Dicembre 2009 Anno I Numero 3 NEWS DALL’INTERNO FERRAGOSTO SICURO: LA PROTEZIONE CIVILE PER LA SICUREZZA STRADALE Distribuzione interna notiziario della protezione civile della Provincia di Brindisi EDITORIALE Carissimi, il tempo passa inesorabilmente e così siamo già alla fine dell'anno, sia solare che del progetto di Servizio Civile Nazionale “Ermes: comunicare la protezione civile 2”. È pertanto tempo di bilanci e di buoni propositi: ci si guarda indietro per programmare meglio il futuro. L'anno che sta per terminare, per chi si occupa di protezione civile, è stato un anno decisamente impegnativo: il terremoto che ha colpito l'Abruzzo ha coinvolto a vario titolo tutte le Componenti e le Strutture Operative del Servizio Nazionale di Protezione Civile. È notizia di questi giorni che sono stati chiusi tutti i 171 campi di accoglienza allestiti in Abruzzo, ma quanta sofferenza e quanto lavoro per arrivare a questo, e quanto ancora sicuramente ne occorrerà affinché l'emergenza venga completamente superata. In questo numero del nostro Notiziario, sempre più ricco di contenuti, troverete la testimonianza di un Volontario dell'Associazione C.B Quadrifoglio di Montalbano di Fasano che per 15 giorni ha prestato servizio presso la tendopoli allestita dalla Protezione Civile nel Comune di Goriano Sicoli (AQ). Inoltre, troverete il resoconto della visita dei Minivolontari SER della Scuola Media “N.Orlandini Barnaba”di Ostuni presso la Sala Operativa Provinciale del 16 ottobre u.s.; “mini” a causa della loro giovane età: qualsiasi Volontario, non può che essere considerato “grande” per definizione! Approfitto di questo Editoriale per salutare tutti i Volontari del progetto di Servizio Civile Nazionale “Ermes: comunicare la protezione civile 2” sia quelli che sono già andati via, che quelli che il prossimo 6 gennaio termineranno la loro attività; auguro ad ognuno di loro che si realizzi ciò che profondamente desiderano. In questo anno ci siamo “addomesticati”: abbiamo condiviso sia la quotidianità, che lo sforzo per il raggiungimento di alcuni obiettivi. La conoscenza spesso implica la sofferenza del distacco, ma per quanto mi riguarda ne sarà valsa la pena se per loro questa esperienza porterà ad una visione diversa delle cose. Per esempio Mario, laureato in Scienze della Comunicazione che più di tutti ha collaborato alla realizzazione di questo notiziario (obiettivo che perseguivo da anni), durante un dialogo mi ha confidato che l'impegno profuso nell'elaborazione dei vari articoli lo ha arricchito. Sicuramente anche a Daniela, Fabio, Roberta, Serena, Stefano, Valeria e Vito quest'anno di Servizio Civile lascerà qualcosa di importante, per cui… pazienza se mi mancheranno! Infine, auguro ad ognuno di voi ed alle vostre famiglie, un buon Natale ed un sereno 2010, fatto delle cose essenziali che vincono il passare del tempo; quelle che rimangono immobili nonostante tutto. In altre parole, vi auguro il Meglio! Dott.ssa Annamaria Attolini Capo Settore Protezione Civile Provincia di Brindisi “Sicurezza stradale nel week-end di ferragosto”, è questo il nome dell'iniziativa di prevenzione organizzata dalla Provincia di Brindisi a cui hanno preso parte la Polizia Provinciale, il Settore di Protezione Civile della provincia di Brindisi e i volontari delle associazioni di PC che operano sul territorio. Le giornate interessate sono state quelle del 14, 15 e 16 agosto, i giorni in cui i rischi legati alla sicurezza stradale subiscono un incremento dovuto principalmente alla maggior congestione del traffico vacanziero e turistico. Nell'iniziativa sono state impiegate 6 unità della Protezione Civile provinciale, 10 agenti della Polizia Provinciale e numerosi volontari delle associazioni di PC di Brindisi, Latiano, Mesagne, Montalbano di Fasano e San Pietro Vernotico, che si sono occupati del monitoraggio e del pattugliamento delle principali arterie stradali del territorio provinciale interessate dal grande flusso turistico. In particolare le persone sono state impiegate in due turni giornalieri, pattugliando tutte le direttrici di mare di Brindisi nord, centro e sud e quelle delle località di Francavilla-Oria-San Pancrazio Salentino, Campo di MareSan Gennaro-Lendinuso, CarovignoOstuni e Ceglie-Cisternino. Pattugliamenti che sono andati ad aggiungersi a quelli ordinari preposti da tutte le altre forze dell'ordine, coprendo in questo modo tutta la zona comprendente il territorio che va da Torre Ignazia (al confine con la provincia di Bari) a Campo di Mare (al confine col leccese), fino ai comuni limitrofi alla p r o v i n c i a d i T a r a n t o . Un enorme dispiegamento di forze -e c'è da ricordare che il personale impiegato ha rinunciato alle proprie ferie per pattugliare le strade- che ha permesso un ferragosto maggiormente tranquillo a tutti i turisti e vacanzieri che hanno affollato le spiagge della litoranea brindisina e tutti i centri abitati dell'entroterra, noti per essere mete turistiche per gite, visite guidate ed escursioni. Quest'iniziativa si inserisce tra le altre incentrate sullo stesso tema, organizzate a partire dal 2007 nel periodo estivo e rese possibili dalla cooperazione sinergica tra le istituzioni provinciali e le forze dell'ordine e civili. Si aggiunge in particolare a quella svoltasi il 25 luglio, “Dai