CHIESA DI GESÙ CRISTO DEI SANTI DEGLI ULTIMI GIORNI RAMO DI LIVORNO PROGETTO EMERGENZA Premessa: In caso di reazione tempestiva a eventi inaspettati e drammatici per i quali si è obbligati a lasciare la nostra dimora abituale, è vitale avere a disposizione delle attrezzature adeguate e beni di conforto. Devono essere efficienti, di buona qualità e di minimo ingombro. È in quest’ottica che sono presentati gli argomenti del presente opuscolo. Vengono trattati argomenti inerenti la preparazione e le azioni necessarie a raggiungere un minimo di autosufficienza in caso di fuga dalla città per gravi calamità. È consigliabile che: l’impermeabilità della tenda... le qualità e conforto del sacco a pelo... la portabilità e capacità dello zaino... la qualità e portabilità degli scarponcini... efficienza di coltello e torce elettriche ... sicurezza, uso e gestione del fuoco... le tecniche di cucina... il pronto soccorso... le nostre capacità pionieristiche... siano collaudate nel corso di simulazioni. Le simulazioni devono essere più realistiche possibile. È necessario che si sappia in anticipo a quali disagi si va incontro nella avita al campo. Il campo dovrebbe essere tenuto in modo che non esistano luci artificiali nei dintorni di modo che si prenda coscienza delle possibilità che consente l’uso delle uniche due sorgenti illuminanti: Torcia elettrica ed un fuocherello di campo. SEZIONI Cap. Titolo Pag. 1 Vita in Camo. Disagi dell’accampamento. Rimedi. 2 2 Sacco a pelo, accorgimenti, sacco-letto, uso improprio, accessori 3 3 Torcia elettrica: acquisto, uso, precauzioni, ottimizzazione. 5 4 Fuoco, conduzione ed accessori, fiammiferi, accendini, innesco chimico, miccette. 6 5 Pronto soccorso frugale. Consigli pratici per curarsi e mantenere la salute il più a lungo possibile. 8 6 Tenda 10 7 Telo per pranzo e coperture in genere. 11 8 Latrina 11 9 Pionieristica: che cos'è. Necessità. Costruzioni 11 10 Carretto a mano. Perchè. Come costruirlo. 12 1 CHIESA DI GESÙ CRISTO DEI SANTI DEGLI ULTIMI GIORNI RAMO DI LIVORNO 11 Zaino 12 12 Scarponi da marcia (escursione - trekking) Scopo - Uso- Cura 13 Radio CB 14 Consigli generali 12 15 16 17 VITA IN CAMPO 1. Vita in Campo. Disagi dell'accampamento. Stiamo parlando di un campo senza risorse. Senza acqua corrente, senza elettricità ne acqua calda. Se va bene si possiede una tenda, coperte, una esigua riserva di cibo, delle torce elettriche e della legna. Dopo i primi due giorni di sforzi di adattamento, la vita dell’accampamento comincia a mostrare, sempre più accentuati, i suoi lati negativi. Specialmente quando ci si rende conto che non si può più tornare alle nostre case (che a quel punto potrebbero essere inutilizzabili.) È una vita dura. Il giaciglio, la cucina, l’igiene, il lavoro intenso, si rivelano fonti di grande disagio. RICORDATE !!! Il campo è SCOMODO !!! Queste cose fanno desiderare ardentemente le comodità di casa al punto che qualcuno può trovarsi ad affrontare livelli mai provati di stress. Gli individui più forti, coloro che riescono meglio a controllare le proprie emozioni, potrebbero trovarsi a spendere molte energie per risollevare coloro che nello sconforto possono arrivare alla prostrazione. Ciò si aggiunge al disagio già provocato ai “Volenterosi” sottraendo loro risorse in un momento in cui esse sono di vitale importanza. Particolarmente disagiata può essere la notte in tenda nel periodo estivo a causa del fatto che la tenda non consente riparo dal caldo ne dagli insetti. In estate è necessario andare a letto presto di sera in modo da essere pronti ad uscire dalla tenda prima della levata del sole. Appena il sole lambisce la tenda la temperatura all’interno diviene insopportabile e bisogna uscire. Durante il giorno, la tenda, essendo aperta solo da un lato, non lascia passare brezza per cui si riscalda in maniera difficilmente tollerabile. Se si cerca riposo durante il giorno l’ombra di un albero è più indicata di quella della tenda. 2 CHIESA DI GESÙ CRISTO DEI SANTI DEGLI ULTIMI GIORNI RAMO DI LIVORNO Tutti questi ed altri disagi rendono importante meditare in anticipo, fare mente locale sulla realtà della vita in accampamento. Esso è un luogo dove non ci si può lavare, se non minimamente. La poca acqua va conservata per bere e la preparazione del cibo. Il WC è molto disagiato. La cucina è parca e non variata, il sonno è difficile e scomodo… Se piove o nevica le condizioni si fanno disperate. Pertanto è importante prepararsi !!!! Consigli: Nelle ore di oscurità il movimento dei bambini dovrebbe essere ridotto al minimo per evitare incidenti: cadute, contatti con fuoco, acqua bollente, picchetti, utensili taglienti... Nelle ore di luce non si devono mai togliere gli occhi dai bambini. Il campo è pieno di insidie e si deve ridurre al minimo ogni rischio di incidenti. Gli adulti devono muoversi lentamente e con circospezione. Nel corso degli anni in campo si sono registrati seri incidenti anche fra adulti. L'esperienza di tanti campi insegna che la vita in campo è dura per cui ci si deve insediare con la volontà di lavorare tutti senza risparmiarci. Le cose da fare sono moltissime. Se qualcuno sta sempre in tenda, a lamentarsi o a oziare in qualche modo significa che altri dovranno lavorare tantissimo e si sfiancheranno a provvedere il necessario agli indolenti. Questo non deve avvenire!!! In condizioni di stress il malcontento provoca situazioni molto spiacevoli. Queste riflessioni non sono banali. Sono il risultato di 14 anni di campi di chi vi scrive. Non è consigliabile lasciare cibo preparato o scarti di cibo alla portata di animali selvatici. Andare a dormire in tenda lasciando freschi avanzi di cibo in giro per il campo incoraggia la fauna selvatica che per recuperarli può mettere a soqquadro il campo senza che nessuno se ne accorga. Se si dorme non ci si accorge della loro presenza mentre essi possono fare danni irreparabili