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VERBALE DI SEDUTA DEL CONSIGLIO COMUNALE
RIUNIONE DEL GIORNO 28 FEBBRAIO 2001
N. 50
In data 28.02.2001 alle ore 18.30 presso la Sala Civica al piano terra della Rocca di Riva del
Garda si è riunito il Consiglio comunale, in seduta pubblica.
All’appello iniziale, effettuato dal Segretario su invito del Presidente, risultano presenti i signori:
- MALOSSINI Cesare - Sindaco
- BENAMATI Tomaso - Presidente
- BERTOLDI Pietro
- FRIZZI Rocco
- ZUCCHELLI Paolo
- BALLARDINI Alberto
- CALZA’ Luigi
- LORENZI Patrick
- MATTEOTTI Paolo
- BOMBARDELLI Ivo
- VALANDRO Salvador
- TRINCHIERI Cristian
- VICARI Tiberio
- CESCHINI Vincenzo
- ANDREOZZI Maurizio
- MANZONI Marco
- D’AGOSTINO Alfredo
- LOTTI Stefano
- BONORA Vigilio
- DAVES Mario
- ZAMBOTTI Pier Giorgio
- CRETTI Gino
- RAVANELLI Giuseppe
- PERONI Andrea
Risultano assenti i Consiglieri signori:
- TANAS Marco
- BASSETTI Enzo
- GENTILINI Ivo
- DELAINI Aurelio
- PRATI Lorenzo
- DE PASCALIS Flavio
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Partecipa il Segretario Generale del Comune, signor Alfredo Righi.
Partecipano alla riunione gli Assessori Pietro Matteotti, Luigi Marino, Adalberto Mosaner,
Renato Andreozzi, Giovanni Torboli ed Emilio Munari.
Riconosciuto il numero legale degli intervenuti, essendo presenti n. 24 Consiglieri comunali, il
signor Tomaso Benamati, nella sua qualità di Presidente, assume la presidenza e dichiara aperta
la riunione per la trattazione dei seguenti argomenti, indicati nell’ordine del giorno emanato con
avviso dd. 26.02.2001, regolarmente notificato ed allegato sub lettera A), come segue:
10. AGGIORNAMENTO DELLA DOTAZIONE ORGANICA DI CUI AL REGOLAMENTO
ORGANICO DEL PERSONALE E DI ORGANIZZAZIONE DEGLI UFFICI E SERVIZI
(relatore Ass. Torboli)
11. APPROVAZIONE DEL PROGRAMMA GENERALE DELLE OPERE PUBBLICHE
2001/2003 (relatore Ass. Matteotti);
12. APPROVAZIONE DEL BILANCIO DI PREVISIONE DEL COMUNE DI RIVA DEL
GARDA PER L’ESERCIZIO FINANZIARIO 2001, DELLA RELAZIONE
PREVISIONALE E PROGRAMMATICA E DEL BILANCIO PLURIENNALE 2001/2003
(relatore Ass. Torboli);
13. CORPO DEI VIGILI DEL FUOCO VOLONTARI DI RIVA DEL GARDA:
APPROVAZIONE DEL BILANCIO DI PREVISIONE 2001 (relatore Ass. Torboli).
Il Presidente conferma scrutatori i Consiglieri D’Agostino e Daves,
nominati nella seduta del 20.02.2001.
Il Presidente invita il Consiglio comunale alla trattazione del punto n. 10
dell’ordine del giorno, di cui all’allegato B) al presente verbale.
PUNTO N. 10: AGGIORNAMENTO DELLA DOTAZIONE ORGANICA DI CUI AL
REGOLAMENTO
ORGANICO
DEL
PERSONALE
E
DI
ORGANIZZAZIONE DEGLI UFFICI E SERVIZI
Il relatore dà lettura della predisposta deliberazione.
Il Presidente dichiara aperta la discussione.
Consigliere Daves
Ho ascoltato attentamente la relazione dell’Assessore: nel nostro organico abbiamo 166
dipendenti. Un mese fa sono entrato in biblioteca comunale e ho letto: “Benvenuta Giusy”. Ho
pensato si trattasse di una nuova dipendente ed ho chiesto informazioni: ho così saputo che
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questa signora era stata assunta in servizio ben cinque anni e tre mesi dopo aver vinto un regolare
concorso. L’organico della biblioteca è di cinque o sei persone (non ricordo bene) e questo fatto
dimostra che non era completo. Mi chiedo quindi come mai siano trascorsi ben cinque anni e tre
mesi prima di per poter inserire nell’organico della biblioteca comunale una nuova dipendente?
Presidente
Grazie, Consigliere Daves. E’ iscritto a parlare il Consigliere Cretti
Consigliere Cretti
Vorrei chiedere alcuni chiarimenti. I nuovi posti previsti, devono essere occupati da
personale assunto con concorso? Si tratta di un concorso interno o di un concorso aperto anche
agli esterni? A quale area o settore amministrativo sono assegnati i nuovi posti? In particolare, il
laureato farà parte dell’area funzionale? I due diplomati a quale area apparterranno? Si tratta di
aree realmente scoperte? Nel bilancio di previsione del 2001, sono previsti i costi relativi alle
nuove figure professionali?
Presidente
Grazie, Consigliere Cretti. La parola all’Assessore Torboli.
Assessore Torboli
Al Consigliere Daves che chiedeva la ragione di questo lasso di tempo (cinque anni e tre
mesi) tra la data del concorso e l’assunzione, devo dire che il concorso per la biblioteca è stato
l’ultimo di una serie di concorsi previsti dalla pianta organica del 1996 ad essere attivato. Io non
so che si tratta, effettivamente, di cinque anni e tre mesi (io credo si tratti di tre anni). Nel
frattempo quel posto era comunque occupato da una persona assunta a tempo determinato e
quindi il personale della biblioteca non era sottodimensionato. Devo dare atto che questo
concorso è stato tra gli ultimi ad essere espletato.
Al Consigliere Cretti devo dire che le persone che devono essere assunte sono tutte
assunte o perché si tratta di vincitori di concorso oppure perché sono nella graduatoria degli
idonei del concorso stesso. Non è più possibile fare concorsi interni e, pertanto, tutti i concorsi
sono pubblici.
L’operatore amministrativo-contabile per le opere pubblico, l’assistente amministrativocontabile al patrimonio estimo economato e l’assistente tecnico per la gestione del territorio
hanno i requisiti previsti dai singoli concorsi. Di questi, in modo particolare quello addetto al
patrimonio-estimo, solo una persona - proviene dall’ufficio anagrafe che non ha più le necessità
di personale che aveva in passato - sta lavorando all’ufficio tributi.
Devo assicurare che tutto ciò è previsto nel bilancio, anche perché si tratta d’assunzioni a
completamento della nostra pianta organica e tali assunzioni non comportano alcuna modifica al
bilancio.
Presidente
Grazie, Assessore. La parola al Consigliere Daves
Consigliere Daves
Per quanto riguarda il problema dei disabili, portatori di handicap, volevo sapere quante
persone appartenenti a queste categorie ci sono tra i 166 dipendenti. Ho visto che c’è una
proposta a livello provinciale tendente a dare la possibilità agli enti locali di fare delle assunzioni
a tempo parziale per soggetti appartenenti a queste categorie. Il loro inserimento nel settore
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privato è molto difficile e problematico e quindi chiedo se noi abbiamo qualche possibilità per
inserire qualche disabile della nostra città nell’organico, sia pure a part time.
Presidente
Grazie, Consigliere Daves. La parola all’Assessore.
Assessore Torboli
Nella pianta organica noi abbiamo attualmente 21 portatori di handicap e copriamo la
quota che potevamo assumere relativamente alle persone con questo tipo di problemi. L’ultimo
dipendente - che non rientra in questo gruppo - è stato il centralinista. Non possiamo fare altre
assunzioni né per chiamata diretta, né in altro modo: attualmente noi siamo tenuti ad assumere
unicamente tramite concorso, salvo eventuali modifiche della legge attualmente in vigore. Devo
quindi confermare che, attualmente, la quota prevista è coperta.
^^^ Esce il Consigliere Cretti: il numero dei presenti scende a 23. ^^^
Constatato che nessun altro Consigliere prende la parola, il Presidente
dichiara chiusa la discussione e mette in votazione la proposta di delibera allegata sub lettera B).
Dato atto che è stato previamente acquisito il parere stabilito dall’art.
56 della L.R. n. 1/1993 nel testo sostituito dall’art. 16 - 6° comma della L.R. n. 10/1998, come
favorevolmente espresso ed inserito nella presente deliberazione, di cui forma parte integrante;
Ritenuto di non avere nulla da eccepire, modificare o integrare rispetto al
proposta di delibera allegata;
A seguito di votazione palesemente espressa per alzata di mano ed il cui
esito è proclamato dal Presidente con l’assistenza degli scrutatori e che ha conseguito il seguente
risultato:
- Consiglieri presenti n. 23
- Consiglieri votanti n. 23
- voti favorevoli
contrari
astenuti
n. 19
n. 0
n. 4 (Zambotti, Peroni, Daves, Ravanelli)
IL CONSIGLIO COMUNALE
delibera
DI APPROVARE la proposta di deliberazione formulata dall’Area Funzionale della Segreteria
Generale - Unità Operativa per il Personale, allegata al presente verbale sub lettera B).
Il Presidente invita il Consiglio comunale alla trattazione del punto n. 11
dell’ordine del giorno, di cui all’allegato C) al presente verbale.
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PUNTO N. 11: APPROVAZIONE DEL PROGRAMMA GENERALE DELLE OPERE
PUBBLICHE 2001/2003
Sindaco
Prima di trattare l’argomento “Approvazione del piano generale delle opere pubbliche”
farò una relazione di tipo politico. Poi passeremo alla relazione del bilancio di previsione, nella
trattazione del quale sarà fatta anche una relazione degli Assessori competenti. Questo era stato
un invito rivolto alla Giunta da parte del Consiglio comunale lo scorso anno. Sarà consegnata ad
ognuno di voi copia della mia relazione.
“””
Illustrissimi Signori Consiglieri, Signor Presidente,
nell’esporre la manovra del Bilancio 2001 e pluriennale 2001/2003 dell’Amministrazione
comunale di Riva del Garda, vorrei iniziare senza indugio a ripercorrere inizialmente a ritroso
l’anno 2000, avendo sott’occhio la relazione politica presentata lo scorso anno e quanto, sempre
dello scorso anno è accaduto e via via si è manifestato, con importanti modifiche all’assetto
istituzionale, con particolare riferimento a quelle recentissime rivolte principalmente alla
separazione dei poteri tra compiti di indirizzo politico-ammnistrativo e compiti di gestione delle
risorse da attuarsi tramite i Piani economici di gestione.
Lasciatemi dire, con tutta franchezza, che se tale riforma per le comunità di piccole
dimensioni e quindi al di sotto dei 2/3000 abitanti, è e sarà di difficile applicazione, anche per le
comunità di dimensioni più consistenti, l’attuazione dei principi imposti dalla riforma
comporterà un avvio e un rodaggio molto impegnativo e difficoltoso. A tale riguardo peraltro
devo affermare che il Comune di Riva del Garda, con i provvedimenti adottati già nel mese di
dicembre scorso, ad assoluta maggioranza se non all’unanimità dal Consiglio comunale, ha già
iniziato ad operare con le modalità previste dalla riforma. Trattandosi di un primo approccio a
questo nuovo sistema, nel corso dei prossimi mesi e anni, bisognerà apportare sicuramente
aggiustamenti, in particolar modo nella individuazione attualmente rigida dei settori, nella
dotazione organica, nella attribuzione di alcune funzioni a dirigenti esterni, anche con contratti
di diritto privato.
Tale riforma, già attuata nei Comuni delle Regioni a statuto ordinario, come i consiglieri
hanno avuto occasione di apprendere direttamente da parte del dott. Andrea Marani del
Comune di Vicenza, ha prodotto sicuramente dei positivi effetti, ma per l’appunto ha avuto
molteplici ritocchi sia normativi che regolamentari.
Buoni passi avanti sono stati fatti per quanto attiene al sistema informativo comunale,
alla accessibilità degli atti tramite Internet, quali ad esempio le deliberazioni, sia quelle in corso
di pubblicazione che dall’intero registro.
Il sito comunale dal 22.2.2000 ha avuto 13.836 richieste di accesso (al 18.2.2001) con
una punta nel mese di dicembre 2000 di 3915 richieste, con un significativo incremento
apprezzabile su base annua.
Con riferimento all’applicazione del nuovo ordinamento contabile e all’esercizio dei
poteri di gestione da parte dei responsabili dei servizi di bilancio, anche l’elenco delle loro
determinazioni sarà accessibile, con i riferimenti opportuni, da parte del pubblico, come
necessaria esigenza di trasparenza e conoscenza del grado di perseguimento degli obiettivi
assegnati, in un contesto di effettivo esercizio dell’attività di controllo dei compiti gestionali
affidati, e di verifica sul piano politico amministrativo.
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Con lo stesso intento si devono valorizzare tutte le opportunità utili al processo di
semplificazione delle esigenze burocratiche che maggiormente incidono sulla vita dei cittadini,
assumendo il metodo di far carico ai responsabili delle strutture di adeguare ed aggiornare sul
sito internet la modulistica per le varie tipologie dei procedimenti, con riferimento agli effettivi
elementi di controllo necessari all’istruttoria dei procedimenti stessi, poiché lo sforzo
organizzativo compiuto con l’anagrafica unica del programma per il trattamento dei dati
amministrativi già consente un’ampia integrazione di dati e situazioni.
Nell’attuale momento di generale accelerazione del processo d’informatizzazione, il
potenziamento della struttura interna e la valorizzazione delle professionalità, un attento ricorso
a supporti esterni ed a graduati progressivi investimenti materiali, può portare effettivamente ad
una "svolta" nella capacità di riorganizzazione degli uffici per ottenere risposte rapide, precise e
controllabili; non bisogna dimenticare che l’esercizio di ampi diritti di accesso da parte del
pubblico richiede risposte attente sia alle esigenze dei richiedenti interessati che a quelle dei
controinteresati.
Naturalmente non si deve trascurare il fatto che il processo di riorganizzazione richiede
anche l’adeguamento nella disposizione degli spazi interni (lay out) cosa che sarà possibile con
la prossima consegna dei tre piani utili dell’edificio adiacente alla sede municipale, adeguato
alle esigenze degli uffici comunali, con accesso e servizio di ascensore sullo stesso vano scale,
nonché la valorizzazione delle funzioni di separazione tra front office e bach office con creazione
di sportello polifunzionale di supporto al pubblico che la disponibilità di locali al piano terra
consentirà di ottimizzare.
La valorizzazione dello strumento internet, pur con caratteristiche di sobrietà e di diretta
gestione del sito del Comune recentemente adeguato con linea HDSL, deve rispondere a
caratteristiche di grande efficienza di comunicazione, con accesso dinamico ai dati degli archivi
di gestione e quindi con aggiornamento delle informazioni automatico e tempestivo, senza
intermediazione sulla attività diretta degli uffici.
Dove il ricorso da parte del pubblico a liberi professionisti è necessario o comunque
diffuso, come nell’attività edilizia, i tributi, il commercio ed i pubblici esercizi, potranno essere
attivati particolari modi di comunicazione codificati con i professionisti stessi, ovvero dando
operatività immediata allo scambio di documenti con firma digitale certificata (ad esempio
aderendo al programma già avviato dalla Infocamere).
In generale si perseguirà l'obiettivo dello scambio informatico certificato di ogni tipo di
informazione, nei confronti di tutti i soggetti in grado di operare a pari livello, allo scopo di
cooperare sul piano della semplificazione e dell’efficienza nel campo dei servizi.
Sottolineo inoltre l’impegno dei Consiglieri comunali sia all’interno delle Commissioni
consiliari che nel corso del 2000 hanno svolto una gran mole di lavoro, sia quello nel Consiglio
comunale; vorrei solo rimarcare la necessità che i Consiglieri e in particolare quelli di
maggioranza avvertano maggiormente la responsabilità del ruolo da loro rivestito,
responsabilità che comporta talvolta anche la necessità di presenziare, salvo legittimo
impedimento, alle riunioni del Consiglio comunale per l’intera sua durata.
Devo valutare in modo positivo il dialogo tra i gruppi di maggioranza, rivolto al
sostegno dell’Amministrazione da me presieduta, così come il ruolo dei gruppi di opposizione,
con i quali sono stati spesso raggiunti buoni accordi che hanno rafforzato con l’unanimità i
contenuti di taluni provvedimenti: la soluzione giurisdizionale, legata alla vicenda Cristallo e
l’avvio dei lavori sulla p.ed. 32, permetterà ora di ampliare gli spazi, in parte già destinati e da
destinare anche alle attività dei gruppi consiliari all’interno del Municipio.
Nel corso dello scorso anno si sono tenute alcune riunioni consiliari su temi specifici
quali la viabilità, la A.G.S., la contabilità e recentemente la giornata di approfondimento sugli
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organismi geneticamente modificati, così come proposto da iniziative promosse in Consiglio
comunale.
Ritengo che nel 2001 si renda opportuno approfondire alcuni temi in accordo sempre con
i gruppi, ad esempio su sanità e assistenza, sulla energia e su temi di volta in volta individuati
dal Consiglio comunale.
Anche il Bilancio del 2001 si fonda su alcuni principi che richiameranno fortemente
quelli del precedente; questi saranno tradotti in scelte finanziarie:
· la sicurezza dei cittadini;
· un nuovo progetto a favore dei giovani;
· contenimento anche per il 2001 dei prelievi fiscali nei confronti dei cittadini e relativi alle
varie imposte e tasse comunali;
· nuove iniziative rivolte alle attività produttive e nel mondo del lavoro;
· la prosecuzione della realizzazione di opere pubbliche volte alla sicurezza stradale, con
particolare riferimento alla predisposizione di percorsi ciclo-pedonali protetti, alla modifica
della Z.T.L. e all’estensione della stessa.
Per la predisposizione di questo Bilancio, per la prima volta, dopo la soppressione dei
Consigli di quartiere, avvenuta già con le elezioni comunali del dicembre 1993, la Giunta
comunale ha effettuato una consultazione ad ampio raggio nei quartieri ed ha sentito le parti
sociali. Le consultazioni sono state rese pubbliche con affissione di manifesti e comunicati
stampa. Se da un lato devo esprimere gratitudine a tutti i cittadini che hanno voluto presenziare
agli incontri, il cui spirito era quello di sentire dalla viva voce dei cittadini le loro aspettative,
volontà, critiche, ecc., dall’altro devo rammaricarmi in taluni casi per la modesta
partecipazione.
Quest’anno sicuramente pubblicheremo e pubblicizzeremo il calendario degli incontri
con molto anticipo ed effettueremo ulteriori incontri nel corso della prossima primavera.
Comunque buone indicazioni sono emerse dal confronto diretto con i cittadini, come altrettanto
con le parti sociali.
Un rapporto più diretto con i cittadini e con gli attori dell’economia, ritengo sia cosa
importante da perseguire e da rafforzare nel prossimo futuro, come fondamentale ritengo sia
comunicare agli stessi i risultati raggiunti e le azioni da perseguire.
A seguito della tornata elettorale dello scorso anno, che ha visto il rinnovo di tutte le
Amministrazioni dell’Alto Garda e Ledro, devo esprimere soddisfazione per le nuove intese che
vanno concretizzandosi tra i Comuni, volti a dar corpo al cosiddetto terzo polo urbano, ovvero
ad un unico polo urbano, poiché ritengo che queste comunità non siano terze a nessuno; mi
riferisco ai problemi legati all’energia, alla sanità, ad alcune opere pubbliche come il Palazzetto
dello sport e la struttura ospedaliera, alle nuove modalità di smaltimento dei rifiuti solidi
urbani, ai primi passi concreti per la definizione di un possibile patto territoriale tra i Comuni
del Basso Sarca, dal quale emerga sia la specificità delle singole realtà urbane, ma anche la
valorizzazione delle offerte delle singole realtà territoriali che, seppur già presenti, devono fare
rete e sistema. Inoltre, come già ribadito nel precedente anno e, pur avendo fatto passi in avanti,
bisogna proseguire la riflessione su una più adeguata scelta organizzativa per la gestione dei
servizi di accertamento, liquidazione e riscossione dei tributi, ma anche delle altre entrate
comunali. Si rende quindi utile valutare l’opportunità e le condizioni con le altre
Amministrazioni di costituire una società ad influenza dominante pubblica per la gestione di
detti servizi.
Faccio presente che per tali attività sono previsti idonei finanziamenti provinciali, come
stabilito recentemente dalla circolare della P.A.T. n. 2 del 18 gennaio 2001, prot, n.
152/C.01/TB.
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Altrettanto auspico per le funzioni svolte dal Corpo di Polizia Municipale, anche se
questo tema comporta aspetti organizzativi più delicati.
Buona intesa si è raggiunta con l’Amministrazione provinciale che ha dimostrato vivo
interesse per le varie iniziative messe in campo dall’Amministrazione comunale e dalle sue
Società collegate; notevole importanza ha assunto il provvedimento della Giunta Provinciale
che ha finalmente assegnato con impegno giuridico formale una prima parte di risorse per la
realizzazione dei parcheggi di Riva del Garda e Arco e precisamente 11 miliardi e 910 milioni a
cui si aggiungeranno ulteriori 3 miliardi già stanziati sugli esercizi 2001 e 2002 del Bilancio
provinciale. Altrettanto devesi dire per le somme stanziate per il completamento dei quartieri
fieristici di interesse provinciale dell’Alto Garda. Le risorse stanziate ammontano a 10 miliardi
per il 2001 e a 10 miliardi per il 2002 e a seguito dell’assestamento di Bilancio 2001 ulteriori 10
miliardi, che saranno reperiti tramite l’avanzo di amministrazione costituito dai 10 miliardi
stanziati nel 2000 per scopi analoghi e non impegnati nel corso dello scorso anno. Un totale
complessivo di 30 miliardi.
In questo contesto assume importante rilievo l’indirizzo formulato dalla Giunta
provinciale a Tecnofin di convertire il prestito obbligazionario di 10 miliardi, in aumento di
capitale sociale della Società Lido di Riva del Garda spa, operazione già prevista lo scorso
anno, ma che non si è potuta attuare nei termini allora prefissati. I vantaggi derivanti da queste
operazioni costituiscono sicuramente, non solo linfa vitale per la nostra società, ma
permetteranno alla stessa di predisporre progetti rivolti ad un maggior riordino dell’area
fieristica ed ulteriori investimenti sul patrimonio di proprietà della stessa.
Non meno importanti risultano i finanziamenti previsti nel piano della grande viabilità
provinciale che corrispondono a 60 miliardi per la circonvallazione ovest, a 80 miliardi per la
nuova galleria interessante la S.S. 45 bis - Gardesana Occidentale, a 5 miliardi per la
prosecuzione della bretella Comai, a 2 miliardi e 100 milioni per la circonvallazione di Campi,
a 400 milioni per il marciapiede di via Pasina. Queste ultime tre opere affidate in delega
all’Amministrazione comunale.
Sicuramente di grande interesse risulta anche il passaggio di beni tra Provincia e
Comune, beni acquisiti dallo Stato, quali tutte le realità poste sul Monte Brione, la ex stazione
delle autocorriere, alcuni sedimi dell’ex tronco ferroviario Rovereto-Riva.
Infine è stato recentemente assicurato un finanziamento per Lire 1 miliardo derivante dal
gioco del lotto, prelievo finalizzato al recupero di beni storico-monumentali e in questo caso
finalizzato al recupero del Bastione.
A seguito dei lavori di completamento della Rocca concernenti il recupero del Mastio e
della valorizzazione ambientale del parco della Rocca, lavori che saranno conclusi nell’anno
corrente, desidereremmo formalizzare domanda per il trasferimento in capo all’Amministrazione
comunale da parte della P.A.T. di tutto il complesso museale.
Ritengo atto politico rilevante l’ampia condivisione espressa dalla Giunta Provinciale
nella sua composita formazione politica delle proposte formulate dalla Società Lido di Riva del
Garda spa d’intesa con la Giunta comunale circa lo sviluppo futuro della parte di territorio che
sta a sud di viale Carducci e Rovereto. Tali proposte, subito dopo la sessione di Bilancio,
saranno dapprima sottoposte alla Commissione urbanistica consiliare ed ai gruppi, per poi
approdare al Consiglio comunale quale possibile atto di indirizzo urbanistico che possa tradursi
successivamente in indirizzo strategico per la nostra società.
