Quartu
Sant’Elena
Monumenti
all’Aperto
6 7 Novembre 2010
V EDIZIONE
COMUNE DI
QUARTU SANT’ELENA
Gruppo Locale di Coordinamento
Quartu Sant’Elena
Comune di Quartu Sant’Elena
Mauro Contini
Sindaco
Fortunato Di Cesare
Assessore Politiche Ambientali e Beni Culturali
Programmazione e coordinamento
Sara Serra
Nicoletta Manai
Francesca Piredda
Soprintendenza per i Beni Archeologici per le province di
Cagliari e Oristano
Marco Minoja
Donatella Salvi
Soprintendenza B.A.P.S.A.E. per le province di Cagliari e
Oristano
Gabriele Tola
Antonia Giulia Maxia
Marcella Serreli
Simonetta Zucca
Associazione Culturale Imago Mundi
Fabrizio Frongia
Alessandro Piludu
Consorzio del Parco Naturale Regionale Molentargius Saline
Marco Loddo
Servizio Comunicazione Istituzionale
www.comune.quartusantelena.ca.it
Monumenti all’Aperto in Internet:
www.monumentiaperti.com
2
Quartu Sant’Elena
O
rmai è una realtà, l’investimento nella cultura produce occupazione.
In diverse università si tengono corsi e master dedicati al
turismo culturale con l’intento di formare nuovi operatori che sappiano coniugare elevate competenze manageriali
con un’ampia preparazione culturale.
A riprova di questo, negli ultimi anni, sono state proprio la
valorizzazione e la promozione del patrimonio culturale le
leve determinanti del rilancio turistico in tutto il mondo. A
fronte di una flessione di presenze nell’industria delle vacanze in generale, con gravi ripercussioni per il comparto e
l’indotto, è cresciuta la richiesta di viaggi qualificati, dove
il relax e lo svago sono sempre più associati alla voglia di
conoscere le tradizioni e le culture locali.
Monumenti all’Aperto, giunta alla sua V edizione, risponde
a questa esigenza. Il visitatore - turista può immergersi,
toccare, “ubriacarsi” di storia e scoprire o riscoprire luoghi
di cultura. Una forma nuova e diretta di promozione della
cultura in chiave turistica più efficace di qualsiasi depliant
o spot pubblicitario. Ma non solo. La manifestazione è soprattutto un momento di riflessione sulla memoria storica
attraverso la riscoperta del nostro patrimonio culturale
spesso sconosciuto o poco frequentato da noi stessi.
Abbiamo a disposizione un formidabile richiamo verso la domanda turistica mondiale, ma non lo sfruttiamo. Diversi connotati del “turismo culturale”, ad esempio, possono benissimo contribuire a destagionalizzare diversamente e a rendere
mediamente più fruibili le esistenti strutture ricettive.
In questo particolare inizio di secolo e di millennio, in una
terra ricca di storia e arte come la nostra, il “turismo culturale” deve opportunamente avere una dimensione diffusa
e quindi può essere occasione di sviluppo di tante realtà
periferiche che magari hanno interessanti “patrimoni” poco
valorizzati. Per l’organizzazione di Monumenti all’Aperto
l’onere e l’impegno ricadono principalmente sulle scuole,
sulle associazioni culturali e sul volontariato. Senza la loro
preziosa collaborazione difficilmente avremmo potuto organizzare la manifestazione per tanti anni consecutivi.
Crisi economica e tagli ai bilanci pubblici hanno avuto
pesanti conseguenze sulla programmazione delle attività
culturali in generale. Noi, comunque, continueremo sulla
strada della valorizzazione del nostro patrimonio culturale
consci che il futuro di una comunità sia legato alla conoscenza delle sue radici storiche.
Monumenti all’Aperto è infine un grande omaggio a tutti i ricercatori e studiosi che con tenacia hanno portato alla luce e
difeso contro l’oblio le nostre ricchezze storiche e artistiche.
L’auspicio è che attraverso i frutti del lavoro di questi pionieri e “visionari”, si riscopra l’amore per la propria storia,
la propria comunità, la propria città.
Fortunato Di Cesare
Assessore Politiche Ambientali e Beni Culturali
monumentiallaperto
3
Il Comitato
Scientifico Regionale
Consiglio Regionale della Sardegna
Regione Autonoma della Sardegna
Assessorato al Turismo
Artigianato e Commercio
Assessorato alla Pubblica Istruzione,
Beni Culturali, Informazione,
Spettacolo e Sport
Direzione Regionale per i Beni Culturali e
Paesaggistici della Sardegna
M.I.U.R. Ufficio Scolastico Regionale
per la Sardegna
Comune di Cagliari
Provincia di Cagliari
Ufficio Beni Culturali della Curia
UPI Sardegna
ANCI Sardegna
Sebastiano Sannitu
Maria Lucia Baire
Maria Assunta Lorrai
Sandra Violante
Enrico Tocco
Rosalba Crobu
Emilio Floris
Giorgio Pellegrini
Graziano Milia
Leone Porru
Roberto Deriu
Salvatore Cherchi
Umberto Oppus
Università degli Studi di Cagliari
Giovanni Melis
Roberto Coroneo
Università degli Studi di Sassari
Attilio Mastino
Pinuccia Simbula
ISEM CNR
Luca Codignola Bo
Luciano Gallinari
Imago Mundi Associazione Culturale
Fabrizio Frongia
Armando Serri
Consorzio CAMU’
Centri d’Arte e Musei
Francesca Spissu
Giuseppe Murru
Società Cooperativa Sociale Il Ghetto
Confesercenti Regione Sardegna
Confcommercio di Cagliari
Agenzia Nazionale
Sviluppo Autonomia Scolastica
Sardegna Solidale
Centro Servizi per il volontariato
4
Claudia Lombardo
Maria Santucciu
Quartu Sant’Elena
Alessandro Piludu
Nicoletta Manai
Marco Sulis
Giancarlo Deidda
Gianpiero Liori
Roberto Copparoni
M
onumenti Aperti è una importante risorsa per il turismo
di tutta la regione. Intanto perché da maggio a giugno
e da settembre a ottobre, ovvero in periodi che possiamo definire di “altra” stagione, molti bellissimi centri della Sardegna si svelano in maniera, anche, inaspettata. È poi un’occasione unica di promozione del territorio che ogni anno si
rinnova proponendo itinerari sempre diversi. Nuova sede
della manifestazione nel 2010, per esempio, è Bosa, città che,
come tanti altri comuni dell’Isola, racchiude uno straordinario patrimonio di beni culturali. Non c’è dubbio che antichi
palazzi, chiese, musei siano attrattori fondamentali e decisivi
per sollevare la qualità di qualunque prodotto turistico. Pertanto è compito della Regione valorizzare questi beni anche
nell’ottica dell’evento promozionale.
È doveroso ricordare che Monumenti Aperti è frutto di un lavoro corale. Anche in questa edizione si rinnova l’impegno,
volontario e poderoso, di seimila studenti, giovani, componenti dell’associazionismo. Un esercito di guide “d’eccezione” che con grande passione accompagna centinaia di migliaia di visitatori a scoprire angoli unici di Sardegna.
