SAN PIETROBURGO - BARRIERA DI DIFESA DALLE INONDAZIONI STUDIO DI VALUTAZIONE DELL’IMPATTO AMBIENTALE (Relazione di sintesi) SOMMARIO 1 PREFAZIONE 2 2 SAN PIETROBURGO HA BISOGNO DI UNA BARRIERA DI DIFESA DALLE INONDAZIONI? 3 LA BARRIERA DI DIFESA DALLE INONDAZIONI 7 4 LA BARRIERA ESISTENTE NON GARANTISCE UNA SICUREZZA SUFFICIENTE 10 5 IL PROGETTO PER IL COMPLETAMENTO DELLA BARRIERA 13 6 STUDIO DI VALUTAZIONE DELL’IMPATTO AMBIENTALE 14 7 LA BAIA DELLA NEVA OGGI 17 8 IMPATTO DELLA BARRIERA COMPLETATA SULL’AMBIENTE 20 9 IMPATTI DELLE ATTIVITÀ DI COSTRUZIONE 25 10 SOMMARIO DELLE MISURE DI CONTENIMENTO 27 11 SOMMARIO DEL MONITORAGGIO 28 12 SUNTO DELLE ATTIVITÀ DI INFORMAZIONE PUBBLICA FINO AD OGGI 29 13 SOMMARIO DELLO STUDIO DI VALUTAZIONE DELL’IMPATTO AMBIENTALE 30 5 Le barriere di difesa dalle inondazioni di S. Pietroburgo 1 Prefazione Quella che segue è la Relazione esecutiva di sintesi dello studio per la valutazione dell’impatto ambientale del completamento della Barriera di difesa dalle inondazioni di San Pietroburgo – presenta una sintesi e i risultati principali. E’ possibile consultare uno studio più completo – Barriera di difesa dalle inondazioni di San Pietroburgo, Rapporto sulla valutazione dell’impatto ambientale, NEDECO, Giugno 2002 – presso diversi uffici pubblici e dopo aver contattato il Project Client2. Complementari allo studio saranno una Mostra, della durata di tre giorni, che presenterà i risultati e che avrà luogo dal 17 al 19 Luglio 2002, e una Riunione Pubblica Conclusiva che si terrà l’ultimo giorno di apertura della Mostra. Il Ministero delle Finanze della Federazione Russa ha chiesto alla Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo (EBRD) di partecipare al finanziamento del completamento dei lavori della Barriera di difesa dalle inondazioni di San Pietroburgo. Dal momento che l’attuazione del progetto può comportare degli impatti ambientali, la EBRD ha richiesto di eseguire una Valutazione dell’impatto ambientale nell’ambito dello studio di fattibilità del progetto. Lo studio di Valutazione dell’Impatto Ambientale qui riportato è uno dei quattro studi che, insieme, formano lo studio di fattibilità del progetto: - Studio Tecnico di Fattibilità (TFS), finanziato dal Fondo dei Paesi Bassi; - Studio Ambientale (Valutazione dell’Impatto Ambientale - EIA), finanziato dal Fondo Giapponese (JECF); - Studio sul Recupero dei Costi (CRS), finanziato dal Fondo dei Paesi Bassi; e - Analisi Economica (EA), finanziata dal Fondo di Taiwan. Ciascuno di questi studi viene presentato distintamente. pag. 2 Le barriere di difesa dalle inondazioni di S. Pietroburgo Foto 1: Mappa di San Pietroburgo e ubicazione della Barriera nella Baia della Neva. pag. 3 Le barriere di difesa dalle inondazioni di S. Pietroburgo Figura 1: Schema ubicazione della Barriera nella Baia della Neva. Dopo una gara d’appalto internazionale, lo studio di valutazione dell’impatto ambientale è stato commissionato da Gosstroy al consorzio dei Paesi Bassi “NEDECO”. Esperti internazionali e russi di San Pietroburgo hanno contribuito allo studio con dati, analisi e documentazione informativa. Si ringraziano tutti i partecipanti per i loro contributi. NEDECO è il responsabile del presente rapporto. pag. 4 Le barriere di difesa dalle inondazioni di S. Pietroburgo 2 San Pietroburgo ha bisogno di una Barriera di Difesa dalle Inondazioni? Lo Zar Pietro il Grande fondò la città di San Pietroburgo nel 1703 in un’area bassa, nel punto in cui il delta del fiume Neva incontra le acque del Golfo di Finlandia. E con questi tre elementi, città bassa, delta del fiume e golfo, è facile definire il problema attuale di San Pietroburgo. Un innalzamento del livello del mare nel Golfo provoca frequenti inondazioni delle aree più basse della città, mentre il fiume trasporta gli scarichi civili e industriali della città di cinque milioni di persone alla parte orientale più bassa del Golfo e della Baia della Neva. Le inondazioni della città sono state un grave problema fin dalla sua fondazione. Tra il 1703 ed oggi, si sono registrate un totale di 295 inondazioni o innalzamenti del livello dell’acqua, con punte superiori a 160 cm BS³: ciò corrisponde a circa una all’anno. La più recente si è verificata il 10 Marzo 2002. Quando il livello dell’acqua raggiunge 160 cm BS, le strade e le cantine nelle parti più basse del centro della città iniziano ad allagarsi, e viene registrata ufficialmente un’inondazione. Le cinque maggiori inondazioni si sono avute nel 1824 (421 cm), 1924 (380 cm), 1777 (321 cm), 1955 (293 cm) e 1975 (281 cm BS). Alcuni fattori indicano che la frequenza delle inondazioni sta aumentando: nei 22 anni tra il 1980 ed oggi, si sono verificate 46 inondazioni, il che corrisponde a circa 2 all’anno. E’ stata condotta una nuova analisi dei dati sulle inondazioni fino al 2002 ed è stata determinata la probabilità di inondazioni con un’analisi statistica, vedi la Tabella 1. Tabella 1: Vulnerabilità di San Pietroburgo alle inondazioni (Istituto Gornii) Periodo di ritorno (in anni) Livello dell’inondazione in cm BS 1 5 10 25 50 100 250 500 1000 2500 5000 160 222 246 277 300 323 353 376 398 428 451 10000 473 Il concetto di “periodo di ritorno” è un valore statistico – un periodo di ritorno di 5 anni e un livello di inondazione di 222 cm indicano che, in media, il livello di 222 cm viene superato una volta ogni cinque anni. pag. 5 Le barriere di difesa dalle inondazioni di S. Pietroburgo Figura 2: Allagamenti di strade e rive durante le quattro inondazioni più disastrose I danni causati dalle inondazioni crescono con l’aumento dei livelli e della durata dell’acqua alta e non si limitano ai danni materiali. Per esempio, nel 1824 più di 300 persone persero la vita a causa dell’inondazione. Con la popolazione attuale, un’inondazione di 300 cm, che ha un periodo di ritorno di 50 anni, potrebbe già essere catastrofica. Porterebbe danni alle infrastrutture pubbliche come strade, ponti, argini (vedi la Figura 2), allagamento del sistema della metropolitana, tracimazione degli impianti delle fognature e gravi allagamenti negli edifici. E’ noto che tra questi ci sono edifici di valore storico e culturale, la gran parte dei quali, come l’Hermitage e molti altri musei, è situata nella parte più bassa del centro della città. Una valutazione economica sommaria sulla base dei precedenti dati sulla vulnerabilità indica che i danni totali medi dovuti alle inondazioni corrispondono a 69 milioni di Dollari USA all’anno. Un’analisi più dettagliata potrà specificare meglio questo aspetto. Conclusioni: La Città di San Pietroburgo è estremamente vulnerabile alle inondazioni – e il rischio di inondazioni di grosse proporzioni sta aumentando. Le opere di difesa dalle inondazioni sono necessarie. pag. 6 Le barriere di difesa dalle inondazioni di S. Pietroburgo 3 La Barriera di Difesa dalle Inondazioni La progettazione delle attuali opere di difesa dalle inondazioni ebbe inizio negli anni 60, in seguito alla grave inondazione del 1955. Situazione della realizzazione delle opere Figura 3: Configurazione della Barriera di Difesa dalle Inondazioni di San Pietroburgo (variante occidentale approvata) Sono state prese in considerazione diverse alternative, tra queste la cosiddetta variante orientale, con opere di difesa molto vicine alle rive della città e in vari rami del delta della Neva, e una variante occidentale attraverso l’isola di Kotlin. Un studio di fattibilità completo ed esaustivo ha affrontato gli aspetti