Dicembre 2009 Anno I Numero 3
NEWS DALL’INTERNO
FERRAGOSTO SICURO: LA PROTEZIONE CIVILE
PER LA SICUREZZA STRADALE
Distribuzione interna
notiziario della protezione civile
della Provincia di Brindisi
EDITORIALE
Carissimi,
il tempo passa inesorabilmente e così
siamo già alla fine dell'anno, sia solare
che del progetto di Servizio Civile
Nazionale “Ermes: comunicare la
protezione civile 2”. È pertanto tempo di
bilanci e di buoni propositi: ci si guarda
indietro per programmare meglio il
futuro.
L'anno che sta per terminare, per chi si
occupa di protezione civile, è stato un
anno decisamente impegnativo: il
terremoto che ha colpito l'Abruzzo ha
coinvolto a vario titolo tutte le
Componenti e le Strutture Operative del
Servizio Nazionale di Protezione Civile. È
notizia di questi giorni che sono stati
chiusi tutti i 171 campi di accoglienza
allestiti in Abruzzo, ma quanta sofferenza
e quanto lavoro per arrivare a questo, e
quanto ancora sicuramente ne occorrerà
affinché l'emergenza venga
completamente superata.
In questo numero del nostro Notiziario,
sempre più ricco di contenuti, troverete la
testimonianza di un Volontario
dell'Associazione C.B Quadrifoglio di
Montalbano di Fasano che per 15 giorni
ha prestato servizio presso la tendopoli
allestita dalla Protezione Civile nel
Comune di Goriano Sicoli (AQ).
Inoltre, troverete il resoconto della visita
dei Minivolontari SER della Scuola Media
“N.Orlandini Barnaba”di Ostuni presso
la Sala Operativa Provinciale del 16
ottobre u.s.; “mini” a causa della loro
giovane età: qualsiasi Volontario, non
può che essere considerato “grande” per
definizione!
Approfitto di questo Editoriale per
salutare tutti i Volontari del progetto di
Servizio Civile Nazionale “Ermes:
comunicare la protezione civile 2” sia
quelli che sono già andati via, che quelli
che il prossimo 6 gennaio termineranno la
loro attività; auguro ad ognuno di loro che
si realizzi ciò che profondamente
desiderano. In questo anno ci siamo
“addomesticati”: abbiamo condiviso sia la
quotidianità, che lo sforzo per il
raggiungimento di alcuni obiettivi. La
conoscenza spesso implica la sofferenza
del distacco, ma per quanto mi riguarda ne
sarà valsa la pena se per loro questa
esperienza porterà ad una visione diversa
delle cose. Per esempio Mario, laureato in
Scienze della Comunicazione che più di
tutti ha collaborato alla realizzazione di
questo notiziario (obiettivo che perseguivo
da anni), durante un dialogo mi ha
confidato che l'impegno profuso
nell'elaborazione dei vari articoli lo ha
arricchito. Sicuramente anche a Daniela,
Fabio, Roberta, Serena, Stefano, Valeria e
Vito quest'anno di Servizio Civile lascerà
qualcosa di importante, per cui… pazienza
se mi mancheranno!
Infine, auguro ad ognuno di voi ed alle
vostre famiglie, un buon Natale ed un
sereno 2010, fatto delle cose essenziali che
vincono il passare del tempo; quelle che
rimangono immobili nonostante tutto. In
altre parole, vi auguro il Meglio!
Dott.ssa Annamaria Attolini
Capo Settore Protezione Civile
Provincia di Brindisi
“Sicurezza stradale nel week-end di
ferragosto”, è questo il nome
dell'iniziativa di prevenzione organizzata
dalla Provincia di Brindisi a cui hanno
preso parte la Polizia Provinciale, il
Settore di Protezione Civile della
provincia di Brindisi e i volontari delle
associazioni di PC che operano sul
territorio. Le giornate interessate sono
state quelle del 14, 15 e 16 agosto, i
giorni in cui i rischi legati alla sicurezza
stradale subiscono un incremento
dovuto principalmente alla maggior
congestione del traffico vacanziero e
turistico.
Nell'iniziativa sono state impiegate 6
unità della Protezione Civile provinciale,
10 agenti della Polizia Provinciale e
numerosi volontari delle associazioni di
PC di Brindisi, Latiano, Mesagne,
Montalbano di Fasano e San Pietro
Vernotico, che si sono occupati del
monitoraggio e del pattugliamento delle
principali arterie stradali del territorio
provinciale interessate dal grande flusso
turistico. In particolare le persone sono
state impiegate in due turni giornalieri,
pattugliando tutte le direttrici di mare di
Brindisi nord, centro e sud e quelle delle
località di Francavilla-Oria-San
Pancrazio Salentino, Campo di MareSan Gennaro-Lendinuso, CarovignoOstuni e Ceglie-Cisternino.
Pattugliamenti che sono andati ad
aggiungersi a quelli ordinari preposti da
tutte le altre forze dell'ordine, coprendo
in questo modo tutta la zona
comprendente il territorio che va da
Torre Ignazia (al confine con la provincia
di Bari) a Campo di Mare (al confine col
leccese), fino ai comuni limitrofi alla
p r o v i n c i a d i T a r a n t o .
Un enorme dispiegamento di forze -e c'è
da ricordare che il personale impiegato
ha rinunciato alle proprie ferie per
pattugliare le strade- che ha permesso
un ferragosto maggiormente tranquillo a
tutti i turisti e vacanzieri che hanno
affollato le spiagge della litoranea
brindisina e tutti i centri abitati
dell'entroterra, noti per essere mete
turistiche per gite, visite
guidate ed escursioni.
