Anno 5 - n. 13 - ottobre - diccembre 2010 Trimestrale - Poste Italiane Spedizione in abb. postale - 70% - DCB Verona S.p.A. Corte all’Olmo Notizie Intervista a Paolo Zago In caso di mancato recapito restituire all’ucio di Verona CMP, detentore del conto, per la restituzione al mittente, previo pagamento resi. Visita guidata Wolf Gli adolescenti: caratteristiche psicologiche Ma lo sai cosa mangi? Il potere della relazione con gli animali La costellazione dell’auriga e il mito di Fetonte Corte all’olmo News I nostri seminari Attività per la scuola FATTORIA DIDATTICA, AGRICOLTURA BIOLOGICA, AGRITURISMO “Corte all’Olmo Notizie” Strada Ca’ Nova Toro, 39/A 37135 Verona Sommario tel./fax 045 8550565 [email protected] Redazionale 3 www.corteallolmo.it L’uomo delle carrozze 4 Un libro per voi 6 Tribunale di Verona N. 1716 Visti per voi 7 del 29/07/2006 Ma lo sai cosa mangi? 8 Direttore responsabile: Gli adolescenti: caratteristiche psicologiche 10 Gianfrancesco Minetto Fare l’orto 11 Periodico trimestrale iscritto al Redazione: • Il radicchio 13 Impaginazione: • In cucina con Tecla 14 Cierre Graca (Verona) • La Camomilla 15 Cierre Graca - via Ciro Ferrari 5, • Il pipistrello 16 37060 Caselle di Sommacampagna • Il Gelso 17 Vanda Brutti, Irene Minetto Le schede: Stampa: (Verona) Disegno di copertina: Irene Minetto La rivista “Corte all’Olmo Notizie” è gratuita ed è inviata alle Scuole Medie e Superiori del Veneto. Il potere della relazione con gli animali 19 Visita guidata Wolf 22 La costellazione dell’auriga e il mito di Fetonte 23 Corte all’Olmo notizie 26 Corsi base 27 I nostri seminari residenziali 28 Attività per la scuola 29 Attività per le famiglie 30 I libri della corte 31 CLIMATIZZAZIONE RISCALDAMENTO OPERE IDRAULICHE RISPARMIO ENERGETICO Guardini Impianti da oltre 25 anni è in costante progresso per costruire e ricercare soluzioni mirate al vostro benessere proposte dall’elevato livello qualitativo e di comfort abitativo con particolare attenzione al risparmio energetico e all’impatto ambientale. Realizziamo impianti ad irraggiamento caldo freddo (pavimento, parete, softto), impianti solari, applicazioni geotermiche, cogenerazione. La soluzione realizzata sarà frutto di un processo che vede al suo centro l’uomo ed il benessere nell’abitazione nella quale vive e si identica. 2 Via Torino, 14 - 37020 Arbizzano (VR) Tel. 045 6020658 - Fax. 045 6021719 • www.guardini.it [email protected] Redazionale T redicesimo numero della rivista, vent’otto cicli di tredici notti che si susseguono nel corso dell’anno, c’è una risonanza che percorre queste pagine che chiudono questi quattro anni di vita della Corte all’Olmo. Il desiderio è sempre stato quello di testimoniare il modo di vivere, la cultura e la saggezza della terra, e che nella mente e nelle mani dell’uomo non esiste solo il potere di distruggere, ma anche quello di crearsi la felicità. “ Non si può sapere qual è il vero lavoro del contadino: se arare, seminare, falciare, oppure se è nello stesso tempo mangiare e bere cibi freschi, fare gli e respirare liberamente, poiché tutte queste cose sono intimamente unite e, quando lui fa una cosa, completa l’altra. È tutto lavoro, e niente è lavoro nel senso sociale del termine. È la sua vita.” (Jean Giono) Stiamo vivendo momenti importanti: la natura si sta ribellando in modo sempre più evidente, “L’uomo si sta comportando in modo sempre meno umano, la convivenza è sempre più difcile. Oramai perno alla televisione vengono presentate le varie “profezie” riguardante la svolta dei tempi. Come spesso accade, non riuscendo a nasconderlo ma neppure a spiegarlo, la prassi è fare diventare il problema in questione un argomento “di moda”, per affascinare le masse ipnotizzate dai media… È necessario acquisire la coscienza di quanto effettivamente accade intorno a noi, il nostro compito è andare avanti e creare delle alternative, non solo puntare il dito ma rimboccarsi le maniche, portare nel mondo la Libera Azione Cosciente di Michele” (Enzo Nastati.) La rivista come sempre registra questi movimenti: Sabato 20 novembre 2010 Michele Peyrani, ha presentato ad una sala al completo, la sua opera “21 Passi con l’Arcangelo Michele”, con un’esperienza pratica di meditazione. Il gruppo agricoltori antroposo, che si riunisce periodicamente alla Corte, ha iniziato a prendersi cura della rubrica “Fare l’orto”, proponendo interessanti riessioni su questa stagione invernale; Valeria Camatta ci presenta come sempre con preziosa leggerezza, la raccolta di poesie: “Mandate a dire all’imperatore, di Pierluigi Cappello, poeta friulano straordinariamente profondo e dotato del raro talento dei grandi. Nicola Pavanello ci racconta del lm: “London River”, la storia di due esseri umani, che hanno conservato uno stretto legame con la terra, con l’eterno ciclo della natura, sia nella sua dimensione legata al lavoro dell’uomo, sia nei suoi aspetti più ancestrali. L’intervista presenta questa volta un personaggio schivo, appartato degno di ammirazione per questo suo lavoro silenzioso estremamente sapiente e antico, frutto di generazioni di fatica e piacere di fare. Silene Thiella inizia a collaborare con un incisivo articolo sugli adolescenti, prezioso contributo da una persona che dedicato la sua vita ai problemi dell’Età evolutiva. Ai programmi per le scuole si afancano da questo numero i primi programmi per le famiglie; Recuperiamo un articolo di Achille Minisini sulle osservazioni da fare nelle notti invernali. Per la scuola oltre alle “storiche” visite didattiche sulla bioedilizia, il risparmio energetico e l’apicoltura, presentiamo le interessanti proposte di Valentina Armani illustrate in seguito al suo ar- ticolo: Il potere della relazione con gli animali. Per le famiglie proponiamo un itinerario giornaliero tra natura, cucina e … genitorialità. Inne la bella copertina di Irene, che cura da anni le schede interne, è stata una sorpresa: c’era molta indecisione su questo numero “natalizio”, molti dubbi, molte idee, che si sono allontanate come tante farfalle quando abbiamo visto il “Michele” che nascostamente aveva realizzato: un disegno bello, leggero e potente. Il rosso del mantello in cui è avvolto simboleggia il cuore, perche ci sarà un cambiamento sostenuto dal nostro amore e dall’amore divino,il blu richiama il sogno a ricordarci che noi siamo il sogno di Dio, e che vivendo la nostra vita e i nostri sogni partecipiamo al disegno della creazione, Michele danza sulla notte ricordandoci che non c’è motivo di avere timore dell’oscurità, ma è imprtante conoscere lo sconosciuto per dominare la paura. La luce bianca che da lui scaturisce rappresenta la guarigione, il fuoco la puricazione e la passione con cui nutriamo noi stessi, la vita e gli altri. Nelle sue ali sono racchiusi gli elementi, la bilancia e la spada, come tradizione vuole, sono gli strumenti attraverso cui egli ci aiuterà a comprendere cosa per noi è fardello e cosa nutrimento, imparando a valutare il bagaglio che portiamo nel futuro e a creare un taglio denitivo tra luce e tenebra. A noi la scelta ultima di ricevere tutto questo. Grazie ancora per averci seguito in questi anni e per ricevere questo dono che ci rende contenti del nostro impegno. Buona lettura e buone feste. 3 Intervista a Paolo Zago L’uomo delle carrozze di IRENE MINETTO S iamo in provincia di Vicenza, una campagna esuberante ricca d’acqua e di verde circonda l’antica villa veneta Pigaffetta –Camerini a Monsanto dalle eleganti linee rinascimentali, chiare e rigorose. Dietro, a lato del riservato cortile interno, sotto le antiche travi della barchessa, incontro Paolo Zago intento con un’attenzione quasi chirurgica a restaurare un’antica carrozza del settecento, imponente ed elegante nelle sue forme bianche ancora da verniciare in nero lucido. Paolo, protetto da un grembiule blu, parla con calma, quasi distaccato, le parole escono con difcoltà, è quasi sorpreso dal mio interesse, è chiaro che si trova più a suo agio a maneggiare scalpelli, pennelli, carta vetrata. “ A casa mia, dal settecento – inizia- abbiamo sempre costruito carrozze è una passione che dura da generazioni. Da ragazzo mio padre mi aveva mandato a lavorare in carrozzeria perché non era più possibile continuare, ma dopo, sono tornato a fare questo, il restauro più precisamente, perché costruire nuove carrozze è ormai impossibile.”. 