P erché devo smettere di fumare Massimo Pasquini Dipartimento di Scienze Psichiatriche e Medicina Psicologica Università degli Studi di Roma “La Sapienza” Cora N. Sternberg Oncologia Medica Azienda Ospedaliera San Camillo - Forlanini Roma INTRODUZIONE P er molti anni il fumo di sigarette è stato un comportamento socialmente approvato, non dannoso per sé e per gli altri, e personalmente gratificante. Queste convinzioni si sono radicate grazie anche a diversi fattori quali: stereotipi culturali erronei, ritardi della ricerca scientifica, della informazione di massa dei risultati di tale ricerche, interessi economici delle aziende produttrici di tabacco, e al cattivo esempio fornito da molti medici, attori e personalità pubbliche. La realtà è che il fumo di sigarette determina in Italia 90.000 morti ogni anno. Inoltre il fumo di sigarette è in grado di incidere sulla durata della vita media: ✓ è un fatto che fumare 20 sigarette al giorno riduca di circa 4,5 anni la vita media di un giovane che inizia a fumare a 25 anni; tale riduzione della vita media si accentua nei giovani che cominciano a 3 fumare a 18 anni (e sono la maggioranza!) e ancor più quando l’inizio avviene in età più giovane: 2,5% di fumatori è il dato di alcuni studi sugli alunni della quinta classe della scuola elementare. ✓ è un fatto che per ogni settimana che si è fumato si perde un giorno di vita! È vero che spesso le persone smettono di fumare troppo tardi, tuttavia se si smette di fumare, dopo alcuni anni il rischio di sviluppare tumori e infarti del miocardio (così come bronchiti croniche ed enfisema polmonare) si riduce drasticamente, per cui chi dice "ormai è tardi sono troppi anni che fumo" sbaglia, è solo una frase di comodo. Questo opuscolo ha lo scopo di promuovere la conoscenza delle conseguenze del fumo di sigarette e di fornire informazioni a chi desidera smettere di fumare. 4 DANNI PROVOCATI DAL FUMO DI SIGARETTE ATTIVO E PASSIVO L’ Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha stimato che il 90-95% dei tumori polmonari, l'80-85% delle bronchiti croniche ed enfisema polmonare ed il 20-25% degli incidenti cardiovascolari, sono dovuti al fumo di tabacco. I danni cardiovascolari in persone che fumano per molti anni sono certi e non soltanto probabili. Pensate anche che se avete problemi respiratori dovuti al fumo non riuscirete a praticare attività fisica, perdendo così gli effetti benefici di tali attività. Non tutti sanno che il fumo di sigarette comporta disfunzioni nelle capacità riproduttive sia nell’uomo che nella donna. In gravidanza il fumo di sigaretta aumenta il rischio di aborti, riduce la crescita del feto, ed inoltre aumenta il rischio che si sviluppino condizioni per l’insorgenza di tumori in età adulta o che si verifichino casi di morte improvvisa del lattante. Il fumo di sigarette è la causa anche di molti TUMORI: polmone, laringe, cavità orale, esofago, vescica, rene, pancreas, cervice uterina, pleura e 5 peritoneo. Inoltre le sostanze ossidanti presenti nelle sigarette causano l’invecchiamento precoce della pelle e non ci sono creme o prodotti estetici che possano minimamente arrestare questo processo! È importante sapere che più anni si fuma più alto è il rischio di ammalarsi. La buona notizia è che le persone che interrompono di fumare possono ridurre i danni legati al fumo e che, soprattutto nelle persone che smettono prima dei 35 anni il rischio di sviluppare patologie legate al fumo si riduce almeno del 90%. 6 IL FUMO PASSIVO È PERICOLOSO PER LA SALUTE P er fumo passivo si intende l’esposizione al fumo rilasciato dalla sigaretta che brucia e il fumo che fuoriesce dai polmoni del fumatore. Si pensi che ogni anno muoiono per cancro al polmone 3.000 non fumatori esposti a fumo passivo e 300.000 bambini contraggono infezioni respiratorie a causa del fumo dei genitori. È vero che a volte è difficile sottrarsi al fumo passivo ma è fondamentale evitare il più possibile i luoghi in cui il fumo passivo è presente ed esigere comunque il rispetto delle norme emanate per tutelare la salute. Quindi se qualche vostro familiare è un fumatore, chiedetegli di fumare fuori casa (terrazzo, giardino) e comunque sempre lontano dai bambini: in questo modo non inquina l’ambiente domestico ed inoltre non fornisce cattivo esempio, soprattutto ai bambini. 