POSTE ITALIANE S.p.A.
Tassa pagata
Pubblicità diretta non indirizzata
DRT/DCB/VI/185/03/SC
del. 19/11/2003
Alle famiglie
azienda
nuovo centro socio-sanitario
otto nuovi infermieri
ospedali
parto senza dolore
Andos e diabetici
territorio
scacco matto ai pregiudizi
health promoting school
prevenzione
morbillo, rosolia, parotite
la patologia tiroidea
ambulanza satellitare a pag. 2
Raffaello Galiotto
ambulanza
satellitare
in anteprima mondiale, l’Ulss 5 disporrà di questo
nuovo strumento tecnologico
Sergio Barbieri
Da settembre, l’Ulss 5 Ovest Vicentino ha una
nuova freccia al suo arco. Proprio ad inizio
autunno, infatti, è partita sul territorio dell’Ulss 5
la sperimentazione della prima ambulanza al
mondo in grado di trasmettere via satellite
immagini radiologiche anche in movimento. Si
tratta di Nesa (Next generation emergency
satellite assistance), un progetto che ha preso
avvio giusto un paio d’anni fa per iniziativa del
dottor Sergio Barbieri, dirigente medico chirurgo
ora all’ospedale di Lonigo. La sua idea ha poi
potuto concretizzarsi grazie alla collaborazione
con il direttore sanitario dell’Ulss 5, Giampaolo
Stopazzolo, esperto di telemedicina, e con alcune aziende private di software, fra cui la Kerr di
Roma. Il progetto è stato presentato all’Agenzia
Spaziale Europea che ne ha finanziato per metà
l’importo: un milione di euro che, sommato
all’altro milione stanziato dai partner privati e con
l’ambulanza messa a disposizione dall’Ulss 5, ha
permesso di rendere realtà quello che fino a
poco tempo fa sembrava solamente una chimera.
“Questo strumento ci permetterà di fare un
enorme passo in avanti nell’intervento in situazioni di emergenza - spiega il dottor Barbieri perché consentirà di fare diagnosi in teleconferenza in loco, in qualsiasi punto del territorio
grazie alla connessione Internet satellitare
capendo così in quale ospedale sarà più opportuno spostare i pazienti”.
Il mezzo, che è stato presentato all’undicesimo Salone internazionale della telecomunicazione avanzata di Vicenza, sarà infatti dotato di
un elettrocardiogramma, di un fonendoscopio
(che permette di trasmettere il suono del cuore
del paziente a distanza), di un apparecchio per
misurare la saturazione dell’ossigeno e di una
avveniristica strumentazione inventata dalla
Canon per trasferire le immagini radiologiche
direttamente al computer senza passaggi intermedi di stampa.
“In un primo tempo simuleremo situazioni di
emergenza con attivazioni di sessioni di teleconsulenza - dice il dottor Stopazzolo - poi
affiancheremo l’ambulanza sperimentale ad
una di quelle medicalizzate che già operano sul
territorio. Vista la leggerezza e la facile portabilità
della strumentazione, si pensa poi ad un utilizzo
nelle case di riposo e a domicilio di persone
anziane o con difficoltà deambulatorie”.
editoriale
Cari lettori e lettrici, con la pubblicazione del terzo numero della Rivista dell'Ulss5 Ovest
Vicentino nell'anno 2004 abbiamo raggiunto l'obiettivo che ci eravamo prefissati di comunicare
alla popolazione di 170 mila persone circa che compone la comunità servita dall'Ulss con la
periodicità di una volta ogni quattro mesi con uno strumento che contiene molte informazioni,
dati e notizie di eventi della realtà dell'Ulss 5, composta di OSPEDALE, TERRITORIO e PREVENZIONE. La rivista è aperta anche ad ospitare notizie e informazioni delle istituzioni che sono in
relazione con l'Ulss, come le associazioni del volontariato, che hanno iniziato a vedere inseriti i
loro contributi.
Con questo numero, che sarà disponibile a Natale, invio anche a tutti VOI i sinceri auguri di Buon Natale accompagnati da una riflessione. In questo ultimo periodo dell'anno abbiamo trovato una enfasi particolare sulle notizie di reclami,
proteste, segnalazioni di disfunzioni o inefficienze del servizio socio-sanitario offerto dall’Ulss. Queste segnalazioni, qualora
si accerti la fondatezza dei fatti segnalati, dispiacciono moltissimo dal punto di vista della persona che li ha vissuti, ma contemporaneamente costituiscono anche l'occasione per una seria e meditata revisione delle modalità di offerta dei servizi.
Però dato che è Natale, il momento in cui i credenti rivivono la LIETA NOVELLA, è opportuno ricordare e ringraziare tutti
coloro, e sono la stragrande maggioranza, che hanno fatto e continuano a fare il proprio dovere e ad offrire il loro servizio
con professionalità e umanità. Qualche volta i nostri “pazienti” ci tengono a mettere per iscritto i loro apprezzamenti e riconoscimenti e la gratitudine per ciò che ricevono dagli operatori, medici , infermieri e altro personale dell'Ulss 5 Ovest Vicentino.
Nel 2004 sono arrivati, in particolare, apprezzamenti riferiti all'Ospedale di Arzignano per il Centro Trasfusionale e per i
reparti di Medicina Generale, Neurologia, Ostetricia/Ginecologia e Pronto Soccorso; all'Ospedale di Montecchio Maggiore
per i reparti di Oculistica, Oncologia e Ortopedia; all'Ospedale di Lonigo per il reparto di Lungodegenza; all'Ospedale di
Valdagno per i reparti di Chirurgia Generale, Ortopedia, Ostetricia/Ginecologia e Pronto Soccorso.
Sono giunti inoltre ringraziamenti rivolti ai servizi territoriali e in particolare al Servizio Età Evolutiva/Disabilità, Servizio per
l'educazione e la promozione alla salute, Servizio Area Anziani e Unità funzionale di prevenzione.
Il Direttore Generale
Daniela Carraro
07 dicembre 2004
sommario
Ulss 5 Notizie periodico d’informazione
dell’Azienda Ulss 5 Ovest Vicentino
numero 3 anno 2004
DIRETTORE
Daniela Carraro
GRAFICA
Raffaello Galiotto
DIRETTORE RESPONSABILE
Elisabetta Carlotti
STAMPA
Tipografia Rumor
Via dell’Economia, 117
36100 Vicenza
REDAZIONE
Direzione Generale e
Ufficio Relazioni con il Pubblico Consegnato in Tipografia
07 dicembre 2004
Azienda Ulss 5
Autorizzazione del
Via Trento, 4
Tribunale di Vicenza
36071 Arzignano (VI)
n. 669 del 21.12.1989
tel. 0444 479580
www.ulss5.it
tiratura 67.000 copie
e-mail: [email protected]
distribuzione gratuita
Azienda
ambulanza satellitare
2
edilizia ospedaliera
4
barriere architettoniche
5
Guinea Bissau
5
l’Ulss 5 e il web
6
Ulss e Linux
7
nuovo centro socio-sanitario
8
libretto informazioni al personale 8
otto nuovi infermieri
9
liste d’attesa
10
11
accordo fra Ulss 5 e Ulss 6
Ospedali
Si ringraziano gli autori degli articoli: Alberto Acqua,
Domenico Amato, Venceslao Ambrosini, Fabio Armellini,
Sergio Barbieri, Cinzia Bergamasco, Gabriele Brotto,
Giuliana Caron, Enrico Castaman, Ferdinando Ceron,
Massimo Cigolini, Luigi De Santis, Giorgio Dolcetta,
Federico Gobbo, Giorgia Lora, Dario Mastropasqua,
Monica Menti, Matteo Molon, Barbara Romanin, Claudio
Ronco, Giorgio Roncolato, Elena Sandri, Giulia Scolari,
Franca Silvestri, Patrizia Simionato, Stefano Zanolini,
Rinaldo Zolin.
due nuovi primari all’Ulss 5
alzheimer
il futuro della pediatria
ricerca sanitaria finalizzata
parto senza dolore
12
13
14
15
16
nuovo ecografo
Andos e diabetici
un gazebo per Lonigo
piede piatto idiopatico
screening infettivologici
in gravidanza
17
17
17
18
19
Territorio
scacco matto ai pregiudizi
20
geyser si rifà il trucco
20
health promoting school
22
22
a scuola di salute
si sposta il centro Aurora
23
24
ufficio invalidi civili
opuscoli
25-28
Prevenzione
morbillo, rosolia, parotite
la patologia tiroidea
29
30
3
Stilato il programma degli investimenti per gli
interventi sugli immobili che riguarderanno
soprattutto l’Ospedale di Arzignano
edilizia
ospedaliera
impegnerà l’Azienda per oltre 3 milioni di euro
Gabriele Brotto
Dopo il grande impegno richiesto per l’ultimazione dei lavori e l’attivazione del nuovo Ospedale
di Valdagno inaugurato lo scorso aprile, l’attività di edilizia ospedaliera dell’Ulss 5 Ovest Vicentino è
ora fortemente concentrata sulla realizzazione di nuovi interventi rivolti a garantire la fruibilità del
patrimonio edilizio esistente, assicurando l’aggiornamento tecnologico delle attrezzature e delle
dotazioni impiantistiche.
Esclusi alcuni interventi straordinari per la conservazione del patrimonio edilizio, come la sistemazione del tetto della ex Casa salute presso l’Ospedale di Lonigo e il rifacimento delle coperture
di alcuni padiglioni adibiti a servizi presso l’Ospedale di Montecchio Maggiore, i principali lavori sono
rivolti all’Ospedale di Arzignano.
Scopriamoli:
Ammodernamento delle quattro sale operatorie
Questo intervento prevede il rifacimento di tutta la componente impiantistica delle attuali quattro
sale operatorie esistenti all’Ospedale di Arzignano, come il trattamento aria, al fine di migliorarne
sempre più la qualità anche in vista dell’accreditamento previsto dalla LR 22/2002.
Spesa prevista: un milione di euro
Ristrutturazione dell’ala ovest dell’ospedale
È una delle parti più vecchie dell’ospedale, in gran parte ancora costituito dagli originari impianti. I
lavori prevedono di ristrutturare il primo piano dove troveranno posto le nuove degenze di ginecologia, e, successivamente, il quinto piano in cui saranno sistemati gli studi medici e altri uffici collegati al nuovo servizio di ortopedia che si trasferirà da Montecchio.
In seguito si interverrà sul terzo piano (pediatria) e sul quarto piano (neurologia). Considerata la
recente ristrutturazione del secondo piano (cardiologia), l’Ulss 5 al termine dei lavori potrà disporre
di un’ala completamente riorganizzata.
Spesa prevista: un milione e 75 mila euro
Ampliamento del parcheggio nord
Con la collaborazione del Comune di Arzignano, è stata recentemente acquisita la disponibilità di
una porzione di terreno ove poter ampliare il parcheggio, al fine di dare risposta alla sempre difficile
disponibilità di aree per la sosta degli autoveicoli. Il progetto, già predisposto dall’Ufficio Tecnico, è
in fase di approvazione da parte dei competenti uffici della Regione Veneto e, una volta accettato,
sarà possibile iniziare i lavori.
Spesa prevista: un milione e 56 mila euro
Risanamento facciate
Tutte le facciate dell’ospedale richiedono interventi di risanamento soprattutto per la carbonatazione
di alcune zone di calcestruzzi che necessitano quindi di un risanamento profondo per ripristinare
le superfici; per il primo anno è previsto l’intervento sulle facciate dell’ala ovest.
Spesa prevista: 225 mila euro
4
Raffaello Galiotto
barrieregiàarchitettoniche
stanziati 150 mila euro per il loro
abbattimento nel territorio dell’Ulss 5
Il questionario realizzato dall’Ulss 5 Ovest Vicentino per individuare le barriere architettoniche
all’interno degli ospedali e dei distretti sociosanitari di Arzignano, Montecchio Maggiore e Lonigo
ha dato i suoi frutti. Dall’analisi delle risposte e
in base alle indicazioni arrivate dai responsabili
delle strutture, si è infatti potuto stilare un programma per l’eliminazione delle barriere architettoniche, la cui spesa complessiva è stimata in
oltre 900 mila euro. Naturalmente, trattandosi
di interventi puntuali, potranno essere realizzati
per lotti successivi in base alle diverse priorità e
alle disponibilità economiche.
A questo scopo, per l’anno 2004, l’Ulss 5 ha
già stanziato una somma di 150 mila euro per la
realizzazione degli interventi volti al superamento
delle barriere architettoniche, da eseguirsi prioritariamente nelle strutture di maggior accesso da
parte dell’utenza e quindi, in particolar modo,
negli ospedali che rappresentano l’immobile di
maggior volumetria.
Ospedale di Arzignano: sostituzione e prolungamento dei corrimani in alcuni punti delle
scale e sostituzione o abbassamento di alcuni
sportelli aperti al pubblico.
Ospedale di Montecchio Maggiore: adeguamento
e sostituzione di uno sportello aperto al pubblico.
Ospedale di Lonigo: adeguamento di un servizio
igienico nella zona del pronto intervento.
Distretto di Arzignano: inserimento delle scritte
in braille negli ascensori.
Distretto di Montecchio Maggiore: sostituzione
della porta di accesso alla struttura.
Distretto di Trissino: adeguamento della porta
d’accesso alla struttura e sistemazione della
pavimentazione nella zona antistante l’ingresso.
Centro Arcobaleno: introduzione di una pensilina di protezione dagli agenti atmosferici.