Allora si può dire che tutti i cinquanta comuni coinvolti in
Monumenti Aperti, a sud come a nord dell’Isola, dal mare
alle montagne, devono essere, ciascuno con le proprie specificità, mete turistiche da non perdere nella cornice unica
della nostra regione. Con questo impegno costante e incisivo del territorio la Sardegna può continuare a essere una
destinazione ricercata e ambita in tutto il mondo.
Sebastiano Sannitu
Assessore regionale al Turismo, Artigianato e Commercio
M
onumenti Aperti è più di una semplice manifestazione
culturale. È una filosofia di pensiero della fruizione
del bene inteso come patrimonio di conoscenza, di memoria e di storia condivisa. È la consapevolezza che i beni culturali rappresentano veramente noi stessi, la nostra espressione artistica e creativa, interprete dell’epoca che li ha visti
nascere. È la testimonianza di quanto la cultura non sia un
bene privato, ma collettivo, che aspetta di essere riscoperto,
esposto, valorizzato, divulgato, fruito.
Con Monumenti Aperti le nostre bellezze monumentali, testimoni della nostra identità, ci chiedono di essere abitate, relazionandosi con un pubblico sempre più attento e consapevole delle potenzialità del nostro patrimonio artistico-architettonico.
Questa esemplare attività di promozione del bene “cultura”
si è trasformata, infatti, nel corso degli anni, in un momento
festoso e popolare che raduna intorno a sé giovani e meno
giovani, studiosi della materia e semplici curiosi, studenti e
volontari culturali, ma tutti ugualmente coinvolti in un’attesa opportunità di arricchimento culturale.
Maria Lucia Baire
Assessore regionale della Pubblica Istruzione,
Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport
monumentiallaperto
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Iniziative Speciali
Sabato e domenica dalle 10.00 alle 13.30 e dalle 15.00 alle 17.00 in
occasione di Monumenti all’Aperto, la Biblioteca Ragazzi di via
Dante 68 sarà eccezionalmente aperta al pubblico per leggere un
libro, vedere un dvd, sfogliare un fumetto e tanto altro ancora.
Sarà attivo il servizio di prestito ed iscrizione.
MOSTRA
Sabato 6 e domenica 7 dalle ore 10.00 alle ore 13.30 e dalle
ore 15.00 alle ore 17.00
Animali di Sardegna dentro la natura
Biblioteca Ragazzi, via Dante 68
Mostra fotografica tratta dall’omonimo libro pubblicato nel
mese di luglio 2010 da Enrico Spanu Editore. La pubblicazione e quindi la mostra, vedono protagonisti mammiferi
ed uccelli della Sardegna, in immagini che li ritraggono rappresentati nei più svariati ambienti dell’Isola.
Molte delle fotografie sono realizzate nel territorio di Quartu Sant’Elena, sia nelle campagne che nel Parco di Molentargius - Saline.
La mostra è composta da pannelli
fotografici 50x70
cm, ognuno dei
quali corredato
da didascalia con
nome in italiano,
sardo, inglese, il
nome scientifico,
la
descrizione
del luogo ed un piccolo racconto.
SPETTACOLO per bambini
Domenica alle ore 12.00
Prof. Pietrosky e il coniglio nel cappello
Biblioteca Ragazzi, via Dante 68
Spettacolo di giocoleria equilibrismo tra didattica divertente e
risate interessanti.
Prof. Pirer Pietrosky, docente emerito di fisica del gioco
presso l’Università
del Divertimento,
insegue il sogno di
trovare la formula
per togliere un coniglio dal suo cappello.
Per fare questo dovrà viaggiare con la
6
Quartu Sant’Elena
bicicletta Raffa e con una valigia piena di cose strane e colorate, che userà per superare tre prove: una prova di geometria, una di astronomia e l’ultima di anatomia.
Siete pronti a studiare e divertirvi insieme a lui?
VISITE GUIDATE SPECIALI
Domenica negli orari della manifestazione
Sport e natura in un contesto ambientale di pregio
Sa Tanca Golf Club, via delle Bouganville 31, Flumini di Quartu
In origine, nell’area un tempo denominata “Is Scasseddus”,
ora bonificata e trasformata in campo da golf, si trovava un
frantoio e successivamente una cava di sabbia. In questa occasione sarà possibile godere di una visita guidata inusuale
e provare gratuitamente lo sport del golf con un maestro
federale immergendosi in una natura unica caratterizzata
dai colori, dai profumi e dai silenzi tipici della macchia mediterranea. All’interno del Sa Tanca Golf Club si potranno
ammirare alcune delle rinomate pietre sonore dello scultore
Pinuccio Sciola.
Domenica dalle ore 11.00 alle ore 12.00
Visita all’Azienda agricola San Martino
via Hibiscus, Quartu Sant’Elena, tel. 070 882357 - cell. 393 9245278,
www-santumartinu.com
monumentiallaperto
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Eventi collaterali
SABATO
CHIESA DI NOSTRA SIGNORA DEL BUONCAMMINO
Ore 10.00 - 17.00 Mostra “Opere di chiara luce” a cura di Patrizio
Lai e Claudia Pili.
Ore 16.00 Recital di poesia “Una rosa”, versi di Borges, Ronsard,
Rubén, Saramago e altri poeti. Interprete Elisa Piano, alla chitarra
Armando Lecca.
CHIESA DI SANT’ANDREA
Ore 16.30 Coro “Espressioni polifoniche corali” a cura del Coro
Collegium Karalitanum diretto dal Maestro Giacomo Medas in collaborazione con l’Associazione Incontri Musicali.
CIMITERO MONUMENTALE
Ore 10.00 - 13.00 e ore 15.00 - 17.00 “Le sepolture di Eligio Porcu
e dei giovani combattenti della I Guerra Mondiale” a cura delle
collaboratrici dei Servizi Educativi del Museo e del Territorio della
Soprintendenza B.A.P.S.A.E.
MOLENTARGIUS
Ore 10.00 - 17.00 Percorsi liberi nelle aree verdi.
Ore 10.00 - 12.00 Visita alla scuderia e dimostrazione dell’addestramento dei cavalli per il salto ad ostacoli, a cura del “Circolo Ippico
Carmus”.
Ore 10.00 - 12.30 “Esperienza di ecoconsapevolezza attraverso un
percorso nel parco”, a cura dell’Associazione Culturale socio-educativa Janas.
Ore 11.00 - 12.00 e ore 15.30 - 17.00 Visita alla scuderia, battesimo
del pony e della sella a cura del “Circolo Ippico Molentargius”.
NURAGHE DIANA
Ore 15.00 - 17.00 “Quartu arcaica e la storia” rievocazione del periodo nuragico con la creazione di ambientazioni relative a scene di
vita civile e militare a cura di Memoriae Milites.
