ANNUARIO 2010
SE TU INTENDI LA VECCHIEZZA AVER PER SUO CIBO LA SAPIENZA,
ADOPRATI IN TAL MODO IN GIOVENTÙ,
CHE A TAL VECCHIEZZA NON MANCHI IL NUTRIMENTO
( LEONARDO DA VINCI )
ANNUARIO 2010
SE TU INTENDI LA VECCHIEZZA AVER PER SUO CIBO LA SAPIENZA,
ADOPRATI IN TAL MODO IN GIOVENTÙ,
CHE A TAL VECCHIEZZA NON MANCHI IL NUTRIMENTO
( LEONARDO DA VINCI )
Illustrazione e aforisma di Leonardo Da Vinci
SE TU INTENDI LA VECCHIEZZA AVER PER SUO CIBO LA SAPIENZA, ADOPRATI IN
INDICE
0. PRESENTAZIONE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5
1. UN PÒ DI STORIA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7
2. GLI ISCRITTI: l’iscrizione, la registrazione, le società di professionisti, la cessazione e
ripresa dell’attività di libero professionista, la comunicazione del reddito professionale, le
variazioni anagrafiche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9
3. I CONTRIBUTI: i diversi tipi di contributi ed il loro impiego, le scadenze e modi di
pagamento, i contributi minimi e massimi, la supercontribuzione, le sanzioni, il montante
individuale l’estratto conto, la spalmatura. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 13
4. LE NUOVE NORME: il contributo soggettivo minimo dei giovani, degli iscritti di età
maggiore ai 65 anni, le provvidenze straordinarie, i mutui agevolati ai giovani, la restituzione del montante, la “paternità”, nuove norme per le elezioni. . . . . . . . . . . . . . . . . . 21
5. LA PREVIDENZA: il sistema di calcolo della pensione, il simulatore on line di pensione,
chiedere la pensione e continuare a svolgere la libera professione. . . . . . . . . . . . . . . . 25
6. LA PREVIDENZA SOLIDALE: l’inabilità, l’invalidità, la premorienza, la pensione ai superstiti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 29
7. L’INDENNITÀ DI MATERNITÀ: la paternità, l’adozione o affidamento. . . . . . . . . 33
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8. L’ASSISTENZA: le provvidenze straordinarie ex art. 19 bis . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 35
9. L’ASSISTENZA SANITARIA INTEGRATIVA EMAPI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 37
10. LE RICONGIUNZIONI E I RISCATTI: ricongiunzione e totalizzazione, il riscatto
dei periodi pre epap e/o degli anni di laurea) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 41
11. AGEVOLAZIONI AI GIOVANI PROFESSIONISTI: Riduzione del 70% dei contributi, i mutui agevolati ai giovani professionisti.. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 47
12. LA COMUNICAZIONE: la comunicazione interattiva tra l’Iiscritto e l’Ente. Il forum,
il numero verde, il call center, la rivista, gli incontri sul territorio, il sito, l’sms, l’annuario.
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L’abolizione della carta . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 49
13. GLI INVESTIMENTI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 55
14. ALL’ORIZZONTE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 59
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0. PRESENTAZIONE
L’Ente vuole essere considerato dagli iscritti per quello che è: un percorso obbligatorio
ma necessario per costruirsi la pensione; una sponda di assistenza per i malanni della vita;
una opportunità per servizi aggiuntivi gratuiti o a basso costo.
L’Ente non vuole essere considerato ciò che, di fatto, non è: un leviatano esattore di balzelli. Anche se ha l’ingrato compito di far rispettare l’iscrizione e la contribuzione che
sono obbligatorie per legge.
Questo opuscolo che ha la pretesa di essere semplice e ben leggibile, vuole aiutare gli
iscritti nella gestione del rapporto con Epap o anche l’Epap nella gestione del rapporto
con gli iscritti.
Leggendolo non si trova tutto, ma di tutto: sono presentate tutte le “cose” dell’Epap rimandando l’approfondimento degli argomenti ad altri mezzi (il sito, il telefono, la rivista,
le comunicazioni). Tutti gli argomenti sono trattati facendo tesoro di anni di domande,
richieste e suggerimenti, cercando di anticipare gli interrogativi che leggendo sorgono
spontanei e cercando di rispondere immediatamente.
A molti sembreranno notizie scontate, ma non è così, l’esperienza quotidiana mi insegna che alcune volte mancano per così dire i “fondamentali”. In ogni caso è ben difficile
incontrare un iscritto che conosca, sia pure superficialmente tutte le cose dell’Epap.
Quello che voglio dire è che questo opuscolo, è utile che lo leggano tutti. Anch’io, naturalmente.
L’abbiamo chiamato “Annuario”, l’intenzione è di aggiornarlo ed inviarlo ad ogni inizio
d’anno dopo l’uscita delle “variazioni dell’indice ISTAT”, in modo da fornire i nuovi parametri annuali.
In appendice all’annuario c’è un “Vademecum” che indica praticamente “come fare
per…” richiedere, informarsi, essere in regola, tutelare i propri diritti.
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Il linguaggio è essenziale e la grafica cerca di essere gradevole. Si è voluto fare un altro
mezzo di informazione pratico e veloce da leggere, conservare e consultare.
Sempre con spirito positivo e non importa se con ottimismo o con pessimismo. Come
diceva Oscar Wild, l’ottimista pensa di vivere nei migliori tempi possibili, il pessimista...
pure.
Arcangelo Pirrello
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1. UN PÒ DI STORIA
La legge 8 agosto 1995, n. 335 ha delegato il Governo ad emanare le norme per la tutela previdenziale delle categorie dei liberi professionisti sprovvisti di un ente di previdenza e assistenza.
Per attuare la delega è stato emanato il d.lgs. n. 103/1996 che, tra l’altro, ai sensi dell’art.
3, e dell’articolo 4, disciplina l’EPAP quale ente previdenziale di diritto privato, soggetto
alla vigilanza del Ministero del Lavoro e del Ministero dell’Economia.
Si tratta di un Ente previdenziale “a contribuzione”, cioè ognuno “costruisce” la sua pensione costituendo, con il proprio contributo, un montante personale che è rivalutato
ogni anno. La “cassa comune” per così dire, è limitata all’assistenza ed alla solidarietà. Ma
per la pensione, ognuno versa per sé. Naturalmente anche gli altri Enti istituiti con il d.lgs.
n. 103/1996 sono dello stesso tipo, è il nuovo modo di fare previdenza “contribuzione
e capitalizzazione” rispetto al vecchio modo basato su “retribuzione e ripartizione”.
L’Epap inizia ad operare il 3 agosto 1999 ai sensi del decreto ministeriale dello stesso
giorno, con decorrenza al 1 gennaio 1996.
Dall’esperienza maturata e in considerazione delle novità legislative intercorse, dopo
quasi dieci anni di operatività, si è avvertita la necessità di modificare lo Statuto ed i regolamenti dell’Epap per renderli idonei alle esigenze degli Iscritti, ed alle nuove tecnologie. È stato uno dei maggiori impegni degli ultimi quattro anni.
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2. GLI ISCRITTI
Si iscrivono all’Epap gli Attuari, i Chimici, i dottori Agronomi e dottori Forestali e i Geologi che esercitano la libera professione, anche in forma di prestazione occasionale o
collaborazione coordinata e continuativa e anche se svolgono, contemporaneamente,
attività di lavoro dipendente (d.lgs. n. 103/96).
I professionisti iscritti anche in un altro albo professionale - diverso da quello dei geologi, degli attuari, dei chimici, dei dottori agronomi e dottori forestali - e già iscritti in un
altro ente di previdenza per liberi professionisti, possono decidere liberamente di versare i contributi presso l’uno o l’altro ente. Ad esempio un Geologo che è anche Ingegnere ed è iscritto sia all’Ordine dei geologi che all’Ordine degli ingegneri può decidere
liberamente se versare i contributi all’Epap o a Inarcassa o ad entrambi gli enti in quota
parte.
La registrazione e le società di professionisti
Chi inizia l’attività di libero professionista dopo il compimento dei 65 anni è tenuto al solo
versamento del contributo integrativo che deve comunque esporre in fattura. In questo
caso, il professionista ha solo l’obbligo della registrazione all’Epap e non ha diritto ad alcuna prestazione previdenziale ed assistenziale, fatta eccezione per l’assicurazione sanitaria integrativa di cui si parlerà dopo.
L’obbligo di pagamento del solo contributo integrativo, che deve comunque essere esposto in fattura, è un obbligo anche per le società di ingegneria e le società di professionisti le quali, per questo, sono tenute alla registrazione all’Epap.
Le società di ingegneria e di professionisti che hanno al loro interno anche professionisti di almeno una delle nostre quattro categorie (ad esempio ingegneri, geologi e/o agronomi) dovranno in ogni caso registrarsi all’Epap.
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L’iscrizione o la registrazione è a carico del professionista o della società di professionisti e deve avvenire entro 60 giorni dal primo incasso di reddito da lavoro professionale
o dall’emissione della prima fattura o documento contabile.
Cessazione (e ripresa) della libera professione
Il professionista iscritto che decide di non svolgere più l’attività di libero professionista
deve dichiarare la cessazione dell’attività dandone comunicazione all’EPAP. In questo caso,
relativamente al periodo di cessazione, non è tenuto al pagamento dei contributi previdenziali.
Il professionista può riprendere quando vuole la libera professione dandone comunicazione all’Epap; se riprende l’attività professionale prima che sia trascorso l’anno solare,
cioè entro 365 giorni dalla data di cessazione, sono nulli gli effetti della cessazione e
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sono dovuti in ogni caso tutti i contributi per l’intero periodo.
Durante il periodo di cessazione, ad esclusione dell’anno di cessazione e di ripresa dell’attività, viene meno il diritto all’indennità di maternità. Restano invece inalterati il diritto alla pensione di vecchiaia, invalidità, inabilità e premorienza.
Comunicazione del reddito professionale
Tutti gli iscritti hanno l’obbligo di comunicare ogni anno all’ente l’ammontare del reddito
professionale e il volume d’affari tramite l’invio del modello 2 che può essere trasmesso
per raccomandata A/R oppure, gratuitamente, per via telematica dal nostro sito o tramite PEC (Posta Elettronica Certificata) fornita gratuitamente dall’Ente.
Il reddito e il volume d’affari da dichiarare sono quelli relativi alla sola attività di Geologo,
Attuario, Chimico, dott. Agronomo o dott. Forestale libero professionista per la quale si
è iscritti all’EPAP.
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La presentazione del modello 2 è estremamente importante. Se l’iscritto non invia per
tempo il modello 2 l’Ente non può sapere il suo reddito da lavoro autonomo, non può
elaborare l’estratto conto e non può elaborare bilanci attendibili. Tutto ciò si traduce in
inevitabili disservizi nei confronti degli iscritti. Ecco perché la tardiva, mancata o infedele
presentazione del modello reddituale (mod. 2), comporta l’applicazione di sanzioni.
