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GENNAIO/FEBBRAIO 2013
Anno nuovo,
formato vecchio
C
ari lettori,
come avrete notato
il megafono riduce
le dimensioni, tornando,
come richiesto da molti di
voi, al formato originario,
più fruibile e maneggevole.
Un restyling prettamente
estetico che non si riflette
sui contenuti, che si
mantengono ricchi ed
interessanti grazie a tutti
i collaboratori ed agli addetti
stampa. Come di consueto
iniziamo un nuovo
anno di pubblicazione,
il sedicesimo per la
precisione, sentendo il
dovere di ringraziare tante
persone. In primis tutti
gli sponsor che, con il
loro sostegno garantiscono
la sopravvivenza di questo
periodico, un sostegno che
accresce il suo valore in
un momento difficile come
quello che stiamo vivendo.
Ringraziamo i già citati
addetti stampa, attenti
e pieni di entusiasmo, gli
addetti alla distribuzione,
preziosa manovalanza,
i nostri grafici, per la fantasia
e la pazienza e naturalmente
tutti voi lettori per l’affetto
e la partecipazione che
dimostrate da tanti anni.
La Redazione
www.ilmegafonocarpenedolo.it
[email protected]
25 FEBBRAIO, 11 MARZO,
15 APRILE
ASS. MUSICALE M. CASNICI
“Alla scoperta della musica
extracolta americana”
Sede di via Ceresara - Ore 20,30
2 MARZO
STAGIONE CONCERTISTICA ACC. VIVALDI
“Omaggio a Verdi” - Ore 20,45
Teatro Palazzo Laffranchi
16 MARZO
STAGIONE CONCERTISTICA ACC. VIVALDI
“Trio Carnevale” - Ore 20,45
Teatro Palazzo Laffranchi
23 E 24 MARZO
RAPOCELDONE
“GL’ENNAMURACC” - Ore 20,30
Teatro Palazzo Laffranchi
6 APRILE
STAGIONE CONCERTISTICA ACC. VIVALDI
Maria Victoria Hernandez
“Omaggio a Chopin”- Ore 20,45
Teatro Palazzo Laffranchi
13 APRILE
CORPO MUSICALE CARPENEDOLESE
con l’organista Claudio Ferrari
Concerto - Chiesa Parrocchiale
5 MAGGIO
AVIS
Prelievo Avis - Casa di Riposo
Santa Maria del Castello
dalle 7,30 alle 10,30
SOTTO I RIFLETTORI
SPORT, CULTURA, MANIFESTAZIONI, TEMPO LIBERO A CARPENEDOLO
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Lettere al
Il contenuto delle lettere può essere in contrasto
col pensiero del giornale. Il Megafono si riserva di
eliminare espressioni che possono integrare ipotesi
di diffamazione. Verranno prese in considerazione
solamente le lettere nelle quali vengono indicati in
modo leggibile nome, cognome, indirizzo e numero
di telefono di chi scrive, che rendano possibile
l’identificazione personale del mittente. Precisazioni
o rettifiche saranno senz’altro pubblicate.
DIRETTORE
Per chiarire
Lo confesso, un po’ mi secca ammetterlo, il direttore de “ il megafono” ha ragione, ho esagerato. In merito alla mia lettera su
questa rubrica nel numero scorso ho usato termini e riferimenti
cinematografici che mi potevo tranquillamente risparmiare e che
nulla avrebbero tolto al senso del mio scritto. La chiave di lettura
che avevo intenzione di dare era ironico-satirica e mai e poi mai
ho avuto la minima intenzione di insolentire o di irritare alcuno
(come hobby da circa 20 anni a questa parte faccio l’arbitro di
calcio e di insulti e offese un pochino me ne intendo). Un pensiero al mio amico Giuseppe Fadabeni al quale ho procurato ultimamente qualche grattacapo inaspettato, tenterò di sdebitarmi
al più presto con una pizza (dott.Chizzoni, venga anche lei, hai
visto mai, a volte le più belle amicizie nascono da ancor più belle
litigate anche se a distanza, offro io). Consentitemi però di tenere
il punto sulle due questioni principali che mi hanno spinto ad intervenire: tutto tace su quello che è realmente successo nell’ormai
famoso spiacevole episodio; ma soprattutto (pare ci sia gente che
non ci dorme la notte) era o non era un tanga di pizzo nero?
Alessandro Beschi
I Furbetti della “Fogna Magna” di Carpenedolo
Dopo la pubblicazione su un quotidiano di un articolo dal titolo
“intossicato dal tanfo della Fossa Magna” mi corre l’obbligo di
portare a conoscenza dell’opinione pubblica alcune mie personali
considerazioni su quanto successivamente accaduto. Con grande
sorpresa- ma non troppo vista la mia decennale esperienza in
materia- dopo la pubblicazione dell’articolo del 27 nov. scorso,
nei due giorni seguenti, il 28 e 29 e solo in questi, è stato immesso appositamente nel canale della Fossa Magna, asciutto, un
quantitativo d’acqua tale da pulire e cancellare residui di una lavorazione con oli emulsionabili misti ad altre sostanze tossiche
sversati da irresponsabili nella rete fognaria e depositatesi nell’alveo nel tratto che corre dal Mulino Beffa alla Cascina Bagolino.
Vedasi lamentele dei Sig.Lodetti Francesco e Rosseghini Eleonora (verbalizzate dai Vigili) proprietari di immobili lungo il corso
d’acqua in questione. Chi ha dato ordine o chi ha immesso tale
quantità d’acqua? Aziende interessate che hanno la potenzialità
di pomparla utilizzandola per specifiche proprie lavorazioni? Un
dubbio mi assale quando il Sindaco di Carpenedolo tempo addietro si era presentato presso il Mulino Beffa per avere informazioni
in merito all’occlusione di uno scarico fognario ivi esistente e che
aveva creato problemi di allagamento ad alcuni scantinati. Alla
presenza di tre tecnici della Gardauno, del responsabile dell’U.T.
comunale e di due Agenti di Polizia Locale, intenzionati a verbalizzare la situazione, il Sindaco si rivolgeva a quest’ultimi con
tono impositivo”ma quale scrivere e scrivere qui si tratta di cose
del Comune adesso chiudiamo l’acqua e risolviamo da noi il problema….”. Ma non è la Gardauno il gestore della rete fognaria?
Per quale motivo non ha voluto che la sistuazione fosse verbalizzata dai solerti Vigili? E questo suo personale interessamento
dopo anni di silenzio a chi è dovuto? Per quanto sopra riportato penso che il sindaco sia al corrente di chi abbia ordinato o
immesso l’acqua ”purificatrice”e se non è al corrente si attivi in
merito sollecitando le Autorità preposte alla sorveglianza quali
la Polizia locale (sempre attenta ad intervenire e verbalizzare), in
collaborazione con l’A.r.p.a., con A.s.l., con i Carabinieri del Nucleo Ecologico di Brescia, con il settore Ambiente della provincia
e se necessario anche con la Guardia di Finanza affinchè siano
in grado di smascherare gli irresponsabili di alcune attività pro-
duttive (due o tre al massimo) autorizzate ad immettere nella rete
fognaria le acque reflue; quest’ultimi da decenni usufruiscono
di tale rete per smaltire, tramite canali irregolari gli scarti tossici
delle loro lavorazioni in particolar modo nelle ore notturne. Da
parte mia terrò al corrente telefonicamente e per iscritto le Autorità sopra menzionate ogni qualvolta noterò la presenza di sostanze
inquinanti.
Beffa Sandro
Nemo propheta in patria
Egregio Direttore, Le chiedo la cortesia di pubblicare la presente
lettera, affinché i cittadini di Carpenedolo possano essere informati in merito al comportamento biasimevole, adottato dall’Amministrazione Desenzani, nei confronti degli operai locali (Artigiani, Industriali, Tecnici,…).
La nostra azienda costruisce attrezzatura per l’edilizia da circa
mezzo secolo e da circa dieci anni a questa parte, abbiamo anche
ottenuto l’autorizzazione per il montaggio di ponteggi per conto
terzi. In tutto questo periodo non ho potuto fare a meno di notare
diverse impalcature dislocate sui vari immobili del comune (non
ultima quella montata a ridosso del campanile) e, per esclusione,
posso affermare che le ditte che hanno eseguito tali opere provengono sicuramente da altri paesi.
A questo punto mi è sorta spontanea una domanda: perché noi
operatori di Carpenedolo non siamo mai stati interpellati per un
preventivo? Eppure disponiamo dei permessi e delle competenze
necessari e, sicuramente, la nostra offerta avrebbe pure fatto risparmiare al Comune qualche migliaia di euro.
Il fatto poi a dir poco sconcertante è che non è solo la nostra
azienda a subire quello che io ritengo un vero e proprio sopruso:
da fonti certe, infatti, ci risulta che anche i progetti, le opere da
muratore e quant’altro siano stati appaltati a tecnici e ditte esterni al paese. In genere non seguiamo molto la politica locale ma,
in questo caso, mi sento di voler rendere giustizia a tutte quelle
imprese locali (compresa la mia) che sono state ingiustamente
ignorate in tutti questi anni.
Concludo dicendo che l’amministrazione Desenzani dovrebbe
solo vergognarsi per non averci mai preso in considerazione:
ritiene forse che le aziende a Carpenedolo debbano essere solo
sfruttate per le loro tasse, ma non aiutate in un momento di profonda crisi
NOLLI srl
FRANCESCO TRIGIANI Uno con noi
Gent.mo Direttore
Ci sono uomini e donne che, non si sa il perché, nascono con
innati valori. Nel corso della vita, accompagnati dalla famiglia,
dalla comunità e dalla nuova famiglia accrescono e maturano il
loro essere persone fra le persone.
Il loro sembra essere un quotidiano spandere serenità, disponibilità, impegno, sostenuti da un senso di inossidabile ed insta
cabile responsabilità.
Ci sono uomini e donne che i loro “valori” li esprimono in ogni
ambiente, non cambiano umore e atteggiamento al cambiare
dell’indirizzo. Li vedi in famiglia e serenamente sorridono. Sorridono alla loro sposa, al loro figlio, voluto come un soffio divino
sulla terra, come il dono più bello dell’amore coniugale. Li ritrovi impegnati alla scrivania ad ascoltare pazientemente, anche
le confessioni più amare dei loro clienti, caso mai in attesa che
paghino una rata dell’assicurazione.
Li puoi seguire passo dopo passo nella loro discreta ricerca del
bello della storia e delle storie di una “bassa” mosaico di civiltà.
Li leggi su riviste patinate che “inseguono” quelle radici che ancora rendono le nostre piazze l’espressione più alta della cultura italiana. Li incontri all’appuntamento domenicale di una preghiera
che si fa comunità. Da li traggono la ragione della vita e di ogni
impegno quotidiano. Li ascolti e con loro dialoghi sulla “carità
sociale” dell’impegno politico. Ogni loro parola non si fonda mai
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sulla strumentalità di una informe competizione strumentale. La
politica, per loro, è il porsi dentro la storia delle comunità. Francesco diceva. “a me non interessa essere candidato, mi importa che chi è candidato affronti e risolva i problemi della gente”.
Francesco si impegnava senza chiedere. In quel risolvere si incarnavano anche i valori della vita, quelli che si gemmano dalla
dottrina sociale della Chiesa. Sono uomini e donne che sanno
riconoscere le coerenze e le incoerenze di quanti spandono deboli
blasoni rappresentativi. Sono uomini e donne che sanno ascoltare perché sanno donare. S’illuminava quando descriveva, raccontava le grandi iniziative culturali che promuoveva col papà,
Francesco …. Si attorniano di amici veri, persone che nei gangli
della società, in silenzio, portano con loro la passione del vivere.
Portano in se il cordone ombelicale di famiglie solide, serene, unite … di comunità ispirate.
Ecco, Francesco era tutto questo, solo questo. Chi ha avuto l’opportunità d’incontrarlo e di vivere qualche momento con lui non
può che ricordarlo così. Proverbiale è sempre stata la sua disponibilità. Quell’atteggiamento sempre propenso nell’offrirsi… con
delicatezza. Non l’ho mai, lo ripeto mai, sentito inveire contro
qualcuno, o esprimere battute volgari o peggio ancora offendere
qualcuno. Per lui le persone dovevano essere “armate” di un solo
strumento: “il martello per demolire le incrostazioni, le diatribe,
le divisioni, le lotte”. Anche un avversario per Francesco era, e
rimaneva, una persona da rispettare e con la quale dialogare.
Dialogare per persuadere, coinvolgere, accompagnare l’interlocutore in percorsi di maturazione. Non si scoraggiava nemmeno quando il lavoro e la politica sembravano poco riconoscenti.
Amava il suo lavoro, perché lo portava ad incontrare soprattutto
gente vera, concreta, quei lavoratori della terra che dopo la fatica dell’aprire la porta la prima volta, ti spalancano la casa se ti
riconoscono “serietà” e onestà. E lui entrava nelle dimore degli
agricoltori come un amico.
Credo che in molti potrebbero recuperare ricordi, aneddoti, momenti belli e intensi di amicizia, di collaborazione di sentimenti
positivi. Ma l’intensità, la profondità, la serenità, la gentilezza, la
professionalità e la grandezza della sua esperienza umana, scaldata dall’amore fedele e profondo per Luciana, la sua amata sposa e dal suo piccolo gioiello; illuminata dai suoi genitori e dalla
sua famiglia, pur condensata nella brevità della sua vita, rimarrà
“dentro” lo scrigno della memoria di ogni persona che gli ha voluto bene.
Ciao Francesco… Grazie Francesco.
Mario Braga
Nato a “Carpenedol”
Gentile Direttore, le propongo alcune riflessioni.
