DIPARTIMENTO
PER LA RICERCA,
L’INNOVAZIONE
E L’ORGANIZZAZIONE
Servizio II - Comunicazione, Promozione e Marketing
GIUSEPPE PROIETTI
ANTONELLA MOSCA
con ALESSANDRA ROSA e MARIA SICILIANO
Il programma di partecipazione
al FORUM P.A. 2005
è stato organizzato dalla
Dirigente PAOLA FRANCESCA ZUFFO
Coordinamento generale, progettazione e realizzazione materiali grafici e stand
In collaborazione con
Direzione generale
per l'Innovazione Tecnologica
e la Promozione
Dipartimento per i beni archivistici e librari
Direttore generale
ANTONIA PASQUA RECCHIA
Referenti LORENZA BOLELLI, ANNA MARIA DOLCIOTTI,
FIORENZA MICARELLI, PIA PETRANGELI
Testi di
GIOVANNA TOSATTI (Servizio I)
ANNARITA ORSINI (Servizio III)
Dipartimento per la ricerca, l’innovazione e l’organizzazione
Organizzazione incontri tecnici
ROSANNA BINACCHI
con STEFANIA CELENTINO,
MARIATERESA DI DEDDA,
VALENTINA DI LONARDO,
FRANCESCA ROSSI
Referente MAURO TOSTI CROCE
Dipartimento per i beni culturali e paesaggistici
Referente RAFFAELE SASSANO
Testi di PAOLO IANNELLI, MARIA GRAZIA BELLISARIO (Servizio I),
ADELE COMPAGNA (Ufficio Studi - Servizio II),
GIGLIOLA FIORAVANTI (Centro di Fotoriproduzione, Legatoria e Restauro degli Archivi di Stato)
e ARMIDA BATORI (Patologia del libro)
Dipartimento per lo spettacolo e lo sport
Referente PATRIZIA MICOLI
Comunicazione multimediale
ALBERTO BRUNI
con FRANCESCA LO FORTE
La qualità
Giambologna, Mercurio, 1580
bronzo, Firenze, Museo Nazionale
del Bargello
Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali è presente al Forum P.A. 2005, dedicato al tema
della qualità della Pubblica Amministrazione come fattore di competitività per il Paese, con
uno spazio espositivo e con eventi volti a comunicare progetti mirati a razionalizzare le
risorse e ad accrescere l'efficienza dell'amministrazione centrale e periferica, soprattutto
grazie all'utilizzo di avanzate tecnologie digitali.
Il Ministero illustra le modalità attraverso le quali sta provvedendo al perfezionamento e allo
snellimento delle procedure di informatizzazione degli uffici dell'amministrazione; alla gestione
e alla formazione del personale; al censimento e alla tutela del patrimonio culturale contenuto
in musei, archivi, gallerie, siti archeologici, teatri, discoteche, etc.; al rilevamento e al
perfezionamento dei sistemi di sicurezza del patrimonio culturale.
Competenze specifiche in tali ambiti sono proprie del Dipartimento per la Ricerca,
l'Innovazione e l'Organizzazione ed in particolare della Direzione Generale per l'Innovazione
tecnologica e la Promozione, che è chiamata a dare risposte concrete alle esigenze di
innovazione e di ammodernamento delle strutture, per migliorare l'efficienza e l'efficacia delle
attività di mission istituzionale (tutela, conservazione, valorizzazione del patrimonio culturale).
Al fine di assicurare una presenza significativa e coordinata del Ministero al Forum P.A. 2005,
sono state concordate linee comuni di intervento e raccordate le proposte operative del
Dipartimento per i Beni Archivistici e Librari, del Dipartimento per i Beni Culturali e
Paesaggistici e del Dipartimento per lo Spettacolo e lo Sport, il Comando Carabinieri per
la Tutela del Patrimonio Culturale e il Call Center che si presentano, con progetti specifici
inerenti al tema di quest'anno.
dei servizi
FORUM P.A.
ROMA 2005
I PROGETTI
9 -13 maggio fiera di Roma
DBAL
Dipartimento
per i Beni
Archivistici
e Librari
Il Dipartimento per i beni archivistici e librari (istituito con DPR
8 giugno 2004, n. 173) coordina la Direzione generale per gli
archivi e la Direzione generale per i beni librari e gli istituti
culturali al fine di integrare tra loro i settori degli archivi, delle
biblioteche e della promozione del libro e della lettura.
Capo Dipartimento:
Salvatore Italia
Via dell'Umiltà, 33
00186 Roma
tel. 06.6990678 Segr.
06.69651 Centr.
06.6792336 fax
Direzione generale
per gli Archivi
Direttore:
Maurizio Fallace
Direzione generale
per i beni librari
e gli istituti culturali
Direttore:
Luciano Scala
Alla gestione del patrimonio
Direzione generale documentario italiano è preposta
per gli archivi
la Direzione generale per gli
archivi, dalla quale dipendono:
L’Archivio Centrale dello Stato, che conserva le carte delle
amministrazioni centrali dello Stato italiano dall’unità nazionale
in poi;
103 Archivi di Stato e 25 sezioni di Archivi di Stato, con il
compito di conservare gli archivi prodotti dalle amministrazioni
centrali e periferiche preunitarie nonché quelli prodotti dagli
uffici statali postunitari della rispettiva circoscrizione territoriale;
20 Soprintendenze artistiche, una per ciascuna regione, con il
compito di esercitare la vigilanza sugli archivi non statali e sugli
archivi privati di notevole interesse storico;
L’Istituto centrale per gli Archivi, istituito con D.lgs.
20.10.1998, n. 368 e di prossima realizzazione, con compiti di
ricerca e studio, definizione degli standard per l’inventariazione
e la formazione degli archivi e applicazione di nuove tecnologie.
La Direzione Generale per i beni
librari e gli istituti culturali svolge
funzioni e compiti in materia di
biblioteche pubbliche statali, di
servizi bibliografici e bibliotecari nazionali, di istituti culturali, di
promozione del libro e della lettura (art. 12 comma 1 del DPR
173/2004).
Dalla Direzione Generale per i beni librari e gli istituti culturali
dipendono le 46 biblioteche statali che rappresentano l’asse
portante del sistema bibliotecario italiano, disciplinato da un
unico Regolamento (DPR 417 del 5 luglio 1995).
Accanto alle 46 biblioteche operano, con funzioni di indirizzo,
coordinamento e monitoraggio l'Istituto Centrale per il Catalogo
Unico delle Biblioteche italiane e, per quanto riguarda il
materiale sonoro, la Discoteca di Stato e Museo
dell'Audiovisivo.
Le competenze della Direzione Generale riguardano inoltre il
sostegno e la vigilanza sugli istituti culturali, che rappresentano
un ambito essenziale per la ricerca e la cultura.
La Direzione Generale cura inoltre la promozione della lettura e
del libro all'interno del Paese, la promozione della lingua e della
cultura italiana nell'ambito della Comunità internazionale e
l'incentivazione economico-finanziaria del settore editoriale.
Le competenze della Direzione Generale per i beni librari e gli
istituti culturali riguardano il mondo del libro in tutte le sue
diverse articolazioni, dal momento della creazione a quello della
produzione, dalla distribuzione alla promozione, dalla diffusione
alla conservazione.
Direzione generale
per i beni librari e
gli istituti culturali
Direzione generale per gli archivi
Nell’ultimo decennio le strutture
centrali e periferiche dell’Amministrazione archivistica italiana
si sono attivamente impegnate
nella promozione dell’accesso online al patrimonio archivistico,
grazie allo sviluppo di sistemi digitali di descrizioni archivistiche
e alla riproduzione digitale di fondi, serie e nuclei documentari
significativi. Ciò è avvenuto nel quadro di una crescente
attenzione, manifestatasi a livello nazionale ed europeo, al
sostegno delle azioni di digitalizzazione e di potenziamento
dell’accesso al patrimonio culturale quale base irrinunciabile per
lo sviluppo di una moderna società dell’informazione e della
conoscenza.
In particolare, presso la Direzione generale per gli archivi sono
stati elaborati e sono in fase di implementazione tre sistemi
informativi:
• il Sistema informativo degli archivi di Stato - SIAS, messo a
punto nei primi mesi del 2003 allo scopo di avere un
panorama in continuo aggiornamento del patrimonio
documentario conservato a qualsiasi titolo negli Archivi di
Stato, contenente informazioni sulla consistenza quantitativa
e qualitativa e lo stato di ordinamento delle carte; sulle sedi di
conservazione e di consultazione, sulla consistenza in termini
di unità e metri lineari e la collocazione topografica;
• il Sistema informativo unificato per le soprintendenze
archivistiche- SIUSA, strutturato in due ambiti distinti, uno
per la descrizione del patrimonio archivistico vigilato e uno per
la sua gestione, è stato realizzato a partire dalla fine degli anni
Novanta sulla base delle esperienze compiute
dall'Amministrazione archivistica e dagli enti locali e con il
coinvolgimento di numerosi soggetti impegnati nella
descrizione archivistica in formato digitale ed ha già
recuperato importanti basi di dati raccolte con precedenti
progetti;
• la Guida generale degli Archivi di Stato italiani presenta la
trasposizione in una banca dati consultabile dal 2000 in
internet di un'opera imponente di raccolta e normalizzazione
di informazioni sui fondi conservati negli Archivi di Stato,
pubblicata in 4 volumi tra il 1981 e il 1994, al termine di
un'elaborazione avviata nel 1969. La nuova versione in
formato XML potenzia le modalità di navigazione e ricerca, è
destinata ad accogliere gli aggiornamenti e la descrizione
separata delle magistrature che hanno prodotto gli atti.
I sistemi informativi
dell’amministrazione
archivistica
È ora intenzione dell’Amministrazione valutare la possibilità di
convogliare le molteplici esigenze emerse e le esperienze
maturate, operanti nel territorio, all’interno di un Sistema
Archivistico Nazionale (SAN), inteso come insieme coordinato
di sistemi, procedure, risorse organizzative e informative
finalizzate alle attività di descrizione, gestione, fruizione e
valorizzazione del patrimonio archivistico nazionale. Obiettivo
precipuo del SAN (del quale è in corso di assegnazione lo Studio
di fattibilità) sarà l’armonizzazione, il coordinamento e la
normalizzazione(a partire dagli standard internazionali ISAD (G)
e ISAAR (CPF) ) delle attività di descrizione e di promozione
dell’accesso on-line al patrimonio archivistico nazionale,
riconducendo, in tal senso, a "sistema unitario" le attività
condotte sinora dagli Archivi di Stato, dalle Soprintendenze
Archivistiche e da altri soggetti, pubblici e privati.
ARCHIVIO CENTRALE DELLO STATO
Direzione generale per gli archivi
Tra la documentazione brevettuale
conservata in Archivio Centrale la
serie archivistica più organica e
consistente (891.000 fascicoli
relativi a più di un secolo di
attività) è quella prodotta dal
Ministero dell’Industria, del
Commercio e dell’Artigianato, oggi Ministero delle Attività
Produttive, suddivisa in tre serie: Invenzioni, Marchi e Modelli.
Per le Invenzioni i fascicoli sono 620.200, gli anni dal 1855 al
1962; per i Marchi 171.000 fascicoli, dal 1869 al 1965 e per i
Modelli 100.000 fascicoli, dal 1873 al 1965.
Secondo le norme italiane il brevetto, qualunque sia la sua
natura è un titolo in relazione al quale è conferito un "monopolio
temporaneo di sfruttamento sul trovato oggetto del brevetto
stesso consistente nel diritto esclusivo di realizzarlo, di disporne
e di farne oggetto di commercio, nonché di vietarne a terzi di
riprodurlo, usarlo, metterlo in commercio, venderlo o
importarlo ".
L’Archivio centrale dello Stato ha realizzato due banche dati: una
relativa ai Modelli ed una ai Marchi.
La serie Modelli si distingue in due categorie: modelli di utilità
che forniscono a "macchine o parti di esse, a strumenti, utensili
o oggetti di uso in genere, particolare efficacia o comodità di
applicazione o d’impiego" e modelli ornamentali in cui prevale
la volontà di creare una forma gradevole o di particolare
disegno o cromatismo; questi ultimi possono avere un alto
valore artistico.
Per la serie Marchi di fabbrica si è proceduto, oltre alla
schedatura, anche alla scansione di 34.000 immagini. Alla
digitalizzazione delle immagini si è aggiunta anche l’analisi
iconologica che, tra le altre, prevede le seguenti specifiche:
Presenza di segni alfabetico grafici (motivo grafico
ornamentale, stemmi, bandiere, nome di prodotto, nome
fabbrica, motto, nome di fabbrica in sigla, sigilli, croce.);
Cose (utensili, abbigliamento -uso personale, tempo libero,
alimentazione, arte e fantasia, medicina chimica e sanitaria,
religione e sacro , macchine processi, trasporti, scientifico,
misure, case, economia domestica, armi, figure geometriche,
medaglie, illuminazione, figure ornamentali, oggetti di chiusura
e apertura, corona, ancora, colonne e pilastri, figure ornamentali
e geometriche, simboli politici e religiosi, oggetti preziosi;
Vegetali: (piante, foglie, fiori, frutti e semi, ornamentali, ortaggi,
foglie e fiori, funghi);
Ufficio Italiano
Brevetti e Marchi
del Ministero
dell’Industria,
del Commercio e
dell’Artigianato
Spazi (geografico mappe, paesaggi, città, case, fabbriche, corpi
celesti, monumenti, geografico globo, fulmini - pioggia, fiamme
- fuoco, fonti – sorgenti – fontane, acqua – ghiaccio);
Persone (volto, busto, figura intera ,gruppo, mitologia
fantasia, santo, corpo umano);
Animali (domestici, mammiferi selvatici, rettili, uccelli, pesci,
insetti, mitologia – fantastico, molluschi, uova, anfibi).
Grazie a queste note iconologiche è possibile, attraverso le
immagini, tracciare una evoluzione degli usi, costumi e
tendenze artistiche nel nostro Paese dal 1914 al 1926; è anche
possibile analizzare le diverse tipologie di connessione – nel
tempo – tra immagine e prodotto, dato il cospicuo numero di
marchi digitalizzati. Per aspetti fin qui esposti si ritiene che la
serie Marchi sia di grande interesse storico-artisticoarchivistico e particolarmente indicata per essere oggetto di
dimostrazione informatica presso lo stand Forum P.A. 2005.
ARCHIVIO DI STATO DI ROMA
Direzione generale per gli archivi
Il catasto pontificio, conservato
presso I’ Archivio di Stato di
Il Catasto Pontificio Roma, è suddiviso in due parti,
l’una, specificamente dedicata
alla capitale (il c.d «catasto urbano») e l’altra a tutto il resto dello
Stato. Questo catasto, entrato in vigore nel 1835, prese il nome
di «gregoriano» dal nome di Gregorio XVI che era il pontefice
allora regnante.
Per la sua realizzazione, decretata nel 1816, vennero istituiti
appositi organismi statali, centrali e periferici, che, negli anni
successivi, portarono a compimento quello che fu il primo
catasto generale moderno dello Stato Pontificio. Esso è infatti
basato su mappe (in scala 1:1000 per l’urbano ed 1:2000 per il
resto dello Stato) nelle quali sono riportate le singole particelle,
identificative con un numero progressivo. Da queste si risale ai
«brogliardi» cioè registri nei quali è descritta, secondo criteri
precostituiti la singola particella. Dall’insieme di mappe e
brogliardi risulta quindi un importante complesso informativo
territoriale.
Il sistema informativo dell’Archivio di Stato di Roma consente
di visualizzare le mappe (che sono state scansionate ad alta
risoluzione) e i correlati brogliardi (che si possono «sfogliare»
a video) allo scopo di fornire al pubblico la possibilità di
consultare rapidamente e a distanza il catasto.
Nella dimostrazione che si presenta viene offerta l’opportunità
di accedere alle informazioni relative a tutti i centri urbani
dell’antico Stato Pontificio, ovvero tutte le località con un
numero di abitanti superiori a 1000 comprese nelle attuali
Regioni Lazio, Umbria, Marche ed Emilia Romagna,
limitatamente, quest’ultima, alle odierne province di Bologna.
Ferrara, Ravenna e Forlì-Cesena.
ARCHIVIO DI STATO DI FIRENZE
Direzione generale per gli archivi
Il fondo Mediceo Avanti il
Principato è una delle fonti
principali del Rinascimento
fiorentino: lettere di Lorenzo il
Magnifico, di Michelangelo, ecc.
sono rese disponibili alla consultazione in Internet attraverso la
digitalizzazione dell'intero fondo archivistico.
Il Mediceo Avanti il Principato è un fondo archivistico dei più
conosciuti e consultati tra quelli conservati nell’Istituto
fiorentino (consta di ca. 70.000 carte distribuite in 165 buste).
Si tratta dell’archivio della famiglia Medici formatosi tra il XIV e
il XVI secolo, ed in particolare nel periodo che fu di Cosimo il
Vecchio e Lorenzo il Magnifico. Il MAP contiene
prevalentemente buste di carteggio: lettere, biglietti, appunti di
straordinario valore documentario, al centro degli interessi di
tutti gli storici che si occupano del Rinascimento, fiorentino ed
italiano.
M.A.P. Mediceo
Avanti Principato
Un Archivio del
Rinascimento on line
Dal 2000 il Mediceo Avanti il Principato interamente digitalizzato
è consultabile in Internet nel sito web dell'Archivio di Stato di
Firenze all’indirizzo
http://www.archiviodistato.firenze.it/Map/index.html
È stato in effetti costituito un archivio elettronico di immagini di:
• Indice generale degli inventari (bianco e nero)
• 4 volumi dell’inventario (bianco e nero)
• 165 filze del fondo (a colori)
Tale archivio è consultabile gratuitamente, tramite registrazione.
L'apprezzamento del pubblico è stato notevole, ecco alcune
recensioni:
Andrea Zorzi in Reti medievali:
http://www.storia.unifi.it/_RM/rivista/recensio/Zorzi-map.htm
L'album des Sciences sociales
http://album.revues.org/affiche.php?id=297
The Best of the Italian History Index - Italian Sites
http://vlib.iue.it/hist-italy/bestof/map-bestof.html
Minerva Europe: segnalazione delle good practices
http://www.minervaeurope.org/listgoodpract.htm
Portale degli studenti di Storia moderna dell'Università degli
studi di Palermo
http://www.storialab.org/fonti.htm Storialab.org
ARCHIVIO DI STATO DI TORINO
Direzione generale per gli archivi
Il ricco e articolato patrimonio
cartografico, che tra XVI e XIX
Cartografia
secolo si sedimenta negli
Storica
Archivi dello Stato sabaudo,
moderne
esito
amministrativo
e
tecnologie
memoria dell'incisiva azione di
governo operata dall'apparato burocratico subalpino, è
ancora oggi conservato integralmente nell’Archivio di Stato
di Torino.
