VIBO VALENTIA E PROV. VIBO VALENTIA E PROV. F. M. 1061 - 100.5 REP. PUBBLICITA’ & MARKETING TEL. 0963-45733 F. M. 1061 - 100.5 REP. PUBBLICITA’ & MARKETING TEL. 0963-45733 e-mail: [email protected] MENSILE INDIPENDENTE DI INFORMAZIONE-ATTUALITA’-CULTURA ANNO IX n. 8 -Agosto-settembre 2007 IN EDICOLA OGNI MESE 1,00 EURO Al via il Tropea Film Festival TROPEA ESTATE 2007 Presentato il programma estivo La rivelazione canora SILVIA RAMONDINO TROPEA Mostra internazionale di bambole ALL’INTERNO: TROPEA Pag.6 - Anche a Tropea manifestazioni contro la violenza alle donne Pag. 7 - Tropea scopre il Barocco Pag.8 Manifestazioni in memoria di Lello Pontoriero Pag. 13 - All’On. Reale il XIX Premio Don Mottola PROVINCIA Pag.11 - Cessaniti offre la cittadinanza a Luigi Cotroneo Pag. 12 - A Sant’Angelo di Drapia la Cittadella di Patre Pio SCUOLA Pag. 12 - progetto Babilon, mostra al Liceo Classico “Galluppi” TROPEA La Cipolla Rossa ha ottenuto il marchio di Prodotto ad Indicazione Geografica Protetta Pag. 2 -agosto-settembre 2007 -Filmfestival- LA PIAZZA Al via le cinque giornate del Tropea Film Festival Premio Raf Vallone Notti di stelle a Tropea di Bruna Fiorentino Tutto è pronto o quasi per il taglio del nastro inaugurale della prima edizione di questo evento che, insieme al Premio letterario Città di Tropea e al Tropea Blues Festival, stanno elevando la reputazione di Tropea da cittadina balneare a cittadina della cultura. Tante le manifestazioni di simpatia e di solidarietà che sono state ricevute dagli organizzatori dell'Associazione Culturale Tropeana, mentre si aspettano gli ultimi nomi di Vip riservati all'ultimo minuto. Roma - Sembravano giorni lontanissimi, quasi irraggiungibili, invece la fatidica data, dal 21 al 25 agosto 2007, è arrivata. Tra difficoltà, grandi soddisfazioni, imprevisti e fatica impari, il sipario della I edizione del Tropea Film Festival Premio Raf Vallone si sta alzando sul Teatro del Porto di Tropea che ospiterà, orgogliosamente, queste prime cinque serate di grandi proiezioni e spettacolo. L'idea di organizzare un festival cinematografico che potesse se non gareggiare almeno confrontarsi con quelli di Ischia, delle Murge e, perché no, di Taormina, di Venezia e di quello neonato di Roma, affonda le sue radici lontano nel tempo, ma si è concretizzato in questi ultimi dodici mesi grazie al lavoro costante e certosino dei membri dell'Associazione Culturale Tropeana, al suo debutto di attività. L'idea, nata sottovoce, è esplosa grazie anche al sostegno delle istituzioni politiche, dalla Provincia ai Comuni limitrofi (Parghelia, Drapia, Zambrone, Briatico, Ricadi, Spilinga e Rombiolo) che, inizialmente, sono state infiammate da un sacro fuoco di entusiasmo, in verità affievolitosi, almeno da parte di alcune, in corso d'opera. Anche la piccola e media imprenditoria, con qualche eccezione, ha sostenuto finanziariamente, secondo le possibilità di ciascuno, questo progetto che, parallelamente all'arricchirsi del programma, si andava ingrossando di sostenitori e collaboratori. Il sito web www.tropeafilmfestival.it, attivo dal settembre del 2006, è stato visitato quotidianamente da un folto pubblico di registi, attori e curiosi che hanno risposto concretamente con la cifra record di 214 film iscritti alla deadline del 15 maggio scorso. Da un punto di vista programmatico, la partecipazione al Tropea Film Festival è rivolto a corti e lungometraggi a tema libero, mentre la sezione dedicata ai documentari ha come oggetto aspetti tipici e peculiari sulla Calabria. Tra i titoli selezionati compaiono lavori di grande interesse sociale che di sicuro faranno discutere, dai problemi del lavoro a quelli religiosi, alla pedofilia, alle filosofie di vita dei giovani, al rispetto degli animali. Non mancano comunque riflessioni su argomenti legati all'ambiente, all'emigrazione, alla famiglia ed alla scuola. Qualche film ci riporta addirittura nel Medioevo per un viaggio o forse un riesame sui valori dell'esistenza. Molte storie sono pennellate di poesia italiana che di certo offriranno fremiti di diretta partecipazione. I premi che verranno assegnati sono nove: Migliore Sceneggiatura, Miglior Corto, Miglior Documentario, Migliore Lungometraggio, Migliore Attore, Migliore Colonna Sonora e Migliore Regia oltre al Premio della Critica e al Premio del Pubblico. L'ultima parola verrà data dalle Giurie (giornalisti, critici, professori, maestri di musica, gente comune) che, in questa edizione, sono tre: una Generale (presidente Nicola Rombolà), una della Critica (presidente Saverio Ciccarelli) e una del Pubblico (presidente Deborah Valente). In questo modo, l'organizzazione del Tropea Film Festival, fin dalla metà di giugno, ha consegnato nelle mani dei Presidenti l'onere e l'onore di gestire le votazioni durante le serate del festival. Anzi, per meglio difendere la libertà di pensiero dei giurati, è stata creata una figura di Vanessa Gravina arbitro super partes, nella persona di Pasqualino Pandullo, giornalista Rai, il quale garantirà lo svolgimento regolare delle votazioni. Sono pervenuti lungometraggi, corti e documentari di ottima qualità, con attori conosciuti e meno, fotografi, sceneggiatori e musicisti che hanno lavorato egregiamente facendo emergere un mondo dello spettacolo sommerso e parallelo a quello ufficiale. La scelta dei 34 film finalisti è stata davvero difficile: molti di più avrebbero meritato di essere selezionati, ma il tempo dedicato alle proiezioni (circa quattro ore per serata) è davvero tiranno e oltre non si poteva andare. Accanto ad esordienti, in molti film partecipano attori e personalità già celebri nel mondo dello spettacolo, come Alessandro Haber, Giada Desideri, Lucio Dalla, Domenico Fortunato, Rosalinda Celentano, Sarah Maestri, Andrea De Stefano, Raffaele Pisu, Marco Masini, Tinto Brass ecc. Tra le produzioni c'è la partecipazione di RaiCinema, dell'Università della Calabria, di Treespictures, della MaXaM Production LTD, della Progeda srl e di molte case che da anni ci regalano film di successo. Per quanto riguarda i registi la maggior parte sono filmmmaker con curricula da fare invidia ai più blasonati. Una prima vittoria dell'organizzazione si sta avendo in questi ultimi giorni, grazie all'aiuto fattivo di alcuni lungimiranti e ben disposti albergatori di Tropea e dintorni, con la conferma della presenza per tutta la durata del festival di quasi tutti i registi, alcuni arrivati dall'estero appositamente per il festival, e di molti attori dei film finalisti che affolleranno le strade di Tropea e dintorni. E la speranza è che gli amministratori locali capiscano appieno quale movimento d'élite stia per sbarcare nella cittadina perla del Tirreno. Inoltre, il Tropea Film Festival è già oggetto di attenzione, non solo delle emittenti televisive e dei media locali, ma anche di tg2 Costume e Società e di Rai 3. Insomma un'occasione unica affinché chi di dovere vesta a festa la bella Tropea. Le cinque serate del festival, di cui le prime quattro saranno dedicate, pur con qualche intermezzo, esclusivamente alle proiezioni, saranno condotte e guidate da tre presentatori degni di nota: il dj Jeff Bifano, da oltre vent'anni sulla cresta del successo a Tropea, coadiuvato dalle due bellissime e promettenti attrici Claudia G. Moretti e Vanessa Gravina, ormai di casa grazie alla fortunata fiction Gente di Mare 1 e 2. Insieme allo sviluppo del programma l'organizzazione si è prodigata affinché, pur mantenendo fermo il punto che dal 21 al 24 agosto ci sarà una full immersione di cinema puro, si assistesse anche a momenti legati all'intrattenimento coinvolgendo personaggi di spettacolo e musica. A questo proposito, verranno LA PIAZZA Pag. 3 - agosto-settembre 2007 - Filmfestival- consegnate come Premi alla Carriera delle sculture creazioni del maestro orafo Gerardo Sacco destinati al grande Ninetto Davoli, da oltre cinquant'anni protagonista di film nostrani; al giovane attore Giuseppe Zeno, quale augurio ad maiora, dopo i suoi brillanti successi televisivi e teatrali e al regista calabrese Mimmo Calopresti, quale ambasciatore della regia italiana. Tuttavia, l'organizzazione ha coinvolto numerosi altri nomi, come gli attori Domenico Fortunato, Angelo Infanti, Rosa Pianeta; il gruppo pop-rock dei Motel e l'ottima promessa di Briatico Silvia Ramondino che, secondo i suoi manager, dovrebbe partecipare al prossimo Sanremo. Tuttavia non si esclude la presenza all'ultimo minuto di nomi davvero strepitosi del mondo dello spettacolo. Il Tropea Film Festival non è solo proiezione o intrattenimento. Infatti, accanto al programma standard, vi è una serie di iniziative collaterali: una mostra di mini scenografie cinematografiche e teatrali, nonché dipinti dell'artista calabrese Giulio Pettinato (dal 20 al 25 agosto); un omaggio al giovane, ma già celebre pianista Roberto Giordano con la proiezione in prima nazionale del film documentario D'un monde à l'autre, del regista Gérard Corbiau, già vincitore del Premio Oscar e Golden Globe per il film Farinelli (22 agosto); una degustazione di prodotti tipici calabresi nella città di Spilinga, patria della 'nduja (23 agosto); una conferenza dibattito aperta a tutti i registi su Realtà e futuro del cinema italiano (24 agosto) e, come nelle migliori iniziative, un Dopofestival a Rombiolo con proiezione di film vincitori (26 agosto). Forse uno dei riconoscimenti maggiori che stanno incoraggiando i membri dell'Associazione Culturale Tropeana è l'interessamento non solo di media qualificati quali Il Giornale, E'Lifetime (un free magazine), Il Venerdì di Repubblica, Limen, rivista della Camera di Commercio di Vibo Valentia), ma anche di organismi quali il PAM (Programma Alimentare Mondiale); la Film Commission Calabria, il Comune di Torino, l'AGIS Calabria ecc. Ninetto Davoli Giuseppe Zeno Martedì 21 agosto 2007 Claudia G. Moretti Ore 20,30 Teatro del Porto- Tropea Prima serata FILM IN PROGRAMMA Titolo Regia Produzione Il provino Andrea Costantino Euroazimuth A.C. Tana Giuseppe K. Miglietta Lama film Srl ...Mamma !! Antonella Questa LaQ- Prod Ti porto dentro Fernando Muraca Francesco Pamphili Paisi mio Federico Colaci Calabrò Folk Il maestro perfetto Giovanni Sole Università della Calabria Luce nel pomeriggio Teresio Spalla Film Shark Bak off Paky Perna Hub/Integrated Communication Da legno al carbone vegetale Antonio Campisi