copia VERBALE DI SEDUTA DEL CONSIGLIO COMUNALE RIUNIONE DEL GIORNO 19 DICEMBRE 2005 N. 10 In data 19.12.2005 alle ore 18.00 presso la Sala Civica al piano terra della Rocca di Riva del Garda si è riunito il Consiglio comunale, in seduta pubblica. All’appello iniziale, effettuato dal Segretario su invito del Presidente, risultano presenti i signori: – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – MOLINARI Claudio - Sindaco ZUCCHELLI Mario - Presidente SANTONI Giovanni BRUNELLI Maria Flavia CALZA' Luigi DAVES Carlo MIRANTE MARINI Girolamo ZANONI Alessio LORENZI Patrick CALZA' Mario VALANDRO Salvador GRASSO Valeria GATTI Franco GRAZIOLI Luca ACCORSI Massimo PEDERZOLLI Mauro MORANDI Giorgio LORENZI Emanuela SERAFINI Mirella BOMBARDELLI Ivo MODENA Carlo BENAGLIO Umberto Risultano assenti i Consiglieri signori: – ZAMBOTTI Pier Giorgio – GALAS Morena – DALPONTE Andrea – GRAZIOLI Mauro – FRIZZI Rocco – TRINCHIERI BENATTI Cristian – MATTEOTTI Pietro – DETONI Maurizio verbale 19. 12. 05 / 1 Partecipa il Segretario Generale del Comune, signor Alfredo Righi. Partecipano alla riunione gli Assessori Pierluigi Bagozzi, Rosanna Giordani, Luigi Marino, Paolo Mattoetti, Adalberto Mosaner, Giancarlo Tonelli. Ai sensi dell’art. 1 - 3° comma del Regolamento Interno per le adunanze del Consiglio comunale sono stati chiamati ad assistere all’adunanza, per i relativi punti di competenza, i dipendenti rag. Alberto Bonisolli – Responsabile dell’Area dei Tributi ed altre Entrate ed il Rag. Capo dott. Paolo Franzinelli – Responsabile dell’Area Programmazione, Bilancio e Contabilità. Riconosciuto il numero legale degli intervenuti, essendo presenti n. 22 Consiglieri comunali, il signor Mario Zucchelli, nella sua qualità di Presidente, assume la presidenza e dichiara aperta la riunione per la trattazione dei seguenti argomenti, indicati negli ordini del giorno emanati con avviso dd. 13.12.2005, regolarmente notificato ed allegato sub lettera A), e con avviso dd. 16.12.2005, regolarmente notificato ed allegato sub lettera B), come segue: 1. TARIFFA IGIENE AMBIENTALE (TIA): MODIFICHE AL REGOLAMENTO (relatore Assessore Bagozzi) 2. TARIFFA IGIENE AMBIENTALE (TIA): APPROVAZIONE PIANO FINANZIARIO 2006 (relatore Assessore Bagozzi) 3. TARIFFA IGIENE AMBIENTALE (TIA): APPROVAZIONE TARIFFEPER L’ANNO 2006 (relatore Assessore Bagozzi) 4. IMPOSTA COMUNALE SUGLI IMMOBILI (ICI): DETERMINAZIONI PER L’ANNO 2006 (relatore Assessore Bagozzi) 5. CORPO DEI VIGILI DEL FUOCO VOLONTARI DI RIVA DEL GARDA: ESAME ED APPROVAZIONE BILANCIO DI PREVISIONE 2006 (relazione Assessore Bagozzi) 6. RICOGNIZIONE DELLE RISULTANZE DEI RENDICONTI E DEI BILANCI DELL’ESERCIZIO 2004 DEI CONSORZI AI QUALI IL COMUNE ADERISCE E DELLE SOCIETA’ PARTECIPATE (relatore Assessore Bagozzi) 7. APPROVAZIONE DEL BILANCIO DI PREVISIONE DEL COMUNE DI RIVA DEL GARDA PER L’ESERCIZIO FINANZIARIO 2006 DELLA RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRMMATICA E DEL BILANCIO PLURIENNALE 2006-2008 E ALTRI ALLEGATI (relatore Assessore Bagozzi) ODG Suppl. n. 1: 1. REGOLAMENTO PER IL TRATTAMENTO DEI DATI SENSIBILI E GIUDIZIARI IN APPLICAZIONE DELL'ART. 20 - COMMI 2 E 3 DEL D.LGS. 30.06.2003 N. 196 (relatore il Sindaco) verbale 19. 12. 05 / 2 Presidente Propongo alla nomina di scrutatori per la riunione odierna, con immediata esecutività, i consiglieri Gatti e Serafini. Sottoposta a votazione la proposta con voti favorevoli : n. 20 (Sindaco, Presidente, Santoni, Daves, Calzà Luigi, Brunelli, Mirante Marini, Zanoni, Lorenzi Patrick, Calzà Mario, Valandro, Grasso, Grazioli Luca, Accorsi, Pederzolli, Morandi, Lorenzi Emanuela, Bombardelli, Modena, Benaglio) − contrari : n. 0 − astenuti : n. 2 (Gatti e Serafini) IL CONSIGLIO COMUNALE APPROVA ^^^ Entra il Consigliere Frizzi: il numero dei presenti sale a 23. ^^^ Il Presidente invita il Consiglio comunale alla trattazione del punto n. 1 dell’ordine del giorno, di cui all’allegato C) al presente verbale. PUNTO N. 1: TARIFFA IGIENE REGOLAMENTO AMBIENTALE (TIA): MODIFICHE AL (VOCE FUORI MICROFONO) Presidente: No, Consigliere, siamo in sessione di Bilancio, dunque lo faremo nel corso del prossimo Consiglio comunale; preparatevi. Il relatore dà lettura della predisposta deliberazione. Assessore Bagozzi: Grazie Presidente. Si parla di modifiche al Regolamento della Tariffa di Igiene Ambientale. Per necessità che si sono riscontrate durante l’ultimo anno, dobbiamo procedere ad alcune modifiche di precisazione per quanto riguarda il Regolamento della Tariffa di Igiene ambientale. Per la precisione dobbiamo modificare gli artt. 7, 12, 13, 14 e 18 del Regolamento stesso. Procedendo con ordine, dobbiamo modificare l’art. 7 che parla di “Presupposti per l’applicazione della tariffa”, questo per eludere i casi di anziani e disabili che acquisiscono la residenza in istituti di ricovero o sanitari a seguito di ricovero permanente, a condizione che gli stessi non risultino locati. Vale a dire che la tariffa non è applicata per le abitazioni non locate, verbale 19. 12. 05 / 3 quindi neanche occupate, di quegli anziani che sono ricoverati in maniera permanente in istituti di ricovero o sanitari. L’altra modifica riguarda l’art. 12, laddove si parla di esclusione dall’applicazione della tariffa; per la precisazione al punto 4 viene ad aggiungersi il paragrafo che dice che: “Sono esclusi gli spazi adibiti a ricovero di animali e adatti all’allevamento degli stessi e le legnaie. Le serre adibite alla coltivazione intensiva sia a terra che su bancali e i depositi di attrezzi agricoli, qualora il rifiuto prodotto rientri nell’esercizio dell’impresa agricola, che quindi debba essere autosmaltito, o conferito, a spese del produttore, a terzi autorizzati o al gestore pubblico in regime di convenzione”. L’altra modifica, sempre dello stesso articolo, riguarda una precisazione, laddove si dice che: “Si intendono far parte dell’applicazione dello stesso articolo anche i rifiuti assimilabili agli urbani, riutilizzati direttamente o ceduti a terzi, ai sensi dell’art. 49, comma 14 del D.L. 22/97”. Oltre a questo si va a ridurre la superficie sulla quale si applica la tariffa, di una percentuale, che era prevista per tutta una serie di attività, dal 20 al 60%. È necessario aggiungere altre tre categorie, perché in queste attività vengono prodotti dei rifiuti speciali che debbono essere smaltiti per proprio conto. Sono, per la precisione: le Case di soggiorno per anziani, laddove la riduzione è dell’1,50%; gli ambulatori veterinari, il 30%; gli ambulatori dentistici, 40%. Queste riduzioni sono state concordate e verificate direttamente con le associazioni di categoria. Al paragrafo 4, sempre dello stesso articolo, viene precisato che la documentazione per la verifica dello smaltimento tramite un soggetto abilitato, deve essere presentata entro il 30 giugno di ciascun anno; poi viene precisato ulteriormente che “Nel caso in cui l’utente benefici della riduzione forfetaria della superficie di cui a questo comma, appunto, non trova applicazione quanto previsto dall’art. 49”. Vale a dire che se si accetta la riduzione forfetaria della superficie non si ha diritto all’agevolazione per lo smaltimento diversificato. Questo punto è l’art. 13, la modifica che viene fatta alo stesso, dove si parla di “Agevolazioni”; viene introdotto un paragrafo 3 bis, in cui si dice che: Viene data lettura del documento. L’altro articolo che viene modificato parzialmente è l’art. 14, laddove si parla di: “Sostituzione del Comune al soggetto tenuto al pagamento”, in cui si dice: “Il Comune può sostituirsi all’utenza nel pagamento parziale dell’importo dovuto a titolo di tariffa, nei seguenti casi: a. Enti ed associazioni che abbiano per scopo l’assistenza e la beneficenza rivolta a categorie sociali bisognose”. Questo è stato precisato per intendere che debba essere contemplata sia l’assistenza che la beneficenza, insieme. Si dice anche che “Il Comune si sostituisce nel pagamento nel caso di nuclei familiari con a carico soggetti diversamente abili con invalidità riconosciuta pari al 100%, come da attestazione dell’Azienda Sanitaria locale”. L’ultima modifica, semplicissima, si ha all’art. 18, laddove al posto di periodo, viene messo anno successivo, al paragrafo 3. Queste sono le modifiche che riguardano il Regolamento; grazie. Presidente: Grazie Assessore Bagozzi. Qualche Consigliere che chiede la parola? Nessuno, passiamo alla votazione. verbale 19. 12. 05 / 4 Constatato che nessun Consigliere prende la parola, il Presidente dichiara chiusa la discussione e mette in votazione la proposta di delibera allegata sub lettera C). Dato atto che sono stati acquisiti i pareri stabiliti dall’art. 81 del D.P.Reg. 1.02.2005, n. 3/L, 1° comma, come favorevolmente espressi e inseriti in calce alla proposta di deliberazione, di cui formano parte integrante; Ritenuto di non avere nulla da eccepire, modificare o integrare rispetto al proposta di delibera allegata; A seguito di votazione palesemente espressa per alzata di mano ed il cui esito è proclamato dal Presidente con l’assistenza degli scrutatori e che ha conseguito il seguente risultato: - Consiglieri presenti n. 23 - Consiglieri votanti n. 23 - voti favorevoli n. 21 (Sindaco, Presidente, Santoni, Daves, Calzà Luigi, Brunelli, Mirante Marini, Zanoni, Lorenzi Patrick, Calzà Mario, Valandro, Grasso, Gatti, Grazioli Luca, Accorsi, Morandi, Lorenzi Emanuela, Serafini, Bombardelli, Modena, Benaglio) contrari n. 0 astenuti n. 2 (Frizzi, Pederzolli) IL CONSIGLIO COMUNALE delibera DI APPROVARE la proposta di deliberazione del relatore Assessore Bagozzi, allegata al presente verbale sub lettera C). ^^^ Entra il Consigliere Zambotti: il numero dei presenti sale a 24. ^^^ Il Presidente invita il Consiglio comunale alla trattazione del punto n. 2 dell’ordine del giorno, di cui all’allegato D) al presente verbale. PUNTO N. 2: TARIFFA IGIENE AMBIENTALE (TIA): APPROVAZIONE PIANO FINANZIARIO 2006 Il relatore dà lettura della predisposta deliberazione. Assessore Bagozzi: Grazie Presidente. Questo è il secondo punto relativo alla TIA: l’approvazione del Piano finanziario per l’anno 2006. I dati riportati nell’allegato alla delibera riguardano i quantitativi di verbale 19. 12. 05 / 5 rifiuti per quanto riguarda gli anni 2003, 2004 e 2005; quindi sono una serie di dati che ci fornisce direttamente il Comprensorio, sulla quantità e sulla tipologia di rifiuti smaltiti. Il Piano tariffario, invece, è l’allegato n. 5, quello propriamente detto, cui passiamo direttamente, che riguarda i costi specifici. Abbiamo nel dettaglio: la divisione tra costi di gestione servizi, costi di gestione raccolta, costi comuni. Per quanto riguarda i costi di gestione servizi, sono compresi: i costi di spazzamento e lavaggio strade, che sono portati a 400.000 euro, in aumento rispetto a quelli previsti nel 2005, perché si intende modificare il contratto di pulizia strade, con tutta una serie di migliorie e di caratterizzazione di tipo diverso. I costi di raccolta e trasporto RSU, 491.307,42 euro, sono uguali allo scorso anno, aumentati per effetto dell’aumento del quantitativo dei rifiuti, come anche degli aumenti classici dovuti all’inflazione. Il terzo parametro, costi di trattamento e smaltimento, 273.473,96 euro, sono comprensivi – lo vedete nel dettaglio nelle pagine precedenti – di due voci differenti, che sono: costi di smaltimento veri e propri, 96.000 euro circa, trattamento e biostabilizzazione, 176.620,60 euro. La seconda voce – lo vedete – è paritaria a quella di applicazione avanzo C 9, perché sembrava dovesse essere previsto un trattamento particolare per i rifiuti conferiti in discarica, trattamento che la Legge Finanziaria sembra aver rinviato al prossimo anno. Quindi nel Piano finanziario poi era previsto, nell’eventualità che questo costo dovesse essere applicato, un intervento diretto da parte del C9 con un proprio avanzo di amministrazione. Gli altri costi sono dati da spese e tributi, 301.886,10 euro - in questi costi rientrano il trattamento post mortem - i costi per l’ubicazione della discarica, le spese generali; la cifra di 151.174,50 euro per la quota di ammortamento discarica è aumentata semplicemente del carico dell’inflazione. Nell’altra parte, nella seconda parte dello schema, abbiamo i costi della raccolta differenziata per materiali, 385.829,10 euro; questa è aumentata necessariamente per l’effetto del fatto che abbiamo raccolto anche un maggiore quantitativo di materiale differenziato. Poi abbiamo le piattaforme ecologiche, 33.953 euro, questo è il costo del CRM. Alla fine il totale di questi costi ammonta a 419.782,10 euro. Abbiamo poi i costi comuni, derivanti all’amministrazione e dalla gestione ed altri, pari a 85.000 euro; per un costo totale di 1.946.002,98 euro. Rispetto allo scorso anno troviamo un aumento dello 0,66%, dovuto – come ho detto prima – ad un aumento dei rifiuti e al necessario aumento dovuto all’inflazione. Grazie. Presidente: Grazie Assessore Bagozzi. Qualcuno chiede la parola? Ha chiesto la parola la Consigliera Lorenzi Emanuela. ^^^ Entra il Consigliere Matteotti Pietro: il numero dei presenti sale a 25. ^^^ Consigliera Lorenzi Emanuela: Quando sulla stampa trovo articoli sui rifiuti, cioè che hanno come argomento i rifiuti, li leggo con interesse. L’ho sempre fatto, perché è importante, penso, avere una visione di tutta la Provincia, di quello che fanno i Comuni di tutta la Provincia. Il 21 novembre il Presidente della Provincia Dellai, a San Michele all’Adige, ha convocato i Sindaci dei 223 Comuni del Trentino, per parlare del trattamento dei rifiuti. Trento ospiterà l’inceneritore e pertanto tutti i Comuni del Trentino sono coinvolti in questa scelta. La grandezza di questo inceneritore dipenderà dalla verbale 19. 12. 05 / 6 raccolta differenziata che ogni Comune riuscirà ad attuare; la Provincia ha l’obiettivo di portare la differenziata al 65%, a 175 kg di rifiuti annui per utente da inviare all’inceneritore. Siccome nessuno vorrebbe un inceneritore vicino a casa propria, è logico che in questa maniera tutti dobbiamo essere responsabilizzati per questa raccolta di rifiuti e per tutti quei rifiuti che andranno nell’inceneritore. Sappiamo che sicuramente ci sarà della diossina, è logico, l’inceneritore crea diossina; creerà anche i cosiddetti fanghi, che poi verranno smaltiti nelle varie discariche comprensoriali per cui avremo questi fanghi da smaltire; questo era scritto sulla stampa locale. Sul sito della Provincia ho letto che domani mattina alle 10.30 verranno premiati i Comuni più virtuosi nella raccolta differenziata; credo sia interessante perché non so se l’Assessore lo sappia o meno. Perché ridete? Lo sapete o non lo sapete? (VOCE FUORI MICROFONO) Bene, infatti volevo chiedere all’Assessore se Riva del Garda ritirerà qualche tipo di premio o meno. La cosa più importante però, secondo quanto c’era scritto sul sito della Provincia, è che ci sarà un momento di confronto e di aggiornamento per gli amministratori locali, per scambiarsi informazioni e riflessioni sulla raccolta differenziata. Io penso che sia importante, al punto in cui siamo arrivati con la raccolta, visto che – sempre grazie alla stampa – si viene a sapere che ogni Comune cerca di fare il meglio possibile; io però ritengo che la regia provinciale a questo punto, sia indispensabile. Faccio notare anche che la Provincia provvederà alla terza revisione del Piano Rifiuti, per cui si capisce che la problematica è molto importante, tanto da fare tre revisioni alla Legge. Ho trovato la seconda stesura, risalente al 2002, per cui da parecchi anni si cerca di redigere un Regolamento per produrre meno rifiuti possibile. Il Piano finanziario del Comune indica un fabbisogno di euro 1.946.000 euro, più 6% rispetto allo scorso anno. È un importo rilevante. Una cosa che mi ha lasciato perplessa è l’aumento della quantità, perché il funzionario ci diceva - in sede di Commissione Urbanistica – che avremo un aumento di circa 1000 tonnellate. Si spera che in parte questo sia dovuto alle scelte operate dal Comune di Arco, che ha iniziato la raccolta dell’umido; siccome è piuttosto complicata, magari per pigrizia, o perché molti cittadini di Arco magari vengono a lavorare a Riva, preferiscono lasciare il proprio rifiuto nel nostro Comune; quindi si crea questo fenomeno chiamato “turismo dei rifiuti”. Io penso che si arriverà gradualmente, però questa raccolta dell’umido sicuramente dovrà essere fatta indistintamente in tutte le frazioni, per avere un risultato più equo, altrimenti si avranno sempre questi scompensi, così come accaduto a Varone, quando abbiamo iniziato questo tipo di raccolta: all’epoca molti cittadini venivano a Riva e si comportavano come prima. Il problema principale rimane il costo del servizio, che i cittadini devono pagarsi interamente. Io ritengo che la raccolta differenziata spinta sia indispensabile, però che nello stesso tempo sia indispensabile anche una sostenibilità economica. Io ritengo che non sia giusto, né corretto, visto che i cittadini pagano già le tasse – l’ho già detto parecchie volte – che il servizio dei rifiuti venga fatto pagare tutto al cittadino. Quest’anno abbiamo un aumento del 6%; lo scorso anno per alcune categorie abbiamo avuto degli aumenti veramente mastodontici. Se gli aumenti saranno sempre in quest’ordine, l’Amministrazione comunale non può sempre farli pagare completamente al cittadino, perché sono oneri insostenibili. Tra febbraio e marzo 2006 arriveranno, a casa dei rivani, le tariffe che abbiamo approvato lo scorso anno, che hanno avuto questi notevoli aumenti; per cui sicuramente avremo cittadini che si lamenteranno. Io sono anche a favore della scelta di premiare la minore produzione di rifiuto; questo lo ha detto anche il Presidente Dellai e mi trova perfettamente d’accordo; è una strada da perseguire. Lo stesso vale per lo sconto a chi conferisce direttamente ai Centri di Raccolta, per conto mio chi si impegna a portare direttamente questi rifiuti deve avere uno sconto, penso sia verbale 19. 12. 05 / 7 giusto. Ho seguito abbastanza da vicino l’esperienza di Varone, con la raccolta dell’umido, penso che – faccio una critica all’Amministrazione – non si sia provveduto ad un controllo capillare, così che questa raccolta venisse effettuata da tutti. Io penso che, visto che è stata estesa anche alle altre frazioni, siano state fatte delle registrazioni di quanti bidoncini sono stati consegnati, cioè una verifica ogni tanto di quanti effettivamente ne vengono scaricati; infatti se non si dà vita a qualche controllo non va bene. Io ho visto, sulla strada dove abitano i miei genitori, che su una decina di utenti due fanno la raccolta dell’umido. Io non dico di multare le persone, ma sicuramente si può sensibilizzare maggiormente la gente e fare questi controlli. Ci possono essere tanti modi per sensibilizzare le persone, i cittadini, si possono fare delle campagne di sensibilizzazione ulteriori; so che adesso siete stati nelle frazioni, avete spiegato come si fa questa raccolta spinta. Quel che è stato fatto a Varone adesso è stato fatto anche al Rione 2 Giugno e a S. Alessandro, sicuramente poi si potrebbe pensare di accordarsi con i supermercati per questi imballaggi che portano via un sacco di spazio, così come fanno all’estero. Un cittadino all’estero esce dal supermercato e non ha nessun tipo di imballaggio da portare a casa. Qualche giorno fa addirittura ho visto in tv un servizio riguardo ai rifiuti ingombranti - che costituiscono un grosso problema, perché l’inceneritore servirà soprattutto per bruciare questo tipo di rifiuto, che non è riciclabile – ed è stato detto che a Milano è partito un esperimento in un carcere, dove questi rifiuti ingombranti vengono separati il più possibile, selezionati a seconda del tipo di materiale, in modo da ottenere rifiuti riciclabili. Grazie. Presidente: Grazie Consigliera Lorenzi, ha chiesto la parola il Consigliere Frizzi. ^^^ Entrano i Consiglieri Trinchieri Benatti e Galas: il numero dei presenti sale a 27. ^^^ Consigliere Frizzi: E’ chiaro che la situazione oggi, in Trentino, segnala come sia stata fallimentare la politica effettuata da un governo di centro sinistra che nei Comuni della Provincia di Trento. Siamo arrivati al punto che non si paga ciò che si produce, ma si pagano tariffe che io ritengo essere totalmente ingiuste. Ci sono dei casi, ad esempio una famiglia di tre persone fisiche che vivono in un appartamento di x mq, che pagano quanto in realtà non producono. Questo sicuramente non è equo; non è una giusta distribuzione tra i cittadini, dal momento che solo ed esclusivamente noi dobbiamo riuscire a coprire i costi che il Comune stesso produce. È chiaro che questa è una politica fallimentare, in molte parti d’Europa non è così, non porto più nemmeno gli esempi, perché è da quando sono Consigliere comunale che elenco gli esempi che sono presenti in tutta Europa, che si potrebbero tranquillamente copiare per arrivare ad una riduzione reale ed effettiva della produzione di rifiuti. Inoltre porterebbero ad un’equa distribuzione dell’onere da pagare in base al rifiuto realmente prodotto. Da anni si parla di questo; il Decreto Ronchi ormai è cosa datata, però siamo in ritardo e, come Comune, come Provincia, non si vuole fare nulla, tanto è vero che l’unica alternativa, attualmente, è l’assurda proposta dell’inceneritore, che è il traguardo della politica fallimentare di questa Provincia. Di conseguenza, a pioggia, a caduta, anche di quasi tutti i Comuni del trentino Alto Adige (dico quasi perché ce ne sono alcuni che effettivamente hanno raggiunto una discreta percentuale di abbattimento della spazzatura). Altro non c’è da dire: si vuole continuare in questa direzione, vuol dire che costruiremo un inceneritore, avveleneremo qualcuno, qualche zona, creeremo dei nuovi malati, visto che non siamo capaci, non siamo in grado di effettuare una diversa politica; continueremo a produrre immondizia. verbale 19. 12. 