Le società di ingegneria e le società di professionisti devono comunicare all’EPAP, il volume d’affari, la quota parte derivante da attività professionale, ed anche la quota parte
del volume d’affari sulla quale non è stato applicato il 2% in quanto fatturata ad altre società di ingegneria o Società di Professionisti o ad attuari, chimici, dottori agronomi e dottori forestali e geologi, anche in quanto partecipanti ad associazioni o società di
professionisti.
La variazione anagrafica
La mancata comunicazione di variazione di recapito postale dell’iscritto è un danno sia
per l’Ente che per lo stesso iscritto. Sarebbe bene comunicare anche la variazione di numero telefonico e di indirizzo mail ordinario.
Con il D.L. 29 novembre 2008 n. 185 che rende obbligatorio per i professionisti il possesso e l’uso della casella di posta elettronica certificata, diventa obbligatorio anche comunicare all’EPAP l’indirizzo della P. E.C. (se non è quella fornita da Epap) e l’eventuale
variazione di esso.
Si ricorda che la P. E.C. può sempre essere richiesta ed ottenuta gratuitamente all’EPAP
Naturalmente - al solo scopo di accedere alle forme di previdenza e/o di assistenza previste - devono essere comunicati nei termini dettati dal regolamento eventi piacevoli
(quali lo stato di gravidanza) o spiacevoli (come incidenti o malattie).
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3. I CONTRIBUTI
Per legge l’Epap applica il metodo contributivo puro.
Tipi di contributo
Ci sono quattro diversi contributi ognuno dei quali serve per uno scopo preciso. Ecco
perché sono mantenuti ben distinti.
1) Il contributo soggettivo (10% del reddito netto) serve solo per formare il montante
individuale dell’iscritto che lo ha versato e non può essere utilizzato per altro. Il montante
individuale di ciascun iscritto costituisce la base per il calcolo della pensione.
Contributo soggettivo minimo: per ogni anno di contribuzione è previsto un importo minimo di contributo soggettivo. Per l’anno 2010, il contributo soggettivo minimo è di
557,00 euro. Il che vuol dire che se il reddito netto professionale prodotto per l’anno
2010 è inferiore a 5.570,00 euro il contributo soggettivo minimo comunque dovuto all’Epap è pari a 557,00 euro.
Contributo soggettivo massimo: è il contributo soggettivo massimo al di sopra del quale
l’iscritto non può pagare (a meno che non applichi la “supercontribuzione”). L’importo del
contributo soggettivo massimo per l’anno 2010 è pari a 9.215,00 euro. Il che significa che
se il reddito netto professionale è superiore a 92.147,00 euro il contributo soggettivo
massimo comunque dovuto è pari a 9.215,00 euro. Ciò, naturalmente applicando il tasso
minimo obbligatorio del 10%, come vedremo di seguito con la cosiddetta “supercontribuzione”, si può volontariamente versare di più.
Supercontribuzione: nel nostro e negli altri enti a contribuzione (ex d.lg 103/96) la pensione è funzione diretta del montante accumulato che, a sua volta, è alimentato solo
dalla contribuzione soggettiva. Per aumentare il montante gli iscritti possono, volonta-
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riamente, versare un contributo soggettivo in misura superiore al 10%, scegliendo tra le
seguenti aliquote: 12% - 14% - 16% - 18% - 25%. Se sceglie una di queste opzioni, l’iscritto
deve segnalarlo annualmente all’Ente nel modello di dichiarazione del reddito professionale (mod. 2). L’opzione vale un anno e in caso di mancata indicazione dell’aliquota si
intende confermata quella minima del 10%. La “supercontribuzione” è deducibile dalle
tasse.
2) Il contributo di solidarietà (0,2% del reddito netto) serve ai fini assistenziali e per
equilibrare eventuali scompensi tra le quattro categorie aderenti all’Epap.
Contributo di solidarietà Minimo e Massimo: come per il contributo soggettivo anche il
contributo di solidarietà prevede un minimale ed un massimale che per l’anno 2010
sono rispettivamente pari a 11,00 euro e 184,00 euro.
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3) Il contributo di maternità che è una cifra fissa determinata annualmente dall’Ente,
serve solo per l’erogazione delle indennità di maternità (adesso anche di “paternità”
come si vedrà in seguito). Tutti gli iscritti sono tenuti a versare il contributo di maternità.
4) Il contributo integrativo (2% del volume di affari) serve per l’assistenza, la solidarietà
(ad es. le provvidenze straordinarie ex art. 19 bis in caso di accidenti e l’ assicurazione
sanitaria integrativa) e per le spese generali dell’Ente. Il contributo integrativo non è a carico dell’iscritto ma è a carico dei committenti, infatti è esposto in fattura e su di esso è
dovuta l’IVA. L’iscritto lo versa all’Ente come “sostituto d’imposta”. Il mancato versamento del contributo integrativo da parte di un professionista o di una società di ingegneria è, dunque, tanto più grave poiché si tratta di denaro non nostro.
Tutto il contributo integrativo esposto in parcella ed incassato deve essere versato, non
esiste un tetto massimo.
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Però esiste un tetto minimo, il che vuol dire che se il contributo integrativo calcolato facendo il 2% del volume d’affari risulta inferiore al minimale è comunque dovuto il contributo integrativo minimo. Per l’anno 2009 il contributo integrativo minimo è pari a
78,00 euro. Questa cifra (78 euro), per la sola parte non fatturata, può essere dedotta
dalle tasse.
Gli ultra65enni che continuano a svolgere la libera professione dovranno continuare a
contribuire? E come?
Ci sono due tipi di contribuenti ultra65enni: coloro che, quando hanno iniziato l’attività
professionale e si sono iscritti all’ente, non avevano 65 anni e che quindi li hanno compiuti in corso di iscrizione e coloro che quando hanno iniziato l’attività professionale e
si sono iscritti all’ente già avevano compiuto 65 anni.
- I primi, cioè quelli che si sono già iscritti all’ente prima di aver compiuto 65 anni, possono scegliere di non pagare più il contributo soggettivo dall’anno di compimento del
65° anno di età (devono comunque versare il contributo di solidarietà, integrativo e di
maternità). Questa possibilità è applicabile solo dal 2007 in quanto fa parte di una di
delle novità introdotte dal nuovo regolamento. Naturalmente si tratta di una opzione,
l’iscritto che ha superato i 65 anni, se vuole, può continuare a versare il soggettivo e
continuare ad alimentare così il proprio montante e, se vuole, può anche versare la supercontribuzione. Gli iscritti che hanno superato i 65 anni, che sono già pensionati
Epap e che continuano a versare il contributo soggettivo, poiché continuano ad alimentare il loro montante, ogni due anni si vedranno adeguare in aumento la pensione
Epap.
Questi iscritti ultrasessantacinquenni mantengono intatto il diritto a tutte le forme di assistenza e solidarietà.
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- I secondi, cioè quelli che si iscrivono all’ente quando hanno già compiuto già 65 anni,
possono scegliere di versare solo il contributo integrativo. In questo caso il contributo
integrativo dovuto è pari al 2% del volume d’affari senza tener conto del contributo integrativo minimo. Questi altri iscritti ultrasessantacinquenni non hanno diritto ad alcuna delle forme di previdenza solidale (inabilità, invalidità, premorienza) hanno però
diritto alle forme di assistenza complementari (le provvidenze straordinarie ex art. 19
bis e l’ assicurazione sanitaria integrativa Emapi).
Scadenze di pagamento
31 luglio per il saldo dei contributi dell’anno precedente e del primo acconto (30%) dei
contributi dell’anno in corso o dei contributi dell’anno precedente.
31 ottobre per il secondo acconto (35%) dei contributi relativi all’anno in corso o dei
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contributi dell’anno precedente.
N.B. in considerazione del momento particolare di crisi che ha colpito anche i liberi
professionisti, il consiglio di indirizzo generale ed il consiglio d’amministrazione hanno
condiviso un provvedimento che, per il 2009, ha concesso un certo respiro ai colleghi che ne hanno avuto bisogno a causa dei mancati o ritardati introiti. Si tratta della
anticipazione dei contributi del 2009 che è stata riferita alla previsione dell’anno in
corso o all’anno passato ma ai minimi annuali. Cioè le rate di anticipazione dovevano
essere in misura non inferiore al 30% del contributo minimo (scadenza di fine luglio)
e del 35% del contributo minimo (scadenza del 31 ottobre). Fermo restando che ciascuno poteva contribuire in misura maggiore. Infatti poiché i contributi sono deducibili dalle tasse, molti iscritti hanno trovato conveniente pagare di più del limite minimo
nelle scadenze di luglio e ottobre per ottimizzare il proprio carico fiscale e/o per alleggerire il saldo del luglio 2010.
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Le sanzioni
L’Epap è tenuto a rivalutare i montanti individuali a decorrere da inizio anno e non per
“cassa” ma per “competenza”, cioè l’Ente rivaluta il contributo soggettivo dovuto e non
quello effettivamente versato. Pertanto, un ritardo nei pagamenti dei contributi produce
un onere significativo che deve essere compensato. Ecco perché il ritardato o l’omesso
pagamento dei contributi alle scadenze indicate, comporta l’applicazione degli interessi
e, alla lunga, delle sanzioni.
Prima di ogni scadenza tutti gli iscritti ricevono per posta i moduli per il pagamento che
sono comunque sempre disponibili sul sito.
Le società di ingegneria e le società di professionisti devono pagare il contributo integrativo in una soluzione unica entro il 31 luglio dell’anno successivo a quello di competenza del pagamento. (es. il saldo del contributo soggettivo 2009 deve essere versato
entro il 31 luglio dell’anno 2010).
Le modalità di pagamento sono le seguenti:
- con bonifico bancario
- con bollettino postale
- con la carta di credito EPAP-Card che si richiede all’Epap, è completamente gratuita, e
si può utilizzare per il pagamento on-line dei contributi mediante bonifico bancario senza
nessun costo di commissione. La EPAP-Card è una comune carta di credito e può essere utilizzata anche per gli acquisti. La convenienza a pagare i contributi con Epap-Card
è dovuta anche al fatto che la somma pagata viene addebitata il 15 del mese successivo.
Ad ogni scadenza contributiva corrisponde una specifica causale di pagamento, che deve
essere indicata sia che si faccia il bonifico o che si utilizzi il bollettino postale. Una cau-
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sale errata è il principale motivo della mancata attribuzione del versamento e spesso
comporta dei ritardi o delle imprecisioni nell’aggiornamento della posizione contributiva.
Il montante individuale
Il contributo soggettivo versato da ogni iscritto serve soltanto a costituire il montante
individuale dello stesso iscritto.
Il montante è rivalutato annualmente e in modo composto di un’aliquota fissata per
legge nella media quinquennale del PIL nominale
La pensione di ciascun iscritto dipende solo dall’ammontare finale del suo montante che,
attualmente, è alimentato solo dal contributo soggettivo versato da ciascuno e dalla rivalutazione composta annuale.
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L’Estratto Conto
Ogni anno l’Ente invia a tutti gli iscritti un estratto conto riepilogativo della propria posizione previdenziale al massimo entro 30 giorni prima della scadenza del pagamento del
saldo e del 1° acconto dei contributi.