tecnici, gli impatti ambientali, gli aspetti economici ed altro ancora. Sulla base di questi studi, nel 1979 il Governo dell’Unione Sovietica approvò la costruzione della variante occidentale attraverso l’isola di Kotlin, ad ovest della città di Konstadt – vedi la Figura 1. La Barriera si compone di 11 sezioni di sbarramento D1 – D11, 6 complessi di scambio acqua B1 – B6 distribuiti lungo la barriera per consentire il libero passaggio dell’acqua e 2 passaggi per la navigazione S1 e S2. La Figura 3 illustra il principio di funzionamento della Barriera, con l’indicazione della larghezza e della profondità di ogni apertura. pag. 7 Le barriere di difesa dalle inondazioni di S. Pietroburgo Foto 2: passaggio per la navigazione S – 1 La costruzione ebbe inizio nel 1980 e nel Dicembre 1984 Kotlin era collegata alla costa settentrionale mediante la barriera. Nell’autunno del 1987, dei cittadini fecero appello al Segretario Generale Gorbaciov. Ritenevano che l’inquinamento della Baia della Neva fosse provocato ed aggravato dalla costruzione della Barriera e protestarono contro il suo completamento. In seguito a ciò, la costruzione venne sospesa temporaneamente. In breve tempo, furono nominate tre commissioni di esperti Sovietici per indagare lo stato ambientale della Baia della Neva e l’eventuale ruolo della Barriera. I rapporti delle commissioni non si trovarono d’accordo sull’impatto della Barriera. Nel 1990 fu invitata una Commissione Internazionale di esperti per studiare e valutare il problema. Nel suo rapporto, questa Commissione confermò il grave stato ambientale della Baia della Neva, e chiarì che l’impatto della Barriera completa sullo stato ambientale sarebbe stato minimo. pag. 8 Le barriere di difesa dalle inondazioni di S. Pietroburgo Foto 3: passaggio per la navigazione S – 1 (sezioni e particolari) Raccomandava il proseguimento dei lavori di completamento in base alla programmazione. Parallelamente, occorreva provvedere a misure per migliorare il trattamento delle acque reflue, poiché gli scarichi fognari non trattati o trattati solo parzialmente furono individuati come la causa principale dello stato di degrado ambientale della Baia. Nonostante i risultati di questo studio fossero generalmente approvati durante gli anni che seguirono, i lavori continuarono solo a ritmo ridotto. In seguito alla caduta dell’Unione Sovietica, che ebbe luogo poco dopo, i lavori, tra il 1987 e il 2002, si limitarono alla manutenzione delle opere già ultimate. pag. 9 Le barriere di difesa dalle inondazioni di S. Pietroburgo 4 La Barriera esistente non garantisce una sicurezza sufficiente Attualmente la Barriera è completata circa al 60-70%. Le sezioni di sbarramento sono per la gran parte in opera e i passaggi per l’acqua B1-B6 sono dotati di paratoie di acciaio che verranno abbassate nel caso di inondazioni. Però, non sono ancora state sistemate le apparecchiature meccaniche ed elettriche necessarie all’abbassamento delle paratoie dei complessi B1 e B2. Per consentire una sufficiente circolazione dell’acqua attraverso la Barriera durante la fase di costruzione, sono state realizzate della aperture temporanee nelle sezioni di sbarramento D2 e D7, mentre vicino al passaggio per la navigazione previsto S1 è stata lasciata aperta una grande parte. Foto 4: passaggio per l’acqua (B) dotato di paratoie di acciaio pag. 10 Le barriere di difesa dalle inondazioni di S. Pietroburgo Foto 5: serie di paratoie di acciaio della sezione D3 – il passaggio per la navigazione provvisorio. Non è prevista la chiusura di queste aperture provvisorie S1, TM-D2 e TM-D7 nel caso di minaccia di inondazioni. Di conseguenza, l’attuale Barriera è già in grado di contenere le inondazioni che minacciano la città, e i livelli delle inondazioni in città sono più bassi che in precedenza. Delle simulazioni hanno però mostrato che per un caso simile a quello dell’inondazione del 1824 (livello massimo 421 cm BS) l’attuale Barriera ridurrebbe il livello di picco dell’inondazione in città di soli 40-80 centimetri. Pertanto, per livelli molto alti, il livello massimo in città rientra ancora nella categoria “inondazione catastrofica”, e tale da causare danni ingenti. Inoltre, le inondazioni gravi potrebbero danneggiare la stessa Barriera: non sono ancora stati applicati gli strati protettivi esterni e l’apertura per la navigazione esistente risulta vulnerabile a causa delle forti correnti che vengono generate durante le inondazioni più gravi. Conclusione: Per provvedere a una protezione totale della Città di San Pietroburgo, occorre completare la Barriera di Difesa dalle Inondazioni. pag. 11 Le barriere di difesa dalle inondazioni di S. Pietroburgo Stato attuale Figura 4: Situazione attuale della Barriera pag. 12 Le barriere di difesa dalle inondazioni di S. Pietroburgo 5 Il Progetto per il completamento della Barriera Nell’ambito dello Studio di Valutazione dell’Impatto Ambientale, il Progetto viene definito come “il completamento della Barriera di Difesa dalle Inondazioni di San Pietroburgo”. Lo studio prende in considerazione tre alternative per il completamento: 1. “Di minima”; 2. Completamento della sola Barriera; 3. Completamento della Barriera con predisposizione per la costruzione di un’autostrada. Il Progetto non affronta esplicitamente la funzione stradale della Barriera. Alternativa 1 – Di minima Nello studio si parla di un’alternativa “di minima” come scenario di riferimento. Dà un’idea della situazione che verrebbe a crearsi (o a svilupparsi) qualora la Barriera di difesa dalle inondazioni non venisse completata. Alternativa 2 – Sola Barriera Questa alternativa comprende la realizzazione delle opere necessarie per garantire la funzione completa di difesa dalle inondazioni della Barriera. Alternativa 3 – Barriera con predisposizione per la costruzione di un’autostrada L’Alternativa 3 è un’estensione dell’Alternativa 2 – Sola Barriera. Per l’Alternativa 3, sono comprese alcune opere aggiuntive, che facilitano l’eventuale costruzione in futuro dell’autostrada o riducono i costi di costruzione futuri, con costi aggiuntivi limitati in questo momento. Opere di costruzione Per l’alternativa “di minima”, non è prevista quasi nessuna attività di costruzione, fatta eccezione per gli interventi di manutenzione. Gli altri due scenari sono molto simili per quanto riguarda i lavori da completare, le quantità di materiali da costruzione e i metodi costruttivi da seguire. I 940 metri dell’attuale passaggio per la navigazione a sud dell’Isola di Kotlin e le due aperture provvisorie vanno chiusi. Deve ancora essere sistemato il pietrame a copertura delle superfici esposte delle rive. Quattro dei sei complessi di chiuse sono stati completati e sono operativi. Le strutture per i due passaggi per la navigazione S1 e S2 sono parzialmente complete, ma le paratoie devono ancora essere ultimate. Le opere che rimangono da realizzare nel caso della seconda e della terza alternativa si possono riassumere nel modo seguente: - Completamento delle aperture per la navigazione e relative paratoie a S1 e S2; - Chiusura dell’attuale apertura per la navigazione larga 940 metri a D3; - Chiusura delle due “aperture tecniche” provvisorie TM D2 e TM D7; - Innalzamento delle rive; - Applicazione della protezione in pietrame sulle superfici esposte delle rive; - Ultimazione del ponte stradale a S2; e - Opere aggiuntive per la sezione tunnel vicino a S1 (solo per l’alternativa 3). pag. 13 Le barriere di difesa dalle inondazioni di