APAT Dipartimento AMB Servizio Agenti Fisici Rapporto sulle criticità ambientali relative ai campi elettromagnetici in Piemonte INDICE 1 1............................................................................................................................................................2 2............................................................................................................................................................2 1. RIFERIMENTO..................................................................................................................3 2. PREMESSA.........................................................................................................................3 3 SORGENTI, CONTROLLI ED ESPOSIZIONE DELLA POPOLAZIONE ...............4 3.1 Studi sulla popolazione esposta ...........................................................................................4 3.1.1 Esposizione della popolazione a campi magnetici generati da elettrodotti ...................4 3.1.2 Esposizione della popolazione residente in prossimità di un sito radio-tv: evoluzione nel tempo dei livelli di campo elettrico..............................................................................5 3.2 Considerazioni sull’impatto ambientale a livello regionale ...............................................8 4 PERCEZIONE DEL RISCHIO, PRESSIONI SOCIALI, INFORMAZIONI..............9 4.1 Percezione del rischio e pressioni sociali ............................................................................9 4.1.1 Esposti da parte del pubblico.............................................................................................9 4.1.2 Il ruolo dei mezzi di comunicazione ................................................................................10 4.1.3 Applicazioni principio di precauzione.............................................................................11 4.1.4 Episodi di conflitto sociale: casi ed eventi di particolare rilevanza (elettrofobie, ecc.) e fattori di pressione che li hanno originati, durata, aree interessate .............................13 4.1.5 Casi di preoccupazione non correlata ai livelli di esposizione ......................................16 4.2 Esperienze informativo-comunicazionali istituzionali .....................................................18 4.2.1 Progetto "Realizzazione di azioni mirate al sostegno della consapevolezza pubblica nell'ambito delle emissioni elettromagnetiche" in collaborazione con la provincia di Torino.................................................................................................................................19 4.2.2 Accesso ai dati ambientali tramite Web-GIS .................................................................20 4.2.3 Porte aperte all’Arpa Piemonte .......................................................................................22 4.2.4 Rapporto sull’elettromagnetismo ....................................................................................23 4.2.5 “A caccia di onde” al museo A come Ambiente .............................................................23 5 CRITICITÀ A LIVELLO NORMATIVO .....................................................................24 6 AZIONI POSITIVE..........................................................................................................25 6.1 Sistemi a supporto dell’azione di prevenzione, controllo e informazione........................25 6.1.1 1 – Protocollo d’intesa tra Arpa Piemonte e Ispettorato Territoriale del Ministero delle Telecomunicazioni....................................................................................................25 6.1.2 2 – DGR n.63-6525 del 23 luglio 2007 “Legge regionale n. 19 del 3 agosto 2004 “Nuova disciplina regionale sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici”. Prime indicazioni sui controlli di cui all’articolo 13, comma 2, riguardanti il monitoraggio remoto degli impianti di radiodiffusione sonora e televisiva .............................................................................................................26 6.1.3 3 – Pianificazione della rete elettrica ad alta e altissima tensione ................................26 6.2 Campagne di monitoraggio e risultati ottenuti .................................................................27 6.2.1 Campagne di monitoraggio su elettrodotti ad alta e altissima tensione ......................27 6.2.2 Campagne di monitoraggio su impianti per telecomunicazioni ...................................30 2 2 1. RIFERIMENTO Convenzione APAT-ARPA firmata nel dicembre 2007, avente per oggetto, fra l’altro, la predisposizione di un rapporto finalizzato ad illustrare le criticità locali in termini di livelli ambientali di campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici generati da impianti sia ad alta che a bassa frequenza e in termini di conflitti sociali derivanti dalla presenza dei suddetti impianti sul territorio. 2. PREMESSA Dal verbale del 7 febbraio 2008: “Lo scopo del documento, sottolinea ARPA Toscana, è quindi mettere in evidenza sia i lati positivi delle attività svolte dalle Agenzie, mettendo in risalto i successi ottenuti, ma anche di evidenziare le criticità riscontrate, sia per l’applicazione della norma che per le difficoltà di realizzare una azione sinergica con gli altri interlocutori istituzionali. Va accuratamente evitato che il rapporto venga visto come un tentativo di alimentare polemiche sempre vive, ma come un contributo oggettivo e costruttivo per la soluzione di problemi che non sono per nulla risolti. La struttura del documento viene approvata dai presenti; APAT curerà il coordinamento del testo e la sua pubblicazione.” Partendo dalla proposta di indice concordata nella citata riunione e tenuto conto delle integrazioni pervenute nel giugno 2008, si riporta la versione definitiva dell’indice del rapporto. 3 3 SORGENTI, CONTROLLI ED ESPOSIZIONE DELLA POPOLAZIONE 3.1 Studi sulla popolazione esposta Si riportano di seguito due esempi di studi sull’esposizione della popolazione a campi generati da elettrodotti e generati da impianti per telecomunicazioni. 3.1.1 Esposizione della popolazione a campi magnetici generati da elettrodotti Un’indicazione dell’impatto delle linee elettriche sul territorio regionale, in termini di popolazione esposta ai campi elettrici e magnetici da esse generati, è stata ricavata valutando la densità di edificato all’interno di corridoi a cavallo delle linee stesse. In particolare, si è lavorato su fasce di ampiezza determinata in funzione della tipologia di linea, sulla base dell’obiettivo di qualità sul campo magnetico (3 µT). All’interno di tali fasce è possibile riscontrare livelli di esposizione significativi rispetto ai normali livelli domestici. Le ampiezze utilizzate sono le seguenti: Linee con tensione 380kV - 80m a cavallo della linea Linee con tensione 220kV - 50m a cavallo della linea Linee con tensione 132kV - 30m a cavallo della linea Per ogni tronco di linea è stata quindi calcolata l’area complessiva degli edifici ricadente all’interno dell’area delimitata dal corridoio. L’indicatore calcolato è dunque la percentuale di edificato rispetto all’area del corridoio, che dà un’informazione sintetica sul “peso” di una determinata linea per quanto riguarda la popolazione esposta ai campi elettromagnetici: in figura 3-1, a ciascuna linea è stato associato un colore in funzione del valore assunto dall’indicatore. Si può osservare come a più dell’80% dei tronchi di linea sia associato un valore di percentuale di edificato inferiore all’1.5%, mentre solamente per il 3% dei tronchi tale indicatore ha valore maggiore del 10%. 4 Figura 3-1: Linee ad alta e altissima tensione in Piemonte, rappresentate in funzione della percentuale di area fabbricata in corridoi a cavallo delle linee stesse (dati Arpa e CSI Piemonte) 3.1.2 Esposizione della popolazione residente in prossimità di un sito radio-tv: evoluzione nel tempo dei livelli di campo elettrico Un'opportunità per studiare nella nostra regione gli effetti dei campi elettromagnetici a radiofrequenza è presente vicino alla città di Torino. In località Colle della Maddalena è situato da lungo tempo un gruppo di torri Radio e TV poste le une vicino alle altre in un'area ristretta, che irradiano principalmente in direzione ovest (verso la città di Torino ed i comuni dell'hinterland occidentale) i segnali radiotelevisivi di un gran numero di emittenti. In questo ambito la Regione Piemonte ha assegnato al Servizio di Epidemiologia dell’Azienda Sanitaria Locale n° 5 di Collegno un finanziamento per la ricerca sanitaria finalizzata “Le installazioni Radio-TV al Colle della Maddalena, Torino e gli effetti sulla salute”. Quale premessa ad una successiva indagine epidemiologica sui residenti nelle aree circostanti il sito sede degli impianti l’ASL 5 ha stipulato apposita convenzione con l’ARPA Piemonte per la creazione di un data base di variabili ambientali relative ai valori di campo elettrico a radiofrequenza a cui, nel corso del tempo, sono stati esposti i residenti della zona contigua agli impianti. Il Dipartimento di Ivrea dell'ARPA Piemonte ha infatti effettuato dal 1983 misure del valore di campo elettromagnetico a radiofrequenza, presente sul Colle della Maddalena, in diversi siti di riferimento “Piazzale Faro”, “Parco Giochi”, “Casa A”, “Casa C” e dispone delle informazioni 5 necessarie ad effettuare una stima teorica del campo elettrico generato attualmente da tutti gli impianti situati sulla collina torinese. Il Servizio Sovrazonale di Epidemiologia di Grugliasco manutiene la base dati dello Studio Longitudinale Torinese, che contiene, per i residenti nel Comune di Torino, le informazioni anagrafiche (dal 1971), censuarie (dal 1971) e sanitarie: Mortalità (dal 1971), Dimissioni Ospedaliere (dal 1982). Sia la base dati degli eventi sanitari sia la base dati riportante l'intensità di campo, sperimentale e teorica, sono georeferenziabili ad un grado elevato di dettaglio. L'obiettivo generale dello studio è quello di verificare l'associazione tra livelli di esposizione a radiofrequenze e effetti sulla salute intorno alla zona del Colle della Maddalena. Per fare ciò è necessario disporre delle informazioni relative ai livelli di campo elettrico a radiofrequenza a cui sono stati esposti nel corso degli anni i casi, rispetto ai controlli. Sono stati pertanto ricavati due fattori correttivi, uno temporale - basato sul valore di campo misurato nel punto di riferimento “Piazzale Faro” nel corso del ventennio 1983÷2003, ed uno spaziale ottenuto correggendo, sulla base delle risultanze di una apposita campagna di rilevazioni sperimentali, il modello teorico per opportuni fattori che permettessero di tenere conto delle attenuazioni e/o riflessioni fornite dagli edifici e dalla vegetazione presenti. Questo ha permesso la creazione di un database specifico di variabili ambientali, con georeferenziazione a livello fine (via e numero civico) su un’area di circa 16 km2 centrata rispetto al Colle della Maddalena e ricadente sotto i comuni di Moncalieri, Pecetto, Torino. Sono stati calcolati, sulla base delle caratteristiche tecniche e localizzative degli impianti alla primavera 2003, i valori in tutti i punti della mappa georeferenziata della zona in esame, utilizzando un modello teorico di distribuzione in spazio libero, che ha permesso di ottenere i livelli di campo elettrico a radiofrequenza a quota costante dal terreno, seguendone l’orografia mediante smoothing spaziale. Per valutare teoricamente il campo elettrico emesso dalle stazioni radio base per telefonia mobile è stato adottato un metodo di calcolo adeguato per descrivere la distribuzione del campo elettrico (E) nella zona di campo lontano, cioè a distanze dalla sorgente superiori a 2 L2 / λ (L= dimensione massima dell’antenna sorgente, λ= lunghezza d’onda): è stato valutato che questo metodo è ragionevolmente applicabile nella situazione studiata. Sono stati riordinati e raccolti tutti i dati storici disponibili, a partire dal 1983, delle rilevazioni effettuate nel punto “Piazzale Faro” scelto come riferimento in quanto si trova in visibilità diretta degli impianti. Questi dati sono stati utilizzati per ricostruire l’esposizione retroattivamente. Il fattore di correzione temporale da applicare alla valutazione è illustrato nel seguente grafico. 