ALLE FAMIGLIE / Numero Unico - dicembre 2010 / Poste Italiane - Tassa Pagata - Pubblicità Diretta Non Indirizzata - Aut. n. DC/DCVI/151/163/PB PLT/MKS/PMP/38/05 valida dal 31/3/2005 editoriale Cogliere le opportunità di innovazione in un clima di fiducia o assunto da pochi giorni la responsabilità della direzione dell’Azienda Ulss 4 dell’Alto Vicentino e colgo con vero piacere l’opportunità, offertami dall’uscita di questa rivista in occasione delle Festività Natalizie, per inviare il mio saluto ai dipendenti dell’Azienda Ulss 4 e a tutte le comunità dell’Alto Vicentino. Ho trascorso gran parte della mia vita professionale alla direzione di Aziende Sanitarie e credo di essere ben consapevole delle particolarità di questa Azienda Sanitaria e del momento che sta vivendo. La tradizione di buona amministrazione, il buon livello professionale dei medici e degli infermieri, la continuità dell’assistenza e il buon rapporto tra l’ospedale e il territorio, la fidelizzazione all’Azienda dei medici e dei pediatri di famiglia, gli ottimi livelli di integrazione socio sanitaria raggiunti, sono caratteristiche positive che tutti riconoscono all’Azienda Ulss 4. D’altra parte, l’imminente consegna del nuovo ospedale di Santorso, che avverrà nel settembre del prossimo anno, il lavoro di preparazione al trasferimento nella nuova realtà, che è stato purtroppo funestato dalla morte prematura del compianto ing. Mario Cassan e che dovrà concludersi con il trasferimento dei Dipartimenti Ospedalieri nella primavera dei 2012, lo sforzo di riorganizzare nel contempo i Distretti Socio Sanitari e la medicina di famiglia, costituiscono elementi di criticità e opportunità di innovazione che richiedono il massimo impegno e attenzione da parte di tutti noi. H Sono state premesse importanti, che infondono in noi la fiducia nel buon esito dell’impresa, le azioni svolte con continuità ed efficacia negli ultimi tre anni dal mio predecessore, il dr. Domenico Mantoan, continuate con tenacia negli ultimi mesi dalla dottoressa AnnaMaria Tomasella, in collaborazione con il Direttore dei Servizi Sociali, dr. Alberto Leoni e del Direttore Sanitario, dr. Roberto Toffanin; azioni che hanno tracciato le linee guida secondo le quali intendo operare nei prossimi due anni, assicurando la piena continuità nella gestione dell’Azienda. Sarà mia cura, in particolare, promuovere un clima di serenità e di fiducia reciproca, nel quale i contributi di tutti al miglioramento continuo delle prestazioni e dei servizi possano essere non solo accolti, ma sollecitati e valorizzati. Non da ultimo, mi dà fiducia anche la consapevolezza di aver già personalmente sperimentato le difficoltà e le opportunità di cambiamento offerte dalla costruzione di un nuovo ospedale e dal trasferimento del vecchio nel nuovo, prima con l’Ospedale di Bassano e, più di recente, con l’Ospedale di S. Bonifacio. Concludo questo mio breve saluto con l’invito a tutti gli operatori di continuare nel loro impegno a tutela della salute dei cittadini e delle comunità dell’Alto Vicentino e l’augurio a tutti Voi di trascorrere un sereno Natale. il Direttore Generale Ing. Ermanno Angonese Registrazione al Tribunale di Vicenza n.406 del 08/06/1984 - tiratura 75.500 copie Direttore Generale ing. Ermanno Angonese. Direttore Amministrativo dott.ssa Annamaria Tomasella. Direttore Sanitario dr. Roberto Toffanin. Direttore dei Servizi Sociali dott. Alberto Leoni. Direttore Responsabile dott.ssa Nicoletta Mai. Comitato di Redazione: coordinatore dr. Roberto Toffanin; componenti dott.ssa Liliana Rapanello, dr. Mario Saia, dr. Mario Saugo, dr. Fabrizia Polo, dott.ssa Cristina Ghiotto, dott. Pierangelo Baggio, dott.ssa Agnese Dalla Riva. Realizzazione e Grafica Editrice Millennium. Stampa Mediagraf SpA, Padova. Per la pubblicità Meneghini e Associati. Redazione e Sede legale Piazza Campo Marzio, 12 - 36071 Arzignano (VI) - tel. 0444 450693 fax 0444 478247 e-mail [email protected]. L’editore è a disposizione di tutti gli eventuali proprietari dei diritti sulle immagini riprodotte, nel caso non si fosse riusciti a reperirli per chiedere debita autorizzazione. ORGANIZZAZIONE AZIENDALE Nuove nomine Dr. Francesco Cappellari U.O.C. Radiologia a decorrere da 01.01.2010 Dr. Mario Saia Direttore Medico Ospedaliero a decorrere dal 01.01.2010 Dr. Fabrizio De Stefani U.O.C. Servizio Igiene degli Alimenti di origine animale a decorrere da 15.02.2010 Dr. Marcello Scollo U.O.C. Ostetricia e Ginecologia a decorrere da 01.08.2010 Arch. Giancarlo Nardi Responsabile Unico del Procedimento inerente la costruzione del nuovo polo ospedaliero a decorrere dal 20.09.2010 sommario PREVENZIONE Lavorare insieme uniti contro l’alcol In prima linea contro il fumo P. 7 P. 12 TERRITORIO Oncologia e cure palliative Diagnostica mobile P. 6 P. 10 Centri estivi per promuovere sani stili di vita L’arcobaleno dei cibi L’ambulatorio di Tonezza del Cimone Progetto diabete: un percorso integrato Centro diurno di Malo P. 20 P. 21 P 21 P 22 P 24 Salute della donna e osteoporosi Sicurezza sul lavoro Malo: modello di assistenza potenziato Il distretto si trasferisce al Boldrini P. 28 P. 30 P 25 P 30 Incidenti domestici Macellazione del maiale Sportello InformaHandicap Fidas: il dono diventa murales Prima festa dell’Avis P. 31 P. 32 P. 11 P. 15 P. 24 AZIENDA Per migliorare la qualità dell’assistenza Coordinamento delle Conferenze dei Sindaci Ictus: nasce la rete integrata Arte in corsia P. 4 P. 5 P. 8 P. 11 Umanizzazione e professionalità Patto con i Medici di Base Come sta l’Alto Vicentino? Relazione sanitaria 2010 Centro donna: cura del tumore al seno Lotta alle infezioni ospedaliere P. 9 P. 12 P. 17 P. 14 P. 17 Mantoan passa alla Regione Corso di laurea per infermieri e fisioterapisti Pet Therapy: l’attività del Centro L’Ulss 4 conquista il bollino rosa Angioplastiche coronariche a Thiene P. 22 P. 26 P. 29 P. 18 P. 27 VOLONTARIATO OSPEDALE gennaio INDAGINE SUGLI ASSISTITI DEI MEDICI DI FAMIGLIA Per migliorare la qualità dell’assistenza D Numero di telefono Guardia Medica 800 239388 dalle ore 20 alle ore 8 giorni feriali e dalle ore 10 del giorno precedente la festività alle ore 8 del mattino successivo I dati riportati nei grafici rappresentano i risultati dell'Ulss 4. È stato messo in luce il punto di vista dei pazienti riguardo l'accesso al medico e al tipo di rapporto con particolare riguardo alla relazione e alla comuncazione nel coinvolgimento del percorso di cura; per tutte le dimensioni analizzate i risultati sono completamente in linea coi i parametri regionali. Il medico di medicina generale e, nelle ore noturne e festive il medico di guardia medica, rimangono i referenti primi di tutti i pazienti. La modalità di contatto più frequente con la guardia medica è la chiamata telefonica che si risolve prevalentemente in consigli dati per telefono 39% o in una visita, a domicilio o in ambulatorio, per il 43%. Nell’11% dei casi è stata data indicazione di recarsi al pronto soccorso dove, nel caso in cui venga attribuito il codice di gravità bianco, poichè si è stati inviati dalla guardia medica, non si pagherà il ticket di accesso ma solamente le eventuali prestazioni. opo il successo conseguito con l’indagine sulla qualità percepita dai pazienti dimessi dagli ospedali, la Regione Veneto, attraverso l’Agenzia Regionale Socio Sanitaria (ARSS), ha lanciato una nuova iniziativa per conoscere il punto di vista dei cittadini sulla qualità dei servizi sanitari ricevuti, rivolta in questo caso ai servizi territoriali, e in particolare a quelli erogati dai medici di medicina generale e dalla guardia medica. Si è trattato di una prima fase sperimentale a cui hanno aderito volontariamente le Ulss 4 Alto Vicentino, 9 di Treviso, 13 di Mirano, 16 di Padova, 19 di Adria, 20 di Verona e 21 di Legnago. Circa 7.000 cittadini hanno ricevuto un questionario, composto da 77 domande sul loro rapporto con il medico di famiglia e la guardia medica. La qualità percepita è un indicatore fondamentale per definire azioni e scelte di miglioramento da parte del servizio sanitario regionale e il giudizio dei cittadini chiaramente esprime questo parametro. COME GIUDICA NEL COMPLESSO L’ASSISTENZA CHE HA RICEVUTO DAL SUO MEDICO DI FAMIGLIA NEGLI ULTIMI 12 MESI? TIPO DI RAPPORTO CON IL MEDICO IN CUI L’ASSISTITO SI RICONOSCE DI PIÙ 8% 3% 1% 13% 11% 18% 27% Preferisco avere l’ultima parola riguardo le decisioni sulla mia salute dopo aver valutato attentamente il parere del mio medico Ottima Molto buona Preferisco acondividere con io mio medico le decisioni riguardo la mia salute più adatte a me Buona 30% Preferisco lasciare al mio medico l’ultima parole riguardo le decisioni sulla mia salute dopo aver valutato il mio parere Discreta 60% Scadente 29% Preferisco avere l’ultima parola riguardo le decisioni sulla mia salute Preferisco lasciare al mio medico ogni decisione sulla mia salute COME GIUDICA NEL COMPLESSO L’ASSISTENZA CHE HA RICEVUTO DALLA GUARDIA MEDICA? QUALE È STATO L’ESITO DEL CONTATTO CON LA GUARDIA MEDICA? 2% 9% 12% 11% Ottima 28% 21% È stata fatta una visita a domicilio È stata fatta una visita nell’ambulatorio della Guardia Medica Molto buona Buona Sono stati dati dei consigli telefonici Discreta È stato detto di contattare il proprio medico di famiglia neglio orari di apertura Scadente 30% 23% 5% 39% 20% È stato detto di andare al Pronto Soccorso Altro 4 ULSS 4 ALTO VICENTINO gennaio ENTI LOCALI E ULSS VICENTINE Il Coordinamento delle Conferenze dei Sindaci: un nuovo strumento È nata nel gennaio scorso l’esperienza del Coordinamento delle Conferenze dei Sindaci vicentine. Su iniziativa del Presidente della Conferenza Ulss 4, Alberto Toldo, si è insediato il Coordinamento alla presenza dei direttori generali. Unanime il consenso dei colleghi Stefano Cimatti, Presidente della Conferenza Ulss 3, Milena Cecchetto, Presidente della Conferenza Ulss 5, e Luca Cavinato, Presidente della Conferenza Ulss 6. L’attività del Coordinamento è stata particolarmente intensa nel corso di tutto l’anno. Durante un apposito incontro con i consiglieri regionali neo eletti, nell’aprile scorso i quattro presidenti hanno avviato un confronto permanente e congiunto tra il Coordinamento e gli stessi per monitorare al meglio l’evoluzione del riparto del Fondo Sanitario Regionale, con un effettivo incremento di quote a beneficio di tutte le Ulss vicentine. Nell’incontro è emersa la volontà di introdurre il concetto di costi standard uniformi in tutta la regione, è stata esplicitata la preoccupazione del ricorso generalizzato al project financing senza una regia regionale sulle modalità del loro finanziamento. Con soddisfazione negli ultimi giorni del 2010, si sono visti notevoli risultati su questo fronte, con l’introduzione nel riparto della spesa sanitaria approvato dalla Giunta Regionale della individuazione dei fondi standard, come di un fondo apposito che finanzia l’onere dei canoni del project financing sostenuti dalle aziende che hanno realizzato nuovi ospedali con questo metodo. I Presidenti hanno anche avviato un confronto sulla legge per la trasformazione delle Ipab, riproposta nell’avvio della nuova legislatura regionale dall’assessore competente. Sono in programma al riguardo incontri con gli assessori Coletto e Sernagiotto sulle questioni sanitarie e sociali. Preoccupa particolarmente il taglio imposto dalle recenti finanziarie che decurtano in modo particolare le risorse da destinare alla non autosufficienza. Il Coordinamento delle Conferenze elaborerà anche una proposta di legge regionale, insieme a molti attori sociali, per l’individuazione degli standard minimi sociali da definirsi per le forme di assistenza dei Comuni veneti. Tale sfida, che sarebbe la compiuta attuazione della L. 328/2000, mai raccolta a livello nazionale, potrebbe essere affrontata con successo nel territorio della nostra Regione. Nel corso del 2010 le quattro Conferenze hanno soprattutto promosso con la Provincia di Vicenza il Patto sociale per il Lavoro Vicentino che metterà a disposizione dei Comuni vicentini € 4.000.000 per affrontare il grande tema dell’occupazione e delle sue conseguenze sociali nelle famiglie. “Siamo convinti – dice il Presidente Toldo - che solo attraverso la relazione tra i diversi territori, con l’elaborazione di politiche sociali e sanitarie congiunte, le Conferenze possano determinare la loro centralità, affiancando le dirigenze per accompagnarle nell’incontro tra le varie Aziende sanitarie”. “Gli Enti Locali, che rappresentiamo, per primi devono, prendendosi lo spazio che serve in Regione, programmare le scelte di area vasta, determinare razionalizzazioni virtuose e cercare dal basso di partecipare alla definizione del nuovo quadro sanitario regionale. Il Coordinamento è nato per questo, per portare questo ruolo degli Enti Locali nei nuovi equilibri regionali”. Tutti questi temi vengono affrontati anche in questi ultimi mesi dell’anno dal Coordinamento, unica realtà unitaria provinciale tra le Ulss venete, con l’intento