…Dunque…! Vediamo da che parte cominciare. Giusto, dal presentarmi! Sono Attilio Zaniboni, ho 48 anni e sono nato a Carpenedolo, per la precisione sono nato in casa, in via Dante dove
ancora oggi abitano i miei genitori. Penso di essere uno degli
ultimi a non essere nato in un ospedale… e sono fiero di essere Carpenedolese. La mia famiglia è da 4 generazioni che opera
nell’edilizia e noi tutti ci siamo impegnati nell’esercitare la professione nel migliore dei modi. Abbiamo sempre fatto il possibile
per accontentare i nostri clienti, ben sapendo gli sforzi economici
a fronte dell’ acquisto di una casa. Non voglio piangermi addosso
per questa dannata crisi che mi sta mettendo in ginocchio, ma
voglio raccontare quello che mi sta succedendo per invitare un
po’ di “personaggi” del paese a riflettere. Stop ai bastoni tra le
ruote che frenano la gente invece di farla accelerare. Voglio inoltre
sfruttare l’occasione per ringraziare artigiani ed aziende che per
causa mia stanno facendo sforzi finanziari. Li ringrazio per la
fiducia concessa che di sicuro è stata data anche grazie a mio
padre e alla mia famiglia. Ma veniamo al sodo… Sono proprie-
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tario in maggior parte di un immobile costruito da me in via
Cesare Abba (per intenderci quello con il tetto verde e curvo per
andare a Calvisano). Tempo fa, dopo aver ottenuto il via libera
per costruire e, pagati gli oneri (circa 55.000,00 dei profumati
euro), si parte. Il tempo passa e le vendite sono “immobili”(per
ora solo due appartamenti sono stati venduti). La cosa più assurda? Un pezzo di terreno tra la strada comunale e la proprietà della
lottizzazione: nel permesso di costruire avevamo indicato una
soluzione che gli organi competenti (ufficio tecnico, vigili, ecc.
ecc.) avevano approvato. Si trattava di una corsia per accedere ai
parcheggi privati.
I 55.000,00 Euro di oneri versati al comune hanno fatto comodo
ed è comunque stato giusto pagarli. Il tempo passa, il permesso
di costruire scade, e le vendite non partono. Decido comunque di
sistemare questo pezzo di terreno, a costo di fare gli scavi a mano,
non avendo paura di lavorare… e tanto meno di perdere l’ onore.
E come mi ritrovo? Dopo un anno che io e il mio tecnico Ing. Pari
Davide (che colgo l’ occasione di ringraziare per l’ impegno) si va
avanti e indietro dall’ ufficio tecnico e dal comando dei vigili…,
ora “L’ uscita non è più sicura”. Come mai? Prima sì, adesso no?
Quello che c’è di certo è che ora sono stanco e mi sento preso
in giro. VOGLIO sistemare quei 5 metri di terra che darebbero
una sistemazione definitiva all’ immobile, dando finalmente la
possibilità agli unici due miei clienti di rientrare a casa non facendo più ogni volta un piccolo “safari”. Il comandante dei vigili
è uscito a fare mille sopralluoghi prospettando per mille volte una
soluzione assurda e a mio parere più pericolosa di quella indicata
nel permesso di costruire all’ epoca autorizzato.
Pericolo? Un piccolo esempio… la rotonda assurda costruita cento metri prima. La gente che arriva da Calvisano invece di girare
intorno ci “ fa il dritto”. Qui non c’è pericolo? È stato forse tralasciato il discorso della sicurezza cento metri più indietro dal mio
immobile? E lo “tirano fuori” a me per una normalissima uscita
su una strada comunale? Non spetta a me decidere il grado di
pericolo, ma spetta a me “giustamente” il dovere di dover sborsare i 55.000,00 euro di oneri. Lì non c’erano pericoli. Comunque
sia non vi voglio più annoiare ed entrare troppo nei particolari.
Ora però concedetemi ancora poche righe per arrivare al nocciolo
della questione. Vedo la gente stanca ed arrabbiata. Pare che da
questa situazione si faccia una fatica bestia ad uscire. La gente comune comunque abbassa la testa e cerca di andare avanti.
Vedo persone che perdono il sacrosanto lavoro, pagano il gasolio
1,700 Euro al litro (tanto come un litro di vino, per intenderci),
paga l’ IMU ma… abbassa la testa e cerca di andare avanti e se ha
bisogno di cure o visite con la “mutua” trova il posto dopo mesi o,
nella stessa struttura, a pagamento… il giorno dopo. Nonostante
gli sforzi della gente comune, al telegiornale dicono che il debito pubblico sia aumentato! Che spettacolo… VERGOGNA… Io
non ho le qualità per dare la ricetta di guarigione per queste cose,
troppo grosse per me, né tantomeno voglio piaceri o vie preferenziali. Pare che al giorno d’ oggi ci siano più “carte” che LAVORO
VERO da fare… vorrei solo realizzare una corsia d’ accesso autorizzata nel permesso di costruire nel fabbricato da me realizzato.
Invito pertanto la classe politica, l’ ufficio tecnico, i vigili e chiunque altro a non chiudere un occhio, ma ad operarsi un attimo
per far andare AVANTI le cose. Un’ accelerata, insomma. Questo
è quello di cui ha bisogno il carpenedolese. E sono certo che è
dai Paesi come il nostro che si deve partire per sistemare questa
nostra CARA (in entrambi i sensi) ITALIA. Abbiamo la fortuna
di essere una popolazione che risponde sempre al massimo alle
iniziative culturali, sportive ecc. da fare invidia ad altri Paesi,
ma, ahimè siamo fermi. Mi sento di chiedere ai governatori ed
amministratori del nostro Paese uno sforzo visibile per poter accelerare e sono certo che questa mia richiesta sia condivisa da
gran parte della popolazione. Inoltre, io per primo, mi impongo di
essere positivo comunque e mi piacerebbe vedere gente frizzante
e briosa ad operare, perché questa negatività comune non porta
davvero ad alcun risultato, mentre noi carpenedolesi siamo per
natura accelerati.
Attilio Zaniboni
Indoor giovanili di successo
PER L’ATLETICA CARPENEDOLO
La stagione invernale è sempre stata tradizionalmente considerata per l’atletica la stagione delle gare su strada e delle campestri.
Quest’ultime sono state condizionate da pioggia, neve e fango, rendendole particolarmente dure. Per i nostri ragazzi, pochi, e per i
nostri amatori master, molti, un ottimo allenamento in vista dei
campionati italiani che in marzo si disputeranno a Monza. Da qualche anno però, per favorire le altre specialità che non fossero solo
il mezzofondo e il fondo, si è iniziato a organizzare gare al coperto
chiamate “Indoor”. Gli atleti che praticano specialità al chiuso stanno aumentando sempre di più, nonostante la penuria di impianti di
questo tipo. Noi abbiamo la fortuna di averne uno piccolo e vicino,
precisamente a Castenedolo. Piccolo ma funzionale, impianto che
vede gare organizzate dai nostri amici della Virtus Castenedolo per
tutte le categorie. Ovviamente anche l’Atletica Carpenedolo partecipa e ai campionati provinciali ha ottenuto ottimi risultati. Nella
categoria ragazzi la sorpresa è stato Matteo Frongia, che al debutto nelle gare ha conquistato subito il 2° posto nei 60 mt piani, mentre Chiara Varini, nella stessa distanza, è stata finalista piazzandosi
sesta. Nella categoria Cadetti nella gara dei 60 ostacoli doppietta
carpenedolese con vincitore il nostro Simone Visini e secondo Paolo Zaniboni. Simone ha ottenuto anche un buon 5° posto nel lungo,
mentre Paolo ha dovuto accontentarsi del 9° posto nei 60 piani,
appena fuori dalle finali. Sempre per i cadetti ottimo 2° posto per
Flavio Casnici nel salto triplo e 8° posizione nel lungo; Stefano Treccani si è piazzato 6° nel lungo e 10° nei 60 piani. Nella
categoria femminile cadette
6°posto per Dora Bosetti
nei 60 piani e 8° posto per
Martina Grillo nel lungo;
ottime prestazioni con primati personali per Elisabetta Roma e Giorgia Galli. Se
queste sono le premesse,
abbiamo buone aspettative
per la stagione all’aperto in
tutte le categorie.
partecipanti indoor
G.T.
podio ostacoli
podio triplo
5
a cura di
VALTER
CHIARINI
Il
MICROFONO
RIECCOLI
Nell’ultimo cambio di governo, nonno Giorgio, (il “Pres.”) ci aveva
risparmiato l’agonia delle elezioni nazionali, e con vero piglio da
partigiano, aveva preso in mano la situazione decidendo tutto lui.
Forse riteneva gli italiani troppo esausti per poter scegliere con
serenità in quale cappio infilare la testa. Tant’è, nonostante le sue
lodevoli intenzioni, alla luce dei fatti, il nuovo guidatore non si è
rivelato granché diverso da chi lo aveva preceduto. Tosati eravamo
prima, e tosati siamo stati dopo. Ora però, dopo un lasso di tempo
appena sufficiente a scorticare il popolino, si badi bene, solo quello, siamo pronti a riappropriarci del nostro diritto a sceglierci chi
ci toserà in futuro. Il re di Arcore che tutti, amici e nemici, (forse
più i primi dei secondi) credevano morto, naturalmente dal punto di vista politico, dopo aver paventato una sua uscita definitiva
dalla scena politica di questo ingrato Paese senza riconoscenza, ha
cambiato idea: incredibile vero? Non lo fa mai! Quindi, ringalluzzito
più che mai, è ridisceso in campo come ai bei tempi, per salvare
la Nazione dalle orde di nuovi barbari comunisti che sotto mentite spoglie stanno per ghermire il potere. Come ha messo piede
nell’arena, si è sfiancato, pover’uomo, in un tour interminabile di
apparizioni televisive, alcune delle quali con siparietti comici davvero divertenti, con conduttori che si ostinavano a voler porgli
delle domande non decise da lui. Mah! Da quel momento, il PDL
che veleggiava a livelli di estinzione, ha visto risalire in maniera
esponenziale le percentuali di voto che gli italiani dichiarano negli
immancabili sondaggi, riducendo ad una inezia il divario tra Silvio,
e i suoi avversari storici: i comunisti appunto. Come avrete certamente notato, in questa competizione parlo di Berlusconi contro
tutti, perché se una cosa è stata resa lampante da queste convulse
settimane di pre-elezioni, è che dietro di lui c’è solo una interminabile schiera di nani e ballerine. L’entusiasmo che provocano i vari
Alfano, La Russa, &C. nell’elettorato di centro destra è la stesso che
provo io per un documentario sugli stercorari africani (no, non è un
parolaccia lo giuro, sono degli strani insetti con abitudini alimentari un po’ bizzarre). Sul versante opposto, abbiamo un Bersani che
finalmente si gioca l’occasione attesa da una vita. Ma quest’uomo
deve avere una nuvola alla Fantozzi che lo accompagna, perché
fino a qualche settimana fa, con Silvio ancora fuorigioco, i sondaggi lo davano vincente con percentuali bulgare, e lui giustamente
cominciava a calarsi nel ruolo. Ma, col ritorno del Cavaliere, ogni
giorno che passa ha visto il vantaggio assottigliarsi sempre di più, e
come un ciclista in fuga su una salita, sente il fiato sul collo dell’avversario che si avvicina. Come se non bastasse da qualche giorno
gli è capitato fra capo e collo anche il guaio del Monte dei Paschi
che, politicamente, ammazzerebbe anche un bue. Devo dire che,
personalmente, trovo Bersani una persona simpaticissima. Sarà
per quel suo accento esageratamente emiliano, sarà per quel suo
modo di comunicare riempiendo i discorsi di proverbi, di esempi
improbabili, che mi ricorda tanto i vecchi contadini della Pianura:
un uomo pane e salame. E del Professore, che dire? Mario Monti,
che sembrava fosse stato incatenato alla poltrona di Presidente
del Consiglio da Napolitano, con quell’aria un po’ schifata di chi
guarda la politica dall’alto, sembrava non vedesse l’ora di mollare
la patata bollente che il buon Giorgio gli aveva messo fra le mani e
invece eccolo qui, a sfidare i voto degli italiani imbestialiti da IMU,
esodati, e quant’altro. Non ho idea di che genere di aspettative
abbia il professore, ma non credo gli riesca di infilarsi tra i due
gladiatori di cui parlavamo prima (ma siamo certi poi, che sia proprio questo che vorrebbe? Mah!). Quanto agli altri candidati, non
penso abbiano chance importanti: Grillo renderebbe sicuramente
l’ambiente meno austero e più divertente, ma governare, ragazzi,
è un’altra cosa. Quanto ad Ingroia, sentendolo parlare, uno si chiede: ma quando parla di rivoluzione, a cosa si riferisce? Con la sua
dinamicità dialettale qualsiasi rivoluzione abbia in atto, prevederà
sicuramente una pausa pomeridiana per la pennichella. Penso con
orrore al suo giuramento in caso di elezione: sarebbero necessari
due giorni a reti unificate ! E infine lui, Oscar Giannino, giornalista
di spessore, e indossatore da capogiro. Vincesse lui, per il ben noto
spirito di emulazione che ci contraddistingue, il parlamento italiano
nelle estenuanti sedute di lavoro intenso(?) si trasformerebbe in
un Pitti Uomo: la risposta italiana a Calderoli. Quando leggerete
queste righe, forse i giochi saranno già fatti, e come agnelli sacrificali, saremo lì ad aspettare il colpo di grazia che ci affosserà
definitivamente. Che Dio ci aiuti. Non lo ha fatto precedentemente
ma, forse, era impegnato in cose più importanti di queste piccole
miserabili pochezze umane.