Quest'iniziativa si inserisce tra le altre
incentrate sullo stesso tema, organizzate
a partire dal 2007 nel periodo estivo e
rese possibili dalla cooperazione
sinergica tra le istituzioni provinciali e le
forze dell'ordine e civili. Si aggiunge in
particolare a quella svoltasi il 25 luglio,
“Dai un passaggio alla sicurezza”, in cui
le associazioni di Protezione Civile hanno
distribuito materiale informativo sulla
sicurezza stradale. All'iniziativa erano
presenti, coadiuvati dai volontari del
Servizio Civile Nazionale del progetto
“Ermes: Comunicare la Protezione Civile
2”, le associazioni “C.B. Quadrifoglio" di
Montalbano di Fasano all'area AGIP nei
pressi di Fasano/Torre Canne, "Gerardo
Dentice di Frasso" di San Vito dei
Normanni all'area di servizio TAMOIL nei
pressi di Serranova/Pantanagianni e il
"Servizio Emergenza Francavilla" di
Francavilla Fontana all'area di servizio
Q8 situata nei pressi della stessa.
SOMMARIO
-
NEWS DALL’INTERNO
LA P.C. IN... PAROLE
A PROPOSITO DI VOLONTARI
L’APPROFONDIMENTO
PICCOLO MANUALE DELLA
PREVENZIONE
PAG 2-4
PAG 5-6
PAG 7-10
PAG 11-13
PAG 15-16
2
PICCOLO MANUALE
DELLA
PREVENZIONE
«DOVE LE CULTURE SI INCONTRANO»: IL 64° ANNIVERSARIO DELLA
GIORNATA MONDIALE DELLE NAZIONI UNITE
3
Il Settore Protezione Civile della
Provincia di Brindisi ha preso parte,
venerdì 23 ottobre, al 64° anniversario
della Giornata Mondiale delle Nazioni
Unite, tenutosi al Castello Alfonsino di
Brindisi e incentrato sul tema “Dove le
Culture si Incontrano”, prendendo
spunto dalla proclamazione del 2010
come “Anno Internazionale per
l'Avvicinamento delle Culture”.
La Protezione Civile si è occupata del
supporto logistico alla manifestazione,
insieme ai volontari delle associazioni
di PC “Ricetrasmissioni C.B.” di
Brindisi, “Radio C.B. Di Mesagne –
S.E.R.” e la ONLUS “Gerardo Dentice di
Frassino” di San Vito dei Normanni. Di
grande aiuto, date le
condizioni
meteorologiche avverse, si è rivelato il
servizio di Aerotech Ambient S.r.l. che
ha aggiornato la Protezione Civile in
tempo reale con l'invio di sms sulla
condizione meteo dell'area interessata
dalla manifestazione. All'interno del
castello è stato allestito inoltre uno
stand dedicato alla promozione delle
attività di PC e alla distribuzione di
opuscoli da parte dei volontari del
Servizio Civile Nazionale del progetto
“Ermes: Comunicare la Protezione
Civile 2”.
La scelta della città di Brindisi non è
casuale. Essa infatti rappresenta un
punto di incontro tra culture diverse,
caratterizzato da spirito di accoglienza,
generosità, curiosità e rispetto per
l'altro, testimoniato anche dalla
presenza di un porto storicamente
aperto al mondo. Le Nazioni Unite, che
per definizione promuovono il dialogo
interculturale, la collaborazione tra i
popoli ed il rispetto per la diversità,
fanno dell'interculturalità la loro realtà
lavorativa, situazione riflettutasi nella
presenza di 47 nazionalità diverse alla
base ONU di Brindisi.
L'evento, iniziato alle 16.30 e
conclusosi nella tarda serata, è stato
contraddistinto dall'allestimento di
spazi dedicati ai differenti Paesi ai quali
sono stati affiancati stand di prodotti
eno-gastronomici della tradizione
salentina. Esibizioni di vario tipo inoltre
si sono avvicendate durante la serata,
rappresentative dei paesi facenti parte
delle Nazioni Unite: dai bambini che
hanno intonato la celebre canzone "We
are the world" e l'Inno di Mameli, alla
rappresentazione di una danza
cerimoniale da parte di alcune donne
indiane, passando per la pizzica
salentina. Da notare infine, oltre
all'esibizione di due gruppi musicali,
uno locale ed uno afgano, il gemellaggio
tra una scuola elementare brindisina e
una scuola elementare afgana,
organizzato dal comitato Programma
Alimentare Mondiale.
NEWS DALL’INTERNO
4 NOVEMBRE - LA FESTA DELL’UNITA’ D’ITALIA
Mercoledì 4 novembre si è celebrata a
Brindisi, come in tutte le città italiane, la
Festa dell'Unità Nazionale e la Giornata
delle Forze Armate. La manifestazione,
situata davanti al Monumento ai Caduti
di piazza Santa Teresa, è stata
presieduta dal Prefetto di Brindisi Dr.
Domenico Cuttaia e dal Comandante del
Presidio Militare di Brindisi Capitano di
Vascello Vincenzo Rinaldi. Vi hanno
partecipato le più alte Autorità Civili,
Religiose e Militari della Provincia di
Brindisi e le rappresentanze delle
associazioni ex Combattentistiche ed
Arma e degli alunni delle scuole della
Città di Brindisi.
Anche il settore Protezione Civile della
Provincia di Brindisi è stato presente, su
preciso invito del Comando della Marina
Militare. Vi ha preso parte con 6 unità in
veste di componenti del Plotone d'Onore.
Ad essi si sono aggiunti inoltre, con il
compito di documentare l'evento, i
volontari del Servizio Civile Nazionale del
progetto "Ermes: Comunicare la
Protezione Civile 2".
La cerimonia è stata aperta con una
preghiera ai Caduti e la benedizione della
Corona in loro memoria, da parte del
Cappellano Militare Don Gaetano
Barbera. Subito dopo è avvenuta la
Deposizione della Corona davanti al
Monumento, seguita da un minuto di
raccoglimento in memoria di tutti quelli
che hanno perso la vita nella difesa della
propria patria. Si è poi proseguito con la
lettura dei messaggi inviati dal Ministro
della Difesa Ignazio La Russa e dal
Presidente della Repubblica Giorgio
Napolitano, per poi concludere con la
consegna da parte del Prefetto dei
Riconoscimenti al personale dell'Esercito
Italiano coinvolto da azioni di tipo
terroristico. Tali riconoscimenti sono stati
consegnati al Tenente Giacomo Bruno,
ferito nell'attentato di luglio a Shewau
Farah, al Caporal Maggiore Rocco Leo,
colpito a settembre a Kabul, e al Caporale
Guido Laveneziana, ferito nell'attentato di
ottobre alla caserma dei Carabinieri di
Milano.