L'attenzione alla strategia concentra l'attività di materiale
redazione delle carte nell'apparato tecnico che affianca il
principe, apparato che assicura pure il controllo della
documentazione acquisita.
Le carte prodotte risultano di straordinaria efficacia: la
rilevazione della montagna, ottenuta con proiezione
orizzontale e ombre di estrema suggestione pittorica, è
particolarmente arricchita dalla necessità pratica di
indicare, con la precisione di una relazione statistica, la
presenza di boschi e selve. Con una stessa precisione
corredata di tecnica, a partire dal 1739, in tempi precoci
per l’Europa, la fiscalità si giova di accurate mappe
particellari.
Dal trattato di Utrecht (11 aprile 1713) al trattato di Parigi
(15 maggio 1796) si delinea un nuovo ruolo della
cartografia che affina i suoi contenuti e riferimenti tecnicoteorici nella definizione dei confini. La carta passa da una
funzione di appoggio, successivo alle pattuizioni stabilite
in via diplomatica, ai più rilevanti ruoli di presupposto e
condizione stessa per la stesura dei trattati.
Da tali contesti (politico-amministrativi) la cultura
contemporanea ha ereditato un apparato documentario che
consta di oltre 30.000 carte.
La recente disponibilità di un finanziamento speciale e
l'affermarsi delle tecnologie informatiche hanno offerto
all'Archivio torinese l'opportunità di un intervento
complessivo sui fondi cartografici conservati pervenendo
ad una edizione digitale, in cui le immagini sono parte del
complessivo sistema informativo, costituito dalle carte e
dalla loro descrizione.
Le modalità di ricerca risultano semplificate dalle risorse
tecnologiche disponibili (motore di ricerca evoluto e
tracciati di descrizione amichevoli).
L'acquisizione delle immagini
Parte centrale e problematica del progetto è stata la
definizione del metodo di acquisizione delle immagini.
Le carte, per la loro natura di rappresentazione in scala di
diverse situazioni topografiche, risultavano di dimensioni
molto varie, pervenendo talora al grande formato (fino alla
dimensione di oltre 15 mq), con conseguente difficoltà di
procedure omogenee di riproduzione.
A tal fine è stata individuata una strumentazione adeguata
di ripresa che, ove necessario, si è giovata della tecnica
della mosaicatura delle immagini, acquisite per parti poi
riunite elettronicamente, senza alterare i rapporti
dimensionali. La qualità dell'apparecchiatura fotografica
messa a punto ha consentito di ridurre al minimo tali
operazioni.
Qualità delle immagini
Le carte topografiche, per le grandi dimensioni talora
raggiunte dall'originale, per qualità della cromia, per
dettaglio dei particolari, hanno imposto un lungo e
accurato approfondimento del progetto sia per quanto
riguarda i processi di acquisizione delle immagini sia per
quelli di restituzione delle stesse. Lunghi tempi di ripresa e
lunghi tempi di attesa nella consultazione avrebbero
garantito qualità sempre più elevata della riproduzione ma
avrebbero al contempo fatto salire i costi e avrebbero reso
meno agile l'accesso.
A seguito della valuatazione i parametri adottati possono
così riassumersi:
Risoluzione spaziale
250 dpi
Risoluzione cromatica
24 bit per pixel (8 per ciascun colore), non interpolati (256
livelli per ciascuno dei tre colori Red, Green, Blu, pari a
circa 16 milioni di sfumature di colore)
Compressione JPEG
È stato calcolato nell'ambito del progetto, che un rapporto
medio di compressione di 1 a 10 non comporta perdite
evidenti rispetto all'originale
Direzione generale per gli archivi
L'acquisizione delle immagini
Per la costituzione dell'archivio digitale, formato dalle
immagini e dalle schede di descrizione, e al fine di
assicurare il collegamento tra tali dati nonché la
corrispondenza dell'Archivio digitale con gli originali, si è
fatto ricorso a un codice a barre rilevato automaticamente,
tramite lettura laser che lega l'originale, la scheda di
descrizione e
l'immagine onde evitare errori nel
collegamento.
Si selezioneranno per la dimostrazione al Forum 2005 le
cartografie di maggior pregio, sotto il profilo della
significatività storica e della bellezza.
Direzione generale per i beni librari e gli istituti culturali
Premessa
"Qualità
in biblioteca"
La lenta ma progressiva evoluzione iniziata
nella metà degli anni '90 per cambiare
l'organizzazione dell'Amministrazione
dello Stato ha portato a un cambiamento nella gestione delle
biblioteche. Il diverso rapporto che si è venuto a impostare tra
cittadini e Pubblica Amministrazione, ratificato in leggi e norme
sulla trasparenza ed efficienza degli apparati dello Stato, ha portato
la Pubblica Amministrazione italiana a modificare la propria
struttura organizzativa per dare servizi di qualità. In questa nuova
ottica anche le biblioteche hanno raccolto la sfida e si propongono
oggi come funzioni privilegiate di quello che si presenta come un
vero passaggio a un nuovo tipo di organizzazione delle strutture
pubbliche.
Questo passaggio avviene in un momento in cui la tecnologia
mette a disposizione strumenti molto potenti, in grado di
agevolare il cambiamento di fisionomia e di ruolo delle biblioteche.
Un segnale di questo cambiamento è il nuovo ruolo che stanno
assumendo le biblioteche nella gestione della documentazione
digitale, in quella che è stata definita la "società della conoscenza".
Infatti la peculiarità delle biblioteche dovrà sempre più essere
quella di "strutture di servizio", tra chi produce documenti e chi ha
l'esigenza di acquisire conoscenze. In questo modo anche il ruolo
dei bibliotecari diventa quello dei "manager dell'informazione", con
il compito di gestire le biblioteche in modo da offrire servizi di
utilità per i cittadini.
Ma questo radicale cambiamento si accompagna a una forte
esigenza di cambiamento culturale e organizzativo. Occorre quindi
introdurre, in generale nella Pubblica Amministrazione e in
particolare nelle biblioteche, dei modelli organizzativi nuovi, in
modo da superare assetti gestionali oramai superati.
Il Progetto "Qualità in Biblioteca"
Alla fine degli anni Novanta del Novecento, l'allora "Ufficio Centrale
per i Beni Librari e gli Istituti Culturali" decise di sperimentare dei
percorsi per introdurre il rinnovamento organizzativo nel Ministero
per i beni e le attività culturali. Venne così iniziato il progetto Qualità
in Biblioteca che prevedeva per la Biblioteca Nazionale Centrale di
Firenze un percorso con cui realizzare un Sistema Qualità
conforme alla normativa ISO 9000 e di ottenerne la certificazione.
Il percorso, basato sulla valutazione di un ente terzo, l'ente di
Direzione generale per i beni librari e gli istituti culturali
certificazione, ha fatto emergere l'utilità di realizzare nelle
biblioteche le indagini sulla percezione dei servizi offerti e sulla
soddisfazione dei propri utenti; percezione che deve essere tenuta
sotto controllo con un sistema di misurazione e di autovalutazione.
Con il Sistema Qualità conforme alla Norma ISO 9000 è emerso
l'utilità di realizzare nelle biblioteche il Sistema Qualità come
strumento per la gestione dell'organizzazione dei servizi in
funzione dei risultati attesi.
Proprio la realizzazione del Sistema Qualità alla Biblioteca
Nazionale Centrale di Firenze, certificato nel 2001 dal Det Norske
Veritas, consente oggi al Ministero per i beni e le attività culturali
di avere un modello di riferimento che può essere esportato in altre
sue strutture, per realizzare percorsi orientati alla qualità dei servizi
offerti.
Il Sistema Qualità della Biblioteca Nazionale Centrale di
Firenze
Il Sistema Qualità della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze,
certificato ISO 9000 e periodicamente controllato dal Det Norske
Veritas, è infatti uno strumento organizzativo molto efficace che
può portare a dei significativi vantaggi quelle strutture che
dovessero applicarlo.
In particolare i vantaggi dell'applicazione di un Sistema Qualità
sono:
• Definire meglio i ruoli e le responsabilità operative
• Definire meglio le regole di funzionamento della struttura
descrivendo in procedure e istruzioni operative i compiti e le
responsabilità
• Applicare in tutta l'organizzazione il concetto di "miglioramento
continuo"
• Applicare costantemente nelle attività operative il concetto di
lavorare "per processi"
• Riconoscere il ruolo del "cliente" e quello del "cliente interno"
come coloro che usufruiscono di un bene o di un servizio
• Migliorare l'eliminazione degli sprechi avendo organizzazioni più
snelle ed efficaci
• Migliorare l'individuazione di punti critici e delle aree
d'intervento utilizzando tecniche di monitoraggio delle
prestazioni e di valutazione della soddisfazione percepita dai
cittadini.
La Carta dei servizi e le Indagini di Customer Satisfaction
Fra i risultati di un Sistema Qualità c'è anche quello di produrre
delle attività che hanno un impatto diretto con il pubblico. Il
Sistema Qualità della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze ha
infatti prodotto la propria "Carta dei servizi", alla seconda edizione
(2005-2007), in cui dichiara gli standard per la qualità dei servizi
offerti e la prima Indagine di Customer Satisfaction i cui dati sono
stati utilizzati per elaborare un "Rapporto sull'indagine" che porterà
a fare dei nuovi progetti di miglioramento ancora in fase di
definizione.
Le Linee Guida per la qualità nelle Biblioteche
L'esperienza maturata dalla Biblioteca Nazionale Centrale di
Firenze è anche servita per realizzare in collaborazione con l'Ente
Nazionale di Unificazione (UNI) delle Linee Guida per applicare la
norma UNI EN ISO 9001:2000 nelle biblioteche italiane. Si tratta
di un aiuto a quelle biblioteche che intendono realizzare un
Sistema di gestione per la qualità che possa rispondere ai criteri
organizzativi ritenuti idonei a livello internazionale per il
raggiungimento di standard qualitativi.
Direzione generale per i beni librari e gli istituti culturali
Realizzato con il coordinamento
scientifico dell'Istituto Centrale
per il Catalogo Unico delle
Biblioteche Italiane del MiBAC,
punto d'accesso alle banche dati
del
Servizio
Bibliotecario
Nazionale (SBN), Internet Culturale integra progetti in corso di
realizzazione (Biblioteca Digitale Italiana) o già realizzati
(programma Mediateca) dalla Direzione Generale per i Beni
Librari e gli Istituti Culturali del MiBAC e si avvale della
collaborazione di alcuni centri di eccellenza quali l'Istituto e
Museo di Storia della Scienza di Firenze, il Dipartimento di
Italianistica e Spettacolo dell'Università La Sapienza di Roma e
la Casa della Musica del Comune di Parma.
Internet Culturale
della Biblioteca
Digitale Italiana
e del Network
Turistico Culturale
Internet Culturale permette all'utente di accedere ai cataloghi
della rete del Servizio Bibliotecario Nazionale (SBN), di ricercare
i contenuti e le collezioni digitali possedute dagli istituti culturali
italiani e fornisce al viaggiatore della rete la possibilità di
navigare attraverso percorsi appositamente costruiti con
l'ausilio di tecnologie all'avanguardia.
Internet Culturale in particolare offre, in modalità garantita dalla
mediazione delle istituzioni pubbliche:
• una versione aggiornata del catalogo collettivo SBN, che
consente di interrogare in modo integrato i 15 milioni di
record bibliografici presenti nei cataloghi centrali e locali delle
biblioteche e degli istituti aderenti;
• dei servizi per la fruizione on-line degli oggetti digitalizzati,
attraverso la ricerca dei contenuti e delle collezioni digitali;
• una rete di servizi relativi al patrimonio culturale nazionale con
informazioni su eventi, novità, attività, istituzioni pubbliche e
private pertinenti al mondo degli archivi, delle biblioteche e
della cultura in generale;
• una serie di mostre digitalizzate dedicate a importanti scrittori
italiani e alla conoscenza delle opere dei poeti del Novecento
che tracciano una vera e propria mappa geografica culturale;
• un contenitore di informazioni turistico-culturali organizzato
attraverso percorsi virtuali, informazioni sui luoghi della
cultura e visite in 3D;
• un sistema di gestione della conoscenza organizzato per aree
tematiche relative alla Cultura letteraria, alla Cultura scientifica
ed alla Cultura musicale (disponibile a partire dal mese di
aprile 2005).
Internet Culturale rappresenta pertanto un "viaggio" nell'offerta
culturale italiana e nel mondo dei servizi messi a disposizione
dagli operatori della cultura promuovendo e valorizzando la
fruibilità del patrimonio culturale, a livello nazionale ed
internazionale, attraverso un sistema di accesso integrato alle
risorse tradizionali e digitali di archivi, biblioteche ed altre
istituzioni culturali italiane. Grazie alla cooperazione fra i vari
attori/sistemi distribuiti sul territorio, aderenti ad una rete di
servizi, il portale mette a disposizione degli utenti un insieme di
informazioni di natura didattica, professionale e istituzionale
riguardanti i beni e le attività culturali italiane.
Internet Culturale, realizzando un'architettura tecnologica
coordinata e modulare in grado di assicurare l'interoperabilità
delle istituzioni culturali che partecipano al Network, ha inoltre
sviluppato - per la prima volta in ambito bibliotecario funzionalità di e-commerce dell'informazione nel settore
documentale. La disponibilità di tali strumenti, prevista nella
seconda fase realizzativa entro la fine dell'anno, consentirà non
solo alle 2300 biblioteche aderenti a SBN, ma anche alle altre
istituzioni, di interoperare con il sistema per proporre sul
mercato i propri contenuti.
DBCP
Capo Dipartimento:
Roberto Cecchi
Dirigente Generale:
Bruno De Santis
Via S. Michele, 22
00153 Roma
06.58434400 06.58434401
fax 06.58434404
Direzione generale per i
beni archeologici
Direttore:
Anna Maria Reggiani
Direzione generale per
l'architettura e l'arte
contemporanee
Direttore:
Pio Baldi
Direzione generale
per i beni architettonici
e paesaggistici
Direttore:
Roberto Cecchi (ad interim)
Direzione generale per il
patrimonio storico artistico
ed etnoantropologico
Dipartimento per i
beni culturali e
paesaggistici
Il Dipartimento per i Beni Culturali e Paesaggistici cura la tutela
e la valorizzazione del patrimonio culturale e promuove la
qualità architettonica ed urbanistica e l’arte contemporanea.
Il Patrimonio culturale rappresenta un “tesoro” da difendere e
valorizzare sotto molti punti di vista ed è il cuore della nostra
identità culturale e della storia del Paese che costituisce
l’elemento di richiamo per il turismo da tutto il mondo. È infine
elemento essenziale per qualificare l’immagine italiana, per
affermare un modello di vita, di costume e di stile.
Oggi è possibile affermare che quella italiana si configura come
l’offerta al pubblico più ricca d’Europa: novemila monumenti,
centinaia tra parchi, aree e musei archeologici, aperti quasi
sempre per l’intera giornata. Un’attenzione particolare è stata
dedicata dalle Soprintendenze di settore per migliorare
l’accoglienza nelle aree archeologiche. Negli ultimi anni sono
anche aumentate le visite guidate ai cantieri di scavo e di
restauro ed è certamente migliorata la comunicazione e la
sensibilità verso esigenze ed aspettative dei visitatori,
compresa l’accessibilità e l’impegno ad abbattere le barriere
architettoniche.
A ciò si aggiungono mostre, concerti, sfilate e spettacoli di
intrattenimento, che arricchiscono l’offerta culturale dei siti.
Dal Dipartimento, dipendono le Direzioni Generali per i Beni
Archeologici, per i Beni Storici Artistici e Etnoantropologici, per
l’Arte e l’Architettura contemporanee e quella per i Beni
Architettonici e Paesaggistici che conferma la rinnovata
attenzione del MiBAC per la difesa del Paesaggio.
Il Dipartimento gestisce, inoltre, le principali ramificazioni di
questa amministrazione sul territorio: le Direzioni Regionali e le
diverse Soprintendenze di settore. In particolare alle figure dei
Direttori regionali sono conferiti effettivi poteri di
coordinamento e di gestione.
Direzione generale per i beni archeologici
Con la realizzazione del
progetto ARCHEOMAR
Archeomar
Censimento dei beni archeologici l'amministrazione si è
sommersi nei fondali marini delle proposta, attuando il
disposto della legge, di
coste delle regioni Campania,
costituire il più importante
Basilicata,
Puglia e Calabria
strumento di conoscenza
(Legge 8 novembre 2002 n.264) del patrimonio archeologico sommerso nei fondali
marini meridionali, e pertanto anche lo strumento principale di
tutela e prevenzione.
Un patrimonio dall'indiscutibile fascino anche presso un
pubblico vasto, di cui si ignora totalmente la natura fintanto
che non torna alla luce, sedimentato nel corso dei secoli e dei
millenni a seguito di eventi sempre disastrosi e collocato
nelle aree più disparate senza logica visibile ma per pura
casualità, attraverso il quale è possibile ricostruire parti
rilevantissime di storia della civiltà.
Sul piano metodologico il progetto si caratterizza per gli
aspetti di Integrazione di conoscenze, ricerca originale,
operatività e scalabilità / esportabilità.
Sul piano dei contenuti le componenti essenziali, che
definiscono le quattro diverse fasi previste, sono:
• Fase 1: Raccolta dati fra i pregressi e loro valorizzazione costituzione del GIS
• Fase 2: Rilevazione e prospezioni dirette in mare
• Fase 3: Interpretazione e restituzione dati, formazione,
sensibilizzazione
• Fase 4: Diffusione dell'informazione, distribuzione del
sistema alle Forze dell'Ordine (Nuclei Carabinieri Tutela
Patrimonio Culturale, la Guardia di Finanza - Unità Navali,
Capitanerie di Porto); pubblicazione dei dati, formazione,
comunicazione e divulgazione.
