PSR 2007/2013 del LAZIO – Verbale CdS 28 novembre 2014 REGIONE LAZIO ASSESSORATO AGRICOLTURA e SVILUPPO RURALE, CACCIA e PESCA Comitato di Sorveglianza del Programma di Sviluppo Rurale del Lazio 2007/2013 Verbale della seduta plenaria del 28 novembre 2014 Ordine del giorno: 1) Stato di avanzamento fisico e finanziario del programma. 2) Disimpegno automatico e rimodulazione finanziaria: azioni per contenere il rischio di esposizione per la chiusura del programma. 3) Informativa sul progetto banda ultra larga. 4) Informativa sull'attività di valutazione in itinere. 5) Aggiornamento sulla RAE 2013. 6) Informativa sugli esiti dell'audit della Commissione dell’Unione Europea sulla Misura 112, “insediamento di giovani agricoltori”. 7) Informativa sul piano dell'informazione e pubblicità. 8) Informativa sullo stato di attuazione del piano di azione per il contenimento e la riduzione del tasso di errore. 9) Informativa sullo stato di attuazione del Fondo di Garanzia. 10) programmazione 2014-2020, informativa sullo stato di avanzamento dei lavori. 11) Varie ed eventuali. • Il giorno ventotto novembre duemilaquattordici (28.11.2014) alle ore 10,00 presso l’Auditorium via veneto si è riunito il Comitato di Sorveglianza del Programma di Sviluppo Rurale del Lazio 2007/2013, istituito, ai sensi del Regolamento (CE) n. 1698/2005, con deliberazione della Giunta Regionale n. 165 del 07 marzo 2008, convocato con la nota prot. n. 1867/SP del 24 novembre 2014. Sono presenti i seguenti componenti con funzione deliberante: Sonia RICCI, Assessore Agricoltura - Presidente del Comitato di Sorveglianza; Luigi GORIETTI, rappresentante del Ministero Economia e Finanza; Roberto OTTAVIANI, Direttore della Direzione Regionale Agricoltura e Sviluppo Rurale, Caccia e Pesca; Mario PAGANO, Dirigente Area Politiche per lo sviluppo socio-economico dei Comuni, Servitù militari e Università agrarie della Direzione Regionale Politiche Sociali, Autonomie, Sicurezza; Componenti con funzione consultiva: Roberto ALEANDRI, Dirigente dell’Area Programmazione Comunitaria, Monitoraggio e Sviluppo Rurale - Direzione Regionale Agricoltura e Sviluppo Rurale, Caccia e Pesca; Cristiana STORTI, Dirigente dell’Area Promozione, Comunicazione e Servizi di Sviluppo Agricolo – Direzione Regionale Agricoltura e Sviluppo Rurale, Caccia e Pesca; REGIONE LAZIO – Assessorato Agricoltura e Sviluppo Rurale, Caccia e Pesca PSR 2007/2013 del LAZIO – Verbale CdS 28 novembre 2014 Massimo Maria MADONIA, Dirigente dell’Area Territorio Rurale, Credito e Calamità Naturali Direzione Regionale Agricoltura e Sviluppo Rurale, Caccia e Pesca; Stefano SBAFFI, Direttore dell’Agenzia Regionale per lo sviluppo e l’innovazione dell’agricoltura del Lazio (ARSIAL); Petronio CORETTI, rappresentante CIA; Antonio OVIDO, rappresentante CONFCOOPERATIVE; Mario RAVALLI, rappresentante LEGACOOPERATIVE; Vincenzo PALUMBO, rappresentante della Provincia di Latina; Marco GIANNI, rappresentante Collegio Agrotecnici; Giovanni RONDINARA, rappresentante GAL Ernici Simbruini; Anelio CORSI, rappresentante CGIL; Roberto ARBORE, rappresentante UNINDUSTRIA; Erano inoltre presenti i componenti del Tavolo di Partenariato: Marini Patrizia , ISTITUTI TECNICI AGRARI DEL LAZIO; Zamponi Carlo, UNACMA; Mele Fabiano, Federazione Agronomi Lazio- COPAGRI; Coretti Petronio, CIA; Mattei Antonio, UIL; Mantova Adriano, Federlazio Ai componenti del Comitato è stata consegnata la seguente documentazione: o o o o o o Disimpegno automatico: DGR 18 novembre 2014 n.789; Disimpegno automatico: informativa sulla rimodulazione finanziaria tra le misure; Informativa sulla banda larga. DGR 18 novembre 2014 n.794; Informativa sulle attività di Valutazione in Itinere; Informativa sul Piano di Informazione e Pubblicità; Informativa sullo stato di attuazione del Fondo di Garanzia; Introduce la giornata il dr. Amedeo FADDA, componente della segreteria dell’Assessorato Agricoltura Caccia e Pesca e moderatore dell’incontro, il quale, verificata la validità formale della seduta, dà inizio ai lavori iniziando dal primo punto all’ordine del giorno. A questo punto si passa all’esame dei singoli punti all’O.d.G., che vengono illustrati dal dr. Roberto Aleandri, Dirigente dell’Area Programmazione Comunitaria, Monitoraggio e Sviluppo Rurale della D.R. Agricoltura e Sviluppo Rurale, Caccia e Pesca. Punto 1) o.d.g. - Stato di avanzamento finanziario e procedurale del Programma 2007-2013 Il dr. Aleandri evidenzia come il mese di dicembre si caratterizzi per un intenso avanzamento fisico e finanziario pari al 25-30% e in alcuni casi anche 45% della spesa totale dell’anno. Le attività di attuazione del PSR hanno infatti subito una forte accelerazione anche in virtù delle azioni che le strutture regionali hanno messo in campo per accelerare la spesa per far fronte al rischio del disimpegno automatico (n+2) dei fondi FEASR. Passa quindi ad illustrare la tabella in cui è rappresentato, distinto in funzione dei quattro assi di intervento, l'avanzamento in termini di impegni, intesi come i provvedimenti di concessione adottati a favore dei soggetti beneficiari, siano essi pubblici o privati. Sull'asse I si registrano importi del 111%, sull’asse II all’89%, sull’asse III al 114%, sull’asse IV al REGIONE LAZIO – Assessorato Agricoltura e Sviluppo Rurale, Caccia e Pesca PSR 2007/2013 del LAZIO – Verbale CdS 28 novembre 2014 119 %, frutto di una decisa politica di overbooking, ovvero un surplus di impegni rispetto agli stanziamenti effettivi. Tale operazione ha consentito di finanziare un portafoglio progetti da gestire in vista della chiusura della programmazione, indispensabile per poter far fronte a tutti i pagamenti in virtù delle dotazioni disponibili. L’analisi, invece, del livello di avanzamento dei pagamenti, si caratterizza per dati significativamente diversi rispetto agli impegni. Comunque anch’essi si standardizzano su un trend in linea con le altre Regioni italiane in questa fase operativa, pari al 69% sull'asse I, che corrisponde ad una spesa già maturata di 225 milioni, all'85% sul secondo asse, con 201 milioni, al 43% sul terzo asse e al 64% sul quarto asse. Con la proposta di rimodulazione finanziaria, già avanzata ai Servizi Comunitari, verranno trasferite risorse dagli altri assi verso l'asse II per far fronte agli impegni della annualità 2014 delle misure a superficie e i pagamenti si attesteranno al 70-83% in media con i livelli registrati dalla quasi totalità delle altre regioni italiane. Mette quindi in evidenza, il dato di avanzamento dell’asse III in controtendenza rispetto alle precedenti annualità. I livelli di impegno risultano infatti più alti rispetto allo stanziamento a causa, sostanzialmente, dell'inserimento nel circuito finanziario di tutti i progetti legati alle PIT progettazioni integrate territoriali. Il livello dei pagamenti è pari al 43%. E’ da sottolineare anche la performance dell'asse IV, che ha consentito al Lazio di essere la prima regione in Italia per avanzamento finanziario dell’asse Leader. Stessa inversione di trend si è verificata per le misure forestali, gestite direttamente dalla Direzione Regionale Ambiente, che si riallineano all’avanzamento delle altre misure. Il grafico successivo mostra quale sia il tiraggio finanziario nelle diverse province. Se si ragiona in termini complessivi, l'incidenza del programma è molto più marcata nella provincia di Viterbo e poi a seguire Roma, Latina, Frosinone, Rieti. Se invece si considera la spesa in termini di misure strutturali, il rapporto tende ad invertirsi e Latina diventa la misura dove si concentrano i maggiori investimenti e a seguire anche le province di Frosinone e Viterbo, meno quelle di Rieti e Roma; ciò è evidentemente legato alle caratteristiche del tessuto produttivo. Nella slide che segue si introduce il concetto di “coefficiente di realizzazione” ossia il rapporto tra l'investimento ammesso (inteso come l'impegno giuridicamente vincolante assunto) e il pagamento, che ci dà contezza di quella cella capacità realizzativa dei soggetti beneficiari. I valori sono abbastanza differenziati: da notare un picco della misura 113, facilmente giustificabile in virtù della natura della misura, che è sostanzialmente a premio anche se ricondotta alle misure di investimento; ma per tutte le altre misure, e con particolare evidenza la 112,121,123 e 311, e comunque tutte le misure più importanti relative agli investimenti - abbiamo ancora un coefficiente di realizzazione abbastanza basso; da tali dati si può dedurre che purtroppo una certa fatica del sistema produttivo regionale; a fronte di un forte impegno dell'amministrazione in termini di istruttorie svolte e dei beneficiari in termini di produzione progettuale, i tanti progetti in cantiere non sono però compensati dai risultati realizzati. Nonostante vengano immessi nel circuito finanziario numerose iniziative, i coefficienti di realizzazione, con l'approssimarsi della chiusura del programma (31 dicembre 2015), sono drammaticamente bassi. Evidentemente la congiuntura economica e finanziaria fa sì che parte del sistema produttivo, in particolar modo quello privato, ma non solo perché anche nei soggetti pubblici scopriamo le medesime difficoltà a portare a compimento gli investimenti finanziati. Tale aspetto è oltremodo preoccupante per la quantità di spesa da liquidare che ci espone al rischio di disimpegno automatico. Riprende la parola il moderatore, Amedeo Fadda, invitando i presenti a porre le loro domande. Il primo intervento è del dott. Roberto ARBORE, in veste di rappresentante Unindustria. Chiede, REGIONE LAZIO – Assessorato Agricoltura e Sviluppo Rurale, Caccia e Pesca PSR 2007/2013 del LAZIO – Verbale CdS 28 novembre 2014 vista il volume di impegni giuridicamente vincolanti superiore alle risorse disponibili, di poter recuperare una parte dei progetti che non