6 fattore correttivo rappresentante l'andamento -normalizzato al 2003- dei valori di campo anni 1983-2003 1.1 1 0.9 0.8 0.7 2002 2003 2000 2001 1998 1999 1996 1997 1994 1995 1992 1993 1990 1991 1988 1989 1986 1987 1984 1985 1983 0.6 Figura 3-2: fattore correttivo valutato per gli anni 1998-2003 Nel corso del 2003 è stata poi effettuata una campagna di misure per tarare il modello di valutazione teorica ed attribuire un opportuno fattore correttivo a seconda della zona in esame. Il modello su cui è basata la valutazione teorica, infatti, non tiene conto dell’attenuazione fornita dalla presenza di edifici ed alberi., per cui si è reso necessario, sulla base dei valori campionari delle 127 misurazioni effettuate, calcolare l’attenuazione media di ogni zona per correggere il modello ed adattarlo alla situazione reale. E’ stato così creato un database di variabili ambientali che permette di ricostruire i livelli di campo in ogni punto della zona in esame, a partire dal 1983. Il database è interrogabile sia a partire dalle coordinate geografiche che dall’indirizzo dell’edifico, in funzione dell’altezza dal terreno (è quindi possibile stimare per uno stesso stabile l’esposizione dei residenti ad esempio al 1° e 6° piano fuori terra). Inoltre è anche possibile l’interrogazione selezionando il punto desiderato sulla mappa visualizzata a video. In figura 3-3 è illustrato, a titolo di esempio, il risultato di un’interrogazione relativa alla valutazione dell’esposizione pregressa nel punto scelto. 7 Figura 3-3: esempio di interrogazione dei livelli di esposizione pregressa in un dato punto 3.2 Considerazioni sull’impatto ambientale a livello regionale L’esposizione ambientale a campi elettromagnetici sul territorio piemontese presenta criticità legate a situazioni molto puntuali e localizzate sul territorio, che rappresentano eccezioni in un quadro complessivamente positivo per i livelli di esposizione della popolazione contenuti ampiamente entro i limiti di esposizione previsti dalla normativa nazionale. Si conferma la tendenza ad un incremento degli impianti per telecomunicazione: lo sviluppo tecnologico connesso all’implementazione di nuovi servizi di telecomunicazione quali reti wireless (WiMax, WiFi), trasmissioni televisive digitali su ricevitori mobili (DVB-H) e televisione digitale terrestre (DVB-T) è ancora in pieno corso e non accenna a ridursi. L’aumento del numero di impianti ha richiesto un maggiore impegno da parte dell’Agenzia che si è tradotto in un maggior numero di misure. Nel corso del 2007 sono stati controllati complessivamente 1821 impianti che costituiscono il 22% degli impianti presenti in Piemonte. Gli esiti di questi controlli, pur non evidenziando un aumento significativo dei livelli medi di esposizione della popolazione, hanno contribuito ad individuare le situazioni di criticità in termini di livelli di esposizione superiori ai limiti normativi, pari al 2.5% del totale delle situazioni indagate. I siti non a norma sono risultati complessivamente pari a 23, dei quali 21 con presenza di trasmettitori radio televisivi e 2 in prossimità di stazioni radio base per telefonia mobile. In 8 casi si è rilevato il superamento del valore limite di 20 V/m mentre nei restanti 13 casi, tra i quali rientrano i 2 riferiti ad impianti di telefonia mobile, si è riscontrato il solo superamento del valore di attenzione di 6 V/m. Tra i siti si rileva in particolare quello del Colle della Maddalena di Torino, dove permangono livelli di esposizione per la popolazione significativamente superiori al valore limite nell’area del parco e ai valori di attenzione in alcune abitazioni nel comune di Pecetto Torinese. Per quanto riguarda l’esposizione a campi elettrici e magnetici a frequenze basse (ELF) si sono evidenziate, nel corso del 2007, alcune situazioni problematiche in Provincia di Torino, oggetto di una specifica indagine, dove si sono rilevate, in prossimità di elettrodotti, 7 aree con superamento dei limiti di campo elettrico o magnetico e 25 aree con livelli prossimi ai limiti e, pertanto, da 8 considerarsi critiche. Tali evidenze, riscontrate su 22 comuni della Provincia di Torino, sottolineano l’importanza delle azioni di controllo da estendere all’intero territorio regionale, sia in termini di analisi teoriche di impatto che di misure mirate in prossimità di linee ad alta tensione. Nel 2008, a seguito di una campagna di misure focalizzata sui siti per i quali era previsto risanamento ai sensi dell’ora abrogato DPCM 23.04.1992, sono stati in effetti riscontrati ulteriori superamenti del limite di campo elettrico (2) e probabili superamenti del valore di attenzione per il campo magnetico (4). A questo proposito si segnala un maggior numero di situazioni non a norma rispetto agli anni precedenti, dovute anche al permanere di situazioni storicamente critiche e alle difficoltà di procedere nelle operazioni di risanamento e riduzione a conformità. Tali difficoltà sono in gran parte imputabili ad una situazione normativa confusa e non facilmente applicabile, oltre che ad una carenza di specifici strumenti normativi quali il catasto delle sorgenti di campo elettromagnetico. Le carenze normative, già evidenziate per gli impianti per telecomunicazione, assumono particolare rilievo nel caso delle azioni di risanamento di elettrodotti da effettuare a seguito del rilevamento di superamenti dei limiti di esposizione. In questo caso, l’assenza dello specifico decreto attuativo della legge 36/01 non permette di definire le modalità e le responsabilità sull’attuazione dei risanamenti che, di fatto, non vengono realizzati. Esperienza positiva che in Piemonte va in parte a mitigare queste carenze, è la scelta di utilizzare le opere di compensazione dei progetti di sviluppo in fase di VAS per risolvere le situazioni critiche. 4 PERCEZIONE DEL RISCHIO, PRESSIONI SOCIALI, INFORMAZIONI 4.1 4.1.1 Percezione del rischio e pressioni sociali Esposti da parte del pubblico Arpa Piemonte effettua misure di campi elettromagnetici a seguito di esposti, quando queste vengono richieste dagli Enti territoriali oppure da Aziande Sanitarie Locali o dalla Procura: il ruolo di Arpa è in effetti di supporto tecnico agli enti competenti per la salute pubblca e la tutela dell’ambiente. Oltre alle richieste di misurazioni del campo elettromagnetico, Arpa riceve diverse richieste di informazioni e di accesso ai dati ambientali ai sensi del DL195 , trattate tramite l’Ufficio Relazioni con il Pubblico.. Nel grafico in figura X, viene riportato l’andamento negli anni del numero di esposti e di richieste pervenuti (periodo 2004 – 2008). Per quanto riguarda il numero di esposti, esso è andato diminuendo con gli anni, così come le richieste di acceso ai dati, mentre decisamente in crescita è il trend delle richieste di informazioni. Quest’ultimo dato è coerente con la diminuzione del numero di esposti, essendosi probabilmente diffusa la conoscenza del fatto che l’Arpa può fornire informazioni ambientali utili senza necessità di procedere con ulteriori misure in aree già monitorate, ed avendo presumibilmente le risposte alle richieste di informazioni un effetto preventivo rispetto alla richiesta indiscriminata di misure. Gli esposti danno in genere luogo a uno o più interventi di misura, ma il rapporto è leggermente diverso per i casi ELF e per i casi RF: negli ELF, all’esposto è seguita una misura circa nel 90% dei casi (per il restante 10% è stato sufficiente fornire informazioni su misure fatte precedentemente), mentre per i casi RF, a ciascun esposto corrispondono in media 1.15 interventi. Risulta pertanto diffusa la situazione in cui un singolo esposto rigurdante impianti per telecomunicazioni richiede più interventi (ad esempio per il posizionamento e rimozione di una centralina, oppure alla prima misura che riscontra superamento ne segue una per la verifica della riduzione a conformità, ecc.). 9 140 120 100 Richieste informazioni Richieste accesso ai dati esposti ELF esposti RF 80 60 40 20 0 2004 2005 2006 2007 2008 Figura 4-1: richieste di informazioni, di accesso ai dati ed esposti (RF ed ELF) in Piemonte nel periodo 20042008 (Fonte: Arpa) Per quanto riguarda le richieste di informazioni e le altre richieste all’URP, di seguito si riporta una breve analisi delle tipologie di richieste e di problemi segnalati dalla popolazione in queste pratiche. Oltre alle generiche richieste di informazioni sulla nocività per la salute, o sulla procedura per richiedere le misure, vi sono segnalazioni di malesseri fisici (insonnia, capogiri, mal di testa, ecc.), di problemi legati alle interferenze (anche con apparati elettromedicali impiantati) e di preoccupazioni per la salute. Vi sono poi, soprattutto per quanto riguarda gli elettrodotti, richieste riguardanti l’acquisto di case in prossimità di linee, o di chiarimenti in merito a pratiche edilizie vicino a queste sorgenti (edificazioni, variazioni di destinazione d’uso). Infine, alcuni casi più particolari di richieste riguardano curiosità in merito a nuove installazioni di SRB che garantiscano una migliore copertura del territorio, o osservazioni relative alla procedura di rilascio dei pareri. 