. 8..Physa Pisana. Issel. . 9.10..Hclix nemoralìs Liimeo. _ Mufcrnidulafei. Genti LIBRI VENDIBILI PRESSO I PISA - IN — ARGENVILLE. ses FRATELLI NISTRI Sotto Borgo. Naturelle èclaircie dans une des L' Histoire parties principales de la Conchyliologic. 1 voi. in 4.° BONANNI fig., — Phll. — Paris 1757, £ leg. in pelle Museum Kircherianum. Voi. 1, fog. fig. mae 1709 BROCCHI Gr. con Atl. di 16 tav. FICHTEL L. 18 Conchiologia fossile subapennina con osservazioni geologiche sugli Apenuini e sul suolo adiacente gr. Ro» — lo — , 2 Voi. 4.° 40 Milano 1814 — et Nautilus aere incisis Testacea aliaque minuta ex generibus Argonauta ad naturami delineata et descripta e uni 24 tabulis rilegato > (col.) Vienn. 1803 — 6 N. — Index Testarum conchylioruni quae adservautur Museo N. Gualtieri, et methodice distributae exliibeutur Tabulis ex (con ritratto e antiporta) Fior. 1742 f. magni GUALTIERI iu f. esemplare intonso KLEIN Jac. Th. psiae — 1778, 1 » Naturalis dispositio Echiuodermatum. voi. in 4.° cum 34 tab 50 — Li» 10 LEEUWENHOEH A. —r Arcana natnrae detecta una cum continuatione arcanorum naturae detectorum. Delphis Bata- — vorum 1G97, 3 voi. in 8.° cum tab » 12 PLANCIES — J. De Conchis — ìninus notis. Romae 1760, 1 voi. £ REUSS A. — Die fossilen polyparien des Wiener testiarbeckens. — Wien 1847, 1 voi. in foglio con 11 tavole — ROZET M. RUMPHIUS. — silien Paris 8.° > 50 tav. leg. in pelle » — Lugduni stessa opera tradotta in latino. — A. fig. » voi. in 4.°. — — Versuch einer vollstandigen Conchylienkentisg nach Linnes system. — Wien 1793, 2 voi. in ... 8.° Tomus primus par. l. a 2. a et 3. a Senis Siena 1780, 1 voi. in — Fossilia Gr. 4.°, Aegiptia.ia le terre Toscana con appendice. con 25 tav Musei Borgiani > Velitris. — 1794, 1 voi. in 4.° tris ZAPPE ed ammoniticlie della J. — 5 Miueralogisches Land-Lexicon o der aufstellung und — Wien 3 voi. in 8.° (Ch. von). — Les pétrifications les collections les plus gart 1830 1817, » sentations d'après nature des dans 12 Veli» Bescreibung aller bister betannten Possilien. ZIETEN 250 > Saggio brittografico ovvero osservazioni sopra nautilitiche WAD 5 1789- , 1795, bellissimo esemplare rilegato — » Testaceograpbiae ac Zoophytograpliiae parvae et microscopicae, » 20 » — 15 Leipzig 1857 SCRE1BERS K. 20 Die kritischen Gruppen der Europaischen Clau- mit 11 lithographirten Tafeln 1 SOLDANI A. 14 Batavorum 1711, 1 voi. in fog. leg. in baz. dorato sul foglio con 60 SCHMIDT 15 — D'Àmboinsche Rariteitkamer. — Amsterdam 1706, 1 voi. in fog. La » Trai té élementaire de Geologie avec atlas. 1837, 2 voi. in » 5 19 tab in 4.°, 10, 50 du Wurtemberg, ou répré- pétrifications qui se trouvent complètes, 2 voi. gr. in 4.°, Stout» 150 BULLETTINi E scopo di LACOL questa pubblicazione non solo pubblico nuove specie Malacologìa io ma Molluschi <li eziandio ondo armonizzarli sciuti, servire a logico consolidare le italiani, l'occuparsi di loro, fra fondamenta fu fatto e pubblicato fino ai già cono- quelli ciò \ Conchiliologi pure essi Malaco- fare, ci propo- che tutto quel di a quest'epoca. Per quanto noi sediamo de' materiali per questa ingente rivolg'erci al nuovi lavori i dello edificio un giudizio offrire pr il ed possano acciò principal nostra meta. Italiano, niamo cominciare dallo lecito ITALIANO l fatica, ci pos- facciamo onde pregarli Italiani, ci siano larghi di tutti quei consigli e suggerimenti che crede- ranno la utile ed opportuno nostra gratitudine, dirizzarci i il farci pervenire. tutti coloro che loro lavori, o por lo meno — Si avranno pure compiaceranno in- si indicarci ove potremmo procurarceli per farne argomento delle nostre riflessioni. Speriamo, per il bene della scienza, che questo nostro appello troverà favorevole occupano i di — accoglimento presso Malacologìa, e ci tutti coloro che si affrettiamo di anticiparne loro più vivi ringraziamenti. Cediamo ben ci volentieri alle esortazioni di Chi gentilmente consiglia pel nostro meglio. Egli è perciò che fermo mato lo scopo della presente pubblicazione, il titolo, rimanendo ne abbiamo rifor- per renderlo più chiaro e al tempo istesso più completo nel suo significato. Per imprevedute circostanze abbiamo dovuto qualche giorno la pubblicazione di questo numero, indulgenza dei cortesi nostri associati. ritardare di certi della BULLETTAIO MALACOLOGICO ITALIANO IL si pubblica in un foglio di stampa di 16 pagine in 8.°, con copertina ed una tavola in nero litografata, ogni scaduti. E due mesi posto sotto la direzione onoraria dello Egregio signor Cav. Prof. Giuseppe Meneghini. Molluschi viventi, terrestri e ci' — acqua dolce di Si occupa di ed ha Italia, per iscopo di presentare nuovi materiali e coordinare conosciuti per l' edifìcio della già Malacologìa Italiana. ABBUONAMENTO CONDIZIONI DI Italia i . . . .£ Estero. . . » 9 per un anno franco a domicilio 10 (pagamento anticipato). Dirigersi con lettera affrancata al Redattore del Bullettino Malacologico Italiano — Pisa, Via S. Francesco n.° 23, (nuova numerazione). Unico deposito presso il sig. Ermanno Loescher, Torino. BULLETTINO MALACOLOGICO IT ALI A N O MOLLUSCHI TERRESTRI E D'ACQUA DOLCE Anno I. — 1868 Numero Secondo Marzo — Aprile PISA TITOGRAFIA DEI FF. Premiati all' S NISTRI Esposizione di Parigi, 1867 *1868 SOMMARIO DEL NUMEEO SECONDO — Dei Molluschi terrestri e d'acqua dolce racolti nell'Arcipelago di Malta. — — Nota di A. Issel (Continuazione e fine). Specie nuove: 1. Zonites Mortilleti. Pecchioli. 2. Hélix Luganensis. Schintz, mut. p Philipjpi Mariae. Stabile. — Classazione delle Varietà — Rivista Bibliografica Italiana. — Varietà. dell' Helis nemoralis. L. LIBRI RICEVUTI IN G. Meneghini. — Mitra Losanna questi — Vi Parte I. DONO (Imbricaria) Caterinii, nuova specie di conehigìia; Piccola C. B. — corrispondenza. ringraziamo per una parte vedete eseguita i vostri elogi e buoni consigli. Di in questo stesso numero, pelrimi- nente vi penseremo, per quanto riconosciamo ottimo, in massima, vostro progetto. Troverete nel catalogo dei Fratelli Nistri che ci chiedete . È un esemplare magnifico, rimarreste contento, se voleste acquistarlo. e il il Libro crediamo che ns BULLETTINO MALACOLOGICO ITALIANO MOLLUSCHI TERItKSTKI E D'ACQUA DOLCE Anno Marzo-Aprile I. 1 » r> Nnmflr0 g » Dei Molluschi terrestri e d'acqua dolce raccolti nello Arcipelago di Malta, nota {Continuazione e 8. N Veti. fine A. Issel. di ° Helix melitensis, Ferussac, Tav. 4), II, Fig. 1, 2. Hclix (Helicogena) mélitensis, Ferussac, Hist., tav. xxv, Helix mélitensis, Helix mélitensis, Bénoit, L'ho raccolta Mon. Pfeiffer, le I, lllustr. syst., p. nell'isola di grotta di Calipso, fra helic, Gozzo pietre di f. 11-12. pag. 280. 101, tav. u, f. 2, (1857). nelle vicinanze della cosidetta un muricciuolo. Si trova anche a Malta. Questa Michaud ad un tipo si riferisce sicana, Ferussac, e e V H. alabastrites però l'assimila a torto stinte. Secondo il anche a Siracusa; alle Menke, di Sicilia, Rossmassler, d'Algeria. , melitensis , xii, f. troverebbe si Miiller, 1 ( ). Miiller. Verm. hist., n, pag. 20, (1774). Helix vermiculata, Moquin-Tandon, Moli, de France, tav. di- tale asserzione, confutata dal Bénoit, è pro- Helix vermiculata, Helix vermiculata H. l' solida, Cautraine Il babilmente fondata sopra un errore di determinazione 9. YH. due ultime specie che pure son ben medesimo autore Y H. ma comprende di elici sicule che l'i/, piati/chela, li, p. 159, 25-29, (1855). Helix vermiculata, Bénoit, lllustr. syst., p. 82, tav. i, f. 16, (1857). l Secondo Cantraine Malau. inédilerran. pag. 104) Hdìx plalychela, Menke, si troverebbe anche a Malta. Ala cagione dell'errore ora avvertito, sembrami che il fatto meriti conferma. ( ) ( , I' 2 — Ho 18 — un esemplare raccolto a Malta tipico di questa specie e pa- recchi altri che si riferiscono alle seguenti varietà: Var. linusiana, Bénoit,- {Helix Var. subangulata, Issel, Tav. — Testa minor nell'isola di Gozzo. limisele, Calcara). apertura ante lunari. siibcflóbosa solidior Comune II, Fio. 3. Testa minor solidior apertura subangulata. — Questa varietà che ho raccolta più volte nelle isole di Malta e Gozzo è caratterizzata dalla forma della sua apertura che è un poco angolosa inferiormente ordinariamente il suo peristoma presenta verso la base ; della columella Le forme un piccolo tubercolo irregolare. Helix vermiculata sopradescritte della per la colorazione alle si riferiscono seguenti varietà noverate dal Moquin-Tan- don: zonata, expdllescens, concolor e albida. 10. Helix aperta, Born. Helix aperta, Born, Ind. Mus. Ces. Vind., Vind., tav. xv, f. p. 399, (1778) e Mus. 19, 20. Helix naticoides, Draparnaud, Tabi. Moli., pag. 78, (1801). Helix neritoides, Bénoit, Credo che non una sia Illustr. syst., pag. 69, (1857). comune a Malta, imperocché l'ho incontrata sola volta presso la Valletta. 11. Helix aspersa, Mùller. Helix aspersa, Muller, Verm. Helix aspersa, Bénoit, hist., Illustr. syst., ir, pag. 59, (1774). pag. 71, tav. i, f. 9, Se ne trovano a Malta esemplari un poco più piccoli (1857). di quelli del continente. Var. conoidea, Moquin-Tandon. Non comune 12. a Malta e a Gozzo. Helix conspurcata, Draparnaud. Helix conspurcata, Draparnaud, Tabi. Moli., pag. 93, (1801) e f. 23-25. Hist. tav. vn, Helix conspurcata, Bénoit, Ne ho 111. syst., p. 142, tav. m, f. 11, (1859). rinvenuto qualche individuo sulla costa occidentale di Malta. 13. Helix profuga, Schmidt. Helix profuga, A. Schmidt, in Malak. Blàtter, Helix striata, Bénoit, L'ho 14. Illustr., p. pag. 133, tav. m, 18, (1854). f. 3, (1859). raccolta a Gozzo, sotto le pietre. Helix cespitum, Draparnaud. Helix cespitum, Draparnaud, Tabi. Moli., pag. 92, (1801) e Hist., tav. VI, f. 14-15 (non. 16-17). — — 10 llvìix cespitum, Bénoit, Dlustr. syst., Secondo il I-'.'. |». fcav. n. 22 I. signor Bénoit trovasi a Blatta una varietà di q specie priva di fascio. 15. Helix pisana, Miiller. Helix pisana, Miiller, Verm. Helix pisana, Bénoit, È hist., pag. 60, (1771). n, pag. 128, tav. Jllu. syst., ni, fig. (1859). 1, comune tanto nell'isola di Gozzo quanto in quella di forme non sono in queste Località così eostanti come sue Le Malta. nell'Italia superiore; infatti alcuni individui da me raccolti, presentano l'apertura un poco angolosa inferiormente, altri hanno la assai spira alquanto depressa. Per la colorazione gli esemplari dell'Arcipelago maltese si sono ascrivere dal varietà: bifrons, concolor, alle pos- interrupta, descritte Moquin-Tandon. 16. Helix variabilis, Draparnaud. Draparnaud, Tabi., Moli., pag. 73, (1801). Helix variabilis, Helix variabilis, Bénoit, Illu. syst., p. 126, tav. n, f. 21, (1860). Trovansi a Malta le varietà: maculata, tesselata e lactescens di Moquin-Tandon. 17. Helix Meda, Porro. Helix Meda, Porro, in Revue Helix Meda, L. Pfeiffer, Mon. Helix Meda, Bénoit, zool., pag. Hel., Illastr. syst., Questa conchiglia propria della I, 120, (1810). pag. 160, (1848). pag. 130, tav. m, Sicilia e della f. 0, (1850). Sardegna, vive anche a Malta. 18. Helix Spratti*, Helix Spratti, L. Pfeiffer. Pfeiffer, Mon. Hel., I, pag. 174, (1848). Specie rara, peculiare all'Arcipelago di Malta. Secondo le osser- vazioni del Pfeiffer questa sarebbe strettamente affine alla H. syrensis, Ferussac, mente umbilicata da cui e più si distinguerebbe per essere più larga- fortemente costulata. Si accosta poi molto alla specie seguente. 19. Helix Schembrii, Schwerzenbach. Helix Schembrii, L. Pfeiffer, Mon. Hel. Helix Schembriana, Bénoit, 111. syst., p. I, pag. 444, (1848). 182, tav. iv, f. Questa bella specie che ho osservata nella collezione dott. Schembri ed in quella 26, (1862). dell' egregio della biblioteca pubblica di Malta, vive soltanto nell' isola di Gozzo ed in quella di Cornino. 20. Helix calcarata, Bénoit. Helix calcarata, Bénoit, 111. syst., p. 203, tav. v, f. 11, (1862). — Ho — raccolto questa elegante chioccioletta in vari punti dell'isola Malta di 20 e segnatamente presso Helix 21. trochoides, Poiret, IJfelix S. Giorgio. trockoides, Poiret. Voy. en Barbarie, II, pag. 29, (1792). Helix conica, Draparnaud, Tabi. Moli. pag. 69, (1801) e Hist., tav. v, f. 3-5. Helix trochoides, Bénoit, 111. syst., p. 20, tav. v, Var. rugosa, Bénoit (Helix rugosa, Aradas Ne ho f. 9, (1862). Maggiore). e La medesima trovato alcuni individui presso S. Giorgio. varietà è conservata nella raccolta della Biblioteca di Malta sotto il nome 22. di Helix rugosula, Philippi. Helix acuta, Miiller. Helix acuta, Mùller, Verni. Hist., II, Helix acuta, Bénoit, pag. 208, tav. Ne pag. 100, (1774). posseggo molti esemplari trovati da un poco più dei Illustr. syst., colori, me v, f. 21. a Malta. Essi sono piccoli di quelli del continente e per la disposizione possono ascriversi alla varietà strigata del Moquin- Tandon. 23. Bulinius decollati^ Linueo. Helix decollata, Linneo, Syst. nat., ed. x, Bulimus decollatus, Bénoit, HI. Ne ho trovati pochi individui 219, tav. syst., p. pag. 773, (1758). v, f. nell'isola di Gozzo. 19, (1862). Questi sono di mediocri dimensioni, assai solidi e di color giallastro. 2é. Bulimus pupa, Linueo. Helix pupa, Linneo, Syst. nat., ed. x, pag. 773, (1758). Bìdimus pupa, Bruguière, Encycl. meth., I, pag. 359. JBidimus pupa, Bénoit, HI. syst., p. 222, tav. v, f. 20, (1862). Var. minor, Issel. Si trova questa — Testa minor, dovunque luoghi molto aridi, fra elongata, solida, albida. nelle isole di Malta e Gozzo. Vive nei le pietre dei muriccioli, nelle anfrattuosita degli scogli. 25. Ferussacia Gronoyiana, Risso. Helix folliculus, Gronovius, Zoophyt., ixx, f. fase. 3, pag. 296, tav. 15, 16, (1781). Ferussacia gronoviana, Risso, Hist. nat., IV, pag. 80, tav. fìg. in, 27, (1826). Achatina folliculus, Bénoit, 111. syst. p. 236, tav. v, f. 26, (1862). Var. Vescoi, Bénoit. (Glandina e Ferussacia Vescoi, Bourguignat, Amen, malac, I, pag. 150 e pag. 203, tav. xv, f. 2-4). L'ho raccolta presso la Valletta e nell'isola di Gozzo. — 21 26. Caecilianella, sp. Fra conchiglie do tue raccolte presso le la grotta 'li Dal- II lam in S. Giorgio vi ha anche tra individuo di questo genere, ma non mi arrischio a determinarlo. Dirò soltanto ohe spetta al grappo della G. adcula, Miiller. 27. Caecilianella, sp. Un'altra specie l'u medesimo genere proveniente pure da del .Malta me osservata nella collezione della biblioteca della Valletta. Pupa granirai, Draparnand. Pupa grammi, Draparnand, Tabi. Moli., pag. 50, (1801) e Hist., da 28. fcav. in, 45, 46. f. Gli esemplari raccolti da Toscana me a Malta sono identici a quelli della e della (Sicilia. 29. Clausilia bidens, Linneo. Turbo bidcfiis, Linneo, Syst. nat., ed. Hélix papillaris, Miiller, Verm. x, pag. 767, (1758). pag. 110, (1774). hist., II, Clausilia bidens, Moquin-Tandou, Moli, de France, tav. xxiii, f. Comune ( II, pag. 324, 20-30, (1855). sulle vecchie mura della Valletta, nonché nell' isola di tozzo. 30. Clausilia macrostoma, Cantraine. Clausilìa macrostoma, Cantraine, Malac. medit., pag. 153, tav. v, f. 18, (1840). Clausilìa syracusana, Philippi, Moli. Siciliae, vili, f, È di pag. 139, tav. mura nelle isole I, 23, (1836). abbondantissima Malta sulle roccie e sulle vecchie e Gozzo. 31. Clausilia Delicatae, Giulia. Clausilìa Delicatae, Gulia, Tentameli Ichtyologiac mclitensis, pag. 7, (1861). Ho A veduto questa specie, quanto mi disse è rarissima. il ma non ho dott. Gulia, si trova nell'isola di Gozzo, ove Essendo poco divulgato ne trascrivo qui avuto agio di esaminarla. il libro nel quale fu descritta, la diagnosi: C. testa fusiformi, ventricosa, scalarìformi, decollata, longitudi- naliter striato-costuìata, costis creberrimis, apice areuutis, anfraeti- bus septem aut octo, apertura subauriforini sejplicata pensioniate contènto subreflexo, longa 12 millim., larga 4 milliiu. Mamotica, Gulia, Tav. Mamotica, Gulia, Toltameli 32. Clausilia Clausilia pag. 8, (1861). II, Fig. 4, 6. Ichti/ologiae mclitensis, — — 22 Questa bella Clausilia, propria dell'isola sai rara. Ne glia ovale, allungata, ventricosa, 4 giri, dona- seguenti caratteri: Conchi- i mancante formata della sommità, ornata di piccole lamelle parallele longitudinali un poco meno oblique, assai fitte nei primi giri e giallastro Gozzo, sembra as- conservo nella mia collezione un individuo, tomi dal signor dulia, che presenta di di alquanto convessi giri ; l'ultimo più piccolo del precedente, ristretto, quasi nell'ultimo divisi , un ; colore bianco da ben distinte sature po' carenato. Ombellico assai totalmente occultato dal peristoma, il quale è con- tinuo, alquanto svasato e riflesso; area ombellicale circondata da una gibbosità semicircolare. Apertura di mediocri dimensioni, quadrangolare, più lunga che larga, munita di 4 lamelle: una superiore diritta e breve; due sulla parete columellare, oblique, poco sinuose all' indietro , parallele , dirette dall' alto al basso un e dall' innanzi la quarta sulla parete opposta, orizzontale, piuttosto ; profonda e più cospicua delle altre. Dimensioni: lunghezza mill. 9; larghezza millimetri 4 V 2 33. Cyclostoma melitense, Sowerby. - Cyclostoma melitense, Sowerby, Thes. conchyl., n.° 41, pag. 105, tav. 24, fig. 53-54. Cyclostoma sulcatus, Var., Pfeiff., Mon. Pneumonop. viv., pag. 226, (1852). Questa specie assai comune a Malta e a Gozzo, merita mantenuta imperocché i di essere suoi caratteri sono sufficientemente distinti e costanti. 34. Bythinia similis, Draparnaud. Cyclostoma simile, Draparnaud, Hist. Moli., pag. 34, tav. i, fig. 15, (1805). Bythinia tav. xxxix, similis, f. Si trova in Moquin-Tandon, Moli, de France, pag. 526, 19, (1855). un rivoletto che scorre nel luogo detto dagl' inglesi : « thelarge Volley », presso la Valletta. È assai variabile nelle sue forme, e identici alla JB. similis di Francia altri mentre alcuni individui sono ne differiscono notevolmente. Ciò mi fa dubitare della mia determinazione. 35. HydroMa musaensis, Frauenfeld. Hydrobia musaensis, Frauenfeld, Reise an 's Rothe Meer Sitzungber. d. K. Ak. d. W., xvm, pag. 85., e Verzeichniss der Namender Paludina, pag. 68, (1865). , Questa specie fu trovata per la prima volta in certe pozzanghere — d'acqua salmastra delle fontane di nell'oasi raccolta anche l'Ini Malta ;i — 23 foce alla quasi sempre a secco, che Bbocca nel Afose, pr< /. mi pire. in corso <li fondo VHydróbia accompagnata è identici a pifi separarsi; m dalla Melania i«- seguo che fossero frammischiati qod potrebbero le località i porto maggiore. del Gli esemplari delle due provenienze sono perfettamente entrambe I d'i beroulata, Miiller. 30. Melania tubercolata, Moller. Nerìta tuberculata, Melano tri es IO, tav. xxxi, Miiller, Ver. Hist., II, p. 191, n." Voy. dans fasciolata, Olivier, f. 7, l'enip. 378, (1774). ott., II, pag. (1804). Melania tuberculata, Brot., Mater. pour servir à l'ét. des Melan., pag. 51, (1802). Ne ho raccolti parecchi esemplari a Questa specie, che è chisce la fauna la prima può d'Italia, Malta insieme alla precedente. Melania di cui si arric- del genere dirsi quasi cosmopolita, imperocché si trova largamente diffusa in tutta l'Africa, in gran parte dell'Asia continentale ed insulare e l'Europa occidentale. A si estende anche in Malta essa è alcuni punti del- rappresentata da esemplari simiglianti in tutto a quelli dell'Africa settentrionale, fuorché nelle dimensioni che sono assai minori L' animale della Melania : ( ). tuberculata, che ho di osservar vivente, è vivace e rapido nei suoi avuto occasione movimenti; testa piccola e poco distinta dal resto del corpo , la sua presenta ante- una breve proboscide linguiforme alla estremità della apre la bocca. Ai lati della proboscide vedonsi due brevi riormente quale si conici che portano gli occhi alla base tentacoli loro. Il piede è una punta ottusa. 11 colore un verdastro scuro uniforme. Quando il mollusco conchiglia prende una posizione quasi orizzontale ed corto e terminato posteriormente da del corpo è cammina, la un poco obliqua, rispetto viene allora portato 37. all' 1 alla direzione dell animale, indietro ed un poco a l' opercolo sinistra. Alexia myosotis, Draparnaud. Auricula myosotis, Draparnaud, Tabi. Moli., pag. 53, (1801) Hist., tav. ni, L'ho f. e 16-17. raccolta sul lido di Marsa Scirocco, insieme a molte con- chiglie marine. 38. (*) Alexia Firmimi, Payraudeau. Gl'individui raccolti da ma non hanno raggiunto il me non superano i 6 millìmetri in lunghezza; loro totale accrescimento. - — 24 Auricula firmimi, Payraudeau, Moli, de Corse, pag. 105, tav. f. 9, 10, v, (1826). Osservata nella collezione della biblioteca di Malta. 39. Ancylus, sp. Ho veduto una conchiglia di questo genere conservata nella col- lezione sopraindicata. che certamente non stenza, Vi le si si trova sotto addice. Mi il nome di A. fluviutilis, limito qui a segnalarne l'esi- non avendo potuto esaminarla. 40. Physa, sp. Esiste nella suddetta collezione fontinalis, 41. ma tale determinazione Limnaea truncatula, una Physa sotto il nome mi sembra assai dubbiosa. di P. Miiller. Limneus truncatulum, Miiller, Verm. hist., II, pag. 130, (1774). Limneus minutus, Draparnaud, Tabi. Moli., p. 51, (1801). Limnaea truncatula, Moquin-Tandon, Moli, de France, II, pag. 473, tav. xxxiv, Fu f. trovata da 21-24, (1855). me in uua piccola sorgente che sgorga presso la grotta di Calipso, nell'isola di Gozzo. 42. Limnaea peregra, Miiller. Buccinum peregrum, Miiller, Yerm. Limnaea peregra, Moquin-Tandon, tav. xxxiv, Ho f. hist., n, pag. 130, (1774). Moli, de France, ri, p. 468, 13-16. veduto questa specie nella collezione della Biblioteca della Valletta. 43. Planorbis subangulatus, Philippi. Planorbis subangulatus tav. xxi, d' f. , Philippi, Moli. Siciliae, II, pag. 119, 6, (1844). Ne ho trovato qualche individuo presso la Valletta, una piccola sorgente. La medesima specie abbonda nelle acque in Liguria, in Sicilia ed anche sulle rive del Caspio. 44. Pisidium fontinale, Draparnaud. Cyclas fontinalis, (partim) Draparnaud, Tabi. Moli., pag. 105, (1801). Pisidium fontinale, Philippi, Moli. Esiste nel Museo Siciliae, della Biblioteca maltese. n, pag. 31, (1844). — SP EC1 late 7Y.t<a umbilicàtà supra . N ri) V E E - Zonites Mortilleti. 1. 21 mìi»ì, Tav. IL protnimula, inferno fig. L2. 8, convessa, regione umbilieari concava; fulvo-viridula, diaphana; anfractibw -ì convocete, regvlariter ere* scentibus, ultimo rotundato; omnibus, praeler etnbrionaUbus, elegtutfer striato-rugosis, sutura profunda separatisi apertura rolunda peristomale recto, , simpUci, avuto, marginibus distanlibus, cólumelari non reflexo. Conchiglia compressa sopra , alquanto elevata convessa, concava nella regione oinbelicare vamente solida, trasparente, diafana; ; inferiormente , sottile, ma comparati- d'un colore biondo verdastro, più chiaro e quasi bianco inferiormente, soprattutto verso l'ombelico. — Essa compone si di appena 4 profonda e crenulata; gli crescenti regolar- anfratti, mente, convessi; l'ultimo però è rotondato; li separa una sutura embrionali sono affatto lisci, gli altri guarniti di strie longitudinali assai profonde a guisa di rughe, che partendo dalla sutura rendono crenulata, la e vanno quindi grada- 1 tamente assottigliandosi fin dentro ali ombelico. Questo è prop zionalmente larghissimo, tantoché all' si scorgono >r- tutti gli anfratti fino apice della conchiglia. IT apertura è anfratto. — Il rotonda ed ampiamente escavata dal penultimo peristoma è semplice, retto ed acuto ; i margini ne sono assai distanti tra loro, e poco convergenti. Altezza. . . . nuli. 4. — Maggior diam. . . . inill. 6 Vi a 7. Raccolsi questa bella conchiglietta nel 1858 a Gerfalco le foglie secche di una l ( sotto ) siepe posta a levante, unitamente a molti esemplari di Zonites Leopoldianus. Qual si s' incontra nel voler bene determinare le specie piccole di questo genere di conchiglie, chiunque sia la difficoltà specialmente occupi più o meno di che malacologia terrestre, dovrà certo convenirne. Tali sono difatto le affinità loro, così poco recisi gran parte dei loro caratteri, tanta la variabilità delle loro dimensioni, e quindi dei più importanti di questi caratteri, come sarebbero quei bocca, dell'ombelico ec, col variare della loro abitazione (*) Villaggio della Provincia senese, a 775 metri sul livello della (-), del che Mediter- raneo. (*) Vedi il bellissimo lavoro del signor De Mortillet (Eludes sur d$ l'Italie septentrionale). /<.