4 • Ha disubbidito al padre? Non subito, ho resistito diciotto anni! Poi sono tornato a questo lavoro, e sono riuscito anche a costruire vetture nuove! Mi sono messo in casa con il papà e siamo andati avanti parecchi anni insieme. Questo mestiere mi è sempre piaciuto, perché n da bambino la forgia, il banco da falegname erano i miei giochi, quindi raschiare, sbullonare era un piacere, e queste cose mi sono entrate, fanno parte del mio essere, ti entrano, le memorizzi e non le dimentichi più. A casa c’era il nonno che era specializzato nel legno, uno zio, il più giovane, faceva il fabbro, l’altro più vecchio era il tappezziere, il papà, invece era più eclettico, faceva il fabbro, il legno, la verniciatura, la lettatura, le niture praticamente. In momenti più importanti come in occasione delle ere di Padova e Verona, nelle quali avevamo molte carrozze da nire, avevamo aiuti da altre persone. • Gli strumenti che usa, sono ancora quelli della sua famiglia? Sì, sì, anche se a dire la verità, c’è stato un periodo che si era fermato tutto, e molte cose sono andate perdute! Questo lavoro, ho scoperto con gli anni, è stato un modo per esternare il mio mondo interiore, perché non è assolutamente redditizio, ho sempre fatto una grande fatica dal punto di vista economico…… • Perché questo? Forse per la complessità, la varietà delle cose da fare? È un lavoro dove viene tutto fatto a mano, come nel seicento, nel settecento, non si può fare in modo diverso. Io adesso sono in pensione, ma continuo per gli amici a fare questo lavoro per hobby, si può dire, con un mio amico che mi aiuta facciamo quello che si può. • Non ha mai avuto apprendisti, ragazzi che desiderano fare questo lavoro? C’era un ragazzo che aveva molta passione, aveva iniziato venire il sabato, era molto bravo, si è iscritto agli artigiani e per tre anni abbiamo lavorato, gli ho insegnato soprattutto la rinitura: stuccare, le tirature, perfezionare a pennello……. Poi, ha trovato una ragazza, si è sposato ed è andato a lavorare in un grande supermercato a fare il magazziniere. Questo mestiere non è redditizio: questo ragazzo per esempio era bravo, lo stipendio se lo guadagnava no alla fase nale, perché i tempi per la nitura sono talmente lunghi che consumano tutto il guadagno accumulato nelle fasi di costruzione. Poi, ci vogliono conoscenze, non è semplice da imparare e da eseguire, non è da tutti: c’è da sapere di tappezzeria, di ferro, di legno, di lacche…. • Paradossalmente un lavoro ai massimi livelli ma, da quello che racconta, per niente valutato? Sì, è così, non è economico come lavoro. Oggi si costruiscono carrozze nuove da maratona, ma sono fatte tutte in ferro, una struttura completamente diversa, perché non si può più lavorare con il legno, con i particolari in ferro battuto, con le sospensioni in cuoio… come tre secoli fa. • La carrozza più bella, quella che le è rimasta dentro? Sono tutte belle per me, è il mestiere che è bello! Certo che le strutture meccaniche, ingegneristiche, leggere, costruite con forme armoniose, mi appassionano. Questa armonia è una cosa che sento dentro. Credo che sia questo che mi fa fare questo lavoro. • Un bisogno? Sì un bisogno interiore mi porta a fare questo lavoro. Tante volte, non riesco a rientrare dalle spese, ma non posso fare diversamente. • Quando lavora in questo modo sente la presenza dei suoi antenati, le generazioni della sua famiglia di “carrozzieri”? Sì, si sente questa presenza, mi aiutano, tu ti chiedi, come mai, perché ho fatto così, e ti ricordi le parole del papà, i movimenti del nonno, e capisci che in fondo continui un’opera iniziata tanto tempo fa, e che ancora hai tanto da fare, da imparare. • Cosa fare perché non vada perduto questo lavoro che viene da lontano? Se avessi la possibilità nanziaria aprirei una scuola, ma è impossibile! All’estero c’è più attenzione, ho conosciuto molti artigiani che vivono di questo mestiere. • Perché allora non scrive un libro con tutte le sue conoscenze? Ci sono dei libri all’estero, in italiano c’è un museo delle carrozze e il restauratore ha scritto delle cose….ma non è molto approfondito, per esempio, sul restauro delle ruote in italiano non c’è niente ed è una cosa molto difcile da fare perché ci sono le inclinazioni da rispettare, i vari tipi di legno….le forme……. Paolo Zago, nel suo laboratorio mentre spiega la complessità di una ruota settecentesca. Ci salutiamo dopo aver visitato la collezione delle carrozze della villa, macchine antiche, che odorano di legno, lacche, cuoio, tempo, conoscenze, lavoro che rimane impresso nelle forme ormai inutili ma in fondo testimoni di uomini che giorno dopo giorno hanno “ssato” le loro passioni, i loro saperi, come Paolo Zago, persona che viene da lontano. 5 Un libro per voi a cura di VALERIA CAMATTA Mandate a dire all’imperatore di PIERLUIGI CAPPELLO, Crocetti editore, Milano 2010, Premio Viareggio 2010 per la poesia. È considerato l’erede naturale di Pasolini, Pierluigi Cappello, poeta friulano straordinariamente profondo e dotato del raro talento dei grandi. In punta di matita, stendendo volute di grate sul foglio come un artigiano dell’art nouveau, e intrecciando alla grazia la maestria di chi sa sposare le parole fra loro, Cappello restituisce dignità alla Poesia, troppo spesso violentata da strofaioli che si reputano artisti. È l’umiltà del grande che permette al mondo di conoscere il mondo con amore. Dice il poeta: “Diversamente dalla scienza che fa violenza su ciò che vuole conoscere, la poesia illumina le cose 6 dall’interno, le lascia così come sono e le mostra con grazia”. La grazia è il perno della poesia che a sua volta è strumento di conoscenza. Cappello cammina, cammina con determinazione perché ha sete di conoscenza del mondo e del proprio destino, cammina, paradossalmente, proprio lui che è infermo dall’età di sedici anni, quando un incidente in moto lo costrinse su una sedia a rotelle. Cammina nel dolore, che è vita, per capirlo, conoscerlo, comprendere come si intreccia con il destino, e lo penetra con la luce della poesia che lo rende intellegibile. “Io credo che ci sia una disposizione a essere poeti e che un evento drammatico ti induca a un corpo a corpo più disperato con quel che vedi, che senti, con te stesso. Ho scritto malgrado il mio incidente, per chi lavora con i sensi esserne divelto all’ottanta per cento è uno svantaggio non trascurabile. Certo, puoi rovesciare questa debolezza: ti abitui a far crescere nel piccolo il grande.” Mandate a dire all’imperatore è anche una raccolta di versi che cercano di trattenere un passato di cui si sta perdendo la memoria. La rievocazione di odori, immagini, sentimenti anche di dolore e morte che sono la narrazione della vita autentica, quella narrazione che si vuole cancellare per sostituirla con la narrazione fasulla imposta dalla televisione. Il racconto pubblicitario di un mondo dove tutti devono essere necessariamente belli, sani, perennemente giovani è l’opposto del racconto poetico, che narra la vita per quella che realmente è e non l’immagine distorta e menzognera che ci viene propinata. “La parola della poesia ha la pretesa di conservare e rendere immortale la memoria. Viviamo di rimozione, in questa società si rimuove tutto ciò che ingombra la uidità del commercio. Ma la morte e il dolore sono parte fondamentale della vita, sono ciò che resta quando si toglie tutto quel che è superuo: noi siamo vivi perché moriamo. È la morte che denisce il nostro percorso. La parola della poesia non china la testa. E in questo sistema regolato dal dominio dell’informazione televisiva c’è ancora chi allo slancio della poesia si afda e, istintivamente, si colloca fuori dai dettami della società. Questo induce forme di timida speranza.” Questo Cappello manda a dire all’imperatore: che c’è chi ai margini dell’impero veglia, non ancora assopito dalle radiazioni azzurrine dello schermo. E pensa. da Mandate a dire all’imperatore Da lontano Qualche volta, piano piano, quando la notte si raccoglie sulle nostre fronti e si riempie di silenzio e non c’è più posto per le parole e a poco a poco ci si raddensa una dolcezza intorno come una perla intorno al singolo grano di sabbia, una lettera alla volta pronunciamo un nome amato per comporre la sua gura; allora la notte diventa cielo nella nostra bocca, e il nome amato un pane caldo, spezzato. Piove Piove, e se piovesse per sempre sarebbe questa tua carezza lunga che si ferma sul petto, le tempie; eccoci, luccicante sorella, nel cerchio del tempo buono, nell’ora indovinata stiamo noi, due sguardi versati in un corpo, uno stare senza dimora che ci fa intangibili, sottili come un sentiero di matita da me a te né dopo né dove, amore, nello scorrere quando mi dici guardami bene, guarda: l’albero è capovolto, la radice è nell’aria. Visti per voi a cura di NICOLA PAVANELLO LONDON RIVER di RACHID BOUCHAREB C’è un uomo solo, lungo ed esile, sotto una pioggia battente. Si regge precariamente ad una ringhiera. Con la docile fermezza di un arbusto esposto alle offese dei venti conserva la sua posizione e non accenna a muoversi. Non ci è dato capire se il suo atteggiamento sia dettato da un’orgogliosa ostinazione o da uno sconsolato abbattimento. È un frammento quasi a sé stante di un lm breve ma ricco di spunti, del quale restano, dopo la visione, soprattutto immagini sfuggenti e “misteriose” come questa; notazioni apparentemente estranee al discorso principale, in realtà fondamentali e vivicanti. Il plot del lm di Rachid Bouchareb prende l’avvio dagli attentati terroristici londinesi del 2004: un evento tragico che ha tra le sue conseguenze la presa di contatto