Laura Bassi e le carte di famiglia La digitalizzazione del fondo Bassi-Veratti The Papers of Laura Bassi and her family The digitization of the Bassi-Veratti Collection Bologna 21 marzo 2013 Stabat Mater Biblioteca comunale dell’Archiginnasio Piazza Galvani 1 Laura Bassi e le carte di famiglia. La digitalizzazione del fondo Bassi Veratti Bologna, 21 marzo 2013 Hanno collaborato in Italia: Pierangelo Bellettini, Direttore Istituzione Biblioteche del Comune di Bologna Rosaria Campioni, Soprintendente per i beni librari e documentari della Regione Emilia-Romagna Progetto Patrizia Busi, Archivista della Sezione dei manoscritti e dei rari della Biblioteca dell’Archiginnasio Anna Manfron, Responsabile Biblioteca dell’Archiginnasio e Biblioteche specializzate dell’Istituzione Biblioteche del Comune di Bologna Ruggero Ruggeri, Responsabile Servizi informatici dell’Istituzione Biblioteche del Comune di Bologna Letizia Zarri, Servizi amministrativi della Biblioteca dell’Archiginnasio Margherita Spinazzola, Responsabile Coordinamento e progettazione per la valorizzazione dei beni culturali in ambito nazionale ed europeo, Istituto per i beni culturali della Regione Emilia‑Romagna Comunicazione Anna Maria Cava, Addetta alla comunicazione dell’Istituzione Biblioteche del Comune di Bologna Manuela Marchesan, Addetta alla comunicazione dell’Istituzione Biblioteche del Comune di Bologna Valeria Roncuzzi, Responsabile comunicazione e promozione dell’Istituzione Biblioteche del Comune di Bologna Sandra Saccone, Addetta alla comunicazione dell’Istituzione Biblioteche del Comune di Bologna Monica Chili, Grafico, Regione Emilia-Romagna Valeria Cicala, Addetto Ufficio Stampa, Istituto per i beni culturali della Regione Emilia-Romagna Christian Lertola, IT e servizi di video conferenza, Regione Emilia-Romagna Andrea Scardova, Fotografo, Istituto per i beni culturali della Regione Emilia-Romagna Carlo Tovoli, Addetto Ufficio Stampa, Istituto per i beni culturali della Regione Emilia‑Romagna Opuscolo: Progetto e realizzazione grafica: Monica Chili Redazione: Valeria Cicala, Margherita Spinazzola Stampa: Centro Stampa Regione Emilia-Romagna Mostra documentaria Laura Bassi e le carte di famiglia nelle raccolte dell’Archiginnasio a cura di Patrizia Busi e Anna Manfron, con la collaborazione di Paola Giovetti, Direttore del Museo Civico Archeologico di Bologna Irene Ansaloni, Restauratrice e responsabile allestimenti espositivi della Biblioteca dell’Archiginnasio Floriano Boschi, Addetto logistica della Biblioteca dell’Archiginnasio Sonia Venturi, Segretaria di direzione della Biblioteca dell’Archiginnasio Rita Zoppellari, Addetta ai servizi informativi e progettista web dell’Istituzione Biblioteche del Comune di Bologna Christian Zuin, Addetto ai servizi amministrativi dell’Istituzione Biblioteche del Comune di Bologna Un ringraziamento speciale a: Elisabetta Arioti, Carmela Binchi, Marta Cavazza Hanno collaborato negli USA: Michael A. Keller, University Librarian: Paula Findlen, Faculty Advisor John Haeger, Project Director: Catherine Aster, Project Manager Jin Chen, Image Quality Assurance Production Christopher DeRosa, Curatorial Assistant Glynn Edwards, EAD Consultant Gary Geisler, Web Application Developer Jessie Keck, Web Application, Developer Peter Mangiafico, Web Application Developer Matt Pearson, Image Quality Assurance Specialist Ravi Shankar, Accessioning Engineer Christy Smith, Metadata Assistant Sarah Sussman, Curator French and Italian Collections Un ringraziamento speciale a: Mariapia Tessari, stagista proveniente dall’Università di Verona e bibliotecaria presso la Biblioteca Comunale di Trento, per il suo lavoro sul Finding Aid Ben Albritton, Tony Calavano, Doris Cheung, Tom Cramer, Christopher Jesudurai, Charles Kerns, Lynn McRae, Tony Navarrete, Michael Olson, Stuart Snydman, di Stanford University Libraries e di Digital Libraries Systems and Services Andrew Herkovic, Jacque Hettel, Robert Schwarzwalder, Glen Worthey di Stanford Libraries. L a straordinaria vicenda di Laura Bassi, che fu la prima donna a laurearsi nell’antica e gloriosa Università di Bologna e la prima docente di Biologia e Fisica in Europa, è uno dei più singolari elementi di vanto della nostra città, che proprio per questo motivo venne definita in quegli anni «il paradiso delle donne». Nel 1732, mentre era arcivescovo l’ironico e bonario Prospero Lambertini, che di lì a qualche anno divenne papa col nome di Benedetto XIV, le maglie della cultura ufficiale di esclusiva pertinenza maschile si aprirono per fare emergere l’insolito esempio, in pratica la realizzazione di un adynaton clamoroso, una cosa fino a quel momento difficile anche solo da immaginare, di una donna con addosso la toga accademica foderata di vaio. Una prova in più di come ancora in quegli anni Bologna, che pure faceva parte di uno stato, quello Pontificio, progressivamente sempre più ai margini del dibattito europeo più innovativo, potesse dialogare alla pari con i centri culturali più avanzati, anche sulla scia della recente fondazione dell’Istituto delle Scienze di Luigi