Rivista di DEBRA Austria e DEBRA Südtirol – Alto Adige edizione luglio 2010 INDICE 6 EDITORIALE Introduzione Dr. Rainer Riedl……………4 Isolde Mayr Faccin………...5 ATTUALITA’ 15 e 5: una storia affascinante, un doppio anniversario……………………………6 A TU PER TU Intervista Con la Presidente del Land Salzburg Gabi Burgstaller..………...10 REPORT In marcia: la giornata delle malattie rare………..11 Assistenza personale….12 2 REPORT Assemblea generale annuale di DEBRA Südtirol…...13 Interreg IV: l a Dott.ssa Nadia Bonometti si presenta………………...13 GRAZIE! Donazioni per i ‖Bambini Farfalla‖..………………….14 11 16 19 10 VISSUTO E NARRATO FATTI E PAROLE Raduno motociclistico a favore dei ―Bambini Farfalla‖……16 Nuotare con l’EB Esperienze e consigli….18 Appuntamenti……………17 Rassegna stampa………20 COLOPHON: Editore: DEBRA Austria, Am Heumarkt 27/3, 1030 Vienna, Tel. +43 (0)1 876 40 30 | DEBRA Südtirol – Alto Adige, Rienzweg 12/d, 39034 Dobbiaco, Tel. +35 0474 854 606 | Layout: Peter Fleischhacker, 1220 Vienna | Stampa: Tipografia Egger GmbH, 6460 Imst 3 EDITORIALE Introduzione Dr. Rainer Riedl Cari amici di DEBRA Austria, cara famiglia DEBRA! I n un anno di celebrazioni non si può fare a meno di fermarsi un istante e guardare indietro, rallegrarsi di quanto ottenuto, analizzare lo status quo e fare nuovi piani per il futuro. Quest’anno DEBRA Austria compie 15 anni, mentre Casa EB 5. Perché dunque non analizzare con la dovuta leggerezza i numeri 15 e 5 dal punto di vista della numerologia? La numerologia, ossia la convinzione che i numeri e le combinazioni numeriche, oltre alla loro funzione matematica, abbiano un altro significato, si fonda su correlazioni nascoste, tramite le quali dai numeri si possono dedurre dei fatti. Cominciamo con il 15, il numero di DEBRA Austria. Secondo la numerologia, dal 15 si ricava il 6 come somma di 1 e 5. Nell’Introduzione alla numerologia di Johann Heyss si legge che il 6 indica, tra le altre cose, armonia, socievolezza, ricerca della perfezione e della conciliazione, famiglia, stabilità, apprensione, senso di responsabilità, premurosità e fiducia. Se riferiamo questi concetti a noi stessi, si percepisce chiara- mente che si addicono tutti perfettamente allo spirito del nostro gruppo. Il 6 è il numero della famiglia, capace di profondo affetto e, da questo punto di vista, non è quindi un caso l’essere cresciuti insieme creando la famiglia DEBRA e che si possano riporre ancora tante speranze nel futuro. Che dire invece del 5, il numero della Casa EB? Dal testo citato si desume che il 5 è sinonimo ad esempio di libertà, indipendenza, ribellione, adolescenza, gioventù, mutamento, viaggi, progresso ed evoluzione. Sembra proprio che la Casa EB desideri emanciparsi un altro po’ e intraprendere un proprio cammino. Anche in questo caso scorgo delle analogie con la realtà: quanto alla Casa EB, è necessario individuare nuovi percorsi nell’assistenza ai pazienti e ricercare terapie per l’EB. Ciò richiede autonomia, creatività e nuove idee. A mio avviso, anche a questo riguardo, sono tanti gli aspetti positivi per il prossimo futuro. Dalla mistica dei numeri di nuovo alla realtà: anzitutto, il feedback della ‖EB 2009―, la conferenza scientifica tenutasi lo scorso autunno a Vienna, da parte dei principali ricercatori EB ci ha profondamente allietato. Il Prof. Jouni Uitto dichiara in sintesi: ―EB 2009 was highly successful in assessing the current state of EB research and in advancing the agenda. This meeting reflected the progress made in research, particularly in molecular therapies, toward treatment, and perhaps cure of EB.― In breve, si è riusciti a organizzare una conferenza di altissimo livello, in occasione della quale sono chiaramente emersi i progressi della ricerca e, rispetto a nuovi risultati in termini di cura, si può guardare al futuro con ottimismo. Sigrid Kuhn, una cosostenitrice da anni di DEBRA Austria e membro impegnato del Consiglio di Amministrazione, non collabora più con noi da metà marzo. È stata attratta da un’interessante proposta di lavoro dopo una pluriennale collaborazione nel settore privato. Le sue mansioni, ossia il marketing e le pubbliche relazioni, sono state assunte da Ulla Epler. Responsabili dei nostri eventi, in particolare del nostro Charity Golf per i ―Bambini Farfalla‖ di Himberg, sono oggi Ulla Epler e Patricia Santo-Passo. Sigrid ci ha promesso che continuerà a sostenerci in base al tempo a sua disposizione. Dato che la nostra agenda in tema di ricerca, fortunatamente, è sempre più fitta, abbiamo deciso di introdurre nell’ufficio DEBRA un nuovo collaboratore, responsabile del supporto alla ricerca. L’amministrazione, la gestione e la rendicontazione dei progetti, che nel frattempo cofinanziamo a livello sia nazionale sia estero, non sono più materia dell’attuale team e confidiamo tutti in un consolidamento competente di questa nuova figura, al più tardi entro il prossimo autunno. La parola chiave è dunque autunno. Nell’ambito dell’incontro annuale del corrente anno di DEBRA Austria desideriamo festeggiare il nostro anniversario con gioia e gratitudine. A tal fine, Dagmar Libiseller ha ideato un interessante programma. Nell’impaziente attesa di ritrovarci insieme alla famiglia DEBRA, auguro a tutti voi una splendida estate e una piacevole lettura. Dr. Rainer Riedl, Presidente di DEBRA Austria Grazie! La Casa EB Austria desidera ringraziare di cuore tutte le persone e tutte le organizzazioni che, attraverso il loro impegno e le loro generose donazioni, consentono l’assistenza medica ai soggetti EB e sostengono lo sviluppo di un metodo di cura. Le donazioni a favore di entrambe le associazioni sono detraibili dalle tasse. 4 DEBRA Austria Società di pubblica utilità Epidermolisi bollosa Donazioni: Conto Postale 90.000.096, CAB 60.000 DEBRA Austria Associazione per la promozione della ricerca sull’Epidermolisi bollosa Donazioni: Conto Postale 90.033.300, CAB 60.000 Introduzione Isolde Mayr Faccin Cari amici di DEBRA Südtirol- Alto Adige, cara famiglia DEBRA! È sempre un grande piacere notare quante cose positive sono accadute in poco tempo: ciò che mi preme raccontare sono soprattutto le grandiose azioni di beneficenza organizzate in Alto Adige che, anche per quanto ci riguarda, rappresentano un prezioso contributo alla ricerca di una cura per l’EB. In particolare, la nostra attenzione è focalizzata sul progetto Interreg IV appena avviato. A tal riguardo, in un prossimo futuro occorrerà individuare una terapia genica che possa essere adottata in modo fidato. Il Dr. Werner Wallnöfer e la Dott.ssa Nadia Bonometti si dedicano indefessamente a questo progetto e hanno già risposto a tutte le nostre domande sulle modalità di svolgimento e sui possibili risvolti di questa nuova forma di terapia. Le nostre aspettative sono certamente alte benché siamo consapevoli che lo sviluppo di nuovi concet- ti di cura non è cosa semplice. Ciò nonostante, DEBRA Südtirol vede in questo progetto un’opportunità particolare di compiere progressi duraturi nella ricerca sull’EB. Auguro dunque a tutti coloro coinvolti da questo progetto tanta determinazione, pazienza e successo! È con grande gioia che comunico che i proventi della cosiddetta azione ―5 per mille‖ del 2007 hanno di gran lunga superato la somma raccolta l’anno precedente. Ciò rappresenta un preziosissimo contributo per la nostra piccola associazione, oltre ad essere una grande dimostrazione di fiducia. Dopo un’approfondita discussione, il Consiglio di Amministrazione ha deciso di devolvere gran parte di questi proventi all’adozione a distanza di una ―Bambina Farfalla‖ originaria della Romania: DEBRA Südtirol sosterrà la piccola Diana garantendone l’assistenza medica. Non è infatti difficile immaginarsi che la medicazione delle ferite