PROGETTO ANIARTI
“TERAPIE INTENSIVE APERTE” 2008 - 2011
32°
CONGRESSO
NAZIONALE
ANIARTI
NAPOLI
6-8-NOV.2013
Mario Madeo
Infermiere Referente Terapia Intensiva Pediatrica
Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano
Che origine ha il progetto ANIARTI?
Uno studio del 2008 esteso al 40% delle terapie intensive italiane
dimostra che il modello organizzativo adottato nella quasi totalità
delle strutture (99,6%), è quello chiuso, con una media di una sola
ora al giorno per la visita ai ricoverati.
Giannini AL, Miccinesi GU, Leoncino ST. Visiting policies in Italian intensive care units: a
nationwide survey. Intensive Care MED 2008; 34:1256-62
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Cosa accade nel resto del mondo?
•
•
•
•
•
SVEZIA 70% (nessun limite nelle 24 H)
USA 32% (nessun limite nelle 24 H)
Gran Bretagna 23 % (nessun limite nelle 24 H)
Olanda 14 % (nessun limite nelle 24 H)
Belgio 3,3 % (nessun limite nelle 24 H)
Knutsson SE, Otterberg CL, Bergbom IL. (2004) Visits of children to patients being cared for in adult ICUs: policies, guidelines and recommendations.
Intensive Crit Care Nurs 20:264-74
. Lee MD, Friedenberg AS, Mukpo DH, et al. (2007) Visiting hours policies in New England intensive care units: strategies for improvement. Crit Care
Med 35:497-50
Giannini A, Miccinesi G, Leoncino S. (2008) Visiting policies in Italian intensive care units: a nationwide survey. Intensive Care Medicine 34:1256-62
Giannini A, Marchesi T, Miccinesi G. (2011) “Andante moderato”: signs of change in visiting policies for Italian ICUs. Intensive Care Medicine 37:1890
Hunter JD, Goddard C, Rothwell M, et al. (2010) A survey of intensive care unit visiting policies in the United Kingdom. Anaesthesia 65:1101-510
6. Spreen AE, Schuurmans MJ. (2011) Visiting policies in the adult intensive care units: a complete survey of Dutch ICUs. Intensive Crit Care Nurs
27:27-30
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OBIETTIVO:
contribuire al cambiamento del Paese
Permettere agli infermieri di cambiare la propria
cultura , e di coinvolgere altri operatori
sanitari e i cittadini in una discussione che
potrebbe portare a un cambiamento generale
di approccio all'assistenza nella terapia
intensiva.
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Chi ha partecipato?
Dott. A. Giannini
Dott. ssa S. Scelsi
Dott. E. Drigo
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Chi ha partecipato?
Firenze
Bologna
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Torino
Roma
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Milano
Cosa abbiamo fatto?
Veneto
Piemonte
Emilia Romagna
Liguria
Lazio
Campania
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• 6 eventi ANIARTI
“Progetto Terapie
Intensive aperte”
(2008 – 2011)
• Consegnati 368
questionari con 12
domande chiuse
• Riconsegnati e analizzati
343 questionari
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RISULTATI
reparto di appartenenza
9%
1%
9%
TIN
TIP
29%
TI
TIS
52%
altro
tempo di visita parenti
4% 3%
1 ora
6%
28%
20%
2 ore
6 ore
12 ore
24 ore
39%
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nr
RISULTATI
formazione specifica
1%
15%
si
no
nr
84%
conosci delle T.I.Aperte
5%
20%
si
no
nr
75%
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RISULTATI
in reparto si è parlato di TI Aperte
7%
22%
si
no
nr
71%
la discussione è stata di tipo
nr
aspetto organizzativo
aspetto clinico
formale
informale
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RISULTATI
ricerca di letteratura sul tema
2%
44%
si
no
54%
nr
l'organizzazione del reparto consente l'accesso ai
familiari
6%
26%
si
no
nr
68%
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RISULTATI
prima di questo incontro eri favorevole?
9%
si
29%
no
62%
perchè sei favorevole
nr
obbligo del professionista
aiuto nella relazione
aiuto al paziente
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nr
RISULTATI
hai cambiato le tue opinioni dopo il dibattito?