P.S. Anche quest’anno si è svolto il rito tradizionale delle veglie
notturne in Piazza Matteotti, per l’iscrizione dei bambini all’asilo
delle Suore. Come sapete, la causa di questa singolare situazione è
attribuibile al fatto che la richiesta di posti è normalmente maggiore della disponibilità dei posti stessi. Quest’anno però, pare che la
disponibilità non sia mai stata in dubbio. Una punta di sano masochismo, o amore smodato per il campeggio? Mah.
Gruppo Babbo Natale
Anche quest’anno siamo a ringraziare i carpenedolesi come
sempre generosi, quest’anno ancora più partecipi in memoria
del caro amico Luciano Bazzoli:
offerte devolute:
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CON SIMONE GUIDUCCI
alla scoperta della musica extracolta americana
Tutto è pronto all’Associazione e Scuola di
musica Mario Casnici per il ciclo di sei incontri
di guida all’ascolto che si terranno da lunedì
11 febbraio presso la sede di via Ceresara
27 a Carpenedolo. Il noto e apprezzatissimo
Maestro Simone Guiducci accompagnerà gli
ascoltatori lungo un percorso affascinante
alla scoperta della musica extracolta americana. Le serate, tutte di lunedì, si terranno
l’11 e 25 febbraio, 11 marzo, 15 aprile, 13
maggio e 10 giugno, dalle 20.30 alle 22.30.
Non è assolutamente necessaria alcuna conoscenza musicale, è sufficiente amare la
musica americana del secolo scorso e volerne sapere un po’ di più. Per partecipare è necessario iscriversi presso la suola di musica
Mario Casnici. Il chitarrista e compositore Simone Guiducci, nato a Torino ma mantovano
d’adozione, è considerato uno dei personaggi di spicco della scena jazzistica italiana, con
collaborazioni discografiche e concertistiche
di risonanza internazionale. Simone Guiducci
ha iniziato da autodidatta all’età di 12 anni
imparando dai dischi il repertorio dei Beatles, per poi diventare a vent’anni fans di
Chet Baker e Joao Gilberto. Tra i nomi con
cui ha collaborato e collabora spiccano Mauro Negri, Paolo Fresu, Gianluigi Trovesi, Enrico Rava. Con essi dà vita nel 1995 al proprio
progetto solistico “GRAMELOT” inaugurando
una originale strada di dialogo creativo fra
folk e jazz e lavorando (in concerto e su disco) con personaggi straordinari. Molti i lavori discografici che sono stati recensiti con
entusiasmo su riviste specializzate italiane
e internazionali, tra cui le testate francesi
JazzMan e JazzMagazine, la tedesca JazzPodium, la britannica JazzWise, la statunitense All About jazz e le italiane JazzMagazine,
Jazzit e Musica Jazz. Simone è stato inserito
più volte fra i migliori musicisti jazz italiani
PER
NDO
A
R
O
LAV
MO
A
I
T
S
nell’ambito del Top Jazz indetto fra i critici
del settore dalla prestigiosa rivista Musica
Jazz, nonché nella Top Ten dei migliori chitarristi jazz italiani negli anni 2010 e 2011.
Nel corso degli ultimi 15 anni si è esibito ,
oltre che nei maggiori festival jazz italiani
(con ben 7 partecipazioni al prestigioso Clusone Jazz), in teatri e rassegne in giro per il
mondo. Laureato in Filosofia e Diplomato al
Biennio Jazz di Trento attualmente Simone
Guiducci è docente di Chitarra Jazz e Tecnica
dell’ Improvvisazione presso il Dipartimento
Jazz del Conservatorio Statale “Campiani” di
Mantova. E’ chiaro che per tutti gli appassionati di musica queste sei serate saranno
un’imperdibile occasione in cui incontrare un
musicista straordinario e poter comprendere
cosa si nasconde dietro un capolavoro musicale, quali risvolti sociali, culturali e umani
lo hanno generato. Così presenta il progetto
!
VOI
lo stesso Guiducci: “…Cultura, società e musica . Le città statunitensi all’inizio del secolo
scorso si mettono in luce come veri e propri
crogiuoli di cultura , dove vanno a confluire
e a mescolarsi le diverse anime dei popoli
che convivono: le radici africane ( dei neri
deportati ) e le radici europee ; da una parte
la musica folk di origine europea dall’altra
le forme più popolari di musica derivante
dalla tradizione colta (marce militari e musica liturgica, operetta). In estrema sintesi i 3
elementi di base per la nascita della musica
moderna americana , che nel corso del XX
secolo subisce, come la società stessa americana, uno sviluppo impressionante ed assolutamente frenetico. La grande colonia ex
britannica diviene traino per la storia stessa
del novecento, in senso politico, tecnologico e culturale; aspetto che si concretizza in
maniera assolutamente evidente anche dal
punto di vista di nostra competenza: musicalmente, le cose più rilevanti del secolo avvengono in quel continente. Nulla di ciò che
avviene nella vecchia Europa è paragonabile
a ciò che avviene negli States. Dai canti di
lavoro al blues, al gospel al jazz, al rhythm
& blues, al rock & roll. Solo a partire dagli
anni ‘60 e ’70 la scena europea (inglese) torna protagonista con un percorso che porta,
attraverso il filtro del British Blues, alla nascita del Rock, dell’ Hard Rock, del Prog e alle
musiche odierne, fino all’ Heavy metal ed al
Punk. Gli Usa rimangono tuttavia il luogo
eletto dei più spregiudicati e creativi mixaggi
fra linguaggi musicali contemporanei, portando alla nascita del Jazz Rock , del Funky,
della Fusion, della WorldMusic , della Dance,
del Rap e della Techno.”
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7
L ’angolo del
A cura dell’Avv.
LUCIANO
CHIARINI
LEGALE
ANCORA SUL NOME ANDREA
Nel febbraio del 2011, avevamo riferito della impossibilità di imporre
alla propria figlia il nome “Andrea”, perché, secondo la giurisprudenza e
secondo la circolare n. 27/07 del ministero dell’interno, il nome aveva
valenza equivoca (quanto al sesso). Su questa falsariga, un Tribunale
Toscano, su ricorso del Pubblico Ministero, ha disposto la modificazione dell’atto di stato civile nel quale risultava imposto ad una bambina
il nome “Andrea”, ordinandone la sostituzione con “Giulia”. La Corte
d’Appello, a sua volta, aveva sostituito il nome “Andrea” con quello di
“Giulia Andrea”, riaffermando che il nome di Andrea, nella tradizione
italiana, ha una valenza esclusivamente maschile, con la conseguenza
che l’imposizione di questo nome in via esclusiva, viola l’art. 35 del
dpr n. 396/2000, ai sensi del quale il nome imposto al bambino deve
corrispondere al sesso. Su ricorso dei genitori, la Corte di Cassazione,
su ricorso dei genitori, ha ritenuto che la legge (art.34 dpr su citato)
riconosce il diritto di imporre ai minori cittadini italiani, nomi stranieri,
espressi in lettere J,K,X,Y,W e, dove possibile, anche con segni diacritici
propri dell’alfabeto della lingua di origine, ed ha riformato la sentenza
della Corte d’Appello. Ha tenuto conto del crescente fenomeno della
contaminazione ed integrazione della cultura, determinato dalla libera
circolazione nei paesi dell’Unione Europea e della intensità del fenomeno migratorio, per cui ha escluso di poter limitare il diritto alla scelta del nome mediante parametri di natura nazionalistica, censurati
dalla stessa Corte Europea, ed ha aperto la possibilità di scelta a tutti i
nomi di origine straniera. Ha, inoltre, considerato che il nome “Andrea”
in numerosi contesti nazionali stranieri ed extraeuropei, ha valenza
biunivoca, potendo essere indifferentemente utilizzato per soggetti
femminili e maschili e che anche in Italia non è infrequente imbattersi
in persone di sesso femminile di nazionalità, o provenienza, straniera,
che abbiano questo nome. Pertanto, la natura sessualmente neutra del
nome “Andrea” nella maggior parte dei paesi europei ed extraeuropei,
tra i quali gli Stati Uniti d’America, ambiente culturale non privo di
influenza nel nostro paese, unita al riconoscimento del diritto d’imporre un nome di provenienza straniera al proprio figlio minore, nei
limiti del rispetto della dignità personale, come definita dagli artt.34
e 35 del dpr n. 396/2000, ha indotto i supremi giudici a modificare le
precedenti contrarie decisioni. Il nome “Andrea” non può definirsi né
ridicolo, né vergognoso se attribuito ad una persona di sesso femminile, né potenzialmente produttivo di ambiguità nel riconoscimento del
genere di una persona cui sia stato imposto, non essendo più riconducibile, in un contesto culturale ormai non più rigidamente nazionalista,
esclusivamente al genere maschile. Conseguentemente ha disposto la
cancellazione della rettifica dell’atto di stato civile con la quale il prenome “Andrea” era stato sostituito con “Giulia Andrea”.
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PRONTI A GIOCARE?
Il 25 novembre è partito il campionato di
Minibasket per la categoria Aquilotti di terza
e quarta elementare, un primo approccio al
confronto con altri giocatori. Un modo per
mettere alla prova se stessi, le proprie capacità, non solo intese come abilità di gioco
ma anche come capacità di reazione ad una
sconfitta, ad una delusione, come controllo
all’esuberanza di una facile vittoria e condivisione con tutto il gruppo di un risultato
positivo. Partecipare ad un campionato, sia
pur dichiarato “non agonistico”, serve anche
a superare l’individualismo ed a superare le
paure di giocare davanti ad estranei o ad
un pubblico composto, per la maggior parte, da adulti e dai propri genitori. Sentirsi
giudicati, ma anche sostenuti, compresi e
capiti. Trovare il proprio spazio in campo,
imparare a confrontarsi con giocatori più
abili: saper collaborare con un buon passaggio ad un compagno o essere d’aiuto alla
propria squadra. Attraverso il gioco si cresce. Ci sono bambini che preferiscono fare
uno sport senza competizione: questo è un
modo anche per riposare la mente.
Altri ragazzi invece amano la competizione. Bisogna fare i conti anche con le attese;
in molte situazioni dove la gara è spinta,
dove non c’è un limite giusto o sbagliato
per tutti, la gara può diventare un rischio.
Il rischio è quello di non bilanciare e questo
è tipico del contesto sociale in cui viviamo:
dipende, chiaramente, dalla persona, dal ragazzo ma anche dall’adulto che abbiamo di
fronte, dal contesto organizzativo in cui ci
muoviamo e che noi istruttori mettiamo a
disposizione. Il campionato lo giocano non
solo i ragazzi sul campo con i loro istruttori,
ma tutti quelli che partecipano all’evento:
genitori, parenti, amici e conoscenti. Ognuna di queste componenti ha un compito:
quello di rendere importante quell’evento
con il sostegno, con il sorriso e divertendosi guardando i giocatori come se fossero
tutti propri figli e propri beniamini, senza
distinzione di maglie, di colori, di abilità o
di caratteristiche. Facciamoli sentire tutti
protagonisti di un grande evento, ma con il
sorriso. Se noi lavoriamo bene come istruttori e operatori anche se non avremo un
buon atleta, cerchiamo almeno di avere un
buon spettatore, un tifoso competente, un
futuro genitore consapevole dell’importanza del fare sport in modo sano. E allora
diamo un significato più ampio alla Vittoria. Cosa significa Vincere? In quanti modi
si può vincere? Si può vincere al di là del
risultato? Si può distogliere l’attenzione dei
bambini dalla vittoria agonistica? Vincere
potrebbe significare aver affrontato e superato un limite, una difficoltà al di là del
risultato agonistico? Si può immaginare di
allargare il concetto di vittoria agli stati d’animo, alle relazioni, all’impegno, alla fatica,
alla dedizione? Oppure al fair play? Io non
ho risposte certe, ma questo è un campo su
cui confrontarci e crescere assieme; allenatori, genitori, operatori e ragazzi che si apprestano a fare le prime, ma determinanti,
esperienze sportive per migliorare la nostra
cultura sportiva e per essere domani, buoni
e validi cittadini. Ecco, queste sono alcune
delle motivazioni che ci spingono a partecipare al campionato minibasket.
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RUOLO DI PRESTIGIO
LITIGI FURIBONDI
per il M° Pierluigi Pajello
tra “GL’ENNAMURAC” di Carlo Goldoni.
Milano - Il Maestro Pierluigi Pajello, attuale delegato regionale
Csen, è stato eletto nei giorni scorsi componente del Consiglio Regionale del Coni.
E’ passato poco meno di un anno ed eccoci pronti ad assistere ad
una nuova commedia che gli attori di Rapocèldone porteranno in
scena a marzo. Dopo la riscrittura de “La Locandiera” in dialetto,
sarà un altro testo di Carlo Goldoni ad allietare il pubblico.
Una storia, una trama sull’amore di due giovani innamorati, spensierati quanto litigiosi nel cercare il loro equilibrio sentimentale,
quel filo sottile tra testa e cuore, delicato, bisognoso di cure e attenzione come un fiore che sboccia, da proteggere. Invece, i due
innamorati non fanno altro che litigare, litigi furibondi sia fisici che
verbali, farciti da accuse reciproche al limite della censura; schermaglie amorose ben architettate dal grande commediografo; senza
dimenticare i toni divertenti della commedia: perché mentre i due
innamorati litigano di brutto, altri simpatici personaggi tessono
spassosi siparietti tipici del canovaccio goldoniano. Lei, ribelle e
pazza di gelosia, non si fida di lui, educato, gentile, ma orgogliosissimo e quindi recalcitrante a comprendere le scenate dell’amata.
