20 Sabato, 21 giugno 2014
Como Cronaca
Una interessante guida
100 Adda
da scoprire
da Lecco al Po
U
Realizzata da Alessio
na nuova pubblicazione
si inserisce nella felice
Rimoldi, Alessandro
collana CentoeCinquanta
Dominioni Editore,
lanciata dall’editore comasco
accompagna il lettore
Alessandro Dominioni. “100 Adda
da scoprire da Lecco al Po” è il titolo
alla scoperta di curiosità
dell’agevole opuscolo realizzato da
e suggestioni legate allo
Alessio Rimoldi che mette in luce 100
curiosità e particolarità di questo fiume
storico fiume lombardo
dell’Italia settentrionale, il cui corso
si sviluppa interamente in Regione Lombardia. “100
dunque che l’Adda lasciò il
Adda da scoprire – scrive l’autore – vuole essere un
comasco in cerca di nuovi
caldo invito a visitare un territorio che per natura
tracciati da disegnare.
si cela e non si espone. La parte più difficile della
Oggi il fiume congiunge il
realizzazione di questa guida è stata la scelta dei 100
lecchese con la Valtellina
argomenti da trattare, non per la mancanza di luoghi,
da cui prende vita, a 2200 m
storie e scorci da scoprire ma per il motivo opposto.
d’altezza, nel cuore del Parco
Il territorio attraversato dal fiume Adda, da Lecco al
Nazionale dello Stelvio, in
Po, è molto vasto, ricco di storia, arte, cultura e luoghi
Val Alpisella, fra il monte
incantevoli. Per me è stato un grande onore descrivere,
Pettini e il Pizzo del Ferro.
seppur in modo semplice e divulgativo, senza pretese
Una storia, quella dell’Adda,
di completezza, le numerose testimonianze che
che attraversa generazioni,
caratterizzano la valle dell’Adda. Castelli, santuari,
portando con sé tragedia e
archeologia industriale, battaglie, storie, tradizioni,
vita, esondazioni e sostentamento per l’economia locale.
parchi, riserve naturali e paesaggi fiabeschi aspettano
L’industria serica, ad esempio, lungo il medio corso
solo di essere scoperti…” Ed ecco allora che questo
dell’Adda costituì il principale polo produttivo della
viaggio prende il via, secondo un itinerario prestabilito.
Lombardia durante il XIX sec.
Non senza però aver prima dato al lettore gli strumenti
Acquisite le necessarie informazioni, d’obbligo prima
storici e documentali necessari. Scorrendo le pagine
di intraprendere qualsiasi viaggio, ecco che il testo
si viene dunque a sapere che l’Adda in un’epoca
continua seguendo il corso del fiume, muovendosi da
lontanissima passava addirittura da Como e che il ramo
Lecco alla Forra d’Adda, passando per Pescarenico, il
di Lecco era attraversato da un altro fiume che aveva
Parco Regionale del Monte Barro, il Santuario di San
origine dalla catena montuosa che univa Bellagio a
Girolamo. Accarezzando luoghi la cui suggestione
Varenna. L’evento geologico che determinò l’aspetto
ha influenzato la penna di scrittori che hanno
odierno del Lario fu il passaggio dell’Adda da Como a
accompagnato la nostra crescita: è il caso della Rocca
Lecco, che avvenne durante le glaciazioni, quando una
dell’Innominato, rudere reso celebre dal Manzoni
lingua glaciale aprì un varco verso il ramo di Lecco. Ecco
ne “I promessi sposi”. Tappa d’obbligo è anche la
diga di Olginate, la cui chiusura e apertura, a cura del
Consorzio dell’Adda, regola il livello del lago di Como.
E poi ancora toccando punti storici come la filanda di
Olginate, santuari e suggestivi castelli come il Castello di
Brivio, risalente a X secolo. Dalla Forra d’Adda il viaggio
prosegue quindi da Trezzo sull’Adda a Cassano d’Adda,
anche qui un percorso ricco di storia e suggestione, per
scivolare quindi sulle ultime tappe, da Rivolta d’Adda al
fiume Po. Il percorso si conclude con un omaggio alle
“gente dell’Adda”, una veloce rassegna di personaggi
famosi cresciuti sulle sponde del fiume.
