Il Villaggio della Solidarietà Oasi di accoglienza Fondazione Internazionale il G ia r d in o d e lle R o se B lu ONLUS Viale Europa, 44 Frosinone Donazione IBAN: Donazione IBAN: con bonifico bancario presso la BCC di Frosinone: IT-02-L-08327-14800-000000000990 sul bollettino postale: IT-18-O-07601-14800-000006320411 www.fondazioneilgiardinodelleroseblu.it tel 0775 1902221 fax 0775 1902222 indice Prefazione…………………………………………………………… 1 L'Essenza della solidarietà………………………………………… 3 L' Intervento………………………………………………………… 5 La Residenza dei Volontari, delle Suore e la Cappella………… 7 L'Edificio A…………………………………………………………… 9 Accoglienza, Uffici e Mensa per i poveri………………………… 11 Il Consultorio Familiare…………………………………………… 13 Il Centro Diurno per Disabili……………………………………… 15 Il Centro di Formazione…………………………………………… 17 La Casa di Preghiera……………………………………………… 19 Comunità d'Accoglienza per Minori……………………………… 21 Le Casa d'Accoglienza per Anziani……………………………… 23 Dati d' Intervento…………………………………………………… 25 Come sostenere l'iniziativa…………………………………………27 La Fondazione Internazionale "Il Giardino delle Rose Blu"…… 29 Il Gruppo Vona………………………………………………………33 Le Figlie della Misericordia…………………………………………35 Il BRosGaMe…………………………………………………………37 Il v i l l a g g i o d e l l a S o l i d a r i e t à Prefazione Un nuovo Progetto è sempre come un semino che viene piantato nel nostro splendido Giardino, una speranza nuova che nasce, un desiderio forte di vederlo realizzato, la pazienza dell’attesa…e, infine, la gioia per la realizzazione! Ricordo con nostalgia quando, a soli venti anni, iniziavo a muovere i primi passi nel mondo del sociale e del volontariato, mondo che mi dava ogni giorno una nuova occasione per vivere il Vangelo e alimentare in me il desiderio di seguire il Signore nel sacerdozio. Già in quegli anni erano tanti gli amici che mi seguivano nei Balcani dove era in atto una orribile guerra. Tra loro anche Michele Vona che da quegli anni non ha mai perso occasione, insieme a sua moglie Dunia e al Gruppo Vona, di essere vicino alle mie iniziative. Tanti volti, tanti incontri, tanti progetti e tanto desiderio di essere sempre più pronti ed accoglienti verso l’altro! Tutto questo ha portato alla nascita del Progetto “Il Villaggio della Solidarietà”, che vuole essere un modo con cui realizzare una dimensione di vita nella quale l’attenzione ai bisogni dell’altro è al primo posto. Un villaggio che sarebbe auspicabile potesse rappresentare la logica del mondo che invece ci spinge sempre maggiormente ad essere individualisti ed egoisti. Il progetto consiste in una realizzazione che può essere fatta in tempi diversi secondo quelle che eventualmente saranno le disponibilità e le risorse. Al centro di tutto una Cappella per sottolineare che tutto prende vita dal Vangelo e al Vangelo torna; intorno ad essa due strutture residenziali autonome una per i volontari e l’altra per le Suore Figlie della Misericordia che hanno condiviso i valori del Giardino delle rose blu e vogliono essere presenti nella realizzazione di un Progetto così importante. Tutto intorno il perimetro del villaggio, a forma di ottagono, sorgono le varie opere e i vari servizi. Essi sono il frutto dell’esperienza di questi anni e al tempo stesso rappresentano le esigenze più attuali nella nostra società, esigenze che, i volontari del Giardino delle Rose Blu vogliono fronteggiare e, possibilmente, risolvere. Certamente il Progetto è ambizioso perché potrebbe anche sorgere in punti diversi e diffondersi come emblema e testimonianza di chi ha compreso realmente che è dando che si riceve ed è rendendo felici gli altri che si può essere realmente felici… questo progetto necessita di ingenti fondi per la sua realizzazione totale, ma nulla vieta che possa iniziare a prendere forma una prima piccola parte di esso. Insieme ai miei più cari collaboratori, ai numerosi volontari e ai professionisti del Gruppo Vona affido la lettura e la visione di questo opuscolo ad ognuno di voi confidando nella vostra generosità e in una proficua collaborazione a diffonderlo. Sono fermamente convinto che il vostro eventuale aiuto e sostegno sarà ricompensato intensamente. Il Fondatore e Presidente della Fondazione Internazionale Il Giardino delle Rose Blu O.N.L.U.S. don Ermanno D’Onofrio 1 Il v i l l a g g i o d e l l a S o l i d a r i e t à L’Essenza della Solidarietà L’idea è quella di creare un’oasi dove accogliere incondizionatamente diverse situazioni di bisogno e di difficoltà secondo lo spirito della condivisione evangelica e abolendo ogni forma di esclusivo assistenzialismo. La