arriveranno a rendicontazione, immettendoli nel circuito finanziario del nuovo ciclo di programmazione. Il dr. Aleandri ribadisce che la priorità è la piena utilizzazione di tutte le risorse dell'attuale PSR e fino alla chiusura del programma (31 dicembre 2015), saranno poste tutte le iniziative utili per garantirne il conseguimento. Ciò non toglie che, qualora se ne ravvisino i presupposti e il quadro giuridico lo consenta, si possa transitare una parte della spesa sulla nuova programmazione. Il “progetto banda ultra larga” già ragiona in questi termini, infatti la Giunta Regionale ha approvato (con DGR n. 794 del 18/11/2014), in un quadro strategico di coerenza unitaria, un programma che, per sua definizione e per i tempi di realizzazione che lo caratterizzano, inevitabilmente va transitato sul PSR 2014/2020. Punto 2) Disimpegno automatico e rimodulazione finanziaria: azioni per contenere il rischio di esposizione per la chiusura del programma Il dr. Aleandri, analizzando la successiva slide, mostra come all’obiettivo di spesa fissato per il 31.12.2014, necessario ad evitare il disimpegno automatico (regola n+2), manchino ancora liquidazioni per circa 55 ml di euro di spesa pubblica. Tuttavia, portando in rassegna quello che storicamente è successo in tale fase attuativa del PSR nelle passate annualità, ci si attende una forte accelerazione della spesa che colmi tale divario. Per agevolare tale operazione l’AdG ha elaborato una proposta di rimodulazione finanziaria, ad oggi in discussione presso i Servizi Comunitari, con cui ha trasferito risorse da misure con basso tiraggio a misure in sofferenza finanziaria, dunque bisognose di stanziamenti aggiuntivi. Si ricorda che tale proposta è stata oggetto di una procedura di consultazione a cui i partecipanti del tavolo sono stati invitati per esprimere la propria opinione. Gli effetti delle rimodulazioni finanziarie si verificano dal momento in cui queste vengono formalmente notificate a Bruxelles; la procedura è iniziata ad ottobre, pertanto si può ragionare come se la rimodulazione non ancora formalmente approvata sia di fatto già operativa. La misura strutturale che maggiormente ha beneficiato di stanziamenti aggiuntivi è la 121, con una dotazione, in termini di spesa pubblica, di ben 7 ml di euro in più necessari alla copertura di tutti interventi finanziati in overbooking; segue la misura 113, con +1,3 Meuro. Lo spostamento di risorse più imponente riguarda però le misure a superficie per un totale superiore ai 20 milioni di euro a favore della 211 (+2,3 meuro) e della 214 (+18,3 meuro); l’operazione è stata essenziale per garantire la copertura finanziaria dei premi liquidati per l’anno in corso. Infine nell’Asse 3 è prevista una disponibilità ulteriore di 5 ml di euro a favore della misura 321 per finanziare quei servizi essenziali attivati propedeutici alla realizzazione del progetto della banda ultra larga (30 mega), di cui verrà fatto un approfondimento specifico. La maggior parte di tali risorse arriva dalla forte riduzione della dotazione della misura 112 (-16 meuro). All’origine della scelta c’è sia il contenzioso in itinere con i servizi della Commissione europea, che hanno contestato alcune modalità di applicazione della misura, sia la scarsità di adesioni al bando con scadenza 2014. E’ stata mantenuta nella disponibilità della misura solo una riserva finanziaria tale da consentire la riattivazione dei pagamenti nel momento in cui verrà definito l’esito del contenzioso (circa 10 milioni di euro) Ancora dalle misure 215, 216 e 221, sono stati decurtati altri 8 meuro di spesa pubblica; sebbene fossero state investite risorse a favore di interventi fortemente sollecitati dal territorio, le adesioni sono rimaste al ben al di sotto delle aspettative, costringendo l’AdG a rimodulare verso altre misure dell’asse le risorse non più spendibili. Nell’Asse 3, avendo contezza dell’avanzamento delle PIT e quindi di quante risorse assorbano nell'ambito delle varie misure, sono state riequilibrate le dotazioni finanziarie per consentire la liquidazione della totalità dei progetti finanziati. REGIONE LAZIO – Assessorato Agricoltura e Sviluppo Rurale, Caccia e Pesca PSR 2007/2013 del LAZIO – Verbale CdS 28 novembre 2014 Stessa operazione di assestamento di risorse ha interessato l'Asse 4. Per la prima volta la rimodulazione ha interessato lo spostamento di risorse tra assi, trasferendo 10 milioni di euro dall'asse 1 verso le misure agro-ambientali; si rimane comunque ben al di sotto del vincolo del 3% della somma complessiva previsto dalla regolamentazione. Per contrastare i rischi legati al disimpegno automatico sono state adottate una serie di iniziative per accelerare la spesa a cominciare dalla DGR n.789 del 18 novembre 2014 con cui si autorizza, in procedura di overbooking, lo scorrimento delle graduatorie (misure 111, 123 e 125) e il finanziamento di tutte le domande dichiarate ammissibili (112, 121, 124, 133, 211, 214). Tale approccio si traduce, in termini operativi, in una forte riduzione dei ritardi procedurali, perché consente di adottare i provvedimenti di concessione già dal momento in cui i progetti sono dichiarati ammissibili, senza la necessità di formulare le graduatorie uniche regionali. Viene anche di fatto raddoppiato lo stanziamento iniziale della misura 111; la 123 ottiene una dotazione di altri 5 milioni di euro e la 125 di ben 9 meuro. Parimenti, per imprimere la giusta accelerazione alle attività di istruttoria ed ammissione a finanziamento dei progetti, va menzionata la semplificazione delle procedure di erogazione delle anticipazioni da parte dei soggetti pubblici e del rilascio della certificazione antimafia. Il dr. Aleandri fa quindi un resoconto in ordine agli avvisi pubblici con scadenza 2014, ponendo particolare attenzione alle misure strutturali. I bandi con scadenza maggio 2014 hanno raccolto complessivamente ben 399 domande, per una richiesta di contributo di 66 milioni di euro. Ne sono già state ammesse e finanziate una parte più del 50% (n. 210), per un totale di 25 meuro di spesa pubblica. Tutti le domande ad oggi ammissibili ma non finanziabili per carenza di fondi potranno essere finanziate in overbooking in attuazione della deliberazione n.789/2014. Per quanto concerne la raccolta del 26 agosto 2014, la rimodulazione finanziaria consente il finanziamento di tutti i progetti della misura 112 e 121 per un totale di circa 20 milioni di euro. Discorso diverso meritano le misure 313, 321 e 322 che hanno ottenuto adesioni oltre le aspettative con circa 360 progetti e la cui dotazione delle misure non consentirà, malgrado qualche risorsa aggiuntiva, di finanziare tutti i progetti ammissibili. Punto 3) lnformativa sul progetto banda ultra larga L’argomento in oggetto risulta particolarmente innovativo per quanto concerne lo Sviluppo Rurale. È un progetto che, meglio di altri, pone in evidenza la capacità organizzativa della Regione, condiviso con tutte le altre strutture della Direzione Regionale e con i componenti della cabina di regia dei fondi strutturali e regionali con cui è stato concertato l’approccio unitario e le linee di intervento. La Commissione Europea, attraverso il “Programma Lazio 30Mega”, pone l’obiettivo di garantire entro il 2020 a tutti i cittadini europei l’accesso a connessioni Internet molto più veloci (almeno 30 30Mb/s), e ad almeno il 50% delle famiglie connessioni Internet di velocità superiore o pari a 100Mb/s. Ad oggi la totalità del Lazio, anche se con una applicazione disomogenea nei diversi territori, risulta coperta con servizi in banda larga (≥ 2 mega). Il superamento del Digital Divide è stato realizzato tramite interventi attuati dalle strutture regionali in collaborazione con il Ministero dello sviluppo economico. Ad oggi risultano pianificate e abilitate circa 150 centrali e realizzate infrastrutture per più di 1000 km, raggiungendo livelli importanti di popolazione (oltre il 96,5% del totale regionale). Le aree bianche individuate sono ben 336 su un totale di 378 comuni del Lazio; esse costituiscono, di fatto, la maggioranza del territorio. Il programma 30 mega, quindi, è complementare agli interventi REGIONE LAZIO – Assessorato Agricoltura e Sviluppo Rurale, Caccia e Pesca PSR 2007/2013 del LAZIO – Verbale CdS 28 novembre 2014 realizzati dagli operatori privati consentendo così di raggiungere la copertura una totale copertura del territorio regionale. Il valore complessivo per la realizzazione dell'infrastruttura prevista dal “Programma Lazio 30Mega” è pari a 101.561.599,00 euro oltre l’IVA 10%, corrispondente a 111.717.759,00 euro IVA inclusa che prevede il ricorso al modello ad “incentivo” (70% privato e 30% pubblico) ed al modelli “diretto” (100% pubblico). Il piano è realizzato in sinergia con gli altri fondi: il FESR, il Fondo europeo di sviluppo regionale, ha un pacchetto, compresi i servizi, di 100 milioni. Noi ragioniamo sull'infrastruttura, mentre il fondo strutturale ha investito su infrastruttura e servizi. Con il FEASR saranno finanziati interventi per 40 milioni di euro: siamo l'unica regione che non ha avuto richiami o osservazioni dalla Commissione Europea che ha imposto che le regioni debbano investire in maniera forte sulla banda ultra larga. Moderatore: Ci sono domande su questo terzo punto? Domanda: Dott. Aleandri, ci può dire le tempistiche di realizzazione del primo lotto? Le richiedo un approfondimento sul punto che parla di “fallimento di mercato”, dove il 100% è costituito dalle risorse pubbliche, e però ci vuole l'operatore privato per implementare l'ultimo tratto. Avete fatto una sorta di previsione di quanto interesse possa esserci? Tale attuazione toglie una quota parte molto alta di guadagni. L'operatore dovrebbe limitarsi all'allaccio e ai guadagni di traffico. Sembrerebbe un investimento ad alto rischio di ritorno. Mentre