Per iodico a cara ttere so cio - c ultural e a cura della UI LD M Unio ne I talia na Lo tta a lla D istrof ia Muscola re - Sez. di Li vo rno XII/33 APRILE 20 07 Editoriale 3 Il segno dei tempi Vita Uildm/1 4 Il diritto alla felicità Vita Uildm/2 5 Barriere architettoniche: un convegno a Livorno Attualità/1 6 I Dico che non dicono Attualità/2 7 Figli di un Dio minore? Attualità/3 8 Un Movimento nazionale per la Vita Indipendente Riflessioni 10 A cavallo del cambiamento Servizi 12 I nuovi ser vizi della biblioteca UILDM Iniziative 13 Full Monty Girls per la bimba autistica Libri 14 L’esperienza dell’incontro di Enrico Lombardi a cura della redazione a cura della redazione di Dino Barlaam di Enrico Lombardi di Roby Margutti di Simona Lancioni a cura della redazione di Deborah Bonetti di Silvia Pettiti UILDM Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolar e Sezione di Livorno Corso Ita lia, 40 57017 Stagno (LI) Tel. e Fax: 0586.943.275 E-mail: uildmlivo rno @tiscali.it CCP: 12183570 H 2O - HANDICAP DUE TO OBSTACLES - L’HANDICAP A CAUSA DELLE BARRIERE A nno X II - A pri le 20 07 - numero Trentat ré Per iodico a cara ttere so cio -cultur ale a c ura de lla UIL DM Unione I ta lia na L otta all a Di stro fi a Musc ola re - Sezione di Livo rno C orso I talia , 40 57017 Sta gno (LI ) - Te l. e F ax: 0586.943.275 www.cmdto da ro.it/uildmli vo rno Di rettore responsabil e Enrico Lo mba rdi R edazi one Simona Lancioni, Sa uro Ma cera, Sandra Spataro, Ma ssimilia no Scotto Progetto grafi co Ma ssimili ano Scotto H anno coll aborato a questo num ero: D ino Ba rl aa m, D ebo ra h Bo netti, Ro by Mar gutti, Sil via pe tti ti Periodico rea lizzato con la collaborazione del CMD “M.T.To daro ” - Centro Multiservizi per D isabili vi a de gli Acquaio li, 30/ 32 - 57121 L ivorno - Te l. e F ax 0586.444446 E- mail : info @cmdto daro .it - www.cmdtodaro .i t Stampato presso la tipograf ia “Stella del Ma re” Aut. del Tribunale di Livorno n. 613 del 3.9.96 Il segno dei tempi d i E nrico Lombardi È di que ste settimane la notizia che un noto produttore televisivo ha a cquistato, da ll'Ola nda, un format pe r un nuovo program ma. Nuovo si fa per dire in quanto si tra tta de ll'ennesimo reality. Così dopo i "grandi fratelli", i "naufraghi famosi", le pupe, i secchioni e tutto quello che c'è sta to propinato neg li ultimi anni, sembrerebbe che questa volta ad essere messi sotto l'implacabile occhio delle telecamere e al terribile giudizio del televoto saranno niente po' po' di meno che i disabili. Ovviamente il condizionale è d'obbligo. Sa rebbe, almeno secondo l'opinione di molti, la spalla ta decisiva ad uno dei più grandi ta bù del piccolo schermo italia no: la presenza de ll'handicap all'interno dei palinsesti televisivi. Come non ricordare ad esempio le vicende di Pierange lo Bertoli, grandissimo ca ntautore, colpito da poliomielite, al quale per anni è stato impedito di accedere alle maggiori trasmissioni e qua ndo questo è avvenuto non ha potuto utilizzare la sua sedia a rotelle. Oppure la strazia nte vicenda di Enzo Aprea, letteralmente ca cciato dalla Ra i in quanto le sue protesi avrebbero potuto impressionare gli spettatori. l'handicap, persone comprese. Ancora , sono due gli a pprocci prevalenti. Quello tragico, dove tutto diventa sofferenza, e quello sensazionalistico, dove ogni cosa fatta da una persona con disabil ità diventa un'impre sa eroica. Due approcci che sono l'esatto opposto soltanto in appare nza. Infa tti e ntram bi tendono a fornirci un quadro rassicurante, comunque, per un verso o per l'altro, distante da noi. Il format originale era improntato a l politicamente scorretto, addirittura lo slogan di presentazione chiedeva ai telespettatori se avessero mai "fischiato" un non vede nte... De l re sto si sa che questo tipo di trasmissioni non è proprio fonda to sul buon gusto. E la cosa preoccupante è che sembra essere proprio questa la chiave del loro successo. La versione italiana, a quanto dichiarato dal produttore, avrà invece un taglio "educativo". Lascia ndo ad ognuno la libertà di gua rdare e di parte cipare ad una cosa del genere che comunque rimane, pur nella sua novità, una cosa fatta apposta per i disabili, non possiamo fare a meno di chiederci se sia questo lo strumento attraverso il quale le persone con disabilità potranno rita gliarsi i loro spazi in televisione. Né tantomeno che sia questo lo strumento attraverso il quale i cosiddetti "normali" sentiranno più vicino il mondo de lla disabilità. È ormai un fatto assodato che i reality di reale hanno ben poco. Come si fa ad esse re se ste ssi dava nti ad una telecamera ? Oppure sapendo che quello che facciamo e che diciamo sarà giudicato da un sa dico telespettatore? Certo è passato molto tempo da allora . La società e quindi anche la televisione ita liana sono cambiate moltissimo. È cambiato il linguaggio, probabilmente anche l'approccio a certi argomenti, però è innegabile che quando si tratta di persone