L’organismo che coordinerà
l’attività di tutte le discipline
sportive praticate in Lombardia
è risultato composto da Marco
Contardi per l’ASI,da Alessandro
De Tursi per CNS LIB., da Pierluigi Pajello per lo CSEN, da Giancarlo Valeri per il CSI, da Vittorio Villa per l’US ACLI.
L’elezione del nostro concittadino di adozione Carpenedolese,
è la conferma della validità del
lavoro da lui compiuto in questi anni per promuovere e valorizzare lo sport nel modo più
consono.
Pajello ha visto riconosciuti gli
sforzi compiuti in questi anni
per divulgare i valori sociali e
umani che albergano in ogni disciplina sportiva.
Come non bastasse l’esperto tecnico si è rivelato sempre
pronto alla collaborazione in
particolare la dove i progetti
proposti puntavano a creare le
condizioni perché le persone si
avvicinassero sempre di più alla
pratica sportiva.
“Mi sento orgoglioso - ha dichiarato non appena ufficializzata la
nomina a consigliere regionale
del Coni - di questo riconoscimento. So che dovrò impegnarmi maggiormente per non deludere le attese, ma l’entusiasmo
L’agilità
è la nostra forza
e la voglia di fare non mi mancano. Dopo i complimenti di Pier
Luigi Marzorati Presidente CONI
Lombardo, ho trovato in Marzorati una persona di grande
spessore tecnico ed umano, con
la quale si possono creare progetti di grande valore e questo
mi ha dato e mi darà maggiori
stimoli. Ringrazio tutti coloro
che hanno creduto in me, nello
CSEN ed anche tutti coloro che
quotidianamente
collaborano
all’interno dello Csen, tanto a
livello regionale quanto a quello mantovano, per far crescere
il movimento. Le maniche sono
già rimboccate e pronte per dar
seguito ai propositi che ho nella
mente”.
Entrambi orfani, vivono situazioni familiari senza il punto di riferimento dei genitori. Zio e zia di lei, artisti eccentrici e squattrinati,
spingono per un matrimonio di convenienza essendo lui di buona
famiglia benestante, quindi un buon partito. Ma si sa che l’amore
non è bello se non è litigarello e durante la commedia, sul palco, se
ne vedranno di tutti i colori.
Per soddisfare la curiosità non rimane che assistere alla nuova
commedia dal titolo “GL’ENNAMURACC” (ri)-scritta e diretta da
Severino Boschetti e liberamente ispirata alla commedia “Gli Innamorati” di Carlo Goldoni, adattandola ai giorni nostri, che andrà
in scena a Carpenedolo presso il Teatro “Deodato Laffranchi” SABATO 23 e DOMENICA 24 MARZO alle ore 20,30 con l’ingresso di
€ 5,00 per gli adulti. Rapocèldone vi aspetta in teatro numerosi: sia
come supporto con calorosi applausi, sia come sostegno economico
visto che i soldi raccolti verranno utilizzati in parte per iniziative
teatrali future, in parte devoluti in beneficenza e in parte per la
“sopravvivenza” della stessa compagnia, perché, retorica a parte,
il pubblico adulto, pagando il biglietto, rimane l’ago della bilancia.
Per conoscere tutte le date degli spettacoli potete consultare il
sito: www.rapoceldone.com e segnarvi sul calendario questo appuntamento del 23 e 24 marzo 2013 con i litigiosi innamorati di
Rapocèldone.
P.S. Sul palco la presenza in carne ed ossa del grande commediografo Carlo Goldoni... Un motivo in più per non mancare!
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A ROMA CON
IL CORPO MUSICALE CARPENEDOLESE
Il Corpo Musicale Carpenedolese dal 30 novembre al 2 dicembre 2012 è stato a Roma
per partecipare al 25° anniversario della
“Fondazione Migrantes .
Durante la celebrazione della Messa in
San Pietro celebrata da S.E. Il Card. Antonio Maria Vegliò, Presidente del Pontificio
Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli
Itineranti, ha eseguito due brani, il primo
all’Offertorio e il secondo alla Comunione.
Nella Basilica, oltre al nostro gruppo, erano
presenti altri corpi musicali che sono intervenuti negli altri momenti della celebrazione. La sera ci siamo portati in Piazza San
Silvestro per continuare la festa ed abbia-
mo proposto alcuni brani del nostro repertorio allietando turisti e passanti. Il sabato
di buon mattino le quaranta Bande musicali
partecipanti all’evento si sono concentrate
a Castel Sant’Angelo per poi inquadrarsi e a
suon di musica marciare su Via della Conciliazione. Nonostante una pioggia battente,
i carpenedolesi non si sono fatti intimorire,
bagnati ma contenti sono giunti nell’Aula
Paolo VI per l’Udienza Pontificia. La sala era
gremita oltre ogni previsione, tanto che alcuni complessi sono rimasti fuori e si sono
dovuti accontentare di seguire l’evento dagli schermi.
Oltre alle bande musicali erano presenti tut-
ti i gruppi che fanno arte di strada, come
i circensi, burattinai, saltimbanchi, madonnari; prima e durante l’udienza alcuni rappresentanti di ogni gruppo si sono esibiti e
infine il Santo Padre dopo il suo prezioso
e apprezzato intervento ha benedetto l’assemblea.
Tutto questo fine settimana è stato emozionante, il gruppo ha partecipato attivamente
ed è stato un momento di aggregazione che
ci ha reso ancora più uniti. Non sono mancati i momenti di svago e di relax, infatti
nei momenti liberi dall’impegno musicale
abbiamo visitato alcuni tra i principali monumenti della città.
Carichi di energia dall’esperienza di Roma,
l’8 dicembre in collaborazione con il Nuovo Centro Danza di Carpenedolo ci siamo
esibiti in un concerto di splendidi brani che
hanno accompagnato i passi di danza delle
100 ragazze, e non ,dirette dalla Maestra
Maurizia Camplani.
Per il 2013 ci stiamo preparando per il Carnevale e in modo particolare per il concerto
che si terrà sabato 13 aprile nella nostra
chiesa Parrocchiale, con la collaborazione
dell’organista Claudio Ferrari, che ci accompagnerà con l’organo della nostra Parrocchiale.
Claudio Marini
Primo Anno
Primo dicembre 2012 a Roma,
in occasione della partecipazione
al 25° della Fondazione Migrantes.
Simona e Nerino
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CALENDARIO
SOLIDALE
Abbiamo fatto i calendari, li abbiamo venduti alla fiera del torrone
e abbiamo preso tanti soldi da dare a Lieta per solidarietà!
In questo modo così semplice e diretto una bambina spiega un percorso che ha visto lei e i suoi compagni di classe seconda (scuola
primaria) impegnati per due mesi nel laboratorio grafico-espressivo. Le illustrazioni realizzate dai bambini , corredate dalle filastrocche che raccontano in rima i dodici mesi dell’anno, sono servite a
costruire il calendario 2013. Accanto all’ obiettivo strettamente
didattico di sviluppare le abilità artistiche e creative degli alunni,
le insegnanti e i genitori hanno voluto coinvolgere direttamente i
bambini in un progetto di solidarietà, poiché l’intero ricavato della
vendita dei calendari è stato donato ad “Operazione Lieta”, che da
più di 30 anni accoglie i bambini poveri del Brasile ed assicura loro
cibo, istruzione e il calore di una grande famiglia. E ancora una
volta i bambini hanno saputo stupirci, sia per lo spirito di cooperazione con cui hanno lavorato ai loro bei disegni, si per l’entusiasmo
e la gioia con cui si sono impegnati affinché potessimo raccogliere
più fondi possibili da inviare a chi ha davvero bisogno di aiuto.
Soprattutto in tempi delicati come quelli che stiamo attraversando,
per noi tutti è stata un’enorme soddisfazione poter consegnare
a Padre Giancarlo il simbolico assegno di 800 euro! Segno che la
solidarietà si può insegnare, anche a scuola.
Le insegnanti cl. 2A
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I BENEFICI DELLO YOGA
contro depressione e malattie mentali
La scienza sta dimostrando
sempre di più i benefici dello
yoga. Yoga contro depressione
e malattie mentali.
Una raccolta di studi pubblicata
lo scorso 25 gennaio in Frontiers
in Psychiatry, ha evidenziato gli
effetti benefici dello Yoga sui
principali disturbi psichiatrici.
Lo Yoga ha effetti benefici sui
principali disturbi psichiatrici. A
dimostrarlo una raccolta di studi
pubblicata lo scorso 25 gennaio
in Frontiers in Psychiatry, che
esamina gli effetti dello yoga
sulla depressione, la schizofrenia, l’ADHD, disturbi del sonno,
disturbi alimentari e problemi
cognitivi. L’antica pratica indiana, praticata da 5.000 anni, ha
effetti positivi sulla depressione
lieve e sui disturbi del sonno
anche in assenza di trattamenti
farmacologici e migliora i sintomi associati alla schizofrenia e
ADHD nei pazienti in terapia.
Yoga nella cultura popolare
Secondo un sondaggio condotto
dalla Harris Interactive Service
Bureau, lo yoga oggi è praticato da 15,8 milioni di adulti solo
negli Stati Uniti. Nello studio, le
persone che hanno effettivamente tratto beneficio sono state tutte coloro che soffrivano di
malattie mentali, mentre per i
disturbi alimentari e i problemi di cognizione i risultati sono
stati nulli o carenti.
Il Dr. P. Murali Doraiswamy, autore dello studio e professore di
psichiatria e medicina presso la
Duke University Medical Center,
ha spiegato che lo Yoga non solo
può aiutare a migliorare i sintomi, ma può anche contribuire a
prevenire malattie mentali legate allo stress. Questa raccolta
di studi conferma quanto affermato da ricerche precedenti: lo
yoga influenza elementi chiave
del corpo umano con un effetto
antidepressivo simile a quello
della psicoterapia. In particolare
uno studio ha dimostrato che
la pratica dello yoga influenza
neurotrasmettitori, infiammazione, stress ossidativo, lipidi e
fattori di crescita.
Lo Yoga per curare la depressione
La depressione da sola colpisce
più di 350 milioni di persone nel
mondo ed è la principale causa
di disabilità secondo l’Organizazione Mondiale della Sanità
(OMS). Secondo lo studio Primary Care, effettuato dall’OMS, il
60% dei pazienti dopo un anno
di farmaci antidepressivi erano
ancora depressi. In un contesto
dove la cura della depressione
rimane spesso insoddisfacente,
diffondere lo yoga diventa importante per combattere questa
malattia. Lo yoga infatti può
garantire una serie di effetti
benefici collegati: meno effetti
collaterali di una terapia farmacologica, costo relativamente
basso, miglioramento della forma fisica. Gli autori della ricerca
hanno evidenziato che gli ottimi
risultati sono promettenti ma
parziali. Nuove ricerche, più approfondite, saranno necessarie
per validare l’effetto curativo
dello yoga ed applicare in modo
diffuso questa pratica per curare i pazienti con disturbi mentali.
Filippo Ongaro
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COME POTERSI AVVICINARE AD UN’ARTE MARZIALE
così antica eppure vitale…
Compleanno
Molto spesso i motivi che inducono un occidentale all’approccio alle arti marziali sono
di superficiale curiosità, o speranza di immediati benefici estetici, o... la moda del
momento. E’ inutile dire che tali motivazioni
porteranno alla delusione e ad una rapida
defezione.
Le arti marziali richiedono costanza, fiducia
e un desiderio profondo di conoscenza.
KARATE è uso del corpo, la mente, lo spirito, non è semplicemente tirare un pugno o
un calcio.
Al contrario della cultura occidentale di cui
siamo convinti guardando film d’azione, tanti credono di entrare in una palestra (dojo) e
dopo breve saper fare karate…. Il concetto
fondamentale del karate è quello dell’unione dei diversi aspetti dell’essere umano che
interagiscono profondamente.
A prima vista, chi osserva dall’esterno un
praticante di arti marziali o sport di combattimento allenarsi, vedrà dei movimenti.
Penserà di essere di fronte ad uno sport.
Forse per qualcuno sarà davvero così. Ma
chi vive queste arti fino in fondo, sa bene
che il motore della motivazione è una ricerca infinita, una ricerca sul piano psicologico
e fisico, una ricerca anche spirituale. Imparare a difendersi e difendere gli altri è una
causa che fa “entrare in contatto” con le nostre discipline, ma ben presto, se si hanno i
Maestri giusti, si capisce che c’è dell’altro…
In definitiva fare Karate, un certo tipo di
karate, significa intraprendere un percorso, una ricerca, finalizzata al miglioramento
psico-fisico e alla consapevolezza di sé.
E’ un’arte dove, attraverso programmi ben
precisi e graduali, s’imparano le tecniche
fondamentali di autodifesa e le loro applicazioni. L’autodifesa praticata con il Karatedo tradizionale non si basa sull’esaltazione
della forza fisica ma sulla massima valorizzazione delle proprie capacità’ fisiche e
mentali.
IL KARATE PER I BAMBINI…
La pratica del karate, a partire dai sei anni,
è strutturata secondo un percorso educativo e formativo che investe l’educazione
motoria di base e permette ai ragazzi in
età scolare di sviluppare le capacità neuro-
cognitive-motorie molto evolute. Dal punto
di vista metodologico oltre che imparare il
rispetto di certe regole e nel rispetto dei
compagni, è data particolare attenzione
al contesto ludico e alla stimolazione della
capacità di collaborare nelle fasi di apprendimento, permettendo ai giovani praticanti
l’acquisizione di comportamenti ispirati alla
sicurezza, senza i quali non è possibile alcuna forma di apprendimento.
