Iniziative comuni volte a contrastare e prevenire le condotte violente contro i "soggetti deboli".
Su iniziativa della Procura della Repubblica di Pinerolo [allegato 1], il 13 ottobre 2009 è stato
organizzato un incontro cui sono stati inviati ed hanno fattivamente partecipato esponenti degli Enti
territoriali del Pinerolese, della ASL TO/3, degli Avvocati del Foro di Pinerolo [Consiglio
dell'Ordine e Camera penale], delle Forze dell'ordine [Arma dei Carabinieri; Polizie municipali;
Sezione della Polizia giudiziaria dei Carabinieri, della Polizia di Stato e della Guardia di finanza in
servizio presso la Procura di Pinerolo], dei Servizi di assistenza, delle Associazioni private, tutti
interessati al fenomeno del contrasto delle forme di violenze in danno dei soggetti "deboli", in
ambito familiare ed extrafamiliare.
La partecipazione all'iniziativa
intervenuti [allegato 2]
è stata fattiva, come attestato dal numero e dalla qualità degli
Le finalità che si sono intese convergentemente perseguire - tanto da pervenire alla firma di un
formale documento d'intesa in data 25 novembre 2009: data simbolica perché dedicata alla
"Giornata internazionale contro la violenza alle donne" - sono plurime.
1) Migliore sinergia e collaborazione tra tutti i soggetti coinvolti a vario titolo
In questa prospettiva, si colloca la manifestata disponibilità delle Forze di polizia presenti sul
territorio che hanno esplicitamente aderito [allegato 3] di porre il massimo impegno nell'esercizio
dei propri compiti sia prevenzionali che repressivi, in particolare nel momento dell'acquisizione
delle denunce-querele e nel supporto delle attività dei Sevizi di assistenza allorquando questi
evidenziassero la sussistenza di condotte di possibile rilievo penale.
E' in questa ottica che, in linea con quanto indicato dal Procuratore della Repubblica di Pinerolo,
nella circolare del 26 febbraio 2009 [allegato 4], lo stesso impegno è garantito dalle Sezioni di
Polizia giudiziaria istituite presso l'Ufficio della Procura della Repubblica.
Analoga adesione è stata manifestata dalle Polizie Municipali del Pinerolese sotto il profilo
operativo, con l'individuazione di una squadra di operatori intercomunale professionalmente
preparata per rendere operativi i fini dell'iniziativa [allegato 5].
2) Attenzione al momento dell'acquisizione
della prova
In questa prospettiva, come sollecitato dal Procuratore della Repubblica di Pinerolo nella nota di
convocazione dell'incontro del 13 ottobre 2009 e come, del resto, convergentemente segnalato nel
corso degli interventi di rappresentanti delle forze di polizia durante l'incontro suddetto, si pone la
disponibilità manifestata dalla ASL TO/3, per risolvere il problema della emersione di riscontri
probatori "sanitari" utilizzabili a fini investigativi e processuali [allegato 6]
Nel contempo, si apprezza la disponibilità della ASL TO/3 di garantire - laddove necessario- il
contributo del medico specialista o dello psicologo, nel caso in cui debba apprezzarsi, in corso di
indagine, la capacità di testimoniare di minori che si ipotizzato soggetti passivi di abusi anche di
carattere sessuale [allegato 6].
Sotto quest'ultimo profilo, un contributo fattivo per le forze di polizia e per la magistratura può
derivare dalla parimenti manifestata disponibilità dei Servizi di assistenza a fornire professionalità
specialistiche in occasione dell'esame dei minori [allegato 7].
3) Attività della polizia giudiziaria
Oltre a quanto detto supra al punto l), valgono le indicazioni sviluppate dal Procuratore della
Repubblica nella circolare del 26 febbraio 2009 [allegato 4], ribadite nella citata nota di
convocazione [allegato 1]
4) Attività della Procura della Repubblica
Valgono le indicazioni sviluppate dal Procuratore della Repubblica nella circolare nella circolare
del 26 febbraio 2009 [allegato 4], ribadite nella citata nota di convocazione [allegato 1]. A ciò va
aggiunto che, oltre al Magistrato addetto al Gruppo specializzato per i reati di violenza, è a
disposizione il Magistrato di turno per gli Atti urgenti, secondo i turni settimanali, che sono
trasmessi periodicamente alle Forze di polizia e sono ivi a disposizione dei soggetti coinvolti
nell'intesa.
5) Attività del privato sociale
Si apprezza l'esigenza di una valorizzazione dell'esperienza
fin qui pOSItIvamente svolta
dall' Associazione Svolta donna, con il contributo fattivo della ASL TO/3 e degli Avvocati del Foro
di Pinerolo. La rete di conoscenza e assistenza viene peraltro condivisibilmente ed in linea con
l'oggetto del protocollo [non limitato a prevenire e contrastare le violenze di genere, ma esteso a
chiunque, per le particolari condizioni soggettive, magari transeunti, possa considerarsi "debole"]
allargata fino a ricomprendervi, appunto, tutte le categorie interessate [allegato 8]. Sotto questo
profilo, anzi, un contributo fattivo, nell' ottica del recupero e della prevenzione speciale, viene
assicurato dal coinvolgimento manifestato dall' Associazione Uomini in cammino [allegato 9].
Gli enti territoriali [allegato lO] e le altre associazioni del privato sociale [UNIFEM Pinerolo;
F.I.D.A.P.A. Pinerolo; ZONTA Club Pinerolo; [allegati Il, 12 e 13] garantiscono il loro supporto,
soprattutto sotto il profilo della diffusione del messaggio di contrasto della violenza, della
formazione culturale, oltreché dell'assistenza, nei limiti e secondo le rispettive finalità istituzionali.
***
Il presente protocollo viene firmato il 25 novembre 2009, in Pinerolo,
internazionale contro la violenza alle donne.
Pinerolo, lì
25 N DV 2009
in occasione della Giornata
ALLEGATO 1
g
Procura della Repubblica
presso il Tribunale
di Pinerolo
(Urticio del Procuratore della Repubblica- dotto Giuseppe AMATO)
rv,A<O~A(99
\'vc;>'y-.
Ai Sindaci dei Comuni del pinerolese
Al Direttore generale della ASL TO/3
Al Direttore generale della ASL TO/5
AI comandante della Compagnia dei Carabinieri di Moncalieri
AI comandante della Compagnia dei Carabinieri di Pinerolo
Al comandante della Compagnia dei Carabinieri di Susa '
AI Dirigente della Squadra mobile della questura
Terza Sezione - Reati contro la persona e in pregiudizio di minori e reati sessuali di Torino
Ai Comandi di Polizia municipale del pinerolese
Alle Sezioni di polizia giudiziaria presso la Procura della Repubblica di Pinerolo
Oggetto:
Possibile protocollo di intesa per contrastare e prevenire le condotte violente contro i
"soggetti deboli",
L'Ufficio della Procura della Repubblica di Pinerolo è da tempo particolarmente sensibile alla
tematica del contrasto delle forme di violenza contro i soggetti deboli, specie in ambito
familiare.
Tanto è vero che, nonostante le dimensioni contenute dell'Ufficio [caratterizzato dalla presenza in
pianta organica di tre sostituti procuratori, oltre al procuratore della Repubblica], fin dalla
predisposizione del primo progetto organizzativo da parte dello scrivente, si è creato un apposito
gruppo specializzato di lavoro [5° settore- DEB], cui sono assegnati i reati caratterizzati da
violenza, minaccia o approfittamento delle condizioni soggettive le cui persone offese sono
convenzionalmente definibili come "deboli", segnatamente quelli cui agli articoli da 600 a 604
c.p. (esclusi ovviamente quelli rientranti nella "competenza"
della Direzione distrettuale
antimafia), quelli previsti dall'articolo 609 bis all'articolo 609 decies C.p.
Ciò in ragione dell'accresciuta rilevanza statistica di tali fenomeni delittuosi nel territorio [cfr. del
resto, di recente, una ricerca sul tema dal titolo "Ti amo da morire" a cura della Consulta regionale
delle Elette e dell'Ordine dei giornalisti del Piemonte], nella convinzione per taluni settori [specie
per quello di che trattasi, delicato per le modalità di acquisizione della prova utilmente valutabile in
dibattimento I una specializzazione dei magistrati del pubblico
I:tddove si voglia perseguire un'efficace azione di contrasto
Illoillento del coordinamento e dell"impulso delle investigazioni.
ministero appare
c di repressione,
includibile
specie nel
Si è preso altresì atto che il medesimo interesse di reccnte ha manilCstato anche il Consiglio
superiore della magistratura
in occasione di una risoluzione in data II febbraio 2009, che
costituisce il portato di una ricerca mirata svolta presso tal uni uffici giudiziari, proprio dedicata al
tCllla della violenza familiare. In tale occasione, con il confòrlo degli esiti di tale ricerca, si sono
apprezzate tal une difficoltà operative su cui qui si intende intervcnire specie nel momento
dcll"acquisizione della "notizia di reato" e delle successive attività dirette all'ottenimento di un
compendio probatorio attendibile, solido, circostanziato, meritevole, nel caso, di giustificare
l'esercizio dell'azione penale e di superare il vaglio del dibattimento.
Ed ancora, l'emergenza del fenomeno è stata analizzata nel corso dell'incontro appositamente
organizzato dalla Presidenza italiana del G8 nei giorni 9 e lO settembre 2009 nel corso della
Conferenza Internazionale sulla violenza contro le donne, con contenuto
chiaramente
anticipatorio di quanto sarà fatto anche a livello internazionale per il25 novembre 2009.
La tematica merita però di essere approfondita, ovviamente, avendo riguardo ai fenomeni di
violenza non solo in danno del partner o dell' ex partner, ma anche quando questi abbiano a
riguardare i figli, specie minorenni.
In questa prospettiva, l'Ufficio della Procura di Pinerolo, con la circolare del 26 febbraio 2009
ha inteso dettare alcuna utili indicazioni operative, vuoi per la polizia giudiziaria,
vuoi per le determinazioni dello stesso Ufficio giudiziario, dedicate precipuamente alle iniziative di
contrasto delle violenze in ambito familiare e non ai danni di "soggetti deboli".
[che si allega],
La consapevolezza che il contrasto e la repressione non possono essere la sola risposta, ma anzi
sono imposti, da un lato, un'importante azione di prevenzione e, dall'altro lato, un sinergico
collegamento tra tutti i soggetti, pubblici e privati, aventi competenza ed interesse ad operare
fattivamente sul tema, induce a porre le condizioni per un incontro finalizzato, laddove possibile,
alla stipula di una sorta di protocollo d'intesa: ossia ad una convergente manifestazione di volontà
congiunta che possa consentire, sia pure senza stringenti vincolatività ma nell'ottica di una
consapevole azione sinergica, di contrastare il fenomeno in modo ancora più fattivo di quanto pure
finora si sta facendo.
Quest'incontro, che è volutamente e sperabilmente aperto a quanti vogliano fornire un contributo
fattivo, costituire momento di analisi della problematica, per fare emergere le criticità degli
interventi preventivi e repressivi finora in essere e, soprattutto, per trovare percorsi comuni
migliorativi di tali interventi.
***
In questa prospettiva, secondo la prospettiva di questo Ufficio, ci sembra utile individuare - per
sotto pori e alla comune discussione- quali sono le problematiche che impongono un immediato,
sincrgico coordinamento tra il: istituzioni a vario titolo coinvolte nella prevenzione c nel contrasto
delle !tJrll1edi vioil:nza in danno delle "fasee deboli".
In primo luogo, la necessità di "documentare" sanitllriamente il fatto lesivo. vuoi che si tratti di
una violenza sessuale. vuoi che si discuta di maltrattamenti fisici.
Coinvolti sono gli organi di polizia giudiziaria e le strutture sanitarie di base.
l,a polizia giudiziaria. in particolare. per casi di particolare complessità, quali quelli in materia di
vioil:nza sessuale. deve poter avere una o più strutture di riferimento cui rivolgersi nel caso in cui
sia necessario procedere a visita e/o ad accertamenti specialistici finalizzati a riscontrare la
denunciata violenza. Ciò anche al line della possibile emersione di reperti biologici riconducibili
all"aggrcssore. utili nell"ottica di successivi accertamenti oggi implementati a seguito del novum
normativo introdotto con la legge 30 giugno 2009 n. 85. di ratitica del Trattato di Prum [si pensi
all"utilizzo di un '"lenzuolo sterile" in grado di raccogliere ogni reperto biologico dal corpo della
vittima o all"ultcriore attenzione alle tracce rinvenibili sulle unghie della vittima].
Sarebbe allora signiticativo che la ASL voglia fornire indicazioni alle strutture territoriali, non solo
attraverso l'individuazione delle strutture specializzate [nulla esclude che. per tali. possano
individuarsi, quelle di pronto soccorso, magari aftiancate da medici specialisti], ma anche, laddove
possibile. attraverso la predisposizione di un apposito protocollo operativo da diffondere comunque
nelle diverse strutture sanitarie del territorio [in primo luogo, appunto, quelle di pronto soccorso].
Tale protocollo operativo dovrebbe poter prevedere l'utilizzazione di metodiche che consentano la
sicura utilizzazione del riscontro sanitario in chiave processuale [si pensi, per esempio, al riscontro
!t)togratico delle lesioni o ai tamponi vaginali].
Con specitico riguardo, poi, alle fattispecie integranti possibilmente gli estremi del reato di
maltrattamenti. sia le forze dell'ordine che le strutture sanitarie è opportuno che ricostruiscano il
passato della vittima, con l'individuazione di analoghe occasioni di intervento. necessarie, nel caso,
per potere apprezzare l'abitudinarietà della condotta. Si tratta di metodica che già oggi lo strumento
intùrmatico consente di osservare.
In secondo luogo, la necessità di raccogliere in modo satisfattivo e completo la denuncia della
vittima, specie allorquando si verta in ipotesi di reati procedi bili solo a querela.
Si tratta di tematica che coinvolge gli organi di polizia giudiziaria e anche l'ufficio del
pubblico ministero, nell'ottica della dazione delle direttive di ordine generale.
Sul punto, la Procura di Pinerolo già si è espressa con la richiamata nota del 26 febbraio 2009.
indicando anche [ovviamente senza alcuna pretesa di esaustività] la disponibilità delle Sezioni di
polizia giudiziaria istituite presso l'Ufficio a raccogliere le denunce e, comunque, a fornire il
proprio fattivo contributo. Le suddette indicazioni meritano di essere estese a tutte le forze di polizia
operanti sul territorio.
Alle suddette indicazioni, va aggiunto il richiamo alla opportunità, nel caso in cui vittima sia una
persona di sesso femminile, di far partecipare all'escussione anche personale di sesso femminile.
Ciò che impone, qualora tale personale non sia disponibile nell'articolazione di polizia giudiziaria
operante, il sinergico coinvolgimento di altre forze di polizia [in primo luogo, per la diffusione nel
territorio, quelle della polizia municipale] per fornire il contributo di professionalità richiesto.
L'invito alla collaborazione reciproca rivolto alle diverse forze dell'ordine è implicito in quanto
appena detto, restando si in attesa di eventuali, opportune indicazioni organizzati ve che gli organi di
vertice delle singole forze di polizia ritenessero di voler adottare e diffondere.
Va ancora soggiunto, il richiamo alla opportunità, nel caso in cui lo consiglino le particolari
condizioni della vittima e, decisamente, nel caso in cui questa sia minorenne, di far partecipare
ali' escussione uno psicologo ovvero un assistente sociale in grado di fornire un importante
contributo di professionalità, vuoi nell'ottica della proficuità dell'escussione [resa in un contesto
,--------------------------------
----------
proIetto cd assistito I. vuoi nell"ottica. anche successiva. della valutazione della attendibilità di
quanto dichiarato [grazie al contributo di conoscenza in ordine all"attitudine psico/isica del teste ad
esporre le vicende in modo esatto e non psicologieamcnte alteralO o turhatol.
Si segnala. allora. alla ASL, ma anche delle Strutture di assistenza comunali c intercomunali.
l'opportunità di voler fornire indicazioni soggettive in grado di consentire l'individuazione del
personale disponibile.
In terzo luogo, la necessità di svolgere tin da subito indagini a riscontro. in modo da consolidare in
modo certo un quadro probatorio che normalmente si basa sulla sola dichiarazione della persona.
Si tratta di tematica che coinvolge gli organi di polizia giudiziaria e anche l'ufficio del
pubblico ministero, nell'ottica della dazione delle direttive di ordine generale. Sul punto, si rinvia
a quanto detto supra ed alla già richiamata nota in data 26 febbraio 2009.
In quarto luogo, la necessità di "cristallizzare" la prova, nella prospettiva del processo, anche per
evitare il rischio di successivi inquinamenti, magari determinati da situazioni pressorie determinate
dal denunciato.
Si tratta di tematica che, oltre alle forze di polizia operanti, impegna in prima battuta l'Ufficio
della Procura della Repubblica.
Sul punto, l'indicazione è quella di privilegiare il ricorso allo strumentario dell'incidente probatorio.
come normativamente indicato dall'articolo 392, comma l his. C.p.p.• laddove in particolare si
prevede che: "nei procedimenti per i delitti di cui agli articoli 572. 609 his. 609 ter, 609 quater. 609
quinquies, 609 octies. 612 bis. 600, 600 bis, 600 ter. anche se relativo al materiale pornografico di
cui all'articolo 600 quater.i, 600 quinquies, 601 e 602 del codice penale, il pubblico ministero,
anche su richiesta della persona offesa, o la persona sottoposta alle indagini possono chiedere che si
proceda con incidente probatorio all'assunzione della testimonianza di persona minorenne ovvero
della persona offesa maggiorenne, anche al di fuori delle ipotesi previste dal comma 1".
Sul punto, è ancora dai privilegiare. nella ricorrenza delle condizioni di legge. la scelta del ricorso
alle metodiche di esercizio dell'azione penale più accelerate [giudizio direttissimo e giudizio
immediato], giacchè consentono il più sollecito accesso alla sedes naturale di formazione della
prova [il dibattimento], davanti al giudice terzo e nel contraddittorio tra le parti. Ciò anche nello
stesso interesse dell'accusato, nel più pieno rispetto dei principi del diritto di difesa e del "giusto
processo" (articoli 24 e 111 della Costituzione).
