Parrocchia San Pio da Pietrelcina
Parrocchia
San- Mesagne
Pio(Br)da Pietrelcina
Mesagne (BR)
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Quaresima 2010
Quaresima 2010
Messaggio di Sua Santità
Benedetto XVI
per la Quaresima 2010
La giustizia di Dio si è manifestata per mezzo della fede
in Cristo (cfr Rm 3,21-22)
Cari fratelli e sorelle,
ogni anno, in occasione della Quaresima, la Chiesa ci
invita a una sincera revisione della nostra vita alla luce
degli insegnamenti evangelici. Quest’anno vorrei proporvi alcune riflessioni sul vasto tema della giustizia,
partendo dall’affermazione paolina: La giustizia di Dio
si è manifestata per mezzo della fede in Cristo (cfr Rm
3,21-22).
Giustizia: “dare cuique suum”
Mi soffermo in primo luogo sul significato del termine “giustizia”, che nel linguaggio comune implica
“dare a ciascuno il suo - dare cuique suum”, secondo
la nota espressione di Ulpiano, giurista romano del
III secolo.
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Parrocchia San Pio da Pietrelcina - Mesagne (Br)
In realtà, però, tale classica definizione non precisa in che cosa consista
quel “suo” da assicurare a
ciascuno.
Ciò di cui l’uomo ha più
bisogno non può essergli
garantito per legge. Per
godere di un’esistenza in
pienezza, gli è necessario
qualcosa di più intimo
che può essergli accordato solo gratuitamente: potremmo dire che l’uomo
vive di quell’amore che solo Dio può comunicargli avendolo creato a sua immagine e somiglianza.
Sono certamente utili e necessari i beni materiali – del
resto Gesù stesso si è preoccupato di guarire i malati, di
sfamare le folle che lo seguivano e di certo condanna
l’indifferenza che anche oggi costringe centinaia di milioni di essere umani alla morte per mancanza di cibo, di
acqua e di medicine -, ma la giustizia “distributiva” non
rende all’essere umano tutto il “suo” che gli è dovuto.
Come e più del pane, egli ha infatti bisogno di Dio. Nota sant’Agostino: se “la giustizia è la virtù che distribuisce a ciascuno il suo... non è giustizia dell’uomo quella
che sottrae l’uomo al vero Dio” (De civitate Dei, XIX,
3
Quaresima 2010
21).
Da dove viene
l’ingiustizia?
L’evangelista Marco
riporta le seguenti parole di Gesù, che si inseriscono nel dibattito di allora
circa ciò che è puro e ciò che è impuro: “Non c'è nulla
fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa renderlo impuro. Ma sono le cose che escono dall’uomo a renderlo
impuro... Ciò che esce dall’uomo è quello che rende impuro l’uomo. Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli
uomini, escono i propositi di male” (Mc 7,14-15.20-21).
Al di là della questione immediata relativa al cibo, possiamo scorgere nella reazione dei farisei una tentazione
permanente dell’uomo: quella di individuare l’origine
del male in una causa esteriore. Molte delle moderne ideologie hanno, a ben vedere, questo presupposto: poiché l’ingiustizia viene “da fuori”, affinché regni la giustizia è sufficiente rimuovere le cause esteriori che ne
impediscono l’attuazione. Questo modo di pensare - ammonisce Gesù - è ingenuo e miope. L’ingiustizia, frutto
del male, non ha radici esclusivamente esterne; ha origine nel cuore umano, dove si trovano i germi di una misteriosa connivenza col male. Lo riconosce amaramente
il Salmista: “Ecco, nella colpa io sono nato, nel peccato
mi ha concepito mia madre” (Sal 51,7). Sì, l’uomo è re4
Parrocchia San Pio da Pietrelcina - Mesagne (Br)
so fragile da una spinta profonda, che lo mortifica nella
capacità di entrare in comunione con l’altro. Aperto per
natura al libero flusso della condivisione, avverte dentro
di sé una strana forza di gravità che lo porta a ripiegarsi
su se stesso, ad affermarsi sopra e contro gli altri: è
l’egoismo, conseguenza della colpa originale. Adamo ed
Eva, sedotti dalla menzogna di Satana, afferrando il misterioso frutto contro il comando divino, hanno sostituito alla logica del confidare nell’Amore quella del sospetto e della competizione; alla logica del ricevere,
dell’attendere fiducioso dall’Altro, quella ansiosa
dell’afferrare e del fare da sé (cfr Gen 3,1-6), sperimentando come risultato un senso di inquietudine e di incertezza. Come può l’uomo liberarsi da questa spinta egoistica e aprirsi all’amore?
Giustizia e Sedaqah
Nel cuore della saggezza
di Israele troviamo un
legame profondo tra fede nel Dio che “solleva
dalla polvere il debole” (Sal 113,7) e giustizia verso il prossimo. La
parola stessa con cui in
ebraico si indica la virtù
della giustizia, sedaqah,
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Quaresima 2010
ben lo esprime. Sedaqah infatti significa, da una parte,
accettazione piena della volontà del Dio di Israele;
dall’altra, equità nei
confronti del prossimo
(cfr Es 20,12-17), in
modo speciale del povero, del forestiero,
dell’orfano e della vedova (cfr Dt 10,18-19). Ma
i due significati sono legati, perché il dare al
povero, per l’israelita,
non è altro che il contraccambio dovuto a Dio, che ha avuto pietà
della miseria del suo popolo. Non a caso il dono
delle tavole della Legge a Mosè, sul monte Sinai, avviene dopo il passaggio del Mar Rosso. L’ascolto della
Legge, cioè, presuppone la fede nel Dio che per primo
ha ‘ascoltato il lamento’ del suo popolo ed è “sceso per
liberarlo dal potere dell’Egitto” (cfr Es 3,8). Dio è attento al grido del misero e in risposta chiede di essere ascoltato: chiede giustizia verso il povero (cfr Sir 4,4-5.89), il forestiero (cfr Es 22,20), lo schiavo (cfr Dt 15,1218). Per entrare nella giustizia è pertanto necessario uscire da quell’illusione di auto-sufficienza, da quello
stato profondo di chiusura, che è l’origine stessa
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Parrocchia San Pio da Pietrelcina - Mesagne (Br)
dell’ingiustizia. Occorre, in altre parole, un “esodo” più
profondo di quello che Dio ha operato con Mosè, una
liberazione del cuore, che la sola parola della Legge è
impotente a realizzare. C’è dunque per l’uomo speranza
di giustizia?
Cristo, giustizia di Dio
L’annuncio cristiano risponde positivamente alla sete di
giustizia dell’uomo, come afferma l’apostolo Paolo nella Lettera ai Romani:
“Ora invece, indipendentemente dalla Legge, si è
manifestata la giustizia di
Dio... per mezzo della fede
in Gesù Cristo, per tutti
quelli che credono. Infatti
non c’è differenza, perché
tutti hanno peccato e sono
privi della gloria di Dio,
ma sono giustificati gratuitamente per la sua grazia,
per mezzo della redenzione che è in Cristo Gesù. E’ lui
che Dio ha stabilito apertamente come strumento di espiazione, per mezzo della fede, nel suo sangue” (3,2125).
Quale è dunque la giustizia di Cristo? E’ anzitutto la
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Quaresima 2010
giustizia che viene
dalla grazia, dove non
è l’uomo che ripara,
guarisce se stesso e
gli altri. Il fatto che
l’“espiazione” avvenga nel “sangue” di
Gesù significa che
non sono i sacrifici
dell’uomo a liberarlo
dal peso delle colpe,
ma il gesto
dell’amore di Dio che
si apre fino
all’estremo, fino a far
passare in sé “la maledizione” che spetta all’uomo, per
trasmettergli in cambio la “benedizione” che spetta a
Dio (cfr Gal 3,13-14).
Ma ciò solleva subito un’obiezione: quale giustizia vi è
là dove il giusto muore per il colpevole e il colpevole
riceve in cambio la benedizione che spetta al giusto?
Ciascuno non viene così a ricevere il contrario del
“suo”?
In realtà, qui si dischiude la giustizia divina, profondamente diversa da quella umana. Dio ha pagato per noi
nel suo Figlio il prezzo del riscatto, un prezzo davvero
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Parrocchia San Pio da Pietrelcina - Mesagne (Br)
esorbitante. Di fronte alla giustizia della Croce l’uomo
si può ribellare, perché essa mette in evidenza che
l’uomo non è un essere autarchico, ma ha bisogno di
un Altro per essere pienamente se stesso. Convertirsi a
Cristo, credere al Vangelo, significa in fondo proprio
questo: uscire dall’illusione dell’autosufficienza per
scoprire e accettare la propria indigenza - indigenza
degli altri e di Dio, esigenza del suo perdono e della
sua amicizia.
