Al cordiale e laborioso
Popolo della Città di Rosolini,
Gemma nell’antica Terra di Eloro.
Biagio Iacono
Collana “Girovagando…in Val di Noto”
diretta e curata da Biagio Iacono
TUTTI I DIRITTI RISERVATI
Proprietà artistica e letteraria dell’Autore,
Legge 22 Aprile 1941 n° 633 e successive modificazioni.
E’ vietata qualsiasi riproduzione multimediale
anche di fotocopie senza l’autorizzazione scritta dell’Autore.
COPYRIGHT DELL’AUTORE
Printed in Italy - 2010
Via Sacro Cuore 161/a 97015 MODICA
tel. 0932/1972200 fax. 0932/1972201
[email protected]
www.gruppoeditorialeimmagine.com
2
Biagio Iacono
ROSOLINI
La Chiesa Madre
Gruppo Editoriale Immagine
3
Biagio Iacono
Premessa dell’Autore
A
Rosolini
(SR),
il
restauro
esterno
della
Chiesa Madre, riaperta al culto il 21 dicembre
2006, ha restituito alla sua primitiva bellezza
un antico “gioiello di famiglia”, la cui fruizione
artistico-architettonica
era
da
molto
tempo
venuta meno.
Questo mio volumetto appare dopo quello su
“NOTO,
del
la
Cattedrale
giugno
2007,
dalle
Origini
pubblicato
a
ad
Oggi”
ricordo
della
riapertura dell’antica Chiesa Madre di tutta la
Diocesi.
Come quell’evento, anche il restauro della
altrettanto
antica
Chiesa
Madre
rosolinese
necessitava d’un piccolo souvenir, frutto non
di lunghi studi o ricerche ma d’un omaggio,
modestissimo,
ai
tanti
Rosolini,
che
mi
gioiosa
simpatia
Allievi
hanno
accolto
negli
ultimi
ed
Amici
con
di
stima
due
e
anni
(2005/2007) di docente di Lettere all’ITIS del
loro prestigioso Liceo Archimede.
Il
Lettore
minuziose
ma
in
queste
descrizioni
personali
e
od
pagine
troverà
non
inutili
elencazioni,
criticabilissime
impressioni
4
Rosolini - La Chiesa Madre
estetiche,
nate
dalla
diretta
“lettura
delle
pietre” o dell’apparato iconografico sul piano
architettonico e pittorico.
Colorite da mie suggestioni, forse davvero
fantastiche, qui le tante foto od illustrazioni
“parlano da sole”, evidenziando una complessiva bellezza della Chiesa Madre tale da costituire quello che a me sembra un “unicum”
da scrigno prezioso nel cuore
del centro storico della graziosissima Città di
Lo
scopo
di
Rosolini!
questo
volu-
metto tende ad una più ampia
divulgazione dei Beni Culturali della nostra Zona-Sud di
Siracusa, ed in specie sulla
necessità
gioiello
venga
ora
ben
presto
che
-
un
dopo
restaurato
sì
grande
l’esterno
-
soprattutto
nel suo interno.
Ringrazio gli Sponsor e Coloro che in vari
modi - per solo e vero Amor Patrio – mi hanno
aiutato a realizzare e pubblicare questa altra
dolce ed amorevole fatica.
Noto, 27 Maggio 2010 - prof. Biagio Iacono
5
Biagio Iacono
Rosolini - La Chiesa Madre al crepuscolo vista da Piazza Garibaldi.
6
Rosolini - La Chiesa Madre
Cenni storico-architettonici
La Chiesa Madre di Rosolini - denominata Chiesa di San
Giuseppe con D.P.R. n° 917/1986 al posto dell’originario titolo di
Chiesa delle Anime Purganti - è situata nel cuore del centro storico sulla graziosa Piazza Garibaldi, in un contesto urbanistico ed
architettonico che va dal tardo-barocco al neoclassicheggiante.
Essa costituisce, da oltre due secoli, il salotto della vita sociale e
politica di questa ridente cittadina in provincia di Siracusa.
Rosolini - La Chiesa Madre vista dal lato nord-ovest di Piazza Garibaldi.
7
Biagio Iacono
Anche in questa piazza, “…frutto della logica borghese del
gesuita Don Angelo Italia..” come scrive l’arch. V. Solarino1, è
evidente l’influsso estetico della ricostruzione post-sismica del
1693 in Val di Noto, perpetuatosi fino al tardo Settecento nei
centri vicini a Noto, Città Ingegnosa della Sicilia sud-orientale.
Ma chi vuol conoscere tutta la complessa storia della Chiesa
Madre deve pazientemente districarsi nella voluminosa opera dal
titolo Venerabilis Mater Ecclesia del prof. Antonino Odierna,
pubblicata dalla Grafiche Santocono Editore nel dicembre 2009.
Questo libro è davvero uno straordinario Memoriale archivistico, essendo ricchissimo di Documenti e Testimonianze alla cui
fonte storica - prima di chiudere questo volumetto - ho controllato
ogni indicazione, facendo salve solo le mie criticabilissime ipotesi
architettoniche o suggestioni personali.
La fondazione dell’attuale Rosolini nell’antico Feudo dei
Platamone avvenne con la “Licentia aedificandi et populationem
facendi”” concessa il 1° agosto 1712 a don Francesco Moncada
di Aragona, principe di Larderia e Rosolini, mentre la data 1713,
posta sull’antico fonte battesimale, e le note dell’archivio
parrocchiale costituiscono le prime fonti storiche sulla costruzione
dell’attuale Chiesa Madre. Queste risalgono al 5 dicembre 1728,
quando dal canonico don Francesco Franzò fu posta la prima
pietra su un progetto commissionato dal suddetto Principe ad un
allievo dell’architetto siracusano sac. Pompeo Pincherali: fatto,
1.
vedi “Notizie storiche e propedeutiche agli interventi di restauro della
CHIESA MADRE S. GIUSEPPE” di VINCENZO SOLARINO. Opuscolo in
fotocopia, Rosolini, Dicembre 2006.