un passaggio alla sicurezza”, in cui le associazioni di Protezione Civile hanno distribuito materiale informativo sulla sicurezza stradale. All'iniziativa erano presenti, coadiuvati dai volontari del Servizio Civile Nazionale del progetto “Ermes: Comunicare la Protezione Civile 2”, le associazioni “C.B. Quadrifoglio" di Montalbano di Fasano all'area AGIP nei pressi di Fasano/Torre Canne, "Gerardo Dentice di Frasso" di San Vito dei Normanni all'area di servizio TAMOIL nei pressi di Serranova/Pantanagianni e il "Servizio Emergenza Francavilla" di Francavilla Fontana all'area di servizio Q8 situata nei pressi della stessa. SOMMARIO - NEWS DALL’INTERNO LA P.C. IN... PAROLE A PROPOSITO DI VOLONTARI L’APPROFONDIMENTO PICCOLO MANUALE DELLA PREVENZIONE PAG 2-4 PAG 5-6 PAG 7-10 PAG 11-13 PAG 15-16 2 PICCOLO MANUALE DELLA PREVENZIONE «DOVE LE CULTURE SI INCONTRANO»: IL 64° ANNIVERSARIO DELLA GIORNATA MONDIALE DELLE NAZIONI UNITE 3 Il Settore Protezione Civile della Provincia di Brindisi ha preso parte, venerdì 23 ottobre, al 64° anniversario della Giornata Mondiale delle Nazioni Unite, tenutosi al Castello Alfonsino di Brindisi e incentrato sul tema “Dove le Culture si Incontrano”, prendendo spunto dalla proclamazione del 2010 come “Anno Internazionale per l'Avvicinamento delle Culture”. La Protezione Civile si è occupata del supporto logistico alla manifestazione, insieme ai volontari delle associazioni di PC “Ricetrasmissioni C.B.” di Brindisi, “Radio C.B. Di Mesagne – S.E.R.” e la ONLUS “Gerardo Dentice di Frassino” di San Vito dei Normanni. Di grande aiuto, date le condizioni meteorologiche avverse, si è rivelato il servizio di Aerotech Ambient S.r.l. che ha aggiornato la Protezione Civile in tempo reale con l'invio di sms sulla condizione meteo dell'area interessata dalla manifestazione. All'interno del castello è stato allestito inoltre uno stand dedicato alla promozione delle attività di PC e alla distribuzione di opuscoli da parte dei volontari del Servizio Civile Nazionale del progetto “Ermes: Comunicare la Protezione Civile 2”. La scelta della città di Brindisi non è casuale. Essa infatti rappresenta un punto di incontro tra culture diverse, caratterizzato da spirito di accoglienza, generosità, curiosità e rispetto per l'altro, testimoniato anche dalla presenza di un porto storicamente aperto al mondo. Le Nazioni Unite, che per definizione promuovono il dialogo interculturale, la collaborazione tra i popoli ed il rispetto per la diversità, fanno dell'interculturalità la loro realtà lavorativa, situazione riflettutasi nella presenza di 47 nazionalità diverse alla base ONU di Brindisi. L'evento, iniziato alle 16.30 e conclusosi nella tarda serata, è stato contraddistinto dall'allestimento di spazi dedicati ai differenti Paesi ai quali sono stati affiancati stand di prodotti eno-gastronomici della tradizione salentina. Esibizioni di vario tipo inoltre si sono avvicendate durante la serata, rappresentative dei paesi facenti parte delle Nazioni Unite: dai bambini che hanno intonato la celebre canzone "We are the world" e l'Inno di Mameli, alla rappresentazione di una danza cerimoniale da parte di alcune donne indiane, passando per la pizzica salentina. Da notare infine, oltre all'esibizione di due gruppi musicali, uno locale ed uno afgano, il gemellaggio tra una scuola elementare brindisina e una scuola elementare afgana, organizzato dal comitato Programma Alimentare Mondiale. NEWS DALL’INTERNO 4 NOVEMBRE - LA FESTA DELL’UNITA’ D’ITALIA Mercoledì 4 novembre si è celebrata a Brindisi, come in tutte le città italiane, la Festa dell'Unità Nazionale e la Giornata delle Forze Armate. La manifestazione, situata davanti al Monumento ai Caduti di piazza Santa Teresa, è stata presieduta dal Prefetto di Brindisi Dr. Domenico Cuttaia e dal Comandante del Presidio Militare di Brindisi Capitano di Vascello Vincenzo Rinaldi. Vi hanno partecipato le più alte Autorità Civili, Religiose e Militari della Provincia di Brindisi e le rappresentanze delle associazioni ex Combattentistiche ed Arma e degli alunni delle scuole della Città di Brindisi. Anche il settore Protezione Civile della Provincia di Brindisi è stato presente, su preciso invito del Comando della Marina Militare. Vi ha preso parte con 6 unità in veste di componenti del Plotone d'Onore. Ad essi si sono aggiunti inoltre, con il compito di documentare l'evento, i volontari del Servizio Civile Nazionale del progetto "Ermes: Comunicare la Protezione Civile 2". La cerimonia è stata aperta con una preghiera ai Caduti e la benedizione della Corona in loro memoria, da parte del Cappellano Militare Don Gaetano Barbera. Subito dopo è avvenuta la Deposizione della Corona davanti al Monumento, seguita da un minuto di raccoglimento in memoria di tutti quelli che hanno perso la vita nella difesa della propria patria. Si è poi proseguito con la lettura dei messaggi inviati dal Ministro della Difesa Ignazio La Russa e dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, per poi concludere con la consegna da parte del Prefetto dei Riconoscimenti al personale dell'Esercito Italiano coinvolto da azioni di tipo terroristico. Tali riconoscimenti sono stati consegnati al Tenente Giacomo Bruno, ferito nell'attentato di luglio a Shewau Farah, al Caporal Maggiore Rocco Leo, colpito a settembre a Kabul, e al Caporale Guido Laveneziana, ferito nell'attentato di ottobre alla caserma dei Carabinieri di Milano. 