Ufficio stampa Rassegna stampa giovedì 1 settembre 2011 Pagina 1 di 17 INDICE Il Domani - L'Informazione di Bologna Badia in festa 01/09/11 3 Cultura e turismo Il Resto del Carlino Bologna Santa Maria compie cent’anni 01/09/11 4 Infrastrutture, viabilità, trasporti ANZOLA Festa della Badia a Santa Maria in Strada 01/09/11 Cultura e turismo Qs Serie C e D Calendari Coppa, dieci derby Il 9 apre Vis-Pallavicini 01/09/11 Sport 5 6 Il Sole 24 Ore CASA: A ravenna Darsena da 800 milioni 01/09/11 7 Pubblica amministrazione CASA: Dai patrimoni comunali dismissioni per 570 milioni 01/09/11 Infrastrutture, viabilità, trasporti, Pubblica amministrazione Per i Comuni accesso stretto ai data base 01/09/11 9 Pubblica amministrazione In vista tagli dimezzati per gli enti locali 01/09/11 10 Pubblica amministrazione La soluzione? Fornire capacità operativa 01/09/11 11 Pubblica amministrazione Case rurali senza tariffa 01/09/11 12 Pubblica amministrazione Dirigenti a tempo, chance di salvezza 01/09/11 13 Pubblica amministrazione CASA: Investimenti verso i piccoli centri 01/09/11 Infrastrutture, viabilità, trasporti, Pubblica amministrazione CASA: La scommessa è il welfare urbano 01/09/11 8 14 16 Pubblica amministrazione Italia Oggi P.a., niente risarcimento se c'è l'incertezza sulla gara 01/09/11 Pubblica amministrazione Pagina 2 di 17 17 press unE 01/09/2011 L'INFORMAZIONE di BOLOGNA li Badia ín festa ARROLA La millenaria Badia di Santa rylaria in Strada in località santa Maria in Strada, ad Anzola, nel mese di settembre accoglie parrocchiani, amici e visitatori per la consueta Festa della Badia, Venerdì, sabato e domenica funzionerà io stand gastronomico e saranno allestiti il mercato equo e solidale con prodotti del Terzo Mondo. Tutte le manifestazioni liturgiche e relative alla sagra si svolgono o nella chiesa o nella zona antistante la Badia, in via Stradellazzo, 25. Pagina 11 , „ , che haRiso c ej Pagina 3 di 17 press unE a Resto del Carlino Bologna 01/09/2011 s CO — ANZOL4 — i,'F.131 ICIO s olastico di atra, t $ealita Cast ellette di ARZ card.;coi , írt ceni j•‘ITl iriPie ' -ent anni, Il Cidi ersieeto a nauni a P ' °c1n10 e '‘ cle» Co l ,› h, promo'sso l'inizÀiantizvQa" dal . e -, p no ,titolo `Bnon oat.i3 S,ti :?;.aria', inilmin leasl.iilbaltia al alle Bladiaai. 3'' Si qi la zia della ia str,ada 0dedi d1. s Santa Maia ra • o va i p , tato il,l l 'I giorrli:Ipliciiebbelli'. seen P. I. t. Gra i , • b ua «Sal'„selcpem Gel'■ ., fari e> Pagina 4 di 17 press unE 01/09/2011 il Resto del Carlino Bologna SOZOLS Festa detta Badia a Santa Maria in Strada La millenaria Badia di Santa Maria in Strada, a Santa Maria in Strada di Anzola, i primi due week end di settembre accoglie parrocchiani, amici e visitatori per la consueta festa. Sarà in funzione lo stand gastronomico e saranno allestiti il mercato equo e solidale con prodotti del Terzo Mondo. Pagina 5 di 17 press unE 01/09/2011 il Resto del Carlino Bologna C eii Calendari Coppa, d ed derby il 9 apre Ms-Paltavkìn Bologna ECCO il calendario del primo turno della Coppa Emilia Romagna 'Trote° Marchetti' per le serie C e D regionali. Venerdì 9 settembre sono in programma Altedo-Saffi (ore 21,30), Veni-Guergino (21,30), Vis Persiceto-Antal Palloncini (21. 15), C'vd-Ponteveceltio (21.15) ' e GuelfoMedicina (20,0 ). La seconda giornata del tabellone sì svolgeM sabato 10 settembre con i seguenti incontri: Baou Tribe-Audace (ore 18), Asd GranaroloTrebbo (21), Imola-Gaetano Scirea (18), Rol ling Pigs-Granarolo Basket (18), San Mamolo-Pgs Vielcome (20), Colderara-Anzola (19) e Castel San Pietro-Massa (18). Nella serata di domenica 11 setrembre un solo match, VoltoneGiardini Margherita (ore 18). Così come nell'ultima giornata della prima fase, lunedì. 12 settembre, sj cortsun'era l'unica gara Stars-Gliepard (ore 21,15), a, h. Pagina 6 di 17 Il Sole PLU A Ravenna Darsen a da 800 milion i L' ITE R I promotori: c'è interesse da parte dei privati, entro fine anno il masterpla n Riccardo Sandre 0 A poche centinaia di metri dall a basilica bizantina di San Vitale, ne l pieno centro di Ravenna, il progetto Darsena di città è un'iniziativa immobiliare del valore potenziale di 800 milioni di euro . Si tratta della riqualificazione urbana di una vasta zona di waterfront, proprio alle spalle della stazione ferroviaria, la cu i area è di circa 136 ettari (l'Expo 2015 a Milano occuperà un'area di no ettari, ndr). La zona è un susseguirsi di edifici di archeologia industriale, superfici verdi e strutture residenziali che insistono sullo storico Canale Candiano a 12 chilometri dal mare e sul quale si affacciano il nuovo Terminal crociere, il porto turistico di Marina di Ravenna, il polo chimic o cittadino e la Cittadella della nautica , grande complesso della cantieristica navale da diporto in costruzione . Un processo che ha visto negli anni molte iniziative individuali e una convergenza che a mano a mano si è fatta più forte tra i molti proprietar i (sono 48 i privati interessati al progetto) verso un progetto comune di dimensioni ragguardevoli. La prima tappa è stata la costituzione (2004) del Consorzio nuova darsena che raggruppa l'8o% delle proprietà immobiliari dell'area i cui soc i fondatori sono Setramar Spa, Cm c immobiliare Spa, Dp immobiliare e Andrea Trombini, attuale presidénte .Ne12009 èlavoltadellafondazione di Agen .da, un'agenzia pubblica di controllo e di interfaccia che raggruppa gli enti a vario titolo