4.1.2 Il ruolo dei mezzi di comunicazione Arpa Piemonte ha censito 1030 titoli (su quotidiani/settimanali venduti in regione), relativi al tema dell’inquinamento da campi elettromagnetici, pubblicati tra il 2006 e il 2008. Un termine di paragone sulla numerosità dei titoli si può avere confrontando il valore censito con quello ricavato per altri tematismi: per il tema “aria”, quello con maggiore rilevanza sui mezzi di stampa, si arriva nello stesso periodo a 3700 articoli all’incirca, per il tema “rumore” si registrano in quel periodo 490 articoli. Si può quindi osservare che al tema dei campi elettromagnetici è riservato dai media un interesse molto consistente, anche se meno rilevante rispetto alle tematiche più conosciute, e relative ad agenti inquinanti maggiormente diffusi. Dei 1030 titoli censiti, circa il 70% è relativo a problematiche specificatamente connesse agli impianti per telecomunicazioni, circa il 12% a questioni riguardanti elettrodotti, mentre il restante 18% circa si riferisce genericamente ad “inquinamento elettromagnetico”, “elettrosmog”, “onde”. La proporzione tematica tra impianti per telecomunicazioni e elettrodotti riscontrata è dovuta in parte al differente impatto delle due tipologie di impianti sul territorio regionale, ma probabilmente 10 anche ad una diversa percezione del rischio connesso da parte della popolazione, che porta i mezzi di comunicazione ad affrontare più spesso il tema degli impianti per telecomunicazioni. Ciò è testimoniato anche dal fatto che l’interesse dei titoli di stampa per gli elettrodotti è limitato nonostante il fatto che il passaggio di elettrodotti ad alta e altissima tensione interessi più del 50% di comuni piemontesi (senza considerare la rete a media e bassa tensione diffusa capillarmente sul territorio). La presenza di impianti per telecomunicazioni è invece caratterizzata da una densità di circa 0.3 impianti/km2, collocati nel 90% dei comuni piemontesi: ci si potrebbe dunque aspettare una proporzione di titoli afferenti ai due argomenti meno sbilanciata verso i soli ripetitori. Il numero relativamente elevato di titoli di giornali incentrati sulla tematica dei campi elettromagnetici fornisce però un’informazione abbastanza limitata sulla problematica, soprattutto per quanto concerne l’approfondimento sul fenomeno fisico, sugli effetti sulla salute e sugli approcci cautelativi. In taluni titoli, riferiti in particolare a siti dove si riscontrano problemi di superamento oppure problemi di preoccupazione da parte della popolazione, è poi evidente una tendenza ad alimentare una distorta percezione del rischio. Alcuni esempi sono riportati di seguito: “Pagano e avvelenano come prima – Antenne inquinanti. Indagini sui morti per tumore al Colle della Maddalena” “I dannati delle antenne – In via Centallo 200 famiglie vivono con l’incubo parabole: “Ci usano come cavie, ci ammaleremo tutti”” “Le parabole fanno ancora paura: “Le onde radio ci bombardano”” 4.1.3 Applicazioni principio di precauzione Progetto “Razionalizzazione della Rete Elettrica Nazionale Val d’Ossola Sud consistente nella ricostruzione degli elettrodotti a 132 kV” Il progetto, ad oggi in fase di cantiere realizzativo, prevede la realizzazione di due nuove linee elettriche e la contemporanea dismissione di 4 vecchie linee, tutte da 132 kV, nel territorio della Val d’Ossola Sud, tra i Comuni di Pieve Vergonte (VB) e Borgomanero (NO). Complessivamente è prevista la realizzazione di 47 Km circa di tracciato a doppia terna e 46 Km circa di tracciato a singola terna, per un totale di circa 93 Km di nuove linee elettriche. Tali linee utilizzano per il 45% del loro percorso i tracciati delle linee elettriche attualmente esistenti. Una volta completata la realizzazione delle opere sopra descritte, il progetto prevede la demolizione di quattro direttrici a 132 kV attualmente esistenti, non più necessarie per il futuro assetto della rete, per un totale di circa 172 Km di linee elettriche da dismettere. Questo progetto è stato causa di forte conflitto sociale (vedere paragrafo relativo), che ha portato alla necessità di approfondire le opzioni possibili per il contenimento dell’esposizione della popolazione. La distribuzione dei livelli di esposizione, calcolati nei recettori posti all’interno di corridoi di ampiezza 30m dalle linee sulla base della portata in corrente in servizio normale dell’elettrodotto ai sensi della norma CEI 11-60, è configurata come riportato di seguito (figura 4.2a e 4.2b) 11 35 120 100 30 100 80 60 40 <0.5 0.5÷1 1÷2 80 20 60 15 40 10 20 5 0 0 20 0 <0.5 2÷3 0.5÷1 1÷2 2÷3 intervalli campo magnetico (µT) intervalli campo magnetico (µT) a 25 percentuale cumulativa 120 percentuale di recettori 45 40 35 30 25 20 15 10 5 0 recettori con possibile permanenza prolungata percentuale cumulativa percentuale fabbricati tutti i fabbricati in corridoi di 30m dalle linee b Figura 4-2: distribuzione dei livelli massimi di campo magnetico nei fabbricati censiti all’interno di corridoi di 30m dalle linee (a) e nei soli recettori in cui è prevedibile la permanenza prolungata di popolazione (b) Si osserva quindi che in corrispondenza di tutti i fabbricati intorno alle linee viene rispettato l’obiettivo di qualità di 3µT fissato dal DPCM 08.07.2003 (art.4) “nella progettazione di nuovi elettrodotti in corrispondenza di aree gioco per l’infanzia, di ambienti abitativi, di ambienti scolastici e di luoghi adibiti a permanenze non inferiori a quattro ore”. Inoltre, circa il 60% dei recettori con possibile permanenza prolungata di popolazione risulta esposto a valori massimi di campo magnetico inferiori a 1µT. Il progetto, ancorché accettabile sul piano strettamente tecnico, ha comunque provocato consistenti preoccupazioni nelle popolazioni locali interessate, abbassandone la qualità della vita a causa della pericolosità intrinseca che viene, a torto o a ragione e comunque con una forte componente emotiva, associata a questa tipologia di opere cioè da attribuire anche alle incertezze presenti ancora nel dibattito scientifico circa i danni causati dall’esposizione ai campi elettromagnetici a bassa frequenza (50 Hz). Proprio a questo scopo ARPA Piemonte ha effettuato un’analisi delle informazioni più recenti e attendibili su questa problematica, che hanno condotto ad individuare come livello precauzionale per individuare possibili soluzioni mitigative un valore di 0.5 µT. In pratica, sono stati identificati i recettori potenzialmente esposti a livelli di campo magnetico >0.5 µT e sono state studiate varianti al progetto che garantiscano una riduzione dell’esposizione (per quanto possibile con interventi semplici e a basso costo, non necessariamente scendendo sotto gli 0.5µT). Infatti è stato preso a riferimento il principio della “prudent avoidance”, così come definito dall’OMS in alcuni documenti sulle politiche cautelative applicate ai cem: secondo tale principio, possono essere utilizzate “misure semplici facilmente , realizzabili e di costo basso o modesto per la riduzione dell’esposizione del pubblico, anche in assenza di certezze relativamente al rischio” (includendo anche opportune misure nella costruzione e progettazione di nuove infrastrutture). Nello specifico, sono stati individuati 13 recettori nei quali è stato calcolato un livello di campo magnetico superiore a 0.5 µT, e per questi recettori sono state proposte specifiche prescrizioni progettuali per la riduzione dell’esposizione. Tali prescrizioni sono state inserite nel giudizio di VIA e riprese, con alcune modificazioni dovute ad esigenze di tipo tecnico e paesaggistico, nell’intesa regionale all’interno del procedimento autorizzativo ai sensi della L239/2004. Si tratta di soluzioni che sfruttano l’utilizzo di sostegni tubolari compatti ove possibile, l’ottimizzazione nella disposizione delle fasi sulla doppia terna, lo spostamento di alcuni sostegni di poche decine di metri, l’incremento dell’altezza utile (ove non troppo impattante dal punto di vista paesaggistico), l’aggiunta di sostegni per creare campate più corte con sostegni tubolari compatti e conduttori più alti. 12 Tali semplici soluzioni permettono riduzioni del campo magnetico dal 30% all’80% rispetto al progetto originale, ottenendo che tutti i 13 recettori siano esposti a livelli inferiori a 1µT in condizioni di massimo carico e nel punto più esposto (4 scendono sotto gli 0.5µT). L’approccio sperimentato con questo progetto è stato acquisito come strumento generale per la pianificazione della rete di trasmissione, all’interno delle Delibere di Giunta Regionale per l’approvazione del Piano di Sviluppo di Terna (DGR 19-5515 del 19.03.2007): “Si richiede, pertanto, di applicare sia alla pianificazione elettrica di Terna, sia alla pianificazione urbanistica dei Comuni, tutte le misure di mitigazione dei campi elettromagnetici che, oltre al rispetto dei limiti fissati dalla normativa, siano compatibili con il principio della prudent avoidance, così come raccomandato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), al fine di ridurre l’esposizione dei recettori per i quali sia stata valutata l’esposizione a livelli di campo magnetico compresi tra 0.5 e 3µT.” 4.1.4 Episodi di conflitto sociale: casi ed eventi di particolare rilevanza (elettrofobie, ecc.) e fattori di pressione che li hanno originati, durata, aree interessate In questo paragrafo verranno analizzati alcuni episodi di conflitto sociale correlati all’installazione o modifica di elettrodotti oppure di impianti per telecomunicazioni. Vengono analizzati con maggiore dettaglio 3 casi particolarmente significativi per la popolazione coinvolta, la durata nel tempo, le caratteristiche di impatto degli impianti (2 riguardanti impianti per telecomunicazioni, uno riguardante elettrodotti). In generale, si può osservare come questi casi portino spesso ad un coinvolgimento non soltanto degli enti preposti al controllo (Province, Comuni, Arpa), ma anche delle Procure, nonostante la difficoltà a configurare reati penali connessi all’emissione di campi elettromagnetici, in una ricerca di giustizia che i cittadini percepiscono come violata. Oltre agli enti istituzionali, questi casi comportano un coinvolgimento abbastanza forte dei mezzi di stampa, con toni sovente piuttosto drammatici, ed anche, a volte, quello di consulenti esterni (dalle Università a consulenti privati), a testimonianza del livello di sfiducia nelle istituzioni che caratterizza questi episodi. Proprio nella percezione di essere sovrastati da un potere che sfugge al controllo del cittadino, e lesi nei propri diritti, risiede spesso la chiave dei toni accesi del conflitto. Alcuni casi hanno in effetti avuto un ridimensionamento delle tensioni nel momento in cui si è riusciti a stabilire un dialogo tra istituzioni e cittadini e a fornire risposte che testimoniassero l’effettiva attenzione posta al problema da parte degli organi di controllo. Teleporto di Torino (via Centallo) In questo sito è stato realizzato un sistema per trasmissione dati satellitare con 15 antenne paraboliche, di 5 - 6 metri di diametro, con frequenza di lavoro nella banda Ku (12 – 18 GHz) e K (18 – 27 GHz) e potenze comprese tra 80 W e 303 W; in particolare 14 antenne hanno inclinazione rispetto all’orizzonte maggiore di -30° e 1 antenna ha inclinazione inferiore e pari a -10.36°; Tutte le parabole sono puntate verso satelliti geostazionari e, pertanto, hanno una direzione di irraggiamento fissa. E’possibile il riposizionamento delle parabole verso diversi satelliti, ma durante la movimentazione per conseguire il nuovo puntamento il sistema non è in trasmissione. La dislocazione degli impianti è presso un’area residenziale nella zona nord della città di Torino, ed è schematizzata nella figura 4-3 seguente. 