Gabriele Brotto
In due anni, visitati più di 4500 bambini
nell’ospedale della capitale africana
Guinea
Bissau
terminato il progetto di cooperazione
internazionale con l’Ulss 5
Si è completato in questi mesi il progetto dell’Ulss 5, finanziato dalla Regione Veneto, sulla ricerca
sanitaria finalizzata alla cooperazione internazionale a favore della Guinea Bissau. Il progetto, realizzato
in collaborazione con la dottoressa Raffaella Colombatti dell’Organizzazione non governativa
Comunità Sant’Egidio, si è sviluppato su due fronti. Presso l’ospedale di Bissau con la strutturazione
ed attivazione di un ambulatorio pediatrico per la cura della malnutrizione e delle malattie infettive.
E presso l’Ulss 5 con azioni di supporto informatico e di elaborazione epidemiologico-statistica delle
cartelle sanitarie provenienti da Bissau. Il coordinamento scientifico dell’Ulss 5 è stato affidato al dottor Venceslao Ambrosini, con la collaborazione di Gemma Zorzi, Monica Menti, Barbara Gianesini,
Cristiano Langaro, Lorenzo Magrin e Martina Xompero. In due anni di attività sono stati visitati presso l’ambulatorio di Bissau più di 4500 bambini di età compresa tra i 10 giorni e i 13 anni.
Importante e proficuo è stato il coinvolgimento e la partecipazione di alcuni Comuni e associazioni di
volontariato locali.
Venceslao Ambrosini
Monica Menti
5
Il nuovo sito aggiornerà il personale sanitario
sugli appuntamenti di formazione
l’Ulss 5 e il web
Elena Sandri
6
È on line formazione5.it, il sito Web che
l’Ulss 5 Ovest Vicentino ha realizzato per garantire maggiore efficienza al suo programma di
aggiornamento rivolto a tutte le figure che
appartengono al panorama sanitario.
Parallelamente all’attività primaria, quella
medico-curativa, l’Ulss 5 persegue da sempre la
formazione degli operatori sanitari.
Seguendo le linee ministeriali in tema di formazione continua in sanità, l’Ulss 5 ha focalizzato l’attenzione sulla formazione in modo
pragmatico e sistematico, prevedendo l’organizzazione di corsi, convegni e simposi per approfondire le diverse tematiche durante momenti
di dialogo e confronto costruttivi. Opportunità
che è chiaramente estesa a specialisti di tutto il
Triveneto.
Molti dei convegni in programma, suddivisi
per materia e per destinatari, si distinguono per
l’importanza derivata tanto dal tipo di contenuto
trattato, quanto dalle influenti ed autorevoli pre-
senze mediche, accademiche ed istituzionali
che prestano la loro esperienza in qualità di
docenti e relatori. La formazione assicurata
dall’Ulss 5, inoltre, permette agli operatori sanitari del luogo di arricchire il proprio background
“comodamente” nel proprio ambito territoriale.
Ed è a questo scopo che è nato formazione5.it,
per intraprendere cioè un dialogo costante ed
aggiornato con medici e non, attraverso uno
strumento di comunicazione che consentirà di
potenziare, avanzare e riqualificare l’intero esercizio svolto. “Con questa iniziativa - spiega il
Direttore Sanitario Giampaolo Stopazzolo promotore del progetto - abbiamo voluto dare unitarietà all’organizzazione dei convegni per aiutare,
con un supporto altamente professionale, tutti
coloro che intendono proporre contenuti tecnico-scientifici di spessore. Questo permetterà di
inaugurare uno stile formativo che nel tempo
contraddistinguerà la nostra azienda, sia per gli
aspetti formali della presentazione verso l’esterno che per l’ampiezza dei contenuti trattati”.
formazione5.it propone il calendario degli
eventi in progetto e le informazioni e i feedback
circa i convegni svolti. Espone poi in modo chiaro quanto si deve conoscere relativamente
all’acquisizione dei crediti che il Ministero della
Salute richiede agli operatori sanitari e dedica
un’area ai promotori scientifici che intendono
avviare un progetto congressuale. In più, oltre
ad essere riportata un’utile serie di link ad enti
e associazioni correlate al mondo dell’Ulss 5,
c’è la possibilità di iscriversi alla mailing list per
essere informati in tempo reale di quanto avviene
all’interno di questa dimensione multisfaccettata.
Il progetto formazione5.it è stato pubblicizzato ai medici vicentini in occasione della
Giornata del medico 2004 che si è svolta sabato 16 ottobre scorso al Teatro Olimpico di
Vicenza. Era presente alla cerimonia di premiazione anche il Direttore Generale dell’Ulss 5
Daniela Carraro. In questa sede è stato distribuito materiale informativo e un depliant che
dava agli stessi medici la possibilità di ottenere
sconti sulle registrazioni ai convegni, previa l’iscrizione alla newsletter del sito.
Al Linux World Expo di Milano lo scorso settembre
sono stati illustrati i risultati raggiunti come pubblica amministrazione
in particolare nell’utilizzo di Internet e della posta elettronica
Ulss
e
Linux
l’azienda vicentina è un lodevole esempio nell’utilizzo di
software open source, sicuro ed economico
Da qualche anno si sta imponendo un nuovo
modello di diffusione del software nel mondo
dell’Informatica, l’Open Source, ovvero “Sistemi
Aperti” o programmi a “Codice libero”. Software
realizzati da programmatori volontari (usualmente studenti o appassionati nel tempo libero)
oppure da aziende che intendono promuovere
un prodotto lasciando libertà a chiunque di analizzare il codice sorgente, di modificarlo e di ridistribuirlo. Gli unici due vincoli sono l’obbligo di
ridistribuire gratuitamente i programmi modificati e di mantenere, all’interno dei codici sorgenti
delle versioni modificate e distribuite, i nomi dei
programmatori o delle società che hanno contribuito allo sviluppo del prodotto.
Il vantaggio per gli utenti è che si può avere
accesso a software potenti e spesso estremamente affidabili senza spendere niente, solo il
tempo per capire come installare, configurare
ed usare lo strumento informatico.
Il Servizio Informatico dell’azienda Ulss 5, consapevole delle limitate risorse finanziarie di cui gode
l’azienda, ha adottato sin dal 2001 i sistemi Open
Source almeno per i servizi informatici centrali.
Attualmente i sistemi Linux ed “Open Source”
sono largamente impiegati all’interno dell’azienda
Ulss 5, sia per i servizi Internet e di Posta elettronica, sia per gestire la sicurezza ed il controllo
degli accessi, tanto da risultare un modello di
riferimento tra le altre aziende Ulss italiane.
È per questo che il responsabile del Servizio
Informatico, dottor Giorgio Roncolato, è stato
invitato a presentare l’esperienza maturata nell’azienda Ulss 5 in campo Open Source alla
recente esposizione “Linux World Expo” che si è
tenuta a Milano dal 22 al 24 settembre 2004.
Il dottor Giorgio Roncolato il pomeriggio del
giorno 23 settembre ha partecipato ad un
Workshop sul tema “La proprietà della conoscenza come sfida pubblica: il software libero
nella Pubblica Amministrazione”, presieduto
dalla dottoressa Chiara Lupi, Co-editor della rivista
E-Gov, insieme con il dottor Francesco Loriga,
responsabile Innovazione Tecnologica presso
l’Assessorato Semplificazione e Comunicazione
del Comune di Roma, Corrado Iannucci, responsabile Attività Internazionali di Finsiel, Paolo
Fornasari, Direttore Generale di Lombardia
Servizi del gruppo Lombardia Informatica.
Il titolo della relazione presentata è stato
“L'Open Source nelle Aziende Sanitarie: l'impiego
di Linux per fornire servizi avanzati e contenere
i costi”.
Giorgio Roncolato
La relazione è liberamente consultabile all’indirizzo Internet:
www.ulss5.it/presentazioni/linuxworldexpo2004.pdf
7
nuovo centro
socio-sanitario
è stato inaugurato a Brendola
Il taglio del nastro
Prelievi:
mercoledì e venerdì
dalle 8.00 alle 10.00
Ha aperto ufficialmente i battenti lunedì primo
novembre scorso a Brendola il nuovo Centro
socio-sanitario di via Paolo Sarpi n.1 che ospiterà
la Medicina di Gruppo che riunisce i quattro
medici di medina generale operanti nel Comune,
il pediatra di libera scelta ed altri servizi sociosanitari. L’obiettivo del progetto è quello di
migliorare la fruibilità delle prestazioni sociosanitarie sul territorio, riducendo le difficoltà dei
cittadini nell’accesso al servizio.
La realizzazione di questo progetto è stata
resa possibile grazie alla collaborazione che si è
venuta a creare fra l’Ulss 5 Ovest Vicentino, il
Comune di Brendola, che ha ristrutturato i locali di
proprietà, e i medici locali, che hanno sottoscritto
un accordo di collaborazione per il miglioramento del servizio sanitario di base sul territorio.
Nella sede della medicina di gruppo del
nuovo Centro socio-sanitario è prevista inoltre
l’apertura di un punto prelievi dotato di servizio
infermieristico e prelievo campioni.
I medici di Brendola si sono costituiti in medicina di gruppo in modo da garantire l’apertura
degli ambulatori dalle ore 8.00 alle 19.00. Così
facendo si assicura la disponibilità per le urgenze
a tutte le persone, indipendentemente dal
medico curante, e si consente la continuità assistenziale sostituendosi in caso di malattia, ferie,
Riunisce in un’unica
struttura i medici
di medicina generale,
il pediatra e i servizi
sociali del Comune
aggiornamento. Altro obiettivo inseguito da
questo progetto è quello di ricercare un modo
uniforme e qualificato di risposta ai bisogni sanitari della popolazione, fornendo al contempo
nuovi servizi integrativi sfruttando la possibilità
di lavorare in maniera informatizzata ed in rete.
Il paziente avrà così l’opportunità di avere un
accesso all’ambulatorio dove opera il suo medico
anche quando quest’ultimo non è in servizio.
Il confronto continuo fra colleghi operanti nello
stesso ambiente è inoltre l’occasione per consentire l’offerta di una professionalità sempre
più alta ed aggiornata, in sintonia anche con i
bisogni legittimi dell’utenza.
Il Servizio prelievi è attivo 2 giorni la settimana
e vi potranno accedere tutti gli utenti dei medici
di base facenti parte della Medicina di Gruppo
e del pediatra di libera scelta operante presso
gli studi associati e gli ospiti della casa di riposo
di Brendola.
Una ulteriore opportunità è quella di avere
nella stessa sede, oltre agli ambulatori medici
ed al centro prelievi, anche i servizi sociali normalmente espletati nel Comune.
Questa esperienza intende essere la prima di
un rapporto di collaborazione prioritario tra
medici ed assistente sociale, con sviluppi positivi
nel servizio alla persona.
libretto informazioni
al personale
E' a disposizione da dicembre il Manuale sugli istituti contrattuali per il personale dell'Ulss5 Ovest Vicentino. E' un testo
di 45 pagine, che contiene tutte le informazioni utili per la
gestione del rapporto di lavoro. Si tratta di brevi capitoli, scritti
con linguaggio semplice, che dicono l'essenziale, tra l'altro, su
ferie, permessi, tutela della maternità, part time, legge sull’handicap, diritti sindacali e previdenziali, ma anche su orario di
lavoro, codice deontologico, obblighi in materia di sicurezza sul
lavoro e sul procedimento disciplinare; inoltre è stato dotato di
8
Daniela Carraro
una serie di moduli, quelli più usati nella pratica quotidiana. E'
una sorta di VADEMECUM utile per il personale ai diversi livelli
di responsabilità: per ogni operatore, infatti, è utile conoscere
direttamente diritti e obblighi connessi al rapporto di lavoro;
per i dirigenti e i responsabili ai vari livelli è indispensabile disporre di una normativa da applicare con equità, parità di trattamento e consapevolezza.
L'idea di redigere questo manuale è l'esito di una ricerca
effettuata in un ente pubblico della Regione Veneto. La ricerca
Raffaello Galiotto
otto
nuovi
infermieri
coperti anche i posti vacanti tra il personale di supporto e
assunti trenta operatori sociosanitari a tempo determinato
A seguito del concorso pubblico per infermieri professionali, espletato il primo settembre
2004, l’Ulss 5 Ovest Vicentino ha assunto, con
rapporto di lavoro a tempo indeterminato (in
ruolo), tutti coloro che, risultati idonei, si sono
resi disponibili all’assunzione e cioè otto persone su quindici candidati idonei.
La carenza di queste figure professionali sul
mercato del lavoro si può dire cronica e a peggiorare la situazione ci sono poi le frequenti e
prolungate assenze per maternità ed aspettativa
per motivi familiari (circa 80 all’anno) del personale infermieristico femminile, che rappresenta la quasi totalità degli infermieri in servizio
presso questa Ulss. Considerate quindi tutte
queste difficoltà, l’Ulss 5 - oltre ad indire un
nuovo avviso e un concorso pubblico programmandone la relativa scadenza in concomitanza
con la sessione di laurea in scienze infermieristiche - è ricorsa a strategie alternative rispetto
alle normali procedure concorsuali.
L’Amministrazione si è avvalsa di assunzioni a
tempo determinato, ed ha acquisito personale
infermieristico stipulando apposite convenzioni
con Cooperative Sociali nel momento in cui è
risultato impossibile reperire infermieri mediante le normali procedure.