a breve di portare tutti questi temi nella Conferenza permanente regionale per la programmazione socio-sanitaria ai lavori della quale parteciperanno insieme Toldo, Cavinato, Cecchetto e Cimatti. Portare il ruolo degli Enti Locali nei nuovi equilibri regionali sopra Alberto Toldo ULSS 4 ALTO VICENTINO 5 febbraio ONCOLOGIA E CURE PALLIATIVE Il paziente al centro dell’attenzione Ulss 4 ha avviato dal gennaio 2009 uno specifico progetto, denominato GIOBBE, finalizzato ad un’assistenza globale del malato oncologico, per dare ai pazienti e alle loro famiglie un punto di riferimento in un momento così difficile come sempre è quello della malattia oncologica. Il percorso del malato oncologico va continuamente potenziato integrando assistenza sanitaria, servizi sul territorio e volontariato. In questo contesto l’assistenza domiciliare diventa fondamentale, per permettere alla persona colpita dalla malattia di trascorrere più tempo possibile nella propria casa, circondato dalle cure e dalle attenzioni dei suoi cari; allo stesso modo in ottica di far sentire il paziente seguito a 360° un obiettivo importante è l’incremento delle cure palliative, quando la persona malata si trova nella condizione di non guaribilità. L’ Con la collaborazione del CEREF (Centro Ricerca e Formazione) sono stati definiti i PDTA (Percorsi Diagnostici Terapeutici Assistenziali) che potremmo più semplicemente chiamare Piani Assistenziali. Il Piano assistenziale del malato con tumore non guaribile candidato a Cure Palliative è il documento locale che, tenuto conto delle linee-guida e delle risorse disponibili, descrive il miglior percorso praticabile all'interno dell’or- Per la qualità dei percorsi assistenziali Complessivamente nell’Ulss 4 vengono assistite in cure domiciliari, con diversi livelli di intensità, circa 2.200 persone su base mensile per un totale di 7.689 accessi domiciliari, svolti per la massima parte dall’infermiere del distretto e dal medico di famiglia. Il 22% dei pazienti in cure domiciliari viene seguito anche dai servizi sociali comunali (principalmente con il servizio dei pasti caldi, l’assistenza diretta alla persona o, più raramente, la pulizia della casa). Per riportarsi ad un’ottica di sanità pubblica, il tasso annuale di presa in carico in cure domiciliari negli assistiti ultra 75enni è pari a 178/1.000, mentre il tasso di ricovero è pari a 372/1.000 assi- ganizzazione aziendale per i malati dell'Ulss 4 che si trovano in queste condizioni. Il percorso è il risultato della responsabilità condivisa tra Medici di Medicina Generale, i diversi professionisti e tra Unità Organizzative dell'Ospedale e del Distretto e risponde all’esigenza di integrazione tra professionalità diverse, per realizzare il soddisfacimento dei bisogni dei pazienti e per il miglior uso dell'organizzazione della rete dei servizi. Il Nucleo di Cure Palliative (NCP) Nella realtà dell’Ulss 4 il NCP opera nell’ambito del Dipartimento di Cure Primarie ed è composto da Medici Palliativisti, Psicologi, Infermieri, con l’apporto al bisogno dell’Assistente Sociale. Il personale è messo a disposizione da: • Cure Primarie: due medici Palliativisti, un’infermiera, Assistente Sociale • Oncologia Medica: un Coordinatore Infermieristico; • Anestesia e Rianimazione: un medico per la terapia del Dolore • Olosmed, nell’ambito di una convenzione fra Pubblico e Privato, con l’Ulss 4 mette a disposizione: un medico Oncologo-Palliativista, due Infermiere, una Psicologa, un operatore per lo sportello Oncologico e l’ambulatorio di Cure Palliative. Fanno parte, funzionalmente, del NCP oltre agli operatori dell'ambulatorio di Cure Palliative, anche i Medici di Medicina Generale, i Medici di Continuità Assistenziale, gli operatori delle Unità Ospedaliere e delle Cure Primarie 6 ULSS 4 ALTO VICENTINO febbraio PREVENZIONE Lavorare insieme uniti contro l’alcol stiti. I pazienti in cure domiciliari hanno un’età media di 80 anni. Le patologie prevalenti sono l’allettamento (21%), il cancro (15%), le ulcere da pressione (15%), la demenza (10%). Parlare di percorso assistenziale significa porre al centro dell’attenzione il paziente e formulare un progetto assistenzile individualizzato. La Centrale operativa delle cure primarie è lo snodo per la raccolta delle richieste di assistenza formulate dal medico di famiglia e per il coordinamento di tutti i punti della rete assistenziale. La Centrale organizza i piani di lavoro infermieristici, coordina l’attività di tutti gli operatori delle cure domiciliari, partecipa al nucleo delle cure palliative e gestisce il percorso delle dimissioni protette. coinvolti nella gestione dei malati in Cure Palliative. Le sedi di attività del NCP sono, oltre all'Ambulatorio di Cure Palliative, l'Ospedale di Comunità, il domicilio del malato, sede dell'attività assistenziale, il reparto di degenza quando è richiesta al NCP la presa in carico del malato stesso. Referenti nella rete dei servizi Unità Operative aziendali Responsabili/referenti: Unità Organizzativa di Cure Primarie Nucleo Cure Palliative Unità Organizzativa di Oncologia Dipartimento di Medicina Unità Organizzativa di Chirurgia Servizio Epidemiologico dr.ssa P. Cassiano dr. F. Figoli dr. F. Bassan dr. G. Battaglia dr. M. Rebonato dr. M. Saugo Obiettivi 2011 • Continuità assistenziale con reperibilità di infermiere e medico palliativista per 7 giorni la settimana per 24h/24h • Estensione dei PDTA cure palliative ai malati non oncologici, particolarmente con: insufficienza cardiaca, insufficienza renale, BPCO, Malattie del Motoneurone, Morbo di Parkinson, di Huntington, di Alzheimer, HIV/AIDS. • Promozione dell’ambulatorio cure palliative quale luogo per la promozione culturale delle cure palliative e formazione specialistica. prile mese della prevenzione alcologica e l’Ulss 4, per il quinto anno consecutivo, promuove la campagna "- Alcol + Gusto". Lo scopo è quello di divulgare un messaggio positivo volto al benessere relazionale e psicofisico, alla diffusione di una corretta informazione sui rischi dell'abuso alcolico e alla valorizzazione di momenti di aggregazione all'insegna dell'analcolico o dell'uso moderato. La campagna, curata dal servizio S.E.P.S. (Servizio Educazione e Promozione della Salute) e coadiuvata dal servizio S.E.R.T. (Servzio Tossicodipendenze, Alcolismo e Tabagismo), ha visto aumentare negli anni l'adesione di enti, gruppi ed associazioni tanto che, nel 2010, si sono totalizzati 41 eventi in locandina. Nei giorni 12-19 e 26 aprile è stato proposto, presto Villa Ca’ Dotta di Sarcedo, un corso di formazione rivolto agli insegnanti delle scuole secondarie di primo grado di Marano Vic., Piovene, Torrebelvicino, Villaverla e Thiene. L’obiettivo del corso, condotto dalla prof.ssa Licia La Farina, è stato quello di stimolare l’autostima come capacità di contare sulle proprie risorse ed abilità al fine di relazionarsi con se stessi e con il mondo esterno. Il giorno 29 aprile, sempre a Villa Ca’ Dotta, si è tenuta la conferenza aperta alla cittadinanza e organizzata dell’Azienda Ulss 4 in collaborazione con il Comune di Sarcedo sugli “Stili di Vita Sani e rete territoriale del volontariato”. Un incontro fortemente sostenuto anche da tutte le associazioni di volontariato che si occupano del tema alcolismo. Ulss 4, Polizia Locale e Comune di Schio, inoltre, attraverso la piece teatrale “I vulnerabili” hanno dato ai ragazzi, con metodi di partecipazione attiva, la possibilità di riflettere e prendere consapevolezza dell’importanza della sicurezza stradale. La proposta rientrava nel progetto “Educare alla salute con il teatro”, nato in collaborazione con i Comuni di Schio e Thiene, che intende permettere ai ragazzi di affrontare, attraverso lo spettacolo, temi importanti quali l’’abuso di bevande alcoliche, sostanze, disturbi alimentari e bullismo. A ULSS 4 ALTO VICENTINO 7 marzo NUOVO PERCORSO DIAGNOSTICO TERAPEUTICO Nasce la rete integrata per la gestione e il trattamento dell’ictus L sopra Da sinistra dr. Aldo Dibello; dr. Mario Saia; Direttore Sanitario dr. Roberto Toffanin; dr. Flavio Sanson; dr. Giuseppe Filippi a Regione Veneto ha promosso il progetto "Rete Integrata per la Gestione e il Trattamento dell'Ictus" che coinvolge tutto il territorio regionale con l'obiettivo di migliorare la qualità dell’assistenza ospedaliera dei casi di ictus basandosi sulla promozione di interventi secondo criteri di efficacia ed appropriatezza. Da sempre l’Ulss 4 ha avuto un’attenzione particolare a questa tematica e l’Ospedale di Thiene rappresenta uno dei nodi della rete regionale; dal primo marzo ha reso operativo un nuovo e completo percorso diagnostico terapeutico assistenziale per la gestione dell’ictus che ha la peculiarità di coinvolgere un team multidisciplinare che vede I principali fattori di rischio di tutte le malattie cardiovascolari comprendono età avanzata, sesso maschile, obesità e vita sedentaria, fumo, livelli di colesterolo LDL alti e HDL bassi, pressione arteriosa alta, diabete, familiarità per malattie cardiovascolari. Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità l’86% delle morti (determinate da patologie croniche) hanno in comune quattro fattori di rischio: fumo, abuso di alcol, cattiva alimentazione e inattività fisica. Come sottolineato anche dal Direttore Sanitario, dr. Roberto Toffanin, elemento caratterizzante di questo percorso è rappresentato dal fatto che vi è un’immediata come attori medici di medicina generale, di continuità assistenziale, pronto soccorso, Suem 118, anestesia e rianimazione, neurologia, riabilitazione e recupero funzionale, nonché personale infermieristico, logopedisti, fisioterapisti e psicologi. Tra le malattie cardiovascolari l’ictus in Italia è la seconda causa di morte (10-12% di tutti i decessi) e prima causa di invalidità e di disabilità nell’adulto. In Veneto vi è un’incidenza di 225-250 casi per 100.000 abitanti, con circa 10.000 nuovi casi di ictus all’anno; in considerazione del bacino d’utenza dell’Azienda Ulss 4 tale statistica si può tradurre in circa 450-500 episodi all’anno. presa in carico dei soggetti da parte dalla struttura sanitaria a tutti i livelli: dalla fase acuta presso il pronto soccorso, al ricovero presso un’area di degenza semintensiva dedicata (Stroke Unit) all’interno dell’Unità Operativa di Neurologia, alla fase riabilitativa che verrà pianificata già entro 24-48 ore dall’evento. Ciò al fine di limitare le complicanze legate all’evento ictus, di favorire il recupero delle abilità compromesse e di promuovere precocemente il reinserimento sociale grazie ad una personalizzazione dei percorsi assistenziali. Questo processo organizzativo multidimensionale mette il paziente al centro di tutta l’attività sanitaria. 8 ULSS 4 ALTO VICENTINO marzo MODELLI DI ASSISTENZA Umanizzazione e professionalità Percorso ictus Fase acuta presso il pronto soccorso Ricovero presso un’area di degenza semintensiva dedicata (Stroke Unit) all’interno dell’Unità Operativa di Neurologia Fase riabilitativa pianificata già entro 24-48 ore dall’evento. Al termine della fase acuta (in genere dopo i primi 10 giorni) vengono decise le modalità di prosecuzione del programma riabilitativo che prevede, sulla base delle condizioni cliniche del paziente, un trattamento di tipo intensivo (in Ospedale presso l’Unità Operativa di Recupero e Rieducazione Funzionale) o di tipo estensivo (in ambito territoriale). Questo processo organizzativo mette al centro il paziente Secondo quanto previsto dalla letteratura scientifica maggiormente accreditata alcuni pazienti, selezionati sulla base di precisi criteri clinici di inclusione, potranno essere trattati con un particolare metodo di cura, denominato fibrinolisi; questa tecnica, utilizzata esclusivamente negli ictus ischemici, serve per tentare di "sciogliere” il coagulo contenente fibrina che costituisce la causa dell’occlusione arteriosa e del conseguente riduzione del flusso ematico a livello cerebrale. Per i casi in cui la fibrinolisi non è indicata, il ricovero in strutture dedicate e la presa in carico riabilitativa precoce permettono di migliorare e prevenire gli esiti invalidanti. Al termine della fase acuta (in genere dopo i primi 10 giorni) vengono poi decise le modalità di prosecuzione del programma riabilitativo che prevede, sulla base delle condizioni cliniche del paziente, un trattamento di tipo intensivo (in Ospedale presso l’Unità Operativa di Recupero e Rieducazione Funzionale) o di tipo estensivo (in ambito territoriale). Va ricordato, infine, che all’interno del “Percorso Ictus” la rete regionale dei presidi riabilitativi comprende anche il Centro di Riabilitazione neurocognitiva “Villa Miari” (a Santorso), un centro di eccellenza collegato al Centro Studi diretto dal Prof.C.Perfetti (studioso di fama internazionale in questo settore). N egli ultimi anni si sono ottenuti importanti risultati per il superamento degli stati di malattia grazie all’importante sviluppo della tecnologia e all’aggiornamento delle competenze