VIBO VALENTIA E PROV.
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F. M. 1061 - 100.5
REP. PUBBLICITA’ &
MARKETING
TEL. 0963-45733
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MENSILE INDIPENDENTE DI INFORMAZIONE-ATTUALITA’-CULTURA
ANNO IX n. 8 -Agosto-settembre 2007
IN EDICOLA OGNI MESE
1,00 EURO
Al via il
Tropea Film Festival
TROPEA ESTATE 2007
Presentato il
programma estivo
La rivelazione
canora
SILVIA
RAMONDINO
TROPEA
Mostra internazionale
di bambole
ALL’INTERNO:
TROPEA
Pag.6 - Anche a Tropea manifestazioni contro la violenza alle donne
Pag. 7 - Tropea scopre il Barocco
Pag.8 Manifestazioni in memoria di Lello Pontoriero
Pag. 13 - All’On. Reale il XIX Premio Don Mottola
PROVINCIA
Pag.11 - Cessaniti offre la cittadinanza a Luigi Cotroneo
Pag. 12 - A Sant’Angelo di Drapia la Cittadella di Patre Pio
SCUOLA
Pag. 12 - progetto Babilon, mostra al Liceo Classico “Galluppi”
TROPEA
La Cipolla Rossa ha
ottenuto il marchio di
Prodotto ad Indicazione
Geografica Protetta
Pag. 2 -agosto-settembre 2007
-Filmfestival-
LA PIAZZA
Al via le cinque giornate del
Tropea Film Festival Premio Raf Vallone
Notti di stelle a Tropea
di Bruna Fiorentino
Tutto è pronto o quasi per il taglio del nastro inaugurale della prima edizione di questo evento che,
insieme al Premio letterario Città di Tropea e al Tropea Blues Festival, stanno elevando la reputazione
di Tropea da cittadina balneare a cittadina della cultura. Tante le manifestazioni di simpatia e di
solidarietà che sono state ricevute dagli organizzatori dell'Associazione Culturale Tropeana, mentre si
aspettano gli ultimi nomi di Vip riservati all'ultimo minuto.
Roma - Sembravano giorni lontanissimi, quasi irraggiungibili,
invece la fatidica data, dal 21 al 25 agosto 2007, è arrivata. Tra
difficoltà, grandi soddisfazioni, imprevisti e fatica impari, il sipario
della I edizione del Tropea Film Festival Premio Raf Vallone si sta
alzando sul Teatro del Porto di Tropea che ospiterà,
orgogliosamente, queste prime cinque serate di grandi proiezioni e
spettacolo.
L'idea di organizzare un festival cinematografico che potesse se
non gareggiare almeno confrontarsi con quelli di Ischia, delle Murge
e, perché no, di Taormina, di Venezia e di quello neonato di Roma,
affonda le sue radici lontano nel tempo, ma si è concretizzato in
questi ultimi dodici mesi grazie al lavoro costante e certosino dei
membri dell'Associazione Culturale Tropeana, al suo debutto di
attività.
L'idea, nata sottovoce, è esplosa grazie anche al sostegno delle
istituzioni politiche, dalla Provincia ai Comuni limitrofi (Parghelia,
Drapia, Zambrone, Briatico, Ricadi, Spilinga e Rombiolo) che,
inizialmente, sono state infiammate da un sacro fuoco di
entusiasmo, in verità affievolitosi, almeno da parte di alcune, in
corso d'opera.
Anche la piccola e media imprenditoria, con qualche eccezione,
ha sostenuto finanziariamente, secondo le possibilità di ciascuno,
questo progetto che, parallelamente all'arricchirsi del programma, si
andava ingrossando di sostenitori e collaboratori.
Il sito web www.tropeafilmfestival.it, attivo dal settembre del
2006, è stato visitato quotidianamente da un folto pubblico di registi,
attori e curiosi che hanno risposto concretamente con la cifra record
di 214 film iscritti alla deadline del 15 maggio scorso.
Da un punto di vista programmatico, la partecipazione al Tropea
Film Festival è rivolto a corti e lungometraggi a tema libero, mentre
la sezione dedicata ai documentari ha come oggetto aspetti tipici e
peculiari sulla Calabria.
Tra i titoli selezionati compaiono lavori di grande interesse
sociale che di sicuro faranno discutere, dai problemi del lavoro a
quelli religiosi, alla pedofilia, alle filosofie di vita dei giovani, al
rispetto degli animali. Non mancano comunque riflessioni su
argomenti legati all'ambiente, all'emigrazione, alla famiglia ed alla
scuola. Qualche film ci riporta addirittura nel Medioevo per un
viaggio o forse un riesame sui valori dell'esistenza. Molte storie
sono pennellate di poesia italiana che di certo offriranno fremiti di
diretta partecipazione.
I premi che verranno assegnati sono nove: Migliore
Sceneggiatura, Miglior Corto, Miglior Documentario, Migliore
Lungometraggio, Migliore Attore, Migliore Colonna Sonora e
Migliore Regia oltre al Premio della Critica e al Premio del
Pubblico.
L'ultima parola verrà data dalle Giurie (giornalisti, critici,
professori, maestri di musica, gente comune) che, in questa
edizione, sono tre: una Generale (presidente Nicola Rombolà), una
della Critica (presidente Saverio Ciccarelli) e una del Pubblico
(presidente Deborah Valente). In questo modo, l'organizzazione del
Tropea Film Festival, fin dalla metà di giugno, ha consegnato nelle
mani dei Presidenti l'onere e l'onore
di gestire le votazioni durante le
serate del festival. Anzi, per meglio
difendere la libertà di pensiero dei
giurati, è stata creata una figura di
Vanessa Gravina
arbitro super partes, nella persona di
Pasqualino Pandullo, giornalista Rai, il quale garantirà lo
svolgimento regolare delle votazioni.
Sono pervenuti lungometraggi, corti e documentari di ottima
qualità, con attori conosciuti e meno, fotografi, sceneggiatori e
musicisti che hanno lavorato egregiamente facendo emergere un
mondo dello spettacolo sommerso e parallelo a quello ufficiale.
La scelta dei 34 film finalisti è stata davvero difficile: molti di
più avrebbero meritato di essere selezionati, ma il tempo dedicato
alle proiezioni (circa quattro ore per serata) è davvero tiranno e
oltre non si poteva andare.
Accanto ad esordienti, in molti film partecipano attori e
personalità già celebri nel mondo dello spettacolo, come
Alessandro Haber, Giada Desideri, Lucio Dalla, Domenico
Fortunato, Rosalinda Celentano, Sarah Maestri, Andrea De
Stefano, Raffaele Pisu, Marco Masini, Tinto Brass ecc.
Tra le produzioni c'è la partecipazione di RaiCinema,
dell'Università della Calabria, di Treespictures, della MaXaM
Production LTD, della Progeda srl e di molte case che da anni ci
regalano film di successo. Per quanto riguarda i registi la maggior
parte sono filmmmaker con curricula da fare invidia ai più
blasonati.
Una prima vittoria dell'organizzazione si sta avendo in questi
ultimi giorni, grazie all'aiuto fattivo di alcuni lungimiranti e ben
disposti albergatori di Tropea e dintorni, con la conferma della
presenza per tutta la durata del festival di quasi tutti i registi,
alcuni arrivati dall'estero appositamente per il festival, e di molti
attori dei film finalisti che affolleranno le strade di Tropea e
dintorni. E la speranza è che gli amministratori locali capiscano
appieno quale movimento d'élite stia per sbarcare nella cittadina
perla del Tirreno.
Inoltre, il Tropea Film Festival è già oggetto di attenzione, non
solo delle emittenti televisive e dei media locali, ma anche di tg2
Costume e Società e di Rai 3. Insomma un'occasione unica
affinché chi di dovere vesta a festa la bella Tropea.
Le cinque serate del festival, di cui le prime quattro saranno
dedicate, pur con qualche intermezzo, esclusivamente alle
proiezioni, saranno condotte e guidate da tre presentatori degni di
nota: il dj Jeff Bifano, da oltre vent'anni sulla cresta del successo a
Tropea, coadiuvato dalle due bellissime e promettenti attrici
Claudia G. Moretti e Vanessa Gravina, ormai di casa grazie alla
fortunata fiction Gente di Mare 1 e 2.
Insieme allo sviluppo del programma l'organizzazione si è
prodigata affinché, pur mantenendo fermo il punto che dal 21 al
24 agosto ci sarà una full immersione di cinema puro, si assistesse
anche a momenti legati all'intrattenimento coinvolgendo
personaggi di spettacolo e musica. A questo proposito, verranno
LA PIAZZA
Pag. 3 - agosto-settembre 2007
- Filmfestival-
consegnate come Premi alla Carriera delle sculture creazioni del
maestro orafo Gerardo Sacco destinati al grande Ninetto Davoli,
da oltre cinquant'anni protagonista di film nostrani; al giovane
attore Giuseppe Zeno, quale augurio ad maiora, dopo i suoi
brillanti successi televisivi e teatrali e al regista calabrese Mimmo
Calopresti, quale ambasciatore della regia italiana.
Tuttavia, l'organizzazione ha coinvolto numerosi altri nomi,
come gli attori Domenico Fortunato, Angelo Infanti, Rosa
Pianeta; il gruppo pop-rock dei Motel e l'ottima promessa di
Briatico Silvia Ramondino che, secondo i suoi manager, dovrebbe
partecipare al prossimo Sanremo. Tuttavia non si esclude la
presenza all'ultimo minuto di nomi davvero strepitosi del mondo
dello spettacolo.
Il Tropea Film Festival non è solo proiezione o intrattenimento.
Infatti, accanto al programma standard, vi è una serie di iniziative
collaterali: una mostra di mini scenografie cinematografiche e
teatrali, nonché dipinti dell'artista calabrese Giulio Pettinato (dal
20 al 25 agosto); un omaggio al giovane, ma già celebre pianista
Roberto Giordano con la proiezione in prima nazionale del film
documentario D'un monde à l'autre, del regista Gérard Corbiau, già
vincitore del Premio Oscar e Golden Globe per il film Farinelli (22
agosto); una degustazione di prodotti tipici calabresi nella città di
Spilinga, patria della 'nduja (23 agosto); una conferenza dibattito
aperta a tutti i registi su Realtà e futuro del cinema italiano (24
agosto) e, come nelle migliori iniziative, un Dopofestival a
Rombiolo con proiezione di film vincitori (26 agosto).
Forse uno dei riconoscimenti maggiori che stanno
incoraggiando i membri dell'Associazione Culturale Tropeana è
l'interessamento non solo di media qualificati quali Il Giornale,
E'Lifetime (un free magazine), Il Venerdì di Repubblica, Limen,
rivista della Camera di Commercio di Vibo Valentia), ma anche di
organismi quali il PAM (Programma Alimentare Mondiale); la
Film Commission Calabria, il Comune di Torino, l'AGIS Calabria
ecc.
Ninetto Davoli
Giuseppe Zeno
Martedì 21 agosto 2007
Claudia G. Moretti
Ore 20,30 Teatro del Porto- Tropea Prima serata FILM IN PROGRAMMA
Titolo
Regia
Produzione
Il provino
Andrea Costantino
Euroazimuth A.C.
Tana
Giuseppe K. Miglietta
Lama film Srl
...Mamma !!