7 COSA C’È DENTRO UNA SIGARETTA? D alla combustione del tabacco contenuto in ogni sigaretta si sviluppano migliaia di sostanze: tra queste le più dannose sono quelle cancerogene, la nicotina, le sostanze ossidanti, le sostanze irritanti che provocano infiammazione, il monossido di carbonio (che è la stessa sostanza prodotta dal tubo di scappamento delle nostre automobili!), eccetera. Le sostanze cancerogene sono più di 60 e sono responsabili dello sviluppo di tumori dei bronchi, dei polmoni, della cute, della vescica, del fegato, del pancreas, eccetera. Le sostanze irritanti e ossidanti determinano, oltre che processi infiammatori delle mucose bronchiali e dei polmoni, anche il loro precoce invecchiamento ed altrettanto si verifica nell’apparato cardiovascolare. La nicotina, presente in ogni sigaretta nell’ordine di circa 1020 milligrammi, è un potente psicofarmaco. Con questo termine si intendono tutte le sostanze che agiscono andando a interagire e modificare il nostro sistema nervoso cen8 trale e quindi non solo taluni farmaci, ma tutte le sostanze di abuso, tra cui anche l’alcool. La nicotina raggiunge in pochi secondi il nostro sistema nervoso centrale e si lega ai centri del piacere e della vigilanza del nostro cervello. Come per tutte le sostanze che agiscono sui centri del piacere, la dose di nicotina necessaria per ottenere la sensazione di gratificazione e rilassamento diventa sempre maggiore, cosicché il fumatore è costretto a fumare sempre più sigarette, inalando così sempre maggiori dosi di sostanze cancerogene ma soprattutto sviluppando dipendenza nei confronti delle sigarette tanto che quando il fumatore interrompe di fumare molto velocemente comincia a dormire male, si sente depresso, irritabile e ansioso e può avere difficoltà di concentrazione. Per questi motivi da 15 anni l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha inserito il fumo di sigarette tra i disturbi mentali e comportamentali dovuti all'uso di sostanze psicoattive, dal 1994 la dipendenza e la astinenza da nicotina vengono classificate come un disturbo psichico nel Manuale di classificazione dei disturbi psichiatrici (DSM-IV). 9 SIGARETTE NORMALI E SIGARETTE “LEGGERE” M olti fumatori scelgono sigarette del tipo "light" pensando che tali sigarette siano meno dannose per la salute rispetto alle sigarette "normali": questa loro scelta è favorita dalla sensazione che siano meno forti perché hanno sapore meno intenso. Questo è ciò che sembra, ma non è la realtà dei fatti. La verità è che le sigarette leggere non riducono il rischio di avere malattie legate al fumo! Il tasso di nicotina contenuto in una sigaretta leggera può non corrispondere a quello riportato sul pacchetto. Questo perché sui lati dei filtri delle sigarette leggere ci sono dei minuscoli fori che servono a fare uscire parte della nicotina, tuttavia molti fumatori non sono a conoscenza della presenza di questi fori e coprono inconsapevolmente con le dita o le labbra i fori sul filtro, trasformando così una sigaretta leggera in una sigaretta normale. Pertanto l’unico modo per non ammalarsi (e magari non morire!) di patologie legate al fumo continua ad essere il non fumare. 