S. Pietroburgo 6 Studio di Valutazione dell’Impatto Ambientale L’obiettivo principale dello studio di Valutazione dell’impatto ambientale (EIA) era quello di fornire a Gosstroy e EBRD un aiuto nella valutazione e nella presentazione di una base per una discussione pubblica sugli impatti ambientali del Progetto e nell’osservanza delle norme della Russia e della politica e delle procedure della EBRD in termini di rispetto dell’ambiente. Le attività sono state raggruppate in sei fasi: - Conduzione di uno studio preliminare di delimitazione del campo di indagine (Scoping Study); - Conduzione di un Incontro di Scoping o una prima riunione pubblica; - Definizione della situazione ambientale; - Valutazione degli impatti ambientali del Progetto, sia quelli positivi che quelli negativi; - Conduzione di una Riunione Pubblica Finale; e - Relazione. Studio di Scoping Nello Studio di Scoping è stato descritto il Progetto, e sono state definite le caratteristiche dell’ambiente in cui questo va ad inserirsi: la Baia della Neva e il Golfo orientale di Finlandia. E’ stata fatta una presentazione delle norme e dei regolamenti in materia di ambiente e delle norme russe sulla qualità delle acque. Si è valutata la pertinenza di codici internazionali, come le raccomandazioni di HELCOM (Convenzione di Helsinki sulla protezione dell’ambiente marino del Mar Baltico) e la Convenzione ESPOO sulla valutazione dell’impatto ambientale in un ContestoTransfrontaliero. Si sono messe a confronto le prescrizioni per la valutazione dell’impatto ambientale previste dalla legge Russa, le Procedure sull’ambiente di EBRD e le norme dell’Unione Europea. Sulla base della documentazione esistente, sono state individuate le questioni ambientali fondamentali e i potenziali impatti ambientali da studiare in maggior dettaglio nell’effettiva valutazione dell’impatto ambientale. Sono stati individuati gli impatti potenziali attraverso studi di causa-effetto per le fonti di impatto pertinenti (processi nella Baia della Neva e nel Golfo di Finlandia). Partendo da lunghe liste generali di impatti potenziali, sono state redatte liste più brevi di priorità degli impatti potenziali sia per la Barriera completa (Tabella 2) che per la fase di costruzione (Tabella 3). Lo Studio di Scoping4) venne condotto durante il primo mese dello studio (Gennaio 2002). Conclusione: E’ improbabile che il completamento della Barriera possa causare impatti significativi in ambito transfrontaliero in base alle disposizioni della Convenzione ESPOO. Il presente Studio di valutazione dell’impatto ambientale, condotto in conformità con le prescrizioni sull’ambiente di EBRD, può servire da base per una valutazione conforme alle prescrizioni Russe vigenti. L’Agenzia responsabile dell’Attuazione (Gosstroy) intraprenderà ulteriori iniziative in base ai regolamenti Russi su ambiente, salute e sicurezza per garantire la conformità del Progetto alle leggi nazionali in materia di ambiente, salute e sicurezza. pag. 14 Le barriere di difesa dalle inondazioni di S. Pietroburgo Tabella 2: Impatti ambientali potenziali della Barriera di Difesa dalle Inondazioni completa 1. Cambiamenti nell’idrodinamica: - Modelli di flusso - Velocità di flusso - Tempi di scambio/residenza 2. Cambiamenti nei modelli di erosione e sedimentazione e rilascio di inquinanti pericolosi dai sedimenti 3. Cambiamenti nella qualità dell’acqua di superficie - Inquinanti (metalli pesanti, idrocarburi, fenoli, DO, BOD5) - Nutrienti (N e P) - Batteri (colibacilli, salmonella, saprofiti) - Sedimenti sospesi - Copertura di ghiaccio 4. Cambiamenti nell’idrobiologia: - Fitoplancton e zooplancton - Benthos - Pesci 5. Impatto sulle attività ricreative 6. Impatto sulle attività della pesca 7. Impatti sulla salute e la sicurezza pubblica 8. Cambiamenti di possibilità per l’approvvigionamento di acqua potabile e per uso industriale 9. Invasione/cambiamento di zone ecologiche preziose - Impatto su specie rare e in pericolo di estinzione, habitat e biodiversità - Perdita di zone di riproduzione per la pesca e di percorsi migratori 10. Cambiamenti del paesaggio, perdita di monumenti 11. Interferenza con la navigazione Tabella 3: Impatti ambientali potenziali delle attività di costruzione per il completamento della Barriera di Difesa dalle Inondazioni 1. Impatti dello scavo di sabbia 2. Maneggiamento di materiali pericolosi - rischio di fuoriuscite di liquidi - rischio di incendi, esplosioni - rischi per la salute dei lavoratori 3. Inquinamento dell’acqua e del suolo 4. Inquinamento dell’aria (polvere, odori, fumi) 5. Pericoli da rumori/vibrazioni 6. Inquinamento conseguente allo smaltimento dei rifiuti dei materiali da costruzione 7. Incidenti ai lavoratori 8. Congestione/incidenti del traffico 9. Erosione da deflusso superficiale e azione delle onde pag. 15 Le barriere di difesa dalle inondazioni di S. Pietroburgo Prima Riunione Pubblica Durante una Prima Riunione Pubblica, che si è tenuta a San Pietroburgo il 31 Gennaio 2002 sono stati presentati e discussi i risultati dello Studio di Scoping. A questo incontro pubblico hanno preso parte rappresentanti di uffici governativi, di istituti di ricerca, di Organizzazioni Non Governative, di amministrazioni comunali e della stampa, oltre a varie persone interessate. L’incontro mirava a individuare le preoccupazioni del pubblico in merito al Progetto e a stabilire ulteriori priorità per gli aspetti da analizzare nello studio di valutazione dell’impatto ambientale. Undici partecipanti hanno sfruttato la possibilità di fare una breve presentazione delle loro opinioni e 30 partecipanti hanno fornito dei commenti scritti. E’ emersa l’opinione generale che la Barriera va completata, e che lasciarla nella situazione attuale sarebbe un rischio ambientale, a causa della minaccia permanente di inondazioni. In ordine di importanza, i partecipanti hanno individuato i seguenti argomenti-chiave da approfondire nella Valutazione dell’Impatto Ambientale: impatti relativi alla sedimentazione e allo spostamento dei sedimenti inquinati, cambiamenti della qualità delle acque e possibili impatti sulle attività ricreative e sui pesci / percorsi migratori dei pesci. Un dato fondamentale emerso dall’incontro è la raccomandazione di sfruttare al meglio le conoscenze esistenti sulla Barriera e l’ambiente della comunità scientifica locale, in quanto in passato sono stati già effettuati diversi studi sulla Barriera. Per corrispondere a questa raccomandazione, sono state formate due squadre di esperti russi con ampia esperienza nel campo delle questioni oggetto di studio, una per la valutazione degli impatti della Barriera completata, e una per la valutazione dell’impatto delle attività costruttive. Conclusione: I partecipanti alla Riunione Pubblica si sono detti ampiamente d’accordo riguardo al completamento della Barriera. Hanno espresso l’opinione generale che la Barriera va completata il più presto possibile. Lasciarla nella situazione attuale comporterebbe un rischio per l’ambiente. E’ stata stabilita una priorità per la valutazione ambientale in base agli elementi di preoccupazione espressi dai partecipanti. I partecipanti hanno raccomandato caldamente di sfruttare al meglio le conoscenze degli esperti russi. pag. 16 Le barriere di difesa dalle inondazioni di S. Pietroburgo 7 La Baia della Neva oggi La Baia della Neva fa parte del sistema idrografico del lago Ladoga, del fiume Neva, della Baia della Neva e del Golfo orientale di Finlandia. La Foto 6 presenta