Ritengo personalmente che la società Lido di Riva del Garda spa abbia formulato una
proposta di grande livello qualitativo redatta con molta attenzione al particolare e delicato
ambiente in cui si colloca che, seppure con qualche proposta non pienamente coincidente con
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l’attuale P.R.G. permetta di poter finalmente usufruire appieno la fascia lago in modo
intelligente, razionale con l’apertura di ampi spazi liberi al pubblico godimento.
Le conseguenti uscite apparse sulla stampa locale, dopo la presentazione dello studio
Cecchetto ma anche in questi giorni, su tali argomenti, ed il dibattito sui destini della città è
sempre bene accetto: con esso è possibile confrontare sensibilità e opinioni, visioni personali e
politiche. E’ necessario, naturalmente, anche attrezzarsi per il dialogo con una buona dose di
realismo ed anche con una certa attenzione al necessario evolvere della nostra località, che non
è un laboratorio da gestire “sotto vetro”, ma è -fortunatamente- un’espressione dinamica di
istanze sociali, culturali, economiche, che la politica può cercare di raccordare e alle quali la
Amministrazione comunale deve fornire un quadro concreto ed aggiornato entro il quale
esprimersi validamente.
Il criterio di sviluppo sostenibile è -a mio avviso- perfettamente integrabile con la nostra
realtà ambientale, ma ritengo sia anche il principio a cui si ispira la mia Amministrazione: ne è
proprio espressione lo sforzo di distanziare dalla fascia lago tutto il comparto fieristico; e ne
sottolinea questo criterio lo studio finalmente compiuto in modo globale sulla prospettiva di uno
sviluppo unitario della fascia lago medesima. La stessa cosa si dovrà fare urgentemente
sull’area della Baltera.
L’opzione sui congressi è trentennale: quella sulle fiere è almeno ventennale. Dopo tanti
anni siamo prossimi a vedere una sintesi, che definisce questa polarizzazione di strutture nella
periferia della città (servite dalla circonvallazione ovest e quindi ulteriormente rese autonome
dal tessuto urbano) e consente una destinazione largamente pubblica di tutta l’area a sud di
viale Rovereto. Pensiamo quanto la passeggiata sul lungolago e tutti gli spazi ad esso già ora
destinati siano goduti da cittadini e ospiti. Pensiamo a quale valore di qualità della vita ci
stiamo riferendo.
L’Amministrazione comunale ha lavorato e sta lavorando verso questi obiettivi, che
vorrebbero rafforzare l’economia locale nel suo complesso e nel comparto turistico, fieristico,
congressuale in modo specifico. Certo, il percorso non è compiuto, ma non possiamo valutare
negativamente l’impegno che le società pubbliche e private, che in tale comparto sono oggi
attive, stanno effettivamente profondendo.
Né pare che -sul fronte della Cartiera del Garda- sia stato trascurato alcunchè per
integrare l’azienda nella zona dove fu insediata, risolvendo tutta una pluralità di problemi e
tenendo aperto ogni confronto per ridurre quelli ancora aperti. Stiamo parlando di vivibilità
della zona a sud della Cartiera, parliamo di depurazione delle acque, parliamo di contenimento
di nuove espansioni, parliamo di fumi e rumori, parliamo di inversione dei flussi di traffico nei
confronti della città. Un percorso che dura da qualche anno, che non è compiuto, ma che
continua.
La stessa cosa avviene riguardo la zona Peep: è in corso di realizzazione l’imponente
impianto sportivo e ricreativo verso ovest. Non sarà l’intervento conclusivo in quel quartiere,
perché vi andranno completati almeno alcuni lavori sulla viabilità. Ma nel corso della vicenda
quasi trentennale di quell’importante porzione della nostra città, l’Amministrazione ha cercato
di affinare progressivamente quantità e qualità della propria presenza.
In conclusione vorrei ricordare che, certo, possiamo non essere soddisfatti di tutto; ma
che, nell’accettare la sfida di uno sviluppo socio-economico, che per Riva del Garda non poteva
che puntare sul terziario e in particolare sul comparto turistico fieristico congressuale, ma
anche sul produttivo, l’attenzione alle questioni della “tenuta” complessiva del nostro ambiente
si è sempre più affinata e lo dovrà essere ancor più per il futuro.
Ed ancora di più si potrà fare se ci sarà convergenza di intenti fra tutti i referenti politici
locali e fra la parte pubblica e la parte privata.
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Volere distinguere a priori fra vincitori e vinti, non rende ragione di un percorso ancora
lungo, che -nel suo complesso- ha come obiettivo finale un ridisegno della città, un disegno che
la renda più godibile per i rivani e per gli ospiti, e nello stesso tempo attrezzata per uno
sviluppo, a vantaggio di tutta la popolazione.
Vorrei brevemente soffermarmi sui principali nodi affrontati con il Bilancio 2001.
SICUREZZA DEI CITTADINI
Come proposto lo scorso anno abbiamo rafforzato il Corpo con l’assunzione in ruolo di
3 Vigili, con i quali la dotazione organica del Corpo stesso è quasi a pieno regime. Infatti risulta
ora vacante unicamente un posto di Ispettore e il posto di Comandante, ricoperto ora da un
Ispettore.
L’attività del Corpo sarà estesa ai quartieri e alle frazioni, attività che avvicini la Polizia
Municipale ai cittadini fornendo loro tutte le necessarie e utili informazioni; si vorrebbe infatti
istituire un servizio che potremo definire, al di là del classico nome di Vigile di quartiere,
sportello della pubblica Amministrazione itinerante sul territorio. Sono infatti previsti nuovi
acquisti sia di veicoli che di mezzi tecnologici per una migliore prevenzione, sicurezza e
controllo.
Proseguirà poi lo sforzo dell’Amministrazione nel progetto di illuminazione delle vie
cittadine o sprovviste o carenti di tale servizio.
La costituzione della nuova società a dominanza pubblica, A.P.M. (Alto Garda
Parcheggi e Mobilità) peraltro comporterà uno sgravio dell’attività del Corpo della Polizia
Municipale, poiché il controllo delle soste di superficie per le aree di parcheggio a pagamento
sarà effettuato dagli ausiliari del traffico, dipendenti della società stessa. Ne va da sé quindi che
verranno intensificate le presenze del Corpo nei quartieri, nelle ore serali, così come verranno
intensificate le attività nel campo ambientale e nel controllo del territorio.
LE POLITICHE A FAVORE DEI GIOVANI
Alcuni strumenti finanziari verranno predisposti a seguito dell’approvazione del
Bilancio, a favore di attività rivolte al mondo giovanile.
Oltre a proseguire le attività già iniziate lo scorso anno e rivolte a far emergere da parte
delle realtà giovanili e delle loro Associazioni iniziative spontanee che sono state giudicate
meritevoli e quindi anche sostenute economicamente dall’Amministrazione comunale, è nostra
intenzione nel corso del corrente anno avviare un progetto rivolto al mondo giovanile, che
potremo in grandi linee abbozzare attraverso il seguente percorso: un monitoraggio, una ipotesi
di programma di attività, l’apertura di un centro Giovani, lo studio per la collaborazione con
altri enti territoriali e con il volontariato locale.
LA POLITICA DELLE ENTRATE CORRENTI
Tra le entrate di natura tributaria il gettito più consistente è assicurato dall’ICI che è
prevista, come per il 2000 in 5,4 miliardi di lire, essendo state confermate tutte le aliquote e le
agevolazioni (in particolare per la prima casa) stabilite lo scorso anno. Si valuterà nei prossimi
anni se aumentare ulteriormente la detrazione per la prima abitazione pur non arrivando
all’esenzione totale, in quanto si ritiene che oltre una certa rendita catastale anche la prima
abitazione debba compartecipare in parte al gettito dell’imposta.
Alle previsioni ordinarie dell’ICI si aggiungono 300 milioni quali entrate derivanti dagli
accertamenti relativi agli anni precedenti. Si tratta di una somma prudenziale che si ritiene
possa essere superata, sia nel 2001 che nel triennio, a seguito dell’attività di verifica e di
accertamento che sta operando l’Ufficio tributi e per la quale già nel corso del 2000 sono stati
iscritte a bilancio circa 500 milioni di lire. Si prevede inoltre che tale attività possa tradursi in
un consolidamento di una maggiore entrata dell’ICI sui bilanci futuri, già a partire dal 2002.
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Aumenta, con il 2001, pure la previsione di entrata per la tassa smaltimento rifiuti solidi
urbani a seguito dell’approvazione dei nuovi importi da parte del Consiglio comunale. In tal
modo il tasso di copertura dei costi del servizio, gestito in gran parte tramite delega al
Comprensorio C9, passa dll’85% del 2000 al 90% .
Sostanzialmente invariate nel triennio rimangono le altre imposte e tasse. Da segnalare
che per il momento non si prevede l’istituzione dell’addizionale IRPEF comunale.
Eventualmente si valuterà nei prossimi anni, in relazione all’andamento delle spese e dei
trasferimenti provinciali, l’eventuale introduzione di tale tributo.
L’indice di autonomia tributaria dato dal rapporto delle entrate tributarie (Titolo I) sul
totale delle entrate correnti (Titoli I-II-III) risulta pari al 28,4% quasi un punto in più rispetto al
bilancio di previsione 2000. Poichè l’incremento è legato alla tassa sullo smaltimento dei rifiuti
solidi urbani, non si è in presenza di un vero e proprio aumento della pressione tributaria nei
confronti dei cittadini, anche perché in futuro questa tassa dovrebbe perdere la propria natura
tributaria per diventare corrispettivo del servizio.
L’indice di autonomia tributaria rimane quindi al di sotto della media provinciale dei
comuni di analoga classe demografica e questo dato, da ritenere positivo, è reso possibile dal
buon andamento delle entrate extratributarie, costituite dai proventi dei servizi pubblici e dei
beni comunali. Relativamente alle entrate da servizi pubblici i raffronti con i dati delle medie
provinciali sono improponibili e spesso senza significato. Il Comune di Riva del Garda, come si
sa, gestisce il servizio di acquedotto tramite l’AGS spa e a questa nell’arco di pochi mesi verrà
affidato pure il servizio di fognatura, come deciso dal Consiglio comunale. Gli stessi proventi
della depurazione, che il Comune riscuote per conto della Provincia e che in bilancio figurano
sia come voce di entrata che di spesa per oltre un miliardo di lire, si ritiene che in futuro
possano essere riversati direttamente alla Provincia da parte dell’AGS.
In termini assoluti i proventi dei servizi pubblici ammontano a oltre 2,7 miliari di lire
nonostante le diminuzioni, come detto, dei proventi del servizio di fognatura e del servizio
parcheggi a pagamento, per i quali è previsto in corso d’anno il trasferimento della gestione alle
società di servizio.
Per quanto riguarda invece i proventi dei beni comunali questi ammontano a 2,5 miliardi
di lire. Le risorse date dal patrimonio immobiliare inteso come proventi da affitti e da
concessioni di fabbricati superano il miliardo di lire. A queste si aggiungono gli oltre 500
milioni dei proventi dati dalle aziende commerciali (i due poli della spiaggia) e dai canoni di
concessione, per la gestione dei servizi pubblici affidati ad AGS spa e i 400 milioni di utili
provenienti dalle società di servizio (in particolare AGS spa) che si ritiene possano essere
consolidati in tale ammontare nel corso del triennio.
Vanno inoltre segnalati, quali introiti di una certa rilevanza, gli interessi attivi previsti
sulle giacenze di cassa, sia sul conto di tesoreria ma soprattutto sulla quota di liquidità
impiegata in strumenti finanziari; complessivamente l’ammontare è di oltre 700 milioni di lire.
L’importo totale dei proventi dei beni comunali e degli interessi attivi, sia in termini assoluti che
percentuali, se raffrontato con le medie provinciali dei comuni similari, è sicuramente
ragguardevole ed è uno dei fattori che permette al Comune di assicurare l’equilibrio economico
della gestione corrente senza ricorrere a poste straordinarie delle entrate e, come detto, di
mantenere la pressione tributaria sui cittadini al di sotto della media provinciale.
Infine, per quanto attiene i contributi correnti provinciali, va segnalato che quest’anno,
per la prima volta, si può contare fin da subito su trasferimenti in materia di finanza locale certi
e definitivi che potranno essere ritoccati, eventualmente, in sede di assestamento del bilancio
provinciale. L’accordo tra Provincia e Rappresentanza unitaria dei comuni ha assicurato un
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incremento dei trasferimenti in materia di finanza locale adeguato, se non addirittura
leggermente superiore, all’andamento dell’inflazione.
INIZIATIVE RIVOLTE ALLE ATTIVITA’ PRODUTTIVE E AL MONDO DEL LAVORO
Considero che, anche a seguito del recente dibattito sollevato dai rappresentanti di
categoria e in Consiglio comunale, si rende necessario avviare uno studio assieme alle stesse
organizzazioni di categoria, sulle esigenze del comparto industriale e artigianale.
Una conoscenza dettagliata, in tempo reale, del funzionamento e delle dinamiche del
Mercato del Lavoro diventa sempre più una necessità anche -e soprattutto- per le
Amministrazioni comunali.
Se l’ambizione delle Amministrazioni è quella -oltre che di esplicare bene i compiti
istituzionali- di individuare e perseguire per (e con) i cittadini prospettive di crescita e di
benessere - e quindi di nuove opportunità di lavoro e di soddisfazione professionale - allora
diventa ancora più imprescindibile avere sotto gli occhi lo scenario puntuale di ciò che sta
accadendo nel campo dell’occupazione, soggetta oggi a forti trasformazioni.
D’altro canto senza una precisa cognizione della situazione, delle necessità e delle
tendenze dei fabbisogni professionali (quali-quantitativi) connessi alle attività economiche, di
coloro che vi sono occupati e di coloro che sono in ingresso è impossibile approntare anche
altre produttive politiche sociali e di servizio che sono la rete costitutiva del welfare - state e che
caratterizzano il livello di efficienza (oltre che di civiltà) delle moderne società postindustriali.
A questo proposito possono essere elencate non esaustivamente:
· La connessione e la stretta interdipendenza tra politiche dell’istruzione, della formazione
professionale (iniziale e continua), del lavoro;
· La gestione ottimale delle politiche di mobilità territoriale nel duplice aspetto: sia del
pendolarismo lavorativo da area ad area (es. Riva-Rovereto; Riva-Trento, ecc.), che fenomeni
migratori presenti sul territorio comunale con i complessi problemi che questi comportano;
· I volumi e le modalità delle politiche di assistenza e promozione sociale affinchè siano
sempre più garantiti coesione ed incentivi all’inclusione, già di per sé valori per la comunità;
· L’adeguatezza delle politiche abitative, della casa, delle infrastrutture urbanistiche ai fini di
una corretta risposta, sia alle esigenze di locazione che di compatibilità tra sviluppo e
ambiente.
Per una significativa osservazione del Mercato del Lavoro tuttavia la dimensione del
nostro territorio comunale è troppo angusta. Il bacino naturale entro cui si svolge questo
mercato è tutto l’Alto Garda ed anzi già questo è limitativo rispetto allo sviluppo naturale del
rapporto lavoro - residenza che si è già prodotto e che ancora - con la new-economy- si
moltiplicherà (basti solo pensare ai molti che lavorano o studiano fuori area ed al nascere di
nuove forme di lavoro a domicilio).
Occorre pensare perciò ad un monitoraggio almeno su tutto l’Alto Garda.
Per la realizzazione pratica di uno strumento che consenta di avere dati ed analisi sul
Mercato del Lavoro, al fine di preparare politiche di sostegno e di collaborazione per un suo più
efficace andamento, è opportuno (anche per evitare sovrapposizioni e confusione organizzativa)
più che costituire nuovi uffici, trovare una strategia di intese che si avvalga delle strutture oggi
esistenti, ed anzi le faccia funzionare al meglio.
La soluzione a ciò può essere ottenuta percorrendo la strada della stipula di vere e
proprie convenzioni tra Amministrazioni comunali ed Agenzia del Lavoro (preposta al
funzionamento ed al controllo del Mercato del Lavoro con il Centro per l’Impiego),
l’Assessorato prov.le alla Formazione professionale, gli Assessorati prov.li alle Attività
economiche, l’Assessorato prov.le al Lavoro.
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Oggetto di tali convenzioni od intese dovrebbe essere la fornitura certa di dati ed
elaborazioni specifiche (relative al nostro territorio) a scadenze concordate.
E’ fuori discussione poi che non basta avere produzioni statistiche, ancorchè mirate, ma
che spetta in primo luogo all’Amministrazione darne una lettura che ne ricavi le priorità di
intervento, le difficoltà, i modi con cui affrontare le varie problematiche e suggerire le soluzioni
che si ritengono più opportune.
Per fare questo è preferibile, rispetto alla tentazione di darsi dei nuovi staff di specialisti,
far prevalere invece un metodo e cioè pretendere che sulle singole questioni si abbia la
possibilità e certezza di raccordare le scelte e l’azione ai vari livelli istituzionali secondo un
modello di cooperazione e sussidiarietà che parta dai primi protagonisti (la comunità locale)
per salire alle responsabilità superiori (la Provincia e lo Stato), affinchè i primi siano soggetto e
non oggetto delle scelte e delle politiche.
Anche in questo caso un metodo di concertazione con le Parti Sociali aiuterebbe a
raggiungere l’obiettivo.
LE OPERE PUBBLICHE,
Come i consiglieri hanno avuto occasione di apprendere dagli atti consiliari, il Piano
delle Opere Pubbliche predisposto contiene numerose iniziative e opere, alcune delle quali
perseguono le finalità già impostate lo scorso anno ed in particolare quelle volte alla sicurezza
stradale, come la realizzazione di opere di illuminazione, di percorsi ciclo-pedonali in sede
propria e di nuovi marciapiedi. Ulteriore impulso è stato dato alle opere di arredo urbano sia
all’interno del Centro storico che nei quartieri.
Alcune iniziative rappresentano novità, in particolare quelle rivolte alla predisposizione
di percorsi ciclo pedonali protetti all’interno del centro urbano, per garantire la sicurezza e
facilitare gli accessi alle scuole e ai servizi. A tal fine sarà conferito nel corso dell’anno il
relativo incarico di progettazione.
Fortemente innovativo il concorso finanziario dell’Amministrazione con la P.A.T. ed il
Consiglio di Arco, per l’interessamento dell’elettrodotto lungo la futura circonvallazione ovest.
La costituzione della Società Alto Garda Parcheggi e Mobilità (A.P.M.) e i finanziamenti
ottenuti garantiranno ora l’immediato avvio del progetto esecutivo del parcheggio interrato di
viale Pilati, progetto che dovrà essere presentato entro il 1° luglio 2001. L’importante
finanziamento provinciale ci consentirà di contenere le aree destinate a parcheggio a pagamento
e contenere pure le relative tariffe.
La realizzazione del parcheggio ci consentirà di interdire il traffico veicolare sui viali
ottocenteschi e in parte di pedonalizzare alcuni degli stessi.
ALTO GARDA SERVIZI S.P.A.
A seguito delle norme di attuazione in materia di energia, la P.A.T. tramite ASPE sta
definendo con ENEL i reciproci impegni. La stessa P.A.T. nel corso del 2000 ha predisposto una
prima ipotesi del “piano della distribuzione” redatto dal dott. Fellin, ipotesi che dovrà essere
ora perfezionata. Come già ribadito lo scorso anno, il Comune di Riva del Garda sosterrà con
forza la necessità che uno degli ambiti territoriali dovrà fare riferimento al Trentino Occidentale
e quindi all’asta del Sarca ed anche del Chiese. Per questo il Comune ha avviato contatti con
tutte le Amministrazioni del Basso Sarca e della Valle di Ledro, affinchè le stesse partecipino
direttamente sia nel dibattito in corso che concretamente nella società A.G.S. Con il Comune di
Nago-Torbole si riprenderà la trattativa che, purtroppo trae origine dalla separazione di
Torbole dal Comune di Riva negli anni ’50, al fine di definire le vicende pregresse che
consentiranno un diretto coinvolgimento del Comune di Nago-Torbole nella Società.
Obiettivi imprescindibili, ritengo siano:
· mantenere alta la qualità dei servizi;
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· assicurare una gestione reddituale che consenta una soddisfacente remunerazione degli
azionisti;
· sviluppare l’attività della società:
* ampliando il territorio di competenza di fornitura dei servizi attuali (aumento della
clientela e del giro d’affari);
* assumendo nuovi servizi specie nel campo del ciclo dell’acqua e della raccolta dei rifiuti;
* ricercare alleanze strategiche per rafforzare l’attuale dimensione aziendale.
Per quanto riguarda il ciclo dell’acqua, l’AGS partecipa ad una Società mista che si è
recentemente aggiudicata l’appalto del servizio di depurazione per tutto il Trentino Occidentale.
Ne va da sé che la stessa Società dovrà quanto prima assumere la gestione delle fognature
cittadine, come da atto di indirizzo formulato dal Consiglio comunale in data 21.12.2000 con
deliberazione n. 168.
A breve è mia intenzione chiedere alla Società di illustrare al Consiglio comunale le
attività e le iniziative intraprese nel campo dell’energia.
PIANO REGOLATORE GENERALE
Il P.R.G.I. è stato presentato e sottoposto all’esame della C.U.P., la quale dovrà
esaminarlo in un ulteriore ultima seduta, che si ritiene possa aver luogo nel prossimo mese di
marzo. Come è emerso nel dibattito affrontato dal Consiglio comunale circa la variante 2000 al
P.U.P., si è potuto constatare che il nostro P.R.G. contrasta in alcune parti con le disposizioni
del P.U.P. vigente, mentre è compatibile con la variante. Si è altresì potuto constatare in
relazione ai provvedimenti assunti dal Consiglio comunale in ordine al ricorso dell’istituto della
deroga, che alcuni problemi sono già emersi, circa la classificazione degli immobili del Centro
Storico ed a norme rigide (vedesi le deroghe concesse per l’inserimento di ascensore). Confido
che il P.R.G.I. possa essere licenziato entro il corrente anno onde permettere
all’Amministrazione comunale, come già ampliamente ribadito nel programma, di dar corso alle
varianti che saranno ritenute opportune.
L’entrata in vigore del P.R.G.I. ci consentirà inoltre di poter dar corso ad interventi nel
settore dell’edilizia abitativa pubblica. I Piani provinciali dal 1995 al 2000 segnalano la
necessità di recuperare aree ed immobili nel territorio di Riva del Garda per circa 200 alloggi e
nel territorio di Arco per circa 150.
La definizione del I° Piano attuativo dell’area dell’Alboletta e del Piano attuativo nel
Comune di Arco, interessante terreni di proprietà dell’Amministrazione comunale rivana, sono
una prima importante risposta dopo anni di sostanziale blocco. Come sopra esposto, è
intenzione di questa Amministrazione predisporre, ai sensi dell’art. 44 L. Urbanistica un nuovo
provvedimento che consenta di programmare, per il quinquennio 2002-2006, la realizzazione di
nuove unità abitative da destinarsi sia ad ITEA che a Cooperative edilizie.
“””
^^^ Entrano i Consiglieri Cretti, Gentilini, Prati, Tanas, Bassetti e De Pascalis: il numero dei
presenti sale a 29. ^^^
Presidente
Grazie, signor Sindaco. La parola al Vice Sindaco Matteotti per la deliberazione del piano
generale delle opere pubbliche.
Il relatore dà lettura della predisposta deliberazione.
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Assessore Matteotti
Questa delibera è vistata dal responsabile della struttura, ing. Pellegrini ed ha il parere
contabile del dott. Franzinelli; allegato alla stessa c’è il piano che avete ricevuto negli atti (ossia
il libro azzurro con lo schema delle opere pubbliche 2001-2003) con la relazione di cui do ora
lettura:
“””
Signor Presidente, Signori Consiglieri,
Il 2000 è stato per le Opere Pubbliche soprattutto un anno di progetti e di autorizzazioni.
Il 2001 sarà soprattutto un anno di esecuzioni dei lavori.
Notevole è stato lo sforzo tecnico in termini di risorse umane sia interne (con la proficua
valorizzazione dell’Ufficio Opere Pubbliche, ormai sempre più funzionale e degli uffici collegati
con esso), sia esterne.
Sono in corso parecchie opere, mentre sono state appaltate o sono prossime all’appalto
opere già finanziate.
Ora nel Piano Opere Pubbliche 2001 e nel pluriennale 2002-2003, sono previste 56
opere e quindi un impegno finanziario notevole.
Visti i precedenti, nessun libro dei sogni, il tasso di fattibilità supera il 60%.