alle attrezzature. È consigliabile nascondere il cibo in modo che non sia raggiungibile dai predatori di alimenti. Il cinghiale e la volpe, se gli occupanti sono addormentati, si fanno coraggio perché sanno che dormendo siamo innocui, per cui si avvicinano a cercare cibo. Ma se anche un solo umano è sveglio non si avvicinano a più di 50 metri in campo aperto o 20 metri nella boscaglia. Il cinghiale è assolutamente innocuo a meno che non si senta attaccato ed incastrarlo senza via di fuga o si cerchi di catturare i piccoli alla femmina. Anche se muore di fame non si avvicina ad insediamenti umani. Se si avvicina al campo di notte e qualcuno se ne accorge basta urlare o tirare un sasso e se ne va senza alcun rischio per le persone che riposano nel campo o fanno la guardia. È praticamente impossibile avvicinare un cinghiale e familiarizzarci. Non è una minaccia per il nostro cibo. Lo sa trovare da sé perfino in luoghi inospitali. Ad ogni buon conto, è sempre consigliabile, se l’accampamento è improvvisato e in zona non battuta, incaricare una persona di vegliare sul sonno degli ospiti e alimentare il fuoco. Ciò consentirà inoltre di trovare il fuoco già acceso al mattino. Un fuoco acceso la mattina è di conforto per coloro che, in stagione rigida, devono uscire dal sacco a pelo e cominciare la loro giornata in un clima inclemente. 3 CHIESA DI GESÙ CRISTO DEI SANTI DEGLI ULTIMI GIORNI RAMO DI LIVORNO 2. Sacco a Pelo Sacco a pelo, sacco-letto. - Scegliete un sacco a pelo che consenta un riposo confortevole con temperatura in tenda intorno ai 5°C. È consigliabile che sotto il sacco a pelo sia posto un materassino in spugna di neoprene o gomma. Per alcuni problemi ortopedici (o per persone in su con gli anni) o articolari si può avere bisogno di un materassino gonfiabile che separa completamente dalle irregolarità ed asperità del suolo. Le prestazioni del sacco a pelo (sacco-letto) possono essere migliorate di 2-3 °C inserendo un lenzuolo. Nel sacco a pelo si è comunque soli. Se si riesce a scaldarsi all’interno si può raggiungere il sonno agevolmente e finalmente riposare adeguatamente. Se invece la temperatura del corpo rimane bassa potremmo non riuscire a prendere sonno è ciò può essere causa di moltissimo stress. Può succedere che la temperatura rigida non consenta di scaldarsi per cui è possibile non raggiungere mai il conforto necessario a ottenere il sonno. Ciò può causare molto stress e rendere la vita impossibile all'individuo e a coloro che gli stanno vicino per cui questa cosa va risolta in anticipo con adeguata preparazione. Come abbiamo anticipato è necessario dotarsi di un sacco a pelo di ottima qualità per evitare che il soggiorno in tenda diventi un esperienza intollerabile. Marca e Modello: si consiglia di rivolgersi a negozi specializzati dopo aver considerato attentamente le circostanze ipotetiche che ci troveremo ad affrontare. Se un individuo soffre di ipotermia fisiologica se ne dovrà tenere conto nella scelta di sacco a pelo o "Sacco-letto." Dimensioni: devono essere adeguate alla corporatura. Talvolta è consigliabile un sacco-letto. Esso può essere usato singolarmente ma esistono in commercio sacchi letto accoppiabili a formare un sacco matrimoniale. Sono venduti in modello sinistro e destro. In caso di necessità si può dormire all’interno di due sacchi letto accoppiati in due-tre persone (genitori ed uno o due figli). In caso di temperature rigide gli individui possono scaldarsi a vicenda. In questo modo è più facile scaldarsi che all’interno del sacco a pelo singolo. Questo è un accorgimento importante. Una volta nel sacco a pelo una delle persone può non essersi ancora scaldata. Ma basta che una delle persone lo sia. Essa riesce a scaldare le altre lentamente ma sicuramente. Se la temperatura e particolarmente rigida o si ha l’impressione che il sacco a pelo si sia inumidito (ciò può rendere difficile prendere sonno) si consiglia quanto segue: Toglietelo dalla tenda prima di andare a letto, portate il tessuto interno (del sacco) verso l’esterno ed esponetelo, per alcuni minuti, vicino al fuoco a distanza tale perché si scaldi e si asciughi. Fate attenzione che le faville scoppiettanti non colpiscano il tessuto del sacco a pelo che è fragilissimo. Possono provocare lesioni permanenti e causare la fuoruscita di piume o lana sintetica. Nel caso che ciò succeda, il foro va ricucito immediatamente. Dopo di ciò anche il proprietario si è riscaldato a sufficienza. A questo punto rivoltate il sacco a pelo, entrate immediatamente in tenda, chiudete le chiusure lampo della tenda e mettetevi subito nel sacco. Questo stratagemma consente il più delle volte di cominciare a scaldarsi e a prendere sonno. Nel caso di presenza in tenda di ospiti affetti da ipotermia particolarmente accentuata si può adottare il seguente stratagemma. Scegliete una pietra disponibile presso il campo che non sia fragile e sfaldabile al fuoco. (Arenaria, gabbro, calcare duro etc). È sconsigliabile usare mattone o precompresso di cemento; questi materiali, a contato col 4 CHIESA DI GESÙ CRISTO DEI SANTI DEGLI ULTIMI GIORNI RAMO DI LIVORNO fuoco, generalmente si sbriciolano per cui sono poco adatti. La pietra deve essere di poco più di 1 cm3 di volume complessivo. Scaldate la pietra sul fuoco. Una volta calda al tatto (non bollente che non la si possa toccare) avvolgetela con un asciugamano od un panno pesante qualsiasi perché non stia a contatto con la pelle. Portatevela nel sacco a pelo. La pietra rilascia calore gradualmente e può dare conforto ai piedi gelati dell’ospite della tenda per un’ora o più. Una volta raffreddata, dopo qualche ora, può essere deposta a fianco del sacco a pelo fino all’indomani quando verrà riposta fuori della tenda. Allo stesso modo può essere utile una bottiglia di vetro piena di acqua calda ben tappata. Coperture. Non esistono tende invernali o estive. Teniamo presente che qualsiasi tenda è formata da un velo impalpabile di tessuto di seta sintetica che può solo proteggere da vento, pioggia o neve. Non ci protegge dal freddo. Prima di installare una tenda si consiglia di spianare con quanta cura possibile il terreno sottostante. Porre un telo di nylon più grande della tenda sotto il catino. Assicurasi che il catino non venga forato né danneggiato da stecchi o sassi acuminati. In caso di piogge torrenziali la tenda ci difende perfettamente ma una catino forato fa entrare acqua rendendo impossibile la permanenza all’interno. 