Novembre 2012 C arissime/i, questo Foglio Informativo viene a voi all’inizio dell’Avvento, “tempo liturgico che prepara la Chiesa a celebrare il mistero della manifestazione nella carne del Verbo di Dio” (cf Premesse al Lezionario Ambrosiano, n.100). Ma lo spirito dell’Avvento invita il cristiano a rivolgere il suo sguardo anche al ritorno glorioso di Cristo. L’atteggiamento che la Liturgia ci suggerisce è quello dell’attesa. L’attesa del credente è fatta di momenti di incertezza ma soprattutto di momenti di speranza e di gioia: Nell’attesa siamo chiamati ad essere vigilanti e capaci di leggere “i segni dei tempi”, cioè i segni della quotidiana venuta e presenza di Dio nella storia. Anche il Sinodo dei vescovi sulla Nuova Evangelizzazione, appena terminato, fa parte di quei “segni dei tempi”. Vorrei fare un accenno al Messaggio che i vescovi ci hanno inviato alla fine dei lavori del Sinodo. Il Documento si apre con un richiamo all’incontro di Gesù con la Samaritana al pozzo (cf Gv 4,5-42): è un riferimento alla ‘sete’ degli uomini di ogni tempo, a disposizione dei quali “molti oggi sono i pozzi” ma è necessario discernere per non “cadere preda di delusioni, che possono essere rovinose”. Riconoscendo Cristo come unico portatore dell’acqua che dà la vita eterna, la Samaritana “diventa messaggera di salvezza e conduce a Gesù tutta la città”. Condurre gli uomini a Cristo è un’urgenza che coinvolge i cristiani di ogni luogo ed epoca: oggi in particolare si sente il bisogno di ravvivare una fede che rischia di oscurarsi. Nei mutati scenari sociali e culturali ogni cristiano è chiamato a vivere in modo rinnovato la propria esperienza personale e comunitaria di fede. A partire da questa esperienza ognuno di noi è chiamato ad una evangelizzazione rinnovata nel suo ardore e nei suoi metodi. Non si tratta di inventare “nuove strategie” ma di riscoprire le Sacre Scritture e in particolare la “vicenda di Gesù” e i modi in cui “le persone si sono accostate a lui e da lui sono state chiamate, per immettere quelle stesse modalità nelle condizioni del nostro tempo”. Il punto di partenza dell’evangelizzazione è individuato nell’”evangelizzare noi stessi” disponendoci alla conversione. Allo stesso tempo è necessario confidare in un rinnovamento la cui fonte è “la forza della Spirito del Signore”, e quindi non può far leva esclusivamente sulle nostre limitate forze umane. Lasciatemi concludere accennando al 50° anniversario della canonizzazione di Pier Giuliano Eymard. Era il 9 dicembre del 1962 e in quel giorno il papa Giovanni XXIII proclamò santo il fondatore dei Padri Sacramentini, ai quali è affidata la cura pastorale della Parrocchia di S. Angela Merici. Quando un cristiano viene proclamato santo, egli lascia una eredità spirituale che ogni credente è chiamato a raccogliere per sé e per offrirla a tutti. Qual è l’eredità di San Pier Giuliano? Cerco di dirlo con tre parole: - Contemplazione: cioè abbandonarci a Colui che ci è Padre e ritrovare lì, nell’abbraccio del Padre, la nostra grandezza. Celebrando e adorando l’Eucaristia rimettere continuamente Dio al suo posto e noi al nostro. - Compassione: cioè condividere la passione di coloro che soffrono nello spirito e nel corpo. L’ Eucaristia celebrata e adorata deve diventare gesto concreto di amore e di solidarietà: pane spezzato per la vita del mondo. - Comunione: non basta essere adoratori e compassionevoli se non si è capaci di vivere in comunione con gli altri, incominciando con quelli che ci stanno più vicini, in famiglia e in parrocchia. Vivere la Comunione è una necessità e una missione per chi celebra e adora l’Eucaristia. San Pier Giuliano Eymard, uomo della Contemplazione, della Compassione e della Comunione, ci aiuti ad affermare nella vita la verità di questo cammino di beatitudine. Auguro a tutti un buon cammino di fede, soprattutto in questo tempo di Avvento. P. Vittorio FOGLIOinfoRMATIVO - n. 415 - Novembre 2012 2 Perché credere ancora? Il Papa risponde Intervista con Paolo Fucili, vaticanista, autore del libro “Credere ancora? La fede secondo Benedetto XVI” di Cesare Davide Cavoni I cristiani di inizio terzo millennio si preoccupano troppo delle conseguenze sociali e politiche del loro impegno e troppo poco della fede, come fosse un presupposto ovvio e scontato. Memore del monito lanciato più volte dal Papa, Paolo Fucili ripercorre in brevi 64 pagine i primi sette anni di magistero pontificio di Joseph Ratzinger, seguendo il filo rosso degli immutabili “perché” che risvegliano nell’uomo il senso religioso. Il risultato è “Credere ancora? La fede secondo Benedetto XVI”, appena stampato per la Elledici, un agile opuscolo che del Papa tedesco ha fatto propria l’inconfondibile attitudine a puntare dritto al cuore di ogni questione. Indagata col piglio divulgativo del vaticanista Fucili, il libro altro non è che l’abc di un cristianesimo spogliato di tutto quanto essenziale. Dall’incrocio tra le misteriose dinamiche del credere e spunti di analisi del vissuto religioso contemporaneo, emerge un nitido ritratto della fede professata dalla Chiesa come da un lato domanda impossibile da eludere, per l’uomo raggiunto dall’annuncio cristiano della buona novella; dall’altro, contraddizione e rottura con lo spirito di ogni tempo e le inadeguate categorie umane di ‘divino’. Di tutto questo ZENIT ne ha parlato con l’autore, nella breve intervista che riportiamo di seguito. *** La