Nel frattempo sono stati conferiti incarichi di
collaborazione professionale, estendendoli
anche al personale infermieristico extracomunitario in possesso dei requisiti e dei titoli richiesti
per l’esercizio della professione. È stato poi
indetto un avviso pubblico rivolto sempre al personale infermieristico extracomunitario per la
predisposizione di una graduatoria - finalizzata
alla stipulazione di contratti a tempo determinato - previo l’espletamento di una prova pratica
su l’esecuzione di tecniche infermieristiche ed
una prova orale per l’accertamento della conoscenza della lingua italiana.
Per quanto riguarda il personale di supporto,
l’Ulss 5, fra la fine settembre e l’inizio di ottobre,
ha espletato il concorso pubblico, la cui graduatoria, rappresentata da 213 idonei, sarà utilizzata per l’assunzione in ruolo finalizzata alla copertura di tutti i posti vacanti, e anche per il conferimento di circa trentacinque incarichi a tempo
determinato.
mirava a misurare la “soddisfazione del cliente interno” cioè
del personale al riguardo dell'Ufficio Personale. Dalla ricerca
era emersa la richiesta di disporre di una certa base di informazioni per la gestione del rapporto di lavoro e per assicurare
equità di trattamento e una migliore consapevolezza del proprio ruolo lavorativo. La costruzione di questo manuale è stata
volutamente “partecipata” e abbastanza complessa: il testo di
base è stato ottimamente redatto dalla Dirigente dell'Unità
Risorse Umane, dottoressa Patrizia Simionato, che ha colto
subito lo “spirito” dell'iniziativa. Il testo è stato poi consegnato
ai caposala e ai primari per una prima lettura e per ricevere i
primi suggerimenti. E' stato anche consegnato ad alcune figure
chiave dell'organizzazione e poi alle Rappresentanze Sindacali,
che - al momento di stesura di questo articolo - stanno predisponendo le proprie osservazioni e proposte. A fine anno il
manuale sarà pronto per essere usato da tutti. Un testo di que-
Patrizia Simionato
sto genere, inoltre, è soggetto ad aggiornamento annuale sulla
base delle innovazioni contrattuali nazionali o locali e anche
sulla scorta delle proposte che perverranno dagli utilizzatori.
Gli argomenti trattati nel manuale sono: orario di lavoro,
pausa pranzo - accesso alla mensa, ferie, riposo settimanale,
permessi retribuiti, permessi sindacali, permessi previsti dalla
Legge 104/92, congedo straordinario per assistenza a portatori di handicap, permessi brevi a recupero, aspettative e congedi non retribuiti, comando, formazione ed aggiornamento
del personale, maternità, assenze per malattia, infortuni sul
lavoro e malattie dovute a causa di servizio, dispensa dal servizio per inabilità assoluta (L. 335/95), dimissioni volontarie,
mobilità, rapporti di lavoro a tempo parziale, rapporti di lavoro a tempo determinato, la sicurezza negli ambienti di lavoro,
cenni in materia di responsabilità disciplinare del personale
del comparto, incompatibilità, aspetti previdenziali.
9
Raffaello Galiotto
Tra le soluzioni adottate,
anche l’espozione di cartelli
nei punti di prenotazione
con le offerte delle prestazioni
liste
d’attesa
priorità nazionale e
piano d’azione dell’Ulss 5
Daniela Carraro
10
Liste d’attesa: problema cruciale del Servizio
Sanitario Nazionale. Quando lo si esamina da
vicino il fenomeno liste di attesa è quanto di
più complesso e interdisciplinare si possa coinvolgere tutto il servizio sanitario. E’ una specie
di crocevia tra ospedale e territorio, è il punto di
snodo tra le richieste dei cittadini e le offerte
dei sanitari.
Nell’ambito del progetto “Riduzione delle liste
di attesa”, avviato già nel febbraio 2000, è stato
intrapreso un sistema di accesso alle prestazioni specialistiche concordato con i medici di
medicina generale e gli specialisti, che prevede
l’indicazione della priorità clinica rispetto alla
singola richiesta.
Con la prescrizione urgente la richiesta viene
presentata in Pronto Soccorso e la prestazione,
se ritenuta urgente, viene effettuata subito
senza attesa. Qualora la prescrizione indichi la
dizione urgenza differita la prestazione viene
effettuata entro sette giorni. Dai dati emersi in
quattro anni, nell’Ulss5 circa la metà delle prestazioni più richieste, vengono effettuate senza
lista d’attesa.
Nel corso del 2004 l’Azienda Ulss 5 ha attivato
una serie di azioni specifiche di approfondimento sulle modalità delle liste di attesa e ha
costituito un tavolo di lavoro allo scopo di presentare la propria esperienza e di raccogliere
suggerimenti e proposte dai vari “attori” coinvolti su queste tematiche.
Fanno parte del tavolo di lavoro, oltre alla
Direzione Generale dell’Ulss e i direttori di
Ospedale e Distretto, anche le seguenti rappresentanze sindacali: CISL, CGIL, UIL, SNABI-SDS,
SUMAI, CUMI-AISS, CIMO, CIVEMP, SIVEMP, FINMG
continuità assistenziale, SINAFO, FED-MED,
ANAAO-ASSOMED, ANAAO, SNAMI-IMA, ANPO,
UMSPED, FIMP, FINMG, SIDIRS.
Nello specifico il tavolo di lavoro, il 03.06.04
e il 05.10.04, ha analizzato lo stato attuale delle
liste di attesa di prestazioni specialistiche ambulatoriali, sia dal lato dell’offerta che della domanda, otre alle prospettive future, alle possibilità di
intervento e alle azioni da intraprendere.
Nell’ambito delle azioni intraprese, vi sono:
• la predisposizione di una apposita cartellonistica sulle prestazioni erogabili nel mese
successivo, esposte nei punti di prenotazione
e nei pressi degli ambulatori degli ospedali e
dei punti di erogazione distrettuali. Questa
cartellonistica è stata predisposta al fine di
dare accessibilità e trasparenza alle informazioni riguardanti l’offerta di prestazioni specialistiche ai cittadini;
• la predisposizione di un nuovo prospetto
di rilevazione, che affianca ai tempi di attesa
le prestazioni effettuate distinguendo l’attività
divisionale, l’urgenza differita e l’urgenza reale;
• la ricerca di continue sinergie con i medici
di medicina generale che ha portato alla
collaborazione per il contenimento dei
tempi di attesa degli esami ecodoppler.
Dopo una attenta valutazione delle richieste,
è stato riscontrato che il solo aumento dell’offerta non è sufficiente a ridurre l’attesa ed
è quindi necessario intervenire introducendo
dei criteri di controllo sull’appropriatezza della
domanda. E’ stata, quindi, predisposta una
specifica griglia di appropriatezza grazie alla
quale gli esami ecodoppler dei tronchi
sovraaortici e doppler arterioso-venoso vengono ora prescritti dai Medici di Medicina
Generale in presenza di precise indicazioni
cliniche concordate con gli specialisti ospedalieri. Sono poi in fase di studio, anche ulteriori griglie per altre prestazioni caratterizzate da
lunghi tempi di attesa (prestazioni collegate ai
pazienti diabetici);
• la predisposizione di un Protocollo per la
gestione delle modalità di richiesta e di esecuzione delle visite e delle prestazioni specialistiche, che distingue le prestazioni urgenti,
urgenti differite e ordinarie.
I dati relativi all’esperienza dell’Ulss5 sulle
Liste d’attesa sono stati oggetto di una apprezzata relazione presentata al Convegno interregionale dell’ANMDO del 19 novembre a
Cittadella (PD) dal Direttore Medico di ospedale
e dalla Responsabile del Controllo di Gestione.
accordo
fra
Ulss
5
e
Ulss
6
è nato il Dipartimento interaziendale di nefrologia,
dialisi e trapianto renale
Claudio Ronco
È realtà l’accordo interaziendale per il servizio di nefrologia, dialisi e trapianto renale tra Ulss 5 e
Ulss 6.
Firmato a fine settembre 2004, questo patto ha dato vita ad una Struttura dipartimentale di area
vasta denominata Dipartimento interaziendale di nefrologia, dialisi e trapianto renale.
Si tratta di un’azione quanto mai necessaria vista la sempre maggiore incidenza delle patologie
renali nella popolazione, a causa di alcuni fattori concomitanti fra cui l’aumento dell’età media, l’elevata incidenza di ipertensione arteriosa e l’abuso di farmaci nefrotossici in occasione di altre patologie o sindromi dolorose acute e croniche.
Unico nel suo genere, il Dipartimento consente una razionalizzazione dei percorsi diagnostici e
terapeutici con un servizio che porta l’assistenza il più vicino possibile al domicilio dei pazienti, in
un’area geografica di respiro provinciale. Il Dipartimento sfrutta infatti, oltre al Centro di Vicenza, i
due centri ad assistenza limitata di Arzignano e Valdagno che completano così una presenza importante sul territorio. L’integrazione del personale e lo scambio di informazioni di tipo elettronico consentono inoltre di sfruttare al massimo le possibilità offerte dal programma di telemedicina che
coinvolge i centri dialisi delle Ulss afferenti al Dipartimento.
Diretto dal professor Claudio Ronco, il Dipartimento è a tutti gli effetti
I reni
uno dei centri più moderni e aggiornati per la diagnosi e la terapia delle
I reni svolgono funzioni di depurazione, di conmalattie renali. “Da anni i pazienti renali erano seguiti sia a Vicenza che
trollo omeostatico (mantengono sali e liquidi
ad Arzignano e Valdagno, con un solo standard ed un approccio comune
alle concentrazioni adeguate nell’organismo)
gestito dall’èquipe vicentina - spiega il professor Ronco -. Da settembre
ed endocrino (funzionano cioè come ghiandoquesta integrazione fra Ulss 5 e Ulss 6 è ulteriormente migliorata grazie
le per il controllo della pressione arteriosa, del
alla costituzione di questo dipartimento interaziendale le cui finalità
metabolismo del calcio e della produzione di
sono la prevenzione, la diagnosi più precoce possibile e la cura delle
globuli rossi).
malattie renali”.
Ammalati che soffrono di problemi renali vengono seguiti e curati con le
I numeri dell’Ovest Vicentino
più moderne tecniche allo scopo di prevenire ulteriori danni ai reni o di
Il numero dei pazienti dell’Ulss 5 con malattie
conservare la funzione di questi importanti organi il più a lungo possibile.
renali sta crescendo sia in quantità che in esiLa struttura è formata dall’unità operativa di Vicenza che consta di un
genze terapeutiche e di assistenza.
reparto di degenza nel quale vengono ammessi pazienti che soffrono
Attualmente i pazienti seguiti sono: 26 in emodi forme infiammatorie ai reni (nefriti), di ipertensione arteriosa, di infedialisi ad Arzignano, 25 in emodialisi a Valdagno,
zioni urinarie ed infine di disfunzioni derivanti dal cattivo funzionamento
27 in dialisi peritoneale, 33 in follow-up per il tradei reni, un centro di emodialisi, un centro di dialisi peritoneale ed un
pianto renale, 275 in follow-up nefrologico.
centro trapianti, ed inoltre di due centri di emodialisi extracorporea
Il totale dei trattamenti dialitici extracorporei
situati ad Arzignano e Valdagno.
annuali svolti nel territorio è di 7.800.
Il Dipartimento affronta poi il problema della dialisi con un approccio
Il totale degli scambi dialitici peritoneali annuali
integrato che permette al paziente ed al medico di scegliere, fra tutte le
si assesta sulle 39.400 unità.
tecniche, quella più adatta per il paziente.
11
due nuovi primari
all’Ulss
5
Vincenzo Biroli è a capo del reparto di Lungodegenza e
Luciano Griggio guiderà Chirurgia
Vincenzo Biroli
Era già un dipendente dell’Ulss 5
e fa parte della
commissione
scientifica
dell’Osservatorio
Giacometti
Dal primo agosto 2004 il nuovo primario della lungodegenza è il dottor Vincenzo Biroli. Veronese,
classe 1954, ha vinto il concorso bandito dall’azienda Ulss 5 Ovest Vicentino per coprire il posto di
responsabile dell’Unità Operativa Autonoma Complessa di Lungodegenza, la cui sede è nell’Ospedale
di Lonigo. Il dottor Biroli, laureato in Medicina e Chirurgia con il massimo dei voti e la lode a Verona,
era già dipendente dell’Ulss 5 dove conduceva da circa 15 anni l’Ambulatorio Divisionale di
Medicina Interna e di Fiosiopatologia Respiratoria dell’Ospedale di Lonigo. Il nuovo primario in passato ha svolto per oltre una decina d’anni attività didattica presso scuole per infermieri professionali e
addetti all’assistenza insegnando Ematologia, Nefrologia ed Emodialisi, Fisica e Biofisica, Farmacologia
generale, Farmacologia Clinica, Anatomia e Fisiologia, Patologia Generale, Immunoematologia,
Geriatria. Ha all’attivo oltre una trentina di pubblicazioni scientifiche. Da una decina d’anni è membro della Commissione per l’accertamento sanitario dell’invalidità civile dell’Ulss 5. Tra gli ultimi
incarichi, il dottor Biroli è stato chiamato a far parte della Commissione Scientifica dell’Osservatorio
Clinico-Epidemiologico “Delio Giacometti”. Grande soddisfazione è stata espressa dal Direttore
Generale, Daniela Carraro, che ha commentato: “Con questa nomina viene premiata la professionalità del dottor Biroli e viene confermato e valorizzato il ruolo dell’Ospedale di Lonigo, che - come
risulta dai numeri dell’attività e dal gradimento dei pazienti e dei medici - si conferma polo riabilitativo
di livello provinciale e centro di altissima qualità per questo servizio tanto prezioso per la fase post
acuta delle patologie”.
