TUSCIA 22-87 10-08-2001 15:45 Pagina 22 ALTA TUSCIA Acquapendente Dinamica e intraprendente A 420 m di altitudine, situata sul margine di un ripiano che scende ripido a nord-ovest nella valle del fiume Paglia, Acquapendente è una vivace cittadina di circa 6000 abitanti, dinamica e decisa a far valere tutte le proprie ricchezze - naturali, culturali e turistiche, che poche non sono - nonché quelle dell’Alta Tuscia nel suo complesso. Non a caso hanno qui la loro sede la Comunità Montana dell’Alta Tuscia Laziale, 22 il Centro visite e la Direzione della Riserva Naturale Monte Rufeno (vedi p. 32). Una posizione davvero strategica Sulle sue origini non esistono notizie certe: fu probabilmente un centro etrusco, poi abitato dai La torre dell’Orologio (detta anche del Barbarossa), sullo sfondo della pineta. TUSCIA 22-87 10-08-2001 15:45 Pagina 23 ACQUAPENDENTE Romani, quindi distrutto dai Longobardi. Se ne hanno notizie certe invece a partire dal IX-X secolo, perché il centro, probabilmente sorto, o risorto, intorno alla pieve di Santa Vittoria, rappresentava una tappa lungo il percorso di pellegrinaggio della via Francigena (vedi pag. 42) e questa ubicazione sull’importante strada medievale ha costituito il motivo determinante per lo sviluppo economico e urbanistico, di impianto medievale, del borgo. Questo viene citato nei documenti nell’anno 964, per la presenza dell’imperatore Ottone I, ed è a tale periodo 2INFORMAZIONI Il Centro Visite Riserva Naturale Regionale Monte Rufeno, sito nella torre Julia de Jacopo, di fronte alla Cattedrale, lungo la via Cassia (tel. 0763 733642, aperto tutti i giorni dalle 9,30 alle 12,30e dalle 16 alle 19) è veramente una fonte inesauribile di informazioni per tutto il territorio dell’Alta Tuscia. Ma non è solo questo. Gestito con entusiasmo, soprattutto da persone giovani e intraprendenti, è un centro di iniziative naturalistiche, culturali e sportive per tutto l’arco dell’anno. L’opuscolo “100 Week-end”, in distribuzione presso il centro stesso insieme con altro materiale illustrativo in gran quantità, riporta il calendario annuale di tutte le iniziative, che sono veramente varie e interessanti. Nel centro sono anche in vendita prodotti tipici, alimentari e artigianali, di tutto il territorio. La Pro Loco di Acquapendente si trova invece in via Rugarella 10, tel. 0763 711228. 23 TUSCIA 22-87 10-08-2001 15:45 Pagina 24 ACQUAPENDENTE che si fa risalire la fondazione della basilica del Santo Sepolcro. Passò poi agli Svevi e quindi entrò a far parte del Marchesato di Toscana, finché, per donazione di Matilde di Canossa, passò alla Santa Sede. Sempre conteso fra Papato e Impero, divenne libero Comune a partire dal XII secolo. La tradizione vuole che la ribellione al dominio del governatore imperiale e la distruzione del castello avvennero in seguito al miracolo della Madonna del Fiore (vedi pag. 30) nel La basilica del Santo Sepolcro la cui fondazione risale al tempo dell’imperatore Ottone I. 1166. La costruzione delle mura di cinta, di cui rimangono ancora visibili alcuni resti, risale probabilmente a questo periodo. Superata la confusione che, nel corso del XIV secolo, coinvolge tutti i territori della Chiesa, a causa dell’esilio dei papi ad Avignone, Acquapendente consolida la propria libertà cittadina nel 1443 divenendo sede di diocesi sotto il papato di Innocenzo X. Il nucleo urbano, andato sempre più 24 espandendosi e sviluppandosi, si arricchisce, durante i secoli XV e XVI, di bei palazzi sulla piazza e sulle vie principali. Un itinerario di visita al centro storico Lungo la via Cassia numerose sono le vie d’ingresso al paese, ma la più classica è quella che parte dalla Cattedrale (San Sepolcro), all’altezza della quale, dall’altra parte della via Cassia, si trova anche la torre medievale Julia de Jacopo, porta delle antiche mura e ora sede del Centro Visite. Lasciata la chiesa, a destra si può salire alla pineta dalla quale svetta la torre dell’Orologio detta anche del Barbarossa, poiché infatti è ciò che resta del castello imperiale, del secolo XII. Oppure, sempre dalla Cattedrale, si può seguire la via Roma, lungo la quale si trova dapprima il palazzo vesco- ★ CITTADINI ILLUSTRI La statua che domina l’omonima piazza, o piazza del Comune, è dedicata a Girolamo Fabrici, detto Fabrizio d’Acquapendente, che qui nacque nel 1533. Egli fu insigne medico-chirurgo e anatomista, ideatore di diversi attrezzi chirurgici. Un altro illustre nativo di Acquapendente è lo scrittore Giovan Battista Casti (1724-1803), abate poeta, che prestò la sua opera presso varie corti europee e fu nominato poeta cesareo. TUSCIA 22-87 10-08-2001 15:45 Pagina 25 ACQUAPENDENTE La basilica del Santo Sepolcro I TEMPI DELLE CROCIATE E LE PIETRE DI GESÙ In epoca medievale, Acquapendente fu anche importante nodo di passaggio per i Crociati e per i pellegrinaggi in Terra Santa e forse, annessa alla basilica, vi fu anche una casa di Cavalieri Templari. È possibile conoscere l’intera storia della basilica, divenuta cattedrale dopo la distruzione di Castro nel 1649, analizzando i sei pannelli che ornano i tre piloni a sinistra della navata centrale, dopo aver superato l’antico portale di pietra che costituisce l’ingresso principale. Tali pannelli, di cotto bagnati in rame, mostrano l’arrivo della regina Matilde di Westfalia, madre di Ottone I il Grande (cui la tradizione attribuisce la fondazione della basilica stessa), scene di soldati e cavalli in partenza per una crociata, la consacrazione della chiesa da parte di papa Eugenio III nel 1149 e, infine, la distruzione di gran parte dell’edificio durante l’ultimo conflitto mondiale. La chiesa, infatti, costruita originariamente in forme romaniche, accanto all’abbazia benedettina del Santo Sepolcro (documentata fin dal 1025), ha subito numerosi rifacimenti. L’imponente facciata è fiancheggiata da due campanili. Grandioso interno a croce latina a tre navate divise da pilastri, con il transetto e l’abside sopraelevati; contiene pregevoli opere, fra le quali due bassorilievi (Vittoria di San Michele sul drago e Viaggio di Tobia guidato dall’arcangelo Raffaele) della scuola di Agostino di Duccio (1418-1481) e, in fondo al transetto destro, una pala d’altare in terracotta invetriata, opera di Jacopo Beneventano (1522), restaurata con aggiunte (Ultima Cena) da G. B. Troiani (1881). Nell’abside ricchissimo coro ligneo seicentesco. UNA CRIPTA DA NON PERDERE Ma il vero gioiello della basilica è la cripta che costituisce per il gioco di colonne e archi e per la sua antica origine (secolo IX) uno degli esempi più caratteristici e importanti di cripte romaniche in Italia, monumento nazionale dal 1895. Occupa lo spazio sottostante il transetto e l’abside; le 24 colonne che la costituiscono suddividono la pianta in 9 piccole navate e reggono, con ricchi capitelli romanici, volte a crociera gotiche. Ai muri, alcuni affreschi del XIII secolo. Al centro della cripta, una doppia scalinata, scavata nella pietra, permette di raggiungere il sacello a forma di piramide rettangolare, riproducente il Santo Sepolcro di Gerusalemme, con la presenza nel tabernacolo interno, di pietre incastonate che, secondo la tradizione, sarebbero state bagnate dal sangue di Gesù durante la Passione. 25 TUSCIA 22-87 10-08-2001 15:45 Pagina 26 ACQUAPENDENTE ★ L’ITINERARIO DELLE PIANTE IN CITTÀ Curiosità della piazzetta del Rigombo sono i pannelli in ceramica colorata, appesi al muro subito dietro le fonti, che illustrano un itinerario cittadino abbastanza particolare: le piante che crescono nel centro urbano. Ogni stazione del percorso è a sua volta contrassegnata da una formella o piastrella sempre in ceramica smaltata. architravate; all’interno ospita un grande giardino. Più oltre è la piazzetta con la chiesa di San Francesco, precedentemente intitolata a Santa Maria, originariamente gotica, dal bel portale trilobato con tracce di protiro e campanile cinquecentesco isolato a due piani di monofore e uno di bifore. Nell’interno, a una navata, ospita un crocifisso ligneo del XIII secolo, 14 statue lignee di ottima fattura del 1751 e interessanti affreschi seicenteschi. vile, sede episcopale dal 1649 al 1986, quindi il portale d’ingresso alla chiesetta di Sant’Antonio Abate e Santa Caterina, della fine dell’800. Immediatamente dopo, si rasenta la fiancata della chiesa di Sant’Agostino, la fondazione e la costruzione della quale, insieme con l’annesso convento degli Agostiniani, risale al 1290. La chiesa attuale risente La torre medievale Julia de fortemente delle trasformazio- Jacopo, sede del Centro Visite. ni e ristrutturazioni barocche del ‘700, mentre il chiostro e il Da qui, oltrepassando l’ospedaportale hanno mantenuto il lole civile, di antiche origini, si può ro carattere cinquecentesco. raggiungere la via G. Marconi Si continua nella via C. Battisti, dove si trova la chiesa di San Lodove si inconrenzo, comtra, al n. 39, il pletamente ripalazzo Vicostruita, e riscontini di Ipdiscendere il polito Scalza, corso verso il rinascimentacentro cittadile, con ricco no, pervenenportale a budo così alla vagne e un piasta piazza coScorcio di Acquapendente. no di finestre munale, dove 26 TUSCIA 22-87 10-08-2001 15:45 Pagina 27 ACQUAPENDENTE ALBERGHI, RISTORANTI E AGRITURISMI DI ACQUAPENDENTE y ALBERGHI C AGRITURISMI **Aquila d’Oro, SS. Cassia km 133, cap 01021, tel. 0763 734175, fax 0763 730022, e-mail: [email protected]. A 300 metri dal paese, con bar, ristorante e parcheggio. **La Ripa, via Cantorrivo, cap 01021, tel. e fax 0763 730136. Nel centro storico, con bar e ristorante. **Toscana, piazza Nazario Sauro 5, cap 01020, tel. 0763 711220, fax 0763 733603. Nel centro storico, con bar e ristorante. *Il Borgo, via Porta S. Angelo 1-3-5, cap 01020, tel. 0763 711264. 16 camere con e senza bagno, con bar, ristorante e parcheggio. A Torre Alfina: **Nuovo Albergo Castello, via Cardarelli 6, 01020 Torre Alfina, tel. e fax 0763 716106. Dotato di piscina, camere con tv, giardino e parcheggio, bar e ristorante. G RISTORANTI Aquila d’Oro, nell’omonimo albergo, 300 coperti in terrazza con veranda coperta, chiuso il giovedì; cucina locale con zuppe, grigliate, piatti tipici; la sera anche pizzeria. Toscana, nell’omonimo albergo, 80 coperti in un ambiente rustico curato, chiuso il mercoledì; cucina tradizionale. La Ripa, nell’omonimo albergo. Il Borgo, nell’omonimo albergo, 60 coperti in ambiente rustico nel centro storico, chiuso il martedì; cucina tradizionale, anche pizzeria. Al Pugnalone, via Pier Antonio Salimbeni 1, tel. 0763 711252, fax 0763 731287; 90 coperti in ambiente gradevole nel centro storico, chiuso il mercoledì; cucina tipica con prodotti locali, anche pizzeria. La Capannaccia, loc. Santa Maria, tel. e fax 0763 716121; trattoria familiare in area rurale, con possibilità di mangiare all’aperto e parcheggio, chiuso il martedì. ***Il Buonumore, SS Cassia km 130, tel. e fax 0763 733508; 8 appartamenti e 9 camere con ristorante, numerose strutture sportive, piscina, equitazione, giardino e parcheggio. ***Il Palluccaro, loc. Palluccaro, tel. 0763733501-733051, fax 0763 711291; in un casolare di fine ‘800 ristrutturato, 4 appartamenti in collina, con ristorante, giardino e parcheggio. *** Podernuovo, via Falconiera 73, tel. 0763 734679, fax 0763 733858; 3 appartamenti in collina, senza ristorante, con piscina, giardino e parcheggio. *** Pomantello, loc. Pomantello, Torre Alfina, tel. e fax 0763 716092; 3 appartamenti in un casale seicentesco ristrutturato in collina, senza ristorante, con campo di tiro con l’arco, giardino e parcheggio. ***Le Querce di Campocane, loc. Campocane, Trevinano, tel. e fax 0578 53714; 3 appartamenti in collina, senza ristorante, con piscina, equitazione, campo di tiro con l’arco, giardino e parcheggio. ***Il Tesoro, loc. Il Tesoro, Torre Alfina, tel.e fax 0763 716045; in aperta campagna 3 appartamenti, senza ristorante, con piscina, giardino, parcheggio. ** Le Crete, loc. Le Crete, tel. 0763 734216, fax 0763 734618; 6 appartamenti nella valle del fiume Paglia, senza ristorante, con giardino. Sant’Angelo, tel. 0763 734738. La Sbarra, tel. 0763 733860. Il Cerqueto, tel. 0338 2416797. B BED AND BREAKFAST Podere Copertone, via Cassia km 139, tel. 06 6876159. Casale il Pero loc. Trevinano, tel. 0763 717104. Murera, via Predio S. Anna 150, tel. 0763 733694. San Giovanni Battista, via Predio S. G. Battista, tel. 0763 734756. 27 TUSCIA 22-87 10-08-2001 15:45 Pagina 28 ACQUAPENDENTE q ARTIGIANATO E CENTRI COMMERCIALI Ad Acquapendente i negozi non mancano, bar, gelaterie, birrerie, si trova di tutto; ci sono anche due supermercati (B.G.B. e Coop). La tradizione dell’arte della ceramica si ritrova sulla Statale Cassia al km 136 da Bama di Polacco Sergio (tel. 0763 734383) e da Olimpia, al km 136,300 (tel. 0763 732008). Una vaseria anche al km 129,500, alla ditta Sabatino Cica (tel. e fax 0763 734028) e ferro battuto presso Ronca in via Onanese. Prodotti tipici locali, fra i quali spiccano il farro del Pungolo, cereali, funghi, miele, biscotti all’anice, si possono trovare oltre che presso il Centro Visite della Riserva del Monte Rufeno, anche dal Buongustaio, alla Norcineria in via S. Vittoria 1, all’Agricola Alta Tuscia in via Cantorrivo 7 (tel. 0763 734064). Sempre in via Cantorrivo, pesce da Puri Biagio o Sassara; miele da Rovai Anna Maria in via De Gasperi 14, olio presso il Frantoio di Bandiera Claudia in via Raffaello 23 ( tel. 0763 733127). sono il monumento a Fabrizio d’Acquapendente di Tito Sarrocchi (1888), e il neoclassico palazzo comunale, a portico terreno. Sulla piazza prospettano anche altri eleganti palazzi dai solenni portali: al n. 8, di fronte alla chiesa di Santo Stefano rifatta dopo la seconda guerra mondiale, palazzo Benci-Caterini, al n. 3 palazzo Savini-Costantini, al n. 6 palazzo Petrucci-Piccioni. Lasciata la piazza e procedendo verso sud, si giunge alla piazzetta 28 La casa di riposo San Giuseppe. denominata piazza e fonte del Rigombo, per la presenza di una serie di fontane lungo uno dei muri perimetrali. Proseguendo si giunge alla chiesa di Santa Vittoria che ospita la statua lignea della Madonna del Fiore che viene portata in solenne processione ogni anno alla festa del 15 maggio. Più oltre si passa per la piazza della Costituente, con un bel giardino e il palazzo del Teatro. TUSCIA 22-87 10-08-2001 15:45 Pagina 29 ACQUAPENDENTE CONVENTI E MONASTERI Ai margini nord-ovest del centro urbano, sul colle denominato “poggio del massaro”, è ubicato il monastero di clausura di Santa Chiara: probabilmente eretto sulla base di un’antica fortezza medievale, ospita l’ordine delle Clarisse fin dal 1333. Fra le attività svolte dalle monache, finissimi ricami e la confezione delle ostie per tutta la zona pastorale. Ai margini nord-est, invece, l’antico palazzo I dintorni di Acquapendente Le due frazioni di Acquapendente, Trevinano e Torre Alfina con il bosco del Sasseto, meritano entrambe una visita, anche perché si trovano poco distanti dagli ingressi principali alla Riser- Sopra: il fiume Paglia. Sotto: Torre Alfina, adagiata intorno al suo scenografico Castello iniziato nel 1535 da Ascanio Sforza (in quel periodo gli Sforza furono signori della città) e poi divenuto convento dei Minori Osservanti, è oggi proprietà del Comune e ospita la casa di riposo per anziani San Giuseppe. Il convento dei padri Cappuccini si trova invece nella parte sud, al di là della Cassia, sul poggio sopra la valle Citerna. La strada che conduce al convento è lastricata con pietre di Bagnoregio e lungo di essa sono situate le stazioni della Via Crucis. ★ IL PONTE GREGORIANO E IL FIUME PAGLIA Il fiume Paglia nasce dal monte Amiata e si getta dopo 86 km di percorso nel Tevere nei pressi di Orvieto. Nel territorio acquesano la valle in cui scorre può essere osservata da diversi punti panoramici. Suggestivo è il ponte in pietra a 6 archi che lo scavalca, fatto costruire sulla base di un precedente ponte in legno, da papa Gregorio XIII nel 1578. Si trova circa 4 km a nord del centro abitato di Acquapendente, raggiungibile dalla via Cassia all’altezza del km 136 per la stessa deviazione della strada che conduce all’ingresso della Riserva di monte Rufeno. va naturale Monte Rufeno, la prima dalla parte nord, la seconda da quella sud. Torre Alfina Il paese di Torre Alfina si sviluppa intorno al Castello da cui ha avuto origine. La storia racconta che con la calata di Carlo Magno nell’809, quattro fratelli al suo seguito si stabilirono nell’Italia centrale e uno di loro, fermatosi ad Orvieto, avrebbe dato origine alla famiglia dei Monaldeschi. 