AIL News NOTIZIARIO AIL Sezione della Provincia di Padova ONLUS - VIA GABELLI 114, 35121 PADOVA TEL. 049 66.63.80 FAX 049 82.19.243 - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE ART. 2 COMMA 20/C LEGGE 662/92 D.C.I. PADOVA PERIODICO dell’AIL Sezione della Provincia di Padova dell’Associazione Italiana contro le Leucemie-linfomi e mieloma ONLUS Il sorriso trasmette felicità AIL NEWS RAGAZZI: inserto staccabile al centro n°2/2013 2 AIL News PERIODICO dell’AIL Sezione della Provincia di Padova dell’Associazione Italiana contro le Leucemie-linfomi e mieloma ONLUS NOTIZIARIO n°2/2013 In questo numero 03 EDITORIALE 04 I GRUPPI VOLONTARI 05 ASSISTENZA DOMICILIARE PEDIATRICA 06 FILO DIRETTO 10 ANTONIO ANGELI 11 MIELOMA MULTIPLO 13 ASSISTENZA DOMICILIARE EMATOLOGIA-IMMUNOLGIA 14 NEWS REPARTO ONCOEMATOLOGIA PEDIATRICA 20 COMPITINSIEME 22 MUSICA IN….ALLEGRIA! 23 CONSULTA FEMMINILE/ CASA FEDERICA 24 CHRISTMAS FESTIVAL 25 INNO ALLA VITA/ TORNEO BOTTACIN 26 DJEMA EL-FNAA 27 FESTA DEI VOLONTARI 2013/ LOTTERIA 2013 28 PEDROCCHI DELICE 29 LA SIRENETTA FESTA DI UGO 30 BILANCIO 32 HANNO FESTEGGIATO CON AIL... 33 BOMBONIERE SOLIDALI 35 NOTE E NUMERI AIL Sezione della Provincia di Padova dell’Associazione Italiana contro le Leucemie-linfomi e mieloma ONLUS: Via Gabelli, 114 - 35121 Padova Tel 049 66.63.80-Fax 049 [email protected] Registrazione Tribunale di Padova 3 marzo 1986 - n. 933 Editore: Armenio Vettore - Presidente Direttore Responsabile: Sabina Scatolini Comitato di Redazione: Armenio Vettore, Giuseppe Cavaliere, Emiliano Zerin, Stefania Gallo, Marco Anzalone. Comitato Scientifico: Prof.Giuseppe Basso, Prof. Gianpietro Semenzato, Prof. Luigi Zanesco. Tipografia: Litocenter Srl, Via G.Rossa, 17 Piazzola sul Brenta (PD) Fotografie: Freetime di Armando Dino Juliani - Villafranca Padovana; Giancarlo Murer. Scrivi all’A.I.L. le tue idee, le tue esperienze, le tue domande, i tuoi pensieri... [email protected] INFORMATIVA Dati non raccolti presso l’interessato. Si informa che, ai sensi dell’art. 24, comma 1, lett. c), del D.Lgs 196/2003 (Codice in materia di protezione dei dati personali), il consenso per il trattamento dei dati personali non è richiesto quando riguardi dati provenienti da pubblici registri, elenchi, atti o documenti conoscibili da chiunque. Nel rispetto della normativa vigente in materia di protezione dei dati personali (art. 13 del D.Lgs 196/2003) La informiamo che i Suoi dati personali, non sensibili, sono raccolti e trattati da AIL sezione della provincia di Padova, anche attraverso l’inserimento in banche dati e l’elaborazione mediante procedure informatizzate, al solo fine dell’invio presso la Sua residenza del giornale periodico “Notiziario AIL Sezione della Provincia di Padova ONLUS”. Responsabile del trattamento dei dati è il dr. Armenio Vettore. Potrà in ogni caso accedere in ogni momento ai dati personali che La riguardano, ottenere l’indicazione della loro origine, delle modalità e delle finalità di trattamento, l’aggiornamento, la rettifica e l’integrazione dei dati personali, nonchè opporsi all’utilizzazione degli stessi ed esercitare ogni altro diritto previsto dall’art. 7 scrivendo a: AIL Sezione della Provincia di Padova ONLUS, Via Gabelli, 114 - 35121 Padova. 3 Il sorriso e la felicità EDITORIALE DEL PRESIDENTE AIL Sezione della Provincia di Padova ONLUS DR.ARMENIO VETTORE Ci sono momenti nella vita dove lo sconforto prende il sopravvento e non ti lascia respirare, dove tutte le cose che ti circondano sembrano non avere più valore e le persone non esistere più. Tutti noi abbiamo avuto dei momenti così, chi più segnati e chi meno, ma ugualmente tristi e privi di speranza. Ma poi una luce improvvisa appare all’orizzonte e si comincia a pensare che forse qualcosa sta cambiando. Basta un sorriso regalatoci da un bambino ammalato per farci riaprire gli occhi e il cuore. Sì, perché un sorriso rende felici, crea gioia. P. John Faber autore della poesia “Valore di un sorriso” scrive che un sorriso dona sollievo a chi è stanco, rinnova il coraggio nelle prove e nella tristezza è medicina. E allora quando la vita ci dà mille ragioni per piangere dobbiamo dimostrare che ci sono mille ed una ragione in più per sorridere. Le persone allegre rallegrano tutti coloro che le circondano e noi dell’AIL siamo i primi a dover trasmettere serenità e gioia a chi ci sta vicino, a chi sta passando un momento di estrema difficoltà. Penso ai genitori, ma soprattutto ai bambini che nella loro innocenza e semplicità non perdono mai la speranza. Per loro non dobbiamo mai stancarci di sorridere! “Combattere la leucemia con un sorriso” è diventato ormai da molti anni il mio motto. E’ quello che ripeto sempre a chi pensa che la leucemia sia un male assolutamente incurabile. Il sorriso trasmette felicità e la felicità è contagiosa. In AIL lo sappiamo e proprio per questo cerchiamo sempre di essere gioiosi anche di fronte al dolore. La festa della Befana ne è un esempio: lì ho visto gli occhi di tutti i bambini sprizzare felicità. Lasciamo da parte allora tutti i brutti pensieri e sorridiamo per loro, per regalare una speranza e un futuro nuovo. Ringrazio tutti i collaboratori e sostenitori dell’AIL che con il sorriso aiutano chi ha bisogno. Aiutare il prossimo è una sensazione unica che riempie l’anima di gioiosa serenità. E ricordatevi: non aspettate che siano gli altri a sorridere. Fate vedere loro come si fa: sorridete per primi! Il presidente Armenio Vettore 4 MIRCO FAGGION, capogruppo dei volontari AIL di Mestrino Da quando è entrato a far parte della grande famiglia AIL? Mi sono avvicinato a questa Associazione nel 1996, dopo che nel 1995 mio figlio si è ammalato, aveva 4 anni, oggi ne ha 22. Dico ne ha, perché posso ritenermi molto fortunato, con l’aiuto di molte persone e del Buon Dio questa subdola malattia non ha preso il soppravvento. Cosa si ricorda di quegli anni? Durante la permanenza mia e di mia moglie in ospedale, ho conosciuto molti genitori, ho conosciuto lo staff di infermiere, ho conosciuto i medici, posso solamente dire che il trattamento riservato da parte di tutti a noi genitori è stato ineccepibile, la vicinanza, la cordialità, la comprensione, la pazienza, la professionalità, hanno qualcosa di diverso dai classici ambienti ospedalieri. Posso dire questo, perché nello stesso anno ho dovuto seguire anche i miei genitori che entrambi si sono ammalati. Ho potuto vedere situazioni che non si possono descrivere, non si possono nemmeno immaginare. Cosa le è rimasto di un’esperienza davvero difficile, ma per fortuna superata? Un’esperienza di questo tipo, vista in positivo e in negativo, porta a vedere la vita in maniera totalmente diversa da come la vedono le persone che fortunatamente non sono state toccate dalla malattia. Credo che l’AIL sia il perno cardine per potere migliorare le condizioni di molte persone, siano esse giovani o meno giovani, che bisogna avvicinare un numero sempre maggiore di persone a prestare il proprio tempo libero per fare del volontariato, che bisogna far capire qual è l’importanza e cosa fa l’Associazione per gli ammalati. Fare parte di questa Associazione ti permette di condividere assieme agli altri volontari, anche se con un certo sacrificio, momenti divertenti e questo per me è gratificante. Anche il suo gruppo svolge un ruolo importante? Sicuramente, molto importante. Un ringraziamento particolare lo devo proprio rivolgere al gruppo di volontari di Mestrino, Lissaro, Arlesega, Campodoro e Veggiano che con grande dedizione, mi aiutano nelle varie manifestazioni organizzate dall’A.I.L.. Senza l’aiuto loro e di molti altri l’Associazione non potrebbe esistere. Congratulazioni... Il 22 febbraio scorso si è laureata in Biotecnologie Sanitarie Federica Vettore, nipote amatissima del Presidente dell'AIL di Padova. A Lei e al nonno le più vive congratulazioni da parte dell'associazione tutta, unita a collaboratori, sostenitori e simpatizzanti. Brava Federica! E un grande "In bocca al lupo" per il futuro. 5 ASSISTENZA DOMICILIARE Clinica di Oncoematologia Pediatrica di Padova L’AIL di Padova promuove il progetto di Assistenza Domiciliare Pediatrica che garantisce ai bambini, gravemente malati di leucemia e altre emopatie maligne, di essere seguiti a domicilio da una équipe ospedaliera dedicata e specificatamente formata, riducendo così il numero dei ricoveri e offrendo agli assistiti una vita più vicina alla normalità. Animati dalla volontà di salvaguardare al meglio il benessere fisico e psicologico di questi piccoli, la nostra associazione opera con l’entusiasmo di sempre, affinché il diritto inalienabile dei bambini di godere di una miglior qualità di vita sia fatto valere anche contro logiche di tagli ai servizi e alla sanità o contro le lacune presenti nel sistema sanitario. L’obiettivo è quello di curare il bambino a casa senza togliergli la qualità di assistenza offerta in ospedale e di aiutare le famiglie che si trovano di fronte alla gravità della malattia e che devono allo stesso tempo gestire altri figli, il lavoro e il dolore di una situazione tanto difficile e pesante. Il servizio sarà rivolto a tutti i bambini affetti da malattie oncoematologiche croniche e inguaribili o che si trovano in uno stadio terminale della malattia. L’equipe che opererà nel territorio sarà formata da un medico responsabile, due infermiere, una psicologa e se necessario integrata da altre figure professionali e di assistenza sociale. Ci sarà sicuramente il coinvolgimento attivo del pediatra di famiglia, che continuerà a monitorare il piccolo paziente tenendosi in contatto con l’equipe dell’assistenza domiciliare per seguire l’evoluzione della patologia e delle cure. Naturalmente il personale medico-infermieristico sarà altamente qualificato e non improvvisato. I vantaggi del progetto sono evidenti, in quanto si riduce l’impatto sul vissuto della malattia, si migliora la gestione familiare, lavorativa, economica e l’ottimizzazione del tempo; inoltre ne trae vantaggio sia il funzionamento del Reparto che l’attività del Day Hospital della Clinica di Oncoematologia Pediatrica di Padova. Tutto questo ha un costo, che l’apparato pubblico non è disponibile a sostenere nell’attuale grave stato di crisi economica. L’AIL è sempre stata in prima fila e ha risolto negli anni situazioni molto difficili, che a prima vista sembravano insormontabili. Questa è una nuova sfida, alla quale non dobbiamo e non possiamo sottrarci. Chiediamo a tutti i nostri lettori di contribuire alla buona riuscita del progetto, che avrà sicuramente un impatto positivo sulle famiglie, sull’opinione pubblica, su tutti noi e di aiutarci economicamente per sostenere questo importante opera. Passando dalle parole ai fatti l’AIL di Padova assieme all’AIL di Treviso hanno già fatto i primi passi e hanno acquistato un autoveicolo e una dotazione di apparecchiature sanitarie, che saranno consegnate all’equipe medica una volta formalizzate le autorizzazioni con l’Azienda Ospedaliera e l’U.L.S.S. 16. Aiutateci ad aiutare. Giuseppe Cavaliere (tesoriere AIL Padova) NUOVA AUTOVETTURA per l’assistenza domiciliare pediatrica. Il 3 maggio l’AIL ha ritirato dalla Concessionaria Auto Planet di Padova la nuova autovettura Citroen Berlingo, destinata all’equipe medica della Clinica di Oncoematologia Pediatrica di Padova che svolgerà presto il servizio di assistenza domiciliare in città e nel territorio dell’ULSS 16. Alla cerimonia di consegna del veicolo erano presenti il Presidente dell’AIL di Padova, Armenio Vettore, il Tesoriere Giuseppe Cavaliere, il Presidente dell’Associazione Padovani nel Mondo Anil Celio e un gruppo di amici dell’AIL. Ringrazio coloro che hanno contribuito all’acquisto di quest’auto - ha detto il presidente dell’AIL Armenio Vettore - finalmente a Padova potrà così partire il servizio tanto agognato. Un ringraziamento è stato rivolto ai presenti da Massimo Artusi, titolare della concessionaria Auto Planet, che ha sottolineato quanto l’AIL sia un associazione di tutti, che opera per gli ammalati e per le loro famiglie, ma anche per il bene della collettività. Ha dichiarato, infine, una profonda vicinanza all’AIL di Padova e un impegno a sostenerla in futuro DA SINISTRA: ANIL CELIO (PADOVANI NEL MONDO), ARMENIO VETTORE, MASSIMO ARTUSI (AUTOPLANET), GIUSEPPE CAVALIERE. 