In In collaborazione con Circoscrizione Sud Associazione Insieme per Rivalta Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale Biblioteca San Pellegrino – Marco Gerra e Regione Emilia-Romagna Acque in Comune Rivalta delle Acque "gli zampilli imperfetti" Un progetto didattico per documentare nel tempo presente siti e memorie dell’acqua Anno scolastico 2012/2013 5 ottobre 2013 Indice Presentazione 5 Introduzione 7 Alla scoperta del territorio 9 Domenico Turazza Gianfranco Larini Area Pianificazione Strategica Romana Saccheggiani Il Progetto 11 La Reggia che c’era…che c’è… e che non c’è 17 “Rivalta delle acque” bilancio del primo anno di esperienza 23 I bambini della Reggia 31 Storie d'acqua 35 Scuola dell'infanzia Statale "L’Aquilone" 37 Scuola dell'infanzia "Vannina S. Ferrarini" 41 Scuola dell'infanzia "Carlo ed Elena Gastinelli" 43 Scuola Primaria "Don Borghi"Rivalta 45 Scuola Primaria "Ghiarda" 49 Scuola Primaria "Don Dossetti" Cavriago 51 Scuola media "Don Borghi" Rivalta 53 Giovanna Iori Simonetta Notari Romana Saccheggiani Ivana Iotti 3 Presentazione Dott. Domenico Turazza Direttore Consorzio di Bonifica dell’ Emilia Centrale Dott. Gianfranco Larini Responsabile Servizio Tecnico Bacini degli Affluenti del Po Regione Emilia-Romagna La fattiva collaborazione fra il Servizio Tecnico Regionale di Bacino ed il Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale, Enti con compiti istituzionali tecnico operativi che svolgono la loro funzione sul territorio per la corretta gestione ed utilizzo delle acque, si è sviluppata nel corso di questi ultimi anni arricchendosi di valenze culturali ed ambientali. In un incontro congiunto, finalizzato alla predisposizione di un progetto “Life” riguardante il torrente Modolena, si è analizzata la ricerca svolta sul sistema idraulico del Parco Ducale di Rivalta, un percorso geostorico delle acque che intercetta punti di notevole interesse storico, testimoniale ed anche naturalistico – ambientale. Si è allora evidenziata la potenziale valenza didattica di tale percorso e conseguentemente si è pensato di sviluppare un progetto, quale primo esempio da implementare successivamente all’interno del “Life Modolena”. Per i progetti europei, infatti, la fruizione dei luoghi, la divulgazione, la didattica, sono elementi fondanti e qualificanti nella gestione stessa del territorio. Il nostro personale tecnico, di concerto con esperti in divulgazione didattica in ambito geostorico, ha lavorato con impegno per dar vita a questo progetto permettendo la lettura del territorio attraverso un approccio multidisciplinare. Il primo anno di esperienza è stato accolto positivamente dai plessi scolastici coinvolti ed ha visto la partecipazione, il più delle volte entusiasta, di oltre 300 ragazzi e bambini. Alla luce di ciò e vedendo i bellissimi elaborati di restituzione realizzati, oltre alla lettura delle relazioni delle insegnanti, possiamo affermare che l’intuizione iniziale è stata confermata. La scoperta dell’ambiente in cui si vive, attraverso differenti approfondimenti tematici, unitamente alla divulgazione degli obiettivi e finalità dei vari enti impegnati nel progetto, hanno reso, a nostro parere, ancora più importante ed originale questa attività didattica rivolta alle nuove generazioni. La fattiva collaborazione tra enti ed associazioni ha prodotto buoni risultati e si inquadra nell’ottica di una sempre maggiore integrazione del lavoro che, ognuno con le proprie competenze, svolge sul territorio. 5 Introduzione Area Pianificazione Strategica U.d.P Progetti Speciali Servizio - Pianificazione qualità urbana Gli interventi e le iniziative nei parchi del Rodano e del Crostolo, testimoniano la volontà dell’Amministrazione di investire, quale scelta strategica, su luoghi che costituiscono un grande patrimonio per la città dal punto di vista del verde e delle reti ecologiche, così come su spazi monumentali quali il Mauriziano e la Reggia, che sono luoghi dell’identità. Gli interventi in atto al parco del Rodano e al parco del Crostolo sono parte del programma di rigenerazione urbana della “cintura verde” che circonda la città di Reggio Emilia (e che comprende anche il parco del Modolena) formando una vera e propria infrastruttura naturale che, quando sarà messa a sistema, innerverà la città creando un anello intorno ad essa con oltre 50 milioni di metri quadrati di verde. La Cintura Verde si estende per un’area di 5000 ettari e abbraccia la città di Reggio Emilia. È formata da tre Parchi Fluviali: Crostolo, Rodano, già realizzati, e Modolena, di prossima realizzazione e da cunei verdi, ossia territori peri-urbani che collegano i parchi e si inseriscono nella città consolidata. La Cintura Verde svolge un ruolo di particolare importanza per la città, dal punto di vista sia ecologico che sociale: dal punto di vista ecologico rappresenta un sistema di parchi a valenza naturalistica e paesaggistica; dal punto di vista della fruizione del territorio è caratterizzata da mobilità alternativa ed è luogo per il loisir e per il tempo libero. Il nuovo sistema di segnaletica, in corso di realizzazione nei Parchi del Crostolo e del Rodano, intende comunicare alla comunità l’esistenza della Cintura Verde, favorendo l’orientamento e la fruizione dei luoghi d’interesse, ossia la parte centrale del Parco del Rodano, il collegamento trasversale con il Parco del Crostolo e la parte sud di quest’ultimo fino alla Vasca di Corbelli, per un’area complessiva di 1107 ettari. Ad ogni parco fluviale è stato assegnato un colore che è possibile ritrovare nella segnaletica di riferimento: Rodano rosso, Crostolo blu, Modolena giallo. Il paesaggio dei Territori Estensi ai quali appartiene l’antica Reggia Estense di Rivalta, all’interno del quale si è svolta l’attività didattica che intende presentare questa pubblicazione, si configura come essenziale chiave interpretativa e progettuale della storia culturale e sociale, dove agricoltura e sistemazione idraulica sono un binomio indissolubile di gran parte della pianura, dove i caratteri si rintracciano nella rete della bonifica costruita negli anni ’20-‘30 del ‘900 su una maglia antichissima dell’età romana. Dai torrenti pedecollinari si innervano le vie d’acqua delle bonifiche, dei drenaggi, anticamente anche le vie dei trasporti sino al Po, il grande fiume. Un tessuto complesso, due millenni di storia che lo hanno profondamente trasformato, rendendolo ibrido di significati e di paesaggi. Dai tracciati rigorosi delle 7 strade di colonizzazione e militari della centuriatio romana, all’evoluzione lenta e tipica del borgo medievale, sino ai mulini ad acqua, ed alle ville della nobiltà umanistica e rinascimentale. Ecco allora che la storia della Reggia di Rivalta con i suoi maestosi giardini, composti da canali, vasche, gallerie e fontane ci fanno riscoprire attraverso i segni ritrovati un patrimonio del passato che ci affascina e arricchisce il nostro presente. Dobbiamo quindi essere grati a tutte le persone che in questi anni hanno dedicato, con amore e professionalità, il loro tempo allo studio di questa storia per trasmetterla alle nuove generazioni come stimolo per proseguire la storia delle loro radici. Questa pubblicazione è realizzata a conclusione del progetto “Acque in comune - Rivalta delle acque”, ed è il risultato del lavoro svolto dalle scuole nell’anno 2012/13. Grazie all’impegno e all’interesse che questo argomento ha suscitato nei ragazzi e negli insegnanti, si sono ottenuti risultati straordinari con elaborati di grande efficacia comunicativa. Il lavoro realizzato è il risultato di un eccellente sinergia, armonia e collaborazione tra insegnanti, studenti, volontari dell’associazione Insieme per Rivalta, Istituzioni, Enti e Professionisti che operano sul territorio. Tali soggetti hanno dimostrato e continuano a manifestare interesse e amore verso la proprio “terra”, il paesaggio che li circonda le loro radici e la loro storia. Gli elaborati realizzati dai ragazzi, raccontano e rappresentano, in maniera eccellente e suggestiva, il nostro territorio che grazie a iniziative e progetti come questo possono diventare patrimonio di tutti attraverso la loro divulgazione e comunicazione. Fig. 1 Percorso geostorico proposto dal progetto "Rivalta delle acque". 8 Alla scoperta del territorio di Romana Saccheggiani Vice Presidente Associazione Insieme per Rivalta La risposta delle scuole alla proposta di progetto ha superato ogni più rosea aspettativa, il gradimento poi espresso da insegnanti, bambini e ragazzi ha suscitato in noi tutti grande soddisfazione. É stata un’esperienza splendida che ha visto istituzioni e territorio integrarsi al meglio tanto da trasformare il progetto iniziale in una straordinaria avventura: otto le scuole di Reggio e Provincia che hanno aderito con più di 340 tra bambini e ragazzi di età compresa tra i 3 e i 13 anni. Il progetto, presentato per le scuole primarie e secondarie, è stato esteso anche a quelle dell'infanzia data la forte richiesta, adattandolo ai bambini più piccini inserendo laboratori, narrazioni e percorsi adeguati. Gli obiettivi prefissati di educare al paesaggio ed alla storia, attraverso l’attenta lettura dei manufatti ancora esistenti del sistema idraulico della Reggia di Rivalta e di far conoscere l’impegno che le istituzioni pongono per la salvaguardia dello stesso, sono stati ampiamente raggiunti. L’offerta di progetto ha compreso lezioni con esperti in aula, esplorazioni del territorio con possibilità di percorsi di diversa natura e durata a seconda delle età dei bambini e delle scelte didattiche delle insegnanti, attività in biblioteca, visite guidate alle mostre ed agli edifici storici, laboratori e narrazioni. Diverse le uscite che dalla presa di Puianello sino alla Reggia di Rivalta sono divenute occasioni per gite scolastiche di un’intera giornata, con tanto di ristoro preparato dall’Associazione e poi consumato presso il Centro Sociale della Vasca di Corbelli, il tutto accompagnato da un clima gioioso e vacanziero che ha contagiato anche noi accompagnatori. Rifare oggi il percorso senza la compagnia dei bambini, di Simonetta e Stefano non procura più le stesse emozioni. I preziosi contributi delle insegnanti e i risultati espressi dai bambini e dai ragazzi nei meravigliosi elaborati esposti in mostra durante la festa finale dell’8 giugno, sono certamente frutto della piena libertà di interpretare e far proprio il progetto che si è così arricchito di nuove e preziose esperienze personali. “Rivalta delle Acque” è stata una straordinaria opportunità per accrescere l’identità personale e l’autonomia dei ragazzi attraverso la scoperta del proprio territorio, di luoghi inimmaginati a due passi da casa, dove poter trascorrere il proprio tempo libero, da soli o in compagnia, nella piena consapevolezza dell’importante ruolo che rivestono le istituzioni preposte alla buona conservazione degli stessi ed alla conseguente tutela della salute dei cittadini che li abitano. 