POSTE ITALIANE S.p.A. Tassa pagata Pubblicità diretta non indirizzata DRT/DCB/VI/185/03/SC del. 19/11/2003 Alle famiglie azienda nuovo centro socio-sanitario otto nuovi infermieri ospedali parto senza dolore Andos e diabetici territorio scacco matto ai pregiudizi health promoting school prevenzione morbillo, rosolia, parotite la patologia tiroidea ambulanza satellitare a pag. 2 Raffaello Galiotto ambulanza satellitare in anteprima mondiale, l’Ulss 5 disporrà di questo nuovo strumento tecnologico Sergio Barbieri Da settembre, l’Ulss 5 Ovest Vicentino ha una nuova freccia al suo arco. Proprio ad inizio autunno, infatti, è partita sul territorio dell’Ulss 5 la sperimentazione della prima ambulanza al mondo in grado di trasmettere via satellite immagini radiologiche anche in movimento. Si tratta di Nesa (Next generation emergency satellite assistance), un progetto che ha preso avvio giusto un paio d’anni fa per iniziativa del dottor Sergio Barbieri, dirigente medico chirurgo ora all’ospedale di Lonigo. La sua idea ha poi potuto concretizzarsi grazie alla collaborazione con il direttore sanitario dell’Ulss 5, Giampaolo Stopazzolo, esperto di telemedicina, e con alcune aziende private di software, fra cui la Kerr di Roma. Il progetto è stato presentato all’Agenzia Spaziale Europea che ne ha finanziato per metà l’importo: un milione di euro che, sommato all’altro milione stanziato dai partner privati e con l’ambulanza messa a disposizione dall’Ulss 5, ha permesso di rendere realtà quello che fino a poco tempo fa sembrava solamente una chimera. “Questo strumento ci permetterà di fare un enorme passo in avanti nell’intervento in situazioni di emergenza - spiega il dottor Barbieri perché consentirà di fare diagnosi in teleconferenza in loco, in qualsiasi punto del territorio grazie alla connessione Internet satellitare capendo così in quale ospedale sarà più opportuno spostare i pazienti”. Il mezzo, che è stato presentato all’undicesimo Salone internazionale della telecomunicazione avanzata di Vicenza, sarà infatti dotato di un elettrocardiogramma, di un fonendoscopio (che permette di trasmettere il suono del cuore del paziente a distanza), di un apparecchio per misurare la saturazione dell’ossigeno e di una avveniristica strumentazione inventata dalla Canon per trasferire le immagini radiologiche direttamente al computer senza passaggi intermedi di stampa. “In un primo tempo simuleremo situazioni di emergenza con attivazioni di sessioni di teleconsulenza - dice il dottor Stopazzolo - poi affiancheremo l’ambulanza sperimentale ad una di quelle medicalizzate che già operano sul territorio. Vista la leggerezza e la facile portabilità della strumentazione, si pensa poi ad un utilizzo nelle case di riposo e a domicilio di persone anziane o con difficoltà deambulatorie”. editoriale Cari lettori e lettrici, con la pubblicazione del terzo numero della Rivista dell'Ulss5 Ovest Vicentino nell'anno 2004 abbiamo raggiunto l'obiettivo che ci eravamo prefissati di comunicare alla popolazione di 170 mila persone circa che compone la comunità servita dall'Ulss con la periodicità di una volta ogni quattro mesi con uno strumento che contiene molte informazioni, dati e notizie di eventi della realtà dell'Ulss 5, composta di OSPEDALE, TERRITORIO e PREVENZIONE. La rivista è aperta anche ad ospitare notizie e informazioni delle istituzioni che sono in relazione con l'Ulss, come le associazioni del volontariato, che hanno iniziato a vedere inseriti i loro contributi. Con questo numero, che sarà disponibile a Natale, invio anche a tutti VOI i sinceri auguri di Buon Natale accompagnati da una riflessione. In questo ultimo periodo dell'anno abbiamo trovato una enfasi particolare sulle notizie di reclami, proteste, segnalazioni di disfunzioni o inefficienze del servizio socio-sanitario offerto dall’Ulss. Queste segnalazioni, qualora si accerti la fondatezza dei fatti segnalati, dispiacciono moltissimo dal punto di vista della persona che li ha vissuti, ma contemporaneamente costituiscono anche l'occasione per una seria e meditata revisione delle modalità di offerta dei servizi. Però dato che è Natale, il momento in cui i credenti rivivono la LIETA NOVELLA, è opportuno ricordare e ringraziare tutti coloro, e sono la stragrande maggioranza, che hanno fatto e continuano a fare il proprio dovere e ad offrire il loro servizio con professionalità e umanità. Qualche volta i nostri “pazienti” ci tengono a mettere per iscritto i loro apprezzamenti e riconoscimenti e la gratitudine per ciò che ricevono dagli operatori, medici , infermieri e altro personale dell'Ulss 5 Ovest Vicentino. Nel 2004 sono arrivati, in particolare, apprezzamenti riferiti all'Ospedale di Arzignano per il Centro Trasfusionale e per i reparti di Medicina Generale, Neurologia, Ostetricia/Ginecologia e Pronto Soccorso; all'Ospedale di Montecchio Maggiore per i reparti di Oculistica, Oncologia e Ortopedia; all'Ospedale di Lonigo per il reparto di Lungodegenza; all'Ospedale di Valdagno per i reparti di Chirurgia Generale, Ortopedia, Ostetricia/Ginecologia e Pronto Soccorso. Sono giunti inoltre ringraziamenti rivolti ai servizi territoriali e in particolare al Servizio Età Evolutiva/Disabilità, Servizio per l'educazione e la promozione alla salute, Servizio Area Anziani e Unità funzionale di prevenzione. Il Direttore Generale Daniela Carraro 07 dicembre 2004 sommario Ulss 5 Notizie periodico d’informazione dell’Azienda Ulss 5 Ovest Vicentino numero 3 anno 2004 DIRETTORE Daniela Carraro GRAFICA Raffaello Galiotto DIRETTORE RESPONSABILE Elisabetta Carlotti STAMPA Tipografia Rumor Via dell’Economia, 117 36100 Vicenza REDAZIONE Direzione Generale e Ufficio Relazioni con il Pubblico Consegnato in Tipografia 07 dicembre 2004 Azienda Ulss 5 Autorizzazione del Via Trento, 4 Tribunale di Vicenza 36071 Arzignano (VI) n. 669 del 21.12.1989 tel. 0444 479580 www.ulss5.it tiratura 67.000 copie e-mail: [email protected] distribuzione gratuita Azienda ambulanza satellitare 2 edilizia ospedaliera 4 barriere architettoniche 5 Guinea Bissau 5 l’Ulss 5 e il web 6 Ulss e Linux 7 nuovo centro socio-sanitario 8 libretto informazioni al personale 8 otto nuovi infermieri 9 liste d’attesa 10 11 accordo fra Ulss 5 e Ulss 6 Ospedali Si ringraziano gli autori degli articoli: Alberto Acqua, Domenico Amato, Venceslao Ambrosini, Fabio Armellini, Sergio Barbieri, Cinzia Bergamasco, Gabriele Brotto, Giuliana Caron, Enrico Castaman, Ferdinando Ceron, Massimo Cigolini, Luigi De Santis, Giorgio Dolcetta, Federico Gobbo, Giorgia Lora, Dario Mastropasqua, Monica Menti, Matteo Molon, Barbara Romanin, Claudio Ronco, Giorgio Roncolato, Elena Sandri, Giulia Scolari, Franca Silvestri, Patrizia Simionato, Stefano Zanolini, Rinaldo Zolin. due nuovi primari all’Ulss 5 alzheimer il futuro della pediatria ricerca sanitaria finalizzata parto senza dolore 12 13 14 15 16 nuovo ecografo Andos e diabetici un gazebo per Lonigo piede piatto idiopatico screening infettivologici in gravidanza 17 17 17 18 19 Territorio scacco matto ai pregiudizi 20 geyser si rifà il trucco 20 health promoting school 22 22 a scuola di salute si sposta il centro Aurora 23 24 ufficio invalidi civili opuscoli 25-28 Prevenzione morbillo, rosolia, parotite la patologia tiroidea 29 30 3 Stilato il programma degli investimenti per gli interventi sugli immobili che riguarderanno soprattutto l’Ospedale di Arzignano edilizia ospedaliera impegnerà l’Azienda per oltre 3 milioni di euro Gabriele Brotto Dopo il grande impegno richiesto per l’ultimazione dei lavori e l’attivazione del nuovo Ospedale di Valdagno inaugurato lo scorso aprile, l’attività di edilizia ospedaliera dell’Ulss 5 Ovest Vicentino è ora fortemente concentrata sulla realizzazione di nuovi interventi rivolti a garantire la fruibilità del patrimonio edilizio esistente, assicurando l’aggiornamento tecnologico delle attrezzature e delle dotazioni impiantistiche. Esclusi alcuni interventi straordinari per la conservazione del patrimonio edilizio, come la sistemazione del tetto della ex Casa salute presso l’Ospedale di Lonigo e il rifacimento delle coperture di alcuni padiglioni adibiti a servizi presso l’Ospedale di Montecchio Maggiore, i principali lavori sono rivolti all’Ospedale di Arzignano. Scopriamoli: Ammodernamento delle quattro sale operatorie Questo intervento prevede il rifacimento di tutta la componente impiantistica delle attuali quattro sale operatorie esistenti all’Ospedale di Arzignano, come il trattamento aria, al fine di migliorarne sempre più la qualità anche in vista dell’accreditamento previsto dalla LR 22/2002. Spesa prevista: un milione di euro Ristrutturazione dell’ala ovest dell’ospedale È una delle parti più vecchie dell’ospedale, in gran parte ancora costituito dagli originari impianti. I lavori prevedono di ristrutturare il primo piano dove troveranno posto le nuove degenze di ginecologia, e, successivamente, il quinto piano in cui saranno sistemati gli studi medici e altri uffici collegati al nuovo servizio di ortopedia che si trasferirà da Montecchio. In seguito si interverrà sul terzo piano (pediatria) e sul quarto piano (neurologia). Considerata la recente ristrutturazione del secondo piano (cardiologia), l’Ulss 5 al termine dei lavori potrà disporre di un’ala completamente riorganizzata. Spesa prevista: un milione e 75 mila euro Ampliamento del parcheggio nord Con la collaborazione del Comune di Arzignano, è stata recentemente acquisita la disponibilità di una porzione di terreno ove poter ampliare il parcheggio, al fine di dare risposta alla sempre difficile disponibilità di aree per la sosta degli autoveicoli. Il progetto, già predisposto dall’Ufficio Tecnico, è in fase di approvazione da parte dei competenti uffici della Regione Veneto e, una volta accettato, sarà possibile iniziare i lavori. Spesa prevista: un milione e 56 mila euro Risanamento facciate Tutte le facciate dell’ospedale richiedono interventi di risanamento soprattutto per la carbonatazione di alcune zone di calcestruzzi che necessitano quindi di un risanamento profondo per ripristinare le superfici; per il primo anno è previsto l’intervento sulle facciate dell’ala ovest. Spesa prevista: 225 mila euro 4 Raffaello Galiotto barrieregiàarchitettoniche stanziati 150 mila euro per il loro abbattimento nel territorio dell’Ulss 5 Il questionario realizzato dall’Ulss 5 Ovest Vicentino per individuare le barriere architettoniche all’interno degli ospedali e dei distretti sociosanitari di Arzignano, Montecchio Maggiore e Lonigo ha dato i suoi frutti. Dall’analisi delle risposte e in base alle indicazioni arrivate dai responsabili delle strutture, si è infatti potuto stilare un programma per l’eliminazione delle barriere architettoniche, la cui spesa complessiva è stimata in oltre 900 mila euro. Naturalmente, trattandosi di interventi puntuali, potranno essere realizzati per lotti successivi in base alle diverse priorità e alle disponibilità economiche. A questo scopo, per l’anno 2004, l’Ulss 5 ha già stanziato una somma di 150 mila euro per la realizzazione degli interventi volti al superamento delle barriere architettoniche, da eseguirsi prioritariamente nelle strutture di maggior accesso da parte dell’utenza e quindi, in particolar modo, negli ospedali che rappresentano l’immobile di maggior volumetria. Ospedale di Arzignano: sostituzione e prolungamento dei corrimani in alcuni punti delle scale e sostituzione o abbassamento di alcuni sportelli aperti al pubblico. Ospedale di Montecchio Maggiore: adeguamento e sostituzione di uno sportello aperto al pubblico. Ospedale di Lonigo: adeguamento di un servizio igienico nella zona del pronto intervento. Distretto di Arzignano: inserimento delle scritte in braille negli ascensori. Distretto di Montecchio Maggiore: sostituzione della porta di accesso alla struttura. Distretto di Trissino: adeguamento della porta d’accesso alla struttura e sistemazione della pavimentazione nella zona antistante l’ingresso. Centro Arcobaleno: introduzione di una pensilina di protezione dagli agenti atmosferici. Gabriele Brotto In due anni, visitati più di 4500 bambini nell’ospedale della capitale africana Guinea Bissau terminato il progetto di cooperazione internazionale con l’Ulss 5 Si è completato in questi mesi il progetto dell’Ulss 5, finanziato dalla Regione Veneto, sulla ricerca sanitaria finalizzata alla cooperazione internazionale a favore della Guinea Bissau. Il progetto, realizzato in collaborazione con la dottoressa Raffaella Colombatti dell’Organizzazione non governativa Comunità Sant’Egidio, si è sviluppato su due fronti. Presso l’ospedale di Bissau con la strutturazione ed attivazione di un ambulatorio pediatrico per la cura della malnutrizione e delle malattie infettive. E presso l’Ulss 5 con azioni di supporto informatico