05 / 8 Io sono stufo sinceramente di dire le stesse cose; da anni ormai faccio la raccolta differenziata. Adesso mi troverò a pagare non tanto quello che produco ma una tariffa; siccome il Comune non è stato in grado di abbattere realmente i costi e la percentuale di produzione dei rifiuti, io mi ritrovo penalizzato nonostante tutti gli anni in cui ho fatto la raccolta differenziata. Io da domani produrrò tanta immondizia, perché non mi importa più: io ho una tariffa che è già stabilita, quindi non mi darò più da fare per fare molta raccolta differenziata e produrre meno rifiuto possibile, dal momento che il Comune non va nella direzione di una politica completamente diversa. Io sono anche stufo di continuare a dire e a sentire dire che una delle fonti principali della produzione della immondizia sono i distributori di alimentari, ovvero i supermercati, visto che quando si va a fare la spesa si torna a casa e dalla spesa stessa quasi metà prodotto viene gettato. Io dico allora: è mai possibile che politicamente la Provincia non sia intervenuta laddove realmente avrebbe dovuto? Insomma, lo dico di nuovo: in Svizzera da anni ormai i cittadini si recano presso i supermercati e lasciano lì tutti gli imballaggi che ritengono superflui. Gli svizzeri non portano più a casa quella marea di rifiuto che ormai non serve a nulla. In Italia invece si continua a non scegliere una strada diversa, anche perché la politica che oggi sta andando in questa direzione non obbliga realmente a produrre meno rifiuto. Come ho detto prima, perché mai dovrei lavorare di più a casa per produrre meno rifiuto, per differenziare la mia raccolta, quando, alla fine, vengo punito perché le tariffe sono distribuite in questo modo? È chiaro che questo è un discorso che ormai io sto facendo dal 1999, da quando sono diventato Consigliere comunale; è un discorso che viene fatto ogni volta che si parla di questi argomenti; ma nono stante tutto la scelta politica non viene fatta. Non si vuole fare. A meno che qualcuno non trovi veramente vantaggio a volere per forza costruire l’inceneritore; forse, visto che l’economia trentina è anche basata sull’edilizia e sul mondo imprenditoriale, si cerca una strada dove si possa ancora favorire questa categoria economica, dal momento che il Trentino ha dato molto a questa categoria. Io voterò contro a tutti i tre punti inerenti la Tariffa di Igiene Ambientale, soprattutto in merito al punto successivo, che parla realmente della tariffa; con dispiacere devo riconoscere che, bene o male, un governo di centro sinistra, con delle forze che si definiscono ambientaliste, non è riuscito, in questi lunghi anni, a porre rimedio a questo problema. Purtroppo vincerà la politica di quelle persone che a tutti i costi vedono nell’inceneritore la soluzione finale per questo grossissimo problema. Grazie. Presidente: Grazie Consigliere Frizzi, altri che chiedono la parola? Consigliera Brunelli. Consigliera Brunelli: Volevo dire due parole anche io, pur non avendo l’intenzione di portare via moto tempo alla discussione del Consiglio comunale; vorrei ribadire che il comportamento di questa Amministrazione, ancora nell’anno precedente, di centro sinistra, è stato quello di anticipare – lo ricordo – la tariffa rifiuti – che era semplicemente un’opzione, una facoltà che si aveva. L’intento dunque di aderire allo spirito del Decreto Ronchi, che diceva che non è giusto far pagare i componenti della famiglia indipendentemente dalle metrature delle superfici degli appartamenti, arrivando così, attraverso un sistema graduale, ad attuare il principio per cui chi più inquina più paga, è stato introdotto con un anno di anticipo, rispetto alle previsioni della Legge. Io capisco che ci sia un gioco delle parti, capisco che ognuno deve fare la propria parte, ma non mi va bene, volevo respingere al mittente il discorso che questa Amministrazione di centro sinistra non abbia fatto quello che c’era da fare. Infatti, Consigliere Frizzi, mi permetta: io non faccio il tecnico perché in questo momento non mi interessa andare a vedere se sia vero o verbale 19. 12. 05 / 9 meno che il Comune copre il 100%, se si mettono dei costi ulteriori rispetto a quelli che invece sarebbero ammissibili; perché noi, come politici, abbiamo delegato questo ai funzionari. Noi dobbiamo dare delle direttive, che abbiamo attuato decidendo di passare alla cosiddetta tariffa Ronchi. Come questo principio venga attuato io non lo so, mi devo fidare dei funzionari che ho, che tra l’altro non hanno nulla da imparare da nessuno, perché sono bravissimi; quindi mi fido. Se loro mi dicono che i costi che devo coprire sono il 100%, io mi devo comportare di conseguenza; questa, Consigliera Lorenzi, non è una cosa che possa decidere il Consiglio comunale, perché nel momento in cui si decide di passare al Decreto Ronchi si attua la direttiva da esso derivante che impone di coprire la totalità dei costi. Che poi lo dica introducendo dei principi graduali, perché si stabiliscono delle agevolazioni per le famiglie rispetto agli insediamenti produttivi, che consenta delle agevolazioni in presenza di difficoltà particolari, come quella che abbiamo appena approvato per i disabili; oppure per chiusure prolungate oltre i 180 giorni, oppure ancora delle agevolazioni per i disagi effettivi provati, poco importa. In ogni caso si risponde al principio chi meno produce meno paga, e viceversa, chi più produce più paga; ebbene, io credo che questa Amministrazione lo abbia fatto. Se poi vogliamo parlare della cosmogonia possiamo farlo, però qui si può anche parlare di inceneritore che, tra l’altro, non è un argomento che riguarda solo Trento, sono d’accordo, però mi sembra qualunquista e disfattista dire che “siccome io, nella mia vita, ho sempre fatto la differenziata e adesso vedo che comunque costruiscono l’inceneritore da domani smetto anche io di fare la differenziata”. Io faccio la differenziata da almeno 10 o 15 anni, lavando anche il barattolino dello yogurt nella lavastoviglie perché mi dicono che bisogna metterlo via pulito! Poi carico tutto in macchina e vado a conferire all’isola ecologica quando è ora. Vedo gente che non lo fa; io abito a San Nazzaro; ebbene ci sono un sacco di rifiuti nel mio bidone che, lo vedo quando lo apro, per curiosità, provengono da Arco. Ma io non posso insegnare alla gente il senso civico: o ce l’ha o non ce l’ha! Non una cosa che si insegna. Quindi io da qui non insegno niente a nessuno; dico che io faccio la mia parte e mi sento tranquilla nel farla. Mi sento di respingere al mittente queste accuse perché puzzano lontano un miglio di strumentalità; scusami, non si può dire “Non avete fatto niente, quindi io non voto queste cose”. Dimmi in queste proposte, se sono state lette e digerite, dove trovi degli argomenti per poter contrastare queste proposte stesse. Se ritieni che vada contrastato tutto l’impianto politico della raccolta dei rifiuti, secondo me sono altri gli strumenti, stai sbagliando la mira nel non votare queste. È lo stesso discorso che era nato lo scorso anno quando - ricordo – c’era il Consigliere Vescovi – si parlava in merito al consumo minimo dell’acquedotto. Siccome c’è una norma che dice che io devo pagare comunque 80 mc, perché è il minimo garantito, e da quelli non si scappa, allora ci sarà sicuramente qualcuno che lascia aperto il rubinetto e fa passare 80 mc. Io mi rifiuto di pensare che ci sia qualcuno così deficiente da fare una cosa simile! Se c’è sono affari suoi; possiamo fare del nominalismo? Possiamo chiamarlo, invece che minimo garantito, parziale rimborso dei costi di gestione dell’acquedotto? A me sembra che lo spirito di una persona dotata di un minimo di senso civico debba essere lo stesso. Io non mi scandalizzo di fronte a queste cose. Quanto poi ai costi vorrei fare una considerazione ulteriore: siamo tutti d’accordo che è finita l’epoca delle vacche grasse. Sul servizio rifiuti non è più, nel momento in cui si decide di passare al Decreto Ronchi, un discorso di coprire l’80%, visto che il Comune di Riva è ricco e il 20% se lo può tenere a carico! Bisogna tendere al 100% di copertura. Nel momento in cui decido questo non ci gioco più, devo responsabilizzare le persone sulla differenziata. Io penso che il Comune di Riva abbia fatto dei passi che magari sono anche falliti, nel percorso, perché ci si accorti che i Kanguro non andavano, o che comunque c’era gente che boicottava questo sistema, verbale 19. 12. 05 / 10 ecc.; ma comunque i tentativi sono stati fatti e la verità non ce l’ha in mano nessuno. Si stanno facendo dei tentativi per arrivare a questo. Il Comune dalla gestione del servizio rifiuti non può trarre profitto, non può guadagnare; posto questo, forse è un principio di responsabilizzazione quello di far pagare le persone, perché tutti i servizi, tutte le cose che io chiedo - se mi rivolgo ad un privato, ad un negozio - me le fanno pagare. Così è anche in questo caso: l’Amministrazione non si comporta da ente sociale, chi produce paga. È un principio di responsabilizzazione cui tutti i cittadini sono chiamati a rispondere e quindi non vale il discorso di far pagare di meno, perché non vale. Si pagherà meno quando forse tutti faranno la differenziata, ma forse anche no, perché la differenziata costa, quindi si paga. Grazie. Presidente: Grazie Consigliera Brunelli, Consigliere Modena. Consigliere Modena: Io non volevo fare un intervento, ma solo porre un paio di domande, anzi, una sola domanda, che ho già posto in passato e che rifarò; fermo restando che non voglio entrare nel merito delle dispute tra i due Consiglieri che hanno parlato prima di me, non c’è dubbio che l’ottica sia quella intrapresa. Io credo che ci saranno delle difficoltà di concretizzarla, ma l’ottica va nella direzione di dire che dobbiamo arrivare al punto in cui chi consuma di più paga di più, evidentemente. Questo è lo spirito e spero che a questo si arrivi. Sarà difficile, così come è difficile abituare tutti quanti, evidentemente, a fare la differenziata. La Consigliera Brunelli da anni lava il vasetto dello yogurt, io invece no, ma mi abituerò anche io a farlo, se sarà necessario che lo faccia. Io continuo a dire – voi conoscete il dialetto rivano – che è inutile “serar la spina e daverzer el borom”, perché è inutile che andiamo a lavare il barattolino dello yogurt della Consigliera, quando le grandi utenze, per esempio, non hanno alcun servizio di raccolta differenziata (grandi utenze che da sole producono come tante Consigliere Brunelli messe insieme!). Io dico, allora, che occorrerà - come ho già detto in passato – non essere restrittivi, ma essere propositivi, come è stato; devo fare i complimenti per quello che è accaduto per esempio nella mia zona, quando avete organizzato quelle riunioni in cui avete spiegato come funziona. Ma bisogna essere propositivi anche in altri sensi, per esempio favorendo l’aumento delle isole ecologiche e praticamente dando più comodità a colui che, altrimenti, per evitare il disagio, non fa quello che deve fare. La domanda che volevo fare io però, oltre che alla raccomandazione che ho già fatto in passato e che continuo a fare, dicendo che è vero – come ha detto la Consigliera Brunelli – che è difficile testare, perché bisogna provare una serie di cose prima di trovare quella giusta, ma è anche vero che se c’è questa classifica – che è stata prima citata – dei Comuni più bravi e Comuni meno bravi, si può andare a copiare da quelli bravi, cercando anche di capire i motivi per cui sono più bravi di noi e se magari sono stati aiutati con una serie di strutture, di informazioni, di cultura diversa. La domanda che facevo che non c’entra nulla con tutto questo, va nella direzione di dire che io sono sinceramente e fortemente preoccupato – ma altrettanto ignorante – sulla storia dell’inceneritore. È vero che si è detto, un po’ per battuta e un po’ per verità, che uno avvelena l’altro, perché, evidentemente, da qualche parte questo inceneritore dovrà pure essere posizionato. Sicuramente colui che se lo ritrova accanto non ne sarà felicissimo; che poi l’inceneritore avveleni o meno io non sono in grado di dirlo, ma sicuramente bene non fa di sicuro. Mi chiedo allora, vedendo se qualcuno mi può rispondere, oggi o in altra sede, perché, verbale 19. 12. 05 / 11 rispetto ad altri tipi di riciclaggio o di raccolta differenziata, l’inceneritore raccoglie i maggiori consensi. Io, per esempio – mi pare di averlo già detto – in passato ero andato a Brescia a vedere una struttura presente là, in cui vengono fatti e venduti dei mattoni. Ripeto: nell’ignoranza di uno come me che non sa nulla, è chiaro che mi viene da dire che tutta l’immondizia va lì, poi si ricompone e nel ricomporla – e non lo dico evidentemente allo scopo di guadagnarci qualche cosa, perché alla fine su questi servizi non ci si guadagna mai - ritornano in circolo materie che possono essere usufruite in altro modo, senza che vadano nell’aria. Mi piacerebbe, una volta, forse non è questa l’occasione, saperne di più; non so se ci sono Consiglieri che ne sanno molto più di me che quindi non sono interessati alla cosa. A me invece piacerebbe conoscere questi passaggi, perché non si può andare contro il corso del fiume, che ormai è quello dell’inceneritore, però un ragionamento, che potrebbe essere parziale, si può fare. Io, se ricordate, il giorno che, qui, AGS venne a parlare della nuova ipotesi che viene presa in considerazione, insieme ad altri Comuni, dicevo che ci potrebbero essere anche altre iniziative, che riguardano i servizi, pensavo proprio ad una cosa del genere. Non so se sia una cosa gestibile a livello non provinciale, ma locale, o se si possano fare dei ragionamenti in merito, ma potrebbe essere un’attività adatta ad una delle nostre società e potrebbe essere una soluzione, seppure parziale, per fare qualche cosa di meglio; si potrebbe tentare o andare a vedere. ^^^ Esce il Consigliere Zanoni: il numero dei presenti scende a 26. ^^^ Presidente: Grazie Consigliere Modena. Altri Consiglieri che chiedono la parola? Consigliere Pederzolli. Consigliere Pederzolli: Grazie Presidente. Sull’argomento io non vorrei esprimermi sulle tariffe, perché sono convinto che trovare un sistema immediatamente perfetto non sia possibile per nessuno; come diceva prima qualcuno sono stati fatti dei tentativi. Leggevo i passaggi che riguardano gli obiettivi: si dice chiaramente che la previsione del 40% per lo scorso anno non è stata raggiunta, che si è arrivati al 32%. Ci dovrebbe essere invece il 50%. Non è semplice, secondo me, trovare una soluzione; si può provare, si può tentare, si sta mettendo in campo tutto quel che è possibile, ma io penso che quello che manca veramente sia proprio la cultura della raccolta differenziata. Io ho assistito all’incontro che è stato organizzato al Comprensorio un po’ di tempo fa, con i Funzionari della Provincia e i rappresentanti dei Consorzi che raggruppano il materiale portato alla distruzione. È stato presentato in quella sede un aspetto che io non conoscevo; può darsi che io l’abbia mal interpretato, che l’abbia capito male, ma ho capito una cosa: se il rifiuto arriva a chi lo deve poi lavorare, in una maniera il più precisa e pulita possibile, ci sono dei ritorni economici anche per le Amministrazioni comunali; mi sembra fosse questo il senso dei discorso. Ora, per arrivare a questo, bisognerà lavorare moltissimo sulla cultura della raccolta differenziata e sulla gente; purtroppo bisognerà fare questo, più che dire alla gente che si farà il porta a porta e che deve conferire nel cassonetto. Ogni persona dovrà avere la cultura della raccolta differenziata; capire che portare una bottiglia ripulita da un qualsiasi altro rifiuto nel contenitore può portare una certa cifra al Comune. Se una persona conferisce – come diceva la Consigliera… (CAMBIO LATO) …quando si dice che si va al supermercato e metà delle cose che si ritirano poi debbono essere scartate, perché ci sono tre involucri che magari racchiudono qualsiasi altra cosa. Anche qui secondo me bisognerà insistere molto per fare in modo che anche la grossa distribuzione limiti al verbale 19. 12. 05 / 12 massimo gli involucri e quindi, di conseguenza, i rifiuti da dover conferire in discarica, o nei Centri di raccolta. Credo anche che un buon sistema potrebbe essere quello dei Centri di Raccolta Multimateriali, che sono aperti; incentivare magari il cittadino a conferire direttamente lì, con il beneficio di un qualsiasi incentivo o sgravio che possa incentivarlo. Poi è logico che una tariffa ci deve essere, che ci sono dei costi che vengono sostenuti dal Comune, quindi è normale che poi vada a chiedere al cittadino di pagarli; la percentuale viene calcolata dal Comune su coefficienti che ritiene opportuni. In questo caso si è scelta la strada di valutare una parte variabile e l’altra in base alle metrature, va benissimo, si può concordare, perché, probabilmente, al momento non c’è una scelta diversa da poter fare; una scelta arriverà in futuro. Il mio invito dunque è questo: cerchiamo di lavorare non tanto sulle modalità di raccolta, ma sulla cultura della raccolta differenziata, che penso sia quella che, a lungo andare, pagherà. Volevo chiedere una cosa, in particolare, che non è indicata nel documento: il servizio di raccolta è affidato dal Comprensorio ad una ditta specializzata, questa corrisponde sempre alla Eco Campagna? In questo caso? No? È soltanto per la spazzatura strade. Era solo una precisazione. Una perplessità che ho, invece, per quanto riguarda la raccolta dell’umido, per quest’anno, purtroppo, perché leggo che, per il prossimo anno, si troveranno delle soluzioni con la chiusura dei cassonetti; per quanto riguarda le utenze non domestiche, ci saranno dei giorni previsti in cui si passerà a raccogliere l’umido, se non sbaglio. Si sa benissimo, è un argomento che è stato affrontato in sede di Conferenza dei capi gruppo, che questo creerà qualche disagio, molto probabilmente, quest’anno. I tempi che ci si prefiggeva per trovare il sistema di chiusura per i cassonetti rientravano nell’anno, o sono previsti per il prossimo anno? Solo questo chiedo: il prossimo anno. Grazie. Presidente: Grazie Consigliere Pederzolli. Altri che chiedono la parola? Ha chiesto la parola il Consigliere Frizzi. Consigliere Frizzi: Io presento un O.d.G., anche per questioni personali poi vorrei rispondere all’intervento della Consigliera Brunelli. Mi è dispiaciuto che la mia critica politica sia stata abilmente spedita, dalla Consigliera Brunelli, sulle spalle del funzionario. Io so riconoscere il lavoro svolto in questi anni, all’interno del Comune, all’interno dello stesso Consiglio; io riconosco che grazie al funzionario, si è potuto perlomeno rimediare a ciò che la politica non è stata in grado di realizzare. Devo dire che l’impegno e il lavoro del funzionario sono stati eccellenti, in quanto funzionario; ma dal momento che è il politico a dare le direttive che gli competono, mi sia permesso di criticare la politica e non di chiamare in causa, assolutamente, il lavoro svolto dal funzionario. Io voglio togliere ogni ombra di dubbio sul fatto che io oggi critichi il lavoro dei funzionari. Io riconosco il lavoro svolto fino ad oggi, l’impegno profuso per adeguare le tariffe al Decreto Ronchi, cosa non facile. Quello che io critico – e che continuerò a criticare - è la totale assenza della politica sulla questione dei rifiuti; non si può oggi dire che non ci sia stata, perché se noi abbiamo ancora una percentuale intorno al 30 – 32% di raccolta differenziata, dal momento che il problema è ormai datato, nel senso che si parlava già alla fine degli anni ’80 di tutte le nuove normative necessarie a favorire la raccolta differenziata. Non è neanche vero che io non abbia mai portato alternativa alcuna: io ho sempre detto come si svolge la raccolta differenziata in Svizzera. Gli esempi ci sono, basta copiarli, non serve inventare nulla. È questo il motivo per cui io, oggi, provocatoriamente, presento un O.d.G. con cui impegno il Sindaco e la Giunta ad organizzare verbale 19. 12. 05 / 13 una trasferta a Zurigo, o in altre località della Svizzera, per tutto il Consiglio comunale, a spese dei Consiglieri, ovviamente, per vedere come viene svolta la raccolta differenziata, facendo pagare ciò che si produce. Questo dunque è l’O.d.G. che io presento oggi. Io sono stufo, infatti, di portar esempi, non si è mai voluto veramente approfondire il problema rifiuti a Riva del Garda, si è sempre data la responsabilità di adeguare al meglio le tariffe, in base al Decreto Ronchi, agli Uffici competenti del Comune. Mentre io, appunto, elogio il lavoro svolto dai funzionari, ribadisco con fermezza la mancanza di una politica adeguata per risolvere il problema dei rifiuti. Io oggi dunque presento questo O.d.G. che ho scritto e che consegno. Non è scritto bene; l’ho scritto di getto, comunque io penso che una bella gita in Svizzera per vedere realmente come si svolge il servizio sia una cosa molto semplice ed immediata. In una sola giornata si può veramente vedere come la cosa è fattibile, non utopistica, perché viene fatta, viene svolta. Presidente: Grazie Consigliere Frizzi. Altri Consiglieri che chiedono la parola? L’Assessore Bagozzi per la risposta. Assessore Bagozzi: Io ho apprezzato tutti gli interventi dei Consiglieri, perché significa che c’è molta sensibilità all’interno della problematica sui rifiuti, ma su questo non avevo alcun dubbio; ho sentito tante cose che chiaramente sono di dominio pubblico, che quindi conoscevamo già e su cui si eravamo già attivati per cercare di migliorare il servizio. Ho sentito però anche tante imprecisioni, quindi mi rendo conto anche che l’argomento è di difficile trattazione, richiederebbe parecchio tempo per essere sviscerato; quindi io direi che sarebbe il caso - anzi, mi prendo l’impegno - di convocare magari alcune riunioni ad hoc per cercare di spiegare in maniera dettagliata tutte le problematiche inerenti i rifiuti e le politiche che l’Amministrazione intende attuare, chiaramente di concerto con la Provincia Autonoma, che è responsabile delle politiche maggiori, come ad esempio l’inceneritore e quant’altro. Una precisazione: sul discorso di pagare quanto si conferisce posso dire che voi tutti sapete che la nostra tariffa è divisa in due parti - magari lo chiariremo meglio quando tratteremo la prossima delibera – una parte fissa e una parte variabile. La parte fissa copre tutti i costi comuni, quindi lo spazzamento strade, i costi della discarica e quant’altro. Questa, necessariamente, deve essere divisa in maniera proporzionale tra tutti i vari utenti, quindi l’indicazione è quella di rapportarla ai metri quadri dell’abitazione. La parte variabile invece, che è quella che dovrebbe essere fatta pagare in funzione del reale quantitativo conferito, è stata collegata al numero di persone che abitano nelle varie abitazioni. Questo per cercare di riuscire ad avvicinarsi il più possibile a quanto si dovrebbe conferire. Giustamente, come diceva anche il Consigliere Frizzi, l’obiettivo è quello di andare a far pagare direttamente, ma solamente su questa parte variabile, in base a quanto ognuno conferisce. Nella terza modifica al Piano di smaltimento provinciale è previsto che anche una quota parte della quota variabile debba essere fatta pagare proporzionalmente agli utenti; questo per cercare di evitare che ci siano furberie, cioè che proprio in base al principio che chi meno conferisce meno paga qualcuno pensi che sia meglio smaltire in maniera impropria. Le problematiche dunque sono complicate e noi, come tutte le altre Amministrazioni della Provincia cercheremo di affrontarle gradualmente, avendo come obiettivo principale non solo l’aumento della raccolta differenziata, ma la riduzione del quantitativo di rifiuti. Questo è il nostro obiettivo primario; in secondo luogo l’obiettivo fondamentale è l’aumento della percentuale della raccolta differenziata. verbale 19. 12. 