ALLE FAMIGLIE /
Numero Unico - dicembre 2010 / Poste Italiane - Tassa Pagata - Pubblicità Diretta Non Indirizzata - Aut. n. DC/DCVI/151/163/PB
PLT/MKS/PMP/38/05
valida dal 31/3/2005
editoriale
Cogliere le opportunità di
innovazione in un clima di fiducia
o assunto da pochi giorni la responsabilità della
direzione dell’Azienda Ulss 4 dell’Alto Vicentino e
colgo con vero piacere l’opportunità, offertami dall’uscita di questa rivista in occasione delle Festività
Natalizie, per inviare il mio saluto ai dipendenti
dell’Azienda Ulss 4 e a tutte le comunità dell’Alto Vicentino.
Ho trascorso gran parte della mia vita
professionale alla direzione di Aziende
Sanitarie e credo di essere ben consapevole delle particolarità di questa
Azienda Sanitaria e del momento che
sta vivendo.
La tradizione di buona amministrazione, il buon livello professionale dei
medici e degli infermieri, la continuità
dell’assistenza e il buon rapporto tra
l’ospedale e il territorio, la fidelizzazione all’Azienda dei medici e dei pediatri
di famiglia, gli ottimi livelli di integrazione socio sanitaria raggiunti, sono caratteristiche positive che tutti riconoscono all’Azienda Ulss 4.
D’altra parte, l’imminente consegna
del nuovo ospedale di Santorso, che
avverrà nel settembre del prossimo anno, il lavoro di preparazione al trasferimento nella nuova realtà, che è stato purtroppo funestato dalla morte prematura del compianto ing.
Mario Cassan e che dovrà concludersi con il trasferimento
dei Dipartimenti Ospedalieri nella primavera dei 2012, lo
sforzo di riorganizzare nel contempo i Distretti Socio
Sanitari e la medicina di famiglia, costituiscono elementi di
criticità e opportunità di innovazione che richiedono il massimo impegno e attenzione da parte di tutti noi.
H
Sono state premesse importanti, che infondono in noi la
fiducia nel buon esito dell’impresa, le azioni svolte con continuità ed efficacia negli ultimi tre anni dal mio predecessore, il dr. Domenico Mantoan, continuate con tenacia negli
ultimi mesi dalla dottoressa AnnaMaria Tomasella, in collaborazione con il Direttore dei Servizi Sociali, dr. Alberto
Leoni e del Direttore Sanitario, dr.
Roberto Toffanin; azioni che hanno tracciato le linee guida secondo le quali
intendo operare nei prossimi due anni,
assicurando la piena continuità nella
gestione dell’Azienda. Sarà mia cura, in
particolare, promuovere un clima di
serenità e di fiducia reciproca, nel
quale i contributi di tutti al miglioramento continuo delle prestazioni e dei servizi possano essere non solo accolti,
ma sollecitati e valorizzati. Non da ultimo, mi dà fiducia anche la consapevolezza di aver già personalmente sperimentato le difficoltà e le opportunità di
cambiamento offerte dalla costruzione
di un nuovo ospedale e dal trasferimento del vecchio nel nuovo, prima con
l’Ospedale di Bassano e, più di recente, con l’Ospedale di
S. Bonifacio.
Concludo questo mio breve saluto con l’invito a tutti gli operatori di continuare nel loro impegno a tutela della salute dei
cittadini e delle comunità dell’Alto Vicentino e l’augurio a
tutti Voi di trascorrere un sereno Natale.
il Direttore Generale
Ing. Ermanno Angonese
Registrazione al Tribunale di Vicenza n.406 del 08/06/1984 - tiratura 75.500 copie
Direttore Generale ing. Ermanno Angonese. Direttore Amministrativo dott.ssa Annamaria
Tomasella. Direttore Sanitario dr. Roberto Toffanin. Direttore dei Servizi Sociali dott. Alberto Leoni.
Direttore Responsabile dott.ssa Nicoletta Mai. Comitato di Redazione: coordinatore dr. Roberto Toffanin; componenti dott.ssa Liliana Rapanello, dr.
Mario Saia, dr. Mario Saugo, dr. Fabrizia Polo, dott.ssa Cristina Ghiotto, dott. Pierangelo Baggio, dott.ssa Agnese Dalla Riva.
Realizzazione e Grafica Editrice Millennium. Stampa Mediagraf SpA, Padova. Per la pubblicità Meneghini e Associati.
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riprodotte, nel caso non si fosse riusciti a reperirli per chiedere debita autorizzazione.
ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
Nuove nomine
Dr. Francesco Cappellari
U.O.C. Radiologia
a decorrere da 01.01.2010
Dr. Mario Saia
Direttore Medico Ospedaliero
a decorrere dal 01.01.2010
Dr. Fabrizio De Stefani
U.O.C. Servizio Igiene degli Alimenti
di origine animale
a decorrere da 15.02.2010
Dr. Marcello Scollo
U.O.C. Ostetricia e Ginecologia
a decorrere da 01.08.2010
Arch. Giancarlo Nardi
Responsabile Unico del Procedimento inerente
la costruzione del nuovo polo ospedaliero
a decorrere dal 20.09.2010
sommario
PREVENZIONE
Lavorare
insieme uniti
contro l’alcol
In prima linea
contro il fumo
P. 7
P. 12
TERRITORIO
Oncologia e
cure palliative
Diagnostica
mobile
P. 6
P. 10
Centri estivi per
promuovere
sani stili di vita
L’arcobaleno
dei cibi
L’ambulatorio
di Tonezza del
Cimone
Progetto
diabete: un
percorso
integrato
Centro diurno
di Malo
P. 20
P. 21
P 21
P 22
P 24
Salute della
donna e
osteoporosi
Sicurezza sul
lavoro
Malo: modello
di assistenza
potenziato
Il distretto si
trasferisce al
Boldrini
P. 28
P. 30
P 25
P 30
Incidenti
domestici
Macellazione
del maiale
Sportello
InformaHandicap
Fidas:
il dono diventa
murales
Prima festa
dell’Avis
P. 31
P. 32
P. 11
P. 15
P. 24
AZIENDA
Per migliorare
la qualità
dell’assistenza
Coordinamento
delle
Conferenze dei
Sindaci
Ictus: nasce la
rete integrata
Arte in corsia
P. 4
P. 5
P. 8
P. 11
Umanizzazione
e
professionalità
Patto con i
Medici di Base
Come sta l’Alto
Vicentino?
Relazione
sanitaria 2010
Centro donna:
cura del
tumore al seno
Lotta alle
infezioni
ospedaliere
P. 9
P. 12
P. 17
P. 14
P. 17
Mantoan
passa alla
Regione
Corso di laurea
per infermieri e
fisioterapisti
Pet Therapy:
l’attività del
Centro
L’Ulss 4
conquista il
bollino rosa
Angioplastiche
coronariche a
Thiene
P. 22
P. 26
P. 29
P. 18
P. 27
VOLONTARIATO
OSPEDALE
gennaio
INDAGINE SUGLI ASSISTITI DEI MEDICI DI FAMIGLIA
Per migliorare la qualità
dell’assistenza
D
Numero di telefono
Guardia Medica
800 239388 dalle
ore 20 alle ore 8
giorni feriali e dalle
ore 10 del giorno
precedente la festività alle ore 8 del
mattino successivo
I dati riportati nei grafici rappresentano i risultati dell'Ulss
4. È stato messo in luce il punto di vista dei pazienti
riguardo l'accesso al medico e al tipo di rapporto con particolare riguardo alla relazione e alla comuncazione nel
coinvolgimento del percorso di cura; per tutte le dimensioni analizzate i risultati sono completamente in linea coi
i parametri regionali. Il medico di medicina generale e,
nelle ore noturne e festive il medico di guardia medica,
rimangono i referenti primi di tutti i pazienti. La modalità
di contatto più frequente con la guardia medica è la chiamata telefonica che si risolve prevalentemente in consigli
dati per telefono 39% o in una visita, a domicilio o in
ambulatorio, per il 43%.
Nell’11% dei casi è stata data indicazione di recarsi al
pronto soccorso dove, nel caso in cui venga attribuito il
codice di gravità bianco, poichè si è stati inviati dalla guardia medica, non si pagherà il ticket di accesso ma solamente le eventuali prestazioni.
opo il successo conseguito con l’indagine sulla qualità percepita dai pazienti dimessi dagli ospedali, la
Regione Veneto, attraverso l’Agenzia Regionale
Socio Sanitaria (ARSS), ha lanciato una nuova iniziativa per conoscere il punto di vista dei cittadini sulla
qualità dei servizi sanitari ricevuti, rivolta in questo caso ai
servizi territoriali, e in particolare a quelli erogati dai medici di medicina generale e dalla guardia medica. Si è trattato di una prima fase sperimentale a cui hanno aderito
volontariamente le Ulss 4 Alto Vicentino, 9 di Treviso, 13
di Mirano, 16 di Padova, 19 di Adria, 20 di Verona e 21 di
Legnago. Circa 7.000 cittadini hanno ricevuto un questionario, composto da 77 domande sul loro rapporto con il
medico di famiglia e la guardia medica. La qualità percepita è un indicatore fondamentale per definire azioni e
scelte di miglioramento da parte del servizio sanitario
regionale e il giudizio dei cittadini chiaramente esprime
questo parametro.
COME GIUDICA NEL COMPLESSO L’ASSISTENZA CHE HA RICEVUTO
DAL SUO MEDICO DI FAMIGLIA NEGLI ULTIMI 12 MESI?
TIPO DI RAPPORTO CON IL MEDICO IN CUI L’ASSISTITO SI RICONOSCE DI PIÙ
8%
3%
1%
13%
11%
18%
27%
Preferisco avere l’ultima parola riguardo le
decisioni sulla mia salute dopo aver valutato
attentamente il parere del mio medico
Ottima
Molto buona
Preferisco acondividere con io mio medico le
decisioni riguardo la mia salute più adatte a me
Buona
30%
Preferisco lasciare al mio medico l’ultima parole
riguardo le decisioni sulla mia salute dopo aver
valutato il mio parere
Discreta
60%
Scadente
29%
Preferisco avere l’ultima parola riguardo le
decisioni sulla mia salute
Preferisco lasciare al mio medico ogni decisione
sulla mia salute
COME GIUDICA NEL COMPLESSO L’ASSISTENZA
CHE HA RICEVUTO DALLA GUARDIA MEDICA?
QUALE È STATO L’ESITO DEL CONTATTO CON LA GUARDIA MEDICA?
2%
9%
12%
11%
Ottima
28%
21%
È stata fatta una visita a domicilio
È stata fatta una visita
nell’ambulatorio della Guardia Medica
Molto buona
Buona
Sono stati dati dei consigli telefonici
Discreta
È stato detto di contattare il proprio
medico di famiglia neglio orari di apertura
Scadente
30%
23%
5%
39%
20%
È stato detto di andare al Pronto Soccorso
Altro
4 ULSS 4 ALTO VICENTINO
gennaio
ENTI LOCALI E ULSS VICENTINE
Il Coordinamento delle Conferenze
dei Sindaci: un nuovo strumento
È
nata nel gennaio scorso
l’esperienza del Coordinamento delle Conferenze
dei Sindaci vicentine. Su
iniziativa del Presidente
della Conferenza Ulss 4, Alberto
Toldo, si è insediato il
Coordinamento alla presenza dei
direttori generali. Unanime il
consenso dei colleghi Stefano
Cimatti,
Presidente
della
Conferenza Ulss 3, Milena
Cecchetto, Presidente della
Conferenza Ulss 5, e Luca
Cavinato, Presidente della
Conferenza Ulss 6. L’attività del
Coordinamento è stata particolarmente intensa nel corso di
tutto l’anno.
Durante un apposito incontro
con i consiglieri regionali neo
eletti, nell’aprile scorso i quattro
presidenti hanno avviato un confronto permanente e congiunto tra
il Coordinamento e gli stessi per
monitorare al meglio l’evoluzione
del riparto del Fondo Sanitario
Regionale, con un effettivo incremento di quote a beneficio di tutte
le Ulss vicentine. Nell’incontro è
emersa la volontà di introdurre il
concetto di costi standard uniformi
in tutta la regione, è stata esplicitata la preoccupazione del ricorso
generalizzato al project financing
senza una regia regionale sulle modalità del loro finanziamento. Con soddisfazione negli ultimi giorni del 2010, si
sono visti notevoli risultati su questo fronte, con l’introduzione nel riparto della spesa sanitaria approvato dalla
Giunta Regionale della individuazione dei fondi standard,
come di un fondo apposito che finanzia l’onere dei canoni del project financing sostenuti dalle aziende che hanno
realizzato nuovi ospedali con questo metodo.
I Presidenti hanno anche avviato un confronto sulla legge
per la trasformazione delle Ipab, riproposta nell’avvio
della nuova legislatura regionale dall’assessore competente. Sono in programma al riguardo incontri con gli
assessori Coletto e Sernagiotto sulle questioni sanitarie e
sociali. Preoccupa particolarmente il taglio imposto dalle
recenti finanziarie che decurtano
in modo particolare le risorse da
destinare alla non autosufficienza.
Il Coordinamento delle Conferenze elaborerà anche una proposta di legge regionale, insieme a molti attori sociali, per l’individuazione degli standard minimi sociali da definirsi per le
forme di assistenza dei Comuni
veneti. Tale sfida, che sarebbe la
compiuta attuazione della L.
328/2000, mai raccolta a livello
nazionale, potrebbe essere
affrontata con successo nel territorio della nostra Regione.
Nel corso del 2010 le quattro
Conferenze hanno soprattutto
promosso con la Provincia di
Vicenza il Patto sociale per il
Lavoro Vicentino che metterà a
disposizione dei Comuni vicentini € 4.000.000 per affrontare il
grande tema dell’occupazione e
delle sue conseguenze sociali nelle
famiglie.