9 Il progetto Acque in Comune Rivalta delle Acque "gli zampilli imperfetti" Un progetto didattico per documentare nel tempo presente siti e memorie dell’acqua. LA FILOSOFIA DEL PROGETTO Questo progetto didattico si propone di documentare nel tempo presente il percorso delle acque a partire dal torrente Crostolo attraverso il Canale di Albine, il Condotto della Vasca, la Gran Vasca, (attuale vasca Corbelli) fino a giungere alla Reggia di Rivalta ed il sistema idraulico ad esso correlato, nel territorio comunale di Quattro Castella e di Reggio Emilia. La storia idraulica dl parco Ducale di Rivalta iniziò circa nel 1732 quando, dopo la realizzazione della Reggia di Rivalta e dei suoi giardini, ci si rese conto di come l’acqua, rappresentasse un elemento essenziale e di come ne servisse una copiosa quantità per sostenere e alimentare tutto il magnifico complesso monumentale. Il percorso di queste acque, che giungevano dal torrente Crostolo fino al Parco Ducale consentendo la stessa vita del parco, non soltanto il rigoglio delle piante, ma anche la presenza in esso di fontane, vasche e giochi d’acqua, costituiscono l’impalcatura del progetto proposto. Lo sviluppo lineare del percorso è di circa cinque chilometri e si snoda a partire dell’abitato di Puianello fino a e giungere alla Reggia di Rivalta. Lungo questo cammino è possibile ritrovare manufatti settecenteschi: chiaviche, scaricatori idraulici, gallerie sotterranee, pilastrini di sfiato, la stessa vasca Corbelli e, giunti all’interno della Reggia di Rivalta, vasche e fontane. La lettura attenta di questi segni, la ricostruzione della via dell’acqua in chiave geostorica, la visita della Reggia e dei suoi giardini partendo dalle acque con la possibilità di approfondimenti paesaggistici, naturalistici, documentaristici, storici, topografici ecc. possono costituire stimolo per diverse discipline di insegnamento. Un simile progetto può servire a ricontestualizzare segni memoriali e paesistici che rischierebbero altrimenti di apparire tra loro distanti. Con il proposito di documentare lo storico corpo a corpo tra le acque e le terre, restituisce in forma di esperienza presente una geografia remota eppure non perduta, punteggiata di canali, chiaviche, gallerie sotterranee, invasi, vasche e tutt’attorno campi e paesi. 11 SCHEDA DI PROGETTO UTENZA Plessi della scuola primaria e secondaria afferenti il territorio del Comune di Reggio Emilia con particolare riferimento alla frazione di Rivalta. DESCRIZIONE Documentare i siti ed il sistema delle acque relativamente al tracciato idraulico a partire dal Canale di Albinea, torrente Crostolo, condotto della Vasca, vasca Corbelli, rio della Vasca e Reggia di Rivalta. Verrà fornito alle classi partecipanti materiale didattico, un libretto, la possibilità di visitare una mostra sull’argomento nei seminterrati della Reggia, la possibilità di effettuare una visita guidata ai giardini e al palazzo. Sarà possibile inoltre effettuare la passeggiata geostorica lungo il percorso delle acque (lunghezza di 5 chilometri da Puianello a Rivalta) con visita alla vasca Corbelli ed ingresso in villa d’Este e ai seminterrati e giardini della Reggia di Rivalta. OBIETTIVI Riconoscere segni memoriali; educare al luogo; educare all’ambiente; apprendere competenze geostoriche; apprendere tecniche di documentazione didattica. CONTENUTI Il percorso formativo: ha la finalità di fornire coralmente ai docenti le competenze interdisciplinari necessarie alla conduzione del progetto, orientando nella scelta della strumentazione espressiva ai fini della documentazione restitutiva. L’incontro-laboratorio: si attiva a chiamata, a livello di singolo gruppo classe, scegliendo una modalità tra la lezione in classe, l’esplorazione geostorica (nel sito prescelto insieme al plesso partecipante), ha per finalità l’addestramento degli studenti all’uso della strumentazione di base (sulla base della competenza tecnica prescelta) per documentare e restituire l’attività didattica svolta. STRUMENTI ED ATTREZZATURE A titolo informativo sarà predisposto un sito apposito cui attingere le informazioni relative al progetto. In seconda istanza, al fine di vagliare la attualità di un proprio percorso didattico originale, vi sarà la possibilità di interloquire con un referente del progetto. Ad ogni docente partecipante sarà quindi fornito un kit documentale, contenente: - pieghevole del progetto corrente, con il corredo di apposita iconografia; - materiale a stampa prodotto in anni pregressi dal Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale, dal Comune di Reggio Emilia, dalla Regione Emilia-Romagna e Associazione Insieme per Rivalta. Ogni classe coinvolta nel progetto potrà usufruire a titolo gratuito di un incontrolaboratorio della durata di due ore, da organizzarsi a richiesta in classe o in uscita 12 esterna. L’esperto potrà essere prescelto in questa rosa di competenze: geostorico del progetto “Eutopia - Rigenerazioni Territoriali”; tecnico Consorzio Bonifica e Regione Emilia-Romagna; tecnico del linguaggio espressivo (grafica; fumetto; fotografia; audiovisivi). PRESENTAZIONE DEL PERCORSO FORMATIVO Presso l’Istituto Comprensivo di Rivalta il giorno 6 Ottobre 2012 ore 17. Saranno presenti i curatori del progetto ed esperti nei vari settori: naturalistico ambientale, storico artistico, fotografico, idraulico, geostorico, archivistico... Rivalta delle Acque La storia idraulica della Reggia di Rivalta: un percorso di orientamento geostorico e paesaggistico – ambientale Proposte didattiche: Il percorso formativo prevede un intervento in aula per affrontare i temi ed un’uscita didattica scelta fra quelle proposte. Periodo: Novembre 2012-Aprile 2013 per interventi e uscite didattiche. • Mostra nei seminterrati della Reggia: “La storia idraulica della Reggia di Rivalta: i canali, le vasche le gallerie, le fontane” • Visita guidata alla Reggia di Rivalta: storia, architettura, giardino storico, il parco oggi • Esplorazione geostorica il percorso delle acque, passeggiata da Puianello alla Reggia di Rivalta • Gli archivi dell’acqua - Presso la Sala Consorzio di Bonifica Emilia Centrale, Corso Garibaldi, 42 • Esplorazione lungo il rio della Vasca: dalla vasca di Corbelli a Rivalta, un percorso naturalistico – ambientale • Attività in biblioteca San Pellegrino, per i più piccini, al venerdì mattina Seminario di restituzione didattica giugno 2013 In concomitanza con l’inaugurazione di Fotografia Europea, presso la Reggia di Rivalta RICONOSCIMENTO FINALE I percorsi didattici restituiti al termine del progetto troveranno adeguata pubblicità sui seguenti siti: www.emiliacentrale.it - www.municipio.re.it – www.levagiovani.re.it Ai Plessi che partecipano e portano a conclusione il progetto con la partecipazione di almeno due classi sarà donata, a scelta: valigetta con cancelleria; binocolo; macchina fotografica; videocamera. 13 Kit del progetto (per ogni classe) Opuscoli “La storia idraulica della Reggia di Rivalta” (uno per ogni alunno) Opuscoli “La Reggia di Rivalta tra storia e paesaggio” (uno per ogni alunno) 1 copia Cartografia completa (attuale su C.T.R., IGM catastale, storica 1821, 1825) Tracciato del percorso su foro aerea (uno per ogni alunno) 1 copia materiale informativo enti partecipanti 1 C.D. laboratorio sull'archivio del Consorzio "Un archivio, un territorio, una comunità, un paesaggio" 1 Guida per la realizzazione di un erbario (uno per ogni alunno) 1 DVD "Acque dell'altro mondo" sull'attività di difesa idraulica svolta dal Consorzio 1 libro “Guida alle piante legnose dell’Emilia Romagna” con chiave di riconoscimento delle specie 1 DVD presentazione della cintura verde 1 DVD Eventi Reggia di Rivalta organizzati dall’Associazione Insieme per Rivalta Ad ogni bambino, nel corso della lezione in aula, o alla fina del percorso sarà distribuita una cartellina contenente il materiale relativo all’attività richiesta. Giornata finale ( sabato 8 giugno) Sarà il primo evento del calendario della Reggia. Verranno invitate le classi partecipanti al progetto e tutta la cittadinanza. Si presenteranno i lavori, proiettando spezzoni che faranno poi parte del DVD restitutivo. Si consegneranno i riconoscimenti finali. Merenda per tutti. Sarà possibile visitare la mostra degli elaborati prodotti dalle classi allestita nei seminterrati della Reggia. DVD restitutivo del progetto Dovrebbe essere proiettato in una serata inserita nel calendario della Reggia (settembre 2013). Conterrà i lavori realizzati, interviste ecc. WEB Il progetto sarà adeguatamente pubblicizzato sui siti dei promotori. Fig. 1 Scatola consegnata ad ogni scuola partecipante contenente il materiale didattico. La scatola rappresenta simbolicamente il contenitore dentro il quale ogni scuola andrà poi ad inserire gli elaborati restituivi realizzati dai ragazzi. 