SU FORTI
Ore 10.00 - 17.00 “Racconto per immagini del Fortino di San Luca”
a cura del Laboratorio della ricerca del Centro Sociale Anziani del
Comune di Quartu Sant’Elena, piazza IV Novembre, coord. da
Carmina Sciolla.
Ore 12.00 “Il sorriso dell’Accabbadora”, Viaggio tra leggende e misteri di Sardegna, a cura di Anna Brotzu (voce recitante) e Andrea
Murgia (voce e chitarra).
Ore 17.00 “Sognare, Provare, Cambiare” progetto teatrale di Sergio
Murru, con Susy Monni e Sergio Murru a cura di Studioteatro.
TORRE DI CARCANGIOLAS
Ore 15.00 - 17.00 Laboratorio di pittura dal vero, a cura dell’Associazione Artemisia Scuola d’Arte privata. La partecipazione è libera.
DOMENICA
CHIESA DI NOSTRA SIGNORA DEL BUONCAMMINO
Ore 10.00 - 17.00 Mostra “Opere di chiara luce” a cura di Patrizio
Lai e Claudia Pili.
Ore 11.00 “Percorso guidato tattile - olfattivo” a cura dell’U.I.C. e
dei Servizi Educativi del Museo e del Territorio della B.A.P.S.A.E.
Ore 16.30 “Ed è subito sera” recital poetico con versi di Quasimodo, Pavese, Montale, Rike, Manzoni e altri poeti). Interprete Elisa
Piano, alla chitarra Armando Lecca.
CIMITERO MONUMENTALE
Ore 10.00 - 13.00 e ore 15.00 - 17.00 “Le sepolture di Eligio Porcu
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Quartu Sant’Elena
e dei giovani combattenti della I Guerra Mondiale” a cura delle
collaboratrici dei Servizi Educativi del Museo e del Territorio della
Soprintendenza B.A.P.S.A.E.
FORTINO SANTU MARTINU
Ore 11.00 “Fisarmonicando” brani tradizionali di ballo liscio eseguiti con la fisarmonica da Doriana Denotti.
Ore 12.30 “Percorso guidato tattile - olfattivo” a cura dell’U.I.C. e
dei Servizi Educativi del Museo e del Territorio della B.A.P.S.A.E.
MOLENTARGIUS
Ore 10.00 Caccia al tesoro e animazione per bambini dai 7 agli 11
anni d’età; momenti musicali (fisarmonica e sulitu); mostra di pittura a cura dell’Associazione Culturale Janas.
Ore 10.00 “Percorso guidato tattile - olfattivo” a cura dell’U.I.C. e
dei Servizi Educativi del Museo e del Territorio della B.A.P.S.A.E.
Ore 10.00 - 12.00 Adozione cuccioli di cane del canile Shardana.
Ore 10.00 - 17.00 “Laboratorio di disegno creativo per bambini” a
cura di Rossana Podda, Barbara D’Annunzio e Davide Carcanella.
Laboratori artistici “Il Paese del vento” e “Spazio Sott’Olio” - spaziosott’olio/facebook [email protected]
Ore 10.00 - 17.00 “Laboratorio gemmologico”, riconoscimento di
minerali e gemme mediante tecniche di analisi, rivolto a bambini e adulti a cura di Ele Gems di Eleonora Spiga, geologo analista
gemmologo.
Ore 10.00 - 13.00 L’Arca Verde Otonga (esposizione artigianato
equadoriano).
Ore 10.00 - 16.00 Giro sul “Parcobus” in collaborazione col CTM
(max 15 persone ogni ora). Prenotazione in loco.
Ore 10.00 - 12.00 e ore 15.00 - 16.00 Visita guidata in battello, partenza dall’Idrovora del Rollone (max 10 persone ogni ora).
Ore 10.00 - 12.00 Visita alla scuderia e dimostrazione dell’addestramento dei cavalli per il salto ad ostacoli, a cura del “Circolo Ippico
Carmus”.
Ore 10.00 - 12.00 e ore 15.00 - 16.00 Visite guidate a piedi nelle aree
verdi a cura di APM.
Ore 10.00 - 13.00 e ore 15.00 - 17.00 Noleggio gratuito biciclette a
cura di Easy Travel Service. Prenotazione in loco.
Ore 10.00 - 17.00 Percorsi liberi nelle aree verdi.
Ore 10.00, ore 11.00, ore 12.00 e ore 13.00 Percorso guidato in bicicletta a cura degli Scout Agesci Quartu 1 e Scout Agesci Cagliari 3
“San Pio X”. Partenza dal punto informazioni.
Ore 10.00 - 12.00 e 15.00 - 17.00 Visite guidate in carrozza (max 10
persone alla volta su prenotazione in loco), a cura di “Carrozze &
Carrozze” di Elisabetta Cannas.
Ore 11.00 - 12.00 Visita alla scuderia, battesimo del pony e della
sella a cura del “Circolo Ippico Molentargius”.
NURAGHE DIANA
Ore 10.00 - 17.00 “Quartu arcaica e la storia” rievocazione del periodo nuragico con la creazione di ambientazioni relative a scene di
vita civile e militare a cura di Memoriae Milites.
SU FORTI
Ore 10.00 - 17.00 “Racconto per immagini del Fortino di San Luca”;
e ore 10.30 Letture di brani scelti dal Vangelo di San Luca, a cura
di Enrica Boi, Maria Carta e Gianna Masia; canto in limba a cura di
Eleonora Lusso (voce solista) realizzati dal Laboratorio della ricerca del Centro Sociale Anziani del Comune di Quartu Sant’Elena,
piazza IV Novembre, coord. da Carmina Sciolla.
Ore 15.30 “Il sorriso dell’Accabbadora” viaggio tra leggende e misteri di Sardegna, di Anna Brotzu (voce recitante) e Andrea Murgia
(voce e chitarra).
TORRE DI CARCANGIOLAS
Ore 10.00, ore 11.00 e ore 12.00 “Il Mare”, laboratorio sensoriale
rivolto ai bambini dai 7 ai 12 anni (max gruppi da 10).
monumentiallaperto
9
Is Mortorius
Batteria Antinave
“Carlo Faldi”
Is Mortorius
La batteria si estendeva su un’area di
circa 7 ettari, acquisita dal Demanio
nel 1936, e costituiva uno dei bastioni
del Fronte a Mare
di Cagliari; è stata
l’ultima batteria
antinave del Golfo
di Cagliari ad essere allestita. Dal 1939 era servita da personale della 4° Legione MILMART (Milizia Artiglieria Marittima)
con 5 Ufficiali, 16 Sottoufficiali ed 82 Militi. Era armata con 4
pezzi da 152/50 Armstrong mod. 1918 scudati, da un pezzo
illuminate da 120/40 A. e da 4 mitragliere antiaeree. Il telemetro era un Goerz da 4 metri. Il deposito munizioni principale
era scavato in roccia e disponeva di 2000 colpi. Ciascun pezzo
disponeva di una riservetta interrata di munizioni e di 6 colpi
di pronto impiego, sistemati in altrettanti fori nei massi di
granito posti a costituire il parapetto della piazzola. Dai primi
mesi del 1943 completavano la dotazione della batteria un
proiettore S. Giorgio da 120/240 (mobile e trainabile e prima
impiegato dalla vicina batteria contraerea di Capitana) completo di colonnina di punteria ed aerofono modello Galileo.