quello relativo alle quote 70 e 30 si sostiene da solo. Dal momento che state spendendo il 100% di risorse pubbliche, sembrerebbe un'attività un po' azzardata. Anche se il fallimento totale riguarderebbe le zone più arretrate in termini di sviluppo rurale, se funzionasse, potrebbero partire altri elementi, anche del FESR, aspetti che lei conosce, quali i flussi turistici, la rivitalizzazione in termini di agricoltura, dunque è necessario un incipit. FABIANO MELE: Federazione Agronomi Lazio I 10 milioni sono a valere in effetti su questa programmazione o sono un volano di spesa che ci aiuterà per la prossima. Sono risorse che erano già state stanziate per questa programmazione, oppure, visto che il punto è stato trattato sia al punto 2 che al punto 3, questi 10 milioni derivano anche da risorse non spese su questo ciclo di programmazione e quindi ci aiuteranno a spendere risorse residue? Risposta: Dott. Aleandri Le domande sono assolutamente interessanti perché ci danno spunto per approfondire un argomento che sembra essere stato più interessante degli altri. Le sollecitazioni che vengono sono molto puntuali e meritano un ragionamento comune. Le zone a ‘fallimento di mercato’ sono state oggetto di una consultazione pubblica, nel senso che gli operatori privati sono stati sollecitati e dunque è stata verificata la loro effettiva volontà a spendere. Quando il privato non ha alcuna iniziativa, ci troviamo dinanzi ad una scelta: o si fa l'investimento infrastrutturale pubblico, o altrimenti quelle zone sono destinate a vivere perennemente un Digital divide. Questo è il presupposto fondamentale. Quindi il decisore pubblico deve fare valutazioni in questo senso. Posta in questi termini la risposta sembrerebbe facile, ed è evidentemente facile, ma non è casuale che io la abbia posta in questi termini, anche perché sono i medesimi ragionamenti che abbiamo fatto anche noi. E’ evidente che noi dobbiamo intervenire in quelle zone, perché altrimenti rimarranno marginali per sempre, e noi non vogliamo questo, visto che l'obiettivo prevalente dello sviluppo REGIONE LAZIO – Assessorato Agricoltura e Sviluppo Rurale, Caccia e Pesca PSR 2007/2013 del LAZIO – Verbale CdS 28 novembre 2014 rurale è quello di garantire lo sviluppo delle aree rurali. Ci siamo dunque divisi i compiti: abbiamo lasciato al FESR il metodo “incentivo”, un compito più facile dal punto di vista del perseguimento dell'obiettivo, forse più complesso dal punto di vista della realizzazione: far convivere e gestire in compartecipazione la realizzazione di un investimento. Tra l'altro, saranno attivati anche i meccanismi di garanzia, non sarà un'attività semplice, però l'obiettivo è ambizioso, a fronte di un traguardo altrettanto importante. Noi invece dobbiamo andare verso il nostro obiettivo principale: le aree rurali. I luoghi dove qualcuno ci ha detto che non è disposto a spendere per fare l'infrastruttura, e questo è il passaggio saliente, perché nel momento in cui c'è l’infrastruttura, il costo prevalente, rimane soltanto da portare il doppino telefonico per i restanti 400 metri. Ci siamo avvicinati, non siamo più nemmeno al concetto di ultimo miglio. Una volta installata, bisogna essere in grado di invogliare qualcuno che attivi in servizio, servizio che non possiamo pagare con i fondi strutturali pubblici, non possiamo pagare costi di esercizio e funzionamento. Quindi dobbiamo permettere benefici di servizio al potenziale utente, dati da questa infrastruttura. Da tanto tempo ci diciamo che ci piace l'ecommerce, il portare i servizi turistici, vogliamo far spostare i dati e non più le persone… questi sono gli elementi di fondo. Questo è possibile attraverso l'implementazione della fibra ottica. Gli altri paesi stanno a 100 mega, anche in zone remote. Perché la Commissione europea ci impone di mettere soldi sulla banda ultra larga? Perché dei 28 paesi comunitari siamo quelli che hanno il più ampio Digital Divide. Siamo paesi del terzo mondo da questo punto di vista. Ed allora non si può non pensare di investire su questo tema. Questa è la scelta, questo è quello su gli assessori hanno puntato, quello che si è ritenuto opportuno fare. E’ anche quello che io stesso ritengo opportuno fare. Questo è un programma che per sua natura e collocazione temporale inevitabilmente è a cavallo delle due programmazioni. È un progetto che, per quanto riguarda questo secondo lotto, si concluderà nel 2016, quindi per definizione deve poggiare inevitabilmente anche sulla prossima programmazione. Fatta questa premessa, la gestione finanziaria del progetto verrà effettuata in entrambe le due distinte fasi temporali. Punto 4) all'ordine del giorno: informativa sulle attività di valutazione in itinere. Il Dottor Fabrizio Tenna, in rappresentanza della società Agriconsulting, valutatore esterno del PSR Lazio espone le attività riassunte nel rapporto consegnato a maggio-giugno, nel quale si valutano gli impatti. Tenna mostra slide con gli indicatori che fanno parte degli aspetti economici che riguardano il valore aggiunto, l'occupazione, la proprietà del lavoro, riferite alle misure, la 112 e la 121. Si riferiscono ad un universo di progetti che si sono conclusi nel 2010, quindi i dati sono dati di natura tendenziale, dal momento che in realtà i progetti finanziati sono molti di più. Per quanto concerne la misura 112, le performance economiche delle aziende beneficiarie sono leggermente superiori a quelle previste dagli indicatori target fissati all'inizio della programmazione. Sono invece inferiori i dati sui risultati occupazionali. Si fa riferimento, per quanto riguarda la 112, solamente all'effetto del premio sull'insediamento e non all'effetto anche dell'investimento, che spesso è associato all'insediamento e che è più presente invece nella misura 121. Gli effetti occupazionali sono ridotti, nella penultima colonna vedete il valore medio aziendale target, ed era prevista una crescita occupazionale di 0,15 unità a tempo pieno a livello aziendale. Invece nelle aziende PSR durante la durata dell'effetto del contesto abbiamo avuto uno 0,05. La stessa cosa è possibile constatarla anche nella misura di investimento, in cui il dato è meno drastico rispetto a quello della 112: si prevedeva uno 0,2 a livello di target, si è realizzato lo 0,1. Invece a livello di crescita del valore aggiunto, rispetto a quanto preventivato, si osserva una crescita media aziendale molto più importante nelle aziende che hanno effettuato investimenti. Il valore medio aziendale espresso in euro è di € 16.000 a fronte di un valore target di € 6 .731. Questo dato, combinato con l'effetto occupazionale, fa sì che i valori di produttività siano molto superiori nelle aziende beneficiarie del PSR rispetto a quanto preventivato. Questo dato indica anche che ci si trova di fronte ad una REGIONE LAZIO – Assessorato Agricoltura e Sviluppo Rurale, Caccia e Pesca PSR 2007/2013 del LAZIO – Verbale CdS 28 novembre 2014 situazione in cui l'intensità di lavoro che viene utilizzata nei processi produttivi vede un numero di soggetti ed una riduzione dei costi di manodopera e quindi c'è un incremento notevole della produttività. Indicatori di risultato misura di formazione: in molti casi si riferiscono a un risultato che non diventa impatto perché non c’è il cosiddetto confronto contro-fattuale. Dati anche questi parziali, visto che si basano sui corsi effettivamente sostenuti. Il tasso di realizzazione è intorno al 23%, rispetto al previsto. Il dato importante che richiede la Commissione Europea è quello di verificare qual è invece la percentuale di successo di coloro che hanno partecipato ai corsi. Il dato si attesta intorno al 75%. In fase ex ante era più alto, intorno all'85%. Può pesare l'effetto dell'azione di tutoraggio aziendale, prevista soprattutto per i giovani agricoltori, per i quali i disallineamenti nella presentazione della domanda al saldo potrebbero influenzare questo dato. Dato che per l’azione di tutoraggio si attesta addirittura un 49%. Era previsto un altro indicatore, che si riferisce al valore aggiunto delle aziende beneficiarie. Non è stato inserito in questa presentazione, ma si trova nelle relazioni di valutazione che sono disponibili sul sito della Regione. In questa slide, invece, ci riferiamo all'indicatore che ci dice quante sono le aziende che hanno introdotto innovazioni, troviamo più o meno il 70% del valore target, le aziende che hanno introdotto innovazioni sono circa 1414. Il peso ovviamente importante è dato dalla misura 121, la prima riga, ammodernamento delle aziende agricole, e dalla misura 124, la misura di cooperazione che è stata attivata all'interno della progettazione integrata di filiera. Questo indicatore si riferisce invece alle misure 132 e 133, che erano quelle misure che, da una parte, sostenevano i costi di certificazione aziendali per le produzioni soggette a marchio, e dall'altra la 133 che invece sosteneva azioni di promozione sulle stesse produzioni. Complessivamente il valore della produzione agricola che è stata intercettata dal PSR è di circa 735 milioni di euro, pari al 59% del target. Pertanto, un buon risultato del PSR in corso d'opera. Altro indicatore che vi presentiamo è l'indicatore che si riferisce all’asse II, ossia a tutto quello che riguarda in qualche modo le ‘misure a superficie, a premio’. L'indicatore R6 è costruito in modo tale da non tenere in considerazione i cosiddetti doppi conteggi, cioè il fatto che la stessa azienda possa beneficiare di più misure, ad esempio l'indennità compensativa, la 211, e contemporaneamente anche misure agro ambientali,e pertanto è calcolato al netto della possibilità che ci siano doppi conteggi per una stessa azienda. I dati ci dicono che, rispetto a tutti i valori che erano previsti ex ante, di superfici che dovevano essere oggetto di disimpegno rispetto ai cinque