6 Filo diretto IL SANGUE DEL CORDONE OMBELICALE: una risorsa da utilizzare meglio A CURA DEL PROF.LUIGI ZANESCO EMERITO DI PEDIATRIA UNIVERSITÀ DI PADOVA CONVEGNO ORGANIZZATO DAL LIONS CLUB GATTAMELATA E DALL’AIL SEZ. DI PADOVA ABANO TERME, 23 NOVEMBRE 2012 Il 23 novembre 2012 s’è tenuto ad Abano Terme un convegno sul sangue del cordone ombelicale. Il convegno è stato voluto dal Lions Club Gattamelata onde riassumere, con un intervento sintetico ma completo, la somma delle varie manifestazioni (conferenze, messaggi e appelli ai soci, ai cittadini e alle autorità sanitarie) che si sono tenute nel 2012, per il service annuale italiano dei Lions sul sangue di cordone. Il convegno è stato organizzato insieme all’AIL sezione di Padova. E’ stata richiesta la collaborazione delle altre sezioni AIL del Triveneto (in particolare è stato apprezzato il contributo dell’AIL di Venezia e quello di Trento) nonché di altre associazioni di volontariato interessate in qualche modo all’utilizzo del sangue umano (ADMO, ADISCO, FIDAS, ADOCES, ecc…). Il convegno è stato pensato per offrire le informazioni aggiornate tanto ai medici non specialisti, quanto alle autorità sanitarie (spesso lontane dai problemi organizzativi della raccolta del sangue di cordone) e soprattutto ai cittadini, in particolare alle donne che intendono diventare mamme. Nella mattinata del 23 hanno parlato delle caratteristiche del sangue di cordone il prof. Frassoni (noto trapiantologo di Genova), la dott.ssa Ruggeri (che lavora a Parigi e ha illustrato l’esperienza francese). La dott.ssa Ruggeri lavora a fianco della prof.ssa Gluckman, la prima al mondo a fare un trapianto di midollo utilizzando sangue di cordone, nel 1988), la dott.ssa Lombardini del Ministero della Salute (i problemi legali), le dott.sse Destro e Bovo (Banca del Sangue di Cordone di Padova). Il pomeriggio è stato dedicato agli interventi delle associazioni di volontariato e a un intervento di un funzionario della Sanità. Il convegno ha offerto una pregevole sintesi dello “stato dell’arte” della raccolta e dell’uso del sangue di cordone ombelicale. Questa è una sintesi della giornata di lavoro. PARTE PRIMA. IL SANGUE DI CORDONE OMBELICALE: CARATTERISTICHE E RECENTI PROGRESSI NEL SUO USO CLINICO Sorvoliamo sui concetti fondamentali del trapianto di midollo acquisiti ormai anche dal pubblico non medico1. Ricordiamo solamente che il trapianto di midollo – o meglio il trapianto di cellule staminali ematopoietiche, che sono le cellule che consentono l’attecchimento di un trapianto - si esegue normalmente per infusione venosa anche col sangue di cordone ombelicale. Le fasi di preparazione e trattamento sono le stesse nei due tipi di trapianto. Il sangue di cordone, prodotto del feto (e non della madre), è contenuto negli annessi (placenta e cordone) da cui viene raccolto per semplice caduta o con lieve spremitura degli annessi stessi, dopo il taglio del cordone. Esso ha composizione non molto diversa dal sangue di adulto, ma è ricco di cellule staminali ematopoietiche: 4-8 volte di più di un sangue midollare di adulto! - Nonostante la ricchezza di staminali, la scarsa quantità di sangue che si può raccogliere da un neonato, che oscilla tra 80 e 150g, ha costituito per anni un ostacolo ad utilizzarlo per eseguire un trapianto allogenico. (Per confronto il sangue midollare di adulto impiegato per un trapianto non è inferiore a 1000-1500g.) - Nonostante questo, la prof. Gluckman (Parigi) ebbe l’intuizione di utilizzarlo per un trapianto in un bambino, e nel 1988 operò il primo intervento, con pieno successo! Da allora sono incominciati i lavori clinici e di laboratorio che hanno chiarito le caratteristiche del trapianto di sangue di cordone. Così è stato dimostrato che questo nuovo materiale per trapianti presenta numerosi vantaggi rispetto alla fonte tradizionale (midollo osseo o cellule staminali dal sangue periferico di un donatore adulto). Si è accertato che il sangue di cordone ha una reattività immunologica molto minore della fonte adulta. Ciò offre l’opportunità di eseguire un trapianto con il sangue cordonale anche se la sua compatibilità con il paziente da trapiantare risulta un po’ meno stretta di quanto richiesto con il sangue adulto. 1 Chi desidera può trovarli nei notiziari AIL n. 2/2008, 1/2009, 1/2010, 7 Si allarga quindi la disponibilità di un materiale prezioso e sempre difficile da trovare. La ridotta reattività comporta inoltre una molto minore reazione ospite-trapianto o “graft-versushost-disease” (GVHD), che è la principale complicazione dei trapianti, talora gravissima. Non trascurabile è il fatto che con il sangue di cordone esiste una minore possibilità di trasmissione di malattie virali. Infatti mentre le malattie batteriche e fungine sono eliminate dalle misure batteriologiche eseguite in preparazione del trapianto, le malattie virali possono talora sfuggire, ma il sangue del cordone è protetto dalla madre durante i mesi della gravidanza ed è privo di contatti con l’ambiente naturale, risultando isolato dalla maggior parte dei virus. Inoltre sul piano biologico risulta importante il fatto che le cellule del cordone hanno caratteristiche di “vitalità” molto migliori delle analoghe cellule adulte. Alle estremità dei loro cromosomi, esistono due strutture proteiche dette telomeri, la cui lunghezza costituisce la riserva vitale. I telomeri si accorciano inesorabilmente negli adulti e ovviamente massimamente negli anziani. Quando spariscono del tutto …. la cellula muore. Si immagini l’importanza di donare a un bambino cellule con il potenziale di vita più lungo possibile. Ma uno dei vantaggi più importanti è costituito dalla rapidità offerta dal fatto che il sangue di cordone è analizzato e conservato (“bancato” come si dice) dopo criocongelamento, subito dopo la sua raccolta. Qualsiasi Centro di trapianto di ogni parte del mondo, accertatane la disponibilità e la compatibilità può averlo in pochi giorni. Il ricorso a un donatore (vivente) richiede invece un lungo periodo per avere la sua conferma della donazione, per eseguire accertamenti della sua salute, e fare il controllo finale dell’idoneità del sangue al trapianto ecc…; periodo che normalmente è compreso fra 3 e 6 mesi, tempo in genere in contrasto con la urgenza di un candidato al trapianto! Sono emersi naturalmente anche gli aspetti meno favorevoli del trapianto di sangue cordonale: anzitutto l’esiguità del suo volume, come si è detto. Fu calcolato che una sacca media di questo materiale può essere utilizzata per un paziente di 20-25kg al massimo. Inoltre, la ridotta “reattività”, così utile per gli aspetti sopra riportati, comporta un certo ritardo nel combattere le infezioni: i linfociti T e le altre cellule immunocompetenti che derivano dal sangue di cordone infuso sono meno pronti (diciamo così, non sono ancora abituati) a combattere più attivamente possibile contro gli agenti infettivi. Un altro fenomeno discretamente negativo è il ritardo osservato nell’attecchimento delle piastrine. Infine, poiché un trapianto produce la soppressione dell’immunità propria del paziente, il sangue di cordone non riesce a sostituire la intera memoria immunologica: occorre che il nuovo “midollo” se la ricostituisca pazientemente, e va aiutato con una discreta sorveglianza antinfettiva e con un completo programma di vaccinazioni poiché il paziente ha perso pressoché tutto il risultato (gli anticorpi) di quelle eseguite in tutta la vita “pre-trapianto”. Negli ultimi anni due importanti innovazioni hanno peraltro consentito di superare alcuni degli inconvenienti del trapianto di sangue di cordone: 1) la tecnica della doppia sacca. Contravvenendo alla regola di non mescolare in un’infusione venosa sangue di provenienza diversa, anche se HLA compatibile (perché la compatibilità riguarda gli antigeni “maggiori” e trascura gli innumerevoli antigeni minori, solitamente poco reattivi) è stato dimostrato che il trapianto può essere eseguito utilizzando due sacche contemporaneamente, ovviamente più compatibili possibile. Si offre così al paziente una quantità doppia di sangue, consentendo di trapiantare anche un adulto. Avviene che le due sacche cooperano ambedue all’attecchimento, che si ottiene entro un mese circa; in seguito, dopo questo periodo, i linfociti T di una sacca cominciano a combattere le cellule dell’altra sacca e le eliminano, ma intanto l’attecchimento è avvenuto. Alla fine di questo scontro, il nuovo corredo ematopoietico risulterà formato soltanto da cellule della sacca “vincitrice”! Negli Stati Uniti il trapianto con doppia sacca di sangue di cordone negli adulti sta avendo grande successo, fatto che le vendite del sangue di cordone ha avuto un grande incremento. 2) L’infusione del sangue direttamente nella cavità midollare di un osso, anziché in vena (infusione intraossea). Come noto l’attecchimento delle cellule staminali ematopoietiche avviene dopo il loro insediamento nella cavità trabecolare delle ossa. Dopo l’infusione venosa, le cellule staminali circoleranno in tutto l’organismo e troveranno la loro sede nel momento in cui transitano nei capillari dell’osso. Infondendo il sangue direttamente nella cavità ossea, si facilita l’insediamento e quindi si abbrevia il tempo dell’attecchimento delle cellule staminali. Si è dimostrato che questo procedimento è in grado di anticipare e aumentare la produzione di piastrine, risolvendo uno dei problemi citati. PARTE SECONDA. ORGANIZZAZIONE DI UNA BANCA DEL SANGUE DI CORDONE OMBELICALE CON PARTICOLARE RIGUARDO AL TRIVENETO La raccolta e la conservazione del sangue di cordone sono ormai sottoposti a regole ben precise e le Banche sono organizzate in una rete nazionale e internazionale. La filiera organizzativa è standardizzata. Come è risultato dalla relazione di Ruggeri 8 (Parigi), Frassoni (Liguria) e di quelle dei Centri del Triveneto, questa filiera comprende uguali fasi, e metodi, tempi di lavoro e risultato finale (il bancaggio) delle sacche. Ogni Banca prepara le selezioni delle donne gravide, iniziando con una propaganda e diffondendo informazioni corrette a cittadini, medici (ostetrici in particolar modo), ostetriche, infermiere, organizzazioni sanitarie varie. Sintetizziamo la sequenza della varie fasi: a) E’ indispensabile eseguire una prima selezione delle donne candidate a donare il sangue cordonale. Si devono escludere infatti quelle che hanno avuto malattie virali importanti (epatiti), malattie oncologiche pregresse, particolari sindromi genetiche presenti nella famiglia, ecc. Tutto ciò viene fatto durante un obbligatorio colloquio con i responsabili della Banca, ed è completato dalla richiesta di alcuni esami di laboratorio. b) Una seconda selezione delle donatrici avviene in sala parto. Sono escluse dalla donazione quando la rottura del sacco amniotico precede il parto di 4872 ore; e comunque quando il liquido amniotico è “colorato” (segno di infezione); e quando c’è febbre. c) Dopo la raccolta , la sacca ottenuta va spedita al più presto (entro 24h) al Centro Raccolta. d) Il Centro esegue una serie di accertamenti su un campione della sacca (conteggio delle cellule, peso, analisi batteriologiche, ecc…). Le indagini eseguite sono circa una ventina, dopo di che se il contenuto non è perfetto la sacca viene esclusa dalla procedura di bancaggio (e può essere utilizzata per ricerche sulle cellule staminali). e) Per le sacche destinate alla conservazione si procede con un’importante innovazione che consiste nella riduzione di volume del loro contenuto: eliminando il superfluo si concentra il volume delle cellule in pochi ml consentendo quindi la conservazione di molte sacche in pochi (costosi) criocongelatori. f) L’archiviazione ufficiale dei dati, che comprendono il numero di cellule e la tipizzazione HLA, avviene dopo 5-6 mesi, cioè dopo che si avrà la certezza che mamme e neonato non avranno sviluppato malattie incompatibili con la donazione per i trapianti. (per es. un’ epatite può essere in incubazione al momento del parto e quindi non diagnosticabile in quel momento). g) I dati sono raccolti in un unico archivio italiano (Genova) che può essere consultato da tutti i Centri trapianto del mondo. Se uno di questi sceglie una unità, dopo pochi giorni può avere il sangue cercato. h) Il Centro di criocongelamento manterrà un piccolo campione per eventuali controlli. Ogni unità viene “venduta” a un prezzo standard, sia in Italia che all’Estero, attualmente fissato in 17.000 dollari (versati alla struttura sanitaria che fornisce il criocongelamento). Nel pomeriggio s’è dato voce a tutte le istituzioni che sono intervenute (soprattutto le associazioni trivenete di volontariato che si interessano di assistenza e di ricerca in campo ematologico), che hanno così illustrato i problemi della propaganda e della raccolta. Tutte hanno convenuto che la maggiore difficoltà riguarda il trasporto del sangue dalla sala parto alla Banca. Nel Trentino Alto Adige c’è sicuramente una forte volontà di coinvolgere più attivamente i reparti di ostetricia, la maggior parte dei quali è orientata a inviare il sangue alla Banca di Padova. Molto vivace in fatto di propaganda e disponibilità s’è rivelata l’Ail sez. di Trento . Per ora il trasporto delle sacche alla Banca è fatto da parenti del neonato, da occasionali ambulanze, da interventi del volontariato. Felice soluzione invece è stata ottenuta dai numerosi reparti di ostetricia del territorio friulano: la Regione Friuli Venezia Giulia ha messo a disposizione una vettura del Servizio Civile, che trasporta a Padova le sacche raccolte. Inoltre un’encomiabile pubblicità e molta disponibilità offrono le sezioni friulane delle associazioni di volontariato AIL e ADISCO. Discorso più difficile riguarda la Regione del Veneto, che è quella con il numero maggiore di reparti di raccolta. Per il consueto problema del trasporto (come peraltro per l’organizzazione di un laboratorio della Banca, lasciato agli interventi del volontariato!) la Regione e le Aziende Ospedaliere hanno sempre rifiutato ogni aiuto. L’Azienda Ospedaliera di Padova ha addirittura proposto di aggregare i trasporti delle sacche… al Centro Regionale dei trapianti d’organo! Una assurdità logica ed economica. Fanno eccezione i due piccoli centri di Treviso (ADOCES) e di Verona (AIL), che hanno facilità di interventi interni e molto vicini. COMMENTI E CONSIDERAZIONI FINALI L’utilizzo del sangue di cordone ha ormai una consolidata dimostrazione di efficacia, rapidità ed economicità di applicazioni nei trapianti di cellule staminali ematopoietiche. A fronte di numerosi vantaggi rispetto al sangue midollare adulto presenta ancora una discreta criticità per il rischio delle infezioni nel periodo post-trapianto, a causa di un (modesto) ritardo nell’attecchimento e della “giovinezza” dei T linfociti. Sono risolti il problema del recupero tempestivo