e di elaborazione epidemiologico-statistica delle cartelle sanitarie provenienti da Bissau. Il coordinamento scientifico dell’Ulss 5 è stato affidato al dottor Venceslao Ambrosini, con la collaborazione di Gemma Zorzi, Monica Menti, Barbara Gianesini, Cristiano Langaro, Lorenzo Magrin e Martina Xompero. In due anni di attività sono stati visitati presso l’ambulatorio di Bissau più di 4500 bambini di età compresa tra i 10 giorni e i 13 anni. Importante e proficuo è stato il coinvolgimento e la partecipazione di alcuni Comuni e associazioni di volontariato locali. Venceslao Ambrosini Monica Menti 5 Il nuovo sito aggiornerà il personale sanitario sugli appuntamenti di formazione l’Ulss 5 e il web Elena Sandri 6 È on line formazione5.it, il sito Web che l’Ulss 5 Ovest Vicentino ha realizzato per garantire maggiore efficienza al suo programma di aggiornamento rivolto a tutte le figure che appartengono al panorama sanitario. Parallelamente all’attività primaria, quella medico-curativa, l’Ulss 5 persegue da sempre la formazione degli operatori sanitari. Seguendo le linee ministeriali in tema di formazione continua in sanità, l’Ulss 5 ha focalizzato l’attenzione sulla formazione in modo pragmatico e sistematico, prevedendo l’organizzazione di corsi, convegni e simposi per approfondire le diverse tematiche durante momenti di dialogo e confronto costruttivi. Opportunità che è chiaramente estesa a specialisti di tutto il Triveneto. Molti dei convegni in programma, suddivisi per materia e per destinatari, si distinguono per l’importanza derivata tanto dal tipo di contenuto trattato, quanto dalle influenti ed autorevoli pre- senze mediche, accademiche ed istituzionali che prestano la loro esperienza in qualità di docenti e relatori. La formazione assicurata dall’Ulss 5, inoltre, permette agli operatori sanitari del luogo di arricchire il proprio background “comodamente” nel proprio ambito territoriale. Ed è a questo scopo che è nato formazione5.it, per intraprendere cioè un dialogo costante ed aggiornato con medici e non, attraverso uno strumento di comunicazione che consentirà di potenziare, avanzare e riqualificare l’intero esercizio svolto. “Con questa iniziativa - spiega il Direttore Sanitario Giampaolo Stopazzolo promotore del progetto - abbiamo voluto dare unitarietà all’organizzazione dei convegni per aiutare, con un supporto altamente professionale, tutti coloro che intendono proporre contenuti tecnico-scientifici di spessore. Questo permetterà di inaugurare uno stile formativo che nel tempo contraddistinguerà la nostra azienda, sia per gli aspetti formali della presentazione verso l’esterno che per l’ampiezza dei contenuti trattati”. formazione5.it propone il calendario degli eventi in progetto e le informazioni e i feedback circa i convegni svolti. Espone poi in modo chiaro quanto si deve conoscere relativamente all’acquisizione dei crediti che il Ministero della Salute richiede agli operatori sanitari e dedica un’area ai promotori scientifici che intendono avviare un progetto congressuale. In più, oltre ad essere riportata un’utile serie di link ad enti e associazioni correlate al mondo dell’Ulss 5, c’è la possibilità di iscriversi alla mailing list per essere informati in tempo reale di quanto avviene all’interno di questa dimensione multisfaccettata. Il progetto formazione5.it è stato pubblicizzato ai medici vicentini in occasione della Giornata del medico 2004 che si è svolta sabato 16 ottobre scorso al Teatro Olimpico di Vicenza. Era presente alla cerimonia di premiazione anche il Direttore Generale dell’Ulss 5 Daniela Carraro. In questa sede è stato distribuito materiale informativo e un depliant che dava agli stessi medici la possibilità di ottenere sconti sulle registrazioni ai convegni, previa l’iscrizione alla newsletter del sito. Al Linux World Expo di Milano lo scorso settembre sono stati illustrati i risultati raggiunti come pubblica amministrazione in particolare nell’utilizzo di Internet e della posta elettronica Ulss e Linux l’azienda vicentina è un lodevole esempio nell’utilizzo di software open source, sicuro ed economico Da qualche anno si sta imponendo un nuovo modello di diffusione del software nel mondo dell’Informatica, l’Open Source, ovvero “Sistemi Aperti” o programmi a “Codice libero”. Software realizzati da programmatori volontari (usualmente studenti o appassionati nel tempo libero) oppure da aziende che intendono promuovere un prodotto lasciando libertà a chiunque di analizzare il codice sorgente, di modificarlo e di ridistribuirlo. Gli unici due vincoli sono l’obbligo di ridistribuire gratuitamente i programmi modificati e di mantenere, all’interno dei codici sorgenti delle versioni modificate e distribuite, i nomi dei programmatori o delle società che hanno contribuito allo sviluppo del prodotto. Il vantaggio per gli utenti è che si può avere accesso a software potenti e spesso estremamente affidabili senza spendere niente, solo il tempo per capire come installare, configurare ed usare lo strumento informatico. Il Servizio Informatico dell’azienda Ulss 5, consapevole delle limitate risorse finanziarie di cui gode l’azienda, ha adottato sin dal 2001 i sistemi Open Source almeno per i servizi informatici centrali. Attualmente i sistemi Linux ed “Open Source” sono largamente impiegati all’interno dell’azienda Ulss 5, sia per i servizi Internet e di Posta elettronica, sia per gestire la sicurezza ed il controllo degli accessi, tanto da risultare un modello di riferimento tra le altre aziende Ulss italiane. È per questo che il responsabile del Servizio Informatico, dottor Giorgio Roncolato, è stato invitato a presentare l’esperienza maturata nell’azienda Ulss 5 in campo Open Source alla recente esposizione “Linux World Expo” che si è tenuta a Milano dal 22 al 24 settembre 2004. Il dottor Giorgio Roncolato il pomeriggio del giorno 23 settembre ha partecipato ad un Workshop sul tema “La proprietà della conoscenza come sfida pubblica: il software libero nella Pubblica Amministrazione”, presieduto dalla dottoressa Chiara Lupi, Co-editor della rivista E-Gov, insieme con il dottor Francesco Loriga, responsabile Innovazione Tecnologica presso l’Assessorato Semplificazione e Comunicazione del Comune di Roma, Corrado Iannucci, responsabile Attività Internazionali di Finsiel, Paolo Fornasari, Direttore Generale di Lombardia Servizi del gruppo Lombardia Informatica. Il titolo della relazione presentata è stato “L'Open Source nelle Aziende Sanitarie: l'impiego di Linux per fornire servizi avanzati e contenere i costi”. Giorgio Roncolato La relazione è liberamente consultabile all’indirizzo Internet: www.ulss5.it/presentazioni/linuxworldexpo2004.pdf 7 nuovo centro socio-sanitario è stato inaugurato a Brendola Il taglio del nastro Prelievi: mercoledì e venerdì dalle 8.00 alle 10.00 Ha aperto ufficialmente i battenti lunedì primo novembre scorso a Brendola il nuovo Centro socio-sanitario di via Paolo Sarpi n.1 che ospiterà la Medicina di Gruppo che riunisce i quattro medici di medina generale operanti nel Comune, il pediatra di libera scelta ed altri servizi sociosanitari. L’obiettivo del progetto è quello di migliorare la fruibilità delle prestazioni sociosanitarie sul territorio, riducendo le difficoltà dei cittadini nell’accesso al servizio. La realizzazione di questo progetto è stata resa possibile grazie alla collaborazione che si è venuta a creare fra l’Ulss 5 Ovest Vicentino, il Comune di Brendola, che ha ristrutturato i locali di proprietà, e i medici locali, che hanno sottoscritto un accordo di collaborazione per il miglioramento del servizio sanitario di base sul territorio. Nella sede della medicina di gruppo del nuovo Centro socio-sanitario è prevista inoltre l’apertura di un punto prelievi dotato di servizio infermieristico e prelievo campioni. I medici di Brendola si sono costituiti in medicina di gruppo in modo da garantire l’apertura degli ambulatori dalle ore 8.00 alle 19.00. Così facendo si assicura la disponibilità per le urgenze a tutte le persone, indipendentemente dal medico curante, e si consente la continuità assistenziale sostituendosi in caso di malattia, ferie, Riunisce in un’unica struttura i medici di medicina generale, il pediatra e i servizi sociali del Comune aggiornamento. Altro obiettivo inseguito da questo progetto è quello di ricercare un modo uniforme e qualificato di risposta ai bisogni sanitari della popolazione, fornendo al contempo nuovi servizi integrativi sfruttando la possibilità di lavorare in maniera informatizzata ed in rete. Il paziente avrà così l’opportunità di avere un accesso all’ambulatorio dove opera il suo medico anche quando quest’ultimo non è in servizio. Il confronto continuo fra colleghi operanti nello stesso ambiente è inoltre l’occasione per consentire l’offerta di una professionalità sempre più alta ed aggiornata, in sintonia anche con i bisogni legittimi dell’utenza. Il Servizio prelievi è attivo 2 giorni la settimana e vi potranno accedere tutti gli utenti dei medici di base facenti parte della Medicina di Gruppo e del pediatra di libera scelta operante presso gli studi associati e gli ospiti della casa di riposo di Brendola. Una ulteriore opportunità è quella di avere nella stessa sede, oltre agli ambulatori medici ed al centro prelievi, anche i servizi sociali normalmente espletati nel Comune. Questa esperienza intende essere la prima di un rapporto di collaborazione prioritario tra medici ed assistente sociale, con sviluppi positivi nel servizio alla persona. libretto informazioni al personale E' a disposizione da dicembre il Manuale sugli istituti contrattuali per il personale dell'Ulss5 Ovest Vicentino. E' un testo di 45 pagine, che contiene tutte le informazioni utili per la gestione del rapporto di lavoro. Si tratta di brevi capitoli, scritti con linguaggio semplice, che dicono l'essenziale, tra l'altro, su ferie, permessi, tutela della maternità, part time, legge sull’handicap, diritti sindacali e previdenziali, ma anche su orario di lavoro, codice deontologico, obblighi in materia di sicurezza sul lavoro e sul procedimento disciplinare; inoltre è stato dotato di 8 Daniela Carraro una serie di moduli, quelli più usati nella pratica quotidiana. E' una sorta di VADEMECUM utile per il personale ai diversi livelli di responsabilità: per ogni operatore, infatti, è utile conoscere direttamente diritti e obblighi connessi al rapporto di lavoro; per i dirigenti e i responsabili ai vari livelli è indispensabile disporre di una normativa da applicare con equità, parità di trattamento e consapevolezza. L'idea di redigere questo manuale è l'esito di una ricerca effettuata in un ente pubblico della Regione Veneto. La ricerca Raffaello Galiotto otto nuovi infermieri coperti anche i posti vacanti tra il personale di supporto e assunti trenta operatori sociosanitari a tempo determinato A seguito del concorso pubblico per infermieri professionali, espletato il primo settembre 2004, l’Ulss 5 Ovest Vicentino ha assunto, con rapporto di lavoro a tempo indeterminato (in ruolo), tutti coloro che, risultati idonei, si sono resi disponibili all’assunzione e cioè otto persone su quindici candidati idonei. La carenza di queste figure professionali sul mercato del lavoro si può dire cronica e a peggiorare la situazione ci sono poi le frequenti e prolungate assenze per maternità ed aspettativa per motivi familiari (circa 80 all’anno) del personale infermieristico femminile, che rappresenta la quasi totalità degli infermieri in servizio presso questa Ulss. Considerate quindi tutte queste difficoltà, l’Ulss 5 - oltre ad indire un nuovo avviso e un concorso pubblico programmandone la relativa scadenza in concomitanza con la sessione di laurea in scienze infermieristiche - è ricorsa a strategie alternative rispetto alle normali procedure concorsuali. L’Amministrazione si è avvalsa di assunzioni a tempo determinato, ed ha acquisito personale infermieristico stipulando apposite convenzioni con Cooperative Sociali nel momento in cui è risultato impossibile reperire infermieri mediante le normali procedure. Nel frattempo sono stati conferiti incarichi di collaborazione professionale, estendendoli anche al personale infermieristico extracomunitario in possesso dei requisiti e dei titoli richiesti per l’esercizio della professione. È stato poi indetto un avviso pubblico rivolto sempre al personale infermieristico extracomunitario per la predisposizione di una graduatoria - finalizzata alla stipulazione di contratti a tempo determinato - previo l’espletamento di una prova pratica su l’esecuzione di tecniche infermieristiche ed una prova orale per l’accertamento della conoscenza della lingua italiana. Per quanto riguarda il personale di supporto, l’Ulss 5, fra la fine settembre e l’inizio di ottobre, ha