SETTIMANALE DI POLITICA E COSTUME Autorizzazione del tribunale di Siracusa n.2/2003 Spedizione in abbonamento postale Pubblicità inferiore al 70 % € 0,50 diretto da Salvo Benanti Telefono 0931412883. Email: [email protected] - tipografia LegoPrint srl Anno 24 FONDATO NEL 1988 N° 31/2012 Domenica 30 settembre 2012 Nuovo cemento: Silenzio di tomba Sull’operazione via Arsenale-Targia gli ambientalisti tacciono e il dirigente comunale dell’Urbanistica dice che non esiste nessuna pratica. Strano.. Della mega concessione edilizia scoperta da P. Rosario Lo Bello (nella foto) i nostri ambientalisti non sapevano niente!. Hanno “scassato la minchia” (come si dice, senza perifrasi, dalle nostre parti) per anni a fare la parte dei difensori del territorio, interessati soltanto ad incassare incarichi e denaro. Sul Porto Turistico erano nella merda fino al collo e si sono insultati a vicenda senza pudore, svelando quello che già intuivamo e sapevamo. Su questa mega concessione edilizia stanno facendo i gattini ciechi? Li troveremo tra qualche mese firmatari dei progetti di cui si discute o consulenti o comunque coinvolti? Non mi meraviglierei affatto, conoscendoli: i peggiori e più insidiosi nemici del nostro territorio, pari al PD dove la “predica ambientale” non corrisponde mai con la “pratica”. Ovviamente ognuno di noi deve sopravvivere e per sopravvivere deve mangiare, una legge della natura che ti porta, spesso, anche a dolorosi compromessi. Ma chi è costretto a farli – e lo comprendo – dovrebbe avere la decenza di non fare l’ambientalista, promuovere battaglie sulla stampa, rilasciare un giorno si e l’altro pure dichiarazioni, per poi svendere queste posizioni o svilirle deliberatamente con malizia al ribasso. Questo appartiene alla sfera della mascalzonaggine pura, al tentativo di bleffare e prendere in giro l’opinione pubblica per creare deliberatamente confusione, incertezza, così da non fare più capire chi aggredisce il nostro territorio e chi cerca di difenderlo. E questo non passerà!. Al Comune come al solito cadono dalle nuvole. “Non ho nessuna notizia sull’operazione cementificatoria, da via Arsenale a contrada Targia, che ho letto sul vostro giornale – afferma Mauro Calafiore, dirigente responsabile del dipartimento urbanistica - . Non ci sono documentazioni a mia conoscenza e non mi pare possibile che ci siano pratiche di cui non sono informato”. Non sembra possibile nemme- no a noi, comunque Calafiore non aggiunge altro e francamente il diniego a una dichiarazione di merito e quindi il no comment di fatto non ci sembrano esattamente bei segnali. Vedremo. NB: mi chiedono in molti: hai fatto pace con P. Rosario Lo Bello? Rispondo: io non faccio guerre e pace con nessuno. Con p. Lo Bello non ho condiviso i suoi stretti rapporti con Raffaele Lombardo (peraltro sempre negati). Nelle battaglie ambientali lo strabismo non è consentito e dato che io – unitamente a milioni di siciliani – consideriamo Lombardo la peggiore (…direi anche altro) espressione prodotta dalla politica siciliana negli ultimi 60 anni, il Lombardo ambientalista che cercavano di infinocchiarci per me era semplicemente inverosimile. P.Rosario che riprende la sua iniziale carica ambientalista – vedasi denuncia alla mega concessione edilizia – mi sta bene senza riserve o pregiudizi. (sb) Su Ortigia niente balle La rinascita del centro storico ha nomi e cognomi e le Regionali non giustificano le minchiate Campagna elettorale regionale 2012 e volano le prime ”minchiate” come palloncini. Niente di nuovo. Ma una mi è totalmente indigeribile per quanto è sfrontata, senza misura, indecente. Un leccaculo di un deputato regionale racconta su facebook di essersi commosso davanti allo spettacolo di Ortigia la sera e di avere pensato con gratitudine al suo deputato perché “a lui si doveva la rinascita di Ortigia “. Che enorme e spudorata menzogna!!. Da vivente e per avere vissuto intensamente da modesto cronista gli ultimi 35 anni della vita cittadina sono – come si dice negli atti giudiziari – “persona informata dei fatti”: utile per testimonianze di verità e non di comodo o di piaggeria. La rinascita di Ortigia che oggi tutti ammirano ha – innanzi tutto – un padre: Santino Nicita che con il senatore Salvatore Corallo promuove la prima legge su Ortigia nel 1976. Nulla di fatto (importante) fino al 1986 quando con l’iniziativa degli onorevoli Fausto Spagna e Nino Consiglio (vedi foto accanto al titolo) i contributi ai privati per i restauri diventano veri e corposi, le macchinose procedure burocratiche vengono drasticamente ridotte. Da li scatta seriamente la rinascita di Ortigia, centinaia di restauri di appartamenti ed edifici storici, con tanti soldi pubblici e tantissimi soldi privati. Nel 1987-1988 Fausto Spagna da sindaco ha l’intuizione di trasformare Ortigia in uno splendido teatro a cielo aperto. Illumi- Fine delle cose serie, importanti, poi, certamente, di interventi utili ne saranno stati fatti a decine. Questa è la semplice narrazione di quanto è avvenuto. I leccaculo e gli sfrontati sono avvertiti. sb Comunale a +2643 TeatroVerga +2750 Siamo qui in trepidante attesa. Teatro pronto a Ottobre? na Piazza Duomo e largo Bellomo in occasione del ritorno della tela del Caravaggio appena restaurata (il Seppellimento di S. Lucia). Da lì la costituzione di una isola pedonale estesissima dove (a Largo Aretusa) viene programmata una lunghissima estate con spettacoli giornalieri per riportare i siracusani, i turisti ad Ortigia, a passeggiare di nuovo in Ortigia. I giovani diventano da subito i maggiori fruitori di Ortigia che eleggono a loro meta principale tutte le sere. Poi tutto il resto. Il centrodestra di Bufardeci aggiunge soltanto le note fanfaronate (Teatro Comunale), tentativi di speculazione alla Giudecca, non si impegna sui finanziamenti regionali ai privati. Da quasi nove anni si attende l’inaugurazione (vera...) Via Crispi +2210 E’ la prova provata dell’arroganza di chi amministra. 2 Domenica 30 settembre 2012 4 auto a 200mila euro, uno sberleffo L’ex presidente Giuseppe Assenza denuncia il bando dell’Ias. La replica ambigua della società. Pippo Gianni: E’ un fatto quantomeno scandaloso Sul caso dello spreco di 200 mila euro all’Ias riportiamo per stralci l’intera vicenda: L’ACCUSA Quando si sbandiera ai 4 venti la propria oculatezza nella gestione di un ente o di una società mista, come nel caso dell’Ias, si dovrebbe poi evitare di contraddire, con i fatti, le belle dichiarazioni di intenti. Succede, invece, che a soli 4 mesi dall’insediamento del nuovo presidente, la società abbia pubblicato un bando di gara di cui tutto può dirsi, tranne che sia nel segno del risparmio o della razionalizzazione delle risorse a disposizione. Mi riferisco al bando di gara, che scadrà il 4 Ottobre,pubblicato anche sul sito internet dell’Ias, per il noleggio a lungo termine di 4 autovetture, di grossa cilindrata e dotate di tutti i comfort e gli optional possibili e immaginabili. Per questo, si prevede una spesa di 195.000 euro. Difficile immaginare che rientri tra le spese necessarie il noleggio per tre anni di auto di “cilindrata minima 2995”, con inserti in radica di noce, telefono veicolare bluetooth, sistema di informazioni per il conducente con display a colori, sedili rivestiti in pelle, sensore pioggia/luci con funzioni coming home/leaving home e tante altre caratteristiche che non sono di certo quelle di un’auto di servizio o comunque di un’utilitaria. Giuseppe Assenza LA REPLICA Con riferimento alla nota che il dott. Giuseppe Assenza, nella sua qualità di dirigente provinciale del Pdl e candidato all’Assemblea Regionale Siciliana, ha diffuso nella giornata di ieri e che è stato ripreso oggi da molti organi di stampa locali, relativo ai presunti eccessi di spesa che l’azienda si appresterebbe a sostenere per mantenere auto di grossa cilindrata a titolo di rappresentanza, i dirigenti dell’Ias intendono precisare che “le autovetture in questione, oltre a prevedere le stesse caratteristiche di quelle che stanno per essere dismesse, non sono di servizio ma attribuite in benefit ai dirigenti stessi, ai quali spetta per contratto aziendale, stipulato all’atto della loro nomina con l’obbligo di avere a carico una parte degli oneri eccedenti rispetto il previsto a budget. Il bando in questione altro non è che un rinnovo di un contratto in scadenza la cui durata è prevista in un arco temporale di 36 mesi. Peraltro, l’Ias sta dando seguito ad una spesa già prevista nel budget 2012, predisposto ed approvato dal CdA, nel periodo in cui era ancora presieduto dal medesimo dott. Giuseppe Assenza”. Ing. Baldassare Matera (Direttore Ias) P.I. Michele Gerone (Vice direttore tecnico Ias) Dott. Leonardo Mirandola (Vice direttore amministrativo Ias) L’INTERVENTO Lo avevamo detto e si è avverato. Quando abbiamo espresso tutte le nostre perplessità sulla nomina del Commissario dell'Asi in riferimento