L’estratto conto si può sempre consultare on line nel nostro sito nell’area riservata di ciascun iscritto. Dato che occorre un tempo minimo per registrare l’ultimo versamento
l’estratto conto on line potrebbe non essere aggiornato se lo si consulta subito dopo il
versamento
La spalmatura : Il principio fondamentale sul quale si basa l’estratto conto per l’attribuzione dei versamenti rispetto alla contribuzione dovuta nei vari anni è la cosiddetta “spalmatura”, secondo la quale i versamenti effettuati di volta in volta sono attribuiti alle
scadenze debitorie più antiche nel tempo. Ciò significa che se, ad esempio, risulta un debito nel contributo soggettivo del 2000, i versamenti effettuati successivamente a tale
data saranno utilizzati prima per coprire il debito del 2000 e l’eventuale residuo sarà
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destinato a copertura delle scadenze successive al 2000. Questo meccanismo è applicato in osservanza all’art. 1193 del Codice Civile che così recita nel II comma ….“omissis”…. il pagamento deve essere imputato al debito scaduto; tra più debiti scaduti, a quello
meno garantito: tra più debiti ugualmente garantiti, al più oneroso per il debitore; tra più debiti ugualmente onerosi, al più antico …”. Questo meccanismo è a tutela dell’iscritto poiché in questo modo si riduce l’applicazione di interessi relativi a debiti più lontani nel
tempo che risulterebbero quindi di importo più elevato, a causa dell’accumularsi delle
sanzioni.
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4. LE NUOVE NORME
A garanzia di uguale trattamento per tutti gli iscritti, tutte le attività dell’Epap sono scandite da norme e regolamenti.
Negli ultimi tre anni l’Ente ha compiuto un grande sforzo per rivedere le normative interne. Le novità introdotte nel nuovo regolamento attuativo e nel nuovo statuto rafforzano la tutela previdenziale e la adattano, nei limiti consentiti dalla legge, alle reali esigenze
degli Iscritti.
Il Regolamento attuativo. Nel regolamento attuativo è stata prevista una maggiore flessibilità nella contribuzione ed è stata introdotta un’apposita gestione dedicata alle prestazioni di tipo assistenziale, prima fra tutte le forme di assistenza sanitaria
complementare. Particolare attenzione è stata posta nei confronti degli iscritti di età inferiore ai 30 anni e degli iscritti di età maggiore ai 65. Ai primi è stata ulteriormente ridotta l’aliquota contributiva minima che adesso è al 30% (nel senso che la riduzione è
del 70%), mentre i secondi versano, ora, il contributo soggettivo solo volontariamente.
Il nuovo Regolamento attuativo prevede anche agevolazioni in caso di calamità naturali
riconosciute. È possibile ritardare e\o rateizzare la contribuzione agli iscritti che, risiedendo o esercitando la professione in un territorio colpito da calamità naturale abbiano
subito un danno incidente sull’attività professionale.
Le nuove norme prevedono la possibilità di organizzare forme pensionistiche complementari, la facoltà di incrementare il proprio montante contribuendo volontariamente
oltre il 10%, la ricongiunzione con altri periodi assicurativi (l’inps ad esempio od altri
enti) ed il riscatto degli anni di laurea.
È stato raddoppiato il reddito massimo per accedere all’assistenza prevista per i colleghi iscritti colpiti da disgrazie familiari o personali.
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Possono essere concessi prestiti agli iscritti di età inferiore o uguale a 40 anni per l’acquisto di attrezzature per l’esercizio della professione. Sono prestiti per un importo massimo di 30.000 € restituibili a rate e con interessi molto bassi.
La restituzione del montante: è sempre stata una legittima richiesta degli iscritti, specialmente gli iscritti che hanno potuto accumulare pochi contributi e dunque un montante basso che da diritto solo ad una pensione molto bassa. Anche da un punto di vista
ideologico è opinione diffusa - anche di chi scrive - che trattandosi di denari versati dai
colleghi iscritti e contribuenti, debbano ritornare ad essi sotto forma di vitalizio o in
un’unica soluzione, a scelta esclusiva dell’interessato. L’obiezione comune e la posizione
ufficiale del Ministero del Lavoro - che si è sempre opposto, qualunque ministro abbia
retto il dicastero - è che in caso di restituzione del montante in un’unica soluzione il cit-
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tadino potrebbe trovarsi privo di un vitalizio che lo accompagni fino al decesso e dunque diventare un “peso sociale” per il Welfare State.Tuttavia, in occasione del rinnovo del
regolamento è stata inserita una norma che prevedeva “per i professionisti che già godono
di altri redditi di pensione non inferiore all’assegno sociale di cui all’art. 3, comma 6 e 7 della
legge 335/95,” - “su domanda dell’interessato, la liquidazione della prestazione pensionistica
in un’unica soluzione in forma di capitale, a condizione che, al momento del pensionamento,
la prestazione annua derivante dalla trasformazione in rendita di almeno il 70% del montante
finale risulti inferiore al 59% dell’assegno social di cui sopra”. Prevenendo, in tal modo, l’obiezione dei ministeri di controllo. Ebbene, il Ministero del Lavoro ha respinto la norma adducendo il fatto che non era prevista nel d.lgs 103/96. Naturalmente non siamo
d’accordo, secondo noi, quando un provvedimento non è previsto dalla legge, non vuol
dire necessariamente che sia vietato. Bisognerà dunque tornare alla carica meglio “attrezzati” con opportuni pareri costituzionali. Dunque, per adesso, la restituzione del montante, qualunque sia l’ammontare di esso, spetta solo ai colleghi iscritti che abbiano
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compiuto i 65 anni d’età a condizione che non abbiano maturato cinque anni di contribuzione e, nel momento in cui chiedono la restituzione del montante, abbiano cessato
l’attività professionale o richiedano di non contribuire più con il soggettivo.
L’Epap cerca di intervenire anche nelle norme di altri Enti e qualche volta ci riesce:
dall’Agenzia delle Entrate ha ottenuto la deduzione, dal reddito complessivo, del contributo integrativo minimo rimasto a carico dell’iscritto.
Inoltre, dai Ministeri del Lavoro e dell’Economia ha ottenuto che l’indennità di maternità
venga concepita come “indennità di genitorialità” e pertanto sia erogata anche ai padri
iscritti, ovviamente al ricorrere di alcune condizioni, ad esempio la madre non deve percepire la maternità da altro ente, il caso tipico è quella della casalinga.
Nuove norme anche per le elezioni dell’Ente. Il nuovo regolamento elettorale consentirà il voto per via informatica e dunque una partecipazione al voto da parte degli iscritti,
di gran lunga più facile e più sicura rispetto alle tornate precedenti.
TAL MODO IN GIOVENTÙ, CHE A TAL VECCHIEZZA NON MANCHI IL NUTRIMENTO
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SE TU INTENDI LA VECCHIEZZA AVER PER SUO CIBO LA SAPIENZA, ADOPRATI IN
5. LA PREVIDENZA
L’EPAP garantisce la tutela previdenziale sotto forma di pensione di vecchiaia a tutti gli
iscritti all’Ente che al raggiungimento dei 65 anni di età abbiano maturato almeno 5 anni
di contribuzione.
Hanno diritto alla pensione di vecchiaia anche gli iscritti che al raggiungimento dei 57 anni
di età abbiano maturato almeno 40 anni di contribuzione.
Agli iscritti che al raggiungimento del 65esimo anno di età non hanno maturato la contribuzione minima di 5 anni spetta la restituzione del montante contributivo maturato,
cioè la somma dei contributi soggettivi versati rivalutati di anno in anno in modo composto.
Il sistema di calcolo della pensione
L’EPAP, così come gli altri Enti ex D.lgs 103, applica il sistema contributivo ed il sistema
di gestione a capitalizzazione individuale.
Nel sistema contributivo l’importo della pensione viene determinato sulla base dei contributi soggettivi versati dall’iscritto durante l’intera vita lavorativa capitalizzati, di anno in
anno su base composta fino al momento del pensionamento, ad un tasso annuo pari alla
media quinquennale della variazione nominale del PIL.
Andamento dei tassi di capitalizzazione (valori in %)
Anno
Tasso
Anno
Tasso
2004
3,9272
2007
3,3937
2005
4,0506
2008
3,4625
2006
3,5386
2009
3,3201
TAL MODO IN GIOVENTÙ, CHE A TAL VECCHIEZZA NON MANCHI IL NUTRIMENTO
25
In questo modo si forma un montante individuale che costituisce la base del calcolo
della pensione.
Il modo più semplice per spiegare il meccanismo del calcolo della pensione è quello di
fissare il concetto di “speranza di vita media” e di fare un esempio a cominciare da due
dati:
1) la speranza di vita media, anche se è in crescita, è attualmente fissata in 78 anni
2) di norma, la pensione si chiede non prima di 65 anni
E allora, la differenza tra 78 e l’età in cui si chiede la pensione (non meno di 65) è il denominatore del rapporto che determina la pensione. Se, ad esempio, la pensione si
chiede a 67 anni: 78-67 = 1
Allora la pensione teorica annua sarà uguale al montante individuale diviso 11 e, teori-
26
camente, in 11 anni (a 78 anni) si recupera il contributo soggettivo versato nella vita lavorativa rivalutato in modo composto ad un tasso annuo della media quinquennale della
variazione nominale del PIL.
Realmente, in modo pratico, il calcolo si fa applicando la tabella A riportata sotto.
Attenzione: se si fa il confronto tra il valore teorico ottenuto con il calcolo e il valore
pratico della tabella A riportata sotto, si osserva che non è in 11 anni ma in 14 anni
che il montante viene recuperato. E ciò perché il calcolo statistico attuariale tiene
anche conto della pensione ai superstiti.
SE TU INTENDI LA VECCHIEZZA AVER PER SUO CIBO LA SAPIENZA, ADOPRATI IN
Tabella A (Art. 12, comma 3) Coefficienti di trasformazione del montante dei contributi soggettivi in pensione
Età
Valori (%)
Età
Valori (%)
57
4,720
69
7,232
58
4,860
70
7,563
59
5,006
71
7,924
60
5,163
72
8,319
61
5,334
73
8,750
62
5,514
74
9,227
63
5,706
75
9,751
64
5,911
76
10,335
65
6,136
77
10,983
66
6,379
78
11,701
67
6,640
79
12,499
68
6,927
80
13,378
Al momento del pensionamento si moltiplica il montante contributivo individuale accumulato per il coefficiente di trasformazione relativo all’età dell’iscritto al momento del
pensionamento.
L’importo della pensione, inoltre, viene annualmente rivalutato sulla base della variazione
annua dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati.
Il simulatore on line di pensione
La nuova previdenza esige che il lavoratore debba essere interattivo con la propria pensione, prefigurandosi i futuri scenari e stabilendo il risparmio e gli accantonamenti in funzione delle proprie aspettative. Questa esigenza è anche maggiore per un libero
TAL MODO IN GIOVENTÙ, CHE A TAL VECCHIEZZA NON MANCHI IL NUTRIMENTO
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professionista che è poco o punto tutelato da organizzazioni sindacali e di patronato.
