Parrocchia San Pio da Pietrelcina Parrocchia San- Mesagne Pio(Br)da Pietrelcina Mesagne (BR) S U I D I G E S Ù P A S S I Quaresima 2010 Quaresima 2010 Messaggio di Sua Santità Benedetto XVI per la Quaresima 2010 La giustizia di Dio si è manifestata per mezzo della fede in Cristo (cfr Rm 3,21-22) Cari fratelli e sorelle, ogni anno, in occasione della Quaresima, la Chiesa ci invita a una sincera revisione della nostra vita alla luce degli insegnamenti evangelici. Quest’anno vorrei proporvi alcune riflessioni sul vasto tema della giustizia, partendo dall’affermazione paolina: La giustizia di Dio si è manifestata per mezzo della fede in Cristo (cfr Rm 3,21-22). Giustizia: “dare cuique suum” Mi soffermo in primo luogo sul significato del termine “giustizia”, che nel linguaggio comune implica “dare a ciascuno il suo - dare cuique suum”, secondo la nota espressione di Ulpiano, giurista romano del III secolo. 2 Parrocchia San Pio da Pietrelcina - Mesagne (Br) In realtà, però, tale classica definizione non precisa in che cosa consista quel “suo” da assicurare a ciascuno. Ciò di cui l’uomo ha più bisogno non può essergli garantito per legge. Per godere di un’esistenza in pienezza, gli è necessario qualcosa di più intimo che può essergli accordato solo gratuitamente: potremmo dire che l’uomo vive di quell’amore che solo Dio può comunicargli avendolo creato a sua immagine e somiglianza. Sono certamente utili e necessari i beni materiali – del resto Gesù stesso si è preoccupato di guarire i malati, di sfamare le folle che lo seguivano e di certo condanna l’indifferenza che anche oggi costringe centinaia di milioni di essere umani alla morte per mancanza di cibo, di acqua e di medicine -, ma la giustizia “distributiva” non rende all’essere umano tutto il “suo” che gli è dovuto. Come e più del pane, egli ha infatti bisogno di Dio. Nota sant’Agostino: se “la giustizia è la virtù che distribuisce a ciascuno il suo... non è giustizia dell’uomo quella che sottrae l’uomo al vero Dio” (De civitate Dei, XIX, 3 Quaresima 2010 21). Da dove viene l’ingiustizia? L’evangelista Marco riporta le seguenti parole di Gesù, che si inseriscono nel dibattito di allora circa ciò che è puro e ciò che è impuro: “Non c'è nulla fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa renderlo impuro. Ma sono le cose che escono dall’uomo a renderlo impuro... Ciò che esce dall’uomo è quello che rende impuro l’uomo. Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono i propositi di male” (Mc 7,14-15.20-21). Al di là della questione immediata relativa al cibo, possiamo scorgere nella reazione dei farisei una tentazione permanente dell’uomo: quella di individuare l’origine del male in una causa esteriore. Molte delle moderne ideologie hanno, a ben vedere, questo presupposto: poiché l’ingiustizia viene “da fuori”, affinché regni la giustizia è sufficiente rimuovere le cause esteriori che ne impediscono l’attuazione. Questo modo di pensare - ammonisce Gesù - è ingenuo e miope. L’ingiustizia, frutto del male, non ha radici esclusivamente esterne; ha origine nel cuore umano, dove si trovano i germi di una misteriosa connivenza col male. Lo riconosce amaramente il Salmista: “Ecco, nella colpa io sono nato, nel peccato mi ha concepito mia madre” (Sal 51,7). Sì, l’uomo è re4 Parrocchia San Pio da Pietrelcina - Mesagne (Br) so fragile da una spinta profonda, che lo mortifica nella capacità di entrare in comunione con l’altro. Aperto per natura al libero flusso della condivisione, avverte dentro di sé una strana forza di gravità che lo porta a ripiegarsi su se stesso, ad affermarsi sopra e contro gli altri: è l’egoismo, conseguenza della colpa originale. Adamo ed Eva, sedotti dalla menzogna di Satana, afferrando il misterioso frutto contro il comando divino, hanno sostituito alla logica del confidare nell’Amore quella del sospetto e della competizione; alla logica del ricevere, dell’attendere fiducioso dall’Altro, quella ansiosa dell’afferrare e del fare da sé (cfr Gen 3,1-6), sperimentando come risultato un senso di inquietudine e di incertezza. Come può l’uomo liberarsi da questa spinta egoistica e aprirsi all’amore? Giustizia e Sedaqah Nel cuore della saggezza di Israele troviamo un legame profondo tra fede nel Dio che “solleva dalla polvere il debole” (Sal 113,7) e giustizia verso il prossimo. La parola stessa con cui in ebraico si indica la virtù della giustizia, sedaqah, 5 Quaresima 2010 ben lo esprime. Sedaqah infatti significa, da una parte, accettazione piena della volontà del Dio di Israele; dall’altra, equità nei confronti del prossimo (cfr Es 20,12-17), in modo speciale del povero, del forestiero, dell’orfano e della vedova (cfr Dt 10,18-19). Ma i due significati sono legati, perché il dare al povero, per l’israelita, non è altro che il contraccambio dovuto a Dio, che ha avuto pietà della miseria del suo popolo. Non a caso il dono delle tavole della Legge a Mosè, sul monte Sinai, avviene dopo il passaggio del Mar Rosso. L’ascolto della Legge, cioè, presuppone la fede nel Dio che per primo ha ‘ascoltato il lamento’ del suo popolo ed è “sceso per liberarlo dal potere dell’Egitto” (cfr Es 3,8). Dio è attento al grido del misero e in risposta chiede di essere ascoltato: chiede giustizia verso il povero (cfr Sir 4,4-5.89), il forestiero (cfr Es 22,20), lo schiavo (cfr Dt 15,1218). Per entrare nella giustizia è pertanto necessario uscire da quell’illusione di auto-sufficienza, da quello stato profondo di chiusura, che è l’origine stessa 6 Parrocchia San Pio da Pietrelcina - Mesagne (Br) dell’ingiustizia. Occorre, in altre parole, un “esodo” più profondo di quello che Dio ha operato con Mosè, una liberazione del cuore, che la sola parola della Legge è impotente a realizzare. C’è dunque per l’uomo speranza di giustizia? Cristo, giustizia di Dio L’annuncio cristiano risponde positivamente alla sete di giustizia dell’uomo, come afferma l’apostolo Paolo nella Lettera ai Romani: “Ora invece, indipendentemente dalla Legge, si è manifestata la giustizia di Dio... per mezzo della fede in Gesù Cristo, per tutti quelli che credono. Infatti non c’è differenza, perché tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio, ma sono giustificati gratuitamente per la sua grazia, per mezzo della redenzione che è in Cristo Gesù. E’ lui che Dio ha stabilito apertamente come strumento di espiazione, per mezzo della fede, nel suo sangue” (3,2125). Quale è dunque la giustizia di Cristo? E’ anzitutto la 7 Quaresima 2010 giustizia che viene dalla grazia, dove non è l’uomo che ripara, guarisce se stesso e gli altri. Il fatto che l’“espiazione” avvenga nel “sangue” di Gesù significa che non sono i sacrifici dell’uomo a liberarlo dal peso delle colpe, ma il gesto dell’amore di Dio che si apre fino all’estremo, fino a far passare in sé “la maledizione” che spetta all’uomo, per trasmettergli in cambio la “benedizione” che spetta a Dio (cfr Gal 3,13-14). Ma ciò solleva subito un’obiezione: quale giustizia vi è là dove il giusto muore per il colpevole e il colpevole riceve in cambio la benedizione che spetta al giusto? Ciascuno non viene così a ricevere il contrario del “suo”? In realtà, qui si dischiude la giustizia divina, profondamente diversa da quella