4 LA P.C. IN... PAROLE GLOSSARIO DI PROTEZIONE CIVILE PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE È redatto a cura dei comuni allo scopo di gestire adeguatamente l ' emergenza ipotizzata per il territorio considerato in relazione ai vari scenari; questi ultimi dovrebbero essere ricavati dai rischi considerati dai rischi considerati nell'ambito dei pertinenti programmi di previsione e prevenzione di livello provinciale. PIANO PROVINCIALE DI EMERGENZA È predisposto e curato nell'attuazione dalla Provincia per tutto il territorio della provincia di competenza, sulla base del programma provinciale di previsione e prevenzione e degli indirizzi regionali. ALLARME Scatta al verificarsi dell ' evento calamitoso od anche nell'ipotesi del pericolo grave ed imminente per l'incolumità delle persone, di danni gravi ed irreparabili agli abitati nonché a strutture ed impianti di prima necessità o che, se danneggiati, possono costituire fonte di ulteriori e più gravi conseguenze dannose; consiste nel darne immediata notizia all'autorità competente per territorio. DISASTRO Effetto dannoso che interessa più persone e deriva da un evento di non comune gravità, idoneo a costituire pericolo per l'incolumità pubblica ma non danno rilevante o morte o lesione di persone, suscitando pubblica commozione. 5 EMERGENZA Ogni attività di soccorso posta in essere al verificarsi di eventi calamitosi e finalizzata al loro contenimento . Lo stato di emergenza è deliberato dal Consiglio dei Ministri che ne determina durata ed estensione territoriale. COMMISSARIO DELEGATO È un organo straordinario nominato dal Presidente del Consiglio dei Ministri ovvero dal Ministro per il coordinamento della P.C. Per l'attuazione degli interventi necessari e conseguenti alla dichiarazione dello “ stato di emergenza”. ESERCITAZIONI NAZIONALI Sono disposte dal Presidente del Consiglio dei Ministri o per sua delega dal Ministro per il coordinamento della PC d'intesa con il Ministro dell'università e della ricerca scientifica e tecnologica , al fine di consentire verifiche dell'efficienza dei programmi nazionali di previsione e prevenzione in relazione alle varie ipotesi di rischio, dei programmi nazionali di soccorso, e dei piani per l'attuazione delle conseguenti misure di emergenza. CENTRO COORDINAMENTO SOCCORSI (CCS) Viene costituito presso tutte le prefetture una volta accertata la sussistenza di una situazione di pubblica calamità; insediato in una sala attrezzata con apparecchi telefonici, telematici e radio ricetrasmittenti sintonizzabili su frequenze utili, provvede alla direzione ed al coordinamento degli interventi di PC in sede provinciale. LA P.C. IN... PAROLE PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE È redatto a cura dei comuni allo scopo di gestire adeguatamente l'emergenza ipotizzata per il territorio considerato in relazione ai vari scenari; questi ultimi dovrebbero essere ricavati dai rischi considerati dai rischi considerati nell'ambito dei pertinenti programmi di previsione e prevenzione di livello provinciale. PIANO PROVINCIALE DI EMERGENZA È predisposto e curato nell'attuazione dalla Provincia per tutto il territorio della provincia di competenza, sulla base del programma provinciale di previsione e prevenzione e degli indirizzi regionali. ALLARME Scatta al verificarsi dell ' evento calamitoso od anche nell'ipotesi del pericolo grave ed imminente per l'incolumità delle persone, di danni gravi ed irreparabili agli abitati nonché a strutture ed impianti di prima necessità o che , se danneggiati , possono costituire fonte di ulteriori e più gravi conseguenze dannose; consiste nel darne immediata notizia all'autorità competente per territorio. DISASTRO Effetto dannoso che interessa più persone e deriva da un evento di non comune gravità, idoneo a costituire pericolo per l'incolumità pubblica ma non danno rilevante o morte o lesione di persone, suscitando pubblica commozione. EMERGENZA Ogni attività di soccorso posta in essere al verificarsi di eventi calamitosi e finalizzata al loro contenimento. Lo stato di emergenza è deliberato dal Consiglio dei Ministri che ne determina durata ed estensione territoriale. COMMISSARIO DELEGATO È un organo straordinario nominato dal Presidente del Consiglio dei Ministri ovvero dal Ministro per il coordinamento della P.C. Per l'attuazione degli interventi necessari e conseguenti alla dichiarazione dello “stato di emergenza”. ESERCITAZIONI NAZIONALI Sono disposte dal Presidente del Consiglio dei Ministri o per sua delega dal Ministro per il coordinamento della PC d'intesa con il Ministro dell'università e della ricerca scientifica e tecnologica, al fine di consentire verifiche dell'efficienza dei programmi nazionali di previsione e prevenzione in relazione alle varie ipotesi di rischio, dei programmi nazionali di soccorso, e dei piani per l'attuazione delle conseguenti misure di emergenza. CENTRO COORDINAMENTO SOCCORSI (CCS) Viene costituito presso tutte le prefetture una volta accertata la sussistenza di una situazione di pubblica calamità; insediato in una sala attrezzata con apparecchi telefonici, telematici e radio ricetrasmittenti sintonizzabili su frequenze utili, provvede alla direzione ed al coordinamento degli interventi di PC in sede provinciale. 