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Quest’anno, nei primi mesi di scuola, abbiamo partecipato al viaggio
d’istruzione che ci ha dato la possibilità di trascorrere un’intera giornata
all’ Expo.
Abbiamo avuto, inoltre, la possibilità di passare del tempo
insieme ai nostri compagni, dai quali quest’anno ci separeremo.
Abbiamo deciso, pertanto, di raccogliere le nostre impressioni in un
opuscolo che conserveremo sempre nel nostro cuore.
Siamo partiti domenica 25 ottobre, con circa due ore di ritardo rispetto
all’orario previsto.
La prima notte l’abbiamo trascorsa in pullman: eravamo esaltati all’idea
di passare alcuni giorni in una città che non avevamo mai visitato. Il
viaggio è stato molto stancante, essendo durato circa 18 ore, la nostra
fortuna, però, è stata quella di aver avuto due autisti molto bravi che ci
hanno sopportato.
La prof. che ci ha accompagnato è stata la Paonessa che, pur essendo
sempre vigile, ci ha permesso di divertirci come meglio credevamo. Il
primo giorno abbiamo vistato i simboli più belli di Milano: Duomo e il
Castello Sforzesco.
Il secondo, invece, l’abbiamo trascorso all’Expo visitando alcuni
padiglioni, tra cui il padiglione zero e quello del Belgio, ma la cosa che ci
ha colpito maggiormente è stato l’ Albero della Vita. Da qui in poi potrete
vedere il percorso che abbiamo compiuto.
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…..FINALMENTE A MILANO!!!!!
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La guida ci ha spiegato
che il maestoso Duomo di Milano fu costruito dal 1386 al 1932 .
È stato dedicato a Santa Maria Nascente. La costruzione è in stile Gotico,
Neogotico e Neoclassico. La sua forma ricorda una croce latina, proprio come
si usava all’epoca. La punta più alta della struttura è di 108.50 metri. La
“Madunina” ,infatti, domina Milano.
La prima parte ad essere costruita fu il retro dove appare lo stemma di Gian
Galeazzo Visconti. In tutto il Duomo sono presenti 3200 statue Ci ha colpito
molto quella di San Bartolomeo Scorticato in cui è rappresentata, in maniera
molto forte, la tortura subita. La sua
pelle funge da drappo!!
CHE BRIVIDI A RIPENSARCI !!!!!
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Molto belle sono anche le vetrate: alcune presentano lo stile mosaico, nelle
quali i pezzi di vetro sono tenuti insieme con il filo di piombo; per altre più
recenti, invece, è stato utilizzato il vetro bianco successivamente dipinto.
Le scene disegnate sulle vetrate rappresentano l’ Antico e il Nuovo
Testamento e vanno lette dal basso verso l’alto, da sinistra verso destra.
Queste vetrate erano molto importanti perché i poveri essendo analfabeti
seguivano la Santa Messa attraverso quelle immagini e per questo venivano
chiamate la “Bibbia dei poveri”.
Il marmo utilizzato per la costruzione della struttura è quello di Candoglia che
viene estratto nella zona di Verbania. La guida ci ha anche fatto notare che c’è
un foro sul soffitto da cui entra la luce
da un’ angolazione diversa. Essa
proietta la luce verso la parete opposta, dove c’è disegnato il segno zodiacale
del Capricorno. Sul pavimento, invece, ci sono disegnati tutti gli altri segni
zodiacali che mese per mese, vengono segnati dalla luce che entra dal foro. Si
tratta della meridiana del Duomo di Milano realizzata nel 1786 dagli astronomi
di Brera.
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LA BELLISSIMA GALLERIA DI MILANO
La galleria Vittorio Emanuele II è una galleria commerciale di Milano che
collega piazza Duomo a piazza della Scala. Per la presenza di eleganti negozi
e
locali,
fin
dalla
sua
inaugurazione,
fu
sede
di
ritrovo
della borghesia milanese, tanto da essere soprannominata il "salotto di
Milano". La galleria, costruita in stile neorinascimentale, è tra i più celebri
esempi di architettura del ferro europea e rappresenta l'archetipo della galleria
commerciale dell'Ottocento.
