SUBVERTISING magazine - issue 58 - January 2013
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subvertising
Anno VI, numero 58 del 21/01/2013
Direttore Responsabile
PIETRO PIERANGELI
[email protected]
Fondatore e direttore editoriale
diego perrone
[email protected]
CONTENUTI
Editoriale
Inspira, espira
3
twitter e televisione
5
goodnight sofia
8
home is where the art is
13
di Pietro Pierangeli
di Sabrina Spina
di Federico Valentini
Art direction and design
ALEX PERRONE
Comunicati stampa, informazioni o altre richieste:
[email protected]
di Giovanna Manganotti
Subvertising è una testata giornalistica
registrata presso il tribunale di Bologna
numero 7803 del 16/10/2007
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Redazione: via Cimabue 10
40133 Bologna - Tel. 051 056 88 88
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Editoriale
Subvertising #58 - 01/2013
Ispira, Espira
Di Pietro Pierangeli, direttore responsabile
[email protected]
Ogni promessa è debito. Vi ricorderete senz’altro come ci siamo lasciati nel 2012…l’esempio di due grandi talenti italiani ottimisti e ‘puri’, almeno all’apparenza, che ce
l’hanno fatta, come il re del Cachemire Brunello Cucinelli e Lorenzo Cherubini, di difficile definizione ma sicuramente un divo nostrano.
L
’invito a seguire il loro atteggiamento, una insieme di ingenuità e positività mischiato a una grande determinazione e alla voglia di fare, di lasciare un segno del proprio passaggio. E la nostra promessa di raccontarlo a tutti,
di dare voce a queste storie di farle vivere anche attraverso i nostri spazi perché siano di ispirazione, creando un
circolo di positività e armonia in cui tutti siamo più felici e usciamo dalla crisi col vento in poppa. Più o meno questa
era l’idea.
Ecco, a gennaio ospitiamo già due belle storie che vi invitiamo a leggere e, da qui avanti seguirne con noi gli sviluppi.
Federico è tornato per raccontarci la prima di queste che parte da Perugia e arriva a Sofia. Due ragazzi con la valigia
e una telecamera, un budget ridotto all’osso e un film prodotto e distribuito nelle sale cinematografiche di 20 paesi.
il tutto anche grazie anche a un po’ di faccia ..tosta e la capacità di muoversi tra Social media e Creative commons.
La seconda storia che vi proponiamo è quella di www.myhomegallery.org il Social network dei viaggiatori che
vogliono conoscere una città attraverso il racconto dei suoi migliori ‘portavoce’: gli artisti. ‘Una vetrina per gli artisti
e una finestra per i viaggiatori’. Un’idea bellissima quanto folle che nasce da Belgrado e vuole raggiungere tutto il
mondo e raccontata dai suoi protagonisti. A proposito grazie Giovanna.
Sabrina poi ci racconta cos’è il ‘Twitter Tv Book’, una sorta di nuovo e potentissimo Auditel, e il suo possibile impatto su tutti i palinsesti televisivi, via satellite o digitale poco importa. Questa volta però siamo in UK.
Le nostre mail le conoscete, il nostro magazine pure, scrivete e raccontate quello che avete fatto, quello che vorreste
fare. Buona lettura
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POwered by
Subvertising #58 - 01/2013
Twitter e Televisione
diario di una convivenza non sempre difficile
di Sabrina Spina
[email protected]
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Subvertising #58 - 01/2013
Twitter ha da poco pubblicato una guida per inserzionisti . Il Twitter TV Book svela per la prima volta i dati sui trend televisivi collegati all’uso del social in UK: un pozzo di dati sulle abitudini dell’utente di twitter che è al tempo stesso spettatore televisivo e da
indicazioni a responsabili della programmazione, network e inserzionisti su come guidare l’esperienza in Twitter nel futuro.