fede esige per sua natura un sì sicuro. Invece in “Credere ancora? La fede secondo Benedetto XVI” spicca già nel titolo un vistoso punto interrogativo. Perché? Fucili: Perché l’intima essenza della fede è tensione, aspirazione, domanda impossibile da soddisfare solo con “carne e sangue”, per citare il Vangelo della confessione di Pietro, vale a dire la nostra umanità. Il cristianesimo è appunto l’“incredibile” racconto di Dio che facendosi uomo ci è venuto incontro ‘coprendo’ la parte di strada che fino ad allora mancava. Ma Dio si propone, non si impone con la violenza né a noi stessi, né agli altri. Credere è il supremo esercizio della facoltà per cui siamo davvero fatti a immagine e somiglianza di Dio: la libertà. Ma piuttosto che la conoscenza mediata da un libro, per spiegare ad un’altra persona cos’è la fede non è meglio la testimonianza concreta della vita? Fucili: La conoscenza della fede non è asettica acquisizione di nozioni, come si trattasse di una materia qualsiasi. Si conosce solo ciò che si ama, diceva sant’Agostino. E anche Pascal, citato una volta da Benedetto XVI, invitava un amico dubbioso a fare prima quello che fa un credente, per capire poi come sia vera e logica la fede. Come per dire: per essere davvero cristiani prima viene la pratica, poi la teoria. L’obiezione contenuta della domanda è sicuramente fondata, pensando al rischio dell’intellettualismo della fede. Ma io personalmente considero più rischiose altre tendenze, per il cattolicesimo di oggi, la fede della gente: il sentimentalismo, ridurre tutto cioè ad 3 PARROCCHIA SANT’ANGELA MERICI un vago sentimento; l’individualismo, il fai da te della religione che inesorabilmente scivola nel famoso “Cristo sì, Chiesa no”; la sudditanza culturale verso altre ideologie e visioni della vita, come se il cristianesimo, fuori dalle chiese, non avesse nulla di originale da dire sulle questioni reali e pratiche della vita, personale e sociale. Come non vedere, di fronte a questo panorama, quanto sia al contrario urgente conoscere un po’ meglio ciò in cui crediamo e che la Chiesa ha da dire? Conoscerai pure le famose parole del cardinale Ratzinger, nell’ultima omelia da porporato: “avere una fede chiara, secondo il Credo della Chiesa, è spesso etichettato come fondamentalismo...” Fucili: Quando nel vissuto di una cultura, come la nostra occidentale, non c’è più cittadinanza per l’idea di una verità superiore, che non sottostà alle opinioni mutevoli della massa o di un parlamento, allora ogni fede, non necessariamente religiosa, è fondamentalismo. Ma è scritto nel DNA della fede cristiana l’essere “segno di contraddizione” dunque anche in questo nebuloso presente che ci è dato di vivere; contestata talora, ma mai perciò irrilevante, per parafrasare una celebre espressione del cardinale Ruini. Ma la fede cristiana, torno al discorso di prima, presenta anche un altro fondamentale tratto: non è ‘possedere’ la verità, ma ‘aspirare’ alla verità, ‘ricerca’, ‘tensione’ che diviene persino tormento, quando la fede vacilla. È capitato anche a santi eccezionali come madre Teresa di Calcutta, abbiamo appreso di recente. E a pensarci bene è assolutamente salutare che sia così, lo dice anche papa Ratzinger, perché chi crede non finisca per ‘appropriarsi’ di Dio e persino far violenza ad altri in suo nome. “Possiamo evangelizzare solo se lasciamo evangelizzare noi stessi” Intervista con il cardinale Christoph Schönborn, arcivescovo di Vienna di Jan Bentz – Il cardinale arcivescovo di Vienna, in Austria, Christoph Schönborn, ha partecipato al Sinodo dei vescovi, che si è concluso domenica 28 ottobre a Roma. ZENIT ha incontrato il porporato e teologo, sabato 27 ottobre al termine della Congregazione generale con papa Benedetto XVI. Eminenza, a quanti Sinodi ha partecipato finora? E in quale veste? Card. Christoph Schönborn: È il terzo Sinodo a cui partecipo. Il primo fu nel 1985, quando ho aiutato come collaFOGLIOinfoRMATIVO - n. 415 - Novembre 2012 boratore teologico, nell’ultima fila in alto. Mi ricordo ancora molto bene il lavoro notturno, su quello che il Santo Padre aveva affrontato in precedenza. Sistemare le Propositiones, raggruppare i discorsi, selezionare i temi. Ci fu una sessione assai decisiva, nella quale fu chiesto al Santo Padre di redigere il Catechismo. Al primo Sinodo quindi ho potuto partecipare in quanto teologo. Il secondo Sinodo, a cui ho partecipato, fu quello sull’Europa nel 1999, come preparazione al Giubileo. Questo è stato dunque il terzo. 4 Che cosa l’ha colpita maggiormente durante questo Sinodo? E cosa porterà a casa? Card. Christoph Schönborn: La prima e più importante cosa, che come un cantus firmus ha permeato molti interventi, è stato il tema “Dobbiamo iniziare con noi stessi”. Mi ha tanto colpito che molti vescovi hanno dichiarato che possiamo evangelizzare solo quando lasciamo evangelizzare noi stessi. È stata una puntualizzazione molto bella; non possiamo evangelizzare noi stessi, dobbiamo lasciarci evangelizzare, come ribadisce lo stesso Catechismo in un punto importante: nessuno può annunziare a se stesso il Vangelo. Lo dobbiamo ricevere. Comprende il tema della conversione, un tema molto frequente negli interventi dei vescovi. Mi fa sentire molto fiducioso che non stiamo parlando di quello che dovrebbero fare gli altri ma piuttosto – come ha detto Paolo VI nella Evangelii nuntiandi - che dobbiamo iniziare con noi stessi. Il secondo elemento è la grandissima importanza delle piccole comunità cristiane. Questo comprende tutti i continenti e corrisponde pienamente alla primissima esperienza cristiana. Dobbiamo praticare in comunità. Benché la normale parrocchia sia il luogo più adatto, da sola essa non riesce ad offrire questa densità richiesta della testimonianza cristiana vissuta. Nella diocesi di Vienna, in una prospettiva a lungo termine, cerchiamo di sistemare delle parrocchie più grandi – ma non delle mega-parrocchie, siamo molto lontani da questo - ma più grandi delle parrocchie di 200-300 persone. Ciò che esiste già da tempo nelle parrocchie - gruppi familiari, gruppi di lavoro - dovrebbe diventare delle vere comunità, che possano diventare portatori di evangelizzazione. 