Chiamata semplicemente "la Galleria" dai Milanesi, viene spesso considerata
come uno dei primi esempi di centro commerciale al mondo. L'idea di una via
che collegasse piazza Duomo e piazza della Scala avvenne in conseguenza di
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uno dei tanti dibattiti che da tempo animavano la città. Dedicarono questa
nuova via al re Vittorio Emanuele II come conseguenza dell'entusiasmo per
un'indipendenza ritrovata dall'Austria.
Sul Pavimento vi sono i segni
zodiacali...
La tradizione afferma che ruotare per tre volte su se stessi col tallone del
piede destro piantato in corrispondenza dei genitali del toro ritratto
a mosaico sul pavimento dell'ottagono della galleria porti fortuna. Il gesto in
origine sarebbe stato eseguito come scherno verso la città di Torino, nel
cui stemma è raffigurato il toro, per poi diffondersi semplicemente come rito
scaramantico. Tale rituale, ripetuto centinaia di volte al giorno, principalmente
da turisti, usura velocemente l'immagine del toro che deve essere ripristinata
frequentemente. .
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…….Ci siamo fermati nella piazza e la guida ci ha spiegato sia la storia del
teatro “ la Scala”, sia del Palazzo Marino.
Stendhal nel 1816 diceva : “Esco ora dalla Scala. È per me il primo teatro
del mondo, perché è quello che procura dalla musica i maggiori piaceri .
Quanto all’architettura, è impossibile immaginare nulla di più grande, più
solenne e nuovo ».
Il Teatro alla Scala di Milano è, infatti, uno dei teatri più famosi al mondo:
da oltre duecento anni ospita artisti internazionalmente riconosciuti.
Esso prende nome dalla Chiesa di Santa Maria alla Scala, a sua volta così
intitolata in onore della committente Regina della Scala. La chiesa fu
demolita alla fine del XVIII secolo per far posto al teatro inaugurato il 3
agosto 1778. Il teatro alla Scala fu costruito in conformità al decreto
dell'imperatrice Maria Teresa d'Austria dopo che un incendio, divampato il 26
febbraio 1776, aveva distrutto il teatro di corte. Il progetto venne affidato al
celebre architetto Giuseppe Piermarini,
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PALAZZO MARINO
,
L’attuale Comune di
Milano era la dimora di Tommaso Marino , appartenente a una spregiudicata
famiglia genovese di banchieri che era in affari con la città di Milano già nei
primi anni del Cinquecento.
Al culmine della sua fortuna personale, attorno al 1550, Tommaso decise di
costruire un grande palazzo, di inedita magnificenza, che doveva consacrare
davanti a tutta la città l'alta posizione sociale raggiunta.
.
La zona dove il palazzo era destinato a sorgere, diventerà, nel volgere di pochi
anni, tra le più importanti per la Milano del secondo Cinquecento
Il palazzo disegnato da Galeazzo Alessi era di un tipo del tutto nuovo per
Milano. Libero sui quattro lati, coperto non da tetti, ma da terrazze, secondo
l'uso genovese,
Per
l'esterno,
Alessi
usa
uno
stile
sobrio,
Nelle intenzioni di Tommaso Marino, il palazzo doveva essere il fulcro di una
vera opera di rinnovamento urbanistico. Non se ne fece nulla, soprattutto per
le gravi difficoltà finanziarie del banchiere, che nello stesso anno fu costretto a
sospendere
la
costruzione
del
palazzo.
Ceduto allo Stato dagli eredi per porre rimedio alla disastrosa situazione
finanziaria lasciata dal banchiere, il Palazzo sarà completato solo alla fine
dell'Ottocento, con un intervento di restauro di Luca Beltrami (1886) che
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scatenò polemiche violente: per la fronte nuova, totalmente ricostruita, su
piazza della Scala, e soprattutto per l'apertura di un nuovo ingresso che dalla
piazza
doveva
consentire
un
accesso
diretto
al
cortile
.
I bombardamenti che nell'agosto del 1943 colpirono duramente Milano
provocarono danni gravissimi anche al palazzo, e particolarmente al salone
d'onore e furono perduti numerosi affreschi. Nel 1926 fu ceduto
definitivamente al Comune.