Luciano Griggio
È uno dei massimi
esperti in Italia nel
trattamento dei
tumori avanzati
dell’addome
12
Da ottobre 2004 l’Ulss 5 Ovest Vicentino ha anche un nuovo primario di Chirurgia degli Ospedali
di Arzignano e Montecchio.
Nato a Padova il 25 settembre 1950, Griggio risiede a Padova, presso la cui Università si è laureato a
25 anni, ottenendo poi la specializzazione in chirurgia generale, chirurgia toracica e chirurgia oncologica. Il nuovo primario ha ricevuto il diploma in “maladies du sein” all'Università di Strasburgo
(Francia) ed è autore/coautore di 135 pubblicazioni, di cui 75 a carattere oncologico e di una
monografia, oltre che relatore in 40 congressi nazionali e internazionali e organizzatore di 16 congressi
di cui 14 di tipo oncologico. Griggio è anche professore a contratto, titolare dell'insegnamento di
"chirurgia oncologica" alla Seconda scuola di specializzazione in Chirurgia Generale dell'Università
degli Studi di Padova. Ha prestato servizio nella Divisione di Chirurgia dell'Ospedale di Mestre
(1976-1988) e di Padova (1989-1995) sotto la direzione del professor Enzo Zotti. Dal marzo 1995
ha assunto la direzione della Divisione di chirurgia dell'ospedale di "Villa Salus" di Mestre, fino all'ottobre 1998 quando è diventato direttore dell'Unità Operativa Complessa di Chirurgia Generale
dell'Ospedale di Dolo, Venezia (Ulss 13) fino alla data di assunzione all'Ulss 5 Ovest Vicentino.
Griggio è uno dei massimi esperti nazionali nel trattamento dei tumori avanzati dell’addome (carcinosi peritoneali), ma si definisce un chirurgo “all’antica”, quasi anacronistico, perché in una chirurgia contemporanea fatta da specialisti settoriali, il primario padovano sa spaziare in vari campi.
“Ad Arzignano ho trovato un ambiente disponibile - dice il dottor Griggio -, dagli infermieri agli altri
medici mi sembra che ci siano le basi per poter iniziare subito a lavorare con profitto. Come obiettivo per il futuro, vorrei far fronte alle necessità di tipo acuto-traumatologico e oncologico del territorio. Mi auguro infatti che il cittadino dell’Ulss 5 possa trovare qui la soluzione alle sue richieste
chirurgiche, senza dover emigrare altrove”.
Raffaello Galiotto
Si affaccia un nuovo problema:
chi si prende cura del care giver?
alzheimer
sono 18 milioni i malati in tutto
il mondo, 500 mila in Italia
Il 21 settembre 2004 è stata la Giornata
Mondiale contro l'Alzheimer. L’appuntamento,
istituito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità
e dall’Alzheimer’s Disease International, testimonia la nascita di un movimento internazionale
che vuole creare una coscienza pubblica sugli
enormi problemi provocati da questa malattia.
L’Alzheimer, che rappresenta la maggior parte
delle forme di demenza, è una vera e propria
emergenza sanitaria: i casi di Alzheimer sono
18 milioni in tutto il mondo, 500 mila in Italia,
ma il dato è destinato a raddoppiare entro il
2025 come conseguenza dell’invecchiamento
della popolazione. La progressione della malattia
è graduale e continua, con una sopravvivenza
media compresa fra gli 8 e i 10 anni. Si manifesta in modo subdolo con deficit della memoria
cui si aggiungono i disturbi del comportamento
fino alla fase finale della totale perdita di ogni
funzionalità. Con i farmaci è oggi possibile procrastinare in qualche misura la perdita della
memoria e agire in modo efficace sui disturbi
del comportamento, ma non sulla durata della
malattia.
Il “care giver”
Nel nostro paese otto famiglie su dieci si
accollano tutti i costi dell’assistenza al paziente
che viene curato a casa. All’interno di ogni famiglia esiste il care giver, cioè una persona che,
più delle altre, sopporta questo carico assistenziale sommerso. Pensiamo che sia giusto, in
questa sede, dedicare alcune parole a loro.
Sono per lo più donne (73,8%) di età inferiore
ai 60 anni, ma che nel 13% dei casi sono ultrasettantenni. Nel 49,6% dei casi sono figli e nel
34,1% coniugi dell’assistito. In pratica una persona su tre deve aspettarsi di diventare care
giver durante il pensionamento.
Queste persone limitano i loro contatti sociali,
rinunciano al tempo libero, sono costrette a
ridurre o addirittura a rinunciare alla propria attività lavorativa, manifestano problemi di relazione
con il proprio ambiente domestico, spesso trascurano i figli, per non parlare delle crisi coniugali portate fino all’estrema conseguenza. Ne
conseguono situazioni di estremo disagio come
i disturbi del sonno, o dell’alimentazione, o l’aggressività nei confronti dell’assistito, fino a situazioni gravi come l’alcoolismo o la depressione.
Per molto tempo sono stati una vera e propria
risorsa sommersa del sistema sanitario, senza
che ci si occupasse dei loro bisogni. Innanzitutto
necessitano del riconoscimento della loro funzione da parte del personale sanitario con cui
entrano in contatto, poi hanno bisogno di informazione e conoscenza sulle attività da svolgere,
sulla malattia e sui servizi ed infine di sostegno
assistenziale e psicologico.
Per il care giver è fondamentale sapere che la
sua opera non è ignorata. Spesso ci sentiamo
dire: “Ci sono altre persone nella mia situazione?”.
E quando diamo risposta affermativa la prima
reazione è di stupore. È quindi evidente che il
fabbisogno primario dei care givers è l’informazione. Informazione sulla malattia, ma anche sui
farmaci prescritti e sui servizi disponibili.
Oggi chi si prende cura di un paziente con
demenza, se ha un basso reddito, può sperare
di ottenere il contributo regionale destinato a
chi assiste il demente con gravi disturbi comportamentali. Esiste anche la possibilità di usufruire di un accoglimento temporaneo presso il
Nucleo Alzheimer dell’Ulss 5 nel caso in cui il
care giver si debba, ad esempio, sottoporre ad
un intervento chirurgico, oppure, più semplicemente, voglia andare in vacanza.
Alle famiglie dei pazienti assistiti dall’Ambulatorio per la Memoria viene lasciato un numero
di telefono dal quale sanno di poter avere una
risposta immediata, oppure, lasciando un messaggio in segreteria, sanno che saranno richiamati appena possibile. A volte si tratta di una
semplice informazione su un farmaco, altre
volte di ricevere conforto parlando con qualcuno
al corrente della loro situazione.
Per cercare di andare incontro alle necessità
primarie dei care givers abbiamo confezionato
un opuscolo, che sarà presto distribuito, contenente tutte quelle informazioni che, anche se
apparentemente banali, sono preziose per questi nostri meravigliosi collaboratori.
Fabio Armellini
13
il futuro della
pediatria
l’esperimento di razionalizzazione
estiva ha dato buoni frutti
Matteo Molon
Sono diverse le motivazioni che inducono
a valutare alcuni cambiamenti nel tipo di
offerta da dare alla popolazione,
privilegiando l’approccio all’emergenza
Da metà luglio fino all’inizio di settembre
nell’Ulss 5 Ovest Vicentino è stata avviata la
temporanea riduzione estiva dell’attività del
reparto di Pediatria, situato nell’ospedale
Cazzavillan di Arzignano. A distanza di qualche
mese è utile fare un bilancio di questa positiva
esperienza che ha dato agli amministratori locali della sanità alcune importanti indicazioni sugli
scenari futuri di questo servizio sul territorio.
Il Primario della Pediatria
dottor Luciano Marcazzò
Le riflessioni
“Questa modalità assistenziale ci ha permesso
di dare risposta pronta ed esaustiva alle richieste della popolazione - spiega il primario della
Pediatria, il dottor Luciano Marcazzò -, tant’è
che in questo periodo i pazienti pediatrici che
sono stati trasferiti presso altre sedi - a parte
quelli che necessitavano di Terapia Intensiva,
che in ogni caso sarebbero stati trasferiti
alle sedi opportune - si possono contare
sulle dita di una mano”. Per il primario di
Pediatria questa soluzione può quindi rappresentare il futuro della pediatria ospeda-
liera. E spiega il perché. “Allo stato attuale, i
medici che scelgono di esercitare in ospedale
sono sempre meno - continua il dottor
Marcazzò -, a questo si aggiunga il fatto che le
scuole di specializzazione non preparano un
numero sufficiente di pediatri nonostante la
richiesta sia elevata, ciò spiega come mai le
situazioni di sottoorganico sono all’ordine del
giorno. In questo momento i pediatri ospedalieri ad Arzignano sono quattro più uno a tempo
parziale, ma dovrebbero essere otto. Questa è
una situazione comune ad altre realtà in tutta
Italia ed ecco quindi che diventa straordinariamente importante riuscire a razionalizzare il servizio e creare dei servizi pediatrici ospedalieri di
vasta area. La popolazione in fondo di cosa ha
bisogno? Necessita di un punto di riferimento
vicino, dove l’urgenza possa essere risolta in
modo razionale: questo è ciò che abbiamo fatto
durante l’estate e potrebbe diventare il futuro”.
Il bilancio
I risultati raccolti durante l’estate sono incoraggianti e spingono per una riorganizzazione della
Pediatria nel senso dato dal dottor Luciano
Marcazzò.
Nel periodo da metà luglio ad inizio settembre
sono rimasti attivi 24 ore su 24 e sette giorni su
sette, con presenza costante in servizio di almeno
un medico ed una unità infermieristica:
- l’Assistenza Neonatale (con assistenza in
sala parto e sala operatoria), avviata prima
nell’Ospedale di Valdagno e poi nel nuovo Nido
dell’Ospedale di Arzignano, completamente
ristrutturato dal 31 luglio 2004.
- il Pronto Soccorso Pediatrico ad accesso
diretto (736 prestazioni nei mesi di luglio ed
agosto 2004, contro le 753 nello stesso periodo del 2003) con l’Astanteria pediatrica che
consente la possibilità di ricovero fino a 36 ore
per accertamenti e terapie.
- la Patologia neonatale.
I numeri: distribuzione dei parti nell’Ulss 5 2003
Cittadinanza della madre
Italiana
Straniera
Straniera proveniente da:
Unione Europea
Altri Paesi Europei
Africa
America
Asia
Non indicata
Totale
frequenza
percentuale
1275
75,5
401
23,8
1
134
88
16
162
0,2
33,4
22,0
4,0
40,4
100
12
0,7
1688
100
Fonte: Osservatorio Regionale della Patologia in età pediatrica - flusso CEDAP.
14
Anche quest’anno l’Ulss 5 ha partecipato al
bando indetto dalla Regione Veneto per promuovere la Ricerca Sanitaria Finalizzata, attraverso la presentazione di alcuni progetti, tutti
interessanti e ambiziosi, che si auspica siano
approvati entro breve e finanziati.
Per ognuno di questi progetti è previsto un
responsabile scientifico e un tempo di realizzazione entro il quale dovranno essere completati che, comunque, non può superare i 24 mesi.
I progetti sono cinque.
Laboratorio analisi “Logico” Unico
Responsabile scientifico: dottor Valentino
Miconi. Tempo di realizzazione: 1 anno.
Il progetto si pone l’obiettivo di verificare la possibilità di gestire tramite un unico LIS (Unico
Sistema “nervoso”) i Laboratori analisi delle 4
Ulss della Provincia di Vicenza. Un Laboratorio
Logico Unico, che integri tra loro le attività svolte nei diversi Laboratori della Provincia, potrà
dare una risposta adeguata alla domanda di
diagnostica per i cittadini delle Ulss della provincia, migliorare la qualità delle prestazioni, sviluppando e valorizzando le eccellenze di ciascun polo ospedaliero, ridurre i tempi di risposta e le fughe fuori Area e razionalizzare le attività di gestione.
Iperomocisteinemia e trombosi
arteriosa
Responsabile scientifico: dottor Romano
Colombari. Tempo di realizzazione: 2 anni.
L’iperomocisteinemia sta emergendo come
importante causa di trombosi delle arterie, in
particolare cardiache e cerebrali, con conseguenze drammatiche sul singolo paziente e
sulle famiglie, le quali, in caso di sopravvivenza
all’evento acuto, si vedono restituire un congiunto spesso gravemente limitato nello svolgimento delle proprie normali attività.
L’individuazione dei soggetti che svilupperanno
iperomocisteinemia, appunto i soggetti a
rischio, permette di realizzare interventi mirati di
terapia preventiva estremamente efficaci.