14 Bibliografia di riferimento Lodovico Bolognini, Memorie idrauliche per il Dipartimento del Crostolo, Tip. Torreggiani, Reggio Emilia, 1808 Caroline Dussaix, Les moulins à Reggio d’Émilie aux XIIe et XIIIe siècles, Extrait de Mélanges de l’École Française de Rome, MEFRM, Tome 91, 1979, 1 Comune di Reggio Emilia Di Reggio in Reggia, La reggia di Rivalta tra storia e paesaggio, Reggio Emilia, 2011 Comune di Reggio Emilia Di Reggio in Reggia La storia idraulica della Reggia di Rivalta: i canali, le vasche, le gallerie, le fontane, Reggio Emilia, 2012. G. A. Banzoli, Atlante Storico Reggiano, ed. anastatica, Reggio Emilia, 1985 Balletti, Storia di Reggio nell’Emilia, L. Bonvicini e Soc. Coop. Lav. Tipografi, Reggio Emilia, 1925 [1968, Multigrafica, Roma; 1993, Bonsignori, Roma] Giuseppe Gherpelli, Maurizio Festanti (a cura di), Storia di Reggio, AIEP, San Marino, 1987 Massimo Storchi, Un territorio: la bassa pianura Reggiana: evoluzione territoriale e lineamenti storici, in Amm.ne Provinciale, La Pianura. Caratteri ed evoluzione dell’ambiente naturale della pianura reggiana, Reggio Emilia, 1988 Walter Baricchi (a cura di), Mille anni verdi, Comune di Reggio Emilia, 1989 Gino Badini (a cura di), 1295-1900. Bonifica e Cavo Parmigiana Moglia nei documenti scelti da Giovanni Ramusani, Consorzio della Bonifica Parmigiana MogliaSecchia, Reggio Emilia, 1995 Gino Badini (a cura di), La veduta Camuncoli, La Nuova Tipolito, Felina (RE), Bruno Gabbi, La bonifica Bentivoglio-Enza. Antologia documentaria sulle acque, Diabasis - Bonifica Bentivoglio-Enza, Reggio Emilia, 2001 Maria Assunta Ferretti, Giovanna Iori, Sulle tracce del Canale di Secchia, Comune di Reggio Emilia-Ciroscrizione 5 - Istoreco, Reggio Emilia, 2004 Farinelli F. e Cavazza E. - Paesaggi di provincia - Cartografie e sintassi del territorio reggiano - Provincia di Reggio Emilia, Biennale del Paesaggio, Damiani, 2006 Gino Badini, Walter Baricchi, Attilio Marchesini (a cura di), La Cerchia Scomparsa. Reggio e le sue Mura, Comune di Reggio Emilia, Assessorato Cultura, Musei Civici, 2007 Antonio Saltini, Dove l’uomo separò la terra dalle acque. Storia delle bonifiche in Emilia Romagna, Diabasis, Reggio Emilia, 2005 Giovanna Iori, Storia del Canale di Secchia, in Antonio Canovi (a cura di), A nord della città. Una storia di acque nella Reggio che cambia, Diabasis, Reggio Emilia, 2007 Antonio Canovi, Lorena Mussini, Sandra Palmieri (a cura di), Fare geostoria nel tempo presente. Progetti di educazione alla cittadinanza, Quaderno n. 3 Centro Documentazione Storica di Villa Cougnet-Quaderno n. 6 “Canossa”, Circoscrizione 7 Comune di Reggio Emilia, 2009 Segni del Territorio. A scuola d’ambiente con il Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale, Quaderno didattico per la scuola Primaria e Secondaria di 1° grado, Reggio Emilia, 2011 15 Chiara Visentin (a cura di), Il patrimonio architettonico e ambientale nei paesaggi della bonifica, Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale, Reggio Emilia, 2011 Amorth L., Boccolari G., Roli Guidetti C., Il Palazzo ducale di Rivalta, Note storiche Residenze Estensi - Banco S. Geminiano e S. Prospero , Modena, 1973. Baldini G.,ATTI E MEMORIE DEPUTAZIONE DI STORIA PATRIA PER LE ANTICHE PROVINCIE MODENESI. Reggio Emilia: le delizie ducali di Rivalta un mirabile sogno perduto I e II, Modena, 2002. Bolondi E., Il sistema del verde nel parco ducale di Rivalta. Ipotesi di recupero urbano. Tesi di laurea - Reggio Emilia, 1980. 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Non mi spettavano né la descrizione della Reggia, né la storia di Carlotta e Francesco, se non nell’ambito dei matrimoni diplomatici in rapporti già allora europei, né la descrizione dei Giardini né quella del percorso del Condotto della Vasca. Come condurre i ragazzi alla percezione di un contesto complessivo e comprensivo dei vari elementi che hanno generato e modificato nel tempo quel particolare fenomeno storico, sociale ed economico denominato “Reggia di Rivalta”? Con quale percorso didattico, se pur breve, riuscire a far visualizzare e comprendere, secondo i canoni della logica geo-storica e della consequenzialità, il Tutto di un apparato architettonico scenografico ed imponente, poi frantumato ma rimasto un piccolo gigante capace di abbracciare nel tempo alternanze socio-economiche sul territorio? E come contestualizzarlo correttamente nella sua complessità? Un documentario televisivo potrebbe proporre una accattivante ricostruzione computerizzata, con la magia delle sue linee sovrapposte. Ma sarebbe visione passiva. Desideravo invece che gli studenti tentassero l’appropriazione di percorsi visivi operativi e intellettivi insieme, seguendo una metodologia capace di armonizzare ‘sapere guidato’ ed esperienza concreta. Uso dell’immaginazione e concretezza sono tipici dell’età: perciò occorreva ‘visualizzare mentalmente’ e ‘camminare storicamente’ lungo le tracce e i segni, ma non a segmenti di conoscenza frammentati e distinti, bensì nell’ambito di una ‘percezione d’insieme’. L’oggetto centrale di questo Insieme spazio-temporale è dunque la Reggia: al tempo stesso visibile e invisibile, che c’era… che c’è… ma non più tutta nella sua integrità architettonica e territoriale. 17 Percorso didattico Personalmente, come docente di Lettere, ho sempre sostenuto che storia e geografia non siano sezionabili in materie distinte se non in alcune loro parti. Ritengo che la storia non sia Storia se non è studiata nell’intimo, profondo e concreto rapporto tra uomo e territorio. Ogni aspetto antropologico e ambientale concorre a formare un intreccio indistricabile di consequenzialità e di relazioni. Estrapolare gli elementi di indagine di un fenomeno e correlarli significa porsi in atteggiamento attivo e dinamico di fronte e dentro all’oggetto di studio. Oggetto che ha sì un suo contorno limitativo, tematico, ma che deve collocarsi in una contestualità più ampia. Inoltre, data l’età dei soggetti, contemporaneamente pragmatici e immaginifici, occorre stimolare una visibilità mentale tanto specifica quanto complessiva, giocando a connettere dati reali col supporto di una fantasia guidata e costruttiva. Le procedure metodologiche e strumentali sono state pertanto le seguenti: • uso delle immagini come supporto e possibilità di confronto, in una alternanza di spiegazione tecnica e narrativa, di laboratorio guidato e di restituzione spontanea; • due i perni di interesse: la Reggia e l’Acqua; Fig. 1 Sezione pannello del percorso geostorico - Scuola media “Don Borghi” di Rivalta. 18 • attenzione all’Acqua come elemento primario e trasversale a tutto il progetto, sia nell’ambiente naturale che antropico; • il Luogo visto in proiezione storico-sociale; • lettura dei segni da riscontrare in chiave geostorica: perché la Reggia proprio a Rivalta?, perciò dati storici, morfologia del territorio e le acque; • Cartografia storica nelle sue nozioni di base; • Acqua come bene portante, come energia ma anche come “lusso”; • utilizzo dell’oggetto documentale: in aula riproduzioni di mappe e carte storiche dei sec XVII-XVIII-XIX, di Carte tecniche del sec XX, di dipinti e affreschi, di foto aeree e satellitari; • promozione di un intreccio di esperienze, di concetti e di operatività, sia attraverso il laboratorio in aula, sia in fase di restituzione tramite elaborati realizzati dagli allievi con gli insegnanti (Fig. 1-2); • correlazione con gli altri soggetti portanti del progetto, stretta aderenza ai loro percorsi evitando sovrapposizioni; • interazione con i docenti delle singole classi. Naturalmente tutto questo è stato variamente distribuito nelle classi e semplificato a seconda delle fasce d’età e in base ai prerequisiti notificati dagli insegnanti. Inoltre poco è stato il tempo e molto potrebbe ancora essere approfondito. Fig. 2 Sezione pannello del percorso geostorico - Scuola media “Don Borghi” di Rivalta. 19 Del percorso didattico interdisciplinare che ho pertanto curato, dal titolo “Reggia di Rivalta: dai Giardini alle Acque alla Cartografia storica”, propongo solo alcuni snodi esemplificativi: La Reggia: perché e perché così? Perché proprio a Rivalta?: intorno ad una Reggio di fine ‘600 incredibile ricchezza di acqua a cielo aperto, perciò possibilità di captarla, raccoglierla e deviarla per il lusso e per l’ozio. 20 Studio della Cartografia storica su una Mappa di E.Penaroli terminata nel 1696. Morfologia del territorio: confronto con le Mappe e Orientamento. 21 Esempio di relazioni tra eventi diversi e lontani, con tre documenti apparentemente dissociati. Prevale la Pianta di Reggio del Banzoli, datata 1720. L’abbondanza di acque derivate dal Canale di Secchia, che si ramifica in tutta la città, dà energia a innumerevoli mulini. Per sua precisa volontà Lucrezia Borgia aveva introdotto in Reggio l’industria della seta nel 1502. Avevano preso allora vigore anche i Mulini da Seta. La città crebbe in fama e ricchezza e si ristrutturò anche urbanisticamente. La produzione fu molto attiva, pur con alterne vicende, fino al 1787, trascinandosi poi fino al XX sec. Reggio potè dunque essere scelta dalla coppia ducale che tenne corte dapprima in Cittadella, ben visibile nella pianta del Banzoli. In seguito, come collegamento sontuoso tra la Reggia e Reggio, venne abbellito lo Stradone del Mercato (ora V.le Umberto) e fu ricostruito il Ponte sul Crostolo, ornato dalle Quattro Statue delle Stagioni, ora situate nei Giardini Pubblici. Su questi punti possono essere redatti interessanti schemi di relazioni. 