tra due esseri umani che mai avrebbero avuto altra occasione (più felice) per incontrarsi (e per incontrare il mondo e la cultura dell’altro); Elizabeth, inglese, vedova di mezza età, di religione protestante, con una glia scomparsa negli attentati di Londra e Ousmane, africano ma residente in Francia, di età avanzata, religione musulmana, anche lui con un glio (pressoché sconosciuto) scomparso negli attentati di Londra. Altri lm hanno raccontato come la convivenza per diversi motivi coatta nisca per condurre inevitabilmente alla conoscenza dell’altro, alla comprensione delle sue ragioni e ad una compartecipazione alle sue sofferenze (non si manchi di vedere, in questo senso, un piccolo grande lm: L’Ospite inatteso di Thomas Mc Carthy, USA 2007); se Rachid Bouchareb si fosse limitato a ripetere la lezione avrebbe certo fatto cosa meritevole socialmente e civilmente, ma esteticamente avrebbe mancato l’obiettivo. In realtà il lm risulta convincente e appassionante perché sotterraneamente una seconda linea tematica lo agita, percorrendolo da cima a fondo come un ume carsico, introducendo il senso della sfumatura, dell’incertezza, del mistero in un discorso che sarebbe potuto, viceversa, apparire sin troppo didascalico. Elizabeth è una semplice donna di campagna (l’attrice Brenda Blethyn di Segreti e Bugie e L’erba di Grace ne trae un’interpretazione che si ssa nella mente), risiede su una delle migliaia di isolette britanniche e vive a stretto contatto con la terra: la terra della sua fattoria, che incide con fatica, una fatica salutare, lenitiva; una terra con la quale parla (terra alla terra, cenere alla cenere: signicativa la scena in cui colloquia col marito morto, china sulla tomba); ha un rapporto diretto con gli animali (i suoi asini, in partico- lar modo), li nutre, si preoccupa di loro, anche quando, costretta a rimanere a Londra nella vana ricerca della glia, può averne informazioni dal fratello solo per telefono. Ousmane (straordinario Sotigui Kouyaté, attore e musicista scomparso nel 2010, doppiato in italiano da Omero Antonutti) porta sulle spalle scarne e ossute la tradizione millenaria dell’Africa, ma è la sua professione che ci colpisce. Anche lui conduce un’esistenza intimamente connessa coi ritmi naturali, dal momento che è una guardia forestale, che ha fatto missione della sua vita il salvare i grandi olmi malati delle foreste francesi. Due esseri umani, quindi, che hanno conservato uno stretto legame con la terra, con l’eterno ciclo della natura, sia nella sua dimensione legata al lavoro dell’uomo, sia nei suoi aspetti più ancestrali (i grandi alberi, la loro forza e la loro vulnerabilità). Nel momento della tragedia, nel momento del dolore, è fondamentale per questi due individui l’incontro: il poter ritrovare sé stessi e saper riconoscere il proprio dolore nel dolore di un “altro”. che con fatica hanno imparato ad accettare, che mai sarebbero andati a cercare in una situazione di normalità. Ma quando, poi, questi due esseri umani si ritrovano inne nuovamente soli, è nel legame con la terra che possono cercare di trovare un estremo rifugio. Tornano allora alla loro dimensione più profonda; e in quella dimensione, nell’accettazione dei cicli della natura -dei quali anche la morte è parte costitutiva- potranno riacquisire (forse) la serenità a loro strappata dal ume turbinoso della civiltà umana (“London-river”) che nel suo procedere frenetico, pieno di violenze e sopraffazioni, ha rubato loro non solo i gli, ma le certezze di un’esistenza intera. 7 Ma lo sai cosa mangi? di ARMIDO CHIOMENTO Le diete Le diete sono tante e tali da soddisfare ogni tipo di esigenza. Certamente, il maggior interesse è rivolto verso quei modi di mangiare che promettono di combattere il sovrappeso o di eliminare i chili in più. Questo è avvertito in particolar modo con l’avvicinarsi dell’estate. Con il caldo ci si spoglia e l’interesse per la linea passa al primo posto. A nessuno piace trovarsi con quei fastidosi cuscinetti ai anchi o vedere il grasso che deborda nelle varie parti del corpo. Quand’è così, la necessità d’una dieta correttiva, anche se può costare qualche sacricio, diventa non solo necessaria, ma urgente. Si vuol fare in fretta e per arrivare a questo le promesse da parte di medici, dietologi e nutrizionisti, non mancano. Molto spesso, però, le cose fatte di fretta riescono male; la stessa cosa capita nel caso del dimagrimento. C’è il rischio di incorrere in qualche carenza o in qualche disturbo sico o di trovarsi, poco dopo aver completata la dieta, con il grasso di prima o più di prima. Tutto ciò dimostra quanto sono precari e delicati i rapporti tra alimentazione, salute e malattia. La dieta oggi, ha perso il suo signicato originario. Nell’antica civiltà greca, signicava l’insieme delle norme di vita per conservare la salute (alimentazione sana e equilibrata, esercizio sico e riposo). Oggi, non è più niente di tutto questo; il termine è ristretto al solo fatto alimentare, non necessariamente sano, 8 equilibrato, terapeutico o di prevenzione. Tutte le diete che privilegiano uno o più alimenti a scapito di altri sono le diete cosiddette del momento o alla moda le quali riescono, forse, a risolvere un problema estetico, ma immancabilmente affaticano e procurano stress all’organismo tanto che, prima o poi, si rivelano dannose. Il calcolo calorico dei costituenti da assumere o le indicazioni riportate nelle tabelle dietetiche non sempre rispondono alle reali esigenze della persona. Il meccanismo della nutrizione è complesso, è intimamente connesso al tipo di vita del soggetto, alla sua costituzione sica e psichica, allo stato e funzionalità dei suoi sistemi, particolarmente di quello nervoso, ghiandolare e emuntorio. Una dieta, qualunque essa sia, deve nutrire e per nutrire deve essere ben equilibrata, deve tener conto dell’alimento, dei suoi aspetti quantitativo e qualitativo; inoltre, dovrà essere personalizzata alla singola persona, allo stato siologico e al fabbisogno energetico giornaliero, al tipo di attività lavorativa o ricreativa, all’età, stato di salute, gravidanza o altro. In pratica, per personalizzare una dieta contano gli aspetti costituzionali, plastici ed energetici individuali. Teoricamente, una dieta è equilibrata quando sono rispettati i criteri che determinano l’utilizzazione delle sostanze, ossia quando è equilibrato il bilancio tra le energie introdotte e quelle spese. Normalmente le “diete alla moda”, non tengono conto di questo. Complici di un cospicuo mercato di prodotti “medicinali” o di sostituti alimentari, esse risultano disastrose sul piano della salute, sica e psichica. Eliminando i carboidrati, come spesso viene suggerito nei casi di sovrappeso, si priva l’organismo della fonte principale di energia; lo stesso avviene nel caso di una dieta senza grassi, ipo o iperproteica poiché i lipidi e le proteine sono altrettanto importanti; quindi, gli uni e gli altri devono essere adeguatamente somministrati (i primi servono al fabbisogno di energia e a veicolare le importanti vitamine liposolubili, mentre le sostanze proteiche sono necessarie alla formazione o alla ricostruzione cellulare). Per conservare dunque l’organismo in salute, occorre un’alimentazione equilibrata, completa di tutti i costituenti nutrizionali e in giusta proporzione tra loro. Un risultato che si ottiene con una alimentazione varia, basata su alimenti che rispondono alla natura dell’uomo e somministrati nelle giuste quantità e nei giusti modi. Il panorama delle diete è vario e complesso, ci sono diete bilanciate, dissociate, dimagranti, crudiste, monacali o derivanti da proibizioni religiose a causa di cibi ritenuti leciti o illeciti, vegetariane. Ci sono ancora quelle che appartengono a determinate culture o alla tradizione che si rifanno a particolari losoe di vita, conosciute come vere scuole di alimentazione. Altre raccomandano di introdurre nel pasto più proteine e grassi o diminuire la presenza di carboidrati. Vediamone qualcuna tra le più pubblicizzate. Dieta mediterranea L’Italia, a metà del secolo scorso, ha importato dagli Stati Uniti un sistema alimentare caratterizzato da una dieta ricca di grassi e povera di bra. Si trattava di un’alimentazione basata soprattutto sul consumo di alimenti rafnati e carni. Questo modo di mangiare, con il passare degli anni, s’è dimostrato molto dannoso per la salute tanto che la medicina lo ha ritenuto responsabile del continuo aumento dell’ipertensione, delle malattie cardiovascolari e metaboliche, di diabete e tumori. Questo genere di malattie e questo nuovo stile alimentare erano presenti in quasi tutte le società industrializzate o cosiddette della civilizzazione. In Italia, il boom dell’alimentazione nordamericana è durato per qualche decennio, ma ancora oggi resiste e non sarà facile vederne denitivamente il tramonto. L’esperienza della dieta nordamericana è comunque servita a rivalutare i modi alimentari che erano in uso nelle nostre campagne nei primi decenni