con disabilità si avverte sempre una sorta di imbarazzo. Così la tendenza è quella di "mettere" in spazi appositi, in tra smissioni dedicate, tutto ciò che riguarda Editoriale 3 H 2 O - Apri le 07 Il diritto alla felicità a cura della redazion e Con una donazione di soli 5 euro, sabato 31 marzo e domenica 1° aprile riceverai Gaia, u na farfallina di peluche d ue volte buona. Buona perché rip iena di cioccolatini, buona perché sostiene la lotta alle distrofie muscolari e alle altre malattie neuromuscolari. La UILDM si prepara a torna re in pia zza sabato 31 ma rzo e domenica 1° a prile 2007 pe r la terza edizione de lla sua Giornata Nazionale. Dopo Serena e Libera , farfa lline di peluche ripiene di cioccolato protagoniste nel 2005 e nel 2006, quest’anno sa rà la volta di Gaia , che verrà distribuita in 100.000 esempla ri in oltre 300 piazze italiane dai soci e dai volontari della UILDM, face ndosi porta trice de l messa ggio che già aveva contraddistinto la precedente e dizione: liberi di essere. Que st’a nno l’obiettivo rimane l’ulteriore potenziamento di quanto proposto nei due appuntamenti precedenti, sia per quanto riguarda il Centro milanese, che sa rà opera tivo entro la fine della prossima estate, sia per quanto riguarda l’azione di sensibilizzazione rispetto al diritto al la li bertà, all’autonomia e all’indipe ndenza da pa rte de lle persone colpite da mala ttie neuromuscolari. Il tutto, però, arri cchito da un’importa nte sfuma tura leg ata a l nom e sce lto quest’anno per la farfa llina - Gaia - ovvero con un preciso riferimento a l “diritto di essere felici”. Vera “anim a” de ll’evento, poi, sa ra nno le Se zi oni UILDM, che già nel 2005 e nel 2006 hanno promosso l’iniziativa sul territorio con forza ed entusiasm o, org anizzando numerose manifestazioni di spetta colo, sport e cultura. Nella nostra città, Livorn o, saranno allestiti dei banch etti in varie zone . Il princip ale punto di raccolta sarà presso il centro com merciale "Fonti De l Corallo". L’obiettivo principa le del la Prima Giornata Na zionale (20 05) e ra sta to la costituzione di un Centro Clinico di riferimento per tutti i pazie nti e le loro fa miglie presso l’Ospedale Nigua rda di Milano; quello de lla Seconda Giornata Nazionale (2006) il consolidamento di ta le realtà medico- sa ni taria e la diffusione a i cittadini di una Grande Idea , ovvero che le persone affette da distrofie o da altre ma lattie neuromusc ola ri vogliono condurre la m igli or vi ta quotidiana possibile, a l di là dei momenti di e mergenza medica lega ti alla loro pa tologi a. Il 31 m arzo e 1° aprile , quindi, saranno gi orni particol arme nte importa nti per spiegare a miglia ia di cittadini che le persone affette da malattie neuromuscolari chiedono sì centri m edici affidabili, ma anche la libertà e il diritto di vivere da protagonisti. E in questo senso gli obiettivi de lla Giornata e lo scopo dei fondi che verranno ra ccolti sa ranno precisi: continuare a far crescere g iorno dopo giorno il nuovo Centro Clinico di Milano e favorire lo sviluppo delle Sezioni UILDM sul territorio, uniche a poter diffondere nella maniera migliore il messaggio che Gaia porterà con sé. Vita Uildm/1 4 H 2O - April e 07 Barriere architettoniche: un convegno a Livorno a cura della redazion e Il 19 e 20 aprile si terrà a Livorno, presso il Chiostro dei Francescani in via della Madonna, un convegno dal titolo “La città accessibile. I Piani per l’Elim inazione delle Barriere Architettoniche” organizzato dalla sezione livornese della UILDM con il patrocinio del CESVOT, del Comune e della Provincia di Livorno. il giorno prece dente, il convegno verterà sulla necessità della programmazione e della realizzazione del PEBA per la città di Livorno. Il convegno, patrocinato dal CESVOT, dal Comune di Livorno e dalla Provincia di Livorno, è inoltre sostenuto da lle seguenti associazioni ed ordini professiona li: > CMD “M.T.Todaro”- Centro Multiservizi per Disabili > ANMIC - Associazione Nazionale Mutilati ed Invalidi Civili > AIAS - Associazione Italiana Assistenza agli Spastici > SIL - Sport Insieme Livorno > ATP - Associazione Toscana Paraplegici , Sezione di Livorno > ENS ONLUS - Ente Nazionale Sordomuti, Sezione di Livorno > ADV - Associazione Disabili Visivi > Ordine degli Architetti Pianificatori, Pa esaggisti e Conservatori della Provincia di Livorno > Collegio dei Geometri. Il PEBA (Piano per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche) è un nuovo strumento normativo già a dottato a livello naziona le e regiona le che pe r e ssere operativo necessita di e ssere re ce pito da lle amministra zioni comunali. Al fine di stimolare il diba ttito e l’approvazione da pa rte del Comune di Livorno di un tale ed importante provvedimento, la sezione livornese della UILDM orga nizza un convegno dal titolo “La città accessibile. I Piani per l'Eliminazione delle Barriere Architettoniche”. La prima giornata del convegno avrà carattere