29 TUSCIA 22-87 10-08-2001 15:45 Pagina 30 ACQUAPENDENTE f FESTE, FIERE, SAGRE E MANIFESTAZIONI Numerosissimi e molto speciali sono gli appuntamenti con la tradizione. L’antica Festa di Sant’Antonio Abate protettore degli animali, che si svolge il 17 gennaio con corteo di carrozze e animali infiocchettati coincide con l’inizio del Carnevale, evento di origini antichissime e tenuto in grande considerazione dagli acquesiani. Per l’occasione si allestiscono grandi carri allegorici che sfilano accompagnati da tantissime maschere e si conclude con un grande falò. Ma la ricorrenza più particolare è la Festa di Mezzomag- gio in ricordo del miracolo della Madonna del Fiore, con l’antica tradizione dei Pugnaloni. In estate, numerose le iniziative che si rinnovano ogni anno per intrattenere i turisti, come quella del Viaggio nella civiltà contadina, con la ricostruzione nel centro storico di ambienti agricoli e artigianali di una volta, spettacoli, musica e balli. Segue a fine agosto la Festa patronale di Sant’Ermete, tra concerti, bancarelle e fuochi d’artificio. • Festa di Sant’Antonio Abate: 17 gennaio. • Carnevale: dal 17 gennaio al martedì grasso. • San Giuseppe: 19 marzo, con la preparazione delle tradizionali frittelle di riso. • Madonna 30 della Quercia: terza domenica dopo Pasqua, a Trevinano. • Festa di Mezzomaggio: terza domenica di maggio. • San Bernardino: 20 maggio, a Torre Alfina. • Sant’Antonio da Padova: 13 giugno, processione con coloratissime infiorate. • San Lorenzo: 10 agosto, a Trevinano. • Sant’Ermete Patrono: 28 agosto. • Madonna del Divino Amore: prima domenica di settembre, a Torre Alfina. • Scarpinata a Monte Rufeno: settembre. • Fiera di mezzomaggio: 15 maggio. • Fiera di Sant’Ermete: 30 agosto. • Giorno di mercato: venerdì. I PUGNALONI I pugnaloni sono grandi pannelli istoriati di petali di fiori e foglie (evoluzione degli antichi pungoli che erano strumenti contadini che venivano infiorati e portati in processione) e rappresentano il principale elemento folcloristico dell’antichissima festa della Madonna del Fiore o di Mezzomaggio; le origini risalgono alla liberazione nel 1166 dal tirannico governatore di Federico Barbarossa. Il miracoloso rifiorire di un ciliegio secco preso a simbolo di oppressione degli acquesani fu il segnale della protezione della Madonna e lo stimolo alla rivolta. I pugnaloni che vengono rinnovati a ogni festa, restano esposti per tutto l’anno nella basilica del Santo Sepolcro. TUSCIA 22-87 10-08-2001 15:45 Pagina 31 ACQUAPENDENTE: I DINTORNI ★ PER GLI APPASSIONATI DI MOTOCROSS Poco sotto il paese di Trevinano si trova un crossodromo dove ogni anno, il 1° maggio, si svolge una importante gara nazionale. Questi controllavano molti castelli della zona circostante, compreso Torre Alfina. Dopo numerose vicende nel corso della storia, nel 1881 il castello fu acquistato e salvato dalla rovina dal marchese Edoardo Cahen: a lui e al figlio, si deve il restauro e l’abbellimento dell’edificio ripristinato nelle forme medievali e arricchito da preziose opere artistiche. A Torre Alfina ci sono due chiese, quella della Madonna del Santo Amore all’entrata del paese, e G I RISTORANTI DI TORRE ALFINA E TREVINANO A TORRE ALFINA: Il Castello via Vincenzo Cardarelli, 6 tel. e fax 0763 716106. Ambiente rustico a due passi dalla Riserva del monte Rufeno, con possibilità di mangiare su una terrazza coperta; specialità funghi e cinghiale, zuppe di farro o di legumi biologici della zona. È anche albergo con 11 camere (vedi pag. 27). Torremare, tel. 0763 716102. Monte Crocione, tel. 0763 716066. A TREVINANO: Da Gianfranco via Bourbon del Monte, 39 tel. e fax 0763 717042. Trattoria, pizzeria di fronte al castello, con possibilità di gustare anche all’aperto un’ottima cucina casalinga, bici fatti a mano e pappardelle. Prossimo alla Riserva del monte Rufeno. la parrocchiale di Santa Maria Assunta in piazzale Sant’Angelo. Nella prima ogni anno a settembre si celebra una grande festa in ricordo della solenne traslazione dell’effigie della Madonna avvenuta nel 1761. A poche centinaia di metri dal centro abitato si trova invece l’antico parco del castello, denominato il bosco del Sasseto, un’emergenza naturalistica di grande interesse, contraddistinto dalla presenza di imponenti alberi secolari. Un angolo di Trevinano. Trevinano Circa 15 km a nord del capoluogo si trova il piccolo centro di Trevinano, di probabile origine etrusca. Fu anch’esso dominio dei Monaldeschi come testimonia lo stemma ancora presente sul portale del Castello di origine medievale (proprietà privata). Da segnalare inoltre due chiese: la Parrocchiale, presumibilmente eretta in epoca rinascimentale, contiene all’interno tele del XVI e XVII secolo; la chiesa della Madonna della Quercia si trova a 1 km dal paese scendendo verso il fiume Paglia, a memoria del miracolo dell’apparizione della Madonna sui rami di una quercia (conservati all’interno), come riporta un manoscritto del 1782. 31 TUSCIA 22-87 2INFORMAZIONI Centro Visite Torre Julia de Jacopo, via Cassia, tel. e fax 0763 733642. Numero verde: 800-411834; e-mail: [email protected] Aperto tutti i giorni 9,3012,30; 16-19. Punto vendita dei prodotti della Riserva e biologici. 2NUMERI DI TELEFONO UTILI Direzione della Riserva, tel. 0763 733442; fax 0763 731215. e-mail: [email protected] http://www.parks.it /riserva.monte. rufeno Comune di Acquapendente, tel. 0763 73091. Comando Stazione Forestale, tel. 0763 74180. G RISTORANTE E ALBERGO La Monaldesca Tel. e fax 0763 717078 e-mail: lamonaldesca@ tin.it; all’interno della Riserva, ingresso n. 1. 32 10-08-2001 15:45 Pagina 32 La Riserva Naturale Tra boschi e cascate La Riserva Naturale Monte Rufeno, istituita nel 1983,fa parte del sistema delle aree protette del Lazio e si estende su 2890 ettari nel territorio del Comune di Acquapendente al confine con Umbria e Toscana. È attraversata dal fiume Paglia e dai suoi numerosi affluenti, che a volte formano allegre cascate, come quella dell’Acquachiara, ed è caratterizzata dalla presenza di boschi che ricoprono una superficie collinare fra i 210 e i 780 metri di altitudine. Le possibilità che si offrono al visitatore in questa Riserva sono veramente tante e offerte con un’ottima organizzazione. Natura e cultura: a piedi, a cavallo o in bicicletta L’accesso e la circolazione all’interno della Riserva sono liberi a tutti da un’ora prima dell’alba a un’ora dopo il tramonto. Si possono effettuare escursioni a piedi lungo i sentieri a proprio piacere, ma esistono anche percorsi natura particolarmente studiati e descritti nei vari opuscoli disponibili presso il Centro Visite, contraddistinti da un colore e ben segnalati. Esiste un centro di turismo equestre, di noleggio biciclette, un campeggio, aree di pic-nic e 5 casali ricettivi Il paesaggio di colline e per complessivi 110 posti. È presente inoltre un Centro di educazione ambientale e il Museo del Fiore. Nella Riserva si organizzano escursioni guidate, weekend tematici, settimane verdi, soggiorni per ragazzi, campi scuola e i prezzi sono davvero molto contenuti. Nei vecchi casali ristrutturati La Riserva è caratterizzata dalla presenza di vecchi casali un tempo abitati e oggi testimonianza di un’antica tradizione architettonica. Ne sono stati censiti 32 di cui 9 sono stati ristrutturati. Monaldesca. L’“osteria della montagna“ è un’ottima trattoria in ambiente rustico, circondata dal parco, con 70 posti al chiuso e 40 all’aperto. Cucina genuina con prodotti biologici locali. Nel casale perfettamente ristrutturato c’è anche possibilità di pernottamento in stanze con bagno. Noleggio biciclette. Tigna. “Una casa nel bosco”: TUSCIA 22-87 10-08-2001 15:45 Pagina 33 » Monte Rufeno boschi della riserva. così vien definita per la sua collocazione in mezzo a una pineta. Vi si trovano 11 stanze con bagno, per un totale di 36 posti letto; cucina disponibile su richiesta. Palombaro. “A cavallo di tre regioni”, perché ospita il centro di turismo equestre all’incrocio di tre regioni, Lazio, Umbria, Toscana. A disposizione 16 posti letto in 6 stanze, e una club house. Sambucheto. “Insieme nella natura”, è l’ostello a due camerate con 16/18 posti letto, bagni in comune, cucina e refettorio. Oltre a questi centri ricettivi, da citare il casale Marzapalo dove si trova il Centro Studi, il Felceto dove si può visitare la ricostruzione ambientale della civiltà contadina fin dagli inizi del ‘900 e il casale Giardino che ospita il Museo del Fiore. Un museo tutto per i fiori Situato all’interno della Ri- serva a 2 km da Torre Alfina, come in un racconto, il Museo del Fiore introduce il visitatore nel mondo del fiore, illustrando l’ecologia e l’evoluzione delle piante, i loro rapporti con il mondo animale e con il mondo dell’uomo. Particolare attenzione è stata posta ai mezzi di comunicazione: i giochi, gli strumenti interattivi e multimediali consentono una continua verifica da parte del visitatore lungo il percorso museale; i laboratori, la ludoteca e la sala proiezioni completano le potenzialità didattiche della struttura. Una sezione del museo è dedicata ai “Pugnaloni”(vedi pag. 30) testimonianza del legame che unisce la popolazione di queste terre ai fiori. Il museo è aperto tutti i giorni festivi e prefestivi dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19 in estate; dalle 10 alle 17 in inverno; gli altri giorni visite su prenotazione. Per informazioni: tel. e fax: 0763 733642, numero verde: 800-411834, e-mail: [email protected], http://www.comuneacquapendente.it/museodelfiore/. Direzione Museo: tel. 0763 7309224, fax 0763 711215, e-mail: [email protected]. COME ARRIVARCI La Riserva si trova all’altezza della strada statale Cassia tra Viterbo e Siena al km 136 e si raggiunge seguendo le indicazioni per Acquapendente. Per accedere alla Riserva vi sono 6 ingressi, di cui 4 solo pedonali e due (dalla parte di Torre Alfina) anche carrabili; Chi ha prenotato soggiorni all’interno della Riserva può accedere con la propria auto. IL BOSCO E I SUOI ABITANTI Flora e fauna, grazie alla particolare collocazione geografica di monte Rufeno, vi sono particolarmente ricche. Tra le più particolari specie floreali si segnalano le numerose orchidee, il giglio rosso, il narciso dei poeti, e l’erba scopina. Numerosissimi anche gli uccelli, rapaci diurni e notturni, picchi, cince, tordi e, tra i mammiferi, l’istrice, il tasso, la martora, il cinghiale e il capriolo. 33 TUSCIA 22-87 10-08-2001 15:45 Pagina 34 ALTA TUSCIA Proceno L’estremo nord della Tuscia Distante 7 km a nord di Acquapendente, Proceno è un pittoresco villaggio che sorge a 418 m, in una splendida posizione panoramica, su un’altura ai confini fra Toscana e Umbria e che una leggenda vuole fondato dal re etrusco Porsenna. La sua origine an- 2INFORMAZIONI Pro loco, piazza della Libertà 1, tel. 0763 710003. La Rocca medievale svetta tica è dimostrata dal ritrovamento di sepolcreti etruschi e reperti archeologici, a circa 2 km dal paese. Nell’anno Mille, per via della sua posizione strategica, fu dotato di una rocca. Visse, nel XIV secolo, un periodo di fioritura grazie alla vicinanza con la potente città di Siena e venne assegnato nel 1400 agli Orsini di Pitigliano, prima di passare alla signoria degli Sforza. ★ A CENTO MIGLIA La frazione di Centeno, il cui nome deriva dall’essere situata al centesimo miglio sulla consolare Cassia, partendo da Roma, fu fino al 1870 sede della dogana pontificia, essendo il luogo al confine con la Toscana. dedicato alla dea Cerere. Conserva affreschi della scuola degli Zuccari. La chiesa gotica di San Martino già esistente nel 1250 è Chiese, castelli, palazzi ricca anch’essa di affreschi del Prima di giungere al centro stori‘300 e ‘400, di scuola orvietana. co, si incontra la chiesetta di Entrati nel nucleo più antico delSanta Maria del Giglio (così l’abitato si incontra la piazza dochiamata per l’apparizione della ve sorge il palazzo degli Sforza Vergine con un giglio in ma(1535), pregevole cono, a una pastorella dustruzione con portale rante la dominazione bugnato, maestoso degli Sforza), sorta nonostante parprobabilmente cozialmente dirocme edicola di stile cato, con qualche Lunetta sopra il portale gotico sopra un ambiente interno della Parrocchiale. tempietto etrusco decorato da af34 TUSCIA 22-87 10-08-2001 15:45 Pagina 35 pittoresca fra le case di Proceno, in posizione panoramica. freschi cinquecenteschi, soffitti a cassettoni dipinti e bei camini. Di fronte al palazzo si trova il Municipio, a fianco del quale, inoltrandosi verso il paese, una scaletta in discesa conduce al Museo della Civiltà Contadina con oltre 2000 reperti. Museo e palazzo sono visitabili su richiesta al Comune. Subito dopo la strada si biforca: scendendo a destra si raggiunge la Rocca, imponente esempio di fortificazione alto-medievale, ★ L’AGLIO ROSSO Nella zona intorno a Proceno si pratica la coltivazione di un aglio particolare, l’aglio rosso di Proceno, dal sapore molto forte e dal profumo molto intenso. Esso vanta inoltre buona digeribilità e grande attitudine alla conservazione. All’aglio è dedicata anche una sagra che si svolge durante la prima metà di agosto. con tre torri e maschio quadrati; recentemente restaurata, ospita attualmente un centro agrituristico. Una volta al mese la proprietaria ne concede la visita al pubblico. Proseguendo oltre la Rocca si esce dal paese e si raggiunge la chiesa di Santa Maria della Neve, nei pressi della quale si trova il cimitero. Di origine cinquecentesca, con facciata a capanna e bel portale scolpito sopra il quale si vede lo stemma in pietra del paese (il maiale di Porsenna e le chiavi di San Pietro). Continuando invece a sinistra, dalla piazza principale, si sale alla Parrocchiale, chiesa del SS. Salvatore, di fondazione gotica ma successivamente trasformata, che conserva della costruzione originale un bel portale cuspidato con decorazioni in terracotta e la struttura interna, con un arcone ogivale all’inizio del presbi35 TUSCIA 22-87 10-08-2001 15:45 Pagina 36 PROCENO GLI AGRITURISMI E I RISTORANTI DI PROCENO C AGRITURISMI *** La Rocca, corso Regina Margherita 155, tel. 0763 710072710367, fax 0763 710072; nel castello di Proceno, 7 appartamenti in affitto, con ristorante, giardino, piscina e parcheggio. ***Borgo al Centine, loc. Centeno, tel. e fax 0763 732192; affitto di 5 appartamenti, senza ristorante, con piscina, giardino e parcheggio. **Fattoria Franciola, loc. Franciola, tel. e fax 0763 710035, e-mail: [email protected]. Sulla sommità di una collina, affitta 6 appartamenti e una camera, con ristorante solo per gli ospiti, campo bocce, giardino e parcheggio. ** Il Molino, loc. Il Molino, tel. 0763 710267, fax 0763 710036; prossimo alla Riserva del Monte Rufeno, 2 appartamenti, senza ristorante, con piscina, giardino e parcheggio. **Il Paglia, SS Cassia km 138,5, tel. 0763 734471; lungo le rive del fiume Paglia, 3 appartamenti e 1 camera, senza ristorante, con giardino e parcheggio. ** Le Spighe, SS Cassia km 140, tel. e fax 0763 734091, e-mail: [email protected]; nella valle del fiume Paglia, ai confini con la Toscana, 3 appartamenti, senza ristorante, con giardino e parcheggio. Poggio Porsenna, tel. 0763 710066 G RISTORANTI La Dogana, loc. Centeno, tel. e fax 0763 734092; trattoria con 30 coperti al chiuso e 30 all’aperto su una terrazza con veranda; chiuso mercoledì. Cucina casalinga con piatti locali (cinghiale e funghi). B BED & BREAKFAST Oasis, loc. Bemaglia tel. 0763 710077. terio: vi sono conservati alcuni affreschi staccati del secolo XIV, di influsso senese; inoltre Martirio di San Sebastiano, grande tela settecentesca e una statua lignea di San Rocco del secolo XVI. f FESTE, SAGRE E MANIFESTAZIONI • Festa di Sant’Antonio Abate: 17 gennaio con benedizione degli animali e distribuzione del pane e delle fave di Sant’Antonio. • San Vincenzo Ferreri (uno dei due patroni del paese): lunedì di Pasqua, con processione. • Madonna delle Piane: seconda domenica dopo Pasqua con processione e bancarelle. • Santa Agnese: 20 aprile, ricorrenza della badessa del convento santificata per i numerosi miracoli. • Sagra dell’aglio: dalla prima domenica di agosto a Ferragosto, festa e bancarelle in tutto il paese. Nei mesi estivi sono numerose anche altre iniziative come la Rassegna del piccolo antiquariato e la Mostra dell’artigianato. 36 L’oratorio di Sant’Agnese. Proseguendo per la salita di fronte alla Parrocchiale si raggiunge, nella parte più elevata dell’abitato, la chiesa di Santa Agnese, oratorio a pianta circolare, costruito nel 1879 sul luogo del convento dove visse per 22 anni Santa Agnese Segni, di Montepulciano: presso la chiesa si trova ancora l’ulivo che fu testimone di fatti miracolosi. TUSCIA 22-87 10-08-2001 15:45 Pagina 37 ALTA TUSCIA San Lorenzo Nuovo In piazza come a Copenaghen quapendente, all’incrocio della via Cassia con la Maremmana La via Cassia, nel tratto che con(statale 74). Questa fortunata giunge Acquapendente e Bolseposizione venne preferita nella na, all’altezza del km 124, attraseconda metà del ‘700 a quella versa nel suo bel mezdel vecchio paese zo una piazza ottago(San Lorenzo alle nale, passando daGrotte, di cui ora vanti ad una imponon rimane più nulla nente Chiesa. È il cuose non qualche rudere di San Lorenzo re di un castello), siNuovo, interessante tuato in una valletta esempio di pianificapoco più a sud, a rizione urbanistica setdosso del lago in una tecentesca, è la sua vazona dall’aria malsana sta piazza, piazza Eue soggetta a periodiropa, dove sorge che inondazione appunto la cat- Lo stemma del Comune. In alto: e alla malaria. L’iveduta aerea della cittadina. tedrale di SanLoniziativa fu prorenzo Martire. La mossa da Pio VI, cittadina si trova sul versante inallora tesoriere apostolico, che, terno settentrionale del recinto visti gli inutili tentativi di bonificacraterico del lago di Bolsena e re la zona, indusse papa Clemendomina da un lato la conca lacute XIV a trasferire tutta la popolastre, dall’altro la pianura di Aczione in un luogo più salubre. 37 TUSCIA 22-87 10-08-2001 15:45 Pagina 38 SAN LORENZO NUOVO 2INFORMAZIONI Pro loco, piazza Europa 30, tel. 0763 727003; e-mail: proloco.sanlorenzo@ tiscalinet.it. Comune di San Lorenzo Nuovo, piazza Europa 29, tel. 0763 727391; e-mail: [email protected] L’incarico del progetto fu affidato all’architetto Francesco Navone, il quale, con una visione moderna e innovatrice, sviluppò la pianta del nuovo paese sul modello della piazza Amalienborg di Copenaghen, a forma ottagonale, da cui si dipartono vie dritte e larghe che si intersecano ad angolo retto. Domina la piazza con i suoi 34 L’interno a navata unica della Il Santissimo Crocifisso N ella sua cappella, circondato da numerosi ex-voto, sta da due secoli il SS. Crocifisso, una scultura in legno policromo, risalente al XIII secolo, splendido esempio di arte bizantina, che proviene dal vecchio paese e che fu trasportata nella nuova chiesa nel 1778 accompagnata da una solenne processione. Il Crocifisso è da sempre oggetto di una grande venerazione ed è in suo onore che ogni 15 anni vengono organizzati grandi festeggiamenti che durano circa due mesi e culminano il 14 settembre con la Festa del SS. Crocifisso. È in questa occasione che la statua viene fatta uscire dalla chiesa e portata per le vie del paese riccamente addobbate in una suggestiva processione, cui partecipano tutte le autorità locali, la Banda Musicale, la Confraternita del SS. Crocifisso, il Gruppo degli Sbandieratori e il Corteo Storico. 