Ferdinando Marsili. Il fondo Laura Bassi della Biblioteca dell’Archiginnasio riveste quindi un interesse tutto particolare per la storia della nostra Università e, più in generale, per la storia della progressiva emancipazione delle donne. La digitalizzazione dell’intero fondo documentario e la sua messa in rete, realizzate grazie alla stretta collaborazione fra Biblioteca dell’Archiginnasio, Stanford University Libraries e Istituto per i Beni Culturali della Regione Emilia-Romagna, è un risultato estremamente importante per l’avanzamento degli studi e quindi sono particolarmente riconoscente a quanti si sono prodigati per portare a compimento il progetto. Visto che il fondo Laura Bassi è solo uno dei circa 300 fondi speciali conservati nell’Archiginnasio, il mio auspicio è che questa esperienza sia di esempio per intraprendere altri progetti di digitalizzazione, che coniugano le esigenze della valorizzazione, rendendo più immediatamente accessibile il materiale documentario, con le necessità della tutela e della salvaguardia della nostra memoria storica. Pierangelo Bellettini Direttore dell’Istituzione Biblioteche del Comune di Bologna Coperta in seta e fili in argento delle Rime in lode della signora Laura Maria Caterina Bassi cittadina bolognese aggregata all’Accademia dell’Istituto delle Scienze in Bologna prendendo la laurea dottorale in filosofia, Bologna, 1732. Fondo speciale Bassi-Veratti L’ Emilia-Romagna è ricca di biblioteche storiche con raccolte di notevole interesse anche per la storia della scienza, non sempre adeguatamente descritte e valorizzate. Tra le biblioteche che si stanno impegnando per far conoscere la cospicua documentazione, sedimentata anche a seguito di numerose donazioni, spicca l’Archiginnasio che sul proprio sito ha pubblicato la guida generale dei fondi archivistici e documentari, consultabile con varie modalità di interrogazione (ricerca libera, in base a periodizzazioni cronologiche, aree tematiche e tipologie documentarie). Tra i fondi speciali oggetto di attenzione da parte degli studiosi figura quello della celebre scienziata Laura Bassi pervenuto in dono nel 1922 e incrementato due anni dopo con documentazione relativa alla famiglia del marito, lo scienziato Giuseppe Veratti. Proprio l’interesse della prestigiosa Università di Stanford per le donne scienziate, sulla scorta degli studi della professoressa Paula Findlen, ha dato origine al progetto di digitalizzazione del fondo “Laura Bassi e famiglia Veratti”, a cui ha fornito un convinto sostegno l’Istituto per i beni culturali della Regione Emilia-Romagna, in particolare grazie all’impegno assiduo di Margherita Spinazzola e alla sua considerevole esperienza nell’ambito della cooperazione internazionale. D’ora in poi l’inventario della raccolta, curato da Patrizia Busi e pubblicato nel 2001 su «L’Archiginnasio», sarà consultabile anche in lingua inglese insieme ai documenti digitalizzati a beneficio di tutta la comunità scientifica. Si tratta di una tappa molto importante per la promozione del fondo: le carte vengono messe a disposizione di tutti ampliando le possibilità di nuovi percorsi di ricerca e di approfondimento nel contesto scientifico europeo del XVIII secolo. Si auspica che il compimento del progetto sul fondo della prima donna in Europa che ha meritato la cattedra di fisica sperimentale – insegnamento intrapreso nel 1776 nel palazzo dell’Archiginnasio, allora sede dello Studio bolognese – possa rappresentare un significativo esempio di cooperazione interistituzionale per la valorizzazione di altre fonti documentarie conservate negli istituti culturali del nostro paese. Rosaria Campioni Soprintendente per i beni librari e documentari della Regione Emilia-Romagna Aggregazione di Giuseppe Veratti alla Accademia degli Erranti, 1755. Fondo speciale Bassi-Veratti Aggregazione di Laura Bassi alla Accademia degli Erranti, 1755. Fondo speciale Bassi-Veratti L aura Bassi (1711-1778), le cui carte di famiglia sono l’oggetto della collaborazione fra Stanford University Libraries e la Biblioteca dell’Archiginnasio, è una figura di notevole interesse per gli storici della scienza in Italia e all’estero; fra questi, Paula Findlen, che ricopre a Stanford la cattedra Ubaldo Pierotti di Storia Italiana, sostiene da tempo il lavoro di Stanford University Libraries nel migliorare l’accesso a materiali di ricerca di vario tipo ed origine. Non meno interessante di Laura Bassi come scienziata, è Laura Bassi come fulcro di una rete informale di studiosi, sperimentatori e docenti, molti dei quali seri scienziati e in un certo numero donne, con solidi legami fra di loro e con Bologna e le cui intersezioni culturali contribuiscono ad approfondire la conoscenza della storia delle idee in Europa. Un altro insieme di progetti realizzati a Stanford, conosciuto come “Mapping the Republic of Letters” sta seguendo alcuni di questi stessi fili. Ha cominciato esaminando gli archivi di figure quali Bassi, Locke, Algarotti, Voltaire e Franklin, per creare una mappa virtuale della storia intellettuale moderna degli inizi, catalogando le origini