AC Video Basta poco Marco Fisichella Marco Fisichella Compito in classe Daniele Cascella Daniele Cascella I am calabrese Antonio Malfitano Marcello Scarpelli Cuore animale Vincenzo Peluso Ass. culturale Azteca Martedì 22 agosto 2007 Ore 20,30 Teatro del Porto- Tropea Seconda serata FILM IN PROGRAMMA Titolo Regia Produzione Veio Valentia Bertuzzi Telos srl Basta un niente Ivan Polidoro Movie Factory & Rai Cinema .Un racconto incominciato F. D’Agostino A. Lavorato Etnovision per Suttvuess Ignotus Max Bartoli MaXaM Production LTD 5 caffè W. Germondari M.L. Spagnoli Germondari-Spagnoli Sotto lo stesso cielo Monica Abussi Produzione indipendente Jeff Bifano LA PIAZZA - Filmfestival- Pag. 4 agosto-settembre2007 Giovedì 23 agosto 2007 Ore 20,30 Teatro del Porto- Tropea Terza serata FILM IN PROGRAMMA Titolo Regia Produzione Deadline Massimo Coglitore Entr’acte Il califfo Caterina Dal Molin Luca Dal Molin Vox rerum Ivano Fachin Ivano Fachin Lavoratori Tommaso Cotronei Tommaso Cotronei Mangiami lupo Mirco Andreis VideoClip Factory Tana libera tutti Vito Palmieri World Video Production Nuvole bianche Stefano Picichè Indipendente REC Studio2 X Animanera Raffaele Verzillo Marco Verzillo for Progeda Srl with I.M.S. De Angelis group Il coraggio di amare Vincenzo Carone Vincenzo Carone Venerdì 24 agosto 2007 Ore 20,30 Teatro del Porto- Tropea Quarta serata FILM IN PROGRAMMA Titolo Regia Produzione Sangue del mio sangue Luca Pascuccio Film-on Production Juda F.Afro de Falco Miorin e A. de Falco Fuocarrubbat una fantastica storia lucana Giuseppe Marco Albano V.Forcillo- E. Vitale Il nostro Messia Claudio Serughetti Treespictures Come tante sere Alessandro Corazzi Ass. Panni Sporchi Pirapora, fabbriche e lumache Silvana Costa Suttvuess soc.coop. Al via il 19 luglio la stagione estiva del TEATRO LA PACE 19 luglio Quando eravamo da sola di e con Anna Mazzamauro 24 luglio Medea con Caterina Vertova e Miko Magistro 26 luglio Ora io labora di e con Giavanno Cacioppo 3 agosto Pluto (Il dio del denaro) con Domenico Pantano e Diego Ghiglia 7 agosto Tango con Roberta Herrera e Tamara Biglieglie 13 agosto Il cirque du Cirill con Gabriele Cirilli e Filippa Lagerback 17 agosto L’avaro con Riccardo Garrone 23 agosto Cin ci là (operetta) con Roberto Scida e Elena D’Angelo 27 agosto Lisistrata con Milo Vallone e Ilaria Cappelluti 4 settembre I giovani holden Locri-Roma a/r con Cristina Mantis e Gianni Pellegrino 11 settembre Il diavolo... Veste Prodi con Carmen Di Pietro e Maurizio Antonini Informazioni e prenotazioni al Teatro La Pace 3343260285- 096341300 Tutti gli spettacoli avranno inizio alle ore 21,30, Ad eccezione di quelli del mese di settembre, che avranno inizio alle ore 21,00 TERZA EDIZIONE DEL TROPEA BLUES FESTIVAL Dal 10 al 15 settembre LA PIAZZA Mensile indipendente Registrazione Tribunale di V. Valentia n. 82 del 25.02.1994 Editore Radio Lattemiele Soc. Coop. A r.l. Direttore responsabile:Saverio Ciccarelli Capo redattore:Pino Carone Redazione: via Pontorieri, 89861 Tropea (VV) Tel/Fax 0963666081 Rep. Pubblicità & Marketing Tel. 096345733 E-mail: [email protected] Progetto grafico di Pino Carone Stampa: Grafiche PAPRINT via Orazio Falduti Tel. 0963263703 - Ionadi (VV) Chiuso in redazione il 30 luglio 2007 La collaborazione è aperta a tutti. I manoscritti dovranno essere lunghi al massimo una cartella. La redazione si riserva la facoltà di selezionare gli articoli da pubblicare. Le opinioni espresse negli articoli appartengono ai singoli autori dei quali si intende rispettare la libertà di giudizio. I collaboratori per quel che scrivono si assumono in prima persona ogni responsabilità di natura civile e penale. Il materiale anche se non pubblicato, non sarà restituito. LA PIAZZA -Attualità- TROPEA-ESTATE 2007 Occasioni di svago per tutte le età Presentato dall’assessore al turismo il programma estivo L'assessore al turismo del Comune di Tropea, Michele Accorinti, durante una conferenza stampa, ha presentato le manifestazioni che si svolgeranno durante l'estate prossima. Alcune di esse, patrocinate dal Comune di Tropea, si sono già svolte a partire da quella che ha dato inizio alle attività previste: il Premio letterario Città di Tropea, svoltosi nei primi giorni dell'estate, la presentazione, su maxi schermo, in piazza Ercole del dvd promozionale ! Tropea perla del tirreno”, che, curato dall'assessorato al turismo, con il contributo dell'assessorato regionale alla cultura, riprodotto in duemila copie, sarà distribuito nei diversi circuiti promozionali. Si è svolta anche la seconda edizione di “Tropea in fashion” la manifestazione di intrattenimento e spettacolo che ha visto , fra gli altri, l'esibizione di Gennaro Calabrese, cabarettista già conosciuto anche a Domenica in… La stagione musicale di Tropea musica e Teli fra i cieli (di Plurale femminile), continueranno le loro rappresentazioni come da calendario. Ma, come ha detto l'assessore Accorinti, l'amministrazione ha cercato di offrire momenti di intrattenimento per tutte le età e anche i bambini che soggiorneranno a Tropea, potranno, fino al 30 agosto, nella piazzetta sotto largo Cannone, assistere all'esibizione dei burattini della Compagnia teatrale Ferraiolo. Il 27 luglio si è tenuta , a cura della Pro loco, la Sagra del pesce Pag.5 - agosto-settembre 2007 azzurro e della cipolla rossa di Tropea, così come, è già concluso il Festival del barocco musicale. Teatro in piazza anche il 31 agosto con “Cecchini” scritto da Massimo Bavastro ed il 6 agosto con un'opera dal titolo “Laura C”, ispirata alla scomparsa, durante la seconda guerra mondiale, nelle acque di Saline Joniche, dell'omonima nave che trasportava vettovaglie per le truppe nazi-fasciste e,anche, molto tritolo che, pare sia stato utilizzato in diversi attentati contro lo Stato, anche recenti. L'8 agosto in piazza Ercole ci sarà un “Concerto per tenore e pianoforte” e nei giorni 10 e 11, al Porto di Tropea “Calici di stelle”, una rassegna internazionale di enogastronomia. Sempre il Porto di Tropea, nei giorni 14,15 e 16 ospiterà il “Contoarancio tour 2007” durante il quale, nel primo giorno si esibirà Irene Grandi ed il secondo giorno Paolo Meneguzzi. Dal 21 al 25 agosto sarà la volta della prima edizione del Tropea Film festival - Raf Vallone, manifestazione alla quale il Comune di Tropea, ha fornito il proprio patrocinio e, il 28 agosto, la passeggiata musicale del maestro Emilio Aversano. Il 9 settembre sarà la volta del programma civile della Festa della patrona della città e, dal 10 al 15 la terza edizione del Tropeablues festival. Terminata la presentazione di questo ricco programma che sembra effettivamente soddisfare le aspettative delle diverse tipologie di turisti che affollano la nostra città, l'assessore al turismo , dopo aver chiesto la collaborazione della città e dei cittadini, ha ricordato che l'obiettivo principale è la crescita morale della città e, al proposito, ha stigmatizzato la “Manifestopoli” che ha invaso Tropea nei giorni scorsi, ricordando che, a suo avviso, l'economia turistica risente di questi attacchi spropositati e, a volte, di cattivo gusto, che vengono fatti tramite i manifesti affissi al muro, per motivi di opposizione politica. Si prospetta quindi una stagione ricca di eventi culturali e di occasioni di incontro che sicuramente offriranno quel “qualcosa in più” oltre al mare che alla città manca. CIPOLLA ROSSA DI TROPEA Ottenuto il marchio di prodotto ad indicazione geografica protetta Un successo dell’Accademia cipolla rossa di Tropea Nel corso di un'affollata conferenza stampa organizzata dall'Accademia di tutela della cipolla rossa di Tropea, il presidente della stessa, Domenico Furchì, ha dato una notizia che appaga gli operatori del settore dopo lunghi anni di impegno e sacrifici: sulla gazzetta ufficiale dell'Unione europea è stata pubblicata, il 13 luglio scorso, la “domanda di protezione della cipolla rossa di Tropea”, ciò significa che, se entro sei mesi, nessuno degli Stati membri avanzerà alcuna opposizione, la cipolla rossa di Tropea avrà un suo marchio di origine e di indicazione geografica protetta. Da una stima fatta si calcola, infatti che, su un milione di quintali di cipolla, solo 200 mila quintali derivano dalle zone di origine calabresi. Il marchio è una garanzia contro le “contraffazioni”; il marchio (raffigurante l'Isola e Capo Vaticano), garantirà che la cipolla contraddistinta da esso, deriva dalle zone di produzione tipiche. Orgoglioso si è detto il sindaco di Tropea, Antonio Euticchio, che ha ricordato come la stessa Isola raffigurata nel marchio è stata anche giudicata dai lettori de “Il quotidiano” come prima “Meraviglia della Calabria”. Erano presenti, fra gli altri, gli assessori regionale e provinciale, Mario Pirillo e Domenico Dominelli che si son detti soddisfatti per il risultato raggiunto. Quest'ultimo ha ringraziato l'Accademia di tutela per il duro lavoro fatto. Di lavoro condotto in “sinergia” ha parlato il v. presidente della stessa Accademia, Pino Pontoriero; mentre l'iter politico-normativo per giungere all'ambito riconoscimento, è stato descritto da Simone Saturnino, agronomo e consulente della stessa Accademia. Le ditte produttrici di cipolla, Schiariti e Furchì, hanno poi mostrato le “trecce di cipolla” ed i modi in cui essa viene cucinata ed offerta per il consumo alimentare. Si tratterà ora di costruire un Consorzio che si occupi del “marketing”, della commercializzazione del prodotto. Uno dei primi “lidi” di Tropea, agli inizi anni ‘60 LA PIAZZA - Attualità - Il giornale “La piazza” sostiene la campagna di sensibilizzazione sulla VIOLENZA ALLE DONNE Il 5 maggio scorso, nel territorio della Provincia di Vibo Valentia è stata inaugurata la Campagna contro la violenza sulle donne apertasi con un convegno organizzato dalla Consigliera diparità della Provincia di Vibo Valentia, dott.ssa Teresa Blandino e che ha visto la presenza di due importanti Associazioni di donne, Differenza donna di Roma ed il Telefonorosa Roberta Lanzino di Cosenza. Oggi il mensile La Piazza sostiene tale campagna, offrendo ai suoi lettori, come inserto, l'opuscolo “La violenza contro le donne è reato contro i diritti umani”. La pubblicazione nasce dall'impegno della Consigliera di Parità della Provincia di Vibo Valentia e dall'esperienza maturata dalla dott.ssa Luigia Barone all'interno dei Centri antiviolenza