3. La torcia elettrica. Acquisto. E un oggetto su cui non si deve risparmiare. A differenza di altri articoli è difficile trovare qualità a basso prezzo. Si Sconsigliano prodotti cinesi economici. Affidatevi e negozi specializzati (Decathlon o grandi centri di forniture elettriche) e prediligete oggetti professionali dotati di garanzia. In questo caso “più spendi... meno spendi”. Le torce con ricarica a manovella non hanno ancora dimostrato caratteristiche tecniche che consentano di considerarle affidabili: durata del tempo di illuminazione, durata della lampada, durata del meccanismo di ricarica, efficacia della dinamo... Se si vuole inserire questo tipo di corpo illuminante nel corredo per l'emergenza si consiglia di considerarla solo come articolo di riserva. Batterie. Non si consigliano le pile ricaricabili. In caso di catastrofe potrebbero essere inutilizzabili a meno che non ci si doti di un ricaricatore a celle solari. Ma teniamo presente il fatto che alcune catastrofi potrebbero causare l'oscurità totale per periodi prolungati rendendo il carica-batterie a celle solari inutile. Inoltre il carica batterie a celle solari prende spazio. Si consiglia una torcia di nuova concezione con lampada a LED (Light Emitting Diod). Il LED emette una luce 10 volte più potente di una lampada a incandescenza e le batterie durano fino a 40 volte più a lungo. La torcia a LED pesa un terzo di una lampada di vecchia concezione e consente di portarsi dietro un numero inferiore di batterie di riserva. Ricordate: “la vostra torcia può salvarvi la vita” per cui deve essere di buona qualità. Uso. Ogni individuo che se ne va da casa in preavviso di grande catastrofe dovrebbe essere dotato di due torce elettriche (di cui una frontale ed una manuale) e di tre 5 CHIESA DI GESÙ CRISTO DEI SANTI DEGLI ULTIMI GIORNI RAMO DI LIVORNO ricambi di pile per ciascuna. (la quantità consigliata è di 6-8 corpi illuminanti per famiglia a prescindere. Ogni bambino maggiore di 4 anni deve essere dotato di una torcia frontale per ridurre al minimo la possibilità di incidenti nelle ore di oscurità. La torcia serve per essere autosufficienti al campo quando sopravviene l'oscurità. Va tenuta con cura. Protetta dall'umido, dagli urti e dal fuoco. Smarrirla può provocare grossissimi disagi. Se ci si allontana dal campo nell'oscurità indossando la torcia frontale è buona norma avere con se una torcia di riserva. Non allontanatevi mai dal campo da soli. È consigliabile essere sempre in due o più persone. (di questo soggetto parleremo più avanti) Cura delle pile. Si consiglia di dotarsi di almeno 3 ricambi per ogni apparato che si possiede (radio AM-FM, Radio CB, torcia illuminante). Si consiglia di conservare le pile di riserva nella confezione originale e di avvolgerle in una bustina di nylon e di farlo in casa, o in un ambiente asciutto. La stessa bustina di Nylon va inserita a sua volta in una seconda busta. Sigillare l'apertura con nastro adesivo. Chi ne è dotato, sigilli le batterie in una busta per mezzo della macchina che mette gli articoli sotto vuoto. Se nel contenitore delle batterie rimane dell'umidità, nel caso che la temperatura si abbassi notevolmente, si forma una pellicola di ghiaccio sulla superficie delle batterie che, creando continuità elettrica, le scarica immediatamente. Una volta scariche le batterie si fessurano e versano l'acido che contengono. Le batterie della riserva devono essere sostituite ogni 24 mesi anche se non usate. Dopo di ciò devono essere smaltite in maniera appropriata. Come precauzione non lasciate le batterie all’interno della torcia. Conservate la torcia separata dalle relative batterie (sigillate separatamente) ma nella stessa busta di Nylon. Le installerete solo al momento dell’uso. Non dimenticate la torcia accesa. È molto pericoloso. Una volta scarica la batteria continua a mantenere il contatto e comincia a lesionarsi naturalmente, a liberare acido e mercurio. Inquina l’ambiente e danneggia la torcia per sempre rendendola inutilizzabile. Dovrà essere smaltita. Attenzione: Può succedere di dimenticare inavvertitamente la torcia accesa nello zaino o nella tenda. Per questo non è consigliabile usarla di giorno. Prestiamo attenzione all’uso che ne fanno i bambini. Mentre state conservando la vostra torcia nello "zaino per le emergenze" assicuratevi che le batterie non siano all'interno della medesima. Addestramento. Trascorrete una serata familiare e le ore successive facendo ogni cosa senza accendere le luci. Addestratevi a cambiarvi d’abito, giocare, cucinare, leggere, cenare, andare in bagno, ed infine andare a letto senza accendere alcuna luce. Fate tutte le vostre faccende, solo con l’uso della lampada a pile frontale. Questo in parte vi consentirà di immergervi completamente nei disagi della mancanza di energia elettrica. Addestratevi a fare tutto ciò che può essere eseguito al buio. Mentre fate ciò non usate la cucina a gas per cenare. Cena fredda. Non usate la televisione, il computer né giochi elettronici, cellulare o telefono. Per una sera provate la sensazione dell'assenza di energia. Questo vi darà una certa consapevolezza e può fornirvi un po' di preparazione. 4. Fuoco. Preparazione, accensione, conduzione, accessori In generale: Fiammiferi, accendini, innesco chimico, miccette. Alimentazione. Innesco con mezzi naturali. 