Ecco perché l’Epap ha messo a punto un simulatore di pensione con il quale ciascuno
può farsi bene i conti e può capire come varierà la pensione variando la contribuzione.
Il sistema è sul sito dell’Ente.
I colleghi iscritti che compiono 65 anni d’età possono, se vogliono, chiedere la pensione
e scegliere di continuare a versare il contributo soggettivo oppure di versare soltanto il
contributo integrativo, il contributo di maternità ed il contributo di solidarietà.
Al collega pensionato che prosegue l’attività di libero professionista e opta per il versamento anche del contributo soggettivo saranno liquidati, con cadenza biennale e con le
stesse procedure previste per il calcolo della pensione (sistema contributivo), supple-
28
menti di pensione in base ai contributi soggettivi versati dopo il pensionamento e al coefficiente di trasformazione relativo all’età.
I colleghi che si iscrivono all’Ente dopo i 65 anni d’età, versano soltanto il contributo integrativo.
SE TU INTENDI LA VECCHIEZZA AVER PER SUO CIBO LA SAPIENZA, ADOPRATI IN
6. LA PREVIDENZA SOLIDALE
Oltre la pensione di vecchiaia Epap garantisce altre forme di pensione quando spiacevoli eventi causano l’impossibilità della normale contribuzione:
- la pensione di inabilità
- la pensione di invalidità
- la premorienza a 60 anni
- la pensione ai superstiti, di reversibilità o indiretta.
La pensione di inabilità
Hanno diritto alla pensione di inabilità gli iscritti che perdono in modo permanente e totale la capacità all’esercizio della professione, a causa di malattia od infortunio sopravvenuti dopo l’iscrizione. I requisiti sono:
- anzianità di iscrizione non inferiore a cinque anni, anche se non consecutivi.
- versamento effettivo di almeno cinque annualità di contribuzione, delle quali tre nel
quinquennio precedente l’anno di presentazione della domanda;
- cancellazione dell’Albo professionale e cessazione dell’attività professionale esercitata.
La pensione di invalidità
Hanno diritto alla pensione di invalidità gli iscritti che subiscono la riduzione all’esercizio
della professione in modo continuativo a meno di un terzo, a causa di infermità o difetto
fisico o mentale, sopravvenuti dopo l’iscrizione.
I requisiti sono:
- anzianità di iscrizione non inferiore a cinque anni, anche se non consecutivi;
- versamento effettivo di almeno cinque annualità di contribuzione, delle quali tre nel
quinquennio precedente l’anno di presentazione della domanda;
TAL MODO IN GIOVENTÙ, CHE A TAL VECCHIEZZA NON MANCHI IL NUTRIMENTO
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Sussiste diritto a pensione di invalidità anche nei casi in cui la riduzione della capacità all’esercizio dell’attività libero professionale oltre ai limiti stabiliti (a meno di un terzo)
preesista all’iscrizione all’Ente purché vi sia stato un successivo aggravamento o siano
sopraggiunte nuove infermità.
Per il calcolo di entrambi i tipi di pensione (inabilità ed invalidità) si utilizza il montante
individuale maturato fino al verificarsi dell’evento, incrementato - a carico dell’Ente - di
un’ulteriore quota aggiuntiva di contribuzione che copre il periodo che va dalla data in
cui si verifica l’evento alla data del compimento del 60° anno di età, fino ad un massimo
di 40 anni.
La quota aggiuntiva di contribuzione a carico dell’Ente è calcolata considerando la media
negli ultimi cinque anni di contribuzione, rivalutata in base ai valori dell’indice annuo dei
prezzi al consumo per famiglie di operai ed impiegati (calcolato dall’ISTAT) più un punto
30
percentuale. Al montante individuale così determinato si applica il coefficiente di trasformazione relativo all’età di 57 anni nel caso in cui l’età dell’assicurato sia inferiore.
L’elargizione della pensione di inabilità o di invalidità spetta all’iscritto che ne ha diritto
vita natural durante, a partire dalla data di presentazione della domanda.
Gli iscritti che hanno diritto a pensione di inabilità od invalidità che non sono beneficiari
di altro trattamento pensionistico obbligatorio, possono conseguire, con determinazione
del Consiglio di Amministrazione, una provvidenza integrativa di natura assistenziale fino
alla concorrenza dell’importo corrispondente al settanta per cento dell’assegno sociale
in vigore nell’anno di pensionamento.
La premorienza a 60 anni
Nel caso di morte prima dei sessanta anni di un iscritto che abbia contribuito per almeno
5 anni (di cui almeno 3 nel quinquennio precedente la domanda di pensione), viene calcolata la pensione utilizzando il montante individuale maturato fino alla morte, incre-
SE TU INTENDI LA VECCHIEZZA AVER PER SUO CIBO LA SAPIENZA, ADOPRATI IN
mentato - a carico dell’Ente - di un’ulteriore quota di contribuzione che copre il periodo che va dalla morte alla data di mancato compimento del 60° anno di età, fino ad
un massimo di 40 anni.
La pensione spetta naturalmente ai superstiti a decorrere dalla data di morte dell’iscritto
e con i criteri esposti al punto successivo (Le pensioni ai superstiti)
La pensioni ai superstiti
Può essere una pensione indiretta, nel caso in cui l’iscritto muore prima del conseguimento della pensione o una pensione di reversibilità, nel caso in cui l’iscritto che muore
sia già pensionato. Nell’uno e nell’altro caso spetta:
- Al coniuge e ai figli minorenni o totalmente inabili al lavoro;
- In mancanza di essi, ai genitori ultra sessantacinquenni (o inabili al lavoro) che, alla
morte dell’iscritto o del pensionato, risultino a suo carico;
- In mancanza del coniuge, figli e genitori, spetta ai fratelli celibi ed alle sorelle nubili superstiti, a condizione che al momento della morte dell’iscritto o del pensionato risultino permanentemente inabili al lavoro ed a suo carico.
Nel caso in cui i figli seguano corsi di studio superiore o universitari, la pensione spetta
loro anche dopo il superamento della maggiore età, limitatamente alla durata del corso
seguito e comunque non oltre il compimento del 26esimo anno di età, sempre ché i figli
stessi risultino a carico del genitore al momento del decesso e non prestino lavoro retribuito.
La pensione in favore dei superstiti è stabilita nelle seguenti aliquote della pensione annua
già liquidata (o che sarebbe spettata) all’iscritto:
60% al coniuge
70% al figlio unico (se manca il coniuge)
TAL MODO IN GIOVENTÙ, CHE A TAL VECCHIEZZA NON MANCHI IL NUTRIMENTO
31
20% a ciascun figlio (se esiste anche il coniuge ed ha diritto a pensione)
40% a ciascuno dei figli (se manca il coniuge)
15% a ciascun genitore (se mancano coniuge e figli)
15% a ciascuno dei fratelli o sorelle (se mancano coniuge, figli e genitori)
La somma delle quote non può comunque superare il 100% della pensione che sarebbe
spettata all’iscritto.
Il diritto alla pensione cessa:
- per il coniuge, se si risposa;
- per i figli minori o inabili rispettivamente al compimento del 18esimo anno di età e
quando cessi lo stato di inabilità al lavoro;
- per il genitore inabile al lavoro, quando cessi lo stato di inabilità o quando consegua altra
32
pensione;
- per la sorella o fratello inabile al lavoro, quando cessi lo stato di inabilità, o contraggano
matrimonio o quando conseguano altra pensione;
- per i figli iscritti a corsi di studio superiori o universitari alla fine normale del corso superiore o universitario o comunque al compimento del 26esimo anno di età.
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7. L’INDENNITÀ DI MATERNITÀ (E DI PATERNITÀ)
Le libere professioniste iscritte all’EPAP hanno diritto all’indennità di maternità che viene
corrisposta per gravidanza - puerperio o per adozione - affidamento:
Gravidanza e puerperio
L’indennità è corrisposta per un periodo di cinque mesi che comprende i due mesi precedenti la data presunta del parto e i tre mesi successivi alla nascita del bambino.
b) Adozione o affidamento
L’indennità è corrisposta per un periodo di cinque mesi che comprende i due mesi precedenti la data di effettivo ingresso del bambino in famiglia e i tre mesi successivi. L’indennità spetta a condizione che il bambino non abbia superato i sei anni di età.
L’indennità di maternità è riconosciuta anche al verificarsi di un aborto spontaneo o terapeutico nel caso in cui l’evento si sia verificato non prima del 3° mese di gravidanza.
L’indennità spetta in misura intera se l’aborto avviene dopo il compimento del sesto
mese di gravidanza e in misura ridotta ad un quinto se l’aborto avviene tra il terzo ed il
sesto mese di gravidanza.
L’indennità non spetta in alcuna misura se l’aborto interviene prima del compimento
terzo mese di gravidanza.
L’indennità di maternità è riconosciuta solo per il periodo dell’obbligo contributivo della
professionista iscritta all’Epap. Non è riconosciuta per i periodi di cessazione dell’attività
di libero professionista anche se questi periodi dovessero coincidere con lo stato di gravidanza
La domanda per l’indennità di maternità deve essere inviata all’epap a partire dal compimento del sesto mese di gravidanza (ventiseiesima settimana) e comunque entro il
TAL MODO IN GIOVENTÙ, CHE A TAL VECCHIEZZA NON MANCHI IL NUTRIMENTO
33
termine perentorio di 180 giorni dalla data del parto o dalla data dell’effettivo ingresso
del bambino in famiglia (in caso di adozione o affidamento) o, infine, dalla data di aborto
spontaneo o terapeutico.
L’indennità di maternità erogata dall’EPAP è pari ai cinque dodicesimi dell’80% del reddito professionale percepito e denunciato ai fini IRPEF dalla professionista iscritta nel secondo anno anteriore a quello dell’evento. È comunque previsto dalla legge un importo
di indennità erogabile di maternità minimo e massimo che può variare di anno in anno
e che è calcolato secondo parametri di legge.
Per l’anno 2010 l’indennità di maternità minima è di euro 4.553,12 mentre quella massima è di euro 22.765,60.
La “paternità”
34
Una recente conquista da parte di Epap è stata anche l’indennità di “paternità, che viene
erogata anche al collega iscritto nel caso di gravidanza e puerperio della moglie (non
iscritta) che non è coperta da alcuna altra indennità poiché non possiede alcuna forma
di previdenza. È il caso tipico della moglie casalinga.
L’indennità di paternità erogata dall’EPAP è pari ai tre dodicesimi dell’80% del reddito
professionale percepito e denunciato ai fini IRPEF dal professionista iscritto, nel secondo
anno anteriore a quello dell’evento. Anche in questo caso è previsto dalla legge l’importo di indennità erogabile minimo e massimo.
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8. L’ASSISTENZA
Le provvidenze straordinarie ex art. 19 bis
Sono interventi economici a favore di iscritti o di superstiti di iscritti che si trovano in situazioni difficili a causa di tragedie familiari o calamità naturali.