“Siamo convinti – dice il Presidente
Toldo - che solo attraverso la relazione tra i diversi territori, con l’elaborazione di politiche sociali e sanitarie congiunte, le Conferenze possano determinare la loro centralità,
affiancando le dirigenze per accompagnarle nell’incontro tra le varie
Aziende sanitarie”. “Gli Enti Locali, che rappresentiamo,
per primi devono, prendendosi lo spazio che serve in
Regione, programmare le scelte di area vasta, determinare razionalizzazioni virtuose e cercare dal basso di partecipare alla definizione del nuovo quadro sanitario regionale.
Il Coordinamento è nato per questo, per portare questo
ruolo degli Enti Locali nei nuovi equilibri regionali”.
Tutti questi temi vengono affrontati anche in questi ultimi
mesi dell’anno dal Coordinamento, unica realtà unitaria
provinciale tra le Ulss venete, con l’intento a breve di portare tutti questi temi nella Conferenza permanente regionale per la programmazione socio-sanitaria ai lavori della
quale parteciperanno insieme Toldo, Cavinato, Cecchetto
e Cimatti.
Portare il ruolo
degli Enti Locali
nei nuovi
equilibri
regionali
sopra
Alberto Toldo
ULSS 4 ALTO VICENTINO 5
febbraio
ONCOLOGIA E CURE PALLIATIVE
Il paziente al centro dell’attenzione
Ulss 4 ha avviato dal gennaio 2009 uno specifico
progetto, denominato GIOBBE, finalizzato ad un’assistenza globale del malato oncologico, per dare ai
pazienti e alle loro famiglie un punto di riferimento
in un momento così difficile come sempre è quello
della malattia oncologica.
Il percorso del malato oncologico va continuamente
potenziato integrando assistenza sanitaria, servizi sul territorio e volontariato. In questo contesto l’assistenza
domiciliare diventa fondamentale, per permettere alla
persona colpita dalla malattia di trascorrere più tempo
possibile nella propria casa, circondato dalle cure e dalle
attenzioni dei suoi cari; allo stesso modo in ottica di far
sentire il paziente seguito a 360° un obiettivo importante
è l’incremento delle cure palliative, quando la persona
malata si trova nella condizione di non guaribilità.
L’
Con la collaborazione del CEREF (Centro Ricerca e
Formazione) sono stati definiti i PDTA (Percorsi
Diagnostici Terapeutici Assistenziali) che potremmo
più semplicemente chiamare Piani Assistenziali.
Il Piano assistenziale del malato con tumore non guaribile candidato a Cure Palliative è il documento locale che,
tenuto conto delle linee-guida e delle risorse disponibili,
descrive il miglior percorso praticabile all'interno dell’or-
Per la qualità dei
percorsi assistenziali
Complessivamente nell’Ulss 4 vengono assistite
in cure domiciliari, con diversi livelli di intensità,
circa 2.200 persone su base mensile per un totale
di 7.689 accessi domiciliari, svolti per la massima
parte dall’infermiere del distretto e dal medico di
famiglia. Il 22% dei pazienti in cure domiciliari
viene seguito anche dai servizi sociali comunali
(principalmente con il servizio dei pasti caldi, l’assistenza diretta alla persona o, più raramente, la
pulizia della casa).
Per riportarsi ad un’ottica di sanità pubblica, il
tasso annuale di presa in carico in cure domiciliari negli assistiti ultra 75enni è pari a 178/1.000,
mentre il tasso di ricovero è pari a 372/1.000 assi-
ganizzazione aziendale per i malati dell'Ulss 4 che si trovano in queste condizioni. Il percorso è il risultato della
responsabilità condivisa tra Medici di Medicina Generale,
i diversi professionisti e tra Unità Organizzative
dell'Ospedale e del Distretto e risponde all’esigenza di
integrazione tra professionalità diverse, per realizzare il
soddisfacimento dei bisogni dei pazienti e per il miglior
uso dell'organizzazione della rete dei servizi.
Il Nucleo di Cure Palliative (NCP)
Nella realtà dell’Ulss 4 il NCP opera nell’ambito del
Dipartimento di Cure Primarie ed è composto da Medici
Palliativisti, Psicologi, Infermieri, con l’apporto al bisogno
dell’Assistente Sociale.
Il personale è messo a disposizione da:
• Cure Primarie: due medici Palliativisti, un’infermiera,
Assistente Sociale
• Oncologia Medica: un Coordinatore Infermieristico;
• Anestesia e Rianimazione: un medico per la terapia del
Dolore
• Olosmed, nell’ambito di una convenzione fra Pubblico e
Privato, con l’Ulss 4 mette a disposizione: un medico
Oncologo-Palliativista, due Infermiere, una Psicologa, un
operatore per lo sportello Oncologico e l’ambulatorio di
Cure Palliative.
Fanno parte, funzionalmente, del NCP oltre agli operatori
dell'ambulatorio di Cure Palliative, anche i Medici di
Medicina Generale, i Medici di Continuità Assistenziale,
gli operatori delle Unità Ospedaliere e delle Cure Primarie
6 ULSS 4 ALTO VICENTINO
febbraio
PREVENZIONE
Lavorare insieme
uniti contro l’alcol
stiti. I pazienti in cure domiciliari hanno un’età
media di 80 anni.
Le patologie prevalenti sono l’allettamento (21%),
il cancro (15%), le ulcere da pressione (15%), la
demenza (10%).
Parlare di percorso assistenziale significa porre al
centro dell’attenzione il paziente e formulare un
progetto assistenzile individualizzato.
La Centrale operativa delle cure primarie è lo
snodo per la raccolta delle richieste di assistenza
formulate dal medico di famiglia e per il coordinamento di tutti i punti della rete assistenziale. La
Centrale organizza i piani di lavoro infermieristici,
coordina l’attività di tutti gli operatori delle cure
domiciliari, partecipa al nucleo delle cure palliative e gestisce il percorso delle dimissioni protette.
coinvolti nella gestione dei malati in Cure Palliative.
Le sedi di attività del NCP sono, oltre all'Ambulatorio di
Cure Palliative, l'Ospedale di Comunità, il domicilio del
malato, sede dell'attività assistenziale, il reparto di degenza quando è richiesta al NCP la presa in carico del malato
stesso.
Referenti nella rete dei servizi
Unità Operative aziendali
Responsabili/referenti:
Unità Organizzativa di Cure Primarie
Nucleo Cure Palliative
Unità Organizzativa di Oncologia
Dipartimento di Medicina
Unità Organizzativa di Chirurgia
Servizio Epidemiologico
dr.ssa P. Cassiano
dr. F. Figoli
dr. F. Bassan
dr. G. Battaglia
dr. M. Rebonato
dr. M. Saugo
Obiettivi 2011
• Continuità assistenziale con reperibilità di infermiere e
medico palliativista per 7 giorni la settimana per 24h/24h
• Estensione dei PDTA cure palliative ai malati non oncologici, particolarmente con: insufficienza cardiaca, insufficienza renale, BPCO, Malattie del Motoneurone, Morbo
di Parkinson, di Huntington, di Alzheimer, HIV/AIDS.
• Promozione dell’ambulatorio cure palliative quale luogo
per la promozione culturale delle cure palliative e formazione specialistica.
prile mese della prevenzione alcologica e l’Ulss
4, per il quinto anno consecutivo, promuove la
campagna "- Alcol + Gusto". Lo scopo è quello di
divulgare un messaggio positivo volto al benessere relazionale e psicofisico, alla diffusione di una
corretta informazione sui rischi dell'abuso alcolico e alla
valorizzazione di momenti di aggregazione all'insegna dell'analcolico o dell'uso moderato.
La campagna, curata dal servizio S.E.P.S. (Servizio
Educazione e Promozione della Salute) e coadiuvata dal
servizio S.E.R.T. (Servzio Tossicodipendenze, Alcolismo e
Tabagismo), ha visto aumentare negli anni l'adesione di
enti, gruppi ed associazioni tanto che, nel 2010, si sono
totalizzati 41 eventi in locandina. Nei giorni 12-19 e 26
aprile è stato proposto, presto Villa Ca’ Dotta di Sarcedo,
un corso di formazione rivolto agli insegnanti delle scuole
secondarie di primo grado di Marano Vic., Piovene,
Torrebelvicino, Villaverla e Thiene. L’obiettivo del corso,
condotto dalla prof.ssa Licia La Farina, è stato quello di
stimolare l’autostima come capacità di contare sulle proprie risorse ed abilità al fine di relazionarsi con se stessi e
con il mondo esterno.
Il giorno 29 aprile, sempre a Villa Ca’ Dotta, si è tenuta la
conferenza aperta alla cittadinanza e organizzata
dell’Azienda Ulss 4 in collaborazione con il Comune di
Sarcedo sugli “Stili di Vita Sani e rete territoriale del volontariato”. Un incontro fortemente sostenuto anche da tutte
le associazioni di volontariato che si occupano del tema
alcolismo.
Ulss 4, Polizia Locale e Comune di Schio, inoltre, attraverso la piece teatrale “I vulnerabili” hanno dato ai ragazzi,
con metodi di partecipazione attiva, la possibilità di riflettere e prendere consapevolezza dell’importanza della
sicurezza stradale. La proposta rientrava nel progetto
“Educare alla salute con il teatro”, nato in collaborazione
con i Comuni di Schio e Thiene, che intende permettere ai
ragazzi di affrontare, attraverso lo spettacolo, temi importanti quali l’’abuso di bevande alcoliche, sostanze, disturbi alimentari e bullismo.
A
ULSS 4 ALTO VICENTINO 7
marzo
NUOVO PERCORSO DIAGNOSTICO TERAPEUTICO
Nasce la rete integrata per la gestione
e il trattamento dell’ictus
L
sopra
Da sinistra dr. Aldo
Dibello;
dr. Mario Saia;
Direttore Sanitario
dr. Roberto Toffanin;
dr. Flavio Sanson;
dr. Giuseppe Filippi
a Regione Veneto ha promosso il progetto "Rete
Integrata per la Gestione e il Trattamento dell'Ictus"
che coinvolge tutto il territorio regionale con l'obiettivo di migliorare la qualità dell’assistenza ospedaliera dei casi di ictus basandosi sulla promozione di
interventi secondo criteri di efficacia ed appropriatezza.
Da sempre l’Ulss 4 ha avuto un’attenzione particolare a
questa tematica e l’Ospedale di Thiene rappresenta uno
dei nodi della rete regionale; dal primo marzo ha reso operativo un nuovo e completo percorso diagnostico terapeutico assistenziale per la gestione dell’ictus che ha la peculiarità di coinvolgere un team multidisciplinare che vede
I principali fattori di rischio di tutte le malattie cardiovascolari comprendono età avanzata, sesso maschile, obesità e
vita sedentaria, fumo, livelli di colesterolo LDL alti e HDL
bassi, pressione arteriosa alta, diabete, familiarità per
malattie cardiovascolari. Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità l’86% delle morti (determinate da patologie croniche) hanno in comune quattro fattori di rischio: fumo, abuso di alcol, cattiva alimentazione
e inattività fisica.
Come sottolineato anche dal Direttore Sanitario, dr.
Roberto Toffanin, elemento caratterizzante di questo percorso è rappresentato dal fatto che vi è un’immediata
come attori medici di medicina generale, di continuità
assistenziale, pronto soccorso, Suem 118, anestesia e rianimazione, neurologia, riabilitazione e recupero funzionale, nonché personale infermieristico, logopedisti, fisioterapisti e psicologi.
Tra le malattie cardiovascolari l’ictus in Italia è la seconda
causa di morte (10-12% di tutti i decessi) e prima causa di
invalidità e di disabilità nell’adulto. In Veneto vi è un’incidenza di 225-250 casi per 100.000 abitanti, con circa
10.000 nuovi casi di ictus all’anno; in considerazione del
bacino d’utenza dell’Azienda Ulss 4 tale statistica si può
tradurre in circa 450-500 episodi all’anno.
presa in carico dei soggetti da parte dalla struttura sanitaria a tutti i livelli: dalla fase acuta presso il pronto soccorso, al ricovero presso un’area di degenza semintensiva
dedicata (Stroke Unit) all’interno dell’Unità Operativa di
Neurologia, alla fase riabilitativa che verrà pianificata già
entro 24-48 ore dall’evento. Ciò al fine di limitare le complicanze legate all’evento ictus, di favorire il recupero
delle abilità compromesse e di promuovere precocemente il reinserimento sociale grazie ad una personalizzazione
dei percorsi assistenziali.
Questo processo organizzativo multidimensionale mette
il paziente al centro di tutta l’attività sanitaria.
8 ULSS 4 ALTO VICENTINO
marzo
MODELLI DI ASSISTENZA
Umanizzazione e
professionalità
Percorso ictus
Fase acuta presso il pronto soccorso
Ricovero presso un’area di degenza semintensiva dedicata
(Stroke Unit) all’interno dell’Unità Operativa di Neurologia
Fase riabilitativa pianificata già entro 24-48 ore dall’evento. Al
termine della fase acuta (in genere dopo i primi 10 giorni) vengono decise le modalità di prosecuzione del programma riabilitativo che prevede, sulla base delle condizioni cliniche del
paziente, un trattamento di tipo intensivo (in Ospedale presso
l’Unità Operativa di Recupero e Rieducazione Funzionale) o di
tipo estensivo (in ambito territoriale).
Questo processo
organizzativo mette
al centro il paziente
Secondo quanto previsto dalla letteratura scientifica maggiormente accreditata alcuni pazienti, selezionati sulla
base di precisi criteri clinici di inclusione, potranno essere trattati con un particolare metodo di cura, denominato
fibrinolisi; questa tecnica, utilizzata esclusivamente negli
ictus ischemici, serve per tentare di "sciogliere” il coagulo contenente fibrina che costituisce la causa dell’occlusione arteriosa e del conseguente riduzione del flusso
ematico a livello cerebrale.
Per i casi in cui la fibrinolisi non è indicata, il ricovero in
strutture dedicate e la presa in carico riabilitativa precoce
permettono di migliorare e prevenire gli esiti invalidanti.
