DIPARTIMENTO PER LA RICERCA, L’INNOVAZIONE E L’ORGANIZZAZIONE Servizio II - Comunicazione, Promozione e Marketing GIUSEPPE PROIETTI ANTONELLA MOSCA con ALESSANDRA ROSA e MARIA SICILIANO Il programma di partecipazione al FORUM P.A. 2005 è stato organizzato dalla Dirigente PAOLA FRANCESCA ZUFFO Coordinamento generale, progettazione e realizzazione materiali grafici e stand In collaborazione con Direzione generale per l'Innovazione Tecnologica e la Promozione Dipartimento per i beni archivistici e librari Direttore generale ANTONIA PASQUA RECCHIA Referenti LORENZA BOLELLI, ANNA MARIA DOLCIOTTI, FIORENZA MICARELLI, PIA PETRANGELI Testi di GIOVANNA TOSATTI (Servizio I) ANNARITA ORSINI (Servizio III) Dipartimento per la ricerca, l’innovazione e l’organizzazione Organizzazione incontri tecnici ROSANNA BINACCHI con STEFANIA CELENTINO, MARIATERESA DI DEDDA, VALENTINA DI LONARDO, FRANCESCA ROSSI Referente MAURO TOSTI CROCE Dipartimento per i beni culturali e paesaggistici Referente RAFFAELE SASSANO Testi di PAOLO IANNELLI, MARIA GRAZIA BELLISARIO (Servizio I), ADELE COMPAGNA (Ufficio Studi - Servizio II), GIGLIOLA FIORAVANTI (Centro di Fotoriproduzione, Legatoria e Restauro degli Archivi di Stato) e ARMIDA BATORI (Patologia del libro) Dipartimento per lo spettacolo e lo sport Referente PATRIZIA MICOLI Comunicazione multimediale ALBERTO BRUNI con FRANCESCA LO FORTE La qualità Giambologna, Mercurio, 1580 bronzo, Firenze, Museo Nazionale del Bargello Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali è presente al Forum P.A. 2005, dedicato al tema della qualità della Pubblica Amministrazione come fattore di competitività per il Paese, con uno spazio espositivo e con eventi volti a comunicare progetti mirati a razionalizzare le risorse e ad accrescere l'efficienza dell'amministrazione centrale e periferica, soprattutto grazie all'utilizzo di avanzate tecnologie digitali. Il Ministero illustra le modalità attraverso le quali sta provvedendo al perfezionamento e allo snellimento delle procedure di informatizzazione degli uffici dell'amministrazione; alla gestione e alla formazione del personale; al censimento e alla tutela del patrimonio culturale contenuto in musei, archivi, gallerie, siti archeologici, teatri, discoteche, etc.; al rilevamento e al perfezionamento dei sistemi di sicurezza del patrimonio culturale. Competenze specifiche in tali ambiti sono proprie del Dipartimento per la Ricerca, l'Innovazione e l'Organizzazione ed in particolare della Direzione Generale per l'Innovazione tecnologica e la Promozione, che è chiamata a dare risposte concrete alle esigenze di innovazione e di ammodernamento delle strutture, per migliorare l'efficienza e l'efficacia delle attività di mission istituzionale (tutela, conservazione, valorizzazione del patrimonio culturale). Al fine di assicurare una presenza significativa e coordinata del Ministero al Forum P.A. 2005, sono state concordate linee comuni di intervento e raccordate le proposte operative del Dipartimento per i Beni Archivistici e Librari, del Dipartimento per i Beni Culturali e Paesaggistici e del Dipartimento per lo Spettacolo e lo Sport, il Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale e il Call Center che si presentano, con progetti specifici inerenti al tema di quest'anno. dei servizi FORUM P.A. ROMA 2005 I PROGETTI 9 -13 maggio fiera di Roma DBAL Dipartimento per i Beni Archivistici e Librari Il Dipartimento per i beni archivistici e librari (istituito con DPR 8 giugno 2004, n. 173) coordina la Direzione generale per gli archivi e la Direzione generale per i beni librari e gli istituti culturali al fine di integrare tra loro i settori degli archivi, delle biblioteche e della promozione del libro e della lettura. Capo Dipartimento: Salvatore Italia Via dell'Umiltà, 33 00186 Roma tel. 06.6990678 Segr. 06.69651 Centr. 06.6792336 fax Direzione generale per gli Archivi Direttore: Maurizio Fallace Direzione generale per i beni librari e gli istituti culturali Direttore: Luciano Scala Alla gestione del patrimonio Direzione generale documentario italiano è preposta per gli archivi la Direzione generale per gli archivi, dalla quale dipendono: L’Archivio Centrale dello Stato, che conserva le carte delle amministrazioni centrali dello Stato italiano dall’unità nazionale in poi; 103 Archivi di Stato e 25 sezioni di Archivi di Stato, con il compito di conservare gli archivi prodotti dalle amministrazioni centrali e periferiche preunitarie nonché quelli prodotti dagli uffici statali postunitari della rispettiva circoscrizione territoriale; 20 Soprintendenze artistiche, una per ciascuna regione, con il compito di esercitare la vigilanza sugli archivi non statali e sugli archivi privati di notevole interesse storico; L’Istituto centrale per gli Archivi, istituito con D.lgs. 20.10.1998, n. 368 e di prossima realizzazione, con compiti di ricerca e studio, definizione degli standard per l’inventariazione e la formazione degli archivi e applicazione di nuove tecnologie. La Direzione Generale per i beni librari e gli istituti culturali svolge funzioni e compiti in materia di biblioteche pubbliche statali, di servizi bibliografici e bibliotecari nazionali, di istituti culturali, di promozione del libro e della lettura (art. 12 comma 1 del DPR 173/2004). Dalla Direzione Generale per i beni librari e gli istituti culturali dipendono le 46 biblioteche statali che rappresentano l’asse portante del sistema bibliotecario italiano, disciplinato da un unico Regolamento (DPR 417 del 5 luglio 1995). Accanto alle 46 biblioteche operano, con funzioni di indirizzo, coordinamento e monitoraggio l'Istituto Centrale per il Catalogo Unico delle Biblioteche italiane e, per quanto riguarda il materiale sonoro, la Discoteca di Stato e Museo dell'Audiovisivo. Le competenze della Direzione Generale riguardano inoltre il sostegno e la vigilanza sugli istituti culturali, che rappresentano un ambito essenziale per la ricerca e la cultura. La Direzione Generale cura inoltre la promozione della lettura e del libro all'interno del Paese, la promozione della lingua e della cultura italiana nell'ambito della Comunità internazionale e l'incentivazione economico-finanziaria del settore editoriale. Le competenze della Direzione Generale per i beni librari e gli istituti culturali riguardano il mondo del libro in tutte le sue diverse articolazioni, dal momento della creazione a quello della produzione, dalla distribuzione alla promozione, dalla diffusione alla conservazione. Direzione generale per i beni librari e gli istituti culturali Direzione generale per gli archivi Nell’ultimo decennio le strutture centrali e periferiche dell’Amministrazione archivistica italiana si sono attivamente impegnate nella promozione dell’accesso online al patrimonio archivistico, grazie allo sviluppo di sistemi digitali di descrizioni archivistiche e alla riproduzione digitale di fondi, serie e nuclei documentari significativi. Ciò è avvenuto nel quadro di una crescente attenzione, manifestatasi a livello nazionale ed europeo, al sostegno delle azioni di digitalizzazione e di potenziamento dell’accesso al patrimonio culturale quale base irrinunciabile per lo sviluppo di una moderna società dell’informazione e della conoscenza. In particolare, presso la Direzione generale per gli archivi sono stati elaborati e sono in fase di implementazione tre sistemi informativi: • il Sistema informativo degli archivi di Stato - SIAS, messo a punto nei primi mesi del 2003 allo scopo di avere un panorama in continuo aggiornamento del patrimonio documentario conservato a qualsiasi titolo negli Archivi di Stato, contenente informazioni sulla consistenza quantitativa e qualitativa e lo stato di ordinamento delle carte; sulle sedi di conservazione e di consultazione, sulla consistenza in termini di unità e metri lineari e la collocazione topografica; • il Sistema informativo unificato per le soprintendenze archivistiche- SIUSA, strutturato in due ambiti distinti, uno per la descrizione del patrimonio archivistico vigilato e uno per la sua gestione, è stato realizzato a partire dalla fine degli anni Novanta sulla base delle esperienze compiute dall'Amministrazione archivistica e dagli enti locali e con il coinvolgimento di numerosi soggetti impegnati nella descrizione archivistica in formato digitale ed ha già recuperato importanti basi di dati raccolte con precedenti progetti; • la Guida generale degli Archivi di Stato italiani presenta la trasposizione in una banca dati consultabile dal 2000 in internet di un'opera imponente di raccolta e normalizzazione di informazioni sui fondi conservati negli Archivi di Stato, pubblicata in 4 volumi tra il 1981 e il 1994, al termine di un'elaborazione avviata nel 1969. La nuova versione in formato XML potenzia le modalità di navigazione e ricerca, è destinata ad accogliere gli aggiornamenti e la descrizione separata delle magistrature che hanno prodotto gli atti. I sistemi informativi dell’amministrazione archivistica È ora intenzione dell’Amministrazione valutare la possibilità di convogliare le molteplici esigenze emerse e le esperienze maturate, operanti nel territorio, all’interno di un Sistema Archivistico Nazionale (SAN), inteso come insieme coordinato di sistemi, procedure, risorse organizzative e informative finalizzate alle attività di descrizione, gestione, fruizione e valorizzazione del patrimonio archivistico nazionale. Obiettivo precipuo del SAN (del quale è in corso di assegnazione lo Studio di fattibilità) sarà l’armonizzazione, il coordinamento e la normalizzazione(a partire dagli standard internazionali ISAD (G) e ISAAR (CPF) ) delle attività di descrizione e di promozione dell’accesso on-line al patrimonio archivistico nazionale, riconducendo, in tal senso, a "sistema unitario" le attività condotte sinora dagli Archivi di Stato, dalle Soprintendenze Archivistiche e da altri soggetti, pubblici e privati. ARCHIVIO CENTRALE DELLO STATO Direzione generale per gli archivi Tra la documentazione brevettuale conservata in Archivio Centrale la serie archivistica più organica e consistente (891.000 fascicoli relativi a più di un secolo di attività) è quella prodotta dal Ministero dell’Industria, del Commercio e dell’Artigianato, oggi Ministero delle Attività Produttive, suddivisa in tre serie: Invenzioni, Marchi e Modelli. Per le Invenzioni i fascicoli sono 620.200, gli anni dal 1855 al 1962; per i Marchi 171.000 fascicoli, dal 1869 al 1965 e per i Modelli 100.000 fascicoli, dal 1873 al 1965. Secondo le norme italiane il brevetto, qualunque sia la sua natura è un titolo in relazione al quale è conferito un "monopolio temporaneo di sfruttamento sul trovato oggetto del brevetto stesso consistente nel diritto esclusivo di realizzarlo, di disporne e di farne oggetto di commercio, nonché di vietarne a terzi di riprodurlo, usarlo, metterlo in commercio, venderlo o importarlo ". L’Archivio centrale dello Stato ha realizzato due banche dati: una relativa ai Modelli ed una ai Marchi. La serie Modelli si distingue in due categorie: modelli di utilità che forniscono a "macchine o parti di esse, a strumenti, utensili o oggetti di uso in genere, particolare efficacia o comodità di applicazione o d’impiego" e modelli ornamentali in cui prevale la volontà di creare una forma gradevole o di particolare disegno o cromatismo; questi ultimi possono avere un alto valore artistico. Per la serie Marchi di fabbrica si è proceduto, oltre alla schedatura, anche alla scansione di 34.000 immagini. Alla digitalizzazione delle immagini si è aggiunta anche l’analisi iconologica che, tra le altre, prevede le seguenti specifiche: Presenza di segni alfabetico grafici (motivo grafico ornamentale, stemmi, bandiere, nome di prodotto, nome fabbrica, motto, nome di fabbrica in sigla, sigilli, croce.); Cose (utensili, abbigliamento -uso personale, tempo libero, alimentazione, arte e fantasia, medicina chimica e sanitaria, religione e sacro , macchine processi, trasporti, scientifico, misure, case, economia domestica, armi, figure geometriche, medaglie, illuminazione, figure ornamentali, oggetti di chiusura e apertura, corona, ancora, colonne e pilastri, figure ornamentali e geometriche, simboli politici e religiosi, oggetti preziosi; Vegetali: (piante, foglie, fiori, frutti e semi, ornamentali, ortaggi, foglie e fiori, funghi); Ufficio Italiano Brevetti e Marchi del Ministero dell’Industria, del Commercio e dell’Artigianato Spazi (geografico mappe, paesaggi, città, case, fabbriche, corpi celesti, monumenti, geografico globo, fulmini - pioggia, fiamme - fuoco, fonti – sorgenti – fontane, acqua – ghiaccio); Persone (volto, busto, figura intera ,gruppo, mitologia fantasia, santo, corpo umano); Animali (domestici, mammiferi selvatici, rettili, uccelli, pesci, insetti, mitologia – fantastico, molluschi, uova, anfibi). Grazie a queste note iconologiche è possibile, attraverso le immagini, tracciare una evoluzione degli usi, costumi e tendenze artistiche nel nostro Paese dal 1914 al 1926; è anche possibile analizzare le diverse tipologie di connessione – nel tempo – tra immagine e prodotto, dato il cospicuo numero di marchi digitalizzati. Per aspetti fin qui esposti si ritiene che la serie Marchi sia di grande interesse storico-artisticoarchivistico e particolarmente indicata per essere oggetto di dimostrazione informatica presso lo stand Forum P.A. 2005. ARCHIVIO DI STATO DI ROMA Direzione generale per gli archivi Il catasto pontificio, conservato presso I’ Archivio di Stato di Il Catasto Pontificio Roma, è suddiviso in due parti, l’una, specificamente dedicata alla capitale (il c.d «catasto urbano») e l’altra a tutto il resto dello Stato. Questo catasto, entrato in vigore nel 1835, prese il nome di «gregoriano» dal nome di Gregorio XVI che era il pontefice allora regnante. Per la sua realizzazione, decretata nel 1816, vennero istituiti appositi organismi statali, centrali e periferici, che, negli anni successivi, portarono a compimento quello che fu il primo catasto generale moderno dello Stato Pontificio. Esso è infatti basato su mappe (in scala 1:1000 per l’urbano ed 1:2000 per il resto dello Stato) nelle quali sono riportate le singole particelle, identificative con un numero progressivo. Da queste si risale ai «brogliardi» cioè registri nei quali è descritta, secondo criteri precostituiti la singola particella. Dall’insieme di mappe e brogliardi risulta quindi un importante complesso informativo territoriale. Il sistema informativo dell’Archivio di Stato di Roma consente di visualizzare le mappe (che sono state scansionate ad alta risoluzione) e i correlati brogliardi (che si possono «sfogliare» a video) allo scopo di fornire al pubblico la possibilità di consultare rapidamente e a distanza il catasto. Nella dimostrazione che si presenta viene offerta l’opportunità di accedere alle informazioni relative a tutti i centri urbani dell’antico Stato Pontificio, ovvero tutte le località con un numero di abitanti superiori a 1000 comprese nelle attuali Regioni Lazio, Umbria, Marche ed Emilia Romagna, limitatamente, quest’ultima, alle odierne province di Bologna. Ferrara, Ravenna e Forlì-Cesena. ARCHIVIO DI STATO DI FIRENZE Direzione generale per gli archivi Il fondo Mediceo Avanti il Principato è una delle fonti principali del Rinascimento fiorentino: lettere di Lorenzo il Magnifico, di Michelangelo, ecc. sono rese disponibili alla consultazione in Internet attraverso la digitalizzazione dell'intero fondo archivistico. Il Mediceo Avanti il Principato è un fondo archivistico dei più conosciuti e consultati tra quelli conservati nell’Istituto fiorentino (consta di ca. 70.000 carte distribuite in 165 buste). Si tratta dell’archivio della famiglia Medici formatosi tra il XIV e il XVI secolo, ed in particolare nel periodo che fu di Cosimo il Vecchio e Lorenzo il Magnifico. Il MAP contiene prevalentemente buste di carteggio: lettere, biglietti, appunti di straordinario valore documentario, al centro degli interessi di tutti gli storici che si occupano del Rinascimento, fiorentino ed italiano. M.A.P. Mediceo Avanti Principato Un Archivio del Rinascimento on line Dal 2000 il Mediceo Avanti il Principato interamente digitalizzato è consultabile in Internet nel sito web dell'Archivio di Stato di Firenze all’indirizzo http://www.archiviodistato.firenze.it/Map/index.html È stato in effetti costituito un archivio elettronico di immagini di: • Indice generale degli inventari (bianco e nero) • 4 volumi dell’inventario (bianco e nero) • 165 filze del fondo (a colori) Tale archivio è consultabile gratuitamente, tramite registrazione. L'apprezzamento del pubblico è stato notevole, ecco alcune recensioni: Andrea Zorzi in Reti medievali: http://www.storia.unifi.it/_RM/rivista/recensio/Zorzi-map.htm L'album des Sciences sociales http://album.revues.org/affiche.php?id=297 The Best of the Italian History Index - Italian Sites http://vlib.iue.it/hist-italy/bestof/map-bestof.html Minerva Europe: segnalazione delle good practices http://www.minervaeurope.org/listgoodpract.htm Portale degli studenti di Storia moderna dell'Università degli studi di Palermo http://www.storialab.org/fonti.htm Storialab.org ARCHIVIO DI STATO DI TORINO Direzione generale per gli archivi Il ricco e articolato patrimonio cartografico, che tra XVI e XIX Cartografia secolo si sedimenta negli Storica Archivi dello Stato sabaudo, moderne esito amministrativo e tecnologie memoria dell'incisiva azione di governo operata dall'apparato burocratico subalpino, è ancora oggi conservato integralmente nell’Archivio di Stato di Torino. L'attenzione alla strategia concentra l'attività di materiale redazione delle carte nell'apparato tecnico che affianca il principe, apparato che assicura pure il controllo della documentazione acquisita. Le carte prodotte risultano di straordinaria efficacia: la rilevazione della montagna, ottenuta con proiezione orizzontale e ombre di estrema suggestione pittorica, è particolarmente