professionali che hanno determinato l’allungamento delle attese di vita. Sempre più professionisti e cittadini pongono l’attenzione sulle risposte affidate alle tecnologie cercando una sempre maggiore rassicurazione. Si è così creato uno scollamento tra le attese e le risposte creando un profondo malessere; ed è pertanto sempre più necessario un percorso di umanizzazione che favorisca il rallentamento dei processi di attesa e che sia in grado di ripristinare l’etica del buon vivere. A questo proposito, venerdì 12 marzo, a Villa Nievo Bonin Longare a Montecchio Precalcino, si è tenuto un Convegno sull’Umanizzazione delle Relazioni”. L’idea del convegno e le finalità che si vogliono raggiungere hanno preso spunto dalla realizzazione del Polo Ospedaliero Unico dell’Alto Vicentino. Una struttura che già nella sua concezione architettonica “capovolge”, come ha avuto modo di dire l’architetto Altieri, gli usuali modi di concepire un luogo di degenza e di cura, ponendo l’Uomo e la sua sofferenza al centro di percorsi terapeutici evitandogli spaesamenti e fratture con le precedenti abitudini. Il convegno si è posto l’obiettivo di fare il punto su come le aziende devono rapportarsi con il tema dell’umanizzazione accanto ad una sempre maggiore crescita in ambito professionale che caratterizza la sanità veneta; non si devono perdere di vista anche gli aspetti della relazioni con i pazienti e le loro famiglie che rimangono comunque necessità primarie in ogni modello di assistenza. ULSS 4 ALTO VICENTINO 9 marzo SERVIZI AI PAZIENTI Radiografie: migliorate le prestazioni con la diagnostica mobile F ino a qualche anno fa sarebbe stato impensabile arrivare a casa di un paziente e sottoporlo a radiografie. Le apparecchiature per raggi x, unite al sistema di sviluppo delle lastre, non avrebbero consentito certamente lo spostamento dell'intero servizio. Oggi, invece, l'avvento di nuovi strumenti di diagnostica, unito alle potenzialità e capacità dell'UIss 4, consente di fare un grande passo per migliorare tali prestazioni. L'azienda sanitaria ha infatti avviato il progetto "Diagnostica mobile", che permette proprio di portare in un preciso luogo la strumentazione indispensabile per eseguire accertamenti radiografici. L'obiettivo non è naturalmente quello di raggiungere a casa chiunque abbia bisogno di una lastra, ma piuttosto evitare che pazienti, spesso allettati, con determinate patologie debbano spostarsi. In particolare, il servizio è studiato per gli anziani fragili, specie quelli che vivono nelle Rsa e nelle case di riposo. Ci sono soggetti, infatti, per i quali lo spostamento, per raggiungere l'ospedale, è alquanto difficoltoso per vari motivi. Ecco, dunque che entra in gioco la diagnostica mobile e la possibilità di portare gli strumenti fuori dall'ospedale e direttamente nella struttura residenziale dove si ritrova il paziente. C'è molto entusiasmo intorno al nuovo progetto sperimentale da parte di tutti i soggetti coinvolti. "La diagnostica mobile è stata utilizzata per la prima volta alla Rsa di Malo afferma la dottoressa Paola Cassiano, Direttore del Dipartimento Cure Primarie - dove è stata trasportata l'attrezzatura dotata di un tubo radiogeno, cuore del sistema, in grado di fare delle normali radiografie e archiviarle poi digitalmente. L'archiviazione digitale, a differenza di quella analogica o a lastra, permette infatti di registrare le immagini delle radiografie su supporti elettronici, che sono poi compatibili con il sistema di archiviazione aziendale. Già il primo giorno sono stati sottoposti agli esami radiologici ben 11 pazienti, forse il massimo che si potesse prevedere. Lo strumento è stato montato in una stanza della Rsa a disposizione dei pazienti. Poi, una volta completati gli accertamenti, il tutto è stato riportato all'ospedale e le immagini archiviate sono state viste dai medici specialisti radiologi per la refertazione e dai sanitari della Residenza per anziani: questi, per talune situazioni hanno potuto confrontarsi, attraverso il Teleconsulto Aziendale, con gli Specialisti di riferimento: ad esempio, nel caso delle fratture del femore, con gli Ortopedici per decidere insieme il prosieguo del percorso clinico-riabilitativo del paziente". Dunque, un grande salto di qualità per l'Ulss 4, che viaggia verso standard di assistenza davvero inviadiabili, fra i più alti in Italia. Il servizio è studiato per anziani fragili, specie quelli che vivono nelle case di riposo sopra Diagnostica mobile 10 ULSS 4 ALTO VICENTINO marzo QUEST’ANNO IL TEMA ERA LA CURA INFORMAHANDICAP Arte in corsia: Ulss 4 in fiera secondo concorso Gitando All 2010 en 175 quadri. Tante sono state le opere in mostra all’Ospedale di Thiene dal 10 al 14 marzo e che hanno partecipato al secondo concorso dell’”Arte in Corsia”. Inizia tutto nel 2004 come iniziativa di mostra permanente di opere pittoriche del Gruppo di Artisti di Zugliano presso l’Unità Operativa di Oncologia dell’Ospedale di Thiene. Due anni fa è nata l’idea di organizzare un concorso aperto a tutti gli artisti del territorio per poter garantire una Pinacoteca sempre varia e interessante. B Quest’anno si è giunti alla seconda edizione di questo momento che vede l’arte e la medicina unite con l’intento di ripristinare il rapporto tra la dimensione razionale della scienza medica e quella umanistica e umanitaria dell’arte. Ciò riveste una maggiore importanza dal momento che la professione sanitaria sempre più spesso ricerca l’umanizzazione del rapporto con il paziente-utente. Tutto ciò è organizzato e allestito in un reparto così particolare, come quello oncologico, dove la mente ha bisogno di trovare sollievo di fronte alle difficoltà della vita. Quest’anno il tema proposto è stata la Cura: un tema che stimola pensieri, sentimenti e forze creative indirizzate allo stare bene e all’armonia dell’essere umano. In collegamento con la manifestazione si è tenuto il Convegno “Professionalità, tecnologia, etica. Umanizzare le relazioni e migliorare le competenze” presso Villa Nievo Bonin Longare a Montecchio Precalcino, mentre l’associazione Raggio di Sole ha presentato la commedia comica “Le Vedove” di P. Balzani, regia di A. Bortolan. Domenica 14 marzo, presso la sala riunioni dell’Ospedale di Thiene, c’è stata la premiazione dei vincitori, assieme al saluto delle Autorità, alle conclusioni e al riepilogo del dott. Franco Bassan. Il tutto è stato impreziosito dalla soprano Jose Borgo e dal tenore Mirto Testolin accompagnati al pianoforte da Massimo Zulpo. G itando.All è il primo salone in Italia dedicato al turismo e allo sport accessibile, ovvero per tutte le persone con esigenze speciali psicofisiche, di mobilità, alimentari e per le loro famiglie. Come Sportello InformaHandicap l’evento di rilievo ha visto la presenza di un centinaio di ragazzi quale rappresentanza di alcune Scuole Medie e dei Consigli Comunali dei Ragazzi (Carrè, Chiuppano, Marano, Thiene e Villaverla) coinvolti nel progetto “Una Barriera in meno... per un sorriso in più”. Attivo dal 2003 nel territorio Ulss 4 dal 2006 questa particolare attività vede il fattivo coinvolgimento dei consigli comunali dei ragazzi. Sensibilizzarsi i giovani sui temi della disabilità con particolare attenzione alle barriere architettoniche e all'accessibilità, offrendo al tempo stesso la possibilità di comprenderne al meglio il significato, sperimentando su se stessi la disabilità motoria e sensoriale è l'obiettivo principale di questo progetto. Sulle carrozzine si sono potuti rendere conto di quanto la mobilità di questo ausilio sia limitata dalla presenza di vari ostacoli, mentre con le cuffie alle orecchie hanno scoperto l’esistenza di un ambiente senza suoni ed infine, bendati, hanno sperimentano le difficoltà incontrate dalle persone non vedenti. Oltre al Direttore Generale dell’Ulss 4 dr. Mantoan, erano presenti i Sindaci e Assessori dei comuni coinvolti, il Presidente della Conferenza dei Sindaci, per il Consorzio di Polizia Locale Nord-Est vicentino l'Agente Giulia Tedesco, il Responsabilie Fiere Lifestyle e Technology Patrizio Carotta e il Presidente di Village for All Roberto Vitali. In fiera a Vicenza ha presenziato anche l’On. Francesca Martini, Sottosegretario di Stato, Ministero della Salute. ULSS 4 ALTO VICENTINO 11 aprile - maggio SERVIZI SUL TERRITORIO LE INIZIATIVE DI CA’ DOTTA Patto siglato con i medici di base In prima linea contro il fumo È stato firmato il nuovo contratto tra i Mmedici di Medicina Generale e l'Ulss 4 per un "patto" che legherà le parti fino al 2012. L'accordo, assolutamente innovativo, stabilisce per la prima volta la piattaforma operativa per l'intero triennio, fissando una serie di parametri secondo i quali i 132 medici di base, che operano in convenzione, dovranno svolgere il proprio lavoro. Le quattro sezioni orientative si articolano nella prevenzione, nella gestione del paziente cronico, nell'accessibilità e nell'uso appropriato delle risorse. La maggior attenzione al paziente cronico avviene contestualmente alla costruzione di un nosocomio per acuti. Il nuovo ospedale tecnologico di Santorso, infatti, potrà dare il massimo nella misura in cui il territorio sarà ben organizzato. Potenziamento del percorso del malato oncologico e delle cure palliative, gestione del paziente diabetico, trattamento di problematiche come l'ipertensione e lo scompenso cardiaco sono alcuni dei punti fulcro dell'intesa che coinvolgerà maggiormente i medici di famiglia, i distretti e l'ospedale.Tra le novità il consolidamento delle vaccinazioni, degli screening del colon, della cervice uterina e della mammella, il counselling antifumo. È stata estesa, inoltre, la copertura oraria per l'accesso al proprio medico con l'apertura degli ambulatori anche il sabato mattino, dalle 8 alle 10, e nei giorni feriali dopo le 18. Nei casi critici l'assistenza domiciliare è garantita dalle 8 alle 20. 12 ULSS 4 ALTO VICENTINO I l 31 maggio si è celebrata la Giornata Mondiale Senza Tabacco, importante momento di riflessione sui molteplici aspetti legati al fumo. I dati epidemiologici dimostrano che il fumo è il più frequente e pericoloso fattore di rischio per la salute e provoca in Italia oltre 80.000 morti ogni anno per patologie cardiovascolari, respiratorie e tumorali, con rilevanti costi sanitari e sociali; inoltre l’abitudine al fumo si acquisisce sempre più in età molto precoce e spesso si consolida in una vera e propria dipendenza durante gli anni di frequenza scolastica. Dai dati del sistema di sorveglianza PASSI, in Veneto i fumatori sono pari al 25% della popolazione e il 5% dichiara di fumare oltre 20 sigarette al giorno. Il 95% dei fumatori abituali ha iniziato durante l’adolescenza e il 6% dei giovani sperimenta il fumo all’età di 11 anni, il 26% a 13 anni e il 61% a 15 anni, senza differenze significative fra maschi e femmine. L’Ulss 4 Alto Vicentino da sempre è in prima linea con i progetti di prevenzione contro il tabagismo, in particolare rivolti ai giovani. In questo ambito opera dalla fine del 2009 il Laboratorio didattico multimediale “Le vie del maggio fumo” realizzato a Villa Ca’ Dotta – Sarcedo. Il progetto, realizzato in collaborazione con la Regione Veneto e il Comune di Sarcedo, consiste nell’utilizzo di modalità comunicative di forte impatto emozionale, centrate sull’immaginario individuale e collettivo legato al fumo di sigaretta. Sabato 29 maggio a Ca’ Dotta si è attivata un’ulteriore sperimentazione. Sono stati invitati i rappresentanti dei genitori delle scuole che hanno aderito al progetto e che sono comprese nei comuni dove da un paio d’anni è attiva l’iniziativa di prevenzione cardiovascolare primaria rivolta agli adulti. Un modo per cercare di coinvolgere assieme giovani e adulti nella lotta al fumo e in un percorso che persegua i corretti stili di vita (no fumo, no alcol, alimentazione sana, attività fisica). La famiglia deve essere il luogo primario e privilegiato per affrontare le scelte di stili di vita corretti e il coinvolgimento genitori-figli aiuta a condividere una esperieza comune, rafforza e alimenta il dialogo in famiglia. Grande soddisfazione è stata espressa dagli organizzatori dell’evento e anche dai partecipanti stessi che hanno potuto scrivere e condividere apertamente le loro impressioni dopo aver sperimentato in prima persona i laboratori interattivi. Molto interessante è stato anche il riepilogo dei punti di vista evidenzati dai ragazzi che hanno partecipato ai laboratori. Molti pensavano sarebbe stata un’uscita come le altre e invece si sono trovati di fronte ad un’esperienza nuova e particolare. Forte è stato l’impatto emotivo manifestato dai ragazzi che hanno trovato un luogo di ascolto e condivisione in cui hanno potuto mettere se stessi al centro dell’attività e hanno capito quanto il concetto di libertà di non fumare sia più forte rispetto a quello di seguire la massa che persegue quest’abitudine scorretta. “Mamma mia che paura nel corpo del ragazzo fumatore! Sentivo che tutto soffriva...”: questa la sensazione forte riportata da un partecipante dopo aver vissuto il viaggio virtuale nel corpo di un fumatore e di un non fumatore. E positivo è stato il bilancio degli operatori stessi che animano e accompagnano i ragazzi. Un percorso - è stato sottolineato - estremamente stimolante in cui lavora un’equipe multiprofessionale e organizzata in maniera fluida, permettendo a tutti di trovare il tempo di riflettere e fare il punto su quanto ogni esperienza di volta in volta insegna e fa insegnare. ATTIVITA’ DEL LABORATORIO DI CA’ DOTTA Sono state 109 le classi che nell’anno scolastico 2009/10 hanno partecipato alle attività di prevenzione del fumo. Come centro di promozione di uno stile di vita sano, Ca’ Dotta sviluppa un percorso attraverso l’attivazione di diversi Laboratori interattivi: immaginativo, scientifico, musicale, scrittura creativa, fotografico, informatico, della pubblicità, corrispondenti ad altrettanti linguaggi (cognitivo, immaginativo, psicologico, espressivo,ecc.) Con l’inizio dell’anno scolastico 2010/11 alle attività di prevenzione del fumo si affiancano le attività di prevenzione dell’alcol. Il modello laboratoriale è quello già sperimentato per il fumo, con l’aggiunta di un laboratorio guida sicura e dei giochi di ruolo. Sede del centro didattico multimediale “Le Vie del Fumo” – presso Villa Ca’ Dotta via Roma, 10 Sarcedo Il Centro è aperto lunedì, martedì, mercoledì e giovedì e vi si accede tramite prenotazione al seguente indirizzo mail: [email protected] – Responsabile di progetto: Dott.ssa Fabrizia Polo ULSS 4 ALTO VICENTINO 13 maggio CENTRO DONNA E A.N.D.O.S Coordinamento e multidisciplinarità nella cura del tumore al seno S abato 22 maggio alle ore 8.30, presso Villa Nievo Bonin Longare, è stata ufficializzata l’attività del Centro Donna. Questo nuovo servizio prende spunto dal modello vincente già avviato all’Ospedale di Montecchio Maggiore dal dr. Graziano Meneghini Direttore dell’area vasta di senologia delle Ulss 4 e 5. Il centro mira a far fronte alla crescente necessità di coordinamento delle professioni nelle azioni di lotta ai tumori femminili, in particolare al tumore al seno che rappresenta il 27% delle neoplasie che colpiscono le donne. Il responsabile del nuovo centro è il dr. Carlo Ferrari, chirurgo dell’Ulss 4 che già collabora attivamente con il dr. Meneghini anche con sedute operatorie comuni. Obiettivo di questo progetto – come dichiara lo stesso dr. Ferrari – è quello di migliorare la qualità della cura attraverso la presa in carico globale della paziente e offrire sempre maggiore supporto sia clinico, chirurgico e anche assistenziale. Nel centro le donne vengono seguite fin dall’inzio della malattia e accompagnate nel percorso terapeutico da un gruppo multidisciplinare. Questa unità è composta da diverse figure professionali che comprendono il chirurgo, l’oncologo, il radiologo, il fisioterapista e lo psicologo per far fronte ai diversi aspetti che fanno parte di questa malattia. Il dr. Ferrari è supportato nella sua attività senologica anche dal dr. Pietro Mainente e dal dr. Marco Orciuoli. Al primo piano (ala nord) dell’Ospedale De Lellis di Schio, sede del Centro Donna, si trova anche la sede dell’ANDOS – Associazione Nazionale Donne Operate al Seno - che offre un ottimo supporto e aiuto all’equipe del dr. Ferrari. L’ufficializzazione dell’attività del Centro Donna crea l’occasione per effettuare un approfondimento sugli standard di riferimento della diagnostica e della terapia dei tumori della mammella con un riferimento organizzativo e multidisciplinare come l’Area Vasta. nelle foto Equipe Centro Donna 14 ULSS 4 ALTO VICENTINO SPAZIO DI ACCOGLIENZA E BENESSERE PER NON CAMMINARE DA SOLA Affrontare la patologia della mammella è una attività complessa oltre che delicata. Complessa perché il momento diagnostico, chirurgico ed oncologico deve essere visto come atto unico seppure con attori diversi. Delicata per il coinvolgimento psicologico della donna. Da qui l’evidenza di una multidisciplinarietà dell’attività senologica per raggiungere degli standard qualitativi adeguati in linea con i Centri di eccellenza. La multidisciplinarietà richiede una organizzazione ottimale del lavoro senologico proprio per armonizzare le attività dei diversi specialisti coinvolti. A tale scopo è nato il Centro Donna con al suo inter- maggio L’OPERA DI VICO CALABRÒ AL BOLDRINI Il dono del sangue diventa murales no un’unità che risponde alle seguenti finalità: - si prende carico della paziente sin dalla diagnosi della malattia fino ad accompagnarla nei vari passaggi terapeutici. - fornisce un’adeguata informazione preoperatoria, un forte sostegno psicologico nel post-operatorio ed adeguate tecniche chirurgiche di oncoplastica, essendo la chirurgia della mammella delicata perché va ad interessare un organo che ha un grande impatto sull’autostima della persona; - implementa le risorse umane esistenti a livello medico ed infermieristico; - fornisce personale medico ed infermieristico dedicato migliorando non solo il livello qualitativo delle prestazioni, ma anche quello di gradimento delle pazienti che si trovano ad avere chiari punti di riferimento per qualsiasi problematica inerente la loro malattia; - fornisce ambienti dedicati solamente a questa patologia migliorando la percezione della efficacia assistenziale dell’utente; - presenza di una psicologa che aiuta la paziente ed i suoi famigliari ad affrontare la malattia nella maniera migliore; - presenza del medico fisiatra che visita tutte le pazienti operate ai linfonodi ascellari prevenendo così il linfedema del braccio; - presenza di volontari A.N.D.O.S (Associazione Nazionale Donne Operate al Seno) che si mettono a fianco delle pazienti aiutandole lungo il percorso terapeutico. L’unità senologica collabora inoltre con l’A.N.D.O.S con un continuo monitoraggio sulla soddisfazione dell’utenza e con iniziative di sensibilizzazione. abato 8 maggio presso la sala riunioni dell’Ospedale di Thiene è stato inaugurato il murales realizzato dall'Artista Vico Calabrò dal titolo "Il dono del sangue". L’opera è stata realizzata sulla parete dell’atrio dell'Ospedale "Boldrini" e raffigura simbolicamente il gesto generoso dei donatori di sangue che donano vita ai riceventi. Questo progetto nasce dalla collaborazione tra l’Ulss 4 Alto Vicentino e la Fidas Donatori di Sangue Zona 7 Alto Vicentino, con lo scopo di rendere omaggio a tutti i donatori di sangue che con il loro gesto permettono di aiutare chi soffre ogni giorno. In concomitanza con la realizzazione del murales sono state realizzate una serie di incisioni in acquaforte-acquatinta stampate a tiratura limitata e firmata dall'Artista. Le incisioni sono state consegnate alla rappresentanza dell'Ulss 4 e ai rappresentanti della FIDAS Vicenza e Alto Vicentino. S CENTRO DONNA Segreteria: 0445 509677 fax 0445 509681 Ambulatori: 0445 509678 - 0445 509694 [email protected] ANDOS Apertura: lunedì, mercoledì e venerdì dalle ore 14.30 alle ore 17.00 Tel. 0445 598323 [email protected] ULSS 4 ALTO VICENTINO 15 giugno NUOVI SISTEMI DI SORVEGLIANZA Lotta alle infezioni ospedaliere L e infezioni legate alle pratiche assistenziali impattano pesantemente, in termini di costi, morbilità e mortalità, sul sistema sanitario e la loro identificazione, classificazione e quantificazione rappresentano un problema che investe tutte le strutture di ricovero e cura, ospedaliere e territoriali. Inoltre, l’incremento su scala mondiale delle resistenze agli antibiotici durante gli ultimi anni è divenuto, oltre che un grave problema terapeutico, anche uno dei principali argomenti della letteratura scientifica e dei comuni canali di informazioni. È d’altra parte prevedibile che la resistenza batterica agli antibiotici vada ad aumentare e a diffondersi piuttosto che a diminuire e per raggiungere soluzioni efficaci sono necessari interventi che si adattino in modo specifico alle situazioni e alle abitudini terapeutiche locali. Ciascun ospedale dovrebbe teoricamente attivare sistemi specifici di sorveglianza continuativa delle infezioni ospedaliere. E uno dei metodi migliori per ottenere informazioni è costituito dall’attività di sorveglianza attiva del Laboratorio di Microbiologia. Il Laboratorio dell’Ulss 4 Alto Vicentino, in collaborazione con la Direzione Sanitaria e il Comitato Infezioni Ospedaliere, si è dotato di uno nuovo strumento informatico: VIGI@guard (bioMerieux Italia) per la rilevazione e l’allerta di Infezioni Ospedaliere (IO) e di Batteri Multiresistenti (BMR). Le funzioni del software sono molteplici e una volta avviato è possibile sfruttarne la potenzialità in maniera graduale.Il Sistema Informatico del Laboratorio e dell’Ospedale forniscono al software informazioni relative agli esami richiesti e alla data di ricovero del paziente, mentre il sistema automatico per le identificazioni e gli antibio- Definizione di infezione legata alle pratiche assistenziali È una condizione localizzata o sistemica definita da una reazione patologica alla presenza di batteri o loro tossine: • che non era manifesta clinicamente né in incubazione al momento dell’ammissione in ospedale. • che compare 48 -72 h dopo il ricovero. • che è contratta durante la degenza e dal ricovero è determinata. Sono da considerarsi infezioni ospedaliere sia quelle acquisite in ospedale e manifestatesi dopo la dismissione (in relazione allo specifico periodo di incubazione) che le infezioni neonatali acquisite attraverso il canale del parto. Le infezioni ospedaliere comprendono anche le infezioni che il personale ospedaliero può contrarre nell’assistenza ai malati. grammi del Laboratorio forniscono l’identificazione dei microrganismi e il profilo di antibiotico-suscettibilità dei ceppi isolati dai campioni biologici; tutto questo determina una confluenza di dati per un’analisi epidemiologica al fine del monitoraggio delle infezioni ospedaliere e dei batteri multiresistenti. Dalla massa d’informazioni confluite, riguardante i dati anagrafici del paziente, la data di ricovero, la tipologia del campione, le caratteristiche microbiologiche del germe e la sua antibiotico resistenza o sensibilità, sono stati definiti, applicati e validati dagli algoritmi specifici. In particolare, è stato necessario preparare un questionario da far compilare in reparto, contenente dati clinici del paziente e informazioni dettagliate sulla natura dell’infezione e sulla presenza di fattori di rischio. Per poter monitorare in tempo reale l’isolamento di batteri con antibiotipo particolare sono state create regole specifiche. Anche la possibilità di memorizzare per alcuni batteri il fenotipo di resistenza è condizionato alla preparazione di regole che sono state inserite nel software dopo l’installazione. Quando siano soddisfatti i requisiti, il sistema elabora una dichiarazione di “Presunta Infezione Ospedaliera” in formato elettronico, che viene inviato via e-mail ai referenti del Reparto interessato, i quali dovranno compilare il questionario e confermare o escludere l’infezione. Sempre via e-mail, il questionario compilato viene poi inviato alla Responsabile per il monitoraggio in seno alla Direzione Medica che lo trasmette a sua volta al Laboratorio che inserisce le risposte nel software e chiude tutta la procedura. Solo a questo punto, l’infezione potrà passare da “Presunta” a “Confermata”. Semestralmente vengono poi elaborate statistiche epidemiologiche sulle antibiotico-resistenze,sui germi sentinella, sui casi di out break, sulla prevalenza delle infezioni ospedaliere per singolo reparto. ULSS 4 ALTO VICENTINO 17 luglio INDAGINE DEL SERVIZIO EPIDEMIOLOGICO AZIENDALE Come sta l’Alto Vicentino? Relazione sanitaria 2010 L’ Alto Vicentino sta bene! Se consideriamo la mortalità possiamo concludere che in Veneto e nell’Alto Vicentino non vi è mai stato un livello di salute così elevato: l’aspettativa di vita ha raggiunto il più alto livello mai registrato, ed è in lento e continuo miglioramento. Il cambiamento delle condizioni di vita, la drastica riduzione delle patologie infettive - specialmente tra i bambini e le donne nel primo dopoguerra - e lo sviluppo delle cure, assicurate dal Servizio Sanitario, Nazionale negli ultimi decenni del secolo hanno permesso di migliorare sempre più l’aspettativa di vita, anche se non tutti gli anni di vita sono anni vissuti in buona salute. Evoluzione degli stili di vita Il benessere ha portato grande abbondanza di cibo nella comunità, mentre la meccanizzazione del lavoro fisico e la diffusione di massa dei trasporti motorizzati ha comportato una riduzione dell'attività fisica regolare e all'assunzione di uno stile di vita sedentario. La combinazione di inattività ed abbondanza di calorie di derivazione animale ha contribuito ad alterare i lipidi ematici, ad elevare la pressione arteriosa ed in ultima analisi a diffondere l'obesità, il diabete, il cancro del grosso intestino e un alto livello di rischio cardiovascolare. Il prolungamento dell'età fertile e la diminuzione del numero di figli hanno poi concorso ad aumentare la diffusione del cancro della mammella. Sigarette a buon mercato, sostenute con ogni mezzo di pubblicità e sponsorizzazione, assieme ad un'accettazione sociale del fumo di tabacco hanno indotto una diffusa dipendenza dalla nicotina con la conseguenza del diffondersi di gravi malattie croniche. Questi grandi cambiamenti nell'ambiente sociale ed economico - senza paragoni nella storia precedente delle comunità - hanno determinato un massiccio aumento del rischio e della prevalenza di malattie cronico-degenerative. Tuttavia, negli ultimi anni, la maggiore attenzione alla cura della persona, all’alimentazione, alla forma fisica, al consumo di alcol e tabacco hanno già determinato importanti miglioramenti dello stato di salute: complessivamente queste informazioni testimoniano che le persone e le comunità possono prendere controllo sulla propria salute e concorrere a determinarla in maniera significativa. Le malattie cardiovascolari acute e croniche rappresentano senz’altro una delle priorità, attraverso lo sviluppo di progetti sostenibili e integrati all’interno del Distretto e dell’Ospedale, condivisi attraverso lo sviluppo di percorsi diagnostico-terapeutici aziendali, come nel caso del diabete mellito. 