le caratteristiche principali di questo sistema idrografico. L’apporto del fiume Neva, con un valore medio a lungo termine di 2500 m3/s, determina la portata media nella Baia della Neva. Foto 6: quote dei fondali del bacino della Neva Le velocità di flusso variano da pochi cm a circa 10 cm/s nella parte principale della baia, con velocità superiori nei canali di navigazione e aree con velocità <2 cm/s lungo le coste settentrionali e meridionali. A questo flusso di base si sovrappone l’effetto dei flussi indotti dal vento e dalla pressione, che nel caso di perturbazioni da occidente provocano inondazioni che entrano nella Baia della Neva dal Golfo centrale di Finlandia. L’attuale Barriera consente uno scambio di flusso tra la Baia della Neva e il Golfo. Il deflusso dalla Baia si verifica in media per l’84% del tempo. Il tempo di residenza dell’acqua del fiume Neva è di circa 7 giorni. In media, la Baia della Neva è coperta dal ghiaccio per 150 giorni all’anno. Qualità dell’acqua La situazione della qualità dell’acqua nella Baia della Neva è determinata dalla qualità dell’acqua del lago Ladoga e dagli scarichi delle acque reflue domestiche e industriali non trattati e parzialmente trattati. Le attività umane portano un carico notevole di inquinamento alla Baia della Neva e al Golfo orientale di Finlandia. I principali problemi per la qualità dell’acqua nella regione comprendono: pag. 17 Le barriere di difesa dalle inondazioni di S. Pietroburgo - Alti livelli di inquinamento batteriologico (specialmente coliformi), provocati dagli scarichi delle acque reflue. In estate, le spiagge all’interno della Baia della Neva e in alcune parti del Golfo orientale di Finlandia sono spesso chiuse a causa degli alti livelli di inquinamento batteriologico; - Inquinamento da metalli pesanti e da petrolio delle acque di superficie, provocato dagli scarichi di acque reflue industriali e domestiche, dalla navigazione e dalla ri-sospensione dei sedimenti inquinati; - Eutrofizzazione dell’acqua, specialmente lungo la riva meridionale della Baia della Neva e nell’area più bassa del Golfo orientale di Finlandia. La crescita eccessiva di canne e alghe lungo le aree costiere è un fenomeno tipico delle aree eutrofizzate. Si verificano fioriture di alghe verdeblu, in particolare nella zona turistica del Golfo orientale di Finlandia, dove si trovano parecchie spiagge. Le inondazioni hanno un impatto negativo sulla qualità dell’acqua. All’interno dei confini della città di San Pietroburgo esistono molte fonti di contaminanti chimici e microbici che possono creare dei rischi ambientali durante un'inondazione. Le aree più importanti da questo punto di vista all’interno della città sono le industrie, gli ospedali, le centrali termiche, i garage e i depositi di veicoli, le aree di stoccaggio di petrolio e combustibili, e le discariche di rifiuti industriali e pericolosi. Sedimenti inquinati sui fondali L’inquinamento da metalli pesanti dei sedimenti del fondale nella Baia della Neva e nel Golfo orientale di Finlandia superano i livelli regionali, e per alcune sostanze anche gli standard internazionali. Lo stesso dicasi per gli inquinanti organici. Ci sono alcune aree “calde” con concentrazioni di inquinanti eccezionalmente alte. Tra queste aree vi sono la costa meridionale della Baia della Neva, i porti, le rade/porti di ancoraggio, i canali di navigazione e le cave di sabbia. I sedimenti contaminati accumulati in queste aree possono provocare l’inquinamento dell’acqua, se, a causa di movimenti o di processi chimici, vengono liberati gli inquinanti dal fondo. Pesce Nella parte orientale del Golfo di Finlandia e della Baia della Neva si trovano le zone di pesca più importanti nell’Oblast di Leningrado. Il pescato totale nell’area è diminuito di più del 40% negli ultimi venti anni, e ha raggiunto 10.000 tonnellate circa nel 2000. Le ragioni principali della diminuzione sono la variazione delle condizioni naturali idro-climatiche e il passaggio a un’economia di mercato. La Baia della Neva è un’area importante per la riproduzione di diverse specie di pesci migratori, che usano la Baia e il fiume Neva come zona di fecondazione e posa delle uova. I più importanti sono la lampreda e le specie dello sperlano e del salmone. Quest’ultimo viene attualmente sfruttato principalmente per scopi riproduttivi. Riserve naturali Esiste un certo numero di riserve naturali protette in zone a basso fondale situate nella Baia della Neva e nel Golfo orientale di Finlandia. Sono state create per preservare le foreste costiere, i paesaggi di valore, e le specie rare e in pericolo di estinzione. Nella Baia della Neva e nell’area circostante esistono circa 63 specie di piante rare e in pericolo di estinzione, 39 licheni e funghi rari e in pericolo di estinzione e 104 animali rari e in pericolo di estinzione. Queste aree sono importanti anche come luogo di sosta per gli uccelli migratori (per esempio la Riserva Lebyazyi, che rientra nella Convenzione di Ramsar). pag. 18 Le barriere di difesa dalle inondazioni di S. Pietroburgo Effetti della costruzione della Barriera fino ad oggi La costruzione della Barriera ha avuto fino ad ora effetti limitati sull’ambiente. Il deflusso dalla Baia attraverso la sezione a sud di Kotlin è aumentato a spese di quella a nord di Kotlin. In alcuni punti lungo la Barriera, si trovano zone variabili con velocità basse. Finora i cambiamenti della qualità dell’acqua conseguenti alla costruzione della Barriera sono stati minimi. Si è notato un aumento delle aree di macrofiti nelle zone costiere a basso fondale laddove sono diminuite le velocità di deflusso. La riduzione dei livelli dell’acqua alta dovuta alla presenza della Barriera incompleta non ha avuto effetti sulle zone umide. I cambiamenti nella pescicoltura sono diretta conseguenza della variazione delle condizioni idroclimatiche e del passaggio a un’economia di mercato. I maggiori responsabili dei cambiamenti ambientali nella Baia e nella parte adiacente del Golfo durante gli ultimi vent’anni sono fattori indipendenti dalla Barriera, come gli scarichi di acque reflue, la navigazione e le attività industriali e portuali. Conclusioni: Al momento attuale nella Baia della Neva esistono gravi problemi ambientali. Sono legati alle attività che si svolgono all’interno e attorno alla città di San Pietroburgo, con i suoi 5 milioni di abitanti e le molte industrie. Lo scarico di acque reflue industriali e domestiche non trattate o trattate parzialmente è una delle fonti principali di agenti inquinanti che intaccano la qualità dell’acqua e dei sedimenti e l’equilibrio ecologico della Baia e della parte adiacente del Golfo di Finlandia. L’impatto della costruzione della Barriera allo stato attuale sul degrado della situazione ambientale della Baia e della parte adiacente del Golfo è trascurabile a confronto degli impatti di elementi non correlati come gli scarichi industriali e le acque reflue e l’inquinamento da metalli pesanti e petrolio. pag. 19 Le barriere di difesa dalle inondazioni di S. Pietroburgo 8 Impatto della Barriera completata sull’ambiente L’alternativa “di minima” L’alternativa “di minima” non ha nessun impatto ambientale se confrontata con la situazione di base. Questa alternativa comporta la continuazione delle opere di manutenzione della Barriera in corso al momento. Nello specifico, non ci sarebbero modifiche della Barriera che possono influenzare le condizioni idro-dinamiche attuali, che sono la causa di tutti gli