4
LA P.C. IN... PAROLE
GLOSSARIO DI PROTEZIONE CIVILE
PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE
CIVILE
È redatto a cura dei comuni allo scopo di
gestire adeguatamente l ' emergenza
ipotizzata per il territorio considerato in
relazione ai vari scenari; questi ultimi
dovrebbero essere ricavati dai rischi
considerati dai rischi considerati
nell'ambito dei pertinenti programmi di
previsione e prevenzione di livello
provinciale.
PIANO PROVINCIALE DI EMERGENZA
È predisposto e curato nell'attuazione
dalla Provincia per tutto il territorio della
provincia di competenza, sulla base del
programma provinciale di previsione e
prevenzione e degli indirizzi regionali.
ALLARME
Scatta al verificarsi dell ' evento
calamitoso od anche nell'ipotesi del
pericolo grave ed imminente per
l'incolumità delle persone, di danni gravi
ed irreparabili agli abitati nonché a
strutture ed impianti di prima necessità
o che, se danneggiati, possono costituire
fonte di ulteriori e più gravi conseguenze
dannose; consiste nel darne immediata
notizia all'autorità competente per
territorio.
DISASTRO
Effetto dannoso che interessa più
persone e deriva da un evento di non
comune gravità, idoneo a costituire
pericolo per l'incolumità pubblica ma
non danno rilevante o morte o lesione di
persone, suscitando pubblica
commozione.
5
EMERGENZA
Ogni attività di soccorso posta in essere al
verificarsi di eventi calamitosi e finalizzata
al loro contenimento . Lo stato di
emergenza è deliberato dal Consiglio dei
Ministri che ne determina durata ed
estensione territoriale.
COMMISSARIO DELEGATO
È un organo straordinario nominato dal
Presidente del Consiglio dei Ministri ovvero
dal Ministro per il coordinamento della P.C.
Per l'attuazione degli interventi necessari e
conseguenti alla dichiarazione dello “ stato
di emergenza”.
ESERCITAZIONI NAZIONALI
Sono disposte dal Presidente del Consiglio
dei Ministri o per sua delega dal Ministro
per il coordinamento della PC d'intesa con
il Ministro dell'università e della ricerca
scientifica e tecnologica , al fine di
consentire verifiche dell'efficienza dei
programmi nazionali di previsione e
prevenzione in relazione alle varie ipotesi
di rischio, dei programmi nazionali di
soccorso, e dei piani per l'attuazione delle
conseguenti misure di emergenza.
CENTRO COORDINAMENTO SOCCORSI
(CCS)
Viene costituito presso tutte le prefetture
una volta accertata la sussistenza di una
situazione di pubblica calamità; insediato
in una sala attrezzata con apparecchi
telefonici, telematici e radio
ricetrasmittenti sintonizzabili su
frequenze utili, provvede alla direzione ed
al coordinamento degli interventi di PC in
sede provinciale.
LA P.C. IN... PAROLE
PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE
CIVILE
È redatto a cura dei comuni allo scopo
di gestire adeguatamente l'emergenza
ipotizzata per il territorio considerato in
relazione ai vari scenari; questi ultimi
dovrebbero essere ricavati dai rischi
considerati dai rischi considerati
nell'ambito dei pertinenti programmi di
previsione e prevenzione di livello
provinciale.
PIANO PROVINCIALE DI
EMERGENZA
È predisposto e curato nell'attuazione
dalla Provincia per tutto il territorio
della provincia di competenza, sulla
base del programma provinciale di
previsione e prevenzione e degli
indirizzi regionali.
ALLARME
Scatta al verificarsi dell ' evento
calamitoso od anche nell'ipotesi del
pericolo grave ed imminente per
l'incolumità delle persone, di danni
gravi ed irreparabili agli abitati nonché
a strutture ed impianti di prima
necessità o che , se danneggiati ,
possono costituire fonte di ulteriori e
più gravi conseguenze dannose;
consiste nel darne immediata notizia
all'autorità competente per territorio.
DISASTRO
Effetto dannoso che interessa più
persone e deriva da un evento di non
comune gravità, idoneo a costituire
pericolo per l'incolumità pubblica ma
non danno rilevante o morte o lesione di
persone, suscitando pubblica
commozione.
EMERGENZA
Ogni attività di soccorso posta in essere
al verificarsi di eventi calamitosi e
finalizzata al loro contenimento. Lo
stato di emergenza è deliberato dal
Consiglio dei Ministri che ne determina
durata ed estensione territoriale.
COMMISSARIO DELEGATO
È un organo straordinario nominato
dal Presidente del Consiglio dei Ministri
ovvero dal Ministro per il
coordinamento della P.C. Per
l'attuazione degli interventi necessari e
conseguenti alla dichiarazione dello
“stato di emergenza”.
ESERCITAZIONI NAZIONALI
Sono disposte dal Presidente del
Consiglio dei Ministri o per sua delega
dal Ministro per il coordinamento della
PC d'intesa con il Ministro
dell'università e della ricerca scientifica
e tecnologica, al fine di consentire
verifiche dell'efficienza dei programmi
nazionali di previsione e prevenzione in
relazione alle varie ipotesi di rischio, dei
programmi nazionali di soccorso, e dei
piani per l'attuazione delle conseguenti
misure di emergenza.
CENTRO COORDINAMENTO
SOCCORSI (CCS)
Viene costituito presso tutte le
prefetture una volta accertata la
sussistenza di una situazione di
pubblica calamità; insediato in una
sala attrezzata con apparecchi
telefonici, telematici e radio
ricetrasmittenti sintonizzabili su
frequenze utili, provvede alla direzione
ed al coordinamento degli interventi di
PC in sede provinciale.