22 “Rivalta delle acque” bilancio del primo anno di esperienza Simonetta Notari Regione Emilia Romagna Premessa La possibilità offertami, come specificato nella premessa, dal Consorzio di Bonifica già impegnato in esperienze di questo tipo, di tradurre in un progetto didattico la ricerca da me svolta sul percorso che le acque compivano nel 1700 per giungere al Parco Ducale di Rivalta1, mi è parsa da subito molto stimolante. Nei contenuti della ricerca c’erano infatti tutte le premesse per far conoscere questo particolare percorso delle acque, far “immergere” i ragazzi in un luogo ricco di storia. Erano ben visibili tracce del passato sia più nascoste, che arricchiscono il percorso legandolo ad una percezione di scoperta ed esplorazione, sia di maggiore evidenza quali il Palazzo Ducale di Rivalta, il suo magnifico giardino segreto e la vasca Corbelli con Villa d’Este. Il percorso delle acque si snoda, infatti, all’interno di un paesaggio pedecollinare ben conservato che alterna coltivi, boschi ripariali, vigneti, impianti di arboricoltura da legno, case rurali, prospettive sulle prime colline ed appare ricco di spunti potenzialmente sviluppabili attraverso approfondimenti didattici. Anche questo aspetto mi è parso particolarmente interessante: c’era spazio per temi afferenti a diverse e discipline, per letture ed approfondimenti modulabili a seconda dell’età dei ragazzi e dei bambini, mettendo in relazione paesaggio, storia e ambiente. Personalmente poi la possibilità di non esaurire in un solo evento, organizzato nel settembre 2012, tutto il lavoro svolto, unitamente all’interesse e allo stupore riscontrato nelle persone che avevano avuto modo di partecipare alla prima esplorazione geostorica, mi hanno indotto a ritenere che questa particolare frequentazione e lettura del territorio potesse costituire un punto di forza e di originalità sulla base della quale elaborare la proposta didattica. Si è quindi lavorato al progetto didattico per presentarlo alle scuole, realizzandolo a più mani. Si è deciso di proporlo prioritariamente alle scuole presenti sul territorio limitrofo al percorso ed ai monumenti in esso inseriti, articolando la proposta: arricchendola di lezioni in aula, narrazioni, attività in biblioteca e tutto ciò che è possibile leggere sulla proposta progettuale riportata in precedenza e sui resoconti che seguono. 1 Di Reggio in Reggia La storia idraulica della Reggia di Rivalta: i canali, le vasche, le gallerie, le fontane Comune di Reggio Emilia, Reggio Emilia, 2012. 23 Alcuni dati Il progetto didattico “Rivalta delle Acque”, come detto, è stato volutamente proposto prioritariamente alle scuole limitrofe per territorio, al luogo in cui si snoda il percorso ed in cui erano previste le varie attività ad esso correlate. Alla presentazione, svoltasi nel mese di settembre 2012, anno fatto seguito le adesioni per l’anno scolastico 2012/13 delle seguenti otto scuole: • 4 Scuole dell’infanzia: “Aquilone” di Rivalta, sezioni di 3, 4 e 5 anni; “Gastinelli” di Coviolo con due classi, bambini da 4 a 6 anni; “Vannina S. Ferrarini” di Quattro Castella, con una sezione; “Sant’Ambrogio” di Rivalta, tutte le sezioni. • 3 Scuole Primarie di primo grado: “Ghiarda” con le classi II, III, IV e V; “Rivalta” con due classi I e due classi III; “De Amicis” di Cavriago con due classi IV. • 1 Scuola Primaria di secondo grado: “Don Borghi” di Rivalta, con due classi II. I bambini ed i ragazzi coinvolti sono stati complessivamente 342. Si sono tenute 9 lezioni in aula di cartografia storica e orientamento ai luoghi, propedeutiche alle uscite ed anche sul tema delle acque e dell’energia. I percorsi all’aperto, modulati con differenti lunghezze e gradi di difficoltà a seconda dell’età dei bambini ed adeguati alle varie esigenze dell’orario scolastico, dei mezzi di trasporto ecc., svolti nell’arco della mattinata, sono stati 9. I percorsi geostorici completi (da Puianello alla Reggia di Rivalta), effettuati nell’intera giornata, comprendenti una sosta ed il pranzo alla vasca di Corbelli, considerati in alcuni casi gite scolastiche, sono stati 4, di cui uno con due classi contemporaneamente. Le attività in biblioteca, rivolte ai più piccoli, son state 3. A queste attività vanno aggiunte due uscite didattiche di accoglienza, effettuate nel mese di ottobre 2012, per le classi prime degli Istituti di Istruzione Superiore “A. Zanelli” e “B. Pascal”, rispettivamente con due classi ed una classe, con visita alla mostra “La storia idraulica della Reggia di Rivalta, le vasche le gallerie le fontane…” allestita nei seminterrati, al giardino segreto e al parco della Reggia di Rivalta. Sommando tutti i ragazzi partecipanti alle varie attività sopra descritte arriviamo a circa 400 presenze. Questi dati evidenziano come la proposta didattica sia stata accolta positivamente dalle scuole del territorio e quanto ampi siano stati la partecipazione ed anche lo sforzo organizzativo profuso nella realizzazione di tutto il progetto. L’esplorazione di un luogo Ritengo che uno dei punti di forza del progetto sia stata l’interdisciplinarietà, l’approccio ad un luogo ed alla sua storia da più punti di vista. Le diverse figure coinvolte, appartenenti ad enti ed associazioni oppure professionisti in diverse discipline, ognuno con le proprie capacità, professionalità, esperienze e competenze, hanno reso possibile realizzare questo complesso ed articolato 24 progetto didattico che prevedeva lezioni in aula, esplorazioni sul territorio, momenti conviviali, merende, laboratori, narrazioni, visite guidate. Il tutto per “immergersi” il più possibile in questo luogo, cercare di comprenderne le connessioni, creando relazioni tra passato e presente. L’interdisciplinarietà e la ricchezza di approcci, armonizzati tra loro, ha reso particolarmente gradita la proposta, come spesso emerge dalle considerazioni scritte delle insegnanti che hanno partecipato al percorso didattico. Un secondo dato significativo emerso è stato lo stupore, la sorpresa di scoprire luoghi ricchi di storia e bellezze naturali proprio sull’uscio di casa, o meglio, della scuola, l’avvicinarsi alla realtà di un territorio noto ma inesplorato. La visione di paesaggi, ambienti, manufatti storici, piante, impronte di animali, briglie, casse di espansione, tracciati in connessione con la città, di tutto questo si è fatta esperienza lungo i percorsi. Quello stesso stupore e soddisfazione che io stessa avevo provato durante la mia ricerca, componendo tutti i tasselli del percorso delle acque, ritrovando i manufatti, i segni del passato collocati in un contesto ambientale di pregio. Il bisogno che hanno i bambini di percorrere spazi naturali, di toccare, vedere, ascoltare, osservare, riconoscere, orientarsi in ambiti naturali, è emerso più volte durante i tragitti. Vincere un po’ di stanchezza, misurarsi con l’esperienza di un cammino più lungo del solito, vedere sulla mappa quanto manca alla Reggia, punto di arrivo, da dove si è partiti, dove ci si trova in un dato momento… anche questo è stato laboratorio didattico. Ad ogni bambino era stata fornita la stampa di una foto aerea a colori con evidenziati il tracciato delle acque in azzurro e quello da percorrere a piedi in rosso. Lungo il cammino ha suscitato entusiasmo, ed invidia, nei compagni, il rinvenimento di un cranio di capriolo. Ha dato soddisfazione il riconoscimento di una pianta di biancospino, messa in relazione con il labirinto, presente all’interno del Parco Ducale, realizzato con questa stessa specie. Ricollegare il presente con il passato, riconoscere e riconoscersi nei luoghi (“Ma qui è dove abita mio nonno!” “Qui vengo con mio papà”), nei nomi (“Io mi chiamo Carlotta” “Mio papà si chiama Francesco”). E ancora: comprendere la differenza tra una briglia ed una cassa di espansione, tra un canale ed un corso d’acqua naturale, tra un impianto di arboricoltura da legno ed un bosco, la differenza tra un percorso ciclopedonale ed un sentiero, tutte queste conoscenze sono state acquisite durante le uscite. Le sollecitazioni e la curiosità dei ragazzi si è manifestata a volte con domande e risposte inaspettate e buffe: davanti ad una quercia secolare, dove facevo notare la ramificazione non potata, il portamento maestoso, un bimbo mi chiede: “Quanto pesa?” Di fronte ad una pianta di ciliegio chiedo: “Che albero potrebbe essere questo?” Aggiungo: “É un albero che fa frutti molto buoni”. Risposta: “Un mandarino!” Ancora di fronte ad un ciliegio, questa volta con i frutti immaturi, un bimbo risponde: “É la pianta dei piselli!” Anche il labirinto presente nel parco storico ha suscitato molta curiosità: “Se uno rimaneva chiuso nel labirinto cosa succedeva?”; “Ma nel labirinto si nascondevano i ladri?”; “Quanto erano alte le siepi?” e via chiedendo. 25 Le pause per la sosta e il ristoro, avvenuti principalmente alla vasca di Corbelli, luogo particolarmente suggestivo, hanno costituito momento di riposo ma anche di socializzazione all’interno dei gruppi classe: un ragazzo schivo che normalmente non mangiava in presenza dei compagni, in quell’occasione ha condiviso il pasto. Un'ulteriore opportunità offerta, alle scolaresche che hanno aderito al percorso geostorico completo, è stata quella di poter visitare Villa d’Este. A questo proposito va rivolto un ringraziamento particolare al signor Rino Marastoni, attuale proprietario della villa, che sempre disponibile e collaborativo, ha permesso l’accesso, non solo al punto sotterraneo in galleria dove l’acqua giunge ad alimentare la Vasca, come concordato per il progetto, ma anche all’interno della villa e dei suoi giardini, altrimenti non fruibili al pubblico. Merita poi una sottolineatura particolare l’indispensabile lavoro svolto dalle maestranze del Consorzio di Bonifica, senza il quale non sarebbe stato possibile dar corso a queste attività a cielo aperto. Il rigido inverno, che ha arrecato seri danni alla vegetazione, unitamente alla piovosità eccezionale registrata nella primavera 2013, avevano reso impraticabile buona parte dei percorsi, solamente attraverso i ripristini e le manutenzioni operate è stato possibile garantirne la fruizione in condizioni di sicurezza anche per i bambini più piccoli. Fig 1 Il torrente Crostolo. Foto S. Notari Fig 2 Lungo il condotto della Vasca. Foto S. Notari Fig. 3 Lavori lungo il percorso. Foto S. Notari Fig. 4 Scaletta in legname realizzata per rendere più agevole il cammino. Foto S. Notari 26 Fig. 5 (a-b) L’arrivo alla Vasca