Antonella Questa
LaQ- Prod
Ti porto dentro
Fernando Muraca
Francesco Pamphili
Paisi mio
Federico Colaci
Calabrò Folk
Il maestro perfetto
Giovanni Sole
Università della Calabria
Luce nel pomeriggio
Teresio Spalla
Film Shark
Bak off
Paky Perna
Hub/Integrated Communication
Da legno al carbone vegetale Antonio Campisi
AC Video
Basta poco
Marco Fisichella
Marco Fisichella
Compito in classe
Daniele Cascella
Daniele Cascella
I am calabrese
Antonio Malfitano
Marcello Scarpelli
Cuore animale
Vincenzo Peluso
Ass. culturale Azteca
Martedì 22 agosto 2007
Ore 20,30 Teatro del Porto- Tropea Seconda serata FILM IN PROGRAMMA
Titolo
Regia
Produzione
Veio
Valentia Bertuzzi
Telos srl
Basta un niente
Ivan Polidoro
Movie Factory & Rai Cinema
.Un racconto incominciato F. D’Agostino A. Lavorato Etnovision per Suttvuess
Ignotus
Max Bartoli
MaXaM Production LTD
5 caffè
W. Germondari M.L. Spagnoli Germondari-Spagnoli
Sotto lo stesso cielo
Monica Abussi
Produzione indipendente
Jeff Bifano
LA PIAZZA
- Filmfestival-
Pag. 4 agosto-settembre2007
Giovedì 23 agosto 2007
Ore 20,30 Teatro del Porto- Tropea Terza serata FILM IN PROGRAMMA
Titolo
Regia
Produzione
Deadline
Massimo Coglitore
Entr’acte
Il califfo
Caterina Dal Molin
Luca Dal Molin
Vox rerum
Ivano Fachin
Ivano Fachin
Lavoratori
Tommaso Cotronei
Tommaso Cotronei
Mangiami lupo
Mirco Andreis
VideoClip Factory
Tana libera tutti
Vito Palmieri
World Video Production
Nuvole bianche Stefano Picichè
Indipendente REC Studio2 X
Animanera
Raffaele Verzillo
Marco Verzillo for Progeda
Srl with I.M.S. De Angelis group
Il coraggio di amare Vincenzo Carone
Vincenzo Carone
Venerdì 24 agosto 2007
Ore 20,30 Teatro del Porto- Tropea Quarta serata FILM IN PROGRAMMA
Titolo
Regia
Produzione
Sangue del mio sangue Luca Pascuccio
Film-on Production
Juda
F.Afro de Falco Miorin e A. de Falco Fuocarrubbat
una fantastica storia lucana Giuseppe Marco Albano V.Forcillo- E. Vitale
Il nostro Messia
Claudio Serughetti
Treespictures
Come tante sere
Alessandro Corazzi
Ass. Panni Sporchi
Pirapora, fabbriche e lumache Silvana Costa
Suttvuess soc.coop.
Al via il 19 luglio la stagione estiva del
TEATRO LA PACE
19 luglio Quando eravamo da sola di e con Anna Mazzamauro
24 luglio Medea con Caterina Vertova e Miko Magistro
26 luglio Ora io labora di e con Giavanno Cacioppo
3 agosto Pluto (Il dio del denaro) con Domenico Pantano e Diego Ghiglia
7 agosto Tango con Roberta Herrera e Tamara Biglieglie
13 agosto Il cirque du Cirill con Gabriele Cirilli e Filippa Lagerback
17 agosto L’avaro con Riccardo Garrone
23 agosto Cin ci là (operetta) con Roberto Scida e Elena D’Angelo
27 agosto Lisistrata con Milo Vallone e Ilaria Cappelluti
4 settembre I giovani holden Locri-Roma a/r con Cristina Mantis e
Gianni Pellegrino
11 settembre Il diavolo... Veste Prodi con Carmen Di Pietro e Maurizio
Antonini
Informazioni e prenotazioni al Teatro La Pace 3343260285- 096341300
Tutti gli spettacoli avranno inizio alle ore 21,30,
Ad eccezione di quelli del mese di settembre, che avranno inizio alle ore 21,00
TERZA EDIZIONE DEL
TROPEA BLUES
FESTIVAL
Dal 10 al 15 settembre
LA PIAZZA Mensile indipendente
Registrazione Tribunale di V. Valentia n. 82 del 25.02.1994
Editore Radio Lattemiele Soc. Coop. A r.l.
Direttore responsabile:Saverio Ciccarelli
Capo redattore:Pino Carone
Redazione: via Pontorieri, 89861 Tropea (VV) Tel/Fax 0963666081
Rep. Pubblicità & Marketing Tel. 096345733
E-mail: [email protected]
Progetto grafico di Pino Carone
Stampa: Grafiche PAPRINT via Orazio Falduti
Tel. 0963263703 - Ionadi (VV)
Chiuso in redazione il 30 luglio 2007
La collaborazione è aperta a tutti. I manoscritti dovranno essere lunghi al
massimo una cartella. La redazione si riserva la facoltà di selezionare gli
articoli da pubblicare. Le opinioni espresse negli articoli appartengono ai
singoli autori dei quali si intende rispettare la libertà di giudizio. I
collaboratori per quel che scrivono si assumono in prima persona ogni
responsabilità di natura civile e penale. Il materiale anche se non
pubblicato, non sarà restituito.
LA PIAZZA
-Attualità-
TROPEA-ESTATE 2007
Occasioni di svago per tutte le età
Presentato dall’assessore al turismo il
programma estivo
L'assessore al turismo del Comune
di Tropea, Michele Accorinti, durante
una conferenza stampa, ha presentato le
manifestazioni che si svolgeranno
durante l'estate prossima. Alcune di
esse, patrocinate dal Comune di Tropea,
si sono già svolte a partire da quella che
ha dato inizio alle attività previste: il
Premio letterario Città di Tropea,
svoltosi nei primi giorni dell'estate, la
presentazione, su maxi schermo, in
piazza Ercole del dvd promozionale !
Tropea perla del tirreno”, che, curato
dall'assessorato al turismo, con il contributo dell'assessorato
regionale alla cultura, riprodotto in duemila copie, sarà distribuito nei
diversi circuiti promozionali.
Si è svolta anche la seconda edizione di “Tropea in fashion” la
manifestazione di intrattenimento e spettacolo che ha visto , fra gli
altri, l'esibizione di Gennaro Calabrese, cabarettista già conosciuto
anche a Domenica in…
La stagione musicale di Tropea musica e Teli fra i cieli (di Plurale
femminile), continueranno le loro rappresentazioni come da
calendario.
Ma, come ha detto l'assessore Accorinti, l'amministrazione ha
cercato di offrire momenti di intrattenimento per tutte le età e anche i
bambini che soggiorneranno a Tropea, potranno, fino al 30 agosto,
nella piazzetta sotto largo Cannone, assistere all'esibizione dei
burattini della Compagnia teatrale Ferraiolo.
Il 27 luglio si è tenuta , a cura della Pro loco, la Sagra del pesce
Pag.5 - agosto-settembre 2007
azzurro e della cipolla rossa di Tropea, così come, è già
concluso il Festival del barocco musicale.
Teatro in piazza anche il 31 agosto con “Cecchini” scritto da
Massimo Bavastro ed il 6 agosto con un'opera dal titolo “Laura
C”, ispirata alla scomparsa, durante la seconda guerra
mondiale, nelle acque di Saline Joniche, dell'omonima nave
che trasportava vettovaglie per le truppe nazi-fasciste e,anche,
molto tritolo che, pare sia stato utilizzato in diversi attentati
contro lo Stato, anche recenti.
L'8 agosto in piazza Ercole ci sarà un “Concerto per tenore
e pianoforte” e nei giorni 10 e 11, al Porto di Tropea “Calici di
stelle”, una rassegna internazionale di enogastronomia.
Sempre il Porto di Tropea, nei giorni 14,15 e 16 ospiterà il
“Contoarancio tour 2007” durante il quale, nel primo giorno si
esibirà Irene Grandi ed il secondo giorno Paolo Meneguzzi.
Dal 21 al 25 agosto sarà la volta della prima edizione del
Tropea Film festival - Raf Vallone, manifestazione alla quale il
Comune di Tropea, ha fornito il proprio patrocinio e, il 28
agosto, la passeggiata musicale del maestro Emilio Aversano.
Il 9 settembre sarà la volta del programma civile della Festa
della patrona della città e, dal 10 al 15 la terza edizione del
Tropeablues festival.
Terminata la presentazione di questo ricco programma che
sembra effettivamente soddisfare le aspettative delle diverse
tipologie di turisti che affollano la nostra città, l'assessore al
turismo , dopo aver chiesto la collaborazione della città e dei
cittadini, ha ricordato che l'obiettivo principale è la crescita
morale della città e, al proposito, ha stigmatizzato la
“Manifestopoli” che ha invaso Tropea nei giorni scorsi,
ricordando che, a suo avviso, l'economia turistica risente di
questi attacchi spropositati e, a volte, di cattivo gusto, che
vengono fatti tramite i manifesti affissi al muro, per motivi di
opposizione politica.
Si prospetta quindi una stagione ricca di eventi culturali e
di occasioni di incontro che sicuramente offriranno quel
“qualcosa in più” oltre al mare che alla città manca.
CIPOLLA ROSSA DI TROPEA
Ottenuto il marchio di prodotto ad
indicazione geografica protetta
Un successo dell’Accademia cipolla rossa di Tropea
Nel corso di un'affollata conferenza stampa organizzata
dall'Accademia di tutela della cipolla rossa di Tropea, il
presidente della stessa, Domenico Furchì, ha dato una notizia
che appaga gli operatori del settore dopo lunghi anni di
impegno e sacrifici: sulla gazzetta ufficiale dell'Unione
europea è stata pubblicata, il 13 luglio scorso, la “domanda di
protezione della cipolla rossa di Tropea”, ciò significa che, se
entro sei mesi, nessuno degli Stati membri avanzerà alcuna
opposizione, la cipolla rossa di Tropea avrà un suo marchio di
origine e di indicazione geografica protetta. Da una stima fatta
si calcola, infatti che, su un milione di quintali di cipolla, solo
200 mila quintali derivano dalle zone di origine calabresi.
Il marchio è una garanzia contro le “contraffazioni”; il
marchio (raffigurante l'Isola e Capo Vaticano), garantirà che la
cipolla contraddistinta da esso, deriva dalle zone di produzione
tipiche.
Orgoglioso si è detto il sindaco di Tropea, Antonio
Euticchio, che ha ricordato come la stessa Isola raffigurata nel
marchio è stata anche giudicata dai lettori de “Il quotidiano”
come prima “Meraviglia della Calabria”.
Erano presenti, fra gli altri, gli assessori regionale e
provinciale, Mario Pirillo e Domenico Dominelli che si son detti soddisfatti per
il risultato raggiunto.
Quest'ultimo ha ringraziato l'Accademia di tutela per il duro lavoro fatto. Di
lavoro condotto in “sinergia” ha parlato il v. presidente della stessa Accademia,
Pino Pontoriero; mentre l'iter politico-normativo per giungere all'ambito
riconoscimento, è stato descritto da Simone Saturnino, agronomo e consulente
della stessa Accademia. Le ditte produttrici di cipolla, Schiariti e Furchì, hanno
poi mostrato le “trecce di cipolla” ed i modi in cui essa viene cucinata ed offerta
per il consumo alimentare. Si tratterà ora di costruire un Consorzio che si occupi
del “marketing”, della commercializzazione del prodotto.