Al termine della fase acuta (in genere dopo i primi 10 giorni) vengono poi decise le modalità di prosecuzione del
programma riabilitativo che prevede, sulla base delle condizioni cliniche del paziente, un trattamento di tipo intensivo (in Ospedale presso l’Unità Operativa di Recupero e
Rieducazione Funzionale) o di tipo estensivo (in ambito
territoriale).
Va ricordato, infine, che all’interno del “Percorso Ictus” la
rete regionale dei presidi riabilitativi comprende anche il
Centro di Riabilitazione neurocognitiva “Villa Miari” (a
Santorso), un centro di eccellenza collegato al Centro
Studi diretto dal Prof.C.Perfetti (studioso di fama internazionale in questo settore).
N
egli ultimi anni si sono ottenuti importanti risultati per il superamento degli stati di malattia
grazie all’importante sviluppo della tecnologia e
all’aggiornamento delle competenze professionali che hanno determinato l’allungamento
delle attese di vita. Sempre più professionisti e cittadini
pongono l’attenzione sulle risposte affidate alle tecnologie cercando una sempre maggiore rassicurazione. Si è
così creato uno scollamento tra le attese e le risposte creando un profondo malessere; ed è pertanto sempre più
necessario un percorso di umanizzazione che favorisca il
rallentamento dei processi di attesa e che sia in grado di
ripristinare l’etica del buon vivere.
A questo proposito, venerdì 12 marzo, a Villa Nievo Bonin
Longare a Montecchio Precalcino, si è tenuto un
Convegno sull’Umanizzazione delle Relazioni”.
L’idea del convegno
e le finalità che si
vogliono raggiungere hanno preso
spunto dalla realizzazione del Polo
Ospedaliero Unico
dell’Alto Vicentino.
Una struttura che già
nella sua concezione
architettonica
“capovolge”, come
ha avuto modo di
dire
l’architetto
Altieri, gli usuali
modi di concepire
un luogo di degenza
e di cura, ponendo
l’Uomo e la sua sofferenza al centro di
percorsi terapeutici
evitandogli spaesamenti e fratture con le precedenti abitudini.
Il convegno si è posto l’obiettivo di fare il punto su come
le aziende devono rapportarsi con il tema dell’umanizzazione accanto ad una sempre maggiore crescita in ambito professionale che caratterizza la sanità veneta; non si
devono perdere di vista anche gli aspetti della relazioni
con i pazienti e le loro famiglie che rimangono comunque
necessità primarie in ogni modello di assistenza.
ULSS 4 ALTO VICENTINO 9
marzo
SERVIZI AI PAZIENTI
Radiografie: migliorate le prestazioni
con la diagnostica mobile
F
ino a qualche anno fa
sarebbe stato impensabile arrivare a casa di un
paziente e sottoporlo a
radiografie. Le apparecchiature per raggi x, unite al
sistema di sviluppo delle lastre,
non avrebbero consentito certamente lo spostamento dell'intero servizio. Oggi, invece, l'avvento di nuovi strumenti di diagnostica, unito alle potenzialità e
capacità dell'UIss 4, consente di
fare un grande passo per migliorare tali prestazioni.
L'azienda sanitaria ha infatti
avviato il progetto "Diagnostica
mobile", che permette proprio di
portare in un preciso luogo la
strumentazione indispensabile
per eseguire accertamenti radiografici.
L'obiettivo non è naturalmente quello di raggiungere a
casa chiunque abbia bisogno di una lastra, ma piuttosto
evitare che pazienti, spesso allettati, con determinate
patologie debbano spostarsi. In particolare, il servizio è
studiato per gli anziani fragili, specie quelli che vivono
nelle Rsa e nelle case di riposo. Ci
sono soggetti, infatti, per i quali lo
spostamento, per raggiungere l'ospedale, è alquanto difficoltoso per vari
motivi. Ecco, dunque che entra in
gioco la diagnostica mobile e la possibilità di portare gli strumenti fuori dall'ospedale e direttamente nella struttura residenziale dove si ritrova il
paziente. C'è molto entusiasmo intorno al nuovo progetto sperimentale da
parte di tutti i soggetti coinvolti.
"La diagnostica mobile è stata utilizzata per la prima volta alla Rsa di Malo afferma la dottoressa Paola Cassiano,
Direttore del Dipartimento Cure
Primarie - dove è stata trasportata
l'attrezzatura dotata di un tubo radiogeno, cuore del sistema, in grado di fare delle normali
radiografie e archiviarle poi digitalmente.
L'archiviazione digitale, a differenza di quella analogica o
a lastra, permette infatti di registrare le immagini delle
radiografie su supporti elettronici, che sono poi compatibili con il sistema di archiviazione aziendale.
Già il primo giorno sono stati sottoposti agli esami radiologici ben 11 pazienti, forse il massimo che si potesse
prevedere. Lo strumento è stato montato in una stanza della Rsa a disposizione dei pazienti.
Poi, una volta completati gli accertamenti, il tutto è stato riportato
all'ospedale e le immagini archiviate
sono state viste dai medici specialisti
radiologi per la refertazione e dai sanitari della Residenza per anziani: questi, per talune situazioni hanno potuto
confrontarsi, attraverso il Teleconsulto
Aziendale, con gli Specialisti di riferimento: ad esempio, nel caso delle
fratture del femore, con gli Ortopedici
per decidere insieme il prosieguo del
percorso clinico-riabilitativo del
paziente".
Dunque, un grande salto di qualità per
l'Ulss 4, che viaggia verso standard di assistenza davvero
inviadiabili, fra i più alti in Italia.
Il servizio è
studiato per
anziani fragili,
specie quelli
che vivono
nelle case
di riposo
sopra
Diagnostica mobile
10 ULSS 4 ALTO VICENTINO
marzo
QUEST’ANNO IL TEMA ERA LA CURA
INFORMAHANDICAP
Arte in corsia:
Ulss 4 in fiera
secondo concorso Gitando All 2010
en 175 quadri. Tante sono state le opere in
mostra all’Ospedale di Thiene dal 10 al 14 marzo
e che hanno partecipato al secondo concorso
dell’”Arte in Corsia”.
Inizia tutto nel 2004 come iniziativa di mostra permanente di opere pittoriche del Gruppo di Artisti di
Zugliano presso l’Unità Operativa di Oncologia
dell’Ospedale di Thiene.
Due anni fa è nata l’idea di organizzare un concorso aperto a tutti gli artisti del territorio per poter garantire una
Pinacoteca sempre varia e interessante.
B
Quest’anno si è giunti alla seconda edizione di questo
momento che vede l’arte e la medicina unite con l’intento di ripristinare il rapporto tra la dimensione razionale
della scienza medica e quella umanistica e umanitaria dell’arte. Ciò riveste una maggiore importanza dal momento
che la professione sanitaria sempre più spesso ricerca
l’umanizzazione del rapporto con il paziente-utente.
Tutto ciò è organizzato e allestito in un reparto così particolare, come quello oncologico, dove la mente ha bisogno di trovare sollievo di fronte alle difficoltà della vita.
Quest’anno il tema proposto è stata la Cura: un tema che
stimola pensieri, sentimenti e forze creative indirizzate
allo stare bene e all’armonia dell’essere umano.
In collegamento con la manifestazione si è tenuto il
Convegno “Professionalità, tecnologia, etica. Umanizzare
le relazioni e migliorare le competenze” presso Villa Nievo
Bonin Longare a Montecchio Precalcino, mentre l’associazione Raggio di Sole ha presentato la commedia comica “Le Vedove” di P. Balzani, regia di A. Bortolan.
Domenica 14 marzo, presso la sala riunioni dell’Ospedale
di Thiene, c’è stata la premiazione dei vincitori, assieme al
saluto delle Autorità, alle conclusioni e al riepilogo del
dott. Franco Bassan. Il tutto è stato impreziosito dalla
soprano Jose Borgo e dal tenore Mirto Testolin accompagnati al pianoforte da Massimo Zulpo.
G
itando.All è il primo salone in Italia dedicato al
turismo e allo sport accessibile, ovvero per tutte
le persone con esigenze speciali psicofisiche, di
mobilità, alimentari e per le loro famiglie.
Come Sportello InformaHandicap l’evento di
rilievo ha visto la presenza di un centinaio di ragazzi quale
rappresentanza di alcune Scuole Medie e dei Consigli
Comunali dei Ragazzi (Carrè, Chiuppano, Marano, Thiene
e Villaverla) coinvolti nel progetto “Una Barriera in meno...
per un sorriso in più”.
Attivo dal 2003 nel territorio Ulss 4 dal 2006 questa particolare attività vede il fattivo coinvolgimento dei consigli
comunali dei ragazzi. Sensibilizzarsi i giovani sui temi della
disabilità con particolare attenzione alle barriere architettoniche e all'accessibilità, offrendo al tempo stesso la
possibilità di comprenderne al meglio il significato, sperimentando su se stessi la disabilità motoria e sensoriale è
l'obiettivo principale di questo progetto. Sulle carrozzine
si sono potuti rendere conto di quanto la mobilità di questo ausilio sia limitata dalla presenza di vari ostacoli, mentre con le cuffie alle orecchie hanno scoperto l’esistenza
di un ambiente senza suoni ed infine, bendati, hanno sperimentano le difficoltà incontrate dalle persone non
vedenti.
Oltre al Direttore Generale dell’Ulss 4 dr. Mantoan, erano
presenti i Sindaci e Assessori dei comuni coinvolti, il
Presidente della Conferenza dei Sindaci, per il Consorzio
di Polizia Locale Nord-Est vicentino l'Agente Giulia
Tedesco, il Responsabilie Fiere Lifestyle e Technology
Patrizio Carotta e il Presidente di Village for All Roberto
Vitali.
In fiera a Vicenza ha presenziato anche l’On. Francesca
Martini, Sottosegretario di Stato, Ministero della Salute.
ULSS 4 ALTO VICENTINO 11
aprile - maggio
SERVIZI SUL TERRITORIO
LE INIZIATIVE DI CA’ DOTTA
Patto siglato con
i medici di base
In prima linea
contro il fumo
È
stato firmato il nuovo contratto tra i Mmedici di
Medicina Generale e l'Ulss 4 per un "patto" che
legherà le parti fino al 2012. L'accordo, assolutamente innovativo, stabilisce per la prima volta la piattaforma operativa per l'intero triennio, fissando una serie
di parametri secondo i quali i 132 medici di base, che operano in convenzione, dovranno svolgere il proprio lavoro.
Le quattro sezioni orientative si articolano nella prevenzione, nella gestione del paziente cronico, nell'accessibilità e
nell'uso appropriato delle risorse. La maggior attenzione
al paziente cronico avviene contestualmente alla costruzione di un nosocomio per acuti. Il nuovo ospedale tecnologico di Santorso, infatti, potrà dare il massimo nella
misura in cui il territorio sarà ben organizzato.
Potenziamento
del percorso
del
malato
oncologico e
delle cure palliative, gestione del paziente
diabetico, trattamento di problematiche
come l'ipertensione e lo scompenso cardiaco
sono alcuni dei
punti fulcro dell'intesa che coinvolgerà maggiormente i medici di
famiglia, i distretti
e l'ospedale.Tra le
novità il consolidamento delle vaccinazioni, degli screening del colon, della
cervice uterina e della mammella, il counselling antifumo. È stata estesa, inoltre, la copertura oraria per l'accesso al proprio medico con l'apertura degli ambulatori
anche il sabato mattino, dalle 8 alle 10, e nei giorni feriali
dopo le 18. Nei casi critici l'assistenza domiciliare è garantita dalle 8 alle 20.
12 ULSS 4 ALTO VICENTINO
I
l 31 maggio si è celebrata la Giornata Mondiale
Senza Tabacco, importante momento di riflessione
sui molteplici aspetti legati al fumo.
I dati epidemiologici dimostrano che il fumo è il più
frequente e pericoloso fattore di rischio per la salute
e provoca in Italia oltre 80.000 morti ogni anno per patologie cardiovascolari, respiratorie e tumorali, con rilevanti
costi sanitari e sociali; inoltre l’abitudine al fumo si acquisisce sempre più in età molto precoce e spesso si consolida in una vera e propria dipendenza durante gli anni di
frequenza scolastica.
Dai dati del sistema di sorveglianza PASSI, in Veneto i
fumatori sono pari al 25% della popolazione e il 5%
dichiara di fumare oltre 20 sigarette al giorno.
Il 95% dei fumatori abituali ha iniziato durante l’adolescenza e il 6% dei giovani sperimenta il fumo all’età di 11
anni, il 26% a 13 anni e il 61% a 15 anni, senza differenze significative fra maschi e femmine.
L’Ulss 4 Alto Vicentino da sempre è in prima linea con i
progetti di prevenzione contro il tabagismo, in particolare
rivolti ai giovani. In questo ambito opera dalla fine del
2009 il Laboratorio didattico multimediale “Le vie del
maggio
fumo” realizzato a
Villa Ca’ Dotta –
Sarcedo.
Il progetto, realizzato in collaborazione
con la Regione
Veneto e il Comune
di Sarcedo, consiste
nell’utilizzo di modalità comunicative di
forte impatto emozionale,
centrate
sull’immaginario individuale e collettivo legato al fumo di
sigaretta.
Sabato 29 maggio a Ca’ Dotta si è attivata un’ulteriore
sperimentazione. Sono stati invitati i rappresentanti dei
genitori delle scuole che hanno aderito al progetto e che
sono comprese nei comuni dove da un paio d’anni è attiva l’iniziativa di prevenzione cardiovascolare primaria rivolta agli adulti. Un modo per cercare di coinvolgere assieme giovani e adulti nella lotta al fumo e in un percorso che
persegua i corretti stili di vita (no fumo, no alcol, alimentazione sana, attività fisica).
La famiglia deve essere il luogo primario e privilegiato per
affrontare le scelte di stili di vita corretti e il coinvolgimento genitori-figli aiuta a condividere una esperieza comune,
rafforza e alimenta il dialogo in famiglia.
Grande soddisfazione è stata espressa dagli organizzatori dell’evento e anche dai partecipanti stessi che hanno
potuto scrivere e condividere apertamente le loro impressioni dopo aver sperimentato in prima persona i laboratori interattivi.