6
A PROPOSITO DI VOLONTARI
SGUARDI E VOCI DAL MONDO DEL VOLONTARIATO
“P.C. Brindisi Informa” nelle prossime 4 pagine ospita 3 articoli, inviatici nell'ambito
dell'iniziativa di coinvolgimento delle associazioni a scrivere delle proprie esperienze.
L'intento, da parte nostra è di offrire una vetrina su cui condividerle e portarle all'attenzione
del maggior numero di persone possibile. I primi due articoli sono stati inviati dai
Minivolontari SER della scuola media “N.Orlandini Barnaba” di Ostuni e costituiscono un
resoconto della loro visita al Presidio Provinciale di P.C.; il terzo è la testimonianza dei
volontari dell'associazione “CB Quadrifoglio” di Montalbano di Fasano durante l'emergenza
terremoto in Abruzzo.
NOI MINIVOLONTARI SER
La nostra scuola media “Nello Orlandini
Barnaba” di Ostuni, durante l'anno
scolastico 2008/2009, ha organizzato
vari corsi pomeridiani PON, “Competenze
per lo sviluppo”, tra cui uno di Protezione
Civile “Minivolontario SER”. Noi ragazzi
ci siamo iscritti al progetto “Minivolontari
SER” e sebbene non sapessimo bene di
cosa si trattasse eravamo entusiasti di
scoprirlo. La frequenza al corso ci ha dato
la possibilità di ampliare le nostre
conoscenze e di avvicinarci da
“protagonisti” al mondo del volontariato.
Abbiamo imparato che la Protezione
Civile è un insieme di strutture e attività
messe in campo dallo Stato per tutelare
vite, beni, insediamenti e ambienti dai
danni o dal pericolo di danni derivanti da
calamità naturali, catastrofi o altri eventi
disastrosi e che i volontari sono persone
che dedicano il proprio tempo libero per
aiutare gli altri. Abbiamo capito che, oltre
ai volontari impegnati nell'ambito
sanitario, sociale, ambientale e religioso,
ci sono anche radioamatori, cinofili,
sommozzatori e speleologi. Durante il
corso pomeridiano
abbiamo appreso come
comportarci nelle varie
situazioni di pericolo:
mettersi sotto il banco in
caso di terremoto,
chiudere porte e finestre
in caso di nube tossica,
n o n
u s a r e
l'asciugacapelli con i
piedi bagnati e così via,
ma anche tante nozioni
scientifiche: di una
eruzione vulcanica ci
7
viene in mente se è esplosiva o effusiva,
di tsunami l'altezza dell'onda ecc. Oltre
alla preparazione teorica, la
frequentazione del corso ci ha permesso
di vivere l'esperienza di un'esercitazione
di evacuazione del nostro edificio
scolastico.
Noi “minivolontari”,
coadiuvati dai volontari
dell'Associazione Volontari SEROSTUNI
e della Croce Rossa di Ostuni,
raggruppati nelle squadre di soccorso,
radiocomunicazioni, antincendio e
sanitari, abbiamo salvato alcuni ragazzi
che hanno fatto finta di essere feriti o
dispersi nell'edificio.
Anche durante l'estate abbiamo
partecipato a varie attività, tra cui
alcune processioni che hanno richiesto
assunzione di responsabilità e serietà,
ma anche fatica. Ciò è stato possibile
grazie al rapporto di collaborazione nato
tra la nostra scuola e l'Associazione
Volontari SEROSTUNI. Inoltre con le
prof.sse Roberta Rodio e Maria
Lococciolo, il prof. Giovanni Francioso
ed il nostro esperto dott. Paride Minna
A PROPOSITO DI VOLONTARI
SGUARDI E VOCI DAL MONDO DEL VOLONTARIATO
abbiamo avuto la possibilità di osservare
le squadre antincendio del SEROSTUNI
che operano sulla selva di Ostuni, in
località Sant'Oronzo. Qui ci è stato
spiegato come comportarsi in situazioni
di pericolo incendi e ci hanno permesso
di utilizzare le manichette ed i flabelli.
Quest'esperienza è stata molto istruttiva
ed educativa perché tutti ci siamo
esercitati ad affrontare situazioni
talvolta pericolose. Ci siamo divertiti e
appassionati ma non è ancora finita, la
nostra attività terminerà a giugno 2010.
Chissà quante nuove avventure ci
attendono!
VISITA
AL PRESIDIO
PROVINCIALE PER LA
PREVENZIONE E SICUREZZA DI
BRINDISI
Il 16 ottobre 2009, noi “Minivolontari
SER” di Ostuni ci siamo recati nella sede
provinciale della Protezione Civile di
Brindisi per un incontro formativo.
Questa possibilità ci è stata offerta dalla
nostra scuola “N. Orlandini Barnaba”.
La giornata è iniziata verso le nove,
partendo da Ostuni. Arrivati lì, siamo
stati accolti con entusiasmo dalla
Dott.ssa Annamaria Attolini,
responsabile del settore, e dai suoi
collaboratori che ci hanno
accompagnato a visitare la
struttura. Abbiamo visto la
sala radio dove arrivano tutte
le comunicazioni di servizio,
la sala conferenze dove la
responsabile ci ha parlato
dell'operatività e delle attività
del Presidio Provinciale per la
Prevenzione e la Sicurezza.
Infine la sala decisioni al cui
interno troviamo un grande
tavolo ovale al quale abbiamo
avuto la possibilità di sederci
e immedesimarci nei ruoli dei
funzionari incaricati di
decidere e gestire le
emergenze.
Dopo tutto ciò ci siamo recati all'esterno
dell'edificio dove ci è stato mostrato il
montaggio di due tipologie di tende
utilizzate durante le fasi di soccorso; il
primo, quello ministeriale, è simile a
quella che abbiamo avuto la possibilità di
montare durante il corso per diventare
“Minivolontario SER”.
