Quartu Sant’Elena Monumenti all’Aperto 6 7 Novembre 2010 V EDIZIONE COMUNE DI QUARTU SANT’ELENA Gruppo Locale di Coordinamento Quartu Sant’Elena Comune di Quartu Sant’Elena Mauro Contini Sindaco Fortunato Di Cesare Assessore Politiche Ambientali e Beni Culturali Programmazione e coordinamento Sara Serra Nicoletta Manai Francesca Piredda Soprintendenza per i Beni Archeologici per le province di Cagliari e Oristano Marco Minoja Donatella Salvi Soprintendenza B.A.P.S.A.E. per le province di Cagliari e Oristano Gabriele Tola Antonia Giulia Maxia Marcella Serreli Simonetta Zucca Associazione Culturale Imago Mundi Fabrizio Frongia Alessandro Piludu Consorzio del Parco Naturale Regionale Molentargius Saline Marco Loddo Servizio Comunicazione Istituzionale www.comune.quartusantelena.ca.it Monumenti all’Aperto in Internet: www.monumentiaperti.com 2 Quartu Sant’Elena O rmai è una realtà, l’investimento nella cultura produce occupazione. In diverse università si tengono corsi e master dedicati al turismo culturale con l’intento di formare nuovi operatori che sappiano coniugare elevate competenze manageriali con un’ampia preparazione culturale. A riprova di questo, negli ultimi anni, sono state proprio la valorizzazione e la promozione del patrimonio culturale le leve determinanti del rilancio turistico in tutto il mondo. A fronte di una flessione di presenze nell’industria delle vacanze in generale, con gravi ripercussioni per il comparto e l’indotto, è cresciuta la richiesta di viaggi qualificati, dove il relax e lo svago sono sempre più associati alla voglia di conoscere le tradizioni e le culture locali. Monumenti all’Aperto, giunta alla sua V edizione, risponde a questa esigenza. Il visitatore - turista può immergersi, toccare, “ubriacarsi” di storia e scoprire o riscoprire luoghi di cultura. Una forma nuova e diretta di promozione della cultura in chiave turistica più efficace di qualsiasi depliant o spot pubblicitario. Ma non solo. La manifestazione è soprattutto un momento di riflessione sulla memoria storica attraverso la riscoperta del nostro patrimonio culturale spesso sconosciuto o poco frequentato da noi stessi. Abbiamo a disposizione un formidabile richiamo verso la domanda turistica mondiale, ma non lo sfruttiamo. Diversi connotati del “turismo culturale”, ad esempio, possono benissimo contribuire a destagionalizzare diversamente e a rendere mediamente più fruibili le esistenti strutture ricettive. In questo particolare inizio di secolo e di millennio, in una terra ricca di storia e arte come la nostra, il “turismo culturale” deve opportunamente avere una dimensione diffusa e quindi può essere occasione di sviluppo di tante realtà periferiche che magari hanno interessanti “patrimoni” poco valorizzati. Per l’organizzazione di Monumenti all’Aperto l’onere e l’impegno ricadono principalmente sulle scuole, sulle associazioni culturali e sul volontariato. Senza la loro preziosa collaborazione difficilmente avremmo potuto organizzare la manifestazione per tanti anni consecutivi. Crisi economica e tagli ai bilanci pubblici hanno avuto pesanti conseguenze sulla programmazione delle attività culturali in generale. Noi, comunque, continueremo sulla strada della valorizzazione del nostro patrimonio culturale consci che il futuro di una comunità sia legato alla conoscenza delle sue radici storiche. Monumenti all’Aperto è infine un grande omaggio a tutti i ricercatori e studiosi che con tenacia hanno portato alla luce e difeso contro l’oblio le nostre ricchezze storiche e artistiche. L’auspicio è che attraverso i frutti del lavoro di questi pionieri e “visionari”, si riscopra l’amore per la propria storia, la propria comunità, la propria città. Fortunato Di Cesare Assessore Politiche Ambientali e Beni Culturali monumentiallaperto 3 Il Comitato Scientifico Regionale Consiglio Regionale della Sardegna Regione Autonoma della Sardegna Assessorato al Turismo Artigianato e Commercio Assessorato alla Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Sardegna M.I.U.R. Ufficio Scolastico Regionale per la Sardegna Comune di Cagliari Provincia di Cagliari Ufficio Beni Culturali della Curia UPI Sardegna ANCI Sardegna Sebastiano Sannitu Maria Lucia Baire Maria Assunta Lorrai Sandra Violante Enrico Tocco Rosalba Crobu Emilio Floris Giorgio Pellegrini Graziano Milia Leone Porru Roberto Deriu Salvatore Cherchi Umberto Oppus Università degli Studi di Cagliari Giovanni Melis Roberto Coroneo Università degli Studi di Sassari Attilio Mastino Pinuccia Simbula ISEM CNR Luca Codignola Bo Luciano Gallinari Imago Mundi Associazione Culturale Fabrizio Frongia Armando Serri Consorzio CAMU’ Centri d’Arte e Musei Francesca Spissu Giuseppe Murru Società Cooperativa Sociale Il Ghetto Confesercenti Regione Sardegna Confcommercio di Cagliari Agenzia Nazionale Sviluppo Autonomia Scolastica Sardegna Solidale Centro Servizi per il volontariato 4 Claudia Lombardo Maria Santucciu Quartu Sant’Elena Alessandro Piludu Nicoletta Manai Marco Sulis Giancarlo Deidda Gianpiero Liori Roberto Copparoni M onumenti Aperti è una importante risorsa per il turismo di tutta la regione. Intanto perché da maggio a giugno e da settembre a ottobre, ovvero in periodi che possiamo definire di “altra” stagione, molti bellissimi centri della Sardegna si svelano in maniera, anche, inaspettata. È poi un’occasione unica di promozione del territorio che ogni anno si rinnova proponendo itinerari sempre diversi. Nuova sede della manifestazione nel 2010, per esempio, è Bosa, città che, come tanti altri comuni dell’Isola, racchiude uno straordinario patrimonio di beni culturali. Non c’è dubbio che antichi palazzi, chiese, musei siano attrattori fondamentali e decisivi per sollevare la qualità di qualunque prodotto turistico. Pertanto è compito della Regione valorizzare questi beni anche nell’ottica dell’evento promozionale. È doveroso ricordare che Monumenti Aperti è frutto di un lavoro corale. Anche in questa edizione si rinnova l’impegno, volontario e poderoso, di seimila studenti, giovani, componenti dell’associazionismo. Un esercito di guide “d’eccezione” che con grande passione accompagna centinaia di migliaia di visitatori a scoprire angoli unici di Sardegna. Allora si può dire che tutti i cinquanta comuni coinvolti in Monumenti Aperti, a sud come a nord dell’Isola, dal mare alle montagne, devono essere, ciascuno con le proprie specificità, mete turistiche da non perdere nella cornice unica della nostra regione. Con questo impegno costante e incisivo del territorio la Sardegna può continuare a essere una destinazione ricercata e ambita in tutto il mondo. Sebastiano Sannitu Assessore regionale al Turismo, Artigianato e Commercio M onumenti Aperti è più di una semplice manifestazione culturale. È una filosofia di pensiero della fruizione del bene inteso come patrimonio di conoscenza, di memoria e di storia condivisa. È la consapevolezza che i beni culturali rappresentano veramente noi stessi, la nostra espressione artistica e creativa, interprete dell’epoca che li ha visti nascere. È la testimonianza di quanto la cultura non sia un bene privato, ma collettivo, che aspetta di essere riscoperto, esposto, valorizzato, divulgato, fruito. Con Monumenti Aperti le nostre bellezze monumentali, testimoni della nostra identità, ci chiedono di essere abitate, relazionandosi con un pubblico sempre più attento e consapevole delle potenzialità del nostro patrimonio artistico-architettonico. Questa esemplare attività di promozione del bene “cultura” si è trasformata, infatti, nel corso degli anni, in un momento festoso e popolare che raduna intorno a sé giovani e meno giovani, studiosi della materia e semplici curiosi, studenti e volontari culturali, ma tutti ugualmente coinvolti in un’attesa opportunità di arricchimento culturale. Maria Lucia Baire Assessore regionale della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport monumentiallaperto 5 Iniziative Speciali Sabato e domenica dalle 10.00 alle 13.30 e dalle 15.00 alle 17.00 in occasione di Monumenti all’Aperto, la Biblioteca Ragazzi di via Dante 68 sarà eccezionalmente aperta al pubblico per leggere un libro, vedere un dvd, sfogliare un fumetto e tanto altro ancora. Sarà attivo il servizio di prestito ed iscrizione. MOSTRA Sabato 6 e domenica 7 dalle ore 10.00 alle ore 13.30 e dalle ore 15.00 alle ore 17.00 Animali di Sardegna dentro la natura Biblioteca Ragazzi, via Dante 68 Mostra fotografica tratta dall’omonimo libro pubblicato nel mese di luglio 2010 da Enrico Spanu Editore. La pubblicazione e quindi la mostra, vedono protagonisti mammiferi ed uccelli della Sardegna, in immagini che li ritraggono rappresentati nei più svariati ambienti dell’Isola. Molte delle fotografie sono realizzate nel territorio di Quartu Sant’Elena, sia nelle campagne che nel Parco di Molentargius - Saline. La mostra è composta da pannelli fotografici 50x70 cm, ognuno dei quali corredato da didascalia con nome in italiano, sardo, inglese, il nome scientifico, la descrizione del luogo ed un piccolo racconto. SPETTACOLO per bambini Domenica alle ore 12.00 Prof. Pietrosky e il coniglio nel cappello Biblioteca Ragazzi, via Dante 68 Spettacolo di giocoleria equilibrismo tra didattica divertente e risate interessanti. Prof. Pirer Pietrosky, docente emerito di fisica del gioco presso l’Università del Divertimento, insegue il sogno di trovare la formula per togliere un coniglio dal suo cappello. Per fare questo dovrà viaggiare con la 6 Quartu Sant’Elena bicicletta Raffa e con una valigia piena di cose strane e colorate, che userà per superare tre prove: una prova di geometria, una di astronomia e l’ultima di anatomia. Siete pronti a studiare e divertirvi insieme a lui? VISITE GUIDATE SPECIALI Domenica negli orari della manifestazione Sport e natura in un contesto ambientale di pregio Sa Tanca Golf Club, via delle Bouganville 31, Flumini di Quartu In origine, nell’area un tempo denominata “Is Scasseddus”, ora bonificata e trasformata in campo da golf, si trovava un frantoio e successivamente una cava di sabbia. In questa occasione sarà possibile godere di una visita guidata inusuale e provare gratuitamente lo sport del golf con un maestro federale immergendosi in una natura unica caratterizzata dai colori, dai profumi e dai silenzi tipici della macchia mediterranea. All’interno del Sa Tanca Golf Club si potranno ammirare alcune delle rinomate pietre sonore dello scultore Pinuccio Sciola. Domenica dalle ore 11.00 alle ore 12.00 Visita all’Azienda agricola San Martino via Hibiscus, Quartu Sant’Elena, tel. 070 882357 - cell. 393 9245278, www-santumartinu.com monumentiallaperto 7 Eventi collaterali SABATO CHIESA DI NOSTRA SIGNORA DEL BUONCAMMINO Ore 10.00 - 17.00 Mostra “Opere di chiara luce” a cura di Patrizio Lai e Claudia Pili. Ore 16.00 Recital di poesia “Una rosa”, versi di Borges, Ronsard, Rubén, Saramago e altri poeti. Interprete Elisa Piano, alla chitarra Armando Lecca. CHIESA DI SANT’ANDREA Ore 16.30 Coro “Espressioni polifoniche corali” a cura del Coro Collegium Karalitanum diretto dal Maestro Giacomo Medas in collaborazione con l’Associazione Incontri Musicali. CIMITERO MONUMENTALE Ore 10.00 - 13.00 e ore 15.00 - 17.00 “Le sepolture di Eligio Porcu e dei giovani combattenti della I Guerra Mondiale” a cura delle collaboratrici dei Servizi Educativi del Museo e del Territorio della Soprintendenza B.A.P.S.A.E. MOLENTARGIUS Ore 10.00 - 17.00 Percorsi liberi nelle aree verdi. Ore 10.00 - 12.00 Visita alla scuderia e dimostrazione dell’addestramento dei cavalli per il salto ad ostacoli, a cura del “Circolo Ippico Carmus”. Ore 10.00 - 12.30 “Esperienza di ecoconsapevolezza attraverso un percorso nel parco”, a cura dell’Associazione Culturale socio-educativa Janas. Ore 11.00 - 12.00 e ore 15.30 - 17.00 Visita alla scuderia, battesimo del pony e della sella a cura del “Circolo Ippico Molentargius”. NURAGHE DIANA Ore 15.00 - 17.00 “Quartu arcaica e la storia” rievocazione del periodo nuragico con la creazione di ambientazioni relative a scene di vita civile e militare a cura di Memoriae Milites. SU FORTI Ore 10.00 - 17.00 “Racconto per immagini del Fortino di San Luca” a cura del Laboratorio