6 CHIESA DI GESÙ CRISTO DEI SANTI DEGLI ULTIMI GIORNI RAMO DI LIVORNO “Attrezziamoci”. Il fuoco salva la vita sia che ci debba riscaldare che prepararci il cibo e scaldarci l'acqua per servizi vari. Perciò è assolutamente indispensabile essere attrezzati in modo da soddisfare la esigenza “fuoco” tempestivamente ed efficacemente. Non prepariamo l'occorrente per le emergenze trascurando questa esigenza. Ogni individuo della famiglia dovrebbe avere nello zaino almeno due accendini, alcune scatole di fiammiferi in busta sotto-vuoto, ed una placchetta di magnesio con pietra focaia. Fuoco di campo per riscaldare tante persone. Accensione. Ci sono molti metodi di innesco. Ognuno pesa poco e prende poco spazio e per la loro importanza è opportuno che ci si doti della maggior parte di essi. Essi sono: accendini a gas usa e getta, fiammiferi, fiammiferi anti-vento ed “innesco chimico” (magnesio e pietra focaia), micce (ne spiegheremo più avanti la preparazione). Prima di predisporre il fuoco si sceglie un luogo lontano dalle tende perché le faville che volando non le danneggino; lontano dai rami degli alberi per evitare l'incendio delle chiome. Si libera un cerchio di terreno di due metri dalle foglie secche e rametti. Si forma un piccolo cerchio di pietre per circoscrivere la fiamma e mantenerla in sicurezza. Si depone a lato del focolare una buona quantità di legname ed innesco di tutte le misure necessarie alla conduzione del fuoco per tempi lunghi. Si depone una piccola quantità di foglie o una palla di carta al centro del cerchio di pietre. Sopra a essa di depongono delicatamente rametti “secchi” di uno o due cm di diametro in quantità ma non tanti da soffocare le foglie di innesco. Si depone sopra a tutto ciò una piramide di rami di 3, 4 cm di diametro senza che soffochino il materiale sottostante. A questo punto si incendia il materiale che sta sotto a tutto e si attende che bruci. Una volta che il fuoco è partito con certezza si deve alimentarlo gradatamente con la legna che ci siamo posti a fianco. Se il campo è plurifamiliare è consigliabile che il fuoco sia alimentato nel corso della notte perché sia pronto a dare conforto agli sfollati alla sveglia del mattino. A turno degli uomini possono occuparsi di questo. La sveglia con temperature rigide è fastidiosa e grande causa di stress per chi non c'è abituato. Uscire dal caldo del sacco a pelo ed immergersi in un clima gelido ed umido può essere traumatico. Trovare un focolare acceso fornisce un po' di conforto. Se il campo è mono familiare ciò non è possibile per cui si consiglia che colui/colei che tollera meglio le temperature rigide esca, appena alzato, dalla tenda ed accenda il fuoco di campo prima di far uscire tutti i familiari e iniziare la giornata. Conduzione: Il fuoco per norma e buon consiglio non deve essere mai grande. La misura di riferimento è il fuocherello che sia sufficiente a portare a ebollizione una pentola per cucinare gli spaghetti per 4 persone. Per questo fuoco non vale il consiglio della distanza di sicurezza dalle tende di nylon. Non si consiglia di aumentarlo oltre tale misura. Tale fuoco è versatile, può scaldare 4 persone che devono trovare sollievo da un clima rigido, consuma poca legna e può cucinare e scaldare acqua per preparare bevande corroboranti o pasti per gli infanti. Tale fuoco può essere acceso e sostare per ore sotto un tendone da campo il cui colmo sia di almeno cm 180. 7 CHIESA DI GESÙ CRISTO DEI SANTI DEGLI ULTIMI GIORNI RAMO DI LIVORNO Un fuoco grande, quando si ritiene estremamente necessario, deve essere: 1. molto lontano dalle tende, 2. molto lontano dal fogliame secco del terreno boschivo, 3. molto lontano dai rami degli alberi che lo sovrastano per impedire che si inneschi l'incendio delle chiome degli alberi. 4. Si consiglia di accendere fuochi solo di modeste dimensioni 5. Se il fuoco non serve non va acceso!!! Queste cautele sono IMPORTANTISSIME !!!!! Comunque un fuoco deve essere sempre di dimensioni adeguate alla necessità. Fuoco per cucina. Si deve fare addestramento per far sì che ogni famiglia arrivi ad essere capace di accendersi un piccolo fuoco ed essere autonoma per riscaldarsi e cucinare. Ci si deve addestrate a portare una pentola di 2-3 litri ad ebollizione e cucinare il sugo e la pasta per 3-4 persone. Anche se potrebbe non essere necessario cuocere la pasta nel corso di gravi calamità, questa è una prova che consente di ottenere sufficiente dimestichezza con la manualità necessaria per condurre un focolare. Le modalità di accensione e conduzione sono le medesime del fuoco di campo di ampie dimensioni. La differenza è che questo fuoco può essere attivato sotto un tendone con colmo di almeno 2 metri. Con questo fuoco ci si può riscaldare e cucinare coperti e protetti da neve e pioggia. Un fuoco modesto acceso nella notte tiene lontani eventuali animali selvatici. Un bosco incendiato è un bosco che può uccidere gli occupanti. E se si sopravvive non dà alcuna protezione e può costringere gli sfollati a notevoli sforzi per trasferirsi verso un nuovo e remoto insediamento. Sperando che si trovi un altro sito favorevole. 5. SALUTE AL CAMPO. Preparazione. Consigli pratici per curarsi o mantenersi in buone condizioni fisiche il più a lungo possibile in condizioni di rigida frugalità. Prevenzione. In caso di grave calamità, con effetti geograficamente estesi, i servizi sanitari possono non essere disponibili e quelli esistenti potrebbero arrivare facilmente al collasso. Farsi curare una lussazione, una frattura, una ustione o un taglio che richiede punti di sutura potrebbe essere impossibile a causa dell’affollamento dei Pronto Soccorso (PS) per un numero esorbitante di casi gravissimi. I PS potrebbero non essere disponibili a trattare casi di emergenza anche gravi. È importante tenerlo presente mentre ci si prepara per tali evenienze. È consigliabile dotarsi di una riserva di medicinali per le minime emergenze e di altri medicinali per le patologie croniche di cui i familiari già soffrono (diabete, ipertensione, emicranie…) Oltre a ciò è consigliabile una dotazione per la disinfezione e medicazione di piccole ferite. 