Il secondo, quello pneumatico, è
utilizzato prevalentemente per
l'allestimento di ospedali da campo ed è
molto più spazioso di quello precedente e
molto più semplice da montare. La cosa
che ci ha colpito di più è stata la
professionalità di tutti gli operatori e le
attrezzature presenti. Prima di salutarci
con un “arrivederci”, a ciascuno di noi è
stata regalata una cartellina contenente
tutto il materiale prodotto sulla
prevenzione e sulla sicurezza. Per tutti
noi è stato importante sapere che siamo
stati i primi “visitatori” del Presidio
Provinciale di Prevenzione e Sicurezza di
Brindisi. Ci siamo sentiti veramente
parte di una grande famiglia: La Famiglia
della Protezione Civile.
I
Minivolontari SER
della scuola media
"Nello Orlandini Barnaba"
di Ostuni
Foto: Paride Minna
8
A PROPOSITO DI VOLONTARI
SGUARDI E VOCI DAL MONDO DEL VOLONTARIATO
A PROPOSITO DI VOLONTARI
SGUARDI E VOCI DAL MONDO DEL VOLONTARIATO
15-30 Aprile 2009:
Missione terremoto Abruzzo per la C.B. Quadrifoglio
L'esperienza sul “campo” vissuta da un volontario di Protezione Civile
Montalbano di Fasano - In seguito alla
violenta scossa di terremoto registrata
in Abruzzo il 6 Aprile scorso,
l'associazione “Cb Quadrifoglio” si attivò
su tutti i fronti per accorrere in aiuto
della popolazione colpita dal sisma.
Dopo aver avanzato la disponibilità agli
enti preposti e dopo una serie di riunioni
operative interne, si costituì il gruppo di
volontari disponibili a muoversi per
l'Aquila, composto da Martino Laneve,
Donato Natola, Francesco Simonetti e
Francesco Turrone
Così, verso le ore 20 del 15 Aprile, il
gruppo partì in colonna mobile assieme
ad altre associazioni pugliesi sotto il
coordinamento della Regione Puglia.
Destinazione: il Com (Centro operativo
misto) 7 di Sulmona (l'Aquila). Giunti a
Sulmona nella notte tra il 15 ed il 16
aprile attendemmo disposizioni da parte
dei funzionari del Dipartimento di
Protezione Civile.
La nostra destinazione fu il Comune di
Goriano Sicoli, un paesino ubicato sulla
montagna aquilana.
Giunti presso la tendopoli appena
allestita dalla Protezione Civile nel
campo sportivo comunale, sistemammo
i nostri bagagli e le nostre attrezzature
nella tenda assegnataci e ci mettemmo a
lavoro per la corretta gestione del
campo, che a noi era stata affidata,
dividendoci i compiti: Martino Laneve
(capo campo), Francesco Simonetti
(responsabile radio-comunicazioni con
il Com e il Ccs), Donato Natola
(responsabile per le relazioni con gli
sfollati), Francesco Turrone
(responsabile dei mezzi e delle
attrezzature).
Da sottolineare la nostra collaborazione
9
anche nelle attività diverse da quelle
assegnateci: con l'elettricista per la
creazione di un impianto elettrico e di
illuminazione all'interno del campo e
delle tende, e per il tracciamento di un
percorso con passatoie di collegamento
tra le tende e tra queste e le strutture
igieniche, la cucina da campo e la
mensa.
La nostra giornata tipo – nel corso della
quale si garantiva una reperibilità h24 –
era la seguente:www.cnrmedia.com
sveglia alle ore 6 con
relativa comunicazione al Com,
colazione; verso le ore 8 giro di
perlustrazione per tutte le tende con
relativo appello ed elenco di tutte le
richieste avanzate dagli sfollati. Di
conseguenza si provvedeva a fornire a
questi ultimi i beni di prima necessità di
cui abbisognavano, prelevandoli dai
container della Protezione Civile
nazionale o richiedendoli al sindaco del
paese o al Com 7 di Sulmona.
Alle ore 13 si svolgeva il pranzo, dopo di
che si effettuava un altro monitoraggio
per verificare eventuali altre situazioni
di bisogno. Alle ore 19, invece, si teneva
la cena, dopo di che si effettuava un
controllo generale del campo prima
della chiusura notturna.
Nel corso della giornata diversi erano i
momenti di socializzazione che si
intrattenevano con gli oltre 250 sfollati
alloggiati nel campo, con i quali si era
instaurato un rapporto cordiale e
amichevole. E frequenti sono state
anche le scosse sismiche che facevano
ritornare la paura all'interno della
tendopoli. In diverse occasioni si è
fornita la dovuta collaborazione ai
Vigili del Fuoco nel recupero dalle
chiese del paese, ormai inagibili, di
oggetti, arredi sacri e quadri, e dalle
abitazioni degli sfollati di vestiario e
oggetti utili
D'altro canto, c'è stata occasione di
organizzare qualche serata di puro
svago: in particolare, il 25 Aprile, festa
della Liberazione, ricorreva il
compleanno del parroco della
comunità, don Vincenzo Cianfaglione
che, per l'occasione, abbiamo
festeggiato con canti, balli e,
soprattutto, con i famosi “arrosticini di
pecora”, prelibata delizia locale, dei
quali, col tempo, ne siamo diventati
ghiotti.
Nei quindici giorni di permanenza al
campo, abbiamo ricevuto la visita del
Capo del Dipartimento
di Protezione Civile
Guido Bertolaso che
ha effettuato un
s o p r a l l u o g o
congratulandosi con
noi per il lavoro che
stavamo svolgendo, e
del Presidente della
Regione Puglia Nichi
Vendola. Non solo.
Alcuni di noi hanno
anche presenziato alla
visita di Papa
Benedetto XVI a
l'Aquila.