10%
47%
si
no
nr
43%
se la TI fosse per un tuo familiare la vorresti
aperta?
8%
7%
si
no
nr
85%
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Cosa è cambiato ad oggi?
• Le Terapie Intensive che consentono visite
lungo tutte le 24 ore, sono passate dallo 0,4%
nel 2008 al 2% nel 2013
• Negli ultimi cinque anni le ore giornaliere di
visita sono raddoppiate (da 1 a 2 ore circa)
Dati estratti dal Ddl 3248 disposizioni in materia di Terapia Intensiva Aperta
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In data 24 luglio 2013 è stato pubblicato il parere “Terapia intensiva
“aperta” alle visite dei familiari” approvato lo scorso 19 luglio
all’unanimità dal CNB.
È necessario che l’organizzazione delle terapie
intensive anche in Italia si adegui al modello
della “terapia intensiva aperta”, recuperando il
divario rispetto ad altri Paesi in Europa e in
America che già da tempo si sono orientati con
successo in questa direzione.
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Hilmar Burchardi 2002 presidente della European
Society of Intensive Care Medicine (ESICM)
• È tempo di pensare alle relazioni con i pazienti e loro parenti
ed amici.
• «E’tempo di riconoscere che le Terapie Intensive devono
essere un luogo dove l’umanità abbia alta priorità. È tempo di
aprire quelle Terapia Intensive che sono ancora chiuse»
Intensive Care Med (2002) 28:1371-1372
Intensive Care Med (2003) 1:4-5 Ed. Italiana
Pubblicato online il 18 Luglio 2002
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COSA VOGLIAMO FARE
2%
98%
2%
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98%
Competenze dell’infermiere
• Competenza tecnica – specialistica
• Competenza relazionale
To take care: prendersi cura
Elementi chiave del
cambiamento
Nel 2000 uno studio Francese mostra come, a causa di una
mancata comunicazione tra parenti ed équipe medica e/o infermieristica,
si possano creare malintesi sulla diagnosi nel 20% dei casi,
sulla prognosi nel 43% dei casi, sul trattamento nel 40% dei casi.*
Per tale ragione sarebbe opportuno ricevere informazioni
quotidianamente e in termini comprensibili.**
*Giannini AL. Open intensive care units: the case in favour. Minerva Anestesiologica 2007; 73(5):299-306
**Magotti AL. Stato dell’arte degli studi sui bisogni dei familiari di un paziente ricoverato in un reparto di
Terapia Intensiva. Scenario 2001
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Elementi chiave del
cambiamento
• Creare la “cultura” della comunicazione
 supporto intensivo ai famigliari come parte integrante
del quotidiano lavoro
 tempo dedicato ai famigliari non è tempo sottratto alla
cura del paziente
• Favorire un clima di rispetto e umanità
• Favorire l’utilizzo di supporti non verbali (opuscoli
di presentazione, diario giornaliero)
Elementi chiave del
cambiamento
Nelle Terapie Intensive la cattiva qualità della comunicazione
interpersonale è oggi il principale motivo di insoddisfazione dei
pazienti e dei loro familiari.*
La famiglia viene definita, “come un sistema dinamico alla
perenne ricerca di un equilibrio” **
La ricerca dell’equilibrio viene reso difficile dal nuovo
contesto che spesso parla un linguaggio difficile da
comprendere.
Mazzon D, Mauri A, Ruolo G. P. Aspetti critici della comunicazione in Terapia Intensiva.
Mierva Anestesiologica 2001; 67(11):818-26*
Minushin, 1988 Psichiatra e pediatra argentino**
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Elementi chiave del
cambiamento
L’infermiere deve essere capace di
poter affermare che:
IL MIO PAZIENTE È LA
FAMIGLIA
07/11/2013
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Elementi chiave del
cambiamento
TRATTAMENTO
PARENTI = PAZIENTI
07/11/2013
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EMAIL : [email protected]
Gruppo Facebook: rianimazione aperta
07/11/2013
www.ospedaleaperto.com
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