8 Soldi&Diritti 118 Maggio 2011 Dossier garanzia 10 Abbiamo fatto un giro per negozi a caccia di informazioni sulla garanzia in 7 città italiane È caos calmo Soldi&Diritti 118 Maggio 2011 12 Non ci sono obblighi di legge sul cambio dei prodotti non difettosi. Decide il negoziante 13 9 Unieuro e Mediamarket: informazione e formazione I commessi danno informazioni sbagliate in parte o in toto. Nei negozi c’è confusione tra garanzia legale, commerciale e politica di cambio. C la nostra inchiesta Le parole dei commessi in 300 negozi Nei panni di normali clienti, siamo andati in 300 negozi di sette città (Bari, Bologna, Milano, Napoli, Roma, Torino, Verona) a chiedere informazioni sulla garanzia di alcuni prodotti (un frigorifero, un phon e un cellulare): quanto dura, se il prodotto si rompe a chi mi rivolgo per la riparazione, se bisogna pagare qualcosa, se è possibile cambiare il prodotto invece di ripararlo… Abbiamo poi verificato la correttezza dei cartelli esposti. ’è ancora tanta confusione sulla garanzia. Nella testa dei commessi, che danno informazioni sbagliate, in parte o in toto, ma anche nei cartelli esposti dai negozianti, che troppo spesso confondono ancora di più le idee mettendo insieme la politica di cambio e l’assistenza post vendita in garanzia. Infatti, il negoziante può dare ai suoi clienti la possibilità di cambiare il prodotto che non li soddisfa anche se non ci sono difetti o mancanze di conformità. È una politica commerciale diffusa e favorevole a chi compra, ma non deve essere confusa con la garanzia che il cliente può sempre far valere in caso di difetto per due anni a partire dalla consegna. Basta entrare in un negozio e chiedere qualche informazione per rendersi conto che avere la risposta giusta è quasi come fare un terno al lotto. Per quanto tempo è garantito il cellulare che voglio comprare? A seconda del commesso a cui lo si chiede può durare dai 12 ai 24 mesi. E in caso di guasto? La riparazione si paga per molti, è gratuita per alcuni; sostituire il prodotto difettoso con uno nuovo è un’eresia per la maggior parte degli addetti alla vendita, una possibilità concreta per qualcuno. In quanto poi a chi deve farsi carico della riparazione, le opinioni sono variegate: si va dai venditori che fanno tutto a quelli che non fanno niente, rimandando il cliente ai centri di assistenza, sempre basandosi sulla stessa legge. È questo il marasma emerso nei 300 negozi che abbiamo visitato nei panni di normali clienti che si informano sulla garanzia in sette città italiane (Bari, Bologna, Milano, Napoli, Roma, Torino e Verona). Tutti i numeri che documentano questo caos sono nel riquadro a pag. 10. Se i commessi sono spesso impreparati, immaginiamo in che situazione di incertezza si possa trovare chi compra un cellulare, un phon o un televisore e una volta a casa Esclusivo Soci ÊÊSulla garanzia dei prodotti e su tanti altri diritti, l’informazione latita e l’ignoranza aiuta chi fa il furbo e non applica la legge. Essere consapevoli dei propri diritti è il primo passo per farli valere. È questo l’obiettivo di “Check-up diritti”, progetto finanziato dal ministero dello Sviluppo economico e realizzato da Altroconsumo, Acu, Codici e La casa del consumatore. Nell’ambito dell’iniziativa sul nostro sito (altroconsumo.it/soldi) trovate un video dedicato alla garanzia. ÊÊSul sito c’è un facsimile di lettera per farvi valere se i venditori fanno orecchie da mercante. Più vantaggi e informazioni su www.altroconsumo.it scopre che è difettoso e vuole far valere la garanzia. Eppure la legge è chiara: il negoziante è il solo responsabile della riparazione, chi compra ha diritto al ripristino del prodotto, in tempi congrui, o alla sostituzione con uno nuovo oppure al rimborso del prezzo. Cambiare tutto perché nulla cambi Da quando è entrata in vigore, ormai nove anni fa, questa legge rivoluzionaria per l’ampia tutela data al consumatore, è stata boicottata dai venditori, che si sono nascosti dietro imprecisate difficoltà 10 Soldi&Diritti 118 Maggio 2011 Dossier garanzia Inchiesta nei negozi: le parole dei commessi Troppe idee confuse Nei panni di normali clienti, siamo andati in 300 negozi di sette città (Bari, Bologna, Milano, Napoli, Roma, Torino, Verona) a chiedere informazioni sulla garanzia, dalla durata all’assistenza prevista in caso di guasto. Ecco cosa ci hanno raccontato i commessi. Come far valere la garanzia Quanto dura la garanzia? Cosa ci hanno detto i commessi 69% dice che il cliente deve rivolgersi al centro di assistenza convenzionato (il 76% non dà un indirizzo o rimanda genericamente al sito del produttore). 