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DA BERGAMO
DA VARESE
Un convegno di CGIL CISL UIL
SICUREZZA
SUL
LAVORO,
CORSA CONTRO IL TEMPO PER
LE NUOVE NORME
I tempi sono stretti, ma il tema non è di quelli che possono essere rimbalzati fra una legislatura e l’altra: la sicurezza sul lavoro. E
dopo la tragedia alla Thyssen Krupp
l’urgenza di fare una volta per tutte chiarezza è ineludibile, ha sottolineato Salvatore
Minardi, del Dipartimento sicurezza CGIL
CISL UIL di Varese al convegno organizzato
venerdì 22 febbraio al Collegio De Filippi.
Obiettivo della giornata era quello di fare il
punto della situazione sulla normativa vigente e sugli sviluppi futuri. L’agenda politica e le principali novità della legge 123
dell’agosto 2007 e del futuro Testo Unico
sono stati presentati dal sottosegretario del
Ministero della Salute Giampaolo Patta e da
Rino Pavanello dell’associazione Ambiente e
Lavoro. I punti principali riguardano la riorganizzazione dell’attività di ispezione e le
maggiori garanzie per gli appalti, insieme
alla responsabilizzazione dei committenti.
Dal futuro Testo Unico, che ora ha davanti a
sé almeno nove passaggi istituzionali da
superare, dovrebbero arrivare nuovi sostegni alla bilateralità e all’innovazione in sicurezza. Un’attenzione speciale sarà riservata
alla formazione e informazione sia nelle
scuole che nei luoghi di lavoro, soprattutto
per la figura del Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (Rlst).
Seppur con qualche critica, i sindacati sembrano comunque soddisfatti dei risultati
finora ottenuti. Cinzia Frascheri, di CGIL
CISL UIL nazionali, ha ricordato da un lato
l’introduzione dell’Rlst in tutti i luoghi di
lavoro, anche nei negozi e nelle piccole imprese familiari, ma anche l’attenzione al
lavoro delle donne. Finora infatti, ad eccezione del periodo della maternità, le lavoratrici erano considerate alla stessa stregua dei
colleghi maschi. Con il Testo Unico invece
verranno introdotte nuove norme per evitare
rischi sia in età fertile che oltre i 50 anni.
Spazio infine anche a novità in campo sanzionatorio. Per quanto secondo Crescenzo
Tiso, dell’Asl di Varese, le norme vigenti
siano efficaci, è ora di adeguare l’importo
delle sanzioni.
Insomma dopo tre tentativi in trent’anni per
arrivare ad un testo unico che regoli la stratificazione di norme che si è creata negli anni,
ora sembra il momento giusto e l’ultima
occasione prima delle elezioni di aprile. La
sicurezza sul lavoro intanto resta in cima
all’agenda dei sindacati: l’idea è quella dedicare anche a Varese la giornata del Primo
maggio - Festa dei lavoratori al problema
della sicurezza sul lavoro.
cgil.lombardia.it
Strutture Residenziali per Anziani
FAMIGLIE IN DIFFICOLTA’ PER
GLI AUMENTI DELLE RETTE
Dall’inizio dell’anno molte strutture di ricovero per anziani, per disabili, per minori
hanno aumentato le rette, in diversi casi
anche al di là dell’adeguamento Istat
(+1,7%). Poiché si tratta di strutture no profit
con finalità solidaristiche e assistenziali, è
escluso che si sia di fronte ad aumenti speculativi. Certo, se fossero tenute a documentare
pubblicamente le motivazioni della decisione, si individuerebbero eventuali aumenti
non giustificati e si scoraggerebbe la pratica
di spostare sulle rette i costi di inefficienze
gestionali. L’ondata di aumenti si abbatte
sui bilanci delle famiglie e su quelli dei Comuni (che intervengono ad integrare le quote non sostenibili da parte dei parenti).
