Verbale dell’Assemblea generale
di ProLitteris, società svizzera
per i diritti degli autori d’arte
letteraria e visuale, cooperativa
del 3 settembre 2011 a Lugano
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Apertura dell’Assemblea generale
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Il Presidente, Men Haupt, apre l’Assemblea generale
e saluta i soci e gli ospiti d’onore.
Men Haupt ricorda che i soci lo hanno eletto Presidente
un anno fa e che pertanto hanno diritto di essere
informati su come intende condurre ProLitteris nei
prossimi anni insieme al Consiglio di amministrazione e alla Direzione. Convinto dell’importanza di
una comunicazione trasparente e aperta, Men
Haupt desidera fornire al pubblico alcuni ragguagli.
L’ordine del giorno è approvato all’unanimità.
Sono eletti scrutatori la signora Kunzelmann e
i signori Geissler e Roth.
Il Presidente legge i nomi dei soci scomparsi dal l’ultima Assemblea generale. In memoria dei defunti
i presenti si alzano in piedi e osservano un minuto
di silenzio.
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ProLitteris è una delle cinque società di gestione
svizzere titolari di una licenza di gestione dei diritti di
autore. La sua legittimazione fonda sul diritto d’autore attualmente in vigore. ProLitteris è una società
di gestione organizzata secondo il principio cooperativo, paragonabile a un’organizzazione non profit che
opera senza scopi di lucro. Ciononostante è interessata a generare un utile, poiché più sono consistenti
le sue entrate, più elevati saranno i contributi che
potrà ripartire ai soci. Le entrate generate da tutte e
cinque le società di gestione ammontano a quasi
CHF 300 milioni l’anno.
Esibizione artistica del Duo di Morcote
Men Haupt presenta al pubblico il Duo di Morcote,
composto dai musicisti Stefano Fedele e Giordano
Moretti. Il Duo di Morcote è stato fondato 20 anni fa
e propone antichi canti popolari ticinesi e lombardi
suonati con mandolino, violino, chitarra e mandola.
Il pubblico è deliziato da questa esibizione affascinante e ringrazia gli artisti con un lungo applauso.
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In merito alla struttura organizzativa di ProLitteris
Men Haupt riferisce che il Consiglio di amministrazione si riunisce da tre a quattro volte l’anno per
trattare le questioni di attualità. Il Consiglio di amministrazione si compone di rappresentanti dei vari
gruppi, che rappresentano da un lato le autrici e gli
autori (Gruppo A1–A4), dall’altro lato le case editrici (Gruppo E1–E3). Per rispondere alle evoluzioni
che interessano gli svariati settori, il Consiglio di
amministrazione ha istituito delle commissioni. Esse
si riuniscono secondo le esigenze a intervalli irre golari. La presidenza è assunta congiuntamente da
tre persone, la Vicepresidente Alexandra Maurer,
il Vicepresidente Stefan Keller nonché il Presidente
Men Haupt.
Diversità culturale nel canton Ticino
Men Haupt ribadisce che il Consiglio di amministrazione si adopera affinché le Assemblee generali di
ProLitteris siano organizzate in considerazione delle
quattro lingue nazionali e delle varie regioni della
Svizzera. Ecco perché l’intermezzo artistico è stato
affidato a un gruppo musicale ticinese. Per il primo
punto all’ordine del giorno Men Haupt si rallegra di
presentare al pubblico lo scrittore Fabio Pusterla,
un profondo conoscitore degli ambienti culturali
ticinesi.
L’intervento di Fabio Pusterla è pubblicato nella
Gazzetta n. 50 (2) 2011.
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Rapporto del Presidente
Men Haupt illustra anche gli obiettivi che ProLitteris
si propone di raggiungere nei prossimi quattro anni.
La determinazione e il raggiungimento di obiettivi
non sono prerogative di una società di lucro. Anche le
organizzazioni non profit come ProLitteris possono
essere gestite in modo mirato, nell’intento di raggiungere gli obiettivi prefissi. Tuttavia gli obiettivi
devono essere realistici, comprensibili e verificabili.
Per questo motivo, il Consiglio di amministrazione
per il quadriennio 2011–2014 ha definito i seguenti
obiettivi:
Verbale dell’Assemblea generale del
4 settembre 2010
Il verbale dell’Assemblea generale 2010 è approvato
con un’astensione.
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1) Nei prossimi quattro anni ProLitteris deve riuscire
a schiudere nuove fonti di entrate e aumentare i
contributi agli aventi diritto.
2) Il diritto di seguito e di prestito in Svizzera deve
essere radicato nella Legge.
3) Anche in futuro dovranno essere stipulati contratti
di reciprocità con altre società consorelle,
sempre con l’obiettivo di incrementare le entrate
e le somme ripartibili.
4) I costi di amministrazione devono essere stabilizzati, nella misura del possibile attraverso misure
di risparmio.
5) Per i soci, la Fondazione sociale è spesso l’ultima
rete di protezione. Ecco perché occorre adoperarsi
affinché siano aumentati i contributi che la Fondazione versa ai richiedenti.
6) Il Direttore di ProLitteris, Ernst Hefti, a fine 2014
andrà in pensione. Il Consiglio di amministrazione
ha istituito una commissione di reclutamento che
in tempo debito intraprenderà i passi necessari
per assicurare la successione.