< Zonites — molto studio merosa richiede, moltissima pratica, si serie d'individui, specie ne — 26 non meno che una nu- che coi loro passaggi da una ad un'altra conducano a ben determinare luogo che spetta a quella il che imprendiamo ad esaminare. Avviene non di rado che riceviamo da fuori specie con nomi che ma a prima vista a noi sembri non dover loro appartenere, che sottoposte poi ad accuratissimo esame, ad esatti e scrupolosi confronti con medesima individui della siam specie d'altre località, costretti a convenire della loro identità. Quantunque pertanto che mi sembrassero io scorgessi nella mia conchiglia non appartenere ad alcuna conosciute, sia in natura, sia per le caratteri delle specie descrizioni e da le figure me con- sultatene, non è da meravigliarsi se tutte le difficoltà rammentate, non che lo scarso numero d' individui da me raccoltine, tra' quali non un solo che contenesse il suo animale, fecer sì ch'io non dessi alla mia conchiglia alcuna determinazione, e mi contentassi di rite- nerla col semplice distintivo di « N. Sp.? ». Sennonché, visitando or sono alcuni anni le mie collezioni, il signor De Mortillet, ebbe tosto a riconoscere nel mio Zonites una bella e distinta specie, consigliandomi di darla alla luce. H perchè, profittando ora finalmente di questo Bullettino, a seguire decisi il consiglio di persona questo genere sparse tanta luce: e blicandola, d' imporle il mi sì mi competente, e che su credei quindi in dovere, pub- nome. di lui V. Pecchioli. Helix Luganensis. 2. mut. — Schintz. Philippi-Mariae, j3 Fascia angusta pallida , Stabile Tav. II, fìg. 7. (*). longitudinaliter aeque bipartita. (Prosp. sistem. statist. dei Molluschi terrest. e fluv. viventi nel territorio di Nota È debito (') Stabile Lugano. — Del prof. G. Stabile, Milano 1859, pag. 27, 14). il tezza, ci quale , di gratitudine il ringraziare il gentilissimo signor professor G. con squisita compimutazione, acciò potessimo disegnarla oltre a moltissime indicazioni favoriteci ha inviato l'originale di questa dal vero, e studiarla con ogni agio. — Crediamo del più alto intonassi; magnifica mutazione. ragioni che ci persuadono fra sor Stabile specie, come — il recar qui dilunghiamo più <:i di collocarla, gruppo il dell' II. ungulata ed dell' 7/. disegno il oltre come q le Pece L'egregio profes- Lugcmensfoi poiché affini, <li 1 nell arrecale di questa intendiamo occuparci in depressa ad ombellargo e profondo, coli' apertura assai espansa. Neil' ultimo giro apposito studio. lico NTè — 27 La è Infasciata. La conchiglia è orbiculare due sottilissime fascia superiore è divisa in dell'altra. La linee seconda è un poco più fosco-pallide, parallele fra loro, delle quali la marcata , fascia inferiore poi è diluta, di color fosco, pochissimo apparente. Altezza mill. — 10. Diametro mill. 23. Raccolta a Lugano nel 1850 dal fratello del prof. Stabile, signor G. Filippo. Cassazione delle varietà dell' Helix nemoralis. Ricevemmo non ha molto, una — Linneo. memoria interessante del signor Jules Sauveur, pubblicata negli Annali della Società Malacologica del Belgio e concernente la classazione delle varietà dell' Helix ne- moralis ed hortensis, prendendo per base la differenza nelle fascie della conchiglia. tensis meriti per Non i è peranco ben risoluto suoi caratteri il affinità che incontrastabilmente si nemoralis debba , fatto però , e tutti gli studi dei non possiamo problema manifestano ritenersi qual varietà di mano, che non fu mai dato il titolo di specie, o Helix — È uu quest' ultima. Malacologhi italiani argomento le fra essa e la di rinvenirla in Italia. di questa far se VII. ìior- siwero per cel confer- In conseguenza speciale, e ci restringeremo a parlare della sola Helix nemoralis, perchè primieramente è specie sparsa in quasi tutta la nostra penisola, ed in secondo luogo lavoro del signor Sauveur ci spensarci dall' occuparcene con alquanta diffusione. non considera che (') le fascie della Moquin-Tandun dice che la eccezioni, in ragione diretta del gione inverso, allorché è dispari. il sembra di troppa importanza per diconchiglia 1 ( ). Ma il medesimo Qual valore resta in rarità delle varietà sembragli aumentare, salvo numero — delle fascie allorché è pari, ed in ra- Mollusque de France, Tomo II, pag. 164. — — 28 conseguenza alla differenza di colore sì tempo sì stesso uniforme e durevole, onde sforzarci è per ciò che, maggiore importanza, locale, la mutabile, direi, nella di rendere questa nostra rivista della un e darle inoltre carattere, per così dire, l. a divideremo in tre distinte parti cioè: varietà deìVHelix vario, ed al sì sua mutabilità? Egli nmwralis secondo le Classazione delle 2/ Enume- fascie della conchiglia, Valore della differenza di colorazione nella medesima, 3. a razione delle varietà sparse in Italia. I. Il mero ha cinque tipo dell' Helix nemoralis fascie e anomalie costituisce parte superiore prossima giri. La dell' ultimo giro sutura e alla terza occupa la 1 metà che dell' nu- Queste varietà. prima resta e di esse la , il di codeste Le due prime occupano ). ( mantiene si una o più preferenza di cinque fascie sono così collocate Allorché fascie. è superiore lo si deve alla divisione di visibile anche la sutura La quarta giri. la più sui precedenti ultimo giro lungo ed in parte rimane visibile sui precedenti la si , trova nella parte inferiore ed è o interrotta dalla intersezione del bordo La quinta destro, o entra nella apertura. poi è situata la più infe- riormente ed entra interamente nella apertura. Le fascie non mostrano così costanti, e sempre tutte, o si riuniscono fra loro, o luppo. In conseguenza tenendo conto può 3. a Loro numero; si spesso alcune, talvolta son finalmente di differente svi- stabilire una vera delle seguenti circostanze 2. a delle fascie; si mancano : : l. a e propria varietà Presenza o assenza Luogo naturale occupato conchiglia da ciascuna di esse, fatta astrazione dalle fascie sulla man- canti; 4. a Isolamento o accoppiamento di due o più fascie vicine; 5. a Sviluppo loro maggiore o minore; fra loro. — - Dopo avere 6. a Varia distanza di partenza e di osservazione onde riuscire a classare relativamente al calcolo ciascuno di questi caratteri, e lista dei le opinioni che essi hanno tenuto di medesime varietà. Il signor Molluschi del Belgio produsse una in- gegnosa tavola per spiegare di punto giunge infine ad occuparsi delle formule descrittive ed indicative delle Colbeau nella sua il le varietà di questa specie, passa ad osservare con assai erudizione, degli autori, delle fascie autore posto su tali termini, 1' le diverse varietà. Questa si compone molte piccole caselle distinte (A) e numerate, divise da cinque linee orizzontali, quale è il numero delle fa- scie della conchiglia (tipo), e sostituendo alla linea tinua dei punti interrotti , ( ) l. A. I. Colbeau, ( preferibile — Materiaux potir la alla linea con- meno A faune Malacologique de Belgique. I — marcata) o calcando maggiormente, la Linea o , presenza la saldatura. Sauveur addotta questo presenza o assenza tale molta Lenin medesima o hi per descrivere I loro la le f;i -eie. ) solo classazione al , 1 collo ~> ;i ) caso in nel non sia vero, cui disposizione a crede egli zero, qnesta Bcorg una lacuna, pone rimedio Lo sviluppo maggiore o minore delle più o men grande delle medesime, non sono sistema del Colbcau con <l*-l numeri (da Però, apponendosi dello studioso. nel si delle fascie utilissima per tavola, di ormai conosciuto ed adottato generalmente conservando quello (vale a dire di dimostrare con la riempiendo o Becondochè egli raol dimostrare spa/i fra l'ima e l'altra, gli senza di qualche fascia - 29 alla quale , accuratezza. fascie, la distanza e che essi forse caratteri importantissimi, in tale classazione, possono per conseguenza esser trascurati? E non perciò egli aggiunge un'altra tavola modellata sul sistema medesimo della prima, della servesi per quale scie nella o di e stabilire altrettanti distanze tavola esse sottovarietà varietà delle , è divisa , descritta. in quattro casi di ciascheduna in Colbeau: del signor 89 nella tavola già Sauveur fra sviluppo delle fa- contenuta varietà ovvero altrettante suddivisioni medesime raccolte numero in di Questa seconda tavola del signor parti. La prima, dimostra i diversi casi di sviluppo e distanza delle tre fascie superiori della conchi- medesimo per ultime due fascie, glia, la seconda, fa le altre due parti stabiliscono la distanza esistente fra la il ufficio le la terza e quarta fascia della conchiglia, ossia fra l'ultima delle tre su- periori, e la prima delle due inferiori. Tutte queste particolarità sono contrassegnate con opportune lettere o guenza volendo descrivere una varietà qualunque ralis è d'uopo in prima fascie (l. a tavola), indi il stabilire il numero — cifre. e la di In conse- Hdic nemo- posizione delle loro sviluppo (l. a e 2. a parte della 2. a tavola), finalmente la distanza fra la terza e la quarta fascia (3. a e 4. a parte della medesima), venendosene a descrivere così con la riunione delle cifre o lettere che corrispondono il complesso alle singole una formula può servire di indicazione a ciascuno che imprenda a studiarla. Conoscendo a pieno la importanza pratica di questo sistema, facciamo voti perchè il signor Sauveur diffonda la sua memoria il più possibile, onde sia a generale Consapevolezza, e sembraci non respettive parti delle due tavole, e componendosi così clie poter chiuder meglio questo nostro cenno che colle parole medesi- me, colle quali i signori Roffiaen e Timmermans terminarono il — loro rapporto presentato , 30 — Malacologica del Belgio alla Società circa questo stesso lavoro del quale or « « Nous croyons que ci , siamo occupati. ce travail fruit d' études approfondies, est jusqu'à ce jour ce qui a été présente de plus complete sm* cette « matière. Son mérite en avantages pratiques est incontestable et des pour « peuvent « toutes les sous-variétés, < que quelques principales, veulent cependant leur assigner une « place méthodique et pouvoir les designer sùrement résulter Una rassemblant conchyliologistes comme pour ceux conservant qui, n'en ». BIBLIOGRAFICA ITALIANA KIVISTA la les pubblicazione che vuole raggiungere lo scopo di preparare formazione di una Malacologìa: che desidera, oltre nuovi materiali , coordinare i già pubblicati non , il presentar solo non può cominciar meglio dal dare una rivista dei lavori già conosciuti, ma le fondamento, è ciò necessario se vuol incedere con passo sicuro. È questo il lato debole in cui versa Italiana Malacologìa. Molte valli, province l' odierna condizione della monti e pianure, sono state egregiamente percorse, e fino intere studiate e descritte da benemeriti scienziati: molti cataloghi e monografie sono state compilate egli è vero: ma quanti e quali sono i sori della intera raccolta di queste pubblicazioni? fortunati posses- Ed anco quando possiamo giungere a capo di raccogliere queste sparse membra, quali e quanti sistemi seguiti da ciascuna di esse? tende subito labirinto di il una fastidio, e dopo E intricata sinonimia? dal poterci preseutare quella unità* di classificazione, hanno dato non in- Quanto lontani siamo adunque in siffatti studi! Queste riflessioni, che sive, chi tutto la difficoltà di togliersi dal sì necessaria non sono poi nostre esclu- esistenza al presente periodico in primo luogo e secondariamente alla rivista bibliografica alla quale diamo ora principio. Se cultori il fine che ce la detta sembrerà buono e sano della Malacologìa, noi sarem compensati ad usura ai della fatica che ci costerà. Lugano (Svizzera italiana). Prospetto sistematico statistico dei molluschi terrestri e flu- — NBL TBBfcITOBIO VIATILI VIVENTI 31 DI — — LUGANO IV.iH.--iH Al:. (l.'ll (y. x Stabile ( ). Anzi tutto questo prospetto dà cenni importanti—imi ralla <"ngeografica, astronomica del territorio di Lugano, n»- dà l'estensione, l'altitudine sul livello del mare; in- descrive laghi, dizione i le valli , fiumi i , natura del suolo geologica e filologica la Non qual cosa poi estende a ciascuna specie in particolare. biamo le affermare che simile nello sistema incontra ; la titu- interam<nt'- nostre simpatie. Ciascuno è in grado di conoscere quale rela- zione della strettissima queste cognizioni esista fra e la , descrizione fauna di un dato paese, e per conseguenza anco della fauna Malacologica, e quanti importanti corollari se ne possano dedurre. Egli è perciò che nel mentre questo sistema in tutti i ci molto che almeno quelli avvenire tal particolare. specie che duole di non vedere riprodotto lavori che già conosciamo, desidereremmo si modellassero sul presente in L'autore compila in seguito il catalogo di molte trovano in gran maggioranza in estesa parte si Non descrive d'Italia. alcuna specie nuova, bensì alcune belle varietà e muta- zioni, e correda in ultimo il suo lavoro con molte diagnosi e note. L'autore che fu sempre molto studioso della parte anatomica dei molluschi tale ci difficile dà in quell' appendice relazioni assai interessanti in parte della Malacologìa. Questo prospetto è chiuso con una tavola comparativa, nella quale osservasi stente fra i il rapporto esi- Molluschi viventi nel Luganese e la natura della loro conchiglia, la natura mineralogica del terreno, e quella della loro dimora. In conseguenza questa pubblicazione, non voluminosa e modesta in ogni sua parte, racchiude può dirsi un vero signor Issel nel suo ciò che gioiello scientifico. Varietà Le acque termali dei bagni di pisa. — Il catalogo dei Molluschi terrestri e fluviatili della Provincia di Pisa, parlando delle acque termali dei Bagni di San Giuliano ove vive sua Bythinia Saviana {tliermalis L.), la qual cosa ripete il le la chiamò acque ferruginose, signor Martens nelle sua rivista al catalogo suddetto da noi pubblicata nel primo numero. Crediamo per l'amor 1 l ) Un volume in 8.° di 67 pagine. — Milano <8S9, — importante della verità, sia non si — rettificare tale notizia il dicendo come possano chiamare ferrugginose quelle acque nelle quali tanta minima parte ferro esiste in il 32 prodotto , evaporazione di parecchie centinaia di libbre dell' il che sarebbe d'uopo d'esaminare di acqua, per mettere in chiaro la presenza di tale principio. Ecco l'analisi chimica dell'acqua di Caldaccoli (acqua fredda) ove è poche centinaia fosso, domicilio della Bythinia, posto a fuor del villaggio di S. Giuliano 1000 parti in peso : contengono: di quest'acqua minerale Principj fissi 2182 0, 0331 0, 2222 0, 0358 0, 1173 0, 0091 0, 0375 Carbonato di Calce Carbonato di 0, Magnesia . Solfato di Calce Solfato di Magnesia Solfato di Soda Solfato di Potassa Cloruro di Magnesio Nitrati il di metri ....... . Silice, fluoruri e fosfati di ferro, di di calce ed allumina tracce manganese, ........ tracce 0, 6732 Quest' analisi chimica fu eseguita nel 1850 dal chiarissimo Prof. Raffaello Piria Le coli ( (*). specie di Molluschi fluviatili che vivono nel fosso di Caldac- Giuliano) sono: Bythinia thermalis. Linneo, Bythinia ten- S. Theodoxus (Neritina) taculata, Linneo, fluviatilis. L. var. thermalis. Moquin-Tandon. Queste specie rilevante si attaccate Quanto più ci trovano quasi sempre in quantità abbastanza alle piante e avanziamo verso sotto pietre le la sorgente ed del fosso, i ciottoli. la copia Nel mentrechè la Bythinia Theodoxus fluviatilis vivouo in altri fossi dei Bythinia thermalis è esclusiva di quella ristretta lo- degli esemplari cresce notevolmente. tentaculata, ed dintorni, la calità, (») il ed è forse più abbondante di tutte Toriu — Sui Bagni di Pisa — le altre. Pisa, Tipografia Nistri -1803, pag. 48. Dott. Cammillo Gentiluomo Redattore. liull.IYIalac.ll.A.l. ! Il ::; V; T^ 3. 10. <^fc> 12. Firenze 1. 3. 2,'Helix melitensis. Balla £ny e Helix v6rmici-ilata.Muller.Var. Suban^nlata.Issel. 4.6. Clausilia 7. .lai. Pemssac. mamolica. Gulia. Helix Luganensis.Sotiintz.mut.Philippi-Mariae. Stabile. 8.-12. Zonites Mortilleti.Pecchioli. Figli- LIBRI VENDIBILI PRESSO PISA - IN ARGEN VILLE. — FRATELLI NISTRI I L' Histoire Sotto Borgo. Naturello èclaircic dans sc8 partics principales de la Concbyliologie. 1 voi. in 4.° fig., — BONANNl'jVwZ. — une des Paris 1757, leg. in pelle <£ Museuin Kircherianum. Voi. 1, fog. fig. niae 1709 BROCCHE Cr. con Atl. di 16 tav. FICHTEL L. aere incisis 40 — Gualtieri, et Tabulis ex (con ritratto e esemplare intonso Jac. Th. Q — Index Testarum concbyliornm quae adscrvantur Museo N. psiae 2 Voi. 4.° Testacea aliaque minuta ex geueribus Argonauta ad naturain. delineata et descripta cani 24 tabuli^ rilegato » (col.) Vienn. 1803 GUALTIERI N. KLEIN , Milano 1811 — et Nautilus in — 18 subapennina con osservazioni geologiche sugli Apenuiiii e sul suolo adiacente gr. Ro» — Conchiologia fossile 15 — 1778, 1 LEEUWENHOEH methodico distributae exbibentur antiporta) Fior. 1742 f. magni f. ......,,.,,,..> Naturalis dispositio Ecbinodermatum. voi. in 4.° cum 34 tab 50 — Li» 10 — Arcana naturae detecta una cum contiA. nuatione arcanorum naturae detectorum. Delpliis Bata- — vorum 1097, 3 voi. in 8.° cani tab. ..,.,.,.» 12 PLANCIE8 — J. De Conchis minus — notis. Romae 1760, 1 voi. £ in 4.°, 19 tab BEUSS — Die fossilen polyparien des Wiener testiarbeckens. — A. Wien 1847, 1 voi. — BOZET M. BUMPHIUS. foglio con 11 tavole ....... — » 50 tav. leg. in pelle » — Lugduni stessa opera tradotta in latino. — Die A. kritisclien fig. » 1 voi. in 4.°. — — A. — — Wien 1793, 2 voi. in ... 8.° 5 » Testaceograpliiae ac Zoopliytographiae parvae et Tomus primns microscopicae, par. l. a , 2. a et 3. a 1789- Senis 1795, bellissimo esemplare rilegato » 20 Veranda einer vollstandigen Conchylienkentisg nach Linnes system. SOLDANI 15 Leipzig » if. 20 Batavorum 1857 SCREIBERS 14 Grnppen der Earopaisclien Clau- mit 11 lithographirten Tafeln silien Paris 8.° 1711, 1 voi. in fog. leg. in baz. clorato sul foglio con 60 SCHMIDT 15 — D'Amboinsche Eariteitkamer. — Amsterdam 1706, 1 voi. in fog. La m Tcaité ólementaire de Geologie avec atlas. 1837, 2 voi. in » 5 » 250 Saggio br-ittografìco ovvero osservazioni sopra le terre ed ammoniticlie della Toscana con appendice. • nautilitiche — WAD Siena 1780, 1 voi. in G-. — con 25 tav » Aegiptiaea Musei Borgiani Velitris. J. — Miueralogisches 3 voi. in S.°. (Ch. voti). » » 4 **;;.. — Wien 1817, » ; — Les pétrifications du Wm-temberg, ou les collectious les plus gart 1830 5 Land-Lexicon o der aufstellung nnd sentations-d'api'ès nature des dans 12 Veli» Bescreibung aller bister betannten Fossilien. ZIETEN — 1794, 1 voi. in 4.° tris ZAPPE 'Fotisilia 4.°, 10, répré- pétrifications cpii se tronvent complòtos, 2 voi. gr. in 4.°, Stout- ...» 150 50 BULLETTINO MALACOLOGICO ITALIANO Siamo sensibili alle molteplici strazioni di simpatie che i nostri Associati acciò za. periodico il — Però dimo- nostre forze le renda degno della cortese loro accoglien- si confessiamo che non siamo del tutto contenti del sortirà meno Y occasione è che speriamo che ogni nu- sodisfatti dell' non propizia, di ma imperfetto del precedente, giungere ad esser un di indiscreti, e riceviamo. Siano certi che siamo impegnati con tutte resultato delle nostre fatiche, mero congratulazioui d'ogni dove pregare i ci onde possiamo opera nostra. Poiché stanchiamo, a costo di sembrare Malacologhi Italiani di farci parte delle loro pubblicazioni, e destinare qualche loro lavoro per le nostre onde pagine, come pure ringraziamo marsi Italiano: loro che ci hanno all' mandare al di vero cuore, tutti fatto sperare la loro collaborazione. L'abbondanza por fine Bullettino possa assolutamente chia- il delle materie e soprattutto interessante lavoro del sig. Issel, numero venturo le il desiderio di ci ha fatto ri- ultime due parti della clas- sazione delle varietà dell' H. nemoralis. Malacologhi Italiani Saremo grati ai che conoscono qualche nuova varietà atti- nente a questa specie, se ce ne vorranno inviare la descrizione. fuggiremo Vari] errori il pi imo numero. renda alla La maggiore sicuri gli Associati, che ciò daremo^ un' errala limitata. nostra osservazione nel accuratezza nel comporre non corrige generale, si che formare presente, Nel sesto numero auguriamo riesca ben ripeterà. ci il BULLETTINO MALACOLOCICO -ITALIANO IL si pubblica in un foglio stampa eli di 16 pagine in 8.°, copertina ed una tavola in nero litografata, ogni scaduti. E con due mesi posto sotto la direzione onoraria dello Egregio Giuseppe Meneghini. signor Cav. Prof. — Si occupa di Molluschi viventi, terrestri e d'acqua dolce di Italia, ed .per iscopo di presentare nuovi materiali e coordinare conosciuti per l' edifìcio della ha già Malacologìa Italiana. ABBUONAMENTO CONDIZIONI DI Italia i ... £ 9 per un anno franco a domicilio Estero. . . (pagamento » 10 anticipato). Dirigersi con lettera affrancata al Redattore del Bidlettino Malacologico Italiano — Pisa, Via S. Francesco n.° 23, (nuova numerazione). Unico deposito presso il sig. Ermanno Loescher, Torino. AVVISO Il Frontespizio promesso consegnato col materie. sesto col nostro programma sarà numero, unitamente all'indice delle BULLETTINO MALACOLOGICO IT ALI ANO MOLLUSCHI TERRESTRI E D'ACQUA DOLCE Anno L — 1868 Numer o Terzo Maggio — Giugno PISA TIPOGRAFIA DEI FF. Premiati alt Esposizione 1868 d'i NISTRI Parigi, IS67 SOMMARIO DEL NUMERO TERZO Pupa Mortilleti. — Martens — Studi sinonimici. Esistenza dello Zonites Leopoldianus nell'Italia settentrionale. Clausilia Lucensis. — Genti., e Clausilia Cqmensis. — Shutl. Specie nuove: 1. — Villa. — Studer Anconae. — Genti. Clausilia Isséli. 2. Helix cingulata. mut. 3. Helix Gróbanzi. — Prauenfeld. — Parreyss. — (Continuazione). Osservazioni sulla Clausilia Mofellana. Rivista Bibliografica Italiana. OPERE DI MALACOLOGIA VENDIBILI AL NOSTRO UFFICIO A. Issel. Molluschi della Provincia di Pisa — 3, — » 2, 50 » — 80 Delle conchiglie raccolte nelle breccie e nelle caverne ossifere della — £ Liguria occidentale Dei Molluschi terrestri e d' — Con una tavola. acqua dolce raccolti . nell'ar- cipelago di Malta Dirigersi al nostro ufficio con lettera affrancata o biglietti di banca in lettera assicurata. e con vaglia, BULLETTINO MALACOLOGICO ITALIANO MOLLUSCHI TERRESTRI E D'ACQUA DOLCE Maggio-Giugno Anno N I. Papa Mortilleti. — 3 Martens. Studi Sinonimici. Il signor di Mortillet trovava presso Saorgio, sulle roccie, questa bella specie di ricorda il signor di Pupa Mortillet denominava cinereus (1851); più tardi nome il di cinereus Bulimus Bulimus o di ( , secondo altri molto affine Bulimus Jeannotii, Terver, la ), Algeria che ; il sua nuova specie Bulimus signor Bourguignat, considerando che il era già preoccupato per cinereus, Lovell Reeve, sostituì al di Mortillet, quello di autori d' una specie esotica, nome imposto psarólmus. Più tardi (1860) il dal signor signor Ed. Martens, nella seconda edizione degli Elicei di Albers, fece passare Bulimus alle Pupa, e siccome già esiste una Pupa cinerea, cambiò egli pure il nome di cinereus in Mortilleti. Nel 1864 io dedicava all'ottimo amico signor di Mortillet, una bella forma di Pupa (del gruppo delle Torquille) affine alla Pupa la specie in discorso dai variabilis Drapar., trovata in Piemonte. Il chiarissimo Professore la bontà di fare sul mio lavoro Piemont 1864) nel 1.° volume di vedi più avanti ) propone il nome di Martens, nel rendiconto che ebbe (Mollusques terrestres vivants Gùnther Pupa ( The Record Btdbilei, logando, ecco ec. , clu Martens. in sostituzione di Mortilleti, Stabile. Riepi- come si può dunque ricostruire la sinonimia delle due specie in discorso, per evitare ogni confusione: 1. Pupa psarolena Bulimus cinereus (') Non Bulimus Decémbre -1848. x ( ), (^oo's-tacheté, e /xtva-enveloppe ec.) Mortillet. Coq. fluv. et terr. de Nice, in cinereus Lovell Reeve, Concupì. Iconogr. di Bolivia T. lvi, — - 34 Bull. Soc. d'hist. nat. de Savoie, Settembre 1851 (per errore tipo- grafico senza dubbio, è scritto cinerens). Bulimus Dumont cinereus, et Mortillet. Descr. somm. des esp. nouv. in Prospectus de l'Histoir. mollusq. terrestr. etc, du Léman. Marzo 1852. Bulimus cinereus. Petit de la Saussaie. Compte rendu du Cat. des coq. terr. et fluv. de Nice, par Mortillet. in Journal de Conch. Juin 1852. Bulimus cinereus. Rossmassler. Iconogr. 