geografiche, le destinazioni, gli autori e destinatari, le date della corrispondenza sopravvissuta e ricostruendo i personali itinerari di questi e di altri fari dell’età dei Lumi. Allo stesso modo, gli scambi epistolari e le interazioni con altre scienziate potrebbero essere studiati, ad esempio a proposito della matematica Maria Gaetana Agnesi, dell’anatomista Anna Morandi Manzolini e della fisica francese Emilie du Châtelet. Le biblioteche di Stanford vantano una lunga storia di proficuo lavoro nel campo digitale delle scienze umane, fornendo un sostegno alla facoltà e agli studenti, digitalizzando i materiali posseduti dalle stesse biblioteche e collaborando con istituzioni simili in tutto il mondo. Spesso, collaborazioni che nascono con obiettivi delimitati, crescono nel tempo; una collaborazione di sette anni con il Corpus Christi College e l’Università di Cambridge per la digitalizzazione della Parker Library, la famosissima collezione di manoscritti medievali e dell’inizio dell’età moderna, ha generato una architettura che consente agli studiosi di esaminare, annotare e trascrivere manoscritti di varie collezioni semplicemente dal proprio computer, dovunque si trovino. Di grande soddisfazione è stata la collaborazione di Stanford University Libraries con le direzioni e personale, ugualmente pieni di esperienza, dell’Archiginnasio e dell’Istituto per i beni culturali della Regione Emilia-Romagna, intesa a produrre un accesso all’avanguardia al fondo speciale Laura Bassi e famiglia Veratti. Se ve ne sarà l’occasione in futuro, Stanford sarà felice di collaborare ulteriormente in questo ambito con altre biblioteche italiane e nel mondo, avendo questo progetto come modello. Michael Keller University Librarian-Stanford University Libraries 10 Der Wöchentlichen Historichen Munz-Belustingung, 1737 feb.27, pubblicazione a stampa, alle cui pagine 65-67 si parla di Laura Bassi e dei suoi studi. Fondo speciale Bassi-Veratti La storia di un progetto Margherita Spinazzola L’idea del fondo Bassi-Veratti online è nata nel 2010, dalla discussione fra Stanford University Libraries, la Biblioteca Comunale dell’Archiginnasio, l’Istituto per i beni culturali della Regione Emilia-Romagna e la professoressa Paula Findlen di Stanford. Lo sviluppo che ne è seguito è stato un vero progetto internazionale, dove l’Archiginnasio – detentore dell’archivio – ha messo a disposizione l’inventario e la sua approfondita conoscenza dei contenuti, della storia e dell’organizzazione dei documenti, mentre i bibliotecari di Stanford e gli specialisti di tecnologie digitali trasformavano l’inventario in uno strumento di ricerca digitale, gestendo la digitalizzazione a distanza e concettualizzando e creando l’interfaccia bilingue. L’IBC ha fornito un supporto costante all’iniziativa, grazie alla notevole esperienza maturata nei progetti internazionali. Il ripercorrere le tappe che hanno segnato il cammino dell’idea e il soffermarsi sulle persone che ne sono state protagoniste è non solo un’operazione di giustizia nei confronti della complessità del lavoro e della professionalità di chi vi si è dedicato, ma anche una capitalizzazione dell’esperienza acquisita, oggi si direbbe una road map per altre simili imprese. Lo stesso interesse scientifico di Stanford fu inizialmente sostenuto in sede amministrativa proprio dalla opportunità di realizzare un progetto pilota in ambito digitale e internazionale che sarebbe servito come esempio e traccia per altre realizzazioni di diversa scala. La scintilla che ha messo in moto l’intera operazione fu un viaggio a Bologna di John W. Haeger, sinologo, enologo, ex presidente di RLG (il Research Library Group, protagonista degli hosting e servizi bibliotecari negli anni ‘80 e ’90) e collaboratore di lunga data di Stanford University Libraries, dopo una visita all’Archiginnasio mise in relazione gli studi su Laura Bassi e le scienziate europee http://en.wikipedia.org/wiki/Research_Libraries_Group (ultimo accesso: gennaio 2013) 11 12 di Paula Findlen, docente all’Università di Stanford, con i più recenti progetti di digitalizzazione condotti dalla stessa università e il fondo speciale Bassi Veratti dell’Archiginnasio. Fu immediatamente chiaro che un eventuale progetto congiunto non avrebbe certo esaurito le memorie archivistiche della scienziata bolognese, riccamente presenti e documentate anche presso la Biblioteca Universitaria di Bologna e l’Archivio di Stato. La necessità di stringere in tempi brevi un accordo internazionale fra enti diversi, economico e operativo oltreché scientifico, fece pendere il piatto della bilancia ancora una volta verso un pilota limitato a poche amministrazioni: Stanford University Libraries, IBC Soprintendenza per i beni librari della Regione Emilia-Romagna e l’Istituzione Biblioteche del Comune di Bologna. Non si è mai pensato ad una realizzazione esclusiva, ma ad una tessera che permettesse in futuro la composizione musiva di documenti depositati presso sedi diverse, studi scientifici e universitari dedicati non solo a Laura Bassi, nel rinnovato interesse in occasione