AGENZIA DI MAZARA Quindicinale di informazione della Diocesi di Mazara del Vallo Via Marsala, 185/B Tel/Fax 0923-931932 [email protected] Poste Italiane Spa – Sped. Abb. Post. – Art. 2 com. 20/C Legge 662/96 DCB Sicilia 2003 - Reg. Tribunale Marsala n. 140/7 – 2003 - Distribuzione gratuita Editoriale Da meridionali contro “cattiva amministrazione” e criminalità organizzata Pubblichiamo molto volentieri buona parte dell’intervento che il Presidente Napolitano, l’11 maggio scorso a Marsala, ha pronunciato in occasione delle celebrazioni del 150° anniversario dello Sbarco dei Mille. Riteniamo di avere nell’attuale Presidente della Repubblica un punto di riferimento forte e autorevole per la difesa della nostra Costituzione, dell’unità nazionale e della concordia sociale. “Le celebrazioni del 150° anniversario della fondazione del nostro Stato nazionale offrono dunque l’occasione per mettere in luce gli apporti della Sicilia e del Mezzogiorno a una storia comune e ad una comune cultura, che affondano le loro radici in un passato plurisecolare, ben precedente lo sviluppo del processo di unificazione statuale della nazione italiana. Di quel patrimonio, culminato nelle conquiste del 1860-1861, possiamo come meridionali essere fieri : non c’è spazio, a questo proposito, per pregiudizi e luoghi comuni che purtroppo ancora o nuovamente circolano, nell’ignoranza di quel che il Mezzogiorno, dando il meglio di sé, ha dato all’Italia in momenti storici essenziali. Si può considerare solo penoso che da qualunque parte, nel Sud o nel Nord, si balbettino giudizi liquidatori sul conseguimento dell’Unità, negando il salto di qualità che l’Italia tutta, unendosi, fece verso l’ingresso a vele spiegate nell’Europa moderna. Mentre chi si prova a immaginare o prospettare una nuova frammentazione dello Stato nazionale, attraverso secessioni o separazioni comunque concepite, coltiva un autentico salto nel buio. Nel buio, intendo dire, di un mondo globalizzato, che richiede coesione degli Stati nazionali europei entro un’Unione più fortemente integrata e non macroregioni allo sbando. (…) Il riconoscimento di un’autonomia speciale alla Regione Siciliana fu, nel 1946, non solo la risposta a una storica aspettativa della Sicilia, frustrata all’indomani dell’Unità d’Italia, ma l’apertura di un nuovo capitolo di promozione, in tutto il paese, delle autonomie come perno della Repubblica una e indivisibile. Ebbene, da meridionali - e lasciatemi dire da meridionali perché anche se sento di rappresentare tutti gli italiani e di essere garante dell’unità nazionale, continuo a considerarmi meridionale per avere speso una vita in questa parte del paese, e per la rinascita del Mezzogiorno - da meridionali possiamo dirci soddisfatti del modo in cui ci siamo avvalsi di quella preziosa leva che sono state le Regioni a statuto speciale e a statuto ordinario? Non è la prima volta che lo dico, e sento il bisogno di ripeterlo; le critiche che è legittimo muovere in modo argomentato e costruttivo agli indirizzi della politica nazionale, per scarsa sensibilità o aderenza ai bisogni della Sicilia e del Mezzogiorno, non possono essere accompagnate da reticenze e silenzi su quel che va corretto, anche profondamente, qui nel Mezzogiorno, sia nella gestione dei poteri regionali e locali e nel funzionamento delle amministrazioni pubbliche, sia negli atteggiamenti del settore privato, sia nei comportamenti collettivi. E parlo di correzioni essenziali anche al fine di debellare la piaga mortale della criminalità organizzata che è diventata una vera e propria palla di piombo al piede della vita civile e dello sviluppo del Mezzogiorno. Nello stesso tempo si deve chiedere a tutte le forze responsabili che operano nel Nord e lo rappresentano, di riflettere fino in fondo su un dato cruciale : l’Italia deve nel prossimo avvenire crescere di più e meglio, ma può riuscirvi solo se crescerà tutta, se crescerà insieme, solo se si metteranno a frutto le risorse finora sottoimpiegate, le potenzialità, le energie delle regioni meridionali”. Anno VIII - n° 9 - 14 Maggio 2010 “Ripartire dagli ultimi” Lettera della Fondazione San Vito Onlus consegnata al Presidente Napolitano durante l’udienza privata concessa nel tardo pomeriggio del 10 maggio presso la Prefettura di Trapani Il Vescovo Mogavero tra Mons. Mariano Crociata e Mons. Domenico Pompili, rispettivamente Segretario Generale e Direttore Ufficio Comunicazioni Sociali della CEI I llustrissimo Signor Presidente