Si capisce allora come la fede sia tutt’altro che un fatto
naturale, comodo, ovvio: occorre umiltà per accettare di
aver bisogno che un Altro mi liberi del “mio”, per darmi
gratuitamente il “suo”. Ciò avviene particolarmente nei
sacramenti della Penitenza e dell’Eucaristia. Grazie
all’azione di Cristo,
noi possiamo entrare
nella giustizia “più
grande”, che è quella
dell’amore (cfr Rm
13,8-10), la giustizia di
chi si sente in ogni caso sempre più debitore
che creditore, perché
ha ricevuto più di
quanto si possa aspettare.
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Quaresima 2010
Proprio forte di
questa esperienza,
il cristiano è spinto
a contribuire a formare società giuste, dove tutti ricevono il necessario
per vivere secondo
la propria dignità
di uomini e dove la
giustizia è vivificata dall’amore.
Cari fratelli e sorelle, la Quaresima culmina nel Triduo
Pasquale, nel quale anche quest’anno celebreremo la
giustizia divina, che è pienezza di carità, di dono, di salvezza. Che questo tempo penitenziale sia per ogni cristiano tempo di autentica conversione e d’intensa conoscenza del mistero di Cristo, venuto a compiere ogni
giustizia. Con tali sentimenti, imparto di cuore a tutti
l’Apostolica Benedizione.
Dal Vaticano, 30 ottobre 2009
BENEDICTUS PP. XVI
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Parrocchia San Pio da Pietrelcina - Mesagne (Br)
La chiesa diocesana
in cammino sinodale
Nella messa crismale del giovedì Santo del 2007
l’Arcivescovo dava l’annuncio a tutta la comunità ecclesiale della imminente celebrazione del Sinodo diocesano e
nel giovedì Santo dell’anno successivo (2008) pubblicava
il decreto di indizione. Lo stesso Arcivescovo spiegava
cosa è il Sinodo.
“ E’ e vuole essere una forte esperienza di chiesa, destinata al suo rafforzamento spirituale e pastorale, vissuto con
la preghiera e la riflessione da tutti i fedeli e dai membri
sinodali, delegati delle comunità, delle aggregazioni e degli organismi diocesani, con la ricerca.
Nella scheda successiva consegnata a tutte le parrocchie
per guidarle alla riflessione, l’ufficio fa la pastorale organica indica lo scopo del Sinodo: “Una chiesa conciliare che abbia il respiro
dell’universalità
o
l’attenzione alla storia che
si realizza in un territorio”,
e contemporaneamente indica l’obiettivo: “La parrocchia missionaria che evangelizza nella storia e nel territorio”. Infatti: “La parroc11
Quaresima 2010
chia con l’evangelizzazione illumina la storia degli uomini
e apre alla speranza che dà senso all’esistenza terrena ed
apre ad un futuro senza confini”. E la seduta indica il progetto programmatico del Sinodo: “Edificare una chiesa
che sotto la mozione dello Spirito ritorni ad abitare lo spazio degli uomini, le loro domande, le loro attese, ma che
sappia anche suscitare questioni nascoste e interrogativi
scomodi che sembrano sepolti nel panorama, pieno di benessere, ma povero di significati, che ci circonda.”
Il Sinodo ha preso l’avvio dall’assemblea sinodale tenuta
a Sacrofano dal 27 al 29 agosto 2008 dove si sono poste le
basi per il futuro cammino sinodale.
Mi piace riportare alcuni brani della relazione tenuta da
don Mimmo Macilletti dal titolo: “ Sinodo diocesano: “In
Cristo per un cammino di comunione e di missione”.
Sono spunti di riflessione che possono essere per noi provocazioni per un cammino quaresimale di conversione.
Don Mimmo riprende il tema della parrocchia come filo
conduttore e come tema centrale del Sinodo.
“Se la parrocchia è la parola chiave del nostro Sinodo, le
parrocchie sono, a maggior ragione, le protagoniste e non
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Parrocchia San Pio da Pietrelcina - Mesagne (Br)
solo le destinatarie. Come tutta la parrocchia è il soggetto
unitario della pastorale e ad essa, soprattutto si indirizzeranno le indicazioni post-sinodali, così tutta la parrocchia,
tramite noi, è convocata in Sinodo e sarà chiamata
quest’anno, ancora tramite il nostro impegno e la nostra
sollecitudine, a vivere in stato sinodale”.
Don Mimmo, a questo punto, ci pone delle provocazioni o
sfide:
1 – Assumere il cambiamento
e vivere la contemporaneità
“Vivere la contemporaneità non significa semplicemente
mettersi al passo coi tempi, magari con aggiustamenti o
adeguamenti, ma essere chiesa che sa stare con l’uomo e
dalla parte dell’uomo per comunicargli il Vangelo, la salvezza”.
2 – La conversione e il discernimento
“La conversione interpelle la vita cristiana in un modo
fondamentale e fondante, perché la impegna in un adesio13
Quaresima 2010
ne sempre più
autentica e totale al Signore.
E’ un esercizio
sempre in atto
di
discernimento
della
storia personale e comunitaria per individuare in essa la volontà del Signore che diviene appello personale e comunitario”.
Conversione pastorale: la parrocchia è chiamata, in
un mondo che cambia, a compiere lo sforzo di
valutare e magari cambiare, i gesti che la rendono segno vivo del Vangelo per il mondo.
Conversione missionaria: la chiesa italiana è chiamata a esplorare e percorrere strade nuove per
l’annuncio del Vangelo.
Conversione culturale: non è sufficiente la catechesi
e la predicazione ma si richiede anche una profonda e capillare azione culturale per immettere
il Vangelo nel cuore della cultura diffusa del nostro tempo.
3 – Una parrocchia missionaria:
ciò vuol dire:
evangelica nelle sue scelte;
conciliare nella sua impostazione;
capace di diventare casa e scuola di fraternità.
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Parrocchia San Pio da Pietrelcina - Mesagne (Br)
4 – Una parrocchia che genera alla fede
“È attraverso la tua missione della fede alle nuove generazioni che la parrocchia assolve al suo compito missionario
e mostra il vero volto della Chiesa che, quale madre,
“genera i suoi figli e rigenera se stessa”.
5 – Una più incisiva pastorale giovanile
“Una parrocchia che missionaria si misura anche della sua
attenzione verso i giovani per i quali non è più sufficiente
mostrare un volto accogliente, perché soltanto pochi potrebbero scorgerlo, ma cercarli e incontrarli nei luoghi dove vivono. Il vuoto lasciato dai giovani in molte nostre
parrocchie e in tante assemblee domenicali ci dà il senso
di una grande povertà, specialmente se guardiamo al futuro”.
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Quaresima 2010
Il cammino sinodale
della nostra parrocchia
Prendendo spunto dalla riflessione precedente occorre
ora domandarci: come la nostra comunità parrocchiale si
sente provocata dal Sinodo diocesano nella sua azione pastorale?
Ci sforziamo di dare delle risposte che scaturiscono da
alcune riflessioni.
Assumere il cambiamento e vivere la contemporaneità.
Problemi e difficoltà:
•
La nostra parrocchia risente di un certo immobilismo
e staticità nel lavoro pastorale;
•
Viviamo una fede tradizionalista fatta di gesti sacri
senza incidenza nella vita;
•
Ci chiudiamo a tutto ciò che è novità nella Chiesa e
nel mondo;
•
Manchiamo di spirito missionario limitando la nostra
pastorale a un ristretto numero di persone;
•
Richiesta dei sacramenti senza un percorso di catechesi e formazione che ci consenta di maturare la nostra fede.
Prospettive:
•
Entrare nello spirito della Chiesa e della Diocesi per
dare alla nostra pastorale una dinamicità creativa;
16
Parrocchia San Pio da Pietrelcina - Mesagne (Br)
•
•
•
Rinnovare il nostro modo di proporre il Vangelo come testimonianza di vita;
Rinnovare il nostro modo di fare catechesi
(iniziazione cristiana) a tutti i livelli;
Renderci presenti in tutte le situazioni della vita della
gente (saper stare con gli altri e dalla parte degli altri).