05 / 14 Per quanto riguarda le altre domande che mi sono state poste, il discorso dei premi, dell’incontro che si terrà domani posso dire - chiaramente a quello era riferito il sorriso di cui si diceva prima - che noi non siamo tra le Amministrazioni premiate, questo era anche immaginabile. Da questo punto di vista noi siamo, purtroppo, indietro; sarà nostra cura, come mi sembra sia stato dimostrato anche con gli interventi operati sul territorio per la raccolta dell’umido, aumentare notevolmente questa percentuale di raccolta. Però, ripeto, l’obiettivo principale è ridurre il quantitativo di rifiuto; questo è l’obiettivo anche a livello provinciale. Uno degli obiettivi principali, magari meno appariscente, è arrivare ad un quantitativo di rifiuto secco residuo – cioè quello che non è possibile riciclare, quello che in teoria dovrebbe essere inviato all’inceneritore – di 175 kg/abitante equivalente annuo. Si tratta di un quantitativo molto basso, se pensate che noi adesso siamo vicini ai 400 kg/abitante, se non ricordo male; quindi i passi da fare in questa direzione sono molti. Questo va in funzione proprio del discorso che opportuno cercare di differenziare il più possibile per poter, dopo, riutilizzare il materiale che viene conferito. L’inceneritore: ci informeremo in merito alla possibilità di poter riutilizzare il rifiuto conferito per fare mattoni, ma considerando che a Brescia c’è comunque un inceneritore -che mi sembra funzioni anche parecchio – l’impressione è che quei rifiuti siano comunque riciclabili. Un altro dei nostri obiettivi è cercare di riuscire a riutilizzare, nel modo più ampio possibile, tutti i rifiuti, anche quelli che adesso magari non sono riutilizzabili, cercare di ottenere le strutture adatte; però, chiaramente, non possiamo farlo solamente noi, come Amministrazione comunale, ma qualche tentativo è stato fatto. Mi riferisco, per esempio, al discorso del tetrapak, per cui sembra adesso ci siano degli accordi per cui potrà essere differenziato, quindi riutilizzato in maniera diversa. Ci sono dunque obiettivi perseguiti anche in questa direzione. Concordo con quanto è stato detto in merito al fatto che gli imballaggi debbono essere ridotti il più possibile; a questo sicuramente sono interessati i supermercati e la grandi distribuzione, ma sicuramente qualche cosa possiamo fare anche noi andando a scegliere i prodotti che acquistiamo. Se noi, infatti, scegliamo i prodotti che hanno meno imballaggio, già riusciamo a fare qualche cosa anche per l’ambiente. Mi sembra che qualche catena di distribuzione stia andando in questa direzione, distribuendo prodotti confezionati con un imballaggio ridotto al minimo. Non so se ho risposto a tutto; dimenticavo il discorso dei costi ed, infatti, tutti gli interventi di cui si diceva prima devono tenere conto dei costi; ogni intervento, per esempio quello di andare a valutare in maniera esatta quanto ogni persona conferisce, costa, anche parecchio. I ragionamenti cui faceva riferimento il Consigliere Frizzi, sul discorso che seguono in Svizzera, ma probabilmente anche in tanti altri Paesi, sia in Trentino che nel resto d’Italia, è quello dei sacchetti prepagati, che comunque necessitano di un controllo ben preciso, perché si deve fare in modo che nessuno conferisca rifiuto in maniera diversa rispetto ai sacchetti prepagati. Comunque anche in quel caso i sacchetti prepagati si riferiscono solamente alla parte variabile perché i costi generali vengono pagati comunque in maniera diversa; quindi computandoli per persona, o per unità familiare. Ripeto: se ci sono altre domande io penso che sia opportuno, in altra sede magari, dare tutti gli opportuni chiarimenti; io accetterò molto volentieri l’apporto fornito da tutti i Consiglieri per cercare di ottimizzare il servizio, cercando sempre di contenere i costi il più possibile. Tutto questo fermo restando che la copertura della spesa è obbligatoria e mi sembra anche una cosa molto democratica, se posso aggiungerlo; quindi la copertura delle spese deve essere totale. Poi ricordatevi che se non paga il cittadino paga il Comune, il che vuol dire esattamente la stessa cosa. verbale 19. 12. 05 / 15 Presidente: Grazie Assessore Bagozzi, ha chiesto la parola la Consigliera Lorenzi, secondo intervento. Consigliera Lorenzi Emanuela: Io avevo chiesto all’Amministrazione di affrontare il discorso rifiuti un po’ prima, invece che portarlo all’ultimo momento. Siccome anche lo scorso anno c’è stato un confronto abbastanza serrato sul tema, avevo chiesto di affrontare a settembre, magari, tutta la problematica, però non è stato fatto. Mi dispiace ma si può fare anche in seguito, sicuramente. Anche se l’Amministrazione non riceverà alcun premio, sarebbe interessante che qualcuno partecipasse, visto che dopo ci sarà questo confronto in Provincia, bisogna appunto – come diceva prima il Consigliere Modena – imparare dai più bravi. Noi siamo tra i Comuni maggiori, siamo un centro turistico, abbiamo tante problematiche, probabilmente i Comuni più piccoli sono più avvantaggiati in questa raccolta. Però sentire altre esperienze, avere un confronto diretto con tutti gli altri Comuni penso sia interessantissimo. Non so se l’Assessore abbia avuto l’occasione di leggere il rapporto sulla raccolta di Varone: si è trattato di uno studio abbastanza dettagliato, che purtroppo è stato fatto un po’ in ritardo. Io punto molto sulla verifica di quello che l’Amministrazione fa in questo settore. Adesso, se verrà estesa questa raccolta alle varie frazioni - si spera a tutte in poco tempo – verso maggio o giugno bisognerebbe avere una verifica di quanto si sta facendo; poi se ne può parlare in Consiglio, sarebbe ancora meglio. Grazie. ^^^ Entra il Consigliere Dalponte: il numero dei presenti sale a 27. ^^^ Presidente: Grazie Consigliera Lorenzi. Nessuno chiede la parola, dobbiamo mettere in votazione l’O.d.G. del Consigliere Frizzi. Consigliere Frizzi: No, ci sono le dichiarazioni di voto. A questo proposito io dico una cosa molto semplice. Presidente: Io non pensavo ad una dichiarazione di voto, perché Lei ha detto fin dall’inizio, come dichiarazione di voto, avrebbe sempre votato contro, perciò non pensavo di darLe la parola. Comunque va bene, Consigliere Frizzi. Consigliere Frizzi: Sì, ma non voto contro il mio O.d.G.; si dice sempre che è una questione di cultura, ma non lo è; infatti nei Paesi dove viene effettuata la raccolta differenziata a peso automaticamente questo scatena nella persona un insieme di cose che favorisce la diminuzione della produzione di rifiuti. Il cittadino si reca nel negozio di alimentari e toglie gli imballaggi perché se li porta a casa gli stessi imballaggi per lui si trasformano in un costo. È questo il problema principale del dover effettuare la raccolta differenziata; non è detto che il cittadino, svizzero o tedesco, che a casa si comporta in questo modo, in Italia, per la sua cultura, ci comporti allo stesso modo con la raccolta dei rifiuti. Le persone si adeguano semplicemente alle regole del Paese in cui si trovano. Se voi andate in India sicuramente non fate la raccolta differenziata; se voi andate in un qualsiasi Paese dell’Africa non fate la raccolta differenziata, anche se magari siete le persone più educate verbale 19. 12. 05 / 16 di questo mondo. Se siete in Italia difficilmente verrà fatta una cosa del genere, eppure, nonostante tutto, la sensibilità degli italiani piano pianino sta aumentando verso queste problematiche, anche se ritengo che a Riva del Garda sia difficile fare la raccolta differenziata. Io che abito al Fangolino, per esempio, devo girare qualche centinaia di metri con la macchina piena di rifiuti di vario tipo, per trovare il raccoglitore della carta, quello del vetro, ecc.. Dunque è molto difficile in una situazione di questo tipo effettuare la raccolta differenziata; finché non verrà fatta la raccolta a peso non si accenderà mai quella scintilla che permetterà a tutti, fin dalla fonte, di eliminare, o almeno diminuire, la produzione di rifiuti. Per questo motivo io consiglio vivamente di guardarsi intorno: gli esempi ci sono, non mancano; ormai da 20 anni alcune province, alcune città, alcuni Stati hanno applicato questi rimedi; basterebbe semplicemente affacciarsi fuori dal nostro territorio, guardare con un po’ più di attenzione e copiare ciò che in altre parti stanno facendo molto bene. Presidente: Ha chiesto la parola il Consigliere Bombardelli, per dichiarazione di voto. Consigliere Bombardelli: Grazie Presidente. Vorrei rivolgere un invito al Consigliere Frizzi: vista la disponibilità dell’Assessore Bagozzi e dell’Amministrazione ad approfondire questo tema, che è abbastanza difficile, credo per le poche informazioni che io ho, come altra parte del Consiglio comunale, inviterei il Consigliere Frizzi a ritirare questo O.d.G., eventualmente a ripresentare una mozione più avanti nel tempo, dopo aver usufruito della disponibilità dell’Amministrazione per organizzare alcune riunioni sul tema specifico e capire un po’ di più. In caso contrario io mi astengo su questo O.d.G. Grazie. Presidente: Grazie Consigliere Bombardelli. Consigliere Modena, per dichiarazione di voto. Consigliere Modena: La mia dichiarazione è speculare a quella del Consigliere Bombardelli. Aggiungo solo una cosa: un giro in Svizzera lo possiamo fare tutti, se vogliamo, però io penso che ci siano località trentine che, a quanto ne so, sono abbastanza avanti su questo discorso. Quindi, se nel ragionamento fatto dal Consigliere Bombardelli, che è stato proposto dall’Assessore, c’è la richiesta di fare una o più riunioni, io non posso che essere d’accordo, prché io penso che ad ognuno di noi serve approfondire la questione. Prima di andare in Svizzera andiamo a vedere che cosa si sta facendo in qualche paese qui vicino a noi. Facciamo prima, spendiamo meno visto che paghiamo noi Consiglieri – e ci facciamo un quadro della situazione. Mi pare che questa, Consigliere Frizzi, potrebbe essere un’ottima opportunità. Presidente: Grazie Consigliere Modena, ha chiesto la parola alla Consigliera Brunelli. Consigliera Brunelli: Anche io non ho nessuna intenzione di andare in Svizzera, a fare nessun tipo di gita aziendale, perché con gli strumenti informatici che ci sono adesso penso che se si vuole mettersi in contatto con un’Amministrazione comunale svizzera, o controllare su internet i loro metodi di raccolta differenziata, lo si può fare senza “far tanta pompa” e senza andarci. Questo indipendentemente dal fatto che sia a spese o meno del Consigliere, o dell’Amministrazione: io verbale 19. 12. 05 / 17 non ci andrei nemmeno se il viaggio fosse pagato dall’Amministrazione. Ci asterremo dalla votazione dell’O.d.G., dunque. Per quanto riguarda la votazione della delibera proposta, se è questa la sede giusta, naturalmente voteremo a favore, perché pensiamo che sia semplicemente l’attuazione di un disegno rivolto alla raccolta differenziata, che prosegue dallo scorso anno, da due anni fa, a questa parte; dal 2004. Ho parlato prima di funzionari non tanto per riferirmi al Consigliere Frizzi, di cui mi fa piacere che apprezzi il loro lavoro e poi voti contro le delibere; “la coda di paglia si è incendiata a lui e non a” me, perché io parlavo semplicemente di correttezza dei costi esposti, per arrivare alla determinazione delle tariffe, nella copertura al 100%. Quindi, siccome il politico dà la direttiva (quella cioè di passare al decreto Ronchi) e il funzionario dice quanto costa, perché non è compito del politico andare a vedere a quanto ammonta il contratto di appalto per lo spazzamento del servizio strade, ma spetta al funzionario. Siccome dei funzionari ci si fida si arriva alla determinazione di queste tariffe, di questo Piano finanziario, che questa sera è in votazione. Ribadisco dunque, perché ne sono fermamente convinta e perché credo che sia una cosa da difendere assolutamente, anche per il doppio ruolo che ho in questo campo, che il lavoro dei funzionari non è disgiunto da quello del politico; anzi: accoglie e attua le direttive dell’Amministrazione. Sono due cose ben distinte, che tali vanno mantenute in un’Amministrazione sana, che opera correttamente; ripeto: sono distinte ma non sono separate. Sono due cose che viaggiano insieme, con distinzione di ruoli ma non “separatezza” delle scelte. Volevo poi fare una considerazione – poi chiudo – in merito ad una cosa che è stata detta qui. Mi riferisco al fatto di dire continuamente che “la raccolta differenziata è bassa e poi dire che, siccome nessuno la fa da domani non la faccio più neanche io”; questa penso che sia una cosa che si commenta da sé, perché finché nessuno farà la propria parte non possiamo pensare che ci sia un’ingerenza di tipo politico, nè comportamento dell’individuo, del singolo. Grazie. Presidente: Grazie Consigliera Brunelli. Altri che chiedono la parola? Se nessuno chiede la parola metto in votazione l’O.d.G. proposto dal Consigliere Frizzi, così come proposto. A seguito di votazione palesemente espressa per alzata di mano, ed il cui esito è proclamato dal Presidente con l’assistenza degli scrutatori, e che ha conseguito il seguente risultato: - Consiglieri presenti n. 27 - Consiglieri votanti n. 27 - voti favorevoli n. 1 (Frizzi) contrari n. 3 (Sindaco, Presidente, Grazioli Luca) astenuti n. 23 (Santoni, Zambotti, Galas, Daves, Calzà Luigi, Brunelli, Mirante Marini, Lorenzi Patrick, Calzà Mario, Valandro, Grasso, Dalponte, Gatti, Accorsi, Pederzolli, Trinchieri Benatti, Morandi, Lorenzi Emanuela, Serafini, Matteotti Pietro, Bombardelli, Modena, Benaglio) verbale 19. 12. 05 / 18 IL CONSIGLIO COMUNALE RESPINGE L’ODG A FIRMA DEL CONSIGLIERE FRIZZI Constatato che nessun altro Consigliere prende la parola, il Presidente dichiara chiusa la discussione e mette in votazione la proposta di delibera allegata sub lettera D). Dato atto che è stato acquisito il parere stabilito dall’art. 81 del D.P.Reg. 1.02.2005, n. 3/L, 1° comma, come favorevolmente espresso e inserito in calce alla proposta di deliberazione, di cui forma parte integrante; Ritenuto di non avere nulla da eccepire, modificare o integrare rispetto al proposta di delibera allegata; A seguito di votazione palesemente espressa per alzata di mano ed il cui esito è proclamato dal Presidente con l’assistenza degli scrutatori e che ha conseguito il seguente risultato: - Consiglieri presenti n. 27 - Consiglieri votanti n. 27 - voti favorevoli n. 20 (Sindaco, Presidente, Santoni, Zambotti, Galas, Daves, Calzà Luigi, Brunelli, Mirante Marini, Lorenzi Patrick, Calzà Mario, Valandro, Grasso, Dalponte, Gatti, Grazioli Luca, Accorsi, Bombardelli, Modena, Benaglio) contrari n. 0 astenuti n. 7 (Frizzi, Pederzolli, Trinchieri Benatti, Morandi, Lorenzi Emanuela, Serafini, Matteotti Pietro) IL CONSIGLIO COMUNALE delibera DI APPROVARE la proposta di deliberazione del relatore Assessore Bagozzi, allegata al presente verbale sub lettera D). ^^^ Escono i Consiglieri Zambotti e Santoni: il numero dei presenti scende a 25. ^^^ Il Presidente invita il Consiglio comunale alla trattazione del punto n. 3 dell’ordine del giorno, di cui all’allegato E) al presente verbale. PUNTO N. 3: TARIFFA IGIENE AMBIENTALE (TIA): DETERMINAZIONI PER L’ANNO 2006 (DECRETO LEGISLATIVO 05.02.1997, N. 22 E D.P.R. 27.04.1999, N. 158) Assessore Bagozzi: Grazie Presidente. Terza delibera che riguarda la Tariffa di Igiene Ambientale. Passiamo verbale 19. 12. 05 / 19 alla determinazione della tariffa. Qui si parte dal costo di 1.946.000 euro proveniente dal Piano tariffario, in base alla distinzione tra utenze domestiche e non domestiche, che si ritiene rimangano invariate con la percentuale del 50% ognuna. Con l’agevolazione – sempre prevista dal Decreto Ronchi - a favore delle utenze domestiche nella percentuale del 5%, si arriva alla definizione delle tariffe. In base ad un aumento degli accertamenti vengono contenute in un aumento medio pari al 1% per quanto riguarda le utenze domestiche, e una diminuzione pari al 2,52% per quanto riguarda le utenze non domestiche. Oltre a queste si indicano anche le agevolazioni per tutta una serie di cose che andiamo ad indicare, riduzione della tariffa; vale a dire che: Il relatore dà lettura della predisposta deliberazione. Assessore Bagozzi: Con queste tariffe si ha, come dicevo prima, l’integrale copertura dei costi. Grazie. Presidente: Grazie Assessore Bagozzi. Chi chiede la parola? Nessuno, metto in votazione il punto 3 all’O.d.G. Constatato che nessun Consigliere prende la parola, il Presidente dichiara chiusa la discussione e mette in votazione la proposta di delibera allegata sub lettera E). Dato atto che sono stati acquisiti i pareri stabiliti dall’art. 56 della L.R. 1/1993 nel testo come sostituito dall’art. 16 - 6° comma della L.R. 10/1998, come favorevolmente espressi e inseriti in calce alla proposta di deliberazione, di cui formano parte integrante; Ritenuto di non avere nulla da eccepire, modificare o integrare rispetto al proposta di delibera allegata; A seguito di votazione palesemente espressa per alzata di mano ed il cui esito è proclamato dal Presidente con l’assistenza degli scrutatori e che ha conseguito il seguente risultato: - Consiglieri presenti n. 25 - Consiglieri votanti n. 25 - voti favorevoli n. 18 (Sindaco, Presidente, Galas, Daves, Calzà Luigi, Brunelli, Mirante Marini, Lorenzi Patrick, Calzà Mario, Valandro, Grasso, Dalponte, Gatti, Grazioli Luca, Accorsi, Bombardelli, Modena, Benaglio) contrari n. 1 (Frizzi) astenuti n. 6 (Pederzolli, Trinchieri Benatti, Morandi, Lorenzi Emanuela, Serafini, Matteotti Pietro) IL CONSIGLIO COMUNALE delibera verbale 19. 12. 05 / 20 DI APPROVARE la proposta di deliberazione del relatore Assessore Bagozzi, allegata al presente verbale sub lettera E). ^^^ Esce il Consigliere Bombardelli: il numero dei presenti scende a 24. ^^^ Il Presidente invita il Consiglio comunale alla trattazione del punto n. 4 dell’ordine del giorno, di cui all’allegato F) al presente verbale. PUNTO N. 4: IMPOSTA COMUNALE SUGLI IMMOBILI (ICI): DETERMINAZIONI PER L’ANNO 2006 Assessore Bagozzi: Passiamo adesso all’ICI: Imposta Comunale sugli Immobili. Vi risparmio tutte le premesse, passiamo direttamente alle proposte di delibera, voi sapete che per Legge l’aliquota di base è il 4 per mille, e che c’è una detrazione per chi ha l’abitazione principale. Il relatore dà lettura della predisposta deliberazione. Presidente: Grazie Assessore Bagozzi, qualcuno vuole intervenire? Ha chiesto la parola la Consigliera Lorenzi. Consigliera Lorenzi Emanuela: Mi stavano suggerendo che forse non c’è la maggioranza in questo Consiglio; va bene, è lo stesso. Effettivamente spesso anche iniziare con questo ritardo i Consigli comunali, non va bene; noi, Presidente, siamo anche gentili, però iniziare i Consigli perché siamo sempre presenti noi, qualche volta può anche succedere, ma come prassi mi sembra che non vada bene. Presidente: Sono d’accordo con Lei, Consigliera Lorenzi, però non mi sembra il caso di soffermarsi, noi dobbiamo lavorare per la città, non per la maggioranza. Consigliera Lorenzi Emanuela: Volevo solo farlo notare. So bene che dobbiamo lavorare per la città; infatti sono qui. Presidente: La città è di tutti, della maggioranza e della minoranza. Consigliera Lorenzi Emanuela: Va bene, Presidente. Agli Atti c’erano dei documenti: Decreti legislativi a chiarimento del fatto se noi possiamo o meno adottare questi provvedimenti. Nei Decreti si parlava del potere verbale 19. 12. 05 / 21 che hanno i Consiglieri comunali, o i Comuni, mi sembra, di deliberare su certe detrazioni in merito all’ICI. Ecco, siccome c’è scritto: “Considerato che le motivazioni addotte nello scritto ministeriale risultano abbastanza vaghe e non sembrano coerenti se confrontate con altri articoli regolamentari, che secondo tale teoria dovevano essere contestati”. So che interpretare queste cose è sempre difficile, ma dobbiamo essere sicuri; una frase così ci lascia un po’ nel vago, perché dobbiamo approvare certe cose, però non siamo completamente sicuri, visto che, appunto, sono stati allegati entrambi i Decreti Legislativi. È stato allegato qualche cosa anche sulla tariffa rifiuti, perché sembra che il Consiglio comunale non possa approvare tariffe; queste norme sono sempre poco chiare, limitano anche il nostro lavoro, il nostro impegno. Riguardo all’ICI, personalmente non sono d’accordo con gli aumenti decisi dall’Amministrazione, per alcune motivazioni. La prima sicuramente è che i nostri cittadini, in questa fase, in questo periodo, non hanno bisogno di nuove tasse. La casa è già tassata a sufficienza: è vero che la prima casa ha una detrazione di 500 euro, però le rendite catastali del Comune di Riva sono piuttosto elevate rispetto a quelle degli altri Comuni. Poi ricordo che la casa data in affitto rientra sempre nell’ambito della seconda casa, è gravata dall’Imposta di registro, dall’IRPEF e poi dalle tasse private, tipo le coperture assicurative, che incidono parecchio sulla seconda casa. Ho sentito alla televisione che l’onorevole Rutelli, della Margherita, proponeva una ritenuta secca del 12% sull’affitto della casa; in effetti gli affitti vanno cumulati al reddito totale del cittadino, per cui se ha un reddito un po’ elevato gli vengono tolte delle percentuali consistenti. Con questa ICI viene aumentato il gettito di 400.000 euro, così è scritto in Bilancio; però solo 150.000 euro sono finalizzati alla creazione del Fondo di sostegno degli affitti, mentre gli altri vanno nei servizi per la città. Ho letto in internet, sempre riguardo all’ICI che viene applicata a Trento, che in quella città chi affitta a canone concordato – si tratta di un contratto di affitto un po’ particolare, con delle cifre un po’ più basse – viene esentato completamente dall’ICI. Riguardo alle attività economiche ci sarà un aumento dello 0,4%: oltre alla normale tassazione IRPEF ricordo che le attività economiche sono gravate anche dall’IRAP, che è l’imposta regionale sulle attività produttive, che viene incamerata completamente dalla Regione, per cui questo contributo poi viene passato ai Comuni. Voglio essere un po’ polemica, riguardo a dove troverà i soldi, visto che bisogna che il Bilancio sia sempre in pareggio. Chiedo all’Assessore: perché le nostre società comunali ogni tanto non distribuiscono un po’ di utili? Ho visto che, ad esempio, Primiero Energia e le Farmacie comunali hanno una certa distribuzione degli utili. Le nostre società invece, non parlo di APM, che ha un utile minimo, ma la Lido spa ha un reddito abbastanza cospicuo, lo stesso vale per AGS; con quest’ultima, quando ancora si chiamava AMSEA, era già stata fatta un’operazione del genere. Perché dico questo? Perché mi sembra, a parte che io sono un po’ critica verso queste società, che queste società diano un certo vantaggio solo ad alcuni. Visto che il patrimonio della città di Riva, che parecchi beni di grande valore sono stati affidati a queste società; che AGS gestisce un settore molto remunerativo, per noi sarebbe un ottimo segnale che anche i cittadini normali avessero dei piccoli vantaggi dalla gestione di società come AGS. Visto che questo era stato fatto anche con AMSEA, e i soldi – non so se si trattava di BOT – che erano stati investiti erano stati poi inseriti, in parte, nel Bilancio comunale, per finanziare dei servizi rivolti direttamente ai cittadini. Grazie. Presidente: Grazie Consigliera Lorenzi. Altri che chiedono la parola? Consigliere Frizzi. verbale 19. 