Le opere vanno avanti registrando a volte qualche riserva una volta approvate, con
qualche sporadica voce contraria in fase esecutiva, con il pressochè generale favore dei
cittadini, anche se va rilevato come sia praticamente impossibile accontentare tutti, dal cittadino
innamorato della sua città, all’operatore, all’ospite, a chi ci lavora, tenendo conto dei tempi
delle approvazioni, delle modalità di intervento, delle richieste dell’espropriato e della stessa
pratica di esproprio, della doppia normativa urbanistica PUC e PRGI, della normativa sui
lavori pubblici, delle leggi di settore, dei costi e di altro ancora. Solo nell’emergenza o nella
imperiosa urgenza si saltano tutti i passaggi burocratici, anche quelli inutili, e si ha la
percezione come il Comune di Riva o la Provincia siano all’altezza della situazione ed in grado
di compiere dei veri miracoli. Mi riferisco in quest’ultimo caso alla vicenda del tunnel RivaLimone ed alla professionalità dimostrata dai tecnici provinciali e voglio anche pubblicamente
ringraziare l’Assessore ai Lavori Pubblici provinciale, comm. Sergio Casagranda per
l’impegno, la serietà e la sensibilità dimostrata nei confronti dei problemi anche della nostra
zona.
Un solo accenno ad una normativa sui Lavori Pubblici sempre più complessa e
farraginosa, ad una Legge provinciale diversa da quella europea, che ha un meccanismo di
scarto automatico di offerte. In alcune ultime aste sono state scartate offerte con ribassi del 4%
e del 7%. Ribassi assolutamente equi e non certo anomali, anche perché comunque riferiti al
prezziario in vigore PAT. Appalti comodi che fino ad un paio di anni fa, venivano assegnati ed
eseguiti senza problemi, con ribassi tra il 10 ed il 15%, ora sono impensabili.
Peraltro il perverso meccanismo si presta a quelle distorsioni, che abbiamo riscontrato e
documentato in Provincia per i provvedimenti del caso.
Ciò crea rallentamenti nella fase di assegnazione delle gare (due opere importanti si
sono fermate: ex infermieria di via Ardaro e nuovo Commissariato di Pubblica Sicurezza), ed
altro tempo prezioso lo si perde nel compilare “schede tipo” per ogni opera da trasmettere
all’Osservatorio provinciale, previo minacciati gravi provvedimenti a carico delle
Amministrazioni inadempienti. Ho motivo di credere che parecchi Comuni del Trentino non
tengano conto di ciò.
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Considero assurde quelle schede con tutta una serie di dati disaggregati, del tutto inutili.
Ho il fondato dubbio che l’unico carico di schede in direzione Roma sia quello proveniente dal
Trentino e che in tutto il resto d’Italia, nessuno le compili ed a nessuno interessino.
Temo che le stesse schede una volta arrivate a Roma, vengano ammassate in qualche
umido scantinato, senza nessuna utilità. Rimane solo la speranza che qualche consigliere
provinciale o qualche Onorevole voglia intervenire a modificare leggi e semplificare
comportamenti.
Per quanto riguarda le Opere, rispetto ai precedenti piani, anche se non è facile fare
ancor meglio, vogliamo fare ancora di più.
In questo Piano, oggi alla Vostra attenzione, viene assegnata grande attenzione a 3
aspetti:
1. VIABILITA’ E MARCIAPIEDI: 19 progetti
13 - 18 - 21 - 22 - 23 - 24 - 25 - 26 - 27 - 28 - 30 - 31 - 33 - 34 - 35 - 36 - 38 - 40 - 41
2. ILLUMINAZIONE: 5 progetti
10 - 42 - 43 - 44 - 45
3. ARREDO URBANO E SISTEMAZIONI ESTERNE : 12 progetti
10 - 14 - 15 - 16 - 17 - 19 - 32 - 37 - 39 - 51 - 52 - 54
36 progetti su 56, si sviluppano in questi ambiti in una parola: MOBILITA’ E SICUREZZA DEI
CITTADINI, così come indicato nella relazione del Sindaco.
In sintesi nel Piano I.P., Arredo urbano, Parcheggi, Viali, Asili, Scuole, Impianti
Sportivi, Edilizia Abitativa, rispetto ad analoghe situazioni e rispetto ad Amministrazioni
comunali anche vicine, non teniamo confronti per importanza, numero e qualità degli interventi
eseguiti negli ultimi anni.
Ecco il disegno strategico complessivo, che viene perseguito passo dopo passo senza
cedimenti, combattendo a volte contro la burocrazia, ma spesso contro realtà più grandi di noi.
Eppure dobbiamo avere il coraggio di rischiare in prima persona, di rischiare per le
nostre idee e di difenderle. Meglio fare e pentirsi, che non fare nulla, perché l’inerzia è
peggiore, si rimane indietro e non si danno risposte alle giuste richieste dei cittadini.
Bisogna trovare il coraggio di immaginare e progettare in forma innovativa il domani,
investendo nel futuro, nell’interesse generale della comunità, perseguendo con costanza obiettivi
strategici che fanno parte di quel piano complessivo che è il programma del Sindaco e della
coalizione.
I 10 obiettivi del Piano 2000 che erano stati prefissati, sono stati in gran parte
raggiunti:
1. Via Pigarelli: approvato e va in appalto;
2. Lanterne in Centro Storico: approvato, è in appalto;
3. Centro Sportivo S. Alessandro: approvato, va in appalto
4. Illuminazione viali cittadini e Restel de Fer: lavori in corso
5. Marciapiede Alberello e via Gonzaga: approvato, va in appalto
6. Semaforo S. Tomaso: eseguito
7. Incrocio Porto S.Nicolò-Grez e Largo Marconi: i lavori sono in corso
8. Parcheggio Alboletta, ex ECA e ex Atesina: 3 parcheggi eseguiti
9. Orologio Torre Apponale: eseguito
10. Pianoterra Municipio (ex Cristallo): approvato va in appalto
Il Piano OPERE PUBBLICHE è, come del resto il Bilancio, uno strumento dinamico, che
tiene conto delle situazioni contingenti e che viene aggiornato di continuo in base ai tempi di
approvazione, alle modifiche progettuali, alle eventuali prescrizioni delle competenti
Commissioni.
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Uno strumento che si adatta alle esigenze e che si modifica nel tempo.
Le schede non sono da ritenersi immutabili, possono essere migliorate in base ad
integrazioni progettuali, alle diverse definizioni tipologiche-funzionali, a nuove soluzioni o
materiali.
Il Piano delle OPERE PUBBLICHE è un piano flessibile, facente parte di un disegno
strategico complessivo che questa maggioranza e questo Sindaco intendono portare avanti,
anche accogliendo i suggerimenti di tutti i signori consiglieri.
Dal Piano Opere Pubbliche 2000 sono state tolte (in quanto concluse o approvate) le
schede relative a:
· Restauro Palazzo Salvadori - 2° lotto
· Marciapiede via Belluno/Gonzaga
· Parco giochi Pregasina
· Arredo urbano piazza S.Rocco
· Via Pigarelli
· Rete nera a Campi e S. Alessandro
· Modifica vano scale Municipio
· Sistemazione piano terra Municipio
· Pavimentazione via del Faggio e via Lucertola
·I° intervento viale Rovereto
· Centro sportivo a S. Alessandro
· Schede pluriennali relative ad anno 2000 (per asfalti, illuminazione e lanterne in Centro
Storico)
Sono state eseguite o sono in corso numerose opere, tra cui:
· orologio Torre Apponale, illuminazione ciclabile Riva-Torbole, I.P. viale Vannetti e Nino
Pernici, I.P. S.Alessandro, sistemazione Largo Marconi,
· Sistemazione incrocio Porto S. Nicolò, marciapiede Alberello, vano scala Municipio,
marciapiede via Rovigo, parcheggio ex ECA, ex Autostazione, Alboletta.
Nel Piano Opere Pubbliche 2001, viene prevista una serie di nuove schede:
· n. 10 - Monumento cittadino: Torre Apponale e porte della città
· n. 12 - Arredo e struttura spazio polivalente basket e nuovo palazzetto dello sport
· n. 16 - Arredo urbano piazza Chiesa S. Giuseppe
· n. 25 - Realizzazione marciapiede in via Virgilio
· n. 27 - Piste ciclabili: progetto sicurezza
· n. 31 - Realizzazione marciapiede in via Pascoli
· n. 34 - Realizzazione strada comunale di raccordo loc. Grez - loc. S. Nazzaro
· n. 46 - Ascensore inclinato al Bastione
· n. 49 - Regimazione Acque Bianche Rione Degasperi e Rione 2 Giugno
· n. 50 - Risanam. Rete Nera laterali v.le Rovereto e Giardini Porta Orientale
· n. 52 - Riqualificazione viale Magnolie e Canale della Rocca
· n. 55 - Elettrodotto interrato
Per alcune opere pluriennali sono state previste altre annualità, per esempio
· n. 13 - Pavimentazione in asfalto o porfido
· n. 42 - Illuminazione pubblica viale cittadini
· n. 44 - Illuminazione pubblica centro storico: nuove lanterne
PRIORITA’
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Alle pagine 57 e 58 vengono individuate le priorità relative alle opere previste per l’anno
2001.
Le relative posizioni potranno subire variazioni in base allo stato dei progetti, alle
autorizzazioni, alle procedure espropriative di fatto impossibili senza il consenso dei proprietari
fino a che il Piano Regolatore non sarà stato approvato, ai finanziamenti, alla ubicazione
dell’opera, in rapporto alla stagione turistica; la scheda n. 39 “Lungolago D’Annunzio e via
Cis” verrà integrata a seguito dei lavori di somma urgenza relativi al ripristino della S.S. 45 bis,
con il nuovo tunnel Riva-Limone. Verrà richiesta al Consiglio l’approvazione di un apposito
ordine del giorno relativo all’utilizzo della roccia di scavo della nuova galleria, con conseguente
allargamento della banchina e del lungolago e con l’esecuzione di interventi di protezione delle
sponde.
Il Palazzetto dello sport, la circonvallazione di Riva, la fascia lago, i nuovi interventi di
viabilità su delega P.A.T., sono obiettivi qualificanti, urgenti e prioritari su cui non mancherà un
deciso impegno dell’Amministrazione e mio personale.
L’anno 2001 sarà soprattutto un anno di realizzazioni (verranno realizzate tutte le opere
approvate al 31.12.2000) e di nuovi progetti e autorizzazioni (gran parte delle opere del Piano
2001-2003 sono da progettare e autorizzare).
Sono scomparse dal Piano le opere il cui costo complessivo di lavori e somme a
disposizioni sia inferiore a 150 milioni, che verranno seguiti e di cui sarà responsabile
l’Assessore al Cantiere e alle manutenzioni.
La responsabilità del Piano Opere Pubbliche 2001 è invece del Vice Sindaco, che intende
esercitarla come sempre, in modo determinato e fermo, per poterne garantire l’esito, dovendone
rendere conto al Consiglio comunale.
Vi è anche da dire che per garantire questi risultati, è necessario che l’Ufficio Opere
Pubbliche venga incrementato di 2 unità (un funzionario responsabile di contratti, appalti e
normative connesse e un geometra, peraltro già previsto in organico, ma addetto a tutt’oggi ad
altro settore).
Questi sono gli obiettivi del Piano Opere Pubbliche 2001, le cui caratteristiche sono
indicate nelle singole schede.
Risponderò per quanto possibile alle domande ed alle osservazioni dei signori
consiglieri.
Ringrazio per l’attenzione.
“””
Presidente
Grazie, Vice Sindaco. Prima di aprire gli interventi, comunico che, essendo per motivi
familiari interessato alla realizzazione della strada comunale di raccordo località Grez - Loc. S.
Nazzaro, chiederò al Consiglio una votazione sulle opere pubbliche e non presenzierò - e quindi
non voterò - sulla realizzazione di questa strada. Faremo quindi una duplice votazione: sul piano
delle opere pubbliche e sulla realizzazione della strada comunale di raccordo località Grez - Loc.
S. Nazzaro. Credo che questo sia legittimo che io lo comunichi ai Consiglieri comunali.
E’ iscritto a parlare il Consigliere Ravanelli. Prego.
Consigliere Ravanelli
Su quanto è stato presentato farò alcune osservazioni, ponendo all’Assessore competente
alcune domande in merito:
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Pag. 1 - codice opera 477 - “Arredi - part. ed. 42, piano terra, 35, L. 350.000.000. Questa
scheda presenta, sotto uno stesso codice, due distinti interventi, previsti a pag. 2 e 3 del piano
opere pubbliche anno 2000, concernenti nell’ordine: Riadattamento e arredo piano terra sede
Municipale, L. 180.000.000 - ed arredi p. ed. 32, L. 200.000.000 e programmati, il primo per il
2000 ed il secondo per il 2001. Il sistema seguito, oltre a generare inutile confusione, appare
anche dal punto di vista formale, quanto meno discutibile.
Pag. 2 - codice opera K 553 - “Rifacimento appartamenti intonaci esterni e sistemazione
tetto, tinteggiatura di edifici residenziali, L. 500.000.000. Dal momento in cui quest’intervento
era stato previsto per l’anno 2000, desidero avere adeguate delucidazioni sull’effettiva necessità,
anche alla luce delle finalità tese a garantire un sufficiente grado d’abitabilità e decoro agli uffici
(?) residenziali di proprietà del Comune.
Pag. 3 - codice opera 593 - “Risanamento palazzo Lutti Salvadori - polo culturale
biblioteca, L. 8.000.000.0000. Per il II° ed il III° lotto di quest’intervento, abbiamo trovato
indicazioni nei piani per le opere pubbliche del 1997/98/99/00, nonostante la presenza di un
tecnico definito “in grado di garantire il rispetto dei tempi” - probabilmente in ragione della sua
riconosciuta popolarità - chiedo all’Assessore competente i motivi di un ritardo che non può non
tradursi anche in maggiori costi per l’Amministrazione comunale. Sarebbe forse il caso, per
questa maggioranza, di richiamare ad un più attivo impegno per i bisogni locali, l’Assessore
provinciale di riferimento, troppo preso in giochi di strategia politica, di improbabile
realizzazione.
Pag. 4 - codice opera 562 - “Palazzina servizi Rione ¼. L. 200.000.000. La scheda
risulta modificata rispetto a quella del piano precedente, per l’importo che sale da L. 150.000.000
a L. 200.000.000 - Proposta di coinvolgimento della popolazione: essendo partita l’iniziativa
direttamente dalla maggioranza, forse i censiti saranno - questa volta - effettivamente interpellati.
Pag. 5 - “Ristrutturazione Bastione” - L. 1.500.000.000. Per quest’intervento - forse
inserito per dare soddisfazione a qualche sostenitore dell’opera - siamo passati dal 1998 al 1999,
al 2000, al 2002, ed ora, al 2003; avremmo potuto risparmiare, forse, carta ed inchiostro.
Pag. 6 - codice opera K 564 - “Ristrutturazione dei poli della spiaggia” - L.
1.000.000.000. Questa scheda, le cui novità sembrano avere lo scopo solo di dare credibilità sul
piano esecutivo al progetto elaborato dall’arch. Cecchetto, raccomandiamo alla Giunta di
consultarsi con i privati interessati - in particolare con la GTS - prima di conferire l’eventuale
incarico e lo spostamento della previsione di spesa dal 2002 al 2003.
Pag. 9 - codice opera 511 - “Strutture di ambientazione arredi Museo civico” - L.
445.000.000. Ci è stato riferito che per quest’opera è già stato assegnato lo scorso anno il
contributo provinciale. Solo per questo non abbiamo presentato un emendamento, per un
impegno di spesa raddoppiato rispetto alle previsioni del 1996. Chiedo quindi all’Assessore per
quale ragioni i lavori non siano stati ancora eseguiti.
Pag. 10 - codice opera 600 - “Strada del Ponale, manutenzione, restauro, opere di
completamento illuminazione, ¼. Inviolata, sistemazione del verde circostante, L. 200.000.000.
Nel piano delle opere pubbliche 2000, era presente una scheda - la K 540 - che comprendeva una
parte dell’opera ora in previsione, ancoraggio e fissaggio parapetto protettivo di legno e
sistemazione protezione esterna in pietra ¼Ponale, con progetto dell’Ufficio tecnico comunale.
Chiedo all’Assessore la ragione di questo cambiamento.
Pag. 11 - codice opera 454 - “Bocciodromo”, L. 150.000.000 - sistemazione esterna
completa dei lavori in manutenzione straordinaria. Premesso che il Bocciodromo ricopre un
ruolo significativo di aggregazione sociale, condividiamo pienamente gli interventi tesi al
miglioramento della struttura. Dalla scheda dello scorso anno, risultano L. 50.000.000 in
previsione di spesa per l’anno 2000 e L. 150.000.000 per il 2001. Chiedo conferma del fatto che i
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lavori di manutenzione straordinaria, non più presenti tra le caratteristiche dell’intervento,
risultino, allo stato, già eseguiti.
Pag. 12 - “Arredi struttura spazio polivalente - Basket” - L. 12.000.000.000.L’ipotesi
prospettata, testimonia il ruolo subalterno del potere politico locale rispetto a taluni interessi in
particolare, di facile identificazione. Quanti giustificavano - a suo tempo - la necessità di una
certa disponibilità da parte dell’Amministrazione pubblica in relazione al complesso della
Baltera, anche in funzione della possibilità di avere finalmente un centro polivalente polisportivo, sostengono oggi l’improponibilità di tale utilizzo. La soluzione presentata con
questa scheda - se mai troverà effettiva realizzazione - rimane in ogni caso una via subordinata
anche rispetto agli intendimenti espressi da questo stesso Consiglio comunale (vedasi la mozione
votata all’unanimità ed ora accantonata in qualche cassetto).
Pag. 13 - codice opera 603 - “Sistemazione pavimentazione strade, piazze, marciapiedi
cittadini con asfalto porfido” , L. 3.000.000.000. Chiedo in quale rapporto la scheda si pone con
la scheda K 572 del piano dello scorso anno.
Pag. 14 - “Arredo urbano zona S. Alessandro”, L. 1.400.000.000. Quest’opera era
prevista per il 2000, con incarico già conferito all’arch. Brighenti. Chiedo ragione dello
slittamento di due anni.
Pag. 15 - codice opera 551 - “Arredo urbano centro storico di Varone”, vale anche per
questo lo stesso discorso fatto a proposito della scheda precedente, prevista per il 2001 mentre
ora si parla del 2003.
Pag. 18 - codice opera K 139 - “Viabilità di collegamento tra Rione Degasperi e Due
Giugno - sovrastante la SS 45/bis”. Nel piano delle opere pubbliche del 2000, con lo stesso
codice, era presente una scheda con un intervento così descritto: “Collegamento tra Rione Due
Giugno, Rione Degasperi, Viale Trento”: è previsto nello stesso anno. Desidero conoscere le
variazioni apportate e del significato dell’espressione: “opere già finanziate per complessive L.
900.000.000”.
Pag. 19 - codice opera 547 - “Arredo urbano frazione Pregasina”, L. 250.000.000.
Nonostante la battagliera presenza del Consigliere Vicari, anche l’opera relativa all’arredo
urbano per la frazione di Pregasina, slitta di un anno e passa dal 2001 al 2002; è, comunque,
sempre un anno in meno rispetto a S. Alessandro e Varone.
Pag. 20 - codice opera 575 - La scheda in questione si limita a rinviare di un anno quanto
previsto in precedenza e non ne capisco la ragione.
Pag. 21 - codice opera 581 - via Venezia - L. 800.000.000 - sistemazione incrocio con
modifica viabilità. Risulta interessante sottolineare come, interventi previsti fin dal 1998 e tesi ad
eliminare il pericolo per la pubblica incolumità e garantire la sicurezza pedonale, sono rinviati al
2002, con il solo risultato di far lievitare la previsione di spesa di L. 200.000.000.
Nel caso di eventuali incidenti gli interessati potrebbero trovare, nella scheda oggi in discussione,
la legittimazione per eventuali richieste di risarcimento.
Pag. 22 - codice opera 576 - “Via Nuova”, L. 500.000.000 - costruzione marciapiede. E’
rinviata di un anno; subendo alcune integrazioni, slitta al 2003.
Pag. 23 - codice opera K 484 - “Realizzazione marciapiede e pista ciclabile Rione
Degasperi - fino a San Tommaso”, L. 2.000.000.000. Rispetto alla scheda dello scorso anno, si
prevede un secondo intervento con previsione di spesa, per il 2003, tra il Rione Degasperi e San
Tommaso; colgo l’occasione per chiedere se è necessaria la deroga.
Pag. 24 - codice opera 485 - “Realizzazione marciapiede e pista ciclabile”. Quest’opera
era prevista nell’ambito dell’esercizio 2000 ed è posticipata di due anni (forse per le verifiche
della P.A.T. o per gli aspetti tecnici giuridici?). Chiedo all’Assessore se mi può illustrare
brevemente questa scheda.
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Pag. 26 - codice opera 451 - “Rione Degasperi - realizzazione marciapiede lato sud, via
Zara”, L. 300.000.000. L’opera fu prevista fin dal 1998; dobbiamo desumere che non è garantita
la pubblica incolumità dei pedoni. Si tratta di un’opera molto importante - via Pola.
Pag. 28 - codice opera K 490 - “Strada del Ponale - percorso ciclopedonale manutenzione straordinaria”, L. 900.000.000. Le finalità di quest’opera risultano pienamente
condivisibili, anche se nutriamo notevoli perplessità sulla sua realizzazione, pur prevista per il
2002, anziché per il 2001. E’ un’opera molto importante.
Pag. 30 - codice opera 509 - “Interventi sistemazione viabilità Viale Rovereto”, L.
1.000.000.000. La riqualificazione dei viali di accesso alla città - per usare i termini della scheda
- slitta di due anni.
Pag. 32 - codice opera 447 - “Sistemazione esterna arredo urbano nel piazzale antistante
la chiesa e del tratto di strada, sistemazione scalinata lato della chiesa”, L. 300.000.000.
Anche questo intervento fu previsto nel 1996 ed evidentemente non è ritenuto importante perché
slitta, nonostante fosse previsto già cinque anni or sono.
Pag. 33 - codice opera 510 - “Collegamento con la S.P. 37 del Tombio”; L.
4.877.000.000. La volontà dell’Amministrazione su quest’opera risulta chiara ed
eccezionalmente coerente. Nutriamo delle perplessità per quanto concerne i tempi e la scelta
tecnica del progetto. E’, tuttavia, un’opera molto importante.
Pag. 36 - codice opera 520 - “¼..Rione Due Giugno”, anche quest’opera era prevista tra
quelle del 2000. Ora cambia improvvisamente codice e previsione di spesa. All’Assessore chiedo
delucidazioni in merito.
Pag. 37 - codice opera K 560 - “Arredo urbano Piazza Cavour, piazzetta Craffonara e Via
Mazzini”, L. 1.100.000.000. Chiedo conferma della realizzazione dell’intervento, prevista per lo
scorso anno, con l’importo di L. 400.000.000.
Pag. 39 - codice opera 585 - “¼ D’Annunzio e Via Cis - sistemazione marciapiede”, L.
500.000.000. Rispetto alla scheda dello scorso anno, risultano meglio specificate le
caratteristiche dell’intervento, con la descrizione della struttura di pompaggio a trampolino per
tuffi. Non capisco a capire che cosa significhi “pompaggio”.
Pag. 40 - opera K 582 - “Realizzazione marciapiede via Galas”, L. 200.000.000.
Quest’opera è anticipata di un anno. Chiedo all’Assessore quale aspetto dell’intervento non
risulti, allo stato, compatibile con lo strumento urbanistico. Dalla lettura del documento mi
sembra si tratti di un impatto compatibile.
Pag. 41 - codice opera 586 - “Realizzazione marciapiede loc. Pasina”, L. 2.000.000.000.
Ci sarebbero moltissime cose da dire a proposito della località Pasina; io mi limito a dirne solo
due: l’intervento, almeno per una parte, è anticipato di un anno - il tratto da via Venezia e l’ex
Molino Pederzolli. Speriamo che, almeno in quest’occasione, i tempi siano rispettati. Si tratta di
un’opera indispensabile.
Pag. 42 - codice opera 540 - “Illuminazione pubblica viali cittadini”, L. 2.000.000.000.
Chiedo per quale ragione, sia nella scheda dello scorso anno che faceva riferimento al III°, IV° e
V° stralcio, sia nell’attuale, l’incarico risulti sempre da conferire. Si tratta di un errore di battitura
nella stesura del testo?
Pag. 44 - codice opera 584 - “Illuminazione pubblica, nuove lanterne “, L. 300.000.000.
Anche questo intervento slitta di un anno rispetto alle previsioni. Volevo chiedere all’Assessore
quale tipo di lanterne sia stato previsto.