Il Comune di Bergamo, che paga le rette a
decine di strutture, per le 45 case di riposo
(di cui 13 fuori provincia), ha dovuto far
fronte ad aumenti medi del 2,91%, in pratica
il 3%, con punte del 5,9%. Si tratta di rette
oscillanti tra i 40 e i 70 euro al giorno (con
punte oltre i 90 e i 100). Mediamente, quindi,
la spesa aggiuntiva è di circa 45-50 euro al
mese, escludendo il costo di altri servizi che
cominciano ad essere addebitati a parte (lavanderia, trasporto, sovrapprezzo per Alzheimer). Lo stesso accade nelle strutture
per disabili e minori dove la retta giornaliera
è anche più elevata (70-80 euro). Se per il
bilancio di una famiglia i 50 o più euro mensili di aumento possono costituire un problema - specie per un reddito da pensione per il Comune di Bergamo la spesa annuale è
di oltre 1,7 milioni di euro e per un piccolo
comune, l’integrazione delle rette spesso
assorbe
gran
parte
del
bilancio
dell’assessorato ai servizi sociali. Dai dati
pubblicati dal Comune di Bergamo emerge
che gli anziani ultra ottantenni cresceranno
del 44% entro il 2030. Crescerà di conseguenza il peso assistenziale, e non pare che
di questo ci sia ancora piena consapevolezza.
Tardano, infatti, sia le misure per finanziare i
costi della non autosufficienza, sia politiche
territoriali e familiari per dare risposte non
solo economiche al problema.
Ma perché aumentano in modo così rilevante i costi di ricovero? La risposta si può trovare, almeno per le case di riposo, nei dati
pubblicati dalla RSA del Gleno: “Ognuno
degli ospiti, nel corso dell’anno [2006], è
stato affetto da due co-morbosità di livello
molto grave o grave”; se, poi, si pensa che
più del 40% dei ricoverati non sopravvive
oltre un anno dal ricovero, è chiaro che è la
spesa di carattere sanitario a far lievitare i
costi, spesa che sarebbe di competenza della
Regione e che la Regione tarda ad adeguare
scaricando così i costi sulle singole case di
riposo che, a loro volta, li scaricano sulle
rette sostenute dagli ospiti e dai Comuni. È
la politica di welfare della Regione che deve
essere rivista, ridisegnando priorità e urgenze sulla base dei nuovi bisogni”.
DA MANTOVA
Un progetto e un opuscolo di prevenzione
ANZIANI E TRUFFE, MAI PIÙ A
BRACCETTO
Nel 2008 lo SPI CGIL di Mantova sarà in
primo piano nella lotta alle truffe e ai raggiri ai danni degli anziani residenti nella
provincia.
Debuttano così la campagna di sensibilizzazione e la relativa pubblicazione “Guida
per difendersi da furti e truffe”, prodotte
dal Sindacato Pensionati di Mantova con
il Patrocinio della Provincia e la collaborazione della Questura, presentate il 6
febbraio con una conferenza stampa presso la Sala Consigliare della Provincia di
Mantova.
Con la partecipazione di Massimo Marchini (Segretario Generale CGIL SPI di
Mantova), Maurizio Fontanili (Presidente
della Provincia di Mantova), Fausto Banzi
(Assessore provinciale ai Servizi Sociali),
Francesco Senatore (Questore di Mantova), sono state distribuite le prime copie
dell’opuscolo e sono state annunciate le
iniziative previste per quest’anno per
sensibilizzare gli anziani della provincia
sui rischi nei quali si può incorrere quotidianamente per colpa di ladri e truffatori.
“Anche la nostra provincia”, ha ricordato
Massimo Marchini, “oggi è colpita da
innumerevoli casi di truffe e raggiri, ed è
anche prendendo spunto dalla cronaca
quotidiana che lanciamo un vero e proprio progetto di sensibilizzazione e formazione sul territorio”.
Gli anziani, per età, solitudine e incapacità
di reagire prontamente, sono le persone
più a rischio di finire tra le grinfie di disonesti e truffatori. È quindi necessario,
spiega la Guida, essere sempre prudenti:
evitare di dare ascolto agli estranei, in
particolare ai falsi operatori che possono
presentarsi a casa (falsi tecnici Telecom o
impiegati Enel, falsi poliziotti che devono
controllare le banconote della pensione),
portare con sé poco denaro, non fare resistenza se si subisce uno scippo (per evitare cadute e conseguenze fisiche), non dare
mai codici personali né tramite posta, né
tramite telefono, né tramite e-mail, e soprattutto denunciare sempre, vincendo
paura e vergogna, furti e truffe di cui si è
vittime.
Nel corso del 2008, su tutto il territorio
provinciale, oltre alla distribuzione gratuita della Guida sarà portata avanti una
collaborazione con amministrazioni locali,
questura e centri anziani per rendere consapevoli gli anziani delle situazioni nelle
quali possono essere vulnerabili, e renderli più sicuri.
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