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sia personale sia tecnico. In questa occasione il signor
Hefti desidera esprimere i propri ringraziamenti a
tutte le collaboratrici e i collaboratori di ProLitteris
per il grande lavoro svolto con impegno e serietà.
Egli ringrazia altresì i due vicedirettori per il loro im pegno, profuso in particolare nell’ambito delle lunghe
e complesse trattative per le Tariffe comuni 8 e 9.
Queste trattative, infatti, si sono rivelate estremamente difficili, visto che le associazioni degli utenti
volevano abbassare i compensi previsti dai tariffari.
Invece, ProLitteris è riuscita a mantenere invariati i
tassi applicabili della Tariffa 8 e addirittura a incrementare quelli della Tariffa 9. Nei settori di gestione
«Utiliz za zioni nelle scuole», «Nolegio di copie di
opere» e «Supporti vergini» abbiamo dovuto subire
alcune perdite minori. Si tratta delle Tariffe comuni 4,
vale a dire delle indennità su CD, DVD e altri supporti di memoria riscosse dalla SUISA. Questo settore
è problematico, visto che da un lato i supporti vergini
sono venduti sempre più a buon mercato, dal l’altro
lato la loro capacità di memoria aumenta sempre più.
Negli altri settori di gestione invece è stato possibile
registrare entrate addizionali consistenti. Ciò ha avuto
un impatto sulla somma da ripartire ai soci, che
nell’anno in esame ha raggiunto quasi CHF 25 milioni.
Sono stati effettuati pagamenti superiori dell’oltre
20% rispetto all’anno precedente. Le spese amministrative lorde, vale a dire le spese effettive prese a
carico nell’anno in esame, sono aumentate del 6,7%,
un’evoluzione riconducibile soprattutto alle spese
postali e alle spese IT. Il cattivo anno finanziario ha
causato un incremento del 20% dei costi amministrativi netti. Infatti, abbiamo subito perdite alla voce
proventi da titoli mobiliari. Anche la crisi dell’euro ha
avuto un impatto negativo. Ciononostante l’aliquota
dei costi amministrativi si è portata nuovamente al di
sotto del 20% e per l’anno 2010 si è assestata al
19,8%. La quota ordinaria di ProLitteris alla Fondazione
sociale si è lievemente ridotta, mentre il contributo
al Fondo culturale è più elevato rispetto all’anno
precedente.
Rapporto annuale
Il Rapporto annuale 2010 è approvato all’unanimità.
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Conto annuale 2010 / Rapporto dell’Ufficio di
revisione / Discarico al Consiglio di amministrazione
Ernst Hefti osserva che sul lato delle entrate, rispetto
all’esercizio 2009, è stata registrata una vera impennata, visto che gli introiti si sono accresciuti di quasi
CHF 5 milioni, portandosi a CHF 35 milioni. Questo
ottimo risultato tuttavia va relativizzato: non tutti i
proventi sono stati generati in Svizzera, la maggior
parte infatti è stata versata dalla società consorella
tedesca VG Wort, la quale nell’anno in esame ha
potuto effettuare un versamento speciale di circa CHF
3 milioni a beneficio dei soci ProLitteris. La stessa
ProLitteris, tuttavia, anche senza queste entrate stra ordinarie ha registrato proventi leggermente superiori rispetto all’anno precedente. In varie occasioni
la stampa ha definito la ProLitteris un «laboratorio
protetto», vale a dire un ente in cui i mezzi finanziari
arrivano automaticamente e sono girati ai soci in un
processo diretto che non richiede alcuno sforzo lavorativo. Si tratta di osservazioni campate in aria.
ProLitteris non solo deve lottare per generare le proprie
entrate, ma deve adoperarsi per prevenire un’ulteriore limitazione del diritto d’autore. Inoltre, la ripartizione delle indennità comporta un importante onere
Men Haupt ringrazia la Direzione e le collaboratrici
e i collaboratori di ProLitteris per l’ottimo risultato
dell’esercizio 2010.
Il pubblico si associa ai ringraziamenti con un caloroso applauso.
Il consuntivo 2010 è approvato con un’astensione.
Il rapporto dell’Ufficio di revisione è approvato
all’unanimità.
Il discarico al Consiglio di amministrazione è dato
all’unanimità.
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che non costa nulla allo Stato, ma che dà al controllore dei prezzi la possibilità di intervenire in presenza
di prezzi di libri eccessivi. In questo modo anche i
lettori possono esercitare un controllo sui libri importati in Svizzera. Senza regolamentazione del prezzo
dei libri anche in Svizzera tedesca molte librerie sono
destinate a scomparire, soprattutto nelle città di
piccole e medie dimensioni. Tuttavia se in Svizzera
vogliamo mantenere viva una cultura del commercio
del libro variegata abbiamo bisogno di una rete
capillare di librerie. Si tratta di una condizione importante anche per le autrici e gli autori ed editori
svizzeri, visto che sono soprattutto le piccole e medie
librerie che integrano le loro opere nell’assortimento.
Se queste librerie scompaiono, si abbassano anche le
cifre di vendita delle case editrici svizzere. Per contrastare questo pericolo è indispensabile introdurre la
Legge sui prezzi fissi del libro anche in Svizzera.
Informazioni relative al prezzo fisso dei libri,
alla Legge sulla promozione della cultura e al
concordato con Google
Prezzo fisso dei libri
Il membro del Consiglio di amministrazione Jacqes
Scherrer, rappresentante del gruppo E 1 «Editori di
libri e di pubblicazioni artistiche» inizia con una breve
retrospettiva e costata che il 18 marzo 2011 è una
data essenziale per la cultura svizzera del libro. Il 18
marzo, infatti, il Parlamento si è pronunciato a favore
dell’introduzione della Legge sul prezzo fisso dei libri.
