PA G I N A 4 IL SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI COMO - 27 MARZO 2010 SpecialeAbruzzo PARLA IL DIRETTORE DI CARITAS COMO “Continuiamo a camminare con la gente” inquecentomila euro. A tanto ammontano le offerte raccolte nella Chiesa di Como dalla Caritas diocesana per affrontare le spese della ricostruzione dopo il devastante terremoto del 6 aprile 2009 in Abruzzo. In totale le dieci Caritas della Lombardia hanno a disposizione oltre 4 milioni e 700mila euro per aiutare le popolazioni terremotate dell’aquilano. Come verranno impiegate cifre così importanti? «Poiché l’unione fa la forza – spiega il direttore della nostra Caritas diocesana Roberto Bernasconi – progetti e gemellaggi saranno gestiti in ambito regionale. Le comunità dove sosterremo il “ritorno alla normalità” saranno quelle di Onna-Paganica (cinque iniziative) e Altipiano delle Rocche (tre proposte). Tutte le realizzazioni sono state individuate grazie alla stretta collaborazione e in accordo con la Caritas de L’Aquila. Abbiamo “estrapolato” i bisogni reali, come scuole, centri di accoglienza e comunitari, strutture per anziani e disabili». Alcuni progetti sono già stati approvati, per altri sono in corso le verifiche tecniche, mentre è stata accantonata una somma significativa – quasi 350mila euro – da utiliz- C zare nel prossimo biennio 2010-2011. «Il terremoto è una calamità naturale che richiede interventi immediati per la messa in sicurezza – riprende Bernasconi –, ma la necessità di fornire in tempi brevi, a un numero molto elevato di persone, servizi e risorse, non deve limitare la progettualità per il futuro. Il rischio di interventi impropri, calati dall’alto, è sempre dietro l’angolo. È per questo che il criterio principale della Caritas è quello di mettersi “a servizio” della gente, per investire soprattutto sul recupero e sulla ricostruzione dell’essere e fare comunità». Di fatto i riflettori dei “media” non si sono mai spenti su L’Aquila: dopo l’emergenza, i grandi eventi mondiali e, negli ultimi mesi, vicende tutt’altro che edificanti… «La Caritas segue il proprio cammino in coordinamento con le altre realtà presenti sul territorio ma in autonomia – sottolinea il direttore –. Per quanto ci riguarda, accanto al necessario intervento concreto, è l’accompagnamento l’altra emergenza. I soldi sono importanti, ma la gente ha bisogno di recuperare e riallacciare i rapporti. Un’equipe operativa regionale seguirà da vicino l’evolversi delle situazioni e lo sviluppar- Il presidente della Cei, cardinal Angelo Bagnasco, in visita al cantiere della scuola di Ocre, costruita da Caritas Italiana si dei progetti. Saremo in Abruzzo, anche la prossima estate, con un numero considerevole di volontari, perché quello che si andrà a realizzare dovrà essere veramente “per” la comunità. Quindi sarà importante valorizzare le professionalità locali, mettendosi in ascolto delle loro esigenze». Effettivamente la più grande delle difficoltà da affrontare – accanto al dolore per le perdite umane e materiali – è il senso di sradicamento, di “sfilacciamento” della rete affettiva e amicale. «La comunità – è la conclusione di Bernasconi – non deve perdere la propria identità e dignità. L’Aquila “tornerà a volare” solo se sarà capace di riappropriarsi del territorio, diventandone protagonista. La Caritas sarà uno strumento a servizio degli aquilani per questo fondamentale e irrinunciabile obiettivo». L’IMPEGNO DI CARITAS ITALIANA Una nuova fase a seconda fase d’intervento della rete Caritas in Abruzzo è iniziata. “Nella prima fase – spiega Danilo Feliciangeli, responsabile del Centro di coordinamento di Caritas Italiana a Coppito – le delegazioni Caritas regionali concentravano la propria azione in una delle nove aree omogenee in cui, nell’ambito dei gemellaggi, era stato diviso il territorio così da poter meglio rispondere alle esigenze della popolazione in una situazione di emergenza. In questa seconda fase (da gennaio a ottobre 2010) abbiamo pensato, invece, in accordo con l’arcidiocesi di L’Aquila, di creare cinque équipe che si concentreranno, non più su una zona, ma su altrettanti ambiti d’intervento ritenuti prioritari. Un modo per fare tesoro delle esperienze di tutte le delegazioni proponendo iniziative di respiro più ampio”. Le équipe saranno miste, ovvero formate da operatori di Caritas italia- L na, delle delegazioni regionali e di operatori e volontari della Caritas diocesana. “La presenza degli operatori locali in ogni settore – continua Feliciangeli – è molto importante perché rientra nella prospettiva di un progressivo passaggio di competenze a Caritas L’Aquila con il progressivo disimpegno delle delegazioni regionali”. Ad oggi sul territorio aquilano sono ancora presenti tutte le delegazioni ad eccezione di Caritas Calabria. Il primo settore, in cui si concentra il lavoro dei gruppi , è la costruzione e la valorizzazione di spazi in cui la comunità possa ritrovarsi e stare insieme. Il secondo, collegato al primo, prevede il sostegno ai parroci nell’attività di animazione, per aiutare le parrocchie a riscoprire il senso della comunità. “Questo aspetto – spiega Feliciangeli – riguarda in particolare i nuovi insediamenti del Piano Case. Qui è impor- tante aiutare i parroci a incontrare i nuovi fedeli e conoscere le famiglie”. Il terzo ambito riguarda l’ascolto delle persone e dei loro bisogni. Un impegno in cui, fin dai primi mesi dopo il sisma, è attiva Caritas L’Aquila con i propri centri di ascolto. Il quarto ambito prevede la promozione di iniziative di sostegno all’impresa e al microcredito, in accordo con altri partner. Infine, il quinto settore si concentra sulla collaborazione alle iniziative pastorali dell’arcidiocesi aiutando soprattutto nella diffusione delle proposte sul territorio attraverso la rete dei volontari e operatori Caritas. Ad oggi Caritas italiana ha realizzato tre centri per la comunità a San Vito, Arischia e Bagno mentre uno è in via di ultimazione a San Giacomo. A questi si aggiungono altri interventi come la sede Caritas e tre scuole, in via di ultimazione, a Fossa, Ocre e Roio Poggio. L’opuscolo di Caritas Lombardia Dopo lo SpecialeAbruzzo di questa settimana con il numero Pasquale de “Il Settimanale” distribuiremo un ospucolo piegevole intitolato “L’Aquila torna a volare”, realizzato dalla delegazione Caritas della Lombardia. Nel pieghevole troverete il dettaglio dei fondi raccolti nelle singole diocesi e degli interventi realizzati o in programma nell’area assegnata alla regione Lombardia nell’ambito dei gemellaggi. La prima struttura ad essere realizzata, la scuola materna ed elementare di Ocre, è già in via di ultimazione. Tra i progetti in cantiere ci sono un centro Pastorale e un centro anziani a Monticchio; un centro di accoglienza e una struttura di riabilitazione a Paganica; due centri per la comunità a Ocre e Fontavinione. Complessivamente la regione Lombardia ha a disposizione 4 milioni e 734 mila di euro. Alcuni dei progetti attendono ancora le autorizzazioni da parte dei Comuni interessati.