della Repubblica, innanzitutto desideriamo vivamente ringraziarLa per l’odierno incontro e per il Suo costante impegno a difesa della nostra Costituzione, dell’unità nazionale e della concordia sociale. Consapevoli degli alti compiti che la Carta costituzionale Le attribuisce, desideriamo rivolgerci al nostro Capo dello Stato per trovare ascolto e, se del caso, indicazioni. Sappiamo che la Sua responsabilità non è di governo, ma siamo certi che continuerà a seguire con molta attenzione il nostro impegno sociale (nello spirito dell’art. 4 della Costituzione). Ci permetta di comunicarLe, attraverso questo breve documento, i sentimenti e le attese delle tante persone che si rivolgono a noi per avere aiuto e attenzione concreta, delle quali ci facciamo “portavoce”. 1) Le politiche sociali degli Enti locali non sono adeguate ai più urgenti bisogni dei cittadini più deboli. La maggior parte degli interventi pubblici ci sembrano spesso indirizzati a dare “risposte” ad enti che svolgono solo attività finanziate dal “pubblico” e che non pongono il servizio ai più svantaggiati come finalità principale della loro missione. 2) Le politiche sociali degli Enti locali spesso non tengono conto di quanto viene già realizzato dagli Enti del privato-sociale con risorse proprie. Ciò comporta che tali Enti, pur avendo le giuste competenze e sensibilità, non possono sviluppare i propri servizi in favore della collettività. 3) L’utilizzo sociale dei beni confiscati alla criminalità organizzata non è sufficientemente sostenuto dai Comuni che ne hanno già la proprietà indisponibile. In questi anni (dal 2003), tranne qualche lodevole iniziativa, abbiamo dovuto con le sole nostre risorse, gestire i beni confiscati. Più volte abbiamo chiesto, quasi sempre invano, alle Amministrazioni locali e alla Regione Siciliana di inserire un apposito e congruo capitolo nei loro bilanci per fare fronte alle notevoli spese per risanare gli immobili confiscati e per i necessari adeguamenti funzionali. Il contrasto alle organizzazioni mafiose e l’educazione alla legalità devono rimanere valori fondanti delle nostre istituzioni. 4) Le persone immigrate che vivono nelle nostre città, nostri “fratelli in umanità”, sono una grande risorsa sociale e culturale. Stiamo cercando in tanti modi di accoglierli e di accompagnarli nel loro cammino di inserimento. Pensiamo sia utile che nella normativa in materia di immigrazione s’inserisca una nuova figura di “tutor” (famiglie ed enti del terzo settore) che potrebbe assicurare il loro inserimento legale e graduale nel nostro Paese. Auspichiamo la revisione della legge sulla cittadinanza (7 anni di permanenza effettiva, riconoscimento dei valori della nostra Costituzione, sufficiente conoscenza della lingua italiana). La maggior parte degli italiani sanno che siamo una Nazione nella misura che italiani e immigrati resteremo uniti nell’ambito di una convivenza civile e solidale. 5) Il contatto continuo, attraverso i nostri volontari, con coloro che sono “ristretti” in carcere, ci sprona a chiedere pene sociali alternative per coloro che non hanno commesso reati gravi. 6) Siamo preoccupati per quello che appare come un generale decadimento dell’etica pubblica e della crescente sfiducia nelle istituzioni che ne consegue. Ad alimentare queste percezioni contribuiscono di certo i cosiddetti “costi della politica”. Gli stipendi dei nostri parlamentari regionali e di molti “consulenti” nelle amministrazioni locali (solo per fare alcuni esempi) sono un autentico “schiaffo” alla giustizia sociale ed a quanti sono alla ricerca di un lavoro onesto. Non meno diseducativo è l’imbarbarimento della dialettica politica al quale non di rado l’opinione pubblica è costretta ad assistere. Tramite il Suo autorevole impegno chiediamo “più trasparenza” a coloro che ai vari livelli amministrano la cosa pubblica e maggiore attenzione verso i cittadini che versano in gravi situazioni socio-economiche. Desideriamo infine riaffermare le motivazioni profonde che ci spingono ad operare nella gratuità e che trovano origine dai valori universali della fede cristiana e dalla passione per il bene comune. Nel nostro agire cerchiamo di coinvolgere sempre più persone e istituzioni per contribuire a far crescere una Italia più unita e solidale. Con sensi di distinto ossequio. don Francesco Fiorino “I nuovi Mille” Invito a contribuire alla realizzazione del volume: “I nuovi Mille. Persone e Proposte per una Italia unita e solidale” L ’importante