Molto interessante è stato anche il riepilogo dei punti di
vista evidenzati dai ragazzi che hanno partecipato ai laboratori. Molti pensavano sarebbe stata un’uscita come le
altre e invece si sono trovati di fronte ad un’esperienza
nuova e particolare. Forte è stato l’impatto emotivo manifestato dai ragazzi che hanno trovato un luogo di ascolto
e condivisione in cui hanno potuto mettere se stessi al
centro dell’attività e hanno capito quanto il concetto di
libertà di non fumare sia più forte rispetto a quello di
seguire la massa che persegue quest’abitudine scorretta.
“Mamma mia che paura nel corpo del ragazzo fumatore!
Sentivo che tutto soffriva...”: questa la sensazione forte
riportata da un partecipante dopo aver vissuto il viaggio
virtuale nel corpo di un fumatore e di un non fumatore.
E positivo è stato il bilancio degli operatori stessi che animano e accompagnano i ragazzi. Un percorso - è stato
sottolineato - estremamente stimolante in cui lavora
un’equipe multiprofessionale e organizzata in maniera
fluida, permettendo a tutti di trovare il tempo di riflettere
e fare il punto su quanto ogni esperienza di volta in volta
insegna e fa insegnare.
ATTIVITA’ DEL LABORATORIO DI CA’ DOTTA
Sono state 109 le classi che nell’anno scolastico 2009/10 hanno partecipato alle attività di prevenzione del
fumo. Come centro di promozione di uno stile di vita sano, Ca’ Dotta sviluppa un percorso attraverso l’attivazione di diversi Laboratori interattivi: immaginativo, scientifico, musicale, scrittura creativa, fotografico,
informatico, della pubblicità, corrispondenti ad altrettanti linguaggi (cognitivo, immaginativo, psicologico,
espressivo,ecc.)
Con l’inizio dell’anno scolastico 2010/11 alle attività di prevenzione del fumo si affiancano le attività di prevenzione dell’alcol. Il modello laboratoriale è quello già sperimentato per il fumo, con l’aggiunta di un laboratorio guida sicura e dei giochi di ruolo.
Sede del centro didattico multimediale “Le Vie del Fumo” – presso Villa Ca’ Dotta via Roma, 10 Sarcedo
Il Centro è aperto lunedì, martedì, mercoledì e giovedì e vi si accede tramite prenotazione al seguente indirizzo mail: [email protected] – Responsabile di progetto: Dott.ssa Fabrizia Polo
ULSS 4 ALTO VICENTINO 13
maggio
CENTRO DONNA E A.N.D.O.S
Coordinamento e multidisciplinarità
nella cura del tumore al seno
S
abato 22 maggio alle ore 8.30, presso Villa
Nievo Bonin Longare, è stata ufficializzata l’attività del Centro Donna. Questo nuovo servizio
prende spunto dal modello vincente già avviato
all’Ospedale di Montecchio Maggiore dal dr.
Graziano Meneghini Direttore dell’area vasta di senologia
delle Ulss 4 e 5.
Il centro mira a far fronte alla crescente necessità di coordinamento delle professioni nelle azioni di lotta ai tumori
femminili, in particolare al tumore al seno che rappresenta il 27% delle neoplasie che colpiscono
le donne.
Il responsabile del nuovo centro è il dr.
Carlo Ferrari, chirurgo dell’Ulss 4 che già
collabora attivamente con il dr.
Meneghini anche con sedute operatorie
comuni. Obiettivo di questo progetto –
come dichiara lo stesso dr. Ferrari – è
quello di migliorare la qualità della cura
attraverso la presa in carico globale della
paziente e offrire sempre maggiore supporto sia clinico, chirurgico e anche assistenziale. Nel centro le donne vengono
seguite fin dall’inzio della malattia e
accompagnate nel percorso terapeutico
da un gruppo multidisciplinare. Questa
unità è composta da diverse figure professionali che comprendono il chirurgo,
l’oncologo, il radiologo, il fisioterapista e
lo psicologo per far fronte ai diversi
aspetti che fanno parte di questa malattia. Il dr. Ferrari è supportato nella sua
attività senologica anche dal dr. Pietro
Mainente e dal dr. Marco Orciuoli.
Al primo piano (ala nord) dell’Ospedale
De Lellis di Schio, sede del Centro
Donna, si trova anche la sede dell’ANDOS
– Associazione Nazionale Donne Operate
al Seno - che offre un ottimo supporto e
aiuto all’equipe del dr. Ferrari.
L’ufficializzazione dell’attività del Centro
Donna crea l’occasione per effettuare un approfondimento sugli standard di riferimento della diagnostica e della
terapia dei tumori della mammella con un riferimento
organizzativo e multidisciplinare come l’Area Vasta.
nelle foto
Equipe Centro Donna
14 ULSS 4 ALTO VICENTINO
SPAZIO DI ACCOGLIENZA E BENESSERE PER
NON CAMMINARE DA SOLA
Affrontare la patologia della mammella è una attività complessa oltre che delicata. Complessa perché il momento diagnostico, chirurgico ed oncologico deve essere visto come atto unico seppure
con attori diversi. Delicata per il coinvolgimento
psicologico della donna. Da qui l’evidenza di una
multidisciplinarietà dell’attività senologica per
raggiungere degli standard qualitativi adeguati in
linea con i Centri di eccellenza.
La multidisciplinarietà richiede una organizzazione
ottimale del lavoro senologico proprio per armonizzare le attività dei diversi specialisti coinvolti. A
tale scopo è nato il Centro Donna con al suo inter-
maggio
L’OPERA DI VICO CALABRÒ AL BOLDRINI
Il dono del sangue
diventa murales
no un’unità che risponde alle seguenti finalità:
- si prende carico della paziente sin dalla diagnosi
della malattia fino ad accompagnarla nei vari passaggi terapeutici.
- fornisce un’adeguata informazione preoperatoria, un forte sostegno psicologico nel post-operatorio ed adeguate tecniche chirurgiche di oncoplastica, essendo la chirurgia della mammella delicata perché va ad interessare un organo che ha un
grande impatto sull’autostima della persona;
- implementa le risorse umane esistenti a livello
medico ed infermieristico;
- fornisce personale medico ed infermieristico
dedicato migliorando non solo il livello qualitativo
delle prestazioni, ma anche quello di gradimento
delle pazienti che si trovano ad avere chiari punti
di riferimento per qualsiasi problematica inerente
la loro malattia;
- fornisce ambienti dedicati solamente a questa
patologia migliorando la percezione della efficacia
assistenziale dell’utente;
- presenza di una psicologa che aiuta la paziente
ed i suoi famigliari ad affrontare la malattia nella
maniera migliore;
- presenza del medico fisiatra che visita tutte le
pazienti operate ai linfonodi ascellari prevenendo
così il linfedema del braccio;
- presenza di volontari A.N.D.O.S (Associazione
Nazionale Donne Operate al Seno) che si mettono
a fianco delle pazienti aiutandole lungo il percorso
terapeutico. L’unità senologica collabora inoltre
con l’A.N.D.O.S con un continuo monitoraggio
sulla soddisfazione dell’utenza e con iniziative di
sensibilizzazione.
abato 8 maggio presso la sala riunioni
dell’Ospedale di Thiene è stato inaugurato il
murales realizzato dall'Artista Vico Calabrò dal
titolo "Il dono del sangue".
L’opera è stata realizzata sulla parete dell’atrio
dell'Ospedale "Boldrini" e raffigura simbolicamente il
gesto generoso dei donatori di sangue che donano vita ai
riceventi. Questo progetto nasce dalla collaborazione tra
l’Ulss 4 Alto Vicentino e la Fidas Donatori di Sangue Zona
7 Alto Vicentino, con lo scopo di rendere omaggio a tutti i
donatori di sangue che con il loro gesto permettono di aiutare chi soffre ogni giorno.
In concomitanza con la realizzazione del murales sono
state realizzate una serie di incisioni in acquaforte-acquatinta stampate a tiratura limitata e firmata dall'Artista. Le
incisioni sono state consegnate alla rappresentanza
dell'Ulss 4 e ai rappresentanti della FIDAS Vicenza e Alto
Vicentino.
S
CENTRO DONNA
Segreteria: 0445 509677 fax 0445 509681
Ambulatori: 0445 509678 - 0445 509694
[email protected]
ANDOS
Apertura: lunedì, mercoledì e venerdì
dalle ore 14.30 alle ore 17.00
Tel. 0445 598323
[email protected]
ULSS 4 ALTO VICENTINO 15
giugno
NUOVI SISTEMI DI SORVEGLIANZA
Lotta alle infezioni
ospedaliere
L
e infezioni legate alle pratiche assistenziali impattano pesantemente, in termini di costi, morbilità e
mortalità, sul sistema sanitario e la loro identificazione, classificazione e quantificazione rappresentano un problema che investe tutte le strutture di
ricovero e cura, ospedaliere e territoriali. Inoltre, l’incremento su scala mondiale delle resistenze agli antibiotici
durante gli ultimi anni è divenuto, oltre che un grave problema terapeutico, anche uno dei principali argomenti
della letteratura scientifica e dei comuni canali di informazioni. È d’altra parte prevedibile che la resistenza batterica agli antibiotici vada ad aumentare e a diffondersi piuttosto che a diminuire e per raggiungere soluzioni
efficaci
sono necessari
interventi che si
adattino in modo
specifico
alle
situazioni e alle
abitudini terapeutiche locali.
Ciascun ospedale dovrebbe teoricamente attivare sistemi specifici di sorveglianza continuativa
delle infezioni
ospedaliere. E
uno dei metodi
migliori per ottenere informazioni è costituito
dall’attività di sorveglianza attiva del Laboratorio di Microbiologia.
Il Laboratorio dell’Ulss 4 Alto Vicentino, in collaborazione
con la Direzione Sanitaria e il Comitato Infezioni
Ospedaliere, si è dotato di uno nuovo strumento informatico: VIGI@guard (bioMerieux Italia) per la rilevazione e
l’allerta di Infezioni Ospedaliere (IO) e di Batteri
Multiresistenti (BMR).
Le funzioni del software sono molteplici e una volta avviato è possibile sfruttarne la potenzialità in maniera graduale.Il Sistema Informatico del Laboratorio e dell’Ospedale
forniscono al software informazioni relative agli esami
richiesti e alla data di ricovero del paziente, mentre il
sistema automatico per le identificazioni e gli antibio-
Definizione di infezione legata
alle pratiche assistenziali
È una condizione localizzata o sistemica definita da
una reazione patologica alla presenza di batteri o
loro tossine:
• che non era manifesta clinicamente né in incubazione al momento dell’ammissione in ospedale.
• che compare 48 -72 h dopo il ricovero.
• che è contratta durante la degenza e dal ricovero
è determinata.
Sono da considerarsi infezioni ospedaliere sia quelle acquisite in ospedale e manifestatesi dopo la
dismissione (in relazione allo specifico periodo di
incubazione) che le infezioni neonatali acquisite
attraverso il canale del parto. Le infezioni ospedaliere comprendono anche le infezioni che il personale
ospedaliero può contrarre nell’assistenza ai malati.
grammi del Laboratorio forniscono l’identificazione dei
microrganismi e il profilo di antibiotico-suscettibilità dei
ceppi isolati dai campioni biologici; tutto questo determina una confluenza di dati per un’analisi epidemiologica al
fine del monitoraggio delle infezioni ospedaliere e dei batteri multiresistenti. Dalla massa d’informazioni confluite,
riguardante i dati anagrafici del paziente, la data di ricovero, la tipologia del campione, le caratteristiche microbiologiche del germe e la sua antibiotico resistenza o sensibilità, sono stati definiti, applicati e validati dagli algoritmi
specifici.
In particolare, è stato necessario preparare un questionario da far compilare in reparto, contenente dati clinici del
paziente e informazioni dettagliate sulla natura dell’infezione e sulla presenza di fattori di rischio. Per poter monitorare in tempo reale l’isolamento di batteri con antibiotipo particolare sono state create regole specifiche. Anche
la possibilità di memorizzare per alcuni batteri il fenotipo
di resistenza è condizionato alla preparazione di regole
che sono state inserite nel software dopo l’installazione.
Quando siano soddisfatti i requisiti, il sistema elabora una
dichiarazione di “Presunta Infezione Ospedaliera” in formato elettronico, che viene inviato via e-mail ai referenti
del Reparto interessato, i quali dovranno compilare il questionario e confermare o escludere l’infezione.
Sempre via e-mail, il questionario compilato viene poi
inviato alla Responsabile per il monitoraggio in seno alla
Direzione Medica che lo trasmette a sua volta al
Laboratorio che inserisce le risposte nel software e chiude tutta la procedura. Solo a questo punto, l’infezione
potrà passare da “Presunta” a “Confermata”.
Semestralmente vengono poi elaborate statistiche epidemiologiche sulle antibiotico-resistenze,sui germi sentinella, sui casi di out break, sulla prevalenza delle infezioni
ospedaliere per singolo reparto.
ULSS 4 ALTO VICENTINO 17
luglio
INDAGINE DEL SERVIZIO EPIDEMIOLOGICO AZIENDALE
Come sta l’Alto Vicentino?
Relazione sanitaria 2010
L’
Alto Vicentino sta bene! Se consideriamo la
mortalità possiamo concludere che in Veneto e
nell’Alto Vicentino non vi è mai stato un livello di
salute così elevato: l’aspettativa di vita ha raggiunto il più alto livello mai registrato, ed è in
lento e continuo miglioramento. Il cambiamento delle
condizioni di vita, la drastica riduzione delle patologie
infettive - specialmente tra i bambini e le donne nel primo
dopoguerra - e lo sviluppo delle cure, assicurate dal
Servizio Sanitario, Nazionale negli ultimi decenni del
secolo hanno permesso di migliorare sempre più l’aspettativa di vita, anche se non tutti gli anni di vita sono anni
vissuti in buona salute.