principalmente tecnico: personalità illustri nell’a mbito dell’a ccessibilità urba na illustreranno contenuto e ruolo del PEBA, riferimenti normativi e significativi esempi di realizzazione a livello nazionale e regionale. La seconda giornata avrà impronta e rilevanza diverse: il convegno assumerà la funzione di tavola rotonda e darà ai rappresentanti della Regione Toscana, del Comune e della Provincia di Livorno e delle associazioni operanti sul territorio l’opportunità di confrontarsi sul tem a. Ripresi brevemente i contenuti più significativi espressi Vita Uildm/2 Interverranno, oltre ai rappresentanti delle istituzioni, i seguenti tecnici: dott. Lamberto Tozzi, arch. Luca Marzi, arch. Pierpaolo Baldini, dott. Giovanni Pasqualetti. Moderatori delle due giornate: arch. Marco Lulli e dott. Enrico Lombardi. Segreteria organizzativa: CMD “M.T.Todaro” - Centro Multiservizi per Disabili Via degli Acquaioli 30/32 57121 Livorno Tel. e Fax: 0586.444446; info@cm dtodaro.it; www.cmdtodaro.it 5 H 2O - April e 07 I Dico che non dicono d i D ino Barlaam Si è fa tto u n gran parlare sulle convivenz e in quest’ultimo periodo: sui Dico (Diritti e doveri delle persone stabilmente conviventi) sono stati versati fiumi di parole ma poco o nulla è stato detto sui diritti delle conviven ze delle per sone con disab ilità. Qu asi che l’ar gomento n on r iguar da sse minimamen te questo tip o di famiglie di fa tto, qu asi che non vi fossero elementi di riflessione sul carico assistenziale. ra ppresenta uno deg li ele menti qualifi canti del provve dimento, ma le persone con disa bi li tà g rave e d i loro c onvi venti non ve dono ric onosci uto i l diri tto a be nefic ia re del le ag evol azi oni pre vi ste i n favore dei fa mil ia ri. Forse a l l eg i sla tore è sfug g ita l ’ip ote si che le pe rsone c on dis a bil it à g ra ve poss a no cost ru irsi una propria fa m ig l ia di fatto? Forse un difetto di comunica zi one o di ra pprese nta tività del va rie ga to mondo de ll a di sabi lità ? Eppure proprio in que sti giorni e ra sta ta pre se ntata una proposta di l e gg e sul prepe nsi onam e nto de i fa mi li ari che as sistono i propri ca ri. Forse erava mo distra tti da questa battagl ia? Intanto approda il dise gno di le gg e de l Gove rno, che a ffronta in m a nie ra opera tiva i di ri tti e i doveri deriva nti da ll a s tabi le convi ve nza fra due persone l eg ate da vi ncoli af fettivi . Non si af fronta l ’usura pe rsona le prodotta ne ll a cura dei convi venti con disa bi l ità g ra ve, non e qui pa ran do il di ritt o ai c onge di la vorati vi pre visti in fa vore de i fa mi lia ri. Ma è proprio sui te mi generali che dovrebbe incidere la cultura dell ’incl usione . Ma instre am ing vuol di re anche passa re per il corso princi pal e dei provve dim enti l eg isl at ivi e non solo pe r i provve dim enti speci fici. Eppure il te sto de l dis egno di l eg ge ha sa puto ten er conto de ll e l eg itt im e e sig enze del le c op pie de ll o s tes so s es so, del le coppi e m ul tie tni che pa rzia lm e nte pri ve di pe rme sso di sogg iorno. Ci a ug uri amo che i n se de di discussione in P arla mento ve nga af fronta to i l probl em a de ll’a ssi stenza de ll e c oppie conviventi in cu i u no de i com pone nti è c on di sa bi li tà g ra ve e l’a l tro compone nte si a dop era “ in m odo usura nte ” nel l’a i uto quotidi an o. Ri conosce re a ll ’inte rno dei D ico i l diritto ai cong edi lavora ti vi pe r assiste nza sarebbe oltre che un atto di sensibilità , anc he un a tto di non disc ri mina zione. Dic o! !! Infa tti il te sto de l di se gn o d i l eg g e a f front a, al l’ ar tic olo 4 , l’a ssi ste nza pe r m a la tti e e ric ove ro e a g li a rti coli 9 e 10 le tutel e i n ma teria di la voro e pre vi denza . Ana lizzando e compara ndo dett i a rticoli non c ’è trac cia del la possibil ità di ese rcita re il diri tto di conge do la vora tivo previsto da ll a l e gg e 10 4/9 2. E ppure l ’a ssi ste nza a ll a pe rsona ca ra Attualità/1 6 H 2 O - Apri le 07 Figli di un Dio minore? d i E nrico Lombardi La convenzione ONU per l’affermazione dei diritti delle persone con disabilità recentemente approvata sarà ratificata dai paesi membi il prossimo 30 marzo ma a quanto pare mancherà una firma importante: quella della Santa Sede. Un’assenza che non può non suscitare sorpresa e perplessità. Eppure i principi posti dal documento dovrebbero essere facilmente condivisi da un'istituzione che da sempre basa la propria azione in difesa dei più deboli. Come ci si può "ba ttere" con tanto ardore per il diritto a lla vita delle persone con disabilità al momento della na scita e a llo stesso tempo dimentica rsi di quelli che con la disabilità ci vivono ogni giorno? A quanto apprendiamo l'articolo incriminato è il nume ro 25 che riferendosi a l diritto alla salute , fa un riferim ento ai servizi sa nitari e a quelli relativi alla sfera sessuale. Ta le riferimento è stato pe rcepi to come un'a pe