17 et 18 Hest. p. 102, 929, Decembre 1858. Bulimus psarolenus. Bourguignat. Aménités Malac. Tome II in Revue et Magasin de Zoologie, par Guérin Méneville, num. 1 et 2, fig. 1859. Pupa Ed. Martens. Die Heliceen Mortilleti. et von J. Christ. Al- bera Zweite Angabe, 1860, pag. 287. — Abita. rocce Sulle presso Saorgio, dalla parte di Nizza (Francia). Pupa 2. Pupa Mortilleti. Mortilleti. Stabile, Mollusq. terr. viv. pag. 96, PI. II, fig. (Non Pupa 4. Mortilleti. du Piémont. 1864, Martens 1860, loco citato). Pupa Stabilei. Ed. Martens, in Giinther Albert. The Record of Zoological Literature (1864) First Val. 1865. London. Mollusca pag. 243. (Per errore tipografico è stampato Stabili). Abita. — Vedi il mio libro citato. M. Piemonte. Stabile. Esistenza dello Zonites Leopoldianus nell'Italia Settentrionale. Egregio Signore: E. de Martens nell'articolo inserito alla pag. redatto, asserisce che fauna alla 1 I ) (*) tradotto nel nostro idioma ed 11 del Bullettino Malacologico Italiano da Lei il Zonites Leopoldianus (olivetorum) dell'Italia settentrionale, cioè della Arturo Issel. Lombardia Dei Molluschi raccolti nella Provincia di Pisa. manca Ve- e del — Erronea è neto. - 35 tale asserzione, poiché quel una ventina (ranni or sono, hiiil.o Veneto, come mi accingo a provarle. trato, Lo Spinelli lo trovò, sebbene rum, sul mollusco renne • rii Lombardo che < 1 1 I monte nel MaAAaUmp. della presso Brescia, e l'enumerò nel suo e Catalogo dei Molluschi terrestri e fluviali della, provincia, bresciana il nome Brescia 1851, alla .- Frequente invece ^o incontrarono presso Verona ed il p. 9, Botto di Helìx Leqpoldicma Charpentier. Martinati, come appare stri e fluviatili delle dal loro « provincie Venete indicato, alla pag. 50, col nome De B il Catalogo dei Molluschi terre- Verona 1855, » in cui viene di Ilélix olivetorum Gmelin. Io pure lo raccolsi nelle dette località, e nelle « Notizie malacostatiche sul Trentino « Pavia babilità, clie territori di Brescia e di per breve 1851 e 1852, Verona, accennava sia ascesa, insieme alla pro- ad altre specie, 1 Adige. Di Mantova, probabilmollusco in questione anco a tratto nelle valli trentine più, rinvenni p. 84, V H. olivetorum, Gmel. var. Leopóldiana Charp., dai il delle Sarche e dell mente trasportatovi giù dalle limitrofe terre bresciane e veronesi, si come indicava alla pag. 13 dell' « Essai d'une distribution orogéographique cles Mollusques terrestres dans la Lombardie ». Torino 1857, e segnava nella prima delle annesse carte oro-geografiche. Vi faceva pure osservare, che gli esemplari lombardi non sono maggiori Finalmente, nites de di quelli del il l'Italie mentre conferma e De vero Zonites olivetorum di Francia. Mortillet, nella septentrionale » , Memoria : « Milano 1862, Etude sur alle les Zo- pag. 3 e 4, l'esistenza del Zonites Leopoldianus presso Brescia Verona, dichiara potersi ritenere accidentale la sua presenza sopra una sì piccola estensione lungo le Alpi, e doversi considerare l' Apennino qual vera sua patria, come lo prova lo sviluppo che vi prende, mentre nel Lombardo- Veneto, come si disse, non giunge a grandi dimensioni. Credo che la presente rettificazione al citato articolo del De Mar- massime gli stra- tens possa interessare nieri, e i lettori del suo periodico, quindi a Lei la invio, perchè, ove ne convenga, la pubblichi nel medesimo. Colgo quest' incontro per segnarmi, con distinta stima Suo DevotissìmQ Strobel, Parma, Maggio 1868. — - 36 — — (JLAUSILIA LUCENSIS. e Clausilia Comensis. — Milli. Sktittlewortli. Pubblicata nel primo numero di questo Bullettino (pag. 6) sis, la mia Clausilia Lucenalcuno fecemi giustamente osservare come fra questa e la descrizione e la figura (Tav. I, fig. 1-3) della Clausilia Comensis Shùttl. esistano affinità. Se la presente pubbli- cazione ha per iscopo principale di tentare l' il riconducimento del- non esiste, tradirebbe sé stessa non cominciasse dal correggere e ordine ove questo Malacologhi, se e la fiducia dei svelare i propri errori e le proprie inesattezze. Osservando adunque con scrupolosa assiduità le due specie in discorso, vi riconobbi è vero alcuni caratteri che le ravvicinano, ma non potei disconoscere, esistere nondimeno tali e tante differenze, da non dovermi sempre più sentire inclinato a ritenerle come distinte. Ed infatti Per avere 1.° : il la Clausilia Lucensis, differisce dalla Comensis: peristoma costantemente più piccolo e meno re- ed incrassato. flesso Ha 2.° la lamella inferiore biforcata assai più fortemente di quello che nella Comensis. sempre man- 3.° Possiede di più tre piccole pieghe interlamellari, canti nell'altra. Ho avuto luogo di osservarne diversi esemplari, né mai mi avvenne il caso di trovarne uno che mancasse di tali pieghe, benché non sempre nel numero istesso. 4.° La plica palatale media è più lunga nella Clausilia Lucensis di quello che nell'altra. Ove invece . esiste senza dubbio l'errore, ch'io desidero vivamente venga riconosciuto, è l'aver posto la mia Clausilia nella sezione Charpentieria Stabile, od averla dichiarata per lo meno affine alle specie della medesima. Di questo errore mi tolse lo stesso signor Prof. Stabile con gentilezza pari a dottrina. Lasciando per dimo- forma sinuata del Clausilium nel margine esterno, che l'allontana da quella sezione, la mia Clausilia non è affine alla strata la sezione Charpentieria suddetta, nétta (*) che per la mancanza della Lu- (*). È per maggior chiarezza che riproduco la definizione della sezione Char* pentieria. Coquille lisse, ou presque lisse ; d'un cornè uniforme , pale ; a suture non — Ad onta di ciò, ripeto, i 37 — fra le caratteri differenziali duo ipeoie, mi sembrano siano di importanza due Clausilic come specie distinte. ch'io ho sopra accennate, vole a riconoscere le I GtarriLuoMO. SPECIE NUOVE 1. Clausilia leseli. Testa subrimata , — Villa, Tav. Ili, fig. angustula, confertim striolata. lucida, sericea ; 1-4 ('). spira attenuata, anfractibus 11-14 fusco-ferrugineis, sepae striis albicantibus dcpictis, subplanulatis, parum convexiusculis, crenulatis, ultimo basi crisialo; apertura pyplica palatali supra ri formi ovato-elongata ; peristomate continuo, albido , lunellam parva, lunella conspicua, parum arcuata. poco ventricosa, elegantemente striolata Conchiglia filiforme, lucida, sericina; anfratti nel numero di 11 a 14, quasi piani, poco convessi, crenulati, di color ferruginoso oscuro, spesso ornati di fascette biancheggianti silia Villae di Megerle come ; nella Clausilia superflua e nella Clau- ultimo anfratto carenato alla base tura piriforme allungata, : aper- peristoma continuo, bianchiccio, plica palatale poco distinta, lunella bene pronunciata, poco arcuata. Larghezza 11-14 mill. — Apertura 3, long. 2, larg. Clausilia crenulata, Risso (non Ziegler, nec Rossmàssler et Pfeiffer) Risso Hist. nat. des principales productions de l'Europe meri- dionale et particulierment des celles des environs de Nice et des alpes maritimes. Tom. IV 1826, pag. Clausilia crenulata (Bourguignat, mique sur 86, n.° 195. non Ziegler. Etudes synoni- mollusques des Alpes maritimes, Oct. 1861, pag. 38). Clausilia plicatula var. (Doria in schedis, non Drapar.) les ou avec quelques rares papilles et peu apparentes. Clausilium non échancré. Lunelle nulle. Plis palataux ordinairement au nombre de 2, doni l'inférieur très court. Lamelle spirale désunie c'esl a dire ne suivant pas la mème direction de la lamelle superieur mais aboutissant entre celle-ci et la suture. (Stabile: Mollusqueg terrestre^ vivants du Piemont, pag. 80 .). (') L'esemplare di questa specie, servito di originale al disegno, è depositato nelle Collezioni Malacologiche del R. Museo di Pisa, papillifere, , , — 38 — Clausilia rugosa, Drap, niutatio elongata (Strobel in litteris, et Stabile). Va circolaudo tutt'ora tra conchiologisti, e trovasi in diverse i collezioni questa specie, ora col nome di plicatula var., di rugosa, Ai perversa, di crenulata, Risso (non Ziegler. Bourguignat nella sua Opera; « sques è ec. » Pfeiff. abbia deciso in favore di quest'ultimo nome, pure non ancora accettato nelle collezioni. Già da alcuni anni ritenendola nuova, noi il Beck) e sebbene Efcude synonimiquG sur les mollu- nome di Clausilia Isseli, e con tal nome nome l' abbiamo proposto le abbiamo comunicata a di crenulata adottato da molti Malacologi ed a varii Musei. Il Bourguignat non può convenirle per essere già una Clausilia della Dalmazia col nome di crenulata impostole da Ziegler e descritta da fase. IV, 1836, pag. 21 et 273), ed (Monograph. Helicorum vivent. Voi. II, 1848, pag. 459 et 155) ed ormai adottata in tutte le collezioni. Bourguignat nella sua Opera sopracitata: « Etudes synonimiques ec. » per togliere l'inconveniente dei due nomi eguali propone di ritenere quello Rossmàssler (Iconographie anche da Pfeiffer di crenulata per la specie del Risso, Ziegler, alla quale specie egli nophila, ma un tal e Rossm. si e Pfeiff. il cambiare nome l'altro di Clausilia dello tam- cambiamento arrecherebbe troppo sconcerto confusione ora che è tanto divulgato non di imporrebbe D'altronde il nome di e quello di crenulata, Ziegl. Clausilia crenulata, Risso, sa di certo se sia più anziano di quello di crenulata, Ziegler, mentre i due naturalisti erano contemporanei, e la specie di Ziegler prima ancora di essere descritta da Rossmàssler e da Pfeiffer era stata per tanti anni specie tradizionale, mentre l'altra del Risso non era conosciuta ed era caduta in dimenticanza, citata nel Catalogo di Clausilia del Parreyss: « Gattung Clausilia » né fra i non essendo neppure Arten Verzeieniss dei* Molluschi terrestri della Francia con- tinentale del Drouet, uè fra quelli della Francia continentale ed in- sulare del Grateloup, e neppure nell'Elenco delle specie italiane di Carlo Porro : « Conchyliarum terrestrium fmviatilimnque Italia Ca- talogus » nel quale trovasi invece la crenulata di Ziegler compren- dendo quell'elenco anche non conoscesse l'Opera le specie dalmate. Né si può zata nella Serie III Geografica delle sue: « Note per malacologica » al n.° dire che Porro del Risso, perchè egli l'ha citata ed analiz- 141, colonna 80 e 81, una Bibliografìa ma non di essa nel redigere l'elenco delle specie d'Italia, tenne calcolo avendo già strato la difficoltà di far buon uso di quel lavoro. io mo- — L'Opera non del Risso 30 — è stata valutata dai più la consulta, massime dopo l.i Malacologi Bcrapoloea analisi e fattane dal Bourguignat dove con molta saggezza rilevò hi malta 'l<u H che vi si contengono in fatto di scienza. D'altra part».- il f aveva troppa facilità errori ad assegnare diversi nomi anche ad una me- desima specie secondo le diverse fasi del suo sviluppo secondo e le comprendeva sotto lo stesso nome due Non perciò vogliamo condannare all'oblio differenti località, e talvolta specie affini ma diverse. l'autore che era appassionato cultore delle scienze naturali, e nostro amico che noi conoscevamo personalmente, come ci era amicissimo anche lo Ziegler di Vienna, col quale eravamo in stretta corrispondenza fino dal 1856. La legge adottata da molti autori di ritenere di due nomi di una specie quello più anziano, qui scegliere fra i non è applicabile. Non tratta di si due nomi della stessa specie quello che ha gio dell'anzianità, ma di ritenere fra il conosciuto, e più generalmente adottato, ora appunto è conservare quello di Ziegler tanto divulgato. mente sarebbe uno sconcio anche la applicazione del può avere i e privile- due nomi eguali quello più H il caso di procedere diversa- cagionerebbe della confusione. Però nome più anziano per una stessa specie suoi inconvenienti; se per esempio si viene a cono- un nome più antico, dopo che altro più moderno è abstanza generalizzato, ognun vede che troppo diffìcile è una tale scenza di innovazione. Se questa poi succede due o tre volte per specie, è un rendere Paludina tcntaculata nelle collezioni il la scienza di la più ardua e più meschina. medesima Il nome di Linneo comincia ora a gran stento a prender posto del nome di Paludina impura divulgato da Draparnaud e di quello di Paludina jacuìator del Miiller. Eppure 40 anni addietro nei primordi dei nostri studi malacologici era già indicata col nome di Paludina tentaculata in tutte le nostre collezioncelle di Conchiglie lombarde allestite da noi che circolavano per mezzo del nostro amico e collega De-Cristofori e del signor Gaetano Senoner (padre del nostro condiscepolo Adolfo). Anche il nome di Pomatias septemspiralis Rozouniowsky, ora si , , vuole sostituito a quello di Pomatias maculatus, Drap. Contuttociò il Cyclostoma elegans, Drap, persiste a conservare derno, mentre dovrebbe ravvisarsi in esso Dopo le menticare il Turbo il suo suddette considerazioni, riteniamo ingiusto il nome dato nome mo- rr/lr.rus, il Linneo. volere di- dallo Ziegler alla specie dalmatica e sanzio- nata da varii Cataloghi e dalle classiche opere di Rossmassler. — — 40 quindi non possiamo accettare Pfeiffer, il nome di tamnophila pro- posto dal nostro buon amico Bourguignat. Proponiamo invece cambiamento di nome alla specie del Risso, la quale il compare come nuova, e non troviamo adottata da alcuno ad eccezione di Adolfo Die Kritischen Gruppen der Europaischen Clausilien » che pag. 45 la nota come varietà della rugosa, Drap., e ne dà le Schmidt, alla « figure) così pure è citata dal L. Pfr nel Voi. II, pag. 484, n.° 209). Del resto pare che fosse ignota anche al celeberrimo naturalista inglese Leach. quando reduce da Malta soggiornava in Genova, allorché abbiamo incontrata la di Lui conoscenza personale ed , amicizia. Una specie che abbia molta affinità colla nostra Clausilia Isseli sarebbe la Clausilia rugosa corrisponde alla Drap. Lamk terr. et fluv. già di ma » dichiara propria del lito- specie noi della quale Pfeiffer, la quale Enumeration de Mollusques « de la France continentale e Carlo bensì la Clausilia rugosa di Férussac che Drouet e rale meridionale plari tipici non dubia Drap., abbiamo avuto esem- anche da Portogallo per gentilezza del signor Professore Alien, Direttore del Museo La di Oporto. differenza colla Clausilia rugosa, Drap, sarebbe la cresta o corona più pronunciata, le strie più marcate massime verso la sutura, e l'ultimo giro di spira più crenulato, le pieghe palatali assai piccole, e la lunella poco arcuata, meno l'apertura più allungata e Ricevemmo questa silia plicatula var. pure da altri stessi nelle con crassa. specie dal signor Marchese Doria come Clau- proveniente da Roccabruna a Voltri. differenti medesime località, amico Arturo tità dal nostro ma ne ricevemmo in maggiore quan- Issel di Genova, al quale l'abbiamo Fratelli Villa. dedicata. — — Helix Cingulata. 2. La ebbimo nomi, e l'abbiamo trovata anche noi mut. Anconae. Stader. Mihi, Tav. Ili fìg. 9-11 (*). Testa minor, fusco trifascìata. Supra planulata, inferne valdo convexa. Umbilko expanso, apertura subrotunda. Anfraclus S planulati. Conchiglia più piccola del tipo. Nella parte superiore è piana, ma nel centro di essa solo (*) L'esemplare di i due primi anfratti questa specie servito nelle Collezioni Malacologiche del R. si sollevano al- di originale al disegno, è depositato Museo di Pisa, — 41 — quanto, inferiormente invece presenta ima convessità cata, un' ombelico profondo, ampio, quale Del L'apertura senza, fatica tutte le spire della conchiglia. tonda, margini avvicinati, i la fauce assai marpoimo contare si fosca, il è 'piasi ro- peristoma albo e un poco meno del tipo. La conchiglia è ^rifasciata in color oscuro. La prima fascia occupa la parte superiore della conchiglia ed è diluta la seconda di un fosco tendente al nero, marcata, decisa, reflesso : scopresi solo nell'ultimo giro. prima, e si La terza del colore istesso che la sparge in tutta la parte inferiore. Questa conchiglia essendo piana superiormente e molto convessa al di sotto, presenta una sorta di carena, ottusa, disegnata quasi dalla fascia mediana. Questa graziosissima conchiglia pervennemi per le mani del genti- Professor Cesare d'Ancona, al quale mi credo in lissimo signor dovere di dedicarla. Egli la raccolse sulla vetta dell' Alvernia in Casentino (Toscana), unitamente ad una Vitrina, giudicata nuova, e della quale son lieto potere annunziare essermene stata promessa descrizione e figura. Veramente, studiando con accuratezza V Helix e trovandovi nella forma alcuni caratteri cupiamo un momento indeciso, se cinguìata, Studer. stantemente si Ed della qua! ci ocspiccati, fui per denominarla una mutazione infatti la carena, ottusa è vero, dell' ma lidie che co- trova nella conchiglia, e quella depressione decisa prima è conseguenza, mi una mutazione dell' H. Presili della sua parte superiore, della quale la faceano inclinare a ritenerla quale Schmidt. rotonda Ma un dell' più attento esame facendomi osservare la forma apertura, la disposizione delle macchie nebulose e di- Iute, l'apertura evasa e profonda dell'ombelico, dovetti persuadermi essere affine alla vera Helix cinguìata, la quale non sarebbe per prima volta trovata in Toscana, possedendone io pure autentici esemplari delle Alpi Apuane, benché non della forma istessa di quella che ora presento, e molto più prossima a quella sì svilup- la pata e diffusa nell' Italia settentrionale potere asserire che la le moltiplici si mutazioni forma dell' della ; nel mentrechè sembrami mutazione ora descritta, è fra Helix cinguìata, quella che dal tipo più allontana e distacca. Gentiluomo. — 3. — 42 Helix (Campylaea) Gobanzi. Tav. Ili, fig. — Frauenfeld. 12-14. Negli Atti dell'I. R. Società Zoologico-botanica di Vienna (*), comparve la descrizione di questa nuova Helix del Tirolo meridionale. Essendo a noi estranee del tutto le ragioni politiche, consideriamo questa regione, come appartenente all'Italia, sotto l'aspetto geografico e zoologico. È nostro dovere adunque il farne cenno: perlochè ne trascriviamo la descrizione stessa del signor Frauenfeld. « Il mi ha signor Gobanz in Gratz inviato vari esemplari di una conchiglia raccolta in Val Vertino da suo fratello Guardaboschi nel Tirolo meridionale. Essa è molto affine alla multiforme ma cingulata Studer, senza di coste rilevate che non una nuova specie. Campylaea pure così notevolmente distinta per le si può negare la pre- diritto a costituire il Queste coste sono molto più forti e robuste di quello che nella Helix Ziegler, Schm, sola specie gruppo di questo che presenti una consimile scultura. Quantunque anche nella Helix cingulata , Studer , e specialmente nella sua faccia superiore si non conosco alcuna trovi un' ottusa striatura, pure io varietà di questa specie variabilissima, nella quale sia neppure approssima- La tivamente indicata una tale modificazione della scultura. chiglia presenta pure una seconda particolarità nei piani con- inter- posti alle coste, la cui superfìcie apparisce sagrinata in causa di rughe, visibili sol colla lente, individuo della ciò Helix cingulata. che non avviene mai in alcun Essa ne consegue un aspetto opaco, mentre V Helix cingulata ha come una lucentezza grassa. Lascio indeciso quanto possano aver contribuito anormali condizioni di accrescimenti nel produrre così notevoli semplice trasformazione della Helix cingulata mento ( che differenze per il solo alleva- può decidere se locali o concernenti indivigenerazione), le quali non pertanto avrebbero dovuto sul luogo stesso dualmente la agire generalmente su tutti gli individui, giacché tutti gli esemplari inviatimi concordano perfettamente in essa scultura, e sono appunto come così lontani dal presentare un passaggio fra le varietà della specie di Studer è lungi dal presentarsene alcuna alV Helix cingulata, che mostri un passaggio a questa forma costata. quindi a descriverla come nuova, col T ( ) Atti del' I. nome mi risolvo del suo scopritore. R. Società Zoologico-botanica in Vienna. Misceli. Zoolog. per G. R. v. Frauenfeld. Io Anno 1867, Voi. XVII, — — 43 wUi, tutura uniformimi 8u tutta la impresta, oliatura inferiormente curvata, rotonda, margini primi giri embrionali, cotte sottili, fortemente tporgentl, conchiglia, eccetto sufficientemente equidistanti, le i/wiii penetrano profondamente lieo; le roste IÌ8CÌ0, gli spazi interposti minutamente rugoti onde la xujierfiie ne Conchiglia mediocremente depretta, giri •">'/,. i apparisce tagrinata. Le coste bianche, rimanente delia conchiglia bruno-cornea i <H una fateia spirale bruno tura bruna. L'animale e interamente grigio nero, mentre nella Belix dngulata esso è più osi uro anteriormente, e verso la estremità posteriore diviene pallido; nel atro esterno castro il appena uno traccia ». Anco nuova Giornale tedesco di Malacologia il e bella Hclix, e l ( ) si ne pubblica una diagnosi occupa del signor Dottor L. Pfeiffer. Noi crediamo opportuno T. mediocriler il riportarla. depressa, solida, utrinque conferte umbilicata , questa di suo Redattore et arcuatim elevato-costata, albida, fasciis nonniillis fuèciis, ini erdum obsoleti», notata, costis, albis; spira breviler conoideo-convexa, vertice nigricanti-corneo; anfract., circa 3 lunato sub inula ris, labiatùm, acutum, marginibut approximalis cimice discendens, basi via) convexior; apertura }>crobb<[ua intus cornea; peristoma tenuiler „ sutura profonda; convexiusculi, ullimus depressus. peripheria obsolete angulalus, , non junctis, supero expanso, basali reficxo, versus insertionem dilatato patente. Diam. maj. 21, 25 Il V», min. 18, 21 signor Pfeiffer riconosce egli pure ma specie coli 1 Mix cingulata di Studer, 1 lento dei giri della spira, e per le 1/2, alt. 10, 11 mill. la somiglianza di questa « per l'accrescimento più sue coste, rammenta assai bene V Helix Ziegleri, Schmidt », dalla quale però riconosce distinguersi per la spira più prominente, ombelico più stretto, apertura più larga e rotonda e finalmente per essere fornita di coste egualmente dai due e marcate lati, le quali di quello che nella rilevate coste sono ben più prominenti parte superiore della stessa Hclix Ziegleri. Un'altra conchiglia che per le sue coste rassomiglia alYILlu Y Helix strigata di Mùller, la quale anzi ci sembra avvicinarsi alla prima per questa ragione, più che non lo sia la Hclix Gobansi è Ziegleri Scimi. — Ed infatti nel le coste rilevate sol nella possiede in egual le e in ambo i lati, e ben più marcate la e rilevate, quali partendosi dalla superficie superiore oltrepassano la carena terminano perdendosi nell'ombelico, riscontra le modo mentre che quest'ultima specie ha sua parte superiore, la Helix strigata ha più (*) neW Helix Gobanm; fitte e non la qual cosa precisamente tortuose. Del rimanente le specie Malakologishe Blàtter, Voi. si la quale però, a differenza delle altre, 15, Anno 1868. pap. 59, rimangono — 44 — benissimo distinte fra loro, e stimeremmo superflua ogni parola per come pure riconosciamo ed accettiamo per specie nuova dimostrarlo, la Hélix Gobanzi, la quale da non muovere intórno a ci si rivela ciò con caratteri sì determinati dubbio veruno. Osservazioni sulla Tav. Il — Parreyss. Clausilia Mofellana. Ili, fig. 5-8. signor Pfeiffer nel suo egregio Giornale tedesco di Malaco- logia parla di questa Clausilia del Napolitano, avuta dal signor Parreyss di Vienna, dal quale la ricevetti io stesso, or non è molto. Riguardo la medesima ei dice adunque, come il signor A. Schmidt non abbia ancor proferita specie, come sulle relazioni la sua opinione sì sulla validità della esistenti fra essa e la Clausilia solida, Drap. Sarebbe invero stolta presunzione che se il valente Malaco- logo Schmidt è stato in forse sul pronunziarsi su tale questione, io dovessi nemmeno tentare di esporre la opinione mia propria; e perciò ne rilascio la conclusione ai lettori, limitandomi a far cenno dei caratteri sì di analogia che differenziali, che sembrami dovere scorgere nelle medesime. Caratteri differenziali? E ve ne ha forse fra esse tali che possano essere tenuti a calcolo? La conchiglia è composta in ambedue di 11 giri, la sommità mamellonata, la superficie obliquamente striata. Rare papille ornano un poco più rigonfi. sembrami, eguale. quasi rotondo. La Il ambo le specie, un poco più impressa le suture in Clausilia Mofellana ha la sutura Osservando l'apertura, essa ci si forse la e i giri manifesta, peristoma è continuo, albo, crasso, reflesso, lamella superiore quasi diritta; pieghi interla- mancano pure i palatali, la lunella marcatissima, La Clausilia Mofellana è un poco più grande e rigonfia, ha le strie un poco più marcate. Più marcate eziandio sono le papille, un cotal poco più oblunga 1' apertura e più incrassato il peristoma. La piega columellare che nella Clausilia solida mellari mancano, un poco ricurva. è poco apparente, è invece in quest'altra molto più marcata. In- somma sembrerebbe avere Ma più sviluppati però. specie sono causa ponno avere direi i le - 45 caratteri vitale, di tante cambiamenti modificazioni e in sol uhi. e modo da averne me che devesi suo sviluppo? Ripeto, non è a il mando la risposta, ch'io che pei tante locali Draparnaud influito sulle specie di alcun poco spinto medesimi della Clausilia condizioni di tutto cuore a quelli fra miei lettori i che vorranno darsi la pena di prendere in considerazione la mia domanda. Gentiluomo. RIVISTA BIBLIOGRAFICA ITALIANA [Continuazione Vedi N.