8
Rosolini - La Chiesa Madre
Lato nord di Piazza Garibaldi, vista da sud al crepuscolo.
questo, ritenuto verosimile per tradizione ma non ancora del tutto
documentato. Destinata, per volontà dello stesso Moncada, al
centro di quella vasta area in cui oggi sorgono Piazza Garibaldi,
Palazzo Comunale, Palazzo Sipione-Cartia e Piazza Masaniello,
la Chiesa Madre vide protrarsi i lavori di costruzione per ben 126
anni - come scrive il prof. Odierna - fino al 1854, quando risulta
finita solo nelle strutture materiali.
Per tutto l’Ottocento ed il primo ventennio del Novecento si
provvide agli altari da rifinire in marmo, alle decorazioni, alle pitture ed ai molteplici affreschi, per giungere al 1° novembre 1922
quando avvenne la consacrazione del tempio da parte di Mons.
Giuseppe Vizzini, vescovo di Noto. Contrariamente a quanto ritenuto, anche da validi storici di Rosolini come la prof. Giuseppina
Milceri ed il dott. Giovanni Savarino, è vero che l’antico progetto
9
Biagio Iacono
Piazza Garibaldi e Corso Savoia visti dal sagrato della Chiesa.
“…durante la costruzione, durata oltre un secolo, fu snaturato e
modificato dai vari ingegneri preposti alla direzione dei lavori…”,
ma, grazie agli studi dell’Odierna, oggi non possiamo più dire che
la chiesa nel 1770 “fosse ancora in costruzione” e che fosse stata
“completata” nel 1840.
Ciò non toglie, tuttavia, alcuna validità all’opera meritoria della
Milceri e del Savarino i cui studi risalgono al 1995, e dei quali
riporto in
nota una pagina2, avvertendo però che la Chiesa
divenne formalmente Matrice non nel 1833 ma, con decreto del
Vescovo Giovanni Blandini, solo il 22 maggio 1880, come
dimostra l’Odierna nella sua Venerabilis Mater Ecclesia a pag.
242, precisando che la chiesa fu consacrata, come detto, il 1°
novembre 1922 dal Vescovo Mons. G. Vizzini e dallo stesso
elevata “alla dignità arcipresbiteriale” il 7 dicembre 1925.
10
Rosolini - La Chiesa Madre
2.
vedi: G. SAVARINO - G. MILCERI ODDO, “ROSOLINI, Un secolo
di storia. 1712-1812”, Edizioni Archeoclub Rosolini, Santocono,
Rosolini,1995., ove a pag. 101 si scrive che… “La Chiesa Madre
venne edificata su un’area donata dal feudatario Don Francesco
Moncada e della cui costruzione sarebbe stato promotore il
cappellano del feudo, il gesuita padre Ignazio Licciardello che nei
primi decenni del Settecento fu cappellano a Rosolini. A lui si deve
anche la diffusione del nome Luigi a Rosolini in onore del santo
giovinetto dell’ordine dei Gesuiti, canonizzato allora da poco e che
nel 1754 venne proclamato patrono di Rosolini. A padre Ignazio,
morto verso il 1720, succedette come cappellano il canonico
Franzò da Spaccaforno e fu lui, il 5 dicembre 1728, a porre la
prima pietra dell’opera, due marmorette comprate a Messina il 31
marzo 1728. Il progetto della chiesa pare sia stato eseguito su
incarico del feudatario da un allievo dell’arch. siracusano sac.
Pompeo Pincherale ma, durante la costruzione durata oltre un
Uno scorcio di Piazza Garibaldi vista dall’interno della Chiesa.
11
Biagio Iacono
Lato sud di Piazza Garibaldi.
secolo, fu snaturato e modificato dai vari ingegneri preposti alla
direzione dei lavori. Le maestranze furono prevalentemente
rosolinesi che con quelle spaccafornare e modicane hanno
realizzato sicuramente la più bella opera di Rosolini. I costi furono
sostenuti con somme erogate dal Principe ma anche con lasciti di
privati, mentre alcune famiglie, per devozione, si assunsero il gravoso onere del trasporto della pietra dalla contrada Scalarangio a
Rosolini. A dorso di mulo le pietre caricate su speciali basti di legno, «cancieddi», furono trasportate in quello spazio che oggi è la
piazza Garibaldi. La chiesa portata a compimento nelle strutture
fondamentali verso il 1770, venne completata quasi integralmente
verso il 1840, ad eccezione della cappella del Sacramento e delle
statue degli apostoli Pietro e Paolo. Divenne matrice nel 1833 in
seguito al trasferimento della parrocchia dalla Chiesa del Crocifisso, che era stata istituita nel 1811.“
12
CAR SERVICE
di Cicero & Agosta
CAR SERVICE SRL - Statale 115 - C.da Vignale Peri, snc.
96019 - ROSOLINI (SR) - telefono-fax 0931.501330
[email protected] www.carservice-rosolini.com
13
Biagio Iacono
La Chiesa Madre vista da Corso Savoia.
14
Rosolini - La Chiesa Madre
La facciata
La facciata della Chiesa Madre di Rosolini sporge a ponente
sulla grandiosa Piazza Garibaldi da una rampa di pochi gradini.
Ha una larghezza di circa 25 metri non ben proporzionata rispetto
all’altezza approssimativa di 27 metri dal piano degli ingressi.
Divisa verticalmente in tre sezioni con due ordini orizzontali,
essa presenta quattro grandi colonne, alte circa 9 metri con
basi simmetricamente disposte rispetto agli ingressi laterali. Al
centro, il primitivo portale principale è incorniciato da due più
antiche e minori colonne dai sobri capitelli corinzi, sulla cui
trabeazione è posta l’iscrizione sull’antico bianco marmo
“MATER ECCLESIA” sovrastata da un timpano a triangolo intero decorato con mensoline.
Tutta la facciata è neoclassicamente segnata da una
marcata trabeazione con grandiosa cornice, interrotta nei tre
lati esterni da robuste appendici su isolati ma identici capitelli:
segno chiaro, questa interruzione, d’un altro progetto più
ambizioso mai realizzato nel secondo ordine dell’edificio.
Davanti alla Chiesa Madre di Rosolini emerge, in chi scrive
queste note, l’inquietante sensazione d’una “lettura” fra almeno
due tentativi di “conciliazione” stilistica fra una primitiva progettazione tardo-barocca mai completata, di cui resta l’odierno portale
d’ingresso principale, ed una successiva ma diversa, se non nuova, “ri-composizione” in chiave coscientemente neoclassica.