arricchita dalla necessità pratica di indicare, con la precisione di una relazione statistica, la presenza di boschi e selve. Con una stessa precisione corredata di tecnica, a partire dal 1739, in tempi precoci per l’Europa, la fiscalità si giova di accurate mappe particellari. Dal trattato di Utrecht (11 aprile 1713) al trattato di Parigi (15 maggio 1796) si delinea un nuovo ruolo della cartografia che affina i suoi contenuti e riferimenti tecnicoteorici nella definizione dei confini. La carta passa da una funzione di appoggio, successivo alle pattuizioni stabilite in via diplomatica, ai più rilevanti ruoli di presupposto e condizione stessa per la stesura dei trattati. Da tali contesti (politico-amministrativi) la cultura contemporanea ha ereditato un apparato documentario che consta di oltre 30.000 carte. La recente disponibilità di un finanziamento speciale e l'affermarsi delle tecnologie informatiche hanno offerto all'Archivio torinese l'opportunità di un intervento complessivo sui fondi cartografici conservati pervenendo ad una edizione digitale, in cui le immagini sono parte del complessivo sistema informativo, costituito dalle carte e dalla loro descrizione. Le modalità di ricerca risultano semplificate dalle risorse tecnologiche disponibili (motore di ricerca evoluto e tracciati di descrizione amichevoli). L'acquisizione delle immagini Parte centrale e problematica del progetto è stata la definizione del metodo di acquisizione delle immagini. Le carte, per la loro natura di rappresentazione in scala di diverse situazioni topografiche, risultavano di dimensioni molto varie, pervenendo talora al grande formato (fino alla dimensione di oltre 15 mq), con conseguente difficoltà di procedure omogenee di riproduzione. A tal fine è stata individuata una strumentazione adeguata di ripresa che, ove necessario, si è giovata della tecnica della mosaicatura delle immagini, acquisite per parti poi riunite elettronicamente, senza alterare i rapporti dimensionali. La qualità dell'apparecchiatura fotografica messa a punto ha consentito di ridurre al minimo tali operazioni. Qualità delle immagini Le carte topografiche, per le grandi dimensioni talora raggiunte dall'originale, per qualità della cromia, per dettaglio dei particolari, hanno imposto un lungo e accurato approfondimento del progetto sia per quanto riguarda i processi di acquisizione delle immagini sia per quelli di restituzione delle stesse. Lunghi tempi di ripresa e lunghi tempi di attesa nella consultazione avrebbero garantito qualità sempre più elevata della riproduzione ma avrebbero al contempo fatto salire i costi e avrebbero reso meno agile l'accesso. A seguito della valuatazione i parametri adottati possono così riassumersi: Risoluzione spaziale 250 dpi Risoluzione cromatica 24 bit per pixel (8 per ciascun colore), non interpolati (256 livelli per ciascuno dei tre colori Red, Green, Blu, pari a circa 16 milioni di sfumature di colore) Compressione JPEG È stato calcolato nell'ambito del progetto, che un rapporto medio di compressione di 1 a 10 non comporta perdite evidenti rispetto all'originale Direzione generale per gli archivi L'acquisizione delle immagini Per la costituzione dell'archivio digitale, formato dalle immagini e dalle schede di descrizione, e al fine di assicurare il collegamento tra tali dati nonché la corrispondenza dell'Archivio digitale con gli originali, si è fatto ricorso a un codice a barre rilevato automaticamente, tramite lettura laser che lega l'originale, la scheda di descrizione e l'immagine onde evitare errori nel collegamento. Si selezioneranno per la dimostrazione al Forum 2005 le cartografie di maggior pregio, sotto il profilo della significatività storica e della bellezza. Direzione generale per i beni librari e gli istituti culturali Premessa "Qualità in biblioteca" La lenta ma progressiva evoluzione iniziata nella metà degli anni '90 per cambiare l'organizzazione dell'Amministrazione dello Stato ha portato a un cambiamento nella gestione delle biblioteche. Il diverso rapporto che si è venuto a impostare tra cittadini e Pubblica Amministrazione, ratificato in leggi e norme sulla trasparenza ed efficienza degli apparati dello Stato, ha portato la Pubblica Amministrazione italiana a modificare la propria struttura organizzativa per dare servizi di qualità. In questa nuova ottica anche le biblioteche hanno raccolto la sfida e si propongono oggi come funzioni privilegiate di quello che si presenta come un vero passaggio a un nuovo tipo di organizzazione delle strutture pubbliche. Questo passaggio avviene in un momento in cui la tecnologia mette a disposizione strumenti molto potenti, in grado di agevolare il cambiamento di fisionomia e di ruolo delle biblioteche. Un segnale di questo cambiamento è il nuovo ruolo che stanno assumendo le biblioteche nella gestione della documentazione digitale, in quella che è stata definita la "società della conoscenza". Infatti la peculiarità delle biblioteche dovrà sempre più essere quella di "strutture di servizio", tra chi produce documenti e chi ha l'esigenza di acquisire conoscenze. In questo modo anche il ruolo dei bibliotecari diventa quello dei "manager dell'informazione", con il compito di gestire le biblioteche in modo da offrire servizi di utilità per i cittadini. Ma questo radicale cambiamento si accompagna a una forte esigenza di cambiamento culturale e organizzativo. Occorre quindi introdurre, in generale nella Pubblica Amministrazione e in particolare nelle biblioteche, dei modelli organizzativi nuovi, in modo da superare assetti gestionali oramai superati. Il Progetto "Qualità in Biblioteca" Alla fine degli anni Novanta del Novecento, l'allora "Ufficio Centrale per i Beni Librari e gli Istituti Culturali" decise di sperimentare dei percorsi per introdurre il rinnovamento organizzativo nel Ministero per i beni e le attività culturali. Venne così iniziato il progetto Qualità in Biblioteca che prevedeva per la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze un percorso con cui realizzare un Sistema Qualità conforme alla normativa ISO 9000 e di ottenerne la certificazione. Il percorso, basato sulla valutazione di un ente terzo, l'ente di Direzione generale per i beni librari e gli istituti culturali certificazione, ha fatto emergere l'utilità di realizzare nelle biblioteche le indagini sulla percezione dei servizi offerti e sulla soddisfazione dei propri utenti; percezione che deve essere tenuta sotto controllo con un sistema di misurazione e di autovalutazione. Con il Sistema Qualità conforme alla Norma ISO 9000 è emerso l'utilità di realizzare nelle biblioteche il Sistema Qualità come strumento per la gestione dell'organizzazione dei servizi in funzione dei risultati attesi. Proprio la realizzazione del Sistema Qualità alla Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, certificato nel 2001 dal Det Norske Veritas, consente oggi al Ministero per i beni e le attività culturali di avere un modello di riferimento che può essere esportato in altre sue strutture, per realizzare percorsi orientati alla qualità dei servizi offerti. Il Sistema Qualità della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze Il Sistema Qualità della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, certificato ISO 9000 e periodicamente controllato dal Det Norske Veritas, è infatti uno strumento organizzativo molto efficace che può portare a dei significativi vantaggi quelle strutture che dovessero applicarlo. In particolare i vantaggi dell'applicazione di un Sistema Qualità sono: • Definire meglio i ruoli e le responsabilità operative • Definire meglio le regole di funzionamento della struttura descrivendo in procedure e istruzioni operative i compiti e le responsabilità • Applicare in tutta l'organizzazione il concetto di "miglioramento continuo" • Applicare costantemente nelle attività operative il concetto di lavorare "per processi" • Riconoscere il ruolo del "cliente" e quello del "cliente interno" come coloro che usufruiscono di un bene o di un servizio • Migliorare l'eliminazione degli sprechi avendo organizzazioni più snelle ed efficaci • Migliorare l'individuazione di punti critici e delle aree d'intervento utilizzando tecniche di monitoraggio delle prestazioni e di valutazione della soddisfazione percepita dai cittadini. La Carta dei servizi e le Indagini di Customer Satisfaction Fra i risultati di un Sistema Qualità c'è anche quello di produrre delle attività che hanno un impatto diretto con il pubblico. Il Sistema Qualità della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze ha infatti prodotto la propria "Carta dei servizi", alla seconda edizione (2005-2007), in cui dichiara gli standard per la qualità dei servizi offerti e la prima Indagine di Customer Satisfaction i cui dati sono stati utilizzati per elaborare un "Rapporto sull'indagine" che porterà a fare dei nuovi progetti di miglioramento ancora in fase di definizione. Le Linee Guida per la qualità nelle Biblioteche L'esperienza maturata dalla Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze è anche servita per realizzare in collaborazione con l'Ente Nazionale di Unificazione (UNI) delle Linee Guida per applicare la norma UNI EN ISO 9001:2000 nelle biblioteche italiane. Si tratta di un aiuto a quelle biblioteche che intendono realizzare un Sistema di gestione per la qualità che possa rispondere ai criteri organizzativi ritenuti idonei a livello internazionale per il raggiungimento di standard qualitativi. Direzione generale per i beni librari e gli istituti culturali Realizzato con il coordinamento scientifico dell'Istituto Centrale per il Catalogo Unico delle Biblioteche Italiane del MiBAC, punto d'accesso alle banche dati del Servizio Bibliotecario Nazionale (SBN), Internet Culturale integra progetti in corso di realizzazione (Biblioteca Digitale Italiana) o già realizzati (programma Mediateca) dalla Direzione Generale per i Beni Librari e gli Istituti Culturali del MiBAC e si avvale della collaborazione di alcuni centri di eccellenza quali l'Istituto e Museo di Storia della Scienza di Firenze, il Dipartimento di Italianistica e Spettacolo dell'Università La Sapienza di Roma e la Casa della Musica del Comune di Parma. Internet Culturale della Biblioteca Digitale Italiana e del Network Turistico Culturale Internet Culturale permette all'utente di accedere ai cataloghi della rete del Servizio Bibliotecario Nazionale (SBN), di ricercare i contenuti e le collezioni digitali possedute dagli istituti culturali italiani e fornisce al viaggiatore della rete la possibilità di navigare attraverso percorsi appositamente costruiti con l'ausilio di tecnologie all'avanguardia. Internet Culturale in particolare offre, in modalità garantita dalla mediazione delle istituzioni pubbliche: • una versione aggiornata del catalogo collettivo SBN, che consente di interrogare in modo integrato i 15 milioni di record bibliografici presenti nei cataloghi centrali e locali delle biblioteche e degli istituti aderenti; • dei servizi per la fruizione on-line degli oggetti digitalizzati, attraverso la ricerca dei contenuti e delle collezioni digitali; • una rete di servizi relativi al patrimonio culturale nazionale con informazioni su eventi, novità, attività, istituzioni pubbliche e private pertinenti al mondo degli archivi, delle biblioteche e della cultura in generale; • una serie di mostre digitalizzate dedicate a importanti scrittori italiani e alla conoscenza delle opere dei poeti del Novecento che tracciano una vera e propria mappa geografica culturale; • un contenitore di informazioni turistico-culturali organizzato attraverso percorsi virtuali, informazioni sui luoghi della cultura e visite in 3D; • un sistema di gestione della conoscenza organizzato per aree tematiche relative alla Cultura letteraria, alla Cultura scientifica ed alla Cultura musicale (disponibile a partire dal mese di aprile 2005). Internet Culturale rappresenta pertanto un "viaggio" nell'offerta culturale italiana e nel mondo dei servizi messi a disposizione dagli operatori della cultura promuovendo e valorizzando la fruibilità del patrimonio culturale, a livello nazionale ed internazionale, attraverso un sistema di accesso integrato alle risorse tradizionali e digitali di archivi, biblioteche ed altre istituzioni culturali italiane. Grazie alla cooperazione fra i vari attori/sistemi distribuiti sul territorio, aderenti ad una rete di servizi, il portale mette a disposizione degli utenti un insieme di informazioni di natura didattica, professionale e istituzionale riguardanti i beni e le attività culturali italiane. Internet Culturale, realizzando un'architettura tecnologica coordinata e modulare in grado di assicurare l'interoperabilità delle istituzioni culturali che partecipano al Network, ha inoltre sviluppato - per la prima volta in ambito bibliotecario funzionalità di e-commerce dell'informazione nel settore documentale. La disponibilità di tali strumenti, prevista nella seconda fase realizzativa entro la fine dell'anno, consentirà non solo alle 2300 biblioteche aderenti a SBN, ma anche alle altre istituzioni, di interoperare con il sistema per proporre sul mercato i propri contenuti. DBCP Capo Dipartimento: Roberto Cecchi Dirigente Generale: Bruno De Santis Via S. Michele, 22 00153 Roma 06.58434400 06.58434401 fax 06.58434404 Direzione generale per i beni archeologici Direttore: Anna Maria Reggiani Direzione generale per l'architettura e l'arte contemporanee Direttore: Pio Baldi Direzione generale per i beni architettonici e paesaggistici Direttore: Roberto Cecchi (ad interim) Direzione generale per il patrimonio storico artistico ed etnoantropologico Dipartimento per i beni culturali e paesaggistici Il Dipartimento per i Beni Culturali e Paesaggistici cura la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale e promuove la qualità architettonica ed urbanistica e l’arte contemporanea. Il Patrimonio culturale rappresenta un “tesoro” da difendere e valorizzare sotto molti punti di vista ed è il cuore della nostra identità culturale e della storia del Paese che costituisce l’elemento di richiamo per il turismo da tutto il mondo. È infine elemento essenziale per qualificare l’immagine italiana, per affermare un modello di vita, di costume e di stile. Oggi è possibile affermare che quella italiana si configura come l’offerta al pubblico più ricca d’Europa: novemila monumenti, centinaia tra parchi, aree e musei archeologici, aperti quasi sempre per l’intera giornata. Un’attenzione particolare è stata dedicata dalle Soprintendenze di settore per migliorare l’accoglienza nelle aree archeologiche. Negli ultimi anni sono anche aumentate le visite guidate ai cantieri di scavo e di restauro ed è certamente migliorata la comunicazione e la sensibilità verso esigenze ed aspettative dei visitatori, compresa l’accessibilità e l’impegno ad abbattere le barriere architettoniche. A ciò si aggiungono mostre, concerti, sfilate e spettacoli di intrattenimento, che arricchiscono l’offerta culturale dei siti. Dal Dipartimento, dipendono le Direzioni Generali per i Beni Archeologici, per i Beni Storici Artistici e Etnoantropologici, per l’Arte e l’Architettura contemporanee e quella per i Beni Architettonici e Paesaggistici che conferma la rinnovata attenzione del MiBAC per la difesa del Paesaggio. Il Dipartimento gestisce, inoltre, le principali ramificazioni di questa amministrazione sul territorio: le Direzioni Regionali e le diverse Soprintendenze di settore. In particolare alle figure dei Direttori regionali sono conferiti effettivi poteri di coordinamento e di gestione. Direzione generale per i beni archeologici Con la realizzazione del progetto ARCHEOMAR Archeomar Censimento dei beni archeologici l'amministrazione si è sommersi nei fondali marini delle proposta, attuando il disposto della legge, di coste delle regioni Campania, costituire il più importante Basilicata, Puglia e Calabria strumento di conoscenza (Legge 8 novembre 2002 n.264) del patrimonio archeologico sommerso nei fondali marini meridionali, e pertanto anche lo strumento principale di tutela e prevenzione. Un patrimonio dall'indiscutibile fascino anche presso un pubblico vasto, di cui si ignora totalmente la natura fintanto che non torna alla luce, sedimentato nel corso dei secoli e dei millenni a seguito di eventi sempre disastrosi e collocato nelle aree più disparate senza logica visibile ma per pura casualità, attraverso il quale è possibile ricostruire parti rilevantissime di storia della civiltà. Sul piano metodologico il progetto si caratterizza per gli aspetti di Integrazione di conoscenze, ricerca originale, operatività e scalabilità / esportabilità. Sul piano dei contenuti le componenti essenziali, che definiscono le quattro diverse fasi previste, sono: • Fase 1: Raccolta dati fra i pregressi e loro valorizzazione costituzione del GIS • Fase 2: Rilevazione e prospezioni dirette in mare • Fase 3: Interpretazione e restituzione dati, formazione, sensibilizzazione • Fase 4: Diffusione dell'informazione, distribuzione del sistema alle Forze dell'Ordine (Nuclei Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, la Guardia di Finanza - Unità Navali, Capitanerie di Porto); pubblicazione dei dati, formazione, comunicazione e divulgazione. Il progetto è giunto al completamento della Fase 3 (classificazione e valutazione dei reperti rinvenuti); al momento sono state prodotte circa 600 schede di siti documentati di interesse per il progetto, comprese circa 300 schede di siti posizionati precisamente e oggetto di indagine e prospezione in mare, selezionando tra oltre 1000 siti segnalati nella fase precedente. I contenuti principali memorizzati riguardano cartografia di base, batimetriche, foto, schede informative, disegni, etc. L'utilizzo della piattaforma ArcGIS di ESRI, con tecnologia per la fruizione dei contenuti anche via internet (WebGIS), ha consentito il posizionamento esatto dei