Uno dei primi “lidi” di Tropea, agli inizi anni ‘60
LA PIAZZA
- Attualità -
Il giornale “La piazza” sostiene la
campagna di sensibilizzazione sulla
VIOLENZA ALLE DONNE
Il 5 maggio scorso, nel territorio della Provincia di Vibo
Valentia è stata inaugurata la Campagna contro la violenza sulle
donne apertasi con un convegno organizzato dalla Consigliera
diparità della Provincia di Vibo Valentia, dott.ssa Teresa
Blandino e che ha visto la presenza di due importanti
Associazioni di donne, Differenza donna di Roma ed il
Telefonorosa Roberta Lanzino di Cosenza.
Oggi il mensile La Piazza sostiene tale campagna, offrendo ai
suoi lettori, come inserto, l'opuscolo “La violenza contro le
donne è reato contro i diritti umani”.
La pubblicazione nasce dall'impegno della
Consigliera di Parità della Provincia di Vibo
Valentia e dall'esperienza maturata dalla dott.ssa
Luigia Barone all'interno dei Centri antiviolenza
presenti sul territorio romano, gestiti
dall'Associazione Differenza donna
(06/6780537, [email protected].)
L'opuscolo si rivolge a tutti e, aprendo una
finestra sul fenomeno della violenza sulle donne,
ricorda che essa ha un carattere assolutamente
trasversale, riguardando sia Paesi occidentali che
orientali, coinvolgendo tutte le classi sociali e
colpendo donne di qualsiasi età.
Una parte importante della pubblicazione è
dedicata alla violenza che si consuma tra le mura domestiche,
essa rappresenta la più subdola, e la meno denunciata tra le
forme di violenza in quanto perpetrata su donne e minori da
parte di membri della famiglia di appartenenza. La violenza
intrafamiliare viene rappresentata, all'interno dell'opuscolo,
attraverso la Spirale della violenza, strumento utilizzato
all'interno di Centri antiviolenza. Essa fotografa il vissuto di
molte donne; un vissuto fatto di violenza economica,
psicologica, fisica e sessuale, che si combinano tra loro,
avallate dallo stato di forte isolamento in cui la donna vive.
Uno degli obiettivi principali che la campagna di
ANCHE A TROPEA
MANIFESTAZIONI
CONTRO LA VIOLENZA
ALLE DONNE
La campagna contro la violenza sulle donne
proseguirà a Tropea con altri importanti
iniziative.
L'associazione Plurale Femminile
nell'ambito della Rassegna cinematografica
“Teli fra i cieli”che si tiene presso l'anfiteatro del
Porto di Tropea, accoglierà una mostra sui Centri
antiviolenza italiani e, nella serata conclusiva
del 5 settembre, presenterà il Centro antiviolenza
di Cosenza, ed i centri Antiviolenza di Roma
gestiti dall'Associazione Differenza Donna.
E' previsto inoltre, per il 7 settembre, uno
spettacolo organizzato dalla Commissione
Regionale della Calabria per le Pari opportunità
tra uomo e donna, dalla Consigliera di parità
della Provincia di Vibo Valentia.
La manifestazione, che si propone di lanciare
un messaggio forte contro la violenza sulle
donne e di raccogliere dei fondi per l'unico
Centro antiviolenza presente sul territorio
calabrese, sarà patrocinata dal Comune di
Tropea, dalla Pro loco di Tropea,
dall'associazione “Plurale femminile”, dall'
Inner Wheel, dall'Istituto di Istruzione superiore
di Tropea.
Pag.6 -agosto-settembre 2007
sensibilizzazione si propone, attraverso la diffusione di questo
vademecum, è quello di fornire alle donne degli strumenti che
permettano loro di riconoscersi vittime di violenza.
Raggiungere tale consapevolezza, indispensabile per dare
inizio ad un percorso di fuoriuscita dalla spirale, rappresenta
un passo difficilissimo per una donna che, dopo anni di
violenze, si sente piccola, impotente e troppo spesso sola.
All'interno dell'opuscolo è contenuto il paragrafo:
”Consigli per aiutare”, esso si rivolge a coloro che sospettano
o sanno di avere accanto una donna che subisce violenza,
fornendo piccoli ma preziosi suggerimenti per poterla aiutare.
Il messaggio più importante che questa campagna di
sensibilizzazione vuole lanciare è che La violenza non è un
destino, che dalla violenza è possibile uscire e che, in questo
difficile percorso, le donne non sono sole ma possono essere
sostenute da tutte le Associazioni e Cooperative
che gestiscono i Centri antiviolenza. Essi sono
luoghi di donne in cui le donne che vivono una
situazione di violenza, di qualsiasi tipo, vengono
accolte da operatrici specializzate. I Centri
antiviolenza forniscono ascolto telefonico,
colloqui di sostegno, sostegno legale,
accoglienza in case rifugio segrete in caso di
pericolo di vita del nucleo madre-figli. E'
importante precisare che i dati forniti dalla donne
alle operatrici dei Centri antiviolenza rimarranno
segreti e che l'accoglienza non è assolutamente
vincolata alla decisione della donna di sporgere
denuncia.
All'interno dei Centri antiviolenza una donna
ha la possibilità di scoprire che: la violenza non rappresenta
una modalità di vita “normale”; che la violenza non può e non
deve in alcun modo essere giustificata; che non è lei ad essere
sbagliata; che non è sola ma c'è chi può capirla ed aiutarla; che
non è l'unica a vivere una situazione di isolamento e di
maltrattamento; che tante donne sono riuscite ad uscire dalla
spirale della violenza.
E' importante ricordare che in Calabria esiste un unico
Centro Antiviolenza gestito dal Telefono Rosa “Roberta
Lanzino”(0984/36311, [email protected] )
L'opuscolo contiene l'elenco di tutti i Centri Antiviolenza
presenti sul territorio italiano.
Tropea: lavori di luglio
Collettore fognario case popolari, Sagrato Chiesa del Purgatorio,
Consolidamento Rupe scala dell’Isola
Pag.7-agosto-settembre 2007
Tropea riscopre il
Barocco
e sposa l'arte, ma le molte iniziative
non incrementano il turismo
di Ines Barritta
L'Assessorato alla Cultura,
l'Associazione Culturale Amici del
Conservatorio e l'Assessorato al Turismo e
Beni Culturali hanno indetto il primo Festival
Internazionale “La musica a Tropea tra
Rinascimento e Barocco” tenutosi a Tropea
dal 18 al 21 luglio. Gli incontri hanno visto
coinvolti importanti personaggi del panorama
culturale, tra cui il Prof. Elio Matassi
dell'università di Roma Tre, Emilio
Caparezza dell'università di Palermo e
l'architetto Mario Panarello che ha presieduto
all'apertura del festival con un'interessante
conferenza sull'arte Barocca a Tropea. Di
grande importanza i concerti che hanno
chiuso questo viaggio culturale, l'Ensemble
vocale “Aura Artis” con il direttore Saverino
Tinto e l'Ensemble d'archi dell'Orchestra
Filarmonica di Bacau(Romania) con i soprani
Filomena Schettino e Tina Galante, dalla voce
calda ed appassionante.
Il Festival ha riscontrato un discreto
interesse tra i partecipanti, un ristretto gruppo
di appassionati e personaggi influenti della
Tropea-bene, ma le molte iniziative intraprese
dal comune o da liberi professionisti
sembrano non avere alcun effetto sul turismo
tropeano. Rispetto a cinque anni fa il turismo è
sceso del circa 45%, i gruppi di giovani
preferiscono trascorrere le loro vacanze in
Sardegna,in Toscana o peggio all'estero,
l'unico sostegno al turismo sono le famiglia
venute a trovare riposo e pace. Il riproposto
“Teli tra i cieli”, il cinema all'aperto che si
svolge all'anfiteatro del porto, purtroppo trova
pochi consensi tra i cittadini e non di certo tra i
giovani, a causa della disorganizzazione dei
posti assegnati e della mancanza di rispetto di
molti dei partecipanti. Per non parlare del
concerto di musica classica, tenutosi il 12
luglio nella Chiesa della Michelizia,
interessante e culturalmente formativo, ma
mal pubblicizzato alla nuova generazione che
lo ha completamente accantonato.
La mostra delle bamboline, il teatro dei
burattini non provocano quello interesse
sperato nel cittadino e nel turista; poco spazio
viene riservato alle iniziative giovanile, o
spesso viene negato ed ignorato. Perchè?
Forse per l'ormai risaputo e rinomato
atteggiamento di diffidenza, o forse perché
molti si sentono prevenuti nei nostri
confronti. Le iniziative devono innanzitutto
puntare ai giovani, per i giovani e non
attenersi alle banalità estive viste e riviste;
devono avere il gusto della novità. Lo stesso
cittadino tropeano si sente annoiato dalla
pesantezza delle serate, cercando invano la
freschezza di una giovane novità. Quasi a
risollevare la sorte sembra averci pensato
“ Tr o p e a i n f a s h i o n ” , u n a s e r a t a
completamente dedicata alla moda e al
giovanile, dove tutti hanno riscoperto la
voglia di divertirsi e di assaporare novità; non
basterà di certo la presentazione del cd
“Madrigalisti Calabresi” per invogliare il
turista a visitare la nostra splendida Tropea.
-La piazza giovani-
LA PIAZZA
Cessaniti concede la cittadinanza onoraria
all’arch. Luigi Cotroneo
“Un cittadino che ha onorato la nostra comunità”
La proposta di conferire all’arch. Luigi Cotroneo la cittadinanza onoraria nasce dal
bisogno di onorare con questo titolo lo studioso che in questi anni, attraverso infaticabili
ricerche sul territorio e attenti studi, ha saputo diffondere il nome della cittadina nel
mondo. Non ultimo il pregevole volume dal titolo Il Poro e la Costa degli Dei edito da
Laruffa e stampato con il
contributo della Provincia di Vibo
Valentia, nel quale dedica
moltissime pagine agli aspetti
culturali, folkloristici e soprattutto
ambientali, del territorio di
Cessaniti. Ricordiamo infatti che
Cotroneo da anni studia i reperti
paleontologici soprattutto
dell’area Cessaniti-Zungri ed è
socio fondatore e vice presidente
del Gruppo Paleontologico
Tropeano vantando numerose
pubblicazione scientifiche, in
particolare sugli echinidi fossili
dei quali è uno dei maggiori
esperti regionali.
Il sindaco Carmine Mobrici consegna la
La cerimonia di conferimento cittadinanza onoraria all’arch. Luigi Cotroneo
della cittadinanza onoraria è
avvenuta presso la sala consiliare comunale alla presenza del sindaco Carmine Mobrici,
che nella relazione di conferimento ha evidenziato il lavoro dello studioso, del presidente
del consiglio comunale
Ignazio D’Angelo, il
quale ha voluto ribadire
che l’iniziativa deve
essere uno sprone a
sensibilizzare le
Istituzioni verso una più
attenta gestione del
territorio. Il vice sindaco
Pino Costanzo ha
tracciato la cronistoria
degli incontri che ha
avuto con Cotroneo
durante il suo precedente
mandato di sindaco,
quando l’architetto gli
dava appassionati
suggerimenti per far sì
che si tutelassero i Beni
Culturali largamente
diffusi sul territorio
L’intervento del prof. Pino Carone
comunale. A intervenire
anche l’assessore provinciale alla cultura Gregorio Ciccone, il quale si è dichiarato
soddisfatto di aver saputo cogliere con lungimiranza l’occasione editoriale visto il
grande successo riscorro dalla pubblicazione.