In quinto luogo, la necessità di assicurare un' assistenza in favore della vittima, allorquando il
contesto del fatto, maturato in famiglia, imponga un allontanamento dalla casa familiare.
Sul punto, importante è la disponibilità che volessero manifestare gli Enti territoriali e le
parallele Strutture di assistenza.
In sesto luogo, la necessità di adottare provvedimenti cautelari che interdicano al denunciato la
reiterazione di fatti lesivi.
Coinvolti sono la polizia giudiziaria e l'Ufficio della Procura di Pinerolo.
Importante è in
proposito anche il calibrato ricorso alle misure cautelari,
di impiego molto duttile.
dell'allontanamento dalla casa familiare (articolo 282 bis c.p.p.) e del divieto di avvicinamento ai
luoghi frequentati dalla vittima (articolo 282 ter c.p.p.), in quanto necessarie e sufficienti.
Impregiudicato ovviamente il ricorso a misure più incisive. quali quelle della custodia carceraria, se
necessane.
L"impegno della polizia giudiziaria. anche quando questa ritcnga di proccdere d"iniziativa
all'arresto in Ilagranza o al fermo. deve essere quello di fornire I in osseLjuio alle indicazioni di cui
,llIllntiun compcndio probatorio satisl~lttivo" in grado di poter ròrmalizzare un giudizio positivo di
sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza. Attenzione deve essere posta alla rappresentazione
degli elementi che possano indurre a ritenere sussistente il rischio di "recidiva"' [per la giù
riscontrata n.:iterazione degli episodi. per la gravitù di Ljuello suh iudice. per la personalitù
dell'indagato. per i rapporti tra Ljuesto e la vittima. ecc.l.
In settimo luogo, la necessità di assicurare adeguata informazione in favore della collettività. sia
per la pubblicizzazione delle iniziative che qui si intendono intraprendere. rilevante per consentire
un meditato accesso alla "rete di assistenza"' che si intende costituire ai diversi livelli. sia per
trasmettere il messaggio formativo-culturale sul modo più corretto di intendere le relazioni
interpersonali all' interno del nucleo familiare e nei rapporti con i soggetti che possono definirsi
"deboli"' nei confronti di aggressioni fisiche. morali e/o di natura sessuale (donne, anziani, bambini.
adolescenti. persone all'ette da problematiche psico-fisiche, ecc.). Sotto questo profilo,
del
"protocollo"' si dovrà dare diffusione massima. sia sui mezzi di informazione sia sui siti
istituzionali. Inoltre, l'impegno che si dovrà assumere sarà quello di organizzare non solo incontri
diretti a monitorare il fenomeno e la virtuosità delle prassi che si vogliono introdurre, ma anche
pubblici convegni/dibattimenti aperti al pubblico volti alla sensibilizzazione della collettività.
In particolare, si potrà pensare ad un opuscolo da distribuire alla collettività magari anche con
l'ausilio dei mezzi di informazione. dove risultino indicate le finalità della convergente iniziativa e
soprattutto le modalità di accesso alla rete di assistenza.
Ovviamente, anche altre possono essere le problematiche da individuare ed esaminare. Sarebbe
allora opportuno che ci si possa incontrare per discuterne e, possibilmente, arrivare alla stipula di
un auspicato protocollo operativo.
Questo il senso della presente nota che si rassegna alla sensibilità dei destinatari, se ed in quanto
vorranno essere presenti e aderire.
Grazie allora alla disponibilità e del sindaco e del Comune di Pinerolo, si terrà un incontro,
finalizzato alla stipula del protocollo, in Pinerolo, via Duomo nLI, presso il Circolo sociale del
Teatro Sociale, il giorno 13 ottobre 2009, alle ore 15.30.
I destinatari della presente nota sono vivamente pregati di intervenire e, comunque, di
estendere l'invito: quanto agli organi di vertice delle forze di polizia, alle articolazioni
territoriali subordinate; quando alle Amministrazioni
comunali, alle strutture di assistenza,
pubbliche e private, operanti sul territorio;
quanto alle ASL,
al personale sanitario
competente.
*****
Nell'auspicare la presenza più numerosa e fattiva all'incontro,
si resta in attesa di conoscere le
determinazioni convergenti che, all'esito, vorranno sperabilmente essere adottate dalle ASL, dai
Comuni, dalle Strutture di assistenza, soprattutto nella rilevata prospettiva di individuazione di
personale specializzato da coinvolgere in fase attuativa.
I\:r la Procura ddla Rcpubblica valgono. lin d'ora.
giù svi luppate nella nota del 26 febbraio 2009.
le indicazioni organizzati ve suindicate e quelle
Le fòrze di polizia provvederanno agli incombenti attribuite dal codice di rito secondo le indicazioni
come sopra sviluppate.
*****
Resta inteso che laddove l'incontro si risolvesse posItivamente. con la stipula del protocollo.
sarebbe importante "uftìcializzare"
l'esecutività
per il 25 novembre 2009, "Giornata
internazionale contro la violenza alle donne", nel corso di un apposito, nuovo incontro, magari
aperto alla collettività.
Inoltre. virtuosamente, sarebbe opportuno prevedere in quella sede un nuovo incontro che potrebbe
svolgersi prima del mese di luglio del 20 I O. per esaminare lo stato del fenomeno. l'efficacia del
protocollo e l'opportunità di interventi migliorativi.
Ringrazio per l'attenzione.
Pinerolo, lì
1 l S E T 2009
IL PROCLJRJr~OR.ç: DELLA REPUBBLICA
Dott. Gihs~'pPè Amato
I
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~.,
~':.:.f.>
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\"
Procura della Repubblica di Pinerolo
Procura della Repubblica
presso il Tribunale di Pinerolo
(Ufficio del Procuratore della Repubblica- dotI. Giuseppe AMATO)
N. llS
lo~r'f(JV,
if-Jir:.
Ai magistrati dell'Ufficio
AI personale delle Sezioni di polizia giudiziaria presso l'Ufficio
OGGETTO: Le violenze m ambito familiare e non al danni di "soggetti deboli",
Iniziative di contrasto.
L'Ufficio della Procura della Repubblica di Pinerolo è da tempo particolarmente
sensibile alla tematica del contrasto delle forme di violenza contro i soggetti deboli,
specie in ambito familiare.
Tanto è vero che, nonostante le dimensioni contenute dell'Ufficio [caratterizzato dalla
presenza in pianta organica di tre sostituti procuratori, oltre al procuratore della
Repubblica], fin dalla predisposizione del primo progetto organizzativo da parte dello
scrivente, si è creato un apposito gruppo specializzato di lavoro [5° settore- DER],
cui sono assegnati i reati caratterizzati da violenza, minaccia o approfittamento
delle condizioni soggettive le cui persone offese sono convenzionalmente definibili
come "deboli", segnatamente quelli cui agli articoli da 600 a 604 c.p. (esclusi
ovviamente quelli rientranti nella "competenza " della Direzione distrettuale
antimafia), quelli previsti dall'articolo 609 bis all'articolo 609 decies C.p.
Ciò in ragione dell'accresciuta rilevanza statistica di tali fenomeni delittuosi nel
territorio [cfr. del resto, di recente, una ricerca sul tema dal titolo "Ti amo da morire" a
cura della Consulta regionale delle Elette e dell'Ordine dei giornalisti del Piemonte],
nella convinzione per taluni settori [specie per quello di che trattasi, delicato per le
modalità di acquisizione della prova utilmente valutabile in dibattimento] una
specializzazione dei magistrati del pubblico ministero appare ineludibile laddove si
voglia perseguire un'efficace azione di contrasto e di repressione, specie nel
momento del coordinamento e dell'impulso delle investigazioni.
Si prende altresi atto che il medesimo interesse di recente ha manifestato anche il
Consiglio superiore della magistratura in occasione di una risoluzione in data Il
febbraio 2009, che costituisce il portato di una ricerca mirata svolta presso taluni uffici
giudiziari, proprio dedicata al tema della violenza familiare. In tale occasione, con il
conforto degli esiti di tale ricerca, si sono apprezzate talune difficoltà operative su cui
qui si intende intervenire specie nel momento dell'acquisizione della "notizia di reato" e
PROCURA DELLA REPUBBLICA
presso il Tribunale di Pinerolo
foglio
delle successive attività dirette all'ottenimento di un compendio probatorio attendibile,
solido, circostanziato, meritevole, nel caso, di giustificare l'esercizio dell'azione penale
e di superare il vaglio del dibattimento.
La tematica merita di essere approfondita, ovviamente,
avendo riguardo ai
fenomeni di violenza non solo in danno del partner o dell' ex partner, ma anche
quando questi abbiano a riguardare i figli, specie minorenni.
Il punto più delicato concerne l'apprezzamento del quadro probatorio, sul rilievo
che, non infrequentemente, la fonte di prova principale è data proprio esclusivamente
dalle dichiarazioni della persona offesa.
In proposito, la giurisprudenza della Cassazione si esprime costantemente nel senso che
la deposizione della persona offesa dal reato, pur se non può essere equiparata a
quella del testimone estraneo, può tuttavia essere anche da sola assunta come fonte di
prova della colpevolezza del reo, ove venga sottoposta ad un'indagine positiva sulla
credibilità soggettiva ed oggettiva di chi l'ha resa, non richiedendo necessariamente
neppure riscontri esterni, quando non sussistano situazioni che inducano a dubitare della
sua attendibilità (di recente, Cassazione, Sezione III, 18 ottobre 2006, Taini; Sezione V,
lO aprile 2006, Brancatelli ed altri; Sezione V, 26 aprile 2006, Tundo).
NeIIa medesima prospettiva, con maggiore rigore, dopo essersi (ri)affermato che la
deposizione della persona offesa dal reato può essere anche da sola assunta come fonte
di prova della colpevolezza del reo, purchè venga sottoposta ad un'indagine positiva
circa la sua attendibilità, giacchè alle dichiarazioni indizianti deIIa persona offesa non si
applicano le regole di cui ai commi 3 e 4 dell'articolo 192 c.p.p., che postulano la
presenza di riscontri esterni, si è tuttavia precisato che, atteso l'interesse di cui essa è
portatrice, più rigorosa deve essere la valutazione ai fini del controllo di attendibilità
rispetto al generico vaglio cui vanno sottoposte le dichiarazioni di ogni testimone ed
opportuno appare il riscontro in altri elementi probatori (Cassazione, Sezione I, 16
settembre 2004, Gioia).
Anzi, i suddetti principi vengono ulteriormente ribaditi e puntualizzati dalla
giurisprudenza di legittimità con riferimento alle fattispecie di violenza sessuale
(articolo 609 bis c.p.).
Cosi, tra le tante, Cassazione, Sezione IV, 21 giugno 2005, Poggi, dopo avere affermato
che, ai fini della formazione del libero convincimento del giudice, ben può tenersi
conto delle dichiarazioni della parte offesa, la cui testimonianza, ove ritenuta
intrinsecamente attendibile, costituisce una vera e propria fonte di prova, sulla quale
può essere, anche esclusivamente, fondata l'affermazione di colpevolezza dell'imputato,
purchè la relativa valutazione sia adeguatamente motivata, ha tenuto a precisare che tale
principio vale, in particolare, proprio in tema di reati sessuali, l'accertamento dei quali
passa, nella maggior parte dei casi, attraverso la necessaria valutazione del contrasto
delle opposte versioni di imputato e parte offesa, soli protagonisti dei fatti, in assenza,
IIr,
2
PROCURA DELLA REPUBBLICA
presso il Tribunale di Pinerolo
foglio
non di rado, anche di riscontri oggettivi o di altri elementi atti ad attribuire maggiore
credibilità, dall'esterno, all'una o all'altra tesi.
La tematica diventa ancora più delicata allorquando i fatti suh iudice vedano come
persona offesa una persona minorenne, specie quando si tratti di un bambino/a.
Del resto, è lo stesso legislatore che prescrive certe cautele nelle cosiddette audizioni
protette c impone al giudice una particolare attenzione nel valutare l'eventuale necessità
della verifica dell'idoneità fisica e mentale della persona chiamata a testimoniare (cfr.
articolo 196, comma 2, c.p.p.). Ciò in quanto, mentre l'adulto può mentire, affermando
qualcosa che sa non essere conforme alla verità, con lo scopo di indurre gli altri in
errore per trame un vantaggio, il bambino e l'adolescente (quest'ultimo in misura
minore) hanno, assai spesso, la singolare attitudine alla "fabulazione magica", che è una
sorta di "credenza assertiva", alla quale si abbandonano (per varie ragioni), creando
quasi una sorta di "pseudorealtà", riuscendo molto spesso a rappresentarsi la realtà solo
immaginandola e costruendosi un'immagine del mondo ordinata secondo i loro desideri,
le loro emozioni, le loro prime esperienze (cfr. Cassazione, Sezione III, 5 ottobre 2006,
Agnelli).
Il minore, infatti, è soggetto a maggiori suggestioni, con la possibile incapacità di
distinguere i dati effettivamente percepiti da quelli solo immaginati e permeabile ai
suggerimenti, ma anche alle aspettative di un adulto di riferimento affettivo (cfr.
Cassazione, Sezione III, 13 marzo 2007, PG in proc. Cedolini).
In questa prospettiva, utile deve ritenersi l'uso dell'indagine psicologica, che concerne
due aspetti fondamentali: l'attitudine del bambino a testimoniare, sotto il profilo
intellettivo ed affettivo, e la sua credibilità. Il primo consiste nell'accertamento della sua
capacità di recepire le informazioni, di raccordarle con altre, di ricordarle e di
esprimerle in una visione complessa, da considerare in relazione all'età, alle condizioni
emozionali, che regolano le sue relazioni con il mondo esterno, alla qualità e natura dei
rapporti familiari. Il secondo - da tenere distinto dall'attendibilità della prova, che
rientra nei compiti esclusivi del giudice- è. diretto ad esaminare il modo in cui la giovane
vittima ha vissuto ed ha rielaborato la vicenda in maniera da selezionare sincerità,
travisamento dei fatti e menzogna (Sezione III, 7 novembre 2006, Mangiapane).
**
Questo rigore probatorio impone, allora, una precipua professionalità da parte della
polizia giudiziaria e, poi, del magistrato del pubblico ministero, vuoi nel cercare di
acquisire elementi di conforto ai fini dell'apprezzamento dell'attendibilità della
persona offesa, vuoi nel consolidare [nella prospettiva del dibattimento] la
dichiarazione accusatoria.
E' così è necessario, in primo luogo, che la polizia giudiziaria che riceve la denuncia
stimoli la narrazione analitica e puntuale dei diversi episodi di
III".
J
PROCURA DELLA REPUBBLICA
presso il Tribunale di Pinerolo
foglio nr. 4
violenza/minaccia/vessazione, senza limitarsi a recepire una indicazione generica e poi
non riscontrabile [né idonea ad essere oggetto di una specifica narrazione].
Questo vale soprattutto per il reato di cui all'articolo 572 c.p. e per il nuovo reato di cui
all'articolo 612 bis C.p. [introdotto dal decreto legge 23 febbraio 2009 n. Il], i cui
presupposti costitutivi evocano l'abitualità [ergo, la reiterazione) di episodi violenti e/o
minatori e/o di disturbo, che vanno per quanto possibile evidenziati attraverso la
rappresentazione di specifiche situazioni oggettivamente, spazialmente e
temporalmente circostanziate e circostanziabili I.
A tal riguardo, oggetto di specifica domanda [tra l'altro] dovrà essere la disponibilità
di eventuali referti medici [riferibili a ipotizzabili lesioni subite], la disponibilità di
documentazione rilevante [messaggi inviati tramite SMS o MMS o via mai!, lettere e/o
scritti, documentazione fotografica attestante eventuali atti di violenza sulle cose], la
possibilità di indicare eventuali testimoni [specie se estranei al nucleo familiare].
Oggetto di specifica domanda, qualora si ipotizzasse il reato di atti persecutori
(articolo 6 I2 bis c.p.) dovrà essere la rappresentazione di elementi verificabili atti a
dimostrare [oltre che la condotta reiteramente violenta o molesta del denunciato]
l'effetto tipico del reato de qua, caratterizzato dal "perdurante e grave stato di ansia o di
paura" ovvero dal "fondato timore per l'incolumità propria o altrui" ovvero ancora
dall'aver costretto la vittima "ad alterare le proprie abitudini di vita".
Tali elementi andranno acquisiti: in particolare,
informate indicate a riscontro.
andranno sentite a sit le persone
Dovrà comunque chiedersi alla persona offesa [onde verificame l'attendibilità]
l'eventuale preesistenza di situazioni di contrasto, in particolare giudiziario, con la
controparte [pendenza di cause di separazione e/o divorzio; contenzioso
sull'affidamento dei figli; controversie ereditarie e, più in generale, patrimoni ali]'
1 Va ricordato che, ai fini della configurabilità del reato di maltrattamenti in famiglia (articolo 572 c.p.),
rileva l'''abitualità'' dei fatti lesivi dell'integrità fisica e del patrimonio morale del soggetto passivo:
"abitualità" per la cui sussistenza non occorre certamente un comportamento vessatorio continuo ed
ininterrotto, giacché é ben possibile che gli atti lesivi si alternino con periodi di normalità nei rapporti e
che siano, a volte, cagionati da motivi contingenti, poiché, proprio in ragione della natura abituale del
delitto, l'intervallo di tempo tra una serie e l'altra di episodi lesivi non fa venir meno l'esistenza
dell'illecito: cfr. Ca~sazione, Sezione VI, 12 aprile 2006, parte civile Cane in proc. Palumbo Piccionello
ed altro. Analoghe considerazioni valgono per il reato di cui all'articolo 612 bis c.p., che certamente si
caratterizza per la "reiterazione" degli atti persecutori [a tal ultimo proposito, va comunque ricordato che
l'abitualità ossia la pluralità di azioni di disturbo, secondo la migliore opinione, caratterizza anche la
fattispecie contravvenzionale di cui all'articolo 660 C.p., conseguendone che il proprium distintivo del
reato che punisce gli atti persecutori va ravvisato, nel caso di condotta molesta reiterata, nell' idoneità di
questa di produrre l'effetto tipico del "perdurante e grave stato di ansia o di paura" ovvero del "fondato
timore per l'incolumità propria o altrui" ovvero ancora del costringere la vittima "ad alterare le proprie
abitudini di vita"]
PROCURA DELI"A REPUBBLICA
preRSO il Tribunale di Pinerolo
jòg!io nr. 5
Si verificherà altresì - anche previe verifiche presso gli Uffici giudiziarila
sussistenza di preesistenti denunce e di procedimenti
penali conseguentemente
aperti [di tali procedimenti è opportuno che vengano acquisiti l'esito e gli eventuali atti
di interesse: in primis, la denuncia).