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L’IMPONENTE CASTELLO SFORZESCO!
Uno dei simboli di Milano, venne edificato nel XV secolo su disposizione del
Duca di Milano Francesco Sforza, quale reggia ducale e con il passare degli
anni diventò dapprima una caserma ed infine sede di musei e istituzioni
culturali.
E’ un monumento affascinante ricco di storia e mistero. Ha pianta
quadrata con torri agli angoli e Torre detta del Filarete al centro della facciata.
Ha un perimetro di 800 metri, costruito in laterizi, è circondato da un fossato in
cui si possono osservare delle grosse pietre utilizzate come mezzo di difesa.
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Ha tre corti: la Piazza d’Armi, il Cortile Ducale con loggia e il Cortile della
Rocchetta. Nei suoi sotterranei e al suo interno sono custoditi preziosi
capolavori.
La torre del Filarete, crollata a causa di un fulmine fu ricostruita nei primi anni
del Novecento; da essa si accede alla Piazza d'Armi, dove sono raccolti resti
di antiche costruzioni. Altre due torri caratterizzano la struttura: quella di Bona
di Savoia e la Rocchetta, rifugio dei castellani nei momenti di pericolo e ora
sede della sala del tesoro, custode del dipinto "Argo", opera del Bramante.
Tra gli artisti che contribuirono alla sua realizzazione si annovera anche Filippo
Brunelleschi e Leonardo da Vinci. La veste odierna del castello si deve però al
più importante dei lavori di riassetto: quello dell'architetto Luca Beltrami, che a
cavallo fra '800 e '900 rimodellò la fortezza con importanti aggiunte e
cambiamenti. La denominazione "Sforzesco" gli venne attribuita dallo stesso
Beltrami che, curandone il complesso restauro, ritenne opportuno porre
l'accento sull'età più splendida che essa aveva vissuto: quella degli Sforza.
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PASSEGGIANDO PER IL CORSO….
…con i nostri “mitici” cappellini!!!!!
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DI NUOVO SUL PULMANN PER QUASI DUE ORE!!!
Ma ne valeva la pena… paesaggio era mozzafiato!!!!!
Per arrivare all’Hotel, si potevano ammirare le splendide rive del
Lago Maggiore o Verbano che è un lago prealpino di origine fluvioglaciale:
il secondo per superficie in Italia(dopo il lago di Garda).
Il suo nome "Maggiore" deriva dal fatto che era il più esteso dei laghi
prealpini.
Le sue rive sono condivise tra Svizzera (Canton Ticino) e Italia (province
diVerbano-Cusio-Ossola, Novara, Varese).
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…Finalmente in Hotel!!!
L’albergo che ci ha ospitati durante la nostra gita è l’hotel Sant’Anna
di Verbania. Ci siamo trovati benissimo. Durante il nostro soggiorno
abbiamo fatto conoscenza con un cameriere molto simpatico della
nostra zona che molte volte con noi parlava il dialetto calabrese.
La cosa che ci è rimasta impressa di lui è che dopo averci portato il
primo piatto di pasta non esitava a tornare per il bis. Del cibo siamo
rimasti molto soddisfatti, il servizio era così eccellente che addirittura
l’ultima sera ci hanno servito come dessert la panna cotta. Le stanze
erano spaziose e accoglienti, erano fornite di coperte e televisioni,
l’unica pecca è che non erano sufficientemente illuminate a causa
della mancanza di lampadari al soffitto e che le nostre stanze si
trovavano al secondo piano e non c’erano ascensori!
…Be’ non si può avere tutta nella vita!!!!
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Expo Milano 2015 è l’Esposizione Universale che l Italia ospita dal Primo
maggio al 31 ottobre ed è il più grande evento mai realizzato sull’
alimentazione e la nutrizione.