Il progetto è giunto al completamento della Fase 3
(classificazione e valutazione dei reperti rinvenuti); al
momento sono state prodotte circa 600 schede di siti
documentati di interesse per il progetto, comprese circa 300
schede di siti posizionati precisamente e oggetto di indagine
e prospezione in mare, selezionando tra oltre 1000 siti
segnalati nella fase precedente. I contenuti principali
memorizzati riguardano cartografia di base, batimetriche,
foto, schede informative, disegni, etc. L'utilizzo della
piattaforma ArcGIS di ESRI, con tecnologia per la fruizione
dei contenuti anche via internet (WebGIS), ha consentito il
posizionamento esatto dei luoghi e la possibilità di consultare
tutta la documentazione associata al sito indagato (schede di
bordo standardizzate, coordinate DGPS, fotografie digitali,
riprese video da ROV, immagini 3D, etc.), derivante anche
dalle rilevazioni effettuate utilizzando strumenti quali Side
Scan Sonar, Sub Bottom Profiler, Multibeam, etc.
Nell'ambito dell'ottava Conferenza Italiana Utenti ESRI, che
si è tenuta a Roma presso l'Auditorium del Massimo il 20 e
21 aprile 2005, è stato conferito da parte della ESRI Italia un
premio speciale al progetto ARCHEOMAR con la seguente
motivazione: "Progetto all'avanguardia per l'innovativo
ambito applicativo e per la reale efficacia nella prevenzione e
tutela del patrimonio".
Nel contesto dei lavori della conferenza hanno presentato i
loro progetti e realizzazioni oltre 60 partecipanti; il progetto
ARCHEOMAR è stato presentato durante la sessione parallela
intitolata "Beni Culturali & Ambientali" dall'Arch. Atonia
Pasqua Recchia, che ha illustrato le finalità dell'iniziativa e il
valore scientifico dei risultati finora conseguiti, ringraziando
alla fine tutte le persone che hanno contribuito alla
realizzazione del progetto e le società riunite nell'ATI
aggiudicataria, per un riconoscimento, testimonianza di un
successo frutto del rigore scientifico, della tecnologia
impiegata e della professionalità delle persone coinvolte.
Direzione generale per i beni archeologici
La Direzione Generale
per i Beni Archeologici
Customer Satisfaction
ha promosso, dal 7
ovvero la soddisfazione del cliente
aprile al 10 giugno
2004, una indagine conoscitiva in 23 strutture museali, sparse
sul territorio nazionale, tramite la distribuzione di un
questionario sul grado di soddisfazione percepito dal visitatore.
La concezione del museo in termini di "servizio destinato ad una
utenza" si è fatta oggi, infatti, sempre più chiara, determinando
l'esigenza di definire e precisare la "missione" del museo nei
confronti della vasta gamma dei fruitori, nell'ottica, appunto, del
"pubblico servizio".
La sfida del museo, al momento attuale, è proprio questa:
trovare i modi comunicativi che siano in grado di equilibrare, al
contempo, il peso della domanda a quello dell'offerta.
L'obiettivo della ricerca è di individuare quei parametri che
definiscono il livello qualitativo ottimale dell'offerta e, nel
contempo, siano in grado di offrire indicazioni quale supporto
per l'azione amministrativa che deve rispondere a criteri di
economicità e convenienza.
Musei, Siti ed Aree Archeologiche in cui è stato distribuito il
questionario sulla CUSTOMER SATISFACTION
LOMBARDIA
Mantova Museo Archeologico Nazionale
EMILIA E ROMAGNA
Marzabotto Museo Nazionale Etrusco e area archeologica
Sarsina
Museo Archeologico Sarsinate
MARCHE
Ancona
Numana
Museo Archeologico Nazionale
Antiquarium
UMBRIA
Perugia
Spoleto
Orvieto
Orvieto
Ipogeo dei Volumni
Museo Archeologico Nazionale
Necropoli del Crocifisso del Tufo
Museo Archeologico Nazionale
LAZIO
Tivoli
Sperlonga
Minturno
Tarquinia
Tuscania
Tuscania
Villa Adriana
Villa di Tiberio
Teatro Romano e Antiquarium
Museo Archeologico Nazionale
Museo Archeologico Nazionale
Area Archeologica Madonna dell'Ulivo
CAMPANIA
Capaccio
Museo Narrante del Santuario di Era Argiva alla Foce
del Sele
Velia
Area Archeologica
Eboli
Museo Archeologico Nazionale di Eboli e della Media
Valle del Sele
BASILICATA
Grumento Nova Museo Archeologico Nazionale
Metaponto Museo Archeologico Nazionale e Area Archeologica
Policoro
Museo Archeologico Nazionale della Siritide
CALABRIA
Reggio Calabria Museo Archeologico Nazionale
SARDEGNA
Cagliari
Museo Archeologico Nazionale
MAXXI, Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo
Direzione generale per l’architettura e l’arte contemporanee
L'impegno per un progetto di
Servizio
Educativo
deve
Linee Guida
attualmente confrontarsi con le
per un Progetto
legate
alle
di Servizio educativo dinamiche
esposizioni temporanee, in
attesa di configurarsi anche nei confronti delle costituenti
collezioni permanenti che non risultano ancora accessibili. Nel
marzo 2004, infatti, l'attività didattica del MAXXI si è
inaugurata con un progetto pilota rivolto alla scuola
elementare e con le "visite-aperitivo" per il pubblico adulto
proseguite durante i mesi estivi: iniziative queste che hanno
aperto, inizialmente con particolare attenzione all'ambito del
quartiere, il nuovo museo verso competenze che gli
appartengono ma non ancora istituzionalizzate. Sulla scia di
quanto sin qui realizzato, strettamente legato alla contingenza,
si ritiene utile prevedere un'organica progettazione delle
attività educative, consona alla missione culturale del MAXXI.
Nella progettazione delle iniziative, rivolte sia al pubblico adulto
che a quello in età scolare, si definisce l'articolazione, sia
dell'aspetto formativo che di quello della comunicazione. Una
realtà museale di recente istituzione ha infatti la duplice
necessità di rendersi nota al grande pubblico oltre che
promuovere le attività di documentazione e divulgazione delle
problematiche artistiche del contemporaneo. In tal senso,
l'avvio di appositi servizi quali la biblioteca, l'archivio, la
videoteca e un dipartimento educativo, andrebbero a costituire
il nucleo fondante della politica di una istituzione che, in quanto
statale, ne ha piena vocazione. Tali funzioni aggiuntive si
affiancherebbero all'attività espositiva ed alla costituzione delle
collezioni permanenti, come conseguente riflesso delle scelte
curatoriali, intese come mezzo per l'integrazione
dell'educazione artistica nella società attuale.
La didattica si propone questi obiettivi generali:
• sviluppare nel pubblico il senso di familiarità e appartenenza
verso il patrimonio storico artistico, con un'attenzione
particolare al contemporaneo, con la consapevolezza che la
tutela del Patrimonio da parte del cittadino non possa
prescindere
dall'educazione
allo
stesso
(cfr.
Raccomandazione del Consiglio d'Europa per la pedagogia
del Patrimonio del 17 marzo 1998). La complessità dell'arte
contemporanea che implica a volte lo stravolgimento dei
canoni estetici comuni può provocare nello spettatore un
istintivo rifiuto e un conseguente senso di estraneità. Ciò
costituisce un'ulteriore sfida per una didattica che si possa
ritenere valida: vincere la diffusa diffidenza, proponendo dei
canoni di giudizio che non siano quelli acquisiti per
convenzione;
• sviluppare nel pubblico un'abitudine percettiva più attenta
affinché il "vedere" diventi "guardare", favorito dallo spazio del
museo, luogo protetto dalla sovraesposizione alle
sollecitazioni sensoriali prodotte dai media contemporanei: il
museo inteso come luogo di moderazione di tutti i linguaggi
contemporanei e di libera fruizione degli stessi;
• provocare le capacità interpretative individuali degli spettatori
davanti all'opera d'arte contemporanea che, per la sua natura
ambigua e non storicizzata, necessita di una mediazione
specialistica, ma al tempo stesso consente al visitatore ipotesi
di lettura aperte e significati negoziabili, anche in
considerazione del potenziale contatto diretto con gli stessi
autori;
• proporre la creatività non come una dote innata ma come una
modalità di usare il pensiero che, scardinando le connessioni
logiche date per acquisite, permetta un approccio
quotidianamente "artistico" che sospenda valori e significati
attribuiti alla realtà per convenzione.
Il raggiungimento di tali obiettivi si attuerà attraverso strategie
diversificate a seconda delle diverse fasce d'età. Per il pubblico
adulto si propongono conferenze e visite guidate - di stampo
non turistico - pensate come un valido strumento per
coinvolgere i visitatori e suscitarne la partecipazione attiva.
Per il pubblico in età scolare si parte dal presupposto teorico
che l'appropriazione della conoscenza sia facilitata e si consolidi
mediante "il fare". Pertanto l'attività si configura come
"laboratorio didattico" prevedendo due incontri al museo e
uno/due incontri a scuola: condizione di buona integrazione tra
l'istituzione museo e quella scolastica.
In tal senso, la pianificazione delle attività risponderà alle
esigenze di apertura ed interdisciplinarietà avvertite da
entrambe le istituzioni, a garanzia della sensibilità metodologica
e della peculiarità delle tematiche affrontate. È importante citare
l'esistente Accordo-quadro del 20 marzo del 1998, tra il
Ministero dei Beni Culturali e il Ministero della Pubblica
Istruzione, valido strumento normativo, che prevede la
possibilità di una elaborazione congiunta di modelli
metodologici e valutativi. La massima integrazione in futuro
potrebbe prevedere da parte del Servizio Educativo un supporto
di consulenza, aggiornamento e monitoraggio per la formazione
e l'aggiornamento degli insegnanti.
MAXXI, Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo
Direzione generale per l’architettura e l’arte contemporanee
Il primo incontro al museo consiste in:
• due unità didattiche propedeutiche: una sull'istituzione
Museo, le sue identità di contenitore del passato e di officina
del presente e sulla sua funzione socio-culturale; la seconda
sul ruolo dell'Architetto e dell'Artista contemporanei,
esprimendo in questo modo la duplice natura del MAXXI, al
contempo museo di arte e di architettura;
• la visita-esplorazione all'esposizione in corso, condotta
attraverso l'ausilio di materiale didattico appositamente
predisposto (kit da lavoro, schede ecc.) e la mediazione
dell'operatore;
Il secondo incontro al museo prevede:
• il "laboratorio del fare", momento deputato alla rielaborazione,
da parte dei bambini, di quanto appreso nelle fasi precedenti
e alla libera manifestazione delle loro capacità creative;
• la presentazione dei lavori realizzati, durante la quale, gli
stessi bambini verbalizzano e confrontano le fonti, le
suggestioni e le intenzioni che li hanno guidati durante il
lavoro.
Gli incontri a scuola prevedono un'introduzione alla mostra e al
laboratorio e la verifica finale come momenti di espressione
della sinergia dei ruoli coinvolti.
La verifica ha lo scopo di mettere in luce il livello di
apprendimento raggiunto dai bambini e l'efficacia delle strategie
adottate durante l'attività didattica, al fine di individuare
eventuali carenze da colmare nelle esperienze successive.
La verifica finale si svolge attraverso lo strumento del
questionario. Tuttavia sono possibili fasi intermedie di
valutazione utilizzando il materiale elaborato dai bambini
durante la visita-esplorazione e durante il "laboratorio del fare",
nonché sollecitando un continuo dialogo con l'operatore.
Direzione generale per i beni architettonici e paesaggistici
La Direzione Generale per i
Beni
Architettonici
e
Attività e
Paesaggistici - istituita con
competenze
decreto del Presidente della
Repubblica numero 441 del 2000 - è una delle quattro
Direzioni in cui si articola il Dipartimento per i Beni Culturali
e Paesaggistici del Ministero per i Beni e le Attività Culturali
- riorganizzato con decreto del Presidente della Repubblica
numero 173 del 2004 - svolge funzioni statali in materia di
tutela, conservazione e valorizzazione dei beni architettonici
e del paesaggio.
In occasione del prossimo FORUM P.A. in programma dal 9
al 13 maggio 2005, la Direzione Generale per i Beni
Architettonici ed il Paesaggio intende sottoporre
all'attenzione ed alla conoscenza del pubblico più vasto
alcune delle attività istituzionali da essa svolte nel campo
dei beni architettonici e del paesaggio.
In particolare per il settore dei beni architettonici si intende
illustrare, anche attraverso la distribuzione di opuscoli
illustrativi, le modalità destinate ai proprietari, possessori,
detentori di immobili vincolati, per favorire l'accesso ai
benefici dei contributi dello Stato, come ad esempio:
• istruzioni per l'approvazione e l'autorizzazione dei progetti
relativi ad opere di conservazione e restauro degli
immobili vincolati;
• istruzioni per l'ammissibilità alle agevolazioni fiscali per
lavori eseguiti;
• istruzioni concernenti ulteriori possibilità di finanziamenti
per eseguire opere di restauro e valorizzazione;
• problematiche concernenti la tutela in genere e gli
adempimenti previsti nel D. Lgs. 22.01.2004 n. 42.
Per quanto riguarda il settore paesaggistico, la Direzione
Generale oltre a far conoscere i compiti e le azioni che la
normativa vigente le assegna, anche come raccordo tra le
Direzioni Regionali e le Soprintendenze territoriali, intende
in modo particolare promuovere la conoscenza e l'utilizzo
del SITAP.
Il SITAP, Sistema Informativo Territoriale Ambientale e
Paesaggistico è una banca dati a riferimento geografico per
la tutela dei beni paesaggistici su scala nazionale nella quale
sono catalogate le aree sottoposte a vincolo dalla legge
numero 1497 del 1939 e dalla legge numero 431 del 1985
(oggi ricomprese nel decreto legislativo numero 42 del 22
gennaio 2004 "Codice dei beni culturali e del paesaggio")
Direzione generale per i beni architettonici e paesaggistici
L'attuale sistema nasce da una base dati geografica,
denominata "Atlas", realizzata negli anni 1987-90 mediante
la digitalizzazione dei dati sulla base della cartografia
1:25.000 dell'Istituto Geografico Militare, unica cartografia
omogenea a copertura nazionale disponibile all'epoca del
progetto.
Il sistema, nell'attuale configurazione, è predisposto per
consentire la gestione in multiutenza della base dati,
costituendo il presupposto per lo scambio delle
informazioni tra le strutture centrali del Ministero
(Dipartimento e Direzione Generale) e gli uffici territoriali
(Direzioni regionali e Soprintendenze di settore), per la
gestione cooperativa delle basi dati.
Il sistema costituisce uno strumento utile per il Ministero,
ma anche per Enti Locali e altre amministrazioni, come
supporto di base per lo studio del territorio e per la
pianificazione territoriale.
Direzione generale per il patrimonio
storico artistico ed etnoantropologico
È online il nuovo strumento di comunicazione della Direzione
generale per il patrimonio storico artistico ed etnoantropologico
(www.arti.beniculturali.it).
In rete l'Organizzazione, l'Attività ed i Servizi al pubblico della
Direzione, con una finestra aperta sul ricco Patrimonio storico,
artistico ed etnoantropologico italiano e sull'offerta culturale
che la Direzione cura direttamente.
L'obiettivo generale prefisso è la realizzazione di un medium che
permetta all'utente di farne l'uso previsto, in termini di
operazioni, servizi e azioni supportate, con la minima fatica e la
massima efficienza.
Il metodo seguito è stato individuare il contesto (obiettivi della
Direzione, tecnologie e risorse); analizzare il contenuto
(informazioni e servizi), identificare gli utenti (contraddistinti da
bisogni, esperienze del web, target professionali ecc.)
L'obiettivo immediato è diagnosticare, attraverso la tecnica del
Testing , i problemi di usabilità del sito (efficienza, efficacia e
facilità d'uso).
FORUM P.A. offre una platea attenta, più o meno esperta e
comunque variegata, di pubblico, con il quale testare ogni
elemento del sito, approfittando della sua disponibilità e del suo
desiderio di conoscere: Chi siamo, Cosa facciamo, Cosa
possiamo offrirgli.
Concorso fotografico Il mestiere delle arti
Regolamento
Il Concorso fotografico sul tema Il mestiere delle Arti, rivolto
agli alunni delle scuole primarie, secondarie di I e II grado, è
bandito dalla Direzione generale per il patrimonio storico,
artistico ed etnoantropologico e dall'IRRE del Lazio - MIUR,
nell'ambito delle iniziative di promozione dell'educazione al
patrimonio culturale. In particolare, si invitano le scuole a
costruire degli itinerari attraverso i mestieri degli artigiani nel
loro stretto legame con il sapere antropologico e la storia
dell'arte, ad evidenziare lo stretto legame fra le opere dei grandi
artisti e la produzione artigianale, mettendo in luce quelle attività
produttive e artigiane che nel passato e nella contemporaneità
hanno lasciato e continuano a realizzare importanti
testimonianze in Italia e nel mondo.
Il concorso avrà le seguenti modalità:
• Ogni scuola partecipante al progetto potrà presentare al
massimo 4 contributi fotografici realizzati dai propri alunni,
Direzione generale per il patrimonio
storico artistico ed etnoantropologico
individualmente o in gruppo. Ciascun contributo potrà essere
costituito da:
a)una singola foto; b)un insieme di più foto (non più di 3) sullo
stesso soggetto.
• La scuola invierà entro lunedì 14 novembre 2005, i contributi
fotografici - separatamente imbustati - in un unico plico a:
MiBAC, Direzione generale PSAE - Servizio III, Concorso
fotografico Il Mestiere delle Arti, via di San Michele, 22 00153 ROMA.
• Le foto, scattate anche con macchina digitale, stampate su
carta fotografica in formato 18x24 (a colori o in bianco e nero)
dovranno essere corredate dai seguenti elementi: 1- scuola di
provenienza (denominazione, sede, ordine e grado, tel., fax,
e-mail); 2- nome e cognome dell'autore o degli autori, classe
e sezione; 3- luogo e data di nascita dell'autore; 4denominazione del soggetto fotografato; 5- località nella
quale si trova il soggetto fotografato; 6- nome e cognome
del/dei docente/i curatori dell'iniziativa. Una Giuria
appositamente costituita presso il MiBAC - Direzione gen.
PSAE esaminerà le foto. I criteri di selezione terranno conto
sia della qualità di fondo dell'immagine, sia del rapporto che,
attraverso l'esperienza fotografica, gli alunni saranno riusciti
a stabilire con il bene culturale. I risultati della selezione
saranno comunicati alle scuole partecipanti al Concorso. Al
termine del Concorso, sarà curata una pubblicazione con le
foto migliori tra quelle pervenute. I contributi fotografici
selezionati saranno esposti in una mostra che avrà luogo a
Roma, presso una delle sedi del Ministero per i beni e le
attività culturali.