della ricerca del Centro Sociale Anziani del Comune di Quartu Sant’Elena, piazza IV Novembre, coord. da Carmina Sciolla. Ore 12.00 “Il sorriso dell’Accabbadora”, Viaggio tra leggende e misteri di Sardegna, a cura di Anna Brotzu (voce recitante) e Andrea Murgia (voce e chitarra). Ore 17.00 “Sognare, Provare, Cambiare” progetto teatrale di Sergio Murru, con Susy Monni e Sergio Murru a cura di Studioteatro. TORRE DI CARCANGIOLAS Ore 15.00 - 17.00 Laboratorio di pittura dal vero, a cura dell’Associazione Artemisia Scuola d’Arte privata. La partecipazione è libera. DOMENICA CHIESA DI NOSTRA SIGNORA DEL BUONCAMMINO Ore 10.00 - 17.00 Mostra “Opere di chiara luce” a cura di Patrizio Lai e Claudia Pili. Ore 11.00 “Percorso guidato tattile - olfattivo” a cura dell’U.I.C. e dei Servizi Educativi del Museo e del Territorio della B.A.P.S.A.E. Ore 16.30 “Ed è subito sera” recital poetico con versi di Quasimodo, Pavese, Montale, Rike, Manzoni e altri poeti). Interprete Elisa Piano, alla chitarra Armando Lecca. CIMITERO MONUMENTALE Ore 10.00 - 13.00 e ore 15.00 - 17.00 “Le sepolture di Eligio Porcu 8 Quartu Sant’Elena e dei giovani combattenti della I Guerra Mondiale” a cura delle collaboratrici dei Servizi Educativi del Museo e del Territorio della Soprintendenza B.A.P.S.A.E. FORTINO SANTU MARTINU Ore 11.00 “Fisarmonicando” brani tradizionali di ballo liscio eseguiti con la fisarmonica da Doriana Denotti. Ore 12.30 “Percorso guidato tattile - olfattivo” a cura dell’U.I.C. e dei Servizi Educativi del Museo e del Territorio della B.A.P.S.A.E. MOLENTARGIUS Ore 10.00 Caccia al tesoro e animazione per bambini dai 7 agli 11 anni d’età; momenti musicali (fisarmonica e sulitu); mostra di pittura a cura dell’Associazione Culturale Janas. Ore 10.00 “Percorso guidato tattile - olfattivo” a cura dell’U.I.C. e dei Servizi Educativi del Museo e del Territorio della B.A.P.S.A.E. Ore 10.00 - 12.00 Adozione cuccioli di cane del canile Shardana. Ore 10.00 - 17.00 “Laboratorio di disegno creativo per bambini” a cura di Rossana Podda, Barbara D’Annunzio e Davide Carcanella. Laboratori artistici “Il Paese del vento” e “Spazio Sott’Olio” - spaziosott’olio/facebook [email protected] Ore 10.00 - 17.00 “Laboratorio gemmologico”, riconoscimento di minerali e gemme mediante tecniche di analisi, rivolto a bambini e adulti a cura di Ele Gems di Eleonora Spiga, geologo analista gemmologo. Ore 10.00 - 13.00 L’Arca Verde Otonga (esposizione artigianato equadoriano). Ore 10.00 - 16.00 Giro sul “Parcobus” in collaborazione col CTM (max 15 persone ogni ora). Prenotazione in loco. Ore 10.00 - 12.00 e ore 15.00 - 16.00 Visita guidata in battello, partenza dall’Idrovora del Rollone (max 10 persone ogni ora). Ore 10.00 - 12.00 Visita alla scuderia e dimostrazione dell’addestramento dei cavalli per il salto ad ostacoli, a cura del “Circolo Ippico Carmus”. Ore 10.00 - 12.00 e ore 15.00 - 16.00 Visite guidate a piedi nelle aree verdi a cura di APM. Ore 10.00 - 13.00 e ore 15.00 - 17.00 Noleggio gratuito biciclette a cura di Easy Travel Service. Prenotazione in loco. Ore 10.00 - 17.00 Percorsi liberi nelle aree verdi. Ore 10.00, ore 11.00, ore 12.00 e ore 13.00 Percorso guidato in bicicletta a cura degli Scout Agesci Quartu 1 e Scout Agesci Cagliari 3 “San Pio X”. Partenza dal punto informazioni. Ore 10.00 - 12.00 e 15.00 - 17.00 Visite guidate in carrozza (max 10 persone alla volta su prenotazione in loco), a cura di “Carrozze & Carrozze” di Elisabetta Cannas. Ore 11.00 - 12.00 Visita alla scuderia, battesimo del pony e della sella a cura del “Circolo Ippico Molentargius”. NURAGHE DIANA Ore 10.00 - 17.00 “Quartu arcaica e la storia” rievocazione del periodo nuragico con la creazione di ambientazioni relative a scene di vita civile e militare a cura di Memoriae Milites. SU FORTI Ore 10.00 - 17.00 “Racconto per immagini del Fortino di San Luca”; e ore 10.30 Letture di brani scelti dal Vangelo di San Luca, a cura di Enrica Boi, Maria Carta e Gianna Masia; canto in limba a cura di Eleonora Lusso (voce solista) realizzati dal Laboratorio della ricerca del Centro Sociale Anziani del Comune di Quartu Sant’Elena, piazza IV Novembre, coord. da Carmina Sciolla. Ore 15.30 “Il sorriso dell’Accabbadora” viaggio tra leggende e misteri di Sardegna, di Anna Brotzu (voce recitante) e Andrea Murgia (voce e chitarra). TORRE DI CARCANGIOLAS Ore 10.00, ore 11.00 e ore 12.00 “Il Mare”, laboratorio sensoriale rivolto ai bambini dai 7 ai 12 anni (max gruppi da 10). monumentiallaperto 9 Is Mortorius Batteria Antinave “Carlo Faldi” Is Mortorius La batteria si estendeva su un’area di circa 7 ettari, acquisita dal Demanio nel 1936, e costituiva uno dei bastioni del Fronte a Mare di Cagliari; è stata l’ultima batteria antinave del Golfo di Cagliari ad essere allestita. Dal 1939 era servita da personale della 4° Legione MILMART (Milizia Artiglieria Marittima) con 5 Ufficiali, 16 Sottoufficiali ed 82 Militi. Era armata con 4 pezzi da 152/50 Armstrong mod. 1918 scudati, da un pezzo illuminate da 120/40 A. e da 4 mitragliere antiaeree. Il telemetro era un Goerz da 4 metri. Il deposito munizioni principale era scavato in roccia e disponeva di 2000 colpi. Ciascun pezzo disponeva di una riservetta interrata di munizioni e di 6 colpi di pronto impiego, sistemati in altrettanti fori nei massi di granito posti a costituire il parapetto della piazzola. Dai primi mesi del 1943 completavano la dotazione della batteria un proiettore S. Giorgio da 120/240 (mobile e trainabile e prima impiegato dalla vicina batteria contraerea di Capitana) completo di colonnina di punteria ed aerofono modello Galileo. Sola azione di guerra dei cannoni antinave fu nell’aprile 1943, quando spararono contro il sommergibile inglese Safari. Le mitragliere antiaeree spararono nell’agosto 1943 contro aerei americani P38. Nel sito si trovano ancora la postazione telemetrica, piazzole e ricoveri, ruderi di edifici di servizio, garitta di guardia, posto di osservazione. Durante la guerra esistevano inoltre tre appostamenti per mitragliatrice nell’area nord-est della batteria. Il Nuraghe Diana, sovrastante la batteria, ospitava una piccola e ben mimetizzata postazione osservatorio, che era in collegamento telefonico con la batteria Faldi. Inoltre una postazione telemetrica ed un osservatorio, posizionati rispettivamente in una non ben specificata torre e Casa Capitana, costituivano degli Osservatori fuori Batteria. Poco dopo la guerra gli alloggiamenti ed i servizi della batteria furono utilizzati come colonia marina. Da notare, sul litorale di Capitana e di Is Mortorius, due esemplari di piccolo fortino che vigilavano contro sbarchi e colpi di mano dal mare. Visite guidate a cura di: - Istituto di Istruzione Superiore “G. Brotzu” con sezioni annesse di Liceo Scientifico e di Liceo Artistico, classi II e III D. Insegnante: prof.ssa Caterina Spiga. - CONTEAS Associazione Consulenti Tecnici per l’Ambiente e la Sicurezza. 