nelle condizioni vigenti in Romania è una grande sfida: purtroppo, il materiale di medicazione ivi disponibile non è idoneo alla fragile pelle di chi soffre di EB. Il team di medici della Dermatologia, insieme alla farmacia dell’Ospedale di Bolzano, sceglierà un materiale di medicazione speciale e lo spedirà direttamente alla famiglia tramite una persona di fiducia. Inoltre, nell’ambito di questa adozione a distanza, la famiglia potrà contare su una consulenza medica costante. Come madre di una ―Bambina Farfalla‖ mi immagino facilmente le preoccupazioni dei genitori di un bambino affetto da EB e sono contenta che, in questo modo, possiamo offrire loro un aiuto concreto. A partire dalla nascita di mia figlia Anna, oltre 20 anni fa, l’esperienza nel gestire l’EB, almeno alle nostre latitudini, è notevolmente cresciuta. Ed è con piacere che ―Donazioni sicure‖ a DEBRA Südtirol – Alto Adige Anche per il 2010 DEBRA Südtirol – Alto Adige ha ottenuto il marchio ―Donazioni sicure‖. ―Donazioni sicure‖ è un sistema di certificazione per le organizzazioni di utilità sociale, con sede in Alto Adige (Italia) che raccolgono fondi per il finanziamento delle loro attività. Per ulteriori informazioni consultare il sito: www.donazioni.bz.it DEBRA Südtirol – Alto Adige ringrazia tutti i donatori per l’enorme sostegno fornito e si augura anche in futuro di poter ricevere aiuto e assistenza. 5 la trasmettiamo ad altri. È altrettanto importante citare la richiesta avanzata lo scorso marzo relativa a un progetto UE, il quale prevede l’istituzione di un registro EB europeo denominato Eurobullosa. In questo progetto, diretto dalla Prof.ssa Giovanna Zambruno, sono riuniti tutti i centri EB dell’Europa, tra cui anche il Team della Casa EB. A DEBRA è stato richiesto un sostegno economico e, alla luce dell’utilità pratica di questo registro per i pazienti EB, suppongo che, in caso di benestare dell’UE, anche DEBRA Südtirol non mancherà di offrire il proprio contributo finanziario. A causa della rarità dell’EB, un registro di questo tipo è indispensabile per studi comparativi e rappresenta una risorsa inestimabile per la futura ricerca sulla malattia. Solo sapendo chi, dove e quale forma di EB si ha, le terapie del futuro potranno essere applicate in modo rapido ed efficace ai pazienti interessati. Da aprile, DEBRA Südtirol è presente in internet in una veste moderna e visivamente accattivante. Visitateci online all’indirizzo www.debra.it; non potrete fare a meno di apprezzare insieme a me la nuova Homepage. Concludo ringraziando di cuore tutti gli amici, i collaboratori e i donatori che hanno già fatto tante cose meravigliose per i ―Bambini Farfalla‖. A tutti voi auguro un’estate all’insegna del relax. Isolde Mayr Faccin, Presidente di DEBRA Südtirol – Alto Adige DEBRA Südtirol – Alto Adige Conto per le donazioni: Südtiroler Volksbank, Filiale di Dobbiaco DEBRA Südtirol – Alto Adige, Gruppo d’interessi Epidermolisi Bollosa IBAN: IT56 P058 5658 3600 1557 1103 341 BIC: BPAAIT2B015 ATTUALITÁ´ La famiglia DEBRA al consueto incontro annuale a Salisburgo. 15 e 5: una storia affascinante Un doppio anniversario: DEBRA Austria compie 15 anni, Casa EB 5 ― Il 2010 è per DEBRA Austria un anno di gioia, l’anno di un doppio anniversario. Chi avrebbe mai pensato all’inizio che, dopo 15 anni, la nostra associazione sarebbe stata così attiva? Chi avrebbe mai pensato nel 1995, l’anno della fondazione, che un giorno avremmo parlato di famiglia DEBRA e che avremmo persino avuto una nostra casa? Chi avrebbe mai pensato che nel campo della medicina e della ricerca sull’EB sarebbero stati compiuti così tanti progressi? Ecco un personale sguardo retrospettivo a un periodo denso di eventi. 20. 9. 1993 Con la nascita di mia figlia Lena, il 20 settembre 1993, inizia per me una storia lunga, difficile ma al contempo affascinante. All’inizio tutto si concentra su un lembo di epidermide mancante sul collo del piede di Lena, mentre successivamente si formano un paio di piccolissime bolle sulle pinne nasali. Nei giorni seguenti, nella clinica ostetrica, si avvicendano vari medici che fanno 6 diagnosi e prescrivono terapie a volte tra loro contraddittorie. Solo quattro mesi dopo abbiamo dovuto scoprire che Lena era nata con un difetto della pelle denominato Epidermolisi bollosa, evidentemente una malattia della pelle per cui non esiste una cura. Il periodo iniziale è contraddistinto dall’insicurezza, dal desiderio di evitare ogni ferita e dal rapido processo di apprendimento su come usare pomate, bende per ferite e materiale di medicazione. Siamo i soli genitori al mondo con una bimba con le bolle? Perché proprio noi? Potrà mai camminare Lena? Dobbiamo trasformare la nostra casa in una cella di cotone? Domande su domande senza nessuno che sappia darvi una risposta. Il Professore della Clinica Universitaria è evidentemente interessato solo a dimostrare ai proprio colleghi come si forma una bolla. Spiegare a genitori disperati che cosa significa EB e che cosa li aspetta è per lui superfluo. Non siamo soli Dopo innumerevoli ricerche sia telefoniche sia scritte – Internet non era ancora ciò che è oggi e Google non esisteva – scopriamo che in Germa- nia esiste un gruppo di autoaiuto EB. Finalmente riceviamo risposte concrete a tutte le nostre domande e, soprattutto, ci rendiamo conto che non siamo affatto soli. Evidentemente, l’EB è una malattia rara ma vi sono altre persone che ne soffrono. Con alcune famiglie si instaurano dei rapporti d’amicizia tramite una periodica corrispondenza epistolare. Attraverso il lungo cammino che ci ha portato a unirci al gruppo di autoaiuto tedesco, abbiamo conosciuto i primi genitori austriaci di bambini affetti da questa malattia. Franz Feichtlbauer è uno di loro. Sua figlia Nina ha un anno in più di Lena e mi accordo con lui per andare insieme all’incontro dei membri in Germania. Sayda, situata leggermente a sud di Dresda, è la nostra meta. Decisamente un’esperienza singolare, in occasione della quale abbiamo conosciuto varie persone affette da EB, dai bimbi piccoli alle persone più mature, con vari gradi di gravità, persone allegre e serie, ottimiste e pessimiste. La cosa più importante, però, è la visita all’osteria nella città natale di Franz, Raab, al termine di quel fine settimana: progettiamo di fondare un gruppo di autoaiuto austriaco. Vengono così forgiate le prime idee verso DEBRA Austria. Ci aiutiamo noi stessi – DEBRA Austria È una pietra miliare: dopo un incontro tra i proponenti nella primavera del 1995, il 7 ottobre 1995, con l’appassionato sostegno del Prof. Helmut Hintner e di alcuni collaboratori particolarmente dediti della Dermatologia delle Cliniche Regionali di Salisburgo, fondiamo un gruppo di autoaiuto EB austriaco. Mi fu subito chiaro che volevo impegnarmi in questo gruppo, più come un dovere interiore che non come desiderio esteriore. Per noi inizia così una nuova epoca: assimiliamo con avidità ciò che gli altri genitori o pazienti adulti ci raccontano. Il Prof. Hintner si rivela un medico straordinario: esperto, competente, amichevole, disponibile e sempre pronto ad offrire aiuto ai pazienti EB. Un’esperienza che per noi, e probabilmente per alcune altre famiglie, è del tutto nuova e ci infonde coraggio. Ogni ottobre il gruppo si ritrova a Salisburgo in occasione dell’incontro annuale e per il cosiddetto ―ambulatorio generale‖ appositamente ideato per pazienti EB presso le Cliniche Regionali di Salisburgo. Da persone prima estranee nasce una famiglia legata da un destino comune che cerca le strategie per affrontare le sfide dell’EB. Presto viene fondata una seconda associazione allo scopo di consentire ai donatori di detrarre dalle tasse le somme devolute a favore della ricerca. Nell’autunno 1999 