La nostra missione si è conclusa il 30
aprile con l'arrivo al campo dell'altra
associazione di Protezione Civile che ci ha
dato il cambio, ma soprattutto con
l'arrivo da Fasano di tre mezzi colmi di
beni di prima necessità (viveri, vestiario e
prodotti per l'igiene) raccolti nei giorni
precedenti dalla nostra associazione, con
la collaborazione del Comune. Non
dimenticheremo mai l'arrivo del restante
gruppo della nostra associazione. Quel
giorno riuscimmo, come organizzazione,
a compiere un ulteriore atto di solidarietà
verso i terremotati di Goriano Sicoli.
Eravamo, però, arrivati al termine della
nostra permanenza. I nostri volti erano
rammaricati. I nostri cuori erano
consapevoli di aver lasciato un'impronta
positiva ed indelebile nel cuore degli
sfollati.
“Grazie di tutto, ragazzi! – ci
continuavano a ripetere gli sfollati con le
lacrime agli occhi al momento della
partenza - Ci avete fatto dimenticare il
terrore che abbiamo vissuto tre
settimane fa! Siete stati degli angeli”.
Donato Natola
Volontario Protezione Civile
impegnato nell'emergenza Abruzzo 2009
10
L’APPROFONDIMENTO
IL SURRISCALDAMENTO GLOBALE
Con surriscaldamento climatico si
intende il contributo antropico al
riscaldamento del clima. Esso è spesso
erroneamente utilizzato come sinonimo
di aumento generale della temperatura
della terra, ma ciò non è vero in quanto ci
si riferisce solo ed unicamente alla
variazione di temperatura provocata
dall'intervento umano.
L'incremento delle temperature medie
globali, secondo l'IPCC (la Commissione
Intergovernativa sul Cambiamento
Climatico), è da attribuire principalmente
alla crescita delle concentrazioni di gas
serra antropogenici, attraverso
l'aumento dell'effetto serra. L'effetto serra
è un fenomeno naturale e necessario che
permette alla superficie terrestre di avere
temperature adatte alla vita, in
particolare a quella umana. Molti dei gas
serra infatti derivano dai fenomeni
naturali che portano ad emissioni
costanti e in lentissima evoluzione, quali
ad esempio la decomposizione di piante e
animali e l'attività geotermica dei vulcani.
Questi fenomeni sono naturalmente
riassorbiti nel tempo e non provocano
mutamenti permanenti del clima. Il
problema
quindi è il
riscaldam e n t o
dovuto ad
un più
marcato
effetto
serra e
www.blogscienze.com
dunque il
11
conseguente surriscaldamento.
Cosa si intende quando si parla di
contributo umano all'aumento delle
temperature? Uno dei gas serra è il
biossido di carbonio o anidride carbonica
(CO2). Con la rivoluzione industriale e
l'utilizzo smoderato dei giacimenti fossili
come combustibile si reimette
nell'atmosfera il carbonio sepolto da
milioni di anni sotto forma di anidride
carbonica. A questo si va ad aggiungere la
deforestazione che, trasformando i
boschi in campi e città, riduce la
biomassa vegetale in grado di riassorbire
la CO2 , mediante l'azione della fotosintesi
clorofilliana, e la maggior produzione di
metano da fermentazione dovuto
all'incremento spropositato
dell'allevamento intensivo e delle colture
a sommersione (come il riso).
L'incremento della CO2 è amplificato
ulteriormente dal surriscaldamento degli
oceani. Le acque marine contengono
infatti una grande quantità di anidride
carbonica che, con l'aumento della
temperatura viene rilasciata in
atmosfera, tramite evaporazione;
meccanismo che sta alla base anche della
liberazione di enormi quantità di vapore
acqueo che aumentano la quantità e la
violenza delle piogge e tropicalizzano il
clima.
Sugli effetti del surriscaldamento
climatico è in corso un acceso dibattito
scientifico. Siamo ancora a livello di
ipotesi visto che si tratta di un evento
senza nessun precedente storico nelle
epoche passate. Alcuni effetti
L’APPROFONDIMENTO
sull'ambiente e sulla vita umana sono in
parte già attribuibili al surriscaldamento
globale: il ritiro dei ghiacciai, la
disgregazione delle calotte polari,
l'aumento del livello del mare (a causa
dello scioglimento dei ghiacciai
continentali e montani), le modifiche
nella distribuzione delle piogge e
l'aumento in intensità e frequenza degli
eventi meteorologici estremi (ad esempio
gli uragani). Tra gli effetti più specifici che
si sono previsti si trovano l'innalzamento
del livello dei mari e l'acidificazione degli
oceani. Riguardo al primo fenomeno si
parla di un aumento del livello di 180-590
mm nel 2090-2010 rispetto ai valori del
periodo 1980-1999; per il secondo invece
si prevede una riduzione del pH degli
oceani per effetto dell'aumento della CO2
nell'atmosfera e di conseguenza
l'aumento della quantità che si discioglie
in acqua, dato che la CO2 se disciolta in
acqua forma acido carbonico che ne
aumenta l'acidità. Si è stimato infatti che
il valore pH all'inizio dell'era industriale
era pari a 8,25 ed è diminuito a 8,14 nel
2004, con proiezioni che prevedono
un'ulteriore diminuzione del valore di
quantità variabile tra 0,14 e 0,5 per il
2100. Essendo gli organismi e
l'ecosistema adattabili solo ad uno stretto
intervallo di valori del pH, si è quindi
ipotizzato un possibile evento di
estinzione che distruggerebbe la catena
alimentare e andrebbe ad incidere
profondamente sugli equilibri socioeconomici del pianeta.
Il problema del surriscaldamento del
clima è quindi dovuto soprattutto
all'opera dell'uomo. Per questo motivo si è
ritenuto necessario mettere un freno e
adottare delle politiche sostenibili,
culminate nella ratificazione dei
Protocolli di Kyôto, uno strumento creato
per controllare gli effetti dell'aumento
della temperatura tramite la riduzione
delle emissioni dei gas serra.