Evoluzione degli stili di vita
Il benessere ha portato grande abbondanza di cibo nella
comunità, mentre la meccanizzazione del lavoro fisico e la
diffusione di massa dei trasporti motorizzati ha comportato una riduzione dell'attività fisica regolare e all'assunzione di uno stile di vita sedentario. La combinazione di inattività ed abbondanza di calorie di derivazione animale ha
contribuito ad alterare i lipidi ematici, ad elevare la pressione arteriosa ed in ultima analisi a diffondere l'obesità,
il diabete, il cancro del grosso intestino e un alto livello di
rischio cardiovascolare. Il prolungamento dell'età fertile e
la diminuzione del numero di figli hanno poi concorso ad
aumentare la diffusione del cancro della mammella.
Sigarette a buon mercato, sostenute con ogni mezzo di
pubblicità e sponsorizzazione, assieme ad un'accettazione sociale del fumo di tabacco hanno indotto una diffusa
dipendenza dalla nicotina con la conseguenza del diffondersi di gravi malattie croniche. Questi grandi cambiamenti nell'ambiente sociale ed economico - senza paragoni nella storia precedente delle comunità - hanno determinato un massiccio aumento del rischio e della prevalenza di malattie cronico-degenerative. Tuttavia, negli ultimi
anni, la maggiore attenzione alla cura della persona, all’alimentazione, alla forma fisica, al consumo di alcol e tabacco hanno già determinato importanti miglioramenti dello
stato di salute: complessivamente queste informazioni
testimoniano che le persone e le comunità possono prendere controllo sulla propria salute e concorrere a determinarla in maniera significativa.
Le malattie cardiovascolari acute e croniche rappresentano senz’altro una delle priorità, attraverso lo sviluppo di
progetti sostenibili e integrati all’interno del Distretto e
dell’Ospedale, condivisi attraverso lo sviluppo di percorsi
diagnostico-terapeutici aziendali, come nel caso del diabete mellito.
18 ULSS 4 ALTO VICENTINO
Anni di vita sana perduti e decessi attribuibili
ai principali fattori di rischio nell’Ulss 4 (2009)
2568
TABACCO
338
1905
IPERTENSIONE
ARTERIOSA
390
1798
SOVRAPPESO
180
1220
IPER-COLESTEROLEMIA
200
664
INATTIVITÀ FISICA
90
428
INSUFFICIENTE CONSUMO
DI FRUTTA E VERDURA
63
0
500 1000 1500 2000 2500 3000
Anni di vita sana perduti
Numero di decessi
Gli stili di vita dei cittadini dell’Alto Vicentino sono profondamente cambiati negli ultimi decenni e a tutte le età. I
miglioramenti negli stili di vita sono dovuti spesso anche
alla partecipazione informata dei cittadini e della comunità. La scuola rimane la corsia preferenziale per confrontarsi con ragazzi e giovani ed è sempre più riconosciuto il
ruolo degli ambienti di vita e di lavoro sani, dell’intervento della comunità, dei programmi condotti direttamente
nelle aziende pubbliche e private a favore dei propri dipendenti. I dati e le esperienze nazionali e internazionali,
peraltro, confermano che ci sono ampi margini di miglioramento nella diffusione di comportamenti sani e proprio
luglio
SALUTE DELLA DONNA
L’Ulss 4 conquista il
bollino rosa
per questo motivo sono
stati istituiti dei sistemi di
sorveglianza sugli stili di
vita – quello italiano, lo studio PASSI (Progressi delle
Aziende Sanitarie per la
Salute in Italia), si basa su
un robusto impianto metodologico
dell’Istituto
Superiore di Sanità ed è
gestito direttamente dagli
assistenti sanitari dei
Dipartimenti di Prevenzione
delle Ulss, che contattano
per telefono un campione
di 250 persone tra i 18 ed i
69 anni.
L’invecchiamento
della popolazione
La comunità locale dell’Alto Vicentino si caratterizza per
una significativa aspettativa di vita, pari a 83,1 anni per le
donne e a 77,8 anni per gli uomini: è il livello più elevato
mai registrato prima. Peraltro, nell’arco dell’ultimo quinquennio gli uomini conseguono un incremento dell’aspettativa di vita di un anno e mezzo (circa 4 mesi per anno
solare), mentre per le donne l’incremento è di un anno
(circa due mesi e mezzo per anno solare) e si stima che
nel 2050 le donne dell’Alto Vicentino possano raggiungere un’aspettativa di vita alla nascita di novant’anni circa.
La realtà quotidiana dell’invecchiamento ha quindi una fortissima connotazione di genere - intendendo con questo
termine non il mero dato della sessualità biologica, ma il
ruolo sociale e familiare assunto dall’uomo e dalla donna
– da tempo fortemente sottolineato dall’Organizzazione
Mondiale della Sanità. La donna anziana, infatti, si ritrova
da un lato ad essere moglie e a prendersi cura del marito
più anziano e malato, mentre come madre e nonna si
trova ad accudire i figli/nipoti. La giovane donna - oltre a
lavorare e a gestire la propria famiglia - è spesso coinvolta nell’assistenza di un anziano disabile, come figlia o
come nuora. Coerentemente a questo scenario, i processi di cura intrafamiliare rivestono un ruolo centrale nella
programmazione socio-sanitaria della Regione Veneto, in
particolare nel quadro della L.R. 6 settembre 1991, n. 28
("Provvidenze a favore delle persone non autosufficienti
assistite a domicilio e norme attuative delle residenze
sanitarie assistenziali") e dei provvedimenti successivi.
È
stata presentata al Ministero della Salute la quarta edizione della Guida dell’Osservatorio
Nazionale sulla Salute della Donna (O.n.Da).
L’Osservatorio promuove, dal 2007, il programma
bollini rosa per l’individuazione degli ospedali in
rapporto al loro livello di “Women friendship”, ossia al
grado di attenzione posta non solo nei confronti delle
patologie femminili, ma anche nei confronti delle specifiche esigenze “di genere” delle donne.
Sono ormai 224 gli ospedali “a misura di donna” sull’intero territorio nazionale e sono 51 quelli che quest’anno
hanno ricevuto il massimo dei bollini assegnati. Proviene
dal Nord il 69% delle candidature e Lombardia,
Veneto ed Emilia Romagna sono le Regioni con il
maggior numero di ospedali premiati. Tra questi
anche l’Ulss 4 che in tre anni ha conquistato tre
bollini rosa.
“I “bollini rosa” - ha spiegato Francesca Martini,
Sottosegretario di Stato alla Salute - rappresentano
un marchio di eccellenza ed è mia intenzione
sostenere sempre di più tutte quelle strutture
che pongono le donne al centro della
loro attività” .
Come ha sottolineato anche la
Presidente
di
O.N.Da,
Francesca Merzagora, questo progetto vuole essere
doppiamente d’aiuto alle
donne: da una parte è un consiglio per la scelta dei centri che
possano offrire loro un’assistenza
migliore, dall’altra punta a spingere le
strutture sanitarie, che spesso non
considerano o forse neppure conoscono le esigenze femminili, a farsi carico in
modo più completo della salute della donna. L’Azienda
Ulss 4 Alto Vicentino fa parte degli “ospedali senza dolore”, gode della presenza del centro donna che mira a far
fronte alla crescente necessità di coordinamento nella
lotta ai tumori femminili, offre un servizio di presa in carico psicologica della paziente dimessa dall’ospedale, attiva il progetto di asportazione di campioni di sangue e/o
tessuto di cordone ombelicale per uso autologo, attiva
corsi di formazione antiviolenza, punta a rispondere ai
bisogni di una società multiculturale con servizi dedicati e
gode della presenza di 10 donne in funzione apicale.
ULSS 4 ALTO VICENTINO 19
luglio
ULSS 4 E COMUNE DI SARCEDO
Centri estivi per promuovere
sani stili di vita
I
l
Centro
Estivo
Ricreativo Formativo
(CERF), organizzato
dal
Comune
di
Sarcedo in collaborazione quest’anno anche con
l’Ulss 4 è stato occasione
per promuovere corretti stili
di vita, in particolare per
quanto riguarda l’alimentazione, la sensibilizzazione
dell’attività motoria in acqua
e i comportamenti da assumere in piscina.
Durante il periodo, si sono
succeduti i laboratori alimentari, condotti da una
dietista e da un cuoco
dell’Ulss 4, nei quali si è
realizzata la piramide alimentare finalizzata alla
conoscenza dei principi
lare attenzione alle differenze di comportamento del
della corretta alimentazione; si sono promosse abitudini
corpo tra le attività in terraferma e quelle in acqua .
salutari, quali bere molta acqua e mangiare frutta; si è
Sono stati ricordati e spiegati i corretti comportamenti in
impegnato ogni ragazzo, anche con l’aiuto dei genitori, a
piscina: doccia, prima dell’entrata in vasca, indumenti e
trasferire in una griglia le volte in cui, durante la settimapresidi da indossare/portare per la frequentazione di quena, aveva mangiato in maniera corretta così da far acquisti ambienti.
sire alla propria squadra punteggi aggiuntivi.
Giochi di squadra, partite di pallanuoto, lezioni di acquaI ragazzi sono stati inoltre occupati nei laboratori graficogym a ritmo di musica hanno permesso ai ragazzi del cenpittorici (l’invito di disegnare in altra forma il loro frutto
tro di prendere confidenza con l’elemento acqua, impapreferito è stato un successo) e nei laboratori di prepararando contestualmente semplici, ma basilari regole di
zione del cibo, confezionando una merendina a base di
corretto comportamento.
frutta fresca.
Si sono rivelati ottimi cuochi confezionando per
Dall’opuscolo “Guadagnare salute” a cura del Ministero della Salute
i genitori bevande e cibi realizzati con la frutta
Ulss4 - Alto Vicentino, Ulss7 - Treviso, Ulss17 - Este
durante la festa di conclusione dei centri.
Per quanto riguarda la piscina, hanno imparato
innanzitutto che lì è utile consumare preferibilmente solo determinati tipi di gelati, perché
forniscono un’energia spendibile subito (panini
e pizzette, invece, per essere assimilati hanno
bisogno di maggior tempo).
Guidati da una dipendente dell’Ulss 4, tecnico
della prevenzione, i ragazzi hanno affrontato il
percorso di sensibilizzazione all’attività fisica in
acqua e sui corretti comportamenti in piscina.
L’istruttrice Giulia Tedesco ha provveduto all’approfondimento delle conoscenze delle attività
che si possono svolgere in acqua, con partico20 ULSS 4 ALTO VICENTINO
agosto
SERVIZIO DI PRIMO SOCCORSO
SICUREZZA DEI CONSUMATORI
L’ambulatorio di
Tonezza del Cimone
L’arcobaleno
dei cibi...
N
el periodo dal 5 luglio al 29 agosto, grazie al protocollo siglato dalla Direzione dell’Ulss 4 e
S.O.G.IT. Sez. Altovicentino di Fara Vicentino, con
il coordinamento della Centrale Operativa del
Suem 118 di Vicenza e la collaborazione del personale del Pronto Soccorso di Thiene e Schio, è stato svolto
un servizio di Primo Soccorso con la gestione di un ambulatorio aperto tutti i giorni, dalle 8 alle 20, a Tonezza del
Cimone. L’allestimento dell’ambulatorio, inteso come
attrezzatura, materiale sanitario di consumo, è stato a
carico dell’Ulss 4, i locali, il vitto e l’alloggio sono stati
assicurati dal Comune di Tonezza e dalla Comunità
Montana Alto Astico e Posina. La S.O.G.IT. ha garantito
per l’intero periodo la presenza di almeno un Infermiere
Professionale, due Soccorritori e un' autoambulanza di
tipo “A” (medicalizzata).
Gli accessi all'ambulatorio da parte dei residenti e dei turisti sono stati fin da subito numerosi e in due mesi sono
state viste 1.339 persone con casistiche che variano dalla
semplice misurazione della pressione, al controllo della
glicemia, alle medicazioni per punture d’insetto, alle
medicazioni di ferite, zecche, contusioni o abrasioni, consulenze e altro.
Sono arrivate anche 40 chiamate di varia gravità, tra le
quali per ben 3 casi l'intervento tempestivo e preparato
del personale, come poi confermato dai Medici in servizio
al Pronto Soccorso di riferimento, è stato salvavita.
Le numerose testimonianze di stima ricevute dalla popolazione, sia locale che turistica, hanno confermato che il
servizio svolto è stato veramente gradito e apprezzato da
tutti. Unanime è stata infatti la richiesta che l’iniziativa
voluta dalla Direzione dell’Ulss 4, dal Comune di Tonezza
e dalla Comunità Montana diventi permanente.
N
el 1932 Andrea Bertazzoni, socialista mantovano
ed esperto casaro, ripara in Unione Sovietica per
sfuggire alla polizia fascista. Viene mandato a
lavorare in un kolchoz (fattoria collettiva) nella
regione di Rostov dove, in omaggio alla sua terra
lontana, arricchisce la scadente produzione di formaggi
sovietici introducendo la produzione del Gorgonzola.
Nel 1936 la polizia segreta sovietica del tempo lo incrimina di sabotaggio e avvelenamento proprio a causa di quel
formaggio striato di verde e “in piena putrefazione” che
aveva delittuosamente prodotto. Sarà scagionato solo nel
1942 per intercessione del professor Slepkov, un agronomo stimato dal regime che dimostrerà la stretta similitudine del Gorgonzola con il più noto Roquefort francese.
Il Gorgonzola è strisciato di verde perché durante il processo di caseificazione sono aggiunte le spore di muffe
(innesto fungigno) di Penicillum roqueforti che, dopo due
settimane di maturazione, germineranno grazie all’aria
che penetrerà nella forma forata da grossi aghi metallici e
conferiranno il caratteristico colore, odore e sapore.