Gli interventi previsti sono i seguenti:
a) spese per ospitalità in case di riposo per anziani, per malati cronici e/o lungodegenti
o per portatori di handicap;
b) spese per assistenza domiciliare;
c) assegno di studio;
d) spese funerarie;
e) altri eventi che abbiano particolare incidenza economica sul bilancio familiare.
Tutti gli anni, a marzo e settembre, il Consiglio di Amministrazione approva il bando che
definisce i criteri e i punteggi da attribuire per la formazione delle graduatorie.
Questa attività di assistenza è regolata da un apposito regolamento pubblicato sul sito.
I sussidi sono concessi nei limiti delle disponibilità risultanti dall’apposito capitolo di bilancio.
Recentemente il regolamento di cui sopra è stato riformato. La principale innovazione
è stata nel reddito familiare massimo per potere accedere alla graduatoria che da 30
volte il contributo soggettivo minimo (circa 15 mila euro) è stata portata a sessanta
volte il contributo soggettivo minimo (circa 30 mila euro). Le domande pervenute prima
della riforma che non avevano il requisito del reddito, possono comunque essere riesaminate e soddisfatte.
A fine anno, in ragione della capienza residua del capitolo di bilancio, le istanze non ammesse durante il corso dell’anno, possono essere riesaminate dal CdA.
TAL MODO IN GIOVENTÙ, CHE A TAL VECCHIEZZA NON MANCHI IL NUTRIMENTO
35
Il CdA può anche valutare ed ammettere istanze di assistenza ai sensi dell’Art. 19 bis
anche in casi di particolare disagio non prevedibili e comunque non previste nel regolamento e nei bandi. È il caso, recente, del sisma dell’Aquila, quando diversi colleghi residenti e operanti nei centri dichiarati sede di calamità naturale hanno accusato danni e
sono stati assistiti anche con questo strumento regolamentare.
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9. L’ASSISTENZA SANITARIA INTEGRATIVA EMAPI
Assistenza sanitaria integrativa
Per il libero professionista la tutela della salute è straordinariamente importante. Una malattia si traduce in un onere finanziario diretto, per il fatto di non potere lavorare ed in
un aggravio indiretto, per la diluizione o addirittura la perdita dei rapporti interpersonali
che incidono sul lavoro futuro. Sappiamo tutti che un professionista ammalato perde subito i clienti.
L’Epap garantisce a tutti gli iscritti l’assicurazione integrativa gratuita per i grandi interventi
(per qualsiasi causa) e le grandi malattie. Tutti gli iscritti all’Epap in regola con i contributi
sono automaticamente coperti dalla cosiddetta GARANZIA A di EMAPI, l’ente consortile per l’assicurazione sanitaria dei liberi professionisti. Saranno dunque rimborsate
le prestazioni sanitarie occorse oppure, rivolgendosi ai centri medici convenzionati, nulla
sarà dovuto per la prestazione ricevuta.
La copertura assicurativa è in convenzione con Assicurazioni Generali ed è articolata in
due piani o moduli: la GARANZIA A e la GARANZIA B.
La GARANZIA A prevede il rimborso totale delle spese sostenute per il ricovero in seguito ad un grave intervento chirurgico o ad un grave evento morboso, entro un massimale di 360.000 € per anno e per nucleo familiare, siano esse (le spese) relative a
visite specialistiche, esami ed accertamenti diagnostici, terapie mediche, riabilitative o farmacologiche, siano esse (in caso di ricovero) relative anche gli onorari dei medici, i diritti di sala operatoria e le rette di degenza.
L’Ente assicura gratuitamente tutti gli iscritti in regola con i contributi per la GARANZIA A.
TAL MODO IN GIOVENTÙ, CHE A TAL VECCHIEZZA NON MANCHI IL NUTRIMENTO
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La GARANZIA B è facoltativa, volontaria e a spese dell’iscritto. Così come volontaria e
a spese dell’iscritto è l’estensione della GARANZIA A e/o della GARANZIA B ai propri familiari.
La GARANZIA B, cosiddetta globale, prevede il rimborso (o in caso di centro medico
convenzionato la gratuità della prestazione) di ogni tipo di ricovero, anche in caso di
eventi meno gravi ma certamente più frequenti, come accertamenti diagnostici e visite
specialistiche. La Garanzia B opera in caso di ricovero con o senza intervento chirurgico
e di intervento ambulatoriale. Durante il periodo ricovero saranno rimborsate le spese
relative all’assistenza medica, i medicinali, le cure e le prestazioni infermieristiche, i trattamenti fisioterapici e rieducativi. Inoltre, le spese relative ad accertamenti diagnostici e
visite specialistiche pre-ricovero saranno rimborsate se eseguite nei 90 giorni antecedenti
il ricovero e la stessa copertura opera anche per le spese sostenute entro i 120 giorni
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successivi al ricovero. È anche garantito il rimborso, fino al limite massimo di € 5.000,00
per anno e per nucleo familiare, per prestazioni di alta diagnostica radiologica, trattamenti radiochemioterapici, dialitici e laserterapici che comprendono amniocentesi, coronariografia, discografia, doppler, elettrocardiografia, Moc, risonanza magnetica nucleare,
TAC, chemioterapia, dialisi e laserterapia a scopo fisioterapico, e cure dentali solo in seguito ad infortunio e visite dentarie di controllo in strutture convenzionate (per il solo
caponucleo familiare).
L’EPAP, dopo una attenta valutazione ha aderito ad EMAPI. L’impegno dell’Epap è altresì
continuo nel ricercare soluzioni assicurative complementari e/o alternative per gli iscritti,
per mantenere e migliorare il sistema di assistenza integrativa. Dal punto di vista procedurale, l’Epap assicura (per la GARANZIA A) tutti i colleghi alla prima iscrizione e tutti
gli iscritti in regola con la contribuzione coprendo l’intero premio assicurativo. Si attira
l’attenzione degli iscritti non ancora in regola sui vantaggi di cui è possibile fruire a volte,
SE TU INTENDI LA VECCHIEZZA AVER PER SUO CIBO LA SAPIENZA, ADOPRATI IN
semplicemente, inviando un modello reddituale mancante o saldando il proprio debito
contributivo o ancora, manifestando l’adesione ai piani di rientro. I colleghi che ottengono
la regolarità contributiva saldando il loro debito o onorando i piani di rientro sono mensilmente iscritti all’assicurazione.
La Polizza mette a disposizione degli assicurati una Centrale Operativa che fornirà una
lista di Centri Clinici Convenzionati (strutture sanitarie e professionisti) alle quali è possibile rivolgersi nel caso in cui si preferisca usufruire del pagamento diretto delle spese
di ricovero invece del rimborso successivo delle spese stesse.
Maggiori e più complete informazioni sull’assicurazione sanitaria si potranno avere consultando il nostro sito www.epap.it o il sito www.emapi.it o telefonando al numero verde
emapi generali (800 545 800).
Mentre va in stampa l’annuario sta per essere indetta una nuova gara tra le assicurazioni
che prevede un capitolato molto più completo, con innovazioni soprattutto per quanto
riguarda la garanzia A: una riduzione delle clausole di minor assicurabilità, l’eliminazione
del limite di assicurabilità superati i 90 anni, l’equiparazione dei figli del coniuge o del
convivente nati da precedente rapporto e l’inserimento in copertura di alcune patologie gravi e/o rare come le malattie neurovegetative.
TAL MODO IN GIOVENTÙ, CHE A TAL VECCHIEZZA NON MANCHI IL NUTRIMENTO
39
SE TU INTENDI LA VECCHIEZZA AVER PER SUO CIBO LA SAPIENZA, ADOPRATI IN
10. LE RICONGIUNZIONI E I RISCATTI
La ricongiunzione e la totalizzazione
La ricongiunzione è l’unificazione - mediante un trasferimento - dei periodi di contribuzione previdenziale maturati in diversi enti previdenziali, per ottenere un’unica pensione
calcolata su tutti i contributi versati.
Non è ammissibile il trasferimento parziale dei contributi.
La ricongiunzione può essere richiesta:
- dal professionista iscritto all’EPAP che sia stato iscritto in altri enti di previdenza per i
lavoratori dipendenti, pubblici o privati, per lavoratori autonomi e liberi professionisti.
In questo caso si parla di “ricongiunzione attiva” nel senso che il trasferimento dei contributi avverrà da altro ente verso l’EPAP (art. 1, commi 1, 2 e 3, della legge 45/90)
- dal lavoratore dipendente, pubblico o privato, o lavoratore autonomo, o libero professionista che sia stato iscritto all’EPAP. In questo caso si parla di “ricongiunzione passiva” nel senso che il trasferimento dei contributi avverrà dall’EPAP all’ente cui il
richiedente risulta attualmente iscritto in qualità di lavoratore dipendente o autonomo
(art. 1, comma 4, della legge 45/90)
La domanda di ricongiunzione deve essere presentata all’Ente presso il quale si desidera
trasferire la posizione previdenziale.
Ricongiunzione attiva
Nel caso di ricongiunzione attiva, cioè del trasferimento dei contributi da altri enti verso
l’EPAP, la domanda di ricongiunzione deve essere presentata all’EPAP. I contributi trasfe-
TAL MODO IN GIOVENTÙ, CHE A TAL VECCHIEZZA NON MANCHI IL NUTRIMENTO
41
riti saranno così aggiunti interamente al montante contributivo maturato dall’iscritto nell’anno del trasferimento e saranno utili al calcolo della pensione sia come ammontare
versato, sia come anzianità di contribuzione.
I periodi di accavallamento di contribuzione tra i due enti non serviranno a raddoppiare
l’anzianità contributiva per l’iscritto. Tuttavia, nel periodo di accavallamento, sarà conteggiata la somma dei contributi di entrambi gli enti e quindi sarà incrementato il montante
contributivo individuale.
La ricongiunzione attiva non prevede costi a carico del professionista iscritto all’EPAP.
Ricongiunzione passiva
Nel caso di ricongiunzione passiva, ovvero del trasferimento dei contributi da EPAP
verso altro ente previdenziale, la domanda di ricongiunzione deve essere presentata
42
presso l’altro ente, secondo le procedure vigenti nell’altro ente. Procedure delle quali
l‘iscritto deve informarsi.
In questo caso l’EPAP trasferisce l’ammontare dei contributi di sua pertinenza, maggiorati dell’interesse composto, al tasso annuo del 4,50%, a decorrere dal primo giorno dell’anno successivo a quello cui si riferiscono e fino al 31 dicembre dell’anno
immediatamente precedente a quello nel quale si effettua il trasferimento. Il trasferimento riguarda solo le somme riscosse dall’Epap per motivi riguardanti la gestione pensionistica del richiedente (il contributo soggettivo maggiorato come sopra) con
esclusione degli eventuali interessi di mora e sanzioni.
Per il calcolo dell’ammontare da trasferire sono considerati i contributi effettivamente
versati nei singoli anni (criterio di cassa).
I costi della ricongiunzione passiva sono stabiliti dall’Ente al quale sono trasferiti i contributi Epap.
