IL TEMPO
“ Scuola in Ospedale”
• CARNEVALE IN BRASILE
• Il carnevale in Brasile é la festa più famosa. E' perfetto per
vivere una grande esplosione dell'anima, in quattro giorni
ricchi della musica e della danza proprie delle radici culturali
del paese.
In tutti i 26 stati della repubblica federale si festeggia il
carnevale, sia con il tamborim che con l'agogo, nella mattina o
nella sera.
In questi giorni praticamente tutto si ferma in Brasile e l'unica
cosa che importa é rimanere svegli nell'animo e nel corpo per
vivere e lasciare che l'energia del carnevale superi la
stanchezza. E' una grande festa.
• A Rio de Janeiro si trova un festeggiamento che viene
dalla tradizione delle "escolas de samba" (scuole di
samba), che è ciò che richiama migliaia di turisti di
tutto il mondo. E' veramente uno spettacolo vedere
le stupende fantasie che rivestono gli folioes (i carri
delle scuole di samba) e sentire la musica venuta da
una gamma di più di cento strumenti diversi suonati
da 400 persone in ogni banda, situati in un'arena
progettata per questo, con circa tre km di gradinate
da ambo le parti per gli spettatori, che pagano il
biglietto per entrare nel Sambódromo.
• Dagli anni '40, il carnevale di Rio é fatto cosi,
però, adesso, ci si smette anche la tecnologia
per sviluppare lo spettacolo che ogni anno
diventa più glamour. A Rio de Janeiro insieme
a Salvador (Bahia) , Recife e Olinda
(Pernambuco) sono le feste di carnevale più
famose del Brasile.
In questi altri posti la festa é fatta nelle strade
con i famosi Trio elétrico (un camioncino sul
quale viene montato un impianto di
riproduzione elettrico).
• Al contrario di Rio, qui la tradizione è in queste
macchine che portano in giro per la città
migliaia di persone al loro ritmo. Spesso le
musiche suonate lì diventano conosciute in
tutto il resto del paese.
In Salvador ci sono più o meno venti Trio
elétrico, raccomandati per i cantanti più
importanti dalla axé music, un mescolato di
samba e ritmi africani portati dagli schiavi.
Daniela Mercury, Carlinhos Brown con la
Timbalada ed Olodum sono esempi di
performance sul Trio elétrico, che incantano
anche i turisti di tutto il mondo.
• In Recife e Olinda, più a nord di Bahia, il
carnevale ha una caratteristica singolare,
venuta dalla storia dello stato. E' la festa del
Maracatu, in cui si festeggia una tradizione
dell'epoca dei schiavi. Diverso da Bahia, qui ci
sono pochi Trio elétrico. La musica é suonata,
principalmente, da percussionisti che battono
per terra facendo i ritmi del maracatu, del
maxixe, del dobrado e del frevo.
Quest'ultimo si danza con un ombrello di vari
colori, accessorio tipico del carnevale di
Pernambuco.
Si può dire, allora, che a nord é il carnevale
dei Trio elétrico e a sud delle escolas de
samba.
• COMMENTO
•
• Il carnevale brasiliano mi ha interessato molto
perché i brasiliani pensano molto a rilassarsi
con il corpo ballando e sfogandosi . A Rio e
negli altri piccoli stati brasiliani si costruiscono
enormi carri la cui preparazione dura un anno
: la partecipazione è molto alta ma è anche
molto elevato il numero di incidenti.
• Caterina B. Cl. II° L Scuola Media
La festa di Martisor
• Il filo rosso bianco con un amuleto (uno scudo in oro o
argento, un conchiglia) un tempo veniva legato dai
genitori al polso dei piccoli, offerto dai giovanotti alle
ragazze (e viceversa in Moldavia), oppure scambiato tra
ragazze con l'augurio di buona fortuna, di salute "come
l'argento lucido, la pietra del fiume, una conchiglia
nell'acqua". I fili erano quasi sempre rossi e bianchi ma
potevano anche essere neri e bianchi o d'oro e
argento. Con il passare del tempo il piccolo scudo è
stato sostituito da vari oggetti, in oro o argento, con
degli amuleti dai significati più svariati, seri,
sentimentali o divertenti.
• Il Martisor (che si pronuncia martzisor) o "il
piccolo Marzo", veniva regalato all'alba del 1°
marzo e indossato da 9 a 12 giorni, a volte fino
a quando fioriva il primo albero o sbocciava la
prima rosa. A quel punto veniva appeso a un
ramo fiorito con la speranza di vedere i fiori
sbocciare tutto l'anno. A volte invece si
continuava a portarlo nei capelli.
• A Dobrogea, [sud est della Romania, tra il
Danubio e il Mar Nero] veniva portato fino
all'arrivo delle cicogne e quindi lanciato verso
il cielo perchè la fortuna fosse più "grande e
alata".
• In altri tempi le ragazze e le donne lo
portavano fino al primo maggio, festa
dell'estate. Lo scudo serviva a comprare del
vino rosso che si beveva all'ombra, all'esterno,
con chi lo aveva offerto.
• Aveva a quel punto la virtù di proteggere le ragazze
dai raggi brucianti del sole d'estate, così come
proteggeva i bambini dal freddo primaverile. Sempre
un tempo si comprava del formaggio, il "cas"
rumeno, per far diventare il viso dei bambini bianco
come il latte.