IL PROTOCOLLO DI KYôTO
Il protocollo di Kyôto è un trattato
internazionale in materia ambientale,
sottoscritto nellawww.cnrmedia.com
città giapponese di
Kyôto l'11 dicembre 1997, in cui per la
prima volta si sono proposte politiche
concrete per la questione del
surriscaldamento globale.
Il trattato prevede l'obbligo da parte dei
paesi industrializzati di adoperarsi per
una riduzione delle emissioni di elementi
inquinanti, i gas serra (biossido di
carbonio, metano, ossido di diazoto,
idroflurocarburi, perfluorocarburi ed
esafluoruro di zolfo), nel periodo 20082012 in una misura non inferiore al 5%
rispetto alle emissioni registrate nel
1990, considerato come anno base per la
loro rilevazione. Per far sì che il trattato
entrasse in vigore si richiedeva che la
ratificazione di almeno 55 nazioni
firmatarie e che le nazioni che lo avessero
ratificato producessero almeno il 55%
delle emissioni inquinanti. Questa
condizione si è raggiunta solo nel
novembre 2004, quando la Russia ha
perfezionato la sua adesione. Dal
Protocollo sono esclusi i paesi in via di
sviluppo, per non ostacolare la loro
crescita economica con l'applicazione di
12
L’APPROFONDIMENTO
oneri particolarmente gravosi, mentre
tra i paesi non aderenti oltre alla Cina e
all'India, che nonostante siano nazioni
grandemente popolate non incidono
particolarmente sul livello di emissioni,
vi sono gli USA. Gli Stati Uniti sono
responsabili del 36,2% del totale delle
emissioni, anche se, va detto, alcuni
stati e grandi municipalità americane,
come Los Angeles e Chicago, stanno
studiando la possibilità di emettere
provvedimenti che permettano a livello
locale di applicare il trattato.
Il protocollo di Kyôto al fine di
raggiungere la riduzione delle emissioni
prevede il ricorso a particolari
meccanismi di mercato, definiti
Meccanismi Flessibili, tra cui il più
importante è costituito dal Meccanismo
di Sviluppo Pulito. L'obiettivo di queste
particolari regole di mercato è di ridurre
le emissioni al costo minimo possibile,
cioè massimizzare le riduzioni ottenibili
a parità di investimento.
Per ciò che riguarda la riduzione pratica
delle emissioni, si può prendere a titolo
13
di esempio la riduzione di CO 2 .
L'atmosfera terrestre contiene 3 milioni
di megatonnellate (Mt) di CO2; l'uomo ne
immette 6000 Mt, di cui 3000 dai paesi
industrializzati e 3000 da quelli in via di
sviluppo. Con l'adozione del Protocollo
di Kyoto, se ne dovrebbero immettere
5850 anziché 6000, su un totale di 3
milioni.
Allo stato attuale 174 paesi e
un'organizzazione di integrazione
economica regionale hanno ratificato il
Protocollo di Kyôto o ne hanno avviato le
procedure per la ratifica. Questi paesi
contribuiscono per il 61,6% delle
emissioni globali di gas serra. Se
pensiamo agli effetti che il
surriscaldamento globale provoca e
provocherà in futuro in maniera più
disastrosa, l'adesione e il rispetto dei
Protocolli sembrano sempre più una
decisione da adottare fermamente e
senza esitazioni. Per il bene del pianeta
terra e della vita umana che su di esso ci
vive.
PICCOLO MANUALE DELLA PREVENZIONE
IL RISCHIO IDROGEOLOGICO
Il rischio idrogeologico comprende
fenomeni e danni (reali o potenziali)
causati dalle acque in generale, siano
esse superficiali o sotterranee. Le
manifestazioni più tipiche di questo tipo
di rischio sono le frane, le alluvioni, le
erosioni costiere, le valanghe e la siccità
e sono di solito causate dalla variazione
climatica e dall'azione dell'uomo
esplicata nella modifica continua del
territorio.
delle precipitazioni e l’intensa
trasformazione dei territori operata dalle
attività umane, spesso senza criterio e
rispetto dell’ambiente, contribuiscono ad
aumentare la vulnerabilità del territorio.
ALLUVIONI
Il bacino idrografico è l’area di territorio
delimitato da rilievi che assumono il nome
e la funzione di “spartiacque”, dividendo
l’acqua piovana tra bacini diversi. La
pioggia che cade all’interno di un bacino è
in parte trattenuta dal terreno e dalla
vegetazione, in parte si infiltra
alimentando le falde sotterranee, in parte
raggiunge il corso d’acqua che scorre nel
bacino. Ogni bacino idrografico ha poi una
sua specifica capacità di regimazione
idrica: se le precipitazioni sono molto
intense o molto prolungate la quantità
d’acqua può crescere in modo significativo,
ingrossando il fiume fino a raggiungere il
livello cosiddetto “di piena”.
Se in queste condizioni il fiume incontra un
restringimento dell’alveo, provoca il
cedimento di un argine o incontra alla
fine della corsa una mareggiata alla foce, l’altezza
FRANE
Il materiale che costituisce un pendio,
una scarpata o una parete rocciosa è
attirato verso il basso dalla forza di
gravità e rimane in quella posizione
finché fattori come la natura del terreno
o della roccia, la forma o il profilo del
pendio e la quantità d’acqua presente lo
mantengono in equilibrio. Quindi il
terreno per non franare ha bisogno della
giusta quantità d'acqua. Anche il
disboscamento
e gli incendi sono causa di frane: nei
pendii boscati, infatti, le radici degli
alberi consolidano il terreno e
assorbono l’acqua in eccesso. Oltre a
questi l’azione dell’uomo sul territorio
può provocare eventi
franosi, come accade
ad esempio quando si
scava ai piedi di un
pendio o a mezza
costa per costruire
edifici e strade,
c a u s a n d o u n
cedimento del terreno.
Q u i n d i
l e
caratteristiche
climatiche, la
distribuzione annuale
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14
PICCOLO MANUALE DELLA PREVENZIONE
www.ancromaovest.it
dell’acqua supererà quella degli argini e le
acque cominceranno a fuoriuscire,
allagando il territorio circostante, le
campagne ed i centri abitati.