Sola azione di guerra dei cannoni antinave fu nell’aprile 1943,
quando spararono contro il sommergibile inglese Safari. Le
mitragliere antiaeree spararono nell’agosto 1943 contro aerei
americani P38. Nel sito si trovano ancora la postazione telemetrica, piazzole e ricoveri, ruderi di edifici di servizio, garitta di
guardia, posto di osservazione. Durante la guerra esistevano
inoltre tre appostamenti per mitragliatrice nell’area nord-est
della batteria. Il Nuraghe Diana, sovrastante la batteria, ospitava una piccola e ben mimetizzata postazione osservatorio, che
era in collegamento telefonico con la batteria Faldi. Inoltre una
postazione telemetrica ed un osservatorio, posizionati rispettivamente in una non ben specificata torre e Casa Capitana, costituivano degli Osservatori fuori Batteria. Poco dopo la guerra gli
alloggiamenti ed i servizi della batteria furono utilizzati come
colonia marina. Da notare, sul litorale di Capitana e di Is Mortorius, due esemplari di piccolo fortino che vigilavano contro
sbarchi e colpi di mano dal mare.
Visite guidate a cura di:
- Istituto di Istruzione Superiore “G. Brotzu” con sezioni annesse
di Liceo Scientifico e di Liceo Artistico, classi II e III D. Insegnante:
prof.ssa Caterina Spiga.
- CONTEAS Associazione Consulenti Tecnici per l’Ambiente e la
Sicurezza.
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Quartu Sant’Elena
Caposaldo XVIII
“Castroreale”
Via Italia - lottizzazione Is Lois
Quartello
Le postazioni numero 62, 63 e 64 di Quartello - Santa Anastasia costituivano nell’estate 1943 il caposaldo XVIII. In alcune carte d’archivio, al caposaldo è dato il nome in codice Castroreale. Era parte
integrante del sistema fortificato (oltre 70 postazioni in cemento,
più batterie di artiglieria e relativi osservatori) chiamato Arco di
contenimento di Quartu, posto in opera dal Regio Esercito Italiano
nel 1942-43 come seconda linea di difesa, per rallentare la progressione di una forza da sbarco anglo-americana nell’attesa dei contrattacchi delle nostre riserve mobili, dislocate nell’entroterra. Le
postazioni sono del tipo poliarma, assimilabili alle spartane postazioni tipo Circolare 7.000 precedentemente costruite per completare
il Vallo Alpino Littorio. Molto interessanti e non più facili a trovarsi
sono i camminamenti sotterranei, in cemento, che univano le tre
postazioni. I bunker 63 e 64 appaiono realizzati per essere adattati
al terreno e mimetizzati con vegetazione, verniciature policrome e
reti mimetiche. Invece la postazione 62, grazie a spartani ma efficaci interventi scenografici appariva al nemico come un normale
edificio di campagna. È ancora
possibile intuirne
il mascheramento nonostante le
spoliazioni e demolizioni occorse
nel tempo alle
s o v r a s t r u t t u re
scenografiche. Le
postazioni erano
armate con mitragliatrici e fucili mitragliatori mentre non lontano,
lungo la Via Fiume, un cannone da 100/17 svolgeva compito controcarro. Il caposaldo XVIII era sovrastato ed appoggiato dal Caposaldo XVII di Cuccuru Mendula. Queste fortificazioni controllavano
la viabilità che dal Margine Rosso conduceva verso Quartu e verso
Pitz’e Serra. Il presidio apparteneva alla XIII Brigata Costiera (divenuta 203° Divisione Costiera nel luglio 1943). L’intero arco di contenimento era integrato da postazioni campali mimetizzate, da
una fascia continua di reticolato e da alcune aree minate. I soldati
italiani furono affiancati, nella difesa della fascia costiera quartese,
anche da reparti da fortezza della Wehrmacht; la coabitazione fu
breve, a causa dell’armistizio del settembre 1943 e dell’immediato
sganciamento dell’ex alleato tedesco dalla Sardegna. Il caposaldo
si trova oggi nell’area di lottizzazione denominata Is Lois-Domus,
localizzata tra via Generale Dalla Chiesa, via Italia a Quartello.
Visite guidate a cura di:
- Scuola Media Statale n. 3 “G. Deledda”, classe I F. Insegnante:
prof.ssa Franca Cabras.
monumentiallaperto
11
Torre di
Carcangiolas
Sistema di fortificazione costiero
Spiaggia di Quartu
Per arginare la minaccia turca e barbaresca,
che si fece più pressante dal principio del
XVI secolo, la Corona
di Spagna ricorse a sistemi difensivi statici,
come le fortificazioni,
e mobili, come le forze
navali, a seconda delle esigenze militari ed
economiche.
Per il Regno di Sardegna, furono le difficoltà
economiche ad impedire di armare una flotta contro le incursioni
barbaresche. Si preferì
dunque ripiegare sulla
costruzione di un sistema difensivo statico,
già parzialmente avviato nei secoli precedenti.
Nel 1587 Filippo II, istituì la Reale Amministrazione delle Torri,
presieduta da un rappresentante del potere centrale e coadiuvata da un corpo di funzionari pubblici, che rispondeva per il
suo operato solo al Parlamento. Ebbe il compito di provvedere
alla costruzione, manutenzione e armamento del sistema difensivo costiero. Le risorse finanziarie per il corredo difensivo
provenivano principalmente dal dret del real, una nuova tassa
applicata sul commercio dei prodotti della pastorizia.
Le torri di avvistamento furono costruite in posizioni emergenti, panoramiche e visibili tra di loro, in modo da poter comunicare mediante segnali: “Daranno (...) il segno di sicurezza in
tutte le notti con accendere un fuoco chiaro da non estinguersi,
finché dalle torri vicine siasi corrisposto con egual segnale; e se
in veduta vi fossero delle navi (…) farà tanti fuochi quanti sono
i bastimenti, (…) si manterrà nella notte il fuoco continuamente, e di giorno si farà una fumata (...)”. (Istruzioni...1766, art. X)
Le torri erano per lo più collocate a difesa di porti, tonnare, miniere, saline e attività agricole. Nel caso del litorale di Quartu
Sant’Elena, le torri di Carcangiolas, Is Mortorius, Foxi, Sant’Andrea e Cala Regina facevano parte del sistema di protezione della
piazzaforte di Cagliari, capitale del Regno, oltre che principale
centro economico, istituzionale e militare dell’isola.