15
Biagio Iacono
In mancanza d’un qualsiasi progetto e di altri documenti, nulla o
ben poco sappiamo sugli architetti e sui capimastri che diressero
i numerosi lavori di restauro o di ricostruzione.
Infatti, il primitivo portale principale sembra essere stato
“inglobato” nella definitiva facciata in uno stile architettonico che
dall’originario nostro tardo-barocco “cede” al “siculo” trionfante
neoclassicismo del primo Ottocento, proprio di questa e di tante
altre chiese del Val di Noto.
Comprensibili, quindi, le soluzioni o le “con-fusioni” che - a
prima vista - sembrano apertamente maldestre, se non si riflettesse sul travagliato cammino di questa stessa facciata
proprio durante la sua elevazione. Non si capirebbe - per
esempio - perché le quattro grandi colonne al piano degli
ingressi, in origine concepite e realizzate in forme libere dalla
parete, furono poi “annegate” con malta e conci divenendo
mezze-false-colonne rafforzate e tamponate nella struttura
muraria delle forti lesene.
Tale ricca “con-fusione” d’intrecci, anche all’incrocio interno
fra gli alti capitelli, è la conferma del timore che i numerosi
terremoti e le tante difficoltà costruttive - dovute certo alle
gigantesche “spinte di massa“ non calibrate a suo tempo al
centro e dall’alto - abbiano costretto a “ri-comporre” il più
realisticamente possibile l’edificio ovviando alle precedenti
incertezze progettuali statiche e stilistiche di tutto l’edificio.
E, tuttavia, in così e tale felice “con-fusione” si è venuta a
creare una bella e suggestiva “maraviglia” di movimentazione
16
Rosolini - La Chiesa Madre
La facciata della Chiesa Madre di Rosolini.
17
Biagio Iacono
fra cielo e terra, fra luci ed ombre, fra l’esterno e l’interno, proprio come avviene in tutte le chiese, basiliche o monumenti
del nostro Barocco! Anche le due graziose porte laterali sono
sormontate da timpani triangolari su cui si aprono, però, due
“fredde” finestre quadrangolari con discrete vetrate variopinte
di successiva fattura.
L’immagine della Madonna, istoriata nella vetrata della finestra di destra..
L’immagine di San Giuseppe nella vetrata della finestra di sinistra.
Nel secondo ordine, al centro della facciata, una grande loggia
racchiude, incorniciandolo, uno splendido finestrone con policroma vetrata raffigurante San Luigi Gonzaga, patrono principale di
Rosolini, opera del netino prof. Angelo Di Maria. Una doppia serie
18
Rosolini - La Chiesa Madre
Al centro del secondo ordine, la grande loggia racchiude una finestra
con colonnine sormontate da un arco intero che incornicia una pregevole vetrata istoriata
in piombo e raffigurante S. Luigi, con le due grandiose statue in pietra di San Pietro e San Paolo.
di quattro più piccole colonne con capitelli corinzi, simili per tempo e stile a quelle del primo ordine, sostengono il frontone superiore e l’attico, che è evidenziato da basette in pietra, simmetricamente in linea con le paraste, le colonne e tutta l’estetica della
facciata. Al centro, in alto, su quella ardita e composita trabeazione, poggia un’abbozzata torre campanaria culminante in una moderna e luminosa croce.
19
Biagio Iacono
Luci ed ombre nei due piani, fra tardo-barocco e neoclassicismo.
20
Rosolini - La Chiesa Madre
Particolari della facciata con vista al cielo… sino all’alto l’intrecciarsi dei grandi
capitelli corinzi che sono di fattura diversa da quelli più piccoli ai lati dell’ingresso.
21
Biagio Iacono
Statua di San Pietro.
Tutte queste ardite soluzioni, anche nelle vedute angolari fra i
due piani architettonici, sembrano conciliarsi esteticamente con le
grandiose statue in pietra di San Pietro e di San Paolo, opere
dello scultore-decoratore modicano Giorgio Assenza, autore di
molteplici interventi anche all’interno della Chiesa.
22
Rosolini - La Chiesa Madre
Statua di San Paolo.
Poste nel 1927 ai lati del prospetto, proprio sugli angoli del robusto cornicione, queste due statue, alte tre metri e dal peso di
10 tonnellate ciascuna, suggellano la fine dell’incompiuto verosimile progetto sul perimetro esterno del piano superiore.
23
Biagio Iacono
Gli squarci delle ardite angolazioni fra i due ordini architettonici
sembrano conciliarsi esteticamente con le due grandi statue di San Pietro e San Paolo.
24
Rosolini - La Chiesa Madre
Nella facciata si noti l’intrecciarsi dei grandi capitelli
con le “fredde” finestre quadrangolari sui timpani delle porte laterali.
25
AGI di Salvatore Latino s.a.s.
Via Isonzo, 35 - 96019 ROSOLINI (SR)
tel. 0931 85 79 33 fax 0931 184 66 02
da Lunedì al Venerdì: ore 9-13 e 15.30-19.30
[email protected] www.agiservizi.com
26
Rosolini - La Chiesa Madre
La Fontana del Tritone, opera dell’artista rosolinese
prof. Biagio Poidimani, situata al centro di Piazza Masaniello.
Un’occhiata all’esterno
A dimostrazione del suddetto travagliato percorso costruttivo
della Chiesa Madre, basta una semplice lettura del monumento
dall’esterno, così come lo ha restituito alla Città il restauro effettuato dall’arch. prof. Vincenzo Solarino.
Il turista od il passante più attento, nota subito come la
retrostante Piazza Masaniello sia stata ricavata ad est dallo
sbancamento della Chiesa, dove la scopertura delle fondamenta
viene qui evidenziata dalle foto: facile, quindi, intuire come le
aperture su questa piazza, in origine, non esistessero e come gli
27
Biagio Iacono
Particolare della fontana che domina Piazza Masaniello.
28
Rosolini - La Chiesa Madre
odierni locali, che oggi vi si affacciano, fossero stati occupati dalla
cripta e/o da altri servizi.