delle piastrine (con l’infusione intraossea), e – se vi è un numero di unità sufficienti – il trapianto negli adulti (sistema della doppia sacca). E’ stato anche sollevato il problema dei costi. Non c’è dubbio che il trapianto del sangue di cordone è meno costo di un trapianto da donatore vivente scelto nell’elenco mondiale dei 15 9 LA BANCA DEL SANGUE DI CORDONE OMBELICALE DEL REPARTO DI ONCOEMATOLOGIA PEDIATRICA DI PADOVA milioni di donatori (fa eccezione il trapianto da fratello compatibile). Oggi peraltro il trapianto di sangue di cordone si deve confrontare con la pratica, che ha avuto una certa diffusione, del trapianto aploidentico (trapianto MUD). Si tratta di un intervento che – in mancanza di donatori HLA compatibili – utilizza il midollo osseo (o le staminali periferiche) di uno dei genitori. Come noto, un genitore ha soltanto metà dei suoi caratteri HLA in comune con il figlio (l’altra metà la fornisce l’altro genitore). Un’operazione di forte riduzione dei linfociti T nel sangue del donatore, consente di limitare alquanto la reazione inevitabile che si produrrà nel ricevente. E’ un intervento “di riserva” facile da eseguire e da organizzare (anche poco costoso) ma i rischi cui si sottopone il donatore sono ovviamente più elevati di un trapianto “regolare”. Il convegno ha rilevato la necessità di un ampio trial mondiale in cui si confrontino un numero elevato di pazienti trattati con il tradizionale trapianto allogenico, con sangue di cordone, con sangue parentale (MUD). Soltanto un ampio studio accurato può dare le risposte definitive sui vantaggi e svantaggi delle varie opzioni e si potrà valutare non solo l’esito immediato ma anche quello a distanza dopo mesi o anni per quanto riguarda la forza del trapianto contro la malattia di base (quante ricadute?) e in lunga prospettiva quali problemi possono avere i guariti. Finora possiamo anticipare che le complicazioni tardive e gli esiti sono certamente riscontrabili in alcuni pochi guariti: è un prezzo che non risulta altissimo ma è giusto e auspicabile che le terapie delle malattie maligne dei bambini si pongano come obiettivo anche la riduzione dei possibili inconvenienti futuri. Nella grande maggioranza i”guariti” stanni bene e conducono una vita normale sotto tutti gli aspetti (compreso matrimonio, con figli “normali”). Dal Convegno è quindi partita una pressante richiesta di aiuto alle istituzioni sanitarie e alle società scientifiche per organizzare una seria ricerca multicentrica internazionale. Il convegno ha infine dimostrato uno sviluppo ancora insufficiente della “Rete” del sangue di cordone in Italia ma anche in Europa, e che finora ha usufruito di una cospicua utilità del volontariato, che peraltro non potrà assumersi gli oneri crescenti di un’organizzazione completa. Un importante argomento è stato toccato nella relazione dell’esperto della Ministero della Salute (Dott.ssa Lombardini del Centro Trapianti di Sangue) e riguarda la donazione autologa, cioè quella fatta per conservare il sangue del neonato per il neonato stesso, nel caso di una futura necessità. Riportiamo soltanto il principio del decreto del Ministero della Sanità ricordato nella relazione: non c’è dimostrazione scientifica che il sangue di cordone possa servire in futuro al neonato stesso. Pertanto il Ministero vieta la propaganda e la raccolta del sangue di cordone per fine autologo in Italia. Lascia peraltro la libertà a chi vuole conservarlo per il proprio figlio, di ricorrere alle banche straniere, ovviamente dove faranno pagare la procedura e la conservazione. Riportiamo soltanto la risposta data ad una domanda: “se un bambino che ha avuto la sua conservazione personale dovesse avere una leucemia e richiedere un trapianto, può ricorrere al suo deposito”? La risposta è stata chiaramente questa: “poiché il sangue proprio può avere (anche se finora non ci sono dimostrazioni scientifiche) un sospetto di cellule staminali maligne nel sangue neonatale di chi manifesta, soprattutto in età pediatrica, una leucemia; ma anche per sfruttare l’azione antileucemia di un midollo non proprio (graftversus-leukemia), questo bambino sarà opportunamente trapiantato con sangue allogenico, magari con un sangue di cordone donato alla banca pubblica! Ematologi, infermieri e cittadini infine esprimono al Lions Gattamelata il loro più vivo ringraziamento per avere voluto questo convegno, sintesi di un service annuale 2011-2012 del sangue di cordone ombelicale e di avere invitato ad un’ importante collaborazione l’AIL sezione di Padova. Un grazie vivo va anche alla sezione AIL di Trento e di Venezia che hanno offerto un prezioso aiuto organizzativo. 10 Ricordo di Antonio Angeli Antonio Angeli è stato “il telefonista” unico e inimitabile per quasi trent’anni di tutta la Clinica Pediatrica. Però, dal 1968 al 1994 è stato costretto a lavorare accanto al neonato “Centro Leucemie”, che non avendo ancora il suo reparto esclusivo sfruttava tutto lo spazio dell’ingresso proprio davanti e intorno al telefonista. Chiunque avrebbe protestato per questa rumorosa e impegnativa presenza. Invece Antonio si immerse in questo ambiente diventando un vero aiuto volontario, paziente, collaborante, utilissimo e ricercato da medici, infermieri e bambini del Centro. Per questo noi lo vogliamo ricordare qui: per la sua disponibilità, per il suo spirito amichevole, per il suo buonumore, per le sue battute di spirito, sempre mirate ad alzare l’umore, spesso grigio nel gruppo dei genitori e non raramente anche nei medici e infermiere. “Pronto? Lei signora è attesa nel reparto. Non ce la fa ad arrivare in tempo? Aspetti che chiedo alla Volpato (la storica caposala). La richiamiamo fra un minuto”. E dopo un minuto: ”Signora venga tranquilla fra un’ora. Il prof. Carli l’aspetterà, lo abbiamo consigliato intanto di andare a prendersi un caffè, che non ha ancora bevuto, e ci metterà un po’ di grappa perché lui è un montanaro….”. Questo è un esempio del suo modo di fare, ed è stato un importante sostegno psicologico per tutti. Senza contare la puntualità degli appuntamenti, la fatica nel cercare di “passare” le comunicazioni, e una straordinaria memoria di nomi, numeri e indirizzi che tutti sfruttavano. Un anno mi propose: “Lei che va spesso in Francia (allora frequentavo a intervalli regolari il Centro Leucemie di Parigi del Prof. Jean Bernard, nostro insigne maestro), non ha bisogno di un autista, accompagnatore, navigatore, serio come me?” E così, con un terzo personaggio (il famoso zio Mirco, un ex-aviatore che essendo di gruppo 0-Rh negativo era un donatore di sangue richiestissimo per i nostri bambini, di carattere un po’ goliardico e simpaticissimo) nacque una spedizione in Costa Azzurra (con pernottamento in una scuderia di cavalli e simpatici cinghialetti mescolati a uccelli di palude, nella Camargue), seguita da una perlustrazione delle Langhe (a caccia di Barolo e Barbera) e poi in Toscana (per scopi analoghi). Le avventure del nostro terzetto, un po’ trasgressivo ma allegrissimo divennero poi nella memoria (storica) di Antonio una saga a cui attingere per rievocare gli episodi più spassosi, durante cene e conviti (ma anche in mezzo alle telefonate serie…). Con la pensione Antonio ha perduto il suo “regno” (il suo Centralino telefonico) ma non si è perso d’animo, ha mantenuto il suo spirito allegro, e operoso. S’è dedicato alla bicicletta, alla coltivazione di asparagi e peperoni (diventando uno specialista), per qualche anno ha tentato di fare il montanaro (a Valle di Cadore), poi ha lavorato come pittore-decoratore (eredità del suocero). Infine è diventato nonno a tempo pieno, ma non ha mai mancato di aiutare chi gli chiedeva aiuto. Antonio è scomparso piuttosto improvvisamente la scorsa primavera. Trovo giusto che il Centro Leucemie lo ricordi come persona “positiva”, onesta, attiva e che ha collaborato a creare quello spirito di solidarietà e familiarità che ha caratterizzato (e spero che continuerà a caratterizzare) il Centro Leucemie. Aggiungo naturalmente il mio ricordo affettuoso. Prof. Luigi Zanesco 11 MIELOMA MULTIPLO: un’esperienza oltreoceano Al termine del mio percorso formativo di medico specializzando e grazie al sostegno fornitomi dal mio Direttore Prof. Gianpietro Semenzato, dal dott. R. Zambello e dall’associazione AIL, sezione di Padova, con una borsa di studio ho avuto la grande opportunità di recarmi negli USA per poter iniziare una importante e arricchente esperienza lavorativa e di vita. Ho lavorato a stretto contatto con il Prof. Maurizio Zangari, attuale direttore del Myeloma Program c/o l’Università dello Utah e c/o l’Huntsman Cancer Center a Salt Lake City, Utah. Durante tale esperienza oltreoceano ho esteso le mie conoscenze, approfondito e condiviso le modalità di diagnosi, stadiazione, e soprattutto di trattamento di pazienti affetti da Mieloma Multiplo. Durante i miei anni di medico specializzando in formazione mi sono sempre occupata dei protocolli di terapia relativi alle cure di pazienti affetti da Mieloma Multiplo. L’obiettivo di questa esperienza era quindi di poter accumulare il maggior numero di nozioni e innovazioni in merito a questa patologia allo scopo di apportare nuove prospettive alla nostra attività lavorativa quotidiana. Il Mieloma Multiplo (MM) è una malattia neoplastica dovuta a una proliferazione incontrollata di un singolo clone di plasmacellule, in altre parole dei linfociti B giunti al loro stadio terminale di maturazione, che s’infiltrano e invadono il midollo osseo, con iperproduzione di immunoglobuline (Ig e/o di loro frammenti, e di citochine a differente azione biologica). Le plasmacellule appartengono al sistema immunitario e hanno la funzione di produrre anticorpi. Il MM rappresenta l'1-2% di tutte le malattie neoplastiche e il 10-15% circa di tutte le emopatie maligne. Il MM veniva considerato SCHOOL OF MEDICINE, UNIVERSITY DELLO UTAH, SALT LAKE CITY, SEDE DELL’ATTIVITÀ DI LABORATORIO. GRUPPO DI LAVORO NEL LABORATORIO DIRETTO DAL PROF. MAURIZIO ZANGARI. IN ORDINE DA SINISTRA : KIM SOO, SABINA SWIERCZEK, DONG YOON, TAMARA BERNO, MAURIZIO ZANGARI. una patologia dell'anziano. Infatti, l’età media alla diagnosi è 60 anni e mentre nel passato solo il 18% e il 3% avevano età alla diagnosi più giovane di 50 e 40 anni rispettivamente. Recentemente tuttavia è stata osservata in tutto il mondo una tendenza alla comparsa della malattia in età più giovanile. Sembra esservi una lieve predilezione per i maschi (M:F = 1,3:1). Diversi organi possono essere interessati da questa patologia e quindi i suoi sintomi variano notevolmente da paziente a paziente. I sintomi possono essere rappresentati dal dolore osseo con possibili fratture causati dalla proliferazione delle cellule tumorali nel midollo e dal rilascio di interleuchina 6 (IL-6), una proteina prodotta dalle cellule del sistema immunitario che induce alla produzione di osteoclasti, cellule che hanno la funzione di riparare i traumi ossei ma che se in sovrapproduzione ne induce invece la frattura. L’insufficienza renale è una condizione che molto frequentemente si associa a questa patologia ed è spesso asintomatica e quindi scoperta casualmente. E’spesso dovuta all’ipercalcemia e dell'iperuricemia, ma può essere anche causa del rilascio eccessivo di proteine nel tubulo renale (proteinuria di Bence Jones). L’anemia è causata dalla mancata produzione di cellule ematiche a favore delle cellule tumorali che si infiltrano nel midollo con la conseguente astenia. L’ipercalcemia e neuropatia sono altri sintomi che possono essere presenti alla diagnosi di Mieloma Multiplo. L'esame diagnostico che può far sospettare il mieloma multiplo è l'elettroforesi delle sieroproteine nel quale compare un picco monoclonale delle Gamma-globuline dovuto alla produzione di anticorpi monospecifici che derivano dai cloni della plasmacellula che ha subito la mutazione. Il MM è attualmente ancora una malattia inguaribile, ma curabile e si può fronteggiare con differenti approcci 12 terapeutici. La chemioterapia associata alla radioterapia palliativa può tamponare molta della sintomatologia decalcificante e dolorosa del paziente. I farmaci classici utilizzati nel trattamento di questa patologia sono stati per molto tempo rappresentati da: melphalan (agente alchilante), dagli steroidi prednisone o desametasone, dalle nitrosouree carmustina (BCNU) e bendamustina; dalla vincristina (anti-mitotico) e infine dalla ciclofosfamide. L'uso aggiuntivo di bisfosfonati come l'alendronato ed il zolendronato, contribuiscono a migliorare la sintomatologia osteoporotica e dolorosa. Attualmente lo sviluppo di nuovi farmaci, quali inibitori del proteosoma (Bortezomib) e gli IMiDs con proprietà antiangiogenetiche quali Talidomide e analoghi quali la Lenalidomide e la Pomalidomide, ha aperto nuove prospettive nella cura del mieloma in tutte le fasce di età grazie alla capacità di questi agenti di superare la resistenza della malattia ai farmaci chemioterapici sinora in uso. La combinazione di chemioterapia, nuovi farmaci ed autotrapianto ha ulteriormente migliorato la prognosi di questa patologia. La finalità del trattamento è ottenere il miglior controllo possibile della malattia e mantenerlo nel tempo (fase di plateau). Gli alti tassi di risposta ottenuti con questi nuovi farmaci, utilizzati all’interno di regimi ad alte dosi, hanno aperto nuove domande relativamente all’utilità del trapianto autologo di midollo nella terapia del MM. Mancando dati sul follow-up a lungo termine di pazienti trattati con questi nuovi farmaci, la durata di queste risposte e i