luoghi e la possibilità di consultare tutta la documentazione associata al sito indagato (schede di bordo standardizzate, coordinate DGPS, fotografie digitali, riprese video da ROV, immagini 3D, etc.), derivante anche dalle rilevazioni effettuate utilizzando strumenti quali Side Scan Sonar, Sub Bottom Profiler, Multibeam, etc. Nell'ambito dell'ottava Conferenza Italiana Utenti ESRI, che si è tenuta a Roma presso l'Auditorium del Massimo il 20 e 21 aprile 2005, è stato conferito da parte della ESRI Italia un premio speciale al progetto ARCHEOMAR con la seguente motivazione: "Progetto all'avanguardia per l'innovativo ambito applicativo e per la reale efficacia nella prevenzione e tutela del patrimonio". Nel contesto dei lavori della conferenza hanno presentato i loro progetti e realizzazioni oltre 60 partecipanti; il progetto ARCHEOMAR è stato presentato durante la sessione parallela intitolata "Beni Culturali & Ambientali" dall'Arch. Atonia Pasqua Recchia, che ha illustrato le finalità dell'iniziativa e il valore scientifico dei risultati finora conseguiti, ringraziando alla fine tutte le persone che hanno contribuito alla realizzazione del progetto e le società riunite nell'ATI aggiudicataria, per un riconoscimento, testimonianza di un successo frutto del rigore scientifico, della tecnologia impiegata e della professionalità delle persone coinvolte. Direzione generale per i beni archeologici La Direzione Generale per i Beni Archeologici Customer Satisfaction ha promosso, dal 7 ovvero la soddisfazione del cliente aprile al 10 giugno 2004, una indagine conoscitiva in 23 strutture museali, sparse sul territorio nazionale, tramite la distribuzione di un questionario sul grado di soddisfazione percepito dal visitatore. La concezione del museo in termini di "servizio destinato ad una utenza" si è fatta oggi, infatti, sempre più chiara, determinando l'esigenza di definire e precisare la "missione" del museo nei confronti della vasta gamma dei fruitori, nell'ottica, appunto, del "pubblico servizio". La sfida del museo, al momento attuale, è proprio questa: trovare i modi comunicativi che siano in grado di equilibrare, al contempo, il peso della domanda a quello dell'offerta. L'obiettivo della ricerca è di individuare quei parametri che definiscono il livello qualitativo ottimale dell'offerta e, nel contempo, siano in grado di offrire indicazioni quale supporto per l'azione amministrativa che deve rispondere a criteri di economicità e convenienza. Musei, Siti ed Aree Archeologiche in cui è stato distribuito il questionario sulla CUSTOMER SATISFACTION LOMBARDIA Mantova Museo Archeologico Nazionale EMILIA E ROMAGNA Marzabotto Museo Nazionale Etrusco e area archeologica Sarsina Museo Archeologico Sarsinate MARCHE Ancona Numana Museo Archeologico Nazionale Antiquarium UMBRIA Perugia Spoleto Orvieto Orvieto Ipogeo dei Volumni Museo Archeologico Nazionale Necropoli del Crocifisso del Tufo Museo Archeologico Nazionale LAZIO Tivoli Sperlonga Minturno Tarquinia Tuscania Tuscania Villa Adriana Villa di Tiberio Teatro Romano e Antiquarium Museo Archeologico Nazionale Museo Archeologico Nazionale Area Archeologica Madonna dell'Ulivo CAMPANIA Capaccio Museo Narrante del Santuario di Era Argiva alla Foce del Sele Velia Area Archeologica Eboli Museo Archeologico Nazionale di Eboli e della Media Valle del Sele BASILICATA Grumento Nova Museo Archeologico Nazionale Metaponto Museo Archeologico Nazionale e Area Archeologica Policoro Museo Archeologico Nazionale della Siritide CALABRIA Reggio Calabria Museo Archeologico Nazionale SARDEGNA Cagliari Museo Archeologico Nazionale MAXXI, Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo Direzione generale per l’architettura e l’arte contemporanee L'impegno per un progetto di Servizio Educativo deve Linee Guida attualmente confrontarsi con le per un Progetto legate alle di Servizio educativo dinamiche esposizioni temporanee, in attesa di configurarsi anche nei confronti delle costituenti collezioni permanenti che non risultano ancora accessibili. Nel marzo 2004, infatti, l'attività didattica del MAXXI si è inaugurata con un progetto pilota rivolto alla scuola elementare e con le "visite-aperitivo" per il pubblico adulto proseguite durante i mesi estivi: iniziative queste che hanno aperto, inizialmente con particolare attenzione all'ambito del quartiere, il nuovo museo verso competenze che gli appartengono ma non ancora istituzionalizzate. Sulla scia di quanto sin qui realizzato, strettamente legato alla contingenza, si ritiene utile prevedere un'organica progettazione delle attività educative, consona alla missione culturale del MAXXI. Nella progettazione delle iniziative, rivolte sia al pubblico adulto che a quello in età scolare, si definisce l'articolazione, sia dell'aspetto formativo che di quello della comunicazione. Una realtà museale di recente istituzione ha infatti la duplice necessità di rendersi nota al grande pubblico oltre che promuovere le attività di documentazione e divulgazione delle problematiche artistiche del contemporaneo. In tal senso, l'avvio di appositi servizi quali la biblioteca, l'archivio, la videoteca e un dipartimento educativo, andrebbero a costituire il nucleo fondante della politica di una istituzione che, in quanto statale, ne ha piena vocazione. Tali funzioni aggiuntive si affiancherebbero all'attività espositiva ed alla costituzione delle collezioni permanenti, come conseguente riflesso delle scelte curatoriali, intese come mezzo per l'integrazione dell'educazione artistica nella società attuale. La didattica si propone questi obiettivi generali: • sviluppare nel pubblico il senso di familiarità e appartenenza verso il patrimonio storico artistico, con un'attenzione particolare al contemporaneo, con la consapevolezza che la tutela del Patrimonio da parte del cittadino non possa prescindere dall'educazione allo stesso (cfr. Raccomandazione del Consiglio d'Europa per la pedagogia del Patrimonio del 17 marzo 1998). La complessità dell'arte contemporanea che implica a volte lo stravolgimento dei canoni estetici comuni può provocare nello spettatore un istintivo rifiuto e un conseguente senso di estraneità. Ciò costituisce un'ulteriore sfida per una didattica che si possa ritenere valida: vincere la diffusa diffidenza, proponendo dei canoni di giudizio che non siano quelli acquisiti per convenzione; • sviluppare nel pubblico un'abitudine percettiva più attenta affinché il "vedere" diventi "guardare", favorito dallo spazio del museo, luogo protetto dalla sovraesposizione alle sollecitazioni sensoriali prodotte dai media contemporanei: il museo inteso come luogo di moderazione di tutti i linguaggi contemporanei e di libera fruizione degli stessi; • provocare le capacità interpretative individuali degli spettatori davanti all'opera d'arte contemporanea che, per la sua natura ambigua e non storicizzata, necessita di una mediazione specialistica, ma al tempo stesso consente al visitatore ipotesi di lettura aperte e significati negoziabili, anche in considerazione del potenziale contatto diretto con gli stessi autori; • proporre la creatività non come una dote innata ma come una modalità di usare il pensiero che, scardinando le connessioni logiche date per acquisite, permetta un approccio quotidianamente "artistico" che sospenda valori e significati attribuiti alla realtà per convenzione. Il raggiungimento di tali obiettivi si attuerà attraverso strategie diversificate a seconda delle diverse fasce d'età. Per il pubblico adulto si propongono conferenze e visite guidate - di stampo non turistico - pensate come un valido strumento per coinvolgere i visitatori e suscitarne la partecipazione attiva. Per il pubblico in età scolare si parte dal presupposto teorico che l'appropriazione della conoscenza sia facilitata e si consolidi mediante "il fare". Pertanto l'attività si configura come "laboratorio didattico" prevedendo due incontri al museo e uno/due incontri a scuola: condizione di buona integrazione tra l'istituzione museo e quella scolastica. In tal senso, la pianificazione delle attività risponderà alle esigenze di apertura ed interdisciplinarietà avvertite da entrambe le istituzioni, a garanzia della sensibilità metodologica e della peculiarità delle tematiche affrontate. È importante citare l'esistente Accordo-quadro del 20 marzo del 1998, tra il Ministero dei Beni Culturali e il Ministero della Pubblica Istruzione, valido strumento normativo, che prevede la possibilità di una elaborazione congiunta di modelli metodologici e valutativi. La massima integrazione in futuro potrebbe prevedere da parte del Servizio Educativo un supporto di consulenza, aggiornamento e monitoraggio per la formazione e l'aggiornamento degli insegnanti. MAXXI, Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo Direzione generale per l’architettura e l’arte contemporanee Il primo incontro al museo consiste in: • due unità didattiche propedeutiche: una sull'istituzione Museo, le sue identità di contenitore del passato e di officina del presente e sulla sua funzione socio-culturale; la seconda sul ruolo dell'Architetto e dell'Artista contemporanei, esprimendo in questo modo la duplice natura del MAXXI, al contempo museo di arte e di architettura; • la visita-esplorazione all'esposizione in corso, condotta attraverso l'ausilio di materiale didattico appositamente predisposto (kit da lavoro, schede ecc.) e la mediazione dell'operatore; Il secondo incontro al museo prevede: • il "laboratorio del fare", momento deputato alla rielaborazione, da parte dei bambini, di quanto appreso nelle fasi precedenti e alla libera manifestazione delle loro capacità creative; • la presentazione dei lavori realizzati, durante la quale, gli stessi bambini verbalizzano e confrontano le fonti, le suggestioni e le intenzioni che li hanno guidati durante il lavoro. Gli incontri a scuola prevedono un'introduzione alla mostra e al laboratorio e la verifica finale come momenti di espressione della sinergia dei ruoli coinvolti. La verifica ha lo scopo di mettere in luce il livello di apprendimento raggiunto dai bambini e l'efficacia delle strategie adottate durante l'attività didattica, al fine di individuare eventuali carenze da colmare nelle esperienze successive. La verifica finale si svolge attraverso lo strumento del questionario. Tuttavia sono possibili fasi intermedie di valutazione utilizzando il materiale elaborato dai bambini durante la visita-esplorazione e durante il "laboratorio del fare", nonché sollecitando un continuo dialogo con l'operatore. Direzione generale per i beni architettonici e paesaggistici La Direzione Generale per i Beni Architettonici e Attività e Paesaggistici - istituita con competenze decreto del Presidente della Repubblica numero 441 del 2000 - è una delle quattro Direzioni in cui si articola il Dipartimento per i Beni Culturali e Paesaggistici del Ministero per i Beni e le Attività Culturali - riorganizzato con decreto del Presidente della Repubblica numero 173 del 2004 - svolge funzioni statali in materia di tutela, conservazione e valorizzazione dei beni architettonici e del paesaggio. In occasione del prossimo FORUM P.A. in programma dal 9 al 13 maggio 2005, la Direzione Generale per i Beni Architettonici ed il Paesaggio intende sottoporre all'attenzione ed alla conoscenza del pubblico più vasto alcune delle attività istituzionali da essa svolte nel campo dei beni architettonici e del paesaggio. In particolare per il settore dei beni architettonici si intende illustrare, anche attraverso la distribuzione di opuscoli illustrativi, le modalità destinate ai proprietari, possessori, detentori di immobili vincolati, per favorire l'accesso ai benefici dei contributi dello Stato, come ad esempio: • istruzioni per l'approvazione e l'autorizzazione dei progetti relativi ad opere di conservazione e restauro degli immobili vincolati; • istruzioni per l'ammissibilità alle agevolazioni fiscali per lavori eseguiti; • istruzioni concernenti ulteriori possibilità di finanziamenti per eseguire opere di restauro e valorizzazione; • problematiche concernenti la tutela in genere e gli adempimenti previsti nel D. Lgs. 22.01.2004 n. 42. Per quanto riguarda il settore paesaggistico, la Direzione Generale oltre a far conoscere i compiti e le azioni che la normativa vigente le assegna, anche come raccordo tra le Direzioni Regionali e le Soprintendenze territoriali, intende in modo particolare promuovere la conoscenza e l'utilizzo del SITAP. Il SITAP, Sistema Informativo Territoriale Ambientale e Paesaggistico è una banca dati a riferimento geografico per la tutela dei beni paesaggistici su scala nazionale nella quale sono catalogate le aree sottoposte a vincolo dalla legge numero 1497 del 1939 e dalla legge numero 431 del 1985 (oggi ricomprese nel decreto legislativo numero 42 del 22 gennaio 2004 "Codice dei beni culturali e del paesaggio") Direzione generale per i beni architettonici e paesaggistici L'attuale sistema nasce da una base dati geografica, denominata "Atlas", realizzata negli anni 1987-90 mediante la digitalizzazione dei dati sulla base della cartografia 1:25.000 dell'Istituto Geografico Militare, unica cartografia omogenea a copertura nazionale disponibile all'epoca del progetto. Il sistema, nell'attuale configurazione, è predisposto per consentire la gestione in multiutenza della base dati, costituendo il presupposto per lo scambio delle informazioni tra le strutture centrali del Ministero (Dipartimento e Direzione Generale) e gli uffici territoriali (Direzioni regionali e Soprintendenze di settore), per la gestione cooperativa delle basi dati. Il sistema costituisce uno strumento utile per il Ministero, ma anche per Enti Locali e altre amministrazioni, come supporto di base per lo studio del territorio e per la pianificazione territoriale. Direzione generale per il patrimonio storico artistico ed etnoantropologico È online il nuovo strumento di comunicazione della Direzione generale per il patrimonio storico artistico ed etnoantropologico (www.arti.beniculturali.it). In rete l'Organizzazione, l'Attività ed i Servizi al pubblico della Direzione, con una finestra aperta sul ricco Patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico italiano e sull'offerta culturale che la Direzione cura direttamente. L'obiettivo generale prefisso è la realizzazione di un medium che permetta all'utente di farne l'uso previsto, in termini di operazioni, servizi e azioni supportate, con la minima fatica e la massima efficienza. Il metodo seguito è stato individuare il contesto (obiettivi della Direzione, tecnologie e risorse); analizzare il contenuto (informazioni e servizi), identificare gli utenti (contraddistinti da bisogni, esperienze del web, target professionali ecc.) L'obiettivo immediato è diagnosticare, attraverso la tecnica del Testing , i problemi di usabilità del sito (efficienza, efficacia e facilità d'uso). FORUM P.A. offre una platea attenta, più o meno esperta e comunque variegata, di pubblico, con il quale testare ogni elemento del sito, approfittando della sua disponibilità e del suo desiderio di conoscere: Chi siamo, Cosa facciamo, Cosa possiamo offrirgli. Concorso fotografico Il mestiere delle arti Regolamento Il Concorso fotografico sul tema Il mestiere delle Arti, rivolto agli alunni delle scuole primarie, secondarie di I e II grado, è bandito dalla Direzione generale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico e dall'IRRE del Lazio - MIUR, nell'ambito delle iniziative di promozione dell'educazione al patrimonio culturale. In particolare, si invitano le scuole a costruire degli itinerari attraverso i mestieri degli artigiani nel loro stretto legame con il sapere antropologico e la storia dell'arte, ad evidenziare lo stretto legame fra le opere dei grandi artisti e la produzione artigianale, mettendo in luce quelle attività produttive e artigiane che nel passato e nella contemporaneità hanno lasciato e continuano a realizzare importanti testimonianze in Italia e nel mondo. Il concorso avrà le seguenti modalità: • Ogni scuola partecipante al progetto potrà presentare al massimo 4 contributi fotografici realizzati dai propri alunni, Direzione generale per il patrimonio storico artistico ed etnoantropologico individualmente o in gruppo. Ciascun contributo potrà essere costituito da: a)una singola foto; b)un insieme di più foto (non più di 3) sullo stesso soggetto. • La scuola invierà entro lunedì 14 novembre 2005, i contributi fotografici - separatamente imbustati - in un unico plico a: MiBAC, Direzione generale PSAE - Servizio III, Concorso fotografico Il Mestiere delle Arti, via di San Michele, 22 00153 ROMA. • Le foto, scattate anche con macchina digitale, stampate su carta fotografica in formato 18x24 (a colori o in bianco e nero) dovranno essere corredate dai seguenti elementi: 1- scuola di provenienza (denominazione, sede, ordine e grado, tel., fax, e-mail); 2- nome e cognome dell'autore o degli autori, classe e sezione; 3- luogo e data di nascita dell'autore; 4denominazione del soggetto fotografato; 5- località nella quale si trova il soggetto fotografato; 6- nome e cognome del/dei docente/i curatori dell'iniziativa. Una Giuria appositamente costituita presso il MiBAC - Direzione gen. PSAE esaminerà le foto. I criteri di selezione terranno conto sia della qualità di fondo dell'immagine, sia del rapporto che, attraverso l'esperienza fotografica, gli alunni saranno riusciti a stabilire con il bene culturale. I risultati della selezione saranno comunicati alle scuole partecipanti al Concorso. Al termine del Concorso, sarà curata una pubblicazione con le foto migliori tra quelle pervenute. I contributi fotografici selezionati saranno esposti in una mostra che avrà luogo a Roma, presso una delle sedi del Ministero per i beni e le attività culturali. IRRE Lazio, M. Costantino 06 80967216; [email protected] MiBAC, I. Cianfarani 06 58434282; [email protected] SUE - Sistema