Senza dire dei molteplici capitelli, tutti sovrastati da un identico
sbalzo per il progetto mai realizzato al secondo ordine nei tre
restanti lati. Questi isolati capitelli risultano sproporzionati rispetto
all’ipotizzata costruzione: cosa ben evidente, invece, nella stessa
Chiesa ad ovest su Piazza Garibaldi, dove il magnifico cornicione
segna i due ordini compiuti della facciata, marcando però ai
fianchi una discontinuità o “rottura” architettonica, che nuoce
purtroppo alla bellezza dell’insieme!
Girando verso il lato sud della Chiesa - quello prospiciente Via
Roma di fronte al Palazzo Comunale - si resta colpiti, non da
un’auspicata fusione di stili architettonici a testimonianza del
tormentoso percorso costruttivo della stessa, ma da una
“disinvolta” od incosciente con-fusione architettonica. Infatti,
l’irruzione d’un grande balcone in calcestruzzo tipo anni
Sessanta/Novecento,
con
altre
minori
aperture,
distrugge
l’armonico tentativo di restauro che dal Settecento a tutto
l’Ottocento era stato, comunque, tentato aprendo le odierne più
antiche finestre che, tutto sommato, sono in armonia per stile e
decori con la sacralità dell’edificio e con le necessità della
canonica.
Basterebbe chiudere gli occhi e “cancellare” mentalmente quel
balcone e quelle aperture! Queste, infatti, “distraggono” dalla
francescana visione che aveva l’originaria struttura tendente
all’azzurro del cielo e ci negano di goderne l’originario slancio
29
Biagio Iacono
Lato posteriore della Chiesa Madre, ad oriente, sulla Piazza Masaniello.
Si notino i molteplici capitelli sovrastati da un identico sbalzo dell’interrotto cornicione.
30
Rosolini - La Chiesa Madre
Un pezzo del primitivo muro lasciato a vista ed intatto dal recente restauro.
architettonico, qualora la vista del grande finestrone con la
policroma vetrata, in cui è dipinta la colomba che simboleggia lo
Spirito Santo, non fosse stata così deturpata!
Anche sul fianco laterale a nord, la Chiesa Madre ripete gli
stessi moduli architettonici della parete a sud di Via Roma senza,
per fortuna, le violente manomissioni di cui abbiamo lamentato:
anzi, il recente restauro dell’arch. Vincenzo Solarino ha giustamente lasciato a vista, ed intatto, un pezzo della sua primitiva costruzione.
A questo punto della nostra rapida occhiata ai tre lati esterni
del sacro edificio, giriamo lo sguardo verso la grande Piazza
Garibaldi, su cui insiste la bella facciata della Chiesa Madre ed
31
Biagio Iacono
Su Via Roma, un’infelice “con-fusione” o sovrapposizione di stili!
32
Rosolini - La Chiesa Madre
Il lato sud-est della Chiesa Madre con la confusa sovrapposizione di stili!
entriamo nel sacro tempio dal portale principale illustrandone
fugacemente l’interno, come farebbe un turista, senza pretese
d’uno studio accurato od approfondito.
33
Biagio Iacono
Sul lato nord, la Chiesa Madre ripete gli stessi moduli architettonici del fianco a sud di Via
Roma, senza manomissioni e lasciando intatto un pezzo dell’antica sua primitiva costruzione.
34
VIAGGI E TURISMO HAPPY TRAVEL
TOUR OPERATOR di PIERPAOLO CAPOZIO
VIA ELORO, 5 96019- ROSOLINI(SR) - tel. 0931850505
[email protected] - www.happytravelrosolini.com
DISTRIBUTORE
Via S. Alessandra, ronco V,
96019 - ROSOLINI (SR)
Tel. 0931.855022Fax.0931.858004
w w w. t i r e l l a . i t - i n f o @ t i r e l l a . i t
35
www.mondialferro.it
[email protected]
333 2727180 - 338 6946314
Via S. Alessandra - ROSOLINI (SR)
36
Rosolini - La Chiesa Madre
L’interno della Chiesa Madre
L’interno della Chiesa Madre visto dall’ingresso.
37
Biagio Iacono
L’interno della Chiesa Madre visto dal Presbiterio.
38
Rosolini - La Chiesa Madre
Appena varcata la soglia, sul pronao i due medaglioni di San Pietro e San Paolo.
1 - La navata centrale
L’interno della Chiesa Madre, visto dal Presbiterio, si impone
per le decorazioni sulla volta della navata centrale, lo splendido
pavimento in marmi policromi e, appena varcata la soglia, sul
pronao, il portale in legno istoriato, i cui stipiti con architrave
reggono un artistico organo ed una grande balaustra lignea
39
Biagio Iacono
Particolari dell’organo (1890) di Michele Polizzi senior:
si noti l’interno della vetrata raffigurante San Luigi. (foto di Franco Gugliotta - Rosolini)
40
Rosolini - La Chiesa Madre
sporgente sulle nicchie del Cristo Redentore, entrando a sinistra,
e del Sacro Cuore a destra. Opera prima di Michele Polizzi senior, l’organo è fra i più interessanti di Sicilia e fu commissionato
dal Parroco Vincenzo Sgadari con contratto del 2 settembre 1890, come dimostra l’Odierna a pag. 313 della citata Venerabilis
Mater Ecclesia.
Progettata e realizzata in tre navate con la centrale più alta e
più ampia, la Chiesa Madre risulta una pregevole e graziosa
costruzione, a testimonianza dell’indiscussa fede del laborioso
Popolo Rosolinese.
Innalzata con una tradizionale quanto povera “muratura a
sacco” e con grandi archi portanti, su cui insistono la magnifica
volta a botte della navata centrale e le cupolette delle due navate
laterali, la Chiesa Madre evidenzia un classico impianto architettonico a croce latina, tipico delle Matrici o delle Basiliche del nostro tardo Settecento in Val di Noto.
Il transetto, che ha quasi le stesse dimensioni della navata
centrale, al centro ospita la piccola ma ben decorata cupola, nei
cui pennacchi sono affrescati i quattro Evangelisti.
Come detto, per la tipica finalità turistico-divulgativa di questo
volumetto, preferisco dir poco e far “parlare le immagini”, alle cui
essenziali didascalie rimando il lettore più attento.
41
Biagio Iacono
Da ambedue i lati, le bellissime finestre illuminano la navata centrale,
tutta segnata da un neoclassico cornicione, percorribile grazie ad un’artistica inferriata.