SE TU INTENDI LA VECCHIEZZA AVER PER SUO CIBO LA SAPIENZA, ADOPRATI IN
La totalizzazione
Grazie alla totalizzazione si ha la possibilità di sommare, senza oneri, i singoli spezzoni di
contributi versati a enti diversi e non sufficienti, ciascuno preso singolarmente, a raggiungere il diritto alla pensione. Si permette così l’accesso alla pensione anche a chi ha
diversi anni di contributi ma versati un po’ come dipendente, un po’ come parasubordinato e un po’ come libero professionista.
Per quanto riguarda il calcolo dell’importo della rendita risultante dall’operazione di totalizzazione, viene utilizzato il metodo della pro-rata, in base al quale ogni ente liquida la
quota di sua competenza calcolandola con il sistema contributivo.
I riscatti
I riscatti rispondono all’esigenza di consentire agli iscritti, per i quali l’Epap rappresenterà
l’unica fonte di reddito previdenziale, di incrementare il trattamento pensionistico inserendo periodi lavorativi non canonici.
Le tipologie di riscatto previste dall’Ente sono:
- riscatto degli anni di laurea;
- riscatto dell’attività di libero professionista svolta prima dell’istituzione dell’Ente.
Possono riscattare gli iscritti che hanno almeno 5 anni di iscrizione e contribuzione all’Ente.
Riscatto degli anni di laurea
I periodi riscattabili sono:
a) diploma universitario di durata pari a tre anni
b) diploma di laurea
c) diploma di specializzazione di durata non inferiore a due anni
d) dottorato di ricerca.
TAL MODO IN GIOVENTÙ, CHE A TAL VECCHIEZZA NON MANCHI IL NUTRIMENTO
43
Con questa forma di riscatto si possono aumentare sia il montante individuale sia gli
anni di anzianità di iscrizione incrementandoli del periodo universitario.
Sono riscattabili gli anni accademici durante i quali si è effettivamente svolto il corso legale di studio, con esclusione di quelli fuori corso.
Il riscatto può essere richiesto anche solo per una parte del periodo di durata del corso
a seguito del quale sia stato conseguito uno dei titoli previsti dalla legge, oppure per due
o più corsi. I periodi riscattabili sono infatti cumulabili.
Riscatto dei periodi precedenti all’istituzione dell’EPAP
I periodi riscattabili sono quelli in cui si è svolta attività professionale precedenti l’istituzione dell’Ente a partire dall’anno di iscrizione all’Albo professionale. Con questa forma
di riscatto si possono aumentare sia il montante individuale sia gli anni di anzianità di
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iscrizione incrementandoli a partire dall’anno di iscrizione all’Albo Professionale ma limitatamente ai periodi privi di copertura contributiva di carattere obbligatorio (periodi
nei quali non sono stati versati contributi ad alcun ente) ed ai periodi di attività professionale documentati.
Calcolo della contribuzione dovuta per entrambi i riscatti
L’onere del riscatto è determinato in modo irrevocabile dall’iscritto che può scegliere di
versare, per ogni anno riscattato, un importo compreso tra un minimo e un massimo,
determinati come di seguito.
- Misura minima del contributo per anno da riscattare: pari al contributo soggettivo minimo vigente nell’anno di presentazione della richiesta;
- Misura massima del contributo per anno da riscattare: determinata applicando l’aliquota del 10 per cento alla media dei redditi professionali dichiarati ai fini IRPEF e comunicati all’EPAP (attraverso il modulo 2), riferiti agli ultimi 3 anni precedenti la data
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della domanda. In ogni caso il contributo annuo non potrà essere superiore all’importo
del contributo soggettivo massimo vigente nell’anno di presentazione della domanda.
Pagamento dell’onere per i riscatti
Gli importi riscattati possono essere versati in unica soluzione ovvero rateizzati. Nel
caso di rateizzazione la somma dovuta deve essere corrisposta in rate quadrimestrali di
uguale entità e di importo non inferiore a 400,00 euro per un periodo non superiore
al periodo riscattato. Se la contribuzione riscattata deve essere immediatamente utilizzata per la liquidazione della pensione l’importo non può essere rateizzato.
I contributi versati a titolo di riscatto consentono di incrementare l’anzianità di iscrizione
e l’entità del montante contributivo. I versamenti dei contributi dovuti sia in soluzione
unica che in forma rateale sono attribuiti sulla posizione previdenziale dell’iscritto con decorrenza dalla data in cui il pagamento è pervenuto all’Ente.
TAL MODO IN GIOVENTÙ, CHE A TAL VECCHIEZZA NON MANCHI IL NUTRIMENTO
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11. AGEVOLAZIONI AI GIOVANI PROFESSIONISTI
Riduzione al 30% del contributo soggettivo minimo
I colleghi che all’atto dell’iscrizione non hanno ancora compiuto il trentesimo anno di età
e che devono pagare la contribuzione minima, possono richiedere la riduzione della stessa
al 30% per i primi 3 anni di iscrizione. Si chiarisce meglio con un esempio: se un collega
si iscrive a 29 anni potrà, se vuole, usufruire dell’abbattimento del 70% e pagare solo il 30%
del contributo minimo, fino all’età di 32 anni.
Questa facoltà vale solamente nel caso in cui l’iscritto ha l’obbligo di versare i soli contributi minimi. Qualora i contributi dovuti siano maggiori a quelli minimi fissati per l’anno
di riferimento l’iscritto deve versare i contributi calcolati dall’applicazione delle normali aliquote percentuali di contribuzione, senza possibilità di usufruire della riduzione al 30%.
Esempio: iscrizione al 01/01/2009
- reddito netto dell’iscritto: euro 9.000 - 10% del reddito netto: euro 900
- contributo soggettivo minimo: euro 553,00
- il contributo dovuto è superiore a quello minimo, dunque sarà pari a euro 900 e non
potrà essere abbattuto del 70%.
Nel caso in cui l’iscrizione avvenga nel corso dell’anno o comunque abbia durata inferiore
all’anno solare i contributi minimi saranno rapportati alla frazione di anno (numero di dodicesimi) del periodo di iscrizione.
Prestiti per giovani professionisti
I prestiti, a tasso agevolato, sono erogati dall’Epap in regime di convenzione con la Banca
Popolare di Sondrio, per le sole spese documentate per l’acquisto di beni strumentali e
funzionali all’esercizio della libera professione.
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Requisiti per l’ottenimento del prestito sono:
- avere un’età anagrafica inferiore o pari a 40 anni al momento della richiesta;
- svolgere attività professionale in modo individuale;
- essere titolari di partita IVA;
- essere in regola con la contribuzione.
Il prestito deve andare a copertura di spese sostenute in data non antecedente a 3 mesi
la presentazione della domanda
L’importo finanziabile è pari al 100% delle spese documentate per l’acquisto di beni strumentali e funzionali all’esercizio della libera professione, al netto dell’IVA, con un limite minimo pari a 5.000,00 euro e un limite massimo di 30.000 euro.
Il tasso d’interesse applicato al finanziamento sarà un variabile calcolato sull’Euribor tre
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mesi, base 360, detratti 0,20 punti base. Il tasso non potrà mai essere inferiore al 2,00%.
La durata del prestito varia da un periodo minimo di 1 anno ad un periodo massimo di
5 anni, oltre al periodo di preammortamento intercorrente tra la data di erogazione e la
prima scadenza di rata.
Il rimborso è fissato sul versamento di rate trimestrali posticipate, consecutive e senza interruzione, comprensive di capitale e interesse, scadenti il 31 gennaio, 30 aprile, 31 luglio
e 31 ottobre di ciascun anno.
Per qualsiasi informazione relativa alle procedure di richiesta e di pagamento dei prestiti
è possibile contattare il Servizio Clienti Epap presso la Banca Popolare di Sondrio al numero verde 800 596 172 attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 8.30 alle ore 13.00 e dalle
14.15 alle 17.00
Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito dell’ente www.epap.it.
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12. LA COMUNICAZIONE
L’Ente tiene in grandissima considerazione la comunicazione con i colleghi iscritti. La comunicazione più possibile attiva, nel senso che gli iscritti devono poter interagire con
l’Ente. Il dialogo insomma. Una corretta comunicazione diventa un serio investimento in
termini di maggiore fidelizzazione ed attaccamento dell’iscritto all’Ente ed in termini di
risparmio di tempo e denaro. Basta solo pensare che una corretta comunicazione fa diminuire i contenziosi ed i reclami.
l’Ente per la comunicazione si serve di diversi mezzi:
- Il sito Web www.epap.it. È l’informazione per eccellenza. Veloce ed immediata. Il sito
è diviso in 4 sezioni (l’Epap, prestazioni, adempimenti, area iscritti). Nella sezione “Epap”
è possibile consultare il quadro legislativo di riferimento, lo statuto e i regolamenti dell’Ente, le disposizioni emanate, la composizione degli organi statutari e degli uffici dell’Ente.
La sezione “Prestazioni” fornisce tutte le informazioni e la modulistica necessaria per accedere alle prestazioni erogate, mentre le informazioni per l’iscrizione, le scadenze di
pagamento, le sanzioni, l’invio del modello reddituale, si trovano nella sezione “Adempimenti”. L’area iscritti infine, gestisce tutte le informazioni sulla propria posizione contributiva e serve anche a fruire di servizi messi a disposizione all’Ente quali la posta
elettronica certificata, la carta di credito dell’Ente, la possibilità per i giovani professionisti di richiedere prestiti per l’avvio della professione.
Nell’Home Page si trova l’aggiornamento continuo dei comunicati stampa quotidiani
d’agenzia, le segnalazioni di eventi, gare d’appalto ecc.
Dal sito Epap, in un’apposita area riservata esclusiva che sarà attivata allo scopo, sarà
possibile votare nelle prossime imminenti elezioni a mezzo di password fornita individualmente all’iscritto.
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L’implementazione del sito Web è continua. Sono graditissime le segnalazioni, le critiche
ed i suggerimenti per avere un sito sempre più completo.
- la rivista “Previdenza professionale”. È l’approfondimento delle notizie ed in generale
della vita dell’Ente. Pubblicata per la prima volta nel 2004, Previdenza Professionale rappresenta lo strumento “istituzionale” attraverso cui l’Ente porta a conoscenza degli iscritti
le tematiche “politico-economiche” dell’Ente. Trova sempre spazio tra le pagine di questa pubblicazione un approfondimento di carattere economico sull’andamento degli investimenti dell’Ente e uno socio-politico sugli eventi politici legati sia al problema della
previdenza sia a quello della libera professione.
- La mailing list.Tutti i colleghi iscritti sono invitati a rendere noto all’Ente il loro indirizzo di
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posta elettronica autorizzandolo a trasmettere tutte le informazioni e le comunicazioni utili.