altri cambiamenti ambientali nella Baia della Neva e nel Golfo di Finlandia. Se si sceglie di non completare la Barriera e di intraprendere l’alternativa “di minima”, eventuali cambiamenti che dovessero verificarsi nella Baia della Neva e nel Golfo di Finlandia sarebbero dovuti solo a elementi, presenti a San Pietroburgo e nella regione circostante, indipendenti dalla Barriera. Alternative di completamento 2 e 3 Le alternative 2 e 3 differiscono per l’intervento sulle rampe di accesso al tunnel al di sotto dell’apertura per la navigazione S1. Per quanto concerne il potenziale impatto ambientale della Barriera dopo il completamento, queste alternative si equivalgono e, all’interno della presente valutazione, non viene fatta alcuna distinzione. La valutazione della situazione esistente nella Baia della Neva e nella parte orientale del Golfo di Finlandia è stata seguita dalla valutazione dei possibili impatti ambientali correlati al completamento della Barriera di Difesa dalle Inondazioni. Questa valutazione si è basata su opinioni di esperti, sfruttando documentazione e dati, ed ha preso in esame i cambiamenti (monitorati) che si sono riscontrati nell’area del progetto in seguito alla costruzione della Barriera, ed anche modelli numerici dei parametri del flusso e della qualità dell’acqua. Questi ultimi hanno consentito di effettuare un confronto tra le alternative e le varianti in termini di distribuzione del flusso, correnti, flushing e tempo di residenza, e indicatori della qualità dell’acqua. I mutamenti nell’idrodinamica risultanti dalla nuova distribuzione delle aperture e dalle loro dimensioni sono la causa di tutti gli altri impatti correlati al completamento nella Baia della Neva e nel Golfo orientale di Finlandia. La Tabella 4 presenta le aperture nella Barriera nel caso di completamento della Barriera secondo le alternative 2 o 3. Impatti sullo scambio idrico attraverso la Barriera I cambiamenti di velocità dell’acqua, dei modelli di circolazione e dei livelli conseguenti al completamento della Barriera sono inerenti alla sua configurazione e al suo funzionamento. Con le paratoie aperte, la riduzione delle aperture nella sezione meridionale e il leggero aumento delle dimensioni delle aperture nella sezione settentrionale porteranno a un aumento di deflusso attraverso la Sezione Settentrionale di circa il 10% e una diminuzione del deflusso attraverso la Sezione Meridionale di circa le stesse proporzioni. Questo significa un ritorno parziale alle condizioni di flusso precedenti alla costruzione della Barriera. Si prevede che le velocità attraverso le aperture B1-B6 aumenteranno fino al 50%, con aumenti anche maggiori nei canali di navigazione. La frequenza e l’intensità dell’afflusso di acqua più salmastra dal Golfo nella Baia, non in presenza di inondazioni, si ridurrà dall’attuale ~16% a circa ~ 9%. Poiché ai periodi di afflusso dal Golfo nella Baia della Neva normalmente seguono periodi molto più lunghi di deflusso, l’effetto sulla miscelazione delle acque è trascurabile. In caso di minaccia di inondazione, tutte le paratoie della Barriera saranno chiuse per tutta la durata dell’inondazione. L’effetto fondamentale è l’impedimento di danni economici ed ecologici potenzialmente gravi provocati dalle inondazioni (rimescolamento e flushing con sedimenti inquinati, tracimazione potenziale degli impianti fognari). pag. 20 Le barriere di difesa dalle inondazioni di S. Pietroburgo Conclusioni: L’impedimento dello scambio idrico nel caso di inondazioni e i relativi danni economici ed ecologici sono il principale effetto positivo del completamento della Barriera. Ci sarà uno spostamento dal deflusso dalla sezione meridionale della Barriera al deflusso attraverso la sezione settentrionale di circa il 10%. Questo significa un ritorno parziale alle condizioni di flusso precedenti alla costruzione della Barriera. I mutamenti delle relative velocità di flusso e della miscelazione delle acque a livello locale non hanno effetti significativi sull’ambiente acquatico globale. Impatti sulla circolazione generale Con il completamento della Barriera, si verificherà un leggero aumento (<5%) nelle aree già esistenti di bassa velocità (definita <2 cm/sec) lungo le rive settentrionali e meridionali della Baia della Neva e vicino alla Barriera. Ne sono esempio l’area tra la Barriera e la secca Lomonosov (situata proprio all’interno della Barriera vicino alla riva meridionale) e l’angolo tra il lato nord dell’Isola di Kotlin e la Barriera. Queste aree in generale favoriscono la crescita dei macrofiti e sono perciò utili per la posa delle uova dei pesci e per la sosta e la nidificazione degli uccelli. E’ meno facile che la contaminazione di queste aree venga ridotta in modo naturale. La circolazione nella parte occidentale della baia riflette l’aumento del flusso verso nord, ed è simile alla situazione precedente alla costruzione della Barriera. La circolazione nella parte orientale della Baia viene influenzata in maniera marginale dal completamento della Barriera. La maggior profondità delle aperture per la navigazione faranno crescere la penetrazione lungo il fondo marino di acqua salmastra del Golfo di Finlandia nella Baia della Neva. Questo influsso di acqua salmastra ha un effetto positivo sulla composizione delle specie. L’impatto sulla copertura ghiacciata è minimo o nullo. Conclusioni: L’impatto sulla circolazione generale è basso e tende a un ristabilimento parziale della situazione precedente alla costruzione della Barriera. C’è un aumento nelle aree di bassa velocità lungo le rive settentrionali e meridionali della Baia della Neva e vicino alla Barriera, ma queste aree sono localizzate e di piccole dimensioni. Queste aree favoriscono la crescita dei macrofiti, i quali svolgono a loro volta una funzione positiva per la posa delle uova dei pesci e per gli uccelli. Impatti sulla qualità dell’acqua e dei sedimenti, gli habitat, l’ecologia I cambiamenti nella circolazione dell’acqua avranno alcuni effetti, ma limitati, sulla qualità dell’acqua e le condizioni ecologiche nella Baia della Neva e nel Golfo di Finlandia, come l’inquinamento batterico e l’eutrofizzazione, in particolare vicino alla sezione meridionale della Barriera e nella parte bassa del Golfo orientale di Finlandia vicino a Sestroretsk. In questa zona è nota la presenza delle alghe blu-verdi, ma non si prevede che la Barriera possa influire in misura sostanziale questo fenomeno. Altre influenze umane, come gli scarichi da effluenti domestici e industriali non trattati o parzialmente trattati, hanno un effetto decisamente maggiore sulla qualità dell’ambiente della Baia della Neva. Il completamento della Barriera avrà un effetto positivo (fermerà) l’inquinamento provocato dalle inondazioni di San Pietroburgo (per esempio, il rilascio di sostanze chimiche e oli a causa dell’allagamento di aree di stoccaggio, di aree industriali e della tracimazione degli impianti fognari). pag. 21 Le barriere di difesa dalle inondazioni di S. Pietroburgo L’impatto sul comportamento dei sedimenti (sedimentazione, erosione) e l’inquinamento dei sedimenti è minimo o nullo. Non ci saranno cambiamenti per il dragaggio di manutenzione del canale di navigazione (Canale Morskoi). Conclusione: Visti la scarsa entità dei cambiamenti che si verificheranno nella circolazione dell’acqua, gli impatti sulla qualità dell’acqua e sulle condizioni ecologiche saranno limitati. Impatti sulla composizione delle specie e sulla biodiversità