espletato il concorso pubblico, la cui graduatoria, rappresentata da 213 idonei, sarà utilizzata per l’assunzione in ruolo finalizzata alla copertura di tutti i posti vacanti, e anche per il conferimento di circa trentacinque incarichi a tempo determinato. mirava a misurare la “soddisfazione del cliente interno” cioè del personale al riguardo dell'Ufficio Personale. Dalla ricerca era emersa la richiesta di disporre di una certa base di informazioni per la gestione del rapporto di lavoro e per assicurare equità di trattamento e una migliore consapevolezza del proprio ruolo lavorativo. La costruzione di questo manuale è stata volutamente “partecipata” e abbastanza complessa: il testo di base è stato ottimamente redatto dalla Dirigente dell'Unità Risorse Umane, dottoressa Patrizia Simionato, che ha colto subito lo “spirito” dell'iniziativa. Il testo è stato poi consegnato ai caposala e ai primari per una prima lettura e per ricevere i primi suggerimenti. E' stato anche consegnato ad alcune figure chiave dell'organizzazione e poi alle Rappresentanze Sindacali, che - al momento di stesura di questo articolo - stanno predisponendo le proprie osservazioni e proposte. A fine anno il manuale sarà pronto per essere usato da tutti. Un testo di que- Patrizia Simionato sto genere, inoltre, è soggetto ad aggiornamento annuale sulla base delle innovazioni contrattuali nazionali o locali e anche sulla scorta delle proposte che perverranno dagli utilizzatori. Gli argomenti trattati nel manuale sono: orario di lavoro, pausa pranzo - accesso alla mensa, ferie, riposo settimanale, permessi retribuiti, permessi sindacali, permessi previsti dalla Legge 104/92, congedo straordinario per assistenza a portatori di handicap, permessi brevi a recupero, aspettative e congedi non retribuiti, comando, formazione ed aggiornamento del personale, maternità, assenze per malattia, infortuni sul lavoro e malattie dovute a causa di servizio, dispensa dal servizio per inabilità assoluta (L. 335/95), dimissioni volontarie, mobilità, rapporti di lavoro a tempo parziale, rapporti di lavoro a tempo determinato, la sicurezza negli ambienti di lavoro, cenni in materia di responsabilità disciplinare del personale del comparto, incompatibilità, aspetti previdenziali. 9 Raffaello Galiotto Tra le soluzioni adottate, anche l’espozione di cartelli nei punti di prenotazione con le offerte delle prestazioni liste d’attesa priorità nazionale e piano d’azione dell’Ulss 5 Daniela Carraro 10 Liste d’attesa: problema cruciale del Servizio Sanitario Nazionale. Quando lo si esamina da vicino il fenomeno liste di attesa è quanto di più complesso e interdisciplinare si possa coinvolgere tutto il servizio sanitario. E’ una specie di crocevia tra ospedale e territorio, è il punto di snodo tra le richieste dei cittadini e le offerte dei sanitari. Nell’ambito del progetto “Riduzione delle liste di attesa”, avviato già nel febbraio 2000, è stato intrapreso un sistema di accesso alle prestazioni specialistiche concordato con i medici di medicina generale e gli specialisti, che prevede l’indicazione della priorità clinica rispetto alla singola richiesta. Con la prescrizione urgente la richiesta viene presentata in Pronto Soccorso e la prestazione, se ritenuta urgente, viene effettuata subito senza attesa. Qualora la prescrizione indichi la dizione urgenza differita la prestazione viene effettuata entro sette giorni. Dai dati emersi in quattro anni, nell’Ulss5 circa la metà delle prestazioni più richieste, vengono effettuate senza lista d’attesa. Nel corso del 2004 l’Azienda Ulss 5 ha attivato una serie di azioni specifiche di approfondimento sulle modalità delle liste di attesa e ha costituito un tavolo di lavoro allo scopo di presentare la propria esperienza e di raccogliere suggerimenti e proposte dai vari “attori” coinvolti su queste tematiche. Fanno parte del tavolo di lavoro, oltre alla Direzione Generale dell’Ulss e i direttori di Ospedale e Distretto, anche le seguenti rappresentanze sindacali: CISL, CGIL, UIL, SNABI-SDS, SUMAI, CUMI-AISS, CIMO, CIVEMP, SIVEMP, FINMG continuità assistenziale, SINAFO, FED-MED, ANAAO-ASSOMED, ANAAO, SNAMI-IMA, ANPO, UMSPED, FIMP, FINMG, SIDIRS. Nello specifico il tavolo di lavoro, il 03.06.04 e il 05.10.04, ha analizzato lo stato attuale delle liste di attesa di prestazioni specialistiche ambulatoriali, sia dal lato dell’offerta che della domanda, otre alle prospettive future, alle possibilità di intervento e alle azioni da intraprendere. Nell’ambito delle azioni intraprese, vi sono: • la predisposizione di una apposita cartellonistica sulle prestazioni erogabili nel mese successivo, esposte nei punti di prenotazione e nei pressi degli ambulatori degli ospedali e dei punti di erogazione distrettuali. Questa cartellonistica è stata predisposta al fine di dare accessibilità e trasparenza alle informazioni riguardanti l’offerta di prestazioni specialistiche ai cittadini; • la predisposizione di un nuovo prospetto di rilevazione, che affianca ai tempi di attesa le prestazioni effettuate distinguendo l’attività divisionale, l’urgenza differita e l’urgenza reale; • la ricerca di continue sinergie con i medici di medicina generale che ha portato alla collaborazione per il contenimento dei tempi di attesa degli esami ecodoppler. Dopo una attenta valutazione delle richieste, è stato riscontrato che il solo aumento dell’offerta non è sufficiente a ridurre l’attesa ed è quindi necessario intervenire introducendo dei criteri di controllo sull’appropriatezza della domanda. E’ stata, quindi, predisposta una specifica griglia di appropriatezza grazie alla quale gli esami ecodoppler dei tronchi sovraaortici e doppler arterioso-venoso vengono ora prescritti dai Medici di Medicina Generale in presenza di precise indicazioni cliniche concordate con gli specialisti ospedalieri. Sono poi in fase di studio, anche ulteriori griglie per altre prestazioni caratterizzate da lunghi tempi di attesa (prestazioni collegate ai pazienti diabetici); • la predisposizione di un Protocollo per la gestione delle modalità di richiesta e di esecuzione delle visite e delle prestazioni specialistiche, che distingue le prestazioni urgenti, urgenti differite e ordinarie. I dati relativi all’esperienza dell’Ulss5 sulle Liste d’attesa sono stati oggetto di una apprezzata relazione presentata al Convegno interregionale dell’ANMDO del 19 novembre a Cittadella (PD) dal Direttore Medico di ospedale e dalla Responsabile del Controllo di Gestione. accordo fra Ulss 5 e Ulss 6 è nato il Dipartimento interaziendale di nefrologia, dialisi e trapianto renale Claudio Ronco È realtà l’accordo interaziendale per il servizio di nefrologia, dialisi e trapianto renale tra Ulss 5 e Ulss 6. Firmato a fine settembre 2004, questo patto ha dato vita ad una Struttura dipartimentale di area vasta denominata Dipartimento interaziendale di nefrologia, dialisi e trapianto renale. Si tratta di un’azione quanto mai necessaria vista la sempre maggiore incidenza delle patologie renali nella popolazione, a causa di alcuni fattori concomitanti fra cui l’aumento dell’età media, l’elevata incidenza di ipertensione arteriosa e l’abuso di farmaci nefrotossici in occasione di altre patologie o sindromi dolorose acute e croniche. Unico nel suo genere, il Dipartimento consente una razionalizzazione dei percorsi diagnostici e terapeutici con un servizio che porta l’assistenza il più vicino possibile al domicilio dei pazienti, in un’area geografica di respiro provinciale. Il Dipartimento sfrutta infatti, oltre al Centro di Vicenza, i due centri ad assistenza limitata di Arzignano e Valdagno che completano così una presenza importante sul territorio. L’integrazione del personale e lo scambio di informazioni di tipo elettronico consentono inoltre di sfruttare al massimo le possibilità offerte dal programma di telemedicina che coinvolge i centri dialisi delle Ulss afferenti al Dipartimento. Diretto dal professor Claudio Ronco, il Dipartimento è a tutti gli effetti I reni uno dei centri più moderni e aggiornati per la diagnosi e la terapia delle I reni svolgono funzioni di depurazione, di conmalattie renali. “Da anni i pazienti renali erano seguiti sia a Vicenza che trollo omeostatico (mantengono sali e liquidi ad Arzignano e Valdagno, con un solo standard ed un approccio comune alle concentrazioni adeguate nell’organismo) gestito dall’èquipe vicentina - spiega il professor Ronco -. Da settembre ed endocrino (funzionano cioè come ghiandoquesta integrazione fra Ulss 5 e Ulss 6 è ulteriormente migliorata grazie le per il controllo della pressione arteriosa, del alla costituzione di questo dipartimento interaziendale le cui finalità metabolismo del calcio e della produzione di sono la prevenzione, la diagnosi più precoce possibile e la cura delle globuli rossi). malattie renali”. Ammalati che soffrono di problemi renali vengono seguiti e curati con le I numeri dell’Ovest Vicentino più moderne tecniche allo scopo di prevenire ulteriori danni ai reni o di Il numero dei pazienti dell’Ulss 5 con malattie conservare la funzione di questi importanti organi il più a lungo possibile. renali sta crescendo sia in quantità che in esiLa struttura è formata dall’unità operativa di Vicenza che consta di un genze terapeutiche e di assistenza. reparto di degenza nel quale vengono ammessi pazienti che soffrono Attualmente i pazienti seguiti sono: 26 in emodi forme infiammatorie ai reni (nefriti), di ipertensione arteriosa, di infedialisi ad Arzignano, 25 in emodialisi a Valdagno, zioni urinarie ed infine di disfunzioni derivanti dal cattivo funzionamento 27 in dialisi peritoneale, 33 in follow-up per il tradei reni, un centro di emodialisi, un centro di dialisi peritoneale ed un pianto renale, 275 in follow-up nefrologico. centro trapianti, ed inoltre di due centri di emodialisi extracorporea Il totale dei trattamenti dialitici extracorporei situati ad Arzignano e Valdagno. annuali svolti nel territorio è di 7.800. Il Dipartimento affronta poi il problema della dialisi con un approccio Il totale degli scambi dialitici peritoneali annuali integrato che permette al paziente ed al medico di scegliere, fra tutte le si assesta sulle 39.400 unità. tecniche, quella più adatta per il paziente. 11 due nuovi primari all’Ulss 5 Vincenzo Biroli è a capo del reparto di Lungodegenza e Luciano Griggio guiderà Chirurgia Vincenzo Biroli Era già un dipendente dell’Ulss 5 e fa parte della commissione scientifica dell’Osservatorio Giacometti Dal primo agosto 2004 il nuovo primario della lungodegenza è il dottor Vincenzo Biroli. Veronese, classe 1954, ha vinto il concorso bandito dall’azienda Ulss 5 Ovest Vicentino per coprire il posto di responsabile dell’Unità Operativa Autonoma Complessa di Lungodegenza, la cui sede è nell’Ospedale di Lonigo. Il dottor Biroli, laureato in Medicina e Chirurgia con il massimo dei voti e la lode a Verona, era già dipendente dell’Ulss 5 dove conduceva da circa 15 anni l’Ambulatorio Divisionale di Medicina Interna e di Fiosiopatologia Respiratoria dell’Ospedale di Lonigo. Il nuovo primario in passato ha svolto per oltre una decina d’anni attività didattica presso scuole per infermieri professionali e addetti all’assistenza insegnando Ematologia, Nefrologia ed Emodialisi, Fisica e Biofisica, Farmacologia generale, Farmacologia Clinica, Anatomia e Fisiologia, Patologia Generale, Immunoematologia, Geriatria. Ha all’attivo oltre una trentina di pubblicazioni scientifiche. Da una decina d’anni è membro della Commissione per l’accertamento sanitario dell’invalidità civile dell’Ulss 5. Tra gli ultimi incarichi, il dottor Biroli è stato chiamato a far parte della Commissione Scientifica dell’Osservatorio Clinico-Epidemiologico “Delio Giacometti”. Grande soddisfazione è stata espressa dal Direttore Generale, Daniela Carraro, che ha commentato: “Con questa nomina viene premiata la professionalità del dottor Biroli e viene confermato e valorizzato il ruolo dell’Ospedale di Lonigo, che - come risulta dai numeri dell’attività e dal gradimento dei pazienti e dei medici - si conferma polo riabilitativo di livello provinciale e centro di altissima qualità per questo servizio tanto prezioso per la fase post acuta delle patologie”. Luciano Griggio È uno dei massimi esperti in Italia nel trattamento dei tumori avanzati dell’addome 12 Da ottobre 2004 l’Ulss 5 Ovest Vicentino ha anche un nuovo primario di Chirurgia degli Ospedali di Arzignano e Montecchio. Nato a Padova il 25 settembre 1950, Griggio risiede a Padova, presso la cui Università si è laureato a 25 anni, ottenendo poi la specializzazione in chirurgia generale, chirurgia toracica e chirurgia oncologica. Il nuovo primario ha ricevuto il diploma in “maladies du sein” all'Università di Strasburgo (Francia) ed è autore/coautore di 