La conversione e il discernimento. Problemi e difficoltà:
•
La nostra comunità a volte rimane chiusa in se stessa
privandosi della ricchezza dei contributi diocesani. Si
fa difficoltà a partecipare ai momenti formativi che
gli uffici diocesani ci offrono;
•
Siamo rimasti bloccati a una pastorale di conservazione. Siamo incapaci di offrire nuove proposte di
evangelizzazione per tutta la comunità.
Prospettive:
•
Si richiede da parte nostra una profonda conversione
per cogliere i segni dei tempi;
•
Occorre respirare un’aria di fiducia e di ottimismo
che infonda in noi un forte entusiasmo;
•
La parrocchia deve essere “luogo educativo” dove si
impara a volersi bene scoprendo la presenza di Cristo
in mezzo a noi.
Una parrocchia missionaria. Problemi e difficoltà:
• C’è una tendenza a chiudersi in se stessi e a vivere una
fede “fai da te”;
17
Quaresima 2010
•
•
•
•
•
•
Manifestiamo una certa incapacità ad aprirci ai problemi del mondo e della Chiesa;
Facciamo difficoltà a dialogare non solo con chi la
pensa diversamente da noi, ma anche tra di noi stessi.
Prospettive:
Raggiungere tutte le famiglie della Parrocchia specialmente quelle più lontane territorialmente;
Portare l’annuncio evangelico nei vari ambienti;
Uscire un po’ di più dalle nostre strutture parrocchiali
per coinvolgere quanta più gente possibile.
Una parrocchia che genera alla fede. Problemi e difficoltà:
•
La nostra catechesi ancora non decolla sufficientemente per la via del rinnovamento. Il cammino di iniziazione cristiana non è ancora entrato nella nostra
pastorale come cammino naturale verso la maturazione della fede;
•
Ci sono ancora molte resistenze da parte delle famiglie a considerare l’iniziazione cristiana come processo formativo e non come “via” ai Sacramenti;
•
Manca da parte degli operatori pastorali l’attenzione
alla formazione permanente che diventa costante rapporto con la Parola.
Prospettive:
•
La Lectio Divina, settimanalmente, ci aiuterà ad accostarci con più immediatezza alla Parola di Dio e ci
aiuterà a confrontarci con essa;
•
Intensificheremo in questa Quaresima l’annuncio
18
Parrocchia San Pio da Pietrelcina - Mesagne (Br)
nelle famiglie per aiutarle a riscoprire o approfondire
la fede e a farsi veicolo di fede per i propri figli.
Una più incisiva pastorale giovanile. Problemi e difficoltà:
•
Dopo una florida stagione assistiamo in questi ultimi
anni a un lento esaurimento della presenza giovanile
in Parrocchia. Al Consiglio Pastorale il compito di
individuare le cause e proporre le soluzioni;
•
Si nota una certa difficoltà a raggiungere i giovani e
a proporre loro itinerari di fede adeguati e corrispondenti ai loro bisogni;
•
Il problema giovanile è anche problema di educatori
non sufficientemente entusiasti del loro compito e
non sempre in armonia tra di loro.
Prospettive:
•
Per una proficua ed efficace pastorale giovanile dobbiamo rendere i giovani stessi protagonisti nella vita
della comunità impegnandoli seriamente in un cammino formativo che li porti a incontrare Cristo;
•
In questa Quaresima dobbiamo aiutare i giovani a
scoprire il significato della croce non soltanto con la
“peregrinatio”, ma con un confronto diretto con essa
e con il messaggio che racchiude;
•
Dobbiamo recuperare, con il dialogo e con
l’attenzione, quei giovani che hanno interrotto il loro
cammino di fede. Dobbiamo riproporre, senza surrogati er senza fronzoli, la forza persuasiva della Parola
di Dio.
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Quaresima 2010
Verso la Pasqua
Il mercoledì delle ceneri dà inizio al periodo della S. Quaresima: tempo di raccoglimento e di riflessione, tempo di
penitenza e di digiuno.
Il Vangelo della messa sottolinea tre opere buone da compiere specialmente in questo tempo: l’elemosina – la preghiera – il digiuno.
L’elemosina:
come espressione di una più attenta generosità e di quella carità che “copre la moltitudine
dei peccati”.
La preghiera:
che sgorga dal cuore più che dalle labbra.
Il digiuno:
che è sacrificio talvolta del corpo ma che oggi può assumere tante altre forme moderne di
rinuncia alle cose non necessarie o persino
nocive.
Dove vogliamo andare?
Anche la nostra comunità in comunione con tutta la Chiesa segue il cammino delle croce che da come meta finale
la celebrazione della Pasqua di Cristo.
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Parrocchia San Pio da Pietrelcina - Mesagne (Br)
Siamo invitati ad accogliere l’invito alla penitenza per realizzare un serio cambiamento di vita con la conversione.
Come? Le letture della liturgia delle ceneri ci danno la risposta. In esse vi è un continuo richiamo all’autentica
conversione del cuore.
Il profeta Gioele invita a “lacerarsi il cuore, non le
vesti”;
Il Salmo responsoriale invoca: “crea in me o Dio un
cuore puro”;
Il canto al Vangelo prende dal Salmo 94
l’esortazione “oggi non indurite il vostro cuore”;
Il brano evangelico, che parla di digiuno e preghiera
e elemosina “nel segreto” in sostanza parla del
cuore e della verità del cuore davanti a Dio.
Del “manca parola”, la Parola di Dio ci insegna
che la penitenza nasce da un cuore che si converte, prima e molto di più che da pratiche esteriori.
La conversione nasce dall’incastro con la parola
ANNUNCIATA
TESTIMONIATA
CELEBRATA
21
Quaresima 2010
1 – ANNUNCIO:
La comunità parrocchiale, come tutta la chiesa, è chiamata ed invitata da Gesù ad annunziare la Buona Novella.
La diffonde nel mondo e la offre come dono di Dio
all’umanità intera. L’annunzio del Vangelo appartiene alla
vocazione propria ed essenziale della chiesa che, con
S.Paolo, deve ripetere.
“Guai a me se non predicassi il Vangelo”. (Cor. 9.16)
Impegno:
Lectio divina settimanale;
Annuncio nelle famiglie;
Pubblicazione di un notiziario parrocchiale;
Diffusione della Bibbia nelle famiglie;
Favorire un maggior coinvolgimento dei giovanissimi e giovani alle varie attività della parrocchia;
Curare la formazione diocesana e parrocchiale degli
educatori.
2 – CELEBRAZIONE:
“ La liturgia è il culmine verso cui tende la chiesa e,
insieme, la fonte da cui promana tutta la sua virtù.
…A sua volta, la liturgia spinge i fedeli, nutriti dai sacramenti pasquali, a vivere in perfetta unione,
“manca parola” che esprimano nella vita quanto hanno
ricevuto con la fede.
Un ruolo importante in seno alla comunità è quello del
gruppo liturgico. Ad esso, infatti, aspetta il compito di coordinare e armonizzare le diverse presenze ministeriali
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Parrocchia San Pio da Pietrelcina - Mesagne (Br)
che interagiscono nelle celebrazioni.
Impegno:
Scoprire l’aspetto comunitario della messa festiva
con un impegno alla puntualità;
Celebrazione delle lodi e dei vespri;
Giornate eucaristiche tutti i mercoledì;
Via crucis;
Celebrazioni penitenziali per le varie fasce di età.
3 – TESTIMONIANZA – CARITA’:
La chiesa, consapevole che la carità è dono di Dio Padre, in Cristo Gesù a noi rivelatosi come Amore; consapevole che “sempre e per natura sua la carità sta al centro
del Vangelo e costituisce il grande segno che induce a credere al Vangelo”. Consegna ad ogni mano il Vangelo della
carità, perché, insieme alla predicazione della Parola, fosse con la testimonianza della carità, far conoscere il Padre
a tutti gli uomini.
L’Eucaristia, centro e vertice della vita sacramentale e liturgica, acquista pienezza di significato solo quando la comunità che la celebra testimonia visibilmente la carità.
Pertanto la comunità di S. Giuseppe Artigiano si impegna
a prendere coscienza del suo essere “giuntura” del corpo
di Cristo e, quindi, ad operare in spirito di comunione, per
poter trasmettere agli altri l’amore vissuto all’interno della
chiesa.
La presenza della caritas parrocchiale serve a ricordare
continuamente alla comunità che non deve limitarsi a ce23
Quaresima 2010
lebrare la Parola e i Sacramenti, ma a vivere il comandamento dell’amore, divenuto la chiesa del “grembiule” che
si mette a servizio del prossimo, segno di speranza e di
fraternità per tutti.