• Nei villaggi della Transilvania, il Martisor rosso e
bianco, di lana, era appeso alle porte, alle finestre,
alle corna degli animali, ai recinti delle pecore, ai
secchi dei manici, per allontanare gli spiriti malefici e
per invocare la vita, la sua forza rigeneratrice,
attraverso il rosso, il colore della vita stessa.
• Oggi
• Ai giorni nostri, tutti gli oggettini appesi con un filo
rosso e bianco possono essere un Martisor. Ai nostri
amati piuttosto che un semplice amuleto offriamo un
gioiello . Intorno ai Martisor si è sviluppata tutta
un'industria e le strade pedonali, come i marciapiedi
delle città, a fine febbraio si riempiono di bancarelle
e tavoli dove i venditori competono in creatività.
Questa é anche l'occasione per gli studenti di Belle
Arti di racimolare due soldi. A volte in questi posti si
trovano dei veri tesori.
• Un po' di storia Si tratta di una tradizione specifica
dei Rumeni, con ogni evidenza legata alle pratiche e
credenze agricole. Il primo marzo rappresentava il
ritorno della primavera, che corrispondeva al nuovo
anno presso i Rumeni. Marzo era il protettore dei
campi e del bestiame, un dio che impersonificava la
rinascita della natura. Secondo i Traci, di cui facevano
parte le Daci, gli attributi di marzo erano propri del
dio Marsyas Silen, considerato l'inventore del flauto
traverso, e il cui culto era legato alla madre terra e
alla vegetazione.
• Archeologia
• Su molti siti archeologici in Romania, sono stati
trovati dei Martisors più vecchi di 8000 anni, sotto
forma di pietruzze di fiume dipinte in rosse e bianco,
infilati e portati come collana. Il rosso, legato al
fuoco, al sangue e al sole, era attribuito alla donna,
alla vita. Il bianco, legato alla chiarezza delle acque e
al biancore delle nuvole, era specifico della saggezza,
quella maschile. Il filo intrecciato del Martisor
simboleggiava dunque la coesione inseparabile di
questi due principi.
• C'è una leggenda legata a un'eclissi all'inizio
del millennio, ai tempi degli antenati dei
Rumeni, i Daci. Racconta che un giovane
coraggioso si era recato a liberare il sole
catturato da un drago. Dopo tre stagioni arrivò
dove si trovava il drago, e combatterono. Il suo
sangue colò sulla neve fresca, ed è da allora
che il rosso e il bianco si intrecciano per
combattere i mali dell'inverno e annunciare il
ritorno alla vita.
• Questa leggenda spiega la nascita della festa di
Martisor e ciò che più mi ha colpito è il coraggio del
giovane che riesce a uccidere il drago,dando origine
al rosso e bianco del Martisor.
• Martina R. Cl. IV°
• Bella questa leggenda, bello soprattutto il dono che
viene dato alle donne come segno d’amore.
• Non avevo mai sentito parlare di una festa
simile,sarebbe bello che si festeggiasse anche qui in
Italia.
La festa della luce
• Simbolicamente si festeggia il ritorno della
"Luce" nella sua casa di origine (il nostro
corpo), da dove manca da molto tempo, dopo
avere sconfitto tutte le nostre cattive
tendenze (Ravana). Diwali cade esattamente
20 giorni dopo la festa di Vasara, in qualche
giorno tra la fine di ottobre e la prima metà di
Novembre.
• Rama, dopo avere sconfitto, insieme a suo fratello
Lakshmana e al suo esercito di scimmie, Ravana re di
Lanka che aveva rapito sua moglie Sita, torna ad
Ayodhya carico di gloria e di onori. Qui lo attende il
fratello Barata che si è rifiutato di salire al trono,
come avrebbe voluto sua madre Kaikeyi, e che ha
dichiarato di essere pronto a immolarsi se il fratello
non fosse tornato entro 14 anni. Il popolo di
Ayodhya, per celebrare il ritorno di Rama, Sita e
Lakshmana, festeggia ogni anno Diwali , facendo
scoppiare mortaretti e illuminando a giorno tutte le
case con torce (diyas) e altre luci.
• La festa comincia due giorni prima e culmina
nel terzo giorno. Molto in uso sono piccole
casette di fango al cui centro siede una
immagine di Lakshmi. E' anche d'obbligo
comprare piccole statuine di Ganesha e
Lakshmi che verranno utilizzate nella puja
(forma di celebrazione indù).
• I negozi, pieni di luce e allegramente decorati,
espongono il mithai (dolce tipico di questa
festa; sono dei rotoli, fatti di farina, jaggery e
miele impastati con acqua, ripieni di delizie
varie e poi fritti nel ghee) facendo ottimi
affari. E' infatti consuetudine che tutti gli
uomini di affari lo offrano ai loro dipendenti.
Per gli uomini di affari questo giorno è il primo
giorno dell'anno contabile e tutti inaugurano
un nuovo libro contabile. E' molto diffusa
l'usanza di fare visita a parenti e amici.