Mentre laddove si verta in ipotesi di violenza sessuale, laddove il contesto temporale
contiguità tra il fatto denunciato e la denuncia, è necessario che si proceda anche ad
accompagnare la vittima presso il più vicino nosocomio per la visita specialistica
[ginecologica, ecc.] atta a evidenziare emergenze obiettivamente significative e per
l'eventuali prelievo di liquidi o reperti biologici.
**
Sempre con riguardo alle attività di immediata competenza della polizia giudiziaria
laddove il tipo di reato lo consenta [l'ipotesi tipica è quella di cui all'innovativa
previsione di cui all'articolo 612 bis c.p., salvo che sia procedibile d'ufficio ai sensi
dell'ultimo comma dell'anzidetta disposizione] è opportuno che - previa convocazione
delle parti- si verifichi gli spazi per una riconciliazione,
con conseguente remissione
della querela.
La conciliazione non è concettualmente preclusa neppure in caso di possibile
configurabilità dell'articolo 572 c.p. [procedibile, come è noto, di ufficio], laddove gli
elementi acquisiti non consentano di fondare quella "abitualità" del comportamento
vessatorio che costituisce il proprium del reato. Una conciliazione reale ed effettiva
(oltre che spontanea) è da ritenere che non abbia affatto ricadute sul piano della
protezione della vittima e possa invece favorire il ripristino di un legame familiare
stavolta conformato positivamente. In tale evenienza, anzi, è opportuna, nel caso, la
presenza dei difensori, se nominati.
**
Per quanto attiene l'attività dell'Ufficio di Procura, pare opportuno segnalare
l'opportunità per il magistrato assegnatario: 1) di procedere [secondo sensibile
apprezzamento del caso concreto] ad incidente probatorio per l'assunzione della
testimonianza della vittima secondo l'ampliativo disposto dell' innovato [dal decreto
legge n. 1l del 2009] articolo 392, comma 1 bis, c.p.p. [anche con le forme protette
indicate dall'ampliativo
disposto dell'innovato articolo 398, comma 5 bis, c.p.p., ove ne
ricorrano le condizioni]; 2) di attivare, nella ricorrenza delle condizioni di legge, lo
strumentario
cautelare dell'obbligo di allontanamento
dalla casa familiare, ex
articolo 282 bis c.p.p., e del divieto di avvicinamento
ai luoghi frequentati
dalla
persona offesa, anche secondo l'ampliativo disposto degli innovati [dal citato decreto
legge n. Il del 2009] articoli 282 ler e 282 qualer c.p.p ..
**
di
PROCuRA DELLA REPUBBLICA
presso il Tribunale di Pinerolo
foglio nr. 6
Si rappresenta, poi, I'inderogabilità necessità di definire i procedimenti di interesse con
le modalità più rapide consentite daJl'ordinamento. Dovrà in particolare
privilegiarsi, laddove consentito, il ricorso al giudizio immediato, in linea con le più
ampie esigenze di accelerazione già in più occasioni evidenziate.
**
Delle suddette indicazioni dovrà darsi adeguata pubblicit!s proprio per rendere
operativa l'innovata attenzione al fenomeno.
Si procederà Pertanto - impregiudicate ulteriori iniziative- a inserire la suddetta
circolare sul sito della Procura della Repubblica fwww.procurapinerolo.it]; a diffonderla
sui mezzi di informazione e, soprattutto, ad inviarla -anche per le iniziative che si vorrà
avere la compiacenza di adottare- alla Consulta regionale delle Elette della Regione
Piemonte [nella persona dell'onorevole Mariangela Cotto, vice presidente del Consiglio
regionale del Piemonte] e all'Ordine dei giornalisti del Piemonte [nella persona del
presidente Sergio Miravalle], in ragione delle iniziative pregevoli sul tema già assunte.
Si ringrazia per l'attenzione.
Pinerolo 26 febbraio 2009
IL PROCURATORE
Dott. GIU,
ALLEGATO 2
ELENCO PRESENZE CONFERENZA 13/10/2009
COMUNI
PINEROLO
AIRASCA
ANGROGNA
BIBIANA
BRICHERASIO
BRUINO
BURIASCO
CAMPIGLIONE F.
CANDIOLO
CANTALUPA
CAVOUR
FENESTRELLE
FROSSASCO
INVERSO PINASCA
LUSERNA S. G.
MACELLO
NONE
ORBASSANO
OSASCO
PEROSAA.
PERRERO
PINASCA
PIOSSASCO
PISCINA
Sindaco - Paolo COVATO
Assessore Politiche Sociali - Giorgio CANAL
Comandante PM - Ermenegilda ALOl
PM - Doris ROSATO.
Presidente Commissioni Pari Opportunità Eliana MODENA
Consigliere comunale - MENSA Raiu
FRiSOLI Donato
Ag. PM - Barbara MALANOT
Sindaco - Elda BRICCO
PM - V.c. Emanuele BOCCI
Assessore - Imelda DEMARIA
PM - BOLLA - RlVOlR
Sindaco - Andrea APPIANO
Cesare PERINO
Sindaco -Giuseppe Armando ROMANO
Vincenzo PUTORTI
Ag. PM - Massimo MARTINA
Cons. Comunale - Emanuele BOCCI
Operatore di PM - PIV ATO Giada
Consigliere Comunale - Miriam PASCHETT A
Consigliere Comunale - Elena BOlERO
Assessore - GERARD GRA VIER Gigliola
Consigliere - Dott. Giovanni MAZZARELLA
Sindaco - Cristina Elisabetta ORSELLO
Sindaco -BRUERA Livio
1st. PM -CHIARBONELLO Massimo
Ag. PM -PIPINO Giuseppe
Assessore - FERRUA Luca
Com.te PM - BOSSO Silvano
Vice Com.te PM - SANTARCANGELO
Domenico
Assessore Politiche Sociali - RANA Avtar
Singh
Assessore - PICATONOTTO Franco
SINDACO - Renzo FURLAN
Ag. PM - BERLAIT A Michela
Sindaco - RlCHARD Laura
Sindaco - BONINO Igor
PM - GUGLIELMINO Walter
SINDACO - Roberta M. AVOLA FARACI
COMANDANTE PM - Filippo GRASSIA
Assessore - MONTALDO Piera
PM - MARCADI M.
PORTE
PRAGELATO
PRAROSTINO
SAN GERMANO
C.
SAN PIETRO V.L.
SAN SECONDO DI P.
SANGANO
SCALENGHE
TORRE PELLICE
VIGONE
VILLAR PELLICE
VILLAR PEROSA
VOLVERA
Sindaco - ZOPPIA Laura
PM - SOPEGNO Marco
MATINA Gaetano
Cons. Comunale - Daniela OLIVETTI
Ag. PM - Enrico AVALLE
Consigliere - CESARETTI Pasqualino
Vice SINDACO - SADONE Adriana
PM - ZANGIROLAMI
Sindaco - MONTANARO Adriano
PM - STORSILLO Vincenza
Assessore Politiche Sociali - BORGARELLO
Giovanni
Consigliere comunale - MARCHISONE
Giovanni
PM - PERETTI Marco
Ag. PM - Simona CAPELLO
Comandante. PM - BERNARDI Claudia
Assessore - TRON Giovannino
SINDACO - Attilio Vittorio BEL TRAMINO
Com. PM - Carlo PETITTI
COMUNI NON RAPPRESENTATI:
BOBBIO PELLICE, CASTAGNOLE P.TE, CERCENASCO, CUMIANA,
GARZIGLIANA, LOMBRIASCO, LUSERNETTA, MASSELLO, OSASIO
PANCALIERI, POMARETTO, PRALI, PRAMOLLO, ROLETTO, RORÀ, ROURE,
SALZA DI PINEROLO, SESTRIERE, USSEAUX, VILLAFRANCA P.TE, VIRLE P.TE.
ASLT03
Gior!!io RABINO
Paolo MARFORIO
Fiorella BAIOCCO
Giusenne GRAZIA
Marco ROLANDO
Giovanni LA VALLE
Irene PUSSETO
Concettina BUTANO
Oscar PEROTTI
Vanda CAPPA
Monica MASCHER
Bruno TIRANTI
Mauro DEIDIER
Roberto MASAZZA
Carla BURRELLO
Direttore Generale
Direttore Sanitario
Ostetrica
Direttore Dipartimento Materno Infantile
Direttore SCNPI - Neuropsichiatria Infantile
Direttore Sanitario - Organizzazione Sanitaria Intersede Intersede
Assistente Sociale
Psicologa
Dir. Dipartimento Territoriale - Attività e progetti integrati socioDir. Psicologia
Struttura Ginecologia
Psicologa
Comunicazione, D.R.P. e Relazioni Esterne
Direttore Medicina legale
Dirigente Medico
FORZE DI POLIZIA
CaD. IACOPINI Paolo
CaD. MAZZANTI Stefano
CaD.BARONE
M.As.UDs. SCIORTINO
Mar. Ca. MOLA
Mar. Ca. ARACLI
Lnt. LA SERRA
M.As.UDs. PUZZO
Mar.Ca. BARBARACI
Lnt. VITALE
Mar.Ca. MONOPOLI
Mar.Ca. INGLISA
M.O. CALCA TERRA
M.llo MOSCATO
M.O. DA SAN MARTINO
Caro Sco CAPP AI
V.b.ARRIGO
2oDeratori
CornoagnÌa Carabinieri Pinerolo
Cornoagnia Carabinieri Susa
Cornoagnia Carabinieri Moncalieri
Stazione Carabinieri Torre Pellice
Stazione Carabinieri Bricherasio
Stazione Carabinieri Pancalieri
Stazione Carabinieri ViQone
Stazione Carabinieri Pinerolo
Stazione Carabinieri Cavour
Stazione Carabinieri Orbassano
Stazione Carabinieri Piossasco
Stazione Carabinieri Cumiana
Stazione Carabinieri Perosa AfQentina
Stazione Carabinieri None
Stazione Carabinieri Perrero
Stazione Carabinieri Finestrelle
Stazione Carabinieri Villar Perosa
Ouestura di Torino - Squadra Mobile
ASSOCIAZIONI
Comunità Montana Val Pellice
Consorzio Intercomunale
Pinerolo
Consorzio Intercomunale
Orbassano
UNIFEM
SVOLTA DONNA
F.I.D.A.P.A. sez. Pinerolo
ZONTA Pinerolo
Centro Impiel!:o Pinerolo
Consorzio per la formazione
innovazione e la qualità
CarlaCOMBA
Presidente
Dir. Servizi Sociali - Gaetana CIPRIANI
Resp. Area Minori - Patrizia BIOLATO
Presidente
Dir. Servizi Sociali
Antonella GENOVESlO
Dafne FORNARO
Sindaco Porte - Laura ZOGGIA
Presidente - Cristina PARENTE
Francesca PIGNATELLI
Stefania DE MICHELIS
Cristina PORTESANI
AVVOCATI
Francesca Maria CHIAL VA
Luca PAPAROZZI
Simona BERTRAND
IvanaPODDA
Alessandra BIANCIOTTO
Paolo PIGNATELLI
Maria GENESI
Sandra DI GIGLIO
Laura VIGNA
Fiorenza PILOTTI
Silvia LORENZINO
Mirella BERTOLINO
Monica BERNARDONI
Claudio GALETTO
Alfredo MERLO
Valerio AIRAUDO
Cristina CARENA
Giulia DUO
ALLEGATO 3
15 Ott
..
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2009
12:41
HP LASERJET
pa1
3200
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ORE
PAOT, N°
LEGIONE CARABI
IERI PIEMONTE E VALLE D'AOSTA
Compagnia
di Susa
N, 89/19-3 di prot
Oggetto:
Susa, 15 ottobre 2009
Pinerolo ('IO), 13 ottobre 009
Riunione operativa interis ituzionaJe sulla prevenzione ed il contrasto del tènomcno di
condotte viplente attuate ci confronti di "soggetti deboli ",
ALLA PROCURA DELLA REP
t
"."
_.
BLICA - presso il Tribùnale~ DI
PINEROLO
- Ufficio del Procuratore della Repu blica - dotto Giuseppe AMATO _
I. Nell'ambito della riunione svoltas' in Pinerolo (T O) il 13 ottobre 2009 lo scrivente. nel suo intervento, ha individuato precipu
ente la necessità di una maggiore sincrgia tra i servizi delle
di verse aree di' intervento I. In particolare:
a. sociologico: spesso gli op ratori di polizia giudiziaria incontrano difficoltà nel!' approccio con la vittima/parte Ics che condizionano, incvitabilrp.ente, il prosieguo dell'attività.
Specie per quanto conccrn la raccolta delle infonnazioni durante l'audizione e la successiva stesura della demm ia.
Si potn:bbe ovviare a ues a lacuna prevedendo dei corsi, tenuti da personale qualificato
el vari enti elo associazi ni che si occupano (e e VIO enze Il genere. in favore degli
operatori di polizia. Non è sempre sufficiente, infatti, parlando per esempio di violenza
sessuale, porre una persom dello stesso sesso di Ironte alla vittima se poi i'operatore non
sa quale domande fare né qEali argomenti usare per stabilire un contatto proficuo,
In seguito alla denuncia dc la violenza o dei maltrattamenti SUbiti,.poi, la parte lesa non
può sempre rientrare nell'
biente .tamiliare eia domestico dove questi, magari, sono
stati perpetrati. C'è la nec ssità, pertanto, di conoscere nell'immediato enti e/o associazioni a cui rivolgersi per fal ospitare queste persone,
b. medico: sovente ]'approcc~o del sanitario al problema della violenza, specie in quella
sessuale è, giustamente e doverosamente, di carattere primariamente !nedico, Questo, se
da un punto di vista etieol- professionale è ineccepibile, a volte può, però. inlìciare
l'attività di polizia giudizi~ria che fa dci rcpertamento una delle fonti principali per
1':J'lC4Uisizione~lcJla prova, {\ titolo di esempio:
- eseguire un'ecografia addominale, utilizzando il gel necessario per tale tipo di
esame senza prima' ver eviden7jato efo adeguatamente Tepertato eventuali tracce
biologiche (sperma, tonnazionl pilifere, ecc,);
I
s()ciologico, medico e giurisdizionale:
..t,
2 OO9
l 2 : 4 l
HP LASERJET
3200
i
••
- medicare una cchiJil10si e/o tèrita senza averla prima adeguatamente fotogratata
per poter stabilire I forma c/o il tipu di oggdto contundente,
Ecco, quindi, la necessità i formare un protocollo sanitario condiviso che possa tenere presente le inevitabi i esigenze di repertamento
della polizia giudiziaria per
l'acquisizione delle fonti (i prova,
2. Sarebbe auspicabile, infine, poter prevedere nell'ambito del Protocollo d'Intesa la creazione di
un Osservatorio Permanente sul e Violenze, fc)rmato dai rappresent.mti di tutte le amministrazioni/servizi. Ciò con la fmalità ditavcre un continuo scambio di inlo:nnazioni per poter adeguatamente vigilare sull'andamento del fenomeno. In alcuni casi, infatti, la mancanz.a di lloti1.ic da
parte della polizia giudiziaria su p rticolari situazioni, magatì seguite dm servizi sociali, ha tatto
si c~e
~ea~? perpetrato venis~e f0rtato a ulteriori conseguenze per la vittima senza nessuna
posslb,hta d'mtervento preventJvo e/o nsojutono,
y
,
Referto a cura dcI Cap. Mazzanti Stetì
o
IL COMANIMNTE
,
,StefànoM. azzantl)
~
, .....}.. •
\lQ.D2l:U~J.
.. ,
:
ALLEGATO 4
Procura della Repubblica di Pinerolo
Procura della Repubblica
presso il Tribunale di Pinerolo
(Ufficio del Procuratore della Repubblica- dotto Giuseppe AMATO)
~.
(,.5 ID~'('mV-,<rJ"r:.
Ai magistrati dell'Ufficio
AI personale delle Sezioni di polizia giudiziaria presso l'Ufficio
OGGETTO: Le violenze in ambito familiare e non ai danni di "soggetti deboli".
Iniziative di contrasto.
L'Ufficio della Procura della Repubblica di Pinerolo è da tempo particolarmente
sensibile alla tematica del contrasto delle forme di violenza contro i soggetti deboli,
specie in ambito familiare.
Tanto è vero che, nonostante le dimensioni contenute dell'Ufficio [caratterizzato dalla
presenza in pianta organica di tre sostituti procuratori, oltre al procuratore della
Repubblica], fin dalla predisposizione del primo progetto organizzativo da parte dello
scrivente, si è creato un apposito gruppo specializzato di lavoro [5° settore- DEB],
cui sono assegnati i reati caratterizzati da violenza, minaccia o approfittamento
delle condizioni soggettive le cui persone offese sono convenzionalmente definibili
come "deboli", segnatamente quelli cui agli articoli da 600 a 604 c.p. (esclusi
ovviamente quelli rientranti nella "competenza " della Direzione distrettuale
antimafia), quelli previsti dall'articolo 609 bis all'articolo 609 decies c.p.
Ciò in ragione dell'accresciuta rilevanza statistica di tali fenomeni delittuosi nel
territorio [cfr. del resto, di recente, una ricerca sul tema dal titolo "Ti amo da morire" a
cura della Consulta regionale delle Elette e dell'Ordine dei giornalisti del Piemonte],
nella convinzione per taluni settori [specie per quello di che trattasi, delicato per le
modalità di acquisizione della prova utilmente valutabile in dibattimento] una
specializzazione dei magistrati del pubblico ministero appare ineludibile laddove si
voglia perseguire un'efficace azione di contrasto e di repressione, specie nel
momento del coordinamento e dell'impulso delle investigazioni.