umana. Dio ha pagato per noi nel suo Figlio il prezzo del riscatto, un prezzo davvero 8 Parrocchia San Pio da Pietrelcina - Mesagne (Br) esorbitante. Di fronte alla giustizia della Croce l’uomo si può ribellare, perché essa mette in evidenza che l’uomo non è un essere autarchico, ma ha bisogno di un Altro per essere pienamente se stesso. Convertirsi a Cristo, credere al Vangelo, significa in fondo proprio questo: uscire dall’illusione dell’autosufficienza per scoprire e accettare la propria indigenza - indigenza degli altri e di Dio, esigenza del suo perdono e della sua amicizia. Si capisce allora come la fede sia tutt’altro che un fatto naturale, comodo, ovvio: occorre umiltà per accettare di aver bisogno che un Altro mi liberi del “mio”, per darmi gratuitamente il “suo”. Ciò avviene particolarmente nei sacramenti della Penitenza e dell’Eucaristia. Grazie all’azione di Cristo, noi possiamo entrare nella giustizia “più grande”, che è quella dell’amore (cfr Rm 13,8-10), la giustizia di chi si sente in ogni caso sempre più debitore che creditore, perché ha ricevuto più di quanto si possa aspettare. 9 Quaresima 2010 Proprio forte di questa esperienza, il cristiano è spinto a contribuire a formare società giuste, dove tutti ricevono il necessario per vivere secondo la propria dignità di uomini e dove la giustizia è vivificata dall’amore. Cari fratelli e sorelle, la Quaresima culmina nel Triduo Pasquale, nel quale anche quest’anno celebreremo la giustizia divina, che è pienezza di carità, di dono, di salvezza. Che questo tempo penitenziale sia per ogni cristiano tempo di autentica conversione e d’intensa conoscenza del mistero di Cristo, venuto a compiere ogni giustizia. Con tali sentimenti, imparto di cuore a tutti l’Apostolica Benedizione. Dal Vaticano, 30 ottobre 2009 BENEDICTUS PP. XVI 10 Parrocchia San Pio da Pietrelcina - Mesagne (Br) La chiesa diocesana in cammino sinodale Nella messa crismale del giovedì Santo del 2007 l’Arcivescovo dava l’annuncio a tutta la comunità ecclesiale della imminente celebrazione del Sinodo diocesano e nel giovedì Santo dell’anno successivo (2008) pubblicava il decreto di indizione. Lo stesso Arcivescovo spiegava cosa è il Sinodo. “ E’ e vuole essere una forte esperienza di chiesa, destinata al suo rafforzamento spirituale e pastorale, vissuto con la preghiera e la riflessione da tutti i fedeli e dai membri sinodali, delegati delle comunità, delle aggregazioni e degli organismi diocesani, con la ricerca. Nella scheda successiva consegnata a tutte le parrocchie per guidarle alla riflessione, l’ufficio fa la pastorale organica indica lo scopo del Sinodo: “Una chiesa conciliare che abbia il respiro dell’universalità o l’attenzione alla storia che si realizza in un territorio”, e contemporaneamente indica l’obiettivo: “La parrocchia missionaria che evangelizza nella storia e nel territorio”. Infatti: “La parroc11 Quaresima 2010 chia con l’evangelizzazione illumina la storia degli uomini e apre alla speranza che dà senso all’esistenza terrena ed apre ad un futuro senza confini”. E la seduta indica il progetto programmatico del Sinodo: “Edificare una chiesa che sotto la mozione dello Spirito ritorni ad abitare lo spazio degli uomini, le loro domande, le loro attese, ma che sappia anche suscitare questioni nascoste e interrogativi scomodi che sembrano sepolti nel panorama, pieno di benessere, ma povero di significati, che ci circonda.” Il Sinodo ha preso l’avvio dall’assemblea sinodale tenuta a Sacrofano dal 27 al 29 agosto 2008 dove si sono poste le basi per il futuro cammino sinodale. Mi piace riportare alcuni brani della relazione tenuta da don Mimmo Macilletti dal titolo: “ Sinodo diocesano: “In Cristo per un cammino di comunione e di missione”. Sono spunti di riflessione che possono essere per noi provocazioni per un cammino quaresimale di conversione. Don Mimmo riprende il tema della parrocchia come filo conduttore e come tema centrale del Sinodo. “Se la parrocchia è la parola chiave del nostro Sinodo, le parrocchie sono, a maggior ragione, le protagoniste e non 12 Parrocchia San Pio da Pietrelcina - Mesagne (Br) solo le destinatarie. Come tutta la parrocchia è il soggetto unitario della pastorale e ad essa, soprattutto si indirizzeranno le indicazioni post-sinodali, così tutta la parrocchia, tramite noi, è convocata in Sinodo e sarà chiamata quest’anno, ancora tramite il nostro impegno e la nostra sollecitudine, a vivere in stato sinodale”. Don Mimmo, a questo punto, ci pone delle provocazioni o sfide: 1 – Assumere il cambiamento e vivere la contemporaneità “Vivere la contemporaneità non significa semplicemente mettersi al passo coi tempi, magari con aggiustamenti o adeguamenti, ma essere chiesa che sa stare con l’uomo e dalla parte dell’uomo per comunicargli il Vangelo, la salvezza”. 2 – La conversione e il discernimento “La conversione interpelle la vita cristiana in un modo fondamentale e fondante, perché la impegna in un adesio13 Quaresima 2010 ne sempre più autentica e totale al Signore. E’ un esercizio sempre in atto di discernimento della storia personale e comunitaria per individuare in essa la volontà del Signore che diviene appello personale e comunitario”. Conversione pastorale: la parrocchia è chiamata, in un mondo che cambia, a compiere lo sforzo di valutare e magari cambiare, i gesti che la rendono segno vivo del Vangelo per il mondo. Conversione missionaria: la chiesa italiana è chiamata a esplorare e percorrere strade nuove per l’annuncio del Vangelo. Conversione culturale: non è sufficiente la catechesi e la predicazione ma si richiede anche una profonda e capillare azione culturale per immettere il Vangelo nel cuore della cultura diffusa del nostro tempo. 3 – Una parrocchia missionaria: ciò vuol dire: evangelica nelle sue scelte; conciliare nella sua impostazione; capace di diventare casa e scuola di fraternità. 14 Parrocchia San Pio da Pietrelcina - Mesagne (Br) 4 – Una parrocchia che genera alla fede “È attraverso la tua missione della fede alle nuove generazioni che la parrocchia assolve al suo compito missionario e mostra il vero volto della Chiesa che, quale madre, “genera i suoi figli e rigenera se stessa”. 5 – Una più incisiva pastorale giovanile “Una parrocchia che missionaria si misura anche della sua attenzione verso i giovani per i quali non è più sufficiente mostrare un volto accogliente, perché soltanto pochi potrebbero scorgerlo, ma cercarli e incontrarli nei luoghi dove vivono. Il vuoto lasciato dai giovani in molte nostre parrocchie e in tante assemblee domenicali ci dà il senso di una grande povertà, specialmente se guardiamo al futuro”. 