L’afflusso periodico dell’acqua del Golfo in circostanze normali, già contenuto, verrà ridotto ulteriormente. Della miscelazione delle acque nella Baia è responsabile principalmente il deflusso dell’acqua del fiume Neva, che ha luogo in periodi più lunghi. Pertanto non sono previsti impatti nocivi sulla composizione delle specie e sulla biodiversità. L’aumento previsto della quantità di acqua salata lungo il fondo dell’apertura per la navigazione S1, resa più profonda, e del Canale Morskoi può essere anche utile per la composizione delle specie. Le velocità di flusso nelle aperture della Barriera aumenteranno, ma le velocità massime rimarranno al di sotto dei livelli critici per i pesci migratori. Conclusioni: Non c’è impatto nocivo sulla composizione delle specie e sulla biodiversità. L’aumento dell’influsso di acqua salata lungo il Canale Morskoi può essere un impatto positivo. La migrazione dei pesci non subirà alcun influsso, poiché la velocità del pesce è ancora superiore alle velocità all’interno delle aperture della Barriera. Impatti sulle zone umide costiere Le zone umide costiere della Baia della Neva che si trovano al di sopra di 150 cm BS vengono inondate una volta all’anno, o anche con minor frequenza. La chiusura della Barriera tratterrà le inondazioni inferiori a questo livello. Si prevede che il biotopo locale si adatterà alla nuova situazione. Non c’è impatto negativo sulle importanti paludi dell’ontano nero lungo le rive settentrionali e meridionali della Baia della Neva, in quanto queste si trovano al pari, o persino al di sotto, del livello medio mare e continueranno ad essere allagate. Ciò vale in gran parte anche per le zone umide e gli habitat dei Lakhtinsky Rails, in quanto per oltre il 90% si trovano al di sotto di 150 cm BS e pertanto continueranno ad essere allagate regolarmente. L’importante Riserva Lebyaziy, una riserva nell’ambito Ramsar, si trova ad ovest della Barriera e non subisce alcuna influenza negativa dal completamento della Barriera. Conclusioni: Non c’è alcun impatto sulle aree costiere che stanno al di sotto di 150cm BS, poiché queste continueranno a venire allagate regolarmente. Questo vale per esempio per le importanti paludi dell’ontano nero, in quanto si trovano circa a livello medio mare, e le Lakhtinsky Rails, parte della Riserva Yuntolovskiy. Non c’è alcun impatto (negativo) per nessuna delle zone umide ad ovest della Barriera, come la Riserva Lebyaziy (una riserva nell’ambito Ramsar). pag. 22 Le barriere di difesa dalle inondazioni di S. Pietroburgo Impatti sulla navigazione L’impatto sulla sicurezza della navigazione viene considerato positivo, grazie alla possibilità di separare il traffico tra le aperture per la navigazione S1 e S2 e al fatto che la larghezza di S1 è maggiore della parte navigabile dell’attuale apertura in D3. L’aumento delle velocità modificherà le condizioni della navigazione e pertanto si raccomanda di attuare un programma di addestramento per i piloti; tuttavia questo non viene considerato un problema importante per la sicurezza. Conclusioni: L’impatto sulla navigazione è positivo. conoscere la nuova situazione. Si raccomanda un addestramento dei piloti per Impatti su attività ricreative, approvvigionamento d’acqua e salute pubblica La sedimentazione e la crescita di macrofiti (piante acquatiche e canneti) potranno aumentare nelle zone costiere più basse e protette, laddove le velocità di flusso diminuiranno. E’ una prosecuzione di una tendenza già evidente. In zone usate per attività ricreative questo può essere considerato un impatto negativo e si potrebbe ricorrere al taglio dei macrofiti per contenere gli effetti. Per la posa delle uova dei pesci e per gli uccelli acquatici, l’aumento della crescita di macrofiti e alghe è un impatto positivo. Non si prevede un cambiamento per quanto riguarda l’inquinamento batterico che è causa della chiusura delle spiagge. Si osserva la fioritura di alghe e la presenza di alghe blu-verdi che provocano condizioni sfavorevoli per la balneazione nelle aree più basse e ad uso ricreativo del Golfo orientale di Finlandia (Zelenogorsk e Sestroretsk), ma non si prevede che il completamento della Barriera possa influire sulle condizioni delle sostanze nutritive che sono la causa del fenomeno. Non sono previsti impatti sull’approvvigionamento d’acqua e sulla salute pubblica. Conclusioni: L’impatto sulle attività ricreative riguarda soprattutto la crescita di macrofiti. Non si prevede un cambiamento per quanto riguarda l’inquinamento batterico, causa della chiusura delle spiagge, e la presenza di alghe blu-verdi. Non sono previsti impatti sull’approvvigionamento d’acqua e sulla salute pubblica. Riassumendo la valutazione precedente, si nota che sono stati individuati sia gli impatti positivi che gli impatti negativi (ridotti) della Barriera dopo il completamento. Una questione ricorrente nell’analisi è il fatto che altri elementi, non collegati alla Barriera o al suo completamento, continuano ad avere un impatto negativo notevolmente maggiore sullo stato attuale dell’ambiente della Baia della Neva e la parte adiacente del Golfo orientale di Finlandia. Queste conclusioni confermano quelle di studi precedenti, in particolare il Rapporto della Commissione Internazionale (1990) e il Rapporto di pre-fattibilità della Barriera di Difesa dalle Inondazioni di San Pietroburgo (GIBB, 1997). Conclusioni generali sugli impatti ambientali: Il completamento e il funzionamento della Barriera sono stati studiati in modo da soddisfare le norme ambientali e di sicurezza e sulla salute della Russia e dell’Unione Europea. Il completamento della Barriera non ha impatti negativi significativi sull’ambiente della Baia della Neva e del Golfo di Finlandia rispetto alla situazione esistente. pag. 23 Le barriere di difesa dalle inondazioni di S. Pietroburgo Ci sarà un ritorno parziale alle condizioni precedenti alla costruzione della Barriera nei flussi d’acqua a nord e a sud di Kotlin e nel modello di circolazione generale. La sicurezza della navigazione da e per i porti ne risulterà migliorata poiché aumenteranno le aperture effettive e verrà separato il traffico di navi piccole e grandi. Sono stati individuati molti problemi ambientali nella Baia della Neva e nel Golfo di Finlandia allo stato attuale (per esempio la qualità dell’acqua e dei sedimenti), ma questi problemi sono principalmente correlati ad attività di altro tipo che si svolgono all’interno e attorno alla città di San Pietroburgo. Il completamento della Barriera non avrà effetti diretti su questi problemi. pag. 24 Le barriere di difesa dalle inondazioni di S. Pietroburgo 9 Impatti delle attività di costruzione Si considera che i potenziali impatti ambientali delle due alternative 2 e 3 (“senza” e “con” la predisposizione per una futura autostrada) siano equivalenti, data la minima differenza tra le attività di costruzione previste per queste alternative. Durante la valutazione dell’impatto ambientale, è stato fatto un esame delle norme e dei regolamenti esistenti validi per opere idrotecniche su larga scala. Su questa base si conclude che è possibile evitare in gran parte gli effetti sull’ambiente durante il periodo di costruzione mediante un’attenta scelta dei materiali e delle procedure e un’adeguata programmazione delle attività. Ciò è vero in particolare per gli impatti potenziali dovuti a: materiali pericolosi, inquinamento dell’aria, inquinamento dell’acqua da acque reflue e sostanze chimiche, e