interessati da l progetto. Comune di Ravenna e Autorità portuale prevedono per lo sviluppo del programma un esbors o complessivo di 83 milioni per i lavor i dibonifica del Canale e di riorganizzazione delle aree demaniali . «Si tratta di interventi che andranno di pari passo con il procedere dei lavori - spiega l'assessore all'Urbanistica di Ravenna, Gabrio Maraldi- diluendone cos ì costi e gli oneri nel tempo». Il Comune ha lanciato un'iniziativa di partecipazione popolare al processo decisionale che inizierà il 7 settembre con il titolo : «La Darsena ch e vorrei». Già a partire dal 30 novembre, data di chiusura di questo dibattito, i dirigenti del Consorzio nuova darsena prevedono l'inizio dello sviluppo del master plan definitivo dell'opera indipendentemente dall e difficoltà economiche che stanno scuotendo il Paese. «Siamo in contatto con investitori privati, con fondi d'investimento internazionali e co n istitutibancari di primo piano interessati a partecipare al progetto», conclude Luca Minardi, presidente del consorzio dal 2004 a12oo8 e ora nel consiglio direttivo della società, oltre che direttore generale di Setramar . id RIPRODUZIONE RISERVATA Pagina 5 Pagina 7 di 17 Il Sole Dai patrimoni comunali dismissioni per 570 milioni IL PIÙ ATTIVO Dal 2003 al 2010 Torino ha incassato 350 milioni dalle cartolarizzazioni Enrico Bronzo I Per fare cassa sempre più Comuni vendono gli immobili di proprietà sfruttando la possibilità di trasformazione della destinazione d'uso. Un'opzione che può utilizzare lo strumento della variante urbanistica, così come previsto dalla legge 133 del 2008. In molti casi il passaggio della destinazione d'uso da terziario a residenziale rende l'operazione fattibile. Ecco i Comuni più longevi nell'attività di dismissione. Il Comune di Torino è quello che ha fatto più ricorso allo strumento delle dismissioni immobiliari: dal 2003 a fine 2010 ha incassato 35o milioni di euro. Le ultime tre aste del 2011 — gestite da "Cartolarizzazione città di Torino", proprietaria degli immobili - riguardano n pezzi tra terreni e immobili, in vendita per un valore totale di circa 90 milioni di euro. La maggior parte è situata in zona Lingotto, non distante dal Politecnico di Torino: via Bruno, via Guala-Monte Pasubio, corso Spezia, area Galileo Ferraris, tutte aree con prevalente destinazione residenziale. Oppure in zona Dora Riparia (Spina 3 e corso Mortara) o, nei pressi dell'Università, l'area ex Cavallerizza. In questi casi si tratta di investimenti di lunghissimo periodo, vista la necessità di sviluppare il progetto di riqualificazione. Di medio periodo - perché comunque è necessaria una ristrutturazione interna - può essere invece considerato il fabbricato in via delle Orfane, che racchiude i resti dell'ex Convento di Sant'Agostino, palazzo di architettura settecentesca di cinque piani con una superficie commerciale di 4.50o mq destinato, con variante, a ospitare appartamenti A Milano i due terzi degli immobili presenti nel primo fondo riguardano il settore delle abitazioni (la richiesta è di 7,6 milioni di euro). Il Comune di Milano nel 2007 ha creato il fondo Milano i - gestito da Bnp Paribas Reim Sgr - con beni apportati per 255 milioni di euro. Immobili di proprietà, liberi e affittati, ancora in corso di alienazione. Il portafoglio immobiliare trasferito è costituito per i166% del valore complessivo da immobili residenziali. Le attività di valorizzazione e vendita svolta fino ad oggi dalla società di gestione ha portato aduna plusvalenza del 58,88% (valore di vendita contro valore di apporto). Nel dicembre 2010 il Comune ha creato un altro fondo, Milano 2, in- cassando subito 6o milioni - che si sommano ai precedenti 120 - che ha inserito nel bilancio. Ci sono alcune unità immobiliari non ancora in vendita. Una unità commerciale è in zona i, in via del Circo. Oltre ai Fondi Immobiliari è continuata l'attività di vendita diretta attraverso aste per portafogli di minor valore. Con il Comune di Venezia i numeri si ridimensionano. Il fondo immobiliare - affidato in gestione a EstCapital e come unico quotista lo stesso Comune - ha preso il via nel gennaio 2010 con l'apporto di sette immobili (di cui mano a mano incasserà i ricavi). Poi sono stati acquistati dal Comune di Venezia altri n immobili per un corrispettivo di 41,5 milioni. In questo caso il portafoglio immobiliare trasferito al fondo è costituito in prevalenza da edifici situati in centro storico (52%) tra cui alcuni di prestigio o strategici come Palazzo Diedo, Palazzo Gradenigo, Palazzo San Cassiano . «Un Comune - spiega Guido Inz aghi, socio nello studio legale Dla Piper di Milano e responsabile del dipartimento di "town planning" sia che scelga la strada del fondo immobiliare sia quella della cartolariz z azione deve dare evidenza pubblica alla gara tramite pubblicazione a mezzo stampa e su internet. Per sapere se nel proprio Comune ci sono opportunità di acquisto l'ufficio preposto è quello al Demanio e al Patrimonio». RIPRODUZIONE RISERV Al A Pagina 6 FRCATO T}EN DF:N71-: Residenziale pubblico da 7 miliardi Vai rAnnni cRulunali elisnaRsEEnvel RER rivlE Pagina 8 di 17 press unE Il Sole12 01/09/2011 Per i Comuni accesso stretto ai data base Nessuna «navigazione» su tutti i contenuti dell'anagrafe tributaria ma solo sulle dichiarazioni Antonio Criscione MILANO Un accesso limitato ai dati dei contribuenti. Il coinvolgimento dei Comuni nell'accertamento non