Impegno:
•
Vogliamo vivere una carità non come elemosina ma come abituale responsabilità all’ascolto,
all’accoglienza, alla condivisione.
•
•
•
Non una carità occasionale (Quaresima) ma
attenzione costante ai poveri.
Non una carità come delega a persone volenterose, ma coinvolgimento di tutta la Parrocchia,
dei vari gruppi, delle famiglie e dei singoli.
Tra le varie forme di carità acquista un grande
significato il “Centro Ascolto Emmanuel” per
le tossicodipendenze.
E’ un servizio della comunità cristiana, attraverso cui si esprime lo spirito evangelico della testimonianza della carità. E’ un punto di riferimento
per le persone in difficoltà, dove i loro problemi
trovano ascolto e considerazione.
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Parrocchia San Pio da Pietrelcina - Mesagne (Br)
Seconda
Domenica
… Le Tappe ...
Prima
Domenica
21 Febbraio 2010
DIO, MIO RIFUGIO
E MIA SALVEZZA.
Questa confessione di
fede guida il nostro
cammino quaresimale:
impariamo a conoscere
un Dio che ci è vicino,
che offre rifugio e protezione. Impariamo a
cogliere i segni della
sua presenza nella nostra storia.
28 Febbraio 2010
IL SIGNORE È MIA
LUCE
La trasfigurazione di
Gesù è un ‘vangelo’ per
la nostra vita: in mezzo
a tanta oscurità e confusione, quale incontriamo di frequente nel nostro tempo, una luce ci
viene dall’alto, e anche
una voce che indica un
criterio sicuro: Ascoltatelo!
•
Sono convinto che Dio
mi ama?
• Mi lascio afferrare dal
suo amore?
• Dubito qualche volta
della sua bontà?
•
•
Sono disposto ad ascoltare Gesù per trasformare la mia vita?
In mezzo alle oscurità
del mondo, so portare
la luce della fede?
… Domenicali 25...
Quaresima 2010
… Le Tappe ...
Terza
Domenica
7 Marzo 2010
IL SIGNORE FA CONOSCERE LE SUE
VIE
La prossimità ‘storica’
di Dio, quale appare
dalla rivelazione del
Nome già a Mosè, mostra che Dio è al di fuori dei nostri schemi ed
è imprevedibile: Egli
garantisce solo che c’è.
E in molti modi ci indica le sue vie.
So mettermi alla ricerca delle vie di Dio nella
mia vita?
• So scoprire Dio negli
avvenimenti che attraversano la mia esistenza?
Quarta
Domenica
14 Marzo 2010
DIO SALVA DA TUTTE LE ANGOSCE
Il vangelo del figlio perduto e ritrovato è, secondo Gesù, la parabola
più elegante e chiara
per conoscere chi è Dio
per noi: un ‘padre’ che
mantiene le braccia aperte, che non nega identità e dignità neppure ai figli che si allontanano da casa.
•
•
26
•
Quando smarrisco la
mia strada cerco la via
del ritorno a Dio?
Mi lascio abbracciare
da Dio che attende il
mio ritorno dopo averlo tradito col peccato?
… Le Tappe ...
Parrocchia San Pio da Pietrelcina - Mesagne (Br)
… Domenicali
Quinta
Domenica
21 Marzo 2010
NUOVA LEGGE È
L’AMORE
La vera novità che la
parola di Dio ci manifesta è questa: colui
che ci salva è anche colui che ci crea. Donde
veniamo? Dove andiamo? Alle domande esistenziali più profonde
la parola di Dio risponde: l’origine e la fine
dell’esistenza umana
sono perfettamente unite.
•
Nella vita frenetica che
conduco riesco a penare qualche volta che
vengo da Dio e a lui e a
lui devo ritornare?
Le Palme
28 Marzo 2010
LA PAROLA DELLA
CROCE
La parola della croce è
il centro della liturgia di
oggi. ma la croce non è
mai disgiunta dalla risurrezione a cui essa
rinvia.
•
•
So accettare con spirito di fede le croci di
ogni giorno?
Come reagisco quando
qualcosa non va secondo i miei progetti e
desideri?
… Domenicali 27...
Quaresima 2010
Pasqua
di Risurrezione
4 Aprile 2010
SIAMO RAGGIUNTI DA QUESTO MESSAGGIO ENTUSIASMANTE E SCONVOLGENTE GRAZIE ALLA PAROLA DI DIO
ED ALLA TESTIMONIANZA DEI FRATELLI DI FEDE
•
•
28
In quali momenti della mia vita rischio di vincere la delusione e lo
scoraggiamento? Cosa significa per
me “continuare a cercare”?
Penso che l’annunciare la grande
gioia di essere cristiani sia uno dei
miei compiti principali? Cosa faccio per renderlo vero?
Parrocchia San Pio da Pietrelcina - Mesagne (Br)
17 Febbraio 2010
La liturgia di oggi dà inizio
al tempo della Quaresima: essa
ci conduce a riflettere sul senso profondo della vita in rapporto alla sua origine. Se il
credente ha, da una parte, consapevolezza di essere ‘ad immagine e somiglianza’ di Dio,
egli sa, d’altra parte, anche
quanto la sua fragilità e le sue
scelte possono allontanarlo da
questa verità. La Quaresima
rappresenta un tempo speciale
di ritorno a Dio, di purificazione e di riorientamento, un
cammino di conversione permanente che porta alla Pasqua:
in essa la verità sul nostro destino si rivela nella croce e nella risurrezione di Gesù.
Il tema centrale della liturgia delle ‘ceneri’ è già annunciato dalla prima lettura. La
Testi
1a Lettura
Gioele 2,12 - 18
2a Lettura
2 Corinzi 5,20 - 6,2
Vangelo
Matteo 6,1-6.16-18
29
Quaresima 2010
realtà del perdono e il dono dello
Spirito mostrano la possibilità di
ristabilire la relazione con Dio: la
comunità cristiana è convocata per
iniziare un cammino di conversione e ricostruire una relazione autentica che esprima un ritorno a lui
“con tutto il cuore”.
Il Vangelo ci indica la strada
dell’elemosina, della preghiera e
del digiuno. Se rettamente percorsa, questa strada ci porta ad una
‘giustizia’ nella quale consiste la
relazione vera con il Signore. Dio stesso assume
l’iniziativa, ci ricorda la seconda lettura: Egli ci chiede
di lasciarci riconciliare con lui, perché egli solo può salvarci con il dono di se stesso.
Il padre tuo, che vede
nel segreto, ti ricompenserà.
(Matteo 6,6)
30
Parrocchia San Pio da Pietrelcina - Mesagne (Br)
Febbraio
17
Mercoledì
Febbraio
18
Giovedì
Febbraio
19
LE SACRE CENERI
GIORNATA DI DIGIUNO E ASTINENZA
17.00
20.00
Celebrazione sul piazzale della Chiesa:
i genitori insieme ai figli
Celebrazione Eucaristica e
rito di imposizione delle Ceneri
Incontro fidanzati
17.30
18.00
19.00
Celebrazione Eucaristica
Adorazione Comunitaria
Incontro post-cresima
17.00
18.00
18.30
Via Crucis
Celebrazione Eucaristica
Incontro Operatori Pastorali: insieme
verso la Pasqua
17.30
Venerdì
Febbraio
20
Sabato
FESTA DELLA MADONNA DEL CARMINE
15.30
17.30
Prove di canto Coro Bambini
Processione
31
Quaresima 2010
Preghiera
Questo non è decisamente il
tempo
In cui esibire atteggiamenti
strani,
Azioni plateali,
Penitenze eroiche:
Tu, Gesù, ci metti in guardia
Dalla tentazione di cercare
L’ammirazione, la stima, il
consenso degli altri
Con i nostri gesti quaresimali.
Dalle sofferenze del prossimo
E non respinge le sue invocazioni di aiuto,
Un cuore disposto a metter
mano al portafoglio,
ma in modo discreto,
Senza umiliare, né fare
chiasso.
Tu ci domandi di avere
Un cuore desideroso
Di incontrare Dio,
Di intendere la sua voce,
No, ciò che conta veramen- Di rispondere al suo amore
con l’amore.
te
Agli occhi di Dio, il Padre,
Tu ci inviti ad avere
È ciò che accade
Un cuore disposto
Nel profondo del cuore
E genera un cambiamento A liberarsi dal male
E a sentire fame e sete di
Orientato dalla tua parola
Dio.