ricorrenza del 150° anniversario dello sbarco dei Mille a Marsala ha spinto don Francesco Fiorino a curare un volume intitolato “I nuovi Mille. Persone e Proposte per una Italia unita e solidale” L’idea di fondo è quella di realizzare un testo, destinato prioritariamente ai giovani, che presenti anzitutto - in maniera sintetica “mille” tra italiani (figure esemplari, defunti o in vita, di impegno civico e di salvaguardia della nostra democrazia) e diverse proposte concrete per una effettiva unità e solidarietà nazionale (per es. riforme positive della seconda parte della Carta costituzionale, interventi legislativi innovativi, linee progettuali riguardanti politiche sociali ed economiche, azioni urgenti nel campo educativo, sanitario e lavorativo), ritenute le più urgenti e efficaci per il presente e il futuro del nostro Paese. Tutti coloro che sono interessati alla stesura a “più mani” del suddetto libro o per avere ulteriori informazioni sono invitati a contattare al più presto don Francesco Fiorino tramite Cell.: 338.2372766 – e-mail: francesco.std@ gmail.com – fax: 0923.1892652 Vita della Diocesi 14 Maggio 2010 Pellegrinaggio diocesano ad Ars e Torino “Passio Christi, Passio hominis” Sulle orme del Curato d’Ars e della Sindone Ufficio Scuola IRC - Visita alla Sacra Sindone I n occasione dell’Anno Sacerdotale e per la Solenne Ostensione della Sindone, la Diocesi di Mazara del Vallo, guidata dal suo Vescovo Mons. Domenico Mogavero, ha vissuto il pellegrinaggio ad Ars, città di S. Giovanni M. Vianney, e a Torino, città della Sindone. Dal 26 al 30 Aprile Vescovo, presbiteri, laici e alcuni seminaristi si son fatti pellegrini in queste terre. Ad Ars hanno venerato la santità pastorale del Santo patrono dei Sacerdoti. Ai piedi della sua tomba hanno pregato per tutti i sacerdoti e insieme e attorno al Vescovo hanno celebrato l’Eucaristia. Durante la permanenza in Francia non sono mancanti momenti di visita in luoghi suggestivi come l’abbazia di Cluny, la comunità ecumenica di Taizé, i luoghi di S. Margherita Alocoque, monaca e mistica a cui è legato il culto al Sacro Cuore di Gesù. A Torino hanno contemplato la passione e la resurrezione del Signore davanti e attraverso la sacra Sindone. Momento suggestivo è stato ritrovarsi come uomini davanti a quella immagine di sofferenza e di dolore del Figlio che per amore si è consegnato alla morte e per amore del Padre è ritornato in vita. Migliaia di pellegrini in questi giorni continuano a percorrere questi itinerari; il pellegrinaggio insegna all’uomo di ogni tempo che la sua vita, in questa terra, è un continuo cammino verso la meta finale. Alessandro Palermo Riprende a suonare il monumentale organo della Chiesa Madre di Marsala I n occasione della solenne ostensione della Sacra Sindone a Torino, l’Ufficio Scuola ha organizzato per gli Insegnanti di Religione Cattolica un viaggio-pellegrinaggio, che si è effettuato dal 30 aprile al 2 maggio 2010, per contemplare la Sacra Sindone e scoprire, così come è stato definito dal Santo Padre Benedetto XVI, uno “specchio del Vangelo”. La meticolosa organizzazione di questo viaggio si deve alla pazienza ed alla costanza di Angelina, segretaria dell’Ufficio IRC della nostra Diocesi, che ha guidato questo pellegrinaggio in ogni piccolo dettaglio. I giorni trascorsi a Torino sono stati brevi, ma intensi di emozione e di forte spiritualità. Ognuno di noi, in questo viaggio, ha portato dentro di sé le proprie intenzioni e le proprie preghiere, ma tutti eravamo accumunati dallo stesso fine: “vedere il volto dell’Uomo della Sindone”. I segni delle sofferenze che abbiamo contemplato nella Sacra Sindone ci consegnano i tratti del disegno d’amore di Dio. La Sindone era esposta in una teca trasparente posta sopra l’altare maggiore del Duomo su un grande telo di tessuto color rosso scuro ad una altezza di circa due metri da terra piantonata da guardie, mentre tutto intorno la luce era tenue. Ci siamo fermati pochi minuti in silenzio davanti la Sindone, ma quello che abbiamo visto va oltre …! Il lenzuolo che reca l’immagine sindonica mostra senza alcun dubbio il dramma del dolore di un uomo che è stato martoria- to e crocifisso. Il dolore è reso visibile dal sangue, che ricoprendo tutto il suo corpo ne ha lasciato l’impronta, dalla corona di spine, dai colpi di flagello, dai buchi dei chiodi nelle mani e nei piedi e dalla ferita del costato trafitto. Il continuo richiamo al racconto della morte di Gesù, narrata dai Vangeli, è