Un dato che accomuna le torri, oltre la loro pianta circolare, è la
rozzezza della costruzione, che non prevede elementi decorati-
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Quartu Sant’Elena
vi se non in rari casi. La
camera unica, con volta a botte o costolonata
o munita di colonna di
sostegno, tramite delle
botole consentiva di
scendere nella cisterna
e ai vani sottostanti,
oppure salire alla terrazza. Vi era una sola
porta d’ingresso, e vi
si accedeva tramite
una scala retrattile:
“non lasceranno mai
gli alcaidi ed artiglieri calare la scala della
torre, se non ad un
quarto d’ora di giorno
e si ritirerà tosto al tramontare del sole, chiudendo il boccaporto a
chiave (…) senza che
per venun motivo si riapra sulla notte”. (Istruzioni ...1766 art.
VII).
Nel 1842 venne abolita la Reale Amministrazione, mentre nel
1867, oramai decretato insufficiente, il sistema difensivo cessò
di avere un ruolo militare e le sue torri furono incluse nella
lista di monumenti di riconosciuto valore storico e artistico del
Regno sardo.
La Torre di Carcangiolas, lungo la spiaggia del Poetto, fu probabilmente edificata prima del 1591 ed era in contatto visivo
con le torri di Mezza Spiaggia, Foxi e Sant’Andrea. Era posta a
protezione delle saline di Quartu e presidiata da due guardiani.
Più volte restaurata, si trovava già in stato di abbandono a partire dalla metà Settecento, salvo un breve periodo di riutilizzo
durante l’attacco francese (1792-93). Durante la II Guerra Mondiale fu riutilizzata come posto di osservazione, con aggiunta
di feritoie e rinforzi in calcestruzzo e trasformata in fortino.
Mentre in origine si trovava ad una distanza di circa mt. 40
dalla battigia, oggigiorno la torre è semi-sommersa dall’acqua,
spezzata in due tronconi.
Visite guidate a cura di:
- Italia Nostra.
- Associazione per il Parco geominerario storico-ambientale della
Sardegna.
monumentiallaperto
13
Chiesa di
Nostra Signora
del Buoncammino
Simbirizzi
La chiesa campestre di Nostra Signora del Buoncammino è
situata su un’altura da cui domina il Simbirizzi, sul luogo del
villaggio medievale di Simbilis. Sorgeva vicino alla strada
romana che passava verso il Sarrabus, intitolata alla Madonna
Odigitria, cioè del Buoncammino, a protezione dei viandanti e
dei pellegrini. La semplice facciata a capanna dell’impianto
originario trecentesco, è conclusa da un campanile a vela ed
è preceduta da un piccolo loggiato a capriate, aggiunto posteriormente con l’intento di offrire riparo ai pellegrini in occasione delle feste patronali. Ci si immette all’interno attraverso
una porta rettangolare, tardocinquecentesca, i cui stipiti, l’architrave e le mensole sono realizzati
in bei conci di tufo
decorati da rosoni
e rosette di gusto
classico, di raffinata
esecuzione da parte dei picapedras
della zona. A destra
dell’ingresso, l’acquasantiera è costituita da un rocco di
colonna romana su cui poggia un capitello utilizzato come
materiale di spoglio. L’interno ad aula mononavata allungata,
è concluso da un’ampia abside semicircolare che accoglie il
vecchio altare in pietra, nascosto da una recente mensa in granito su cui poggia un polittico ligneo pesantemente ridipinto,
forse settecentesco, risultante dall’assemblaggio di varie parti,
di cui la predella, probabilmente proveniente dalla distrutta
chiesa di Sant’Elia, risulta il pezzo più antico (XVII sec.). Il
manufatto, che conserva ancora la cromia originaria, consta
di undici riquadri nei quali sono raffigurati i santi Cosimo e
Damiano, gli evangelisti Marco, Matteo, Luca e Giovanni, i
santi Sebastiano, Lucia, Caterina e Rocco, mentre nel riquadro
centrale è rappresentato uno sbarco di navi presumibilmente
sul golfo di Cagliari. Proviene dalla stessa chiesa di sant’Elia, il
piccolo simulacro ligneo del santo profeta (XVII secolo), vestito di un saio marrone e recante un libro e la tradizionale spada
fiammeggiante.
A Nostra Signora del Buoncammino appartengono anche i simulacri della Vergine patrona e di Sant’Anastasia attribuibili ad
artigiani locali operanti nel XVIII secolo.
Visite guidate a cura di:
- Istituto di Istruzione Superiore “G. Brotzu” con sezioni annesse di
Liceo Scientifico e di Liceo Artistico, classi II e III D, III, IV e V C.
Insegnanti: prof.sse Anna Rita Schiavo e Adriana Borghero.
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Quartu Sant’Elena
Chiesa di
San Forzorio
San Frassorio
La chiesa di San
Forzorio, in località Santu Frassori,
sulla strada che
collega Quartu
con Sant’Isidoro,
fu acquistata dalla
famiglia Perra,
attuale proprietaria,
nel corso dell’800.
L’impianto è ad
aula mononavata,
chiusa ad oriente
da un’abside semicircolare. L’alzato è costituito da conci calcarei di media e grossa pezzatura conservati soprattutto nella
facciata, caratterizzata da una luce semicircolare e dal campanile a vela. Il portale architravato è sorretto da due mensole:
quella sinistra reca scolpita una foglia triangolare, quella destra
è scalettata. La fabbrica originale, tardoromanica (seconda
metà XIII secolo) è probabilmente opera di maestranze locali
che adoperarono materiale di spoglio trovato in situ, la cui
presenza è rivelata dal ritrovamento di tombe romane. Ne sono
esempi l’architrave della porta, scavata in tre cavità di forma
quadrata, e un’acquasantiera ricavata da un frammento di colonna. La decorazione dell’interno, voltato a botte, riporta una
cromia azzurra con stelle dorate e bande a motivi geometrici
nella zona absidale, forse realizzata nel corso dell’800. Gli
unici arredi presenti sono un altare in muratura e, all’interno
di una teca in legno e vetro di foggia novecentesca, il simulacro
ligneo di foggia settecentesca di un giovane santo con palma
del martirio e libro. La chiesa subì svariati restauri, di cui il
primo documentato risale al 1599 quando, in occasione della
visita pastorale l’arcivescovo Laso Sedeno, trovandola quasi
distrutta, nominò due obrieri, affinché la risistemassero. Altre
fonti attestano rifacimenti avvenuti nella prima metà del XVIII
sec. e la profanazione nel 1793 da parte dei soldati francesi. Il
nome Forzorio a cui la chiesa è dedicata, risultato assente in tutti
i martirologi, è forse derivante dal toponimo della località Santu
Frassori, riconducibile al nome Fossorio e quindi all’attività delle
confraternite dei fossores, scavatori di catacombe. San Forzorio,
non festeggiato da più di cinquant’ anni, fu comunque adottato
come Santo protettore dalla categoria degli isposus storraus (i
promessi sposi lasciati).
