Originale CODICE ENTE: 107708 PANDINO DELIBERAZIONE N° 54 del 24/11/2008 VERBALE DI DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE Adunanza straordinaria di prima convocazione pubblica OGGETTO: APPROVAZIONE PIANO DI PROTEZIONE CIVILE DI CUI ALLA LEGGE 225 DEL 1992 L'anno DUEMILAOTTO, addì VENTIQUATTRO del mese di NOVEMBRE alle ore 21.00, nella presso il Municipio comunale, previa l’osservanza di tutte le modalità prescritte, sono stati convocati a seduta per oggi i Consiglieri Comunali. 1) 2) 3) 4) 5) 6) 7) 8) 9) 10) 11) 12) 13) 14) 15) 16) 17) DOLINI DONATO SEVERGNINI SIMONA PICINELLI ANTONIO PIETRO BERTAZZOLI ANTONIO MENCLOSSI VINCENZINA ANTONIA FORNONI FABIO POLIG MARIA LUISE STRINGHI IVANA PIZZAMIGLIO ANNA AGNELLO MARIA ANTONIETTA CAMOLI ROMANA VIGANO' GIOVANNI MORETTI GIUSEPPE GIUBELLI FERRUCCIO GINO LABO' STEFANO MANCLOSSI CARLO DEDA PRIMO STEFANO Sindaco - Presidente Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere TOTALE: Presenti SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI 16 Assenti SI 1 Partecipa IL SEGRETARIO COMUNALE NUMA DR. GRAZIANO che provvede alla redazione del presente verbale. Partecipa il sig. MARAZZI ALESSIO assessore extraconsiliare. Essendo legale il numero degli intervenuti il Presidente dichiara aperta la seduta ed invita il Consiglio Comunale a trattare il seguente argomento: OGGETTO: APPROVAZIONE PIANO DI PROTEZIONE CIVILE DI CUI ALLA LEGGE 225 DEL 1992 IL CONSIGLIO COMUNALE PREMESSO che: - - Che con legge 225/92 è stato istituito il servizio nazionale della protezione civile; L’art. 108 punto c) del D.Lgs. 112/98 prevede che il comune predisponga un piano comunale di emergenza sulla base degli indirizzi regionali, comunemente definito piano di protezione civile, al fine di tutelare l’integrità della vita, dei beni, gli insediamenti, l’ambiente dai danni o dal pericolo di danni derivanti da calamità naturali, da catastrofi e da altri eventi calamitosi; Che la Regione Lombardia con DGR 21 febbraio 2003, n. 7/12200 ha emanato la Direttiva Regionale per la Pianificazione di Emergenza degli Enti Locali; Che la Regione Lombardia, con DGR n. VIII/4732 del 16.5.2007, ha rivisto le direttive per la predisposizione dei piani di emergenza comunali, abrogando la DGR 21 febbraio 2003, n. 7/12200; CONSIDERATO che: - Sul territorio comunale di Pandino è presente la ditta Evonik –Goldschmidt Italia Srl con sede in via Falconera, rientrante nel campo di applicazione del D.Lgs. 334/99 in materia di aziende a rischio di incidente rilevante, giusta la notifica di cui all’art. 6 del D.Lgs. 334/99 come integrato dal D.Lgs. 238/05 in data 6 marzo 2006; - La prefettura di Cremona con il coinvolgimento del Comune e degli enti interessati ha predisposto il piano di emergenza esterno per la ditta Evonik –Goldschmidt Italia Srl; - Che, per quanto sopra, è stato predisposto l’elaborato tecnico “Rischio di Incidenti Rilevanti (RIR)” ai sensi del DM 9 Maggio 2001, al fine di consentire al comune la valutazione di compatibilità per qualsiasi modifica del territorio prevista; - Che la definizione degli scenari di rischio per tutto il territorio comunale ed i relativi modelli di risposta con la mobilitazione delle strutture operative, rimanda a un piano comunale da predisporsi secondo i dettami delle sopra richiamate disposizioni, ATTESO che, per quanto sopra richiamato il comune deve dotarsi di un Piano di Emergenza Comunale come previsto dalla legge 225/1995, e che detto piano è stato predisposto dalla Ditta Sindar di Lodi, incaricata dal comune, con la collaborazione dell’Area Controllo del Territorio; CONSIDERATO che per garantire il coordinamento di uomini e mezzi al fine di fronteggiare situazioni di emergenza, con deliberazione di Giunta Comunale n. 123 del 25.08.2008 esecutiva ai sensi di legge è stato costituito il centro operativo comunale (C.O.C.), organismo straordinario per la gestione dell’emergenza e che contestualmente si è provveduto alla nomina dei responsabili delle funzioni di supporto e di ogni altra funzione all’uopo necessaria, Unità di Crisi Locale (U.C.L.); DATO ATTO che: - il Sindaco, al verificarsi di una emergenza, attiva il Centro Operativo Comunale convocando i titolari delle funzioni di supporto. L’attività del C.O.C. comprende l’attuazione degli interventi di soccorso attraverso: a) l’accertamento delle esigenze di