macro obiettivi ambientali, siamo in tutti i casi al di sopra di quanto era stato preventivato. Quindi diciamo che, dal punto di vista della performance dell’indicatore di risultato, i risultati sono andati molto al di sopra delle aspettative. Se si va ad analizzare, nello specifico, con questa tabella che si trova nella relazione c consegnata, in qualche modo si vede come si concentra la superficie di oggetto di impegno rispetto a 3 macro obiettivi PSR: la prima colonna sulla superficie oggetto di impegno per la biodiversità; la seconda sulla qualità delle acque; la terza sull'erosione. Per ognuna c'è una indicazione della SAU oggetto di impegno, una indicazione della percentuale di questa SAU rispetto alla superficie agricola regionale e una percentuale della superficie oggetto dell'impegno rispetto alla superficie oggetto di impegno uguale della regione. È molto importante soffermarsi sulla seconda colonna, perché la seconda colonna permette, in qualche modo, di vedere se c'è stata una concentrazione di impegni sulle singole problematiche che riguardano ognuno di questi tre aspetti. Se, ad esempio, osserviamo l'aspetto della biodiversità, constateremo che, rispetto ad un peso medio della superficie oggetto di impegno comparata alla superficie regionale, che è del 15%, c'è una concentrazione più marcata sia nelle aree protette ( 22%), sia nelle aree natura 2000 (37)%. Ciò sta ad indicare che le unità che la regione ha posto nei bandi rivolti alle misure agroambientali hanno creato una concentrazione delle superfici in queste aree. Per quanto riguarda la qualità delle acque, è stato inserito anche il dato sulle superfici soggette ad una vulnerabilità di nitrati, anche se in ettari è un dato poco significativo per la regione Lazio. In questo caso si vede una minore concentrazione di superfici oggetto di impegno nelle aree di pianura, che sono le aree in cui c'è effettivamente una maggiore pressione sulla qualità delle acque. Per quanto riguarda l'ultimo aspetto, l’erosione del suolo, la tabella, confrontata con le colonne ‘area a rischio di erosione’, mostra che c'è una buona concentrazione degli impegni nell’area ‘rischi di erosione’, il 23%, a fronte di una media dell'11,2% rispetto alla superficie regionale. Rispetto all'asse II, ci sono indicatori di risultato sulla misura REGIONE LAZIO – Assessorato Agricoltura e Sviluppo Rurale, Caccia e Pesca PSR 2007/2013 del LAZIO – Verbale CdS 28 novembre 2014 311 ’diversificazione delle attività agricole’, che sono molto superiori in termini di performance rispetto a quanto preventivato. Soprattutto perché i beneficiari sono nuovi agriturismi, e quindi la creazione di una nuova attività di diversificazione ha portato nuovi posti letto e redditi superiori rispetto a quanto preventivato. Ciò si verifica anche per l'incremento medio di unità di lavoro a tempo pieno. Il successivo indicatore, ‘numero turisti aggiuntivi’ , è basato sul potenziale di presenze aggiuntive dovute ai posti letto creati per azienda, e sulle serie storiche rispetto ai tassi di utilizzo di questi posti letto. Infine l'ultimo indicatore riguarda la diffusione di Internet nelle zone rurali. Ci riallacciamo a quanto già detto dal Dott. Aleandri: la popolazione potenzialmente raggiunta dagli interventi fin qui fatti è di 12.000 persone, lo 07% del target previsto in fase ex ante. Questo indicatore non tiene conto del fatto che la Commissione richiede dati relativi a coloro che sono effettivamente serviti dalla linea, in questo caso questa è una popolazione potenziale, manca l'ultimo miglio o i 400 metri che dir si voglia. Altre attività di valutazione che abbiamo svolto, soprattutto per quanto riguarda la qualità della vita, che è uno degli obiettivi del PSR. Dal punto di vista valutativo, ci siamo trovati di fronte al fatto che, mentre su molti aspetti del PSR ci sono dati di contesto che ci permettono di vedere il contrasto, e, di conseguenza come il PSR incide sul contesto, per quanto riguarda l'aspetto “qualità della vita” non ci sono indicatori che ci consentano di capire come si sta muovendo il contesto. E quindi abbiamo provato a ricostruire un indicatore di contesto che attualmente non c'è. Abbiamo selezionato tre aree, in accordo con l'autorità di gestione, tre aree pilota, caratterizzate dal fatto che in due insistono i GAL (gruppi di azione), in una insiste un PIT(progetto integrato di tutela). In queste aree, attraverso delle tecniche basate sul coinvolgimento dei testimoni privilegiati dell'area, è stato calcolato l’indicatore di qualità della vita di quell'area, in un momento precedente all’investimento. Si tratta di aree in cui gli investimenti, soprattutto dell’asse III, sono ancora in corso o devono partire. Ci troviamo in una situazione pre-investimento. Questa tabella ci dice, rispetto ai 25 indicatori che compongono l'indice di qualità della vita che trovate in alto, qual è la percezione dei testimoni privilegiati coinvolti in queste tre aree, che sono: la comunità montana della Tolfa, la comunità montana del Salto Cicolano e quella della Val Comino. L'indicatore varia fra 0 e 1; per 0 si intende ovviamente una qualità della vita pessima, mentre con 1 una qualità della vita molto buona. Più o meno si attestano tutti sulla metà, eccetto la zona della Sabina e del Salto cicolano, che sono sotto lo 0,5. Nella successiva slide vediamo, nelle aggregazioni dei 25 indicatori che avete visto, rispetto a servizi, economia, infrastrutture, ambiente, copertura e governance, quali sono i valori di qualità della vita delle singole macro categorie. La parte che riguarda l'economia sembra essere la parte maggiormente in sofferenza, per tutte e tre le aree di indicatore: è vicina allo 0,3-0,2. Sugli altri indicatori, per quanto concerne i servizi, ad esempio la comunità montana del Salto cicolano è sotto la media. Infine, un altro dato che salta agli occhi è l'aspetto riguardante la governance: in tutti e tre i territori, tale aspetto viene percepito in maniera molto negativa. Intesa sia a livello orizzontale, tra soggetti che governano il territorio, che a livello verticale rispetto alla catena di trasmissione verso provincia e regione. Questi indicatori saranno ancora misurati tra un paio di anni, e cercheremo di verificare e trovare i nessi di casualità tra quanto è stato fatto con il PSR e le eventuali variazioni di questi indicatori. In ultimo, un approfondimento fatto sull’asse IV, LEADER. Asse che è in posizione avanzata per quanto riguarda i pagamenti, come ha detto il dottor Aleandri, sul quale noi abbiamo cercato di entrare nel merito del valore aggiunto dell'iter. Suppongo che tutti sappiano che un metodo molto particolare, il leader, dovrebbe, a giudizio della Commissione, produrre un valore aggiunto rispetto ad un approccio tradizionale di programmazione. A livello lavorativo, abbiamo cercato di verificare se questo valore aggiunto fosse riscontrabile, a livello di singola operazione finanziata. Al momento non ci siamo indirizzati sui progetti, perché i progetti sono pagati ma non sono misurabili. Ci siamo concentrati più sulle indicazioni fornite dai GAL. Ne è scaturito che questo tipo di integrazione si verifica solo in casi sporadici, rispetto a tre categorie di integrazione: integrazione fra filiere e le politiche locali, tema molto forte dei programmi. Per integrazione si intende una inter-dipendenza tra progetti. Ad esempio: se l'agricoltore decide di fare un certo tipo di intervento nella sua area, attraverso il leader, dovrebbe poter collegare il suo intervento a qualche altra cosa che viene fatta, o REGIONE LAZIO – Assessorato Agricoltura e Sviluppo Rurale, Caccia e Pesca PSR 2007/2013 del LAZIO – Verbale CdS 28 novembre 2014 viceversa un'altra cosa fatta a livello di area potrebbe avere una ricaduta che amplifica il risultato del singolo investitore. Caso esemplare potrebbero essere le azioni rivolte agli itinerari, con una azione di infrastrutturazione dell'itinerario e un coinvolgimento dei soggetti che sono lungo questa tratta. Questo tipo di attività è poco rinvenibile, a nostro giudizio perché manca di alcuni elementi che non riescono a mettere in valore l'attività del GAL. Questa è una attività di animazione e relazioni con i soggetti che sono presenti sul territorio. Per metterla in valore, secondo noi, serve dare la possibilità ai GAL di avere degli strumenti di attuazione più sofisticati, un po' come la progettazione integrata territoriale, ossia la capacità di fare bandi multipli su più misure, e quindi di fare un'azione differente sul territorio, che magari la Regione non riesce a svolgere. Oltre a questo, stiamo anche affrontando elementi tecnici per la nuova programmazione, e pensiamo che vadano rivisti alcuni elementi fondanti del leader; come, ad esempio, il piano dello sviluppo locale, che dovrebbe essere diverso rispetto all'attuale. C'è una riproposizione, in chiave più piccola, del piano di sviluppo rurale sul territorio. Secondo noi, invece, dovrebbe essere un accordo fra parti che si impegnano a sviluppare una puntuale linea di interventi sul territorio. Sul punto quattro non ci sono osservazioni. Il moderatore da lettura della comunicazione della Commissione europea la direzione F, unità F4,: Osservazione servizi della comunità europea. “In risposta alla nota di convocazione al Comitato di Sorveglianza del PSR del 2007-2013, della Regione Lazio del 24/11/2014, si comunica che con rammarico i servizi della Commissione non potranno prendere parte alla riunione prevista per il giorno 28 a Roma, perché occupati in altri impegni di lavoro volti ad assicurare una rapida approvazione dei nuovi programmi di sviluppo rurale per il periodo 2014 - 2020. Si desidera, tuttavia, portare all'attenzione dell'Autorità di Gestione e dei membri del Comitato di Sorveglianza quanto di seguito osservato in merito ad alcuni