15 Quaresima 2010 Il cammino sinodale della nostra parrocchia Prendendo spunto dalla riflessione precedente occorre ora domandarci: come la nostra comunità parrocchiale si sente provocata dal Sinodo diocesano nella sua azione pastorale? Ci sforziamo di dare delle risposte che scaturiscono da alcune riflessioni. Assumere il cambiamento e vivere la contemporaneità. Problemi e difficoltà: • La nostra parrocchia risente di un certo immobilismo e staticità nel lavoro pastorale; • Viviamo una fede tradizionalista fatta di gesti sacri senza incidenza nella vita; • Ci chiudiamo a tutto ciò che è novità nella Chiesa e nel mondo; • Manchiamo di spirito missionario limitando la nostra pastorale a un ristretto numero di persone; • Richiesta dei sacramenti senza un percorso di catechesi e formazione che ci consenta di maturare la nostra fede. Prospettive: • Entrare nello spirito della Chiesa e della Diocesi per dare alla nostra pastorale una dinamicità creativa; 16 Parrocchia San Pio da Pietrelcina - Mesagne (Br) • • • Rinnovare il nostro modo di proporre il Vangelo come testimonianza di vita; Rinnovare il nostro modo di fare catechesi (iniziazione cristiana) a tutti i livelli; Renderci presenti in tutte le situazioni della vita della gente (saper stare con gli altri e dalla parte degli altri). La conversione e il discernimento. Problemi e difficoltà: • La nostra comunità a volte rimane chiusa in se stessa privandosi della ricchezza dei contributi diocesani. Si fa difficoltà a partecipare ai momenti formativi che gli uffici diocesani ci offrono; • Siamo rimasti bloccati a una pastorale di conservazione. Siamo incapaci di offrire nuove proposte di evangelizzazione per tutta la comunità. Prospettive: • Si richiede da parte nostra una profonda conversione per cogliere i segni dei tempi; • Occorre respirare un’aria di fiducia e di ottimismo che infonda in noi un forte entusiasmo; • La parrocchia deve essere “luogo educativo” dove si impara a volersi bene scoprendo la presenza di Cristo in mezzo a noi. Una parrocchia missionaria. Problemi e difficoltà: • C’è una tendenza a chiudersi in se stessi e a vivere una fede “fai da te”; 17 Quaresima 2010 • • • • • • Manifestiamo una certa incapacità ad aprirci ai problemi del mondo e della Chiesa; Facciamo difficoltà a dialogare non solo con chi la pensa diversamente da noi, ma anche tra di noi stessi. Prospettive: Raggiungere tutte le famiglie della Parrocchia specialmente quelle più lontane territorialmente; Portare l’annuncio evangelico nei vari ambienti; Uscire un po’ di più dalle nostre strutture parrocchiali per coinvolgere quanta più gente possibile. Una parrocchia che genera alla fede. Problemi e difficoltà: • La nostra catechesi ancora non decolla sufficientemente per la via del rinnovamento. Il cammino di iniziazione cristiana non è ancora entrato nella nostra pastorale come cammino naturale verso la maturazione della fede; • Ci sono ancora molte resistenze da parte delle famiglie a considerare l’iniziazione cristiana come processo formativo e non come “via” ai Sacramenti; • Manca da parte degli operatori pastorali l’attenzione alla formazione permanente che diventa costante rapporto con la Parola. Prospettive: • La Lectio Divina, settimanalmente, ci aiuterà ad accostarci con più immediatezza alla Parola di Dio e ci aiuterà a confrontarci con essa; • Intensificheremo in questa Quaresima l’annuncio 18 Parrocchia San Pio da Pietrelcina - Mesagne (Br) nelle famiglie per aiutarle a riscoprire o approfondire la fede e a farsi veicolo di fede per i propri figli. Una più incisiva pastorale giovanile. Problemi e difficoltà: • Dopo una florida stagione assistiamo in questi ultimi anni a un lento esaurimento della presenza giovanile in Parrocchia. Al Consiglio Pastorale il compito di individuare le cause e proporre le soluzioni; • Si nota una certa difficoltà a raggiungere i giovani e a proporre loro itinerari di fede adeguati e corrispondenti ai loro bisogni; • Il problema giovanile è anche problema di educatori non sufficientemente entusiasti del loro compito e non sempre in armonia tra di loro. Prospettive: • Per una proficua ed efficace pastorale giovanile dobbiamo rendere i giovani stessi protagonisti nella vita della comunità impegnandoli seriamente in un cammino formativo che li porti a incontrare Cristo; • In questa Quaresima dobbiamo aiutare i giovani a scoprire il significato della croce non soltanto con la “peregrinatio”, ma con un confronto diretto con essa e con il messaggio che racchiude; • Dobbiamo recuperare, con il dialogo e con l’attenzione, quei giovani che hanno interrotto il loro cammino di fede. Dobbiamo riproporre, senza surrogati er senza fronzoli, la forza persuasiva della Parola di Dio. 19 Quaresima 2010 Verso la Pasqua Il mercoledì delle ceneri dà inizio al periodo della S. Quaresima: tempo di raccoglimento e di riflessione, tempo di penitenza e di digiuno. Il Vangelo della messa sottolinea tre opere buone da compiere specialmente in questo tempo: l’elemosina – la preghiera – il digiuno. L’elemosina: come espressione di una più attenta generosità e di quella carità che “copre la moltitudine dei peccati”. La preghiera: che sgorga dal cuore più che dalle labbra. Il digiuno: che è sacrificio talvolta del corpo ma che oggi può assumere tante altre forme moderne di rinuncia alle cose non necessarie o persino nocive. Dove vogliamo andare? Anche la nostra comunità in comunione con tutta la Chiesa segue il cammino delle croce che da come meta finale la celebrazione della Pasqua di Cristo. 20 Parrocchia San Pio da Pietrelcina - Mesagne (Br) Siamo invitati ad accogliere l’invito alla penitenza per realizzare un serio cambiamento di vita con la conversione. Come? Le letture della liturgia delle ceneri ci danno la risposta. In esse vi è un continuo richiamo all’autentica conversione del cuore. Il profeta Gioele invita a “lacerarsi il cuore, non le vesti”; Il Salmo responsoriale invoca: “crea in me o Dio un cuore puro”; Il canto al Vangelo prende dal Salmo 94 l’esortazione “oggi non indurite il vostro cuore”; Il brano evangelico, che parla di digiuno e preghiera e elemosina “nel segreto” in sostanza parla del cuore e della verità del cuore davanti a Dio. Del “manca parola”, la Parola di Dio ci insegna che la penitenza nasce da un cuore che si converte, prima e molto di più che da pratiche esteriori. La conversione nasce dall’incastro con la parola ANNUNCIATA TESTIMONIATA CELEBRATA 21 Quaresima 2010 1 – ANNUNCIO: La comunità parrocchiale, come tutta la chiesa, è chiamata ed invitata da Gesù ad annunziare la Buona Novella. La diffonde nel mondo e la offre come dono di Dio all’umanità intera. L’annunzio del Vangelo appartiene alla vocazione propria ed essenziale della chiesa che, con S.Paolo, deve ripetere. “Guai a me se non predicassi il Vangelo”. (Cor. 9.16) Impegno: Lectio divina settimanale; Annuncio nelle famiglie; Pubblicazione di un notiziario parrocchiale; Diffusione della Bibbia nelle famiglie; Favorire un maggior coinvolgimento dei giovanissimi e giovani alle varie attività della parrocchia; Curare la formazione diocesana e parrocchiale degli educatori. 