10 PERCHÉ SI FUMANO LE SIGARETTE? ’ C è una profonda differenza tra il perché si inizia a fumare e il perché si continua a fumare. Qualunque fumatore non ha difficoltà a ricordare la sensazione sgradevole e di malessere data dalle prime sigarette fumate nell’adolescenza (o anche molto prima), soprattutto dopo un lungo periodo trascorso senza fumare. Come mai si prende l’abitudine di fumare, nonostante all’inizio non sia una esperienza piacevole? La maggior parte dei fumatori inizia a fumare nell’adolescenza, periodo critico dello sviluppo di ogni persona in cui si tende ad identificarsi in gruppi in quanto manca ancora una strutturazione definita della propria personalità ed identità. Non è quindi difficile comprendere perché si ricerca un atteggiamento da "grande", sospinto anche dagli stereotipi del cinema e della televisione. Specialmente negli anni passati molti sex symbol maschili e femminili del 11 cinema venivano spesso ripresi con la sigaretta in bocca. Fortunatamente queste negative influenze dovute ai sistemi di informazione si sono andate progressivamente modificando. Inoltre per i ragazzi come per le ragazze l’atto del fumare, tuttora, viene considerato una trasgressione e un messaggio da dare all’esterno come segno del passaggio alla vita adulta o comunque di emancipazione, anche se in realtà non è altro che un modo per rassicurare se stessi rispetto all’immagine che si pensa venga fornita agli altri. I motivi che determinano la mancata cessazione del fumo sono dovuti alla dipendenza sviluppata nei confronti della nicotina: si continua quindi a fumare a causa di alterazioni biologiche e fisiche del nostro organismo. Le cause cosiddette "psicologiche" che fanno sì che si continui a fumare, come l’ansia o l’irritabilità e la depressione che si avvertono nel tentativo di sospendere il fumo di sigarette, non sono altro che gli effetti dovuti alla mancanza di nicotina, per cui si ha il fenomeno già citato della dipendenza che in pratica rende "schiavi", non più liberi! 12 FUMARE IL SIGARO FA MALE? C ome le sigarette anche il fumo abituale di sigaro determina lo sviluppo di cancro, in particolare delle labbra, della lingua, della bocca e della gola (faringe e laringe), dei bronchi, del polmone, dell’esofago e del pancreas. Una delle maggiori differenze tra i sigari e le sigarette è che queste ultime vengono aspirate, mentre la maggior parte dei fumatori di sigaro non aspira il fumo perché il tabacco dei sigari è molto irritante, tuttavia i fumatori di sigaro che in passato fumavano sigarette sono più portati ad aspirare anche i sigari. Proprio la mancata aspirazione del tabacco dei sigari comporta un rischio minore di sviluppare tumori ed altre patologie, cardiache e broncopolmonari rispetto al fumo di sigarette, ciò non toglie che i fumatori di sigari sviluppano queste malattie con maggior probabilità rispetto ai non fumatori. Comunque entrambi i tipi di fumatori espongono le loro labbra, bocca, gola e laringe all’azione delle sostanze cancerogene contenute nel tabacco, e que13 sto avviene anche semplicemente tenendo spento tra le labbra un sigaro o una sigaretta. Inoltre, mentre le sigarette contengono 10-20 mg di nicotina, ogni sigaro ne può contenere in media 100-200 mg e i sigari più grandi ne contengono fino a 444 mg. Alcuni studi hanno dimostrato che i fumatori di sigaro sono più predisposti a passare al fumo di sigaretta rispetto ai non fumatori ed inoltre hanno più difficoltà a smettere di fumare sigarette rispetto ai fumatori abituali di sigarette che non hanno mai fumato sigari. 14 SI PUÒ SMETTERE DI FUMARE! S mettere di fumare è possibile a qualsiasi età ed in qualsiasi condizione psicologica. Può non essere facile, può essere impegnativo e non piacevole, ma è doveroso farlo perché i vantaggi dello smettere di fumare sono troppo grandi per non impegnarsi a fondo. L’elemento più importante per riuscire a smettere di fumare è la motivazione, se non si è convinti di ciò che si sta facendo è difficile interrompere questa abitudine con qualsiasi tecnica si stia affrontando il problema, se invece la motivazione è forte il percorso è in discesa fin dall’inizio. Ci sono persone che, se ben motivate, sono in grado di smettere senza l’aiuto di nessuno, altre che possono beneficiare della collaborazione di amici, familiari o altre persone che vogliono a loro volta smettere e si aiutano a vicenda, altre ancora che possono richiedere l’aiuto del medico di 15 famiglia o di specialisti e di psicologi competenti per questo tipo di problema. I metodi più usati e più efficaci per interrompere