Ed espresso nelle scelte
Della vita quotidiana.
Tu ci chiedi di avere
Un cuore compassionevole,
Che si lascia intenerire
32
Parrocchia San Pio da Pietrelcina - Mesagne (Br)
21 Febbraio 2009
Nella solidarietà con la nostra
umana situazione e nella totale
apertura al Padre, Gesù ci ha
manifestato il volto accogliente
di Dio che si fa prossimo per
riportarci a lui. Gli uomini possono lasciarsi sedurre da molte
tentazioni, la presenza del male
è una dimensione che non può
essere negata. Tuttavia, proprio
di fronte alla tentazione e anche
al peccato l’uomo non è abbandonato a se stesso. Possiamo
trovare rifugio e forza nella fedeltà di Dio e affidarci a Lui. Il
cammino quaresimale può essere espressione concreta di questo affidamento a Dio che rende stabile la nostra vita. Il testo
del Vangelo è in un certo senso
programmatico: la sua intenzione è di mostrare l’identità di
Gesù e il significato della sua
missione. Nelle tentazioni si ri-
Testi
1a Lettura
Dt 26,4-10
2a Lettura
1 Romani 10,8-13
Vangelo
Luca 4,1-13
33
Quaresima 2010
vela l’autentica umanità di Gesù che è solidale con l’uomo
anche nella prova. Ma vincendo sulle tentazioni egli indica la via della vittoria finale. Gesù inaugura così un cammino anche per l’uomo: anche la libertà vera dell’uomo ha
la sua radice nell’obbedienza a Dio.
Già la prima lettura mostra come ogni benedizione e grazia venga da Dio, non dall’uomo. Perciò siamo anche esortati a professare la fede come memoria di quanto Dio
ha compiuto per noi e a superare la tentazione di considerarci i padroni della terra. Ma soprattutto la seconda lettura dà concretezza a questa fiducia che Dio suscita ora in
noi attraverso Gesù.
Gesù era guidato dallo Spirito nel deserto, per quaranta giorni, tentato dal
diavolo.
(Luca 4,1s)
34
Parrocchia San Pio da Pietrelcina - Mesagne (Br)
Febbraio
21
10.00
11.15
Domenica 18.00
Febbraio
22
Lunedì
Febbraio
23
Martedì
16.30
17.30
18.00
Celebrazione Eucaristica
Celebrazione Eucaristica
Celebrazione Eucaristica
Incontro Caritas
Celebrazione Eucaristica
Lectio Divina
GIORNATA DEDICATA ALLE CONFESSIONI
16.30
17.30
18.00
19.30
Incontro Ministri Straord. Eucaristia
Celebrazione Eucaristica
Incontro catechisti
Incontro giovanissimi AC
GIORNATA EUCARISTICA
Febbraio
09.00
24
Mercoledì
17.00
18.00
Celebrazione delle Lodi
e dell’Eucaristia
Esposizione del S.S. per tutta la gior
nata. Turni di adorazione.
Adorazione comunitaria
Incontro diocesano Caritas
35
Quaresima 2010
Febbraio
25
Giovedì
16.00
17.30
18.30
19.00
19.30
16.00
Febbraio
26
Venerdì
17.00
17.30
20.00
Preghiera in casa degli ammalati
Celebrazione Eucaristica
Incontro dei genitori
Bambini di PRIMA COMUNIONE
Incontro post-cresima
Incontro comunità capi scout
Celebrazione Penitenziale
Ragazzi 6° ANNO di catechesi
(Letizia)
Via Crucis
Celebrazione Eucaristica
Incontro Vicariale Giovani in Chiesa
Madre
Febbraio
27
Sabato
36
15.30
18.00
Prove di canto Coro Bambini
Celebrazione Eucaristica
Parrocchia San Pio da Pietrelcina - Mesagne (Br)
Preghiera
Nessuno è esonerato dalla tentazione:
Neanche tu lo sei stato, Gesù.
Essa raggiunge il fondamento di ogni cosa
E cerca di abbattere le mura portanti.
Al Giordano, nel momento in cui
È cominciata pubblicamente la tua missione,
Il padre non ti ha forse dichiarato
“il suo figlio, l’amato”,
Colui nel quale ha posto
Il suo compiacimento?
Ebbene è proprio da lì che parte il tentatore:
“Se tu sei il figlio di Dio…”.
E tu lo sei veramente,
ma sei anche uomo, fino in fondo,
E dunque non immune dalla fame e dalla sete,
Dalla fragilità e dalla debolezza,
dal rifiuto e dal fallimento.
Troverai il modo per sfuggire
In modo miracoloso
Alle incertezze e alle angustie
Della tua condizione di uomo?
Metterai alla prova il padre
Per avere un segno inequivocabile
della sua protezione, della sua tenerezza?
Ricorrerai ai mezzi di questo mondo
O a prodigi stupefacenti per garantirti il trionfo?
No, la tua fiducia nel Padre
È totale, a tutta prova.
E lo sarà fino in fondo,
Fino al giorno della croce e della morte.
37
Quaresima 2010
28 Febbraio 2010
L’evento della trasfigurazione svela il mistero di Gesù.
Il racconto evangelico sottolinea la dimensione dello splendore:
Gesù appare come il volto umano di Dio, nella sua gloria vediamo in trasparenza il nostro
stesso destino. Per questo possiamo aprirci alla gioia e alla
fiducia, nonostante le difficoltà
e le insicurezze di cui sono segnate le nostre giornate. In Gesù trasfigurato vediamo questo
incontro tra Dio e l’uomo che
costituisce la nostra salvezza.
Gesù, dunque, è il mediatore
del nostro ritorno a Dio. Egli è
la luce che dà senso e valore alla nostra esistenza.
Il Vangelo ha al suo centro
l’invito ad ascoltare Gesù. La
parola che viene dal profondo e
che entra in noi attraverso
l’ascolto rivela la profondità di
38
Testi
1a Lettura
Genesi 15,5-12.17-18
2a Lettura
Filippesi 3,17-4,1
Vangelo
Luca 9,28b-36
Parrocchia San Pio da Pietrelcina - Mesagne (Br)
chi parla. Nella trasfigurazione di Gesù siamo dal Padre
affidati all’ascolto della sua Parola. La relazione qui si fa
rivelazione delle profondità, comunicazione del mistero:
in Gesù, Dio stesso rivela a noi la sua gloria. Ascoltare
Gesù perciò significa ascoltare Dio stesso, cogliere le sue
intenzioni nei nostri confronti, trovare la direzione da dare
alla nostra vita e i criteri da seguire nelle nostre scelte
concrete.
La prima lettura ci presenta la figura di Abramo, modello di fede, capace di ascoltare Dio, disponibile a uscire
dalla propria terra e ad affidarsi alla imprevedibile promessa divina. Se saremo capaci di una fede tanto forte, ci
riuscirà più facile accettare l’invito della seconda lettura
a “comportarci da cittadini del cielo”.
Mentre pregava, il suo
volto cambiò d’aspetto e
la sua veste divenne
candida e sfolgorante.
(Luca 9,29)
39
Quaresima 2010
Febbraio
10.00
11.15
18.00
Domenica
28
Marzo
1
Lunedì
Marzo
2
Martedì
16.00
17.00
18.00
18.30
Celebrazione Eucaristica
Celebrazione Eucaristica
Celebrazione Eucaristica
preghiera in casa degli ammalati
Incontro gruppo di preghiera di P.Pio
Celebrazione Eucaristica
Lectio Divina
GIORNATA DEDICATA ALLE CONFESSIONI
16.30
18.00
19.30
Incontro gruppo S. Marta
Celebrazione Eucaristica
Incontro giovanissimi AC
GIORNATA EUCARISTICA
Marzo
3
Mercoledì
40
09.00
17.00
18:00
20.00
Celebrazione delle Lodi
e dell’Eucaristia
Esposizione del S.S. per tutta la gior
nata. Turni di adorazione.
Adorazione comunitaria
Celebrazione Eucaristica
Incontro fidanzati
Parrocchia San Pio da Pietrelcina - Mesagne (Br)
Marzo
4
Giovedì
Marzo
5
Venerdì
Marzo
6
16.00
Preghiera in casa degli ammalati
18.00
18.30
19.00
Celebrazione Eucaristica
Consiglio pastorale
Incontro post cresima
16.00
17.00
18.00
19.00
20.00
I VENERDÌ DEL MESE
preghiera in casa degli ammalati
via crucis animata dall’ A.d.P.