sconvolgerà l'assetto attuale del rapporto tra amministrazione finanziaria e gli enti locali. Il ruolo di questi ultiIL PROBLEMA Resta la necessità di più collaborazione fra l'amministrazione finanziaria e i municipi mi, a meno di sorprese, resta limitato a quello di "segnalatori" di situazioni dubbie. La soluzione che nella serata di ieri sembrava la più probabile - ma la "fabbrica della manovra" lasciava uscire poco del ru- L'ANALISI Fabio Carducci In periferia sono molti gli sprechi da eliminare D i manovra in manovra cambiano gli interpreti ma il copione resta lo stesso.Il Governo individua dove tagliare, include nella lista le autonomie e, puntuali, partono le giaculatorie di sindaci, governatori e presidenti di Provincia: le prestazioni sociali sono a rischio, il federalismo è morto, il conto lo pagheranno i cittadini. Era così quando esistevano i more dell'officina - sembra dunque poco più di una riedizione più politicamente corretta di quanto fece l'agenzia delle Entrate ai tempi del viceministro Vincenzo Visco. Gli enti locali dovrebbero infatti avere a disposizione i dati delle dichiarazioni dei loro concittadini, ma praticamente non ancora unvero accesso alle banche dati dell'anagrafe tributaria. Ai tempi di Visco i dati delle dichiarazioni vennero pubblicati sul sito dell'agenzia delle Entrate. Ora più modestamente sarebbero gli enti a dover decidere se mettere a disposizione sul proprio sito i dati delle dichiarazioni dei propri concittadini. Un passo che (come accade spesso in Italia e in particolare accaduto di recente con il contributo di solidarietà) finirebbe per generare ulteriore confusione tra chi è ricco e chi invece semplicemente paga le trasferimenti statali ed è così anche ora che la riforma federale li ha pensionati. La nuova frontiera di Regioni ed enti locali si chiama «patto di stabilità interno»: un meccanismo che ha i suoi difetti ma anche il grosso pregio di imporre un tetto all'indebitamento netto della Pa. E invece appena al centro si decide di stringere la cinghia in periferia si levano le proteste. Insieme all'equazione «nuova stretta uguale meno servizi» come se non esistessero alternative. Come se a livello locale non ci fossero sprechi da eliminare, ad esempio i vitalizi dei consiglieri regionali che spesso superano quelli dei parlamentari o costi del personale gonfiati a dismisura, grazie ad assunzioni caldeggiate dal primo cittadino di turno. Auspicare che alle critiche per una volta si accompagni un'auto-riduzione delle inefficienze significa forse chiedere troppo? tasse. Altri Paesi (si veda «Il Sole 24 Ore» di ieri) hanno deciso invece di mettere online chi le tasse non le paga. Quella di rendere disponibili agli enti i dati delle dichiarazioni, non rappresenta un grande passo, ma certamente è già qualcosa, perché in questo caso gli enti locali si potranno almeno rendere conto di se propri concittadini che mostrano capacità di spesa elevata, possono giustificare il loro tenore di vita sulla base di quanto denunciato al fisco. In questo modo si potrebbe almeno avere già la possibilità di avere una prima scrematura. L'esempio dell'Emilia Romagna però (si veda l'articolo in basso) mostra che più che sugli aspetti reddituali la partecipazione dei Comuni alla lotta all'evasione è più proficua su altri fronti, come quello delle transazioni immobiliari, delle false residenze, dell'individuazione di enti fintamente no profit. E probabilmente la collaborazione per via amministrativa potrebbe rappresentare una soluzione più adeguata, rispetto a situazioni improvvisate. Nessun cambiamento al momento si registra invece sulla questione della destinazione del gettito. Quindi resta l'idea di destinare agli enti locali per intero il gettito derivante dai recuperi effettuati dall'amministrazione finanziaria a seguito delle segnalazioni effettuate. L'aumento dal 50% all'intero importo rappresenta un ulteriore incentivo alla partecipazione dei Comuni. Resta però la necessità di una collaborazione per via amministrativa promossa dall'amministrazione finanziaria e dall'associazione dei comuni sull'esempio di quanto è avvenuto per i Comuni emiliano-romagnoli. © RIPRODUZIONE RISERVATA Pagina 9 di 17 RIPRODUZIONE RISERVATA I numeri 100% Spetterà ai Comuni l'intero gettito delle somme recuperate sulla base delle segnalazioni effettuate dagli enti locali. Questi ultimi avranno, in più rispetto al passato, a disposizione i dati delle dichiarazioni fiscali dei residenti nel loro territorio. E potranno decidere se pubblicarli sui siti internet I Comuni che hanno aderito in tutta Italia al protocollo con l'agenzia delle Entrate per la trasmissione (che avviene per via telematica) delle segnalazioni di possibili casi di evasione. Di questi ben 242 comuni sono collocati nella regione Emilia Romagna 1 ta Secondo gli ultimi dati disponibili, aggiornati al 31 marzo, sono circa 15mila le segnalazioni qualificate che i Comuni hanno effettuato alle Entrate da quando è stato avviato il meccanismo di scambio di informazioni. Ai Comuni spettano (per ora le quote) le somme poi effettivamente riscosse . press unE Il Sole12 01/09/2011 Governo fermo sul no allo stralcio chiesto dall'Anci delle norme sui piccoli Comuni In vista tagli dimezzati per gli enti locali Eugenio Bruno ROMA I sempre più attesi emendamenti alla manovra bis dovrebbero portare alle autonomie una buona e una cattiva notizia. La prima è che nonostante l'incertezza