Questo tipo di “contaminazione pilotata” è alla base della
produzione di moltissimi alimenti. In altri casi però le contaminazioni sono accidentali e per niente desiderate, i
germi producono alterazioni dell’alimento facendolo puzzare, o rammollire o colorandolo. Quest’estate sono stati
diversi i casi di colorazioni anomale degli alimenti, dalle
mozzarelle blu di Torino alla
ricotta rossa di Olbia fino
alla bresaola fosforescente
di Lecco. È in questo periodo dell’anno che le alte
temperature e la difficoltà
di mantenere costante la
catena del freddo, favoriscono lo sviluppo di
microrganismi, perlopiù
batteri
del
genere
Pseudomonas. Per un soggetto adulto e sano si
stima che sia necessario ingerire circa 1 miliardo di
Pseudomonas, per grammo di alimento, per provocare un
discreto mal di pancia, mentre per produrre un’alterazione evidente negli alimenti è già sufficiente 1 milione di
Pseudomonas per grammo.
Per maggiore tranquillità, a garanzia della sicurezza dei
consumatori, è attivato da parte dell’Azienda Ulss il sistema di “Allerta rapido”, che impone a ogni operatore del
settore alimentare il ritiro dal mercato dei prodotti che
possono rappresentare un pericolo.
ULSS 4 ALTO VICENTINO 21
settembre
CAMBIO AL VERTICE
DIAGNOSI E TERAPIA
Mantoan passa
alla Regione
Progetto diabete:
percorso integrato
C
on la promozione a Segretario Regionale alla Sanità il
dr. Domenico Mantoan ha lasciato la guida del’Ulss
4 affidando l’incarico temporaneo di Direttore
Generale facente funzioni al Direttore Amministrativo Annamaria Tomasella. Trevigiana di Vazzola, la
dott.ssa Tomasella è laureata in scienze politiche e, prima
di essere chiamata all'Ulss 4 nel febbraio del 2008 da
Mantoan, ha ricoperto importanti incarichi in enti pubblici.
È stata di Mantoan la scelta di affidare a Tomasella l’incarico, in attesa della nomina del nuovo DG. Come tecnico,
infatti, lei era la persona più indicata conoscendo a fondo
il project financing del nuovo ospedale.
Positivo il bilancio che il Direttore Generale ha potuto fare
dei suoi 2 anni e 8 mesi di lavoro alla guida dell’Ulss4:
liste di attesa in ordine, un
patto triennale con i medici di
medicina generale considerato in Regione uno dei più evoluti, un piano di riorganizzazione del territorio messo a
punto con i sindaci, una scuola universitaria per infermieri e
fisioterapisti, l’istituzione, con
l’Istituto Zooprofillatico, del
Centro nazionale per la Pet
Therapy e l’avvio del Progetto
Giobbe per assistere in modo
globale i malati oncologici e i
loro familiati.
“Sono stato felice di aver
conosciuto questa realtà
dell'Alto Vicentino in cui ho
trovato il supporto di amministratori intelligenti - ha sottolineato Mantoan prima di
lasciare l’incarico -. Ricordo per tutti i due presidenti della
conferenza, il vecchio saggio Valerio Lanaro, il giovane e
bravo Alberto Toldo, assieme al quale ho condotto in porto
l'operazione del teleriscaldamento del nuovo ospedale,
la prima del genere in Italia, con il termovalorizzatore di
Schio. Ho trovato un gruppo di medici di medicina generale da prendere ad esempio in Italia per spirito di abnegazione e collaborazione, degli infermieri splendidi, davvero commoventi per l'attaccamento al lavoro, e dei
medici ospedalieri che hanno capito la sfida importante di
diventare i punti di riferimento di un' area vasta, non più
di un ospedale zonale ma provinciale”.
Il 17 novembre il Presidente della Giunta Regionale ha
nominato l’ing. Ermanno Angonese nuovo Direttore
Generale.
22 ULSS 4 ALTO VICENTINO
I
l diabete mellito è una malattia cronica che richiede
sia un’attenta, scrupolosa e competente “continuità
di cura”, sia continui atti formativi ed educativi. La
patologia diabetica mostra una chiara tendenza, in
tutti i paesi industrializzati, ad un aumento sia dell’incidenza che della prevalenza. Le proiezioni
dell’Organizzazione Mondiale della Sanità stimano per
l’Italia un aumento del numero di malati di diabete del
26% tra il 2000 ed il 2030. In Italia la prevalenza attuale è
di 4,6% (Annuario Statistico ISTAT, 2007).
Un approccio innovativo è quello della prevalenza “assistenziale” rilevata dai Medici di Medicina Generale presso i loro assistiti >14 anni, che risulta pari al 6% circa (dati
nazionali Health Search 2007). Ed è proprio su questa
linea che l’Ulss 4 ha strutturato un percorso diagnosticoterapeutico integrato, illustrato ed approvato anche dalle
associazioni dei pazienti diabetici dell’Ulss Alto Vicentino.
Per migliorare, potenziare e rendere più efficace l’assistenza al paziente con diabete di tipo 2, non complicato e
non in terapia insulinica, è stato elaborato questo nuovo
sistema di gestione concordata e integrata tra il Centro
Antidiabete e il Medico di Medicina Generale. Questo
nuovo modo di controllo e cura del diabete si avvale di
una rete di teleconsulto che consente al medico curante
e allo specialista diabetologo un dialogo continuo; facilita
inoltre i controlli programmati e gli eventuali accessi specialistici rivolti alle complicanze.
Il Medico di Medicina Generale svolge un ruolo strategico come informatore della Comunità locale: svolge un
Iter d’ingresso
Tutti i pazienti diabetici, compresi quelli di tipo 2,
effettuano generalmente una prima visita specialistica presso il Centro Antidiabete al momento
della diagnosi. L’obiettivo della visita iniziale è
quello di inquadrare la situazione clinica e metabolica e di proporre al paziente ed al medico di
famiglia il piano terapeutico ed il percorso diagnostico-terapeutico ed assistenziale.
L’esenzione ticket per il diabete può essere rilasciata anche dal Distretto su proposta del Medico
di Medicina Generale che può anche avviare l’iter
laboratoristico e strumentale per la stratificazione
clinica dei casi di nuova diagnosi.
Il paziente eleggibile per una assistenza diretta da
parte del Medico di base viene informato di que-
settembre
ruolo basilare nella rilevazione dei bisogni locali, è promotore di comportamenti appropriati ed è conoscitore dei
contesti familiari e più in generale della Comunità.
Sulla base di queste convinzioni l’Ulss 4 ha intrapreso un
percorso di valorizzazione ed utilizzo professionale della
cartella informatizzata del medico di famiglia, nell’ottica di
costruire un sistema informativo integrato tra i gestionali
del medico e gli archivi aziendali.
Questo strumento consente inoltre di pianificare l’assistenza ma anche di valutarne la qualità clinica ed assistenziale nel corso del tempo.
La cartella diabetologia integrata è uno strumento di con-
ste nuove procedure; partecipa ad una sessione di
educazione terapeutica individuale condotta dall’infermiere del Centro Antidiabete in collaborazione con l’Associazione Diabetici (causa ed evoluzione della malattia diabetica, indicazioni sulla dieta
corretta alimentazione, l’attività fisica, la compliance terapeutica, significato dell’autocontrollo
domiciliare della glicemia, addestramento all’esame del piede) e viene eventualmente invitato a
partecipare agli incontri di gruppo periodici organizzati con la dietista presso il Centro in collaborazione con l’Associazione Diabetici. L’attività educativa individuale e di gruppo rivolta ai nuovi
pazienti viene sottoposta a monitoraggio al fine di
raggiungere progressivamente uno standard ottimale di copertura.
Grazie alla cartella
diabetologica integrata
sarà possibile avere un
quadro sempre
aggiornato del paziente
divisione delle più rilevanti informazioni sul processo di
cura tra Medico di Medicina Generale, Centro
Antidiabetico, continuità assistenziale, cure domiciliari e
ospedale. Le priorità per lo sviluppo della cartella diabetologia integrata sono la registrazione e la condivisione di
informazioni importanti che permettono di avere un quadro sempre costante e aggiornato della situazione del
paziente. La responsabilità condivisa della gestione si
esplica quindi attraverso la registrazione e codifica del
diabete e delle sue complicanze, l’utilizzo professionale
della cartella informatica per documentare il follow-up
educativo, clinico ed assistenziale e lo scambio di dati sul
percorso di cura del paziente.
Viene riconosciuto inoltre che lo stile di vita del paziente
diabetico è il fattore più importante – nel lungo termine –
per prevenire le gravi complicanze della malattia e mantenere una qualità di vita adeguata. Gli interventi farmacologici ed educativi del personale sanitario sono quindi
finalizzati alla partecipazione attiva del paziente al processo di cura.
ULSS 4 ALTO VICENTINO 23
settembre
CENTRO DIURNO DI MALO
PRIMA FESTA DELL’AVIS
Insieme per la
Le donazioni
festa di fine estate a quota 6 mila
V
sopra
Momenti
della festa
ivere assieme momenti di festa rinsalda i reciproci legami, accumuna situazioni diverse e favorisce nuove relazioni. Con questo spirito domenica 12 settembre si è svolta la Festa di Fine
Estate, al Centro Diurno di Malo. La manifestazione è frutto di una particolare amicizia nata tra gli aderenti al gruppo della “Caneva Berica”, ovvero i fedeli supporters del Vicenza Calcio, e le persone con disabilità del
Centro Diurno di Malo. Questo servizio, gestito
dall’Azienda Ulss 4 Alto Vicentino, è frequentato da 21
persone, residenti
nei comuni di
Malo, Monte di
Malo e San Vito,
che trovano qui
una risposta a
bisogni di assistenza, sviluppo
delle autonomie e
socializzazione. Il
centro diurno è
p r o fo n d a m e n t e
radicato nel territorio ed è aperto a
tutte le forme di
interazione con la
Comunità che permettono di sviluppare possibilità di
incontro e di partecipazione attiva.
Per fare un esempio, esso collabora
con la Casa di Riposo Muzan e la Cooperativa Sociale
L’Orsa Maggiore, entrambe a Malo, per la realizzazione di
percorsi di socializzazione in ambiente di lavoro.
Attualmente 5 ospiti frequentano queste strutture per
alcune mattine alla settimana, traendone indubbio vantaggio per al propria stabilità e immagine socialità.
La Festa di Fine Estate è iniziata al mattino con l’apertura
della mostra dei dipinti e dei laboratori creativi a cura del
Centro Diurno ed è proseguita fino a sera con lo spettacolo del gruppo “Giocoleria”, offerto dall’Assessorato alla
Promozione Sociale e Politiche Giovanili del Comune di
Malo, con musica dal vivo con la CB Band e DJ Marco
Festa. Un momento particolarmente coinvolgente si è
avuto nel pomeriggio quando sono stati messi all’asta i
dipinti realizzati dagli ospiti. Per tutta la giornata ha funzionato uno stand gastronomico attrezzato dai volontari.
24 ULSS 4 ALTO VICENTINO
L’
Avis comunale Schio Alto Vicentino ha organizzato per sabato 25 settembre la "1° Festa Avis". La
manifestazione, patrocinata da Regione Veneto,
Provincia di Vicenza, Comune di Schio e Ulss 4,ha
avuto inizio con un incontro con gli studenti all'Itis
"De Pretto" e un convegno da titolo “Il sangue e gli emocomponenti: un bene da condividere”. Dalle ore 10 alle 20
il Centro Trasfusionale dell’Ospedale De Lellis è rimasto
aperto per le attività di donazione e valutazione di eventuali aspiranti donatori. Nel pomeriggio hanno avuto inizio
le attività sportive: la palestra di arrampicata, le esibizioni
di mountain bike e pallavolo.
Durante la giornata erano presenti gli stand promozionali
allestiti dalle diverse Associazioni del Dono. I bambini
hanno potuto giocare sulle giostre gonfiabili e visitare la
mostra filatelica dedicata all'Avis.
I numeri sono positivi
ma la richiesta di
sangue aumenta
Intanto dall'Avis comunale Schio Alto Vicentino arrivano
segnali che fanno ben sperare per il futuro; il presidente
Gianfranco Carraro ha sottolineato con soddisfazione i
dati registrati lo scorso anno e quelli dei primi mesi del
2010. La previsione è che per la fine dell’anno le donazioni superino quota 6000 e il numero dei donatori dovrebbe
sfiorare le 3500 unità.
“Sono numeri importanti ma che non devono portare all'
appagamento perché le richieste di sangue continuano ad
aumentare - ha dichiarato Carraro - ; l'Avis deve crescere
ogni giorno per soddisfare i molteplici bisogni delle persone malate e bisognose di sangue”.
settembre
MEDICINA DI GRUPPO INTEGRATA DI MALO
Nuova sede per un modello
di assistenza potenziato
D
Come
prenotare
Dal lunedì
al venerdì
dalle 8 alle 20 al
numero
848.800.281
Al sabato per le
urgenze è a
disposizione un
medico a turno
dalle 8 alle 10
al numero
3665003918
al 16 settembre i
medici della Medicina
di Gruppo Integrata di
Malo si sono spostati
dalla sede di Largo
Palladio 9/10 nella nuova sede
in via Barbè 39 presso la Casa
di Riposo Muzan.
La nuova struttura è meglio
articolata, più grande e confortevole e in grado quindi di fornire un’accoglienza migliore.
Sei ambulatori per i medici di
medicina generale, due per la
consulenza specialistica di cardiologia, oculistica e dermatologia, un ambulatorio infermieristico, un ambulatorio per la
guardia medica (medico di
continuità assistenziale) e il
progetto cardiovascolare, tre
sale di attesa e una reception
di accoglienza.
La medicina di gruppo integrata rappresenta un nuovo
modello di assistenza centrato sulla persona, orientato
alla sua famiglia e inserito nella comunità. Permette un
miglioramento effettivo della qualità dei servizi offerti
all’utenza e prevede la massima collaborazione tra medici. Il dr. Giuseppe De Facci, il dr. Giuseppe Dellai, il dr.
Roberto Gasparini, la dr. Emanuela Graizzaro, la dr.
Antonia Gualtiero, il dr. Giuseppe Maini, il dr. Gianluigi
Piva, il dr. Franco Rigoni, il dr. Gianfranco Stefani e il dr.