° 2, pag. 30 Piemonte. (Italia settentrionale). Sui Molluschi viventi del lembo — del Prof. Toce alla Trebbia « . Una fauna dei orientale del P. Strobel Piemonte dalla 1 ( ). Molluschi viventi del Piemonte sarebbe di interesse; perchè essendo questo posto tra la Francia ed sommo Lom- il bardo-Veneto, essa dovrebbe presentarsi l'anello di congiunzione tra la fauna occidentale dell'Europa e quella del mezzodì della sua parte centrale ». Ci sembra non poter meglio inaugurare questa Rivista sulle opere di Malacologia che illustrano questa regione del Nord d'Italia che riproducendo appunto queste poche parole, poste in fronte di questo lavoro, e che racchiudono una sì grande Lo verità. studio comparativo delle faune non può essere infatti tradotto bene in realtà, senza compilare anzi tutto dei cataloghi locali, dei lavori insomma che occupandosi strenuamente dello studio di limitate regioni, possano elevare alla conoscenza dei dotti, dei fatti che possono esser più considerati fronto racchiudono il germe isolati, delle più importanti e guenze della scienza Malacologica. che è che il tema ponemmo E non tuttavolta che posti a con- lo vitali conse- Strobel appunto col libro delle attuali nostre osservazioni, colle poche parole a capo di questi periodi, iniziò lo studio di un paese, che malgrado la sua importanza era stato fino a quell'epoca negletto. Egli (') ci Un Volume Malacologia. offre con esso un catalogo assai interessante dei di 35 pagine in 8 — Anno I.°. A— Pavia 4853, (Estratto dal Giornale di — 46 — Molluschi del lembo orientale del Piemonte, in 24 generi, 102 spe- 12 varietà, 19 mutazioni. Dopo cie, qual catalogo fa seguire il alcune osservazioni geografico-fisiche, per quali viene dimostrato le che la Pianura è la parte più povera in ispecie terrestri, e V Alpe mentrechè in la più ricca, nel fali, la ispecie acquatiche, sì cefali che ace- pianura e l'Alpe ne abbondano, in proporzione dell'Appen- nino che ne In seguito ad alcune difetta. Geografia riflessioni di Malacologica, egli viene eziandio a concludere cbe nel mentre che le specie rinvenute fino allora nel Piemonte (sempre nella sua parte non sommavano orientale) pel suo catalogo che a 102, potevano facilmente ascendere con più accurate indagini fino a 154, delle quali 100 porti il 50 acquatiche. Ma il Prof. Strobel per quanto il primo reso conto della fauna, fino terrestri e vanto, nello aver per allora sconosciuta, di tale regione, strarne la parte orientale, non ebbe in mira che non fu che nel 1861 che per la rima- nente porzione fu pubblicato un nuovo catalogo sotto Molluques tebrestres vivants cu Piemont seppe Stabile Il di illu- il — del Prof. titolo di: Ab. Giu- 1 ( ). Professore Stabile diresse infatti le sue osservazioni, studi, di preferenza alla parte occidentale del i suoi Piemonte, e potè ag- giungere così al numero di quelle notate dal Professore Strobel oltre 42 specie, fra le quali alcune nuove. Ma una domanda permettiamo ci nel mentrechè egli inaugura terrestri? E Per quale ragione, été, La Malaco- « jusqu'ici, presque egli si limita poi al solo studio delle specie » Mancherà acqua dolce? indirizzargli. suo libro colla frase: du Piémont, a logie terrestre et fluviatile tout à fait negligé il forse di importanza quello delle specie di noi che applaudiamo con tutto interesse agli avan- zamenti della scienza , ogni buon non possiamo che che salutiamo con entusiasmo lavoro che relativo ai nostri studi si pubblica, , far voti perchè questa lacuna sia da lui stesso estinta, la qual cosa ci rallegrerà ancor più, se, trattandosi di studio essenzialmente Italiano, vorrà esserci pòrta nel nostro Sono cinque le specie medesimo idioma. proprie del Piemonte, e delle quali fa men- zione questo catalogo; di queste, tre (Clausilia dioclon, alpina, e Thomasiana) sono esclusive della regione cispadana ; una ( Pupa Mortilleti) abita oltre questa stessa parte, anche la regione traspa- (') Un Volume f- Milano 4864. di Ut pagina in 8.°, e due Tavole^ delle quali una colorita. - - 47 dana, della quale è più propria; la quinta {('lausilia Méttae) quest'ultima regione relativa. La regione cispadana del cano Lombardia. Sono alla ; Verbanemis Clausilia diodon, Alpina, e Mortilleti. Piemonte ha otto specie che manIbi ir gladaUs; V'Urina major esse: mgricans; Pupa avenacea e Al contrario 17 specie vivono in Lombardia Piemonte: per esempio varie specie appartenenti man- e gruppo cano al delle Campilee, come V Ilelix Presiti, nisoria, colubrina, frigida tigrina, nel al e mentrechè questo gruppo, nella sezione a guscio calca- Piemonte dalla sola IMix reo, è rappresentato in com- glacialis, e pletato poi dalle llelix zonata, foetens ed umbUicaris. Ciò che poi davvero meraviglia 1' autore è che né esso né alcuno fra Conchiliologi trovò amici nuove specie pubblicò il mai i suoi alcuna di Pomatias. Due Professore Stabile in questo suo lavoro, l'una Clausilia Mellae, l'altra di interessare le descrizioni del V Hélix specie Papa Mortilleti, ma non mancano Limax cinereo-niger di Wolf. del- foetens var. cisalpina, Stabile, Hélix umbUicaris, var. Pada- na, Coecilianélla aciculoidcs, Jan., Clausilia Thomasiana, Charp., ed Alpina, Stabile, già pubblicata altra volta. Per ciò che riguarda il genere Clausilia, egli stabilì una nuova avemmo sezione, Charpentieria, sulla quale nerci, così pure per il Dexiogira, della quale definisce così « già luogo di intratte- genere Vertigo, pubblicò una nuova sezione, i caratteri che la differenziano Màchoire faiblement subrostrée au milieu du bord inférieur Al catalogo di cui facemmo parola fino ». ad ora, l'autore fa seguire diverse note interessanti, che meritano di essere menzionate. Egli prende per punto di partenza lo studio della mascella per i Molluschi polmonati e ne forma tre grandi divisioni. I. Mascella unica o solitaria. diverse, fra le quali: — La quale Oxynatha. « si presenta sotto forme Màchoire fortement arquée, quelque fois verticalement carénée au milieu, avec une forte et saillie rostriforme plus ou moins large, ou en forme de bec, à la partie moyenne du bord Limax, libre ou inférieur p eu arquée, souvent assez noncées, (*) » e Vitrina, Zonites, Succinea, ecc. non rostriformes Clausilia, étroite, comprende fra le altre — Aidocognata. a stries fines, « i Màchoire plus ou moins pro- Par macella, Bulimus, Pupa, Balia, Carichium, Physa, Planorbis ecc. Odontognatha. e Mà2 » ( ) — choire a cotes; largement crenélée, ou fortement denticulée sur le {*) Pagina \\\. l») Pagina \\%, — bord Arion, Helix libre (*) ». 48 (II. — angigyra, str igeila, apicina, ce- spitum, fructicum, pisana, personata, arbustorum, glacialis, ncmo- — pomatia ec). Goniognatha ». Màchoire arquée, convexe en ou moins concave inférieurement composée des seg- ralis, dessus, plus ; ments imbriqués 2 ( ) IL Tre mascelle. III. Mancanza Continua le ». — Limnaea, Planorbis corneus. — Testacélla. di mascella. sue note l'autore, collo esporre alcune ingegnosissime osservazioni riguardanti la lingua, ed i denti linguali, sulle Vitrine, sul genere Zonites, ed altro, tutte le quali cose di evidente impor- tanza, a noi conviene rimandare ad opportuna occasione, vietandoci nostro malgrado, di parlarne più a lungo, la brevità dello spazio a noi concesso. Crederemmo però lasciare incompleta questa rivista, se ci dispen- sassimo dal far cenno di un Opuscolo del medesimo Prof. Stabile, che per la maggior sua parte, la stretta attinenza col suo libro del quale abbian tenuto parola fino ad ora. Esso è intitolato Prof. G. Stabile : Desckip- — dell'Abate TION DE QUELQUES COQUILLES NOUVELLES OU PEU CONNUES (3). Descrive egli la Vitrina Charpentieri, che paragona e distingue Vitrina eolla Drapamaldi, Diaphana, Drap, e poi due nuove sezioni del genere semilimax, il di cui animale non può tutto en- brevis, Fer. , Pirenaica, Fer. , Curz. — Pubblica Vitrina, vale a dire trar dentro la conchiglia, e senza epiframma, e ^Phenacólimax, di cui animale provveduto di il può entrare perfettamente nella conchiglia, ed è epiframma vitreo. Descrive in seguito varie specie di Clausilie, fra le quali la Clausilia Verbanensis, Stab., e la Claus. alpina Stab. Di alcuna altra specie ma perchè sono estranee all' ci dà la descrizione e la figura, odierna nostra rivista, noi ci riserbiamo quando l'occasione ne presenterà il destro. E poiché è desiderio nostro e dovere di paragonare brevemente la fauna malacologica di questa regione italiana, con le sue limitrofe, Lombardia e Savoia, ne rimandiamo l'esecuzione ai numeri venturi, quando di occuparcene cioè avremo esaurito la regione (*) (•') per illustrare la rivista di quei libri pubblicati lombarda. Pagina 112 44 pagine in 2 ( 8.°, ed una tavola ) Pagina 443. litografica. Dott. Cammillo Gentiluomo Redattore. Raffaello Puntoni Gerente responsabile. Bull:Malae It.AI Niccola Giorgi Firenze dis. e Lit. I.-4. GlcLUsilìa 5.2. 9.11. » leseli Helix. cumulata 12.14... _ Villa Mofellana ._Parreyss G-ohanzi _ Strider, irait _FrauenfelA Anconae -Sentì LitBAUagny e Pigli BULLETTINO MALAOOL0GI0O ITALIANO Lusingati dalla benevole aspettativa ricevette questo sempre accoglienza periodico, rivolto allo scopo di trovare il il che oltre ogni nostro pensiero fu modo onde mostrarne la nostra gratitudine ai cortesi nostri associati e lettori. poiché nelle moltiplici lettere che ci furono indirizzate, tro- vammo quasi sempre esposto un sol desiderio, siglio, noi ci determinammo di E soddisfare il un solo con- primo, dare ascolto al secondo; lo che avverrà infatti col primo numero del futuro anno. Quale sia nostri associati venturo. questo desiderio, quale questo consiglio, ne saranno esattamente informati Oggi possiamo solo assicurare, col i numero che per quanto grande debba essere l'incremento che verremo in seguito a dare al nostro periodico, il prezzo attuale di abbuonamento, non sarà mai alterato. Ed ora, possiamo sperare a tinuazione di quella simpatia che maggior ragione, ci la con- fu sempre gentilmente manifestata ? Saremo tenuti a tutti coloro che vorranno esserci larghi di informazioni, notizie, articoli e lavori concernenti la nostra pubblicazione. Sarà eziandio reso conto dei nuovi lavori di Malacologia Italiana, dei quali una copia sarà indirizzata al nostro ufficio. ABBINAMENTO CONDIZIONI DI AL BULLETTINO MALACOLOGIGO ITALIANO PERIODICO BIMENSILE. P©r un anno Italia Estero Franco a domicilio — Pagamento £ 9 » 10 anticipato. Dirigersi con lettera affrancata al Redattore del Bullettino Malacologico Italiano — Pisa, Via S. Francesco n.° 23, (nuova numerazione). Unico deposito- presso il sig. Ermanno Loescher, Torino. AVVISO hanno peranco fatto quota annua di abbuonamento, Coloro che non pervenire la ci sono pregati di farlo al più presto possibile, onde evitare dispiacevoli interruzioni nello invio dei numeri venturi. BULLETTINO M^LAOOLOGICO ITALIANO MOLLUSCHI TERRESTRI E D'ACQUA DOLCE Anno L — 1868 Numero Quarto Luglio — Agosto PISA TIPOGRAFIA DEI FF. Premiati all' NISTRI Esposizione di Parigi, 1867 1868 BULLETTINO MALACOLOGICO ITALIANO Tutti coloro, Italiani e Stranieri, che loro benevolenza ampliato il ci campo espressero più volte eli littorale ed alle ai quali studi periodico, estendendolo alle desiderio di vedere il si onorarono della ci dedicava Conchiglie marine teresse generale che questa nostra pubblicazione a Malacologhi, preghiera, tale lavoro cinto nostro del nostro fossili dei nostri terreni. Nel rnentrechè eravamo grati e sinceramente nei il non potevamo poiché , per in- ha destato accondiscendere di subito nostro per ora questo essendo l' non volevamo prometter troppe, di difficoltà, senza esser prima certi di potere corrispondere al nostro Oggi che dovere. 1' accoglienza alle nostre fatiche legra e rinfranca dalle medesime scienziati unitamente hanno generosamente all' , espressione offerto il loro del lor aiuto, desiderio to, ci crederemmo peccare per scortesia nello insistere maggiormente nel ed aderiamo di buon grado a ral- ci oggi che molti illustri rifiu- tali gentili richieste. In conseguenza col primo numero del secondo anno (1869) ci occuperemo delle Conchiglie viventi marine del Italiano, littorale e delle fossili dei nostri terreni, portando a 32 le pagine di ciascun numero del nostro Bullettino. Possiamo fino da questo momento annunciare d'avere ed importantissimi lavori, concernenti mente zione. affidati da valenti Ciò quanto al testo. naturalisti in- pronto vari. tali materie, cortese- alla nostra pubblica- BULLETTINO MALACOLOGICO ITA LI A N MOLLUSCHI TERRESTRI Anno àOQUA DOLCE ^ degli L'Italia Abruzzi è rimasto media è infatti 4 Conchiglie degli Abruzzi. ad oggi un catalogo dei Molluschi terrestri e Fino meno !>' Luglio -Agosto 1 8 O « I. Intorno ad alcune dolce E sol una fra lo di acqua nel desiderio dei Naturalisti. meno conosciute e le parti le percorse e studiate della nostra Penisola, nel mentrechè la parte settentrionale ha vari cataloghi che la illustrano, fino per località determinate, e relativamente limitate. Per la loro posizione composte per la geografica, per essere quelle maggior parte doveva attendere una di rocce calcaree, serie copiosa di molluschi, montagne, perlochè vi si la località degli Abruzzi si mostrava sempre per noi di grande importanza ed anelavamo l'occasione per poterne far tema delle nostre osservazioni. E questa occasione ce l'ha offerta or non è molto, l'egregio signor Dottore E. Martens, al quale inviamo ringraziamenti per aver per il i più sinceri elogi e primo pubblicato uno interessante catalogo delle conchiglie terrestri e di acqua dolce nel Malakozoologische Blàtter, Ma 1868, ottimamente redatto dal signor Pfeiffer. poiché per noi è scopo vitale l'occuparci della Italiana Mala- cologia, sembraci che verremmo meno al nostro dovere se ci limi- tassimo a pubblicare una semplice, e benché interessante, pur sterile rivista bibliografica di Il questo lavoro. nostro Museo di Storia Naturale di Pisa possiede una bella raccolta di conchiglie abruzzesi, gentilmente donata dall'Orsini; e perciò siam certi far cosa grata a chi vece un riassunto del lavoro del ci signor legge nel presentare in- Martens, corredato di qualche nostra osservazione. i — — 50 Facciamo anzi tutto osservare che per quanto piccolo «sembri si il numero presenta considerando quali luoghi inospitali e di ed ove la sicurezza personale, dell' anno, tempo un problema o fu per vario è, sog- difficile giorno, siano gli Abruzzi, ove la neve alberga vari mesi non altrui siamo per enumerare, ben grande delle specie che risolvibile. 1, Helix Orsinii, Porro. Villa. Dispositio syst. conch. pag. Monog. Pfeiffer. I, Albers. Heliceen. Ed. Egualmente affine questa dice il 2. a , Orsini). pag. 103 a 106. Martens come specie (H 54, 1841, pag. 143. all' Villa il Helix strigella , (loc. dicono essere cit.) Drap. anzi , pur prossima alV Helix ericetorum, Mùller; il Villa la distingue dalla si prima secondo il Martens, non soltanto per la fascia pallida che cinge V Helix strigella, e che è bianca nell' Orsinii, ma perchè questa ha eziandio una fascia assai larga e distinta nella parte superiore degli anfratti e costeggiante diagnosi dice essere reflexiusculo il peristoma dell' Helix Orsinii. II Martens non ne conosce che un solo esemplare sciato , appartenente al Villa nella sua la sutura. Il Museo Zoologico col peristoma rove- di Berlino. Il Museo di Pisa che possiede molti esemplari di questa specie della medesima non ne ha neppur uno località, col peristoma riflesso. Il Villa dà i limiti seguenti: Martens ne dà invece i due L'altezza della spira è assai variabile. Altezza miil. 6-9, larghezza 12. —H estremi a) diametro maggiore 15, minore 12 h) diam. magg. 15 ^2, min. 13, alt. 11 1 J2. mill. altezza 9 niill. Anche l'ombelico varia assai in larghezza, essendo stretto per lo più negli esemplari a spira più elevata, e largo in quelli aventi la spira più depressa. Martens crede opportuno insistere sul confronto Orsinii con V Helix strigella e così si esprime: dell' Il « Negli anfratti superiori (dell' Helix « di esemplari è ornato di piccole « probabilmente, traccie di peli : Orsinii) buoni caratteri per distinguere « gella; il « bianco, « i le quali cosicché anche in ciò È però l' difficile di la nostra specie dall' colorito dissimile, ornato sempre di sono, Helix Or- dar Helix stri- maggior quantità di ed un minor rovesciamento del labbro o peristoma sono soli caratteri distintivi .... » Helix Parreyssi, Pfeiffer. Pfeiffer. Mon. IV, N.° 1076. 2. maggior numero impronte o pustule, « sinii si avvicina alV Helix strigella « il Helix — Abita il 51 — Pizzo di Sivo, presso Ascoli, negli sul livello del Murazzi (1484 metri mare). Helix cinciglia, Draparnaud. Helix <Iestitu1.il., Charpentier. Pfeiffer. Mon, III, pag. L30. 3. 4. albera. Heliceen. Ed. 2. a Stabile. Lo Revue Stabile dice (loc. di Elici che formano III. P. , 115. 1850. zool. il eit.) appartenere questa specie geuere HervphUa di Ileld. Il al gruppo suo poeto, aggiunge, nella colle/ione sistematica sarebbe fra YHJéUx COperata Moni, V Helix apieina di Lamarck. e Abita come 5. la precedente il Pizzo di Sivo, sopra a graminacee. Helix bathyompkata, Charpentier. Mon. I. pag. 443. Pfeiffer. Albers. Heliceen Ed. 2. 11 pag. 115. Monte dei Fiori. 6. Helix aimophila, Bourg. Bourguignat. Revue zool. 1859, pag. 522, tav. 7. Helix profuga, Ad. Schmidt. 8. Helix variabilis, Draparnaud. 9. Helix nubigena, Charp. Journ. conc. Ili, 1852, pag. 438 e 1853, pag. Abita fig. il 20, fig. 14-16. 77, Tavola HI, 7. Questa specie non è citata nel catalogo del Martens, del quale ci occupiamo. Il R. Museo di Pisa l'ha ricevuta dall'Orsini de- ora Monte Vittore come var. nubigena dell' Helix cespitwm, ciò che pure ha fatto il Moqnin-Taudon (Hist. nat. ec, T. 2, pag. 256). Gli esemplari però del Monte Vittore rivante da due località degli Abruzzi, vale a dire, e Pizzo di Sivo. Egli però l'ha determinata, sono molto più grossi cuni fino 10. 11. il di quelli del Pizzo di Sivo, diametro di nuli. raggiungendo al- 11-12. Helix acuta, Mùller. Helix frigida, Jan. var, Helix insubrica, Jan. Vive nella vallata d'Orfenda. Helix Nicatis, Costa. Mon. IV, pag. 176. Abita il Monte Majella. 13. Helix intermedia, Férussac 14. Helix strigata, Mùller. 15. Helix setipila, Ziegler. 12. Pfeiffer var. Helix tetragona, Jan. — — 52 Helix nemoralis, Linneo. Helix pisana, Miiller. 18. Helix Gussoneana, Shuttl. Pfeiffer, Mon. I, N. 522. 16. 17. (continua) ZONITES GERFALCHENSIS olim Mortilleti. — PecchiolL Egregio Signore Sono dolentissimo il mio Zonites di aver conosciuto troppo tardi che pubbli- cando Mortilleti (pag. 25, 1868) era incorso in errore applicandogli un nome uno specifico che già portava un' altra conchiglia di questo genere. A ciò fui condotto dal possedere nella Helix Villae Desh., ed uno Zonites mia Villae, collezione Mortillet, inviatimi or sono alcuni anni dagli stessi signori E mi A Fratelli Villa. sfuggì poi che dal degnissimo signor Prof. Stabile fosse stato a quest'ultimo cambiato come una vera ambedue si riparar pertanto a mutare il nome riscontra di fatto nel 4.° al mio Zonites il specifico in quello tomo della questo doppio nome eli Mortilleti, Monografìa di impiego specifico che gli è Pfeiffer. mio debito di aveva apposto, so- stituendogli quello di Gerfalchensis desunto dalla località nella quale lo rinvenni. errore, se in un prossimo numero del modo che venga rettificato questo Le sarò grato pertanto di Lei Bullettino vorrà trovar onde non moltiplicarne maggiormente il numero, di troppo abbondante. Vittorio Pecchioli. già — 53 - Intorno ad una forma speciale dell'HELix Gobanzi. Frauenfeld. Niuuo ignora quanto lata, di Studer ed siano variabili affini. forine dell' le //>•/// tener conto di due importantissimi gruppi forma rotonda od ovale maggiore o minore dell'ombelico a quale di questi versamente. gruppi daremo 1." caratteri. di pressione maggiore o minore della spira (ad esempio V siti, Zìegl.) 2." la i-iugu- Sembrami che per distìnguerle dobbiamo la Hdù del peristoma, la de- l'u- ampiezza (Ifelix chigidata, Stud. tipo). Bla noi la preferenza? Si opina 1 Si presentò poco tempo fa l di- occasione propizia per risolvere questo problema: V Helix Anconae, ch'io posi qual varietà (non mutazione, gulata. A me e il perchè ognuno lo comprende) dell' sembrava che avessero maggior valore Hélix e dell'ombelico; altri fu di diversa opinione. Quelli peristoma quest'ultima due forme, si attengono dicono che nel mentre la differenza della spira, varia nelle si <-n>- caratteri del i che a mantiene nelle medesime del peristoma, quella dell'ombelico e via dicendo. Ciò io la forma espongo ora solo per incidenza ed onde poter venire a descrivere un fatto, che credo sia di troppo interesse per poterlo tacere. Fra i molti esemplari dell' Hélix Gobanzi ricevuti, ne ho trovato uno che nel mentrechè possiede tutti i caratteri distintivi della bella specie di Frauenfeld, ha una forma però ben diversa da quella descritta nell'articolo a pag. tavola II che accompagna 42 del il 3.