del tricentenario della nascita occorso nel 2011, ma alle donne di scienza in generale. Ognuno dei contraenti portava con sé una dote cospicua di esperienze e competenze professionali non sovrapponibili. Stanford, in quanto università, ha una importante tradizione di studio nel campo della storia della scienza e degli studi di genere, che hanno condotto Paula Findlen a dedicarsi anche a Laura Bassi, con l’attenta frequentazione delle raccolte bolognesi e un’attiva collaborazione con le studiose della Alma Mater di simili discipline, quali Marta Cavazza e Raffaella Simili. Come biblioteche, invece, sotto la guida di Michael A Keller – contemporaneamente a capo anche delle Risorse Informative Accademiche ed editore di HighWire Press e Stanford University Press –, Stanford si distingue per la pubblicazione, hosting, messa in rete e conservazione di risorse digitali destinate agli studiosi; uno dei più recenti progetti di punta e di massima apertura verso collezioni esterne è la Parker Library on the web, relativa al fondo dell’ar http://parkerweb.stanford.edu/parker/actions/page.do?forward=home (ultimo accesso: febbraio 2013) civescovo di Canterbury vissuto nella prima metà del XVI secolo i cui preziosi volumi sono conservati presso il Corpus Christi College di Cambridge. Nella realizzazione del progetto, Stanford si è avvalsa anche dell’esperienza di Cathy Aster, project manager di una lunga serie di iniziative anche internazionali quali la digitalizzazione degli archivi della Rivoluzione Francese presso la Bibliothèque Nationale de France e di Sarah Sussman e dei suoi collaboratori delle French and Italian Collections di Stanford University Libraries. L’Istituzione biblioteche del Comune di Bologna, diretta da Pierangelo Bellettini, è stata ovviamente protagonista con la Biblioteca dell’Archiginnasio, presso la quale è conservato il fondo speciale Bassi Veratti, descritto nell’inventario curato da Patrizia Busi, archivista della Biblioteca. La collaborazione con Stanford ha consentito la ripresa e l’approfondimento del lavoro che aveva, in prima istanza, attirato l’attenzione statunitense. La conoscenza delle collezioni e l’attenzione al mondo degli studi non solo biblioteconomici sono stati il contributo imprescindibile di Anna Manfron, mentre Ruggero Ruggeri sorvegliava gli aspetti informatici legati alla digitalizzazione dei materiali e la fruibilità in rete del prodotto finale. Quale ruolo dunque per l’Istituto per i beni culturali? Fermi restando i compiti istituzionali di indirizzo e tutela, ha messo a profitto la ultradecennale esperienza nel campo della gestione di progetti europei, garantendo le comunicazioni con la squadra statunitense e adoperandosi in loco per la redazione degli accordi, la revisione degli elaborati e le necessarie traduzioni. Il primo atto, tutto italiano, è stato infatti quello di esaminare una serie di accordi internazionali di digitalizzazione, perché come giustamente afferma Mauro Guerrini, “si fa presto a dire Biblioteche Digitali”. E’ chiaro infatti che una motivata adesione all’idea propo Patrizia Busi, Il fondo speciale «Laura Bassi e famiglia Veratti» nelle raccolte manoscritte della Biblioteca dell’Archiginnasio. Note e inventario, “L’Archiginnasio”, XCV1, 2001, pp. 255-326. Mauro Guerrini - Rosa Maiello, Si fa presto a dire “Biblioteche digitali”. Un confronto fra Google Book Search ed Europeana, “La Bibliofilia”, 2010, anno LXII, n.1, pp. 76-93. 13 14 sta da Stanford dovesse innanzi tutto chiarire gli aspetti legati al costo del progetto e alla fruibilità dei risultati strettamente connessa alla definizione dei diritti e alla gestione nel tempo. Per formalizzare questi aspetti, è stata sottoscritta una Lettera di Intenti fra Istituzione biblioteche, Stanford University Libraries e IBC Soprintendenza, frutto di un intenso lavoro di discussione, e limature necessarie per un accordo fra amministrazioni lontane nella forma e nello spazio. Siglata il 3 maggio 2012, la lettera è stata la carta costituzionale del progetto definendo i ruoli dei tre partner, la titolarità del diritto delle immagini digitalizzate – dell’Archiginnasio, con diritto non esclusivo d’uso da parte di Stanford – e dei metadati, il diritto di traduzione, le caratteristiche del prodotto digitale attraverso l’adattamento ad hoc del software e della piattaforma di Stanford, l’hosting definitivo sul server di Stanford, opportunamente collegato all’Archiginnasio – che deterrà una copia dell’intero lavoro digitalizzato –, la revisione dettagliata di alcune parti dell’inventario esistente, l’uso legittimo delle immagini da parte degli utenti, la loro riproduzione per scopi non commerciali su singola e specifica autorizzazione. Inoltre, vi si precisa che Stanford avrebbe incaricato un’azienda italiana delle riprese fotografiche e che l’Archiginnasio avrebbe esercitato sulla stessa la necessaria vigilanza. Nel frattempo, Stanford si attivava per la ricerca di sponsor interessati a finanziare il progetto, trovandoli in due fondazioni la Gladys Krieble Delmas Foundation e la Marini Foundation e in un donatore