Per sei mesi, Milano si è trasformata in una vetrina mondiale in cui i paesi
hanno mostrato il meglio delle proprie tecnologie per dare una risposta
concreta a un’ esigenza sicura e sufficiente per tutti i popoli, nel rispetto del
pianeta e dei suoi equilibri. Sono stati coinvolti più di 140 paesi e
organizzazioni internazionali. È un’ occasione per condividere le innovazioni,
le scoperte, avanzamenti tecnologici, movimenti artistici. L’Esposizione
Universale è una manifestazione di natura non commerciale. Il ruolo
dell’Expo è anche rafforzare le relazioni internazionali in numerosi ambiti. La
sua prima edizione è stata tenuta a Londra nel 1851 all’interno del Cristal
Palace, l’ Esposizione Universale è stata il palcoscenico dei traguardi raggiunti
dall’ uomo e dai popoli nel corso del tempo. La prossima esposizione sarà a
Dubai nel 2018…..Non pensiamo di poterci andare!!!!
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Code estenuanti in alcuni padiglioni…I nostri cappellini si
stanno dirigendo verso il padiglione zero.
Bello!…Proiettavano delle immagini
sembrava di trovarci nel film!
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gigantesche…e
ci
Perché di queste foto??? Le sculture erano di Cioccolataaaa!!!
Si trovavano all’interno del “mitico” padiglione del Belgio. Lì abbiamo comprato
dei biscotti “super”.
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Yogurt greco…mmmh che buono!!!
E’ servito a tamponare i morsi di fame! Il problema dell’expo era che tutto
aveva dei prezzi esorbitanti… Ma come spiegarlo al nostro stomaco???.
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Foody è la mascotte ufficiale di Expo Milano 2015. Disegnato dalla Disney e
realizzato da un'azienda salernitana, Foody, alto circa un metro e novanta, è
molto sorridente e colorato. In realtà, si tratta di 11 personaggi-pupazzi ispirati
dal mondo della frutta e degli ortaggi, che vanno a comporre un volto di un
dodicesimo personaggio (di nome Foody) di ispirazione arcimboldesca. Il
nome dei personaggi è stato deciso dai bambini attraverso un sondaggio
online sul sito ufficiale della manifestazione. La famiglia di pupazzi è composta
da: Josephine la banana, Piera la pera,Rodolfo il fico, Gury l’anguria, Manghy
il mango, Pomina la mela, Rap Brothers i rapanelli,Guagliò l’aglio, Arabella
l’arancia, Max il mais, Chicca la melagrana e Julienne la zucchina. Sono
personaggi-alimenti provenienti da tutto il mondo, ognuno con la sua
personalità, che simboleggiando la diversità e l'unione.All'interno del sito
espositivo Foody e la sua famiglia sono molti attivi : ogni giorno e due volte al
giorno participano ad una parata lungo il decumano. Foody invita anche tutti i
bambini a divertirsi, con un libro-gioco con immagini da colorare, cruciverba
da compilare, test, quiz per scoprire il mondo dell’alimentazione.E’ stato molto
divertente assistere alla sfilata….i personaggi si avvicinavano a noi e ci
invitavano a sorridere.
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L’Albero della Vita, all'interno di Expo 2015, è il simbolo del Padiglione Italia. L'albero alto
37 metri è costituito di acciaio e legno, ed è situato al centro della Lake Arena.
Nato da un'idea del direttore artistico del Padiglione Italia Marco Balich e progettato dallo
studio Gioforma, è stato finanziato e realizzato dal Consorzio Orgoglio Brescia, costituito da
19 imprese bresciane.
L'opera rappresenta, al contempo, scultura, installazione, edificio e monumento, con chiari
rimandi al Rinascimento Italiano[1] e alla struttura pavimentale di piazza del Campidoglio a
Roma creata da Michelangelo nel XVI secolo.
Durante il giorno e la notte di Expo 2015 l'Albero della vita è protagonista e ricco di
spettacoli di luce e acqua, accompagnati da musiche iconiche della cultura italiana… che
noi abbiamo ammirato!.Una volta concluso l'evento Expo 2015, l'Albero della Vita rimarrà
nella stessa collocazione a causa delle evidenti difficoltà logistiche e dei costi troppo elevati
richiesti da un eventuale smontaggio e trasferimento in altro luogo.
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E’ stata una bella esperienza che rimarrà nei nostri cuori!!!
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ALUNNI DELLA MITICA TERZA G
anno scol.2015/16
Emilia
Samuele
Deborah
Maria Pia
Eleonora
Emmanuel
Divina
Irene
Arianna
Sarah
Simone
Alessia
Mattia
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