P
rima di tutti i dati: tra i 10 milioni di utenti attivi nel Regno Unito, il 60 per cento twitta guardando la televisione e un buon 40 per cento dei messaggi scambiati durante gli orari
di punta riguardano contenuti televisivi. Il dato profilato ci dice che i teenager generalmente cinguettano con il loro pc mentre gli spettatori over 30 lo fanno mobile. Dopodichè
l’opuscolo ci svela i case study: per drama come Homeland, i picchi di messaggi si hanno all’inizio e alla fine degli episodi; i contenitori di notizie invece guidano la conversazione
per ore dopo la fine della messa in onda. Nel caso di reality come X Factor, i cinguettii raggiungono il picco durante l’esibizione più apprezzata del cantante di turno, che poi è anche
quello che riceve più voti durante la puntata. Anche molte dei dati sono intuitivi, alcuni non lo sono per nulla e anzi si contraddicono. Nel caso di alcuni serial, ad esempio, l’uso di
Twitter precipita durante gli spazi pubblicitari perchè i telespettatori cambiano canale o distolgono l’attenzione. Nel caso di altri format invece i picchi più alti si raggiungono proprio
durante gli spazi pubblicitari. La lezione è che la campagna deve essere tagliata su micro target, sulla base dei comportamenti dei profili che compongono il popolo di fan di quella
trasmissione.
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Subvertising #58 - 01/2013
La grande novità non è tanto il dato sulle abitudini di cinguettare e guardare la TV contemporaneamente, quanto che questo tipo di informazioni siano a disposizione. Proviamo a pensare al campione UK come un’analisi pilota: se è stato possibile elaborare questo
allora sarà possibile avere anche il dato sui comportamenti per ogni show e in ogni paese.
La televisione rimane la cosa più vicina che esista a un media in real time e a una piattaforma pubblicitaria; mettendo insieme questo contenitore con i dati sull’uso di Twitter si
potrebbe realizzare la più efficace e coinvolgente forma di pubblicità mai andata in onda
fino a oggi.
Così le aziende hanno già cominciato a utilizzare le informazioni per pianificare e associare le campagne ai programmi, acquistando gli spazi sia in TV e che su Twitter. Se i
telespettatori cinguettano sullo spot che hanno appena visto (e lo studio conferma che è
esattamente quello che succede nella maggior parte dei casi) allora si tende a inserire nelle
campagne messaggi più commerciali, e al tempo stesso i numeri possono risultare utili
per indirizzare la pubblicità agli utenti che menzionano solo il programma e non lo spot.
Diventa un circolo che si aggiorna continuamente con informazioni e numeri, facendo
svanire il confine tra i diversi canali.
E questo è solo l’inizio dell’evoluzione di Twitter: mano a mano che cresceranno gli
investimenti aumenterà la mole di dati disponibili. Il social che è nato come sistema per
scambiarsi messaggi con gli amici in rete si sta trasformando in qualcosa di molto diverso
seguendo percorsi che rimangono per lo più imprevedibili.
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Subvertising #58 - 01/2013
Goodnight Sofia,
Nuovo Cinema
“Creative Commons”
una storia di modalità distributive alternative
di Federico Valentini
[email protected]
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Subvertising #58 - 01/2013
4.000 km in auto, 10 giorni di riprese tra Sofia e
Plodviv, zero budget e una stella del cinema locale
nel cast. Questa l’avventura di due ragazzi di Spoleto (Perugia) che hanno deciso di raccontare una
storia profondamente personale lasciandosi suggestionare dall’atmosfera della capitale bulgara.
L
eonardo Moro e Lorenzo Robusti (rispettivamente regista e direttore della fotografia) dopo 10 mesi di snervante montaggio
hanno iniziato a vedere il loro film non solo sulle pagine dei
principali quotidiani bulgari ma anche in decine di sale di proiezione,
università e cinema di mezzo mondo.
In tre mesi “Goodnight Sofia” è già stato proiettato in più di venti paesi. Ma soprattuto è uscito al
cinema in Bosnia ed Erzegovina e negli Stati Uniti.
Parliamoci chiaro, per un film autoprodotto arrivare nei cinema è un risultato straordinario.
Leonardo: Uscire nei cinema non è facile e per un film autoprodotto
è ancora piu’ difficile. Il film è andato anche bene sia al Kriterion di
Sarajevo, dove è rimasto in cartellone per una settimana, sia a Portland, nella sala storica del Clinton Street Theater. Ma un altro risultato
straordinario è stato arrivare in università prestigiose come la Brown
University in Rhode Island e la University of Essex in UK.
In un film autoprodotto come il vostro quanto è importante l’aiuto del Web?