Visite guidate a cura di:
- Istituto di Istruzione Superiore “G. Brotzu” con sezioni annesse
di Liceo Scientifico e di Liceo Artistico, una rappresentanza degli
studenti. Insegnante: prof. Luigi Piras.
monumentiallaperto
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Chiesa di
San Pietro di Ponte
Interno Camposanto
È una delle
chiese romaniche meglio
conservate nel
Campidano di
Cagliari, donata nel 1119 dal
vesc. Guglielmo a Berengario, priore di
San Saturno,
r i s t ru t t u r a t a
dai Vittorini,
che l’avevano
acquisita già
nel 1089
Secondo R. Delogu le forme
attuali
della
chiesa
risalgono al 12801300. Quando
arrivarono gli
Aragonesi la
chiesa venne fatta restaurare. Nel 1873 si stabilì di costruire il
cimitero; venne stravolto così lo stile architettonico dell’antico
monumento costruendo accanto alla chiesa le cappelle private
che nascosero, in parte, le fiancate della chiesa che insieme al
prospetto mostrano l’abilità tecnica e la fantasia tipica dei “picaparderis” quartesi.
Nelle archeggiature delle fiancate e negli archetti pensili di varie forme si notano influssi francesi e arabismi.
La facciata è coronata da un piccolo campanile a vela ed era ornata da numerosissime ciotole maiolicate delle quali oggi resta
solo qualche piccola traccia. Il portale ora ad arco a tutto sesto
era munito sino agli anni ’50 di architrave.
L’interno è composto da una navata rettangolare, dalla copertura lignea e da una piccola abside ad arco a tutto sesto impostato su due mensole. Esso riceve la luce grazie alla bifora nella
parte anteriore e all’oculo nella posteriore.
La chiesa è aperta nel mese di novembre per consentire le preghiere ai defunti.
Visite guidate a cura di:
- Università della Terza Età.
- Associazione culturale “L’Isola che vorrei”.
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Quartu Sant’Elena
Chiesa di
Sant’Andrea
Parco Andrea Parodi
Nell’omonima località, poco prima di Flumini sulla strada provinciale per Villasimius, sorge la chiesetta di Sant’Andrea, circondata da una vasta piazza. Situata vicino al mare, fu spesso luogo
di scorrerie dei pirati barbareschi soprattutto a partire dal XVI
sec., quando cioè le sagre campestri ebbero particolare sviluppo,
tant’è che nel 1621 il vicerè emanò un’ordinanza con cui vietava che i pellegrinaggi avvenissero di notte. Nel 1793, quando i
francesi sbarcarono al Margine Rosso con l’intento di conquistare
Cagliari, occuparono la chiesetta che divenne teatro di un violento scontro coi miliziani sardi. La struttura più antica è concepita
secondo schemi propri dello stile gotico sardo-catalano. Costituita dai muri perimetrali e dai contrafforti dei prospetti laterali
in pietre appena sbozzate e legate con malta, è ascrivibile al XV
sec., ma subì aggiunte e rifacimenti nel Seicento. La facciata, che
fa parte del primo impianto, termina con una cornice coronata da
merli dentati ed è sormontata da un piccolo campanile. Al centro
un rosoncino in pietra sovrasta il portale rettangolare, costruito
nella prima metà del Seicento. Nei prospetti laterali vi sono tre
contrafforti; tra quelli di destra sono stati costruiti la sacrestia e
gli ambienti che si utilizzano per le feste. Sullo stesso lato è stata
ricavata un’altra piccola loggia, in cui vi è l’ingresso secondario.
L’interno è costruito da una spaziosa navata rettangolare, sul cui
fondo si apre una grande bifora di fattura moderna. Dieci pilastri
in muratura che si allargano verso l’alto sostengono la capriate
su cui poggia il tetto. Nella chiesa sono presenti diversi elementi
architettonici tardo-romani, tra cui una base di colonna su cui è
stato sovrapposto un capitello corinzio, usato come acquasantiera; essi provengono forse da un edificio preesistente nello stesso
sito o situato nelle vicinanze, dove si trovano anche i resti di una
villa romana. Altri arredi sono: un pulpito ligneo e le statuine di
Sant’Andrea, San Giovanni Battista e San Antonio da Padova.I
momenti liturgici più importanti si vivono in occasione della
festa di Sant’Andrea organizzata da un gruppo di 25 notabili e di
San Giovanni organizzata dal gremio dei pastori.
Visite guidate a cura di:
- Scuola Elementare V Circolo Didattico, via Mar Ligure, classe IV A.
Insegnante: maestra Caterina Piseddu.
- Gruppo Scaut Raider Sardi - Flumini.
monumentiallaperto
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Cimitero Monumentale
Via Marconi
L’antico cimitero di Quartu sorgeva sul terreno adiacente
all’Oratorio delle Anime della Chiesa di Sant’Elena. A metà
‘800 esso era ormai insufficiente, per cui nel 1873 il comune
decise di utilizzare l’area intorno alla chiesa di San Pietro di
Ponte.
La costruzione del nuovo camposanto doveva ottemperare a
delle norme: avere un muro di cinta alto metri 1,50 con la presenza di alberi e fiori; la proibizione all’accesso degli animali
per non rovinare o profanare le tombe; le visite si effettuavano
due giorni alla settimana, (negli altri giorni era consentito solo
con l’autorizzazione del sindaco). L’area cimiteriale era divisa
in due parti: una destinata alle tombe di famiglia, monumenti
dell’inizio del 900 di notevole importanza storico - artistica;
l’altra alle tombe comuni dove era consentito collocare le pietre sepolcrali.
I bambini non battezzati e i non credenti venivano inumati in
un luogo separato all’interno dell’area cimiteriale. Una curiosità: si poteva riconoscere il ceto del defunto dai rintocchi delle campane: il suono de “s’agonia”. Per un povero i rintocchi
erano sette, suonati con una sola campana; per un ricco erano
nove con due campane; per la donna ricca erano ancora sette
con due campane; per i bambini di qualunque ceto sociale il
rintocco era allegro come quello del mezzogiorno; se il defunto
era benestante, il rito funebre veniva celebrato da tre sacerdoti,
per i poveri da un solo prete.
Visite guidate a cura di:
- Anna Algeri, Maria Grazia Guarneri.
- Arianna Atzeni, Giulia Cucinotta, Giovanni Pintore, Francesca
Pireddu, Maura Quartu, Elisabetta Salis, Denise Sanna, Cristiana
Stocchino e i Servizi Educativi del Museo e del Territorio della
Soprintendenza B.A.P.S.A.E.
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Quartu Sant’Elena
Fortino
Santu Martinu
Via dei Gigli, San Martino
Flumini
In località San
Martino,
che
prende il nome
dal santo cui era
stata
dedicata
una chiesa sita
nel territorio nel
1365, si trova una
interessantissima postazione
non numerata,
poco a nord del
Caposaldo VII Marsala. Il fortino, di non facile identificazione, era
stato costruito quasi sottoterra; si tratta di un’opera circolare, con
pianta a y; costituita da una camera e da un corridoio che porta ad
un ambiente semicircolare con tre feritoie. Il fortino ha un campo
di tiro e di avvistamento ampio e una vista mozzafiato sul golfo
degli Angeli.