delle ultime ore su saldi e coperture il dimezzamento dei tagli a Regioni ed enti locali dovrebbe sopravvivere. La seconda è che lo stralcio della norma sui piccoli Comuni probabilmente non ci sarà. La conferma ufficiale arriverà solo oggi alle 15 quando il relatore Antonio Azzollini (Pdl) presenteràle proposte di modifica partorite dal laborioso e frenetico "cuci e scuci" dell'Esecutivo. Una di queste dovrebbe abbattere del 50% il contributo 2012 sui saldi del patto di stabilità per ogni comparto. Se così fosse, fermi restando gli importi fissati dal Dl 138 per il 2013, l'anno prossimo i governatori dei territori ordinari si troverebbero a staccare un assegno di 800milioni anziché di 1,6 miliardi mentre i loro colleghi delle speciali si vedrebbero ridurre l'obolo da 2 a un miliardo Stessa sorte per sindaci e presidenti di Provincia: gli uni IL FRONTE REGIONALE Errani: la strada scelta dall'Esecutivo «non regge» e «non porta da nessuna parte», serve un confronto istituzionale rapidissimo dovrebbero vedere scendere la stretta da 1,7 miliardi a 85o milioni, i secondi da 700 a 350 milioni. In realtà la cifre contenute nell'emendamento che rimodulerà i sacrifici dei vari livelli di governo potrebbero essere diverse. A ballare sono i 9oo milio- ni di introiti attesi dalla "Robin Hood Tax" nel 2012. Gli enti locali vorrebbero ottenerli subito e lasciare che sia poi lo Stato a recuperarli una volta incassati i proventi dall'aumento dell'addizionale Ires sulle imprese energetiche previsto dalla manovra di metà luglio. Ma da questo orecchio il ministero dell'Economia non sembra sentirci. Anche perché, accettando, il Tesoro dovrebbe preoccuparsi di reperire altri 900 milioni e viste le difficoltà delle ultime ore a mantenere fermi i saldi complessivi gli spazi di intervento sembrano effettivamente limitati. Un altro emendamento dovrebbe poi rivedere la norma sui municipi con meno di i.000 abitanti. La proposta dell'Anci di stralciare la disposizione e affidare a una «bicameralina» il compito di riscriverla non piace il ministro della Semplificazio- Dimezzati i tagli del 2012 ne, Roberto C alderoli, che preferisce trovare subito una soluzione. E l'orientamento della maggioranza sarebbe quello di lasciare invita sindaci e consigli comunali di quattro membri affidando la gestione dei servizi (e le funzioni di giunta) a unioni di Comuni da creare entro il 2013. Ma le modifiche alla manovra bis restano in cima ai pensieri anche dei governatori. Per il presidente della conferenza delle Regioni, Vasco Errani (Emilia Romagna, Pd), la strada avviata dall'Esecutivo «non regge» e «non porta da nessuna parte». Da qui la sua proposta di mettersi «attorno a un tavolo» con le istituzioni «rapidissimamente, per chiarire quali sono effettivamente le esigenze di fmanza pubblica e, rispetto alle risorse che ci sono, decidere quali interventi per la crescita, quali politiche sociali per tenere la coesione sociale, l'equità e la giustizia, siamo in grado di fare». Concetti che saranno con tutta probabilità ribaditi nella conferenza straordinaria delle Regioni convocata per oggi. © RIPRODUZIONE RISERVATA Come cambia la stretta sugli enti locali (dati in milioni di €) Vecchi saldi Nuovi 2012 2012* saldi Regioni statuto ordinario 2013 Unione di Comuni Regioni statuto speciale e Province autonome * Le Unioni di Comuni sono enti locali costituiti da due o più Comuni, di norma confinanti, per l'esercizio congiunto di funzioni, come stabilito dall'articolo 32 del testo unico sugli enti locali. Alle Unioni si applicano i principi previsti per l'ordinamento dei comuni. Lo Statuto individua gli organi (Presidente,Giunta e Consiglio), le modalità di elezione, le funzioni svolte e le risorse necessarie. Alle Unioni spettano gli introiti delle tasse e dalle tariffe e dai contributi sui servizi a essa affidati Province Comuni > 5.000 abitanti Totale *già al netto dei maggiori introiti della Robin Hood Tax Pagina 10 di 17 press L.IfE 01 /09/2011 Caso Eii itia-Romagna ; att a za stretta Entrate-snodac i La soluzione? Fornire capacità operativa na copertura che rispet to al numero degli abitanti della regione corri sponde al 90 per cento. Se si considerano i numeri dei comu ni si è intorno al 70% e le adesio ni continuano ad aumentare . Sulla collaborazione dei Comu ni con l'agenzia delle Entrat e per il contrasto dell'evasione fiscale un caso Emilia Romagn a esiste, ma è un caso esemplare in senso positivo . Le ragioni del successo, secondo Antonino Gentile, direttore regionale del - l'agenzia delle Entrate, son o semplici : «Da noi si è creato afferma - un circolo virtuoso , con un costante scambio di informazioni tra Agenzia e Comuni, a cui corrisponde una collaborazione quotidiana che per mette di puntare sulla qualit à delle informazioni» . Come afferma Gentile, in Emilia Romagna l'avvio della collaborazione è stato preceduto da una fase di confronto tr a Entrate e Comuni, con una importante partecipazione del l'Anci. «A seguito di quel confronto - spiega il direttore regio nale delle Entrate- è stata elaborata una guida operativa . Non s i trattava di un opuscolo teoric o sull'accertamento, ma di una serie di chiari e ben individuat i percorsi investigativi» . Il significafodi questa operazione preliminare secondo Gentile : «E servita a colmare quel gap di co noscenza che soprattutto ne i Comuni piccoli si sarebbe potu to riscontrare su questo argo mento . Questo spiega