6 A PROPOSITO DI VOLONTARI SGUARDI E VOCI DAL MONDO DEL VOLONTARIATO “P.C. Brindisi Informa” nelle prossime 4 pagine ospita 3 articoli, inviatici nell'ambito dell'iniziativa di coinvolgimento delle associazioni a scrivere delle proprie esperienze. L'intento, da parte nostra è di offrire una vetrina su cui condividerle e portarle all'attenzione del maggior numero di persone possibile. I primi due articoli sono stati inviati dai Minivolontari SER della scuola media “N.Orlandini Barnaba” di Ostuni e costituiscono un resoconto della loro visita al Presidio Provinciale di P.C.; il terzo è la testimonianza dei volontari dell'associazione “CB Quadrifoglio” di Montalbano di Fasano durante l'emergenza terremoto in Abruzzo. NOI MINIVOLONTARI SER La nostra scuola media “Nello Orlandini Barnaba” di Ostuni, durante l'anno scolastico 2008/2009, ha organizzato vari corsi pomeridiani PON, “Competenze per lo sviluppo”, tra cui uno di Protezione Civile “Minivolontario SER”. Noi ragazzi ci siamo iscritti al progetto “Minivolontari SER” e sebbene non sapessimo bene di cosa si trattasse eravamo entusiasti di scoprirlo. La frequenza al corso ci ha dato la possibilità di ampliare le nostre conoscenze e di avvicinarci da “protagonisti” al mondo del volontariato. Abbiamo imparato che la Protezione Civile è un insieme di strutture e attività messe in campo dallo Stato per tutelare vite, beni, insediamenti e ambienti dai danni o dal pericolo di danni derivanti da calamità naturali, catastrofi o altri eventi disastrosi e che i volontari sono persone che dedicano il proprio tempo libero per aiutare gli altri. Abbiamo capito che, oltre ai volontari impegnati nell'ambito sanitario, sociale, ambientale e religioso, ci sono anche radioamatori, cinofili, sommozzatori e speleologi. Durante il corso pomeridiano abbiamo appreso come comportarci nelle varie situazioni di pericolo: mettersi sotto il banco in caso di terremoto, chiudere porte e finestre in caso di nube tossica, n o n u s a r e l'asciugacapelli con i piedi bagnati e così via, ma anche tante nozioni scientifiche: di una eruzione vulcanica ci 7 viene in mente se è esplosiva o effusiva, di tsunami l'altezza dell'onda ecc. Oltre alla preparazione teorica, la frequentazione del corso ci ha permesso di vivere l'esperienza di un'esercitazione di evacuazione del nostro edificio scolastico. Noi “minivolontari”, coadiuvati dai volontari dell'Associazione Volontari SEROSTUNI e della Croce Rossa di Ostuni, raggruppati nelle squadre di soccorso, radiocomunicazioni, antincendio e sanitari, abbiamo salvato alcuni ragazzi che hanno fatto finta di essere feriti o dispersi nell'edificio. Anche durante l'estate abbiamo partecipato a varie attività, tra cui alcune processioni che hanno richiesto assunzione di responsabilità e serietà, ma anche fatica. Ciò è stato possibile grazie al rapporto di collaborazione nato tra la nostra scuola e l'Associazione Volontari SEROSTUNI. Inoltre con le prof.sse Roberta Rodio e Maria Lococciolo, il prof. Giovanni Francioso ed il nostro esperto dott. Paride Minna A PROPOSITO DI VOLONTARI SGUARDI E VOCI DAL MONDO DEL VOLONTARIATO abbiamo avuto la possibilità di osservare le squadre antincendio del SEROSTUNI che operano sulla selva di Ostuni, in località Sant'Oronzo. Qui ci è stato spiegato come comportarsi in situazioni di pericolo incendi e ci hanno permesso di utilizzare le manichette ed i flabelli. Quest'esperienza è stata molto istruttiva ed educativa perché tutti ci siamo esercitati ad affrontare situazioni talvolta pericolose. Ci siamo divertiti e appassionati ma non è ancora finita, la nostra attività terminerà a giugno 2010. Chissà quante nuove avventure ci attendono! VISITA AL PRESIDIO PROVINCIALE PER LA PREVENZIONE E SICUREZZA DI BRINDISI Il 16 ottobre 2009, noi “Minivolontari SER” di Ostuni ci siamo recati nella sede provinciale della Protezione Civile di Brindisi per un incontro formativo. Questa possibilità ci è stata offerta dalla nostra scuola “N. Orlandini Barnaba”. La giornata è iniziata verso le nove, partendo da Ostuni. Arrivati lì, siamo stati accolti con entusiasmo dalla Dott.ssa Annamaria Attolini, responsabile del settore, e dai suoi collaboratori che ci hanno accompagnato a visitare la struttura. Abbiamo visto la sala radio dove arrivano tutte le comunicazioni di servizio, la sala conferenze dove la responsabile ci ha parlato dell'operatività e delle attività del Presidio Provinciale per la Prevenzione e la Sicurezza. Infine la sala decisioni al cui interno troviamo un grande tavolo ovale al quale abbiamo avuto la possibilità di sederci e immedesimarci nei ruoli dei funzionari incaricati di decidere e gestire le emergenze. Dopo tutto ciò ci siamo recati all'esterno dell'edificio dove ci è stato mostrato il montaggio di due tipologie di tende utilizzate durante le fasi di soccorso; il primo, quello ministeriale, è simile a quella che abbiamo avuto la possibilità di montare durante il corso per diventare “Minivolontario SER”. Il secondo, quello pneumatico, è utilizzato prevalentemente per l'allestimento di ospedali da campo ed è molto più spazioso di quello precedente e molto più semplice da montare. La cosa che ci ha colpito di più