10 Quartu Sant’Elena Caposaldo XVIII “Castroreale” Via Italia - lottizzazione Is Lois Quartello Le postazioni numero 62, 63 e 64 di Quartello - Santa Anastasia costituivano nell’estate 1943 il caposaldo XVIII. In alcune carte d’archivio, al caposaldo è dato il nome in codice Castroreale. Era parte integrante del sistema fortificato (oltre 70 postazioni in cemento, più batterie di artiglieria e relativi osservatori) chiamato Arco di contenimento di Quartu, posto in opera dal Regio Esercito Italiano nel 1942-43 come seconda linea di difesa, per rallentare la progressione di una forza da sbarco anglo-americana nell’attesa dei contrattacchi delle nostre riserve mobili, dislocate nell’entroterra. Le postazioni sono del tipo poliarma, assimilabili alle spartane postazioni tipo Circolare 7.000 precedentemente costruite per completare il Vallo Alpino Littorio. Molto interessanti e non più facili a trovarsi sono i camminamenti sotterranei, in cemento, che univano le tre postazioni. I bunker 63 e 64 appaiono realizzati per essere adattati al terreno e mimetizzati con vegetazione, verniciature policrome e reti mimetiche. Invece la postazione 62, grazie a spartani ma efficaci interventi scenografici appariva al nemico come un normale edificio di campagna. È ancora possibile intuirne il mascheramento nonostante le spoliazioni e demolizioni occorse nel tempo alle s o v r a s t r u t t u re scenografiche. Le postazioni erano armate con mitragliatrici e fucili mitragliatori mentre non lontano, lungo la Via Fiume, un cannone da 100/17 svolgeva compito controcarro. Il caposaldo XVIII era sovrastato ed appoggiato dal Caposaldo XVII di Cuccuru Mendula. Queste fortificazioni controllavano la viabilità che dal Margine Rosso conduceva verso Quartu e verso Pitz’e Serra. Il presidio apparteneva alla XIII Brigata Costiera (divenuta 203° Divisione Costiera nel luglio 1943). L’intero arco di contenimento era integrato da postazioni campali mimetizzate, da una fascia continua di reticolato e da alcune aree minate. I soldati italiani furono affiancati, nella difesa della fascia costiera quartese, anche da reparti da fortezza della Wehrmacht; la coabitazione fu breve, a causa dell’armistizio del settembre 1943 e dell’immediato sganciamento dell’ex alleato tedesco dalla Sardegna. Il caposaldo si trova oggi nell’area di lottizzazione denominata Is Lois-Domus, localizzata tra via Generale Dalla Chiesa, via Italia a Quartello. Visite guidate a cura di: - Scuola Media Statale n. 3 “G. Deledda”, classe I F. Insegnante: prof.ssa Franca Cabras. monumentiallaperto 11 Torre di Carcangiolas Sistema di fortificazione costiero Spiaggia di Quartu Per arginare la minaccia turca e barbaresca, che si fece più pressante dal principio del XVI secolo, la Corona di Spagna ricorse a sistemi difensivi statici, come le fortificazioni, e mobili, come le forze navali, a seconda delle esigenze militari ed economiche. Per il Regno di Sardegna, furono le difficoltà economiche ad impedire di armare una flotta contro le incursioni barbaresche. Si preferì dunque ripiegare sulla costruzione di un sistema difensivo statico, già parzialmente avviato nei secoli precedenti. Nel 1587 Filippo II, istituì la Reale Amministrazione delle Torri, presieduta da un rappresentante del potere centrale e coadiuvata da un corpo di funzionari pubblici, che rispondeva per il suo operato solo al Parlamento. Ebbe il compito di provvedere alla costruzione, manutenzione e armamento del sistema difensivo costiero. Le risorse finanziarie per il corredo difensivo provenivano principalmente dal dret del real, una nuova tassa applicata sul commercio dei prodotti della pastorizia. Le torri di avvistamento furono costruite in posizioni emergenti, panoramiche e visibili tra di loro, in modo da poter comunicare mediante segnali: “Daranno (...) il segno di sicurezza in tutte le notti con accendere un fuoco chiaro da non estinguersi, finché dalle torri vicine siasi corrisposto con egual segnale; e se in veduta vi fossero delle navi (…) farà tanti fuochi quanti sono i bastimenti, (…) si manterrà nella notte il fuoco continuamente, e di giorno si farà una fumata (...)”. (Istruzioni...1766, art. X) Le torri erano per lo più collocate a difesa di porti, tonnare, miniere, saline e attività agricole. Nel caso del litorale di Quartu Sant’Elena, le torri di Carcangiolas, Is Mortorius, Foxi, Sant’Andrea e Cala Regina facevano parte del sistema di protezione della piazzaforte di Cagliari, capitale del Regno, oltre che principale centro economico, istituzionale e militare dell’isola. Un dato che accomuna le torri, oltre la loro pianta circolare, è la rozzezza della costruzione, che non prevede elementi decorati- 12 Quartu Sant’Elena vi se non in rari casi. La camera unica, con volta a botte o costolonata o munita di colonna di sostegno, tramite delle botole consentiva di scendere nella cisterna e ai vani sottostanti, oppure salire alla terrazza. Vi era una sola porta d’ingresso, e vi si accedeva tramite una scala retrattile: “non lasceranno mai gli alcaidi ed artiglieri calare la scala della torre, se non ad un quarto d’ora di giorno e si ritirerà tosto al tramontare del sole, chiudendo il boccaporto a chiave (…) senza che per venun motivo si riapra sulla