31% si fa carico della garanzia ritirando il prodotto da riparare o inviando il tecnico a casa del cliente. Cosa dice la legge Chi compra un prodotto e scopre che è difettoso ha diritto, nei 24 mesi dall’acquisto ed entro due mesi dalla scoperta del difetto, alla riparazione gratuita o alla sostituzione del prodotto. Cosa ci hanno detto i commessi 96% 24 mesi. 4% 12 mesi (+ 12 mesi di prolungamento a pagamento). Cosa dice la legge Il venditore deve sostituire o ritirare il prodoo difeoso e restituirlo al cliente funzionante in tempi congrui. Se non è possibile la sostituzione o la riparazione, il venditore deve rimborsare il cliente o ridurre il prezzo se il prodotto può essere usato nonostante il difetto. Ci sono spese per la riparazione in garanzia? Cosa dice la legge Il cliente non deve sostenere costi per riavere indietro il prodotto riparato: sono a carico del venditore tue le spese (manodopera, spedizione e materiali). Cosa ci hanno detto i commessi 41% sostiene che restano a carico del cliente i costi di uscita del tecnico. 32% sostiene che le eventuali spese dipendono dal danno o dal valore del prodotto. 17% afferma che il cliente deve pagare l’uscita del tecnico se sono passati 6 mesi dall’acquisto (con costi da 30 a 60 euro). 14% sostiene che manodopera e pezzi di ricambio sono a carico del cliente se il guasto non è in garanzia (solo i danni provocati dal cliente stesso non sono in garanzia!). 7% afferma che il cliente deve pagare l’uscita se il tecnico non riscontra un difetto del prodotto. È prevista la sostituzione del prodotto? Cosa dice la legge Se il prodotto si rompe o non è conforme alle sue aspettative o è diverso da quello promesso il cliente può chiedere in alternativa alla riparazione, la sostituzione del prodoo. Cosa ci hanno detto i commessi 57% rifiuta la sostituzione del prodotto. 24% prevede la sostituzione solo a determinate condizioni (se il prodotto non è riparabile, se il guasto si ripropone per tre volte, se ripararlo costa più che sostituirlo, se il prodotto non è riparabile entro 10 giorni dall’acquisto, per i cellulari solo se non si superano i 15 minuti di conversazione). 19% concede la sostituzione. Soldi&Diritti 118 Maggio 2011 di interpretazione e di applicazione. Questo finché l’Antitrust, all’inizio dell’anno scorso, ha messo alle strette qualche insegna importante dell’hi-tech a causa di comportamenti scorretti, quali “dimenticare” di informare il consumatore sui suoi diritti in materia e sfruttare l’ignoranza della legge per non dare assistenza in caso di difetti. L’autorità li ha bacchettati anche sui tempi lunghi dell’assistenza e sulle spese a carico del cliente (la legge non le prevede). Anche la possibilità di sostituire il prodotto difettoso con uno nuovo è quasi sempre ignorata. Tutte pratiche scorrette, che abbiamo denunciato anche noi con le nostre inchieste sul campo da quando la legge sulla garanzia di conformità è entrata in vigore. Buone intenzioni, da verificare L’intervento dell’Antitrust ha indotto cinque grandi catene dell’hi-tech coinvolte nell’istruttoria (Mediamarket con le insegne Media World e Saturn, Trony, Unieuro, Euronics e Marco Polo Expert) a impegnarsi sull’applicazione della legge sulla garanzia e su tempi certi per riparare o sostituire i prodotti difettosi. Dall’ottobre scorso si sono impegnate a mettere a disposizione nei loro punti vendita, in modi diversi (opuscoli, cartelloni, volantini, sullo scontrino), informazioni chiare e dettagliate sulla garanzia legale di conformità dei prodotti risultati difettosi dopo l’acquisto, sui tempi massimi per la riparazione o il cambio del bene acquistato, sull’obbligo del venditore di prendere direttamente in consegna il prodotto difettoso. non fatevi dirottare Garanzia commerciale: serve a poco ■■ “A seconda della marca cambia anche la garanzia”, “La casa madre garantisce il prodotto solo 12 mesi”. Ci hanno risposto con queste pillole di saggezza in molti dei negozi visitati nella nostra inchiesta quando abbiamo chiesto informazioni. Saggi davvero, se avessero specificato che si trattava della garanzia commerciale (si attiva con il tagliandino che accompagna il libretto di istruzioni) e non di quella legale che, invece, non è a discrezione del produttore, ma vale due anni qualsiasi sia il prodotto e la marca. Confondere le Cartelli che abbiamo trovato nel nostro giro per negozi. Spiegano bene i diritti che derivano dalla garanzia, ma troppo spesso diritti e doveri cambiano se chiedi