come mai non aderiscono e non fanno segnalazione solo i Comun i grandi ma anche quelli piccoli, perché anche questi hanno capito come funziona il meccanismo per individuare casi di evasione e fare segnalazioni qualificate all'Agenzia» . Un altro punto che segnal a Gentile è il fatto che in ogni direzione provinciale della region e c'è un funzionario addetto al collegamento con i Comuni . Il funzionario della Dp segu e l'iter dei controlli che vengono dopo le segnalazioni degli enti locali. Inoltre, quando dei cas i particolarmente interessant i vengono rilevati in una situazio ne locale, il caso viene subito illustrato a tutti gli enti, in mod o da metterli subito al corrente di fenomeni che potrebbero verifi carsi anche nei loro territori. Un caso poi particolarmente interessante sono gli accessi congiunti effettuati dai vigili urbani insieme ai funzionari dell'agenzia delle Entrate . Attraverso questa modalità d i collaborazione sono stati "scovati" molti enti commerciali mascherati da non commercia li . Un consuntivo a fine giugno della collaborazione tra enti lo cali e Dr indicava infatti diversi casi di scuole di musica o d i danza che erano "vestite" d a associazioni e invece erano ve re e pYoprie attività commer ciali . Molte collaborazioni che dai Comuni arrivano all'Agenzia riguardano gli immobili . Frequente il caso delle cessioni di aree edificabili mascherate da compravendite di immobili . Sugli immobili sono stat i segnalati anche casi di reddit i da locazione non dichiarati . Anche le false residenze all'estero, per quanto più limitato, trovano il loro spazio nel le segnalazioni degli enti . An .Cr. © RIPRODUZIONE RISERVAT A Pagina 11 di 17 press unE Il Sole12 01/09/2011 Catasto. Il classamento imposto dal Dl Sviluppo rischia il blocco per mancanza degli estimi Case rurali senza tariffa I valori della categoria A/6 non vengono aggiornati da decenni Franco Guazzone Una rendita per tutte le case rurali. Però mancano le tariffe d'estimo: un intoppo che rischia di bloccare la razionalizzazione disposta dal decreto Sviluppo per i proprietari di fabbricati rurali. L'articolo 7, comma 2-bis, del Dl 70/2011, convertito dalla legge 106/2011, ha disposto che tutti i proprietari di fabbricati rurali dotati di rendita, non censiti nella categoria A/6 (abitazioni) o D/io (edifici strumentali), o ancora iscritti al catasto dei terreni ma nel frattempo variati nell'intestazione (compravendite, successioni, donazioni eccetera), ovvero modificati nello stato (fusioni, frazionamenti, ampliamenti, cambio d'uso eccetera) possono presentare all'agenzia del Territorio, entro il 3o settembre 2011, una denuncia di variazione per accatastarli in quelle categorie. Tale adempimento prevede che gli interessati deleghino un tecnico professionista iscritto all'albo degli ingegneri, architetti, geometri, dottori agronomi, periti edili e agrario agrotecnici, a presentare la denuncia di variazione col programma Docfa, fornito dall'amministrazione catastale, con proposta di rendita. Purtroppo, sotto il profilo tecnico, questo adempimento, pacifico per i fabbricati strumentali Dio, la cui rendita viene stabilita con stima diretta (2% del valore), non può essere assolto per le abitazioni rurali censite nelle categorie A/2, A/3, A/7, in quanto nella categoria A/6 mancano le tariffe d'estimo proporzionali ai valori di mercato del biennio censuario 1988-89, per cui non esistono le unità tipo di riferimen- IL NODO Non ci sono i parametri proporzionali ai valori di mercato del biennio censuario 1988-1989 to per effettuare il classamento per comparazione. Tale circostanza evidenzia la mancata collaborazione, in sede di stesura del decreto, fra legislatore e agenzia del Territorio, notoriamente contraria a tale provvedimento, come dimostrato dalla nota 10.933 del 22 febbraio 2010, che aveva affermato «l'irrilevanza della categoria catastale, qualora fossero presenti i requisiti oggettivi e soggettivi per il riconoscimento della ruralità dei fabbricati». Ma il con- Pagina 12 di 17 trasto tra la posizione delle Entrate, in aperto contrasto con la linea del Territorio (e della Cassazione), ha condotto alla norma del Dl Sviluppo. Del resto, il ritardo nell'emanazione del decreto della stessa Agenzia per definire le modalità applicative della disposizione, previsto dal comma 2-quater del medesimo articolo 7 potrebbe, in via provvisoria, essere superato, in attesa che l'amministrazione provveda a integrare le tariffe della categoria A/6, con classi proporzionali ai valori di riferimento del biennio censuario 1988-89, in uno dei seguenti modi: a) attribuendo la categoria F/6 (fabbricato in attesa di dichiarazione, senza rendita); b) classare queste abitazioni, nelle classi più elevate della categoria A/6, ancora in qualche caso presenti nel comune o nella regione ma naturalmente con estimi bassissimi. Ovviamente, una volta integrate le tariffe, operazione che potrebbe prendere molti mesi di tempo, il Territorio potrebbe aggiornare d'ufficio i classamenti, notificando poi ai contribuenti le nuove rendite. In ogni caso le soluzioni operative per l'agenzia saranno contenute in atteso Dm dell'Economia. (D RIPRODUZIONE RISERVATA press L.IfE II Sole 01 /09/2011 . La transizione della riforma Brunett a Dirigenti a tempo , chance di salvezza Tiziano Grandelli Mirco Zamberla n Il decreto correttivo dell a riforma Brunetta, il decreto legi slativo 141/zon, più che risolve