La manifestazione è proseguita con un convegno presso la scuola media organizzata
dall’Amministrazione e dal Gruppo Paleontologico Tropeano dal titolo: Il territorio di
Cessaniti nel tempo, aspetti geo-paleontologici, naturalistici e paesaggistici. A
intervenire sono stati nell’ordine il prof. Pino Carone, il quale attraverso proiezioni ha
mostrato l’evoluzione del territorio avvenuto nei
milioni di anni e, in particolare, ha mostrato e
relazionato sui reperti più importanti venuti alla luce
in più di cento anni di rinvenimenti nel territorio, a
cominciare dalla balena fossile rinvenuta nel 1840
nella vecchia miniera di lignite di Sciconi. Ha
proseguito il responsabile del Wwf Calabria Pino
Paolillo, che ha parlato della fauna che tutt’oggi vive
ancora il questa zona insistendo sulla necessità di
proteggerla. Gli ha fatto eco Gaetano Luciano,
presidente di Italia Nostra di Vibo Valentia che ha
evidenziato gli scempi fatti al territorio negli ultimi
cinquanta anni. Infine, Luigi Cotroneo ha proiettato,
con l’aiuto del tecnico Pietro Scordamaglia, della
immagini tratte dal suo libro che hanno evidenziato i Pino Paolillo rappresentanteWwf
LA PIAZZA
-La piazza giovani-
Pag.8 - agosto-settembre 2007
Le manifestazioni del 29 Aprile e del 31 Maggio in memoria di Lello
INCONTRO CON AUGUSTA E FRANCO PONTORIERI
Attraverso le loro testimonianze, si può percepire un cambiamento radicale nella cultura
del donare in Calabria e in Italia
Di Chiara Condò
Da quel tragico giorno di fine ottobre che ha investito e avviluppato
ogni singolo abitante di Tropea, è passato ormai più di un anno, eppure la
ferita è ancora profonda. Da quella notte in cui i cuori di ognuno di noi si
sono, per un lungo, interminabile attimo, fermati, la crudeltà della realtà e
la certezza del dolore si sono trasformati, grazie al tempo, in ricordi.
Ricordi aggraziati, una forza mite ma potente: la forza di andare avanti.
Fortunato Pontorieri, da tutti conosciuto come Lello, è un ricordo che non
sa svanire nel tempo. È un ricordo, una presenza piuttosto, che
accompagna i suoi amici, i suoi parenti e soprattutto i suoi genitori, nel
loro cammino di vita. Le parole e i verbi con cui la madre Augusta
Giovinazzo si esprime, sono marcate dal segno del presente. Nella sua
testimonianza, la sig.ra Giovinazzo afferma: “Da mamma vi dirò come
Lello E ' ”. È, non era: modo per manifestare la propria, fortissima
volontà, di far presente che la memoria di Lello non viene abbandonata ad
uno sterile passato, ma è eternamente con noi, in ogni nostro giorno.
Molti sono stati gli articoli, i testi, le poesie che sono state scritte per
lui. E molti sono stati gli eventi di cui Lello, e la sua storia si sono trovati a
fare parte. Basta citare come primo esempio, la giornata del 29 Aprile in
cui il club Inner Wheel si è profondamente impegnato nel divulgare tra i
giovani la cultura del donare e la riflessione sul dono in se stesso. Presenti
all'evento anche i genitori di Federica Monteleone, la ragazza morta
durante un intervento chirurgico finito male, Aureliana Russo, la madre
della studentessa universitaria Marta Russo, e poi
ancora i signori Conocchiella, Valeri e naturalmente i
signori Pontorieri. Moderatore dell'evento, il
giornalista RAI Pasqualino Pandullo ha regolato
magistralmente ogni intervento dei relatori, tra cui il
coordinatore del Centro Regionale Trapianti
Pellegrino Michele che si è soffermato soprattutto su
una spiegazione “tecnica” del trapianto degli organi, la
sig.ra Aureliana Iacoboni Russo che ha ricordato al
pubblico l'intima convinzione di sua figlia
dell'importanza del donare per poi dare la parola al
padrone di casa don Ignazio Toraldo che,
argomentando il suo discorso da un punto di vista
religioso, ha fatto riflettere i presenti in sala sull'atto
del donare visto come un modo diverso di morire, e
quindi di sconfiggere la morte stessa. Tra le ultime e
più attese testimonianza c'è stata quella di Augusta
Giovinazzo, le cui parole hanno rapito e investito ogni
singola persona che occupava il suo posto in sala. Alla
fine, è rimasto si, un immenso dolore, ma quasi una
gioia intima di sapere che le persone di cui si è parlato
si erano trasformati in vita pulsante in altri corpi. Di
grande importanza è stato poi il concorso indetto
dall'Inner Wheel, aperto alle scuole: un concorso che
ha permesso ai giovani partecipanti di riflettere
seriamente e attivamente sulla natura del dono, fori da
ogni pregiudizio e patetismo.
Qui riportiamo la testimonianza che Augusta Giovinazzo ha letto
durante la giornata: “Se Lello fosse una parola sarebbe senza dubbio
alcuno “la gioia”; la gioia di vivere, di amare, di coltivare i rapporti umani
e di fare nuove esperienze. Gioia di guardare con gli occhi sinceri ed
incantati di un bambino le meraviglie del mondo intorno a se. Gioia di
essere sempre accanto a noi. Quando mi chiedono di parlare di mio figlio
non voglio trasmettervi la pena, il dolore, il tormento che mi lacerano.
Non voglio raccontarvi di come mi sento disperata e ferita, ma di come
questo mio grande dolore valica ogni limite umano, balza oltre la terra e
ci porta nel regno di Dio. Mio figlio oggi E' luce. Lo so che Lello c'è
sempre e comunque e dovunque. Da mamma vi dirò come Lello è.
È un figlio caro, dolcissimo, che suggerisce e non impone, che guida i
miei passi, che siede in macchina accanto al padre ogni mattina e segue
sua sorella nella vita di ogni giorno. È il nipote sempre disponibile a
portare un pacco pesante per le scale, pronto allo scherzo, al sorriso, alla
battuta, ad un abbraccio che i nonni sentono ancora intorno a se in
maniera tangibile. È il cugino che organizza una serata insieme per una
partita a carte o per vedere la sua squadra del cuore. È l'amico sincero e
fraterno di Andrea, Saverio, Francesco, Diego, Paolo e tanti altri ragazzi
della sua età. È il punto di
riferimento di tanti bambini
come angelo, Federica, Elisa e
Onofrio che amano vederlo
correre, allenarsi in un campo di
calcio, o arrivare in piazza. È per
tutti il ragazzo sorridente,
affabile, semplice, gentile e
pronto ad aiutare tutti; con Lello
si può litigare solo su un argomento: la sua squadra del cuore, la
Roma, della quale è un tifoso appassionato. Molte cose della vita
di mio figlio, della sua capacità di amare e donare, le ho
conosciute solo ora, quasi come una parte di lui mi fosse stata
nascosta affinchè potessi scoprirla dopo e di questa rinnovata
conoscenza, vivere nella sua memoria. Quindi, non vi darò una
biografia: Lello è un ragazzo normale, pieno di entusiasmi e
passioni. La sua vita continua a scorrere come un fiume in piena
nell'amore e nella gioia che ha saputo donare a tutti, in famiglia,
agli amici, sul lavoro e a gente a me sconosciuta che mi ha scritto
di lui parole bellissime. Io sono felice di averlo avuto. È stato un
grande dono di Dio nel dolore della sua scomparsa non potevo
perderlo del tutto. La nostra tragedia si è tramutata in uno
straordinario gesto di amore. Lello vive perché c'è che vive per lui,
chi corre per le strade della vita con il suo
cuore, cinque persone sorridono,
camminano ed amano grazie ai suoi organi.
Amare e donare erano i verbi usati da mio
figlio. Oggi un padre, una madre, e tre
ragazzi sono rinati grazie a lui. Io non li
conosco ma sono legata a loro dall'amore
che nutro per mio figlio. Il suo messaggio è
semplice, antico, perché qualcuno lo ha
trasmesso prima di lui. Io, da mamma, non
potevo non ascoltarlo: “ non c'è amore più
grande di chi dà la propria vita per gli altri”.
Abbiamo inoltre incontrato i genitori di
Lello che hanno gentilmente risposto a delle
nostre domande.
D: è stata una bellissima manifestazione,
soprattutto perché si sono incrociate molte
persone che hanno avuto lo stesso dolore e
poi anche molte associazioni. E, seppur
questo sia un argomento che si fa strada con
il dolore è vessillo di un cambiamento
radicale ed importante. Quali sono state le
vostre impressioni?
R: Quello che ho vissuto a Tropea,
insieme a voi amici di Lello è stato in un
certo senso doloroso ma dolcissimo, mentre
l'altra manifestazione a Reggio, non l'ho vissuta bene. È stata
troppo dolorosa. Qui è stata più raccolta: ero circondata da amici
di famiglia, familiari, amici intimi di mio figlio. Nel dolore c'è
stata una certa dolcezza. Ero anche affiancata dalla madre di
Marta Russo, una persona che da anni è impegnata in questa
missione e che è diventata anche una mia grande amica, capace di
darmi forza.
D: In che rapporti siete con Aureliana Iacoboni Russo?
È stata lei che tramite l'associazione Marta Russo ha
organizzato di dedicare a memoria di Lello un albero della vita. È
stato infatti piantata una magnolia a Roma, nel parco Marta
Russo. Qui a Tropea, ero davvero a casa mia e non solo perché
sono di Tropea, ma semplicemente perché ho avuto tutti voi al mio
fianco.
D: Quando il 29 Aprile è salita sul palchetto per parlare della
sua testimonianza, ha detto che avrebbe voluto silenzio. Eppure in
fin dei conti ha parlato. Quanto le è costato?
R: Non saprei rispondere. Perché non si riemerge da una ferita
così profonda. Si sopravvive, ma non si emerge.
Pag. 9- agosto-settembre 2007
-La piazza giovani-
D: Quanto ha
apprezzato il fatto
che il progetto
dell'Inner Wheel è
stato esteso agli
studenti dell'Istituto
d'Istruzione
Superiore di Tropea?
Come le sono
sembrati gli elaborati
presentati dagli
studenti?
R: Davvero belli.
Belli perché li sentivo
dedicati con il cuore a
Lello, che era conosciuto davvero da tutti. Io sono sicura che sono stati
composti con il cuore. Per questo dicevo che, senza togliere nulla a
nessuno, ho vissuto la giornata del 29 aprile in maniera diversa di quella
di Reggio. Qui ero con i miei e i suoi amici.
D: Crede che sia cambiata qualcosa nella mentalità dei ragazzi?
R: Assolutamente si. Quanti mi hanno fermato, quanti mi chiedono. I
ragazzi sono sempre molto sensibili, soprattutto con argomenti così
delicati e grossi. Se si va a vedere, l'ultima volta che si è parlato di
donazione degli organi a Tropea è stata nel 1975 con il dott. Tavella al
cinema Eliseo, tramite un congresso.
D: Secondo lei com'è vista in Calabria in generale, la Donazione
degli organi?
R: Non siamo pronti. Non so giudicare perché, ma la Calabria e la
Sicilia sono le regioni che danno meno organi, richiedendone però di
più. Forse perché ci disturba pensare troppo alla morte. Ma ti posso dire
che molti ragazzi che sono venuti ad aprile, nell'entrare in casa hanno
fatto sapere ai propri genitori, la propria volontà di donare gli organi.