5 Un terzo punto è l’incoraggiamento. Il vento spesso ci soffia contro, ma anche il soffio dello Spirito Santo è percepibile. Il Santo Padre ci ha dato due esempi. Il primo è quello della Chiesa in Cambogia era stata quasi completamente distrutta durante il genocidio e che ora comincia nuovamente a fiorire, crescere e prosperare. Lì si sente la potenza del Signore Risorto, che ricostruisce con la sua forza. Il secondo esempio è stata la testimonianza del vescovo della Norvegia, un Paese molto secolarizzato, che ha raccontato delle cose molto sorprendenti su come sta rifiorendo la Chiesa locale. Alla fine ci ha rassicurati che possiamo fidarci dell’inaspettato. Questo è importante anche per me in Austria, accanto a tutte le difficoltà che abbiamo. Troppo spesso si ignora e non si comunica il bello. Dobbiamo essere sempre aperti all’inaspettato. Chi avrebbe pensato nel 1850 che a Lourdes sarebbe sgorgata una sorgente, che sarebbe diventata sorgente di speranza e di forza per milioni di persone? Possiamo solo chiedere, ma alla fine non è nelle nostre mani. Come Maria nel Cenacolo, possiamo solo attendere ed aspettare Dio. Dobbiamo pregare molto ed avere molta fiducia. Lei è domenicano. San Tommaso d’Aquino, il più noto teologo domenicano, cosa può dire oggi a noi in merito alla Nuova Evangelizzazione? Card. Christoph Schönborn: San Tommaso è un maestro della Nuova Evangelizzazione, perché in modo del tutto ineguagliabile e direi, quasi in solitaria maestria, è paragonabile solo a pochi maestri dei nostri tempi, ai quali appartiene espressamente il nostro Santo Padre Benedetto XVI, ha la capacità di esporre le cose in tutta semplicità e chiarezza alla luce della ragione. Non si viene sopraffatti, ma la cosa comincia PARROCCHIA SANT’ANGELA MERICI a splendere da sola. La verità risplende attraverso le cose, la parola che aiuta il maestro pensante e credente, che può esporre alla luce della verità e far risplendere. Non conosco nessuno – ed io stesso ho insegnato molti anni - che abbia questo dono quanto il nostro Santo Padre. A suo tempo, in modo straordinario, lo aveva anche San Tommaso. La Nuova Evangelizzazione nel segno della testimonianza Il rettore della Pontificia Università Lateranense, mons. Dal Covolo, traccia un primo bilancio del Sinodo di Massimiliano Padula «Il dialogo tra la fede e la cultura nell’insegnamento». È questo, secondo il vescovo Enrico dal Covolo, l’elemento caratterizzante delle Scuole e delle Università cattoliche. Un dialogo – ribadisce il Rettore della Pontificia Università Lateranense – «inesausto tra la scienza di Dio e le scienze dell’uomo, all’insegna di una sintesi teologica assimilata essenzialmente, e coerentemente testimoniata dai formatori. Perché questo è il punto veramente cruciale: oggi molti fanno i professori (me compreso…) – ammette – ma troppo pochi sono i testimoni della fede e dell’incontro vero con Gesù Cristo». Sono questi alcuni dei passaggi della relatio ante disceptationem che il presule ha tenuto lo scorso venerdì 12 ottobre durante l’assise sinodale. Un intervento tutto orientato ad approfondire il ruolo delle Scuole e delle Università cattoliche come motori della Nuova evangelizzazione. L’intervento sinodale è stato il momento più importante di una settimana carica di significato che ha visto dal Covolo incontrarsi e confrontarsi con gli altri 262 ”Padri” scelti da Benedetto XVI. Una settimana iniziata lunedì 8 ottobre con la relazione dell’arcivescovo di Washington, il cardinale Donald William Wuerl e con la sua analisi originale sulla contemporaneità della Chiesa. È «come – ha sottolineato il porporato americano – se uno tsunami di influenza secolare scardinasse tutto il paesaggio culturale, portando via con sé indicatori sociali come il matrimonio, la famiglia, il concetto di bene comune e la distinzione fra bene e male». Una riflessione efficace, secondo il presule salesiano in cui «emerge la preoccupazione condivisa di tutto l’episcopato di fronte al dilagare dei processi di secolarizzazione e di scristianizzazione che investono sempre più l’Occidente». Quella preoccupazione che ha fatto da sfondo a tutta la settimana caratterizzata da pochi ed evidenti contenuti innovativi rispetto alla sfida della Nuova Evangelizzazione. «Quello che, invece, è emerso – spiega dal Covolo – è l’esperienza internazionale, interculturale e l’apertura ecumenica propria dell’assemblea sinodale, vere e proprie “lenti” capaci di leggere in modo innovativo i contenuti proposti». Quei contenuti FOGLIOinfoRMATIVO - n. 415 - Novembre 2012 6 che devono incarnarsi nella realtà – ribadisce il Rettore dell’Università del Papa –: «spesso ci soffermiamo