° nostro numero, e figurata nella medesimo. Nel mentrechè la presenza e la disposizione delle coste, la colorazione del guscio la identifica una depressione tale di spira, una una apertura con peristoma rotondo, alla specie suaccennata, presenta carena sì distinta e marcata, che certamente ne la allontana. tamente; la inferiore, La parte superiore è piatta assolu- incontro è convessa, l'ombelico largo e allo profondo. Ecco una forma di Campylaea che banzi precisamente come V Hélix Anconae lata. Avremo però noi si si distacca dalla Go- distingue dalla Cingo- caratteri tali, da porre questa nuova forma nel gruppo della Preslii per la depressione della spira? Ragione- volmente riflettendo come chi vorrebbe nelT Hélix Presili V Hélix Anconae, dovremmo rispondere affermativamente: i caratteri che ricordano l' ma d'altro lato Hélix Gohanzi sono così spiccati, direi — 54 — anzi, così strani, che non possiamo distinguerla dalla medesima. Dunque, riepilogando o dovremo dire che i caratteri dell' Heìix Gobanzi sono accidentali, ed allora si possono manifestare egualmente, per le medesime cause anche su individui di forme diverse: : in questo caso potrebbe definirsi la questione anche favorevolmente per l'opinione alla mia contraria. Ovvero la Heìix Gobanzi è specie bella e buona, presenta caratteri costanti per considerarla distinta, forma allora e la incorporare. dire alla E della quale parlo oggi se ciò è per l' dovremo medesima alla Heìix Gobanzi perchè non dovremo egualmente per V Heìix Anconae? Io rispetto l'opinione mia non eguale, espostami anzi da autorità per la quale nutro stima più profonda. Posso avere errato prima: posso errare nuo- la vamente. Debbo avvertire però che non ho avuto sotto un che ora ho esposto, ed ignoro se sia il non supporlo E . che non ha recidiva perciò su tale fenomeno potrei con sicurezza stabilire stante miei occhi i Gobanzi con quei caratteri che altri ne esistano, per quanto facile solo esemplare dell' Heìix credo non aver una buona fatto cosa inutile il varietà. Ciò nono- farne cenno. Gentiluomo SPECIE NUOVE 1. Unio Lavvleyianus. Testa elongata, solida, stice rostrata. decorticati. — parum — Mibi, Tav. IV, Fig. 1-3, inflata, inferne sinuata; — — antiee rotondala, po- Umbones parum compressi nates mediocres Exlus viridulo fusca Ligamento recto, solido. ; — margaritaceo-iridescente. — Dentes recurvati , , , intus alba, cardinales robusti, striati: laterales elon- gati, valide producti. Conchiglia allungata, forma di di solide rostro, inferiormente e spesse larga, rotonda; nella posteriore è appiattita, allungato, angoloso e pareti,, modellata sinuata. Nella ben determinato. La parte munita anteriore di un periferia della a è rostro forma umboni che solca un della conchiglia è acuta e nel rostro quasi tagliente. Gli non sono molto rigonfi, imperciocché la sinuosità poco obliquamente nel senso longitudinale, la parte mediana delle valve, comincia ad apparire fino negli umboni medesimi. La som- mità degli amboni, sono mi natiche, le reno poco ricurve In parte anteriore, sempre decorticate, per quanto non profondamente, apparendo un esse in grosso ed allungato, La marcato. si madreperla. «li dove esso termina, superficie della conchiglia ma mano mano amboni più prossima, basso colore bel e trova più scabra e è liscia che si fortem mte Btriata. E ligamento Il è un angolo ben l'orina parte agli nella discende «li rei mi color rerde cupo tendente all' olivastro, sempre più foci oell' ime parti. lì solcata elegantemente da fascie Bcure orizzontali, regolari e continue. Nella parte interna è munita del più superbo colon- nmr^iritaceo, iridescente, che rammenta quello di varie specie straniere di Unto. I denti cardinali sono grossi, elevati e striati: i laterali lun- ghi elevati e robusti. L'impressione pulleale è ben marcata, l' im- pressione muscolare, profonda. Altezza » 80 a 85 40 a 45 Spessezza » 18 a 25 Lunghezza Mill. All'Est della città di Lucca infra amenissimc colline, più eleganti, superbe per lussureggiante delle ville sparse vegetazione, per bellissimi vigneti ed oliveti, presso ad un piccolo bosco laghetto di cui non conosco il è un nome, per quante indagini non ab- stante dal villaggio di tal' uopo. È ad un miglio toscano circa diSan Quirico, che il forestiere riconoscerebbe a prima vista per molte fabbriche di mattoni, special profes- bia mancato di fare a le sione dei suoi abitanti. Ivi è V Unio Lawleyianus, discretamente comune. Da vario tempo io teneva alcuni esemplari di questa specie nella mia collezione, che aveano fermato me, non solo per la strana forma che posseggono, ma pur vari Malacologhi che a varie riprese visitarono la mia raccolta. dalla responsabilità, direi quasi, di sempre restìo a pubblicarla Ma pur nonostante spaventato una saggia determinazione, fui come nuova. Chi che abbia cognizione di Malacologia, che altri uno spesso la dei più scabrosi e difficili medesima lo ignora, genere per poco Unio è a studiare? Ohi non il fra gli sa che un fiume ad un altro, da da uno stagno ad uno diverso. specie passando da un qualunque fosso, da un lago, non prende forme diversissime e per nulla alle prime relative? Ohi tuttociò per prova conosce, saprà bone a ragione perdonare la mi.! — titubazione, e questo — 56 non credo per mia esordio, che difesa, del tutto inutile. signor Issel nel suo Il quale confine non Unio appartenenti a queste essere tre le specie di JRequienii Michaud, A me bile. catalogo dei Molluschi del Pisano, al ha notato è poi egli strettamente attenuto, si Unio località. Unio pictorum, Linneo, ed Unio Villae di Sta- mio Unio non appartenga a nessuna Che non sia il pictorum, credo sia superfluo sembra che queste tre specie. il dimostrarlo, differendo troppo evidentemente dalle forme dal desimo. Neppure no. gno La il Villae di Stabile ha caratteri che di il me- lo ravvicina- conchiglia di questa specie è più rigonfia, di colore casta- scuro, di pareti meno solide, inequilatera: le valve sono co- una sostanza rossiccia simile alla ruggine, gli umboni, molto più profondamente decorticati sembrano internamente comsparse di posti di sostanza scura e per nulla madreperlacea. L'interno della conchiglia è velato da un diafano ed indeciso strato di madreperla, di incerto colore. I denti cardinali meno La allungati. munita di rostro, conchiglia e per meno dell' forti e robusti, Unio Villae non è i laterali finalmente quanto sinuosa un poco inferiormente (a differenza degli esemplari dell'Italia settentrionale) è ben' lungi da esserlo come e quanto è 1' Unio del quale or studiamo i caratteri specifici. L' Unio Heqiiienii di Michaud è di forma tanto variabile, che per non possiamo, realmente, andar franchi come per 1' Unio Villae. Con molteplici figure ed in moltissimi modi fu disegnata e descritta. Io non farò cenno che di poche, che mi sembrano di tale importanza da non poter lasciare inosserCominciamo da quella pubblicata dallo stesso Michaud vate. (complément etc. tav. XVI. fig, 24): manca del rostro, ha gii uniconfrontarlo col nostro — boni molto più marcati ed elevati, sottili del (Opera Dupuy citata, (Ilust. fase. 2.°, tav. superiore non meno allungata, di pareti più pag. 106). Egualmente posso dire delle figure Nat. des Mollusques XXVII, fig. terr. 18, la quale anco parallela alla inferiore) e del et d'eau si mostra douce etc. colla linea Moquin Tandon (Hist. nat. des Mollusq. de la France: etc, tav. 4, fig. 6, che divide colla precedente così il medesimo carattere ben determinate ond' (Icon. etc, e è ornato manca il di quelle fascie scure e mio Unio). Tav. 57), possiede varie figure dell' Il Rossmàssler Unio Uequienii (757 a 761) delle quali sol una sembra potersi paragonare alquanto alla nostra (Fig, 757). Però è facile riconoscere esser cosa diversa - - 57 La linea superiore non La porzione anteriore e distinta. < parallela nella nostra. posteriore ha il rostro il meno rigonfia: la appena accennato, rotondato anziché angopoco marcata, loso, la sinuosità inferiore è grossi e robusti, come inferiore alla pia piccola e meno denti cardinali i ligamento più corto. L'Opera del sur les Naiades de la France. Parte seconda, tav. Dronei (Etudes 7). ha tre figure 1 per far menzione dell Unio Requienii. Mi sembrerebbe cadere in una ripetizione spendendo parole per dimostrare che non avvi relazione fra prima una mio Unio il figure suddette, tantopiù volendo la e le di esse significare il Una tipo della specie. sola figura che attragga la sola fra tante. mia attenzione, che metta me se- riamente in dubbio se persistere, o ritirarmi dalla emessa opinione è la fig. 1, Tav. 6 del Drouet (opera citata) VUnio Turtonii che egli pone come varietà sesta dell' l'avi.: Unio Requienii (pag. 94) e che poi dubbiamente esprime se debba considerarla come specie distinta. Ma per quanto il rostro, la sinuosità della parte inferiore, molto prossima la facies direi quasi sia certamente ne differisce scendente verso la parte anteriore, solido, oltreché il il specie, rostro di- ligamento più piccolo Drouet nella diagnosi Fino ad ora non ho osservato che 1 il e le definisce dente minuto, compressissimo fragiliuscuìa dell mia composto, la linea superiore stesso, curvo assai e di linee curve men alla ad evidenza considerando poi attentamente (loc. cit.). che hanno fatto cenno gli autori Unio Requienii esistente in Francia o in altre località di Eu- ropa: ma poiché ognun sa che la specie di questo genere variano secondo la località potrebbesi oppormi che queste figure da specie me appunto per citate la non il difficile, confronto di calza per stabilire le verità della mia ragione esposta. Ma io posso assicurare che 1 osservati vari esemplari dell Unto Requienii vivente a noi presso nell'Arno, nel Serchio e nel medesimo Ad fra loro. Lago di Bientina, è tanto e tanto del differente che posso liberamente accertare essere distinte avvalorare la mia asserzione credo cenno della descrizione che ne dà l'Issel nel non inutile il far suo catalogo dei Mol- luschi di Pisa (pag. 34): la quale descrizione ce lo dimostra più rigonfio, meno riormente e inequilatero, e posteriormente meno attenuato. arrotondate ed Le valve sono anteinferiormente quasi rette. Credo, ed or posso dire con qualche fondamento, di avere dimostrato che VUnio Lawleyianus non può confondersi con cie anzidette, Unio Requienii, Villae, pietonim. Né a le tre spe- queste tre — specie ho davvero limitato il 58 — confronto che moltissime altre passai : per vario tempo in rassegna, senza che io possa dire coscienziosa- mente di averne trovate di eguali. Ma poiché ad onta degli studi che severamente feci per stabilire la specie di cui trattiamo, potrei avere errato nella mia conclusione, e poiché come dissi in principio, trattasi appunto una di specie appartenente a genere difficilissimo, protesto fino da ora che se alcuni Malacologhi con esatte e vere ra- gioni vorrà opporsi alle mie qui esposte, e riescirà con esse a per- suadermi di uno non impossibile mio errore, sarebbe stranezza, follìa piuttosto, s' io volessi persistere, anco col seguito verificarsi e e rigettarle. col progredire Ciò potrebbe dei miei medesimi studi. Mi una amico e collega è piaciuto dedicare questa specie all'ottimo di studi Roberto Lawley di Montecchio, il quale oltre al possedere medesime ricca e scelta collezione di conchiglie, è delle intelligente, assai possedendo per loro necessario corredo, una ben for- nita biblioteca di libri Malacologici. Gentiluomo. CENNI BIBLIOGRAFICI Aechives Malacologiques par M. Jules Mabille (Decembre 1867) Fascicolo IL e III (Marzo 1868) — Si occupa , Fascicolo II, (*). di alcune specie del gruppo deìYHelix serpentina e muralis, ed ha molte notizie che interessano partico- larmente il nostro paese. Ha per iscopo di far apprezzare alcune forme mal conosciute o non ancora edite, di accennare con esat- tezza quali siano le conchiglie che debbono comprendersi nei di serpentina e nomi muralis, in ultimo occuparsi della sinonimia di queste specie. Stabilisce in prima che V Helix serpentina è propria dell' Italia gione (') meridionale, e solo accidentalmente rinviensi nella re- settentrionale della medesima. Ciascun fascicolo, 16 pagine Descrive poi come in 8.° Parigi; presso F. Savy. specie nuova, del gruppo che abita la dell' Sardegna 59 — lhiìx serpentina! V Bdia isUensis. e la Corsica, e distacca dal tipo V Villa, Ili-Ili ho- spitans, Bonelli, e Magncttii Contraine, che Afoqnin Tandoii een- siderava doversi con esso comprendere. Nel groppo come ralis descrive nuovi; il'-ll'/A/// mn- specie seguenti: Helix'abromia. Boor- le guignat, che abita la Lombardia, Yll'Hr Abraect^ Bonrgmgn., che Lombardia, V Jfdìx substrigata Bottrgoignat, della (Marsala) V Hdix timbrica Char., che trovasi nel monte vive pure in Sicilia Somma ma non (Umbria). Descrive altre specie, amato vedere accompagnate Fascicolo III. Italiane. Avremmo queste descrizioni dalle relative figure. — Questo fascicolo interessa Dopo molto meno del primo il genere KrynickH1851 da Kaleniezenko per quelle Limacidi delle quali il solo scudo aderisce alla parte posteriore, e possiede una parte anteriore molto sviluppata, libera e mobile, descrive un Kry- la Malacologia Italiana. avere osservato lus, stabilito nel niclàllus Cymiacus, che abita in Corsica, del quale amiamo i dintorni di Bastia, e riprodur qui la diagnosi. «Animai: corpore elong alo subcylimlrico, supra parum convexo, antice ventri«coso, postìce paululum acuto, rufescente ani. ferrugineo-nigrescente; — dorso jicde (ta« sublaevigato, ad marginem corporis rugis oblileratis ornato; clypeo magno, sabgìbboso, ovali, subgranuloso, rufescenti, antice vicante; « subrotundato, postico paululum emarginato; tentaculis superioribus elon, — ti « gatis, nigrescentibus ». Lunghezza 1 dell animale: 38 a 45 millimetri. RIVISTA BIBLIOGRAFICA ITALIANA pag. 45". (Continuazione Vedi N.° 3 Lombardia, Questa regione (Italia settentrionale). dell' Italia prendiamo ad osservare i a nostra opinione, una fra di. Ed im- malacologici che la illustrarono, fu le prescelte ad obbietto dei nostri stu- infatti lo stesso Carlo Porro, quello che colla vastità delle sue vedute scientifiche, mente settentrionale, e della quale ora libri di genio, possibilità di collo slancio aveva compreso la una Malacologia che era nutrito utilità, ed aveva dalla sua sognato la Italiana, esso stesso aveva preso, di- — — 60 remino, per punto di partenza, onde fondare la serie dei cataloghi della Malacologia d'Italia, sommi vincia Comasca. I una provincia Lombardia, della la pro- Cristofori ed Jau, l'ultimo dei quali, ad eterno nostro dolore, fu a noi ed all' amor della scienza, or non ha molto rapito, si occuparono assai dei Molluschi che albergano e si propagano nella Lombardia, la qual cosa, fra non molto, avremo più a lungo ad osservare. Ciò spiega, a nostro credere, primieramente, l'importanza geografica che dimostra tale località nella distribuzione delle specie, ed in secondo luogo, la fertilità, e la svariata moltiplicità di quelle che vi soggiornano. guire il desiderio nostro, ameremmo ci fosse Noi, che a se- concesso per tale uno spazio meno strettamente determinato ci accontenteremo come fu fatto fin qui di tracciare a rapidi tratti i fatti più importanti e spiccati, che furono tema dei molteplici lavori che or ci proponiamo ad esaminare, lasciando un più ulteriore sviluppo a migliore occasione, che forse non sarà tarda a prelavoro , , , sentarsi. Catalogo dei Molluschi della Lombardia telli Villa , dai Fra- compilato (i). Parliamo anzi tutto di questo catalogo perchè non è atto quasi ad altro che a darci un'idea generale della fauna Malacologica del paese. Di ciascuna specie menzione non di cui fa sinonimi e la qualità del sito ove o Monti minori, Collina o Pianura. notizie circa la località che alcuni offre a dire se Alpi fu' rinvenuta, vale Avremmo amato però che le fossero state più estese e precise, poiché, sembraci di non poter ragionevolmente fare una distinzione di di- mora delle specie sì circoscritta e limitata. Ad ogni modo è talogo utile sempre a consultarsi, moltopiù per essere stato il un ca- primo che fu pubblicato per simile regione. Essai d'une distribution orograprtco-ghéographique des Mollusques terrestres dans la Lombardie del Professorre P. Strobel Il uno ) ». 2 ( lavoro del quale ora imprendiamo a formare la Rivista è certo dei migliori 1 ( dia ) 2 ( ). Pagine Voi. Il in che possegga la nostra Italiana Malacologia. 8°. Estratto dalle «Notizie naturali e civili sulla E Lombar- I. 52 pagine in di Torino. Serie II, i.° e due Tomo carte. Dalle XVIII. Memorie dell'Accademia delle scienze — indubitatamente per quanto un riassunto un poco più esteso Livori conosciuto sia non sarà discaro L'Estero, crediamo che di — 61 consimili, e ciò l'importanza nelle quali espone nomenclatura, ed infine i confini entro Lombardia, oltreché scrivere la nominato è — medesimo. del , Essai « facciamo solito il al* trovarne qui il è diviso Dopo avere premesso alcune osserva/ioni generali, parti. più. che Italia in tà lettori quel che per di vista Questo che per eccessiva modestia in ai la una quali i il <-i considera dover circo- sistema che egli abbraccia nella spiegazione dei due vocaboli varietà importantissima lista Lombarda Malacologia, egli opere che di passa ed enumerare mutazione e trattano della le specie. — Di ciascuna di queste dà, oltre la sinonimia, anche la precisa località ove furono rinvenute, e bene spesso accenna quenza colla quale furono raccolte. e moltiplici varietà e la maggiore o minore fregeneri, 116 specie, Enumera 19 mutazioni importanti. Ove spiegasi realmente tutto l'interesse di questo lavoro è nella seconda sua parte (orografia molto ). Varie inesattezze di criterio, altri autori sono confutate con ivi segue ad esse una tavola sinottica nella quale ven- gono indicate le zone orografiche abitate da ciascuna specie; ed in ciascuna zona è dimostrato se abitano le colline, i monti, le alpi, il piano, ovvero nel medesimo tempo ancor più di una di queste località. Ciò fatto passa in rivista le alpi, 2. a le montagne e le vallate le specie montuose, 6.° il piano e finalmente 7.° le altezze, Di ciascuna però quali siano i di l. a che abitano: i monti, 5. a le colline e line e le altezze, 4. a le colline solamente, piano. 3. a le il col- piano, molluschi che abitano i queste distinzioni egli fa il osservare molluschi che per esempio possono elevarsi alle re- gioni subalpine, o discendere al piano o preferire questo o la collina e via dicendo. che rappresenta le Conseguenze di simili distinzioni è una tavola specie caratteristiche di ciascuna zona, oltreché moltissime osservazioni e deduzioni delle quali vorremmo potere occuparci con quella estensione che ne meriterebbe la loro importanza. In non minore rilievo dee porsi la terza parte di questo la- voro, la geografica, per ispiegar brevemente la quale far meglio che valerci delle parole tore: « On peut partager les espèces lombardes selon « de leur distribution dans « vivantes dans les alpes, en espèces de « l'Istrie le le procede pays: en espèces du nord-ouest, ou ou du Frioul en longeant « vénitiennes, non possiamo medesime del lodato loro Au- en espèces du sud-est l'est ou provenantes de les collines et les soit montagnes descendues des Apeuuins, — « soit 62 — montées des còtes de l'Adriatiques, « ques pour la vallee du Pò, « ou au centre de « munes à la zone physico-géographique « la Haute Italie eri la dite vallee, et enfin x ( opportuna tavola col soccorso di espèces caractéristi- en espèces qui sont oom, à la quelle appartient e tuttociò è infatti dimostrato », ) eri espèces esclusives à la Lombardie sinottica. Chiudono il dottamente lavoro due carte geografiche la di cui spiegazione viene ad esse posta innanzi. E qui ci fermeremo, non perchè ne mancherebbe a noi l'argomento, ma perchè sembrauci sufficienti questi brevi periodi a indicare la incontestabile importanza del lavoro e la utilità del sistema, che iniziato dall'autore medesimo colla Malacologia del Trentino (del che avremo agio di trattenerci in seguito) fu ottimamente riprodotta dal professore Stabile, dei quali lavori ben vorremmo che sì in Italia che fuori vi fosse dovizia. Malacologia terrestre e fluviatile della Provincia Comasca di Carlo Porro la ( 2 ). Avvi forse alcun Malacologo che ignori quanto benemerita sia memoria di Carlo Porro, quanto vantaggio ai nostri studi abbia recato questo Naturalista, ahi troppo fatalmente alla scienza ed aveva di troppo compreso agli amici rapito? Egli ha tuttora l' Italia di una speciale Malacologia, la necessità che avea formato il pensiero gigantesco di comporla con parziali cataloghi e nelle prime pagine anzi del lavoro, che or vogliamo passare in rassegna avea esposto il perchè avea dato principio a tale sua opera partendosi della Provincia Comasca. Noi senza addentrarci ad osservare se sistema da lui adottato per tale Malacologia da noi di preferenza, se un giorno volessimo tentarne la scelto continuazione ad il sarebbe quello pre- , ovvero se sarebbe ancor quello da noi consigliato altri, se altri volesse condurre a termine l'opera dal Porro in- cominciata, diremo, che innanzi di progredire in tale ardua e sca- brosa impresa, crediamo, abbiam creduto utile cosa tentare i primi passi dell' opera, cercando di porre d' accordo le varie idee dei turalisti Italiani, con le opere di già pubblicate, appunto con Naun foglio che addentrandosi nei gabinetti privati dei Malacologhi, potesse a poco a poco correggere (') Pagina 42. 1 Un volume C ) in 8.° di gli errori per loro medesimo mezzo, pagine 132 e due tavole. — e migliorare possibilmente avremmo amalo mano più ohe però ed anzi tutto per della condizioni le Ciò appunto azzardiamo Italia. — 03 far di nostra scienza già conoscere esistente da vario tempo, della nostra calorosa, possente e pia della nostra meritevole per L'esecuzione di tal difficile tema» La llalaco- logia Comasca del Porro comincia con una breve notizia provincia di lica della specie, le Como, dopo <_r, '":-rril - quale passa ad enumerare la davvero in numero sono quali in ora col presente periodico, non indifferente. le Fra queste, benché oggi assai conosciuta ed in più luoghi figurata e descritta, merita speciale menzione la tanto elegante e graziosa Ih - lix, dall'autore nominata nautiliformis, e dalle Elici poi staccata, per la sua strana struttura e collocata nel genere da dato (Drepanostoma Porro. Bibliot. specie il Ital., t. lui di molti individui. collocate in questo catalogo delle quali 1' occuparci , se lo all'ani- potere scorgere molta analogia con quello dell' Helix obvoluta Mùller. Essa vive nel in famiglie composte fon- sulla quale Saint-Simon ha fatto studi profondi relativamente male, nel quale sembra a resse lui stesso LXXXII), Comasco raccolta Molte altre specie sono non sarebbe privo d'intenon ce lo spazio ristretto assolutamente vietasse. Questo importante lavoro del Porro è corredato da molte note sinonimiche, da preziose osservazioni sugli animali delle specie, sulla abitazione di ciascuna di esse, ed in ultimo da due tavole incise, che se pel dì d'oggi di non presentano una grande perfezione esecuzione, sono tuttavia utile corredo dell'opera. Di questo libro interessante, come di tanti altri fino qui osservati, gliamo limitarci a tanto brevi parole, e saremo ben in avvenire argomento de' nostri studi, terà, come crediamo, né tardi, quando il lieti destro si non vodi farne presen- né raramente. (continua) Varietà — La parte bibliografica del Malakozoologiscke Bliittcr a pag. 55 anno 1868 tiene proposito quale ci del lavoro del signor occupammo non ha guari noi stessi. Sauveur del Nel mentre che tri- — 64 — buta meritati elogi per questo ingegnoso sistema di nuova classi- ficazione delle varietà dell' Helix nemoralis, Linneo, dice sembrargli questo metodo incompleto per non esservi annoverate linee interrotte. stema le varietà composte di punti o piccole della specie allorquando le fascie sono Noi non accordiamo con tale osservazione. Il si- non sapremmo è anzi ai nostri occhi completissimo perchè davvero formarci un'idea esatta di una tavola sinottica che rappresentasse simili varietà. Le varietà signor Sauveur sono indicate , si medesime che mostrano ai nelle tavole del raccoglitori bene composte da fascie formate da queste linee o punti, ed talvolta allora qual cosa più semplice che alle formule del signor Sauveur notare nella classificazione, che la varietà a cui corrisponde la tale formula consta di fascie interrotte e non continue? — Il Journal de Conchylioìogie ha nel suo terzo numero (Luglio 1868, pag. 234), un breve, ma succoso articolo degli egregi suoi Direttori concernente lo studio sulla « plaque linguale des Glandines d' Europe ». Essi dicono che la placca linguale del genere Europa non Giandùia sparso in rata. Avendoci data è stata la descrizione con le mai né descritta uè figu- brevi parole che facciamo or seguire, dedotta dallo studio della Glandina Algira Italia, inviata loro di favorirci scrizione « « « « « f Brug. di da Messina, dal signor Benoit, osiamo pregarli completo il dono dandocene la figura. Ecco ora la de- : La plaque est longue et étroite; elle a pour formule 20, 1, 20X45. Le rangées des dents sont arquées de chaque còte et descrivent mème un demi-cercle. Chaque dent se compose d'une base, ou support, allongée, et d'une pointe ou cuspide interne, à extremité simple. Les dents latérales, les plus rapprochées du « rachis sont petites; leur pointe est courte. « marginales sont plus petites que « dent rachiale est constante « pointe distincte du corps de la dent , celles allongée , De mème les dents du milieu des rangées. Le étroite terminée par une , ». Dott. Cammillo Gentiluomo Redattore. Raffaello Puntoni Gerente responsabile. , Bull: T. IV Malac. ILA Firenze Lit BaHaoiuj Niccoia. Giorgi. Dis.e Llt. limo L awlemamis.