lampante ed allo stesso tempo inquietante, sorprendente e straordinaria. Si vedono, in quel misterioso sacro lino, tutti i segni dell’atroce sofferenza vissuta da Gesù nella sua passione, ma anche l’impotenza della morte che ci mostra la verità dell’incarnazione. Nei nostri cuori abbiamo camminato, per pochi minuti, di fronte a quell’immagine, con Cristo sulla via della Croce, pronti a far dono della nostra vita, sia come esseri umani che come Insegnanti di Religione, per manifestare al mondo la speranza del regno di nostro Signore Gesù Cristo. Seguendolo sulla via dell’umiltà abbiamo la certezza di essere sempre avvolti dall’abbraccio del Padre. L’augurio è che tutti quelli che si sono recati a Torino o che in questi giorni vi si recheranno, possano far tesoro di quel breve, ma intenso momento, passato davanti la Sindone. Con l’aiuto di Dio ciascuno porti la sua croce quotidiana e prometta di iniziare una nuova vita lontana dal peccato, così da sperimentare che “dalle sue piaghe siamo stati guariti”. Stefania Bongiorno Anna Maria Leone Periodico di informazione della Diocesi di Mazara del Vallo Membro della Federazione Italiana Settimanali Cattolici Proprietà: Diocesi di Mazara del Vallo Editore: Associaz. Culturale Orizzonti Mediterranei Piazza della Repubblica, 6 - 91026 Mazara delVallo (TP) Tel. 0923 902737 – 338.2372766 – fax 0923 941108 E-mail: [email protected] Reg. Tribunale Marsala n. 140/7 - 2003 Direttore Responsabile Don Francesco Fiorino Costituito il Movimento per la Vita di Marsala Redazione: Vittore Saladino (Segretario), Nicolò Marino, Rosanna Asaro, Franco Puccio, don Giuseppe Ivan Undari, donVincenzo Noto, Padre AdrianoTitone I Impaginazione e grafica: Vittore Saladino - Piero Gancitano Stampa: Officine grafiche Rallo Via San Domenico Savio, 20/A - Mazara del Vallo V enerdì 7 Maggio tutte le 4317 canne dell’organo monumentale della Chiesa Madre di Marsala hanno ripreso a suonare grazie ai comandi della nuova consolle predisposta dai fratelli Cimino di Agrigento su richiesta dell’Arciprete don Giuseppe Ponte. Dopo la benedizione, del rinnovato organo, da parte di Mons. Domenico Mogavero, il concerto inaugurale è stato tenuto dal maestro Juan Paradell Solè, organista titolare della Basilica di santa Maria Maggiore a Roma che, tra gli altri brani, ha suonato una composizione del maestro, di origine marsalese Sorrentino. Si è replicato il giorno successivo con un concerto del maestro Diego Cannizzaro, organista titolare della Cattedrale di Cefalù. All’evento è stato presente Mons. Mariano Crociata, Segretario generale della CEI che, anni or sono, nella veste di parroco della Chiesa Madre, aveva avviato i lavori di ristrutturazione dell’organo. Ester Vaccari l valore della vita sia sempre un diritto fondamentale e inviolabile per tutti il messaggio che intende diffondere nel proprio territorio lassociazione Movimento per la vita di Marsala, fondata lo scorso 6 maggio, festa di San Domenico Savio, il Santo delle partorienti e dei nascituri. La costituzione dellassociazione avvenuta al termine dei sei incontri del Corso di sensibilizzazione Linviolabilit della vita umana, iniziato lo scorso 8 aprile. Ben diciotto, degli oltre trenta partecipanti al corso, hanno infatti deciso di dare concretezza a quanto acquisito durante gli interessantissimi incontri, approvando, marted 6 maggio 2010, lo Statuto della nuova Associazione ed eleggendo Saladino Vittore Presidente ed Agate Giuseppa , Bonomo Rosanna, Di Dia Benedetto, Fici Antonella, Giacalone Simonetta, Patti Nicola , Rallo Salvatore e Titone Giovanna Consiglieri. Vittore Saladino Il Vescovo e i preadolescenti (11-14 anni) 14 Maggio 2010 Per una pastorale dei preadolescenti Lettera del direttore dell’Ufficio Catechistico Diocesano C arissimi, stimo doveroso rendere conto della logica e delle iniziative che sono state messe in atto e che ci hanno visti tutti coinvolti da prospettive diverse. Innanzitutto, alcuni uffici diocesani si sono coordinati attorno alla pastorale dei preadolescenti (11-14 anni), uscendo fuori da una prospettiva sacramentale ed introducendosi dentro una prospettiva di iniziazione, che aiuti a maturare e crescere nella fede, dentro cui si trovano le tappe sacramentali, come ulteriori doni che il Signore fa ai ragazzi e alle loro famiglie, attraverso la Chiesa. A partire da questa scelta, già da due anni, il Vescovo non desidera più che la festa sia detta dei cresimandi, ma della Cresima; non è solo un cambiamento