42
Rosolini - La Chiesa Madre
Particolari delle decorazioni del transetto:
si noti il vetusto degrado delle decorazioni e delle pitture in tutto l’interno della Chiesa.
43
Biagio Iacono
Particolare di uno dei
capitelli che si snodano
in concavi ed angolari
nella navata centrale.
Il piccolo Carlo
Nicastro, in visita col
nonno Nino Arangio
alla Chiesa Madre,
inquadrato fra le
immagini più belle
della navata centrale.
44
Rosolini - La Chiesa Madre
Il pulpito posto sul secondo pilastro a destra nella navata centrale.
45
Biagio Iacono
Nella navata centrale, al centro degli archi che si aprono sulle
cappelle delle navate laterali, sugli altari del transetto ed alla base della cupola, iscrizioni bibliche campeggiano sui neoclassicheggianti cartocci delle chiavi di volta.
“SANTIFICAVI LOCUM ISTUM: HO SANTIFICATO QUESTO LUOGO HIC DOMUS DEI EST, ET AULA DEI: QUI C’E’ LA CASA DI DIO ED IL LUOGO
DELL’ACCOGLIENZA DIVINA
Iscrizioni bibliche campeggiano sui cartocci delle chiavi
di volta sugli archi aperti verso le cappelle delle due navate laterali.
46
Rosolini - La Chiesa Madre
SI VIS AD VITAM INGREDI SERVA MANDATA: SE VUOI ACCEDERE ALLA
VITA ETERNA, OSSERVA I COMANDAMENTI - DOMUS MEA DOMUS ORATIONIS VOCABITUR: LA MIA SARA’ CHIAMATA CASA DI PREGHIERA
ANNUNTIATE INTER GENTES GLORIAM EJUS: ANNUNCIATE FRA I POPOLI
LA SUA GLORIA - VENITE AD ME OMNES ET EGO VOS REFICIAM: VENITE
TUTTI A ME ED IO VI CONFORTERO’
SAPIENTIA AEDIFICAVIT SIBI DOMUM: LA SAPIENZIA DIVINA COSTRUI’
LA SUA CASA - QUAM TERRIBILIS EST LOCUS ISTE: QUANTO E’ TERRIBILE
QUESTO LUOGO!
SI QUIS TEMPLUM DEI VIOLAVERIT DISPERDET ILLUM DEUS: SE QUALCUNO VIOLERA’ IL SUO TEMPIO, DIO LO DISPERDERA’ - DOMUM DEI
DECET SANCTITUDO: LA SANTITA’ SI ADDICE ALLA CASA DI DIO
47
Biagio Iacono
2 - La cupola
La cupola vista dall’interno.
La piccola cupola, che si erge nel cuore della Chiesa Madre
all’incontro fra la navata centrale ed il transetto, introduce al
presbiterio ed all’abside con magnifiche pitture e decorazioni
attribuite a vari artisti. Questa cupola, di cui non conosciamo l’architetto, che dovrebbe essere lo stesso della nuova Chiesa, fu
decorata nel 1947 e, come scrive l’arch. V. Solarino, sembra
“...l’opera di qualche modesto artista che con mano semplice, ma
di felice decoro, …monocromaticamente, la decorò con una serie
di petali a degradare…” (op.cit. pag. 8).
48
Rosolini - La Chiesa Madre
La piccola cupola, ergendosi nel cuore della Chiesa Madre all’incontro
fra la navata maggiore ed il transetto, introduce al presbiterio ed all’abside, mentre
sull’altare maggiore troneggia la statua di San Luigi Gonzaga, patrono della Città di Rosolini.
49
Biagio Iacono
Il particolare al centro della cupola vista dall’interno.
Nei pennacchi che sorreggono la cupola, i quattro Evangelisti
sono raffigurati con affreschi, da tempo in grave stato di deterioramento, che sembrano opere di non eccelsa fattura ma
realizzate da un anonimo artista del primo Novecento, secondo
schemi largamente utilizzati fin dall’età barocca.
I ritratti degli Evangelisti sono riconoscibili dai simboli che li accompagnano: San Giovanni per l’aquila, l’uccello che vola più in
alto nel cielo perché la sua visione di Dio è la più diretta. San
Matteo è rappresentato con un Angelo perché il suo Vangelo inizia con l'Incarnazione. San Luca con un toro, animale sacrificale,
perché il suo Vangelo inizia con il sacrificio del sacerdote Zaccaria. San Marco, infine, da un leone perché il suo Vangelo esordisce con la figura del Battista che "grida nel deserto" con voce potente e solitaria come quella del leone.
50
Rosolini - La Chiesa Madre
San Giovanni è raffigurato con l’aquila, l’uccello
che vola più in alto nel cielo e che ha la più diretta visione di Dio.
51
Biagio Iacono
L’evangelista San Matteo è rappresentato
con un Angelo perché il suo Vangelo inizia con il mistero dell'Incarnazione.
52
Rosolini - La Chiesa Madre
L’evangelista San Luca è accompagnato da un toro
perché il suo Vangelo inizia con il sacrificio fatto dal sacerdote Zaccaria.
53
Biagio Iacono
L’evangelista San Marco è simboleggiato da un leone
la cui figura simboleggia il Battista che "grida nel deserto" con voce potente e solitaria.
54
Via S. Alessandra, 221/B - ROSOLINI (SR) - Tel e Fax 0931.858881
http://www.cartiasalvatore.191.it - e-mail: [email protected]
P.IVA: 01409560891
96019 ROSOLINI (SR)
Via Granati Nuovi, 4
Tel. 0931.856644
Fax 0931.502954
www.giannusoceramiche.it
[email protected]
55
Biagio Iacono
3 - Il presbiterio e l’abside
Nel presbiterio, sull’altare tardo-barocco in marmi policromi, per
il tempo della sua festa, troneggia la statua di S. Luigi Gonzaga,
Patrono principale della città. L’abside col relativo catino s’erge
evidenziato da un grande cornicione dall’artistica inferriata.
In avanti si notano, per bellezza fra il nuovo e l’antico, l’altare
postconciliare, i due cori in noce, e quattro grandi affreschi fra
presbiterio ed abside inferiore: in questa parte della Chiesa Madre viene evidenziata in termini figurativi la Sacra Scrittura grazie
ai temi delle pitture che la richiamano.