è stata la professionalità di tutti gli operatori e le attrezzature presenti. Prima di salutarci con un “arrivederci”, a ciascuno di noi è stata regalata una cartellina contenente tutto il materiale prodotto sulla prevenzione e sulla sicurezza. Per tutti noi è stato importante sapere che siamo stati i primi “visitatori” del Presidio Provinciale di Prevenzione e Sicurezza di Brindisi. Ci siamo sentiti veramente parte di una grande famiglia: La Famiglia della Protezione Civile. I Minivolontari SER della scuola media "Nello Orlandini Barnaba" di Ostuni Foto: Paride Minna 8 A PROPOSITO DI VOLONTARI SGUARDI E VOCI DAL MONDO DEL VOLONTARIATO A PROPOSITO DI VOLONTARI SGUARDI E VOCI DAL MONDO DEL VOLONTARIATO 15-30 Aprile 2009: Missione terremoto Abruzzo per la C.B. Quadrifoglio L'esperienza sul “campo” vissuta da un volontario di Protezione Civile Montalbano di Fasano - In seguito alla violenta scossa di terremoto registrata in Abruzzo il 6 Aprile scorso, l'associazione “Cb Quadrifoglio” si attivò su tutti i fronti per accorrere in aiuto della popolazione colpita dal sisma. Dopo aver avanzato la disponibilità agli enti preposti e dopo una serie di riunioni operative interne, si costituì il gruppo di volontari disponibili a muoversi per l'Aquila, composto da Martino Laneve, Donato Natola, Francesco Simonetti e Francesco Turrone Così, verso le ore 20 del 15 Aprile, il gruppo partì in colonna mobile assieme ad altre associazioni pugliesi sotto il coordinamento della Regione Puglia. Destinazione: il Com (Centro operativo misto) 7 di Sulmona (l'Aquila). Giunti a Sulmona nella notte tra il 15 ed il 16 aprile attendemmo disposizioni da parte dei funzionari del Dipartimento di Protezione Civile. La nostra destinazione fu il Comune di Goriano Sicoli, un paesino ubicato sulla montagna aquilana. Giunti presso la tendopoli appena allestita dalla Protezione Civile nel campo sportivo comunale, sistemammo i nostri bagagli e le nostre attrezzature nella tenda assegnataci e ci mettemmo a lavoro per la corretta gestione del campo, che a noi era stata affidata, dividendoci i compiti: Martino Laneve (capo campo), Francesco Simonetti (responsabile radio-comunicazioni con il Com e il Ccs), Donato Natola (responsabile per le relazioni con gli sfollati), Francesco Turrone (responsabile dei mezzi e delle attrezzature). Da sottolineare la nostra collaborazione 9 anche nelle attività diverse da quelle assegnateci: con l'elettricista per la creazione di un impianto elettrico e di illuminazione all'interno del campo e delle tende, e per il tracciamento di un percorso con passatoie di collegamento tra le tende e tra queste e le strutture igieniche, la cucina da campo e la mensa. La nostra giornata tipo – nel corso della quale si garantiva una reperibilità h24 – era la seguente:www.cnrmedia.com sveglia alle ore 6 con relativa comunicazione al Com, colazione; verso le ore 8 giro di perlustrazione per tutte le tende con relativo appello ed elenco di tutte le richieste avanzate dagli sfollati. Di conseguenza si provvedeva a fornire a questi ultimi i beni di prima necessità di cui abbisognavano, prelevandoli dai container della Protezione Civile nazionale o richiedendoli al sindaco del paese o al Com 7 di Sulmona. Alle ore 13 si svolgeva il pranzo, dopo di che si effettuava un altro monitoraggio per verificare eventuali altre situazioni di bisogno. Alle ore 19, invece, si teneva la cena, dopo di che si effettuava un controllo generale del campo prima della chiusura notturna. Nel corso della giornata diversi erano i momenti di socializzazione che si intrattenevano con gli oltre 250 sfollati alloggiati nel campo, con i quali si era instaurato un rapporto cordiale e amichevole. E frequenti sono state anche le scosse sismiche che facevano ritornare la paura all'interno della tendopoli. In diverse occasioni si è fornita la dovuta collaborazione ai Vigili del Fuoco nel recupero dalle chiese del paese, ormai inagibili, di oggetti, arredi sacri e quadri, e dalle abitazioni degli sfollati di vestiario e oggetti utili D'altro canto, c'è stata occasione di organizzare qualche serata di puro svago: in particolare, il 25 Aprile, festa della Liberazione, ricorreva il compleanno del parroco della comunità, don Vincenzo Cianfaglione che, per l'occasione, abbiamo festeggiato con canti, balli e, soprattutto, con i famosi “arrosticini di pecora”, prelibata delizia locale, dei quali, col tempo, ne siamo diventati ghiotti. Nei quindici giorni di permanenza al campo, abbiamo ricevuto la visita del Capo del Dipartimento di Protezione Civile Guido Bertolaso che ha effettuato un s o p r a l l u o g o congratulandosi con noi per il lavoro che stavamo svolgendo, e del Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola. Non solo. Alcuni di noi hanno anche presenziato alla visita di Papa Benedetto XVI a l'Aquila. La nostra missione si è conclusa il 30 aprile con l'arrivo al campo dell'altra associazione di Protezione Civile che ci ha dato il cambio, ma soprattutto con l'arrivo da Fasano di tre mezzi colmi di beni di prima necessità (viveri, vestiario e prodotti per l'igiene) raccolti nei giorni precedenti dalla nostra associazione, con la collaborazione del Comune. Non dimenticheremo mai l'arrivo del restante gruppo della nostra associazione. Quel giorno