interventi; b) - l’attivazione diretta delle risorse necessarie per far fronte alle esigenze di intervento; c) la prima definizione dei danni; che il Piano di Emergenza Comunale di cui alla presente costituisce il riferimento operativo per l’attività del C.O.C.; VISTO l'articolo 15 della l. 225/1992 con la quale il Sindaco è individuato quale autorità di Protezione Civile; VISTO il Piano di Emergenza Comunale predisposto e ritenuto lo stesso meritevole di approvazione; VISTO il D.Lgs 18.08.2000 n° 267; VISTA la Legge 241/90; VISTO il parere allegato in ordine alla regolarità tecnica; DATO ATTO che il presente atto con comporta assunzione di impegno di spesa; UDITI gli interventi dei consiglieri comunali per cui si fa riferimento alla registrazione magnetica conservata agli atti comunali ed allegati al presente atto, quale parte integrante e sostanziale; AD UNANIMITA’ di voti espressi nelle forme di legge, DELIBERA 1. Di approvare il Piano di Emergenza Comunale agli atti con prot. 12971 del 11.07.2008, e così composto: - Piano di emergenza comunale; - Allegato 1 – elenco persone anziane e non autosufficienti; - Allegato 2 – carta di inquadramento territoriale; - Allegato 3 – carte del rischio industriale; - Allegato 4 – verbale deliberazione C.O.C.; - Allegato 5 – caratteristiche delle aree logistica evacuati e dettaglio delle risorse disponibili; - Allegato 6 – recapiti enti gestori dei servizi; - Appendice 1 – direttiva regionale grandi rischi; - Appendice 2 – linee guida per l’informazione alla popolazione sul rischio industriale; - Appendice 3 – scheda di informazione alla popolazione sul rischio industriale (ditta Evonik Goldschmidt Italia srl); - Appendice 4 – piano di emergenza esterna Prefettura di Cremona (ditta Evonik Goldschmidt Italia srl); - Fascicolo di informazione per la popolazione in materia di protezione civile. 2. Di dare atto che le premesse costituiscono parte integrante della presente deliberazione; 3. Di dare mandato al Responsabile dell’Area Controllo del Territorio per quanto di competenza relativamente alla gestione e all’aggiornamento del piano medesimo; Con votazione separata, AD UNANIMITA’ di voti espressi nelle forme di legge, DELIBERA di dichiarare il presente atto immediatamente eseguibile ai sensi dell’art 134, comma 4 del D.Lgs n.267/00. PUNTO 3 SINDACO Approvazione piano di protezione civile di cui alla legge 225 del 1995, passo la parola all'assessore Camoli. CAMOLI Io per illustrare questo piano ho chiesto la presenza del responsabile del procedimento di attuazione che è il geometra Tonetti, che ringrazio e che è qui questa sera. Brevemente intendo illustrare perché abbiamo fatto un nuovo piano di protezione civile e poi anche una breve descrizione molto sintetica di quello che è contenuto nel piano di protezione civile che ovviamente è un qualcosa di molto lungo e complesso. Il piano di protezione civile comunale che siamo chiamati ad approvare questa sera subentra a quello in vigore nel nostro comune dal 1991. In questi diciotto anni nuovi decreti legge ne hanno modificato i regolamenti generali e diversificato le competenze. Il passaggio più incisivo va all'introduzione nel trattato di Maastricht del 1992 del principio di sussidiarietà che diviene patrimonio ideale delle nazioni. Secondo questo principio i servizi devono nascere ed organizzarsi vicino ai cittadini e gli enti locali riacquistano progressivamente autonomia. La Legge 225 contiene quindi nuove indicazioni che rivoluzionano l'impianto della Protezione civile in atto sino a quel momento in Italia e che prevedeva la sola centralità dello Stato e delle prefetture ed un sistema di protezione civile chiamato a intervenire solo dopo l'evento calamitoso. Si procede quindi con la modifica del sistema di protezione civile che dev'essere preesistente all'evento e non formarsi in corsa; infatti per la prima volta la legge 225 sancisce che non vanno fronteggiate solo le conseguenze di emergenza ma messe in atto attività di previsione e prevenzione. Lo scopo della Protezione civile diviene in tal modo quello di tutelare l'integrità della vita, i beni, gli insediamenti e l'ambiente dai possibili danni causati da calamità naturali o dall'uomo. Il centro decisionale viene pertanto spostato dalla centralità statale verso province e comuni e la modifica apportata alla costituzione, legge costituzionale