8 CHIESA DI GESÙ CRISTO DEI SANTI DEGLI ULTIMI GIORNI RAMO DI LIVORNO Ma più di tutto è importante la consapevolezza che senza la disponibilità dei comuni servizi che fornisce l'ASL si deve evitare di ferirsi o procurarsi fratture, ustioni o gravi lesioni articolari. Significa che si deve essere molto accorti in ogni manovra che si fa: - camminare in terreni sconnessi e scoscesi - nell'uso del fuoco - scherzare in maniera grossolana e goliardica - usare gli utensili da taglio in maniera inappropriata e inesperta. Siamo assolutamente accorti nelle nostre azioni quotidiane Al fine di evitare tali evenienze. Non spenderemo mai abbastanza parole ed esortazioni per questi avvertimenti. La vita al campo è già di per sé stessa disagiata. Si aggiunga che non ci siamo abituati per cui potremmo essere soggetti ad incidenti dovuti all’operare su un suolo irregolare od accidentato e allo svolgere attività a cui on siamo abituati che sono rischiose. Pertanto si ribadisce: fare molta attenzione onde evitare di fare manovre con troppa scioltezza o disattenzione. Sui terreni accidentati non si deve correre ne camminare senza cautele. Gli arnesi da taglio, da punta, da fuoco, le corde, devono essere usati con estrema cautela. I bambini vanno tenuti lontani da tali oggetti!!! Non si devono commettere leggerezze in questo senso. Con i bambini si deve usare moltissima attenzione perché il campo è pieno di insidie e può essere molto pericoloso. Si ribadisce che se un bambino si ferisce gravemente in campo può essere molto difficoltoso accompagnarlo fino all’ospedale e una volta là potrebbe non essere curato a causa del caos che si può essere verificato nei centri di cura e soccorso. Si consiglia di preparasi con una borsetta (Dimensioni. Beauty-case) nella quale mettere tutti i medicinali e gli strumenti per la cura di emergenza consigliata nel manuale per le emergenze preparato e diffuso dal presidente del ramo nel 2008. Articoli suggeriti per la borsa del pronto soccorso: (Tema da sviluppare) 1. ….. 2. ... 3. …... CURA: Tagli accidentali profondi provocati da oggetti affilati. Si ipotizza che un posto di Pronto Soccorso Pubblico sia troppo lontano o che non sia disponibile a causa delle conseguenze dell'evento catastrofico in corso. In questo caso si deve essere in grado di intervenire senza l'ausilio di un medico né di personale altrimenti specializzato. In queste circostanze e nel caso di tagli che richiedono intervento di punti di sutura il tempo di isolamento della ferita è fondamentale. Quanto prima la ferita è protetta dall'aggressione degli agenti patogeni che sono sospesi nell'aria tanto meglio è. Se ci si procura un taglio del genere è necessario chiuderlo separandolo dall'aria immediatamente. Per ciò è importante avere sempre a disposizione, in campo, delle garze 9 CHIESA DI GESÙ CRISTO DEI SANTI DEGLI ULTIMI GIORNI RAMO DI LIVORNO pulite o sterili e fasce . Se non si è in grado di applicare punti di sutura chirurgici si deve procedere come segue: E' FONDAMENTALE che la persona o le persone che assistono l'infortunato non siano schizzinose e siano forti di “stomaco”. La vista del sangue suscita forte impressione a molte persone e talvolta può provocare addirittura lo svenimento. Le manovre da fare per una cura adeguata possono mettere seriamente a disagio un profano per cui armiamoci di sangue freddo. Se la ferita è stata esposta all'aria (specie all'aperto per più di due minuti) potrebbe cominciare a pulsare ad essere dolorante. Sono sintomi dell'incipiente infezione. La si dovrà lavare assolutamente. Si intende lavare in senso letterale (ciò provocherà dolore) con l'ausilio di sapone di Marsiglia assolutamente neutro (non profumato artificialmente). La preparazione consiste nel: - bollire 2-4- litri d'acqua per 6-7 minuti - farla raffreddare finché diventa tiepida - procurarsi: garza per lavaggio, cerotti per sutura (grappe adesive), asciugamano o altra garza asciutta, bendaggi sufficienti per la protezione della ferita I lembi della fessura vanno lavati con attenzione passando all'interno una benda intrisa di una piccola quantità di sapone. Successivamente la ferita va risciacquata con molta cura passando sempre con una benda pulita, 5-6 volte, mentre qualcuno versa un rivolo piccolo ma costante di acqua bollita esattamente sulla ferita. La ferita può sanguinare ed il paziente lamentarsi vistosamente ma non vi preoccupate. Mai più che in queste circostanze è valso il detto “il medico pietoso fece la piaga puzzolente”. Una volta lavata la ferita si asciuga l'area circostante con molta cura per consentire che le grappe adesive si ancorino bene alla pelle. Si applicano quindi le grappe adesive a distanza di 5 mm una dall'altra. Si applica una pomata cicatrizzante su tutto il taglio. NON polvere cicatrizzante. Si copre la “cucitura” con bende sterili o pulite. Si attende che passi il dolore di eventuali infezioni (questo trattamento dovrebbe aver rimosso ogni causa di infezione). Se passa ogni dolore entro 6-8 ore si osserva la tempistica di convalescenza indicata in seguito senza rimuovere mai il bendaggio per tutto il tempo indicato. Se, nonostante le grappe adesive, la ferita continua a sanguinare, il bendaggio va fatto più stretto in modo che la ferita cessi di sanguinare anche se per qualche minuto può dare l'impressione che sia impedito l'afflusso di sangue al resto dell'arto e della zona compressa. Dopo una mezz'ora/un'ora si può cominciare a allentare il bendaggio per eliminare l'effetto tornichetto. Ciò servirà ad irrorare la zona di sangue, ad evitare il dolore e la cancrena. Questa manovra va eseguita con attenzione