Celebrazione Eucaristica
incontro gruppo famiglie
incontro vicariale giovani in Chiesa
Madre
15.30
18.00
Prove di canto Coro Bambini
Celebrazione Eucaristica
Sabato
41
Quaresima 2010
Preghiera
Quel giorno, sul monte,
Hanno contemplato la tua gloria.
Hanno visto il tuo volto
Cambiare di aspetto
E la tua veste diventare
Candida e sfolgorante.
Hanno riconosciuto Mosè ed Elia
Mentre parlavano con te del tuo esodo,
Che avverrà a Gerusalemme.
Sì, è proprio nella città santa
Che stai muovendo i tuoi passi, Gesù,
Ed è lì che sperimenterai
l’abbandono e la condanna,
Gli scherni e gli insulti,
Lì il tuo corpo, ridotto ad una sola piaga
Dai colpi terribili della flagellazione,
Verrà inchiodato ad una croce,
Tra atroci spasmi.
I tre che hanno visto la tua gloria
Continueranno a credere in te
Quando il tuo volto apparirà loro
Sfigurato e deturpato?
E noi, sapremo fidarci di te
Anche quando entreremo
Nel gorgo oscuro della sofferenza,
Quando ci chiedi di sacrificarci,
Di morire a noi stessi,
Ai nostri sogni di trionfo?
42
Parrocchia San Pio da Pietrelcina - Mesagne (Br)
7 Marzo 2009
Dio non è definibile, non
può essere incasellato secondo
nessuna categoria umana. E tuttavia per il credente Egli è Presenza. Quando vogliamo richiamare qualcuno all’attenzione,
quando richiediamo la sua presenza attiva, nel parlare quotidiano usiamo l’espressione: “Ci
sei?”. E anche quando vogliamo
assicurare la nostra presenza attiva a qualcuno, in genere diciamo: “Son qui, ci sono!”. Anche
Dio si presenta a Mosè semplicemente con questo Nome: IO
SONO. Cogliamo la sua presenza attraverso quello che fa
per noi: egli è misericordioso
verso di noi, non ci fissa nel nostro passato di colpa, ma ci apre
un futuro sempre nuovo. Anche
la conversione, dunque è un suo
dono, al quale noi siamo invitati
a rispondere.
Testi
1ª Lettura
Esodo 3,1-8a.13-15
2ª Lettura
1 Corinzi 10,1-6.1012
Vangelo
Luca 13, 1-9
43
Quaresima 2010
Il Vangelo ci parla della presenza di Dio in parabole: a noi
è lasciata la scelta se aderire o meno, nella nostra conversione, alla proposta di Dio. Già con Mosè egli si è rivelato
come colui che si coinvolge nella storia per guidare
l’umanità alla salvezza. In Gesù si manifesta come il Dio
che prende su di sé il male che è nella storia umana e lo
“sopporta”, perché tutti possano anche condividere la sua
vittoria sul male e sulla morte.
Nella prima lettura la voce che proviene dal roveto chiede a Mosè di levarsi i calzari: è come un invito a lasciare
spazio alla presenza misteriosa che lo interpella. Dio è qui
sperimentato come colui che entra nella vita per condurre
alla libertà. Anche la seconda lettura richiama
l’attenzione sul primato dell’iniziativa divina: “chi crede
di stare in piedi, guardi di non cadere”.
“Un tale aveva piantato un albero di fichi
nella sua vigna e venne a cercarvi i frutti...
(Luca 13,6)
44
Parrocchia San Pio da Pietrelcina - Mesagne (Br)
Marzo
10.00
11.15
18.00
Domenica
7
Marzo
8
Lunedì
Celebrazione Eucaristica
Celebrazione Eucaristica
Celebrazione Eucaristica
16.00
preghiera in casa degli ammalati
18.00
Celebrazione Eucaristica
18.30
Lectio Divina
19.00-21.00 Visita del parroco alle famiglie
GIORNATA DEDICATA ALLE CONFESSIONI
Marzo
9
16.00
18.00
18.30
Martedì
19.30
19.30
Celebrazione Penitenziale
Ragazzi 5° Anno di catechesi (Rita)
Celebrazione Eucaristica
Incontro genitori dei ragazzi di prima
comunione
incontro giovanissimi AC
Consiglio per gli affari economici
45
Quaresima 2010
GIORNATA EUCARISTICA
Marzo
10
Mercoledì
09.00
18.00
19.00
Marzo
11
Giovedì
16.00
18.00
18.30
19.00
16.00
Marzo
12
17.00
18.00
Venerdì
19.00
20.00
Marzo
15.30
15.30
13
46
Celebrazione delle Lodi
e dell’Eucaristia
Esposizione del S.S. per tutta la gior
nata. Turni di adorazione.
Celebrazione Eucaristica
Novena S. Giuseppe
Incontro coro e responsabili dei canti
preghiera in casa degli ammalati
Celebrazione Eucaristica
Novena S. Giuseppe
incontro genitori dei bambini di prima
confessione
Incontro post cresima
Celebrazione Penitenziale
Bambini 5° ANNO di catechesi
(Rita)
Via Crucis
Celebrazione Eucaristica
Novena S. Giuseppe
Incontro famiglie
incontro vicariale giovani in Chiesa Ma
dre
Prove di canto Coro Bambini
Celebrazione penitenziale ragazzi di cre
sima (Giuseppina-Jennifer)
Parrocchia San Pio da Pietrelcina - Mesagne (Br)
Preghiera
Ciò che accade nella storia
E anche nella nostra modesta
Cronaca di ogni giorno
Non può essere attribuito impunemente
Alla volontà di Dio, il Padre tuo,
Che se ne servirebbe
Per premiare o castigare…
Il successo e il trionfo di Gesù,
Non sono affatto un segno evidente
Della benedizione e dell’approvazione
Del Padre tuo,
Così come una disgrazia,
Un lutto, un cumolo di sofferenze
Non possono essere letti
Come tratti sicuri
Della giustizia di Dio
Che punisce i peccati…
Tu ci inviti così a difendere
Il buon nome del Padre tuo
E a non appiccicare sul suo volto
Maschere odiose e terribili.
Ma nello stesso tempo ci induci
A trarre una lezione
Da tutto ciò che accade.
47
Quaresima 2010
14 Marzo 2010
L’esistenza umana è un
continuo cammino che comporta cadute e riprese. La parola
di oggi ci parla di nuovo inizio
e di riconciliazione, di esperienza liberante di Dio, di perdono e
di festa. La riconciliazione è
l’offerta che Dio ci fa: non semplice aggiustamento di relazioni
superficiali, ma una vera trasformazione, una nuova creazione, al nostro interno e in
quanto cristiani siamo inviati
nel mondo a portare quella energia che emanava da Gesù e
che continua ad operare anche
in noi nonostante le nostre incoerenze.
La parabola del Vangelo è di
straordinaria bellezza: nel rapporto tra un padre e due figli dal
comportamento opposto sta il
centro del messaggio. Così lo
riassume il teologo Von Baltha48
Testi
1° Lettura
Gs 5,9a.10-12
2° Lettura
2 Corinzi 5,17-21
Vangelo
Luca 15,1-3.11-32
Parrocchia San Pio da Pietrelcina - Mesagne (Br)
sar: “Se il figliol prodigo non avesse creduto all’amore anteriore del padre, non sarebbe potuto ritornare a casa, anche se questo amore paterno lo accoglie poi in un modo
che egli non avrebbe mai potuto sognare”.
Dio ci è padre misericordioso, ma proprio per questo vuole che siamo fratelli misericordiosi tra di noi. Tale messaggio ci aiuta a considerare con attenzione la prima lettura:
l’azione di Dio nella storia non è solo liberazione dal male
ma è sempre costruzione di realtà nuove. E questo è anche
il senso della seconda lettura che ci parla del possibile
riaccendersi di una relazione nuova con Dio e fra di noi,
oltre le rotture di cui portiamo la responsabilità.