IRRE Lazio, M. Costantino 06 80967216;
[email protected]
MiBAC, I. Cianfarani 06 58434282;
[email protected]
SUE - Sistema informativo degli Uffici Esportazione
Sue, inserito in un più ampio progetto denominato ART-PAST,
prevede l'informatizzazione degli Uffici Esportazione del MiBAC,
attraverso la realizzazione di un Sistema che ne gestisca i
procedimenti, garantendo la conservazione elettronica dei dati
e il corretto flusso delle informazioni fra i ruoli e gli uffici
coinvolti.
Obiettivi del progetto:
• realizzare una base dati in grado di memorizzare i dati relativi
ai procedimenti svolti dagli UE;
• consentire la visibilità dello stato dei procedimenti;
• gestire lo scambio di informazioni e il flusso documentale fra
i soggetti interessati;
• consentire una comunicazione diretta, facilmente accessibile
e trasparente a tutti i suoi potenziali interlocutori.
Le Aree interessate dall'obiettivo 1 del progetto sono: Basilicata,
Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.
I Servizi a pubblico
www.arti.beniculturali.it/pubblico/ offrono una Guida alla
richiesta di:
Prestito temporaneo di opere d'arte per mostre, contributi per
restauro di opere d'arte, riproduzioni di opere d'arte statali
In attesa di poter incrementare questo spazio informativo in
base a quanto evidenziato dai contatti diretti e indiretti con il
cittadino, si propongono di seguito in sintesi le modalità per la
richiesta di:
Prestito temporaneo di opere d'arte per mostre, normativa di
riferimento: Codice dei beni culturali e del paesaggio, art. 48
(mostre in Italia) - art. 66 (mostre all'estero).
I prestiti di opere demaniali, appartenenti ad Enti pubblici o a
soggetti privati, dichiarati d'interesse artistico o storico, sono
soggetti ad autorizzazione ministeriale.
Gli Organizzatori delle mostre debbono inviare almeno 6 mesi
prima della data di inaugurazione della mostra, la richiesta di
prestito al prestatore, il quale inoltra, per il parere, alla
Soprintendenza competente per territorio (4 mesi prima), il
proprio assenso al prestito. È consigliabile che, le richieste da
parte degli Organizzatori siano inviate anche al Servizio III, per
iniziare l'istruttoria necessaria. La Soprintendenza trasmette alla
Direzione generale, almeno 2 mesi prima dell'inizio della
manifestazione, il proprio parere sul prestito, corredato della
seguente documentazione:
•
•
•
•
Titolo, sede e date di programmazione della mostra;
Progetto scientifico ed organizzativo;
Elenco completo definitivo delle opere richieste;
Parere del Soprintendente competente per territorio;
Direzione generale per il patrimonio
storico artistico ed etnoantropologico
• Scheda conservativa di ciascuna opera, da cui risulta la
composizione materica e la tecnica, le misure, il luogo di
conservazione e gli eventuali restauri effettuati o previsti;
• Valori assicurativi;
• Fotografie delle opere;
Condizioni ambientali e di sicurezza della sede espositiva (come
da circolare numero 284/VVA del 16 gennaio 1994);
Modalità di imballaggio e di trasporto
Sulla base degli elementi sopradescritti, sentiti gli Organi
tecnici, viene rilasciata o meno, l'autorizzazione al prestito delle
opere.
La Biblioteca, oltre ai consueti Servizi, propone:
www.arti.beniculturali.it/pubblico/insede/biblioteca/info.html
• a Biblioteche, Associazioni, Fondazioni, Istituzioni pubbliche
e private uno Scambio pubblicazioni. È possibile visionare
una lista delle pubblicazioni del Ministero che la Biblioteca
possiede in più copie e proporre scambi attraverso una
richiesta on-line e successivo invio per posta ordinaria.
• a tutti gli utenti le Informazioni per acquistare pubblicazioni
difficilmente reperibili, prodotte dai nostri istituti.
L e
pubblicazioni del Ministero sono inserite, per la maggior
parte, in circuiti commerciali limitati. La difficoltà di trovare in
commercio anche quelle pubblicazioni che sono di recente
edizione, ha determinato la necessità di un servizio di posta
elettronica ([email protected]) che dia notizie
e/o crei contatti con l'istituto che ha curato scientificamente
l'edizione o con l'editore che ne ha curato la distribuzione.
Bollettino d'Arte
all'indirizzo:
www.arti.beniculturali.it/pubblicazioni/bollettino/fascicoli
sono presentati i fascicoli e i volumi speciali di prossima
pubblicazione.
Notizie sulle City Cards e sulle Carte Museali
La carta turistica integrata - definita usualmente city card - è uno
strumento di promozione turistica e culturale del patrimonio
artistico già utilizzata sia a livello internazionale sia a livello
nazionale. Il prodotto diffusosi inizialmente in alcune importanti
città europee, ha avuto negli ultimi anni un riscontro ed una
diffusione anche in Italia ed in particolare a Torino, Napoli,
Genova e Perugia.
Tra i musei che aderiscono all'iniziativa sono presenti anche
musei diocesani, musei demoetnoantropologici ed ecomusei.
Le city cards sono un prodotto con caratteristiche diverse in
ogni città: per contenuti e per servizi offerti.
Possono avere la durata di un giorno, di più giorni, o prevedere
particolari abbonamenti. Si avvalgono della rete di trasporto
pubblico a prezzi agevolati, di facilitazioni per l'ingresso nei
musei della rete anche in occasione di particolari iniziative
culturali (mostre, concerti ecc.); della messa a disposizione
gratuita o a prezzi scontati di notiziari sulla programmazione
dell'attività culturale in ambito locale.
www.campaniartecard.it
www.perugia.umbria2000.it
www.museigenova.it/card.asp
www.regione.piemonte.it/comunicaregione/58/format.htm
DRIO
Dipartimento
per la ricerca,
l’innovazione
e l’organizzazione
“Più efficienza nella gestione,
più efficacia nella missione”
Capo Dipartimento:
Giuseppe Proietti
Dirigenti Generali:
Anna Maria Buzzi
Elio Garzillo
Via del Collegio
Romano, 27
00186 Roma
06.67232229
06.67232544
fax 06.67232414
Direzione generale per gli
affari generali, il bilancio,
le risorse umane e la
formazione
Direttore:
Alfredo Giacomazzi
Direzione generale per
l'innovazione tecnologica
e la promozione
Direttore:
Antonia Pasqua Recchia
Con questo obiettivo il Dipartimento per la Ricerca, l’Innovazione e
l’Organizzazione del Ministero per i beni e le attività culturali, risultato
della riforma organizzativa del 2004 e ancora unico nella pubblica
amministrazione, elabora strategie, sviluppa progetti, svolge funzioni
e offre servizi trasversali a tutti i settori, con una forte connotazione
di ricerca e tecnologia ma anche di promozione, comunicazione,
organizzazione delle risorse umane e materiali.
Al Dipartimento afferiscono la Direzione Generale per gli Affari
Generali, il Bilancio, le Risorse Umane e la Formazione e la Direzione
Generale per l’Innovazione Tecnologica e la Promozione.
Il Dipartimento è organizzato in quattro servizi dirigenziali e cinque
Istituti di ricerca, documentazione e alta formazione: l’Istituto Centrale
per il Restauro, l’Opificio delle Pietre Dure e l’Istituto per la Patologia
del Libro, il Centro di Fotoriproduzione Legatoria e Restauro, l’Istituto
Centrale per il Catalogo e la Documentazione.
Accanto alle competenze più innovative nel settore delle tecnologie
e della promozione si affiancano le aree di riconosciuta eccellenza
nelle attività di ricerca e formazione nel campo della diagnostica e del
restauro e le aree volte a migliorare le capacità delle risorse
professionali disponibili e a fornire strumenti e metodi per un efficace
utilizzo delle risorse finanziarie con la connessa attività di controllo.
Nella nuova struttura organizzativa viene riconosciuto il ruolo
rilevante dell’informazione pubblica e della comunicazione.
Tra le priorità di una Pubblica Amministrazione moderna ed efficiente
emerge infatti il dovere di informare i cittadini sui servizi di cui
possono usufruire, sulle iniziative in corso e sulle modalità, le
responsabilità e i costi delle attività amministrative.
Nel campo dell’innovazione e della promozione il momento
informativo assume una valenza strategica, perché si rapporta con
iniziative, progetti e attività che vedono collegata l’efficacia proprio
alla diffusione dell’informazione e al suo recepimento da parte di tutte
le strutture interessate.
È pertanto importante associare ai più rilevanti progetti una adeguata
fase di informazione/sensibilizzazione, volta all’interno
dell’Amministrazione ma soprattutto all’esterno.
Si tratta peraltro di un’azione non limitata alla sola area
dell’innovazione e della promozione, bensì di supporto trasversale
intersettoriale che il Dipartimento svolge per tutto il Ministero, in
quanto la stessa missione istituzionale (tutela, conservazione,
valorizzazione) assume forza se supportata da una adeguata
campagna di informazione e di disseminazione.
Il piano di comunicazione traccia le linee strategiche e delinea le
attività che si intende perseguire annualmente. Esso si compone di
moduli diversi, anche disomogenei ma nel complesso concorrenti al
raggiungimento dell’unico obiettivo di fornire informazioni al maggior
numero possibile di cittadini e utenti.
• la partecipazione a manifestazioni nazionali; l’organizzazione di
Eventi istituzionali e di iniziative speciali; l’allestimento di campagne
di comunicazione; la redazione di notiziari culturali; la
predisposizione di prodotti editoriali;
• l’intensificazione delle relazioni con i media per la promozione delle
iniziative del MiBAC;
• la ridefinizione e l’aggiornamento della comunicazione web,
potenziando il servizio verso i media e verso i cittadini tramite il sito
www.beniculturali.it e incrementando le attività del quotidiano
online www.culturalweb.it;
• il consolidamento dei rapporti con i cittadini attraverso il numero
verde 800 99 11 99, l’Ufficio Relazioni con il Pubblico, i servizi di
SMS e MMS che, tramite l’invio di un messaggio al 339.99.11.99
al costo di un normale SMS, consentono agli utenti di conoscere
orari, indirizzi e costo del biglietto dei principali monumenti e
musei, nonché di ricevere informazioni sulle maggiori
manifestazioni ed eventi culturali.
Nell’ambito del Dipartimento la Direzione generale per l’innovazione
tecnologica e la promozione sta realizzando inoltre progetti strategici
come la Rete Fonia/dati/immagini, la Posta elettronica, la Firma
digitale, il Portale della cultura Italiana, con la valorizzazione di tutti i
prodotti digitali concernenti il patrimonio e le attività e con
l’incremento del numero e della qualità dei siti web; con l’Ufficio Studi
e con la collaborazione di istituti pilota sta progettando la Carta dei
Servizi Culturali. Sta cooperando alla ridefinizione delle norme per il
miglioramento dei servizi di accoglienza nelle sedi espositive e per
l’attuazione del Codice per quanto concerne la partecipazione dei
privati alla valorizzazione del patrimonio culturale.
Con una maggiore accessibilità telematica alle informazioni e ai
contenuti digitali e agli iter dei procedimenti amministrativi (progetto
di workflow) viene infine garantita più trasparenza sulle attività
dell’amministrazione.
Servizio III
Direzione generale per l'innovazione tecnologica e la promozione
Il “Progetto nazionale
Posta
Elettronica
Il progetto nazionale "posta Sicura” Prevede la
elettronica sicura"
connessione sicura e
certificata, attraverso
la rete, dell'intera struttura amministrativa attraverso la
realizzazione dei seguenti sottoprogetti: ERMES (Effective
Electronic Road for Messages Switching) e E-MOUSEION.
Il Progetto ERMES
Si propone di introdurre, massimamente, l'uso della posta
elettronica quale strumento prioritario, ed in seguito esclusivo,
per la distribuzione delle informazioni e dei documenti
all'interno dell'Amministrazione, con i seguenti obiettivi:
• innovare le procedure e le prassi amministrative per
aumentarne l'efficienza;
• liberare risorse umane dedicate attualmente allo svolgimento
di attività di poco valore (gestione della corrispondenza,
riproduzione di atti di formato cartaceo, etc.)
• favorire la trasparenza amministrativa, attraverso le
opportune integrazioni con altre applicazioni informatiche
accessibili anche da parte del cittadino.
Punto di forza del progetto è l'integrazione tra le componenti di
maggior valore dei processi di automazione attualmente in fase
di sviluppo, quali il protocollo informatico, la catalogazione di
beni via web, i progetti di e-learning, etc., attraverso i seguenti
moduli:
Modulo I: CoVer
Prevede l'utilizzo esclusivo della posta elettronica nello
scambio di comunicazioni ufficiali e informazioni tra i vertici
dell'Amministrazione, ossia tra i Capi Dipartimento, i Direttori
generali e i Direttori regionali, anche attraverso la
valorizzazione dell'infrastruttura tecnologica esistente,
adeguata alla necessità del progetto.
La scelta di privilegiare tali soggetti dipende dai seguenti motivi,
che ne costituiscono anche i punti di forza:
• alta sensibilità dei vertici rispetto alla portata innovativa del
progetto;
• elevato peso strategico delle informazioni/comunicazioni
trasmesse, anche se non a contenuto provvedimentale;
• valorizzazione dell'infrastruttura tecnologica esistente,
adeguata alla necessità del progetto.
L'attuazione di questo modulo rende più semplice estendere il
progetto della comunicazione di secondo livello.
Modulo 2: GesPer
È il modulo che produce maggiori impatti, sia in termini di
quantità di informazioni trattate e di documentazione cartacea
sostituita, sia in termini di personale interessato: infatti prevede
l'utilizzo della posta elettronica da parte dei dipendenti e degli
Uffici per lo svolgimento di alcuni procedimenti amministrativi
afferenti la gestione del personale, quali il rilascio ed il rinnovo
delle tessere di riconoscimento, la richiesta e l'autorizzazione
per incarichi extraistituzionali, domande di ferie, comunicazioni
di malattia e permessi personali.
Modulo 3: Bacheca elettronica
Prevede l'uso della posta elettronica per le comunicazioni
istituzionali dei Dipartimenti verso gli Uffici (circolari,
disposizioni, comunicazioni di carattere generale): in tale ambito
si potrà estendere a tutti i Dipartimenti e alle Direzioni generali la
possibilità di utilizzo dello strumento informatico per la
diffusione delle circolari agli Uffici centrali e periferici
dell'Amministrazione, strumento, peraltro, già sperimentato dal
Dipartimento per la ricerca, l'innovazione e l'organizzazione.
Servizio III
Direzione generale per l'innovazione tecnologica e la promozione
Uno dei progetti su cui è
impegnata
maggiormente
l'Amministrazione negli ultimi
anni riguarda la diffusione del
protocollo informatico a tutti gli Uffici dell'Amministrazione
centrale e periferica: sono coinvolte più di 250 strutture, tra
le quali sono compresi i Dipartimenti e le Direzioni generali,
gli Archivi e le Soprintendenze archivistiche, le Biblioteche
statali, le Soprintendenze ai beni artistici, storici e
etnoantropologici e quelle ai Beni architettonici e
paesaggistici, i Poli museali, le Direzioni regionali.
Il progetto è basato su un forte coordinamento da parte della
Direzione generale per l'innovazione tecnologica e la
promozione, che persegue, in stretta collaborazione con tutti
i Dipartimenti e con il contributo di molti uffici periferici, una
marcata uniformità, attraverso:
• l'estensione a tutte le strutture al centro e sul territorio del
medesimo sistema informatico, l'ESPI, realizzato dalla
Società Intersistemi ed erogato attraverso la Rete privata
virtuale del Ministero;
• il coordinamento dei diversi titolari per la classificazione
degli atti, tutti derivati da un unico modello di base;
• la realizzazione di un modello di Manuale di gestione unico;
• un intenso programma di informazione / sensibilizzazione
destinato ai responsabili degli Uffici e degli Istituti e di
formazione diffusa per i responsabili dei servizi di
protocollo, per i loro collaboratori e per gli operatori di
protocollo.
Utilizzando il medesimo sistema di protocollo informatico,
sono state già avviate la gestione documentale e la
sperimentazione del workflow per alcuni procedimenti.
Nella fase attuale il progetto si propone l'obiettivo di
razionalizzare i processi interni all'Amministrazione e di
perseguire la diffusione di una cultura uniforme e condivisa
della gestione del sistema documentario e dei procedimenti
dell'Amministrazione; in prospettiva, lo sviluppo del sistema
contribuirà anche al sensibile miglioramento della
trasparenza nell'azione amministrativa e dell'accessibilità per
i cittadini e per le imprese.
Inevitabilmente, l'evoluzione successiva è già segnata; infatti,
appare superfluo sottolineare come questo Progetto risulti
centrale e strategico nella programmazione delle iniziative di
potenziamento del sistema informatico del Ministero, sia per
rendere più rapida la comunicazione tra gli uffici e con gli
Il sistema di
protocollo
informatico
utenti esterni, sia per avviare rapidamente le fasi successive
(firma digitale e gestione del documento elettronico, posta
elettronica certificata, gestione del workflow), come richiesto
dalle ultime direttive del Ministro per l'innovazione e le
tecnologie e dalla Direttiva generale del Ministro per i Beni e
le attività culturali sull'azione amministrativa e sulla gestione
per il periodo 1° agosto - 31 dicembre 2004", emanata il 12
ottobre 2004, nella quale è indicato fra le priorità un
intervento in materia di digitalizzazione, con l'obiettivo di
informatizzare alcuni processi amministrativi e sviluppare la
diffusione della firma digitale e della posta elettronica
certificata.
Servizio III
Direzione generale per l'innovazione tecnologica e la promozione
Il progetto fonia, dati, immagini
si propone di sviluppare una rete
Il progetto fonia,
integrata dati-fonia-immagini,
dati, immagini
attraverso l'uso della tecnologia
VoIP (l'acronimo sta per 'Voice over Internet Protocol' e indica
una tecnologia che consente di gestire anche le chiamate
telefoniche in modalità Internet), per collegare tutte le sedi
dell'Amministrazione, non soltanto quelle di rango
amministrativo, ma anche quelle che erogano servizi culturali,
quali Musei, Aree archeologiche, Biblioteche ed Archivi, etc. per
un totale di circa 1000 unità.