viene battezzata l’associazione per la promozione della ricerca sull’EB. Di che cosa necessita chi è affetto da EB? È questo il quesito principale poiché – siamo nel frattempo arrivati all’anno 2002 - al progetto si è unito un grande benefattore, Ernst Stromberger, un uomo che non si limita a donare ma che desidera portare in primo piano le esigenze delle persone affette da EB. Come filantropo, così come compare nel libro illustrato per bambini, si è accollato per due anni il finanziamento di un centro part-time. Si tratta di una vera e propria partenza in piena regola, perché per la prima volta, nella nostra breve storia, ho la possibilità di lavorare così ―bene‖ per DEBRA. Si ripresentano però numerosi quesiti: di che cosa hanno bisogno con più urgenza i soggetti affetti da EB? Come posso contribuire? Come raggiungiamo l’obiettivo nel modo più rapido pos- 7 sibile? Quali devono essere i passi successivi? Ecco le mie risposte: assistenza medica competente e duratura e speranza in una cura. In brevissimo tempo è nata l’idea di ―Casa EB Austria‖, una speciale clinica che deve sorgere come appendice della Dermatologia delle Cliniche Regionali di Salisburgo e che deve alloggiare sotto lo stesso tetto un ambulatorio, un laboratorio di ricerca e un’accademia. Una struttura che, attualmente, non esiste in nessuna parte del mondo. Riusciamo a trovare architetti che progettano praticamente gratis la nostra casa e gli amministratori delle Cliniche Regionali di Salisburgo appoggiano il progetto. Il Prof. Hintner, il nostro mentore sin dall’inizio, è entusiasta dell’idea. Una volta intrapresa la strada, si aggiungeranno tante altre cose come fossero dirette da una mano invisibile. Scopriamo però assai rapidamente che un tale progetto costa 1,7 milioni di Euro. Dove reperirli? Il Ministero della Salute risponde negativamente, milionari generosi non si trovano, anche il ricco zio d’America non si fa vivo. Iniziamo dal nulla ma con grande ottimismo. Prende il via una gara I successivi anni di costruzione della clinica sono anni di relazioni pubbliche, campagne pubblicitarie e raccolta fondi. Concetti e strumenti che fino a poco tempo prima mi erano sconosciuti iniziano a far parte del mio quotidiano. Anzitutto occorre spiegare alle persone che cos’è l’EB e perché a un gruppo ristretto di malati non viene fornita un’adeguata assistenza medica. Quasi nessuno ha mai sentito parlare prima dell’Epidermolisi bollosa. Anche DEBRA non suona famigliare ma, poco a poco, il concetto dei ―Bambini Farfalla‖, concetto rispetto al quale si fanno mentalmente associazioni positive, s’impone sia per pazienti bambini che per pazienti adulti, la cui pelle è vulnerabile come le ali delle farfalle. Viene incaricata un’agenzia pubblicitaria – inizialmente Ogilvy, poi Lowe GGK – che idea un mondo di immagini impressionante: con uno scivolo particolarmente ruvido quanto una grattugia, peluche cactus, scarpe chiodate e molti altri soggetti trasmette un’immagine su come, al tatto, sia la vita per un ―Bambino Farfalla‖. E anche DEBRA è attiva, bisogna dirlo: iperattiva. Si organizzano manifestazioni sportive, concerti di beneficenza, tornei di charity golf, aste d’arte e tanto altro onde incrementare il denaro necessario alla costruzione della Casa EB. È una grande gioia: sempre più donatori, amici e sostenitori di DEBRA – dal bambino dell’asilo alla nonna, dalla pensionata minima al milionario, dall’ausiliario al presidente di un gruppo – s’impegnano e offrono il loro aiuto per la realizzazione del progetto. Nell’autunno 2004 iniziano i lavori e il 17 novembre 2005 la Casa EB, con una grande cerimonia alla presenza del Presidente del Land Gabi Burgstaller, viene inaugurata a festa. La gioia e la gratitudine di tutti i partecipanti e soprattutto di coloro per i quali è stata costruita la casa sono immense. Insieme e con tanta creatività, coraggio e perseveranza abbiamo creato qualcosa di prezioso. Ciò è stato confermato anche dal Presidente Federale Heinz Fischer, il quale ha fatto visita alla Casa EB poco dopo l’inaugurazione. Consolidamento e sguardo al futuro Sarebbe ormai stato facile da dire: ce l’abbiamo fatta, è nata la prima Casa EB del mondo. Siamo però consapevoli della responsabilità che comporta la gestione di questa struttura. Anche se, in un secondo momento, abbiamo ricevuto dalla Federazione 1 milione di Euro a titolo di sovvenzione una tantum per la costruzione, occorre reperire il denaro per sostenere i costi annui di gestione e del personale della nostra casa attraverso donazioni. Non si tratta di una cifra irrisoria, anzi, parliamo di circa 600.000 Euro all’anno. Soltanto un cosiddetto Direct Mail Programm – ossia lettere di richiesta a un numero elevato di donatori privati – ci consente di assicurare finanziariamente la gestione della Casa EB. Direct Mind accompagna questo programma in modo professionale. L’impegno economico riguardante due dottoresse EB, due infermiere appositamente formate, un team di ricerca non più così piccolo e costi materiali per l’ambulatorio e per il laboratorio di ricerca può essere sostenuto soltanto con proventi di donazioni programmabili e periodiche. A ciò si aggiunge un altro fortunato evento: l’emittente radio Ö3 dà il via a un appello per donazioni una volta alla settimana. Si ricercano 5000 persone disponibili a provvedere alla gestione della Casa EB con un impegno permanente. E l’esperimento riesce. Se vogliamo avvicinarci di più al nostro obiettivo – la guarigione dei pazienti EB – compiendo grandi passi, l’intensificazione della ricerca diviene un precetto ora dopo ora. Dato che i farmaci e le terapie per un ristretto gruppo di malati non rappresentano un grosso affare, non possiamo fare affidamento sull’industria farmaceutica. La probabilità di ottenere buoni risultati o un vero e proprio successo è tanto più alta quanto più ampia è la base di partenza. In fatto di ricerca era dunque logico andare oltre i confini della Casa EB e cercare altri partner con cui col- 8 laborare: l’Università di Salisburgo per nuovi approcci nella diagnosi precoce e nella terapia del tumore alla pelle, l’Istituto per la Biotecnologia Molecolare di Vienna per nuove prospettive nel campo della medicina delle cellule staminali o l’Università di Modena (Italia) per nuovi sviluppi nella terapia genica. In occasione della conferenza scientifica ‖EB 2009―, organizzata lo scorso anno a Vienna da DEBRA Austria, è chiaramente emerso che soprattutto negli Stati Uniti, in Gran Bretagna, in Italia e in Francia si compiono ricerche estremamente approfondite sui metodi di cura dell’EB e di lenimento dei suoi effetti. In questo ambito dobbiamo impegnarci e ci impegneremo con ancor più determinazione; anche per questo i ricavati delle donazioni sono preziosi. Orgoglio senza autoelogio Sono ancora tanti i problemi rimasti irrisolti di una vita con l’EB e spesso si ha la sensazione che si dovrebbe fare molto di più. Possiamo però affermare di avere raggiunto tanti obiettivi. Tantissime persone con un impegno particolare e un grande cuore hanno accompagnato questo – il nostro – progetto. Pertanto, almeno per un istante, è opportuno fermarsi e guardare indietro con grande gratitudine per i tanti piccoli e grandi successi conseguiti. Cominciamo con la stessa Casa EB: si tratta di un imponente team medico (forse il migliore del mondo?), diretto dalla Dott.ssa Anja Diem, la quale si distingue per l’empatia e la competenza specialistica e che nella Casa EB si sforza tutti i giorni di ascoltare le tante preoccupazioni dei ―Bambini Farfalla‖. Negli ultimi tre anni sono state elaborate circa due dozzine di progetti adot- tati a livello clinico, i quali hanno portato miglioramenti decisamente concreti nella vita quotidiana