• E' molto importante che tutta la casa sia bene
illuminata con torce ad olio, candele e
lampadine. Almeno una torcia è d'obbligo. E' il
giorno in cui la puja della casa viene
gioiosamente decorata con fiori freschi e
foglie. Gli Indiani sono maestri nel disporle in
modo da formare eleganti disegni geometrici.
• E finalmente arriva il giorno di Diwali. E'
consuetudine molto diffusa iniziare il giorno con un
bagno purificatore da fare prima dell'alba, seguito da
un massaggio con oli profumati. Questo rito è
considerato molto propiziatorio ed è considerato alla
stregua di un bagno nel Gange. Soprattutto nel nord
dell'India si gioca a carte per tutta la giornata con
piccoli premi in denaro, coinvolgendo anche i
bambini. La puja viene ancora più decorata con fiori
freschi e ghirlande di fiori vengono messe intorno
alle statuette di Lakshmi e Ganesha. Le donne e i
bambini fanno a gara a chi forma i disegni più belli.
• Finalmente arriva la sera e prima che faccia
buio (al tramonto) tutti, elegantemente vestiti
con gli abiti tradizionali, si ritrovano nella puja,
elegantemente decorata e illuminata con
candele e torce a petrolio. I piatti più prelibati,
il mithai e tanta frutta sono poste in un lato
della Puja, dove sono in bella mostra i nuovi
utensili comprati per la casa.
• A questo punto tutto è pronto e la cerimonia
ha inizio cospargendo di teeka le divinità e
tutti i presenti e successivamente aspergendo
gli idoli con acqua, aipun, roli e riso. Ognuno
poi prende un piccolo pugno di riso tenendolo
stretto e il più anziano del gruppo narra la
tradizionale storia di Diwali.
• Dopo aver letto il “ mito “ di Lakshmi, tutti i
membri della famiglia gettano del riso, mentre
la donna più anziana dispone il Prasad (mithai)
su un vassoio e lo offre a tutti i presenti.
Ciascun partecipante dovrà mettere qualche
chicco di riso ed una monetina in un vasetto
(che rappresenta la casa) a simboleggiare che
la ricchezza sta entrando in quella casa. Poi le
candele e le torce della puja vengono poste
tutto intorno alla casa e sul tetto.
• . E' buona abitudine dare petardi anche ai
bambini poveri in modo che possano divertirsi
anche essi. Poi cominceranno i balli e i giochi
di carte che andranno avanti tutta la notte.
Non è raro che venga bevuto qualche
bicchiere in più (attualmente è molto in uso il
wiskey) . Di solito tutto finisce alle prime luci
dell'alba.
• Questa è la festa di Diwali come viene
celebrata nell'India tradizionale.
• COMMENTO:
• E’ interessante conoscere le diverse culture presenti
in festività religiose.
• Abbiamo osservato la diversa visione della vita e
dell’aldilà, ma anche la gioia con cui si impegnano a
preparare il rito, proprio come noi facciamo con il
nostro Natale e la Pasqua.
• Molto ci hanno colpito il momento della
purificazione e le tante luci di contorno alla festa.
• Federica B. classe 3^ a (scuola secondaria di primo
grado)
• Sara R. classe 5^a (scuola primaria)
Feste natalizie in Polonia
• In Polonia le feste natalizie iniziano con
l'apparizione della prima stella, la sera della
vigilia. I bambini spiano ansiosamente il cielo
e, appena appare il primo brillio tutti si
mettono a tavola. Prima di cominciare a
mangiare si fa circolare una sottile fetta di
pane azzimo, chiamato "opplatek",
raffigurante le immagini di Maria,Giuseppe e
di Gesù Bambino.
• Ognuno prende un pezzetto di opplatek. Un tempo in
campagna, c'era l'abitudine di darne un po' anche
agli animali della fattoria; oggi invece se ne dà solo
agli animali domestici che vivono in casa. La tavola é
sempre festosamente apparecchiata; sotto la
tovaglia, però, c'é sempre un sottile strato di paglia,
per ricordare a tutti, che Gesù é nato in una stalla e si
usa fra i bambini tirare le pagliuzze e, quella presa
che sarà la più lunga indicherà longevità. Un tempo le
ragazze usavano mettere il pettine sotto al cuscino la
notte di Natale e, colui che in sogno le avrebbe
pettinate, sarebbe diventato il futuro sposo.
• A tavola poi, restano sempre posti liberi, pronti per
accogliere Maria e Gesù Bambino se per caso
arrivassero all'ultimo momento. La rappresentazione
della natività é allestita su due piani, una specie di
scenario portatile chiamato " szopka". Nel primo é
rappresentata la Natività, in quello inferiore le scene
degli eroi nazionali. Sono celebri i presepi di
Cracovia, esposti anche a Roma; sono altissimi,
ornatissimi e simili a cattedrali. La cosa più bella del
Natale polacco sono i canti; soprattutto i Kolenda, la
maggior parte dei quali risalgono al periodo barocco.
• Il Natale in Polonia è particolare e,diversamente dal
nostro,ancora molto legato alle vecchie
tradizioni..Ciò che mi ha colpito di più è l’usanza delle
ragazze che un tempo mettevano un pettine sotto il
cuscino e il ragazzo che sognavano sarebbe stato il
loro futuro marito.
• Il nostro Natale, purtroppo ha perso molte usanze
che solo i nostri nonni ricordano con nostalgia :
spero che queste non spariscano col tempo ma
diventino un documento di vita.