L'obiettivo del progetto è quello di implementare l'attuale rete
Intranet, in modo tale da realizzare un'infrastruttura in grado di
fornire, al personale interno ed al pubblico, servizi di
comunicazione avanzati, per l'erogazione dei servizi on-line, per
la piena valorizzazione del patrimonio informativo contenuto
nelle basi dati e per accrescere l'efficienza dell'Amministrazione.
La soluzione scelta è aperta a tutte le nuove tecnologie (teleconferenza, tele-lavoro, Contact Center, IVR, operatore
automatico, etc.).
Le fasi finora realizzate riguardano due tipologie di collegamenti
altamente strategici: il collegamento tra la sede centrale di
Roma, in via del Collegio Romano, con la sede del complesso
monumentale del San Michele in Roma, il collegamento tra la
sede centrale e le 17 Direzioni generali regionali (già
Soprintendenze regionali).
Attraverso la realizzazione di tale progetto l'Amministrazione,
oltre ad offrire modalità innovative ed altamente affidabili di
comunicazione, intende realizzare l' obiettivo di
razionalizzazione e di riduzione dei costi, anche in coerenza con
quanto previsto dalla direttiva del Ministro per l'innovazione e
le tecnologie, in esecuzione dell'articolo 1, commi 192 e ss.
della legge finanziaria 2005.
Il sistema museale statale
Il Progetto
italiano
costituisce
la
E-mouseion
componente di gran lunga più
rilevante del patrimonio culturale
nazionale. Con oltre 31 milioni di visitatori rappresenta un
importantissimo fattore di sviluppo sociale ed economico, se si
considera tutto l'indotto della spesa turistica ad esso connessa.
La comunicazione istituzionale non è certo carente, anzi è assai
ricca e di alta qualità, manca però un'informazione completa,
ufficiale e strutturata, che garantisca la massima accuratezza e
certezza dei dati, accessibilità al cittadino attraverso la rete, con
indirizzo univoco e di facile accesso.
Da quanto premesso è scaturita l'esigenza di creare, tramite il
progetto in argomento, una rubrica elettronica per 409 Musei
statali, al fine di rendere un servizio informativo per i cittadini e
di soddisfare al meglio le richieste di informazioni avanzate da
tutti i fruitori del patrimonio culturale, anche per un
accrescimento del campo di fruizione medesimo.
Il progetto, tecnologicamente poco complesso, si realizza per
fasi in ragione dei settori interessati (archeologico, musei
artistici e storici, musei-monument) e prevede la strutturazione
di un servizio di back-office, integrato con le attività di
comunicazione e collegato ai servizi educativi e l'individuazione,
in ogni sede interessata dal progetto, di un responsabile per la
comunicazione e l'informazione.
Ufficio Studi - Servizio III
Direzione generale per l'innovazione tecnologica e la promozione
Nell'ambito di un filone di ricerca
già percorso da alcuni anni, sulla
Il progetto
qualità dell'offerta dei servizi
sperimentale di
"autovalutazione" culturali e il gradimento degli
utenti, è stato realizzato
dei musei
dall'Ufficio Studi, d'intesa con la
Direzione generale per il patrimonio storico, artistico e
demoetnoantropologico e con la diretta partecipazione delle
Soprintendenze speciali dei Poli museali, un progetto di
"autovalutazione" degli standard di qualità dei musei.
Partendo dai ricchi e articolati contenuti dell'Atto di indirizzo
ministeriale sui Criteri tecnico-scientifici e standard di
funzionamento e di sviluppo dei musei (DM 10 maggio
2001), un gruppo di direttori e funzionari di musei di
Venezia, Firenze, Roma, Napoli, coordinati dall'Ufficio Studi,
ha lavorato per:
• proporre una metodologia di rilevazione che individuasse
in modo più preciso e puntuale fattori, indicatori di qualità
e standard ritenuti obbligatori o raccomandati per i musei
statali, con particolare riferimento al "sistema delle regole"
del museo, al personale, alla cura e gestione delle
collezioni, ai servizi per il pubblico;
• sperimentare la sua applicazione, promuovendo un
processo di "autovalutazione" interno alle strutture. In una
prima fase sono stati individuati dodici musei di diversa
dimensione: a Roma, Galleria Borghese, Palazzo Venezia,
Galleria Spada; a Napoli, Capodimonte, San Martino, La
Floridiana; a Venezia, Galleria dell'Accademia, Ca' D'oro,
Orientale; a Firenze, Uffizi, Bargello, San Marco.
Nel corso della ricerca si è tenuto conto di strumenti
analoghi di valutazione della qualità adottati da alcune
regioni italiane e da altri Paesi europei, per lo più finalizzati
a forme di riconoscimento/accreditamento su larga scala o
a segnalazione di punti di eccellenza attraverso premi e
marchi di qualità.
Il progetto promosso dal nostro Ministero, non tende,
almeno per ora, a instaurare un vero e proprio sistema di
controllo della qualità, ma piuttosto a diffondere una cultura
della gestione, partendo dal presupposto che solo con il
diretto coinvolgimento dei responsabili delle politiche
museali sia possibile ottenere la piena consapevolezza degli
obiettivi generali da perseguire e la condivisione dei metodi
di verifica dei livelli raggiunti.
I risultati della ricerca - che saranno diffusi analiticamente in
un volume in corso di stampa - hanno d'altra parte restituito
un quadro della situazione attuale, mettendo in rilievo alcune
caratteristiche omogenee, ma anche notevoli differenze tra
istituti, legate alla storia e alla tipologica delle collezioni, alle
caratteristiche delle sedi espositive e degli allestimenti e alla
più o meno ampia affluenza di pubblico. Sono emersi inoltre
problemi ed esigenze organizzative di cui si dovrà tener
conto nel processo di miglioramento da avviare.
In generale, nei dodici musei interessati dall'indagine, è stato
comunque rilevato che gli standard definiti come obbligatori
dall'Atto di indirizzo ministeriale del 2001 sono in linea di
massima rispettati e sono pure soddisfatti i requisiti minimi
che alcune regioni hanno indicato agli enti locali come
condizioni indispensabili per l'accreditamento o per
l'accesso ai contributi.
Ufficio Studi - Servizio III
Direzione generale per l'innovazione tecnologica e la promozione
Il nuovo Codice dei beni culturali
ha precisato in modo assai
chiaro che gli istituti e i luoghi
della cultura (musei, biblioteche,
archivi,
aree
e
parchi
archeologici,
complessi
monumentali) che appartengono a soggetti pubblici "sono
destinati alla pubblica fruizione ed espletano un servizio
pubblico" (art. 101, c.3, d.lgs 42/2004).
Questa enunciazione rafforza l'esigenza, già avvertita da alcuni
anni, di adottare negli istituti del Ministero la "Carta dei servizi".
Questo atto, come è noto, costituisce una sorta di "patto scritto
con l'utente" in quanto fissa in modo esplicito l'impegno della
struttura, assicurando la prestazione di alcuni servizi,
promettendo standard specifici di qualità e prevedendo forme
di reclamo nel caso non vengano soddisfatti.
L'Ufficio Studi, in collaborazione con le Direzioni generali del
Ministero, ha elaborato un modello di Carta dei Servizi,
consistente in uno schema di riferimento generale che potrà
costituire una base di applicazione per ogni museo, area
archeologica, archivio e biblioteca del ministero .
Dopo un'attenta analisi di analoghe esperienze nazionali e
internazionali e la consultazione di focus group, sono stati
definiti, per ciascuna tipologia di servizio, i fattori di qualità - e
i relativi indicatori - ritenuti rilevanti per l'utenza: ad esempio la
regolarità e la continuità del servizio, l'accoglienza del visitatore
o utente, l'ampiezza dell'offerta, l'efficacia della mediazione (con
tutti i sussidi necessari alla conoscenza e al godimento dei
beni).
Sulla base di una prima rilevazione in alcuni istituti campione,
sono stati inoltre individuati i range di standard di qualità, che
saranno oggetto di ulteriore sperimentazione presso sedi del
Ministero.
All'interno dei valori di riferimento proposti, i singoli istituti
dovranno definire i propri standard specifici e le forme di
monitoraggio adottabili, tenuto conto delle particolari situazioni
territoriali e organizzative.
Sarà cura della nuova Direzione generale per l'Innovazione e la
Promozione, alla quale è stato demandato nel nuovo assetto
istituzionale del Ministero il compito del monitoraggio e dello
sviluppo della qualità dei servizi del Ministero, l'adozione e la
messa a regime di questo importante strumento che rende più
trasparente il rapporto fra la pubblica amministrazione e il
cittadino-utente.
La carta dei servizi
per gli utenti di
musei,
aree archeologiche,
biblioteche e archivi
SERVIZIO II - INTESE ISTITUZIONALI E RAPPORTI CON IL CIPE
Direzione generale per l'innovazione tecnologica e la promozione
Con
il
Quadro
Comunitario di Sostegno
2000-2006 (QCS) per le
Il programma operativo nazionale
Regioni ob.1 il settore dei
azioni di sistema e assistenza
beni culturali ha assunto
tecnica (pon atas) ed i progetti
un ruolo di rilievo a livello
operativi affidati al MiBAC
delle direttrici delle
politiche di sviluppo regionale dell'Unione Europea , in quanto
un intero asse strategico (Asse II) di intervento è stato dedicato
alle Risorse Culturali per un importo complessivo di oltre 2,600
mld di euro.
Nell'ambito del QCS è stato predisposto il Programma
Operativo Nazionale Assistenza Tecnica e Azioni di Sistema per
le Regioni Obiettivo 1 (PON ATAS), gestito dal Ministero
dell'Economia e delle Finanze d'intesa con il Dipartimento della
Funzione Pubblica ed il Ministero del Lavoro che ha l'obiettivo
di migliorare la qualità e assicurare la coerenza dei programmi
e degli interventi cofinanziati dai Fondi Strutturali, favorendo
anche la crescita organizzativa delle amministrazioni. Il
conseguimento di tale obiettivo è correlato al contributo delle
attività serventi le politiche di sviluppo e dei Programmi
Operativi Regionali (POR) Ob.1 attraverso azioni di
coordinamento settoriale e azioni di sistema per la formazione
della Pubblica Amministrazione.
Al riguardo, il Ministero per i beni e le attività culturali ha
predisposto ed è titolare di due Progetti Operativi a valere sulle
Misure I.2 e II.2 del PON ATAS che hanno la finalità di
supportare le Amministrazioni Centrali tramite azioni di
assistenza tecnica e di sistema, per attività trasversali di
assistenza e miglioramento delle conoscenze e delle capacità
delle strutture coinvolte nell'attuazione dei Programmi
(strutture del Ministero e degli enti territoriali). Le azioni di
assistenza tecnica sono mirate in particolare a fornire: sostegno
operativo all'organizzazione e alla realizzazione delle attività di
indirizzo, di coordinamento ed orientamento; attività di
formazione per lo sviluppo e l'adeguamento delle strutture e del
personale impegnato.
Nell'ambito delle attività previste dal PO di Assistenza Tecnica
(Misura I.2) si è provveduto a costituire le strutture di backoffice
locali presso le sedi delle Direzioni Regionali del Mibac e presso
le Regioni ob.1, che offrono consulenza e servizi a supporto
della progettualità e dell'implementazione delle iniziative
finanziate, in particolare, sull'Asse II dei Programmi Operativi
Regionali (Supporto alla predisposizione di bandi, all'attuazione
Fondi strutturali e risorse
culturali
SERVIZIO II - INTESE ISTITUZIONALI E RAPPORTI CON IL CIPE
Direzione generale per l'innovazione tecnologica e la promozione
dei Progetti Integrati Territoriali, verifiche di ammissibilità,
sostenibilità ed efficacia degli interventi programmati).
Il Progetto Operativo a valere sulla Misura II.2, realizzato dal
Formez su specifica delega, si attua in collegamento con le
azioni previste nell'ambito della Misura I.2, attraverso azioni di
formazione e affiancamento consulenziale, che mirano
principalmente al miglioramento delle potenzialità operative del
Ministero e degli enti territoriali coinvolti nell'attuazione degli
interventi ed al miglioramento delle capacità delle
amministrazioni di utilizzare e diffondere tecniche, strumenti e
approcci metodologici ed operativi di qualità, con particolare
riferimento all'Asse II dei POR.
Nell'ambito dei Progetti sono stati inoltre promossi studi e
ricerche, funzionali alla realizzazione dell'asse II dei POR,
supportati da analisi specialistiche di approfondimento tematico
sulla consistenza e sull'evolversi delle attività di fruizione del
patrimonio culturale con particolare riferimento ai nuovi modelli
gestionali, alla valorizzazione dell'arte contemporanea,
all'analisi dei processi organizzativi, alla definizione di standard
professionali.
I risultati degli studi e delle ricerche verranno presentati il 19
maggio p.v. in occasione della Settimana della Cultura 2005.
SERVIZIO II - INTESE ISTITUZIONALI E RAPPORTI CON IL CIPE
Direzione generale per l'innovazione tecnologica e la promozione
L'obiettivo strategico
dell'integrazione tra i
Il partenariato istituzionale piani e i programmi
e le attività di supporto
dell'amministrazione
agli APQ
centrale, articolata
nelle sue strutture
territoriali, e delle amministrazioni regionali è stato
intensamente perseguito attraverso processi di concertazione
nell'ambito di partenariati istituzionali, contrassegnati anche da
opportune complementarietà settoriali, che riconoscono nella
definizione degli Accordi di Programma Quadro (APQ) uno dei
più significativi risultati conseguiti.
La regolamentazione delle Intese Istituzionali di Programma
Stato-Regioni e degli Accordi di Programma Quadro, che ne
costituiscono lo strumento attuativo, è fissata, in linea generale,
dall'art. 2 della Legge 662/96 e dalla delibera CIPE del 21 marzo
1997, e dalle successive disposizioni normative che hanno
dettato indicazioni su aspetti specifici della materia.
Per il settore dei beni e delle attività culturali sono stati stipulati
Accordi di Programma Quadro con quasi tutte le Regioni
italiane. Gli Accordi di Programma Quadro di settore si fondano
su una preliminare espressione di volontà dei soggetti
istituzionali coinvolti ad individuare obiettivi e priorità comuni e
sul lavoro a carattere tecnico condotto dalle strutture del
Ministero (Dipartimenti, Direzioni Regionali, Istituti periferici) e
delle Regioni sulle singole materie oggetto dell'Accordo, con
l'assistenza ed il coordinamento generale del Servizio II del
Dipartimento per la Ricerca, l'Innovazione e l'Organizzazione del
Ministero per i beni e le attività culturali e del Dipartimento per
le politiche di Sviluppo e Coesione del Ministero Economia e
Finanze. Il Ministero per i beni e le attività culturali, il Ministero
dell'Economia e Finanze e la Biennale di Venezia, hanno firmato,
inoltre, in data 27 giugno 2003 un protocollo d'intesa per la
realizzazione del progetto per la Promozione e Diffusione
dell'Arte Contemporanea e la Valorizzazione di Contesti
Architettonici e Urbanistici nelle Regioni del Sud d'Italia. Per
l'attuazione del Progetto, che interessa le Regioni Abruzzo,
Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia e Sicilia, sono
stati stipulati accordi specifici.
Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali è anche destinatario
di risorse per attività di assistenza tecnica attribuite con delibere
CIPE n.36/2002, n.17/2003 e n. 20/2004. Le azioni attivate dal
MiBAC fanno riferimento a medesime linee di intervento
rappresentative dell'ampia e diffusa azione intrapresa dal
SERVIZIO II - INTESE ISTITUZIONALI E RAPPORTI CON IL CIPE
Direzione generale per l'innovazione tecnologica e la promozione
Ministero a sostegno dell'attuazione della programmazione
regionale 2000-2006 dei Fondi Strutturali e, in generale, delle
politiche di sviluppo collegate al settore dei beni culturali. Tali
linee, sono orientate al conseguimento degli obiettivi di
miglioramento della qualità progettuale e dell'efficacia delle
azioni che il MiBAC conduce nelle aree sottoutilizzate, anche
attraverso il collegamento ed il cofinanziamento con risorse
ordinarie e straordinarie.
Linee di intervento
a. Azioni di sostegno e di supporto alla migliore attuazione
degli interventi per la tutela e la valorizzazione delle risorse
culturali secondo criteri di valutazione, tecniche e
metodologie adottate nei programmi cofinanziati con i fondi
strutturali comunitari
b. Azioni specifiche di sostegno e di supporto alla
programmazione e all'attuazione di Accordi di programma
quadro
c. Azioni per il rafforzamento e la qualificazione di nuova
progettualità
d. Azioni trasversali di supporto e assistenza
Le azioni di assistenza e di supporto tecnico attivate attraverso
le risorse delle Delibere CIPE si pongono ad integrazione e in
sinergia con l'insieme delle politiche e degli strumenti di
intervento messi in atto dal MiBAC: oltre agli APQ, strumento di
collaborazione partenariale con le Regioni, i progetti operativi
attuati nell'ambito del Programma Operativo Nazionale
Assistenza Tecnica e Azioni di Sistema (PON ATAS).
Al 31/12/2004 sono stati finanziati 37 interventi, dei quali 15
studi di fattibilità, 15 progetti di assistenza tecnica all'attuazione
e al monitoraggio degli APQ e 7 progetti relativi alla
realizzazione di banche dati, sistemi informativi, sistemi
multimediali e siti web.
Il progetto per
la sicurezza e
Progetto per la sicurezza e la
la tutela del
tutela del Patrimonio Culturale P a t r i m o n i o
Culturale, è
stato realizzato
nell'ambito della convenzione 26 ottobre 2000 tra Ministero
B.A.C. e ATI Cofathec Progetti S.p.A., Cofathec Prasi S.p.A, ed
ALES S.p.A.
Esso prevede la realizzazione di circa 200 interventi inseriti nel
piano di spesa straordinario approvato con D.M. 10 novembre
2000 relativi al completamento, potenziamento e messa a norma
degli impianti tecnologici e di sicurezza nonchè il rilevamento e
l'informatizzazione dei dati riguardanti lo stato e l'affidabilità degli
impianti tecnologici di servizio e dei sistemi di protezione attiva
antincendio ed anticrimine, presso 1031 insediamenti del
Ministero.