di Corbelli. Foto S. Notari La festa finale di restituzione La giornata di restituzione finale del progetto si è svolta sabato 8 giugno nella bella cornice della Reggia di Rivalta e del suo parco. Numerose le presenze nonostante molte scuole avessero terminato le lezioni ordinarie, si è registrata la partecipazione anche da parte di genitori e famigliari. In quella occasione è stata allestita una mostra, nei seminterrati della Reggia, con gli elaborati realizzati dalle varie classi partecipanti. Il contributo fornito è stato veramente significativo per ricchezza e varietà di realizzazioni. Dal quaderno gigante, al plastico, alle mappe dei luoghi (declinate in vari modi e realizzate con tecniche diverse e diversi contenuti a seconda dell’età dei bambini e ragazzi), alle storie narrate attraverso i disegni, alle strutture ed oggetti realizzati con la creta, il sughero, il cartone. L’acqua stessa unita a materiali naturali, rami, foglie, sassi, ha permesso di realizzare ambientazioni. É stato presentato un video, sono state scritte poesie. Abbiamo assistito ad un pullulare di realizzazioni e di idee. Questa ricchezza creativa fa pensare alla profusione di stimoli forniti durante le lezioni e le narrazioni, nonché a quanto osservato o colto da sensazioni ed emozioni percorrendo il luogo con attenzione e non solo attraversandolo. Certamente è anche grazie alla guida delle insegnanti che questi stimoli sono stati raccolti e concretizzati nei lavori predisposti per la mostra finale. Fig. 6 La mappa del percorso del condotto della Vasca. Scuola elementare di Ghiarda classe II. Foto P. Beltrami 27 Fig. 7 La mappa del territorio limitrofo alla Reggia. Scuola dell’infanzia Gastinelli di Coviolo. Foto P. Beltrami Fig. 8 Il plastico del percorso. Scuola elementare di Ghiarda classe III. Foto P. Beltrami Nel corso della festa ad ogni scuola partecipante è stato consegnato, da parte del Direttore del Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale, uno zainetto, quale riconoscimento finale, contenente libri, lenti di ingrandimento, materiale divulgativo relativo ad altri percorsi messi a punto dal Consorzio di Bonifica, materiale didattico da utilizzarsi in classe, il tutto differenziato per livello scolastico. Alla scuola elementare di Ghiarda è stata donata una macchina fotografica, come premio speciale per aver partecipato al progetto con il maggior numero di classi. É seguita poi, organizzata per gruppi, la visita alla mostra degli elaborati di restituzione allestita nei seminterrati, mentre i rimanenti ragazzi e bambini erano impegnati in varie attività ludiche nell'area verde antistante la Reggia. La merenda finale, offerta sotto la maestosa presenza del cedro del libano, vero e proprio monumento naturale, ha concluso la mattinata in allegria. 28 A conclusione di questo primo anno scolastico spero che questa esperienza possa ripetersi ed abbia permesso di mutare un luogo disegnato su una mappa, in un luogo reale, del cuore. Mappa “Piatta come il tavolo Su cui è posata. Sopra di lei niente si muove Né muta posto. Sopra di lei il mio respiro umano Non crea vortici d’aria Né sfuma affatto i suoi nitidi colori. Perfino i mari sono sempre amichevolmente turchini Sui suoi bordi sdruciti. ….…….. Le foreste sono indicate da pochi alberelli In mezzo a cui è impossibile perdersi. ………….. Amo le mappe perché mentono ……………………. Mi dipingono sul tavolo un mondo Non di questo mondo. W. Szymborska, 2012 Fig. 9 Festa finale. Foto S. Denti 29 I bambini della Reggia Romana Saccheggiani Associazione Insieme per Rivalta I bambini che si accostano alla Reggia nutrono grandi aspettative, nel loro immaginario la Reggia è il Castello delle fiabe, la Duchessa una vera Principessa e il racconto della sua storia viene atteso con grande ansia; il luogo diventa quindi magico, i seminterrati bui si trasformano in sotterranei ricchi di misteri da scoprire, il passaggio segreto e la scarpetta ritrovata di Carlotta sorprese fantastiche. L’arrivo è un momento importante, dopo tanta attesa, finalmente la Reggia, ma quant’è grande, la corte che si apre davanti a loro è così grande che ci si potrebbe perdere, il maestoso cedro e l’antico palazzo incutono un po’ di timore. La situazione nuova crea nei bambini una reazione ambivalente: ne sono attratti e al tempo stesso sono allertati dalla novità, vi è però la balia pronta ad accoglierli, la sua presenza rassicura, con lei si imbastisce subito un dialogo, si crea una relazione che li accompagnerà per tutta la durata della visita. La balia della famiglia ducale, rimasta unica custode del Palazzo conserva gelosamente ogni segreto, possiede le chiavi di ogni porta, conosce ogni angolo più recondito e può soddisfare la loro sete di curiosità. La narrazione della storia di Carlotta e della Piccola Versaillés costituisce un momento privilegiato nella relazione coi bambini, ogni volta il racconto subisce dei cambiamenti, vengono preferiti alcuni aspetti rispetto ad altri, viene modulata a seconda della risposta dei piccoli ascoltatori, della loro età, della loro curiosità. Chi narra non è solo un rappresentante della storia ma colui che collega i bambini ad essa: il bambino può vivere la sua piccola vita e insieme quella della storia, allargando i suoi orizzonti umani, cognitivi ed affettivi. Il narratore non è indifferente ai suoi ascoltatori: con lo sguardo, la mimica del viso, il tono della voce (spia delle emozioni che passano), la postura, tutto contribuisce a costruire l’evento/narrazione. Ciò che passa è una modulazione reciproca: il non verbale del narratore e degli ascoltatori subisce degli aggiustamenti, delle richieste e delle risposte, delle conferme e delle “carezze” reciproche. L’uno ha negli altri uno specchio e viceversa. Ogni narratore sa bene che dopo il fascino del racconto niente rimane immutato: dal suo fulcro nasce l’attività, pensieri, disegni, animazione, piste, ricognizioni... Molti bambini che già conoscono la Reggia, vengono coinvolti nel racconto divenendo a loro volta narratori, sperimentando un ambito comunicativo completamente nuovo, che li vede interagire coi compagni in modo privilegiato. Immaginare come erano la Reggia ed i suoi magnifici giardini, immaginare le dame e i cavalieri che l’abitavano, richiede tanta fantasia che solo la fascinazione della storia può alimentare. 31 La storia raccontata risveglia la memoria antropologica, ed è il percorso attraverso cui si forma l’identità personale e culturale dei bambini, renderli protagonisti attraverso esplorazioni, giochi e laboratori accrescere la loro autostima e la loro autonomia. Altre proposte legate al progetto sono state: i giochi d’acqua, l’esplorazione dei giardini e la raccolta delle foglie per comporre un erbario. Nella preparazione dell’attività dei giochi d’acqua un ruolo significativo assumono gli oggetti che fungono da contenitore e quelli che vi possono essere contenuti. Nel nostro caso i contenitori sono vasche trasparenti che rappresentano la Gran Vasca di Corbelli, la fontana quadrilobata del giardino segreto, le fontane e la peschiera dei giardini, tutto il percorso delle acque dalla Villa d’Este alla Reggia. Gli oggetti destinati al travaso sono contenitori di recupero come imbuti, colini, bicchieri, spugne e vaschette che durante il gioco creano la suggestione degli zampilli d’acqua delle fontane, dello scorrere dell’acqua lungo i canali e delle cascatelle. Con piccole canne si può poi simulare la pesca dei pesciolini rossi nella peschiera. Inutile dire che il gioco è piaciuto moltissimo, complice il caldo i bimbi si sono potuti bagnare traendone anche sollievo senza infrangere regola alcuna. Questa attività è stata proposta anche nella giornata finale di restituzione l’8 di giugno. La raccolta delle foglie nel giardino segreto ha richiesto la preparazione in classe dei cestini destinati a contenerle, costruiti con cartoncino decorato dai bambini; i più grandicelli si sono dotati di contenitori ottenuti da vaschette di detersivo per lavatrice con tanto di tracolla. Quanto raccolto è stato poi portato a scuola per essere essiccato ed utilizzato per creare un piccolo erbario. I bambini della sezione si sono prodigati nella cattura di piccoli insetti che hanno riprodotto in disegni fantastici. Non è stato facile da parte dei piccoli riconoscere piante e frutti, nonostante l’aiuto di Simonetta che li accompagnava nell’esplorazione, essendo lei “un’esperta mondiale nel riconoscimento di foglie e piante”, alcuni di loro hanno confuso le piccole noci col mallo ancora peloso con i kiwi, le ciliegie acerbe con i piselli… sono stati molto carini e simpatici! Tutti i bimbi della scuola dell’Infanzia Aquilone hanno portato alla Reggia una barchetta colorata recante il proprio nome che alla fine della mattinata, prima del saluto, hanno consegnato a Fabrizio perché la depositasse nella vasca quadrilobata del giardino segreto, quale segno della del loro passaggio alla Reggia. Gianni, il nonno di Federico, ha filmato l’intera esperienza della mattinata riproducendola poi in un dvd davvero bello e interessante proiettato durante la mostra dell’8 e 9 giugno. I bambini più grandicelli della scuola primaria di Rivalta hanno sperimentato la proposta di ricalco a cera delle foglie raccolte: ponendo sotto il foglio di carta la foglia appena raccolta ne hanno ottenuto il negativo, ricalcandola con il pastello a cera, la foglia è stata poi fatta essiccare nella pressa e posta accanto alla sua impronta. Per l’occasione avevano imparato a memoria una poesia scritta dalla loro inse32 gnante che hanno recitato come ringraziamento, prima dei saluti; è stato un pensiero davvero gentile. Per il saluto di commiato abbiamo regalato la medaglia “Da oggi sono anch’io amico della Reggia” come segno di affezione ed appartenenza al luogo. E’ stata un’esperienza davvero unica e poterla condividere con Simonetta e Stefano un regalo inaspettato. Fig. 1 Accoglienza alla Reggia. Fig. 2 Le ciliege nel giardino segreto. Fig. 3 Giochi con l'acqua alla Reggia. Fig. 4 Narrazioni. Fig. 5 Disegni per l'erbario. 