2 – CELEBRAZIONE: “ La liturgia è il culmine verso cui tende la chiesa e, insieme, la fonte da cui promana tutta la sua virtù. …A sua volta, la liturgia spinge i fedeli, nutriti dai sacramenti pasquali, a vivere in perfetta unione, “manca parola” che esprimano nella vita quanto hanno ricevuto con la fede. Un ruolo importante in seno alla comunità è quello del gruppo liturgico. Ad esso, infatti, aspetta il compito di coordinare e armonizzare le diverse presenze ministeriali 22 Parrocchia San Pio da Pietrelcina - Mesagne (Br) che interagiscono nelle celebrazioni. Impegno: Scoprire l’aspetto comunitario della messa festiva con un impegno alla puntualità; Celebrazione delle lodi e dei vespri; Giornate eucaristiche tutti i mercoledì; Via crucis; Celebrazioni penitenziali per le varie fasce di età. 3 – TESTIMONIANZA – CARITA’: La chiesa, consapevole che la carità è dono di Dio Padre, in Cristo Gesù a noi rivelatosi come Amore; consapevole che “sempre e per natura sua la carità sta al centro del Vangelo e costituisce il grande segno che induce a credere al Vangelo”. Consegna ad ogni mano il Vangelo della carità, perché, insieme alla predicazione della Parola, fosse con la testimonianza della carità, far conoscere il Padre a tutti gli uomini. L’Eucaristia, centro e vertice della vita sacramentale e liturgica, acquista pienezza di significato solo quando la comunità che la celebra testimonia visibilmente la carità. Pertanto la comunità di S. Giuseppe Artigiano si impegna a prendere coscienza del suo essere “giuntura” del corpo di Cristo e, quindi, ad operare in spirito di comunione, per poter trasmettere agli altri l’amore vissuto all’interno della chiesa. La presenza della caritas parrocchiale serve a ricordare continuamente alla comunità che non deve limitarsi a ce23 Quaresima 2010 lebrare la Parola e i Sacramenti, ma a vivere il comandamento dell’amore, divenuto la chiesa del “grembiule” che si mette a servizio del prossimo, segno di speranza e di fraternità per tutti. Impegno: • Vogliamo vivere una carità non come elemosina ma come abituale responsabilità all’ascolto, all’accoglienza, alla condivisione. • • • Non una carità occasionale (Quaresima) ma attenzione costante ai poveri. Non una carità come delega a persone volenterose, ma coinvolgimento di tutta la Parrocchia, dei vari gruppi, delle famiglie e dei singoli. Tra le varie forme di carità acquista un grande significato il “Centro Ascolto Emmanuel” per le tossicodipendenze. E’ un servizio della comunità cristiana, attraverso cui si esprime lo spirito evangelico della testimonianza della carità. E’ un punto di riferimento per le persone in difficoltà, dove i loro problemi trovano ascolto e considerazione. 24 Parrocchia San Pio da Pietrelcina - Mesagne (Br) Seconda Domenica … Le Tappe ... Prima Domenica 21 Febbraio 2010 DIO, MIO RIFUGIO E MIA SALVEZZA. Questa confessione di fede guida il nostro cammino quaresimale: impariamo a conoscere un Dio che ci è vicino, che offre rifugio e protezione. Impariamo a cogliere i segni della sua presenza nella nostra storia. 28 Febbraio 2010 IL SIGNORE È MIA LUCE La trasfigurazione di Gesù è un ‘vangelo’ per la nostra vita: in mezzo a tanta oscurità e confusione, quale incontriamo di frequente nel nostro tempo, una luce ci viene dall’alto, e anche una voce che indica un criterio sicuro: Ascoltatelo! • Sono convinto che Dio mi ama? • Mi lascio afferrare dal suo amore? • Dubito qualche volta della sua bontà? • • Sono disposto ad ascoltare Gesù per trasformare la mia vita? In mezzo alle oscurità del mondo, so portare la luce della fede? … Domenicali 25... Quaresima 2010 … Le Tappe ... Terza Domenica 7 Marzo 2010 IL SIGNORE FA CONOSCERE LE SUE VIE La prossimità ‘storica’ di Dio, quale appare dalla rivelazione del Nome già a Mosè, mostra che Dio è al di fuori dei nostri schemi ed è imprevedibile: Egli garantisce solo che c’è. E in molti modi ci indica le sue vie. So mettermi alla ricerca delle vie di Dio nella mia vita? • So scoprire Dio negli avvenimenti che attraversano la mia esistenza? Quarta Domenica 14 Marzo 2010 DIO SALVA DA TUTTE LE ANGOSCE Il vangelo del figlio perduto e ritrovato è, secondo Gesù, la parabola più elegante e chiara per conoscere chi è Dio per noi: un ‘padre’ che mantiene le braccia aperte, che non nega identità e dignità neppure ai figli che si allontanano da casa. • • 26 • Quando smarrisco la mia strada cerco la via del ritorno a Dio? Mi lascio abbracciare da Dio che attende il mio ritorno dopo averlo tradito col peccato? … Le Tappe ... Parrocchia San Pio da Pietrelcina - Mesagne (Br) … Domenicali Quinta Domenica 21 Marzo 2010 NUOVA LEGGE È L’AMORE La vera novità che la parola di Dio ci manifesta è questa: colui che ci salva è anche colui che ci crea. Donde veniamo? Dove andiamo? Alle domande esistenziali più profonde la parola di Dio risponde: l’origine e la fine dell’esistenza umana sono perfettamente unite. • Nella vita frenetica che conduco riesco a penare qualche volta che vengo da Dio e a lui e a lui devo ritornare? Le Palme 28 Marzo 2010 LA PAROLA DELLA CROCE La parola della croce è il centro della liturgia di oggi. ma la croce non è mai disgiunta dalla risurrezione a cui essa rinvia. • • So accettare con spirito di fede le croci di ogni giorno? Come reagisco quando qualcosa non va secondo i miei progetti e desideri? … Domenicali 27... Quaresima 2010 Pasqua di Risurrezione 4 Aprile 2010 SIAMO RAGGIUNTI DA QUESTO MESSAGGIO ENTUSIASMANTE E SCONVOLGENTE GRAZIE ALLA PAROLA DI DIO ED ALLA TESTIMONIANZA DEI FRATELLI DI FEDE • • 28 In quali momenti della mia vita rischio di vincere la delusione e lo scoraggiamento? Cosa significa per me “continuare a cercare”? Penso che l’annunciare la grande gioia di essere cristiani sia uno dei miei compiti principali? Cosa faccio per renderlo vero? Parrocchia San Pio da Pietrelcina - Mesagne (Br) 17 Febbraio 2010 La liturgia di oggi dà inizio al tempo della Quaresima: essa ci conduce a riflettere sul senso profondo della vita in rapporto alla sua origine. Se il credente ha, da una parte, consapevolezza di essere ‘ad immagine e somiglianza’ di Dio, egli sa, d’altra parte, anche quanto la sua fragilità e le sue scelte possono allontanarlo da questa verità. La Quaresima rappresenta un tempo speciale di ritorno a Dio, di purificazione e di riorientamento, un cammino di conversione permanente che porta alla Pasqua: in essa la verità sul nostro destino si rivela nella croce e nella risurrezione di Gesù. Il tema centrale della liturgia delle ‘ceneri’ è già annunciato dalla prima lettura. La Testi 1a Lettura Gioele 2,12 - 18 2a Lettura 2 Corinzi 5,20 - 6,2 Vangelo Matteo 6,1-6.16-18 29 Quaresima 2010 realtà del perdono e il dono dello Spirito mostrano la possibilità di ristabilire la relazione con Dio: la comunità cristiana è convocata per iniziare un cammino di conversione e ricostruire una relazione autentica che esprima un ritorno a lui “con tutto il cuore”. Il Vangelo ci indica la strada dell’elemosina, della preghiera e del digiuno. Se rettamente percorsa, questa strada ci porta ad una ‘giustizia’ nella quale consiste la relazione vera con il Signore. Dio stesso assume l’iniziativa, ci ricorda la seconda lettura: Egli ci chiede di lasciarci riconciliare con lui, perché egli solo può salvarci con il dono di se stesso. Il padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. (Matteo 6,6) 30 Parrocchia San Pio da Pietrelcina - Mesagne (Br) Febbraio 17 Mercoledì Febbraio 18 Giovedì Febbraio 19 LE SACRE CENERI GIORNATA DI DIGIUNO E ASTINENZA 17.00 20.00 Celebrazione sul piazzale della Chiesa: i genitori insieme ai figli Celebrazione Eucaristica e rito di imposizione delle Ceneri Incontro fidanzati 17.30 18.00 19.00 Celebrazione Eucaristica Adorazione Comunitaria Incontro post-cresima 17.00 18.00 18.30 Via Crucis Celebrazione Eucaristica Incontro Operatori Pastorali: insieme verso la Pasqua 17.30 Venerdì Febbraio 20 Sabato FESTA