Il progetto, relativamente all'attività di "accertamento situazione
impianti" prevede in particolare la costituzione di un data-base
contenente i dati rilevati presso i Siti culturali ed inoltre:
1. la realizzazione di un Centro informatico generale, presso
l'Ufficio Sicurezza del Patrimonio Culturale ed emergenze del
Dipartimento per la Ricerca, l'Innovazione e l'Organizzazione. che
ha la sola funzionalità di consultazione, analisi e report per le
informazioni relative a tutto il territorio nazionale. Esso è costituito
da un'architettura hardware Client-Server e sistema operativo
WindowsNT . La Postazione può essere dotata di linea telefonica
ISDN o di rete a tecnologia ADSL o fibra ottica, da utilizzare per il
collegamento remoto con i tre Centri di Coordinamento
territoriali.
2. la realizzazione di tre Centri di Coordinamento Territoriali
rispettivamente presso gli istituti periferici delle città di Roma,
Firenze e Napoli rispettivamente presso l'Istituto di San Michele
a Roma, il Polo Museale Fiorentino a Firenze e Castel Dell'Ovo a
Napoli. Al Centro di Firenze fanno capo i Siti culturali dell'Italia del
nord, al Centro di Roma i Siti culturali dell'Italia centrale e al
Centro di Napoli i Siti culturali dell'Italia del sud. I Centri di
Coordinamento Territoriali hanno la funzionalità di consultazione,
analisi, report e data entry per le informazioni relative al territorio
di loro competenza. I tre Centri di Coordinamento territoriali sono
costituiti da un insieme di postazioni operative Client Windows98
connesse in rete ad un Server WindowsNT avente funzione di
gestione data-base remoto e gestione telematica attraverso
l'utilizzo di un software applicativo di tipo modulare. I Centri sono
dotati di linee telefoniche ISDN o, se tecnicamente già disponibili,
delle più recenti reti a tecnologie ADSL o a fibra ottica in grado di
fornire servizi integrati a larga banda di trasmissione dati,
trasmissione multimediali e servizi di Internet veloce.
3. la realizzazione di 19 Postazioni informatiche periferiche da
installare presso le Direzioni Regionali per i Beni Culturali e
Paesaggistici; le 19 Postazioni Informatiche Periferiche hanno
funzionalità di consultazione analisi, report e data entry per le
informazioni relative al territorio di loro competenza e sono
collegate, tramite linee ISDN o di rete a tecnologia ADSL o fibra
ottica ai corrispondenti Centri di Coordinamento Territoriali.
Il rilievo dei dati è avvenuto utilizzando le schede di rilevazione
approntate dal Servizio per la Sicurezza del Patrimonio Culturale,
ed elaborate in collaborazione con i principali enti normatori italiani
(Comitato Elettrotecnico Italiano e UNI). Tali schede raccolgono in
modo completo ed organico i dati indispensabili per affrontare il
problema della valutazione, compensazione, mitigazione del
rischio; hanno una struttura a check o a risposte multiple
preindicate, anche in considerazione della necessità di trasportarle
in formato informatizzato mediante la predisposizione del suddetto
data base; per la parte relativa agli impianti, esse hanno come
punto di riferimento la normativa tecnica e le regole tecniche
vigenti allo scopo di poter regolamentare ed uniformare i criteri di
progettazione impiantistica. Infine sono organizzate in modo da
tener conto dell'articolazione e della struttura degli insediamenti
culturali a cui sono specificatamente riferite
L'informatizzazione, presso i tre Centri di Coordinamento
Territoriali e presso le Postazioni informatiche, dei dati rilevati, è
avvenuta utilizzando appositi moduli software sviluppati su database relazionale Oracle .
L'accesso alla banca dati, e quindi la protezione dei dati contenuti
nel Sistema informatico, ha previsto nei singoli moduli software
apposite username e password di accesso nonché codici di
identificazione del singolo utente inseriti direttamente negli harddisk dei Centri e delle Postazioni informatiche.
Contenuto della banca dati
La banca dati contiene tutte le informazioni (pericoli, vulnerabilità,
fattori di esposizione, misure organizzative, preventive e di
protezione attiva e passiva) necessarie alla valutazione delle
condizioni di sicurezza dei vari insediamenti del Ministero.
È possibile consultare in primis gli aspetti generali riguardanti le
condizioni al contorno, per avere una visione globale del sito e del
territorio in cui esso è inserito (se ci si trova in un contesto
urbanizzato, quali sono le infrastrutture presenti e quali
potrebbero determinare pericolosi effetti domino, se
l'insediamento è minacciato da frane, inondazioni o altre calamità
naturali ecc.).
Si può passare poi all'analisi del lay-out dell'insediamento in
modo da rilevare la presenza di eventuali aree scoperte (piazzali,
parcheggi, giardini, ecc.), il numero di edifici presenti e la loro
interconnessione, le eventuali strutture provvisionali, le
infrastrutture interne, ecc. Procedendo si scende sempre più in
dettaglio esaminando per gli edifici presenti, le caratteristiche
costruttive, l'articolazione planovolumetrica, lo stato di
conservazione, le destinazioni d'uso prevalente e secondarie, la
consistenza delle protezioni passive, nonché per ciascun
ambiente a destinazione d'uso particolare (sale espositive,
archivi, biblioteche, depositi) le informazioni specifiche e la
tipologia dei beni presenti. Inoltre si può analizzare
l'organizzazione del personale nei riguardi della gestione della
sicurezza e la sua formazione ed informazione.
L'analisi prosegue con riferimento al rischio incendio rilevando
per ciascun edificio presente i dati relativi ai materiali combustibili
presenti (carico di incendio), alla loro quantità e disposizione, alle
caratteristiche di ventilazione e di resistenza al fuoco delle
chiusure d'ambito, nonché agli impianti di protezione attiva
(impianto di rivelazione e segnalazione, estintori, naspi ed idranti,
impianto di spegnimento automatico) ed alle vie di esodo.
Per quanto riguarda il rischio antropico, si possono esaminare sia
gli aspetti gestionali ed organizzativi (organizzazione della
sorveglianza, flusso dei visitatori, gestione delle chiavi ecc.) e sia
aspetti più specificatamente impiantistici rilevando la protezione
degli accessi, delle superfici e dei volumi con riferimento all'area
esterna, agli edifici ed ai singoli ambienti, per giungere alla
determinazione del "livello di prestazione dell'impianto di
sicurezza" secondo quanto previsto dalle normative vigenti.
Relativamente agli impianti tecnologici di servizio (impianto
elettrico, impianto di riscaldamento e condizionamento,
ascensori, montacarichi e scale mobili, impianti di distribuzione
gas ecc. ) la banca dati raccoglie i dati relativi alle loro
caratteristiche tecniche e prestazionali nonché la loro situazione
dal punto di vista regolamentare (certificazioni, omologazioni,
collaudi, revisioni)
La disponibilità dei dati su base informatica presso il Ministero
consentirà di esaminare, in tempo reale, ciascun insediamento di
beni culturali, con riferimento alle condizioni di sicurezza esistenti
ad allo stato degli impianti.
La banca dati costituirà inoltre un valido strumento per la
programmazione, la pianificazione e la razionalizzazione degli
interventi, consentendo un ottimale sfruttamento delle risorse
umane ed economiche, nonché per stabilire delle priorità di
intervento in base alle esigenze di volta in volta presenti.
Centro di fotoriproduzione legatoria
e restauro degli archivi di stato
Il progetto TAPE (Training for the
Audiovisual Preservation in
Il progetto
Europe), inserito nel programma
europeo TAPE
cultura 2000, riguarda la tutela, il
Programma cultura 2000
censimento, la formazione e
l'aggiornamento del personale addetto alla gestione degli
archivi audiovisivi di istituzioni preposte alla conservazione di
altri beni culturali (biblioteche, archivi, musei, gallerie, siti
archeologici, teatri, ecc.)
Il progetto avrà la durata di tre anni partire da settembre 2004
e terminerà a fine agosto 2007. Gli altri partner sono la
European Commission on Preservation and Access, dei Paesi
Bassi, la Direzione generale degli archivi polacchi, l'Accademia
delle scienze, Archivio sonoro di Vienna, il Museo della musica
Jazz e popolare della Finlandia.
Le finalità di TAPE nascono dalla convinzione che le immagini
sono tasselli necessari per rappresentare gli avvenimenti e per
interpretarli. Nel corso del Novecento, che ha prodotto
un'enorme quantità di documentazione, abbiamo visto ribadire
l'importanza dell'uso sistematico dell'immagine come
"testimone del proprio tempo", fino al loro riconoscimento come
documenti e come fonti di conoscenza autonome.
Il Centro di fotoriproduzione legatoria e restauro degli Archivi di
Stato partecipa come partner italiano su invito del coordinatore
dello stesso, ovvero della European Commission on
Preservation and Access, gruppo di studio e ricerca inserito
nella Reale accademia di Scienze e Arti dei Paesi Bassi, nella
persona del segretario generale Mrs. Yola de Lusenet.
Il progetto si propone le seguenti finalità:
• il censimento di raccolte e archivi audiovisivi conservati in
istituti pubblici o privati, come elementi minoritari ovvero
"nicchie" rispetto ad altre tipologie di beni culturali;
• la formazione e l' aggiornamento del personale che ha la
responsabilità della tenuta e della gestione degli audiovisivi,
che nella maggioranza dei casi non è dotato non solo di
strumenti idonei, ma non conosce le esigenze e le
problematiche connesse alla conservazione, valorizzazione e
fruizione dei materiali custoditi;
• lo studio di metodi e di standard utili alla corretta
conservazione e al recupero, nonché la predisposizione di
linee guida e di materiali didattici ad ampia diffusione;
• il riversamento in digitale ai fini di un'ampia promozione e
comunicazione di una fonte oggi indispensabile non solo a fini
educativi e formativi, ma idonea anche quale mezzo per il
recupero di risorse finanziarie;
• l'associazione al progetto di altri istituti di conservazione,
soggetti anche privati coinvolti nella stessa produzione di
audiovisivi per potenziare le possibili resultanze del progetto
e per promuovere e/o sollecitare l'attenzione sul tema delle
immagini in movimento, patrimonio che spesso si trova al di
fuori della competenza di specifici organi del settore.
I punti del complesso programma di lavoro, che ha avuto a
Roma nello scorso febbraio una prima importante tappa, con
un seminario per i formatori dei formatori e una conferenza di
presentazione al pubblico romano, prevede diverse edizioni di
corsi di primo livello e di percorsi di aggiornamento per coloro
che hanno già una dimestichezza con tali linee di attività.
Alla base dello svolgimento del progetto sono alcune riflessioni
essenziali.
È condivisa infatti la convinzione che il trattamento dei
documenti audiovisivi e multimediali richiede l'acquisizione di
competenze specifiche, rispetto a quelle previste per tipologie
documentarie differenti (cartacee, fotografiche e altro) ai fini
delle corrette pratiche di conservazione, gestione, recupero e
valorizzazione. È necessario, quindi, conoscere la varietà dei
supporti su cui tali documenti sono registrati e la complessità
delle operazioni di mantenimento e movimentazione per la loro
gestione.
Fondamentale risulta la conoscenza della specificità del
documento audiovisivo e della complessità del documento
multimediale e dei loro linguaggi.
Maggiore importanza e consistenza acquistano sempre più
depositi e fondi di materiali audiovisivi presso
piccole/medie/grandi strutture di enti, associazioni, privati.
Oggi, inoltre, ci troviamo di fronte a problematiche di
conservazione ancor più complesse, con l'incremento negli
archivi di nuovi "prodotti" multimediali (CD-Rom e DVD), con
l'esplosione del fenomeno di Internet e la costituzione di nuovi
archivi digitali in rete. L'universo della rete si configura sempre
Centro di fotoriproduzione legatoria
e restauro degli archivi di stato
più come un archivio globale, in continua organizzazione e
riorganizzazione, e questo comporta la conoscenza e l'utilizzo
di linguaggi, metodologie, mentalità e strumenti di lettura e
decodifica che non possono prescindere dalle competenze
specifiche del documentalista audiovisivo e multimediale.
In tale contesto rientra la tendenza, da parte dei mass media e
di numerosi altri soggetti della società civile, politica ed
economica a un uso crescente del documento audiovisivo, che
implica e presuppone un costante aggiornamento e una
periodica verifica delle metodologie di descrizione, recupero e
accesso ai dati, in modo da offrire ampie e competitive
possibilità di valorizzazione, accesso, uso e riuso dei documenti
per iniziative diverse: produttive, relative a progetti culturali,
scientifici e di servizio pubblico.
Risultano inoltre sempre più necessarie le competenze
archivistiche "tradizionali" per consentire il recupero e il
trattamento integrato - soprattutto negli archivi audiovisivi di
strutture che continuano a produrre documenti audiovisivi - dei
materiali cosiddetti "extrafilmici" (documenti cartacei vincolati
agli audiovisivi perché prodotti durante le fasi del processo di
realizzazione di un film, oggetti, fotografie). Non solo: le
discipline archivistiche saranno necessarie nelle attività di
trattamento e organizzazione della documentazione che nasce
digitale e che riguarda diverse tipologie documentarie (film,
foto, testi etc.), fruibile nei siti web e su cd-rom.
Istituto centrale per la patologia del libro
L'Istituto centrale per la
patologia del libro, fondato nel
IL MUSEO
1938, è un organismo del
Ministero per i beni e le attività
culturali impegnato nella ricerca finalizzata alla tutela, alla
conservazione e al restauro dei materiali librari, conservati nelle
biblioteche italiane. È organizzato in laboratori, servizi e uffici
che lavorano su cinque fondamentali linee di ricerca: la storia e
la tecnologia dei materiali originali; i meccanismi di degrado; la
conservazione preventiva; la valorizzazione e la diffusione delle
conoscenze relative alla conservazione e al restauro del libro; la
minima invasività nel restauro.
L'Istituto collabora all'organizzazione tecnica e normativa e
svolge un'efficace opera di consulenza per la soluzione dei
problemi della conservazione e del restauro nelle biblioteche
italiane.
Di prioritario interesse è l'impegno didattico rivolto a rendere
competitiva la presenza degli operatori pubblici e privati negli
interventi per la conservazione e il restauro dei beni librari a
livello europeo. Si tratta di preparare i funzionari pubblici
all'impegno dell'Amministrazione per la tutela e la
conservazione e di sviluppare le potenzialità di un'imprenditoria
privata altamente specializzata, che tutto il mondo invidia
all'Italia. In quest'ottica, a breve sarà avviata la Scuola di Alta
Formazione in conservazione e restauro dei beni archivistici e
librari e attualmente si svolgono stages, conferenze e seminari
dedicati a particolari aspetti della conservazione e del restauro
e corsi di aggiornamento dedicati ai restauratori e a tutto il
personale delle biblioteche.
Presso l'Istituto sono anche organizzate visite guidate per
gruppi e scolaresche al Museo dove è conservata una raccolta
di reperti che illustrano i rapporti tra la manifattura del libro e il
suo degrado.
L'intensa attività svolta nei diversi settori è testimoniata dal
periodico bimestrale CABNewsletter - Conservazione negli archivi
e nelle biblioteche e dalla collana, Addenda, nella quale hanno
visto la luce Storia del restauro librario (1992), La legatura
medievale (1993), Terminologia del libro manoscritto (1996), La
carta occidentale nel tardo medioevo (2001) e Paper as a medium
of cultural heritage. Archeology and conservation (2004).
Istituto centrale per la patologia del libro
Il museo: visite
Il Museo dell'Istituto centrale di patologia del libro, che dalla
fondazione dell'Istituto, nel 1938, si è continuamente arricchito
di reperti che illustrano la manifattura del libro e il suo degrado,
è collocato oggi in nuovi locali con un allestimento
completamente rinnovato. Si è puntato a valorizzare una
raccolta di oggetti unica nel suo genere attraverso un percorso
che si articola in tre sezioni: la prima è dedicata ai materiali e alle
tecniche di manifattura del libro antico e moderno, la successiva
affronta le tematiche del deterioramento e la terza tratta della
conservazione e del restauro.
Vale la pena di sottolineare che il Museo gode di una cornice
esclusiva: esso è collocato in un edificio che, fino agli anni
Trenta, ospitò l'Istituto di Botanica dell'Università di Roma. A
questa prima destinazione è legato il Giardino storico che lo
circonda e nel quale è possibile ancora "leggere" le tracce
dell'Orto Botanico originario.
Grazie all'esperienza maturata dagli operatori del Museo e alla
collaborazione dei laboratori dell'Istituto è stato possibile
mettere a disposizione del pubblico nuovi supporti didattici allo
scopo di coinvolgere attivamente i visitatori e di accrescere
l'interesse della visita per adulti e ragazzi.
La durata media del percorso è di circa 45 minuti. Sono a
disposizione audioguide in italiano e inglese, per adulti e per
ragazzi. Alcuni pannelli contengono brevi introduzioni ad ogni
sezione, un video illustra l'attività dell'Istituto e un laboratorio
didattico è dedicato all'apprendimento per i più piccoli.
Il Museo è attrezzato per accogliere i disabili.
Il museo: laboratori didattici
Presso il Museo dell'Istituto sono stati organizzati due
laboratori didattici per le scuole elementari e medie inferiori e
superiori finalizzata a sensibilizzare i giovani alla tutela dei beni
librari. Accanto all'attività già collaudata del laboratorio Ego
ligavi istum librum… sarà realizzato anche il laboratorio Aldo
Manuzio, che sarà promosso presso le scuole romane dal FAI,
Fondo per l'Ambiente Italiano, Delegazione di Roma.
Entrambe le attività hanno la durata di circa 75 minuti e sono
articolate come segue:
• Ego ligavi istum librum… è ispirato all'attività di Frate Marco,
legatore a Vicenza nella prima metà del XV secolo. I ragazzi
hanno la possibilità di scoprire la tecnica e i materiali utilizzati
nelle legature dei manoscritti medievali in pergamena
eseguendo essi stessi la cucitura e la legatura di un piccolo
volume.
• Aldo Manuzio è invece dedicato ai capolavori realizzati dal
tipografo attivo a Venezia a cavallo tra il XV e il XVI secolo.
Come nell'officina di Aldo sarà possibile riprodurre i volumi
caratterizzati dal formato tascabile, dalla carta di ottima
qualità, dall'accurata stampa del nuovo carattere corsivo,
dall'elegante legatura e, naturalmente, dalla marca tipografica
che divenne presto celebre in tutta Europa: l'ancora con il
delfino accompagnata dal motto festina lente.
Istituto centrale per la patologia del libro
L'Istituto centrale per la
patologia del libro partecipa
CON BE LIB
come coordinatore scientifico al
progetto europeo "ConBeLib. La
'mappa delle competenze' per la conservazione preventiva dei
beni librari su supporto tradizionale e digitale".