- G enti eRok ERRATA-CORRIGE Pagina 51, invece leggi di Relìx bathyompkata Helix bathyomphala Le nostro tàvole non raggiungere que] grado oggi, quella che <'"ii aver guadagnato di sul so litografiche, principio accompagna questo un di sei, di poterne pubblicare in avvenire piato, fascicolo, mosti Queste uotevole progresso. mento rimarranno noi numero p perfezione dati* ma pel mo- non disperiamo un numero più ragguar- devole, fra le quali alcuna colorita. Come facemmo desiderio esistere di il tutti che i ci ma scorso, non la spinta essendo unicamente sibbene il che ha fatto il progresso della sciexza, manteniamo a il Lire italiane 9 guadagno periodico, nostro vantaggio ed Nutriamo noto nel numero pecuniario il prezzo annuo di abbuonamento fiducia che i nostri associati, nostri amici, e i Malacologhi saranno persuasi della buona volontà anima a progredire nella nostra manchi, deh!, la loro benevolenza, neroso loro consiglio, e Non valido ajuto, saremo semprepiù noi stessi per avere intrapreso irto di difficoltà, il impresa. il ci ge- soddisfatti di un lavoro, che, per quanto speriamo recherà onore alla patria nostra, e vantaggio alla scienza. la Direzione L'abbondanza delle materie numeri venturi Lombardia. la fine della ci costringe a rimandare ai Rivista Bibliografica della SOMMARIO DEL NUMERO QUARTO Intorno ad alcune Conchiglie degli Abruzzi. ZoNITES GeRFALCTIENSIS. — olim Intorno ad una forma speciale MoRTILLETI. dell' Helix Gobanzi. Specie nuove: 1. TJnio Laivleyianus. — Genti. Cenni Bibliografici. Rivista Bibliografica Italiana. Varietà. LIBRI RICEVUTI IN Paolo Mantovani. nel — DONO Sulla distribuzione generale della mare Pliocenico paragonata con l' — Studi geologici sulla campagna — Ostriche del Porto di Genova. da quel mare. Arturo Issel. OPERE DI Fauna fossile analisi dei sedimenti lasciati romana. MALACOLOGIA VENDIBILI AL NOSTRO UFFICIO Arturo Issel. — Molluschi raccolti dalla Missione Italiana in Persia, con tre grandi tavole litografate £ 5, — BOLLETTINO MALACOLOGICO ITALIANO MOLLUSCHI TERRESTRI E D'ACQUA DOLCE Anno L — 1868 Numero Quinto Settembre — Ottobre PISA TIPOGRAFIA DEI FF. Premiati all' NISTRI Etputi^ioue di Parigi, 1867 1868 SOMMARIO DEL NUMERO QUINTO Intorno ad alcune Conchiglie degli Abruzzi. — ( Continuazione e fine). Catalogo dei Molluschi terrestri e fluviatili della LIBRI RICEVUTI IN Toscana. DONO Moitessiee P. A. Histoire malacologique du Departement de l'Hérault. Manzoni D. A. Saggio di Conchiologia Fossile subappennina. — Fauna delle sabbie gialle. OPERE DI MALACOLOGIA VENDIBILI AL NOSTRO UFFICIO Manzoni D. A. Saggio di conchiologia Fossile subappennina. £ delle sabbie gialle Dirigersi al nostro Ufficio, Via S. Piccola Corrispondenza — Ricevuto e grazie. Fauna 2 — Francesco N.° 23, con lettera af- francata e vaglia postale. G. H. Gratz. — . . 15iiH.MaJac.Jt.AJ T.V, 1 5 3 ; ' <>,, é IO • ) 13 Niccola Giorgi clis.elih Firenze Lit.^Balla^iy. 1 _ 3 4_ 6 7 _ IO 1 im ax E (ras cus . Is s el Yi trina so . . CJ ausilia plica tulaJDrap var. Valloni bro sana _ls sei 11-14 Clausilia Apennina_Issel BALLETTINO MALACOLOG1CO ITA 1,1 NO A MOLLUSCHI TERRESTRI K Aimo ACQUA DOLI i. Settembre-Ottobre 1 8 O H I. Intorno ad alcune [Continuazione Xumer0 5 • Conchiglie degli Abruzzi Vedi pug. e fine. 20. Bulimus detritus, Milli. Bulimus obscurus, Miill. 21. Steuogyra decollata, L. 19. D' ili bj>. sp. 22. Clausilia laminata, Mout. sp. Trovasi ad Ascoli e nel Pizzo di Sivo. 23. Clausilia candidescens, Ziegl. Rossui. Fig. 104. 24. Clausilia papillaris, Miill. sp. 25. Clausilia leucostigma, Ziegl. 26. Clausilia piccata, Ziegl. Rossm. Icou. Fig. 206. Abita: Pizzo di Sivo, Piena ed Ascoli. 27. Clausilia Itala, Martens. Monte dei Fiori. 28. Clausilia gibbuta, Ziegl. 29. Clausilia plicatula, Drap. Monte Acuto. 30. Pupa frumentum, Drap. Pupa Apcnnina. Cliarp. 31. Pupa avena, Drap. 32. Pupa Philippi, Cantr. 33. Pupa rupestris, Phil. 34. 35. 36. 37. Pomatias Limnaeus Limnaeus Limnaeus var. maculatus, Drap. palustris, Miill. truncatulus, Muli. pereger, Muli. 5 — — 66 Bythinia téntaculata, L. Bythinia Orsinii, Kiister. 40. Bythinia rubens, Meuke. A complemento di questa lista, già di per sé stessa importante 1' autore ha unito una specie di conclusione riassumendo per cui preferiamo la quale noi crederemmo far cosa non sana riportarne una libera traduzione, che senza dubbio sarà accolta 38. #9. , , : dai lettori con maggiore interesse. « Per quanto incompleto questo catalogo, resulta pur tuttavia come sufficiente per giudicarne la fauna. sono, le Tra specie le terrestri Helix nemoralis, Buliminus obscurus, Clausilia laminata e plicatula, le sole che siano abbastanza generalmente propagate sull'Europa: conoscendo più esattamente la località dovrebbersi senza dubbio poter aggiungere altre specie più piccole, quali ad esempio V Helix pulchélla, Cionella lubrica e ha qui in detritus Italia , Buliminus simili. Il per quanto io sappia il , suo punto di stazione più meridionale, nel mentrechè la sua dimora più nor- sono dica montagne le calcaree Lago al Garda, da Verona di fino a Brescia e le Alpi marittime. Altrettanto isolata per l'Italia meridionale è qui l'esistenza bardia Alpi fra si i reputa come propria esclusivamente della regione delle e quindi ritrovasi di , Lom- Helix frigida che nella dell' mammiferi nuovo negli Abruzzi Camoscio, il Corno. Propagate per V Helix cinctella, l' quale il meridionale Italia appunto frequenti in Italia. sono non mancheranno vermiculata, cartusianélla lix aspersa, appunto come al monte contrario al Stenogyra decollata, Helix profuga, papillaris, e probabilmente , esiste eziandio Clausilia agli Abruzzi, V He- Cyclostoma élegans, così , Alla fauna delle coste e del littorale appartiene secondo la indicazione di Orsini, come anche altrove, la Helix pisana, trochoides ed e probabilmente saranno da aggiungersi, V Helix acuta. Apennini, lato sì Helix setipila Helix , Caratteristiche per tutto Gussoneana , ( territorio il orientale che occidentale sono: V Helix degli strigata, che trovasi in prossimità di Appennini Romani ) Clausilia candidescens, Clausilia piccata (della quale ho raccolto un esem- Napoli ), Clausilia leucostigma plare nell'isola di Capri), , Pupa ( , Philippi. La Clausilia Itala, Po- matias maculatus, e V Helix tetragona, sono proprie di preferenza dell' Italia tano già superiore le e spariscono presto nel Sud. regioni più montagne. Fino ad ora alte, sibbene la Pupa i Però non abi- versanti più rupestris caldi delle non apparteneva al — Continente, ina era 07 conosciuta sol clinazione verso L'Est, verso Ih starsi vaAV lld'u; — Sicilia. *l«-l li* Dna speciale in- sembra manifeIxiihioniplmla por (pianto questa può esser riunita penisola Dlirica ambedue apenmna poiDalmata paehigastra. Rimangono par- colla inxttibdis, Clau8ilia piccata e gibbuta, che debbonsi rinvenire iu Dalmazia e ché questa la riunisce alla si Pupa frumenèuw, Abruzzi ticolari per la località degli var. seguenti: Hétòx 0r8Ìim t le jRavreys8Ì, Nicatis, destituta ed aimophila. Delle specie di acqua dolce sono le prime quattro assai sparse neir Europa, la quinta e l' Italia meridionale non raramente, sesta trovansi, e la nel- ». Catalogo dei Molluschi terrestri e — Di della Toscana. fluviatili Gentiluomo. C. I. Nel 1866 si Milano per cura della benemerita pubblicava in un Società Italiana di Scienze Naturali della Provincia di Pisa » di Arturo conveniente di non limitare a « Issel. Catalogo dei Molluschi L'autore aveva creduto sì circoscritta periferia i suoi studi e le sue ricerche, ed aiutato da alcuni amici Malacologhi era riuscito a riunire località della un interessante apprezzato, perchè debba io taggio: d'altronde in questo una Rivista pubblicato quale graziosamente Il catalogo numero dell' Issel il conosciuto ed trattenermi sul medesimo d'avvanstesso volume del Bullettino ne fu signor Martens, favorì una traduzione. quanto fino ad oggi può lo studioso at- bibliografica del signor Appelius è alcune altre di specie di Toscana. Questo lavoro è oggi ben ci della tendere ad illustrazione della Malacologia Toscana. In conseguenza era in me nutrita idea da qualche tempo, di servirmi del suaccennato lavoro per base di quello che ora presento, onde collocare nel catalogo dei Molluschi della Toscana varie specie eh' io giudicava meritevoli della pubblicazione, conosciute, gione, sì ma non sì sì altre peranco collocate nella fauna di questa re- infine località nuove e particolari di specie delle quali — il — 68 signor Issel avea fatto menzione. bontà di alcuni egregi amici sibile per rendere il A mi tale effetto rivolsi alla onde mi fornissero ogni mezzo pos- mio lavoro ognor più interessante , e , per vero dire, alla mia preghiera fu risposto favorevolmente all'unisono, né potrà la riguardo mia gratitudine mai venir meno, specialmente ai signori Caluri, Pecchioli ed Issel stesso, quali ai vari i cataloghi parziali, forniti delle più preziose osservazioni, aggiungere un numero non indifferente agevolarmene Non è vollero di esemplari di specie per lo studio. mia pretesa però di pubblicare oggi un catalogo, neppur approssimativamente, completo dei Molluschi della Toscana: troppe difficoltà si frapporrebbero sempre al mio cammino pur nonostante tentare di porre a tal lavoro che non fosse stato fatto inutile o superflua. A chi mi Avrò fin qui, io ; una giudicandola cosa ottenuto il ma ho voluto pietra di più non T del tutto mio intento? leggerà, la risposta. II. ELENCO DELLE SPECIE 1. ] ( ). Arion rufus, Linneo. Bagni di Lucca! Questa specie non è che accennata nel catalogo del quale parla la nota sottoposta. 2. Limax Limax Bagni agrestis, Linneo. agrestis, di L. syst. nat. edit. X. 1758, I, pag. 652. Lucca! Var. albidus, Moq. Tand. (*) Debbo avvertire che per mezzo di un asterisco accennerò le specie nocome pure essendo stato pubblicato nel 1863 un Molluschi viventi nei Bagni di Lucca, in appendice ad un tate nel catalogo dell' breve catalogo di Issel', lavoro di A. Carina intitolato « Delle condizioni fisiche igieniche del territorio dei Bagni di Lucca » così per fare questo catalogo, aggiungerò un punto ammirativo per specie nel medesimo menzionate. la , metereologiche ed un breve cenno di detta località, alle — Anche — della medesima Località, eome la breve catalogo. il Limax * 3. àlbidus è la varietà menziona 09 cinerea», Liater, Bagni di Locca!, piano Var. *mdgaris, Moq. Tand, Var. * celiar ius, Moq. Tand. Pisa, Lucca, Bipoli di Var. * obscurus, Moq. Tand. 4. * Limax variegatus, Draparnand. Pisa, Lucca, Vallombrosa. Var. * flavcscms, Moq. Tand. Var. *fla/0U8, Moq. Tand. 5. * Liinax Doriac, Bourguignat Pisa, Vallombrosa. Var. albi[>es, G. * [ssel, Vallombrosa. Limax marginata, Muller. Vallombrosa. Pisa, Limax 7. Etruscus, Tav. V, Fig. 1, 2 Issel. (i). L. corpore mediocri elongalo-trigono, valile cannato, anterius attenuato, posterius dorso leviter acuto, brunnco, unicolore vel maculis pal'.idiore conspwcato; — reticulato — — carina ; nigra, acuta,, prominente; — Pede angusto htteolo-fusco; Clypeo oblongo, antica rolundalo non adhaerente, postice arcuato, circa y3 longitudinis acquante, sopra concentrice minute granoso-strialo sulcis duobns convergentibus ornate. Limacella parvula, subquadrata, albida. supra concentrica, strialula, nucleus submarginale munita. 31 Long, mill Lat. » 9 Altit. » 10 Animale allungato, trigono, assai carenato, anteriormente ri- stretto, posteriormente terminato in volta con punta, di color bruno, macchie più chiare. Dorso lievemente reticolato, tandone tubercoli poliedrici poco sporgenti agrestis. La tal- risul- simili a quelli del L. carena, che dal margine della corazza giunge fino alla estremità della coda, è acuta prominente e nera. Il piede è piuttosto stretto e di color giallastro seuro; in alcuni individui sembra trifasciato, 1 I ) La adulto, fig. ma ì ambe poco distintamente. La corazza è oblonga, arro- rappresenta un giovane individuo, in grandezza naturale. la fig. 2 la specie in islalo — 70 — toudata e non aderente nella parte anteriore, arcuata ed aderente nella posteriore; nel punto ove s'incontra colla carena dorsale apparisce in certi individui ( come un poco smarginata, sua lunghezza la negli esemplari conservati in alcool) equivale circa ad della lunghezza totale. Superiormente essa offre delle un terzo minute strie concentriche granulose non ben distinte, e presenta inoltre verso la porzione posteriore una due solchi arcuati convergenti che segnano figura irregolarmente elittica. La limacella è in questa specie piccola, subquadrata, biancastra a nucleo submarginale e munita di sottili strie concentriche. Il L. Etruscus fu trovato a Ripoli presso Firenze dal Dottor Odoardo Beceari, il quale me ne ha comunicati 7 esemplari conservati nelF alcool. Non ho ancora potuto esaminare il mollusco vivente. 8. Issel. Testacella bisulcata, Risso. Testacellus bisuìcatus, (pars), Risso, Hist. nat. Eur. mérid. t. pag. 58; 1826. ix, Testacella bisulcata, fig. 2; Dupuy, Hist. Moli. France, p. 44, Tav. I, 1847. Testacella Gallo-provincidlis, Grateloup. Limac. pag. 15; Moquin-Tandon, 1855. Hist. natur. Moli. Testacella Msulcata, Bourguignat, Et. syn. Moli. Alpes Mari- Testacella haliotidea. , var. France, pag, 39, Tav. V. fig. 23; 1855. times, pag. 27; 1861. Testacella bisulcata, Bourguignat, Les spicil. Tav. xm, 17, fig. , Malac. pag. 60, 18. Questa bella specie trovasi discretamente comune a Montecchio presso Pontedera raccolta dal signor Lawley. Gli esemplari che io ho potuto osservare nella sotto i Fu notata 9. di lui collezione miei occhi sono di una esistente anche ai e quelli che ora ho non indifferente grossezza. Bagni di Lucca! Testacella Pecchiolii, Bourguignat. Tav. VI, Fig. 5, (i). Bourguignat, Revue Zool. pag. 517; 1861. Les Il specie, (') 1' Spicil. Malac. pag. 61, Tav. xm, fig. 20-22: 1862. signor Pecchioli ha voluto favorirmi alcuni esemplari di questa raccolti da lui a Settignano, dai quali ho voluto estrarre Gli originali di questa testacella e della alcool. seguente , erano conservati nel- — dell'animai»:, essendosi la figura a pubblicare come - 71 il limitato disegno della sola la precedente, molio sparsa è OgBOI Bourgnignsl il conchiglia. in Questa specie che Italia, è, a differenza medesima, essenzialmente Italiana ( per servirmi di un medesimo argomento adoprato). . «Iella tarmili».' dal suo autore pel Fu per vario tempo confusa colla Drap, (come ludi olii leu T. era sul principio determinata dal medesimo signor Peccbioli nella sua raccolta ) e con mento giudicata la T. bisulcata Risso lo stesso nei dintorni di Firenze, la quale stranee chioli, le come i l'avea E specie mocomune sul contadini traggono dalla terra stromenti, essendoché riuscirono sempre fru- loro campestri coi ( signor Bourguignat). ricerche che spesso fece durante la sera onde trovarla fuori il signor Pec- della terra. 10. Testacella Beccarli, Issel. Tav. VI, Fig. 1-4. obliqua, anterius arcuata, posterius acuminata, supra concentrice rugoso-striata planulata intus parum concava nitida Columella lutescenle. Apice laevi, acuto, leviter arcuato ; anfractibus 1 %. Testa trigona li-ovata cornea , , , , — albida, incurva, elevata, Margine esterno acuto. Long, mill Lat. » 6 V2 6 Altit. » 3 Conchiglia ovato-trigona , obliqua , /4 anteriormente arcuata , po- steriormente acuminata, al di sopra cornea, appianata, munita di strie rugose, irregolari, lastra. Apice liscio, internamente appena concava, nitida, gial- acuto, lievemente arcuato. numero di 1 x 3 Columella non troncata. Margine esterno acuto. Giri nel / L' animale è assai all' - assottigliato , biancastra, incurva, elevata, terminato punta smussata in indietro, convesso superiormente, appianato al disotto. bruno faccia dorsale è di color cenerino scuro, tendente al La sua e presenta dei tubercoli poliedrici poco sporgenti, più piccoli e serrati nella regione anteriore di quello che nella posteriore; lateralmente vi osservano due solchi longitudinali che partono dai e convergono sotto la si lati della testa conchiglia. Questa è assolutamente termi- nale e oltrepassa la coda eli circa sembra destro è libero, il piccolo, breve e come troncato. sinistro 1 millimetro ; il suo margine confitto nella pelle. Il I tentacoli superiori muso è sono alquanto — brevi, cilindrici e 72 — poco divergenti; presso loro estremità e verso la lato esterno portano gli occhi che sono assai piccoli e neri. I il sono brevi tentacoli inferiori giallo Il e Il piede è di color carico. Mollusco sviluppato può raggiungere strisciando la lunghezza 45 millim. Rechiamo qui appresso di — cilindrici. N. f. N. 3. 2. 30 22 » 8 9 7 » 6 7 6. mill. Altezza La dimensioni di 3 individui ): ( N. Lunghezza Larghezza le 1 conservati nell'alcool 1/2 19 conchiglia della T. Beccarli pel suo aspetto crepicluliforme, pei caratteri del suo apice e della sua columella non può confon- dersi con altre. Io conosco due sole specie di testacélle somiglianti ad essa per forma la della loro conchiglia, e sono: la T. JBrondeli La prima Algeria, e la T. arymonia, Bourg. di Capri. Bourg, di se ne di- stingue facilmente perchè la sua conchiglia è superiormente con- vessa ed ha 1' apice smussato , nonché per altre differenze note- volissime nella forma della columella; la seconda ne differisce perchè ha la conchiglia angolosa anteriormente, meno ristretta posteriormente e munita di un apice poco prominente ed assai ricurve. Le altre testacélle a me note sono caratterizzate da conchiglie od ovali La elittiche differentissime dalla mia. specie sopra descritta Odoardo Beccari villa di Ripoli, 11. fig. esemplari compierne il , dall'egregio amico Issel. sp. iv-vi. posso dare conchiglia, poiché gli mi fu comunicata quale ne raccolse parecchi esemplari nella sua presso Firenze. Titrina, Tav. V, Non il il nome uè il signor Dottor la descrizione e diagnosi di questa D'Ancona che me ne favorì non potè per ragioni estranee alla di lui volontà dono con la descrizione che mi riprometto di poter pubblicare ben presto. Nonostante ho voluto in questo catalogo collocarla nel posto che deve occupare, figurandola (*) n.° \ Le misure della conchiglia date nella diagnosi si nelle tavole. riferiscono all'individuo — 73 — Questa graziosissima specie abita nell'Alvernia (Casentino). E diafana, verdastro chiara, ornata di sottilissime poco ap- tile, «• pariscenti strie. 12. * Succinta elegans, Risso. Pisa, (S. Giuliano, Cascine). Bagni di Lucca! Bientina ( abbondante). Var. Corsica, Moq. Tand. Succinea Corsica, Shuttlew. Il signor Pecchioli determina dubitativamente l'esistenza di qne* sta varietà nel Padule di Bientina, poiché, starebbe ad allonta- narla il colore più sbiadito negli esemplari sui quali è dubbioso. Del rimanente gli altri caratteri che Moquin-Tandon gli assegna esistono tutti. 13. * Succinea arenaria, Bouch. 14. *Zonites fulvus, Mùller. Il signor Issel dice averla trovata a San Rossore presso Pisa, Gombo, ov'io però non nelle vicinanze del 15. potei mai rinvenirla. Zonites Lavvleyanus, Bourguignat. Mollusques nouveaux, litigieux ou peu connus. decade, pag. 53, Tav. Vili, fig. — Troisieme 11-14, 1863. Graziosa conchiglia, della quale piacemi riportare qui la diagnosi. Testa minutissima, anguste umbilicata, globosa depressa, supra valide convexa, hialina, fragillima, albido-cry stallina, quandoque subviridula, sublevigata, vel — ansub valida lente striatula; spira convexo tectiformi; apice obliosissimo; fractibus A l/t ad S convexiusculis, regulariter crescentibus, sutura impressa — in medio subangulato apertura parum pensioniate acuto, recto, intus ad marginem basalem leviter subincrassato; margine cotumellari subpatulo ac replexo. separatisi ultimo paululum majore, obliqua, lunato-rotundata ; Altezza millim 1 Diametro 1 Questo Zonites, il » più piccolo che si conosca in tal genere, fu raccolto presso Firenze nelle alluvioni dell'Arno dal signor Pecchioli e dedicato dal signor Montecchio. È Bourguignat da presumersi, dice il al mio amico Lawley di succitato signor Bourguignat, che questa specie, miniatura della Zonites Petronellae, (Helix Peronella, Charp.) sia un rappresentante di questo negli Apennini Toscani che dominano Firenze. 16. / Zonites Pisa, Firenze. nitidus, Mùller. — 17. * Bagni - 74 Zonites Leopoldianus, Charp. di Lucca ( ! Gmel? ), Ripafratta, Fauglia, M. Oliveto e presso Montauto). di grande sviluppo, da 28 a 30 Z. oìivetorum (Colline Pisane). Firenze (presso Gerfalco, in esemplari bellissimi, , Travale (paese sulla Cecina), poco abbondante e di minori mill.j dimensioni (Pecchioli). Siena. Zonites nitens, Gmeliu. 18. Il signor Pecchioli trovò questa specie una sol volta a Firenze Arno. nelle alluvioni dell' Zonites lucidus, Drap. 19. Raccolto dal succitato signor Pecchioli a Settignano, in abbon- danza in una cantina della propria abitazione. Isola d'Elba. (Issel). 20. * Zonites cellarius, Miiller. Pisa, Settignano (raro). Montauto (Un solo individuo che ri- corda la forma dello Z. obscuratus. Porro. Collezione Pecchioli). Bagni Lucca! di 21. * Zonites obscuratus, Porro. 22. Zonites Tillae, Mortillet. Zonites MortiUeti, Stabile. Firenze, (raro, Pecchioli). 23. * Zonites cristallinus, Miiller. Arno Pisa. Alluvioni di ed argine dei e Serchio. Firenze (Detrito dei campi, fossi). 24. * Zonites hydatinus, Rossm. Montecchio (abbondante nei prati.) Alluvioni d'Arno. 25. Zonites Oerfalchensis, Pecchioli. Zonites Gerfalchensis, Pecchioli. Bullettino Malac. Anno It. 1868, pag. 52. Zonites MortiUeti, Pecchioli (non Stabile). Bull. Malac. sopra, pag. 25, Tav. Il II, signor Pecchioli come It. Fig. 8-12. trovò questa bella specie una sol volta a Gerfalco ed in pochi esemplari in unione al Zonites heopoldianus. 26. Zonites glaber, Studer. Lucchese, (Collezione Caluri). 27. Zonites striatulus, Gray. L'ho trovato qualche volta (Cascine di Pisa) sotto gnor Caluri ma in pochi esemplari a S. Rossore le foglie putride. di Pisa, della località Lo possiede anche il si- medesima. 28. * Zonites diaphanus, Studer. Detriti di chioli). Arno ( in Issel, cat. ec. Bagni di Lucca! Montecchio. ), Firenze, nei campi ( Pec- — poma? 29. Zonltee — 75 Aid. signor Pecchìolì non ò sicuro della Aefarmjmamtnw Il conchiglia, da 30. * q Helix pygmaea, Draparnand. Bagni Pisa, di campì a Firenze. raccolta nel detrito dei Ini di Lucca! Firenze di Bobe-li. Abbondante, meno comune della prece- (Giardino Pecchioli). Helix rotundata, 31. Bagni di Lucca Miillcr. Firenze ! ( Boboli , dente). Gerfalco (ai piedi dei castagni nelle selve, e verso Montìeri). Var. Turtonii, Moquin-Tandon. Hist. nat. des Moli, de France. Voi. n, pag. 107. Helix Turtonii. Fieni. Brit. anim. 1838, pag. 269. Pisa. Un 32. * solo esemplare donatomi dall'egregio signor Carrara. Helix obvoluta, Mailer. Detriti del Gonibo; Fiorentino, Lucchese, in magnifici esemplari, Maremme Colline pisane (mia collezione), toscane, Volterra (Ca- lmi). Firenze (nel bosco della Certosa). Gerfalco. 33. Helix angygyra, Ziegler. Vado molto a rilento a collocare questa talogo, quantunque menzionata sia L'autore di quest'ultimo che, per quanto pure non mi permetto per due sole non raccolte se stesso. così determinati, ma quale è sì di Lucca. Ignoro s' ei abbia visitato gli esemplari poiché la presenza di questa Helix in Toe, quel che più importa, ho ben luogo a supporre che appartengano di preferenza finiti Bagni conosca benissimo, V.), avea posto questa specie fra quelle scana sarebbe cosa del tutto nuova, fatto isolato, io nominare non essendosi mostrato che di iniziali (U. da specie nel presente ca- quello dei iu gii alla precedente affine e sol distinguibile un esemplari così de- H. obvoluta, colla per uno studio un poco ac- mi confermo semprepiù in tale opinione osservando che H. obvoluta non è accennata in tale catalogo. 34. Helix lenticula, Fer. Con mia grande sorpresa ricevetti questa graziosa specie in due curato; e l' esemplari dall'amico signor Carrara, che egli trovò a poca distanza da S. Giuliano, presso Pisa, sopra un monte. Credo che trovata in Toscana per la prima volta. di raccoglierla fino nuovamente feci alcune gite in quella località, che ad ora riuscironmi infruttuose. 