informativo degli Uffici Esportazione Sue, inserito in un più ampio progetto denominato ART-PAST, prevede l'informatizzazione degli Uffici Esportazione del MiBAC, attraverso la realizzazione di un Sistema che ne gestisca i procedimenti, garantendo la conservazione elettronica dei dati e il corretto flusso delle informazioni fra i ruoli e gli uffici coinvolti. Obiettivi del progetto: • realizzare una base dati in grado di memorizzare i dati relativi ai procedimenti svolti dagli UE; • consentire la visibilità dello stato dei procedimenti; • gestire lo scambio di informazioni e il flusso documentale fra i soggetti interessati; • consentire una comunicazione diretta, facilmente accessibile e trasparente a tutti i suoi potenziali interlocutori. Le Aree interessate dall'obiettivo 1 del progetto sono: Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. I Servizi a pubblico www.arti.beniculturali.it/pubblico/ offrono una Guida alla richiesta di: Prestito temporaneo di opere d'arte per mostre, contributi per restauro di opere d'arte, riproduzioni di opere d'arte statali In attesa di poter incrementare questo spazio informativo in base a quanto evidenziato dai contatti diretti e indiretti con il cittadino, si propongono di seguito in sintesi le modalità per la richiesta di: Prestito temporaneo di opere d'arte per mostre, normativa di riferimento: Codice dei beni culturali e del paesaggio, art. 48 (mostre in Italia) - art. 66 (mostre all'estero). I prestiti di opere demaniali, appartenenti ad Enti pubblici o a soggetti privati, dichiarati d'interesse artistico o storico, sono soggetti ad autorizzazione ministeriale. Gli Organizzatori delle mostre debbono inviare almeno 6 mesi prima della data di inaugurazione della mostra, la richiesta di prestito al prestatore, il quale inoltra, per il parere, alla Soprintendenza competente per territorio (4 mesi prima), il proprio assenso al prestito. È consigliabile che, le richieste da parte degli Organizzatori siano inviate anche al Servizio III, per iniziare l'istruttoria necessaria. La Soprintendenza trasmette alla Direzione generale, almeno 2 mesi prima dell'inizio della manifestazione, il proprio parere sul prestito, corredato della seguente documentazione: • • • • Titolo, sede e date di programmazione della mostra; Progetto scientifico ed organizzativo; Elenco completo definitivo delle opere richieste; Parere del Soprintendente competente per territorio; Direzione generale per il patrimonio storico artistico ed etnoantropologico • Scheda conservativa di ciascuna opera, da cui risulta la composizione materica e la tecnica, le misure, il luogo di conservazione e gli eventuali restauri effettuati o previsti; • Valori assicurativi; • Fotografie delle opere; Condizioni ambientali e di sicurezza della sede espositiva (come da circolare numero 284/VVA del 16 gennaio 1994); Modalità di imballaggio e di trasporto Sulla base degli elementi sopradescritti, sentiti gli Organi tecnici, viene rilasciata o meno, l'autorizzazione al prestito delle opere. La Biblioteca, oltre ai consueti Servizi, propone: www.arti.beniculturali.it/pubblico/insede/biblioteca/info.html • a Biblioteche, Associazioni, Fondazioni, Istituzioni pubbliche e private uno Scambio pubblicazioni. È possibile visionare una lista delle pubblicazioni del Ministero che la Biblioteca possiede in più copie e proporre scambi attraverso una richiesta on-line e successivo invio per posta ordinaria. • a tutti gli utenti le Informazioni per acquistare pubblicazioni difficilmente reperibili, prodotte dai nostri istituti. L e pubblicazioni del Ministero sono inserite, per la maggior parte, in circuiti commerciali limitati. La difficoltà di trovare in commercio anche quelle pubblicazioni che sono di recente edizione, ha determinato la necessità di un servizio di posta elettronica ([email protected]) che dia notizie e/o crei contatti con l'istituto che ha curato scientificamente l'edizione o con l'editore che ne ha curato la distribuzione. Bollettino d'Arte all'indirizzo: www.arti.beniculturali.it/pubblicazioni/bollettino/fascicoli sono presentati i fascicoli e i volumi speciali di prossima pubblicazione. Notizie sulle City Cards e sulle Carte Museali La carta turistica integrata - definita usualmente city card - è uno strumento di promozione turistica e culturale del patrimonio artistico già utilizzata sia a livello internazionale sia a livello nazionale. Il prodotto diffusosi inizialmente in alcune importanti città europee, ha avuto negli ultimi anni un riscontro ed una diffusione anche in Italia ed in particolare a Torino, Napoli, Genova e Perugia. Tra i musei che aderiscono all'iniziativa sono presenti anche musei diocesani, musei demoetnoantropologici ed ecomusei. Le city cards sono un prodotto con caratteristiche diverse in ogni città: per contenuti e per servizi offerti. Possono avere la durata di un giorno, di più giorni, o prevedere particolari abbonamenti. Si avvalgono della rete di trasporto pubblico a prezzi agevolati, di facilitazioni per l'ingresso nei musei della rete anche in occasione di particolari iniziative culturali (mostre, concerti ecc.); della messa a disposizione gratuita o a prezzi scontati di notiziari sulla programmazione dell'attività culturale in ambito locale. www.campaniartecard.it www.perugia.umbria2000.it www.museigenova.it/card.asp www.regione.piemonte.it/comunicaregione/58/format.htm DRIO Dipartimento per la ricerca, l’innovazione e l’organizzazione “Più efficienza nella gestione, più efficacia nella missione” Capo Dipartimento: Giuseppe Proietti Dirigenti Generali: Anna Maria Buzzi Elio Garzillo Via del Collegio Romano, 27 00186 Roma 06.67232229 06.67232544 fax 06.67232414 Direzione generale per gli affari generali, il bilancio, le risorse umane e la formazione Direttore: Alfredo Giacomazzi Direzione generale per l'innovazione tecnologica e la promozione Direttore: Antonia Pasqua Recchia Con questo obiettivo il Dipartimento per la Ricerca, l’Innovazione e l’Organizzazione del Ministero per i beni e le attività culturali, risultato della riforma organizzativa del 2004 e ancora unico nella pubblica amministrazione, elabora strategie, sviluppa progetti, svolge funzioni e offre servizi trasversali a tutti i settori, con una forte connotazione di ricerca e tecnologia ma anche di promozione, comunicazione, organizzazione delle risorse umane e materiali. Al Dipartimento afferiscono la Direzione Generale per gli Affari Generali, il Bilancio, le Risorse Umane e la Formazione e la Direzione Generale per l’Innovazione Tecnologica e la Promozione. Il Dipartimento è organizzato in quattro servizi dirigenziali e cinque Istituti di ricerca, documentazione e alta formazione: l’Istituto Centrale per il Restauro, l’Opificio delle Pietre Dure e l’Istituto per la Patologia del Libro, il Centro di Fotoriproduzione Legatoria e Restauro, l’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione. Accanto alle competenze più innovative nel settore delle tecnologie e della promozione si affiancano le aree di riconosciuta eccellenza nelle attività di ricerca e formazione nel campo della diagnostica e del restauro e le aree volte a migliorare le capacità delle risorse professionali disponibili e a fornire strumenti e metodi per un efficace utilizzo delle risorse finanziarie con la connessa attività di controllo. Nella nuova struttura organizzativa viene riconosciuto il ruolo rilevante dell’informazione pubblica e della comunicazione. Tra le priorità di una Pubblica Amministrazione moderna ed efficiente emerge infatti il dovere di informare i cittadini sui servizi di cui possono usufruire, sulle iniziative in corso e sulle modalità, le responsabilità e i costi delle attività amministrative. Nel campo dell’innovazione e della promozione il momento informativo assume una valenza strategica, perché si rapporta con iniziative, progetti e attività che vedono collegata l’efficacia proprio alla diffusione dell’informazione e al suo recepimento da parte di tutte le strutture interessate. È pertanto importante associare ai più rilevanti progetti una adeguata fase di informazione/sensibilizzazione, volta all’interno dell’Amministrazione ma soprattutto all’esterno. Si tratta peraltro di un’azione non limitata alla sola area dell’innovazione e della promozione, bensì di supporto trasversale intersettoriale che il Dipartimento svolge per tutto il Ministero, in quanto la stessa missione istituzionale (tutela, conservazione, valorizzazione) assume forza se supportata da una adeguata campagna di informazione e di disseminazione. Il piano di comunicazione traccia le linee strategiche e delinea le attività che si intende perseguire annualmente. Esso si compone di moduli diversi, anche disomogenei ma nel complesso concorrenti al raggiungimento dell’unico obiettivo di fornire informazioni al maggior numero possibile di cittadini e utenti. • la partecipazione a manifestazioni nazionali; l’organizzazione di Eventi istituzionali e di iniziative speciali; l’allestimento di campagne di comunicazione; la redazione di notiziari culturali; la predisposizione di prodotti editoriali; • l’intensificazione delle relazioni con i media per la promozione delle iniziative del MiBAC; • la ridefinizione e l’aggiornamento della comunicazione web, potenziando il servizio verso i media e verso i cittadini tramite il sito www.beniculturali.it e incrementando le attività del quotidiano online www.culturalweb.it; • il consolidamento dei rapporti con i cittadini attraverso il numero verde 800 99 11 99, l’Ufficio Relazioni con il Pubblico, i servizi di SMS e MMS che, tramite l’invio di un messaggio al 339.99.11.99 al costo di un normale SMS, consentono agli utenti di conoscere orari, indirizzi e costo del biglietto dei principali monumenti e musei, nonché di ricevere informazioni sulle maggiori manifestazioni ed eventi culturali. Nell’ambito del Dipartimento la Direzione generale per l’innovazione tecnologica e la promozione sta realizzando inoltre progetti strategici come la Rete Fonia/dati/immagini, la Posta elettronica, la Firma digitale, il Portale della cultura Italiana, con la valorizzazione di tutti i prodotti digitali concernenti il patrimonio e le attività e con l’incremento del numero e della qualità dei siti web; con l’Ufficio Studi e con la collaborazione di istituti pilota sta progettando la Carta dei Servizi Culturali. Sta cooperando alla ridefinizione delle norme per il miglioramento dei servizi di accoglienza nelle sedi espositive e per l’attuazione del Codice per quanto concerne la partecipazione dei privati alla valorizzazione del patrimonio culturale. Con una maggiore accessibilità telematica alle informazioni e ai contenuti digitali e agli iter dei procedimenti amministrativi (progetto di workflow) viene infine garantita più trasparenza sulle attività dell’amministrazione. Servizio III Direzione generale per l'innovazione tecnologica e la promozione Il “Progetto nazionale Posta Elettronica Il progetto nazionale "posta Sicura” Prevede la elettronica sicura" connessione sicura e certificata, attraverso la rete, dell'intera struttura amministrativa attraverso la realizzazione dei seguenti sottoprogetti: ERMES (Effective Electronic Road for Messages Switching) e E-MOUSEION. Il Progetto ERMES Si propone di introdurre, massimamente, l'uso della posta elettronica quale strumento prioritario, ed in seguito esclusivo, per la distribuzione delle informazioni e dei documenti all'interno dell'Amministrazione, con i seguenti obiettivi: • innovare le procedure e le prassi amministrative per aumentarne l'efficienza; • liberare risorse umane dedicate attualmente allo svolgimento di attività di poco valore (gestione della corrispondenza, riproduzione di atti di formato cartaceo, etc.) • favorire la trasparenza amministrativa, attraverso le opportune integrazioni con altre applicazioni informatiche accessibili anche da parte del cittadino. Punto di forza del progetto è l'integrazione tra le componenti di maggior valore dei processi di automazione attualmente in fase di sviluppo, quali il protocollo informatico, la catalogazione di beni via web, i progetti di e-learning, etc., attraverso i seguenti moduli: Modulo I: CoVer Prevede l'utilizzo esclusivo della posta elettronica nello scambio di comunicazioni ufficiali e informazioni tra i vertici dell'Amministrazione, ossia tra i Capi Dipartimento, i Direttori generali e i Direttori regionali, anche attraverso la valorizzazione dell'infrastruttura tecnologica esistente, adeguata alla necessità del progetto. La scelta di privilegiare tali soggetti dipende dai seguenti motivi, che ne costituiscono anche i punti di forza: • alta sensibilità dei vertici rispetto alla portata innovativa del progetto; • elevato peso strategico delle informazioni/comunicazioni trasmesse, anche se non a contenuto provvedimentale; • valorizzazione dell'infrastruttura tecnologica esistente, adeguata alla necessità del progetto. L'attuazione di questo modulo rende più semplice estendere il progetto della comunicazione di secondo livello. Modulo 2: GesPer È il modulo che produce maggiori impatti, sia in termini di quantità di informazioni trattate e di documentazione cartacea sostituita, sia in termini di personale interessato: infatti prevede l'utilizzo della posta elettronica da parte dei dipendenti e degli Uffici per lo svolgimento di alcuni procedimenti amministrativi afferenti la gestione del personale, quali il rilascio ed il rinnovo delle tessere di riconoscimento, la richiesta e l'autorizzazione per incarichi extraistituzionali, domande di ferie, comunicazioni di malattia e permessi personali. Modulo 3: Bacheca elettronica Prevede l'uso della posta elettronica per le comunicazioni istituzionali dei Dipartimenti verso gli Uffici (circolari, disposizioni, comunicazioni di carattere generale): in tale ambito si potrà estendere a tutti i Dipartimenti e alle Direzioni generali la possibilità di utilizzo dello strumento informatico per la diffusione delle circolari agli Uffici centrali e periferici dell'Amministrazione, strumento, peraltro, già sperimentato dal Dipartimento per la ricerca, l'innovazione e l'organizzazione. Servizio III Direzione generale per l'innovazione tecnologica e la promozione Uno dei progetti su cui è impegnata maggiormente l'Amministrazione negli ultimi anni riguarda la diffusione del protocollo informatico a tutti gli Uffici dell'Amministrazione centrale e periferica: sono coinvolte più di 250 strutture, tra le quali sono compresi i Dipartimenti e le Direzioni generali, gli Archivi e le Soprintendenze archivistiche, le Biblioteche statali, le Soprintendenze ai beni artistici, storici e etnoantropologici e quelle ai Beni architettonici e paesaggistici, i Poli museali, le Direzioni regionali. Il progetto è basato su un forte coordinamento da parte della Direzione generale per l'innovazione tecnologica e la promozione, che persegue, in stretta collaborazione con tutti i Dipartimenti e con il contributo di molti uffici periferici, una marcata uniformità, attraverso: • l'estensione a tutte le strutture al centro e sul territorio del medesimo sistema informatico, l'ESPI, realizzato dalla Società Intersistemi ed erogato attraverso la Rete privata virtuale del Ministero; • il coordinamento dei diversi titolari per la classificazione degli atti, tutti derivati da un unico modello di base; • la realizzazione di un modello di Manuale di gestione unico; • un intenso programma di informazione / sensibilizzazione destinato ai responsabili degli Uffici e degli Istituti e di formazione diffusa per i responsabili dei servizi di protocollo, per i loro collaboratori e per gli operatori di protocollo. Utilizzando il medesimo sistema di protocollo informatico, sono state già avviate la gestione documentale e la sperimentazione del workflow per alcuni procedimenti. Nella fase attuale il progetto si propone l'obiettivo di razionalizzare i processi interni all'Amministrazione e di perseguire la diffusione di una cultura uniforme e condivisa della gestione del sistema documentario e dei procedimenti dell'Amministrazione; in prospettiva, lo sviluppo del sistema contribuirà anche al sensibile miglioramento della trasparenza nell'azione amministrativa e dell'accessibilità per i cittadini e per le imprese. Inevitabilmente, l'evoluzione successiva è già segnata; infatti, appare superfluo sottolineare come questo Progetto risulti centrale e strategico nella programmazione delle iniziative di potenziamento del sistema informatico del Ministero, sia per rendere più rapida la comunicazione tra gli uffici e con gli Il sistema di protocollo informatico utenti esterni, sia per avviare rapidamente le fasi successive (firma digitale e gestione del documento elettronico, posta elettronica certificata, gestione del workflow), come richiesto dalle ultime direttive del Ministro per l'innovazione e le tecnologie e dalla Direttiva generale del Ministro per i Beni e le attività culturali sull'azione amministrativa e sulla gestione per il periodo 1° agosto - 31 dicembre 2004", emanata il 12 ottobre 2004, nella quale è indicato fra le priorità un intervento in materia di digitalizzazione, con l'obiettivo di informatizzare alcuni processi amministrativi e sviluppare la diffusione della firma digitale e della posta elettronica certificata. Servizio III Direzione generale per l'innovazione tecnologica e la promozione Il progetto fonia, dati, immagini si propone di sviluppare una rete Il progetto fonia, integrata dati-fonia-immagini, dati, immagini attraverso l'uso della tecnologia VoIP (l'acronimo sta per 'Voice over Internet Protocol' e indica una tecnologia che consente di gestire anche le chiamate telefoniche in modalità Internet), per collegare tutte le sedi dell'Amministrazione, non soltanto quelle di rango amministrativo, ma anche quelle che erogano servizi culturali, quali Musei, Aree archeologiche, Biblioteche ed Archivi, etc. per un totale di circa 1000 unità. L'obiettivo