135 pubblicazioni, di cui 75 a carattere oncologico e di una monografia, oltre che relatore in 40 congressi nazionali e internazionali e organizzatore di 16 congressi di cui 14 di tipo oncologico. Griggio è anche professore a contratto, titolare dell'insegnamento di "chirurgia oncologica" alla Seconda scuola di specializzazione in Chirurgia Generale dell'Università degli Studi di Padova. Ha prestato servizio nella Divisione di Chirurgia dell'Ospedale di Mestre (1976-1988) e di Padova (1989-1995) sotto la direzione del professor Enzo Zotti. Dal marzo 1995 ha assunto la direzione della Divisione di chirurgia dell'ospedale di "Villa Salus" di Mestre, fino all'ottobre 1998 quando è diventato direttore dell'Unità Operativa Complessa di Chirurgia Generale dell'Ospedale di Dolo, Venezia (Ulss 13) fino alla data di assunzione all'Ulss 5 Ovest Vicentino. Griggio è uno dei massimi esperti nazionali nel trattamento dei tumori avanzati dell’addome (carcinosi peritoneali), ma si definisce un chirurgo “all’antica”, quasi anacronistico, perché in una chirurgia contemporanea fatta da specialisti settoriali, il primario padovano sa spaziare in vari campi. “Ad Arzignano ho trovato un ambiente disponibile - dice il dottor Griggio -, dagli infermieri agli altri medici mi sembra che ci siano le basi per poter iniziare subito a lavorare con profitto. Come obiettivo per il futuro, vorrei far fronte alle necessità di tipo acuto-traumatologico e oncologico del territorio. Mi auguro infatti che il cittadino dell’Ulss 5 possa trovare qui la soluzione alle sue richieste chirurgiche, senza dover emigrare altrove”. Raffaello Galiotto Si affaccia un nuovo problema: chi si prende cura del care giver? alzheimer sono 18 milioni i malati in tutto il mondo, 500 mila in Italia Il 21 settembre 2004 è stata la Giornata Mondiale contro l'Alzheimer. L’appuntamento, istituito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e dall’Alzheimer’s Disease International, testimonia la nascita di un movimento internazionale che vuole creare una coscienza pubblica sugli enormi problemi provocati da questa malattia. L’Alzheimer, che rappresenta la maggior parte delle forme di demenza, è una vera e propria emergenza sanitaria: i casi di Alzheimer sono 18 milioni in tutto il mondo, 500 mila in Italia, ma il dato è destinato a raddoppiare entro il 2025 come conseguenza dell’invecchiamento della popolazione. La progressione della malattia è graduale e continua, con una sopravvivenza media compresa fra gli 8 e i 10 anni. Si manifesta in modo subdolo con deficit della memoria cui si aggiungono i disturbi del comportamento fino alla fase finale della totale perdita di ogni funzionalità. Con i farmaci è oggi possibile procrastinare in qualche misura la perdita della memoria e agire in modo efficace sui disturbi del comportamento, ma non sulla durata della malattia. Il “care giver” Nel nostro paese otto famiglie su dieci si accollano tutti i costi dell’assistenza al paziente che viene curato a casa. All’interno di ogni famiglia esiste il care giver, cioè una persona che, più delle altre, sopporta questo carico assistenziale sommerso. Pensiamo che sia giusto, in questa sede, dedicare alcune parole a loro. Sono per lo più donne (73,8%) di età inferiore ai 60 anni, ma che nel 13% dei casi sono ultrasettantenni. Nel 49,6% dei casi sono figli e nel 34,1% coniugi dell’assistito. In pratica una persona su tre deve aspettarsi di diventare care giver durante il pensionamento. Queste persone limitano i loro contatti sociali, rinunciano al tempo libero, sono costrette a ridurre o addirittura a rinunciare alla propria attività lavorativa, manifestano problemi di relazione con il proprio ambiente domestico, spesso trascurano i figli, per non parlare delle crisi coniugali portate fino all’estrema conseguenza. Ne conseguono situazioni di estremo disagio come i disturbi del sonno, o dell’alimentazione, o l’aggressività nei confronti dell’assistito, fino a situazioni gravi come l’alcoolismo o la depressione. Per molto tempo sono stati una vera e propria risorsa sommersa del sistema sanitario, senza che ci si occupasse dei loro bisogni. Innanzitutto necessitano del riconoscimento della loro funzione da parte del personale sanitario con cui entrano in contatto, poi hanno bisogno di informazione e conoscenza sulle attività da svolgere, sulla malattia e sui servizi ed infine di sostegno assistenziale e psicologico. Per il care giver è fondamentale sapere che la sua opera non è ignorata. Spesso ci sentiamo dire: “Ci sono altre persone nella mia situazione?”. E quando diamo risposta affermativa la prima reazione è di stupore. È quindi evidente che il fabbisogno primario dei care givers è l’informazione. Informazione sulla malattia, ma anche sui farmaci prescritti e sui servizi disponibili. Oggi chi si prende cura di un paziente con demenza, se ha un basso reddito, può sperare di ottenere il contributo regionale destinato a chi assiste il demente con gravi disturbi comportamentali. Esiste anche la possibilità di usufruire di un accoglimento temporaneo presso il Nucleo Alzheimer dell’Ulss 5 nel caso in cui il care giver si debba, ad esempio, sottoporre ad un intervento chirurgico, oppure, più semplicemente, voglia andare in vacanza. Alle famiglie dei pazienti assistiti dall’Ambulatorio per la Memoria viene lasciato un numero di telefono dal quale sanno di poter avere una risposta immediata, oppure, lasciando un messaggio in segreteria, sanno che saranno richiamati appena possibile. A volte si tratta di una semplice informazione su un farmaco, altre volte di ricevere conforto parlando con qualcuno al corrente della loro situazione. Per cercare di andare incontro alle necessità primarie dei care givers abbiamo confezionato un opuscolo, che sarà presto distribuito, contenente tutte quelle informazioni che, anche se apparentemente banali, sono preziose per questi nostri meravigliosi collaboratori. Fabio Armellini 13 il futuro della pediatria l’esperimento di razionalizzazione estiva ha dato buoni frutti Matteo Molon Sono diverse le motivazioni che inducono a valutare alcuni cambiamenti nel tipo di offerta da dare alla popolazione, privilegiando l’approccio all’emergenza Da metà luglio fino all’inizio di settembre nell’Ulss 5 Ovest Vicentino è stata avviata la temporanea riduzione estiva dell’attività del reparto di Pediatria, situato nell’ospedale Cazzavillan di Arzignano. A distanza di qualche mese è utile fare un bilancio di questa positiva esperienza che ha dato agli amministratori locali della sanità alcune importanti indicazioni sugli scenari futuri di questo servizio sul territorio. Il Primario della Pediatria dottor Luciano Marcazzò Le riflessioni “Questa modalità assistenziale ci ha permesso di dare risposta pronta ed esaustiva alle richieste della popolazione - spiega il primario della Pediatria, il dottor Luciano Marcazzò -, tant’è che in questo periodo i pazienti pediatrici che sono stati trasferiti presso altre sedi - a parte quelli che necessitavano di Terapia Intensiva, che in ogni caso sarebbero stati trasferiti alle sedi opportune - si possono contare sulle dita di una mano”. Per il primario di Pediatria questa soluzione può quindi rappresentare il futuro della pediatria ospeda- liera. E spiega il perché. “Allo stato attuale, i medici che scelgono di esercitare in ospedale sono sempre meno - continua il dottor Marcazzò -, a questo si aggiunga il fatto che le scuole di specializzazione non preparano un numero sufficiente di pediatri nonostante la richiesta sia elevata, ciò spiega come mai le situazioni di sottoorganico sono all’ordine del giorno. In questo momento i pediatri ospedalieri ad Arzignano sono quattro più uno a tempo parziale, ma dovrebbero essere otto. Questa è una situazione comune ad altre realtà in tutta Italia ed ecco quindi che diventa straordinariamente importante riuscire a razionalizzare il servizio e creare dei servizi pediatrici ospedalieri di vasta area. La popolazione in fondo di cosa ha bisogno? Necessita di un punto di riferimento vicino, dove l’urgenza possa essere risolta in modo razionale: questo è ciò che abbiamo fatto durante l’estate e potrebbe diventare il futuro”. Il bilancio I risultati raccolti durante l’estate sono incoraggianti e spingono per una riorganizzazione della Pediatria nel senso dato dal dottor Luciano Marcazzò. Nel periodo da metà luglio ad inizio settembre sono rimasti attivi 24 ore su 24 e sette giorni su sette, con presenza costante in servizio di almeno un medico ed una unità infermieristica: - l’Assistenza Neonatale (con assistenza in sala parto e sala operatoria), avviata prima nell’Ospedale di Valdagno e poi nel nuovo Nido dell’Ospedale di Arzignano, completamente ristrutturato dal 31 luglio 2004. - il Pronto Soccorso Pediatrico ad accesso diretto (736 prestazioni nei mesi di luglio ed agosto 2004, contro le 753 nello stesso periodo del 2003) con l’Astanteria pediatrica che consente la possibilità di ricovero fino a 36 ore per accertamenti e terapie. - la Patologia neonatale. I numeri: distribuzione dei parti nell’Ulss 5 2003 Cittadinanza della madre Italiana Straniera Straniera proveniente da: Unione Europea Altri Paesi Europei Africa America Asia Non indicata Totale frequenza percentuale 1275 75,5 401 23,8 1 134 88 16 162 0,2 33,4 22,0 4,0 40,4 100 12 0,7 1688 100 Fonte: Osservatorio Regionale della Patologia in età pediatrica - flusso CEDAP. 14 Anche quest’anno l’Ulss 5 ha partecipato al bando indetto dalla Regione Veneto per promuovere la Ricerca Sanitaria Finalizzata, attraverso la presentazione di alcuni progetti, tutti interessanti e ambiziosi, che si auspica siano approvati entro breve e finanziati. Per ognuno di questi progetti è previsto un responsabile scientifico e un tempo di realizzazione entro il quale dovranno essere completati che, comunque, non può superare i 24 mesi. I progetti sono cinque. Laboratorio analisi “Logico” Unico Responsabile scientifico: dottor Valentino Miconi. Tempo di realizzazione: 1 anno. Il progetto si pone l’obiettivo di verificare la possibilità di gestire tramite un unico LIS (Unico Sistema “nervoso”) i Laboratori analisi delle 4 Ulss della Provincia di Vicenza. Un Laboratorio Logico Unico, che integri tra loro le attività svolte nei diversi Laboratori della Provincia, potrà dare una risposta adeguata alla domanda di diagnostica per i cittadini delle Ulss della provincia, migliorare la qualità delle prestazioni, sviluppando e valorizzando le eccellenze di ciascun polo ospedaliero, ridurre i tempi di risposta e le fughe fuori Area e razionalizzare le attività di gestione. Iperomocisteinemia e trombosi arteriosa Responsabile scientifico: dottor Romano Colombari. Tempo di realizzazione: 2 anni. L’iperomocisteinemia sta emergendo come importante causa di trombosi delle arterie, in particolare cardiache e cerebrali, con conseguenze drammatiche sul singolo paziente e sulle famiglie, le quali, in caso di sopravvivenza all’evento acuto, si vedono restituire un congiunto spesso gravemente limitato nello svolgimento delle proprie normali attività. L’individuazione dei soggetti che svilupperanno iperomocisteinemia, appunto i soggetti a rischio, permette di realizzare interventi mirati di terapia preventiva estremamente efficaci. L’individuazione di tali soggetti a rischio è attuabile perchè esiste nei loro geni un’alterazione, genetica che oggi è possibile riconoscere prima che si sviluppi l’evento drammatico della malattia vascolare. Per tale analisi genetica verranno utilizzate le attrezzature tecnologiche ed il personale altamente qualificato del Laboratorio di Patologia Molecolare dell’Ulss 5 Ovest Vicentino. Per la realizzazione di questo studio è tuttavia necessaria l’interazione di vari Specialisti dell’Ulss 5 il cui ruolo è quello di individuare le persone sane da sottoporre al test genetico. Questa ricerca in altre parole vedrà impegnato in prima linea il personale dei quattro Se approvati, dovranno essere portati a termine al massimo entro 24 mesi ricerca sanitaria finalizzata presentati in Regione cinque progetti sperimentali centri ambulatoriali ospedalieri presenti nell’Ulss 5 Ovest Vicentino, nonchè quello del laboratorio di Patologia Clinica dell’Ulss 5 cui compete l’esecuzione delle analisi chimico-cliniche. Barbara Romanin Ricerca domus Responsabile scientifico: dottor Claudio Busana. Tempo di realizzazione: 2 anni. La Ricerca Domus si propone di creare un approccio all’organizzazione residenziale del Dipartimento di Salute Mentale che abbia caratteristiche scientifiche di quantificazione e misurabilità dei risultati. Pone due obiettivi: ampliare l’esperienza a due nuovi appartamenti a bassa protezione per pazienti psicotici, come processo di pieno recupero socio-sanitario, e valutare in maniera scientifica il modo in cui un’equipe integrata di operatori in riabilitazione possa offrire tutte le risorse necessarie all’integrazione sociale dei pazienti, attendendo come esito una riduzione dei costi pro-capite di assistenza del paziente psichiatrico grave. Guinea Bissau Responsabile scientifico: dottor Venceslao Ambrosini. Tempo di realizzazione: 2 anni. Il progetto è frutto della collaborazione tra Ulss 5, Regione Veneto e Comunità S. Egidio. Oltre all’obiettivo di cura dei bambini presso Bissau, il progetto prevede la sensibilizzazione e la partecipazione della Comunità locale dell’Ulss 5 (Scuole, enti istituzionali, volontariato) alla cooperazione internazionale verso i Paesi in via di sviluppo. Terapia del diabete mellito di tipo 1 Responsabile scientifico: dottor Eugenio De Carlo dell’Università di Padova, con la collaborazione dell’Unità operativa di Medicina Generale dell’Ospedale di Arzignano. È un progetto che ha come obiettivo la cura dei pazienti con diabete di tipo 1, quelli cioè che diventano diabetici in età giovanile ed hanno una carenza assoluta di insulina. Il trattamento avviene tramite l’innesto nel paziente, diretto o tramite dispositivi impiantabili, di cellule in grado di produrre insulina. Inoltre l’Azienda ha aderito anche al progetto denominato “Osservatorio delle applicazioni e dei progetti di Telemedicina” in collaborazione con l’Ulss di Treviso e le altre Aziende socio-sanitarie del Veneto. 