informazioni ai commessi degli stessi negozi. Le informazioni sono scorrette o parziali: qualcuno sbaglia la durata, qualcun altro confonde ancora le acque sulla questione spese e troppi “dimenticano” la sostituzione (il 57%). L’operazione trasparenza voluta dall’Antitrust è rimasta solo sulla carta? Oppure Un caffè a dir poco esplosivo Ho comprato una macchina da caffè espresso al Bennet di Brugherio (MI): il porta cialda è esploso al primo utilizzo. Ho riportato l’apparecchio in negozio per la riparazione. Me lo hanno restituito dopo 2 mesi, ma appena ho provato a fare il caffè il porta cialda è esploso: tazzina rotta, muri sporchi e parquet rigato... Riporto la macchina in negozio lamentandone la pericolosità. Dopo 4 mesi mi ridanno la macchina “riparata” senza scatola, senza istruzioni, sporca e senza sapere nulla sulla riparazione. Non 11 mi fido più e chiedo la restituzione dei soldi. Cristina Pioletti Cologno Monzese (MI) L’insistenza nel voler riparare un apparecchio difettoso una seconda volta, senza proporre la sostituzione con un prodotto nuovo, è un comportamento diffuso tra i venditori. C’è una certa allergia alla sostituzione anche quando è la soluzione più ragionevole, vista anche l’evidente pericolosità del prodotto. Ci sono voluti 7 mesi e l’intervento del servizio legale di Altroconsumo perché Bennet accettasse di restituire quanto pagato alla nostra socia. due garanzie in buona (o cattiva) fede significa dare informazioni fuorvianti che limitano i diritti di chi compra a favore di chi vende. Infatti, mentre la garanzia europea è obbligatoria per legge, quella commerciale non lo è, in più spesso si limita a garantire solo alcune parti dell’oggetto (sulle auto esclude la carrozzeria, sugli elettrodomestici le manopole). La durata poi la decide il produttore, solitamente è di 12 mesi. La garanzia commerciale serve solo se il produttore offre una durata superiore ai 2 anni di quella legale. i venditori hanno capito che l’assistenza post vendita richiesta dalla legge è un’occasione per fidelizzare il cliente? Di sicuro, dalla nostra inchiesta emerge un problema di formazione degli addetti alla vendita. Sono impreparati o le direttive che ricevono sono diverse da quelle esposte al pubblico? Sperando nella seconda ipotesi, abbiamo sottoposto il quesito a due grandi catene dell’hi-tech (vedi a pag. 13). Intanto continuiamo a monitorare. 12 Soldi&Diritti 118 Maggio 2011 Dossier garanzia Assistenza al cliente: lavori in corso Carta canta, ma è un po’ stonata Nei negozi ci sono i cartelli che spiegano come funziona la garanzia. Alcuni impeccabili, altri confondono le idee perché non distinguono tra garanzia e politica di cambio. C’è anche chi stabilisce regole inesistenti. “La merce venduta non si cambia” GIUSTO Il cambio è sempre a discrezione del negoziante, a meno che il prodotto non sia difettoso. Il cartello non significa che il venditore non cambia un prodotto guasto o non conforme, ma solo che non è disponibile a cambiare un prodotto perfettamente conforme. “La sostituzione o la resa è possibile entro 15 giorni, con scontrino fiscale e imballo integro” GIUSTO Il negoziante consente al cliente di restituire o cambiare un prodotto che non lo soddisfa anche se non ci sono difetti o mancanze di conformità, purché ci sia lo scontrino e la confezione sia integra. È una politica commerciale diffusa e favorevole al cliente che può essere, però, male interpretata se non si specifica che il cliente può sempre far valere la garanzia, nei due anni successivi, in caso di difetto. “Garantiamo il rimborso entro 15 giorni dall’acquisto attraverso un buono merce spendibile entro tre mesi dalla data di emissione” GIUSTO È la politica commerciale del venditore che dà la possibilità al cliente di restituire un prodotto che non lo soddisfa, ma che non è guasto. Non sarebbe lecito, invece, se offrisse il buono al posto della riparazione e della sostituzione della merce difettosa. “Sostituzione prodotti difettosi entro 7 giorni dalla data di acquisto con imballi originali” SBAGLIATO Questo comportamento è contrario alla legge perché limita la garanzia a soli 7 giorni, quando la legge prevede due anni. Ignoratelo. “I prodotti in garanzia si cambiano solo se presentati nell’imballo originale integro” SBAGLIATO La garanzia vale sempre se il prodotto è difettoso, anche se il cliente ha danneggiato o buttato via la confezione. D’altro canto è puro buon senso: non si può pretendere che si conservino per due anni le confezioni anche se, per evitare discussioni, meglio conservare quelle