38 TUSCIA 22-87 10-08-2001 15:45 Pagina 39 SAN LORENZO NUOVO La via Cassia che attraversa San Lorenzo Nuovo in una foto d’altri tempi. ALBERGHI, RISTORANTI E AGRITURISMI DI SAN LORENZO NUOVO y ALBERGHI chiesa di San Lorenzo Martire. metri di altezza, la Parrocchiale dedicata a San Lorenzo Martire dove è custodito un Crocifisso ligneo del XII secolo e si possono ammirare due bellissime tele del pittore fiorentino Jacopo Zucchi, oltre che la pala d’altare con il Martirio di San Lorenzo. Opera anch’essa dell’architetto Francesco Navone, la chiesa tende ad esaltare un’essenzialità geometrica sia nella nitida stesura delle superfici, sia nell’interno a pianta longitudinale a navata unica con cappelle laterali. Sul portone centrale è visibile lo stemma di papa Pio VI che ne rese possibile la realizzazione. ** Stella sul Lago, loc. Prati Renari, tel. e fax 0763 727484; 7 camere, con ristorante omonimo, giardino e parcheggio. * Italia, via L. Turchetti 3, tel. 0763 77030; 11 camere con e senza bagno con ristorante e parcheggio. G RISTORANTI Tamuré, loc. Oppietti, tel. 0763 727476, fax 0763 306346; 100 coperti con possibilità di altri 30 all’aperto sul lago, anche pizzeria. Specialità pesce di lago, con uso di verdure e prodotti biologici locali. Stella sul Lago, presso l’albergo omonimo; specialità pesce di lago. Da Millo, loc. Oppietti, tel. 0763 727300; specialità pesce. Da Peppe il pescatore, loc. Oppietti, tel. 0763 727480; sul lago specialità pesce. Paese Vecchio, via Fontana del Mascherone, tel. 0763 727106; cucina locale. C AGRITURISMI *** La Palombara, loc. Palombara, SS Cassia km. 121,450, tel. 0763 77588; 3 appartamenti in un antico casale fra vigneti e oliveti, con giardino, ristorante e parcheggio. ** La Spinetta, loc. La Spina, tel. e fax 0763 77772, tel. 0335 6953547; 3 appartamenti in collina, senza ristorante, con piscina, giardino e parcheggio. r CAMPEGGI Camping Mario, loc. Oppietti, tel. 0763 727485. 39 TUSCIA 22-87 10-08-2001 15:46 Pagina 40 SAN LORENZO NUOVO f FESTE, SAGRE E MANIFESTAZIONI • Festa di Sant’Antonio: 17 gennaio. • Corpus Domini – Infiorata: giovedì successivo alla Pentecoste. Come nella vicina Bolsena, luogo ove si verificò il miracolo, si festeggia l’evento con la tradizionale composizione di mosaici tutti composti con petali di fiori con un suggestivo effetto figurativo e policromo. • Gran Fondo degli Etruschi: 10 giugno, gara in mountain bike. • Festa di San Giovanni Battista: 24 giugno, fiera di merci e bestiame. • Festa delal Birra: 26-29 luglio. • Festa di San Lorenzo Martire: 10 agosto, con processione e fiera di merci e bestiame. • Sagra degli gnocchi: 11-19 agosto. • Palio del lago: agosto. • Criterium “San Lorenzo”: 19 agosto. • Festa della Madonna di Torano: 8 settembre. I due estremi dell’asse Sempre sul modello danese, dalla piazza ottagonale parte il corso Umberto I (paragonabile alla via Reale di Copenaghen) che congiunge la Parrocchiale con la chiesa dei Cappuccini, oggi Santa Maria Assunta, all’estremità opposta. La chiesa dei Cappuccini, o del Convento, a navata unica con tre cappelle laterali per ciascun lato, fu ultimata e benedetta • Festa del SS. Crocifisso: 14 settembre. • Mercato: tutti i sabato in piazza. LA PATATA E LA SAGRA DEGLI GNOCCHI Prodotto tipico della zona a nord del lago di Bolsena è la patata, che trova qui condizioni ideali per garantirne un elevato livello qualitativo, a pasta gialla, bianca, brunopaonazza. Non poteva mancare quindi una sagra dedicata agli gnocchi: la piazza centrale e le vie laterali si trasformano verso sera in un mega-ristorante all’aperto, con centinaia di tavoli su cui vengono serviti piatti fumanti di gnocchi al pomodoro, all’amatriciana, al burro e salvia. Non mancano anche salsicce alla brace, trippa, fagioli e vino. Ovviamente musica e balli. l’11 ottobre 1784 e intitolata al Beato Cappuccino San Serafino da Montegranaro d’Ascolo. La chiesa, oggi dedicata all’Assunta, fu abitata assieme al convento dei Padri Cappuccini soltanto fino al 1810, anno in cui avvenne la soppressione degli ordini religiosi da parte di Napoleone I; oggi fa parte del complesso della Parrocchia. La chiesa Parrocchiale e quella del Convento costituiscono quindi gli estremi di un asse monumentale che nella piazza si incrocia a forma latina con la via Cassia. Gli edifici e le costruzioni si dispongono lungo le vie tutte dritte a formare angoli retti e, segno anche questo della modernità del Navone e delle sue idee illumini- ★ VITA DA SPIAGGIA La chiesa di Santa Maria Assunta. 40 Presso il lago si trovano stabilimenti balneari, spiaggia libera, noleggio barche e scooter d’acqua per escursioni sul lago. TUSCIA 22-87 10-08-2001 15:46 Pagina 41 SAN LORENZO NUOVO stiche, è l’uniformità delle abitazioni, senza distinzioni tra palazzi nobiliari ed edifici comuni. Una deviazione in una piazza laterale lungo il corso, porta a una fontana anch’essa risalente al 1778. Da vedere nei dintorni Chiesa di San Giovanni in Val di Lago Vicino al lago,nella fertile campagna fra San Lorenzo e Bolsena, sorge l’antica chiesa a forma ottagonale dedicata a San Giovanni, edificata nella prima metà del ‘5OO. Fu progettata dall’architetto Pietro Tartarino, allievo di Alberto da Sangallo. Chiesa di Torano Immersa nella campagna nella zona di Torano sorge un’altra chiesa costruita probabilmente su un luogo di culto etrusco dove veniva onorata la Vergine Turan; all’interno è custodito un bellissimo affresco del ‘400 raffigurante la Vergine in trono con Bambino benedicente. ★ LE GOLOSITÀ DI SAN LORENZO Prodotti biologici, formaggi e olio si possono acquistare presso il Caseificio Aziendale Castelverde, SS Maremmana km. 80,7, tel. 0763 727844. L’olio buono sta anche presso il Frantoio Montanucci Crispino & Anna Snc, via Umberto I 75, tel. 0763 72273. Per chi cerca pasta fatta in casa e gnocchi c’è Voglia di Pasta in via Umberto I 4, tel. 0763 727145. Per i dolci, Bataloni Dario, via Marconi 25, tel. 0763 727560 e Ambrosini Renzo, via Campo della Fiera 45, tel. 0763 727725. ★ FRAMMENTI D’ARTE In località Cavamerle, nella zona del cimitero, in un laboratorio artigiano si lavora una pasta di marmo ottenuta principalmente con il travertino per riprodurre elementi decorativi architettonici quali colonne e capitelli. È aperta la vendita al pubblico. Tel. 0763 727847. La chiesa di San Giovanni in Val di Lago, della prima metà del ‘500. 41 TUSCIA 22-87 2INFORMAZIONI Esiste diverso materiale illustrativo e cartine per seguire l’itinerario della Via Francigena in quest’area, in distribuzione presso i Centri Informazioni dei vari Comuni. Si può anche consultare un sito web: http://www. tuscia.org SUGLI STESSI PASSI DEI VIANDANTI ANTICHI Oggi è possibile ripercorrere l’antica via nel suo tratto che si svolge in Alta Tuscia, seguendo la segnaletica attrezzata dai Comuni che accompagna sia lungo le strade automobilistiche (pannelli rossi) sia nei percorsi meno trafficati e più adatti soprattutto per chi voglia effettuare l’itinerario a piedi, in bicicletta o a cavallo (pannelli marroni e arancio). 42 10-08-2001 15:46 Pagina 42 La Via Francigena, Una umanità in cammino Nei primi secoli del secondo millennio - già caratterizzati dal fenomeno storico delle spedizioni crociate, di notevole rilevanza anche per la sua estensione territoriale una moltitudine di pellegrini percorreva chilometri e chilometri attraverso l’Europa per raggiungere le mete spirituali della Cristianità. Tre erano i poli di attrazione per questa umanità in cammino: Roma, luogo del martirio dei Santi Pietro e Paolo e sede della massima istituzione ecclesiastica, la Terra Santa e Santiago di Compostela, dove giacevano le spoglie dell’apostolo San Giacomo. Questi pellegrinaggi avvenivano per lo più su percorsi individuati che andavano via via sempre più definendosi in modo preciso e organizzandosi con luoghi di accoglienza e punti di riferimento conosciuti e abituali. Ciò portò dunque alla formazione di una rete di sentieri e di strade che potevano venire utilizzati anche per altri scopi, ponendosi comunque come uno strumento di comunicazione viaria fra l’Europa del Nord e il Mediterraneo. TUSCIA 22-87 10-08-2001 15:46 Pagina 43 i pellegrini del Medioevo Da Canterbury alla Terra Santa Una di queste vie, la più importante, quella che portava a Roma, era appunto la Francigena, così chiamata perché attraversava tutta la Francia, partendo da Canterbury in Inghilterra, ed era anche detta Romea, perché portava a Roma. E un suo tratto si svolgeva proprio attraverso l’Alta Tuscia, passando per i centri di Proceno (vedi pag. 34), Acquapendente (vedi pag. 22), San Lorenzo Nuovo (vedi pag. 37) e Bolsena (vedi pag. 44). Dai Longobardi ai Franchi In realtà, le origini di questa Via, almeno per quel che riguarda l’Italia, vanno ricercate ancora più indietro nella storia. Essa era infatti la strada di raccordo tra la Padania e la Tuscia (i due territori in cui era diviso il regno dei Longobardi), l’unica praticabile per non avvicinarsi troppo alle zone controllate dai Bizantini. Allora veniva chiamata Strada di Monte Bardone, derivato dall’originario Mons Longobardorum, con cui veniva definito nel Me- La stazione di posta di Proceno. dioevo il territorio intorno all’Appennino Tosco-Emiliano. Con il crollo del regno longobardo e l’avvento della dominazione franca, l’antica strada accrebbe la sua importanza, divenendo quella che ancora oggi chiamiamo Via Francigena. Suggestioni e fascino d’altri tempi Ripercorrerla oggi significa immergersi nella suggestione del fascino di un’altra era. E ciò è tanto più possibile in quanto, in un paesaggio che è rimasto pressocché immutato, ancora si ritrovano monumenti edificati in quei secoli, come la chiesetta di Santa Maria del Giglio a Proceno, la cattedrale del Santo Sepolcro, ad Acquapendente o la chiesa di Santa Cristina a Bolsena. IL DIARIO DI SIGERICO Ciò che ha principalmente messo in grado di ricostruire questo cammino è stato un documento lasciatoci da Sigerico, Arcivescovo di Canterbury, che nel 994, tornando da Roma, scrisse alla sua diocesi il diario delle varie tappe toccate durante il viaggio. 43 TUSCIA 22-87 10-08-2001 15:46 Pagina 44 ALTA TUSCIA Bolsena Medioevo e turismo sulle rive del lago Bolsena è una accattivante località di villeggiatura estiva a 350 m di altitudine sulla sponda nord-orientale del lago che da lei prende nome. Si trova quasi al centro della regione dei monti Volsini ed è costituita da un borgo medievale adagiato sul declivio interno della conca e da una parte moderna che si prolunga nel piano lungo la riva del lago, dove si trovano numerosi alberghi, strutture balneari e campeggi. 44 A vela sulle acque del lago. La storia della città Ha origini da una delle più importanti città etrusche (Velsna, in latino Volsinii), che era situata sulla collina a nord dell’attuale e fu soggiogata nel 280 a. C. dai Romani, che, in seguito a una rivolta, costrinsero gli abitanti a trasferirsi nel luogo TUSCIA 22-87 10-08-2001 15:46 Pagina 45 BOLSENA dov’è ora. Subì le invasioni barbariche e nel secolo VIII passò dai Longobardi della Tuscia al patrimonio della Chiesa, che se la vide a lungo contendere dagli orvietani. Nel 1186 fu presa infatti da Orvieto che la tenne fino al 1267, quando ripassò alla Chiesa. Nel 1375, dietro istigazione dei Monaldeschi della Cervara, orvietani, si ribellò alla Chiesa e papa Gregorio XI ne fece abbattere le mura. Nella prima metà del secolo XV fu per qualche tempo concessa in contea ai Monaldeschi, ma tornò nel 1451 alla Chiesa e da allora seguì le sorti dello Stato Pontificio fino all’Unità d’Italia. Numerosi sono i resti monu- 2INFORMAZIONI C.P.T.: Centro Promozione Turistica del Comune di BolsenaPorta del Parco, piazza Matteotti 12, tel. 0761 799923, fax 0761 796056, e-mail: [email protected] mentali che Bolsena custodisce: della città etrusco-romana conserva i ritrovamenti di Poggio Moscini e, sui colli circostanti, varie necropoli con tombe a camera e a fossa; della romana Volsinii l’importante cinta muraria e l’anfiteatro del Mercatello; del Medioevo la possente mole del castello Monaldeschi. Ma la località è nota soprattutto per Santa Cristina e il miracolo Il borgo medievale di Bolsena visto dalle rive del lago. 45 TUSCIA 22-87 10-08-2001 15:46 Pagina 46 BOLSENA dell’Eucaristia (1263), raffigurato anche da Raffaello nelle Stanze Vaticane, e che dette origine alla costruzione del Duomo di Orvieto. Viene celebrato con particolare solennità nella Festa del Corpus Domini. presbiterio quadrato dalle volte a crociera e reca estese testimonianze di affreschi dei secoli XVXVII, un bel Crocifisso di scuola del Pastura e, a sinistra dell’ingresso, una Natività di Maria di Francesco Trevisani. Accanto alla chiesa si apre una Un itinerario porta (1548) di visita in pietra rossa, Centro dell’ache immette bitato è la vanel borgo sta piazza medievale, Matteotti su ben conservacui prospettato e ricco di no il Palazzo scorci interesComunale santi e sugge(dove ha ora stivi. Dalla I tetti e le case del nucleo antico sede l’Ufficio parte opposta di Bolsena visti dalla Rocca. Turistico) e la della piazza si chiesa di apre invece San Francesco del secolo XIII, corso della Repubblica, la via restaurata dopo che i bombardel passeggio, che accompagna damenti dell’ultima guerra ne con i suoi numerosi negozi, fino avevano rivelato la primitiva alla piazza di Santa Cristina. Vi struttura gotica. La facciata è sorge, a destra, il palazzo Raadorna di un alto portale gotinieri o del cardinale Teodorico; l’interno, a una navata con co, eretto in semplici forme gotitetto a capriate, termina con un che nel 1299 e nel quale sog- I “MIRACOLI” DI CRISTINA Sono due gli eventi soprannaturali che circondano di devozione la figura di questa Santa, patrona con San Giorgio di Bolsena, e attribuiscono fama alla cittàdina. Uno risale al 292 , agli albori del cristianesimo: la fanciulla, per non aver voluto rinnegare il suo amore a Cristo, fu dal padre, prefetto della città e rappresentante quindi dell’Impero Romano, gettata nelle acque del lago con una pietra al collo. Ma non morì. Fu anzi, da quella stessa pietra che miracolosamente galleggiava, riportata a riva in salvo. 46 E fu presso questa pietra, segnata indelebilmente dalle impronte dei piedi della fanciulla e per questo adibita a mensa d’altare, che si produsse nel 1263 il secondo prodigio, il miracolo del Corpus Domini: nel corso di una messa celebrata dal sacerdote boemo Pietro da Praga, che nutriva dubbi sul dogma della transustanziazione, al momento dell’elevazione alcune gocce di sangue caddero dall’ostia sul corporale di lino e sui marmi dell’altare che sono ora custoditi nella cappella del Miracolo della chiesa di Santa Cristina. TUSCIA 22-87 10-08-2001 15:46 Pagina 47 BOLSENA La Collegiata di Santa Cristina e le catacombe L a costruzione risale all’XI secolo, fu consacrata da Gregorio VII nel 1077; presenta un’elegante facciata (eretta nel 1492-94) corsa da lesene riccamente decorate, con una bella terracotta invetriata raffigurante la Madonna col Bambino e i Ss. Cristina e Giorgio, probabilmente del fiorentino Benedetto Buglioni. L’interno è a tre ampie navate: in quella destra, oltre un Crocifisso ligneo, si apre la cappella del Rosario con affreschi quattrocenteschi e dalla quale si accede alla cappella di San Leonardo, dove un piccolo antiquarium raccoglie i reperti trovati nelle catacombe. Dalla navata sinistra, per un portale romanico si accede alla cappella del Miracolo, eretta a fine ‘600, nella quale, presso l’altare maggiore, sono conservati i marmi macchiati del sangue eucaristico. A sinistra della cappella del Miracolo è la porta della grotta di Santa Cristina, dove fu rinvenuto il corpo della Santa. L’altare di Santa Cristina è arricchito da un ciborio del IX secolo. Andando verso l’ipogeo, sopra l’arco che immette alla tomba della Santa, rimangono le tracce di un pregevole affresco che è la più antica testimonianza iconografica nota (secolo XIII) del Miracolo eucaristico di Bolsena. Si è quindi nella grotta, sistemata nel 1894, preservando la pregevole cancellata e i candelabri in ferro battuto ottocenteschi, dove si trova la tomba costituita da un sarcofago in pietra e una statua di fattura robbiesca; la larga apertura sul lato posteriore conferma la leggenda del trafugamento della salma nel X secolo (all’interno, oggi, è un’urna cineraria). A destra dell’ipogeo, da una finestra di marmo, si scorgono le catacombe di Santa Cristina, risalenti al periodo delle persecuzioni cristiane, che si possono visitare (orario estivo: 9-12, 15.30-18; invernale: 912, 15-16.30): la lunghezza dei cunicoli, in qualche punto alti fino a 7 metri, è di circa 120 metri; i materiali qui rinvenuti sono allestiti nella cappella di San Leonardo. 