individuale, Guerrino De Luca. Un passo importante è stata la nomina di Cathy Aster, già impegnata in vari progetti tutt’ora in corso di Stanford, come project manager che ha tenuto tutti i contatti con i partner italiani e i soggetti coinvolti a vario titolo negli Stati Uniti, sviluppando quanto avviato da Michael Keller e John Haeger. Una volta scelto nell’EAD il formato per la codificazione dei dati archivistici e acquisiti gli approfondimenti redatti per l’occasione http://www.delmas.org/ (ultimo accesso: ottobre 2012). http://www.marinifoundation.org/index.htm (ultimo accesso: gennaio 2013). da Patrizia Busi, Stanford si è occupata della ingestione, stampando altrettanti fogli di lavoro quanti i pezzi descritti che sarebbero diventati, con il loro codice a barre, gli identificativi delle singole riprese digitali. Non è stato un lavoro semplicissimo e ha richiesto una serie di aggiustamenti e un controllo puntuale, riga per riga, documento per documento. Per chi scrive e, dopo avere tradotto l’inventario ne ha affiancato l’autrice in questa operazione di abbinamento, è stata un’operazione che davvero ha dato la misura della qualità e quantità di lavoro che si andava facendo. Le carte fatte rivivere dall’archivista e compulsate una per una per il controllo dei dati, cantavano una storia che si snoda ben oltre il nome della protagonista, che parlavano di successi accademici come di beghe finanziarie, di corrispondenti più o meno noti come di famigliari alla prese con un nome insigne, di conti della spesa, di quotidianità e di cambiamenti. Le pagine di Ferdinando Veratti, cognato di Laura Bassi, unica fonte cui far risalire tutto quanto si sa del suo annus mirabilis, il 1732 nel quale assurse alla gloria accademica, trasudano un palese orgoglio tutto petroniano nel contenuto e nella forma. Le suppliche del figlio Paolo esprimono la frustrazione del vivere con mezzi ben diversi rispetto a quelli goduti ai tempi dei genitori e tradiscono la difficoltà di una vita spesa all’ombra del materno fulgore. Ma ci sono anche le tracce della vita, nomade per il tempo, di Francesco padre di Ferdinando e di Giuseppe, il marito di Laura, i corrispondenti illustri come Luigi Galvani e avanti negli anni fino alla tenerezza di una dichiarazione d’amore per una Margherita, pronipote Veratti, indirizzata come si conveniva al tutore e non all’interessata. Finito questo lavoro, potevano cominciare le riprese fotografiche, eseguite dalla ditta AdActa. I tecnici hanno lavorato dalla metà di settembre alla metà di dicembre, con una postazione istallata presso la Sala Manoscritti della Biblioteca. Ogni giorno, ricevevano dal personale di sala gli esemplari, tutti riportati in un registro di controllo e, ogni sera, le immagini di alta qualità andavano a Stanford www.adactanet.it (ultimo accesso: gennaio 2013) 15 che, nella notte italiana, provvedeva ad una prima verifica che non di rado richiedeva un paziente reset delle apparecchiature all’inizio del lavoro la mattina successiva. Un secondo controllo avveniva su hard disk esterno spedito in maniera tradizionale. Gli ultimi mesi sono stati dedicati dai tecnici di Stanford alla elaborazione del pagina web e alla presentazione dei dati, coinvolgendo anche l’utenza potenziale che esprimeva così le proprie aspettative di ricerca e gradimento. Per un’ultima volta, preme ricordare che almeno 40 persone di diversa lingua, formazione e interesse professionale, hanno lavorato assieme, armonizzando tempi di lavoro in nessun caso dedicati unicamente al progetto. Non poteva essere altrimenti, ma ci vorrebbe una grande festa, una agorà reale e non solo virtuale. Grazie a tutti. 16 http://bassiveratti.stanford.edu (ultimo accesso: marzo 2013) 17 Matrice in rame con ritratto di Laura Bassi. Fondo speciale Bassi-Veratti Il fondo speciale Laura Bassi e famiglia Veratti dell’Archiginnasio Patrizia Busi Storia del fondo documentario 18 Anche se non ci sono pervenute nella loro integrità, le carte di Laura Bassi e della famiglia del marito Giuseppe Veratti costituiscono certamente uno dei fondi speciali più importanti fra quelli conservati nella Biblioteca dell’Archiginnasio, luogo che da più un secolo svolge per Bologna le funzioni di custodia e di sedimentazione della sua memoria storica conservando, oltre a un ingente patrimonio librario, anche raccolte e fondi documentari. La documentazione è pervenuta in Biblioteca tra il 1922 e il 1924, a seguito delle volontà di Giovanni Veratti, discendente diretto di Laura, per mano della figlia Emma e di suo marito Giulio Mazzoni. Inizialmente si trattò soltanto di due cartoni d’archivio, con documenti relativi esclusivamente a Laura Bassi, costituiti da lettere, appunti, dissertazioni oltre a una medaglia d’argento dedicata a Laura, realizzata in occasione della sua prima lezione tenuta all’Archiginnasio, con il relativo punzone per il conio di una delle due facce della stessa e a una lastra in rame incisa con il suo ritratto. Nel 1924 si aggiunsero quattro cartoni con atti notarili relativi alle famiglie Bassi e Veratti, e altri tre con documenti