Questa decisione equivale a una grande vittoria per il
settore del libro, dopo una lotta iniziata già nel
2003/2004, quando l’ormai scomparso Consigliere nazionale Jean-Philippe Maitre, su iniziativa dei librai
della Svizzera romanda ha depositato un’iniziativa parlamentare. I librai della Svizzera romanda erano
confrontati con una situazione estremamente difficile,
visto che il mercato del libro nella Svizzera romanda
sin dagli anni ‘80 era stato oggetto di una liberalizzazione sempre più sfrenata che ha costretto numerose librerie a chiudere i battenti. Il numero di librerie
nella Svizzera romanda negli anni ’90 è diminuito
di oltre un quarto. Questa erosione è scaturita soprattutto dalle controversie legate al prezzo dei libri.
Occorre considerare che in Svizzera circa l’80% dei
libri venduti sono importati dall’estero. I prezzi di
copertina vengono aumentati, in parte in modo
senz’altro giustificato. Attraverso la liberalizzazione
del prezzo dei libri, nella Svizzera romanda tuttavia
è venuta meno la possibilità di controllare i prezzi, che
in seguito si sono accresciuti in modo smisurato.
Vi sono dei libri tascabili che in Svizzera costano dal
60 all’80% in più rispetto all’estero. Questa realtà
è incomprensibile per i consumatori. Il soggetto più
colpito comunque è il libraio, che non riesce a giu stificare un tale aumento dei prezzi. Il commercio del
libro intermedio non fattura in euro ma in franchi
alle librerie, con un margine che lascia poco spazio di
manovra ai librai. Il Parlamento ha riconosciuto
che è perciò indispensabile fissare i prezzi dei libri. Lo
scorso luglio, tuttavia, gli avversari hanno lanciato il
referendum, dopo essere riusciti a raccogliere 70 000
firme, provenienti soprattutto dalla Svizzera tedesca.
Questo significa che bisogna sottoporre la legge nuovamente a votazione, probabilmente nel marzo del
2012. Il comitato di referendum è composto dai Giovani
radicali liberali e dal Partito pirata. I finanziatori
della campagna sono in prima linea la Migros, rispettivamente l’affiliata Ex Libris.
Men Haupt ringrazia Jacques Scherrer per queste
delucidazioni. Fa notare che l’articolo 2 della Costituzione sancisce che uno dei compiti dello Stato è
quello di promuovere la varietà culturale della Svizzera, e la produzione del libro si iscrive senza
ombra di dubbio in questo constesto. Che sia proprio
un’organizzazione come la Migros, che sfoggia
volentieri il suo percento culturale, a sostenere massicciamente il referendum contro la legge sul prezzo
fisso dei libri attraverso Ex Libris lascia quanto meno
perplessi.
Legge sulla promozione della cultura
La consigliera Nicole Pfister Fetz, rappresentante del
gruppo A1 «Scrittrici e scrittori» in seno al Consiglio
di amministrazione informa sulla situazione attuale.
Dall’11 dicembre 2009 in Svizzera è in vigore la
Legge sulla promozione della cultura. Dal febbraio
2011 è disponibile anche la versione approvata dal
Consiglio federale del Messaggio sulla cultura,
che costituisce la base del dibattito in corso in Parlamento sin dalla sessione estiva, relativo al Preventivo per la cultura 2012-2015. Come spesso accadde,
anche questa volta ne va di quattrini. Quanti soldi
deve investire la Confederazione nella cultura? Il
Parlamento in realtà non ha dibattuto concretamente
sulla questione perché la Confederazione deve promuovere la cultura e non ha intenzione di farlo, ma
discuterà soprattutto se e per che cosa è opportuno
spendere più mezzi. A livello finanziario il Consiglio
federale con il Messaggio sulla cultura prevede sì
di stanziare CHF 5,2 milioni in più rispetto alla prassi
vigente finora. Tuttavia, alla luce dei compiti attribuiti dal Parlamento anche in virtù della Legge sulla
promozione della cultura, il contributo è lungi dal l’essere sufficiente. La promozione dell’arte visuale
nel Messaggio sulla cultura subisce notevoli tagli.