47 TUSCIA 22-87 10-08-2001 15:46 Pagina 48 BOLSENA giornò Pio VII coronamento nel 1815; sul orizzontale, con lato di fronte si campaniletto a allineano, stretvela: nella lute le une alle netta del portaaltre, la semplile, San Leonardo ce facciata di fra i devoti, terun oratorio, la racotta invecollegiata di triata forse di Santa CristiBenedetto Buna, sormontaglioni. All’inta da uno slanterno è ospitaciato campanito un piccolo le e la cappelmuseo con epila del Miracografi e sculture La porta del 1548 che immette lo, con alto tiprovenienti sonel borgo medievale. burio. Subito a prattutto dalle destra è la nucatacombe. da facciata dell’oratorio di San Ritornando invece in piazza MatLeonardo, quattrocentesco, a teotti per oltrepassare la porta e Il Museo territoriale del lago di Bolsena A llestito nella rocca Monaldeschi della Cervara, si articola su tre piani e un cortile dove è ospitato il lapidarium. Al piano d’ingresso è documentata la formazione del territorio a partire dalle più antiche manifestazioni vulcaniche, e l’evoluzione umana delle popolazioni preistoriche; si entra poi nella protostoria con reperti dell’età del Rame, del Bronzo e del Ferro, in gran parte provenienti dagli insediamenti attualmente sommersi dal lago. Particolare spazio è dedicato al villaggio villanoviano del “Gran Carro”, rinvenuto in località Grancaro, pochi chilometri a sud di Bolsena. Per il periodo etrusco vengono illustrati i numerosi insediamenti presenti nella zona. Al piano superiore sono esposti i ritrovamenti archeologici provenienti dagli scavi di Volsinii; si segnalano gli affreschi della “Casa delle Pitture” e il trono dionisiaco detto “delle Pantere”. Al piano inferiore c’è la Bolsena medievale e la sezione riguardante le attività del lago, la pesca e le tradizioni popolari. Visita: apr-mag 9.30-13.30, 15.3019.30; giu-sett. 9.30-13.30, 16-20; ott.mar. 10-13, ven. sab. dom. anche 1518. Chiuso lunedì. Tel. 0761 798630. 48 TUSCIA 22-87 10-08-2001 15:46 Pagina 49 BOLSENA q GLI INDIRIZZI PER GLI ACQUISTI A BOLSENA • Miele presso l’apicoltura Pagliaccia Mauro, loc. Ripetta 155/B, tel. 0761 799166 e Pagliaccia Antonio, via Bocchini 12, tel: 0761 799166. • Olio extravergine di oliva presso i frantoi Gargana Annamaria, largo Mazziotti 5, tel. 0761 799025; Azienda Agricola Girasole, tel. 0761 799040-798989; Battaglini, tel./fax: 0761 798847-799121, dove si possono trovare anche le tradizionali salse per crostini; Azienda Agricola e Frantoio Casasole in via Madonna del Giglio 6; degustazione e vendita presso Vini e Oli, in corso Cavour 44 e Botarelli Alessio al n. 84. • Segnaliamo inoltre, lungo il corso della Repubblica, la Salumeria/ Pasticceria/Paneria dove si possono acquistare le salsicce di cinghiale sott’olio, mieli vari, prosciutti, pasta del “Frantoio Antica Tuscia”; la Macel- ★ UN OSTELLO PRESSO IL SANTUARIO Presso il santuario della Madonna del Giglio, ricostruito nella seconda metà del ‘500 e più volte restaurato, ha sede oggi un ostello della Gioventù (tel. 0761 799066). leria Casasole (salumi, cervo, cinghiale, oca, capriolo, salame di canguro, salame di struzzo, lardo aromatizzato, carni varie, formaggi vari); l’Enoteca Santa Cristina, dove oltre a varie etichette e mescita al bicchiere si trovano tutte le specialità tipiche della zona. • Per il pesce la Pescheria dar tao, via Porta Fiorentina 1. • Ancora varie enoteche come la Cantina Mazziotti, largo Mazziotti 5; Puri Giovanni, corso Cavour 36; Villa Seiano in loc. La Casetta. • Botteghe artigiane di ceramiche, pelli e oreficeria, rispettivamente in via Marconi 86, via Gramsci 51 e in piazza dell’Orologio 5. • Lungo il tratto della Cassia che costeggia il lago di Bolsena, vivai e aziende agricole varie con vendita diretta di prodotti ortofrutticoli. addentrarsi nel borgo medievale, si giunge al castello Monaldeschi: di pianta quadrangolare, con le sue quattro torri irregolari rappresenta un elemento dirompente all’interno del paesaggio cittadino e che lo si veda da vicino o da lontano è uno spettacolo superbo. Fu costruito dagli orvietani nei secoli XIII-XIV, subì i danni di un terremoto nel 1695 e fu semidistrutto dal popolo di Bolsena stesso nel 1815, per evitare che se ne impadronisse Luciano Bonaparte. A partire dai primi anni del ‘900 è stato a più riprese restaurato fino al definitivo consolidamento. Attualmente è sede dell’interessante Museo territorale del lago di Bolsena, dove sono stati raccolti reperti archeologici dalla preistoria al periodo romano rinvenuti nelle zone limitrofe e frut49 TUSCIA 22-87 10-08-2001 15:46 Pagina 50 BOLSENA ★ LE SPECIALITÀ GASTRONOMICHE DI BOLSENA Il pomodoro “scatolone”dalle caratteristiche uniche dovute alla particolare natura del terreno di coltivazione, al clima, all’esposizione. Viene prodotto in un’area ristretta all’interno del comune di Bolsena. Coltivato da molti anni, è riconosciuto come una delle migliori varietà di pomodori. Fra i pesci di cui è ricco il lago, il coregone , un salmonide che può raggiungere la lunghezza di 80 cm., e l’anguilla. medievale, la chiesa di San Salvatore è dotata di una torre coperta da tegole policrome che brillano in mezzo al morbido color arancione del resto del tetto. Da vedere nei dintorni di Bolsena Gli scavi di Poggio Moscini I resti della città etrusco-romana di Volsinii sono venuti alla luce nei pressi del Castello. Sono circondati da un imponente muro di difesa lungo più di 4 km, costruito con grossi conci parallelepipedi di tufo. Sui colli circostanti si sviluppano varie necropoli costituite da tombe a camera e a fossa, databili tra il III secolo a.C. e il IV d.C. Gli scavi hanno portato alla scoperta della grande piazza del Foro di Volsinii, contornata da edifici templari e delimitata a nord dall’anfiteatro del Mercatello e a valle da un’ampia basilica to di campagne archeologiche subacquee. Dal piazzale antistante la rocca bel panorama della cittadina e del lago. Ai piedi del Castello, nel declivio verso il lago, sorge il palazzo Del Drago, già sede dei legati pontifici, costruito intorno alla metà del XVI secolo, le cui stanze conservano testimonianza di un manierismo di impronta romana anteriore agli Zuccari; nella splendida sala dei Giudizi, ampio ciclo monocromo ispirato a Perin del Vaga e a Pellegrino Tibaldi. Collocata invece al termiLe rovine dell’abitato romano di Poggio Moscini. ne del borgo 50 TUSCIA 22-87 10-08-2001 15:46 Pagina 51 BOLSENA f FESTE, SAGRE E MANIFESTAZIONI • Corpus Domini-Infiorata: giovedì dopo la Pentecoste. • Sant’Antonio da Padova: 13 giugno, processione e fuochi d’artificio. • Sagra del Pesce, il secondo fine settimana di luglio. • I Misteri di Santa Cristina, 23-24 luglio. • Mostra Ortofrutticola: ultimo fine settimana di luglio. • Mostra dell’Artigianato: secondo fine settimana di agosto. • San Rocco: 16 agosto, celebrazioni religiose e altri festeggiamenti in occasione del Ferragosto. FESTA DEL CORPUS DOMINI Istituita da papa Urbano IV, viene ogni anno celebrata a memoria del miracolo dell’Eucaristia, con una solenne processione che si snoda per che, costruita nel I secolo d.C. come edificio ad uso civile, venne trasformata tre secoli dopo in chiesa cristiana. Nel settore della città riservato alle abitazioni private, sono state scoperte ville con preziosi pavimenti in marmo e mosaico e affreschi del III secolo d.C. Le numerose tombe di età longobarda (VI secolo) rinvenute nell’ambito della basilica sono la testimonianza del momento in le vie della città le cui strade sono ornate da un tappeto ininterrotto di infiorate artistiche. I MISTERI DI SANTA CRISTINA MARTIRE Festa della patrona Santa Cristina che viene celebrata con la rappresentazione nelle principali piazze, su palchi di legno, dei Misteri, quadri viventi relativi a episodi del martirio della Santa. SAGRA DEL PESCE Sulla piazzetta antistante il porto viene predisposta una padella gigante nella quale si frigge il pesce del lago che viene poi offerto insieme all’ottimo vino. cui la città venne di nuovo abbandonata e trasferita, servendo come cava di pietre per la costruzione del medievale quartiere del castello. Visita dalle 9 alle 13, chiuso lunedì. Il Parco di Turona Percorrendo la via Cassia, al km 108, ci si può immettere in una strada di campagna che porta al parco archeologico-naturalisti- Un quadro vivente dei Misteri di Santa Cristina. 51 TUSCIA 22-87 10-08-2001 15:46 Pagina 52 BOLSENA ALBERGHI, RISTORANTI E AGRITURISMI DI BOLSENA y ALBERGHI ****Royal, piazza Dante Alighieri 8, tel. 0761 7970489, fax 0761 796000; 37 camere, bar, ristorante, giardino, parcheggio , piscina e sala conferenze. ***Ai Platani, via Roma 2, tel. 0761 799079-798787, fax 0761 798468; 42 camere, con bar, ristorante, parcheggio e sala conferenze. Ha una dependence con 5 camere in viale Colesanti 3/b. ***Columbus Hotel sul Lago, via Colesanti 27, tel. 0761 799009, fax 0761 798172; 39 camere con e senza servizi con bar, ristorante e parcheggio. ***Le Naiadi sul Lago, viale Cadorna 95, tel. 0761 799017, fax 0761 798538; 33 camere con bar, ristorante, parcheggio. ***Lido, SS Cassia km. 115, tel 0761 799026, fax 0761 798479; 12 camere, con bar, ristorante, parcheggio e sala conferenze. ***Loriana sul Lago, viale Cadorna 33, tel. 0761 799104-799273, fax 0761 799272; 39 camere con bar, ristorante, parcheggio e giardino. ***Zodiaco, via IV Novembre 8, tel. 0761 798791, fax 0761 797096. **Eden, SS Cassia km. 114,4, tel. e fax 0761 799164; 10 camere con bar, ristorante e parcheggio. **Nazionale, via Gramsci 50, tel. 0761 799006, fax 0761 799378; 19 camere con e senza servizi, bar e parcheggio. *Italia, corso Cavour 53, tel. 0761 799193; 9 camere con e senza servizi, con parcheggio. G RISTORANTI La Pietra, corso Cavour 75, tel. 0761 798730, fax 0761 798162; anche pizzeria e enoteca, nel centro storico, con parcheggio e giardino; specialità pesce; chiuso giovedì (estate sempre aperto). Il Castello, via degli Adami 41, tel. 0761 799188; nel centro storico, trattoria-pizzeria, cucina classica; chiuso martedì (estate sempre aperto). Il Gabbiano, viale Cadorna 2, tel. 0761 799142; sul lago; cucina di pesce; chiuso mercoledì. La Castagneta, loc. Mercatello 113/A, tel. 0761 797002; anche piz- 52 zeria, 50 posti al chiuso e 150 all’aperto su una terrazza panoramica, con parcheggio; cucina regionale e di pesce; chiuso martedì (estate sempre aperto). Loriana sul Lago, viale Cadorna 33, tel. e fax 0761 799272; è il ristorante dell’omonimo albergo, con possibilità di mangiare all’aperto; cucina regionale e di pesce. La Sirenetta, viale Cadorna 10, tel. 0761 799096; ambiente elegante con terrazza e parcheggio; cucina curata, di pesce; chiuso lunedì. La Tonaquilla, via Guglielmo Marconi 100, tel. 0761 799686; anche pizzeria e birreria, con possibilità di mangiare all’aperto in area urbanizzata; cucina locale e di pesce. Da Guido, viale A. Diaz 1, tel. 0761 799106; trattoria nel centro storico, con 100 coperti al chiuso e 100 in terrazza; cucina di pesce e locale; chiuso martedì, estate sempre aperto. La Vecchia Cantina, via San Giorgio 23, tel. 0761 798603; piccola trattoria/pizzeria nel centro storico; cucina classica; chiuso mercoledì. Da Picchietto, via Porta Fiorentina 15, tel. 0761 799158; ambiente rustico-elegante del ‘300, con giardino interno, nel centro storico; specialità pesce; chiuso lunedì. La Pineta, viale A. Diaz 48, tel. 0761 799801; 150 coperti con parco sul lago; cucina soprattutto di pesce. C AGRITURISMI ***Riserva di Montebello, loc. Montebello, tel. 0761 799492, fax 0761 798965; 12 camere in collina con vista lago, con piscina, equitazione, campo di tiro con l’arco; ristorante, giardino, parcheggio. **La Fraschetta, loc. Damesca, tel. e fax 0761 799678; 4 appartamenti fra piantagioni di kiwi a 200 m dal lago, con ristorante, parcheggio e giardino. **Poderaccio, loc. Poderaccio, tel. 0761 799594-798483 (da luglio a sett. 0761 799506), fax 0761 799594; 4 appartamenti in posizione panoramica, senza ristorante, con giardino e parcheggio. **Belvedere, via Orvietana km 1100, tel. 0761 796294, fax 0761 798290. TUSCIA 22-87 10-08-2001 15:46 Pagina 53 BOLSENA Paesaggio tipico dell’Alta Tuscia. co di Turona. Esso si estende sulle colline del lago di Bolsena tra due fossi, quello di Turona, alimentato dall’omonima sorgente, e il fosso di Arlena. L’altitudine, dai circa 380 m in prossimità della sorgente di Turona, sale sino a culminare con il poggio della Civica a 470 m sul livello del mare. Qui è possibile osservare: i resti di un tempio etrusco di età arcaica, i resti di alcuni mulini ad acqua, i resti di due piccole necropoli, e lungo il corso del fosso, cascate e laghetti particolarmente suggestivi. Il comprensorio di Tu- rona culmina con un ampio colle a forma allungata che si eleva isolato in modo da formare una sorta di fortezza naturale che domina le vallate attorno. Ritrovamenti villanoviani e altre testimonianze archeologiche permettono di stabilire che il luogo fu abitato sin dall’età del Ferro, ma fu durante il periodo etrusco-arcaico, che conobbe un periodo di rapido sviluppo. È stato realizzato un itinerario principale ad anello con alcune diramazioni minori, ricavato attraverso strade e sentieri, in parte preesistenti, che dalla chiesetta di Turona porta, attraverso il bosco, in zone coltivate e aree archeologiche. Lungo il sentiero sono stati disposti cartelli didattici che illustrano, in sintesi, la flora e la fauna del comprensorio, gli antichi insediamenti umani e gli aspetti morfologici del territorio. Sulle rive del lago di Bolsena. 53 TUSCIA 22-87 10-08-2001 15:46 Pagina 54 r CAMPEGGI IN RIVA AL LAGO Cappelletta, tel. 0761 799543 Camping Blu, tel. 0761 798855 Il Lago, tel. 0761 799191 Pineta, tel. 0761 799801 Romantic Chez Vous, tel. 0761 798738 Val di sole, tel. 0761 799012 Villaggio Camping Lido, tel. 0761 799258 C AGRITURISMO Olmo Bello, Capodimonte, tel. 0339 3010840 B BED&BREAKFAST Olmo Bello, Capodimonte, tel. 0761 872365 Casa per ferie Sacro Cuore, tel. 0761 870051 54 Le limpide acque Origini vulcaniche e preistoria Circa 400.000 anni fa, a seguito di una lunga serie di eruzioni vulcaniche in tutto il territorio, un’enorme superficie di 270 km2 sprofondò per alcune centinaia di metri; questa immensa voragine che i vulcanologi chiamano “caldera” cominciò lentamente ad allagarsi, grazie alle acque portate dalle piogge e dalle sorgenti. Così nacque il lago di Bolsena, il più grande lago di origine vulcanica d’Italia, che, 120.000 anni fa venne ulteriormente arricchito da due splendide isolette, la Martana e la Bisentina, due crateri che si formarono e che esplosero all’interno del lago, segnando la fine del complesso vulcanico Volsino, che ancor oggi manifesta la sua trascorsa potenza attraverso le sorgenti termali di cui è ricco il territorio. Le sue acque sono limpide e trasparenti, risultato della mancanza di inquinamento, e la pesca costituisce l’attività economica preva- TUSCIA 22-87 10-08-2001 15:46 Pagina 55 del lago di Bolsena L’itinerario intorno al lago Bolsena (vedi pag. 44), Marta, Capodimonte, Valentano (vedi pag. 80), Gradoli (vedi pag. 58), Grotte di Castro (vedi pag. 64), San Lorenzo Nuovo (vedi pag. 37). lente, grazie alla varietà di specie ittiche; è circondato da colline in parte rigogliose di colture agricole (viti, ulivi, patate, legumi) e in parte ricoperte da boschi. Nel 1959 furono scoperti in località Gran Carro (km 108 della Cassia), i resti sommersi di un insediamento dell’età del Ferro (IX - VIII secolo a.C.). Da questa area, nel corso di 23 anni di ricerche, sono stati recuperati moltissimi frammenti di vasellame, oggetti bronzei, litici, lignei e ossei, che sono stati raccolti nel Museo territoriale del lago di Bolsena, a Bolsena. L’isola Bisentina, la Martana e la triste storia di Amalasunta L’isola Bisentina, fin dal 1200 di proprietà della Chiesa, fu per molto tempo residenza estiva dei Papi. Ha sette cappelline costruite tutte nel XVI secolo, un convento - ora residenza - una chiesa maggiore, la chiesa dei Ss. Giacomo e Cristoforo, dall’aspetto tipicamente rinascimentale: fu fatta costruire da Ranuccio Farnese e donata ai frati minori nel 1586. Gli arredi e le opere di valore vennero trafugate dalle armate di Napoleone, ma rimangono un bel tabernacolo e il dossale ligneo. Fu utilizzata dai Farnese come sacrario. L’isola è anche un paradiso naturale, con un bosco di lecci e un giardino all’italiana creato da Giovanni Fieschi Ravaschieri del Drago. Oggi è proprietà privata, ma può essere visitata con percorsi guidati con partenze da Capodimonte e da Bolsena. Per informazioni, tel. 0761 799820 - 0339 3060452. L’isola Martana ha forma di una mezzaluna; il suo borgo medievale è stato nel tempo abbandonato e l’isola è oggi disabitata. La località è legata alla triste storia di Amalasunta, figlia di Teodorico e regina degli Ostrogoti, che venne qui uccisa nel 584 per ordine del suo secondo marito e cugino Teodato, ansioso di regnare da solo. Per molti secoli si è cercato il tesoro di Amalasunta che si dice la sovrana avesse ATTREZZATURE BALNEARI Sulle sponde del lago, si trovano yachting club, stabilimenti balneari, barche e scooter a noleggio, bar e ristoranti. y ALBERGO RISTORANTE Riva Blu, Capodimonte, tel. 0761 870255 LE ANGUILLE DI DANTE Il coregone è il pesce più diffuso nelle acque del lago ma non vanno dimenticate le anguille, ricordate anche da Dante nel Purgatorio per l’ingordigia di papa Martino IV che le annegava nella Vernaccia. 