con l’EB: il trattamento con la doccia laser, materiali e tecniche di medicazione più all’avanguardia o approcci ergoterapeutici sono ottimi esempi dell’utilità pratica dal punto di vista del paziente. Parallelamente a ciò, il Prof. Johann Bauer ha formato un team di ricercatori giovane e impegnato, infondendo loro l’idea che ―la guarigione è possibile‖. Il punto chiave sono i concetti di cura nell’ambito della terapia genica; il rimedio prodigioso si chiama in tal caso ―forbice genetica‖. Una serie di pubblicazioni, premi per la ricerca scientifica e riconoscimenti mostrano che il team è sulla strada giusta. Infine, la Dott.ssa Gabriela Pohla-Gubo dirige la cosiddetta Accademia dove, a titolo puramente onorifico e fino a poco tempo fa in un One Woman Show, si occupa di un interessante programma di formazione e perfezionamento per dottori, scienziati e pazienti. Non solo; in modo esemplare svolge l’attività informativa e di pubbliche relazioni riguardante la Casa EB. Il giornale dei soci, opuscoli informativi e la comparsa in internet della Casa EB testimoniano inoltre un impegno ampiamente al di sopra della media. Grandi successi alle porte Unitamente ai notevoli progressi compiuti nella medicina e nella ricerca, anche il nostro lavoro, presupposto per la costruzione e la gestione della Casa EB, è oggetto di apprezzamenti. Benché il compenso del nostro impegno risieda anzitutto nel poter reperire denaro per i molteplici ambiti dell’assistenza medica, verso la cura dell’EB o il lenimento dei suoi effetti oppure come aiuto immediato ai pazienti, siamo tutti onorati dei tanti riconoscimenti ricevuti negli ultimi anni. Eccone un breve elenco: Leone d’Oro e d’Argento a Cannes nel 2004 per la campagna pubblicitaria sui ―Bambini Farfalla‖ (paragonabile a una medaglia d’oro e d’argento ai Giochi Olimpici), Premio di Stato per il Marketing 2005 e Premio di Stato per la Pubblicità 2005, Effie 2004, 2005, 2008 per la pubblicità di grande successo, svariati premi per la raccolta fondi, conferimento del titolo ‖Austriaco dell’Anno 2006― e ‖Comunicatore dell’anno 2006―, onorificenza del Land di Salisburgo per Helmut Hintner, Stefanie Mimra, Gabriela Pohla-Gubo e Rainer Riedl. DEBRA Austria viene sempre considerata un’organizzazione emblematica e la Casa EB viene definita un progetto esemplare. Il cammino dinanzi a noi Anche se al momento sembra che la Casa EB sia in qualche modo finanziariamente coperta, il compito principale di DEBRA è consentire la realizzazione dei progetti nella Casa EB e provvedere al relativo finanziamento. Di fatto, con l’inaugurazione della casa, ci siamo assunti anche la responsabilità della sua gestione. Inoltre, la cura dell’EB e il lenimento dei suoi effetti rappresentano l’obiettivo primario di tutti i pazienti EB. Un obiettivo raggiungibile solo gradualmente e in collaborazione con i migliori e più impegnati ricercatori EB del mondo. DEBRA Austria, nel suo cammino verso terapie affidabili per l’EB, è quindi alla ricerca di collaborazioni più solide con istituti di ricerca sia nazionali che esteri. Sono già stati allacciati contatti importanti, sono già state create nuove premesse ed ora bisogna continuare a percorrere questo cammino in maniera conseguente. Sarebbe davvero una bella notizia se, alla fine, la Casa EB, in un prossimo futuro, venisse riconosciuta dall’UE 9 come ―Centre of Expertise for EB‖ ufficiale. Questa possibilità è stata già annunciata varie volte (vedi anche l’intervista con il Presidente del Land Gabi Burgstaller in questo numero) ma mancano ancora passi concreti. Dal nostro punto di vista è acclarato che la Casa EB ha già ampiamente soddisfatto tutti i criteri sinora definiti riguardanti un centro di questo tipo. Rientra nei miei personali obiettivi potenziare i diritti dei soggetti affetti da malattie rare - non solo sulla carta ma nella vita quotidiana! Aiuto ai Bambini Farfalla– Grazie di cuore! La famiglia DEBRA deve fare ancora tanto ma ha già raggiunto parecchi obiettivi: ogni paziente per se stesso, ogni famiglia per se stessa ma anche insieme come gruppo con un destino comune. Tanto di quanto accaduto sinora lo dobbiamo a persone speciali di grande cuore. Non vanno dimenticati il nostro Consiglio di Amministrazione, diretto da Vita Liebscher, e il Comitato Scientifico con il Professore Universitario Dr. Markus Hengstschläger e il Professore Universitario Dr. Renée Schröder. Li ringrazio tutti di cuore perché senza il loro aiuto anche DEBRA non avrebbe potuto fornire il suo contributo. Senza di loro i ―Bambini Farfalla‖ non avrebbero ricevuto alcun aiuto. Non ci sarebbe nessuna dottoressa EB, nessuna Casa EB, nessuna ricerca EB, nessun stanziamento economico per i pazienti laddove manca l’assistenza sociale. Pensando ad oggi, tutto ciò sarebbe inconcepibile – quindi ancora una volta e sempre: grazie! Dr. Rainer Riedl, Presidente di DEBRA Austria A TU PER TU ‖Forza e pazienza in attesa di nuovi metodi di trattamento― Intervista con la Presidente del Land Gabi Burgstaller D EBRA Aktuell: gentile Presi- dente del Land Burgstaller, da alcuni anni si impegna per DEBRA Austria e non manca di attirare l’attenzione sulle esigenze dei soggetti affetti da EB. Come ha saputo di noi e perché sostiene con tanto impegno i “Bambini Farfalla”? Gabi Burgstaller: in veste di Presidente del Land di Salisburgo e, fino a poco tempo fa, di responsabile del Dipartimento Sanità, mi sono confrontata con il doloroso destino dei ―Bambini Farfalla‖ in occasione di eventi e, naturalmente, anche parlando con le persone colpite da questa malattia e con i loro famigliari. Non appena entrata in contatto con bambini malati, come ad esempio Valentina, mi sono posta l’obiettivo di far avere a questi bambini il massimo sostegno possibile, con i mezzi a mia disposizione. DEBRA Aktuell: in occasione dell’inaugurazione della Casa EB Austria presso le Cliniche Regionali di Salisburgo il 17. 11. 2005, Lei ha sottolineato l’importanza di questa struttura per tutti i “Bambini Farfalla”. Tuttavia, le dottoresse, le infermiere e i ricercatori che vi operano sono esclusivamente finanziati attraverso donazioni private. Come valuta la possibilità di un sostegno di carattere pubblico? Gabi Burgstaller: nell’ambito della progettazione della Casa EB Austria sono riuscita a mettere a disposizione gratuitamente l’area sul fondo delle Cliniche Regionali di Salisburgo. Ho inoltre convinto gli altri Presidenti dei Land, sulla base dell’Accordo 15A, a fornire un importo complessivo di 1 milione di Euro come sovvenzione una tantum per la costruzione di questa clinica speciale. Continuerò ad adoperarmi nella ricerca di risorse pubbliche, in particolare per l’attuale attività di gestione della struttura. DEBRA Aktuell: negli anni passati è stato possibile fondare DEBRA Austria come organizzazione di assistenza. L’EB continua però ad essere una malattia relativamente sconosciuta e la ricerca di metodi di cura e lenimento deve essere necessariamente finanziata in gran parte attraverso donazioni. Come dovremmo affrontare al meglio questo compito in futuro? Gabi Burgstaller: nel giugno 2008 ho preso accordi con il Presidente del Land dell’Alto Adige, il Dr. Luis Durnwalder, per sostenere, tra Alto Adige e Salisburgo, il progetto Interreg IV ―Terapia genica nell’Epidermolisi bollosa― allo scopo di ideare una nuova forma di terapia per i pazienti EB. Oltre all’incentivo dell’UE, ho stanziato a tal fine 114.000 Euro provenienti dal bilancio per la ricerca scientifica. Mi è stato riferito che il progetto avviato nell’autunno 2009 ha già prodotto i primi risultati positivi con un paziente italiano. Mi auguro che da questo progetto scaturiscano le conoscenze necessarie per nuovi metodi di cura e di lenimento. Anche