Pare che il pittore Giuseppe Vizzini da Vizzini (CT) sia stato
All’ingresso del presbiterio, l’altare post-conciliare
di Salvatore Ignaccolo con leggio ed ambone del prof. Angelo Di Maria.
56
Rosolini - La Chiesa Madre
l’autore - dal 1899 al 1903 - del tripartito catino absidale contenente l’Agnello ed il Libro della Vita coi sette sigilli da cui partono
le tre scene raffiguranti Mosè che riceve le tavole della Legge, la
SS.Trinità e San Pietro in predicazione. Le pitture, a tempera,
non sono di ottima qualità ma sviluppano in maniera chiara i tre
momenti più significativi della storia del Cristianesimo fra Antico e
Nuovo Testamento.
Alle pareti dell’abside si sviluppa, invece, il tema della vita di
Gesù: gli affreschi, a sviluppo verticale, raffigurano la Natività di
Gesù, la Presentazione di Gesù al tempio, Gesù fra i Dottori del
Tempio e la Adorazione dei Magi. Alcuni di essi sono in grave
stato di deterioramento e s’impongono per maestosità ed ostentata ma moderata bellezza. Anche se permangono dubbi per lo
stile tardo ottocentesco delle scene, sembrano attribuibili alla
scuola modicana di Giorgio Assenza e Figli.
L’altare maggiore in marmi policromi, decorato con stucchi
baroccheggianti negli anni intorno al 1930 dal suddetto, evidenzia
al centro la nicchia con la settecentesca statua, in legno e gesso,
raffigurante San Luigi Gonzaga e restaurata nello stesso periodo.
All’ingresso del presbiterio, davanti al nuovo altare postconciliare, opera di Salvatore Ignaccolo, notiamo tre belle sculture del netino, di nascita e formazione ma sincero e profondo rosolinese d’adozione, prof. Angelo Di Maria. Queste opere del nostro tempo arricchiscono, rinnovandolo, il presbiterio con la vasca
battesimale, il leggio e l’ambone che riporta le parole del Cristo:
“Io sono Via, Verità, Vita”.
57
Biagio Iacono
La nicchia, posta in alto dietro l’altare maggiore
e decorata da Giorgio Assenza, custodisce la statua di S. Luigi, Patrono di Rosolini.
58
Rosolini - La Chiesa Madre
Nel presbiterio, l’ambone - opera
del prof. Angelo Di Maria - con le parole del Cristo: ”Io sono Via, Verità, Vita”.
59
Biagio Iacono
Nelle due pareti del presbiterio, che ospita i due cori in noce,
ci sono quattro pregevoli affreschi, in stile tardo-neoclassicheggiante,
attribuiti alla scuola modicana degli Assenza, di cui qui vediamo la Natività.
60
Rosolini - La Chiesa Madre
La Presentazione di Gesù al Tempio a sinistra dell’altare maggiore.
61
Biagio Iacono
Gesù fra i Dottori nel Tempio, a destra dell’altare maggiore:
si avverte il gravissimo degrado che, a causa dell’umidità, rischia di distruggere quest’opera!
62
Rosolini - La Chiesa Madre
L’Adorazione dei Magi a Gesù, a destra del presbiterio, sopra il coro.
63
Biagio Iacono
Nel catino absidale le tre scene raffiguranti
Mosè che riceve le tavole della Legge, la SS.Trinità e San Pietro in predicazione.
Particolare centrale del catino absidale con l’Agnello Sacrificale.
Volgiamo, ora, i nostri occhi in alto alle tre opere del catino absidale, attribuite - come abbiam detto - al pittore Giuseppe Vizzini
ed ispirate al Vecchio ed al Nuovo Testamento.
64
Rosolini - La Chiesa Madre
La consegna dei Comandamenti a Mosè.
65
Biagio Iacono
La SS. Trinità.
66
Rosolini - La Chiesa Madre
La Predicazione di San Pietro.
67
Produzione ed installazione gronda, tubi, scossaline
coprimuro, coprigiunti in rame, alluminio e lamiera zincata
Telefax 0931 857823
Cell. 333 6353153
333 7036381
email: [email protected]
Partita I.V.A.: 01 285 830 897
Uffici e Magazzino:
C.da Granati Nuovi, s.n.
S.S. 115 km. 362,500
Via E. Toti, 95
96019 ROSOLINI (SR)
Ufficio e Magazzino:
C.da Granati Nuovi, s.n. - S.S. 115 km 362,500
96019 ROSOLINI (SR)
Tel./Fax 0931 857823 - E-mail: [email protected]
Cell. 333 6353153 - 333 7036381
Partita IVA: 01 548 030 897
68
Rosolini - La Chiesa Madre
4 - Il transetto
Nel transetto il bellissimo altare dell’Immacolata Concezione con la scritta
“Sine Macula”, “L’Annunciazione” e la “Assunzione in cielo di Maria” opere di Gregorio Scalia.
69
Biagio Iacono
Il transetto della Chiesa Madre, con la Cappella del SS.
Sacramento che chiude la navata sinistra, contiene nei suoi due
bracci un altare dedicato alla Immacolata Concezione, a sinistra,
ed un altro simile dedicato a San Giuseppe, a destra.
L’altare della Immacolata Concezione evidenzia nella splendida
nicchia la statua lignea della Madonna con angioletti alla base,
opera del 1840 d’un certo Bagnasco. Al centro due medaglioni in
marmo bianco raffiguranti l’Annunciazione” e l’Assunta in Cielo”.
Le varie iscrizioni in oro, le colonnette alla base, le due grandi
colonne dorate che sorreggono il frontone con la scritta “Sine
Macula“, tutto l’insieme dona il fascino del classicheggiante stile
tardo-barocco, al quale s’ispira quasi tutta l’estetica della Chiesa
Madre. E, tuttavia, ai lati della parete di questo altare, tra fine/
Ottocento e primo/Novecento, sono stati inseriti due affreschi di
Gregorio Scalia - l’Annunciazione e l’Assunzione in Cielo di
Maria. Dello stesso Artista, altri due affreschi - la Fuga in Egitto e
il Transito di San Giuseppe - fiancheggiano l’opposto altare di S.