notte”. (Istruzioni ...1766 art. VII). Nel 1842 venne abolita la Reale Amministrazione, mentre nel 1867, oramai decretato insufficiente, il sistema difensivo cessò di avere un ruolo militare e le sue torri furono incluse nella lista di monumenti di riconosciuto valore storico e artistico del Regno sardo. La Torre di Carcangiolas, lungo la spiaggia del Poetto, fu probabilmente edificata prima del 1591 ed era in contatto visivo con le torri di Mezza Spiaggia, Foxi e Sant’Andrea. Era posta a protezione delle saline di Quartu e presidiata da due guardiani. Più volte restaurata, si trovava già in stato di abbandono a partire dalla metà Settecento, salvo un breve periodo di riutilizzo durante l’attacco francese (1792-93). Durante la II Guerra Mondiale fu riutilizzata come posto di osservazione, con aggiunta di feritoie e rinforzi in calcestruzzo e trasformata in fortino. Mentre in origine si trovava ad una distanza di circa mt. 40 dalla battigia, oggigiorno la torre è semi-sommersa dall’acqua, spezzata in due tronconi. Visite guidate a cura di: - Italia Nostra. - Associazione per il Parco geominerario storico-ambientale della Sardegna. monumentiallaperto 13 Chiesa di Nostra Signora del Buoncammino Simbirizzi La chiesa campestre di Nostra Signora del Buoncammino è situata su un’altura da cui domina il Simbirizzi, sul luogo del villaggio medievale di Simbilis. Sorgeva vicino alla strada romana che passava verso il Sarrabus, intitolata alla Madonna Odigitria, cioè del Buoncammino, a protezione dei viandanti e dei pellegrini. La semplice facciata a capanna dell’impianto originario trecentesco, è conclusa da un campanile a vela ed è preceduta da un piccolo loggiato a capriate, aggiunto posteriormente con l’intento di offrire riparo ai pellegrini in occasione delle feste patronali. Ci si immette all’interno attraverso una porta rettangolare, tardocinquecentesca, i cui stipiti, l’architrave e le mensole sono realizzati in bei conci di tufo decorati da rosoni e rosette di gusto classico, di raffinata esecuzione da parte dei picapedras della zona. A destra dell’ingresso, l’acquasantiera è costituita da un rocco di colonna romana su cui poggia un capitello utilizzato come materiale di spoglio. L’interno ad aula mononavata allungata, è concluso da un’ampia abside semicircolare che accoglie il vecchio altare in pietra, nascosto da una recente mensa in granito su cui poggia un polittico ligneo pesantemente ridipinto, forse settecentesco, risultante dall’assemblaggio di varie parti, di cui la predella, probabilmente proveniente dalla distrutta chiesa di Sant’Elia, risulta il pezzo più antico (XVII sec.). Il manufatto, che conserva ancora la cromia originaria, consta di undici riquadri nei quali sono raffigurati i santi Cosimo e Damiano, gli evangelisti Marco, Matteo, Luca e Giovanni, i santi Sebastiano, Lucia, Caterina e Rocco, mentre nel riquadro centrale è rappresentato uno sbarco di navi presumibilmente sul golfo di Cagliari. Proviene dalla stessa chiesa di sant’Elia, il piccolo simulacro ligneo del santo profeta (XVII secolo), vestito di un saio marrone e recante un libro e la tradizionale spada fiammeggiante. A Nostra Signora del Buoncammino appartengono anche i simulacri della Vergine patrona e di Sant’Anastasia attribuibili ad artigiani locali operanti nel XVIII secolo. Visite guidate a cura di: - Istituto di Istruzione Superiore “G. Brotzu” con sezioni annesse di Liceo Scientifico e di Liceo Artistico, classi II e III D, III, IV e V C. Insegnanti: prof.sse Anna Rita Schiavo e Adriana Borghero. 14 Quartu Sant’Elena Chiesa di San Forzorio San Frassorio La chiesa di San Forzorio, in località Santu Frassori, sulla strada che collega Quartu con Sant’Isidoro, fu acquistata dalla famiglia Perra, attuale proprietaria, nel corso dell’800. L’impianto è ad aula mononavata, chiusa ad oriente da un’abside semicircolare. L’alzato è costituito da conci calcarei di media e grossa pezzatura conservati soprattutto nella facciata, caratterizzata da una luce semicircolare e dal campanile a vela. Il portale architravato è sorretto da due mensole: quella sinistra reca scolpita una foglia triangolare, quella destra è scalettata. La fabbrica originale, tardoromanica (seconda metà XIII secolo) è probabilmente opera di maestranze locali che adoperarono materiale di spoglio trovato in situ, la cui presenza è rivelata dal ritrovamento di tombe romane. Ne sono esempi l’architrave della porta, scavata in tre cavità di forma quadrata, e un’acquasantiera ricavata da un frammento di colonna. La decorazione dell’interno, voltato a botte, riporta una cromia azzurra con stelle dorate e bande a motivi geometrici nella zona absidale, forse realizzata nel corso dell’800. Gli unici arredi presenti sono un altare in muratura e, all’interno di una teca in legno e vetro di foggia novecentesca, il simulacro ligneo di foggia settecentesca di un giovane santo con palma del martirio e libro. La chiesa subì svariati restauri, di cui il primo documentato risale al 1599 quando, in occasione della visita pastorale l’arcivescovo Laso Sedeno, trovandola quasi distrutta, nominò due obrieri, affinché la risistemassero. Altre fonti attestano rifacimenti avvenuti nella prima metà del XVIII sec. e la profanazione nel 1793 da parte dei soldati francesi. Il nome Forzorio a cui la chiesa è dedicata, risultato assente in tutti i martirologi, è forse derivante dal toponimo della località Santu Frassori, riconducibile al nome Fossorio e quindi all’attività delle confraternite dei fossores, scavatori di catacombe. San Forzorio, non festeggiato da più di cinquant’ anni, fu comunque adottato come Santo protettore dalla categoria degli isposus storraus (i promessi sposi lasciati). Visite guidate a cura di: - Istituto di Istruzione Superiore “G. Brotzu” con sezioni annesse di Liceo Scientifico e di Liceo Artistico, una rappresentanza degli studenti. Insegnante: prof. Luigi Piras. monumentiallaperto 15 Chiesa di San Pietro di Ponte Interno Camposanto È una delle chiese romaniche meglio conservate nel Campidano di Cagliari, donata nel 1119 dal