lo smaltimento dei detriti da costruzione. La legislazione e i regolamenti russi esistenti specificano già le procedure adatte. Lo scavo di sabbia per i materiali di costruzione, e il dragaggio e lo smaltimento del materiale dragato per i canali di navigazione provocheranno degli impatti localizzati dovuti a: danni alla fauna sul fondo, aumento di torbidezza dell’acqua e ri-sospensione di inquinanti dal sedimento del fondo. Benché questi fenomeni possano avere un’influenza sulle specie di benthos, la produzione di fitoplancton, lo zooplancton e i pesci, l’area, la durata e l’entità degli impatti sono basse e tali da non poter essere considerate significative, tranne che per i pesci (vedi più avanti). Le procedure e i siti per lo smaltimento dei materiali dragati dipenderanno dalle concentrazioni di sostanze inquinanti nei materiali, e dalla classe di inquinamento dei sedimenti corrispondente (0-4). Le regole per lo smaltimento dei sedimenti sono specificate in base alla classe. Sarà necessaria la misurazione della qualità del materiale dragato (monitoraggio). Le regole riguardanti la pesca riducono di molto il tempo disponibile all’anno per le attività costruttive. In particolare, le attività costruttive nell’acqua non sono consentite durante le migrazioni dei pesci (posa delle uova), specialmente durante il mese di migrazione del salmone in autunno (tra il 20 Agosto e il 15 Novembre). Ciò comporta che in questo periodo non si possano effettuare scavi di sabbia, attività di dragaggio o smaltimento, e non si possa chiudere l’apertura per la navigazione esistente. Le regole esistenti possono, in teoria, consentire la continuazione di determinate attività correlate alla costruzione in acqua durante il periodo migratorio di primavera (che dura 4-6 settimane durante il periodo dal 10 Aprile a 25 Giugno) se i danni alla pesca vengono compensati finanziariamente. La navigazione attraverso il/i canale/i di navigazione esistenti e quelli da completare non verrà ostacolata dalla chiatte per il dragaggio durante la fase di costruzione se vengono ottimizzate la programmazione e l’ubicazione delle operazioni di dragaggio. I livelli di rumore nei luoghi di lavoro e nelle aree residenziali nella parte settentrionale di Kronstadt provocati dall’impiego di veicoli e macchinari supereranno i limiti consentiti. E’ possibile contenere l’impatto del rumore così da soddisfare i limiti consentiti mettendo in atto una serie di misure, che possono comprendere attrezzature moderne con basse emissioni sonore, ottimizzando la programmazione e la posizione dei macchinari, provvedendo a recinzioni per il contenimento dei rumori, fornendo ai lavoratori protezioni per le orecchie, ecc. pag. 25 Le barriere di difesa dalle inondazioni di S. Pietroburgo Conclusioni: Una buona pianificazione delle procedure di lavoro e una programmazione adeguata delle attività può contenere in larga misura gli impatti potenziali delle attività di costruzione. Per il rumore e per la navigazione, occorre provvedere a misure specifiche e a un’attenta programmazione in modo da evitare impatti negativi. Affinché tutto ciò sia efficace, occorre monitorare le procedure e applicare le regole. Va prestata un’attenzione particolare alle attività costruttive durante la posa delle uova in primavera, e i danni alla pesca, se consentiti, vanno compensati finanziariamente. Le attività correlate alla costruzione in acqua andranno sospese durante la posa delle uova del salmone in autunno. pag. 26 Le barriere di difesa dalle inondazioni di S. Pietroburgo 10 Sommario delle misure di contenimento Non si sono riscontrati impatti significativi riguardo al completamento della Barriera, e pertanto sono necessarie solo misure minime di contenimento: - Taglio dei macrofiti, specialmente nelle aree destinate ad attività ricreative; - Addestramento dei piloti per conoscere le nuove condizioni di navigazione. Sono stati individuati un certo numero di impatti (potenziali) durante la fase di costruzione, ma alcuni possono essere contenuti e altri non sono considerati significativi in termini di area di impatto, entità o durata. Il monitoraggio e l’applicazione delle regole durante la costruzione sono considerati questioni fondamentali per evitare (potenziali) impatti della fase di costruzione. Sono necessarie ulteriori misure di contenimento: - Abbattimento dei rumori; - Protezione delle migrazioni dei pesci. Secondo le regole, le attività di costruzione in acqua andranno sospese durante la migrazione autunnale del salmone, che dura circa un mese. Inoltre, è stata individuata una misura importante per il miglioramento delle condizioni ambientali nella Baia della Neva e nel Golfo orientale di Finlandia (anche se non dipende dalla presenza della Barriera): - Miglioramento del livello di trattamento delle acque reflue: Sono da migliorare la capacità e il livello di depurazione delle acque reflue nella regione di San Pietroburgo, sia per gli effluenti industriali che per quelli domestici. Questo giocherà un ruolo importante nel miglioramento della qualità dell’acqua e dell’ecologia nella Baia della Neva e nel Golfo di Finlandia, in termini di inquinamento batterico, concentrazioni elevate di BOD, metalli pesanti e problemi di eutrofizzazione (comprese le alghe blu-verdi) provocati da concentrazioni elevate di sostanze nutritive. Ne beneficeranno in particolare le regioni costiere sensibili come le aree naturali protette e le aree adibite a spiagge. Si conclude che questa misura è di tale importanza per la Baia della Neva e il Golfo di Finlandia da renderne urgente l’attuazione. Conclusioni: Non si sono riscontrati impatti / misure di contenimento significativi correlati al completamento della Barriera. Sono state individuate solo due misure di contenimento: - Taglio dei macrofiti; - Addestramento (familiarizzazione) dei piloti per le nuove condizioni di navigazione. I potenziali impatti correlati alla costruzione possono essere contenuti in gran parte osservando le regole esistenti; l’applicazione corretta della regole è una questione fondamentale. L’abbattimento dei rumori e la protezione dei periodi di posa delle uova dei pesci richiedono un’attenzione particolare. Una misura per il miglioramento dell’ambiente, non legata al completamento della Barriera, è il miglioramento del trattamento delle acque reflue. pag. 27 Le barriere di difesa dalle inondazioni di S. Pietroburgo 11 Sommario del Monitoraggio Si raccomanda un monitoraggio limitato di fenomeni in rapporto diretto con la Barriera. Le priorità per questo monitoraggio vanno a: - Effetti che hanno un rapporto di causa-effetto con la Barriera completata e/o le attività di costruzione; - Effetti che possono e devono essere contenuti; - Effetti della Barriera completata e/o della costruzione che presentano un’alta incertezza; e - Effetti relativi a preoccupazioni pubbliche. Durante la fase di costruzione, le verifiche più importanti saranno i controlli di conformità alle procedure e alle norme vigenti. Dovrebbero avvenire frequentemente, la frequenza e il momento dipenderanno dalla programmazione del lavoro, e dovrebbero aver luogo senza preavviso. Sarà necessario monitorare il livello del rumore per controllare l’efficacia delle misure di contenimento e l’osservanza delle norme. Il monitoraggio della qualità dei sedimenti da dragare vicino a S1 e S2 sarà necessario per individuare la classe di inquinamento dei sedimenti (se presente), e di conseguenza i siti per lo smaltimento. Negli