del novecento. In pratica, si sta riconsiderando il vecchio stile alimentare dei paesi mediterranei, conosciuto come dieta mediterranea. In verità, oggi, questa dieta è applicata in modo improprio soprattutto per la quantità di cibo assunto rapportata al movimento svolto dalla persona nelle sue abituali attività quotidiane. I principali alimenti che compongono la dieta mediterranea sono il pane, la pasta, l’olio cru- do, i legumi, il pesce, la frutta e le verdure di stagione. Sono tutti alimenti caratterizzati da una scarsa presenza di grassi e da una ricchezza di bra. La preparazione del pasto è molto semplice, poco elaborata e l’assunzione molto frugale. Se un tempo le popolazioni contadine avevano una alimentazione sobria o moderata, oggi si tende, invece, agli eccessi: ad esempio, la pasta, i fagioli, il pane, i formaggi e la frutta vengono assunti, in proporzioni e quantità esagerate, molto elaborati per soddisfare il piacere della tavola a scapito dunque del corretto fabbisogno. È ampiamente risaputo che un’esagerata assunzione di cibo non giova al buon mantenimento della salute. Il troppo cibo intossica, non nutre e di conseguenza apre la via alla malattia specie nei casi di sedentarietà. Come raggiungere Corte all’Olmo Policlinico G. Rossi Verona Sud Via Flavio Gioioa Chiesa di Ca’ di David Via Luigi Pasteur le Sud Tangenzia A4 / E70 Via della Libertà ione Via Staz Via Geraldo e Via Belfior Broglia SS 12 Via Belfiore Chiesa di Ca’ di David Via Ca’ di Raffaldo Tomba Via Villa Via Forte Via Fracazzole SS 12 Via Vigasio Via de lla Libe Via Be rtà lfiore Nova Toro Via Toro Belf iore Via Fracazzole SS 12 MODENA Corte all’Olmo Via Belfi 8 ore n° 24 SS 12 Corte all’Olmo Strada Ca’ Nova Toro Strada Ca’ Strada Ca’ Nov a V ione ia Staz 9 Gli adolescenti: caratteristiche psicologiche a cura di SILENE THIELLA L a pubertà comporta molte trasformazioni. Il corpo cambia, assume le forme del giovane uomo e della giovane donna che sarà, matura la sessualità e la forza sica, psicologicamente invece si possono avere delle regressioni a comportamenti del bambino piccolo. L’adolescente ha una forte richiesta di autonomia, vuole le chiavi di casa, rientrare tardi ma nello stesso tempo ha una forte dipendenza dalla famiglia, una gran paura di perdere i beneci dell’infanzia e l’affetto dei genitori, paura di crescere e doversi arrangiare da solo. Quelli che vengono alle consultazioni degli specialisti si lamentano perché i genitori sono troppo severi oppure perché non danno regole, sono troppo invadenti o troppo assenti, inaccessibili. Ne possono derivare situazioni di conitto familiare ma dobbiamo sapere che tutto questo è normale con gli adolescenti. La provocazione è all’ordine del giorno! Il ragazzino non aderisce più all’immagine del bambino che proponevano i genitori e non si identica più nei propri genitori ma cerca identicazioni attraverso il gruppo di coetanei o. L’ammirazione di un adulto estraneo. Mentre il bambino di 7-8 anni dice “da grande farò come il mio papà o come la mia mamma “, l’adolescente comincia a pensare una sua identità, diversa da quella proposta dai genitori. Il genitore di fronte a questi nuovi orientamenti può perdere sicurezza nel compito 10 educativo e sentirsi spiazzato. Tuttavia deve tener presente che il glio avrà sempre bisogno di un genitore nel quale identicarsi, da prendere come modello per la sua vita adulta e di un altro genitore in cui ricercare l’affetto e la stima. I genitori non devono quindi scoraggiarsi o peggio offendersi se il glio adolescente cerca modelli al di fuori della famiglia, ma sarà importante che lo lascino andare guidandolo e rimanendo in affettuosa disponibilità. Sarà sempre di fondamentale importanza il duplice ruolo genitoriale: dare regole e affetto. È una sda che richiede forza e impegno! L’adolescenza costituisce un momento di separazione individuazione analogo al momento in cui il bambino di un anno o poco più comincia a divincolarsi e a camminare da solo. Si stacca dalla madre, va a esplorare l’ambiente ma ogni tanto si volta indietro a guardare se la mamma c’è. E sarà tanto più sicuro e deciso nella conquista della deambulazione autonoma quanto più la madre o chi per lei, lo lascia andare e nello stesso tempo lo guarda a distanza ed è pronta ad accoglierlo se torna indietro o cade. L’adolescente si sentirà libero di crescere in autonomia e forza quanto più il genitore conserverà il suo ruolo di dare regole e affetto. L’adolescente è in movimento e va ascoltato, ma occorre il confronto, confronto che riguarda il contenimento senza rappresaglie e senza vendetta ma fermo. Dobbiamo accettare la sda che non è piacevole né facile ma necessaria. a cura di IRENE MINETTO L’ORTO INVERNALE di o de l m he ’O sc all le rte Co Fare l’orto Da questo numero, questa prima parte della rubrica è realizzata in collaborazione con il gruppo agricoltori antroposo che si riunisce mensilmente alla Corte all’Olmo, per condividere le conoscenze e il fare in agricoltura ispirate alle opere di Rudolf Steiner Novembre è il mese dei morti. È in questo mese che l’etere di vita esce dalla terra. La vita eterica è ridotta al minimo, per questo non si dovrebbe seminare, in questo senso va inteso il proverbio: “ Ai santi el formento nei campi”. Meteorologicamente è un mese piovoso e umido, portatore dei primi freddi a volte anche intensi. È il mese per eccellenza delle crucifere: cavolori, broccoli romani e pugliesi, verze e rape. Vengono pronte in questo periodo le prime cicorie: Verona precoce, Chioggia precoce, Lusia, come verdure crude, radici amare, catalogne varie, radicchio da campo. Abbiamo anche i nocchi, ma attenzione al freddo perché sono i più sensibili. Nelle serre fredde vengono ottimamente insalate, sedani e spinaci. Spiritualmente è il mese dedicato ai defunti ma anche il mese che prepara l’avvento del Natale, l’ultima domenica è la prima domenica di Avvento. Sarebbe bene muovere la terra in profondità (30 centimetri), per permettere al freddo e alle forze cosmiche dei mesi successivi di penetrare e arricchire il terreno. Dicembre mese di feste e doni. È il mese del primo vero freddo e sicuramente un mese senza semine. Per gli agricoltori dovrebbe essere il mese del ri- poso e della meditazione. Le molte feste dovrebbero aiutare: si inizia con l’immacolata l’8 Dicembre, poi Santa Lucia il 13 Dicembre e il dono dei suoi occhi, ricordo il proverbio: “ A Santa Lucia na ponta de ucia”. Il giorno si accorcia ancora complessivamente no al Solstizio, ma al mattino il sole comincia a sorgere prima, C’è poi il Natale, festa grande del mondo cristiano ed è anche l’inizio delle notti sante. C’è da fare anche un ultimo cenno al 31 dicembre, quando si dovrebbe accogliere lo spirito del tempo. Esistono durante l’anno vent’otto cicli di tredici notti. Ogni ciclo percorre tutta la sequenza delle dodici costellazioni. Ogni costellazione è legata ad un determinato inusso nel regno vegetale conseguentemente abbiamo possibilità di intervenire. Esiste poi tutta una suddivisione con orari di risonanza per cui gli impulsi specici di vigoria e qualità hanno degli indici di forza: dalle ore quindici alle tre vigoria, dalle ore tre alle quindici qualità. Al lato pratico queste indicazioni sono difcilmente operative, quindi è inutile andare nello specico, conta di più la ricerca di una coscienza globale sulle forze che scendono. Per la crescita vegetale le più importanti tredici notti sono quelle natalizie (dal 24 /12 al 6/1.) Sono precedute dalle tredici notti di Santa Lucia (dall’11/12 al 24/12). Nelle prime dodici ore della giornata la terra inspira, nelle seconde dodici ore espira. Inizia qui ad agire ciò che scenderà nelle tredici notti natalizie, quindi ci si deve preparare con l’apertura dell’Io di gruppo (Si fa anche il giorno dell’Immacolata Concezione, perché ci si riferisce al concepimento della Madre Terra.). Come prima volta c’è un ricordare da parte della Terra dell’esperienza estiva, c’è l’effusione del suo essere verso il cosmo con questi “ricordi” le forze cosmiche diventano disponibili per il terreno e per le colture. Sta a noi ssare queste forze nel terreno o nelle piante. Ogni notte avrà un impulso particolare e noi dovremmo svolgere quelli più appropriati. Esiste un’ulteriore possibilità la doppia notte della bilancia in cui sono disponibili tutte le forze cosmiche. Nelle notti dell’Epifania (dal 6/1 al 19/1), l’impulso viene preso nel regno vegetale e si trasforma in azione evolutiva. A Santa Lucia si riceve un ordine A Natale si riceve la Forza per eseguirlo A Epifania si prende la Forza per manifestare l’impulso. Nel principio vive il ricordo, E il ricordo continua a vivere, E divino è il ricordo. E il ricordo è vita. E questa vita è l’io dell’uomo Che scorre nell’uomo stesso. Non lui solo, il Cristo in lui. Se si ricorda della vita divina Nel suo ricordo è il Cristo. E quale vita raggiante del ricordo Risplenderà il Cristo In ogni diretta presente tenebra Rudolf Steiner di o