perché, a seconda della gravità della ferita il sangue può ricominciare a defluire con abbondanza dalla ferita medesima. Se ciò accade il paziente vi informerà della sensazione di bagnato e di liquido caldo intorno alla ferita. Stringete di nuovo la fasciatura, con altre bende, finché non cessa il sanguinamento. Se nelle ore successive il dolore tipico delle infezioni non si presenta, o se c'era è scomparso, è segno che l'isolamento è riuscito, si è evitata l'infezione e si deve solo attendere la guarigione. Se questi sono i risultati questa fasciatura va lasciata in questo stato per almeno 6 giorni per persone di età fino ai 10-12 anni, 7-8 giorni per persone di età maggiore. Non rimuovete la fasciatura rispettando i tempi indicati. Normalmente dopo tale periodo la 10 CHIESA DI GESÙ CRISTO DEI SANTI DEGLI ULTIMI GIORNI RAMO DI LIVORNO ferita può tollerare l'atmosfera diretta ed è in via di guarigione. La ferita può considerarsi rimarginata. Comunque ciò varia da caso a caso. Al termine dei tempi indicati si consiglia di rimuovere le bende con cautela per essere sicuri che non si incorra in ulteriore versamento di sangue e di conseguenza la necessità di re-iniziare il procedimento da capo. Se la zona non è dolorante e si sopporta il bendaggio, prolungare l'attesa di due-tre giorni consentirà una migliore guarigione, un migliore distacco delle croste di sangue e, di conseguenza, un più agile distacco del bendaggio. Se il bendaggio si rimuove facilmente dalla ferita ma rimane una zona ben ancorata all'area di pelle interessata dal versamento di sangue, tagliate la benda tutt'intorno lasciando solo la piccola parte ben ancorata alla ferita e vincolatela con del cerotto; quanto basta per ciò che rimane del bendaggio. Dopo qualche giorno si staccherà da sola. Non cercate di forzare il distacco. 6. Tenda Tenda. Non esistono tende invernali o estive. Teniamo presente che qualsiasi tenda è formata da un velo impalpabile di tessuto di seta sintetica che può solo proteggere da vento, pioggia o neve. Non ci protegge dal freddo. All’acquisto si consiglia di scegliere un prodotto fornito da negozi specializzati che vendano marche degne di fiducia Si consiglia di esercitarsi nell'installazione ed uso della tenda per alcune notti. Prima di installare una tenda si consiglia di spianare con quanta cura possibile il terreno sottostante. Porre un telo di nylon più grande della tenda sotto il catino. Assicurar si che il catino non venga forato né danneggiato da stecchi o sassi acuminati. In caso di piogge torrenziali il catino forato fa entrare acqua nella tenda rendendo impossibile la permanenza all’interno della stessa. Particolarmente disagiata può essere la notte in tenda nel periodo estivo a causa del fatto che la tenda non consente riparo dal caldo ne dagli insetti. In estate è necessario andare a letto presto di sera in modo da essere pronti ad uscire dalla tenda prima della levata del sole. Appena il sole lambisce la tenda la temperatura all’interno diviene insopportabile e bisogna uscire. Durante il giorno, la tenda, essendo aperta solo da un lato, non lascia passare brezza per cui si riscalda in maniera difficilmente tollerabile. Se si cerca riposo, durante il giorno, l’ombra di una albero è più indicata di quella della tenda. Cautele. In caso di attacco del fuoco la tenda si distrugge in qualche secondo. È assolutamente necessario tenere la tenda lontano da fiamme libere. Cerchiamo di collocare la tenda su un terreno pianeggiante a mezza costa (né a valle né in posizione troppo elevata o scoscesa). Osservare la postazione prescelta perché non si trovi sul letto di un ruscello in caso di pioggia torrenziale. Si sente parlare di un canale scavato intorno alla tenda per far defluire le acque che vi si dirigessero. È sconsigliato! Richiede molta manutenzione e può rivelarsi un ristagno di acqua dannoso ed indesiderato. Se la tenda è posta in luogo adeguato tale canale è inutile. Una volta scelto il posto, prima di installare una tenda, si consiglia di spianare con quanta cura possibile il terreno sottostante. Questa operazione deve essere eseguita con 11 CHIESA DI GESÙ CRISTO DEI SANTI DEGLI ULTIMI GIORNI RAMO DI LIVORNO molta attenzione. Rimuovere stecchi appuntiti e sassi acuminati può aiutare ad evitare lo sfondamento del catino (la vasca di plastica che forma il fondo della tenda). Assicurarsi che il catino non venga forato né danneggiato da stecchi o sassi acuminati. In caso di piogge torrenziali il catino forato fa entrare acqua nella tenda rendendo impossibile la permanenza all’interno della stessa. Porre un telo di nylon più grande della tenda sotto il catino. Se piove incessantemente, l’unico rimedio è di rimanere inoperosi all’interno della tenda. Può essere necessario, sporadicamente, uscire e rientrare. Entrare ed uscire senza veranda di accesso può provocare l’immissione di molto fango all'interno, non essendoci una zona franca che ci consente di toglierci le scarpe prima di entrare. Se la tenda non è dotata di una veranda o telo di ingresso molto capiente (dove asciugare le scarpe o toglierle agevolmente per non portare lo sporco all'interno) si consiglia, ove possibile, di accostare la tenda al bordo di un telone da pranzo. Questo consente di mantenere una zona pressoché asciutta nelle adiacenze dell’ingresso della tenda dove poter depositare le scarpe prima di fare ingresso nella tenda. 