rtura verso l'inte rruzione volontaria della gravida nza e pertanto inconciliabile con la posizione della Chiesa . Ora, non è certo nostro compito quello di intervenire sulla libertà di giudizio di alcuno, però ci sembra di poter dire che quell'articolo, forse per la prima volta nella storia, sancisca chiaramente il diritto della persona con disabilità a vivere in maniera consapevole la propria vita a ffettiva, sessua le e riproduttiva . Ce rto, que sto può sig nificare che davanti a d una gravidanza indeside rata la persona con disabilità possa sce gliere di a bortire, ma significa anche e soprattutto che nessuno potrà imporre l'interruzione della gravidanza contro la sua stessa volontà. Ma lo sconcerto nasce soprattutto dal fatto che non si è nemmeno presa in considera zione l'ipotesi, prevista dal diritto internazionale, di esprimere una riserva sul testo, in questo ca so sull'a rticolo in questione, fe rma restando la sottoscrizione di tutto il resto del documento. Non riusciamo a capire il perché di questo atteggiamento e ci pia ce re bbe poterlo fa re . È stata a pprovata rece nteme nte la conve nzione O nu per l'afferma zione dei diritti dell e pe rsone con disabilità. Si tra tta di un documento che avrà una grande importanza, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo in cui, è sempre bene ricordarlo, vive circa l'80% dei disa bili nel mondo. È proprio in questi Paesi che i diritti delle persone con disa bilità , anche quelli per noi più scontati, vengono sistema ticamente violati. Sia per le condizioni economiche sia per un re tagg io soci o culturale dif fi cile da supe ra re. Com e si può capire, si tratta di un documento che ha avuto un lungo e difficile cammino in quanto elabora to da delega zioni di paesi dalla cultura e dalle tradizioni diversissime fra loro. Ovviame nte bisognerà vedere quali sa ranno le ricadute ef fettive che questo documento a vrà sul la vita delle pe rsone con disabilità a cui è rivolto. Per il mom ento dobbiamo registrare un primo da to certam ente non incoraggiante. La convenzione dovrà e ssere ra tificata da i paesi m embri il prossimo 30 marzo, ma a qua nto pa re manche rà una firma importa nte. Q uel la della Santa Se de . Un'assenza che non può non suscitare sorpresa e perplessità. Attualità/2 7 H 2 O - April e 07 Un Movimento nazionale per la Vita Indipendente d i Roby Margutti L'approvazione della legge 162 ha reso possibile l'assistenza a gestione indiretta e ha cambiato molte cose; alcune Regioni hanno anche istituito nuovi capitoli di bilancio ed emanato linee guida per l'assistenza personale per la Vita Indipendente, consid erata lo strumento indispensabile p er la conquista di spazi di libertà, pur in presenza di una grave disabilità. Ma il diritto di ogni persona alla Vita Indipendente è ancora tutto da conquistare. partito, plurale, che condivide le rivendicazioni della FISH e che si propone un obiettivo semplice e a llo stesso tempo di difficile realizzazione, m a non più rinviabile: estendere, su tutto il territorio nazionale, il diritto realmente esigibile all'assistenza personalizzata per tutte le persone con disabilità g rave. L'assistenza a gestione indiretta (a utogestita) - lo ribadiamo - deve essere riconosciuta a tutte le persone che intendono organizzare la propria assistenza senza delegare tale compito a terzi. E poi: vanno rivisitate le provvidenze economi che pone ndo fine a discriminanti differenziazioni; potenziato il fondo per le politiche socia li delle Regioni; affrontata la questione del fondo per la non autosufficienza; va nno definiti i li vell i essenziali di a ssiste nza sociale - LIVEAS - come prevede la legge 328/2000. La competenza esclusiva delle Regioni in materia di politiche sociali ha complicato le cose e con i Comuni, consorziati o m eno, aumentano esponenzialmente le difficoltà. Il tentativo di porta re il momento decisionale più vicino al cittadino, paradossalmente, ha reso più difficile e complicato ottenere il riconoscimento dei diritti. Le compatibilità di bilancio, come previsto dalla stessa legge 328, sono usate per rispondere negativamente alle richieste di assistenza persona lizzata . Il gruppo di ENIL Italia, le agenzie per la V.I., le associazioni locali e nazionali, i "comitati regionali e locali per la V.I.", il folto gruppo di giova ni intorno ai siti Pianetabile, Superabile, Superando e la Mailing List Vita Indipendente, le tante persone ed i gruppi spontane i ha nno posto a ll'ordine del giorno, in questo pa ese e in tutta Europa, la necessità di una grande battaglia per l'affermazione del diritto all'assistenza personale per la Vita Indipendente. È un movim ento che ha maturato esperienza e consapevole zza , capacità di iniziativa e di interlocuzione con le istituzioni e gli enti e che oggi è chiamato ad assumersi nuove e maggiori responsabilità, superando la frammentazione che lo contraddistingue e che rischia di renderlo impotente. Un movimento cultura lmente nuovo che ha rotto i ponti con il cosiddetto associazionismo storico e che si pensa protagonista. Un movimento unitario, libero da condizionamenti di Attualità/3 Come e con qua li a zioni conquista re tale diritto è sta to il tema dell'incontro nazionale svoltosi a Lignano Sabbiadoro. (A pagina 9 riportiamo la Carta elaborata duran te l’in contro). 