33 Nei Giardini della Reggia di Rivalta ho trovato Fig. 6 Schema per l'attività di ricalco ed erbario. Fig. 7 Consegna delle medaglie. Foto Gianni Catellani 34 STORIE D'ACQUA Ivana Iotti Biblioteca San Pellegrino – Marco Gerra Da diversi anni il palazzo Ducale di Rivalta ha accolto tra le sue mura, i suoi seminterrati, i suoi giardini, bambini, adulti, anziani e tante scolaresche. Con interesse hanno ascoltato chi raccontava per Lui la sua storia, lasciando alla fantasia di ognuno scoprire il bello del Palazzo laddove il tempo, le intemperie e le incurie delle persone lo hanno distrutto. L'immaginazione porta ad intravvedere dame, cavalieri, duchi e duchesse con i loro abiti eleganti e tutte le raffinatezze degli arredi di un tempo passato, molto lontano dal nostro modo di vivere oggi. Questa suggestione ha creato attenzione, interesse, curiosità e una gran voglia di far rinascere il Palazzo attraverso numerose iniziative organizzate durante questi anni. Non sono certo mancati incontri con le scuole e proprio con loro quest'anno si è attivata una ricca e fruttuosa collaborazione con la Biblioteca San Pellegrino Marco Gerra attraverso il progetto "Rivalta delle Acque", che ha ricordato il Palazzo Ducale quando era attraversato dall'acqua di canali, fontane e vasche che creavano la bellezza dei giardini e non solo. I bambini sono stati invitati in Biblioteca e per loro è stato creato un percorso che può essere sintetizzato nei seguenti punti: • Ad accoglierli una grande fontana costruita di veli, tulli e trasparenze, proprio come i colori dell'acqua al cospetto della quale i bambini sono rimasti incantati nell'ascoltare la lettura: una bella poesia sull'acqua per iniziare l'attività della mattinata. • Successivamente ogni bambino con entusiasmo ha potuto mettere alla prova la sua fantasia con una gara di parole che avevano per tema l'acqua in tutti i suoi significati presenti e passati. • Attraverso un magico filo azzurro, ho costruito tra i libri un percorso che è stato via via svelato ai bambini, curiosi di scoprire cosa si nascondesse nei pacchetti colore dell'acqua che, arrotolando il filo, ogni tanto comparivano tra gli scaffali. • I tanti pacchetti ritrovati sono stati aperti dai bambini; in essi vi erano storie, fiabe e racconti letti poi ai piccoli partecipanti incuriositi. • L'attività si è conclusa con la caccia al tesoro tra gli spazi della biblioteca: i bambini gioiosi hanno trovato un grande sacco pieno di libri, che raccontano di acqua, fiumi, laghi, mari, fontane... e la possibilità di portare a scuola quei libri da leggere, ascoltare e consultare, per permettere ad ognuno di loro di accrescere la consapevolezza, la conoscenza e quindi l'amore per un bene prezioso come l'acqua. 35 Fig. 1-2 L'attività in biblioteca: Manutenzione e Percorso guidato dal filo azzuro. 36 Scuola dell’Infanzia Statale “L’Aquilone” “Rivalta delle acque” Percorsi di sensibilizzazione, conoscenza e conservazione dell’ambiente. “Rivalta delle acque” nasce dalla partecipazione della scuola dell’infanzia statale L’Aquilone ad un progetto che mira a sviluppare, anche nei bambini più piccoli, la sensibilizzazione nei confronti dell’ambiente naturale e la conoscenza del patrimonio storico, culturale del territorio. Il progetto ha permesso ai bambini di scoprire ed ammirare i “tesori” del territorio ed in particolare della Reggia di Rivalta, attraverso la strutturazione di diversi percorsi di gioco. A partire dalla narrazione della storia di Carlotta e della nascita della Reggia, avvenuta nella suggestiva cornice dei sotterranei, hanno preso corpo tre percorsi di esplorazione e sperimentazione: • I giochi d’acqua e realizzazione di barchette da porre all’interno della vasca quadrilobata del giardino segreto. Giorgio: “Io ho preso l’acqua da dare ai pesci rossi. La Romana ha messo l’acqua nelle bottigliette da portare a scuola” Samba: “C’era anche una fontana grandissima e Fabrizio si è tuffato e ha messo dentro la nostre barchette” Giorgia: “In mezzo al giardino c’era una grande vasca dove un signore coraggiosissimo è sceso con la scala a mettere le barchette nell’acqua” Marilena: “Se piove la vasca diventa grande” Martina: “… Se piove tanto le barchette affondano” Filippo F.: “Secondo me non affondano, le barchette sanno stare a galla, non vanno sotto” • La scoperta del giardino segreto con raccolta di materiali naturali per la realizzazione di un erbario. Martina: “E’ un posto speciale, un giardino segreto che nessuno può scoprire ed è dietro la Reggia” Giorgia: “Lo devi coprire se no si vede e si scopre” Marilena: “Il segreto si può solo scoprire piano, piano, è il presidente della Reggia che lo scopre… lui lo deve sapere dove è il giardino!” Martina: “Abbiamo preso le foglie degli alberi” Marilena: “Le abbiamo trovate per terra, non le abbiamo strappate perché sono delicate e preziose” Giuseppe: “C’era l’albero delle pere, c’erano le pere piccole attaccate” Erbolina: “Stanno crescendo!” Nicolò: “Speriamo che venga bel tempo!” 37 Filippo F. “Un albero aveva i buchi del picchio, li fa con il suo becco appuntito” Martina: “Noi avevamo dei cestini dove abbiamo messo le foglie degli alberi e le ciliege” • L’utilizzo di strumentazione di base quali retini, palette, lenti d’ingrandimento, per approfondire le osservazioni e conoscenze sul mondo degli insetti. Fig. 1 Cestini per la raccolta degli insetti. Foto P. Beltrami 38 Fig. 2 Disegni degli insetti raccolti. Foto P. Beltrami Fig. 3 Fabrizio nella vasca che "vara" le barchette. Foto Gianni Catellani 39 Scuola dell’Infanzia "Vannina Saracchi Ferrarini" di Quattro Castella di Erica Pedretti L’acqua Il progetto educativo di quest’anno è stato promuovere la crescita personale di ogni bambino e ogni bambina attraverso sperimentazioni originali e insolite rivolte alla scoperta del territorio e di se stessi. Creare un legame con il territorio aiuta il bambino a sviluppare un senso di appartenenza e rispetto per la natura, ad accrescere le sue conoscenze ed allargare i propri orizzonti alla ricerca di autonomie personali che lo facciano sentire sempre più parte del mondo che lo circonda in modo unico e irripetibile. È nato così l’interesse delle insegnanti nell’accompagnare i bambini e le bambine lungo esperienze d’esplorazione alla riscoperta di curiosi e insoliti luoghi partendo dalla scuola fino ad arrivare ad aprirsi ai paesi limitrofi come Puianello e Rivalta, per creare un collegamento fra il proprio territorio, Quattro Castella e dintorni e la risorsa che lo ha reso possibile è stata l’acqua. L’acqua nelle sue più svariate forme e possibilità; l’acqua come elemento educativo da promuovere nelle più sane e semplici esperienze: dal camminare nelle pozzanghere, al risalire la corrente lungo il percorso di un ruscello, al passeggiare lasciandosi accompagnare da un corso d’acqua. Tutto è diventato stimolo, spunto per coinvolgere i bambini in esperienze originali e ricche di elementi didattici tesi a maturare le conoscenze, gli interessi del gruppo e quelli di ciascuno. Partendo dall’ interesse dei bambini rivolto al tema dell’acqua è stato pensato un percorso in grado di crescere di dimensioni e coinvolgimenti. In questo progetto l’acqua rappresenta la vita, lo scorrere del tempo e la crescita; l’acqua viene intesa come compagna di giochi, amica da seguire e interpretare, elemento significativo da ascoltare e così come il bambino cresce nelle esperienze della vita quotidiana l’acqua aumenta e si trasforma in torrente, fiume, lago. La crescita dell’acqua viene interpretata anche come crescita personale, dove tra gocce di esperienze e gocce di conquiste i bambini e le bambine hanno la possibilità di assimilare il presente e costruire le basi per il loro futuro. Dopo le prime esplorazioni nel nostro comune, il percorso ci ha portati ad un’uscita didattica presso la Biblioteca San Pellegrino - Marco Gerra di Reggio Emlia. La bibliotecaria signora Ivana Iotti ci ha accolti con una cascata di sorprese conclusasi con una caccia al tesoro fra gli scaffali del reparto dedicato ai bambini. Seguendo il filo azzurro, il corso d’acqua per l’appunto, i bambini e le bambine hanno scovato diversi libri sul tema dell’acqua e gli indizi per il gran tesoro finale… un sacco pieno di storie d’acqua! 41 Il percorso in biblioteca ci ha portati a pensare ad un vero cammino lungo un corso d’acqua e abbiamo trovato risposta al nostro interesse nel progetto “Rivalta delle Acque” proposto dalla Bonifica dell’Emilia Centrale in collaborazione con la Regione Emilia Romagna e l’Associazione Insieme per Rivalta. Partendo dalle Forche di Puianello i bambini e le bambine si sono avventurati nella natura del territorio seguendo il percorso del Condotto della Vasca fino a raggiungere la Gran Vasca di Rivalta, luogo dove hanno sperimentato alcuni giochi d’acqua immersi nel suggestivo paesaggio di Villa d’Este. Esplorare il territorio significa accrescere i proprio orizzonti alla ricerca di autonomie personali, significa riscoprire, attraverso i segni del passato, la propria storia e le proprie origini. Fig. 1-2 Giochi con l'acqua alla vasca di Corbelli. 42 Scuola dell’Infanzia "Carlo ed Elena Gastinelli" di Coviolo Cinzia Stranieri Sezione Grandi Abbiamo partecipato a questo progetto quasi per caso,spinti dalla voglia di uscire dopo un lungo inverno che quasi sembrava non finire mai. Una passeggiata nel territorio , una boccata d'ossigeno... niente pretese culturali o pedagogiche... eppure, arrivati alla Reggia, la nostra attenzione è cambiata di colpo,quasi per magia : per la preparazione di chi ci ha accolto,per l'attenzione verso i particolari,per la storia di Carlotta e della sua famiglia,per l'alone di mistero che sempre avvolge le abitazioni storiche,per la documentazione che ci è stata fornita dalla bonifica e il territorio. Quel territorio che, se pure a due passi da casa,a volte non lo si conosce come valore storico e culturale della nostra terra. Grande attenzione e partecipazione da parte dei bambini e quasi incredulità dei loro genitori che mai avrebbero pensato che una passeggiata a quel "rudere" avrebbe poi avuto un riscontro così grande a casa nei racconti ricchi di particolari e di valenza emozionale da parte dei loro figli. Fig. 1 La mappa del territorio. 