Lo studio di una disciplina così vasta ed un
impegno che certamente dà completezza a
chiunque voglia intraprendere la pratica, ma
questo fa parte di una scelta e di una ricerca
personale per la quale ognuno di noi ha la
più ampia liberà.
Non è ginnastica né equilibrismo (come
troppi erroneamente credono), non è competizione né una scommessa con se stessi.
Ogni praticante deve rispettare il proprio
corpo per giungere a felici risultati.
Il karate è per tutti. Non conosce limiti di
età, di condizione e di credo religioso, è il
desiderio di trovare uno strumento efficace
per il recupero di valori e contenuti evolutivi autentici, mai così necessario come in
questo momento e in questo tempo.
Se la pratica non sarà limitata al tempo e
al luogo di un allenamento come passatempo , ma sapremo applicarla al nostro vivere
quotidiano, attraverso uno dei tanti sentieri indicati dall’antica saggezza, sarà l’inizio
di una conquista verso una migliore qualità
della vita. Se tutto ciò che è scritto avrà suscitato interesse e il desiderio di avvicinarsi
anche in una sola persona…senza nessun
impegno potrà venire in palestra a provare
un mese gratuitamente senza impegno ed
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DAVIDE,
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14
UN TRISTE ADDIO
KERMESSE BOCCIOFILA
dopo 28 anni ha chiuso il “Savoia”
alla Magri Gomme
Era il lontano 1985, l’anno della
grande nevicata, e più precisamente il primo Marzo quando a
Carpenedolo cominciò l’avventura dei miei genitori alla guida
del Savoia. In quel giorno infatti
insieme a mio zio Beppe in cucina, a mia zia Marina in sala e
a Gigi al bar comincio’ la gestione di quel ristorante già conosciuto e avviato. Era l’epoca dei
grandi matrimoni, delle serate
al bar, dei battesimi, delle cresime e dei pranzi tra parenti che
il vasto salone poteva ospitare.
Un salone che agli occhi di un
bambino di nove anni sembrava infinito. Il “Savoia” nel corso
degli anni si è trasformato, i matrimoni e le grandi cerimonie si
sono spostate in strutture più
pittoresche e quindi il fiuto per
gli affari dei gestori li ha spinti
ad inserire la pizzeria ma questo non ha cambiato la natura
del “Savoia” come punto di riferimento per i carpenedolesi.
Sì, il “Savoia” per me è stato un
punto di riferimento, un locale
che si è trasformato in un appellativo, alle elementari come
alle medie ero “quello del Savoia” sembrava la continuazione
del mio cognome... “Mangeri,
quello del Savoia”.
Ma come tutte le belle storie e
le belle avventure prima o poi
finiscono e dopo 28 anni è giunta l’ora di salutare i Carpenedolesi.
Questo articolo infatti vuole essere una scusa per ringraziare
tutti i clienti che sono passati
da quel salone, le ragazze che
hanno fatto le cameriere, le
persone che ci hanno aiutato in
cucina, i fornitori, le compagnie
che al “Savoia” avevano la loro
base (i CDF e gli Ëss) i gruppi
di ultras dell’A.C Carpenedolo (le
teste balorde) tutte le società
sportive, e non, con le cene di
fine annata, le classi di asilo e
scuola per salutarsi prima delle
vacanze, chi ha spento le sue
candeline in nostra compagnia,
i clienti che arrivavano da fuori
paese sfidando anche nebbia e
neve e chi più ne ha più ne metta, anche perchè è mentalmente
impossibile ricordare tutti (spero lo capiate).
Sicuramente ognuno di voi direttamente o indirettamente ha
un ricordo del “Savoia” e spero
portiate questo ricordo sempre
con voi come noi porteremo
sempre nel cuore tutti voi restando sempre...
“QUELLI DEL SAVOIA”
Mangeri Enore
Si è svolta lunedì 26 novembre 2012 nel bocciodromo
comunale di Carpenedolo la
tradizionale sfida bocciofila a
terne imposte fra i dipendenti (e parenti) del Comune e gli
atleti della bocciofila Magri
Gomme. Dopo innumerevoli
e spettacolari giocate (per
onor del vero più fortunate che altro), accompagnate
da incitamento da stadio, la
manifestazione è stata vinta a sorpresa da Bonati Ermanno coadiuvato dai giovani Desenzani Davide (7anni) e Tanfoglio Desiree
(11anni). Nulla ha potuto, nonostante una notevole opposizione,
la terna Lesioli Renato/Panegalli Nicholas/Usanza Lauro. Al terzo
posto Bignardi Mario/Gerevini Zaira e Gentili Chiara (9anni). Da evidenziare che questi ragazzi hanno partecipato durante la stagione
2011/2012 alla scuola bocce organizzata proprio dalla Magri Gomme in collaborazione con la Direzione Didattica di Carpenedolo.
Sorpreso della prestazione del figlio Davide, il sindaco Gianni Desenzani ha ringraziato il Presidente della bocciofila Lesioli Renato
e il suo staff per la cortese ospitalità ed incoraggiato lo stesso per
il prosieguo delle manifestazioni. Alla bocciofila Magri Gomme, da
sempre distinta sul territorio bresciano, sono tesserati 70 atleti ed
altrettanti iscritti come appassionati.
Gara sociale a terne
13 gennaio 2013
1° class. Peroni Bruno
Speltoni Vittorio
Mazzardi Gianni.
2° class. Pedroni Giuseppe
Peroni Franco
Facchetti Luigi.
Presidente della bocciofila
Renato Lesioli.
Giovedì 10 gennaio 2013 si è svolto un incontro di bocce tra alcuni rappresentanti
della bocciofila “Magri Momme” e un bellissimo gruppo della “Casa di Nazareth”.
Info e Prenotazioni 331 1030587
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15
CINQUANTAVIS
50 anni di Fondazione, 1963–2013
La prima tappa del 2013, il prelievo del 3 febbraio, ha avuto un
buon inizio, 172 le sacche di sangue raccolte e 25 le richieste di
nuove adesioni; l’inizio fa buon sperare per un anno fruttuoso di
Solidarietà. Inoltre durante la donazione si sono svolte le elezioni
per il rinnovo del Consiglio Direttivo.
Resoconto 2012
L’Associazione Avis Carpenedolo-Acquafredda ha chiuso l’anno 2012 in “buona salute”; durante il corso dell’anno, grazie ai
“vecchi” avisini e all’inserimento di nuovi donatori, 314 i soci al
31/12/2012, siamo riusciti a raccogliere ben 637 sacche di sangue
intero, questo a sottolineare che la voglia di “fare del bene” non ha
crisi e che tante persone credono nella solidarietà e nel farsi del
bene (non dimentichiamo che il donatore è un controllato speciale).
Durante l’anno appena trascorso la nostra Associazione ha vissuto
diversi momenti di impegno e solidarietà con una serie di appuntamenti che ormai sono diventati irrinunciabili, come:
• Nel mese di Giugno, il giorno 3, abbiamo organizzato in collaborazione con l’AIDO, e la Pro Loco la consueta Biciclettata Carpenedolo-Acquafredda (circa 300 gli amici che hanno partecipato);
• A Dicembre il 7 e 8 alla “Fiera del Torrone” abbiamo allestito un
gazebo dove durante le due giornate sono stati distribuite gratuitamente circa 800 penne con logo Avis ed altrettanti biglietti
di Auguri;
• L’Associazione durante l’anno ha collaborato con la ProLoco, con
Il Megafono e con altre associazioni partecipando alle iniziative
da loro proposte;
• Durante l’anno abbiamo condiviso una proposta dell’Avis Provinciale per invitare i neo- diciottenni, anno 1994, alla solidarietà; è
stata regalata ad ogni ragazzo/a di Carpenedolo ed Acquafredda
la “Chiave del Dono” una simpatica chiavetta USB ed un opuscolo
che parlava di Volontariato.
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Il direttivo Avis coglie l’occasione per ringraziare tutti gli avisini
per l’impegno e la pazienza mantenuta durante i prelievi e a nome
degli stessi ringrazia il Dott. Vismara nostro responsabile sanitario
per l’instancabile attività durante i prelievi e nelle visite annuali, la
Dott.sa Ferrari per la collaborazione data in occasione dei prelievi
domenicali, le volontarie che eseguono il controllo della pressione,
le cuoche che allestiscono il rinfresco post prelievo, ed i volontari
che generosamente mettono del loro tempo libero a disposizione
per le varie attività di propaganda e di lavoro a favore della nostra
sezione.
Inoltre un doveroso ringraziamento va fatto anche:
• alla Fondazione S. Maria del Castello per l’ospitalità concessa in
occasione dei prelievi domenicali;
• alla Parrocchia di Carpenedolo per la sede messaci a disposizione;
• alle Amministrazioni Comunali di Carpenedolo ed Acquafredda
sempre disponibili verso la nostra associazione;
TI ASPETTIAMO:
le date del prelievo del 2013 sono:
il 5 maggio, il 4 agosto e il 4 novembre
dalle 7,30 alle 10,30 presso la Casa di
Riposo S.Maria del Castello via Laffranchi a Carpenedolo Per informazioni
puoi chiamare il 331 1514917 dove ti
risponderà sempre un responsabile.
Ambrogio Zaniboni
In ricordo Cent’anni
E sì ragazzi, l’Associazione Avis Carpenedolo-Acquafredda festeggia quest’anno i 50 anni di Fondazione, 1963–2013, e si sente più
giovane che mai. Tante le iniziative che proporremo durante l’anno
ed in particolare la festa del 50° che sarà il 6 ottobre.
SERINA
ANTONIA
Tantissimi auguri
per i tuoi 100 anni
dai tuoi 9 figli,
nipoti, pronipoti
e parenti tutti.
Gli amici della classe 1971
in ricordo del caro
CORRADO FRIGONI
hanno raccolto e devoluto a
Sport e Solidarietà
la somma di Euro 410.
Grazie.
16
Carpenedolesi
OLTRECONFINE
BEPPE MARINI
la musica come passione e divertimento,
quasi una professione
Carpenedolese, classe 68, Beppe Marini nasce come P.R. 20
anni fa. L’allora art director
del Biblo a Desenzano, Maxi,
lo scopre e lo porta con sè, lavora per questo locale quattro
anni conoscendo il mondo della
notte del Lago di Garda. Inizia
così una fitta collaborazione
con vari locali notturni, bresciani e non, prima come P.R
poi come organizzatore di vari
eventi in qualità di direttore artistico, diventando il riferimento
per il divertimento di tantissime
persone. Diversi locali lo hanno
accolto: Jacopo e Luca Pizzi Circus Brescia, Papeete e Pineta
Milano Marittima, Mirko Salerno Platinum Crema, Qi clubbing
Rovato, Sandro Acerbi Villa delle Rose Riccione, Des Alpes Madonna di Campiglio, Pier Visioli
Deehor, Sesto Senso Desenzano, Gianni Togni Fura ...e molti
altri. Da qualche anno Beppe
sta provando una nuova esperienza come Dj: la sua passione
per la musica house e il vinile
lo hanno ricambiato portandolo
con successo alla partecipazione per il secondo anno consecutivo all’ Electronic music and
dance festival di Phuket in Thailandia, grazie anche all’amico
e Dj Eddie Pay (resident Dj del
MIXX Discoteque di Bangkok)
che ha creduto in lui. L’obiettivo del festival è promuovere la
musica elettronica in Thailandia,
per incoraggiare giovani artisti
di talento Thai elettronici e per
modernizzare l’industria di musica elettronica in Thailandia. In
seguito al successo dell’edizione
2011 e in considerazione del fascino dei festival di musica elettronica a livello mondiale, l’Autorità del Turismo della Thailandia
(TAT), in collaborazione con il
Dipartimento di Proprietà intellettuale (ministero del Commercio), ed il Comune Karon hanno
ancora una volta organizzato
la musica elettronica e dance
Phuket Festival 2012. Questa
importantissima manifestazione musicale vede il susseguirsi
di numerosi DJ internazionali e
il nostro Beppe Marini ha anche
quest’anno riportato un grande
successo infiammando la platea
che si accalcava sulla pista durante le sue esibizioni. L’evento
ha avuto luogo in concomitanza
con l’Anno Nuovo 2013 Karon
Beach Countdown. Eventi musicali come il festival attirano
gli amanti della musica da oltre
i confini della Thailandia, sono
uno strumento di promozione
efficace per costruire la fiducia
turistica nelle destinazioni thailandesi, di conseguenza, tutte le
autorità competenti utilizzano
la loro rete di massa online per
attirare i visitatori per le feste
di Capodanno. I DJ vengono
invitati da tutto il mondo e il
significato della seconda partecipazione per il nostro carpenedolese Beppe Marini sta a esprimere tutta la considerazione
che gli organizzatori hanno del
suo talento.
Beppe Marini un altro carpenedolese che si fa valere Oltre
Confine.
PIUNÉL, IL GLOBETROTTER
una moto e tanta passione
Ho “obbligato” il nostro caro concittadino Claudio “Piunél” Cherubini a
renderci partecipi dei suoi esotici e molto avventurosi viaggi in giro per il
mondo e lui da bravo (non troppo) cronista mi ha mandato queste poche
righe e una piccola descrizione dei suoi ultimi spostamenti. Premetto che
Claudio mi ha più volte confessato che ama tenere per sè le emozioni che
vive durante un viaggio, non per egoismo ma solo per la paura (condivido)
di non saper trasmettere con la scrittura l’emozione di un paesaggio, di un
incontro di una chiacchierata fatta con la gente che incontra. Quando però
gli ho detto che gli anni passano anche per lui e tanti ricordi, se non li fissi,
poi te li dimentichi, ha acconsentito. Quindi ogni tanto potremo gustarci
questi brevi ma intensi appunti di viaggio idealmente a bordo della sua
moto in giro per il mondo armato di sola voglia di avventura e tanta adattabilità. Buon viaggio amico mio, porta il nome del nostro paese in giro, alle
vette più alte o ai luoghi più ameni e parla alla gente che incontri di quel
fantastico paesello che è la tua casa.