8 H 2 O - Apri le 07 LA CARTA DI LIGNANO I l II Forum Nazionale sulla Vita Indipendente Orga niz ziamoci, riunitosi a Lignano Sab biadoro l'1, 2 e 3 marzo 2007, intende rilanciare il tem a dell’As sistenza Personale quale precondizion e in dis pens abile per realizzare la Vita I ndipendente delle pers one con disabilità grave. Per questa ragione delegazioni provenienti da tutta Italia hanno dato vita al Coordinamento Nazionale Itali ano per l a Vita Indipendente. In coerenza con l’articolo 19 della Convenzione Internazionale ONU dei Diritti del le Persone con Disabilità, il Coordinamento si mobilita per rendere esigibile il diritto alla Vita Indipendente e si riserva eventuali iniziative di proposte legis lative in materia di assis tenza personale e Ri vedica 1) Il recepimento tempestivo delle indicazioni della Convenzione ONU sulla Promozione e tutela dei diritti e della dignità delle Persone con disabilità; 2) Una forte politica nazionale che solleciti e indirizzi le singole Regioni verso il finanziamento di Progetti per l’Assistenza Personale e per l’Assistenza Personale autogestita per la Vita Indipendente; 3) Azioni concrete finalizzate a far uscire dall'istituzionalizzazione numerose persone con disabilità presenti in strutture e scongiurare il rischio di istituzionalizzazione per altre; 4) Una maggiore ed effettiva presenza rappresentativa delle persone, equamente ripartita tra uomini e donne con disabilità, nelle politiche italiane di inclusione sociale; 5) Il diritto per le persone con disabilità gravi, su tutto il territorio nazionale, all’Assistenza Personale autogestita per la Vita Indipendente. A tale scopo sarà necessario organizzare una for te pressione sul Governo e sulla Conferenza Unificata aff inché venga inserita tra i Livelli Essenziali delle Prestazioni Sociali (LIVEAS) l’Assistenza Personale autogestita con atto avente forza di legge. Inoltre intende: 6) Promuovere la Filosofia della Vita Indipendente, rilanciando una campagna tesa a far conoscere il Manifesto per la Vita Indipendente di ENIL Italia ONLUS; 7) Sollecitare azioni positive atte a combattere la discriminazione esistente nei confronti di persone con disabilità e favorire le pari opportunità, con particolare attenzione alle donne con disabilità sottoposte a discriminazioni multiple; 8) Organizzare ogni anno una Conferenza Nazionale sulla Vita Indipendente. 9 H 2O - Aprile 07 A cavallo del cambiamento di Sim ona Lan cioni Dice che possedesse il dono non richiesto di non esser propriamente alto di statura. Racconta anche come questo dono non limitasse la sua ambiz ione di voler montare a cavallo. Pare che dopo innumerevoli tentativi, e altrettanti fallimenti, si inginocchiasse e - a testa bassa, con mente aperta e cuore sincero - così pregasse: « Sant'Antonio, se mi fate la grazia che io possa montare a cavallo, vi farò dire una messa». A quel punto p are che abbia spiccato un salto così potente che non solo conquistò la groppa del cavallo, ma addirittura - tra lo sgomento proprio, il p irronismo degli astanti e l'indifferenza della bestia - saltò l'animale e atterrò dall'altra parte. Laconico il suo sguardo al cielo: «Troppa grazia, Sant'Antonio!» in cui l'identità e le ca pa cità adattive sono me sse a dura prova . Gli a tteggia menti assunti davanti a questo sta to di cose possono esse re i più diversi e risentono del carattere delle pe rsone, della qualità e quantità delle informazioni reperite/ricevute sulla patologia, dell'età, del gra do di accettazione della malattia , dell'ambiente di vita, della disponibilità o meno di risorse economiche, uma ne e strumenta li utili a far fronte all'evolversi delle situazioni. Nella stessa persona è possibile riscontra re atteggiame nti diversi in diversi momenti della vita, come, ad esempio, negazione, consapevolezza, depressione, elaborazione, accettazione. Un cammino tutt'altro che lineare e scontato. Un alterna rsi incessa nte di umori ansanti tra tregua e inquietudine, felicità e spavento, quiete e tempesta . Un moto perpetuo che riecheggia il rincorrersi indolente del giorno e della notte , quasi esistesse una feroce corrispondenza tra il dispiegarsi del dramma uma no e l'implacabile macchinazione della giostra cosmica. Com'è noto la UILDM si occupa di disabilità, ed in modo particolare di quella indotta da lle distrofie muscolari, un gruppo di patologie (circa una trentina) che evolvono in senso peggiorativo e comportano una de generazione del tessuto m uscolare. Ta le de generazione provoca nei soggetti che ne sono colpiti una progressiva perdita di forza muscolare e di autonomia. La