in futuro sosterrò le donazioni e darò la mia disponibilità a favore di manifestazioni dedicate ai ―Bambini Farfalla‖. DEBRA Aktuell: si parla continuamente del fatto che la Casa EB Austria sia un progetto emblematico e che 10 debba essere “certificata” come Centro di Riferimento Europeo. Quali passi concreti sono previsti al riguardo? Gabi Burgstaller: nel novembre 2008, in occasione di un colloquio di lavoro, la Commissaria Europea per la Sanità, Androulla Vassiliou, mi ha promesso che un coordinatore UE per le malattie rare, da Lei incaricato, avrebbe visitato Salisburgo per sincerarsi della qualità del Centro per ―Bambini Farfalla‖ al fine di riconoscerlo come Centro di Riferimento Europeo. L’istituzione di Centri di Riferimento Europei sarebbe essenziale non solo per il Land Federale di Salisburgo ma rappresenterebbe altresì un’importante pietra miliare nel trattamento dei soggetti affetti da EB, ponendo Salisburgo al centro dell’Unione Europea. Per quanto di mia conoscenza, il Dr. Helmut Hintner si adopera al riguardo con grande impegno ed è in costante contatto con gli enti competenti. DEBRA Aktuell: ha un messaggio personale che desidera mandare ai “Bambini Farfalla” tramite questa intervista? Gabi Burgstaller: auguro a tutti i pazienti EB e ai loro famigliari di avere la forza e la pazienza necessarie per affrontare la sempre più difficile vita di tutti i giorni e mi auguro e desidero che il Centro per il Trattamento e la Ricerca di Salisburgo contribuisca, tramite nuovi metodi di trattamento, a rendere l’infanzia dei ―Bambini Farfalla‖ possibilmente al pari di quella dei bambini sani. DEBRA Aktuell: grazie per questo colloquio! REBORT Il gruppo DEBRA prima dell’inizio della marcia delle malattie rare La giornata delle malattie rare Orphan Diseases: orfani della medicina? I l 28. 2. 2010, già per la terza volta, si è celebrata la giornata internazionale delle malattie rare. Con una marcia nel cuore di Vienna, organizzata dalla piattaforma Orphanet proprio il 27 febbraio, s’intendeva richiamare l’attenzione sulle speciali esigenze di coloro affetti da una cosiddetta ”Orphan Disease“. L’informazione sulle Orphan Diseases – quindi sugli orfani della medicina – è di massima attualità se si pensa che i soggetti affetti da una malattia rara devono spesso vivere anni 11 con una diagnosi errata o assente e, anche a fronte di una diagnosi corretta, spesso non possono essere curati in modo adeguato. In effetti è difficile immaginare che nell’Unione Europea siano note circa 6.0008.000 malattie rare e che tale dato di fatto sia praticamente sconosciuto alla maggior parte delle persone. Alcune di queste malattie sono talmente rare che a volte ne viene colpito solo un paziente o meno su 100.000 abitanti. Se ne vengono colpite meno di cinque persone su 10.000 si parla di una malattia rara. Queste affezioni possono essere mortali o croniche. Ecco perché sono alte le aspettative rispetto all’assistenza e all’operato dei in un giorno di sole e di vento, gli attivisti si sono riuniti all’Opera e, in una formazione eterogenea, hanno attraversato il cuore di Vienna verso Hofburg dove si è celebrato l’evento conclusivo. Il Dr. Voigtländer ha illustrato lo stato degli sforzi volti a un piano d’azione nazionale per le malattie rare, nell’ambito del quale una serie di miglioramenti per i pazienti EB sono stati progettati e dovranno essere realizzati negli anni a venire. famigliari che assistono i propri malati. Tre quarti di tutte le malattie rare sono di origine genetica. Otto malattie su dieci insorgono già nell’infanzia Dal cinque all’otto percento della popolazione UE soffre di malattie rare. In Austria i soggetti colpiti direttamente o indirettamente sono ca. 400.000, solo a Vienna sono intorno ai 100.000. Di fatto ciò corrisponderebbe alla diffusione di una malattia popolare come il diabete o l’osteoporosi e dovrebbe essere oggetto di corrispondenti interventi di politica sanitaria. Gli esperti richiedono pertanto che anche alle malattie rare venga attribuita in futuro una maggiore importanza, poiché spesso non mancano solo terapie adeguate ma anche la possibilità di usufruire di terapie gestite in modo unitario a livello regionale. La Commissione Europea, per la prima volta nel 2008, ha proclamato l’ultimo giorno di febbraio come giornata ufficiale delle malattie rare. Questa giornata funge da simbolo ma ogni quattro anni cade in un giorno intercalare e quindi in una giornata realmente rara. Quest’anno, per la prima volta, la giornata è stata celebrata a livello mondiale sotto il motto autoesplicativo ―Pazienti e Ricercatori – Insieme per la Vita‖. L’obiettivo di questa giornata è generare una consapevolezza diffusa rispetto alla reale situazione e alle esi- Che cos’è Orphanet? genze dei pazienti colpiti da malattie rare. In Austria, la marcia delle malattie rare si è svolta un giorno prima, il 27 febbraio. Gli organizzatori di questa marcia sono il Team dei Land di Orphanet, la Piattaforma d’Azione Nazionale per le Malattie Rare (NASE) e numerosi gruppi di autoaiuto nel campo delle malattie rare. ―È importante che i pazienti si ritrovino sotto uno stesso tetto e si impegnino insieme nella ricerca di soluzioni durature‖, ha dichiarato il Dr. Till Voigtländer, rappresentante austriaco di Orphanet e organizzatore principale della manifestazione insieme a Christine Schragel. Anche DEBRA Austria ha inviato una nutrita delegazione alla marcia: Assistenza personale, la chiave per una vita di autodeterminazione C onseguire la maturità, diventa- re adulti, studiare all’università, andarsene di casa! Ciò che per ogni giovane adulto può essere superato con un po’ di forza di volontà ed è del tutto normale, per parecchie persone con disabilità, quindi anche per i “Bambini Farfalla”, rappresenta un ostacolo apparentemente insormontabile. Il percorso della vita universitaria, inizialmente, è sembrato anche a me difficile e pieno di ostacoli. Tante cose di carattere organizzativo ma soprattutto tante delusioni hanno procrastinato sempre più il desiderio di andare via di casa. Dopo una lunga e laboriosa ricerca di un appartamento, nel luglio 2009 sono finalmente riuscita a firmare il mio primo contratto di locazione. La chiave dell’appartamento era letteralmente la chiave dell’indipendenza! Una nuova città, un mio appartamento e la conferma dell’iscrizione alla facoltà di scienze politiche...una maturanda fortunata non può volere di più! La settimana di prova da sola a Innsbruck mi ha portato però a rendermi conto che ho bisogno di aiuto, che sia nel fare la spesa, nella gestione della casa o nel raggiungere l’università sulla sedia a rotelle. Dopo aver ammesso che, malgrado l’euforia iniziale, non ero in grado di vivere in modo così autonomo 12 Orphanet è una banca dati sulle malattie rare di pubblica utilità liberamente accessibile in internet. Questa rete è stata creata nel 1997 in Francia come progetto nazionale e, nel frattempo, si è estesa a 38 paesi europei e paesi confinanti (con un team proprio di ogni paese partner). Oggi è il portale internet centrale per le malattie rare a livello mondiale, contenente attualmente informazioni su circa 5.800 diverse malattie rare. Il direttore del progetto austriaco responsabile è il Dr. Till Voigtländer dell’Istituto Clinico di Neurologia dell’Università di Medicina di Vienna. Nel suo operato relativo al progetto viene coadiuvato da Christine Schragel. Rainer Riedl, DEBRA Austria Fonte: ‖Vivere con la CF, 2010― come avevo sempre sperato, ho conosciuto l’Associazione Selbstbestimmt Leben Innsbruck (SLI) (Una vita di autodeterminazione). Attraverso l’organizzazione dell’assistenza personale, l’associazione aiuta i portatori di disabilità che necessitano di un supporto