potenziali effetti collaterali a lungo termine di questi farmaci, il trapianto autologo di midollo rimane al momento parte importante del trattamento del MM nei pazienti considerati giovani e quindi di età inferiore o uguale a 65 anni. Questi farmaci vengono utilizzati in prima linea, nei regimi di induzione consentendo di ottenere un potenziamento della qualità di risposta prima del trapianto e diminuire la mortalità precoce correlata alla malattia, nei regimi di condizionamento e nel mantenimento. Inoltre, per recuperare gli effetti immunosoppressori della chemioterapia (rischio di infezioni), può essere d'aiuto la somministrazione di gammaglobuline e l'uso dei fattori di crescita G-CSF e per aiutare la "ripresa" della componente granulocitaria. La mia esperienza negli USA è così cominciata nel novembre del 2011 e si è conclusa in agosto del 2012. Durante questo periodo ho condiviso in qualità di observer l’attività clinico-ambulatoriale quotidiana svolta dal Prof. Zangari presso l’Huntsman Cancer Center seguendo la diagnosi, l’iter terapeutico e il follow-up di pazienti affetti da Mieloma. Ho seguito inoltre l’attività di reparto presso la BMT (Bone Marrow Transplant) Unit osservando da vicino il loro approccio diagnostico-terapeutico e psicologico di supporto non solo rivolto a pazienti affetti da MM ma anche in ambito di altre malattie oncoematologiche e dei pazienti sottoposti a trapianto allogenico di midollo. Ho anche lavorato a tempo pieno in qualità di Research Assistant occupandomi attivamente di studi pre-clinici volti ad evidenziare il ruolo del paratormone (PTH) in un modello murino di mieloma multiplo, testando farmaci appartenenti alla classe degli Inibitori dei Proteosomi anche di ultima generazione. Il Prof. Zangari da tempo si occupa dello studio del coinvolgimento osseo in corso di MM non solo dal punto di vista diagnostico ma anche e soprattutto terapeutico. L’obiettivo della mia attività di ricerca è stato di verificare non solo l’effetto antitumorale dei farmaci testati nei confronti delle cellule mielomatose ma anche di valutare il loro potenziale effetto anabolico sulla malattia ossea, aspetto molto importante in questa patologia. Ho avuto l’opportunità e la fortuna di collaborare con molte figure professionali in ambito clinico e di ricerca. E’ stata un’esperienza che mi ha permesso di ampliare gli orizzonti non solo da un punto vista professionale ma anche umano consentendomi un importante arricchimento che spero di poter apportare nella realtà della nostra U.O. di Ematologia con nuovi spunti nel nostro quotidiano approccio metodologico diagnostico e terapeutico in ambito del MM. Alla luce di quanto appreso sto attualmente collaborando con alcuni colleghi della mia U.O. e colleghi Radiologi e Medici Nucleari per cercare di approfondire l’importante aspetto diagnostico relativo alla malattia ossea, presente alla diagnosi in circa l’80% dei pazienti affetti da MM e in grado di sviluppare complicanze a carico dello scheletro di varia entità dalle algie ossee, alle lesioni osteolitiche e alle possibili conseguenti fratture patologiche. Poiché il danno osseo può essere talora fortemente invalidante in questi pazienti, come nel caso delle fratture vertebrali HUNTSMAN CANCER CENTER, SALT LAKE CITY DOVE SI SVOLGE L’ATTIVITÀ CLINICA AMBULATORIALE E DI REPARTO 13 patologiche, risulta evidente l’importanza della precocità di diagnosi di tali lesioni e della scelta di una terapia ottimale per l’impatto sulla qualità di vita del paziente. Avere a disposizione tecniche di imaging nuove e innovative rispetto alle indagini radiologiche convenzionali, che sono attualmente in grado di determinare lesioni ossee solo quando comportano una perdita di tessuto ossea pari al 50%, significa un’impagabile maggior precocità di diagnosi. Con numerosi aspetti approfonditi e condivisi durante la mia attività lavorativa negli USA cercheremo di porre in evidenza e consolidare sistemi di imaging di screening del danno osseo alla diagnosi e di monitoraggio della risposta al trattamento al fine di limitare quanto più possibile il disagio e la conseguente disabilità determinate da questa complicanza. Un grande ringraziamento nuovamente a tutti coloro che mi hanno permesso di vivere questa importante esperienza. Dott.ssa Tamara Berno Divisione di Ematologia, Azienda Ospedale-Università di Padova ASSISTENZA DOMICILIARE Unita’ Operativa di Ematologia e Immunologia Clinica Di Padova. Il progetto si propone di attivare un piano di cure domiciliari destinato ai pazienti affetti da patologie ematologiche, residenti nel territorio, che necessitano di trattamenti specialistici non palliativi in prosecuzione dei programmi terapeutici definiti dalla Clinica di Ematologia e Immunologia Clinica dell’Ospedale di Padova. Il sevizio riguarderà tutti coloro che si trovano in stato di notevole dipendenza sanitaria o socio-sanitaria, inseriti in un nucleo familiare che possa loro assicurare un adeguato riferimento nell’assistenza complessiva, le cui condizioni cliniche hanno almeno una delle seguenti caratteristiche: non deambulabilità, condizioni cliniche generali tali da rendere molto disagevole la loro permanenza presso gli ambulatori ospedalieri per il tempo necessario all’espletamento delle procedure di cura, difficoltà di raggiungere gli ambulatori ospedalieri a causa della presenza di una rete di sostegno informale debole. L’èquipe che opererà nel territorio sarà formata da una medico specialista, responsabile della programmazione, effettuazione e controllo delle prestazioni a domicilio e del coordinamento di altri medici specialisti e degli infermieri messi a disposizione. Naturalmente il personale medico e infermieristico sarà altamente qualificato e agirà sotto la diretta responsabilità del direttore della Clinica. Le prestazioni erogabili a domicilio nell’ambito del presente modello assistenziale comprenderanno: controllo dei parametri di laboratorio, trattamento chemioterapico, ove applicabile, trattamento di complicanze collegate alla patologia e/o alla terapia, supporto trasfusionale con emoderivati. Obiettivi del progetto sono: migliorare la qualità di vita del paziente, aiutare coloro che lo assistono, aumentare la disponibilità di posti in Day Hospital, aumentare la disponibilità di posti letto nei reparti specialistici a disposizione dei malati acuti che non possono fare a meno dei ricoveri. Il Servizio è promosso e sostenuto economicamente dalla nostra AIL di Padova, che potrà avvalersi anche di ematologi e infermieri volontari. Invitiamo tutti i nostri lettori a dare il proprio contributo per la buona riuscita del progetto, che avrà sicuramente un impatto positivo sui malati, sulle loro famiglie, sull’opinione pubblica e su tutti coloro che da quarant’anni silenziosamente operano per promuovere la ricerca sulle leucemie, per il miglioramento dei servizi delle cliniche e per migliorare le condizioni dei malati e delle loro famiglie. L’anno scarso AIL di Padova e Unicredit “IlMioDono” hanno promosso l’iniziativa “Un sogno che diventa realtà! Aiutateci a sostenerlo!”. Hanno risposto più di cinquecento persone, che hanno donato la somma di 18.808,54 euro per l’acquisto dell’automezzo per il trasporto dell’equipe medica nel territorio. Un grazie di cuore a tutti voi e a quanti si faranno promotori o parteciperanno a nuove iniziative per vedere finalmente realizzato anche a Padova questa importante servizio assistenziale e di cura. Aiutateci ad aiutare. Giuseppe Cavaliere (tesoriere AIL Padova) 14 NEWS dal Reparto di Oncoematologia Pediatrica: tanti modi per fare solidarietà A CURA DI : STEFANIA GALLO SEGRETARIA AIL PRESSO LA CLINICA DI ONCOEMATOLOGIA PEDIATRICA Cari Genitori … ecco cosa abbiamo potuto fare GRAZIE al vostro AIUTO! Vogliamo ringraziare tutti i GENITORI (e FAMILIARI) che, in vari luoghi e occasioni, hanno promosso raccolte di fondi a favore della nostra Associazione per destinarle all’acquisto di attrezzature necessarie alla Sezione Degenze e al Day Hospital della Clinica di Oncoematologia Pediatrica. Di seguito riepiloghiamo le donazioni “dedicate” relative al periodo “GENNAIO 2012-MARZO 2013”. - 12 pompe per infusione modello “Agilia Injectomat” e “PLUM A+”: in questo momento tra le necessità prioritarie della Clinica, vengono utilizzate per infondere farmaci e soluzioni a velocità controllata; - 2 saturimetri “N560”: permettono il monitoraggio continuo e non invasivo della saturazione di ossigeno dell’emoglobina nel sangue arterioso e della frequenza del polso; - 1 umidificatore per ventilazione non invasiva e ossigenoterapia riscaldata: è utilizzato per ridurre la secchezza e l’infiammazione delle vie aeree nei bambini affetti da problemi respiratori; - 1 poltrona elettrica per prelievi venosi ad altezza regolabile, dotata di tutti gli accessori: questo nuovo arrivo, accolto con grande entusiasmo dal personale medico ed infermieristico, permetterà ai piccoli pazienti del Day Hospital di effettuare comodamente i prelievi del sangue; - 2 carrozzine per il trasporto dei malati: vengono utilizzate per il trasporto all’interno della Clinica e verso altri reparti; - 1 bilancia pesapersone - 3 otoscopi GRAZIE anche a quanti ci stanno aiutando a sostenere: il costo del personale medico, paramedico (biologi, tecnici di laboratorio…) e amministrativo impiegato dalla nostra Associazione presso la Clinica di Oncoematologia Pediatrica (ASSOLUTAMENTE necessario per funzionamento e il miglioramento dei servizi della Clinica stessa); Le spese di trasporto, tramite corriere, dei prelievi effettuati in day hospital e nella sezione degenze, inviati ad altri laboratori italiani specializzati in qualche tecnica d’avanguardia, e dei campioni biologici che ogni giorno arrivano ai laboratori della Clinica (punti di riferimento nazionale per la DIAGNOSI delle leucemie e la CARATTERIZZAZIONE MOLECOLARE di linfomi e sarcomi). 15 Donazioni dedicate aprile 2013 Un acquisto importante: in arrivo il primo dispositivo portatile per l’illuminazione delle vene senza contatto Tra alcune settimane verrà consegnato alla Clinica di Oncoematologia Pediatrica uno strumento innovativo in grado di ridurre al minimo, se non addirittura di annullare, la sofferenza dei piccoli pazienti nel caso di prelievi difficoltosi da vene poco visibili a occhio nudo. L’AccuVein AV300 è il primo dispositivo portatile per l’illuminazione delle vene senza contatto. Pesa solo 280 grammi, sta nel palmo di una mano e usa una tecnologia semplice basata sul “puntamento e click”. E’ stato programmato pensando agli operatori sanitari dato che a volte, perfino nelle mani di un professionista abile, la determinazione del punto di accesso intravenoso o il prelievo di sangue possono essere complicati e richiedere diversi minuti. Come funziona: grazie alla luce ad infrarossi, tenendo l’AccuVein AV300 a circa 18 cm al di sopra della pelle, il sistema vascolare si mostra con chiarezza sulla superficie della pelle facilitando così l’individuazione della vena e quindi l’esecuzione del prelievo di sangue. Per l’Oncoematologia Pediatrica si tratta di una donazione importante perché permetterà di ridurre la paura del dolore nei bambini e di agevolare anche il lavoro del personale medico ed infermieristico. In arrivo 8 brandine per i genitori dei piccoli pazienti ricoverati in SEZIONE DEGENZE Per mantenere vivo il ricordo di nonna Rosa i familiari hanno deciso di invitare parenti ed amici a devolvere un’offerta a favore della nostra Associazione, anziché acquistare fiori. In molti hanno deciso di assecondare questo loro desiderio, come dimostrazione di affetto e di vicinanza. La somma raccolta è stata utilizzata per l’acquisto di 8 brandine destinate alla Sezione Degenze della Clinica di Oncoematologia Pediatrica, che nel mese di maggio si trasferirà, per alcuni mesi, presso il Policlinico. Nel nuovo reparto le dimensioni delle stanze sono molto ridotte rispetto a quelle attuali. Il personale medico ed infermieristico ci ha pertanto segnalato la necessità di avere alcune brandine per il riposo notturno dei genitori che assistono i loro bambini. GRAZIE DI CUORE alla famiglia Cattelan e a quanti hanno aderito a questa iniziativa di solidarietà. DAY HOSPITAL: in arrivo un agitatore oscillante Festa di compleanno, torta di compleanno, ma nessun regalo per Christian che ha festeggiato i suoi 25 anni invitando gli amici (tra cui lo zio di Nicolò) a devolvere un’offerta a favore della nostra Associazione, per aiutarci a sostenere la Clinica di Oncoematologia Pediatrica. Speriamo che molti altri giovani decidano di imitarlo! Anche se in ritardo, gli inviamo i nostri più calorosi auguri! Ricordare una persona cara attraverso un gesto concreto, a beneficio dei piccoli pazienti dell’Oncoematologia Pediatrica: è quanto ha voluto fare la famiglia Schievenin promuovendo una raccolta di fondi a favore della nostra Associazione nel ricordo di nonna Fiorella. Ringraziamo familiari, parenti ed amici per questa GRANDE dimostrazione di sensibilità e di affetto. Spinti dallo stesso desiderio di aiutare chi è meno fortunato, i colleghi della signora Annarita, recentemente scomparsa, hanno raccolto una somma in sua memoria. Vi ringraziamo per il vostro sostegno ed esprimiamo le nostre più sentite condoglianze alla famiglia della signora Annarita. Grazie a queste donazioni tra pochi giorni verrà consegnato al personale infermieristico del Day Hospital dell’Oncoematologia Pediatrica un agitatore oscillante orbitale, strumento utilizzato per la miscelazione dei campioni in provetta e delle sacche di piastrine. 