• Serena O. Classe I° A “ Scuola media “
La festa del ringraziamento
• Il Giorno del ringraziamento (Thanksgiving Day
in inglese) è una festa osservata negli Stati
Uniti d'America e in Canada in segno di
gratitudine per la fine della stagione del
raccolto.
• Il 26 novembre è la festa del ringraziamento.
E’ un momento di tradizione e condivisione in
cui i membri di una famiglia, anche se vivono
molto distanti,si riuniscono in casa di qualche
vecchio parente per ringraziare tutti insieme
per ciò che possiedono.In questo spirito di
condivisione organizzazioni caritatevoli
offrono un pasto tradizionale alle persone che
ne hanno bisogno, in particolar modo ai
senzatetto.
• Nella maggior parte delle case si mangia
lo stesso cibo che, secondo la leggenda,
mangiarono i primi coloni, e che è diventato il
pasto tradizionale.
• Commento
• Questa festa è molto significativa per gli
americani perché ricorda i tempi passati .In
quel giorno tutti i parenti si riuniscono attorno
a una tavola imbandita così come noi ci
riuniamo il 25 dicembre per il santo natale. Gli
americani hanno queste feste molto vicine tra
loro,ma è per loro quasi più importante la
prima.
•
Agnese C. Cl. 1 b scuola media
La festa della primavera in Cina
• Oggi ricorre la Festa della primavera cinese, (che
in occidente conosciamo con il nome più
improprio di Capodanno cinese) e l’immenso
Paese asiatico che entra nell’anno 4704, segno
zodiacale del Cane. Questa festa cade sempre in
un periodo compreso tra il 21 gennaio e il 20
febbraio ed ha due significati importanti: celebra
l'inizio della rinascita del mondo naturale ed è
un'occasione di riunione familiare.
• Nell'antica Cina le celebrazioni erano
precedute da lunghi preparativi simili a quelli
in uso in Italia in occasione dell'arrivo della
Pasqua, le case venivano ripulite, si dava
colore alle pareti e si riparavano e dipingevano
porte e finestre. Tutto questo aveva un
significato simbolico ed esprimeva il desiderio
di allontanare l'anno trascorso e le sue
avversità e di iniziarne uno più prospero.
• Ancora oggi i preparativi per il Capodanno iniziano
qualche giorno prima. Giunta la vigilia le famiglie si
riuniscono e si procede allo scambio dei regali.
Particolarmente importante era la sera della Vigilia
(chu xi), tutte le luci erano accese sia all'interno che
all'esterno delle case e la famiglia al completo si
riuniva per festeggiare con una cena sontuosa. Il
giorno seguente si celebra il Capodanno. In alcune
zone il capofamiglia ha il compito di osservare i tre
riti: in onore degli antenati, del Cielo e della Terra, e
del dio della Prosperità.
• Commento
• Questa festa è molto significativa perché
celebra l’inizio dell’anno per i cinesi ed è un
momento di riunione tra le famiglie.
• Le differenze più evidenti sono quelle legate
alla stagione di celebrazione di tale
evento:inverno per noi,primavera per
loro,mentre ci sono delle somiglianze “nel
quotidiano”(es.Il cenone).
• Dominique P. 3^C scuola media
• Letizia L. 1^ superiore
La festa s. Fermin (Spagna)
• Si svolge nella metà di luglio. Ogni anno
documentano una forsennata e folle corsa–
sfida tra uomini ubriachi e tori inferociti per le
strade cittadine.
• La corsa mista tori–uomini ha origini lontane.
• Si chiama encierro, che letteralmente sta a
significare proprio il rinchiudere i tori
nell’arena. Alle otto precise, annunciati da una
fragorosa esplosione, sei tori inferociti (più
cinque o sei manzi addestrati per
accompagnarli nel percorso) vengono liberati
dalla propria stalla perché raggiungano l’arena
attraverso il centro storico.
• Con loro quasi un migliaio di folli in cerca di
gloria che, non contenti della notte brava
trascorsa a bere vino in quantità industriale,
vogliono dimostrare a se stessi, agli altri, ai
tori, alle donne di essere nello stesso tempo
coraggiosi, veloci, furbi. Incitano i tori, li
pungolano con oggetti, li istigano con il rosso
dei foulard e delle sciarpe.
• Musica e alcool in ogni buco: per le strade,
nelle piazze, nelle osterie. Orchestre e balli
tipici, il luna park e le bancarelle, le gare di
taglio della legna, gli spettacoli teatrali. E cibo.
Paella e bocadillos, soprattutto.
• A mezzanotte è il momento delle danze.
Iniziano i balli sotto le stelle. Dappertutto, in
città. Ce ne sono per tutti i gusti.
• Commento
• Questa festa dei tori è triste perché colpiscono
gli animali senza motivo e con crudeltà.
• Per me non è una festa e non mi piacerebbe
partecipare .
•
• Suraj S. Classe II° B
Scuola Media di
Villafalletto (Cn ).
Oktoberfest
• O anche detta festa di ottobre è un festival
popolare, della durata di due settimane, che si
tiene ogni anno a Monaco di Baviera
(München), in Germania, a cavallo tra la fine di
settembre e l'inizio di ottobre. È l'evento più
famoso ospitato in città, nonché la più grande
fiera del mondo, con mediamente 6 milioni di
visitatori ogni anno.