nella vita quotidiana. La mia consulente dell’SLI, anch’ella disabile, mi ha aiutato nell’analisi dei miei fabbisogni e nella presentazione della domanda e mi ha messo a disposizione delle assistenti qualificate. Mi è stata data l’opportunità di sceglierle personalmente e di istruirle circa le mie personali esigenze, stabilendo inoltre il tempo, il luogo, il tipo e le modalità di questa assistenza. Senza il servizio di assistenza personale offerto dall’SLI, non sarei potuta andare all’università né vivere in un mio appartamento – me ne sono man mano convinta. Anna Faccin, persona EB REBORT Assemblea generale annuale di DEBRA Südtirol I l 17 aprile 2010 la nostra assemblea generale annuale si è tenuta nell’Ostello della Gioventù di Dobbiaco in un’atmosfera come sempre famigliare. Assemblea annuale DEBRA Südtirol Le presentazioni e gli interventi si sono concentrati sulle azioni della nostra associazione e sui resoconti riguardanti la ricerca e l’attività in generale. La Dott.ssa Elisabeth Ramoser ha illustrato le attuali attività amministrative del progetto Interreg IV, la Dott.ssa Nadia Bonometti quelle mediche. Siamo stati particolarmente lieti della partecipazione della Mag. Elisabeth Mayr del laboratorio EB della Casa EB di Salisburgo, la quale ci ha raccontato del suo speciale progetto di ricerca per DEBRA Südtirol. Con riconoscenza, Mag. Mayr si è altresì occupata delle presentazioni della Dott.ssa Gabriela Pohla-Gubo e della Dott.ssa Anja Diem che, a causa di impegni, non hanno potuto essere presenti. La conclusione dell’assemblea è stata affidata a Paul Gelmini Kreutzhof, il quale ci ha illustrato il programma provvisorio del ―Butterfly Day― previsto nell’autunno 2010 a Bolzano e ci ha dato alcune idee su alcuni aspetti della vita con l’EB. Il nostro Consiglio di Amministrazione è stato rieletto; gli attuali titolari delle varie cariche sono stati confermati nelle loro funzioni e sono stati nominati due nuovi membri del consiglio: la Dott.ssa Nadia Bonometti ci fornirà in futuro la sua consulenza sulla base delle sue nozioni mediche e con l’attenzione e l’empatia che le sono proprie, mentre Anna Faccin darà voce alle istanze dei nostri pazienti EB continuando a dedicarsi alle pubbliche relazioni. Sono lieta che il nostro Consiglio di Amministrazione abbia accolto così calorosamente i due nuovi membri e auguro a tutti noi di lavorare con piena soddisfazione nei prossimi tre anni in seno al comitato di DEBRA Südtirol – Alto Adige. Colgo inoltre l’occasione per ringraziare tutti i membri del consiglio per l’eccellente collaborazione. Isolde Mayr Faccin, Presidente di DEBRA Südtirol – Alto Adige Interreg IV – una grande opportunità La Dott.ssa Nadia Bonometti si presenta M i chiamo Nadia Bonometti, la- voro come dermatologa nell’Azienda Sanitaria di Bolzano-Alto Adige e ho assunto la direzione clinica del progetto Interreg IV. Sono nata e cresciuta nell’Alto Adige meridionale, ho studiato medicina a Innsbruck e ho conseguito la specializzazione in dermatologia in Germania e a Verona (Italia). La mia tesi di dottorato di ricerca aveva come oggetto le ferite croniche e i relativi metodi di trattamento. Dato che ciò riguarda in primo piano anche l’Epidermolisi bollosa, la mia esperienza mi è senz’altro utile anche in questo ambito. Quando ho saputo del progetto Interreg mi sono subito entusiasmata. La collaborazione con il Team della Casa EB di Salisburgo e con quello di DEBRA Südtirol è arricchente oltre ad essere stata sinora assai piacevole. Da tutti sono stata calorosamente accolta e inserita nel team. Nell’ambito di questo progetto di ricerca mi occuperò della parte clinica e assisterò i soggetti colpiti che vi parteci- peranno. In Alto Adige questo progetto riveste particolare importanza per circa 30 pazienti EB. Dopo un primo approfondito colloquio, durante il quale gli interessati vengono informati sul modus operandi e sui possibili rischi, si verifica altresì se sussistono i presupposti per prendere parte al progetto. Si procede in seguito con una visita accurata che comprende un’anamnesi personale e famigliare, un esame della pelle e una documentazione fotografica, prestando particolare attenzione alle lesioni di EB e alla prevenzione dei tumori. Naturalmente l’acquisizione di campioni di tessuto della pelle è fondamentale per il lavoro di ricerca dei laboratori di Salisburgo e di Modena che ricevono le biopsie tramite un dispendioso procedimento tecnico. Un altro, se non del tutto diverso, progetto è l’adozione a distanza della piccola Diana della Romania, la cui famiglia si è messa in contatto con il nostro ufficio. DEBRA Südtirol, nell’ambito di questa adozione, sosterrà la famiglia e le semplificherà la vita quotidiana con la neonata. L’assistenza medica in Romania non è comparabile con la nostra; per questo DEBRA Südtirol si procurerà il necessario materiale di medicazione presso la farmacia dell’Ospe- 13 dale di Bolzano e lo invierà in Romania. Medici e infermiere aiuteranno inoltre la famiglia con la loro consulenza. Grazie al progetto Interreg ho l’occasione di stare più vicina ai ―Bambini Farfalla‖. Ciò mi procura grande gioia, poiché ho la possibilità in questo modo di fornire il mio contribuito al miglioramento della qualità di vita dei soggetti affetti da EB. Dott.ssa Nadia Bonometti GRAZIE DEBRA Südtirol si congratula di cuore! F acciamo le nostre più sentite congratulazioni alla nostra amata ambasciatrice, Arabella Gelmini Kreutzhof, per la nascita della piccola Felizitas Ludovica ... ... e auguriamo anche all’orgoglioso papà Paul e al fratello ormai grande Frayo tanta gioia insieme alla loro piccolina. L’aiuto che la Famiglia Gelmini Kreutzhof ci ha dato è per noi molto prezioso ed è divenuto man mano irrinunciabile. Ci rappresentano in diverse manifestazioni in Alto Adige e trovano sempre le occasioni più giuste per raccontare la storia dei ―Bambini Farfalla‖. In particolare Arabella, l’ambasciatrice di DEBRA Südtirol, ha sempre idee affascinanti e proposte che concretizza insieme a noi. Un grazie davvero di cuore! Anna Faccin con la piccola Felizitas Ludovica Isolde Mayr Faccin, DEBRA Südtirol Grazie! Per il sostegno e le offerte per i Bambini Farfalla e DEBRA Südtirol Alto Adige! Festival delle Mongolfiere 2010 di Dobbiaco. Il Festival delle Mongolfiere annuale di gennaio è uno degli eventi di maggior richiamo della stagione invernale dell’Alta Val Pusteria. Centinaia di mongolfiere hanno magicamente riempito il cielo di mille colori per un’intera settimana. Ogni visitatore aveva l’opportunità di salire sulle mongolfiere vivendo un’esperienza assolutamente unica. In occasione del Festival di quest’anno il pensiero è stato rivolto ai ―Bambini Farfalla‖, ponendo tra l’altro l’attenzione sulle analogie tra la pelle vulnerabile di questi bambini e gli involucri delicati delle mongolfiere. Durante la cerimonia di chiusura presso l’Hotel Hubertushof, è stata organizzata spontaneamente un’asta il cui ricavato netto, di oltre 800 Euro, è stato devoluto ai ―Bambini Farfalla‖. Il gilet messo all’asta, un oggetto da collezione particolarmente prezioso con diverse spille del Festival delle Mongolfiere, ha cambiato proprietario per una buona causa. Ringraziamo di cuore il comitato organizzativo del Festival delle Mongolfiere 2010 per la splendida serata e la generosa donazione! Isolde Mayr Faccin, DEBRA Südtirol 14 La donazione di San Niccolò di Rio di Pusteria. Il piccolo gruppo di San Niccolò di Rio di Pusteria compie ogni anno visite a domicilio in occasione delle quali raccoglie donazioni a scopo benefico, in particolare per i bambini. Ci hanno scritto: ―quest’anno abbiamo deciso di patrocinare la causa dei ―Bambini Farfalla‖ dell’Alto Adige. Anche se è una piccola goccia nel