de lm he ’O sc all le rte Co Il Radicchio chio UNE: Radic NOME COM ium NICO: Cichor NOME BOTA intybus Cicorie FAMIGLIA: La pianta è tra le più apprezzate e rinomate per le sue ottime caratteristiche organolettiche e salutari; innanzi tutto è depurativo e con pochissime calorie, il che lo rende indicato per le diete e per i regimi alimentari controllati; inoltre possiede oligoelementi e sali minerali in gran quantità, con un buon riscontro di vitamine B, C, K e P, acido folico, calcio e potassio. Per di più la presenza dei polifenoli, crea un insieme di beneci effetti che lo rendono un alimento antiossidante, in grado di prevenire l’invecchiamento precoce. Tutti questi effetti si devono alla sua composizione nutrizionale fatta per il 94% di acqua, qua di bre, molto importanti per la regolazione dell’equilibrio intestinale, e, di sali minerali, zuccheri, vitamine ed aminoacidi. Il cal- cio e il ferro, hanno proprietà che servono per le ossa e per un miglior equilibrio della pressione sanguigna inoltre la presenza di tutti gli altri sali minerali fa del radicchio un alimento utilizzato in caso di demineralizzazione dell’organismo. Le sostanze amare (intibina), aumentano la secrezione dei succhi gastrici e perciò fanno digerire meglio, inoltre il buon apporto di bra cellulosa lo rende un ottimo rimedio contro la stitichezza. Gli zuccheri in esso contenuti, inne, vanno direttamente nel colon e grazie alle sue proprietà antiossidanti, servono a prevenire la comparsa di tumori in questa parte dell’intestino. dell intestino Il radicchio proprietà beneche: ha anche molte altre proprie diuretico, tonico, faè depurativo, diuretico cilita la funzione eepatica, e stimola la secrezione secrezion biliare, è quindi in caso di consigliato quin digestione. Questo cattiva digest ortaggio, ha h un contecalorico basso ed nuto calor di vitamine se è ricco d consumato fresco, consum ma iil contenuto vitaminico dimivitam nuisce quando le nuisc ffoglie fo gli sono appassite o troppo pass bagnate; quinbagn di, al momento dell’acquisto bidell’a sogna stare attenti l’ortaggio non che l’o neanche lievesia ne e mente appassito. m me nte cosmesi, il succo vieIn cosmes ne utilizzato come preparati per la pelle irritata. io Il Radicch tipo di zza questo ri e tt con ra ca ricordarci sso che r e ro p il o ri re p la ro p È spettaco ll’inverno, le resiste a a u q il , io le del so . radicch azzinato e il calore co o fu bia immag il b a re o lo in co m o se il su c’era a l minuscolo ettivamente ff asi che que e u e q ch ra b le m Se ssimo del so liare il ma nel germog zione, inato. è stato sem ate prepara o ri d a n sv a u iù q p e luglio ente ci tavola nell he, sicuram rtiamo in ic o p tt le lo o o n d a n Qua nel suo roprietà org trattenere tte le sue p a tu o a it sc to u n a ri è acc calore che nche quel regalerà a rosso. Ricette ele Verona e m o qualche ss o r i d i pistacchi Insalata cucchiai d ela 2 sale. dicchi 1 m ra 2 . ti n x. v. d’oliva e ie o li o le Ingred e a ceto di m ta tagliata arancio a ela sbuccia m la fettina di , e to rvit . lava radicchio escolate e se il m ti te n ra ie a d p Pre altri ingre ite tutti gli fettine e un zola con gorgon i n o li g i h c Con o rosso e radicchi iglioni i conch ti: 300 gr d Ingredien gr icchio, 200 300 gr rad o ro i burr una noce d gorgonzola sale nte, pasta al de Cuocete la o dicchio gliate il ra ta e te li u p o atelo ttili spadell a fettine so rro e ti con il bu pochi minu di sale. un pizzico ela al pasta unit Scolate la con il e spadellate radicchio mo. siim rvite caldis se la o z n o gorg co Nome scienti ria mune: Matrica Camomilla co chamomilla nobilis a: Anthemis an m ro la il Camom Composite La camomilla comune è pianta annuale, mentre la camomilla romana è perenne; ambedue prediligono terreni leggeri ma concimati e ben drenati. Esiste una varietà nana di camomilla molto adatta a formare tappeti erbosi che richiedano poca manutenzione: si chiama Treneague e non orisce; mettendo invece a dimora specie più alte e da ore si ottengono bei tappeti oriti. Le foglie di color verde chiaro sono, in tutte le varietà, profondamente incise e leggermente profumate di mela, aroma che mantengono anche essiccate. Fiori I ori sono bianchi, gialli o crema e hanno sempre al centro un cono giallo ove son racchiuse le sostanze attive. Habitat La camomilla comune cresce quasi ovunque, nei terreni incolti come nei campi coltivati, ma l’uso indiscriminato dei pesticidi ne sta limitando la diffusione. Essa vegeta meglio quando la primavera è umida. Coltivazione Questa erba gradisce il pieno sole, ma tollera la mezz’ombra. La camomilla si può seminare; nelle varietà perenni si può procedere alla divisione dei cespi da effettuare in primavera. I ori di camomilla vanno raccolti quando sono completamente aperti, verso la ne dell’estate, nelle ore centrali di giornate asciutte, cosicché venga facilitata l’essiccazione. Le foglie possono essere colte in qualunque periodo dell’anno. Normalmente i capolini si conservano essiccati. Proprietà Questa antica ricetta è semplice da preparare quanto efcace come digestivo: in un litro di vino bianco secco (di buona qualità) si pongono a macerare, per due giorni, cento grammi di ori, poi si ltra il di o de lm he ’O sc all le rte Co La Camomilla liquido e lo si conserva in una bottiglia ben chiusa. Un bicchierino dopo il pasto principale sarà un toccasana. La camomilla è un vero prodotto di bellezza: l’acqua del suo decotto, aggiunta a quella del bagno, esercita un’azione rilassante, ed è inoltre un ottimo calmante da usare come impacco sulla pelle del viso quando è irritata o sugli occhi se sono stanchi o arrossati. Chi ha i capelli chiari se, dopo averli lavati, li sciacqua regolarmente con un decotto ottenuto facendo bollire per una ventina di minuti dei ori di camomilla, avrà capelli lucenti, più forti e con riessi dorati. La virtù calmante di questa preziosa erba è riconosciuta al punto che, nel gergo giovanile, quando si vede una persona nervosa e intollerante gli si consiglia: “Camomillati!” In effetti, una tazza di fumante a ha un effett to infuso di camomilla effetto tileggermente sedativo, decongestionan-te, sudorifero e un sapore che risulta solitamente gradito. milla L’infuso di camomilla può essere bevuto senza problemi anche dai bambini ai quali giova molto nel min i alli. caso di dolori addominali. matricaIl termine latino “matricaria”, che deriva da “mater”, nto al a fatto to che (madre), fa riferimento ataa per quest’erba era usata i ecoin guarire i disturbi ginecol cola o logici. La camomilla munque non cura solo i nostri malesseri, ma ue anche quelli delle sue i, sorelle piante: infatti, se viene messa a dimora accanto a una pianuistare nuovo vigore! ta deperita le fa acquistare Il Pipistrello llo pstre i P : era iropt UNE h M C O : EC ICO NOM NTIF E I C ES NOM I Chirotteri sono un ordine di mammiferii pla-centati comunemente noti come pipistrelli lli gli unici mammiferi capaci di volo prolungato. to. I pipistrelli sono suddivisi in due sottordini, ordinii, megachirotteri le specie più grandi e i microchicrochirotteri quelle più piccole suddivisi in 17 famiglie. amigli l e. Habitat Il pipistrello è diffuso in tutto il mondo, tranne che h nella zona artica e in talune isole oceaniche remote. Di giorno si riposano nelle fessure dei muri, nelle cavità degli alberi e nelle grotte mentre di notte vanno a caccia di cibo. Caratteristiche I pipistrelli sono mammiferi antichissimi che allattano i loro piccoli e hanno il corpo ricoperto di pelo. Hanno occhi piccoli e vista limitata, mentre il loro udito è molto sviluppato, durante il volo emettono degli ultrasuoni che, rimbalzando contro gli oggetti che incontrano, provocano un’eco permettendogli così di individuare gli ostacoli, un vero e proprio sonar. L’ala del pipistrello è diversa da quella di un uccello, infatti, è costituita da una sottile membrana simile alla pelle. Particolarità La parola Pipistrello deriva dal latino vespertilio, -onis «animale vespertino», da vesper che signica «sera». I suoni emessi dai pipistrelli variano da una specie all’altra alcuni vengono generati dalla laringe e possono essere emessi dalla bocca o dalle narici a seconda delle specie. Solo i megachirotteri si orientano servendosi della vista. Dimensioni I megachirotteri (i pipistrelli più grandi), sono le “volpi volanti” nome che deriva dal muso allungato, simile alla volpe e vivono in Africa, India e nel continente australiano; Il più grande pipistrello esistente (Pteropus vampyrus) è un megachirottero che vive a Giava e che rag- giunge un’apertura alare di 1,7 m e una lunghezza di 42 cm. Il più piccolo microchirottero (Craseonycteris thonglongyai), diffuso nella Thailandia occidentale, è lungo solo 2,9-3,3 cm e pesa circa 2 g, dimensioni che ne fanno uno dei più piccoli mammiferi viventi. Alimentazione Molte specie di Pipistrelli si nutrono di insetti, ma ne esistono altre che mangiano polline, nettare, frutti, roditori, pesci, rane