Si prende altresì atto che il medesimo interesse di recente ha manifestato anche il
Consiglio superiore deUa magistratura in occasione di una risoluzione in data Il
febbraio 2009, che costituisce il portato di una ricerca mirata svolta presso taluni uffici
giudiziari, proprio dedicata al tema della violenza familiare. In tale occasione, con il
conforto degli esiti di tale ricerca, si sono apprezzate talune difficoltà operative su cui
qui si intende intervenire specie nel momento dell'acquisizione della "notizia di reato" e
'O
PROCURA DELLA REPUBBLICA
presso il Tribunale di Pinerolo
foglio nr. 2
delle successive attività dirette all' ottenimento di un compendio probatorio attendibile,
solido, circostanziato, meritevole, nel caso, di giustificare l'esercizio dell'azione penale
e di superare il vaglio del dibattimento.
La tematica merita di essere approfondita, ovviamente,
avendo riguardo ai
fenomeni di violenza non solo in danno del partner o dell' ex partner, ma anche
quando questi abbiano a riguardare i figli, specie minorenni.
Il punto più delicato concerne l'apprezzamento del quadro probatorio, sul rilievo
che, non infrequentemente, la fonte di prova principale è data proprio esclusivamente
dalle dichiarazioni della persona offesa.
In proposito, la giurisprudenza della Cassazione si esprime costantemente nel senso che
la deposizione della persona offesa dal reato, pur se non può essere equiparata a
quella del testimone estraneo, può tuttavia essere anche da sola assunta come fonte di
prova della colpevolezza del reo, ave venga sottoposta ad un'indagine positiva sulla
credibilità soggettiva ed oggettiva di chi l'ha resa, non richiedendo necessariamente
neppure riscontri esterni, quando non sussistano situazioni che inducano a dubitare della
sua attendibilità (di recente, Cassazione, Sezione III, 18 ottobre 2006, Taini; Sezione V,
lO aprile 2006, Brancatelli ed altri; Sezione V, 26 aprile 2006, Tundo).
Nella medesima prospettiva, con maggiore rigore, dopo essersi (ri)affermato che la
deposizione della persona offesa dal reato può essere anche da sola assunta come fonte
di prova della colpevolezza del reo, purchè venga sottoposta ad un'indagine positiva
circa la sua attendibilità, giacchè alle dichiarazioni indizianti della persona offesa non si
applicano le regole di cui ai commi 3 e 4 dell'articolo 192 c.p.p., che postulano la
presenza di riscontri esterni, si è tuttavia precisato che, atteso l'interesse di cui essa è
portatrice, più rigorosa deve essere la valutazione ai fini del controllo di attendibilità
rispetto al generico vaglio cui vanno sottoposte le dichiarazioni di ogni testimone ed
opportuno appare il riscontro in altri elementi probatori (Cassazione, Sezione I, 16
settembre 2004, Gioia).
Anzi, i suddetti principi vengono ulteriormente ribaditi e puntualizzati dalla
giurisprudenza di legittimità con riferimento alle fattispecie di violenza sessuale
(articolo 609 bis c.p.).
Così, tra le tante, Cassazione, Sezione IV, 21 giugno 2005, Poggi, dopo avere affermato
che, ai fini della formazione del libero convincimento del giudice, ben può tenersi
conto delle dichiarazioni della parte offesa, la cui testimonianza, ave ritenuta
intrinsecamente attendibile, costituisce una vera e propria fonte di prova, sulla quale
può essere, anche esclusivamente, fondata l'affermazione di colpevolezza dell'imputato,
purchè la relativa valutazione sia adeguatamente motivata, ha tenuto a precisare che tale
principio vale, in particolare, proprio in tema di reati sessuali, l'accertamento dei quali
passa, nella maggior parte dei casi, attraverso la necessaria valutazione del contrasto
delle opposte versioni di imputato e parte offesa, soli protagonisti dei fatti, in assenza,
PROCURA DELLA REPUBBLICA
presso il Tribunale di Pinerolo
foglio nr. 3
non di rado, anche di riscontri oggettivi o di altri elementi atti ad attribuire maggiore
credibilità, dall'esterno, all'una o all'altra tesi.
La tematica diventa ancora più delicata allorquando i fatti sub iudice vedano come
persona offesa una persona minorenne, specie quando si tratti di un bambino/a.
Del resto, è lo stesso legislatore che prescrive certe cautele nelle cosiddette audizioni
protette e impone al giudice una particolare attenzione nel valutare l'eventuale necessità
della verifica dell'idoneità fisica e mentale della persona chiamata a testimoniare (cfr.
articolo 196, comma 2, c.p.p.). Ciò in quanto, mentre l'adulto può mentire, affermando
qualcosa che sa non essere conforme alla verità, con lo scopo di indurre gli altri in
errore per trame un vantaggio, il bambino e l'adolescente (quest'ultimo in misura
minore) hanno, assai spesso, la singolare attitudine alla "fabulazione magica", che è una
sorta di "credenza assertiva", alla quale si abbandonano (per varie ragioni), creando
quasi una sorta di "pseudorealtà", riuscendo molto spesso a rappresentarsi la realtà solo
immaginandola e costruendosi un'immagine del mondo ordinata secondo i loro desideri,
le loro emozioni, le loro prime esperienze (cfr. Cassazione, Sezione III, 5 ottobre 2006,
Agnelli).
II minore, infatti, è soggetto a maggiori suggestioni, con la possibile incapacità di
distinguere i dati effettivamente percepiti da quelli solo immaginati e permeabile ai
suggerimenti, ma anche alle aspettative di un adulto di riferimento affettivo (cfr.
Cassazione, Sezione 1II, 13 marzo 2007, PG in proc. Cedolini).
In questa prospettiva, utile deve ritenersi l'uso dell'indagine psicologica, che concerne
due aspetti fondamentali: l'attitudine del bambino a testimoniare, sotto il profilo
intellettivo ed affettivo, e la sua credibilità. II primo consiste nell'accertamento della sua
capacità di recepire le informazioni, di raccordarle con altre, di ricordarle e di
esprimerle in una visione complessa, da considerare in relazione all'età, alle condizioni
emozionali, che regolano le sue relazioni con il mondo esterno, alla qualità e natura dei
rapporti familiari. II secondo - da tenere distinto dall'attendibilità della prova, che
rientra nei compiti esclusivi del giudice- è-diretto ad esaminare il modo in cui la giovane
vittima ha vissuto ed ha rielaborato la vicenda in maniera da selezionare sincerità,
travisamento dei fatti e menzogna (Sezione III, 7 novembre 2006, Mangiapane).
**
Questo rigore probatorio impone, allora, una precipua professionalità da parte della
polizia giudiziaria e, poi, del magistrato del pubblico ministero, vuoi nel cercare di
acquisire elementi di conforto ai fini dell'apprezzamento dell'attendibilità della
persona offesa, vuoi nel consolidare [nella prospettiva del dibattimento] la
dichiarazione accusatoria.
E' così è necessario, in primo luogo, che la polizia giudiziaria che riceve la denuncia
stimoli la narrazione analitica e puntuale dei diversi episodi di
PROCURA DELLA REPUBBLICA
presso il Tribunale di Pinerolo
foglio nr. 4
violenza/minaccia/vessazione, senza limitarsi a recepire una indicazione generica e poi
non riscontrabile [né idonea ad essere oggetto di una specifica narrazione].
Questo vale soprattutto per il reato di cui all'articolo 572 c.p. e per il nuovo reato di cui
all'articolo 612 bis C.p. [introdotto dal decreto legge 23 febbraio 2009 n. Il], i cui
presupposti costitutivi evocano l'abitualità [ergo, la reiterazione] di episodi violenti e/o
minatori e/o di disturbo, che vanno per quanto possibile evidenziati attraverso la
rappresentazione di specifiche situazioni oggettivamente, spazialmente e
temporalmente circostanziate e circostanziabili 1.
A tal riguardo, oggetto di specifica domanda [tra l'altro] dovrà essere la disponibilità
di eventuali referti medici [riferibiIi a ipotizzabili lesioni subite], la disponibilità di
documentazione rilevante [messaggi inviati tramite SMS o MMS o via mai!, lettere e/o
scritti, documentazione fotografica attestante eventuali atti di violenza sulle cose], la
possibilità di indicare eventuali testimoni [specie se estranei al nucleo familiare].
Oggetto di specifica domanda, qualora si ipotizzasse il reato di atti persecutori
(articolo 612 bis c.p.) dovrà essere la rappresentazione di elementi verificabili atti a
dimostrare [oltre che la condotta reiteramente violenta o molesta del denunciato]
l'effetto tipico del reato de quo, caratterizzato dal "perdurante e grave stato di ansia o di
paura" ovvero dal "fondato timore per l'incolumità propria o altrui" ovvero ancora
dall'aver costretto la vittima "ad alterare le proprie abitudini di vita".
Tali elementi andranno acquisiti: in particolare,
informate indicate a riscontro.
andranno sentite a sit le persone
Dovrà comunque chiedersi alla persona offesa [onde verificarne l'attendibilità]
l'eventuale preesistenza di situazioni di contrasto, in particolare giudiziario, con la
controparte [pendenza di cause di separazione e/o divorzio; contenzioso
sull'affidamento dei figli; controversie ereditarie e, più in generale, patrimoni ali].
1 Va ricordato che, ai fini della configurabilità del reato di maltrattamenti in famiglia (articolo 572 c.p.),
rileva l'''abitualità'' dei fatti lesivi dell'integrità fisica e del patrimonio morale del soggetto passivo:
"abitualità" per la cui sussistenza non occorre certamente un comportamento vessatorio continuo cd
ininterrotto, giacchè è ben possibile che gli atti lesivi si alternino con periodi di normalità nei rapporti e
che siano, a volte, cagionati da motivi contingenti, poiché, proprio in ragione della natura abituale del
delitto, l'intervallo di tempo tra una serie e l'altra di episodi lesivi non fa venir meno l'esistenza
dell'illecito: cfr. Cassazione, Sczione VI, 12 aprile 2006, parte civile Cane in proc. Palumbo Piccionello
ed altro. Analoghe considerazioni valgono per il reato di cui all'articolo 612 bis C.p., che certamente si
caratterizza per la "reiterazione" degli atti persecutori [a tal ultimo proposito, va comunque ricordato che
l'abitualità ossia la pluralità di azioni di disturbo, secondo la migliore opinione, caratterizza anche la
fattispecie contravvenzionale di cui ali 'articolo 660 c.p., conseguendone che il proprium distintivo del
reato che punisce gli atti persecutori va ravvisato, nel caso di condotta molesta reiterata, nell'idoneità di
questa di produrre l'effetto tipico del "perdurante e grave stato di ansia o di paura" ovvero del "fondato
timore per l'incolumità propria o altrui" ovvero ancora del costringere la vittima "ad alterare le proprie
abitudini di vita")
PROCURA DELLA REPUBBLICA
presso il Tribunale di Pinerolo
foglio nr. 5
Si verificherà altresi - anche previe verifiche presso gli Uffici giudiziari- la
sussistenza di preesistenti denunce e di procedimenti penali conseguentemente
aperti [di tali procedimenti è opportuno che vengano acquisiti l'esito e gli eventuali atti
di interesse: in primis, la denuncia].
Mentre laddove si verta in ipotesi di violenza sessuale, laddove il contesto temporale di
contiguità tra il fatto denunciato e la denuncia, è necessario che si proceda anche ad
accompagnare la vittima presso il più vicino nosocomio per la visita specialistica
[ginecologica, ecc.] atta a evidenziare emergenze obiettivamente significative e per
l'eventuali prelievo di liquidi o reperti biologici.
**
Sempre con riguardo alle attività di immediata competenza della polizia giudiziaria
laddove il tipo di reato lo consenta [l'ipotesi tipica è quella di cui all'innovativa
previsione di cui all'articolo 612 bis c.p., salvo che sia procedibile d'ufficio ai sensi
dell 'ultimo comma dell' anzidetta disposizione] è opportuno che - previa convocazione
delle parti- si verifichi gli spazi per una riconciliazione, con conseguente remissione
della querela.
La conciliazione non è concettualmente preclusa neppure in caso di possibile
configurabilità dell'articolo 572 c.p. [procedibile, come è noto, di ufficio], laddove gli
elementi acquisiti non consentano di fondare quella "abitualità" del comportamento
vessatorio che costituisce il proprium del reato. Una conciliazione reale ed effettiva
[oltre che spontanea) è da ritenere che non abbia affatto ricadute sul piano della
protezione della vittima e possa invece favorire il ripristino di un legame familiare
stavolta conformato positivamente. In tale evenienza, anzi, è opportuna, nel caso, la
presenza dei difensori, se nominati.
**
Per quanto attiene l'attività dell'Ufficio di Procura, pare opportuno segnalare
l'opportunità per il magistrato assegnatario: l) di procedere [secondo sensibile
apprezzamento del caso concreto] ad incidente probatorio per l'assunzione della
testimonianza della vittima secondo l'ampliativo disposto dell' innovato [dal decreto
legge n. Il del 2009] articolo 392, comma l bis, c.p.p. [anche con le forme protette
indicate dall'ampliativo disposto dell'innovato articolo 398, comma 5 bis, c.p.p., ave ne
ricorrano le condizioni]; 2) di attivare, nella ricorrenza delle condizioni di legge, lo
strumentario cautelare dell'obbligo di allontanamento dalla casa familiare, ex
articolo 282 bis c.p.p., e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla
persona offesa, anche secondo l'ampliativo disposto degli innovati [dal citato decreto
legge n. l I del 2009] articoli 282 ter e 282 quater c.p.p ..
**
PROCURA DELLA REPUBBLICA
presso il Tribunale di Pinerolo
foglio nr. 6
Si rappresenta, poi, l'inderogabilità necessità di definire i procedimenti di interesse con
le modalità più rapide consentite dall'ordinamento. Dovrà in particolare
privilegiarsi, laddove consentito, il ricorso al giudizio immediato, in linea con le più
ampie esigenze di accelerazione già in più occasioni evidenziate.
**
Proprio per corrispondere appieno alle suindicate esigenze, con la presente si indicano
nelle Sezioni di polizia giudiziaria dei Carabinieri, della Polizia di Stato e della
Guardia di finanza [secondo i consueti turni! come gli organi di polizia giudiziaria
disponibili [tra gli altri! a voler raccogliere le denunce di interesse ed a trattarle
nelle suindicate modalità.
Delle suddette indicazioni dovrà darsi adeguata pubblicità, proprio per rendere
operativa l'innovata attenzione al fenomeno.
Si procederà pertanto - impregiudicate ulteriori iniziative- a inserire la suddetta
circolare sul sito della Procura della Repubblica [www.procurapinerolo.it]; a diffonderla
sui mezzi di informazione e, soprattutto, ad inviarla -anche per le iniziative che si vorrà
avere la compiacenza di adottare- alla Consulta regionale delle Elette della Regione
Piemonte [nella persona dell'onorevole Mariangela Cotto, vice presidente del Consiglio
regionale del Piemonte] e all'Ordine dei giornalisti del Piemonte [nella persona del
presidente Sergio Miravalle], in ragione delle iniziative pregevoli sul tema già assunte.
Si ringrazia per l'attenzione.
Pinerolo
26 febbraio 2009
IL PROCURATORE
Dott. GIU,
ALLEGATO 5
COMUNE DI NONE
COMANDO POLIZIA MUNICIPALE
Te!' 011/9904224
- Fax 011/9864889
- e-mai! potizialìì'comun
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eROCURA DEliA ncruoou,"",
PINEROLO
PERVENUTO
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Prot. n° 15.345
I - 9 N OV 2009
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PROT.
N.
Spett.le
Procura della Repubblica
presso il Tribunale di Pinerolo
Ufficio del Procuratore della Repubblica
OGGETTO:
Iniziative comuni per contrastare e prevenire le condotte violente contro i "soggetti
deboli",
Stimatissimo Signor Procuratore,
nel tentativo di aver fatto cosa utile e gradita, ho sentito i Comuni ricadenti nel circondario di
Codesta Procura in merito alla volontà di aderire al protocollo indicato in oggetto. In allegato vi è quindi un
elenco che evidenzia in giallo i Comuni che hanno manifestato l'interesse ad essere resi partecipi
ali 'iniziativa.
Seguirà inoltre una sintetica relazione riassuntiva degli intenti della categoria Polizia Municipale,
volti a valorizzare e rendere al meglio concreta l'iniziativa.
Con l'auspicio di aver compiuto un lavoro allineato ai fini dell'iniziativa,
porgere stimatissimi saluti.
None, 09 novembre 2009
si coglie l'occasione
per
COMUNE DI NONE
COMANDO POLIZIA MUNICIPALE
Te!' 011/9904224
- Fax 01 1/9864889 - e-mai! [email protected]
Allegato alla lettera nr.15 .345
Relazione riassuntiva degli intenti della categoria Polizia Municipale volti a valorizzare e rendere al meglio
concreta l'iniziativa comune per contrastare e prevenire le condotte violente contro i "soggetti deboli".
Le Polizie municipali del pinerolese aderiscono in linea con le Amministrazioni
comunali all'iniziativa
comune per contrastare e prevenire le condotte violente contro i soggetti deboli.
A tal fine, dopo attento studio, si è valutata l'opportunità di individuare
prescelto in Pinerolo. Inoltre si è pensata l'individuazione
un Comune capofila all'iniziativa,
di una squadra di operatori di Polizia Municipale
(cinque a prevalenza femminile al momento individuati fra operatori dei Comuni di Garzigliana, Luserna
San Giovanni, None, Orbassano, Pinerolo), collegata al Comune capofila. Innanzitutto questa squadra si
curerà di professionalizzarsi
operativi i fini dell'iniziativa,
adoperino
al meglio sulle peculiarità della materia, quindi si occuperà di attuare e rendere
tramite un'azione di indirizzo e stimolo a tutti i Comuni firmatari affinché si
nel modo più efficiente
per divulgare ed accrescere
contrasto alle violenze in ambito familiare ed extrafamiliare.
una cultura adeguata per il più attivo
Si curerà inoltre di essere di supporto a tutti i
comuni firmatari nel caso vi fosse la necessità di affrontare casi operativi, anche rendendosi presente ed
operativa nel territorio comunale interessato.