12. 05 / 22 Consigliere Frizzi: Anche attraverso l’ICI, ovviamente, si può parlare di politica della casa. Io vado direttamente al punto n. 5, dove si dice che: “Per l’anno 2006 la detrazione d’imposta spettante agli alloggi regolarmente assegnati agli istituti autonomi”. Perché, a questo punto, direttamente, è chiaro che di fronte ad una riforma dell’ITEA questo punto risulta un po’ ambiguo. Tutto questo nel senso che si sta privatizzando l’ITEA - ormai la Legge è passata - e si dice che si vogliono portare gli affitti a prezzi di mercato; dopo di che saranno direttamente la Provincia, o i Comuni competenti ad occuparsi di fornire dei fondi per raggiungere il pagamento totale dell’affitto. Che cosa succede a questo punto? ITEA ora si trova ad essere una società per azioni, che richiede gli affitti in base alla tariffa di mercato; ITEA però beneficerà sempre e comunque di questa tariffa di 104 euro annuali, visto che è gli alloggi di proprietà sono ritenuti “case popolari”. Io porterei questo punto all’attenzione della Provincia stessa, perché di fronte ad una riforma di tale portata mi sembra assurdo che una s.p.a. guadagni, che il Comune o la Provincia ci mettano dei soldi pubblici, ma che la società privata fruisca poi direttamente delle agevolazioni. Io ritengo insomma che ci sia qualche cosa, all’interno di questo punto, che, in virtù della nuova Legge che ha trasformato ITEA, crea qualche contrasto. Io qui torno a quanto ho sempre proposto, che mi sembrava anche di avere letto sul giornale, come l’indirizzo che l’Amministrazione voleva darsi: intervenire sulla politica della casa. Come ricordava prima la Consigliera Lorenzi, Trento applica il canone concordato, con l’abbassamento dell’ICI. Questo è già qualche cosa, perché se oggi si mette al 7 per mille la tassa sulle seconde case, il proprietario che vuole affittare la casa con quell’aliquota ICI scaricherà quel 7 per mille sull’affitto richiesto a chi occuperò la sua unità abitativa. Anche questo è un argomento che porto avanti da anni: bisogna intervenire, nel senso che se c’è una formula - come ad esempio può essere quella del canone concordato - utile all’abbattimento dei costi (cioè di quel 7 per mille che nell’arco dell’anno, per una famiglia può costituire una cosa importante), non vedo perché non lo si possa attivare, così come stabilito da altri Comuni. (CAMBIO CASSETTA) Dal momento che la Riforma è stata fatta anche per mettersi sul mercato, per alzare gli affitti, non vedo il motivo per non poter fare questi interventi, anche all’indirizzo di quei privati che vogliono affittare i locali di proprietà; ma nello stesso tempo non vogliono essere costretti ad alzare gli affitti di quel 7 per mille a carico dell’inquilino. È una cosa che succede, che succederà sempre, quando si aumentano le tasse sulle abitazioni, che siano seconde case o altro; deve essere una necessità quella di abbattere, di eliminare questo prosperare di seconde case, però, conseguentemente, dal momento che non c’è una politica della casa adeguata, bisogna fare in modo che tutte queste nuove forme di Regolamento non vadano a scapito di quelle poche persone, come il sottoscritto, che si vedono aumentare di anno in anno gli affitti, solo perché si dà vita a queste leggi, che non vengono avviate su tutto il contesto relativo alla politica della casa. Io innanzitutto chiedo lumi su questo punto 5; chiedo anche che cosa ne pensi l’Amministrazione, dopo di che eventualmente proporrò un emendamento per eliminare il punto n. 5, anzi, proporrò non di eliminare, ma di sospendere il punto n. 5, per approfondirlo in maniera adeguata, prima di tutto in base alla Riforma dell’ITEA, o, eventualmente, allargandolo ad una possibilità reale e concreta di come potrebbe essere una riduzione in base anche ad una forma di canone concordato tra Amministrazione comunale e cittadino privato. ^^^ Entra il Consigliere Santoni: il numero dei presenti sale a 25. ^^^ Presidente: verbale 19. 12. 05 / 23 Grazie Consigliere Frizzi, altri che chiedono la parola? Nessuno. La parola all’Assessore per la risposta. Assessore Bagozzi: Io passo la parola al rag. Bonisolli per la risposta. Ragionier Bonisolli: Io volevo rispondere per quanto riguarda l’interpretazione ministeriale e la critica rispetto a questa. C’è da notare che il Regolamento del Comune di Riva è stato inviato al Ministero quasi tutti gli anni, a seguito di continue modifiche e mai era stato criticato. Adesso so che al Ministero è andata in pensione la persona che si occupava di questo ed è subentrato un nuovo funzionario che ha cominciato a scrivere lettere, non solo al nostro Comune ma anche ad altri. Di fronte a questo la Legge prevede che il Ministero possa impugnare il nostro Regolamento, affinché il Comune possa difendersi. Su esplicita richiesta, seppur telefonica, lui ha detto che non “è matto”. Questa è stata la sua risposta, per cui non si capiscono le motivazioni, anche perché nel Regolamento poi ci sono altre agevolazioni, tipo quelle per le Forze Armate, che non sono previste, secondo il ragionamento attuale del Ministero, per cui non si capisce perché abbiano fatto discorsi di questo genere. Per il momento stiamo tutti attendendo notizie, compreso il Consorzio dei Comuni che è stato informato, per vedere l’evoluzione futura di tutta questa materia. Inserendolo in delibera si voleva confermare la volontà del Consiglio di mantenere le agevolazioni che ha scelto, che la Legge permetteva e che permette. Per quanto riguarda Trento in particolare: non ha le agevolazioni relative a parenti e affini, per cui figli e genitori, in case date in comodato gratuito, o con simili opzioni, pagano l’ICI come seconda casa. Per cui è chiaro che bisogna valutare un po’ tutta la manovra complessiva. Sul discorso ITEA posso dire che nel momento in cui avremo il cambio ufficiale dell’assetto societario si andrà ad analizzare gli effetti che questo avrà sull’ICI. In questo momento è un po’ difficile stabilirne gli effetti, noi dobbiamo comunque deliberare adesso per il prossimo anno. Nel momento in cui si saprà se avrà o meno ancora diritto alla detrazione per abitazione principale, si andrà ad applicarla;in caso contrario dal giorno, dal mese o dallo spezzone di mese in cui diventerà una società privata andremo a recuperare un maggiore gettito. Tutto questo però è impossibile da prevedere al momento attuale. Presidente: Grazie rag. Bonisolli. Chiedo al Consigliere Frizzi se può formulare meglio la richiesta di sospensione del punto n. 5, o l’emendamento che vuole proporre. Consigliere Frizzi: Il problema esiste, a parte che si parla del 2006, la Riforma ITEA è stata votata dal Consiglio provinciale, o no? (VOCE FUORI MICROFONO) Sì, manca il Regolamento attuativo, è vero, però è chiaro che bene o male prima o poi verrà emesso questo Regolamento. Io però chiedo perlomeno che nell’eventualità questo punto venga preso in considerazione, perché non vorrei che nascessero complicazioni. Presidente: Ha chiesto la parola il signor Sindaco. verbale 19. 12. 05 / 24 Sindaco: Attualmente è obbligatoria per Legge la modalità con cui è scritto il punto n. 5, nel momento in cui cambierà la pelle del soggetto al quale applicata questa agevolazione, evidentemente si disapplica il punto n 5. in re ipsa, in quanto mancano la motivazione e il presupposto per i quali si può applicare. Dopo di che, se questo accadesse nel corso del 2006, la cosa evolve esattamente nei termini che sono stati appena ricordati, con decorrenza dal giorno esatto in cui questo avesse applicazione. Ci ritroveremmo tra un anno per definire la manovra del 2007 cessando questo punto, se le conseguenze della trasformazione dell’ITEA fossero esattamente quelle di portarla fuori dalla previsione di Legge che garantisce la agevolazione. Presidente: Grazie signor Sindaco. Altri Consiglieri che chiedono la parola? Consigliere Matteotti. Consigliere Matteotti: Ho sentito la risposta che ha dato il rag. Bonisolli alla Consigliera Lorenzi e non mi torna un dato, forse mi è sfuggito. Il rag. Bonisolli ha detto che “quando l’ITEA sarà privatizzata andremo a tenere conto anche dell’ICI per gli alloggi ITEA e ci sarà un gettito maggiore”. Ma io credo che – forse non ho capito il giro – sarà difficile che da ITEA arrivi un gettito maggiore, perché si presume che chi abita in appartamenti ITEA – a parte i controlli a Rovereto – non abbia una seconda casa. Non riesco a capire dunque il discorso del maggior gettito dell’ICI per gli appartamenti ITEA. C’è qualche cosa che non funziona. Ragionier Bonisolli: No, il maggior gettito riguarda solo il fatto che ITEA attualmente sconta la detrazione sulla prima casa, su tutti gli immobili di sua proprietà per cui sconta i 104 euro di detrazione; chiaramente se non ne avesse più diritto su ogni immobile di proprietà noi recupereremmo 104 euro. Non dovuti, chiaramente, da chi abita negli alloggi, ma da ITEA. I patti di futura vendita sono una cosa ben diversa, infatti: sono direttamente adibiti ad abitazione principale. Presidente: Grazie Consigliere Matteotti, altri Consiglieri che chiedono la parola? Ha chiesto la parola il Consigliere Pederzolli. Consigliere Pederzolli: Grazie Presidente. io stavo leggendo alcuni passaggi, li ho riletti due o tre volte, perché volevo capire bene un aspetto. Il punto 6 ci dice che: “Le modifiche tariffarie dovrebbero garantire un aumento del gettito pari a 400.000 euro”, che poi, come abbiamo sentito, saranno destinate in parte al sostegno sociale previsto per la casa. Si parla, al punto n. 1, di aumentare l’ICI al 7 per mille; poi al punto 3 si dice che si riduce l’aliquota di cui al punto n. 1 al 5,4 per mille per alcune categorie catastali: uffici, negozi, botteghe, laboratori per arti e mestieri, fabbricati e locali per attività sportiva senza fini di lucro. Partendo dal presupposto che ci sarà un incremento del gettito, io penso che questo deriverà, molto probabilmente, in buona parte, dall’aumento al 7 per mille, se non vado errato. Il discorso di una riduzione al 5,4 per mille, per quanto riguarda le attività non lucrative, dovrebbe portare ad una contrazione. La mia domanda è questa: scegliere di abbattere al 5,4 per mille per le categorie che sono state sopra specificate, secondo me, significa gravare un po’ le famiglie di un costo in più e favorire le aziende. Infatti, queste tasse, queste imposte figurano anche alla voce costi. Io sono d’accordo che poi le imprese pagano altre imposte che i cittadini non pagano, però verbale 19. 12. 05 / 25 mi lascia un pochino perplesso tutto questo. Io vorrei capire meglio questi passaggi, in cui c’è un aumento da una parte e una detrazione dall’altra. Non lo so, non riesco a capacitarmi di questo tipo di scelta, perché considerando quel che c’è dietro si può dire che un privato non può sicuramente portare nulla in deduzione, alla voce costi, per cui versa per intero il suo 7 per mille, senza avere altri sconti. Capisco che tutti gli altri poi paghino altre imposte, però loro le posso anche portare poi come deduzione, e quindi alla fine dell’anno si ritrovano un’imposta diversa, scontata; parlo dell’IRPEF, in questo caso. Chiedo una risposta a questa mia perplessità. Grazie. Presidente: Grazie Consigliere Pederzolli, Assessore Bagozzi per la risposta. Assessore Bagozzi: Bisogna chiarire una cosa: lo scorso anno la percentuale sugli edifici commerciali, sulle unità produttive, era pari al 5 per mille; quindi si tratta, di fatto, di un aumento dello 0,4 per mille rispetto a quanto era previsto per lo scorso anno. Invece c’è stato un aumento dell’1 per mille, dal 6 al 7 per mille, per quanto riguarda le seconde case. La necessità di questa disposizione è dovuta alla Legge, come dicevo prima; infatti se non si fa nulla le aliquote tornano tutte al 4 per mille. Di fatto si deve intendere dunque che c’è un aumento dell’1 per mille relativo alle seconde case e un aumento dello 0,4 per mille relativo alle attività produttive. In sostanza tutto rimane uguale relativamente alle prime case. Non so se ho risposto alla Sua domanda. (VOCE FUORI MICROFONO) Presidente: Vorrei chiedere ancora al Consigliere Frizzi se la risposta del Sindaco è sufficiente, o se intende presentare questo O.d.G., o un emendamento; dopo la risposta del signor Sindaco. Consigliere Frizzi: No, è tutto chiaro: siamo in attesa, però nel frattempo io riformulo la richiesta di riconsiderare l’aumento di quell’1 per mille, visto che si trasformerà in un rincaro del costo degli affitti. Per questo motivo è necessario ripensare a questo aumento, perché a Riva del Garda gli affitti sono giunti a soglie quasi impossibili da sostenere per una famiglia. Sarebbe stato bello dunque vedere, da parte del Comune, un intervento significativo su questo argomento. Presidente: Grazie Consigliere Frizzi. Se nessun altro chiede la parola metto in votazione il punto n. 4 all’O.d.G. Constatato che nessun altro Consigliere prende la parola, il Presidente dichiara chiusa la discussione e mette in votazione la proposta di delibera allegata sub lettera F). Dato atto che sono stati acquisiti i pareri stabiliti dall’art. 56 della L.R. 1/1993 nel testo come sostituito dall’art. 16 - 6° comma della L.R. 10/1998, come favorevolmente espressi e inseriti in calce alla proposta di deliberazione, di cui formano parte integrante; verbale 19. 12. 05 / 26 Ritenuto di non avere nulla da eccepire, modificare o integrare rispetto al proposta di delibera allegata; A seguito di votazione palesemente espressa per alzata di mano ed il cui esito è proclamato dal Presidente con l’assistenza degli scrutatori e che ha conseguito il seguente risultato: - Consiglieri presenti n. 25 - Consiglieri votanti n. 25 - voti favorevoli n. 16 (Sindaco, Presidente, Santoni, Galas, Daves, Calzà Luigi, Brunelli, Mirante Marini, Lorenzi Patrick, Calzà Mario, Valandro, Grasso, Dalponte, Gatti, Grazioli Luca, Accorsi,) contrari n. 0 astenuti n. 9 (Frizzi, Pederzolli, Trinchieri Benatti, Morandi, Lorenzi Emanuela, Serafini, Matteotti Pietro, Modena, Benaglio) IL CONSIGLIO COMUNALE delibera DI APPROVARE la proposta di deliberazione del relatore Assessore Bagozzi, allegata al presente verbale sub lettera F). Il Presidente invita il Consiglio comunale alla trattazione del punto n. 5 dell’ordine del giorno, di cui all’allegato G) al presente verbale. PUNTO N. 5: CORPO DEI VIGILI DEL FUOCO VOLONTARI DI RIVA DEL GARDA: ESAME ED APPROVAZIONE BILANCIO DI PREVISIONE 2006 Assessore Bagozzi: Grazie. Passiamo adesso all’Esame del Bilancio e all’approvazione del Bilancio di Previsione del Corpo dei Vigili del fuoco volontari. Trovate due cifre che sono poi riportate anche nel Bilancio del Comune, cioè euro 55.000 come intervento sulle spese correnti; euro 44.500 come intervento in conto capitale. Praticamente il Bilancio dei Vigili del Fuoco porta ad una cifra di euro 171.994,35, derivanti: Il relatore dà lettura della predisposta deliberazione. Presidente: Consiglieri che chiedono la parola? Prego. Nessuno? Metto in votazione il punto n. 5 all’O.d.G. verbale 19. 12. 05 / 27 Constatato che nessun Consigliere prende la parola, il Presidente dichiara chiusa la discussione e mette in votazione la proposta di delibera allegata sub lettera G). Dato atto che sono stati acquisiti i pareri stabiliti dall’art. 56 della L.R. 1/1993 nel testo come sostituito dall’art. 16 - 6° comma della L.R. 10/1998, come favorevolmente espressi e inseriti in calce alla proposta di deliberazione, di cui formano parte integrante; Ritenuto di non avere nulla da eccepire, modificare o integrare rispetto al proposta di delibera allegata; A seguito di votazione palesemente espressa per alzata di mano ed il cui esito è proclamato dal Presidente con l’assistenza degli scrutatori e che ha conseguito il seguente risultato: - Consiglieri presenti n. 25 - Consiglieri votanti n. 25 - voti favorevoli contrari astenuti n. 25 (Sindaco, Presidente, Santoni, Galas, Daves, Calzà Luigi, Brunelli, Mirante Marini, Lorenzi Patrick, Calzà Mario, Valandro, Grasso, Dalponte, Gatti, Grazioli Luca, Accorsi, Frizzi, Pederzolli, Trinchieri Benatti, Morandi, Lorenzi Emanuela, Serafini, Matteotti Pietro, Modena, Benaglio) n. 0 n. 0 IL CONSIGLIO COMUNALE delibera DI APPROVARE la proposta di deliberazione del relatore Assessore Bagozzi, allegata al presente verbale sub lettera G). Il Presidente invita il Consiglio comunale alla trattazione del punto n. 6 dell’ordine del giorno, di cui all’allegato H) al presente verbale. PUNTO N. 6: RICOGNIZIONE DELLE RISULTANZE DEI RENDICONTI E DEI BILANCI DELL’ESERCIZIO 2004 DEI CONSORZI AI QUALI IL COMUNE ADERISCE E DELLE SOCIETA’ PARTECIPATE Assessore Bagozzi: Grazie Presidente. Si tratta delle risultanze e di rendiconti delle società partecipate, tutti i dati sono riportati in quel fascicoletto giallo che è stato distribuito ad inizio seduta; riguardano verbale 19. 12. 05 / 28 Alto Garda Servizi, APM, Lido di Riva del Garda, Farmacia Comunali; Primiero Energia, Aeroporto Catullo, Ingarda, Consorzio di Vigilanza Boschiva. Per ogni società viene riportata la quota del Comune di Riva del Garda, i due Bilanci comparati 2003 – 2004, la compagine azionaria della società, con il numero di azioni, il valore e la percentuale di partecipazioni delle varie componenti; la partecipazione della società in altre società; il Consiglio di Amministrazione e il Collegio sindacale. Per la Lido spa bisogna fare una precisazione: c’è anche scritto che visto che la Lido è una società in evoluzione tutto questo si riferisce alla situazione relativa al momento in cui sono stati stesi i Bilanci. Grazie. Presidente: Grazie Assessore Bagozzi. Passiamo al punto successivo. ^^^ Entra il Consigliere Zambotti: il numero dei presenti sale a 26. ^^^ Il Presidente invita il Consiglio comunale alla trattazione del punto n. 7 dell’ordine del giorno, di cui all’allegato I) al presente verbale. PUNTO N. 7: APPROVAZIONE DEL BILANCIO DI PREVISIONE DEL COMUNE DI RIVA DEL GARDA PER L’ESERCIZIO FINANZIARIO 2006 DELLA RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRMMATICA E DEL BILANCIO PLURIENNALE 2006-2008 E ALTRI ALLEGATI Assessore Bagozzi: Parliamo del Bilancio di previsione, leggiamo il dispositivo, poi ci sarà la Relazione del signor Sindaco, poi alcune slide esplicative. Il relatore dà lettura della predisposta deliberazione. Presidente: Grazie Assessore Bagozzi, la parola al signor Sindaco. Sindaco: Grazie. Signor Presidente, colleghe e colleghi consiglieri, la manovra di bilancio del Comune di Riva del Garda per l’anno 2006 e la proiezione triennale fanno riferimento al programma di governo approvato dall’elettorato nello scorso maggio e alle linee di indirizzo ad esso conseguenti ed approvate da questo Consiglio in immediata successione. In questi primi mesi di attività, questa Amministrazione si è impegnata a tutto campo per approfondire la conoscenza dei diversi settori di intervento e per compiere alcuni importanti passi nella realizzazione del proprio programma, avviando una azione di governo attenta alla complessità del nostro sistema locale. I documenti, che racchiudono il bilancio – e che sono stati appena ricordati dall’Assessore verbale 19. 12. 05 / 29 Bagozzi - (la relazione revisionale-programmatica, cioè, e i due dossier contabili 2006 e pluriennale), nonché il fascicolo sulle opere pubbliche e quello ricognitorio sulle società sono strumenti utili ad ogni approfondimento e chiari nei contenuti. In questo assolvendo ad un impegno di metodo, che non considero certo esaurito, ma che intendo mantenere ed implementare per il futuro, anche accogliendo eventuali suggerimenti e proposte delle colleghe e dei colleghi consiglieri. Nello stesso senso sono da intendersi i due positivi incontri con i capigruppo, che hanno consentito una non formale presentazione degli strumenti e dei principali indicatori del bilancio nelle scorse settimane. Anticipo qui che nel corso dei mesi di gennaio e febbraio avremo modo di incontrare in sede consiliare i presidenti e i consigli di amministrazione delle società Alto Garda Servizi, Alto Garda parcheggi e mobilità, Lido di Riva del Garda (holding), allo scopo di approfondire la conoscenza delle tre società e delle loro collegate, secondo un criterio di trasparenza e conoscenza, che non può che essere utile per l’apporto del Consiglio comunale (in termini di indirizzo specifico alle società) a quello che, appunto, chiamo il “sistema Riva del Garda”. Ho qui l’occasione, signor Presidente, per ringraziarLa per l’impegno, che sta profondendo nel Suo alto ruolo di garante di questa assemblea: Ella, in questi primi mesi, lo sta interpretando nel senso, anzitutto, di mettere tutti a proprio agio nell’assolvimento del compito di consigliere, di assessore, di Sindaco e nel promuovere al massimo le relazioni interpersonali, risolvendo –se possibile- in maniera collaborativa anche eventuali divergenze politiche. Le sono personalmente grato per queste Sue fatiche e, anche ove esse non dovessero avere qua o là successo, Le chiedo di mantenere questo equilibrio e questo particolare impegno anche per il futuro. Un civico consesso composto da persone capaci di esprimere liberamente ed urbanamente opinioni responsabili sui temi attinenti la amministrazione del nostro Comune è certamente una grande ricchezza per la comunità locale. Non credo che il risultato elettorale, che ha automaticamente disegnato ruoli e funzioni, postuli – di per sé - contrapposizioni preconcette o malevolenze comportamentali successive: maggioranza e minoranza assolvono compiti democratici fondamentali. Ma la verità non è né dell’una, né dell’altra. Semplicemente, la prima – cioè la maggioranza - consegue al risultato elettorale uno sforzo di realizzazione del programma risultato maggiormente votato dall’elettorato; la seconda – cioè la minoranza collabora in modo intenso alla amministrazione locale, non “dando addosso” perché minoranza (quasi fosse automaticamente dovuto il distinguersi), ma suggerendo, verificando, approfondendo le proposte; ed accompagnando tutto il percorso della consiliatura attraverso un adeguato controllo dell’attività di governo (la qual cosa è comunque obbligatoria anche per i componenti della maggioranza). Se su snodi fondamentali per la città possono, con l’apporto delle tante intelligenze qui presenti, conseguirsi anche momenti di ampia condivisione, non possiamo che esserne contenti: è una garanzia maggiore per i nostri concittadini ed un segnale che, su taluni temi di ampio respiro, si disegna una volontà di proseguire nelle successive consiliature, indipendentemente dai risultati elettorali. Abbiamo già fatto questa esperienza: e mi riferisco all’accordo politico programmatico con Arco per la costituzione di Alto Garda Impianti. Un passaggio altamente significativo per la nostra città e per tutto il polo altogardesano. Esprimo quindi il mio ringraziamento di fine anno a tutte le consigliere e a tutti i consiglieri comunali per l’apporto reso sia in seduta, sia attraverso il dialogo personale e puntuale: rendo ancora una volta la mia disponibilità nei Vostri confronti per tutte le esigenze connesse al Vostro compito e per tutte le richieste che, per il Vostro tramite, dovessero pervenire all’Amministrazione da parte dei concittadini. Ringrazio i capigruppo di maggioranza, che negli verbale 19. 