I fondi previsti a titolo di premi sono ridotti del 28%,
e Pro Helvetia deve assumersi nuovi compiti addi zionali, senza tuttavia ricevere i fondi necessari per
La legge è semplicissima; comprende una ventina di
articoli che da un lato disciplinano il controllo dei
prezzi determinati dal commercio del libro intermedio
e dall’altro prevede la concessione di ribassi e sconti
per determinati clienti. Si tratta pertanto di una legge
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assolverli. La promozione della letteratura, al di
là dei premi e delle distinzioni di ProHelvetia, oramai
avviene solo nell’ambito della promozione della
lettura. La lotta all’illetterismo e la promozione della
lettura nel senso più immediato sono di primaria
se non assoluta importanza. In linea di principio non
vi è niente da obiettare contro questo impegno. Ma
queste restrizioni in poche parole mancano di lungimiranza, anche se si pone l’accento particolare sulla
promozione della lettura, come avviene nel Messaggio
sulla cultura. Per le case editrici, infine, tranne la
presenza alle fiere del libro, a livello federativo non è
prevista più alcuna promozione, visto che nella versione del Consiglio federale non sono menzionati né
«Succès Livre et Littérature», un modello di promozione particolare, né i premi di edizione di Pro Helvetia. L’unico aspetto davvero positivo è che il mes saggio sulla cultura è ora orientato al modello Rete
Prevenzione Cultura, e dunque seguirà la soluzione
presa per gli operatori culturali a riguardo della sicu rezza sociale. Da un esame più attento del linguaggio scelto nel Messaggio emergono alcune lievi modi fiche intercorse fra la bozza e la versione del Consiglio federale. In generale, il tenore del testo è stato
neutralizzato, nel senso che di solito si parla della
mediazione e della promozione della cultura in quanto
compiti della Confederazione, mentre gli operatori
culturali in prima linea sono al servizio di questi com piti. Ciò risulta evidente per esempio alla domanda
sui premi e sulle distinzioni, i quali a differenza della
prima bozza del Messaggio sulla cultura ora sono
intesi esclusivamente in quanto «elemento di una
panoramica nazionale delle prestazioni». Non più una
parola sul fatto che l’Ufficio federale della cultura
voleva onorare „le prestazioni eccellenti di artiste
e artisti». In sintesi, il Messaggio sulla cultura, lungo
il percorso per arrivare alla rielaborazione in quanto
versione del Consiglio federale, non ha considerato le
numerose prese di posizione, provenienti anche dagli
ambienti culturali ed è stato praticamente sottoposto
ad un trattamento di dolcificazione per rendere
accettabile per la maggioranza parlamentare almeno
a livello linguistico la strategia culturale della Con federazione. Nella sua riunione di maggio, la Commissione della scienza, dell’educazione e della cultura
del Consiglio degli Stati ha sorprendentemente richiesto maggiori mezzi finanziari rispetto a quanto
definito dal Consiglio federale nel Messaggio sulla
cultura, vale a dire in totale CHF 50,6 milioni per
quattro anni. Tutto sommato questi mezzi addizionali
dovevano essere ripartiti come segue: 20 milioni
per la protezione dei monumenti storici e per la pro tezione del patrimonio culturale, 10 milioni per il
film, 12 milioni per «Succès Livre et Litterature» e
8,6 milioni per Pro Helvetia. Tuttavia la speranza
sbocciata fra gli operatori culturali dopo queste richieste
è stata solo di breve durata. Il 15 giugno 2011 il
Consiglio degli Stati ha tagliato sia il contributo per
«Succès Livre et Litterature» sia l’aumento per
Pro Helvetia. Almeno il contributo per il film è stato
accolto appena appena, come anche l’aumento per
la protezione dei monumenti storici e del patrimonio
culturale, anche se effettivamente e rispetto all’anno
precedente esso corrisponde ad una riduzione di
5 milioni all’anno. Il 19 agosto la situazione si è ulteriormente inasprita, quando si è riunita la Commissione della scienza, dell’educazione e della cultura del
Consiglio nazionale. Ora è stato bocciato anche l’aumento del budget per il film. Il verdetto della commissione è talmente inequivocabile che gli ulteriori
stanziamenti per «Succès Livre et Litterature» e per
ProHelvetia nella prossima riunione della commissione difficilmente raccoglieranno consensi. Sarà dun que difficile trovare una maggioranza in Consiglio
nazionale il 26 settembre, quando si tratterà di decidere un finanziamento adeguato della promozione
della cultura prevista dalla Legge. Gli operatori culturali dovranno continuare ad adoperarsi con tutte le
loro forze, affinché il Consiglio nazionale non si occupi
solo dell’indebolimento della forza del franco, bensì
altrettanto vigorosamente per il rafforzamento del
franco culturale.
Mario Andreotti chiede la parola e torna a parlare del
prezzo fisso dei libri. Il ricorso allo strumento del
referendum va accettato in quanto dato di fatto. Cio nonostante desidera sapere quali misure pensano
di intraprendere ProLitteris e SBVV in termini concreti
per vincere la votazione sul referendum. Vorrebbe
sapere anche cosa è stato messo in atto per lottare
contro lo scaricamento illegale di e-book.
Jacques Scherrer risponde anzitutto alla domanda sul
prezzo fisso dei libri, affermando che il settore del
libro non dispone di mezzi ingenti da investire in questa
campagna, e che dunque non è possibile portare
avanti un lavoro di lobbying efficace e duraturo. Tuttavia esistono delle strategie regionali, visto che le
situazioni nelle svariate regioni linguistiche sono molto
diverse le une dalle altre. In mancanza di mezzi per
un’ampia campagna ci si concentrerà dunque soprattutto su iniziative da organizzare negli ultimi due
mesi dell’anno per sensibilizzare la popolazione in merito alla realtà del commercio del libro. La campagna
vera e propria verrà lanciata un mese prima della votazione. Attualmente i vari gruppi di lavoro si riuniscono per elaborare le strategie. Il coordinamento fra
le tre regioni linguistiche funziona molto bene. Per
quanto attiene alla domanda sul download illegale di
e-books: la Legge non può intervenire per quanto
riguarda la dimensione del downloading di libri.
Il download costituisce semplicemente una modalità
diversa di procurarsi un libro per chi non vuole
acquistarlo materialmente. Nella legislazione in vigore
purtroppo gli e-book non sono considerati. Il primo
tentativo di presentare una mozione in tal senso al
Consiglio nazionale è fallito. Anche nei paesi limitrofi mancano regolamentazioni in merito agli e-book.