di nome, ma di prospettiva: un percorso che si svolge nel tempo di Quaresima e Pasqua, di cui la festa è il culmine, che accompagni il passaggio dalla fanciullezza alla giovinezza e che interessi, non un solo ufficio, ma la pastorale di tutta la Chiesa locale. Inoltre, quest’anno in fedeltà al piano pastorale, sono stati utilizzati diversi linguaggi, tentando di facilitare la comunicazione, uscendo fuori da una logica scolastica, della lezione di catechismo, dell’ora e delle presenze; abbiamo sperimentato che tutto questo è fallimentare e che insistervi è inutile, non porta frutto. Non sono poche le difficoltà che si incontrano su questo ambito, perché proveniamo tutti da una cultura che vede la catechesi ancora come dottrina cristiana da insegnare. Nei dialoghi avuti con diversi parroci, tutti lamentano la seria difficoltà a comunicare adeguatamente, che si esprime con la irrequietezza dei ragazzi e la disaffezione, con la conseguente delusione, dei catechisti. È stato, quindi, predisposto il seguente itinerario: I ragazzi di cui avete fatto avere il numero di telefonino, a nome del Vescovo, all’inizio di ogni settimana di Quaresima, hanno ri- cevuto un messaggio tematizzato sul “Pane”, che è stato chiamato “parola di vita”; i catechisti hanno trovato un aiuto nella loro catechesi in un opuscolo che, riprendendo il tema del “pane”, permette di approfondire la parola di vita e che avrebbe dovuto aiutare i ragazzi a restituire i contenuti assimilati in un portale dal titolo “www.1114enni.it”. Per facilitare ulteriormente la comunicazione, i ragazzi, aiutati dai catechisti, hanno scritto delle lettere, dove esprimevano il loro affetto al parroco e che sono state pubblicate in questo giornale diocesano; questo percorso epistolare si conclude con la descrizione di come vedono la loro Cresima e il loro futuro in parrocchia, sono le lettere che trovate in questo numero e a cui il Vescovo ha dato delle risposte catechetiche che aprono prospettive per il futuro. Per educare alla tensione missionaria, sono stati predisposti due momenti, uno che guarda lontano e l’altro dentro il nostro territorio diocesano. Ci siamo messi in contatto con un sacerdote di Haiti, che ha inviato una lettera e con cui pensiamo, nel nuovo anno pastorale, di continuare a dialogare e a cui abbiamo destinato una piccola offerta che i ragazzi hanno fatto avere, attraverso i catechisti, il giorno della festa. Alcune parrocchie hanno sensibilizzato i ragazzi a guardare il territorio con amore, alla ricerca delle situazioni difficili che andrebbero affrontate. L’intento è stato quello di farci carico delle necessità dei ragazzi e di parlare con loro utilizzando i loro linguaggi, di far cogliere loro il nostro amore e la nostra attenzione e la gioia che abbiamo nel vederli crescere e maturare, di non far pensare al sacramento della Cresima come al momento del licenziamento parrocchiale, ma ad un passaggio, con maggiore responsabilità e protagonismo. 8 Maggio 2010 Festa della Cresima a Mazara del Vallo Infine, la festa che ha avuto luogo l’8 maggio, con un momento di preghiera in Cattedrale, a cui i ragazzi si sono preparati con i canti e con la formulazione della preghiera dei fedeli; e un momento gioioso in piazza, offerto da alcuni giovani delle nostre parrocchie. Nel contesto liturgico, oltre alla parola del Vescovo, che ha invitato tutti a vivere nella Chiesa come una grande famiglia, sono state proposte due testimonianze: una di una ragazza animatrice ACR e l’altra di un seminarista; i due giovani, da prospettive diverse, hanno fatto riflettere i ragazzi sulla gioia di essere e vivere da cristiani. Quello che ho descritto e che trovate archiviato nel sito diocesano www.diocesimazara.it, nella cartella “Festa della Cresima”, è un piccolo tentativo, che deve essere ancora approfondito e limato in molti punti, ma che esprime il desiderio delle nostre parrocchie di uscire da una logica settoriale, di rassegnazione e di fallimento, per ridare fiato alla nostra pastorale, per questa fascia di età. don Giuseppe Alcamo C aro Vescovo Domenico, ci avviamo come la nostra dimensione materiale, verso un passo importante del no- forse con maggiore cura. “Il pane che ci è stro cammino di fede: fra qualche giorno dato” è un dono da spezzare e condividericeveremo il Sacramento della Cresima. re. Metteremo al servizio della comunità In questi mesi abbiamo approfondito le le nostre doti (l’animatrice ci ha detto che nostre conoscenze sulla Bibbia, in