• Tra i momenti più importanti c'è certamente
l'apertura, quando il sindaco di Monaco è
chiamato a spillare la prima birra. Per farlo
deve inserire, a forza di potenti colpi di
martello, il rubinetto nella botte inaugurale.
Una volta fatto pronuncia la celebre frase "È
stappata!" e la festa ha ufficialmente inizio.
• I visitatori consumano anche grosse quantità di
cibo, in gran parte composto da salsicce, pollo
e altre prelibatezze tipiche della Baviera come
il bue arrosto.
• Commento
• Ho svolto questa ricerca sull’ Octoberfest per
una mia curiosità.
• Mentre trattavamo questo argomento mi sono
fatto alcune domande a cui l’ insegnante
Maria Teresa ha risposto molto gentilmente e
accuratamente .
La festa di S. Giovanni
• Fin dall'antichità il cambio di direzione che il
sole compie tra il 21 e il 22 giugno,
riprendendo la sua corsa sull'orizzonte, è stato
salutato come l'inizio di un nuovo periodo di
vita. Questo giorno, detto solstizio estivo, è
ancora oggi ricordato e atteso, in quanto
primo giorno d'estate, ed è associato alla
magica festa di San Giovanni Battista.
• Il sole, per l'uomo principale fonte di vita,
muta il suo cammino sull'orizzonte e sembra
fermarsi ("sosta" di qui "solstizio") per alcuni
giorni in un punto preciso, sorgendo e
tramontando sempre nella stessa posizione,
finché, il 24 giugno (e il 25 dicembre)
ricomincia a sorgere, giorno dopo giorno
sempre più a sud sull'orizzonte (a giugno, e
sempre più a nord a dicembre), determinando
in maniera graduale l'allungarsi o l'accorciarsi
delle giornate.
• Fin dall'antichità gli uomini si erano resi conto di
questi cambiamenti e avevano celebrato l'evento con
diversi festeggiamenti. Gli antichi greci chiamavano il
solstizio estivo "Porta degli uomini", poiché, nella
loro mitologia, era il momento in cui le anime
uscivano dalla caverna cosmica.
I solstizi erano anche festeggiati dalle grandi civiltà
dell'America precolombiana, in Perù per esempio, il
dio sole, Inti, che era anche l'Imperatore, riceveva
grandi sacrifici di animali ed offerte naturali, in modo
propiziatorio perché i raccolti estivi fossero
abbondanti.
• La religione Cristiana, conscia della portata di
questi festeggiamenti, si preoccupò fin dai
suoi inizi di acquisire le date dei
festeggiamenti, sovrapponendoli con solenni
celebrazioni. Per dare un'idea dell'importanza
di queste feste basta considerare che il
solstizio invernale è stato sostituito dal Natale!
E che, secondo la tradizione sapienziale,
Giovanni sarebbe nato il 24 giugno,
esattamente sei mesi prima di Cristo.
• Le erbe magiche di San Giovanni
San Giovanni è quindi un santo a cui venivano
associati i festeggiamenti più vari, per salutare e per
prepararsi all'inizio di una nuova piacevole stagione.
Nel periodo in cui cade la sua festa, si credeva anche
che nascessero delle piante speciali, in grado di dare
poteri magici a chi le raccogliesse.
Tra le piante di San Giovanni vi erano quelle adatte a
risolvere questioni amorose, per attirare l'attenzione
dell'innamorata, per interrogare il suo cuore a
distanza, e piante in grado di svelare l'iniziale del
proprio futuro marito.
• Vi era anche l'usanza, per le ragazze, di gettare
un garofano a terra, e chi all'alba lo avesse
calpestato avrebbe determinato la famiglia di
appartenenza del futuro sposo.
• Ma c'erano anche le piante della saggezza.
Piante speciali e rarissime in grado di donare a
chi le avesse colte proprio nella notte del
santo, chiaroveggenza e invisibilità!
• In quel caso, chi fosse riuscito a reperire la
magica pianta nel bosco, dopo averla colta
sarebbe stato inondato da una luce
meravigliosa, poi si sarebbe sentito chiamare
dalla voce di un proprio caro, un meccanismo
attivato dal demonio per evitare di cedere il
potere magico della pianta. Solo chi fosse
riuscito a resistere alla chiamata, e non si
fosse girato, avrebbe acquisito l'incredibile
potere.
• Le più ricercate erano però le piante della buona
salute, erbe in grado di donare forza e benessere a
chi le avesse assunte. Con alcune di queste veniva
fatta un'acqua, che una volta benedetta da un prete,
sarebbe stata di buon augurio.
• In Val Padana inoltre, con certe piante si fa ancora un
liquore, tipico di San Giovanni, detto nocino.
Anche la rugiada della mattina di San Giovanni era di
buon auspicio e veniva raccolta dalle giovani spose
che volevano avere molti figli.
• Commento
• Il solstizio d’estate è quando il sole “sosta” per un
periodo, tramontando e sorgendo nello stesso punto
, finchè il 24 giugno e il 25 dicembre riprende a
spostarsi a sud a giugno e a nord da dicembre
determinando l’allungarsi e l’accorciarsi delle
giornate . La chiesa ,per dare un senso cristiano a
questo fenomeno, ha inserito 2 feste:Natale e San
Giovanni.Nella festa di San Giovanni si festeggia
l’inizio dell’estate e si richiede il “benessere”dalla
natura.