Augusto Zen hanno deciso, dal febbraio 2009, di lavorare
insieme per offrire ai cittadini un’assistenza migliore e con
orari di accesso più ampi e potendo contare sull’integrazione e la collaborazione degli specialisti. Nella nuova
sede, i medici hanno a disposizione anche una struttura
più funzionale dove poter esercitare al meglio l’assistenza primaria.
“Lavorare in una sede gratificante per l’accoglieza del paziente e
del medico migliora la percezione dell’ente - commentano il
Direttore del Coordinamento
Distretti,
dott.ssa
Liliana
Rapanello e il Direttore delle
Cure Primarie, dr. Paola
Cassiano - Abbiamo lavorato
quest’anno nella consapevolezza
che i risultati iniziali saranno
sempre migliori”.
Dalla fine dell’anno il servizio di
via Barbè verrà potenziato e faciliterà ulteriormente il percorso
dell’utente che avrà la possibilità, nella stessa sede del proprio
medico di base, di ritirare i referti, prenotare le prestazioni compresi i prelievi ematici e prenotare anche tutte le visite della
medicina pubblica senza quindi
doversi recare in Largo Palladio.
Lo spostamento dei medici di base ha consentito inoltre
il contestuale miglioramento della logistica del Distretto di
Largo Palladio. Con l’ampliamento e la razionalizzazione
degli spazi, i poliambulatori sono stati sistemati nella collocazione precedentemente occupata dai medici di medicina generale e rimangono al piano rialzato i servizi amministrativi, di pediatria di comunità e della medicina pubblica. Nel piano seminterrato oltre al punto prelievi e all’assistenza domiciliare integrata ed è presente anche il
Servizio di Medicina Fisica e Riabilitativa precedentemente posto in Via Gorizia.
ottobre
MONTECCHIO PRECALCINO E SANTORSO
L’università arriva nell’Ulss 4: al via il
corso per infermieri e fisioterapisti
A
Villa Nievo Bonin Longare il primo ottobre i futuri infermieri sono stati salutati da numerose
autorità. Il dr. Domenico Mantoan, Segretario
Regionale alla Sanità, che ha fortemente voluto
e perseguito il progetto di portare i corsi di laurea all’interno dell’Ulss 4, e che ha sottolineato come la sanità sia ancora un contesto dove si riesce a dare lavoro, in questo particolare momento storico, e di
come però questa non debba essere la
ragione che ha spinto i ragazzi a scegliere
questa strada. “Nel prodotto salute la
componente umana è una quota notevole e all’interno di questa quota la componente importante è rappresentata dagli
infermieri. La futura sanità, in continua
evoluzione, sarà incentrata anche dal
punto di vista organizzativo su questa
importante figura professionale che potrà
anche occuparsi degli affascinanti ma ben
un’importante corso di laurea e di come i ragazzi potranno fare affidamento sul Comune per avere informazioni e
sostegno durante la loro permanenza; a breve infatti sarà
disponibile una brochure che darà informazioni pratiche e
utili anche per chi proviene da altre zone. Orgoglioso e
soddisfatto il Presidente della Conferenza
dei Sindaci A. Toldo che ha sottolineato
come questi ragazzi rappresentino il
punto di arrivo di uno degli obiettivi dei
sindaci dell’Alto Vicentino: riportare dopo
dodici anni la possibilità di formare gli
infermieri e questa volta infermieri laureati. Il 10 novembre c’è stata l’inaugurazione ufficiale per i 20 ragazzi aspiranti fisioterapisti a Santorso. A Villa Miari il dr.
Filippi, Direttore Recupero e Rieducazione
Funzionale, ha aperto ringraziando la
Direzione per la collaborazione totale che
ha permesso in pochi mesi di poter organizzare un progetto così complesso come
più complessi aspetti gestionali. Il lavoro dell’infermiere
dà anche tante emozioni forti e voi dovrete avere sempre
una grande componente di umanità che è ciò che caratterizza la sanità veneta. In Veneto abbiamo un forte controllo sociale: le aziende sanitarie sono aziende socio-sanitarie dove i cittadini ci rendono conto, assieme alle associazioni per i diritti del malato, del prodotto salute”. Il sindaco di Montecchio Precalcino, Imerio Borriero, ha poi augurato un grande in bocca al lupo ai futuri infermieri sottolineando la grande soddisfazione di ospitare nel territorio
un corso di laurea. Il Sindaco di Santorso, Pietro
Menegozzo, ha espresso grande soddisfazione nell’ospitare il corso che si inserisce in un contesto di grande tradizione e concordia con il Presidente della Conferenza dei
Sindaci nel definire l’Alto Vicentino un territorio che ha
sempre messo insieme sensibilità diverse sapendo agire
tutti verso gli stessi obiettivi. Il corso di laurea in infermieristica e fisioterapia è stato uno dei grandi obiettivi posti
e raggiunti in perfetta sinergia Comune – Ulss.
La grande
componente
di umanità
è ciò che
caratterizza
la sanità
veneta
sopra
Da sinistra
l’apertura a Villa
Nievo Bonin
Longare e quella di
Villa Miari
26 ULSS 4 ALTO VICENTINO
ottobre
THIENE ATTIVA LA NUOVA SALA DI EMODINAMICA
Prime angioplastiche coronariche
nella nostra Ulss
L’
sopra
Equipe di
cardiologia
infarto cardiaco
quale conseguenza della
malattia coronarica aterosclerotica è la principale causa di morte nei
paesi
occidentali,
seguita dalla patologia
tumorale. Ad oggi il
trattamento più efficace è l'angioplastica
coronarica (la dilatazione con palloncino dell’occlusione coronarica
mantenuta poi aperta
mediante il posizionamento di una “retina”
chiamata stent).
Con grande soddisfazione della Direzione dell’Ulss, il 13 ottobre il dr. Luciano
Bassan e la sua Equipe (con la supervisione del dr. Angelo
Ramondo, Primario Cardiologo di Bassano) hanno portato
a termine con successo le prime angioplastiche coronariche nell’Ulss 4.
La dotazione di un angiografo per la diagnostica e l’interventistica cardiovascolare era stata voluta dall’ex dg
Domenico Mantoan, sin dal suo insediamento. Si tratta di
un’attrezzatura digitale innovativa che integrandosi con il
sistema Ris Pacs aziendale consente la digitalizzazione
delle immagini e loro elaborazione a fini diagnostici per il
successivo inserimento nella cartella clinica
informatizzata. Il costo di circa 800.000 euro è
stato sostenuto anche grazie al contributo di
160.000 euro della Fondazione Cariverona.
Un ringraziamento va al Primario della
Cardiologia di Thiene dr. Bortolo Martini, alla
tantissimi per la popolazione dell’Ulss 4,
Capo Sala Roberta Lepre, al personale infersopratutto in previsione del trasferimenmieristico (I.P. Giuliano Zaltron, Teresa Caretta,
to nel nuovo Ospedale di Santorso dove
Denise Busa, Maddalena Lorenzi, Lorella
saranno attrezzate due sale operatorie,
Scapin Rosanna Roncaglia e al Capo-tecnico di
di cui una polivalente, nel rispetto proRadiologia Giovanni Signorini) e a tutti coloro
gettuale di un ospedale in grado di
che hanno collaborato.
affrontare le urgenze emergenze. Il perUn ringraziamento particolare anche all'Assocorso iniziato nove anni fa ha raggiunto
ciazione “Amici del cuore” Alto Vicentino che
così un traguardo fondamentale e prestifin dall'inizio ha sostenuto con vigore questa
gioso. L'attività all'inizio sarà limitata a
causa e che recentemente, in occasione della
tre giorni alla settimana, ma è destinata
ricorrenza del proprio decennale, ha donato
ad implementarsi progressivamente fino
all’Unità di Cardiologia un ecocardiografo pora raggiungere, rapidamente, la copertura
tatile. Tale apparecchio potrà essere usato non
dei cinque giorni lavorativi.
solo nei reparti ma anche su tutto il territorio
dell’Alto Vicentino.
Angiografo per la diagnostica
e l’interventistica cardiovascolare
Era un servizio che mancava all’Ulss 4.
Infatti, pur essendo attivo fin dal 2001 un
laboratorio di emodinamica, non c’era la
possibilità di effettuare le angioplastiche
per mancanza di un’adeguata attrezzatura. All’ospedale di Thiene si potevano
eseguire solo indagini diagnostiche,
mentre gli interventi venivano eseguiti
all’ospedale di Bassano a cura dell’Unità
di Emodinamica diretta dal dr. Luciano
Bassan insieme ai dr. Sergio Cozzi, dr.
Gaetano Povolo e dr. GianLuca Toffanin.
Ora grazie all'inaugurazione della nuova
sala di emodinamica i pazienti potranno
essere adeguatamente curati anche qui
senza doversi sottoporre a trasferimenti.
Si tratta di un evento dai risvolti impor-
ULSS 4 ALTO VICENTINO 27
ottobre
SALUTE DELLA DONNA
Prevenire l’osteoporosi
I
l 20 ottobre, per la giornata mondiale sull’osteoporosi, l’Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna
(O.N.Da) ha coinvolto il network degli ospedali che
hanno ottenuto i bollini rosa per la loro attenzione alle
esigenze delle donne, affinché attivino delle iniziative
rivolte alla popolazione, in particolare quella femminile.
Sono 68 le Aziende sanitarie e gli ospedali che hanno aderito a questa proposta, fra cui l’Ulss 4,
che ha lanciato una campagna informativa
sulla prevenzione dell’osteoporosi.
Il Servizio Educazione e Promozione della
Salute, in collaborazione con le Unità
Operative di Medicina interna e
Ortopedia, ha realizzato dell’apposito
materiale da consegnare direttamente
alle donne in occasione dei pap-test e
delle mammografie di screening e durante la distribuzione dei kit per il sangue
occulto. È stato inoltre messo a disposizione presso il Centro Donna all’Ospedale
di Schio, nei Poliambulatori di Thiene e
Schio, nei Distretti e presso Medici di Medicina Generale
e Pediatri dell’Alto Vicentino.
L’80% delle donne pensa che il momento per iniziare a
prevenire la malattia sia durante la menopausa o, addirittura, dopo una frattura, quando ormai è troppo tardi.
L’osteoporosi si previene, invece, fin da bambini e l’accumulo di calcio e vitamina D insieme all’attività fisica regolare a questa età è fondamentale per
costituire ossa forti.
L’eccessiva magrezza di molte adolescenti aumenta il rischio di osteoporosi.
Fino a 25 anni, infatti, la massa ossea cresce fino a determinare il suo picco: questo ‘salvadanaio di calcio’, però, tende a
consumarsi con il passare degli anni. A
questa età, dunque, alimentazione, peso
proporzionato all’altezza, attività fisica,
sole, sono fattori fondamentali di prevenzione.
www.ondaosservatorio.it.
novembre
CENTRO DI REFERENZA NAZIONALE PER INTERVENTI ASSISTITI DAGLI ANIMALI
Un anno di attività scientifica
L’
Ulss 4 e l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale
delle Venezie hanno stipulato un accordo che
prevede la collaborazione e la cooperazione tra i
due enti per la realizzazione delle attività del
Centro di Referenza Nazionale per gli Interventi
Assistiti dagli Animali, con particolare riferimento alla definizione di protocolli clinici per la ricerca scientifica. Sabato 6 marzo a Villa Nievo Bonin Longare si è tenuto un primo importante evento organizzato dal Centro di
Referenza Nazionale rivolto a tutte le Regioni d’Italia che
ha visto la presenza anche dell’On.Francesca Martini,
Sottosegretario di Stato, Ministero della Salute. Sono
stati presentati i pilastri concettuali e metodologici per
attivare gli Interventi Assistiti dagli Animali (I.A.A.) secondo dei criteri condivisi a livello nazionale. Questo incontro
si è posto all’inizio di una collaborazione con tutti i centri
da sinistra
L’equipe del Centro:
Chiara Menardi
educatrice professionale, Stefanella
Michielin neuropsichiatra infantile,
Michela Romano
psicologa, Lino
Cavedon responsabile scientifico,
Ivano Scorzato
medico veterinario.
I nomi dei cani da
sinistra: Wafer
Labrador, Jessy
Bovaro del
Bernese, Dori
meticcia; Una seduterapeutica.
che operano a livello nazionale per poter valorizzare tutti i
lavori con taglio scientifico finora realizzati.
Tra maggio e luglio si sono organizzati tre tavoli di lavoro
con diversi figure professionali su argomenti che riguardavano la formazione di chi si occupa dell’animale e del
paziente e dell’accreditamento della equipe e della struttura in cui si opera.
A novembre il Centro è stato presente con il Ministero
della Salute in Fiera Cavalli a Verona organizzando un convegno scientifico internazionale sull’ippoterapia con la
partecipazione di esperti italiani e stranieri. È stata una
prima tappa importante di un lungo percorso di approfondimeni tecnici sulle tematiche che ruotano attorno alla
relazione uomo-cavallo.
Sempre nel mese di novembre è stato attivato il corso di
secondo livello per coadiutore del cane. 31 giornate formative che si prefiggono l’obiettivo di formare coppie
cani-coadiutori fornendo loro i necessari strumenti teorico-pratici per operare all’interno delle equipe che si occupano di Interventi Assistiti dagli Animali. Per facilitare il
processo di cura si va ad agire sulla lettura dell'interazione e della comunicazione che avviene tra questi due protagonisti: ecco perchè il coadiutore dell'animale deve
avere delle conoscenze di alcuni specifici aspetti del
disturbo della persona ed essere un esperto in termini di
lettura del comportamento e della comunicazione del
cane, comprendendo quindi cosa accade nella relazione
tra cane e utente.
Sempre quest’anno è stato poi avviato un gruppo di lavoro all’interno dell’Ordine degli Psicologi del Veneto che si
propone di valorizzare l’attività dello psicologo come professionista competente nell’ambito delle Attività Assistite
dagli Animali (A.A.A.) e delle Terapie Assistite dagli
Animali (T.A.A.); di promuovere una formazione e competenze specifiche; di raccogliere le buone prassi già presenti sul territorio; di promuovere modelli operativi coerenti che dimostrino l’efficacia delle terapie complementari; di garantire e promuovere iniziative per una corretta
informazione, aggiornamento e diffusione della figura
professionale e stabilire sinergie con gli altri Ordini coin-
volti nella rete della Regione Veneto e con il Centro di
Referenza Nazionale.