relativi alla famiglia Veratti e ai discendenti di Laura, in particolare a suo figlio Paolo, oltre a un cospicuo numero di pubblicazioni a stampa a carattere scientifico. Il materiale a stampa fu da subito catalogato e collocato nelle raccolte generali della Biblioteca. Le carte donate da Emma Veratti Mazzoni furono molto probabilmente accorpate ad altre riferibili a Laura Bassi già presenti in Archiginnasio – pervenute nel 1905 grazie ad una cospicua donazione dell’ingegnere Arturo Gozzi – operazione effettuata attuando il criterio diffuso in passato di sistemare il materiale in base all’argomento e non al principio di provenienza. È solo nel 1962 che si realizzò il primo intervento di inventariazione sulla raccolta documentaria. In quell’anno furono presi in considerazione i due cartoni strettamente relativi a Laura Bassi – data anche la rilevanza del personaggio – per poter rendere meglio fruibile ai ricercatori quell’importante materiale che fino ad allora era stato sicuramente il più consultato dell’intera raccolta. La restante documentazione ha dovuto attendere fino al 2000, quando è stata interamente riordinata e inventariata, pur mantenendo l’ordinamento già conferito alle carte di Laura Bassi, in quanto noto e già utilizzato dagli studiosi. Le carte della gran parte del fondo in effetti erano ancora conservate in ordine sparso, senza alcun nesso né di argomento né cronologico. Da un confronto con l’elenco dei documenti della donazione Veratti Mazzoni degli anni Venti emerse chiaramente che era stata mantenuta la sistemazione con cui le carte erano pervenute all’Archiginnasio, frutto più di una semplice sedimentazione che non di un ordine precostituito. Non emergendo alcun nesso originale nei documenti e trattandosi evidentemente di una raccolta, le carte sono state quindi sistemate secondo un ordine logico per permettere un facile approccio alle stesse, separando gli atti relativi ai diversi componenti della famiglia e individuando per le carte relative a Paolo Veratti, il più conosciuto tra i figli di Laura Bassi, gli argomenti ricorrenti e più rilevanti nella sua vita. Durante i lavori di riordino non è stata separata la documentazione pervenuta nel 1905 grazie al dono di Arturo Gozzi, in quanto la sua presenza nel fondo era ormai consolidata, ma soprattutto perché l’elenco che accompagnava il dono non ha permesso, data la sua sommarietà, una identificazione certa del materiale con questa provenienza. 19 Consistenza e organizzazione Attualmente la raccolta è costituita da documenti manoscritti relativi alla famiglia di Giuseppe Veratti (1707-1793), marito di Laura Bassi (1711-1778), da documenti a lei direttamente relativi e da altri della famiglia Bassi, posseduti dalla scienziata a supporto dei beni ereditati, quale ultima rappresentante del suo ramo famigliare. Dal fondo emergono quindi informazioni su alcuni ascendenti delle famiglie Bassi e Veratti, su Laura e i suoi figli, in particolare su Paolo Veratti (1753-1831) che intraprese la carriera di medico diventando poi docente dell’Università di Bologna. Le notizie in merito alla famiglia Bassi vengono da una raccolta di istrumenti che, a partire dal 1591, coprono un arco cronologico di due secoli. La famiglia Bassi, di origine modenese, si era trasferita a Bologna intorno alla metà del sec. XVII. Laura fu l’ultima rappresentante della sua famiglia, essendo il suo unico cugino, Carlo Filippo Bassi, figlio del fratello del padre, sacerdote. Gli atti relativi alla famiglia Bassi sono in gran parte riferiti ai beni che in ultima istanza furono acquisiti da Laura nel 1738 quale erede dei beni a lei destinati da Carlo Filippo. La famiglia di Domenico Veratti, anch’essa di origine modenese, si trasferì a Bologna nel 1694 con Francesco di Domenico Veratti, medico condotto e padre di Giuseppe, che sposò Laura Bassi nel 1738. Gli atti in nostro possesso sono costituiti da una raccolta di istrumenti e da carte relative a diversi componenti della famiglia Veratti, discendenti dal capostipite Domenico e da suo figlio Francesco, ma soprattutto a Paolo Veratti, figlio di Laura, pervenuti tramite i loro diretti discendenti. 20 La documentazione è stata ordinata secondo le seguenti serie archivistiche: Istrumenti relativi alla famiglia Bassi (1591-1776, docc. 63) Istrumenti relativi alla famiglia Veratti ((1691-1830, docc. 82) Documenti relativi a Francesco Veratti (1684-1708, fascc. 2) Documenti relativi a Ferdinando Veratti(1721-1788, fasc. 1, vol. 1) Documenti relativi a Giuseppe Veratti (1734-1742, fasc. 1) Documenti relativi a Laura Bassi (1732-1836, fascc. 7, vol. 1, pezzi 11) Documenti relativi a Giovanni Veratti (1761-1800, fasc. 1) Documenti relativi a Giacomo Veratti (1772-1828, fasc. 1) Documenti relativi a Paolo Veratti (1766-1832, fascc. 