15 È attivo da tre anni all’Ospedale di Arzignano il servizio gratuito parto senza dolore l’analgesia peridurale aiuta le partorienti più sensibili Giorgio Dolcetta Dario Mastropasqua 16 Al giorno d’oggi si ha la consapevolezza che, pur considerato un dolore fisiologico, il dolore del parto, qualora molto intenso, può assumere una connotazione negativa, inducendo modificazioni significative nella fisiologia ed omeostasi materna tali da influire negativamente sia sul benessere del bambino che sull'andamento del travaglio. Bisogna sottolineare che l'intensità del dolore ostetrico varia molto secondo le partorienti e che la maggior parte delle donne, se ben preparata a questo momento, riesce ad assecondare le sensazioni e le emozioni che il proprio parto comporta e quindi a sopportare il dolore. Altre donne richiedono maggior supporto da parte degli operatori, ma una minoranza di loro, poi, per motivi culturali, per esperienze negative precedenti o per una soglia più bassa del dolore, è ancora meno tollerante. È in questo frangente che può intervenire l’utilizzo dell’analgesia peridurale, che si propone come il solo modo per controllare ed attenuare efficacemente il dolore, facendo diminuire anche l'ansia e la paura ad esso correlate e garantendo nello stesso tempo le migliori condizioni di benessere a madre e feto. Da tre anni, perciò, all’Ospedale di Arzignano è attivo il servizio gratuito di analgesia peridurale in travaglio di parto, frutto dell’interazione tra il primario di Ostetricia e Ginecologia Giorgio Dolcetta ed il primario di Anestesia e Rianimazione Dario Mastropasqua, con i loro collaboratori. In generale questo tipo di intervento offre più vantaggi che svantaggi, se gestito da un'équipe preparata, collaborativa e molto presente. Il maggiore inconveniente è quello di dover intervenire all'ultimo momento su pazienti poco informate. Proprio per evitare simili situazioni, il servizio offre una valida informazione mediante una periodica lezione dell'anestesista su questo argomento nei corsi di preparazione alla nascita, ai quali si invitano tutte le gestanti a partecipare. Le lezioni si prefiggono l'obiettivo di preparare le donne ad un parto naturale, meno medicalizzato possibile, attraverso incontri teorici, tenuti da diversi specialisti - come il ginecologo, il pediatra, lo psicologo e l’anestesista - ed esercizi psico-fisici condotti da ostetriche dell’Ulss 5. È stato preparato del materiale informativo da divulgare alle future mamme, perché possano accedere per tempo a tutte le informazioni utili sull'argomento quali la tecnica, le indicazioni, i vantaggi, le controindicazioni, gli effetti collaterali e le complicanze. La gestante ha quindi occasione di discutere e di approfondire l’argomento parlandone con il suo ginecologo durante la gravidanza ed anche con l'anestesista quando, richiedendolo, accederà per tempo alla visita anestesiologica preliminare, prima del suo ricovero per il parto. In questa occasione potrà formalizzare la sua richiesta sottoscrivedo il consenso informato. In questo modo ci si attende una richiesta più consapevole e controllata da parte delle gestanti ed un utilizzo più prevedibile, contenuto e mirato della metodica a casi noti e selezionati, con buoni risultati. La richiesta all'ultimo momento a travaglio iniziato può infatti creare il problema di una informazione più sintetica, come avviene del resto per tutti gli interventi in condizioni di urgenza. Comunque questa assistenza è gratuita, non è obbligatoria e viene offerta con competenza e professionalità da tutti gli operatori coinvolti nell'assistenza alle partorienti nell’Ospedale di Arzignano. Telefoni utili: U.O.A. di Ostetricia tel. 0444 479211 tel. 0444 479215 nuovo ecografo costato 92 mila euro, servirà per un uso internistico Non si ferma l’aggiornamento tecnologico in seno all’Ulss 5 Ovest Vicentino. Lo scorso 8 settembre, infatti, è stato presentato il nuovo ambulatorio ecografico, presso il Day Hospital Medico, al secondo piano dell’Ospedale di Arzignano. L’ambulatorio è stato dotato in particolare di un ecografo di dimensioni medie adatto per un utilizzo di tipo internistico. Il costo dell’ecografo è stato di oltre 92 mila euro che rientrano nel Piano degli investimenti per le attrezzature dell’Ulss 5 il quale ammonta alla somma di due milioni e mezzo di euro per l’anno 2004. La scelta della dislocazione del nuovo strumento presso il Day Hospital della Medicina di Arzignano non è affatto casuale. La vicinanza con le stanze di degenza ordinaria consentirà ai medici di questo reparto di poter usufruire quotidianamente di questo validissimo e ormai indispensabile supporto tecnico, a completamento dell’esame obiettivo che tradizionalmente è stato fatto sino ad ora a mani nude e con l’ausilio del solo fonendoscopio. L’apparecchio quindi si aggiunge alle recenti acquisizioni di ventilatori meccanici pressurometrici e volumetrici ed a monitor polifunzionali che hanno sensibilmente aumentato le possibilità di intervento su pazienti critici internistici nella Medicina di Arzignano. Massimo Cigolini All’Ospedale di Arzignano continua l’opera di ammodernamento delle apparecchiature tecnologiche Andos e diabetici nuova sede per entrambe le associazioni Hanno aperto ufficialmente i battenti presso il vecchio Ospedale San Lorenzo di Valdagno le nuove sedi dell’Associazione Italiana Diabetici “Valle Agno” e dell’Associazione Nazionale Donne Operate al Seno (Andos). “L’apertura della sede staccata dell’Andos (la sede centrale si trova all’Ospedale di Montecchio) spiega la presidente Piera Pozza - è stata fortemente voluta, in quanto a Valdagno c’è un gran numero di donne operate al seno e anche di donne non operate che si rivolgono a noi in cerca di informazioni sulla prevenzione, sugli stili di vita da assumere e sulla diagnosi precoce, che equivale alla guarigione dal tumore al seno. Saranno presenti presso l’associazione volontarie di Valdagno, che saranno formate dalla sede centrale e dai coordinatori scientifici dell’Associazione, i chirurghi senologi Graziano Meneghini e Vittorio Todarello e il fisiatra Ferruccio Savegnago”. “L’apertura della nuova sede dell’Associazione Diabetici - aggiunge Carla Lorenzi, presidente dell’Associazione - è un modo per avere un contatto diretto con gli associati della zona. Prima non avevamo una sede, ma solo una sala per le assemblee. Finalmente, dopo tanti anni, siamo vicini all’Ospedale, e quindi risulterà più comodo per gli utenti potersi iscrivere, per incontrarsi con altri diabetici e per essere aiutati nell’uso delle macchinette; inoltre sarà possibile organizzare piccoli gruppi di lezioni sanitarie”. Hanno trovato posto nei locali del vecchio ospedale San Lorenzo un gazebo per Lonigo è il dono del leoniceno Bruno Brendolan È stato inaugurato sabato il 18 settembre scorso presso l’Ospedale di Lonigo lo spazio attrezzato di soggiorno all’aperto, donato dal leonicense Bruno Brendolan. Composto da due piattaforme in cemento di 33 metri quadrati, situate nel lato ovest del giardino dell’Ospedale, il gazebo è stato aperto ufficialmente al pubblico alla presenza del Direttore Generale dell’Ulss 5 Daniela Carraro, del Presidente della Conferenza dei Sindaci e Sindaco di Lonigo Giuseppe Boschetto, dello stesso Bruno Brendolan e dell’Associazione Addima. La nuova struttura è stata poi benedetta dal cappellano dell’Ospedale di Lonigo don Albano Bertoldo. “La presentazione del gazebo - ha detto il Direttore Generale Carraro - è stata anche l’occasione per ringraziare il signor Brendolan per questo dono che servirà a migliorare il servizio sanitario offerto e mi ha permesso di lanciare l’idea di nuove forme di collaborazione con l’Ulss 5 mediante borse di studio o altre opportunità da offrire al personale”. 17 All’ospedale di Montecchio Maggiore si esegue il calcaneo-stop con vite conica astragalica piede piatto idiopatico in 20 anni curati più di 1200 bambini fig. 5 Domenico Amato Enrico Castaman Cinzia Bergamasco Il piede piatto idiopatico dell’infanzia è una deformità caratterizzata da deviazione in valgo del calcagno, che si presenta stabilmente deviato all’esterno, caduta della volta plantare interna, protrusione astragalo - scafoidea mediale. Esso è espressione di aberranti segnali di informazione durante l’accrescimento, con variazione dell’architettura dell’elica plantare. Ne consegue l’alterata maturazione del piede e di tutto l’arto inferiore con condizionamento della struttura e della funzione dell’elica femoro-tibiale (fig. 1); l’asse complessivo dell’arto si orienta nel senso del valgismo del ginocchio e della intratorsione femoro - tibiale (fig. 2). La deformità, inizialmente riducibile sia manualmente, sia durante la deambulazione, progressivamente diviene sempre più strutturata. La diagnosi è sostanzialmente clinica, avendo cura di differenziare il piede piatto patologico, determinato da anomalie di sviluppo del piede, dal piattismo fisiologico della prima infanzia, tendente a risolversi spontaneamente. Il bambino con piede piatto-valgo si stanca facilmente nella posizione eretta e durante la deambulazione. In seguito compaiono le contratture articolari ed il piede diventa dolente. Indicazioni Stabilita la genesi displasico-funzionale del piede piatto-valgo dell’infanzia, è chiaro che solo attraverso la reinformazione propriocettiva e la conseguente reimpostazione del piede, si può giungere ad una correzione valida e duratura. Ciò vale anche per i piedi piatti asintomatici, ma clinicamente evidenti. Infatti, come si curano altri dismorfismi dell’età evolutiva (ad esempio la scoliosi) allo scopo di scongiurare le patologie degenerative dell’età adulta, così affrontare il piede piatto del bambino consente di evitare la sua trasformazione negli anni in un piede piatto inveterato, rigido, anelastico ed artrosico. Negli anni la volta longitudinale crolla al carico statico e funzionale, con aumento del dolore. Possono determinarsi deformità multiple alle dita (alluce valgo, griffe, martello etc. - fig. 3). Può manifestarsi nel tempo 18 artrosi alla caviglia. Tecnica chirurgica È opportuno mirare ad una correzione precoce, biologicamente economica ed ottenuta in modo semplice. Presso l’U.O.A. di Ortopedia e Traumatologia dell’Ospedale di Montecchio Maggiore questa aggiustatura viene eseguita con il calcaneo-stop con vite conica astragalica del dottor Enrico Castaman, una tecnica chirurgica che offre le migliori garanzie di risultato a fronte del minimo dispendio biologico. Alla scarsa invasività e semplicità dell’intervento, eseguito solitamente ad entrambi i piedi in pochi minuti, spesso in anestesia locale con dimissione in giornata, fa seguito un rapido adattamento del bambino. L’intervento consiste nell’introduzione di una vite nell’astragalo, attraverso una breve incisione al seno del tarso. La vite così posizionata fa da stop alla deviazione in valgo del calcagno (fig. 4), con successivo recupero dei corretti rapporti articolari al tarso, dimostrabili anche radiologicamente (fig. 5). A correzione ultimata, la rimozione delle viti nei tempi e nei modi opportuni (in media dopo 2 anni), è agevole e poco cruenta. È opportuno, talvolta, in caso di altri dismorfismi associati (retrazione del Tendine d’Achille, presenza di ossa soprannumerarie etc.) procedere ad interventi chirurgici complementari. Quando e come