modo sono i nostri carismi): chi farà parte del particolare le figure di Abramo, Mosè, coro, chi farà il chirichetto, chi partecipeDavide. rà alla crescita spirituale e materiale del Abramo ha lasciato “la sua terra”: ab- prossimo. bandoniamo la nostra terra, il nostro Il giorno della nostra Cresima insieme a egoismo per avviarci sulle strade di Dio te, al nostro Parroco, alla nostra animacon una vita che diventa apertura agli trice, ai nostri familiari e insieme a tutta altri, disponibilità, solidarietà. la comunità parrocchiale sarà un moMosè ha liberato il suo popolo dalla mento speciale e gioioso che ci farà creschiavitù; scere non solo nella fede, ma soprattutto Davide da semplice pastore è chiama- nella testimonianza dell’amore per Cristo to ad essere re: e noi saremo capaci di e per il prossimo. A presto! stravolgere la nostra vita per amore del I Cresimandi dell’Azione Cattolica signore? Dio ci dona la vita e ci chiede di della Parrocchia Cattedrale non tenerla per noi, ma di viverla come di Mazara del Vallo. un dono per gli altri. Lo Spirito Santo, che uando ero giovane prete, il mio Vescovo mi ha scenderà su di noi, ci dato l’incarico di fare l’assistente diocesano ACR darà i suoi doni; saree devo dirvi che sono stati anni belli ed intensi, ho inmo più forti nella fede e contrato tanti ragazzi che avevano sogni e progetti per riceveremo i frutti dello il loro futuro, come voi adesso mi scrivete. Nel tempo, Spirito Santo: Amore, però alcuni non sono riusciti a trasformare i propositi Gioia, Pace, Pazienza, in veri progetti di vita, non sono stati capaci di mettere Benevolenza, Bontà, radici e di far crescere quella quercia che desideravano Fedeltà, Mitezza, Dodiventare. La stanchezza del quotidiano e la fatica della mino di sè (come affervita seria li hanno come scoraggiati. Voi forse state penma Paolo nella lettera sando che questo non potrà succedervi e forse è vero se ai Galati). Continuerevi lascerete aiutare dagli educatori e dal vostro parroco. mo in Parrocchia il noVi auguro di crescere sempre nei bei propositi che mi stro cammino di fede: avete confidato. la nostra dimensione Il vostro vescovo Domenico spirituale va nutrita Q C aro Vescovo, siamo un gruppo di ragazzi che presto riceveranno il Sacramento della Cresima. Per noi questo avvenimento è molto speciale perchè ci unisce ancora di più a Gesù, grazie al dono dello Spirito Santo. La maggior parte di noi non ha ancora le idee chiare su come vorrebbe trascorrere la propria vita, ma una cosa è certa ed è che tutti abbiamo tanta voglia di divertirci e di stare insieme tra noi ragazzi. Ci sono alcuni tra noi che vorrebbero partecipare ai gruppi giovanili in parrocchia o anche al coro della chiesa, altri invece, hanno espresso il desiderio di aiutare le persone più bisognose, mentre c’è qualcuno che non sa cosa fare e vuole semplicemente vivere ... Le catechiste ci hanno spiegato che con il Sacramento della Cresima diventiamo testimoni del Risorto e questo ci fa un pò paura perchè non sap- M C divertire e pregare e potremmo anche cucinare. Speriamo che riceva questa lettera e che l’accetti con molta simpatia e dolcezza. Noi per adesso siamo impegnati con il P.O.N. e il coro d’Istituto. Questa lettera ci viene dal profondo del cuore, perché noi vorremmo veramente fare quello che abbiamo detto. Carissimi saluti Giuseppe , Alessandro, Giuseppe aro Vescovo Domenico dopo cinque anni che frequentiamo il catechismo, vorremmo continuare a stare in parrocchia per divertirci e far divertire pregando. Noi vorremmo un locale a disposizione, dipingerlo con i colori dell’arcobaleno e qui riunirci per parlare, giocare ,organizzare incontri con altri ragazzi che magari frequentano poco la chiesa, fare amicizia con loro,farli M iei cari ragazzi, è vero, non avere le idee chiare può essere una povertà ma può anche spingervi a cercare con passione e gioia quello che ancora, forse per la vostra giovane età, non siete riusciti a trovare. Non arrendetevi e siate coraggiosi nel cercare sempre quello che vi riempie il cuore e che vi farà essere di più, rispetto a quello che siete. La Cresima è un dono che in questa ricerca vi può sostenere se voi lo volete; avete la fortuna di avere con voi e per voi bravi catechisti che coordinati dal caro don Enzo sono veri educatori. Ciao a tutti Il vescovo Domenico piamo se saremo veramente degni di questo compito. Con affetto. I ragazzi di Grazia Puleo - Marsala. iei cari ragazzi, dalla vostra lettera colgo da