La Legge sul prezzo fisso dei libri non sarà certo un
deterrente per chi vuole procurarsi un libro via downloading illegale. Occorre innanzitutto scoprire come
sono distribuiti gli e-book. È certo che sono necessarie altre regole rispetto a quelle relative ai libri fisici.
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Men Haupt completa che gli e-book destano preoccupazioni sia agli autori e alle autrici, sia alle case edi trici. Prevale l’opinione secondo cui i contenuti elettronici dovrebbero essere accessibili gratuitamente.
Ma gli unici valori, di cui dispongono autori e case editrici, sono proprio i contenuti, e la situazione pertanto si prospetta alquanto minacciosa. Alla domanda
sulle misure previste da ProLitteris, bisogna dire
che ProLitteris ha le mani legate, fintantoché le case
editrici non le cedano questi diritti. ProLitteris non
può rivendicare diritti di cui non dispone.
dovranno spiegare al giudice Danny Chin a New York se
intendono elaborare un nuovo concordato. Il nuovo
concordato tuttavia deve prendere in considerazione le
preoccupazioni del giudice. In ogni caso occorre partire da una cosiddetta soluzione opt-in. Ciò significa che
Google può utilizzare solo quelle opere per le quali
sono disponibili esplicitamente le concessioni dei diritti
da parte dei titolari. Google non può più come ha fatto
finora partire dal presupposto che chi tace acconsente,
e in mancanza dell’assenso da parte dei titolari dei
diritti, dedurne che questi approvino l’utilizzazione delle
loro opere in Internet. In assenza di una concessione
esplicita dei diritti, Google non deve più utilizzare queste
opere, e dunque non deve più nemmeno renderle
accessibili al pubblico. Pertanto non si pone neanche la
necessità di spiegare il concetto di «possibilità di rimozione», il cosiddetto re-moval. Effettivamente sono solo
verità lapalissiane in linea con i principi di base della
Legge sul diritto d’autore. Qualora le federazioni americane degli autori e degli editori non dovessero presentare una proposta di concordato, continua la procedura
legale ordinaria. Franziska Eberhard passa dunque
alle raccomandazioni ai soci ProLitteris. Le autrici e gli
autori dovrebbero in prima linea mettersi d’accordo
con la propria casa editrice. Se non desiderano che le
loro opere siano utilizzate da Google è meglio non
aspettare oltre, ma servirsi degli appositi moduli e esigere la rimozione delle opere. Il termine per la rimozione delle opere scade il 9 marzo 2012. Tale termine
vale solo per le opere interessate dalla causa. Gli
autori che sono d’accordo con l’utilizzazione delle opere
da parte di Google dispongono di varie opzioni. La
prima opzione è il Google Publisher Program. Molte case
editrici nel frattempo hanno scelto questa soluzione
e hanno stipulato un contratto diretto con Google. Nel
contratto viene disciplinato quali diritti vigono e quali
utilizzazioni sono consentite in quali condizioni. Nella
misura in cui le parti nella causa in corso elaborano
una proposta di concordato approvata dal giudice, un
autore le cui opere sono interessate dalla causa,
può aderire al concordato. Questa soluzione costituisce
la seconda opzione. ProLitteris informerà i soci, non
appena saranno disponibili maggiori informazioni relative ad un’eventuale nuova causa. Gli ulteriori passi
da intraprendere saranno concordati da ProLitteris
anche con le consorelle Literar-Mechana in Austria e
VG Wort in Germania. Da questo approccio potrebbe
scaturire una terza opzione per i soci interessati.
Causa Google
La signora Franziska Eberhard, Vicedirettrice di
ProLitteris, inizia con una retrospettiva: dal 2004 Google
ha scannerizzato gli inventrari completi di alcune
grandi biblioteche rendendo le opere accessibili agli
utilizzatori via Internet senza autorizzazione delle
autrici o degli autori o delle case editrici. L’associazione
americana degli autori e la federazione americana
degli editori nel 2007 hanno sporto denuncia contro
Google per violazione dei diritti d’autore. Google
non ha richiesto nessuna autorizzazione ai titolari dei
diritti, né per la scannerizzazione delle opere né per
il fatto di renderle accessibili al pubblico in Internet.
Il 28 ottobre 2008 le parti hanno presentato al giudice
la prima bozza di concordato, che prevede di disciplinare le modalità per i libri di tutto il mondo. Per le
utilizzazioni passate, Google era disposto a pagare
$ 60 per titolo. Nel mese di novembre 2009 le parti
hanno sottoposto al giudice un nuovo concordato,
questa volta considerando le obbiezioni pervenute dagli
ambienti più svariati, anche dall’estero. Il nuovo
concordato comprende solo libri pubblicati negli USA,
in Gran Bretagna, in Australia e in Canada, o che
sono annunciati al Copyright Office statunitense. Nel
febbraio del 2010 hanno avuto luogo le udienze
davanti ai giudici. Nel febbraio 2011 il giudice si è pronunciato sulla bozza di concordato presentata, definendola iniqua e inappropriata. Per il diritto d’autore
questa decisione equivale ad una importante vittoria.