55 TUSCIA 22-87 10-08-2001 15:46 Pagina 56 Le limpide acque GITE IN BARCA Escursioni sul lago con partenza da Bolsena e Capodimonte sono organizzate da Navigazione Alto Lazio, corso della Repubblica 60, Bolsena, tel. 0761 798033, 0360 664684; http:// www.pelagus. it/nal; e-mail: navigazionealtola [email protected].. e da Navigazione La Bussola viale Regina Margherita, Capodimonte, tel. 0761 8707600338 7672849; http://www. servizilabussola.it portato con sé e sepolto prevedendo la sua triste fine. Capodimonte, un antico, suggestivo borgo proteso nel lago Capodimonte Veduta sul lago da Bisentium. è un borgo seper passeggiare. La parte colare sorto su un promonmoderna ospita alberghi e torio, che forma una piccostabilimenti balneari. la ma incanteviole penisola. L’antico abitato circonMarta, arroccata su un da la rocca Farnese, il pacolle, affacciata sul lago lazzo Borghese, oggi resiMarta è posta in pittoresca denza Comunale e la Colposizione sulla sponda melegiata. Come dimostrano ridionale del lago. Il borgo numerosi reperti archeolomedievale è arroccato su gici, risale all’epoca etruun colle ed è costituito da sca. Il lungolago si estende caratteristiche case in tufo, per circa 2 chilometri, fianviuzze, scalette e angoli cheggiato da pioppi e olmi, suggestivi, dominato, sulla un prato giardisommità dai resti della Rocno gradevole Le città gioiello a due passi dal lago Orvieto, a soli 28 km da Bolsena, con il famoso Duomo, capolavoro di arte gotica, il pozzo di San Patrizio, la necropoli etrusca, i musei. Viterbo, a sud del lago, capoluogo della provincia, con il quartiere medievale 56 di San Pellegrino, il santuario di Santa Rosa, villa Lante di Bagnaia, il palazzo dei Papi, i musei. E fra queste due mete, lungo il percorso che le congiunge, si trovano anche Bagnoregio con il borgo medievale di Civita di Bagnoregio e Montefiascone, famosa per il suo vino Est!Est!!Est!!! TUSCIA 22-87 10-08-2001 15:46 Pagina 57 del lago di Bolsena senze faunistiche e botaniche, potrà ammirare anche altre emergenze, come le “pietre lanciate” all’altezza del km 112 della SS Cassia, in prossimità di Bolsena. Si tratta di una fitta rete di fratture parallele che solca la parete rocciosa così da isolare blocchi di pietra Alla scoperta (leucitite) a base pentagodella natura nale o esaIntorno al lagonale che go di Bolsesembrano na resistono conficcate ancora alcusulla scarpani lembi di ta. Dai Coterritorio domuni di Grotve regna il te di Castro e tipico amGradoli parbiente lacutono alcuni stre fatto di itinerari nacanne, salici turalistici see vegetaziognalati, da ne acquatipercorrere a ca. Alla ricchezza della L’abitato di Capodimonte. piedi, in bicicletta e, vofauna ittica lendo, anche in canoa, che - costituita oltre che dal copermettono di scoprire gli regone, anche da anguille, angoli più segreti e ricchi lucci, persici, lattarini -il ladi sorprese del bacino lago aggiunge una grande custre. varietà di uccelli, che in certi casi addirittura nidificano fra i giunchi e i canneti. Gli amanti del birdwatching possono qui trovare un vero paradiso, popolato da germani reali, alzavole, aironi cinerini, martin pescatori, gallinelle d’acqua, cormorani e altre specie ancora. L’amante della natura che visita il lago, oltre alle preFesta della Barabbata. ca fatta costruire da papa Urbano IV e dalla duecentesca torre dell’Orologio, da cui si gode uno stupendo panorama. La parte più recente del paese si stende lungo la riva del lago e lungo il fiume. LE FESTE DEL LAGO Da secoli scandiscono il trascorrere degli anni intorno al lago grandi manifestazioni, profondamente intrise di spirito popolare, a celebrare importanti eventi, siano essi sacri o profani. I Misteri di Santa Cristina, l’Infiorata a Bolsena, la Barabbata a Marta, il Pranzo del Purgatorio a Gradoli, la Sfilata di Cavalli di Sant’Antonio Abate e il Palio del lago (corsa delle barche) a Capodimonte: sono solo alcune tra le più antiche e note a cui oggi si affiancano, soprattutto nel periodo estivo, sagre e feste di ogni genere il cui scopo è diffondere il piacere dei prodotti del lago e del fertile territorio che lo circonda. 57 TUSCIA 22-87 10-08-2001 15:46 Pagina 58 Gradoli In collina, sul lago, la residenza estiva dei Farnese Gradoli si presenta con il suo abitato medievale disposto a spina di pesce su uno sperone tufaceo limitato da due profondi valloni, situato nel versante interno del cratere del lago di Bolsena; a un’altitudine di 470 metri, gode di un’invidiabile posizione panoramica e di un clima temperato che incoraggia il turismo estivo, attratto inoltre dagli 8 chilometri di spiaggia, raggiungibili e percorribili anche con interessanti proposte di itinerari naturalistici segnalati. È questa sua posizione collinare che ha permesso agli abitanti di poter coltivare vitigni e ducato, ebbe luogo la costruziouliveti selezionati, tanto da avere ne dell’omonimo palazzo, che il riconoscimento della DOC per costituisce oggi una delle tappe l’Aleatico, il Grechetto, la Grappa più significative dell’itinerario fare l’Olio extravergine di oliva. E nesiano. La cittadina è inoltre fanon a caso lo stemma del mosa per la caratteristica Festa Comune consiste di un leone degli Incappucciati, che si conrampante su un tralcio di vite in clude con il Pranzo del Purgatorio campo azzurro. (vedi pag. 63). Eretto nel secolo XIII in CoPalazzo mune, passò Farnese, poi sotto vari un dono feudatari; indi nozze cluso nel 1537 Nella centrale nel ducato di piazza VittoCastro, nel 1649 rio Emanuevenne annesle si apre una so allo Stato porta (presso Pontificio. Dula quale è una rante il domifontana a fuLa collegiata di Santa Maria nio della famiso) che introMaddalena e uno scorcio glia Farnese duce nel vecdi palazzo Farnese. fondatrice del chio borgo. 58 TUSCIA 22-87 10-08-2001 15:46 2INFORMAZIONI Pro loco: piazza Vittorio Emanuele 30, tel. e fax 0761 456810. Comune: nel palazzo Farnese, piazza L. Palombini 2, tel. 0761 456052. Passato un voltone, per una scalinata si sale al palazzo Farnese, eretto in forme grandiose da Antonio da Sangallo il Giovane, su due possenti scarpate della primitiva rocca (secolo XII). Il palazzo fu commissionato dal cardinale Alessandro Farnese futuro papa Paolo III come dono per le nozze tra il giovane Pier Luigi Farnese e Gerolama Orsini di Pitigliano. Ospita oggi gli uffici del Comune e il Museo del Costume. La cinquecentesca piazzetta antistante il palazzo presenta il pavimento di- Pagina 59 viso in rettangoli al cui interno sono disposti mattoncini rossastri collocati a spina di pesce. L’edificio, uno dei pochi a pianta libera, si presenta a forma rettangolare costruito su più livelli comprendenti: un seminterrato dove erano allestite le cucine, la dispensa e il lavatoio, un piano terreno con l’ingresso, che ancora oggi conserva l’originale spinale di mattoni, due piani nobili e due piani di mezzanino, uno per gli alloggi della servitù da cui si sale attraverso la scala di servizio posta a est. Dal vasto atrio si accede al centro alla scala nobile che porta ai piani superiori, alla scala privata o secreta rivolta a ovest, mentre l’altra, tanto agile da essere transitata con i cavalli, scende nei sotterranei dove erano anche prigioni, scuderie e cantine. Gli ambienti dei piani nobili sono vasti e di al59 TUSCIA 22-87 10-08-2001 15:46 Pagina 60 GRADOLI tezza elevata. Al primo piano la Maddalena, con facciata barocsala ducale, oggi sala consiliare, è ca, campanile settecentesco a cudominata da un monumentale spide e semplice interno a tre nacamino. Qui si possono ammirare vate: all’inizio della navata sinistra decorazioni a grottesche realizzafonte battesimale marmoreo rinate su fondo bianco scimentale, esagodove si stagliano grinale con figure di foni, uccelli, levrieri, santi e sante entro pesci mostruosi e anisei nicchie divise da mali fantastici. Il salotpilastrini; all’altar to del piano nobile, maggiore Madonna tutto intorno in alto, è col Bambino, affredecorato anch’esso a sco staccato cinquegrottesche, con figucentesco; pregevoli re di uomini e donne sono anche il pulpiche suonano struto e i confessionali, menti musicali e si opere lignee barocporgono oggetti. Al- Ingresso del Palazzo. che. Dalla chiesa si acl’ultimo piano si può cede al Museo di Arosservare la sala dei monocromi te Sacra (per la visita rivolgersi al rappresentanti scene mitologiche Parroco, tel. 0761 456127) dove ed eroiche dell’età classica. Adiasono conservati un ciclo di affrecente è la Galleria o Loggione da schi rinascimentali di scuola macui si gode una splendida vista. Le nieristica raffiguranti la Passione altre due pareti, invece, sono adornate da affreschi raffiguranti i possedimenti farnesiani, la scena di Venere e Cupido, e figure di importanti filosofi greci. Questi affreschi hanno subito danni ingenti da parte delle truppe francesi che sostarono nel palazzo. Oggi i locali sono adibiti a biblioteca e uffici comunali, centro studi e ricerche sul territorio farnesiano, archivio storico e museo, centro di documentazione sul costume farnesiano. La chiesa di San Filippo Neri, collocata sul lato sinistro del palazzo, viene oggi utilizzata come sala conferenze. La Parrocchiale e altre chiese Alla sinistra del palazzo Farnese è la collegiata di Santa Maria 60 TUSCIA 22-87 10-08-2001 15:46 Pagina 61 GRADOLI di Cristo e 15 tavolette del XVI secolo con i misteri del Rosario. InolE I PIRATI tre paramenti liturgici, suppellettiPosta su un colle al di fuori delli sacre, ex-voto. l’abitato, in località San Vittore, La chiesa di San Michele Arla tradizione vuole che la chiesa cangelo, in via Cavour, era l’andi San Vittore sia stata eretta come ex voto sul luogo dove i tica chiesa parrocchiale. L’epoca Saraceni sarebbero stati bloccati della sua costruzione non si conoda un banco di nebbia risparsce, tuttavia c’è motivo di suppormiando così i cittadini dal sacre che doveva già esistere all’epocheggio. Ha forma rettangolare, il tetto a capriate, abside a volta ca del Sinodo della val di Lago del e tre altari: il maggiore è ornato 1118. In quel tempo era più grandalla pala raffigurante la Vergide dell’attuale, aveva il soffitto a ne col Bambino tra i santi Pietro volta, una sola finestra ed era afe Vittore. Sopra l’altare di sinifiancata dalla sagrestia da cui si stra è posto un affresco della scuola senese del ‘400 di grande accedeva alla casa canonica. Ogdevozione popolare. È annesgi è a un’unica navata rettangoso un romitorio già in uso lare con volte a capriate, priva tra il XVI e XVII secolo: di sagrestia e con tre fineabitato sino al 1955 è stre. Sulla parete di fondo oggi abbandonato. Ogni anno, il 14 è conservato un interesmaggio una festa sante affresco di scuola popolare rievoca la senese del XV secolo leggenda. che raffigura il Cristo crocifisso; sulla destra un’altra pregeMuseo e Centro di vole opera, dello Documentazione del stesso periodo, rafCostume Farnesiano figurante San Michele Arcangelo. ccupa un intero piano del paIn via della Malazzo Farnese ed espone ricche donna si trova invetestimonianze degli anni d’oro, ce la chiesa di San quando Gradoli prosperava sotto la protezione dei Farnese. Vi sono racPietro in Vinculis, colti trenta costumi e due armature comunemente detricostruiti con rigore storico, cerata della Madonna, miche del XV e XVI secolo e antichi considerata rurale registri dell’archivio storico. Pannelagli inizi del ‘600 in li esplicativi, video e postazione interattiva facilitano il percorso e la quanto il paese era comprensione di quanto esposto. raccolto dentro alle Per informazioni, tel. 0761 456082. mura. Forse di pianOrario di visita: estivo, merc. 17-19, ta a croce latina, oggio. 11-13/17-19, da ven. a dom. 10-13/17-19, chiuso lunedì e margi rettangolare, ha tedì; invernale, da mart. a ven. 10subito nel tempo va13, sab. 10-13/15-18, dom. 10-13, rie modifiche. All’inchiuso lunedì. terno erano tre alta- ★ SAN VITTORE O 61 TUSCIA 22-87 10-08-2001 15:46 Pagina 62 GRADOLI q LE SPECIALITÀ DA ACQUISTARE A GRADOLI • Porchetta di produzione propria presso la Macelleria Cioli. • Carni suine, conigli presso la Macelleria in piazza Vittorio Emanuele 24 e le norcinerie lungo tutta via Indipendenza. • Prodotti a base di carni suine presso il prosciuttificio La Montagnola in localita’ Poggio Pinzo, SS. 74 km 66,200. • Miele all’Apicultura Ligustica, via Piave 19 (estrazione e confezione c/o Mieleria Cooperativa Elce a Latera, tel. 0761 45 62 49) e presso l’apicoltura Tognarini Franco in via Solferino 35. • Legumi: fagioli (fagiolo del Purgatorio), ceci, lenticchie di Onano; • Vino: Grechetto (rosso secco), Aleatico (da pasto e da dolce, invec- ri; oggi è rimasto soltanto l’altare maggiore dedicato alla Madonna del Buon Consiglio. Gli ultimi interventi risalgono agli anni ‘60 quando venne ricavato l’abside utilizzando parte della sagrestia. Chiesa di San Magno sulle rive del lago A circa 7 km dal paese , sulle rive del lago, si trova la chiesa di San Magno, il cui progetto si può far risalire al tardo ‘400 anche se una cappella o un piccolo oratorio doveva già esistere precedentemente. La chiesa è costituita da una vasta costruzione rettangolare in tufo con copertura in capriate e il portale ha un cornicione in stile rinascimentale. Sul tetto, un piccolo campanile a vela per due campane testimonia una sua antica 62 chiato in botti di rovere), Est! Est!! Est!!! di Montefiascone, Grappa di Aleatico e l’olio extravergine di Gradoli presso l’Oleificio e Cantina Sociale di Gradoli, aperta 9-13; 16-19, chiusa giovedì e domenica. La Cantina Sociale organizza inoltre incontri divulgativi sui prodotti e le tecniche di coltivazione e produzione (es. patata, vite...) • Pani vari; ciambelline al vino, al latte e lievitate; ciambelle dolci e salate; maritozzi; crostate, amaretti, mostaccioli, stinchi, stortini,tortelli alla ricotta presso la Bottega del Pane Castrini in piazza Vittorio Emanuele 23 bis. • Pani da Vitali in via Piave e dai F.lli Castrini in piazza Vittorio Emanuele. • Dolci presso il Paradiso dei dolci in via Indipendenza. • Pesce di lago presso Draghetto in via Indipendenza. più grande importanza. Sopra l’altare maggiore troneggia la figura di San Magno Vescovo. Attualmente permane la validità del privilegio del “perdono di San Magno”, cioè l’indulgenza plenaria per tutti coloro che la visitano dal mattutino ai vespri del 19 agosto, ricorrenza della festa. GLI ALBERGHI E I RISTORANTI DI y GRADOLI ALBERGHI ***La Ripetta, via Roma 38, tel. 0761 456100, fax 0761 456643; 16 camere, con ristorante e parcheggio. G RISTORANTI Da Giggetto, loc. Montesenano, tel. 0761 456138; 80 coperti al chiuso e 80 all’aperto in terrazza sul lago, con parcheggio; cucina di pesce; chiuso lunedì. La Taverna del Giglio, via del Macello 11, tel. 0761 456345; trattoria-pizzeria nel centro storico; piatti regionali e di pesce; chiuso martedì. TUSCIA 22-87 10-08-2001 15:46 Pagina 63 GRADOLI Gli incappucciati e un banchetto memorabile Il giovedì grasso, i 60 membri della Confraternita del Purgatorio vestiti con tunica e cappuccio girano per le strade del paese, preceduti dallo stendardo e dal tamburino per raccogliere offerte e ogni genbere di mercanzia. Il pomeriggio viene tenuta un’asta pubblica in cui si vendono tutte le cose raccolte e, con il ricavato, si organizza il mercoledì delle Ceneri, un pranzo antico di cinque secoli, cui partecipano circa 2000 persone, so- ★ L’ALEATICO E IL FAGIOLO DEL PURGATORIO Gradoli è famosa soprattutto per la produzione delle uve da vino dalle quali si trae il Grechetto, vino rosso Doc da pochi anni, e soprattutto l’Aleatico, vino dolce fra i maggiori Doc del viterbese cui è dedicata una sagra durante l’ultimo fine settimana di luglio. Prodotto tipico di Gradoli è il fagiolo del Purgatorio, coltivato da tempo immemorabile come testimonia la tradizione del Pranzo del Purgatorio che risale al 1600, di cui il fagiolo costituisce il piatto fondamentale. Tradizionali sono i biscotti dolci e salati di Santa Maria Maddalena che si possono assaggiare durante la festa che si svolge il 22 luglio, e da provare le “migliacce” (frittelloni dolci tipici del Carnevale), i “pizzicotti” (sorta di gnocchi di mollica di pane) e il pancotto con la ricotta. f FESTE, SAGRE E MANIFESTAZIONI • Festa degli Incappucciati e Pranzo del Purgatorio: tra il giovedì grasso e il mercoledì delle Ceneri. • Festa di San Vittore: 14 maggio, rievocazione della leggenda del Santo che salvò il paese dai Saraceni. • Festa di Santa Maria Maddalena: 22 luglio, processione con la statua della Santa Patrona e quadri viventi con episodi della sua vita. Iniziative di vario genere per alcuni giorni. • Sagra dell’Aleatico: ultimo fine settimana di luglio, brindisi e stand gastronomici per apprezzare al meglio la cucina locale. • Perdono di San Magno: 19 agosto. litamente presso la Cantina Sociale. Il menu, preparato dai membri della Confraternita, è sempre lo stesso di cinque secoli fa e consiste in fagioli all’olio, riso in brodo di tinca con interiora di luccio, luccio in umido, nasello fritto, baccalà lesso condito con aglio, olio e prezzemolo; mele, vini del posto e brindisi finale con l’Aleatico. San Magno per la remissione dei peccati Il 19 agosto dal paese parte una processione con la banda, diretta alla piccola chiesa di San Magno sulle rive del lago per ottenere l’indulgenza plenaria così come stabilito da papa Paolo V nel 1611 e confermato da papa Benedetto XIV nel 1754. L’occasione è buona per una bella scampagnata in riva al lago con panini e vino. 63 TUSCIA 22-87 10-08-2001 15:46 Pagina 64 ALTA TUSCIA Grotte di Castro Come in un presepe Arroccata su uno sperone di tufo, a un’altitudine di 467 metri e affacciata sul lago di Bolsena, Grotte di Castro deve il suo nome alle grotte scavate nel tufo dalla popolazione per sfuggire alle invasioni dei Longobardi. L’abitato è composto da lunghe linee di case costruite in tufo ai cui piedi si aprono le grotte ora utilizzate come magazzini, stalle e cantine. L’effetto che fa, visto dalla strada che sale dal lago di Bolsena è quello di un pittoresco paese da presepio. Le colline che lo circondano sono coltivate a vigne e uliveti e ultimamente il territorio è particolarmente rinomato per la patata, che viene festeggiata ogni anno in agosto in una sagra a lei dedicata. L’ origine di questo attivo e fiorente centro agricolo risale ai tempi in cui gli Etruschi abitavano su queste colline e ne sono testimonianza le numerose tombe e i colombari sparsi un po’ ovunque nel territorio. Nella località chiamata “Civita” (a ricordo di un’antica città, che alcuni ritengono possa essere quella di Ty- 2INFORMAZIONI Pro Loco: via Roma, tel. 0763 796966 Comune: piazza del Municipio, tel. 0763 798002 Biblioteca: piazza della Rocca, tel. 0763 797173 64 ro), posta a sud-est del paese, sono ancora visibili i resti di un acquedotto in muratura, cunicoli per convogliare le acque, cisterne, tratti della cinta difensiva a grandi blocchi di tufo e resti di un asse stradale. L’insediamento è circondato da un insieme di necropoli. Le sepolture più antiche non sembra- TUSCIA 22-87 10-08-2001 15:46 Pagina 65 GROTTE DI CASTRO I MUSEO CIVICO ARCHEOLOGICO E DELLE TRADIZIONI POPOLARI Nella piazzetta di vicolo del Fede, uno degli angoli più sugestivi del paese, il Museo è stato inaugurato nel 1993 e occupa il piano terra e il piano seminterrato di un edificio storico residenza del podestà nel XVIII secolo. La sezione archeologica raccoglie reperti provenienti dagli scavi effettuati nelle necropoli di Vigna la Piazza e Pianezze. I corredi funerari sono accompagnati da didascalie e da pannelli didattici, attraverso i quali il visitatore può ricevere un’esauriente informazione storica. Fa parte integrante del Museo una raccolta di circa 160 reperti etruschi, attraverso i quali si tenta di ricostruire la storia dell’abitato che sorgeva sulle colline della Civita, poco distanti da Grotte di Castro. Un’altra sezione del Museo è dedicata alla ricostruzione con grafici e pannelli della storia medievale e più recente del paese e delle sue tradizioni popolari. Orario di visita: marzoaprile, ven. 10-13, sab. 1518, dom. 10-13/15-18; maggio-sett., mart.