12. 05 / 30 incontri quindicinali mi consentono di tenere un collegamento con le diverse formazioni politiche di riferimento. Un ulteriore ringraziamento lo devo alla Giunta municipale, al signor Vice Sindaco, alla collega e ai colleghi Assessori per l’impegno, che pongono nello svolgimento delle deleghe che ho loro conferito: il lavoro di squadra è gratificante, anche se talvolta faticoso. Stiamo operando perché sia sempre più coordinato e produttivo. Mi pare opportuno testimoniare il clima positivo delle settimanali riunioni della Giunta municipale ed anche il metodo dell’approfondimento tematico, che ci accompagna fin dall’inizio del mandato. Politicamente questa maggioranza è espressione della stupidità degli elettori rivani (secondo la non certo brillante impostazione data recentemente al confronto politico dall’attuale capo del governo nazionale): al di là delle facezie, e credendo invece fermamente che la politica possa tornare ad essere un’esperienza individuale e collettiva terribilmente seria ed importante, confermo ancora una volta indefettibile adesione democratica alle Istituzioni repubblicane come disegnate dalla Costituzione del 1948; esprimo preoccupazione per i rivolgimenti costituzionali recentemente approvati, perché forieri di disgregazione dello Stato e di disaffezione dei cittadini, alla pari – peraltro - della recente legge elettorale. Questo Consiglio comunale non si sognerebbe mai di disporre delibere a pro’ di Tizio piuttosto che di Caio: purtroppo, il Parlamento nazionale si è distinto, in questi ultimi anni, per una legislazione talmente partigiana verso gli interessi di qualcuno, da avere perso di vista, ultimamente, anche gli interessi generali. Nella prossima primavera potremo ricordare i sessanta anni dalle prime elezioni amministrative democratiche: la larga partecipazione dell’elettorato, il voto femminile, l’attesa per il referendum istituzionale (che seguì poi a giugno del 1946), la voglia di voltare pagina diedero ali alle nuove Amministrazioni comunali ed avviarono quel progresso democratico, per il quale ancora una volta quest’anno l’elettorato ha deciso di esserci e di farsi sentire. Consideriamo fondamentale questo protagonismo delle cittadine e dei cittadini: è il più sicuro baluardo della democrazia. Anzi, credo dovremmo utilizzare le due ricorrenze sessantennali delle prime elezioni amministrative e del referendum istituzionale per un’operazione di educazione civica diffusa, perché anche i giovani si impegnino per il voto e perché tanti adulti e anziani si appassionino di nuovo. Certo, nella prossima primavera saremo anche tutti coinvolti nelle elezioni politiche: una scadenza seria, in un panorama preoccupante. Le ultime notizie relative a questa ininterrotta catena di vicende scandalose in campo finanziario e, ahimé, bancario, sembrano tra l’altro connotare una certa trasversalità politica di preoccupazioni e di interessi. Motivo, questo, di ulteriore doglianza: in effetti, la politica, nazionale, provinciale, locale dovrebbe mantenersi su un piano diverso dall’economia e dalla finanza, non per negarne il ruolo, ma per esercitare nei loro confronti la necessaria regia, il necessario indirizzo. Partita certo difficile, ma nella quale occorre precisare fin dall’inizio regole e ruoli, altrimenti il rischio di risultati come quelli oggi in evidenza è ovvio. Auspico un forte impegno delle formazioni politiche del centrosinistra, per dare al Paese una nuova maggioranza ed un nuovo governo, confidando nella stabilità del medesimo ed in un recupero di credibilità delle Istituzioni all’interno del Paese e dell’Italia nel consesso europeo ed internazionale. E spero in una campagna elettorale non basata sul confronto in termini, appunto, di stupidità reciproca. Ci sono poi attese peculiari sul versante della Provincia per i prossimi mesi: mi riferisco al disegno di legge in materia di riorganizzazione dell’Autonomia, che dovrebbe essere convertito in legge in febbraio o marzo dal Consiglio provinciale; ai regolamenti della legge cosiddetta “Gilmozzi” e della legge cosiddetta “Dalmaso” in materia di edilizia, urbanistica e casa; all’annunciata discussione - a giugno - del disegno di legge in materia scolastica; all’entrata verbale 19. 12. 05 / 31 a regime di “Patrimonio del Trentino spa”’ e di “Cassa del Trentino sp”’, nonché della centrale acquisti di Informatica Trentina (solo per citare alcuni accadimenti ben noti). Cambia costantemente il quadro di riferimento operativo dei nostri Comuni trentini e grande dovrà essere lo sforzo del Consiglio delle Autonomie locali (supportato dal Consiglio di amministrazione del Consorzio dei Comuni trentini, che ne ha la medesima composizione) non tanto per assecondare supinamente passaggi tanto delicati, quanto per rivendicare continuamente la autonomia e il diritto di sopravvivenza delle comunità locali. Non è detto infatti che sia sufficiente per i Comuni trentini sentirsi dire da “madre Provincia” che sono liberi e autonomi: devono sperimentarlo effettivamente. La recente sottoscrizione del protocollo di intesa in materia di finanza locale, che in sede propria avevo definito un poco precipitosa, è stata seguita dalle solite circolari provinciali, dalle quali i Comuni, al di là del forbito linguaggio formale, sono avvinti in spire sempre più strette. In tema di personale, esprimo la mia perplessità non tanto sul contenimento della spesa, quanto sui divieti e sugli obblighi conseguenti: credo fermamente che sarebbe bastato sottoscrivere l’impegno al contenimento, senza entrare nel dettaglio del come. Fissato il tetto di spesa, la conseguente operatività dovrebbe riguardare le libere scelte di ciascun Comune, responsabilmente decise. Invece no: bloccati i concorsi in atto, bloccate le sostituzioni per pensionamento (tra l’altro, proprio nei Comuni sopra i 5.000 abitanti) ed altro ancora. Tutto questo accettato pattiziamente proprio mentre la Corte costituzionale riconosceva la incostituzionalità di analogo atteggiamento dello Stato nei confronti dei Comuni nella Finanziaria 2004. C’è molta strada da fare perché l’idea di un Trentino che fa sistema sia frutto di una condivisione non ottenuta in modo coercitivo, ma in modo dignitoso e rispettoso anche contenutisticamente dell’autonomia comunale. Me ne sono reso conto in questi anni di esperienza provinciale: mi pare di potere verificare uno squilibrio di poteri all’interno dell’apparato provinciale ed un marcato centralismo di nuovo conio, comunicato come certezza delle azioni di governo, che corre il rischio di creare quasi una casta dirigenziale, poco consona alle tradizioni e al divenire democratico del Trentino. Il recente, condiviso avvio dell’esperienza della conferenza dei Sindaci dei Comuni rivieraschi del lago di Garda sposta la nostra attenzione su quest’altro importante versante: quest’estate ci ha visti molto impegnati sul tema del livello delle acque, arrivato alla attenzione nazionale e per il quale abbiamo sottoscritto un documento inviato al Senato. Ora ci occuperemo di viabilità e, spero, prossimamente, di energia. Mantenendo sempre il collegamento, in modo da condividere periodicamente anche ulteriori tematiche comuni, oltre che verificare l’andamento delle questioni sollevate. Il nostro lago costituisce un imprescindibile riferimento per lo sviluppo della nostra città: motivi ambientali, economici, culturali ci spingono ad approfondire relazioni e cercare alleanze sulle tre sponde, rinnovando lo stile di confronto degli antichi commerci e innovando le antiche modalità di relazione. L’Amministrazione comunale esprime perplessità per l’involuzione di questo ultimo periodo della associazione “Comunità del Garda”, alla quale ho in passato creduto, ma che ha perso per strada –oltre alla propria credibilità per operazioni non eccezionali in materia di promozione turistica- anche numerosi Comuni rivieraschi, in primis Desenzano. A queste condizioni (cioè in assenza di molti interlocutori diretti), considerato inoltre l’accordo intercorso fra Lombardia, Veneto e Trentino per il logo unico gardesano e per la promozione turistica unitaria, appare necessaria una compiuta riflessione sui destini della associazione medesima. In questo senso va letta la riduzione a mille euro del capitolo relativo alla adesione del nostro Comune: proprio oggi pomeriggio è riunita un’assemblea della Comunità per ragionare sul proprio futuro. Sarà vincente però solo un radicale cambiamento di strada (Statuto, dirigenza, obiettivi): con riferimento soprattutto ai Comuni rivieraschi e non agli altri Enti finora coinvolti, che distolgono la Comunità dal suo stesso nome. Intanto manteniamo la conferenza dei verbale 19. 12. 05 / 32 Sindaci come strumento flessibile ed adeguato di relazione. Ho proposto politicamente il tema della costituzione di un’ “Autorità di bacino” del Garda, come obiettivo qualificante da proporre ai candidati alle elezioni politiche primaverili delle tre sponde: nell’intesa di individuare uno strumento identitario riconosciuto per legge nazionale e che configuri il largo comprensorio gardesano come soggetto importante sullo scenario nazionale (quale turisticamente in realtà già è), dandogli quella forza, che invece finora non ha. Un tema aperto ed ambizioso. Del resto la stessa coltivata prospettiva del Polo urbano dell’Alto Garda si presta ad essere variamente interpretata. Essa, in realtà, rappresenta un obiettivo ben connesso, da un lato, con la costituzione della futura Comunità di valle (a seguito della legge di riforma già ricordata), e - dall’altro - con l’evoluzione dei rapporti fra le Amministrazioni comunali nella logica della riqualificazione dei servizi pubblici e della loro efficace risposta ai cittadini. Le dimensioni del Polo urbano, la complementarietà territoriale e socio economica delle sue componenti, gli conferiscono quella adeguata massa critica sufficiente per costituirsi a sistema, un sistema integrato, nel quale gestire le prospettive di correlazione fra il sistema Trentino e il sistema Garda, giocando senza preconcetti la carta della convinta collaborazione fra i dodici Comuni dell’attuale Comprensorio: percorso politico e amministrativo non scontato, tutt’altro che semplice, ma ormai riconosciuto necessario dagli amministratori più avveduti. Il recente e ricordato accordo politico programmatico con Arco, all’interno del quale questo Consiglio ha dato il via all’ipotesi Alto Garda Impianti, spazia su una serie di possibili collaborazioni, alcune delle quali già avviate, altre allo studio, altre ancora in ipotesi, che è responsabile non fare cadere. Coordinamento degli Uffici tributi, corpo unico della Polizia Municipale, Museo del territorio benacense, coordinamento delle attività culturali, programma unitario di politiche giovanili, intenso raccordo in ambito comprensoriale per le politiche dei rifiuti e, anzitutto, per le politiche sociali: ecco alcuni degli ambiti nei quali i percorsi sono avviati o addirittura consolidati. Ma saluto positivamente anche l’intenzione di alcuni Comuni di farsi soci della stessa AGS spa, oltreché di contribuire alla costituzione di AGI srl; così come saluto positivamente l’avvio di un confronto fra AMSA spa e LIDO di Riva del Garda srl. Come si pone, su questo intreccio di prospettive, il Comune di Riva del Garda? Credo che il nostro Comune possa e debba vivere intensamente anche questa stagione politica e amministrativa. Palazzo Pretorio deve assumere un ruolo di regia delle dinamiche interne, sulle quali mi soffermerò fra breve, e deve riuscire ad incentivare il senso di responsabile partecipazione di tutta la nostra città a percorsi integrati a livello locale e bene aperti all’esterno. La logica del “piccolo è bello” – se sono riuscito a descrivere per sommi capi alcuni elementi di riferimento - mi pare improponibile, come quella della tranquilla attesa degli eventi o come quella del rinvio al Comune non solo dei problemi che gli compete risolvere, ma anche di quelli, che devono trovare soluzione altrove (in casa privata, piuttosto che in quella dell’associazionismo di categoria); o, ancor,a come quella della difesa di interessi ristretti, benché legittimi, senza una visione d’insieme di proposte e conseguenze; o ancora come quella di una contestazione strabica, che, mentre prende di mira gli amministratori pro-tempore, colpisce e affonda (talvolta bastano le parole o l’affrettata comunicazione) situazioni e patrimoni della collettività. Il nostro Comune ha una risorsa sua propria e questa risorsa si chiama proprio Riva del Garda: città sensibile e difficile, città articolata socialmente, ricca finanziariamente, multiforme economicamente, impegnata culturalmente; città di contrasti interni, più che di confronto schietto e aperto; città dalle notevoli personalità; città facile a presentarsi come sommatoria di nicchie, dove ciascuno si atteggia a capace protagonista, ma frana nella relazione; molte le autoreferenzialità, poche le collaborazioni. Dove tuttavia esse riescono, il risultato è straordinario. Qui dobbiamo lavorare: nell’uscire tutti dalle nicchie, persone e Istituzioni, certo, verbale 19. 12. 05 / 33 ma anche associazioni, categorie, ambienti, aziende, scuole, parrocchie, gruppi. Per sentire la corresponsabilità di un percorso comune, per disegnare, all’interno dell’intreccio - che ho descritto fino a qui - una città del domani, radicata nella sua storia, ma non di essa prigioniera. Tocchi una spiaggia e due lampadine e sembra che caschi il mondo!: Ma Riva è ben altro, credo. Il senso degli Stati generali, che in questi mesi ho testato attraverso un percorso logico di avvicinamento, che è stato molto proficuo e mi ha permesso di individuare alcune ineludibili premesse, alle quali stiamo dando corso, è proprio qui. In un contesto nel quale la Provincia si muove con fondamentali scelte e finanziamenti specifici sull’area fieristica della Baltera (compreso il palazzetto) e sul compendio del Palacongressi (compreso il teatro); nel quale la Provincia medesima finanzia la nuova sede della Agraria, o il completamento della variante Ovest o l’ampliamento dell’Istituto tecnico o la succursale provvisoria del Liceo; nel quale la Provincia si impegna a finanziare la nuova destinazione per gli anziani degli ex padiglioni ospedalieri e l’ampliamento del Liceo. In un contesto nel quale l’Amministrazione comunale imposta un bilancio di responsabilità come quello sottoposto alla Vostra attenzione, colleghe e colleghi consiglieri, nel quale integra, per esempio, un Piano di interventi per opere pubbliche di ampio respiro con alcune scelte importanti in campo sociale. In un contesto di ricercata, nuova relazione intercomunale sia a livello locale, sia a livello gardesano con le modalità accennate, in un contesto nel quale le diverse società di riferimento del Comune sono impegnate in importanti iniziative e realizzazioni: in questo contesto ricerchiamo fortemente un’identità locale che sappia fare sintesi di una articolazione sociale a rischio frammentazione e sappia coordinare gli intendimenti di tanti operatori e attori di uno scenario di sviluppo assolutamente interessante ed impegnativo. Nel compiere questa verifica e questo percorso, dobbiamo attentamente interrogarci ed operare perché il domani sia equilibrato e solidale; dinamico, ma attento alle esigenze primarie dei concittadini. Una partita aperta anche questa, estremamente responsabilizzante per i singoli, ma altrettanto e prima ancora per l’Amministrazione comunale. Nella molteplicità degli incontri che a me e all’Amministrazione è stato dato di avere su una pluralità di temi con tanti soggetti della città (e che sono prodromici, appunto, agli Stati generali) mi pare di potere cogliere l’interesse crescente per una sfida, che viene capita da un sempre maggior numero come complessa, ma viene considerata giocabile, anziché rinunciabile. Se la strategia può essere condivisa, occorrerà condividere anche la tattica, almeno per sommi capi. Anche questo appuntamento per il bilancio è tappa importante di questa riflessione. Mi sono consentito queste premesse, perché esse Vi esplicitano i ragionamenti compiuti in applicazione del programma e degli indirizzi di governo e Vi segnalano la direzione intrapresa e il quadro generale di riferimento per i prossimi mesi. Essendomi riservato questa introduzione, saranno ora i singoli assessori a riferire brevemente sui settori di bilancio e di programmazione di rispettiva competenza. Per quanto mi riguarda, mentre confermo anzitutto la primaria attenzione della Amministrazione al Personale del Comune (esso rappresenta la prima risorsa per la attuazione di tutti i programmi e le proposizioni a venire) e ringrazio tutte le collaboratrici e i collaboratori, segnalo l’avvio del procedimento del controllo di gestione, nei settori tecnici, con il supporto del Comune di Trento e di un gruppo di lavoro, del quale sarà referente il ragioniere capo; segnalo altresì l’avvio di un impegnativo percorso di formazione, in applicazione – fra l’altro - della delega assegnata alla consigliera d.ssa Brunelli, con particolare riferimento a modelli e metodologie di relazione con il cittadino, a una rafforzata identità di ruolo, ad un più efficace rendimento della macchina amministrativa. Anticipo qui l’intenzione di provvedere, con decorrenza dal prossimo 1° gennaio, alla costituzione di alcune nuove unità operative (fra l’altro: verbale 19. 12. 05 / 34 biblioteca; museo; viabilità e trasporti), nonché alla riformulazione di altre (Istruzione e Politiche sociali; Cultura, turismo e sport; Patrimonio ed economato). Nel corso del 2006 porremo mano alla struttura della Pianta organica, con l’intenzione di introdurvi alcune nuove figure dirigenziali e alcuni incarichi speciali. Con riferimento alla cultura, alcune indicazioni: - il Museo, del quale la Giunta municipale ha approvato lo scorso ottobre il piano di attività per l’anno 2006, proseguirà il percorso annunciato verso la sua nuova configurazione territoriale e svilupperà i suoi programmi con il supporto di nuove risorse umane e professionali, con la collaborazione di Enti e delle Sovrintendenze provinciali; - la Biblioteca, della quale pure la Giunta municipale ha recentemente approvato il piano di attività per l’anno 2006, consoliderà i propri programmi e collaborerà con il consulente dr. Pasquale Chisté (sovrintendente emerito ai Beni librari e archivistici) per l’impostazione del progetto di collocazione degli archivi comunali e dei depositi librari foranei negli spazi, in fase di ristrutturazione e restauro, di Palazzo Lutti e annessi: nel contesto di tali lavori sarà anche previsto il completamento degli spazi a disposizione della medesima Biblioteca, oltreché delle associazioni culturali; (CAMBIO LATO) - le attività culturali vedranno il Comune sempre più sussidiario e in funzione di regia e coordinamento, con una conseguente maggiore valorizzazione di associazioni, gruppi e privati; la stagione teatrale primaria verrà potenziata sul fronte del teatro per la scuola, mentre si amplierà l’offerta di teatro amatoriale e si testerà l’esperienza del cosiddetto “terzo teatro” per le avanguardie teatrali provinciali; - l’associazionismo culturale verrà confermato come interlocutore privilegiato, anche se dovrà essere ulteriormente stimolato, così come tutto l’associazionismo cittadino, ad una maggiore attenzione alla programmazione della attività, sia in ragione del calendario, sia in ragione delle opportune innovazioni e del necessario coordinamento. Nei primi mesi del 2006 appronteremo un disciplinare per l’erogazione dei contributi all’associazionismo cittadino, con l’intento di favorire quei processi virtuosi sopra accennati e la massima collaborazione ed interscambio fra le realtà di tutti gli ambiti interessati (associazioni culturali, ricreative, sportive, combattentistiche e d’arma, socio assistenziali, eccetera), anche in considerazione del contenimento delle risorse pubbliche. Per quanto riguarda il turismo, il Comune intende valorizzare la propria presenza in Ingarda spa (tra l’altro prossima al trasferimento presso la nuova, prestigiosa sede nell’ex stazione ferroviaria), delegando effettivamente a questa società, così specifica, le competenze in materia di promozione, affiancandola ove occorresse. All’inizio del 2006, comunque, l’Amministrazione comunale intende promuovere un incontro fra i soggetti imprenditoriali maggiormente operativi e le associazioni di categoria dei comparti del commercio e dell’alberghiero, allo scopo di definire una condivisa operatività promozionale nel comparto turistico, sulla base di quella indicazione di fondo. Occorre infatti in questi comparti una maggiore dimensione di impegno collettivo verso traguardi comuni. Con riferimento alla viabilità principale di collegamento non posso che confermare per il 2006 quanto già più volte espresso: mentre la Provincia procede al completamento della variante ovest della città, l’Amministrazione è impegnata a sollecitarle lo studio di fattibilità del prolungamento del tunnel Monte Oro, ma soprattutto il progetto definitivo dell’ultimo, ma fondamentale residuo del collegamento fra la Valle dell’Adige e l’Alto Garda, cioè il tratto fra il grande svincolo di Arco sud e l’imbocco della galleria di Tierno. Con riferimento, in generale, alle opere pubbliche, segnalo l’opuscolo allegato al bilancio, come un tentativo decoroso di mettere in evidenza per tutti lo stato dell’arte, in modo da poter verbale 19. 12. 