D: Che ne pensa della legge sulla privacy? Il tuo sentimento ti porta a
conoscere i riceventi degli organi di suo figlio?
R: Ancora no, non oggi. Non sono pronta.
Altro evento molto rilevante a cui i genitori di Lello hanno
partecipato si è tenuto a Romail 31 maggio , presso il parco Marta
Russo, località Labaro Roma, la cerimonia di premiazione della VI
edizione del concorso a premi “A primavera rinasce la vita” per gli
studenti delle scuole elementari, Medie ed Istituti Comprensivi di Roma
e Provincia, promosso dall'associazione Marta Russo con il patrocino
del Comune e Provincia di Roma, e della regione Lazio. Il premio in
questione si è prefissato l'obiettivo di promuovere tra i giovani, una
sensibilità tale da permettere ad una scelta consapevole della donazione.
Nella giornata, è stato inoltre piantato un albero, più precisamente una
magnolia, in sua memoria, con una targa ai suoi piedi che recita: “In
memoria di Lello Pontorieri, giovane di Tropea. La sua bontà e
generosità ha ridato la vita a cinque giovani.
Tutto questo inoltre fa riflettere quanto in Italia la situazione dei
trapianti stia notevolmente migliorando: oggi infatti, il nostro paese è,
nella graduatoria della donazione degli organi, al secondo posto dopo
la Spagna, dimostrazione che la cultura del donare sta finalmente
facendo presa tra i più reticenti.
CREDO
Non credo che la Terra possa sopportare
Ancora il peso dei nostri cuori,
oscurati sempre più da quei sensi,
da ostili idee che svaniscono come fumo.
Non credo che le nostre anime possano
Essere unite da legami di solidarietà
Perché la nostra mente corrotta
Li ha recisi con le forbici dell'odio.
Ma credo in un fiore dipinto di fede
Che si stacca dal suo stelo, spinto dal vento
E comincia il suo viaggio verso l'eternità.
LA PIAZZA
Vita
La vita è il messaggio continuo
Della nostra Esistenza, perché
Noi tutti esistiamo, ma non tutti
Sappiamo vivere.
Aprire il proprio cuore è la chiave per schiudere
Le porte dell'amore e imparare
Dovunque a vivere e ad accettare
Anche la sofferenza come manifestazione
E presupposto d'amore.
Lello, ci ha lasciato un grande tesoro, del quale dovremo
prenderci cura.
La sua gioia di vivere, e il suo amore
Passeranno attraverso la sofferenza di tutti coloro
Che lo hanno amato e lo trasformeranno nella più profonda
Consapevolezza di vita.
L'amore sconfinato che ora ci unisce.
Nutriamo l'albero della vita che è in noi con amore e forza,
lasciamo che si radichi profondamente, che cresca
rigogliosamente,
affinchè i suoi frutti vengano colti ed i suoi semi diffusi.
Che il signore ci aiuti a realizzarlo!
27 Dicembre 2005
Se guardi il cielo, di notte
[tu lo sai]
non ti apparirà cosa più lontana e fredda delle stelle.
La loro luce bianca, sembra un punto minuscolo, indifferente
e dici
"non è luce quella, non può esserlo"
è così diversa da quella che conosci.
Non è la luce stroboscopica che divora a singhiozzo i secondi [e la
notte]
e non somiglia nemmeno alla luce dei fari che troppe volte si sono
fatti vicini a tradimento.
Pensa, è difficile credere che la loro sia luce, eppure
[tu lo sai]
che quando le stelle muoiono la loro luce è quanto di più
accecante vi sia?
Rischiarano quasi prepotentemente il buio in cui giacciono,
e la loro luce [la loro vita] viaggia, viaggia, viaggia lontano e
veloce,
oltrepassando limiti e superando confini, distruggendo
qualsiasi resistenza, investendo
tutto ciò che si trovi sulla loro strada.
Non sono fredde le stelle, ma incredibilmente calde, e quando
muoiono,
la luce che liberano è pulsante di vita.
E pensa, è strano credere che la morte generi vita, che nel buio
la luce possa investire
tutto, eppure, guarda, credere è speranza, credere è scegliere,
credere è donare,
e donare è vita.
Tropea 29 Aprile 2007
È curata da:
Credo nell'Amore come un albero spoglio
Che a primavera si risveglia intrecciando i suoi rami,
per creare un nuovo, misterioso albero della vita.
Ines Barritta, Carlo Candido, Chiara Condò,
Valeria Frezza, Fancesco Marino,
Maria Romana Pedazzo, Chiara Petracca,
Giuseppe Privitera, Alberto Tassone.
Roma, 31 Maggio 2007
E-Mail: [email protected]
-La piazza giovani-
LA PIAZZA
“EDUCARE E' UN'OPERA DI PACE”
La palestinese Samar Sahhar a Tropea in un incontro
sul tema dell'educazione
di Chiara Condò
Si è tenuto nel luglio
scorso, nel cortile dell'ex
S eminario Ves covile
l'incontro con la
palestinese Samar Sahhar,
dal titolo “Educare è
un'opera di pace”
o r g a n i z z a t o
dall'associazione “La
Strada” e Diesse
(Didattica e Innovazione
scolastica; Centro per la
f o r m a z i o n e e
l'aggiornamento). Presenti
all'incontro molti turisti,
maestre di scuola ed amici
dell'educatrice, oltre al
p r e s i d e n t e
dell'associazione “La
Il presidente Giuseppe Gabrielli Strada” dott. Gabrielli,
anche il padrone di casa
don. Ignazio Toraldo. Samar Sahhar, durante l'incontro, ha
letteralmente catturato l'attenzione del pubblico con i suoi
modi e le sue parole limpide ed enfatiche: ha raccontato
molte storie, durante le due ore di “colloquio” con i presenti
nel cortile. Ha raccontato la storia sua, e dei suoi piccoli ospiti
ed amici sin dagli esordi, fino ad oggi. Questa educatrice
palestinese di religione cristiana, è riuscita a dare inizio ad un
progetto che ha portato alla creazione di alcune strutture
adibite ormai ad orfanotrofi e a rifugio per donne maltrattate.
Donne che senza una casa a cui tornare, sarebbero
irrimediabilmente perse. Queste strutture, sono sorse a
Betania, un luogo che presto sarà attraversato da un muro che
lo dividerà dal resto del paese in cui si trova la regione, un
muro che Samar Sahhar ha citato con spavento più volte
durante i suoi discorsi. Un muro che dividerà in due il
convento delle Suore di Betania, portandole quindi alla
chiusura dell'asilo. Samar ha raccontato inoltre dell'arrivo di
una parte delle ragazze che vivono accanto a lei, e della loro
esperienza in Italia: le ragazze (ebree, israeliane e cristiane)
hanno imparato a cuocere il pane e a cucire, in alcuni dei
comuni in cui sono state ospitate, portando avanti questa
preziosa esperienza in grande comunione e spirito di
fratellanza, senza ben guardare alle differenza religiose. Le
ragazze, sono adesso ospiti a Lamezia Terme dove stanno
imparando l'arte della terracotta.
Particolarmente toccante è stato il racconto delle due
sorelle che si è trovata a proteggere, dopo averle ritrovate
sfigurate dal fuoco ed incatenate in una grotta, dalla loro
famiglia. I suoi occhi, nonostante il tempo trascorso
dall'accaduto, si facevano ancora lucidi mentre raccontava
della sorella maggiore che per salvare l'altra sorella è stata
disposta a tornare dalla propria famiglia. Tante sono
insomma le lotte quotidiane che Samar è costretta a sostenere
ogni giorno: avvocati, uffici, burocrazia. Eppure ha ricordato
molte volte che la forza del Dio in cui crede l'ha sostenuta
durante questo viaggio, e l'insegnamento che le hanno
lasciato i suoi genitori, ovvero lavorare 24 ore su 24, senza
mai risparmiarsi.
Molte sono state le domande di un pubblico interessato,
partecipe e visibilmente commosso e colpito dalle mille
storie che Samar Sahhar ha raccontato. Domande incuriosite
di come in un luogo che è sintesi di contraddizioni possano
nascere “zone neutre” come l'oasi creata da lei. La serata è poi
terminata con la visione di un video, uno spaccato di dura vita
quotidiana: la sveglia dei 35 bambini alle cinque del mattino,
ogni ospite che aiuta il più piccolo a vestirsi e a prepararsi, e
poi la loro corsa verso lo scuolabus che li porterà a scuola e
ancora, una splendida visione di Betania, file di case adagiate
su roccia color ambra, baciata da un cielo d'inverno
chiarissimo.
Pag. 10 agosto-settembre2007
A Tropea mostra delle bamboline
di tutto il mondo
di Marino Francesco.
A Tropea nella chiesa di San Giuseppe, posta nel corso principale, di
fronte alle tre fontane, è stata inaugurata il 15 luglio alle ore 21:30 la
mostra delle bamboline di tutto il mondo, che è stata preceduta
dall'esibizione del gruppo Folk “città di Tropea” lungo il corso del
paese, con lo scopo di esporre proprio
le bamboline tutto il mondo e quelle di
tutte le regioni d'Italia con i rispettivi
costumi. La mostra che rimarrà fino al
31 luglio è stata organizzata grazie al
gruppo Folk e al grande impegno di
Enzo Taccone che ha collezionato le
bamboline per 35 anni; questa sua
passione è nata portando le bamboline
alla figlia dai paesi che visitava
mentre altre le ha acquistate o le ha riprodotte lui stesso solo dopo
aver effettuato delle lunghe e grandi ricerche. Le bambole esposte
sono 687 mentre ne ha collezionate in tutto 800, le rimanenti non
sono state esposte per motivi di spazio; Enzo ci
svela che la sua reale intenzione sarebbe quella
di donare questa collezione ad una Casa della
cultura di Tropea che purtroppo non esiste
ancora, ma durante l'inaugurazione il sindaco
Antonio Euticchio ha detto che condivide e
apprezza molto l'iniziativa e che si impegnerà
per la futura realizzazione di questa Casa della
cultura. Inoltre Enzo Taccone ha colto
l'occasione per ringraziare il gruppo Folk per
averlo aiutato ad organizzare questa mostra e
ha ringraziato in modo particolare Micuccio
Cortese per avergli dato l'occasione di esporre
il vestito originale della chiazzarola del 1800.
Questa è l'occasione per far ammirare ai turisti
ed ai cittadini le bamboline tradizionali di tutto il mondo e
soprattutto per lanciare un grande messaggio di pace e fratellanza.
MUSEO DIOCESANO: TRA ANTICHE
STAMPE E FOTOGRAFIE
Intensa ed interessante stagione estiva per il Museo Diocesano che
punta sulla bellezza e la certezza del passato evocata dalle immagini
di Chiara Condò
Durante l'estate Tropeana, anche il Museo Diocesano ha avuto il suo
spicchio d'importanza. Tra alcune delle manifestazioni, dobbiamo
assolutamente ricordare alcune mostre che il Museo ha ospitato. Oltre la
mostra permanente di antichissimi scritti dell'Accademia degli
Affaticati, tenuti per lo più sottovetro a causa del pessimo stato in cui si
trovano, il Museo ha ospitato anche la mostra fotografica “Gente di
Calabria” di Saverio Caracciolo. Una raccolta di 28 fotografie, delle
quali alcune, molto suggestive, sono in bianco e nero. I soggetti
rappresentati sono soprattutto volti di anziani, spaccati della vita
tropeana, vicoli stretti tra alti palazzi che
permettono al visitatore, di intendere
chiaramente l'intento del fotografo, intento
comunque scritto in una piccola locandina che
così recita: “La fotografia non dice per forza
ciò che non è più, ma soltanto e sicuramente
ciò che è stato. Davanti ad una foto, la
coscienza non prende necessariamente la via
nostalgica del ricordo, ma per ogni foto esistente al mondo, essa prende
la via della certezza”.