16 La solidarietà dei bambini Con nostra grande sorpresa i bambini sono sempre più spesso protagonisti di iniziative di solidarietà a favore della nostra Associazione. Matteo P. ci è venuto a trovare un martedì pomeriggio per acquistare due biglietti della lotteria di beneficenza. Dopo pochi secondi è tornato indietro (seguito, a distanza, dalla mamma) per chiederci se potevamo dargli un blocchetto della lotteria perché voleva provare a vendere i biglietti nel condominio in cui abita. Il giorno dopo è ritornato. Ci ha consegnato la matrice del blocchetto e una busta all’interno della quale aveva messo, dopo averli attentamente contati, i 50€ incassati. Ci ha chiesto se poteva avere altri due blocchetti, che ci ha riportato il lunedì seguente. La sicurezza di sé e la voglia di fare di questo bambino (di soli 9 anni!!!) ci hanno profondamente colpiti! In totale è riuscito a vendere, in pochi giorni, 250 biglietti!!! Un vero record! Caro Matteo, ci ha fatto immensamente piacere parlare con te, scoprire le tue “passioni”: Matteo è bravissimo nel districarsi tra pentole e mestoli (sa fare un’ottima pasta fatta in casa, i tortellini, le focacce e altre prelibatezze), ma è anche bravo a scuola e gli piacciono le barche a vela. Con la tua grande simpatia ci hai fatto divertire e sorridere! Salutaci nonno Luciano e zia Rosa e ringraziali tanto per le loro offerte. Edoardo P. è un bambino di 6 anni che in occasione del suo compleanno ha voluto rinnovare anche quest’anno il suo sostegno a favore della nostra Associazione. Accompagnato da mamma e papà ci è venuto a portare ben 100€!!! , somma che avrebbe potuto usare per scartare tanti regali ma che invece ha deciso di destinare a sostegno di iniziative rivolte ai bambini seguiti presso l’Oncoematologia Pediatrica. Spesso i bambini hanno molti giocattoli ma non giocano neppure con la metà di essi e dopo pochi giorni perdono totalmente l’interesse. Il pensiero straordinario e il gesto spontaneo di Edoardo va ben oltre qualsiasi importo e ricorda quanto sia importante il valore della generosità. Caro Edoardo, da iniziativa nasce iniziativa e così ci piace sperare che il tuo gesto possa essere di esempio per altri tuoi coetanei e soprattutto per i grandi. Attraverso tanti piccoli gesti quotidiani si può arrivare a grandi risultati! GRAZIE di CUORE!!! AIL NEWS RAGAZZI Iniziativa rivolta ai bambini Da alcuni anni la nostra Associazione dà la possibilità a tutti i bambini che frequentano la Clinica di Oncoematologia Pediatrica di ricevere (gratuitamente) a casa il giornalino AIL NEWS, all’interno del quale c’è un inserto a loro dedicato denominato “AIL NEWS RAGAZZI - L’Angolo degli artisti, poeti e viaggiatori”. Vi piacerebbe entrare in un mondo incantato pieno di colori? Dovete semplicemente consegnare i vostri dati (nome, cognome e indirizzo) a Stefania - segreteria AIL presso la Clinica di Oncoematologia Pediatrica - 1° piano (chiuso il mercoledì e venerdì pomeriggio)... Naturalmente è necessaria la firma di un genitore. I vostri dati verranno utilizzati al solo fine dell’invio del giornalino presso la vostra residenza. E se vi piacesse partecipare inviando i vostri disegni potete scrivere a: [email protected]. In breve tempo potrete vedere (e far vedere) le vostre opere on-line! 17 Spongebob & gli amici del mare Ad aprile la mamma della piccola Emma ci ha contattati per chiederci se poteva interessarci la collezione di figurine “Spongebob & gli amici del mare”: un interessante viaggio nel divertente mondo marino. Un’occasione per conoscere curiosità e storie davvero originali sugli animali che abitano i mari e gli oceani. Ad un suo amico, il signor Denis Pilotto, titolare del “Simpatia Crai” di Pettorazza, una volta terminata la collezione erano rimaste diverse scatole di album e figurine. Ricordandosi la bella esperienza di raccolta figurine fatta durante le terapie, la mamma di Emma gli aveva chiesto se era possibile avere quelle rimanenze. E così, dopo aver parlato con alcuni colleghi, il signor Denis le aveva fatto recapitare direttamente a casa ben quaranta scatoloni! Ora si trattava di individuare uno spazio dove tenerli e di distribuire album e figurine ai bambini seguiti presso l’Oncoematologia Pediatrica. Potevamo dire di no? Assolutamente no! Ci siamo subito organizzati e la mamma di Emma ce li ha portati personalmente (facendo ben tre viaggi!). Il giorno stesso abbiamo iniziato la distribuzione in reparto e in day hospital. Tutti i genitori hanno molto gradito l’iniziativa ed è iniziata la raccolta! … E per dare a tutti i bambini la possibilità di completarla abbiamo messo nella sala giochi del reparto e in sala attesa del day hospital una scatola dove poter mettere le figurine che avevano in più copie. Ringraziamo la mamma e il papà di Emma per questa bellissima idea. Un grazie particolare al signor Pilotto e ai colleghi per questa manifestazione di sensibilità e generosità! Chissà che in futuro non si possa ripetere questa simpatica e interessante iniziativa. I locali dell’AIL sez. di Padova sono sempre a disposizione!!! La distribuzione continuerà fino ad esaurimento scorte! Per informazioni potete rivolgervi a Stefania - segreteria AIL presso la Clinica di Oncoematologia Pediatrica 1° piano - o scrivere a: [email protected] (tel. 049 821 1461 - chiuso il mercoledì e venerdì pomeriggio). Cassette della solidarietà a sostegno della Clinica di Oncoematologia Pediatrica GRAZIE a tutti i genitori che in questi ultimi mesi, dopo aver letto il nostro opuscolo informativo “Cosa fa l’AIL sez. di Padova per l’Oncoematologia Pediatrica”, ci hanno manifestato la propria disponibilità a esporre una o più cassette per la raccolta di offerte all’interno dei propri negozi e bar, ristoranti e pizzerie, uffici e alberghi; durante feste di compleanno, anniversari di matrimonio … E’ nostro desiderio aumentare la distribuzione delle cassette nella provincia di Padova. Chi fosse interessato può rivolgersi a Stefania - segreteria AIL presso la Clinica di Oncoematologia Pediatrica 1° piano - o scrivere a: [email protected] (tel. 049 821 1461 - chiuso il mercoledì e venerdì pomeriggio). La cassetta è provvista di un lucchetto di sicurezza e viene consegnata contestualmente alla compilazione di una ricevuta di consegna. E quando vorrete svuotarla vi basterà una semplice telefonata alla segreteria per concordare il giorno della consegna e l’eventuale sostituzione. E’ nostra abitudine inviare, a quanti collaborano a questa campagna di sensibilizzazione e ai gestori dei locali che espongono le cassette, un doveroso ringraziamento, per informarli del risultato e stimolarli a proseguire con l’iniziativa. 18 LOTTERIA DI BENEFICENZA “Regalami un sorriso”, edizione 2013 Un “grazie” ENORME a tutti coloro che, nonostante i tanti impegni familiari e lavorativi, hanno collaborato alla vendita dei biglietti della lotteria di beneficenza “Regalami un sorriso”. Un pensiero particolare lo rivolgiamo a tutte le mamme, i papà, i nonni, gli zii e i conoscenti dei piccoli pazienti; ai volontari, al personale medico e paramedico della Clinica di Oncoematologia Pediatrica. Mai come quest’anno abbiamo ricevuto tante adesioni di AIUTO! Siete stati STRAORDINARI! Il vostro calore e il vostro entusiasmo ci hanno veramente travolti e il risultato è stato SORPRENDENTE! E non possiamo certo dimenticare quanti hanno acquistato un biglietto e contribuito a far sì che il nostro “lavoro” a sostegno della Clinica di Oncoematologia Pediatrica possa continuare. A tutti voi GRAZIE, GRAZIE, GRAZIE…. E’ stata una piacevolissima collaborazione!!! LAVASECCO MARCON: nuova iniziativa di solidarietà L’amicizia con la Lavasecco Marcon dura ormai da diversi anni. La signora Enrica (proprietaria) e la figlia Evelyn espongono abitualmente in negozio una nostra cassetta per la raccolta di offerte a sostegno della Clinica di Oncoematologia Pediatrica di Padova. Periodicamente ce la riportano piena e ne ritirano una di vuota per esporla nuovamente. Inoltre organizzano varie iniziative benefiche per la sensibilizzazione e la raccolta di offerte, acquistano i biglietti della lotteria di beneficenza che organizziamo ogni anno, prenotano le nostre idee regalo in occasione delle feste natalizie e pasquali. Quest’anno in occasione della Pasqua hanno promosso una simpatica iniziativa. Tra tutti i clienti che hanno deciso di lasciare un’offerta (in totale sono stati raccolti 147€!) ne hanno “estratto” a sorte due che si sono aggiudicati ognuno un uovo di Pasqua della nostra Associazione. I vincitori sono i signori Valentina e Marco (nelle foto mentre ritirano il “premio”). GRAZIE DI CUORE alle signore Enrica ed Evelyn per il loro costante sostegno e a tutti i clienti della Lavasecco Marcon per la grande sensibilità e la sempre generosa partecipazione. Cogliamo l’occasione per rivolgere un saluto particolare ai signori Marco e Filippo del Bar Grillo. 19 SUPERMAMME in Oncoematologia Pediatrica L’oasi delle perle Alcuni mesi fa la signora Federica, mamma di Tommaso, è tornata a trovarci per donarci altre sue originali creazioni, a sostegno della Clinica di Oncoematologia Pediatrica. Ancora una volta è riuscita a stupirci mostrandoci dei bellissimi pendenti e bracciali, dal design moderno e di tendenza, realizzati con coloratissime murrine antiche, perle opaline, turchesi … ! Ogni pezzo, curato nei minimi dettagli, è di un’ eleganza indescrivibile. Siamo particolarmente riconoscenti a questa mamma “tuttofare” che si divide tra casa, lavoro (in proprio) e hobby a scopo benefico! …. che alcune volte si avvale, in questa sua opera, della preziosa collaborazione del marito e del piccolo Tommaso! Dedichiamo inoltre un ringraziamento particolare al negozio PPIER Bijoux S.r.l. di Giuliana Rossi che sostiene questa importante iniziativa fornendo alla signora Federica tutti i materiali per le sue straordinarie creazioni. L’arte dell’uncinetto La signora Graziella, mamma di Riccardo, è un’attiva sostenitrice della nostra Associazione. Da diversi anni realizza meravigliosi manufatti all’uncinetto che poi ci dona per raccogliere offerte a sostegno della Clinica di Oncoematologia Pediatrica: eleganti bordure per asciugamani e canovacci e originali addobbi natalizi. Recentemente ha coinvolto anche una sua amica, la signora Paola, e la sorella Luisa che hanno realizzato rispettivamente dei raffinati centrini (con i quali arredare la casa … e stupire gli ospiti!) e dei coloratissimi orecchini (nuova tendenza moda per la prossima estate!). Per Pasqua ci ha donato delle deliziose campane all’uncinetto (sono andate a ruba!) e delle simpatiche decorazioni pasquali in pannolenci (che sono state molto gradite anche dai bambini). E ora, instancabile, si è già messa all’opera per il prossimo Natale! Molti complimenti alla signora Graziella e alle validissime “collaboratrici” per i loro straordinari lavori artigianali. Seguendo il loro esempio molte altre mamme (… nonne e zie) hanno iniziato a realizzare altre idee regalo a sostegno dell’Oncoematologia Pediatrica. SPECIALE “Mamme creative”. 100% handmade ! Un ringraziamento speciale: - alla signora Leonilde, mamma di Tina, per averci donato dei simpaticissimi cestini portatutto in feltro (un oggetto divertente e colorato per avere tutto in ordine e a portata di mano!), dei coloratissimi braccialetti e dei profuma-biancheria in varie fragranze (verbena e limone, arancio dolce e cannella, lavanda, vaniglia, muschio bianco …) da lei realizzati; - alla signora Caterina, mamma di Stefano, che ci ha donato alcuni centrini realizzati con le perline (dei veri capolavori!) e un’elegante collana lavorata a maglia e con perle “occhi di tigre”; - alla signora Chiara, mamma di Veronica, e Stefania, mamma di Daniele, per i bellissimi braccialetti; - alle signore Emma e Maria, nonne del piccolo Marco, che hanno confezionato a maglia delle deliziose scarpine per bebé e lavorato a punto croce alcuni bavaglini. Le offerte raccolte serviranno a sostenere la Clinica di Oncoematologia Pediatrica. Questi sono solo alcuni esempi delle tante espressioni di solidarietà che arrivano alla nostra associazione. Chi volesse contribuire può contattare la signora Stefania allo 0498211461 (segretaria presso la Clinica di Oncoematologia Pediatrica). Saremmo lieti di assegnare altre e più numerose pagine per elencare i risultati della vostra generosità. Aiutare gli altri è il più grande dono che possiamo fare a noi stessi. 