13 Figura 4-3: dislocazione e puntamento delle parabole satellitari nel sito di via Centallo (Torino) Questo sito è stato autorizzato dal Comune di Torino nel 2005, anche sulla base del parere Arpa dalla cui valutazione teorica non emergevano superamenti dei limiti, valori di attenzione, obiettivi di qualità. Il rispetto dei valori limite è stato verificato anche in condizioni meteorologiche avverse, quali pioggia, neve o grandine, in presenza delle quali potrebbero esservi modifiche dei livelli di esposizione residenziali a causa di effetti di diffusione della radiazione RF dalle precipitazioni. A partire dal 2005, continuando fino al 2008, si è verificato il susseguirsi di richieste da parte di studi legali incaricati dai residenti, interrogazioni regionali, richieste di accertamenti da parte della Procura, del Comune, della Circoscrizione territorialmente interessata, dell’Asl (con intervento dello SPreSAL per verifiche sulla scurezza dei lavoratori), denunce dai residenti ad Arpa e Comune. In particolare, la pressione dei residenti ha portato il Comune ad inoltrare ad Arpa una quindicina di richieste di misure e valutazioni nell’arco di circa due anni e mezzo, che si aggiungono alle due richieste dalla Procura, alle tre dall’Asl e alle due dalla Regione. Nell’arco del 2005, 2006, 2007 e 2008 sono state quindi effettuate varie campagne di misura, sia in banda larga, anche con centraline di monitoraggio, sia in banda stretta. In merito all’argomento sono stati pubblicati in questi anni numerosi articoli sui mezzi di stampa (6 articoli recensiti nella rassegna stampa di Arpa), con titoli a volte molto forti di cui riportiamo di seguito due esempi significativi: La Stampa del 02.02.2008 - “I dannati delle antenne – in via Centallo 200 famiglie vivono con l’incubo parabole “ci usano come cavie, ci ammaleremo tutti”” Torinocronaca del 22.01.2008 – “Le parabole fanno ancora paura: “le onde radio ci bombardano”” La situazione di disagio e malessere dei residenti, che permane ad oggi molto forte, è stata anche monitorata tramite un apposito studio epidemiologico concluso a fine 2008: si manifestano sintomi varia a carico degli apparati respiratorio, circolatorio e digerente, non correlabili ad effettivi livelli di esposizione (vedi anche paragrafo successivo X). Colle della Maddalena a Torino A partire dalla seconda metà degli anni ’80, il Colle della Maddalena, che sovrasta la città di Torino, è stato utilizzato come sito per il broadcast radiotelevisivo, con una rilevanza molto elevata per la copertura del bacino nord Piemonte. Ad oggi sono installate al Colle un centinaio di emittenti tra radio e televisioni, e permane da molti anni una situazione di superamento dei limiti e dei valori di attenzione fissati dalla normativa vigente. 14 La situazione è quindi non soltanto molto problematica per quanto riguarda i livelli di campo elettromagnetico effettivamente presenti, ma anche per una “cronicità” legata alle difficoltà di applicazione delle norme sui risanamenti, meglio spiegate nel capitolo relativo alle criticità normative. Al fine di rendere l’idea della situazione di conflitto e di esasperazione instauratosi tra i residenti, si riportano di seguito gli stralci di due articoli comparsi su “Repubblica” rispettivamente nel 2001 e nel 2008. Come nacque la psicosi tra gli abitanti alla Maddalena Repubblica — 15 aprile 2001 pagina 4 sezione: TORINO Marco Travaglio L' elettrosmogstory, a Torino, inizia con un blitz ferragostano di Raffaele Guariniello sul Colle della Maddalena. È l' estate del 1999. Da mesi gli abitanti della zona denunciano strani fenomeni, al limite del paranormale: lampade al neon che si accendono da sole senza interruttore, citofoni che trasmettono musica leggera o lirica, tastiere per organista che suonano il giornale radio. Il procuratore rompiscatole decide di andare a vedere di persona, scortato dai suoi ispettori e dagli uomini dell' Arpa (Agenzia regionale protezione ambiente) armati di misuratori di onde elettromagnetiche. La scoperta è allucinante: valori di elettrosmog fino a cinquesei volte superiori ai limiti imposti dal decreto Ronchi del 1998 per le zone abitate. Soprattutto in alcuni punti del parco giochi, che viene subito chiuso per salvaguardare la salute dei bambini. Sforamenti incredibili anche sul vicino colle dell' Eremo. Principali indiziati: i ripetitori e gli antennoni di decine di televisioni, pubbliche e private, nazionali e locali. Dalla Rai alla Fininvest, giù giù fino alle più piccole emittenti. Una giungla di apparecchi di ricezione e trasmissione delle onde che fanno "accumulo", ingigantendo i campi elettromagnetici in tutta la zona. Si diffonde la psicosi, i residenti denunciano disturbi al sistema nervoso, alla vista, all' udito, irritazioni cutanee, e c' è addirittura il sospetto che i frequenti casi di tumori e leucemie registrati negli ultimi anni in alcuni edifici a ridosso delle antenne possano venire di lì. Guariniello invita più volte comuni e Regione a fare quel che devono, cioè a costringere i gestori degli impianti a ridurre le emissioni e a mettersi in regola. E intanto indaga un' ottantina di emittenti, tutte quelle presenti in zona, per "getto pericoloso di cose": un reato che, secondo la più recente Cassazione, comprende anche la diffusione di onde elettromagnetiche "atte a molestare la popolazione": quelle, appunto, che eccedono i limiti di legge.(…) Elettrosmog, allarme sul Colle Le radio aumentano le potenze Repubblica — 01 marzo 2008 pagina 8 sezione: TORINO La battaglia del procuratore aggiunto Raffaele Guariniello contro l' elettrosmog a Colle Della Maddalena dura ormai da quasi nove anni, e ancora ci sono emittenti che superano i limiti previsti dalla legge. Il processo contro 23 rappresentanti di radio e televisioni dura ormai da un anno e ancora non è arrivato a conclusione nonostante per chiudere il conto con la giustizia basti pagare solamente 103 euro, meno di un canone Rai. Una cifra irrisoria che non copre nemmeno il costo dell' avvocato per un giorno di udienza. Eppure ieri, in aula, tredici imputati hanno optato per questa soluzione, possibile solo per chi si era messo in regola. Rimangono ancora una decina di emittenti che non hanno ancora presentato la richiesta di oblazionare il reato, inoltre un paio che sembravano essere uscite dal processo saranno nuovamente iscritte nel registro degli indagati: sulla base dell' ultimo rapporto dell' Arpa, ancora una volta hanno superato i limiti consentiti in 20 volt per metro. E solamente un paio di emittenti (Rtl 102,5 e Radio Italia) hanno fatto sapere di essere intenzionate a spostare i propri impianti. L' accusa, sostenuta in aula dal pm Gabriella Viglione, è quella di «getto pericoloso di cose», visto che l' inquinamento elettromagnetico non è ancora previsto come reato nel codice penale. La Provincia di Torino, intanto, sta cercando di mettere a punto un 15 protocollo per sanare la situazione. «E' questo il vero scopo del processo - hanno spiegato gli inquirenti - non certo quello di ottenere condanne irrisorie». La giungla di antenne che popolano il colle continua a terrorizzare gli abitanti della zona che lamentano disturbi elettromagnetici nelle abitazioni, e temono conseguenze per la salute: «Effetti che saranno peggiori di quelli della ThyssenKrupp, solo che ci vorranno anni per capirlo», ha detto ieri il portavoce dei residenti Silvio Corno. Il comitato (assistito in aula come parte civile dall' avvocato Renzo Cappelletto) ha anche criticato il comportamento delle radio che dopo aver ridotto il proprio inquinamento per poter accedere all' oblazione, hanno nuovamente sforato e aumentato la propria potenza di due o tre volte il limite consentito. La preoccupazione nasce dalle malattie che hanno colpito e ucciso cinque persone che, in tempi diversi, hanno vissuto nella stessa palazzina vicino al Colle della Maddalena, a Moncalieri: l' inchiesta penale, tuttavia, non ha accertato un nesso evidente tra le patologie e l' elettrosmog. «Il comprensorio della Maddalena - hanno scritto i residenti in un comunicato presentato in aula - è tristemente famoso per essere, da almeno 26 anni, il posto più inquinato del mondo da campi elettromagnetici. In passato i ripetitori sono stati installati abusivamente a ridosso delle abitazioni». - SARAH MARTINENGHI “Razionalizzazione della Rete Elettrica Nazionale Val d’Ossola Sud consistente nella ricostruzione degli elettrodotti a 132 kV” Questo progetto (presentato al paragrafo X precedente) è stato all’origine di fortissimi conflitti sociali, nonostante si tratti di un progetto di razionalizzazione che riduce il numero di km di linee che complessivamente insistono sul territorio, e nonostante prima della sua presentazione avesse seguito un iter di VAS all’interno del quale si erano realizzati tavoli di consultazione e condivisione delle fasce di fattibilità con le amministrazioni comunali ed informazione del pubblico. Un indicatore del livello di conflittualità estrinsecatosi è l’elevato numero di articoli reperibili sui mezzi di stampa: si arriva ad una sessantina nell’arco di circa due anni. Tale conflittualità si è manifestata attraverso la costituzione di diversi comitati sotto un coordinamento comune, i quali hanno organizzato assemblee pubbliche, hanno presenziato a tutte le fasi pubbliche della procedura di VIA, inviando alla Regione (responsabile del procedimento) moltissime richieste di modifica del progetto, hanno interessato gli organi di stampa e organizzato proteste tramite volantini, sit-in, ecc.. L’opposizione al progetto riguardava sia la preoccupazione per effetti sulla salute dei campi elettromagnetici, sia altri aspetti quali ad esempio quello naturalistico e paesaggistico (si tratta di zona con aspetti naturalistici rilevanti e con vocazione turistica) o quello del vincolo del territorio nell’espansione urbanistica. Allo scopo di coinvolgere il più possibile il pubblico durante la procedura di VIA, sono stati organizzati due momenti di “informazione allargata”, nei quali si è anche data evidenza della scelta di applicazione del principio della “prudent avoidance” nella progettazione delle linee. Tale approccio ha fatto sensibilmente diminuire la preoccupazione per gli aspetti sanitari dei campi elettromagnetici, mentre l’opposizione è rimasta molto forte su altri punti. Le situazioni di conflitto si sono manifestate in tutte le fasi dell’iter autorizzativo: Valutazione di Impatto Ambientale (2006) e autorizzazione/esecuzione del progetto (2007-2008). 