mare è comunque preziosa. Speriamo che la donazione vi sia di aiuto e auguriamo a tutti i soggetti colpiti, in particolare ai bambini, Buon Natale e un sereno Anno Nuovo‖. Noi di DEBRA Südtirol – Alto Adige ringraziamo di cuore i San Niccolò e i loro zelanti aiutanti! Grazie a questa donazione, tutti i partecipanti hanno fornito un importante contributo agli sforzi volti alla ricerca di una cura per l’EB, regalandoci così una grande gioia. Isolde Mayr Faccin, DEBRA Südtirol L’aiuto dei Lions Club. Con nostra immensa gioia, il Lions Club di Bolzano Rosengarten ha consegnato un assegno per una donazione dell’importo di 2.500 Euro ad Arabella von Gelmini Kreutzhof, la nostra ambasciatrice dei ―Bambini Farfalla‖. Da anni Arabella s’impegna, a titolo onorifico, per DEBRA Südtirol con particolare carisma e successo. Tutti i membri del Lions Club di Bolzano, in quanto giovani uomini e genitori, nutrivano il desiderio di devolvere l’intero importo ai ―Bambini Farfalla‖. La donazione, raccolta dal Service Club nell’ambito di diverse manifestazioni, è stata consegnata alla nostra ambasciatrice nella festosa atmosfera dell’Hotel Mondschein. Ringraziamo di cuore il Presidente del Lions Club, il Dr. Johannes Weger, e tutti i collaboratori. Anche il Lions Club di San Candido-Sillian si è nuovamente impegnato per i ―Bambini Farfalla‖: ha finanziato speciali presidi terapeutici per un valore di 3.800 Euro a favore di due pazienti della Val Pusteria. Ringraziamo di cuore di questo splendido gesto il Presidente Johann Trenker e tutti i membri del Lions Club di San Candido-Sillian. Isolde Mayr Faccin, DEBRA Südtirol Cortina-Dobbiaco-Run 2010. Quest’anno, DEBRA Südtirol – Alto Adige ha avuto per la quinta volta la possibilità di partecipare alla camminata di solidarietà nell’ambito della Cortina-Dobbiaco Run famosa in tutto il mondo. Il percorso lungo 3 chilometri, con partenza al Lago di Dobbiaco e che attraversa il paesaggio boschivo fino al Grand Hotel, attira ogni anno tantissimi amici di DEBRA vicini e lontani. Tra i partecipanti più noti vi erano l’ex Sindaco di Dobbiaco, Bernhard Mair, e il Sindaco appena eletto e membro del nostro Consiglio di Amministrazione, il Dr.Guido Bocher, da noi accolto con grande gioia. Malgrado il cattivo tempo hanno partecipato in tanti. Moderatore della manifestazione era il Dr. Luigi Spagnoli, Sindaco di Bolzano. DEBRA Südtirol ha consegnato al Dr. Spagnoli, a Guido Bocher e a Bernhard Mair un bambino farfalla in legno scolpito a mano a titolo di ringraziamento per il sostegno. Un grosso ringraziamento anche all’Organizzatore generale Gianni Poli! Isolde Mayr Faccin, DEBRA Südtirol 15 VISSUTO & NARRATO A sinistra: Traude e Lothar Illsinger, Rudolf e Inge Jonas; a destra: Ianina Ilitcheva, Anna Faccin, Dagmar Libiseller Raduno motociclistico a favore dei ‖Bambini Farfalla― I l 23 maggio 2010, a Donaustadt, Vienna, si è svolto il primo raduno motociclistico del 22° distretto, in occasione del quale sono stati raccolti fondi a favore dei “Bambini Farfalla”. I soggetti EB e i loro famigliari hanno avuto la possibilità di fare un giro in moto attorno al Wiener Ring. Inge Jonas, Traude e Lothar Illsinger, Ianina Ilitcheva, Zinaida Tsziou e Anna Faccin, giunte da Innsbruck, hanno approfittato di questa particolare occasione. Ecco il racconto di Ianina: al nostro arrivo al grande parcheggio rotondo era tutto ancora tranquillo e il sole si era finalmente deciso a fare capolino. I moto- 16 ciclisti si erano radunati ai bordi del parcheggio, qualcuno sedeva sulle panche delle birrerie dinanzi al palco e dalle casse proveniva una musica sommessa. In mezzo ai “biker“ Solo gradualmente abbiamo iniziato a renderci conto di dove eravamo capitate – in mezzo ai biker! Giacche di pelle vistosamente decorate, capelli lunghi, fascino da ribelle del tutto particolare...e poi le moto! Dopo i discorsi dell’organizzatrice Susanna Eisenberger e di Norbert Scheed, sindaco del distretto, un parroco decisamente cool si è portato in testa al raduno. Su un side-car d’epoca si è spostato tra le file di biker, nel frattempo appostatisi di fianco ai propri compagni, e li ha benedetti con l’acquasanta. Con mia sorpresa questi diavoli non hanno scansato le goc- Anna... ce di acqua benedetta e non hanno emesso alcun sibilo demoniaco – insomma, tutto bene ragazzi! Sulle Harley! L’iniziale tranquillità ha presto lasciato il posto a un certo chiasso; i motociclisti, sia uomini che donne, si divertivano a far rombare i motori. Anna ed io siamo state fortunate – i nostri motociclisti ci hanno portato con loro sulle Harley. Che esperienza! In un’immensa colonna di circa 400 veicoli ci siamo diretti verso il centro. Il tempo era splendido e i motociclisti di buon umore: facevano rombare i motori di continuo, salutando amichevolmente e con ... e Ianina sulle mitiche Harley un lungo concerto di clacson gli increduli passanti. Abbiamo fatto il giro intorno alla Ringstraße poi, passando per il Praterstern, siamo tornati al Reichsbrücke, lungo il Danubio, e al parcheggio con le panche delle birrerie e il palco. sone del tutto singolare: un’esperienza che è valsa la pena fare e di cui mi ricorderò a lungo. E la festa ha avuto inizio... DEBRA Austria ringrazia l’organizzatrice Susanna Eisenberger, i coorganizzatori e tutti i collaboratori e i donatori per la generosissima donazione di 1.235 Euro a favore dei ―Bambini Farfalla‖! Sono stati serviti würstel e dolci, costolette di maiale e panini spalmati di strutto, bevande a volontà per rinfrescare le gole asciutte, al suono di tante hit di successo provenienti dal palco. Immergersi ogni tanto in un universo estraneo e avere l’occasione di conoscere un amabile gruppo di per- Ianina Ilitcheva, persona EB Appuntamenti 18 settembre 2010 Charity Golf per i Bambini Farfalla a Himberg, nei pressi di Vienna 1 ottobre 2010 Inizio della vendita del calendario di beneficenza ―Men in the Alps‖, www.men-in-the-alps. com 15-17 ottobre 2010 Incontro annuale di DEBRA Austria dei soggetti EB e dei loro famigliari a Salisburgo 16-18 novembre 2010 DEBRA International Congress a Santiago del Cile (Cile), www.debracongress.cl 4-6 marzo 2011 Weekend delle famiglie a Salisburgo 27-29 maggio 2011 Weekend benessere per i soggetti EB maschi a Salisburgo 17-19 giugno 2011 Weekend benessere per le mamme EB a Salisburgo 14-16 ottobre 2011 Incontro annuale di DEBRA Austria dei soggetti EB e dei loro famigliari a Salisburgo 14-16 ottobre 2011 DEBRA International Congress a Groningen (Paesi Bassi) 12-14 ottobre 2012 Incontro annuale di DEBRA Austria dei soggetti EB e dei loro famigliari a Salisburgo 11-13 ottobre 2013 Incontro annuale di DEBRA Austria dei soggetti EB e dei loro famigliari a Salisburgo 17 FATTI E PAROLE Nuotare con l’EB Esperienze e Consigli E state: opportunità, forza vitale, momenti allegri con gli amici, gite. Fare nuove conoscenze, non più imprigionati in casa, sentirsi liberi, sognare, prendere il volo come una “farfalla” ma...il caldo fa spesso venire le bolle. Serve acqua, acqua rinfrescante, spesso una benedizione! E così ci si è chiesti se, in generale, anche per chi soffre di EB sia piacevole e possibile sentirsi semplicemente libero nuotando nell’acqua fresca. A questa domanda abbiamo ricevuto anche dall’estero diverse risposte che riepilogo qui di seguito: potersi togliere abiti e scarpe, muoversi nell’acqua leggeri e senza forti resistenze, divertendosi come tutti gli altri, regala un senso di libertà e di uguaglianza. L’acqua clorurata non è dannosa, anzi, le ferite spesso guariscono più velocemente. Se i piedi sono in cattivo stato, basta tenere anche in acqua i calzini. Neppure il bagno nell’acqua salata è dannoso; il successivo prurito scompare rapidamente applicando