Leonardo: Il web è fondamentale, ci sta aiutando a far conoscere il film
grazie in particolare a Facebook (www.facebook.com/goodnightsofia)
e soprattuto ci sta aiutando a farlo circolare. Penso a programmi come
Wetransfer o a Dropbox. Noi non abbiamo la possibilità economica di
iscrivere e spedire il film ai vari Festival cui ci piacerebbe partecipare.
Grazie al web e ad una rete di contatti legata al cinema indipendente
stiamo costruendo, giorno dopo giorno, un inedito meccanismo di
distribuzione alternativa fatto anche di centri culturali, gallerie d’arte,
università, librerie etc.
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Subvertising #58 - 01/2013
Proprio per questo avete deciso di rilasciare il film sotto licenza
Creative Commons?
Leonardo: Esatto. Per ora del film è disponibile solo un breve trailer su YouTube (https://
www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=Es2wXQ8mhpc) ma qualsiasi istituto o associazione culturale nel mondo può richiederci di “ospitare una proiezione”
contattandoci al nostro indirizzo mail, in piena aderenza ai principi del Creative Commons.
Credo molto di più nella libera circolazione delle opere che nei meccanismi SIAE. Mi piacerebbe portare avanti l’idea di un cinema libero, molto più vicino alla poesia che a discorsi
industriali, e vorrei che Goodnight Sofia fosse un esempio per chi condivide lo stesso rifiuto
di un cinema standardizzato da pure logiche di mercato.
Che cosa significa lavorare ad un film indipendente e con una
troupe ridotta al minimo?
Leonardo: Lavorare in una piccola troupe significa ridurre le spese, organizzare bene il lavoro
ed essere poliedrici. Ognuno di noi ha curato più aspetti del film. Non abbiamo mai pensato
che avere una piccola squadra fosse uno svantaggio, ma al contrario ci ha permesso di realizzare a pieno le nostre idee. Abbiamo girato con una Reflex, alla quale abbiamo riadattato
una serie obiettivi apprtenenti ad una vecchia Pentax dell’84. Abbiamo girato quasi esclusivamente di notte, battendo a piedi tutta la città dai quartieri più centrali a quelli più periferici
e spostandoci solo con i mezzi pubblici.
Una curiosità, come siete
riusciti a coivolgere Nikolina Yancheva, una famosa
attrice bulgara?
Lorenzo: Leonardo ha notato Nikolina al Festival di Cannes del 2009
nel film “Eastern Plays” (il primo
film bulgaro ad essere incluso nella
selezione ufficiale dal 1990) diretto
da Kamen Kalev. Quando abbiamo
deciso di girare il film in Bulgaria
abbiamo provato a contattarla e lei
si è subito dimostrata entusiasta di
partecipare. Ma la vera protagonista
del film è un’attrice assolutamente
non professionista: Lucia Telori, che 10
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abbiamo conosciuto per caso in un locale nei giorni in cui
eravamo impegnati con i casting. Lucia si è seduta al tavolo
con noi presentata da un amico e da subito ci è sembrata avere
le caratteristiche che da mesi stavamo cercando. Dopo pochi
minuti le abbiamo offerto il ruolo come attrice protagonista.
Progetti futuri?
Leonardo: Adesso siamo molto impegnati con la distrubuzione di “Goodnight Sofia”, ma stiamo lavorando ad un nuovo
progetto che coniugherà cinema a musica, solo per il Web e
rigorosamente Creative Commons.
Sito Internet - www.goodnightsofia.net
Facebook - www.facebook.com/goodnightsofia
Indirizzo email - [email protected]
Clicca sul pulsante “play” qui di fianco per guardare il trailer
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HOME IS WHERE THE ART IS
Il racconto della genesi di un social network artistico
che apre le case private come se fossero gallerie d’arte
a cura di Giovanna Manganotti
[email protected]
Nicola Miglioranzi
Claire Adams
Director of Marketing
and Communication
Director of Web Development
Stefano Moletta
Director of Engineering
Giovanna Manganotti
CEO
Claudia Irasema
Iglesias Galvan
Director of Finance
& Fundraising
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Vi piacerebbe fare un viaggio a Praga e poter vedere i palazzi e le strade dall’ultimo piano
della casa di un artista che vi racconta la città mentre date un’occhiata ai suoi quadri?