Ciao Angelo,
come promesso ti invio un piccolo resoconto del viaggio fino ad
ora svolto. Intanto partito subito male, con problemi legati al ritiro
della moto e poi ai vari problemi legati allo sdoganamento della
stessa. Comunque poi sono partito, ma per forza di cose o di tempi,
ho dovuto modificare il
viaggio, rinunciando al
sud dell’ Argentina. Ho
attraversato tutta la
pampa fino a Mendosa, per poi entrare in
Cile. La pampa potrebbe
sembrare a molti monotona, ma se la si guarda
bene certo non lo è, paesaggi straordinari che
incantano per la senMachu Picchu
sazione di grandezza e
magnificenza che offre.
Attraversando la cordigliera delle Ande, ho goduto di spettacoli
offerti da panorami che sono ben diversi dalla pampa, ho continuato il mio viaggio in Cile con Santiago prima, poi Val Paraiso e
tutta la parte della costiera dell’Oceano Pacifico, per continuare nel
deserto di Acatama fino alla frontiera col Peru’. Lasciati i deserti
sono salito fino a Puno, che si trova sulle rive del lago Titicaca, ad
un’altezza di oltre i 4000 mt sul livello del mare. Da Puno sono
proseguito sempre attraverso la cordigliera Andina fino a Cusco la
vecchia capitale Inca, citta davvero molto bella. Cusco è anche base
di partenza per visitare i siti archeologi dell’impero Inca, primo fra
tutti il famoso Machu Picchu. Per quanto riguarda quest’ultimo, è
degno della sua fama, ti lascia senza fiato, e stai lì a immaginare
come potesse essere quando era nel pieno del suo splendore e a
tutti gli avvenimenti che si sono susseguiti, respiri la storia, inebriante!
ciao Piunèl
Deserto di Acatame
17
CONTINUA LA STAGIONE CONCERTISTICA
organizzata dall’Accademia Vivaldi con un omaggio a Giuseppe Verdi il 2 marzo
In pieno svolgimento la 29° Stagione
Concertistica che ha
preso il via il 10 febbraio al Palazzo Laffranchi.
La rassegna si è infatti aperta con un trio
d’eccezione composto
da Alberto Bardelloni
(tromba),
Giancarlo
Roberti (trombone) e Oscar Del Barba (pianoforte) che hanno proposto un “Viaggio in
America” attraverso le musiche evocative
di Bernstein e Piazzolla. A seguire è stata la
volta di un progetto originale, che ha visto
l’allestimento, riservato alle scuole, della
“Serva Padrona” di Pergolesi. Sul palco,
trasformato in orario scolastico in un teatro di tradizione, si sono esibiti il soprano
Silvia Felisetti e il basso Luca Gallo diretti
dal regista Pierluigi Cassano. Lo stesso progetto verrà ripetuto anche il 7 marzo ma
con l’allestimento, ancora più impegnativo,
dell’”Elisir d’amore” di Donizetti.
Lo sforzo organizzativo è appoggiato dall’Istituto Comprensivo di Carpenedolo, che
ha appoggiato l’iniziativa accogliendo degli
incontri di preparazione alle opere, e proponendo un percorso di avvicinamento
ai propri insegnanti e docenti, che hanno
avuto l’occasione di poter far toccare ai
bambini dal vivo il mondo del teatro lirico,
il linguaggio e le storie.
Nel mese di marzo altri due importanti
concerti. Sabato 2 marzo ore 20.45 l’atteso
“Omaggio a Verdi” nel bicentenario della
nascita, con il soprano Paola Sanguinetti e
il tenore Maurizio Saltarin, che proporranno un repertorio interamente dedicato al
Maestro di Busseto: un doveroso ricordo
che l’Accademia Vivaldi ha voluto rivolgere al grande compositore che ha segnato
l’Ottocento italiano. Le arie di Rigoletto
e Otello risuoneranno quindi dopo alcuni
anni di assenza della lirica dalla Stagione
Concertistica.
Paola Sanguinetti è stata la protagonista
di diverse opere liriche, come La Cambiale
di Matrimonio di Rossini, L’Elisir d’Amore di
Donizetti, La Bohéme di Puccini, Pagliacci di
Leoncavallo, La Traviata di Verdi, Il Tabarro
di Puccini, Le Nozze di Figaro di Mozart,
Tosca di Puccini. E’ stata Donna Elvira nel
Don Giovanni di Mozart, Desdemona in
Otello di Verdi, Leonora nel Trovatore di
Verdi, mentre recentemente ha debuttato il
ruolo di Adriana Lecouvreur nell’omonima
opera di Cilea.
Maurizio Saltarin nel 1987 debutta in La
Forza del destino e nel 1988 ne Il Corsaro
di Verdi a Busseto. Nel 1989 vince “The
International voice competition Luciano
Pavarotti Opera Company of Philadelphia”,
dove debutta in Luisa Miller. Inaugura
il Festival Internazionale della Musica di
Montreal con La Petite Messe Solennelle
di Rossini. Nello stesso anno debutta in Macbeth a Palm Beach con Ghena
Dimitrova e diretto dal M° Anton Guadagno.
Riceve inoltre i premi “Le Voci” a Verona,
il “Lauri Volpi” a Roma e “Il Palladio” a
Vicenza. Nel 1990 debutta Nabucco al teatro greco– romano di Taormina con Ghena
Dimitrova e Piero Cappuccilli e Tosca all’Opera di Dublino. 1991 debutta Il Trovatore
al Petruzzelli di Bari e a Palm Beach con
Katia Ricciarelli sotto la direzione del m°
Anton Guadagno. Nel 1992 debutta in Un
Ballo in Maschera al teatro di Dublino e nel
1993 in Messa di Requiem di Verdi per la
riapertura del Duomo di Berlino. Nel 1998
debutta Cavalleria Rusticana al Teatro dell’
Opera di Dijon, nel 1999 Norma a Madrid
e nel 2000 Madama Butterfly in Francia.
Sabato 16 marzo, sempre alle ore 20.45,
sarà la volta del Trio Carnevale. I tre
musicisti milanesi daranno vita a due trii
di straordinaria bellezza, “L’Arciduca” di
Beethoven e il trio op.100 di Schubert.
Chiudere la stagione concertistica sarà il
compito della pianista italo-cubana Maria
Victoria Hernandez, con un recital interamente dedicato a Chopin, il 6 aprile alle
ore 20.45.
Per qualsiasi informazione, anche sui corsi
organizzati dall’Accademia Vivaldi, contattare il 339 1548635 (Alessandro Trebeschi)
o consultare il sito
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L’importanza degli Organi Collegiali e del
COMITATO GENITORI
Il 18 e 19 novembre 2012 si
sono svolte le elezioni del Consiglio d’Istituto (che comprende
le due scuole materne, la scuola
primaria e la secondaria di primo grado) che si rinnova ogni
tre anni. Esso è il principale
organo di governo della scuola
dove, ad esempio, si approvano il bilancio e il P.O.F. e dove
si definiscono l’uso degli spazi,
il calendario scolastico, etc. Si
compone di otto rappresentanti
della componente genitori, otto
rappresentanti della componente docenti e due della componente A.T.A.
Siamo fieri di avere contribuito
a creare una lista di persone che
credono nella partecipazione e
collaborazione con la scuola.
Ecco i nostri rappresentanti
eletti per i prossimi tre anni:
Parmigiani Paola, Pedroni Alessandro, Bicelli Angela, Ferrari
Claudio, Bresciani Annika, Bazzoli Lidia, Berlinghieri Emanuele, Porrini Mauro. Consideriamo
il Comitato Genitori un’isola
d’impegno civico, un mondo di
volontariato che si spende nel
tentativo di apportare un contributo fattivo alla scuola, spesso tra l’indifferenza di quelle
stesse famiglie che di questo
impegno beneficiano. Ed è proprio per l’indifferenza crescente che anche in queste elezioni
si è registrata un’alta percentuale d’astensionismo al voto, in
quanto si sono svolte nel totale
disinteresse dell’80% dei genitori dell’intero Istituto Comprensi-
vo. Non è sicuramente un segno
positivo, in quanto partecipare
a questo tipo di appuntamenti
significa seguire e sostenere la
vita scolastica dei nostri figli!
Ai neo eletti va comunque il nostro grazie per l’impegno, con
l’augurio del Comitato Genitori
di un buon lavoro, nella speranza che si possa attuare una
stretta collaborazione tra loro
e la rete delle famiglie che appoggiano il Comitato, che continuerà a proporre momenti d’informazione, approfondimento e
collaborazione con la scuola al
fine di promuovere la partecipazione delle famiglie sensibilizzandole sui vari temi scolastici.
L’iniziativa di gran successo che
ha visto uniti il Comitato Genitori, la Scuola e l’Assessorato
alla Pubblica Istruzione è stata
quella svoltasi Martedì 11 Dicembre 2012 con l’intervento
della Dirigente Scolastica Reggente Dott. Claudia Covri, sul
tema PATTO DI CORRESPONSABILITA’ – Un’ opportunità per
migliorare i rapporti scuola famiglia.
Noi del Comitato non possiamo
che essere felici e grati alla Dirigente, visto il successo di pubblico veramente interessato alla
serata proposta, segno che la
strada che passa per questi significativi momenti di confronto
Scuola-Famiglia va nella giusta
direzione. Arrivederci alle prossime iniziative
IL COMITATO GENITORI:
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Clima e periodo carnevalesco, ma a Carpenedolo non si scherza proprio quando si tratta di organizzare manifestazioni in grande stile.
Così è accaduto sabato 9 Febbraio in occasione del 55esimo Gran
Carnevale Carpenedolese memorial Amatore Bolzoni, promosso dalla
Pro Loco e dal Comune di Carpenedolo. Una splendida giornata di sole,
maschere, colori (uno fra tutti, l’arancio), musica, ballerini e ballerine
brasiliane, sono stati gli ingredienti principali per la buona riuscita
dell’evento. Ma per realizzare un buon piatto, si sa, fondamentale è
il condimento.......e non è una metafora! Chissà quanto sugo sarà mai
servito alle fantastiche signore del comitato Carnevale per distribuire
le decine di piatti di gnocchi alla folla affamata! Per non parlare dei
sacchetti di lattughe e frittelle finiti nel giro di meno di un’ora e delle
innumerevoli bottiglie di vino stappate. Speaker della giornata Sandro Bolzoni, affiancato da Luca Riva e dal dj Francesco Ostini, in arte
dj Franz. A dare il “via” alla manifestazione (dopo il bel discorso di
apertura della Presidentessa della Pro Loco di Carpenedolo Marta Vinaschi) quest’anno è stata la famosa, e a grande richiesta ripristinata,
cuccagna. Bravi tutti, un complimento in particolare a Jessica, l’unica
donna che ha avuto il coraggio di cimentarsi nell’”impresa”, ma a conquistarsi il primo posto toccando il prosciutto in cima al palo (alto ben
15 metri!), sono stati i bergamaschi di Fonte Prealpi, seguiti in ordine
dai Campagnoli di Verona, dagli Straferà milanesi e dai Malmessi di
Lonato. Nel corso della gara si sono citati gli innumerevoli sponsor
indispensabili per la buona riuscita di una qualsiasi manifestazione, e
la crisi che stiamo attraversando da tempo li rende ancora più preziosi
perchè vuol dire che ci credono e che vogliono dare un segnale di speranza per un futuro migliore. Dalla scalata alla....sfilata! Nucleo di ogni
Carnevale è, infatti, l’immancabile corteo di carri allegorici che anima
le vie del paese. Ben 38 quest’anno tra carri e gruppi mascherati hanno voluto mostrarsi al Re Gnocco di Castel Goffredo e al Papà del Gnoco e la sua corte di Verona nella piazza carpenedolese. Tutti splendidi,
tutti colorati (quest’anno niente satira politica, evidentemente perchè
c’è ben poco da scherzare a riguardo), e se si immagina l’immensa
mole di lavoro (e di costi) che necessita la realizzazione di un carro,
ci si può rendere conto dell’entusiasmo che provavano i partecipanti
nel mostrare i loro capolavori. Lavoro non indifferente anche per la
giuria, che ha deciso alla fine di premiare la mitologia facendo salire al
primo posto del podio il carro di Mariana Mantovana “Brucia il tempo”.
Secondi e terzi classificati rispettivamente “Benvenuti all’inferno” di
Bagnolo Mella e “Su la maschera” di Moniga del Garda. Per i gruppi
mascherati vittoria per i ragazzi monteclaransi con “Le charleston e
i gangster”, seguiti da “Le stelle del 1700” di Castel Goffredo e dal
gruppo di Padenghe con “Il potere medievale”. Sciame arancione poi in
piazza Europa alle 16.30 alla partenza del primo “Carnival flash mob”.
Cos’è il flash mob? Diciamo che è una pratica in cui i partecipanti ad
un determinato segnale e ad un determinato orario si improvvisano in
atteggiamenti specifici con la finalità, solitamente, di dare spettacolo.