Pag. 46 - codice opera 495 - “Ascensore inclinato al Bastione”, L. 1.600.000.000.
Ricordo, nel merito, gli interventi del Consigliere Alberti, le cui registrazioni chiedo siano
inviate, assieme al progetto preliminare, ai Dirigenti della Lido del Garda spa, perché il
Consigliere Alberti aveva fatto un documento sul Bastione.
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Pag. 52 - codice opera 602 - “Riqualificazione verde via Magnolie”, L. 500.000.000.
Per quanto riguarda la riqualificazione del verde dell’intera zona, un primo passo potrebbe essere
rappresentato dalla demolizione delle opere di carpenteria metalliche, volute ed imposte dai
massimi rappresentanti della cultura locale.
(CAMBIO CASSETTA)
A nostro avviso, per la piena valorizzazione della cosiddetta “fascia larga” del lago, l’area
progetto riveste una precisa funzione strategica e speriamo, di conseguenza, che maturino i tempi
per un’acquisizione pubblica. Sarebbe questa una cosa importante.
Pag. 54 - codice opera 571 - “Sistemazione del teatro all’aperto”, L.. 700.000.000.
Nutriamo delle perplessità per quanto concerne i tempi di quest’intervento, anche alla luce delle
necessarie precisazioni. L’eliminazione di quest’area del tennis sarà successiva alla realizzazione
dei nuovi campi da tennis da ubicare nell’area nord della Miralago, come ipotizzato nello studio
della fascia lago dall’arch. Cecchetto.
Pag. 56 - codice opera 525 - La spesa, rispetto allo scorso anno, aumenta di L.
150.000.000.
Al fine d’alleggerire i lavori dei Consiglieri che confrontano le schede dei vari piani - è
questo un eufemismo - chiedo all’Assessore di mantenere, se possibile, per gli interventi la stessa
sequenza fatta per le opere di nuovo inserimento.
Presidente
Grazie, Consigliere Ravanelli. E’ iscritto a parlare il Consigliere De Pascalis.
Consigliere De Pascalis
Il mio è un intervento brevissimo poiché sul piano delle opere pubbliche si potrebbe dire
tutto ed il contrario di tutti e tutti rimanere poi con la stessa nostra idea iniziale. E’ normale che
io non sia d’accordo con il piano in generale, o meglio, non sono assolutamente d’accordo con i
principi ispiratori dello stesso perché non ho colto, in questi anni, anche la soddisfazione di veder
realizzati degli interventi che considero prioritari, a fronte di altri che, invece, erano necessari ma
che hanno avuto una funzione puramente estetica. Sono stati fatti i viali, le piazze, ma queste
opere già c’erano e, quindi, non abbiamo aggiunto maggiore vivibilità, come pure è detto nella
relazione introduttiva, ma abbiamo unicamente apportato un intervento estetico apprezzabilissimo ed è giusto che per la nostra città questo tipo di valore sia riconquistato - ma
non è stata aggiunta certamente funzionalità.
Questo è il discorso di tipo generale; quello di natura particolare, a mio avviso, risente
ancora di quest’influenza. Ci sono, infatti, degli interventi di tipo particolare che, invece, vanno
in funzione non solo della mobilità e della sicurezza dei cittadini, come è detto, ma che
avrebbero, forse, un impatto sulla comunità molto maggiore e che vanno perseguiti ed effettuati
nei tempi che sono stati detti.
Nella relazione leggo: “Viabilità e marciapiedi”, 19 progetti; “Illuminazione”, 5 progetti;
“Arredo urbano e sistemazione esterne”, 12 progetti; ben 36 progetti su 56 sono effettuati negli
ambiti della mobilità e della sicurezza dei cittadini. Il 65% degli impegni previsti per il piano
delle opere pubbliche riguarda la mobilità e la sicurezza, mentre il rimanente 35% è messo in
sintesi riguarda l’arredo urbano, parcheggi, scuole, asili, impianti sportivi ed edilizia abitativa.
Per 36 progetti su 56 si dà un obiettivo preciso e si configurano all’interno di una visione
complessiva della città, il 35% dell’ulteriore impegno da parte dell’Amministrazione per le opere
pubbliche, è inserito nel piano in maniera indiscriminata. Non vorrei che, essendo stato inserito
in questo modo, si perdessero poi le tracce di alcuni interventi che sono stati definiti anche
“prioritari”.
verbale 28. 02. 01 /
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Una piccola considerazione sul discorso prioritario che deve essere perseguito nei tempi
previsti. Nel piano generale delle opere pubbliche del 1999, ho visto che per il rifacimento della
tinteggiatura esterna, sostituzione dei serramenti esterni, revisione impianto termico ed elettrico,
della scuola elementare Nino Pernici, erano stati previsti L. 800.000.000 che avrebbero dovuto
essere spesi nel 1999 per un importo di L. 100.000.000, nell’esercizio 2000 per L. 700.000.000.
Di tutto quell’intervento non si è visto assolutamente niente, anche se credo che
quest’intervento fosse stato considerato prioritario. Ora io rivedo la stessa scheda con lo stesso
tipo d’intervento per la scuola elementare Nino Pernici e si riproduce in maniera integrale la
stessa dicitura. Per l’esercizio 2001 era previsto un intervento di un miliardo e per l’esercizio
2002 gli ulteriori cinquecento milioni, dal momento che nella sua globalità l’intervento ha un
costo di L. 1.500.000.000.
Devo ricordare che i lavori per la scuola Damiano Chiesta - rifacimento del tetto - sono
estremamente urgenti ma per la Nino Pernici non dobbiamo pensare di poter posporre tali lavori,
che sono inseriti tra le priorità, ad altre che a voi sembrano delle priorità (quel famoso 65% che
attiene alla mobilità ed alla sicurezza dei cittadini). Se a tale intervento è stato riconosciuto il
carattere di priorità, è indispensabile che le opere previste siano eseguite tempestivamente. Se,
infatti, a Riva del Garda c’è un edificio nel quale negli ultimi trent’anni nulla è stato fatto, questo
è proprio quello della scuola elementare Nino Pernici.
Il mio è un invito pressante, al di là del discorso sul bilancio, che rivolgo
all’Amministrazione, affinché sposti l’attenzione da quelle opere che possono servire a rendere
sicura la mobilità del cittadino rivano su quelle che sono veramente le più essenziali per la
comunità. Tra queste rientrano certamente le opere da realizzarsi in una scuola che è chiamata a
rispondere alle esigenze del territorio circostante, nella quale c’è una situazione di forte disagio
che non è vissuta soltanto dagli operatori ma, soprattutto, dagli studenti. Più volte, negli ultimi
tempi, mi è stata sollecitata la risoluzione dei problemi di questa scuola perché, ripeto, sono reali
ed urgenti.
Ecco perché i principi ispiratori non mi convincono più di tanto e non sono ancora certo e
rassicurato quando nel piano leggo le priorità ma, guardando attentamente quanto è stato fatto nel
passato, mi devo rendere conto che gli stessi interventi promessi in determinati periodi non sono
stati poi realizzati.
Presidente
Grazie, Consigliere De Pascalis. La parola al Consigliere Cretti.
Consigliere Cretti
Questa sera ci sono stati presentati due documenti e, poiché ci sono stati consegnati
all’ultimo minuto, devo dire che è difficile fare una loro valutazione immediatamente. Forse
avrebbero dovuto esserci stati fatti pervenire unitamente all’invito di convocazione per
consentirci una loro attenta lettura e valutazione.
Prendo, tuttavia, in esame la relazione del Sindaco e devo dire che non sono d’accordo su
due punti importanti. Ad un certo punto il Sindaco scrive a pag. : “Sottolineo, inoltre, l’impegno
dei Consiglieri comunali - sembra strano al Sindaco che io, Consigliere dell’opposizione - dica
queste cose, che tuttavia mi sento di dover dire - sia all’interno delle Commissioni consiliari che
nel corso del 2000 hanno svolto una gran mole di lavoro, sia quello nel Consiglio comunale;
vorrei solo rimarcare la necessità che i Consiglieri, ed in particolare quelli della maggioranza,
avvertano maggiormente la responsabilità del ruolo da loro previsto, responsabilità che comporta
talvolta anche la necessità di presenziare, salvo legittimo impedimento, alle riunioni del
Consiglio comunale per l’intera sua durata.” Questa visione dei lavori consiliari non mi trova
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23
d’accordo; più che di “responsabilità” io parlerei - ed io dico questo in base alla mia esperienza
personale - di “disagio”, emerso anche dall’intervento d’alcuni Consiglieri che avevano
partecipato alla riunione comprensoriale nella quale si è discusso del nuovo ordinamento
contabile. Il Consiglio, a mio avviso, è svuotato di un ruolo squisitamente politico e non è un
“laboratorio politico” ma è, soprattutto, un organo di rettifica delle delibere predisposte dalla
Giunta. Raramente abbiamo dibattuto - salvo qualche eccezione - questioni di largo respiro e
problemi importanti, cioè tutto quello che, secondo il mio parere, dovrebbe precedere la
formulazione dell’indirizzo politico. E’ moralizzante vedere che, a volte, la maggioranza che non
può fare opposizione all’interno del Consiglio comunale, la fa poi sugli organi di stampa, ossia
all’esterno. Io allora mi chiedo a cosa serva questo Consiglio comunale se, quando voglio fare
opposizione, devo scrivere le mie idee su un giornale, perché all’interno non riesco - forse - a
dibattere le questioni ed i problemi importanti della nostra città. Il disagio - ripeto che questa è
una mia posizione personale - è dovuto anche al fatto che le delibere non vengono corredate da
tutte le informazioni necessarie. Io devo fare moltissimi interventi per ottenere dei chiarimenti
che, invece, potrebbero essere evitati se le stesse fossero corredate dalla documentazione e dalle
informazioni necessarie per esprimere una valutazione. Nel nostro Comune - ripeto sempre che
questa è una mia opinione personale - manca un centro di documentazione che sia in grado di
fornire tutte le informazioni necessarie per inquadrare, anche storicamente, il provvedimento che
stiamo prendendo, struttura capace di fornirci informazioni sulla genesi del documento e di darci
tutti i documenti necessari. E’ chiaro che se gli atti sono forniti solo cinque giorni prima del
Consiglio comunale, ogni ricerca è vanificata, proprio per mancanza di tempo. Tutto ciò
comporta una continua richiesta di chiarimenti, come io spesso sono costretto a fare, anche
annoiando i Colleghi consiglieri. Questo è il primo punto della relazione del Sindaco che volevo
sottolineare.
Il secondo punto è quello a pag. 7, quando parla della Cartiera del Gara. Il Sindaco già
s’aspetta questo mio rilievo. Il Sindaco parla della zona a sud della Cartiera ma questa è una
visione riduttiva in quanto ci sono anche un nord, un est ed un ovest, ossia altri punti cardinali e
quindi, la vivibilità della zona nord-est della Cartiera è ancora fortemente penalizzata per la
mancanza del sovrappasso, atto dovuto, come ho già sottolineato anche altre volte. A me
premeva fare queste puntualizzazioni ma ritengo molto importanti queste cose. Non ho altri
appunti da fare alla relazione del Sindaco e mi vorrei soffermare, invece, sul programma generale
delle opere pubbliche.
Solo questa sera abbiamo potuto prendere conoscenza della relazione del Responsabile
delle Opere Pubbliche, ossia del Vice Sindaco e, quindi, mi ero segnato alcune cose che, forse,
trovano la loro spiegazione nella relazione. Nella relazione programmatica ho visto che non ci
sono le opere del 2000 e, quindi, avevo cercato di fare una lettura comparata, analizzando il
programma delle opere pubbliche dello scorso anno con quello di quest’anno. Avevo quindi
notato alcuni aspetti che sono leggermente diversi da quelli che ci sono stati forniti dal Vice
Sindaco: le opere previste nel 2000 erano 38 - posso sbagliarmi in quanto non ho i dati precisi - e
25 di tali opere sono in fase d’attuazione. Si tratterebbe del 76% degli investimenti. Sottolineavo,
tuttavia che, se ci poniamo su un altro fronte e confrontiamo il piano delle opere del 2000 con
quello del 2001/2003, notiamo che su di un campione di 44 opere risulta questo: il 68% subisce
modificazione per quanto riguarda l’anno di previsione di spesa nel senso che queste opere sono
anticipate o posticipate e questi, con il nuovo tipo di programmazione, sono aspetti importanti. Il
36% subisce delle modificazioni relativamente all’importo della spesa preventivata. Ripeto che,
in assenza di una documentazione precisa, i dati che io cito potrebbero essere non corretti, ma
sono suggeriti unicamente per offrire un tipo di analisi che, in futuro, potrebbe corredare i bilanci
preventivi e consuntivi.
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24
Passo ora all’analisi di alcune opere e preliminarmente a ciò devo fare una precisa
richiesta, la cui risposta può essere contenuta forse nella relazione del Vice Sindaco: io non
riesco a trovare nel piano delle opere generali del 2001/2003 queste opere: l’opera K 493,prevista
per il 2002; la K 565, prevista per il 2001; la K 567, prevista per il 2001; la K 578, prevista per il
2001; la K 587, prevista per il 2002. Non so quale fine abbiano fatto tali opere.
Chiedo poi altri chiarimenti sempre relativamente al piano delle opere 2001/2003. Per
l’opera K 477 - Arredi piano terra del Comune di Riva - la previsione di spesa per l’esercizio
2001 era di L. 200.000.000: chiedo da cosa sia determinato l’attuale aumento di L. 150.000.000.
Per l’opera K 553 è prevista la stessa previsione di spesa del 2000. Mi chiedo quindi se si tratta
di una nuova spesa di L. 500.000.000 e se, invece, si tratta della spesa già preventivata per l’anno
2000.
Ho visto poi che alcune opere cambiano di codice. Chiedo i motivi di tutto questo:
l’attuale K 593, ad esempio, era prevista con il codice 493; questo rende difficile effettuare dei
confronti. Anche in questo caso le precedenti previsioni di spesa erano di L. 4.000.000.000 nel
2002 per il lotto III; ora si aggiungono altri 3 miliardi per il lotto IV. Chiedo quanto venga a
costare l’intero risanamento del Palazzo Lutti Salvadori.
Opera K 563 - “Ristrutturazione Bastione” - Noto che la previsione di spesa è aumentata
di 500 milioni e la s’imputa al 2003 mentre precedentemente era prevista per il 2002. Che cosa
ha determinato quest’aumento e per quale motivo c’è stata questo spostamento all’anno 2003?
Opera K 511 - E’ lo stesso importo indicato come previsione di spesa nel 2000. Tale
importo non è stato speso nel 2000 o si tratta di un’aggiunta?
Opera K 324 - Anche per quest’opera abbiamo lo stesso importo che era stato previsto per
il 2000 ed il discorso non mi è chiaro.
Opera K 381/B - K 476 - I lavori passano dal 2001 al 2002 con un aumento di una
previsione di spesa di L. 200.000.000; per l’opera K 381/B erano stati previsti L. 400.000.000 e
L. 200.000.000 per l’opera K 476. Chiedo da cosa dipenda tale variazione. Da L. 600.000.000
siamo passati a L. 800.000.000.
Per quanto riguarda la realizzazione del marciapiede pista ciclabile Rione Degasperi opera K 484 - l’importo aumenta di 1 miliardo rispetto all’anno 2000; tale aumento è dovuto alla
presenza del tratto rione Degasperi - San Nazzaro? Gli interventi vanno letti, uno come tratto San
Nazzaro - San Tommaso e, l’altro, come tratto rione Degasperi - San Nazzaro? Non riesco a
capire bene come siano stati definiti i due interventi.
Opera K 510/B - Bretella Comai - Ci viene presentata una leggera diminuzione di spesa e
questo è uno dei rari casi in cui la spesa diminuisce. Chiedo a che cosa sia dovuta tale
diminuzione.
Opera K 520 - Da un importo previsto di L. 2280.000.000 per l’esercizio 2002 si passa ad
un totale di L. 400.000.000, dei quali L. 200 milioni nel 2001 e L. 200 milioni nel 2002: Anche
in questo caso è cambiato il codice dell’opera, da 552 al 520.
Opera K 586, pag. 41 - Precedentemente erano stati previsti L. 2.000.000.000 per il 2002,
importo che nel mese di giugno è stato modificato con una previsione di L. 1 miliardo nel 2000 e
L. 1 miliardo nel 2002. Ora viene presentata una terza modifica: L. 1 miliardo anche nel 2001. Il
costo totale dell’opera ammonta dunque a L. 3 miliardi. Chiedo i motivi di questi aggiustamenti.
Opera K 584, pag. 44 - Volevo sapere se, nel 2000, sono già stati spesi L. 150.000.000 e
quindi, nel 2001 ci sarebbero altri L. 150 milioni ed altrettanti nel 2002, per un totale di L. 450
milioni.
Opera K 517, anch’essa è stata cambiata di codice. Volevo sapere se si tratta d’altri L.
300 milioni, rispetto al codice precedente.
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Opera K 570, pag. 51: sono stati preventivati nel 2000 per l’anno 2002, L. 130 milioni. La
spesa portata al 2001 lievita di L. 170 milioni. Volevo chiedere se si tratta di un aumento di spesa
o meno, in quando nel 2001 sono previsti L. 300.000.000.
Opera K 571, pag. 54: sono previsti L. 500 milioni per il 2002; ora sono previsti L. 700
milioni per il 2003. Anche questa è una variazione si spesa.
^^^ Escono i Consiglieri Ravanelli e De Pascalis: il numero dei presenti scende a 27. ^^^
Presidente
Grazie, Consigliere Cretti. La parola al Consigliere Prati
Consigliere Prati
Io sarò brevissimo in quanto mi riservo di discutere in sede di discussione sul bilancio
quella che è una risposta politica alla relazione programmatica del Sindaco. Questa è una parte
che, essendo collegata al bilancio, viene discussa prima. Io devo dire che a me fa piacere notare
come l’Assessore ed il Vice Sindaco prendano a cuore tutti i problemi. Poiché io amo il dibattito
franco e discutere con persone che credono in quello che fanno, talvolta lo scontro può essere
aspro ma, tuttavia, proprio in un dibattito di questo tipo si dà anche atto d’eventuali meriti. Sulle
opere pubbliche, in generale, devo dire che talune sono state da noi fortemente contrastate
(Bretella Comai e tutto quello che è collegato al piano del traffico), ma questo non toglie che
apprezziamo l’impegno con cui il Vice Sindaco affronta i problemi delle opere pubbliche, che
vanno avanti. Di questo dobbiamo dargli merito, pur rimanendo su posizioni contrapposte e,
chiarito questo, devo dire che il Vice Sindaco fa bene a credere che comunque si deve andare
avanti con la realizzazione delle opere. Io condivido la sua posizione e ricordo già negli anni ’90,
quando era Assessore ai lavori pubblici l’ing. Zanoni, ci si pose il problema di trovare una
soluzione per la sistemazione dei viali ottocenteschi ed adesso stiamo attuando tali lavori. Sono
passati quindici anni ed ora i lavori si sta procedendo celermente, grazie all’intervento
dell’Assessore, al quale noi, di tanto in tanto, cerchiamo di creare qualche problema facendo
opposizione sul problema della Bretella o dell’Inviolata. Questo fa parte della logica politica e lo
facciamo guardandoci in faccia e parlando con estrema franchezza. Queste opere pubbliche
riguardano soprattutto il rifacimento di detti viali e sulle stesse non potrei essere in contrasto
perché la parte estetica ha una funzione importante, anche se devo dire che condivido le
osservazioni fatte dal Consigliere De Pascalis. Ci sono dei progetti che furono elaborati quasi
vent’anni fa e che non si possono più procrastinare anche perché, grazie a queste opere, la città di
Riva incomincia a migliorare sotto il profilo estetico. Qualche anno fa io mi ritrovavo a parlare di
questi problemi con Betta e con il prof. Cretti e notavamo questo stridore tra le zone del centro e
la periferia. Ora, con la realizzazione d’alcuni marciapiedi ed altre opere, anche la prima periferia
della nostra città (viale dei Tigli, viale etc.) si presenta meglio rispetto al passato. Tutti i viali
d’accesso, da viale Trento a viale Rovereto, etc. hanno bisogno d’altri lavori; poiché esprimono il
collegamento del centro con la periferia, dovrebbero avere uguale dignità ai viali del centro.
Devo comunque dire che la città di Riva si sta abbellendo anche in periferia e diventa più vivile:
si tratta, non dobbiamo dimenticarlo, del completamento di un progetto che era partito da lontano
e realizzarlo in fretta è un merito. Queste sono le uniche cose fattibili ora nella nostra città, a
prescindere dal fatto che noi si sia, o meno, d’accordo con il piano del traffico, che attiene a due
mentalità diverse. La tempestiva realizzazione di tali opere fa comunque onore a chi le esegue
velocemente, altrimenti significherebbe non fare nemmeno l’ordinaria amministrazione. Anche
se noi politicamente vi criticheremo, la colpa di questa situazione non è certo vostra ma è da
imputarsi alla mancanza di un piano regolatore. Noi speriamo che detto piano ci venga restituito
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senza particolari stravolgimenti: io spero che siano accolte le osservazioni che noi facciamo e mi
auguro che nel piano non siano invece inserite osservazioni che sono il frutto dell’elaborazione
della C.U.P. Qualcuno, in città, sostiene che ci saranno notevoli modiche e noi speriamo che
questo non accada. Io preferisco confrontarmi in Commissione sul Francolino o su altre cose e
mi auguro che ci sia sempre un confronto politico. Contrariamente ci troviamo davanti a parecchi
ricorsi ed io sono sempre per la trattativa, per il confronto ed il dialogo, con l’obiettivo di
risolvere insieme i problemi. Se la cosa fosse dipesa da me, avrei già fatto la transazione con i
responsabili dell’area Cattoi, proprio per consentirne il suo decollo ed avrei discusso questo
problema qui in Comune, cercando di fare chiarezza sui diversi problemi, senza sollevare
ulteriori diatribe. Voi sapete quanti sospetti ha prodotto a Riva la permuta del Municipio con il
Palazzo Pretorio (al punto che la questione è arrivata alla Procura della Repubblica) ma,
indipendentemente da questo, dobbiamo essere franchi e dire che, nessuno di noi, avrebbe fatto
quella perdita se non un imbecille, a meno che - come ho letto sul giornale - non fosse per il
motivo che stavano per essere presentati dei ricorsi e, quindi, si doveva trovare una soluzione al
problema. Non mi si venga a dire che, adesso, per trovare delle soluzioni ad hoc ai vari problemi
si debba minacciare di presentare un ricorso: questo non sarebbe tollerabile: sul problema del
marciapiede di Ardano c’era un ricorso e quindi si doveva concedere qualcosa; sul Municipio
altrettanto! Se noi dobbiamo fare delle concessioni, dobbiamo discuterne in Consiglio comunale
e, comunque, dobbiamo agire con la massima trasparenza. Io, ripeto, non vorrei ci fosse “il tiro al
ricorso”, che sarebbe un comportamento inammissibile. Io sono per le transazioni, purchè siano
trasparenti.
Mi preoccupa, invece, l’appello di Dallafior riferito alla scorciatoia dei centri di servizio
perché non vorrei che questo ci facesse ritardare di anni la realizzazione della circonvallazione.
Io ho letto quanto ha scritto Dallafior ed esprimo la mia preoccupazione anche perché tema si
possano perdere dei finanziamenti che, altrimenti, andrebbero altrove, quando abbiamo ormai
anticipato che alcune scelte erano ormai state compiute. Se noi non possiamo nemmeno
considerare assodate alcune scelte che avevamo assunto - con la quasi unanimità - in questo
Consiglio comunale, noi andiamo male. Se queste scelte non saranno poi concretamente attuate,
se il piano regolatore ci sarà restituito magari il prossimo anno e, magari, snaturato nei suoi punti
strategici, è inutile discutere sulle strategie di sviluppo della città. La città è quella che è e
dovremo limitarci alla manutenzione ordinaria, a costruire i parcheggi e opere di questo tipo.