05 / 35 seguire la evoluzione delle singole pratiche in trasparenza e responsabilità. Con riferimento alle società partecipate dal Comune – sto elencando le deleghe che mi sono trattenuto, in questa seconda parte del mio intervento - confermo anzitutto il modello di confronto con il Consiglio già sopra annunciato ed anticipato con l’audizione consiliare di AGS spa e quella di LIDO di Riva del Garda srl da parte dei capigruppo. Per quanto riguarda AGS spa, impegnata nell’operazione di ampliamento ad altri Comuni come detto e nella costituzione di AGI (che sarà oggetto di una specifica delibera consiliare unitaria per tutti i Comuni interessati), - spero già nel mese di gennaio - confermo che la competitività già in essere per effetto della liberalizzazione del mercato dell’energia richiederà una scelta ormai improrogabile di alleanze, che –se non potrà attivarsi valorizzando il sistema trentino dei servizi in condizione di equità di rapporti- dovrà avvenire nell’immediato anche mediante partecipazioni di minoranza in AGS com, secondo scelte di natura imprenditoriale commerciale. Sul fronte dell’ampliamento dell’oggetto sociale, recentemente deliberato – come ricorderete - per il teleriscaldamento, è interessante notare che è stato stanziato apposito contributo provinciale in merito, che viene a coprire un quarto dell’investimento; con queste premesse si ritiene necessario introdurre nelle competenze anche l’infrastrutturazione del territorio per la connettività in banda larga, per reti pubbliche e private, anche con connessioni “senza fili” (che sono state recentemente liberalizzate), sia operando direttamente, sia costituendo o partecipando a società di scopo, ovvero stabilendo accordi con altre aziende. Per quanto riguarda la LIDO DI RIVA DEL GARDA srl , che sta completando le operazioni di cui alle direttive contenute nella deliberazione consiliare nr. 149 del 15.12.2004, con riferimento alle stesse confermo che è imminente la costituzione, mediante scissione non proporzionale, della ‘Hotel Lido Palace’, per la quale era stata considerata la forma della srl (in relazione alla possibilità di modellarla sulle esigenze specifiche dei soci), mentre è preferibile optare per la forma della società per azioni (in relazione all’opportunità di aprire il capitale, oltreché a GTS, anche ad ulteriori soci privati). Delle altre partecipazioni di LIDO holding, quella in “Garda Trentino Fiere spa” è in questa fase orientata ad assecondare e controllare il progetto di completamento dei padiglioni fieristici, con edificazione del Palazzetto dello sport e riqualificazione complessiva dell’area in zona Baltera, nonché di ristrutturazione del Palazzo dei Congressi con consolidamento del Palameeting e realizzazione del teatro comunale, con riqualificazione complessiva dell’area in zona Parco Lido, operazione per la quale la Provincia, altra socia di GTF, interverrà con un finanziamento pluriennale sotto forma di prestito obbligazionario. La partecipazione di Lido di Riva del Garda s.r.l. in “Ingarda Trentino Azienda per il Turismo spa” va nello stesso senso di quella del Comune nella medesima società, cioè di valorizzarne al massimo le competenze statutarie. La partecipazione di Lido di Riva del Garda s.r.l. in ‘Rivadelgardafierecongressi spa’ prevede massima attenzione e controllo delle gestioni connesse con le fiere e i congressi, sia correlando efficacemente la società con GTF spa, responsabile delle ristrutturazioni, sia promuovendo una sempre più consistente politica di mercato in ambito appunto fieristico e congressuale per l’ampliamento della clientela. E’ opportuno pensare ad un aggiornamento della compagine sociale della ex Palacongressi, allo scopo di inserirvi –con nuovi soci- anche nuove risorse sia finanziarie, sia professionali. Nei prossimi mesi il Comune rinnoverà la convenzione per l’uso del Palazzo dei Congressi per determinate occasioni culturali o istituzionali. La partecipazione in “Lido di Riva del Garda spa” (immobiliare), che è totalitaria, al 100% ha lo scopo di conservare ed implementare il patrimonio della società per funzioni anche di interesse generale. La partecipazione di Lido di Riva del Garda s.r.l. in “Garda Trentino Sviluppo spa” ha lo scopo di confermare l’interesse pubblico alla presenza attiva del Privato verbale 19. 12. 05 / 36 collettivo nelle strategie di sviluppo locali. Per quanto riguarda APM spa, la costruzione dell’interrato di viale Pilati è seguita con grande attenzione sia dal Comune, sia dai soci privati, perché foriera di ulteriori riorganizzazioni sia del parcamento cittadino, sia urbanistiche (con la creazione dell’isola pedonale su viale Roma). Ritengo che la società debba impegnarsi anche in collaborazione con il Comune a momenti di studio sul tema della mobilità e dei parcheggi, oltre a cercare significative opportunità anche fuori dai confini comunali. Nei prossimi mesi, se necessario, provvederò – sentita la Giunta- ad un adeguamento delle ordinanze che organizzano la sosta, al fine di una migliore omogeneizzazione dei diversi settori. Per quanto riguarda la nostra partecipazione in “INGARDA TRENTINO AZIENDA PER IL TURISMO spa”, valgono le considerazioni già espresse, alle quali potrei aggiungere l’opportunità di una maggiore integrazione fra l’offerta promozionale complessiva e l’offerta dei prodotti tipici della nostra terra, dei quali è espressione la Associazione agraria, peraltro pure socia di Ingarda. Per quanto riguarda “FARMACIE COMUNALI spa”, “PRIMIERO ENERGIA spa”, “AEROPORTO VALERIO CATULLO DI VERONA VILLAFRANCA spa”, non posso che confermare l’assoluta strategicità della nostra partecipazione, esprimendo fin d’ora l’interesse ad aumentare la nostra quota nelle medesime, ove si palesasse l’opportunità. Infatti, nel settore della gestione delle farmacie, della produzione di energia elettrica e di mobilità a fini turistici il nostro Comune intravede spazi di pertinenza con i propri diretti interessi di sviluppo. Nel consegnare all’attenzione del Consiglio il bilancio di previsione per il 2006 e quello triennale, prima di cedere – finalmente - la parola agli assessori, che lumeggeranno altri aspetti specifici, sui quali questa nostra Amministrazione conta molto in termini di valorizzazione della propria azione politica (dalle opzioni urbanistiche circa la fascia lago e la variante al PRGI, al tema della casa in tutte le sue sfaccettature, alle politiche giovanili –ivi comprese quelle sportive, al lavoro, alla tutela del multiforme ambiente rivano, alle politiche tariffarie e patrimoniali, al pubblico trasporto, all’istruzione, per finire all’elenco delle opere pubbliche, che riassume tutte le intenzioni operative sul territorio) segnalo conclusivamente che mai come quest’anno il contenimento delle risorse disponibili risulta evidente, sia dall’impianto del bilancio provinciale, sia dalle realistiche previsioni predisposte dagli uffici. Siamo dunque nella condizione utile per una rinnovata capacità di reazione e di programmazione, correttamente calibrata su forze e risorse nostrane, ma anche su apertura ad esperienze innovative. Il che vuol dire pensare ed agire giovane, con la prudenza e la saggezza della maturità. Una sfida importante per una classe dirigente locale, che io considero sempre allargata a tutti coloro che vogliono seriamente impegnarsi, in diversità di ruoli e responsabilità, ma con grande senso civico, per il bene della nostra città” . Grazie. Presidente: Grazie signor Sindaco per la Sua lunga Relazione, che mi ha messo un po’ in difficoltà, comunque grazie. Prego Assessore Bagozzi. Sindaco: L’Assessore Bagozzi introduce il tema del Bilancio dal punto di vista squisitamente finanziario, con alcune proiezioni utili, assistito dal Ragioniere capo. (VOCE FUORI MICROFONO) Sì, grazie; ho già tutto qui, al termine della seduta verrà consegnata ad ogni Consigliere la mia Relazione, mentre quelle degli Assessori saranno relazioni verbali. verbale 19. 12. 05 / 37 Assessore Bagozzi: Andiamo a presentarvi alcune slide riassuntive per quanto riguarda il Bilancio. La prima è questa: mette in correlazione i dati che vi ho elencato prima, presenti anche in delibera, cioè quelli relativi alle entrate e alle spese; raffrontati con i dati del Bilancio 2005. Voi vedete che ci sono alcune cose da chiarire meglio, ad esempio la diversità della cifra finale, dei 35 milioni rispetto ai 51 milioni dello scorso anno, si riferisce in particolar modo al fatto che quella dello scorso anno è una previsione assestata, con utilizzo anche dell’avanzo di amministrazione. Se noi dovessimo confrontare il dato del Bilancio 2005 all’inizio, questo era di 46,5 milioni di euro, contro i 35 milioni di quest’anno. Le differenze sono dovute principalmente a 3 fattori: ad un discorso di previsione di spesa per investimenti finanziari, per cui lo scorso anno sono stati utilizzati 10 milioni di euro; mentre quest’anno si prevede di utilizzare solamente 5 milioni di euro. Abbiamo dunque 5 milioni di differenza su questo punto. Poi abbiamo 1,5 milioni di euro che erano nelle spese figurative per anticipazioni a terzi, cioè l’anticipo erogato dal Comprensorio per la gestione della TIA. Poi un contributo di 5,118 milioni di euro relativo al contributo in conto capitale ad APM. Queste sono, sostanzialmente, le differenze. Se passiamo alla slide successiva, troviamo il discorso delle entrate e un confronto tra le entrate relative al 2003 – 2004- 2005 per gli anni passati; poi al 2007 – 2008 per quanto riguarda le previsioni. Le divisioni sono quelle di cui si diceva prima, ricordo ancora che gli anni 2003 – 2004 – 2005 si riferiscono a previsioni definitive, mentre invece le altre sono semplicemente previsioni. Abbiamo invece le spese, anche queste raffrontate allo stesso modo: 2003 – 2004 – 2005 per quanto riguarda gli anni scorsi; 2006 – 2007 – 2008 invece relativamente al futuro. Dobbiamo aggiungere che le spese per il rimborso di prestiti per il 2006 comprendono la somma di 1.846.000 euro per il rimborso dell’anticipazione alla PAT, sul Fondo di dotazione per l’acquisizione delle aree relative al Piano attuativo di edilizia popolare a San Nazzaro. Andiamo ancora avanti: qui abbiamo il dettaglio delle entrate correnti, questi sono dati che abbiamo già visto prima, probabilmente il più interessante è la decurtazione delle entrate una tantum e quindi il dato pulito; poi soprattutto, l’incremento in percentuale. Chiaramente quel – 8,36% relativo al 2005, è dovuto al fatto che dal 2004 al 2005 è venuto a mancare il discorso della TIA; si tratta di circa 1.800.000 euro di differenza. È un dato un po’ falsato. Nel 2006 abbiamo un aumento, rispetto allo scorso anno, del 2,09%, poi un contenimento delle entrate: - 1,75% e 0,07. L’aumento è dovuto anche alle scelte operate con le delibere precedenti. Altre cose: 400.000 euro, come si diceva prima, derivano dal gettito ICI; poi abbiamo, sempre relativamente all’ICI, un aumento di 100.000 euro per l’estensione della base imponibile. La successiva diapositiva rende in maniera grafica migliore la differenza delle entrate correnti a partire dal 2003 e 2004; partiamo da base 100 nel 2005 e vediamo un aumento a 102,09 per il 2006, poi, sostanzialmente, un assestamento su 100,3 – 100,38. I discorsi che si facevano prima valgono anche qui, il 2004 è un po’ viziato dai ragionamenti di cui sopra. Qui abbiamo una cosa che potrebbe essere abbastanza interessante, perché è stata fatta una comparazione sui dati dal 2003 al 2008, depurati dalle entrate per tassa nettezza urbana o tassa igiene ambientale. Vediamo un dato che è più significativo. Voi vedete che la differenziazione nella torta ci dice che abbiamo entrate tributarie, contributi per trasferimenti correnti e extratributarie. Passando al 2005 – 2006 vedete che abbiamo una diminuzione del 2% per quanto riguarda i contributi e i trasferimenti, quindi dalla Provincia, mentre abbiamo un aumento relativo alle entrate tributarie e una stabilizzazione delle entrate extratributarie. Poi il dato si verbale 19. 12. 05 / 38 stabilizza: 54 – 53%. Scende per una serie di scelte che poi bisognerà attestare nel corso degli anni. Qui c’è un dato sull’ICI, riprendiamo dunque il discorso che si faceva prima: è l’Imposta Comunale dal 2003 al 2008, l’aumento dal 2005 al 2006 di 500.000 euro, dovuti ai 400.000 euro della scelta di aumento e ai 100.000 euro dell’aumento della base imponibile. Poi una stabilizzazione nel 2006 – 2007 – 2008. In questa altra slide abbiamo un confronto tra il 2005 e il 2006 e una differenziazione per quanto riguarda gli introiti per la prima casa, per i fabbricati ITEA, per le seconde case, per i fabbricati produttivi e per le aree fabbricabili. Abbiamo anche le percentuali: vedete che la prima casa è influente per il 2 %, i fabbricati ITEA per il 4%, le seconde case per il 45%, i fabbricati produttivi per il 38%, altro 11%. Questa altra slide, invece, mette a confronto i possibili gettiti potenziali; si era detto prima, in fase di delibera, che l’aliquota massima è il 7 per mille, la detrazione minima sulla prima casa sono 104 euro; quindi, considerando le previsioni, 3.000.000 – 3.600.000 euro, voi vedete che potenzialmente si potrebbe arrivare ad un ricavo di 5.956.000 euro: sotto trovate la comparazione tra previsione e potenziale. Ecco le spese correnti, i dati 2003 – 2004 – 2005; anche in questo caso, come in precedenza per le entrate, abbiamo la decurtazione delle spese una tantum; poi, quello cui si faceva riferimento, dunque le percentuali. Anche qui abbiamo un incremento delle spese del 3,38% rispetto allo scorso anno, che comunque era viziato sempre dal discorso della tariffa. Questa è una divisione delle spese correnti per intervento; le voci importanti della spesa riguardano il Personale, per 6.860.000 euro; la prestazione di servizi, per 6.369.075 euro; i trasferimenti, 2.223.450 euro. Dal 2005 al 2006 c’è una differenziazione delle prestazioni dei servizi in aumento, perché una voce, che riguarda la depurazione, è stata spostata dai trasferimenti alla prestazione di servizio, perché era più logico fare così. si tratta dunque di un dato più significativo. Queste sono dunque le voci maggiori che influenzano: il Personale e le prestazioni di servizi, spese varie; i trasferimenti invece sono i contributi vari alle associazioni e altro. Le spese correnti: abbiamo rapporto anche queste con una base 100 del 2005, gli aumenti per quanto riguarda il 2006, poi ci sarà una diminuzione. Questa è la composizione della spesa con una torta, un dato un po’ più simpatico graficamente da vedere, per quanto riguarda la differenziazione della spesa corrente per interventi e la comparazione tra i due anni, 2005 - 2006. Qui abbiamo invece la spesa corrente separata per settore: Amministrazione generale, 5.440.000 euro; Polizia locale e Protezione civile, 855.800 euro; Istruzione e cultura, 924.250 euro; Settore sportivo e ricreativo 1.484.650 euro; campo turistico 895.000 euro; viabilità e trasporti 349.500 euro; servizio idrico integrato 717.660 euro; ambiente, verde pubblico e igiene ambientale 2.940.000 euro; settore sociale 2.227.470 euro - qui vedete nettamente l’aumento del settore sociale da 2.046.000 euro a 2.227.470 euro -; lo sviluppo economico 157.980 euro, sostanzialmente rimane uguale 157.250 euro. Questa è la divisione di spesa corrente per settore: anche in questo caso la parte del leone è dell’Amministrazione generale con il 35%, poi via via tutti i vari settori. Queste sono spese in conto capitale, chiaramente, per intervento: acquisizione di beni immobili per 6.267.000 euro; acquisto di beni specifici per realizzazioni in economia 15.000 €; utilizzo di beni di terzi per realizzazioni in economia 8.000 euro; acquisizioni di beni mobili (macchine e attrezzature) 777.000 euro; incarichi professionali esterni 330.000 euro; trasferimento di capitali 138.500 euro. Questa è la spesa di investimento per settore, anche qui il rapporto che si faceva prima: Amministrazione generale, Polizia locale, Cultura, sportivo e ricreativo, viabilità e trasporti,m servizio idrico integrato, urbanistica edilizia, ambiente e verde verbale 19. 12. 05 / 39 pubblico, igiene ambientale, settore sociale e campo dello sviluppo economico. Questa è la solita torta, che vi fa vedere il 45% per la Viabilità e trasporti, che fa la parte del leone; seguita dall’Amministrazione generale e da tutto il resto. Qui invece abbiamo la spesa di investimento per tipologia: gli interventi previsti nel Programma generale delle opere pubbliche, 4.856.000 euro; manutenzioni straordinarie 588.000 euro; incarichi esterni di progettazione delle opere pubbliche 500.000 euro; acquisti di beni mobili, attrezzature ed automezzi, 777.000 euro; acquisizione terreni ed altre aree 175.000 euro; contributi in conto capitale 188.500 euro; altre spese 508.000 euro. Questa invece è la spesa complessiva divisa per programmi, così come sono riportati nella Relazione Previsionale programmatica: affari generali, rapporti con altri enti ed istituzioni, gestione e valorizzazione del patrimonio comunale, servizi economici e finanziari, qualità urbana, servizi ai cittadini, reti tecnologiche e manutenzione, lavori pubblici, mobilità urbana, protezione civile, navigazione, sicurezza urbana, servizi alla persona, opportunità per la città (cultura, formazione, sport, tempo libero), risorse tributarie e territorio, promozione urbanistica e quant’altro. Questo invece è il Programma generale delle Opere Pubbliche, suddivise tra opere con finanziamento, nel 2006, per 4.011.000 euro; divisione che poi ritrovate sul fascicoletto cui faceva cenno prima il Sindaco; opere minori 845.000 euro; manutenzione straordinaria 588.000 euro; totale interventi inseriti a Bilancio 5.444.000 euro. Poi opere in area di inseribilità per 3.145.000 euro. Qui nel 2008 il dato è un po’ strano se volete, quegli 11.195.000 sono dati dall’inserimento di due opere con valori molto elevati, cioè Palazzo San Francesco e il Polo scolastico del Rione Degasperi, il cui valore totale è di 8.000.000 euro. Queste sono le fonti di finanziamento delle spese in conto capitale; vedete la differenziazione anche con l’anno precedente: abbiamo l’utilizzo dell’avanzo di amministrazione di 1.888.579 euro; alienazione di beni e diritti 446.921 euro: contributi PAT (divisi tra budget triennale e ex Fondo investimento minori) 2.600.000 euro; contributi PAT su specifiche Leggi di settore, 100.000 euro; oneri di urbanizzazione 1.500.000 euro; mutui 1.000.000 euro. Questo è un dato significativo, la necessità, chiaramente, di utilizzare i mutui per le spese in conto capitale. Questa è la torta, che rende più evidente, forse, le varie percentuale: il 25% l’avanzo di amministrazione, il 20% contributi della Provincia che, sommati tra loro, fanno la parte maggiore dell’intervento. Queste sono le slide, poi, eventualmente, se ci dovessero essere alcune domande, ne ho anche altre per spiegare meglio l’argomento; queste saranno comunque pubblicate sul sito internet del Comune. Grazie. Presidente: Grazie Assessore Bagozzi. La parola al Vice Sindaco Mosaner, assessore all’Urbanistica. Vice Sindaco: Grazie. Alcuni brevi cenni circa gli scenari che si stanno evolvendo e su alcune questioni particolari. La Commissione Urbanistica ha fatto presente lo scenario che si sta evolvendo in materia urbanistica, con la recente riforma delle Leggi provinciali 15 e 16 per la riforma dell’ITEA e poi, successivamente, la Legge Gilmozzi sulla seconda casa. Come avete potuto apprendere anche dalla stampa, il Comune di Riva è stato da una parte – e lo sarà – riconfermato nell’ambito della legislazione in merito ai Comuni considerati ad alta tensione abitativa; lo eravamo già per la Legge nazionale 421, lo siamo anche per la nuova Legge provinciale, con la modifica alla Legge Urbanistica. Sotto questo aspetto quindi nulla di innovativo; già 5 Comuni lo erano in provincia di Trento: Trento, Rovereto, Arco, Riva e Pergine. La fascia di questi Comuni verbale 19. 12. 05 / 40 ad alta tensione, anche su esplicita richiesta nostra, è stata estesa a tutti i Comuni al di sopra dei 5.000 abitanti. Dall’altra parte entreremo, come avete potuto apprendere, nella grande fascia dei Comuni ai quali sarà applicata una riserva per le seconde case, dovremmo essere nella fascia più bassa, essendo che il Comune di Riva entra in questo particolare provvedimento per la densità territoriale, ma non per le seconde case. il limite che dovrebbe essere assegnato al Comune di Riva, in corso di trattazione, dovrebbe essere nella fascia da 0 a 30% dell’indice di SLP previsto dal Piano Regolatore come ancora da sfruttare. Disciplina che non si applica e non si applicherà per l’edilizia esistente. Lo scenario che quindi si sta evolvendo, in modo specifico su queste due innovazioni, ma dall’altra parte, nella recentissima – di venerdì scorso – Relazione al Bilancio del Presidente Dellai, si è portato in evidenza che, nel corso del 2006, tre traguardi saranno perseguiti. Uno è già stato annunciato dal Sindaco, quello della Riforma istituzionale, che prevede una modifica, un’innovazione in materia urbanistica, perché verranno attribuiti ai nuovi ambiti alcune competenze per quanto riguarda il disegno urbanistico chiamato di area vasta. Dall’altra parte con l’annunciata Riforma della Legge Urbanistica, nella sua integrità; poi ci sarà il percorso di conclusione del Nuovo Piano Urbanistico Provinciale. E’ certo che tutti questi collegamenti, tutte queste innovazioni, ci dovranno vedere presenti ed impegnati per comprendere gli scenari urbanistici che si stano via via evolvendo, ai quali anche il Comune dovrà dare corso. Posso già annunciare al Consiglio che per seguire anche alcuni di questi scenari ci siamo avvalsi anche, con un recente provvedimento, della consulenza di uno dei cardini dell’Urbanistica provinciale, con specifiche competenze, l’ingegner Mariano Polli, Dirigente del Servizio Urbanistica per oltre 25 anni. Lo abbiamo contattato e lui ha dato la sua disponibilità per un rapporto di consulenza sulle varianti che dovremo attuare al Piano regolatore. Penso che sia un rapporto importante e rilevante, per competenza, conoscenza e affidabilità. Dall’altra parte, evidentemente, appena entreranno in vigore questi provvedimenti della Giunta provinciale, con il termine ultimo assegnato il 16 gennaio, capiremo, in quale tipo di fascia e che percentuali ci verranno attribuite. Gli adeguamenti del nostro strumento urbanistico comunque – che dovranno essere fatti – saranno anche con corsie accelerate, come sarà per tutti i Comuni che lo faranno, perché tali varianti sono considerate alla stregua di quelle per opere pubbliche; quindi con un percorso molto accelerato anche in termini eventualmente approvativi. Su questo continueremo a lavorare - abbiamo nominato il Consulente solo la scorsa settimana - con l’ingegner Polli nei primi mesi dell’anno venturo, in primo luogo sulla variante di assestamento, i cui contorni sono già stati delineati in Commissione Urbanistica; ma che, mi preme sottolinearlo, sono quelli di un riordino della materia nel nostro Piano regolatore, senza andare ad intaccare, nel modo più assoluto nessun tipo di terreno, nuovo, vergine e, in modo particolare, agricolo. Gli scenari che stiamo studiando, inoltre, in funzione di questo, vano anche nel filone della domanda formulata dalla Consigliera Lorenzi, in sede di Commissione Urbanistica, per avere la conoscenza dei dati riferiti all’evolversi, dall’entrata in vigore del Piano regolatore, dell’edilizia sul territorio del Comune. Ne abbiamo approfittato per approfondire tutta la tematica, i primi fogli di lavoro già ci sono; ma siccome dovremo formularli compiutamente, in funzione dell’adeguamento alle due Leggi, ITEA e Gilmozzi, evidentemente i dati vengono ora approfonditi molto di più. Posso dare un dato generale, indicativo, per ora, visto che si stanno approfondendo proprio in queste ore, perché al 16 entra in vigore questa cosa. Siamo nell’ordine di 800 appartamenti, meno una cinquantina, 750, programmati e licenziati, pubblici e privati, di dimensioni però – questo è lo studio che stiamo facendo – che vanno dai 36 mq ai 90 mq, circa, in questi tre anni di Piano Regolatore. A partire cioè dall’entrata in vigore del Piano regolatore, verbale 19. 12. 