L’individuazione di tali soggetti a rischio è attuabile perchè esiste nei loro geni un’alterazione,
genetica che oggi è possibile riconoscere prima
che si sviluppi l’evento drammatico della malattia
vascolare. Per tale analisi genetica verranno utilizzate le attrezzature tecnologiche ed il personale altamente qualificato del Laboratorio di
Patologia Molecolare dell’Ulss 5 Ovest
Vicentino. Per la realizzazione di questo studio
è tuttavia necessaria l’interazione di vari
Specialisti dell’Ulss 5 il cui ruolo è quello di individuare le persone sane da sottoporre al test
genetico. Questa ricerca in altre parole vedrà
impegnato in prima linea il personale dei quattro
Se approvati, dovranno essere portati a
termine al massimo entro 24 mesi
ricerca sanitaria
finalizzata
presentati in Regione cinque
progetti sperimentali
centri ambulatoriali ospedalieri presenti nell’Ulss
5 Ovest Vicentino, nonchè quello del laboratorio
di Patologia Clinica dell’Ulss 5 cui compete l’esecuzione delle analisi chimico-cliniche.
Barbara Romanin
Ricerca domus
Responsabile scientifico: dottor Claudio
Busana. Tempo di realizzazione: 2 anni.
La Ricerca Domus si propone di creare un
approccio all’organizzazione residenziale del
Dipartimento di Salute Mentale che abbia caratteristiche scientifiche di quantificazione e misurabilità dei risultati. Pone due obiettivi: ampliare
l’esperienza a due nuovi appartamenti a bassa
protezione per pazienti psicotici, come processo di pieno recupero socio-sanitario, e valutare
in maniera scientifica il modo in cui un’equipe
integrata di operatori in riabilitazione possa offrire tutte le risorse necessarie all’integrazione
sociale dei pazienti, attendendo come esito una
riduzione dei costi pro-capite di assistenza del
paziente psichiatrico grave.
Guinea Bissau
Responsabile scientifico: dottor Venceslao
Ambrosini. Tempo di realizzazione: 2 anni.
Il progetto è frutto della collaborazione tra Ulss
5, Regione Veneto e Comunità S. Egidio. Oltre
all’obiettivo di cura dei bambini presso Bissau, il
progetto prevede la sensibilizzazione e la partecipazione della Comunità locale dell’Ulss 5
(Scuole, enti istituzionali, volontariato) alla
cooperazione internazionale verso i Paesi in via
di sviluppo.
Terapia del diabete mellito di tipo 1
Responsabile scientifico: dottor Eugenio De
Carlo dell’Università di Padova, con la collaborazione dell’Unità operativa di Medicina
Generale dell’Ospedale di Arzignano.
È un progetto che ha come obiettivo la cura dei
pazienti con diabete di tipo 1, quelli cioè che
diventano diabetici in età giovanile ed hanno
una carenza assoluta di insulina. Il trattamento
avviene tramite l’innesto nel paziente, diretto o
tramite dispositivi impiantabili, di cellule in grado
di produrre insulina.
Inoltre l’Azienda ha
aderito anche al
progetto denominato
“Osservatorio delle
applicazioni e dei progetti
di Telemedicina” in
collaborazione con
l’Ulss di Treviso e le altre
Aziende socio-sanitarie
del Veneto.
15
È attivo da tre anni
all’Ospedale di Arzignano
il servizio gratuito
parto
senza
dolore
l’analgesia peridurale aiuta le partorienti più sensibili
Giorgio Dolcetta
Dario Mastropasqua
16
Al giorno d’oggi si ha la consapevolezza che,
pur considerato un dolore fisiologico, il dolore
del parto, qualora molto intenso, può assumere
una connotazione negativa, inducendo modificazioni significative nella fisiologia ed omeostasi
materna tali da influire negativamente sia sul
benessere del bambino che sull'andamento
del travaglio.
Bisogna sottolineare che l'intensità del dolore
ostetrico varia molto secondo le partorienti e
che la maggior parte delle donne, se ben preparata a questo momento, riesce ad assecondare le sensazioni e le emozioni che il proprio
parto comporta e quindi a sopportare il dolore.
Altre donne richiedono maggior supporto da
parte degli operatori, ma una minoranza di loro,
poi, per motivi culturali, per esperienze negative precedenti o per una soglia più bassa
del dolore, è ancora meno tollerante.
È in questo frangente che può intervenire l’utilizzo dell’analgesia peridurale,
che si propone come il solo modo
per controllare ed attenuare
efficacemente il dolore, facendo
diminuire anche l'ansia e la
paura ad esso correlate e garantendo
nello stesso tempo le migliori condizioni di
benessere a madre e feto.
Da tre anni, perciò, all’Ospedale di Arzignano
è attivo il servizio gratuito di analgesia peridurale
in travaglio di parto, frutto dell’interazione tra il
primario di Ostetricia e Ginecologia Giorgio Dolcetta ed il
primario di Anestesia e
Rianimazione Dario Mastropasqua, con i loro collaboratori.
In generale questo tipo di
intervento offre più vantaggi
che svantaggi, se gestito da
un'équipe preparata, collaborativa e molto presente. Il
maggiore inconveniente è
quello di dover intervenire
all'ultimo momento su
pazienti poco informate.
Proprio per evitare simili situazioni, il servizio
offre una valida informazione mediante una
periodica lezione dell'anestesista su questo
argomento nei corsi di preparazione alla nascita,
ai quali si invitano tutte le gestanti a partecipare.
Le lezioni si prefiggono l'obiettivo di preparare le
donne ad un parto naturale, meno medicalizzato possibile, attraverso incontri teorici, tenuti da
diversi specialisti - come il ginecologo, il pediatra, lo psicologo e l’anestesista - ed esercizi
psico-fisici condotti da ostetriche dell’Ulss 5.
È stato preparato del materiale informativo da
divulgare alle future mamme, perché possano
accedere per tempo a tutte le informazioni utili
sull'argomento quali la tecnica, le indicazioni, i
vantaggi, le controindicazioni, gli effetti collaterali e le complicanze.
La gestante ha quindi occasione di discutere e
di approfondire l’argomento parlandone con il
suo ginecologo durante la gravidanza ed anche
con l'anestesista quando, richiedendolo, accederà per tempo alla visita anestesiologica preliminare, prima del suo ricovero per il parto. In
questa occasione potrà formalizzare la sua
richiesta sottoscrivedo il consenso informato.
In questo modo ci si attende una richiesta più
consapevole e controllata da parte delle gestanti ed un utilizzo più prevedibile, contenuto e
mirato della metodica a casi noti e selezionati,
con buoni risultati.
La richiesta all'ultimo momento a travaglio iniziato può infatti creare il problema di una informazione più sintetica, come avviene del resto
per tutti gli interventi in condizioni di urgenza.
Comunque questa assistenza è gratuita, non
è obbligatoria e viene offerta con competenza e
professionalità da tutti gli operatori coinvolti nell'assistenza alle partorienti nell’Ospedale di
Arzignano.
Telefoni utili:
U.O.A. di Ostetricia
tel. 0444 479211
tel. 0444 479215
nuovo
ecografo
costato 92 mila euro, servirà per un uso internistico
Non si ferma l’aggiornamento tecnologico in seno all’Ulss 5 Ovest Vicentino. Lo scorso 8 settembre,
infatti, è stato presentato il nuovo ambulatorio ecografico, presso il Day Hospital Medico, al secondo
piano dell’Ospedale di Arzignano.
L’ambulatorio è stato dotato in particolare di un ecografo di dimensioni medie adatto per un utilizzo
di tipo internistico. Il costo dell’ecografo è stato di oltre 92 mila euro che rientrano nel Piano degli investimenti per le attrezzature dell’Ulss 5 il quale ammonta alla somma di due milioni e mezzo di euro
per l’anno 2004. La scelta della dislocazione del nuovo strumento presso il Day Hospital della
Medicina di Arzignano non è affatto casuale. La vicinanza con le stanze di degenza ordinaria consentirà ai medici di questo reparto di poter usufruire quotidianamente di questo validissimo e ormai indispensabile supporto tecnico, a completamento dell’esame obiettivo che tradizionalmente è stato fatto
sino ad ora a mani nude e con l’ausilio del solo fonendoscopio.
L’apparecchio quindi si aggiunge alle recenti acquisizioni di ventilatori meccanici pressurometrici e
volumetrici ed a monitor polifunzionali che hanno sensibilmente aumentato le possibilità di intervento su pazienti critici internistici nella Medicina di Arzignano.
Massimo Cigolini
All’Ospedale di
Arzignano continua
l’opera di ammodernamento delle
apparecchiature
tecnologiche
Andos
e
diabetici
nuova sede per entrambe le associazioni
Hanno aperto ufficialmente i battenti presso il vecchio Ospedale San Lorenzo di Valdagno le nuove
sedi dell’Associazione Italiana Diabetici “Valle Agno” e dell’Associazione Nazionale Donne Operate
al Seno (Andos).
“L’apertura della sede staccata dell’Andos (la sede centrale si trova all’Ospedale di Montecchio) spiega la presidente Piera Pozza - è stata fortemente voluta, in quanto a Valdagno c’è un gran
numero di donne operate al seno e anche di donne non operate che si rivolgono a noi in cerca di
informazioni sulla prevenzione, sugli stili di vita da assumere e sulla diagnosi precoce, che equivale alla guarigione dal tumore al seno. Saranno presenti presso l’associazione volontarie di Valdagno,
che saranno formate dalla sede centrale e dai coordinatori scientifici dell’Associazione, i chirurghi
senologi Graziano Meneghini e Vittorio Todarello e il fisiatra Ferruccio Savegnago”.
“L’apertura della nuova sede dell’Associazione Diabetici - aggiunge Carla Lorenzi, presidente
dell’Associazione - è un modo per avere un contatto diretto con gli associati della zona. Prima non
avevamo una sede, ma solo una sala per le assemblee. Finalmente, dopo tanti anni, siamo vicini
all’Ospedale, e quindi risulterà più comodo per gli utenti potersi iscrivere, per incontrarsi con altri
diabetici e per essere aiutati nell’uso delle macchinette; inoltre sarà possibile organizzare piccoli
gruppi di lezioni sanitarie”.
Hanno trovato
posto nei locali del
vecchio ospedale
San Lorenzo
un gazebo
per
Lonigo
è il dono del leoniceno Bruno Brendolan
È stato inaugurato sabato il 18 settembre scorso presso l’Ospedale di Lonigo lo spazio attrezzato
di soggiorno all’aperto, donato dal leonicense Bruno Brendolan.
Composto da due piattaforme in cemento di 33 metri quadrati, situate nel lato ovest del giardino
dell’Ospedale, il gazebo è stato aperto ufficialmente al pubblico alla presenza del Direttore
Generale dell’Ulss 5 Daniela Carraro, del Presidente della Conferenza dei Sindaci e Sindaco di
Lonigo Giuseppe Boschetto, dello stesso Bruno Brendolan e dell’Associazione Addima. La nuova
struttura è stata poi benedetta dal cappellano dell’Ospedale di Lonigo don Albano Bertoldo.
“La presentazione del gazebo - ha detto il Direttore Generale Carraro - è stata anche l’occasione
per ringraziare il signor Brendolan per questo dono che servirà a migliorare il servizio sanitario offerto e mi ha permesso di lanciare l’idea di nuove forme di collaborazione con l’Ulss 5 mediante borse
di studio o altre opportunità da offrire al personale”.
17
All’ospedale di Montecchio Maggiore
si esegue il calcaneo-stop con vite
conica astragalica
piede
piatto
idiopatico
in 20 anni curati più di 1200 bambini
fig. 5
Domenico Amato
Enrico Castaman
Cinzia Bergamasco
Il piede piatto idiopatico dell’infanzia è una
deformità caratterizzata da deviazione in valgo
del calcagno, che si presenta stabilmente deviato
all’esterno, caduta della volta plantare interna,
protrusione astragalo - scafoidea mediale.
Esso è espressione di aberranti segnali di informazione durante l’accrescimento, con variazione
dell’architettura dell’elica plantare. Ne consegue
l’alterata maturazione del piede e di tutto l’arto
inferiore con condizionamento della struttura e
della funzione dell’elica femoro-tibiale (fig. 1);
l’asse complessivo dell’arto si orienta nel senso
del valgismo del ginocchio e della intratorsione
femoro - tibiale (fig. 2).
La deformità, inizialmente riducibile sia manualmente, sia durante la deambulazione, progressivamente diviene sempre più strutturata.
La diagnosi è sostanzialmente clinica, avendo
cura di differenziare il piede piatto patologico,
determinato da anomalie di sviluppo del piede,
dal piattismo fisiologico della prima infanzia,
tendente a risolversi spontaneamente.
Il bambino con piede piatto-valgo si stanca facilmente nella posizione eretta e durante la
deambulazione. In seguito compaiono le contratture articolari ed il piede diventa dolente.
Indicazioni
Stabilita la genesi displasico-funzionale del
piede piatto-valgo dell’infanzia, è chiaro che solo
attraverso la reinformazione propriocettiva e la
conseguente reimpostazione del piede, si può
giungere ad una correzione valida e duratura.
Ciò vale anche per i piedi piatti asintomatici, ma
clinicamente evidenti.
Infatti, come si curano altri dismorfismi dell’età
evolutiva (ad esempio la scoliosi) allo scopo di
scongiurare le patologie degenerative dell’età
adulta, così affrontare il piede piatto del bambino
consente di evitare la sua trasformazione negli
anni in un piede piatto inveterato, rigido, anelastico ed artrosico. Negli anni la volta longitudinale crolla al carico statico e funzionale, con
aumento del dolore. Possono determinarsi
deformità multiple alle dita (alluce valgo, griffe,
martello etc. - fig. 3). Può manifestarsi nel tempo
18
artrosi alla caviglia.