alla parte politica che lo ha nominato, sapevamo che l'unico motivo che aveva spinto Raffaele Lombardo a farlo, era solo quello di continuare in un'amministrazione scellerata e scialacquatrice che ha affossato la Sicilia e tutto il suo popolo. In un momento di crisi come questo, dove la gente fa grande fatica a trovare i fondi anche solo per fare la spesa, leggere di un bando per il noleggio a lungo termine di 4 auto di lusso per un importo di 195 mila euro è quantomeno scandaloso. Ma fa ancora più rabbia leggere che i vertici dell'IAS pretendono un'auto con interni in “pelle Milano”, radica di noce e telefono bluetooth. Questa è un'offesa alla decenza e al benché minimo rispetto delle più elementari norme del vivere civile. Pippo Gianni La risposta di Ias è ambigua e in politichese "il budget era stato approvato dalla scorso cda" che non significa un bel nulla, io approvo un budget e non 4 auto di lusso di tremila cavalli per 200 mila euro. La sostanza è che restano le auto di lusso per i predetti 200 mila euro. Fatto che gli interessati sembrano prendere alla leggera. Insomma, quello che è peggio è la noncuranza di politici e/o tecnici che continuano a snobbare la protesta diffusa esistente sugli sprechi e gli sperperi del denaro pubblico. L’Ias è privata? Manco per niente, è di nomina politica e dovrebbe essere la politica a garantire una gestione oculata e 4 auto di lusso ai dirigenti sono uno sberleffo a chi campa la famiglia con 700 euro al mese Sebastiano e Santino Tine', tipografi in Floridia Sebastiano Tinè, il maggiore d'eta', e' venuto a mancare la settimana scorsa, precedendo di qualche giorno il fratello minore, Santino, morto lunedì sera. Entrambi vittime del cancro. Nella loro antica tipografia di via IV novembre, successivamente trasferita al Corso, a cavallo fra gli anni Settanta e gli Ottanta, ho per la prima volta assistito a quello che a me parve il "miracolo della creazione": la stampa. Vivi dentro di me, e intatti, conservo gli odori degli inchiostri e dei solventi, pungenti ed inebrianti come quelli di certi funghi allucinogeni, che ti investivano non appena varcavi la soglia dello stabilimento; insieme al rumore martellante dei pistoni, degli stantuffi, delle presse e delle ventose delle macchine. Un rumore che, nella sua fredda, ferrosa distonia, nascondeva una segreta armonia, un "melos" che avvertivo salutare e supremo, come governato da potenze angeliche laboriose e benefiche. La tipografia dei fratelli Tine' era un opificio di maestria artigianale, in cui eleganza, ingegno e sacrificio, insieme e inscindibili, creavano con levita' calendari, opuscoli, biglietti da visita, locandine, buste e carta intestate. Durante tutta la giornata di lavoro era un porto di mare, una locanda di fondaco, con un via vai di avventori, clienti, fattorini e strambi personaggi (piu' avanti negli anni li avrei conosciuti come scrittori e poeti) che con acribia degna di un entomologo, chinati sul foglio fresco di stampa, immerdi in un silenzio impenetrabile e tutto loro, correggevano gli errori di stampa. Qui, all'eta' di cinque anni, incontrai per la prima volta il "proto" e vidi gli "ossi di seppia", usati sui quinterni dalle sapute mani di una operaia con dolcezza e precisione, come un archetto di violino. Qui, sugli scaffali, tra vernici e solventi e polveri esalanti odori intensi e profondi, vidi il piombo tramutarsi in lettere luminose e leggere, e queste prendere forma in parole, in righe, in tavole perfette che scomparivano inghiottite tra nastri rotanti e tra rulli, composte da mani veloci, sotto uno sguardo vigile e allegro. Qui entrai in quotidiano contatto con la casta dei tipografi, dei compositori, dei fonditori, dei correttori di bozze, dei macchinisti, dei grafici - gli stessi fratelli Tine', il signor Invernale, il signor Toni Perez, il signor Borgione creature elette, misteriose, insondabili e ilari, depositarie del mistero della creazione, conoscitori della legge degli spazi bianchi. Qui elessi a mia tana la Linotype situata in fondo alla enorme sala centrale, il ventre della fucina, il suo cuore nero pulsante, immenso, superbo e fragoroso, dove la parola veniva alla luce, dopo un travaglio tenace, svolazzando in fogli leggeri. Qui, tra gli inchiostri e il piombo, persa tra risme di fogli e di carte, lasciai per sempre la mia infanzia, protetta da care presenze, vigilata da voci amiche, da sguardi benevoli. Piu' tardi il mio luogo d'elezione fu una delle prime cartolibrerie di Floridia, che i Tine' aprirono al Corso, vicino alla macelleria di mio padre, e che succedette a quella dei fratelli Bordonaro. Qui cominciai a leggere Carroll, Verne, Salgari. E ad acquistare i miei primi libri, con la paghetta che mio padre mi elargiva ogni sabato, giorno che divenne veramente per me "il piu' gradito". Seduto sul lungo bancone di ingresso, conservo ancora dentro di me la meraviglia delle copertine a colori dei libri illustrati, lo stupore e l'incanto ad ogni apertura, la paura ad ogni lento voltar di pagina; la fatica ed il piacere infinito della lettura, che apriva ai miei occhi mondi diversi e portava dentro quella libreria, in quell'angolo chiassoso e semioscuro di Corso, l'universo intero.E conservo dentro di me, intatte, vive e presenti, le figure di Sebastiano e di Santino, accanto a me, a ripetere prima di me ad alta voce le parole stampate sul foglio, perche' io potessi ripeterle, poi, insieme a loro, ed impararne cosi' il suono, la dizione, il significato. Salvo Sequenzia 3 Domenica 30 settembre 2012 L’intervista Fabio Granata risponde a “I Fatti” raccontando il difficile momento che sta vivendo il Fli siracusano. Descrive il suo stato d’animo e i rapporti con Rodante, Romano e Cavarra. La telefonata con Prestigiacomo Sono un politico onesto e trasparente Uscirò dalla politica più povero di come sono entrato e sopratutto senza aver mai avuto o determinato vantaggi economici. E’ l’insegnamento che mi ha dato quell’antico galantuomo di mio padre, direttore di banca d’altri tempi Fabio Granata intervistato da “I Fatti”. Visti i rapporti tesi esistenti da qualche mese fra il nostro giornale e il vice coordinatore nazionale di Fli è quasi uno scoop. Da parte nostra abbiamo fatto e facciamo analisi e commenti sui fatti che succedono, insomma niente di personale. Forti di questo assunto abbiamo chiesto l’intervista a Granata e “Fabio il terribile” da politico di razza ha subito detto sì dimostrando autocontrollo e spessore, che spesso non sono patrimonio dei politici Fabio Granata, diciamo che in politica è meglio averti amico che nemico. Hai una grinta debordante, fino a sfiorare il fanatismo Faccio politica dall'età di tredici anni, dal primo volantino del Fronte della Gioventù davanti al Classico e dai primi cazzotti: sempre con la stessa tensione ideale. Da questo punto di vista sono un "fanatico" come una volta mi definì Almirante. Oggi a Siracusa esiste una politica litigiosa, del “tutti contro tutti”. Anche tu una volta eri amico di Roberto Visentin, oggi sindaco col Vermexio che somiglia a Forte Apache In questi anni il nostro gruppo al consiglio comunale ha svolto con coerenza e competenza il ruolo di opposizione e grazie all'azione di Paolo Romano, Fabio Rodante e Salvo Cavarra abbiamo rappresentato con dignità gli interessi dei cittadini siracusani e il territorio della nostra città .A Visentin, che ho sostenuto in maniera determinante prima per la sua candidatura e poi per la sua elezione ho lanciato da oltre un anno una proposta che non ha potuto o voluto accettare, quella di un azzeramento delle varie giunte che si sono susseguite e la individuazione di una amministrazione dei migliori per governare una delle fasi più difficili della politica della città. Oggi il degrado economico e sociale rischia di andare oltre i livelli di guardia . Secondo te cosa bisogna fare? In prospettiva bisogna creare un progetto alternativo che difenda i beni pubblici, dal territorio al paesaggio, dal patrimonio culturale e ambientale all'acqua, dal porto alla risorsa mare e che rilanci una città che ha potenzialità straordinarie e che può rinascere se riuscirà a puntare sulla proprie specificità. Per iniziare una battaglia di questo tipo sarebbe necessaria la tua presenza 24 ore su 24. Invece, come lamentano anche tuoi amici, sei assorbito dalle questioni nazionali. Non hai tempo per Siracusa e qualcuno vocifera anche un tuo prossimo passaggio con Italia dei Valori. In questi anni ho provato a ridare un anima politica e culturale e legalitaria alla destra italiana e su alcune battaglie in difesa della legalità e delle procure antimafia mi sono ritrovato spesso, anche in Parlamento, a fianco di Antonio Di Pietro. Difendiamo insieme la Procura di Palermo e sosteniamo la costituzione di parte civile al processo sulla trattativa. Insieme abbiamo combattuto in parlamento sul codice etico e sull'anticorruzione, sabato sono stato