20 A scuola di“COMPITINSIEME…” Maria Montanaro, Serena Zaccaria, Chiara Marin, Raffaella Colombatti, Laura Sainati e gli insegnanti volontari Rosanna Bodon, Paolo Morsut, Umberto Bodon, Alessandro Poli, Lorenza Veronese, Maria Cusinato, Sheila Manoli Il progetto “Compitiinsieme” è un recente servizio di supporto nello svolgimento dei compiti a casa, offerto gratuitamente ai bambini affetti da Drepanocitosi, curati presso la Clinica di Oncoematologia Pediatrica di Padova. Nasce da un’idea del Gruppo Drepanocitosi, un’équipe multidisciplinare attiva dal 2004 che, a partire dall’iniziativa di due pediatre ematologhe, le dr.sse Laura Sainati e Raffaella Colombatti, ha integrato poi nel corso del tempo, una psicologa psicoterapeuta (dr.ssa Maria Montanaro), una data manager (sig.ra Chiara Marin), una ricercatrice in Scienze Sociali (dr.ssa Serena Zaccaria) e diversi altri specialisti, allo scopo di prendere in carico globalmente i bambini affetti da Drepanocitosi. La Drepanocitosi, o Sickle Cell Disease (SCD), è un disordine ereditario dell’emoglobina e rappresenta la malattia genetica più diffusa in tutto il mondo, riconosciuta dall’OMS e dall’ONU come un problema di salute pubblica globale. Per tali motivi, essa viene classificata come una malattia cronica con sequele multi-organo. L’espressività della malattia è molto variabile ed oscilla da una moderata anemia emolitica cronica a forme molto severe, accompagnate da eventi acuti, potenzialmente fatali con complicanze invalidanti, a carico di diversi organi. Le manifestazioni acute sono costituite da eventi vaso-occlusivi dolorosi o da eventi potenzialmente fatali (infezioni, sindrome toracica acuta, infarti cerebrali, sequestro splenico). Le complicanze neurologiche della malattia sono particolarmente importanti: gli infarti cerebrali manifesti avvengono, infatti, nell’11% dei bambini affetti, mentre quelli silenti interessano circa il 35% della popolazione pediatrica. La Drepanocitosi è pertanto una malattia complessa, che richiede la diagnosi precoce, l’adozione di misure profilattiche (profilassi con penicillina, vaccinazioni, ecc.), l’educazione sanitaria specifica e il monitoraggio delle funzioni d’organo, compresa la prevenzione primaria degli infarti cerebrali, che hanno notevolmente ridotto la mortalità e le ospedalizzazioni dei pazienti. I bambini con Drepanocitosi seguiti presso la nostra Clinica hanno per lo più origini africane: erano solo poche decine nel 2004, ma nel giro di alcuni anni, a seguito dell’incremento e dello stabilizzarsi della componente migratoria tra la popolazione della nostra Regione, sono diventati più di un centinaio. Appartengono per la maggior parte a famiglie provenienti dal Ghana, dal Togo, dalla Nigeria, immigrate di prima o di seconda generazione, famiglie messe a dura prova dal dover fronteggiare e quotidianamente convivere con la malattia cronica dei loro figli, non di rado scoperta e diagnosticata dopo il loro arrivo in Italia, oltre che dalle fatiche e dalle sfide che l’esperienza migratoria porta necessariamente in sé. Trattandosi di pazienti provenienti da altre culture, occorre considerare la diversa concezione di salute e malattia rispetto alla nostra “eurocentrica”, in cui la malattia coincide con l’organo ammalato. La malattia costituisce, invece, nella loro cultura un “fatto sociale totale”, vissuto spesso con senso di colpa e vergogna, in quanto intesse relazioni sociali a ogni livello e le trasforma. Ciò porta talvolta a mantenere il segreto sulla malattia, per evitare lo stigma sociale conseguente. Tutto ciò fa riflettere sulla necessità di un approccio sistemico e globale secondo il modello bio-psico-sociale nella gestione degli aspetti medici e psicologici e relativamente ai risvolti sociali legati alla malattia, che ha ripercussioni non solo sul bambino affetto, ma anche su tutta la famiglia e sulla rete di riferimento attorno ad essa. I bambini con Drepanocitosi possono presentare maggiori difficoltà nel rendimento scolastico rispetto alla popolazione generale. Ciò è dovuto sia al maggior numero di assenze scolastiche in seguito a crisi dolorose; sia all’anemia cronica conseguente, che può determinare un calo dell’attenzione e maggior svogliatezza/ stanchezza diurna; sia a deficit neurocognitivi o disturbi specifici dell’apprendimento. Possono inoltre manifestarsi problemi comportamentali, quali iperattività e oppositività, come pure spesso una scarsa autostima. Riguardo alle difficoltà scolastiche, bisogna considerare anche i fattori linguistici, legati al fatto che in queste famiglie si parlano due o tre lin- 21 gue, tra cui l’inglese o il francese, oltre al dialetto del Paese d’origine. L’esposizione dei bambini alla lingua italiana è dunque limitata soltanto alle ore di frequenza scolastica e, per alcuni di loro è quindi un’acquisizione relativamente recente. Comunque, in famiglia, sono spesso i bambini a padroneggiare la nostra lingua meglio dei loro genitori, che non sono in grado di offrire loro un adeguato sostegno durante lo svolgimento dei compiti a casa e, più in generale, nel percorso di apprendimento scolastico. Se gli insegnanti non fossero a conoscenza delle possibili difficoltà scolastiche collegate alla malattia, potrebbero facilmente considerare questi bambini come pigri, incostanti e svogliati: ecco perché è importante informare la scuola ed agire il più possibile in maniera sinergica, sensibilizzando e responsabilizzando maggiormente sia le famiglie che l’ambiente scolastico rispetto ai bisogni di questi bambini. Il progetto di doposcuola si inscrive in questo più ampio obiettivo, facendo seguito al seminario di informazione e di sensibilizzazione “II bambino con drepanocitosi a scuola: bisogni medici, cognitivi e psicologici in ambito scolastico”, organizzato nel dicembre 2012 dal Gruppo Drepanocitosi, e che ha visto la partecipazione di una cinquantina di insegnanti. L’idea di offrire un supporto gratuito nello svolgimento dei compiti a casa si è concretizzata nel coinvolgimento di un piccolo gruppo di insegnanti volontari, che hanno generosamente messo la loro esperienza e le loro competenze al servizio del progetto. Il passo successivo è stato quello di individuare un pulmino, con relativo autista, disponibile ad andare a prendere i bambini all’uscita dalle diverse scuole primarie, dislocate all’interno del Comune di Padova, a trasportarli presso la Clinica di Oncoematologia pediatrica e a riaccompagnarli successivamente a casa, al termine del doposcuola. Questo scoglio è stato positivamente superato grazie alla disponibilità dell’AIL, che ha messo a disposizione il pulmino, sapientemente guidato dal sig. Amedeo. A questo punto eravamo pronti a partire! Martedì 12 marzo si è tenuto il nostro primo doposcuola, presso l’aula della “Scuola in Ospedale” del Day Hospital della Clinica di Oncoematologia pediatrica. Gli insegnanti volontari Rosanna, Paolo, Umberto, Lorenza, Maria, ed Alessandro attendevano l’arrivo con il pulmino di C. (6 anni), F. (9 anni) e D. (8 anni), accompagnate da Sheila, per iniziare a lavorare insieme. Ad ogni bambina è stato affiancato un insegnante, in un rapporto individuale, scelta dimostratasi particolarmente opportuna date le specifiche difficoltà scolastiche delle bambine: in seguito si è deciso di tenere fisse le coppie di lavoro, in modo da permettere l’instaurarsi di una relazione di reciproca fiducia, necessaria per la buona riuscita del sostegno scolastico. Da allora ci siamo riuniti ogni martedì pomeriggio e abbiamo recentemente aggiunto al nostro gruppetto anche R., un bambino di 9 anni. L’organizzazione del doposcuola richiede, oltre al prezioso lavoro settimanale “sul campo” degli insegnanti volontari: · una funzione di collegamento con le famiglie, svolta da Serena Zaccaria; · un lavoro di supporto alla logistica, svolto da Alessandro; · l’accompagnamento sul pulmino da parte di Sheila e Lorenza ; · ed un lavoro periodico di supervisione psicologica, effettuato dalla psicologa Maria Montanaro, allo scopo di riflettere insieme agli insegnanti sulle specifiche difficoltà di ogni bambino, per trovare le strategie migliori per affrontarle. Un insieme di disponibilità e di competenze, messe a disposizione con passione e con entusiasmo per i bambini e per le loro famiglie, che ci stanno dimostrando con la loro costanza e con il loro impegno di apprezzare e di considerare utile ed importante questo innovativo servizio, offerto nell’ottica di una “care” che diventi sempre più “comprehensive”. 22 “Musica in….allegria!” nel Reparto di Oncoematologia Pediatrica Sabato 23 marzo il Classic Art Quartet di Padova, composto da musicisti professionisti quali la violinista Silvia Avitabile, la violoncellista Alessia Lana, il pianista Franco Moro e il fisarmonicista Paolo Zulian1, ha offerto in Reparto di Oncoematologia Pediatrica un pomeriggio di “Musica in…allegria!” come è stata denominata la gioiosa esibizione. Con loro il simpatico Federico Barison, che segue i musici nelle loro performances e che ci ha aiutato nell’organizzazione e fornito le fotografie qui riportate. Come è nata l’idea di “Musica in….allegria!” ? Conoscendo alcuni volontari ARRIVANO I NOSTRI, l’attività che essi svolgono nel reparto e il loro impegno nel cercare di rendere meno spiacevole l’esperienza della malattia e del ricovero non solo ai bambini e ragazzi malati ma anche ai loro familiari, i quattro musicisti si sono messi a disposizione per donare momenti di spensieratezza con un piccolo concerto all’interno del reparto. I bravi amici del Quartet hanno proposto un vario repertorio suonando musiche tratte da film di Disney, temi da notissime serie di cartoni animati e famose canzoni dello Zecchino d’oro, nonché brani a richiesta dei presenti. Le musiche sono state accompagnate da balli e canti con la partecipazione dei piccoli ospiti del reparto, e dei grandi, in un instancabile carosello di divertimento e 1 risate, intercalati da ……patatine fritte, dolcetti, aranciata e coca-cola! Nell’ avvicendamento delle presenze in sala, alcuni piccoli gioiosi ospiti sono stati costanti, instancabili, e qualcuno più audace ha anche voluto provare a suonare, come appare in una delle fotografie della giornata. E’ stato davvero un piacevole e originale pomeriggio per tutti i presenti e anche per i musicisti. Le significative parole di Franco Moro, a nome suo e del Quartet, esprimono lo spirito della giornata meglio di altre frasi: “Nel nostro cuore rimane il ricordo di un bellissimo pomeriggio trascorso con i bambini, i familiari, i volontari, i medici e gli infermieri durante il quale la “Musica in…..allegria!” è diventata, così ci è sembrato, anche “Allegria in…..musica!. La cordialità dalla quale siamo stati circondati, gli sguardi felici e le voci dei bambini che, assieme a genitori e volontari, cantavano sulle melodie da noi eseguite ci hanno regalato intense, commoventi emozioni, facendoci sentire parte di un’unica famiglia stretta con amore attorno a bambini che soffrono e lottano nella speranza di vincere la loro più importante battaglia" Grazie amici musici e quindi……alla prossima! L.C. Il “Classic Art Quartet” nasce a Padova nel 2009 dalla collaborazione di provenienti da percorsi musicali differenti, ma uniti dal profondo desiderio di promuovere l’Arte e la Musica in ogni sua forma ed espressione. La formazione ha in repertorio i più celebri brani della musica classica e moderna, colonne sonore da film e brani originali. Silvia Avitabile, violino: diplomatasi brillantemente nel 1999, si perfeziona in Italia e all’estero con musicisti di chiara fama, distinguendosi in diversi concorsi nazionali ed internazionali. L’amore per la musica la conduce a cimentarsi nelle più svariate formazioni spaziando dalla musica barocca fino ai giorni nostri. Alessia Lana, violoncello: nata a Padova, si è diplomata nel 2009 in violoncello presso il Conservatorio “F. Venezze” di Rovigo sotto la guida del Maestro Luca Simoncini e partecipa frequentemente alle masterclass tenute dallo stesso maestro. Collabora con orchestre regionali e si esibisce inoltre con formazioni cameristiche di vario tipo. Franco Moro, pianoforte: dopo gli studi di pianoforte al Conservatorio “C. Pollini” di Padova, si è dedicato, oltre al genere classico, anche alla musica contemporanea ed al jazz. Collabora regolarmente in qualità di pianista accompagnatore e solista, con ensemble strumentali e vocali di musica lirica, moderna e jazz, con i quali partecipa a numerosi concerti e prestigiosi festival. Si dedica anche alla composizione di musiche originali e all'arrangiamento di famosi brani e temi tratti da numerosi film. Paolo Zulian, fisarmonica: fisarmonicista, cantante e tastierista padovano. Inizia gli studi musicali con la fisarmonica classica e successivamente si perfeziona anche con le tastiere. Partecipa a numerose serate come cantante e strumentista di gruppi musicali "live". Dal 1998 collabora con il pianista Franco Moro, dal 2003 con la cantautrice Annamaria Zuin con i quali partecipa a concerti live e serate di musica moderna e, dal 2009 collabora con “Classic Art Ensemble” per i progetti di musica contemporanea. 