Altra mostra presente al museo è stata “Frammenti di una storia”,
avviata il 21 giugno. Consiste in preziosissime stampe e libri di natura
religiosa, architettonica, artistica e storica. Tra i libri provenienti da
collezioni private, dalla Cattedrale di Tropea e dalla biblioteca
Diocesana spicca anche un “De Architectura” di Leon Battista Alberti.
Il museo, che resterà accessibile al pubblico per l'intera stagione estiva,
ospiterà inoltre la mostra “I passi della memoria” dal 28 Luglio in poi.
Pag. 11 - agosto-settembre 2007
--Attualità- -
Una nuova rivelazione canora, la giovane
SILVIA RAMONDINO
In autunno il suo primo CD
Silvia Ramondino è nata a Vibo Valentia l'8 Maggio 1989,la
sua passione adolescenziale per il canto e la musica cresce con il
passare degli anni e con essa l'esigenza di esibirsi e farsi sentire.
Silvia inizia i suoi studi di canto presso
l'insegnante Anna Mascalchi di Catanzaro e la sua
frenetica vita musicale si costella dei più diversi
eventi , in particolare inizia la sua esperienza live
come voce solista del gruppo calabrese “ Onde
Sonore” esibendosi in diverse piazze e partecipa
alla manifestazione del I° Maggio in Vibo Valentia
negli anni che vanno dal 2003 al 2005.
In seguito, partecipa alle selezioni del
Festival di Napoli classificandosi tra le finaliste e
successivamente prende parte alle selezioni del
XII° Gran Premio della Canzone Italiana in Roma
dal 2003 al 2005,alla manifestazione “Artisti sotto
le stelle” di Foggia classificandosi fra i primi dieci
, nel 2004 al Karaoke Festival di Villa San Giovanni
classificandosi al 1° posto.
Negli anni 2004 e 2005 partecipa alla trasmissione “Dieci
minuti di…” in onda su Rai 1 e prende parte a numerosi concorsi
canori e musicali ottenendo sempre grande gradimento da parte
del pubblico e importanti piazzamenti di classifica.
Prende parte in qualità di ospite, alla trasmissione
LA PIAZZA
“Protagonisti in diretta” su Rete Kalabria organizzata dal
promoter Marco Renzi, e nel 2005 al “IV Concorso Giovani
Musicisti Città di Paola, ottenendo l'attestato di merito.
I suoi interessi spaziano,comunque, fra le più diverse
attività: oltre alla musica,infatti, Silvia frequenta la scuola di
danza classica e moderna “Margot Fonteyn” di Vibo Valentia dal
1997 al 2003 e il corso di dizione presso il teatro “Cilea” a Reggio
Calabria con il professor Chirico nel 2004.
Dopo imperterriti viaggi e fatiche per partecipare,presso la
Kledi Accademy, ai corsi di perfezionamento di canto con
Thimoty Martin, di danza con Kledy Kadyu, di
recitazione con Claudio Insegno e frequentare
contemporaneamente l'istituto magistrale Vito
Capialbi di Vibo Valentia,per perfezionarsi sempre
di più,Silvia dalla calabria si trasferisce
definitivamente a Roma dove frequenta la scuola
delle scienze della formazione presso l'istituto
Giosuè Carducci, ed il primo anno di canto jazz
presso il College of Music Saint Louis di Roma con
l'insegnante Marina de Sanctis, dove attualmente
segue i suoi studi.
Ma la svolta artistica per Silvia avviene nel
2006 quando in una importante sala d'incisione
milanese viene notata dal noto compositore e
autore Roberto Scarpetta (autore dell'artista di fama mondiale
Josh Gobran, Hayley Westenra in questi giorni in classifica con il
brano “Le Note del Silenzio” oltre che di alcuni successi
dell'italianissimo Adriano Pappalardo) il quale le cuce su misura
il particolarissimo brano dal titolo “Ci credo ancora” di prossima
pubblicazione (autunno inverno 2007-2008) e dal quale prenderà
il titolo il primo album di Silvia Ramondino.
Fino al 15 settembre, al Castello di
Vibo, esposte le migliori opere di
Domenico Colao
E’ iniziata il 28 giugno e durerarà fino al 15 settembre, la mostra del pittore
vibonese Domenico Colao, nato nel 1881, allievo di Giovanni Fattori presso
l’Accademia delle Belelle arti di Firenze, completò la propria educazioen
andando oltre i primi stimoli raccolti
dall’ambiente dei tardo “macchiaioli”.
Visse a Roma, dove morì nel 1943 . A lui
fu dedicata un’intera sala alla Biennale
di Venezia del 1940 e ,nle 1939, ricevette
un premio per la pittura dall’Accademia
d’Italia.
Di lui si occuparono Enrico
Somarè, Michele Biancale , Libero de
Libero e Corrado Alvaro.La mostra si
inserisce nel programma di promozione
culturale, ideato e sostenuto
dall’assessorato alla cultura della
Regione Calabria, dal titolo “Visioni
simultanee” e, a tal proposito,
l’assessore regionale alla cultura Sandro
principe, ha dichiarato :” Ci siamo
sfrozati di mettere in piedi un serio
progetto culturale che esalti le
eccellenze presenti in Calabria e ci
faccia avere pienamente cosceinza della
nostra identità”. Altri artisti valoirizzati
nell’ambito di tale iniziativa sono:
Umberto Boccioni, Mimmo Rotella,
Francesco Cilea, Corrado Alvaro e
Giuseppe Pascaletti (pittore del settecento).
La mostra è aperta dal 28 giugno al 15 settembre presso il Museo
Archeologico statale al Castello di Vibo valentia ed è aperta tutti i giorni dalle
9,00 alle 20,00, con chiusura il Lunedì. Costo di ingresso due euro
comprensivo di visita al museo.
IX EDIZIONE DEL RADUNO
NAZIONALE MOTO GUZZI
Il sette luglio Minicrociera per tutti i
partecipanti in motonave
lungo la Costa degli dei
Il giorno successivo (Domenica otto
luglio) sono stati provati i nuovi modelli
Moto Guzzi, verso mezzogiorno un breve
giro turistico della citta
Prima di pranzo un aperitivo offerto
dall’Amministrazione comunale di
Zambrone. Alle sedici la premiazione in
Piazza Ercole
LA PIAZZA
-Attualità-
Pag. 12 -agosto-settembre2007
Nella Milano degli anni ottanta,
tanti sogni giovanili svaniscono
Mostra Permanente al Liceo Classico di Tropea:
Presentato il libro “Carne cruda” di Giuseppe Nicola Di Leo
Tra vecchi quaderni, disegni e registri, ripercorriamo la
storia dell'Istituo d'istruzione superiore
“Antonio si era attaccato a quella vita come un cane al suo
boccone di carne cruda”
di Domenico Rizzo
di Maria Zuccalà
Leggerlo è come ricevere un pugno nello stomaco. Fa
male, lacera, induce a pensare. E' uno spaccato di vita. Una
storia di emigrazione forzata, con tutte le difficoltà di
inserimento in una realtà diversa dalla nostra. Sradicarsi dalla
propria regione porta sempre con sé una grande sofferenza.
Quanto ci sia di vero o di inventato l'autore non lo dice. “Carne
cruda” si presenta come un romanza biografico con una
morale. Antonio, il protagonista, un giovane conosciuto in
treno, racconta la sua storia: partito dalla Calabria con la
classica valigia di cartone e tante speranze, si trova, a Milano, a
lavorare in una specie di agenzia, con un gruppo di giovani del
sud. Il lavoro è da sceneggiata napoletana ed è una vera truffa.
Per un periodo tutto va a gonfie vele, si vende tanto, si
guadagna tanto.
Non dura a lungo, i soldi facili, come entrano così escono e
ce ne vogliono sempre di più. Piano piano Antonio entra nella
spirale della droga, sperimenta le porte sbattute in faccia, le
delusioni, la vita senza libertà alle dipendenze della sostanza
che lo distrugge nella mente e nel fisico. Gli sono vicini gli
amici veri, che non lo abbandonano nelle difficoltà, così trova
la forza interiore per riscattarsi ed incominciare una nuova
vita. Pur avendo toccato il fondo riesce quindi ad emergere
grazie a Francesca che lo ama ed il sostegno dei suoi genitori.
L'autore tratteggia con grande finezza e sensibilità tante
figure femminili che pur nel degrado della loro vita, appaiono
dotate di grande umanità. Lo stile usato è lineare, semplice nel
costrutto, il racconto è avvincente, si legge tutto d'un fiato, è
così coinvolgente che si partecipa , senza quasi rendersene
conto,a tutte le vicende. Si gioisce e si soffre. Si impreca
contro una Calabria che neppure oggi trattiene i suoi figli. A
mio avviso, potrebbe benissimo tradursi in uno sceneggiato
televisivo.
Progetto Biblion
Dal 14 Giugno 2007 a Tropea, si è aperta la mostra
fotografica curata dalla signora Beatrice Lento, direttrice
dell'Istituto d'Istruzione Superiore di Tropea. Questo è
composto da 5 indirizzi: Liceo Classico, Liceo Scientifico,
Istituto Professionale Economico Aziendale, Turistico,
Alberghiero. Dopo essere stati per alcuni anni Istituti
autonomi, si sono unificati con un solo nome, Istituto
d'Istruzione Superiore di Tropea (I.I.S). Per fare un tuffo nel
passato, è stato scelto il Liceo Ginnasio “P. Galluppi”, mostra
che ha attirato l'interesse di molta gente di Tropea e dintorni.
La mostra suddivisa tra foto ricordo di viaggi d'istruzione di
generazioni passate, foto di classi ginnasiali e liceali di fine
anni 50, molto vecchie per il Liceo Classico e più recenti per
quanto riguarda i rimanenti Istituti(Liceo Scientifico e Istituto
Professionale).
Molte le testimonianze scritte: pagine estratte da registri di
classe dove raccontano i vari studi svolti durante l'anno e foto
ricordo di eventi extra scolastici come ad esempio, varie
premiazioni e spettacoli teatrali. Messi in mostra anche
vecchie macchine per scrivere, calcolatrici e timbri, tutto ciò fa
rivivere in un certo senso il passato, e osservando ogni cosa si
ha la sensazione di far parte di quel periodo.
S. ANGELO DI DRAPIA
CITTADELLA DI PADRE PIO
“Ognuno faccia la sua parte”
Il progetto della Cittadella di padre Pio, voluto
dallo stesso santo, che comprende: un ospedale
pediatrico specializzato in malattie oncologiche,
ematologiche, pneumologiche ed in
neuropsichiatria infantile, sarà affiancato da una
Casa accoglienza che ospiterà piccoli pazienti che
seguono terapie in Day hospital. Vi sarà inoltre un
Centro di ricerca scientifica ed una Scuola di
formazione per l’educazione continua in medicina.