Giuseppe sempre nel transetto.
Particolari dell’altare dell’Immacolata Concezione,
con i due bianchi medaglioni in bassorilievo dell’Assunta in Cielo e dell’Annunciazione.
70
Rosolini - La Chiesa Madre
I quattro affreschi di Gregorio Scalia:
il Transito di San Giuseppe, la Fuga in Egitto, l’Annunciazione e l’Assunzione in Cielo di Maria.
71
Biagio Iacono
L’altare di “San Giuseppe con Gesù Bambino”, posto nel transetto a destra,
risulta dello stesso Artista che ha realizzato l’altare dell’Immacolata: si noti l’identica ispirazione
e la scritta “Ite ad Joseph” con la “Fuga in Egitto” ed il “Transito di San Giuseppe” di G. Scalia.
72
Grafica Pubblicitaria - Stampa a caldo - Stampa Digitale
Serigrafia - Tampografia
Editoria - Libri - Riviste
Depliant - Volantinaggio.
ROBERTO GIRASA
Via Sacro Cuore, 161/a
M O D I C A (RG)
09321972200 - 3333408017
www.gruppoeditorialeimmagine.com
FALEGNAMERIA
C A R M E L O G I U N TA
Via Cernaia, 32 - 96019—ROSOLINI (SR)
tel. 339/1899961 - email: [email protected]
“...Quello di Mariannina sembra il destino amaro di un’eterna metafora
delle stesse contraddizioni che angosciano nel quotidiano ognuno di noi,
specie di chi vive ed opera nella sua Città, Noto, dove la tragicocomica
parte è sempre la stessa di quel suo triste palcoscenico urbanisticoarchitettonico in cui ella pure, come noi, recitò/recitiamo la sua/nostra
sceneggiata esistenziale senza scampo o speranze ultraterrene!
Nel secondo Ottocento maschilista e tardoromantico, la Coffa anticipò
sentimenti o motivi di indiscussa grandezza femminile, che neppure alle
soglie di questo Terzo Millennio sembrano essersi affermate anche se
a parole del tutto condivise. …” Biagio Iacono
CONCETTO LA TERRA
LA CAPINERA CHE NON SORRISE (M. Coffa 1841-1878)
a cura di Biagio Iacono, Sicula Editrice-Netum, 2003.
73
Biagio Iacono
5 - La navata sinistra
La navata sinistra si chiude sul transetto con la Cappella del
Santissimo, che in origine era dedicata al simulacro del Cristo
alla colonna di P. Avolio, qui fotografato casualmente dopo i riti
della Settimana Santa, mentre tornava ad essere riposto e
“nascosto” dietro l’altare, dove una volta troneggiava al posto dell’attuale tempietto a sipario, come emerge dall’iscrizione in alto.
Decorata nel 1899, a proprie spese, da Salvatore Sipione, questa
cappella ospita due grandi oli su tela nelle rispettive pareti, opere
del sacerdote Orazio Spadaro (Modica,1889-1959).
Il Cristo alla colonna.
74
Rosolini - La Chiesa Madre
Nella Cappella del Santissimo, ai lati dell’altare,
campeggiano due grandi oli su tela (1937) del sac. Orazio Spadaro,
raffiguranti l’Ultima Cena (a destra) e Gesù nell’orto del Getsemani (a sinistra).
75
Biagio Iacono
Un suggestivo scorcio della Cappella del Santissimo.
Trattasi di due capolavori del primo Novecento, datati 1937 a
sinistra Gesù nell’orto del Getsemani e a destra L’ultima Cena:
questi, per la sapiente impostazione stilistica e grandezza pittorica, costituiscono alcune delle più preziose perle del nostro tempio. Proseguendo, troviamo l’altare che prende nome dal più antico dipinto ad olio su tela, quello della Madonna del Suffragio o
delle Anime Purganti. Qui il Cristo dell’artistica pala è attribuito,
per tradizione, ad Olivio Sozzi (Catania 1690 - Ispica 1765) e poi,
dopo la sua tragica morte mentre lavorava nella Basilica di Santa
Maria Maggiore, completata dal genero Vito D’Anna (Palermo
1718-1769), anch’egli altro grande pittore del Settecento siciliano.
76
Rosolini - La Chiesa Madre
Gesù nell’orto del Getsemani.
L’Ultima Cena.
77
Biagio Iacono
La navata sinistra vista dal transetto.
78
Rosolini - La Chiesa Madre
Cappella della Madonna del Suffagio o delle Anime Purganti
in cui il Cristo è opera di Olivio Sozzi mentre il resto fu completato dal genero Vito D’Anna.
79
Biagio Iacono
Monumento dell’artista rosolinese prof. Biagio Poidimani,
dedicato a Mons. Corrado Mingo. In esso si legge che “Rosolini lo ricorda
per la sua bontà, pietà e zelo pastorale nei dodici anni di ministero alla Chiesa Madre.
80
Rosolini - La Chiesa Madre
Prima della cappella della Madonna del Suffragio o delle Anime
Purganti, a fianco dell’altare dell’Immacolata si trova la stele marmorea con busto bronzeo del concittadino Mons. Corrado Mingo,
al quale questo monumento fu dedicato nel 1990, nel decimo anniversario della morte.
Dall’evidente influsso “classicheggiante”, questa è una bella
opera del rosolinese prof. Biagio Poidimani, in cui risaltano i moduli propri dell’arte in bronzo dello scultore “netino” prof. Giuseppe Pirrone. In essa si legge che “Rosolini lo ricorda per la sua
bontà, pietà e zelo pastorale nei dodici anni di ministero alla
Chiesa Madre”, prima di lasciare la città perché eletto Vescovo di
Trapani. L’Odierna conferma dicendo che “... predicazione, catechesi, istruzione religiosa” furono l’asse portante della pastorale
dell’arciprete mons. Corrado Mingo durante il suo parrocato nella
Chiesa Madre di Rosolini.
La navata sinistra prosegue con la Cappella di Santa Rita da
Cascia al centro, col relativo altare marmoreo del 1915-17, identico a quello delle quattro Cappelle delle Anime Sante, Madonna
del Rosario, S. Lucia e S. Antonio. Questi altari - scrive sempre
l’Odierna - furono tutti realizzati da Vincenzo Poidimani, padre
dell’artista di cui sopra prof. Biagio, negli anni Trenta del Novecento, mentre ignoto è l’autore della statua lignea di S. Rita, donata da Salvatore Arancio verso la metà dello stesso secolo.