23 Premio della Consulta Femminile nel Comune Di Padova Venerdì 8 marzo 2013, nella Sala dei Giganti al Palazzo Liviano, la Consulta Femminile del comune di Padova, in occasione del suo quarantesimo anno di attività, ha dato pubblico riconoscimento all’impegno di 3 Donne che, nel volontariato, operano con ammirevole dedizione e generosità. Una di loro è LUCIA TERRIN ben conosciuta e stimata da chi in forma diversa - medici, infermieri, degenti e volontari - gravita nel Reparto di Oncoematologia Pediatrica di Padova. Pienamente consapevole che essere volontario nel reparto di Oncoematologia pediatrica vuol dire fare una scelta di solidarietà e colpevolezza verso quei bambini o adolescenti che si trovano in seria difficoltà e dare un senso al presente e al futuro di tutti, Lucia da oltre vent’anni porta conforto e speranza ai piccoli pazienti, che affettuosamente ha sempre chiamato “i miei nipotini” e alle loro famiglie. Si deve a Lucia la creazione del gruppo dei volontari, attualmente composto da circa 30 persone, dei quali ha curato l'organizzazione, tutti i punti di arruolamento e coordinato l’attività. Il suo pervicace impegno è sempre stato a 360 gradi, con dedizione vera, senza ostentazione o esibizione di alcun tipo. Grazie al suo insegnamento i volontari (che da qualche anno si chiamano ARRIVANO I NOSTRI a seguito di un referendum fra gli ospiti del reparto) prestano la loro opera nel reparto con altrettanta disponibilità e amore. Il life motif dell’attività di Lucia è stato infatti un grande amore per i bambini e l’incapacità a rassegnarsi alla loro sofferenza; una sofferenza che ha sempre affrontato con grande forza interiore consentendole di stabilire rapporti di grande umanità, sebbene a volte inizialmente difficili, con le famiglie dei piccoli malati, proiettati all'improvviso in una cupa realtà. La gioia delle battaglie vinte e la gratitudine di coloro che hanno trovato in lei conforto e sostegno sono la sua ricompensa. Un autentico grazie a Lucia a nome di tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerne le qualità e la forza interiore. La fotografia riporta un momento della premiazione a Lucia che, schiva e scevra da ogni forma di pubblicità, si è trovata suo malgrado catapultata agli onori della cronaca. L.C. Aperta Casa Federica nella Parrocchia di Voltabrusegana Nei mesi scorsi è stata aperta la casa di accoglienza “Casa Federica” che già dà alloggio ad alcuni ospiti. Casa Federica è nata per volontà dei parrocchiani della Parrocchia di S. Martino di Voltabrusegana a Padova quando nel 2002, appena realizzata la sala polivalente, si era manifestato il desiderio di rendere la Parrocchia significativa anche per alcune scelte di Carità. Voleva essere un segno ed una occasione per far vivere alla comunità cristiana quanto stare vicini ad un fratello in difficoltà ed in qualche modo prendersene cura fosse il primo passo che una comunità cristiana sia chiamata a fare. Si pensò allora, recuperando i locali che da vent’anni giacevano inutilizzati sopra la scuola materna, di realizzare una struttura di prima accoglienza per gli immigrati. Fu convocata tutta la comunità, ma sorsero alcune perplessità che fecero cambiare la destinazione a spazi da destinare ai familiari di persone in cura presso l’ospedale di Padova. Poco dopo è venuta a mancare Federica, una giovane che si stava adoperando per questa nuova opportunità e che ha donato molto del suo tempo alla comunità e al servizio per i più bisognosi. E’ nata allora Casa Federica così chiamata per ricordarci di lei e di quanto aveva fatto per aiutare gli altri. La casa è stata quindi destinata, tramite l’AIL, ad ospitare i familiari dei pazienti in cura nella Clinica di Ematologia per adulti. 24 CHRISTMAS FESTIVAL La Musica del Cuore In un momento storico così difficile e dove la visione del futuro è triste, solleva il cuore assistere a momenti di solidarietà giovanile. Parliamo del Christmas Festival – II edizione, dal sottotitolo molto azzeccato: “La musica del cuore”. Lo spettacolo di musica a 360 gradi si è svolto sabato 1 dicembre 2012 all’interno della cornice del suggestivo teatro Aldo Rossi di Borgoricco. Una presenza sul palco di circa 150 artisti in erba e la partecipazione di numerosi spettatori in sala. Per la seconda volta consecutiva le 3 giovani studentesse al quinto anno del liceo Duca d’Aosta di Padova hanno messo in scena uno spettacolo musicale di tutto rispetto. Sara, Miriam e Silvia si sono spese anima e corpo per la realizzazione di questo progetto per sostenere l’AIL. Molti i protagonisti della serata: ragazzi, bambini, adulti, polisportive, scuole di danza, musicisti: tanta passione e tanta emozione in una bella serata, carica di tutto il significato del periodo prenatalizio. Abbiamo visto ragazzi con la voglia di essere protagonisti di un loro futuro, così lontano dai modelli proposti oggi in tv e in politica, così lontani da lotte di potere e supremazia. Solo voglia di stare insieme, di cantare, di ballare, di suonare per la gioia di farlo e con l’intento preciso di aiutare i bimbi meno fortunati. La leucemia se n’è portati via tanti, ma oggi questa malattia non fa più così paura, come ci ha spiegato Armenio Vettore perché ci sono le donazioni, piccole e grandi, che sovvenzionano i vari progetti dedicati a una causa tanto nobile. E allora, anche se questo spettacolo avrà portato solo una piccola goccia di aiuto a questa associazione, grazie di cuore a chi ha voluto esserci, a genitori, nonni, zii, amici, insegnanti, grazie a chi ha investito tempo e risorse per preparare l’esibizione dei nostri ragazzi, nello specifico insegnanti di danza e di canto, direttore del coro, chi ha curato la regia e l’aspetto tecnico della serata, chi ha stampato gratuitamente i volantini, chi ha preparato le torte, chi ha dedicato a vario titolo la sua disponibilità e soprattutto grazie a chi crede che i nostri figli saranno in grado di costruire un mondo migliore e sapranno guardare con tenerezza anche all’altro. In particolare si ringraziano per la partecipazione: la Polisportiva Camelot ASD di Cadoneghe, la Dance Sky Land di Saonara, gli Angeli Latini di Cadoneghe, le Work in Progress di Mortise, il Coro della Parrocchia di Saletto di Vigodarzere, i Sax O’ Magic e i bambini del Gruppo “Il Barattolo dei Sogni” di Cadoneghe. Un arrivederci a tutti al prossimo Natale! 25 “Inno alla Vita”: un recital per l’AIL Il 7 febbraio scorso si è tenuto al Teatro Verdi di Padova il recital “Inno alla Vita” organizzato per raccogliere fondi in favore della Clinica di Oncoematologia Pediatrica di Padova. Numeroso è stato il pubblico accorso per ascoltare le note speciali del Maestro Alberto De Meis al violino che insieme ad uno straordinario gruppo di musicisti e cantanti ha entusiasmato la platea. Non solo musica, ma anche spettacolo: oltre alle esibizioni del quintetto d'archi diretto dal maestro Roberto Simoni, la ballerina Elisa Gollini ha danzato sulle musiche di Morricone, mentre alcune modelle in abiti da sposa di Rosy Garbo hanno sfilato sulle note di un brano di Vivaldi, tratto dalle Quattro stagioni, che il violinista De Meis ha trasformato però in formula flamenco. Madrina della serata è stata il soprano Francesca Patanè. L’AIL al Torneo Bottacin di rugby giovanile Oltre 1300 piccoli atleti si sono incontrati in circa 450 partite nella 32esima edizione del Torneo Bottacin di rugby riservato alle categorie under 6-8-10-12. Il torneo, organizzato dal Petrarca Rugby Junior, è una competizione nazionale molto sentita e partecipata soprattutto per il clima di amicizia che si respira nelle giornate di gare. Quest’anno, per volontà degli organizzatori, il Torneo ha avuto anche un risvolto solidale: per ricordare a tutti i partecipanti, atleti, tecnici, dirigenti, amici e spettatori che la solidarietà verso chi tende una mano è una vera vittoria nella vita, è stato deciso di intestare i premi dei primi tre classificati delle categorie under 8, 10 e 12 a nove simboli di altrettante Associazioni e Onlus, tra le quali anche l’AIL di Padova. A premiare gli atleti, oltre alle varie autorità presenti, anche il presidente dell’AIL Armenio Vettore. “Ancora una volta la promozione sportiva si affianca alla promozione sociale attraverso il binomio vincente sport e solidarietà - ha detto il presidente Vettore - ringrazio il Petrarca Rugby per aver lanciato questa nuova iniziativa che spero continui anche negli anni futuri”. Durante il Torneo è stata inoltre organizzata una raccolta fondi il cui ricavato è stato equamente suddiviso fra le Associazioni di volontariato che hanno aderito. 26 Djema el-fnaa: musica e danza nel segno della solidarietà Mercoledì 10 aprile il Teatro Farinelli si è animato della presenza di “moschettieri intrepidi che confidano le loro emozioni al ritmo del sirtaki”, vere e proprie “voci fatue” che si sono poste l’obiettivo di sensibilizzare Este alla raccolta fondi per la lotta alla leucemia. I protagonisti della serata, i musicisti e i ballerini del Gruppo Mixto nato cinque anni fa in una piccola sala da pranzo di Montagnana, hanno messo in scena le prospettive culturali di popoli diversi, usando la musica come collante. “Vogliamo ripercorre le peculiarità di vari paesi – afferma Nicola Ruzzenenti, voce e violino del gruppo - finalizzando la nostra esibizione alla conoscenza e alla sensibilizzazione nei confronti delle loro diversità”. Lo spettacolo dal tiolo "Djema el-fnaa” era ambientato in una delle piazze più suggestive del mondo: un vero viaggio musicale tra Grecia, Portogallo, Turchia, Argentina, Italia animato da danze, grazie all’apporto delle ballerine Katy Vettorato, Claudia Temporin Marta Temporin e Annachiara Braceschi, e ai giochi ipnotici degli artisti del Cirque du Papillon. L’iniziativa è stata promossa dall’Associazione Spazio Aperto attiva nel territorio da due anni la quale, attraverso un’opera di promozione e utilità sociale e culturale, si occupa di sensibilizzare e promuovere attività inerenti al mondo giovanile. “Un’occasione importante – afferma il vicepresidente Renato Romito - che la nostra associazione ha voluto offrire alla cittadinanza per spingere alla solidarietà e all'aiuto di coloro che ne hanno veramente bisogno”. La conoscenza dell'altro, quale arricchimento culturale e sociale, introdotta al pubblico grazie a una lettura cornice a cura degli attori Alessandro Romano e Viviana Pillitu, si trasferisce nelle note della musica popolare, mescolanza di incontri fortuiti nei sogni di tutto il mondo. Grazie anche alla collaborazione attiva del gruppo di volontari AIL di Este, coordinati da Chiara Borile, i fondi raccolti a teatro sono stati destinati all’Ail di Padova, con la volontà di migliorare la realtà dell’Oncoematologia Pediatrica, favorendo il miglioramento dei servizi e dell’assistenza socio-sanitaria. 27 Festa dei Volontari 2013 Riuscitissima come sempre la festa dei volontari AIL sezione della Provincia di Padova che si è svolta sabato 11 maggio scorso nell’ormai collaudatissimo Prà del Donatore a Limena. Erano 360 i partecipanti, deliziati da gustose ed apprezzate pietanze accompagnate dai vini che come sempre sono offerti dalla Cantinetta di Limena. Al termine della serata si è svolta la sottoscrizione a premi organizzata dall’instancabile Silvana Zuccherini e i suoi volontari oltre alla distribuzione di un omaggio floreale, a tutte le signore presenti, offerto dall’azienda florovivaistica Vergerio. La festa dei volontari, che sono sempre impegnati nelle varie manifestazioni organizzate o a favore della nostra associazione, dà l’opportunità almeno una volta all’anno di ritrovarsi tutti insieme in allegria, senza però dimenticare i nostri pazienti per i quali ogni giorno cerchiamo tutti assieme di regalare un sorriso, che non sia di un singolo momento, ma per tutta la vita!!! Ringraziamo inoltre per la continua disponibilità il gruppo volontari di Limena coordinati dai Sigg. Busnardo Ottorino e Gina.per il servizio in tavola, insostituibili come accade in ogni occasione… e che dire.. arrivederci al prossimo anno. LOTTERIA “REGALAMI UN SORRISO 2013” Ecco i numeri estratti giovedi’ 23 maggio 2013 1° PREMIO FIAT 500 POP C 8579 2° PREMIO GIOIELLO COLLANA A 5928 3° PREMIO COLLANA DI PERLE C 5108 4° PREMIO TAPPETO PERSIANO E 7905 5° PREMIO QUADRO D’AUTORE A 0276 6° PREMIO BUONO VACANZE PER 4 PERSONE A1278 7° PREMIO BUONO VACANZE PER 4 PERSONE C 9056 8° PREMIO TV COLOR 32” A 8531 9° PREMIO BUONO ACQUISTO ALI’ DA € 200,00 D 5168 10° PREMIO BUONO ACQUISTO ALI’ DA € 100,00 B 8641 28 15-17 marzo: Padova capitale europea del Gelato Artigianale Padova è stata ancora, per tre giorni, l’indiscussa capitale europea del Gelato Artigianale con le oltre ventimila presenze registrate in occasione del Pedrocchi Delice – 2° Festival Nazionale del Gelato Artigianale. La grande kermesse, promossa dai Gelatieri Artigiani del Triveneto (GAT), si è tenuta in una grande tensostruttura, allestita fuori del Caffè Pedrocchi, che ha ospitato dieci vetrine delle Industrie IFI e le ultime nate in casa Carpigiani, dove oltre trenta gelaterie artigianali aderenti all'iniziativa hanno esposto le loro creazioni. La manifestazione, oltre alla promozione del gelato, si prefigge già dalla scorsa edizione l’obiettivo di raccogliere fondi in favore dell'AIL. Centoventi i gusti di gelato che i visitatori hanno potuto gustare, trenta dei quali in concorso per ottenere il riconoscimento del miglior gusto. Molti i padovani che domenica sera non hanno voluto perdere la cerimonia di premiazione delle 6 migliori gelaterie, 3 delle quali decretate da una giuria tecnica presieduta da Luciana Pollotti e le altre 3 da una giuria popolare, che ha registrato oltre 2500 votanti. Il podio della giuria tecnica ha visto al 1° posto la “Gelateria da Bruno” del maestro gelatiere Bruno Bido, di via Montà a Padova, con il gusto “Miele con Gnocchetti di Pain d’Epices Cannella Burro Parmigiano”. 2° posto per la “Casa del Gelato” di Caorle, del maestro Renzo Ongaro, con il gusto “Fichissimo” e 3° alla “Gelateria Golosi di Natura” di Gazzo Padovano con il gusto “Torta di Mele” proposto dal maestro Antonio Mezzalira. Per la giuria popolare il gusto che ha incontrato il maggior favore del pubblico è stato “Yogurt Miele e Noci“ della “Gelateria Santamaria” di Maserà con il maestro Andrea Botton. Al 2° posto si è piazzato “Yogurt Arancia e Cannella” della “Gelateria Tutta frutta e Cioccolato” di Ponte di Brenta di Eliana Ferraresso e 3° classificato “Mandorlato di Cologna Veneta” preparato dalla “Bottega del Gelato” di Mirano, del maestro Gelatiere Mauro Crivellaro. A consegnare le ambite onorificenze erano presenti il Presidente dell’AIL Padova Armenio Vettore, il Presidente del GAT Filippo Bano, il Presidente delle Industrie Ifi Gianfranco Tonti, Achille Sassoli di Carpigiani Spa e gli Amministratori Delegati di Caffè Pedrocchi e Squiky Image&Communication rispettivamente Roberto Turrin e Andrea Turetta. Ora i due vincitori sono attesi a rappresentare l’Italia nel gran finale di “Gelato World Tour” a Rimini, a settembre 2014. Le Olimpiadi del Gelato Artigianale, organizzate da Carpigiani e Sigep, hanno l’obiettivo di portare nel mondo la cultura del gelato artigianale; toccheranno 8 città nei 5 continenti e decreteranno “The World’s Best Gelatiere”. 