4.1.5 Casi di preoccupazione non correlata ai livelli di esposizione Vengono di seguito rappresentati due esempi di problematica relativa alla percezione di un rischio elevato in assenza di livelli significativi di esposizione, uno per le radiofrequenze e uno per le basse frequenze. Caso 1: teleporto Skylogic 16 Il caso del teleporto di via Centallo a Torino, affrontato anche nel paragrafo X relativamente agli episodi di conflitto sociale, è caratterizzato da un’elevata preoccupazione della popolazione residente non legata agli effettivi livelli di esposizione. Questi ultimi sono stati valutati da Arpa sia tramite valutazioni teoriche, sia tramite misure in banda larga, in banda stretta e con centraline per il monitoraggio in continuo. Tutti i risultati hanno confermato livelli di esposizione nelle abitazioni inferiori a 0.5V/m. Nel corso del 2008 è stato poi realizzato da Arpa in collaborazione con l’ASL1 un apposito studio epidemiologico, i cui risultati mostrano in sostanza la presenza di una correlazione inversa tra sintomatologia riferita e distanza dalla zona delle parabole (con prevalenza di disturbi maggiore in vicinanza all'impianto e minore man mano che ci si allontana dalla fonte). La prevalenza di disturbi riferiti nell'area più vicina è decisamente superiore alle prevalenze riscontrate nei questionari di valutazione dello stato di salute della popolazione ISTAT prese come riferimento. L'interpretazione data, in estrema sintesi, e' relativa alla presenza di un disturbo della percezione del rischio che determina stati di stress e di sintomatologia varia a carico degli apparati respiratorio, circolatorio e digerente, in assenza di evidenze di fattori di rischio oggettivi. E’ tuttavia verosimile che i disturbi siano percepiti realmente, anche se l'origine non può essere che psicologica (reazione da stress). Caso 2: elettrodotto Albertville – Rondissone in Valle Sacra L’elettrodotto 380kV Albertville – Rondissone (terne T353 – T354), passa attraverso la comunità montana Valle Sacra, composta da 4 Comuni per un totale di 1496 residenti (censimento ISTAT 2001). Figura 4-4: linee T353-T354 nel comune di Collaretto Castelnuovo Nell’arco degli anni 2003-2004 sono giunte varie segnalazioni ed esposti, con manifestazione di una percezione di rischio elevato da parte di alcuni residenti, che tendevano ad attribuire alla presenza dell’elettrodotto un aumento di incidenza di tumori e vari disturbi del sonno, del sistema respiratorio e cardio-circolatorio. 17 Arpa ha quindi organizzato, in stretta collaborazione con le amministrazioni comunali, una campagna di misure nei mesi di gennaio-marzo e luglio 2005, con monitoraggio in continuo per 1 settimana in 8 abitazioni e misure spot in vari punti di transito e/o permanenza in prossimità della linea (sentieri, aree picnic, ecc.).. I livelli di campo elettrico e magnetico misurati in tutte le aree analizzate, scelte perché si tratta delle zone più esposte in quanto più vicine ai conduttori dell'elettrodotto, risultano inferiori ai limiti fissati dal DPCM 08.07.2003. I livelli di campo magnetico calcolati come mediana su 24 ore, sulla base delle registrazioni effettuate all'interno delle abitazioni per un totale di 8 settimane di misure, risultano inoltre inferiori sia al valore di attenzione di 10µT , sia all’obiettivo di qualità di 3µT. In specifico, tali valori sono così distribuiti 20% 19% <0.4 0.4 - 1 >1 61% Figura 4-5: distribuzione dei valori di induzione magnetica rilevati nel monitoraggio della Valle Sacra E’ risultato quindi che più del 60% dei dati di campo magnetico rilevato nelle abitazioni più vicine alla linea è inferiore al valore di 0.4µT, cioè al valore preso come riferimento per l’aumento di rischio negli ultimi studi epidemiologici, e che tutti i valori di mediana su 24 ore sono inferiori ad 1µT. Anche i valori spot sono contenuti ovunque, arrivando ad un massimo di circa 2.5 µT. I risultati di questa campagna di monitoraggio sono stati presentati pubblicamente durante un’incontro organizzato dalla Comunità montana, con divulgazione anche via stampa e televisione locale, ottenendo una netta riduzione del rischio percepito. Infatti, non ci sono stati successivamente ulteriori esposti o pubblicazione di articoli sul tema. 4.2 Esperienze informativo-comunicazionali istituzionali In questo paragrafo vengono riportati alcuni esempi di attività svolte da Arpa Piemonte, in collaborazione con altri enti e istituzioni, finalizzate alla disseminazione delle informazioni ambientali raccolte durante l’attività dell’Agenzia, nonché all’informazione del pubblico in merito alla tematica dei campi elettromagnetici, con l’obiettivo di creare maggiore conoscenza anche per modificare la percezione del rischio relativa a questo agente. 18 4.2.1 Progetto "Realizzazione di azioni mirate al sostegno della consapevolezza pubblica nell'ambito delle emissioni elettromagnetiche" in collaborazione con la provincia di Torino Questo progetto è stato pensato per agire su diversi fronti con l’obiettivo di creare maggiore conoscenza e consapevolezza nel pubblico in merito alla problematica delle emissioni elettromagnetiche e della percezione del rischio ad esse associabile. I mezzi utilizzati a questo fine sono stati: opuscoli informativi realizzati appositamente, un documentario pensato e realizzato per la divulgazione nelle scuole, interventi nelle scuole con coinvolgimento degli studenti nella produzione di documentari di approfondimento, organizzazione di un seminario aperto al pubblico. Di seguito si riportano maggiori dettagli su ciascuno di questi punti. 1 - Studio e realizzazione di documenti tecnici illustranti le problematiche relative al controllo dei campi elettromagnetici e i riferimenti normativi (per alte e basse frequenze). Sono state predisposte due brochures di 4 pagine intitolate "Campi elettromagnetici ad alta frequenza" e “Campi elettromagnetici a bassa frequenza", all'interno delle quali sono stati illustrati i concetti di base, le tipologie di sorgenti esistenti, i livelli di esposizione presenti in vari contesti ambientali, cenni sugli effetti sulla salute umana, riferimenti normativi. Particolare enfasi è stata anche data ai seguenti punti: ruolo dell’ARPA e della Provincia nei controlli ambientali, modalità di svolgimento dei controlli (valutazioni teoriche preventive e misure, con particolare riguardo alle metodologie di misure), riferimenti per l’accesso ad informazioni sui campi elettromagnetici, informazioni necessarie ad un cittadino per richiedere una misura dei livelli di campo elettromagnetico nella propria abitazione, riferimenti per eventuali approfondimenti. Di entrambe le brochures sono state stampate un totale di 5000 copie, che vengono distribuite ai cittadini coinvolti nelle attività di misura e in allegato alle risposte alle richieste di informazioni arrivate all’URP. 2 - Collaborazione alla realizzazione del documentario e alla sua presentazione presso un numero massimo di 25 scuole di secondo grado della Provincia di Torino Il documentario realizzato, "E’ tutta colpa di Guglielmo Marconi", è basato sulle domande che una ragazza si pone quando, svegliandosi una mattina, trova fuori dalla finestra della sua casa un nuovo impianto di telefonia. A rispondere alla sue domande c’è, tra gli altri, il dott. Michael Repacholi (Organizzazione Mondiale della Sanità): si parla pertanto delle caratteristiche dei campi elettromagnetici a radiofrequenza, delle sorgenti e dei possibili effetti sulla salute. Sono stati quindi organizzati una serie di interventi nelle scuole superiori della provincia, che prevedevano la proiezione del documentario realizzato e una parte di approfondimento su alcune tematiche, in particolare relativamente a strumenti e metodi per la misura dei campi elettromagnetici. Le prime 3 scuole coinvolte sono state quelle che hanno anche lavorato alla produzione di filmati e documentari da parte degli studenti. In queste scuole non è stato possibile proiettare il documentario "E’ tutta colpa di Guglielmo Marconi" in quanto in quel periodo (fine2003-inizio2004) era ancora in via di realizzazione. Per questo motivo, è stata proposta agli studenti una lezione teorico/pratica ed una sessione di misure in aree adiacenti alle scuole. In seguito, sono stati effettuati altri incontri (in base alle richieste ricevute), con proiezione del documentario e un approfondimento teorico/pratico, facendo effettuare agli studenti anche qualche prova con gli strumenti di misura Allo scopo di verificare il livello di comprensione dei concetti illustrati durante gli incontri, sono stati inoltre predisposti dei questionari da far compilare agli studenti, nonché un modello di scheda 19 per l'acquisizione delle misure (effettuate ad esempio sul telefono cellulare o su radioline o altre sorgenti). 3- Organizzazione di una giornata seminariale sul tema della comunicazione dei rischi connessi ai campi elettromagnetici a radiofrequenza con particolare riferimento alla telefonia mobile. Nell’ambito della divulgazione e discussione delle problematiche relative ai campi elettromagnetici è stato organizzato un convegno, presso il Centro Congressi Lingotto di Torino, il 18 novembre 2004. Nella definizione degli argomenti da trattare nel convegno si è tenuto conto del fatto che la presenza sul territorio di sorgenti di campo elettromagnetico quali elettrodotti e impianti per telecomunicazione è, spesso, fonte di apprensione per i cittadini preoccupati degli effetti sulla salute che le emissioni provenienti da tali sorgenti potrebbero indurre. Si tratta in questo caso, come in altre situazioni analoghe in campo ambientale, di preoccupazioni che non nascono e si sviluppano a causa di una evidenza scientifica chiara e inconfutabile, ma in presenza di un quadro scientifico incerto dove i risultati delle ricerche non sono facilmente interpretabili dai non addetti ai lavori. In questo contesto, assume un ruolo determinante il modo con il quale viene effettuata la comunicazione dei rischi ai cittadini: il ricorso a inopportune semplificazioni ed a fonti di informazioni poco attendibili può, infatti, essere causa di una non corretta consapevolezza che porta a minimizzare i problemi o, al contrario, a enfatizzarli con atteggiamenti allarmisti. Il tema della comunicazione dei rischi dovuti ai campi elettromagnetici è stato affrontato nel seminario con la presentazione di due iniziative specifiche: la realizzazione e pubblicazione da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità del manuale “Come stabilire un dialogo sui rischi dei campi elettromagnetici”, la cui edizione italiana è stata curata dal Consorzio Elettra 2000, e la produzione da parte della Provincia di Torino, con la collaborazione di ARPA Piemonte, di materiale informativo, sia per la divulgazione alla cittadinanza che in ambienti scolastici. Ai temi trattati dagli esperti coinvolti nelle suddette iniziative, si é aggiunto quello sulla gestione dei conflitti, che assume un ruolo importante laddove, come spesso accade per i campi elettromagnetici, l’allarme dei cittadini può sfociare in situazioni di tensione sociale e la presentazione di iniziative in tema di comunicazione di enti, quali la Regione e la Provincia, che svolgono il ruolo di regolamentazione e gestione delle problematiche di impatto ambientale sul territorio. 