intervenire I tempi e l’indicazione al trattamento chirurgico sono funzione del grado di evolutività del dismorfismo in un arco di anni ampio (7-13 anni): - è d’obbligo l’attesa fino ai 10-11 anni, con periodici controlli, di fronte a piedi in grado di evolvere spontaneamente in senso positivo (piede morbido - correggibile) - si deve intervenire all’età di 10-11 anni (o prima se necessario) quando la deformità risulti stabilizzata ed in piedi inizialmente rigidi, ma non ancora completamente strutturati, al fine di sfruttarne in pieno la residua potenzialità correttiva. Casistica Nel periodo compreso tra il 1983 ed il 2003 sono stati trattati oltre 1200 piccoli pazienti con una percentuale di complicanze inferiore al 5%. In 35 casi si è avuta una recidiva iatrogena della fig. 1 deformità per rottura o intempestiva rimozione delle viti. 21 sono i casi di recidiva obbligata per trattamento necessariamente precoce a scanso di strutturazione della deformità. fig. 2 fig. 4 fig. 3 Tubercolosi, rosolia, sifilide: nell’Ovest Vicentino tornano malattie che si pensavano debellate screening infettivologici in gravidanza un convegno in Villa Brusarosco ad Arzignano Erano in una settantina fra medici, ostetriche e biologi i professionisti presenti al convegno organizzato in Villa Brusarosco ad Arzignano dall’Unità Operativa Autonoma di Ostetricia e Ginecologia dell’Ulss 5 Ovest Vicentino il 25 settembre scorso. Tema dell’incontro patrocinato dall’Aogoi (Associazione ostetrici e ginecologi ospedalieri italiani), dal Collegio dei primari ginecologici del Triveneto, dall’Ordine dei medici e dal Comune di Arzignano, è stato il quadro degli screening infettivologici in gravidanza, argomento di estremo interesse in un’area dove la presenza di infezioni e conseguenti manifestazioni cliniche (come ad esempio aborto spontaneo, malformazioni fetali e parto prematuro) sono sempre più frequenti. Oltre all’età e al modus vivendi, infatti, anche la multietnia che caratterizza il territorio dell’Ovest Vicentino è alla base della recrudescenza di malattie già debellate da anni come, per esempio, la tubercolosi o la sifilide, e ha innalzato l’età in cui si può essere colpiti da varicella, parotite e rosolia, senza contare che fra la popolazione extracomunitaria è più difficile procedere con test e controlli progressivi. “Bisogna ampliare lo spettro di sensibilizzazione delle gestanti - ha spiegato il dottor Dolcetta - e noi medici che operiamo in questo campo dobbiamo essere pronti ad affrontare situazioni rare e rischiose, strutturando in maniera adeguata i servizi che possiamo offrire all’interno dell’Azienda”. Giorgio Dolcetta 19 Il Centro Arcobaleno ha promosso un progetto per la comprensione della diversità scacco matto ai pregiudizi coinvolti studenti e insegnanti Giulia Scolari Stefano Zanolini Diverso è bello e ti arricchisce. In quest’ottica, nel corso dell’anno 2004, il Centro Arcobaleno di Arzignano, che opera nell’ambito della riabilitazione psichiatrica, è stato promotore di un’iniziativa a carattere informativo-preventivo in collaborazione con l’Istituto Superiore Leonardo Da Vinci. Si tratta del progetto “Scacco matto, vinci la partita che è dentro di te”, che ha voluto essere un’occasione per abbattere il muro costruito con i mattoni della non conoscenza, della paura della diversità e della non comprensione della stessa, per lasciar trasparire una realtà che, pur nella sua particolarità, riesce ad offrire occasioni uniche di arricchimento personale. Il progetto è iniziato con la preparazione e la stesura dell’“Agenda della salute mentale 2005“ che presenta, in apertura di ogni singolo mese, estratti di racconti e rappresentazioni grafiche relativi ad una precisa tematica di partico- lare interesse per gli studenti e le loro famiglie, ciascuno dei quali è stato interamente realizzato dagli utenti del centro. Di seguito è stato inserito un commento clinico attinente all’argomento in questione. Il progetto ha previsto anche l’attuazione di lezioni a carattere informativo-preventivo, effettuate nel mese di ottobre nelle scuole superiori di Arzignano dagli psicologi del Centro Arcobaleno. Gli incontri hanno affrontato l’argomento, attualmente molto diffuso ed in modo particolare fra i giovani, dei disturbi del comportamento alimentare con la somministrazione di un questionario. L’iniziativa si è poi conclusa con la distribuzione delle agende a studenti ed insegnanti, durante la “Giornata nazionale per la salute mentale“ indetta dalla Presidenza della Repubblica il 5 dicembre. geyser si rifà il trucco il progetto di ascolto per adolescenti riapre i battenti rinnovato Ferdinando Ceron Giuliana Caron Giorgia Lora Franca Silvestri Spazi Adolescenti: ARZIGNANO via Stadio, 9 mart. e giov. 14.00-16.00 tel. 0444 453553 LONIGO via F. Filzi, 21 lun. e merc. 14.00-16.00 tel. 0444 835771 VALDAGNO v. Fermi 11/b martedì 14.00-16.00 tel. 0445 480925 tel. 0445 401896 20 Anche quest’anno, in continuità con quanto predisposto negli anni precedenti, il Progetto Geyser propone una serie di attività che si rivolgono al mondo degli adolescenti, con finalità preventive che cercano di favorire il protagonismo giovanile partendo dall’idea che lavorare con i giovani è un investimento per il futuro. Il Progetto Geyser manterrà l’apertura degli Spazi Adolescenti ad Arzignano, Lonigo e Valdagno, dove si offrono consulenze psicologiche gratuite garantendo riservatezza e anonimato. Durante l’anno scolastico, poi, è prevista una serie di interventi da attuare nelle scuole superiori del territorio dell’Ulss 5: Spazio Ascolto: uno spazio di consulenza, a cadenza settimanale, riservato agli adolescenti e alle loro famiglie, interno alle Scuole che ne fanno richiesta. L’obiettivo è aiutare i ragazzi a scoprire le proprie risorse per superare even- tuali difficoltà. Accoglienza classi prime: un percorso formativo di socializzazione del gruppo-classe volto a favorire un buon inserimento nella scuola superiore dei ragazzi iscritti al primo anno. La finalità è di incrementare il benessere personale e del gruppo con il supporto di studenti-tutor. Interventi sul gruppo-classe: per migliorare la relazione, incrementare l’autostima e l’autoefficacia degli studenti nelle classi che ne fanno richiesta. Autostima è…: un corso aperto a tutti i ragazzi e le ragazze delle scuole superiori con l’obiettivo di sviluppare una percezione positiva di sé. Verrà inoltre mantenuta la corsia preferenziale per ragazze e ragazzi all’interno dei Consultori Familiari per consulenze mediche e sarà riproposto il programma di Educazione all’affettività e alla sessualità nelle scuole superiori. per il tuo Benessere ! Produzione propria di: x Poltrone automatizzate con sistema relax e di "portata in piedi". x Materassi in lattice e antidecubito. x Reti motorizzate con alzata testa e piedi. x Coprimaterassi e traverse perfettamente traspiranti, impermeabili e antimacchia. x Ribattitura di materassi e guanciali in lana. Tutto su misura ! DRY-SHEET Coprimaterassi e telini di nuovissima concezione: traspiranti, impermeabili, antidecubito e lavabili, perfetti per bambini, anziani e per mantenere intatta l'igiene del materasso. Trovate questo e molto altro presso i nostri punti vendita : allo spaccio aziendale di Trissino in v.le Stazione 42, 44 tel. 0445 / 962241 a Vicenza in via Quasimodo, 22 tel. 0444 / 567000 messaggio promozionale L’obiettivo è quello di creare una rete di promozione della salute nelle scuole del territorio health promoting school dalla Regione 85 mila euro per questo progetto dell’Ulss 5 Venceslao Ambrosini Monica Menti Proposto dall’Ulss 5 alla Regione Veneto il progetto biennale: ”Rete regionale aderente al network europeo health promoting school (Enhps): azioni di sviluppo e consolidamento del progetto regionale” continua spedito il suo cammino. La Regione Veneto, capofila per le regioni italiane in tale iniziativa, nella figura dell’ex assessore alle Politiche Sociali Antonio De Poli, è sempre stata sensibile ad iniziative tese a sostenere programmi di prevenzione delle situazioni di devianza sociale e di promozione della salute. E l’ha manifestato concretamente erogando per il progetto dell’Ulss 5 un nuovo finanziamento di 85 mila euro che serviranno allo sviluppo di quella che può essere considerata la seconda fase di questa iniziativa. Il primo anno, infatti, si era creata una rete collaborativa di ben 15 scuole rappresentanti le 7 Province della Regione Veneto. Ora sono attesi nuovi passi in avanti, grazie a questo nuovo piano di lavoro, il cui titolare e coordinatore è il direttore dei Servizi Sociali dell’Ulss 5, la dottoressa Antonella Pinzauti, assieme al dottor Venceslao Ambrosini (responsabile U.O.C. Materno Infantile), al dottor Eugenio Fantuz (direttore sanitario dell’Ulss 6 di Vicenza) e al professore Marco Appoggi. La volontà è quella di consolidare la rete regionale Hps per ampliare la cultura della salute e la prevenzione delle tossicodipendenze, trasformando le iniziative di prevenzione in progetti per diffondere esempi di buone pratiche nel territorio in raccordo con il progetto nazionale Life Skills. Il tutto realizzato con l’obiettivo di ampliare ulteriormente la rete Hps per creare alleanze nel territorio. Attore principale di questo progetto è la scuola che diventa così punto di riferimento nel territorio non solo per l’apprendimento, ma anche per l’aggregazione e per la prevenzione, come laboratorio di esperienze e di idee progettuali da spendere nella comunità in sintonia con le istituzioni locali. Le azioni che sono già state messe in atto con l’inizio della scuola sono: - diffondere nei piani di offerta formativa e nei curricola scolastici le linee di indirizzo europeo per la promozione della salute, promuovendo stili di vita sani (educazione alimentare, lotta alla droga, all’alcol e al tabagismo, educazione alla sessualità e all’affettività, sicurezza stradale); - trasformare le iniziative di prevenzione in progetti validati e trasferibili per diffondere esempi di buone pratiche; - favorire lo scambio di esperienze e progetti. a scuola di salute moltissime le iniziative proposte dall’Ulss Venceslao Ambrosini Monica Menti Le iniziative proposte finora alla scuola dai Servizi dell’Ulss 5 fanno parte degli obiettivi strategici del programma di educazione alla Salute della Regione Veneto, il cui fine è di allargare ed integrare le attività di educazione alla salute secondo una logica di rete e di alleanze con sistemi ed istituzioni, che hanno responsabilità nel processo di promozione alla salute. Oltre ai progetti evidenziati nella locandina qui accanto, sono offerti incontri su: Droghe e dintorni, Incontri a tema sulle tossicodipendenze a cura dell’Unità di Prevenzione del Dipartimento delle Dipendenze Patologiche; Tipicità alimentare del territorio e salute, Amici a 4 zampe, La Prevenzione Primaria come azione attiva: le vaccinazioni a cura del Dipartimento di Prevenzione. Questo ventaglio di iniziative vuole essere ampio e completo proponendo tematiche specifiche che promuovono comportamenti idonei a mantenere o migliorare lo stato di salute di ciascun individuo e della collettività. 