Dotato di due ingressi, presenta, al termine di ogni scala, un pianerottolo in terra battuta per facilitare l’assorbimento dell’acqua
piovana. Le scale a vista, prive di porte, venivano mimetizzate
con frasche. Agli inizi della II guerra mondiale (1941), lo Stato Maggiore del R.E., prevedendo sbarchi su spiagge aperte da
parte delle forze anglo- americane, fece realizzare nelle isole, tra
cui la Sardegna, un sistema di fortificazioni costiere antisbarco. A
Quartu si trovano numerose tracce di questo imponente sistema
difensivo. La prima linea correva a ridosso delle spiagge, tra Is
Mortorius ed il Margine Rosso; nell’entroterra, invece, si sviluppava
il cosiddetto arco di contenimento costituito da circa 80 capisaldi,
mascherati in modo mirabile di cui il fortino Santu Martinu faceva
parte. Considerate le difficoltà economiche dovute all’evento bellico, i bunker, pur se accuratamente mimetizzati, furono costruiti e
non sempre completati per carenza di cemento e di manodopera,
gli spessori di blindatura ridotti a livello anti scheggia; in molti
casi non arrivarono le necessarie porte metalliche, sostituite con
mezzi di fortuna.
Itinerario: Percorrere la via L. Da Vinci in direzione Villasimius,
voltare a sinistra all’altezza di via Is Pardinas (zona Bellavista) e
proseguire fino a via dell’Autonomia Regionale Sarda. Svoltare in
via San Martino, proseguire per 700 m e girare a sinistra in via dei
Gigli; dopo circa 500 m si trova il fortino Santu Martinu.
Visite guidate a cura di:
- Scuola Media Statale n. 4 “A. Rosas”, classi I A, I C e III F.
Insegnanti: prof.sse Rita Denotti, Maria Cristina Mantega, Lucia
Sbressa.
- Maria Grazia Monni, Valentina Pulina, Milvia Serra.
monumentiallaperto
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Nuraghe
Diana
Is Mortorius
Il Nuraghe Diana, facilmente raggiungibile dalla
Statale per Villasimius,
sorge sulla collinetta di
Is Mortorius in località
Baia Azzurra. Si localizza
su un’altura a 35 m. sul
livello del mare da dove
è possibile ammirare gran parte della splendida costa sudorientale della Sardegna. La sua collocazione, fin dai tempi
antichi, risponde certamente a esigenze strategiche non solo
di carattere abitativo ma certamente anche di controllo alle vie
di penetrazione che dalla costa si diramano verso l’entroterra.
L’area archeologica, di pertinenza del Demanio militare, venne
occupata durante la seconda guerra mondiale da impianti bellici
e logistici della batteria C. Faldi, tra questi il fortino per gli avvistamenti a mare costruito sopra le strutture del mastio. Il fortino
è facilmente raggiungibile da un’erta rampa di gradini posti sul
lato est della cortina del nuraghe. L’intera area risulta interessata
da diverse strutture militari: piazzole per cannoni e mitragliette,
riservette interrate per le munizioni, e da un’altro fortino situato a
pochi metri dall’edificio che presumibilmente era adibito a dimora degli ufficiali. Le prime segnalazioni e rilievi del complesso
nuraghe Diana risalgono agli anni 50 ad opera di Prof. E. Atzeni,
mentre le indagini archeologiche di scavo sono cominciate nel
2000. Il monumento si classifica tra i nuraghi complessi, risulta
composto da una torre principale (mastio) e da due torri minori
voltate a tholos, collegate tra loro da ciclopiche cortine murarie,
che vanno a delineare una planimetria triangolare del tipo cosiddetto a tancato, con un cortile centrale a cielo aperto, di pianta
subquadrangolare al quale si accede dall’esterno attraverso l’ingresso principale caratterizzato da un corridoio munito da garette in transetto. Nel monumento sono presenti altri due ambienti:
un vano scala che conduceva ai piani alti del nuraghe, nel quale
risultano presenti dei gradini; l’altro vano risulta fortemente
compromesso a seguito di interventi ad opera di clandestini. Allo
stato attuale delle ricerche il monumento dal punto di vista cronologico è inquadrabile dalla Fase del bronzo-Finale alla prima
età del Ferro con successive frequentazioni che si riferiscono a
epoca punica e romana.
Visite guidate a cura di:
- Scuola Media Statale n. 5 “Lao Silesu”, classi I e II B, I e II F. Insegnanti:
prof.sse Antonella Canu, Patrizia D’Atri, Luisella Deligios, Modesta
Frigau e Valeria Giordano. Coloro che visiteranno il sito riceverenno
un opuscolo dall’allievo Federico Lindiri sulla leggenda della Pirata
Capitana.
- Patrizia Zuncheddu.
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Quartu Sant’Elena
Parco Naturale Regionale
Molentargius, Saline
Via Don Giordi
incrocio via della Musica
Il Parco Naturale Regionale Molentargius Saline, istituito con Legge
regionale nel 1999, costituisce una zona umida di valore internazionale tra le più importanti in Europa. Comprende bacini
di acqua dolce (Bellarosa minore e Perdalonga), di acqua salata
(Bellarosa maggiore o Molentargius e stagno di Quartu) e una piana
di origine sabbiosa (Is Arenas). Le caratteristiche principali che lo
rendono un ecosistema unico al mondo sono la sua estrema vicinanza a due tra le maggiori città della Sardegna, Cagliari e Quartu, e la presenza di zone a diversa salinità che favoriscono una
ricca varietà di specie
vegetali ed animali,
tra cui il fenicottero
che qui ha nidificato
per la prima volta nel
1993. Lo stagno del
Molentargius fa parte
di un sistema di stagni e lagune formatisi nella pianura del
Campidano da 75.000
fino a 18.000 anni fa e
nasce in una depressione quasi circolare di sedimenti arenaci. Lo Stagno di Quartu,
di natura retrodunale, si è formato più a sud separato dalla striscia di terra di Is Arenas e a ridosso della spiaggia del Poetto. Il
prosciugamento estivo formava, in passato, una salina naturale e
fu l’interesse dell’uomo per il sale il motore della storia di questo
ecosistema. Il Bellarosa Minore e il Perdalonga sono, invece, nati
come vasche di espansione delle acque meteoriche e hanno
assunto nel dopoguerra anche la funzione di bacino di raccolta
di acque reflue bianche e nere. Nel 1985 la tracimazione delle
acque del Bellarosa Minore nel Molentargius ha causato la chiusura delle saline per motivi igienico-sanitari. Il risanamento ha
consentito la regolazione dei sistemi idraulici e la realizzazione di un innovativo impianto naturale di fitodepurazione che,
con l’entrata a regime, alimenterà gli stagni d’acqua dolce con
il giusto apporto di nutrienti. In prossimità degli accessi di
Cagliari e di Quartu S. Elena sono state realizzate, per creare
una barriera alla pressione esercitata dai Comuni sul territorio
di Is Arenas, le aree verdi che costituiscono un luogo ideale per
passeggiate a piedi e in bicicletta.