Il giudice ha espresso numerose preoccupazioni sul
fatto che il concordato permettesse le utilizzazioni da
parte di Google senza previa autorizzazione degli
autori o delle case editrici. Secondo i giudici il concordato avrebbe avuto maggiori opportunità di essere
approvato se gli autori e le case editrici fossero stati
coinvolti nel concordato attraverso una previa e
esplicita concessione di diritti. Inoltre è da considerarsi
problematico il fatto che il concordato comprenda
opere estere. Il concordato creerebbe anche il pericolo
di un monopolio di Google per quanto riguarda le
opere orfane, vale a dire le opere i cui diritti non sono
rivendicati dagli aventi diritto. In occasione di varie
udienze nei mesi di aprile, giugno e luglio 2011 le parti
in causa hanno chiesto ai giudici di accordare loro una
proroga. Il 15 settembre è il giorno fatidico: le parti ora
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ha potuto dar seguito alla richiesta. La mozione
presentata dalla signora Wydler è considerata finanziabile dal Consiglio di fondazione, il quale raccomanda all’Assemblea generale di accoglierla.
Mozioni dei soci
Il signor Haupt costata che è stata inoltrata una
mozione entro i termini previsti.
La mozione della signora Teres Wydler recita così:
Il socio Peter Laube sostiene la mozione, ma non è
d’accordo con la formulazione scelta. Propone piuttosto il seguente testo: «…se al momento del raggiungimento dell’età AVS, ma al più tardi con il settantesimo anno di età, è stato/stata socio di ProLitteris per
almeno dieci anni.»
«La norma attualmente contenuta nel regolamento
della Fondazionesociale stabilisce che, per avere
diritto a una rendita, un socioProLitteris debba avere
maturato almeno dieci anni di adesione al momento
del raggiungimento dell’età AVS. Proposta di modifica:
Il diritto alla rendita maturerà se, al momento del
raggiungimento dell’età AVS, il socio aderisce a
ProLitteris da almeno dieci anni. Deve sussistere tut tavia la possibilità di rinviare la riscossione della
rendita fino al 70° anno d’età, in modo da soddisfare
il requisito dell’adesione decennale.»
Rolf Niederhauser, Presidente del Consiglio di fondazione spiega che il Consiglio di fondazione della
Fondazione sociale in linea di principio è favorevole a
estendere il termine fino al raggiungimento del settantesimo anno di età. Il testo della mozione della
signora Wydler è stato redatto dal Consiglio di fondazione secondo le modalità seguite dalla fondazione
per rispettare questo limite. La base della rendita in
quanto prestazione di solidarietà è costituita dal
numero di soci che in linea di massima provvedono a
generare le entrate di ProLitteris, di cui un’aliquota
predefinita è versata alla Fondazione sociale. Il termine di dieci anni dovrebbe evitare che una persona
non si preoccupi per lungo tempo di aderire a
ProLitteris e si affili solo poco prima dell’età pensionabile, con l’unico obiettivo di assicurarsi una rendita. Chi beneficia di una rendita dovrebbe anche aver
contribuito in qualche modo all’entità delle prestazioni. L’estensione del termine, come richiesta dalla
mozione, considera questo pensiero e permette al
contempo un’adesione relativamente tardiva.
Ernst Hefti illustra la mozione della signora Teres
Wydler: la Fondazione sociale di ProLitteris opera su
due versanti. Da un lato si occupa del versamento
di rendite ai soci aventi diritto, dall’altro lato del
sostegno finanziario ai soci che versano in situazioni
di emergenza. In merito al secondo campo di attività i soci devono inoltrare le domande di sostegno
all’attenzione del Consiglio di fondazione che deciderà in merito. L’oggetto della mozione trattata in
sede dell’odierna Assemblea è la rendita ai soci. Per
poter beneficiare di una rendita il socio deve soddisfare quattro requisiti, definiti nel Regolamento della
Fondazione al punto 5.2:
– Raggiungimento dell’età AVS, vale a dire 64 o 65
anni di età.
– Qualità di socio ProLitteris ininterrotta per un
periodo di dieci anni al momento del raggiungimento dell’età AVS.
– Il socio deve aver percepito da ProLitteris compensi per diritti d’autore per almeno CHF 1000.
– Il reddito imponibile per l’imposta federale diretta
non deve superare i CHF 50 000.
Ernst Hefti osserva che tutte e due le formulazioni,
vale a dire sia il testo di Teres Wydler sia la proposta
di Peter Laube, a livello materiale hanno lo stesso
effetto. Tuttavia il termine «al più tardi» da un punto
di vista giuridico non è ineccepibile, visto che rap presenta una relativizzazione, che non appare adatta
ad una disposizione definita in un regolamento. A
livello di contenuto è indifferente quale formulazione
si vorrà scegliere. Importante è sapere se l’Assemblea generale intende o no accogliere la proposta di
modifica.
L’ammontare della rendita dipende da un lato dal red dito imponibile, dall’altro dalla somma dei compensi
per diritti d’autore percepiti. Questa modalità di cal colo è stata definita già nel 1981. Se un’autrice o
un autore si affilia a ProLitteris a 56 anni, al raggiungimento dell’età AVS sarà stato socio di ProLitteris
solo per un periodo di nove anni. Pertanto il terzo re quisito non è soddisfatto e oggettivamente non
potrà essere soddisfatto. La signora Wydler propone
una flessibilizzazione di questa regola, nella misura
in cui secondo lei dovrebbe bastare che il socio soddisfi il requisito dei dieci anni di qualità di socio entro
il compimento del settantesimo anno di età. Il Consiglio di fondazione avrebbe anche accolto un’estensione di questo termine, cosa che però per motivi
finanziari non è fattibile e la Fondazione perciò non
Il socio Gabor Lazko considera più sensato mantenere
il termine di dieci anni, senza tuttavia riferirlo ad
un’età definita. Se qualcuno per esempio aderisce a
80 anni e vive fino all’età di cent’anni potrebbe
beneficiare della rendita per un periodo di dieci anni.