22 Cambia la sede, ma non le finalità di riabilitazione psicosociale si sposta il centro Aurora è sempre a Maglio di Sopra, ma nei locali del vecchio Cfp Il 5 novembre c’è stata l’inaugurazione della nuova sede del centro diurno “Aurora”, che si è trasferito nella frazione di Maglio di Sopra a Valdagno fra le mura storiche di via Marzotto n. 7, un tempo sede del Centro di Formazione Professionale, poi trasferitosi a Trissino. Grazie alla collaborazione tra Comune di Valdagno e l’Ulss 5, questi nuovi spazi nel centro della frazione valdagnese consentiranno l’aprirsi di occasioni di dialogo e confronto con la Comunità al fine di un superamento effettivo di molti pregiudizi e timori sulla malattia mentale. Il nostro è infatti un tempo caratterizzato dalla tecnologia e dalle nuove forme di comunicazione, dalla rapidità dei cambiamenti ed a volte dalle difficoltà “di stare al passo”. Non è quindi difficile diventare vittima di un ingranaggio così rapido ed esigente che porta all’isolamento e all’incomunicabilità. La nostra società, in alcuni casi, non offre sufficienti garanzie di benessere all’individuo e porta a metterne in luce fragilità e aspetti vulnerabili, aumentando così il rischio di vivere per lungo tempo situazioni di disagio e sofferenza che si possono tradurre in malattie vere e proprie. In questo contesto le relazioni interpersonali assumono un ruolo fondamentale di salvaguardia della salute e dello sviluppo dell’individuo. L’uomo per definizione viene considerato un “animale sociale” dando risalto alla fitta rete di relazioni che dalla nascita lo caratterizzano: il venir meno di questo tipo di condizione porta a vivere vissuti di alienazione e di perdita di contatto con la realtà. La mancanza dei rapporti sociali rappresenta la paralisi della natura stessa dell’essenza umana. La riabilitazione psicosociale si occupa quindi di recuperare e ritessere questa trama relazionale, ricollocando l’individuo all’interno di un proprio contesto significativo, di uno spazio vitale in cui poter nutrire i bisogni sociali. Ed è questo lo scopo di strutture come il centro diurno “Aurora”. Vivere la quotidianità nel Centro Aurora, infatti, significa portare il proprio disagio in un luogo e nutrire delle aspettative di recupero e di evoluzione. Significa pensare di riap- propriarsi di competenze per essere nuovamente cittadini attivi e quindi tornare ad avere un ruolo dinamico nella propria comunità. L’obiettivo della riabilitazione è di accettare i limiti posti dalla disabilità e di porre in essere tutti gli interventi necessari per il loro superamento, trovando soluzioni nuove per affrontare le sfide poste dall’agire quotidiano. Lo scopo è quello di invertire il processo di de-socializzazione, sviluppando capacità sociali che aiutino il soggetto a cavarsela efficacemente nell’ambiente esterno e nella società, e non solo all’interno del setting riabilitativo. Il Centro Aurora diventa quindi il ponte di questo processo di trasformazione alla ricerca di proposte terapeutiche per attivare le abilità personali, ma nello stesso tempo guardando con attenzione all’ambiente circostante nel tentativo di progettare interventi che coinvolgano le persone “normali”. La sfida è di favorire momenti d’integrazione reale dimostrando concretamente come la diversità possa diventare un valore a prescindere da tutto. Federico Gobbo Informazioni: Centro Aurora tel./fax 0445 414177 [email protected] Che cosa dicono alcuni che lo frequentano Il Centro Diurno è un luogo dove ci si incontra tutti insieme Qui mi sento bene Se non ci fosse non sarei qui Nel nuovo Centro Diurno vorrei che ci fossero tutti i compagni ogo e’ un lu o n r iu oD Il Centr rt-time felice vive pa s astanza dove i b b a to sen casa Qui mi starei a i e s s fo ci o vorre Se non o Diurn tr n e C vo Nel nuo razione bo a ll più co Il Centro Diurn o è un luogo dove si diverton o gli ammalati Qui mi sento al sicuro con gl i ammalati Se non ci foss ero gli operator i non sarei a m io agio Nel nuovo Cen tro Diurno vorrei fare dise gno 23 Ora disponibili anche due preziosi opuscoli informativi ufficio invalidi civili ridotti i tempi d’attesa per le pratiche Alberto Acqua Da marzo 2004 l’Ufficio Invalidi Civili è stato completamente riorganizzato. Le sue risorse e le sue funzioni sono state trasferite al Distretto Socio-Sanitario per consentire una più razionale utilizzazione delle risorse umane, tecniche e organizzative. Tale collocazione ha permesso una gestione unitaria di tutte le problematiche socio-sanitarie territoriali e quindi la presa in carico della persona nella sua globalità, con il coinvolgimento dei vari servizi, precedentemente gestiti in modo separato e con difficoltà di collegamenti efficaci. Ciò ha comportato, inoltre, una migliore accessibilità dei cittadini al servizio in quanto gli sportelli del Distretto Socio-Sanitario sono distribuiti capillarmente nel territorio e facilmente accessibili. Dal primo maggio 2004 è avvenuta la completa revisione della composizione delle commissioni che giudicano le domande di invalidità civile, complessivamente passate da 6 ad 8. Il numero medio di casi definiti in sede di commissione è stato incrementato di 2 unità per seduta e, alla data del 30 giugno 2004, si è passati ad un tempo medio di gestione del pro- cedimento (dalla data di presentazione dell’istanza alla data di pre-decreto) inferiore ai 300 giorni, contro i 500 giorni circa dell’anno 2003. Si è inoltre andati da un tempo di attesa medio di 4-5 mesi dalla presentazione della domanda all’effettuazione della visita, ad un tempo di attesa sempre inferiore ai 90 giorni, in linea con le indicazioni regionali. Le sedute delle commissioni sono state spostate prevalentemente in orario pomeridiano con esiti positivi sia per quanto riguarda la conciliazione con l’ordinaria attività professionale dei componenti, che in ordine alle disponibilità personali degli utenti. Allo scopo di migliorare la comunicazione con gli utenti, il personale dell’Ufficio Invalidi Civili, coordinato dal responsabile dottor Alberto Acqua e dal dottor Ermanno Dian, e l’Ufficio Relazioni con il Pubblico hanno realizzato due depliant informativi, che si trovano nelle seguenti pagine staccabili: uno riporta l’elenco dei documenti da presentare per le domande di invalidità civile, handicap, disabilità, sordomutismo e cecità civile, mentre l’altro contiene utili informazioni relative ai modi e tempi di espletamento delle richieste. Nel corso del mese di dicembre avrà luogo il trasferimento dell’Unità Operativa Invalidi Civili presso la nuova sede di Montecchio Maggiore in via Sardegna (adiacente all’Ospedale). Al fine di ridurre al minimo il disagio per gli utenti, si sta organizzando l’attività di base (informazioni, distribuzione e raccolta modulistica) presso le sedi distrettuali dei vari Punti Salute, dove si potranno ricevere ulteriori informazioni. Le sedute delle commissioni invalidi continueranno ad essere eseguite su tutto il territorio aziendale (Arzignano, Lonigo, Montecchio Maggiore, Valdagno). via F. Baracca, 204 Vicenza tel. 0444 965636 fax 0444 965638 [email protected] www.fidasvicenza.com Orari dei centri trasfuzionali raccolta sangue 24 MONTECCHIO MAGGIORE tel. 0444 708310 dalle ore 7.30 alle 9.00 dal lunedì al venerdì LONIGO tel. 0444 708310 dalle ore 8.00 alle 9.00 tutti i venerdì VALDAGNO tel. 0445 423275 dalle ore 8.00 alle 9.00 dal lunedì al giovedì Importante Si consiglia a chi desideri usufruire oltre che dei benefici derivanti dall’invalidità civile anche di quelli della legge 104/92 (handicap) di barrare entrambe le caselle sul modulo al momento della domanda. Handicap (Legge104/92) Il riconoscimento dà diritto a: Agevolazioni fiscali. Tra le agevolazioni previste segnaliamo quelle che sembrano più importanti e cioè i permessi lavorativi di cui all’art. 33. I genitori (anche affidatari) di bambini in condizioni di handicap grave, se non ricoverati in istituti, hanno diritto al prolungamento del periodo di astensione facoltativa dal lavoro fini al compimento dei tre anni o, in alternativa, alla riduzione di due ore giornaliere dell’orario di lavoro. I parenti fino al terzo grado, anche non conviventi, hanno diritto a tre giorni al mese di permesso lavorativo purchè assistano in maniera continuativa ed esclusiva il portatore di handicap grave. Inoltre, se possibile, hanno diritto a scegliere la sede di lavoro più vicina e non possono essere trasferiti ad altra sede senza il loro permesso. Il portatore di handicap grave, può usufruire di tre giorni mensili di permesso o, in alternativa, della riduzione dell’orario lavorativo di due ore giornaliere. Disabilità (Legge 68/99) La Legge 68/99 ha come finalità l’inserimento e l’integrazione lavorativa delle persone disabili in età lavorativa attraverso il collocamento mirato. Sordomutismo Il riconoscimento dà diritto a: • protesi ed ausili (es. protesi acustiche), • inserimento lavorativo per disoccupati di età fra 18 e 65 anni (60 per le donne) dopo l’accertamento ai sensi della Legge 68/99, • esenzione dal pagamento del ticket, • concessione di provvidenze economiche (in presenza dei requisiti di legge). Cecità civile Lo stato di “cecità civile” viene riconosciuto alla persona affetta da: Cecità assoluta Cecità con residuo visivo non superiore ad un ventesimo in entrambi gli occhi; Il riconoscimento dà diritto a: • protesi ed ausili (es. protesi oculari e presidi per non vedenti o ipovedenti), • inserimento lavorativo per disoccupati di età fra 18 e 65 anni (60 per le donne) dopo l’accertamento ai sensi della Legge 68/99, • esenzione dal pagamento del ticket, • concessione di provvidenze economiche (in presenza dei requisiti di legge). modulo per la domanda, certificato del medico di base o di un medico specialista. modulo per la domanda, certificato del medico di base o di un medico specialista. Nota La domanda per la Legge 68/99 è possibile solo se l’interessato è già: • invalido civile con percentuale pari ad almeno 46%, • cieco civile o sordomuto, • invalido di guerra o per servizio con minorazioni comprese nelle categorie dalla 1a alla 8a. • • Disabilità (L. 68/99): • • Handicap (L. 104/92): aggravamento • modulo per la domanda, • certificato del medico di base da cui risulti che c’è stato un aggravamento, • documentazione sanitaria (certificati specialistici, cartelle cliniche, ecc.) che confermi l’aggravamento, può essere utile allegare una copia del verbale della visita precedente. primo accertamento: • modulo per la domanda, • certificato del medico di base o di un medico specialista, Invalidità civile: invalidità civile, handicap, disabilità, sordomutismo, cecità civile e relativi benefici Documenti da presentare per le domande di: in collaborazione con Ufficio Relazioni con il Pubblico Distretto socio sanitario ufficio invalidi civili Sordomutismo: • modulo per la domanda, • certificato audiometrico redatto da specialista Otorinolaringoiatra (ORL) pubblico o convenzionato (non privato). Cecità civile: • modulo per la domanda, • certificato di un medico oculista pubblico o convenzionato (non privato) con l’indicazione del visus residuo corretto. Note: La visita medica può essere eseguita a domicilio della persona su richiesta del medico di base o specialista che deve indicare le motivazioni sanitarie che non ne permettono l’accesso agli ambulatori. Le domanda possono essere fatte da tutti i residenti nei comuni dell’ULSS 5. Per i cittadini di paesi non aderenti all’Unione Europea oltre alla documentazione sanitaria deve essere prodotta copia della carta di soggiorno o del permesso di soggiorno con validità pari ad almeno un anno. Per informazioni Unità Operativa Semplice Invalidi Civili via Sardegna - Montecchio Maggiore (adiacente all’Ospedale) 475702 475740 431337 480894 Telefoni 0444 0444 0444 0445 Responsabili dell’Ufficio dr. Alberto Acqua, dr. Ermanno Dian Orari di apertura al pubblico lunedì, mercoledì e venerdì dalle 9.00 alle 12.30 I benifici previsti Invalidità civile (18 – 64 anni) Percentuale compresa tra 34% e 45%: • protesi ed ausili (es. apparecchi ortopedici). Percentuale compresa tra 46% e 66%, oltre a quanto sopra: • inserimento lavorativo per disoccupati di età fra 18 e 65 anni (60 per le donne) dopo l’accertamento ai sensi della Legge 68/99. Percentuale compresa tra 67% e 73%, oltre a quanto sopra: • esenzione dal pagamento del ticket per prestazioni diagnostiche. Percentuale compresa tra 74% e 99%, oltre a quanto sopra • concessione di provvidenze economiche (in presenza dei requisiti di legge). Percentuale del 100%, oltre a quanto sopra: • esenzione dal pagamento del ticket • concessione di provvidenze economiche (in presenza dei requisiti di legge). Ultrasessantacinquenni con difficoltà di grado lieve: • protesi ed ausili (es. apparecchi ortopedici) con difficoltà di grado medio/grave, oltre a quanto sopra: • esenzione dal pagamento del ticket per prestazioni diagnostiche. con difficoltà di grado grave, oltre a quanto sopra: • esenzione dal pagamento del ticket. Minori con difficoltà persistenti a svolgere i compiti e le funzioni della sua età; con perdita uditiva superiore ai 60 decibel; di età compresa tra 15 e 18 anni e con percentuale superiore a 45%. Il riconoscimento di queste invalidità dà diritto a: • protesi ed ausili (es. apparecchi ortopedici) • esenzione dal pagamento del ticket • concessione di provvidenze economiche. Invalidità di accompagnamento (per qualsiasi età) Viene riconosciuta nei casi di: Invalidità totale con impossibilità a deambulare; Invalidità totale con necessità di assistenza continua per compiere gli atti quotidiani della vita. Oltre ai benefici derivanti dalla invalidità totale comporta la: • concessione di provvidenze economiche (indennità di accompagnamento), qualsiasi sia il reddito percepito. Nota: Con il termine “atti quotidiani” si intendono quelle azioni elementari che si deve essere in grado di compiere per poter vivere quali ad es. cura dell’igiene personale, capacità di vestirsi, di valutare pericoli e di evitarli, di orientarsi in ambiente noto, di riconoscere persone note, di nutrirsi e di avvertire gli stimoli per recarsi al WC. 475702 475740 431337 480894 lunedì, mercoledì e venerdì dalle 9.00 alle 12.30 Orari di apertura al pubblico dr. Alberto Acqua, dr. Ermanno Dian Responsabili dell’Ufficio 0444 0444 0444 0445 Telefoni Unità Operativa Semplice Invalidi Civili via Sardegna - Montecchio Maggiore (adiacente all’Ospedale) Per informazioni Nel caso di accertamento di invalidità civile ad uso protesi ed ausili, in sede di visita, su richiesta dell’interessato, viene rilasciato un certificato provvisorio in attesa dell’esito definitivo, da consegnare al Distretto di appartenenza per la fornitura della protesi. Nel caso di accertamento ai sensi della Legge 104/92, accertata la situazione di gravità, su richiesta dell’interessato dopo la visita viene rilasciato un certificato provvisorio in attesa dell’esito definitivo. Gli eventuali benefici economici decorrono dal primo giorno del mese successivo alla data di presentazione della domanda. NOTE: Desideriamo informarLa che a seguito della Sua domanda Lei sarà invitato/a alla visita entro 90 giorni dalla data di presentazione indicata con timbro di ricevuta nella fotocopia in suo possesso. Si ricorda che le infermità per le quali si chiede l’invalidità devono essere documentate con certificati medici, lettere di dimissioni e/o cartelle cliniche ospedaliere. Può quindi utilizzare i giorni precedenti la visita per procurarsi la documentazione. In occasione della visita, la Commissione formula una diagnosi e propone una valutazione di invalidità (in termini percentuali). invalidità civile, handicap, disabilità Informazioni relative alle domande di: in collaborazione con Ufficio Relazioni con il Pubblico Distretto socio sanitario ufficio invalidi civili • per richiedere l’esenzione del ticket (se l’invalidità è superiore al 66%), A questo punto la pratica risulterà completa e quindi valida ad es. Questa valutazione è poi soggetta al controllo da parte di una Commissione di Verifica presso il Ministero del Tesoro con sede a Vicenza. La Commissione di Verifica può variare la percentuale della valutazione. Proprio per questo motivo in occasione della visita non è possibile comunicarne l’esito all’utente. La Commissione di Verifica ha 60 giorni di tempo per l'esame della pratica. Ricevuta la risposta, l'Ufficio Invalidi notificherà l'esito al suo domicilio entro i successivi 15 giorni. RICORSI Qualora a seguito della percentuale di invalidità, Lei risultasse titolare di benefici economici, Le verranno consegnati o inviati dei moduli con la richiesta di alcuni dati da indicare ed autocertificare. L'Ufficio Invalidi Civili, ricevute le autocertificazioni ed accertata la presenza dei requisiti previsti dalla normativa vigente, provvederà entro 30 giorni a trasmettere la pratica all'Unità Operativa Invalidi Civili (U.O.I.C.) di Vicenza per la liquidazione dei benefici economici. L'U.O.I.C. prepara il decreto di pagamento e lo trasmette all'INPS. In totale il tempo di attesa fra la domanda e la trasmissione all’I.N.P.S. sarà di circa 8 mesi. Risulta a questo Ufficio che il tempo impiegato dall’I.N.P.S. per effettuare il pagamento è di circa 30 giorni. • Legge 68/99 (disabilità) • Legge 104/92 (handicap) Sempre a questo punto si conclude l’iter delle domande ai sensi di: • per la fornitura di protesi e/o ausili (se l’invalidità è superiore al 33%). Qualora il cittadino ritenga che la percentuale di invalidità riconosciutagli non sia corretta può fare ricorso. I ricorsi vanno inoltrati entro 60 giorni dalla nostra notifica (cioè da quando il cittadino firma la ricevuta di ritorno) a: Commissione medica superiore e di invalidità civile - Ministero del Tesoro, via Casilina 3 00182 Roma. Va allegata copia del verbale di visita e documentazione sanitaria. Nell’Ulss 5 in primavera saranno chiamati i ragazzi nati dal 1994 al 1997 morbillo, rosolia, parotite un piano nazionale di vaccinazione previene queste tre malattie L’utilizzo sistematico dei vaccini ha reso possibile il controllo, la prevenzione e l’eliminazione di malattie infettive molto pericolose come il vaiolo e la poliomielite. Ancora oggi, però, in Italia e in molti altri Paesi europei non si è riusciti ad eliminare malattie come il morbillo e la rosolia congenita, malattia contratta dal feto durante la gravidanza, trasmessagli dalla madre. Queste malattie possono provocare gravi complicanze, ma alcune credenze “popolari” continuano a vedere il contagio di queste malattie come innocuo o addirittura utile per evitare la malattia in età adulta. Rinaldo Zolin Il morbillo Il morbillo è una malattia infettiva altamente contagiosa, causata da un virus, che si trasmette con le goccioline di saliva emesse con starnuti, tosse, e anche parlando a distanza ravvicinata. Il morbillo continua ad essere una importante causa di morbosità e mortalità sia nei Paesi industrializzati che nelle nazioni in via di sviluppo. Ogni anno si verificano nel mondo più di 30.000.000 di casi e 875.000 decessi. Una conferma della gravità della malattia si è avuta anche in Italia nel 2002, allorché si è verificata una vasta epidemia di morbillo, con oltre 40.000 ammalati, di cui più di 1000 ricoverati in ospedale. Tra le complicanze gravi sono state registrate 23 encefaliti e 6 decessi. La rosolia La rosolia è una malattia contagiosa causata da un virus che si trasmette come il morbillo. La sintomatologia non è particolarmente intensa, anzi, a volte le infezioni possono passare inosservate. Questo è molto pericoloso soprattutto se l’infezione è contratta dalla donna durante la gravidanza. Il virus della rosolia, infatti, passa attraverso la placenta e, tramite questa via, infetta il nascituro con gravi conseguenze come l’interruzione spontanea della gravidanza o gravissimi danni al bambino: sordità, ritardo mentale, cataratta, malformazioni cardiache (sindrome della rosolia congenita). La parotite La parotite è una malattia molto contagiosa che si trasmette come le precedenti. Può complicarsi provocando meningite nel 10% dei casi, infiammazioni del pancreas, sordità permanente, sterilità se contratta dopo la pubertà. Purtroppo non esiste una terapia specifica contro il morbillo, la rosolia e la parotite, ma queste tre malattie possono essere prevenute con un’unica vaccinazione, sicura ed efficace. L’eliminazione del morbillo in Italia rappresenta attualmente la principale priorità nel campo delle malattie prevenibili con vaccinazione. L’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) si è proposta l’obiettivo di debellarla entro il 2007 dall’Europa e nella nostra nazione è stato elaborato il Piano nazionale di eliminazione del morbillo e della rosolia congenita, approvato nel 2003. La Regione Veneto ha aderito a tale piano e l’Ulss 5 Ovest Vicentino ha dato avvio ad una campagna straordinaria di vaccinazione contro morbillo, parotite e rosolia che vedrà coinvolti bambini e ragazzi frequentanti le scuole elementari e medie di tutto il territorio. La chiamata attiva delle coorti interessate sarà scaglionata negli anni. I soggetti nati nel 1991, 1992, 1993 sono già stati invitati nell’autunno 2004 e dai primi dati raccolti vi è stata un’alta adesione alla vaccinazione. Nella primavera prossima saranno chiamati i nati nel 1994, 1995, 1996 e successivamente tutti gli altri. La vaccinazione viene effettuata con vaccino triplo, morbillo, parotite, rosolia. Si ricorda che non esistono più in commercio i vaccini contro le singole malattie e che da alcuni anni non si 29 effettua più la “vaccinazione volontaria contro la rosolia” alle ragazze frequentanti la quinta classe elementare pertanto è estremamente importante non perdere tale appuntamento. Il vaccino trivalente in questione è ben tollerato e ha pochissime controindicazioni, si possono verificare dei lievi effetti collaterali di breve durata come dolore e rossore nel punto d’iniezione, oppure febbre per lo più lieve o moderata, ingrossamento dei linfonodi, esantema (macchioline rosse che durano un giorno) dopo 5-12 giorni dall’inoculo del vaccino. L’Ulss 5 è tra le prime del Veneto e d’Italia per livello di copertura vaccinale raggiunta per la prima dose di vaccino antimorbillo, parotite e rosolia, attestandosi sul 94% circa di soggetti vaccinati. Questo è il risultato di strategie vaccinali adottate in questi ultimi tre-quattro anni che hanno portato ad un’offerta puntuale e capillare della vaccinazione trivalente in tutte le sedi vaccinali dell’Ulss. Gli incontri di educazione sanitaria sulla prevenzione vaccinale svolti nelle scuole, l’impegno degli operatori del Servizio Igiene e Sanità Pubblica, la collaborazione dei pediatri di Libera Scelta e la sensibilità al problema da parte della Direzione Aziendale, hanno fatto sì che si passasse da valori di copertura vaccinale piuttosto bassi, con rischio reale di qualche epidemia, ai valori attuali vicini alla soglia di interruzione della circolazione del virus. Ora bisogna fare un ultimo sforzo. la patologia tiroidea nella Valle dell’Agno l’incidenza è alta Luigi De Santis Più di 1300 pazienti in tre anni sono stati seguiti dall’ambulatorio creato a Valdagno 30 Il gozzo (aumento della ghiandola tiroidea) colpisce in Italia circa sei milioni di persone, corrispondenti a più del dieci per cento della popolazione. Il rischio esiste per tutta la popolazione e la malattia costa allo Stato almeno 150 milioni di euro all’anno, fra diagnosi e terapia. Ma il gozzo, associato anche ad aumento o ridotta funzione, non è l’unica patologia che riguarda la tiroide: vanno infatti considerate anche il cancro e la tiroide cronica, i cui numeri sono inferiori, ma ugualmente significativi. Nella Valle dell’Agno esiste una crescente richiesta di diagnosi e trattamento per la patologia tiroidea. La morbilità è infatti più elevata rispetto alle percentuali regionali e nazionali. Per far fronte a tale richiesta da alcuni anni a Valdagno è stato creato un ambulatorio integrato per le patologie tiroidee, composto dagli specialisti dei reparti di Medicina (dottor Massimo Casaril e dottor Marcello Giachetti) e di Chirurgia (il dottor Luigi De Santis e il dottor Antonio Valentino Piccolo). Dopo la prima visita endocrinologia, quando indicato, viene programmato l’agoaspirato ecoguidato. L’esame è ambulatoriale e dura pochi minuti; non è necessaria particolare preparazione e non ci sono complicazioni o particolari osservazioni. Grazie alla collaborazione dei colleghi anatomopatologi (il dottor Romano Colombari e la dottoressa Laura Corponi), l’esito dell’esame citologico viene in genere consegnato al paziente dopo pochi giorni. L’utente viene informato su eventuali ulteriori accertamenti, indicazioni sulla terapia nonché per i successivi controlli. Nel caso sussita l’indi- cazione all’intervento il chirurgo si presenterà al paziente per un’ulteriore visita e valutazione. Casistica Nei tre anni di attività dell’ambulatorio di Valdagno, sono stati esaminati più di 1300 pazienti con patologia tiroidea. Di questi, circa 600 hanno eseguito agoaspirato ecoguidato e 102 sono stati sottoposti ad intervento chirurgico (tiroidectomia totale o parziale). La diagnosi clinica principale dei pazienti sottoposti ad intervento era di gozzo uni o multinodulare tossico, e la maggioranza dei noduli tiroidei era clinicamente palpabile. I decorsi post-operatori sono stati tutti regolari e non complicati. Sono stati 32 i casi di carcinoma maligno tiroideo e la mortalità si è limitata al solo caso di carcinoma anaplastico. Il follow-up di questi pazienti è in corso presso il Day Hospital Medico e Oncologico dell’Ospedale di Valdagno. Prevenzione Come atteso da maggiori statistiche, esiste una bassa incidenza del cancro tiroideo. I noduli, benché comuni, sono molto spesso benigni. La causa di gozzo per molti dei pazienti esaminati, era riconducibile a carenza alimentare di iodio. Questo è un composto essenziale degli ormoni tiroidei e la sua mancanza compromette la funzione della ghiandola, causando gozzo, noduli ed altre malattie. Per la prevenzione, bisogna assicurare all’organismo un apporto di iodio sufficiente: è opportuno privilegiare gli alimenti ricchi di iodio (come pesci e crostacei di mare), ma la misura più sicura è l’uso di sale da cucina appositamente addizionato con sali di iodio, facilmente reperibile in commercio. messaggio promozionale IL PRESTITO FINO A 30.000 € CHE RIMBORSI IN 6 ANNI. COMPRI QUELLO CHE VUOI E INIZI A PAGARE DOPO 6 MESI. Chiedi subito nelle nostre Agenzie il prestito giusto per te. Numero verde 800.32.32.85 / www.unicreditbanca.it messaggio promozionale Messaggio pubblicitario con finalità promozionale. Per le condizioni contrattuali dei prodotti illustrati si fa riferimento ai Fogli Informativi e all'avviso denominato "Principali Norme di Trasparenza" disponibili su supporto cartaceo presso le Agenzie UniCredit Banca. Il prestito è erogato da UniCredit Clarima Banca, la banca del Gruppo UniCredit specializzata negli strumenti di pagamento e nel credito al consumo, che si riserva la valutazione dei requisiti necessari alla concessione. TAN 7,90%, TAEG ISC max 9.25%, valido fino al 31/12/2004. Ogilvy&Mather