troppo sui contenuti oggettivi della fede, tralasciando spesso la testimonianza, che invece siamo chiamati a offrire con la nostra vita. Senza di essa – aggiunge – non si fanno passi nella Nuova Evangelizzazione: perciò tutti noi, coinvolti nella missione pastorale e accademica, dobbiamo agire in questa direzione, sull’esempio dei nostri Padri. Essi erano dei grandi maestri, certo, ma anzitutto erano dei santi. Se non sono santi, non sono Padri». Una sollecitazione (quella a testimoniare e a testimoniarsi) che si fa ancora più viva in un’occasione come il Sinodo in cui si «alternano voci e storie diverse - chiarisce ancora il vescovo -come quelle provenienti dalle Chiese lontane spesso afflitte da dolore, esperienze di guerra, fame o intolleranza religiosa o come quelle delle donne (il sinodo ha diverse uditrici), una risorsa importante che la Chiesa non può sempre più non valorizzare». Tirare le somme a poco più di una settimana dall’inizio di un evento così importante non è mai semplice ma dal Covolo è convinto che il Sinodo rappresenti un’opportunità straordinaria per i padri che vi partecipano. «Quei padri – conclude – che sono anche in attesa di proposte operative, di segni concreti e gesti fecondi che possono aiutare il cammino della Nuova evangelizzazione». Chiara Amirante, il carisma della donna nella Nuova Evangelizzazione La fondatrice della comunità Nuovi Orizzonti parla della sua prima esperienza di Uditrice al Sinodo di Salvatore Cernuzio Sono 17 le donne nominate dal Papa Uditrici al Sinodo dei Vescovi prossimo alla conclusione. Tra queste spicca la presenza di Chiara Amirante, carismatica fondatrice della comunità Nuovi Orizzonti che da sempre ha fatto della Nuova Evangelizzazione il suo punto di forza. Incontrata da ZENIT, Chiara parla della sua prima esperienza al Sinodo, raccontando come, nell’ambito dell’Assemblea, sia stato affrontato il delicato argomento del ruolo della donna nella Nuova Evangelizzazione *** 7 Chiara, a pochi giorni dal termine del Sinodo dei Vescovi, qual è il suo bilancio, considerando anche che si tratta della sua prima partecipazione? Chiara Amirante: Sono stati giorni per me di grande grazia. Ci siamo messi in profondo ascolto dell’invito del Santo Padre a vivere un rinnovato impegno nella Nuova Evangelizzazione per la trasmissione della fede, in un clima di intensa comunione tra tutti. È stato molto arricchente poter ascoltare le relazioni dei Padri Sinodali e degli uditori che hanno condiviso qualcosa della loro esperienza e delle loro proposte riguardo alle sfide che interpellano PARROCCHIA SANT’ANGELA MERICI con forza l’uomo contemporaneo. Penso che questi giorni abbiano contribuito a incidere più profondamente nel cuore di ciascuno di noi ( e spero nel cuore di ogni cristiano) quanto espresso con forza dalla Parola di Dio: “Non è infatti per me un vanto annunciare il vangelo; è un dovere per me: guai a me se non annunciassi il vangelo!” (1Cor 9,16). Quali sono, secondo lei, i punti su cui bisogna prestare maggiore attenzione? Chiara Amirante: L’esperienza vissuta in questi anni di forte impegno con la Comunità Nuovi Orizzonti nell’accoglienza dei ragazzi di strada, ma soprattutto in tante iniziative di prevenzione ed evangelizzazione che ci ha portato a incontrare una media di due milioni di persone ogni anno e parlando cuore a cuore con tanti ragazzi, anche nelle scuole dei quartieri più benestanti, ci siamo resi conto che l’80% dei giovani vive oggi le situazioni di grave disagio che caratterizzano il loro mondo: uso e abuso di alcool e di sostanze stupefacenti, sesso-dipendenza (con i relativi abusi subiti che spesso causano ferite indelebili) e dipendenze di vario tipo, anoressia e bulimia, depressioni noogene, profondo senso di vuoto e di solitudine… Penso quindi che i frutti del relativismo, secolarismo, consumismo, edonismo di cui continuiamo a nutrirci siano davvero allarmanti e devastanti. I dati sempre più inquietanti lo testimoniano e ci interpellano in prima persona. L’uomo contemporaneo sembra illudersi di poter sostituire l’io a Dio, ma forse ha dimenticato che ogni società che ha tentato di esiliare Dio è spesso degenerata in un vero e proprio inferno. C’è urgente bisogno di persone che si lascino raggiungere in profondità dalla buona notizia e testimonino con forza che il Signore della creazione è venuto ad abitare in mezzo a noi per rivelarci il Suo Amore immenso e per dare risposta alle domande più profonde del nostro FOGLIOinfoRMATIVO - n. 415 - Novembre 2012 cuore. È lui la via per la pienezza della Gioia, della pace, della libertà interiore, della Vita! Lei è una delle poche donne presenti al Sinodo. Durante l’assise è stato affrontato il tema della donna e del suo ruolo? Chiara Amirante: Si, è stata sottolineata più volte l’importanza della donna e del suo carisma specifico nella Nuova evangelizzazione. Sono convinta che la donna, proprio per la sua particolare capacità di accoglienza, di attenzione a chi soffre, di ascolto, per la sua sensibilità e maternità, per la sua peculiare capacità di amare, possa portare un contributo davvero fondamentale. L’uomo tende a essere più di testa, la donna più di cuore e se c’è un’urgenza oggi per poter rinnovare la vita di una società che sta morendo per mancanza di amore, bisogna proprio vivere con radicalità il comandamento che Gesù ci ha donato chiamandolo nuovo e Suo: Che vi amiate gli uni gli altri; come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri (Gv 13,34). Dobbiamo imparare a guardare di più a Maria Stella della Nuova evangelizzazione. *** In conclusione, qual è il suo auspicio per la fine del Sinodo e l’inizio dell’Anno della Fede? Chiara Amirante: L’augurio è che davvero possiamo lasciarci raggiungere in profondità dalla meravigliosa notizia che Cristo e venuto a portarci per trovare in Lui la risposta a tutti bisogni più profondi del nostro cuore è diventare con la nostra vita testimoni di quella pienezza di Gioia che Lui solo può donarci. 