Infine, la navata sinistra si conclude, uscendo verso Piazza Garibaldi, con la Cappella di Santa Lucia, la cui statua lignea del 1865 è opera di un certo Burgio da Ragusa.
81
Biagio Iacono
L’altare di Santa Rita da Cascia al centro della navata sinistra.
82
Rosolini - La Chiesa Madre
Il primo altare della navata sinistra è dedicato a Santa Lucia.
83
84
Rosolini - La Chiesa Madre
5 - La navata destra
La navata destra vista dall’ingresso.
85
Biagio Iacono
Una delle tante cupolette delle navate laterali.
Anche la navata destra, come tutta la Chiesa dopo il recente
restauro, è pavimentata con splendidi marmi policromi associati
in alcune parti a quelli dell’ottocentesco pavimento a scacchi.
Il primo altare, entrando a destra, è quello dell’omonimo quadro
ad olio denominato Battesimo di Gesù, opera del famoso pittore
Gregorio Scalia, datato 1892 e sovrastante l’antico grande fonte
battesimale, posizionato sul piedistallo del 1713 proveniente dalla
chiesetta di San Girolamo nel Castello Platamone.
86
Rosolini - La Chiesa Madre
Il primo altare della navata destra è quello dell’omonimo dipinto ad olio denominato
Battesimo di Gesù, opera di Gregorio Scalia, datato 1892. Si noti l’antico fonte battesimale,
su piedistallo del 1713, proveniente dalla chiesetta di San Girolamo nel Castello Platamone.
87
Biagio Iacono
Targa marmorea in omaggio a San Luigi Gonzaga,
protettore della Gioventù e Patrono principale della città di Rosolini.
La Cappella di S. Antonio di Padova - con l’altare fatto costruire
per devozione di Giovanna Rizza e del Popolo nel 1912 - si trova
al centro della navata. La nicchia, come quasi tutte le altre, fu
realizzata da Giorgio Assenza mentre la statua del Santo fu fatta
in cartone romano dall’Unione Statuaria di Lecce nel 1875.
Nella cappella che ospita il terzo altare della navata destra costruito fra il 1915 e il 1917, prima del transetto, troviamo il gruppo
statuario ligneo della Madonna del Rosario e San Domenico, opera del 1875 di Giuliano da Palazzolo Acreide. Si notino i grandi
Angeli in stucco, con le scritte “Rosa Mjstica” e “Porta Coeli”, ai
lati della nicchia costruita in stucco e pietra da intaglio nel 1920
sempre da Giorgio Assenza.
88
Rosolini - La Chiesa Madre
L’altare con statua di S. Antonio di Padova al centro della navata destra.
89
Biagio Iacono
Nel terzo altare, le statue della Madonna del Rosario e San Domenico:
si notino, ai lati, i grandi Angeli in stucco con le scritte ”Rosa Mjstica” e “Porta Coeli”.
90
Rosolini - La Chiesa Madre
Sulla porta della sacrestia, la tela San Pietro in Vincoli,
di Emanuele Lo Presti, con la scritta “Per devozione di Pietro Modica - 1862”.
La navata destra termina nel transetto ed è priva di altra grande
cappella - rispetto a quelle minori ricavate nelle strutture murarie
laterali - perché lo spazio è occupato dall’odierna sacrestia, alla
cui porta d’ingresso si trova una magnifica tela ad olio San Pietro
in Vincoli, del pittore Emanuele Lo Presti, recante l’iscrizione “Per
devozione di Pietro Modica – 1862”.
91
Biagio Iacono
Provvisoria conclusione
Perché non si dica, un giorno, che...non sapevamo!
Dalla rapida lettura anche delle sole didascalie alle immagini di
questo volumetto, emerge la coscienza d’un imminente pericolo
che investe l’interno di quasi tutta la Chiesa Madre di Rosolini nel
suo apparato decorativo e pittorico.
92
Rosolini - La Chiesa Madre
Ho avuto purtroppo, nell’ultimo trentennio, diverse volte l’occasione di essere stato facile… “profeta di sventure” su monumenti
e chiese della mia Città di Noto - dalla rovina del Collegio dei Gesuiti al crollo della Cattedrale - come editore-giornalista della Rivista NETUM e de La Gazzetta di Noto.
In particolare, qui debbo segnalare l’umidità crescente che sta
danneggiando quasi tutta l’abside ove, per es., l’affresco di “Gesù
coi Dottori nel Tempio” mostra una fenditura verticale che lo sta
facendo staccare dalla parete,
come le foto qui a fianco evidenziano. Dalle informazioni
avute, mi si dice che il tutto sia
stato già da tempo segnalato
al Sindaco ed alla Soprintendenza: ciò, tuttavia, per esperienza, non mi rassicura ma,
anzi, mi obbliga a questa doverosa preoccupazione per un
temibile incidente o danno.
Mi auguro che, stavolta, il
tutto si risolva in bene e presto: scrivo questo perché, un
giorno, non si dica che…non
sapevamo!
E così...non sia.
Biagio Iacono
93
94
Rosolini - La Chiesa Madre
Indice
Premessa dell’Autore
pag. 4
Cenni storico-architettonici
7
La Facciata
15
Un’occhiata all’esterno
27
L’interno della Chiesa Madre
37
1 - La navata centrale
39
2 - La cupola
48
3 - Il presbiterio e l’abside
56
4 - Il transetto
69
5 - La navata sinistra
74
6 - La navata destra
85
Provvisoria conclusione
92
95
Progetto grafico e foto copertina: Sara Pelizza
Ove non espressamente indicato, foto di Sara Pelizza
Finito di stampare nel mese di Maggio del 2010 da
????????????
per Gruppo Editoriale Immagine
Via Sacro Cuore 161/a - 97015 MODICA(RG)
tel. 0932/1972200 - fax. 0932/1972201 - 3333408017
[email protected]
www.gruppoeditorialeimmagine.com
96
Scarica

chiesa madre rosolini - Val di Noto Magazine