7. Telo per pranzo. Coperture. Testo ... iniziare da qui Nel caso di pioggia incessante che perduri per molti giorni il campo diventa una esperienza da incubo se non si è adeguatamente attrezzati. (Tema da sviluppare) 8. Pionieristica. Che cos'è. Necessità. Costruzioni Che cos'è. La pionieristica è la disciplina che insegna a costruire strutture semi permanenti (ponti, ricoveri, torri, recinzioni, latrine...) con mezzi reperibili in natura e col minimo di utensili. Necessità. Oltre agli attendamenti può rivelarsi necessario edificare una struttura fissa col legname disponibile nella boscaglia che ci ospita. È quindi importante sapere come fissare stabilmente al terreno una struttura che sopporti il clima inclemente meglio della semplice tenda. Fase 1 Reperibilità dei pali per costruzione - Misure Fase 2 Fissaggio di un palo stabile nel terreno. Fase 3 Legatura dei pali fra loro a formare la struttura 9. Latrina Per costruire la latrina ci si avvale delle tecniche di pionieristica acquisite. Prima di circondare la latrina con un telo sostenuto da pali conficcati nel terreno 10. Carretto a mano. E' un articolo molto peculiare al quale non verrà dedicato molto spazio. La famiglia può avere la necessità di trasportare una quantità di beni e attrezzature superiore a quelle contenute normalmente nello zaino. Qualche famiglia può avere la possibilità di costruirselo e lo spazio per custodirlo. Nel caso sia possibile è auspicabile dotarsene. Se 12 CHIESA DI GESÙ CRISTO DEI SANTI DEGLI ULTIMI GIORNI RAMO DI LIVORNO qualcuno avesse desiderio di parlarne posso mettere in contatto gli interessati con chi se lo è costruito e lo ha attrezzato come elemento integrativo dello "zaino 72 ore". Gli elementi da conservare nel carretto a mano possono essere: - Una sega ad arco di un metro - Un'ascia Pesante - Un'ascia leggera - 2 pale pieghevoli per scavare - Un tendone (mt 4x4 oppure 5x4) 16÷20 m2 - Pali (2 o 3) per erigere il tendone - Una riserva di picchetti atti allo stesso scopo - 1÷3 bobine di sagola di riserva - Corda elastica Ø mm 4÷5, mt 20 - Martelli per piantare e rimuovere picchetti - Utensili e pietre per affilatura coltelli e asce - Utensili per riparazioni vele (filo nylon ritorto Ø mm 1, temperino, accendino, lesina, aghi da velista, ago per armare rete da pesca.) - Corredo per riparazione delle ruote del carretto. - Utensili da barbiere - Cibo in scatola - minestre liofilizzate 20÷40 buste - Cerotti e bende - Emulsione per bruciature - Pomata per piccoli tagli/escoriazioni - Materassi gonfiabili - Pompa per i medesimi - 2 teli sotto-tenda - 16 batterie AAA - 16 batterie AA ATTENZIONE: il contenuto del carretto non dovrebbe superare il peso sopportabile dalle ruote e cuscinetti che userete per costruirlo. Il campione esaminato è stato costruito con due ruote da "BMX". il peso complessivo del carico sommato al telaio si aggira sui 60 chili. 11. Zaino In generale, lo zaino deve essere personalizzato; caricato e dimensionato sulle capacità di trasporto di colei/colui che lo carica sulle spalle. Una volta realizzato, lo zaino di emergenza, si consiglia di trasportarlo per una-due ore su terreno di varia natura per collaudare le nostra tolleranza. Un prova di tale durata può aiutarci a correggerlo o perfezionarlo in dimensioni e peso. È consigliabile separare i diversi articoli all’interno dello zaino. Di inserirli in buste semi ermetiche. I panni di ricambio si mantengono puliti ed liberi da umidità. Il sapone non diffonde il suo odore al cibo. Il cibo si mantiene meglio. Le batterie non si scaricano ne si deteriorano. I fiammiferi e gli accendini non si deteriorano. Se lo zaino dovesse sostare al sole, nel corso degli anni, le candele si possono sciogliere; se sono avvolte nella plastica non provocheranno danni. Se lo zaino dovesse essere colto da un acquazzone improvviso l’invasione dell’acqua non inzupperebbe il contenuto. Tenere i seguenti articoli in posizione strategica perché siano immediatamente disponibili (perché non sia troppo difficile cercarli in caso di emergenza): Pronto soccorso, torcia elettrica, poncio, un accendino, mascherina per polveri, fischio e guanti da lavoro. Il coltello e la torcia elettrica si consiglia che siano tenuti sempre alla cintura: “sempre a portata di mano”. 13 CHIESA DI GESÙ CRISTO DEI SANTI DEGLI ULTIMI GIORNI RAMO DI LIVORNO Portabilità. Lo zaino deve essere commisurato alle capacità fisiche del proprietario ed alle sue necessità. Questi due dati possono costituire conflitto. Un persona anziana o malata può avere bisogno di tanti articoli (uno zaino capiente) ma non avere più la forza, la resistenza ne la lubrificazione delle articolazioni che lo mettano in grado di sopportare un fardello sulle spalle per molte ore al giorno. Per questo si consiglia di dotare lo zaino, di una persona con abilità limitata, di un apparato con rotelle di buona qualità che possa sopportare percorsi di chilometri al giorno. Un po' come il carrello con cui la massaia va da casa al mercato ma molo più robusto. Esistono in commercio dei carrelli in alluminio, leggerissimi che possono sostenere dei chilometri e mantenersi in buono stato. Sono dotati di ruote robuste ed efficienti a lungo. Durante il trasporto lo zaino può essere assicurato al carrello per mezzo di ganci elastici. 12. Scarponi da Marcia (Trekking- Escursione). Scopo - Scelta - Uso - Cura (Quanto segue è suggerito da anni di esperienza di persone che hanno consumato 6-7 paia di scarponcini e li hanno usati in tutti i climi e terreni.) Scopo - Non prendete alla leggera questo Articolo. Ne va della vostra salvezza. Nel caso che dobbiate campeggiare in terreno accidentato vi rende la permanenza più confortevole. Nel caso che dobbiate allontanarvi e spostare il campo più volte vi permette di camminare salvando i vostri piedi dai terreni dissestati, proteggendo le caviglie e tenendo i piedi al riparo da freddo, fango e acqua. Una buona scarpa da trekking è sicura anche d'estate. Una scarpa leggera qualsiasi (da ginnastica, da cerimonia...) su terreno accidentato (fango, pietre o pietrisco) sulla lunga percorrenza si lacera. Un scarpa poco adatta ha anche l'inconveniente della suola non sufficientemente robusta da proteggere la pianta del piede dalle pietre acuminate. Se lo spostamento del campo e suggerito da un emergenza ed è improrogabile, ma non avete scarpe adatte e non potete proseguire, ciò può