8 Eletto il nuovo Patriarca della Chiesa Copta Ortodossa È il vescovo ausiliario di Beheria, Tawadros II, che succede a Shenouda III scomparso a marzo È stato eletto oggi il nuovo Papa della Chiesa Copta Ortodossa. Si tratta del vescovo Tawadros, ausiliario di Beheria, che succede a Shenouda III, scomparso nel marzo scorso all’età di 88 anni. Il suo nome è stato estratto a sorte da un calice di vetro da un bambino di nome Giorgio al termine di una solenne celebrazione nella cattedrale copta del Cairo, che è stata preceduta da tre giorni di digiuno (dal 31 ottobre al 3 novembre). Tawadros è il 118esimo Patriarca copto ortodosso, il primo nell’era del dopo Mubarak con i Fratelli Musulmani al governo, i quali si sono oggi felicitati per questa nuova elezione attraverso messaggi di congratulazioni a Tawadros. Nel messaggio il partito si dice ottimista di una «cooperazione positiva col nuovo Patriarca, considerato come guida spirituale dei fratelli copti nella diffusione dei valori della giustizia, della libertà e dell’eguaglianza». Gli altri due candidati era il vescovo Raphael e padre Raphael Ava Mina, che, insieme al vescovo Tawadros, erano stati selezioni lo scorso mese da un consiglio di oltre 2.000 elettori, tra laici, monaci, sacerdoti e prelati. Il nuovo Patriarca copto ortodosso ha 60 anni e, prima di intraprenedere la vita religiosa, ha conseguito la laurea in farmacia. I media egiziani ne mettono in rilievo la capacità teologica e la sua attività pastorale con i giovani. Anche mons. Barnaba El Soryany, vescovo della diocesi Copto-Ortodossa di San Giorgio a Roma, in un’intervista di oggi sulla Radio Vaticana ha confermato che papa Tawadros II “è una persona molto attiva per tutto il popolo copto specialmente in Egitto. Ci è stato fatto un grande regalo per tutti!”. Descrivendo il Patriarca, il vescovo ha aggiunto: “È una persona molto calma e molto amata da tante persone, da quelle che lo hanno conosciuto a quelle che sono con lui, a quelle che hanno svolto il servizio con lui. Sentiamo che con lui andremo avanti, che la Chiesa andrà avanti con il dialogo: lui spera molto nel dialogo”. 9 PARROCCHIA SANT’ANGELA MERICI Un padre spirituale che porterà l’armonia in un nuovo Egitto Il messaggio di Benedetto XVI al vescovo Tawadros, il nuovo Patriarca copto ortodosso eletto ieri al Cairo “Pieno di gioia”, così si è dichiarato Benedetto XVI per l’elezione del nuovo Patriarca copto ortodosso, Sua Santità Anba Tawadros, avvenuta ieri al Cairo, in un messaggio in cui ha espresso le sue felicitazioni. In particolare, il Santo Padre ha affermato di essere fiducioso che Tawadros, come il suo predecessore, Papa Shenouda III, scomparso lo scorso marzo, saprà essere “un vero e proprio padre spirituale” per la sua comunità e un partner efficace dei suoi concittadini “nella costruzione di un nuovo Egitto in pace e armonia, al servizio del bene comune e del bene di tutto il Medio Oriente”. “In questi tempi difficili – si legge nel messaggio - è importante per tutti i cristiani testimoniare l’amore e l’amicizia che li lega, memori della preghiera di Gesù durante l’Ultima Cena: che tutti siano una cosa sola, affinché il mondo creda”. Dopo il ringraziamento a Dio “per gli importanti progressi, compiuti sotto la guida del suo stimato predecessore, nei rapporti tra la Chiesa copta ortodossa e la Chiesa cattolica”, il Pontefice ha elevato la sua preghiera affinché possa proseguire l’amicizia e il dialogo tra le due Chiese, donando “frutti di sempre più stretta solidarietà e duratura riconciliazione”. Quindi la benedizione finale: “Possa il nostro Padre celeste colmarvi di pace e forza per il nobile compito che vi attende”. Nel 50° anniversario della Canonizzazione di SAN PIER GIULIANO EYMARD Pietro Giuliano Eymard nasce in Francia, a La Mure d’Isère, il 4 febbraio 1811. Dopo una travagliata vicenda familiare e vocazionale, nel 1834 viene ordinato sacerdote per la sua diocesi d’origine, Grenoble. Dopo alcuni anni di zelante ministero pastorale, nel 1839 inizia un’esperienza di vita religiosa entrando nella neonata Congregazione dei Padri Maristi, a Lione. Il suo cammino di ricerca della volontà di Dio, però, continua ancora e lo porta ad orientarsi sempre più verso l’Eucaristia, fino all’idea definitiva di fondare una Congregazione votata interamente ad essa. Non potendo realizzare quest’opera all’interno dei Maristi, Pietro Giuliano lascia l’Istituto, si reca a Parigi e qui, con l’approvazione dell’arcivescovo, il 13 maggio 1856 fonda la Congregazione del SS. Sacramento (Padri Sacramentini). Ad essa seguirà, nel 1859, la Congregazione femmiFOGLIOinfoRMATIVO - n. 415 - Novembre 2012 10 nile delle Ancelle del SS. Sacramento, fondata con l’aiuto di Margherita Guillot. Il culto all’Eucaristia, celebrata e adorata, assume nel p. Eymard anche una dimensione ecclesiale e sociale, come lui