Noi, invece, dovremmo discutere in quest’Aula della zona del centro ospedaliero, del parco
dell’Inviolata, del vecchio cimitero e di quei punti strategici della città che potrebbero
permetterci di pensare una città diversa, ragionando per grandi aree, avendo una precisa filosofia
ed un piano di sviluppo complessivo. Io, Vice Sindaco, sarei molto cauto nel dire che il rapporto
con la Provincia è ottimale: abbiamo sempre dato le pedate a tutti per dire che, a Riva, la
Provincia non ha concesso nulla ed abbiamo sempre dovuto lottare strenuamente per poter
ottenere qualche cosa; noi dobbiamo “tapparci il naso” sulla questione della bretella corta e della
bretella lunga: mi chiedo che cosa ci abbia dato la Provincia. Ci ha dato, forse, la dignità per
pensare di essere il terzo polo fieristico? Non credo proprio! Noi siamo dovuti ricorrere ad un
escamotage per i 15 miliardi di obbligazioni, abbiamo dovuto trasformare il capitale in
obbligazioni; forse - chissà quanto e chissà come - ci saranno dati i soldi per sviluppare tale
progetto. Noi non possiamo aspettare quindici anni per fare questo progetto. Per la Rocca
abbiamo aspettato dieci anni ma non possiamo pensare di aspettare dieci anni, o più, per
realizzare il polo fieristico! Noi dobbiamo avere un rapporto più forte con la Provincia perché, se
dovessimo discutere per altri dieci anni per la ristrutturazione del Palacongressi, non possiamo
certo dire di poter avere la dignità di una città o di un comprensorio che deve avere quanto gli
spetta per l’importanza che riveste rispetto al panorama provinciale. Io credo che sia necessario
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fare chiarezza e dirci apertamente queste cose in quanto questa è l’essenza politica del discorso.
Il fatto che si facciano queste od altre opere è di secondaria importanza perché tutti sappiamo che
queste opere devono essere realizzate: farle in fretta significa rendere merito a chi ci riesce.
Nella fase di bilancio, dobbiamo ragionare di come pensiamo debba essere lo sviluppo
della nostra città che non può prescindere al PRG, per poi analizzare le relative implicazioni,
ragionando per aree, ripensando al ruolo delle due società principali che collaborano per lo
sviluppo di questa città, ossia l’AGS spa e la Lido di Riva spa. Io mi riservo di fare questo
discorso politico in sede di bilancio.
Presidente
E’ iscritto a parlare il Consigliere Bertoldi.
Consigliere Bertoldi
Volevo prendere in considerazione in particolare una scheda, ossia la n. 561, riguardante
il sottopasso pista ciclabile di viale Trento. Quella strada è particolarmente pericolosa, sia per i
bambini, sia per gli anziani e credo che lo stanziamento per la realizzazione di tale opera è
previsto per il 2002. Io credo, invece, che la progettazione possa essere iniziata prima e,
d’accordo con la maggioranza, era mia intenzione presentare un o.d.g. in cui si chiede che, subito
dopo l’approvazione del bilancio, sia immediatamente conferito l’incarico per la progettazione di
quest’opera. Leggo il testo dell’o.d.g., che consegnerò al Presidente. “Sottopasso pedociclabile
della SS 45 per collegamento Rione Due Giugno - Rione Degasperi - scheda 38 K 561. Vista la
divisione dei due rioni e la pericolosità di viale Trento ed il suo attraversamento stradale, vista la
necessità urgente di riunione la popolazione del rione Due Giugno e del rione Degasperi con una
via di circolazione ciclopedonale protetta e sicura, visto che ciò è richiesto dai residenti,
preoccupati soprattutto dell’incolumità dei bambini e degli anziani, si richiede che subito dopo
l’approvazione del bilancio 2001, sia conferito l’incarico per la progettazione dell’opera che così
potrà partire nel 2002, quando è stata stanziata la voce di bilancio.”.
Presidente
Grazie, Consigliere Bertoldi. La parola al Consigliere Manzoni
Consigliere Manzoni
Era importante, a mio avviso, l’unificazione delle due opere, ossia anche quella del
collegamento per le automobili, che fosse anch’esso interrato in quanto in un futuro si sarà un
semaforo a San Tommaso ed un nuovo semaforo in quella zona previsto dal piano del traffico; ci
sarà poi il semaforo delle corriere e la rotonda di Largo Marconi. Tale strada sarà quindi a
“singhiozzo”. A mio avviso, o in quella zona si trovava una soluzione a rotatoria o l’interramento
del tunnel, com’era previsto inizialmente. Questo ci permetteva di raggiungere due risultati
positivi: con il passaggio delle automobili e dei pedoni, si evitava il ripetersi della situazione che
si era creata nel sottopassaggio con il solo transito dei pedoni. Non dimentichiamo che il
passaggio pedonale del Rione Degasperi fu chiuso al transito dall’allora sindaco Molinari perché
era stato trasformato in un gabinetto pubblico. Quindi maggiore sicurezza e maggiore controllo.
Il secondo intervento riguarda l’opera a pag. 46 - ossia l’ascensore inclinato del Bastione.
E’ stato inserito come nuova opera e vedo che il progetto preliminare è già stato conferito.
Desideravo sapere quando ciò è stato fatto, perché non conosco la storia di quest’opera.
Un altro punto è quello che riguarda la trasmissione alla Lido di Riva spa, per verifica
fattibilità e gestione. Io credo che la fattibilità dell’opera sia insita nel progetto preliminare in
quanto lo stesso deve dare anche la fattibilità dell’opera, contrariamente non è possibile alcuna
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progettazione. Un altro aspetto è quello della gestione. A mio avviso, la gestione di un ascensore
che grava sulla Lido spa, non mi sembra opportuna. Oltre ai costi dell’energia, suppongo si
debba prevedere il costo di una personale che per il suo esercizio. Vorrei quindi dei chiarimenti
relativamente a quest’opera che, a mio avviso - se l’Assessore accetta dei suggerimenti - i cui
finanziamenti potrebbero essere dirottati verso esigenze più importanti, come il rifacimento delle
palestre del Comune di Riva, che sono in uno stato pietoso.
Presidente
Grazie, Consigliere Manzoni. La parola al Consigliere Matteotti.
Consigliere Matteotti
Anche a nome del gruppo della Margherita desidero esprimere un convinto
apprezzamento per la realizzazione di questo piano al quale tutti abbiamo collaborato - come
gruppo e come maggioranza - fornendo un contributo di idee.
Ciò premesso, anche a titolo personale, volevo fare alcune richieste ed ottenere alcune
informazioni. Per quanto riguarda la scheda a pag. 3 - si parla dell’incarico conferito ¼..
(CAMBIO LATO)
...credo che un cambiamento nei progettisti non possa che essere positivamente interpretata in
quanto c’è l’apporto di nuove idee.
Per quanto riguarda invece la scheda a pag. 6 - “Ristrutturazione dei poli spiaggia”, vorrei
chiedere all’Assessore se è intenzione di esaminare i progetti presentati dalle scuole superiori nel
passato, che avevano come oggetto proprio la ristrutturazione della spiaggia e che, per prime,
avevano lanciato l’idea di abbattere quegli orribili bunker.
Per quanto attiene il vecchio cimitero - pag. 8 - devo dire che non ricordo che cosa
prevedano esattamente i piani regolatori e specialmente l’ultimo. Ricordo però che in quella zona
ci sono decine di cipressi centenari e, dunque, l’idea che viene spontanea sarebbe quella di
trasformare quella zona in parco. Non vorrei che la politica d’ampliamento della scuola - che
pure ha bisogno di spazi - pregiudicasse in un futuro l’originalità del compendio e, quindi, si
dovrebbe poter prevedere un parco dedicato alla scuola ma unitario e non frammentario. Quel
terreno è stato già in parte suddiviso in occasione della costruzione della scuola, sulla base
dell’arch. Odorizzi. Non sono state abbattute piante, questo è vero, tuttavia io mi prefiguro un
utilizzo futuro a favore delle scuole. Sono concorde sul fatto che si debba risolvere l’emergenza,
ma credo che l’obiettivo futuro dovrebbe essere la creazione di un parco.
Pag. 11 - Ho già parlato di questa questione in altra occasione e mi chiedo continuamente,
visto che sono in quella zona tutti i giorni e non ho mai visto bambini frequentare il
bocciodromo, che cosa possa servire un piccolo parco giochi in quell’area. A mio avviso non
serve a nulla in quanto quella zona è frequentata quasi esclusivamente da anziani e pensionati.
Per quanto riguarda il Varone, mi riservo di fare un discorso più generale nella
discussione del successivo punto all’o.d.g. perché merita un approfondimento.
Vorrei fare qualche altra breve osservazione. La prima riguarda la mia perplessità
relativamente all’ascensore inclinato al Bastione - pag. 46 - lo studio di fattibilità, per il quale
auspico che sia veramente tale. Per quanto riguarda, invece, la questione dell’acquedotto, è
precisato che deve essere commissionato quest’anno un incarico per la valutazione dell’impatto
ambientale. Io raccomanderei che si proceda immediatamente alla verifica della compatibilità
ambientale in vista di un futuro ampliamento dell’acquedotto dell’Ert e della sua sostenibilità
sotto il profilo ambientale.
verbale 28. 02. 01 /
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Presidente
Grazie, Consigliere Matteotti. La parola al Consigliere Bombardelli
Consigliere Bombardelli
Vorrei chiedere all’Assessore delle delucidazioni in merito a quanto previsto a pag. 12 Spazio polivalente del basket - nuovo palazzotto dello sport - e sapere che cosa intenda fare con
la somma di L. 200.000.000.
Presidente
Grazie, Consigliere Bombardelli. La parola al Consigliere Zambotti.
Consigliere Zambotti
Ho avuto la possibilità di leggere questo documento presentato all’ultimo momento dal
Sindaco che, effettivamente, non aggiunge molto a quanto è stato già detto in documenti
presentati precedentemente. Io pensavo ad una svolta, a qualcosa che potesse dare nuovo vigore a
questo bilancio, ma inutilmente. Anche questo bilancio conferma, di fatto, l’andamento di
quest’Amministrazione che vive nell’ordinaria amministrazione, cercando di portare a termine
progetti che sono datati e dei quali siamo orami stanchi di parlare. Noi speriamo che questa
legislatura possa arrivare al suo naturale fine per vedere il completamento o la realizzazione di
strutture delle quali si parla da anni ormai.
Al di là di quest’ipotesi del Palazzotto dello Sport mi pare che non ci sia quasi nulla di
nuovo ed, anzi, a me sembra di cogliere degli aspetti regressivi. Io mi aspettavo un sussulto forte
rispetto a questo piano regolatore; in particolare dal Sindaco m’aspettavo una presa di posizione
netta e precisa: si tratta di un piano regolatore che è ostaggio in Provincia e per il quale si stanno
ribellando tutti.
Noi abbiamo visto la posizione presa dall’Agraria, dalla Lido di Riva spa, da privati.
L’Amministrazione comunale di Torbole ha avuto il coraggio di presentare un documento forte,
di protesta, ed io pensavo che il Sindaco si sarebbe mosso, ma la mia è solo una speranza. Noi
abbiamo un piano regolatore che la Provincia ha sequestrato; avrei voluto che il Sindaco si fosse
attivato pesantemente nei confronti dei competenti uffici provinciali, sollecitando la Provincia a
definire la propria posizione sul piano. Non riusciamo a capire come mai questo piano, che è
sfuggito al controllo popolare, al dibattito consiliare, ad un documento generale di analisi e
programmazione del territorio, non ci sia ancora stato restituito.
Io ho letto i vecchi resoconti del Consiglio comunale dai quali ho appreso come l’allora
sindaco Bassetti diede l’incarico al primo progettista senza che fosse stato predisposto un
documento preliminare - com’è, invece, stato fatto per il progetto della fascia lago. Il piano
regolatore è uno degli strumenti fondamentali per la vita di una comunità come la nostra e quindi
avrebbe dovuto essere predisposto un documento preliminare piuttosto dettagliato a corredo di
un’analisi dei fabbisogno socio-economici della nostra realtà. Sarebbe, infatti, interessante
valutare adesso, a distanza di anni, se questi bisogni e queste logiche teoriche di sviluppo del
nostro territorio erano realmente adeguate alle esigenze attuali. Io non mi aspettavo gli attacchi
forti che avevamo sentito in quest’aula nella precedente legislatura - quando al governo c’era il
P.A.A.T con Andreotti - rispetto all’immobilismo che regnava, da parte della nostra Provincia,
soprattutto a livello di riforme istituzionali. Erano stati attacchi forti quelli che l’allora sindaco
Molinari lanciava a quell’Amministrazione ma, di fatto, dovrebbero essere rinnovati perché, dal
punto di vista istituzionale, questa Amministrazione provinciale non ha fatto nulla. Siamo ancora
ai Comprensori: si era detto che sarebbero stati aboliti mentre, invece, ci sono ancora e
governano - male, malissimo, soprattutto seguendo logiche burocratiche spaventose - aspetti
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fondamentali della nostra vita: governano, purtroppo, le nuove povertà e tutta una serie di logiche
che sono importanti. Si doveva arrivare da un rinnovamento forte, mentre siamo rimasti ancora ai
Comprensori. Mi chiedo dove stia la forza innovativa e propulsiva di questa Giunta provinciale
e, più in generale, di questo centro sinistra che, fino ad ora, ha governando l’Italia. Abbiamo
cambiato ben tre Presidenti del Consiglio, da Prodi a D’Alema per arrivare a questo personaggio
inqualificabile, il Presidente Amato.
Lo Stato italiano rimane uno Stato che ancora deve essere profondamente rinnovato sia
nelle sue strutture, sia per quanto riguarda i servizi che offre (i servizi postali, ferroviari, la
sanità, la Magistratura, etc.). Il centro sinistra ha fallito nel tentativo di attuare un progetto
innovativo, ammesso che avesse avuto un progetto di questo tipo. Per quanto riguarda il governo
provinciale, devo dire che sono mancate fino ad ora, e mancheranno anche in futuro credo,
riforme significative. In particolare, per quanto riguarda i Comuni, abbiamo visto come questi
enti abbiano poco potere decisionale, soprattutto per quanto riguarda le grandi decisioni che i
Comuni più importanti - come quello di Riva, che in futuro potrebbe consorziarsi con quello di
Arco devono prendere. C’è la presenza della Provincia che decide, comanda per loro,
espropriandoli dei loro poteri. Si sarebbe dovuto sviluppare un passaggio di riforma, nel senso di
dare maggiore autonomia ai Comuni, sia per quanto riguarda la raccolta delle risorse
economiche, sia per quanto attiene le scelte strategiche ed i bilanci. Noi stiamo parlando di un
bilancio ma, di fatto, questo non quel vero bilancio che un Comune, come quello di Riva,
potrebbe avere in una società riformata, nella quale i cardini della struttura dovrebbero essere
Provincia e Comune. Ora, invece, operano ancora i Comprensori, struttura obsoleta e che ha
dimostrato sul campo il suo fallimento. Noi abbiamo uno strapotere della Provincia rispetto alla
periferia ed ai Comuni. Ci sono importanti riforme che non sono state fatte, per non parlare della
riforma elettorale. Sul piano delle riforme istituzionali - che sono le cose che più m’interessano questa Provincia sta fallendo; il progetto è fermo e non c’è stata quella trasformazione che da più
parti si auspicava. Noi pagheremo col tempo quest’immobilismo. Cacciari - che, a mio avviso, è
l’unico che capisce come si muovono certi meccanismi - più di una volta ha cercato di far capire
al mondo della sinistra quanto sarebbe stato importante interagire nel nord. Cacciari, che per la
sua preparazione culturale e per l’esperienza politica sul campo ha certamente maggiori capacità
di giudizio di altri ai quali è stato affidato il compito di monitorare l’andamento della situazione
politica al nord (mi riferisco a Folena, che non è un personaggio sicuramente all’altezza della
situazione) non è stato ascoltato e si dà vita ad un federalismo che non ha senso, mentre il nord
reclama da anni un forte federalismo. Di questi valori, che in passato erano presenti nei
documenti programmatici, ora non si trova alcuna traccia e quello che ci viene presentato è un
documento che accompagna quello che sarà il lavoro di quest’Amministrazione che, come tale, è
sostanzialmente legato alla quotidianità.
Io capisco che, in una prima fase, la preoccupazione maggiore sia stata quella di tenere
unita la coalizione, cercando di ridurre le distanze ed aspetti di forte contrasto che apparivano
all’interno di questa coalizione. Probabilmente il Sindaco inizialmente ha speso gran parte del
tempo e delle energie per superare queste difficoltà: noi riconosciamo al Sindaco grandi capacità
di mediazione che gli ha permesso di superare i forti attriti che si manifestarono all’interno di
questa coalizione, caratterizzata da una connotazione forte, ossia dalla debolezza della sinistra. Si
vede tutto ciò dal fatto che nel progetto programmatico non emerge uno spirito forte d’intesa.
Con D’Alema al governo è stato difficile capire che cosa sia veramente la sinistra, in quanto - in
un colpo solo - sono stati buttati all’aria tutta una serie di concetti che, se dovevano essere
abbandonati, hanno tuttavia creato un certo disorientamento sugli obiettivi della sinistra. E’
difficile capire quale sia il progetto della sinistra a livello nazionale ma anche a livello
provinciale. Tutto ciò ha spostato l’asse di questa coalizione verso non si sa bene quale direzione
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e questo permette ad una serie di persone che sono all’interno di questo Consiglio comunale che
concettualmente non sono di sinistra, concettualmente, idealmente e moralmente. Non voglio
certo dare dei giudizi sulle persone - perché potrei sbagliare - ma sono convinto che queste
persone non sono mai state di sinistra, né lo saranno mai. Questa situazione d’incertezza
permette loro di non fare brutta figura ma la brutta figura la fa qualcun altro: la realtà è questa ed
io non vorrei estremizzare le mie considerazioni.
Noi siamo alla vigilia di una tornata elettorale molto importante: io in questi giorni sono
stato all’estero e non conosco gli ultimi sviluppi della situazione italiana ma mi è stato riferito
che anche il nostro Sindaco vorrebbe candidarsi al Parlamento. Io non posso che fargli gli auguri
e, se riuscirà a diventare candidato, potrei anche dargli il mio voto ma non certo perché candida
nelle file del centro-sinistra, ma come manifestazione della stima personale che nutro nei suoi
confronti. Io sono convinto, però, che è meglio che lui rimanga al suo posto, perché se dovesse
lasciare la sua carica, questa Giunta potrebbe avere i giorni contati e difficilmente potrebbe
sopravvivere. Io ho scritto tutto questo pubblicamente e non ho alcun problema a ripetere queste
mie considerazioni.
Il Vice Sindaco ha dimostrato in quest’arco di legislatura una capacità propositiva della
quale devo dargliene atto ed ha lavorato bene; forse si è esposto un po’ troppo manifestando
pubblicamente alcune sue posizioni: penso alla fretta con cui ha affrontato il discorso del
Padiglione C. Inizialmente anch’io condividevo la sua posizione ma, poi, il Vice Sindaco si è
smentito anche su altre questioni come quella relativa alla grande viabilità che lo ha visto
favorevole alla proposta del tunnel corto. Io spero che abbia ragione quando afferma che non
vuole né Boato né Andreolli e gli auguro che Boato non sia eletto perché io penso che, anche in
una logica di rinnovamento, quando un parlamentare è stato rieletto per parecchie legislature
dovrebbe lasciare il posto ad altri, per consentire anche un rinnovamento. Al di là di questo, però,
il Vice Sindaco non è stato molto fortunato nelle sue dichiarazioni pubbliche anche se, nella
concretezza delle azioni, devo dire che ha operato con serietà ed impegno, anche se io non
condivido alcune scelte, come quella sulla rotonda ed altre. Noi abbiamo comunque parlato a
lungo su queste scelte.
Emerge tuttavia un progetto nel suo operare ed una progettualità ma una città come la
nostra ha bisogno di un’attività diversa e di maggiore spessore; noi dobbiamo ambire ad una
visione più ampia della politica che non sia legata soltanto alle pur importanti opere pubbliche.
Tra l’altro, come abbiamo già detto, le scelte importanti e strategiche vengono fatte dalla
Provincia ed il Comune ha un ruolo marginale e subalterno. Anche a questo proposito devo
rilevare che c’è un problema piuttosto serio, soprattutto per quanto riguarda il rapporto tra la
Provincia e la periferia. Il territorio è ancora poco ascoltato.
L’altro discorso per quanto riguarda la politica in generale, è quello relativo al rapporto
tra il Consiglio comunale e l’Amministrazione. Io mi auguro che si capisca che qualche cosa
deve essere riformato, altrimenti si può correre il rischio che il Consiglio comunale si trasformi
in un’entità sempre meno definita. C’è però un fatto, non secondario a mio avviso, sul quale mi
voglio soffermare ed è quello che riguarda la mancanza del numero legale, in parte dovuto alle
assenze anche degli esponenti della maggioranza. Io non voglio fare facili polemiche però credo
che se questo è avvenuto, è perché è mancata una forte tensione morale, quella spinta politica,
alla partecipazione. Stiamo discutendo del bilancio e, quindi, se lo consideriamo un documento
importante per la vita della nostra comunità e quindi dobbiamo partecipare attivamente al
dibattito. Se, invece, siamo convinti che le vere cose saranno fatte altrove, e non in questa sede,
svuoteremo di significato tale documento. Se viene a mancare il numero legale in una seduta così
importante, vuol dire che manca tensione morale e si ha quasi l’impressione che questa sera - e
nelle prossime sere - si discuta quasi un atto formale, un atto non determinante per la vita della
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nostra comunità e per il nostro lavoro, nella convinzione che le decisioni e le prese di posizione
saranno prese in altra sede ed in altri momenti.
Sembrerebbe, purtroppo, che le cose stiano in questi termini e questo giustificherebbe la
mancanza di forza, di tensione, che si nota in quest’occasione.
La presentazione di questo documento - tra l’altro mi è stata consegnata una copia priva della
firma del Vice Sindaco - è stata un po’ un colpo di scena. Si parla ancora del terzo polo urbano:
si tratta anche in questo caso di una vecchia storia e io chiedo che cosa abbia caratterizzato il
terzo polo urbano in questi anni. In questo documento si parla di problemi legati all’energia, alla
sanità ma, proprio a proposito della sanità, non c’è alcuna proposta, contrariamente a quanto
arriva da Rovereto, dove - almeno - hanno parlato di un’altra Azienda sanitaria. Noi possiamo
essere o non essere d’accordo su tale proposta ma voi non avanzate alcuna proposta per questo
settore. Rovereto parla di una nuova Azienda sanitaria e noi potremmo discutere sull’opportunità
di creare una nuova struttura che si occupi della parte meridionale del Trentino per rendere più
efficace il servizio. E’ una proposta che va discussa e dovevano emergere delle considerazioni.
Mi chiedo poi che cosa s’intenda per “problemi legati all’energia”. Noi abbiamo visto che
le società ex municipalizzate di Trento e Rovereto si sono consorziate e stanno lavorando a pieno
ritmo, come richiede il mercato dell’energia e dei servizi connessi. Noi, invece, abbiamo una
società che non si capisce bene quali sviluppi intenda perseguire. Bisogna essere più sensibili alle
logiche di mercato, mentre su questo fronte, l’AGS spa è alquanto ferma.
Per quanto riguarda il discorso della viabilità devo ricordare che è stato affrontato più
volte ed avete invitato qui il Presidente della Provincia con lo scopo di convincerci della bontà
della circonvallazione di Nago. Il Collega Daves mi dice che a Nago stanno raccogliendo le firme
perché sono contrari alla sua realizzazione.
C’è poi il problema della galleria che deve sbucare al Montirolo, che è un’oscenità in
qualsiasi modo la si consideri. E’ fuori discussione che ci sia bisogno di una circonvallazione, ma
se per avere la stessa noi dobbiamo pagare il prezzo dello sbocco al Montirolo, questa è una
pazzia. Bisognava avere la capacità di fare di più, soprattutto laddove si poteva invece sviluppare
l’idea di una logica comprensoriale; si era parlato del raggruppamento dei lidi e non si è fatto
nulla. In altre parole, di tutti quelli elementi che potevano costituire l’embrione del terzo polo
urbano non è stato fatto nulla. Condivido il fatto che terzo polo urbano non significa essere
“terzi” a nessuno, né a Trento, né a Rovereto e devo dare atto al Sindaco di aver evitato questo;
noi dobbiamo trovare un nostro preciso ambito, in una dimensione che comprenda i centri più
importanti della Busa. Noi abbiamo una nostra specificità nel sud del Trentino, che ha un valore
forte all’interno della Provincia: noi abbiamo ben due Assessori ed altri Consiglieri provinciali
che ci rappresentano all’interno del potere rappresentato dalla Provincia. Ma questo non basta
perché c’è una logica “spartitoria” che pare sia la logica che governi lo sviluppo di questo primo
atto di legislatura. Bisogna quindi creare una periferia più organizzata e forte ma, soprattutto, una
periferia che abbia dei progetti che, purtroppo, fino ad ora non ci sono.