riuscimmo, come organizzazione, a compiere un ulteriore atto di solidarietà verso i terremotati di Goriano Sicoli. Eravamo, però, arrivati al termine della nostra permanenza. I nostri volti erano rammaricati. I nostri cuori erano consapevoli di aver lasciato un'impronta positiva ed indelebile nel cuore degli sfollati. “Grazie di tutto, ragazzi! – ci continuavano a ripetere gli sfollati con le lacrime agli occhi al momento della partenza - Ci avete fatto dimenticare il terrore che abbiamo vissuto tre settimane fa! Siete stati degli angeli”. Donato Natola Volontario Protezione Civile impegnato nell'emergenza Abruzzo 2009 10 L’APPROFONDIMENTO IL SURRISCALDAMENTO GLOBALE Con surriscaldamento climatico si intende il contributo antropico al riscaldamento del clima. Esso è spesso erroneamente utilizzato come sinonimo di aumento generale della temperatura della terra, ma ciò non è vero in quanto ci si riferisce solo ed unicamente alla variazione di temperatura provocata dall'intervento umano. L'incremento delle temperature medie globali, secondo l'IPCC (la Commissione Intergovernativa sul Cambiamento Climatico), è da attribuire principalmente alla crescita delle concentrazioni di gas serra antropogenici, attraverso l'aumento dell'effetto serra. L'effetto serra è un fenomeno naturale e necessario che permette alla superficie terrestre di avere temperature adatte alla vita, in particolare a quella umana. Molti dei gas serra infatti derivano dai fenomeni naturali che portano ad emissioni costanti e in lentissima evoluzione, quali ad esempio la decomposizione di piante e animali e l'attività geotermica dei vulcani. Questi fenomeni sono naturalmente riassorbiti nel tempo e non provocano mutamenti permanenti del clima. Il problema quindi è il riscaldam e n t o dovuto ad un più marcato effetto serra e www.blogscienze.com dunque il 11 conseguente surriscaldamento. Cosa si intende quando si parla di contributo umano all'aumento delle temperature? Uno dei gas serra è il biossido di carbonio o anidride carbonica (CO2). Con la rivoluzione industriale e l'utilizzo smoderato dei giacimenti fossili come combustibile si reimette nell'atmosfera il carbonio sepolto da milioni di anni sotto forma di anidride carbonica. A questo si va ad aggiungere la deforestazione che, trasformando i boschi in campi e città, riduce la biomassa vegetale in grado di riassorbire la CO2 , mediante l'azione della fotosintesi clorofilliana, e la maggior produzione di metano da fermentazione dovuto all'incremento spropositato dell'allevamento intensivo e delle colture a sommersione (come il riso). L'incremento della CO2 è amplificato ulteriormente dal surriscaldamento degli oceani. Le acque marine contengono infatti una grande quantità di anidride carbonica che, con l'aumento della temperatura viene rilasciata in atmosfera, tramite evaporazione; meccanismo che sta alla base anche della liberazione di enormi quantità di vapore acqueo che aumentano la quantità e la violenza delle piogge e tropicalizzano il clima. Sugli effetti del surriscaldamento climatico è in corso un acceso dibattito scientifico. Siamo ancora a livello di ipotesi visto che si tratta di un evento senza nessun precedente storico nelle epoche passate. Alcuni effetti L’APPROFONDIMENTO sull'ambiente e sulla vita umana sono in parte già attribuibili al surriscaldamento globale: il ritiro dei ghiacciai, la disgregazione delle calotte polari, l'aumento del livello del mare (a causa dello scioglimento dei ghiacciai continentali e montani), le modifiche nella distribuzione delle piogge e l'aumento in intensità e frequenza degli eventi meteorologici estremi (ad esempio gli uragani). Tra gli effetti più specifici che si sono previsti si trovano l'innalzamento del livello dei mari e l'acidificazione degli oceani. Riguardo al primo fenomeno si parla di un aumento del livello di 180-590 mm nel 2090-2010 rispetto ai valori del periodo 1980-1999; per il secondo invece si prevede una riduzione del pH degli oceani per effetto dell'aumento della CO2 nell'atmosfera e di conseguenza l'aumento della quantità che si discioglie in acqua, dato che la CO2 se disciolta in acqua forma acido carbonico che ne aumenta l'acidità. Si è stimato infatti che il valore pH all'inizio dell'era industriale era pari a 8,25 ed è diminuito a 8,14 nel 2004, con proiezioni che prevedono un'ulteriore diminuzione del valore di quantità variabile tra 0,14 e 0,5 per il 2100. Essendo gli organismi e l'ecosistema adattabili solo ad uno stretto intervallo di valori del pH, si è quindi ipotizzato un possibile evento di estinzione che distruggerebbe la catena alimentare e andrebbe ad incidere profondamente sugli equilibri socioeconomici del pianeta. Il problema del surriscaldamento del clima è quindi dovuto soprattutto all'opera dell'uomo. Per questo motivo si è ritenuto necessario mettere un freno e adottare delle politiche sostenibili, culminate nella ratificazione dei Protocolli di Kyôto, uno strumento creato per controllare gli effetti dell'aumento della temperatura tramite la riduzione delle emissioni dei gas serra. IL PROTOCOLLO DI KYôTO Il protocollo di Kyôto è un trattato internazionale in materia ambientale, sottoscritto nellawww.cnrmedia.com città giapponese di Kyôto l'11 dicembre 1997, in cui per la prima volta si sono proposte