35. * Helix mnbilicaris, Bramati. Helix hispana, Linneo (in sia stata Confesso che desideroso Issel, cnJ-al. ec ) — Helix planospira, Lamarck. Ripafratta, ma Ad. sans (partirti) Monti Pisani, Bagni suaccennato catalogo il — 76 di E la specie tipica. » il da questa tratto che corre Lima, nonché in tutta VII, 1822. di « dice Bagni Lucca e in molto rara Borgo bensì abbondantissima in vicinanza del tutto vert., Lucca! (Non è certo ai ponte di ferro sulla località al la Valle di Serchio verso Garfagnana), Lucca, Colline pisane, Gerfalco Castelnuovo della Settignano, Tra- , Ombrone, Garfagnana. vale, Vallombrosa, Var. A. ippica. du Piémont, pag. 62. Stabile, Moli. terr. viv. a) Illirica, Stabile (Loc. cit.). Lucca, un solo esemplare (mia P) Italica, E * * * la Stabile (loc. coli.). cit.). forma più comune in Toscana. Testa minuta granulata, et in primis anfractibus, Livorno, (Stabile, In seguito loc. pubblicato nella sua opera or citata necessario dare a questa specie ziare, per eccezione , al ornata. cit.). savie osservazioni che alle pilis raris, ereclis nome il ( nome ), credo che sarà di umbilicaris, e rinun- più antico Linneo non sarebbe esatto, né precisa signor Prof. Stabile ha il pag. 55 1 ; la d altronde il nome di diagnosi, oltreché vi- vrebbe a spese della chiarezza della nomenclatura. Helix cingulata, Studer. non fa cenno del tipo che io ricevetti delle Alpi Apuane per le mani dell egregio amico signor Dott. Carlo Regnoli. Var. * major. De Betta e Martinati. 36. * L'Issel 1 Bagni di Lucca. Var. * inornata. Rossmàssler. Bagni Lucca di Var. * Apuana, (rara). Issel. Cat. dei Molluschi di Pisa, pag. Alpi Apuane. Ne ricevetti io 10. pure alcuni esemplari della me- desima località dal suddetto signor Regnoli. Var. bidona. Rossmàssler. Alpi Apuane. (Regnoli, rara). Var. Anconae, Mihi. Bullettino Malac. Ital. 1868, pag. 40, Tav. Ili, fig. 9-11. Fu parlato cred'io, abbastanza di questa specie perchè debba spendervi altre parole . Il signor D' dall' Alvernia (Casentino). Ancona me 1' ha comunicata derivante i I Helix pulchella, Draparnaud. Detriti de] Gombo, alluvioni «li Arno, Hontecchio 37. * l'i ii. poiché [ssel: io ma non ho mai bo ricevuta la «li questa località potuto riscontrare il In ;il*l >• > j 1 | fide I molti esemplari che tipo nei passai in rassegna. Eguaio osservazione mi resulta dai cataloghi dei signori Pecchioli e Calurì) Firenze (Detriti). Lucca. (L'ho ricevuta in qualche quantità dall'amico Carrara). Var. lacviyata, Monke. Var. &, Menke. Syn. Moli. 1830, pag. Helix pulchella, Var. B, fìg. laevis, verni, hist. Miill. II, Rossmàssler, Iconogr. 16. 1774, pag. 30. vii, viii, 1838, pagina ti, 449. Montecchio (Lawley), comune. 38. Helix muralis, Miiller. mura di cinta (ora demolite), dalla parte interna, Firenze. Sulle non molto comune. Più abbondante sui muri di campagna e spe- cialmente per la strada che conduce a Fiesole (Pecchioli), Elba. Var. conoidea, Mihi. Un pervenutomi da Firenze. solo esemplare Altezza 39. * 12 mill Larghezza lo » Helix serpentina, Ferussac. Pisa, Livorno. Comune in ambedue le località. Var. minor. Req. Requiem Pisa. Cat. 1844, pag. 44. Qualche volta unitamente 40. * Helix vermi culata, al tipo. Miiller. Pisa, Firenze, Elba: comunissima. Var. * campestris, Moq. Tand. Pisa, Firenze, Elba. Var. flammidata, Moq. Tand. Firenze, Elba. Var. pustulata, Moq. Tand. Firenze, Elba. Var. sonata, Moq. Tand. Var. subfasciata, Requiem Firenze (Pecchioli). — — 78 Moq. Tand. Var. * exspàllescens, Pisa, Orciano (Colline di Pisa). Var. * concolor Moq. Tand. e Val di Nievole, Orciauo, Var. * albida, Moq. Tand. Pisa, Firenze, Monte Catini. ', Pisa, Monsummano Mut. scalaris. Orciano (Pecchioli), Montecchio. (Lawley). Un ( comunissmia). solo, magnifico esemplare. Gli esemplari di Orciano, spettano, per la colorazione, alle var. campestris e concolor, Moq. Taml. Accenno frequenza in Fauglia (Colline pisane) la straordinaria delle varietà zonata, subfasciata, eupallescens, in proporzione del tipo che vi è raro. 41. * Helix nemoralis,, Linneo. Pisa, S. Rossore (Cascine di Pisa), Firenze, Cecina, Campiglia, Gerfalco ( non abbondante ) Pietrasanta , , Bagni di Lucca ! Via- reggio, Elba (Regnoli). Var. * fasciata, Moq. Tand. Var. * coalita, Moq. Tand. Var. * interrupta, Moq. Tand, Var. * lurida, Moq. Tand. Var. punctella, Moq. Tand. Var. * unicolor, Moq. Tand. Var. * albina, Moq. Tand. Mut. undulata, Mihi. Bull. Malac. It. 1868, pag. 9, Tav. I, fig. 9, 10. Questa mutazione così strana ed interessante si è mostrata in un solo individuo (mia coli.). 42. * Helix aspersa. Mliller. Bagni di Lucca! Settignano, comune dovunque. Var. * zonata, Moq. Tand. Var. * obscurata, Moq. Tand. Var. flammea? Moq. Tand. Pisa, Lucca, Non è precisamente, ma assai affine, possedendo nel colorito fondo castagno cupo con una glia poi le detta. lista gialla, fiamme longitudinali Var. * virescens, Moq. Tand. Var. minor, Moq. Tand. Pisa. uu su tutta la conchi- caratteristiche della varietà sud- (Collezione Pecchioli) Pietrasanta. Var. * grisea, Moq. Tand. e 7!) Var. tenti ior, Moq. Tand. Var. * globosa, Moq. Livorno. Tand. Var. * conoidea, Moq. Tand. ]] signor Caluri ha trovato due esemplari per la colora/Jone approssimano si alla questa varietà che di varietà unduUxta Moq. . Tandon. Mut. scalari?. Bellissimo esemplare appartenente al R. cato sopra animale in cera dal glia alla figura che ne ma Fig. 3), dà Museo valente signor Mariotti. Pérussac (Hist. nat. il è più slanciata, di Pisa, giri i collo- Assomi- Tav. XIX, ec. più staccati, più obliqua, e l'ultimo giro più sviluppato. Pisa (Giardino botanico). 43. *Helix lucorum, Firenze Lucca sulla , Monte Morello Bagni , sponda 44. * Lucca di Comune Fivizzano , ( , Alpi Apuane Più propriamente ( Borgo al Regnoli di ), Lucca sinistra del Sercliio). Helix aperta, Bora. Maremma Pisa, ! Mùller. Toscana, Settignano, Bagni di Lucca! dappertutto. Var. * brunnea, Requiem Var. * viridis, Requiem Var. * pallida, Moquin-Tandon. Var. * major, Moquin-Tandon. Var. minor, Caluri. Di questa varietà pochi esemplari dei Monti Pisani. 45. Helix cincia, Mùller. Tredozio (Pecchioli). E ivi abbondante e presenta esemplari di grandi dimensioni. Var. albina. Helix othis, Meneg. olim. Helix Pollimi, Con tale Da Campo determinazione ho un esemplare 1 ( ). io riscontrato nel e trovato vivente fra la terra boschiva di S. 1' R. Museo di Pisa collocato dal signor Mariotti sopra animale di cera, orto botanico. La Rossore portata nel- conchiglia ha un'altezza totale — di circa tre (*) Di una conchiglia vivente nella Provincia Veronese. Relazione letta alla Accademia di Agricoltura Commercio ed Arti di Verona da Benedetto Da Campo, (-13 Agosto 4849). , , — centimetri, e nell'ultimo giro è larga S. e senza che mai un il tipo sia stato fatto molto singolare, perfluo di notare Campo sull' 21 millimetro. La ivi rinvenuto uè da me, né da direi quasi incredibile. Credo su- riguardo alla relazione data dal ciò che, Hélix Pollimi circa Rossore in esemplare così isolato, presenza di questa varietà in altri, è — 80 , disse il De Betta nelle sue Da Osser- « vazioni » pubblicate dal medesimo nel 1852. 46. Helix aculeata, Miiller. Questa rara e tanto graziosa conchiglietta è stata raccolta in due soli esemplari dal signor Pecchioli nel detrito, sotto del Parterre a Firenze , e dal signor Carrara ( mia le siepi coli. ) in tre esemplari nel Lucchese (Gragnano). 47. * Helix rupestri®, Studer. Gombo. Pisa ( sul tronco di un platano Campiglia. Bagni di Lucca! (È enumerata fra Detriti del botanico). non nell' orto le specie raccolte dall'autore del catalogo). Vallombrosa. 48. Helix incarnata, Miiller. Mercatale (Pochi esemplari sulle scope, Pecchioli). 49. Helix cantiana, Mont. Firenze, Fiesole, Bagni di Lucca! (Tra le specie non raccolte dall'autore del catalogo). Var. Galloprovincialis, [ Dupuy Helix carthusiana, Drap, non Muli. Lucca, alcuni pochi esemplari (mia collezione). Var. minor. Moq. Tand. Mercatale, due soli esemplari (Pecchioli). Bagni di Lucca! Var. rubescens, Moquin Tandon, Isola d'Elba. 50. * Helix rubella, Risso. Alpi Apuane. 51. * Helix carthusiana, Miiller. Var. * lactescens, Moq. Tand. ^Elba. Var. rufescens, Caluri. Pisa. Gli esemplari di questa varietà sono d'un bel castagno cupo. Var. * minor. Moq. Tand. Pisa, in minor quantità del tipo, Settignano. In questa località è invece in proporzioni inverse. Elba. (continua) Dott. Cammillo Gentiluomo Redattore. Raffaello Puntoni Gerente responsabile. AVVISO ROBERTO LAWLEY DI MOXTECCIIIO, PRESSO PONTEDERA , TOSCANA. rende noto ai Malacologhi Italiani e Stranieri come, possedendo alcune belle collezioni di Conchiglie plio- fossili ceniche della Toscana, sarebbe disposto a cederle in cambio di Conchiglie verso altre collezioni o marine, sia fluviatili fossili di sia viventi , terrestri qualunque epoca e terreno. Invita per conseguenza tutti coloro che fossero disposti ad approfittarne, ad plari disponibili onde tentare , di indirizzargli eh' egli i loro Cataloghi di contraccambierà tosto esemsuoi coi trovarsi daccordo sui cambi medesimi. Indirizzare lettere affrancate al suddetto, ovvero anche al nostro Ufficio, Una Società Via di intento di combinare S. Francesco N.° 23. Malacologia diretta specialmente allo utili posta ora a Frankfort s. cambi fra M. — i collezionisti si è com- Tra breve ne daremo più esatto ragguaglio. La il qualità degli articoli onde sono composti questo ed venturo fascicolo, come pure una particolare disposizione delle figure nelle tavole, obbligarono il ritardo di pubbli- cazione del fascicolo presente, onde fosse contemporanea a quella dell'altro. IL BULLETTINO MALACOLOGICO ITALIANO col La numero venturo compie il suo primo anno Direzione, onde rendere ognor più accetti e le sue fatiche, ed onde secondare sima parte de' suoi turo anno littorali ha associati, (1869) anco il marine dei portando a 32 5 di Lire 9, » a domicilio —- le Abbuonanienlo Estero franco nostri prezzo rimane inalterato. Il Italia ( mas- deciso di occuparsi col ven- e delle fossili dei nostri terreni Prezzo annuo suoi sforzi desiderio della delle Conchiglie pagine di ciascun fascicolo. i vita. di pagamento 10, — — antic pato ; ). Dirigersi con lettera affrancata ed accluso vaglia postale al Redattore del Bidlettinò Malacologico Italiano, Via S. Francesco N.° 23, Pisa. Unico deposito presso Preghiamo Chi di raccomandare ci il sig." Ermanno Loescher — Torino. vuol dirigere dei Biglietti di Banca la lettera, come preghiamo quei Signori che abitano negli Stati ove ha corso carta moneta, di non inviarcela , poiché in Italia non ha avrebbe la nostra presso di Loro. corso , come non lo BULLETTINO MALACOLOGICO I TALI A N O MOLLUSCHI TERRESTRI E D'ACQUA DOLCE Anno L — 1868 Numero Sesto Novembre — Dicembre PISA TIPOGRAFIA DEI FF. Premiati all' NISTRI Esposizione di Parigi, 1867 1868 SOMMARIO DEL NUMEBO Catalogo dei Molluschi terrestri e nuazione e SESTO fluviatili della Toscana ( Conti- fine). LIBRI RICEVUTI IN DONO Steobel P. Alcune note di Malacologia Argentina. Unitamente a questo numero gli Associati troveranno il frontee 1' indice promessi più una copertina per rilegare l'intero spizio , volume. L' abbondanza delle materie ci ha impedito, nostro malgrado, di terminare in quest' anno la Rivista Bibliografica della Lombardia. Ci confortiamo nel pensare che in realtà non la lasciamo tronca a mezzo , poiché la rivista di ciascun libro, forma, di per sé, un articolo separato. Piccola Corrispondenza il — Per la suddetta ragione non fu possibile pubLoro catalogo, che vedrà immancabilmente la luce nel pri- F. V. Milano. blicare mo numero del secondo anno. bulletti.no ma la colo gì co ITALIANO MOLLUSCHI TERRESTRI E D'ACQUA DOLCE Anno Novembre-Dicembre I. i k «j Nnmero « Catalogo dei Molluschi terrestri e della Toscana. — Di [Continua sione e *Helix 52. Val fine. C. ,. fluviatili Gentiluomo. Vedi pag. 80) Olivieri, Ferussac. di Nievole, Maremme Toscane. 53. * Helix cinctella, Draparnaud. Firenze (sulle mura della città, or Pisa, Bagni demolite). Settignano., Lucca! di Var. *fusca, Moq. Tand. Var. * fasciata, Moq.-Tand. 54. *Helix apicina, Lamarck. Rossore, in vicinanza del mare). Livorno. 55. * Helix conspurcata, Draparnaud. Pisa (S. Pisa, Firenze (comune, sotto le siepi e sui muri del torrente Africo. Pecchioli). Elba. 56. * Helix nnifasciata, Viareggio, presso 57. * Pisa, ca! (H. il Poiret. mare. Helix profuga, A. Schrmdt. Maremme Toscane, Val di Nievole, Firenze, Bagni di Luc- caperata, Mont?). Questa specie è dovunque comunissima. Var. * Etnisca, Issel, (catal. cit.) Var. * major, Issel, (catal. cit.). Il signor Pecchioli raccolse a Firenze, sul greto dell'Arno, questa — 82 14 varietà in dimensioni di fino — maggior diametro, di mill. e 10 mill. di altezza. Siena (Caluri). Var. fusca, (Pecchioli). Conchiglia di piccole dimensioni, di un colore scuro uniforme T ed una sola fascia bianca e sottile nell'ultimo anfratto. 58. Helix ammonis, Schmidt. Pisa (Caluri). Settignauo (Pochi esemplari trovati dal signor Pecchioli presso il Ponte a Mensola e sull'argine di questo tor- rente). 59. * Helix neglecta, Draparnaud. Pisane, Colline Val Nievole e Firenze. di Rapolano ( presso Siena). Var. vulgaris, Moquin Tandon. Var. * ochróleuca, Moquin Tandon. Var. *fuscescens, Moquin Tandon, Firenze. 60. * HeliX cespitum, Draparnaud. Monti Pisani. Bagni Lucca! (vive presso di Borgo il in analoghi ec.) siti di Lucca comunissima sulle Colline quasi prive di vegetazione; è del resto in tutta la Valle superiore del Serchio — Catal. Fivizzano (Bellissimi esemplari di dimensioni fino a 28 mill. Pecchioli). Var. * minor, Moq. Tand. Var. * trivialis, Moq. Tand. Var. * élegans, Moq. Tand, Monte Catini (Caluri). Var. lentiginosa, Moq. Tand., Isola dell'Elba. Var. Terverii, Michaud. Helix Terverii, Mich, Compi., 1831, pag. 26. Ho ricevuto questa graziosa varietà da Lucca, comunicatami in diversi esemplari dal signor Carrara. golarmente crescenti e convessi La , E composta sutura marcata parte superiore della conchiglia è di un di sei 1' ; giri re- apice è nero. color cinereo alquanto lucente, l'inferiore è biancastra, ornata di varie fascie nere o scure, continue le L'ombelico più volte, ma tal fiata composta di linee o punti. è alquanto stretto, l'apertura rotonda. Questa conchiglia misura un' altezza di circa 10 ad 11 millimetri ed una larghezza di 18 a 20. 61. * Helix pisana, Miiller. Pisa (Gombo). Viareggio, Livorno, Elba. Var. * Menkeana, Moq. Tand. Var. limolata, Moq. Tand. — 8:3 — Var. * interrupia, Moq. Tand, Var. pu/n,ctella, Mo(|. Tand. Var. * bifrons, Moq. Tand. Var. * mariti/ma, Moq. Tand. Var. * concolor, Moq. Tand. Var. * albida, Moq. Tand. Var. alba, Moq. Tand. Var. globosior, Moq. Tand. Al gombo ed a Viareggio questa specie trovasi sulla del mare, a Livorno sulle Tamarisco che fiancheggjanq La spii pas eg- giata lungo mare, che conduce ad intignano. *Helix 62. yariabilis, Draparnaud. Pisa (comunissima), Livorno (Ardenza ed Bagni di Antiguauo), Siena Lucca! Elba. Var. * fasciata, Moq. Tand. Var. * subalbida, Moq. Tand. Var. bifascìata, Moq. Tand. Var. ochroleuca, Moq. Tand. Var. * tessellata, Moq. Tanti. Var. hyposona, Moq. Tand. Var. *lutescens, Moq. Tand. Var. albicans, Moq. Tand. Var. depressa, Requiem Var. submaritima, Moq. Tand, Var. globosior, Caluri. Un solo esemplare di Siena. 03. *Helix lineata, Olivi. Gombo, Foce d'Arno, S. Rossore, Var. * vittata, Moq. Tand. Var. * inaura, Moq. Tand. Var. * interrupta, Moq. Tand. Elba. Var. * lutescens, Moq. Tand. 64. *Helix pyramidata, Drap. Pisa (Tomboli di Coltano ), Livorno, Firenze (sull'argine del Mugnone). Settignano (sull'argine ed altre piante e sui muri presso dante. Pecchi oli). Var. * fasciata, Moq. Tand. Var. * monozona, Moq. Tand. Var. hypogramma, Moq. Tand. del torrente S. Africo, sui cardi Maria a Civerciano, abbon- — — 84 Var. * marniorata, Moq. Tand. Abbonda a Fauglia, ove raramente rinviensi il tipo. Livorno, Rapolano. Var. alba, Moq. Tand. Var. * sabulosa, Moq. Tand. *Helix 65. terrestris, Pennant. Livorno. Helix trochoides, 66. Poiret. Pisa (Cascine). 67. * Helix barbara, Linneo. Pisa, Calci, Agnano, Firenze (comune), Montecchio (abbondan- tissima). Var. * fasciata, Moq. Tand. Elba. Var. *Astieri, Moq. Tand. Elba. 68. * Helix acuta, Miiller. Pisa, (prati, campi, rive d'Arno), Firenze (non comune) Elba. Var. * imifasciata, Moq. Tand. Var. * bisona, Moq. Tand. Var. articulata, Moq. Tand. Var. * strigata, Moq. Tand. Var. alba, Moq. Tand. Var. * élongata, Crist. e Jan. *Bulimus 69. decollatus, Linneo. Pisa, monti Pisani, Maremma. Firenze, Settignano; comunis- sima. Var. turricula, Moq. Tandon. Isola d'Elba (Issel). Var. albinos, Moq. Tand. Var. major, Moq. Tand. Var. minor, Moq. Tand. 70. Bulimus montanus, Draparnaud. Bulimus montanus, Draparnaud, Tabi. Moli., 1801, pag. 65. Settignano. Il signor Pecchioli così si esprime, relativamente a questa specie da lui raccolta nella citata località. « Trovato me una sola volta e con adulti ed 71. grande meraviglia in due uno giovane, nel bosco Bulimus obscurus, Helix obscura, Muli. Verm. della Selva ». Mailer. hist., 1774, Settignano (con la precedente, sotto falco. Fiesole. da soli individui II, pag. 103. le pietre. Pecchioli). Ger- — - 85 72. * Bulinili* tridens, Affiliar. Alluvioni (presso il d' Arno, monti Pisani, Val Xievol»-, di S<4tignaii<> ponte a Mensola). Var. * unidcntatus, Lssel. Catalogo citato, pag. 18. Var. major, Menke. 73. * Bulimus quadri deus, Miiller. Gombo. Pisa. Monte Calvi (Ma- Alluvioni d'Arno, Detriti del remma Settignano ). ( sotto le pietre margine sul , dei fossi, dei campi, non però molto abbondante). 74. * Bulimus subcylindricus, Linneo. Rossore (ne\Y humus). S. Var. exigua, Menke. Lucca. Sono graziosi esemplari diafani, di un corneo chiaro, un di lucido brillante. 75. * Caecilianella acicula, Miiller. Pisa , Firenze ( e specialmente per la strada che conduce a Fiesole). 76. Caecilianella Liesvillei, Jan. Bourguignat, Amen. Malac, T. Firenze (Pecchioli). Un I, pag. 217. solo esemplare, nella località istessa che la precedente. 77. * Ferussacia aciculoides, Jan. Caecilianella aciculoides, Jan, in lssel, cat. cit. Pisa, Firenze (insieme alla C. acicula). 78. Ferussacia Hohenwarti, Rossmassler. Achatina Hohenwarti, Rossm. Icon. IX, X, 1839, 1864. fig. — Mollusq. nouv. litig. où peu conn., fase. 657. fig. Ferussacia Hohenwarti, Bourguignat, Malac. Alg. T. II, p. 33, VI, Tav. XXX, 9-11. Ad onta che il signor Bourguignat dichiari questa specie pro- pria della provincia Toscana, oltre ad altre Italiane, (Mollusq ues nouv. ec, fase. VI, pagina 183) io non e di Montecchio in ben scarsi esemplari. la La conosco che di Pisa conchiglia è a imo avviso somigliantissima alla citata figura (tipo), che ne dà il Bour- 1 guignat, massime nell' aspetto dell apertura. 79. * Clausilia laminata, Montagu. Pisa, Firenze, Gerfalco, Travale, Siena. Var. * major, Maremma plari D 1 Ancona. Toscana, Firenze, Gerfalco, Montauto, Lucca (esem- un poco più piccoli). — 8G — Wagner. 80. * Clausilia alboguttulata, Alpi Apuane, Lucca, Pietrasanta, Bagni di Lucca! Rapolano. Var. punctata, Michaud. Questa varietà collocata (almeno così sembra dalla sinonimia) dal signor Issel col tipo, trovasi in magnifici esemplari sulle mura della città di Lucca, nascosti nella corteccia degli alberi che ador- È nano quella passeggiata. Var. * obésa, Issel. comnuissima. Bagni di Lucca! ivi Cat. pag. 20. cit. Lucchese (presso Ripafratta). Var. * nigra, Pecchioli. Issel, cat. pag. 20. cit., Volterra, Poggio a Monti, presso Pomarance. Var. elegans, Milli. Mi furono comunicati dal signor Issel alcuni esemplari di una varietà della Clausilia alboguttulata provenienti da Vallombrosa. E 1 più piccola del tipo, più rigonfia, coli apice più ottuso, le strie più fortemente accennate maggiormente reflesso. 1' , apertura più rotonda il , peristoma Trovasi in abbondanza. 81. * Clausilia bidens, Linneo. Bagni Pisa, Viareggio, S. Giuliano, Caprona, di Lucca! Livor- no, Firenze, Elba, Siena (esemplari più piccoli del tipo). 83. * Clausilia solida, Draparnaud. Pisa, Firenze, Settignano. Bagni di Lucca ! Elba. 83. Clausilia plicata, Draparnaud. pag/ 72, Tav. Drap. Hist. Moli. 1805, Questa specie fu raccolta a Firenze all' IV, 15, fig. Isolotto 16. delle Cascine nelle alluvioni dell'Arno, dal signor Piccioli, Ispettore del di Firenze, che ne fé dono al Museo signor Pecchioli. 84. Clausilia plicatula, Draparnaud. Drap. Hist. Moli., 1805, pag. 72, Tav. IV, fig. 17, 18, (non Payraudeau). Helix plicatula, Fér., Tabi. Syst. 1822, pag. 67. Io ritengo questa specie la fauna Toscana. Infatti come un acquisto la di lei assai importante per presenza qui, allaccia in certa guisa, per la distribuzione geografica, la parte settentrionale dell'Italia (Lombardia), con gli Abruzzi (Martens, Malac. Bl. 1868, pag. 81). Gli esemplari che io posseggo del Lucchese, donatimi dal signor Carrara, posti in confronto con quelli avuti dalla bardia, sono vessi, un poco più rigonfi, e con i giri Lom- un poco più con- non però tanto ch'io li giudichi appartenenti alla var. inMoquin Tandon (Opera cit. Voi. II, pag. 341). Il signor fletta, di — 1 87 — Vocinoli ne raccolse pochi esemplari nel Senese (Ger&leo), un olmo, la scorza di i quali certamente non dere col tipo, poiché sono un poco più ma più rigonfi, il si ciò che più fa strano, à ben marcati e distinti. proporzione in forma la cui bordo columellare è dritto assolutamente, estremità due angoli possono confon- piccoli, ed del peristoma, formando tengo queste differenze così piccole e forse accidentali una nuova valere l'importanza di Var. Vallombrosana, Tav. V, fig. all'* nondimeno <'iò da , due ri- non varietà. Issel. 7-10. I caratteri di questa varietà sarebbero costituiti dall'insieme di due major ed in/lata quelli delle l' essere più grande e vessi, e le coste più elevate. me, di di Moq. Tand. (loc. cit.); oltre al- più ventricosa del tipo ha i giri più con- Nei quattro esemplari che ho presso riscontro l'apertura in proporzione del tipo, più piccola. Lunghezza mill. Larghezza 14 3 » Vallombrosa (Doria). 85. Clausilia Tav. V, fig. Apennina, Issel. 11-14. et irrcgulariter coslulata. Anfractus 12, sutura profunda separati. Apertura ovali-pyrìforniis peristoma interim, carneo, rcflexo. Lamella supera apparens, obliqua: infera arcuata. Plicae interlatnel- Testa rimata, fusiformi, oblique , lares 5, aequaliter clistanles. Clausiìium? Conchiglia fusiforme, alquanto ventricosa, costata non rego- larmente ed obliquamente, con 12 anfratti poco convessi, le suture ben profonde e marcate. con la lamella La ma con apertura è ovale piriforme, superiore obliqua, l'inferiore arcuata, e pieghe interlamellari ben distinte ed eguali. Il con tre peristoma è con- tinuo, spesso di color carneo. L'apice ottuso è mamellonato. La fessura ombelicale è stretta e profonda. Altezza Larghezza Specie strettamente affine alla precedente var. mill. » 14 3 (scarsi). Clausilia plkatida VaUomòrosana. Se ne distingue però facilmente: 1.° . perchè nel tempo profonde: istesso che 2.° Ammesso una come rità, un tale pubblicata, ed mi io argomento sia sottoposto, sia deciso della quale , avendo accolto eziandio accordatole dal signor Issel, Egli ed siamo costretti a dichiarar che , per sarà ad accet- non si pos- Per conseguenza avendola solo esemplare. dubbiamente, solo quando si genere Clausilia a mille modificazioni e cangiamenti , la specie in siede per ora che fico il meno convessi, ha le suture più meno elevate e meno regolari. quanto a malincuore facile a rilevarsi nuova giri i le coste volta che mille variate ragioni tare per ha Per avere il nome speci- per l'amor della ve- io, riconosceremo nuova in- la caratteri di cui l'esemplare è fornito, i riprodurranno nella istessa guisa in altri, che forse si potranno, in avvenire, raccogliere. Vallombrosa. 