La ricerca - un progetto pilota finanziato nell'ambito del
Programma di azione comunitario Leonardo da Vinci - prende
le mosse dalla constatazione che la conservazione preventiva,
sia diretta che indiretta, dei libri antichi e moderni gioca un ruolo
sempre più importante nei programmi di intervento delle
biblioteche.
La prevenzione è una politica efficace ed economicamente
vantaggiosa in quanto riduce gli interventi sui beni librari ed è
ormai noto che alcune operazioni (quali la spolveratura, la
creazione di contenitori di protezione…), se decise ed effettuate
per tempo, riducono il rischio di danni spesso irreversibili e
consentono di evitare più drastici interventi di restauro.
Allo stato attuale non esiste - in Italia e negli altri paesi europei
- una ricerca sulla conservazione preventiva dei beni librari che
consenta la individuazione di figure professionali attive in tale
settore e la mappatura delle competenze necessarie per
svolgere - nell'ambito delle piccole e medie imprese e all'interno
della Pubblica Amministrazione - le operazioni di conservazione
preventiva, i sopralluoghi e i progetti di intervento. Infatti per gli
operatori del settore non è previsto un iter formativo specifico,
né esiste una certificazione riconosciuta delle competenze di
settore e delle relative qualifiche professionali. Inoltre, non
esiste - oggi - una normativa (né nazionale, né tanto meno
comunitaria) relativa agli standard qualitativi dei materiali e delle
tecniche da impiegare nello svolgimento di tali attività.
Un primo risultato, il Report on Preventive Conservation of
Documents in Finland, France, Italy, Spain and the United
Kingdom, è stato pubblicato a giugno del 2004 a cura
dell'Istituto centrale per la patologia del libro. Si tratta di
un'analisi della situazione normativa e della realtà occupazionale
nei paesi partner anche al fine di individuare i fabbisogni
formativi del settore.
Il progetto prevede poi - in una fase finale di sperimentazione l'elaborazione di moduli didattici esemplificativi relativi alle
competenze necessarie a svolgere le attività di conservazione
dei beni librari.
C'è una componente fortemente innovativa nel progetto
ConBeLib che riguarda l'applicazione dell'approccio per
competenze al settore della conservazione preventiva dei beni
culturali. La mappatura delle competenze consentirà di definire
in maniera flessibile le figure professionali in relazione agli
ambiti di operatività, di individuare e valorizzare competenze
acquisite anche in contesti non formali e informali (formazione
non istituzionale o sul campo), di costruire percorsi formativi
flessibili e individualizzati, di favorire una certificazione
condivisa e quindi la mobilità occupazionale.
I destinatari diretti del progetto sono i giovani in attesa di
inserimento nel mondo del lavoro - diplomati e non - gli
operatori di settore in possesso di competenze specifiche non
certificate o certificabili e i lavoratori non adeguatamente
qualificati.
Gli utilizzatori finali saranno in primo luogo gli organismi
istituzionali che potranno usufruire del repertorio delle
competenze per studiare e implementare percorsi di formazione
mirati, per elaborare forme di riconoscimento e di certificazione
per il settore, per il reclutamento mirato degli addetti alla
conservazione preventiva oggi privi di titoli di studio
riconosciuti; della mappa delle competenze beneficeranno
anche gli organismi di formazione regionali e gli Enti locali
impegnati per favorire l'inserimento nel mondo del lavoro di
giovani, adulti e anche di gruppi sociali svantaggiati privi di titoli
riconosciuti.
I paesi partners sono la Spagna, la Finlandia, la Francia e la Gran
Bretagna rappresentati da istituti di istruzione e formazione
professionale, istituzioni, università e imprenditori impegnati
nella ricerca e nella pratica della conservazione dei beni
culturali.
Sono presenti Paesi che, come il Regno Unito, da tempo hanno
sistematizzato le Qualifiche Professionali e Paesi, come la
Francia, che hanno basato l'acquisizione delle competenze
prevalentemente sulla formazione accademica.
Da tale pluralità di condizioni è scaturito un confronto
estremamente costruttivo finalizzato a definire le linee guida su
cui basare l'attività di riconoscimento delle competenze,
obiettivo prioritario del progetto.
I materiali via via elaborati vengono resi pubblici attraverso un
sito web - www.conbelib.org - attivo fin dalle prime fasi del
progetto e una newsletter trimestrale.
Il progetto è stato avviato a ottobre del 2003, la durata prevista
è di 24 mesi.
DSS
Capo Dipartimento:
Francesco Sicilia
Dirigente Generale:
Pietro Graziani
Via della Ferratella in
Laterano, 57
00184 Roma
06.7732 274 06.70497360
06.70474556
Direzione generale
per il Cinema
Direttore:
Gaetano Blandini
Direzione Generale
per lo spettacolo
dal vivo e lo sport
Direttore:
Salvo Nastasi
Dipartimento
per lo spettacolo
e lo sport
Il Dipartimento per lo Spettacolo e lo Sport crea e promuove le
Attività Culturali, in armonia e in coordinamento con le due
Direzioni Generali, per il Cinema e per lo Spettacolo dal Vivo e
lo Sport.
Il Dipartimento elabora progetti culturali integrati per tutelare e
rendere fruibile al grande pubblico il ricco patrimonio
documentario, iconografico e bibliografico generato dalle
Attività Culturali, ovvero dal Cinema (che produce film, ma
anche fotografie, libri, ecc.), dallo Spettacolo dal vivo e dallo
Sport. Per valorizzare la creatività degli addetti al mondo dello
Spettacolo (in particolare musicale e cinematografico), il
Dipartimento si occupa della gestione della tutela del Diritto di
Autore e vigila sull’attività della SIAE, la Società Italiana degli
Autori e gli Editori. Il Dipartimento ha anche il compito di
vigilare sulla Fondazione La Biennale di Venezia e di curare le
relazioni internazionali allo scopo di promuovere le attività di
spettacolo e sport del nostro Paese in tutto il mondo. In seno al
Dipartimento opera anche l’Osservatorio dello spettacolo che,
oltre a possedere un centro di documentazione sugli studi di
settore, elabora la Relazione annuale sulla utilizzazione del
“Fondo Unico per lo Spettacolo” (il finanziamento statale per
l’intero settore).
Gli obiettivi del Dipartimento si affiancano e si integrano con i
compiti delle Direzioni Generali per il Cinema e per lo Spettacolo
dal Vivo e lo Sport, che gestiscono, in concreto, l’erogazione dei
finanziamenti ai rispettivi settori di competenza.
Le attività della Direzione Generale per il Cinema riguardano tutti
gli aspetti della produzione e della distribuzione
cinematografica. La D.G. Cinema tiene gli elenchi delle imprese
cinematografiche italiane (incluse le sale) e quelli delle istanze
presentate per il finanziamento di progetti filmici, ma
soprattutto assegna contributi per la produzione, la
distribuzione e l’esportazione dei film prodotti in Italia. Non
soltanto, la Direzione Generale per il Cinema promuove
concretamente il cinema italiano attraverso il patrocinio e il
finanziamento a Festival e Rassegne, pubblicazioni, convegni,
formazione, conservazione e restauro di pellicole, Premi
cinematografici. Tra gli enti che ricevono finanziamenti figurano
Cinecittà Holding, la Fondazione La Biennale di Venezia e il
Centro Sperimentale di Cinematografia. Infine, stipula accordi
internazionali di coproduzione cinematografica con Paesi di
tutto il Mondo.
La Direzione Generale per lo Spettacolo dal Vivo e lo Sport ha
competenza su tutte le discipline artistiche che rientrano nella
definizione di spettacolo dal vivo: dal teatro di prosa alla danza,
dalla musica alla lirica, dal circo allo spettacolo viaggiante. La
D.G. per lo Spettacolo dal Vivo e lo Sport assegna i
finanziamenti statali sui progetti artistici presentati dagli enti di
spettacolo. Allo scopo di diffondere nel mondo la cultura italiana
e di valorizzare l’immagine del nostro Paese, eroga contributi
con i quali è possibile realizzare tournée teatrali, musicali e di
danza all’estero. La D.G. finanzia e vigila inoltre sull’Eti (Ente
Teatrale Italiano) e sull’INDA (Istituto Nazionale per il Dramma
Antico) e sovvenziona tutte le Fondazioni lirico-sinfoniche, che
operano nei più grandi Teatri Italiani, tra cui si ricordano, a titolo
di esempio, la Scala di Milano, l’Arena di Verona, il San Carlo di
Napoli e, da ultimo, il Petruzzelli di Bari.
S e r v i z i o I I - Tu t e l a d e l d i r i t t o d ’ a u t o r e
Il progetto del Dipartimento per
La tutela del Diritto lo Spettacolo e lo Sport, cui
istituzionalmente è assegnata la
d'Autore
per la creatività
tutela del Diritto d'Autore,
e la fantasia
prevede una serie di azioni,
come ad esempio la possibile
istituzione di un apposito Osservatorio per il monitoraggio
delle attività e la sensibilizzazione del grande pubblico nei
confronti dell'importanza della tutela dei diritti d'autore per la
salvaguardia del patrimonio intellettuale e creativo,
presupposto indispensabile per il corretto sviluppo socioculturale del Paese.
Primo fondamentale passo per concertare le azioni che
andranno a comporre il progetto è il Convegno "Il MiBAC per
la Giornata Mondiale della Proprietà Intellettuale", organizzato
dal Dipartimento per lo Spettacolo e lo Sport a Roma, presso
la Sala dello Stenditoio del Complesso Monumentale del San
Michele a Ripa, il prossimo 7 giugno.
Il Convegno "Il MiBAC per la Giornata Mondiale della
Proprietà Intellettuale" nasce per dare seguito al cosiddetto
Patto di Sanremo e per garantire la tutela della creatività degli
addetti al mondo dello Spettacolo. È la prima volta che nel
nostro Paese viene recepita la Giornata Mondiale per la
Proprietà Intellettuale, promossa ogni anno il 26 aprile
dall'OMPI (Organizzazione Mondiale per la Proprietà
Intellettuale).
La Giornata Mondiale della Proprietà Intellettuale offre
l'opportunità per riflettere sull'immenso contributo che la
creatività e le capacità d'innovazione dell'uomo apportano
alla creazione di un mondo migliore per tutta l'umanità.
Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali - in collaborazione
con i dicasteri interessati (Presidenza del Consiglio dei
Ministri, Ministero per le Comunicazioni, Ministero per le
Attività Produttive, Ministero dell'Istruzione, Università e
Ricerca, Ministero per l'Innovazione e le Tecnologie), con le
associazioni di categoria e le associazioni antipirateria - ha
scelto di valorizzarla con una giornata di confronto e di analisi.
Autorevoli esponenti delle istituzioni, del mondo
imprenditoriale e politico si confronteranno per verificare i
punti di forza e di debolezza della lotta alla contraffazione e
alla pirateria.
Saranno analizzate le prospettive future della tutela della
proprietà intellettuale, anche alla luce delle più recenti
innovazioni tecnologiche che, pur costituendo un ulteriore
strumento per la diffusione della cultura, necessitano di
essere regolamentate e disciplinate in modo da non
pregiudicare la tutela della creatività.
Direzione generale per il cinema
Il decreto legislativo 28/2004
del Ministro Urbani rinnova
profondamente le disposizioni
Sportello Cinema
sulla cinematografia ha anche
Lo Sportello on-line per le
l'obiettivo di modernizzare il
imprese cinematografiche
settore mediante l'utilizzo delle
nuove tecnologie.
La Direzione generale per il cinema in collaborazione con
Cinecittà Holding, la società di cui il Ministero per i beni e le
attività culturali, è azionista di riferimento, ha iin corso la
realizzazione di uno sportello per le imprese cinematografiche
di produzione, distribuzione, esportazione, esercizio e industrie
tecniche che consentirà alle stesse di svolgere gradualmente
tutti gli adempimenti amministrativi previsti dalla legge e al
Ministero di raccogliere e gestire le informazioni in formato
elettronico. Ciò consentirà agli uffici di introdurre concreti
processi di work-flow e di incrementare la trasparenza dei
procedimenti. Si potrà realizzare un sistema di supporto alle
decisioni delle Commissioni e, in prospettiva, si integreranno
nel sistema gli altri soggetti istituzionali del settore cinema, la
SIAE e la BNL.
Il Sistema, nel suo insieme, consentirà alla Direzione generale
per il cinema di poter gestire in modo strutturato ed
informatizzato, mediante l'utilizzo di una infrastruttura comune
e sicura quale l'Enterprise Portal di Cinecittà Holding, le
domande che le imprese cinematografiche inviano alla direzione
tramite lo sportello delle imprese, pubblicato come appendice
del sito internet della Direzione stessa:
www.cinema.beniculturali.it/cinema.html.
Inoltre esso si pone come la costituzione di un sistema integrato
tra le necessità della DGC e l'Osservatorio di Cinecittà Holding,
in quanto essi potranno condividere alcune informazioni in
tempo reale essendo esse disponibili sullo stesso archivio
fisico. Per tale motivo e per opportunità di integrazione con lo
sportello delle imprese, il tutto sarà realizzato in tecnologia
WEB. Questa impostazione realizzativa iniziale consentirà di
evolvere il sistema, in sviluppi successivi da definire, verso un
utilizzo aperto ad altre tipologie di utenza e ad altri processi. A
tendere l'idea è quella di far evolvere il Sistema, verso la forma
di un Enterprise Portal che supporti i vari processi presenti
all'interno della catena del valore del Mercato Cinematografico.
La Direzione generale
per
il
cinema
Cinquanta film italiani
utilizzando i fondi
da salvare
dell'8 per mille con la
Piano nazionale per il restauro
collaborazione della
del patrimonio cinematografico
Cineteca Nazionale del
2003-2005
Centro sperimentale
di cinematografica ha
realizzato dal 2003 al 2005 il restauro di alcuni capolavori del
cinema italiano, che sono stati resi disponibili per la fruizione
del pubblico nella loro originale integrità.
Comando Carabinieri
Tutela
Patrimonio Culturale
Il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale opera dal
1969, da quando fu istituito come Nucleo dipendente dal
Ministero della Pubblica Istruzione. La sua costituzione anticipò
così di un anno la raccomandazione espressa della Conferenza
Generale UNESCO, riunitasi a Parigi dal 12 ottobre al 14
novembre 1970, con la quale si invitavano gli Stati membri ad
adottare le opportune misure per impedire l'acquisizione di beni
illecitamente esportati e favorire il recupero di quelli trafugati,
nonché di predisporre uno specifico servizio a ciò finalizzato.
Oggi il Comando vanta ormai un elevato grado di
specializzazione ed opera alle dipendenze funzionali del Ministro
per i Beni e le Attività Culturali; agisce d'intesa con i reparti
dell'organizzazione territoriale e speciale dell'Arma sull'intero
territorio nazionale ed in ambito internazionale attraverso la
collaborazione dell'Interpol.
Esso è articolato su un Ufficio Comando che ha alle dipendenze
la Sezione Operazioni e la Sezione Elaborazione Dati (S.E.D.)
anche per l'analisi del fenomeno criminale e la pianificazione
delle strategie di contrasto, oltre che per un migliore
coordinamento dell'attività operativa dei reparti dipendenti. Per
le indagini di polizia giudiziaria nello specifico settore si avvale
del Reparto Operativo articolato in tre sezioni (Antiquariato,
Archeologia, Falsi e Arte Contemporanea) nonché di 11 nuclei
coordinati dal Vice comandante, distribuiti sull'intero territorio
nazionale (Torino, Monza, Venezia, Genova, Bologna, Firenze,
Sassari, Napoli, Cosenza, Bari e Palermo). È imminente la
costituzione di un nuovo Nucleo a Ancona e di un Sottonucleo
a Siracusa.
In particolare il Comando promuove l'attività informativa e di
intelligence nella specifica materia e pone in essere tutte quelle
azioni di polizia giudiziaria ed extra-giudiziale per favorire il
recupero delle opere d'arte illecitamente sottratte. Esercita
controlli e verifiche sugli esercizi antiquariali, sulle aste, fiere e
mercati specializzati, nonché il monitoraggio sui siti
archeologici terrestri e marini avvalendosi dei mezzi aerei e
navali dell'Arma.
I militari del Comando T.P.C. sono stati inoltre impegnati
nell'ambito delle missioni internazionali a sostegno della pace
sia in Kosovo che in Iraq, durante le quali, spesso in difficili
contesti ambientali, hanno collaborato con le Autorità di quelle
Nazioni per il censimento e la tutela del patrimonio culturale
minacciato dagli eventi bellici.
Dal 1970 al 2003 sono stati recuperati oltre 251 mila opere
d'arte e 527 mila reperti archeologici nonché sono state
sequestrate circa 226 mila opere falsificate. Nello stesso
periodo inoltre quest'attività ha permesso di deferire alla
Magistratura circa 16mila persone indagate in stato di libertà o
d'arresto per reati attinenti alla materia. Per sottolineare
l'importanza e la necessità di una stretta collaborazione tra le
forze di Polizia a livello internazionale, basti pensare che oltre
7.700 opere trafugate in Italia sono state recuperate all'estero e
circa 1300 opere sottratte in territorio straniero sono state
rinvenute nella nostra Nazione.
Uno dei punti di forza per il successo delle attività di indagine e
di recupero compiute dal Comando Carabinieri Tutela
Patrimonio Culturale è la "Banca dati dei beni culturali
illecitamente sottratti": il più grande archivio informatico di beni
da ricercare esistente al mondo. Aggiornata quotidianamente
dal personale della Sezione Elaborazione Dati, contiene oltre
2milioni e 400mila schede con le informazioni relative alle opere
sottratte sia in Italia che in altri Paesi; di queste opere, circa
263mila sono corredate di immagini che forniscono
informazioni più dettagliate e un immediato riscontro visivo
dell'oggetto da ricercare. È in sostanza un archivio di
informazioni testuali di eventi delittuosi e immagini digitalizzate
relative ai beni d'arte oggetto d'indagine. Alimentata dalle
informazioni che pervengono sia dall'Arma, che dalle altre Forze
di Polizia e dall'Interpol o dalle Soprintendenze del Ministero per
i Beni e le Attività Culturali, può essere vantaggiosamente
consultata nell'ambito delle indagini condotte nello specifico
settore da parte di ogni Forza di Polizia. Una sua consistente
porzione è peraltro a disposizione degli stessi cittadini che
possono consultarla on line attraverso un versatile motore di
ricerca nelle pagine web del Comando all'interno del sito
dell'Arma www.carabinieri.it.