-ven. 16-19.30, sab. e dom. 10-12.30/16-19.30; ott.-febbr., sab. e dom. 10-16. Per informazioni tel. 0763 798002-797173-796966. TUSCIA 22-87 10-08-2001 15:46 Pagina 66 GROTTE DI CASTRO Basilica-santuario di Maria SS. del Suffragio S orge sul luogo di una precedente pieve dedicata a San Giovanni Battista, ricordata dal XIV secolo, ma certamente molto più antica. L’attuale complesso, edificato in seguito ad alcuni episodi miracolosi verificatisi nel luogo e connessi al culto della Vergine del Suffragio, fu iniziata nel 1625 su progetto di Girolamo Rinaldi e completato da Andrea Selvi nel 1672 con l’erezione della cupola ovoidale. Restauri e abbellimenti con l’inserimento anche di opere d’arte moderna sono stati eseguiti di recente. L’interno, a una navata, presenta una pianta a croce latina e ha all’altar maggiore una fastosa Gloria barocca, eseguita da Bartolomeo De Zottis (o De Zettis) nel 1713 e dorata l’anno successivo, che racchiude una statua della Madonna in legno policromo, del 1616; ai lati del presbiterio (il complesso ebbe restauri e sistemazioni nel 1968) sono due grandi affreschi di Luigi Fontana (1888) raffiguranti la Natività e la Decollazione di San Giovanni Battista. Nel transetto destro, altare della Madonna del Rosario, della seconda metà del secolo XVII, con pala (Madonna del Rosario e i 15 Misteri) di Francesco Nasini (1654); in quello sinistro, altare del Crocifisso e del patrono San Flavio, con pala (Crocifisso tra Santa Maria Maddalena e San Francesco d’Assisi) di scuola del Reni proveniente, secondo la tradizione, dalla distrutta Castro. In una serie di tombe appartenenti all’antica pieve di San Giovanni Battista, nei sotterranei della chiesa cui si accede dalla sagrestia, è allestito un originale Antiquarium. Ci si ritrova in un tortuoso percorso sotto l’abside tra paramenti sacri, reliquiari e arredi dal secolo XV al XIX, nonché alcuni reperti etruschi provenienti dai dintorni, perfino una donna mummificata rinvenuta durante i lavori di sistemazione. In un’altra grotta adiacente alla chiesa c’è la sorpresa di un presepio permanente con statue in terracotta smaltata a dimensione naturale, opera contemporanea di Mario Vinci da Acquapendente. 66 TUSCIA 22-87 10-08-2001 15:46 Pagina 67 GROTTE DI CASTRO » TRASPORTI Grotte di Castro si può raggiungere con autobus di linea della Società LI.LA. (per informazioni tel. 0763 734814) o con il treno scendendo a Orvieto e proseguendo in autobus. ne di Castro nel 1649 ritornò ad appartenere allo Stato Pontificio. Tre itinerari paralleli Provenendo dalla SS 74 Maremmana, subito all’inizio della strada principale che attraversa il paese, a destra si trova, nelno risalire oltre la metà del VII sel’ex palazzo del Podestà, il Mucolo a. C. e sono costituite dalle seo Civico Archeologico e cosiddette “tombe a cassone”, delle tradizioni popolari (veparticolarmente diffuse nella nedi pag. 65). Se si prosegue invecropoli di Vigna la Piazza. Comce a sinistra, aggirando l’abitapaiono poi le prime “tombe a cato in una sorta di circonvallamera” che caratterizzano la nezione che qui prende il nome di cropoli di Pianezze (vedi pag. 69). via Roma, si nota subito la FonTra la fine del IV e gli inizi del III tana Gransecolo a. C. de, anch’esanche la Cisa monumenvita dovetto di notevole te sottometimportanza, tersi all’ecostruita nel spansioni1886 per la smo romapubblica utino, contilità in quannuando coto garantiPannello degli itinerari tematici. munque la va l’approvvisua storia fino gionamento di alle devastanti incursioni dei Lonacqua alle porte del paese. Di gobardi che costrinsero gli abifronte si trova l’Ufficio del Tutanti a trasferirsi sul sito occuparismo dove è esposto all’esterto attualmente che offriva loro no un pannello con gli itinerari una maggior difesa e la possibidel paese e i luoghi di interesse lità di nascondersi nelle grotte. Distrutta dai Saraceni nel secolo ) UN CENTRO ATTIVO IX, riuscì a risollevarsi, entrò a DI CULTURA far parte della giurisdizione di La Biblioteca di Grotte di CaOrvieto e nel 1265 passò alla stro, in piazza della Rocca, costiChiesa; il papa Paolo III la intuita da diverse sale di lettura, una per le conferenze e una per corporò nel ducato di Caascolto musica e visione video, stro. Risale a questo perappresenta un punto di rifeririodo la costruzione mento per varie attività culturadei palazzi più belli li, promuovendo iniziative quali del paese. conferenze e corsi musicali, linguistici, di disegno. Dopo la distruzio67 TUSCIA 22-87 10-08-2001 15:46 Pagina 68 GROTTE DI CASTRO da visitare nei dintorni. Una volta entrati in paese, superato il Museo, si aprono paralleli tre itinerari segnalati: il più basso è l’itinerario panoramico, l’intermedio è quello medievale, il superiore è quello rinascimentale. Imboccando quello medievale - lungo il quale si trova anche l’importante palazzo nobiliare di Inno- ALBERGHI, RISTORANTI E AGRITURISMI DI GROTTE DI CASTRO y ALBERGHI *Perugini è il piccolo e unico albergo del paese, molto modesto con 10 stanze senza servizi. **Etrusco Residence, loc. Pianezze, tel. 0763 797259, una quindicina di stanze con servizi nei pressi della necropoli. G RISTORANTI Etruria, via Vittorio Veneto 115, tel. 0763 796030; un po’ fuori dal paese, 80 coperti al chiuso e 30 all’aperto, con parcheggio; cucina locale; chiuso venerdì. Anche albergo con 6 camere. Le Sirene, loc. Borghetto, spiaggia di Grotte di Castro, tel. 0763 727733; trattoria sul lago con terrazza e parcheggio; specialità pesce. La Cornucopia, via Roma, tel. 0763 798030. cenzo Iuzzi (1563), la cui costruzione risale al periodo di appartenenza al ducato di Castro - si possono osservare antiche botteghe, portali e insegne di quel periodo e i muri delle case decorati con graziosi, allegri vasi di fiori dai vivaci colori che si alternano a piccole edicole dedicate alla Madonna del Suffragio. E a questa chiesa, la più importante del paese, denominata oggi basilica di Maria SS. del Suffragio e San Giovanni Battista (vedi pag. 66) si perviene alla fine del percorso. Essa domina come una fortezza su tetti, vicoli e piazze, e da qui ★ PASSEGGIATA A SANTA MARIA DELLE COLONNE A 2.5 km dal paese, si trova l’interessante chiesa di Santa Maria delle Colonne, di origine romanica. Recenti restauri hanno rimesso in valore le antiche strutture con colonne e capitelli incassati nei muri perimetrali; resti di affreschi cinquecenteschi presso l’ingresso e antica immagine della Madonna col Bambino, ad affresco. C AGRITURISMI ***Castello di Santa Cristina, loc. Santa Cristina, tel. e fax 0763 78011; 6 appartamenti in collina, con piscina, equitazione, campo da tennis intorno a un castello; giardino e parcheggio. ** Montepereto, loc. Montepereto 37, tel. 0763 796593; 3 appartamenti in campagna, senza ristorante, con giardino e parcheggio. B BED AND BREAKFAST Magi Turist, via Nobile 19, tel. 0763 341974. 68 Una piccola edicola dedicata alla Madonna. TUSCIA 22-87 10-08-2001 15:46 Pagina 69 GROTTE DI CASTRO q GLI ACQUISTI A GROTTE DI CASTRO Nel paese vi sono numerosi negozi di tutti i generi, sia di alimentari che di abbigliamento e articoli sportivi, punti di vendita speciali per i protti tipici sono: • Artigianato in legno presso Gigliozzi in via della Pieve 5 e da Ercoli in via della Repubblica 9. • Ortaggi, frutta e soprattutto le patate della zona presso MA.DE.CO. in località Caracalla, Strada Maremmana (tel. 0763 si riparte per la strada del ritorno, anch’essa tutta decorata di fiori e edicole con la Madonna lungo le pareti, percorrendo l’itinerario superiore che è quello rinascimentale, poiché vi si in- 797153) e presso CC.O.R.AV. (Consorzio Coop. Ortofrutticolo Alto Viterbese) in localita’ Salcinella snc (tel. 0763 796117). • Caratteristico di Grotte e rinomato è il cosiddetto “vino carcerato ”, ottenuto da uve locali pigiate e tenute per quattro mesi murate in appositi tini. Dopo di che il vino viene imbottigliato e la bottiglia viene sigillata immergendo il tappo nel cemento. contrano i palazzi del periodo del ducato, come palazzo Cordelli e palazzo Pressutti (XVI secolo). Si perviene così all’altra chiesa importante del paese, anch’essa di origini medievali, la La necropoli di Pianezze e le altre tombe U scendo dal paese, a 2 km in direzione Bolsena, su una rupe tufacea si trova la necropoli etrusca di Pianezze dove è stato recentemente istituito il primo Parco Archeologico del comprensorio lacustre. Le tombe sono del tipo a camera e risalgono al VI secolo a. C.; si dispongono a fila, l’una accanto all’altra, sul fianco di un lungo costone tufaceo rivolto a ovest e digradante in larghi terrazzamenti. Gli accessi alle tombe sono costituiti da corridoi monumentali, accuratamente scavati nel tufo; gli interni presentano in genere una pianta complessa, articolata in vari ambienti, e i defunti venivano deposti in fosse ricavate nei pavimenti o in loculi aperti sulle pareti. La necropoli è molto particolare; spicca per bellezza, tra le altre, il tumulo detto Tomba Rossa. che presenta sculture e pitture. La zona archeologica è attualmente in fase di recupero. Parzialmente visitabili sono le necropoli di Cento Camere e Vigna della Piazza, dove sono particolarmente diffuse la tombe a cassone. Queste necropoli, testimonianza dell’antico passato etrusco, sono avvolte da una suggestiva cortina vegetale che crea un’atmosfera di particolare intensità. Molti sepolcri presentano soffitti scolpiti a doppio spiovente riproducenti l’orditura lignea dell’abitazione etrusca e dove alcuni elementi strutturali vengono messi in rilievo con fasce e bande colorate. 69 TUSCIA 22-87 10-08-2001 15:46 Pagina 70 GROTTE DI CASTRO f FESTE, SAGRE E FIERE • Festival del Sorriso: dal giovedì al sabato di Carnevale. In occasione del Carnevale, festival canoro dei bambini. • Processione del Cristo morto: Venerdì Santo. Processione caratteristica in costumi che percorre tutte le vie del centro storico, con circa 300 personaggi e termina presso la Parrocchiale di San Pietro dove avviene la rappresentazione teatrale della passione e morte di Gesù. • Fiera di San Flavio e Santa Faustina: 7-8 maggio. Celebrazione dei Santi Patroni San Flavio e Santa Faustina. • Sagra della Patata: periodo di Ferragosto. Esaltazione del prodotto più importante nell’economia del paese, che viene cucinato e servito su grandi tavolate all’aperto, in tutti i modi possibili con abbondante vino, soprattutto quello “carcerato”. • Festa di Maria SS. del Suffragio: 8 settembre. Celebrazione religiosa chiesa di San Pietro Apostolo, in piazza Matteotti, costruita per volere della contessa Matilde di Canossa e consacrata nel 1118; dell’antica struttura possiamo Un tratto dell’itinerario medievale. 70 che a cadenza decennale assume carattere straordinario con la discesa della statua della Madonna dal trono. Durante la festa si svolge anche il corteo storico. • Presepe vivente: 24 dicembre–6 gennaio. Rievocazione della nascita di Gesù da parte di circa 100 personaggi che si muovono in uno scenario caratteristico situato sotto la rupe tufacea su cui poggia il paese. • Sagra della Pansanella: fine luglio. Manifestazione gastronomica che si svolge in località Val di Lago, sulle rive del lago di Bolsena, con degustazione della “pansanella”, un piatto tipico locale a base di pane condito con olio, sale, pepe e pomodoro fresco. IL CORTEO STORICO Il 14 agoso e l’8 settembre si può ammirare il corteo storico, composto da personaggi in costumi d’epoca, rappresentanti i vari ceti sociali del periodo rinascimentale del ducato di Castro. ammirare soltanto il campanile dalle caratteristiche forme romane mentre il resto della chiesa è stato rifatto; tra le varie opere è da segnalare una tela del XVII secolo e un Crocifisso del XVIII secolo. Si giunge quindi alla piazza del Municipio con il palazzo Comunale costruito su disegno del Vignola nel XVI secolo; al suo interno si può ammirare una stupenda scala a chiocciola. Andando oltre questa piazza, si sale alla piazza della Rocca, a ricordo della rocca medievale distrutta nel 1346, dove oggi si trova la Biblioteca. Da qui parte la strada che conduce ai colombari. TUSCIA 22-87 10-08-2001 15:46 Pagina 71 ALTA TUSCIA Onano Il paese della lenticchia Onano si trova a 8 km da Acquapendente - e ad altrettanti da Grotte di Castro e Latera - a un’altitudine di 510 metri, sul versante nord-occidentale dei monti Volsini, al confine con la Toscana. Deve la sua fama alla lenticchia, legume la cui coltivazione vanta un’antichissima tradizione, da assaggiare durante i mesi di agosto e settembre, in occasione della Sagra che propone piatti tipici locali. L’antico borgo, racchiuso tra i resti delle mura medievali, è dominato dal Castello, detto anche palazzo Madama, dall’aspetto severo, conferitogli dalla facciata con piccole aperture e tre ingres- 2INFORMAZIONI Comune: tel. 0763 78021, fax 0763 78391. Per le visite alle chiese rivolgersi al Parroco, tel. 0763 78565. si, che rivela, non ostante gli interventi successivi, la sua originaria funzione di fortezza. Esso si erge, con la sua mole imponente, nella piazza principale; fu dei Monaldeschi della Cervara e degli Sforza e vi soggiornò papa Pio XII come testimonia una iscrizione in lapide posta all’ingresso principale del castello stesso cui si accede per una scala bilaterale con in mezzo una fontana a muro. Notevolmente manomesso, conserva all’interno parte di un pavimento in ceramica del ‘400. Il borgo medievale, sotto il profilo urbanistico, è molto vario; 71 TUSCIA 22-87 10-08-2001 15:46 Pagina 72 ONANO Il borgo di Onano dalle strade strette e sinuose. adattandosi al luogo in cui sorge, presenta strade strette e sinuose; le vie si snodano con curve anche a gomito, creando angoli caratteristici e sboccando improvvisamente davanti a panorami “mozzafiato”. La tortuosità e l’ampiezza limitata delle vie serviva a difendere dai venti e dal freddo invernale gli abitanti di Onano. La pavimentazione delle strade è, sostanzialmente ancora quella medievale, costituita da lastricato (grandi lastre di pietra) o selciato (piccoli selci di pietra squadrati detti sanpietrini o ciotoli rotondi). Di mano in mano nella storia I ritrovamenti archeologici documentano la presenza di insediamenti etruschi nella zona; gli antichi abitanti vi rimasero indisturbati, padroni dei luoghi, allora impervi e ammantati di fitta vegetazione, a lungo anche dopo l’invasione romana. Il paese fu espugnato dai barbari e subì nel Medioevo duri assedi da parte degli Alemanni. Dal 1215 appartenne alla repubblica di Orvieto e nel 1398 passò ai Monaldeschi della Cervara che lo trasmisero, 72 nel 1584, agli Sforza, marchesi di Proceno, dai quali passò alla Santa Sede fino all’unità d’Italia. Le chiese in paese e nei dintorni Chiesa di Santa Croce in piazza Pio XII Si tratta di una chiesa assolutamente moderna realizzata nel 1956 su progetto originale dell’architetto Lupino. Nella zona esisteva già un’altra chiesa, purtroppo distrutta durante la guerra nel 1944. La nuova chiesa è dotata di un’ampia facciata con ingresso a sud. Nella parete di sinistra si trova l’organo acquistato grazie alla donazione di papa Pio XII. Sull’altare in marmo e travertino domina un ★ GIRA E RIGIRA SEMPRE ONANO È La denominazione Onano non perde la sua identità sia che la si legga da destra che da sinistra. Un’altra curiosià di Onano è che si trova equidistante da alcune importanti città del Centro-Italia: 100 km da Siena, Grosseto, Perugia; 120 da Arezzo e Roma. TUSCIA 22-87 10-08-2001 15:46 Pagina 73 ONANO UN SALTO IN TOSCANA Da Onano è possibile abbandonare in pochi chilometri il Lazio ed effettuare un’incursione in Toscana, per un giro che riunisce a breve distanza tre località di grande interesse: Sorano, Sovana e Pitigliano (nell’ordine del loro susseguirsi provenendo da Onano). SORANO Di forte suggestione le immagini che il borgo