stesso testimonia con il suo infaticabile apostolato rivolto ai poveri della periferia di Parigi e ai sacerdoti in difficoltà; con l’opera della prima comunione degli adulti; con vari e molteplici impegni di predicazione. Alla sua ispirazione, inoltre, si possono far risalire alcune iniziative particolari, iniziate dopo la sua morte: l’Aggregazione laicale del SS. Sacramento, l’Associazione dei Sacerdoti Adoratori, i Congressi eucaristici internazionali. Sfinito dalle responsabilità e segnato da prove di ogni genere, soprattutto negli ultimi anni di vita, Pietro Giuliano muore nel suo paese natale a soli 57 anni, il 1° agosto 1868. Beatificato da Pio XI nel 1925, viene proclamato Santo da Giovanni XXIII il 9 dicembre 1962. P. Flavio Fumagalli, SSS Icona della Natività di Maria “Una dimora ospitale è stata disposta per il Verbo creatore di tutte le cose” (Teodoro Studita) Scuola di Novgorod (fine del XV inizio del XVI sec.) L’anno liturgico nella tradizione bizantina comincia il 1 settembre, giorno che in Oriente segnava anche l’inizio dell’anno civile, e la prima delle grandi feste è la Natività di Maria (8 settembre), considerata, per un semplice parallelismo simbolico, come l’inizio della redenzione. Essa è presente nel culto della chiesa di Gerusalemme fin dal IV secolo, viene poi introdotta a Costantinopoli (VI sec.) e successivamente anche a Roma. Forte di una tradizione legata ai vangeli apocrifi, in particolare il protovangelo di Giacomo (II 11 PARROCCHIA SANT’ANGELA MERICI sec.), il cui titolo originale, per la parte che ci riguarda è proprio: Natività di Maria. Esso narra la storia di Gioacchino e Anna, anziani, e lei è sterile, che accolgono con stupore e meraviglia la benedizione di Dio nella nascita della loro figlia. Tutte le icone della Natività della Vergine osservano la stessa tipologia ispirata alla predicazione dei Padri, al citato protovangelo di Giacomo, insieme a ricchi dettagli della tradizione popolare. La composizione della scena, la varietà dei colori e la presenza di numerosi personaggi, ci donano un vivace e umano quadro d’insieme. Sul lato sinistro della nostra icona campeggia la figura di Anna, stesa su un grande cline incurvato, simbolo dell’amore coniugale, dopo aver messo al mondo Maria, in atteggiamento di contemplazione delle meraviglie che il Signore ha operato in lei. Tre donne, in atto di servizio, circondano Anna: una con il ventaglio rinfresca la puerpera, una porta un vassoio contenente delle uova, segno di fecondità e l’altra porge una coppa. Nella parte inferiore troviamo due scene. A sinistra per chi guarda Maria in fasce appare in braccio alla levatrice, mentre l’altra ancella predispone l’occorrente per il bagno, nella parte destra Maria è posta nella culla, due ancelle le sono accanto. È essenziale constatare che la bambina viene rappresentata con il nimbo (aureola), segno che vuole indicare la sua santità fin dalla nascita. Lo scenario è l’interno di una casa ‘nobile’, quella di san Gioacchino. Le esigenze della prospettiva inversa, caratteristica tipica delle icone antiche, non consentono però la rappresentazione di un locale chiuso, quindi convenzionalmente si ricorre all’adozione di un drappo rosso posto sopra i tetti. A Gioacchino viene riservato invece, un posto marginale, nell’icona scelta si affaccia da una finestra dall’alto della stanza, soltanto nelle tarde raffigurazioni appare vicino ad Anna. Questa posizione non esclude il suo atteggiamento di profonda gioia e lode: “Signore mio Dio, ti loderò; glorificherò il tuo santo nome, perché hai eseguito progetti meravigliosi, concepiti da lungo tempo, fedeli e veri”: questa la preghiera che Niceta il Paflagone (IX sec.) pone fra le labbra del santo genitore. La Natività di Maria, porta a tutta l’umanità una gioia straordinaria e particolare. “Oggi è l’inizio della salvezza del mondo. Acclama al Signore, terra tutta, canta, esulta e inneggia. Levate la vostra voce, levatela, non temete, perché è nata per noi una Madre di Dio (…) Perché occorreva che a Lei, la sola cosa nuova sotto il sole, la meraviglia delle meraviglie, la strada fosse preparata da meraviglie e, a poco a poco, dalle situazioni più misere scaturissero le realtà più grandiose.”(San Giovanni Damasceno, Omelia sulla Natività di Maria). Stefania Granata (Commissione Ecumenismo e dialogo) FOGLIOinfoRMATIVO - n. 415 - Novembre 2012 12 ECUMENISMO E DIALOGO BEN ARRIVATO, IONUT Dal 3 ottobre Ionut, un giovane ortodosso della parrocchia di padre Mircea, è presso la nostra comunità con una borsa di studio in occasione dei 10 anni di gemellaggio. In questo articolo, Ionut si presenta. Ben arrivato! Mi chiamo Ionut Matei Postolache e ho 24 anni. Mi sono laureato presso la Facoltà Teologica Ortodossa di Bucarest, sono direttore del coro parrocchiale “S. Ambrogio” e sono presidente dell’Organizzazione per la gioventù della nostra parrocchia di S. Ambrogio e Dormizione di Maria. In questo articolo presenterò, brevemente, alcuni momenti importanti della mia vita. I miei genitori, Alexandrina e Ionel Postolache, mi hanno dato fin da piccolo un’ educazione religiosa speciale, crescendomi nella fede in Dio e nell’amore per la Sua Chiesa. Questa educazione mi ha portato a partecipare alle celebrazioni officiate nella chiesa S. Ambrogio. Il mio parroco Mircea Alexa Uta ha notato la mia fede e il mio servizio in chiesa, per cui mi ha invitato a essere chierichetto