18 ULSS 4 ALTO VICENTINO Anni di vita sana perduti e decessi attribuibili ai principali fattori di rischio nell’Ulss 4 (2009) 2568 TABACCO 338 1905 IPERTENSIONE ARTERIOSA 390 1798 SOVRAPPESO 180 1220 IPER-COLESTEROLEMIA 200 664 INATTIVITÀ FISICA 90 428 INSUFFICIENTE CONSUMO DI FRUTTA E VERDURA 63 0 500 1000 1500 2000 2500 3000 Anni di vita sana perduti Numero di decessi Gli stili di vita dei cittadini dell’Alto Vicentino sono profondamente cambiati negli ultimi decenni e a tutte le età. I miglioramenti negli stili di vita sono dovuti spesso anche alla partecipazione informata dei cittadini e della comunità. La scuola rimane la corsia preferenziale per confrontarsi con ragazzi e giovani ed è sempre più riconosciuto il ruolo degli ambienti di vita e di lavoro sani, dell’intervento della comunità, dei programmi condotti direttamente nelle aziende pubbliche e private a favore dei propri dipendenti. I dati e le esperienze nazionali e internazionali, peraltro, confermano che ci sono ampi margini di miglioramento nella diffusione di comportamenti sani e proprio luglio SALUTE DELLA DONNA L’Ulss 4 conquista il bollino rosa per questo motivo sono stati istituiti dei sistemi di sorveglianza sugli stili di vita – quello italiano, lo studio PASSI (Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia), si basa su un robusto impianto metodologico dell’Istituto Superiore di Sanità ed è gestito direttamente dagli assistenti sanitari dei Dipartimenti di Prevenzione delle Ulss, che contattano per telefono un campione di 250 persone tra i 18 ed i 69 anni. L’invecchiamento della popolazione La comunità locale dell’Alto Vicentino si caratterizza per una significativa aspettativa di vita, pari a 83,1 anni per le donne e a 77,8 anni per gli uomini: è il livello più elevato mai registrato prima. Peraltro, nell’arco dell’ultimo quinquennio gli uomini conseguono un incremento dell’aspettativa di vita di un anno e mezzo (circa 4 mesi per anno solare), mentre per le donne l’incremento è di un anno (circa due mesi e mezzo per anno solare) e si stima che nel 2050 le donne dell’Alto Vicentino possano raggiungere un’aspettativa di vita alla nascita di novant’anni circa. La realtà quotidiana dell’invecchiamento ha quindi una fortissima connotazione di genere - intendendo con questo termine non il mero dato della sessualità biologica, ma il ruolo sociale e familiare assunto dall’uomo e dalla donna – da tempo fortemente sottolineato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. La donna anziana, infatti, si ritrova da un lato ad essere moglie e a prendersi cura del marito più anziano e malato, mentre come madre e nonna si trova ad accudire i figli/nipoti. La giovane donna - oltre a lavorare e a gestire la propria famiglia - è spesso coinvolta nell’assistenza di un anziano disabile, come figlia o come nuora. Coerentemente a questo scenario, i processi di cura intrafamiliare rivestono un ruolo centrale nella programmazione socio-sanitaria della Regione Veneto, in particolare nel quadro della L.R. 6 settembre 1991, n. 28 ("Provvidenze a favore delle persone non autosufficienti assistite a domicilio e norme attuative delle residenze sanitarie assistenziali") e dei provvedimenti successivi. È stata presentata al Ministero della Salute la quarta edizione della Guida dell’Osservatorio Nazionale sulla Salute della Donna (O.n.Da). L’Osservatorio promuove, dal 2007, il programma bollini rosa per l’individuazione degli ospedali in rapporto al loro livello di “Women friendship”, ossia al grado di attenzione posta non solo nei confronti delle patologie femminili, ma anche nei confronti delle specifiche esigenze “di genere” delle donne. Sono ormai 224 gli ospedali “a misura di donna” sull’intero territorio nazionale e sono 51 quelli che quest’anno hanno ricevuto il massimo dei bollini assegnati. Proviene dal Nord il 69% delle candidature e Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna sono le Regioni con il maggior numero di ospedali premiati. Tra questi anche l’Ulss 4 che in tre anni ha conquistato tre bollini rosa. “I “bollini rosa” - ha spiegato Francesca Martini, Sottosegretario di Stato alla Salute - rappresentano un marchio di eccellenza ed è mia intenzione sostenere sempre di più tutte quelle strutture che pongono le donne al centro della loro attività” . Come ha sottolineato anche la Presidente di O.N.Da, Francesca Merzagora, questo progetto vuole essere doppiamente d’aiuto alle donne: da una parte è un consiglio per la scelta dei centri che possano offrire loro un’assistenza migliore, dall’altra punta a spingere le strutture sanitarie, che spesso non considerano o forse neppure conoscono le esigenze femminili, a farsi carico in modo più completo della salute della donna. L’Azienda Ulss 4 Alto Vicentino fa parte degli “ospedali senza dolore”, gode della presenza del centro donna che mira a far fronte alla crescente necessità di coordinamento nella lotta ai tumori femminili, offre un servizio di presa in carico psicologica della paziente dimessa dall’ospedale, attiva il progetto di asportazione di campioni di sangue e/o tessuto di cordone ombelicale per uso autologo, attiva corsi di formazione antiviolenza, punta a rispondere ai bisogni di una società multiculturale con servizi dedicati e gode della presenza di 10 donne in funzione apicale. ULSS 4 ALTO VICENTINO 19 luglio ULSS 4 E COMUNE DI SARCEDO Centri estivi per promuovere sani stili di vita I l Centro Estivo Ricreativo Formativo (CERF), organizzato dal Comune di Sarcedo in collaborazione quest’anno anche con l’Ulss 4 è stato occasione per promuovere corretti stili di vita, in particolare per quanto riguarda l’alimentazione, la sensibilizzazione dell’attività motoria in acqua e i comportamenti da assumere in piscina. Durante il periodo, si sono succeduti i laboratori alimentari, condotti da una dietista e da un cuoco dell’Ulss 4, nei quali si è realizzata la piramide alimentare finalizzata alla conoscenza dei principi lare attenzione alle differenze di comportamento del della corretta alimentazione; si sono promosse abitudini corpo tra le attività in terraferma e quelle in acqua . salutari, quali bere molta acqua e mangiare frutta; si è Sono stati ricordati e spiegati i corretti comportamenti in impegnato ogni ragazzo, anche con l’aiuto dei genitori, a piscina: doccia, prima dell’entrata in vasca, indumenti e trasferire in una griglia le volte in cui, durante la settimapresidi da indossare/portare per la frequentazione di quena, aveva mangiato in maniera corretta così da far acquisti ambienti. sire alla propria squadra punteggi aggiuntivi. Giochi di squadra, partite di pallanuoto, lezioni di acquaI ragazzi sono stati inoltre occupati nei laboratori graficogym a ritmo di musica hanno permesso ai ragazzi del cenpittorici (l’invito di disegnare in altra forma il loro frutto tro di prendere confidenza con l’elemento acqua, impapreferito è stato un successo) e nei laboratori di prepararando contestualmente semplici, ma basilari regole di zione del cibo, confezionando una merendina a base di corretto comportamento. frutta fresca. Si sono rivelati ottimi cuochi confezionando per Dall’opuscolo “Guadagnare salute” a cura del Ministero della Salute i genitori bevande e cibi realizzati con la frutta Ulss4 - Alto Vicentino, Ulss7 - Treviso, Ulss17 - Este durante la festa di conclusione dei centri. Per quanto riguarda la piscina, hanno imparato innanzitutto che lì è utile consumare preferibilmente solo determinati tipi di gelati, perché forniscono un’energia spendibile subito (panini e pizzette, invece, per essere assimilati hanno bisogno di maggior tempo). Guidati da una dipendente dell’Ulss 4, tecnico della prevenzione, i ragazzi hanno affrontato il percorso di sensibilizzazione all’attività fisica in acqua e sui corretti comportamenti in piscina. L’istruttrice Giulia Tedesco ha provveduto all’approfondimento delle conoscenze delle attività che si possono svolgere in acqua, con partico20 ULSS 4 ALTO VICENTINO agosto SERVIZIO DI PRIMO SOCCORSO SICUREZZA DEI CONSUMATORI L’ambulatorio di Tonezza del Cimone L’arcobaleno dei cibi... N el periodo dal 5 luglio al 29 agosto, grazie al protocollo siglato dalla Direzione dell’Ulss 4 e S.O.G.IT. Sez. Altovicentino di Fara Vicentino, con il coordinamento della Centrale Operativa del Suem 118 di Vicenza e la collaborazione del personale del Pronto Soccorso di Thiene e Schio, è stato svolto un servizio di Primo Soccorso con la gestione di un ambulatorio aperto tutti i giorni, dalle 8 alle 20, a Tonezza del Cimone. L’allestimento dell’ambulatorio, inteso come attrezzatura, materiale sanitario di consumo, è stato a carico dell’Ulss 4, i locali, il vitto e l’alloggio sono stati assicurati dal Comune di Tonezza e dalla Comunità Montana Alto Astico e Posina. La S.O.G.IT. ha garantito per l’intero periodo la presenza di almeno un Infermiere Professionale, due Soccorritori e un' autoambulanza di tipo “A” (medicalizzata). Gli accessi all'ambulatorio da parte dei residenti e dei turisti sono stati fin da subito numerosi e in due mesi sono state viste 1.339 persone con casistiche che variano dalla semplice misurazione della pressione, al controllo della glicemia, alle medicazioni per punture d’insetto, alle medicazioni di ferite, zecche, contusioni o abrasioni, consulenze e altro. Sono arrivate anche 40 chiamate di varia gravità, tra le quali per ben 3 casi l'intervento tempestivo e preparato del personale, come poi confermato dai Medici in servizio al Pronto Soccorso di riferimento, è stato salvavita. Le numerose testimonianze di stima ricevute dalla popolazione, sia locale che turistica, hanno confermato che il servizio svolto è stato veramente gradito e apprezzato da tutti. Unanime è stata infatti la richiesta che l’iniziativa voluta dalla Direzione dell’Ulss 4, dal Comune di Tonezza e dalla Comunità Montana diventi permanente. N el 1932 Andrea Bertazzoni, socialista mantovano ed esperto casaro, ripara in Unione Sovietica per sfuggire alla polizia fascista. Viene mandato a lavorare in un kolchoz (fattoria collettiva) nella regione di Rostov dove, in omaggio alla sua terra lontana, arricchisce la scadente produzione di formaggi sovietici introducendo la produzione del Gorgonzola. Nel 1936 la polizia segreta sovietica del tempo lo incrimina di sabotaggio e avvelenamento proprio a causa di quel formaggio striato di verde e “in piena putrefazione” che aveva delittuosamente prodotto. Sarà scagionato solo nel 1942 per intercessione del professor Slepkov, un agronomo stimato dal regime che dimostrerà la stretta similitudine del Gorgonzola con il più noto Roquefort francese. Il Gorgonzola è strisciato di verde perché durante il processo di caseificazione sono aggiunte le spore di muffe (innesto fungigno) di Penicillum roqueforti che, dopo due settimane di maturazione, germineranno grazie all’aria che penetrerà nella forma forata da grossi aghi metallici e conferiranno il caratteristico colore, odore e sapore. Questo tipo di “contaminazione pilotata” è alla base della produzione di moltissimi alimenti. In altri casi però le contaminazioni sono accidentali e per niente desiderate, i germi producono alterazioni dell’alimento facendolo puzzare, o rammollire o colorandolo. Quest’estate sono stati diversi i casi di colorazioni anomale degli alimenti, dalle mozzarelle blu di Torino alla ricotta rossa di Olbia fino alla bresaola fosforescente di Lecco. È in questo periodo dell’anno che le alte temperature e la difficoltà di mantenere costante la catena del freddo, favoriscono lo sviluppo di microrganismi, perlopiù batteri del genere Pseudomonas. Per un soggetto adulto e sano si stima che sia necessario ingerire circa 1 miliardo di Pseudomonas, per