politiche concrete per la questione del surriscaldamento globale. Il trattato prevede l'obbligo da parte dei paesi industrializzati di adoperarsi per una riduzione delle emissioni di elementi inquinanti, i gas serra (biossido di carbonio, metano, ossido di diazoto, idroflurocarburi, perfluorocarburi ed esafluoruro di zolfo), nel periodo 20082012 in una misura non inferiore al 5% rispetto alle emissioni registrate nel 1990, considerato come anno base per la loro rilevazione. Per far sì che il trattato entrasse in vigore si richiedeva che la ratificazione di almeno 55 nazioni firmatarie e che le nazioni che lo avessero ratificato producessero almeno il 55% delle emissioni inquinanti. Questa condizione si è raggiunta solo nel novembre 2004, quando la Russia ha perfezionato la sua adesione. Dal Protocollo sono esclusi i paesi in via di sviluppo, per non ostacolare la loro crescita economica con l'applicazione di 12 L’APPROFONDIMENTO oneri particolarmente gravosi, mentre tra i paesi non aderenti oltre alla Cina e all'India, che nonostante siano nazioni grandemente popolate non incidono particolarmente sul livello di emissioni, vi sono gli USA. Gli Stati Uniti sono responsabili del 36,2% del totale delle emissioni, anche se, va detto, alcuni stati e grandi municipalità americane, come Los Angeles e Chicago, stanno studiando la possibilità di emettere provvedimenti che permettano a livello locale di applicare il trattato. Il protocollo di Kyôto al fine di raggiungere la riduzione delle emissioni prevede il ricorso a particolari meccanismi di mercato, definiti Meccanismi Flessibili, tra cui il più importante è costituito dal Meccanismo di Sviluppo Pulito. L'obiettivo di queste particolari regole di mercato è di ridurre le emissioni al costo minimo possibile, cioè massimizzare le riduzioni ottenibili a parità di investimento. Per ciò che riguarda la riduzione pratica delle emissioni, si può prendere a titolo 13 di esempio la riduzione di CO 2 . L'atmosfera terrestre contiene 3 milioni di megatonnellate (Mt) di CO2; l'uomo ne immette 6000 Mt, di cui 3000 dai paesi industrializzati e 3000 da quelli in via di sviluppo. Con l'adozione del Protocollo di Kyoto, se ne dovrebbero immettere 5850 anziché 6000, su un totale di 3 milioni. Allo stato attuale 174 paesi e un'organizzazione di integrazione economica regionale hanno ratificato il Protocollo di Kyôto o ne hanno avviato le procedure per la ratifica. Questi paesi contribuiscono per il 61,6% delle emissioni globali di gas serra. Se pensiamo agli effetti che il surriscaldamento globale provoca e provocherà in futuro in maniera più disastrosa, l'adesione e il rispetto dei Protocolli sembrano sempre più una decisione da adottare fermamente e senza esitazioni. Per il bene del pianeta terra e della vita umana che su di esso ci vive. PICCOLO MANUALE DELLA PREVENZIONE IL RISCHIO IDROGEOLOGICO Il rischio idrogeologico comprende fenomeni e danni (reali o potenziali) causati dalle acque in generale, siano esse superficiali o sotterranee. Le manifestazioni più tipiche di questo tipo di rischio sono le frane, le alluvioni, le erosioni costiere, le valanghe e la siccità e sono di solito causate dalla variazione climatica e dall'azione dell'uomo esplicata nella modifica continua del territorio. delle precipitazioni e l’intensa trasformazione dei territori operata dalle attività umane, spesso senza criterio e rispetto dell’ambiente, contribuiscono ad aumentare la vulnerabilità del territorio. ALLUVIONI Il bacino idrografico è l’area di territorio delimitato da rilievi che assumono il nome e la funzione di “spartiacque”, dividendo l’acqua piovana tra bacini diversi. La pioggia che cade all’interno di un bacino è in parte trattenuta dal terreno e dalla vegetazione, in parte si infiltra alimentando le falde sotterranee, in parte raggiunge il corso d’acqua che scorre nel bacino. Ogni bacino idrografico ha poi una sua specifica capacità di regimazione idrica: se le precipitazioni sono molto intense o molto prolungate la quantità d’acqua può crescere in modo significativo, ingrossando il fiume fino a raggiungere il livello cosiddetto “di piena”. Se in queste condizioni il fiume incontra un restringimento dell’alveo, provoca il cedimento di un argine o incontra alla fine della corsa una mareggiata alla foce, l’altezza FRANE Il materiale che costituisce un pendio, una scarpata o una parete rocciosa è attirato verso il basso dalla forza di gravità e rimane in quella posizione finché fattori come la natura del terreno o della roccia, la forma o il profilo del pendio e la quantità d’acqua presente lo mantengono in equilibrio. Quindi il terreno per non franare ha bisogno della giusta quantità d'acqua. Anche il disboscamento e gli incendi sono causa di frane: nei pendii boscati, infatti, le radici degli alberi consolidano il terreno e assorbono l’acqua in eccesso. Oltre a questi l’azione dell’uomo sul territorio può provocare eventi franosi, come accade ad esempio quando si scava ai piedi di un pendio o a mezza costa per costruire edifici e strade, c a u s a n d o u n cedimento del terreno. Q u i n d i l e caratteristiche climatiche, la distribuzione annuale www.protezionecivile.tn.it 14 PICCOLO MANUALE DELLA PREVENZIONE www.ancromaovest.it dell’acqua supererà quella degli argini e le acque