Tecnica chirurgica
È opportuno mirare ad una correzione precoce,
biologicamente economica ed ottenuta in
modo semplice. Presso l’U.O.A. di Ortopedia e
Traumatologia dell’Ospedale di Montecchio
Maggiore questa aggiustatura viene eseguita
con il calcaneo-stop con vite conica astragalica
del dottor Enrico Castaman, una tecnica chirurgica che offre le migliori garanzie di risultato a
fronte del minimo dispendio biologico.
Alla scarsa invasività e semplicità dell’intervento,
eseguito solitamente ad entrambi i piedi in pochi
minuti, spesso in anestesia locale con dimissione
in giornata, fa seguito un rapido adattamento del
bambino.
L’intervento consiste nell’introduzione di una vite
nell’astragalo, attraverso una breve incisione al
seno del tarso. La vite così posizionata fa da stop
alla deviazione in valgo del calcagno (fig. 4),
con successivo recupero dei corretti rapporti
articolari al tarso, dimostrabili anche radiologicamente (fig. 5).
A correzione ultimata, la rimozione delle viti nei
tempi e nei modi opportuni (in media dopo 2
anni), è agevole e poco cruenta.
È opportuno, talvolta, in caso di altri dismorfismi
associati (retrazione del Tendine d’Achille, presenza di ossa soprannumerarie etc.) procedere
ad interventi chirurgici complementari.
Quando e come intervenire
I tempi e l’indicazione al trattamento chirurgico
sono funzione del grado di evolutività del dismorfismo in un arco di anni ampio (7-13 anni):
- è d’obbligo l’attesa fino ai 10-11 anni, con
periodici controlli, di fronte a piedi in grado di
evolvere spontaneamente in senso positivo
(piede morbido - correggibile)
- si deve intervenire all’età di 10-11 anni (o
prima se necessario) quando la deformità
risulti stabilizzata ed in piedi inizialmente rigidi,
ma non ancora completamente strutturati, al
fine di sfruttarne in pieno la residua potenzialità correttiva.
Casistica
Nel periodo compreso tra il 1983 ed il 2003
sono stati trattati oltre 1200 piccoli pazienti con
una percentuale di complicanze inferiore al 5%.
In 35 casi si è avuta una recidiva iatrogena della
fig. 1
deformità per rottura o intempestiva rimozione
delle viti.
21 sono i casi di recidiva obbligata per trattamento necessariamente precoce a scanso di
strutturazione della deformità.
fig. 2
fig. 4
fig. 3
Tubercolosi, rosolia, sifilide: nell’Ovest Vicentino
tornano malattie che si pensavano debellate
screening infettivologici
in
gravidanza
un convegno in Villa Brusarosco ad Arzignano
Erano in una settantina fra medici, ostetriche
e biologi i professionisti presenti al convegno
organizzato in Villa Brusarosco ad Arzignano
dall’Unità Operativa Autonoma di Ostetricia e
Ginecologia dell’Ulss 5 Ovest Vicentino il 25
settembre scorso.
Tema dell’incontro patrocinato dall’Aogoi
(Associazione ostetrici e ginecologi ospedalieri
italiani), dal Collegio dei primari ginecologici del
Triveneto, dall’Ordine dei medici e dal Comune
di Arzignano, è stato il quadro degli screening
infettivologici in gravidanza, argomento di estremo interesse in un’area dove la presenza di
infezioni e conseguenti manifestazioni cliniche
(come ad esempio aborto spontaneo, malformazioni fetali e parto prematuro) sono sempre
più frequenti. Oltre all’età e al modus vivendi,
infatti, anche la multietnia che caratterizza il territorio dell’Ovest Vicentino è alla base della
recrudescenza di malattie già debellate da anni
come, per esempio, la tubercolosi o la sifilide, e
ha innalzato l’età in cui si può essere colpiti da
varicella, parotite e rosolia, senza contare che
fra la popolazione extracomunitaria è più difficile procedere con test e controlli progressivi.
“Bisogna ampliare lo spettro di sensibilizzazione delle gestanti - ha spiegato il dottor
Dolcetta - e noi medici che operiamo in questo
campo dobbiamo essere pronti ad affrontare
situazioni rare e rischiose, strutturando in
maniera adeguata i servizi che possiamo offrire
all’interno dell’Azienda”.
Giorgio Dolcetta
19
Il Centro Arcobaleno ha promosso
un progetto per la comprensione della diversità
scacco matto ai
pregiudizi
coinvolti studenti e insegnanti
Giulia Scolari
Stefano Zanolini
Diverso è bello e ti arricchisce. In quest’ottica,
nel corso dell’anno 2004, il Centro Arcobaleno
di Arzignano, che opera nell’ambito della riabilitazione psichiatrica, è stato promotore di un’iniziativa a carattere informativo-preventivo in collaborazione con l’Istituto Superiore Leonardo
Da Vinci. Si tratta del progetto “Scacco matto,
vinci la partita che è dentro di te”, che ha voluto
essere un’occasione per abbattere il muro
costruito con i mattoni della non conoscenza,
della paura della diversità e della non comprensione della stessa, per lasciar trasparire una realtà che, pur nella sua particolarità, riesce ad offrire occasioni uniche di arricchimento personale.
Il progetto è iniziato con la preparazione e la
stesura dell’“Agenda della salute mentale
2005“ che presenta, in apertura di ogni singolo
mese, estratti di racconti e rappresentazioni grafiche relativi ad una precisa tematica di partico-
lare interesse per gli studenti e le loro famiglie,
ciascuno dei quali è stato interamente realizzato dagli utenti del centro. Di seguito è stato
inserito un commento clinico attinente all’argomento in questione.
Il progetto ha previsto anche l’attuazione di
lezioni a carattere informativo-preventivo, effettuate nel mese di ottobre nelle scuole superiori di Arzignano dagli psicologi del Centro
Arcobaleno. Gli incontri hanno affrontato l’argomento, attualmente molto diffuso ed in modo
particolare fra i giovani, dei disturbi del comportamento alimentare con la somministrazione di un questionario.
L’iniziativa si è poi conclusa con la distribuzione delle agende a studenti ed insegnanti,
durante la “Giornata nazionale per la salute
mentale“ indetta dalla Presidenza della
Repubblica il 5 dicembre.
geyser
si
rifà
il
trucco
il progetto di ascolto per adolescenti
riapre i battenti rinnovato
Ferdinando Ceron
Giuliana Caron
Giorgia Lora
Franca Silvestri
Spazi Adolescenti:
ARZIGNANO
via Stadio, 9
mart. e giov. 14.00-16.00
tel. 0444 453553
LONIGO
via F. Filzi, 21
lun. e merc. 14.00-16.00
tel. 0444 835771
VALDAGNO
v. Fermi 11/b
martedì
14.00-16.00
tel. 0445 480925
tel. 0445 401896
20
Anche quest’anno, in continuità con quanto
predisposto negli anni precedenti, il Progetto
Geyser propone una serie di attività che si rivolgono al mondo degli adolescenti, con finalità
preventive che cercano di favorire il protagonismo giovanile partendo dall’idea che lavorare
con i giovani è un investimento per il futuro.
Il Progetto Geyser manterrà l’apertura degli
Spazi Adolescenti ad Arzignano, Lonigo e Valdagno, dove si offrono consulenze psicologiche
gratuite garantendo riservatezza e anonimato.
Durante l’anno scolastico, poi, è prevista una
serie di interventi da attuare nelle scuole superiori del territorio dell’Ulss 5:
Spazio Ascolto: uno spazio di consulenza, a
cadenza settimanale, riservato agli adolescenti
e alle loro famiglie, interno alle Scuole che ne
fanno richiesta. L’obiettivo è aiutare i ragazzi a
scoprire le proprie risorse per superare even-
tuali difficoltà.
Accoglienza classi prime: un percorso formativo di socializzazione del gruppo-classe volto a
favorire un buon inserimento nella scuola superiore dei ragazzi iscritti al primo anno. La finalità
è di incrementare il benessere personale e del
gruppo con il supporto di studenti-tutor.
Interventi sul gruppo-classe: per migliorare la
relazione, incrementare l’autostima e l’autoefficacia degli studenti nelle classi che ne fanno
richiesta.
Autostima è…: un corso aperto a tutti i ragazzi
e le ragazze delle scuole superiori con l’obiettivo
di sviluppare una percezione positiva di sé.
Verrà inoltre mantenuta la corsia preferenziale
per ragazze e ragazzi all’interno dei Consultori
Familiari per consulenze mediche e sarà riproposto il programma di Educazione all’affettività
e alla sessualità nelle scuole superiori.
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messaggio promozionale
L’obiettivo è quello di creare
una rete di promozione della
salute nelle scuole del territorio
health
promoting
school
dalla Regione 85 mila euro per questo
progetto dell’Ulss 5
Venceslao Ambrosini
Monica Menti
Proposto dall’Ulss 5 alla Regione Veneto il progetto biennale: ”Rete regionale aderente al network europeo health promoting school
(Enhps): azioni di sviluppo e consolidamento
del progetto regionale” continua spedito il suo
cammino.
La Regione Veneto, capofila per le regioni italiane in tale iniziativa, nella figura dell’ex assessore alle Politiche Sociali Antonio De Poli, è
sempre stata sensibile ad iniziative tese a sostenere programmi di prevenzione delle situazioni
di devianza sociale e di promozione della salute. E l’ha manifestato concretamente erogando
per il progetto dell’Ulss 5 un nuovo finanziamento di 85 mila euro che serviranno allo sviluppo di quella che può essere considerata la
seconda fase di questa iniziativa.
Il primo anno, infatti, si era creata una rete
collaborativa di ben 15 scuole rappresentanti le 7
Province della Regione Veneto. Ora sono attesi
nuovi passi in avanti, grazie a questo nuovo
piano di lavoro, il cui titolare e coordinatore è il
direttore dei Servizi Sociali dell’Ulss 5, la dottoressa Antonella Pinzauti, assieme al dottor
Venceslao Ambrosini (responsabile U.O.C.
Materno Infantile), al dottor Eugenio Fantuz
(direttore sanitario dell’Ulss 6 di Vicenza) e al
professore Marco Appoggi. La volontà è quella
di consolidare la rete regionale Hps per ampliare la cultura della salute e la prevenzione delle
tossicodipendenze, trasformando le iniziative di
prevenzione in progetti per diffondere esempi
di buone pratiche nel territorio in raccordo con
il progetto nazionale Life Skills. Il tutto realizzato
con l’obiettivo di ampliare ulteriormente la rete
Hps per creare alleanze nel territorio.
Attore principale di questo progetto è la scuola
che diventa così punto di riferimento nel territorio non solo per l’apprendimento, ma anche
per l’aggregazione e per la prevenzione, come
laboratorio di esperienze e di idee progettuali
da spendere nella comunità in sintonia con le
istituzioni locali. Le azioni che sono già state
messe in atto con l’inizio della scuola sono:
- diffondere nei piani di offerta formativa e nei
curricola scolastici le linee di indirizzo europeo
per la promozione della salute, promuovendo
stili di vita sani (educazione alimentare, lotta alla
droga, all’alcol e al tabagismo, educazione alla
sessualità e all’affettività, sicurezza stradale);
- trasformare le iniziative di prevenzione in progetti validati e trasferibili per diffondere esempi
di buone pratiche;
- favorire lo scambio di esperienze e progetti.
a
scuola
di
salute
moltissime le iniziative proposte dall’Ulss
Venceslao Ambrosini
Monica Menti
Le iniziative proposte finora alla scuola dai Servizi dell’Ulss 5 fanno parte degli obiettivi strategici del
programma di educazione alla Salute della Regione Veneto, il cui fine è di allargare ed integrare le
attività di educazione alla salute secondo una logica di rete e di alleanze con sistemi ed istituzioni,
che hanno responsabilità nel processo di promozione alla salute. Oltre ai progetti evidenziati nella
locandina qui accanto, sono offerti incontri su: Droghe e dintorni, Incontri a tema sulle tossicodipendenze a cura dell’Unità di Prevenzione del Dipartimento delle Dipendenze Patologiche;
Tipicità alimentare del territorio e salute, Amici a 4 zampe, La Prevenzione Primaria come
azione attiva: le vaccinazioni a cura del Dipartimento di Prevenzione. Questo ventaglio di iniziative vuole essere ampio e completo proponendo tematiche specifiche che promuovono comportamenti idonei a mantenere o migliorare lo stato di salute di ciascun individuo e della collettività.
22
Cambia la sede, ma non
le finalità di riabilitazione
psicosociale
si
sposta
il
centro
Aurora
è sempre a Maglio di Sopra, ma nei locali del vecchio Cfp
Il 5 novembre c’è stata l’inaugurazione della
nuova sede del centro diurno “Aurora”, che si è
trasferito nella frazione di Maglio di Sopra a
Valdagno fra le mura storiche di via Marzotto
n. 7, un tempo sede del Centro di Formazione
Professionale, poi trasferitosi a Trissino. Grazie
alla collaborazione tra Comune di Valdagno e
l’Ulss 5, questi nuovi spazi nel centro della frazione valdagnese consentiranno l’aprirsi di
occasioni di dialogo e confronto con la
Comunità al fine di un superamento effettivo di
molti pregiudizi e timori sulla malattia mentale.