grammo di alimento, per provocare un discreto mal di pancia, mentre per produrre un’alterazione evidente negli alimenti è già sufficiente 1 milione di Pseudomonas per grammo. Per maggiore tranquillità, a garanzia della sicurezza dei consumatori, è attivato da parte dell’Azienda Ulss il sistema di “Allerta rapido”, che impone a ogni operatore del settore alimentare il ritiro dal mercato dei prodotti che possono rappresentare un pericolo. ULSS 4 ALTO VICENTINO 21 settembre CAMBIO AL VERTICE DIAGNOSI E TERAPIA Mantoan passa alla Regione Progetto diabete: percorso integrato C on la promozione a Segretario Regionale alla Sanità il dr. Domenico Mantoan ha lasciato la guida del’Ulss 4 affidando l’incarico temporaneo di Direttore Generale facente funzioni al Direttore Amministrativo Annamaria Tomasella. Trevigiana di Vazzola, la dott.ssa Tomasella è laureata in scienze politiche e, prima di essere chiamata all'Ulss 4 nel febbraio del 2008 da Mantoan, ha ricoperto importanti incarichi in enti pubblici. È stata di Mantoan la scelta di affidare a Tomasella l’incarico, in attesa della nomina del nuovo DG. Come tecnico, infatti, lei era la persona più indicata conoscendo a fondo il project financing del nuovo ospedale. Positivo il bilancio che il Direttore Generale ha potuto fare dei suoi 2 anni e 8 mesi di lavoro alla guida dell’Ulss4: liste di attesa in ordine, un patto triennale con i medici di medicina generale considerato in Regione uno dei più evoluti, un piano di riorganizzazione del territorio messo a punto con i sindaci, una scuola universitaria per infermieri e fisioterapisti, l’istituzione, con l’Istituto Zooprofillatico, del Centro nazionale per la Pet Therapy e l’avvio del Progetto Giobbe per assistere in modo globale i malati oncologici e i loro familiati. “Sono stato felice di aver conosciuto questa realtà dell'Alto Vicentino in cui ho trovato il supporto di amministratori intelligenti - ha sottolineato Mantoan prima di lasciare l’incarico -. Ricordo per tutti i due presidenti della conferenza, il vecchio saggio Valerio Lanaro, il giovane e bravo Alberto Toldo, assieme al quale ho condotto in porto l'operazione del teleriscaldamento del nuovo ospedale, la prima del genere in Italia, con il termovalorizzatore di Schio. Ho trovato un gruppo di medici di medicina generale da prendere ad esempio in Italia per spirito di abnegazione e collaborazione, degli infermieri splendidi, davvero commoventi per l'attaccamento al lavoro, e dei medici ospedalieri che hanno capito la sfida importante di diventare i punti di riferimento di un' area vasta, non più di un ospedale zonale ma provinciale”. Il 17 novembre il Presidente della Giunta Regionale ha nominato l’ing. Ermanno Angonese nuovo Direttore Generale. 22 ULSS 4 ALTO VICENTINO I l diabete mellito è una malattia cronica che richiede sia un’attenta, scrupolosa e competente “continuità di cura”, sia continui atti formativi ed educativi. La patologia diabetica mostra una chiara tendenza, in tutti i paesi industrializzati, ad un aumento sia dell’incidenza che della prevalenza. Le proiezioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità stimano per l’Italia un aumento del numero di malati di diabete del 26% tra il 2000 ed il 2030. In Italia la prevalenza attuale è di 4,6% (Annuario Statistico ISTAT, 2007). Un approccio innovativo è quello della prevalenza “assistenziale” rilevata dai Medici di Medicina Generale presso i loro assistiti >14 anni, che risulta pari al 6% circa (dati nazionali Health Search 2007). Ed è proprio su questa linea che l’Ulss 4 ha strutturato un percorso diagnosticoterapeutico integrato, illustrato ed approvato anche dalle associazioni dei pazienti diabetici dell’Ulss Alto Vicentino. Per migliorare, potenziare e rendere più efficace l’assistenza al paziente con diabete di tipo 2, non complicato e non in terapia insulinica, è stato elaborato questo nuovo sistema di gestione concordata e integrata tra il Centro Antidiabete e il Medico di Medicina Generale. Questo nuovo modo di controllo e cura del diabete si avvale di una rete di teleconsulto che consente al medico curante e allo specialista diabetologo un dialogo continuo; facilita inoltre i controlli programmati e gli eventuali accessi specialistici rivolti alle complicanze. Il Medico di Medicina Generale svolge un ruolo strategico come informatore della Comunità locale: svolge un Iter d’ingresso Tutti i pazienti diabetici, compresi quelli di tipo 2, effettuano generalmente una prima visita specialistica presso il Centro Antidiabete al momento della diagnosi. L’obiettivo della visita iniziale è quello di inquadrare la situazione clinica e metabolica e di proporre al paziente ed al medico di famiglia il piano terapeutico ed il percorso diagnostico-terapeutico ed assistenziale. L’esenzione ticket per il diabete può essere rilasciata anche dal Distretto su proposta del Medico di Medicina Generale che può anche avviare l’iter laboratoristico e strumentale per la stratificazione clinica dei casi di nuova diagnosi. Il paziente eleggibile per una assistenza diretta da parte del Medico di base viene informato di que- settembre ruolo basilare nella rilevazione dei bisogni locali, è promotore di comportamenti appropriati ed è conoscitore dei contesti familiari e più in generale della Comunità. Sulla base di queste convinzioni l’Ulss 4 ha intrapreso un percorso di valorizzazione ed utilizzo professionale della cartella informatizzata del medico di famiglia, nell’ottica di costruire un sistema informativo integrato tra i gestionali del medico e gli archivi aziendali. Questo strumento consente inoltre di pianificare l’assistenza ma anche di valutarne la qualità clinica ed assistenziale nel corso del tempo. La cartella diabetologia integrata è uno strumento di con- ste nuove procedure; partecipa ad una sessione di educazione terapeutica individuale condotta dall’infermiere del Centro Antidiabete in collaborazione con l’Associazione Diabetici (causa ed evoluzione della malattia diabetica, indicazioni sulla dieta corretta alimentazione, l’attività fisica, la compliance terapeutica, significato dell’autocontrollo domiciliare della glicemia, addestramento all’esame del piede) e viene eventualmente invitato a partecipare agli incontri di gruppo periodici organizzati con la dietista presso il Centro in collaborazione con l’Associazione Diabetici. L’attività educativa individuale e di gruppo rivolta ai nuovi pazienti viene sottoposta a monitoraggio al fine di raggiungere progressivamente uno standard ottimale di copertura. Grazie alla cartella diabetologica integrata sarà possibile avere un quadro sempre aggiornato del paziente divisione delle più rilevanti informazioni sul processo di cura tra Medico di Medicina Generale, Centro Antidiabetico, continuità assistenziale, cure domiciliari e ospedale. Le priorità per lo sviluppo della cartella diabetologia integrata sono la registrazione e la condivisione di informazioni importanti che permettono di avere un quadro sempre costante e aggiornato della situazione del paziente. La responsabilità condivisa della gestione si esplica quindi attraverso la registrazione e codifica del diabete e delle sue complicanze, l’utilizzo professionale della cartella informatica per documentare il follow-up educativo, clinico ed assistenziale e lo scambio di dati sul percorso di cura del paziente. Viene riconosciuto inoltre che lo stile di vita del paziente diabetico è il fattore più importante – nel lungo termine – per prevenire le gravi complicanze della malattia e mantenere una qualità di vita adeguata. Gli interventi farmacologici ed educativi del personale sanitario sono quindi finalizzati alla partecipazione attiva del paziente al processo di cura. ULSS 4 ALTO VICENTINO 23 settembre CENTRO DIURNO DI MALO PRIMA FESTA DELL’AVIS Insieme per la Le donazioni festa di fine estate a quota 6 mila V sopra Momenti della festa ivere assieme momenti di festa rinsalda i reciproci legami, accumuna situazioni diverse e favorisce nuove relazioni. Con questo spirito domenica 12 settembre si è svolta la Festa di Fine Estate, al Centro Diurno di Malo. La manifestazione è frutto di una particolare amicizia nata tra gli aderenti al gruppo della “Caneva Berica”, ovvero i fedeli supporters del Vicenza Calcio, e le persone con disabilità del Centro Diurno di Malo. Questo servizio, gestito dall’Azienda Ulss 4 Alto Vicentino, è frequentato da 21 persone, residenti nei comuni di Malo, Monte di Malo e San Vito, che trovano qui una risposta a bisogni di assistenza, sviluppo delle autonomie e socializzazione. Il centro diurno è p r o fo n d a m e n t e radicato nel territorio ed è aperto a tutte le forme di interazione con la Comunità che permettono di sviluppare possibilità di incontro e di partecipazione attiva. Per fare un esempio, esso collabora con la Casa di Riposo Muzan e la Cooperativa Sociale L’Orsa Maggiore, entrambe a Malo, per la realizzazione di percorsi di socializzazione in ambiente di lavoro. Attualmente 5 ospiti frequentano queste strutture per alcune mattine alla settimana, traendone indubbio vantaggio per al propria stabilità e immagine socialità. La Festa di Fine Estate è iniziata al mattino con l’apertura della mostra dei dipinti e dei laboratori creativi a cura del Centro Diurno ed è proseguita fino a sera con lo spettacolo del gruppo “Giocoleria”, offerto dall’Assessorato alla Promozione Sociale e Politiche Giovanili del Comune di Malo, con musica dal vivo con la CB Band e DJ Marco Festa. Un momento particolarmente coinvolgente si è avuto nel pomeriggio quando sono stati messi all’asta i dipinti realizzati dagli ospiti. Per tutta la giornata ha funzionato uno stand gastronomico attrezzato dai volontari. 24 ULSS 4 ALTO VICENTINO L’ Avis comunale Schio Alto Vicentino ha organizzato per sabato 25 settembre la "1° Festa Avis". La manifestazione, patrocinata da Regione Veneto, Provincia di Vicenza, Comune di Schio e Ulss 4,ha avuto inizio con un incontro con gli studenti all'Itis "De Pretto" e un convegno da titolo “Il sangue e gli emocomponenti: un bene da condividere”. Dalle ore 10 alle 20 il Centro Trasfusionale dell’Ospedale De Lellis è rimasto aperto per le attività di donazione e valutazione di eventuali aspiranti donatori. Nel pomeriggio hanno avuto inizio le attività sportive: la palestra di arrampicata, le esibizioni di mountain bike e pallavolo. Durante la giornata erano presenti gli stand promozionali allestiti dalle diverse Associazioni del Dono. I bambini hanno potuto giocare sulle giostre gonfiabili e visitare la mostra filatelica dedicata all'Avis. I numeri sono positivi ma la richiesta di sangue aumenta Intanto dall'Avis comunale Schio Alto Vicentino arrivano segnali che fanno ben sperare per il futuro; il presidente Gianfranco Carraro ha sottolineato con soddisfazione i dati registrati lo scorso anno e quelli dei primi mesi del 2010. La previsione è che per la fine dell’anno le donazioni superino quota 6000 e il numero dei donatori dovrebbe sfiorare le 3500 unità. “Sono numeri importanti ma che non devono portare all' appagamento perché le richieste di sangue continuano ad aumentare - ha dichiarato Carraro - ; l'Avis deve crescere ogni giorno per soddisfare i molteplici bisogni delle persone malate e bisognose di sangue”. settembre MEDICINA DI GRUPPO INTEGRATA DI MALO Nuova sede per un modello di assistenza potenziato D Come prenotare Dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 20 al numero 848.800.281 Al sabato per le urgenze è a disposizione un medico a turno dalle 8 alle 10 al numero 3665003918 al 16 settembre i medici della Medicina di Gruppo Integrata di Malo si sono spostati dalla sede di Largo Palladio 9/10 nella nuova sede in via Barbè 39 presso la Casa di Riposo Muzan. La nuova struttura è meglio articolata, più grande e confortevole e in grado quindi di fornire un’accoglienza migliore. Sei ambulatori per i medici di medicina generale, due per la consulenza specialistica di cardiologia, oculistica e dermatologia, un ambulatorio infermieristico, un ambulatorio per la guardia medica (medico di continuità assistenziale) e il progetto cardiovascolare, tre sale di attesa e una reception di accoglienza. La medicina di gruppo integrata rappresenta un nuovo modello di assistenza centrato sulla persona, orientato alla sua famiglia e inserito nella comunità. Permette un miglioramento effettivo della qualità dei servizi offerti all’utenza e prevede la massima collaborazione tra medici. Il dr. Giuseppe De Facci, il dr. Giuseppe Dellai, il dr. Roberto Gasparini, la dr. Emanuela Graizzaro, la dr. Antonia Gualtiero, il dr. Giuseppe Maini, il dr. Gianluigi Piva, il dr. Franco Rigoni, il dr. Gianfranco Stefani e il dr. Augusto Zen hanno deciso, dal febbraio 2009, di lavorare insieme per offrire ai cittadini un’assistenza migliore e con orari di accesso più ampi e potendo contare sull’integrazione e la collaborazione degli specialisti. Nella nuova sede, i medici hanno a disposizione anche una struttura