cominceranno a fuoriuscire, allagando il territorio circostante, le campagne ed i centri abitati. L’allagamento non è l’unico danno collegato ad una situazione alluvionale: se l’acqua erode il terreno su cui scorre trasporterà a valle anche terra, rocce ed alberi, dando origine alle cosiddette “lave torrentizie”; lungo il percorso inoltre l’acqua può erodere le sponde e scalzare interi pendii, causandone il franamento, o provocare il crollo di edifici costruiti lungo le sponde, travolgendo infrastrutture, ponti, strade ed ogni cosa non ancorata al terreno, dalle auto agli autobus, dai camion alle persone. SICCITÀ Una situazione di emergenza idrica si verifica quando la richiesta di acqua da parte dei cittadini è superiore alla disponibilità, cioè quando la domanda degli utenti non può essere soddisfatta. Le cause possono essere naturali, come ad esempio un prolungato 15 periodo di scarse precipitazioni, o attribuibili ad attività umane, come l'inquinamento di sorgenti o pozzi, oppure accidentali, come la rottura di una tubazione. Nel caso si verifichi una carenza, che non consente di soddisfare le richieste per i vari usi (civile, agricolo, industriale), la Protezione Civile interviene insieme agli Enti e alle Amministrazioni interessate per definire ed attuare le misure necessarie a fronteggiare la situazione critica ed evitare ulteriori conseguenze negative. Ecco perciò alcune norme di comportamento da seguire nel caso si verifichino le sopraccitate situazioni. Frane: - evitare di transitare nei pressi di aree già sottoposte ad eventi franosi, in particolar modo durante temporali o pioggia violenta. Alluvioni: - se siete in un edificio raggiungere i piani superiori; - staccare l’interruttore della corrente elettrica e del gas; - in automobile ridurre la velocità ed evitare ponti ed argini. Siccità: - non lasciare scorrere inutilmente l’acqua; - dove possibile riutilizzare l’acqua usata. PICCOLO MANUALE DELLA PREVENZIONE L L’ INFLUENZA A / H1N1 'influenza A (detta anche febbre suina) è una pandemia influenzale causata da una variante del virus H1N1 che ha già provocato decine di migliaia di contagi in tutto il mondo, concentrati soprattutto nel continente americano. Ma cos'è una pandemia? Per pandemia si intende la diffusione di un nuovo virus tra la popolazione di tutto il mondo che, essendo un agente patogeno nuovo, può diffondersi rapidamente dato che nessuno ne ha ancora sviluppato le appropriate difese immunitarie. Il virus dell'influenza A si è sviluppato nel febbraio del 2009 nel villaggio messicano di La Gloria (appartenente alla municipalità di Veracruz), caratterizzato da un gigantesco allevamento intensivo di maiali dove il virus si è diffuso dapprima tra gli animali (da cui il nome di influenza suina) per poi propagarsi agli esseri umani. In seguito, a partire da aprile, l'Organizzazione Mondiale della Sanità e il Centro per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie hanno lanciato l'allarme internazionale, sostenendo che il contagio può avvenire direttamente tra uomini, senza che sia necessario il contatto con l'animale infetto, e intervenendo più volte fino alla definitiva dichiarazione di emergenza pandemica e alla definizione del vaccino obbligatorio, che tutti gli stati dovranno adottare una volta finita la sua sperimentazione. I sintomi dell'influenza A sono quasi identici a quelli di una normale influenza stagionale: febbre improvvisa (di solito non superiore a 38 °C) e manifestazioni respiratorie (tosse, mal di gola e raffreddore) associate ad altre condizioni patologiche quali brividi, dolori muscolari e articolari, mal di pancia, diarrea e vomito. Anche i metodi di trasmissione sono simili: può verificarsi da persona a persona per via aerea attraverso le gocce di saliva contenute negli starnuti e nei colpi di tosse delle persone che hanno contratto il virus, oppure per mezzo del contatto con materiali o superfici infette. È comunque possibile diminuire il rischio di infezione grazie all'adozione di una serie di semplici comportamenti: - lavare le mani accuratamente e più volte al giorno, in particolare dopo aver tossito, starnutito o essersi soffiato il naso ; - tenere un fazzoletto di carta davanti a naso e bocca quando si tossisce o si fa uno starnuto; - dopo aver usato un fazzoletto di carta gettarlo e lavarsi accuratamente le mani ; - usare mascherine igieniche in caso di malattia o di assistenza di persone malate; - mantenere pulite le superfici; - sottoporsi al vaccino (quando disponibile) per tutte le categorie di individui a rischio. Le associazioni di Protezione Civile possono inviare articoli riguardanti l’attività delle associazioni, resoconti di eventi, ecc. all’indirizzo e-mail [email protected] Gli articoli dovranno avere una lunghezza massima di 3000 battute o di 2500 se inviate anche una foto. VI ASPETTIAMO!!! REALIZZATO CON IL CONTRIBUTO DEI VOLONTARI DEL SERVIZIO CIVILE NAZIONALE PROGETTO «ERMES: COMUNICARE LA PROTEZIONE CIVILE 2" Impaginazione & Grafica: Daniela Errico, Mario Muscogiuri Articoli: Mario Muscogiuri Redazione opuscoli: Fabio Campobasso, Valeria De Simone Redazione web: Stefano Casoar, Valeria De Simone Sportello informativo: Vito Bari, Serena Caponegro Fotografie: Daniela Errico Sede: Provincia di Brindisi,via N. Brandi 16, Brindisi