e, inne, si conoscono tre specie di pipistrelli, limitate al Centro e al Sud America, che succhiano il sangue degli animali domestici. I pipistrelli italiani predano insetti, eliminando, così, tanti insetti nocivi all’uomo. Un singolo pipistrello può in una sola notte mangiare circa 2000 zanzare. Predatori I predatori dei pipistrelli sono i gu, le donnole, le martore e i topi. Letargo In inverno i pipistrelli vanno in letargo in gruppo, rallentano tutte le attività corporee, incluso la frequenza respiratoria e il battito cardiaco, consumando così poca energia e sopravvivendo grazie alle riserve di grasso corporeo accumulate nella bella stagione. Con l’arrivo della primavera, cessa la fase di letargo: le femmine, dopo un certo tempo, si radunano in rifugi ove, tra giugno e luglio, danno alla luce i piccoli (in genere uno solo). Dopo poche settimane, i piccoli sanno già volare e vanno subito a caccia d’insetti. ra Morus nig Moraceae Descrizione Albero alto no a 15 metri, con breve tronco brunastro e chioma densa ed arrotondata; rispetto al gelso bianco ha foglie più piccole e compatte, scure, ruvide e cuoriformi. Verso luglio- settembre, il suo frutto commestibile, chiamato sorosio, assume una colorazione violacea. Durata: perenne periodo di oritura. I ori maschili sono disposti in spighe cilindriche di 2-4 cm, peduncolate, quelli femminili in glomeruli ovoidali. Nascono presso l’ascella della foglia in aprile. Il frutto è carnoso, oblungo, color violaceo con sapore dolciastro area di origine: è una specie origi- naria naaria a dell’Asia dellll As centrale e orientale. Clima: de frugale e rustica, resiste discrefrug fr disscretamente al freddo; s’incontra tam ta dalla pianura d anura no a 8800 00 m di altitudine. a ne. Pianta molto lon longeva, P o geva, può vivere no a 100-150 anni. v L’apertura gemme La L’ a delle gem mme è tardiva. dv di La germinazione prorompe tutta insieme, così intensamente da compiersi ersi nel giro di una notte. Medicina: Storia Ha come zona d’origine il Medio Oriente: Persia, Turchia e Arabia. rabia. Già i Romani ne conoscevano ano i frutti che erano apprezzati non on solo da Ovidio, ma anche da a Plinio il Vecchio. Anticamente è stato apprezzato comee una sorta di panacea; infatti,, se ne ricavavano diversi miiracolosi medicamenti. Uso Si usano le radici, la corteccia della radice e dei rami, le foglie e i frutti more. Le more di gelso sono antitidiabetiche, astringenti ed in n generale ipoglicemizzanti; la radice: purgativa e diuretica; ca; la corteccia: disinfettante e ci ccicacatrizzante. Il Gelso di o de lm he ’O sc all le rte Co : TANICO NOME BO : FAMIGLIA Infusi delle foglie, decotti delle radici dic i i e sc ssciroppo iroppo o dei frutti per uso interno; impacchii delle foglie bollite contro le irritazioni. Cucina: Un’ultima curiosità: il succo delle le more rosse, vista la sua intesa colorazione, viene impiegato come colorante naturale dall’industria alimentare. Mitologia Ovidio racconta che due giovani b babilobil nesi, Piramo e Tisbe, che si amano intensamente nonostante l’opposizione delle famiglie. A causa di un tragico equivoco muoiono entrambi e, per il sangue uscito dai loro corpi, le bacche del gelso divennero scure. La sua saggezza servì nel rinascimento a dar all’emblema luogo all emblema della diligenza. • Impianti elettrici civili e industriali • Automatismi per cancelli • Manutenzione elettrica ELETTROIMPIANTI S.r.l. • Quadri elettrici Via Papa Giovanni Paolo II, 11 - 37060 Settimo di Gallese - Buttapietra (VR) Tel. 045 8520297 Fax 045 8548863 - www.bragaelettroimpianti.com Il potere della relazione con gli animali di VALENTINA ARMANI C’ era una volta una grande fattoria, dove il gallo, al sorgere del sole, suonava la sveglia. Il mattino era un gran concerto. Il cane tirava giù dai letti i bambini, un po’ abbaiando, un po’ tirando le lenzuola e un po’ leccando loro il viso. Il gatto sotto la tavola, con occhioni dolci, miagolava per avere un po’ di latte. Un forte raglio poi attirava l’attenzione di tutti: l’asino aspettava il saluto e le coccole dei bambini prima che andassero a scuola. L’oca li inseguiva salutando dietro al carretto trainato dall’elegante cavallo nero… C’era un tempo in cui la vita dell’uomo era strettamente legata a quella degli animali. Con il passare degli anni e la continua urbanizzazione questo stretto rapporto è andato svanendo. Spesso, gli unici animali che si conoscono sono quelli di città, come i piccioni che raccolgono briciole nelle piazze. I bambini vengono a conoscere gli animali attraverso le illustrazioni nei libri, i lungometraggi disneyani e qualche stralcio di documentario, ricer- 19 cando dei record come il più feroce o il più grande. I nomi degli animali sono usati per identicare delle caratteristiche umane, sei lento come una lumaca, sei furbo come una volpe. Molti non sanno cos’è un porcellino d’india, la differenza tra un coniglio e un leprotto o semplicemente quanto sa essere dolce un asino. Un mondo da scoprire rimasto dimenticato, come non ci appartenesse. L’uomo, nel suo egocentrismo, ha perso la capacità di osservare dall’esterno di sé quel mondo meraviglioso che lo ospita. Provate a portare un bambino in una stalla, nella semplicità del eno e un po’ d’acqua, sicuramente lo vedrete emozionarsi e ancora capace di stupirsi. ATTIVITÀ IN ZOOANTROPOLOGIA La Pet Therapy e la Zooantropologia Didattica utilizzano la relazione con l’animale, referente del cambiamento, per aprire nuove strade nei loro fruitori. La Pet Therapy nello specico è una co-terapia che lavora con un’equipe di specialisti in campo medico/psicologico e animale i quali andranno a programmare attività alla persona con precisi obiettivi. L’animale non è strumento di cura ma aiuta ad aumentare lo stimolo motivazionale al cambiamento. La Zooantropologia Didattica invece si occupa della crescita educativa, in particolar modo dei bambini. Non solo un percorso per conoscere gli animali La Città degli Asini è un centro sperimentale di formazione e ricerca sulle attività e terapie assistite con gli animali e promuove: • Onoterapia: pet-therapy con l’asino e gli altri animali • Onowellenss: percorsi benessere per adulti e bambini • Onodidattica: attività didattiche per la scuola di ogni ordine e grado • Corsi di formazione: per Operatori in Interventi Assistiti dagli Asini, Fattorie Didattiche e multifunzionali, principianti ed amanti dell’asino. Corsi di formazione 2011 “Primo Approccio all’Asino” 29-30 gennaio 2011 e 5-6 febbraio 2011 “Operatore in Interventi Assistiti dall’Asino” Pet-therapy/Onoterapia iniz in izio io 2626 27 ffeb ebbr brai aio o 20 2011 11 20 Per info Lorena 346/3693246 - www.lacittadegliasini.it - [email protected] Sede dei corsi e delle attività: Via Riviera 20 - Polverara (PD) nella loro pienezza, dalle caratteristiche siche a quelle emotive, ma una strada con numerosi contributi pedagogici, attraverso l’incontro con la diversità animale. PROGETTO DIDATTICO “IL VALORE DELLA DIVERSITÀ” in collaborazione con SIUA e LAV Il progetto si propone di portare nelle scuole dell’obbligo un intervento didattico incentrato sul “Valore della diversità animale”. Solo una piena accettazione del concetto di diversità consente di incontrare in modo autentico gli animali non umani e solo attraverso la consuetudine con la diversità delle altre specie si costruiscono quei presupposti di conoscenza e di empatia che consentono di accogliere e integrare la diversità in qualunque modo essa si presenti. Scuola dell’infanzia – “La multiformità del mondo animale” I bambini non hanno ancora un pieno sviluppo dell’empatia per cui è difcile far comprendere loro la prospettiva dell’eterospecico. Il piano formativo pertanto si concentra su ciò che il bambino può esperire in modo diretto, vale a dire “la multiformità del mondo animale” per favorire processi di socializzazione attraverso tutti i referti esperienziali, arricchendo l’immaginario del bambino e la sua capacità di accettare la diversità delle altre specie. Primaria 1° e 2° – “Divisi ma uniti” I ragazzi stanno sviluppando i concetti di gruppo dei pari e di appartenenza per cui questo è il momento migliore per insegnare loro a integrare la differenza. Il piano formativo si basa sulla costruzione di “insiemi mobili”, ovvero 4 gruppi che cambiano ad ogni lezione perché basati su qualità diverse. Ad ogni ragazzo sarà afdato uno stemmino rafgurante un animale e ad ogni lezione egli si riconoscerà in un gruppo differente e lavorerà con i nuovi compagni. L’obiettivo è far capire ai ragazzi che esistono più appartenenze e che non esiste una diversità che sia totale. Primaria 3°, 4°, 5° – “Ti capisco” I ragazzi hanno iniziato a entrare nelle dinamiche sociali preadolescenziali per cui è importante dar loro degli strumenti per forticare la loro capacità di comprendere, accettare e valorizzare la prospettiva altrui, compresa quella delle altre specie. Il piano formativo si basa sulla strutturazione delle “proprietà empatiche” attraverso