un’apposita crema. Indossare un costume Sunblock trasmette un senso di sicu- 18 rezza e protegge possibilmente contro il sole (www.sunblock.se). Gli occhi si abituano velocemente all’acqua e in ogni caso possono essere d’aiuto dei colliri, le cosiddette ―lacrime artificiali‖. Il rischio di un’infezione viene ritenuto da tutti irrilevante; del resto, nessuno, nel rispetto degli altri fruitori della piscina, entra in acqua con ferite infette. Il nuoto è spesso l’unico sport che possono praticare i soggetti affetti da EB e ha un alto valore terapeutico dato che ne beneficia l’intero apparato motorio. Il rinnovo delle bende richiede però un’accurata preparazione e un’impegnativa programmazione temporale. Dal momento che il costume da bagno potrebbe ferire la pelle in alcuni punti del corpo, una piccola striscia di Mepilex offre la giusta protezione. Prendere lezioni di nuoto è ideale per sentirsi parte di un gruppo, purché l’istruttore e gli altri partecipanti al corso vengano esaustivamente informati. Nuotare in una piscina pubblica potrebbe anzitutto portare a scontrarsi con un rifiuto. Qualora però il medico certifichi che l’EB non è infettiva e che non sussiste alcun rischio per gli altri fruitori della piscina, illustrando inoltre con precisione la malattia, ogni riserva potrebbe essere sciolta. A causa delle alte temperature estive e dell’alta affluenza, sarebbe opportuno recarsi all’impianto la mattina presto o il tardo pomeriggio. Le mamme dovrebbero abituare i loro bambini all’acqua in modo giocoso, stando al loro fianco per periodi protratti. Un consiglio divertente: tenete il vostro bambino con una corda gonfiabile, accorciandola man mano finché l’insicurezza nell’acqua non sarà svanita. Il divertimento è assicurato! È opportuno scegliere sempre quegli impianti in cui l’EB non rappresenta più un problema né per il personale né per gli altri fruitori e in cui ci si è abituati a questi bambini. Se questi poi vogliono andare in piscina con i loro amici, occorre dare loro materiale di medicazione tagliato con precisione per quei punti problematici della pelle. L’ulteriore trattamento potrà quindi proseguire a casa. Una PEG, ad esempio, non crea nessuna particolare difficoltà. Nel prossimo articolo, il nostro membro Klaus Hägerbäumer, istruttore di nuoto per tantissimi anni, desidera incoraggiare tutti a dedicarsi al nuoto. Netty Müller-Grosse, IEB DEBRA Deutschland In piscina come soggetto EB C on questo mio racconto desi- dero infondere a tutti il coraggio di andare in piscina anche soffrendo di EB e, se possibile, di imparare a nuotare. Io stesso soffro di questa malattia, ho 63 anni e sono istruttore di nuoto di professione, ora in pensione. Da bambino avevo sempre delle escoriazioni alle ginocchia, ai piedi e alle mani. Un’attività sportiva, tipo il calcio, era impensabile, così, a circa dieci anni, su impulso di mia madre, imparai a nuotare. Frequentare una piscina all’aperto era però difficile poiché, a causa di queste escoriazioni, venivo rifiutato per motivi igienici ed estetici dell’impianto. Dal mio medico di famiglia mi procurai un certificato nel quale dichiarava che si trattava di EB e che non era infettiva. Volendo andare in una piscina all’aperto, dovetti rivolgermi anzitutto a un istruttore di nuoto, Consigli pratici: Prima di recarvi in piscina, procuratevi un certificato illustrante la malattia e il fatto che non è infettiva e parlate con il direttore dell’impianto / l’istruttore di nuoto. Recatevi preventivamente in piscina con la persona affetta da EB in modo che ci si possa fare un’idea della malattia. Scegliete affluenza. un orario di scarsa Se i soggetti EB indossano bende, queste devono essere pulite. In caso di personale che non vi ascolta, cercate un impianto in cui sarete ben accetti. Se gli altri fruitori della piscina vi pongono delle domande, raccontate loro apertamente qual è il problema senza ―se e ma‖. Io stesso ho agito così una volta saputo di più sull’EB. Il mio appello è questo: con una sana fiducia in se stessi e con coraggio si può sperimentare qualcosa di nuovo; anche chi soffre di EB può frequentare una piscina e persino imparare a nuotare. al quale mostrai il certificato e le ferite in questione. Iniziai a farmi conoscere frequentando quattro-cinque piscine nei dintorni e non solo non fui più oggetto di alcun rifiuto ma non ci fu più bisogno di mostrare il certificato. Dato che, dopo la pubertà, le escoriazioni scomparvero quasi del tutto, d’inverno frequentai anche le piscine coperte senza particolari difficoltà. A 24 anni cambiai lavoro e venni assunto nel servizio pubblico come istruttore di nuoto, professione che, dopo aver positivamente concluso il corso di formazione, ho svolto fino a 60 anni. Durante le terapie a cui mi sono sottoposto, ho saputo dell’esistenza di altre malattie della pelle (psoriasi, neurodermite) e ciò rappresentò un vantaggio per la mia attività professionale, visto che queste conoscenze mi consentivano di evitare spesso dei contrasti, illustrando ai colleghi le malattie e dicendo loro che non erano infettive. Dato che la mia forma di EB non era gravida di conseguenze come altre in cui gli arti crescono attaccati, nutro il desiderio ciò malgrado di infondere il coraggio di frequentare una piscina. Si dovrebbe comunque 19 tentare di imparare a nuotare, poiché anche altri disabili con danni agli arti riescono a farlo: già la sola positiva esperienza di fluttuare nell’acqua e di progredire vale tutti gli sforzi. Sei anni fa, con un gruppo di soggetti EB, ci siamo recati all’AquaMagis di Plettenberg, presso cui lavoravo, in un momento in cui era poco frequentato e senza avere alcuna difficoltà, avendo tra l’altro preventivamente illustrato ai miei colleghi che cosa li aspettava. I bambini sperimentarono tutto: la nave dei pirati, la vasca con le onde artificiali, anche con le onde in funzione, e la vasca con l’acqua salina. Ho invece sconsigliato la vasca idromassaggio con i getti poiché l’aria che fuoriesce sollecita la pelle e causa la formazione delle bolle. Tutti i bambini si sono divertiti moltissimo, dando libero sfogo alla loro gioia. Klaus Hägerbäumer, Germania Costume da bagno per soggetti affetti da EB L a Famiglia Strehl ha scoperto un costume da bagno adatto a loro figlio Florian: ”È fantastico perché gli ausili per il nuoto sono cuciti internamente (sono rimovibili) e quindi non aderisce direttamente alla pelle (vedi www.sunblock.se). Il costume offre inoltre un alto fattore di protezione solare. Durante il viaggio di nozze, Florian, con indosso questo costume, si è avventurato da solo nella piscina con l’acqua alta; siamo stati molto orgogliosi sia di lui sia del fatto di aver fortunatamente trovato qualcosa di così adatto ai bambini EB‖. Jana Strehl, Germania Tutti gli articoli sul tema ‖Nuotare con l’EB― sono stati pubblicati per gentile concessione della IEB DEBRA Deutschland. Sopra: Articolo ―Vivere come un bambino farfalla‖, uscito a Marzo 2010 nel giornale ―Puschtra‖. L’articolo illustra la vita, i sintomi, la cura e gli sviluppi di questa rara malattia genetica Epidermolisi bollosa. A destra: Salisburgo in prima linea per il progetto di ricerca dell’Unione Europea ―Interreg IV‖. 20 Sopra: ―liberi come una farfalla‖, articolo uscito nel giornale ―Sùdtirolerin‖, autunno 2009. Sotto a sinistra: una splendida giornata di sole ha fatto da cornice alla manifestazione di Biathlon per principanti, sportivi e simpatizzanti svoltasi ad Anterselva. Momenti di fatica, allegria, delusioni e gioia hanno reso questa giornata molto speciale. Ringraziamo di cuore gli organizzatori per l’invito. Sotto a destra: Serata di lettura dell’attore Dirk Galuba nel Parc-Hotel di Caldaro è stato devoluto a DEBRA Sùdtirol— Alto Adige. 21