DELLA MADONNA DEL CARMINE 15.30 17.30 Prove di canto Coro Bambini Processione 31 Quaresima 2010 Preghiera Questo non è decisamente il tempo In cui esibire atteggiamenti strani, Azioni plateali, Penitenze eroiche: Tu, Gesù, ci metti in guardia Dalla tentazione di cercare L’ammirazione, la stima, il consenso degli altri Con i nostri gesti quaresimali. Dalle sofferenze del prossimo E non respinge le sue invocazioni di aiuto, Un cuore disposto a metter mano al portafoglio, ma in modo discreto, Senza umiliare, né fare chiasso. Tu ci domandi di avere Un cuore desideroso Di incontrare Dio, Di intendere la sua voce, No, ciò che conta veramen- Di rispondere al suo amore con l’amore. te Agli occhi di Dio, il Padre, Tu ci inviti ad avere È ciò che accade Un cuore disposto Nel profondo del cuore E genera un cambiamento A liberarsi dal male E a sentire fame e sete di Orientato dalla tua parola Dio. Ed espresso nelle scelte Della vita quotidiana. Tu ci chiedi di avere Un cuore compassionevole, Che si lascia intenerire 32 Parrocchia San Pio da Pietrelcina - Mesagne (Br) 21 Febbraio 2009 Nella solidarietà con la nostra umana situazione e nella totale apertura al Padre, Gesù ci ha manifestato il volto accogliente di Dio che si fa prossimo per riportarci a lui. Gli uomini possono lasciarsi sedurre da molte tentazioni, la presenza del male è una dimensione che non può essere negata. Tuttavia, proprio di fronte alla tentazione e anche al peccato l’uomo non è abbandonato a se stesso. Possiamo trovare rifugio e forza nella fedeltà di Dio e affidarci a Lui. Il cammino quaresimale può essere espressione concreta di questo affidamento a Dio che rende stabile la nostra vita. Il testo del Vangelo è in un certo senso programmatico: la sua intenzione è di mostrare l’identità di Gesù e il significato della sua missione. Nelle tentazioni si ri- Testi 1a Lettura Dt 26,4-10 2a Lettura 1 Romani 10,8-13 Vangelo Luca 4,1-13 33 Quaresima 2010 vela l’autentica umanità di Gesù che è solidale con l’uomo anche nella prova. Ma vincendo sulle tentazioni egli indica la via della vittoria finale. Gesù inaugura così un cammino anche per l’uomo: anche la libertà vera dell’uomo ha la sua radice nell’obbedienza a Dio. Già la prima lettura mostra come ogni benedizione e grazia venga da Dio, non dall’uomo. Perciò siamo anche esortati a professare la fede come memoria di quanto Dio ha compiuto per noi e a superare la tentazione di considerarci i padroni della terra. Ma soprattutto la seconda lettura dà concretezza a questa fiducia che Dio suscita ora in noi attraverso Gesù. Gesù era guidato dallo Spirito nel deserto, per quaranta giorni, tentato dal diavolo. (Luca 4,1s) 34 Parrocchia San Pio da Pietrelcina - Mesagne (Br) Febbraio 21 10.00 11.15 Domenica 18.00 Febbraio 22 Lunedì Febbraio 23 Martedì 16.30 17.30 18.00 Celebrazione Eucaristica Celebrazione Eucaristica Celebrazione Eucaristica Incontro Caritas Celebrazione Eucaristica Lectio Divina GIORNATA DEDICATA ALLE CONFESSIONI 16.30 17.30 18.00 19.30 Incontro Ministri Straord. Eucaristia Celebrazione Eucaristica Incontro catechisti Incontro giovanissimi AC GIORNATA EUCARISTICA Febbraio 09.00 24 Mercoledì 17.00 18.00 Celebrazione delle Lodi e dell’Eucaristia Esposizione del S.S. per tutta la gior nata. Turni di adorazione. Adorazione comunitaria Incontro diocesano Caritas 35 Quaresima 2010 Febbraio 25 Giovedì 16.00 17.30 18.30 19.00 19.30 16.00 Febbraio 26 Venerdì 17.00 17.30 20.00 Preghiera in casa degli ammalati Celebrazione Eucaristica Incontro dei genitori Bambini di PRIMA COMUNIONE Incontro post-cresima Incontro comunità capi scout Celebrazione Penitenziale Ragazzi 6° ANNO di catechesi (Letizia) Via Crucis Celebrazione Eucaristica Incontro Vicariale Giovani in Chiesa Madre Febbraio 27 Sabato 36 15.30 18.00 Prove di canto Coro Bambini Celebrazione Eucaristica Parrocchia San Pio da Pietrelcina - Mesagne (Br) Preghiera Nessuno è esonerato dalla tentazione: Neanche tu lo sei stato, Gesù. Essa raggiunge il fondamento di ogni cosa E cerca di abbattere le mura portanti. Al Giordano, nel momento in cui È cominciata pubblicamente la tua missione, Il padre non ti ha forse dichiarato “il suo figlio, l’amato”, Colui nel quale ha posto Il suo compiacimento? Ebbene è proprio da lì che parte il tentatore: “Se tu sei il figlio di Dio…”. E tu lo sei veramente, ma sei anche uomo, fino in fondo, E dunque non immune dalla fame e dalla sete, Dalla fragilità e dalla debolezza, dal rifiuto e dal fallimento. Troverai il modo per sfuggire In modo miracoloso Alle incertezze e alle angustie Della tua condizione di uomo? Metterai alla prova il padre Per avere un segno inequivocabile della sua protezione, della sua tenerezza? Ricorrerai ai mezzi di questo mondo O a prodigi stupefacenti per garantirti il trionfo? No, la tua fiducia nel Padre È totale, a tutta prova. E lo sarà fino in fondo, Fino al giorno della croce e della morte. 37 Quaresima 2010 28 Febbraio 2010 L’evento della trasfigurazione svela il mistero di Gesù. Il racconto evangelico sottolinea la dimensione dello splendore: Gesù appare come il volto umano di Dio, nella sua gloria vediamo in trasparenza il nostro stesso destino. Per questo possiamo aprirci alla gioia e alla fiducia, nonostante le difficoltà e le insicurezze di cui sono segnate le nostre giornate. In Gesù trasfigurato vediamo questo incontro tra Dio e l’uomo che costituisce la nostra salvezza. Gesù, dunque, è il mediatore del nostro ritorno a Dio. Egli è la luce che dà senso e valore alla nostra esistenza. Il Vangelo ha al suo centro l’invito ad ascoltare Gesù. La parola che viene dal profondo e che entra in noi attraverso l’ascolto rivela la profondità di 38 Testi 1a Lettura Genesi 15,5-12.17-18 2a Lettura Filippesi 3,17-4,1 Vangelo Luca 9,28b-36 Parrocchia San Pio da Pietrelcina - Mesagne (Br) chi parla. Nella trasfigurazione di Gesù siamo dal Padre affidati all’ascolto della sua Parola. La relazione qui si fa rivelazione delle profondità, comunicazione del mistero: in Gesù, Dio stesso rivela a noi la sua gloria. Ascoltare Gesù perciò significa ascoltare Dio stesso, cogliere le sue intenzioni nei nostri confronti, trovare la direzione da dare alla nostra vita e i criteri da seguire nelle nostre scelte concrete. La prima lettura ci presenta la figura di Abramo, modello di fede, capace di ascoltare Dio, disponibile a uscire dalla propria terra e ad affidarsi alla imprevedibile promessa divina. Se saremo capaci di una fede tanto forte, ci riuscirà più facile accettare l’invito della seconda lettura a “comportarci da cittadini del cielo”. Mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. (Luca 9,29) 39 Quaresima 2010 Febbraio 10.00 11.15 18.00 Domenica 28 Marzo 1 Lunedì Marzo 2 Martedì 16.00 17.00 18.00 18.30 Celebrazione Eucaristica Celebrazione Eucaristica Celebrazione Eucaristica preghiera in casa degli ammalati Incontro gruppo di preghiera di P.Pio Celebrazione Eucaristica Lectio Divina GIORNATA DEDICATA ALLE CONFESSIONI 16.30 18.00 19.30 Incontro gruppo S. Marta Celebrazione Eucaristica Incontro giovanissimi AC GIORNATA EUCARISTICA Marzo 3 Mercoledì 40 09.00 17.00 18:00 20.00 Celebrazione delle Lodi e dell’Eucaristia Esposizione del S.S. per tutta la gior nata. Turni di