4.2.2 Accesso ai dati ambientali tramite Web-GIS In questa sezione del sito di Arpa Piemonte, è possibile accedere al patrimonio informativo gestito attraverso Servizi Informativi di tipo WebGIS che consentono: accesso ai dati geografici attraverso funzionalità base GIS di consultazione, analisi, ricerca, di facile utilizzo. download di dati (ove previsto) stampa di cartogrammi di sintesi consultazione della Metadocumentazione dei Servizi Informativi e dei singoli dati al fine di fornire gli elementi fondamentali per un corretto utilizzo delle funzionalità e delle informazioni presentate. Molti dei servizi informativi pubblicati in questa sezione sono parte integrante del più ampio Catalogo delle Informazioni Ambientali coordinato da Regione Piemonte nell’ambito del portale dell’ambiente e del PFR – Punto Focale Regionale. In specifico, il servizio di informazione sulle sorgenti fisse di campo elettromagnetico a radiofrequenza (segnali di frequenza compresa nell'intervallo 100 kHz -300 GHz), è basato sui dati forniti all'Arpa Piemonte dai gestori degli impianti per telecomunicazione per l'ottenimento del parere ai sensi della LR 19/04 o, se con potenza in antenna minore o uguale a 5 W, della pronuncia ai sensi del D.Lgs 259/03. Sulla base di tali pareri e pronunciamenti i comuni autorizzano 20 l'installazione o modifica di ogni impianto. Il servizio riporta inoltre i dati relativi ai valori di campo elettrico rilevati sul territorio e derivanti dall'attività di monitoraggio e controllo svolta da Arpa. I contenuti tematici del servizio sono organizzati in 2 gruppi: 1 - Sorgenti di campo elettromagnetico Sono contenute le informazioni relative a: Emittenti RadioTv (ad esempio radio AM, FM, DAB, trasmettitori TV UHF, VHF, DVB-T, DVB-H), stazioni Radiobase (ad esempio GSM, DCS, UMTS, Wi-Fi, Wi-Max), densità emittenti/stazioni, intesa come rapporto tra numero di emittenti/stazioni presenti su un Comune e l'area del Comune stesso Nel servizio sono riportati tutti gli impianti per cui è pervenuta richiesta ad ARPA di parere/pronuncia ai sensi della normativa vigente, e pertanto sono presenti negli archivi di ARPA. Le informazioni sull'iter dell'istruttoria tecnica relative a tali impianti potranno essere richieste al seguente indirizzo [email protected] 2 - Monitoraggio ARPA Sono contenute le informazioni relative a: Misure puntuali, centraline per misura in continuo su periodi prolungati. Vengono indicate sul territorio regionale le aree su cui sono state effettuate misure puntuali e posizionate centraline per il monitoraggio in continuo. Per quanto riguarda le misure puntuali, effettuate con sopralluoghi di operatori dotati di strumentazione portatile, viene riportato il valore massimo di campo elettrico misurato nell'area di indagine mentre, per quanto riguarda le centraline di monitoraggio, vengono riportati i valori minimi, medi e massimi misurati dalle centraline insieme al periodo al quale tali valori si riferiscono. Il valore limite cui fare riferimento dipende dalla frequenza del campo elettromagnetico e dal tipo di destinazione dell'area in cui viene effettuata la misura e non può essere dedotto dal servizio webgis. Le informazioni relative al rispetto dei limiti fissati dal DPCM 08.07.03 possono essere richieste al seguente indirizzo [email protected] Figura 4-6: esempio di pagina web per l’interrogazione delle informazioni contenute nel Sistema Informativo Geografico 21 4.2.3 Porte aperte all’Arpa Piemonte Il progetto “Porte Aperte all’Arpa” è stato realizzato con la collaborazione del Museo A come Ambiente (l’iniziativa rientra nel Protocollo di Patrocinio tra Museo A come Ambiente e l’Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte) e il supporto della Rete Regionale per l’Educazione Ambientale. Lo scopo principale è stato quello di fare conoscere il lavoro quotidiano dell’agenzia attraverso visite guidate all’interno delle strutture Arpa, prevedendo percorsi tematici diversi sia per le scuole sia per i cittadini. La prima edizione si è svolta nel periodo compreso dal 5 maggio al 5 giugno 2008. Il progetto ha coinvolto studenti, docenti, cittadini, amministratori pubblici, guardie ecologiche, associazioni di volontariato. Nello specifico sono state stabilite le seguenti finalità: • far conoscere il lavoro e il ruolo di Arpa sul territorio (trasparenza); • sensibilizzare al rispetto informato dell’ambiente (competenza), • far conoscere i sistemi per accedere alla informazione ambientale (informazione). Il raggiungimento delle finalità sopra citate si è esplicato attraverso i seguenti canali: • far conoscere l’organizzazione dell’Arpa sul territorio e i servizi che offre a livello locale; • far conoscere le attività specialistiche di Arpa che controllano e i sistemi di monitoraggio del territorio regionale (aria, acqua, suolo e rifiuti, alimenti, amianto, onde elettromagnetiche); • far conoscere gli strumenti e le professionalità presenti in Arpa; • divulgare il materiale informativo prodotto dall’Agenzia e spiegare come sono prodotti i dati sullo stato dell’ambiente; • offrire l’opportunità di fare esperienze pratiche e dirette di analisi ambientali; • sensibilizzare ad un comportamento individuale più responsabile e consapevole. Nell’arco della mattinata si svolgevano le visite per le classi di studenti, nel pomeriggio per i cittadini: tutte le visite erano precedute da una breve introduzione sull’attività di Arpa e del Centro Regionale Radiazioni Ionizzanti e Non Ionizzanti. Per quanto riguarda i campi elettromagnetici, la visita era costituita da una prima parte presso il laboratorio del centro SIT e da una seconda parte di illustrazione e prove sperimentali cella strumentazione utilizzata per le misure in campo. Nella prima edizione (2008), hanno visitato il Centro Regionale Radiazioni 4 classi tra scuole medie e superiori e una decina di cittadini, nella seconda edizione (2009) 3 classi di scuole superiori. 22 4.2.4 Rapporto sull’elettromagnetismo Ai sensi della LR 19/2004 (Art. 11, comma 1), “sulla base delle informazioni contenute nel catasto degli impianti […], l’ARPA redige un rapporto annuale, da presentare alla Regione e alla provincia, contenente lo stato dell’ambiente relativamente ai livelli di campo elettromagnetico presenti sul territorio regionale e provinciale”. Tale rapporto è stato pubblicato a partire dal 2007 (relativo ai dati del 2006), ed ogni anno aggiorna il quadro dell’impatto delle sorgenti sul territorio regionale, dello stato dei livelli di esposizione, della risposta da parte delle istituzioni, per mezzo del popolamento di appositi indicatori. Tutte le informazioni vengono fornite sia per l’intera regione, sia divise per provincia. Inoltre, il rapporto contiene informazioni sulle sorgenti e sulle loro caratteristiche, spiegando le novità tecnologiche che nel tempo si presentano, sulla normativa di protezione della popolazione, sui progetti di approfondimento svolti dall’Agenzia (monitoraggio, calcolo teorico delle emissioni, ecc.). 4.2.5 “A caccia di onde” al museo A come Ambiente Presso il museo “A come Ambiente” di Torino, è stato installato un laboratorio scientifico permanente dal titolo “A caccia di onde: l’elettrosmog”. Pensato per le scuole elementari, medie inferiori e medie superiori, esso prevede un percorso induttivo di verifica sperimentale del fenomeno dei campi elettromagnetici, che passa attraverso il riconoscimento delle sorgenti presenti in una casa (foto a lato), la divisione delle stesse in due gruppi che rappresentano le emissioni a bassa frequenza e ad alta frequenza, la comprensione delle principali caratteristiche di 23 emissione e propagazione dei campi tramite una simulazione di misura. Quest’ultima è realizzata per mezzo di una “bacchetta misuratrice” la quale, riconoscendo tramite segnale a infrarossi la sorgente alla quale viene avvicinata e a che distanza essa si trova, permette la visualizzazione su schermo dei valori di campo, dello spettro di emissione e dell’andamento dell’intensità con la distanza (pre-impostati da misure effettuate ad hoc). Tutta la parte delle misure è strutturata sotto forma di gioco, per cui la squadra partecipante deve trovare la sorgente che emette di più, piuttosto che verificare cosa succede se si utilizza una schermatura. 5 CRITICITÀ A LIVELLO NORMATIVO Vengono di seguito affrontati alcuni punti relativi alle specificità piemontesi nell’applicazione delle norme e alle criticità riscontrate. In Piemonte, la normativa nazionale è integrata dalla LR 19/2004, la quale agisce in parte in modo diretto con l’applicazione degli articoli di legge, ed in parte attraverso direttive tecniche (pubblicate come Delibere di Giunta Regionale) su tematiche specifiche. 1) Uno dei punti ad applicazione diretta riguarda le sanzioni previste dalla L36/2001 ed altre sanzioni fissate dalla LR19/2004. In particolare, la legge regionale 19 prevede (art.16) che, nelle more dell’attuazione di quanto previsto dalla L36, l’irrogazione delle sanzioni spetti alle amministrazioni preposte al rilascio delle autorizzazioni. Questa soluzione, se da un lato permette di applicare il regime sanzionatorio agli impianti per telecomunicazioni (la cui autorizzazione è comunale), dall’altro non risolve completamente il nodo relativo agli elettrodotti. In caso infatti di superamento dei limiti o dei valori di attenzione fissati dal DPCM 08.07.2003, la sanzione può essere applicata solo se l’elettrodotto rientra tra quelli per i quali è prevista un’autorizzazione regionale (per il combinato disposto della LR23/1984 e della L239/2004, gli impianti fino a 150kV non afferenti alla Rete di Trasmissione Nazionale). Nel caso invece di linee afferenti alla RTN (132kV, 220kV e 380kV), l’autorizzazione è ministeriale, e quindi non può essere applicato quanto previsto in una legge regionale. Sempre per quanto concerne le sanzioni, la LR19 integra quanto previsto dalla normativa nazionale, fissando un regime sanzionatorio per gli impianti privi di autorizzazione (per i quali è anche prevista la disattivazione) e per i comportamenti dei gestori diretti ad impedire le funzioni dei soggetti incaricati dei controlli. Questo regime sanzionatorio è ad oggi applicato con successo nella regione, mentre qualche difficoltà è sorta nell’applicazione della prescrizione di disattivazione degli impianti privi di autorizzazione. Infatti, l’art. 8, comma 4 della LR19 fissa le seguenti modalità operative: “In caso di inadempienza dei gestori il comune richiede alle Amministrazioni centrali competenti la disattivazione dei suddetti impianti e ne dà comunicazione alla provincia.”. Il competente Ministero delle Comunicazioni non ha ad oggi dato risposta ai comuni che hanno inoltrato questa richiesta, che peraltro potrebbe andare in contrasto con la garanzia di funzionamento di pubblico servizio. 2) Uno dei punti previsti da una direttiva specifica (la DGR16-757 del 5 settembre 2005 “Direttiva tecnica in materia di localizzazione degli impianti radioelettrici, spese per attività istruttorie e di controllo, redazione del regolamento comunale, programmi localizzativi, procedure per il rilascio delle autorizzazioni e del parere tecnico”) è la predisposizione, da parte dei comuni, di un regolamento comunale che disciplina la localizzazione degli impianti, oltre a contenere l’indicazione delle eventuali procedure semplificate e condizioni agevolate per l’installazione degli stessi. Pur essendo la direttiva molto chiara e completa in merito alla procedura da seguire, l’applicazione di questa DGR è ancora limitata. 