il riconoscimento delle emozioni e del loro signicato in termini di piacere e di risposta comportamentale. Ogni lezione prenderà in considerazione un’emozione e la valuterà in termini di riconoscibilità nelle diverse specie e modalità corretta di atteggiamento. L’itinerario prevede la distribuzione agli insegnanti di un volume che spiega le valenze formative della relazione con l’animale e del riferimento ai caratteri animali e ai ragazzi di un opuscolo che funge da sussidiario alle le- zioni svolte dall’operatore. Gli incontri si avvarranno di metodi didattici originali e innovativi atti a stimolare e incoraggiare la partecipazione e il coinvolgimento attivo di tutti i bambini. Il percorso può inoltre essere concordato e variato con le insegnanti in base alle precise esigenze della classe. L’ASSOCIAZIONE NAGUAL L’associazione Nagual si trova a Verona e si occupa di migliorare la relazione tra uomo e animale. Il nome Nagual deriva dall’antica credenza dei popoli aztechi per cui il destino di ogni uomo è legato a quello di un animale. Riteniamo fondamentale per qualsiasi tipo di attività la relazione con l’animale e il riconoscimento del suo stato di alterità, vale a dire ritenerlo un soggetto considerando la sua diversità. L’animale ha piena espressione comportamentale senza l’utilizzo di metodi coercitivi, crediamo nelle sue capacità cognitive e per questo il nostro approccio è quello cognitivorelazionale creato da Roberto Marchesini, fondatore della zooantropologia e della SIUA, scuola di interazione uomo animale. Le nostre attività sono inoltre riconosciute dallo CSEN, centro sportivo educativo nazionale. Potete conoscerci meglio al sito www.nagualasd.com, per informazioni [email protected] 348.2619611. 21 Corte all’Olmo 22 Come osservare il cielo stellato La costellazione dell’auriga e il mito di fetonte il figlio del sole di ACHILLE MINISINI N ella prima metà delle notti invernali il cielo stellato, nella direzione Sud (vedi gura 1), ci pone di fronte a degli astri particolarmente splendenti. Partendo dalla stella Sirio (Cane Maggiore) tracciamo un arco nel cielo che passi per Procione (Cane Minore), Polluce e Castore (Gemelli) e continui proprio sul nostro capo: incontreremo un gruppo di stelle disposte ai vertici di un pentagono: la Costellazione dell’Auriga. Questo asterisma è chiamato così perché viene rappresentato negli atlanti stellari con le sembianze di un Auriga-Cocchiere (vedi gura 2) che nella mano sinistra porta il frustino ed i nimenti. Ha il capo rivolto all’indietro come la mano destra che sostiene dei capretti, mentre sulla spalla destra porta una capra: la stella Capella (capra in latino). Nella mitologia greca Capella viene ricordata come la capra Amaltea che fu nutrice di Zeus, quando questi venne nascosto sul monte Ida per sottrarlo al padre Crono che voleva divorarlo. È un quadro insolito, forse frutto della sovrapposizione di antichi racconti, su quest’area del cielo che è attraversata dalla Via Lattea nel suo tratto opposto al centro galattico. gura 1 1 Nonno di Panopoli (dal greco “Tk’iikn”, puro, santo) poeta greco antico vissuto attorno alla prima metà del secolo V e nato a Panopoli in Egitto. Scritte il poema le Dionisiache e dopo la conversione al Cristianesimo la Parafrasi del Vangelo di Giovanni. C’è una tradizione mitica che identica l’Auriga con Fetonte , il glio di Elio (il Sole), che dopo aver perso il controllo del carro solare provocando sconvolgimenti terribili al cosmo, venne folgorato da Zeus, afnché non commettesse ulteriori disastri. A questo proposito nelle Dionisiache (antico poema epico greco) lo scrittore Nonno di Panopoli racconta: “ Vi fu un tumulto nel cielo che scosse le connettiture dell’universo immobile; si piegò persino l’asse che passa per il centro dei cieli ruotanti. A stento il libico Atlante, puntellato sulle ginocchia, il dorso curvo sotto il maggior carico, poté gura 2 24 sostenere il rmamento delle stelle che si rivolge da solo.” Anche il losofo greco Aristotele, sulla scia dei pitagorici, sosteneva che la Via Lattea fosse il percorso seguito da una stella o addirittura l’antica orbita del Sole prima della catastroca impresa di Fetonte. Così anche il losofo Platone, nel Timeo, fa raccontare a Crizia che Solone si recò in Egitto da un sacerdote che gli disse: “Infatti, ciò che anche presso di voi si narra, ovvero che una volta Fetonte, glio del Sole, dopo aver aggiogato il carro del padre, per l’incapacità di condurlo sulla strada del padre incen- diò le cose che erano sulla terra ed egli stesso perì colpito dalla folgore, questo viene narrato in forma di favola; ma la verità che esprime è la deviazione degli astri che circolano per il cielo attorno alla terra, e la distruzione di tutto ciò che sta sulla terra, che ha luogo dopo periodi di tempo molto lunghi, a causa di molto fuoco”. Questo evento drammatico per il cosmo attraverso le parole del poeta Nonno si conclude: “Ma il padre Zeus pose Fetonte nell’Olimpo quale Auriga e con tale nome. Poiché regge con luminoso braccio il Cocchio radioso dei cieli, egli ha la forma di un Auriga che si lan- cia in corsa, quasi che anche tra le stelle bramasse ancora il carro del padre”. Nella cultura ellenica l’Auriga venne rappresentato in statue come quella nel tempio di Apollo a Del (vedi gura 3). È questa la gura statuaria e straordinaria di un conducente di carro, compuntamene vestito con una lunga tunica, che tiene tra le mani le redini, con serenità grave. Possiamo immaginarlo mentre orienta i movimenti impetuosi dei cavalli, il loro ardore selvaggio e vitale. Con essi si muove, composto e saldo, si direbbe in empatia profonda, in un distillato di forza uguale e complementare all’impeto che le redini gli trasmettono. C’è una corrente nelle redini, uno snodo che collega perfettamente nelle due direzioni le forze dello spirito a quelle della materia. Ci sono questi messaggi negli astri e nei miti su di essi iscritti, che ancora parlano al nostro animo, in questo periodo di così grandi sconvolgimenti. gura 3 25 Corte all’Olmo News 21 passi con l’Arcangelo Michele Sabato 20 novembre 2010 l’autore Michele Peyrani, ha presentato ad una sala al completo, la sua opera “21 Passi con l’Arcangelo Michele”, Percorso Esperienziale lungo il “Sentiero Micaelico della Dea” con un’esperienza pratica di meditazione. “Non sono uno scrittore – ha esordito – in questi tempi eccezionali di evoluzione verso l’Età dell’Acquario posso solo considerarmi un Ricercatore Spirituale. Al centro di tutta la mia vita c’è la ricerca della parte più profonda dell’anima, di quella Scintilla Divina racchiusa in tutti i nostri Cuori. Ho 48 anni. Sin da piccolo sono stato profondamente attratto dal lato invisibile della realtà, dal lato magico della vita. Allora era impossibile parlare di argomenti di carattere spirituale; al limite ci si poteva confrontare sulla messa domenicale, l’oratorio o l’ultimo campo scout. Poiché non ottenevo risposte adeguate alla mia sete di conoscenza, mi rifugiavo in un’intima “dimensione religiosa” tesa proprio a “ritrovare il legame assolutamente personale con DIO”. Mi ero creato uno “spazio sa- 26 cro” che partiva dai contenuti sciamanici delle favole di Fedro, Andersen, Salgari, dei fratelli Grimm. Si estendeva ai classici della fantascienza da Verne ad Huxley, da Orwell ad Asimov, no a giungere alla Fisica o meglio Mèta-sica di Star Trek. Una “formazione religiosa non convenzionale” che miscelava realtà e immaginazione al di là di ogni dogma, convezione o sistema precostituito. Nel cuore di bambino tutte le “esplorazioni” che, con la fantasia, ho compiuto in quei mondi incantati, erano il mio modo di dar spazio alle emozioni e dare vitalità alla mia innata ricerca dello Spirito! Si trattava di veri e propri spontanei viaggi interiori in attesa di risposte esistenziali. Oggi più che mai, in questo momento di grande trasformazione, forse la più importante esperita della civiltà umana, tutta quella conoscenza simbolica sta tornando alla mia memoria; come un mosaico che si sta miracolosamente ricomponendo, assumendo dei contorni più delineati ed una forma compiuta. Allora non ne ero cosciente, ma oggi mi rendo conto che quei libri immortali, intrisi di conoscenza, saggezza, simboli e mes- saggi di alto prolo, sono più che mai attuali e hanno condotto intere generazioni in un vero e proprio percorso iniziatico in direzione del Sé Supremo... Come già anticipato, non mi ritengo uno scrittore! È stata la tensione verso l’Assoluto a far sì che mettessi nero su bianco anni di meditazioni, di ricerche e di profonde esperienze spirituali! In particolare gli ultimi anni di “incontri Sottili” con l’Arcangelo Michele, mio Ispiratore, Maestro di vita e Compagno Fedele nel Cammino della Conoscenza sul “Sentiero Micaelico della Dea”.” Perché leggere il libro? Per tornare a Sognare... e poi aprire gli occhi e impegnarsi per co-creare un mondo migliore... Non mi resta che augurarvi Buon Viaggio...! Per Informazioni: Dr. Michele Peyrani e-mail: [email protected] http://www.cerchiodellaluna.it Corsi base Corso base di ap ic Saba t Saba o e domen to e d ica 2 o Due ne menica 3 3 Aprile settim 0 Ap scun ri o ana di qu le -1 mag Dove a g a ttord e con pprender ici or io. e chi durr e ciae un è miel e, la propr l’ape, co p io m r Costi : 250 opoli, la c apiario, e allestir era e cono e euro. s il lor o uso cere il . aio io 2011 n n e a G Febbr e ve- aio-3 rotein Genn ereali e p e nuovi e 7 2 c ar 0e ie, cre ri su empl edì 2 Giov o incont , cucinar nti più s . tr re ità me Quat Conosce li ali o l’uman g . n i o getal i piatti c i nutron n os gust da millen serata er e p ci ch 30 euro : i Cost oltur e a a n Cuci l a r u t na Camere Presso l’agriturismo “Corte all’olmo” è possibile pernottare con la prima colazione consumando i nostri prodotti (confetture, miele, torte, uova…) Le camere realizzate secondo le regole della bioedilizia, sono costruite con materiali naturali (legno, cotone, lana…) verniciate con limonene, cera d’api e propoli. EUREKA ISTITUTO INTERNAZIONALE DI RICERCA PER UNA ALTA QUALITÀ DELLA VITA sede via E. Fonda, 64 - 34149 Trieste (ITALIA) uffici Codroipo (Ud) Tel. 0432 90 5724 - http://albios.it - [email protected] agricoltura omeodinamica, disinquinamento, edilizia “povera” ed ecocompatibile, progettazione di organismi agricoli, vitalizzazione dell’acqua, dispositivi per migliorare la qualità dell’ambiente domestico 27 I nostri seminari residenziali La tessitura e la lavorazione del cuoio sono tra le tecniche più antiche e diffuse che si conoscano. Hanno avuto un ruolo fondamentale poiché attraverso esse l’uomo ha trasformato, nel corso dei millenni il suo modo di vivere e la sua stessa cultura. Importanti per il loro aspetto pratico: creare suppellettili necessarie alla vita quotidiana; hanno rappresentato un mezzo d’espressione artistica che ci ha lasciato testimonianze di gran valore storico sulla cultura delle più diverse civiltà. Queste esperienze sono proposte nei ne settimana come corsi residenziali, per favorire l’approfondimento delle tecniche e la capacità di “fare” insieme. Tempi Costi I seminari si svolgeranno in due giorni dalla ore 10.00 alle ore 17.00 per un totale di quattordici ore complessive. La partecipazione al seminario costerà 150,00 7 comprensivi del materiale della dispensa e dell’assicurazione. I costi del pernottamento e del pranzo sono da considerare a parte. Seminario di tessitura Oltre agli aspe tti storici, si affronterann i problemi teor o ici e tecnici di questa tecnica antichissim a progettando e realizzando un proprio ogg etto con l’ausi lio di un telaio personale. Al seminario potranno part ecipare dodiccii persone. Date: 6-7 agosto 201 1 28 Seminario di tecnica di lavorazione del cuoio i di questa teorici e pratic i tt pe as li g n proprio ogStudiati si progetterà u , ca ti an e on sare i vari lavorazi parando ad u im o ol d n za iz e e pazienza. getto real dono precision ie ch ri e ch ti persone. strumen eranno dodici ip ec rt pa io ar Al semin lio 2011 Date: 2-3 lug Locazione sala conferenze La struttura “Corte all’Olmo” m e t te a disp o sizi o n e una sala attrezzata per conferenze con un ampio p or ticato es terno p er rinfreschi e aperitivi. La sala, con circa 40 posti a sedere, ha un suo ingresso indipendente senza barriere architettoniche, e ha la possibilità di essere personalizzata di volta in volta con gli allestimenti del cliente. Costi 200,00 7 al giorno. Attività per la scuola 2010/11 ra Le attività si svolgeranno da Ottobre a Giugno, Giugno nei giorni di giovedì dalle ore 9.00 alle ore 16.00. Oltre alle attività in azienda, a richiesta sarà possibile svolgere un programma di visite pomeridiane nella città di Verona (il centro dista 10 km.): la città romana, la Verona medievale, la cinta magistrale, il museo di storia naturale, la galleria d’arte moderna, l’architettura di Carlo Scarpa a Verona. Si potrà così continuare il programma del mattino approfondendo gli aspetti dell’architettura, della ora o della fauna. Costi Visite guidate in azienda della durata di tre ore con la consumazione di una merenda 8,00 7 Visite guidate in azienda della durata di sei ore con: consumazione di una merenda e realizzazione di un modellino personale legato alla tematica arontata 15,00 7 ltu L’apico ta e, capire la vi tero dell’alvear is e m co el fu n el e d ar ina, Entr ruoli della reg i e, g ol sv si che vi a. noscere la odell’ape operai lle stagioni, co de o la tm ri il e ir cere il miele, Scopr parare a conos im , io ra iz fe tr ri u ta n tiche ra net n le caratteris co i, ol op pr la cera, e età curative. come le antich nali e le propri e cose ancora, tr al e ed re to de es en u q pr o ap Tutto le, si potrann ie m di se a. at ba a id ricette ta visita gu e durante ques ’ogni ordine sperimentare ole superiori d u sc le r pe o Indicat scuole medie. grado e per le Il risparm io energe tico Percorso che illustra “la losoa” di una costru zione ecosostenibile e degli impianti installa ti coordinati tra loro per dare il minimo impatto d’inquinamento ambie ntale: l’impianto solare , il riscaldamento a bio -massa, la raccolta de lle acque piovane, la tod epurazione. Indicato per le scuole superiori d’ogni ordin ee grado. La Bioedilizia zione fasi di costru le do n re or rc pe e), ilPercorso che ri ee Steinerian id le al o at ir sp ire, e dell’edicio (i modo di costru to es u q i d pi lustra i princi e con l’uomo. n l’ambiente co o tt pa , Istiim o del su i per geometri or ri pe su e ol u sc a, corsi univer Indicato per le scuole d’agrari le r pe e, rt A d’ tuti neria. ettura e ingeg sitari d’archit 29 Attività per le famiglie onno no Il melo del ne il gallo senza staopenr riscoprire na giorna adizione veronese, u rtile della tr campagna co la a e d o li n a si a nim dell’ frutto e di a La lentezza i piante da d à et . spontati ri a a v lv e stati sa delle piante o le antich so n u so l’ e e ch a a alian ndere la form contadina it anina, appre V a ss iare cibi fo la liere, mang og Esplorare cc ra , re a min “patente i e gli, cam dagnarsi la or a nee. it u g en i, g m e, se m dei grandi. assie tare custodi rfetto” per i pe en Tutto questo iv si d a e u q re e a ottobre. enitor semin settembre, 9 iploma di “g 8 vegetariani, d 1 , il to e i os z g z A a 8 r i rag 7 Luglio, 2 riano. asinina” pe 9 Giugno, 1 1 , anzo vegeta io pr g g el a d e M v si en pr Date: 22 m co ro a persona Costi: 20 eu I nostri prodotti L’agricoltura diventa un’arte quando si riesce a coltivare senza concimi e veleni. In quel momento si scopre la bellezza di un mondo fatto di colori, sapori, forme e aromi che elevano lo spirito risanando noi e la Terra. Confetture extra di Kiwi, pesche, prugne, ciliegie, fragole, chi, pere e albicocche Confetture dal sapore antico preparate con la nostra frutta selezionata (70%), sapientemente cotta con l’aggiunta di zucchero biologico di canna e pectina come gelicante. Mostarde di kiwi, uva fragola, chi, pere, mele, pesche, cipolle rosse, zucca e pomodori verdi Le nostre mostarde di frutta sono preparate seconda l’antica tradizione veneta, con la nostra frutta selezionata (70%), sapientemente cotta con l’aggiunta di succo di limone, pectina come gelicante, aromi e spezie. Passata di pomodoro Prodotta con pomodori biologici, coltivati in pieno campo senza nessuna aggiunta. Miele milleori “primaverile” Questo miele prodotto in regime di conversione biologica, dal particolare colore giallo paglierino delicatamente trasparente raccolto dalle api sui ori delle acacie, del pesco, del pesco, del ciliegio e dell’elianto. Nocciolata Il sapore ricorda i giorni dell’infanzia, la consistenza cremosa evoca antiche merende. Prodotta con il miele milleori “primaverile”con l’aggiunta di nocciole tostate e tritate. (per eventuali ordini consultare il nostro sito mail). I Libri della Corte izia oedil i B i d e l a anu M natura rispetto della e ra u tt te hi r rc A Graviani, Autori: Guido o Minetto Gianfrancesc Enzo Nastati Apic oltur a da tte o Don Chiscio Editore Mulin re Arsenale Edito 0 ,0 Prezzo € 15 man uale Con il c Autor alendario d e: Gia nfran ei lavori cesco M inetto Editor e: Prezz Mulino Do o € 10 n Chi sciotte ,00 anii,, Con le man la mente…e il cuore Autore: Gianfrancesco Minetto A E Editore : I libri del Baldo. P Prezzo : 12.00 euro. I libri si possono ordinare presso Corte all’Olmo con pagamento contrassegno più spese postali. 31 BRUGI S.P.A. creazioni sportive PUNTO VENDITA DI VERONA via Spallanzani, 29 - 37135 Verona Tel. 045 8299148 BRUGI S.P.A. creazioni sportive PUNTO VENDITA DI MIRA (VE) presso Centro Commerciale LANDO S.S. Romea,54 - Gambarare di Mira (Venezia) Tel. 041 5600489 BRUGI S.P.A. creazioni sportive PUNTO VENDITA DI ROVIGO Dietro il Centro Commerciale LA FATTORIA Località Borsea (Rovigo) Tel. 346 0151839 BRUGI S.P.A. creazioni sportive PUNTO VENDITA DI CASTENEDOLO (BS) vicino all’Ipermercato l’AFFARE È via Beato Pavoni,3 - Castenedolo (Brescia) Tel. 030 2305683