dei punti all'ordine del giorno come indicato: punto primo: stato di avanzamento fisico finanziario del programma Si invita la Regione ad illustrare i progressi compiuti nel corso 2014 sulla base dei dati aggiornati e di quanto previsto al 31/12/2014 a livello di asse, e di ciascuna misura, soffermandosi in particolare sullo stato di attuazione di quelle misure che ad oggi continuano a soffrire di significativi ritardi, in particolar modo tutta le misure dell'asse III e dell'asse IV, descrivendone le criticità e illustrando le azioni intraprese dalla regione al fine di superarle. Si richiede di soffermarsi ad illustrare i risultati ad oggi conseguiti in rapporto agli indicatori di realizzazione e di risultato. Punto due: disimpegno automatico e rimodulazione finanziaria e azioni per contenere il rischio di disposizioni per la chiusura del programma Sulla base dell'ultima dichiarazione di spesa notificata dalla regione in data 7 novembre è relativa al terzo trimestre 2014, i servizi della Commissione hanno constatato che l'importo FEASR da spendere entro la fine dell'anno per evitare l'applicazione del disimpegno automatico delle risorse, meglio conosciuto come regola N +2 , supera l'importo speso. L'importo FEASR che dovrebbe essere realizzato entro il 31 12 2014 ammonta a circa 28,6 milioni di euro. Si invita pertanto l'Autorità di gestione a illustrare le previsioni di spesa al 31 12.014. Punto tre: informativa sul progetto banda ultra larga Si invita la Regione a riportare non solo lo stato di avanzamento degli interventi realizzati REGIONE LAZIO – Assessorato Agricoltura e Sviluppo Rurale, Caccia e Pesca PSR 2007/2013 del LAZIO – Verbale CdS 28 novembre 2014 nell'ambito delle misure 321 ma anche più in generale lo stato dell'arte della banda larga nel Lazio rispetto agli obiettivi individuati dalla strategia europea 2020. Sulla base dei fabbisogni e degli indicatori “utenti effettivamente serviti” Punto 5: “aggiornamento sulla RAE 2013” Francesco Morganti, appartenente all'area Programmazione comunitaria, monitoraggio e sviluppo rurale. La RAE come sapete è lo strumento con cui ogni anno l'autorità di gestione relaziona al partenariato, ma anche alla Commissione europea sull'andamento del programma al 31 dicembre dell'anno precedente. Quindi noi abbiamo inviato il rapporto annuale di esecuzione alla Commissione entro i termini regolamentari previsti del 30 giugno di quest'anno. La RAE, come vi ricordate, era stata approvata in procedura scritta dal Comitato e successivamente abbiamo proceduto all'invio alla Commissione europea che ci ha fatto osservazioni formali che ci sono pervenute il 20 agosto, a cui noi abbiamo già fornito risposta. A questo punto, come poi daremo conto nelle osservazioni alla lettera della Commissione, la Commissione ha approvato la RAE, e quindi siamo pronti per l'invio definitivo che avverrà nei prossimi giorni. Moderatore: su questo punto c'è un'osservazione della Commissione: la Relazione Annuale di Esecuzione relativa al 2013 è stata ufficialmente ricevuta dai servizi della Commissione in data 30 giugno 2014, conformemente all'articolo 82 paragrafo 2 del regolamento CEE 1698/2005. I servizi hanno formulato delle osservazioni e richieste di correzioni e integrazioni notificati alla Regione in data 20 agosto 2014. In data 3/11/2014 l'autorità di gestione ha informalmente inoltrato alla Commissione una versione aggiornata del documento, rivisto in linea con le osservazioni dei servizi. A questo proposito si osserva che, alla luce di questa ultima versione corretta della RAE, non sussistono ulteriori osservazioni. Si invita pertanto l'Autorità di gestione a notificare la versione rivista della RAE. Non ci sono interventi sul punto cinque. Punto 6: “informativa sugli esiti dell'Audit della Commissione Ue sulle misure 112, insediamento giovani agricoltori”. ROBERTO ALEANDRI: Abbiamo inserito questo punto all'ordine del giorno perché da una serie di colloqui informali avuti con la Commissione europea ritenevamo di disporre degli esiti conclusivi dei contenzioso in atto, sulla base del quale sono stati contestati alla Regione Lazio alcuni pagamenti effettuati ed effettuandi in ordine alla misura dei giovani, la 112, per rispetto del requisito dei 18 mesi che devono intercorrere tra l'insediamento e la decisione individuale di concedere il contributo. È un contenzioso che si trascina ormai da circa un anno e mezzo perché fa riferimento a un Audit sostenuto nel marzo 2013, al quale hanno fatto seguito una serie di contestazioni da parte degli stessi servizi Audit comunitari, ed al quale hanno fatto seguito una serie di contro-deduzioni, o comunque linee difensive, della Regione, sulla base delle quali ovviamente noi abbiamo cercato di dimostrare la bontà del nostro operato. Ciò ha comportato la sospensione di tutti i pagamenti relativi a questa misura, creando una situazione di grossa difficoltà operativa per il blocco degli impegni, non soltanto quelli già liquidati, ma anche quelli da liquidare, in virtù del mancato riconoscimento delle spese. Quali sono le novità? Come vi ho detto in premessa, le novità ancora non le conosciamo. Noi ci aspettavamo per questa data la REGIONE LAZIO – Assessorato Agricoltura e Sviluppo Rurale, Caccia e Pesca PSR 2007/2013 del LAZIO – Verbale CdS 28 novembre 2014 risoluzione definitiva del contenzioso. Voglio dire, e spero di non essere smentito, che da quanto sta trapelando in maniera molto informale dai servizi della Commissione, probabilmente quello che era un atteggiamento molto rigoroso da parte della Commissione riguardo a questo aspetto si è nel tempo via via rilassato, per così dire, e ci aspettiamo un esito finale del contenzioso molto meno grave rispetto a quello che era stato inizialmente paventato, perché l'approccio iniziale era quello di non riconoscere le spese al 100%, e questo ci ha creato e ci sta creando grossissime difficoltà nella gestione del programma, perché, ovviamente, non potendo pagare quelle risorse non possiamo rendicontarle, e questo ci espone in maniera forte al rischio disimpegno, senza trascurare l'aspetto delle singole imprese che sappiamo benissimo hanno un diritto acquisito, perché l'amministrazione ha concesso il finanziamento in virtù delle obbligazioni intercorse, per poter far fronte a questo pagamento utilizzando le risorse che si ritenevano opportune. Sapete che anche nelle more abbiamo adottato alcuni provvedimenti che dovrebbero far fronte a questi pagamenti, almeno in parte, con le risorse regionali. Ma continuiamo ad essere fiduciosi, anche nel breve periodo, perché vogliamo sperare che il contenzioso si risolva in tempi brevissimi, così brevi da potere, se ne ricorrono i presupposti, pagare entro l'anno, un bel regalo per gli agricoltori che stanno aspettando da un po' di tempo queste risorse. E avremo anche la nostra importante opportunità di poter inanellare un avanzamento finanziario che potremo utilizzare nell'ambito della rendicontazione delle spese. Mi rendo conto che il mio intervento è pieno di sé e di ma, ma in questa fase purtroppo non possiamo spingerci oltre. Probabilmente, se avessimo avuto qui i rappresentante della Commissione europea, avremmo potuto sentire dalla loro viva voce qual è lo stato dell'arte dei servizi della Commissione, anche se poi sapete benissimo che i servizi della Commissione sono articolati in diverse strutture, la questione è in mano ai servizi di audit delle unità territoriali. Rimane fermo comunque il fatto che noi speriamo di avere a strettissimo giro delle informazioni che, quanto meno, ci mettano nelle condizioni di poter assumere scelte definitive e di poter far fronte a questo elemento di grossa importanza. Punto 7) “l'informativa sul piano informazione e pubblicità”. La parola alla dottoressa Cristiana Storti, dirigente dell'area comunicazione, promozione e servizi di sviluppo agricolo, sempre della Direzione agricoltura. È una delle poche volte che non ci sono osservazioni da parte della Commissione. Su questo argomento vuol dire che abbiamo rettificato la nostra campagna di informazione, e questo mi dà grande soddisfazione. Oltre alle informazioni che hanno riguardato l'aggiornamento e l'implementazione del portale dedicato al programma di sviluppo rurale, alla realizzazione di un servizio tramite la casella di posta elettronica e la redazione di articoli sulla rivista dell'assessorato “Lazio informazione”, mi soffermo su due aspetti importanti: da una parte abbiamo realizzato e bandito in collaborazione con ARSIAL nel secondo semestre 2013 una gara europea per la realizzazione di una campagna pubblicitaria, utilizzando tutte le risorse dell'attuale programmazione comunitaria a disposizione per la comunicazione. Espletate le procedure di gara, a giugno abbiamo affidato formalmente la campagna ad una agenzia, la TBVA. La campagna è orientata essenzialmente su tre tipi di target, chiaramente i potenziali beneficiari della nuova programmazione, perché questa campagna pubblicitaria deve essere un ponte tra la vecchia e la nuova programmazione. Attraverso l'illustrazione e la pubblicità dei risultati raggiunti con questa programmazione dobbiamo sollecitare l'adesione dei beneficiari per il nuovo periodo di programmazione. Sarà diretta ai cittadini, agli enti locali, e in generale alla collettività. I prodotti, i servizi che realizzeremo saranno essenzialmente video, pubblicità mobile e statica, social media, e una serie di eventi divulgativi da realizzare nelle cinque province laziali per pubblicizzare i risultati raggiunti e l'impatto che questa programmazione ha avuto sul territorio e la modifica del quadro produttivo. Per quanto riguarda la strategia, la strategia messa in atto è quella di pubblicizzare le buone pratiche agricole attraverso la narrazione realizzata da volti veri, cioè dai veri protagonisti che