05 / 41 ricordo: 2 ottobre 2003. All’interno di questi più di 300 appartengono all’edilizia economico popolare ed agevolata. Chiuso questo capitolo, con questi scenari che si stanno evolvendo, con tutta l’importanza della materia che dovrà essere affrontata e con la richiesta alla Commissione, già formulata, di affrontare alcuni Piani attuativi che già si conoscono (quello di San Tommaso, la fascia lago) che in gennaio ci vedranno lavorare su questo. Per quanto riguarda le altre competenze mi preme sottolineare, per quanto riguarda l’edilizia pubblica, il forte impegno che ha connotato e connota tuttora questa Amministrazione, ancorché le precedenti avessero dato il loro impegno, per quanto riguarda l’individuazione di alloggi per l’edilizia economico popolare; un impegno forte, che, mi preme sottolinearlo, manterremo anche per il futuro. Per quanto riguarda le altre competenze un accenno veloce ad un dato abbastanza interessante: quello dell’industria. buone relazioni abbiamo con le parti sociali, per quanto riguarda sia i poli industriali più importanti, ma anche le associazioni di categoria, per le aziende della piccola impresa. Mi preme sottolineare che in questo momento c’è un dato che fa riflettere E che, in occasione del Bilancio, può portare ad una considerazione: il basso Sarca, oltre ad essere un polo importante sotto il profilo turistico, lo è altrettanto dal punto di vista industriale. Forse siamo il territorio nel quale la grande industria è l’unica presente in tutta la provincia, senza aver mai dato segni di deflessione. Il Polo cartario – Cartiere del Garda e Fedrigoni – nonché quelli sul vicino territorio arcense, Pama ed altri, ci fanno ben comprendere che l’integrazione avvenuta tra i mondi economici del basso Sarca è importante. Considerando anche che i due settori economici non hanno avuto segni di flessione importanti negli ultimi anni, possiamo dire che c’è stato un piccolo accenno di crisi, con la chiusura un po’ repentina e mai comunicata – tengo a sottolinearlo – all’Amministrazione comunale, della Cattoi Legno; che però ha portato solo a 10 esuberi sul totale complessivo dell’azienda. Evidentemente questo fa riflettere sull’importanza e sulla solidità del sistema, sia Riva del Garda – Sindaco – che del sistema Basso Sarca, sotto il profilo economico, industriale e turistico. Questo mi sembra un dato importante, che ci fa pensare, ci fa riflettere sulla solidità dell’economia del nostro territorio. A ragion veduta, dunque, si può ragionare anche sul futuro, per quanto riguarda alleanze e altre cose importanti e rilevanti. Nondimeno, anche sul settore dell’artigianato la tenuta è molto positiva, con aziende in crescita anche nell’assunzione di personale. Qui devo fare un piccolo accenno ad una lamentela della Associazione di categoria che da tempo porta sul piatto della bilancia, del confronto costante con le Amministrazioni, sia di Riva che di Arco, ma anche di Nago Torbole, per quanto riguarda un polo destinato all’artigianato di piccola dimensione, che sia però gestito direttamente con un Piano attuativo formulato dall’Amministrazione comunale; quindi gestito direttamente dai soggetti che hanno la necessità di realizzare gli interventi. Un piccolo accenno per quanto riguarda questo: uno scenario che si sta aprendo, anche nella modifica della Legge Urbanistica, che sta gia avvenendo sulle aree industriali di interesse primario, ma vorrebbe essere portato anche a livello industriale e locale: è quello che vuole che la domanda per la realizzazione dei volumi che tante volte si dice, si legge, si vede, siano fatti a misura di immobiliarista, siano fatti invece a misura di artigiano, di industriale. Penso che sia una domanda posta giustamente, penso che la risposta debba essere giusta e, per quanto riguarda l’urbanistica, una prima è stata data – come dicevo prima – laddove facilmente verrà detto che chi presenta la domanda di realizzare l’intervento sia chi poi lavorerà all’interno degli edifici realizzati. Quindi che l’azienda sia realizzata di chi lavorerà al suo interno, o svolgerà la propria attività e non di chi costruisce il capannone, fino poi alla vendita, alla cessione o all’affitto. Mi sembra dunque che per questo capitolo alcuni scenari si stiano evolvendo anche positivamente, per quanto riguarda l’agricoltura, ha già accennato il Sindaco all’importanza della verbale 19. 12. 05 / 42 dislocazione e alla realizzazione della nuova sede dell’Agraria, la quale sta cercando di portare avanti un ragionamento che si sta facendo anche con i Comuni contermini, per quanto riguarda il superamento di alcune piccole – chi c’era prima lo ricorda molto bene - problematiche legate alle realizzazioni di alcuni interventi nei Comuni vicini; si cerca di fare in modo che questa realizzazione possa diventare polo di attrazione dei conferimenti dei prodotti locali, che quindi non possano trasmigrare presso cantine situate al di fuori del Basso Sarca, evidentemente senza porre limiti al libero mercato. Si lavora per fare in modo che ci possa essere una valorizzazione dell’attività dell’Associazione agraria – anche a quella di Arco, evidentemente – ma che sia rivolta alla valorizzazione dei prodotti locali, dei prodotti tipici locali. Bene ha fatto l’Agraria, dopo circa un decennio, a promuovere i propri prodotti, tipo le nuove linee di vini; altrettanto bene ha fatto con il DOP dell’olio; stiamo cercando di ragionare per un progetto con una associazione e con alcuni nuovi aderenti ad una nuova cultura: quella della valorizzazione del prodotto del castagno, quindi i castagneti locali, come anche della apicoltura. Tutto questo collegato alla valorizzazione di prodotto tipici locali e del Basso Sarca. Alcuni passi avanti sono stati compiuti, penso che altri se ne possano fare, molto interessanti, legati anche ai nuovi fenomeni che si stanno caratterizzando, in processi turistici dell’enogastronomia ed altro. Penso che questo abbinamento possa essere molto importante e utile. Un ultimo accenno veloce al commercio: alcuni ragionamenti si stanno effettuando con gli operatori, che gradirebbero istituire il Consorzio per la valorizzazione del centro commerciale naturale a cielo aperto, riferito al centro storico; alcune modifiche normative sono state recentemente annunciate all’Assessore Mellarini, ad un Convegno organizzato recentemente a Trento, per permettere una maggiore integrazione, non solo dei commercianti all’interno dei centri storici, ma anche di quelli nelle loro immediate vicinanze. Stiamo aspettando queste piccole modifiche annunciate e vedremo sicuramente degli emendamenti nella Finanziaria in questo senso, per comprendere un po’ di più. È nostra intenzione proseguire su questa strada, coltivarla e cercare di renderla, nel 2006, realtà vera e non solo virtuale. Grazie. Presidente: Grazie Vice Sindaco Mosaner, la parola all’Assessore Giordani. Assessore Giordani: Grazie, per quanto riguarda il settore delle politiche sociali, dopo aver valutato la situazione nel Comune di Riva, le esigenze, i bisogni, le priorità, sono stati individuati tre macro obiettivi: ne parlo così perché risulta più facile la comprensione. I macro obiettivi individuati sono, innanzitutto, il problema delle emergenze sociali, che riguardano la casa e il lavoro, sicuramente, qui a Riva. Il secondo obiettivo è l’innovazione e il miglioramento della qualità dei servizi. Il terzo obiettivo è il miglioramento dell’efficacia dell’azione amministrativa, quindi i rapporti con i cittadini, che sono molto importanti. Vi parlerò delle azioni più significative svolte per ognuno di questi punti. Per quanto riguarda la casa: è un problema anche se – come ha detto anche l’Assessore Mosaner – a Riva si stanno costruendo diversi alloggi, lo abbiamo visto anche nel corso dell’ultimo Consiglio comunale, per quanto riguarda l’edilizia abitativa pubblica. Però in effetti c’è una sofferenza – anche se questo non è un problema solo di Riva, lo ricordo da quando lavoravo in Provincia – per quanto riguarda il problema delle fasce intermedie; di coloro cioè che hanno un reddito appena sufficiente per poter chiedere l’alloggio ITEA, ma non hanno sicuramente i redditi necessari per poter accedere all’edilizia agevolata. Quindi si trovano sul mercato a pagare affitti che non possono sostenere, visto che sono sempre più elevati; verbale 19. 12. 05 / 43 l’intendimento della Giunta è di individuare non tanto alloggi da acquistare, ma alloggi da affittare a canone concordato. Avvalendosi, evidentemente, della Legge 431, che prevede che chi affitta a canone concordato possa beneficiare di agevolazioni ICI – la misura verrà poi concordata, Trento può essere un esempio – ma possa beneficar anche degli altri vantaggi previsti dalla Legge 431. Ad esempio il beneficio sull’Imposta di registro, sull’IRPEF ecc. Si tratta dunque di portare anche a conoscenza della popolazione interessata questi vantaggi, che molte volte non sono conosciuti, non sono noti se non a pochi; però questa Legge esiste, è stata poco applicata. Chiaramente è intenzione dell’Amministrazione comunale individuare, non lasciare nulla di intentato per vedere se ci sono anche altre vie per favorire e incentivare il privato ad affittare alloggi; ricorrendo anche a sinergie con la Provincia, con ITEA. Su questo si sta lavorando, ma sicuramente questo è un campo che è partito nel 2005, che non si concluderà, valuteremo bene la disciplina e quello che dovremo fare, ma questa è la via su cui ci siamo incamminati. Per quanto riguarda il lavoro l’intendimento è implementare l’azione 10; il primo segno che ha dato l’Amministrazione comunale, come avete visto, come vi è stato illustrato anche dall’Assessore Bagozzi, è stato incrementare le risorse. Negli anni scorsi la dotazione finanziaria era data esclusivamente dalla Provincia; parlando con gli Uffici provinciali abbiamo saputo che è possibile, per il Comune, incrementare il budget, attenendosi alle regole date dalla Provincia. Quindi il Comune ha fatto questa scelta, il fondo è stato incrementato, questo ci dà la possibilità non solo di aumentare il numero delle persone assunte con l’azione 10; ma noi vorremo aumentarlo magari ricorrendo, laddove sia possibile, al part time, ma soprattutto qualificare le occupazioni previste, ad esempio, nel campo del sociale, con l’assistenza alle persone anziane. È una scelta già operata lo scorso anno dal Comune di Riva, noi vorremmo incrementare maggiormente questo tipo di intervento. Per quanto riguarda invece l’innovazione e il miglioramento della qualità dei servizi, intanto bisogna vedere in che aree: i giovani, le famiglie, gli anziani. Sui giovani, in accordo con il Consigliere delegato per le Politiche giovanili, l’intendimento è quello di migliorare e qualificare tutte le iniziative a favore dei giovani nel Comune di Riva. (CAMBIO CASSETTA) ...quali sono e fare un’azione concordata per i giovani, che non sia il finanziamento dell’iniziativa singola a loro dedicata, ma che sia un discorso un po’ più di prospettiva, nel senso che coinvolga maggiormente tutti, in un’azione reciproca di collaborazione. In fondo i giovani non sono stanziali, si muovono molto nella zona, quindi è bene che tra di loro si conoscano e vengano a contatto con tutte le realtà e, soprattutto, è bene che si coordinino. In questa direzione noi stiamo lavorando, anche con il sostegno della Provincia; vorrebbe essere un progetto a lungo respiro, che non si ferma alla singola iniziativa, ma un po’ più culturale. Questo è importante. Poi, per quanto riguarda la famiglia si è già iniziato a lavorare, da due o tre mesi, in accordo con tutte le associazioni e gli enti che sul Comune di Riva svolgono, durante l’estate, iniziative per i minori, per far sì che, dal primo all’ultimo giorno di vacanza, ci sia un presidio di servizi a favore della famiglia. Servizi rivolti non solo alle famiglie - anche perché a Riva quasi tutti sono coinvolti in attività turistiche, dunque i problemi sono gli stessi – ma anche ai minori, ai ragazzi che così hanno un’attività controllata e seguita. Su questo abbiamo ricevuto molte adesioni, abbiamo già incontrato tutti i soggetti; il Comune è disponibile ad intervenire. Credo che questa sia una bella risposta, in tutta sicurezza, per la famiglia che sarà così tranquilla e serena perché saprà dove collocare i propri figli. Questo in accordo anche con l’Assessore all’istruzione, Marino, cercando anche con gli asili e altre organizzazioni di trovare una sinergia comune. Altra problematica: gli anziani. Innanzitutto per loro c’è il progetto di ristrutturazione verbale 19. 12. 05 / 44 della zona del vecchio ospedale, adesso so che viene chiamato “Cittadella per anziani”, ma si vorrebbe fosse definita “Cittadella del sociale”. Lì troveranno sicuramente posto tutte le iniziative relative agli anziani, a partire dalla qualificazione della Casa di riposo, ma poi anche altre, più specifiche, che ora mancano; parlo del Centro diurno, della casa di soggiorno; di altri servizi insomma, più articolati per gli anziani. Sicuramente però troveranno posto anche servizi per i giovani, la scuola, quindi sarà una Cittadella del sociale, se vogliamo. Su questo noi siamo impegnati a elaborare un progetto preliminare. Abbiamo chiesto anche alla Provincia di esserci in questo momento, così che quando andremo avanti tutto sia già concordato, in modo da in trovare sorprese sgradite o discordanze che ci costringerebbero a rifare qualche cosa. Su questo abbiamo già iniziato a lavorare. Poi c’è anche un progetto di realizzazione di orti per gli anziani, perché ho visto che a Riva proprio non c’è nulla di simile; è stata individuata l’area per questo servizio, io credo che si tratti di una bella operazione, rivolta non solo agli anziani, ma anche a tutti gli adulti. Parliamo dunque di un progetto sociale degli orti. Un’altra cosa: è terminato quest’anno il progetto che è stato fatto a livello di Comprensorio, cui noi abbiamo collaborato, come tutti gli altri Comuni del Comprensorio, sull’educazione motoria per anziani. È un progetto che verrà riattivato, che ha avuto molto successo; faremo una verifica per vedere che cosa si può cambiare, cosa non ha funzionato e che cosa invece è stato apprezzato, ma lo riattiveremo sicuramente. Il miglioramento e l’efficacia dell’azione amministrativa: ci pareva importante pensare a rivedere le modalità e i rapporti con gli utenti singoli ma soprattutto associati. Nel senso di essere meno pedanti da un punto di vista burocratico, se così era, ma nello stesso tempo avere un rapporto impostato sulla fiducia, ma anche sulla sicurezza che viene data soprattutto alle associazioni che hanno costantemente rapporti di collaborazione e che svolgono un’attività importante. Vorremo dare loro garanzie di continuità, quindi vedremo, con gli strumenti amministrativi dati, di migliorare e semplificare questo tipo di rapporto con le associazioni. Naturalmente poi ci sarà la valorizzazione delle associazioni che svolgono attività di carattere internazionale, ad esempio sulla pace; voi sapete che qui era stato approvato, non ricordo se un O.d.G. o una mozione, per intervenire maggiormente sul tema della pace. Rispetto a questo è stato incrementato il capitolo di spesa. Quindi i capitoli che sono stati incrementati nei settori sociali, come avete visto, sono quelli per la casa, per cui è stato costituito il fondo; per il lavoro; per la pace e per la solidarietà internazionale. Questo è tutto, grazie. Presidente: Grazie Assessore Giordani, la parola all’Assessore Tonelli. Assessore Tonelli: Grazie Presidente. Area sport: come già anticipato poco fa dal Sindaco, stiamo predisponendo un nuovo Regolamento per l’assegnazione dei contributi, sia a livello di società sportive che di associazioni. Per quel che riguarda le società sportive l’obiettivo è di curare maggiormente le società che hanno i settori giovanili; è una valorizzazione che abbiamo già nel nostro programma. Per quanto riguarda, invece, le associazioni ci stiamo occupando di ottimizzare gli interventi, avendo visto che c’è una certa dispersione con i contributi a pioggia. Per cui vorremo dunque mirare meglio i nostri interventi. Per gli investimenti: il più grosso si avrà a Varone, praticamente, con il rifacimento dell’attuale campo sportivo, che adesso è in terra battuta; rifacimento e ampliamento con fondo sintetico. Lo portiamo praticamente da 60 a 100 con la tribunetta, mantenendo però gli attuali verbale 19. 12. 05 / 45 spogliatoi, visto che sono stato appena comperati, dunque bisogna attendere che siano ammortizzati; poi invece vedremo quando intervenire e fare la palazzina. Altro investimento a livello sportivo: la sostituzione dell’attuale parquet al Palagarda, perché ormai è ridotto ai minimi termini; l’intenzione è di acquistare un parquet smontabile, dunque riutilizzabile poi, quando verrà costruito il nuovo palazzetto, senza andare a spendere altre risorse. Verrà dunque recuperato, visto che poi anche il Palagarda verrà spostato, dunque tutto l’impianto non verrà mantenuto. L’area Cantiere comunale: noi abbiamo visto – grazie alla esperienza precedente, non alla mia, chiaramente – che ci sono degli aumenti degli interventi e delle urgenze che riguardano le incombenze del Cantiere comunale, mentre la manodopera è rimasta la stessa. Abbiamo fatto un discorso, con il Sindaco e con gli altri Assessori, poi si è deciso di aumentare dl 5% la spesa corrente, altrimenti ogni 3 o 4 mesi si è costretti a fare variazioni di Bilancio, con tutto quel che ne consegue. Sempre per quanto riguarda l’area del Cantiere comunale abbiamo previsto la sostituzione – graduale chiaramente, ma fin dal prossimo anno – di un automezzo euro 0 con uno nuovo, alimentato a metano o a gpl (adesso vedremo quello che sarà più conveniente). Qui in zona, infatti, non ci sono distributori di metano, però vedremo di organizzarci in qualche modo. Spiagge: è nostra intenzione avviare una riqualificazione delle spiagge attuali, visto che da alcuni anni sono lasciate un po’ a se stesse. Per questo noi abbiamo iniziato la progettazione e la creazione, che dovrebbe partire a breve, delle nuove aree a verde a sud della passeggiata, creando degli angoli che ci permettono una maggiore fruibilità anche da parte dei bagnanti; ma anche con la possibilità di avere una pulizia più razionale ed approfondita dell’area. Con il ghiaino attuale la pulizia diventa un po’ un problema, sia per i mozziconi che per tutto il resto. Un investimento che noi vorremmo fare riguarda alcune strutture galleggianti molto particolari, sia al Polo Pini che ai Sabbioni; praticamente si tratta di alcune passerelle che partono dalla riva e arrivano a dei materassi – chiamiamoli così – galleggianti, di circa 100 mq l’uno, con all’interno una piccola zona di circa 35 – 30 destinata ad una piscina per bambini. È una novità che sul lago non esiste ancora, si stanno vedendo le prime strutture di questo tipo sulla riviera adriatica, ma noi vorremmo provare a dare vita a questo intervento. Naturalmente nel nostro progetto di riqualificazione sono previsti i bagni dei due Poli, perché ormai sono ridotti a livelli disastrosi, per cui bisogna intervenire; altrimenti i gestori, visti gli affitti che pagano, giustamente si lamentano e hanno diritto ad una certa qualità. Grazie. Presidente: Grazie Assessore Tonelli. La parola all’Assessore Marino. ^^^ Entra il Consigliere Grazioli Mauro: il numero dei presenti sale a 27. ^^^ Assessore Marino: Grazie Presidente. Per quanto riguarda l’Assessorato al Personale: La relazione di programma per il bilancio 2006 non può prescindere da alcune valutazioni sul “Protocollo d'intesa in materia di finanza locale 2006 del 18 novembre 2005 e la Circolare esplicativa n.14 del 30 novembre 2005” che rappresenta la grossa novità di quest’anno. In sostanza il Protocollo prevede un contenimento a livello complessivo della spesa corrente attraverso misure di carattere strutturale, che riguardano in particolare la spesa per il personale (blocco di assunzioni e turn over). Il protocollo prevede infatti che: “Nel 2006 i Comuni, le relative Unioni ed i Comprensori sono tenuti a ridurre la spesa del personale impegnata nel 2005 in misura pari all'1% della corrispondente spesa desunta dal conto verbale 19. 12. 05 / 46 consuntivo 2004”. Per il Comune di Riva del Garda questo corrisponde a circa 57.000 euro (pari all'1% di 5.700.000 euro per l'anno 2004), in pratica due posti. La riduzione della spesa del personale implica di fatto l'impossibilità a procedere con nuove assunzioni salvo alcune deroghe specifiche. Gli Enti con procedure concorsuali in atto non possono attivare la relativa assunzione, salvo le deroghe, se non dimostrano il contenimento dell'1% della spesa del personale. Il Comune di Riva del Garda, nel corso del 2005, ha bandito alcuni concorsi per assunzione di personale a tempo indeterminato, a completamento dell'organigramma dell'amministrazione: 4 concorsi di cui 3 conclusi ed 1 da concludere a gennaio 2006; 1 concorso interamente riservato; 2 concorsi pubblici banditi nel novembre 2005; 4 selezioni pubbliche per la formulazione di graduatorie per assunzioni a tempo determinato; 3 selezioni interne per la progressione verticale (ne restano 9 da espletare). Quindi c’è questa novità che riguarda la finanziaria 2006. Inoltre, sempre ai fini del contenimento della spesa, ai Comuni con popolazione superiore a 5.000 abitanti, - è il caso di Riva del Garda - viene imposto il blocco del turn-over”. Questo che cosa significa? Per il Comune di Riva del Garda vi sono già due richieste di pensionamento: un ottavo livello presso i servizi demografici; un A (bidello) presso i servizi scolastici. Per il prossimo futuro stanno maturando il limite del pensionamento un C dei servizi all'infanzia e un altro bidello. È necessario discutere questo aspetto con la Provincia Autonoma di Trento per garantire l’attuale qualità dei servizi essenziali”. Come quelli per l’infanzia. Gli obiettivi principali del Bilancio 2006 sono quelli già anticipati dal Sindaco nella Sua Relazione; accanto all’attività ordinaria, quindi: “Alla luce di queste novità è necessario procedere ad una riorganizzazione di tutti i settori e in particolare delle nuove Unità operative e degli orari di apertura al cittadino degli uffici comunali, inoltre si avvierà una procedura per l'attivazione del Controllo di Gestione limitatamente ai settori tecnici dell'Amministrazione comunale, in collaborazione con il Comune di Trento. Infine sono in programma una fase di analisi sulla qualità dei servizi comunali e l'attivazione di una fase di formazione del personale, attraverso il Consorzio dei Comuni, all'interno del progetto di innovazione, modernizzazione e qualità dei servizi delegato dal Sindaco alla consigliera Brunelli. Per quanto riguarda invece l’istruzione è necessario un rapido accenno sullo stato attuale delle cose: Lo stato attuale del sistema scolastico del Comune di Riva del Garda vede questi istituti operare sul territorio: ASILI NIDO: servizio erogato dalle strutture comunali - Lago Blu: in gestione diretta. Capienza massima n. 60 bambini, iscritti all’anno 2005-06 n. 60 bambini; lista di attesa per il gennaio 2006 n. 39 su 80 domande - S.’Alessandro: in convenzione. Capienza massima n. 25 bambini, iscritti anno 2005-06 n. 26 bambini (presenza di un bimbo disabile), lista d'attesa gennaio 2006 n. 41 su 80 domande SCUOLE MATERNE: servizio erogato dalle strutture comunali - Rione 2 Giugno: in gestione diretta. Capienza massima n. 3 sezioni n. 76 bambini, iscritti 2005-06 n. 73, lista d'attesa n. 6, ammissioni previste n. 3 - S. Alessandro: in convenzione. Capienza massima n. 3 sezioni n. 76 bambini, iscritti 2005-06 n. 76, lista d'attesa n. 3, ammissioni previste nessuna - Rione Degasperi: scuola equiparata. Capienza massima n. 4, sezioni n. 101 bambini, iscritti 2006-6 n. 101, lista d’attesa n. 3, ammissioni previste nessuna verbale 19. 