del 2001 che segue la Bassanini del 97, ne sancisce la svolta. Il sindaco diviene autorità comunale di protezione civile e il comune ne acquisisce le competenze per la conoscenza diretta del territorio, le attività a favore del territorio e della popolazione, la vicinanza ai luoghi colpiti in caso di necessità. Voglio ricordare che al tempo della centralità dello Stato per gli interventi di emergenza, i primi soccorsi a seguito del terremoto in Irpinia giunsero su un luogo dopo 72 ore. Ne consegue il diritto/dovere del comune di disporre di un piano di protezione civile comunale o piano di emergenza aggiornato e al passo con le nuove leggi e competenze vigenti sia per quanto concerne la prevenzione che le modalità di intervento nell'emergenza. Ora il nostro territorio non rientra fortunatamente fra quelli a rischio elevato, comunque il nuovo piano che abbiamo realizzato contempla lo studio territoriale, la realtà abitativa, le strutture esistenti, la viabilità, gli insediamenti produttivi, il sistema idrogeologico e l'analisi dei rischi tenendo anche conto sin dove è possibile delle ricadute per calamità naturali. Fermo restando le specifiche competenze nell'emergenza in capo agli enti quali Provincia, Prefettura, Arpa, Asl, Vigili del fuoco, all'interno del piano si sono stabiliti i ruoli quali il referente operativo comunale per il coordinamento delle attività di prevenzione e pianificazione dell'intervento, il gruppo di unità di crisi locale e il gruppo di crisi allargato. Il piano di emergenza comunale diviene così uno strumento che ci aiuta a valutare ed affrontare eventuali rischi territoriali, siano calamità naturali o causati dall'uomo. Un concetto che dobbiamo aver chiaro è che comunque il rischio zero non esiste, non possiamo cioè ipotizzare un'esistenza priva di rischi; quello che possiamo e dobbiamo proporci è ridisporre le misure atte a limitarne l'impatto. Il nuovo piano, prendendo in considerazione i rischi potenziali ed involontari che possono interessare il nostro territorio, assegna a ciascuno di essi una scala qualitativa di rilevanza alta, media e bassa. Cito ad esempio la viabilità lungo le arterie Melotta e Bergamina e i danni che potrebbero derivare da incidenti di mezzi con trasporto di sostanze pericolose, classificato rilevanza media. Per quanto riguarda la realtà produttiva locale dell'azienda EvoniK Goldschmidt già Degussa è classificata a rischio di incidente per la presenza di sostanze chimiche che non presentano pericoli all'esterno dello stabilimento ad eccezione che per il metanolo e per questo un apposito gruppo di lavoro coordinato da prefettura con il comune, l'azienda e gli enti provinciali ha predisposto uno specifico piano di emergenza esterno in relazione ad un'area corrispondente al raggio di 150 metri dal punto di deposito del prodotto metanolo. Questo piano di emergenza esterno si aggiunge al piano di emergenza interno in obbligo all'azienda stessa. Pur risultando poco probabile che un eventuale incidente possa avere conseguenze esterne allo stabilimento, in caso di allarme tramite il suono di un'apposita sirena situata presso l'azienda, nota agli abitanti la zona interessata, gli otto nuclei familiari residenti saranno chiamati ad agire secondo alcune specifiche precauzioni per le quali sono stati opportunamente informati. Il piano di emergenza comunale prevede anche l'informazione alla cittadinanza e per questo è stato stampato un opuscolo, che è già qui questa sera, nel quale sono sintetizzate alcune informazioni ed indicazioni da seguire in caso di emergenza. Il documento integrale del piano di protezione civile comunale è consultabile presso gli uffici comunali e a breve anche sul sito Internet del comune unitamente al suono della sirena. Voglio ricordare che ogni cittadino è operatore di protezione civile e pertanto, adottando corrette norme di comportamento, ognuno può contribuire a ridurre le probabilità ed entità di danno, soprattutto nell'eventualità di eventi improvvisi e quindi non prevedibili. Il piano che viene presentato questa sera è frutto dell'espressione e collaborazione fra comune e i diversi enti tecnici ed istituzionali oltre che del supporto delle aziende e del volontariato, e a tutti va il nostro grazie. Un progetto complesso quanto utile che fa chiarezza sulle procedure operative con l'obiettivo di rendere