Attualmente l’Ente dispone di circa 10.000 indirizzi mail che usa regolarmente per la comunicazione. Si tratta di una fase transitoria: l’obiettivo è quello che tutti i colleghi iscritti si
forniscano della P.E.C. (casella di posta elettronica certificata) in modo da inviare loro anche
le lettere raccomandate. La P.E.C. si richiede all’Ente ed è gratuita (gratuita per sempre e non
solo per il primo anno). Con il D.L. 29 novembre 2008 n. 185 la P.E.C. è obbligatoria per
tutti i professionisti.Tanto vale usare quella che fornisce l’Epap. La P.E.C. può essere usata per
tutte le comunicazioni, con il valore di raccomandata, “per” e “da” tutti gli enti.
- Il messaggio sms. È utilissimo, si può ricevere una informazione “spot” che ci ricorda una
scadenza o una avvertenza. Per messaggi più complicati l’SMS dopo avere dato l’annuncio,
rinvia al sito Web www.epap.it. Per ricevere questo servizio basta dare il numero di cellulare all’Ente ed autorizzarlo a trasmettere i messaggi. L’Ente garantisce l’uso discreto del numero di cellulare.
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- La posta ordinaria e raccomandata. È ancora adoperata, naturalmente, ma è un costo
molto gravoso, sia in termini di tempo e denaro, sia in termini di efficienza per i disguidi
postali; per dare un’idea, l’invio annuale degli estratti conto ha un costo di circa 140.000
e ritornano indietro più di un migliaio di raccomandate. È un costo anche per i colleghi
iscritti che sono spesso costretti alle lunghe file agli sportelli postali per prendere la raccomandata dell’Epap in giacenza. Si tratta di una pratica in esaurimento. I’invio per posta
cesserà quando tutti i colleghi avranno la P. E.C.
- Il servizio telefonico interno ed il Call-Center esterno. Tutti i giorni feriali dal Lunedì
al Venerdì, dalle 9 a mezzogiorno è in funzione un servizio telefonico interno tenuto dai
nostri funzionari per rispondere a tutte le domande (06 606451). Tutti i giorni feriali dal
Lunedì al Venerdì, dalle ore 9 alle ore 20 è in funzione un servizio di Call-Center esterno
(numero verde 800164994). Naturalmente il servizio telefonico interno, condotto dai
funzionari, è quello più adatto a rispondere alle domande sulle posizioni individuali, poiché i funzionari hanno accesso all’archivio informatico. Se i funzionari sono troppo occupati o fuori orario di servizio si può telefonare al Call-Center esterno che risponde
subito ai quesiti più usuali o meno impegnativi; per gli altri, l’operatore del Call Center
esterno prende nota dei quesiti e nel giro di un giorno o due il collega iscritto viene contattato o riceve direttamente la risposta.
- I quesiti via mail. Possono naturalmente essere richiesti ricevendone risposta con lo
stesso mezzo, all’indirizzo [email protected]. Lo stesso, via posta in via Vicenza 7-9-11 00185
Roma o via fax allo 06 6964555.
- Gli incontri periodici sul territorio. Non tutti possono venire a rendersi conto di persona negli uffici dell’Epap in via Vicenza 7-9-11 che sono aperti tutti i giorni feriali dal
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Lunedì al Venerdì dalle 9 a mezzogiorno. Gli incontri periodici che l’Epap organizza sul
territorio sono un modo per portare l’Ente “a casa” degli iscritti. Organizzati sempre con
la collaborazione degli ordini territoriali, sono pensati e realizzati appositamente per gli
iscritti. In queste “assemblee itineranti” dell’Epap è sempre possibile avere approfondimenti e informazioni sulle posizioni contributive da parte del personale dell’Ente che
affianca i rappresentanti dell’Epap nel relazionare agli iscritti su tutte le tematiche politiche, economiche e sociali che coinvolgono l’Ente ed il loro status di contribuenti/assistiti.
Sono anche occasione di incontro con gli iscritti tutti i congressi o convegni o seminari
organizzati dagli ordini professionali o da associazioni inerenti le quattro categorie nelle
quali l’Epap viene invitata. Anche in questi casi, se richiesta, c’è la presenza del personale
dell’Epap che, con un terminale dell’archivio elettronico, può dare delucidazioni sulle po-
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sizioni contributive individuali.
- Il Forum di discussione sul sito www.epap.it. È uno spazio di intervento per tutti gli
iscritti. A rispondere, entrando nella discussione, sono gli stessi iscritti, i funzionari Epap,
i consiglieri, il presidente.
L’Abolizione della carta
Già dall’autunno scorso, ben prima del D.L. 29 novembre 2008 n. 185 l’Epap ha raggiunto l’obiettivo di “abolire la carta” (i francobolli e le attese). Nel senso che se l’iscritto
vuole, tutti i rapporti tra l’Epap e l’iscritto stesso e viceversa possono essere tenuti in
modo On Line, gratuitamente per l’iscritto, in tempo reale, con sicurezza totale e senza
alcun disguido postale.
Senza scrivere, imbustare e spedire alcunché, - e senza recarsi agli uffici postali (no parcheggio auto - no coda allo sportello) L’Iscritto può:
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- compilare ed inviare l’autocertificazione reddituale via On Line tramite l’area riservata,
gratuitamente e con valore di raccomandata;
- effettuare i pagamenti dei contributi a costo zero di commissioni e di segreteria - addirittura con valuta al 15 del mese successivo alla data di pagamento - via on line con
la Epap Card (che è gratuita sia per il rilascio sia per la gestione), sempre tramite l’area
riservata del sito www.epap.it;
- controllare il proprio estratto conto, sempre on line e sempre attraverso l’area riservata del sito;
- ricevere tutte le informazioni, le lettere, le circolari e le comunicazioni personali tramite
e-mail, se comunica il proprio indirizzo ed autorizza l’Epap;
- ricevere tutti gli avvisi di scadenza e le segnalazioni tramite messaggio sms se comunica
il proprio numero di cellulare ed autorizza l’Epap;
- porre all’Epap tutti i quesiti e ricevere tutte le risposte sempre in modo on line.
Tutte le comunicazioni tra Epap e l’iscritto possono avere valore di raccomandata se
l’iscritto usa la casella di posta elettronica che può richiedere gratuitamente all’Epap. La
casella di posta elettronica (p.e.c.) può essere utilizzata dall’iscritto per tutte le altre comunicazioni con altri enti pubblici (e con gli Ordini).
Noi ce l’abbiamo messa tutta. Certo, per comunicare e per comunicare nello stesso
modo, bisogna essere in due.
TAL MODO IN GIOVENTÙ, CHE A TAL VECCHIEZZA NON MANCHI IL NUTRIMENTO
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13. GLI INVESTIMENTI
Sembra che la fase topica della crisi finanziaria globale iniziata nel settembre 2008 sia passata. Sembra che ci stiamo lentamente avviando alla normalizzazione e sembra addirittura che l’Italia abbia risposto meglio di altri paesi.
Il decreto anticrisi varato dal Governo (Decreto legge 185 del 29 nov. 2008 convertito
nella legge 28 genn. 2009 n.2) dava la possibilità di esporre in bilancio i titoli con il valore della fine del 2007 (valore prima della crisi). L’Epap ha scelto di non usufruire di
questo provvedimento di legge, nemmeno parzialmente, per motivi di trasparenza e di
stile: non ci piace nascondere la polvere sotto il tappeto, inoltre i nostri iscritti sono perfettamente maturi e consci che ciò che è avvenuto non era prevedibile e nessuno lo ha
previsto; gli altri Enti hanno applicato il decreto legge totalmente o parzialmente ma
questo non ci interessa. Solo che, giornali specializzati in materia economica, in modo
quantomeno opinabile, si sono lasciati andare alle classifiche e le “hit parade” tra enti di
previdenza non tenendo conto dei diversi modi di esposizione nei bilanci e mettendo,
in questo modo, il berretto a sonagli a chi, invece, è stato virtuoso dal punto di vista
della trasparenza. Di fatto sono state pubblicate dal Sole 24 ore, praticamente solo le perdite Epap e di pochi altri Enti che non hanno usufruito totalmente del decreto anticrisi.
Chi, autorizzato dalla legge, non ha esposto le perdite in bilancio è stato premiato in termini di immagine.
L’Epap, come gli altri Enti di previdenza ha subito delle perdite; perdite che nessuno nega
(anzi sono state esposte totalmente in bilancio), perdite che, però, non hanno intaccato
le riserve destinate alle prestazioni erogate dall’Ente. Il disavanzo di gestione è stato coperto con parte dei proventi degli avanzi d’amministrazione accumulati negli anni precedenti quando, nel campo degli investimenti, avevamo realizzato notevoli guadagni. Non
c’è stata alcuna ripercussione né sulle pensioni, né sulle prestazioni né sull’assistenza nè
TAL MODO IN GIOVENTÙ, CHE A TAL VECCHIEZZA NON MANCHI IL NUTRIMENTO
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sui servizi che invece, proprio nel trascorso anno, sono aumentati in modo significativo,
ad esempio con l’introduzione dell’assicurazione sanitaria integrativa o con la “paternità”.
Nessuna ripercussione nemmeno sui contributi. Anzi, per il 2009, considerato il momento di crisi soprattutto per i colleghi della fascia medio-bassa, il CdA, di conserva con
il CiG ha deciso di far pagare gli acconti riferendoli ai contributi minimi annuali. Questa
decisione, anche se onerosa, è perfettamente sopportabile dalla situazione economica
dell’Epap. In altre parole “ce lo potevamo permettere” nonostante il momento contingente di crisi.
Ma la crisi finanziaria che ha sconvolto il mondo deve insegnarci qualcosa. La vigilanza ed
i controlli delle banche centrali europee, statunitensi o asiatiche, così come quelle delle
società che attribuiscono rating e pagelle alle varie banche si sono rivelati nel migliore
dei casi inefficienti nel peggiore, conniventi. Le stesse previsioni dei più illustri analisti
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economici e finanziari hanno assunto più il valore della “chiaroveggenza”, con tutto ciò
che questa parola comporta in termini di certezza o probabilità che un evento previsto
si avveri. Nel contempo alcuni investimenti finanziari sono stati da ogni parte indicati
non solo come rischiosi strutturalmente ma anche la principale causa della crisi finanziaria
stessa, anche in presenza di garanzie formidabili. Dopo quanto è successo, lo stesso aggettivo “garantito” non solo non garantisce niente, ma è fonte di sospetto; non esistono
investimenti sicuri e garantiti.
Rispetto a quanto è avvenuto, l’unica risultante certa è l’investimento economico nel quale
si creda e nel contempo sia impiegato in campi meramente produttivi o infrastrutturali
che aiutino l’economia a crescere. Un investimento che non si affidi solo ai rating e alle
pagelle ed alle garanzie nominali ma che sia costantemente monitorato con responsabilità perfettamente tracciabili e con possibilità di interventi correttivi in tempi reali.