medievale propone nei due versanti del blocco tufaceo su cui è adagiato a 379 metri di altitudine. Il paese è sovrastato dalla Rocca. Dalla porta di Sopra si giunge alla Parrocchiale e al palazzo Comitale degli Orsini, dietro al quale si trova il Sasso leopoldino. Uscendo dall’abitato per la porta dei Merli, si scende verso le vie cave per raggiungere una vasta necropoli con tombe a camera scavate nel tufo. SOVANA Centro etrusco e poi romano, nel notevole Crocifisso in bronzo; all’interno della chiesa è possibile vedere anche le 14 stazioni della Via Crucis e la Vergine della Fiducia in terracotta incisi dallo scultore onanese mastro Claudio Ferri. Medioevo sede vescovile e capitale della contea aldobrandesca, conserva i resti della Rocca duecentesca e altre testimonianze del periodo medievale in piazza del Pretorio. Notevole il Duomo ricostruito tra i secoli XI e XII sulla base di un edificio del IX secolo. Nei dintroni di Sovana, si trova una vasta necropoli i cui elementi di maggior rilievo sono la tomba della Sirena e la tomba Ildebranda. PITIGLIANO Scenograficamente arroccato su uno sperone tufaceo strapiombante su tre lati. Interessante da visitare per il palazzo Orsini, di fondazione medievale; per il borgo organizzato lungo tre assi maggiori traversati da vicoli ortogonali che si concludono con belle vedute sugli strapiombi laterali; per il Duomo dalla facciata settecentesca; per la chiesa di Santa Maria già ricordata nel 1274. Oltre la porta di Capisotto o di Sovana si trova un tratto di mura etrusche. Chiesa di Santa Maria alle Grazie in località Le grazie Di epoca romanica e abbellita con affreschi della scuola senese; stupenda l’immagine della Vergine con il Bambino attribuita al pittore Sano di Pietro. Consolidata e restaurata negli anni ‘60, è la più antica chiesa di Onano. Chiesa di Santa Maria della Concezione in via Cavour Fu eretta nel 1784; in essa si conservano le urne dei due patroni San Trifone e Santa Colomba. È comunemente chiamata la “chiesa dei Frati” perchè ad essa è legato un breve soggiorno dei Per le strade del borgo. Frati nel paese. Chiesa della Madonna della Fontana in località La Fontana Anche nota con il nome di Madonna del Soccorso, fu costruita nel 1454 e arricchita con affreschi dell’epoca di cui si riesce a distinguere ora soltan73 TUSCIA 22-87 10-08-2001 15:46 Pagina 74 ONANO ★ UN LEGUME CHE VALE UN REGNO Piccola, tonda e saporitissima la lenticchia (Lens culinaris medicus) di Onano viene coltivata all’interno del Comune omonimo e in una ristretta area limitrofa. Questa coltivazione vanta un’antichissima tradizione e se ne trova riscontro già negli “ordini, statuti, leggi municipali della comunità e popolo di Onano” del 1561. Da allora numerosi sono stati i riconoscimenti tributati a questo prodotto (di rilievo quelli ottenuti da Londra, Parigi e Buenos Aires) che vanta caratteristiche davvero particolari. Chissà se il piatto di lenticchie per il quale Esaù cedette la primogenitura al fratello Giacobbe - come racconta la Bibbia, così testimoniando delle antiche origini dell’uso alimentare di questo pregiato legume, ricco di proteine, vitamine e ferro - sarà stato altrettanto gustoso? to la figura di un santo; ciò che ha consentito di datare l’intero ciclo al XV secolo. Chiesa della Madonna della SS. Trinità in località Scardi Costruita nel 1668, veniva chiamata anche “chiesa dell’acqua santa” perché da sotto l’altare era scaturita una vena d’acqua alla quale gli abitanti di Onano attribuivano poteri miracolosi. Ospita una ceramica di C. Ferri raffigurante l’Annunciazione. Chiesa della Madonna del Piano Fu eretta nel 1493. A pianta rettangolare con conci di tufo ben levigati, è abbellita all’esterno da una liscia cornice a mensola quasi a sostegno della croce del tetto. Il gradevole effetto estetico è dovuto all’ampio arco a tutto sesto ben smussato e alleggerito da cornici e scanalature. La chiesa ha subito numerosi rimaneggiamenti; degna di attenzione ancora oggi è l’edicola racchiudente l’affresco della Vergine restaurato nel 1965 e attribuito al Pastura allievo del Perugino. f FESTE E SAGRE • Sant’Antonio Abate: 17 gennaio. Per festeggiare il Santo protettore degli animali e l’inizio del Carnevale. viene organizzata una sfilata in maschera cui la popolazione partecipa con grande entusiasmo e, nel centro del paese, viene acceso un fuoco che arde per tutta la giornata, sulle cui braci viene bruscato il pane e arrostita la carne, da degustare in piazza. Durante questa giornata si svolge la “corsa della pastasciutta” in cui i concorrenti, con le mani legate dietro la schiena, devono raggiungere, correndo, la tavola su cui sono disposti i piatti di pasta e consumare l’abbondante porzione senza usare le mani. • Processione della Madonna: 74 metà agosto. Per le vie del paese si snoda una processione composta dai rappresentanti delle quattro confraternite, e dalle donne dell’Addolorata; insieme a loro sfilano i bambini, portando al collo dolci a forma di “cavallucci” e “pupe”, e infine segue la Banda musicale di Onano. • San Trifone e Sagra della Lenticchia: settimana di Ferragosto. In concomitanza della festa del Santo Patrono, viene festeggiato questo rinomato prodotto a cui Onano deve la sua fama, con degustazione di piatti a base del pregiato legume e vino a volontà. Fra le varie iniziative, di particolare interesse sono la manifestazione teatrale in dialetto onanese e la gara di pittura C. Ferri. TUSCIA 22-87 10-08-2001 15:46 Pagina 75 Latera avvolta nel suo splendido e rigoglioso paesaggio. Latera Tradizioni e orgoglio di una cultura contadina Situato sul versante interno settentrionale dell’ampia conca omonima, il pittoresco borgo di Latera, a 508 metri di altitudine con alture che arrivano sino a 630 metri, è circondato da uno splendido e rigoglioso paesaggio verde che lo avvolge come un manto. Vi abbondano i boschi di castagni con alberi plurisecolari che forniscono legno (quelli selvatici) e gustosissimi frutti (quelli domestici) che ispirano una delle feste principali del paese, la Sagra della Castagna. In verità numerosissime sono, nel corso dell’anno, le manifestazioni e le ricorrenze celebrate dagli abitanti del borgo, a testimonianza di un tenace e radicale attaccamento alle proprie tradizioni. E non solo con le feste: sempre più fitte si succedono, infatti, le varie iniziative per la conservazione del patrimonio culturale, sia esso popolare - di canti e poesie, con la banda e gli sbandieratori - o storico e artistico con gli interventi di recupero di numerosi edifici; tutte espressioni della volontà di valorizzare con ogni mezzo possibile l’immagine di una cittadina ben radicata e fiera della propria cultura contadina. Quale candidato migliore quindi, per ospitare il Museo della Terra, allestito qui, infatti, nell’antica grancia (granaio) della chiesa di San Pietro (vedi pag. 77). 2INFORMAZIONI Pro loco: via Piave, tel. 0761 459342. Comune: tel. 0761 459041, fax 0761 459476. 75 TUSCIA 22-87 10-08-2001 15:46 Pagina 76 LATERA ★ L’ORIGINE DELLA CONCA CRATERICA DI LATERA Secondo alcuni è dovuta alla fusione di più crateri contigui attivi in una fase tarda del vulcanismo volsinio, ma più probabilmente, come quella di Bolsena, essa si è formata per via di sprofondamenti tettonici successivi. Questa posizione e la sua formazione spiegano la presenza nel territorio di abbondanti sorgenti di acque minerali magnesiache, solforose e ferruginose. Qualche accenno alla storia L’origine del borgo, dall’aspetto tipicamente medievale, si perde nel tempo: accanto ai reperti etruschi e romani sono infatti venuti alla luce numerosi resti risalenti al Neolitico (5000 a.C.). Una lapide, rinvenuta nel territorio, sembra suffragare l’ipotesi che nella località sia stato designato dalle legioni l’imperatore Marco Aurelio Antonino. Come molti altri paesi subì le scorrerie dei barbari; divenuta Comune nel XII secolo, Latera fu a lungo contesa tra la Chiesa, Orvieto e i La fontana nella piazza IV novembre o “del Tinaio”. 76 potenti feudatari. Toccò infine, insieme con la vicina Farnese e il titolo ducale, ai discendenti di Bartolomeo Farnese, un ramo distinto da quello di Castro. I Farnese tennero le redini della cittadina fino alla loro estinzione, nel 1668, quando il feudo tornò sotto il controllo della Chiesa. A loro risale la costruzione del palazzo Ducale in piazza della Rocca e quella del primo acquedotto del paese con due fontane, una, detta del Viscero, nella valle, e una, detta del duca Pietro o Ducale, presso l’attuale Museo della Terra. Uno scorcio del paese. Quattro passi per il borgo Addentrandosi nel paese, si oltrepassa una fontana che si trova sulla destra nella parte “di sotto”, in piazza IV novembre anche detta “piazza del Tinaio”. Più avanti, attraversato un ponte seguito immediatamente da un arco, si accede alla parte più antica nella quale subito si nota la chiesa di San Clemente (vedi pag. 77), scendendo a destra della quale, si raggiunge il palazzo Ducale che, con le sue linee caratteristiche del XVI secolo, domina l’antistante, panoramica piazza della Rocca. Visitando il centro storico ci si im- TUSCIA 22-87 10-08-2001 15:46 Pagina 77 LATERA Il Museo della Terra S ituato nella grancia di San Pietro, l’antico granaio dei monaci, appositamente recuperato e restaurato, il Museo si pone come obiettivo principale quello di avvicinare il pubblico più vasto ai modi di vita, agli usi e costumi di genti e comunità che, come quelle di Latera, con la terra hanno da sempre stabilito e conservato uno strettissimo legame. Il Museo che raccoglie oltre 400 utensili lavorativi e di uso domestico della collezione donata da Luigi Poscia, si articola in una sezione espositiva composta da diverse sezioni tematiche, una documentaria con audiovisivi e postazioni multimediali e una didattica con laboratorio e aule per esercitazioni pratiche, incontri e seminari. Le sezioni tematiche riguardano il dentro (la casa, le botteghe ecc.), il fuori (il bosco, l’ambiente ecc.), lo scambio (il mercato ecc.) il territorio e l’energia. Quest’ultima deriva da una collaborazione con l’Enel nell’intento di diffondere la conoscenza di sistemi e tecnologie di utilizzo dell’energia geotermica, ovvero il calore naturale della terra come risorsa energetica. Orario di visita: da metà sett. a maggio, merc. 9-13, sab. 1013/15-18, dom. 10-13; da giugno a metà sett., mart. 9-12, merc. 17-22, sab e dom. 913/17-19. Per informazioni tel. e fax 0761 459608. batte in un suggestivo labirinto di viuzze, scale, antiche volte e passaggi attraverso i quali si aprono improvvisi scorci panoramici sul ★ ESCURSIONI DA LATERA Facilmente raggiungibile da Latera, riprendendo la SS 74 Maremmana, è il borgo medievale di Pitigliano, in Toscana, e i successivi centri di Sovana e Sorano con riferimento allo stesso itinerario descritto con partenza da Onano (vedi pag. 73). A una manciata di chilometri vale una passeggiata anche il lago di Mezzano (vedi pag. 85) paesaggio circostante. E sopra tutto svetta da quasi due secoli un elegante campanile, il campanile di Latera, artistico e caratteristico. All’interno del paese, come nelle località degli immediati dintorni, si trovano numerose pievi e chiese, tutte caratterizzate da una storia particolare. Chiesa di San Clemente in piazza San Clemente Vanta origini molto antiche: era già, nel 1053, per volontà di Leone IX una fiorente parrocchia. Edificata originariamente con una navata e tre altari, nel XVII secolo, in seguito al considerevole 77 TUSCIA 22-87 10-08-2001 15:46 Pagina 78 LATERA G I RISTORANTI DI LATERA La Cantina del Mago, via F. Annibali 5/a, tel. 0761 459040, ambiente rustico nel centro storico. Cucina varia. Il Tiglio, loc. Cantoniera 5, tel. 0761 456730; 50 coperti al chiuso e 50 all’aperto su terrazza/ giardino, in ambiente rustico, con parcheggio. Selvaggina e piatti locali. Chiuso domenica. Possibilità di affitto camere. La Scintilla, SS Castrense 64, tel. 0761 456654; trattoria/pizzeria con 28 posti al chiuso e 60 all’aperto in giardino porticato. Cucina locale di carni e funghi. Chiuso mercoledì. La Buca, loc. la Buca, tel. 0761 459032; trattoria casalinga con piatti vari. Chiuso lunedì. aumento della popolazione, venne ingrandita con l’aggiunta di due navate e di due altari. Ogni altare, come d’uso, venne dotato del rispettivo quadro: l’altare maggiore è dedicato a San Clemente, il primo altare della navata di sinistra a San Gregorio Papa; il secondo a San Francesco d’Assisi, la cui immagine è dipinta su tela; il primo altare della navata di destra è dedicato a San Giovanni Battista, il secondo alla Madonna del Rosario. Di particolare interes- La chiesa di San Clemente. 78 se il fonte battesimale in pietra scolpito da Giovanni Antonio, con inciso l’anno di costruzione, 1591, e il giglio farnesiano. Chiesa di San Giuseppe in via San Giuseppe Non si conosce l’anno della costruzione ma nei documenti leggiamo che già nel 1295 pagava le decime. Al suo interno si conserva una Natività, dipinta nel XVII secolo e collocata sull’altare principale; opera alla quale si deve l’attuale nome della chiesa, in origine intitolata a San Salvatore. Nel 1875 fu teatro di un evento miracoloso e per questo ancora oggi, il primo giorno di marzo, viene commemorato quel fatto con grandi festeggiamenti. La tradizione vuole che in quella data, alle cinque del pomeriggio, alcuni fedeli videro l’immagine della Madonna aprire gli occhi: subito la chiesa si riempì di gente e il miracolo si ripeté. Chiesa della Madonna del Carmine in via Piave Venne edificata, agli inizi del 1800 sopra i resti di un’antica cappella, molto cara ai fedeli, perché recante l’immagine della Madonna del Carmine dipinta “su una rozza tegola” chiamata dal popolo la Madonna del Canale. Vi si celebra ogni anno, il 16 luglio, la festa della Madonna del Carmine. Chiesa di Santa Maria delle Grazie in via Roma La chiesa di San Martino stava andando in rovina e i religiosi TUSCIA 22-87 10-08-2001 15:46 Pagina 79 LATERA f FESTE, SAGRE E FIERE • Befana Laterese: 5 gennaio. Spettacoli itineranti per le vie del paese. • Sant’Antonio Abate: 17 gennaio. Benedizione degli animali e degustazione di piatti tipici locali. • Sagra del Castagnolo: 1° marzo. Giochi, danze e musica con il tipico dolce di Carnevale. • Processione del Venerdì Santo: il venerdì prima di Pasqua. Imponente processione in costumi d’epoca romana e rappresentazione della passione di Cristo, le cui origini risalgono al 1632, e alla quale par- tecipano le Confraternite ancora attive nel paese, intonando antichi canti medievali. • Festa di Sant’Isidoro: ultima domenica di maggio. Festa contadina di antica tradizione. • Festa di Sant’Angelo: 7-8-9 settembre. Festa del Santo Patrono durante la quale si svolge anche l’annuale fiera di merci e bestiame, con fuochi artificiali, sagra del biscotto, spettacoli e musica. • Sagra della Castagna: ultima domenica di ottobre. Stand gastronomici, vino e caldarroste, ma anche bancarelle di artigianato e merci varie e musica in piazza. • Festa di Sant’Andrea: 30 novembre. I ragazzi del paese corrono per le vie trascinando file di barattoli legati insieme, con fragoroso scampanio. essa è anteriore al 1400. All’interno, sul primo altare di sinistra pregevole dipinto murale del ‘600 attribuito al Panico. La volta del coro ospita un meraviglioso affresco dell’Annunciazione del 1612. non credettero opportuno restaurarla, ma pensarono di costruire un’altra chiesa che fosse più comoda ai fedeli. Con l’aiuto delle loro elemosine poterono realizzare il loro desiderio costruendo una bella chiesina e dedicandola alla Madonna delle Grazie. Probabilmente la sua costruzione risale alla fine del ‘500. Cappella di San Sebastiano in località San Sebastiano Di questa chiesa non si conosce l’anno della costruzione, ma in un verbale del 1579 se ne trova citazione. Oggi, grazie ai restauri, si presenta in una forma elegante a croce greca con tre altari e interessanti affreschi seicenteschi. Chiesa della Madonna della Cava in località Madonna della Cava Di questa graziosa chiesa sicuramente molto antica, non ci è dato sapere l’anno di costruzione, anche se, molto probabilmente Chiesa di San Rocco in località San Rocco Fu costruita probabilmente intorno al 1400 e nasce come voto fatto durante la peste che, in quegli anni mieteva centinaia di vittime. Dipinti murali del ‘400. 