re finalmente il problema dei dirigenti "a contratto" pone il fianco a una serie di difficoltà in me rito alla sua applicazione (si ve da «Il Sole 24 Ore» di martedì). Si tratta della norma conside rata l'ancora di salvezza dei contratti dirigenziali "a tempo" stipulati dopo i115 novembre 2009 , in eccesso rispetto alla percentuale massima consentita dal l'articolo 19, comma 6 del Dlgs 165/zoo1. Il decreto legislativo 141 del 2011, all'articolo 6, prevede, infatti, che tali contratti, fer mo restando la valutazione della congruità degli stessi ad ogn i altra disposizione normativa , possono essere mantenuti fino alla loro scadenza, se in esser e al 9 marzo 2011 e se stipulati ne l rispetto delle regole sul conteni mento della spesa di personale e sull'utilizzo dei contratti di l avoro a tempo determinato. La norma concede agli enti la possibilità di «mantenere» . S i tratta, quindi, di una facoltà, per le singole amministrazioni in base a criteri di tipo organizzativo , considerando anche che tale situazione è temporanea . A fronte di tale facoltà non vi può essere un diritto del dirigente. Il verbo «mantenere» usato dal legislatore deve far presupporre un'altra condizione per ché gli stessi contratti continuino a esplicare la loro efficacia , vale a dire che i dirigenti a tem po determinato siano in servizio in tale qualifica anche alla data di entrata in vigore del de creto legislativo 141 (6 settembre 2011) . Questo significa che contrat ti individuali oggi non più vigenti non possono essere «mantenuti .» Non solo . Anche il dirigente a tempo determinato il cui il contratto, pur se in ecces so alla percentuale massim a consentita, abbia tutti le caratte ristiche necessarie per esser e mantenuto, non può dormire sonni tranquilli . La norma fissa, infatti, u n termine, rappresentato dall a data di emanazione dei decret i di cui all'articolo 19, comm a 6-quater del Dlgs 165/2001, e , quindi, si fa riferimento a i provvedimenti con i quali verranno determinate le classi di virtuosità degli enti locali. In altre parole i contratti a tempo determinato dei dirigenti stipulati in eccesso all a percentuale massima consentita possono essere mantenut i fino alla loro scadenza e, comunque, non oltre l'emanazione dei decreti che fissano le classi di virtuosità . Pagina 13 di 17 O RIPROOU7IONE RISERVATA press L.IfE 01 /09/2011 Il Sole Investimenti verso i piccoli centr i La saturazione delle città «sposta » in provincia i grand i progetti di svilupp o Enrico Bronzo Il settore retail in Italia attira la maggior parte degli investimenti nazionali, il 49%, e internazionali, il 57% (primo semestre 2011, fonte Cb Richard Ellis), e cambia volto . E, dall'analisi del database 2011 di Nomisma sulle riqualificazioni, si evince che tra gli ultimi progetti censiti fi gurano diversi shopping center, sempre più spesso aperti in piccole locali tà come Lallio e Castelli Calepio, in provincia di Bergamo, Partinico a Palermo e Afragola a Napoli . «Era ora che si parlasse dei proget ti al di fuori delle grandi città» sbuffa Lino Iemi, presidente di Policentro, società milanese che in alcuni proget ti retail sta tentando strade innovati - ve. Una tendenza generale notata anche da Luca Dondi dell'Orologio, responsabile Ricerche real estate di Nomisma, per il quale «il mercato in parte si sta spostando su piazze secondarie, vista la saturazione di quelle primarie, e mostra una differenziazion e più complessa del solito nelle tipologie funzionali, sempre più indirizza te verso il tempo libero». «A Imola - riprende Iemi - il nostro centro commerciale a cielo aperto manda in pensione il concetto de l tradizionale mali che peraltro altrove, in presenza di altri motivi di richia mo, può funzionare. Avrà un albergo e un centro sportivo. Lo abbiamo realizzato con grandi arcate attraversat e da strade ottimizzando al massimo non solo i costi di costruzione ma an che e soprattutto quelli di gestione» . Il centro di Parma sarà aperto nella primavera 2012 e si distingue per l'attenzione nei confronti del tempo libero . Un altro centro innovativo aprir à in autunno a Partinico (Palermo, ultime news su www.tv7partinico .it) «dove su32omila metri quadri sorge- ranno, oltre alla formule commerciali tradizionali, un hard discount, u n hotel e spazi per il tempo libero». Gli sviluppatori del settore retai l cercano di attirare nello stesso shopping center i diversi target di cliente la. «Per questo in provincia di Bergamo - aggiunge lemi - stiamo realizzando una struttura su due piani , Per attirare nuovi targe t il retail scommette su inedit i centri commerciali con hard discount e hotel uno dedicato al commercio tradizionale e l'altro alle griffe». Tra tutti i progetti inseriti nel 2011 nel data base Nomisma l'iniziativa con i l maggior investimento è in corso a Salerno . Qui in sei anni è prevista la costruzione in project financing, per un valore di oltre cento milioni, di un porto turistico sviluppato dalla Marina d'Arechi Spa (controllata dal gruppo Gallozzi) , in parte progettato da Santiago Calatrava. In primavera 50 milioni so no stati finanziati da Bnl-gruppo Bnp Paribas, Mps capital services, UniCredit corporate bankin g e Banca della Campania-gruppo Bper. Il 20% delle azioni di Marina d'Arechi è posseduto da Invitalia , società del ministero del Tesoro . Sono previsti mille posti barca - i primi 400 con consegna nella primavera 2012 - con 8.700 mq di negozi, potenzialmente