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CONSULENZA
Si f a s tr a d a un orientamento che p r e d i l i g e i p r o d o tti n a t u r a l i
Il mercato americano apre ai prodotti alimentari italiani
Paola Ligabue da anni offre un apposito servizio export indirizzato alle PMI
Nel mercato americano si
inizia a notare un cambiamento del modello di consumo di prodotti alimentari.
Negli ultimi anni c’è stato un
forte orientamento verso i
cibi più naturali e meno “industrializzati”. Questa nuova
tendenza favorisce la vendita
dei prodotti alimentari italiani: dalla pasta al vino, dall’olio
alle conserve, ecc. Si tratta di
una notevole opportunità per
le aziende italiane che intendono esportare prodotti alimentari in America.
Per fare questo occorre da un
lato conoscere e rispettare la
normativa in essere e dall’altra applicare precise politiche di marketing, proprie dei
prodotti di largo consumo per
quel tipo di mercato. A tale riguardo, Paola Ligabue, titolare dell’omonimo Studio con
sede a Reggio Emilia, collabora da oltre vent’anni con Donato Grosser, direttore dello
studio Grosser&Associates di
New York, consulente di marketing che vanta un’esperienza quarantennale ed importanti collaborazioni in tutto il
mondo.
I due professionisti propongono alle aziende italiane strumenti pratici, metodologie e
un qualificato servizio di consulenza per gestire e affrontare gli aspetti commerciali,
legali e di marketing riguardanti il mercato statunitense.
Chiediamo a Paola Ligabue di
meglio spiegarci i servizi offerti alle imprese.
“Aiutiamo le piccole e medie
imprese – spiega Paola Ligabue – a vendere-esportare
negli Stati Uniti contenendo
al massimo l’investimento iniziale. Forniamo utili strumenti per tutte le aziende esportatrici, le Guide all’etichettatura
dei prodotti agroalimentari e
vitivinicoli, ad esempio, che
rappresentano un impor-
tante vademecum per capire
ed interpretare le normative
della “Food and Drug Administration” e le prescrizioni
dell’”Alcohol and Tobacco
Tax and Trade Bureau”, due
enti governativi americani
competenti rispettivamente
per le importazioni di generi
alimentari, vini e liquori.
La Guida alla Registrazione presso l’FDA, inoltre, si
dimostra indispensabile per
accompagnare l’azienda nella compilazione dei moduli e
nell’espletamento delle procedure al fine di ottenere il
numero di registrazione ed
esportare tranquillamente i
propri prodotti in USA.
Le merci che arrivano in USA
senza numero di registrazione non potranno essere
sdoganate, con conseguente
riesportazione o distruzione
delle stesse.
Per tutte le spedizioni di vini
e alimentari in arrivo negli
Paola Ligabue, titolare
dello Studio Ligabue
(tel. 0522-431835)
Donato Grosser,
direttore dello studio
Grosser&Associates
di New York
Stati Uniti, dovrà esserne esserne data notifica anche per
via elettronica almeno 8 ore
prima dell’arrivo della nave al
porto o 4 ore prima dell’atterraggio dell’aereo.
Le guide – continua Paola Ligabue – rappresentano solo
una minima parte della nostra
attività di consulenza.
La realizzazione di ricerche
di mercato, la gestione dei
vari appuntamenti con gli importatori, le visite alle diverse
fiere di settore, la raccolta di
informazioni sul mercato specifico, i contatti con potenziali
clienti, la preparazione di cataloghi e opuscoli promozio-
nali garantiscono senza dubbio un grande valore aggiunto
al nostro servizio.
Tante sono le aziende che si
sono rivolte a noi, come Negroni, Beretta, Cantine Riunite, Colussi, Galvani, Bauli,
etc. È fondamentale – conclude Paola Ligabue – avere un
giusto approccio con il mercato americano, che vanta grandi numeri ma da cui è anche
molto facile essere estromessi. Basta pensare alle decine di
importatori che regolarmente
vedono bloccati i loro container alla dogana statunitense
perché i prodotti non sono
conformi ai regolamenti!”.
La f i l o s o f i a i ndustriale alla base d e i r e c e n ti s u c c e s s i F I AT
WCM (World Class Manufacturing): uno strumento formidabile
Consente di ottimizzare l’organizzazione della fabbrica nel suo complesso
guarda l’organizzazione della fabbrica nel suo complesso e che interessa il sistema
della qualità, la gestione dei
costi, la logistica, in un’ottica di continua evoluzione.