ospite a Vasto, sono molto amico di Fausto Spagna ma il mio progetto resta al In prospettiva bisogna creare un progetto alternativo che difenda i beni pubblici, dal territorio al paesaggio, dal patrimonio culturale e ambientale all'acqua, dal porto alla risorsa mare e che rilanci una città che ha potenzialità straordinarie e che può rinascere se riuscirà a puntare sulla proprie specificità. Alle Regionali sosterrò la lista con il nostro simbolo, il suo capolista Mario Bonomo e il giovane Corrado Loreto e, forse, una candidatura a sorpresa sulla città (Granata probabilmente allude a Francesco Cassone e Gaetano Bottaro che si sono schierati al suo fianco abbandonando Grande Sud ndr). fianco di Gianfranco Fini e resta quello della costruzione della Nuova Destra Italiana. Torniamo a Siracusa. Cosa hai fatto per la nostra città e cosa si dovrebbe fare per lo sviluppo? Bisogna investire sul turismo culturale mettendo nuovamente a frutto il riconoscimento UNESCO ottenuto grazie al mio governo dei beni culturali e del turismo, quando ho determinato il recupero di gran parte del patrimonio culturale cittadino, ho determinato, tutelandola dalla tonnicoltura, la nascita della riserva del Plemmirio, ho fatto approvare la legge sui piano paesaggistici e portato quasi 300 milioni di euro di restauri che hanno fatto rinascere il castello Maniace, la cattedrale, gli ipogei, Santa Lucia alla Badia, i Musei cittadini e regionali, oltre a grandi manifestazioni ed eventi e al rilancio dell'Inda, all'apertura del Museo Archimedeo. Nel cuore mi resterà la grande mostra su Mario Minniti e quella su Trombadori che testimoniano il mio amore per Siracusa . Questo lo hai già fatto. E ora? Ora bisogna lavorare sul Porto, fare un punto su ciò che e' fattibile e sbloccare i cantieri, chiudendo e ripulendo quelli inutili. Quindi il porto in pole position. Fra poco meno di un mese si vota per le Re- gionali e il Fli siracusano è spaccato.. L'intera politica italiana vive una fase di transizione e qualcuno di coloro che hanno condiviso questo mio lungo percorso politico accusa qualche sbandamento e qualche perplessità ma sono certo che dopo le regionali tutto sara' piu chiaro e che, in vista delle amministrative e delle nazionali ritroverò tutti al mio fianco, anche Paolo Amenta e Salvo Cavarra che, delusi dalla mancata candidatura alla Presidenza della Regione sostengono Crocetta, mettendoci la faccia ma non abiurando alla loro militanza in Fli e al mio fianco. Tu per le Regionali che farai? Io sosterrò la lista con il nostro simbolo, il suo capolista Mario Bonomo con il quale ho un rapporto leale e il giovane Corrado Loreto e, forse, una candidatura a sorpresa sulla città (Granata, probabilmente allude a Francesco Cassone e Gaetano Bottaro che si sono schierati al suo fianco abbandonando Grande Sud ndr). Il progetto del Nuovo polo per la Sicilia sara' lo zoccolo duro della lista per l'Italia alla quale lavora Fini, e sara' in campo alle prossime amministrative. Come sono i tuoi rapporti con Stefania Prestigiacomo dopo che hai abbandonato il Pdl? Con Stefania, ma anche con Visentin, ho preservato un rapporto d'amicizia anche se oramai in politica siamo divisi credo definitivamente. Stefania all'indomani della scelta sui candidati alla Presidenza mi ha fatto una telefonata affettuosa:"Fabio ti rendi conto? Il mondo funziona al contrario: io devo sostenere Musumeci e tu Micciche'. Io,sorridendo,le ho risposto: Stefania, per me la "terza via" resta d'attualità. Una volta era tra capitalismo e comunismo, oggi tra Musumeci e Micciche'....e abbiamo riso di gusto. I tuoi rapporti coi giornalisti sono spesso tempestosi Credo che sia importante avere lo stimolo e anche il pressing della stampa e quando sei in politica devi accettarlo: ciò che non accetterò mai e' pero' la diffamazione anche verso la famiglia. Per questo ho querelato Panorama chiedendo un milione di euro di risarcimento da devolvere in beneficenza, perchè una cosa e'certa: sono un politico onesto e trasparente e uscirò dalla politica più povero di come sono entrato e sopratutto senza aver mai avuto o determinato vantaggi economici. Lo devo a quell'antico galantuomo di mio padre, direttore di Banca d'altri tempi e che oggi mi e' ricordato dalla figura dell'amico Enzo Lentini. Bisogna essere attenti agli umili e trasparenti, in qualsiasi attività...questo mi ha insegnato la sua educazione, questi valori ho portato in politica. 4 Domenica 30 settembre 2012 Opinioni e repliche Diventa una esigenza avere uno spazio che consenta a chi ci legge di poter replicare o di poter dire la propria opinione su quello che è già stato pubblicato dal nostro giornale. Naturalmente chiediamo che le repliche siano stringate, o comunque compatibili con la necessità di dare visibilità a tutti. cittadinisulwebcittadinisulwebcit Vox piulis Ma mi faccia il piacere Rieccomi! È’ pìulu (o pìula) chi piulìa (Lett. “piagnucola”). Il pìulu è un uccello notturno che emette un suono lamentoso ("Pìulu 'i menzannotti"). In origine l'appellativo era usato solo per designare le donne lagnose o comunque dotate di voce stridula e poco piacevole; ora si usa anche al maschile, forse in ossequio alla uguaglianza fra i sessi, o perché, in tempi di maschilismo vacillante, ci si è accorti che anche i maschi possono essere lagnosi, striduli e spiacevoli. La parola si riferisce, come è chiaro, anche a chi è incontentabile, scontroso, comunque irritante. Certo, la voce non è tutto: la personalità di un uomo o di una donna ha migliaia di componenti più o meno importanti, ma una voce da “pìulu” (o da “pìula”) può rappresentare un grave problema: pensate a quanti avrebbero potuto essere grandi condottieri o trascinatori di folle o attori o attrici dal fascino irresistibile o avvocati di grido o grandi comunicatori e, fregati dalla voce, hanno dovuto accontentarsi di un modesto posticino al Catasto o di un impiego d’ordine in un qualche archivio polveroso, e lo diciamo senza voler nulla togliere alla dignità di tutti gli archivisti di questo mondo. E il fatto che di tanto in tanto vi sia in Italia qualche ministro (o ministra) con voce pìula non è altro che l’eccezione che conferma la regola. Il “pìulu”, come il cornuto, in genere non sa di esserlo, e non ci crede neanche se migliaia di persone glielo dicono: continua perplesso per tutta la vita a domandarsi perché mai, non appena comincia a parlare, tutti si dileguino velocemente, adducendo le scuse più disparate e spesso meno credibili alla loro fuga precipitosa. In effetti poche cose innervosiscono come l’ascoltare la voce del “pìulu”, maschio o femmina che sia. Bruno Formosa Ma mi faccia il piacere, Grillo. E’ vero che lei riempie un vuoto politico, ma lo riempia di cosa intelligenti e non da battute da comico e da proclami populisti. “io voglio la democrazia, senza aggettivi, né prima né dopo” dice Grillo a Parma: se non siete fanatici del movimento sociale (di Grillo) capirete quanto questa frase porti alla luce frustrazione da un lato, pura demagogia dall’altro. Frustrazione perché viene da un background di incomprensione, di silenzi della classe politica dinanzi alle proteste (mai troppo convinte ad onor del vero… Forconi a parte), di anni di pubblica strafottenza nei confronti dei bisogni dei cittadini…che tuttavia in periodo di benessere, a parte qualche mugugno, non hanno manifestato più di tanto l’insofferenza che sembra adesso mangiarli vivi. La frustrazione viene fuori adesso, adesso che la crisi ha messo alle corde ciascuno di noi, con il pallottoliere e una matematica base per rendersi conto che alla fine del mese non ci si arriva più, che i mezzucci son finiti, che i controlli han chiuso gli spazi di manovra…ecco da dove viene la frustrazione. Se Grillo pensa che questa frustrazione sia solo dovuta al comportamento della classe politica…si sbaglia di grosso. All’italiano medio i Craxi, gli Andreotti, i Pomicino, i Fassino, i Fini, i Casini ossia i politicanti senza mestiere ma con il potere, son sempre andati bene…con la tolleranza di chi sa bene che, al loro posto, probabilmente si sarebbero comportati nella stessa maniera. Poi il lato che mi istiga un prurito intellettu- ale enorme. La demogogia del moVimento. Capisco che per raccogliere il consenso di larghe masse di gente devi essere populista e fare comizi a forza di iperbole, alternando – come solo i comici o gli attori sanno fare – la verità con la burla. Ma, per dirla con i termini di Grillo, la “democrazia senza aggettivi” è una cagata pazzesca. Chi l’ha mai applicata? Esiste una formalizzazione della democrazia senza aggettivi? Quale stato nel mondo l’ha mai applicata? Per favore, per favore, ci forniscano un modello concreto a cui fanno riferimento. O vogliono innovare anche qui, creando la seconda città di Campanella?Guardo dall’Inghilterra la stampa italiana, i fatti che commentano i giornali, la ribalta italiana: Grillo, Minetti, Berlusconi, calcio, tangenti. Monti e Draghi ogni tanto, ma per sbaglio, perché è un’elite che non è al 100% italiana, con tutti gli anni passati all’estero e la positiva compenetrazione di cultura e senso civico anglosassone. Andatevi a guardare l’ultimo film di Woody Allen e guardate come ci vedono. E Riflettiamo. Perché non sono così sicuro che le motivazioni saranno le stesse quando le cose andranno meglio. Ma allora ci ritroveremo dei Grillo in parlamento e dei signor nessuno che salgono in tutta onestà (voglio credere alle loro manifestazioni di sincerità ed onestà…) ma occhio…il potere corrompe…tutti, indistintamente, grillini e non grillini. Sempre italiani sono. Christian Liistro (gli imboscati) A sorpresa Ciccio Midolo candidato alle Regionali per Italia dei Valori. “Ho deciso di tornare a fare politica e ho deciso di farlo con Italia dei Valori, un partito impegnato sul territorio e impegnato a dare un futuro a Siracusa”. Queste le parole di Midolo, già consigliere e assessore comunale, che quindi ritorna in campo, nell’agone politico e lo fa con una autentica sfida. “Ho deciso di raccogliere l’invito del mio partito e ho scelto di partecipare alla battaglia delle elezioni regionali – spiega Midolo – . So bene che si tratta di un compito assai gravoso, ma voglio riprendere il mio rapporto coi siracusani laddove era stato interrotto. Naturalmente parteciperò con entusiasmo alla competizione elettorale, con scarse risorse economiche ma con tanta voglia di dare il massimo per i miei concittadini e per la mia città”. Vitadacani “Si rivolga al nostro legale” Quando una persona o colui /colei che si nasconde dietro una sigla di Associazione non ha risposte o non vuole darle, allora viene fuori la frase: "si rivolga al nostro legale". Così abbiamo fatto ed anche in questo caso aspettavamo una risposta per una intervista sulla sparizione di Rudy, un piccolo cagnetto. Evidentemente temono qualcosa e ad una seconda richiesta hanno detto che non rilasciano interviste dopo il nostro articolo della scorsa settimana che a loro dire sarebbe: " un articolo che di legale ha ben poco". Affermano altresì che chiedere sulla sorte di un povero cane è una "morbosa curiosità" e che il loro operato è più pulito del nostro. Quindi saremmo "poco puliti" nel nostro modo di fare informazione o legittima critica? A dare una simile risposta non è una privata cittadina. Chi ha usato questi termini nei nostri confronti è la presidente di un'Associazione animalista e nel caso specifico di "Una zampa sul cuore" Onlus di Floridia. Nella loro pagina di FB si legge: Iscritta regolarmente all' Albo regionale sez. B n°100 delle Associazioni Animaliste della Regione Sicilia e regolarmente iscritta all' Albo Nazionale delle ONLUS (di questa seconda iscrizione non forniscono alcun numero di registrazione). Non è il caso di questa associazione ma, siamo convinti che, spesso le cariche nelle associazioni sono fatte in maniera assolutamente non regolare e le assemblee deliberative ed elettive sono del tipo: "io, mammate e tu". Pertanto siamo preoccupati e poniamo una domanda: Le Amministrazioni Locali, in generale, dovrebbero fidarsi di questo tipo di associazioni per risolvere il problema del randagismo? Alcune associazioni animaliste sono una sorta di Franchising ed inoltre spesso una stessa persona riveste incarichi diversi in associazioni diverse ed in regioni diverse. In una è presidente, nell'altra è vice, ed in un'altra ancora consigliera oppure segretaria. L'importante è avere un titolo da millantare per poi poter schiaffare in Internet la foto di una povera creatura ferita, amputata o comunque in condizioni che susciti pietà. La foto è seguita da frasi ad effetto ed infine la ciliegina sulla torta: poste pay ed IBAN. Questo il caso di Yoshi, Life, Dream, Aurora, Benny, Black, Esmeralda, Marta e tantissimi altri cani o gatti. Tutti usati per scopi davvero poco nobili: incamerare migliaia di euro in nome degli animali. NON VENGONO MAI MOSTRATE LE ENTRATE IN NOME DI QUELLE CREATURE. Vi sono Associazioni che addirittura si autonominano "garanti e mediatori" per lotterie del tutto illegali organizzate in Facebook. Elena Caligiore 5 Domenica 30 settembre 2012 La lettera “Progetto Archimede”(l’associazione/movimento promosso dall’attuale sindaco) scrive ai siracusani e indica obiettivi almeno risibili Visentin ci prende per i fondelli? Il problema dei problemi sarebbe il costo della benzina, che è importante ma non prioritario in una città come la nostra, sfregiata e penalizzata Riceviamo e pubblichiamo: Andiamo verso la scadenza elettorale regionale del 28 ottobre in un clima di incertezza politica e sociale, ma pressati anche dalla necessità di far emergere soluzioni che possano dare prospettive e speranze alla gente. Non assolveremmo al nostro compito e agli obiettivi che ci siamo dati se anche noi di “Progetto Archimede” soffiassimo sulla fiamma dell’antipolitica, se, cioè, alimentassimo quel sentimento diffuso di denigrazione e delegittimazione delle istituzioni e dei suoi rappresentanti. La classe politica ha grandi colpe da farsi perdonare: in Italia, in Sicilia più che altrove. Ma le elezioni servono a questo, servono a giudicare i politici per il loro operato, servono a premiare chi ha fatto bene e a mandare a casa chi ha fatto poco o male. Noi siamo nati per promuovere l’impegno e la partecipazione e da noi non arriverà alcun invito all’astensionismo o, peggio, a votare chi critica senza proporre o critica per portare avanti istanze particolari e rispondenti all’interesse di un gruppo ristretto. Ci piace, invece, incalzare i candidati su cose concrete; vogliamo ascoltare da loro non generiche prese di posizione ma impegni precisi su questioni che riteniamo cruciali per lo sviluppo della Sicilia e per uscire da una crisi che da queste parti fa sentire i suoi effetti in maniera ancora più drammatica. Ecco, allora, il primo tema che lanciamo in una campagna elettorale finora blanda e senza programmi, tutta dedicata alla caccia dei voti e priva di contenuti, come se la crisi fosse un male passeggero. Il tema è il costo dei carburanti, che si è trasformato in un vero e proprio balzello aggiuntivo per le entrate già massacrate e saccheggiate dei siciliani e dei siracusani con ricadute sull’intera economia. Sappiamo che la questione travalica la stretta competenza regionale, ma proprio per questo vorremmo sentire parole chiare, vorremo verificare la capacità del ceto politico di fare blocco e parlare con una sola voce senza preoccuparsi di difendere non si sa quali equilibri. Solleviamo il problema perché il caro benzina per i siciliani non è solo un problema di conti da far quadrare a fine mese. Abbiamo pagato e continuiamo a pagare un prezzo troppo alto in termini di salute e di ambiente per la presenza delle raffinerie che lavorano la stragrande maggioranza dei carburanti prodotti in Italia; eppure mai, in oltre mezzo secolo di pesante industrializzazione, i nostri politici hanno posto in maniera seria il problema degli indennizzi. Un atteggiamento succube rispetto alle strategie nazionali e alle grandi industrie petrolchimiche che non può esse- re giustificato solo con la creazione di posti di lavoro. Con la sempre più forte crisi della chimica italiana, nel medio termine, oltre ai danni ambientali, anche il saldo occupazionale diventerà sempre più negativo. In una regione in cui il trasporto commerciale su rotaia e prossimo allo zero, altra conseguenza del caro carburanti è l’aumento dei prezzi in un contesto di riduzione dei redditi e del potere di acquisto delle famiglie. E cosa dire degli effetti nefasti sui nostri prodotti tipici, sul nostro agroalimentare universalmente apprezzato ma che arriva svantaggiato sui mercati proprio per i costi del trasporto? Chiediamoci quanto incide sul turismo in una regione sempre più isolata a causa delle politiche scellerate delle Ferrovie (che hanno cancellato decine di treni e investono sull’alta velocità solo da Napoli in su) e del prossimo fallimento di Wind Jet. Ci sembrano argomenti sufficienti per domandare ai candidati di occuparsi del problema e di farlo in maniera seria, perché anche da questo dipende il nostro futuro. Occorre un impegno corale, la capacità di trovare un terreno comune di confronto per affermare l’interesse primario della Sicilia e dei siciliani. Occorre fare emergere i valori che uniscono, mentre finora, in questa campagna elettorale di candidati troppo preoccupati delle alleanze e poco dei contenuti, prevalgono solo gli interessi di bottega che finisco col dividere. A discapito di tutti noi. Il portavoce Raffaele Malfa Il portavoce del sindaco Visentin dopo quasi 5 anni di governo della città ritiene che il problema di cui candidati e partiti politici dovrebbero discutere …sia il costo del carburante!. Non so se ridere o indignarmi. Il costo del carburante ha sicuramente importanza ma