PROVINCIA DI BERGAMO
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SETTORE CULTURA, SPETTACOLO, IDENTITÀ E TRADIZIONI
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PROVINCIA DI BERGAMO
ASSOCIAZIONE ARLECCHIN BERGAMASK
PRESENTANO IL PROGETTO
“BergaMask”
NELLA COMMEDIA DEI BERGAMASCHI
TUTTA L’ARTE DELLA VITA
MOSTRA MULTIMEDIALE DI ANTICHI TESTI DELLA COMMEDIA DELL’ARTE
BERGAMO, SPAZIO VITERBI DELLA PROVINCIA DI BERGAMO, 2012
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Il progetto consiste in una mostra di antichi testi della Commedia dell’Arte, in seguito
ad una ricerca documentale del Prof. Adriano Freri.
I testi verranno acquisiti da biblioteche italiane di carattere nazionale e la mostra si
completerà con interpretazioni ed elaborazioni multimediali a cura dell’Associazione
Arlecchin Bergamask.
L’iniziativa si propone la promozione e la valorizzazione del patrimonio culturale
locale e l’approfondimento delle tematiche relative all’identità della comunità
bergamasca.
In particolare si intende recuperare all’attenzione della contemporaneità l’antica
espressione della Commedia dell’Arte e del caratteristico Teatro di Figura
bergamasco.
Come è noto la Commedia dell’Arte veniva identificata anche con altri nomi:
“commedia all'improvviso”, “commedia a braccio” o “commedia degli Zanni”.
Il protagonista di queste rappresentazioni teatrali è comunque sempre il contadino
delle Prealpi bergamasche eletto a umile eroe delle grandi e dolorose vicende storiche
che interessarono le terre lombarde dalla fine del Trecento in poi.
Restringendo all’ambito di pertinenza locale le modalità espressive della commedia
dell’arte, occorre dire che nel secolo XVI nasceva e si diffondeva una singolare
letteratura popolaresca destinata a portare il nome di Bergamo nelle più remote
località, non solo d’Italia, ma d’Europa.
Il “Bergamasco” si configura infatti come uno dei caratteri più significativi sin
dall’origine della Commedia dell’Arte, nel momento della fondazione del teatro
professionale europeo.
Dal tardo Medio Evo in poi la lingua, il modo di essere e le caratteristiche del
bergamasco sono entrati nel teatro, rappresentando una parte legata alla vita e alla
storia.
Gli attori facevano stampare i testi delle loro recite in opuscoli di poche pagine
impreziosite da immagini suggestive. La vendita di questi opuscoli al pubblico della
piazza dopo la recita costituiva di fatto l’incasso ed era il guadagno dell’attore.
La curiosa letteratura che si andava formando, di carattere popolare e farsesco, aveva
ricevuto particolare impulso dallo spirito attribuito ai bergamaschi e ricavato con
intendimento buffonesco dalla lingua che essi avevano portato ovunque, ma
soprattutto a Venezia, ove esercitavano, accanto alle arti più nobili della pittura e
dell’architettura, anche gli umili mestieri del carbonaio, del servitore e specialmente
del facchino.
Forme linguistiche arieggianti la lingua bergamasca, si affermarono sempre di più
con la Commedia dell’Arte, costruita sulla improvvisazione e sui tipi fissi, ossia sulle
maschere, tra le quali fu caratteristico lo Zanni. Il personaggio dello Zanni si venne
svolgendo originariamente come un tipo capace di furberie, amabilmente
ammaestrato a fare un po’ di tutto. Da lui derivano, per la stoltezza, la voracità e la
poltroneria, Arlecchino, e per la matricolata furberia e per gli imbrogli di ogni genere,
Brighella: l’uno e l’altro, con la faccia nera dei carbonai, sono attribuiti a Bergamo, e
più precisamente alle montagne il primo e alla città il secondo.
Ma occorre dire che non sempre lo spirito e la tempra dello Zanni e di Arlecchino
furono inquadrati nella giusta considerazione. Presero infatti a circolare gratuite
esasperazioni, giocate sul registro della comicità, che miravano a mettere in
caricatura la comunità bergamasca che viveva e operava nella città lagunare.