presenti sul territorio romano, gestiti dall'Associazione Differenza donna (06/6780537, [email protected].) L'opuscolo si rivolge a tutti e, aprendo una finestra sul fenomeno della violenza sulle donne, ricorda che essa ha un carattere assolutamente trasversale, riguardando sia Paesi occidentali che orientali, coinvolgendo tutte le classi sociali e colpendo donne di qualsiasi età. Una parte importante della pubblicazione è dedicata alla violenza che si consuma tra le mura domestiche, essa rappresenta la più subdola, e la meno denunciata tra le forme di violenza in quanto perpetrata su donne e minori da parte di membri della famiglia di appartenenza. La violenza intrafamiliare viene rappresentata, all'interno dell'opuscolo, attraverso la Spirale della violenza, strumento utilizzato all'interno di Centri antiviolenza. Essa fotografa il vissuto di molte donne; un vissuto fatto di violenza economica, psicologica, fisica e sessuale, che si combinano tra loro, avallate dallo stato di forte isolamento in cui la donna vive. Uno degli obiettivi principali che la campagna di ANCHE A TROPEA MANIFESTAZIONI CONTRO LA VIOLENZA ALLE DONNE La campagna contro la violenza sulle donne proseguirà a Tropea con altri importanti iniziative. L'associazione Plurale Femminile nell'ambito della Rassegna cinematografica “Teli fra i cieli”che si tiene presso l'anfiteatro del Porto di Tropea, accoglierà una mostra sui Centri antiviolenza italiani e, nella serata conclusiva del 5 settembre, presenterà il Centro antiviolenza di Cosenza, ed i centri Antiviolenza di Roma gestiti dall'Associazione Differenza Donna. E' previsto inoltre, per il 7 settembre, uno spettacolo organizzato dalla Commissione Regionale della Calabria per le Pari opportunità tra uomo e donna, dalla Consigliera di parità della Provincia di Vibo Valentia. La manifestazione, che si propone di lanciare un messaggio forte contro la violenza sulle donne e di raccogliere dei fondi per l'unico Centro antiviolenza presente sul territorio calabrese, sarà patrocinata dal Comune di Tropea, dalla Pro loco di Tropea, dall'associazione “Plurale femminile”, dall' Inner Wheel, dall'Istituto di Istruzione superiore di Tropea. Pag.6 -agosto-settembre 2007 sensibilizzazione si propone, attraverso la diffusione di questo vademecum, è quello di fornire alle donne degli strumenti che permettano loro di riconoscersi vittime di violenza. Raggiungere tale consapevolezza, indispensabile per dare inizio ad un percorso di fuoriuscita dalla spirale, rappresenta un passo difficilissimo per una donna che, dopo anni di violenze, si sente piccola, impotente e troppo spesso sola. All'interno dell'opuscolo è contenuto il paragrafo: ”Consigli per aiutare”, esso si rivolge a coloro che sospettano o sanno di avere accanto una donna che subisce violenza, fornendo piccoli ma preziosi suggerimenti per poterla aiutare. Il messaggio più importante che questa campagna di sensibilizzazione vuole lanciare è che La violenza non è un destino, che dalla violenza è possibile uscire e che, in questo difficile percorso, le donne non sono sole ma possono essere sostenute da tutte le Associazioni e Cooperative che gestiscono i Centri antiviolenza. Essi sono luoghi di donne in cui le donne che vivono una situazione di violenza, di qualsiasi tipo, vengono accolte da operatrici specializzate. I Centri antiviolenza forniscono ascolto telefonico, colloqui di sostegno, sostegno legale, accoglienza in case rifugio segrete in caso di pericolo di vita del nucleo madre-figli. E' importante precisare che i dati forniti dalla donne alle operatrici dei Centri antiviolenza rimarranno segreti e che l'accoglienza non è assolutamente vincolata alla decisione della donna di sporgere denuncia. All'interno dei Centri antiviolenza una donna ha la possibilità di scoprire che: la violenza non rappresenta una modalità di vita “normale”; che la violenza non può e non deve in alcun modo essere giustificata; che non è lei ad essere sbagliata; che non è sola ma c'è chi può capirla ed aiutarla; che non è l'unica a vivere una situazione di isolamento e di maltrattamento; che tante donne sono riuscite ad uscire dalla spirale della violenza. E' importante ricordare che in Calabria esiste un unico Centro Antiviolenza gestito dal Telefono Rosa “Roberta Lanzino”(0984/36311, [email protected] ) L'opuscolo contiene l'elenco di tutti i Centri Antiviolenza presenti sul territorio italiano. Tropea: lavori di luglio Collettore fognario case popolari, Sagrato Chiesa del Purgatorio, Consolidamento Rupe scala dell’Isola Pag.7-agosto-settembre 2007 Tropea riscopre il Barocco e sposa l'arte, ma le molte iniziative non incrementano il turismo di Ines Barritta L'Assessorato alla Cultura, l'Associazione Culturale Amici del Conservatorio e l'Assessorato al Turismo e Beni Culturali hanno indetto il primo Festival Internazionale “La musica a Tropea tra Rinascimento e Barocco” tenutosi a Tropea dal 18 al 21 luglio. Gli incontri hanno visto coinvolti importanti personaggi del panorama culturale, tra cui il Prof. Elio Matassi dell'università di Roma Tre, Emilio Caparezza dell'università di Palermo e l'architetto Mario Panarello che ha presieduto all'apertura del festival con un'interessante conferenza sull'arte Barocca a Tropea. Di grande importanza i concerti che hanno chiuso questo viaggio culturale, l'Ensemble vocale “Aura Artis” con il direttore Saverino Tinto e l'Ensemble d'archi dell'Orchestra Filarmonica di Bacau(Romania) con i soprani Filomena Schettino e Tina Galante, dalla voce calda ed appassionante. Il Festival ha riscontrato un discreto interesse tra i partecipanti, un ristretto gruppo di appassionati e personaggi influenti della Tropea-bene, ma le molte iniziative intraprese dal comune o da liberi professionisti sembrano non avere alcun effetto sul turismo tropeano. Rispetto a cinque anni fa il turismo è sceso del circa 45%, i gruppi di giovani preferiscono trascorrere le loro vacanze in Sardegna,in Toscana o peggio all'estero, l'unico sostegno al turismo sono le famiglia venute a trovare riposo e pace. Il riproposto “Teli tra i cieli”, il cinema all'aperto che si svolge all'anfiteatro del porto, purtroppo trova pochi consensi tra i cittadini e non di certo tra i giovani, a causa della disorganizzazione dei posti assegnati e della mancanza di rispetto di molti dei partecipanti. Per non parlare del concerto di musica classica, tenutosi il 12 luglio nella Chiesa della Michelizia, interessante e culturalmente formativo, ma mal pubblicizzato alla nuova generazione che lo ha completamente accantonato. La mostra delle bamboline, il teatro dei burattini non provocano quello interesse sperato nel cittadino e nel turista; poco spazio viene riservato alle iniziative giovanile, o spesso viene negato ed ignorato. Perchè? Forse per l'ormai risaputo e rinomato atteggiamento di diffidenza, o forse perché molti si sentono prevenuti nei nostri confronti. Le iniziative devono innanzitutto puntare ai giovani, per i giovani e non attenersi alle banalità estive viste e riviste; devono avere il gusto della novità. Lo stesso cittadino tropeano si sente annoiato dalla pesantezza delle serate, cercando invano la freschezza di una giovane novità. Quasi a risollevare la sorte sembra averci pensato “ Tr o p e a i n f a s h i o n ” , u n a s e r a t a completamente dedicata alla moda e al giovanile, dove tutti hanno riscoperto la voglia di divertirsi e di assaporare novità; non basterà di certo la presentazione del cd “Madrigalisti Calabresi” per invogliare il turista a visitare la nostra splendida Tropea. -La piazza giovani- LA PIAZZA Cessaniti concede la cittadinanza onoraria all’arch. Luigi Cotroneo “Un cittadino che ha onorato la nostra comunità” La proposta di conferire all’arch. Luigi Cotroneo la cittadinanza onoraria nasce dal bisogno di onorare con questo titolo lo studioso che in questi anni, attraverso infaticabili ricerche sul territorio e attenti studi, ha saputo diffondere il nome della cittadina nel mondo. Non ultimo il pregevole volume dal titolo Il Poro e la Costa degli Dei edito da Laruffa e stampato con il contributo della Provincia di Vibo Valentia, nel quale dedica moltissime pagine agli aspetti culturali, folkloristici e soprattutto ambientali, del territorio di Cessaniti. Ricordiamo infatti che Cotroneo da anni studia i reperti paleontologici soprattutto dell’area Cessaniti-Zungri ed è socio fondatore e vice presidente del Gruppo Paleontologico Tropeano vantando numerose pubblicazione scientifiche, in particolare sugli echinidi fossili dei quali è uno dei maggiori esperti regionali. Il sindaco Carmine Mobrici consegna la La cerimonia di conferimento cittadinanza onoraria all’arch. Luigi Cotroneo della cittadinanza onoraria è avvenuta presso la sala consiliare comunale alla presenza del sindaco Carmine Mobrici, che nella relazione di conferimento ha evidenziato il lavoro dello studioso, del presidente del consiglio comunale Ignazio D’Angelo, il quale ha voluto ribadire che l’iniziativa deve essere uno sprone a sensibilizzare le Istituzioni verso una più attenta gestione del territorio. Il vice sindaco Pino Costanzo ha tracciato la cronistoria degli incontri che ha avuto con Cotroneo durante il suo precedente mandato di sindaco, quando l’architetto gli dava appassionati suggerimenti per far sì che si tutelassero i Beni Culturali largamente diffusi sul territorio L’intervento del prof. Pino Carone comunale. A intervenire anche l’assessore provinciale alla cultura Gregorio Ciccone, il quale si è dichiarato soddisfatto di aver saputo cogliere con lungimiranza l’occasione editoriale visto il grande successo riscorro dalla pubblicazione. La manifestazione è proseguita con un convegno presso la scuola media organizzata dall’Amministrazione e dal Gruppo Paleontologico Tropeano dal titolo: Il territorio di Cessaniti nel tempo, aspetti geo-paleontologici, naturalistici e paesaggistici. A intervenire sono stati nell’ordine il prof. Pino Carone, il quale attraverso proiezioni ha mostrato l’evoluzione del territorio avvenuto nei milioni di anni e, in particolare, ha mostrato e relazionato sui reperti più importanti venuti alla luce in più di cento anni di rinvenimenti nel territorio, a cominciare dalla balena fossile rinvenuta nel 1840 nella vecchia miniera di lignite di Sciconi. Ha proseguito il responsabile del Wwf Calabria