velocità di progressione della malattia varia molto nei diversi tipi di distrofia, così come le a spettative di vita. Le persone che ne sono interessate non fanno in tempo a d assimilare ed a ccettare un cambiamento fisico che già devono fa re i conti con ulteriori lente m a inesora bili modifica zioni. P iù che un pe rcorso sembra una marcia forzata Riflessioni Penso che ciò che spa venta di più del cambia mento sia il sentirsi in ba lia dei venti, il sospetto (la scoperta) di non pote r controllare sempre tutto; l'idea che sia il ca so a gestire noi e non il contrario; la crisi ge nera ta da l non riuscire a far combacia re l'ide a di sé con la realtà di sé. Come affrontare tutto questo? In tanti anni ho avuto modo di conoscere molte persone con patologie evolutive. Con alcune ho legato, con altre no. Q uelle con cui ho lega to aveva no impa rato a mette re la disabilità tra parentesi: 10 H 2 O - Apri le 07 la disa bilità non e ra né ne gata, né nascosta, e ra sempli ce mente diventa ta irrilevante nelle nostre interazioni, talm ente irrileva nte da permettere a lla pe rsona e a lla sua pe rsonali tà di avere la preminenza su tutto il resto. Ovvia mente que sto attegg iame nto non dispensava le persone in questione da dover affrontare tutti i problemi orga nizzativi posti da i limiti di autonomia . Ma la cosa genia le e ra (e d è ) che non pe rmettevano a questi problem i di incidere nega tiva mente sull a propria identità. Non davano alle diversità fisiche e di sa lute l'opportunità di diventare motivo di dista nza da lle a ltre persone, anzi, qua ndo poteva no, le trasformavano in occasioni di vicinanza. Chi l e i ncontrava non poteva che tra rne un messa ggio di pari tà , uguag lianza e coinvolgimento. Queste persone erano riuscite in qualche modo a d anticipare ciò che poi l'Orga nizzazione Mondiale della Sa nità (OMS) avrebbe e nunciato nella Cla ssi fica zi one internazionale del funzionamento, della disabilità e de lla salute (ICF, Erickson, Gardolo Tre nto, copyright 2002). Vale a dire che la salute è un continuum lungo il quale ognuno di noi si colloca (parte cipa) in diverso grado e modo nei dive rsi momenti de lla vita. Che non esiste nessuno che può definirsi completamente sano/ma lato. che osservare e ascoltare. Ed è quello che cerco di fare. Il dato che può aiutare a capire e che avvicina è la constatazione che il cambiamento non riguarda solo la disabilità e chi ne è interessato in modo più pervasivo. Riguarda l'uomo nel suo pe rcorso di sviluppo, nel suo divenire altro, nell'ambizione di crescere e migliorarsi. Pertanto, se da un lato è vero che il cambiamento - spe cie quello indotto da una ma lattia e dalla disa bilità - desta bilizza, è anche vero che senza cambiamento non c'è progresso, né crescita, maturazione, sviluppo. E se è vero che alcuni cambiamenti non si possono evitare, è parimenti vero che si può attribuire ad essi un significa to positivo trasformandoli in opportunità, cara tterizza zione , tratto distintivo che riba disce l'unicità/irripetibilità dell'essere umano. Credo che cimentarsi col ca mbiamento sia un po' come montare su un cava llo e cavalcarlo. È necessa rio averne la voglia, metterci lo slancio giusto, trovare un e quilibrio. I Sa nti sono facolta tivi. La volontà, la passione e la misura, fanno la differenza. Dava nti a una ma lattia che evolve in senso pe ggiorativo si può scegliere di lasciarsi travolgere, o di partire da uno stato di fatto per costruire un'identità flessibile e inventarsi una vita . È un compito ambizioso e fa ticoso - lo riconosco - m a sono fiduciosa perché nell'uomo c'è qua lcosa di straordinario: la capa cità di crescere in relazione alla grandezza dei compiti che il cambiamento gli assegna. E io credo che attraverso questo percorso l'uomo, se vuole, e se ci crede, possa realmente scoprirsi infinito. Non so cosa voglia dire convivere con una malattia che giorno dopo giorno ti modifica, ti leva le forze, ti rosicchia l'autonomia . Non ho questa presunzione. Solo chi vive questa condizione sulla propria persona può averne piena consapevolezza. Agli altri non resta 11 H 2 O - Apri le 07 I nuovi servizi della biblioteca UILDM a cura della redazione Segnaliamo un impor tante progetto che ha visto la UILDM impegnata nella riorganizzazione in termini professionali della propria biblioteca specializzata in materia di disabilità. professiona li. Un'iniziativa che ha pe rmesso di rendere visibile e fruibile un importante patrimonio documenta rio sino ad oggi sommerso. Un progetto sperimentale teso a promuovere buone prassi in ma teria di accesso indiscriminato a ll'informa zione da parte delle pe rsone con disabilità. Ad ogg i sono state inserite circa tremila schede e altre sono in fase di inserimento. Per avere informazioni più dettagliate sul progetto e per consultare - libera mente e gratuitamente - il catalogo è sufficiente collegarsi alla pagina http://www.uildm.org/biblioteca/. Invitiamo tutti