Forse fu proprio da un atteggiamento di autonoma e critica rivalsa al protrarsi di un
dileggio indesiderato che nacque lo spirito di Arlecchino, ad opera certamente di un
bergamasco. Arlecchino non smette infatti i panni dello Zanni, servo umile e sciocco
delle prime rappresentazioni, ma, a un certo punto, nella definizione del suo carattere
cresce il grado di una incontrovertibile simpatia capace di capovolgere a suo favore
ogni altro ruolo, sovvertendo addirittura la superiorità emblematica dei padroni di
casa, Pantalone compreso. Fin qui è determinante nell’evoluzione di Arlecchino
l’aspetto corale degli Zanni, quale matrice di confronto dei vari personaggi che a più
riprese animarono la “commedia dell’arte”, che dalla vita quotidiana traeva il suo
naturale fondamento.
Il Bergamasco è elemento primario della Commedia dell’Arte sia dal punto di vista
cronologico che per l’importanza del ruolo che in essa interpreterà: è proprio attorno
a tale figura che prende forma e si sviluppa quell’attitudine a fare teatro
improvvisando dal vivo la sequenza delle battute su una trama prefissata.
La Mostra vuole recuperare gli antichi testi della Commedia dell’Arte per proporli
alla visione e al godimento del pubblico con lo scopo di restituire al territorio la
conoscenza del proprio passato e delle proprie origini. Si tratta di veri e propri cimeli
della più antica e autentica tradizione teatrale; canovacci che riportano la trama
sintetica delle commedie sulle quali gli attori andavano costruendo la
rappresentazione. Di pregio particolare sono inoltre le illustrazioni che sono riportate
sul frontespizio dei libretti: straordinarie sintesi del gusto artistico popolaresco.
L’esposizione dei materiali sarà gestita con il supporto delle più avanzate tecniche
della comunicazione visuale e la mostra stessa, nel suo complesso, sarà progettata in
senso tipicamente multimediale.
La Mostra si effettuerà nello lo Spazio Viterbi della Provincia di Bergamo nei primi
mesi dell’anno 2012.
Alla Mostra saranno aggiunti elementi di corredo che troveranno concretezza nella
realizzazione di un catalogo appositamente predisposto,
Un importante complemento alla Mostra sarà costituito da un volume che verrà edito
in concomitanza con l’inaugurazione dell’evento. Il volume avrà per tema “Il
bergamasco in commedia” e sarà promosso in collaborazione con il Dipartimento di
Storia delle Arti e dello Spettacolo dell’Università degli Studi di Bergamo.
Progetto artistico della Mostra a cura di Oreste Castagna – Presidente
dell’Associazione Arlecchin Bergamask.
I linguaggi nei nostri giorni si moltiplicano, si generano e si rigenerano.
Nell'era della RETE la multimedialità o meglio cross-medialità affianca e in certi casi
sostituisce le modalità' primarie di comunicazione. È certo che una modalità non può
vivere senza l'interfaccia con l'altra.
Anche nella Cultura e nel suo sviluppo la Rete e il suo muoversi ha un ruolo
fondamentale.
L'abilita del progetto e degli operatori è che il RACCONTO EMOZIONALE sia
ancora disegnato dalla persona in azione e che la RETE sia un amplificatore e un
moltiplicatore di conoscenza.
È naturale che anche una mostra sulla storia sociale e di tradizione sulla Commedia
all'improvviso nella Bergamasca e in Bergamo può essere concepita in forma multi o
transmediale.
Ambiente e racconto con la luce.
La mostra sarà un percorso di luci e cromatismi che conducono il visitatore in un
viaggio emozionale che ricorda i "sapori" di tempi passati.
Tutto questo con l'aiuto di una evolutissima tecnologia con fari
motorizzati e led e par led a più colori.
Le stanze.
Ogni tema della mostra sarà diviso e collocato in STANZE del RACCONTO:
Lavoro e la migrazione;
La parola e la parodia;
La parola e la liricità;
L'attualità e il sentire della gente;
ed altri temi ancora.
Ogni stanza sarà allestita con visori con video interattivi e messi in RETE tra loro e
con altre piattaforme di colloquio mediale.
Sarà particolarmente interessante il rapporto mediale e quello dell'oggetto teatrale e
del testo scritto in mostra e del racconto dell'attore dal vivo.
Il progetto è realizzato con contributo di:
FONDAZIONE CONGREGAZIONE MISERICORDIA MAGGIORE DI BERGAMO
CAMERA DI COMMERCIO DI BERGAMO
FONDAZIONE DELLA COMUNITA’ BERGAMASCA
FONDAZIONE ISTITUTI EDUCATIVI DI BERGAMO
BANCA POPOLARE DI BERGAMO
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