più funzionale dove poter esercitare al meglio l’assistenza primaria. “Lavorare in una sede gratificante per l’accoglieza del paziente e del medico migliora la percezione dell’ente - commentano il Direttore del Coordinamento Distretti, dott.ssa Liliana Rapanello e il Direttore delle Cure Primarie, dr. Paola Cassiano - Abbiamo lavorato quest’anno nella consapevolezza che i risultati iniziali saranno sempre migliori”. Dalla fine dell’anno il servizio di via Barbè verrà potenziato e faciliterà ulteriormente il percorso dell’utente che avrà la possibilità, nella stessa sede del proprio medico di base, di ritirare i referti, prenotare le prestazioni compresi i prelievi ematici e prenotare anche tutte le visite della medicina pubblica senza quindi doversi recare in Largo Palladio. Lo spostamento dei medici di base ha consentito inoltre il contestuale miglioramento della logistica del Distretto di Largo Palladio. Con l’ampliamento e la razionalizzazione degli spazi, i poliambulatori sono stati sistemati nella collocazione precedentemente occupata dai medici di medicina generale e rimangono al piano rialzato i servizi amministrativi, di pediatria di comunità e della medicina pubblica. Nel piano seminterrato oltre al punto prelievi e all’assistenza domiciliare integrata ed è presente anche il Servizio di Medicina Fisica e Riabilitativa precedentemente posto in Via Gorizia. ottobre MONTECCHIO PRECALCINO E SANTORSO L’università arriva nell’Ulss 4: al via il corso per infermieri e fisioterapisti A Villa Nievo Bonin Longare il primo ottobre i futuri infermieri sono stati salutati da numerose autorità. Il dr. Domenico Mantoan, Segretario Regionale alla Sanità, che ha fortemente voluto e perseguito il progetto di portare i corsi di laurea all’interno dell’Ulss 4, e che ha sottolineato come la sanità sia ancora un contesto dove si riesce a dare lavoro, in questo particolare momento storico, e di come però questa non debba essere la ragione che ha spinto i ragazzi a scegliere questa strada. “Nel prodotto salute la componente umana è una quota notevole e all’interno di questa quota la componente importante è rappresentata dagli infermieri. La futura sanità, in continua evoluzione, sarà incentrata anche dal punto di vista organizzativo su questa importante figura professionale che potrà anche occuparsi degli affascinanti ma ben un’importante corso di laurea e di come i ragazzi potranno fare affidamento sul Comune per avere informazioni e sostegno durante la loro permanenza; a breve infatti sarà disponibile una brochure che darà informazioni pratiche e utili anche per chi proviene da altre zone. Orgoglioso e soddisfatto il Presidente della Conferenza dei Sindaci A. Toldo che ha sottolineato come questi ragazzi rappresentino il punto di arrivo di uno degli obiettivi dei sindaci dell’Alto Vicentino: riportare dopo dodici anni la possibilità di formare gli infermieri e questa volta infermieri laureati. Il 10 novembre c’è stata l’inaugurazione ufficiale per i 20 ragazzi aspiranti fisioterapisti a Santorso. A Villa Miari il dr. Filippi, Direttore Recupero e Rieducazione Funzionale, ha aperto ringraziando la Direzione per la collaborazione totale che ha permesso in pochi mesi di poter organizzare un progetto così complesso come più complessi aspetti gestionali. Il lavoro dell’infermiere dà anche tante emozioni forti e voi dovrete avere sempre una grande componente di umanità che è ciò che caratterizza la sanità veneta. In Veneto abbiamo un forte controllo sociale: le aziende sanitarie sono aziende socio-sanitarie dove i cittadini ci rendono conto, assieme alle associazioni per i diritti del malato, del prodotto salute”. Il sindaco di Montecchio Precalcino, Imerio Borriero, ha poi augurato un grande in bocca al lupo ai futuri infermieri sottolineando la grande soddisfazione di ospitare nel territorio un corso di laurea. Il Sindaco di Santorso, Pietro Menegozzo, ha espresso grande soddisfazione nell’ospitare il corso che si inserisce in un contesto di grande tradizione e concordia con il Presidente della Conferenza dei Sindaci nel definire l’Alto Vicentino un territorio che ha sempre messo insieme sensibilità diverse sapendo agire tutti verso gli stessi obiettivi. Il corso di laurea in infermieristica e fisioterapia è stato uno dei grandi obiettivi posti e raggiunti in perfetta sinergia Comune – Ulss. La grande componente di umanità è ciò che caratterizza la sanità veneta sopra Da sinistra l’apertura a Villa Nievo Bonin Longare e quella di Villa Miari 26 ULSS 4 ALTO VICENTINO ottobre THIENE ATTIVA LA NUOVA SALA DI EMODINAMICA Prime angioplastiche coronariche nella nostra Ulss L’ sopra Equipe di cardiologia infarto cardiaco quale conseguenza della malattia coronarica aterosclerotica è la principale causa di morte nei paesi occidentali, seguita dalla patologia tumorale. Ad oggi il trattamento più efficace è l'angioplastica coronarica (la dilatazione con palloncino dell’occlusione coronarica mantenuta poi aperta mediante il posizionamento di una “retina” chiamata stent). Con grande soddisfazione della Direzione dell’Ulss, il 13 ottobre il dr. Luciano Bassan e la sua Equipe (con la supervisione del dr. Angelo Ramondo, Primario Cardiologo di Bassano) hanno portato a termine con successo le prime angioplastiche coronariche nell’Ulss 4. La dotazione di un angiografo per la diagnostica e l’interventistica cardiovascolare era stata voluta dall’ex dg Domenico Mantoan, sin dal suo insediamento. Si tratta di un’attrezzatura digitale innovativa che integrandosi con il sistema Ris Pacs aziendale consente la digitalizzazione delle immagini e loro elaborazione a fini diagnostici per il successivo inserimento nella cartella clinica informatizzata. Il costo di circa 800.000 euro è stato sostenuto anche grazie al contributo di 160.000 euro della Fondazione Cariverona. Un ringraziamento va al Primario della Cardiologia di Thiene dr. Bortolo Martini, alla tantissimi per la popolazione dell’Ulss 4, Capo Sala Roberta Lepre, al personale infersopratutto in previsione del trasferimenmieristico (I.P. Giuliano Zaltron, Teresa Caretta, to nel nuovo Ospedale di Santorso dove Denise Busa, Maddalena Lorenzi, Lorella saranno attrezzate due sale operatorie, Scapin Rosanna Roncaglia e al Capo-tecnico di di cui una polivalente, nel rispetto proRadiologia Giovanni Signorini) e a tutti coloro gettuale di un ospedale in grado di che hanno collaborato. affrontare le urgenze emergenze. Il perUn ringraziamento particolare anche all'Assocorso iniziato nove anni fa ha raggiunto ciazione “Amici del cuore” Alto Vicentino che così un traguardo fondamentale e prestifin dall'inizio ha sostenuto con vigore questa gioso. L'attività all'inizio sarà limitata a causa e che recentemente, in occasione della tre giorni alla settimana, ma è destinata ricorrenza del proprio decennale, ha donato ad implementarsi progressivamente fino all’Unità di Cardiologia un ecocardiografo pora raggiungere, rapidamente, la copertura tatile. Tale apparecchio potrà essere usato non dei cinque giorni lavorativi. solo nei reparti ma anche su tutto il territorio dell’Alto Vicentino. Angiografo per la diagnostica e l’interventistica cardiovascolare Era un servizio che mancava all’Ulss 4. Infatti, pur essendo attivo fin dal 2001 un laboratorio di emodinamica, non c’era la possibilità di effettuare le angioplastiche per mancanza di un’adeguata attrezzatura. All’ospedale di Thiene si potevano eseguire solo indagini diagnostiche, mentre gli interventi venivano eseguiti all’ospedale di Bassano a cura dell’Unità di Emodinamica diretta dal dr. Luciano Bassan insieme ai dr. Sergio Cozzi, dr. Gaetano Povolo e dr. GianLuca Toffanin. Ora grazie all'inaugurazione della nuova sala di emodinamica i pazienti potranno essere adeguatamente curati anche qui senza doversi sottoporre a trasferimenti. Si tratta di un evento dai risvolti impor- ULSS 4 ALTO VICENTINO 27 ottobre SALUTE DELLA DONNA Prevenire l’osteoporosi I l 20 ottobre, per la giornata mondiale sull’osteoporosi, l’Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna (O.N.Da) ha coinvolto il network degli ospedali che hanno ottenuto i bollini rosa per la loro attenzione alle esigenze delle donne, affinché attivino delle iniziative rivolte alla popolazione, in particolare quella femminile. Sono 68 le Aziende sanitarie e gli ospedali che hanno aderito a questa proposta, fra cui l’Ulss 4, che ha lanciato una campagna informativa sulla prevenzione dell’osteoporosi. Il Servizio Educazione e Promozione della Salute, in collaborazione con le Unità Operative di Medicina interna e Ortopedia, ha realizzato dell’apposito materiale da consegnare direttamente alle donne in occasione dei pap-test e delle mammografie di screening e durante la distribuzione dei kit per il sangue occulto. È stato inoltre messo a disposizione presso il Centro Donna all’Ospedale di Schio, nei Poliambulatori di Thiene e Schio, nei Distretti e presso Medici di Medicina Generale e Pediatri dell’Alto Vicentino. L’80% delle donne pensa che il momento per iniziare a prevenire la malattia sia durante la menopausa o, addirittura, dopo una frattura, quando ormai è troppo tardi. L’osteoporosi si previene, invece, fin da bambini e l’accumulo di calcio e vitamina D insieme all’attività fisica regolare a questa età è fondamentale per costituire ossa forti. L’eccessiva magrezza di molte adolescenti aumenta il rischio di osteoporosi. Fino a 25 anni, infatti, la massa ossea cresce fino a determinare il suo picco: questo ‘salvadanaio di calcio’, però, tende a consumarsi con il passare degli anni. A questa età, dunque, alimentazione, peso proporzionato all’altezza, attività fisica, sole, sono fattori fondamentali di prevenzione. www.ondaosservatorio.it. novembre CENTRO DI REFERENZA NAZIONALE PER INTERVENTI ASSISTITI DAGLI ANIMALI Un anno di attività scientifica L’ Ulss 4 e l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie hanno stipulato un accordo che prevede la collaborazione e la cooperazione tra i due enti per la realizzazione delle attività del Centro di Referenza Nazionale per gli Interventi Assistiti dagli Animali, con particolare riferimento alla definizione di protocolli clinici per la ricerca scientifica. Sabato 6 marzo a Villa Nievo Bonin Longare si è tenuto un primo importante evento organizzato dal Centro di Referenza Nazionale rivolto a tutte le Regioni d’Italia che ha visto la presenza anche dell’On.Francesca Martini, Sottosegretario di Stato, Ministero della Salute. Sono stati presentati i pilastri concettuali e metodologici per attivare gli Interventi Assistiti dagli Animali (I.A.A.) secondo dei criteri condivisi a livello nazionale. Questo incontro si è posto all’inizio di una collaborazione con tutti i centri da sinistra L’equipe del Centro: Chiara Menardi educatrice professionale, Stefanella Michielin neuropsichiatra infantile, Michela Romano psicologa, Lino Cavedon responsabile scientifico, Ivano Scorzato medico veterinario. I nomi dei cani da sinistra: Wafer Labrador, Jessy Bovaro del Bernese, Dori meticcia; Una seduterapeutica. che operano a livello nazionale per poter valorizzare tutti i lavori con taglio scientifico finora realizzati. Tra maggio e luglio si sono organizzati tre tavoli di lavoro con diversi figure professionali su argomenti che riguardavano la formazione di chi si occupa dell’animale e del paziente e dell’accreditamento della equipe e della struttura in cui si opera. A novembre il Centro è stato presente con il Ministero della Salute in Fiera Cavalli a Verona organizzando un convegno scientifico internazionale sull’ippoterapia con la partecipazione di esperti italiani e stranieri. È stata una prima tappa importante di un lungo percorso di approfondimeni tecnici sulle tematiche che ruotano attorno alla relazione uomo-cavallo. Sempre nel mese di novembre è stato attivato il corso di secondo livello per coadiutore del cane. 31 giornate formative che si prefiggono l’obiettivo di formare coppie cani-coadiutori fornendo loro i necessari strumenti teorico-pratici per operare all’interno delle equipe che si occupano di Interventi Assistiti dagli Animali. Per facilitare il processo di cura si va ad agire sulla lettura dell'interazione e della comunicazione che avviene tra questi due protagonisti: ecco perchè il coadiutore dell'animale deve avere delle conoscenze di alcuni specifici aspetti del disturbo della persona ed essere un esperto in termini di lettura del comportamento e della comunicazione del cane, comprendendo quindi cosa accade nella relazione tra cane e utente. Sempre quest’anno è stato poi avviato un gruppo di lavoro all’interno dell’Ordine degli Psicologi del Veneto che si propone di valorizzare l’attività dello psicologo come professionista competente nell’ambito delle Attività Assistite dagli Animali (A.A.A.) e delle Terapie Assistite dagli Animali (T.A.A.); di promuovere una formazione e competenze specifiche; di raccogliere le buone prassi già presenti sul territorio; di promuovere modelli