Ci sono i soliti discorsi del completamento del polo fieristico e mi è parsa interessante
questa distinzione “completamento dei quartieri di interesse provinciale”. Prima doveva essere il
Polo fieristico del Trentino ed ora si è trovato quest’escamotage e diciamo che il Polo fieristico
della Baltera è un “quartiere d’interesse provinciale”: in tal modo accontentiamo tutti, quelli di
Trento che hanno delle mire - sia pure di nicchia - e quelli di Borgo Valsugana. E’ giusto che
tutti abbiano la loro fiera! Con maggiore forza, con maggiore determinazione e strategia politica,
si poteva fare in modo che Riva diventasse veramente il polo fieristico del Trentino: questo
voleva dire che la nostra città diventava nei fatti il punto di riferimento, anche perché doveva
essere supportato da una serie di strutture connesse.
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Si parla poi del marciapiede della Pasina. Io concordo pienamente sul fatto che debba
essere realizzato ma, di fatto, gli abitanti della Pasina continuano a vivere in condizioni
pericolose e di forte inquinamento, sia acustico, sia per quanto riguarda i gas tossici. Il problema
è che noi dobbiamo capire se vogliamo dare ai cittadini risposte immediate o a lungo termine. E’
giusto dire loro che saranno fatte alcune realizzazioni, ma dobbiamo andare a vedere anche il
quotidiano, perché la vita del cittadino è fatta soprattutto del quotidiano, delle piccole cose di
tutti i giorni. Posso capire che al cittadino si possano fare delle promesse ma noi sappiamo
benissimo come siano lunghi i tempi necessari per la realizzazione d’opere di un certo impegno.
E’ quindi necessario dare risposte sollecite ai bisogni attuali e non sono certo gli interventi
superficiali che sono stati fatti recentemente (come la collocazione di segnaletica, la presenza dei
vigili o altri interventi minimali) che possono risolvere i problemi. Siamo in una strada di
nessuno e se voi avete la possibilità di passare, o di viverci, vi rendete facilmente conto della
situazione di quella zona periferica. Ma il discorso potrebbe essere fatto anche per altre periferie
dove, a meno che non vi abiti un Assessore, la situazione è molto carente. Penso a S.Alessandro
e ad altri quartieri dove, pur avendo realizzato alcune opere, non si è ancora riusciti a fare un
vero salto di qualità che dovrebbe consentire di migliorare le condizioni generali o, quanto meno,
il raggiungimento di standard omogenei di vivibilità tra il centro e la periferia. Di fatto, siamo
andati a costruire dei piccoli quartieri dormitorio. Questa è una follia questa ed a me vengono in
mente in mente i discorsi che la sinistra ha fatto più volte in passato. Si parlò di una città a
“dimensione di famiglia”, poi si parlò di una città a “dimensione di bambino”: ebbene io vi
chiedo se, durante quest’anno, voi avete fatto qualcosa per fare in modo che questa città diventi
veramente “a dimensione di bambino!” Noi possiamo dire tutto quello che vogliamo, ma vorrei
che alle parole seguissero i fatti. Voi avete detto che volete trasformare Riva in una città a
“dimensione di famiglia e di bambino” ma vi chiedo dove avete fatto qualcosa per raggiungere
quest’obiettivo. Vi chiedo se sia aumentato il livello della sicurezza o meno. Lo scorso anno si
rideva quando si parlava delle ciclabili; ebbene, in alcune vie del centro è diventato pericoloso
spostarsi in bicicletta. Anche lo scorso anno vi chiesi se questo salto di qualità fosse stato fatto o
meno perché non ne vedo i risultati.
A me dispiace dover ripetere le stesse cose. In passato Tanas aveva parlato
dell’introduzione del Pollicino - proposta che mi aveva trovato favorevole - ed ora chiedo quale
fine abbia fatto tale progetto. Era un modo per rendere la città più vivile al pedone ed al ciclista,
per rendere Riva una città più sicura. Mi chiedo però dove sia finito questo progetto. Si tratta di
scelte e quando io dico che la “sinistra è mancata” non significa che io abbia dei preconcetti nei
confronti di questa parte politica; io mi limito ad osservare la realtà e prendo atto dei risultati che
ho sotto gli occhi e sono pronto a ricredermi se mi dimostrerete il contrario. Questo era il
progetto che mi sembrava di aver colto dai vostri discorsi lo scorso anno ed io m’aspettavo che
qualcosa potesse essere poi realizzato concretamente. Concordo sul fatto che, prima di realizzare
concretamente un’opera, vi sia una seria ed approfondita analisi teorica, ma credo che
dall’enunciazione teorica si debba poi passare a scelte amministrative concrete. Io pensavo che si
andasse anche in quella direzione mentre, a mio avviso, non si è andati molto oltre la discussione
teorica e ci si è mossi verso altre direzioni, che poi analizzeremo. Ecco perché io dicevo che
questo primo periodo della legislatura di centro sinistra, ha dimostrato d’essere “poco di sinistra”
e sia, invece, un “qualcosa di diverso” che, tuttavia, non riesco a definire.
A pag. 8 si parla di un “ridisegno della città che la renda più godibile ai rivani, per gli
ospiti, nello stesso tempo attrezzata per lo sviluppo a vantaggio di tutta la popolazione”. A dire la
verità questo “ridisegno” non mi sta tanto bene, a meno che il Sindaco non si riferisca al progetto
di sviluppo della fascia lago che il WWF ha definito “hollywoodiano”. Lì c’è, sicuramente, un
ridisegno forte di un bene importante della nostra comunità che, a mio avviso, è un disegno
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troppo forte che va a snaturare il rapporto che i cittadini hanno con i loro beni, con il loro modo
di concepire la città. E’ questo un altro dei progetti dei tanti architetti, ben pagati, calati in questa
città che poco a che fare hanno con la nostra città e con la nostra cultura, che “ridisegnano” la
città, o una parte, con nuove strade, nuovi volumi, un nuovo modo d’intendere il rapporto con la
natura, il rapporto fondamentale che i rivani hanno con il loro patrimonio genetico, con il lago.
Noi stiamo ad ascoltare attentamente le “favole” di questi progettisti, come se noi non avessimo
un patrimonio o qualcosa da dire; come se noi non avessimo progettisti, idee, potenzialità: questo
è il provincialismo, fortunatamente, ci sono degli operatori culturali che dice apertamente che c’è
troppo provincialismo. Da una parte si vuole uscire da una logica provincialistica, realizzando
delle mega imprese e, dall’altra, la logica culturale e filosofica che hanno alcuni nostri
amministratori, è piena di provincialismo.
C’è poi il capitolo riguardante le politiche a favore dei giovani. Il mondo giovanile - ed io
ho la fortuna d’avere parecchi contatti con una parte del mondo giovanile - e devo dire che poco
è stato fatto in questi anni a Riva. E’ stato aperto “l’oratorio laico”: lo sapete questo? E’ in via
Montanara. E’ frequentato da un certo numero di persone che hanno una loro cultura, una loro
logica ed hanno ottenuto quello spazio. A Riva gli spazi sono pochi e¼..
(CAMBIO CASSETTA)
….che non accettavano le logiche della socializzazione tradizionale. Io non dico che debba essere
per forza accettato tutto ma, di fatto, il mondo giovanile è completamente abbandonato.
Bisognerebbe dare realmente ai giovani degli strumenti che consentano di adeguarsi e di
occuparsi loro stessi dei loro problemi. Bisogna creare dibattito ed andare anche cercare quei
settori del mondo giovanile che non sono all'interno delle associazioni - e sono la maggior parte
- trovando delle forme di collegamento, mentre invece non è stato fatto nulla, o pochissimo per il
mondo giovanile. Bisogna chiedersi concretamente che rapporto c'è tra il mondo giovanile e
l'Amministrazione e cercare di capire bene i bisogni che i giovani esprimono. Ci dite che avete in
mente un progetto: noi aspettiamo questo progetto.
Lo stesso discorso vale anche per le fasce di sofferenza, il mondo dei disabili, le persone
sfortunate. Anche in questi settori, pur essendoci dei problemi è stato fatto poco e certamente si
potrebbe fare di più. Io non dico che questi sono problemi della Sinistra e sostengo, invece, che
questi sono problemi di tutti. Poi mi rifaccio un po' anche al discorso che faceva il consigliere
Bassetti durante la scorsa seduta del Consiglio. A suo dire, io raccolgo le “voci di giorno e di
notte”, ma non occorre certo che si “ascoltino le voci in giro” per sapere queste cose, come ad
esempio, il discorso dei contributi alle associazioni. Mi dispiace dover dire questo perché, per
me, Lotti è un bravo Presidente di Commissione. Vedremo in questo secondo scorcio di
legislatura quali novità ci saranno proposte perché nel primo anno abbiamo discusso di decisioni
già prese. Questo è un bell'esercizio, ci tiene la mente allenata, ci preserva da malattie, però non è
un grande divertimento. Io pensavo che si potesse discutere di queste associazioni in maniera più
approfondita e costruttiva.
Presidente
Siamo arrivati alle opere pubbliche e stiamo intervenendo su questo punto dell’o.d.g.
Avrà altro tempo di discutere sul bilancio. Grazie.
Consigliere Zambotti
Faccio un intervento in merito alle opere pubbliche. Le voci sono continue, è un continuo
lamentarsi - ma entreremo nei dettagli più avanti - su come vengono dati questi fondi ed,
effettivamente, non si capisce bene come effettivamente vengano assegnati perché sono importi
piuttosto notevoli che vengono dati alle associazioni che si fregiano di organizzare cose che
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potevano essere organizzate benissimo da un'agenzia di turismo mentre ci sono, invece, altre
Associazioni che pur raccogliendo fondi, che poi devolvono in beneficenza, non sono molto
premiate.
Mi è stato riferito che il Sindaco è, per Statuto, membro dell'associazione che dovrebbe
coordinare il tutto, però membri di altre associazioni mi hanno riferito che ci sono attriti: La
situazione non è chiara e sulla stessa di dovrebbe fare un po’ d’ordine. Io mi riservo di
approfondire la questione più avanti.
Per quanto riguarda le opere pubbliche, non mi pare che sulle stesse ci sia molto da dire.
Io posso anche non essere d’accordo su tutte le opere, però il Collega ha dimostrato, e tuttora
dimostra, di impegnarsi a fondo nel portare avanti gli impegni assunti con la comunità. Al di là
dello schieramento di centro sinistra in cui milita, ha un modo di operare secondo le logiche del
centro destra, comportamento che io condivido (logiche di efficienza e di trasparenza, di
progettualità) e, tutto sommato, devo dargli atto che mantiene abbastanza fede ai suoi impegni
Infatti, specialmente per quanto riguarda lo sviluppo di certe opere pubbliche i lavori
stanno procedendo con tempi accettabili. lo dico questo disinteressatamente, perché lui stesso
può essere testimoniare che non sono mai andato a chiedere nulla; leggo le cose, parlo con la
gente. Io non ho un rapporto personale con lui - anzi - ma leggo e prendo atto delle cose scritte,
dei programmi e di quanto viene realizzato. Ho visto che siamo stati fortunati al Lotto - mi pare
che i soldi vengano dal Lotto - e ho sentito che si vuole riprendere il progetto del Lotto E’
un’idea che aveva anche Sgarbi, ma al di là di questo, diciamo che quest'idea potrebbe essere
interessante.
Poi ho visto che è stata presentata tutta una serie di opere pubbliche che riguardano alcuni
aspetti della periferia: mi riferisco alla zona dell'Alboletta, ai marciapiedi. Si tratta di una zona
ad alto rischi, di nuova urbanizzazione e spiace rilevato che, come al solito, prima si fanno le
case, poi le strade, i marciapiedi, ecc. ecc.
Questo è un discorso generale e, purtroppo, le cose stanno andando avanti così. Per
quanto riguarda la progettazione delle case, delle strade, sembra quasi che noi viviamo
continuamente in una situazione di emergenza e, quindi, si fa una difficoltà enorme a
programmare, mentre invece il nostro territorio è piccolo e il suo sviluppo urbanistico dev'essere
programmato, valutando bene le aree di sviluppo, quanto e dove costruire, come realizzare le
altre infrastrutture, quali strade, etc. Discorsi teorici perché è chiaro, che l'imprenditore, il
progettista, il finanziatore vuole cose concrete, ecco qua il discorso della politica.
Ecco qua il politico è mancato, e mi riferisco alle opere pubbliche e qui è mancato,
soprattutto opera del Sindaco, un dibattito forte sulla programmazione, sui piani di sviluppo.
Abbiamo assistito invece a momenti, a frammenti di dibattito - e, qualche volta, neanche a
quelli purtroppo - sulle aree. In Commissione urbanistica (a proposito complimenti per le
nomine alla Commissione edilizia che ha rispettato proprio il manuale Cencelli alla regola)
assistiamo, a volte, alle deroghe, e visto che voi dite che il ritorno al piano regolatore è
imminente, vediamo di cominciare a fare un discorso ad ampio raggio su quello che è, realmente,
il bisogno della realtà economica di sviluppo programmatico della nostra città.
Mi sembra di avere capito infatti che, quando arriverà il piano regolatore, si ricomincerà
con le deroghe e le varianti. Pertanto, prima di trovarci in un'altra situazione di emergenza,
sarebbe importante sviluppare un dibattito il più ampio possibile e cercare di capire bene il nuovo
piano perché poi avremo a che fare con mappe, progetti e regolamenti, ma dietro tutto ciò ci sono
delle cose che, almeno per quanto mi riguarda, sono cose di difficile comprensione.
Per questi motivi io sostengo che sarebbe stato opportuno avviare, già in passato, un
dibattito ed un confronto su questo problema e magari anche risolto un dibattito, per esempio, e
considero positiva la presa di posizione espressa sulla stampa che ha pubblicato un documento
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del documento Collega Frizzi. In quell’articolo aveva esposto il suo punto di vista personale, che
si può condividere o non condividere - per carità lui è in maggioranza ha ritenuto di esprimere
questo - però sicuramente è un contributo a sviluppare un discorso teorico. Lui l'ha posto anche
come conseguenziale a qualcosa che è già avvenuto, però nel suo discorso inseriva anche
elementi di progettualità unitamente - almeno se l'ho letto bene - ad un monito, ad un auspicio
che in un futuro le cose si sviluppino diversamente. Bisognerebbe, quindi, sviluppare un
discorso in questo senso e la Commissione urbanistica, secondo me, dovrebbe anche occuparsi di
questo. Infatti, quando poi avremo a che fare con scelte già fatte e codificate, sarà difficile
ritrovare la possibilità per confrontarsi ed il margine di discussione e d’intervento sarà minimo.
Io spero che non si perda questa occasione.
Presidente
La ringraziamo perché ha parlato sulle opere pubbliche. Prego consigliere Ceschini.
Consigliere Ceschini
Guardando il piano delle opere pubbliche nella relazione presentato dall’Assessore
Matteotti vedevo che c'è per la spiaggia è stato stanziato un miliardo e, passando in bicicletta, ho
visto che hanno ristrutturato, completamente, con ponteggi ed infissi etc. il polo della spiaggia
dei pini. Vorrei però sapere se questi soldi sono spesi dal Comune do dal gestore perché tra l'altro
vedo che questo quest'anno sarà fatta una completa ristrutturazione e l’abbattimento dei due poli;
quindi penso che i soldi per ripristinare le tende etc. siano spesi male.
Per quanto riguarda la strada del Ponale, mi pare che l'assessore Andreotti abbia ripreso il
progetto dell’anno scorso, in cui dice: “si prega di rimettere sicurezza alla strada, perché
riparando la strada Ponale si ha protezione anche per la Gardesana occidentale". Mi pare che in
questi giorni si faccia una galleria dall'incrocio del bivio della Val di Ledro arriva allo Sperone:
in tal modo si evita completamente il pericolo di eventuali cadute di massi dalla strada Ponale.
Quello che è certo è che sicuramente la Provincia non rifarà più la strada del Ponale e quindi la
gestione passerà al comune di Molina e al comune di Riva. Devo però ricordare che per mettere
in sicurezza tutta la Ponale i previsti 900 milioni sono pochi perché, quando hanno fatto il
famoso “Bus dell’Agnese, etc.. hanno asserito chiaramente di voler dismettere la Ponale;
sicuramente anche la Provincia, dopo che avrà costruito la galleria abbandonerà la strada Ponale.
Per ora questo non accade perché la strada serve per il cantiere sottostante ma dopo sicuramente
sarà abbandonata. Voglio fare, tra l'altro un piccolo inciso: ho visto che per la bonifica delle
pareti rocciose etc. è stata stanziata la miserrima somma di 300 milioni. Tra l'altro l’anno scorso
avevo fatto anche un'interpellanza per sapere se la Provincia si era attivata per mettere degli
estensimetri e fare degli studi per prevenire quelle frane, che - come dice il geologo Marra incombono sull'abitato di Riva. A questa mia interpellanza non ho avuto ancora nessuna risposta.
Tra l'altro qui si parla anche del famoso progetto dell'ascensore obliquo che, se mi ricordo bene,
l'architetto Cocco l'aveva preso già dieci anni fa. L’area è a rischio geologico e il Servizio
geologico della Provincia, prima di dare il permesso dia il permesso, vuole che tutto sia messo in
sicurezza, quindi il gatto si morde la coda. Il Monte Rocchetta è a rischio frane per cui penso che
l'ascensore inclinato sia una mera illusione.
Lungo Lago D'annunzio: avevo letto - ed ero rimasto esterrefatto - che venivano usate
delle palancole, ma io credo che non esistano palandole di 30 metri. Facendo un calcolo
approssimativo (100 metri di lunghezza, 30 metri di profondità e 10 di larghezza) se si vuole fare
il parcheggio credo che 30.000 metri cubi di materiale non saranno sufficienti. È un'ottima cosa
buttare il materiale nella zona tra l'attracco delle navi Garda e la Ca' Rossa e anche oltre. In tal
modo si riacquisterà una piccola spiaggia artificiale, però quei 30.000 metri cubi di materiale
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non sono sufficienti e bisognerà eventualmente pensare di andare avanti e scaricare o i materiali
della galleria Monte Oro o altrimenti quello che viene fuori dalla galleria dello Sperone. Tra
l'altro parlando anche dalla galleria del Monte Oro ho visto che la perizia geologica fa pena,
scusatemi il termine; si parla di rocce, di questo e di quello ma non si parla della linea sismica
del Ballino che, tra l'altro, è la colpevole dei movimenti che sta adesso subendo la galleria del
Don. Tra l'altro anche su questo problema ho fatto un'interpellanza e nessuno mi ha ancora
risposto. Abbiamo messo dei pozzi inclinometrici però quella galleria si sta muovendo e, per
l'esperienza che ho di quella di zona, questo accade non perché manchi l'arco rovescio ma è
proprio per motivi costruttivi: l'hanno fatta in faglia. Quando l'hanno costruita ero presente
anch’io con l'ing. Ortolani dell’Anas e il geologo Villi del cantiere: si è fatto questo perché non
sono stati fatti prima i sondaggi sul Don che, sapete tutti, era in frana. Inizialmente si era
previsto una strada su piloni, ma il progetto è stato poi abbandonata e quindi si è fatto lo studio
per andare nel Don, ed è stata costruita la galleria del Tombio. Hanno fatto cinque variazioni di
percorso; purtroppo l'unica soluzione era quello di passare dove c'è adesso la finestra tra la
galleria dell'Agnese e la galleria del Don (per 80/90 metri è in dolomia schietta e poi è si è in
marna, come nella zona di Tremalzo e Bolognano). Tutta la galleria è stata chiodata, con migliaia
di chiodi su tutto l'arco. Adesso purtroppo, (ma si sapeva già prima) proprio per questi
movimenti della frana - si pensa che proprio lì nel Ballino sia di un millimetro, o due millimetri
all'anno - si vedono tutte queste incurvature ecc. Pertanto non vorrei che la galleria del Monte
Oro, per carenza di studi geologici, faccia la fine dell'altra. Il comune di Riva dovrebbe
interessare la Provincia affinché si facciano tutti i sondaggi per vedere di intercettare anche la
linea del Ballino, che passa proprio nella zona delle foci. In quella zona - si vede benissimo - c'è
proprio la marna che è al disopra del calcaree, la scaglia ecc.. Grazie.
Presidente
Grazie, consigliere Ceschini. È iscritto a parlare il consigliere Daves.
Consigliere Daves
In questi ultimi tempi abbiamo visto come, sia il Sindaco di Rovereto, sia il Sindaco di
Arco, abbiano subito degli stress fortissimi, sono stati ricoverati all'ospedale. Noi facciamo gli
auguri al nostro sindaco: vogliamo un clima disteso, pacato, sereno, costruttivo perché vogliamo
bene ai nostri cittadini e vogliamo bene a tutte le persone che abitano nella nostra comunità, ma
vogliamo bene anche agli altri sindaci, agli Assessori a tutti i Sindaci del comprensorio, a tutta la
comunità trentina a tutto il mondo, a tutti cittadini.
Siamo qua per esaminare un piano generale delle opere pubbliche ed è evidente che noi
che facciamo parte dell'opposizione abbiano il compito di fare delle critiche, delle riflessioni, di
analizzare i diversi fenomeni sociali, politici, sindacali, per vedere come si muove la nostra
realtà. Naturalmente noi abbiamo ascoltato tutte le relazioni: del Sindaco, del Vice Sindaco e i
diversi interventi - non ultimo quello del consigliere Ceschini - il quale ha posto degli
interrogativi sulla problematica geologica. Noi viviamo in una zona a rischio, ed anche se in
Commissione edilizia non c’è il geologo, noi lo abbiamo qui in Consiglio comunale e,
giustamente, ci dà dei suggerimenti, ci sollecita a fare delle riflessioni.
Il problema di fondo l'ha posto il consigliere Cretti: Lui ha detto di essere un nuovo
consigliere: io sono alla quarta legislatura e, quindi, ho esperienze di altre legislature, di altri
confronti e scontri dialettici avvenuti in Consiglio Comunale. Lui ci ha detto “io vivo un disagio
istituzionale”, adesso non so c'è qualcuno che vive una serenità istituzionale; che cos’è il
disagio? Vuol dire sentirsi male in un posto, non “godere del ruolo”; c'è chi gode del ruolo, ad
esempio, l'Assessore gode del ruolo: Noi che siamo all'opposizione non godiamo del nostro
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ruolo, anche se facciamo la nostra parte. Il collega Zambotti ha fatto una serie di riflessioni, e
naturalmente lui ha goduto nella sua esperienza comunicativa. Lui ha raccolto le istanze dei
cittadini e le ha portate qui in Consiglio comunale. E questo è positivo perché vuol dire che lui
passa lunghe ore ad ascoltare i cittadini, sa cogliere i bisogni e li porta qui. Vediamo allora se in
questi documenti vengono date delle risposte ai cittadini. Vi faccio un esempio concreto, perché
bisogna andare sul concreto; si parte dalla riflessione e si va sull'esempio concreto. Un esempio
concreto per avvalorare quello che diceva il consigliere Zambotti, pagina 56 (metodo del collega
Ravanelli) è stato bravissimo ha fatto un elenco delle pagine, pag. 56 piano generale delle opere
Pubbliche anno 2001 : ristrutturazione delle particelle 283 - 298/7 nel comune catastale di Riva,
via Montanara 12. Il collega Zambotti, infatti, aveva accennato a via Montanara. Caratteristiche:
completa ristrutturazione dell'immobile, questo è un fatto positivo, altamente positivo. Finalità:
realizzazione di 4 mini alloggio per persone anziane - è una scelta importantissima. Pensate
quattro minuti mini alloggi per persone anziane. Il collega Zambotti: lui lavora sul territorio, lui
conosce i disagi delle famiglie che sono alla ricerca di alloggi. Ora facciamo il confronto con i
bisogni. Leggo oggi sulla stampa locale: "Alloggi: 500 richieste poche offerte" - 28 febbraio
2001 - “Alloggi: 500 richieste poche offerte”, sono solo 13 gli appartamenti in consegna
quest'anno! Qui si parla di terzo polo urbano, si parla di questa strategia ma se interpellate
qualsiasi docente universitario di sociologia a Trento, vi dirà che in una dimensione di 35.000/
40.000 abitanti non si può parlare di polo urbano, non ci sono gli elementi da urbanità, non ci
sono gli elementi sociologici per definire “terzo polo urbano”, ma evidentemente qualcuno ha
lanciato l'idea. Sapete chi è stato? Certamente è stato il Presidente della Giunta provinciale
Lorenzo Dellai. Vi cito un altro articolo, apparso sulla stampa nei giorni scorsi: “Dellai
centralista senza progetti”. Non lo dico io, ma lo dice il Consigliere Provinciale Passerini che
definisce il Presidente della Provincia “centralista e senza progetti". Allora uno si interroga e si
chiede quali sono i rapporti istituzionali tra realtà comunali, comprensoriali, etc.