Un anno quindi ricco di esperienze e di attività come sottolinea il Responsabile Scientifico del Centro di Referenza
Nazionale, dott. Lino Cavedon e che ricorda gli obiettivi di
questo importante progetto: “Dobbiamo creare le condizioni per cui le migliori pratiche prodotte in Italia vengano
valorizzate dal Centro di Referenza Nazionale per produrre ricerche di tipo scientifico. Abbiamo realtà sia pubbliche che private che sono disponibili a creare collaborazioni per farle validare dal comitato scientifico e dal comitato di bioetica del Centro di Montecchio Precalcino. Sulla
base dei risultati che raccoglieremo si andranno a creare
i presupposti affinché gli Interventi Assistiti dagli Animali
possano configurarsi come prestazioni sanitarie e quindi
come possibili Livelli Essenziali di Assistenza (L.E.A).”
ULSS 4 ALTO VICENTINO 29
novembre - dicembre
DISTRETTO SANITARIO DI THIENE
SICUREZZA SUL LAVORO
Al Boldrini i servizi Contributi alle
del territorio
aziende “virtuose”
N
ell’ambito del piano di riorganizzazione dei servizi
territoriali, condiviso con la Conferenza dei sindaci,
che prevede la loro graduale centralizzazione presso il padiglione Ospedaliero di Thiene, è iniziato nel
mese di novembre il graduale trasferimento dei
servizi del Distretto Socio Sanitario n. 1 di Thiene presso
il padiglione Ospedaliero Boldrini. Tali attività consentiranno la graduale centralizzazione presso l’Ospedale dei servizi territoriali attualmente dislocati nelle varie sedi nel
Comune di Thiene.
Da lunedì 22 novembre il servizio di disabiltà (attualmente collocato presso la sede di via Rasa 12) ha la propria
sede presso l’Ospedale Boldrini al primo piano della
palazzina area ovest (nuovo numero telefonico 0445
388970). Contestualmente sono stati trasferiti al secondo
piano gli studi dei medici delle cure primarie (Direttore
delle Cure Primarie e geriatri).
Da giovedì 25 novembre l’ambulatorio della medicina
pubblica è stato spostato
sempre al Boldrini presso
il Poliambulatorio, ambulatorio n. 2.
Da lunedì 29 novembre i
servizi amministrativi distrettuali sono attivi nella
zona vicino al laboratorio
analisi. Il nuovo numero
della segreteria distrettuale è lo 0445 388971. Al
numero vecchio risponderà per i prossimi mesi una segreteria registrata che fornirà il nuovo recapito telefonico. Sempre da lunedì 29
novembre anche la centrale operativa dell’assistenza
domiciliare integrata è stato spostato all’Ospedale di
Thiene al secondo piano della palazzina area ovest.
L’entrata a tutti i nuovi servizi all’interno dell’Ospedale
Boldrini è dall’attuale portineria e una segnaletica in colore in colore verde i servizi territoriali e in blu quelli ospedalieri. L’accesso ai disabili è possibile anche dall’attuale
ingresso servizi vicino alla sede del Centro Salute
Mentale. Al campanello a lato della sbarra di apertura
risponde la portineria dell’Ospedale.
Rimarranno presso le attuali sedi il servizio di vaccinazioni e la neuropsichiatria infantile. Nel mese di dicembre
verranno effettuati gli spostamenti anche dei servizi della
Tutela Minori e del Consultorio Familiare attualmente in
Ca’ Pajella e del Servizio Accoglienza Familiare attualmente di via Boldrini 22; i tre servizi saranno collocati nella
zona degli ex poliambulatori al piano rialzato.
30 ULSS 4 ALTO VICENTINO
N
el 2010 la Regione Veneto ha promosso un concorso regionale, per assegnare contributi alle
Aziende che dimostreranno di aver migliorato la
gestione della salute e sicurezza sul lavoro.
È stato previsto uno stanziamento a fondo perduto di € 1.120.000 e la somma deriva da quanto gli
Imprenditori hanno versato a seguito delle sanzioni comminate dai Servizi Prevenzione Igiene e Sicurezza negli
Ambienti di Lavoro (Spisal) per aver contravvenuto alle
Leggi in materia di igiene e sicurezza sul lavoro.
Il denaro viene in questo modo reinvestito principalmente nelle Aziende di piccole dimensioni che maggiormente
risentono della crisi economica in corso, per finanziare
progetti finalizzati a migliorare la gestione della salute e
sicurezza sul lavoro.
La Regione Veneto attraverso la segreteria organizzativa
del concorso, istituita presso lo Spisal Ulss 4, ha approvato la graduatoria dei progetti da finanziare e sono risultati
finanziabili 196 imprese fino a 50 addetti e 45 con più di
50 addetti. Queste Aziende entro 12 mesi dovranno realizzare gli interventi e rendicontare l’ammontare delle
spese sostenute. Il modello di organizzazione proposto è
semplice e illustrato nel documento prodotto dagli SPISAL del Veneto e condiviso con le Parti Sociali: “Linee di
Si è scelto di
sostenere le imprese
affinchè con la crisi non
riducano l’attenzione
verso la sicurezza
indirizzo per la valutazione dell’organizzazione aziendale
della sicurezza”.
Secondo il dr. Ivo Dagazzini, Direttore dello Spisal: “È riconosciuto che il modello di gestione che proponiamo alle
aziende produce significativi risultati in termini di sicurezza e salute per i lavoratori, ma anche ecnmie di gestione
e una migliore immagine esterna dell’azienda a vantaggio
delle competitività sul mercato. Con questa iniziativa
inendiamo procedere ancora più decisamente sulla strada del positivo confronto tra Pubblica Amministrazione, in
particolare gli Spisal, gli Imprenditori e i Lavoratori dipendenti”.
dicembre
INCIDENTI DOMESTICI
Comportamenti a rischio
tra le pareti di casa
G
li infortuni domestici sono una delle cause più frequenti di visita al pronto soccorso, a volte con conseguenze gravi. Nel primo trimestre del 2010 gli
accessi al pronto soccorso di Schio e di Thiene per
infortuni in casa o nel tempo libero sono
stati oltre 3 mila
con una tendenza
comunque in diminuzione. Gli accessi
al pronto soccorso
sono stati quasi 14
mila nel 2009 contro
gli oltre 14.400 del
2008 e i quasi 16
mila del 2006». Il
2007 sembra essere
stata un'annata più
tranquilla, con 13.700
accessi circa.
Quali le cause più frequenti di questo tipo di
incidenti? Un buon
46% cadute o urti,
seguito da un 24%
di tagli; l'ingerimento di corpi estranei
occupa un posto in
seconda fila, con il
9% mentre i danni
fisici a seguito di sforzi e sollevamenti
coprono il 6% circa
dei casi totali. I soggetti maggiormente
colpiti sono coloro che
tra le mura domestiche
trascorrono la maggior
parte del tempo: donne,
soprattutto oltre i 60
anni, anziani e bambini in età prescolare. “Se
dovessimo consigliare i cittadini sulle accortezze
da assumere per evitare questo tipo di problemi commenta Ivo Dagazzini, Direttore del
Dipartimento di Prevenzione - forniremmo le
stesse direttive per la sicurezza della propria abitazione, e
dei luoghi e delle attrezzature per il tempo libero”.
Occhio, quindi, agli ambienti della casa: con percorsi liberi e ben illuminati; meglio non lucidare troppo i pavimenti
o indossare calzature inadeguate. Massima cura agli
impianti elettrici, che devono risultare a norma CEI
(Comitato elettrotecnico italiano), e a quelli di combustione metano, gpl e legna, conformi alle norme UNI (Ente
nazionale di unificazione).
"Particolari cautele - prosegue Dagazzini - devono essere
rivolte ai bimbi tra gli zero e i quattro anni. I giocattoli
devono essere a norma. Da utilizzare i cancelletti sulle
scale, le spondine sui lettini e sui fasciatoi. I medicinali
vanno tenuti fuori dalla loro portata. In cucina, massima
attenzione agli utensili taglienti o pericolosi".
“Calcolando la distribuzione degli incidenti per mese sottolinea Umberto Di Spigno, tecnico della prevenzione
al Servizio Igiene e
Sanità Pubblica negli ultimi anni si è
notato un picco di
accessi al pronto soccorso a luglio, ma non
abbiamo elementi per
spiegare il fenomeno.
Qualche certezza in
più possiamo correlarla alla distribuzione oraria. I dati mostrano che
dalle 16 alle 19 si registra un numero maggiore di incidenti, forse
perché in questo intervallo di tempo in casa si
è più attivi”.
Per incidente domestico
si può essere ricoverati:
la fascia d'età per cui le
degenze sono più frequenti, è quella oltre i 65
anni, con una percentuale
superiore al 61%. Seguono gli adulti tra i 45 e i 64
anni ma in questo caso si
scende al 16 % circa. In
conclusione gli incidenti
domestici sono più fequenti nelle fasce d’età 0-14 e
25-44, ma quelli più gravi,
che richiedono un ricovero, sono tra gli over 65, poiché
questi soggetti hann riflessi più lenti e presentano altre
patologie concomitanti (es. osteoporosi nella frattura di
femore).
ULSS 4 ALTO VICENTINO 31
dicembre
TRA RITO E TRADIZIONE
La macellazione del maiale
utte le religioni, dalle primitive ed elementari alle
più strutturate e complesse, istituiscono un legame profondo tra il divino e il cibo e nelle diverse
società le valenze ideologiche e religiose assunte
dall'alimentazione condizionano in modo evidente
la vita degli individui.
Nell'antichità greca, a Roma, nel mondo biblico e nelle
culture vicine, tra le offerte agli dèi si comprendevano
anche sacrifici cruenti che comportavano il consumo della
carne della stessa vittima, da parte di chi offriva o celebrava il sacrificio.
In linea di principio, le società antiche mangiavano carne
solo in tali occasioni sacrificali, ma questa dieta era altamente condizionata da tabù alimentari: i Greci non sacrificavano e non mangiavano il bue aratore; agli Ebrei della
Bibbia erano vietati molti tipi di animali oltre al maiale; gli
egizi non uccidevano le vacche e, tranne in casi eccezionali, non si cibavano
di suini.
Con l’avvento di
Cristo questi divieti
furono destinati a
cadere. Il cristianesimo operò una netta
rottura nei confronti
della tradizione ebraica e di quella pagana,
negando
qualsiasi
distinzione tra cibi
“puri” e “impuri” e
trasferendo, dal cibo
consumato all'uomo
che lo consuma, i
valori etico-comportamentali legati all'alimentazione. La carne
perse ogni sacralità e
venne banalizzata a
semplice strumento di sopravvivenza al pari di ogni altro
alimento. Leggiamo nel Vangelo di Marco 7, 14-19:
T
sopra
Sacrificio di Isacco Caravaggio, 1603
“Chiamata di nuovo la folla, diceva loro: «Ascoltatemi tutti
e intendete bene: non c’è nulla fuori dell’uomo che,
entrando in lui, possa contaminarlo; sono invece le cose
che escono dall’uomo a contaminarlo». Quando entrò in
una casa lontano dalla folla, i discepoli lo interrogarono sul
significato di quella parabola. E disse loro: «Siete anche
voi così privi di intelletto? Non capite che tutto ciò che
entra nell’uomo dal di fuori non può contaminarlo, perché
non gli entra nel cuore ma nel ventre e va a finire nella
fogna?» Dichiarava così mondi tutti gli alimenti".
E sarà Dio stesso a ribadire a Pietro quest’abolizione:
32 ULSS 4 ALTO VICENTINO
“Il giorno dopo, mentre essi erano per via e si avvicinavano alla città, Pietro salì verso mezzogiorno sulla terrazza a
pregare. Gli venne fame e voleva prendere cibo. Ma mentre glielo preparavano, fu rapito in estasi. Vide il cielo
aperto e un oggetto che discendeva come una tovaglia
grande, calata a terra per i quattro capi. In essa c’era ogni
sorta di quadrupedi e rettili della terra e uccelli del cielo.
Allora risuonò una voce che gli diceva: «Alzati, Pietro,
uccidi e mangia!» ma Pietro rispose: «No davvero,
Signore, poiché io non ho mai mangiato nulla di profano e
di immondo». E la voce di nuovo a lui: «Ciò che Dio ha
purificato, tu non chiamarlo più profano»”
(Atti degli Apostoli 10, 9-15).
L'identità religiosa cristiana quindi, a differenza di quella
ebraica e di quella islamica, non è costruita attraverso
l’obbedienza ad una legge alimentare che definisce i cibi
consentiti e quelli
proibiti perchè impuri.
Tale
caratteristica
influenza profondamente la cultura cristiana e la società
occidentale, ma non
al punto da estinguere
del tutto il valore simbolico di sacralità dell’alimento.
Anche nella secolarizzata società occidentale,
sopravvivono
eventi - se non veri e
propri riti - consacrati
dalla tradizione, le cui
radici affondano nella
memoria remota delle
genti, come l’usanza
di macellare in casa
proprio in concomitanza delle maggiori ricorrenze della
cristianità. Così, in prossimità del Natale, quando la temperatura diventa fredda (“Par còpare el mascio bisogna
che faga fredo e strin"), il maiale diviene protagonista e
vittima di una festa antica che nel recente passato coinvolgeva tutta la famiglia e coincideva con un periodo di
relativa abbondanza. Oggi la forte esigenza di recuperare
i caratteri identitari d’una cultura contadina, forse definitivamente dispersa, rinvigorisce il valore simbolico di questo vero e proprio rito.
Le regole per eseguire in casa la macellazione del
maiale sono disponibili presso tutti gli uffici comunali e i servizi veterinari dell’Ulss.
Auguri di
e
t
s
e
F
e
Buon
dall’Ulss 4
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