Pino Paolillo, che ha parlato della fauna che tutt’oggi vive ancora il questa zona insistendo sulla necessità di proteggerla. Gli ha fatto eco Gaetano Luciano, presidente di Italia Nostra di Vibo Valentia che ha evidenziato gli scempi fatti al territorio negli ultimi cinquanta anni. Infine, Luigi Cotroneo ha proiettato, con l’aiuto del tecnico Pietro Scordamaglia, della immagini tratte dal suo libro che hanno evidenziato i Pino Paolillo rappresentanteWwf LA PIAZZA -La piazza giovani- Pag.8 - agosto-settembre 2007 Le manifestazioni del 29 Aprile e del 31 Maggio in memoria di Lello INCONTRO CON AUGUSTA E FRANCO PONTORIERI Attraverso le loro testimonianze, si può percepire un cambiamento radicale nella cultura del donare in Calabria e in Italia Di Chiara Condò Da quel tragico giorno di fine ottobre che ha investito e avviluppato ogni singolo abitante di Tropea, è passato ormai più di un anno, eppure la ferita è ancora profonda. Da quella notte in cui i cuori di ognuno di noi si sono, per un lungo, interminabile attimo, fermati, la crudeltà della realtà e la certezza del dolore si sono trasformati, grazie al tempo, in ricordi. Ricordi aggraziati, una forza mite ma potente: la forza di andare avanti. Fortunato Pontorieri, da tutti conosciuto come Lello, è un ricordo che non sa svanire nel tempo. È un ricordo, una presenza piuttosto, che accompagna i suoi amici, i suoi parenti e soprattutto i suoi genitori, nel loro cammino di vita. Le parole e i verbi con cui la madre Augusta Giovinazzo si esprime, sono marcate dal segno del presente. Nella sua testimonianza, la sig.ra Giovinazzo afferma: “Da mamma vi dirò come Lello E ' ”. È, non era: modo per manifestare la propria, fortissima volontà, di far presente che la memoria di Lello non viene abbandonata ad uno sterile passato, ma è eternamente con noi, in ogni nostro giorno. Molti sono stati gli articoli, i testi, le poesie che sono state scritte per lui. E molti sono stati gli eventi di cui Lello, e la sua storia si sono trovati a fare parte. Basta citare come primo esempio, la giornata del 29 Aprile in cui il club Inner Wheel si è profondamente impegnato nel divulgare tra i giovani la cultura del donare e la riflessione sul dono in se stesso. Presenti all'evento anche i genitori di Federica Monteleone, la ragazza morta durante un intervento chirurgico finito male, Aureliana Russo, la madre della studentessa universitaria Marta Russo, e poi ancora i signori Conocchiella, Valeri e naturalmente i signori Pontorieri. Moderatore dell'evento, il giornalista RAI Pasqualino Pandullo ha regolato magistralmente ogni intervento dei relatori, tra cui il coordinatore del Centro Regionale Trapianti Pellegrino Michele che si è soffermato soprattutto su una spiegazione “tecnica” del trapianto degli organi, la sig.ra Aureliana Iacoboni Russo che ha ricordato al pubblico l'intima convinzione di sua figlia dell'importanza del donare per poi dare la parola al padrone di casa don Ignazio Toraldo che, argomentando il suo discorso da un punto di vista religioso, ha fatto riflettere i presenti in sala sull'atto del donare visto come un modo diverso di morire, e quindi di sconfiggere la morte stessa. Tra le ultime e più attese testimonianza c'è stata quella di Augusta Giovinazzo, le cui parole hanno rapito e investito ogni singola persona che occupava il suo posto in sala. Alla fine, è rimasto si, un immenso dolore, ma quasi una gioia intima di sapere che le persone di cui si è parlato si erano trasformati in vita pulsante in altri corpi. Di grande importanza è stato poi il concorso indetto dall'Inner Wheel, aperto alle scuole: un concorso che ha permesso ai giovani partecipanti di riflettere seriamente e attivamente sulla natura del dono, fori da ogni pregiudizio e patetismo. Qui riportiamo la testimonianza che Augusta Giovinazzo ha letto durante la giornata: “Se Lello fosse una parola sarebbe senza dubbio alcuno “la gioia”; la gioia di vivere, di amare, di coltivare i rapporti umani e di fare nuove esperienze. Gioia di guardare con gli occhi sinceri ed incantati di un bambino le meraviglie del mondo intorno a se. Gioia di essere sempre accanto a noi. Quando mi chiedono di parlare di mio figlio non voglio trasmettervi la pena, il dolore, il tormento che mi lacerano. Non voglio raccontarvi di come mi sento disperata e ferita, ma di come questo mio grande dolore valica ogni limite umano, balza oltre la terra e ci porta nel regno di Dio. Mio figlio oggi E' luce. Lo so che Lello c'è sempre e comunque e dovunque. Da mamma vi dirò come Lello è. È un figlio caro, dolcissimo, che suggerisce e non impone, che guida i miei passi, che siede in macchina accanto al padre ogni mattina e segue sua sorella nella vita di ogni giorno. È il nipote sempre disponibile a portare un pacco pesante per le scale, pronto allo scherzo, al sorriso, alla battuta, ad un abbraccio che i nonni sentono ancora intorno a se in maniera tangibile. È il cugino che organizza una serata insieme per una partita a carte o per vedere la sua squadra del cuore. È l'amico sincero e fraterno di Andrea, Saverio, Francesco, Diego, Paolo e tanti altri ragazzi della sua età. È il punto di riferimento di tanti bambini come angelo, Federica, Elisa e Onofrio che amano vederlo correre, allenarsi in un campo di calcio, o arrivare in piazza. È per tutti il ragazzo sorridente, affabile, semplice, gentile e pronto ad aiutare tutti; con Lello si può litigare solo su un argomento: la sua squadra del cuore, la Roma, della quale è un tifoso appassionato. Molte cose della vita di mio figlio, della sua capacità di amare e donare, le ho conosciute solo ora, quasi come una parte di lui mi fosse stata nascosta affinchè potessi scoprirla dopo e di questa rinnovata conoscenza, vivere nella sua memoria. Quindi, non vi darò una biografia: Lello è un ragazzo normale, pieno di entusiasmi e passioni. La sua vita continua a scorrere come un fiume in piena nell'amore e nella gioia che ha saputo donare a tutti, in famiglia, agli amici, sul lavoro e a gente a me sconosciuta che mi ha scritto di lui parole bellissime. Io sono felice di averlo avuto. È stato un grande dono di Dio nel dolore della sua scomparsa non potevo perderlo del tutto. La nostra tragedia si è tramutata in uno straordinario gesto di amore. Lello vive perché c'è che vive per lui, chi corre per le strade della vita con il suo cuore, cinque persone sorridono, camminano ed amano grazie ai suoi organi. Amare e donare erano i verbi usati da mio figlio. Oggi un padre, una madre, e tre ragazzi sono rinati grazie a lui. Io non li conosco ma sono legata a loro dall'amore che nutro per mio figlio. Il suo messaggio è semplice, antico, perché qualcuno lo ha trasmesso prima di lui. Io, da mamma, non potevo non ascoltarlo: “ non c'è amore più grande di chi dà la propria vita per gli altri”. Abbiamo inoltre incontrato i genitori di Lello che hanno gentilmente risposto a delle nostre domande. D: è stata una bellissima manifestazione, soprattutto perché si sono incrociate molte persone che hanno avuto lo stesso dolore e poi anche molte associazioni. E, seppur questo sia un argomento che si fa strada con il dolore è vessillo di un cambiamento radicale ed importante. Quali sono state le vostre impressioni? R: Quello che ho vissuto a Tropea, insieme a voi amici di Lello è stato in un certo senso doloroso ma dolcissimo, mentre l'altra manifestazione a Reggio, non l'ho vissuta bene. È stata troppo dolorosa. Qui è stata più raccolta: ero circondata da amici di famiglia, familiari, amici intimi di mio figlio. Nel dolore c'è stata una certa dolcezza. Ero anche affiancata dalla madre di Marta Russo, una persona che da anni è impegnata in questa missione e che è diventata anche una mia grande amica, capace di darmi forza. D: In che rapporti siete con Aureliana Iacoboni Russo? È stata lei che tramite l'associazione Marta Russo ha organizzato di dedicare a memoria di Lello un albero della vita. È stato infatti piantata una magnolia a Roma, nel parco Marta Russo. Qui a Tropea, ero davvero a casa mia e non solo perché sono di Tropea, ma semplicemente perché ho avuto tutti voi al mio fianco. D: Quando il 29 Aprile è salita sul palchetto per parlare della sua testimonianza, ha detto che avrebbe voluto silenzio. Eppure in fin dei conti ha parlato. Quanto le è costato? R: Non saprei rispondere. Perché non si riemerge da una ferita così profonda. Si sopravvive, ma non si emerge. Pag. 9- agosto-settembre 2007 -La piazza giovani- D: Quanto ha apprezzato il fatto che il progetto dell'Inner Wheel è stato esteso agli studenti dell'Istituto d'Istruzione Superiore di Tropea? Come le sono sembrati gli elaborati presentati dagli studenti? R: Davvero belli. Belli perché li sentivo dedicati con il cuore a Lello, che era conosciuto davvero da tutti. Io sono sicura che sono stati composti con il cuore. Per questo dicevo che, senza togliere nulla a nessuno, ho vissuto la giornata del 29 aprile in maniera diversa di quella di Reggio. Qui ero con i miei e i suoi amici. D: Crede che sia cambiata qualcosa nella mentalità dei ragazzi? R: Assolutamente si. Quanti mi hanno fermato, quanti mi chiedono. I ragazzi sono sempre molto sensibili, soprattutto con argomenti così delicati e grossi. Se si va a vedere, l'ultima volta che si è parlato di donazione degli organi a Tropea è stata nel 1975 con il dott. Tavella al cinema Eliseo, tramite un congresso. D: Secondo lei com'è vista in Calabria in generale, la Donazione degli organi? R: Non siamo pronti. Non so giudicare perché, ma la Calabria e la Sicilia sono le regioni che danno meno organi, richiedendone però di più. Forse perché ci disturba pensare troppo alla morte. Ma ti posso dire che molti ragazzi che sono venuti ad aprile, nell'entrare in casa hanno fatto sapere ai propri genitori, la propria volontà di donare gli organi. D: Che ne pensa della legge sulla privacy? Il tuo sentimento ti porta a conoscere i riceventi degli organi di suo figlio? R: Ancora no, non oggi. Non sono pronta. Altro evento molto rilevante a cui i genitori di Lello hanno partecipato si è tenuto a Romail 31 maggio , presso il parco Marta Russo, località Labaro Roma, la cerimonia di premiazione della VI edizione del concorso a premi “A primavera rinasce la vita” per gli studenti delle scuole elementari, Medie ed Istituti Comprensivi di Roma e Provincia, promosso dall'associazione