Men Haupt osserva che questo supera di gran lunga
le possibilità finanziarie della Fondazione sociale.
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Jacques Scherrer informa che la Fédération Romande
des Consommateurs partecipa al gruppo di coordinamento per il prezzo fisso dei libri e che si adopera affinché la Legge corrispondente sia varata. Nella Svizzera
tedesca la situazione è un po’ più complessa, visto che
le organizzazioni dei consumatori partono dal presup posto che la Legge sul prezzo fisso dei libri renderebbe i
libri più cari. Le trattative sono in corso, e comples sivamente si può dire che queste organizzazioni sono
piuttosto favorevoli al prezzo fisso dei libri. La FNAC
non ha preso posizione in merito. Si tratta di un’azienda
francese senza amministrazione in Svizzera. Tuttavia
non ha avanzato obiezioni contro i prezzi fissi dei libri in
Svizzera, come non lo ha fatto in Francia, in Italia o
in Germania, dove i prezzi fissi sono già realtà. Naville
si attiene ai prezzi predefiniti dagli editori. Le grandi
librerie quali Payot, Orell Füssli, Thalia o Weltbild, si
esprimono tutte a favore del prezzo fisso.
Il socio Schlegel non vede alcuna differenza essenziale fra le due formulazioni proposte. Vorrebbe
perciò invitare a mettere ai voti la mozione della
signora Wydler.
Per il socio Doris Rudin-Lange si pone il problema
che il testo rischia di non essere più corretto,
se cambia l’età pensionabile prevista dalla legge.
Chiede se il Consiglio di amministrazione potrebbe
trovare una formulazione che prenda in consi derazione anche un’età pensionabile modificata?
Men Haupt spiega che il testo in caso di modifica
dell’età pensionabile potrebbe essere modificato
senza alcun problema. Ribadisce che il Consiglio di
amministrazione ritiene sensata la proposta della
signora Wydler e che la sostiene. Vorrebbe metterla
ai voti.
La mozione di Teres Wydler è accolta con sette voti
contrari e sette astensioni. Pertanto il requisito
della maggioranza dei due terzi è soddisfatto, e non
è necessario mettere ai voti la seconda proposta.
Il nuovo punto 5.2. cpv. 2 del Regolamento sociale
pertanto recita come segue: «se lei/lui nel lasso di
tempo intercorso fra il raggiungimento dell’età
pensionabile AVS e il settantesimo anno di età è
stato/a socio di ProLitteris ininterrottamente per
almeno 10 anni».
Il socio Walter Bianchini ha già proposto tre anni fa di
eleggere una persona di madrelingua italiana in seno al
Consiglio di amministrazione, affinché possa fungere
da persona di contatto fra il presidente e i soci italofoni
e curare le questioni che stanno loro a cuore.
Men Haupt risponde che i membri del Consiglio di amministrazione per lo più sono proposti dalle Federazioni.
Il Consiglio di amministrazione auspica che i membri del
Consiglio rappresentino tutte le regioni linguistiche
della Svizzera, tuttavia spesso è difficile trovare le per sone adatte.
Il socio Jörg Keller fa notare la pertinenza dell’obbiezione relativa ad un’eventuale futura modifica dell’età AVS. Come illustrato dal signor Hefti il limite
dei settant’anni è stato appoggiato perché in tal
modo per la Fondazione sociale la prassi resterebbe
finanziabile. Tuttavia se l’età pensionabile prevista
dalla legge in Svizzera dovesse essere abbassata,
l’obiettivo è compromesso.
Il socio Bernasconi deplora il fatto che il minuto di
silenzio per i soci defunti non duri effettivamente un mi nuto. Secondo lui i defunti meritano questo segno
di rispetto. Ringrazia il signor Pusterla per la sua relazione sulla creazione culturale nel Canton Ticino e
conferma di condividere pienamente le posizioni esposte.
Per Men Haupt sarebbe immaginabile anche commemorare i defunti in una forma diversa rispetto a quanto
fatto finora e invita a inoltrare eventuali proposte in tal
senso.
10 Domande dei soci
Men Haupt osserva che questo punto all’ordine del
giorno è riservato a domande di interesse generale.
Non si dovrebbero dunque trattare problemi indi viduali o questioni giuridiche, che possono essere
sottoposti invece al servizio legale di ProLitteris
disponibile durante tutto l’anno.
Il socio Marie Frei ha una domanda relativa al reddito
massimo di CHF 50 000 per avere diritto alla rendita.
Questa soglia si riferisce al reddito coniugale o al reddito individuale del socio?
Ernst Hefti spiega che per un reddito che ammonta a CHF
50 000 o supera tale importo non sussiste più il diritto
alla rendita. Una persona non sposata riceve una decisione
di tassazione individuale che prende in considerazione
il suo reddito personale. Questa decisione costituisce altresì la base di calcolo per la rendita. Per le persone
coniugate la decisione di tassazione è presa considerando
entrambi i redditi, di modo che il reddito comune imponibile costituisca la base di calcolo della rendita. Il Consiglio di fondazione è consapevole del fatto che le persone coniugate aventi diritto alla rendita in tal modo
sono leggermente penalizzate, effettivamente si stanno
studiando delle modalità per una soluzione più equa.