79 TUSCIA 22-87 10-08-2001 15:46 Pagina 80 ALTA TUSCIA Valentano Fra due laghi, vicino alla Selva Splendida posizione naturale per questo vivace centro agricolo situato a 538 metri di altitudine all’estremità sud-orientale del recinto della conca di Latera, sul versante occidentale dei monti Volsini, da dove domina da una parte il lago di Bolsena, dall’altra l’area del lago di Mezzano - spaziando la vista fino al monte Amiata e agli Appennini - ai confini con la selva del Lamone. Fino a qualche anno fa, molta importanza rivestiva per il paese, l’attività legata all’estrazione della terra rossa, utilizzata soprattutto in edilizia e per i campi da tennis, dalle cave di lapillo rosso che circondavano il paese colorandolo di un’atmosfera un po’ surreale. Oggi questa attività è venuta a cessare e il paese deve la sua notorietà, oltre che alla sua invidiabile collocazione e alle testimonianze storiche che an- 80 2INFORMAZIONI Pro loco: piazza della Vittoria 8, tel. 0761 422486. Comune: piazza Cavour, tel. 0761 453001, fax 0761 453702. cora conserva negli edifici come la rocca Farnese o la Collegiata, soprattutto alla presenza del Museo della Preistoria e della rocca Farnese e alla singolare cerimonia della “tiratura del solco dritto”. Quattro passi nella storia... Valentano vanta origini molto antiche, come dimostrano ritrovamenti archeologici effettuati nelle zone circostanti: fu sicuramente abitata nell’età del Bronzo (XI secolo a.C.), anche se si hanno segni di frequentazione umana nel territorio che risalgono al La maestosa mole della rocca Farnese. TUSCIA 22-87 10-08-2001 15:46 Pagina 81 VALENTANO Paleolitico e al Neolitico. L’esistenza di questo centro è comunque documentata con certezza per la prima volta in un contratto dell’813 conservato nell’abbazia di Farfa. Il nome di Valentano e il suo stemma derivano, forse, da un’antica tradizione longobarda, per la quale l’albero di ontano era considerato il centro della comunità e, sotto le sue fronde, si riuniva il consiglio. Durante il Medioevo, superate le varie incursioni dei barbari, e un incendio che la distrusse completamente nel 1254, la città, ricostruita, ★ LE STORIE DEI BRIGANTI In questi luoghi è ancora viva l’immagine e ancora si sentono raccontare le vicende legate ai vari personaggi, cosiddetti briganti, che qui si aggiravano, avendo fatto della folta macchia delle vicine selve il loro rifugio e nascondiglio. Fumetta, uno dei più noti briganti della zona, incontrò la morte nel 1842 proprio nella macchia di monte Starnina, l’alto colle che domina il paese. fu contesa da comuni più potenti e signori intenzionati ad espandere i propri territori, passando da un dominio all’altro, fino alla seconda metà del XIV secolo, quando fu concessa ai Farnese e da allora seguì le vicende del ducato di Castro. La rocca, edificata intorno al Mille su una propaggine del monte Starnina, venne trasformata da fortezza a palazzo con il contributo di Antonio da Sangallo il Giovane. Dopo la distruzione di Castro, nel 1649, Innocenzo X dispose che, mentre la sede della diocesi doveva essere trasferita ad Acquapendente, quella amministrativa toccasse a Valentano. Gli avvenimenti dei secoli seguenti seguono quelli della storia nazionale. ...E un giro per il paese Circondato ancora in parte da mura e torri, vi si entra attraverso la porta Magenta (1779), oltre la quale si apre la principale piazza Cavour; vi prospetta il palazzetto cinquecentesco del Muni- 81 TUSCIA 22-87 10-08-2001 15:46 Pagina 82 VALENTANO La boccaccia del mascherone L’ elegante arco della porta Magenta ha, incorporato nella sua chiave, un particolare ornamento architettonico: il volto di un uomo che ha la lingua sporgente dalla bocca a mò di versaccio. Il perché della scelta di questo motivo ornamentale, che fu subito indicato come “il mascherone della porta” diede adito a molti interrogativi che la tradizione popolare ha subito colorito con diversi aneddoti, dei quali se ne ricorda uno che sembra il più attendibile. Durante i lavori di costruzione, gruppi di curiosi sfaccendati criticavano, rivelavano difetti e davano consigli agli esecutori, tanto che questi, esasperati e giustamente infastiditi, decisero di vendicarsi raffigurando nella chiave dell’arco il volto che tira fuori la lingua. cipio che conserva all’interno del Madonna del Rosario, tela di Pieportico, lo stemma della comunità tro Locatelli; al terzo altare destro su cui campeggia un albero di una Sacra Famiglia attribuita al ontano e altri stemmi farnesiani. Conca e, al terzo a sinistra una Le antiche misure in pietra, che Annunciazione di identica attripure qui si trovavano, sono state buzione. Il Castello riedificato trasferite nel Museo. A destra dai Farnese, a partire dal XIV sedell’edificio si stacca il corso Plecolo, su una precedente rocca, biscito che con la successiva via da cui la denominazione “rocca Cialdini sale alla piazza della Farnese” presenta un maschio Vittoria su cui prospettano la poligonale e, nella facciata poCollegiata e il Castello. La collesteriore (visibile entrando nell’agiata di San Giovanni Evanbitato), una torre ottagonale e gelista, le cui una lunga logorigini risalgogia; il cortiletto no al XII secoè porticato e lo, è preceduta corso in alto da da una scauna loggia arlinata e ospita, chitravata. L’enell’elegante dificio ha benecampanile, le ficiato recentecampane promente di radivenienti dalla cali interventi di distrutta Carestauro che gli stro, capitale hanno restituito del ducato. tutta la sua imNell’interno, a ponente bellezuna navata, conza e ospita nelle Interno della collegiata serva al secondo sue sale il Mudi San Giovanni. altare destro una seo della Prei82 TUSCIA 22-87 10-08-2001 15:46 Pagina 83 VALENTANO storia della Tuscia e della rocca Farnese, con annessa la Biblioteca (vedi sotto). Tornati al corso Plebiscito si piega a sinistra nel rettilineo corso Matteotti che ancora oggi viene chiamato Strada di Santa Maria, perché vi si trova, circa a metà, la chiesa di Santa Maria. Anticamente la chiesa era nominata di Santa Maria del Gonfalone di Santa Croce, titolo questo derivatole dal nome dell’omonima confraternita femminile ivi istituita. A partire dai primi de- Il piazzale di San Martino. cenni del secolo XVIII la chiesa prese il nome di Santa Maria delle Donne e Santa Maria della Coroncina, titolo quest’ultimo deri- I MUSEO DELLA PREISTORIA DELLA TUSCIA E DELLA ROCCA FARNESE Allestito nella roccacastello dei Farnese, è suddiviso in tre sezioni: quella della preistoria della Tuscia espone reperti dal Paleolitico all’età del Ferro provenienti dalla valle del fiume Fiora e dai villaggi palafitticoli del lago di Mezzano; la sezione della rocca Farnese espone invece ceramiche medievali e rinascimentali; infine la sezione etrusca espone reperti già appartenuti a una collezione privata. Orari di visita: da giu. a sett., merc. 16-19, gio.-dom. 10-13/16-19; da ott. a magg., mart.-ven. 10-13, sab. 10-13/15-18, dom. 10-13. Per informazioni tel. e fax 0761 420018; e-mail: [email protected]. LE CERAMICHE DELLA ROCCA Nell’aprile del 1980, nel corso di alcuni lavori di scavo per la posa in opera della rete idrica, vengono alla luce frammenti di maioliche di varie epoche, alcune addirittura datate (XIV-XV secolo), finemente decorate. Provengono dalle fornaci dei dintorni (Orvieto, Viterbo, Acquapendente, Tuscania, Deruta) qualcuna addirittura dalla Spagna. Altri ritrovamenti avvenuti nel 1987, tra cui il piatto matrimoniale di Pierluigi Farnese e Gerolama Orsini, accrescono il patrimonio raccolto. Questi preziosi reperti, che conquistano a Valentano un ruolo di primaria importanza nel settore dello studio e della ricerca sulla ceramica medievale e rinascimentale, sono stati restaurati ed esposti nel Museo della Rocca. LA BIBLIOTECA Nell’ala est della rocca Farnese si trova la Biblioteca comunale di Valentano che è dotata di una grande sala di lettura, una per le conferenze, impianti audiovisivi e computer, e altri locali per mostre temporanee. Essa conserva importanti documenti dell’Archivio storico anche della citta di Castro e sezioni tematiche speciali sul cinema e sulla ceramica medievale e rinascimentale. 83 TUSCIA 22-87 10-08-2001 15:46 Pagina 84 VALENTANO vatole dalla erezione della omonima confraternita maschile della Coroncina. La chiesa, come oggi ci appare, è il risultato di un consistente restauro che comportò l’ampliamento dell’originale struttura, che aveva l’ingresso verso il vicolo dello “Spedale”, con la costruzione del nuovo ingresso e della elegante facciata sulla via principale; all’interno ospita il pregevole, antico affresco della Madonna della Rosa e l’altrettanto importante statua della Madonna della Coroncina. Al termine di corso Matteotti si giunge alla medievale porta San Martino, fiancheggiata da resti di torri, oltre la quale si estende il piazzale San Martino, a giardino, da cui si gode un amplissimo panorama. Chiese e santuari fuori dalle mura Chiesa di Santa Croce in piazzale Diaz Posta fuori dalle mura cittadine conserva l’antico e pregevole affresco della Madonna dei Battenti o Flagellanti, collocato nell’edicola sopra l’altare maggiore, per il quale si ritiene che la chiesa fosse posta lungo un itinerario di pellegrinaggio dei Disciplinati. La sostituzione del più antico titolo con quello di Santa Croce (secolo XVII) è da relazionare al nome della confraternita maschile del Gonfalone di Santa Croce ivi eret- 84 Il cortile della rocca Farnese. ta. La Vergine in trono tiene in braccio il Bambino mentre nell’altra mano ha una mela granata; allo stesso modo anche il Bambino tiene nella sinistra tre ciliege e nella destra un uccellino; due angeli sono posti ai lati mentre, in primo piano, ai piedi della Vergine, sono inginocchiati due confratelli (un uomo e una donna) nell’atto di battersi la schiena con la disciplina. Chiesa della Madonna del Monte in località monte Nero La chiesa della Madonna della q PER GLI ACQUISTI A VALENTANO Prodotti tipici sono i ceci e i biscotti, ma nei tanti negozi della cittadina si trovano tutti i legumi e vini del territorio. Un dolce caratteristico è il “salame del re” detto anche “capitone dolce” cucinato per il cenone della vigilia di Natale. Per chi cerca il pesce del lago, si segnala Cutifani Cinzia in via Roma. Artigianato in legno da Billi in via delle Mura. Ceramiche artistiche: Caporali M. Gabriella, piazza Cavour 15 e Laboratorium di M. Romagnoli, piazza Cavour 5. TUSCIA 22-87 10-08-2001 15:46 Pagina 85 VALENTANO Il lago di Mezzano, oasi bucolica A circa 4 chilometri da Valentano, a 452 metri di altitudine, il piccolo lago di Mezzano, di forma circolare, appare come un acquerello di scene bucoliche: inserito in un paesaggio dolce, avvolto nel silenzio e frequentato da animali da pascolo, le sue limpide acque riflettono vari toni di colori dal blu profondo al verde cobalto. Occupa una cavità a forma di tronco di cono rovesciato, molto probabilmente un cratere d’esplosione dell’apparato eruttivo di Latera; suo emissario l’Olpeta, un affluente del fiume Fiora; la profondità massima 36 metri. Per alcuni studiosi si tratta dell’antico “Statoniensis lacus” descritto da Plinio e Seneca. In esso sono stati rinvenuti resti di antichi abitati palafitticoli. Il villaggio, ora sommerso, che sorgeva sulle rive, ha restituito il complesso dei reperti integri più imponente di tutta l’Italia centrale, comprendente ceramiche, bronzi e oggetti di legno. L’abitato di Mezzano è occupato nel Bronzo antico e medio, così come molte delle grotte che si aprono nei versanti della vallata del fiume Fiora. In particolare un gruppo di bronzi ritrovati nel lago testimoniano che il sito fu anche luogo di culto: oltre ad una punta di lancia e una notevole fibula, sono state raccolte due spade in perfette condizioni, ma inadatte all’uso, interpretate come doni sacrificali. Tutto il materiale qui ritrovato è stato raccolto nel Museo della Preistoria di Valentano. L’unico insediamento attualmente esistente sulle sponde del lago è il casale di Mezzano che in passato era un piccolo centro e, come tutte le terre coltivate intorno, apparteneva al noto esploratore Pietro Savorgnan di Brazzà (il fondatore di Brazzaville nel Congo Belga), che ne ha poi ceduto la proprietà. Nei boschi che circondano il laghetto vi sono sentieri per passeggiare e aree per pic-nic; in essi si trova un plurisecolare (tre secoli e mezzo circa) esemplare di quercia roverella, dichiarato dal WWF monumento naturale. Flora e fauna trovano qui una vera oasi favorevole all’esistenza di rare specie ornitologiche e singolari varietà di orchidee spontanee. Pietà è posta sulla sommità del monte Nero. Per questo è nota ai più con il nome di chiesa della Madonna del Monte. La chiesina restaurata nel 1986, ha un solo altare con il quadro della Pietà dipinto su tela. Fu benedetta nel maggio del 1852. Durante la presenza di una guarnigione di zuavi pontifici nel castello di Valentano questa Madonna era molto venerata anche da questi militari, tanto che, di una loro visita è rimasta me- moria in un graffito sulla parete di sinistra. Chiesa di Santa Annunziata in località Villa Fontane Costruita in sostituzione di Santa Maria del Tempio, localmente detta Madonna del Nempe e ormai sconsacrata, ne rappresenta 85 TUSCIA 22-87 10-08-2001 15:46 Pagina 86 VALENTANO l’attuale continuazione. L’antico complesso è ancora visibile sul versante est di Villa Fontane, ancora ben identificabile, non ostante le varie trasformazioni subite, nella sua più antica struttura medievale. L’edificio, originariamente appartenuto ai cavalieri Templari allontanati dopo il processo inquisitorio tenutosi a Viterbo nel 1309, fu affidato ai cavalieri Gerosolimitani di Malta. Dell’antica chiesa si conserva un pregevole affresco di epoca quattrocentesca, rappresentante la Vergine con il Bambino e Angelo, solo recentemente collocato nella sala conferenze della rocca Farnese di Valentano. Se il ti- ALBERGHI, RISTORANTI E AGRITURISMI DI VALENTANO y ALBERGHI *Piccolo Hotel La Ciotola, via della Villa 27, tel. 0761 422132; 8 camere, con giardino, bar, ristorante e parcheggio. Affittacamere La Giara, via G. Marconi 36, tel. 0761 453508. G RISTORANTI La Ciotola, presso l’albergo omonimo; 150 coperti al chiuso e 60 all’aperto in terrazza/giardino, poco fuori dal paese, con parcheggio; cucina classica e regionale di carne e pesce. Chiuso mercoledì. C AGRITURISMI ***Fra’ Viaco, loc. Mezzano, tel. 0761 422070, fax 0761 420226; 4 camere (una doppia, una tripla, una quadrupla) in un’area verde in posizione panoramica sul lago di Mezzano, con ristorante (chiuso lunedì). ***Monte Roio, strada prov. lago di Mezzano 14, tel. 0761 453791; 8 camere ai piedi di Valentano, con ristorante, giardino, parcheggio, piscina e campo da tennis. 86 ★ PERSONAGGI ILLUSTRI Valentano è nota anche per aver dato i natali all’insigne matematico Paolo Ruffini (1765-1822). tolo “del Tempio” dato alla Vergine è da relazionarsi alla presenza dei cavalieri Templari a Valentano, più suggestivo resta quello di “Nempe”. In uno studio sul santuario della Madonna della Salute, si afferma che il vocabolo “Nempe” è riconducibile alla corruzione dell’italiano nembo poiché la Vergine durante una terribile bufera prodigiosamente salvò il villaggio dal sicuro sterminio, così per riconoscenza, le si volle attribuire anche l’appellativo di Nempe. Santuario della Madonna della Salute Il santuario, con l’annesso convento dei Francescani è posto a mezzo chilometro dal paese. La tradizione popolare vuole che la chiesa fosse fondata da Francesco Portici intorno al 1470 dopo che questi aveva abbandonato la vita di brigantaggio nelle terre castrensi. Riparato nella boscaglia di monte Starnino vi eresse una cappella. Per l’accresciuta devozione da parte dei fedeli fu necessario ampliarla e questa nel 1512 fu consacrata col titolo di Santa Maria della Salute. Dopo che nel 1707 vi cominciarono a risiedere i Francescani avviando la costruzione del nuovo convento e l’erezione della nuova chiesa, terminata intorno al 1740, della più antica TUSCIA 22-87 10-08-2001 15:46 Pagina 87 VALENTANO f FESTE, SAGRE E FIERE • Befanata: 6 gennaio. • Mascaronata: Carnevale con carri e cortei di maschere. • Via Crucis: venerdì Santo. Processione per le vie del paese con la rappresentazione delle varie stazioni che ricordano la Passione di Cristo. • Pasquetta: lunedì di Pasqua. Scampagnata a Villa Fontane con giochi popolari, albero della cuccagna e distribuzione di lupini. • Fiera di Merci Varie: terza domenica di maggio e lunedì successivo. Di antica tradizione (fu istituita nel 1461 da Luigi Farnese), è una fiera dedicata non solo ai prodotti locali, ma a tutti i generi di merci. • Corpus Domini – Infiorata: commemorazione del miracolo dell’Eucaristia, come a Bolsena, con processione e allestimento di quadri fatti di fiori. • Festa del Solco Dritto e della Madonna dell’Assunta: 14-15 agosto. • Ceniamo insieme: sabato, domenica e lunedì successivi al Ferragosto. Rassegna gastronomica in onore del patrono San Giustino, in cui vengono preparate lunghe tavolate per la degustazione delle specialità del posto: lombrichelli al tonno, trippa al sugo, salsicce, vino locale ecc. struttura non restava che la memoria. Nel 1831, Valentano fu colpita dalla peste ma il morbo cessò prodigiosamente, allorché la statua della Vergine fu condotta nella chiesa collegiata per l’ottavario. A gratitudine di quell’intervento fu ritenuto opportuno donare alla Vergine la macchina entro cui collocare la statua. Il simulacro della Vergine venne altresì arricchito del manto in seta az- LA CERIMONIA DEL “CECE DEL SOLCO DRITTO” A dimostrare la vocazione agricola della cittadina, il 14 agosto si svolge a Valentano un interessante manifestazione, “la tiratura del solco dritto” che ha origini molto antiche. Nella piana di Valentano viene tracciato, in linea retta, un solco lungo più di cinque chilometri che divide in due la pianura e la tradizione vuole che quanto più il solco sarà dritto, tanto più il raccolto sarà abbondante. Si tratta di un rituale propiziatorio in cui la comunità affida al “signore della festa” il compito di scegliere i più abili “bifolchi” per guidare l’aratro. La cerimonia comprende anche la consumazione collettiva del vino e dei tradizionali biscotti intrecciati che avviene al termine del rituale - che dà il nome al famoso cece prodotto tipico della zona. Inoltre, la sera della vigilia di Ferragosto, si svolge una solenne processione in onore della Madonna Assunta, che vede il percorso tutto illuminato dai ceri posti sulle finestre; in occasione di questa festa è possibile gustare i tradizionali biscotti di Santa Maria Assunta di Valentano. zurra, e del vestito da sposa con fiori e ricami d’oro. A seguito dei numerosi prodigi operati dalla Vergine i Francescani ed il popolo valentanese domandarono ed ottennero dal Capitolo Vaticano, l’onore dell’incoronazione della statua della Vergine. La cerimonia della solenne incoronazione richiesta nel 1870, ebbe luogo nella chiesa collegiata, solo il 20 agosto 1899. 87