vesc. Guglielmo a Berengario, priore di San Saturno, r i s t ru t t u r a t a dai Vittorini, che l’avevano acquisita già nel 1089 Secondo R. Delogu le forme attuali della chiesa risalgono al 12801300. Quando arrivarono gli Aragonesi la chiesa venne fatta restaurare. Nel 1873 si stabilì di costruire il cimitero; venne stravolto così lo stile architettonico dell’antico monumento costruendo accanto alla chiesa le cappelle private che nascosero, in parte, le fiancate della chiesa che insieme al prospetto mostrano l’abilità tecnica e la fantasia tipica dei “picaparderis” quartesi. Nelle archeggiature delle fiancate e negli archetti pensili di varie forme si notano influssi francesi e arabismi. La facciata è coronata da un piccolo campanile a vela ed era ornata da numerosissime ciotole maiolicate delle quali oggi resta solo qualche piccola traccia. Il portale ora ad arco a tutto sesto era munito sino agli anni ’50 di architrave. L’interno è composto da una navata rettangolare, dalla copertura lignea e da una piccola abside ad arco a tutto sesto impostato su due mensole. Esso riceve la luce grazie alla bifora nella parte anteriore e all’oculo nella posteriore. La chiesa è aperta nel mese di novembre per consentire le preghiere ai defunti. Visite guidate a cura di: - Università della Terza Età. - Associazione culturale “L’Isola che vorrei”. 16 Quartu Sant’Elena Chiesa di Sant’Andrea Parco Andrea Parodi Nell’omonima località, poco prima di Flumini sulla strada provinciale per Villasimius, sorge la chiesetta di Sant’Andrea, circondata da una vasta piazza. Situata vicino al mare, fu spesso luogo di scorrerie dei pirati barbareschi soprattutto a partire dal XVI sec., quando cioè le sagre campestri ebbero particolare sviluppo, tant’è che nel 1621 il vicerè emanò un’ordinanza con cui vietava che i pellegrinaggi avvenissero di notte. Nel 1793, quando i francesi sbarcarono al Margine Rosso con l’intento di conquistare Cagliari, occuparono la chiesetta che divenne teatro di un violento scontro coi miliziani sardi. La struttura più antica è concepita secondo schemi propri dello stile gotico sardo-catalano. Costituita dai muri perimetrali e dai contrafforti dei prospetti laterali in pietre appena sbozzate e legate con malta, è ascrivibile al XV sec., ma subì aggiunte e rifacimenti nel Seicento. La facciata, che fa parte del primo impianto, termina con una cornice coronata da merli dentati ed è sormontata da un piccolo campanile. Al centro un rosoncino in pietra sovrasta il portale rettangolare, costruito nella prima metà del Seicento. Nei prospetti laterali vi sono tre contrafforti; tra quelli di destra sono stati costruiti la sacrestia e gli ambienti che si utilizzano per le feste. Sullo stesso lato è stata ricavata un’altra piccola loggia, in cui vi è l’ingresso secondario. L’interno è costruito da una spaziosa navata rettangolare, sul cui fondo si apre una grande bifora di fattura moderna. Dieci pilastri in muratura che si allargano verso l’alto sostengono la capriate su cui poggia il tetto. Nella chiesa sono presenti diversi elementi architettonici tardo-romani, tra cui una base di colonna su cui è stato sovrapposto un capitello corinzio, usato come acquasantiera; essi provengono forse da un edificio preesistente nello stesso sito o situato nelle vicinanze, dove si trovano anche i resti di una villa romana. Altri arredi sono: un pulpito ligneo e le statuine di Sant’Andrea, San Giovanni Battista e San Antonio da Padova.I momenti liturgici più importanti si vivono in occasione della festa di Sant’Andrea organizzata da un gruppo di 25 notabili e di San Giovanni organizzata dal gremio dei pastori. Visite guidate a cura di: - Scuola Elementare V Circolo Didattico, via Mar Ligure, classe IV A. Insegnante: maestra Caterina Piseddu. - Gruppo Scaut Raider Sardi - Flumini. monumentiallaperto 17 Cimitero Monumentale Via Marconi L’antico cimitero di Quartu sorgeva sul terreno adiacente all’Oratorio delle Anime della Chiesa di Sant’Elena. A metà ‘800 esso era ormai insufficiente, per cui nel 1873 il comune decise di utilizzare l’area intorno alla chiesa di San Pietro di Ponte. La costruzione del nuovo camposanto doveva ottemperare a delle norme: avere un muro di cinta alto metri 1,50 con la presenza di alberi e fiori; la proibizione all’accesso degli animali per non rovinare o profanare le tombe; le visite si effettuavano due giorni alla settimana, (negli altri giorni era consentito solo con l’autorizzazione del sindaco). L’area cimiteriale era divisa in due parti: una destinata alle tombe di famiglia, monumenti dell’inizio del 900 di notevole importanza storico - artistica; l’altra alle tombe comuni dove era consentito collocare le pietre sepolcrali. I bambini non battezzati e i non credenti venivano inumati in un luogo separato all’interno dell’area cimiteriale. Una curiosità: si poteva riconoscere il ceto del defunto dai rintocchi delle campane: il suono de “s’agonia”. Per un povero i rintocchi erano sette, suonati con una sola campana; per un ricco erano nove con due campane; per la donna ricca erano ancora sette con due campane; per i bambini di qualunque ceto sociale il rintocco era allegro come quello del mezzogiorno; se il defunto era benestante, il rito funebre veniva celebrato da tre sacerdoti, per i poveri da un solo prete. Visite guidate a cura di: - Anna Algeri, Maria Grazia Guarneri. - Arianna Atzeni, Giulia Cucinotta, Giovanni Pintore, Francesca Pireddu, Maura Quartu, Elisabetta Salis, Denise Sanna, Cristiana Stocchino e i Servizi Educativi del Museo e del Territorio della Soprintendenza B.A.P.S.A.E. 18 Quartu Sant’Elena Fortino Santu Martinu Via dei Gigli, San Martino Flumini In località San Martino, che prende il nome dal santo cui era stata dedicata una chiesa sita nel territorio nel 1365, si trova una interessantissima postazione non numerata, poco a nord del Caposaldo VII Marsala. Il fortino, di non facile identificazione, era stato costruito quasi sottoterra; si tratta di un’opera circolare, con pianta a y; costituita da una camera e da un corridoio che porta ad un ambiente semicircolare