del progetto è quello di implementare l'attuale rete Intranet, in modo tale da realizzare un'infrastruttura in grado di fornire, al personale interno ed al pubblico, servizi di comunicazione avanzati, per l'erogazione dei servizi on-line, per la piena valorizzazione del patrimonio informativo contenuto nelle basi dati e per accrescere l'efficienza dell'Amministrazione. La soluzione scelta è aperta a tutte le nuove tecnologie (teleconferenza, tele-lavoro, Contact Center, IVR, operatore automatico, etc.). Le fasi finora realizzate riguardano due tipologie di collegamenti altamente strategici: il collegamento tra la sede centrale di Roma, in via del Collegio Romano, con la sede del complesso monumentale del San Michele in Roma, il collegamento tra la sede centrale e le 17 Direzioni generali regionali (già Soprintendenze regionali). Attraverso la realizzazione di tale progetto l'Amministrazione, oltre ad offrire modalità innovative ed altamente affidabili di comunicazione, intende realizzare l' obiettivo di razionalizzazione e di riduzione dei costi, anche in coerenza con quanto previsto dalla direttiva del Ministro per l'innovazione e le tecnologie, in esecuzione dell'articolo 1, commi 192 e ss. della legge finanziaria 2005. Il sistema museale statale Il Progetto italiano costituisce la E-mouseion componente di gran lunga più rilevante del patrimonio culturale nazionale. Con oltre 31 milioni di visitatori rappresenta un importantissimo fattore di sviluppo sociale ed economico, se si considera tutto l'indotto della spesa turistica ad esso connessa. La comunicazione istituzionale non è certo carente, anzi è assai ricca e di alta qualità, manca però un'informazione completa, ufficiale e strutturata, che garantisca la massima accuratezza e certezza dei dati, accessibilità al cittadino attraverso la rete, con indirizzo univoco e di facile accesso. Da quanto premesso è scaturita l'esigenza di creare, tramite il progetto in argomento, una rubrica elettronica per 409 Musei statali, al fine di rendere un servizio informativo per i cittadini e di soddisfare al meglio le richieste di informazioni avanzate da tutti i fruitori del patrimonio culturale, anche per un accrescimento del campo di fruizione medesimo. Il progetto, tecnologicamente poco complesso, si realizza per fasi in ragione dei settori interessati (archeologico, musei artistici e storici, musei-monument) e prevede la strutturazione di un servizio di back-office, integrato con le attività di comunicazione e collegato ai servizi educativi e l'individuazione, in ogni sede interessata dal progetto, di un responsabile per la comunicazione e l'informazione. Ufficio Studi - Servizio III Direzione generale per l'innovazione tecnologica e la promozione Nell'ambito di un filone di ricerca già percorso da alcuni anni, sulla Il progetto qualità dell'offerta dei servizi sperimentale di "autovalutazione" culturali e il gradimento degli utenti, è stato realizzato dei musei dall'Ufficio Studi, d'intesa con la Direzione generale per il patrimonio storico, artistico e demoetnoantropologico e con la diretta partecipazione delle Soprintendenze speciali dei Poli museali, un progetto di "autovalutazione" degli standard di qualità dei musei. Partendo dai ricchi e articolati contenuti dell'Atto di indirizzo ministeriale sui Criteri tecnico-scientifici e standard di funzionamento e di sviluppo dei musei (DM 10 maggio 2001), un gruppo di direttori e funzionari di musei di Venezia, Firenze, Roma, Napoli, coordinati dall'Ufficio Studi, ha lavorato per: • proporre una metodologia di rilevazione che individuasse in modo più preciso e puntuale fattori, indicatori di qualità e standard ritenuti obbligatori o raccomandati per i musei statali, con particolare riferimento al "sistema delle regole" del museo, al personale, alla cura e gestione delle collezioni, ai servizi per il pubblico; • sperimentare la sua applicazione, promuovendo un processo di "autovalutazione" interno alle strutture. In una prima fase sono stati individuati dodici musei di diversa dimensione: a Roma, Galleria Borghese, Palazzo Venezia, Galleria Spada; a Napoli, Capodimonte, San Martino, La Floridiana; a Venezia, Galleria dell'Accademia, Ca' D'oro, Orientale; a Firenze, Uffizi, Bargello, San Marco. Nel corso della ricerca si è tenuto conto di strumenti analoghi di valutazione della qualità adottati da alcune regioni italiane e da altri Paesi europei, per lo più finalizzati a forme di riconoscimento/accreditamento su larga scala o a segnalazione di punti di eccellenza attraverso premi e marchi di qualità. Il progetto promosso dal nostro Ministero, non tende, almeno per ora, a instaurare un vero e proprio sistema di controllo della qualità, ma piuttosto a diffondere una cultura della gestione, partendo dal presupposto che solo con il diretto coinvolgimento dei responsabili delle politiche museali sia possibile ottenere la piena consapevolezza degli obiettivi generali da perseguire e la condivisione dei metodi di verifica dei livelli raggiunti. I risultati della ricerca - che saranno diffusi analiticamente in un volume in corso di stampa - hanno d'altra parte restituito un quadro della situazione attuale, mettendo in rilievo alcune caratteristiche omogenee, ma anche notevoli differenze tra istituti, legate alla storia e alla tipologica delle collezioni, alle caratteristiche delle sedi espositive e degli allestimenti e alla più o meno ampia affluenza di pubblico. Sono emersi inoltre problemi ed esigenze organizzative di cui si dovrà tener conto nel processo di miglioramento da avviare. In generale, nei dodici musei interessati dall'indagine, è stato comunque rilevato che gli standard definiti come obbligatori dall'Atto di indirizzo ministeriale del 2001 sono in linea di massima rispettati e sono pure soddisfatti i requisiti minimi che alcune regioni hanno indicato agli enti locali come condizioni indispensabili per l'accreditamento o per l'accesso ai contributi. Ufficio Studi - Servizio III Direzione generale per l'innovazione tecnologica e la promozione Il nuovo Codice dei beni culturali ha precisato in modo assai chiaro che gli istituti e i luoghi della cultura (musei, biblioteche, archivi, aree e parchi archeologici, complessi monumentali) che appartengono a soggetti pubblici "sono destinati alla pubblica fruizione ed espletano un servizio pubblico" (art. 101, c.3, d.lgs 42/2004). Questa enunciazione rafforza l'esigenza, già avvertita da alcuni anni, di adottare negli istituti del Ministero la "Carta dei servizi". Questo atto, come è noto, costituisce una sorta di "patto scritto con l'utente" in quanto fissa in modo esplicito l'impegno della struttura, assicurando la prestazione di alcuni servizi, promettendo standard specifici di qualità e prevedendo forme di reclamo nel caso non vengano soddisfatti. L'Ufficio Studi, in collaborazione con le Direzioni generali del Ministero, ha elaborato un modello di Carta dei Servizi, consistente in uno schema di riferimento generale che potrà costituire una base di applicazione per ogni museo, area archeologica, archivio e biblioteca del ministero . Dopo un'attenta analisi di analoghe esperienze nazionali e internazionali e la consultazione di focus group, sono stati definiti, per ciascuna tipologia di servizio, i fattori di qualità - e i relativi indicatori - ritenuti rilevanti per l'utenza: ad esempio la regolarità e la continuità del servizio, l'accoglienza del visitatore o utente, l'ampiezza dell'offerta, l'efficacia della mediazione (con tutti i sussidi necessari alla conoscenza e al godimento dei beni). Sulla base di una prima rilevazione in alcuni istituti campione, sono stati inoltre individuati i range di standard di qualità, che saranno oggetto di ulteriore sperimentazione presso sedi del Ministero. All'interno dei valori di riferimento proposti, i singoli istituti dovranno definire i propri standard specifici e le forme di monitoraggio adottabili, tenuto conto delle particolari situazioni territoriali e organizzative. Sarà cura della nuova Direzione generale per l'Innovazione e la Promozione, alla quale è stato demandato nel nuovo assetto istituzionale del Ministero il compito del monitoraggio e dello sviluppo della qualità dei servizi del Ministero, l'adozione e la messa a regime di questo importante strumento che rende più trasparente il rapporto fra la pubblica amministrazione e il cittadino-utente. La carta dei servizi per gli utenti di musei, aree archeologiche, biblioteche e archivi SERVIZIO II - INTESE ISTITUZIONALI E RAPPORTI CON IL CIPE Direzione generale per l'innovazione tecnologica e la promozione Con il Quadro Comunitario di Sostegno 2000-2006 (QCS) per le Il programma operativo nazionale Regioni ob.1 il settore dei azioni di sistema e assistenza beni culturali ha assunto tecnica (pon atas) ed i progetti un ruolo di rilievo a livello operativi affidati al MiBAC delle direttrici delle politiche di sviluppo regionale dell'Unione Europea , in quanto un intero asse strategico (Asse II) di intervento è stato dedicato alle Risorse Culturali per un importo complessivo di oltre 2,600 mld di euro. Nell'ambito del QCS è stato predisposto il Programma Operativo Nazionale Assistenza Tecnica e Azioni di Sistema per le Regioni Obiettivo 1 (PON ATAS), gestito dal Ministero dell'Economia e delle Finanze d'intesa con il Dipartimento della Funzione Pubblica ed il Ministero del Lavoro che ha l'obiettivo di migliorare la qualità e assicurare la coerenza dei programmi e degli interventi cofinanziati dai Fondi Strutturali, favorendo anche la crescita organizzativa delle amministrazioni. Il conseguimento di tale obiettivo è correlato al contributo delle attività serventi le politiche di sviluppo e dei Programmi Operativi Regionali (POR) Ob.1 attraverso azioni di coordinamento settoriale e azioni di sistema per la formazione della Pubblica Amministrazione. Al riguardo, il Ministero per i beni e le attività culturali ha predisposto ed è titolare di due Progetti Operativi a valere sulle Misure I.2 e II.2 del PON ATAS che hanno la finalità di supportare le Amministrazioni Centrali tramite azioni di assistenza tecnica e di sistema, per attività trasversali di assistenza e miglioramento delle conoscenze e delle capacità delle strutture coinvolte nell'attuazione dei Programmi (strutture del Ministero e degli enti territoriali). Le azioni di assistenza tecnica sono mirate in particolare a fornire: sostegno operativo all'organizzazione e alla realizzazione delle attività di indirizzo, di coordinamento ed orientamento; attività di formazione per lo sviluppo e l'adeguamento delle strutture e del personale impegnato. Nell'ambito delle attività previste dal PO di Assistenza Tecnica (Misura I.2) si è provveduto a costituire le strutture di backoffice locali presso le sedi delle Direzioni Regionali del Mibac e presso le Regioni ob.1, che offrono consulenza e servizi a supporto della progettualità e dell'implementazione delle iniziative finanziate, in particolare, sull'Asse II dei Programmi Operativi Regionali (Supporto alla predisposizione di bandi, all'attuazione Fondi strutturali e risorse culturali SERVIZIO II - INTESE ISTITUZIONALI E RAPPORTI CON IL CIPE Direzione generale per l'innovazione tecnologica e la promozione dei Progetti Integrati Territoriali, verifiche di ammissibilità, sostenibilità ed efficacia degli interventi programmati). Il Progetto Operativo a valere sulla Misura II.2, realizzato dal Formez su specifica delega, si attua in collegamento con le azioni previste nell'ambito della Misura I.2, attraverso azioni di formazione e affiancamento consulenziale, che mirano principalmente al miglioramento delle potenzialità operative del Ministero e degli enti territoriali coinvolti nell'attuazione degli interventi ed al miglioramento delle capacità delle amministrazioni di utilizzare e diffondere tecniche, strumenti e approcci metodologici ed operativi di qualità, con particolare riferimento all'Asse II dei POR. Nell'ambito dei Progetti sono stati inoltre promossi studi e ricerche, funzionali alla realizzazione dell'asse II dei POR, supportati da analisi specialistiche di approfondimento tematico sulla consistenza e sull'evolversi delle attività di fruizione del patrimonio culturale con particolare riferimento ai nuovi modelli gestionali, alla valorizzazione dell'arte contemporanea, all'analisi dei processi organizzativi, alla definizione di standard professionali. I risultati degli studi e delle ricerche verranno presentati il 19 maggio p.v. in occasione della Settimana della Cultura 2005. SERVIZIO II - INTESE ISTITUZIONALI E RAPPORTI CON IL CIPE Direzione generale per l'innovazione tecnologica e la promozione L'obiettivo strategico dell'integrazione tra i Il partenariato istituzionale piani e i programmi e le attività di supporto dell'amministrazione agli APQ centrale, articolata nelle sue strutture territoriali, e delle amministrazioni regionali è stato intensamente perseguito attraverso processi di concertazione nell'ambito di partenariati istituzionali, contrassegnati anche da opportune complementarietà settoriali, che riconoscono nella definizione degli Accordi di Programma Quadro (APQ) uno dei più significativi risultati conseguiti. La regolamentazione delle Intese Istituzionali di Programma Stato-Regioni e degli Accordi di Programma Quadro, che ne costituiscono lo strumento attuativo, è fissata, in linea generale, dall'art. 2 della Legge 662/96 e dalla delibera CIPE del 21 marzo 1997, e dalle successive disposizioni normative che hanno dettato indicazioni su aspetti specifici della materia. Per il settore dei beni e delle attività culturali sono stati stipulati Accordi di Programma Quadro con quasi tutte le Regioni italiane. Gli Accordi di Programma Quadro di settore si fondano su una preliminare espressione di volontà dei soggetti istituzionali coinvolti ad individuare obiettivi e priorità comuni e sul lavoro a carattere tecnico condotto dalle strutture del Ministero (Dipartimenti, Direzioni Regionali, Istituti periferici) e delle Regioni sulle singole materie oggetto dell'Accordo, con l'assistenza ed il coordinamento generale del Servizio II del Dipartimento per la Ricerca, l'Innovazione e l'Organizzazione del Ministero per i beni e le attività culturali e del Dipartimento per le politiche di Sviluppo e Coesione del Ministero Economia e Finanze. Il Ministero per i beni e le attività culturali, il Ministero dell'Economia e Finanze e la Biennale di Venezia, hanno firmato, inoltre, in data 27 giugno 2003 un protocollo d'intesa per la realizzazione del progetto per la Promozione e Diffusione dell'Arte Contemporanea e la Valorizzazione di Contesti Architettonici e Urbanistici nelle Regioni del Sud d'Italia. Per l'attuazione del Progetto, che interessa le Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia e Sicilia, sono stati stipulati accordi specifici. Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali è anche destinatario di risorse per attività di assistenza tecnica attribuite con delibere CIPE n.36/2002, n.17/2003 e n. 20/2004. Le azioni attivate dal MiBAC fanno riferimento a medesime linee di intervento rappresentative dell'ampia e diffusa azione intrapresa dal SERVIZIO II - INTESE ISTITUZIONALI E RAPPORTI CON IL CIPE Direzione generale per l'innovazione tecnologica e la promozione Ministero a sostegno dell'attuazione della programmazione regionale 2000-2006 dei Fondi Strutturali e, in generale, delle politiche di sviluppo collegate al settore dei beni culturali. Tali linee, sono orientate al conseguimento degli obiettivi di miglioramento della qualità progettuale e dell'efficacia delle azioni che il MiBAC conduce nelle aree sottoutilizzate, anche attraverso il collegamento ed il cofinanziamento con risorse ordinarie e straordinarie. Linee di intervento a. Azioni di sostegno e di supporto alla migliore attuazione degli interventi per la tutela e la valorizzazione delle risorse culturali secondo criteri di valutazione, tecniche e metodologie adottate nei programmi cofinanziati con i fondi strutturali comunitari b. Azioni specifiche di sostegno e di supporto alla programmazione e all'attuazione di Accordi di programma quadro c. Azioni per il rafforzamento e la qualificazione di nuova progettualità d. Azioni trasversali di supporto e assistenza Le azioni di assistenza e di supporto tecnico attivate attraverso le risorse delle Delibere CIPE si pongono ad integrazione e in sinergia con l'insieme delle politiche e degli strumenti di intervento messi in atto dal MiBAC: oltre agli APQ, strumento di collaborazione partenariale con le Regioni, i progetti operativi attuati nell'ambito del Programma Operativo Nazionale Assistenza Tecnica e Azioni di Sistema (PON ATAS). Al 31/12/2004 sono stati finanziati 37 interventi, dei quali 15 studi di fattibilità, 15 progetti di assistenza tecnica all'attuazione e al monitoraggio degli APQ e 7 progetti relativi alla realizzazione di banche dati, sistemi informativi, sistemi multimediali e siti web. Il progetto per la sicurezza e Progetto per la sicurezza e la la tutela del tutela del Patrimonio Culturale P a t r i m o n i o Culturale, è stato realizzato nell'ambito della convenzione 26 ottobre 2000 tra Ministero B.A.C. e ATI Cofathec Progetti S.p.A., Cofathec Prasi S.p.A, ed ALES S.p.A. Esso prevede la realizzazione di circa 200 interventi inseriti nel piano di spesa straordinario approvato con D.M. 10 novembre 2000 relativi al completamento, potenziamento e messa a norma degli impianti tecnologici e di sicurezza nonchè il rilevamento e l'informatizzazione dei dati riguardanti lo stato e l'affidabilità degli impianti tecnologici di servizio e dei sistemi di protezione attiva antincendio ed anticrimine, presso 1031 insediamenti del Ministero. Il progetto, relativamente all'attività di "accertamento situazione impianti" prevede in particolare la costituzione di un data-base contenente i dati rilevati presso i Siti culturali ed inoltre: 1. la realizzazione di un Centro informatico generale, presso l'Ufficio Sicurezza del Patrimonio Culturale ed emergenze del Dipartimento per la Ricerca, l'Innovazione e l'Organizzazione. che ha la sola funzionalità di consultazione, analisi e report per le informazioni relative a tutto il territorio nazionale. Esso è costituito da un'architettura hardware Client-Server e sistema operativo WindowsNT . La Postazione può essere dotata di linea telefonica ISDN o di rete a tecnologia ADSL o fibra ottica, da utilizzare per il collegamento remoto con i tre Centri di Coordinamento territoriali. 