L’allagamento non è l’unico danno
collegato ad una situazione alluvionale:
se l’acqua erode il terreno su cui scorre
trasporterà a valle anche terra, rocce ed
alberi, dando origine alle cosiddette “lave
torrentizie”; lungo il percorso inoltre
l’acqua può erodere le sponde e scalzare
interi pendii, causandone il franamento,
o provocare il crollo di edifici costruiti
lungo le sponde, travolgendo
infrastrutture, ponti, strade ed ogni cosa
non ancorata al terreno, dalle auto agli
autobus, dai camion alle persone.
SICCITÀ
Una situazione di emergenza idrica si
verifica quando la richiesta di acqua da
parte dei cittadini è
superiore alla disponibilità, cioè quando
la domanda degli utenti non può essere
soddisfatta. Le cause possono essere
naturali, come ad esempio un prolungato
15
periodo di scarse
precipitazioni, o attribuibili ad
attività umane, come
l'inquinamento di sorgenti o
pozzi, oppure accidentali,
come la rottura di una
tubazione. Nel caso si verifichi
una carenza, che non
consente di soddisfare le
richieste per i vari usi (civile,
agricolo, industriale), la
Protezione Civile interviene
insieme agli Enti e alle
Amministrazioni interessate
per definire ed attuare le
misure necessarie a
fronteggiare la situazione
critica ed evitare ulteriori
conseguenze negative.
Ecco perciò alcune norme di
comportamento da seguire nel caso si
verifichino le sopraccitate situazioni.
Frane:
- evitare di transitare nei pressi di aree già
sottoposte ad eventi franosi, in particolar
modo durante temporali o pioggia
violenta.
Alluvioni:
- se siete in un edificio raggiungere i piani
superiori;
- staccare l’interruttore della corrente
elettrica e del gas;
- in automobile ridurre la velocità ed
evitare ponti ed argini.
Siccità:
- non lasciare scorrere inutilmente
l’acqua;
- dove possibile riutilizzare l’acqua usata.
PICCOLO MANUALE DELLA PREVENZIONE
L
L’ INFLUENZA A / H1N1
'influenza A (detta anche febbre
suina) è una pandemia influenzale
causata da una variante del virus
H1N1 che ha già provocato decine di
migliaia di contagi in tutto il mondo,
concentrati soprattutto nel continente
americano. Ma cos'è una pandemia? Per
pandemia si intende la diffusione di un
nuovo virus tra la popolazione di tutto il
mondo che, essendo un agente patogeno
nuovo, può diffondersi rapidamente dato
che nessuno ne ha ancora sviluppato le
appropriate difese immunitarie.
Il virus dell'influenza A si è sviluppato nel
febbraio del 2009 nel villaggio messicano
di La Gloria (appartenente alla
municipalità di Veracruz), caratterizzato
da un gigantesco allevamento intensivo di
maiali dove il virus si è diffuso dapprima
tra gli animali (da cui il nome di influenza
suina) per poi propagarsi agli esseri
umani. In seguito, a partire da aprile,
l'Organizzazione Mondiale della Sanità e il
Centro per la Prevenzione e il Controllo
delle Malattie hanno lanciato l'allarme
internazionale, sostenendo che il contagio
può avvenire direttamente tra uomini,
senza che sia necessario il contatto con
l'animale infetto, e intervenendo più volte
fino alla definitiva dichiarazione di
emergenza pandemica e alla definizione
del vaccino obbligatorio, che tutti gli stati
dovranno adottare una volta finita la sua
sperimentazione.
I sintomi dell'influenza A sono quasi
identici a quelli di una normale influenza
stagionale: febbre improvvisa (di solito non
superiore a 38 °C) e manifestazioni
respiratorie (tosse, mal di gola e
raffreddore) associate ad altre condizioni
patologiche quali brividi, dolori muscolari
e articolari, mal di pancia, diarrea e
vomito. Anche i metodi di trasmissione
sono simili: può verificarsi da persona a
persona per via aerea attraverso le gocce di
saliva contenute negli starnuti e nei colpi
di tosse delle persone che hanno
contratto il virus, oppure per mezzo del
contatto con materiali o superfici
infette.
È comunque possibile diminuire il rischio
di infezione grazie all'adozione di una
serie di semplici comportamenti:
- lavare le mani accuratamente e più volte
al giorno, in particolare dopo aver tossito,
starnutito o essersi soffiato il naso ;
- tenere un fazzoletto di carta davanti a
naso e bocca quando si tossisce o si fa
uno starnuto;
- dopo aver usato un fazzoletto di carta
gettarlo e lavarsi accuratamente le mani ;
- usare mascherine igieniche in caso di
malattia o di assistenza di persone
malate;
- mantenere pulite le superfici;
- sottoporsi al vaccino (quando
disponibile) per tutte le categorie di
individui a rischio.
Le associazioni di
Protezione Civile
possono inviare articoli riguardanti l’attività
delle associazioni, resoconti di eventi, ecc.
all’indirizzo e-mail
[email protected]
Gli articoli dovranno avere una lunghezza
massima di 3000 battute o di 2500 se inviate
anche una foto. VI ASPETTIAMO!!!
REALIZZATO CON IL CONTRIBUTO DEI
VOLONTARI DEL SERVIZIO CIVILE
NAZIONALE PROGETTO «ERMES:
COMUNICARE LA PROTEZIONE CIVILE 2"
Impaginazione & Grafica:
Daniela Errico, Mario Muscogiuri
Articoli: Mario Muscogiuri
Redazione opuscoli: Fabio Campobasso,
Valeria De Simone
Redazione web: Stefano Casoar, Valeria De
Simone
Sportello informativo: Vito Bari, Serena
Caponegro
Fotografie: Daniela Errico
Sede: Provincia di Brindisi,via N. Brandi
16, Brindisi
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Dicembre 2009 Anno I Numero 3 - Protezione Civile