None, 09 novembre 2009
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Comu:li ricadenti nella CircoscrizioMdella
Procura della Rep~b~li?a.di,Pin~rolo .che hanno manifestato l'intenzione di aderire al
protocollo d'intesa "Soggetti deboli", Sono evidenziati in giallo i;C#i'iì'(tr\J~éh2
hanno manifest~to la ",C'lonii di aderire.
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Telefono
Centralino
Fax Comando
Fax
Centralino
Eventuale
persona
reoeribile
011,9909932
011,9909401
011,9908282
011,9908282
00
00
Comune
Indirizzo
E.Mail
Telefono
Airasca
Via Roma N" 118
[email protected]
PM
Telefono
Angrogna
P. Roma N" 1
poliziamunicì[email protected]
0121,944153
0121,944153
0121,944423
0121,944153
00
00
Bibiana
Via Cavour N"2
[email protected]:
0121,55723
0121,356859
0121,559049
0121,55888
no
no
Bobbio Pellice
Via Molino N" 9
[email protected]
0121,957882
0121,957882
0121,957734
0121,957734
no
no
Bricherasio
P.zza S.Maria N" 11
[email protected],it
0121 ,599~61
0121,59105
0121,998042
0121,598042
no
Bruino
P.zza del Municipio N" 3
[email protected]
011,9084060
011,9094456
011,9084060
011,9094453
Buriasco
Via gen. Da Bormida N"
vigile [email protected]
011,9629120
0121,368100
011,9658770
0121,506900
no
no
P. S.Germano N"5
[email protected]
0121,590590
0121,590590
0121,5920534
0121,590534
no
no
Candiolo
Via Foscolo N" 4
coma [email protected]
011,9934820
011,9625926
011,9621108
011,9621108
no
no
Cantalupa
Via Chiesa N" 43
comune.canlalu [email protected]
0121,352126
0121,352126
0121,352119
0121,352119
no
no
Via Trenlo N" 3
CAST [email protected]
011,9862811
011,9862811
011,9862501
011,9862501
no
no
Cavour
P.zza Sforzini N" 1
[email protected]
0121,69374
0121,6114
0121,609196
0121,6e101
no
no
Cercenasco
Via xx Seltembre N" 9
cercenasco@cerc~:.!l'i~o. com
011,9801874
011,9809227
011,9802731
011,9802731
no
no
Via FerrerO'Michelangelo N" 11
segreleria@COTTlY
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011,9059001
011,9059001
011,9079949 ,-
011,9050735
no
no
0121,83916
0121,83910
0121,83943
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no
no
Campiglione
Castagnole
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Fenestrelle
Via Roma N" 8
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Frossasco
Via Sergio De Vilis N" 10
[email protected]
0121,352104
0121,352104
0121,352.010. ' 0121,352010
no
no
Garzigliana
P,zza Viltorio Veneto N" 1
[email protected]
0121,341107
0121,341107
0121,341270
0121,241270
no
no
Inverso Pinasca
Via 'I Maggio N" 2
[email protected]
0121,800706
0121,800600
0121,800600
0121,800600
no
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Lombriasco
Via Ponle Cesare N" 13
[email protected]
011,9790133
011,9790133
011,9790181
011:9790181
no
no
Luserna San Giovanni
Via Roma N° 31
[email protected]
0121 ;954449
0121,954114
0121,902358
0121,902021
no
no
[email protected]
0121,954249
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0121,954249
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335,6432973
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Via Vigone N" 1
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0121,340301
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0121,340602
0121,340602
no
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0121,808834
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P.zza Cavour N" 9
[email protected]
011,9904224
011,9990811
011,9864889
011,9863053
no
Orbassano
P.zza Umberto I N" 5
[email protected]
011,9013962
011,9036111
011,9011919
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Osasco
P.zza Resislenza N" 3
[email protected]
0121,541180
0121,541180
0121,541548
0121,541180
no
no
P.zza Castello N" 13
[email protected]
011,979398
011,9793038
011,9728896
011,9728896
no
no
Pancalieri
P.zza Vitt, Emanuele N" 3
poliziamunicipale@comune
011,9734102
011,9734102
011,9734800
011,9734800
no
Perosa Argentina
P.zza Europa N" 3
[email protected]
0121,81509
0121,81509
chied.sig.Casorzo
Perrero
P.zza Umberto I N" 10
[email protected]
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0121,808808
0121,81218
0121,808808
0121,808758
0121,808808
no
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no
Pinasca
Via Nazionale N" 19
[email protected]
0121,800712
0121,800712
0121,800049
0121,800049
no
no
Pinerolo
P.zza Viltorio Veneto N" 1
vv, [email protected]
0121,36,278
0121,361111
0121,361281
0121,361282
no
no
Piossasco
P.zza Ten. Nicola N" 4
9 rassia@comune:oiossasco.lo.il
011,9027207
011,90271
011,9027260 .
011,9027257
no
no
Piscina
Via Umberto I 69
[email protected]
0121,570354
0121,57401
0121,570354
0121.570354
no
no
PomareUo
P.zza Della libertà
[email protected]
0121,81241
0121,81241
0121,803719
0121;803719
Porte
Via Nazionale N" 102
COMUNEporte@tiscaii:il
0121,303200
0121,303200
0121,303084
0121.303084
no
no
Pragelato
Via C.ri di V.Veneto N" 4
[email protected]'
0122,76598
0122,78904
0122,78598
0122,78904
no
no
Prali
loc. Ghigo N" 16
[email protected]
0121,807513
0121,807513
0121,806998
0121,806998
no
Pramollo
Bg.lussie N" 1
[email protected]
0121,58619
0121,58619
0121,58619
0121,58619
Prarostino
P.zza libertà N" 15
[email protected]
0121,500128
0121,500128
0121,501792
0121;501792
no
Roletto
Via Costa N" 1
[email protected]
0121,542128
0121,542128
0121,342470
0121,342470
no
Ro",
Via Duca Amedeo N" 18
[email protected]
0121,93102
0121,93102
0121,93102
0121,93102
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no
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Reg. Balma N" 1
ufficioconlabile [email protected]
0121,842613
0121,842613
0121,842945
0121,842945
no
no
Salza di Pinerolo
Via Provinciale N" 35
[email protected]
0121808836
0121,808636
0121,808836
0121,808836
no
no
San Germano Chisone
Via Scuole N" 5
sindaco.sangermano. [email protected]
0121,58601
0121,58601
0121,58607
0121,58607
no
no
San Pietro Val Lemina
Via Roma N" 72
[email protected]
0121,543690
0121,543131
0121,544909
0121,543131
no
no
San Secondo di Pierol0
Via Bonalto, 3
[email protected]
0121,503813
0121,503811
0121,503813
0121,501825
no
no
Sangano
Via Bonino N° 1
SEGR [email protected]
011,9087140
011,9087140
011,9084466
011,9084466
no
no
Scalenghe
Via Umberto I N" 1
scalenghe@releunilaria piemonle.it
011,9861721
011,9861721
011,9861882
011,9861882
no
no
Sestriere
Via Europa N" 1
fabrizia [email protected]
0122,750616
0122,750613
0122,750646
0122,76310
no
no
Torre Pellice
Via Repubblica N" 1
lpellice@valpellice,lo.il
0121,953064
0121,953221
0121,933344
0121,933344
no
Usseaux
Via XXVIlI Ottobre
[email protected]
0121,83909
0121,83909
0121,83948
0121,83948
Villafranca Piemonte
Via Roma N" 21
[email protected]
011,9807107
011,9807107
011,9807441
011;9807441
no
no
Vigone
P.zza Palazzo Civico N" 1
[email protected]
011,9809130
011,9803111
011,9809130
011,9802381
no
no
Villar Pellice
VI. I Maggio N" 37
[email protected]
0121,930712
0121,930712
0121,930159
0121,930159
no
no
Virle Piemonte
Via Birago N" 6
comune. [email protected]
0121,9739119
011,9739223
011,9739119
011,9739119
no
no
Villar Perosa
P.zza Cenlenario N" 1
[email protected]
0121,51001
0121,51001
0121,515322
0121,515322
no
no
Volvera
Via Ponsali N" 34
[email protected]:lo.il
0121,9850829
011,9857200
011,9853804
011,9850655
"O
no
no
Raviol
Osca
ALLEGATO 6
A.S.L. T03
Azienda Sanilaria Locale
di Collegno
e
Pinerolo
SEDE DI COLLEGNO
SEDE LEGALE
PROVVISORIA
Via Martiri XXX Aprile, 30 - 10093 Collegno TO
SEDE DI PINEROLO
Stradale Fenestrelle, 72 - 10064Pinerolo TO
Tel. 0121.2331
Tel.Oll.40171
P././Cod.
Fisc.
09735650013
Intesa tra Procura della Repubblica di Pinerolo e ASL T03 (Enti Gestori, Comuni, Terzo
Settore) in materia di contrasto dei fenomeni di violenza a carico delle fasce deboli per
l'ambito terrritoriale della Procura della Repubblica di Pinerolo.
A tale scopo si evidenzia che all'interno dell'ASL T03:
•
Sono state istituite e sono operanti due Equipes multidisciplinari, ai sensi della
DGR 563/02, composte da operatori sanitari e sociali, per la presa in carico dei casi
di abuso e maltrattamento ai danni di minori (così definite A.M.!. e Melograno) con
l'obiettivo di garantire una modalità integrata e multi professionale di presa in carico
delle situazioni di bambini con danni da abuso sessuale e maltrattamento, con
l'apporto di professionalità con specifica formazione e aggiornamento. Le Equipes
svolgono anche attività di consulenza agli operatori di territorio, sensibilizzazione,
formazione ed informazione, raccolta dati.
•
E' stato approvato un Protocollo di intesa
sull'abuso e maltrattamento di minori.
•
E' stato siglato un Accordo di programma
nell'area materno- infantile.
•
E' stata firmata l'Intesa di Programma per la rete dei Servizi Territoriali Svolta
Donna con l'obiettivo di affrontare il problema della violenza di genere in modo
globale attraverso un apporto multidisciplinare, predisponendo una Rete coordinata
di servizi e di professionisti, adeguatamente formati, in grado di rispondere ai
bisogni delle donne vittime di violenze e maltrattamenti, riducendo al minimo i
passaggi per attivarli.
per l'integrazione
degli
interventi
per la gestione di interventi integrati
In particolare:
•
Il DMI (Dipartimento Materno Infantile), Ospedali Riuniti di Pinerolo, ASL T03,
nelle sue componenti ospedaliera e territoriale si sta attivando e adoperando nella
predisposizione di percorsi atti a facilitare la definizione e la presa in carico di minori
che hanno subito maltrattamento o abuso e di donne vittime di violenza o
maltrattamenti.
REGIONE
PIEMONTE
www,regione.piemonte.H/sanita
Azienda Sanitaria Locale ASLTO 3 - PARTITA IVA / CODICE FISCALE N. 09735650013
S.c. ATTIVITA' E PROGETTI INTEGRATI SOCIO SANITARI
DIRETTORE: Dr. Oscar PEROTTI
Via Fenestrelle non - 10064 Pinerolo (TO) - te!. 0121- 235075 - fax 0121 - 235083
email: [email protected]
,/
La S.C. Pediatria ha già predisposto una bozza di percorso diagnosticoterapeutico che possa esser di guida al comportamento del Medico di
Guardia, qualora si trovi di fronte, nell'attività di Pronto Soccorso, ad un caso
sospetto di maltrattamento e/o abuso. La bozza verrà rivista e completata
alla luce di un confronto con le esperienze maturate nelle più importanti
strutture sanitarie italiane e che costituiranno la base per la formulazione di
linee guida condivise e validate.
,/
La S.C. di Ginecologia
e Ostetricia, anche a seguito delle indicazioni
contenute nella delibera n. 14 -12159, approvata dalla Giunta della Regione
Piemonte il 21 settembre 2009 (Coordinamento della rete sanitaria per
l'accoglienza e presa in carico delle vittime di violenza sessuale e domestica,
B.U.R.P. n. 40 dell'8 ottobre 2009), ha attivato un gruppo di lavoro dedicato
all'accoglienza ed alla gestione delle persone vittime di violenze domestiche
e/o sessuali afferenti, in regime di urgenza, alle S.C. di Medicina e Chirurgia
d'Accettazione e d'Urgenza ed alla S.C. di Ostetricia e Ginecologia. Tale
gruppo sta operando alla stesura di protocollo sanitario, cui il personale
medico ed infermieristico delle due Strutture dovrà attenersi, per individuare
un percorso facilitato di diagnosi e cura di tali utenti e per favorire la raccolta
puntuale di tutti gli elementi utili nell'eventuale percorso giudiziario.
,/
La S.C. di Neuropsichiatria
Infantile, dispiega il suo ruolo nella gestione
dei casi di abuso e maltrattamento
secondo il doppio asse della
rilevazione/tutela e della presa in carico diagnostico/terapeutica. Rispetto alla
tutela si procede come previsto dal protocollo dell'Equipe Multidisciplinare
per il trattamento dell'Abuso e del Maltrattamento Infanzia (Equipe A.M.!.).
Rispetto alla presa in carico diagnostico/terapeutica si interviene sia in un
contesto di urgenza psichiatrica/psicoterapeutica
per la gestione delle
componenti traumatiche, sia in un contesto di progettazione per i Servizi
Sociali o su mandato del Tribunale per i Minori. La complessità clinica
prevede l'intervento di due operatori con una presa in carico separata ma
integrata del paziente e della famiglia.
•
La S.C. di Medicina e Chirurgia d'Accettazione
e d'Urgenza, Ospedali Riuniti di
Pinerolo, ASL T03, anche a seguito delle indicazioni contenute nella delibera n. 14
- 12159, approvata dalla Giunta della Regione Piemonte il 21 settembre 2009
(Coordinamento della rete sanitaria per l'accoglienza e presa in carico delle vittime
di violenza sessuale e domestica, B.U.R.P. n. 40 dell'8 ottobre 2009), ha attivato un
gruppo di lavoro dedicato alla stesura di un modello operativo per la gestione delle
vittime di violenza in pronto soccorso, con l'obiettivo di standardizzare le procedure
di accoglienza e valutazione. La finalità di tale impegno è volta a garantire un
percorso specifico, che verrà applicato da tutto il personale, per rendere il
trattamento quanto più possibile lineare ed incisivo. Opera in parallelo con la S.C. di
Ostetricia e Ginecologia per la gestione dei casi di violenza sessuale.
La S.C. di Psicologia, da anni attua su tutto il territorio dell'ASL T03 un intervento
specialistico per garantire la presa in carico clinica, diagnostica e psicoterapeutica dei
REGIONE
PIEMONTE
Azienda Sanitaria Locale ASL TO 3 - PARTITA IVA I CODICE FISCALE N. 09735650013
S.c. ATTIVIT A' E PROGETTI INTEGRA TI SOCIO SANITARI
DIRETTORE: Dr. Oscar PEROTTI
Via Fenestrelle non - 10064 Pinerolo (TO) - tel. 0121- 235075 - fax 0121 - 235083
email: [email protected]
minori abusati e maltrattati e delle loro famiglie. Garantisce inoltre interventi di consulenza,
circa le modalità di segnalazione tempestiva, di valutazione, di validazione e di eventuali
trattamenti specialistici. Sono previste attività di sensibilizzazione e informazione per
l'individuazione precoce dei segnali di abuso e grave maltrattamento nell'ambito della rete
territoriale, con il coinvolgimento dei soggetti istituzionali e non. Inoltre lo Psicologo
responsabile dell'Equipe Multidisciplinare Melograno cura e coordina i rapporti con i
Tribunali (Minori e Ordinario) al fine di assicurare modalità di collaborazione sempre più
efficaci. Il Protocollo d'Intesa che è stato stipulato in integrazione e raccordo con tutti i
diversi Servizi coinvolti (Servizi Socio-Assistenziali e Sanitari) prevede, nelle varie fasi
dalla rilevazione al trattamento, un dettagliato piano operativo per ognuno dei Servizi
coinvolti. Per quanto attiene alle situazioni di maltrattamento o di violenza a carico delle
donne, si prevede un'attività di sostegno psicologico sia nella fase di urgenza in sede di
pronto soccorso, se richiesto dalla ginecologa, sia in fase di presa in carico successiva alla
segnalazione.
Tutto ciò premesso si conviene quanto segue:
La Procura di Pinerolo, l'ASL TO 3, gli Enti Gestori, i Comuni, il Terzo Settore:
Confermano la propria determinazione a operare per la realizzazione di azioni integrate
volte a prevenire e contrastare i fenomeni di abuso e violenza a danno di soggetti deboli.
Concordano sulla necessità di porre in essere iniziative di miglioramento delle procedure
interne relative alla gestione delle situazioni afferenti in urgenza con la collaborazione di
tutti i servizi coinvolti sul caso.
Dispongono/definiscono modalità puntuali di collaborazione finalizzate all'accertamento
dei fenomeni di violenza/maltrattamento e individuando i rispettivi referenti.
Pongono attenzione al momento dell'acquisizione della prova, in occasione degli interventi
sanitari (nei termini indicati nella nota del Procuratore della Repubblica di Pinerolo in data
16 settembre 2009).
Manifestano piena disponibilità a collaborare con gli organi di polizia, specie in caso di
escussione "protetta" delle vittime.
Promuovono iniziative volte a sensibilizzare a prevenire i fenomeni suddetti realizzando
incontri con la popolazione, le associazioni cittadine e di volontariato.
Si impegnano a implementare le iniziative che si rivelassero utili per migliorare l'intervento
in materia.