una parte la gioia di essere in parrocchia e dall’altra una certa stanchezza. Avete contato gli anni, come se fosse un lavoro giornaliero che vi ha affaticato. Se ci mettessimo a contare bene il tempo che avere trascorso per il catechismo, forse ci accorgeremmo che quelli che voi chiamate anni sono solo poche ore. Io, devo confidarvi che, non ho mai contato gli anni, perché intendo vivere tutti i giorni della mia vita con Gesù nella Chiesa. Vi auguro di realizzare tutti i vostri progetti e di sentirvi talmente a casa vostra da non contare più né gli anni, né i giorni, né le ore. Ciao tutti voi. Il vescovo Domenico C aro Vescovo, si avvicina il giorno in cui riceveremo il Sacramento della Cresima e siamo tutti molto contenti ed emozionati. Vorremmo che fosse lei stesso a conferirci questo sacramento ma siamo sicuri che sarà lo stesso un giorno davvero speciale. Adesso che siamo più grandi riceveremo lo Spirito Santo con i suoi sette doni e lo accoglieremo affinché ci guidi nella vita di tutti i giorni e ci faccia avvicinare ancora di più a Dio. Siamo felici e vogliamo festeggiare e condividere con le nostre famiglie, C i parenti e gli amici più cari questo giorno di grande gioia, ma già pensiamo al nostro futuro in parrocchia dopo la Cresima. Sicuramente continueremo il nostro cammino di fede con l’Azione Cattolica; ad alcuni di noi piacerebbe diventare educatrice ACR, altri, invece, vorrebbero fare qualche altro servizio in chiesa. Per noi la parrocchia è un luogo dove crescere nella fede ma anche un luogo dove incontrare gli amici, un luogo dal quale, specialmente dopo aver ricevuto lo Spirito Santo, non ci allontaneremo. Il gruppo ACR arissimi Ragazzi, devo rivelarvi che voi avete già ricevuto lo Spirito Santo, nel giorno del vostro Battesimo, anche se solo adesso cominciate a prenderne consapevolezza. Questo meraviglioso dono che Gesù ci ha fatto, permette di vivere la vita come una grande “Chiamata” all’amore, che per ciascuno di noi si diversifica nelle diverse scelte che facciamo. Vi auguro di invocarlo tutti i giorni perché vi illumini e vi guidi per scelte coraggiose e impegnative. La nostra Chiesa, ma in verità il mondo intero, ha bisogno di ragazzi che sanno osare! Ciao a tutti Il Vescovo Domenico 14 Maggio 2010 Il Vescovo e i preadolescenti (11-14 anni) C arissimo Vescovo, contenti del percorso che stiamo facendo e noi ragazzi del dopo cresima della par- speriamo di continuare sempre così. rocchia SS. Trinità è già da un anno che ab- P.S.: quando viene a trovarci? Lo aspettiamo biamo ricevuto il sacramento della confer- con gioia !!! mazione e ne siamo entusiasti! Con affetto. Pian piano stiamo capendo la vita da veri I Trinity Friends cristiani e in quest’anno siamo maturati tantissimo. Dopo la cresima insieme a due persone molto speciali “per noi” abbiamo iei Cari Friends, sono molto contento di quello che mi deciso di continuare il nostro cammiscrivete e sono curioso di venirvi a conoscere. no di fede formando un gruppo “TRIAvete la fortuna di avere con voi persone NITY FRIENDS”. “speciali”, siate furbi ed intelligenti, fate tesoro Riunendoci una volta a settimana, di quello che vi propongono e non accontenmettendo insieme le nostre idee oltre tatevi di poco, siate esigenti nel crescere per alla preghiera, momenti di riflessioconoscere e vivere in profondità quell’amore ne, momenti di fraternità e abbiamo che loro vi testimoniano. introdotto dei momenti ricreativi faSe posso darvi un consiglio, non fermatevi cendo opere di solidarietà presso una dentro le mura della parrocchia e al contesto casa di riposo e altre strutture. liturgico, siate missionari, andate alla ricerca I “maschietti” si sono impegnati a dei vostri compagni ed amici e fate loro sperifare i ministranti durante la messa, mentare la stessa vostra gioia. mentre le “ragazze” si sono impegnate Ciao a tutti voi e a presto. nella lettura della preghiera dei fedeli Il vescovo Domenico e ad aiutare a fare catechismo. Noi ragazzi del gruppo siamo molto M M i chiamo Chiara, Lei non mi arissima Chiara, dalla tua parrocchia ho ricevuto molte conosce e nemmeno io lettere ed ho scelto, per motivo di spazio nel giornale, di l’ho mai vista di perrispondere alla tua lettera, tenendo presenti anche le altre, sona. Io mi cresimerò per cui parlerò con tutti attraverso Te. il 30 Maggio di mattiÈ vero non ci conosciamo, ma io sento di volervi bene e tutti na. Non vedo l’ora!!! Ho i giorni, quando prego Gesù per i “figli” che ha voluto