con tre feritoie. Il fortino ha un campo di tiro e di avvistamento ampio e una vista mozzafiato sul golfo degli Angeli. Dotato di due ingressi, presenta, al termine di ogni scala, un pianerottolo in terra battuta per facilitare l’assorbimento dell’acqua piovana. Le scale a vista, prive di porte, venivano mimetizzate con frasche. Agli inizi della II guerra mondiale (1941), lo Stato Maggiore del R.E., prevedendo sbarchi su spiagge aperte da parte delle forze anglo- americane, fece realizzare nelle isole, tra cui la Sardegna, un sistema di fortificazioni costiere antisbarco. A Quartu si trovano numerose tracce di questo imponente sistema difensivo. La prima linea correva a ridosso delle spiagge, tra Is Mortorius ed il Margine Rosso; nell’entroterra, invece, si sviluppava il cosiddetto arco di contenimento costituito da circa 80 capisaldi, mascherati in modo mirabile di cui il fortino Santu Martinu faceva parte. Considerate le difficoltà economiche dovute all’evento bellico, i bunker, pur se accuratamente mimetizzati, furono costruiti e non sempre completati per carenza di cemento e di manodopera, gli spessori di blindatura ridotti a livello anti scheggia; in molti casi non arrivarono le necessarie porte metalliche, sostituite con mezzi di fortuna. Itinerario: Percorrere la via L. Da Vinci in direzione Villasimius, voltare a sinistra all’altezza di via Is Pardinas (zona Bellavista) e proseguire fino a via dell’Autonomia Regionale Sarda. Svoltare in via San Martino, proseguire per 700 m e girare a sinistra in via dei Gigli; dopo circa 500 m si trova il fortino Santu Martinu. Visite guidate a cura di: - Scuola Media Statale n. 4 “A. Rosas”, classi I A, I C e III F. Insegnanti: prof.sse Rita Denotti, Maria Cristina Mantega, Lucia Sbressa. - Maria Grazia Monni, Valentina Pulina, Milvia Serra. monumentiallaperto 19 Nuraghe Diana Is Mortorius Il Nuraghe Diana, facilmente raggiungibile dalla Statale per Villasimius, sorge sulla collinetta di Is Mortorius in località Baia Azzurra. Si localizza su un’altura a 35 m. sul livello del mare da dove è possibile ammirare gran parte della splendida costa sudorientale della Sardegna. La sua collocazione, fin dai tempi antichi, risponde certamente a esigenze strategiche non solo di carattere abitativo ma certamente anche di controllo alle vie di penetrazione che dalla costa si diramano verso l’entroterra. L’area archeologica, di pertinenza del Demanio militare, venne occupata durante la seconda guerra mondiale da impianti bellici e logistici della batteria C. Faldi, tra questi il fortino per gli avvistamenti a mare costruito sopra le strutture del mastio. Il fortino è facilmente raggiungibile da un’erta rampa di gradini posti sul lato est della cortina del nuraghe. L’intera area risulta interessata da diverse strutture militari: piazzole per cannoni e mitragliette, riservette interrate per le munizioni, e da un’altro fortino situato a pochi metri dall’edificio che presumibilmente era adibito a dimora degli ufficiali. Le prime segnalazioni e rilievi del complesso nuraghe Diana risalgono agli anni 50 ad opera di Prof. E. Atzeni, mentre le indagini archeologiche di scavo sono cominciate nel 2000. Il monumento si classifica tra i nuraghi complessi, risulta composto da una torre principale (mastio) e da due torri minori voltate a tholos, collegate tra loro da ciclopiche cortine murarie, che vanno a delineare una planimetria triangolare del tipo cosiddetto a tancato, con un cortile centrale a cielo aperto, di pianta subquadrangolare al quale si accede dall’esterno attraverso l’ingresso principale caratterizzato da un corridoio munito da garette in transetto. Nel monumento sono presenti altri due ambienti: un vano scala che conduceva ai piani alti del nuraghe, nel quale risultano presenti dei gradini; l’altro vano risulta fortemente compromesso a seguito di interventi ad opera di clandestini. Allo stato attuale delle ricerche il monumento dal punto di vista cronologico è inquadrabile dalla Fase del bronzo-Finale alla prima età del Ferro con successive frequentazioni che si riferiscono a epoca punica e romana. Visite guidate a cura di: - Scuola Media Statale n. 5 “Lao Silesu”, classi I e II B, I e II F. Insegnanti: prof.sse Antonella Canu, Patrizia D’Atri, Luisella Deligios, Modesta Frigau e Valeria Giordano. Coloro che visiteranno il sito riceverenno un opuscolo dall’allievo Federico Lindiri sulla leggenda della Pirata Capitana. - Patrizia Zuncheddu. 20 Quartu Sant’Elena Parco Naturale Regionale Molentargius, Saline Via Don Giordi incrocio via della Musica Il Parco Naturale Regionale Molentargius Saline, istituito con Legge regionale nel 1999, costituisce una zona umida di valore internazionale tra le più importanti in Europa. Comprende bacini di acqua dolce (Bellarosa minore e Perdalonga), di acqua salata (Bellarosa maggiore o Molentargius e stagno di Quartu) e una piana di origine sabbiosa (Is Arenas). Le caratteristiche principali che lo rendono un ecosistema unico al mondo sono la sua estrema vicinanza a due tra le maggiori città della Sardegna, Cagliari e Quartu, e la presenza di zone a diversa salinità che favoriscono una ricca varietà di specie vegetali ed animali, tra cui il fenicottero che qui ha nidificato per la prima volta nel 1993. Lo stagno del Molentargius fa parte di un sistema di stagni e lagune formatisi nella pianura del Campidano da 75.000 fino a 18.000 anni fa e nasce in una depressione quasi circolare di sedimenti arenaci. Lo Stagno di Quartu, di natura retrodunale, si è formato più a sud separato dalla striscia di terra di Is Arenas e a ridosso della spiaggia del Poetto. Il prosciugamento estivo formava, in passato, una salina naturale e fu l’interesse dell’uomo per il sale il motore della storia di questo ecosistema. Il Bellarosa Minore e il Perdalonga sono, invece, nati come vasche di espansione delle acque meteoriche e hanno assunto nel dopoguerra anche la funzione di bacino di raccolta di acque reflue bianche e nere. Nel 1985 la tracimazione delle acque del Bellarosa Minore nel Molentargius ha causato la chiusura