Il nostro è infatti un tempo caratterizzato dalla
tecnologia e dalle nuove forme di comunicazione, dalla rapidità dei cambiamenti ed a volte
dalle difficoltà “di stare al passo”. Non è quindi
difficile diventare vittima di un ingranaggio così
rapido ed esigente che porta all’isolamento e
all’incomunicabilità. La nostra società, in alcuni
casi, non offre sufficienti garanzie di benessere
all’individuo e porta a metterne in luce fragilità
e aspetti vulnerabili, aumentando così il rischio
di vivere per lungo tempo situazioni di disagio
e sofferenza che si possono tradurre in malattie
vere e proprie.
In questo contesto le relazioni interpersonali
assumono un ruolo fondamentale di salvaguardia della salute e dello sviluppo dell’individuo.
L’uomo per definizione viene considerato un
“animale sociale” dando risalto alla fitta rete di
relazioni che dalla nascita lo caratterizzano: il
venir meno di questo tipo di condizione porta a
vivere vissuti di alienazione e di perdita di contatto con la realtà. La mancanza dei rapporti
sociali rappresenta la paralisi della natura stessa
dell’essenza umana.
La riabilitazione psicosociale si occupa quindi di
recuperare e ritessere questa trama relazionale,
ricollocando l’individuo all’interno di un proprio
contesto significativo, di uno spazio vitale in cui
poter nutrire i bisogni sociali. Ed è questo lo
scopo di strutture come il centro diurno
“Aurora”. Vivere la quotidianità nel Centro
Aurora, infatti, significa portare il proprio disagio
in un luogo e nutrire delle aspettative di recupero e di evoluzione. Significa pensare di riap-
propriarsi di competenze per essere nuovamente cittadini attivi e quindi tornare ad avere
un ruolo dinamico nella propria comunità.
L’obiettivo della riabilitazione è di accettare i
limiti posti dalla disabilità e di porre in essere
tutti gli interventi necessari per il loro superamento, trovando soluzioni nuove per affrontare
le sfide poste dall’agire quotidiano. Lo scopo è
quello di invertire il processo di de-socializzazione, sviluppando capacità sociali che aiutino il
soggetto a cavarsela efficacemente nell’ambiente esterno e nella società, e non solo all’interno del setting riabilitativo.
Il Centro Aurora diventa quindi il ponte di questo processo di trasformazione alla ricerca di
proposte terapeutiche per attivare le abilità personali, ma nello stesso tempo guardando con
attenzione all’ambiente circostante nel tentativo
di progettare interventi che coinvolgano le persone “normali”. La sfida è di favorire momenti
d’integrazione reale dimostrando concretamente come la diversità possa diventare un valore a
prescindere da tutto.
Federico Gobbo
Informazioni:
Centro Aurora
tel./fax 0445 414177
[email protected]
Che cosa dicono alcuni che lo frequentano
Il Centro Diurno è un luogo
dove ci si incontra tutti insieme
Qui mi sento bene
Se non ci fosse non sarei qui
Nel nuovo Centro Diurno vorrei
che ci fossero tutti i compagni
ogo
e’ un lu
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n
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Il Centr
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felice
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Il Centro Diurn
o è un luogo
dove si diverton
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Qui mi sento
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Se non ci foss
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io agio
Nel nuovo Cen
tro Diurno
vorrei fare dise
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23
Ora disponibili anche due preziosi
opuscoli informativi
ufficio invalidi
civili
ridotti i tempi d’attesa
per le pratiche
Alberto Acqua
Da marzo 2004 l’Ufficio Invalidi Civili è stato
completamente riorganizzato. Le sue risorse e
le sue funzioni sono state trasferite al Distretto
Socio-Sanitario per consentire una più razionale utilizzazione delle risorse umane, tecniche e
organizzative.
Tale collocazione ha permesso una gestione
unitaria di tutte le problematiche socio-sanitarie
territoriali e quindi la presa in carico della persona nella sua globalità, con il coinvolgimento
dei vari servizi, precedentemente gestiti in
modo separato e con difficoltà di collegamenti
efficaci. Ciò ha comportato, inoltre, una migliore
accessibilità dei cittadini al servizio in quanto gli
sportelli del Distretto Socio-Sanitario sono distribuiti capillarmente nel territorio e facilmente
accessibili. Dal primo maggio 2004 è avvenuta
la completa revisione della composizione delle
commissioni che giudicano le domande di invalidità civile, complessivamente passate da 6 ad
8. Il numero medio di casi definiti in sede di commissione è stato incrementato di 2 unità per
seduta e, alla data del 30 giugno 2004, si è
passati ad un tempo medio di gestione del pro-
cedimento (dalla data di presentazione dell’istanza alla data di pre-decreto) inferiore ai 300 giorni, contro i 500 giorni circa dell’anno 2003. Si
è inoltre andati da un tempo di attesa medio di
4-5 mesi dalla presentazione della domanda
all’effettuazione della visita, ad un tempo di
attesa sempre inferiore ai 90 giorni, in linea con
le indicazioni regionali. Le sedute delle commissioni sono state spostate prevalentemente
in orario pomeridiano con esiti positivi sia per
quanto riguarda la conciliazione con l’ordinaria
attività professionale dei componenti, che in
ordine alle disponibilità personali degli utenti.
Allo scopo di migliorare la comunicazione
con gli utenti, il personale dell’Ufficio Invalidi
Civili, coordinato dal responsabile dottor Alberto
Acqua e dal dottor Ermanno Dian, e l’Ufficio
Relazioni con il Pubblico hanno realizzato due
depliant informativi, che si trovano nelle
seguenti pagine staccabili: uno riporta l’elenco
dei documenti da presentare per le domande
di invalidità civile, handicap, disabilità, sordomutismo e cecità civile, mentre l’altro contiene
utili informazioni relative ai modi e tempi di
espletamento delle richieste.
Nel corso del mese di dicembre avrà luogo il
trasferimento dell’Unità Operativa Invalidi Civili
presso la nuova sede di Montecchio Maggiore
in via Sardegna (adiacente all’Ospedale).
Al fine di ridurre al minimo il disagio per gli
utenti, si sta organizzando l’attività di base
(informazioni, distribuzione e raccolta modulistica) presso le sedi distrettuali dei vari Punti
Salute, dove si potranno ricevere ulteriori informazioni. Le sedute delle commissioni invalidi
continueranno ad essere eseguite su tutto il territorio aziendale (Arzignano, Lonigo, Montecchio
Maggiore, Valdagno).
via F. Baracca, 204 Vicenza
tel. 0444 965636
fax 0444 965638
[email protected] www.fidasvicenza.com
Orari dei centri trasfuzionali raccolta sangue
24
MONTECCHIO MAGGIORE
tel. 0444 708310
dalle ore 7.30 alle 9.00 dal lunedì al venerdì
LONIGO
tel. 0444 708310
dalle ore 8.00 alle 9.00 tutti i venerdì
VALDAGNO
tel. 0445 423275
dalle ore 8.00 alle 9.00 dal lunedì al giovedì
Importante
Si consiglia a chi desideri usufruire oltre che dei benefici derivanti dall’invalidità
civile anche di quelli della legge 104/92 (handicap) di barrare entrambe le caselle
sul modulo al momento della domanda.
Handicap (Legge104/92)
Il riconoscimento dà diritto a:
Agevolazioni fiscali.
Tra le agevolazioni previste segnaliamo quelle che sembrano più importanti e cioè i
permessi lavorativi di cui all’art. 33.
I genitori (anche affidatari) di bambini in condizioni di handicap grave, se non ricoverati in istituti, hanno diritto al prolungamento del periodo di astensione facoltativa dal
lavoro fini al compimento dei tre anni o, in alternativa, alla riduzione di due ore giornaliere dell’orario di lavoro.
I parenti fino al terzo grado, anche non conviventi, hanno diritto a tre giorni al mese di
permesso lavorativo purchè assistano in maniera continuativa ed esclusiva il portatore
di handicap grave. Inoltre, se possibile, hanno diritto a scegliere la sede di lavoro più
vicina e non possono essere trasferiti ad altra sede senza il loro permesso.
Il portatore di handicap grave, può usufruire di tre giorni mensili di permesso o, in
alternativa, della riduzione dell’orario lavorativo di due ore giornaliere.
Disabilità (Legge 68/99)
La Legge 68/99 ha come finalità l’inserimento e l’integrazione lavorativa delle
persone disabili in età lavorativa attraverso il collocamento mirato.
Sordomutismo
Il riconoscimento dà diritto a:
• protesi ed ausili (es. protesi acustiche),
• inserimento lavorativo per disoccupati di età fra 18 e 65 anni (60 per le
donne) dopo l’accertamento ai sensi della Legge 68/99,
• esenzione dal pagamento del ticket,
• concessione di provvidenze economiche (in presenza dei requisiti di legge).
Cecità civile
Lo stato di “cecità civile” viene riconosciuto alla persona affetta da:
Cecità assoluta
Cecità con residuo visivo non superiore ad un ventesimo in entrambi gli occhi;
Il riconoscimento dà diritto a:
• protesi ed ausili (es. protesi oculari e presidi per non vedenti o ipovedenti),
• inserimento lavorativo per disoccupati di età fra 18 e 65 anni (60 per le
donne) dopo l’accertamento ai sensi della Legge 68/99,
• esenzione dal pagamento del ticket,
• concessione di provvidenze economiche (in presenza dei requisiti di legge).
modulo per la domanda,
certificato del medico di base o di un medico specialista.
modulo per la domanda,
certificato del medico di base o di un medico specialista.
Nota
La domanda per la Legge 68/99 è possibile solo se l’interessato è già:
• invalido civile con percentuale pari ad almeno 46%,
• cieco civile o sordomuto,
• invalido di guerra o per servizio con minorazioni comprese nelle categorie dalla 1a alla 8a.
•
•
Disabilità (L. 68/99):
•
•
Handicap (L. 104/92):
aggravamento
• modulo per la domanda,
• certificato del medico di base da cui risulti che c’è stato un aggravamento,
• documentazione sanitaria (certificati specialistici, cartelle cliniche, ecc.) che confermi l’aggravamento, può essere utile allegare una copia del verbale della visita
precedente.
primo accertamento:
• modulo per la domanda,
• certificato del medico di base o di un medico specialista,
Invalidità civile:
invalidità civile, handicap, disabilità,
sordomutismo, cecità civile e relativi benefici
Documenti da presentare per le domande di:
in collaborazione con
Ufficio Relazioni con il Pubblico
Distretto socio sanitario
ufficio invalidi civili
Sordomutismo:
• modulo per la domanda,
• certificato audiometrico redatto da specialista Otorinolaringoiatra (ORL) pubblico
o convenzionato (non privato).
Cecità civile:
• modulo per la domanda,
• certificato di un medico oculista pubblico o convenzionato (non privato) con l’indicazione del visus residuo corretto.
Note:
La visita medica può essere eseguita a domicilio della persona su richiesta del medico
di base o specialista che deve indicare le motivazioni sanitarie che non ne permettono
l’accesso agli ambulatori.
Le domanda possono essere fatte da tutti i residenti nei comuni dell’ULSS 5.
Per i cittadini di paesi non aderenti all’Unione Europea oltre alla documentazione sanitaria deve essere prodotta copia della carta di soggiorno o del permesso di soggiorno
con validità pari ad almeno un anno.
Per informazioni
Unità Operativa Semplice Invalidi Civili
via Sardegna - Montecchio Maggiore (adiacente all’Ospedale)
475702
475740
431337
480894
Telefoni
0444
0444
0444
0445
Responsabili dell’Ufficio
dr. Alberto Acqua, dr. Ermanno Dian
Orari di apertura al pubblico
lunedì, mercoledì e venerdì dalle 9.00 alle 12.30
I benifici previsti
Invalidità civile (18 – 64 anni)
Percentuale compresa tra 34% e 45%:
• protesi ed ausili (es. apparecchi ortopedici).
Percentuale compresa tra 46% e 66%, oltre a quanto sopra:
• inserimento lavorativo per disoccupati di età fra 18 e 65 anni (60 per le
donne) dopo l’accertamento ai sensi della Legge 68/99.
Percentuale compresa tra 67% e 73%, oltre a quanto sopra:
• esenzione dal pagamento del ticket per prestazioni diagnostiche.
Percentuale compresa tra 74% e 99%, oltre a quanto sopra
• concessione di provvidenze economiche (in presenza dei requisiti di legge).
Percentuale del 100%, oltre a quanto sopra:
• esenzione dal pagamento del ticket
• concessione di provvidenze economiche (in presenza dei requisiti di legge).
Ultrasessantacinquenni
con difficoltà di grado lieve:
• protesi ed ausili (es. apparecchi ortopedici)
con difficoltà di grado medio/grave, oltre a quanto sopra:
• esenzione dal pagamento del ticket per prestazioni diagnostiche.
con difficoltà di grado grave, oltre a quanto sopra:
• esenzione dal pagamento del ticket.
Minori
con difficoltà persistenti a svolgere i compiti e le funzioni della sua età;
con perdita uditiva superiore ai 60 decibel;
di età compresa tra 15 e 18 anni e con percentuale superiore a 45%.
Il riconoscimento di queste invalidità dà diritto a:
• protesi ed ausili (es. apparecchi ortopedici)
• esenzione dal pagamento del ticket
• concessione di provvidenze economiche.
Invalidità di accompagnamento (per qualsiasi età)
Viene riconosciuta nei casi di:
Invalidità totale con impossibilità a deambulare;
Invalidità totale con necessità di assistenza continua per compiere gli atti quotidiani della vita.
Oltre ai benefici derivanti dalla invalidità totale comporta la:
• concessione di provvidenze economiche (indennità di accompagnamento),
qualsiasi sia il reddito percepito.