Ingresso: da Via della Musica girare in Via Is Arenas a circa 200 m
dall’incrocio si trovano i parcheggi.
Visite guidate a cura di:
- Claudia Cardia, Laura Caria, Laura Ibba, Mario Leppori, Martina
Loi, Vincenzo Piredda.
- Associazione per il Parco Molentargius Saline Poetto.
monumentiallaperto
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Su Forti
Margine Rosso
Il merito di poter oggi annoverare tra i vari monumenti storici
di Quartu anche la chiesa di San Luca, più nota come Su Forti
de Su Margini Arrubiu, va ai primi abitanti del Margine Rosso e a
padre Leonardo Pisano che, evitandone la demolizione, lo hanno consolidato e restaurato e, adibendolo a chiesa, ne hanno
fatto la radice storica della comunità parrocchiale di San Luca.
Secondo l’opinione più accreditata dagli studiosi, la struttura
fu edificata nei primi anni dell’800 per volontà del Genio Militare, come fortino di avvistamento in difesa di una zona che, se
nuovamente attaccata dai francesi, non sarebbe più stata sguarnita ma protetta da una batteria pesante con ben otto bocche da
fuoco da 24 libbre.
Fu
proprio
durante
la
precedente
incursione dei
francesi (1793)
che ci si rese
conto
della
poca validità
difensiva delle
torri già esistenti sin dal
1500, quelle di
Foxi, Carcangiolas, Bocca di Rivo, Pohuet. Si decise, pertanto, di
individuare nuovi siti da fortificare. Uno di questi fu la zona
del Margine Arrubiu, dove il capitano Capson richiese la costruzione di un fortino: Su Forti, appunto.
Il fortino fu usato anche durante le due guerre mondiali e,
nell’intervallo fra queste, dalla Guardia di Finanza come sede
di avvistamento dei contrabbandieri.
Dopo la II Guerra Mondiale il fortino cadde in stato di abbandono: sin dagli anni ’50 fu adibito ad ovile e negli anni ’70 era
ormai ridotto ad un rudere fatiscente e pericoloso.
Il già citato padre Leonardo non rimase insensibile a questa situazione e considerò la possibilità di adibire a luogo di culto
Su Forti. La concessione fu firmata il 16 ottobre 1973 ed i lavori
di restauro, a totale carico degli abitanti della zona, furono talmente celeri che solo un anno dopo, il 21 dicembre 1974, Monsignor Bonfiglioli inaugurava la nuova chiesa.
Visite guidate a cura di:
- Laboratorio della ricerca del Centro Sociale Anziani del Comune
di Quartu Sant’Elena, piazza IV Novembre, coord. da Carmina
Sciolla.
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Quartu Sant’Elena
Partecipano alla
Manifestazione
Enti, Scuole, Associazioni e Volontari
Scuola Elementare V Circolo Didattico di via Mar Ligure
Scuola Media Statale n. 3 “G. Deledda”
Scuola Media Statale n. 4 “A. Rosas”
Scuola Media Statale n. 5 “Lao Silesu”
Istituto di Istruzione Superiore “G. Brotzu” con sezioni di Liceo
Scientifico e Artistico
Università della Terza Età
Agenzia Conservatoria della Coste
Anna Algeri, Maria Grazia Guarneri
Associazione culturale “L’Isola che vorrei”
Associazione culturale socio - educativa Janas Onlus, Francesco Ibba, Maria Luisa Meloni
Associazione per il Parco geominerario storico-ambientale della Sardegna
Associazione per il Parco Molentargius Saline Poetto, Legambiente
Associazione Volontari Parrocchia San Luca, Luigi Ibba
ASSORAIDER Onlus sezione di Quartu Sant’Elena
Arianna Atzeni, Giulia Cucinotta, Giovanni Pintore, Francesca
Pireddu, Maura Quartu, Elisabetta Salis, Denise Sanna e Cristiana Stocchino
Canile Shardana
Carrozze & Carrozze di Elisabetta Cannas
Claudia Cardia, Laura Caria, Laura Ibba e Mario Leppori
Centro Ave Arte, Associazione Orizzonti di Speranza Onlus,
Patrizio Lai e Claudia Pili
Centro Sociale Anziani piazza IV Novembre di Quartu Sant’Elena, coord. Carmina Sciolla; Enrica Boi, Maria Carta, Lucia Cocco, Luisa Contis, Simona Cossu, Eleonora Lusso, Gianna Masia
e le anziane del Centro - “Il mio mondo” Soc. Coop. Soc.
Circolo Ippico Carmus e Circolo Ippico Molentargius
Club Modellismo Storico
CONTEAS Associazione Consulenti Tecnici per l’Ambiente e
la Sicurezza
Cooperativa L’Aleph
Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale Servizio Ispettorato
Ripartimentale - Cagliari
Easy Travel Service
I.S.E.M. - C.N.R, M. Grazia Mele, Giovanni Serreli, Edward
Gregory-Jones e M. Elena Seu
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Italia Nostra Onlus, sezione di Cagliari
L’Arca Verde Otonga
Martina Loi e Vincenzo Piredda
Marco Maxia
P.A.F.F.
Prociv-Arci
Maria Grazia Monni, Valentina Pulina, Milvia Serra
Giulia e Michele Schiavo
Scaut Raider Sardi - Flumini
Scout Agesci Quartu 1
Scout Agesci Quartu 3 “Freedom”
Scout Agesci Quartu 4
Scout Agesci Cagliari 3 “ San Pio X”
Donatella Picci e Marilena Uggias
Unione Italiana Ciechi ed Ipovedenti
Patrizia Zuncheddu
Paolo Lorettu, accolito della chiesa di Sant’Andrea
Massilimiano Caddeo, Stefania Casu e l’obreria di San Giovanni
Roberto Orrù e l’obreria di Nostra Signora del Buoncammino
Lalla Cocco e l’obreria di Sant’Anastasia
Cenza Contini, Fabio Meloni e l’obreria di Sant’Elia
Associazione Artemisia Scuola d’arte privata
Anna Brotzu, Andrea Murgia
CircoScienza, Pietro Olla
Coro Collegium Karalitanum e l’Associazione Incontri Musicali, maestro Giacomo Medas
Davide Carcanella, Barbara D’Annunzio e Rossana Podda
Doriana Denotti, Nicola Durzu
Il Teatro dell’Anima, Elisa Piano e Armando Lecca
Memoriae Milites
Giuseppe Sedda
Eleonora Spiga
Studioteatro, Susy Monni, Sergio Murru
Associazione di volontariato DELTA 2000 Onlus
Associazione di volontariato Divinae Misericordiae
Associazione Volontari del Soccorso Assistenza e Protezione
Civile S.O.S
Associazione Volontari del Soccorso Croce d’Oro di Quartu
Associazione Volontari Quartu Soccorso
Confraternita Misericordia Quartu Sant’Elena
24
Quartu Sant’Elena
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Monumenti all`aperto 2010 - Parco Molentargius