Già da tempo è iniziata la raccolta di fondi
per dare vita all’opera che ha bisogno
dell’aiuto di tutti.
Chiunque volesse contribuire alla sua
realizzazione, potrà inviare al più presto
un’offerta all’Associazione “I discepoli di
Padre Pio” conto corrente postale n.
36741924 oppure conto corrente bancario: 01798 6152865342/35- Abi: 03069- Cab : 05161- Cin : B - IBAN: It42 B030
6905 1616 1528 6534235- presso Banca IntesaSanPaolo- Via Sarsina, 189- 00127 Roma- indicando :”Progetto
Calabria”
Pag. 13-agosto-settembre 2007
- Pittura -
LETTERA APERTA
ALL'ASSESSORE REGIONALE
ALLA SANITA'
E AI POLITICI CALABRESI
Sono una donna medico affetta da SLA, malattia
degenerativa dei motoneuroni, che porta ad un deficit
muscolare progressivo.
Tale patologia, prima o poi, interessa i muscoli
respiratori e i pazienti necessitano di un respiratore. Per
capire quando è opportuno l'uso del respiratore bisogna
eseguire vari esami tra cui spirometria, emogasanalisi,
saturimetria notturna, esame quest'ultimo da effettuare
presso un centro di polisonnografia.
È da precisare che questi centri offrono assistenza non
solo agli ammalati di SLA, ma a tanti pazienti affetti da
altre patologie: broncopneumopatie, obesità, patologie
muscolari, altre patologie neurodegenerative.
In Calabria esiste un centro di polisonnografia a
Catanzaro,ospedale di Germaneto- divisione di
Pneumologia, tenuto in piedi dalla volontà e
professionalità di pochi operatori (voglio menzionare
dr.Roccia, dr.Vero, ecc.).
Nella disgrazia della mia malattia ho avuto la gioia di
incontrare ed apprezzare la dedizione di questi bravi
medici che competono alla grande con gli operatori dei
migliori centri del Nord Italia.
Il centro di Germaneto è dotato però di
strumentazione ridotta e tra l'altro la manutenzione delle
apparecchiature non è sempre puntuale.
I pazienti sono tanti e le liste di attesa infinite, con
tempi di prenotazione lunghissimi.
Allora mi chiedo:
Perché non potenziare il centro di Germaneto?
E' stata fatta la verifica se serve creare altri centri in
Calabria?
Il nuovo Piano Sanitario Regionale non dovrebbe dare
risposta anche a questi ammalati costretti il più delle
volte a recarsi fuori Regione per le cure?
Andare fuori regione, come purtroppo sanno tanti
calabresi, è causa di disagio per gli ammalati, spese per i
familiari e rappresenta un costo per la regione Calabria
che deve rimborsare le prestazioni.
Tutto ciò premesso, come paziente e medico che ha
lavorato con passione tanti anni nelle strutture
pubbliche, voglio fare un sentito appello alla classe
politica calabrese ed in particolare allo assessore
regionale Lo Moro, donna coraggiosa e sensibile, che
può fare ancora molto per la sanità calabrese, affinché
intervengano con urgenza per potenziare il centro di
Germaneto di quanto necessario,apparecchiature e
risorse umane,in modo da ridurre le liste di attesa e dare
risposte concrete a tanti cittadini calabresi costretti,nel
2007, troppe volte ad intraprendere i viaggi della
speranza.
Parghelia,20-7-2007
Carmela V.
LA PIAZZA
Premiato l’on. Giuseppe
Reale nella XIX edizione
del Premio Don Mottola
“E' stato un autentico protagonista
della vita calabrese”. Così viene
definito durante la consegna del premio
don Mottola, XIX edizione, il prof.
On.le Giuseppe Reale.
Per l'anno 2007, il Comitato per il
premio, ha voluto indicare
all'attenzione della comunità ecclesiale
e civile del nostro paese, un laico
credente, testimone di speranza
cristiana.
E' quanto si è detto nel corso della
manifestazione pubblica avvenuta il
trenta giugno scorso nella biblioteca
comunale. Ai lavori, introdotti da Alfredo de Grazia, presidente
della Fondazione don Francesco Mottola, hanno partecipato, fra gli
altri, il Vescovo di Lamezia Terme, mons. Vincenzo Rimedio, che
ha tenuto una relazione sull'impegno e al testimonianza coerente
del laico credente nella vita sociale e politica, Rosario Chiriano,
presidente della Banca popolare di Calabria, Rosaria Chessari,
presidente del Comitato per il premio e Sandro Cortese vice
Sindaco del Comune di Tropea e componente del Comitato del
Premio.
Fra gli altri erano presenti Stefano di Napoli, figlio di Nicola,
già devoto di padre Mottola, che ottenne qualche anno fa la
cittadinanza onoraria della nostra città.
Prima della consegna della targa di riconoscimento, la
violinista Greta Medini si è esibita con un pezzo in omaggio
dell'on.le Reale.
Momenti della serata
-Storia-
LA PIAZZA
Pag. 14 -agosto-settembre2007
Gaetano Antonio Bursese: un magistrato con la
passione della pittura sin dalla giovinezza
Gaetano Antonio Bursese.
Originario di Mileto, vive e
lavora a Roma, dove è
magistrato presso la Suprema
Corte di Cassazione.
L'amore per le “pandette” e
l'esercizio della sua delicata
professione (che lo ha portato a ricoprire importanti
incarichi nel corso della sua carriera) non hanno mai
ostacolato la sua passione per le arti e per la pittura in
particolare, cui si è dedicato fin dall'età giovanile,
seguendo in questo un “filone artistico” presente nella
sua famiglia. Considera i suoi quadri ed i suoi disegni
come proprie “creature”, di cui è geloso, ragione questa
che lo ha spinto raramente a partecipare a mostre e
concorsi di pittura. Ritiene Tropea come sua patria
elettiva, dedica ad essa gran parte del suo tempo libero,
partecipando attivamente ad associazioni e
manifestazioni culturali (è socio e consulente
dell'Associazione Tropea musica; ha più volte presieduto
il Concorso di poesia “Tropea-Onde mediterranee”).
La pittura è, per Bursese, avventura affascinante, percorso culturale e
sentimentale, compiacimento ammiratore sereno della bellezza della natura,
fonte inesauribile di emozioni e di appagamento spirituale. Passione antica,
primigenia, investe gli anni dell'adolescenza e della giovinezza, quando, nelle
sue prima prove, egli fa sfoggio di una maturità singolare, che lo porta a
padroneggiare con gran sicurezza le sue risorse, con esiti pienamente
compatibili con quelli della produzione più recente. Sono poi seguiti gli
impegni pressanti della vita, professionali e familiari, in cui
stentano a trovare spazio i sogni, pur diletti, dei verdi anni
della gioventù; ma essi urgono, continuano a covare
sommessamente come brace, sotto la cenere delle cure
quotidiane, magari per anni e per lustri, ed infine
divampano con rinnovato vigore, autentica ed
insopprimibileaspirazionedell'anima.
Assistiamo così, in quest'ultimo arco di tempo, ad un
clamoroso revival di energia che assume i contorni di un
fervore creativo, invero sorprendente, fonte inesauribile di
nuove invenzioni e di nuove emozioni. Nota dominante
della sua personalità, umana ed artistica, è la forte carica di
positività che è parte integrante del suo carattere e lo porta
ad amare la vita, in tutte le sue manifestazioni, traducendosi
in una felice, affettuosa disposizione d'animo nei confronti
dituttociòchelocirconda.
Egli ama la natura, la filosofia, la storia, nutre una
passione sviscerata per la musica classica, coltiva e pratica
una serie impressionante di attitudini. Un panorama di interessi tanto ampio e
variegato, da porlo a pieno titolo nel solco di quel vivace eclettismo, di chiara
impronta mediterranea, che rappresenta la più schietta ed eletta caratteristica,
oltre che la maggiore e più significativa risorsa, delle genti meridionali ed è
mirabilmente idealizzato nel mito omerico di Ulisse, “uomo dal multiforme
ingegno”. Ne discende, a corollario, una curiosità acuta che lo spinge ad
indagareesceverarenellepieghepiùripostedellarealtà,allaricercadiquantodi
bello,diamabile,dipreziososicelanelgranmisterodelcreato.
L'arte diviene per lui ansia di conoscenza, talvolta intuitiva, più spesso
meditata,intimamentetesaaformedigratificazionespiritualeeculturale.
La sua produzione si articola in filoni tematici ben definiti che rispecchiano
senza infingimenti i suoi interessi. L’attenzione alle cose di cui è intessuto il
nostro quotidiano, penetrare fin nelle fibre più riposte della loro essenza, si
rivela nella superba resa pittorica delle sue nature morte, in cui trionfano gli
accordi di una gioiosa sinfonia di colori. In esse si evidenzia una delle sue cifre
dominanti, quel sentore di fresca, genuina spontaneità che è patrimonio
comune ed inestimabile degli artisti autodidatti ed indipendenti che dipingono
senz’altro fine che il proprio esclusivo e personale diletto, con assoluta libertà di
espressione, liberi dai condizionamenti e dalla provvisorietà delle tendenze alla
moda, dai vassallaggi imposti dall'appartenenza a questa o quella corrente,
dall'adeguamento alle esigenze ed ai capricci del mercato. Ma Burserse, come
ogni artista vero, è anche profondamente intriso della storia e della civiltà della
sua terra. E di questo dà conto, in una serie di tersi quadretti, dedicati ad antiche
vestigia architettoniche della sua Calabria, chiese, fontane, tabernacoli, in cui il
dato paesaggistico e floreale si sposa con la scabra superficie della pietra e la
avvolge in un tenero abbraccio. Qui la materia pittorica è fatta di piccoli tratti di
pennello, particole di immagine sapientemente aggregate a definire la
composizione, quasi sempre dominata da una vegetazione lussureggiante ed
inebriante, da cui sembra emanare il profumo dei fiori e degli agrumeti. Un
caso a parte è la Colonna che si erge superstite, in solitario confronto con
l'immensità del mare: tema colto, carciofo di significati simbolici ed allegorici
che l'artista affronta e risolve con intensa spiritualità. A questa serie di opere si
saldano, per solidale affinità tipologica, alcune raffigurazioni, particolarmente
sentite, di siti cari all'autore. Spicca fra essi, l'immagine
della sua dimora di Nepi, una veduta prospettica che
digrada verso il basso, in una cornice di piante e di fiori, di
un delicato intimismo. L'amore per la Storia, che gli deriva
dalla sua formazione classica, si traduce esplicitamente
nella appassionata rivisitazione del Rinascimento italiano,
di cui sono informati i “suoi ritratti fantastici”, a partire
dalla Giulietta, uno dei rari lavori giovanili,. In cui già si
rivelano compiutamente gli stilemi che caratterizzano la
produzione più tarda e quella attuale. In essa, il
vagheggiamento di una bellezza muliebre ideale, in cui la
donna assume il significato di simbolo vivente della
perfezione, si colloca nel solco della grande tradizione
europea trobadorica e cortese, ripresa ed esaltata al
massimo grado dalla poetica dantesca della donna
angelicata: di essa sembrano permeate quelle mirabili
battesse, in cui sembra sostanziarsi quello stesso
sentimento di rievocazione nostalgica, ma anche di
rivendicazione polemica, della grandezza della
mobilissima tradizione artistica del nostro paese, all'epoca in cui l'arte italiana
toccava il limite estremo delle umane possibilità, che animava i grandi
esponentidellapitturapreraffaellita.