24 Innanzitutto, la percentuale di comuni che hanno redatto il regolamento per la localizzazione degli impianti non è nota a livello regionale. Soltanto la Provincia di Torino ha tenuto traccia dei regolamenti approvati (oltre a fornire sul sito istituzionale indicazioni circa i contenuti e i criteri di redazione delle cartografie): ad agosto 2008, risultavano approvati i regolamenti di 59 comuni, su un totale di 315 comuni della provincia (meno del 19%). La Provincia di Cuneo è l’unico altro soggetto che fornisce, sul suo sito, indicazioni per la redazione delle cartografie ed una pubblicazione utile come supporto tecnico ai comuni nella redazione del regolamento. 3) Un altro aspetto importante regolamentato da una direttiva tecnica è l’istituzione del catasto regionale delle sorgenti di campo elettromagnetico. La DGR n. 86-10405 del 22 dicembre 2008 (“realizzazione, gestione e utilizzo di un unico catasto regionale delle sorgenti fisse di campo elettrico, magnetico ed elettromagnetico”) non soltanto delibera l’istituzione del catasto, ma definisce anche, in una serie di allegati e sub-allegati, i compiti dei soggetti coinvolti, i dati da fornire da parte di proprietari e gestori, le tempistiche, le priorità, il formato dei dati stessi. La direttiva è molto recente, pertanto l’applicazione di quanto essa prevede è agli inizi. Le difficoltà che si stanno incontrando sono relative principalmente alla gestione dei flussi di dati tra una molteplicità di soggetti che devono contribuire al popolamento del catasto o che hanno interesse nell’accesso ai dati (gestori e proprietari, Regione, Arpa, enti locali, CoReCom), tenuto conto da un lato della riservatezza di alcuni di questi dati, e dall’altro del fatto che la fornitura degli stessi non è vincolante per i gestori, in particolare nel caso degli elettrodotti. Infatti, i dati tecnici degli impianti per telecomunicazioni vengono forniti, ad Arpa oltre che ai Comuni, all’interno dell’iter autorizzativo, per cui il popolamento del catasto risulta legato ad un obbligo normativo stringente e corredato di regime sanzionatorio. Invece, i dati tecnici delle linee elettriche vengono sì richiesti da una norma (la succitata DGR sul catasto), ma tale norma non è supportata da un regime sanzionatorio, se non nel momento in cui i dati vengono richiesti, su singoli casi, al fine di poter operare le attività di controllo. 6 AZIONI POSITIVE 6.1 Sistemi a supporto dell’azione di prevenzione, controllo e informazione Tra gli esempi di azioni sinergiche che portano ad un’ottimizzazione delle attività di controllo dell’inquinamento elettromagnetico e di quelle di prevenzione e pianificazione, sono riportati di seguito tre casi recenti realizzati in Piemonte. I primi due rientrano in uno stesso quadro, finalizzato a definire con chiarezza le condizioni operative degli impianti per telecomunicazioni (in particolare quelli per il broadcast radiotelevisivo) e a verificarne il mantenimento nel tempo. Il secondo riguarda invece un’azione di pianificazione delle reti elettriche ad alta e altissima tensione orientata alla minimizzazione nel tempo dell’esposizione della popolazione. 6.1.1 1 – Protocollo d’intesa tra Arpa Piemonte e Ispettorato Territoriale del Ministero delle Telecomunicazioni Al fine di ottimizzare l’attività di controllo sugli impianti radiotelevisivi attraverso un approccio integrato delle due parti, il protocollo (ufficializzato da Arpa con D.D.G n. 398 del 29.06.2005) prevede che: Arpa comunichi all’Ispettorato gli esiti delle misure in banda stretta e fornisca, con cadenza trimestrale, un estratto del proprio archivio contenente lo stato autorizzativi degli impianti 25 L’ispettorato comunichi semestralmente ad Arpa gli aggiornamenti dei dati tecnici contenuti nelle concessioni/autorizzazioni Si segua una procedura condivisa in caso di riscontro, da parte di Arpa, di superamento del limite di 20V/m. Tale procedura comprende l’esecuzione di sopralluoghi e misure congiunti, con gli impianti nelle condizioni di concessione, e, successivamente alle ordinanze comunali per la riduzione a conformità, la verifica, sempre in congiunta, della stessa 6.1.2 2 – DGR n.63-6525 del 23 luglio 2007 “Legge regionale n. 19 del 3 agosto 2004 “Nuova disciplina regionale sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici”. Prime indicazioni sui controlli di cui all’articolo 13, comma 2, riguardanti il monitoraggio remoto degli impianti di radiodiffusione sonora e televisiva Questa Direttiva Tecnica (in attuazione della LR19/2004) prevede che i comuni possano prescrivere l’installazione di un sistema di monitoraggio remoto della potenza ai gestori dei seguenti impianti: a) gli impianti che siano oggetto di almeno una seconda ordinanza di riduzione a conformità per il superamento dei valori di attenzione, dopo che il Comune abbia già provveduto, anche in passato, per il medesimo impianto, a emetterne almeno una; b) gli impianti che siano oggetto di una ordinanza di riduzione a conformità in quanto superano o concorrono a superare i limiti di esposizione. Il Comune prescrive l’installazione del sistema di monitoraggio remoto nelle stesse ordinanze di riduzione a conformità. L’installazione e la manutenzione del sistema di monitoraggio remoto sono a totale onere e carico dei gestori degli impianti. Il sistema di monitoraggio remoto consiste in un misuratore di potenza in linea collegato a un personal computer (PC), che consenta di trasmettere i dati rilevati all’ARPA. Il personale dell’ARPA può inoltre accedere ai sistemi di monitoraggio installati per attuare verifiche e controlli. Questo sistema permette di migliorare il controllo, soprattutto di quei siti critici dove la variabilità delle condizioni di emissione degli apparati può continuamente far oscillare i livelli di campo al di sotto e al di sopra del limite. 6.1.3 3 – Pianificazione della rete elettrica ad alta e altissima tensione Il percorso di ottimizzazione dello sviluppo della rete elettrica ai fini della minimizzazione dell’esposizione è nato dall’esperienza congiunta della Regione Piemonte e di Arpa Piemonte nel caso della Razionalizzazione della Valle Ossola trattato precedentemente. Da questo esempio di applicazione del principio della “prudent avoidance” nelle fasi progettuali delle rete elettrica, è derivato un approccio applicato anche nelle delibere regionali di approvazione del Piano di Sviluppo di Terna. In particolare, la Regione Piemonte la Regione Piemonte ha in quest’ambito richiesto a Terna di avviare gli interventi di sviluppo che consentono di superare le esigenze di risanamento, nonché di applicare la stessa metodologia già utilizzata per la Valle Ossola anche nella progettazione di tutti i nuovi elettrodotti (DGR 19-5515 del 19.03.2007). Inoltre, con l’“Accordo Programmatico sugli obiettivi strategici di potenziamento e razionalizzazione della RTN in Piemonte”, approvato con DGR n. 18 – 8139 del 4.02.2008 e firmato da regione Piemonte e Terna il 27 febbraio 2008, si sono stabiliti alcuni punti importanti in merito all’inserimento, quando possibile, della soluzione delle situazioni più critiche di esposizione della popolazione tra le opere di compensazione previste per l’autorizzazione di nuove porzioni di rete. 26 Un esempio di questo approccio è costituito dall’intervento di risoluzione di un conclamato caso di superamento del valore di attenzione di 10 µT in una scuola materna piemontese, come opera di compensazione per la realizzazione del nuovo collegamento a 380kV tra Piemonte e Lombardia. 6.2 Campagne di monitoraggio e risultati ottenuti 6.2.1 Campagne di monitoraggio su elettrodotti ad alta e altissima tensione A partire dal 2006 sono state svolte alcune campagne di misura su elettrodotti finalizzate a costruire un quadro il più possibile completo dell’impatto delle linee ad alta e altissima tensione in termini di esposizione della popolazione. In particolare, uno degli obiettivi è stato l’identificazione delle criticità esistenti sul territorio, sia intese come superamenti dei limiti o valori d’attenzione, sia come situazioni in cui si rileva un’esposizione significativa della popolazione. Tra le altre cose, la disponibilità di un quadro di questo tipo sta risultando utile per correlare gli interventi di sviluppo della rete ad alta e altissima tensione alla risoluzione di nodi critici esistenti. Infatti, in assenza della normativa nazionale che dovrà regolamentare i piani di risanamento, la Regione Piemonte è intervenuta nelle fasi di pianificazione della rete, richiedendo a Terna di avviare gli interventi di sviluppo che consentono di superare le esigenze di risanamento (DGR 195515 del 19.03.2007), e procede inserendo, quando possibile, la soluzione delle situazioni più critiche tra le opere di compensazione previste per l’autorizzazione di nuove porzioni di rete. Il progetto da cui queste campagne hanno preso il via è stato finanziato dalla Provincia di Torino, che ha voluto mettere a disposizione di Provincia e Comuni uno strumento per la gestione del territorio relativamente ad eventuali superamenti dei limiti o valori di attenzione fissati dal decreto (e quindi ai possibili risanamenti degli elettrodotti), e relativamente alla definizione delle fasce di rispetto dagli elettrodotti stessi (come previste dalla legge 36). Pertanto, al fine di individuare le criticità presenti sul territorio della Provincia di Torino dovute alla rete elettrica ad alta e altissima tensione, è stata effettuata un’analisi cartografica delle interferenze tra gli elettrodotti e i fabbricati. Questa analisi ha fornito la base, insieme a opportuni criteri di priorità, per l’individuazione di aree di monitoraggio nelle quali eseguire le misurazioni. Questa fase del progetto prevedeva il supporto dei Comuni interessati per l’individuazione dei punti di misura e per l’accesso alle abitazioni, ma soltanto il 30% circa dei comuni interpellati ha fornito una risposta. Sono state effettuate misure in 22 comuni, per un totale di 81 punti di misura su 34 linee ad alta e altissima tensione (4 linee a 380kV, 10 a 220kV e 20 a 132kV). I risultati delle misure, integrate da valutazioni teoriche (calcolo delle emissioni della linea, ad esempio, in aree non accessibili per la misura), hanno identificato un quadro delle criticità sul territorio provinciale che viene riassunto nella tabella 6.1. In questa tabella, sono indicati come punti con valore significativo di campo magnetico quei punti in cui il livello di campo (valutato come mediana su 24 ore nelle condizioni massime di esercizio annuale delle linee) è superiore a 2 µT, ossia ad 1/5 del valore di attenzione fissato dal DPCM 08.07.2003. Sono indicati invece come possibili superamenti quei casi in cui il superamento del valore di attenzione è stato riscontrato all’esterno dei fabbricati, e non è stato possibile accedere alle zone di permanenza prolungata per effettuare misure di conferma, oppure quei casi in cui l’effettivo superamento si riscontrerebbe soltanto in caso di raggiungimento dei carichi di corrente massimi tollerabili dal tipo di conduttore installato sull’elettrodotto (evento possibile ma mai registrato dai dati storici delle linee). 