Marta Russo con il patrocino del Comune e Provincia di Roma, e della regione Lazio. Il premio in questione si è prefissato l'obiettivo di promuovere tra i giovani, una sensibilità tale da permettere ad una scelta consapevole della donazione. Nella giornata, è stato inoltre piantato un albero, più precisamente una magnolia, in sua memoria, con una targa ai suoi piedi che recita: “In memoria di Lello Pontorieri, giovane di Tropea. La sua bontà e generosità ha ridato la vita a cinque giovani. Tutto questo inoltre fa riflettere quanto in Italia la situazione dei trapianti stia notevolmente migliorando: oggi infatti, il nostro paese è, nella graduatoria della donazione degli organi, al secondo posto dopo la Spagna, dimostrazione che la cultura del donare sta finalmente facendo presa tra i più reticenti. CREDO Non credo che la Terra possa sopportare Ancora il peso dei nostri cuori, oscurati sempre più da quei sensi, da ostili idee che svaniscono come fumo. Non credo che le nostre anime possano Essere unite da legami di solidarietà Perché la nostra mente corrotta Li ha recisi con le forbici dell'odio. Ma credo in un fiore dipinto di fede Che si stacca dal suo stelo, spinto dal vento E comincia il suo viaggio verso l'eternità. LA PIAZZA Vita La vita è il messaggio continuo Della nostra Esistenza, perché Noi tutti esistiamo, ma non tutti Sappiamo vivere. Aprire il proprio cuore è la chiave per schiudere Le porte dell'amore e imparare Dovunque a vivere e ad accettare Anche la sofferenza come manifestazione E presupposto d'amore. Lello, ci ha lasciato un grande tesoro, del quale dovremo prenderci cura. La sua gioia di vivere, e il suo amore Passeranno attraverso la sofferenza di tutti coloro Che lo hanno amato e lo trasformeranno nella più profonda Consapevolezza di vita. L'amore sconfinato che ora ci unisce. Nutriamo l'albero della vita che è in noi con amore e forza, lasciamo che si radichi profondamente, che cresca rigogliosamente, affinchè i suoi frutti vengano colti ed i suoi semi diffusi. Che il signore ci aiuti a realizzarlo! 27 Dicembre 2005 Se guardi il cielo, di notte [tu lo sai] non ti apparirà cosa più lontana e fredda delle stelle. La loro luce bianca, sembra un punto minuscolo, indifferente e dici "non è luce quella, non può esserlo" è così diversa da quella che conosci. Non è la luce stroboscopica che divora a singhiozzo i secondi [e la notte] e non somiglia nemmeno alla luce dei fari che troppe volte si sono fatti vicini a tradimento. Pensa, è difficile credere che la loro sia luce, eppure [tu lo sai] che quando le stelle muoiono la loro luce è quanto di più accecante vi sia? Rischiarano quasi prepotentemente il buio in cui giacciono, e la loro luce [la loro vita] viaggia, viaggia, viaggia lontano e veloce, oltrepassando limiti e superando confini, distruggendo qualsiasi resistenza, investendo tutto ciò che si trovi sulla loro strada. Non sono fredde le stelle, ma incredibilmente calde, e quando muoiono, la luce che liberano è pulsante di vita. E pensa, è strano credere che la morte generi vita, che nel buio la luce possa investire tutto, eppure, guarda, credere è speranza, credere è scegliere, credere è donare, e donare è vita. Tropea 29 Aprile 2007 È curata da: Credo nell'Amore come un albero spoglio Che a primavera si risveglia intrecciando i suoi rami, per creare un nuovo, misterioso albero della vita. Ines Barritta, Carlo Candido, Chiara Condò, Valeria Frezza, Fancesco Marino, Maria Romana Pedazzo, Chiara Petracca, Giuseppe Privitera, Alberto Tassone. Roma, 31 Maggio 2007 E-Mail: [email protected] -La piazza giovani- LA PIAZZA “EDUCARE E' UN'OPERA DI PACE” La palestinese Samar Sahhar a Tropea in un incontro sul tema dell'educazione di Chiara Condò Si è tenuto nel luglio scorso, nel cortile dell'ex S eminario Ves covile l'incontro con la palestinese Samar Sahhar, dal titolo “Educare è un'opera di pace” o r g a n i z z a t o dall'associazione “La Strada” e Diesse (Didattica e Innovazione scolastica; Centro per la f o r m a z i o n e e l'aggiornamento). Presenti all'incontro molti turisti, maestre di scuola ed amici dell'educatrice, oltre al p r e s i d e n t e dell'associazione “La Il presidente Giuseppe Gabrielli Strada” dott. Gabrielli, anche il padrone di casa don. Ignazio Toraldo. Samar Sahhar, durante l'incontro, ha letteralmente catturato l'attenzione del pubblico con i suoi modi e le sue parole limpide ed enfatiche: ha raccontato molte storie, durante le due ore di “colloquio” con i presenti nel cortile. Ha raccontato la storia sua, e dei suoi piccoli ospiti ed amici sin dagli esordi, fino ad oggi. Questa educatrice palestinese di religione cristiana, è riuscita a dare inizio ad un progetto che ha portato alla creazione di alcune strutture adibite ormai ad orfanotrofi e a rifugio per donne maltrattate. Donne che senza una casa a cui tornare, sarebbero irrimediabilmente perse. Queste strutture, sono sorse a Betania, un luogo che presto sarà attraversato da un muro che lo dividerà dal resto del paese in cui si trova la regione, un muro che Samar Sahhar ha citato con spavento più volte durante i suoi discorsi. Un muro che dividerà in due il convento delle Suore di Betania, portandole quindi alla chiusura dell'asilo. Samar ha raccontato inoltre dell'arrivo di una parte delle ragazze che vivono accanto a lei, e della loro esperienza in Italia: le ragazze (ebree, israeliane e cristiane) hanno imparato a cuocere il pane e a cucire, in alcuni dei comuni in cui sono state ospitate, portando avanti questa preziosa esperienza in grande comunione e spirito di fratellanza, senza ben guardare alle differenza religiose. Le ragazze, sono adesso ospiti a Lamezia Terme dove stanno imparando l'arte della terracotta. Particolarmente toccante è stato il racconto delle due sorelle che si è trovata a proteggere, dopo averle ritrovate sfigurate dal fuoco ed incatenate in una grotta, dalla loro famiglia. I suoi occhi, nonostante il tempo trascorso dall'accaduto, si facevano ancora lucidi mentre raccontava della sorella maggiore che per salvare l'altra sorella è stata disposta a tornare dalla propria famiglia. Tante sono insomma le lotte quotidiane che Samar è costretta a sostenere ogni giorno: avvocati, uffici, burocrazia. Eppure ha ricordato molte volte che la forza del Dio in cui crede l'ha sostenuta durante questo viaggio, e l'insegnamento che le hanno lasciato i suoi genitori, ovvero lavorare 24 ore su 24, senza mai risparmiarsi. Molte sono state le domande di un pubblico interessato, partecipe e visibilmente commosso e colpito dalle mille storie che Samar Sahhar ha raccontato. Domande incuriosite di come in un luogo che è sintesi di contraddizioni possano nascere “zone neutre” come l'oasi creata da lei. La serata è poi terminata con la visione di un video, uno spaccato di dura vita quotidiana: la sveglia dei 35 bambini alle cinque del mattino, ogni ospite che aiuta il più piccolo a vestirsi e a prepararsi, e poi la loro corsa verso lo scuolabus che li porterà a scuola e ancora, una splendida visione di Betania, file di case adagiate su roccia color ambra, baciata da un cielo d'inverno chiarissimo. Pag. 10 agosto-settembre2007 A Tropea mostra delle bamboline di tutto il mondo di Marino Francesco. A Tropea nella chiesa di San Giuseppe, posta nel corso principale, di fronte alle tre fontane, è stata inaugurata il 15 luglio alle ore 21:30 la mostra delle bamboline di tutto il mondo, che è stata preceduta dall'esibizione del gruppo Folk “città di Tropea” lungo il corso del paese, con lo scopo di esporre proprio le bamboline tutto il mondo e quelle di tutte le regioni d'Italia con i rispettivi costumi. La mostra che rimarrà fino al 31 luglio è stata organizzata grazie al gruppo Folk e al grande impegno di Enzo Taccone che ha collezionato le bamboline per 35 anni; questa sua passione è nata portando le bamboline alla figlia dai paesi che visitava mentre altre le ha acquistate o le ha riprodotte lui stesso solo dopo aver effettuato delle lunghe e grandi ricerche. Le bambole esposte sono 687 mentre ne ha collezionate in tutto 800, le rimanenti non sono state esposte per motivi di spazio; Enzo ci svela che la sua reale intenzione sarebbe quella di donare questa collezione ad una Casa della cultura di Tropea che purtroppo non esiste ancora, ma durante l'inaugurazione il sindaco Antonio Euticchio ha detto che condivide e apprezza molto l'iniziativa e che si impegnerà per la futura realizzazione di questa Casa della cultura. Inoltre Enzo Taccone ha colto l'occasione per ringraziare il gruppo Folk per averlo aiutato ad organizzare questa mostra e ha ringraziato in modo particolare Micuccio Cortese per avergli dato l'occasione di esporre il vestito originale della chiazzarola del 1800. Questa è l'occasione per far ammirare ai turisti ed ai cittadini le bamboline tradizionali di tutto il mondo e soprattutto per lanciare un grande messaggio di pace e fratellanza. MUSEO DIOCESANO: TRA ANTICHE STAMPE E FOTOGRAFIE Intensa ed interessante stagione estiva per il Museo Diocesano che punta sulla bellezza e la certezza del passato evocata dalle immagini di Chiara Condò Durante l'estate Tropeana, anche il Museo Diocesano ha avuto il suo spicchio d'importanza. Tra alcune delle manifestazioni, dobbiamo assolutamente ricordare alcune mostre che il Museo ha ospitato. Oltre la mostra permanente di antichissimi scritti dell'Accademia degli Affaticati, tenuti per lo più sottovetro a causa del pessimo stato in cui si trovano, il Museo ha ospitato anche la mostra fotografica “Gente di Calabria” di Saverio Caracciolo. Una raccolta di 28 fotografie, delle quali alcune, molto suggestive, sono in bianco e nero. I soggetti rappresentati sono soprattutto volti di anziani, spaccati della vita tropeana, vicoli stretti tra alti palazzi che permettono al visitatore, di intendere chiaramente l'intento del fotografo, intento comunque scritto in una piccola locandina che così recita: “La fotografia non dice per forza ciò che non è più, ma soltanto e sicuramente ciò che è stato. Davanti ad una foto, la coscienza non prende necessariamente la via nostalgica del ricordo, ma per ogni foto esistente al mondo, essa prende la via della certezza”. Altra mostra presente al museo è stata “Frammenti di una storia”, avviata il 21 giugno. Consiste in preziosissime stampe e libri di natura religiosa, architettonica, artistica