utili in ann i negativi per il diportismo come i l 2010 (dati Assomarinas) quand o in Italia si è registrato un calo de l 15% delle spese per l'uso e la manutenzione delle barche da diporto . A Palermo, nel quartiere Zen, su un'area di 3oomila mq sorgerà il centro commerciale Conca d'Oro con un investimento di 70 milioni e apertur a questo mese. Lo sviluppatore Immobiliare Malù di Maurizio Zamparini, vulcanico presidente del Palermo calcio, realizzerà no negozi e una food square con sette ristoranti. A Fano (Pe saro e Urbino) il waterfront (valore 23 Pagina 14 di 17 milioni) promosso da Marelift e Fondazione Fano solidale havisto agiugno il team composto da Polistudio (Riccione), Nicola Lombardi e Fiorenza Matteoni vincere il concorso d i idee. Infine a Firenze verrà inaugura to il prossimo 21 dicembre il Parco della musica e della cultura con Teatr o lirico da 2mila posti progettato da Abdr architetti associati nel parco del le Cascine con un costo di 19 milioni . ,o RI PRODUZ IONr RISRVATA 01 /09/2011 DIECI PROGETT I DI TENDENZA FUORI DALLE GRANDI CITTÀ 9 SELVA DI VAL GARDENA (BZ ) 9 GARDONE (BRESCIA ) 9 CAMPOGALLIANO (MODENA ) N .d . N .d. Urban Style Area 50 .000 .000 euro Tra i progetti immobiliari innovativ i l'hotel di lusso(4.950 mq d i superficie) promosso dalle Funivi e Saslong con ristorante e bar integrat i con la stazione della funivi a VALORE 70 .000 .000 eur o Promosso da Signa Holding , l'intervento si svilupperà su un'are a di 75 ettari e prevede l a realizzazione di un resort di luss o affacciato sul lago di Gard a VALORE VALORE Cinquantasei progetti nel prim o semestre 2011 : questo il risultat o dell'aggiornamento effettuato da l centro studi Nomisma in cui, rispett o al passato, si nota una minor e presenza di progetti nei grandi centri . Dove le grandi operazioni - com e Porta Nuova, Citylife e Parco Vittori a a Milano - sono partite negli ann i scorsi, quando le banche potevan o supportare operazioni di queste dimensioni . Ora i riflettori s i accendono sulla provincia, dov e accanto a progetti legati al temp o libero e al turismo, i centr i commerciali diventano sempre pi ù innovativi, Pw' Sole press L.IfE 9 CASTELLI CALEPIO (BERGAMO ) Policentro Castell i 120 .000 .000 eur o Struttura commerciale e d i entertainment . Il gruppo Policentro sta portando avanti Io sviluppo d i altri quattro centri commerciali tr a Emilia-Romagna, Sicilia e Campania VALORE 9 CASAGIOVE (CASERTA ) 9 ASCOLI PICEN O Area ex Nec a Ascoli2l 60 .000 .000 eur o A destinazione mista il recuper o dell'area prevede la creazione di u n nuovo centro fieristic o congressuale e di alloggi all'intern o di un parco pubblico VALORE VALORE 9 Conca d'Or o VALORE 9 70 .000.000 eur o Struttura commerciale e d i entertainment situata nel quartier e Zen composta da 120 negozi . L'apertura è prevista il prossimo autunn o CARLENTINI (SIRACUSA ) Marina d'Arech i Whyndam Catania golf resor t 100 .000.000 eur o Il programma di trasformazion e urbana prevede la realizzazione d i mille posti barca, 8.700 mq d i negozi e gallerie commerciali . Fin e lavori estate 2013 VALORE VALORE 35 .000 .000 eur o Riqualificazione dell'area ex Sg l Carbon Restart con verde ; polo scientifico, tecnologico e culturale e are a residenziale-commercial e PALERM O 37 .000 .000 eur o Realizzazione di 170 alloggi "lo w energy" ad alta efficienz a energetica, promossi d a Immobiliare Zi .ni, con ampio spazi o dedicato al verde e al tempo liber o . .. . .. .. . .. . .. .. .. . .. . .. .. . .. .. .. . .. .. . .. . .. .. .. . .. .. . .. . .. .. .. . .. .. . .. . .. .. .. . .. .. SALERN O 9 PAVI A AmBienTAND O VALORE 55 .000.000 eur o Il recupero dell'area ex Bugatt i prevede la realizzazione di un centr o con 5 aree tematiche : fashion, spor t e tempo libero, interni ed esterni , servizi e ristorazione . Più un hotel . 70 .000.000 eur o Promosso da Cb Richard Ellis, i l resort sarà dotato di 192 fra camere e suite, 224 unità residenziali, u n campo da golf a 18 buche . Fine lavori prevista nel 2012 Pagina 4 Pagina 15 di 17 press unE Il Sole DAUS 01/09/2011 «La scommessa è il welfare urbano» INTERVISTA • Giuseppe De Luca Segretario generale Inu Giovanna Mancini O Attenzione a non creare cattedrali nel deserto: perché una riqualificazione funzioni, dal punto di vista sia economico sia sociale, occorre tenere presente il contesto su cui si innesta e considerare la redditività sul lungo termine. Sembra una banalità, ma non sempre questo avviene, come spiega Giuseppe De Luca, urbanista e segretario generale dell'Inu (Istituto nazionale di urbanistica). De Luca, in che modo un progetto di riqualificazione può uni- re redditività e utilità sociale? Molto dipende dal contesto territoriale: ci sono importanti differenze non solo tra Nord e Sud, ma anche tra zone interne e costiere, o tra grandi città e piccoli centri urbani. I progetti polifunzionali, o quelli che prevedono vasti spazi destinati ad attività commerciali o all'intrattenimento, funzionano nelle aree storicizzate, in quelle urbanizzate, nelle grandi città o in centri minori, interessati però da investimenti infrastrutturali come il passaggio dell'Alta velocità ferroviaria. Progetti del genere in luoghi isolati, invece, sul lungo periodo perdono redditività. Per un privato è conveniente investire nelle riqualificazioni o rende meglio il nuovo? Anche qui dipende dal contesto. Spesso il ricostruito costa più del nuovo, ma