di fumare sono: ✓ Terapia sostituiva con nicotina (gomme, cerotti, compresse, inalatori), da sola o in combinazione con altri farmaci o con tecniche psicologiche perché per molte persone la sola nicotina può non bastare. ✓ Impiego esclusivo di farmaci, prescritti da specialisti, per le settimane necessarie a far passare i sintomi della mancanza della nicotina. I farmaci più usati sono i serotoninergici e il bupropione, questi hanno dimostrato di essere efficaci se assunti con la giusta motivazione. ✓ Tecniche psicologiche come brevi perio di di terapia cognitivo-comportamentale* focalizzate sul problema, terapie di gruppo dirette da psicologi specializzati, oppure gruppi di autoaiuto. Ciò non significa "andare in analisi", come spesso si sente dire, ma semplicemente parlare con degli esperti che vi possono suggerire delle tecniche specifiche. *psicoterapia che ha dimostrato una buona efficacia nel trattamento integrato del tabagismo 16 ✓ Agopuntura praticata da medici. Non tutti sanno che in molte ASL negli ultimi anni sono stati organizzati degli ambulatori "antifumo" con personale specializzato. Non costa nulla cominciare ad informarvi dove si trovano e come funzionano. Va tenuto presente che ogni individuo è diverso dall’altro, per cui non esiste una tecnica o un metodo migliore di un altro. Alcuni riescono a smettere di fumare con un metodo e altri con un altro metodo: questo vuol dire che la scelta del metodo deve essere personalizzata. Se un metodo non ha funzionato non significa che non riuscirete a smettere di fumare provando con un altra tecnica. Nessuna delle tecniche indicate comporta poca fatica o poco impegno: chi è ben motivato riuscirà a smettere di fumare con meno fatica e inoltre più si prolunga il tempo senza fumare, più sarà difficile che si ricominci nuovamente, con tutti i vantaggi per la salute, in termini di qualità e quantità della vita ed anche economici. 17 Questo opuscolo è stato realizzato grazie alla: Fondazione Samuel & Barbara Sternberg Onlus Via Aurelia 559 - 00165 Roma tel.06 66510620 - fax 06 6630771 [email protected] [email protected] www.fondazionesternberg.com www.sternbergfoundation.com Uni Credit Banca di Roma, Ag. 66 Via Portuense 423/B, Roma IBAN: IT94X0300203366000000528838 Conto postale: 000093662062 IBAN: IT31Y0760103200000093662062 e alla: Fondazione Federico Calabresi Onlus Via Angelo Brunetti 54 - 00186 Roma Cell. 349/3163072 [email protected] Conto postale 60171311 Banca Intesa San Paolo Via di Propaganda 00186 Roma IBAN: IT76 X030 6905 0406 2501 5066 047 Progetto grafico, impaginazione e illustrazioni: © 2002 Forum Service Editore s.c. a r.l. Via Corsica, 2/6 -16128 Genova 19 Opuscoli pubblicati: “Combattere il dolore per combattere senza il dolore” E. Arcuri “Consigli alimentari durante il trattamento oncologico” M. Antimi, A. M. Vanni “Radioterapia. Guida pratica per il paziente” U. De Paula “Quello che è importante sapere sul carcinoma del colon-retto” G. Mustacchi, R. Ceccherini “Ipertrofia prostatica benigna: guida per il paziente” M. Lamartina, M. Rizzo, G. B. Ingargiola, M. Pavone Macaluso “Trapianto di midollo osseo o di cellule staminali periferiche” M. Vignetti, A. P. Iori “La dieta nel paziente con insufficienza renale cronica” B. Cianciaruso, A. Capuano, A. Nastasi “Chemioterapia... se la conosci, non la temi” T. Gamucci, S. De Marco “Sopravvivere al cancro infantile. Tutto è bene quel che finisce bene” J. E. W. M. Van Dongen - Melman “Mieloma Multiplo” A. Nozza, A. Santoro “Neoplasie del colon-retto. Una terapia per ogni paziente” G. Beretta, R. Labianca, A. Sobrero “Occhio... alla bocca” F. Cianfriglia, A. Lattanzi “Occhio a quel neo che cresce!” I. Stanganelli “Tumori e AIDS: prevenzione e terapia” G.D. Vultaggio, U. Tirelli “La terapia ormonale nel carcinoma mammario” Giovanna Masci, Armando Santoro “Il tumore del pancreas” Roberto Labianca, Giordano D. Beretta, Alberto Zaniboni, Luigina Rota “I tumori dei giovani adulti - La mammella” Eugenio Cammilluzzi, Antonio Maria Alberti et al. 20