ultimi decenni, è stato condotto un monitoraggio generale e sistematico dell’ambiente della Baia della Neva e del Golfo orientale di Finlandia su diverse scale . Attualmente questo programma di monitoraggio si trova ad affrontare gravi difficoltà finanziarie. Per la gestione del sistema idrico della Baia della Neva e del Golfo di Finlandia, questo monitoraggio è di vitale importanza e andrebbe proseguito, preferibilmente sulla base di una nuova valutazione dei bisogni effettivi di informazione. In questo senso, si raccomanda caldamente la realizzazione di un sistema informativo aperto sulla qualità dell’acqua e lo stato ecologico, per mettere insieme i dati da monitoraggi operativi e di altro tipo, raccolti da diversi istituti per i rispettivi committenti In questo modo è possibile individuare importanti cambiamenti ambientali, che possono essere integrati nelle decisioni sulla gestione idrica del sistema del fiume Neva, della Baia della Neva e del Golfo di Finlandia. I dati in questo sistema dovrebbero essere facilmente accessibili a tutti i committenti e agli istituti coinvolti. Conclusioni: Il monitoraggio relativo al completamento della Barriera deve concentrarsi su effetti che hanno un rapporto di causa-effetto con il completamento della Barriera, su quelli che vanno mitigati e quelli che presentano un’alta incertezza. Nella fase di costruzione è fondamentale il monitoraggio mirato per verificare l’osservanza delle regole. pag. 28 Le barriere di difesa dalle inondazioni di S. Pietroburgo 12 Sunto delle attività di informazione pubblica fino ad oggi Le attività di informazione pubblica fino ad oggi sono state: - Invito di rappresentanti di governi, istituti, amministrazioni municipali, ONG e stampa alla Riunione Pubblica del 31 Gennaio 2002 - Pubblicazione di un annuncio e invito alla Riunione Pubblica nel Bollettino Informativo di San Pietroburgo 28 Gennaio – 3 Febbraio 2002 - Annuncio del Progetto e della Riunione Pubblica in un’intervista radiofonica di 15 minuti su Radio Russia il 29.1.2002 - Preparazione di un opuscolo di 12 pagine sul Progetto e l’approccio alla Valutazione di Impatto Ambientale, distribuito ai partecipanti alla Riunione il 31.1.2002 - Organizzazione di una mostra di manifesti sulle minacce delle inondazioni e la Barriera di Difesa dalle Inondazioni, in occasione della Riunione Pubblica - Riunione Pubblica del 31.1.2002. I risultati sono riassunti nel Rapporto di Scoping, accessibile sul sito www.morzashita.spb.ru. - Pubblicazione di un breve rapporto nel Bollettino Informativo di San Pietroburgo 18-24 Febbraio 2002, sull’inizio dello Studio di Fattibilità e sulla Riunione Pubblica finanziati da EBRD - Pubblicizzazione dell’Opuscolo e del Rapporto di Scoping attraverso il sito web www.morzashita.spb.ru. (vedi alla voce: EBRD project) - Pubblicazione di un breve rapporto nel Bollettino Informativo di San Pietroburgo 25-31 Marzo 2002 sulla Riunione Pubblica e l’annuncio che tutti i materiali di Scoping sono disponibili sul sito web www.morzashita.spb.ru. - Pubblicazione di un articolo nel giornale “Youth, Ecology and Culture”, Aprile 2002, sul Progetto e la Riunione Pubblica, che informa anche che tutti i materiali di Scoping sono disponibili sul sito web www.morzashita.spb.ru. Una Riunione Pubblica conclusiva sul Progetto avrà luogo Venerdì 19 Luglio 2002 nella Casa degli Scienziati, Dvortsovaya Naberezhna 26, San Pietroburgo, con inizio alle 13:00. Inoltre, i risultati della Valutazione dell’Impatto Ambientale verranno presentati in una mostra. Il 17 e il 18 Luglio la mostra sarà aperta al pubblico durante l’orario di ufficio nella Sala degli Investimenti, Piazza Ostrovsky 11, San Pietroburgo. Executive Summary 16 EIAReportENG-ExecutiveSummary-5pics 18-6-2002 Completamento della Barriera di Difesa dalle Inondazioni di San Pietroburgo Studio di Valutazione dell’Impatto Ambientale Conclusione: Sono state messe in atto una serie di iniziative di informazione al pubblico, in relazione con e in seguito alla Prima Riunione Pubblica. La Riunione Pubblica conclusiva sul Progetto avrà luogo Venerdì 19 Luglio 2002 nella Casa degli Scienziati, Dvortsovaya Naberezhna 26, San Pietroburgo, con inizio alle ore 13:00. pag. 29 Le barriere di difesa dalle inondazioni di S. Pietroburgo 13 Sommario dello Studio di Valutazione dell’Impatto Ambientale In considerazione dei risultati e delle conclusioni descritte più sopra, NEDECO presenta il seguente sommario globale della presente Valutazione dell’Impatto Ambientale. Il completamento e il funzionamento della Barriera sono stati studiati per soddisfare le norme ambientali e di sicurezza e sulla salute della Russia e dell’Unione Europea. Il completamento della Barriera non ha impatti negativi significativi sull’ambiente della Baia della Neva e del Golfo di Finlandia, in particolare per quanto riguarda la qualità dell’acqua. Al momento esistono dei gravi problemi ambientali nella Baia della Neva e nella parte adiacente del Golfo di Finlandia, ma sono correlati ad altre attività all’interno e attorno alla città di San Pietroburgo. Si verificherà un ritorno parziale alle condizioni precedenti alla costruzione della Barriera nei flussi d’acqua a nord e a sud di Kotlin e la circolazione generale e la sicurezza della navigazione da e per i porti risulteranno migliorate. Le presenti conclusioni confermano quelle di studi precedenti, in particolare il Rapporto della Commissione Internazionale (1990) e il Rapporto di pre-fattibilità della Barriera di Difesa dalle Inondazioni di San Pietroburgo (GIBB, 1997). Gli impatti globali del completamento della Barriera per la città di San Pietroburgo in senso generale si possono così riassumere: Non ci saranno più rischi di perdite umane o economiche dovute alle inondazioni. Protezione totale dell’enorme patrimonio culturale della città dalle inondazioni e dai danni. Creazione di una situazione più favorevole per gli investimenti nel territorio cittadino. Possibilità di realizzare aree adibite ad usi ricreativi lungo i territori recuperati. (Effetto in parte temporaneo) La costruzione e le attività correlate porteranno a un aumento di posti di lavoro a San Pietroburgo e specialmente a Kotlin. _________________________________________________ pag. 30 Le barriere di difesa dalle inondazioni di S. Pietroburgo Note: 1 Questo studio è stato condotto dal consorzio NEDECO di cui “WL Delft Hydraulics” è il leader-partner. L’istituto per l’Ambiente Finlandese è stato il secondo partner. E’ stato finanziato dal Fondo per la Cooperazione Giappone-Europa (JECF) presso la EBRD ed è stato realizzato nel periodo da Gennaio a Luglio 2002. 2 Il Cliente e Coordinatore di Progetto è il Comitato Statale della Federazione Russa per le Costruzioni e i Complessi Residenziali (Gosstroy di Russia). Il Rapporto EIA (Valutazione dell’impatto ambientale) è a disposizione presso gli uffici di Gosstroy a Mosca e a San Pietroburgo durante il normale orario di ufficio. Siete pregati di rivolgervi al Sig. G.S. Markosov (095-930-4806), al Sig. V.M. Zotov (095-930-3046), o al Sig. V.I. Shchekachikhin (812-319-9063). 3 BS (Sistema Baltico) è il dato di riferimento per i livelli dell’acqua nel Mar Baltico. 0 cm BS corrisponde circa al livello medio mare a lungo termine a Kronstadt. 4 Lo Studio di Scoping viene riportato nel Rapporto di Scoping. Questa rapporto è disponibile per il pubblico in Russo e in Inglese attraverso internet, vedi www.morzashita.spb.ru alla voce: EBRD project. pag. 31