12. 05 / 47 - Materna di Varone: scuola equiparata. Capienza massima n. 5 sezioni n. 126 bambini, iscritti 2005-06 n. 122, lista d'attesa n. 8, ammissioni previste n. 4 - Giardino d’Infanzia: scuola equiparata. Capienza massima n. 5 sezioni n. 126 bambini, iscritti 2005-06 n. 126, lista d'attesa n. 7, ammissioni previste nessuna. TAGESMUTTER Il servizio all’infanzia, oltre al Nido e alle Scuole per l’infanzia, è stato nel recente passato, integrato con il servizio di Tagesmutter. Purtroppo questo servizio sconta un problema relativo alla disponibilità di mamme a realizzare questo servizio sul territorio di Riva del Garda. Infatti, se il Comune di Arco ha ben due Tagesmutter attive, il Comune di Riva ne ha solo 1. Tra l’altro le mamme disponibili a seguire questo percorso sul nostro territorio comunale sono sempre meno, quindi sarà necessario promuovere un’azione di incremento di questo servizio. Sul territorio comunale di Riva del Garda sono inoltre presenti: “ISTITUTI COMPRENSIVI (scuole elementari e scuole medie) - Riva 1: Elementari Nino Pernici, S. Alessandro, (Nago-Torbole); Scuole Medie Damiano Chiesa, sez. Conservatorio Bomporti - Riva 2: Elementari Rione Degasperi,Varone,(Tenno); Scuole Medie Scipio Sighele”. Completano il sistema scolastico e della formazione del nostro territorio gli istituti superiori: “ISTITUTI SECONDARI Il Comune di Riva del Garda non ha competenze sugli istituti secondari Essi si suddividono in: - Istituti professionali: Istituto Alberghiero, UPT - Istituti secondari: Liceo Andrea Maffei, Istituto Superiore G. Floriani”. Bisogna ricordare comunque che il Comune non ha competenze dirette sugli istituti professionali e sugli istituti superiori. Obiettivi di programma per il bilancio 2006. Per quanto concerne l'Assessorato all'Istruzione s'intende concretizzare ulteriormente gli obiettivi già perseguiti nella precedente amministrazione e più precisamente. Per i servizi all'infanzia l'obbiettivo prioritario resta la riduzione delle liste di attesa attraverso una politica di ampliamento e diversificazione del servizio, un ampliamento dell'orario di apertura dell'Asilo, l'ampliamento del calendario di chiusura estiva (già in fase – a dire la verità - sperimentale presso le strutture comunali), l'introduzione di una soluzione di part-time per gli utenti. Lo studio di una nuova ipotesi di Asilo estivo per i cittadini che lavorano nel settore turistico, la verifica della realizzazione di un Asilo Aziendale anche a servizio dei dipendenti Comunali. Si intende appunto perseguire il seguente obiettivo: “L'ampliamento del servizio di Tagesmutter presente sul nostro territorio. Per gli istituti comprensivi, gli istituti professionali e secondari - presenti sul Comune di Riva - s'intende invece proseguire in una politica di sostegno alle attività didattiche attraverso un adeguato sostegno alla rete scolastica. I progetti approvati nella precedente Amministrazione non hanno trovato nel corso del 2005 nessun finanziamento da parte dell'Amministrazione provinciale. È stata rinnovata la domanda di contributi alla Provincia Autonoma di Trento per le opere in elenco, qualora le stesse non dovessero trovare i necessari finanziamenti, la Giunta provvederà a finanziare con mezzi propri gli interventi prioritari”. Essi sono: la seconda sezione dell’Asilo Nido di S. Alessandro, l’ampliamento della Scuola Materna di Rione 2 Giugno, il modesto ampliamento della Scuola Materna di Varone, la verifica del sistema scolastico del Rione Degasperi, - alla luce dell’insediamento ITEA - il completamento dei lavori della Scuola Nino Pernici. Per quanto concerne le strutture scolastiche provinciali ci sono da registrare importanti novità: l’affidamento delle opere di ampliamento dell’ITC Floriani e il completamento delle verbale 19. 12. 05 / 48 opere di sistemazione delle aule per il Liceo presso l’ex ospedale,- che rappresenta una situazione temporanea - in attesa che si concretizzi il progetto di ampliamento della sede storica del Liceo Maffei. Grazie. Presidente: Grazie Assessore Marino. La parola all’Assessore Matteotti. Assessore Matteotti: Grazie Presidente. Una breve presentazione di quello che si intende fare, cominciando con il programma che fa riferimento al Bilancio; cominciando con il Programma 12, per la parte che riguarda la mia delega assessorile, cioè la tutela del territorio e dell’ambiente. Le tematiche ambientali sono sempre più pressanti, il cittadino è sempre più esigente, questo, dunque, è assolutamente importante. Di pari passo l’Amministrazione deve mantenersi, proporre e risolvere i problemi; anche per questo in qualche maniera, ma con convinzione, anche le possibilità operative degli uffici che si interessano e seguono le tematiche ambientali sono state potenziate, assegnando la “delega” a 2 Vigili Urbani per seguire, tra le altre loro incombenze, le tematiche ambientali. Con questo sistema si è già cominciato ad operare con più energia di prima. Uno degli obiettivi dell’Amministrazione è di aumentare la cosiddetta qualità della vita; che però non riguarda solo le tematiche ambientali, ma anche la criminalità, lo spazio, la possibilità di parcheggio, di depositi bancari e quant’altro. Per quanto riguarda l’Assessorato, è difficile cercare di migliorare i parametri che voi tutti conoscete; comincerò parlando brevemente di quello che si intende fare sull’aria. La tematica importante del controllo acustico, del controllo dei rumori, con i Piani di zonizzazione acustica; notiamo che il cittadino, anche in questo caso, diventa sempre più esigente; anche il Consigliere comunale, per la verità, è sempre più allarmato e disturbato ogni volta che vengono invasi spazi anche in senso acustico, come in questo caso. Si sta dunque operando sull’inquinamento acustico, con particolare attenzione per quanto riguarda le deroghe all’inquinamento acustico. Le sostanze inquinanti dell’aria: le classifichiamo precisamente in elettrosmog e inquinanti dell’aria in senso generale. Sull’elettrosmog il Consiglio comune. Dovrebbe già conoscere le politiche; dirò solamente che si sta lavorando molto velocemente per dare risposta, come è stato illustrato, al problema del traliccio in quel di Varone; che, come risulta anche da questo Bilancio, viene traslocato dalle parti del CRM. Altro problema, fino ad ora sottovalutato, è la razionalizzazione di tutti gli impianti esistenti sul Monte Brione, per i quali cerchiamo di coinvolgere la Provincia, in modo da operare con maggiore attenzione, visto il parco di antenne che ci ritroviamo, in pieno biotopo. Inquinanti dell’aria: la situazione è ben conosciuta, perché i giornali ne parlano, visto che si tratta di uno dei problemi che preoccupa è la pericolosità di questi tipi di inquinanti; il Comune di Riva del Garda ha fatto la propria parte. Ricordo che, fortunatamente, sabato è arrivato il vento dal nord, che ha spazzato via gli inquinanti, altrimenti lunedì ci saremo trovati nella spiacevole condizione di dover attivare il Piano di emergenza, per il controllo delle particelle; in quanto ci sono stati cinque giorni consecutivi di superamento delle soglie. non a Riva, dove la soglia è stata superata solo per tre giorni, ma il Piano prevede un controllo a livello provinciale. Ci è andata bene grazie al vento, cadremo però probabilmente ancora, da qui alla fine del periodo di controllo, in questa condizione. Tra le tematiche del Bilancio – ne ha già parlato anche il Sindaco – trova priorità l’insieme delle problematiche inerenti il lago; mi compiaccio che finalmente sia stata presa l’iniziativa di ovviare al dramma, che stava diventando sempre più assillante, del mancato controllo delle rive del lago e del furto delle acque del lago. Non ci si ferma però solamente alla verbale 19. 12. 05 / 49 massima attenzione alle problematiche del lago, ma anche a quelle di tutti i corsi d’acqua, al ciclo integrale dell’acqua. Da questo punto di vista cerchiamo – come è scritto anche nel programma – che la Provincia ponga più attenzione di quanto non faccia normalmente alle nostre esigenze. Mi spiego: gli accordi che abbiamo sul tema dell’acqua prevedono il monitoraggio preciso, a cadenze prefissate, di tutti gli inquinanti, di tutte le condotte di acqua che affluiscono nel lago; ma questo non viene fatto se non c’è un input dell’Amministrazione, manca insomma l’automatismo. Noi ci ritroviamo nella condizione di dover esigere che vengano monitorate, con cadenza costante, tutte le problematiche relative ai corsi d’acqua, che sono assolutamente importanti. Ogni volta che si riesce a proporre un tavolo di incontro di scoprono nuovi problemi, cui si cerca di porre rimedio. Ancora, per quanto riguarda il programma n. 12: risparmio energetico. Abbiamo appreso che è stato finanziato il Progetto del Teleriscaldamento, che porterà veramente, dal punto di vista della qualità dell’aria respirabile a Riva un sensibile miglioramento. Dalle pieghe del programma – non nelle opere pubbliche – emerge anche una proposta per attivare un sistema di pannelli fotovoltaici sopra il tetto di una scuola; esiste anche un Piano di azione per il controllo del risparmio energetico attivato dall’Amministrazione comunale. Termino l’argomento delle tematiche ambientali, dicendo che troverete i finanziamenti relativi all’Agenda 21 e la proposta – innovativa per la nostra Provincia – si chiama “condomini sostenibili”, con cui si vorremmo promuovere l’attivazione di alcun pratiche sostenibili all’interno di alcune zone ad elevate densità abitativa della nostra città. Altri problemi cui stiamo cercando di dare risposta, che trovano motivazione per essere finanziati: il controllo della bifauna – piccioni e quant’altro – e la fauna cittadina, comprese anche le famose zanzare. Per finire, devo dire che si cercherà anche di spendere utilmente dei soldi per migliorare la situazione delle aree protette - sto parlando del biotopo del Monte Brione – per incrementarne il numero e possibilmente l’estensione, cercando di valorizzare anche quella parte del territorio del Comune di Riva del Garda che, non tutti lo sanno, è di interesse comunitario: il Sichel. C’è una parte di suolo, denominata Sichel, di interesse comunitario, anche nel territorio comunale, che ha bisogno di un Regolamento, coordinato anche con gli altri Comuni circostanti. Programma 07: mobilità urbana, protezione civile e navigazione. Il programma di mobilità urbana viene avviato ma non è il caso di parlarne perché è ancora in fase di elaborazione insieme all’Assessore competente, Bagozzi; noi lavoriamo insieme sulla mobilità e trasporti. È una delle cose assolutamente prioritarie che si possono fare. Si parla anche di navigazione, cercando di dare una regola alla stessa, così come al sistema delle spiagge. In collaborazione con l’Assessore Tonelli, stiamo cercando anche di razionalizzare l’utilizzo delle spiagge, dando una forma definitiva agli spazi utilizzabili per la balneazione, per gli sport acquatici. Poi cercheremo di dare maggiore sicurezza all’uscita dal porto; questo prevede di lavorare ad un tavolo a livello provinciale. Programma 5: qualità urbana e servizi ai cittadini, reti tecnologiche e manutenzioni. Si parla di illuminazione, sulla quale si sta lavorando con un progetto avviato dall’Assessore Marino, che comporta un poderoso risparmio, portando, nel contempo, un importante guadagno di efficienza. Ho già parlato del teleriscaldamento con AGS; abbiamo saputo dal signor Sindaco che la Provincia di Trento - che non poteva astenersi – ha finanziato anche questo progetto di cui ho appena parlato. Programma delle opere pubbliche: nella Relazione si demanda tutto al fascicoletto che voi sicuramente – da Consiglieri comunali – avrete studiato, perché di più facile consultazione. Si è cercato, come ha già detto il Sindaco, di essere più aderenti alle disposizioni della Giunta provinciale, come fanno anche altri Comuni; disposizioni che sono state recepite dal verbale 19. 12. 05 / 50 Consiglio comunale nel novembre del 2002, che portano ad una formulazione più precisa. Io direi che quest’anno questo Bilancio è più aderente alle richieste e non è più un Bilancio standard. Nelle note introduttive, a pagina 75, potete leggere, se non lo avete fatto, le caratteristiche del programma generale delle opere pubbliche, sono riportati, per esempio, solamente i lavori che comportano una spesa superiore ai 25.000 euro; gli interventi, come al solito, sono contraddistinti per categoria, tipologia e classe di priorità. Poi sono state compilate tre schede, come previsto dalla Provincia. Nella prima scheda sono elencati i 79 lavori che nel programma del Sindaco si ritengono necessari per questa città, sulla base del suo programma, quindi sono elencate con un numero progressivo e ci sono tutti quelli che sono stati ritenuti utili. Ci sono elementi di novità. Non vorrei commentarli uno per uno, non è assolutamente il caso; tra gli elementi di novità, però, vorrei far notare il fatto che, in primis, sono elencate le opere in corso, che sono 38. Se le scorrete potete notare che sono assolutamente impegnative, sia per l’entità finanziaria dell’impegno che per l’importanza che rivestono per la città. Ci sono opere di vecchia data che fino ad ora non siamo, non sono riusciti a portare a termine, ma la cui soluzione porterà grandissimi vantaggi alla nostra città; ad esempio la Comai bis o via Pasina. Sono opere per le quali abbiamo sentito qualche protesta da parte dei cittadini, ma senz’altro, e mi riferisco al caso di via Pasina, la volontà di questa Amministrazione di migliorare la situazione. Non so se tutti lo sanno, ma credo proprio di sì, che il rallentamento ora in atto è dovuto alla necessità di rifare completamente il progetto del ponte. Credo che sia assolutamente giustificato, visti i costi e i ritardi, vista l’importanza che avrà l’opera alla fine. Insomma, 38 opere in corso, c’è veramente molto da fare, è anche un impegno averle scritte qui, perché sarà facile poi tra un anno verificare che cosa sarà successo a queste opere in corso. Si tratta dunque anche di un impegno per noi, di una responsabilità, vedendo quanto è stato scritto in questo momento. Si tratta della situazione congelata al 1 dicembre, ma, in alcuni casi, ad esempio alcune scuole, certe opere sono già in corso; ad esempio la recinzione della scuola media Scipio Sighele è cominciata in questi giorni. Alcuni sono elementi di novità, per esempio si è deciso, con una variazione di Bilancio, come sapete, di finire nel miglior modo possibile la viabilità del Rione 2 Giugno, consolidando l’intradosso, le strutture di cemento armato. Quindi di consegnare quella parte della città, una struttura decente, non nella parte ora visibile e così ben terminata, la galleria del Rione 2 Giugno, ma anche la parte sottostante, in modo da qualificare così quella parte della città. Riassumendo dunque: le opere in corso sono di assoluta importanza, vengono monitorate, ecco un’altra cosa che è scritta nel programma: il monitoraggio. È un elemento di novità. Si vorrà dare la possibilità ai cittadini e ai Consiglieri, anche attraverso l’Osservatorio territoriale, che dovrà essere aggiornato per quanto riguarda le tematiche ambientali, possibilità di rendersi conto dell’evoluzione di una certa opera, con un diagramma illustrativo, in modo che sia tutto trasparente. Anche questo è un discorso di trasparenza, non solo, anche di responsabilità e di impegno da parte nostra: far vedere dunque, così come fanno altri Comuni - nel contesto trentino non credo, ma nell’alta Italia – un’opera nella sua evoluzione, chiedendo magari anche informazioni nel caso si fosse fermata. Si passa poi alle opere con finanziamento, cioè le opere per le quali sono state reperite le risorse finanziarie; il signor Sindaco le ha volute distinguere secondo una logica: prima il Comune deve risolvere i problemi che riguardano l’igiene e la salute, le opre cimiteriali, le opere scolastiche, le opere di difesa del suolo. Quindi dare questi presupposti di controllo e sicurezza al territorio, poi, in un secondo tempo, pensare alle altre opere. verbale 19. 12. 05 / 51 Su queste ultime, con finanziamento, mi rifaccio a quelle delle prime pagine, rapidamente, si noterò che si tratta, all’inizio, prevalentemente di opere che riguardano la mobilità urbana, non delle automobili ma delle piste ciclabili e dei marciapiedi. Quindi si parla di marciapiedi e di piste ciclabili, innanzitutto. Dico subito che per le piste ciclabili si tenterà lo sforzo di raccordare il sistema delle piste ciclabili costruito dalle Amministrazioni precedenti; ci sono infatti tanti spezzoni non raccordati. Abbiamo potuto constatare – anche con rammarico – che il rapporto tra il numero di abitanti e i metri di piste ciclabili è straordinariamente basso, uno dei più bassi dell’alta Italia. Quindi veramente siamo molto indietro, certamente anche l’orografia fa la sua parte e ci crea delle difficoltà, sono molto più avvantaggiati in questo i paesi e le città della pianura padana; però siamo abbastanza indietro, quindi ci vorrà uno sforzo particolare per permettere un miglioramento della situazione. Tra l’altro si vede che il cittadino segue questi sforzi: appena c’è un ramale che si collega subito ne approfitta. Marciapiedi, piste ciclabili, soluzione di un problema: nuova pavimentazione sul viale lungo lago, su consiglio anche dell’Assessore Tonelli abbiamo deciso di risolvere definitivamente questo problema che da tanta gente era stato indicato come mal risolto. Di edilizia scolastica ha già parlato l’Assessore Marino, giustamente; ha la priorità, ma la Provincia non ha finanziato i nostri progetti. Per alcune opere, vedi l’Asilo di Sant’Alessandro, abbiamo deciso di usare mezzi propri; aspettiamo, solleciteremo - lo farà il signor Sindaco – il finanziamento delle altre opere di edilizia scolastica. C’è una grande attenzione ai quartieri. L’area di inseribilità sta a significare le cose che hanno una grande probabilità di essere finanziate dalla Provincia, ci sono anche però delle innovazioni che non trovano riscontro nei precedenti Bilanci, per esempio il restauro di Palazzo San Francesco. C’è poi una lunga serie di opere minori, per modo di dire, in quanto spesso sono la chiave di volta per risolvere le situazioni e altrettanto spesso sono collegate ad opere maggiori, ad interventi in corso; per esempio la sistemazione provvisoria a parcheggio di parte del vecchio cimitero di Riva; l’adeguamento del percorso pedonale tra via Guella e viale Damiano Chiesa è una di queste opere che, anche se vista l’entità della cifra potrebbero essere giudicate minori, però sono di assoluta importanza. Quindi questo elenco non va preso sotto gamba, ma opera per opera; c’è stata una grande ponderazione da parte degli Uffici, del sottoscritto e del Sindaco, che ha voluto sovrintendere personalmente all’elaborazione anche di questa parte del Bilancio. Poi c’è l’elenco aggiuntivo: anche qui una parte delle 79 opere – questo deve essere ben chiaro – che il Sindaco ritiene necessarie per il suo programma. Anche in questo caso ci sono elementi di novità ed elementi di continuità, però sottolineerei alcuni elementi di novità, anche perché ho già parlato abbastanza. Alcuni elementi di novità non devono sfuggire: l’idea di riqualificare tutto il tratto che va dal confine comunale nord, con Arco, dalle parti del Palagarda, fino all’Inviolata, in modo che possa essere letto in maniera inequivocabile come un viale di ingresso a Riva; magari in maniera migliore rispetto a quanto fatto dai nostri amici di Arco. Questo trova riscontro in questa situazione. La volontà di iniziare a lavorare per l’arredo urbano tra Piazza Garibaldi, i Giardini di Porta Orientale e via San Francesco, perché è una parte che non deve sfuggire alla nostra attenzione. È piuttosto degradata, per ovviare a questo verrà asfaltata provvisoriamente, perché non possiamo neanche consegnarla alla città e ai turisti, in vista della stagione estiva, in quelle condizioni; però si comincerà a progettare tutto questo comparto, che è rimasto indietro rispetto al resto. Questi sono elementi, specialmente il primo, di novità. Non dico altro, anche se ci sarebbero molte altre cose di cui parlare, perché ho superato il tempo che mi ero auto assegnato, ma sono sicuro che avrete modo di segnalare quanto non vi è chiaro. Io devo ringraziare gli Uffici che hanno lavorato tanto per sistematizzare meglio il Bilancio, che, come potrebbe dire il verbale 19. 12. 05 / 52 dottor Franzinelli, in questo caso non è più “la fotocopia o un’arida tabella”, ma è in grado – anche dal punto di vista informatico – di essere aggiornato e cambiato con grande rapidità. Si tratta di una cosa viva, aggiornabile, modificabile, invece di essere una fotocopia. Vi ringrazio per l’attenzione, vi lascio con questo impegno a monitorare la parte delle opere che sceglieremo, insieme all’ingegnere, perché le riterremo più interessanti e importanti che i cittadini conoscano nella loro posizione. Presidente: Grazie Assessore Matteotti. Un attimo, Consiglieri, che il Messo distribuisce la Relazione del signor Sindaco. Domani ci ritroviamo alle ore 18. Consigliere Modena: Mi permetta di dire, signor Presidente, che non eravamo d’accordo così. In sede di riunione dei capi gruppo avevamo stabilito che si tenevano le Relazioni, si sarebbe terminato il Consiglio per permettere ai singoli gruppi consiliari di studiarla. Sono le 22.30 e non abbiamo guadagnato nulla rispetto ad una normale chiusura della serata. Domani la gente lavora e i gruppi consiliari non hanno tempo di incontrarsi e di discutere su questa Relazione. Presidente: Scusi, Consigliere Modena, abbiamo fatto i 6 punti che erano presenti all’O.d.G. (VOCE FUORI MICROFONO) Grazie Consigliere Modena, ci ritroviamo domani sera alle ore 18. Grazie. ^^^^^^^^^^ Sono le ore 22.25. La seduta viene sospesa dal Presidente e i lavori riprenderanno alle ore 18.00 di martedì 20.12.2005, come da avviso di convocazione.seduta è chiusa. ^^^^^^^^^^ IL PRESIDENTE f.to Mario Zucchelli IL SEGRETARIO GENERALE f.to Alfredo Righi sr. Il Segretario Generale del Comune di Riva del Garda certifica che il presente verbale è stato approvato con deliberazione del Consiglio comunale n. 76 dd. 24.02.2006 senza rettifiche. verbale 19. 12. 05 / 53 IL SEGRETARIO GENERALE f.to Alfredo Righi verbale 19. 12. 05 / 54