e storica. Tra i libri provenienti da collezioni private, dalla Cattedrale di Tropea e dalla biblioteca Diocesana spicca anche un “De Architectura” di Leon Battista Alberti. Il museo, che resterà accessibile al pubblico per l'intera stagione estiva, ospiterà inoltre la mostra “I passi della memoria” dal 28 Luglio in poi. Pag. 11 - agosto-settembre 2007 --Attualità- - Una nuova rivelazione canora, la giovane SILVIA RAMONDINO In autunno il suo primo CD Silvia Ramondino è nata a Vibo Valentia l'8 Maggio 1989,la sua passione adolescenziale per il canto e la musica cresce con il passare degli anni e con essa l'esigenza di esibirsi e farsi sentire. Silvia inizia i suoi studi di canto presso l'insegnante Anna Mascalchi di Catanzaro e la sua frenetica vita musicale si costella dei più diversi eventi , in particolare inizia la sua esperienza live come voce solista del gruppo calabrese “ Onde Sonore” esibendosi in diverse piazze e partecipa alla manifestazione del I° Maggio in Vibo Valentia negli anni che vanno dal 2003 al 2005. In seguito, partecipa alle selezioni del Festival di Napoli classificandosi tra le finaliste e successivamente prende parte alle selezioni del XII° Gran Premio della Canzone Italiana in Roma dal 2003 al 2005,alla manifestazione “Artisti sotto le stelle” di Foggia classificandosi fra i primi dieci , nel 2004 al Karaoke Festival di Villa San Giovanni classificandosi al 1° posto. Negli anni 2004 e 2005 partecipa alla trasmissione “Dieci minuti di…” in onda su Rai 1 e prende parte a numerosi concorsi canori e musicali ottenendo sempre grande gradimento da parte del pubblico e importanti piazzamenti di classifica. Prende parte in qualità di ospite, alla trasmissione LA PIAZZA “Protagonisti in diretta” su Rete Kalabria organizzata dal promoter Marco Renzi, e nel 2005 al “IV Concorso Giovani Musicisti Città di Paola, ottenendo l'attestato di merito. I suoi interessi spaziano,comunque, fra le più diverse attività: oltre alla musica,infatti, Silvia frequenta la scuola di danza classica e moderna “Margot Fonteyn” di Vibo Valentia dal 1997 al 2003 e il corso di dizione presso il teatro “Cilea” a Reggio Calabria con il professor Chirico nel 2004. Dopo imperterriti viaggi e fatiche per partecipare,presso la Kledi Accademy, ai corsi di perfezionamento di canto con Thimoty Martin, di danza con Kledy Kadyu, di recitazione con Claudio Insegno e frequentare contemporaneamente l'istituto magistrale Vito Capialbi di Vibo Valentia,per perfezionarsi sempre di più,Silvia dalla calabria si trasferisce definitivamente a Roma dove frequenta la scuola delle scienze della formazione presso l'istituto Giosuè Carducci, ed il primo anno di canto jazz presso il College of Music Saint Louis di Roma con l'insegnante Marina de Sanctis, dove attualmente segue i suoi studi. Ma la svolta artistica per Silvia avviene nel 2006 quando in una importante sala d'incisione milanese viene notata dal noto compositore e autore Roberto Scarpetta (autore dell'artista di fama mondiale Josh Gobran, Hayley Westenra in questi giorni in classifica con il brano “Le Note del Silenzio” oltre che di alcuni successi dell'italianissimo Adriano Pappalardo) il quale le cuce su misura il particolarissimo brano dal titolo “Ci credo ancora” di prossima pubblicazione (autunno inverno 2007-2008) e dal quale prenderà il titolo il primo album di Silvia Ramondino. Fino al 15 settembre, al Castello di Vibo, esposte le migliori opere di Domenico Colao E’ iniziata il 28 giugno e durerarà fino al 15 settembre, la mostra del pittore vibonese Domenico Colao, nato nel 1881, allievo di Giovanni Fattori presso l’Accademia delle Belelle arti di Firenze, completò la propria educazioen andando oltre i primi stimoli raccolti dall’ambiente dei tardo “macchiaioli”. Visse a Roma, dove morì nel 1943 . A lui fu dedicata un’intera sala alla Biennale di Venezia del 1940 e ,nle 1939, ricevette un premio per la pittura dall’Accademia d’Italia. Di lui si occuparono Enrico Somarè, Michele Biancale , Libero de Libero e Corrado Alvaro.La mostra si inserisce nel programma di promozione culturale, ideato e sostenuto dall’assessorato alla cultura della Regione Calabria, dal titolo “Visioni simultanee” e, a tal proposito, l’assessore regionale alla cultura Sandro principe, ha dichiarato :” Ci siamo sfrozati di mettere in piedi un serio progetto culturale che esalti le eccellenze presenti in Calabria e ci faccia avere pienamente cosceinza della nostra identità”. Altri artisti valoirizzati nell’ambito di tale iniziativa sono: Umberto Boccioni, Mimmo Rotella, Francesco Cilea, Corrado Alvaro e Giuseppe Pascaletti (pittore del settecento). La mostra è aperta dal 28 giugno al 15 settembre presso il Museo Archeologico statale al Castello di Vibo valentia ed è aperta tutti i giorni dalle 9,00 alle 20,00, con chiusura il Lunedì. Costo di ingresso due euro comprensivo di visita al museo. IX EDIZIONE DEL RADUNO NAZIONALE MOTO GUZZI Il sette luglio Minicrociera per tutti i partecipanti in motonave lungo la Costa degli dei Il giorno successivo (Domenica otto luglio) sono stati provati i nuovi modelli Moto Guzzi, verso mezzogiorno un breve giro turistico della citta Prima di pranzo un aperitivo offerto dall’Amministrazione comunale di Zambrone. Alle sedici la premiazione in Piazza Ercole LA PIAZZA -Attualità- Pag. 12 -agosto-settembre2007 Nella Milano degli anni ottanta, tanti sogni giovanili svaniscono Mostra Permanente al Liceo Classico di Tropea: Presentato il libro “Carne cruda” di Giuseppe Nicola Di Leo Tra vecchi quaderni, disegni e registri, ripercorriamo la storia dell'Istituo d'istruzione superiore “Antonio si era attaccato a quella vita come un cane al suo boccone di carne cruda” di Domenico Rizzo di Maria Zuccalà Leggerlo è come ricevere un pugno nello stomaco. Fa male, lacera, induce a pensare. E' uno spaccato di vita. Una storia di emigrazione forzata, con tutte le difficoltà di inserimento in una realtà diversa dalla nostra. Sradicarsi dalla propria regione porta sempre con sé una grande sofferenza. Quanto ci sia di vero o di inventato l'autore non lo dice. “Carne cruda” si presenta come un romanza biografico con una morale. Antonio, il protagonista, un giovane conosciuto in treno, racconta la sua storia: partito dalla Calabria con la classica valigia di cartone e tante speranze, si trova, a Milano, a lavorare in una specie di agenzia, con un gruppo di giovani del sud. Il lavoro è da sceneggiata napoletana ed è una vera truffa. Per un periodo tutto va a gonfie vele, si vende tanto, si guadagna tanto. Non dura a lungo, i soldi facili, come entrano così escono e ce ne vogliono sempre di più. Piano piano Antonio entra nella spirale della droga, sperimenta le porte sbattute in faccia, le delusioni, la vita senza libertà alle dipendenze della sostanza che lo distrugge nella mente e nel fisico. Gli sono vicini gli amici veri, che non lo abbandonano nelle difficoltà, così trova la forza interiore per riscattarsi ed incominciare una nuova vita. Pur avendo toccato il fondo riesce quindi ad emergere grazie a Francesca che lo ama ed il sostegno dei suoi genitori. L'autore tratteggia con grande finezza e sensibilità tante figure femminili che pur nel degrado della loro vita, appaiono dotate di grande umanità. Lo stile usato è lineare, semplice nel costrutto, il racconto è avvincente, si legge tutto d'un fiato, è così coinvolgente che si partecipa , senza quasi rendersene conto,a tutte le vicende. Si gioisce e si soffre. Si impreca contro una Calabria che neppure oggi trattiene i suoi figli. A mio avviso, potrebbe benissimo tradursi in uno sceneggiato televisivo. Progetto Biblion Dal 14 Giugno 2007 a Tropea, si è aperta la mostra fotografica curata dalla signora Beatrice Lento, direttrice dell'Istituto d'Istruzione Superiore di Tropea. Questo è composto da 5 indirizzi: Liceo Classico, Liceo Scientifico, Istituto Professionale Economico Aziendale, Turistico, Alberghiero. Dopo essere stati per alcuni anni Istituti autonomi, si sono unificati con un solo nome, Istituto d'Istruzione Superiore di Tropea (I.I.S). Per fare un tuffo nel passato, è stato scelto il Liceo Ginnasio “P. Galluppi”, mostra che ha attirato l'interesse di molta gente di Tropea e dintorni. La mostra suddivisa tra foto ricordo di viaggi d'istruzione di generazioni passate, foto di classi ginnasiali e liceali di fine anni 50, molto vecchie per il Liceo Classico e più recenti per quanto riguarda i rimanenti Istituti(Liceo Scientifico e Istituto Professionale). Molte le testimonianze scritte: pagine estratte da registri di classe dove raccontano i vari studi svolti durante l'anno e foto ricordo di eventi extra scolastici come ad esempio, varie premiazioni e spettacoli teatrali. Messi in mostra anche vecchie macchine per scrivere, calcolatrici e timbri, tutto ciò fa rivivere in un certo senso il passato, e osservando ogni cosa si ha la sensazione di far parte di quel periodo. S. ANGELO DI DRAPIA CITTADELLA DI PADRE PIO “Ognuno faccia la sua parte” Il progetto della Cittadella di padre Pio, voluto dallo stesso santo, che comprende: un ospedale pediatrico specializzato in malattie oncologiche, ematologiche, pneumologiche ed in neuropsichiatria infantile, sarà affiancato da una Casa accoglienza che ospiterà piccoli pazienti che seguono terapie in Day hospital. Vi sarà inoltre un Centro di ricerca scientifica ed una Scuola di formazione per l’educazione continua in medicina. Già da tempo è iniziata la raccolta di fondi per dare vita all’opera che ha bisogno dell’aiuto di tutti. Chiunque volesse contribuire alla sua realizzazione, potrà inviare al più presto un’offerta all’Associazione “I discepoli di Padre Pio” conto corrente postale n. 36741924 oppure conto corrente bancario: 01798 6152865342/35- Abi: 03069- Cab : 05161- Cin : B - IBAN: It42 B030 6905 1616 1528 6534235- presso Banca IntesaSanPaolo- Via Sarsina, 189- 00127 Roma- indicando :”Progetto Calabria” Pag. 13-agosto-settembre 2007 - Pittura - LETTERA APERTA ALL'ASSESSORE REGIONALE ALLA SANITA' E AI POLITICI CALABRESI Sono una donna medico affetta da SLA, malattia degenerativa dei motoneuroni, che porta ad un deficit muscolare progressivo. Tale patologia, prima o poi, interessa i muscoli respiratori e i pazienti necessitano di un respiratore. Per capire quando è opportuno l'uso del respiratore bisogna eseguire vari esami tra