Un socio propone di approfittare dell’Assemblea
generale per predisporre alcuni tavoli sui quali i
partecipanti espongono le proprie opere.
Secondo Ernst Hefti questa proposta può essere
tradotta in realtà senza problemi, tuttavia l’Assemblea generale non deve diventare una fiera del
libro.
Il socio Nihal Arisoy vorrebbe sapere, in riferimento
al prezzo fisso dei libri, quale è la posizione di
FNAC e Naville nella Svizzera romanda e come si
sono posizionate le organizzazioni dei consumatori
a proposito.
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Tuttavia bisogna considerare che un calcolo separato
per le persone coniugate comporterebbe delle conseguenze finanziarie per la fondazione, e dunque occorre trovare un modo di calcolo che non si traduca
in una decurtazione della rendita. Se fosse possibile
aumentare i contributi di ProLitteris alla Fondazione
sociale, questa iniquità di calcolo delle rendite
potrebbe essere eliminata.
gli importi complessivi dei compensi per diritti d’autore.
Questi conti dovrebbero essere attivati nel corso dell’anno prossimo.
11 Varia
La Vicepresidente Alexandra Maurer informa in merito
al nuovo Premio ProLitteris introdotto recentemente.
L’Assemblea generale del 2008 ha deciso di versare ogni
anno l’uno per cento delle entrate di ProLitteris al
Fondo culturale. Di questo importo CHF 50 000 sono
versati a titolo di sostegno per manifestazioni culturali,
CHF 120 000 sono a disposizione per la parte esterna
della Gazzetta e una volta l’anno viene assegnato d’ora
in poi il Premio ProLitteris dotato di CHF 50 000.
Questo premio comprende da un Premio principale di
CHF 40 000 e un Premio di promozione di CHF 100 000.
Il Premio ProLitteris è assegnato ogni anno ad un’autrice
o ad un autore o ad una casa editrice che con il proprio
operato hanno creato qualcosa di eccellente e di duraturo.
La persona insignita del premio principale assegna il
Premio di promozione a un degno rappresentante dello
stesso settore artistico. Ogni anno è costituita una
nuova giuria indipendente che designa il vincitore o la
vincitrice del Premio Principale. Sono escluse le can didature per l’assegnazione del premio. Nel mese di marzo
2012 verrà consegnato per la prima volta il Premio
ProLitteris per la letteratura. Seguiranno poi i settori Arte
visuale e fotografia nell’anno 2013, Giornalismo nell’anno 2014, e Editoria nel 2015. Accanto al sostegno di
manifestazioni il Premio ProLitteris è un’altra forma di
promozione della creazione culturale operata dal Fondo
culturale.
Il socio Viviann Berg ringrazia la signora Eberhard e
il suo team per il giornale «Respect@Copyright» e
chiede qualche informazione addizionale a tale proposito. ProLitteris dovrebbe essere più presente
nelle università e nelle scuole universitarie professionali. Gli studenti che concludono gli studi e intraprendono una carriera accademica dovrebbero conoscere
i loro diritti d’autore.
La signora F. Eberhard riferisce che il giornale
«Respect@Copyright» viene utilizzato nelle scuole e
che pertanto è stato adattato alle esigenze dei
giovani. Gli insegnanti utilizzano questo giornale per
trattare il diritto d’autore, o anche nel contesto
di esibizioni in ambito scolastico. A tale proposito le
cinque società di gestione hanno elaborato un
progetto congiunto. Autrici e autori si recano nelle
scuole dove creano un’opera insieme agli allievi,
approfittando dell’occasione per trasmettere informazioni sul diritto d’autore. In cantiere vi è anche
un progetto di un opuscolo per le scuole universi tarie e le scuole universitarie professionali.
Il Vicedirettore Werner Stauffacher completa che la
Kunsthochschule di Zurigo prossimamente pubblicherà un’opera didattica sul diritto d’autore, che si
rivolge proprio al pubblico menzionato dalla signora
Berg, vale a dire agli studenti che stanno per concludere gli studi. L’opera si propone di integrare
tutti i settori dell’arte.
12 Assemblea generale 2012
La prossima Assemblea generale avrà luogo il 1° settembre 2012 a Davos.
Il socio Peter Laube chiede se per un autore esiste
la possibilità di controllare su Internet gli importi
che gli sono stati versati a titolo di compenso per
diritti d’autore, e in caso negativo, se è possibile
introdurre tale opportunità.
Men Haupt ringrazia i soci per la loro partecipazione e la
loro disponibilità al dialogo. Un ringraziamento va anche
agli interpreti per la collaborazione e alle collaboratrici e
ai collaboratori di ProLitteris, nonché alla Direzione per
l’impegno profuso.
Ernst Hefti riferisce che ProLitteris dall’aprile del 2011
dispone di un nuovo sito web. La segnalazione di
opere per via elettronica è già possibile mediante
password. Inoltre è previsto di istituire un conto
per ogni socio, che permetta di prendere visione di
tutti i dati personali relativi al socio, per esempio
Il Presidente chiude l’Assemblea generale 2011 e invita i
presenti a passare al buffet.
Il Presidente
Dr. Men Haupt
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Per il verbale:
Marianne Fabrin
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Protocollo Assemblea generale 2011