Un uomo aveva due figli. Il
più giovane dei due disse al
padre: “Padre dammi la
parte di patrimonio…”
(Luca 15,11s)
49
Quaresima 2010
Giornata della Caritas diocesana
10.00
Celebrazione Eucaristica
11.15
Celebrazione Eucaristica
18.00
Celebrazione Eucaristica
Domenica
novena S. Giuseppe
Marzo
14
Marzo
15
Lunedì
Marzo
16
Martedì
50
16.00
18.00
preghiera in casa degli ammalati
Celebrazione Eucaristica
Novena S. Giuseppe
18.30
Lectio Divina
19.00-21.00 Visita del Parroco alle famiglie
GIORNATA DEDICATA ALLE CONFESSIONI
16.00
18.00
19.00
celebrazione penitenziale per ragazzi
7° anno di catechesi (Marcella)
Celebrazione Eucaristica
Novena S. Giuseppe
Incontro giovanissimi AC
Parrocchia San Pio da Pietrelcina - Mesagne (Br)
GIORNATA EUCARISTICA
09.00
Celebrazione delle Lodi
e dell’Eucaristia
Marzo
Esposizione del S.S. per tutta la gior
nata. Turni di adorazione.
17.00
Adorazione comunitaria
Mercoledì
18.00
Celebrazione Eucaristica
Novena S. Giuseppe
19.00-21.00 Visita del Parroco alle famiglie
17
Marzo
18
Giovedì
Marzo
19
16.00
17.30
18.00
19.00
17.00
18.00
Venerdì
19.00
20.00
Marzo
15.30
16.30
20
Sabato
18.00
preghiera in casa degli ammalati
Celebrazione Eucaristica
Novena S. Giuseppe
Via crucis, genitori e figli
Incontro post cresima
SOLENNITÀ DI S. GIUSEPPE
(festa del papà)
Via Crucis
Messa solenne di S. Giuseppe per
tutti i papà
Incontro delle famiglie
Incontro vicariale Giovani in Chiesa
madre
Prove di canto Coro Bambini
Celebrazione penitenziale ragazzi
ACR (12-14 anni)
Celebrazione Eucaristica
51
Quaresima 2010
Preghiera
Sono anch’io, Gesù, come quel figlio
Che si illude di trovare la felicità
Lontano dalla casa del padre
E poi sperimenta la degradazione,
L’abbandono, la fame e la vergogna.
Sì, vergogna per quello che ha provocato
-un tesoro prezioso dilapidatoVergogna per la propria condizione
-non è decisamente presentabileVergogna per essere costretto
A rubare le carrube ai maiali,
Mentre a casa sua c’è pane in abbondanza.
Sono anch’io, Gesù, come quel figlio
Che compone il discorsetto
Destinato ad ammansire
Colui che è stato ferito ed offeso
Che dà per scontato
Di non poter essere accolto
Con lo stesso trattamento di prima
E dunque si prepara
Ad una giusta punizione
-non più figlio, ma dipendente!-.
Sono anch’io, Gesù, come quel figlio
Che rimane meravigliato
Di fronte alla misericordia del padre,
Al suo amore tenero,
alla sua gioia incontenibile.
52
Parrocchia San Pio da Pietrelcina - Mesagne (Br)
21 Marzo 2010
L’insistere di Gesù sulla
misericordia senza limiti di Dio e il suo comportamento di accoglienza dei peccatori si urtano
sempre con i “moralisti” come
il figlio maggiore della parabola
di Luca 15, i quali pensano che
servire Dio sia questione di opere che meritano necessariamente ricompensa. E dunque
chi non è ligio a tali opere non
solo non merita ricompensa, ma
deve essere condannato a pene.
Il tema centrale di tutta la liturgia della Parola di oggi è invece
proprio l’incontro con Gesù che
non si erge a giudice ma che ci
afferra nel profondo per cambiare la nostra esistenza. Questa
forza ha un nome: perdono! È
l’energia di cui ha bisogno la
nostra umanità per non diventare vittima della violenza che
può distruggerci.
Testi
1a Lettura
Isaia 43,16-21
2a Lettura
Filippesi 3,8-14
Vangelo
Giovanni 8,1-11
53
Quaresima 2010
Il Vangelo di oggi rivela una profonda verità
sull’esistenza umana: il vero peccato dell’uomo è la disperazione ossia l’incapacità di fidarsi dell’amore di Dio, il
non credere che Dio possa accoglierci al di là delle nostre
azioni. Non solo con la parabola del figlio perdutosi e ritrovato dall’amore del padre, ma con il suo comportamento Gesù si rivela portatore del giudizio definitivo di Dio
sulla vita umana, ossia di un giudizio di misericordia e di
salvezza.
Nella prima lettura un profeta anonimo, seguendo la tradizione di altri grandi profeti, intuisce che il Signore si
serve di eventi e persone (qui Ciro) per liberare il suo popolo. Così vede nell’imminente ritorno in patria, reso possibile da una scelta politica, l’eventualità di un secondo
esodo di un’altra Pasqua di liberazione: un cammino attraverso il deserto fiorito è per noi l’immagine che anticipa
la promessa della resurrezione in Cristo. Anche la seconda lettura parla dell’incontro trasformante con Gesù: un
incontro che Paolo racconta alludendo alla sua esperienza
sulla via di Damasco.
“Chi di voi è senza peccato, getti per primo la
pietra contro di lei”
(Giovanni 8,7)
54
Parrocchia San Pio da Pietrelcina - Mesagne (Br)
Marzo
21
Domenica
Marzo
22
GIORNATA COMUNITARIA DI SPIRITUALITA’
Presso la comunità Emmanuel
GIORNATA PER LE CLAUSTRALI
10.00, 11.15, 18.00 Celebrazione Eucaristica
16.00
18.00
18.30
preghiera in casa degli ammalati
Celebrazione Eucaristica
Lectio Divina
Lunedì
Marzo
GIORNATA DEDICATA ALLE CONFESSIONI
23
18.00
18.30
Martedì
19.00
Celebrazione Eucaristica
Incontro genitori dei ragazzi di prima
comunione
Incontro giovanissimi AC
GIORNATA EUCARISTICA
Marzo
24
Mercoledì
09.00
17.00
18.00
18.30
Celebrazione delle Lodi
e dell’Eucaristia
Esposizione del S.S. per tutta la gior
nata. Turni di adorazione.
Adorazione comunitaria
Celebrazione eucaristica
Gruppo liturgico
55
Quaresima 2010
Marzo
25
Giovedì
Marzo
26
Venerdì
Marzo
27
Sabato
56
SOLENNITÀ DELL’ANNUNCIAZIONE
16.00
preghiera in casa degli ammalati
18.00
Celebrazione Eucaristica
19.00
Incontro post cresima
17.00
18.00
20.00
18.00
Via Matris
Con Maria verso il Calvario
In ricordo dei “Sette Dolori”
Celebrazione Eucaristica
Incontro vicariale giovani in Chiesa
Madre
Celebrazione Eucaristica
Nel pomeriggio il Vescovo celebra la
GIORNATA DELLA GIOVENTU’
con i giovani della Diocesi nella
MARCIA DELLA FEDE
Parrocchia San Pio da Pietrelcina - Mesagne (Br)
Preghiera
Quel giorno, nel tempio, Gesù,
Tu hai mostrato di cosa sei capace
Quando è in gioco la vita di una creatura.
Il reato era senza equivoci:
La donna era stata sorpresa
In flagrante situazione di adulterio.
La pena prevista
Era altrettanto chiara:
La condanna a morte.
Gli accusatori avevano dunque
Già pronte le pietre
Nelle loro mani:
Pronte per essere scagliate,
Pronte per colpire senza pietà,
Pronte per togliere di mezzo
Una che col suo peccato
Attentava alla santità del matrimonio.
La conclusione, in un caso come questo,
Era già scritta, senza dibattito alcuno.
ma tu hai rovesciato il verdetto,
Pur senza far riconoscere
L’innocenza dell’accusata.
57
Quaresima 2010
28 Marzo 2010
La parola della croce: è
la parola con cui la celebrazione
odierna ci introduce nella Settimana Santa. Questa celebrazione, che parla di gloria e di passione, fa tutt’uno nei suoi contenuti col Triduo pasquale, forma
una unità liturgica ch celebra la
Pasqua del Signore Gesù. Le
due componenti, passione e gloria, non possono essere separate. La domenica delle palme ci
guida alla professione di fede in
Gesù, re dell’universo. È il paradosso del cristianesimo: Gesù
che si umilia fino alla morte,
per amore, sarà colui che Dio
risusciterà, colui che trionfando
sulla morte aprirà un futuro di
speranza per tutti.
Il racconto della passione secondo il Vangelo di Luca è
particolarmente attento a porre
risalto la misericordia divina
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Testi
1a Lettura
Isaia 50,4-7
2a Lettura
Filippesi 2,6-11
Vangelo
Lc 19,28-40
Lc 22,14-23,56
Parrocchia San Pio da Pietrelcina - Mesagne (Br)
che si rivela in Gesù. Da un lato, si avverte la tragicità
dell’evento della croce; dall’altro lato, però, il dono che
Gesù fa della sua vita, per amore, è già il segno e la garanzia della vittoria sul male e sulla malvagità della storia umana.