delle saline per motivi igienico-sanitari. Il risanamento ha consentito la regolazione dei sistemi idraulici e la realizzazione di un innovativo impianto naturale di fitodepurazione che, con l’entrata a regime, alimenterà gli stagni d’acqua dolce con il giusto apporto di nutrienti. In prossimità degli accessi di Cagliari e di Quartu S. Elena sono state realizzate, per creare una barriera alla pressione esercitata dai Comuni sul territorio di Is Arenas, le aree verdi che costituiscono un luogo ideale per passeggiate a piedi e in bicicletta. Ingresso: da Via della Musica girare in Via Is Arenas a circa 200 m dall’incrocio si trovano i parcheggi. Visite guidate a cura di: - Claudia Cardia, Laura Caria, Laura Ibba, Mario Leppori, Martina Loi, Vincenzo Piredda. - Associazione per il Parco Molentargius Saline Poetto. monumentiallaperto 21 Su Forti Margine Rosso Il merito di poter oggi annoverare tra i vari monumenti storici di Quartu anche la chiesa di San Luca, più nota come Su Forti de Su Margini Arrubiu, va ai primi abitanti del Margine Rosso e a padre Leonardo Pisano che, evitandone la demolizione, lo hanno consolidato e restaurato e, adibendolo a chiesa, ne hanno fatto la radice storica della comunità parrocchiale di San Luca. Secondo l’opinione più accreditata dagli studiosi, la struttura fu edificata nei primi anni dell’800 per volontà del Genio Militare, come fortino di avvistamento in difesa di una zona che, se nuovamente attaccata dai francesi, non sarebbe più stata sguarnita ma protetta da una batteria pesante con ben otto bocche da fuoco da 24 libbre. Fu proprio durante la precedente incursione dei francesi (1793) che ci si rese conto della poca validità difensiva delle torri già esistenti sin dal 1500, quelle di Foxi, Carcangiolas, Bocca di Rivo, Pohuet. Si decise, pertanto, di individuare nuovi siti da fortificare. Uno di questi fu la zona del Margine Arrubiu, dove il capitano Capson richiese la costruzione di un fortino: Su Forti, appunto. Il fortino fu usato anche durante le due guerre mondiali e, nell’intervallo fra queste, dalla Guardia di Finanza come sede di avvistamento dei contrabbandieri. Dopo la II Guerra Mondiale il fortino cadde in stato di abbandono: sin dagli anni ’50 fu adibito ad ovile e negli anni ’70 era ormai ridotto ad un rudere fatiscente e pericoloso. Il già citato padre Leonardo non rimase insensibile a questa situazione e considerò la possibilità di adibire a luogo di culto Su Forti. La concessione fu firmata il 16 ottobre 1973 ed i lavori di restauro, a totale carico degli abitanti della zona, furono talmente celeri che solo un anno dopo, il 21 dicembre 1974, Monsignor Bonfiglioli inaugurava la nuova chiesa. Visite guidate a cura di: - Laboratorio della ricerca del Centro Sociale Anziani del Comune di Quartu Sant’Elena, piazza IV Novembre, coord. da Carmina Sciolla. 22 Quartu Sant’Elena Partecipano alla Manifestazione Enti, Scuole, Associazioni e Volontari Scuola Elementare V Circolo Didattico di via Mar Ligure Scuola Media Statale n. 3 “G. Deledda” Scuola Media Statale n. 4 “A. Rosas” Scuola Media Statale n. 5 “Lao Silesu” Istituto di Istruzione Superiore “G. Brotzu” con sezioni di Liceo Scientifico e Artistico Università della Terza Età Agenzia Conservatoria della Coste Anna Algeri, Maria Grazia Guarneri Associazione culturale “L’Isola che vorrei” Associazione culturale socio - educativa Janas Onlus, Francesco Ibba, Maria Luisa Meloni Associazione per il Parco geominerario storico-ambientale della Sardegna Associazione per il Parco Molentargius Saline Poetto, Legambiente Associazione Volontari Parrocchia San Luca, Luigi Ibba ASSORAIDER Onlus sezione di Quartu Sant’Elena Arianna Atzeni, Giulia Cucinotta, Giovanni Pintore, Francesca Pireddu, Maura Quartu, Elisabetta Salis, Denise Sanna e Cristiana Stocchino Canile Shardana Carrozze & Carrozze di Elisabetta Cannas Claudia Cardia, Laura Caria, Laura Ibba e Mario Leppori Centro Ave Arte, Associazione Orizzonti di Speranza Onlus, Patrizio Lai e Claudia Pili Centro Sociale Anziani piazza IV Novembre di Quartu Sant’Elena, coord. Carmina Sciolla; Enrica Boi, Maria Carta, Lucia Cocco, Luisa Contis, Simona Cossu, Eleonora Lusso, Gianna Masia e le anziane del Centro - “Il mio mondo” Soc. Coop. Soc. Circolo Ippico Carmus e Circolo Ippico Molentargius Club Modellismo Storico CONTEAS Associazione Consulenti Tecnici per l’Ambiente e la Sicurezza Cooperativa L’Aleph Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale Servizio Ispettorato Ripartimentale - Cagliari Easy Travel Service I.S.E.M. - C.N.R, M. Grazia Mele, Giovanni Serreli, Edward Gregory-Jones e M. Elena Seu monumentiallaperto 23 Italia Nostra Onlus, sezione di Cagliari L’Arca Verde Otonga Martina Loi e Vincenzo Piredda Marco Maxia P.A.F.F. Prociv-Arci Maria Grazia Monni, Valentina Pulina, Milvia Serra Giulia e Michele Schiavo Scaut Raider Sardi - Flumini Scout Agesci Quartu 1 Scout Agesci Quartu 3 “Freedom” Scout Agesci Quartu 4 Scout Agesci Cagliari 3 “ San Pio X” Donatella Picci e Marilena Uggias Unione Italiana Ciechi ed Ipovedenti Patrizia Zuncheddu Paolo Lorettu, accolito della chiesa di Sant’Andrea Massilimiano Caddeo, Stefania Casu e l’obreria di San Giovanni Roberto Orrù e l’obreria di Nostra Signora del Buoncammino Lalla Cocco e l’obreria di Sant’Anastasia Cenza Contini, Fabio Meloni e l’obreria di Sant’Elia Associazione Artemisia Scuola d’arte privata Anna Brotzu, Andrea Murgia CircoScienza, Pietro Olla Coro Collegium Karalitanum e l’Associazione Incontri Musicali, maestro Giacomo Medas Davide Carcanella, Barbara D’Annunzio e Rossana Podda Doriana Denotti, Nicola Durzu Il Teatro dell’Anima, Elisa Piano e Armando Lecca Memoriae Milites Giuseppe Sedda Eleonora Spiga Studioteatro, Susy Monni, Sergio Murru Associazione di volontariato DELTA 2000 Onlus Associazione di volontariato Divinae Misericordiae Associazione Volontari del Soccorso Assistenza e Protezione Civile S.O.S Associazione Volontari del Soccorso Croce d’Oro di Quartu Associazione Volontari Quartu Soccorso Confraternita Misericordia Quartu Sant’Elena 24 Quartu Sant’Elena