“Mob” dall’inglese significa folla, e a Carpenedolo sabato 9 febbraio
ce n’era davvero parecchia. Un successone, quindi, per le numerose
scuole di danza che hanno partecipato all’evento, dal “Carpen Ballet”
alla “Palestra New Planet”, da “El Ritmo caliente” all’ “ASD Europa ‘93”
le quali si sono divertite un mondo ballando diverse hit del momento
mixate in maniera esemplare da dj Franz (tra cui il “Gangnam style”),
tutti ovviamente con qualcosa di arancio addosso e rendendo così la
giornata ancora più spettacolare. Esperimento riuscitissimo, onore a
chi ha avuto il coraggio di rischiare questa novità assoluta. C’era ancora gente al banco degli gnocchi alle 18.00 quando la manifestazione
era giunta ormai al termine, sembrava quasi che dispiacesse mettere
la parola “fine” al divertimento. La festa è infatti proseguita al bar
“Fun Kafè” sempre di Carpenedolo dove tra aperitivi e musica si è
andati avanti fino a notte fonda. Ennesimo successo, quindi, per la
Pro Loco carpenedolese, che è già pronta a sfornare nuovi progetti e
nuove idee per rendere il paese sempre più attrattivo e per rendere
questa piazza sempre più una “Piazza Grande”...alla prossima...”
Elisa Pasotti
19
55° granCARNEVALE
CARPENEDOLESE
MEMORIAL AMATORE
BOLZONI
“......e dietro le quinte......”
Bando alla cronaca prettamente giornalistica, vorrei spendere
due parole in più nei confronti di quelle persone che “dietro
le quinte” hanno contribuito alla riuscita di questo 55° Gran
Carnevale Carpenedolese. A quelle persone che, zitte zitte, si
sono preparate da mesi per organizzare la giornata di sabato
9 Febbraio. Parlo di TUTTI i volontari (della Pro Loco e non),
persone straordinarie cui unico scopo è quello di cercare di far
crescere il paese senza chiedere nulla in cambio. Impresse mi
sono rimaste le parole di uno di loro quando ha detto “Se mi
dovessero pagare non lo farei mai....”. Una squadra incredibile,
dove lo spirito di solidarietà, il sorriso sempre stampato sul viso
(nonostante le interminabili ore al freddo) e una volontà di ferro
fanno da padroni incontrastati. La speranza è quella di coinvolgere un numero sempre maggiore di giovani, far capire loro
che il volontariato non è una perdita di tempo, né tantomeno
un’attività che “screditizza” di fronte agli amici, anzi, dare una
mano (anche piccolissima, ogni goccia d’acqua fa un oceano) al
proprio paese è segno di enorme maturità ed arricchisce certo
non nel portafogli, non in banca, ma nell’animo. E non è poco.
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20
A cura di
MARIO TREBESCHI
Cronache
CARPENEDOLESI
TUTTO PER INGORDIGIA
Tutto successe per colpa di
Girolamo Riario. Chi era costui? Era il nipote del papa
Sisto IV, che nel settembre del
1480 si impadronì di Forlì, con
l’appoggio del suo potente zio.
Ma, ingordo com’era, il Riario
voleva anche Ferrara, dove
regnava Ercole I degli Estensi.
Visto che non poteva farcela da
solo, si combinò con i Veneziani, ai quali pure il duca di
Ferrara andava antipatico, per
varie controversie di confini e
di commercio. Ne nacque una
lega tra Riario, Veneziani e
papa Sisto IV, tant’è che i venti
di guerra diventarono tempesta, che scoppiò nel maggio del 1482, contro il duca di
Ferrara. Questi attirò dalla sua
parte re Ferdinando di Napoli,
Ludovico il Moro di Milano, i
Gonzaga di Mantova, e Bologna.
A capo delle forze veneziane
c’era il condottiero Roberto da
Sanseverino, che nel novembre del 1482 raggiunse Ferrara. Il papa si spaventò delle
conquiste dei Veneziani e voltò
loro la faccia e il 12 dicembre 1482 fece la pace col re
di Napoli. Venezia non volle
saperne di pace e continuò la
guerra da sola, contro tutti. Per
i nemici della Serenissima era
l’occasione buona per entrare
nei territori di questa per portarglieli via. Detto e fatto. Dal
profondo sud venne il duca Alfonso di Calabria, figlio del re
di Napoli, e cominciò a scorrazzare nei territori veneti di
Brescia, Bergamo e Verona.
saccheggiandoli. In agosto del
1483 il duca calabrese occupò
Ghedi, Bagnolo, Montichiari, Calcinato. Il duca voleva
smuovere da Rezzato il condottiero veneto Sanseverino, e stabilì quindi le sue truppe, parte
nel Mantovano, territorio del
marchese Federico I Gonzaga
suo alleato, a Guidizzolo, Solferino Cavriana e parte presso
Carpenedolo, dove giunse l’11
settembre 1483. Carpenedolo
capitolò dopo una strenua, ma
inutile difesa.
Lo scrittore carpenedolese
Evangelista Lancellotti, che su
questa guerra scrisse un’opera,
“De bello ferrariensi”, cioè “La
guerra di Ferrara” , racconta:
“Carpenedolo, il cui castello
è posto sulla cima di un colle
allungato e circondato da una
grande fossa, a causa della
natura del luogo e del grande
numero dei combattenti fu
preso non senza gravi difficoltà”. Carpenedolo fu dato al
condottiero Francesco Secco
d’Aragona, che era al servizio
dei Gonzaga, il quale assediò
poi Asola, che gli fu consegnata
da congiurati l’11 ottobre 1483.
Quando le truppe del duca di
Calabria si allontanarono da
Carpenedolo, alcuni rappresentanti del paese si recarono
a Lonato, presso i provveditori
dell’esercito veneziano, per
esprimere fedeltà ala Repubblica. Ma intanto la resistenza
al duca di Calabria era costata
non poco a Carpenedolo: infatti, parecchi abitanti, dei
più ragguardevoli, furono
presi come ostaggi e portati
a Mantova. Tra gli ostaggi vi
fu anche Venturino, padre di
Evangelista Lancellotti. Questi
elenca i nomi di 63 ostaggi ,
che rimasero lontani dal pese
per otto mesi: una ventina furono messi in carcere e altri
tenuti in luoghi sicuri. Diciotto
ostaggi morirono per la fame e
gli stenti.
Finalmente venne la pace, firmata a Bagnolo, all’osteria
delle Chiaviche, il 7 agosto
1484; con essa il Bresciano
tornava a Venezia, e così Anche Carpenedolo. Il duca di Calabria rientrò a Napoli, a mani
vuote. Tornati i prigionieri, la
vicinia di Carpenedolo, il 24 ottobre 1484, stabilì di assegnare
un contributo per i sopravvissuti: in tutto circa 5 soldi; una
miseria. Il comune si sobbarcò
però le spese di biade e vino
che i prigionieri avevano consumato in prigionia.
Dopo la guerra, i signori che
l’avevano provocata tornarono
nei loro possedimenti di prima.
Il papa rimase deluso, tanto
che ne morì cinque giorni
dopo. Colui che aveva istigato
alla guerra, Girolamo Riario,
si tenne la sua città di Forlì e
quanto alle sue mire di prendersi Ferrara rimase con un
pugno di mosche e finalmente
finì ucciso nel 1488 dopo una
dozzina di congiure fallite. Ma
intanto era riuscito a mettere
a soqquadro tutta l’Italia e i
Carpenedolesi dovettero subirsi indicibili sofferenze. Tempi
funesti erano quelli… ma non
da meno sono i nostri. Nei
secoli scorsi l’ingordigia di un
signorotto per prendersi una
città, sconquassava intere popolazioni. Oggi l’ingordigia di
nuovi baroni politici e finanziari per prendersi ingenti somme di denaro produce nuovi
guai a danno di tutti. I secoli
passano, ma certe teste non
cambiano.
Alla peste seguì la guerra. Il 16
aprile 1480 Venezia si alleò con
il papa Sisto IV a danno del
duca di Ferrara, Ercole d’Este;
la prima per allargare i suoi territori, il secondo per assegnare
una parte del ducato estense al
nipote Girolamo Riario, signore di Forlì. Le operazioni belliche si svilupparono nel Polesine e nel Lazio e si conclusero
con la battaglia di Capomorto
presso Velletri (21 agosto
1482), dove il comandante Roberto Sanseverino, per le truppe venete e papali, sconfisse
Alfonso d’Aragona, duca di Calabria, figlio del re Ferdinando
I di Napoli, marchese di Mantova, uomo testardo e puntiglioso. Con quest’ultimo erano
alleate le città di Napoli, Firen-
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21
ze, Milano, Mantova, Bologna.
Il papa, temendo l’espansione
di Venezia, passò dalla parte
opposta costituendo una lega
Santissima contro la Serenissma, nei primi mesi del 1483.
Il duca di Calabria salì a Ferrara e il suo esercito invase il
Bresciano. Le popolazioni si
consegnavano ora all’una, ora
all’altra parte per non subire
devastazioni. Il Sanseverino e
il duca di Calabria e i loro eserciti si rincorrevano per i paesi
del Bresciano e del Mantovano,
non risparmiando crudeltà.
In agosto 1483 il duca Alfonso
di Calabria occupò Ghedi, Bagnolo, Montichiari, Calcinato;
non riuscì a prendere Bedizzole
difeso dagli Averoldi e nemmeno Lonato. L’11 settembre, durante una operazione di guerra
con cui voleva smuovere il Sanseverino dalle sue posizioni, le
truppe del duca di Calabria giunsero a Carpenedolo. La cronaca di Iacopo Melga così racconta questo avvenimento:
“Alli XI ditto cercando il duca
Calavreso [di Calabria] che il
signor Roberto con lo exercito
suo si levasse da Rezato et
si aluntanasse da quello, al
qual lui era com lo ditto suo
exercito dr sotto al Naviglio,
et qullo dì andò a lozar sul
mantuano tra Guidizolo,
Solfrino et la Cavriana, et
l’altra parte del ditto suo
exercito rimase apresso alla
terra di Carpenedulo”88.
Carpenedolo capitolò dopo essersi strenuamente difeso. Così
racconta lo scrittore carpenedolese Evangelista Lancellotti:
“Carpenedolo, al confine del
Mantovano, il cui castello è
posto sulla cima di un colle
allungato e circondato da
una grande fossa (“ingenti
fossa”), a causa della natura
del luogo e del grande numero
dei combattenti fu preso
non senza gravi difficoltà. I
Carpenedolesi non furono
immemori che per primi
tra i Bresciani, dopo che la
città era stata presa, si erano
consegnati a Venezia, per
cui il senato ebbe sempre
per Carpenedolo gratissimi
sentimenti”89.
Carpenedolo fu dato a Francesco Secco, il quale poi assediò
Asola, che gli fu consegnata da
congiurati l’11 ottobre 1483. La
resistenza al duca di Calabria
costò non poco a Carpenedolo: parecchi abitanti, dei più
ragguardevoli, furono presi
ostaggi e portati a Mantova.
Quando le truppe del duca di
Calabria si allontanarono, alcuni rappresentanti del paese
si recarono a Lonato, presso i
provveditori dell’esercito veneziano, per esprimere fedeltà
a Venezia. Intanto gli ostaggi
furono messi in carcere, dove
rimasero otto mesi. Il Lancellotti nel suo racconto riporta
l’elenco di 63 prigionieri.
“1485
Homines carcerati Mantuae
in fonte Turri della lega
sottoscritta.
A rovina nostra et de
Venetiani, cento e venti
compagnie de cavalli et
infiniti fanti del papa, de
Alphonso duca di Calabria, de
Fiorentini, de Bolognesi, del
duca di Milano et marchese
di Ferrara e di Mantova,
vennero sotto Bressa, quale
si difendeva gagliardamente;
non potendo espugnar Bressa
presero Asola e molti castelli
del territorio. Per la terribilità
della detta lega, Roberto
Sanseverino, all’hora generale
de Venetiani, fu forzato à
ritirarsi sopra il fiume del
Naviglio in Pedemonte con
l’esercito de Venetiani, ove
il nostro territorio restò mal
trattato et afflitto dalla detta
lega, et perché le dette terre
difendevano la parte venetiana
gagliardamente. Menorono
molti priggioni del territorio
bresciano. Li prigioni di
Monte[chiari] furono menati a
Tutto per
la scolastica
Milano da Lodovico Sforza et
poi à Valenza. Li nostri furono
menati per il duca di Calabria
et marchese di Mantova a
Mantova, ove stettero in
prigione mesi otto in fonte
di Torre, ove ne morsero
huomini disdotto in pregione.
Homines carcerati in Mantua
Antone Ravera
Joannes Betello
Bartholameo Ravera
Joannes Rodella
Joannes Bociola
Bersanus Bocciola
Lorenzo Marini
Comino Bociola
Bartolame Folone
Nicolaus Bociola
Bonus Agogere
Cominus Bergamasco
Antone Bergamasco
Comino Perino
loanne Perino
Venturino Lancellotto
Joannes de Budrio
Petrus Barchi
Dominicus Mazuchelli
+ Mafeus Bolognini
+ Bertolame Comilino
Joannis Vescovi
+ Dominicus Ravera
+ Petrus Carlotus
Baldesar Terlera
Jacobi Previdelli
+ Dominicus Previdelli
Venturino Foloni
Bertolin Folone
loanni Berardi
Tebaldus Terlera
Stefano Lafranco
Antone Tebaldino
Bernardino Acorsino
Paolo de Cazanigo
Bevegnuto Bosello
Jacobus de Caligaro
Christoforo dei Po’
Petrus dei Po’
Petrus de Schevolo
Baronis Acorsinus
Christoforo Cerudo
+ Comino Bosello
+ Petrus Bolognino
Corradino Lafranco
Dominicus Bononio
+ Bonis Bertole
+ Cresinus Tosino
+ Tadinus Tesader
+ Zacharia Barchi
Promotori
Finanziari
+ Iacobi Barchi
+ Petrus Romagnolo
+ Laurentio Faber
Christoforo Basa
+ Bertolino Boselli
+ Ziliano Gaffurro
+ Tadeus Cerezera
Bertolino Foloni
Andrea Arlotte
+ Jacobs Acorsino
Gabriello Cornagia
Petrus Barchi
Bertholameus Foloni.