86. Clausilia cruciata, Studer. Studer, Kurz. Verzeichn, pag. 89. Yallombrosa (Issel). Gli esemplari che io riscontro, in quanto più corti e ventricosi del numero di quattro, sono al- tipo. 87. Clausilia sp.? Pure di questa un ma solo, chese (S. Martino in Freddano). elegantissimo esemplare del Luc- La facies della conchiglia nel suo complesso (benché poi differentissima) è perfettamente somigliante a quella della CI. lami/nata, Mailer. lucente, con poche si osservano coli' strie, aiuto della lente; suture poco profonde. E fusiforme, corneo chiara, che appaiono quasi scancellate anco se ha 10 giri, poco convessi, colle Apertura ovale allungata, la lamella su- periore appena tracciata, l'inferiore invece grossa, assai arcuata. Senza pieghe interlamellari nuo (^ , bianco, spesso, , né palatali. Il Ha reflesso. peristoma non conti- finalmente la lunetta, la quale è grossa ed arcuata. 88. Clausilia Lucensis, Mihi. Bull. Malac. It., 1868, pag. 6, Tav. 1, fig. 1-3. Lucchese. 89. Ealca perversa, Linneo. Turbo perversus, Linneo. Syst, Nat. 1758, Ed. X; (non Helix perversa, Linneo, nec Mùller). Descrivo l' esemplare. I, pag. 767 — Vupa Bagni et Elisi, 1805, \. Aqui (Àppelius), Lucca (Carrara). Pupa quinquedwitata, Boni. di 90. * Pisa, — Draparnand. Tabi Moli., 1801 fragili», Tav. IV, Bg. 89 Maremme Toscane, Livorno. Firenze (insieme alla ClausiMa bidens). IJagni <li Lucca! Val Ombrone. d' Var. * variegella, Crist. e Jan. Pisa. Var. * minor, Moquin-Tandon. Pisa. Var. * Juliana, (cat. Issel, cit.). Siena. giovine signor Filippi, zelante ed intelligente raccoglitore Il molluschi, ha osservato nel raccogliere questa specie località, viene che quanto più meno 91. * si procede verso l'alto, <li in diverse la conchiglia di- frequente, più piccola e più esile di struttura e pareti. Pupa avenacea, Bruguière. Pisa (posature dell'Arno), Alpi Bagni cona), Lucchese, di Apuane Lucca! (Fra M. Beni (D'Annon raccolte dal- (Caluri), specie le l'autore del catalogo). Var. * Apuana, Issel (cat. cit.). Alla punta del Sagro, sulle Alpi Apuane. 92. * Pupa frumentum, Draparnaud. Monti Pisani, Maremme Toscane. S. Giuliano, Settignano. Var. * curia, Issel, (cat. cit.). Var. Apennina, Gharp. Pupa Apennina, Charpentier in Kiister, Chemn. Conch. cab. ec; Pupa: pag. 105, Tav. 14, 1853, Voi. III, fig. 22-23. Pfeiffer, Monog. Hel. viv. pag. 545. Settignano, abbondante fra le siepi (Pecchioli). 93. * Pupa granum, Pisa (detriti di Arno tante (abbondante fra Draparnaud. e spiaggia del i Gombo). Settignano, Mon- cipressi, sotto le foglie secche, le pietre ed al piede delle piante). Monti Pisani (S. Giuliano). 94. *Pupa Philippii, Cantraine. Abbondantissima a Pisa ed Agnano ( sorgenti di acque mi- nerali). 95. *Pupa biplicata, Michaud. Pisa, Firenze (Boboli). Var. * élongata, Porro. 96. *Pupa umbilicata, Draparnaud. Pisa, Firenze (Boboli e Parterre, abbondante). Lucca. — Var. * graciiis, Issel (cat. Pupa 97. 90 — cit.). secale, Draparaaud. Draparaaud, Tabi. Moli. 1805, Tav. % Ili, 49-50. Lucchese, rara. 98. * Pupa muscorum, Linneo. Var. * edentida, Moq. Tandon. Pupa Sempronio 99. Cbarpentier. Charpentier, Cat. Moli., Suiss. 1837, pag. 15, Tav. L' ho ricevuta in qualche quantità nel Lucchese. raccolse dall' L' ho confrontata fig. 4. amico Carrara che la II, con esemplari di altre e l'ho riconosciuta ad essi identica. 100. * Vertigo pygmaea, Draparaaud. località Detriti di Arno. Montecchio (abbonda nei detriti). Firenze, Lucca. Un solo esemplare. 101. * Yertigo vertigo, Mont. Pisa, Firenze (Parterre). Var. nana, Moq. Tand. Moquin Tandon, op. cit., pag. 408, tav. Vertigo nana, Michaud, Compi. XXIX, fig. 11. 71, Tav. 15, 1831, pag. fi- gura 24-25. Pupa nana, Deshayes in Lamarck., Anim. sans. veri, VIII, 1838, pag. 190. Pisa (S. del tipo e Rossore), Alcuni esemplari, forse meno un poco più piccoli rigonfi. 102. Yertigo autivertigo, Draparaaud. Pupa antiveriigo, Draparaaud, Tabi. Moli. 1801, pag. 57. Vertigo sexdentata, Férussac padre; Essai méthod. Conch. 1806, pag. 124. 1822, pag. 68. Vertigo septemdentata, Férussac, Tabi, syst., Montecchio forse (detriti). un poco più Potrebbe costituire una varietà, essendo piccola, ma certamente coi giri più convessi e le suture più profonde. 103. * Yertigo muscorum, Draparaaud. Pisa, Firenze. 104. Yertigo edentula, Draparaaud. Pupa Ili, fig. edentula, Draparaaud. Hist. Moli., 1805, pag. 52, Tav. 28, 29. Vertigo nitida, Férussac. Tabi, system. Moli. 1822, pag. 68. Firenze (S. Maria a Montici). Pochi esemplari sotto sconnesse di un muro (Pecchioli). le pietre — Carychium tridentatnm, 105. * l'isa vamente a questa ultima (Moli. viv. terr. Località du Piémont, pagina Egual cosa posso vessi. (mali però 101). si * L08) che ed giri i la specie Pisano, tra esemplari del gli mnonnin mi poco meno coni trovano alcuni con suture profondissime. Alexia inyosotis, Draparnaud. Conovulus myosotis, Livorno (Marzocco 107. * dire per K<!ati- lignor Professor Stabile dice, il una forma un poco più allungata Risso. raramente virente). Firenze (detriti, Rossore), (S. — 91 [ssel, in e cat. cit., pag. 24. Calambrone). Raro. Alexia Firminii, Payraudeau. Conovulus Firminii, in Issel, loc. cit. Livorno (Marzocco). Raro. 108. * Planorbis fontanus, Lightfoot. Pisa. Assai raro. 109. * Planorbis complanatuH, Linneo. Pisa, Bientina, Maremma Toscana. Var. suhmarginatus, Moq. Tand. XX, N. Planorbis suhmarginatus, Crist. e Jan., Cat. 1832, Pisa, pochi esemplari insieme al tipo. Ho un Planorbis colla mostruosità istessa figurata (compi. Tav. XVI, fìg. 11, 12); che per quanto in 110. * ] -. un esemplare dal Michaud raccolto di nile credo poter riportare al 9 istato giova- Planorbis complanatus. Planorbis cai-hiatus, Muller. Pisa, Firenze, Padule di Bientina (assai abbondante). 111. Planorbis vortex, Linneo. Syst. nat. Ed. X, 1758, Planorbis compressus, fìg. I, pag. 772. Mieli., Compi. 1831, pag. 81, Tav. XVI, 6-8. I signori Pecchioli e Carrara trovarono questa graziosa specie nei fossi fuori della porta a Lucca. volta ma 112. La rinvenni io pure qualche in pochi esemplari. Planorbis rotuudatus, Poiret. Prod. 1801, pag. 93 (non Ad. Brongn.). Planorbis vortex, var. 45. Tav. II, fìg. (3., Draparnaud. Hist. Moli. 1805, pag. 67. Pisa (Caluri). 113. * Planorbis spirorbis, Linneo. Pisa (Stradone delle Cascine). Firenze (nel detrito), raro. (Pecchioli). — 92 — Planorbis nautileus, Linneo. Turbo nautileus, Linneo, Syst. nat., Ed. XII, 1767, 114. (Un Pisa (Caluri). Firenze. baudito alle 115. * II, p. 1241. solo individuo sull'argine del fosso Cascine. Pecchioli). Planorbis albus, Miiller. Pisa, Bientina. Planorbis laevis, Alder. 116. Cat. supplem. Mollus. Newcastl, in Trans. Newcastl., II, 1837, pag. 337. Planorbis Moquini, Requien. Coq. Cors. 1858, pag. 50. Planorbis laevis, Moquin-Tandon XXXI, vola fìg. , Op. cit. II, pag. 10-23. Pisa (Caluri), Firenze (nel luogo istesso che due soli individui. 117. * 442, Ta- PI. nautileus, il Pecchioli). Planorbis corneus, Linneo. Pisa, Livorno, Bientina, Firenze. Var. * adelosius, Issel Var. * niger, Issel 118. *Physa (cat. (cat. cit.). cit.). fontinalis, Linneo. Pisa, Bientina. 119. Physa pisana, Issel. 26. Bull. Malac. Ital. Cat. Moli, di Pisa, pag. fìg. 7, Le 8, 7, ricerche per rinvenirla in quest'anno furono infruttuose. 120. Physa hypnorum, Bulla hypnorum, Linneo. Linneo. Syst. nat. Ed. X, Aplexus hypnorum, Gray, in Turton. Shells 225, 1868, pag. (con nota). fìg. un 121. Brit. I, pag. 727. 1840, pag, 113. Var. pulchélla, Moquin Tandon, Op. Pisa, 1758, cit. li, pag. 456. solo esemplare (mia coli.). *Limnaea auricularia, Linneo. Pisa, Pistoia, Bientina (di non grandi dimensioni e non comune), Pratolino, Viareggio. 122. Pisa, *Limnaea limosa, Bagni Linneo. di Lucca! (sulla sponda Var. intermedia, Moq. Tand. Limnaea intermedia, Férussac. Var. vulgaris, Moq. Tand. Limnaeus vulgaris, C. Pfeiffer. Var. crassa, Moq. Tand. sinistra della Lima). — Limnaea ovata, var. B. Limnaea peregra, 123. Jiuccinum peregrum, — 93 Qms. crassa, Moller. Firenze (presso Pietrasanta ( 1771, Verni, hist., Miiller, Limnaeus pereger, Draparnaud. TabL Moli., II, pag. 130. 1801, pag. 48. ghiacciaje fuori di Porta 8. Gallo, Pecchioli), le abbondante e grandi in belli esemplari ). Bagni di Lucca! (sulla sponda destra della Lima), Lucca (esemplari magnifici). *Limnaea 124. stagnalis, Linneo. Pisa, Firenze, Bientina. Var. * subfusca, Moquin-Tandon. Var. fragilis, Moq. Tandon. Var. Menke, Syn. b. 125. * Limnaea Moli., pag. 38. palustris, Miiller. Pisa. Bientina, Firenze (con la peregra. Pecchioli). Var. corvus, Moquin-Tandon. Helix corvus, Gemei, Syst. nat. 1788, pag. 3665. 126. * Limnaea truncatula, Miiller. abbondante in un piccolo fosso che si getta nel Mugnone). Montecchio (detriti). Gerfalco (abbondante). Bagni Pisa. Firenze (poco di Lucca! (sulla sponda destra della Lima insieme alla peregra). Livorno. Var. obìonga, Moq. Tand. Lymnaea obìonga, 127. *Ancylus Bagni 128. Bagni 129. Put. Moli. Vosg. pag. 60. !, Janii, Bourguignat. di Lucca. *Ancylus giODOSUS, Bourguignat. di Lucca, Casentino, Livorno (Filippi). *Ancylus costulatus, Monte-Catini Catalogo citato , Bagni « se di Lucca è dessa 130. Verm. appunto *Ancylus hist., 1774, ? (Così si esprime V autore del questa specie deve sussistere nella nomencla- tura, ritengo che quella da Lima, Kiister. ! me trovata sulla sponda sinistra della »). fluviatilis, Miiller. II, pag. 201. Draparnaud, Hist. Moli., Tav. II, fig. 23, 24. Serravezza (su una gora delle segherie dei marmi attaccato alle pietre ed a pezzi d'asse. Pecchioli). Gerfalco. (Nella Cecina, poco distante dalla sorgente, una varietà che per certi caratteri si av- vicina alla var. cycìostoma (Ancylus cycìostoma, Bourg.^), special- — mente per la forma avanzato dei due — 94 sua bocca, mentre della Pecchioli). terzi. Bagni soli individui. Pecchioli). di Bagni il suo apice è più Monte-Catini, (due di Lucca! (sulla destra della Lima). 131. * Yelletia lacustris, Linneo. Ancylus lacustris, Linneo, in Issel, cat. cit. Lago di Massaciuccoli, presso Massa, Bientina, 132. * Cyclostoma elegans, Mùller. Comunissima dovunque. Var. albescens, Des Moul. Firenze. Pisa, Comune ma meno del tipo. Pomatias patulum, Draparnaud. sempre, 133. * Var. montanus, Catalogo Issel. pag. 29. cit. Alpi Apuane. 134. Pomatias septemspirale. Razoum. Helix septemspiralis, Razoum., Hist. nat. Tor., 1789, Pomatias maculatum, e Jan., Crist. p. I, XV, 1832, Cat., n.° 278. 1. Lucchese (Caluri). di Fra le Lucca 135. specie è non raccolte dall'autore del catalogo accennato anche Acme Simoniana, Pomatias striolatum, il dei Bagni di Porro. Charpentier. Paludina Simoniana, Charp. In Saint-Simon, Mise. Mal., 1848, I, pag. 38. signor Pecchioli in Raccolte a Firenze dal nel detrito riferisce in dell'Isolotto faccia timo anfratto giunge al levati, e le suture perciò Non un solo individuo Cascine. a questa specie dubitativamente, poiché affatto liscia, la sua altezza supera talogo alle appena i la Egli tre millimetri, l'ul- quarto dell'altezza. Gli anfratti meu però la conchiglia è meno ri- profonde. L'apertura è più piriforme. conosco l'esemplare del signor Uzielli accennato nel Cadell' Issel. 136. * Bythinia tentaculata, Linneo. Pisano, Pistoiese, Bientina (abbondante). S. Giuliano. Var. * codia, Issel (cat. cit.). Bythinia codia, Bourguignat. Var. * producta, Menke. Var. * ventricosa, Menke. 137. * Tav. VI, Bythinia Boissieri, Charpentier. fig. 6, 7. Per quanto ritenga il signor Stabile, la specie di Pisa, come nuova, confrontata con esemplari di altre località, riconoscesi identica. — Viir. Ilo produrla. trovato maggiori (altezza 1 Rossore 138. Ho stinta. giri "Bythinia fig. due esemplari millim., larghezza 8), 1 suture profondissime, Tav. VI, — Milli. S. ;i 05 dimensioni molto forma molto snella, ili di molto eonve Lucensi.s, Stabile. 0. creduto bene eli figurare questa specie tanto graziosa e 'li- Essa è pure accennata nel catalogo dei Bagni di Lucca (sponda destra della Lima). 139. Bythinia Etnisca, Paladhille. Hydrobia Etrusca, Paladhille Nouvelles Misceliamo 's Bfalaoologiques, fase. II (Marzo 1867), pag. 56, Tav. Ili, fig. 14-10. Testa rimala, ovato-oblonga, vix sub valida lente striatala, tenni, pellucida, palapice obtusiuscido. lide cornea, parum nitida; 4 vel 4 anfractibut — parum — % primis minimis, ultimi» rapide praesertim altitudine crescentibus, sutura parum impressa separati»; ultimo poapertura ovato-rolundata, ad instico dimidiata alliludinem subacquante; sertionem labri leviter ac, obsolete angulosa; pensioniate continuo, simpUce eonvexis, medio subplanulatis ; — acuto; margine columellari veflexiusculo f\oc. Monte Morello (l'ho chioli). Pistoiese (il al fonte Rosa , nel ricevuta di tale signor Filippi podere Cini , me cit.J. signor Pec- località dal l'ha comunicata, raccolta Piestro a presso la strada dal Lizzanello). 140. Bythinia abbreviata, Michaud. Paìudina abbreviata, fig. Mieli. Compi. 1831, pag. 98, Tav. XV, 52, 53. Bagni Lucca! (sponda sinistra della Lima). Firenze (molti di esemplari raccolti dal signor D' Ancona , attaccati ad un masso (Pecchioli). 141. Bythinia Lsselii, Milli. Tav. VI, fig. 8. Testo minima, prò funde rimata, cylindrico-clongata, solida, pallide lutea, rei cornea, apice obtuso, anfractibus 4 %; conve.ris, ultimo magno, vcntrosulo; su- tura impressa, apertura obliqua, subpyriformi, antice ungulata postico rotundata: pensioniate continuo, acuto, margine columellari parum arcuato. . Altezza niill. Larghezza Bagni di esemplari di Lui stesso. Lucca. » L' amico Issel mi ha 3 1 V2 comunicato diversi questa nuova specie, che mi compiaccio dedicare a Essa è di piccole dimensioni; allungata, cilmdrifomie: — cornea giallastra o pallido 96 — V apice : è ottuso un poco convessi, l'ultimo più grande, forse gli , anfratti 4 1 J2 , ventricoso. L'aper- tura è molto obliqua, subpiriforme, angulata anteriormente, indi margine esterno, allargandosi alquanto, la rende rotonda poste11 margine columellare è poco arcuato, quasi retto. H il riormente. peristoma è continuo e semplice. Io credo che se di questa specie caratteri differenziali i si ri- ducessero alla sola forma della apertura, sarebbero dessi ben sufficienti per stabilire ad alta voce una specie nuova, che la mia mie limitate cognizioni biblioteca malacologica e le non mi suggeriscono di confrontare con altra. Ricevetti signor Carrara questa specie del Lucchese, per la forma, identica agli esemplari scientifiche, ma dell' Issel, un poco più piccola e forse un poco più 142. *Bythinia thermalis, Linneo. essere anche dal nel mentrechè è, ne differisce per rigonfia. JBythinia Saviana, Issel, Catalogo dei Molluschi ec. della Provincia di Pisa. Bull. Malac. It. S. Giuliano. 1868, Tav. Acque 4-6, I, fig. S. Rossore (presso Pisa) tre esem- termali. Var. pulchella, Mihi. L'amico Carrara raccolse in plari di questa varietà, che ora parte della mia l'apice più ottuso, 143. avendomi gentilmente donato fanno raccolta. i giri Sono più più rigonfi, e *Paludina contecta, piccoli del tipo, hanno suture più impresse. le Millet. Pisa, Bientina. 144. *Valvata piscinalis, Mùller. Pisa, S. Rossore, 145. *Yalvata Bagni di Lucca! cristata, Mùller. Pisa, Cascine, Firenze (detriti). 146. * Melanopsis Dufourii, Férussac. Var. minor. (Melanopsis JEtrusca, Villa). A. Brot, Mat. pour servir à l'etude de la fam. des Melaniens, Cat. syst. des éspèces ec, 1863, pag. 63. Melanopsis Dufourii, Férussac, in Issel. Cat cit. pag. 32. Ravi a Campiglia, Lago d'Accesa. L'animale di questa specie presenta una testa piccola, schiac- Caldana di ciata, di color cenerino, con macchie biancastre, la quale si prolunga anteriormente in un muso linguiforme, che va allargandosi alla sua estremità; alla parte media del margine di esso muso, — ed un poco inferiormente, forma tasi sotto di 97 - apre L'apertura buccale che presen- si una fenditura longitudinale. Ai stanno due tentacoli compressi, terminati sottili, della b lati punta, note- io e quasi paralleli; la loro lunghezza non due millimetri (nel mollusco conservato nell'alcool). volmente distanti tra loro raggiunge Gli i occhi sono piccolissimi situali e alla base e reno il lato esterno dei tentacoli. Immediatamente sotto il muso del mollusco trovasi il piede, che ha l'aspetto d'una grossa massa muscolare cilindrica e porta alla sua parte inferiore l'opercolo. È questo una sottile lamiuetta cornea, translucida, nitida, irregolarmente ovale, col margine destro più arcuato del sinistro arrotondata in basso foggiata a punta smussata in alto; esso presenta un nucleo submarginale da cui si , , dipartono in ogni direzione AH una 1 indietro della testa sottili alquanto curve. strie una ripiegatura del mantello costituisce sorta di collare biancastro, clie serve a difendere i visceri più importanti, Nella parte inferiore del corpo, ove ha principio serisce un robustissimo tendine che mella e serve ad attaccare il si il piede s'in- avvolge intorno alla colu- mollusco alla sua conchiglia. Issel. Gli esemplari raggiungono il i 14 a 15 millimetri signor Pecchioli ne possiede due che di altezza, ma ne misurano fino da 18 mezzo a 19. Spogliati dalla patina nera che li ricuopre, pongono a nudo talvolta delle fascie scure. Al signor Issel che accennò e nel suo catalogo acque termali non il di S. è riuscita, tentativo fatto di acclimare questa specie nelle Giuliano, credo poter rispondere, che la prova come egli stesso era di opinione. chioli l'ha pure ricevuta dal piccolo Lago Il signor Pec- di Accesa, che mi pare differisca dagli esemplari di Canapiglia per essere striata più forte- mente. Var. * Cat. élata, Issel. cit., pag. 33. Var. carotata, Mihi. Tav. VI, Il fig. 10, 11. signor Pecchioli nel donarmi vari esemplari del tipo, del lago di Accesa, volle aggiungervi anche questa magnifica varietà, che il periore dell'apertura diparte si sommità dell'angolo suuna carena, che percorre pel tra- figurare. Alla ho creduto interessante vèrso l'ultimo anfratto, dividendolo in due parti: solcato da strie — profonde 98 — che rendono la carena rugosa e quasi tuber- e ineguali colosa. Io posseggo, per gentilezza del suddetto egregio od otto esemplari sette il tipo si modo cangia in quali i amico, mi dimostrano perfettamente come insensibile per formare finalmente questa bella varietà, della quale il signor Pecchioli conserva due esem- 20 a 21 millimetri in altezza, su 12 147. *Neritina fluviatilis, Linneo. plari di Theocloxus fluviatilis, Linneo, in Issel, cat. di larghezza. cit. pag. 33. Arno, Firenze, Serravezza (nella gora delle segherie). Var. * thermalis, Moq. Tandon. Bagni Giuliano, di S. Lago di Accesa, Monte-Catini. 148. * Neritina Prevostianus, Pariseli. Theocloxus Prevostianus, Partsch, in Campiglia tivamente l' (colla Issel, cat. cit. poiché ne avrei un solo esemplare , un esemplare apertura di pag. 33. Mélanopsis Dufourii), Lago di Accesa ? (dubita- M. di , che estrassi dal- Dufourii, fra quelli donatimi dal signor Pecchioli). *Anodonfa cygnea5 149. Linneo. Massaciuccoli, Bientina. Var. * Céllensis, Moq. Tandon. Var. * radiata, Moq. Tandon. 150. *Anodoiita variabili®, Michaud. Bientina. 151. *UìiiO Requienii, Michaud. Arno, Serchio, Montecchio, Bientina. 152. Unio Lawleyianiis, Bull. Malac. IL, Lucca (S. 152. * 1808, pag. 54, Tav. IV. Quirico). Unio pictorwm, Linneo. Arno, Pisa, Cecina, Siena, 153. Mihi. *Unio Pistoia. Yillae, Stabile. Bientina, Gattaiola. Ho nuovo, rarlo me un esemplare di un beli' Unio che il signor mi ha inviato di Pozzolatico. Lo riteniamo entrambi presso di Pecchioli ma tale. desideriamo dar luogo a nuovi studi, prima di dichiaEgualmente posso dire di un altro Unio favoritomi dal signor Caluri, proveniente dal fosso macinante (a Ripafratta, che partendo dal Serchio sbocca nell'Arno in Pisa). 154. * Fisidiuni amnicum, Miiller. Pisa, Lucca, Val di Nievole, Firenze. — 155. * — 99 PÌNidium Cazertauum, l'oli. Pisano, Pistoiese (Filippi). 156. * Spliaerium corneum, Linneo. Abbondante a Pisa. 157. * Spliaerium lacustre, Mùller. 158. Spliaerium Ityckholtii, Norm. Not. Nouv. Cycl, 1844, pag. 7, fig. 3-6. Sphaeriiim Bourguignat. Jlycliholtii, Amen., 1852, pag. Monog. Sph., 1854, pag. 18. un laghetto fra questo paese 6., Gerfalco (Peccliioli). In e Mon- tieri. APPENDICE Lo spazio mi invita a pubblicare alcune rettificazioni al che spero non saranno destituite per l'amor della verità, che materiali per meco tale oud' la collaborazione; molte fra specie. le signor io a lascio poiché convenimmo preferirne dubbiosissima l'esistenza il di rufus pro- è incerta preferii beli' Un'io di Merso, ma poiché è silenzio. dell' Arion un di elenco delle àeWHeUx frutìcum la località Avrei potuto eziandio far cenno merito il all' i accettarne d' tutto lui aggiungere presso Siena, comunicatomi dall'Issel, plare compiaciuto è osservazioni che dovetti ma oltre l'avermi fornito Issel, si , Avrei potuto notare un esemplare veniente dal Gallicano, tacerlo. il mio catalogo mio lavoro, Anzitutto dichiaro, d' interesse. in un solo esem- Confesso che mi rimane ai Bagni di Lucca, men- zionato nel già citato catalogo. Il Zonites Leojpoldianus , Charp. , Zonites olivetorum, Gmelin (syst. nat. dovrà prendere , il nome di pag. 3639, 1788); specie originariamente istituita per esemplari provenienti dalla Toscana. L' Helix lenUcula, Fer., ch'io ho menzionata esistente solo a S. Giuliano, vive eziandio all'Isola del Giglio. I lettori poi sono pregati sostituire alla var. Gallo-provineialis dell' Ut 7 ìx Cantiana, Mont., la denominazione e sinonimia seguente: Helix cemenélea, Risso. TJieba cemenélea, Risso, pag. 75; 1826. Hist. ìiatur. Europ. mérid. Tav. IV. — 100 — Hélix Gallo-provincialis, Dupuy. Hist. Moli. France, pag. 204, tav. IX, fig. 5; 1848. Hélix carthusiana, Drap, non Miiller. Hist. Moli. France, pag. 102, tav. XI, fig. 33; 1805. Dott. Cammìllo Gentiluomo Redattore. Raffaello Puntoni Gerente responsabile. Direttore Onorario GIUSEPPE MENEGHINI. Signor Cav. Prof. Collaboratori — Issel Prof. Arturo. — Martens E. — Pecchioli Tittorio. — Stabile Proi. Giuseppe. — Strobel Prof. Pellegrino. — Yilla Fratelli. Sigg. Appelius E. L. Redattore Dott. Cammillo Gentiluomo. ERRATA CORRIGE 38, linea 29, Verzeieniss 39, » 12, 51, » 9, Verzeicliniss 1856 1836 HeropMla bathyompkata XeropJiila » » 13, » » 38, tetragona 63, » 13, fondato {Drepa- nostoma fondato Drepanostoma (Drepanon- stoma e e.) 74, » 21, Z. cristallini^ 75, » 18, H. ANGTGTKA 24, Mailer BATHIOMPHALA tetragona Z. ec.) CRYSTALLINUS H. ANGIGYRA Miiller. t> >'' iè\r 4 Nìccola Giorgi flis.elit. 'n-enzc LitUalla- Ut. Testacela BeccariiJssel 5. Testacella Pe echi olii _Bourouidnat. 6_7. Bythinia 8. 9. 10_11. Bois sieri -Charp. Bythinia lsselii. Genti Bythmia lrucen.sis_ Statole. . Melanopsis DxLfoiarii Ter. var carina ta . (f en ti \ BIBLIOTECA MALAOOLOO H !A Pregati, tempo ben volontieri, annunziamo essersi da poco Pisa una Società, sotto costituita in della Biblioteca Malacologica tori di ma Opere pubblicare di Malacologia, Autori la proprietà letteraria. condariamente, Edi- avente per iscopo , dagli acquistandone Non avendo che se- in mira, di pubblicare spesso dei libri, questa Soi ma- innanzi di accettarne la pubblicazione per suo mez- come pure impegna si di accoppiare prietà tipografica ed artistica, alla certi incontrerà il maggior pro- massimo buon prezzo. il Noi accogliamo con buon viso questa Mondo di propone di scegliere con grande scrupolosità si noscritti, zo, nome guadagni pecuniari, e non avendo per con- i seguenza necessità cietà il notizia, che siam più grande favore ed interesse, presso Scientifico. Ben presto saremo in grado di il render noto con quali lavori la Società intenda di iniziare la sua Biblioteca Malacologica, e noi a renderne esattamente informati ci i affretteremo mai sempre nostri Associati ed Amici Chi desiderasse porsi in relazione colla suddetta Società, può dirigere detti, presso ovvero presso il il le lettere affrancate agli Editori sud- nostro Ufficio, Via S. Francesco N.° 23, signor Olivo Caluri, sotto Borgo in Pisa. BULLETTINO MALACOLOGICO ITALIANO ANNO II. Direttore onorario Signor Gav. Prof. GIUSEPPE MENEGHINI. Si pubblica ogni due mesi scaduti in 32 pagine di testo, ed una Tavola litografata. un volume. Sei fascicoli formano Gli Associati ricevono col sesto numero frontespizio, il indice ed una copertina per rilegare l'intera annata. 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