I militari della Sezione possono peraltro consultare con un
Comando Carabinieri
accesso privilegiato la Banca Dati BEWEB dei beni culturali
censiti delle Diocesi e presenti nel sito internet della Conferenza
Episcopale Italiana.
La completa descrizione di un'opera d'arte da ricercare è
fondamentale per un suo successivo riconoscimento
nell'ambito delle indagini di polizia giudiziaria, ma purtroppo
spesso manca un'idonea documentazione fotografica o
descrittiva per la maggior parte dei furti di beni d'arte di
proprietà privata. Una simile carenza può spesso pregiudicare
il buon esito investigativo.
Il Comando ha pertanto approntato sin dal 1994, in
collaborazione con l'Istituto Centrale per il Catalogo e la
Documentazione (I.C.C.D.), il "Documento dell'opera d'arte Object ID" anche in adesione agli standard internazionali
stabiliti dall'UNESCO. Tale modulo può essere richiesto presso
qualsiasi comando dell'Arma o "scaricato" dalle pagine internet
del sito istituzionale summenzionato. Compilando questa
scheda preventiva, ciascuno può costituirsi un archivio
fotografico e descrittivo dei propri beni d'arte, molto utile e
determinante in caso di furto, allorquando la catalogazione dei
singoli proprietari o non esista o non sia stata ancora
predisposta dagli Enti incaricati a realizzarla.
Call Center
Nell'ambito delle varie competenze del Ministero per i Beni e le
Attività Culturali si colloca il servizio di call center atto a
migliorare l'accesso alla fruizione del patrimonio culturale
nazionale da parte dei cittadini italiani nonché dei turisti in visita
nel nostro Paese.
Il Servizio di Call Center viene svolto secondo le seguenti
modalità: erogazione di un servizio messo a disposizione del
Cittadino per fornire informazioni (in lingua italiana, inglese e
spagnola) di carattere generale su scala nazionale inerenti le
attività di pertinenza del Ministero, come musei, mostre
temporanee, archivi, biblioteche; tali informazioni sono presenti
in lingua italiana nel sito Internet del Ministero, grazie alla
confluenza di dati provenienti dal Data Base istituzionale del
MiBAC, ed aggiornati dallo stesso MiBAC.
Il Servizio è interamente affidato alla Società ITERSERVIZI, che
gestisce le chiamate inbound (entranti) che verranno ricevute
da personale del Call Center appositamente formato e dedicato,
tramite un Numero Verde. L'operatore, attraverso procedure
informatizzate ed un costante collegamento al sito Internet del
Ministero, sarà in grado di fornire tutte le informazioni, ivi
comprese quelle relative alla struttura organizzativa del
Ministero ed alle competenze istituzionali dello stesso, purchè
presenti sul sito Internet; l'operatore avrà anche un banca dati
integrativa curata dal personale di back office della
ITERSERVIZI contenente le informazioni relative a
manifestazioni, beni, musei, eventi di pertinenza non statale
(comunali, privati ...)
Il front office ITERSERVIZI svolge, inoltre, un servizio di
segnalazioni al Comando dei Carabinieri per la Tutela del
Patrimonio Culturale e supporta l'Ufficio Relazione con il
Pubblico (URP).
La Società ITERSERVIZI è presente nei servizi di Contact
Center, di telecomunicazioni e nei sistemi informativi, in
particolare ha una propria infrastruttura tecnologica per
l'erogazione di servizi in outsourcing (Call Center, Hosting,
Facility Management ... ).
La ITERSERVIZI opera secondo i dettami della Certificazione di
Qualità ISO 9001.
ARCUS S.p.A.
Capo Dipartimento:
Francesco Sicilia
Dirigente Generale:
Pietro Graziani
Via della Ferratella in
Laterano, 57
00184 Roma
06.7732 274 06.70497360
06.70474556
Direzione generale
per il Cinema
Direttore:
Gaetano Blandini
Direzione Generale
per lo spettacolo
dal vivo e lo sport
Direttore:
Salvo Nastasi
Sosteniamo
i valori dell’umanità
È nato il ponte
Arcus è la Società per Azioni
su cui transitano
dal Ministero per i
le creazioni dell’uomo. costituita
Beni e le Attività Culturali, per
Percorriamolo
lo sviluppo dell’Arte, della
Cultura e dello Spettacolo.
È stata creata dal Governo per la promozione e il sostegno
finanziario, tecnico-economico e
organizzativo di progetti per la realizzazione di interventi di
restauro e recupero di beni e di altri
interventi a favore delle attività culturali e dello spettacolo.
Arcus gestisce le risorse previste dall’articolo 60, comma 4,
della legge 289 del 27 dicembre 2002
(legge finanziaria 2003), che equivalgono al 5% degli
stanziamenti per le infrastrutture.
Inoltre può ricevere finanziamenti dall’Unione Europea, dallo
Stato e da altri soggetti pubblici e privati.
Avvalersi di queste risorse significa favorire una migliore tutela
del patrimonio culturale e lo sviluppo economico dell’indotto,
in un sistema integrato di trasporti, turismo e di accoglienza.
Arcus è il punto d’incontro tra esigenze di enti territoriali,
organismi, associazioni, fondazioni bancarie e università, e la
progettualità esecutiva del Governo. Il suo ruolo è di stabilire e
saldare questi legami, per realizzare progetti di successo in aree
specifiche.
Arcus può essere considerata uno strumento di marketing
territoriale, per individuare e promuovere
bacini culturali all’interno del nostro Paese.
Queste aree sono considerate nel loro insieme, dando rilievo a
tutte le attività collegate, dal turismo
ai trasporti, dall’individuazione di percorsi culturali alle strutture
alberghiere e di ristorazione.
Facciamo crescere le idee
Arcus considera i beni e le attività culturali come risorse; solo
in tale ottica la stessa tutela ne risulta
rafforzata,in quanto parte essenziale di un circuito virtuoso che
crea valore. Sostiene le idee per
realizzare progetti interessanti, distinguendosi dagli erogatori
di fondi.
Il suo intervento va ben oltre il supporto economico e si
concretizza nel:
• predisporre progetti per il restauro, il recupero e la migliore
fruizione dei beni culturali;
• tutelare il paesaggio e i beni culturali attraverso azioni e
interventi volti anche a mitigare l’impatto delle infrastrutture
esistenti o in via di realizzazione;
• sostenere la programmazione, il monitoraggio e la valutazione
degli interventi nel settore dei beni culturali;
• eseguire scavi o rilievi per accertare la presenza di reperti
archeologici in sede di realizzazione di infrastrutture
strategiche;
• promuovere interventi progettuali nel settore dei beni e delle
attività culturali nel settore dello spettacolo.
Lo scopo di Arcus è di sostenere in modo innovativo progetti
importanti, intervenendo negli aspetti
organizzativi e tecnici e partecipando, dove occorre, al loro
finanziamento.
L’approccio innovativo fa di Arcus un soggetto attivo, capace
di raggiungere traguardi ambiziosi nel mondo dell’arte, della
cultura e dello spettacolo.
Culturalweb.it
Per la prima volta nella Pubblica Amministrazione un
Ministero decide di iniziare un’avventura giornalistica, e per
giunta on-line. Ecco così la nascita nell’agosto del 2002 di
culturalweb.it, un modo innovativo e veloce per fornire ai
cittadini il maggior numero di notizie, interviste, recensioni,
immagini, filmati audio e video su fatti, eventi,
manifestazioni e persone legate al nostro immenso
patrimonio culturale, al mondo dello spettacolo e a quello
dello sport.
La comunicazione culturale è un’ attività piuttosto recente
nel nostro Paese, dove in un mercato di offerta culturale
quasi integralmente basato su un sistema di dotazioni statali
non si rendeva necessario l’utilizzo di strategie capaci di
definire proposte più competitive e attraenti,
qualitativamente confrontabili con lo standard di servizi e
prestazioni di altri Paesi stranieri. Altrettanto impensabile
era una competizione sul territorio con un’offerta privata di
eventi e manifestazioni culturali. Oggi il panorama è
cambiato e l’offerta culturale di carattere pubblico si deve
confrontare non solo su scala internazionale ma anche in un
ambito nazionale con altre realtà.
Ma Culturalweb.it, il quotidiano on-line del Ministero per i
Beni e le Attività Culturali non si ferma e porta
l’informazione culturale nelle case di tutti con un
supplemento video settimanale, il magazine televisivo
CulturalTG è realizzato con il contributo di FIT (Federazione
Italiana Tabaccai) per l’Arte e la Cultura.
Quotidiano d’informazione
del Ministero per i Beni e le
Attività Culturali
registrato al Tribunale di
Roma N.480/2002 del 5
agosto 2002
Via del Collegio Romano, 27
00186 Roma
06.67232768
06.67232341
fax 06.6723.687
[email protected]
CulturalTG, diretto da Maurizio Pizzuto, soddisfa così la
voglia di informazione su spettacoli, arte e cultura
proponendosi come strumento di facile ed immediata
consultazione collegandosi al portale originario
www.culturalweb.it , www.beniculturali.it , sul portale dello
sponsor www.tabaccai.it , sui maggiori portali internet
d’arte e cultura e sul canale Digitale Terrestre Rai Utile
(visibile anche sul canale satellitare 873 di sky ).
URP
Ufficio Relazioni con il Pubblico
L’URP viene istituito con L. 150/2000 “Disciplina delle attività di
informazione e di comunicazione delle Pubbliche Amministrazioni”
per garantire l’esercizio dei diritti di informazione, accesso e
partecipazione ai cittadini, di cui alla L. 241/1990.
L’Ufficio Relazioni con il Pubblico (URP) ha lo scopo di rendere
più facile il rapporto del cittadino utente con l’ente. Offre un
servizio di orientamento e informazione a quanti entrino in
contatto ed interagiscano con esso.
Per migliorare i rapporti con il pubblico, all’interno dell’ufficio è
stato istituito anche un database nel quale si raccolgono
quotidianamente attraverso una scheda i dati di ogni utente
come il sesso, la provenienza, la fascia d’età, la tipologia della
richiesta (amministrativa, culturale o altro) in base ai quali si
può evincere la frequenza giornaliera delle richieste, la
frequenza mensile, la fascia d’età etc. garantendo sempre
all’utente il rispetto della privacy in ottemperanza del
D.Lgs196/03.
L’URP informa su:
• i rapporti che intercorrono tra cittadini e strutture amministrative
• le procedure e l’organizzazione degli uffici del Ministero su
tutto il territorio nazionale
• la normativa vigente
• le attività di tutela e valorizzazione, dai restauri ai
procedimenti di vincolo
• mostre e iniziative culturali
Ricevimento del pubblico: lunedì - venerdì 9-14/15-18
Via del Collegio Romano, 27 00186 Roma
06.67232980/2990
fax 06.6798441
[email protected]
M A G G I O >
> o r e
1 1 . 0 0
Tecnologie GIS per la tutela del patrimonio
archeologico sommerso:
il progetto ARCHEOMAR
P a d i g l i o n e
2 2
S t a n d
2 4 c
Dipartimento per i beni culturali e paesaggistici
Direzione generale per i beni archeologici
ADALBERTO CONSOLE
> o r e
1 1 . 3 0
Il sistema qualità della Biblioteca Nazionale
Centrale di Firenze
MiBAC – Dipartimento per i beni archivistici e librari –
Bilblioteca Nazionale Centrale di Firenze
ALESSANDRO SARDELLI
Responsabile del Sistema Qualità della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze
> o r e
1 2 . 0 0
Il Progetto Europeo TAPE
MiBAC – Centro Fotoriproduzione Legatoria
e Restauro degli Archivi di Stato
GIGLIOLA FIORAVANTI
Direttore Centro Fotoriproduzione Legatoria e Restauro degli Archivi di Stato
> o r e
1 2 . 3 0
Il Progetto “Fonia, dati, immagini”
MiBAC – Dipartimento per la ricerca l’innovazione
e l’organizzazione
Direzione generale per l’innovazione tecnologica e la promozione
ALBERTO BRUNI
2 0 0 5
CED - Centro Elaborazione Dati
> o r e
1 3 . 0 0
Progetto Nazionale Posta elettronica sicura:
ERMES e E-MUSEION
MiBAC – Dipartimento per la ricerca l’innovazione
e l’organizzazione
Direzione generale per l’innovazione tecnologica e la promozione
ALBERTO BRUNI e ANDREA CASTAGNONE
CED – Centro Elaborazione Dati
1 0 - 1 3 m a g g i o
Calendario degli incontri tecnici
1 0
1 1
M A G G I O >
>Convegno o r e
9.30-12.30
(presso la Sala Convegni del Padiglione)
Sicurezza integrata nei Beni culturali: coniugare
innovazione tecnologica e riqualificazione
professionale
Apre il Convegno:
LUCIANO MARCHETTI
MiBAC – Direttore regionale per i beni culturali e paesaggistici del Lazio
Intervengono:
PAOLO IANNELLI
MiBAC – Dipartimento per la ricerca l’innovazione e l’organizzazione
Sicurezza del Patrimonio Culturale
SERGIO TOMASINO
Direttore generale aggiunto Cofatech Servizi SpA
Chiude il Convegno:
ANTONIA PASQUA RECCHIA
MiBAC Direttore generale per l’innovazione tecnologica e la promozione
segue
1 1
M A G G I O >
> o r e
1 2 . 3 0
50 film italiani da salvare. Piano nazionale per il
restauro del patrimonio cinematografico 2003-2005
SERGIO TOFFETTI
Direttore Coordinatore – Cineteca Nazionale
Coordina:
UGO BAISTROCCHI
MiBAC – Dipartimento per lo spettacolo e lo sport – Direzione generale per il
cinema
> o r e
1 3 . 0 0
Sportello Cinema. Lo Sportello on line
per le imprese cinematografiche
GIUSEPPE TRIUMVERI
Cinecittà Holding S.p.A. – Osservatorio italiano dell’audiovisivo EDS Italia
Coordina:
UGO BAISTROCCHI
MiBAC – Dipartimento per lo spettacolo e lo sport – Direzione generale per il
cinema
1 2
M A G G I O >
> o r e
1 2 . 0 0
Dal protocollo informatico al Workflow
nei progetti del MiBAC
Dipartimento per la ricerca l’innovazione e l’organizzazione
Direzione generale per l’innovazione tecnologica
e la promozione
GIOVANNA TOSATTI
Dirigente Servizio I – Qualità dei servizi e statistica
1 3
M A G G I O >
> o r e
1 1 . 0 0
Progetto sperimentale di autovalutazione dei Musei
MiBAC – Ufficio Studi
ADELAIDE MARESCA COMPAGNA
> o r e
1 1 . 3 0
Progetto La Carta dei Servizi per gli utenti di
musei, aree archeologiche, biblioteche e archivi
MiBAC – Ufficio Studi
ELISA BUCCI
> o r e
1 2 . 0 0
La tutela del diritto d’autore per la creatività
e la fantasia
MiBAC – Dipartimento per lo Spettacolo e lo Sport
NICOLA MACRÌ
Dirigente Sevizio II –Diritto d’Autore, Osservatorio dello Spettacolo.
Raccordo delle attività istituzionali
Ministero per i beni e le attività culturali
Via del Collegio Romano, 27
00186 ROMA
www.beniculturali.it
numero verde 800 99 11 99
Dipartimento per la Ricerca, l’Innovazione e l’Organizzazione
Direzione Generale per l’Innovazione Tecnologica e Promozione
Servizio II – Promozione, Comunicazione e Marketing
Tel. +39 06 67232441-2927, Fax +39 06 67232917
[email protected]
Al MiBAC è affidato il compito di amministrare un patrimonio unico al mondo, costituito da
beni storico – artistici, architettonici, archeologici e paesaggistici, archivistici, librari, frutto
di una millenaria interazione tra civiltà e natura nonché di promuovere le nuove attività culturali
nel campo dello spettacolo, del cinema e dello sport.
Con la riforma organizzativa attuata, il MiBAC, attraverso la costituzione del Dipartimento per la
Ricerca, l’Innovazione e l’Organizzazione e della Direzione Generale per l’Innovazione
Tecnologica e la Promozione, vuole dare un forte impulso alla modernizzazione e
all’innovazione della sua struttura operativa, rendendo più funzionali le competenze e le risorse
professionali.
Al Dipartimento afferiscono anche gli Istituti di ricerca: ICR Istituto Centrale per il Restauro,
ICCD Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione, ICPL Istituto Centrale per la
Patologia del Libro, OPD Opificio delle Pietre Dure e il CFLR Centro di Fotoriproduzione,
Legatoria e Restauro degli Archivi di Stato.
Grazie alla collaborazione tra l’Ufficio del Portavoce ed il Nuovo Dipartimento,
il MiBAC si è dotato anche di adeguati strumenti di comunicazione e promozione per
divulgare le proprie attività.
DIPARTIMENTO PER LA RICERCA, L’INNOVAZIONE E L’ORGANIZZAZIONE
Servizio I
Servizio II
Servizio III
Servizio IV
Affari generali, tematiche trasversali, coordinamento, gestione delle risorse umane
Intese istituzionali e rapporti con il Comitato Interministeriale per la programmazione economica
Ufficio Studi
Ispettorato
•
Direzione generale per gli affari generali, il Bilancio, le Risorse Umane e la Formazione
Servizio I
Affari Generali, bilancio e programmazione
Servizio II
Risorse umane: concorsi, assunzioni, movimenti, mobilità, formazione e aggiornamento professionale del
personale; relazioni sindacali e contrattazione collettiva
Servizio III Stato giuridico ed economico del personale, cessazioni e trattamento pensionistico
Servizio IV Ufficio del contenzioso e dei procedimenti disciplinari
•
Direzione generale per l’Innovazione Tecnologica e la Promozione
Servizio I
Affari generali - Qualità dei servizi e statistica
Servizio II
Comunicazione, promozione e marketing
Servizio III Gestione e sviluppo del Sistema Informativo Automatizzato, Tecnologie e Infrastrutture
Dipartimento per la Ricerca, l’Innovazione e l’Organizzazione
Direzione Generale per l’Innovazione Tecnologica e la Promozione
La qualità
dei servizi
i progetti
FORUM P.A. 9-13 Maggio 2005 - Fiera di Roma
Scarica

Pubblicazione Opuscolo - Ministero dei Beni e le Attività Culturali