cui spirometria, emogasanalisi, saturimetria notturna, esame quest'ultimo da effettuare presso un centro di polisonnografia. È da precisare che questi centri offrono assistenza non solo agli ammalati di SLA, ma a tanti pazienti affetti da altre patologie: broncopneumopatie, obesità, patologie muscolari, altre patologie neurodegenerative. In Calabria esiste un centro di polisonnografia a Catanzaro,ospedale di Germaneto- divisione di Pneumologia, tenuto in piedi dalla volontà e professionalità di pochi operatori (voglio menzionare dr.Roccia, dr.Vero, ecc.). Nella disgrazia della mia malattia ho avuto la gioia di incontrare ed apprezzare la dedizione di questi bravi medici che competono alla grande con gli operatori dei migliori centri del Nord Italia. Il centro di Germaneto è dotato però di strumentazione ridotta e tra l'altro la manutenzione delle apparecchiature non è sempre puntuale. I pazienti sono tanti e le liste di attesa infinite, con tempi di prenotazione lunghissimi. Allora mi chiedo: Perché non potenziare il centro di Germaneto? E' stata fatta la verifica se serve creare altri centri in Calabria? Il nuovo Piano Sanitario Regionale non dovrebbe dare risposta anche a questi ammalati costretti il più delle volte a recarsi fuori Regione per le cure? Andare fuori regione, come purtroppo sanno tanti calabresi, è causa di disagio per gli ammalati, spese per i familiari e rappresenta un costo per la regione Calabria che deve rimborsare le prestazioni. Tutto ciò premesso, come paziente e medico che ha lavorato con passione tanti anni nelle strutture pubbliche, voglio fare un sentito appello alla classe politica calabrese ed in particolare allo assessore regionale Lo Moro, donna coraggiosa e sensibile, che può fare ancora molto per la sanità calabrese, affinché intervengano con urgenza per potenziare il centro di Germaneto di quanto necessario,apparecchiature e risorse umane,in modo da ridurre le liste di attesa e dare risposte concrete a tanti cittadini calabresi costretti,nel 2007, troppe volte ad intraprendere i viaggi della speranza. Parghelia,20-7-2007 Carmela V. LA PIAZZA Premiato l’on. Giuseppe Reale nella XIX edizione del Premio Don Mottola “E' stato un autentico protagonista della vita calabrese”. Così viene definito durante la consegna del premio don Mottola, XIX edizione, il prof. On.le Giuseppe Reale. Per l'anno 2007, il Comitato per il premio, ha voluto indicare all'attenzione della comunità ecclesiale e civile del nostro paese, un laico credente, testimone di speranza cristiana. E' quanto si è detto nel corso della manifestazione pubblica avvenuta il trenta giugno scorso nella biblioteca comunale. Ai lavori, introdotti da Alfredo de Grazia, presidente della Fondazione don Francesco Mottola, hanno partecipato, fra gli altri, il Vescovo di Lamezia Terme, mons. Vincenzo Rimedio, che ha tenuto una relazione sull'impegno e al testimonianza coerente del laico credente nella vita sociale e politica, Rosario Chiriano, presidente della Banca popolare di Calabria, Rosaria Chessari, presidente del Comitato per il premio e Sandro Cortese vice Sindaco del Comune di Tropea e componente del Comitato del Premio. Fra gli altri erano presenti Stefano di Napoli, figlio di Nicola, già devoto di padre Mottola, che ottenne qualche anno fa la cittadinanza onoraria della nostra città. Prima della consegna della targa di riconoscimento, la violinista Greta Medini si è esibita con un pezzo in omaggio dell'on.le Reale. Momenti della serata -Storia- LA PIAZZA Pag. 14 -agosto-settembre2007 Gaetano Antonio Bursese: un magistrato con la passione della pittura sin dalla giovinezza Gaetano Antonio Bursese. Originario di Mileto, vive e lavora a Roma, dove è magistrato presso la Suprema Corte di Cassazione. L'amore per le “pandette” e l'esercizio della sua delicata professione (che lo ha portato a ricoprire importanti incarichi nel corso della sua carriera) non hanno mai ostacolato la sua passione per le arti e per la pittura in particolare, cui si è dedicato fin dall'età giovanile, seguendo in questo un “filone artistico” presente nella sua famiglia. Considera i suoi quadri ed i suoi disegni come proprie “creature”, di cui è geloso, ragione questa che lo ha spinto raramente a partecipare a mostre e concorsi di pittura. Ritiene Tropea come sua patria elettiva, dedica ad essa gran parte del suo tempo libero, partecipando attivamente ad associazioni e manifestazioni culturali (è socio e consulente dell'Associazione Tropea musica; ha più volte presieduto il Concorso di poesia “Tropea-Onde mediterranee”). La pittura è, per Bursese, avventura affascinante, percorso culturale e sentimentale, compiacimento ammiratore sereno della bellezza della natura, fonte inesauribile di emozioni e di appagamento spirituale. Passione antica, primigenia, investe gli anni dell'adolescenza e della giovinezza, quando, nelle sue prima prove, egli fa sfoggio di una maturità singolare, che lo porta a padroneggiare con gran sicurezza le sue risorse, con esiti pienamente compatibili con quelli della produzione più recente. Sono poi seguiti gli impegni pressanti della vita, professionali e familiari, in cui stentano a trovare spazio i sogni, pur diletti, dei verdi anni della gioventù; ma essi urgono, continuano a covare sommessamente come brace, sotto la cenere delle cure quotidiane, magari per anni e per lustri, ed infine divampano con rinnovato vigore, autentica ed insopprimibileaspirazionedell'anima. Assistiamo così, in quest'ultimo arco di tempo, ad un clamoroso revival di energia che assume i contorni di un fervore creativo, invero sorprendente, fonte inesauribile di nuove invenzioni e di nuove emozioni. Nota dominante della sua personalità, umana ed artistica, è la forte carica di positività che è parte integrante del suo carattere e lo porta ad amare la vita, in tutte le sue manifestazioni, traducendosi in una felice, affettuosa disposizione d'animo nei confronti dituttociòchelocirconda. Egli ama la natura, la filosofia, la storia, nutre una passione sviscerata per la musica classica, coltiva e pratica una serie impressionante di attitudini. Un panorama di interessi tanto ampio e variegato, da porlo a pieno titolo nel solco di quel vivace eclettismo, di chiara impronta mediterranea, che rappresenta la più schietta ed eletta caratteristica, oltre che la maggiore e più significativa risorsa, delle genti meridionali ed è mirabilmente idealizzato nel mito omerico di Ulisse, “uomo dal multiforme ingegno”. Ne discende, a corollario, una curiosità acuta che lo spinge ad indagareesceverarenellepieghepiùripostedellarealtà,allaricercadiquantodi bello,diamabile,dipreziososicelanelgranmisterodelcreato. L'arte diviene per lui ansia di conoscenza, talvolta intuitiva, più spesso meditata,intimamentetesaaformedigratificazionespiritualeeculturale. La sua produzione si articola in filoni tematici ben definiti che rispecchiano senza infingimenti i suoi interessi. L’attenzione alle cose di cui è intessuto il nostro quotidiano, penetrare fin nelle fibre più riposte della loro essenza, si rivela nella superba resa pittorica delle sue nature morte, in cui trionfano gli accordi di una gioiosa sinfonia di colori. In esse si evidenzia una delle sue cifre dominanti, quel sentore di fresca, genuina spontaneità che è patrimonio comune ed inestimabile degli artisti autodidatti ed indipendenti che dipingono senz’altro fine che il proprio esclusivo e personale diletto, con assoluta libertà di espressione, liberi dai condizionamenti e dalla provvisorietà delle tendenze alla moda, dai vassallaggi imposti dall'appartenenza a questa o quella corrente, dall'adeguamento alle esigenze ed ai capricci del mercato. Ma Burserse, come ogni artista vero, è anche profondamente intriso della storia e della civiltà della sua terra. E di questo dà conto, in una serie di tersi quadretti, dedicati ad antiche vestigia architettoniche della sua Calabria, chiese, fontane, tabernacoli, in cui il dato paesaggistico e floreale si sposa con la scabra superficie della pietra e la avvolge in un tenero abbraccio. Qui la materia pittorica è fatta di piccoli tratti di pennello, particole di immagine sapientemente aggregate a definire la composizione, quasi sempre dominata da una vegetazione lussureggiante ed inebriante, da cui sembra emanare il profumo dei fiori e degli agrumeti. Un caso a parte è la Colonna che si erge superstite, in solitario confronto con l'immensità del mare: tema colto, carciofo di significati simbolici ed allegorici che l'artista affronta e risolve con intensa spiritualità. A questa serie di opere si saldano, per solidale affinità tipologica, alcune raffigurazioni, particolarmente sentite, di siti cari all'autore. Spicca fra essi, l'immagine della sua dimora di Nepi, una veduta prospettica che digrada verso il basso, in una cornice di piante e di fiori, di un delicato intimismo. L'amore per la Storia, che gli deriva dalla sua formazione classica, si traduce esplicitamente nella appassionata rivisitazione del Rinascimento italiano, di cui sono informati i “suoi ritratti fantastici”, a partire dalla Giulietta, uno dei rari lavori giovanili,. In cui già si rivelano compiutamente gli stilemi che caratterizzano la produzione più tarda e quella attuale. In essa, il vagheggiamento di una bellezza muliebre ideale, in cui la donna assume il significato di simbolo vivente della perfezione, si colloca nel solco della grande tradizione europea trobadorica e cortese, ripresa ed esaltata al massimo grado dalla poetica dantesca della donna angelicata: di essa sembrano permeate quelle mirabili battesse, in cui sembra sostanziarsi quello stesso sentimento di rievocazione nostalgica, ma anche di rivendicazione polemica, della grandezza della mobilissima tradizione artistica del nostro paese, all'epoca in cui l'arte italiana toccava il limite estremo delle umane possibilità, che animava i grandi esponentidellapitturapreraffaellita. Una definizione pittorica altrettanto accurata ricorre in un'altra “opera prima” di Bursese: si tratta di una coppia di deliziosi gattini che egli dipinse al tempo del ginnasio, con una abilità già consumata, e che rappresentano i capostipiti di una nutrita serie di altre opere tematicamente affini. Al mondo fascinoso ed intrigante degli animali, Bursese si rivolge con animo lieto, con un sentimento affettuoso di complicità: i