Vi incuriosirebbe bere un thè ad Istanbul nel salotto di un fotografo lasciandovi catturare
dai suoi scatti? Oppure scovare in un vicoletto di Città del Messico una casa/studio di uno
sculture e vederlo lavorare mentre fuori dalla sua porta qualcuno suona una struggente
melodia centroamericana? O scoprire la marca della birra che bevono i designers di un
collettivo di Madrid?
M
yHomeGallery è nato quando, durante i nostri viaggi, speravamo di incontrare qualcuno
che ci facesse “spiare” nelle case della città,
che ci raccontasse come si vive davvero in quel luogo,
permettendoci di conoscerlo magari attraverso lo sguardo
privilegiato di un artista del posto.
Poi, circa un anno fa, stavamo viaggiando a Belgrado quando
siamo capitati in una piccola galleria d’arte. Ad esporre c’era un
fotografo indipendente della città. Abbiamo fatto il giro classico
delle opere e alla fine del percorso ci viene inaspettatamente proposto di fare un salto a casa dell’artista. Abbiamo visitato una
zona della città dove non saremmo mai capitati se ci fossimo
attenuti freddamente alla guide che avevamo nello zaino.
Tornati a Verona ci siamo trovati a cena per capire come permettere che queste esperienza potesse essere vissuta anche
da altri.
E’ nato così www.myhomegallery.org, un social network
che mette in relazione, gratuitamente e senza intermediari, artisti con viaggiatori e amanti dell’arte. L’artista
apre le porte della sua casa/studio e il viaggiatore lo raggiunge, assiste alle sue performance, ad una mostra non
convenzionale dei suoi lavori, ascolta – perché no? – la
sua musica.
Il funzionamento è molto semplice: l’artista crea la propria pagina sul portale inserendo le immagini delle sue
opere, della sua casa e alcune informazioni che lo descrivono. I viaggiatori o gli amanti dell’arte cercano gli
artisti presenti in una determinata città e possono contattarli per fissare un appuntamento.
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Abbiamo voluto che le modalità dell’incontro fossero completamente libere.
Alcuni artisti includono una dimostrazione di come lavorano, altri hanno un approccio più
simile ad una galleria, altri ancora offrono qualcosa da bere e da mangiare o ospitano i visitatori per la notte.
Anche i viaggiatori non arrivano a mani vuote, perché un incontro MyHomeGallery assomiglia ad una visita da amici. E può anche succedere che vengano acquistate delle opere. Con
MyHomeGallery vogliamo sostenere il concetto che l’arte sia un lavoro e, in quanto tale, che
si possa vivere d’arte.
Il nostro convincimento, infatti, è che il contatto umano diretto fatto di sguardi ed empatia
rivoluzioni il mercato dell’arte così come si è inteso finora. Il contesto in cui si incontrano
artista e fruitore diventa democratico, largo, accessibile perché la casa/studio è dell’artista/
persona non del nome stampato su un catalogo.
Il concetto di home gallery è nato a New York negli anni settanta, ma non è riuscito ad avere
fortuna su ampia scala. Quello che vogliamo fare con MyHomeGallery, e che la rete ci rende
possibile, è allargare quest’idea a tutti. Far entrare aria nel mondo dell’arte improvvisata,
blasonata, underground, quotata o nascosta che sia, e metterla a disposizione di tutti bypassando le mostre convenzionali e “gli eventi” per addetti ai lavori.
MyHomeGallery, quindi, non è “solo” un social network, ma anche un movimento.
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Per questo abbiamo sviluppato il “Manifesto MyHomeGallery”,
che contiene i nostri principi e che parla di viaggio e cultura,
arte e democrazia, luoghi e racconti, persone e progetti.
Per questo abbiamo voluto che l’iscrizione fosse gratuita e aperta
a tutti: artisti di qualsiasi genere, viaggiatori e amanti dell’arte.
A dicembre abbiamo messo online la versione beta che, a breve,
sarà aggiornata con diverse nuove funzioni tra cui la possibilità
per gli artisti di pubblicizzare gli eventi che organizzano nelle
loro gallerie, ma anche per i viaggiatori di “seguire” determinati
artisti, perché crediamo che un viaggio possa essere pianificato
anche in relazione a quello che accade nelle Home Gallery sparse per il mondo.
MyHomeGallery è una “vetrina” per gli artisti e una “finestra”
per i viaggiatori.
E per questo abbiamo scelto come logo la rivisitazione di un
buco della serratura.
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SUB VER TISING magazine - issue 58