22) Documenti relativi a Gaetano Veratti (1813-1830, fasc. 1) Documenti relativi a Francesco Veratti (1830, fasc. 1) ed è stata sistemata in dodici buste d’archivio ordinati in modo da rispettare la cronologia delle due famiglie: buste 1-2 istrumenti relativi alla famiglia Bassi, i più antichi cronologicamente; buste 3-4 istrumenti relativi alla famiglia Veratti; busta 5 carte relative alla famiglia Veratti (antecedenti all’inserimento nell’asse famigliare di Laura Bassi); buste 6-7 carte relative a Laura Bassi; buste 8-12 carte relative ai figli e discendenti di Laura Bassi 21 I documenti del fondo 22 I documenti del fondo Bassi Veratti, pur avendo ognuno una valenza propria, annoverano alcuni esempi di particolare rilevanza. Quelli più studiati e preziosi sono relativi alla scienziata; in particolare, memorie sulla sua vita e attività, alcuni scritti in parte autografi, lettere a lei indirizzate e materiali a stampa. In assoluto il pezzo più noto è sicuramente l’opuscolo Rime in lode della Signora L.M.C. Bassi, stampato a Bologna nel 1732, che contiene composizioni poetiche redatte in occasione della laurea della Bassi, scritte per renderle omaggio e per celebrare il particolare evento. Si tratta di una copia di dedica, come risulta evidente dalla bellissima coperta in seta azzurra, impreziosita da decorazioni ricamate in argento. Sempre con una coperta in seta, questa volta cremisi, si presenta anche l’opuscolo con le tesi sostenute da Laura Bassi nella sua prima disputa in pubblico – Laura Maria Catharina Bassi civis bononiensis academiae Instituti Scientiarum Socia se suaque philosophica studia – stampato a Bologna nel 1732. È poi conservata nel fondo una serie di diplomi accademici che le furono conferiti durante tutto il corso della sua vita, tra i quali si evidenziano il diploma con la nomina di Arcade del 1737 accompagnato dall’assegnazione del nome arcadico dell’anno successivo, e quello del 1755 dell’Accademia degli Erranti poi Riformati, rilasciato nello stesso anno anche a Giuseppe Veratti, marito di Laura, e presente anch’esso nel fondo. A conferma delle sue relazioni internazionali, vanno segnalati in particolare un volume del fisico e matematico Georges Louis Le Sage, Essai de Chymie Méchanique, con sue annotazioni autografe e la copia del periodico Der Wöchentlichen Historischen Munz-Belustigung del febbraio 1737 dove si fa riferimento a Laura Bassi e ai suoi studi. Infine si aggiungono tre oggetti che fanno parte del fondo in quanto legati direttamente a Laura Bassi e donati anch’essi dagli ultimi eredi: una medaglia in lega d’argento, coniata in occasione della sua prima lezione pubblica, con l’effigie di Laura Bassi sul recto e Minerva che consegna ad una giovane una lucerna accesa sul verso; il relativo punzone per il conio del verso della medaglia ed infine una lastra di rame con uno dei ritratti più noti di Laura Bassi, realizzato in occasione della laurea, inciso da Ludovico Mattioli su disegno di Domenico Maria Fratta. Oltre alla documentazione riferibile alla persona di Laura Bassi, nel fondo sono compresi anche molti documenti rilevanti per la storia delle due famiglie Bassi e Veratti, documenti utili in particolare per ricostruire la figura di Paolo Veratti, figlio di Giuseppe e Laura Bassi. È da segnalare in tal senso un volume manoscritto di memorie sulla famiglia Veratti, con annotazioni relative agli avvenimenti più significativi quali nascite, morti, trasferimenti, con notizie a partire dalla metà del XVII secolo, particolarmente puntuali per il periodo dal 1726 fino al 1788, redatto da Ferdinando Veratti, fratello di Giuseppe, e proseguito alla sua morte dal nipote Giovanni Francesco. Nel volume viene dedicato ampio spazio alla descrizione delle doti della cognata Laura Bassi e agli avvenimenti del 1732. Le carte riferite a Paolo Veratti costituiscono la parte più cospicua del fondo. Si conservano in particolare documenti che testimoniano tutta la sua vita, dalle fedi di battesimo e di matrimonio, agli attestati relativi alla carriera accademica e professionale, al carteggio, in particolare con l’astronomo Feliciano Scarpellini, fino a numerosi documenti scritti da Paolo e dal fratello Giacomo, rivelatori del progressivo esaurirsi del patrimonio familiare. 23 24 Punzone. Fondo speciale Bassi Veratti Note metodologiche sulla digitalizzazione del fondo speciale Bassi-Veratti Catherine A. Aster Il sito web del fondo speciale Bassi-Veratti propone agli studiosi e studenti di tutto il mondo una serie di fonti primarie. Utilizzando un nuovo approccio per la scoperta delle collezioni archivistiche, il sito fornisce una interfaccia per un facile accesso alla versione digitalizzata di tutti i materiali del fondo speciale Bassi-Veratti che si trovano all’Archiginnasio di Bologna. Da un documento Word, l’inventario è stato trasposto manualmente in EAD (Encoded Archival Description), lo standard internazionale XML Schema sostenuto dalla Library of Congress in collaborazione con la Society of American Archivists. EAD 2002, l’ultima versione approvata, consente la standardizzazione delle informazioni relative ai fondi contenute negli inventari all’interno dei repository. In quanto XML Schema, fornisce un ambiente per il tagging dei termini chiave che possono essere estratti e indicizzati per sostenere la ricerca in un ambiente online personalizzato. Stanford University Libraries (SUL) ha