all’altare. Poi mi ha indirizzato verso il Seminario Ortodosso di Bucarest, dove ho finito gli studi nel 2008. Ho continuato poi i miei studi teologici presso la Facoltà di Teologia di Bucarest, dove mi sono laureato nel 2012. Durante gli studi ho continuato il mio lavoro pastorale in parrocchia, dove ho partecipato ai progetti sociali, culturali, ecumenici, catechetici, filantropici. Sono stato una persona fortunata, perchè sono stato testimone di una storia che la mia parrocchia sta costruendo insieme alla parrocchia di S. Angela Merici. Sono testimone di un dialogo ecumenico iniziato dal patriarca Teoctist della Chiesa Ortodossa Romena e dal Papa Giovanni Paolo II con la sua visita in Romania nel 1999. Quella visita ha aperto la strada del dialogo ecumenico che il mio parroco Mircea Alexa Uta e padre Giuseppe Bettoni hanno concretizzato attraverso il gemellaggio ecumenico stabilito tra le nostre due parrocchie e iniziato ufficialmente il 20 gennaio 2002. Sono stato poi fortunato perché sono venuto qui a Milano con il mio parroco ed altri 12 ragazzi nel 2002, invitati dalla parrocchia S. Angela Merici. In quella occasione ho avuto il mio primo incontro con S. Ambrogio e le sue reliquie. Mi ricordo con grande gioia quando abbiamo pregato davanti alle sante reliquie conservate nella Basilica che porta il suo nome. Noi siamo stati ospiti nelle famiglie di S. Angela Merici, io sono stato accolto con gioia e amore nella famiglia di Ester e Massimo. Allora ho avuto il mio primo incontro con la comunità parrocchiale e con le attività pastorali di una parrocchia cattolica. Qualche anno dopo sono tornato a Milano con una delegazione per partecipare alla Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani. Mi ricordo molto bene che in quell’ occasione ho cantato nella cappella parrocchiale insieme ad altri giovani della nostra parrocchia, membri della nostra delegazione, alla Divina Liturgia di S. Giovanni Crisostomo, celebrata da padre Mircea. In quell’ occasione ho potuto notare l’interesse e il desiderio dei membri della comunità di Sant’Angela di conoscere la spiritualità 13 PARROCCHIA SANT’ANGELA MERICI ortodossa e il suo culto liturgico. Adesso sono per la terza volta a Milano, grazie alla borsa di studio offerta da padre Vittorio Battaglia e dalla Parrocchia S. Angela Merici, in occasione dell’ anniversario del primo decennio di gemellaggio ecumenico tra le nostre due parrocchie. Questa borsa significa per la mia comunità e tanto più per me un segno visibile che il dialogo ecumenico funziona e oggi dà frutti. Il 19 agosto di quest’anno mi sono sposato con Gabriela, anche lei laureata alla facoltà di teologia. Nella tradizione ortodossa, infatti, anche un uomo sposato può diventare sacerdote. Ringrazio Dio per il dono che mi ha fatto di essere operaio e beneficiario delle opere nella Sua vigna. Ionut Matei Postolache AVVENTO DI CARITÀ Anche i ragazzi della catechesi ogni anno nel periodo di Avvento sono invitati a partecipare alla iniziativa della nostra Caritas parrocchiale attraverso una raccolta di alimenti che loro stessi porteranno alla catechesi e che poi i ragazzi dell’ultimo anno raccoglieranno e metteranno nelle borse che verranno consegnate alle famiglie in difficoltà. Ecco di seguito la lettera che consegneremo loro per un’iniziativa che come sempre è estesa a tutta la comunità. Milano, 18 novembre 2012 NATALE DI SOLIDARIETÀ Il calore di un gesto di aiuto Ogni mese la Caritas parrocchiale, grazie al Banco Alimentare, è in grado di distribuire generi di prima necessità a chi vicino a noi si trova in condizione di bisogno, specialmente alle famiglie con bambini piccoli. Come l’anno scorso, anche quest’anno, in occasione del Natale, vorremmo poter offrire a queste famiglie un pacco alimentare più adeguato alle loro necessità primarie. Per questo, nella settimana dal 22 novembre al 2 dicembre, ti chiediamo di aiutarci a raccogliere: Pannolini per neonati, Olio d’oliva, Tonno e carne in scatola, Pandoro o panettone, e altri alimenti vari… Grazie per quanto potrai fare!!! Gli amici della Caritas Parrocchiale FOGLIOinfoRMATIVO - n. 415 - Novembre 2012 14 LA GRANDE GENEROSITÀ DEI FEDELI DELLA NOSTRA PARROCCHIA: Dopo l’invito a donare (di domenica 21 ottobre) tantissimi fedeli della nostra Parrocchia si sono attivati per sostenere il nostro banco alimentare e le offerte hanno raggiunto la somma di 5.835,00 euro!!! Grazie di cuore! Nonostante i momenti molto difficili della crisi in corso, è stata raccolta una cifra importante per aiutare il nostro banco alimentare Caritas, pari a quella dello scorso anno! A tutti coloro che hanno dimostrato amore e sensibilità rivolgiamo un grazie di cuore. Grazie anche a chi ha gentilmente donato omogeneizzati, vestiti per bambini, giocattoli. Grazie per i tanti e concreti gesti d’amore per le famiglie assistite dalla parrocchia. Grazie ancora, grazie a tutti, di cuore! il banco alimentare Caritas S. Angela Merici Ricordiamo che proseguono le visite delle famiglie per la benedizione natalizia iniziate il 5 novembre le visite avranno luogo dalle ore 18,00 alle 20,00 dal lunedì al venerdì. Sarete avvisati dell’arrivo del sacerdote, come consuetudine, mediante una lettera che troverete nella vostra casella della posta Sposarsi nel Signore Gli incontri di preparazione al matrimonio presso la nostra parrocchia si svolgeranno nei mesi di gennaio-febbraio 2013 Primo appuntamento: venerdì 11 