Li nostri signori Venetiani
avendo havuto riguardo a
tanta fedeltà di questi homini
menati in prigione à Mantova
per difendere la parte delli
nostri signori Venetiani, in
ricompensa ne hanno ridotto
à limitatione, et fusimo liberati
dal imbotato che importava
all’hora L. 800”90.
Il 7 agosto 1484 venne firmata
la pace di Bagnolo, all’osteria
delle Chiaviche, con la quale
il Bresciano tornò a Venezia.
Il duca di Calabria rientrò a
Napoli presso suo padre Ferdinando I91. A guerra finita e
tornati i prigionieri, la vicinia
di Carpenedolo, riunita il 24 ottobre 1484, stabilì di assegnare
un contributo per coloro che
erano stati prigionieri ed erano
tornati. Elessero due deputati,
l’arciprete Pancrazio Ruggini
per coloro che non erano stati
carcerari e Comino Bociola
per i rappresentanti dei carcerati. Il 30 ottobre il comune
approvò il contributo: soldi 5
e denari 6 per 13 prigionieri
che erano stato nella prigione
di fonte Turri; soldi 5 per altri
8 prigionieri, tra cui Venturino
Lancellotti; soldi 3 per tutti gli
altri.
L’assegno doveva essere corrisposto entro la Pasqua successiva; a carico del comune rimaneva il pagamento delle biade e
vino che i prigionieri avevano
consumato92. La guerra di Ferrara non portò alcun vantaggio
a Venezia, ma la presentò agli
altri Stati italiani come potenza da cui guardarsi, perché ambiziosa di espansione.
Marisa Magri
335/215636
Cristian Castelli
338/1736109
Viviana Durosini
335/1379941
Elisa Maitini
348/0343323
Ufficio di Carpenedolo (BS) - Via Laffranchi, 3/B
22
A cura dello
STUDIO ZANELLA
Professionalmente
PARLANDO
LE NUOVE REGOLE PER IL PAGAMENTO
DELLE TRANSAZIONI COMMERCIALI
IN VIGORE DALL’1.1.2013
Riferimenti: D.Lgs. 9.10.2002, n. 231 - D.Lgs. 9.11.2012, n.
192
In sintesi:
A pochi giorni dall’entrata in vigore delle nuove regole per le cessioni di prodotti agricoli / alimentari, il Legislatore ha recepito un’analoga disciplina (comunitaria) tendente “alla lotta contro i ritardi
nelle transazioni commerciali” applicabile ai rapporti tra imprese /
lavoratori autonomi / Pubbliche Amministrazioni.
● non è applicabile:
- in presenza di procedure concorsuali / procedure di
ristrutturazione del debito;
- nell’ipotesi di risarcimento del danno “compresi i pagamenti effettuati a tale titolo da un assicuratore”.
Va evidenziato che il nuovo art. 2, del citato D.Lgs. n.
231/2002, nel fornire le definizioni dei termini utilizzati nella
disciplina in esame precisa, in particolare, che per:
● “transazione commerciale”, si intendono i contratti stipulati tra imprese, tra imprese e Pubblica Amministrazione,
che comportano “in via esclusiva o prevalente” una consegna di merci / prestazione di servizi e il relativo pagamento del prezzo;
● “Pubblica Amministrazione”, si intendono le Amministrazioni
ex art. 3, comma 25, D.Lgs. n. 163/2006 (amministrazioni
dello Stato, enti pubblici territoriali, organismi di diritto pubblico, associazioni, unioni, consorzi) e gli altri soggetti tenuti
al rispetto delle disposizioni contenute nello stesso Decreto;
● “imprenditore”, si intende l’esercente un’attività economica organizzata / una professione. Pertanto le nuove regole interessano sia le imprese che i lavoratori autonomi.
Le nuove disposizioni, di seguito esaminate:
TERMINI DI PAGAMENTO
DELLE TRANSAZIONI COMMERCIALI
- sono applicabili alle operazioni concluse a decorrere
dall’1.1.2013;
- appaiono meno “rigorose” rispetto a quelle vigenti per le
cessioni di prodotti agricoli / alimentari (non sono previste
sanzioni in caso di ritardato pagamento del corrispettivo).
Sulla G.U. 15.11.2012, n. 267 è stato pubblicato il D.Lgs.
9.11.2012, n. 192 contenente il recepimento della Direttiva
2011/7/UE finalizzata a garantire, nei pagamenti tra imprese
e tra Pubblica Amministrazione e imprese, tempi certi e brevi.
L’art. 4 del citato D.Lgs. n. 231/2002, prevede ora l’automatica
decorrenza degli interessi moratori (senza quindi la necessità
della messa in mora) dal giorno successivo alla scadenza dei
seguenti termini di pagamento:
● 30 giorni dal ricevimento della fattura / richiesta di
pagamento. In merito il comma 2, lett. a) del citato art. 4,
dispone che:
“Non hanno effetto sulla decorrenza del termine le richieste
di integrazione o modifica formali della fattura o di altra
richiesta equivalente di pagamento”
LE NUOVE REGOLE PER I PAGAMENTI
DELLE TRANSAZIONI COMMERCIALI
Il citato D.Lgs. n. 192/2012 si compone di 3 articoli, di cui, in
particolare:
● l’art. 1, modifica la disciplina contenuta nel D.Lgs. n.
231/2002;
● l’art. 3, dispone che le nuove disposizioni “si applicano alle transazioni commerciali concluse a decorrere dal 1°
gennaio 2013”.
AMBITO DI APPLICAZIONE
L’art. 1, D.Lgs. n. 231/2002, dispone che la disciplina in esame:
● si applica “ad ogni pagamento effettuato a titolo di corrispettivo in una transazione commerciale”;
● 30 giorni dal ricevimento dei beni / prestazione di servizi, quando non è certa la data di ricevimento della fattura
/ richiesta di pagamento o quando quest’ultima è anteriore
a quella di ricevimento delle merci / prestazione di servizi;
● 30 giorni dall’accettazione / verifica (prevista dalla Legge
o dal contratto) della conformità dei beni / servizio ricevuto
al contratto nel caso di ricevimento della fattura / richiesta di
pagamento “in epoca non successiva a tale data”.
Nelle transazioni tra imprese / lavoratori autonomi le parti possono definire termini di pagamento fino a 60 giorni. La definizione di un termine di pagamento superiore a 60 giorni, purché
non gravemente iniquo ai sensi dell’art. 7 del citato Decreto,
LE DISCIPLINE A CONFRONTO
Elementi caratterizzanti
Art. 62, DL n. 1/2012
DM 19.10.2012
D.Lgs. 9.11.2012, n. 192
Ambito applicativo
Cessioni prodotti agricoli / alimentari
Cessioni altri beni
Prestazioni di servizi
Termini di pagamento
Sanzioni
30 giorni è prodotti deteriorabili
60 giorni è prodotti non deteriorabili
Da € 500 a € 500.000
30 giorni
derogabili dalle parti
Non previste
23
deve essere pattuita in forma scritta.
Nelle transazioni con la PA possono essere definiti termini di
pagamento superiori ai suddetti “quando ciò sia giustificato
dalla natura o dall’oggetto del contratto o dalle circostanze esistenti al momento della sua conclusione”. Anche in tal caso gli
stessi devono essere pattuiti in forma scritta e non possono
comunque superare i 60 giorni.
In presenza di una procedura di conformità dei beni / servizi ricevuti al contratto, la stessa procedura non può avere
una durata superiore a 30 giorni dal ricevimento della merce /
prestazione di servizi salvo che la durata, superiore ai 30 giorni
sia:
● concordata dalle parti in forma scritta;
● prevista nella documentazione di gara;
● non sia gravemente iniqua.
È possibile definire una rateazione del pagamento del corrispettivo dovuto. In tal caso gli interessi moratori si applicano
esclusivamente agli importi delle rate scadute.
Gli interessi moratori, ai sensi dell’art. 2, D.Lgs. n. 231/2002,
sono individuati negli interessi legali di mora oppure negli
interessi concordati tra le imprese.
Si rammenta che gli interessi legali di mora sono costituiti da
una:
● componente variabile, connessa alla politica monetaria
della Banca Centrale Europea (BCE), comunicata semestralmente mediante pubblicazione della stessa sulla
G.U. (1.07/31.12.12: 1%);
● componente fissa pari a 8 punti percentuali.
Nell’ipotesi di responsabilità del debitore quando lo stesso, ai
sensi dell’art. 3, D.Lgs. n. 231/2002, non è stato in grado di
dimostrare “che il ritardato pagamento è stato determinato
dall’impossibilità della prestazione derivante da causa a lui non
imputabile”, il creditore ha diritto:
● al rimborso delle spese di recupero crediti;
Amministrazione predeterminano o modificano la data
di ricevimento della fattura.
Ai sensi del comma 2 del citato art. 7 spetta al Giudice dichiarare, anche d’ufficio:
“la nullità della clausola avuto riguardo a tulle le circostanze del caso, tra cui il grave scostamento dalla prassi
commerciale in contrasto con il principio di buona fede e
correttezza, la natura della merce o del servizio oggetto
del contratto, l’esistenza di motivi oggettivi per derogare al
saggio degli interessi legali di mora, ai termini di pagamento
o all’importo forfetario dovuto a titolo di risarcimento per i
costi di recupero”. CONSIDERAZIONI
Da quanto sopra si può desumere che le nuove regole differiscono da quanto applicabile in materia di cessioni di
prodotti agricoli / alimentari. Le nuove regole, in pratica,
si limitano a fissare i termini di pagamento (derogabili per
accordo scritto tra le imprese) e la decorrenza degli interessi
moratori.
Va evidenziato che, rispetto alla disciplina di cui all’art. 62, DL
n. 1/2012 non sono previste le “pesanti” sanzioni in caso di
mancato rispetto dei termini di pagamento delle fatture.
Patrizia Treccani
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L’art. 7, D.Lgs. n. 231/2002, dispone ora che sono nulle le
clausole che definiscono termini di pagamento, saggio di interessi, risarcimento per i costi di recupero, che “risultano gravemente inique in danno del creditore”.
Ai sensi del citato art. 7, si considerano gravemente inique
quelle clausole che:
§ escludono l’applicazione degli interessi di mora;
§ escludono il risarcimento per i costi di recupero crediti;
§ nelle transazioni commerciali in cui è parte la Pubblica
Editore: Associazione Culturale IL MEGAFONO
Ha collaborato a questo numero:
Angela Bicelli
Impaginazione: Art&Image s.n.c.
Stampa: Colorprint s.n.c.
Direzione e redazione:
Direttore Responsabile: Serena Guzzi
Via Rinaldini, 55
Direttore Editoriale: Giuseppe Fadabeni Tel. 030/9697457
Redazione: Livio Sajetti, Rolando Perri, [email protected]
Angelo Marzocchi
www.ilmegafonocarpenedolo.it
NUMERO 1 - ANNO XVI° - FEBBRAIO 2013
AUT. TRIB. BS n°19/1998 del 30/03/98
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28 MARZO AL 3 APRILE 2013
PROVENZA DAL 29 MARZO AL 1 APRILE 2013
FRANCIA DEL SUD DAL 25 AL 30 APRILE 2013
BARCELLONA DAL 25 AL 28 APRILE 2013
SOGGIORNI:
VIESTE DAL 15 AL 29 GIUGNO
SENIGALLIA: DAL 11 AL 25 GIUGNO
DAL 25 GIUGNO AL 9 LUGLIO - DAL 9 AL 23 LUGLIO
DAL 27 AGOSTO AL 10 SETTEMBRE
ANDALO: DAL 30 GIUGNO AL 14 LUGLIO
DAL 14 AL 28 LUGLIO - DAL 28 LUGLIO AL 11 AGOSTO
IN PROGRAMMAZIONE: ROMA - MEDJUGORJE ETC...
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24
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2
MARIA TRIVELLA
FAIOLA DI PONCIO
Nata a Carpenedolo il 19 agosto 1920 da Guglielmo Trivella e
Emma Azzi, è la prima di sette fratelli. Frequenta le scuole elementari e successivamente il liceo classico a Castiglione delle Stiviere.
Si laurea poi in Scienze
Naturali presso l’Università di Padova. Inizia ad insegnare matematica in varie scuole della provincia,
in sedi talvolta disagiate.
Nel 1951 si sposa con Giovanni Faiola di Poncio,
avvocato, e suo coetaneo.
L’anno successivo nascono
le due figlie gemelle Emma
e Miriam, dalle quali ha
avuto tre nipoti. Continua
il lavoro di insegnante in
varie sedi della provincia
(Verolanuova, Orzinuovi,
Ghedi), finché nei primi
anni sessanta ottiene una
Maria Trivella
cattedra di matematica
e scienze a Carpenedolo
dove presta servizio fino al 1983, anno della pensione. Purtroppo
nel Dicembre del 1996 muore il marito e Maria trascorre gli anni
successivi vivendo da sola. Nel 2010, d’accordo con le figlie, diviene ospite della casa di riposo Santa Maria del Castello dove vive
serenamente fino al giorno della sua morte avvenuta l’11 gennaio
2012. “Ricordando la mamma vedo una donna attiva, amante della
compagnia, sempre disponibile e pronta a sdrammatizzare. Negli
ultimi anni era diventata più taciturna e i problemi di deambulazione impedivano a lei, amante dei viaggi, di uscire come desiderava.
Era conosciuta e ben voluta da tante persone per la sua spontaneità e disponibilità”.
1992 - Maria con i nipoti: Giulia, Francesco, Alessandro
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