29 La Sirenetta: uno spettacolo davvero emozionante Ancora soddisfazioni per la compagnia teatrale “I sorrisi dei bambini” che si è esibita ad Albignasego e a Limena portando in scena lo spettacolo “La Sirenetta”. Entrambi i teatri erano gremiti di piccoli spettatori che hanno potuto ammirare i personaggi di Walt Disney interpretati dagli attori, non professionisti e tutti volontari, della compagnia diretta da Stefania Caputo. A Limena i bambini sono stati talmente coinvolti che alla fine dello spettacolo sono saliti sul palco per ballare con i personaggi e farsi fotografare assieme a loro. “E’ stato ancora una volta un grande successo – ha detto il presidente dell’AIL Armenio Vettore - dobbiamo dire grazie a tutti i componenti del gruppo che da tre anni stanno facendo divertire i bambini in modo veramente eccezionale”. La compagnia teatrale dell’AIL è nata nella primavera del 2010 da un’idea di una volontaria, Stefa- nia, che vedendo gli spettacoli alle feste dell’AIL, ha pensato di crearne uno proprio con l’aiuto di qualche amico. Iniziato così quasi per caso, il gruppo in questi tre anni è cresciuto sia numericamente che artisticamente riuscendo a realizzare bellissimi spettacoli per i bambini. All’inizio si chiamavano “Attori per caso”, ma poi è stato deciso di far scegliere il nome a bambini del reparto di oncoematologia pediatrica in una sorta di concorso. E quello che ha vinto è stato “I sorrisi dei bambini” decisamente quello più rappresentativo di ciò che la compagnia si è prefissata: far divertire e soprattutto far sorridere i bambini. Ringraziamo di cuore tutti quelli che hanno reso possibili questi eventi e che vi hanno partecipato: l’incasso degli spettacoli è stato di 657,22 €, destinati alle necessità del reparto di oncoematologia pediatrica. La festa di Ugo Una volta all’anno, ormai da 15 anni, l’associazione El Filò ricorda l’amico, organettista e ballerino, Ugo Paluani suonando e danzando. Dal 1999 la festa di Ugo è un appuntamento atteso per tutti gli amanti della musica folk tradizionale. Musicisti di vari gruppi folk della zona si alternano liberamente sul grande palco della Sala Polivalente di Mestrino, mentre appassionati di queste danze, amici o semplici curiosi danzano per diverse ore. Chi non conosce le danze non resta escluso: sono danze popolari adatte a tutti e, imitando gli altri o approfittando di qualche gentile spiegazione “al volo”, ci si può divertire ugualmente. Quest’anno, il 16 febbraio, si sono alternati sul palco oltre venti musicisti: i Filomusici, Roberto Tombesi, i Bisarmonia, Annarosa, Silvia e Antonio, il Duo D’altrocanto, per non parlare del duo di cornamuse che ha suonato direttamente giù dal palco in mezzo ai ballerini. Erano presenti organetti, fisarmoniche, chitarre, violini, contrabbassi, voci, cornamuse, ocarine. Oltre duecento le persone che si sono lanciate nelle danze della più svariata provenienza: Veneto, Piemonte, Puglia, Est Europa, Francia, Israele… Moltissimi i giovani che, pur non avendo conosciuto Ugo, hanno partecipato alla festa in modo entusiasmante. Tutti hanno portato qualcosa da mangiare o da bere e hanno lasciato la loro libera offerta nella cassettina dell’AIL. L’Associazione El Filò, oltre ad organizzare feste, fa animazione di piazza e privata e tiene corsi di danza popolare e di tamburello nella Sala Ivo Scapolo di via Sanmichieli 65 a Padova il venerdì sera. Per informazioni: [email protected] Appuntamento al prossimo anno! 30 BILANCIO al 31 dicembre 2012 Stato patrimoniale Attivita’ Immobilizzazioni materiali 2012 197.761,68 2011 Passivita’ 197.761,68 Patrimonio 2012 2011 197.761,68 197.761,68 63.889,08 63.889,08 Altre immobilizzazioni materiali 63.889,08 63.889,08 Fondo altre immobilizz.materiali Immobil.ni finanziarie Libretto R. - 25.000,00 Fondo di gestione anni precedenti 269.965,83 282.098,38 Immobil.ni finanziarie Titoli 345.586,44 370.084,99 Fondo donazione testamentaria 587.043,86 580.356,43 Crediti 320.880,20 341.450,65 Fondo T.F.R. 150.912,70 141.338,17 295.437,50 309.072,44 48.969,82 57.536,30 - 15.000,00 1.613.980,47 1.647.052,48 - - 1.613.980,47 1.647.052,48 2012 2011 Disponibilità finanziarie: cassa 2.850,42 Disponibilità finanziarie: banche 589.404,08 1.888,25 Debiti 641.532,71 Ratei passivi Risconti passivi Totale Attività Disavanzo gestione Totale 1.520.371,90 93.608,57 1.613.980,47 1.641.607,36 Totale Passività 5.445,12 1.647.052,48 Totale Rendiconto gestionale Contributi e proventi 2012 2011 Costi e spese Contributi da iniziative proprie 372.080,05 439.273,89 Costi iniziative proprie 174.946,17 178.904,51 Contributi da case di accoglienza 29.420,70 18.344,00 Costi ricerca e specializzazioni 422.383,19 381.047,19 Contributi da fonte pubblica 119.837,00 146.050,16 Costi miglioramento servizi Cliniche 195.506,48 232.778,13 Contributi da fonte privata 199.611,34 238.328,98 Costi assistenza e case accoglienza 42.743,52 39.383,41 Contributi da altre associazioni 126.000,00 141.629,47 Costi per materiali 23.410,09 15.576,99 Contributi da soci 24.269,95 29.519,65 Costi per servizi 110.623,46 107.629,49 10,08 1.082,53 Ammortamenti - 49.170,07 21.160,61 8.978,91 Imposte e tasse 11.567,64 21.788,71 4.509,65 3.006,88 2.038,89 2.281,16 Proventi vari Proventi finanziari Proventi straordinari 1.730,79 2.913,83 Oneri diversi Oneri finanziari Totale Contributi e proventi 894.120,52 1.026.121,42 Disavanzo gestione anno corrente 93.608,57 5.445,12 Totale 987.729,09 Totale Costi e spese 1.031.566,54 Totale 987.729,09 1.031.566,54 - - 987.729,09 1.031.566,54 31 Analisi finanziaria 2012 2011 Liquidità iniziale (cassa+banche) 643.420,96 653.584,04 Entrate da attività normale 725.105,03 Entrate per vendita titoli 158.271,11 Uscite da attività normale 837.674,76 Uscite per acquisto titoli 96.867,84 80.019,30 592.254,50 643.420,96 174.439,82 181.496,26 79.256,56 47.823,93 Liquidità finale (cassa+banche) Impegni di bilancio Fondi di ricerca finalizzati Disponibilità in C/C donazione testamentaria 261.028,28 Disponibilità amministrativa al 31 dicembre 77.529,84 2012 2011 2.850,42 1.888,25 589.404,08 641.532,71 592.254,50 643.420,96 - 25.000,00 345.586,44 370.084,99 345.586,44 395.084,99 Dettaglio liquidità (cassa+banche) 820.616,22 Saldo della cassa 79.918,48 Saldo C/C bancari 830.678,48 Totale Immobilizzazioni finanziarie Libretto di risparmio Titoli donazione testamentaria Totale 216.958,87 immobilizzazioni finanziarie 197.141,90 Bilancio preventivo 2013 Contributi e proventi Contributi da iniziative proprie Contributi da case di accoglienza importi Costi e spese 400.000,00 Costi iniziative proprie importi 163.000,00 35.000,00 Costi per ricerca e specializzazioni 355.000,00 Contributi da fonte pubblica 130.000,00 Costi miglioramento servizi Cliniche 200.000,00 Contributi da fonte privata 200.000,00 Costi assistenza e case accoglienza 50.000,00 Contributi da altre associazioni 110.000,00 Costi per materiali 15.000,00 24.000,00 Costi per servizi 105.000,00 1.000,00 Ammortamenti 5.000,00 10.000,00 Imposte e tasse 10.000,00 Contributi da soci aderenti Proventi vari Proventi finanziari Oneri diversi 5.000,00 Oneri finanziari 2.000,00 Totale costi e spese Totale contributi e proventi 910.000,00 Avanzo di gestione - 910.000,00 Totale a pareggio 910.000,00 32 Viva gli Sposi! Al posto dei regali, una donazione all’AIL Ci siamo sposati il 28 febbraio 2013, come e dove abbiamo sempre sognato: con gli sci ai piedi sulla cima della Paganella, la “nostra montagna”; ma soprattutto lo abbiamo fatto accompagnati dai nostri adorati figli. Solo dieci mesi prima, il 5 aprile 2012, la diagnosi terribile per il nostro Riccardo – leucemia – il trasferimento d’urgenza presso il reparto di Oncoematologia Pediatrica di Padova, la disperazione. Poi le cure, con l’aiuto ed il supporto impagabile di tutto il personale, medici, infermieri, inservienti, insegnanti, volontari, ed il conforto dei genitori arrivati prima di noi. E dopo dieci mesi ecco il nostro Riccardo - con la sua nuova chioma di ricci neri - accompagnare la mamma all’ “altare” (in realtà un vecchio tino ricoperto di fiori), ridere e scherzare con parenti e amici, mangiare patatine fritte e Sacher Torte e fare a gara con i fratelli a chi arriva prima in fondo alla pista… e tutto questo in compagnia di un altro bambino arrivato con noi a Padova negli stessi giorni! Ad oggi abbiamo fatto “il giro di boa”: mancano dieci mesi alla fine delle terapie ma Riccardo è tornato a scuola già in gennaio, ha ripreso a suonare il pianoforte, ad andare in bicicletta e a giocare a calcio. Abbiamo voluto che questo giorno di gioia immensa fosse anche l’occasione per dire il nostro GRAZIE a chi ha reso tutto ciò possibile: a tutto il personale del reparto e del day hospital dell’oncoematologia pediatrica di Padova e all’AIL per l’aiuto concreto e il supporto dato ai piccoli malati e alle loro famiglie. E perché le foto di questo giorno possano infondere conforto e coraggio a quei genitori che ora – come già noi – si sentono smarriti e disperati. Un grazie di cuore a tutti coloro che hanno voluto partecipare alla nostra gioia con una donazione all’AIL. Carla e Giorgio Hanno festeggiato con AIL... In occasione del 70° compleanno di MAURIZIO BOLZONELLA, su espressa volontà del festeggiato, al posto dei tradizionali regali è stato chiesto di devolvere il corrispondente costo in favore dell’AIL di Padova. Grazie a Maurizio e a tutti i suoi invitati! SPANÒ PIETRO E MARISA hanno deciso di festeggiare il loro 50° anniversario di matrimonio con le nostre bomboniere solidali. Grazie di cuore! 33 Pergamene e sacchetti solidali: una festa diventa un’occasione per aiutare il prossimo Cari amici, in occasione di un evento speciale molte persone scelgono di sostituire le tradizionali bomboniere con le nostre pergamene solidali. Altre, per onorare un anniversario, rinunciano ai consueti doni e invitano i propri ospiti a devolvere un contributo alla nostra Associazione. L’AIL cerca di rispondere a queste nuove esigenze, realizzando dei preziosi biglietti su carta pergamena personalizzati secondo le diverse richieste, e consegnando dei graziosi sacchetti porta confetti da accompagnare alle pergamene. Per conoscere le ultime novità basta contattare la segreteria AIL allo 049 66.63.80 – Sig.ra Anna Boldrin – il martedì e il giovedì dalle ore 10.00 alle ore 13.00. Oppure veniteci a trovare!!! (meglio su appuntamento). Un ringraziamento speciale a tutte le mamme che con il loro impegno hanno contribuito a far conoscere le nostre pergamene nelle parrocchie e nelle scuole. Sostenendo l’A.I.L. sezione di Padova sostieni i bambini della Clinica di Oncoematologia Pediatrica di Padova e i pazienti del reparto di Ematologia dell’Azienda Ospedaliera di Padova. ALCUNE DELLE BOMBONIERE REALIZZATE DALLE NOSTRE VOLONTARIE PER LE FOTO SI RINGRAZIA PIERLUIGI FORNASIER L’AIL Sezione della Provincia di Padova ONLUS ha bisogno anche del tuo aiuto! Fai conoscere le nostre“bomboniere”solidali a parenti ed amici! Sostituisci le tue bomboniere con le nostre pergamene solidali! 35 Note e numeri Deducibilità fiscale Le donazioni effettuate in favore di una Onlus - organizzazione non lucrativa di utilità sociale - rappresentano ai sensi dell’art. 13 del. D.Lgs 460-97 un risparmio fiscale per il donatore sempreché vengano effettuate a mezzo bonifico bancario, carta di credito, bollettino postale o assegno bancario o circolare. L’art. 14 del d.l. dell’ 11/03/05 stabilisce che le liberalità in denaro o in natura erogate da persone fisiche o da enti soggetti all’imposta sul reddito delle società in favore delle Onlus sono deducibili dal reddito complessivo del soggetto erogatore nel limite del 10% del reddito complessivo dichiarato e comunque nella misura massima di 70 mila euro annui. Come aiutare AIL Per i versamenti tramite bollettino postale o bonifico bancario, preghiamo di indicare in maniera chiara i dati di chi effettua il versamento oltre che alla causale. In caso di versamenti in memoria di una persona deceduta, al fine di poter avvisare la famiglia dell’intenzione, sarebbe gradito fosse indicato l’indirizzo a cui mandare la comunicazione di avvenuto versamento. c/c Postale 14659353 Unicredit Banca iban: IT25J0200812122000020155276 Attenzione! Mettiamo in guardia i cittadini contro chi sfrutta il nome dell’A.I.L. presentandosi nelle case chiedendo denaro e trattenendolo nelle proprie tasche. A.I.L. non ha mai autorizzato, né autorizza nessuna persona a raccogliere denaro casa per casa o nelle vie della città e dei paesi. Riceve offerte solo attraverso versamenti nel conto corrente postale o in quello bancario, donazioni on-line, raccoglie fondi in occasione di manifestazioni ufficiali (nel periodo natalizio e pasquale) o di iniziative straordinarie quali concerti, rappresentazioni teatrali, ecc. Unicredit Banca - Adulti iban: IT90U0200812122000100877425 Cassa di Risparmio del Veneto (sede centrale) iban: IT42I062251218307400351775K Monte dei Paschi di Siena (Antonveneta) (Agenzia 2 - Pd) iban: IT51Q0103012107000001720449 Banca Padovana Credito Cooperativo (Agenzia di Campodarsego) iban: IT67N08429624200000AC125911 Socio 2013: continua la campagna tesseramento 2013 Per diventare socio effettivo dell’A.I.L., basta effettuare il versamento minimo di € 10,00 a mezzo bollettino postale/bonifico bancario specificando nella causale “quota socio 2013” oppure versando la quota direttamente alla nostra Segreteria. www.ailpadova.it