gli interessa ti a iscriversi alla Bibliote ca UILDM, a consultare il catalogo e a utilizzare i nuovi servizi attiva ti, nonché a segnalare difficoltà e impressioni a Simona Lancioni (e-mai l: [email protected]), responsabile della prog ettazione. Qualsia si indicazione ci provenga da ll’utenza sarà pa rticolarmente gradita . Chiedere in prestito qualche libro, consultare riviste specializzate in materia di disabilità, avere una copia degli articoli o dei capitoli di proprio interesse, essere supportati nella ricerca di documentazione riguardo un tema specifico: ecco qualche esempio spicciolo dei nuovi servizi bibliotecari attivati dalla UILDM Direzione nazionale. Servizi resi possibili in virtù del nuovo catalogo on-line de i libri e de lle riviste custoditi presso il Centro di documentazione della redazione di DM. Si tratta di un lavoro di circa due a nni che ha comportato una riorganizzazione complessiva del Centro in termini L A GUIDA DI LIVORN O È AN CHE N EL WEB D opo il su ccess o ottenuto dalla pubblicazione della guida turistica L ivo rno per tutti: pr opost e ed indicazio ni per un turismo accessibile, (H2O n. 30, pag. 4) il C MD "M.T.Todaro" - Cen tro Multis er vizi per D is abili ha realizzato, grazie ad un contributo della Provincia di Livorno, una versione dell'opuscolo consultabile on-line, rispondendo all'esigenza di avere uno strumento alternativo a quello cartaceo. La realizzazione di una versione on-line - ch e, si noti bene, non è la semplice tras crizione della versione cartacea - con sentirà di raggiu ngere un n umero ancora m aggiore di persone. Essa inoltre è aggiornabile ogni qualvolta s e ne pres enterà l'occas ione e la necessità. L ivo rno p er Tutti on-line è consultabile all’indirizzo www.cmdtodaro.it, cliccando sull’appos ito link. Servizi 12 H 2 O - Apri le 07 Full Monty Girls per la bimba autistica di Deborah Bon etti Cinque donne inglesi si sono inventate uno spettacolo sexy per raccogliere i soldi necessari a far operare una bambina che soffre di autismo ed epilessia. Con risultati inaspettati. cabaret che Kara, Goldy, Ele, Bonnie e Emma, con taglie che variano dalla 42 alla 50, stanno portando in giro per il Regno Unito in una tournée intitolata «The Full Monty Girls», prevede danze suadenti e uno strip-tease sexy, in cui alla fine le cinque rimangono praticamente nude, appena nascoste da giocosi parasoli. «Quando abbiamo iniziato le prove, sembravamo veramente terribili», racconta Kara. «Eravamo piene di complessi e così poco sexy». Per fortuna un’altra amica, Jo, che fa la coreografa, ha deciso di dare loro una mano e così è nato lo spettacolo, che sta avendo un successo strepitoso: fino ad oggi sono già stati raccolti 15 mila euro. In più, il sexy-show ha avuto un risvolto positivo anche nelle loro relazioni: «Abbiamo riscoperto un lato di noi stesse che avevamo dimenticato», commenta Kara. «Siamo tutte donne belle e sensuali e adesso anche i nostri partner se ne sono resi conto». Ispirate dal fortunato film «Full Monty», in cui dei disoccupati trova no lavoro come i nsospettabili spogl iare llisti, e anche al film «Calendar Girls», in cui donne anzianotte fanno un calendario sexy a fini bene fici, cinque donne britanniche si sono inventate uno spettacolo sexy per raccogliere i fondi per aiutare la bimba autistica di una di loro. Piuttosto formose, le cinque donne - tre mamme , un'agente immobiliare e un'operatrice sociale - hanno unito le forze per ra ccogliere circa 25 mila euro, necessa ri per far operare la piccola Rosie, che soffre di a utismo e di e pilessia . Il num ero da SPORTELLO DI AS COLTO AL CENT RO FITN ESS “IL NUOVO CLUB” La mente ha bisogno di essere nutrita non meno dei muscoli. Ecco perché all'interno de Il Nuo vo Club è stato deciso, in collaborazione con l'AIRP, Associazione italiana per la ricerca in psicos omatica, di mettere a disposizione dei f requentatori della pales tra uno staff di counselor in formazione. Un valido sostegno nel percorso di recupero di autostima e intelligenza emotiva che può essere migliorata con te come il corpo per un vero benessere psicof isico. Ad esempio anche le difese immunitarie migliorano con il crescere della autostima. I counselor in formazione (operatori per la relazione di aiuto rivolti al benessere psicofisico) sono settimanalmente super visionati da docenti dell'università di Siena, f acoltà di medicina e chirurgia, sezione scienze del comportamento. Per saperne di più: www.airp .l ivo rno .i t o ppure www.ilnuovoclub.net Iniziative 13 H 2 O - Apri le 07 L’esperienza dell’incontro di Silvia Pettiti Con occhi di padre, il libro di Igor Salomone edito da Città Aperta, è vivo, capace di generare emozioni e desideri, anche se chi lo scrive veste due posizioni non comuni: quella di pedagogista, ovvero di teorico della formazione e dell’educazione, e quella di padre di una bambina disabile, gravemente disabile. e il così e ra giusto, non solo preciso ma bello da vedere, mai