43 Fig. 2 Nel Giardino Segreto. Fig. 3 Visita al plastico nei seminterrati. 44 Istituto Comprensivo "Don Borghi" Rivalta Scuola Primaria di Rivalta Silvia Pighetti Nella scuola primaria di Rivalta il progetto sulle acque della Reggia ha interessato le due classi prime e le due classi terze che, partendo da esperienze diverse hanno unito i loro elaborati in un progetto comune dove oltre alle acque e alla storia di Rivalta si è progettato un nuovo giardino per la Reggia che, fondendo la storia passata a quella presente, raffigurasse tutto ciò che per i bambini è stato importante imparare. Alla fine del percorso, ogni classe ha scritto alcune riflessioni sul progetto, ho unito gli elaborati creando un unico testo che raccontasse il percorso svolto dalle quattro classi. “Noi di terza la Reggia la conoscevamo già perché ci andiamo con i nostri genitori, con il campo giochi o perché ci abitiamo vicino, alcuni bambini di prima invece non c’erano mai stati. Quest’anno abbiamo lasciato a loro la scoperta della Reggia e dei suoi segreti e noi, che ormai siamo grandi, abbiamo studiato la storia e la geografia del posto occupandoci soprattutto delle acque che raggiungono la reggia partendo dal Crostolo per poi arrivare alla vasca di Corbelli attraverso un canale fatto costruire da Carlotta, abbiamo completato il nostro lavoro studiando la storia di Reggio Emilia e quella di Rivalta per capire come mai è nata la Reggia e come mai ora è così” “Per noi bambini di prima questo è stato il nostro primo progettone alla scuola elementare, eravamo un po’ preoccupati però è stato bello lavorare in gruppo, fare tanti disegni e, quando siamo andati alla Reggia, c’erano due signore:una raccontava le storie di Carlotta e l’altra era esperta di piante. É stato tutto bello: il giardino, il plastico della Reggia, le segrete, ma soprattutto è stato bellissimo vedere che Carlotta era una Cenerentola che ha perso la scarpetta e l’ha lasciata nel passaggio segreto” “In terza abbiamo studiato che l’acqua è importantissima perché con il ciclo dell’acqua è nata la vita, ma Carlotta non la usava per vivere, la usava per avere un giardino come quello di Versilles che era proprio un giardino da regina. La dottoressa Iori, prima che iniziassimo le ricerche di gruppo, ci ha raccontato la storia di Rivalta attraverso le carte geografiche, ce n’era una con tantissimi corsi d’acqua che mostrava tutte le acque di Reggio Emilia e provincia. Era una carta storica che a noi è servita per capire le differenze tra carte storiche e moderne” “Noi di prima abbiamo imparato a conoscere la Rivalta dove viviamo, abbiamo fatto un plastico con tutti i negozi, la chiesa e la scuola di Rivalta, ci abbiamo messo 45 anche la scuola materna. Poi nel nostro plastico i bambini di terza ci hanno messo il loro disegno della Reggia che non era costruito come il nostro (“in prima hanno creato un plastico” n.d.r.), ma era solo un disegno però era bello perché era fatto con i pennarelli e poi i bimbi grandi disegnano bene.” “Fare questo progetto è stata una grande idea, è stato divertentissimo lavorare in gruppo e metterci a ferro di cavallo così che ognuno potesse dire le proprie idee per creare il giardino. La lezione della dottoressa Iori è stata molto da grandi e dà lì abbiamo capito che stavamo per fare un progetto molto serio. Il nostro librone era davvero gigante, ma doveva essere così perché dentro c’erano i nostri scritti e i disegni dei bimbi di prima e poi perché partendo dal Po e dalla nascita della Pianura Padana arrivava fino ad oggi… un sacco di tempo!” “Anche a noi di prima è piaciuto molto vedere la Reggia e disegnarla, soprattutto ci è piaciuto scoprire com’era quando c’erano i contadini.” Una bambina ha detto che da grande diventerà la custode della Reggia e prenderà il posto della signora Romana, un altro bimbo andrà invece ad aiutare la bonifica a tenere in ordine tutte le acque di Reggio Emilia ed infine c’è chi si è proposto come giardiniere per il giardino segreto, ma solo se anche lui potrà lanciare le barchette nella fontana quadrilobata. Da questi piccoli spunti penso si possa capire quanto è stato importante per i bambini svolgere questo percorso che li ha arricchiti, li ha fatti sentire non solo parte di una classe, ma più in generale parte di una scuola dove le conoscenze s’intersecano e i bambini di terza imparano dai bambini di prima così come quelli di prima imparano da quello di terza. A me come maestra ha permesso d’approfondire alcuni punti del programma che altrimenti sarebbero stati molto meno interessanti e significativi, avere la possibilità di visitare il proprio territorio, di vedere e toccare con mano la storia da cui proveniamo aiuta a sentirsi maggiormente parte della stessa comunità in cui si vive e aumenta il senso di responsabilità verso il proprio territorio e la propria storia. Ringraziamo chi ci ha aiutato nella realizzazione del nostro progetto, chi ci ha accolto alla Reggia, chi è venuto in classe a farci una bella lezione sulle carte geografiche e chi ci ha accolto con gioia l’8 Giugno per la festa finale alla Reggia permettendoci anche di posare insieme a Carlotta per una fotografia che rimarrà l’immagine conclusiva di questo anno scolastico. 46 Fig. 1 Il quadernone. Fig. 2 Visita alla mostra. 47 Scuola Primaria "Ghiarda" Mariapaola Moscatelli Insegnante Siamo una piccola realtà: 5 classi con circa 100 bambini in totale. La nostra scuola è situata nel paese di Rivalta in località Ghiarda e da essa prende il nome. Per chi la raggiunge è facile da individuare: basta oltrepassare il paese di Rivalta e lasciato sulla destra San Rigo ci si imbatte in una curva, lì sorge la nostra scuola. Dietro di essa si aprono i campi. Il plesso costituisce l'unica opportunità per il territorio di una scuola funzionante a tempo pieno, i bambini che la frequentano arrivano per lo più dai paesi di Rivalta e di San Rigo. Abbiamo partecipato fin dalle prime riunioni di presentazione del progetto delle acque con alcune insegnanti, che poi si sono fatte portavoce a tutto il corpo docente della scuola delle proposte che via via stavano nascendo. All'inizio siamo state piacevolmente conquistate dalla possibilità che si apriva: parlare in classe del nostro territorio con l'opportunità di avvalersi gratuitamente di esperti. Ci veniva data la possibilità di costruire il nostro percorso didattico e di richiedere degli interventi mirati su argomenti che intendevamo approfondire con i bambini. Potevamo usufruire di una rosa di validi esperti per analizzare, con l'aiuto di uno sgardo competente, il territorio di Rivalta e le sue acque sotto vari aspetti: storico, naturalistico e idraulico. Quattro classi hanno aderito al progetto ed hanno iniziato ad elaborare delle proposte inerenti alla programmazione annuale di discipline diverse: storia, geografia, scienze e italiano. Sulla base delle nostre domande si sono fatti i giusti abbinamenti con l'offerta dei vari enti coinvolti e siè dato inizio ad una progettazione condivisa. Con l'autunno una classe aveva già iniziato le prime esplorazioni del rio della vasca, a primavera le classi hanno accolto gli esperti e poi con loro abbiamo effettuato le uscite. Tanta è stata la meraviglia dei bambini e nostra, nel conoscere pezzi di territorio di autentica bellezza, mai neppure intravisti al di là dei nostri abituali percorsi. Ogni gruppo ha poi realizzato un prodotto da esporre nella mostra finale allestita nella Reggia, ogni classe era in fermento, c'era un continuo brulichio di idee e di proposte. In quell'oggetto si è concretizzato l'insieme di conoscenze ed esperienze vissute. É stata una proposta molto gradita dai bambini, dalle loro famiglie e da noi insegnanti; ha puntato l'attenzione di tutti sulla ricchezza celata dal nostro territorio e sulla necessità di farsene carico per conservarla, preservarla e assaporarla. 49 Fig. 1-2 Disegni del Labirinto e del Giardino Segreto. 50 Istituto Comprensivo "Don Dossetti" di Cavriago Cavecchi Marina, Gasparini Rosamary, Tagliavini Francesca Scuola primaria classi IV A – C Immersi nel cuore di una natura distante dai rumori e dai ritmi della città, ci siamo incamminati fra campi, sentieri, boschi, vigneti e argini impervi e “segreti” per renderci conto che a due passi dalle nostre consuetudini di uomini del 2000, evoluti ed eruditi, c’è la nostra povertà di comunione con il paesaggio, con i suoi tempi, la sua storia, i suoi bisogni, talvolta irruenti, da regimentare. Allora il nostro camminare di piccoli esploratori con la testa fra videogiochi e figurine, ha assunto la connotazione di “percorso” verso un’educazione civica in senso lato, verso la cittadinanza attiva di chi ricostruisce, immagina, rielabora, si immedesima nelle proposte, complice il nostro entusiasmo bambino, la nostra voglia di giocare a tutti i costi, di ballare con Carlotta, di incontrare i suoi cortigiani e ripensare la vita della corte settecentesca, come se fosse ancora presente. La cartografia di quella “piccola Venezia” nostrana studiata sui banchi di scuola grazie alla professoressa Giovanna Iori, ha preso corpo durante la passeggiata bucolica con Simonetta Notari e Stefano Denti che ci hanno introdotto alle “magie” dell’ambiente del lungo-Crostolo. Ci hanno permesso di giocare con quel paesaggio che, nell’avvicinarci alla Vasca di Corbelli prima e alla reggia poi, si immergeva sempre più nella storia di chi lo aveva trasformato e plasmato per le proprie esigenze. Infine abbiamo incontrato Romana Saccheggiani che ci ha presentato i padroni di casa, Francesco e Carlotta, per vivere qualche ora nei loro spazi, immaginando lo sfarzo di una quotidianità così diversa dalla nostra. Studiare, giocare, immaginare e rielaborare sono state le tappe di questo viaggio nelle umane vicende di altri tempi, che un po’ sono diventate anche le nostre in un continuum spazio-temporale, che ci ha resi un po’ più consapevoli del nostro essere attori nel territorio e nel divenire dell’uomo. 51 Fig. 1 Lungo il condotto della Vasca. Fig. 2 La fontana del Giardino Segreto. 