operativi coerenti che dimostrino l’efficacia delle terapie complementari; di garantire e promuovere iniziative per una corretta informazione, aggiornamento e diffusione della figura professionale e stabilire sinergie con gli altri Ordini coin- volti nella rete della Regione Veneto e con il Centro di Referenza Nazionale. Un anno quindi ricco di esperienze e di attività come sottolinea il Responsabile Scientifico del Centro di Referenza Nazionale, dott. Lino Cavedon e che ricorda gli obiettivi di questo importante progetto: “Dobbiamo creare le condizioni per cui le migliori pratiche prodotte in Italia vengano valorizzate dal Centro di Referenza Nazionale per produrre ricerche di tipo scientifico. Abbiamo realtà sia pubbliche che private che sono disponibili a creare collaborazioni per farle validare dal comitato scientifico e dal comitato di bioetica del Centro di Montecchio Precalcino. Sulla base dei risultati che raccoglieremo si andranno a creare i presupposti affinché gli Interventi Assistiti dagli Animali possano configurarsi come prestazioni sanitarie e quindi come possibili Livelli Essenziali di Assistenza (L.E.A).” ULSS 4 ALTO VICENTINO 29 novembre - dicembre DISTRETTO SANITARIO DI THIENE SICUREZZA SUL LAVORO Al Boldrini i servizi Contributi alle del territorio aziende “virtuose” N ell’ambito del piano di riorganizzazione dei servizi territoriali, condiviso con la Conferenza dei sindaci, che prevede la loro graduale centralizzazione presso il padiglione Ospedaliero di Thiene, è iniziato nel mese di novembre il graduale trasferimento dei servizi del Distretto Socio Sanitario n. 1 di Thiene presso il padiglione Ospedaliero Boldrini. Tali attività consentiranno la graduale centralizzazione presso l’Ospedale dei servizi territoriali attualmente dislocati nelle varie sedi nel Comune di Thiene. Da lunedì 22 novembre il servizio di disabiltà (attualmente collocato presso la sede di via Rasa 12) ha la propria sede presso l’Ospedale Boldrini al primo piano della palazzina area ovest (nuovo numero telefonico 0445 388970). Contestualmente sono stati trasferiti al secondo piano gli studi dei medici delle cure primarie (Direttore delle Cure Primarie e geriatri). Da giovedì 25 novembre l’ambulatorio della medicina pubblica è stato spostato sempre al Boldrini presso il Poliambulatorio, ambulatorio n. 2. Da lunedì 29 novembre i servizi amministrativi distrettuali sono attivi nella zona vicino al laboratorio analisi. Il nuovo numero della segreteria distrettuale è lo 0445 388971. Al numero vecchio risponderà per i prossimi mesi una segreteria registrata che fornirà il nuovo recapito telefonico. Sempre da lunedì 29 novembre anche la centrale operativa dell’assistenza domiciliare integrata è stato spostato all’Ospedale di Thiene al secondo piano della palazzina area ovest. L’entrata a tutti i nuovi servizi all’interno dell’Ospedale Boldrini è dall’attuale portineria e una segnaletica in colore in colore verde i servizi territoriali e in blu quelli ospedalieri. L’accesso ai disabili è possibile anche dall’attuale ingresso servizi vicino alla sede del Centro Salute Mentale. Al campanello a lato della sbarra di apertura risponde la portineria dell’Ospedale. Rimarranno presso le attuali sedi il servizio di vaccinazioni e la neuropsichiatria infantile. Nel mese di dicembre verranno effettuati gli spostamenti anche dei servizi della Tutela Minori e del Consultorio Familiare attualmente in Ca’ Pajella e del Servizio Accoglienza Familiare attualmente di via Boldrini 22; i tre servizi saranno collocati nella zona degli ex poliambulatori al piano rialzato. 30 ULSS 4 ALTO VICENTINO N el 2010 la Regione Veneto ha promosso un concorso regionale, per assegnare contributi alle Aziende che dimostreranno di aver migliorato la gestione della salute e sicurezza sul lavoro. È stato previsto uno stanziamento a fondo perduto di € 1.120.000 e la somma deriva da quanto gli Imprenditori hanno versato a seguito delle sanzioni comminate dai Servizi Prevenzione Igiene e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro (Spisal) per aver contravvenuto alle Leggi in materia di igiene e sicurezza sul lavoro. Il denaro viene in questo modo reinvestito principalmente nelle Aziende di piccole dimensioni che maggiormente risentono della crisi economica in corso, per finanziare progetti finalizzati a migliorare la gestione della salute e sicurezza sul lavoro. La Regione Veneto attraverso la segreteria organizzativa del concorso, istituita presso lo Spisal Ulss 4, ha approvato la graduatoria dei progetti da finanziare e sono risultati finanziabili 196 imprese fino a 50 addetti e 45 con più di 50 addetti. Queste Aziende entro 12 mesi dovranno realizzare gli interventi e rendicontare l’ammontare delle spese sostenute. Il modello di organizzazione proposto è semplice e illustrato nel documento prodotto dagli SPISAL del Veneto e condiviso con le Parti Sociali: “Linee di Si è scelto di sostenere le imprese affinchè con la crisi non riducano l’attenzione verso la sicurezza indirizzo per la valutazione dell’organizzazione aziendale della sicurezza”. Secondo il dr. Ivo Dagazzini, Direttore dello Spisal: “È riconosciuto che il modello di gestione che proponiamo alle aziende produce significativi risultati in termini di sicurezza e salute per i lavoratori, ma anche ecnmie di gestione e una migliore immagine esterna dell’azienda a vantaggio delle competitività sul mercato. Con questa iniziativa inendiamo procedere ancora più decisamente sulla strada del positivo confronto tra Pubblica Amministrazione, in particolare gli Spisal, gli Imprenditori e i Lavoratori dipendenti”. dicembre INCIDENTI DOMESTICI Comportamenti a rischio tra le pareti di casa G li infortuni domestici sono una delle cause più frequenti di visita al pronto soccorso, a volte con conseguenze gravi. Nel primo trimestre del 2010 gli accessi al pronto soccorso di Schio e di Thiene per infortuni in casa o nel tempo libero sono stati oltre 3 mila con una tendenza comunque in diminuzione. Gli accessi al pronto soccorso sono stati quasi 14 mila nel 2009 contro gli oltre 14.400 del 2008 e i quasi 16 mila del 2006». Il 2007 sembra essere stata un'annata più tranquilla, con 13.700 accessi circa. Quali le cause più frequenti di questo tipo di incidenti? Un buon 46% cadute o urti, seguito da un 24% di tagli; l'ingerimento di corpi estranei occupa un posto in seconda fila, con il 9% mentre i danni fisici a seguito di sforzi e sollevamenti coprono il 6% circa dei casi totali. I soggetti maggiormente colpiti sono coloro che tra le mura domestiche trascorrono la maggior parte del tempo: donne, soprattutto oltre i 60 anni, anziani e bambini in età prescolare. “Se dovessimo consigliare i cittadini sulle accortezze da assumere per evitare questo tipo di problemi commenta Ivo Dagazzini, Direttore del Dipartimento di Prevenzione - forniremmo le stesse direttive per la sicurezza della propria abitazione, e dei luoghi e delle attrezzature per il tempo libero”. Occhio, quindi, agli ambienti della casa: con percorsi liberi e ben illuminati; meglio non lucidare troppo i pavimenti o indossare calzature inadeguate. Massima cura agli impianti elettrici, che devono risultare a norma CEI (Comitato elettrotecnico italiano), e a quelli di combustione metano, gpl e legna, conformi alle norme UNI (Ente nazionale di unificazione). "Particolari cautele - prosegue Dagazzini - devono essere rivolte ai bimbi tra gli zero e i quattro anni. I giocattoli devono essere a norma. Da utilizzare i cancelletti sulle scale, le spondine sui lettini e sui fasciatoi. I medicinali vanno tenuti fuori dalla loro portata. In cucina, massima attenzione agli utensili taglienti o pericolosi". “Calcolando la distribuzione degli incidenti per mese sottolinea Umberto Di Spigno, tecnico della prevenzione al Servizio Igiene e Sanità Pubblica negli ultimi anni si è notato un picco di accessi al pronto soccorso a luglio, ma non abbiamo elementi per spiegare il fenomeno. Qualche certezza in più possiamo correlarla alla distribuzione oraria. I dati mostrano che dalle 16 alle 19 si registra un numero maggiore di incidenti, forse perché in questo intervallo di tempo in casa si è più attivi”. Per incidente domestico si può essere ricoverati: la fascia d'età per cui le degenze sono più frequenti, è quella oltre i 65 anni, con una percentuale superiore al 61%. Seguono gli adulti tra i 45 e i 64 anni ma in questo caso si scende al 16 % circa. In conclusione gli incidenti domestici sono più fequenti nelle fasce d’età 0-14 e 25-44, ma quelli più gravi, che richiedono un ricovero, sono tra gli over 65, poiché questi soggetti hann riflessi più lenti e presentano altre patologie concomitanti (es. osteoporosi nella frattura di femore). ULSS 4 ALTO VICENTINO 31 dicembre TRA RITO E TRADIZIONE La macellazione del maiale utte le religioni, dalle primitive ed elementari alle più strutturate e complesse, istituiscono un legame profondo tra il divino e il cibo e nelle diverse società le valenze ideologiche e religiose assunte dall'alimentazione condizionano in modo evidente la vita degli individui. Nell'antichità greca, a Roma, nel mondo biblico e nelle culture vicine, tra le offerte agli dèi si comprendevano anche sacrifici cruenti che comportavano il consumo della carne della stessa vittima, da parte di chi offriva o celebrava il sacrificio. In linea di principio, le società antiche mangiavano carne solo in tali occasioni sacrificali, ma questa dieta era altamente condizionata da tabù alimentari: i Greci non sacrificavano e non mangiavano il bue aratore; agli Ebrei della Bibbia erano vietati molti tipi di animali oltre al maiale; gli egizi non uccidevano le vacche e, tranne in casi eccezionali, non si cibavano di suini. Con l’avvento di Cristo questi divieti furono destinati a cadere. Il cristianesimo operò una netta rottura nei confronti della tradizione ebraica e di quella pagana, negando qualsiasi distinzione tra cibi “puri” e “impuri” e trasferendo, dal cibo consumato all'uomo che lo consuma, i valori etico-comportamentali legati all'alimentazione. La carne perse ogni sacralità e venne banalizzata a semplice strumento di sopravvivenza al pari di ogni altro alimento. Leggiamo nel Vangelo di Marco 7, 14-19: T sopra Sacrificio di Isacco Caravaggio, 1603 “Chiamata di nuovo la folla, diceva loro: «Ascoltatemi tutti e intendete bene: non c’è nulla fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa contaminarlo; sono invece le cose che escono dall’uomo a contaminarlo». Quando entrò in una casa lontano dalla folla, i discepoli lo interrogarono sul significato di quella parabola. E disse loro: «Siete anche voi così privi di intelletto? Non capite che tutto ciò che entra nell’uomo dal di fuori non può contaminarlo, perché non gli entra nel cuore ma nel ventre e va a finire nella fogna?» Dichiarava così mondi tutti gli alimenti". E sarà Dio stesso a ribadire a Pietro quest’abolizione: 32 ULSS 4 ALTO VICENTINO “Il giorno dopo, mentre essi erano per via e si avvicinavano alla città, Pietro salì verso mezzogiorno sulla terrazza a pregare. Gli venne fame e voleva prendere cibo. Ma mentre glielo preparavano, fu rapito in estasi. Vide il cielo aperto e un oggetto che discendeva come una tovaglia grande, calata a terra per i quattro capi. In essa c’era ogni sorta di quadrupedi e rettili della terra e uccelli del cielo. Allora risuonò una voce che gli diceva: «Alzati, Pietro, uccidi e mangia!» ma Pietro rispose: «No davvero, Signore, poiché io non ho mai mangiato nulla di profano e di immondo». E la voce di nuovo a lui: «Ciò che Dio ha purificato, tu non chiamarlo più profano»” (Atti degli Apostoli 10, 9-15). L'identità religiosa cristiana quindi, a differenza di quella ebraica e di quella islamica, non è costruita attraverso l’obbedienza ad una legge alimentare che definisce i cibi consentiti e quelli proibiti perchè impuri. Tale caratteristica influenza profondamente la cultura cristiana e la società occidentale, ma non al punto da estinguere del tutto il valore simbolico di sacralità dell’alimento. Anche nella secolarizzata società occidentale, sopravvivono eventi - se non veri e propri riti - consacrati dalla tradizione, le cui radici affondano nella memoria remota delle genti, come l’usanza di macellare in casa proprio in concomitanza delle maggiori ricorrenze della cristianità. Così, in prossimità del Natale, quando la temperatura diventa fredda (“Par còpare el mascio bisogna che faga fredo e strin"), il maiale diviene protagonista e vittima di una festa antica che nel recente passato coinvolgeva tutta la famiglia e coincideva con un periodo di relativa abbondanza. Oggi la forte esigenza di recuperare i caratteri identitari d’una cultura contadina, forse definitivamente dispersa, rinvigorisce il valore simbolico di questo vero e proprio rito. Le regole per eseguire in casa la macellazione del maiale sono disponibili presso tutti gli uffici comunali e i servizi veterinari dell’Ulss. Auguri di e t s e F e Buon dall’Ulss 4