La prima lettura presenta la figura biblica del ‘servo’,
che a motivo della sua missione viene maltrattato e ucciso. Nonostante tutto, egli rimane fedele a Dio che lo ha
inviato e diventa così modello per tutti colore che, tentati
di disperare, superano la disperazione affidandosi con totale fiducia a Dio. Il servo di Dio sembra rappresentarci le
ultime ore di vita di Gesù. Anche l’inno della seconda lettura celebra Gesù, fattosi servo e ‘svuotatosi’ fino alla
morte di croce morte di croce, ma esaltato da Dio in cui ha
creduto e costituito signore e salvatore di tutti.
Benedetto colui che viene,
il re, nel nome del Signore!
(Luca 19,38)
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Quaresima 2010
Marzo
09,45
28
10,30
Domenica 16,30
19,30
DOMENICA DELLE PALME
Benedizione delle Palme
al Campo Sportivo Comunale
e Processione di Cristo Re
Celebrazione unica dell’Eucarestia
Via Crucis Cittadina
Dalla Chiesa Madre
Rappresentazione sulla Passione
Marzo
29
18.00
19.00
S. Messa con Unzione degli ammalati
Confessioni
Lunedì
In mattinata disponibilità
per le confessioni
Marzo
30
Martedì
Marzo
31
Mercoledì
60
17.30
18.30
Celebrazione Eucaristica
Via Crucis per le vie della parrocchia
In mattinata e nel pomeriggio
disponibilità per le confessioni
18.00
Messa Crismale in Cattedrale.
Chiusura del Sinodo diocesano.
Il Vescovo consacra gli olii sacri.
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Preghiera
La decisione è stata ormai presa da tempo
E tu, Gesù, ora cammini davanti a tutti,
Salendo verso Gerusalemme.
Al tuo passaggio, mentre avanzi
A dorso d’asino (cavalcatura poco regale)
C’è uno scoppio d’entusiasmo:
Gettano mantelli sulla strada
E la folla dei discepoli grida la sua gioia
Perché riconosce in te,
Dopo tutti i prodigi che ha veduto,
Il Messia atteso,
Colui che viene nel nome del Signore.
Tu lasci fare perché ormai
Sai di essere vicino alla morte,
Ai giorni del compimento
E questa reazione dei discepoli
Rappresenta per te una sorta di viatico:
Le parole semplici,
Di quelli che hanno fiducia in te,
Anche se segnati dalla fragilità umana,
Non possono infastidirti.
Anzi, costituiscono una specie di preludio
Della gioia della risurrezione,
Quando la prova sarà ormai superata.
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Quaresima 2010
1 - 2 - 3 Aprile 2010
Triduo Pasquale
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Giovedì Santo
GIORNATA SACERDOTALE
18.30
22.30
Solenne Celebrazione della Messa
“in Coena Domini” e Lavanda dei piedi
Veglia Eucaristica Comunitaria
Venerdì Santo
GIORNATA DI DIGIUNO E ASTINENZA
09.00
18.00
Ufficio delle Letture e Lodi
Azione Liturgica della
Passione e Morte del Signore.
In serata: Processione dei “misteri”
Sabato Santo
DISPONIBILITA’ PER LE CONFESSIONI
09.00
Ufficio delle Letture e Lodi
23.00 Solenne Veglia Pasquale
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Quaresima 2010
Giovedì Santo
1 Aprile 2010
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Quella sera Gesù aveva desiderato ardentemente di mangiare con i suoi Cena pasquale, un pasto rituale in cui nulla era affidato al caso. Ogni pietanza, infatti, aveva il
suo significato, che le domande dei piccoli,
il racconto antico e le preghiere solenni facevano emergere.
Per Gesù quella cena assume
un’importanza particolare: quando spezza il
pane, quando versa il vino nel calice e lo fa
passare tra i suoi, quando lava i piedi agli
apostoli, egli sa di compiere dei gesti profetici che aprono su una realtà nuova, che esprimono il senso della sua esistenza.
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Egli accetta di essere ferito, schiacciato, lacerato, per donare all’umanità un nuovo futuro, grazie all’azione dello
Spirito. Egli si mette in ginocchio, come un servo, per rovesciare i fondamenti dell’ordine del mondo. Egli offre la
sua vita perché la Buona Notizia, da lui annunciata, possa
raggiungere il cuore degli uomini. Sì, Dio non giudica, ma
accetta piuttosto di essere giudicato. Dio apre le braccia
perché l’umanità trovi in Lui amore e pace.
Il perdono finisce per vincere ogni violenza, la misericordia diventa la chiave delle felicità, la mitezza e la dolcezza
costituiscono una beatitudine. Non c’è peccato che non
possa essere cancellato, non c’è esclusione che non possa
essere eliminata. La grandezza consiste nel mettersi al servizio dei più piccoli, il servizio è l’unico modo di essere
grandi davanti a Dio.
Quando Gesù dice: “Prendete e mangiate, questo è il mio
corpo… questo è il mio sangue…”, propone ad ognuno di
noi di accogliere il suo modo di vivere, di lasciarsi nutrire
dalla sua vita, di venir trasformati dalla sua presenza.
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Quaresima 2010
Venerdì Santo
2 Aprile 2010
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La celebrazione pomeridiana del Venerdì Santo si presenta con una struttura in abitualmente sobria ed un contenuto particolarmente drammatico: per queste due ragioni il
suo svolgimento non manca di difficoltà.
Ogni liturgia sacramentale, e in modo speciale l’eucarestia, è ‘drammatica’ nel senso
più profondo del termine e senz’altro molto
di più di un testo teatrale. Il dramma liturgico è il più cruciale di tutta la storia umana:
nel Figlio, inchiodato alla croce, Dio viene
rifiutato dalle sue creature, dai suoi figli.
E tuttavia, ad ogni eucarestia, Colui che agi-
Parrocchia San Pio da Pietrelcina - Mesagne (Br)
sce continua - in modo appassionato - a donare il suo Corpo e il suo Sangue. E non si tratta di una rappresentazione, né l’assemblea è solamente spettatrice: chi vi prende
parte comunica veramente alla morte e risurrezione di
Cristo e porta a compimento, nella sua Carne, la passione
del Signore. Se nel corso dell’anno questa ‘coscienza
drammatica’ può venir meno, la celebrazione del Venerdì
Santo contribuisce a ridestarla. A patto, tuttavia, che ci si
conformi veramente a quello che propone il rito.
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Quaresima 2010
3 Aprile 2010
Veglia Pasquale
Ecco la grande notte…
Che cos’è diventata la
più
grande
festa
dell’anno
liturgico,
questa Veglia pasquale che nell’antichità è
stata designata come
“la festa delle feste”,
“la solennità delle solennità”?
In Occidente è il Natale a raccogliere il
maggior numero di
consensi. La Messa di mezzanotte continua ad affascinare
e a incantare. Forse le ragioni non sono da cercare in ciò
che è specificamente cristiano, ma nel contesto,
nell’ambiente, nel clima… In ogni caso sembra che il
bambino Gesù nel presepe attragga più della gloria del
Crocifisso Risorto, della Luce che inonda l’alba della Pasqua.
Non mancano, è vero, le persone e le comunità che hanno
ricevuto un considerevole aiuto ed un intensa gioia spirituale dalla Veglia pasquale. Per alcuni, almeno, questa
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Parrocchia San Pio da Pietrelcina - Mesagne (Br)
notte santa è l’occasione per riscoprire l’immensa ricchezza della liturgia e la sua forza vitale. E tuttavia non possiamo nasconderci che molti sono scoraggiati dalla durata
della celebrazione, forse perché non riescono a muoversi
agevolmente nel mondo dei simboli, delle reminiscenze e
delle allusioni di ogni genere che il rituale ha seminato a
profusione. Un motivo in più per procedere con attenzione, con cura e con passione.
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Quaresima 2010
4 APRILE 2010
Pasqua di Risurrezione
10.00 - 11.15 - 18.00
Celebrazione dell’Eucaristia
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Parrocchia San Pio da Pietrelcina - Mesagne (Br)
Il presente opuscolo
viene consegnato
a tutta la Comunità Parrocchiale,
perché sia strumento utile
per il cammino di conversione
che ha come traguardo
la Pasqua del Signore!
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