2. la realizzazione di tre Centri di Coordinamento Territoriali rispettivamente presso gli istituti periferici delle città di Roma, Firenze e Napoli rispettivamente presso l'Istituto di San Michele a Roma, il Polo Museale Fiorentino a Firenze e Castel Dell'Ovo a Napoli. Al Centro di Firenze fanno capo i Siti culturali dell'Italia del nord, al Centro di Roma i Siti culturali dell'Italia centrale e al Centro di Napoli i Siti culturali dell'Italia del sud. I Centri di Coordinamento Territoriali hanno la funzionalità di consultazione, analisi, report e data entry per le informazioni relative al territorio di loro competenza. I tre Centri di Coordinamento territoriali sono costituiti da un insieme di postazioni operative Client Windows98 connesse in rete ad un Server WindowsNT avente funzione di gestione data-base remoto e gestione telematica attraverso l'utilizzo di un software applicativo di tipo modulare. I Centri sono dotati di linee telefoniche ISDN o, se tecnicamente già disponibili, delle più recenti reti a tecnologie ADSL o a fibra ottica in grado di fornire servizi integrati a larga banda di trasmissione dati, trasmissione multimediali e servizi di Internet veloce. 3. la realizzazione di 19 Postazioni informatiche periferiche da installare presso le Direzioni Regionali per i Beni Culturali e Paesaggistici; le 19 Postazioni Informatiche Periferiche hanno funzionalità di consultazione analisi, report e data entry per le informazioni relative al territorio di loro competenza e sono collegate, tramite linee ISDN o di rete a tecnologia ADSL o fibra ottica ai corrispondenti Centri di Coordinamento Territoriali. Il rilievo dei dati è avvenuto utilizzando le schede di rilevazione approntate dal Servizio per la Sicurezza del Patrimonio Culturale, ed elaborate in collaborazione con i principali enti normatori italiani (Comitato Elettrotecnico Italiano e UNI). Tali schede raccolgono in modo completo ed organico i dati indispensabili per affrontare il problema della valutazione, compensazione, mitigazione del rischio; hanno una struttura a check o a risposte multiple preindicate, anche in considerazione della necessità di trasportarle in formato informatizzato mediante la predisposizione del suddetto data base; per la parte relativa agli impianti, esse hanno come punto di riferimento la normativa tecnica e le regole tecniche vigenti allo scopo di poter regolamentare ed uniformare i criteri di progettazione impiantistica. Infine sono organizzate in modo da tener conto dell'articolazione e della struttura degli insediamenti culturali a cui sono specificatamente riferite L'informatizzazione, presso i tre Centri di Coordinamento Territoriali e presso le Postazioni informatiche, dei dati rilevati, è avvenuta utilizzando appositi moduli software sviluppati su database relazionale Oracle . L'accesso alla banca dati, e quindi la protezione dei dati contenuti nel Sistema informatico, ha previsto nei singoli moduli software apposite username e password di accesso nonché codici di identificazione del singolo utente inseriti direttamente negli harddisk dei Centri e delle Postazioni informatiche. Contenuto della banca dati La banca dati contiene tutte le informazioni (pericoli, vulnerabilità, fattori di esposizione, misure organizzative, preventive e di protezione attiva e passiva) necessarie alla valutazione delle condizioni di sicurezza dei vari insediamenti del Ministero. È possibile consultare in primis gli aspetti generali riguardanti le condizioni al contorno, per avere una visione globale del sito e del territorio in cui esso è inserito (se ci si trova in un contesto urbanizzato, quali sono le infrastrutture presenti e quali potrebbero determinare pericolosi effetti domino, se l'insediamento è minacciato da frane, inondazioni o altre calamità naturali ecc.). Si può passare poi all'analisi del lay-out dell'insediamento in modo da rilevare la presenza di eventuali aree scoperte (piazzali, parcheggi, giardini, ecc.), il numero di edifici presenti e la loro interconnessione, le eventuali strutture provvisionali, le infrastrutture interne, ecc. Procedendo si scende sempre più in dettaglio esaminando per gli edifici presenti, le caratteristiche costruttive, l'articolazione planovolumetrica, lo stato di conservazione, le destinazioni d'uso prevalente e secondarie, la consistenza delle protezioni passive, nonché per ciascun ambiente a destinazione d'uso particolare (sale espositive, archivi, biblioteche, depositi) le informazioni specifiche e la tipologia dei beni presenti. Inoltre si può analizzare l'organizzazione del personale nei riguardi della gestione della sicurezza e la sua formazione ed informazione. L'analisi prosegue con riferimento al rischio incendio rilevando per ciascun edificio presente i dati relativi ai materiali combustibili presenti (carico di incendio), alla loro quantità e disposizione, alle caratteristiche di ventilazione e di resistenza al fuoco delle chiusure d'ambito, nonché agli impianti di protezione attiva (impianto di rivelazione e segnalazione, estintori, naspi ed idranti, impianto di spegnimento automatico) ed alle vie di esodo. Per quanto riguarda il rischio antropico, si possono esaminare sia gli aspetti gestionali ed organizzativi (organizzazione della sorveglianza, flusso dei visitatori, gestione delle chiavi ecc.) e sia aspetti più specificatamente impiantistici rilevando la protezione degli accessi, delle superfici e dei volumi con riferimento all'area esterna, agli edifici ed ai singoli ambienti, per giungere alla determinazione del "livello di prestazione dell'impianto di sicurezza" secondo quanto previsto dalle normative vigenti. Relativamente agli impianti tecnologici di servizio (impianto elettrico, impianto di riscaldamento e condizionamento, ascensori, montacarichi e scale mobili, impianti di distribuzione gas ecc. ) la banca dati raccoglie i dati relativi alle loro caratteristiche tecniche e prestazionali nonché la loro situazione dal punto di vista regolamentare (certificazioni, omologazioni, collaudi, revisioni) La disponibilità dei dati su base informatica presso il Ministero consentirà di esaminare, in tempo reale, ciascun insediamento di beni culturali, con riferimento alle condizioni di sicurezza esistenti ad allo stato degli impianti. La banca dati costituirà inoltre un valido strumento per la programmazione, la pianificazione e la razionalizzazione degli interventi, consentendo un ottimale sfruttamento delle risorse umane ed economiche, nonché per stabilire delle priorità di intervento in base alle esigenze di volta in volta presenti. Centro di fotoriproduzione legatoria e restauro degli archivi di stato Il progetto TAPE (Training for the Audiovisual Preservation in Il progetto Europe), inserito nel programma europeo TAPE cultura 2000, riguarda la tutela, il Programma cultura 2000 censimento, la formazione e l'aggiornamento del personale addetto alla gestione degli archivi audiovisivi di istituzioni preposte alla conservazione di altri beni culturali (biblioteche, archivi, musei, gallerie, siti archeologici, teatri, ecc.) Il progetto avrà la durata di tre anni partire da settembre 2004 e terminerà a fine agosto 2007. Gli altri partner sono la European Commission on Preservation and Access, dei Paesi Bassi, la Direzione generale degli archivi polacchi, l'Accademia delle scienze, Archivio sonoro di Vienna, il Museo della musica Jazz e popolare della Finlandia. Le finalità di TAPE nascono dalla convinzione che le immagini sono tasselli necessari per rappresentare gli avvenimenti e per interpretarli. Nel corso del Novecento, che ha prodotto un'enorme quantità di documentazione, abbiamo visto ribadire l'importanza dell'uso sistematico dell'immagine come "testimone del proprio tempo", fino al loro riconoscimento come documenti e come fonti di conoscenza autonome. Il Centro di fotoriproduzione legatoria e restauro degli Archivi di Stato partecipa come partner italiano su invito del coordinatore dello stesso, ovvero della European Commission on Preservation and Access, gruppo di studio e ricerca inserito nella Reale accademia di Scienze e Arti dei Paesi Bassi, nella persona del segretario generale Mrs. Yola de Lusenet. Il progetto si propone le seguenti finalità: • il censimento di raccolte e archivi audiovisivi conservati in istituti pubblici o privati, come elementi minoritari ovvero "nicchie" rispetto ad altre tipologie di beni culturali; • la formazione e l' aggiornamento del personale che ha la responsabilità della tenuta e della gestione degli audiovisivi, che nella maggioranza dei casi non è dotato non solo di strumenti idonei, ma non conosce le esigenze e le problematiche connesse alla conservazione, valorizzazione e fruizione dei materiali custoditi; • lo studio di metodi e di standard utili alla corretta conservazione e al recupero, nonché la predisposizione di linee guida e di materiali didattici ad ampia diffusione; • il riversamento in digitale ai fini di un'ampia promozione e comunicazione di una fonte oggi indispensabile non solo a fini educativi e formativi, ma idonea anche quale mezzo per il recupero di risorse finanziarie; • l'associazione al progetto di altri istituti di conservazione, soggetti anche privati coinvolti nella stessa produzione di audiovisivi per potenziare le possibili resultanze del progetto e per promuovere e/o sollecitare l'attenzione sul tema delle immagini in movimento, patrimonio che spesso si trova al di fuori della competenza di specifici organi del settore. I punti del complesso programma di lavoro, che ha avuto a Roma nello scorso febbraio una prima importante tappa, con un seminario per i formatori dei formatori e una conferenza di presentazione al pubblico romano, prevede diverse edizioni di corsi di primo livello e di percorsi di aggiornamento per coloro che hanno già una dimestichezza con tali linee di attività. Alla base dello svolgimento del progetto sono alcune riflessioni essenziali. È condivisa infatti la convinzione che il trattamento dei documenti audiovisivi e multimediali richiede l'acquisizione di competenze specifiche, rispetto a quelle previste per tipologie documentarie differenti (cartacee, fotografiche e altro) ai fini delle corrette pratiche di conservazione, gestione, recupero e valorizzazione. È necessario, quindi, conoscere la varietà dei supporti su cui tali documenti sono registrati e la complessità delle operazioni di mantenimento e movimentazione per la loro gestione. Fondamentale risulta la conoscenza della specificità del documento audiovisivo e della complessità del documento multimediale e dei loro linguaggi. Maggiore importanza e consistenza acquistano sempre più depositi e fondi di materiali audiovisivi presso piccole/medie/grandi strutture di enti, associazioni, privati. Oggi, inoltre, ci troviamo di fronte a problematiche di conservazione ancor più complesse, con l'incremento negli archivi di nuovi "prodotti" multimediali (CD-Rom e DVD), con l'esplosione del fenomeno di Internet e la costituzione di nuovi archivi digitali in rete. L'universo della rete si configura sempre Centro di fotoriproduzione legatoria e restauro degli archivi di stato più come un archivio globale, in continua organizzazione e riorganizzazione, e questo comporta la conoscenza e l'utilizzo di linguaggi, metodologie, mentalità e strumenti di lettura e decodifica che non possono prescindere dalle competenze specifiche del documentalista audiovisivo e multimediale. In tale contesto rientra la tendenza, da parte dei mass media e di numerosi altri soggetti della società civile, politica ed economica a un uso crescente del documento audiovisivo, che implica e presuppone un costante aggiornamento e una periodica verifica delle metodologie di descrizione, recupero e accesso ai dati, in modo da offrire ampie e competitive possibilità di valorizzazione, accesso, uso e riuso dei documenti per iniziative diverse: produttive, relative a progetti culturali, scientifici e di servizio pubblico. Risultano inoltre sempre più necessarie le competenze archivistiche "tradizionali" per consentire il recupero e il trattamento integrato - soprattutto negli archivi audiovisivi di strutture che continuano a produrre documenti audiovisivi - dei materiali cosiddetti "extrafilmici" (documenti cartacei vincolati agli audiovisivi perché prodotti durante le fasi del processo di realizzazione di un film, oggetti, fotografie). Non solo: le discipline archivistiche saranno necessarie nelle attività di trattamento e organizzazione della documentazione che nasce digitale e che riguarda diverse tipologie documentarie (film, foto, testi etc.), fruibile nei siti web e su cd-rom. Istituto centrale per la patologia del libro L'Istituto centrale per la patologia del libro, fondato nel IL MUSEO 1938, è un organismo del Ministero per i beni e le attività culturali impegnato nella ricerca finalizzata alla tutela, alla conservazione e al restauro dei materiali librari, conservati nelle biblioteche italiane. È organizzato in laboratori, servizi e uffici che lavorano su cinque fondamentali linee di ricerca: la storia e la tecnologia dei materiali originali; i meccanismi di degrado; la conservazione preventiva; la valorizzazione e la diffusione delle conoscenze relative alla conservazione e al restauro del libro; la minima invasività nel restauro. L'Istituto collabora all'organizzazione tecnica e normativa e svolge un'efficace opera di consulenza per la soluzione dei problemi della conservazione e del restauro nelle biblioteche italiane. Di prioritario interesse è l'impegno didattico rivolto a rendere competitiva la presenza degli operatori pubblici e privati negli interventi per la conservazione e il restauro dei beni librari a livello europeo. Si tratta di preparare i funzionari pubblici all'impegno dell'Amministrazione per la tutela e la conservazione e di sviluppare le potenzialità di un'imprenditoria privata altamente specializzata, che tutto il mondo invidia all'Italia. In quest'ottica, a breve sarà avviata la Scuola di Alta Formazione in conservazione e restauro dei beni archivistici e librari e attualmente si svolgono stages, conferenze e seminari dedicati a particolari aspetti della conservazione e del restauro e corsi di aggiornamento dedicati ai restauratori e a tutto il personale delle biblioteche. Presso l'Istituto sono anche organizzate visite guidate per gruppi e scolaresche al Museo dove è conservata una raccolta di reperti che illustrano i rapporti tra la manifattura del libro e il suo degrado. L'intensa attività svolta nei diversi settori è testimoniata dal periodico bimestrale CABNewsletter - Conservazione negli archivi e nelle biblioteche e dalla collana, Addenda, nella quale hanno visto la luce Storia del restauro librario (1992), La legatura medievale (1993), Terminologia del libro manoscritto (1996), La carta occidentale nel tardo medioevo (2001) e Paper as a medium of cultural heritage. Archeology and conservation (2004). Istituto centrale per la patologia del libro Il museo: visite Il Museo dell'Istituto centrale di patologia del libro, che dalla fondazione dell'Istituto, nel 1938, si è continuamente arricchito di reperti che illustrano la manifattura del libro e il suo degrado, è collocato oggi in nuovi locali con un allestimento completamente rinnovato. Si è puntato a valorizzare una raccolta di oggetti unica nel suo genere attraverso un percorso che si articola in tre sezioni: la prima è dedicata ai materiali e alle tecniche di manifattura del libro antico e moderno, la successiva affronta le tematiche del deterioramento e la terza tratta della conservazione e del restauro. Vale la pena di sottolineare che il Museo gode di una cornice esclusiva: esso è collocato in un edificio che, fino agli anni Trenta, ospitò l'Istituto di Botanica dell'Università di Roma. A questa prima destinazione è legato il Giardino storico che lo circonda e nel quale è possibile ancora "leggere" le tracce dell'Orto Botanico originario. Grazie all'esperienza maturata dagli operatori del Museo e alla collaborazione dei laboratori dell'Istituto è stato possibile mettere a disposizione del pubblico nuovi supporti didattici allo scopo di coinvolgere attivamente i visitatori e di accrescere l'interesse della visita per adulti e ragazzi. La durata media del percorso è di circa 45 minuti. Sono a disposizione audioguide in italiano e inglese, per adulti e per ragazzi. Alcuni pannelli contengono brevi introduzioni ad ogni sezione, un video illustra l'attività dell'Istituto e un laboratorio didattico è dedicato all'apprendimento per i più piccoli. Il Museo è attrezzato per accogliere i disabili. Il museo: laboratori didattici Presso il Museo dell'Istituto sono stati organizzati due laboratori didattici per le scuole elementari e medie inferiori e superiori finalizzata a sensibilizzare i giovani alla tutela dei beni librari. Accanto all'attività già collaudata del laboratorio Ego ligavi istum librum… sarà realizzato anche il laboratorio Aldo Manuzio, che sarà promosso presso le scuole romane dal FAI, Fondo per l'Ambiente Italiano, Delegazione di Roma. Entrambe le attività hanno la durata di circa 75 minuti e sono articolate come segue: • Ego ligavi istum librum… è ispirato all'attività di Frate Marco, legatore a Vicenza nella prima metà del XV secolo. I ragazzi hanno la possibilità di scoprire la tecnica e i materiali utilizzati