hanno usufruito e ottimizzato il contributo REGIONE LAZIO – Assessorato Agricoltura e Sviluppo Rurale, Caccia e Pesca PSR 2007/2013 del LAZIO – Verbale CdS 28 novembre 2014 pubblico. Quindi protagonista sarà il territorio. Abbiamo selezionato le buone pratiche, tramite l'ausilio delle nostre aree decentrate agricoltura provinciali, per ogni provincia, e la società già sta realizzando dei video che raccontano queste esperienze. Questo perché, da una parte, intendiamo gratificare l'eccellenza del nostro territorio, dall'altra intendiamo raccontare il territorio, il Lazio, che è il protagonista di questa campagna e vogliamo sollecitare l'adesione del mondo agricolo rurale, degli imprenditori, alla nuova programmazione. Oltre ai video e alla cartellonistica pubblicitaria che porterà i volti dei protagonisti delle migliori pratiche, intenderemo realizzare degli eventi divulgativi nelle cinque province, e a questo proposito stiamo realizzando degli opuscoli, chiamiamoli opuscoli, comunque delle trattazioni specifiche per misura e per territorio e per provincia per divulgare i dati sugli attuali risultati raggiunti dall'attuale programmazione e sull'eventuale cambiamento che l'intervento dei fondi comunitari ha generato. L'altra iniziativa, che stiamo portando avanti e che porteremo avanti anche nel primo semestre 2015, riguarda la nuova programmazione comunitaria. Essenzialmente ci stiamo muovendo in due direzioni, da una parte stiamo predisponendo il nuovo logo della nuova programmazione e stiamo stilando il piano di comunicazione per il PSR 2014 2020 sulla base delle indicazioni fornite dai regolamenti comunitari. Questo piano chiaramente terrà conto delle esperienze di questa programmazione, dei suggerimenti avuti durante i diversi incontri con gli enti comunitari di sorveglianza, e soprattutto delle analisi effettuate dal nostro valutatore, soprattutto in itinere, perché poi dovrà essere realizzato e stilato il piano per il prossimo anno. E quindi il piano includerà anche l'individuazione di strumenti di comunicazione, speriamo più efficaci di quelli che oggi abbiamo impiegato con l'attuale programmazione. Abbiamo quasi terminato lo studio che ci ha portato ad un'analisi SWOT relativamente all’attuale portale dedicato al PSR 20142020, in quanto, proprio raccogliendo i suggerimenti dell'utenza che ci ha manifestato alcune criticità del portale, stiamo studiando, insieme ai tecnici della nostra società regionale, un nuovo portale PSR che dovrà tener conto delle debolezze dell'attuale portale e di qualche punto di forza, in maniera da dare uno strumento più agile di informazione e pubblicità sia per gli utenti potenziali beneficiari e i beneficiari ma anche per la collettività in generale, e per tutti gli stakeholders. Domanda: Tiziana Ruffo, del GAL versante laziale del Parco d'Abruzzo. Vorrei suggerire una possibilità: i nostri gruppi di azione locale nel territorio del Lazio attuano azioni attraverso la misura 321. Ci sono percorsi collaboratori territoriali anche di natura artistica e creativa che hanno prodotto materiale interessante. Ci piacerebbe sapere se fosse possibile trovare una modalità per rendere evidenti anche queste azioni che si stanno svolgendo nel nostro territorio. Domanda: Patrizia Marini preside dell'Istituto tecnico agrario Sereni e della rete degli istituti tecnici nazionali. Ho trovato tutto molto interessante fino ad adesso. Proporrei, visto l'elevato numero di istituti agrari presenti della regione che lavorano attivamente sul PSR, di fare dei seminari dedicati al mondo della scuola per far conoscere meglio la nostra azione. Cristiana Storti per quanto riguarda i prodotti, i percorsi, l'informativa, non vedo motivi ostativi. Anche nell'attuale portale abbiamo una sezione dedicata sia al leader che alle attività di pubblicità informativa, quindi in quell'ambito possiamo mostrare quanto svolto. Per quanto riguarda incontri divulgativi, raccolgo il prezioso suggerimento della preside dell'istituto Sereni con cui collaboriamo peraltro anche per la misura 111. REGIONE LAZIO – Assessorato Agricoltura e Sviluppo Rurale, Caccia e Pesca PSR 2007/2013 del LAZIO – Verbale CdS 28 novembre 2014 Moderatore: come dicevo sul punto 6 e 7 non ci sono osservazioni della Commissione. Punto 8) “ informativa sullo stato di attuazione del piano di azione per il contenimento e la riduzione del tasso di errore". FRANCESCO MORGANTI Il piano d'azione in sostanza è un'attività di monitoraggio che ci è stata caldeggiata dalla Commissione europea. Abbiamo monitorato lo scostamento tra la spesa effettivamente ammissibile nei progetti che arrivano al completamento, arrivano al collaudo finale, e quella che il progetto prevedeva al momento della sua ammissione al finanziamento. In sostanza la Commissione dice che c'è un valore di scostamento che diventa un valore soglia quando l'errore diventa superiore al 2%, cioè, in sostanza, immaginiamo un progetto con una spesa ammessa di € 100.000, si deve accendere una lampadina nel momento in cui mi accorgo, in esito a tutti i controlli, incluso quello che si fa all'accertamento finale dell'investimento (ma non solo per gli investimenti, questo vale anche per le misure a superficie o per le misure a premio) che l'importo della spesa effettivamente ammissibile è sceso a € 98.000. A livello europeo, in realtà, si è rilevato un tasso di errore molto alto, più alto di questa soglia di allerta, che è pari al 7,7%. Questo perché ci sono molti Stati membri in cui gli errori sono molto grossolani, cioè tra il progetto ammesso e gli accertamenti finali che vengono fatti alla realizzazione dell'opera effettivamente realizzata risultano degli scostamenti ben superiori al 2%. L'Italia si attesta complessivamente come Stato membro sul valore del 2,2%, ecco perché come Stato membro siamo stati esortati ad attivare anche noi un piano di azione, ma c'è da dire che per fortuna la Regione Lazio è al di sotto di questo valore soglia. In ogni caso, la Regione contribuisce anch'essa al monitoraggio delle principali cause di errore che sono riscontrate nei progetti del TFR Lazio. Quindi illustro velocemente una tabella che in sostanza mette in correlazione le principali cause di errore riscontrate e le attività preventive, o le azioni correttive, che il Ministero, in quanto autorità di coordinamento su questo piano di azione nazionale, e la Commissione a monte, ci chiedono di porre in essere. Come vedete, siamo partiti anche dalle osservazioni che ci sono state fatte, in particolare in alcune occasioni ben precise, ad esempio l'Audit che abbiamo ricevuto sulla misura 123, ma anche alcune cause di errore prevalentemente riscontrate sulle misure a superficie. Ovviamente l'esito dell'Audit contribuirà ulteriormente all'affinamento di questa analisi. Come diceva il dottor Aleandri, speriamo si concluda a bene a breve il contenzioso sulla misura 112. Tra le cause di errore che ci sono state contestate, la causa di errore può riguardare anche la modalità di selezione dei progetti. Ad esempio ci è stato contestato in passato che non prevedevamo un punteggio minimo per l'ammissibilità, e quindi l'approvazione dei progetti. Siamo nella fase precedente ai controlli sulla realizzazione, siamo proprio nella fase di ammissione. Poi, in seguito alle osservazioni che ci sono state fatte, abbiamo posto in essere anche questa misura di azione. Abbiamo ricevuto osservazioni sul fatto che secondo la Commissione non avevamo una chiara modalità di individuazione dei progetti innovativi, laddove invece l'innovazione era stata prevista come criterio di selezione di alcuni progetti. Comunque noi abbiamo tasso d'errore riscontrato al di sotto della soglia di allerta, ma questo non ci esime dal proseguimento delle attività che comunque si stanno facendo a livello nazionale e proseguiremo sulle ulteriori misure di PSR, anche prendendo in considerazione le cause di errore, come ci chiede di fare la Commissione, che magari non si sono riscontrate nel PSR Lazio, ma che si sono riscontrate presso altre autorità di gestione di altre regioni, come appunto azione preventiva anche per il futuro PSR 2014-2020. Moderatore: Per quanto riguarda il punto otto, La Commissione europea fa un'osservazione REGIONE LAZIO – Assessorato Agricoltura e Sviluppo Rurale, Caccia e Pesca PSR 2007/2013 del LAZIO – Verbale CdS 28 novembre 2014 sull'informativa sullo stato di attuazione del piano di azione per il contenimento e la riduzione del tasso di errore. Si richiede di illustrare il piano di azione della Regione per il contenimento e la riduzione del tasso di errore, e inoltre si invita a monitorare le cause di errore riscontrate in altre regioni italiane e in altri paesi dell'Unione europea e a riportarle nel piano di azione regionale. Nel caso in cui l'autorità di gestione le consideri possibili cause di errore anche per il proprio programma. Anche nel caso in cui delle possibili cause di errore riscontrate altrove non abbiano prodotto irregolarità nel programma della regione Lazio. È opportuno che l'autorità di gestione individui proattivamente possibili margini di miglioramento al proprio sistema di gestione del PSR e, ove possibile, realizzi degli interventi mirati per aumentarne l'efficacia e ulteriore tutela contro possibili irregolarità. Il tutto andrebbe spiegato nel piano di azione. Ci sono interventi su questo punto? Domanda: Solo una cosa visto che il tasso di errore se non ho capito male si calcola a monte di tutte le misure, in vista della prossima programmazione, che sicuramente sarà più complicata dell'attuale, non so se è possibile avere il monitoraggio per misura, perché quel valore sotto soglia del 2%, se non ho capito male, è la sommatoria mediata e ponderata di tutte le misure, quindi come Comitato, se potessimo avere il valore disaggregato per misura sarebbe meglio, per vedere come poter migliorare in futuro. FRANCESCO MORGANTI devo dire che è un'attività che è partita da quattro semestri, quindi tutte le Regioni, inclusa la Regione Lazio stanno cercando di affinare questa analisi. Sicuramente proseguiremo. Punto 9) "informativa sullo stato di attuazione del fondo di garanzia". La parola a Massimo Madonia, dirigente dell'area Territorio rurale, credito e calamità naturali. Nel 2011, a metà programmazione, la Regione Lazio ha inteso iniziare a provare l'utilizzo di questo fondo di garanzia. È un fondo di credito. Quest'operazione è stata fatta insieme ad altre Regioni, anche nell'ambito di un protocollo d'intesa nazionale con l’ISMEA. La regione Lazio ha attivato questo prodotto in maniera molto prudente, in termini di risorse destinate. Tant'è che abbiamo iniziato con un fondo di 2 milioni e mezzo in totale. 