adorazione. Adorazione comunitaria Celebrazione Eucaristica Incontro fidanzati Parrocchia San Pio da Pietrelcina - Mesagne (Br) Marzo 4 Giovedì Marzo 5 Venerdì Marzo 6 16.00 Preghiera in casa degli ammalati 18.00 18.30 19.00 Celebrazione Eucaristica Consiglio pastorale Incontro post cresima 16.00 17.00 18.00 19.00 20.00 I VENERDÌ DEL MESE preghiera in casa degli ammalati via crucis animata dall’ A.d.P. Celebrazione Eucaristica incontro gruppo famiglie incontro vicariale giovani in Chiesa Madre 15.30 18.00 Prove di canto Coro Bambini Celebrazione Eucaristica Sabato 41 Quaresima 2010 Preghiera Quel giorno, sul monte, Hanno contemplato la tua gloria. Hanno visto il tuo volto Cambiare di aspetto E la tua veste diventare Candida e sfolgorante. Hanno riconosciuto Mosè ed Elia Mentre parlavano con te del tuo esodo, Che avverrà a Gerusalemme. Sì, è proprio nella città santa Che stai muovendo i tuoi passi, Gesù, Ed è lì che sperimenterai l’abbandono e la condanna, Gli scherni e gli insulti, Lì il tuo corpo, ridotto ad una sola piaga Dai colpi terribili della flagellazione, Verrà inchiodato ad una croce, Tra atroci spasmi. I tre che hanno visto la tua gloria Continueranno a credere in te Quando il tuo volto apparirà loro Sfigurato e deturpato? E noi, sapremo fidarci di te Anche quando entreremo Nel gorgo oscuro della sofferenza, Quando ci chiedi di sacrificarci, Di morire a noi stessi, Ai nostri sogni di trionfo? 42 Parrocchia San Pio da Pietrelcina - Mesagne (Br) 7 Marzo 2009 Dio non è definibile, non può essere incasellato secondo nessuna categoria umana. E tuttavia per il credente Egli è Presenza. Quando vogliamo richiamare qualcuno all’attenzione, quando richiediamo la sua presenza attiva, nel parlare quotidiano usiamo l’espressione: “Ci sei?”. E anche quando vogliamo assicurare la nostra presenza attiva a qualcuno, in genere diciamo: “Son qui, ci sono!”. Anche Dio si presenta a Mosè semplicemente con questo Nome: IO SONO. Cogliamo la sua presenza attraverso quello che fa per noi: egli è misericordioso verso di noi, non ci fissa nel nostro passato di colpa, ma ci apre un futuro sempre nuovo. Anche la conversione, dunque è un suo dono, al quale noi siamo invitati a rispondere. Testi 1ª Lettura Esodo 3,1-8a.13-15 2ª Lettura 1 Corinzi 10,1-6.1012 Vangelo Luca 13, 1-9 43 Quaresima 2010 Il Vangelo ci parla della presenza di Dio in parabole: a noi è lasciata la scelta se aderire o meno, nella nostra conversione, alla proposta di Dio. Già con Mosè egli si è rivelato come colui che si coinvolge nella storia per guidare l’umanità alla salvezza. In Gesù si manifesta come il Dio che prende su di sé il male che è nella storia umana e lo “sopporta”, perché tutti possano anche condividere la sua vittoria sul male e sulla morte. Nella prima lettura la voce che proviene dal roveto chiede a Mosè di levarsi i calzari: è come un invito a lasciare spazio alla presenza misteriosa che lo interpella. Dio è qui sperimentato come colui che entra nella vita per condurre alla libertà. Anche la seconda lettura richiama l’attenzione sul primato dell’iniziativa divina: “chi crede di stare in piedi, guardi di non cadere”. “Un tale aveva piantato un albero di fichi nella sua vigna e venne a cercarvi i frutti... (Luca 13,6) 44 Parrocchia San Pio da Pietrelcina - Mesagne (Br) Marzo 10.00 11.15 18.00 Domenica 7 Marzo 8 Lunedì Celebrazione Eucaristica Celebrazione Eucaristica Celebrazione Eucaristica 16.00 preghiera in casa degli ammalati 18.00 Celebrazione Eucaristica 18.30 Lectio Divina 19.00-21.00 Visita del parroco alle famiglie GIORNATA DEDICATA ALLE CONFESSIONI Marzo 9 16.00 18.00 18.30 Martedì 19.30 19.30 Celebrazione Penitenziale Ragazzi 5° Anno di catechesi (Rita) Celebrazione Eucaristica Incontro genitori dei ragazzi di prima comunione incontro giovanissimi AC Consiglio per gli affari economici 45 Quaresima 2010 GIORNATA EUCARISTICA Marzo 10 Mercoledì 09.00 18.00 19.00 Marzo 11 Giovedì 16.00 18.00 18.30 19.00 16.00 Marzo 12 17.00 18.00 Venerdì 19.00 20.00 Marzo 15.30 15.30 13 46 Celebrazione delle Lodi e dell’Eucaristia Esposizione del S.S. per tutta la gior nata. Turni di adorazione. Celebrazione Eucaristica Novena S. Giuseppe Incontro coro e responsabili dei canti preghiera in casa degli ammalati Celebrazione Eucaristica Novena S. Giuseppe incontro genitori dei bambini di prima confessione Incontro post cresima Celebrazione Penitenziale Bambini 5° ANNO di catechesi (Rita) Via Crucis Celebrazione Eucaristica Novena S. Giuseppe Incontro famiglie incontro vicariale giovani in Chiesa Ma dre Prove di canto Coro Bambini Celebrazione penitenziale ragazzi di cre sima (Giuseppina-Jennifer) Parrocchia San Pio da Pietrelcina - Mesagne (Br) Preghiera Ciò che accade nella storia E anche nella nostra modesta Cronaca di ogni giorno Non può essere attribuito impunemente Alla volontà di Dio, il Padre tuo, Che se ne servirebbe Per premiare o castigare… Il successo e il trionfo di Gesù, Non sono affatto un segno evidente Della benedizione e dell’approvazione Del Padre tuo, Così come una disgrazia, Un lutto, un cumolo di sofferenze Non possono essere letti Come tratti sicuri Della giustizia di Dio Che punisce i peccati… Tu ci inviti così a difendere Il buon nome del Padre tuo E a non appiccicare sul suo volto Maschere odiose e terribili. Ma nello stesso tempo ci induci A trarre una lezione Da tutto ciò che accade. 47 Quaresima 2010 14 Marzo 2010 L’esistenza umana è un continuo cammino che comporta cadute e riprese. La parola di oggi ci parla di nuovo inizio e di riconciliazione, di esperienza liberante di Dio, di perdono e di festa. La riconciliazione è l’offerta che Dio ci fa: non semplice aggiustamento di relazioni superficiali, ma una vera trasformazione, una nuova creazione, al nostro interno e in quanto cristiani siamo inviati nel mondo a portare quella energia che emanava da Gesù e che continua ad operare anche in noi nonostante le nostre incoerenze. La parabola del Vangelo è di straordinaria bellezza: nel rapporto tra un padre e due figli dal comportamento opposto sta il centro del messaggio. Così lo riassume il teologo Von Baltha48 Testi 1° Lettura Gs 5,9a.10-12 2° Lettura 2 Corinzi 5,17-21 Vangelo Luca 15,1-3.11-32 Parrocchia San Pio da Pietrelcina - Mesagne (Br) sar: “Se il figliol prodigo non avesse creduto all’amore anteriore del padre, non sarebbe potuto ritornare a casa, anche se questo amore paterno lo accoglie poi in un modo che egli non avrebbe mai potuto sognare”. Dio ci è padre misericordioso, ma proprio per questo vuole che siamo fratelli misericordiosi tra di noi. Tale messaggio ci aiuta a considerare con attenzione la prima lettura: l’azione di Dio nella storia non è solo liberazione dal male ma è sempre costruzione di realtà nuove. E questo è anche il senso della seconda lettura che ci parla del possibile riaccendersi di una relazione nuova con Dio e fra di noi, oltre le rotture di cui portiamo la responsabilità. Un uomo aveva due figli. Il più giovane dei due disse al padre: “Padre dammi la parte di patrimonio…” (Luca 15,11s) 49 Quaresima 2010 Giornata della Caritas diocesana 10.00 Celebrazione Eucaristica 11.15 Celebrazione Eucaristica 18.00 Celebrazione Eucaristica Domenica novena S. Giuseppe Marzo 14 Marzo 15 Lunedì Marzo 16 Martedì 50 16.00 18.00 preghiera in casa degli ammalati Celebrazione Eucaristica Novena S. Giuseppe 18.30 Lectio Divina 19.00-21.00 Visita del Parroco alle famiglie GIORNATA DEDICATA ALLE CONFESSIONI 16.00 18.00 19.00 celebrazione penitenziale per ragazzi 7° anno di catechesi (Marcella) Celebrazione Eucaristica Novena S. Giuseppe Incontro giovanissimi AC Parrocchia San Pio da Pietrelcina - Mesagne (Br) GIORNATA EUCARISTICA 09.00 Celebrazione delle Lodi e dell’Eucaristia Marzo Esposizione del S.S. per tutta la gior nata. Turni di adorazione. 