da chi (Visentin) ha (dis) amministrato la città per 5anni mi aspetterei un mea culpa generale. In materia urbanistica, ad esempio, lo scempio di viale Epipoli, i progetti di cementificazione del Porto Grande, l’incapacità di realizzare un progetto di viabilità o di riqualificazione urbana, l’incapacità di sostenere piccole iniziative imprenditoriali nel campo dell’artigianato anche artistico, nel settore del turismo. Niente di niente! Un Comune che si è impegnato a fare ruotare mille assessori, nominare dirigenti nullafacenti, consentire intrallazzi di vario genere a cominciare dalla incapacità di offrire una città dignitosa nella pulizia, che non provochi (come oggi) il disgusto ai turisti camminarci. Ecco un sindaco ed il suo portavoce hanno tante cose di cui parlare e vergognarsi!. Festa elettorale? No, beh sì, forse Riceviamo e pubblichiamo: Caro direttore, c’è una cosa strana che riguarda una festa musicale. Non so se lei ha seguito tutte le promozioni, ma sabato 29 settembre (oggi ndr) ci sarà un’altra festa della Graziella. Ma l’ultima non era stata il mese scorso? Dopo il successo della prima edizione mi aspettavo che venisse replicata ad agosto 2013 e non un mese dopo? C’entrano qualcosa le elezioni in corso? Corrado Salerno Non lo so se le elezioni regionali del 28 ottobre c’entrino direttamente nella festa che si svolgerà stasera nel magnifico quartiere del centro storico. Certo, ci sono alcuni elementi di cui bisogna tener conto. Il primo è quello a cui fa riferimento il signor Salerno: Ma si può ripetere a distanza di un mese la stessa festa nella stesso posto? A rigor di logica non funziona così e bisogna dire che c’è qualcosa che cigola in maniera inquietante. Il secondo punto riguarda alcuni organizzatori che nel mentre organizzavano hanno aderito apertamente alla candidatura di un deputato del Partito democratico e si sono impegnati a sostenerlo. E qui si fa presto a fare due più due. Il terzo elemento è l’adesione di Energie Nuove, associazione prettamente politica che di musica si interessa poco, o meglio per essere più precisi partecipa a kermesse musicali purchè abbia il suo utile politico. Ricordiamo il comizio all’Ara di Ierone di due coordinatori di Energie Nuove nel mezzo dell’esibizione di diversi complessi rock. Ecco questi i dati a disposizione. Ovviamente la musica piace a tutti come piace a tutti noi la valorizzazione della Graziella. Piace meno la strumentalizzazione e la passerella elettorale. 6 Domenica 30 settembre 2012 I veleni e la compagnia di giro Qualcosa non quadra, tutto va bene a tutti dopo la sentenza della sezione disciplinare del Csm sul procuratore Rossi e il sostituto Musco Grande cementificazione in corso d’opera fra via Arsenale e Targia? Ambientalisti locali muti, stranamente muti, silenziosi in maniera inquietante. L’associazione Sos, ad esempio, ha altro da fare. Pronunciarsi e fare encomi ad esempio dopo che la sezione disciplinare del Csm, su richiesta del ministro della Giustizia Severino, ha trasferito d'ufficio, con un provvedimento d'urgenza, il procuratore Ugo Rossi ad Enna e il sostituto Maurizio Musco a Palermo. Sos commenta l'epilogo rivolgendo un plauso a quanti tra associazioni, una buona parte dell'avvocatura del foro siracusano (i buoni ovviamente) e non ultimi i giornalisti che hanno contribuito con caparbietà all'emersione dei fatti. Ed anche il pistolotto:“La vicenda del Procuratore e del suo Sostituto dimostra ancora una volta che una moderna democrazia non può fare a meno di una stampa libera e responsabile”. Naturalmente prendo atto delle decisioni della sezione disciplinare del CSM. Osservo che nessuno solleva obiezioni o perplessità tra le sigle della magistratura o da parte di esponenti politici sempre ipercritici contro la casta dei magistrati. Tutto va bene a tutti. Non è troppo? Non c’è qualcosa che non quadra?. Per quanto mi riguarda affermo per l’ennesima volta che non conosco le vicende nei risvolti più profondi, ma conosco da troppi anni certi giornalisti e so bene che le polemiche ed i tempi in cui sono state sollevate hanno qualcosa che non sembra rimesso alla semplice casualità. Questa era e resta la mia impressione. Garantista sempre anche quando gli accusati sono magistrati e quando, soprattutto, la nota compagnia di giro è in azione per aggredire, azzannare o ipocritamente ignorare o difendere. (sb) Hanno perso tutti? Ne scriviamo. Ne scriviamo anche noi. E non tanto perché ci è stato sollecitato da più di un attento lettore ma perché a suo tempo ce ne siamo interessati anche noi . D’altra parte non si tratta di una di quelle notizie che possono essere secretate in un cassetto, trattandosi di argomento che interessa la città e un po’ tutta la circoscrizione su cui ha competenza la Procura della Repubblica. Mi riferisco dunque al provvedimento di trasferimento cautelare emesso dal Consiglio Superiore della Magistratura nei confronti del procuratore capo della Repubblica dr. Ugo Rossi e del sostituto dr. Maurizio Musco: il primo è già andato a dirigere l’ufficio di Enna mentre il secondo è stato immesso nell’organico della Procura di Palermo. La vicenda altrettanto a tutti nota è quella denunciata dal giornale online Magma di Catania e poi ripresa da un quindicinale siracusano. Un’inchiesta-denuncia partita nel mese di dicembre dell’anno scorso e che intanto approda ai trasferimenti cautelari; in attesa dei provvedimenti definitivi che l’organo di autogoverno e di disciplina della Magistratura vorrà prendere. Gli interessati, come è ovvio, hanno già dichiarato di volersi difendere fino all’ultima istanza di giudizio. Ma che senso ha tutto ciò che è accaduto? Deriveranno danni o benefici per noi comuni cittadini? Lo stesso giornale che ha condotto l’inchiesta scrive ora che non ci sono vincitori e che a perdere sono stati tutti, ma proprio tutti: magistrati, avvocati, giornalisti, politici e cittadini. Tanto da far venire il dubbio che forse c’è già qualche pentito? Invece l’affermazione che siano tutti a perdere serve a farci capire che il provvedimento del CSM superando forse qualsiasi aspettativa abbia stabilito la giusta terapia. Se la vicenda, come da più parti tengono a precisare, non va letta come sorta e destinata a produrre effetti nello stretto ambito degli uffici giudiziari aretusei, il provvedimento è servito a sparigliare un sistema che operava dal di fuori del palazzo. Vere o false che siano state le accuse, e che restano da dimostrare attraverso le relazioni degli ispettori, riteniamo che non ci sarà più occasione, almeno a causa di quelle persone, di far pensare male chi fino a ieri lo ha fatto e lo avrebbe continuato a fare se non ci fossero stati i trasferimenti. Vedremo in seguito se le fattispecie denunciate meriteranno la sanzione propria dei reati, considerando altresì che le due posizioni non sono uguali. Ma nel frattempo nessuno potrà più pensare che ci sia potuta essere tresca tra sostenitori dell’accusa e avvocati difensori al fine di accaparrarsi in regime di quasi monopolio le cause più importanti della circoscrizione, quali quelle aventi come parte o controparte gli enti pubblici economici locali e le società operanti nella nostra zona industriale. Insomma gli avvocati del foro siracusano possono ben dire di avere ottenuto giustizia. O qualcuno forse avrebbe voluto che il giocattolo fosse stato risparmiato, messo in salvo, magari sostituendo qualche persona o inserendo nel gioco altri nomi? No, non è vero che nessuno ha vinto. Se le visure camerali pubblicate in questi mesi non sono false, e se non sono state prive di senso le iniziative dell’ordine forense e della Camera Penale qualcuno ha vinto, anzi molti. A chiedere giustizia sono stati in tanti e questi tanti non possono non dire di avere ottenuto soddisfazione per i loro interessi. La questione della giustizia penale è tutt’altra cosa che non deve dare soddisfazione ai cittadini essendo esclusivamente un rapporto tra l’imputato e lo Stato. Ai cittadini, alle imprese economiche deve interessare che la giustizia venga amministrata nel rispetto delle regole volute dalla legge e fatte rispettare dagli organi e dagli ordini di autogoverno e di disciplina. Ad esempio anche gli Ordini professionali ( è chiaro di competenza territoriale) possono fare la loro parte per quanto riguarda i comportamenti dei propri iscritti. Pepè Genovese Le regionali 2012 sono iniziate nel peggiore dei modi : sondaggi fasulli che vengono pubblicati da giornali regionali senza pudore, a dettatura; alleanze politiche di facciata che nascondono le alleanze vere. Una lotta all’ultimo voto dove LOMBARDO-MICCICHE’ regnano indisturbati nell’uso sfrontato di danaro, nella compravendita di candidati che cambiano vorticosamente lista come fossero al ristorante, a seconda l’offerta. Un terreno ideale di confronto per i mascalzoni. La Regione LAZIO sprofonda nella vergona della corruzione, dello sperpero