• E’ stato interessante scoprire che già nell’antichità
dei greci e dei romani , del Perù e degli Inca , si
festeggiava il solstizio d’estate ,adorando gli dei
(mitologia) e gli elementi naturali (sole).
• DOMITILLA A. CLASSE 4C Scuola Primaria
• VIRGINIA D.
primo grado
CLASSE 1E Scuola secondaria
• SERENA O.
primo grado
CLASSE 1A Scuola secondaria
IL TEMPO NELLA MUSICA E NELL’ARTE
Haydn e le sue sinfonie
• Haydn è stato spesso onorato del titolo di "padre
della sinfonia"; sebbene l'appellativo sia
giustificato solo in parte, poiché esistono
precedenti e paralleli importanti sia in Italia sia in
Germania, è indubbio che la produzione
haydniana contribuì enormemente a riscattare
questo genere strumentale dalla subalternità
rispetto alla musica vocale, e a dargli una forma
ampia, duttile e complessa. Per quanto riguarda il
quartetto d'archi, invece, la paternità di Haydn è
fuori discussione.
• IL TEMPO NELLA MUSICA DÌ HAYDN
• Nel gruppo delle prime sinfonie, di ispirazione
almeno in parte tardo barocca, merita una menzione
il ciclo delle non. 6, 7 e 8, dal carattere
moderatamente descrittivo, ispirate alle parti della
giornata (i titoli francesi sono Le Matin, Le Midi e Le
Soir). Composte probabilmente nel 1761, sono ricche
di momenti concertanti (interventi solistici), di una
accentuata ricerca timbrica e di una grande varietà di
situazioni musicali (notevoli per es. il recitativo ed il
duetto strumentali, su modello operistico, nel tempo
lento della n. 7).
• Tra il 1767 e i primi anni del decennio
successivo, Haydn inserì nelle sue opere
elementi di maggiore intensità espressiva,
soprattutto nei lavori in modo minore: anche
se alcuni critici negano la possibile influenza
del movimento letterario tedesco, questa fase
è stata denominata dello Sturm und Drang.
• COMMENTO
• Haydn rappresenta il tempo nelle tre sonate :
6, 7, 8, che indicano i tre momenti della
giornata. Le sonate sono ricche nel timbro e
varie nelle situazioni.
• Haydn è stato il primo a valorizzare la “sonata”
che, sino ai suoi tempi, era sottoposta al
“vocale”. Molta influenza ebbe l’inserimento,
nelle sue opere, di intensità espressiva.
• Carlotta G.
• Scuola media I°M
Le stagioni nella musica
• Il ciclo delle stagioni `e stato trasposto in
musica da molti compositori, come ad
esempio Vivaldi, Beethoven, Prokofiev.
• In questa ricerca ho scelto Vivaldi, con i suoi
concerti per violino :
• LE QUATTRO STAGIONI
• La "Primavera" è un concerto in Mi maggiore
per violino, archi e clavicembalo. I tre
movimenti di cui consta la Primavera
descrivono tre momenti della stagione: il
canto degli uccelli (allegro), il riposo del
pastore con il suo cane (largo) e la danza
finale (allegro). Il violino solista rappresenta
un pastore addormentato, le viole il latrato del
suo fido cane mentre i restanti violini le foglie
fruscianti.
• L'Estate è un concerto in Sol minore per violino, archi
e clavicembalo. Il concerto per i suoi toni accesi e
violenti riflette con maggiore efficacia rispetto gli altri
la carica esplosiva della stagione. La tempesta viene
descritta passo passo nella sua manifestazione al
pastore: dapprima si avvicina da lontano nella calura
estiva (allegro non molto allegro), quindi il pastore
che si spaventa per l'improvviso temporale (adagio
presto) e infine la virulenza sprigionata dalla
tempesta in azione (presto).
• L'Autunno è un concerto in Fa maggiore per
violino, archi e clavicembalo. Vivaldi descrive
la figura del Dio romano Bacco: un'iniziale
panoramica della vendemmia è seguita
dell'ebbrezza provocata dal vino, movimento
dal titolo "I dormienti ubriachi", in un clima
trasognato e sereno.
• L'Inverno è un concerto in Fa minore per archi. Il
concerto era stato concepito da Vivaldi perché fosse
eseguito in chiesa, tant'è che i toni pastorali
costringevano l'orchestra a suonare quasi in sordina,
quasi a non voler disturbare i fedeli in preghiera.
L'Inverno viene descritto in tre momenti: l'azione
spietata del vento gelido (allegro), il secondo
movimento, tra i più celebri de Le quattro stagioni,
della pioggia che cade lenta sul terreno ghiacciato
(adagio) e la serena accettazione del rigido clima
invernale (allegro).
• COMMENTO
• La musica delle Quattro Stagioni è molto
bella: gli strumenti sanno rappresentare i
diversi “ tempi “ creando la giusta sensazione
“ temporale “. Spero un giorno di poter
suonare questi brani musicali con il mio
clarinetto.