Per questo l’Epap ha avviato un processo di radicale rinnovamento nelle strategie, nelle
tattiche e nei controlli d’investimento. Abbiamo scelto di avvalerci di un sistema di glo-
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bal custodian con un triplo ordine di controlli. Il nuovo sistema prevede un nuovo advisor scelto sulla base dei curricula e del comportamento pre-crisi ed una banca depositaria nella quale transitano tutti i movimenti. Nelle modalità di investimento abbiamo
privilegiato dei mandati di gestione in titoli su conti segregati presso la nostra banca depositaria. Questo ci consente di avere un primo, importante controllo e di sapere in
tempo reale cosa abbiamo in portafoglio e valutarne i rischi conseguenti; il secondo controllo è costituito dall’advisor stesso che svolge anche attività di monitoraggio, il terzo da
una società esterna di controllo del rischio. In questo sistema la responsabilità degli investimenti è ben differenziata e perfettamente tracciabile poichè è affidata a sette gestori
bene assortiti specialisti nei diversi campi di investimento. Tutti i mandati hanno l’obiettivo primario di preservare il capitale e solo dopo creare valore. L’obiettivo finale è, naturalmente, quello di recuperare le perdite e di crescere ancora in maniera equilibrata.
È noto che i nostri obiettivi di investimento sono a medio-lungo termine poiché il pareggio tra le entrate contributive e le prestazioni è previsto nel 2037. Nel frattempo abbiamo il dovere di assicurare (e non è poco) la rivalutazione annuale dei montanti della
variazione quinquennale della media del PIL nominale.
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14. ALL’ORIZZONTE…
Siamo alla fine del mandato ed è importante vedere o intravedere le cose da fare nelle
future azioni amministrative e politiche da portare avanti in Epap. Sgombriamo subito il
campo dalle visioni oniriche e caliamoci nella realtà politica e dunque nell’arte del possibile. Tutti vorrebbero pagare poco o niente ed avere molto o tutto; naturalmente ciò
non è possibile e bastano semplici riflessioni per capire che, spesso, ci si trova nella logica della “botte piena e moglie ubriaca”.
Non abbiamo alcuna difficoltà di sostenibilità a medio-lungo termine, ovvero le pensioni
sono garantite per i prossimi trenta-cinquanta anni. Il nostro unico grande problema, è
la inadeguatezza delle nostre pensioni. Le pensioni Epap, come quelle degli altri enti ex
Dlg. 103/96, non sono adeguate ad una vita minimamente decorosa di un libero professionista che smette di lavorare per vecchiaia. Lo ripetiamo ormai da anni: il nostro
tasso di sostituzione è intorno al 22%, per altri enti non regolati dal 103/96’ il tasso è del
60-65%. Significa che, fatto uguale a 100 l’ultimo anno di reddito da lavoro autonomo di
un professionista, il primo anno di pensione lo stesso professionista - se non ha altri redditi - dovrebbe campare con 20-25. Ciò non suoni ad alibi o conforto per i colleghi morosi: la pensione è poca ma ci riprendiamo tutto quello che abbiamo versato. In ogni caso
la contribuzione è un obbligo.
Semmai l’inferenza logica è un’altra: con questo tasso di sostituzione, ad un libero professionista di un ente ex 103’ come il nostro, che non abbia altri redditi, è di fatto proibito andare veramente in pensione e deve lavorare finchè glielo permettono la salute e
la fortuna. E questo non è un bene per i giovani che si affacciano alla professione.
Su questo tema abbiamo martellato per cinque anni con governi e parlamenti di tutti gli
schieramenti. Abbiamo organizzato un convegno congiunto di tutti i cinque enti ex
103/96’ (Epap, Infermieri professionisti, Periti industriali, Psicologi, Biologi), mentre l’Epap
TAL MODO IN GIOVENTÙ, CHE A TAL VECCHIEZZA NON MANCHI IL NUTRIMENTO
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ha addirittura fatto un congresso (il suo primo congresso), incentrato non solo, ma soprattutto su questo argomento. Inoltre, non si contano gli articoli sui giornali specializzati e gli incontri con ministri, sottosegretari e parlamentari, sempre e solo su questo
tema.
L’unica possibilità per rendere quantomeno dignitoso il livello delle nostre pensioni è
una riforma della legge. In un sistema di tipo contributivo a “capitalizzazione” come il
nostro l’entità della pensione dipende da un unico elemento: il montante soggettivo individuale accumulato nel corso degli anni. Ecco perché non è possibile pagare meno ed
avere di più.
In questo momento politico, tranne clamorosi capovolgimenti, sembra davvero impossibile tornare al sistema “retributivo a ripartizione” (come prima della riforma Dini per
intenderci). Anzi, diversi Enti più anziani del nostro sono già passati, nelle recenti riforme,
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al sistema contributivo e altri lo faranno presto, nonostante alcune resistenze oggettivamente legittime e comprensibili. Occorre dunque insistere per una riforma della legge
nello stesso ambito del sistema contributivo - specificatamente per la riforma del D.lgs
103/96 -.
Un contributo soggettivo del 10% come il nostro è oggettivamente poco per permettere un buon accumulo del montante individuale. Altri lavoratori possono contare su
contribuzioni più corpose - intorno al 30% - di cui il 10% di solito a proprio carico ed il
20% a carico del datore di lavoro, in ogni modo in rapporto di circa 1/3 a 2/3.
Partiamo dunque dall’assunto che è bene contribuire con aliquote maggiori. Di fatto gli
iscritti Epap lo possono già fare in modo volontario. A norma del nuovo regolamento dell’Epap si può versare oltre l’obbligatorio 10%, fino al 25%, si tratta di un buon accantonamento che costituisce, di fatto, la pensione complementare. Ma oggettivamente, quanti
iscritti all’Epap possono permetterselo? Solo pochi che hanno una posizione professionale ben consolidata in ambiti nei quali l’onda lunga della crisi di lavoro professionale ini-
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ziata nel 1992-93 è già stata assorbita (In Sicilia e nel meridione d’Italia si risente ancora)
ed in ambiti che riescono a cavarsela anche alla presenza dell’attuale crisi economica
mondiale.
La realtà dei professionisti è variegata, con qualche fortunato che sta bene, con una
buona parte che riesce faticando ad andare avanti nel senso che chiude l’anno senza indebitarsi, con i giovani che seppure preparati continuano ad avere notevoli difficoltà ad
inserirsi, con parecchi studi che sono stati costretti a chiudere o comunque a licenziare
colleghi giovani e meno giovani. A ben guardare i redditi degli iscritti Epap, non solo è ben
difficile un’applicazione diffusa della “supercontribuzione, ma in qualche caso, si può parlare di liberi professionisti sulla soglia della povertà - alcuni, soprattutto giovani, per pagare i minimi contributivi (che non fatturano e dunque non percepiscono) usano la
pensione dei genitori, altri semplicemente si indebitano in attesa di tempi migliori. Altri,
pur lavorando in modo “normale”riscuotono le parcelle dopo anni o non riescono a riscuoterle per niente.
La supercontribuzione diffusa ai più o, comunque, una aliquota obbligatoria maggiore
del 10% che ci assicura la formazione di un buon montante deve dunque essere rimandata a tempi migliori.
E nell’attesa? È possibile impinguare ulteriormente i nostri montanti? Si ma solo modificando la legge in modo da liberare risorse da destinare ai montanti individuali, il tutto,
sia chiaro, senza alcun aggravio da parte dello stato. Si chiede in particolare un aumento
della contribuzione integrativa da parte della committenza, l’abolizione della doppia tassazione e la possibilità di ottimizzare gli investimenti su duration che superino l’arco annuale del bilancio dell’Ente; un arco temporale di cinque anni potrebbe produrre ulteriori
risorse.Tutto ciò che si recupererebbe sia dall’aumento dell’integrativo, sia dalla abolizione
della doppia tassazione, sia dai maggiori frutti dei bilanci pluriennali per gli investimenti,
potrebbe essere in parte destinato ai montanti.
TAL MODO IN GIOVENTÙ, CHE A TAL VECCHIEZZA NON MANCHI IL NUTRIMENTO
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Fino a quando non saranno ottenute queste variazioni della legge, l’Epap e gli altri Enti
non potranno far nulla per impinguare i montanti soggettivi e dunque nulla per aumentare le pensioni; neanche in presenza di plus valenze o di riserve più che sufficienti, poiché non c’è modo di alimentare i montanti se non con i contributi soggettivi versati da
ciascuno.
Per questo motivo l’Epap, negli ultimi anni, ha iniziato a portare avanti una serie d’attività per aiutare i colleghi iscritti sul piano dell’assistenza e delle convenzioni. Due esempi
formidabili sono certamente l’assistenza sanitaria integrativa e l’integrazione di maternità
anche ai colleghi iscritti maschi la cui moglie non è assistita. Anche la convenzione dei
mutui agevolati per impiantare lo studio professionale e le provvidenze straordinarie ex
art. 19 bis possono essere risolutivi per i colleghi che ne hanno bisogno e che ne hanno
i requisiti.
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A prescindere dall’annunciata e auspicata riforma della legge sulle pensioni nel senso
che speriamo, per il futuro sarà bene continuare anche su questa strada.
Un prossimo provvedimento dovrà necessariamente riguardare le pensioni troppo piccole che dovranno essere adeguate ai minimi sociali, mentre dovrà essere sfruttato il
numero degli iscritti per una rinnovata serie di convenzioni, soprattutto nel campo assicurativo. Inoltre bisognerà agevolare i riscatti e rendere riscattabili il maggior numero
possibile di periodi.
Per ciò che riguarda gli adempimenti potrà essere applicata una nuova procedura - che
è allo studio - per il pagamento dei contributi in maniera più elastica; ciò per venire incontro alle annose difficoltà da parte dei colleghi iscritti a riscuotere le parcelle se non
con ritardi significativi. Si pensa ad un sistema nel quale ognuno paghi “quanto e quando”
può, auto-regolamentandosi, riscuotendo dei bonus in caso d’anticipazione da scontare
in caso di ritardo nella contribuzione; nell’uno e nell’altro caso con bonus e interessi
consapevolmente accettati dai colleghi iscritti.
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Per ciò che riguarda strettamente i servizi, bisognerà pensare ad un ufficio di consulenza
ed “assistenza pratiche” interno all’Epap a disposizione di tutti gli iscritti, una sorta di ufficio patronato che assista i colleghi nelle pratiche previdenziali ed assicurative, penso ad
esempio alle ricongiunzioni passive o alle totalizzazioni.
Infine, non sembra vago pensare ad una fattiva collaborazione tra l’Epap e i Consigli Nazionali o gli Ordini territoriali delle quattro categorie, per iniziative tese all’attrezzatura
e all’ammodernamento degli studi professionali - la casella postale certificata può essere
solo un esempio - o d’iniziative tese al perfezionamento ed alla formazione professionale dei colleghi iscritti o, infine per iniziative tese ad ammortizzare i periodi di scarsi introiti, sia pure in precise situazioni di disagio economico. Il tutto nell’ambito del migliore
investimento che l’Epap possa fare per realizzare il migliore dei ritorni che è quello dello
sviluppo e della crescita quali-quantitativa della libera professione di tutte e quattro le
categorie.
TAL MODO IN GIOVENTÙ, CHE A TAL VECCHIEZZA NON MANCHI IL NUTRIMENTO
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Pubblicazione a cura: Ufficio Comunicazione EPAP
Progetto grafico e stampa: Eurolit - Roma
Finito di stampare gennaio 2010
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