soggetti sono forniti dalla variegata confraternita di cani e gatti che popola in buon accordo la tenuta di famiglia e, segnatamente, dei prediletti cavalli ai quali egli si rivolge con particolare, amorevolecura. A chiusura di questa brevissima nota, che vuol semplicemente essere un primo, pur sommario e provvisorio,cenno di riconoscimento dei suoi meriti, mi è grato rivolgere a Gaetano Antonio il più amicale, affettuoso incoraggiamento, con l'invito a perseverare con sempre nuovo entusiasmo in questa meravigliosa, esaltante avventura, proponendoci ancora tanti e poi tanti altri suoi saggi di una pittura coloratissima e piacevolissima, aperta, genuina, che rifugge dai sofismi, dagli ermetismi e dai contorsionismo dialettici che affliggono tanta produzione contemporanea; una pittura gioiosa, solare, fresca e ristoratrice coma una buona sorsata di acqua sorgiva, assolutamente accattivante e coinvolgente nella sua visione ottimistica e positiva della storia, dellanaturaedell'umanaesistenza. CalcedonioTropea (DirettoredelMuseonazionaledell'AbruzzoeStoricodell'arte) LA PIAZZA Pag. 15 -agosto-settembre2007 -Poesia- Una battaglia sanguinosa che sconsigliò Napoleone di conquistare la Sicilia Il bicentenario della Battaglia di Mileto A Tropea la guardia civica impedì alla flotta anglo-borbonica di sbarcare di Giuseppe Calzone Il 25,26 e 28 maggio scorsi è stato commemorato il bicentenario della Battaglia di Mileto, organizzato dalla locale Pro loco e dal Sistema bibliotecario vibonese con il contributo della Regione Calabria, della Provincia di Vibo Valentia e dei Comuni interessati all'evento. Nel corso del convegno, svoltosi sotto la direzione di un Comitato scientifico presieduto dal prof. Saverio Di Bella, si è potuto sperimentare l'alto interesse del pubblico, oltre che degli studiosi e degli appassionati, per questo periodo storico. Decisiva a determinare il successo delle celebrazioni è stata la presenza di numerosi sindaci, di numerosissimi relatori e tra questi l'alta percentuale di donne. La battaglia di Mileto,combattuta il 28 maggio del 1807, fu una tappa decisiva nello scontro tra due delle maggiori potenze europee: la Francia e l' Inghilterra, quest'ultima alleata dei borboni contro Napoleone. A Mileto furono i francesi a vincere e a conquistare il predominio della regione per circa un decennio. Si capovolsero gli equilibri di forza creatisi dopo la battaglia di Maida del 4 luglio del 1806, dove i francesi furono sconfitti dagli inglesi. Il Generale francese Reynier, sconfitto a Maida, inseguì per un anno la rivincita e la ottenne proprio a Mileto. Tra i cambiamenti che seguirono vi fu il trasferimento della capitale della Calabria Ulteriore da Catanzaro a Monteleone (Vibo Valentia). Ma altri mutamenti ebbero una portata innovatrice, così come avvenne nel resto d'Europa :furono introdotte le leggi e le istituzioni francesi; per motivi igienici ed egalitari, fu resa obbligatoria la sepoltura nei cimiteri. Già nel 1806 era stata emanata a Napoli la “legge di eversione della feudalità” che eliminò privilegi e portò alla espropriazione dei beni ecclesiastici. Si rafforzò la borghesia agraria con la ripartizione dei demani pubblici che incentivò i latifondi ( e questo fu causa di gravi conflitti). Furono costruite strade,canali e scuole. A Mileto fu costruito un acquedotto e fu aperto un teatro.Gioacchino Murat, cognato di Napoleone, creò un esercito che fu elemento di crescita non solo militare ma anche politica, infatti tra i suoi ufficiali si formarono alla fine dell'età napoleonica i primi nuclei del risorgimento. I Borboni si rifugiarono in Sicilia da dove, assieme agli inglesi, fomentarono in Calabria il brigantaggio che diede filo da torcere ai francesi e fu oggetto di una crudele azione repressiva.Nell'isola ,protetti dalla flotta inglese, Ferdinando e la moglie Maria Carolina, non rinunciavano alla riconquista del regno. Ferdinando ritornò sul trono dopo il Congresso di Vienna del 1815 . Alla caduta dell'impero di Napoleone il tentativo di Gioacchino Murat di riconquistare il regno di Napoli , fallì miseramente, poiché egli fu preso e fucilato nel castello di Pizzo il 13 ottobre dello stesso anno dopo un processo sommario. A Mileto rimasero sul terreno circa duemila morti . Si fronteggiarono per i francesi il generale Reynier, con 5.000 uomini, e per i borboni, il Principe Philippstal d'Assia , che comandava un esercito di circa 3.500 uomini, oltre le bande di briganti al suo seguito. Faceva parte dell'esercito borbonico anche il colonnello Vito Nunziante le cui truppe, alla restaurazione il 29 giugno del 1848 ,trucidarono a Pizzo il padre ed il fratello di Benedetto Musolino, personaggio politico di grande rilievo del risorgimento calabrese ed italiano. Nei preparativi della battaglia sono state registrate anche operazioni di spionaggio : il maggiore borbonico Pousset nel giornale di battaglia riferisce che la mattina del 27 maggio gli avamposti “arrestarono due spie, una portava delle lettere parlando del numero di bestiami, dividendoli in vacche, e pecore, chiedendo dei fucili da caccia pe 'l passaggio delle quaglie sotto un'aspetto che conoscer faceva di parlare d'affari relativi all'armata. La detta lettera gli fu trovata avvolta nel tabacco…l'altra spia era un monaco, che nell'atto dell'arresto s'ingoijò delle cartelline, che aveva indosso.” I tentativi di sbarco fatti nei giorni precedenti dalla flottiglia borbonica lungo la costa erano stati respinti come si legge nella relazione di parte francese, apparsa sul Monitore napolitano del 9 giugno 1807 : “ La stessa flottiglia che aveva fatto lo sbarco di Gioja, si presentò caricata di briganti sotto il comando di Cancelliere, e minacciò diversi punti della costa di Gioja sino a S.Eufemia del golfo. A Tropea le buone disposizioni della Civica gli levarono la voglia di sbarcare: lo stesso successe a Paralia a Briatico e al Pizzo.Il Generale( Reynier -n.d.r. ) non può che lodarsi della buona condotta delle Civiche di tutte queste parti”. Dai giornali della battaglia di Mileto e dalle relazioni ,redatti da ambe le parti, risaltano gli errori che avrebbero compiuto i borboni. Infatti ,pare che il colonnello Nunziante avesse avvertito il Philippstall di lasciare la posizione di Mileto perché tatticamente sfavorita di fronte ad un eventuale attacco nemico . Mileto si trova su una collina più bassa rispetto al pianoro che da Vibo Valentia porta nella cittadina ed è circondata ,ora come allora,da colline che la sovrastano. Il Philippstall, pare fosse buon bevitore, tardò a prendere una decisione e venne attaccato dai francesi alle 4 e mezza della mattina del 28 maggio. I primi contatti fra le truppe avvennero sulle colline di di Nao e poi a Pizzinni. Da qui la battaglia si trasferì nell'abitato di Mileto -dove si combattè a colpi di fucile e all'arma bianca tra le case- e nelle campagne a sud della città. Lo scontro fu sanguinoso e l'esercito napoletano fu sbaragliato ed inseguito per Rosarno, Gioia Tauro e Seminara fino alle porte di Reggio Calabria. Il Generale principe Philipsthal d'Hassia, che comandava l'esercito borbonico, nella sua relazione si sofferma sulla fuga precipitosa della cavalleria borbonica all'impatto con le truppe francesi e narra che quella, fuggendo , travolse i suoi stessi “Cacciatori” al punto che non sentendo la voce dei loro ufficiali : “ né la mia stessa voce fui costretto di tirare, e far tirare dai miei Ufficiali delle pistolettate, e sciabolate a quei, che precipitosamente fuggivano,abbandonando il loro ufficiali…”.Una relazione di parte francese, apparsa sul Monitore napolitano del 9 giugno 1807 racconta ,fra l'altro come, dopo la disfatta, l'esercito borbonico “fuggì col maggior disordine,abbandonando cannoni, cassoni,munizioni,bagagli di cui era tutta coperta la strada di Mileto a Rosarno… Il generale Camus restò con il 52° Reggimento tra Mileto e Rosarno e distaccò più colonne mobili per radunare li prigionieri sparsi nelle campagne e che, stanchi d'una così veloce corsa, non si potevano più dare alla fuga”. “La battaglia fu una delle più sanguinose che si possa ideare- scrive il Colonnello Leone Toro - ma alla fine si dové cedere ad un numero quasi quadruplo alla nostra forza …” E, sempre quest'ufficiale racconta come il Maggiore Graduato Giuseppe De Luca, nativo del posto (Nicotera), lanciatosi alla carica, al comando del suo plotone, rimaneva ucciso in battaglia. E' pieno di sentimenti di pietà il racconto del Generale Guglielmo Pepe -patriota che aveva combattuto contro le bande sanfediste già nel 1799- e che prese parte alla battaglia; egli racconta…” Facevamo prigionieri ad ogni passo ed io accorgendomi d'un ferito giacente sul suolo e circondato da vari de' nostri, vidi ch'era una povera donna vestita da soldato,la quale,trafitta nel petto, teneva ancor ferma lo schioppo, e chiamava delirando suo marito”.Nella fuga disordinata dal campo di battaglia i mercenari borbonici, che costituivano le cosiddette “masse” di irregolari, spararono sui propri commilitoni per spogliarli di ogni cosa : “ La fuga donò ardire ai vili, il soldato assassinava l'ufficiale, i bagagli depredavansi da questi col ferro recidevano le salme, e Valige; i vetturali gettavano i Generi per salire a cavallo e fuggire, l'uno calpestava l'altro, e tanti e tanti cadeano oppressi dagli stessi compagni : fu tale il furto frà i nostri,che il nemico nulla certamente ha trovato”. (Dalla Relazione dell'Ufficiale borbonico Giuseppe Vanni). Il Re Ferdinando IV per ricordare il luttuoso fatto d'arme, fece coniare due medaglie con la sua immagine , la data- della disfatta- con la vista di un castello e ponte di Mileto. Per approfondimenti vedi : La battaglia di Mileto ; Francesco Pititto , Tip. Signoretta, Mileto 1917, e scritti di Mario Spizzirri in : “Mileto nel contesto storico-culturale dell'Italia meridionale”, (Ed. Pro loco 1999 ) - pubblicità - Pag. 16 -agosto-settembre 2007 Vibo Valentia e prov. F.M. 100.5 - 106.1 - 90.1 Piana di Gioia Tauro F.M. 106.1- 92.0 - 99.1 Piana di Lamezia F.M. 90.1 - 100.5 - 106.1 Catanzaro e prov. F.M. 106.1 - 104.6 - 93.1 Radiogiornale Nazionale dalle 7,00 alle 23,00 ogni ora LA PIAZZA Cosenza e prov. F.M. 103.5 - 106.1 - 103.0 -103.2 - 103.4 Crotone e provincia F.M. 103.6 - 106.1 - 104.6 Reggio Calabria e prov. 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