• Filippo F. Classe IV B
I° Circolo di Cuneo
Scuola elementare
La primavera di Botticelli
• La Primavera di Alessandro Filipepi detto il Botticelli è
un'opera realizzata a tempera su tavola di cm 203x314, di
datazione incerta (fra il 1477 e il 1490), destinata
originariamente alla villa di Castello (probabile collocazione
iniziale assieme alla La nascita di Venere), e oggi alla
Galleria degli Uffizi di Firenze.
• Dibattuto è il significato e conseguentemente la titolazione.
Se da una parte si ha una certa convergenza nella
individuazione di alcuni dei nove personaggi in essa
raffigurati, pareri assai contrastanti si sono sviluppati nel
corso degli anni, e in particolare a partire dalla seconda
metà dell'800, sui riferimenti letterari più specifici e i
significati che l'opera nasconde.
• Secondo l'interpretazione che ne diede Adolph
Gaspary nel 1888, mutuata e articolata da Aby
Warburg cinque anni dopo, le figure, partendo da
sinistra sono:
• Mercurio identificato dai calzari alati e dal caduceo
rivolto verso il cielo;
• le tre Grazie, figure mitologiche impegnate in una
danza assai leggiadra;
• La dea Venere che fa da asse alla composizione;
• Cupido che volando sul capo della figura centrale è
impegnato a dardeggiare una delle tre fanciulle quasi
nude e guarnite di acconciature elaborate e diverse
con perle.
• Flora che unica del gruppo guarda direttamente
l'osservatore e sembra intenta a spargere i suoi fiori
all'esterno della scena;
• Clori che produce i fiori primaverili dalla bocca;
• Il vento Boreo (Zefiro), raffigurato con colori freddi
mentre rincorre e tenta di catturare la sua sposa
Clori.
• L'aspetto allegorico-metaforico del dipinto non ne
toglie, tuttavia, i riferimenti al mondo fisico: i visi dei
personaggi sono non immaginari ma di persone
esistenti all'epoca e note al pittore.
• L'ipotesi più accreditata riguardo alle tre
fanciulle danzanti, che costoro rappresentino
le tre Grazie: quella di sinistra, dalla
capigliatura ribelle, la Voluttà (Voluptas),
quella centrale, dallo sguardo malinconico e
dall'atteggiamento introverso, la Castità
(Castitas), quella di destra, con al collo una
collana che sostiene un'elegante prezioso
pendente e dal velo sottile che le copre i
capelli, la Bellezza (Pulchritudo).
• Questo quadro mi fa venire in mente l’allegria delle
persone in primavera, quando la natura mostra tutte
le sue bellezze, fioriscono le piante e i bambini
iniziano ad uscire di casa, a correre e giocare nei
prati. In questo quadro il personaggio che mi ha
colpito di più è la signora al centro del dipinto che, al
contrario degli altri personaggi , sembra impassibile
all’arrivo della nuova stagione e non festeggia.
Secondo me questa donna rappresenta tutte quelle
persone che non fanno caso alle bellezze della
natura.
• Daniele!!! Cl. I H “ITIS”
Le stagioni nelle poesie
• La tua luce
• E' luce nella notte
la tua comparsa nella mia vita.
Di sera il cielo regala
riflessi d'argento,
perchè sei vespero nell'infinito azzurro.
• Di giorno,
il chiasso c'invade,
troppe luci abbagliano:
la tua luce s'attenua......
ma a sera,
è la tua luce
che si posa tacita
sulla mia anima.
• Pensiero
• Un pensiero felice
gioca
sotto il sole....
come
lo scoiattolo sul ramo del pino
• Non è fuoco fatuo....
• La dolcezza che tu mi dai,
non è fuoco fatuo.
• Il dono infinito di te
è luce chiara,
dolce musica.
• Inverno
• Torino a sera,
quando la neve cade
l'aria mi sa d'antico....
• Lo sfarfallio dei fiocchi
come d'anime:
bianche le facce,
la nostalgia d'incontri,
vita di un mondo
ormai passato.
• Commento
• La stagione che più mi è piaciuta è l’Inverno perché è
quella del mio compleanno.
• La poetessa descrive Torino con la neve e i fiocchi
che scendono portano la nostalgia del passato e del
tempo che fu.
• Simone L.
• Classe 1C Scuola superiore di primo grado.
PROVERBI E MODI DI DIRE
• Il tempo è come il denaro: non ne dissipate e
ne avrete sempre d'avanzo.
• Il tempo scorre incessantemente come l'acqua.
• Rosso di sera bel tempo si spera, rosso di
mattina la pioggia s'avvicina.
• Il tempo perduto mai non si riacquista.
• Non sono tutti uguali i giorni.
•
•
•
•
•
Da cosa nasce cosa, e il tempo la governa.
Il tempo è galantuomo e puntuale.
Chi ha tempo ha vita.
Il tempo viene per chi lo sa aspettare.
Non è più il tempo che Berta filava.
COMMENTO
• Abbiamo letto i proverbi sul tempo e
abbiamo scelto quelli più significativi per
noi.
•
• Antonio Classe II° Scuola Primaria
• Io ho scelto “ Il tempo consuma ogni cosa
“
• Questo vuol dire che il tempo passa su
tutto.