L'altro giorno, sempre sui quotidiani locali leggevo che “la Commissione legislativa
provinciale ha ascoltato il professore Franco De Marchi sul tema della riforma degli enti
intermedi, i così detti Comprensori”. Ebbene, dopo due anni dall’insediamento di questa Giunta
hanno ascoltato il prof. Franco De Marchi che, insieme al prof. Antonio Scaglia e al prof. Enzo
Gubert - da distinguersi dal Senatore - avevano elaborato insieme con l’allora Presidente della
Giunta Provinciale, Kessler, l'ipotesi, e quindi la realizzazione, di questa esperienza istituzionale.
Dopo due anni di attività amministrativa, la Giunta ha ascoltato questi docenti universitari.
Siamo in questa fase dell'ascolto; poi, pensate, verrà la fase dell'elaborazione, del confronto con
le istituzioni. Allora forse - tra due anni e prima delle prossime elezioni regionali - ci potrà
essere l'avvento della riforma istituzionale.
Rapporti tra Provincia e Comuni. Noi qui abbiamo questo piano generale delle opere
pubbliche, su alcune delle quali io posso benissimo essere d'accordo perché quando si tratta di
realizzare determinate opere pubbliche siamo tutti d'accordo. Ringrazio anzi il Vice Sindaco che
ha inserito nel piano anche Via Pascoli. Devo però rilevare che Via Masetto non c'è (può darsi
sia inserita l'anno prossimo). Questo mi sorprende, non tanto perché vi abita il collega Ceschini,
ma perché è una brutta strada (gli abitanti sono meravigliosi!). Sia nella prima parte, sia nella
seconda parte - dopo il ponticello - è pericolosa. Un giorno passando ho visto una macchina e
non c'è nemmeno il ciglio! Mi chiedo come possibile non inserire nel piano queste quattro
stradine, mentre inseriamo l'ascensore; l’ascensore è certamente bellissimo però ci sono delle
situazione di rischio che non vanno dimenticate. Si potrebbe inserire via Masetto in modo da
poterla sistemare definitivamente. La parte pericolosa è quella dopo il ponticello: bisogna fare
una brusca sterzata a sinistra; è una strada pericolosa, perché se si rimane sulla destra si rischia di
cadere nella sottostante. Noi abbiamo una Giunta altamente qualificata, perché al suo interno c’è
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un ingegnere e due architetti: questo è positivo perché vuol dire loro hanno dei collegamenti sul
territorio.
Anche qui quali sono i problemi di fondo? Una prima considerazione: questo piano
generale delle opere pubbliche - anno 2001 - non ha fatto nessun riferimento al piano del traffico
che abbiamo discusso l'anno scorso per tre serate in Consiglio Comunale: Tre serate di
discussione e di dibattito; ricordo anche che il collega Cretti aveva presentato un ordine del
giorno sui problemi dell'inquinamento. Sono stati fatti questi studi sui tassi inquinanti?
All'Università di Trento ai giovani ingegneri insegnano che i traffici si portano all'esterno. Sono
previsti ben due miliardi per il collegamento del Cimitero con San Nazzaro e si prevede di
spendere altri cinque miliardi per la costruzione della bretellina, che crea disagi: già ora ci sono
Comitati dei cittadini che protestano. Il problema è che bisogna avere un riscontro con i cittadini
e noi abbiamo avvertito che a dicembre - c'è stato lo sforzo da parte della Giunta di andare dai
cittadini. Sono stati fatti alcuni incontri ai quali ho partecipato anch'io, come quello organizzato
con i concittadini di S. Alessandro. Purtroppo i cittadini che hanno partecipato erano pochissimi,
forse per mancanza di informazione.
Io faccio dunque una proposta: adesso discutiamo il bilancio, le opere pubbliche e
facciamo un dibattito aperto pubblico al Palazzo dei Congressi. Opposizione e maggioranza e ci
confrontiamo con i cittadini, su quanto è stato realizzato. Qui c'è un documento che parla dei
Comitati di partecipazione - documento del 1999 - e mi chiedo come mai ad Arco hanno fatto i
Comitati di partecipazione.
Tema della partecipazione. Noi ci siamo d’accordo sul tema della partecipazione e
naturalmente le lamentele crescono perché avvertiamo che determinate realizzazioni non
corrispondono a un miglioramento del vivere civile a Riva del Garda. Se vogliamo spendere i
miliardi per fare collegamenti interni viari che non sono condivisi dalla popolazione fateli pure voi avete vinto le elezioni - ma certamente il dissenso aumenterà nel confronto di questa
gestione della cosa pubblica. Per quanto riguarda questo documento, devo dire che condivido
solo in parte la realizzazione delle opere qui descritte. Altre non posso certo condividerle perchè
non hanno riferimento ai dati riferiti al piano del traffico. Il piano del traffico è stato fatto,
abbiamo speso 50milioni ed è legittimo chiedersi a che cosa sia servito se non è collegato con
questo piano del piano viario? Non esiste collegamento.
A proposito dei Consigli comunali, sapete che cosa ha detto il Presidente del Consiglio
comunale di Trento? Ha detto: "qui si passa sulla testa dei cittadini". Voglio leggervi un
passaggio perché è importante: "Voglio dire che al cittadino non si dice che l'approvazione da
parte del dirigente equivale a dichiarazione di pubblica utilità e che lo stesso ha 60 giorni di
tempo per impugnare il provvedimento in questione, non si dice neppure con chiarezza che,
siccome il progetto non è conforme al piano regolatore generale, si procede all'approvazione
attraverso la conferenza dei servizi". Qui, sempre il Presidente del Consiglio comunale di Trento
sottolinea un aspetto e dice "un mio cliente ha saputo del progetto, per caso - proprio per caso in internet”. Allora che cosa vuol dire questo? Vuol dire che i rapporti delle istituzioni con i
cittadini sono fortemente diminuiti o c'è il rischio che si facciano delle cose senza che il cittadino
sia coinvolto e conosca la realizzazione. A Riva, all'impresa Debiasi verrebbe mutilato il
capannone; a Trento è stata sacrificata un'azienda agricola, ecco alcuni aspetti di una
problematica che evidentemente ci fa soffrire molto perché notiamo come questi ultimi tempi
aumenti il dissenso dei cittadini verso istituzioni che non riescono a dare risposte ai cittadini.
Ho citato poc’anzi la problematica della casa, dove ad una richiesta di 500 appartamenti
nel nostro Comprensorio si dà una risposta di tredici appartamenti. Dati del Comprensorio di
quest'anno.
Viabilità. Ieri sera ero a Nago e i giovani del centro a noi vicino stanno raccogliendo le
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firme contro il progetto della Giunta provinciale. È vero che l'ing. Tiso ha detto. "però non
abbiamo ancora deciso" tuttavia hanno inviato a tutte le famiglie, con i soldi nostri, un opuscolo.
I cittadini si sono chiesti quale senso abbia una viabilità come questa ci propongono gli
Amministratori di Trento: giro su Bolognano, per rientrare sulla campagna. Il percorso si allunga
di due chilometri e mezzo, ed anche il cittadino più semplice dice: "ma queste cose fanno
rabbrividire". Qualche amministratore dice che è preferibile costruire un tunnel piccolo piuttosto
di niente. Se questo è il ragionamento che passa, allora mi chiedo perché per Cadine c’è una
proposta di fare la circonvallazione, opera che ha un costo preventivato di 65 miliardi. E, perché
a Cadine? La risposta è semplice: fa parte del Comune di Trento, perché ci sono i collegamenti
con il Presidente della Giunta provinciale! Questo giustifica un intervento viario a Cadine di 65
miliardi; a noi propongono il tunnel corto perché non “non ci sono i soldi!”. Questo è il
ragionamento che sta passando! Ma c'è una priorità a livello provinciale se siamo Amministratori
pubblici. Si sono formati i Comitati: c'è il Comitato Riva del Garda, c'è il Comitato ad Arco con
il gruppo di Nago Torbole, si sono formati i comitati dei cittadini per protestare contro questi
metodi amministrativi.
In questi ultimi tempi avvertiamo queste crisi istituzionali e allora quando nella sua
relazione il signor Sindaco parla di costruire il terzo polo urbano, dove? Il Comune di Arco è
perplesso su questa proposta; noi a Riva del Garda abbiamo discusso per un paio di serate (una
sera era presente l'ing. Tiso, ed un’altra sera l'ing. Ferrari). Poi abbiamo fatto assemblee aperte,
abbiamo ascoltato tecnici e da questa maggioranza sono emerse tre posizioni: un gruppo a
favore, un gruppo contrario e un gruppo si è astenuto
Problema dei parchi. Ne ha accennato il collega Paolo Matteotti. È vero: qui c'è uno
stanziamento consistente per acquisire territorio, per elaborare un parco, è necessario che anche
qui si acceleri l'iter, ma d'altra parte c'è il piano regolatore generale.
Ma chi governa a Trento? Governano quelle persone che prima erano i Sindaci ed adesso
sono in Giunta Provinciale e dovrebbero collaborare per accelerare certi iter. Gli operatori
economici si lamentano, i cittadini attendono risposte e questi nuovi Amministratori provinciali
- che non avevano precedenti esperienze amministrative a livello provinciale - si trovano in
difficoltà. Si lamentano gli operatori della Sanità, si lamentano gli insegnanti per la scuola, si
lamentano i Comuni perché questi piani regolatori non vengono approvati dalla Commissione
urbanistica provinciale, si lamentano gli industriali per i problemi della viabilità, si lamentano gli
artigiani. Questa è la situazione.
La stampa riporta quotidianamente queste continue lamentele; noi dobbiamo approvare
questo piano generale delle opere, ma sono collegate, qui si tratta di miliardi. Anche la
costruzione di una strada all'interno di un tessuto urbano di soli trecento, quattrocento,
cinquecento metri, contribuisce a creare inquinamento, fa scadere la qualità della vita. Queste
sono le riflessioni che noi facciamo come opposizione e le sottolineiamo. Noi crediamo ad
un'altra progettualità perché noi crediamo al rapporto col cittadino, al rapporto con le categorie
economiche.
Ho fatto solo alcuni cenni ai rapporti col cittadino ma si potrebbe parlare a lungo perché
sono diverse le opere: su ogni opera si potrebbe fare una breve analisi per vedere se c'è un
disegno complessivo, oppure se si tratta unicamente di un elenco. Tutti vogliamo le strade belle,
tutti vogliamo i marciapiedi. Mi è stato segnalato che a Varone, in via delle Cartiere non c'è il
marciapiede e che nella Via Basone ci sono due muri pericolanti. Io non conosco molto bene
queste strade ed ho avuto delle segnalazioni e chiedo se tali lavori si possono mettere in
programma per i prossimi bilanci.
Voglio terminare questo intervento sottolineando ancora alcuni aspetti. Primo: era
indispensabile e necessario un collegamento con il piano del traffico. Nel piano del traffico
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dovevano emergere degli indici ben chiari sui tassi di inquinamento, ma dopo un anno che
abbiamo discusso non abbiamo visto i risultati. In via Rovereto qual è il tasso di inquinamento?
Ed in viale Trento, in viale dei Tigli? Questi dati noi - come opposizione - li avevamo chiesti
assieme al collega Cretti, ma dopo un anno non abbiamo i dati in mano; quindi vengono fatte le
opere pubbliche, alcune condivise da tutti, altre non condivise, però sono carenti di dati di
partenza. Grazie per l'ascolto.
Presidente
Grazie consigliere Daves. La parola all'Assessore per le risposte. Prego Assessore Vice
Sindaco.
^^^ Esce il Segretario Generale Alfredo Righi. Assume le funzioni di Segretario il Vice
Segretario dott.a Anna Cattoi. ^^^
Vice Sindaco
Grazie Presidente. Vedo che alcuni consiglieri mancano per cui agli assenti risponderò
domani nella seconda replica.
Rispondo alle domande poste dal Consiglieri Cretti: il calcolo delle percentuali che lei ha
fatto in merito al tasso di fattibilità di alcune opere e il quel conteggio sulle opere del 2000 e del
2001 porta ai risultati che Lei ha fatto. Nella relazione citavo genericamente per mettere un dato
e per non complicarlo e per non estenderla più del dovuto parlavo del 60%. In effetti il tasso di
fattibilità è maggiore, perché dobbiamo tener conto...
(CAMBIO LATO)
….. che di anno in anno, non è sempre facile fare quei rapporti su cosa è previsto su cosa non è
previsto. In merito rilievo sul fatto che alcune opere cambiano codice di indicazione progressiva
nel piano delle opere pubbliche di anno in anno, devo dire, effettivamente, questo è vero, ma ciò
non è dovuto al fatto di volerle nascondere, ma è un problema tecnico. (per esempio quest'anno
abbiamo cercato di elencare uno dopo l'altro tutti gli arredi urbani - però per semplicità anche di
lettura dei Consiglieri, per lo meno negli anni all'avvenire - per cui lei si ritrova la 14 la 15 la 16,
la 17 che sono arredi urbani, eppure ne è slittato uno che è slittato in coda ad altre opere. Adesso
dovrei trovarlo, so che uno non era un elenco, non era perfettamente allineato. Per quanto
riguarda i codici - è successo un paio di volte nel piano 2001 - la scheda di un anno viene
modificata integrandola, abbinandola o aggiungendo altri tipi di intervento. A quel punto l'ufficio
preferisce abbandonare la vecchia numerazione - tanto per fare un esempio a caso, il K 506 - per
siglarla con un K xy, che ovviamente è progressivo. Nel frattempo le schede sono arrivate alla
540, quindi automaticamente diventa K 541 che comprende la vecchia 506. Quindi non è
sempre facile per i Consiglieri capire subito se una scheda è, o non è nuova, e se non è nuova
perché varia l'importo etc. Per quanto riguarda invece alcune schede che lei è indicato,
cominciando dalla k 492. devo dire che ci sono delle schede che sono scomparse perché sono
state completamente eliminate dal piano (dovendo seguire i vari interventi non mi sono segnato i
numeri).
(VOCI IN AULA)
Lei mi può ripetere la prima parte del suo intervento e dirmi, per quelle cinque schede che sono
sparite, la pagina corrispondente?
Questo è punto, che è stato sollevato anche da Ravanelli, - palazzo Salvadori Lutti - (il
secondo e il terzo lotto del palazzo nel piano vecchio, ciò in quello del duemila che era appunto
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la pagina 5): quella scheda è stata così modificata: sull'esercizio 2000, sono stati approvati L.
3.531.000.000. Come dicevo prima ci sono 16 miliardi di opere approvate al 31 dicembre,
quindi l'intervento previsto nel 2000 è stato approvato definitivamente. In sostanza noi abbiamo
già impegnato l’importo di L. 3.531.000.000, importo che non viene riproposto nel piano di
quest'anno. Nella scheda dell'anno scorso si citava il secondo ed il terzo lotto sul palazzo
Salvadori - Lutti; se Lei va sulla scheda di quest'anno che è invece a pagina 3, ritrova il terzo ed
il quarto lotto. Quindi è stato inserito anche l'ultimo intervento, quello del quarto lotto, che nel
piano dall'anno scorso non era nemmeno ipotizzato, perché il piano dell'anno scorso si riferiva al
piano precedente. Nel 2000 è stato approvato il secondo intervento che, come ho detto in
premessa, partirà da ottobre, perché non possiamo lavorare in via Maffei in piena stagione estiva,
(il cantiere era notevole). La scheda di quest'anno va letta in questo modo: c'è un terzo e un
quarto lotto, perché ai fini del piano 2001 il secondo lotto è come se fosse già fatto. Quando un
progetto viene approvato definitivamente, e ovviamente per approvato intendiamo anche dal
punto di vista della copertura finanziaria, di fatto sparisce dalla scheda. Cito a memoria perché
non ho la scheda del primo lotto, ma in sostanza il palazzo Salvadori Lutti viene a costare
complessivamente 15 miliardi, di cui i primi due già finanziati dalla Provincia al 80%; sul terzo
lotto - come si sulla scheda di quest'anno - si prevedono 5 miliardi e sul quarto lotto 3 miliardi.
Per entrambi è ipotizzabile una conferma di contribuito nell'ordine dei contributi precedenti pari
al 80%. A questo lotto, tanto per essere chiari - qua non è indicato perché arriviamo già al 2003 dovrebbe seguire il lotto successivo degli arredi. Come prevede la scheda, parte degli arredi
della biblioteca già ci sono, ma quando un'opera di questo genere - con particolari caratteristiche
di dimensioni e struttura viene realizzata, si devono prevedere ulteriori costi.
Per quanto riguarda la scheda “Arredi a piano terra” - questa cosa l'aveva chiesta anche
Ravanelli - la P 32, devo ricordarvi che sul piano dell'anno scorso vi ritrovate sulle prime due
schede (si riferiscono agli arredi della P32 e anche agli arredi della P 35). È stata redatta un'unica
scheda in modo di fare le due operazioni: l'acquisto dei due arredi, quello relativo all'ex piano
terra - cioè dell’ex Cristallo - e quello relativo alla P 32 nel corso del 2001.
A pagina 9 - mi sembra che questo lo avesse chiesto lei - la scheda relativa alla struttura
e ambientazione museo civico è la stessa scheda dell'anno scorso perché non si siamo riusciti ad
approvare il progetto di arredo e ambientazione nella seconda e terza parte del museo. La scheda,
a pagina sedici, dovrebbe avere la stessa descrizione e, se lei osserva, anche lo stesso importo.
Era prevista nel 2000; non è stata approvata al 31 dicembre, per cui viene traslata con gli stessi
importi e le stesse caratteristiche. Per quello che mi risulta c'è ancora un problema tra il
progettista, che ha in mano il progetto da tempo immemorabile. Si tratta del progettista che ha
seguito tutti i progetti degli stralci della Rocca per gli arredi e la Provincia. Il tutto deve passare
ancora in commissione è questa Commissione era fissata a fine marzo. Fino a quando questa
Commissione non darà il via al progetto, la Provincia di anni in anno sposta la copertura della
scheda; quindi è la stessa scheda, non sono stati investiti i soldi.
Per quanto riguarda invece il contenuto di pagina 21 mi sembra che fosse via Venezia: in
questo caso rispetto alla scheda precedente è stato inserito il discorso della creazione della
rotatoria e quindi è stato ampliato l'importo relativo all'opera, previsto l'anno scorso. Anche in
questo caso, l'anno scorso non è stato approvato il progetto quindi non è che siano questi soldi
più quelli della passata, questi soldi sono i definitivi. Nel campo della viabilità è facile purtroppo
che le schede slittino di anno in anno, perché se non c'è la procedura espropriativa e se il progetto
ha bisogno di una deroga urbanistica, in questa fase, la Provincia non considera e non accetta il
concetto di pubblica utilità. Pertanto, se non c'è l'accordo completo con tutti i proprietari - dove
per tutti intendiamo tutti - le opere si fermano; la loro realizzazione deve essere posticipata e le
stesse devono essere ripresentate nell'anno successivo. Con il PRG tutte queste opere verranno
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considerate di pubblica utilità e quindi la procedura dell'esproprio potrà partire
indipendentemente dal fatto che uno su dieci proprietari si opponga.
Pagina 23. Lei chiedeva come sono suddivisi i due interventi. In questo caso l'anno
scorso Lei si ritrovava "realizzazione marciapiedi piste ciclabili in Rione Degasperi a San
Tommaso”: era stato assegnato un incarico per il primo intervento, l'incarico è andato a buon
fine; si tratta del progetto del marciapiede sul lato est del collegamento San Nazzaro e San
Tommaso e il primo intervento partiva proprio (lo vede riportato anche nella scheda di
quest'anno) da San Nazzaro a San Tommaso. Questo progetto è già stato predisposto e deve
ottenere l'ultimo visto da parte dell'ufficio viabilità della Provincia; solo dopo tale passaggio, a
visto ottenuto, possiamo approvarlo ed appaltarlo; c'è una piccola procedura di deroga sul
progetto esecutivo perché invade anche un tratto di proprietà privata ma, definita la situazione,
verrà approvato. Nel frattempo abbiamo, con questa scheda la progettazione; infatti lei vede:
“incarico per il secondo intervento da conferire” è la progettazione del secondo intervento quello
che dalla proprietà Dossi per arriva fino al rione Degasperi
(VOCI IN AULA)
Sì, è da correggere, è scritto sbagliato, in realtà è da correggere rione Degasperi - San Nazzaro, è
vero io me lo ero segnato ma, purtroppo, a volte. Pertanto, quel miliardo che c'era l'anno scorso,
quest'anno viene ampliato e l’importo passa a due miliardi perché è inserito il secondo intervento
di pari importo.
Poi per quanto riguarda invece il discorso della bretella Comai, pagina 33 (l'importo
rispetto i ai 5 miliardi, che anche parlando volgarmente si dice “costa 5 miliardi”) è stato inserito
l'esatto importo del contributo provinciale. L’importo è stato ridotto - rispetto ai 5 miliardi che è
il costo effettivo, progetto compreso - perché la prima parte del progetto che era stata avviata
prima che la Provincia concedesse la delega, ha dovuto accollarsela il Comune. La Provincia è
intervenuta con un contributo anche sulla parte tecnica, ma dal momento in cui ha approvato la
procedura di delega. Per questo è un po' inferiore, anche se complessivamente sempre cinque
miliardi. Progetto compreso è 5 miliardi.
Poi per quanto riguarda la pagina 36, sempre per rispondere all'intervento del consigliere
Cretti, “Rione 2 Giugno - manutenzione straordinaria”, rispetto all'analoga scheda dell'anno
scorso è stata ampliata la caratteristica dell'intervento. Per via Pasina è un discorso scorso simile
a quello precedente a pag. 41; anche qua, Lei vede primo intervento - questa volta per fortuna è
giusto - da via Venezia all'ex mulino Pedrazzoli e il secondo intervento è quello che dal mulino
arriva al torrente Varone, quindi il progetto complessivo è sempre di L. 2 miliardi. Il progetto che
era previsto l'anno scorso non è stato approvato e quindi l’opera è stata riproposta e spostata su
due annualità la scheda. L’ingegnere progettista sta redigendo anche il progetto definitivo del
primo tratto, che è già stato discusso con la popolazione in quella pubblica assemblea.
Pagina 44: nel 2000 sono stati approvati L. 150 milioni, questo è stato richiesto anche da
qualche altro Consigliere. Le lanterne sono state riproposte nella stessa tipologia di quelle che
erano le lanterne storiche; abbiamo approvato un importo pari a L. 150 milioni, al 31.12. Questi
lavori come è scritto nella relazione, sono in via di appalto; abbiamo ritenuto di aggiungere (già
l'anno scorso la scheda prevedeva L. 300 milioni divisi su due annualità) quest'anno abbiamo
ripetuto l’importo di L. 300 milioni, che è stato integrato di altri L. 150 milioni rispetto al piano
complessivo. Praticamente il primo intervento lo vede in testa sulla localizzazione intervento già
appaltato, via fiume, via Florida, via Diaz, via Disciplini, questo l'intervento approvato al 31
dicembre. Il secondo e il terzo intervento oggetto di questa scheda è diviso appunto nel 2001 e
nel 2002 con una serie di interventi su altre vie del centro storico, sia del centro storico
propriamente detto sia dei quartieri.
Poi lo stesso discorso vale per la scheda 47: i 300 milioni delle frane sono una partita di
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giro, perché riguardano il costo dell'intervento su protezioni di pareti rocciose - e qui mi
riallaccio anche al discorso del Consigliere Ceschini. Come ho già detto, l'intervento sulle frane,
del costo di 300 milioni per noi è una partita di giro: ogni anno inseriamo una scheda pari al
costo che generalmente la Provincia spende per le piccole manutenzioni, a meno che non ci siano
grandi calamità. L’importo di L. 300 milioni l'anno scorso non è stato speso e, comunque, si
tratta di lavori che sono coperti completamente da contributi Provinciali; se ci fosse veramente
una calamità noi abbiamo la possibilità di fare una variazione di bilancio e inserire subito, come
Giunta, la cifra immediatamente necessaria; successivamente la Provincia integra e paga il
dovuto. È lo stesso discorso che faceva prima il Consigliere Ceschini sulle pareti; infatti sono
pochi questi soldi. Per quanto riguarda la parete rocciosa della Rocchetta è stato spedita tutta
quella interpellanza del Consigliere; a tutt'oggi non è arrivata nessuna risposta - voce in aula - è
vero, adesso che è stato sollecitato, me lo sono segnato, non so se è stata fatta, ma temo di no.