“100 Adda da scoprire da Lecco al Po”, un libro da tenere
in libreria, pronto all’uso. Alessandro Dominioni Editore,
2014, 16,50 euro. (m.ga.)
dal 15 giugno. A Como, in via Italia Libera
la sede
della Cri
di Como
negli
anni ‘40
Un museo rifugio
antiaereo sotto la Cri
U
n rifugio antiaereo, nel cuore della città di Como, diventato museo. Si tratta
del rifugio presente nei sotterranei della storica palazzina della Croce Rossa
di Como, in via Italia Libera. Un luogo al servizio dell’intera città durante
l’ultima guerra. E dal 15 giugno scorso importante tassello di memoria. Domenica
scorsa è infatti stato inaugurato, in concomitanza con il centocinquantesimo
anniversario della fondazione della Cri. Un traguardo raggiunto a conclusione
di un percorso durato tre anni, su iniziativa della Croce Rossa Italiane Comitato
Provinciale di Como, grazie al contributo della Fondazione Provinciale Comunità
Comasca, con il patrocinio del Comune e della Provincia di Como e del Comune
di Erba, con la collaborazione ed il
sostegno di Amici di Como e Consorzio
Como Turistica. Sono i protagonisti
del progetto Mu.R.A.C. (Museo Rifugi
Antiaerei Como). Progetto che ha anche
ricevuto l’Alto Patronato del Presidente
della Repubblica, Giorgio Napolitano,
per il suo elevato valore storico e
culturale. Il museo che sarà visitabile
dal lunedì al venerdì dalle ore 10 alle
ore 17, il sabato e i giorni festivi dalle
ore 10 alle ore 12.30, con possibilità di
prenotazione in altri orari, ad ingresso
gratuito con offerta libera, regala
uno sguardo da un singolare punto
di vista, su un drammatico momento
storico. Una piccola porta metallica
con un grande “maniglione” anticipa
l’atmosfera di un ambiente surreale:
quello di città intenta a difendersi dalla
guerra. La presenza di una ricca ed
articolata documentazione, reperita
presso gli archivi comunali, testimonia
il ruolo centrale di questo luogo per
L’iniziativa ha anche beneficiato
dell’Alto Patronato della
Presidenza della Repubblica
per il suo notevole valore storico
la protezione dei civili nella seconda
guerra mondiale: lì aveva infatti sede,
insieme alla Croce Rossa Italiana, anche
il Comitato Provinciale della Protezione
Antiaerea. Da lì l’idea del recupero
di questo manufatto come testimone
e custode di un peculiare momento
storico. La grande mole di documenti
d’archivio reperiti, insieme alle numerose
testimonianze orali, permette di entrare
in contatto con la quotidianità della città
nei primi decenni del ‘900, cogliendola
nella sua stretta relazione con gli eventi
bellici. L’organizzazione di questo
interessantissimo materiale ha permesso
la realizzazione di un suggestivo percorso
espositivo. Questa parte di storia
della nostra città e dei suoi abitanti è
stata raccontata attraverso l’oggettiva
documentazione delle ordinanze,
dei regolamenti, delle trasformazioni
fisiche, delle attività di propaganda, delle
esercitazioni sino ai fenomeni di costume
che inevitabilmente l’hanno permeata.
Si spazia dalla costruzione dei grandi
rifugi pubblici all’istallazione delle
sirene d’allarme, dall’oscuramento delle
attività all’aperto alla protezione delle
facciate del Duomo, ecc., ma anche,
e soprattutto, attraverso l’esperienza
diretta di questo particolare ambiente.
Una particolare area tematica è stata
curata da un gruppo di volontari e
dal Corpo delle Infermiere Volontarie
della Croce Rossa Italiana di Como, in
occasione del 150° anniversario della
sua istituzione. Un percorso espositivo
di grande interesse, fruibile grazie
all’esposizione di pannelli informativi e
supporti multimediali. Un’occasione da
non perdere per farvi tappa.
Per informazioni e prenotazioni: tel.
031-243289, fax 031-243282, e-mail
[email protected], www.murac.it
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100 Adda da scoprire