gennaio alle ore 21.00 L’Associazione Culturale “GIUSEPPE LAZZATI” e l’Azione Cattolica Decanato Zara organizzano un incontro su CARLO MARIA MARTINI E GIUSEPPE LAZZATI Educatori a Milano Lunedì 19 novembre 2012 alle ore 18,00 presso il Consiglio di Zona 2 Viale Zara, 98/100 - 0125 Milano (MM3 Zara – tram 5 -7; filovie 90 – 91 – 92) INGRESSO LIBERO 15 PARROCCHIA SANT’ANGELA MERICI ORATORIO DOPORPASCUOLA Cos’è? Uno spazio dove i ragazzi possono svolgere i compiti affiancati da volontari giovani ed adulti. Per chi? Ragazzi e ragazze che frequentano la scuola media. Quando? Martedì e mercoledì dalle ore 15.00 alle ore 16.00 Dove? Qui in oratorio Come faccio a partecipare? I tuoi genitori devono parlare con noi in oratorio Ti aspettiamo!!!!! -------------------------------------- Se vuoi aiutarci come volontario dai il tuo nome a padre Guglielmo o a Paolo GIOVANI IN ORATORIO… La proposta formativa in oratorio è data dall’esperienza dei gruppi che si ritrovano settimanalmente per incontri e iniziative varie animati da giovani educatori. Segnaliamo i giorni e gli orari di ritrovo per chi volesse partecipare. Gruppo 2000: venerdì dalle 17 alle 18 (con Jean Paul, Rebby e Sara) Gruppo 1999: lunedì dalle 17 alle 18 (con Filippo, Ruggero e Chiara) Gruppo 1998: lunedì dalle 17 alle 18 (con Marco, Chiara e Simona) Gruppo 1997: domenica dalle 18.30 alle 19.30 (con Lu, Dani, Bene e Michi) Gruppo 1996: giovedì dalle 18.30 alle 19.30 (con Irene e Giuditta) Gruppo 1995: martedì dalle 21 alle 22 (con Johann, Robi e Giulia) Inoltre segnaliamo che è iniziata la proposta del “Gruppo Giovani”, che si ritrova ogni due settimane dalle 21 alle 23 in oratorio. Prossimo appuntamento sarà martedì 27 novembre p.v. FOGLIOinfoRMATIVO - n. 415 - Novembre 2012 16 Agenda della comunità “LA FEDE SI RAFFORZA DONANDOLA” (Giovanni Paolo II) 1 - Il giorno 9 dicembre 2012 sarà il 50° Anniversario della Canonizzazione di San Pier Giuliano Eymard Ricorderemo questo evento con alcune iniziative speciali: a - A fine novembre mostra sulla vita di San Pier Giuliano Eymard b – Il 30 novembre alle ore 20,30, avremo tra noi padre SANTI RIZIERI, Superiore Provinciale dei Padri Sacramentini, ci parlerà della fede di questo Apostolo dell’Eucaristia. La meditazione di Padre Rizieri sarà accompagnata da un Concerto di musica dell’800 con SILVIA CATTANEO al pianoforte e STELLA CATTANEO al violino c – Domenica 9 dicembre, giorno del 50° anniversario della Canonizzazione di S. Pier Giuliano, alle ore 11,30 solenne Concelebrazione Eucaristica, presieduta da Sua Eccellenza Mons. ERMINIO DE SCALZI 2 - Il 14 dicembre, sempre alle ore 21,00, guarderemo al “Padre dei credenti”, Abramo. Ci parlerà di lui il salesiano don FRANCO SGANZERLA, parroco di Sant’Agostino. - Mercoledì 21 novembre alle ore 21,00: Riunione Genitori Catechesi 2° anno (2003) - Domenica 2 dicembre: alle ore 17,00 Adorazione Comunitaria. - Lunedì 3 dicembre alle ore 21,00: Riunione Genitori Catechesi 1° anno (2004) - Ogni venerdì: “LECTIO DIVINA” sul libro degli Atti degli Apostoli, alle ore 16,30 in cappella. - Domenica 9 dicembre alle ore 16,00: Battesimi. 17 PARROCCHIA SANT’ANGELA MERICI CENTRO CULTURALE PROGRAMMA NOVEMBRE – DICEMBRE 2012 CONOSCERE MILANO: visite guidate dalla Prof.ssa Roda e dall’Arch. Torri - mercoledì 21/11, ritrovo ore 10,00 in piazza S. Babila (davanti alla chiesa) per visita ai palazzi di Corso Venezia. MOSTRE Mostra a Milano (Palazzo Reale) di PICASSO Capolavori dal Museo di Parigi. Ci sono ancora posti disponibili per le visite guidate di: - Martedì 18/12 ore 17,20 ingresso museo - Sabato 29/12 ore 16,45 ingresso museo Mostra a Torino (Palazzina del “Valentino”) DEGAS – Capolavori da Musèe d’Orsay. Mercoledì 12/12. Ritrovo in piazzale Farina alle ore 8,15. Pranzo libero e ritorno previsto per le ore 19,00. CORSI COMPUTER E ACQUARELLO Si accettano iscrizioni. “IL GIROLIBRO” Ricordiamo che nei locali del Centro Culturale è tutt’ora attiva una piccola biblioteca dove si può prendere e portare libri di “larga” lettura, senza particolari formalità e con il solo intento di “far girare” i libri già letti. Unica attenzione, fare in modo che il libro non vada perso e continui ad avere la sua opera “acculturatrice”. TERZA ETÀ Incontri per il mese di Novembre - Dicembre Alle ore 15,30 Giovedì 22 novembre: Incontro con Padre BATTISTA : Le Parabole di Gesù. Giovedì 29 novembre: Tombolata e festa di compleanni Giovedì 6 dicembre: Ricordiamo i 50 anni della Canonizzazione di S. Pier Giuliano Eymard Giovedì 13 dicembre: Il Concilio vaticano II: rileggiamo i documenti (Sig.ra Renata Andreotti) Giovedì 20 dicembre: Ci scambiamo gli auguri per il Santo Natale. FOGLIOinfoRMATIVO - n. 415 - Novembre 2012 18 Nella comunità parrocchiale HANNO RICEVUTO IL BATTESIMO Bruno Dondè 11/11/2012 Giulia Porcu 11/11/2012 Giorgia Pietrobon 11/11/2012 Roberto Guidi 11/11/2012 ABBIAMO ACOMPAGNATO ALLA PACE ETERNA Elisabetta Radaelli 16/10/2012 (anni 50) Lucia Martini 18/10/2012 (anni 91) Rosa Camia 17/10/2012 (anni 89) Laura Scansani 28/10/2012 (anni 84) Giovanni Morosin 31/10/2012 (anni 87) Antonio Vaccaro 10/11/2012 (anni 85) Direttore responsabile p. Vittorio Battaglia – Stampa Francesco Canale – Un ringraziamento particolare a tutti coloro che collaborano con gli articoli,alla fascicolatura e alla diffusione del Foglio Informativo. Trovate il Foglio Informativo anche su: www.americisss.it 19 PARROCCHIA SANT’ANGELA MERICI