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ARCHIVIO DELLA CASSA DI RISPARMIO DI RAVENNA
Descrizione dell’archivio
L’archivio della Cassa di Risparmio di Ravenna costituisce un complesso documentario
assai interessante per lo studio della storia non solo economica di Ravenna e della sua
provincia, ma anche per la ricostruzione delle vicende sociali, culturali e civili che hanno
caratterizzato lo sviluppo della città dalla metà del secolo XIX ai giorni nostri.
La documentazione rinvenuta all’interno delle 500 e più scatole esaminate in questa prima
fase dei lavori costituisce per buona parte, l’archivio storico della Cassa di Risparmio di
Ravenna. A partire dall’elenco di consistenza su base topografica, precedentemente
realizzato sull’intero archivio, costituito da circa 2000 scatole, è stato infatti possibile
individuare la documentazione più antica e quella maggiormente rappresentativa dell’attività
svolta dalla Cassa nel corso del tempo.
Questo materiale è stato in seguito riordinato, inventariato e informatizzato, avvalendosi del
software Gea per la descrizione archivistica e per la redazione dell’inventario, secondo gli
standard internazionali di descrizione archivistica (norme ISAD G).
Benché ancora provvisorio e suscettibile di ulteriori incrementi, possibili soltanto in seguito
all’esame dell’intero complesso documentario, si sono comunque evidenziati diversi nuclei e
serie archivistiche in grado di fornire un quadro d’insieme dell’attività dell’ente e delle
funzioni a cui era preposto. Il materiale è stato esaminato, prelevandolo dalle diverse scatole
in cui si trovava riposto in modo abbastanza casuale e frammisto a documentazione
eterogenea per tipologia e contenuto.
Si sono ricostruite diverse serie archivistiche, ripristinando i vincoli e le connessioni
esistenti tra le carte, costituite da nuclei di materiale omogeneo, prodotte dalla Cassa di
Risparmio nel corso del tempo e nell’esercizio delle proprie funzioni.
La schedatura è stata rivolta soprattutto al materiale ottocentesco e a quello dei primi anni
del secolo XX, quando la Cassa di Risparmio, fondata nel 1839 da un gruppo di azionisti
cittadini ravennati, iniziò la propria attività.
Un primo nucleo, denominato “Storia della Cassa”, comprende diversi volumi e carte che
costituiscono una sorta di raccolta storica relativa alle origini e allo sviluppo della società: si
sono posti in questa aggregazione anche opuscoli a stampa, pubblicazioni e materiale
celebrativo realizzato in occasione di commemorazioni e anniversari.
La Cassa di Risparmio ebbe un ruolo di non secondaria importanza nello sviluppo
dell’economia e della società ravennati, convogliando il risparmio, concedendo prestiti e
favorendo lo sviluppo delle attività agricole ed artigianali, erogando sussidi, mutui, crediti
agrari e beneficenze. L’archivio comprende anche la documentazione relativa all’asilo
infantile, aperto nel 1851 e creato per iniziativa dell’amministrazione della Cassa di
Risparmio. Dalla lettura delle carte (verbali del Consiglio di amministrazione che lo gestiva,
statuti, corrispondenza e documentazione contabile) si possono trarre interessanti notizie
sulle condizioni sociali ed economiche della società ravennate, sugli orientamenti delle
politiche scolastiche e sulle condizioni dell’infanzia dalla seconda metà dell’Ottocento fino
all’epoca attuale.
Le operazioni di riordino ed inventariazione si sono concretate nella realizzazione e
riconoscimento delle aggregazioni archivistiche (serie e sottoserie) al cui interno sono state
organizzate e descritte le carte. Sebbene, come già evidenziato, i diversi raggruppamenti
siano suscettibili di ulteriori accrescimenti in seguito all’esame dell’intero complesso
documentario costituente l’archivio della Cassa e molte serie risultino frammentarie e con
vistose lacune, si ritiene opportuno prevedere la disposizione della documentazione, per lo
meno per quella relativa ai primi cento anni di attività della Cassa di Risparmio, secondo il
titolario indicato nell’inventario. Questo anche ai fini di una corretta fruizione della
documentazione.
Al nucleo degli statuti e regolamenti, che illustrano l’evoluzione delle norme sull’andamento
e la gestione della Cassa di Risparmio fino agli anni ’70 del Novecento, seguiranno pertanto
le serie dei verbali delle assemblee dei soci e quelle del Consiglio di amministrazione,
conservati fino al 1980
In seguito al piccolo nucleo comprendente la corrispondenza dei presidenti (abbastanza
lacunoso) è stato individuato allo stato attuale dell’intervento un piccolo nucleo di carteggio,
suddiviso in fascicoli di pratiche già impostati in origine dall’ente e relativo alla fusione del
Monte Pegni di Ravenna con la Cassa di Risparmio. Pur non essendo stato a tutt’oggi
rinvenuto tra le carte alcun titolario di classificazione la corrispondenza dell’ente è stata
riordinata in base alle intitolazioni riportate sui fascicoli, che presentano anche l’indicazione
della classificazione e posizione d’archivio riportata sui registri di protocollo, la segnatura e
l’indicazione della originaria collocazione topografica.
Il carteggio è corredato da alcuni registri di protocollo generale della corrispondenza della
cassa, di epoca ottocentesca.
In seguito potrà essere disposta sulle scaffalature la documentazione relativa ai depositi e
agli impieghi del denaro evidenziando l’evoluzione storica delle modalità di prestito e di
organizzazione contabile dell’istituto.
Di particolare rilievo è la documentazione relativa all’attività di beneficenza svolta dalla
Cassa, testimonianza del ruolo di primo piano assunto dall’istituto nel contesto della società
ravennate.
La schedatura della documentazione rinvenuta è stata quindi eseguita in modo approfondito
e puntuale, segnalando le intitolazioni dei fascicoli e sottofascicoli a suo tempo apposte sulla
documentazione e i numerosi opuscoli stampa. Si è ritenuto in questo modo di documentare
la grande varietà di istituti, comitati assistenziali e singoli cittadini a cui la Cassa di
Risparmio erogò contributi e sussidi, svolgendo un ruolo di primo piano nel campo
dell’impegno sociale ed umanitario.
Documentata in questo nucleo è anche l’attività di sussidio e sponsorizzazione di
manifestazioni culturali e sportive in collegamento con gli istituti culturali e scolastici della
città. Si veda il fondo “Beneficenza” all’interno dell’inventario.
Il fondo relativo all’Asilo Infantile, aperto, come già ricordato, per esplicita iniziativa
dell’istituto, testimonia le finalità e gli orientamenti dell’ente nell’ambito del contesto
sociale ed economico cittadino. Data la peculiarità della documentazione si reputa di
conservare ed esporre sulle scaffalature approntate tutta la documentazione rinvenuta fino ad
ora nelle scatole.
Si fa presente che, pur disponendo di un elenco di consistenza che dà ragione del contenuto
di ogni singola scatola, materiale appartenente alle serie e alle aggregazioni descritte,
potrebbe comunque essere presente nelle scatole che non sono state ancora oggetto di
riordino ed inventariazione analitica.
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