Per quanto riguarda la scheda 54, il discorso è collegato a quel famoso “piano Cecchetto”;
l'opera è stata inserita nel 2003; l'ipotesi che è indicata anche nella relazione del sindaco, è quella
che nei prossimi Consigli comunali si discuta il piano di sviluppo della fascia lago, questo piano
complessivo, che peraltro è esposto in Rocca, riguarda tutta la parte pubblica della fascia lago.
Quest'intervento era stato inserito già l'anno scorso, è stato ripresentato in questa scheda ma tutti
gli interventi, come quelli degli interventi sui poli, non verrà eseguito quest'anno; quindi li
ritrovate tutti nel 2003 perché prima bisogna vedere se il piano Cecchetto viene adottato e
approvato dal Consiglio comunale e se lo stesso verrà inserito, o meno, nello strumento
urbanistico in questa fase o nella fase successiva. Fino a quando queste due cose non saranno
state fatte e non sarà stato eventualmente modificato - anche su richiesta del Consigliere, su
richiesta delle forze politiche, della popolazione - e definitivamente adottato, tutti gli interventi
riguardanti questi immobili sono sostanzialmente fermi.
Il consigliere Prati non è presente per cui gli risponderò domani.
Il consigliere Bertoldi chiedeva nell'ordine del giorno che fosse sostanzialmente
accelerata la progettazione messa in cantiere per quanto riguarda il sottopasso pedonale. Io sono
d’accordo: nella Giunta successiva all'approvazione del bilancio sarà assegnato l'incarico che,
tuttavia, dovrà essere di tipo preliminare perché che ci sono due problemi. Il primo è il problema
urbanistico, il secondo è che probabilmente bisognerà attendere l'approvazione del PRG.
Secondo il PRG il distributore è destinato a scomparire da quella zona e quindi sarebbe molto più
semplice realizzare allora che non nella situazione attuale un sottopasso pedonale sbarrierato.
Quello esistente è diventato veramente una latrina; aveva gli scalini, se vi ricordate, quindi non
era conforme alle leggi successive. Questo porterà il progettista a predisporre uno schema
preliminare che preveda che il distributore rimanga dov'è attualmente - e quindi avrà un giro un
po' più lungo per essere imboccato. L'altro schema, invece dovrà prevedere l'utilizzo dell'area del
distributore per fare la rampa di risalita per chi proviene da Rione 2 Giugno: E’ un discorso
tecnico, relativo a quote e distanze ed il progettista farà appunto due ipotesi. Generalmente si
fanno due ipotesi preliminari che verranno poi discusse, portate in Commissione urbanistica.
Confermo, comunque che l'incarico possiamo assegnarlo.
Sul discorso, invece, che faceva il Consigliere Manzoni relativo al sottopasso, devo dire
che è più difficile prevedere un sottopasso veicolare perché a nord di questo sottopasso,
all'altezza di via Trieste, è prevista una scheda sulla cui stesura qualche consigliere ha sollevato
un paio di obiezioni. Infatti è prevista una scheda che permetta il collegamento veicolare sul
prolungamento di via Trieste. Anche quest'opera, che è stata progettata, è un progetto
dell'ingegnere Carloni; le schede dall'anno scorso relative a quest'opera parlavano di un importo
di L. 200 milioni; quest'anno vi trovate L: 900 milioni in più. Noi, infatti, abbiamo voluto
inserire nella scheda una postilla che sta a significare che l'opera era già stata finanziata per un
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importo di L. 900 milioni. L'anno scorso era stato integrata con altri 200 milioni; l'opera era stata
avviata nel 1988 dall'Amministrazione Bassetti, e poi era stata sospesa. Sorse, infatti, un
problema con la proprietà, poi un problema con il PRG. Infine adesso è stato predisposto il
progetto. Il progetto deve andare in deroga perché il piano regolatore non è ancora approvato:
noi abbiamo due possibilità: o fare la deroga o aspettare il piano regolatore. Nel frattempo la
scheda è stata integrata in modo che i Consiglieri sappiano esattamente qual è l'importo
dell'opera. Lei sa che scheda è consigliere Manzoni? Quella del Collegamento tra Rione 2
Giugno e rione Degasperi - scheda 18. Su questa scheda, nella parte iniziale, voi lì trovate
aggiornamento del progetto, questo è l'oggetto dell'incarico consegnato già un anno fa
all'ingegner Carloni; poi trovate una postilla "l'opera è già finanziata per complessivi 900
milioni", (in sostanza 900 + 200); l’importo di L. 200 milioni è stato previsto quest'anno; L. 900
sono stati accantonati, quando si potevano ancora accantonare; purtroppo sono accantonati da
tempo immemorabile, in attesa di strumenti urbanistici.
Poi per quanto riguarda il terzo ed il quarto lotto, Consigliere Matteotti, circa il palazzo
Salvadori Lutti, quella di cambiare il progettista è una vecchia richiesta che verrà esaminata
dalla Giunta: Vedremo che cosa si può fare, non posso dire se sono d'accordo o no, Voi lo sapete.
A pagina 6: Poli spiaggia e demolizione dei bunker siamo perfettamente d'accordo che
devono essere demoliti, è un discorso analogo a quello che facevo prima al consigliere Cretti,
sulla ex Tennis e sui giardini di Porta orientale. Anche in questo caso è stata inserita quella
postilla, e cioè, che 2si attende l'approvazione in Consiglio del piano Cecchetto”. Fino a che
non ci sarà il piano Cecchetto nessuno farà niente su quei poli, anche perché sono già stati
effettuati due lavori, sia su uno, sia sull'altro relativo alle tende. Sulla base di quello che
prevederà il piano Cecchetto - se verrà confermato - ossia se i due poli rimarranno in quella
posizione, verranno anche tirati fuori dai cassetti i progetti presentati a suo tempo dall'istituto
tecnico e saranno opportunamente valutati
Per quanto riguarda il “vecchio cimitero”, sui cipressi centenari non c’è nessun
problema, fino a che non cadranno non saranno tagliati. Sono d'accordo sul fatto che debba
essere fatto un parco, però c'è un problema: la scuola ha bisogno di spazi perché gli studenti
hanno spazi veramente ristrettissimi e pericolosi. L’orientamento del Comune è quello di cedere,
fin da subito e, fin da subito sta per appena possibile - un quarto del vecchio cimitero cioè lo
spicchio sud-est alle scuole. Se passate di lì vedete che stanno procedendo le esumazioni, sia sul
lato che dovrebbe passare alla scuola, sia su quello di via Galas; le salme vengono rimesse
ancora in terra perché non sono ancora completamente consumate. Com’è noto, ogni volta che
viene rifatta una sepoltura, bisogna attendere dieci anni per legge; per ora vengono spostate in
modo di poter utilizzare questi due spicchi del cimitero. Di parco al vecchio Cimitero di Riva si
potrà parlare solo tra una decina d’anni. Chi di noi sarà qui a governare potrà fare il parco, ma
non prima di dieci anni. Ecco perché non potendo aspettare 10 anni per dare un minimo di spazio
in più alla scuola - la parte che andrebbe alle scuole è quella del campo ex militari - sulla parte
più libera verrebbe fatta questa modifica, ma l’ottica generale è quella di fare un parco.
Verifica ambientale all'acquedotto dell'Erta: l’opera è stato inserita e, naturalmente
dev'essere fatta.
Rispondo al Consigliere Bombardelli in merito al “Palazzetto del basket - pag. 12 Quest'anno sono previsti 200 milioni, già immediatamente finanziati (fondo investimenti
minori); quei 200 milioni servono, come indicato nella parte alta della scheda, per “acquisto
attrezzature necessarie, il recupero delle esistenti ancora in buono stato, montaggio del parquet,
tribune e spogliatoi per squadre e arbitri nel nuovo spazio in località Baltera”. Si tratta, quindi di
prendere le attrezzature che sono oggi al Palarigotti e spostarle in attesa del futuro palazzetto. La
parte del palazzetto è quella sotto, comunque è in uno spazio che devono predisporre entro
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giugno; che sia il padiglione C o lA, questo non importa.
Per quanto riguarda l’intervento del consigliere Zambotti “Bastione” devo ricordare che,
quest'anno, la scheda del Bastione passa da un miliardo a un miliardo e mezzo. Quella cifra ci è
stata indicata dalla Provincia. Noi l'anno scorso avevamo indicato un miliardo, la Provincia ha
provveduto ad un’integrazione. Si tratta di un'opera tutelata dai Beni Culturali e sulla quale c'è
un sostanzioso finanziamento della Provincia, pari a un miliardo. La Provincia la stessa ha
assegnato direttamente l'incarico chiedendo al Comune di predisporre una scheda con un'ipotesi
di finanziamento per la cifra eccedente questo miliardo. Con i proventi del Lotto, ci viene dato un
miliardo di lire, tuttavia il progetto non è ancora stato presentato per cui non sappiamo se il
Comune dovrà mettere o meno 500 milioni.
Per quanto riguarda il problema sollevato dal Collega Ceschini, circa la strada del Ponale,
devo dire che è stata ripresa esattamente la scheda dell'anno scorso e, per quello che a noi risulta,
la Provincia intende fare il tunnel, la cui realizzazione viene finanziata con 75 miliardi. Il tunnel
è in due fasi: la prima fase sarà avviata subito, mentre per la seconda fase l'appalto è dei lavori è
previsto a novembre. L’ottica della Provincia - dichiarata pubblicamente, eravamo presenti io,
il Sindaco e anche l'Assessore - è quella di mantenere in efficienza a vecchia strada, che verrà
ripristinata e mantenuta per qualsiasi emergenza - e, quindi , dovranno essere fatti degli interventi
anche sulla parete rocciosa.
Per quanto riguarda invece il collegamento della ciclabile sul Ponale, il progetto che sta
andando avanti è proprio quello indicato da alcune associazioni locali e che prevede di transitare
sulla Gardesana che fino all'altezza della Valletta, quindi, raccordarsi lungo la tagliata, magari
predisponendo un ascensore inclinato o qualcosa del genere: Se questa è una soluzione fattibili o
meno lo vedremo in seguito. Decol ha chiesto all'Amministrazione comunale - che ha accettato d’intervenire subito per garantire l'apertura del tunnel per Limone, opera che considera prioritaria
quindi lui ha detto "ne parliamo tra sei mesi", tra sei mesi vedremo.
Circa il progetto dell'ascensore inclinato, faccio notare che c'era già un incarico; il
progetto è indicato nella scheda nuova di quest'anno e il motivo - che ricordo per i Consiglieri
assenti - è il seguente: questa scheda era stata riproposta due anni fa, quindi non nel '88 com'è
stato citato; la scheda era nel piano '99; poi c'era stato un voto del Consiglio comunale di allora
che chiedeva di stralciarla. Naturalmente l'Assessore può essere più o meno d'accordo, ma di
fronte al voto del Consiglio che chiede di stralciare dall'ordine del giorno una scheda, la stessa
non può essere ripresentata subito dopo. L'incarico era stato conferito nel '99, a seguito
dell'approvazione del piano opere pubbliche. Adesso è inutile che diciamo “incarico da
conferire”, perché c'è un vecchio progetto preliminare che verrà riproposto. Secondo il
progettista, l'opera era fattibile. Tanto per essere chiaro: l’opera era rimasta nel limbo per un anno
ma è stata riproposta al Comune. Presso gli Uffici è disponibile il progetto e il Consigliere può
vederlo, così mi potrà dare un parere e dire se sarà realizzabile o meno.
Per quanto riguarda il lungolago D'Annunzio, il consigliere Ceschini diceva che è ottima
l'idea di scaricare nel lago parte del materiale. Noi non stiamo stringendo d'assedio la Provincia
per ottenere l’approvazione fin d’ora ma, comunque, una parte del materiale - quello che non
dovesse essere scaricato in questa fase - verrà scaricato con il progetto successivo.
Per quanto riguarda invece l’intervento del Consigliere Daves “850 milioni di mini
alloggi per gli anziani” devo precisare che 'anno scorso erano stati previsti 700 milioni. Ora il
progetto è stato finalmente presentato e approvato per un importo complessivo di 850 milioni ed
è questo l’importo inserito nel piano. Va tenuto presente, comunque, che il “Piano casa” cui si
riferiva il Consigliere e citato dal giornale anche di oggi è una cosa che sta andando avanti e
dello stesso parlerà l'Assessore Mosaner.
Per quanto riguarda via Pascoli c’era stata una richiesta di alcuni Consiglieri, tra cui lo
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stesso Daves e noi l'abbiamo inserita nel piano com’è indicato nella scheda (non so se il
Consigliere l’abbia letta). C’è tuttavia bisogno dell'approvazione del proprietario, altrimenti
bisogna aspettare il PRG: per questo motivo é stata spostata avanti nel tempo. Non è vero però mi spiace doverlo sottolineare, ma non è vero - che questo piano non faccia riferimento al piano
traffico approvato qualche anno fa. Il piano riporta esattamente gli interventi che erano previsti
nel piano traffico; alcuni invece non sono stati inseriti perché l'unica strada nuova, rispetto al
piano delle opere pubbliche dell'anno scorso è quella di San Nazzaro, su cui c'era un parere
generalmente favorevole di tutto il Consiglio comunale. Non so se l’opera è stata discussa anche
in Commissione urbanistica l'opera inserita ma posso confermare che la volontà del Consiglio è
quella.
Personalmente sul discorso dell'incontro pubblico al Palazzo dei Congressi - su cosa è
stato fatto o non è stato fatto da quest’Amministrazione - io accetto la proposta perché sono
sempre d'accordo per un incontro con la popolazione.
Via Cartiere, Varone e via Basone: ho preso un appunto per i bilanci magari futuri.
Presidente
Grazie Assessore. Prego Consigliere Valandro.
Consigliere Valandro:
Dato che siamo in chiusura, desidero fare un breve intervento, riassumendo e
concentrando in un unico intervento, il primo ed il secondo intervento è anche magari le
dichiarazioni di voto. Il mio intervento riguarderà specificatamente le opere che interessano il
Rione 2 Giugno, a partire dall'opera a pagina 4 che riguarda la “riqualificazione delle palazzine e
servizi del Rione 2 Giugno”, cosa a me particolarmente cara. Si tratta di un problema che
avevo già sottoposto all'attenzione del Consiglio; l'opera mi sembra bene strutturata e ben
pensata, l'unica perplessità che devo esprimere è sul punto in cui - leggo nelle finalità - si
precisa: "data l'importanza dell'intervento è intenzione dell'amministrazione interpellare i censiti
per arrivare a una definizione e a una scelta più condivisa possibile". Mi chiedo se tra i censiti sia
compresa anche l'attività commerciale che si affaccia su piazza della Mimosa che ha già abusato
abbastanza della palazzina in questione. Questa è l'unica perplessità che ritengo di portare
all’attenzione del Consiglio; per quanto riguarda l'intervento in sé, sono più che felice che venga
realizzato, visto che è la palazzina, insieme alla piazza, dovrebbe essere il punto d'incontro della
gente che vive in quella zona.
Per quanto riguarda la scheda di viabilità di collegamento tra i rioni Degasperi e 2
Giugno, attraverso la statale 45 bis, e questa collegata al sottopasso pedo-ciclabile, mi associo
alle preoccupazioni espresse dai Colleghi Bertoldi e Manzoni, sia per quanto riguarda tempi di
realizzazione di entrambe le opere, sia sull'effettivo utilizzo, specialmente del passo pedo
ciclabile: anch’io spero non diventi la latrina che era diventata l’opera precedente.
Passerei alla realizzazione del marciapiede in via Virgilio, che reputo molto importante.
Via Virgilio è una delle vie a più alta densità demografica di Riva, nella quale abitano sia molti
anziani, molti bambini. Attualmente è sprovvista di un marciapiede ed è quindi alquanto
pericolosa sebbene siano stati disposti degli accorgimenti e dei rallentatori, i dossi artificiali per
rallentare la velocità dei veicoli. Speriamo che, sia i censiti che si affacciano sulla via, sia gli
abitanti stessi di via Virgilio, appoggino in toto l'iniziativa dell'amministrazione.
Viabilità nel tunnel rione 2 Giugno, manutenzione straordinaria sistemazione della
copertura della galleria pedonale della Mimosa. Ovviamente il tunnel - che è il cuore viario del
rione 2 Giugno che collega via Ballino con viale Trento, ha bisogno di una certa manutenzione
straordinaria, ed ha senz'altro di manutenzione straordinaria anche la cosiddetta copertura della
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galleria della Mimosa, sulla quale si affacciano diverse attività commerciali e che è un po' il
cuore della vita sociale del rione 2 Giugno, specialmente per quanto riguarda la parte
settentrionale del rione.
Ultima osservazione relativamente alla sistemazione esterna dell'area della scuola, della
piscina, rifacimento accesso e marciapiede fino a via I° Maggio. Sono interventi molto
importanti. Con la realizzazione del marciapiede e la riqualificazione di quella che sarà piazza
Maria Contini - adesso adibita a parcheggio - vedrei la collocazione di un cippo in
commemorazione di qualche illustre personaggio rivano, del quale la piazza porterà il nome. A
tali opere dobbiamo aggiungere completamento del centro sportivo, che sarà il cuore sportivo di
Riva, con annesso parco usufruibile da tutti i cittadini di Riva e non soltanto dai cittadini del
rione 2 Giugno; il completamento dei lavori della caserma dei carabinieri, che mi pare siano già
iniziati. Speriamo che queste due opere, aggiunte a quelle indicate nel piano delle opere
pubbliche, dovrebbero portare il rione 2 Giugno a una vivibilità migliore di quella che si può
riscontrare adesso.
Vorrei concludere con una nota di colore, ricordando all'Assessore Matteotti che l'anno
scorso aveva preso spunto dai 10 obiettivi, dalle 10 opere che lui aveva indicato come priorità
per il 2000 ed avevo giocato i dieci numeri delle pagine corrispondenti alle varie opere al Super
Enalotto, così contribuendo anche alla realizzazione della ristrutturazione del Bastione. Ebbene
ricordo all'Assessore che erano usciti solo due numeri che sono, guarda caso, quelli
corrispondenti all'incrocio Porta San Nicolò, largo Marconi ed il numero dell'orologio della torre
a Ponale. Informo l'Assessore Matteotti che intendo rigiocarmi i numeri delle opere a pagina 58,
magari sperando di avere più fortuna dell'anno scorso. Grazie.
Presidente.
Altri interventi? Prego Consigliere Cretti.
Consigliere Cretti
Devo ringraziare il Vice Sindaco per le informazioni che mi ha dato volevo fare soltanto
un'ultima richiesta per quanto riguarda il centro sportivo di Santa Alessandro. So che il centro è
in fase di attuazione, ma l'anno scorso c'era il problema su chi affidare il progetto. Volevo sapere
se il progetto che verrà realizzato è simile a quello che aveva predisposto l'architetto Franco
Bresciani precedentemente?
La seconda richiesta è quello dell'arredo della piazza di S.Alessandro: ho visto che è
slittato al 200. Volevo sapere se questo slittamento è dovuto al cambiamento del tipo di progetto
oppure rimane il progetto vecchio? Volevo sapere se l'architetto Brighenti - al quale mi pare sia
stato affidato il progetto - l'ha modificato, intende modificarle o rimane sempre il vecchio
progetto? Grazie.
Presidente
Grazie consigliere Cretti, ora ci sono ancora cinque minuti. Altri interventi? Si potrebbe
anche votare. C'è l'ordine del giorno da votare.
(VOCI IN AULA)
Prati ha chiesto di poter fare un intervento di carattere politico, sul Bilancio non sulle Opere
Pubbliche?
(CAMBIO CASSETTA)
Parleranno in dichiarazione di voto. Do la parola all’Assessore Matteotti per la risposta al
professore Cretti ed a Valandro.
verbale 28. 02. 01 /
49
Vice Sindaco
Al Consigliere Valandro, in merito alla Palazzina dei servizi devo dire che è stata inserita
quest’anno. Lei conosce bene la situazione dei censiti ed è per qual motivo che ho detto che
sentiremo la popolazione. Il mio parere è che va sentita la struttura commerciale - anche se
sappiamo che cosa ha chiesto - che vive in quel quartiere e che dà lavoro a parecchia gente. Si
dovrà trovare la possibilità di unire le due cose. Lo scheda del progetto preliminare che vogliamo
assegnare va nell’ottica di prevedere - com’indicato nella scheda - la chiusura del sottoportico,
per realizzare a piano terra delle sale, con lo spostamento dal primo piano al piano terra del
Circolo pensionati. L’altra ipotesi era soltanto quella di sistemare il controsoffitto, mantenendo la
trasparenza tra la piazza ed il supermercato. Era questa una richiesta della Coop. La
terza
è
un’ipotesi intermedia, che prevede la chiusa soltanto parzialmente del piano terra e lasciare
questa trasparenza, magari ubicando in modo migliore - su questo siamo tutti d’accordo i
carrelli, per i quali dovrà essere fatta una pensilina esterna.
Per quanto riguarda il marciapiede di via Virgilio, devo dire che il problema non è
semplice. Lei ben conosce quella realtà: la strada è stretta, vi sono molte persone che abitano in
quella zona, ed il problema è quindi simile a quello della Pasina. Se c’è l’approvazione del
Comune, si potrà procedere, altrimenti la situazione diventa difficile. Mentre alla Pasina, almeno
sullo schema di massima, c’è un parere favorevole della popolazione - perché il problema è reale
- in questo caso ci sono molti censiti di quella via che sono contrari. Questo l’hanno anche
comunicato per iscritto, in occasione delle osservazioni al PRG. Il problema principale non è
tanto quello di riuscire a fare il marciapiede da un certo tratto in avanti, quanto quello di far
defluire il marciapiedi fino a Viale Trento. Quello è il problema principale: da una parte c’è il
tombone con il torrente e, dall’altra, c’è la casa ad angolo.
Per quanto riguarda la caserma dei Carabinieri e l’impianto sportivo, siamo perfettamente
d’accordo.
Il progetto del Centro sportivo S. Alessandro è stato approvato e lei può prenderne
visione in Comune. E’ diverso dal progetto preliminare redatto dal precedente progettista.
Bisogna dire che l’accordo con il nuovo progettista era tale per cui, al nuovo progettista, non
doveva - e non è stato nei fatti - liquidato il costo del progetto preliminare, che era stato pagato
ad altro progettista. Il progetto è stato approvato e credo che la settimana prossima partano i
bandi di gara per la preselezione delle ditta. Alla fine di aprile pensiamo di riuscire ad iniziare i
lavori. Per quanto riguarda la piazza, era stata una richiesta espressa in occasione di alcune
assemblee pubbliche con i censiti di S. Alessandro, che hanno chiesto, in primis, la realizzazione
del marciapiede in via Rovigo. L’opera è stata realizzata e si deve procedere a spostare i pali
dell’illuminazione. Per quanto riguarda la scelta tra l’accelerare la costruzione del campo
sportivo o gli interventi di arredo urbano è stato optato per fare il campo sportivo ed, in seguito,
l’arredo urbano.
Questa è stata anche la scelta della popolazione, che abbiamo accettato.
Abbiamo spostato di un anno la realizzazione prevedendo di approvare già quest’anno il
progetto, che nel frattempo, purtroppo, è scaduto. Assieme alla popolazione verificheremo se i
caratteri generali del progetto potranno essere mantenuti o se dovranno essere migliorati. Il
progetto era stato approvato cinque anni fa e, nel frattempo, è scaduto. Sarà comunque
riproposto. Il problema è sempre lo stesso: scegliere se allargare la piazza nella parte alta rispetto
a S. Alessandro, a discapito delle due strutture scolastiche. Questo era il cuore del progetto
precedente, oppure lasciare che il viale sia unicamente un viale d’accesso alla piazzetta. Il
progetto sarà riesaminato anche in Commissione urbanistica ed io prevedo di fare una riunione
con la popolazione. Noi pensiamo di riuscire ad approvare il progetto entro l’anno per poter
appaltare i lavori nel 2002.
verbale 28. 02. 01 /
50
Presidente
La seduta è tolta. Grazie
^^^^^^^^^^
Sono le ore 23.30. La seduta è chiusa.
^^^^^^^^^^
IL PRESIDENTE
f.to Tomaso Benamati
IL SEGRETARIO GENERALE
f.to Alfredo Righi
IL VICE SEGRETARIO
f.to Anna Cattoi
sr.
Il Segretario Generale del Comune di Riva del Garda
certifica
che il presente verbale è stato approvato con deliberazione del Consiglio comunale n. 196 dd.
3.05.2001 senza rettifiche.
IL SEGRETARIO GENERALE
f.to Alfredo Righi
verbale 28. 02. 01 /
51
verbale 28. 02. 01 /
52
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