Nota: Con il termine “atti quotidiani” si intendono quelle azioni elementari che si deve essere in grado di compiere per poter vivere quali ad es. cura dell’igiene personale, capacità di vestirsi, di valutare pericoli e di evitarli, di
orientarsi in ambiente noto, di riconoscere persone note, di nutrirsi e di avvertire gli stimoli per recarsi al WC.
475702
475740
431337
480894
lunedì, mercoledì e venerdì dalle 9.00 alle 12.30
Orari di apertura al pubblico
dr. Alberto Acqua, dr. Ermanno Dian
Responsabili dell’Ufficio
0444
0444
0444
0445
Telefoni
Unità Operativa Semplice Invalidi Civili
via Sardegna - Montecchio Maggiore (adiacente all’Ospedale)
Per informazioni
Nel caso di accertamento di invalidità civile ad uso protesi ed ausili, in sede di visita,
su richiesta dell’interessato, viene rilasciato un certificato provvisorio in attesa dell’esito
definitivo, da consegnare al Distretto di appartenenza per la fornitura della protesi.
Nel caso di accertamento ai sensi della Legge 104/92, accertata la situazione di gravità, su richiesta dell’interessato dopo la visita viene rilasciato un certificato provvisorio in attesa dell’esito definitivo.
Gli eventuali benefici economici decorrono dal primo giorno del mese successivo
alla data di presentazione della domanda.
NOTE:
Desideriamo informarLa che a seguito della Sua domanda Lei sarà invitato/a alla visita entro 90 giorni dalla data di presentazione indicata
con timbro di ricevuta nella fotocopia in suo possesso.
Si ricorda che le infermità per le quali si chiede
l’invalidità devono essere documentate con
certificati medici, lettere di dimissioni e/o
cartelle cliniche ospedaliere.
Può quindi utilizzare i giorni
precedenti la visita per procurarsi la documentazione.
In occasione della visita, la
Commissione formula
una diagnosi e propone una valutazione di invalidità
(in termini
percentuali).
invalidità civile, handicap, disabilità
Informazioni relative alle domande di:
in collaborazione con
Ufficio Relazioni con il Pubblico
Distretto socio sanitario
ufficio invalidi civili
• per richiedere l’esenzione del ticket
(se l’invalidità è superiore al 66%),
A questo punto la pratica risulterà completa e quindi valida ad es.
Questa valutazione è poi soggetta al controllo da parte di una
Commissione di Verifica presso il Ministero del Tesoro con sede a
Vicenza.
La Commissione di Verifica può variare la percentuale della valutazione.
Proprio per questo motivo in occasione della visita non è possibile comunicarne l’esito all’utente. La Commissione di Verifica ha 60 giorni di tempo
per l'esame della pratica.
Ricevuta la risposta, l'Ufficio Invalidi notificherà l'esito al suo domicilio
entro i successivi 15 giorni.
RICORSI
Qualora a seguito della percentuale di invalidità, Lei risultasse titolare di
benefici economici, Le verranno consegnati o inviati dei moduli con la
richiesta di alcuni dati da indicare ed autocertificare.
L'Ufficio Invalidi Civili, ricevute le autocertificazioni ed accertata la presenza
dei requisiti previsti dalla normativa vigente, provvederà entro 30 giorni
a trasmettere la pratica all'Unità Operativa Invalidi Civili (U.O.I.C.) di
Vicenza per la liquidazione dei benefici economici. L'U.O.I.C. prepara il
decreto di pagamento e lo trasmette all'INPS.
In totale il tempo di attesa fra la domanda e la trasmissione all’I.N.P.S. sarà
di circa 8 mesi.
Risulta a questo Ufficio che il tempo impiegato dall’I.N.P.S. per effettuare
il pagamento è di circa 30 giorni.
• Legge 68/99 (disabilità)
• Legge 104/92 (handicap)
Sempre a questo punto si
conclude l’iter delle domande ai
sensi di:
• per la fornitura di protesi e/o ausili
(se l’invalidità è superiore al 33%).
Qualora il cittadino ritenga
che la percentuale di invalidità riconosciutagli non sia corretta può fare ricorso. I ricorsi
vanno inoltrati entro 60 giorni dalla nostra notifica (cioè
da quando il cittadino firma
la ricevuta di ritorno) a:
Commissione medica
superiore e di invalidità
civile - Ministero del Tesoro,
via Casilina 3 00182
Roma.
Va allegata copia del verbale di visita e documentazione sanitaria.
Nell’Ulss 5 in primavera saranno
chiamati i ragazzi nati dal 1994 al 1997
morbillo,
rosolia,
parotite
un piano nazionale di vaccinazione previene
queste tre malattie
L’utilizzo sistematico dei vaccini ha reso possibile il controllo, la prevenzione e l’eliminazione di
malattie infettive molto pericolose come il vaiolo e la poliomielite. Ancora oggi, però, in Italia e in molti
altri Paesi europei non si è riusciti ad eliminare malattie come il morbillo e la rosolia congenita,
malattia contratta dal feto durante la gravidanza, trasmessagli dalla madre.
Queste malattie possono provocare gravi complicanze, ma alcune credenze “popolari” continuano a
vedere il contagio di queste malattie come innocuo o addirittura utile per evitare la malattia in età adulta.
Rinaldo Zolin
Il morbillo
Il morbillo è una malattia infettiva altamente contagiosa, causata da un virus, che si trasmette con
le goccioline di saliva emesse con starnuti, tosse, e anche parlando a distanza ravvicinata. Il morbillo continua ad essere una importante causa di morbosità e mortalità sia nei Paesi industrializzati
che nelle nazioni in via di sviluppo. Ogni anno si verificano nel mondo più di 30.000.000 di casi e
875.000 decessi. Una conferma della gravità della malattia si è avuta anche in Italia nel 2002, allorché
si è verificata una vasta epidemia di morbillo, con oltre 40.000 ammalati, di cui più di 1000 ricoverati in ospedale. Tra le complicanze gravi sono state registrate 23 encefaliti e 6 decessi.
La rosolia
La rosolia è una malattia contagiosa causata da un virus che si trasmette come il morbillo. La sintomatologia non è particolarmente intensa, anzi, a volte le infezioni possono passare inosservate.
Questo è molto pericoloso soprattutto se l’infezione è contratta dalla donna durante la gravidanza.
Il virus della rosolia, infatti, passa attraverso la placenta e, tramite questa via, infetta il nascituro con
gravi conseguenze come l’interruzione spontanea della gravidanza o gravissimi danni al bambino:
sordità, ritardo mentale, cataratta, malformazioni cardiache (sindrome della rosolia congenita).
La parotite
La parotite è una malattia molto contagiosa che si trasmette come le precedenti. Può complicarsi
provocando meningite nel 10% dei casi, infiammazioni del pancreas, sordità permanente, sterilità
se contratta dopo la pubertà.
Purtroppo non esiste una terapia specifica
contro il morbillo, la rosolia e la parotite, ma
queste tre malattie possono essere prevenute
con un’unica vaccinazione, sicura ed efficace.
L’eliminazione del morbillo in Italia rappresenta attualmente la principale priorità nel
campo delle malattie prevenibili con vaccinazione. L’Organizzazione mondiale della Sanità
(Oms) si è proposta l’obiettivo di debellarla
entro il 2007 dall’Europa e nella nostra nazione
è stato elaborato il Piano nazionale di eliminazione del morbillo e della rosolia congenita,
approvato nel 2003.
La Regione Veneto ha aderito a tale piano e
l’Ulss 5 Ovest Vicentino ha dato avvio ad una
campagna straordinaria di vaccinazione contro
morbillo, parotite e rosolia che vedrà coinvolti
bambini e ragazzi frequentanti le scuole elementari e medie di tutto il territorio.
La chiamata attiva delle coorti interessate sarà
scaglionata negli anni. I soggetti nati nel 1991,
1992, 1993 sono già stati invitati nell’autunno
2004 e dai primi dati raccolti vi è stata un’alta
adesione alla vaccinazione. Nella primavera
prossima saranno chiamati i nati nel 1994,
1995, 1996 e successivamente tutti gli altri.
La vaccinazione viene effettuata con vaccino
triplo, morbillo, parotite, rosolia. Si ricorda che
non esistono più in commercio i vaccini contro
le singole malattie e che da alcuni anni non si
29
effettua più la “vaccinazione volontaria contro la
rosolia” alle ragazze frequentanti la quinta classe
elementare pertanto è estremamente importante non perdere tale appuntamento.
Il vaccino trivalente in questione è ben tollerato e ha pochissime controindicazioni, si possono verificare dei lievi effetti collaterali di breve
durata come dolore e rossore nel punto d’iniezione, oppure febbre per lo più lieve o moderata, ingrossamento dei linfonodi, esantema
(macchioline rosse che durano un giorno)
dopo 5-12 giorni dall’inoculo del vaccino.
L’Ulss 5 è tra le prime del Veneto e d’Italia per
livello di copertura vaccinale raggiunta per la
prima dose di vaccino antimorbillo, parotite e
rosolia, attestandosi sul 94% circa di soggetti
vaccinati. Questo è il risultato di strategie vaccinali adottate in questi ultimi tre-quattro anni
che hanno portato ad un’offerta puntuale e
capillare della vaccinazione trivalente in tutte le
sedi vaccinali dell’Ulss.
Gli incontri di educazione sanitaria sulla prevenzione vaccinale svolti nelle scuole, l’impegno degli operatori del Servizio Igiene e Sanità
Pubblica, la collaborazione dei pediatri di Libera
Scelta e la sensibilità al problema da parte della
Direzione Aziendale, hanno fatto sì che si passasse da valori di copertura vaccinale piuttosto
bassi, con rischio reale di qualche epidemia, ai
valori attuali vicini alla soglia di interruzione
della circolazione del virus.
Ora bisogna fare un ultimo sforzo.
la
patologia
tiroidea
nella Valle dell’Agno l’incidenza è alta
Luigi De Santis
Più di 1300
pazienti in tre anni
sono stati seguiti
dall’ambulatorio
creato a Valdagno
30
Il gozzo (aumento della ghiandola tiroidea)
colpisce in Italia circa sei milioni di persone, corrispondenti a più del dieci per cento della
popolazione. Il rischio esiste per tutta la popolazione e la malattia costa allo Stato almeno
150 milioni di euro all’anno, fra diagnosi e terapia. Ma il gozzo, associato anche ad aumento o
ridotta funzione, non è l’unica patologia che
riguarda la tiroide: vanno infatti considerate
anche il cancro e la tiroide cronica, i cui numeri
sono inferiori, ma ugualmente significativi.
Nella Valle dell’Agno esiste una crescente
richiesta di diagnosi e trattamento per la patologia tiroidea. La morbilità è infatti più elevata
rispetto alle percentuali regionali e nazionali.
Per far fronte a tale richiesta da alcuni anni a
Valdagno è stato creato un ambulatorio integrato
per le patologie tiroidee, composto dagli specialisti dei reparti di Medicina (dottor Massimo
Casaril e dottor Marcello Giachetti) e di
Chirurgia (il dottor Luigi De Santis e il dottor
Antonio Valentino Piccolo). Dopo la prima visita
endocrinologia, quando indicato, viene programmato l’agoaspirato ecoguidato. L’esame è
ambulatoriale e dura pochi minuti; non è
necessaria particolare preparazione e non ci
sono complicazioni o particolari osservazioni.
Grazie alla collaborazione dei colleghi anatomopatologi (il dottor Romano Colombari e la
dottoressa Laura Corponi), l’esito dell’esame
citologico viene in genere consegnato al
paziente dopo pochi giorni.
L’utente viene informato su eventuali ulteriori
accertamenti, indicazioni sulla terapia nonché
per i successivi controlli. Nel caso sussita l’indi-
cazione all’intervento il chirurgo si presenterà al
paziente per un’ulteriore visita e valutazione.
Casistica
Nei tre anni di attività dell’ambulatorio di
Valdagno, sono stati esaminati più di 1300
pazienti con patologia tiroidea. Di questi, circa
600 hanno eseguito agoaspirato ecoguidato e
102 sono stati sottoposti ad intervento chirurgico
(tiroidectomia totale o parziale). La diagnosi clinica principale dei pazienti sottoposti ad intervento era di gozzo uni o multinodulare tossico,
e la maggioranza dei noduli tiroidei era clinicamente palpabile. I decorsi post-operatori sono
stati tutti regolari e non complicati. Sono stati
32 i casi di carcinoma maligno tiroideo e la
mortalità si è limitata al solo caso di carcinoma
anaplastico. Il follow-up di questi pazienti è in
corso presso il Day Hospital Medico e
Oncologico dell’Ospedale di Valdagno.
Prevenzione
Come atteso da maggiori statistiche, esiste
una bassa incidenza del cancro tiroideo. I noduli,
benché comuni, sono molto spesso benigni. La
causa di gozzo per molti dei pazienti esaminati,
era riconducibile a carenza alimentare di iodio.
Questo è un composto essenziale degli ormoni
tiroidei e la sua mancanza compromette la funzione della ghiandola, causando gozzo, noduli
ed altre malattie. Per la prevenzione, bisogna
assicurare all’organismo un apporto di iodio
sufficiente: è opportuno privilegiare gli alimenti
ricchi di iodio (come pesci e crostacei di mare),
ma la misura più sicura è l’uso di sale da cucina
appositamente addizionato con sali di iodio,
facilmente reperibile in commercio.
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Anno 2004 - Numero 3