potuto contare sull’ inventario riccamente descritto dall’Archiginnasio e ha aumentato le possibilità di ricerca taggando i nomi e i cognomi, i nomi di luogo e i nomi di enti associati ai singoli documenti descritti. Queste informazioni, insieme alle date, recuperate con harvesting EAD XML e una lista controllata di categorie di documenti sono state usati per costruire gli indici dell’ambiente di ricerca online. La digitalizzazione di 672 pezzi, per un totale di 6000 immagini, del fondo Bassi-Veratti è stata eseguita dall’azienda italiana AdACTA srl, con la guida ed il controllo degli esperti di digitalizzazione di SUL. AdACTA ha usato un I2s Suprascan Digibook 10.0 conformato alle http://bassiveratti.stanford.edu (ultimo accesso: marzo 2013) 25 specifiche di image filing di Stanford University Libraries per produrre il master di file TIFF. Le immagini sono state compresse con TIFF 6.0 LZW con una definizione di 400 ppi, non interpolati, una profondità di 8 bit e colore Adobe RGB (1998). Come richiesto da SUL, l’azienda ha usato per tutta la durata del lavoro gli indici di controllo Image Science Associates Golden Thread; questo ha consentito un attento controllo di qualità da parte del personale addetto di SUL. Immagini derivate in formato JPEG2000 sono state generate dal master di TIFF e rielaborate per la visualizzazione sul sito web. Le immagini (TIFF e JPEG 2000) e i metadati associati sono state immessi nello Stanford Digital Repository (SDR)10. Lo SDR consente che ciascun oggetto digitale sia conservato e reso disponibile attraverso una URL stabile; oltre a stabilire e mettere in chiaro i diritti sui contenuti e le restrizioni d’uso e fornire un meccanismo di immagazzinamento comune che può essere usato come base per altre applicazioni. Inoltre, SDR assicura la conservazione di lungo termine, l’accesso e la gestione dei contenuti depositati dai partner di SUL. Grazie ad un insieme di tecnologie ed infrastrutture, come pure grazie a prassi e politiche di programma, SDR offre: • Conservazione: un ambiente sicuro di conservazione per assicurare la disponibilità a lungo termine, integrità e accesso al contenuto. • Accesso: sostegno alla ricerca, delivery e citazione permanente degli oggetti • Gestione: capacità di amministrare e gestire gli aspetti di contenuto quali al definizione del controllo di accesso. 26 Il sito web è stato pensato e sviluppato usando tecnologie open source, usate dai tecnici di Stanford per tutte le soluzioni di ricerca 10 http://library.stanford.edu/projects/stanford-digital-repository (ultimo accesso: febbraio 2013) 27 e accesso. La collezione digitale Bassi-Veratti è costruita per essere ospitata dallo Stanford Digital Repository per fornire una piattaforma web per la ricerca dei documenti archivistici e delle informazioni descrittive correlate. La collezione digitale è stata sviluppata in Ruby on Rails usando Blacklight11. Blacklight fornisce l’interfaccia di ricerca e usa un indice Apache Solr, costruito per estrarre gli elementi rilevanti dalla versione EAD XML del fondo Bassi-Veratti. Fornire all’utenza un mezzo veloce e versatile di visualizzare, zoomare e fare panning12 su grandi immagini ad alta risoluzione di pagine manoscritte è stata una difficile sfida per il progetto. La presentazione dell’immagine del sito sfrutta il formato di compressione JPEG2000 per la visualizzazione e manipolazione attraverso il browser senza fare ricorso a plug-in o ad altri software altrui. 28 Il design del sito web Bassi-Veratti si basa su un approccio che mette al centro l’utente, intrapreso da SUL per sviluppare i siti web delle collezioni online. Questa metodologia comporta un feedback iniziale e in itinere da parte degli studiosi universitari che costituiscono l’utenza primaria delle collezioni online di Stanford University Libraries. Il risultato è una applicazione web che consente loro di soddisfare i propri scopi di ricerca e aumenta l’efficienza del processo di sviluppo del software. Questa strategia comprende: • Interviste con ricercatori di settore: facoltà, personale e studenti • Persona development: creazione di profili personalizzati non solo per la descrizione di scopi di ricerca e comportamenti, ma anche di alcune caratteristiche personali. • Design, comprendente l’organizzazione dei contenuti e le funzioni del sito web e qualunque altro suo requisito specifico. • Wireframe, o struttura delle pagine del sito e suo aspetto generale. 11 http://projectblacklight.org/ (ultimo accesso: febbraio 2013) 12 Ingrandimento del dettaglio preservando lo sfondo LVWLWX]LRQH ELEOLRWHFKH ERORJQD Laura Bassi e le carte di famiglia nell e raccolte dell’Archiginnasio Foto Andrea Scardova *UDƲFD Monica Chili, Manuela Marchesan Mostra documentaria Bologna 21 marzo 2013 - 22 giugno 2013 Biblioteca comunale dell’Archiginnasio Piazza Galvani 1 Orario di apertura: lunedì - venerdì, 9>19 sabato, 9>14 Chiuso domenica e festivi Ingresso gratuito LVWLWX]LRQH ELEOLRWHFKH ERORJQD Con il generoso sostegno di With the generous support of Guerrino De Luca Marini Foundation Gladys Krieble Delmas Foundation