REGIONE
PIEMONTE
www.regione.piemonle.il/san
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c'è cura
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senza cuore
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,Sistema
Azienda Sanitaria Locale ASL TO 3 - PARTITA IV A I CODICE FISCALE N. 09735650013
S.c. ATTIVITA' E PROGETTI INTEGRATI SOCIO SANITARI
DIRETTORE: Dr. Oscar PEROTTI
Via Fenestrelle non -10064 Pinerolo (TO) - tel. 0121- 235075 - fax 0121 - 235083
email: [email protected]
Sanitario Regionale del Piemonte
ALLEGATO 7
ENTI GESTORI DEI SERVIZI SOCIO ASSISTENZIALI
Gli enti gestori dei servizi socio assistenziali afferenti alla circoscrizione della Procura
Repubblica di Pinerolo sono:
- Consorzio intercomunale servizi sociali c.I.S.S di Pinerolo;
Comunità Montana Val Pellice;
Comunità Montana Valli Chisone e Germanasca;
Consorzio intercomunale di servizi C.I.di S. di Orbassano;
- Consorzio intercomunale socio-assistenziale C.I.S.A 31 di Carmagnola;
- Consorzio intercomunale socio-assistenziale C.I.S.A di Nichelino.
della
Gli Enti gestori dei servizi socio assistenziali ADERISCONO ALLE INIZIATIVE
COMUNI
PROMOSSE DALLA PROCURA DI PINEROLO tese a contrastare e prevenire le condotte
violente contro i soggetti deboli, specie in ambito familiare.
Gli enti gestori nell'ambito delle proprie finalità istituzionali e attraverso le attività che gestiscono,
già intervengono per aiutare persone singole -minori, adulti e anziani- o nuclei familiari vittime di
reati caratterizzati da violenza, minaccia o approfittamento delle condizioni soggettive di debolezza
o fragilità.
Negli ultimi anni le situazioni di reato per abusi e maltrattamento, soprattutto a danno di donne e
minori, di cui si è venuti a conoscenza, sono aumentate e di conseguenza sono stati potenziati gli
interventi di tutela tesi o ad allontanare il soggetto vittima di reato, con l'inserimento in strutture di
tipo comunitario, nei casi più gravi,; oppure a sostenere il nucleo familiare di appartenenza del
soggetto vittima del reato, con interventi di appoggio alla famiglia come la consulenza sociale,
l'affido, l'educativa territoriale e l'assistenza a domicilio.
Per meglio rispondere ai bisogni di questi cittadini gli enti gestori hanno promosso, in questi anni,
la nascita
di centri di accoglienza gestiti da associazioni di volontariato, religiose o laiche;
sostengono tali attività attraverso la collaborazione sui progetti delle persone inserite e con la
destinazione
di fondi, il tutto regolato all'interno di convenzioni.
Inoltre si promuove, con
iniziative mirate e continue, la sensibilizzazione dell'intera comunità locale al fine di disporre della
risorsa di famiglie intenzionate ad accogliere al loro interno minori vittime di reati e disposte a
collaborare con i servizi sociali.
Si ritiene di richiamare in questo contesto e per la sola completezza di informazione, l'attività già
svolta dai servizi socio assistenziali con il Tribunale per i Minorenni, per quanto riguarda la tutela
dei minori; in specifico nei procedimenti penali nei confronti di ragazzi e nei procedimenti civili
relativi alla responsabilità genitoriali, nei casi in cui si evidenzia un pregiudizio per il minore stesso.
Si presentano
assistenziali
di seguito
gli Obiettivi
e le
Attività
degli Enti gestori dei servizi socio
Gestiscono in forma associata i servizi delegati dai Comuni, ai sensi della L. 328/2000 e della L.R.
1/2004, per il raggiungimento dei seguenti obiettivi:
./ superamento delle carenze del reddito familiare e contrasto della povertà;
./ mantenimento a domicilio delle persone e sviluppo della loro autonomia;
./ soddisfacimento delle esigenze di tutela residenziale e semi residenziale delle persone non
autosufficienti;
./ sostegno e promozione dell'infanzia, dell'adolescenza e delle responsabilità familiari;
./ tutela dei diritti dei minori e della donna in difficoltà;
./ piena integrazione dei soggetti disabili;
./ superamento, per quanto di competenza, degli stati di disagio sociale derivanti da forme di
dipendenza;
./ informazione e consulenza alle persone e alle famiglie per favorire la fruizione dei servizi;
./ garanzia di ogni altro intervento qualificato come prestazione sociale a rilevanza sanitaria ed
inserito tra i livelli essenziali di assistenza.
Le ATTIVIT A' rivolte a tutti i soggetti deboli, compresi i cittadini di cui alla presente intesa, sono:
./ accoglienza e presa in carico attraverso il Servizio di Segretariato Sociale e il Servizio
Sociale Professionale con attività di consulenza, aiuto, informazione, orientamento e
sostegno nell'utilizzo delle risorse che il territorio offre, garantendo la necessaria tutela
nelle situazioni di gravità ed urgenza. Ogni persona presa in carico è seguita con un progetto
di aiuto individualizzato;
./ interventi educativi a supporto delle responsabilità genitoriali e di protezione dei minori
attraverso il Servizio di Educativa Territoriale Minori;
./ Incontri protetti in luogo neutro per garantire la relazione tra minori e genitori, interrotta a
causa di separazioni o divorzi conflittuali;
./ attuazione di provvedimenti dell'Autorità giudiziaria per garantire tutela e protezione a
minori, adulti incapaci, disabili e anziani non autosufficienti che si trovano in situazioni
pregiudizievoli;
./ gestione di tutele, curatele e amministrazioni di sostegno a favore di soggetti deboli dichiarati
incapaci o interdetti;
./ Centro di consulenza e mediazione familiare rivolto ai genitori separati o in fase di
separazione con l'obiettivo di consentire agli adulti di esercitare le responsabilità genitoriale
verso i figli;
./ Attività di accoglienza e Mediazione interculturale per cittadini stranieri in situazioni di
fragilità sociale;
./ partecipazione
di operatori dei servizi socio assistenziali alle attività del équipe
multidisciplinare Abuso e maltrattamento dei Minori;
./ collaborazione con i Servizi Sanitari per la gestione integrata dei progetti individuali con
necessità di servizi socio assistenziali, socio assistenziali a rilevanza sanitaria e sanitari;
./ collaborazione con le Associazioni di Volontariato del territorio che gestiscono Centri di
Accoglienza, che offrono ospitalità temporanea a persone prive di abitazione, senza familiari
in grado di aiutarli, con difficoltà socio-economiche, persone senza fissa dimora e in
situazione di particolare fragilità;
./ collaborazione con i Comuni e i Centri per l'Impiego per la realizzazione di progetti di
accompagnamento al lavoro e all'autonomia;
./ collaborazione con i Comuni per la gestione di problematiche abitative riguardanti persone
seguite dai servizi sociali;
./ ulteriori attività finalizzate alla mediazione dei conflitti come l'apertura di centri di ascolto e
di accoglienza, la gestione di alloggi protetti per la pronta ospitalità di donne maltrattate,
anche con figli, corsi di autodifesa femminile e campagne informative di sensibilizzazione
dei cittadini sulla violenza domestica.
Nell'intento di creare un sistema di collaborazione reciproca, più diretta e immediata, con La
Procura di Pinerolo, per produrre maggiori sinergie e migliorare la gestione di casi con
storie complesse o situazioni di estrema sofferenza, gli Enti Gestori mettono a disposizione la
professionalità dei propri operatori, assistenti sociali, educatori ed operatori socio assistenziali
(O.S.S.) per la gestione delle attività sopra descritte e nell'ambito dell'attuale organizzazione
degli enti.
Pinerolo, 18 novembre 2009
ALLEGATO 8
Oggetto: Intesa tra Procura della Repubblica di Pinerolo e Associazione Svolta Donna in materia di
contrasto dei fenomeni di violenza a carico delle fasce deboli, per l'ambito temitoriale della
Procura della Repubblica di Pinerolo.
1. Premessa
L'obiettivo dell'OMS, sancito dalla Costituzione adottata dagli stati membri (tra cui l'Italia),
è il conseguimento del più alto livello possibile di salute (intesa come benessere fisico, mentale e
sociale). Il ministero della salute 1'8 marzo 200i ha proposto l'attivazione di un piano di azioni tra
cui l'apertura di sportelli per donne vittime di violenza al fine di tutelarle.
L'ideazione di Svolta Donna, intesa come servizio rivolto alle donne vittime di violenze e
maltrattamenti, nasce quindi nel marzo 2007, con l'obiettivo di predisporre un progetto finalizzato
ad individuare strategie ed interventi volti a garantire la tutela della salute fisica e psichica delle
donne proteggendole dalla violenza con un duplice percorso: ad un polo l'assistenza alle vittime,
con il fine di ridurre la loro esposizione alla violenza e di fornire loro strumenti per uscirne, ed
all'altro la prevenzione del fenomeno, atto imprescindibile nella strategia di contrasto.
Il tema della violenza di genere sollecita un'azione coerente e concordata fortemente
radicata sul territorio. Non sembra possibile sostenere l'emersione ed il contrasto del fenomeno
della violenza, soprattutto quella domestica, senza attivare la mobilitazione culturale e fattiva del
territorio, offrendo così un contesto di accoglienza dove le donne possano passare da vìttìme ad
artefici del proprio percorso di allontanamento dalla violenza. I vari attori del territorio sono stati
quindi individuati e coinvolti nella stesura di un'Intesa di Programma, in cui ciascuno ha definito le
proprie competenze e che cosa poteva mettere a disposizione della rete Svolta Donna.
2. Risorse e proposte operative
Nell'intento di contribuire ad una piena e sinergica collaborazione con la Procura della
Repubblica di Pinerolo, l'Associazione Svolta Donna mette a disposizione le seguenti risorse:
./ Centro d'ascolto telefonico attivo dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12 e dalle 14 alle
18 viene gestito da una donna volontaria, in una stanza dedicata, messa a disposizione
dall' ASL T03, che risponde alle chiamate al nO 334-3664768, da parte delle donne
vittime di maltrattamenti e violenze. Il centro, oltre all'imprescindibile opera di ascolto,
pone le donne che vi si rivolgono in contatto con la rete territoriale di servizi ed
opportunità correlate a tali problematiche .
./ Disponibilità di operatori esperti in violenza di genere per attività di formazione .
./ Attività di informazione e sensibilizzazione rivolte alle istituzioni, alla popolazione,
alle professioni ed alla scuola sul tema della violenza di genere .
./ Sviluppo di progetti di ricerca e studio del fenomeno.
I http://www .min isterosalute. itlsaluteDonnaiarchi vioDocumenti Sal ute Donna.j sp?lingua=italiano&menu=documenti
pag.33
Associazione
Svolta Donna - proposte operative
Pagina l di 3
./ Attività di progettazione e divulgazione di modalità di intervento e modelli di
attivazione di reti di servizi dedicati al contrasto alla violenza di genere.
./ Promozione della stampa e diffusione di opuscoli informativi, della redazione di
articoli per giornali, riviste ed altri periodici, e dell'attività editoriale di ogni genere,
compresa quella multimediale.
./ Sito Internet dedicato, www.svoltadonna.it. pensato come luogo per favorire
l'accesso alle informazioni inerenti il fenomeno ed il servizio.
In allegato, il documento contenente in dettaglio la descrizione delle finalità ed attività
dell' Associazione Svolta Donna, nel rispetto delle norme statutarie.
La Presidente dell' Associazione Svolta Donna
Laura Zoggia
Associazione Svolta Donna - proposte operative
Pagina 2 di 3
Allegato: ASSOCIAZIONE SVOLTA DONNA
Indice
l. La nascita dell' Associazione
pag.2
2. Assistenza alle vittime
pag.2
3. Prevenzione
pago 3
4. Il sito Internet
pag.4
Associazione Svolta Donna - proposte operative
Pagina J di 4
1. La nascita dell' Associazione.
L'Associazione di volontariato Svolta Donna (registrata come Associazione il 16/05/2008
ed iscritta nel Registro Provinciale delle Associazioni ONLUS) è apartitica, aconfessionale, non
ammette discriminazioni di razza, lingua, nazionalità, religione, ideologia politica e non persegue
fini di lucro. Essa, ispirandosi ai principi di solidarietà sociale, si prefigge di promuovere la cultura
di contrasto alla violenza di genere, attraverso l'ascolto, l'accoglienza ed il sostegno, oltreché per
mezzo di prestazioni di assistenza diretta e continuativa di natura psicologica e legale, alle donne
vittime di qualsiasi forma di violenza; tra gli scopi dell' Associazione rientrano, inoltre, iniziative di
informazione e comunicazione per sensibilizzare la popolazione, affinché si possa prevenire la
violenza di genere comunque agita, così come citato nello statuto dell' Associazione, all' art. 2.
2. Assistenza alle vittime
L'Associazione Svolta Donna pone al primo posto la finalità di attivare forme di ascolto ed
accoglienza delle donne vittime di violenza anche attraverso l'operato del Centro di ascolto, tramite
l'impegno di socie volontarie che rispondono alle richieste delle donne che vi si rivolgono,
attivando le risorse presenti sul territorio, per offrire una risposta adeguata, tempestiva ed integrata.
Essa si pone come attivatore e sostenitore della Rete dei servizi territoriali, di cui è parte,
offrendosi come punto di congiunzione tra la donna vittima di violenza e la Rete dei Servizi, in base
alle esigenze esplicitate direttamente o individuate durante il colloquio, ovvero come erogatore
delle prestazioni di tutela, accoglienza, sostegno ed assistenza diretta e continuativa, anche di natura
psicologica e legale in ogni competente sede, che si riterranno idonee al sostegno della vittima nel
caso concreto. Il servizio, dedicato alle donne dai 14 anni di età e soggette a maltrattamenti e
violenze, nasce dal riconoscimento della necessità e dell'importanza di elaborare strategie a livello
locale al fine di offrire sostegno ed assistenza alle donne. Esso è stato inserito nella pubblicazione
("Uscire dal silenzio si può. Fermiamo la violenza!") prodotta dalla Consulta Femminile della
Regione Piemonte l ed è in rete con il numero ministeriale 15222•
Precisamente il 14 gennaio 2008, è stato avviato lo sportello di ascolto telefonico,
denominato "SVOLTA DONNA"; 37 volontarie (altre lO si sono aggiunte dopo il secondo corso di
formazione nel 2009) si sono impegnate a fornire una disponibilità di tempo nella settimana ed è
stato predisposto un calendario per la copertura quotidiana del servizio. Esse fruiscono di incontri
collettivi ed individuali di supervisione, a cadenza quindicinale, con una psicologa.
Il servizio è operativo dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12 e dalle 14 alle 18, con la presenza
di una donna volontaria, in una stanza dedicata, messa a disposizione dall'ASL T03, che risponde
alle chiamate al n° 334-3664768, da parte delle donne vittime di maltrattamenti e violenze. Tale
numero telefonico è interno alla rete aziendale mobile (RAM) dell' ASL e si riferisce ad un telefono
cellulare. Con un'apposita scheda le volontarie raccolgono pochi dati anonimi per monitorare le
chiamate e raccogliere dati sul servizio. Poi, se le donne lo desiderano, può essere fissato un primo
incontro con il professionista di cui la donna fa richiesta.
La rete dei professionisti, creata dal gruppo promotore di Svolta Donna, e formalizzata con
l'adesione all'Intesa di Programma, ha definito in modo coerente tra loro una disponibilità di tempo
1
2
http://www.consiglioregionale.piemonte.it/organismi/org_cons/consJemm/attivita.htm
http://www.antiviolenzadonna.it/
Associazione Svolta Donna - proposte operative
Pagina 2 di 4
per incontrare le donne in modo assolutamente gratuito. Settimanalmente i professionisti danno una
disponibilità di tempo di cui le volontarie possono disporre per fissare appuntamenti alle donne che
telefonano.
Gli avvocati hanno stilato presso l'Ordine di Pinerolo una lista di professionisti competenti
che a turno dedicano due ore settimanali per i casi previsti.
Le psicologhe del Consultorio Familiare assicurano due ore settimanali per un colloquio di
counselling e orientamento.
I servizi sociali offrono uno sportello di segretariato sociale a cui le donne possono
rivolgersi trovando disponibilità ad accogliere e orientare le richieste su aspetti sociali e su esigenze
di natura abitativa.
Alcune volontarie hanno partecipato ad un corso (Fund raising) per avviare progetti per il
reperimento di risorse per l'Associazione. Tra le risorse che s'intende identificare in modo
prioritario vi è quella dell'abitazione: è in corso di definizione un progetto per il reperimento, a
costo calmierato, di soluzioni abitative temporanee per donne che si trovino in emergenza. Vi è già
una prima disponibilità a discutere di un'eventuale collaborazione da parte delle donne presenti nel
comitato di gestione della foresteria "Villa Elisa", situata a Torre Pellice e gestita
dall'organizzazione
mondiale "Unione Cristiana della Gioventù", legata in Italia alla Chiesa
Valdese. Sono inoltre disponibili soluzioni abitative transitorie messe a disposizione dalle Comunità
Montane e dall'associazione AVASS di Pinerolo.
Il Centro per l'Impiego di Pinerolo ha individuato un'operatrice dedicata ad accogliere le
donne che necessitino di informazioni circa il lavoro. E, sempre in tema di lavoro, Banca Etica
fornisce una specifica disponibilità a fornire consulenze fiscali alle donne che ne facciano richiesta
ed a prevedere la possibilità di erogare microcrediti per sostenere nuove attività da parte di donne
che vogliano trovare altri sbocchi lavorativi, dopo l'emersione da una condizione di violenza. E' in
corso la predisposizione di un progetto che preveda l'accompagnamento e il sostegno al credito,
attraverso la costituzione di gruppi di donne.
Viene fornita la proposta di fruire della partecipazione al gruppo di auto-mutuo-aiuto,
organizzato dall' Associazione AMA di Pinerolo, mediante il contatto con una facilitatrice.
3. Prevenzione
La prevenzione della violenza di genere si articola attraverso diversi cardini: lo studio del
fenomeno nelle sue espressioni generali e locali, la sensibilizzazione della popolazione, la
formazione degli operatori coinvolti nelle strategie di contrasto, l'azione sui ragazzi nelle scuole, la
promozione del dialogo interistituzionale nell'ottica di una sinergia di intenti e di azioni,
l'accompagnamento e la partecipazione nei processi per fatti di violenza fisica, sessuale e morale
nei confronti delle donne o comunque connotati da condotte di violenza agite anche in relazione al
genere della vittima, nei termini consentiti dall'ordinamento giuridico.