• Thomas Classe IV° Scuola Primaria
• Io ho scelto “Rosso di sera bel tempo si
spera,rosso di mattina la pioggia s’avvicina .“
• Questo è un proverbio molto usato dai
contadini che seguivano il colore del cielo e
notarono che il rosso di sera portava sole e il
rosso di mattina il brutto tempo.
• Cristian Classe III° Scuola Primaria
• Io ho scelto “ Non sono uguali tutti i giorni “
• Questo vuol dire che ogni giorno capitano fatti
sempre diversi.
IL TEMPO & L’ASTRONOMIA
• La teoria di tipo geocentrico più completa fu quella di
Tolomeo, astronomo della Scuola alessandrina che
visse intorno al 151 d.C.
Egli fu il più rappresentativo assertore della teoria
geocentrica, che dal suo nome venne chiamata teoria
tolemaica e che fu sviluppata in un’opera il cui titolo è
“Almagesto” che significa “il più grande”.Il modello di
Tolomeo è qualificato come geocentrico in quanto
pone la Terra all’interno delle orbite descritte dai
pianeti, dal Sole e dalla Luna. La Terra dunque risultava
essere al centro dell’universo. Secondo Tolomeo
inoltre il moto dei pianeti si svolge su una
circonferenza, detta EPICICLO, il cui centro ruota a sua
volta intorno alla Terra su una seconda circonferenza di
raggio più grande, detta DEFERENTE.
• Negli intervalli di tempo in cui il pianeta si muove sull’epiciclo nello stesso
verso del centro dell’epiciclo sul deferente, sembra che il pianeta si muova
più velocemente. Quando invece il pianeta sull’epiciclo si muove in verso
opposto al moto del centro dell’epiciclo sul deferente sembra che il
pianeta si muova più lentamente e torni indietro. Il numero delle
inversioni del moto dipende dal rapporto delle velocità angolari del
pianeta intorno al centro dell’epiciclo e del centro dell’epiciclo intorno alla
Terra.
Tolomeo però per adattare il modello alle traiettorie dei pianeti osservate
sperimentalmente fu costretto ad apportare alcune correzioni ponendo la
Terra in posizione eccentrica rispetto al centro del deferente.
Il modello tolemaico quindi grazie “all’invenzione” degli epicicli e dei
deferenti, riesce a spiegare bene anche perché in alcuni momenti il moto
dei pianeti, pur avvenendo sempre in senso antiorario (diretto), può
apparire ad un osservatore terrestre come se si realizzasse in senso orario
(retrogrado) dando l’impressione di un loro retrocedere.
• I pianeti descrivono una traiettoria circolare detta
epiciclo, il cui centro ruota intorno alla Terra
descrivendo una seconda circonferenza detta
deferente. Da ciò deriva la possibilità che il moto del
pianeta visto dalla Terra appaia retrogrado, pur
realizzandosi sempre in senso antiorario.
•
• La teoria eliocentrica di Copernico
• In contrapposizione alla teoria tolemaica, l’astronomo
Nicola Copernico, riprendendo una teoria di Aristarco
di Samo fu il divulgatore della teoria eliocentrica, in
base alla quale il Sole è immobile al centro
dell’universo, mentre la Terra e i pianeti ruotano su
orbite circolari intorno ad esso.
• La scelta del punto di vista di Copernico fu determinata
soprattutto da motivi di semplicità, armonia ed
eleganza: nel sistema geocentrico occorrevano circa
ottanta circoli per spiegare i movimenti celesti , in
quello eliocentrico ne bastavano quarantotto.
Copernico, così come gli astronomi greci, era
tenacemente legato all’idea della perfezione delle
figura circolari ed era convinto dell’uniformità dei moti
degli astri. Perciò utilizzò anch’egli combinazioni di più
circoli per spiegare le divergenze fra le osservazioni e il
modello geometrico ipotizzato.
I punti fondamentali del sistema copernicano possono
così essere enunciati:
• L’Universo è limitato dalla sfera immobile delle stelle fisse
• Il Sole è immobile al centro dell’universo
• Tutti i pianeti si muovono intorno al Sole con moto circolare
uniforme
• La Terra è dotata di un moto di rivoluzione intorno al Sole e
di rotazione intorno al proprio asse.
• Questa teoria spiegava i moti retrogradi con il fatto che i
pianeti vengono osservati dalla Terra in movimento. Marte
ad esempio essendo più esterno si sposta più lentamente
della Terra. Ne segue che la Terra, raggiunta la linea di
congiunzione Sole-Marte, sorpasserà Marte , che appare
così muoversi di moto retrogrado.
Il modello copernicano spiega il moto retrogrado di Marte
come dovuto alla maggiore velocità della Terra . Il moto
appare retrogrado quando la Terra supera Marte.
• Commento
• Le teorie di Copernico e Tolomeo hanno due
punti di vista opposti. L’uno pone il sole al centro
del sistema mentre l’altro vi pone la terra. Non si
può dire che siano corrette ma sono teorie
trattate in modo molto approfondito e preciso
anche se sono il perfezionamento di due teorie
già esistenti ma accantonate.
• ANNA D.
II LICEO SCIENTIFICO
• Lavoro realizzato dagli alunni
della Scuola in Ospedale.
• A.S. 2009/2010
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IL TEMPO