costringere il resto della compagnia a lasciarvi indietro perché la marcia non può essere interrotta. Ciò può pregiudicare la vostra salvezza perché la compagnia è costretta lasciarvi al vostro destino. Scelta - Vi consigliamo di comprare un oggetto di buona qualità con carrarmato spesso e duro, con interno anatomico e confortevole. Importante: La suola non deve farvi percepire le pietre che calpestate e deve essere in grado di farlo per ore, per giorni e mesi. Uso - Una volta acquistato, lo scarponcino, deve essere indossato almeno per una quindicina di giorni. Per i primi 3 giorni, solo per 3 ore continue al giorno. Per i giorni successivi per tutta la durata delle ore di luce. Nel corso dei 15 giorni di prova dello scarponcino (che alcuni chiamano Pedula), provate a fare una paio di escursioni su terreno misto (2-3 ore di fuori-strada di campagna e collina) per abituare il piede e arrivare a poter indossare la pedula per ore senza disagio. Questo paragrafo (Uso) è fondamentale. Non pretendete di comprare un paio di pedule nuove dimenticandole a fianco dello zaino con la pretesa che diventino confortevoli solo il giorno in cui sarete costretti ad usarle. Se dovete lasciare la casa in caso di grave catastrofe fate il possibile per avere con voi gli scarponcini che sapete essere di conforto. Forse sono la cosa più importante che dovete avere con voi. 14 CHIESA DI GESÙ CRISTO DEI SANTI DEGLI ULTIMI GIORNI RAMO DI LIVORNO Non più importanti della torcia ma più importanti del pronto soccorso, del coltello, del cibo... Una scarpa a cui non siamo abituati può renderci la fuga da casa un'esperienza orribile. Cura - Indossate le pedule per diverse ore, ed almeno una volta ogni 6 mesi; lasciate all'aria per una giornata e successivamente conservatele in un sacco impermeabile legato allo zaino. Nel caso di Pedule tradizionali (quelle con tomaia di pelle e cuciture su supporto di cuoio ancorato ad una suola di gomma dura e carrarmato alto, sono il prodotto migliore) si consiglia di trattarle con prodotti commerciali appropriati o sugna di maiale, una volta l'anno. Dopo aver imbevuto le parti in pelle col prodotto, si pone la scarpa sopra un termosifone per 4-5 ore perché il prodotto grasso penetri nelle fibre. Successivamente si chiude la scarpa con cura in una busta di plastica perché non sia aggredita da umidità quando non la si usa e successivamente la si lega allo zaino perché sia disponibile. Importantissimo: Tutto il resto della attrezzatura può essere inservibile se non avete dove andare o non potete spostarvi. Ricordate che una grave catastrofe potrebbe lasciarvi con i vostri piedi come unico mezzo di trasporto. Trattateli bene e con una buona e collaudata Pedula. Non porremo mai abbastanza enfasi su questo punto ! ! ! Camminare male per ore, se non si è abituati, può essere un tormento (per noi e .... per il resto del gruppo che si accompagna a noi). 13. Radio CB. Durante la permanenza al campo si consiglia di non allontanarsi per nessuna ragione. Può essere però necessario allontanarsi dal punto di raccolta, (campo, attendamento...) per ragioni di emergenza o per necessità impellenti. Se ci si deve allontanare una delle cose che è consigliabile possedere è la radio per comunicazioni da 3/5 Watt di potenza. La radio portatile deve essere della potenza maggiore disponibile. Dovrebbe avere la capacità massima che ci consente il nostro portafoglio. NON acquistate radioline con capacità nominale di 100 metri. Su terreno accidentato, boschi, colline, la loro capacità si riduce a 15-30 metri. Sono praticamente inutilizzabili. Esistono in commercio radio portatili di capacità verificata (dal sottoscritto con l'aiuto di mio figlio) di 20 Chilometri. Sono prodotti molto maneggevoli, 80/100 grammi ciascuno. Scegliete una marca conosciuta e famosa per la qualità. NON risparmiate su questo prodotto. Dopo l'acquisto collaudate gli apparecchi in condizioni ideali di ambiente e distanze. Imparate ad usarli. Prendeteci confidenza. Conservateli all'asciutto. Accompagnateli ad una buona scorta di batterie (durante l'uso ne consumano parecchie) e sostituitele ogni anno. 14. Consigli generali. Se dovete precipitarvi fuori da casa, in caso di catastrofe, ecco che segue un promemoria delle cose che dovete prendere con voi: 1. Zaino per fuga di 72 ore 2. Radio CB 4. Più acqua potabile possibile perché la catastrofe potrebbe aver danneggiato o 15 CHIESA DI GESÙ CRISTO DEI SANTI DEGLI ULTIMI GIORNI RAMO DI LIVORNO inquinato le comuni fonti di reperibilità del prezioso liquido. 5. Molto contante di piccolo taglio 6. Chiavi dell'abitazione 7. Se potete fuggire in auto caricate taniche di carburante in più che avrete tenuto di scorta in cortile. 8. Apparecchio radio AM, FM, SW con una buona scorta di pile. 9. Armi e munizioni per chi ne possiede (non lasciatele in casa nel caso che il ritorno sia incerto) ------------------------------------Partenza dal campo per brevi periodi. Se siete insediati in un campo stabile e dovete allontanarvi per alcune ore o giorni per esplorazione o viaggi di altro tipo. Non allontanatevi mai dal campo da soli. Andate sempre almeno in due. Mettete nello zaino 1. Utensile da taglio affilato e di buona fattura. Meglio se è pesante; durante il viaggio può essere necessario costruirsi un riparo e i quel caso un temperino non è adatto. 2. Torcia frontale con batterie di riserva 3. Bussola 4. Una mappa UTM (Sc. "1:1000" oppure "1:10,000") della zona 5. Poncio 6. Occorrente per accendere un fuoco e micce. 7. Un po' di cibo e acqua potabile 8. Sacco a pelo 9. Una tendina o un telo e picchetti, per dormire all'asciutto in caso di pioggia. 10. Una giacca pesante in più. 11. Piccolo pronto soccorso 12. Una matassa (una ventina di metri) di sagola 5-8 mm Assicuratevi di conoscere la zona. Non dovrete perdervi. La vostra vita può essere messa a repentaglio se non conoscete la via del ritorno. 16