In particolare, attualmente si collabora con l'ASL T03 all'interno di un progetto di ricercaazione, finanziato con fondi regionali, finalizzato allo studio delle interazioni fra elementi di
contesto sociale, culturale, economico, normativo e politico e fattori psicologici in relazione alla
violenza di genere e alle possibilità di sviluppo di iniziative di contrasto.
Associazione Svolta Donna - proposte operative
Pagina 3 di 4
Viene condotto uno sforzo continuo, nell'ottica di una sempre maggiore diffusione di una
consapevolezza del fenomeno, oltre che dell'esistenza del servizio, per promuovere incontri,
dibattiti, manifestazioni, convegni ed iniziative di informazione e sensibilizzazione, rivolte alla
popolazione, alle istituzioni, alle professioni ed alla scuola sul tema della violenza di genere, anche
attraverso la programmazione di iniziative pubbliche e la presenza dell'associazione durante
manifestazioni, giornate dedicate ed eventi pubblici in genere, con il fine sommo di diffondere la
cultura della non violenza.
Sulla base della convinzione dell'indispensabilità
della preparazione degli operatori
coinvolti nei servizi che si confrontano con la problematica della violenza di genere, l'Associazione
si attiva nell'organizzare corsi di formazione volti ai soci volontari ed agli operatori del settore,
seminari e gruppi di studio, promuovendo, altreSÌ, la stampa e la diffusione di opuscoli informativi,
la pubblicazione di atti di convegni, la redazione di articoli per giornali, riviste ed altri periodici,
l'attività editoriale di ogni genere, compresa quella multimediale, anche in sinergia con le istituzioni
e le altre associazioni.
E' stato creato un gruppo specifico di volontarie, con la partecipazione di alcuni membri del
direttivo, attivo nel promuovere, in collaborazione con le scuole di ogni ordine e grado, la
diffusione tra gli studenti ed i giovani di ogni età della conoscenza, valorizzazione e rispetto delle
differenze e peculiarità di ognuno, indipendentemente dal genere, al fine di far comprendere
l'importanza del rispetto della persona e della tutela dei diritti dell'individuo, base ideale volta
all'auspicio di un futuro meno intriso di violenza.
A corollario delle suddette iniziative, si colloca l'attività di promozione del dialogo e della
collaborazione con gli enti, le istituzioni e le agenzie che operano nei settori in cui si manifesta il
fenomeno della violenza di genere, ivi compresi gli enti locali, le ASL, la magistratura, le
professioni, le forze dell' ordine, nonché tutti gli altri operatori e servizi coinvolti a vario titolo
nell'azione di contrasto e prevenzione del fenomeno della violenza di genere, intervenendo in modo
che le vittime trovino adeguato supporto. Sullo sfondo di tale cooperazione, si posa lo sviluppo
della progettazione e divulgazione di modalità di intervento e modelli di attivazione di reti di servizi
dedicati alle vittime della violenza di genere, anche attraverso l'incremento delle sinergie tra i
soggetti, altresÌ istituzionali, a vario titolo coinvolti nella tutela delle vittime di tali forme di
violenza.
Quindi, al fine di garantire la tutela della persona vittima di violenza di genere anche in sede
processuale, qualora i suoi diritti siano lesi, nonché di assicurare il rispetto del buon nome e delle
finalità dell'ente associativo, cosÌ come espresse nei suoi scopi statutari, è previsto l'intervento nei
processi per fatti di violenza fisica, sessuale e morale nei confronti delle donne (o comunque
connotati da condotte di violenza agite anche in relazione al genere della vittima) attraverso tutti i
mezzi consentiti dalla legge in sede civile e penale, ivi comprendendo la costituzione di parte.
4. Il sito
Grazie alla collaborazione di una giovane donna, è stato creato il sito Internet dedicato
www.svoltadonna.it. pensato come luogo per favorire l'accesso alle informazioni inerenti il
fenomeno ed il servizio.
La Presidente dell' Associazione Svolta Donna, Laura Zoggia
Associazione
Svolta Donna - proposte operative
Pagina 4 di 4
ALLEGATO 9
Davide 1e,P0liti
Da:
Inviato:
A:
Oggetto:
Carla&Beppe ([email protected]]
mercoledì 11 novembre 2009 15.46
Davide Ippoliti
Per il sig. Procuratore
Gentile sig. Procuratore,
abbiamo letto con attenzione e interesse la Sua proposta di "protocollo" per il
contrasto alla violenza contro i soggetti deboli e desideriamo manifestarLe
la nostra
convinta adesione.
Il nostro gruppo UOMINI IN CAMMINO non è un'associazione:
non abbiamo alcuna veste
giuridica. Siamo un gruppo del tutto informale di uomini che da 16 anni camminano
insieme sulla strada del cambiamento personale delle nostre modalità di stare al mondo
come uomini. E dal '99 siamo in rete con altri gruppi simili in Italia e nel mondo.
Siamo un gruppo di autocoscienza,
di riflessione e di auto-mutuo-aiuto:
attraverso il racconto e l'ascolto reciproco delle nostre esperienze e riflessioni ci
aiutiamo ad acquisire e mantenere nel tempo la competenza necessaria per saper stare
nelle relazioni con rispetto e cura; a partire dalle relazioni più intime: quelle
familiari e amicali.
Questa è la nostra unica "competenza", che siamo disponibili a condividere con altri
uomini che siano interessati a fare un analogo cammino di cambiamento personale.
Possiamo inoltre collaborare con soggetti istituzionali
e con associazioni
di
volontariato per iniziative di informazione e sensibilizzazione
della popolazione,
adulta in primo luogo, sui temi della sessualità maschile, della violenza nelle
relazioni intime, della cultura patriarcale e maschilista,
ecc ...
Noi crediamo che la prevenzione della violenza maschile passi soprattutto dal
cambiamento delle modalità di stare al mondo e nelle relazioni di noi uomini, a
partire ciascuno da sé.
Da alcuni anni partecipiamo
a incontri e dibattiti pubblici, collaboriamo
con
l'associazione
SVOLTA DONNA e con insegnanti che ci invitano nelle scuole per
incontrare giovani uomini.
Siamo disponibili ad animare gruppi di auto-mutuo-aiuto
con uomini che abbiano
commesso violenze o sentano il desiderio di non correre quel rischio.
Parteciperemo con gioia all'incontro del 25 novembre prossimo, che ci darà l'occasione
di conoscerLa di persona.
In attesa di un Suo gradito
cordialità
riscontro,
a nome del gruppo
Beppe Pavan
Corso Torino 117 - Pinerolo
Te. 0121393053 - cell. 3391455800
1
La saluto
con stima
e
ALLEGATO lO
.-------------
--------
ENTI LOCALI
Le amministrazioni locali SI Impegnano a
promuovere
prassi
virtuose
atte
a
sensibilizzare in primo luogo, tutti gli
amministratori e i dipendenti. Inoltre si
sono individuati una serie di strumenti
che i comuni possono mettere in campo a
seguito dell'adesione al protocollo d'intesa
a favore dei soggetti deboli che possono
essere così espressi:
•
promozione di incontri ed iniziative
specifiche volte a sensibilizzare i
cittadini
in merito
a queste
tematiche;
• Adozione in consiglio comunale di
delibere che condannino ogni forma
di violenza con la possibilità,
qualora sia prevista dallo Statuto
Comunale, di costituirsi parte civile
in processi dove la parte lesa è un
cittadino residente;
• Nomina di un referente tra gli
amministratori
(sindaco, assessore
o consigliere comunale) per offrire
un primo punto di riferimento
locale
in
grado
di
attivare
sinergicamente la rete dei servizi
promossa dalla Procura;
• Attivare sui siti comunali
degli
spazi dedicati al suddetto fenomeno
per
sensibilizzare
l'opinione
pubblica sulle tematiche trattate,
riportando informazioni utili, quali:
riferimenti dei soggetti coinvolti nel
protocollo d'intesa, contenuto del
protocollo, eventuali iniziative o
eventi realizzati in questo ambito;
• Coinvolgimento delle associazioni di
volontariato locale come supporto
alla promozione della prevenzione e
del contrasto alla violenza.
• Coinvolgimento del corpo di Polizia
Municipale nelle attività operative e
preventive finalizzate alla emersione
e repressione dei reati perpetrati nei
confronti dei "soggetti deboli".
ALLEGATO Il
PROCURA DEUA REPUBBlICA
PINEROLO
PERVENUTO
[ - 1 NOV ZOO! ]
ORE
QuickTime™ e un PROT. N.
decompressore
sono necessari per visualizzare quest'immagine.
Comitato Nazionale Italiano per l'UNIFEM onlus
DELEGAZIONE PINEROLESE
Delegata di zona:
Antonella Genovesio
e-mai!: [email protected]
Tel +39 392 9321906
Fax 0121 69790
Stim.mo Procuratore della
Repubblica Dott. Giuseppe Amato
Presso il Tribunale di Pinerolo
10064 PINEROLO
(TG)
Stim.mo dotto Amato,
l'incontro tenutosi il 13 ottobre presso la Sede Universitaria della Sumi a Pinerolo riguardo
l'iniziativa volta a realizzare un protocollo d'intesa contro le forme di violenza inflitte in
ambito familiare e non, su soggetti definiti "deboli", ha profondamente coinvolto la nostra
organizzazione e sviluppato in seno all'Unifem Delegazione Pinerolese un consenso
aperto verso tale utilissimo e prestigioso progetto.
Per i temi trattati, per l'ampiezza delle forze pubbliche e sociali presenti, per la ricchezza
dei contenuti e la profondità degli interventi, è stato un momento unico di unione e di
fattualità, alla ricerca di punti ampiamente condivisibili di realizzazione.
La ringraziamo per aver dato origine a tale importante momento di aggregazione e di
lavoro e comunichiamo fin da ora il nostro grande interesse nel partecipare a tali lodevoli
iniziative in modo fattivo, nell'ambito degli scopi statutari della nostra delegazione.
L'Unifem Delegazione Pinerolese è nata a Pinerolo nel settembre 2008 come diramazione
del Fondo delle Nazioni Unite per le donne. Sin dall'inizio ed in ragione del proprio statuto,
la nostra delegazione ha sempre operato ed inteso lavorare proprio per favorire una
cultura della non violenza, per fornire assistenza finanziaria ed organizzativa ai progetti
per l'avanzamento delle donne e l'eguaglianza di genere e per sostenere l'empowerment
delle donne nell'ambito della famiglia, della società, del mondo economico, politico,
sociale, sanitario, culturale, ecc ....
L'Unifem si adopera altresì per lavorare con e sulle istituzioni per aumentare l'accesso
delle donne e dare il proprio contributo nel radicare, in tutti gli ambiti, una cultura
dell'uguaglianza compiendo un lavoro strettamente legato agli aspetti della comunicazione
verso l'opinione pubblica, della prevenzione e della formazione del sentire comune.
Siamo fermamente convinte che occorre dare spazio e visibilità ai risvolti umani relativi
agli argomenti legati ad ogni forma di violenza contro le donne considerando il fatto che si
tratta della forma più diffusa fra le violazioni dei diritti umani: violenza domestica, fisica o
psicologica, violenza in ambito sociale, violenza in situazioni estreme di guerra, ecc ...
Malgrado i notevoli sforzi e progressi delle legislazioni e delle politiche
contrastare la violenza di genere, esistono ancora troppi casi di abuso.
dirette
a
L'Unifem dunque incoraggia le strategie innovative volte a colmare il divario tra i generi e a
ridurre o eliminare ogni forma di violenza, lavorando a vari livelli ed in vari settori per
rafforzare il sentimento di appartenenza comunitaria.
Occorre
puntare
sul potenziamento
della donna,
sull'accrescerne
le capacità
e le potenzialità, sul far comprendere che la donna vale come l'uomo ed è socialmente
forte ed attiva ed ha anche gli strumenti adeguati per difendersi e far valere i propri diritti:
strumenti giuridici, sociali, politici, sanitari, psicologici e via dicendo ...
Le donne sono uguali all'uomo ma nella loro specificità hanno altre qualità ugualmente utili
e preziosi strumenti per fronteggiare situazioni di ogni tipo e grandi capacità nel ricoprire
incarichi pubblici ed istituzionali.
Siamo convinte che occorra accettare le differenze ed iniziare una spirale virtuosa di
collaborazione e comprensione.
Alla luce di queste riflessioni, desideriamo ringraziarla per aver posto l'accento, proprio
durante il primo incontro alla Sumi, sull'utilizzo dell'aggettivo "debole" legato al soggetto
femminile. Concordiamo ampiamente con la sua osservazione: se dal punto di vista del
linguaggio tecnico, giuridico, questa definizione può essere utile per individuare i soggetti
che hanno subito violenza (maschi o femmine che siano) e che quindi, in quel momento e
frangente particolare della vita, sono deboli, dal punto di vista della comunicazione e della
formazione dell'opinione pubblica occorre valutare gli aspetti legati alla creazione degli
stereotipi.
Il definire una persona in un modo o nell'altro ha molta importanza nel contribuire a creare
l'immagine identificativa della persona stessa:
•
da un lato, se utilizzato a livello pubblico, l'aggettivo "debole" riferito al soggetto in
esame (la donna) può contribuire a creare e diffondere l'idea che la donna sia per
sua natura stessa un soggetto debole e passivo e, dunque più facilmente
assoggettabile, violentabile, da picchiare ...
•
dall'altro, il soggetto che viene definito costantemente e ripetutamente debole,
tende a conformarsi a tale definizione ed al modello proposto, inconsciamente
tende ad identificarsi ed a sentirsi "debole". Tende così a diventare un soggetto
passivo, cominciando a pensare di non valere poi così tanto, di essere incapace a
difendersi, di valere meno dell'altro, e più facilmente tende quindi a lasciarsi
assoggettare, violentare, picchiare, ecc ...
Può essere importante dunque tentare di individuare il cosiddetto "soggetto debole" in
modo terminologicamente diverso e contribuire così al miglioramento della concezione e
della visione della donna come un essere attivo nella società, nella famiglia e nella vita,
senza la quale la ricerca della felicità e del progresso è sempre molto più difficile.
Tenendo conto di queste considerazioni la nostra intenzione è quella di aderire al
protocollo dando il nostro contributo, secondo il nostro statuto, continuando nell'attività di
empowerment delle capacità e delle competenze femminili con lo scopo di ridurre, per
quanto possibile, e cercare di combattere gli episodi violenti ed emarginanti verso i
soggetti che vengono troppo spesso considerati "deboli". A tale proposito ci allineiamo alle
finalità ed alle disposizioni della Legge del 19 maggio 2009 approvata dal Consiglio
Regionale del Piemonte che, tra gli altri provvedimenti, istituisce i centri antiviolenza con
case rifugio e ne prevede la costituzione capillare in Piemonte1.
Le saremmo grate, pertanto, se vorrà inserire l'Unifem Delegazione Pinerolese nel
protocollo, tenendoci aggiornate riguardo gli sviluppi futuri, in modo da riuscire a
sincronizzare le iniziative della nostra delegazione alle vostre.
Nel ringraziarla di esser stato il prezioso regista di questo incontro estremamente
importante e condivisibile e di portare avanti l'importante iniziativa del Protocollo d'Intesa,
ci auguriamo di poter dare il nostro contributo fattivo e di poter essere un punto di
confronto e di riferimento, in collaborazione con le altre associazioni femminili del territorio.
Sentite cordialità,
Antonella Genovesio
Delegata Unifem Pinerolese
l Art. 1. (Principi)
1. La Regione Piemonte, coerentemente con i principi della Costituzione e delle leggi vigenti, delle risoluzioni
dell'Organizzazione delle Nazioni Unite, della risoluzione dell'Organizzazione Mondiale della Sanità e delle risoluzioni e
programmi dell'Unione Europea riconosce che ogni tipo e grado di violenza sessuale, psicologica, fisica ed economica
contro le donne costituisce una negazione del diritto all'inviolabilità alla libertà e alla dignità della persona.
Art. 2. (Finalità)
1. La Regione, al fine di garantire adeguato soccorso, sostegno e solidarietà alle donne vittime di maltrattamenti fisici e
psicologici, di stupri e di abusi sessuali intra ed extra familiari, promuove l'istituzione e il funzionamento, sul proprio
territorio, di Centri antiviolenza con case rifugio, d'ora in poi denominati Centri, in grado di assicurare alle donne in
difficoltà, oltre all'accoglienza, percorsi di autonomia e di superamento del disagio.
-
ALLEGATO 12
I
B.P. W. Ittl/y
Federazione Italiana Donne Arti Professioni Affari
4/ìliata alla Business and Projessional Women lnternatio
DISTRETTO NORD-OVEST
ORE
PROT. NO
Preg.mo Signor
Procuratore della Repubblica
presso il Tribunale di Pinerolo
Dott. Giuseppe Amato
Oggetto: Protocollo di intesa a tutela dei 'Soggetti deboli'
Rispondiamo all'invito che ha espressamente rivolto durante l'incontro del 13 ottobre, nel
corso del quale ha presentato agli addetti ai lavori e alla cittadinanza il progetto di tutela dei
'soggetti deboli', particolarmente incentrato sul contrasto della violenza in ambito familiare ed
eterofamiliare.
La F.I.D.A.P.A.
- Federazione Italiana Donne Arti Professioni Affari, affiliata al
movimento internazionale Business Professional Women, BPW - che è sorta in America negli anni
'30, in un momento di fermento e di primo consolidamento della donna in ambito sociale e
familiare, ha tra i suoi scopi istituzionali la tutela della donna, in senso lato intesa, nonché la
promozione, il sostegno e il coordinamento delle iniziative femminili per valorizzarne le
competenze e la preparazione, indirizzandole verso attività sociali e culturali che ne favoriscano il
miglioramento della vita.