17.00 Adorazione comunitaria Mercoledì 18.00 Celebrazione Eucaristica Novena S. Giuseppe 19.00-21.00 Visita del Parroco alle famiglie 17 Marzo 18 Giovedì Marzo 19 16.00 17.30 18.00 19.00 17.00 18.00 Venerdì 19.00 20.00 Marzo 15.30 16.30 20 Sabato 18.00 preghiera in casa degli ammalati Celebrazione Eucaristica Novena S. Giuseppe Via crucis, genitori e figli Incontro post cresima SOLENNITÀ DI S. GIUSEPPE (festa del papà) Via Crucis Messa solenne di S. Giuseppe per tutti i papà Incontro delle famiglie Incontro vicariale Giovani in Chiesa madre Prove di canto Coro Bambini Celebrazione penitenziale ragazzi ACR (12-14 anni) Celebrazione Eucaristica 51 Quaresima 2010 Preghiera Sono anch’io, Gesù, come quel figlio Che si illude di trovare la felicità Lontano dalla casa del padre E poi sperimenta la degradazione, L’abbandono, la fame e la vergogna. Sì, vergogna per quello che ha provocato -un tesoro prezioso dilapidatoVergogna per la propria condizione -non è decisamente presentabileVergogna per essere costretto A rubare le carrube ai maiali, Mentre a casa sua c’è pane in abbondanza. Sono anch’io, Gesù, come quel figlio Che compone il discorsetto Destinato ad ammansire Colui che è stato ferito ed offeso Che dà per scontato Di non poter essere accolto Con lo stesso trattamento di prima E dunque si prepara Ad una giusta punizione -non più figlio, ma dipendente!-. Sono anch’io, Gesù, come quel figlio Che rimane meravigliato Di fronte alla misericordia del padre, Al suo amore tenero, alla sua gioia incontenibile. 52 Parrocchia San Pio da Pietrelcina - Mesagne (Br) 21 Marzo 2010 L’insistere di Gesù sulla misericordia senza limiti di Dio e il suo comportamento di accoglienza dei peccatori si urtano sempre con i “moralisti” come il figlio maggiore della parabola di Luca 15, i quali pensano che servire Dio sia questione di opere che meritano necessariamente ricompensa. E dunque chi non è ligio a tali opere non solo non merita ricompensa, ma deve essere condannato a pene. Il tema centrale di tutta la liturgia della Parola di oggi è invece proprio l’incontro con Gesù che non si erge a giudice ma che ci afferra nel profondo per cambiare la nostra esistenza. Questa forza ha un nome: perdono! È l’energia di cui ha bisogno la nostra umanità per non diventare vittima della violenza che può distruggerci. Testi 1a Lettura Isaia 43,16-21 2a Lettura Filippesi 3,8-14 Vangelo Giovanni 8,1-11 53 Quaresima 2010 Il Vangelo di oggi rivela una profonda verità sull’esistenza umana: il vero peccato dell’uomo è la disperazione ossia l’incapacità di fidarsi dell’amore di Dio, il non credere che Dio possa accoglierci al di là delle nostre azioni. Non solo con la parabola del figlio perdutosi e ritrovato dall’amore del padre, ma con il suo comportamento Gesù si rivela portatore del giudizio definitivo di Dio sulla vita umana, ossia di un giudizio di misericordia e di salvezza. Nella prima lettura un profeta anonimo, seguendo la tradizione di altri grandi profeti, intuisce che il Signore si serve di eventi e persone (qui Ciro) per liberare il suo popolo. Così vede nell’imminente ritorno in patria, reso possibile da una scelta politica, l’eventualità di un secondo esodo di un’altra Pasqua di liberazione: un cammino attraverso il deserto fiorito è per noi l’immagine che anticipa la promessa della resurrezione in Cristo. Anche la seconda lettura parla dell’incontro trasformante con Gesù: un incontro che Paolo racconta alludendo alla sua esperienza sulla via di Damasco. “Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei” (Giovanni 8,7) 54 Parrocchia San Pio da Pietrelcina - Mesagne (Br) Marzo 21 Domenica Marzo 22 GIORNATA COMUNITARIA DI SPIRITUALITA’ Presso la comunità Emmanuel GIORNATA PER LE CLAUSTRALI 10.00, 11.15, 18.00 Celebrazione Eucaristica 16.00 18.00 18.30 preghiera in casa degli ammalati Celebrazione Eucaristica Lectio Divina Lunedì Marzo GIORNATA DEDICATA ALLE CONFESSIONI 23 18.00 18.30 Martedì 19.00 Celebrazione Eucaristica Incontro genitori dei ragazzi di prima comunione Incontro giovanissimi AC GIORNATA EUCARISTICA Marzo 24 Mercoledì 09.00 17.00 18.00 18.30 Celebrazione delle Lodi e dell’Eucaristia Esposizione del S.S. per tutta la gior nata. Turni di adorazione. Adorazione comunitaria Celebrazione eucaristica Gruppo liturgico 55 Quaresima 2010 Marzo 25 Giovedì Marzo 26 Venerdì Marzo 27 Sabato 56 SOLENNITÀ DELL’ANNUNCIAZIONE 16.00 preghiera in casa degli ammalati 18.00 Celebrazione Eucaristica 19.00 Incontro post cresima 17.00 18.00 20.00 18.00 Via Matris Con Maria verso il Calvario In ricordo dei “Sette Dolori” Celebrazione Eucaristica Incontro vicariale giovani in Chiesa Madre Celebrazione Eucaristica Nel pomeriggio il Vescovo celebra la GIORNATA DELLA GIOVENTU’ con i giovani della Diocesi nella MARCIA DELLA FEDE Parrocchia San Pio da Pietrelcina - Mesagne (Br) Preghiera Quel giorno, nel tempio, Gesù, Tu hai mostrato di cosa sei capace Quando è in gioco la vita di una creatura. Il reato era senza equivoci: La donna era stata sorpresa In flagrante situazione di adulterio. La pena prevista Era altrettanto chiara: La condanna a morte. Gli accusatori avevano dunque Già pronte le pietre Nelle loro mani: Pronte per essere scagliate, Pronte per colpire senza pietà, Pronte per togliere di mezzo Una che col suo peccato Attentava alla santità del matrimonio. La conclusione, in un caso come questo, Era già scritta, senza dibattito alcuno. ma tu hai rovesciato il verdetto, Pur senza far riconoscere L’innocenza dell’accusata. 57 Quaresima 2010 28 Marzo 2010 La parola della croce: è la parola con cui la celebrazione odierna ci introduce nella Settimana Santa. Questa celebrazione, che parla di gloria e di passione, fa tutt’uno nei suoi contenuti col Triduo pasquale, forma una unità liturgica ch celebra la Pasqua del Signore Gesù. Le due componenti, passione e gloria, non possono essere separate. La domenica delle palme ci guida alla professione di fede in Gesù, re dell’universo. È il paradosso del cristianesimo: Gesù che si umilia fino alla morte, per amore, sarà colui che Dio risusciterà, colui che trionfando sulla morte aprirà un futuro di speranza per tutti. Il racconto della passione secondo il Vangelo di Luca è particolarmente attento a porre risalto la misericordia divina 58 Testi 1a Lettura Isaia 50,4-7 2a Lettura Filippesi 2,6-11 Vangelo Lc 19,28-40 Lc 22,14-23,56 Parrocchia San Pio da Pietrelcina - Mesagne (Br) che si rivela in Gesù. Da un lato, si avverte la tragicità dell’evento della croce; dall’altro lato, però, il dono che Gesù fa della sua vita, per amore, è già il segno e la garanzia della vittoria sul male e sulla malvagità della storia umana. La prima lettura