nelle legature dei manoscritti medievali in pergamena eseguendo essi stessi la cucitura e la legatura di un piccolo volume. • Aldo Manuzio è invece dedicato ai capolavori realizzati dal tipografo attivo a Venezia a cavallo tra il XV e il XVI secolo. Come nell'officina di Aldo sarà possibile riprodurre i volumi caratterizzati dal formato tascabile, dalla carta di ottima qualità, dall'accurata stampa del nuovo carattere corsivo, dall'elegante legatura e, naturalmente, dalla marca tipografica che divenne presto celebre in tutta Europa: l'ancora con il delfino accompagnata dal motto festina lente. Istituto centrale per la patologia del libro L'Istituto centrale per la patologia del libro partecipa CON BE LIB come coordinatore scientifico al progetto europeo "ConBeLib. La 'mappa delle competenze' per la conservazione preventiva dei beni librari su supporto tradizionale e digitale". La ricerca - un progetto pilota finanziato nell'ambito del Programma di azione comunitario Leonardo da Vinci - prende le mosse dalla constatazione che la conservazione preventiva, sia diretta che indiretta, dei libri antichi e moderni gioca un ruolo sempre più importante nei programmi di intervento delle biblioteche. La prevenzione è una politica efficace ed economicamente vantaggiosa in quanto riduce gli interventi sui beni librari ed è ormai noto che alcune operazioni (quali la spolveratura, la creazione di contenitori di protezione…), se decise ed effettuate per tempo, riducono il rischio di danni spesso irreversibili e consentono di evitare più drastici interventi di restauro. Allo stato attuale non esiste - in Italia e negli altri paesi europei - una ricerca sulla conservazione preventiva dei beni librari che consenta la individuazione di figure professionali attive in tale settore e la mappatura delle competenze necessarie per svolgere - nell'ambito delle piccole e medie imprese e all'interno della Pubblica Amministrazione - le operazioni di conservazione preventiva, i sopralluoghi e i progetti di intervento. Infatti per gli operatori del settore non è previsto un iter formativo specifico, né esiste una certificazione riconosciuta delle competenze di settore e delle relative qualifiche professionali. Inoltre, non esiste - oggi - una normativa (né nazionale, né tanto meno comunitaria) relativa agli standard qualitativi dei materiali e delle tecniche da impiegare nello svolgimento di tali attività. Un primo risultato, il Report on Preventive Conservation of Documents in Finland, France, Italy, Spain and the United Kingdom, è stato pubblicato a giugno del 2004 a cura dell'Istituto centrale per la patologia del libro. Si tratta di un'analisi della situazione normativa e della realtà occupazionale nei paesi partner anche al fine di individuare i fabbisogni formativi del settore. Il progetto prevede poi - in una fase finale di sperimentazione l'elaborazione di moduli didattici esemplificativi relativi alle competenze necessarie a svolgere le attività di conservazione dei beni librari. C'è una componente fortemente innovativa nel progetto ConBeLib che riguarda l'applicazione dell'approccio per competenze al settore della conservazione preventiva dei beni culturali. La mappatura delle competenze consentirà di definire in maniera flessibile le figure professionali in relazione agli ambiti di operatività, di individuare e valorizzare competenze acquisite anche in contesti non formali e informali (formazione non istituzionale o sul campo), di costruire percorsi formativi flessibili e individualizzati, di favorire una certificazione condivisa e quindi la mobilità occupazionale. I destinatari diretti del progetto sono i giovani in attesa di inserimento nel mondo del lavoro - diplomati e non - gli operatori di settore in possesso di competenze specifiche non certificate o certificabili e i lavoratori non adeguatamente qualificati. Gli utilizzatori finali saranno in primo luogo gli organismi istituzionali che potranno usufruire del repertorio delle competenze per studiare e implementare percorsi di formazione mirati, per elaborare forme di riconoscimento e di certificazione per il settore, per il reclutamento mirato degli addetti alla conservazione preventiva oggi privi di titoli di studio riconosciuti; della mappa delle competenze beneficeranno anche gli organismi di formazione regionali e gli Enti locali impegnati per favorire l'inserimento nel mondo del lavoro di giovani, adulti e anche di gruppi sociali svantaggiati privi di titoli riconosciuti. I paesi partners sono la Spagna, la Finlandia, la Francia e la Gran Bretagna rappresentati da istituti di istruzione e formazione professionale, istituzioni, università e imprenditori impegnati nella ricerca e nella pratica della conservazione dei beni culturali. Sono presenti Paesi che, come il Regno Unito, da tempo hanno sistematizzato le Qualifiche Professionali e Paesi, come la Francia, che hanno basato l'acquisizione delle competenze prevalentemente sulla formazione accademica. Da tale pluralità di condizioni è scaturito un confronto estremamente costruttivo finalizzato a definire le linee guida su cui basare l'attività di riconoscimento delle competenze, obiettivo prioritario del progetto. I materiali via via elaborati vengono resi pubblici attraverso un sito web - www.conbelib.org - attivo fin dalle prime fasi del progetto e una newsletter trimestrale. Il progetto è stato avviato a ottobre del 2003, la durata prevista è di 24 mesi. DSS Capo Dipartimento: Francesco Sicilia Dirigente Generale: Pietro Graziani Via della Ferratella in Laterano, 57 00184 Roma 06.7732 274 06.70497360 06.70474556 Direzione generale per il Cinema Direttore: Gaetano Blandini Direzione Generale per lo spettacolo dal vivo e lo sport Direttore: Salvo Nastasi Dipartimento per lo spettacolo e lo sport Il Dipartimento per lo Spettacolo e lo Sport crea e promuove le Attività Culturali, in armonia e in coordinamento con le due Direzioni Generali, per il Cinema e per lo Spettacolo dal Vivo e lo Sport. Il Dipartimento elabora progetti culturali integrati per tutelare e rendere fruibile al grande pubblico il ricco patrimonio documentario, iconografico e bibliografico generato dalle Attività Culturali, ovvero dal Cinema (che produce film, ma anche fotografie, libri, ecc.), dallo Spettacolo dal vivo e dallo Sport. Per valorizzare la creatività degli addetti al mondo dello Spettacolo (in particolare musicale e cinematografico), il Dipartimento si occupa della gestione della tutela del Diritto di Autore e vigila sull’attività della SIAE, la Società Italiana degli Autori e gli Editori. Il Dipartimento ha anche il compito di vigilare sulla Fondazione La Biennale di Venezia e di curare le relazioni internazionali allo scopo di promuovere le attività di spettacolo e sport del nostro Paese in tutto il mondo. In seno al Dipartimento opera anche l’Osservatorio dello spettacolo che, oltre a possedere un centro di documentazione sugli studi di settore, elabora la Relazione annuale sulla utilizzazione del “Fondo Unico per lo Spettacolo” (il finanziamento statale per l’intero settore). Gli obiettivi del Dipartimento si affiancano e si integrano con i compiti delle Direzioni Generali per il Cinema e per lo Spettacolo dal Vivo e lo Sport, che gestiscono, in concreto, l’erogazione dei finanziamenti ai rispettivi settori di competenza. Le attività della Direzione Generale per il Cinema riguardano tutti gli aspetti della produzione e della distribuzione cinematografica. La D.G. Cinema tiene gli elenchi delle imprese cinematografiche italiane (incluse le sale) e quelli delle istanze presentate per il finanziamento di progetti filmici, ma soprattutto assegna contributi per la produzione, la distribuzione e l’esportazione dei film prodotti in Italia. Non soltanto, la Direzione Generale per il Cinema promuove concretamente il cinema italiano attraverso il patrocinio e il finanziamento a Festival e Rassegne, pubblicazioni, convegni, formazione, conservazione e restauro di pellicole, Premi cinematografici. Tra gli enti che ricevono finanziamenti figurano Cinecittà Holding, la Fondazione La Biennale di Venezia e il Centro Sperimentale di Cinematografia. Infine, stipula accordi internazionali di coproduzione cinematografica con Paesi di tutto il Mondo. La Direzione Generale per lo Spettacolo dal Vivo e lo Sport ha competenza su tutte le discipline artistiche che rientrano nella definizione di spettacolo dal vivo: dal teatro di prosa alla danza, dalla musica alla lirica, dal circo allo spettacolo viaggiante. La D.G. per lo Spettacolo dal Vivo e lo Sport assegna i finanziamenti statali sui progetti artistici presentati dagli enti di spettacolo. Allo scopo di diffondere nel mondo la cultura italiana e di valorizzare l’immagine del nostro Paese, eroga contributi con i quali è possibile realizzare tournée teatrali, musicali e di danza all’estero. La D.G. finanzia e vigila inoltre sull’Eti (Ente Teatrale Italiano) e sull’INDA (Istituto Nazionale per il Dramma Antico) e sovvenziona tutte le Fondazioni lirico-sinfoniche, che operano nei più grandi Teatri Italiani, tra cui si ricordano, a titolo di esempio, la Scala di Milano, l’Arena di Verona, il San Carlo di Napoli e, da ultimo, il Petruzzelli di Bari. S e r v i z i o I I - Tu t e l a d e l d i r i t t o d ’ a u t o r e Il progetto del Dipartimento per La tutela del Diritto lo Spettacolo e lo Sport, cui istituzionalmente è assegnata la d'Autore per la creatività tutela del Diritto d'Autore, e la fantasia prevede una serie di azioni, come ad esempio la possibile istituzione di un apposito Osservatorio per il monitoraggio delle attività e la sensibilizzazione del grande pubblico nei confronti dell'importanza della tutela dei diritti d'autore per la salvaguardia del patrimonio intellettuale e creativo, presupposto indispensabile per il corretto sviluppo socioculturale del Paese. Primo fondamentale passo per concertare le azioni che andranno a comporre il progetto è il Convegno "Il MiBAC per la Giornata Mondiale della Proprietà Intellettuale", organizzato dal Dipartimento per lo Spettacolo e lo Sport a Roma, presso la Sala dello Stenditoio del Complesso Monumentale del San Michele a Ripa, il prossimo 7 giugno. Il Convegno "Il MiBAC per la Giornata Mondiale della Proprietà Intellettuale" nasce per dare seguito al cosiddetto Patto di Sanremo e per garantire la tutela della creatività degli addetti al mondo dello Spettacolo. È la prima volta che nel nostro Paese viene recepita la Giornata Mondiale per la Proprietà Intellettuale, promossa ogni anno il 26 aprile dall'OMPI (Organizzazione Mondiale per la Proprietà Intellettuale). La Giornata Mondiale della Proprietà Intellettuale offre l'opportunità per riflettere sull'immenso contributo che la creatività e le capacità d'innovazione dell'uomo apportano alla creazione di un mondo migliore per tutta l'umanità. Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali - in collaborazione con i dicasteri interessati (Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero per le Comunicazioni, Ministero per le Attività Produttive, Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca, Ministero per l'Innovazione e le Tecnologie), con le associazioni di categoria e le associazioni antipirateria - ha scelto di valorizzarla con una giornata di confronto e di analisi. Autorevoli esponenti delle istituzioni, del mondo imprenditoriale e politico si confronteranno per verificare i punti di forza e di debolezza della lotta alla contraffazione e alla pirateria. Saranno analizzate le prospettive future della tutela della proprietà intellettuale, anche alla luce delle più recenti innovazioni tecnologiche che, pur costituendo un ulteriore strumento per la diffusione della cultura, necessitano di essere regolamentate e disciplinate in modo da non pregiudicare la tutela della creatività. Direzione generale per il cinema Il decreto legislativo 28/2004 del Ministro Urbani rinnova profondamente le disposizioni Sportello Cinema sulla cinematografia ha anche Lo Sportello on-line per le l'obiettivo di modernizzare il imprese cinematografiche settore mediante l'utilizzo delle nuove tecnologie. La Direzione generale per il cinema in collaborazione con Cinecittà Holding, la società di cui il Ministero per i beni e le attività culturali, è azionista di riferimento, ha iin corso la realizzazione di uno sportello per le imprese cinematografiche di produzione, distribuzione, esportazione, esercizio e industrie tecniche che consentirà alle stesse di svolgere gradualmente tutti gli adempimenti amministrativi previsti dalla legge e al Ministero di raccogliere e gestire le informazioni in formato elettronico. Ciò consentirà agli uffici di introdurre concreti processi di work-flow e di incrementare la trasparenza dei procedimenti. Si potrà realizzare un sistema di supporto alle decisioni delle Commissioni e, in prospettiva, si integreranno nel sistema gli altri soggetti istituzionali del settore cinema, la SIAE e la BNL. Il Sistema, nel suo insieme, consentirà alla Direzione generale per il cinema di poter gestire in modo strutturato ed informatizzato, mediante l'utilizzo di una infrastruttura comune e sicura quale l'Enterprise Portal di Cinecittà Holding, le domande che le imprese cinematografiche inviano alla direzione tramite lo sportello delle imprese, pubblicato come appendice del sito internet della Direzione stessa: www.cinema.beniculturali.it/cinema.html. Inoltre esso si pone come la costituzione di un sistema integrato tra le necessità della DGC e l'Osservatorio di Cinecittà Holding, in quanto essi potranno condividere alcune informazioni in tempo reale essendo esse disponibili sullo stesso archivio fisico. Per tale motivo e per opportunità di integrazione con lo sportello delle imprese, il tutto sarà realizzato in tecnologia WEB. Questa impostazione realizzativa iniziale consentirà di evolvere il sistema, in sviluppi successivi da definire, verso un utilizzo aperto ad altre tipologie di utenza e ad altri processi. A tendere l'idea è quella di far evolvere il Sistema, verso la forma di un Enterprise Portal che supporti i vari processi presenti all'interno della catena del valore del Mercato Cinematografico. La Direzione generale per il cinema Cinquanta film italiani utilizzando i fondi da salvare dell'8 per mille con la Piano nazionale per il restauro collaborazione della del patrimonio cinematografico Cineteca Nazionale del 2003-2005 Centro sperimentale di cinematografica ha realizzato dal 2003 al 2005 il restauro di alcuni capolavori del cinema italiano, che sono stati resi disponibili per la fruizione del pubblico nella loro originale integrità. Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale Il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale opera dal 1969, da quando fu istituito come Nucleo dipendente dal Ministero della Pubblica Istruzione. La sua costituzione anticipò così di un anno la raccomandazione espressa della Conferenza Generale UNESCO, riunitasi a Parigi dal 12 ottobre al 14 novembre 1970, con la quale si invitavano gli Stati membri ad adottare le opportune misure per impedire l'acquisizione di beni illecitamente esportati e favorire il recupero di quelli trafugati, nonché di predisporre uno specifico servizio a ciò finalizzato. Oggi il Comando vanta ormai un elevato grado di specializzazione ed opera alle dipendenze funzionali del Ministro per i Beni e le Attività Culturali; agisce d'intesa con i reparti dell'organizzazione territoriale e speciale dell'Arma sull'intero territorio nazionale ed in ambito internazionale attraverso la collaborazione dell'Interpol. Esso è articolato su un Ufficio Comando che ha alle dipendenze la Sezione Operazioni e la Sezione Elaborazione Dati (S.E.D.) anche per l'analisi del fenomeno criminale e la pianificazione delle strategie di contrasto, oltre che per un migliore coordinamento dell'attività operativa dei reparti dipendenti. Per le indagini di polizia giudiziaria nello specifico settore si avvale del Reparto Operativo articolato in tre sezioni (Antiquariato, Archeologia, Falsi e Arte Contemporanea) nonché di 11 nuclei coordinati dal Vice comandante, distribuiti sull'intero territorio nazionale (Torino, Monza, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Sassari, Napoli, Cosenza, Bari e Palermo). È imminente la costituzione di un nuovo Nucleo a Ancona e di un Sottonucleo a Siracusa. In particolare il Comando promuove l'attività informativa e di intelligence nella specifica materia e pone in essere tutte quelle azioni di polizia giudiziaria ed extra-giudiziale per favorire il recupero delle opere d'arte illecitamente sottratte. Esercita controlli e verifiche sugli esercizi antiquariali, sulle aste, fiere e mercati specializzati, nonché il monitoraggio sui siti archeologici terrestri e marini avvalendosi dei mezzi aerei e navali dell'Arma. I militari del Comando T.P.C. sono stati inoltre impegnati nell'ambito delle missioni internazionali a sostegno della pace sia in Kosovo che in Iraq, durante le quali, spesso in difficili contesti ambientali, hanno collaborato con le Autorità di quelle Nazioni per il censimento e la tutela del patrimonio culturale minacciato dagli eventi bellici. Dal 1970 al 2003 sono stati recuperati oltre 251 mila opere d'arte e 527 mila reperti archeologici nonché sono state sequestrate circa 226 mila opere falsificate. Nello stesso periodo inoltre quest'attività ha permesso di deferire alla Magistratura circa 16mila persone indagate in stato di libertà o d'arresto per reati attinenti alla materia. Per sottolineare l'importanza e la necessità di una stretta collaborazione tra le forze di Polizia a livello internazionale, basti pensare che oltre 7.700 opere trafugate in Italia sono state recuperate all'estero e circa 1300 opere sottratte in territorio straniero sono state rinvenute nella nostra Nazione. Uno dei punti di forza per il successo delle attività di indagine e di recupero compiute dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale è la "Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti": il più grande archivio informatico di beni da ricercare esistente al mondo. Aggiornata quotidianamente dal personale della Sezione Elaborazione Dati, contiene oltre 2milioni e 400mila schede con le informazioni relative alle opere sottratte sia in Italia che in altri Paesi; di queste opere, circa 263mila sono corredate di immagini che forniscono informazioni più dettagliate e un immediato riscontro visivo dell'oggetto da ricercare. È in sostanza un archivio di informazioni testuali di eventi delittuosi e immagini digitalizzate relative ai beni d'arte oggetto d'indagine. Alimentata dalle informazioni che pervengono sia dall'Arma, che dalle altre Forze di Polizia e dall'Interpol o dalle Soprintendenze del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, può essere vantaggiosamente consultata nell'ambito delle indagini condotte nello specifico settore da parte di ogni Forza di Polizia. Una sua consistente porzione è peraltro a disposizione degli stessi cittadini che possono consultarla on line attraverso un versatile motore di ricerca nelle pagine web del Comando all'interno del sito dell'Arma www.carabinieri.it. I militari della Sezione possono peraltro consultare con un Comando Carabinieri accesso privilegiato la Banca Dati BEWEB dei beni culturali censiti delle Diocesi e presenti nel sito internet della Conferenza Episcopale Italiana. La completa descrizione di un'opera d'arte da ricercare è fondamentale per un suo successivo riconoscimento nell'ambito delle indagini di polizia giudiziaria, ma purtroppo spesso manca un'idonea documentazione fotografica o descrittiva per la maggior parte dei furti di beni d'arte di proprietà privata. Una simile carenza può spesso pregiudicare il buon esito investigativo. Il Comando ha pertanto approntato sin dal 1994, in collaborazione con l'Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione (I.C.C.D.), il "Documento dell'opera d'arte Object ID" anche in adesione agli standard internazionali stabiliti dall'UNESCO. Tale modulo può essere richiesto presso qualsiasi comando dell'Arma o "scaricato" dalle pagine internet del sito istituzionale summenzionato. Compilando questa scheda preventiva, ciascuno può costituirsi un archivio fotografico e descrittivo dei propri beni d'arte, molto utile e determinante in caso di furto, allorquando la catalogazione dei singoli proprietari o non esista o non sia stata ancora predisposta dagli Enti incaricati a realizzarla. Call Center Nell'ambito delle varie competenze del Ministero per i Beni e le Attività Culturali si colloca il servizio di call center atto a migliorare l'accesso alla fruizione del patrimonio culturale nazionale da parte dei cittadini italiani nonché dei turisti in visita nel nostro Paese. Il Servizio di Call Center viene svolto secondo le seguenti modalità: erogazione di un servizio messo a disposizione del Cittadino per fornire informazioni (in lingua italiana, inglese e spagnola) di carattere generale su scala nazionale inerenti le attività di pertinenza del Ministero, come musei, mostre temporanee, archivi, biblioteche; tali informazioni sono presenti in lingua italiana nel sito Internet del Ministero, grazie alla confluenza di dati provenienti dal Data Base istituzionale del MiBAC, ed aggiornati dallo stesso MiBAC. Il Servizio è interamente affidato alla Società ITERSERVIZI, che gestisce le chiamate inbound (entranti) che verranno ricevute da personale del Call Center appositamente formato e dedicato, tramite un Numero Verde. L'operatore, attraverso procedure informatizzate ed un costante collegamento al sito Internet del Ministero, sarà in grado di fornire tutte le informazioni, ivi comprese quelle relative alla struttura organizzativa del Ministero ed alle competenze istituzionali dello stesso, purchè presenti sul sito Internet; l'operatore avrà anche un banca dati integrativa curata dal personale di back office della ITERSERVIZI contenente le informazioni relative a manifestazioni, beni, musei, eventi di pertinenza non statale (comunali, privati ...) Il front office ITERSERVIZI svolge, inoltre, un servizio di segnalazioni al Comando dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale e supporta l'Ufficio Relazione con il Pubblico (URP). La Società ITERSERVIZI è presente nei servizi di Contact Center, di telecomunicazioni e nei sistemi informativi, in particolare ha una propria infrastruttura tecnologica per l'erogazione di servizi in outsourcing (Call Center, Hosting, Facility Management ... ). La ITERSERVIZI opera secondo i dettami della Certificazione di Qualità ISO 9001. ARCUS S.p.A. Capo Dipartimento: Francesco Sicilia Dirigente Generale: Pietro Graziani Via della Ferratella in Laterano, 57 00184 Roma 06.7732 274 06.70497360 06.70474556 Direzione generale per il Cinema Direttore: Gaetano Blandini Direzione Generale per lo spettacolo dal vivo e lo sport Direttore: Salvo Nastasi Sosteniamo i valori dell’umanità È nato il ponte Arcus è la Società per Azioni su cui transitano dal Ministero per i le creazioni dell’uomo. costituita Beni e le Attività Culturali, per Percorriamolo lo sviluppo dell’Arte, della Cultura e dello Spettacolo. È stata creata dal Governo per la promozione e il sostegno finanziario, tecnico-economico e organizzativo di progetti per la realizzazione di interventi di restauro e recupero di beni e di altri interventi a favore delle attività culturali e dello spettacolo. Arcus gestisce le risorse previste dall’articolo 60, comma 4, della legge 289 del 27 dicembre 2002 (legge finanziaria 2003), che equivalgono al 5% degli stanziamenti per le infrastrutture. Inoltre può ricevere finanziamenti dall’Unione Europea, dallo Stato e da altri soggetti pubblici e privati. Avvalersi di queste risorse significa favorire una migliore tutela del patrimonio culturale e lo sviluppo economico dell’indotto, in un sistema integrato di trasporti, turismo e di accoglienza. Arcus è il punto d’incontro tra esigenze di enti territoriali, organismi, associazioni, fondazioni bancarie e università, e la progettualità esecutiva del Governo. Il suo ruolo è di stabilire e saldare questi legami, per realizzare progetti di successo in aree specifiche. Arcus può essere considerata uno strumento di marketing territoriale, per individuare e promuovere bacini culturali all’interno del nostro Paese. Queste aree sono considerate nel loro insieme, dando rilievo a tutte le attività collegate, dal turismo ai trasporti, dall’individuazione di percorsi culturali alle strutture alberghiere e di ristorazione. Facciamo crescere le idee Arcus considera i beni e le attività culturali come risorse; solo in tale ottica la stessa tutela ne risulta rafforzata,in quanto parte essenziale di un circuito virtuoso che crea valore. Sostiene le idee per realizzare progetti interessanti, distinguendosi dagli erogatori di fondi. Il suo intervento va ben oltre il supporto economico e si concretizza nel: • predisporre progetti per il restauro, il recupero e la migliore fruizione dei beni culturali; • tutelare il paesaggio e i beni culturali attraverso azioni e interventi volti anche a mitigare l’impatto delle infrastrutture esistenti o in via di realizzazione; • sostenere la programmazione, il monitoraggio e la valutazione degli interventi nel settore dei beni culturali; • eseguire scavi o rilievi per accertare la presenza di reperti archeologici in sede di realizzazione di infrastrutture strategiche; • promuovere interventi progettuali nel settore dei beni e delle attività culturali nel settore dello spettacolo. Lo scopo di Arcus è di sostenere in modo innovativo progetti importanti, intervenendo negli aspetti organizzativi e tecnici e partecipando, dove occorre, al loro finanziamento. L’approccio innovativo fa di Arcus un soggetto attivo, capace di raggiungere traguardi ambiziosi nel mondo dell’arte, della cultura e dello spettacolo. Culturalweb.it Per la prima volta nella Pubblica Amministrazione un Ministero decide di iniziare un’avventura giornalistica, e per giunta on-line. Ecco così la nascita nell’agosto del 2002 di culturalweb.it, un modo innovativo e veloce per fornire ai cittadini il maggior numero di notizie, interviste, recensioni, immagini, filmati audio e video su fatti, eventi, manifestazioni e persone legate al nostro immenso patrimonio culturale, al mondo dello spettacolo e a quello dello sport. La comunicazione culturale è un’ attività piuttosto recente nel nostro Paese, dove in un mercato di offerta culturale quasi integralmente basato su un sistema di dotazioni statali non si rendeva necessario l’utilizzo di strategie capaci di definire proposte più competitive e attraenti, qualitativamente confrontabili con lo standard di servizi e prestazioni di altri Paesi stranieri. Altrettanto impensabile era una competizione sul territorio con un’offerta privata di eventi e manifestazioni culturali. Oggi il panorama è cambiato e l’offerta culturale di carattere pubblico si deve confrontare non solo su scala internazionale ma anche in un ambito nazionale con altre realtà. Ma Culturalweb.it, il quotidiano on-line del Ministero per i Beni e le Attività Culturali non si ferma e porta l’informazione culturale nelle case di tutti con un supplemento video settimanale, il magazine televisivo CulturalTG è realizzato con il contributo di FIT (Federazione Italiana Tabaccai) per l’Arte e la Cultura. Quotidiano d’informazione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali registrato al Tribunale di Roma N.480/2002 del 5 agosto 2002 Via del Collegio Romano, 27 00186 Roma 06.67232768 06.67232341 fax 06.6723.687 [email protected] CulturalTG, diretto da Maurizio Pizzuto, soddisfa così la voglia di informazione su spettacoli, arte e cultura proponendosi come strumento di facile ed immediata consultazione collegandosi al portale originario www.culturalweb.it , www.beniculturali.it , sul portale dello sponsor www.tabaccai.it , sui maggiori portali internet d’arte e cultura e sul canale Digitale Terrestre Rai Utile (visibile anche sul canale satellitare 873 di sky ). URP Ufficio Relazioni con il Pubblico L’URP viene istituito con L. 150/2000 “Disciplina delle attività di informazione e di comunicazione delle Pubbliche Amministrazioni” per garantire l’esercizio dei diritti di informazione, accesso e partecipazione ai cittadini, di cui alla L. 241/1990. L’Ufficio Relazioni con il Pubblico (URP) ha lo scopo di rendere più facile il rapporto del cittadino utente con l’ente. Offre un servizio di orientamento e informazione a quanti entrino in contatto ed interagiscano con esso. Per migliorare i rapporti con il pubblico, all’interno dell’ufficio è stato istituito anche un database nel quale si raccolgono quotidianamente attraverso una scheda i dati di ogni utente come il sesso, la provenienza, la fascia d’età, la tipologia della richiesta (amministrativa, culturale o altro) in base ai quali si può evincere la frequenza giornaliera delle richieste, la frequenza mensile, la fascia d’età etc. garantendo sempre all’utente il rispetto della privacy in ottemperanza del D.Lgs196/03. L’URP informa su: • i rapporti che intercorrono tra cittadini e strutture amministrative • le procedure e l’organizzazione degli uffici del Ministero su tutto il territorio nazionale • la normativa vigente • le attività di tutela e valorizzazione, dai restauri ai procedimenti di vincolo • mostre e iniziative culturali Ricevimento del pubblico: lunedì - venerdì 9-14/15-18 Via del Collegio Romano, 27 00186 Roma 06.67232980/2990 fax 06.6798441 [email protected] M A G G I O > > o r e 1 1 . 0 0 Tecnologie GIS per la tutela del patrimonio archeologico sommerso: il progetto ARCHEOMAR P a d i g l i o n e 2 2 S t a n d 2 4 c Dipartimento per i beni culturali e paesaggistici Direzione generale per i beni archeologici ADALBERTO CONSOLE > o r e 1 1 . 3 0 Il sistema qualità della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze MiBAC – Dipartimento per i beni archivistici e librari – Bilblioteca Nazionale Centrale di Firenze ALESSANDRO SARDELLI Responsabile del Sistema Qualità della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze > o r e 1 2 . 0 0 Il Progetto Europeo TAPE MiBAC – Centro Fotoriproduzione Legatoria e Restauro degli Archivi di Stato GIGLIOLA FIORAVANTI Direttore Centro Fotoriproduzione Legatoria e Restauro degli Archivi di Stato > o r e 1 2 . 3 0 Il Progetto “Fonia, dati, immagini” MiBAC – Dipartimento per la ricerca l’innovazione e l’organizzazione Direzione generale per l’innovazione tecnologica e la promozione ALBERTO BRUNI 2 0 0 5 CED - Centro Elaborazione Dati > o r e 1 3 . 0 0 Progetto Nazionale Posta elettronica sicura: ERMES e E-MUSEION MiBAC – Dipartimento per la ricerca l’innovazione e l’organizzazione Direzione generale per l’innovazione tecnologica e la promozione ALBERTO BRUNI e ANDREA CASTAGNONE CED – Centro Elaborazione Dati 1 0 - 1 3 m a g g i o Calendario degli incontri tecnici 1 0 1 1 M A G G I O > >Convegno o r e 9.30-12.30 (presso la Sala Convegni del Padiglione) Sicurezza integrata nei Beni culturali: coniugare innovazione tecnologica e riqualificazione professionale Apre il Convegno: LUCIANO MARCHETTI MiBAC – Direttore regionale per i beni culturali e paesaggistici del Lazio Intervengono: PAOLO IANNELLI MiBAC – Dipartimento per la ricerca l’innovazione e l’organizzazione Sicurezza del Patrimonio Culturale SERGIO TOMASINO Direttore generale aggiunto Cofatech Servizi SpA Chiude il Convegno: ANTONIA PASQUA RECCHIA MiBAC Direttore generale per l’innovazione tecnologica e la promozione segue 1 1 M A G G I O > > o r e 1 2 . 3 0 50 film italiani da salvare. Piano nazionale per il restauro del patrimonio cinematografico 2003-2005 SERGIO TOFFETTI Direttore Coordinatore – Cineteca Nazionale Coordina: UGO BAISTROCCHI MiBAC – Dipartimento per lo spettacolo e lo sport – Direzione generale per il cinema > o r e 1 3 . 0 0 Sportello Cinema. Lo Sportello on line per le imprese cinematografiche GIUSEPPE TRIUMVERI Cinecittà Holding S.p.A. – Osservatorio italiano dell’audiovisivo EDS Italia Coordina: UGO BAISTROCCHI MiBAC – Dipartimento per lo spettacolo e lo sport – Direzione generale per il cinema 1 2 M A G G I O > > o r e 1 2 . 0 0 Dal protocollo informatico al Workflow nei progetti del MiBAC Dipartimento per la ricerca l’innovazione e l’organizzazione Direzione generale per l’innovazione tecnologica e la promozione GIOVANNA TOSATTI Dirigente Servizio I – Qualità dei servizi e statistica 1 3 M A G G I O > > o r e 1 1 . 0 0 Progetto sperimentale di autovalutazione dei Musei MiBAC – Ufficio Studi ADELAIDE MARESCA COMPAGNA > o r e 1 1 . 3 0 Progetto La Carta dei Servizi per gli utenti di musei, aree archeologiche, biblioteche e archivi MiBAC – Ufficio Studi ELISA BUCCI > o r e 1 2 . 0 0 La tutela del diritto d’autore per la creatività e la fantasia MiBAC – Dipartimento per lo Spettacolo e lo Sport NICOLA MACRÌ Dirigente Sevizio II –Diritto d’Autore, Osservatorio dello Spettacolo. Raccordo delle attività istituzionali Ministero per i beni e le attività culturali Via del Collegio Romano, 27 00186 ROMA www.beniculturali.it numero verde 800 99 11 99 Dipartimento per la Ricerca, l’Innovazione e l’Organizzazione Direzione Generale per l’Innovazione Tecnologica e Promozione Servizio II – Promozione, Comunicazione e Marketing Tel. +39 06 67232441-2927, Fax +39 06 67232917 [email protected] Al MiBAC è affidato il compito di amministrare un patrimonio unico al mondo, costituito da beni storico – artistici, architettonici, archeologici e paesaggistici, archivistici, librari, frutto di una millenaria interazione tra civiltà e natura nonché di promuovere le nuove attività culturali nel campo dello spettacolo, del cinema e dello sport. Con la riforma organizzativa attuata, il MiBAC, attraverso la costituzione del Dipartimento per la Ricerca, l’Innovazione e l’Organizzazione e della Direzione Generale per l’Innovazione Tecnologica e la Promozione, vuole dare un forte impulso alla modernizzazione e all’innovazione della sua struttura operativa, rendendo più funzionali le competenze e le risorse professionali. Al Dipartimento afferiscono anche gli Istituti di ricerca: ICR Istituto Centrale per il Restauro, ICCD Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione, ICPL Istituto Centrale per la Patologia del Libro, OPD Opificio delle Pietre Dure e il CFLR Centro di Fotoriproduzione, Legatoria e Restauro degli Archivi di Stato. Grazie alla collaborazione tra l’Ufficio del Portavoce ed il Nuovo Dipartimento, il MiBAC si è dotato anche di adeguati strumenti di comunicazione e promozione per divulgare le proprie attività. DIPARTIMENTO PER LA RICERCA, L’INNOVAZIONE E L’ORGANIZZAZIONE Servizio I Servizio II Servizio III Servizio IV Affari generali, tematiche trasversali, coordinamento, gestione delle risorse umane Intese istituzionali e rapporti con il Comitato Interministeriale per la programmazione economica Ufficio Studi Ispettorato • Direzione generale per gli affari generali, il Bilancio, le Risorse Umane e la Formazione Servizio I Affari Generali, bilancio e programmazione Servizio II Risorse umane: concorsi, assunzioni, movimenti, mobilità, formazione e aggiornamento professionale del personale; relazioni sindacali e contrattazione collettiva Servizio III Stato giuridico ed economico del personale, cessazioni e trattamento pensionistico Servizio IV Ufficio del contenzioso e dei procedimenti disciplinari • Direzione generale per l’Innovazione Tecnologica e la Promozione Servizio I Affari generali - Qualità dei servizi e statistica Servizio II Comunicazione, promozione e marketing Servizio III Gestione e sviluppo del Sistema Informativo Automatizzato, Tecnologie e Infrastrutture Dipartimento per la Ricerca, l’Innovazione e l’Organizzazione Direzione Generale per l’Innovazione Tecnologica e la Promozione La qualità dei servizi i progetti FORUM P.A. 9-13 Maggio 2005 - Fiera di Roma