sempre più efficaci ed efficienti i soccorsi in caso, speriamo mai, di emergenza. Io volevo appunto ringraziare l'assessore per il grande impegno con cui ha sviluppato questo lavoro e il geometra Tonetti che è qui presente in sala questa sera per rispondere di eventuali domande tecniche che dovessero esserci da parte dei consiglieri e che è stato responsabile di questo procedimento e che ha condotto con grande professionalità. Io chiedo se ci sono interventi o domande su questo tema. MORETTI Non mi sono guardato il malloppo però indicativamente quali sono le scelte che sono state fatte? Sono state localizzate, avete scelto all'interno del paese delle ruspe piuttosto che dei camion, avete organizzato e in che modo questo tipo, a seconda delle necessità ovviamente, inondazione piuttosto che pericolo di rovesciamento. E’ successo proprio stamattina sulla Bergamina. Se facessimo un esempio di questa mattina e ci fosse stato un intervento necessario cosa si sarebbe fatto? TONETTI Il piano diciamo che fa un censimento delle strutture e delle risorse che ha il comune, non è che possiamo pretendere che il comune possa avere di tutto, dopo di che ha fatto anche un'indagine, una verifica sul territorio di quelle che possono essere le strutture necessarie però, in genere, poi quando è il momento si individuano a seconda delle necessità con provvedimenti urgenti le strutture e le risorse necessarie. Per fare l’esempio banale delle ruspe, noi abbiamo individuato delle aziende che sono presenti sul territorio ovviamente, non faccio i nomi in quanto li conoscete, e in caso di necessità chiaramente ci si rivolge a questi. Sono individuati, si sa che ci sono, si potrebbero fare anche delle convenzioni però non abbiamo ritenuto necessario fare questo tipo di cose. Teniamo presente che il piano di protezione civile e il piano di emergenza comunale, non è una cosa che finisce con l'approvazione, deve sempre essere continuamente validato, aggiornato e verificato nella sua operatività nel senso che è lo strumento che ci dovrebbe consentire di farci trovare pronti nel momento in cui succede qualcosa. MORETTI Quindi il piano è una specie di inventario dei mezzi da utilizzarsi in caso di emergenze? SINDACO Non esattamente, il piano è una ricognizione dei potenziali rischi che possono verificarsi sul territorio e a fronte dei rischi che sono stati individuati dai tecnici che hanno sviluppato il piano quindi quali sono le misure che possono indirizzare questi rischi; quindi è chiaro che se avessimo avuto come i nostri comuni confinanti un forte rischio di esondazione è chiaro che esiste la necessità di avere a disponibilità immediata tutta una serie di strumenti e attrezzature per poter far fronte ad un'eventualità di questo genere. Dal momento che noi non abbiamo questo tipo di rischio viene un po' meno la necessità di dotarsi di queste strumentazioni. E’ invece riferito a rischi che sono stati individuati e che sono riferiti e definiti nel piano e che hanno un diverso tipo di necessità per quanto riguarda la dotazione strumentale; c'è bisogno di istituire per esempio dei posti di blocco, c'è bisogno di assicurare un'informazione da inviare alla popolazione. C'è bisogno insomma di una serie di azioni che servono a circoscrivere l'evento nel momento in cui questo evento si verifica. Abbiamo teoricamente anche un rischio terremoto come si vede lì, però sappiamo che l'unico terremoto che la memoria umana ricordi risale all'inizio del 1800 e si è sviluppato nel territorio di Soncino producendo solo qualche danno; quindi di fatto dire che ci dobbiamo attrezzar per un terremoto mi sembra una cosa eccessiva. Quindi è stato un po' tarato sulla dimensione del rischio che noi riteniamo di avere, poi come diceva giustamente il geometra Tonetti il piano non è uno strumento immobile, è uno strumento che vive e che quindi dovrà essere continuamente aggiornato e adattato alle circostanze. Noi partiamo con questo documento che è il risultato del lavoro che è stato fatto ma è chiaro che poi il geometra Tonetti ha anche un ruolo di ROC , cioè responsabile operativo comunale di esecuzione di questo piano e che quindi apporterà tutte quelle che sono le eventuali modifiche o necessità di aggiornamento del tempo. VIGANO’ Noi per quanto siamo riusciti a valutare dalla documentazione…. Per quello che mi riguarda ho partecipato