la sua redditività nel tempo è più alta. Soprattutto quando riguarda realtà economicamente solide: l'Inu ha calcolato che in questi casi la valorizzazione del ricostruito supera del 2-2,5% quella del nuovo. Trai progetti in via di realizzazione, è il caso del waterfront di Fano, che ha un bellissimo lungomare e fa parte di un contesto metropolitano che parte da Pesaro. Ma anche di Afragola, che beneficerà dell'inserimento nell'asse dell'Alta velocità da Salerno a Torino. Molti progetti, però, restano sulla carta per anni: perché? In Italia esistono strumenti giuridici adeguati. Purtroppo scontiamo un'arretratezza degli investitori privati che preferiscono riqualificare le aree dismesse in residenziale, anziché puntare sulle aree verdi o sul residenziale sociale, delegato agli enti pubblici. Nel primo caso l'interesse dei privati è maggiore... Solo apparentemente: come Inu sosteniamo la creazione di un partenariato tra pubblico e privato, una forma di welfare urbano in cui i proprietari di terreni e immobili vicini all'area di riqualificazione diano un contributo, in vista della valorizzazione delle proprietà. Un'altra tassa? Non una tassa, ma un contributo. In altri Paesi è stato sperimentato con successo, come nell'interramento di una parte della ferrovia a Monaco di Baviera. Ma in Italia è una proposta realistica? Culturalmente no, ma economicamente sì. E io credo che alla lunga gli interessi economici avranno la meglio. RIPRODUZIONE RISERVATA Vista sul mare. Un rendering del progetto di riqualificazione del waterfront di Fano (Pesaro e Urbino), sviluppato dalla società Marelift. Ha un valore di 23 milioni COVER STO RN Investimenti verso i piccoli centri Pagina 16 di 17 press L.IfE ItaliaOggi 01 /09/2011 Tar Lombardia: l 'impresa non risponde di dichiarazioni mendac i niente risarciment o se c'è incertezza sulla gara P.a ., DI FRANCESCA DE NARDI eve essere respinta la domanda di risarcimento dei danni proposta da una p.a. nei confronti dell'impresa aggiudicataria di un appalto pubblico a seguito dell'annullamento dell'aggiudicazione stess a per dichiarazioni mendaci rese, nel caso in cu i sussista una situazione di obiettiva incertezz a circa il contenuto delle dichiarazioni da rendere in base alla lex specialis della gara . Questo è quanto hanno precisato i giudici del Tar Lombardia - Brescia, sezione II con la sentenza del 24 agosto 2011 n. 1261 . La controversia verte intorno alla domanda risarcitoria presentata da un comune nei con fronti di una ditta aggiudicataria di un appalto del servizio di ristorazione e poi esclusa a i sensi dell'art . 12 comma 1, lett. b) dlgs 157/95 dal momento che, contrariamente a quanto dichiarato dal procuratore speciale della società, i l Tribunale di Modena aveva emesso, a suo carico, sentenza irrevocabile di applicazione della pena per violazioni in materia fiscale . Più precisamente l'ente locale aveva proposto la domanda facendo leva su una norma de l capitolato speciale d'appalto della gara second o la quale «in caso di non veridicità delle dichiarazioni rilasciate» l'aggiudicazione verrà annullata «ed il servizio potrà essere affidato al concorrente che segue in graduatoria, fatti salvi i diritti de l comune per il risarcimento di tutti i danni che potranno derivare all'amministrazione anche i n successivo esperimento della gara o, comunque , per il maggior costo del servizio rispetto a quell o che sarebbe stato sostenuto senza la decadenz a dell 'aggiudicatario». Il comune aveva commisurato, pertanto, i danni subiti ai maggiori esborsi sostenuti per D il servizio affidato alla seconda in graduatoria . La ditta aveva sostenuto, invece, la mancanz a dell'elemento soggettivo richiesto dall'art . 12 dlgs n . 15711995, poiché la sentenza di patteggiamento in cui era incorso il procuratore speciale era antecedente alla sua assunzione nell a società e si riferiva a un'attività che non rilevava e per questo non era tenuto a farne menzion e in sede di gara . I giudici amministrativi respingono il ricorso . Hanno osservato, infatti, come sia la giurisprudenza comunitaria sia quella interna individua no quale «esimente» dell'amministrazione, sotto il profilo della sua responsabilità per l'attivit à volta, la sussistenza di una obiettiva situazion e di incertezza circa le corrette determinazioni d a assumere . Secondo il Collegio elementari ragion i di «parità delle parti» impongono, pertanto, d i riconoscere identica e speculare «esimente» i n capo al privato, quando sia l'amministrazione a d agire per pretendere il risarcimento di un danno , che ritiene provocato dalla condotta colposa del medesimo soggetto privato . Facendo applicazione di questo principio a «parti rovesciate» nei confronti dell'impresa esclusa, è stato riconosciuto che, avendo già una precedente sentenz a precisato che la pena patteggiata, la quale aveva dato luogo all'esclusione, non fosse da riferire all'impresa aggiudicataria, quantomeno il beneficio del dubbio andava accordato in merito all a mendacità della dichiarazione di non versare nella condizione di cui all'art. 12 lett . b) dlgs 157/1995: è ravvisabile, nel caso specifico, un a situazione di obiettiva incertezza circa il conte- ' nuto della dichiarazione da rendere ai sensi del capitolato speciale d'appalto, tale da escluder e il necessario requisito della colpa in ordine a quanto, poi, effettivamente dichiarato . — eRr,protuzione menata—EI Pagina Pagina 17 di 17 36