Una definizione pittorica altrettanto accurata ricorre in un'altra “opera
prima” di Bursese: si tratta di una coppia di deliziosi gattini che egli dipinse al
tempo del ginnasio, con una abilità già consumata, e che rappresentano i
capostipiti di una nutrita serie di altre opere tematicamente affini. Al mondo
fascinoso ed intrigante degli animali, Bursese si rivolge con animo lieto, con un
sentimento affettuoso di complicità: i soggetti sono forniti dalla variegata
confraternita di cani e gatti che popola in buon accordo la tenuta di famiglia e,
segnatamente, dei prediletti cavalli ai quali egli si rivolge con particolare,
amorevolecura.
A chiusura di questa brevissima nota, che vuol semplicemente essere un
primo, pur sommario e provvisorio,cenno di riconoscimento dei suoi meriti,
mi è grato rivolgere a Gaetano Antonio il più amicale, affettuoso
incoraggiamento, con l'invito a perseverare con sempre nuovo entusiasmo in
questa meravigliosa, esaltante avventura, proponendoci ancora tanti e poi tanti
altri suoi saggi di una pittura coloratissima e piacevolissima, aperta, genuina,
che rifugge dai sofismi, dagli ermetismi e dai contorsionismo dialettici che
affliggono tanta produzione contemporanea; una pittura gioiosa, solare, fresca
e ristoratrice coma una buona sorsata di acqua sorgiva, assolutamente
accattivante e coinvolgente nella sua visione ottimistica e positiva della storia,
dellanaturaedell'umanaesistenza.
CalcedonioTropea
(DirettoredelMuseonazionaledell'AbruzzoeStoricodell'arte)
LA PIAZZA
Pag. 15 -agosto-settembre2007
-Poesia-
Una battaglia sanguinosa che sconsigliò Napoleone di conquistare la Sicilia
Il bicentenario della Battaglia di Mileto
A Tropea la guardia civica impedì alla flotta anglo-borbonica di sbarcare
di Giuseppe Calzone
Il 25,26 e 28 maggio scorsi è stato
commemorato il bicentenario della Battaglia di
Mileto, organizzato dalla locale Pro loco e dal
Sistema bibliotecario vibonese con il contributo
della Regione Calabria, della Provincia di Vibo
Valentia e dei Comuni interessati all'evento. Nel
corso del convegno, svoltosi sotto la direzione
di un Comitato scientifico presieduto dal prof.
Saverio Di Bella, si è potuto sperimentare l'alto
interesse del pubblico, oltre che degli studiosi e
degli appassionati, per questo periodo storico.
Decisiva a determinare il successo delle
celebrazioni è stata la presenza di numerosi
sindaci, di numerosissimi relatori e tra questi
l'alta percentuale di donne. La battaglia di
Mileto,combattuta il 28 maggio del 1807, fu
una tappa decisiva nello scontro tra due delle
maggiori potenze europee: la Francia e l'
Inghilterra, quest'ultima alleata dei borboni
contro Napoleone. A Mileto furono i francesi a
vincere e a conquistare il predominio della
regione per circa un decennio. Si capovolsero
gli equilibri di forza creatisi dopo la battaglia di
Maida del 4 luglio del 1806, dove i francesi furono sconfitti dagli inglesi. Il
Generale francese Reynier, sconfitto a Maida, inseguì per un anno la
rivincita e la ottenne proprio a Mileto. Tra i cambiamenti che seguirono vi
fu il trasferimento della capitale della Calabria Ulteriore da Catanzaro a
Monteleone (Vibo Valentia). Ma altri mutamenti ebbero una portata
innovatrice, così come avvenne nel resto d'Europa :furono introdotte le
leggi e le istituzioni francesi; per motivi igienici ed egalitari, fu resa
obbligatoria la sepoltura nei cimiteri. Già nel 1806 era stata emanata a
Napoli la “legge di eversione della feudalità” che eliminò privilegi e portò
alla espropriazione dei beni ecclesiastici. Si rafforzò la borghesia agraria
con la ripartizione dei demani pubblici che incentivò i latifondi ( e questo fu
causa di gravi conflitti). Furono costruite strade,canali e scuole. A Mileto fu
costruito un acquedotto e fu aperto un teatro.Gioacchino Murat, cognato di
Napoleone, creò un esercito che fu elemento di crescita non solo militare
ma anche politica, infatti tra i suoi ufficiali si formarono alla fine dell'età
napoleonica i primi nuclei del risorgimento. I Borboni si rifugiarono in
Sicilia da dove, assieme agli inglesi, fomentarono in Calabria il
brigantaggio che diede filo da torcere ai francesi e fu oggetto di una crudele
azione repressiva.Nell'isola ,protetti dalla flotta inglese, Ferdinando e la
moglie Maria Carolina, non rinunciavano alla riconquista del regno.
Ferdinando ritornò sul trono dopo il Congresso di Vienna del 1815 . Alla
caduta dell'impero di Napoleone il tentativo di Gioacchino Murat di
riconquistare il regno di Napoli , fallì miseramente, poiché egli fu preso e
fucilato nel castello di Pizzo il 13 ottobre dello stesso anno dopo un
processo sommario. A Mileto rimasero sul terreno circa duemila morti . Si
fronteggiarono per i francesi il generale Reynier, con 5.000 uomini, e per i
borboni, il Principe Philippstal d'Assia , che comandava un esercito di circa
3.500 uomini, oltre le bande di briganti al suo seguito. Faceva parte
dell'esercito borbonico anche il colonnello Vito Nunziante le cui truppe,
alla restaurazione il 29 giugno del 1848 ,trucidarono a Pizzo il padre ed il
fratello di Benedetto Musolino, personaggio politico di grande rilievo del
risorgimento calabrese ed italiano. Nei preparativi della battaglia sono state
registrate anche operazioni di spionaggio : il maggiore borbonico Pousset
nel giornale di battaglia riferisce che la mattina del 27 maggio gli avamposti
“arrestarono due spie, una portava delle lettere parlando del numero di
bestiami, dividendoli in vacche, e pecore, chiedendo dei fucili da caccia pe
'l passaggio delle quaglie sotto un'aspetto che conoscer faceva di parlare
d'affari relativi all'armata. La detta lettera gli fu trovata avvolta nel
tabacco…l'altra spia era un monaco, che nell'atto dell'arresto s'ingoijò delle
cartelline, che aveva indosso.” I tentativi di sbarco fatti nei giorni
precedenti dalla flottiglia borbonica lungo la costa erano stati respinti come
si legge nella relazione di parte francese, apparsa sul Monitore napolitano
del 9 giugno 1807 : “ La stessa flottiglia che aveva fatto lo sbarco di Gioja, si
presentò caricata di briganti sotto il comando di Cancelliere, e minacciò
diversi punti della costa di Gioja sino a S.Eufemia del golfo. A Tropea le
buone disposizioni della Civica gli levarono la voglia di sbarcare: lo stesso
successe a Paralia a Briatico e al Pizzo.Il Generale( Reynier -n.d.r. ) non
può che lodarsi della buona condotta delle Civiche di tutte queste parti”.
Dai giornali della battaglia di Mileto e dalle relazioni ,redatti da ambe le
parti, risaltano gli errori che avrebbero compiuto i borboni. Infatti ,pare che
il colonnello Nunziante avesse avvertito il Philippstall di lasciare la
posizione di Mileto perché tatticamente sfavorita di fronte ad un eventuale
attacco nemico . Mileto si trova su una collina più bassa rispetto al pianoro
che da Vibo Valentia porta nella cittadina ed è circondata ,ora come
allora,da colline che la sovrastano. Il Philippstall, pare fosse buon
bevitore, tardò a prendere una decisione e venne attaccato dai francesi
alle 4 e mezza della mattina del 28 maggio. I primi contatti fra le truppe
avvennero sulle colline di di Nao e poi a Pizzinni. Da qui la battaglia si
trasferì nell'abitato di Mileto -dove si combattè a colpi di fucile e
all'arma bianca tra le case- e nelle campagne a sud della città. Lo
scontro fu sanguinoso e l'esercito napoletano fu sbaragliato ed
inseguito per Rosarno, Gioia Tauro e Seminara fino alle porte di
Reggio Calabria. Il Generale principe Philipsthal d'Hassia, che
comandava l'esercito borbonico, nella sua relazione si sofferma sulla
fuga precipitosa della cavalleria borbonica all'impatto con le truppe
francesi e narra che quella, fuggendo , travolse i suoi stessi
“Cacciatori” al punto che non sentendo la voce dei loro ufficiali : “ né la
mia stessa voce fui costretto di tirare, e far tirare dai miei Ufficiali delle
pistolettate, e sciabolate a quei, che precipitosamente
fuggivano,abbandonando il loro ufficiali…”.Una relazione di parte
francese, apparsa sul Monitore napolitano del 9 giugno 1807 racconta
,fra l'altro come, dopo la disfatta, l'esercito borbonico “fuggì col
maggior disordine,abbandonando cannoni,
cassoni,munizioni,bagagli di cui era tutta coperta la strada di Mileto a
Rosarno… Il generale Camus restò con il 52° Reggimento tra Mileto e
Rosarno e distaccò più colonne mobili per radunare li prigionieri sparsi
nelle campagne e che, stanchi d'una così veloce corsa, non si potevano
più dare alla fuga”. “La battaglia fu una delle più sanguinose che si
possa ideare- scrive il Colonnello Leone Toro - ma alla fine si dové
cedere ad un numero quasi quadruplo alla nostra forza …” E, sempre
quest'ufficiale racconta come il Maggiore Graduato Giuseppe De
Luca, nativo del posto (Nicotera), lanciatosi alla carica, al comando del
suo plotone, rimaneva ucciso in battaglia. E' pieno di sentimenti di
pietà il racconto del Generale Guglielmo Pepe -patriota che aveva
combattuto contro le bande sanfediste già nel 1799- e che prese parte
alla battaglia; egli racconta…” Facevamo prigionieri ad ogni passo ed
io accorgendomi d'un ferito giacente sul suolo e circondato da vari de'
nostri, vidi ch'era una povera donna vestita da soldato,la quale,trafitta
nel petto, teneva ancor ferma lo schioppo, e chiamava delirando suo
marito”.Nella fuga disordinata dal campo di battaglia i mercenari
borbonici, che costituivano le cosiddette “masse” di irregolari,
spararono sui propri commilitoni per spogliarli di ogni cosa : “ La fuga
donò ardire ai vili, il soldato assassinava l'ufficiale, i bagagli
depredavansi da questi col ferro recidevano le salme, e Valige; i
vetturali gettavano i Generi per salire a cavallo e fuggire, l'uno
calpestava l'altro, e tanti e tanti cadeano oppressi dagli stessi compagni :
fu tale il furto frà i nostri,che il nemico nulla certamente ha trovato”.
(Dalla Relazione dell'Ufficiale borbonico Giuseppe Vanni). Il Re
Ferdinando IV per ricordare il luttuoso fatto d'arme, fece coniare due
medaglie con la sua immagine , la data- della disfatta- con la vista di un
castello e ponte di Mileto. Per approfondimenti vedi : La battaglia di
Mileto ; Francesco Pititto , Tip. Signoretta, Mileto 1917, e scritti di
Mario Spizzirri in : “Mileto nel contesto storico-culturale dell'Italia
meridionale”, (Ed. Pro loco 1999 )
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Pag. 16 -agosto-settembre 2007
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Agosto settembre 07