2 milioni per la misura 121 e mezzo milione destinato alla misura 311. Nel materiale che vi è stato distribuito trovate una sintesi di quello che sto dicendo. Questo fondo era destinato agli agricoltori che non avevano quelle risorse necessarie per accedere al credito, e , per altro verso, anche ad agricoltori che avevano le risorse ma non avevano un accesso al credito se non in condizioni particolarmente gravose, in particolare le imprese startup sono quelle sulle quali abbiamo registrato le maggiori criticità. Non voglio andare troppo nei dettagli tecnici. Questa diapositiva fa capire il mercato potenziale del fondo che si va a generare e che equivale a circa 31 milioni e 250.000. Come vi avevo detto, questo fondo era di 2 milioni per la 121 e mezzo milione destinato alla 311. Qui vedete una breve storia: alla fine del 2011 si attiva il fondo, nel 2012 attiviamo una serie di rapporti con ABI e una serie di attività promozionali di pubblicità del fondo, per esempio facciamo introdurre in tutti gli atti di concessione su queste misure una dicitura in cui informiamo che all'interno dell'atto di concessione, che è l'atto in cui l'amministrazione e l'imprenditore si prendono l'impegno di portare a termine quel fidanzamento, nell'ambito di quest'atto viene pubblicizzata la possibilità dell'imprenditore di accedere a questo fondo tramite ISMEA, tramite Regione o tramite banca o anche CONFIDI. Quest'operazione è stata fatta insieme ad ABI e CONFIDI. Sono stati fatti diversi incontri. CONFIDI è essenziale per la loro presenza e radicamento e diffusione sul territorio. Nel 2013-2014 abbiamo un riscontro di uno scarsissimo utilizzo di questo strumento. I fattori sono diversi, e sono stati analizzati nell'ambito di un convegno nazionale tematico organizzato dal Ministero e ISMEA, nel quale si sono analizzate tutte le cause. Tra i maggiori fattori di criticità, oltre REGIONE LAZIO – Assessorato Agricoltura e Sviluppo Rurale, Caccia e Pesca PSR 2007/2013 del LAZIO – Verbale CdS 28 novembre 2014 all’aver iniziato questo strumento in corso d'opera, c'è stata la crisi e quindi l'irrigidimento da parte del sistema bancario di dare accesso ad un credito ancora superiore, e un'altra cosa importante da dire è che l'accesso a questo fondo ha un costo, e siccome è in regime di non aiuto, il costo doveva essere sostenuto per intero dall'agricoltore. Sono state fatte anche delle ipotesi di rateizzazione di questo costo, ma non con grande successo. Nel 2014 abbiamo notato un piccolo incremento rispetto al 2013, ma è sempre in misura non importante da poter dire che questo strumento abbia avuto successo. Anche questo lo trovate nei vostri materiali, e l'indice di operatività che è l'ultima riga, ci dà il grado di successo e deve raggiungere almeno un valore di 3, come stabilisce la Commissione. Sicuramente, in conclusione, posso dire che giustamente la Regione ha agito con cautela con questo strumento, come ho detto all'inizio. Alcune regioni hanno rivestito sui 50-40 milioni a fronte dei nostri 2 milioni e mezzo, con risultati a volte simili ai nostri e sicuramente tutto quello che abbiamo imparato in questi due anni ci sta facendo lavorare sulla nuova programmazione. L’assessore ci stimola molto su questa questione del credito, il credito rimane sempre un tema centrale, l'accesso al credito è un tema centrale, e su questo stiamo lavorando, su indicazione dell'assessore e nell'ambito degli strumenti finanziari che prevede il nuovo PSR , per trovare nuove soluzioni più vicine al mondo agricolo, più fattibili, più accessibili. Moderatore: Sul punto nove c'è una osservazione da parte della Commissione europea: informativa sullo stato di attuazione del fondo di garanzia. Si invita l'autorità di gestione a rendere conto dello stato di attuazione del fondo di garanzia e a descrivere le principali difficoltà incontrate alla luce dell’ancora limitato utilizzo del fondo e in considerazione dei tempi ristretti rimasti a disposizione per la programmazione 2007- 2013. Si esorta la regione a valutare rapidamente le azioni più appropriate da compiere al fine di evitare un disimpegno dei fondi nel caso in cui questi non fossero utilizzati a fine programmazione. Questa era l'ultima osservazione da parte della Commissione. Ci sono interventi su questo punto? Domanda: Arbore, UNINDUSTRA. Un chiarimento velocissimo. La leva che viene fuori dal finanziamento potenziale massimo attivabile , se non sbaglio, è di 15 Risposta: 12,5 Domanda: mi può dare qualche maggior dettaglio su come è costruita, sui parametri sui quali si costruisce? È l'estremizzazione di situazioni ottimali oppure tiene conto anche di alcuni fattori di freno? Risposta: Diciamo che questo parametro viene fuori da un fondo nazionale, il fondo che gestisce ISMEA, dove si stabilisce, in base al rischio, il parametro del 12,5, stabilito sulla base di una loro esperienza ormai pluriennale in questo campo. E il fondo da segregare, il rapporto tra il fondo segregato e il fondo generato è 12,5, rapporto che danno loro come ente che garantisce il fondo, non è costruito da noi, non è stabilito da noi questo valore, non conosco il dettaglio sulla formula che sta alla base della costruzione di questo dato, nulla so perché viene fuori da questo accordo di programma di questo fondo nazionale. Se vuole posso mandarle dei dettagli, se mi lascia un suo contatto le manderò sicuramente la formula che stabilisce questo dato. Punto 10) programmazione 2014-2020 informativa sullo stato di avanzamento dei lavori REGIONE LAZIO – Assessorato Agricoltura e Sviluppo Rurale, Caccia e Pesca PSR 2007/2013 del LAZIO – Verbale CdS 28 novembre 2014 ALEANDRI Come da dettato regolamentare e come quasi tutte le altre regioni, e dico quasi tutte perché in quattro non hanno presentato il PSR nei tempi, il 22 luglio 2014 è stato presentato il nostro documento di programmazione. Entro i tre mesi previsti dalla regolamentazione comunitaria sarebbero dovute pervenire le osservazioni sulla base delle quali attivare il negoziato, con il fermo intento convenuto con i servizi della Commissione di chiudere la partita a fine anno. Ad oggi, come quasi tutte le altre regioni, non abbiamo ancora ricevuto formalmente le osservazioni anche se abbiamo avuto in bozza un primo set di informazioni che ci hanno fatto avere i servizi comunitari. Sottolineo la differenzia di trattamento che hanno ricevuto i programmi per lo sviluppo rurale rispetto a quelli degli altri fondi strutturali, per i quali ho viceversa notizia di un'accelerazione dei tempi di definizione ed approvazione del negoziato. Ci viene ricordato che, in virtù di una serie complicatissima di meccanismi procedurali, soprattutto finanziari, probabilmente l'approvazione di tutti i programmi dello sviluppo rurale dell'Italia slitterà al prossimo anno, perché l'annualità 2014 dovrà essere caricata sul 2015, e, ci hanno assicurato, senza alcuna valutazione finanziaria. Quindi è semplicemente un trasferimento di risorse da un anno all'altro, ma quest'operazione comporta una revisione del regolamento. Nel frattempo abbiamo costituito una task force che sta lavorando sulle revisioni del programma, abbiamo già fissato con i servizi della Commissione europea una serie di incontri bilaterali sulla base dei quali ci confronteremo e daremo attuazione al negoziato. Contiamo comunque di avere programmi approvabili, cioè programmi definiti e concordati a livello informale con i servizi della Commissione, fermo restando che poi l'approvazione formale la porteremo a settembre. Se noi riuscissimo a fare questo, potremmo già da subito pensare alla definizione dei bandi per le raccolte a valere sul prossimo PSR. C i stiamo coordinando anche con il primo pilastro, ovvero i pagamenti diretti. Sapete che dal 15 maggio del prossimo anno ci sarà la domanda unica sulla base delle nuove regole, di fatto siamo già alle nuove regole, perché gli agricoltori si stanno già ponendo il problema di come rispettare il greening, anche se poi dovremo arrivare al 15 maggio, siamo nel vivo della nuova applicazione, ma siamo nel massimo dell'incertezza sul modo in cui applicarla. Tutti ci poniamo l'obiettivo della semplificazione. Ad oggi francamente diventa sempre più complesso seguire questi obiettivi perché se non si creano i presupposti per poterli raggiungere, il loro effettivo raggiungimento diventerà sempre più difficile. Domanda: Arbore - Questo passaggio mi sembra un po' delicato, perché lei dice “i programmi non sono approvati ma sono approvabili”. Noi prossimamente abbiamo l'approvazione del bilancio previsionale 2015 della regione Lazio, bilancio complicatissimo, come sapete, per questa manovra Renzi che ci sta arrivando addosso. Però questo non riguarderebbe i fondi europei della famosa tripartizione, parte finanziamento europeo, parte finanziamento nazionale, parte regionale. Cresce a 15% la componente regionale, un po' di più di quanto non fosse in passato. Diciamo che quelle coperture verrebbero comunque garantite in