Si propone infatti di incoraggiare le donne a un continuo impegno e a una consapevole
partecipazione alla vita sociale, amministrativa e politica, adoperandosi per rimuovere gli ostacoli
ancora esistenti; si adopera per rimuovere ogni forma di discriminazione a sfavore delle donne, sia
nella famiglia sia nel lavoro, nel pieno rispetto delle norme vigenti in materia di pari opportunità.
Presidellte Erneslina Parente via Ugo Marino, I 10064 Pinerolo, 338 8245144 til1i.parente/{/'gmail. com
Vice Presidellte Paola 8essone via Martiri del X,(f, 1810064 Pinerolo 3389149363 paola.!uo2'll;alice.il
Segretaria Anna Maria Fundarò via Molarosso,24 10060 Bricherasio 3382953079
amtillldaroiil!alice.it
Te.sorieTII Mariella Soccal via Rivoira Don, 471A 10060 San Secondo di Pinerolo 3355236888mariella.soccal'Ii:.libero.il
PlIstPresidellt PaolllMarlina via Piner%,38 10060 Macello 3473661/54 pao/a.martina/'dyirgilio.it
-
t
.~
..
..••:.'AJl
">."
.'.'...••.•..•.
\\
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H.P. W. Italy
F.I. DA.P.A.
Federazione Italiana Donne Arti Professioni Affari
affiliata alla Business and Professional Women International
DISTRETTO
NORD-OVEST
La sezione pinerolese, sorta nel 1992, ha da allora agito per perseguire le citate finalità e
per sostenere e assistere le donne nel fronteggiare le problematiche determinate dalle violenze
fisiche e psicologiche in ogni ambito sociale e, principalmente, nel delicato contesto l~lmiliare,
attuando tale obiettivo attraverso svariate iniziative.
Negli ultimi anni ha usato come strumenti di lavoro sia le conferenze, sia la partecipazione
attiva delle socie a vari progetti, di concerto con altre realtà culturali e sociali della città e di recente
ha anche svolto alcune attività in collaborazione con l'ASL di Pinerolo.
La F.I.D.A.P.A. pinerolese è infatti tra i firmatari del protocollo di intesa del Progetto
SVOLT A DONNA e per meglio tradurlo in realtà ha istituito uno 'Sportello Itinerante', attraverso il
quale le socie si sono impegnate a diffondere e a pubblicizzare il messaggio e il significato
dell'iniziativa in luoghi normalmente frequentati dalle donne.
L'Associazione, unitamente allo Zonta e all'Unifem, ha attivato dei corsi di difesa personale
per le donne, che hanno ottenuto un notevole riscontro.
La FIDAP A di Pinerolo è da sempre particolarmente sensibile alla problematica oggetto del
Protocollo di intesa da Lei predisposto e proposto e, a nome di tutte le socie, La ringraziamo per
aver preso a cuore 'realtà' che troppo spesso rimangono nell'ombra o sono talvolta reputate come
normali dinamiche familiari.
E' nostra convinzione infatti che per fronteggiare efficacemente le problematiche del disagio
femminile, collegato alle violenze familiari sia necessario stimolare un cambiamento di mentalità,
di cultura globale, per evitare che la violenza e il maltrattamento familiare siano avvertiti come
'normali' e, in quanto tali, 'legali' o siano percepiti come motivo di vergogna da chi li subisce.
L'approccio da Lei suggerito è indubbiamente rivoluzionario in quanto offre un più
completo e ampio sostegno, concretizzando esigenze e necessità da sempre avvertite come
essenziali per una piena tutela dei' soggetti deboli '.
Siamo pertanto ben liete di aderire al Protocollo e di porre a disposizione la nostra
esperienza e la nostra professionalità, prendendo l'impegno di segnalare i bisogni emergenti, che
rileveremo attraverso la nostra azione di sostegno formativo e culturale, sia delle donne sia del
contesto sociale generalmente inteso.
Presitlellte Ernestina Parente via Ugo Marino. 1 10064 Pinerolo, 338 82451.14 titl i. parmldti'gmail. com
Vice Presidente Paola Bessone via Martiri del XII. 18 10064 Pinerolo 3389149363 paol({.leoh{~,alice. il
Segretaria Anna t-daria FundarÒ via Molarosso,24 10060 Brichemsio 3382953079
amlillldaroid'alice.il
Temriera Mariella Soccal via Rivoira Don.-I7/A 10060 San Secondo di Pinerolo 3355236888nwriella ..\'occalràJibero.il
PastPresitlellt PaolaMarlina via Pinerolo, 38 101J60Macello 347366115-1 paola.lI1arlinahi~.virl!ilio.it
F.I.D.A.P.A.
Federazione ItaHana Donne Arti Professioni Affari
affi!lalcl alla Bmlness and Professiona! Women Infernafiona!
DISTRETTO NORD-OVEST
Nel ringraziarLa per l'iniziativa intrapresa, confermiamo l'adesione al Protocollo e la nostra
disponibilità a cooperare; Le saremo pertanto grate se Vorrà informarci delle attività in progetto per
rendere possibile l'auspicato coordinamento.
Per ogni necessità potrà rivolgersi alle firmatarie della presente, quali referenti della Sezione
pinerolese della Commissione
Legislazione,
agli indirizzi e-mail di seguito riportati:
[email protected]
e [email protected] o presso i nostri studi.
Augurandoci di riuscire a dare un efficace supporto a questo importante percorso, Le
porgiamo cordiali saluti.
Pinerolo, 30 ottobre 2009
EH", D,b,m",di
Giuseppina Ortali
f :~:L
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ç-.i IJ
t,,-y.l1~~~'l
\
Presidente Ernestina Parente via Ugo Marino, 1 10064 Pinerolo, 3388245144 titti.parente(d'gmail. com
Vice Presidellte Paola Bessone via Martiri del XYl. 18 10064 Pinerolo 3389149363 paola.leoFi.iJalice. it
Segretaria Anna Maria FundarÒ via Molarosso,24 10060 Bricherasio 3382953079
amfillldaroio)alice.it
Tesoriera Mariella Socca/ via Rivoira Don,47/A 10060 San Secondo di Pinerolo 3355236888mariella.socca!2iulJb:uUI
PustPresidellt PaolaMartina via Pinerolo,38 10060 Macello 3473661154 paola.martinal!,iJvirgilio.it
ALLEGATO 13
l
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ZONTA INTERNATIONAL ~ 30° DISTRETTO - AREljG~.A
ZONT A CLUB PINEROLO
"I\. world-wide scryicc organization of cxccutivc womcn in husincss and the profcssions"
Ill.mo
Procuratore della Repubblica
presso il Tribunale di Pinerolo
dotto Giuseppe Amato
10064 PINEROLO
(TO)
Gentile dotto Amato,
Abbiamo partecipato con interesse ali 'incontro
sede dell'Università
per impostare e presentare
Repubblica, volta a realizzare iniziative di contrasto
ed eterofamiliare da parte dei "soggetti deboli" e alla
che si è tenuto il 13 ottobre presso la
l'iniziativa assunta dalla Procura della
alle violenze subite in ambito familiare
creazione del protocollo di intesa.
Innanzitutto la ringraziamo per aver posto l'accento su questo tema e, a nome e per conto
dell'associazione Zonta Club Pinerolo, della quale presiedo il comitato che si occupa del
miglioramento della status della donna, le espongo alcune considerazioni.
La nostra Associazione ha quale scopo statutario, tra gli altri, la promozione del
"miglioramento della posizione della donna sul piano legale, economico, professionale,
politico e culturale".
L'esistenza stessa della associazione, mettendo in comune le
conoscenze, le competenze e l'attività delle donne con posizioni di responsabilità nei diversi
rami della vita professionale, svolge un ruolo importante di empowerment del mondo
femminile nell'ambito sociale in cui opera.
La nostra esperienza professionale di medici, avvocati, insegnanti e imprenditrici ci
induce a ritenere che la qualità di "soggetto debole" attribuito alla donna sia generalmente
strettamente connessa alle situazioni di dipendenza economica, culturale ed affettiva.
Il nostro impegno negli anni è sempre stato quello di promuovere le competenze
femminili, aiutando economicamente giovani donne meritevoli in ambito scolastico a
proseguire gli studi, promuovendo incontri nelle scuole superiori volti a far conoscere
l'importanza dell'istruzione e della indipendenza economica anche nella prospettiva di una
parità effettiva nelle relazioni famigliari, organizzando corsi gratuiti di autodifesa per le
donne, sostenendo economicamente Casa Betania e Casa Famiglia, punti di riferimento per le
donne e i bambini in difficoltà, aderendo al protocollo di "Svolta Donna" impegnandoci a
diffondere l'iniziativa e a darle visibilità.
./.
2;;;1
ZONTA INTERNA TIONAL - 300 DISTRETTO - AREA 3
ZONTA CLUB PINEROLO
"A world-wide service organization of executive women in business and the professions"
-2.
Alla luce di queste considerazioni la nostra intenzione è quella di aderire al protocollo
proseguendo nella attività di potenziamento delle capacità e delle competenze femminili
affinché sempre meno donne siano soggetti deboli.
Pensiamo che le donne siano soggetti pari agli altri che, in determinate circostanze, a
fronte di atteggiamenti violenti, necessitano di adeguata, pronta ed efficace tutela.
Le saremmo grate, pertanto, se vorrà inserire la nostra Associazione nel protocollo,
tenendoci aggiornate in merito alle iniziative che verranno assunte, affinché possiamo
coordinare le nostre attività alle Vs. esigenze dandovene tempestiva comunicazione.
Per ogni comunicazione potrà fare riferimento al mio studio.
La ringraziamo ancora per l'attenzione e per l'importante iniziativa augurandoci di poter
dare il nostro contributo e' di poter essere, unitamente alle altre associazioni femminili
operanti sul territorio, un punto di riferimento e di confronto.
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aoberdan. il
ADESIONI SUCCESSIVE
Pagina 1 di 1
Carla Bolla
Da:
A:
Cc:
Data invio:
Oggetto:
"Pier Maria Furlan" <[email protected]>
<procura. [email protected]>
"Presidenza Facoltà di Medicina e Chirurgia San Luigi Gonzaga" <[email protected]>
giovedì 10 dicembre 2009 18:26
Iniziative comuni per contrastare e prevenire le condotte violente contro i "persone deboli"
Caro Dott. Amato,
La prego di contare, intanto, sulla mia personale adesione, come preside e come direttore del
Dipartimento di Salute Mentale che dirigo.
Tuttavia, data l'importanza dell'iniziativa, mi permetterei di proporla per un'adesione globale alla Facoltà
di Medicina nonchè al Cordinamento dell'Area integrata interaziendale dei Dipartimenti di Salute Mentale
e delle Patologie delle Dipendenze dell'ASL T03.
Cordiali saluti
Pier Maria Furlan
Prof. Pier Maria Furlan
Preside Facoltà di Medicina e Chirurgia San Luigi Gonzaga
Professore Ordinario di Psichiatria
Direttore del Dipartimento Interaziendale AOU San Luigi Gonzaga/ASL T03
Regione Gonzole, 10
10043 Orbassano (TO)
tel.: +39011 9026517 - 011/6705492
e-mai!: [email protected]
e-mail: [email protected]
16/12/2009
Pagina l di l
Carla Bolla
Da:
A:
Data invio:
Oggetto:
"DOTT. Elena Boiero" <[email protected]>
<procu ra [email protected]>
martedì 1 dicembre 2009 15:38
adesione protocollo "persone deboli"
Alla gentile attenzione del dottor Amato
Procuratore della Repubblica di Pinerolo
L'iniziativa da Lei organizzata ha riscosso un grande successo di partecipazione e di sensibilizzazione
fra forze operanti sul nostro territorio
L'incontro del 25 Novembre è stato importante ed ha dato inizio ad "una mini rivoluzione culturale" con
risvolto non solo formale ma progettuale e operativo.
In rappresentanza anche della medicina generale (sono fiduciaria dei medici della medicina generale nel
territorio ASL T03 ), aderisco con entusiasmo al protocollo d'intesa elaborato, ricordando l'importanza
del nostro lavoro quotidiano di medici nell'incontro e nell'ascolto della violenza: spesso siamo il primo
punto di riferimento dei fragili e dei deboli.
Ancora complimentandomi per l'iniziativa Le invio i miei saluti e rimango a completa disposizione per il
progetto.
Elena Boiero
Medico Fiduciario FIMMG ASL T03
Consigliere comunale di Cavour
Via Bricherasio 42
10061 Cavour
Telefono 3358097960
Elena Boiero
16/12/2009
ASSOCIAZIONE VOLONTARI PER L'ASSISTENZA
SOCIO-SANITARIA
Al Procuratore della Repubblica
presso il Tribunale di Pinerolo
dotto Giuseppe Amato
10064 Pinerolo
Stim.mo dotto Amato,
con la presente intendiamo presentarLe la nostra Associazione, fondata nel 1982 su promozlOne del
Canonico Mercol, allora Direttore della Caritas Diocesana.
L' A.V.A.S.S. (Associazione di Volontari per l'Assistenza Socio-Sanitaria) è un'associazione di volontari
sorta con l'intenzione di portare benefici a persone svantaggiate. L'Associazione é apolitica e
aconfessionale, è regolarmente iscritta all'albo Regionale delle associazioni e dal 1998 ha assunto la
qualifica di ONLUS.
Al 31 dicembre 2008 i soci iscritti erano 328, di cui 318 volontari operativi, 8 soci sostenitori e 2 soci
onorar!.
L'associazione è strutturata in diversi settori, ambiti emersi dalla volontà di dare delle risposte concrete
ad alcuni dei bisogni emersi e pressanti, ovvero:
o
Volontariato ospedaliero per l'assistenza ai malati presso l'ospedale "E. Agnelli" di Pinerolo e "Il
Girasole" di Bibiana;
o
Animazione presso le Case di Riposo in Pinerolo e nel territorio pinerolese: "]. Bernardi" di
Pinerolo, "Casa Turina" di S. Secondo di Pinerolo, "Opera Pia Ceppi Bairols" di Cercenasco,
"Centro Servizi Socio-Assistenziali e Sanitari" di Vigone;
o
CAN, centro di accoglienza notturna per uomini senza fissa dimora: gli ospiti oltre al posto letto
possono usufruire di colazione, pranzo e cena e hanno la possibilità di avvalersi del servizio di
lavanderia;
o
Casa Betania, casa di accoglienza per donne in difficoltà: la casa è aperta tutto il giorno tutti i
giorni, in molti casi le donne sono ospitate insieme ai propri figli;
o
Interventi domiciliari per le persone anziane: il servizio è destinato prevalentemente alle persone
sole. Il servizio si svolge nei comuni di: Pinerolo, Roletto, Cumiana, Airasca, Frossasco e Piscina;
in quasi tutti i comuni, i volontari si prestano ad un servizio di accompagnamento
per terapie
elo
visite mediche;
A.VAS.S. (Onlus) - Via Ortensia di Piossasco, 16 - 10064 Pinerolo (To) - Telefono e Fax 0121/323779
E-Mail avass.pinerolo:mvirgilio.it - www.avasspinerolo.it
ASSOCIAZIONE
o
VOLONTARI
PER L'ASSISTENZA
SOCIO-SANITARIA
Servizio Trasporti di Pinerolo con un auto di proprietà dell'Associazione: il servizio è fInalizzato
all'accompagnamento
degli utenti per terapie e/ o visite mediche;
Nell'ottica del lavoro di "rete" e dall'importanza che assume l'opera del volontariato, sono state
sottoscritte delle convenzioni con i seguenti Enti: l'ASL T03, il CISS, il Comune di Pinerolo, le
Comunità Montane, le varie Case di Riposo e i Comuni dove si collabora per i servizi di
accompagnamento.
Inoltre, siamo presenti ai Tavoli tematici dei Piani di Zona, i Tavoli di consultazione comunali e nella
Commissione Pari Opportunità del Comune di Pinerolo.
L'AVASS gestisce inoltre, in collaborazione con l'AMA (Associazione AutoMutuoAiuto), il Centro di
Documentazione "HELP", una biblioteca che raccoglie pubblicazioni sui temi della solidarietà e del
volontariato.
La nostra Associazione ha sempre operato a sostegno delle fasce deboli attuando percorsi diversi,
alcuni lunghi altri più brevi, ma sempre legati a progetti personalizzati.
Teniamo ad evidenziare l'esperienza di Casa Betania, che non è da considerarsi esclusivamente come
una casa di accoglienza ma come uno strumento, inserito nella rete dei servizi territoriali, a sostegno di
donne che necessitano di un particolare "aiuto". Le necessità a cui dare delle risposte sono molteplici, la
mancanza di casa e lavoro, le situazioni di emergenza legate alle violenze subite in ambito familiare ed
etero familiare, l'abbandono in un contesto sociale che fatica ad accogliere.
Nel tracciare il resoconto del 2008, per elaborare il nostro bilancio di missione, sono emersi alcuni dati
allarmanti ovvero l'incremento dell'accoglienza a ospiti italiane e l'allineamento, per fasce di età (dai 18
a over SO), del bisogno di accoglienza e sostegno.
Riteniamo che più le iniziative, volte ai soggetti deboli e tra questi le donne e i bambini, risulteranno
integrati, più ci saranno risposte pronte, opportunità e tutele per tali persone.
Per ogni comunicazione potrà fare riferimento al seguente recapito: Via Ortensia di Piossasco n.16 10064 Pinerolo - tel. 0121/323779.
Disponibili a dare il nostro contributo, unitamente alle altre associazioni territoriali, La ringraziamo sin
da ora se Vorrà inserire la nostra Associazione nel protocollo di intesa, tenendoci aggiornati in merito
alle iniziative che verranno prese, nell'ottica di un effIcace coordinamento delle nostre attività con le
attività che da Voi verranno assunte.
Ci è gradita l'occasione per inviarLe i nostri più cordiali saluti.
Pinerolo, 1 dicembre 2009
La Presidente
Nadia Barillari
A.VAS.S.
(Onlus) - Via Ortensia di Piossasco, 16 - 10064 Pinerolo (To) - Telefono e Fax 0121/323779
E-Mail avass.pinerolola1virgilio.it - www.avasspinerolo.it
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"soggetti deboli".