Questo sistema che si basa
sull’aggressione sistemica di
ogni tipo di perdita e spreco,
esige il coinvolgimento di tutti, attraverso l’uso rigoroso
di metodi e standard. Questo
sistema è stato applicato per
la prima volta nello stabilimento di Mirafiori nel 2006
prefissando, come obiettivo
per il 2008, quello di entrare nell’area delle migliori
fabbriche automobilistiche
mondiali (Volvo, Chrysler,
ecc.). La sperimentazione del
WCM è stato in seguito estesa al resto degli stabilimenti
Fiat Auto. L’applicazione degli strumenti e delle metodologie – continua Compagnoni – trae la propria forza dal
coinvolgimento delle persone
e dall’investimento sulle loro
competenze. Il ruolo delle
risorse umane a tutti i livelli, ai quali questo sistema di
produzione richiede di essere
polifunzionali e polivalenti,
diventa dunque fondamenta-
le per l’obiettivo della qualità
al primo colpo, indicato come
l’unico modo per coniugare
qualità e competitività. Ogni
progetto per essere implementato deve avere un team
competente, un’analisi dei costi, delle azioni per il miglioramento del rapporto Benefici/Costi ed un monitoraggio
costante nel tempo. I concetti
di “profondità” ed “estensione” sono poi l’ulteriore novità
del metodo. Con il concetto
di profondità, la metodologia impone che si individui
un’area limitata dell’azienda
su cui si comincia a fare Can-
tiere: solo quando il team ha
dato i risultati attesi ed ha
seguito rigorosamente gli
steps previsti si può pensare
all’estensione della metodologia. L’estensione consiste
nell’individuazioni di altri
cantieri, che sono aree indicate come critiche dall’analisi
dei costi preliminari. Il punteggio che scaturisce dagli audit formali instaura una competizione tra stabilimenti che
porta ad un’ulteriore spinta al
miglioramento. Questa gara
sembra un gioco, ma genera
tra i competitori quello sforzo al miglioramento che è
alla base delle performance
industriali di Fiat. L’obiettivo
è raggiungere livello di eccellenza dell’intero ciclo logistico-produttivo raggiungendo
così anche il sistema della
fornitura.
Questa metodologia – conclude Compagnoni – può essere adottata anche nelle Piccole Medie Imprese dove se
si vuole competere oggi è indispensabile applicare i concetti del Total Quality Control
(TQC), del Total Productive
Maintenance (TPM), del Total Industrial Engineering
(TIE ) e del Just in Time”.
I costi di produzione e di distribuzione sono i nostri obiettivi
Costo
Nelle ultime settimane abbiamo sentito molto parlare
del piano di rilancio della
Fiat, molto spesso i giornali e
la TV si sono soffermate
esclusivamente sugli aspetti
politico/sindacali del tema,
senza approfondire le questioni e le filosofie industriali.
Un contributo importante
agli ottimi risultati ottenuti
da Fiat negli ultimi anni è stato dato da uno strumento formidabile, il WCM (World
Class Manufacturing), una
metodologia che Fiat persegue per arrivare ad essere
un’azienda eccellente.
Ne parliamo con un esperto:
L or e n z o C ompag n oni
di LC Lean Consulting
(w w w.lcle anc onsu lt i ng.
eu), manager e consulente
che per storia ed attenzione
professionale è sempre stato
sensibile a queste tematiche,
che trovano la loro fonte
primaria nella Toyota e nel
“Lean Thinking”.
“Fiat Auto – spiega Compagnoni – ha scelto di elevare il
proprio standard a quello di
classe mondiale rappresentato dal percorso del WCM, un
sistema di produzione che ri-
Metodo
& Std.
Azione
Obiettivo
RISULTATO
Valori
Posto di lavoro
Organizzazione
Qualità
Manutenzione
Logi
Logistica
Logi
gist
stiica
ica
Ingegneria
Industriale
Qualità Totale
Controllo
Total Productive
Manutenzione
Just in Time
Produttività
Qualità
Tecnico
Efficienza
Servizio
Livello
zero
ritardi
zero
difetti
zero
guasti
Coinvolgimento, creazione di valore, soddisfazione del cliente
minimo
inventario
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Il mercato americano apre ai prodottialimentari italiani WCM (World