di fretta" scrive Salomone cita ndo Erri De Luca con scetticismo, ben conoscendo i limiti dell’a pprendimento per imitazione soprattutto nel mondo complesso di oggi. Invece: "Anche mia figlia, gua rdando il così, e il così erano gesti belli e non affrettati, ha raccolto e poi voluto fare. Mia figlia… Dunque tu quoque Luna, fai questo a me? Al padre che scrive libri e te li dedica, getti in fa ccia con il candore del quale sei l’archetipo, argom enti che finiranno col costringermi a gettarli alle ortiche?". La ricerca di senso è un altro dei temi che soggiacciono alle esperienze quotidiane che questo padre inventa per e con sua figlia : "Siamo andati in Sa nt’Eustorgio, durante una delle nostre solitarie escursioni milanesi. Fu solo una delle innumerevoli volte nelle quali sei riuscita a stupirmi andando oltre l’ovvio. Che cosa può fare una bimba disabile proiettata nel bel mezzo di una funzione religiosa se non a gitarsi, rumoreggiare, andarsene tutt’intorno a stuzzicare uno per uno quegli strani personaggi assorti e rivolti all’unisono in una medesima direzione? Entrambi, seduti e abbracciati in fondo a qualche nava ta, stavamo pregando. E stavamo pregando non di quel pregare che è un chiedere - che mai avremmo da chiedere io e te? -, ma di quell’invoca re che è ascoltare il mondo con il quale un luogo ti accarezza ". Una combinazione rara, che forse permette al pedagogista di scendere con i piedi per terra e di a cquistare in credibilità - sangue e carne dietro le pa role - e al padre di interrogare il pedagogista che è lui per incontrare sua figlia e scoprire in che modo raggiungere la vita che si cela dietro la sua scienza. Il libro si snoda attraverso una serie di episodi minuti. Dietro di essi il padre -peda gogista-scrittore inda ga temi universali, a cominciare da l tempo: "Cos’è una vita senza tempo?" si chie de Sa lomone a margine del pomeriggio all’aeroporto commentando il comportamento della figlia Luna. “Probabilmente una vita senza angoscia. Se non riesci a prefiggerti ciò che sta per accadere, non puoi preoccupartene. A noi comuni morta li necessitano anni pe r g iunge re a questo tra guardo. […] Luna, invece, è di suo nella condizione che monaci zen e mistici in genere, conquistano faticosamente con il digiuno e la disciplina. Poi non so dire se sia fortunata lei, o se siano monaci e mistici a buttare l’esistenza dietro un compito impossibile". Altro tema presente, cruciale per un pedagogista, è l’apprendimento: "Nicola mi ha insegnato il mare senza dire: si fa così. Faceva il così, Libri Igor Salomone "Con occhi di padre" ed. Città Aperta, 2006. ISBN: 8881372576; Pagine: 140; 10,00 euro. 14 H 2 O - Apri le 07 La disabilità a Livorno I ND IRIZZI UTILI A .I . A .S . Associazione Italiana A ssi ste nza Spastic i via C. Bat tisti, 1 - 57125 Livorno Tel. 0586.898745 - Fax 0586.898745 A .I . S. M. Associazione Italiana S cle rosi M ultipla piazza Mat teot ti - 57126 Livorno Tel. 0586.804322 - Fax 0586.804322 e-mail: aismli@virg ilio. it A .M .A Associazione M al attia di Alz he imer viale Carducci, 31 - 57124 Livorno Tel. 0586.410832 - Fax 0586. 410832 A .N .F. F.A . S . Associazione Nazionale Famiglie Fanc iulli e Adulti Subnormali via di Monte nero, 176 - 57128 Livorno Tel. 0586.578251 - Fax 0586.578574 A . P.I .C .I . Associazi one Par aplegic i I nvalidi Civili e Cittadi ni via Terre ni, 34/36 - 57122 Livorno Tel. 0586.444361 - Fax 0586.411784 A .S .H a.L Assoc iazione Spor tiva Handic appati viale Carducci, 31 - 57124 Livorno Te l. 0586. 410832 - Fax 0586. 410832 e-mail: asha. [email protected] A .T.P. A ssoc iazione Tosc ana Par aplegic i S ez. di Livorno viale Alfieri, 36 (ospedale ) - 57124 Livorno Tel. 0586. 223044 - Fax 0586.223044 e -mail: info@paraple gicilivorno. it C . C .P.H . Commi ssione Caritas P er l’H andic ap via Liverani, 6 - 57125 Livorno Cell. 338.7748755 e -mail: [email protected] C . U. H. Comitato Unitari o pro Handic appati viale Carducci, 31 - 57124 Livorno Tel. 0586. 410832 - Fax 0586.410832 E . N. S. E nte N az ionale Sor domuti - Sez. di Livorno via della Salute, 3 - 57128 Livorno Tel. e DTS 0586.504122 - Fax 0586.503122 e -mail: livorno@e ns.it IL L I MO N E Associazione ippic a via di Tramont ana, 25 (località La Puzzolente) 57122 Livorno L . A .H . Libe ra Associaz ione Handic appati via di Montenero, 176 - 57128 Livorno Tel. 0586.579924 - Fax 0586. 579877 L I MO N E N E L V E RD E via di Tramontana, 25 (localit à La Puzzolente) 57122 Livorno Tel. 0586.404028 - Fax 0586.404028 e-mail: direzione @limone nelverde.it O . A .M .I . Ope ra A ssiste nza M alati Impe diti Borg o S. Jacopo, 136 - 57126 Livorno Tel. 0586.813861 - Fax 0586.813861 S .I .L . Spor t Insie me Livorno via della Cinta Esterna, 25 - 57123 Livorno Tel. 0586.839911 - Fax 0586.83991 e-mail: [email protected] Z E N IT H Associ az ione Spor ti va Li vorno Onlus c/o Piscina comunale (zona stadio) Cell. 338. 9209339 (sig. Luca Fornai) e-mail: [email protected]