27 Tabella 6.1: Sintesi dei risultati del monitoraggio della provincia di Torino Linee a 380kV Linee a 220kV Linee a 132kV (4 linee monitorate) (10 linee monitorate) (20 linee monitorate) Punti con valore significativo di campo magnetico 6 11 8 Possibili superamenti del valore di attenzione sul campo magnetico 1 7 0 Superamenti del valore di attenzione sul campo magnetico 1 2 0 Superamenti del limite di campo elettrico 4 0 0 Si osserva che il mancato rispetto del limite di campo elettrico è stato riscontrato esclusivamente in prossimità di linee a tensione 380kV (la più elevata tra quelle in uso in Italia), ed in meno del 5% del totale dei punti di monitoraggio. I casi critici per quanto riguarda l’esposizione al campo magnetico (valori significativi, possibili superamenti e superamenti) sono invece in maggioranza localizzati in prossimità di linee a 220 kV: questa tipologia di linee è in effetti caratterizzata, nella nostra regione, da carichi mediamente alti e da tracciati che passano sovente molto vicino ad aree edificate, cioè da due elementi che possono causare livelli elevati di campo magnetico in fabbricati e aree in cui è possibile la permanenza prolungata della popolazione. Gli effettivi superamenti costituiscono comunque meno del 4% del totale dei punti monitorati. Per quanto riguarda le linee a tensione 132 kV, è stato verificato che, pur essendo presenti in alcuni casi valori significativi di campo magnetico, non si riscontrano particolari criticità né per quanto riguarda il campo magnetico, né tanto meno per quanto concerne il campo elettrico. All’interno di questo progetto era prevista anche un’attività di valutazione delle fasce di rispetto degli elettrodotti monitorati, ai sensi della normativa vigente. Erano state calcolate le fasce con la metodologia di calcolo provvisoria fornita dal Ministero dell’Ambiente (non essendo allora ancora stato pubblicato il DM 29.05.2008), valutando quindi i corridoi all’esterno dei quali è garantito il rispetto dell’obiettivo di qualità., cioè in pratica effettuando una valutazione simile a quella per la stima della DPA ai sensi del DM 29.05.2008. Le ampiezze di tali corridoi variano da linea a linea, ed anche per diverse tratte della stessa linea, in funzione delle caratteristiche geometriche ed elettriche della stessa. Nella tabella 6.2 sono riportati gli intervalli di valori di ampiezza dei suddetti corridoi ricavati per le linee analizzate, e raggruppati per tipologia di tensione. Tabella 6.2: Sintesi dei risultati del calcolo delle fasce di rispetto Linee a 380kV Linee a 220kV Linee a 132kV Da 62 a 92 m Da 50 a 74 m Da 28 a 40m 28 Dopo la fine del progetto realizzato per la Provincia di Torino, l’attività di monitoraggio è continuata su scala regionale. Nell’arco del 2008, il monitoraggio si è concentrato sui siti che erano stati identificati come critici ai sensi del DPCM 23/04/1992 (elenco ufficiale dei risanamenti ai sensi del suddetto decreto, comunicato dall’Enel alla Regione Piemonte), integrando le rilevazioni effettuate in precedenza nella sola Provincia di Torino. Allo stato attuale, sono pertanto stati effettuati controlli su tutte le linee indicate nell’elenco risanamenti, ed è pertanto stato possibile aggiornarlo ai sensi della nuova normativa. Nell’ambito della campagna di misure, sono stati inoltre monitorati i livelli di campo elettrico e magnetico su alcune campate e linee non indicate nell’elenco di riferimento, nel caso in cui dai sopralluoghi emergessero ulteriori possibili siti critici. Sono state quindi effettuate misure su 15 linee (8 a 380kV e 7 a 220kV) in 18 comuni, per un totale di 47 punti di misura. In tabella 6.3 è riportata una sintesi dei risultati della campagna di misure, impostata secondo i medesimi criteri utilizzati per la provincia di Torino. Tabella 6.3: sintesi dei risultati del monitoraggio dei siti critici ai sensi dell’ora abrogato DPCM 23.04.1992 Linee a 380kV Linee a 220kV (8 linee monitorate) (7 linee monitorate) Punti con valore significativo di campo magnetico 3 3 Possibili superamenti del valore di attenzione sul campo magnetico 3 3 Superamenti del valore di attenzione sul campo magnetico 4 0 Superamenti del limite di campo elettrico 2 0 Si osserva che il mancato rispetto del limite di campo elettrico è stato riscontrato, anche per questa campagna, esclusivamente in prossimità di linee a tensione 380kV, anche qui in meno del 5% del totale dei punti di monitoraggio. I casi critici per quanto riguarda l’esposizione al campo magnetico (valori significativi, possibili superamenti e superamenti) sono in questo caso in maggioranza localizzati in prossimità di linee a 380 kV: questa differenza rispetto alla campagna della provincia di Torino è probabilmente dovuta al differente criterio di scelta dei punti di misura, oltre che al fatto che le linee 380kV monitorate sono tra le linee con carichi maggiori che transitano in Piemonte (media, tra le linee indagate, dei valori di massima mediana su 24 ore della corrente in un anno pari a quasi 900 A). Gli effettivi superamenti costituiscono comunque meno del 9% del totale dei punti monitorati. L’attività nel 2009 sta proseguendo con la finalità, oltre che di ampliare le informazioni sui livelli di esposizione della popolazione, di integrare l’elenco delle criticità sinora stilato. 29 6.2.2 Campagne di monitoraggio su impianti per telecomunicazioni Per quanto riguarda le misure su impianti per telecomunicazioni, in Piemonte tra il 1999 e il 2008, sono stati effettuati 6052 interventi di misura , di cui 438 nel 2008. Queste misure sono state effettuate sia nell’ambito di programmi di monitoraggio, sia su richiesta e su esposti. In particolare, il numero di interventi di misura si mantiene, tenuto conto della attività di routine dell’Agenzia in risposta ad esposti e per controllo degli impianti di propria iniziativa, all’incirca tra i 500 e i 700 interventi/anno (anche in funzione delle risorse dell’Agenzia stessa). In alcuni anni si è verificato un aumento del numero di misure, legato alla realizzazione di attività di monitoraggio su progetti specifici, per i quali erano state destinate apposite risorse, anche in risposta all’esigenza di un aumento dei controlli in concomitanza con l’installazione di impianti per nuove tecnologie (ad esempio l’UMTS nei primi anni 2000 o il DVB-T e DVB-H a partire dal 2006). Dai risultati delle misure effettuate sul territorio si possono determinare le distribuzioni percentuali dei livelli di campo elettromagnetico presenti nelle diverse condizioni di esposizione. In figura 6-1 vengono riportate le distribuzioni dei livelli di campo misurati in prossimità agli impianti per le misure del 2008. Tali dati sono chiaramente rappresentavi delle situazioni di maggiore esposizione (misure effettuate nei punti più esposti rispetto ad impianti) e non dell’esposizione media della popolazione. Livelli di campo in prossimità SRB 4% 0% 44% <0.5 V/m 0.5-3 V/m 3-6 V/m 6-10 V/m 10-20 V/m >20 V/m 52% (a) Livelli di campo in prossimità antenne radio-Tv 8% 12% 17% 20% 26% 17% <0.5 V/m 0.5-3 V/m 3-6 V/m 6-10 V/m 10-20 V/m >20 V/m (b) Figura 6-1: Distribuzione dei livelli di campo elettrico misurati in prossimità delle stazioni radio base (a), durante il monitoraggio dei siti radiotelevisivi e in prossimità di antenne radiotelevisive (b) (anno: 2008; fonte: Arpa) 30 Nelle misure di controllo effettuate su SRB nel 2008 non si sono mai riscontrati superamenti né del limite di esposizione di 20 V/m, né del valore di attenzione di 6V/m. Si può quindi affermare che, in generale, i livelli di campo elettromagnetico rilevabili in prossimità di stazioni radio base per telefonia mobile, sono ampiamente inferiori al limite di esposizione, valore di attenzione ed obiettivo di qualità, indipendentemente dall’area considerata, sia essa un’area intensamente frequentata, adibita a permanenze prolungate o solo di pubblico accesso. Valori più elevati sono stati misurati nel corso delle attività 2008 di monitoraggio e controllo riguardanti i siti Radio-Tv. In questo caso, nel 14% delle misure si è riscontrato un superamento del valore di attenzione di 6 V/m, dove applicabile, a fronte di un totale del 51% di valori misurati superiori a 6V/m. In circa l’8% dei casi si è inoltre rilevato il superamento del limite di esposizione di 20V/m in aree accessibili alla popolazione anche se, spesso, scarsamente frequentate (9 siti). E' da rilevare che la maggioranza di queste misure viene condotta in siti già considerati critici, nell’ambito dell'attività di istruttoria tecnica per il rilascio di pareri. I casi di superamento in siti radiotelevisivi sono però mediamente di più lunga e difficoltosa risoluzione rispetto a quelli in vicinanza di SRB: dei 149 casi di superamento (dei limiti o del valore d’attenzione) su siti radio-tv riscontrati tra il 1999 ed il 2008, ne sono rientrati 43 (pari al 28.8%), mentre i 10 casi di superamento dei valori di attenzione su SRB riscontrati tra il 1999 ed il 2008, sono rientrati tutti. I casi di mancato rientro nei limiti, sono legati alla difficoltà di progettazione ed esecuzione dei piani di risanamento, previsti dalla normativa nel caso in cui la riduzione delle emissioni vada in contrasto con la qualità del servizio. Un caso clamoroso di questa problematica è proprio il sito della Maddalena a Torino. Per quanto riguarda i livelli di campo presenti mediamente sul territorio, una delle maggiori fonti di conoscenza deriva dall'attività di monitoraggio effettuata con una rete di centraline fisse e rilocabili dislocate in modo capillare su tutto il territorio. Tale attività fino al 2006 era stata svolta all'interno di un progetto finanziato dal Ministero delle Comunicazioni, coordinato a livello nazionale dalla Fondazione Ugo Bordoni. Nel corso del 2007 e 2008 l’attività di monitoraggio con centraline è continuata, anche se rispetto agli scorsi anni in cui le centraline venivano dislocate in modo uniforme sul territorio, parte delle stesse è stata ora dedicata al monitoraggio di siti critici, siti in cui precedenti misure avevano già evidenziato livelli di campo prossimi o superiori ai valori limiti. Sono state effettuate 1062 campagne di monitoraggio a partire dal 2003, di cui 100 effettuate nel 2008. Sono state anche effettuate misure con identificazione in banda stretta in 151 siti di telefonia mobile ed in 52 siti per la diffusione radiotelevisiva. La distribuzione dei livelli di campo misurati con la rete di centraline e nel corso dell’attività di monitoraggio 2008 è riportata in figura X: nel 42% delle misure i livelli di campo sono risultati inferiori a 0.5 V/m, e nel 78 % inferiori a 3 V/m, valore pari alla metà del valore di attenzione (6 V/m). Per quanto riguarda il confronto con i limiti, in nessun caso sono stati riscontrati livelli di campo superiori al limite di esposizione (20 V/m), mentre nell’8.2% dei casi (7 misure) si è rilevato il superamento del valore di attenzione. Questi casi corrispondono comunque al monitoraggio con centraline di siti critici. 31 Livelli di campo misurati con centraline 2% 7% 0% 13% 42% 36% <0.5 V/m 0.5-3 V/m 3-6 V/m 6-10 V/m 10-20 V/m >20 V/m Figura 6-2: Livelli di campo misurati sul territorio (anno: 2008; fonte: Arpa) 32