presenta la figura biblica del ‘servo’, che a motivo della sua missione viene maltrattato e ucciso. Nonostante tutto, egli rimane fedele a Dio che lo ha inviato e diventa così modello per tutti colore che, tentati di disperare, superano la disperazione affidandosi con totale fiducia a Dio. Il servo di Dio sembra rappresentarci le ultime ore di vita di Gesù. Anche l’inno della seconda lettura celebra Gesù, fattosi servo e ‘svuotatosi’ fino alla morte di croce morte di croce, ma esaltato da Dio in cui ha creduto e costituito signore e salvatore di tutti. Benedetto colui che viene, il re, nel nome del Signore! (Luca 19,38) 59 Quaresima 2010 Marzo 09,45 28 10,30 Domenica 16,30 19,30 DOMENICA DELLE PALME Benedizione delle Palme al Campo Sportivo Comunale e Processione di Cristo Re Celebrazione unica dell’Eucarestia Via Crucis Cittadina Dalla Chiesa Madre Rappresentazione sulla Passione Marzo 29 18.00 19.00 S. Messa con Unzione degli ammalati Confessioni Lunedì In mattinata disponibilità per le confessioni Marzo 30 Martedì Marzo 31 Mercoledì 60 17.30 18.30 Celebrazione Eucaristica Via Crucis per le vie della parrocchia In mattinata e nel pomeriggio disponibilità per le confessioni 18.00 Messa Crismale in Cattedrale. Chiusura del Sinodo diocesano. Il Vescovo consacra gli olii sacri. Parrocchia San Pio da Pietrelcina - Mesagne (Br) Preghiera La decisione è stata ormai presa da tempo E tu, Gesù, ora cammini davanti a tutti, Salendo verso Gerusalemme. Al tuo passaggio, mentre avanzi A dorso d’asino (cavalcatura poco regale) C’è uno scoppio d’entusiasmo: Gettano mantelli sulla strada E la folla dei discepoli grida la sua gioia Perché riconosce in te, Dopo tutti i prodigi che ha veduto, Il Messia atteso, Colui che viene nel nome del Signore. Tu lasci fare perché ormai Sai di essere vicino alla morte, Ai giorni del compimento E questa reazione dei discepoli Rappresenta per te una sorta di viatico: Le parole semplici, Di quelli che hanno fiducia in te, Anche se segnati dalla fragilità umana, Non possono infastidirti. Anzi, costituiscono una specie di preludio Della gioia della risurrezione, Quando la prova sarà ormai superata. 61 Quaresima 2010 1 - 2 - 3 Aprile 2010 Triduo Pasquale 62 Parrocchia San Pio da Pietrelcina - Mesagne (Br) Giovedì Santo GIORNATA SACERDOTALE 18.30 22.30 Solenne Celebrazione della Messa “in Coena Domini” e Lavanda dei piedi Veglia Eucaristica Comunitaria Venerdì Santo GIORNATA DI DIGIUNO E ASTINENZA 09.00 18.00 Ufficio delle Letture e Lodi Azione Liturgica della Passione e Morte del Signore. In serata: Processione dei “misteri” Sabato Santo DISPONIBILITA’ PER LE CONFESSIONI 09.00 Ufficio delle Letture e Lodi 23.00 Solenne Veglia Pasquale 63 Quaresima 2010 Giovedì Santo 1 Aprile 2010 64 Quella sera Gesù aveva desiderato ardentemente di mangiare con i suoi Cena pasquale, un pasto rituale in cui nulla era affidato al caso. Ogni pietanza, infatti, aveva il suo significato, che le domande dei piccoli, il racconto antico e le preghiere solenni facevano emergere. Per Gesù quella cena assume un’importanza particolare: quando spezza il pane, quando versa il vino nel calice e lo fa passare tra i suoi, quando lava i piedi agli apostoli, egli sa di compiere dei gesti profetici che aprono su una realtà nuova, che esprimono il senso della sua esistenza. Parrocchia San Pio da Pietrelcina - Mesagne (Br) Egli accetta di essere ferito, schiacciato, lacerato, per donare all’umanità un nuovo futuro, grazie all’azione dello Spirito. Egli si mette in ginocchio, come un servo, per rovesciare i fondamenti dell’ordine del mondo. Egli offre la sua vita perché la Buona Notizia, da lui annunciata, possa raggiungere il cuore degli uomini. Sì, Dio non giudica, ma accetta piuttosto di essere giudicato. Dio apre le braccia perché l’umanità trovi in Lui amore e pace. Il perdono finisce per vincere ogni violenza, la misericordia diventa la chiave delle felicità, la mitezza e la dolcezza costituiscono una beatitudine. Non c’è peccato che non possa essere cancellato, non c’è esclusione che non possa essere eliminata. La grandezza consiste nel mettersi al servizio dei più piccoli, il servizio è l’unico modo di essere grandi davanti a Dio. Quando Gesù dice: “Prendete e mangiate, questo è il mio corpo… questo è il mio sangue…”, propone ad ognuno di noi di accogliere il suo modo di vivere, di lasciarsi nutrire dalla sua vita, di venir trasformati dalla sua presenza. 65 Quaresima 2010 Venerdì Santo 2 Aprile 2010 66 La celebrazione pomeridiana del Venerdì Santo si presenta con una struttura in abitualmente sobria ed un contenuto particolarmente drammatico: per queste due ragioni il suo svolgimento non manca di difficoltà. Ogni liturgia sacramentale, e in modo speciale l’eucarestia, è ‘drammatica’ nel senso più profondo del termine e senz’altro molto di più di un testo teatrale. Il dramma liturgico è il più cruciale di tutta la storia umana: nel Figlio, inchiodato alla croce, Dio viene rifiutato dalle sue creature, dai suoi figli. E tuttavia, ad ogni eucarestia, Colui che agi- Parrocchia San Pio da Pietrelcina - Mesagne (Br) sce continua - in modo appassionato - a donare il suo Corpo e il suo Sangue. E non si tratta di una rappresentazione, né l’assemblea è solamente spettatrice: chi vi prende parte comunica veramente alla morte e risurrezione di Cristo e porta a compimento, nella sua Carne, la passione del Signore. Se nel corso dell’anno questa ‘coscienza drammatica’ può venir meno, la celebrazione del Venerdì Santo contribuisce a ridestarla. A patto, tuttavia, che ci si conformi veramente a quello che propone il rito. 67 Quaresima 2010 3 Aprile 2010 Veglia Pasquale Ecco la grande notte… Che cos’è diventata la più grande festa dell’anno liturgico, questa Veglia pasquale che nell’antichità è stata designata come “la festa delle feste”, “la solennità delle solennità”? In Occidente è il Natale a raccogliere il maggior numero di consensi. La Messa di mezzanotte continua ad affascinare e a incantare. Forse le ragioni non sono da cercare in ciò che è specificamente cristiano, ma nel contesto, nell’ambiente, nel clima… In ogni caso sembra che il bambino Gesù nel presepe attragga più della gloria del Crocifisso Risorto, della Luce che inonda l’alba della Pasqua. Non mancano, è vero, le persone e le comunità che hanno ricevuto un considerevole aiuto ed un intensa gioia spirituale dalla Veglia pasquale. Per alcuni, almeno, questa 68 Parrocchia San Pio da Pietrelcina - Mesagne (Br) notte santa è l’occasione per riscoprire l’immensa ricchezza della liturgia e la sua forza vitale. E tuttavia non possiamo nasconderci che molti sono scoraggiati dalla durata della celebrazione, forse perché non riescono a muoversi agevolmente nel mondo dei simboli, delle reminiscenze e delle allusioni di ogni genere che il rituale ha seminato a profusione. Un motivo in più per procedere con attenzione, con cura e con passione. 69 Quaresima 2010 4 APRILE 2010 Pasqua di Risurrezione 10.00 - 11.15 - 18.00 Celebrazione dell’Eucaristia 70 Parrocchia San Pio da Pietrelcina - Mesagne (Br) Il presente opuscolo viene consegnato a tutta la Comunità Parrocchiale, perché sia strumento utile per il cammino di conversione che ha come traguardo la Pasqua del Signore! 71