dei prodotti più costosi, almeno per il tempo necessario a sincerarsi che l’acquisto funzioni bene. “La garanzia di qualsiasi prodotto decade in mancanza dello scontrino fiscale” SBAGLIATO La garanzia non può essere limitata da alcuna condizione, se il cliente non ha lo scontrino può provare con altri mezzi di avere acquistato il prodotto in quel negozio, per esempio con le ricevute di bancomat o carta di credito. “Se il difetto di conformità non fosse riscontrato dal centro assistenza, verrà comunicato il preventivo al cliente, il quale potrà decidere se effettuare la riparazione a proprie spese” SBAGLIATO Una vera e propria minaccia con evidenti intenti dissuasivi a far valere i propri diritti. Soldi&Diritti 118 Maggio 2011 assistenZa Post vendita lavori in corso 13 Dopo il monito dell’Antitrust, l’assistenza post vendita richiesta dalla legge sulla garanzia non può più rimanere imbrigliata nelle buone intenzioni, ma deve tradursi in un servizio reale nei negozi. Come? Abbiamo interpellato il direttore marketing di Mediamarket spa (insegne Media World e Saturn), Giuliano Pezzano, e quello di Unieuro, Gianmarco Molinari. Come informate i clienti? Come funziona l’assistenza? In che modo formate i commessi? A fine novembre è partita una grande campagna di comunicazione, condivisa con l’Antitrust, così strutturata: volantini alle casse per tutti i clienti per un periodo di tre mesi e poi presso i Centro Servizi in permanenza; cartelloni esposti per 3 mesi, e cartelli A4 presenti nei Centri servizi in maniera permanente. Anche i siti sono stati rivisti pubblicando i contenuti sulla garanzia. Si valuta se il problema è di immediata risoluzione o se, al contrario, ci siano evidenti cause di esclusione della garanzia (ad esempio, presenza manifesta di danni accidentali o procurati dal cliente). Poi inviamo il prodotto per la riparazione in un Centro Assistenza Tecnico autorizzato dal produttore stesso o lo sostituiamo se la riparazione è impossibile o eccessivamente onerosa. La nostra azienda ha rafforzato anni di interventi formativi sul Codice del consumo con una nuova sessione straordinaria di 7 ore, a cui hanno partecipato tutti i direttori di punto vendita, i capi settore, i quadri e dirigenti commerciali di sede. Per gli addetti alla vendita, oltre all’intervento diretto di direttori e capi settore, sulla nostra Intranet aziendale c’è stato un intervento formativo obbligatorio con test. Con i cartelli esposti nei punti vendita, nei depliant a disposizione dei clienti e sul nostro sito, nonché, ovviamente, tramite il nostro personale. I clienti possono riportarci il prodotto con un difetto di conformità entro i 24 + 2 mesi (dalla data di consegna). Poi, inviamo il prodotto a un Centro di Assistenza Territoriale autorizzato dal produttore per la valutazione del guasto e per la riparazione, senza oneri per il cliente, nel caso in cui il malfunzionamento derivi da un vizio di produzione e/o di conformità. Il nostro personale effettua annualmente corsi di formazione specifici sulla garanzia legale ed è tenuto a seguire linee guida conformi a quanto previsto nel Codice del consumo. consiGli Come far valere la garanzia 1 Tocca a chi ci ha venduto il prodotto rispondere dei difetti e far riparare gratis i guasti dei prodotti che compriamo per due anni dalla data di consegna. Vale anche per i beni acquistati su internet, così come per l’installazione e il montaggio. 2 Portare il prodotto difettoso da chi lo ha venduto entro due mesi dalla scoperta del guasto. Si ha diritto alla sostituzione o alla riparazione gratuita se il prodotto si rompe o non è conforme alle promesse oppure è diverso da quello promesso. Se questi due rimedi non sono attuabili o non possono essere attivati in un termine congruo, è possibile chiedere la riduzione del prezzo o la risoluzione del contratto (si restituisce il prodotto si ricevono indietro i soldi). 3 Se il negoziante vi manda direttamente al centro di assistenza del produttore, senza farsi carico della riparazione, tutelatevi inviandogli una richiesta scritta con raccomandata con ricevuta di ritorno per far valere la garanzia legale e non quella commerciale ben più limitata (trovate il facsimile di lettera sul nostro sito, vedi riquadro “Esclusivo soci”a pag. 9). 4 Tutti i difetti che si presentano entro sei mesi dall’acquisto si presumono preesistenti, quindi il consumatore non ha l’onere della prova. La garanzia si applica solo agli acquisti fatti da un privato cittadino, non a quelli fatti da aziende o titolari di partite Iva (fattura).