dargià scelto la madrina mi, mi ricordo e ricordo a Lui, tutti i ragazzi della vostra età. e gliel’ho pure detto, è Credo che siete in una fase della vita molto bella, state scouna persona bravissima prendo molte cose nuove, sentite il bisogno di essere liberi e con cui condivido tutto. responsabili, non sopportate più le attenzioni e i consigli dei Vorrei e spero tanto che vostri genitori perché volete scegliere da soli. Tutto questo è Lei Eccellenza fosse premolto bello e va comunque custodito come un tesoro gelosente alla mia Cresima, so. Ma devo dirvi, anche per esperienza personale, che per soprattutto vorrei che raggiungere alcuni traguardi si ha bisogno di essere aiutati, fosse un momento spenessuno diventa uomo da solo. Avete la fortuna di vivere acciale. Non credo di concanto a persone sagge che sanno spendersi per voi ragazzi, vi tinuare dopo la cresima prego non sciupate il dono di Dio. frequentando i “dopoCiao a tutti. cresima”, ma sicuraIl Vescovo Domenico mente di venire a messa la Domenica, quello sì. Mi immagino la mia cresima con una bella pire tutta la Chiesa. Io ancora non l’ho mai giornata di sole, quando entrerò in Chiesa vista di presenza a Lei Eccellenza, spero di mi sentirò Felice e sarò curiosa per il “mo- vederla da vicino l’8 Maggio alla Festa e di mento centrale”. Vorrei una Chiesa addob- poterle magari dare la mano…!!! A presto. bata a festa e tantissime persone da riemChiara C 8 Maggio 2010 Festa della Cresima a Mazara del Vallo C arissimo Vescovo, sono una cresimanda di 12 anni quasi 13, mi chiamo Anna e quest’anno farò la Cresima dopo anni di preparazione con la mia catechista. Io sono pronta ad affrontare la vita che mi si prospetta, diventando una soldatessa di Cristo. Sono molto orgogliosa di me stessa perché la Chiesa e la mia catechista mi hanno aiutato moltissimo ad affrontare questo percorso che sto terminando. Io continuerò comunque ad andare in Chiesa per ascoltare la Parola del Signore. Essendo una persona molto timida, sicuramente il giorno della mia Cresima mi troverai imbarazzata ed emozionata, spetterà a Te Carissimo Vescovo mettermi a mio agio. Cordiali Saluti. La tua cresimanda Anna C arissima Anna, permettimi di non essere d’accordo con te; ma anche di non essere d’accordo con Stefania ed Antonella che dicono le stesse cose. Io non credo che Gesù cerchi delle soldatesse, non ne ha bisogno e se ben ti ricordi, nel giardino del Getsemani, quando Pietro colpì con la spada uno dei soldati, Gesù lo rimproverò e gli disse di non farlo più (Giovanni 18, 10-11). Non diventerai soldatessa, ma amica e confidente di Gesù. Gesù non vuole mettere la tua vita in pericolo, ma la vuole far fiorire e crescere, facendoti diventare, sempre più, donna di pace, dandoti tutta quella serenità di cui hai bisogno per affrontare le difficoltà di ogni giorno, custodendo e benedicendo il tuo futuro. Tu mi confidi che sei molto timida ed allora sicuramente sarai molto riflessiva e ricca di buoni sentimenti. Io credo che la giusta timidezza è un dono che aiuta a scegliere in modo oculato ed attento. Ti auguro ogni bene ciao Il vescovo Domenico I sacerdoti aiutano tutti. Aiuta tutti i sacerdoti. Ogni giorno 38 mila sacerdoti diocesani annunciano il Vangelo nelle parrocchie tra la gente, offrendo a tutti carità, conforto e speranza. Per continuare la loro missione, hanno bisogno anche del tuo aiuto concreto: di un’offerta per il sostentamento dei sacerdoti. Queste offerte arrivano all’Istituto Centrale Sostentamento Clero e vengono distribuite a tutti i sacerdoti, specialmente a quelli delle comunità più bisognose, che possono contare così s ulla generosità di tutti. Offerte per i nostri sacerdoti. Un sostegno a molti per il bene di tutti. Per offrire il tuo contributo hai a disposizione 4 modalità: • Conto corrente postale n° 57803009 • Carte di credito: circuito chiamando il numero verde 800.82.50.00 L’offerta è deducibile: Per chi vuole, le offerte versate a favore dell’Istituto Centrale Sostentamento Clero sono deducibili fino ad un massimo o via internet www.offertesacerdoti.it • Bonifico bancario presso le principali banche italiane di 1032,91 euro annui dal proprio reddito complessivo • Direttamente presso l’Istituto Sostentamento Clero della tua diocesi. Per maggiori informazioni consulta il sito www.offertesacerdoti.it ai fini del calcolo dell’Irpef e delle relative addizionali. C H I E S A C AT TO L I C A - C. E . I . C o n f e re n z a E p i s c o p a l e I t a l i a n a