52 Istituto Comprensivo "Don Borghi" di Rivalta Paola De Iuliis Scuola Secondaria Classi II A - B Nel corso dell'anno scolastico 2012-13 la Scuola Secondaria Don Pasquino Borghi ha accolto la brillante proposta riguardante un Progetto denominato "Rivalta delle acque" partecipando con le classi II A e II B. I referenti dell'attività progettuale sono stati il prof.Maurizio Vecchi, prof.di Tecnologia e vice-preside e le insegnanti di lettere prof.sse Elisa Cuccia e Paola De Iuliis. Le classi hanno affrontato una lezione di cartografia e di storia realizzata dalla prof.ssa Giovanna Iori e dallo storico Antonio Canovi. Durante la lezione sono stati forniti strumenti visivi e approfondimenti contenutistici degni di nota che, uniti alla competenza e alle capacità di coinvolgimento dei relatori, hanno reso veramente significativo il percorso connotandolo per chiarezza e qualità. Tali stimoli sono stati successivamente sviluppati nei vari ambiti disciplinari sfociando nell'acquisizione di un discreto corredo concettuale riguardante il percorso delle acque che giungevano dal torrente Crostolo fino al Parco Ducale. Dopo la lezione frontale i ragazzi hanno finalmente realizzato la loro prima “passeggiata geostorica”, il giorno 8 maggio 2013 per la classe II B e il giorno 15 maggio per la II A. Ad accogliere le classi la puntuale e preziosa disponibilità della dott.ssa Simonetta Notari unitamente al passo sicuro e competente del referente della Bonifica, Stefano Denti. Vivo l'interesse dimostrato dai ragazzi che hanno potuto applicare le competenze apprese e immergersi in una natura inimmaginabile! Cinque chilometri pieni di...manufatti settecenteschi: chiaviche, scaricatori idraulici, gallerie sotterranee, la stessa Vasca di Corbelli, vasche, fontane. Gli alunni sono partiti da Puianello e hanno fiancheggiato il Crostolo, divisi in piccoli gruppi e, con compiti precisi e specifici, hanno iniziato ad esplorare il territorio. Un gruppo aveva il compito di disegnare, uno di selezionare foglie e procedere successivamente alla loro classificazione, uno di rilevare gli elementi urbanistici, un gruppo doveva realizzare fotografie, un gruppo infine doveva seguire la via dell'acqua. Colori, profumi, sensazioni... uniti a storia, arte, architettura, botanica, scienze, tecnologia, geografia... era tutto un pullulare di emozioni che si intersecavano, di esperienze che si confrontavano. All'ora di pranzo una sosta a Villa d'Este, già Casino La Vasca, residenza estense. Il pasto, organizzato dall'Associazione “Insieme per Rivalta”, unitamente alla 53 deliziosa e piacevole compagnia della sig.ra Romana Saccheggiani, ha allietato la compagnia, stanca e desiderosa di ristoro. Che piacevole allegria, che camminate, che paesaggi... tutto appariva nitido ora e... soprattutto era diventato il nostro luogo del cuore mentre prima era solamente un'anonima costruzione. Ora il “vecchio edificio” ha acquisito un nuovo significato. Non vediamo più una vecchia casa, ma Versailles. Non vediamo più qualche vigneto o un pozzo, davanti a noi abbiamo gli splendidi giardini di Carlotta, opere di alta ingegneria idraulica e validi elementi architettonici di chiara impronta settecentesca. Tutto ormai ha assunto nuove sfumature ed ecco ha un significato particolare: la nostra Reggia! Il giorno 8 giugno 2013 abbiamo avuto la possibilità di presentare il nostro lavoro anche all'interno degli spazi espositivi approntati nei locali della Reggia: un grandissimo cartellone, comprendente la nostra esperienza realizzato unendo varie specificità disciplinari e la nostra piccola selezione di poesie realizzate dai ragazzi avente per titolo “Poetando in reggia”. Auspicando una futura collaborazione per la realizzazione di ulteriori percorsi, cordialmente ringraziamo della splendida opportunità offerta ai nostri ragazzi. Le parole dei ragazzi Secondo me, questa gita è stata molto interessante ed istruttiva, dettagliata e ricca di curiosità su una parte della nostra città che non conoscevo. Ciò che mi ha colpito maggiormente è stato il numero di manufatti settecenteschi, oggi ancora conservati molto bene, e la loro ingegnosità. Grazie a queste costruzioni semplici ma efficaci, l’acqua poté arrivare dal Torrente Crostolo alla Reggia di Rivalta, potendone anche controllare l’afflusso e facendo tornare al torrente l’acqua in eccesso. Sono rimasto colpito da come gli uomini del Settecento fossero tecnicamente avanzati. Nicolò Catalani Questa uscita, secondo me, è stata molto istruttiva perché abbiamo appreso molte cose riguardanti la nostra città, e in particolare i luoghi dove abitiamo noi. Abbiamo seguito il corso del Condotto della Vasca, ed è stata una passeggiata lunghissima, ma molto educativa. E’ stata l’uscita più bella che noi, II A, abbiamo mai fatto; anche grazie alla visita guidata della villa Fuggi l’Ozio. Gaddi Simone Questa gita è stata molto importante per comprendere come l’acqua proveniente dal Crostolo riuscisse ad arrivare fino alla Reggia di Rivalta. La parte più suggestiva di questa uscita, secondo me, è stata quando abbiamo visitato la villa estense, perché ho immaginato come trascorressero la vita tra tutte quelle stanze. É stata una gita bellissima, in cui tutti si sono divertiti Andrea Barozzi 54 Poesia n. 1 Classe II A Camminando nel sentiero in mezzo al fango e al fieno nel cielo svolazzava un uccello nero e il fiume d’acqua era pieno. Poetando in Reggia Classe II A La reggia è una vecchia costruzione fabbricata in mattone aperta al pubblico solo alle feste la reggia era abitata dalla famiglia d’Este. Arrivava l’acqua da Puianello passando per chiaviche e ponti essa arrivava tramite un piccolo ruscello e giungeva nella reggia dei conti. Nella reggia c’era un giardino segreto era una piccola parte dell’immenso giardino che aveva un finissimo pratino nel giardino c’era un piccolo vigneto. La storia di Carlotta e Francesco Maria Chiara Fidone Carlotta Anglae d’Orleans, giunta nel 1720 non la accettarono subito, perché parlava a tutti i venti faceva feste e ricevimenti a tutt’andare come fosse sempre carnevale. Il suo naso aquilino rischiava di diventare se il tabacco continuava a fiutare. Costretta dal nonno re Sole a sposarsi con Francesco, che per lei non era un gran da farsi. Quando vide lo sposo aggiunse alla contrarietà la delusione, poiché la sua bruttezza superava ogni previsione. Dalla nostalgia si fece costruire una piccola Versailles dal giardino segreto in cui vi era anche un fantastico vigneto. Ebbero ben 9 figli, di cui alcuni son morti, ebbero vita breve, ma con piacevoli conforti. 55 La seconda A che in gita va Siam partiti una mattina per andare su in collina, con un pulman piccolino dal colore un po’ giallino. Siamo arrivati alla partenza ed è iniziata la sofferenza……. camminando per ore ed ore c’è venuto il batticuore. Chi con foglie, chi con le foto, abbiamo tutti preso un bel voto, chi con la carta, chi coi colori, abbiam viaggiato tra parti e fiori. Camminando camminando alle mucche siamo arrivati e tanti storici manufatti sono stati abilmente scovati. Madame Carlotta schizzinosa volle una villa strepitosa; la fece innalzare nella “piscina” perché dell’ozio era la regina; stiam parlando della Vasca di Corbelli, che al sol vederla fa rizzare i capelli. Quando all’uscita siamo arrivati eravamo tutti molto affamati, ma per fortuna ci hanno aiutati: abbiam mangiato pizza, gnocco ed erbazzone, che ci hanno piacevolmente riempito il pancione. Dopo il buon pasto che abbiamo gustato, il bel momento abbiamo immortalato. A questo punto ci mancava l’ultimo tratto e alla Reggia siamo arrivati di scatto. Una bella giornata abbiamo trascorso, e per fortuna non ci è servito il Pronto Soccorso…!!! 56 Francesco, Carlotta e la loro storia Ginevra Vinceti Con Francesco da Modena Carlotta da Parigi S’incontrarono a Reggio con futura promessa. Francesco e Carlotta si prendono una cotta. Carlotta odiava Reggio perché diceva ch’era peggio se lì doveva restare Parigi doveva copia. Lei giocava troppo ma non faceva a botte andandosene a galoppo trottava tutta la notte. Se fosse scomparsa andandosene via sarebbe riapparsa lasciando una scia. Francesco costretto dovette sposarla per non distrarla la riportò a Parigi nel suo distretto. A Modena e a Reggio lo status di duchessa la fece pensare peggio si credeva una principessa. 57 Acque in comune “Rivalta delle acque” Incontri con pittori, poeti, lettori Elenco pubblicazioni precedenti: • Comune di Reggio Emilia, Di Reggio in Reggia - La Reggia di Rivalta tra storia e paesaggio. Reggio Emilia, settembre 2011 • Comune di Reggio Emilia, Di Reggio in Reggia - La Tela delle Meraviglie. Reggio Emilia, aprile 2012 • Comune di Reggio Emilia, Di Reggio in Reggia - Musica e cinema sotto le stelle. Reggio Emilia, luglio/agosto 2012 • Comune di Reggio Emilia, Di Reggio in Reggia - La storia idraulica della Reggia di Rivalta: i canali, le vasche, le gallerie, le fontane. Reggio Emilia, settembre 2012 • Associazione Insieme per Rivalta, Antica Vigna Estense Visite guidate, degustazioni e letture presso gli antichi filari di vite recuperati nel Giardino segreto della Reggia di Rivalta. Reggio Emilia, giugno 2013 • Comune di Reggio Emilia, Di Reggio in Reggia - Sandroun Zigolla da Ruvelta. Reggio Emilia, giugno 2013 Impaginazione e stampa a cura del Servizio Comunicazione del Comune di Reggio Emilia finito di stampare nel mese di settembre 2013