bilancio. Il punto da capire il seguente: se sono approvabili, nella stesura del bilancio 2015 io comincio a mettere delle risorse come se fossero approvati, perché potranno esserci dei ritardi a trasformare l’approvabile in approvato, ma poi abbiamo l’approvazione. Ma non posso correre il rischio di una sotto-dotazione, nel momento in cui mi arriva questa approvazione. Quindi voi che cosa farete come assessorato per garantire una dotazione in linea con quello che potrebbe essere un rispetto dei tempi e quindi poter cominciare a spendere dal 1 gennaio 2015? Perché, altrimenti, dovreste mettere di meno, recuperando poi successivamente nei prossimi esercizi. Ricordo che questo ciclo di programmazione prevede N +3. Ci siamo già consumati un anno, se anche nel secondo abbiamo una sotto-dotazione, perché ci sono dei ritardi, dobbiamo recuperare dopo. Ci siamo già consumati almeno un paio d'anni, poi bisogna vedere quando la probabilità diventerà approvazione operativa al 100%. Su questo punto vorrei capire fino in fondo la situazione. REGIONE LAZIO – Assessorato Agricoltura e Sviluppo Rurale, Caccia e Pesca PSR 2007/2013 del LAZIO – Verbale CdS 28 novembre 2014 Domanda: UNACMA, associazione dei concessionari che fornisce servizi privati alle aziende agricole, in particolare per la tecnologia delle macchine. In merito all'intervento del signore che è stato molto tecnico io vorrei riportare una voce del territorio, nel senso che quest'attesa del nuovo bando 2015 ha creato il solito blocco totale delle attività di produzione e quindi vi invito già a pensare direttamente ad un pre-bando, di modo che le aziende che hanno desiderio di fare un investimento possano farlo pensando di rientrare poi della nuova programmazione. Vorrei aggiungere un’altra cosa, in merito alla promozione di tutto questo: oggi se consideriamo i numeri delle pratiche, parliamo di centinaia di pratiche, quindi credo che come associazione possiamo mettere a disposizione possibili incontri, come abbiamo fatto altre volte, a titolo totalmente gratuito, e riuscire veramente ad intercettare gli interlocutori capaci di fare gli investimenti, perché poi fare una programmazione pubblicitaria, un investimento pubblicitario che dia molto lustro alla regione spesso è molto più difficile, molto più oneroso, per la regione, intercettare gli interlocutori in questo modo. Quindi fin da adesso metto a disposizione le nostre strutture per promuovere il nuovo bando o per pensare alla possibilità di una collaborazione. Voglio complimentarmi per la formula di questo tavolo, con questa platea, formula molto più diretta e chiara delle precedenti. Grazie. Risposta: ROBERTO ALEANDRI Una valutazione di ordine tecnico, senza invadere in alcun modo il campo delle decisioni politiche. Da un punto di vista tecnico, il ragionamento è assolutamente fondato, anche se dobbiamo fare una distinzione tra i circuiti finanziari dello sviluppo rurale e quelli dei fondi strutturali, e dalle sue parole denoto una profonda conoscenza dei fondi strutturali, in cui esiste un'articolazione del bilancio che è profondamente diversa da quella che caratterizza le attività dello sviluppo rurale. Per quanto riguarda lo sviluppo rurale, noi ci avvaliamo dell'organismo pagatore (AGEA) presso il quale risiedono tutte le quote di cofinanziamento dei soggetti che partecipano al programma, quindi oltre alla quota regionale anche la quota dei soggetti nazionali e comunitari. Questo già ci differenzia in maniera sostanziale dall'approccio formale che hanno i fondi strutturali, perché noi, di fatto, quando ragioniamo in termini di impegni, ragioniamo in termini giuridicamente vincolanti e non di impegni formali da un punto di vista contabile. Quando noi autorizziamo il finanziamento di un progetto, non adottiamo l'impegno di bilancio, ma adottiamo formalmente una concessione, che non è necessariamente l'impegno contabile che serve per sostenerlo dal punto di vista finanziario. Io penso che già questa premessa dovrebbe aver chiarito il diverso approccio che noi abbiamo rispetto agli altri fondi strutturali. Detto questo, è evidente che il concetto di approvabile va ricondotto a quella che poi sarà la formale approvazione, ma non pregiudica l'aspetto finanziario. Per quale motivo? Perché l'assessore, le strutture tecniche, si sono preoccupate già di allocare in bilancio le annualità finanziarie secondo la scansione dei piani finanziari, quindi annualità costanti per i sette anni di programmazione. Quindi l'assessore si è preoccupato, e ne troverete trasparenza nel bilancio di cui adesso inizierà discussione al consiglio, già dal prossimo anno troverete la quota regionale che dovrà sostenere il programma. Mi fa piacere che venga posto in evidenza che ci sarà una partecipazione più importante della regione in termini di quota nazionale. Nel passato, nell'attuale PSR un’annualità era sostanzialmente circa 10-11 milioni di euro, ripartiti in maniera costante negli anni. Dal prossimo, avremo l'esposizione annuale media di 18-19 milioni. Questo vuol dire uno sforzo non indifferente dell'amministrazione a trovare un bel pacchetto di risorse aggiuntive rispetto a quello che avveniva in passato. Questo è stato un argomento di grosso approfondimento. Vorrei fare una battuta sui pre-bandi o bandi a condizione, chiamiamoli come vogliamo. Fermo restando che abbiamo fatto un bando, tra l'altro specifico per macchine e attrezzature, che si è concluso non più tardi del 26 agosto, che per la pubblica amministrazione non è preistoria, anzi è storia di estrema attualità, i pre-bandi vanno anche bene, ma sono un salto nel buio, perché un pre-bando si fa in condizioni di un quadro giuridico non ancora noto. Se abbiamo un programma approvabile, con un quadro giuridico definito, è un'operazione sostenibile che possiamo pensare di mettere in conto anche in un programma approvabile, ma senza REGIONE LAZIO – Assessorato Agricoltura e Sviluppo Rurale, Caccia e Pesca PSR 2007/2013 del LAZIO – Verbale CdS 28 novembre 2014 un programma neanche approvabile questo non si può fare, l'operazione diventa molto più complessa. Senza tra l'altro dimenticare che per noi 2015 vuol dire impegnarci a fondo ancora sul programma 2014. Dobbiamo spendere il prossimo anno più di quanto abbiamo speso in tutte le annualità precedenti. Ci mancano 140 milioni di euro che dobbiamo spendere. Moderatore: non ci sono pervenute ulteriori integrazioni al punto 11 quindi chiudiamo la mattinata con l'intervento dell'assessore Sonia Ricci, assessore all'agricoltura e caccia e pesca della regione Lazio SONIA RICCI Più che parlare del passato vorrei dare qualche spunto sul futuro, nel senso che questo Comitato di sorveglianza è fondamentale per dirci alcune cose e per correggere cose che non hanno funzionato nella vecchia programmazione. Nel primo comitato di sorveglianza abbiamo avuto modo di parlare delle debolezze, e vorrei sottolineare alcuni aspetti 2013-2014 che hanno mostrato una maggiore spesa, auspicabile dagli elementi in nostro possesso, ma vedremo cosa succederà il 31 dicembre. Quanto fatto, non è avvenuto per caso, non è sceso dall’alto, è avvenuto perché la giunta Zingaretti ha voluto dare un valore alla spesa, ipotizzare tutte le cose che abbiamo fatto, ovviamente quelle possibili, con un sistema informativo esistente. Roberto dice che l'assessore è fissato sullo snellimento. È vero, abbiamo fatto alcuni esperimenti di semplificazioni per accelerare la spesa. Sarà anche un mio tarlo, ma prima di parlare di qualunque altra cosa, uno degli elementi cardine per fare spesa è lo snellimento. E lo ritengo anche uno degli elementi cardine per la competitività delle nostre aziende. La misura 112 è andata molto bene nel Lazio ma il giovane agricoltore ha dovuto trovare dei garanti per realizzare il suo progetto. Pesantezze della vecchia programmazione che noi dobbiamo cercare di eliminarle. Le filiere sono elementi importanti per sostenere la produzione e per esse dobbiamo arrivare a progetti che aiutino a superare gli errori del passato. Ritengo i pre-bandi un appesantimento se arriviamo a giugno e manca solo l’approvazione formale. Il nostro sistema Lazio qualche debolezza comunque ce l’ha: manca un pezzo importante di agroindustria e manca il sistema organizzativo. La prossima programmazione cercherà di correggere queste debolezze. Voglio riprendere un elemento. Ringrazio la preside, che è sempre presente alle nostre iniziative. Vorrei consigliare ai nostri giovani che fanno la sua scuola cosa possono fare quando escono dalla scuola, perché questo è il valore vero del nostro lavoro, del nostro ruolo, dei fondi che arrivano dall'Europa. Una cosa che noto, sia dall'esterno che dall'interno, è che, molte volte, la prima grande vera rivoluzione è quella di dare giuste e corrette informazioni all'impresa agricola. Noi dovremmo ripensare alla vecchia figura dei divulgatori agricoli, che hanno avuto una grande funzione. All'epoca si divulgavano alcuni tipi di cose, oggi sappiamo meglio cosa divulgare, però dobbiamo farlo, perché è un settore che ha bisogno di informazioni corrette e anche di essere assistito per le sfide che deve affrontare. Infine rilevo che tutti gli indicatori che riguardano il nostro settore ci parlano di fiducia nel nostro settore. Questo non è un valore in sé, se poi non rendiamo forte il sistema agroalimentare e l'agricoltura del Lazio autonoma rispetto a tutto il resto dei meccanismi. Noi abbiamo una grande forza, che oggi è ritornata questa cultura della dieta mediterranea. Noi dobbiamo essere in grado di collegare il cibo del Made in Italy a tutta la filiera alimentare. Vi ringrazio e ci vediamo al prossimo convegno Moderatore: grazie assessore. La giornata di lavoro è conclusa e pertanto si chiudono i lavori del Comitato. REGIONE LAZIO – Assessorato Agricoltura e Sviluppo Rurale, Caccia e Pesca