allo sviluppo di un piano analogo in ospedale per le maxi emergenze extraterritoriali e ci ho ritrovato molte cose per cui come falsa riga penso che sia una cosa che si assomiglia un po' dappertutto, per quanto riguarda poi le azioni da fare, le unità di crisi, i rapporti tra le varie istituzioni che devono operare sull'intervento; per cui da questo punto di vista ho rivisto molte cose per cui capisco anche la fatica che avete fatto per metterle insieme. SINDACO Si, di fatto si è anche sviluppata una metodologia che presiede la realizzazione di queste cose e anche la gestione dei piani che poi viene usata da tutti. LABO’ Ho analizzato i files del dischetto e ho visto che oltre le figure istituzionali sono state affiancate delle figure di responsabile, oltre al sindaco, le unità di crisi ecc. ecc. anche il comandante dei vigili, il responsabile tecnico, il geometra Tonetti. Prima si parlava di una componente di volontariato se non ho capito male, chiedevo se questa componente di volontariato era stata selezionata in base a quali criteri e come venivano strutturate le prove eventualmente nell'ipotesi più remota di un fatto di questo tipo, in caso di necessità. CAMOLI Dunque quando si parla di volontariato, in questo caso, è il volontariato non so, lei intende del luogo? Del luogo. Ma noi parliamo di volontariato che può essere il volontariato territoriale in particolare, cioè ci siamo avvalsi ovviamente della collaborazione di volontariato a livello più largo per stendere un piano di protezione civile, queste quanto volevo dire. Per quanto riguarda i gruppi di volontari a livello locale attualmente che agiscono sulla protezione civile, a Pandino non c'è un gruppo locale di protezione civile. Voglio però dire questo: noi siamo stati contattati tempo fa dal corpo dei vigili del fuoco e ci sembrava veramente che, data proprio la peculiarità territoriale che abbiamo noi, la Evonik e il problema della viabilità con la Bergamina, la Melotta e la Paullese ci sembrava veramente bello poter mettere un distaccamento del corpo dei vigili del fuoco a Pandino. Ci siamo impegnati fino allo spasimo per trovare il posto perché bisognava trovare perlomeno tre locali e bisognava trovare il posto per mettere i mezzi dei vigili del fuoco. Purtroppo non ci siamo per ora riusciti, non ci perdiamo d'animo e speriamo di poter riuscire a collocare in qualche modo dei volontari dei vigili del fuoco sul comune di Pandino. Questo è quanto possiamo dire sino questo momento. Volevo aggiungere una cosa al dottor Viganò: i piani in alcuni casi, parte dei piani, si assomigliano, nel senso che hanno tutti le stesse procedure poi però bisogna lavorare su quella che è la specificità locale. Nella fattispecie il solo stendere il piano di emergenza esterno per la Evonik ha richiesto circa un anno di incontri presso la prefettura di Cremona con tutti i vari enti interessati, azienda compresa, proprio per la particolarità dell'azienda e anche per fare chiarezza su quello che è veramente la produzione di questa azienda e quelli che sono i rischi che comporta questa azienda, di cui a volte, magari anche impropriamente, si parla o si discute. Credo che questo sia servito proprio a mettere in chiaro quello che è la produzione e i rischi che si possono correre, rischi che come abbiamo visto restano all'interno dell'azienda e al limite possono andare a 150 metri all'esterno partendo dal punto di deposito del prodotto interno all'azienda, perciò sono limitati. SINDACO Ci sono altri interventi? Allora io metto in votazione il punto 3, approvazione piano di protezione civile di cui alla legge 225/1995: chi approva? All'unanimità. Immediate eseguibilità, chi approva? All'unanimità. Letto, confermato e sottoscritto IL SINDACO Donato Dolini IL SEGRETARIO COMUNALE NUMA DR. GRAZIANO ADEMPIMENTI RELATIVI ALLA PUBBLICAZIONE La sopra estesa deliberazione ai sensi dell’art. 124, comma primo, D. Lgs. 18/08/2000 n. 267, viene pubblicata all'Albo Pretorio del Comune in data odierna ed ivi rimarrà per 15 giorni consecutivi. Pandino, lì IL SEGRETARIO COMUNALE NUMA DR. GRAZIANO CERTIFICATO DI ESECUTIVITA' La presente deliberazione è divenuta esecutiva in data odierna, decorsi 10 giorni dalla pubblicazione, ai sensi dell'art. 134, comma 3°, del T.U. approvato con D. Lgs. 18 agosto 2000 n. 267. Pandino, lì IL SEGRETARIO COMUNALE NUMA DR. GRAZIANO