del denaro pubblico che, ormai, viene utilizzato come fosse denaro personale del singolo consigliere. Ma in Sicilia non è forse peggio della Regione Lazio? Miccichè che beve vino a carico della presidenza dell’Assemblea Regionale non è lo stesso immondo spettacolo? O Miccichè presente in verbali di polizia giudiziaria come “fruitore” di cocaina? Quando si aprirà seriamente il capitolo corruzione in Sicilia, una piaga che èstata definita “peggiore della mafia”? Quando avremo anche in Sicilia i “pentiti” della corruzione o gli eroi “anticorruzione”? Ricapitoliamo: le candidature di Presidente nella sostanza sono 4: 1.Nello Musumeci (PDL) 2.Rosario Crocetta (PD Regionali: Il “borsino” e UDC); 3.Claudio Fava (SEL e IDV); 4. Gianfranco Miccichè (Lombardo e Grande Sud). A sentire certa stampa prezzolata la gara sarebbe tra Musumeci e Crocetta. Miccichè in una intervista da delirio (?) ritiene di essere lui in candidato preferito (povera Sicilia se fosse vero !!!). La domanda che mi pongo è diversa: viene percepita un’area del dissenso e dell’astensione sterminata che sfiora il 52-53%. Molti di loro non voteranno ma molti altri si. E questa massa spaventosa di voti (tra il 20% ed il 30%) da che parte si riverserà? A favore di Grillo? Di Di Pietro?. Insomma abbiamo davanti uno tsunami elettorale ma stiamo ancora a leggere giornalacci prezzolati, dichiara- zioni politiche di Miccichè.. che ritengono la Sicilia del 2012 esattamente eguale a quella del 2001,del 2008,come se niente fosse cambiato, come se non ci trovassimo da anni nella più spaventosa crisi economica degli ultimi 60 anni, e chi ha fatto i suoi porci comodi come la coppia MiccichèLombardo o il PDL ed il PD possano continuare indisturbati a farlo, recitando le scene disgustose a cui assistiamo ogni giorno. Tutto come prima, niente cambia ?? Non può essere così, speriamo che non sia così. Se il 28 Ottobre in Sicilia non vi sarà uno tsunami elettorale che cacci la vecchia politica e ne metta in campo una nuova, se a vincere il 28 Ottobre saranno i soliti noti.. la speranza sarà sotterrata – come è stato in questi decenni – da una coltre fittissima di corruzione, di parole, di inefficienza. Chi vincerà a Siracusa? Spero in un ricambio profondo, ma oculato, visto che le competenze vanno difese, della rappresentanza regionale. Sarà così? Le percezioni sono queste anche se a sentire il “giro” politico Vinciullo domina incontrastato funerali e cerimonie, Marziano ha truppe consistenti come, del resto, Pippo Gianni. Aspettiamo fiduciosi il voto. 7 Domenica 30 settembre 2012 Lo Bello predica bene, razzola male Il manager risponde alla lettera di un giovanissimo ma non dice cosa ha fatto come amministratore di Confindustria, Camera di Commercio, Sac Riportiamo la lettera di Ivan Lo Bello che commenta la lettera di un giovane siciliano. Ecco il testo: Colpisce molto la lettera del giovanissimo Giuseppe Palermo. Colpisce perché accende tanti campanelli d'allarme, ma nel frattempo sa ispirare una speranza concreta, che diventa quasi certezza: con giovani così, il futuro della Sicilia è in buone mani. Giuseppe ha ragione e tre aspetti in particolare non possono lasciare indifferenti coloro che hanno a cuore la nostra Sicilia. Il primo: Giuseppe non andrà a votare perché ha meno di 18 anni, ma si interessa della cosa pubblica e guarda alle prossime elezioni regionali come un’occasione di moralizzazione e di svolta; Giuseppe per l'età che ha sarebbe un componente di quella che i media chiamano "generazione I-Pod", una generazione di scoraggiati inattivi, solisti da compagnia, che pattina sulla superficie delle cose senza avere la capacità di andare in profondità. È vero che in Italia quasi due milioni di studenti non studiano, non lavorano e non cercano lavoro. Ma è anche vero che tanti "Giuseppe" ogni giorno si preparano, spesso nel silenzio e nella indifferenza degli adulti, ad essere protagonisti del loro futuro, che è il nostro. E di persone come Giuseppe ne abbiamo davvero bisogno: il secondo aspetto che colpisce della sua lettera è infatti la competenza straordinaria di questo ragazzo che cita numeri ed evidenzia criticità su una questione cruciale per il futuro del nostro Paese: la scuola e la formazione. L'Italia combina attualmente dei primati negativi. Giuseppe ha ragione. La spesa per la scuola rispetto al PIL regionale è tra le più alte in Sicilia: siamo intorno al 6% laddove la Lombardia spende appena il 2,2%. Eppure i risultati sono deludenti. L'abbandono scolastico è un problema che colpisce in particolare le regioni del Sud. Il fenomeno è particolarmente eclatante in Sicilia laddove gli early school leavers sono più di un quarto degli studenti. L'Europa ci ha dato un obiettivo: ridurre l'abbandono al 10% entro il 2020. In Italia, e in Sicilia in particolare, occorre fare uno sforzo nel sostenere i giovani nel passaggio dal mondo della scuola a quello del lavoro. Per fare ciò è necessario guardare al modello tedesco in base al quale i giovani apprendono nozioni teoriche nella scuola e ricevono contemporaneamente una formazione pratica in azienda. Secondo gli studi della Fondazione Agnelli l'Italia è il Paese con il ca- lo degli apprendimenti più netto fra elementari e medie. Ad aggravare il fenomeno i risultati dei test Ocse che misurano le competenze dei quindicenni in lettura, matematica e scienze, evidenziano come il solo fatto di frequentare una scuola al Nord offra 68 punti (17%) in più del Sud, pari a un anno e mezzo di scuola nelle regioni del Sud dove un terzo dei quindicenni non raggiunge la soglia minima di competenze definita internazionalmente. Il nostro è un Paese a rischio. È oramai un dato acquisito che le problematiche educative sono passate in secondo piano di fronte all'emergenza della crisi senza aver compreso lo stretto legame che intercorre tra educazione e crescita economica. Chi meglio dei nostri studenti sa come funziona la nostra scuola? Chi meglio di loro può sensibilizzare insegnanti, dirigenti, genitori e poi tutta la classe dirigente ad avere a cuore i temi della formazione? Le scuole non sono forse il luogo in cui, prima di tutti gli altri, le nuove generazioni vengono affidate dalle famiglie alle istituzioni, per diventare futuri cittadini, professionisti, padri e madri? Giuseppe riesce a dipingere una Sicilia nuova, razionale e piena di visioni, come un quadro di Antonello da Messina. Giu- seppe invita tutti ad abbandonare i vecchi canoni ed è questo il terzo aspetto che colpisce più di tutti, a rigettare le vecchie abitudini e ad affrontare la competizione elettorale parlando di contenuti, di programmi, di cose da fare. C'è bisogno di un ragazzo con meno di 18 anni, che si prepara alla vita e ne sa cogliere sfumature spesso a noi celate, per riscoprire che la migliore risorsa della Sicilia sono i Siciliani. I giovani siciliani in particolare, capitale umano di cui la Sicilia è fredda esportatrice: una madre che genera, educa, e non sa tenere i suoi figli. Giuseppe non è uno studente qualunque di una scuola qualunque, come con umiltà egli stesso dice. Giuseppe è una piccola fiammella che ci mostra, nel buio di alcuni dibattiti inconcludenti e con paroloni altisonanti, quale sia l'enorme potenziale della Gioventù Siciliana, che a scuola impara a sapere, a fare, ma soprattutto a vivere nella società. Tutti sappiamo che esiste un nesso molto stretto tra scolarizzazione, industrializzazione e illegalità. Quando c'è buona scuola, quando funziona la formazione professionale (e non si riduce a spreco di denaro pubblico) quando cresce il tessuto industriale, i territori vengono strappati al dominio della mafia e della illegalità. Specularmente mafia e illegalità vivono e si consolidano quando c'è scuola di bassa qualità, formazione professionale che non funziona, desertificazione industriale. Cosa possiamo fare davanti alle denunce dei mali endemici di questa nostra terra? Come possiamo non sentire forte la responsabilità verso il nostro futuro? Le prossime elezioni sono una occasione preziosa perché si affacci una nuova classe dirigente. Una classe dirigente che non sia più rinchiusa nei palazzi, vada nelle scuole, e nelle fabbriche, ascolti in profondità le aspirazioni dei nostri giovani. Noi adulti dobbiamo avere l'umiltà di entrare nell'immaginario dei giovani, di coglierne le speranze, e trovare il coraggio di farci da parte quando è il momento di dare spazio ai giovani. Risuona continuamente, in tono di accusa, la voce dei maestri di questa Regione che hanno forgiato la nostra cultura, ma una domanda più di tutte, forte, secca, sincera, può aprire i riluttanti ad abbracciare Giuseppe e tutti i ragazzi che amano la Sicilia. È la domanda di don Pino Puglisi, che vorrei rivolgere anch'io al prossimo Presidente della Sicilia: «E se ognuno fa qualcosa insieme agli altri?». Ognuno, siamo anche noi. Quegli «altri», sono i nostri giovani. Ora è tempo di rispondere. Ivan Lo Bello La lettera è molto ispirata ma, diciamola così per intenderci, il pulpito non è legittimato a fare simili prediche ai giovani. Ivan Lo Bello al giovanissimo Palermo dovrebbe cominciare con il chiedere scusa per come ha amministrato Confindustria Sicilia, la Camera di Commercio di Siracusa, il Banco di Sicilia, la Società che gestisce l’aeroporto di Catania, Fontanarossa. La lista è lunga: da dove cominciamo? Negli ultimi mesi ha assunto atteggiamenti molto critici nei confronti del Governo Lombardo, causa prima dell’immobilismo e della gravissima recessione in cui è precipitata la Sicilia. Ma nei 4 anni precedenti che aveva fatto? Aveva scodinzolato la coda a Lombardo facendo finta di non vedere e di non sentire per non avere contraccolpi personali al Banco di Sicilia, e, soprattutto, nella società di gestione dell’aeroporto di Catania (dove poi lo scontro è esploso a livelli barbari). Ha aiutato l’occupazione giovanile in Sicilia? No, ha aiutato se stesso, come sempre, spargendo intorno i fumi di battaglie epocali ovviamente largamente condivise: la legalità, l’antimafia, l’occupazione etc. Ma nei fatti la storia è tutta diversa. Anche a Siracusa nella battaglia ambientale che si svolge da anni, senza esclusione di colpi, per difendere il territorio della città ed il suo patrimonio storico ed archeologico, da che parte sta Ivan Lo Bello? A quel che ne è dato sapere da parte delle imprese che vogliono cementificare il Porto Grande di Siracusa, cementificare ancora irresponsabilmente altre aree agricole. La sua ombra aleggia in tutti questi “affari” che cerca di occultare coinvolgendo le organizzazioni sindacali locali in ridicole marce del lavoro dove manca l’interlocutore o meglio, dove chi dovrebbe dare qualche risposta, sfila tra i protestatari. Siamo la terra di Pirandello. Per finire: giovanissimo Palermo lascia perdere Ivan Lo Bello, non leggerlo neanche, ti confonde, ti illude, ti cogliona: continua da solo nella tua strada perché in questa realtà orribile, solo sei e solo sarai. Posso soltanto con grandissimo affetto (avendo figli giovani) farti i miei migliori auguri sperando che tu sia capace di allontanarti da questo teatrino immondo siciliano e siracusano che non ha niente da invidiare alle sozzerie che abbiamo letto nella regione Lazio.(sb) Non vigili urbani ma agenti delle tasse Da una discussione con alcuni amici, in una sciroccosa serata siracusana, non so come, non so perché, si è finito a parlare di Vigili Urbani. Inutile dire che l’argomento è di quelli che ci potresti passare le notti a discutere e il giorno dopo scoprire che c’è ancora qualche cosa di nuovo che si potrebbe aggiungere alle tante cose dette. L’idea generale che mi sono fatto è che i Vigili Urbani di Siracusa, come quasi tutti i corpi di polizia municipale d’Italia, sono carenti come organico e poco amati dai cittadini. Ho provato ad accertare quanti sono i Vigili Urbani in servizio attivo e certamente per mia mancanza, questo numerino non esce fuori con certezza. L’unico dato di cui sono riuscito a venire in possesso è che a gennaio 2011 c’erano 136 unità su un organico previsto di 221 unità e non ultimo dato, il regolamento di polizia municipale su delibera del Consiglio Comunale del 9.11.1995, prevede un organico di 411 unità tra agenti (289) sottocapi e capi. Va detto che tale fabbisogno organico fu annullato dall’assessorato regionale competente. Al di là , quindi, che non è dato sapere di quanti Vigili Urbani realmente avrebbe bisogno la città di Siracusa, tra vigili in servizio al 2011 e agenti necessari oggi, occorrerebbero 153 nuove unità. E qui casca l’asino: ma allora perche bandire un concorso per l’assunzione di soli 16 nuovi Vigili? E’ sbagliato il Regolamento? Dopo il 1995 è stata ridisegnata la pianta organica? Anche se si può considerare che pochi è sempre meglio di niente, nasce il dubbio che qualcosa non funziona in quest’operazione. Vuoi vedere che come dice qualcuno, è tutta campagna elettorale? Detto quindi che i Vigili Urbani, comunque la mettiamo, sono pochi e pochi saranno an- che nel breve periodo, la discussione nella notte sciroccosa, si è sviluppata sul rapporto Amministrazione, Cittadini e Vigili Urbani. La bellissima frase scritta sul sito internet del Comune recita che i Vigili sono il tramite tra l’amministrazione ed i Cittadini e questa è altresì sostenuta dalle norme comportamentali del Regolamento poco prima citato, che dicono: L’appartenente al corpo di polizia deve mantenere un contegno corretto è un comportamento irreprensibile, operando con senso di responsabilità, in modo da riscuotere sempre, la stima, il rispetto e la fiducia della collettività. Escludendo i giovani e i giovanissimi, molti siracusani si ricorderanno della Befana del Vigile urbano, dove in quel di Piazzale Marconi e Piazza Pancali i siracusani riempivano di regali la postazione del Vigile. Nel tempo tale tradizione è scomparsa, qualcuno dice perché, a un certo punto, i siracusani la bottiglia di spumante piuttosto che porgerla nelle mani dell’interessato preferivano tirargliela in testa e onde evitare guerre civili si è preferito porre fine a tale pubblica manifestazione. Oggi la situazione sembra essere ulteriormente peggiorata, come dimostra l’incendio della postazione dei vigili presso il mercato di via De Benedictis che non è solo un fatto delinquenziale gravissimo, ma può benissimo rientrare tra gli ulteriori segnali di quanto sia alto il livello d’insofferenza tra cittadini e Amministrazione Comunale. Sempre nella notte sciroccosa, più di uno si chiedeva perché oltre a fare multe, i Vigili Urbani sono scomparsi dal controllo del traffico ed, in effetti, è diventata una vera rarità, se non casi unici, vedere Vigili agli incroci delle strade a regolare il traffico per renderlo scorrevole e sicuro. In parte sono scomparsi anche dalla sorveglianza davanti alle scuole, affidando tale compito agli anziani che non sempre, ovviamente, possono garantire sicurezza. Per non parlare del controllo del territorio che vuol dire anche pulizia e igiene e visto che sono in giro per varie funzioni (in primis fare multe) se muovendosi nelle vie di questa città sempre più sporca, notano qualche cosa che non va, dovrebbero avere il dovere di segnalarla a chi di competenza e ovviamente, sembra che ciò non accade. L’idea imperante tra la gente è che i Vigili urbani sono diventati sempre più Agenti delle Tasse e sempre meno Agenti Municipali a servizio del cittadino. Certo ci sono aneddoti che quanto meno lasciano perplessi, vedi il caso del furto di 8.000 euro avvenuto nelle casse del parcheggio Von Platen custodito, per l’appunto, dai Vigili Urbani durante un cambio turno. A parte che non riesco a capire come mai quella cifra, che non può matematicamente essere frutto di un incasso giornaliero, fosse nella cassa del parcheggio, non è certamente bello sapere che le rapine facili si facciano a casa della Polizia Municipale. E’, come dire ai ladri che se vogliono, possono agire indisturbati nelle sedi della Polizia o dei Carabinieri! L’Assessore Basile probabilmente è distratto da altre cose, ma il suo curriculm di amministratore si arricchisce, oltre dei tanti disservizi derivanti dalle poche problematiche che qui sono state raccontate, di parcheggi che non ci sono e gare che non si sanno come e quando si faranno, Piano Urbano del Traffico e Piano urbano della Mobilità belli, pronti ma inutilizzati e magari, utilizzabili sotto rielezione per lanciare nuove promesse. Sulla ZTL a Ortigia ci sarebbe da scrivere un libro grosso come un dizionario su chi la vuole cotta e chi la vuole cruda, certamente la confusione regna sovrana. Non è che lo scirocco è uno stimolante per criticoni incalliti? Enrico Caruso 8 Domenica 30 settembre 2012 contromano Bello litigare su “Strummergroup” Basta, l’ho capito, se non hai un gruppo su facebook non sei nessuno. Un gruppo che tu amministri, che dici le cose per cui poi la gente si incazza e si manda a quel paese e tu intervieni e dici “cribbio, non si fa così, questo è un gruppo di libero dibattito, non sono ammesse offese personali né insulti gratuiti, bisogna argomentare civilmente con l’obiettivo di una crescita sociale e umana di tutti i partecipanti”. E quindi, nell’ottica di un sano progresso civile e per stimolare il confronto democratico ho deciso che creerò lo “strummergroup”. Ho già delle idee su degli argomenti da lanciare per stimolare un sano dibattito fra gli aderenti che sono certo saranno migliaia. Un tema lo focalizzerei sulla capitale e sulla sua maggiore problematica attuale. Dicono che, essendo la Lazio quasi tutta in galera, gli “aquilotti” saranno sfanculati dalla coppa Uefa lasciando posto a quei paraculi dei romanisti. Cosa ne pensate? Sono sicuro che il forte senso sportivo che anima gli sportivi della capitale e del Lazio darà vita ad una franca dialettica di idee. Ma vi avverto guai a scrivere “Lazio merda” e “Romanisti froci” perché non saranno tollerate frasi irriverenti. E dalla capitale istituzionale a quella morale per affrontare l’altro tema caldo del momento. Ciò che non si può perdonare ai nostri politici è la loro capacità di mentire sapendo di mentire, il fatto che riescano a dire tutto e il suo contrario e di adattare ogni cosa ai loro bisogni. Praticamente per queste caratteristiche il nostro paese non sarà mai normale, come dire che è perfettamente inutile tentare di cambiare qualcosa, se nascono lupi non potranno certo diventare pecore. Non è colpa loro, dobbiamo giustificarli, è colpa della natura che li ha creati così. Ma attenzione, ognuno si può trasformare in questa razza speciale che coltiviamo con orgoglio essenzialmente nel nostro Paese. Ogni tanto però nasce un lupo buono, ma, trovandosi circondato di cattivi è costretto a soccombere. Come nel caso di Nello Musumeci. Sull’onda emozionale della necessità di avere liste elettorali pulite anche Musumeci aveva aperto al protocollo di lasciare fuori i candidati che avevano avuto problemi con la legge. Trattandosi del centrodestra dove la tipologia degli inquisiti o condannati è molto variegata, si era addivenuti agli aggiustamenti del caso: Dobbiamo cercare di capire però di che tipo di accuse e di condanne si tratta, prima di escludere un candidato da una lista. Ed ecco emergere una delle caratteristiche sopra elencate. Certo si può pensare che almeno uno resterà fuori per questo documento di impegno morale. Invece, l’impegno anche se preso da uno d’onore come Nello Musumeci, il lupo buono, finisce per non avere nessuna valenza per alcuno. Un esempio che vale per tutti. E’ tornato a chiedere di essere candidato l’ex presidente della Regione ed ex Parlamentare nazionale dell’Udc, Beppe Drago. Levata di scudi di qualche frangia di “retrodatati”giovinastri che parlano di rinnovamento disposti a spara- Amici milanisti, dopo aver regalato Pirlo e lo scudetto alla Juve, ora la società ha venduto Thiago Silva e anche Ibra. Cosa fareste a Galliani se lo incontraste una notte in una strada oscura? Non ho dubbi che il grande attaccamento ai colori rossoneri dei tifosi milanisti farà scaturire una serie di suggerimenti “penetranti” per il vicepresidente che tanta stima s’è procurato in quest’ultima sta- gione. E per i cugini interisti sempre pregni di forte spirito sportivo. Amici interisti vista la nuova ondata di calcio scommesse che sta turbando il mondo del pallone ritenete opportuno squalificare le prime 5 classificate in campionato in modo da farvi ottenere il meritato scudetto che per mera sfortuna avete mancato di un soffio anche Condannati in lista Aperto il confronto re accuse a vanvera, insomma, parliamo di quei tipi che cercano sempre il pelo nell’uovo: “ma, non era stato condannato a qualcosa di grave?” Fanno rilevare. La risposta è venuta dal leader del Pid Saverio Romano: “Vabbè, che centra è stato condannato e ha pagato, adesso gli è scaduta anche l’interdizione dai pubblici uffici, che lo ha fatto dichiarare decaduto dal Parlamento ( Pippo Gianni qualche anno addietro ha preso il suo posto alla Camera ndr), quindi, non esistono motivi per non candidarlo”. Peppe Grillo, quando verrà in Sicilia, dirà: “Non esistono motivi per non candidarlo? Ma, se è stato condannato, con sentenza passata in giudicato e dichiarato decaduto da deputato per avere approfittato del suo conto riservato, mentre era presidente della Regione Sicilia, cos’altro dovrebbe fare per essere ritenuto indegno di andare all’Ars?”. Questo dirà Grillo in Piazza Pancali e nel quartiere Mazzarrona di Siracusa quando verrà a fine ottobre. E se la domanda la ponesse in diretta tv ad uno come Nello Musumeci che risposta potrebbe aspettarsi che Saverio Romano non ha già dato? Risposte pericolose, perchè se dovesse, realmente, essere accettato da qualcuno il principio che non vale il reato commesso, ma, il fatto che ha scontato la condanna per essere deputato eletto dal popolo, dobbiamo anche mettere in conto di trovarci in Parlamento o all’Ars anche uno che si chiama Luciano Vallanzasca. E sì, www.ifattidelladomenica.it perchè ci manca poco che Vallanzasca torni in libertà definitivamente ( per ora è libero solo di recarsi a lavoro). Poi ci sono molti della sua banda, gente che rapinava e uccideva a Milano negli anni sessanta, che ormai sono fuori per avere espiato la pena. Secondo il teorema di Saverio Romano potrebbero essere candidati a sostegno di Musumeci, a meno che qualcuno voglia sostenere che far tornare il lupo che ha mangiato le pecore dentro l’ovile, solo perchè è passato del tempo, non crea nessun rischio per le pecore che ancora non sono state mangiate. Non siamo giustizialisti, siamo anzi per la massima tolleranza, ma quando è troppo è troppo. Quelli che alimentano l’antipolitica che avanza e rischia di travolgere l’Italia, come sta accadendo in Spagna, sono i tipi come il leader del Pid Romano che propongono a quelli che come Musumeci – che personalmente possiamo dire di stimare moltissimo – che non riescono ad opporsi con un secco no, solo per mantenere l’equilibrio attorno alla sua candidatura. Un candidato del partito dello stesso ex presidente della Regione Beppe Drago, che da tempo si è schierato contro questo modo di gestire la politica, Michele Mangiafico ha delle riserve: “E' tempo di codici etici, veri o di facciata. Noi stiamo dalla parte di coloro che ritengono che il primo filtro avrebbero dovuto farlo i partiti, tutti i partiti, evitando di presentare coloro che sono stati già oggetto di giudizio per reati inconciliabili con la gestione della cosa pubblica. Ma, tutti i candidati condannati, che stanno facendo nomine clientelari, in campagna elettorale, che quest’anno? Ma la rete si esalta davvero con la politica e quindi ho preparato una serie di argomenti da lanciare per consentire di superare le divisioni esistenti e traguardare nuove coesioni in vista di un cambiamento che ravvicini la politica alla gente. Cosa ne pensate della proposta del semipresidenzialismo alla francese fatta da Berlusconi: è una riforma costituzionale o, sulla scorta del più noto bacio alla francese, una forma di pomiciamento spinto? Compagni del Pd visto il caso Bersani-Renzi, con l’approssimarsi delle scadenze elettorali e delle relative primarie ritenete opportuno candidare direttamente voi Beppe Grillo alla premiership in modo che, non si sa mai, capace che una volta le primarie le vincete? Amici e camerati Casini, Rutelli e Fini, non rimpiangete le cabine telefoniche di una volta dove almeno avreste potuto riunire i vostri elettori facendo il tutto esaurito? Come vado? Non pensate che “strummergroup” avrà un successone? Secondo me riesco a metterci anche la pubblicità del “catetere discreto” così mi faccio anche i soldi. Hasta il civile confronto siempre Joe Strummer cumulano mandati, che si ripropongono dopo oltre chissà quante legislature, che non corrispondono a tutti questi codici etici di cui si riempiono le bocche i partiti e che dovessero comunque essere con qualche scusa presentati dai partiti, vengano giudicati il 28 ottobre dal codice etico degli elettori”. Insomma, secondo la teoria del giovane Mangiafico dovrebbero essere gli elettori a non votare il candidato “compromesso”. Siamo pronti a scommettere, però, che Drago sarà promosso dall’elettorato a dispetto di chi ricerca l’etica. Perchè le cose in politica, fino ad ora, hanno premiato i maneggioni come quel Franco Fiorito che ha tolto al Pdl quel poco di onore che gli restava. E visto che siamo entrati in casa Berlusconi, come si fa a non applaudire il co-coordinatore regionale del Pdl, Castiglione, per la scelta di mettere in campo un leader gay catanese Sandro Mangano (comunista passato agli avversari) ex dirigente Arcigay, per contrastare l’effetto “Crocetta gay”. Domanda: se non ci fosse stato un candidato presidente gay come Crocetta, quando mai al Mangano sarebbe stata offerta l’occasione di diventare deputato regionale? Certo questa trovata non ha il peso di un Beppe Drago, ma in materia di coerenza la dice tutta. E chi paga il prezzo? Musumeci, chi altri? Viene da chiedersi, a questo punto, se tra i sostenitori del candidato galantuomo di Catania non ci sia qualcuno che non gli voglia tanto bene al punto di lavorare per fornire cartucce alla squadra avversaria. Per parlare delle cose di Siracusa dobbiamo aspettare, purtroppo, la prossima settimana, perchè, quando saranno presentate le liste con i candidati questo giornale sarà andato in stampa. Solo la lista del partito di Pippo Gennuso (Mpa-Pds) potrebbe presentare elementi di sorpresa come la candidatura di quel cuore zingaro dell’on. Nunzio Cappadona, che ha trattato un posto in lista in tutte le formazioni in campo escluso proprio quella gestita dal deputato rosolinese dove invece veniva considerato essere di casa per la sua vicinanza a Lombardo.