persona accolta, infatti, deve ritrovare la sua dignità ed essere aiutato a superare il momento negativo anche attraverso la presenza dell’altro che diventa la forma di aiuto più intensa ed efficace. La forma del Villaggio è quella di un ottagono al cui centro si trova un cuore che rappresenta il fulcro di tutta l’esperienza. Tale cuore è una Cappella, intorno alla quale, edificio dopo edificio, sorge l’intero villaggio. Il Villaggio ha la forma di un ottagono, segno di apertura alla trascendenza, e l’otto indica il giorno del Signore, la dies domenica. Se sette è legato ai sette giorni della creazione e quindi alla Legge dell’Antico testamento, l’otto si riferisce al Nuovo testamento, al completamento e all’inveramento della legge antica, alla nuova creazione resa possibile dalla venuta e dalla resurrezione di Gesù Cristo, alla liberazione del peccato operata dal sacramento del battesimo. Il numero otto evoca il doppio quaternario, uno attivo ed uno passivo, e riassume l’equilibrio costruttivo delle forme, dei temperamenti e delle energie cosmiche. Un otto rovesciato è ancora oggi usato come simbolo dell’infinito. A livello spirituale, infatti, l’ottagono rappresenta il tentativo dell’uomo di elevarsi. Questi partendo da una figura semplice, il quadrato, si evolve, passando all’ottagono, fino a raggiungere la perfezione rappresentata dalla circonferenza. Schema delle funzioni 3 Il v i l l a g g i o d e l l a S o l i d a r i e t à l’Intervento, vista d’insieme F E D G A B.Accoglienza , uffici e mensa per i Poveri C.Consultorio Familiare D.Centro Diurno Disabili G C H A.Edificio Principale E.Centro di Formazione F.Casa di Preghiera G.Comunità d’ Accoglienza per Minori B H.Casa Famiglia per Anziani 5 Il v i l l a g g i o d e l l a S o l i d a r i e t à L a R e s i d e n za d e i Vo l o n t a r i , delle Suore e la Cappella area A A Intorno al cuore che è costituito da una cappella centrale che ha un accesso dall’esterno in modo che chiunque possa entrarci, c’è una grande struttura residenziale divisa in due aree autonome e indipendenti che hanno, entrambe, un accesso dal loro interno alla cappella centrale. La prima Area residenziale è destinata ad accogliere i volontari del Giardino delle rose blu ONLUS che vogliano fermarsi in modo più stabile presso il Villaggio della Solidarietà. Essi possono anche scegliere di vivere presso la Struttura solo un periodo di tempo al fine di vivere un’esperienza di vita. Questi volontari, a servizio delle varie opere che sorgono nel Villaggio, condividono l’intensa esperienza di una vita comunitaria e nella relazione e nella condivisione trovano uno strumento efficace per la realizzazione del loro servizio. La seconda Area, invece, è destinata ad accogliere una Comunità di religiose: le Figlie della Misericordia. Queste Suore hanno condiviso con i volontari del Giardino delle rose blu l’esperienza di Gornja Bistra e con il loro entusiasta servizio e la loro coerente testimonianza sono dei fari che sostengono l’operato dei volontari. 7 Il v i l l a g g i o d e l l a S o l i d a r i e t à L’Edificio A, il progetto dettagliato Zona notte A Spazi comuni Cappella 9 Il v i l l a g g i o d e l l a S o l i d a r i e t à L’Accoglienza, gli Uffici e la Mensa per i Poveri area B Proprio all’ingresso del Villaggio della Solidarietà sorge una Struttura finalizzata all’Accoglienza di chi arriva. In questo luogo possono essere date tutte le informazioni utili richieste e ci sono diversi spazi dedicati all’attesa e a ai colloqui. Adiacente a tale ambiente sorgono anche gli Uffici dell’intera Struttura dove operano i diversi consulenti amministrativi e socio-educativi. Questi ultimi vanno a costituire un’Equipe Multidisciplinare di professionisti che gestiscono e coordinano tutti i servizi esistenti. La Fondazione stessa potrà trovare in questo ambiente un’area per ognuno dei suoi Dipartimenti. Sul retro della stessa Struttura sorge un Servizio di Mensa sociale per persone bisognose, un luogo accogliente dove è possibile trovare accoglienza e sostegno oltre che un piatto caldo e la possibilità di fare una doccia. Potranno essere anche disponibili alcuni posti di accoglienza residenziale di emergenza per adulti che vivono una situazione di grave disagio non avendo un luogo in cui passare la notte. 11 Il v i l l a g g i o d e l l a S o l i d a r i e t à Il Consultorio Familiare area C Vista l’esperienza maturata in questi anni nel portare avanti con successo ed efficacia un Servizio consultoriale e considerata la presenza di numerosi operatori che si sono formati presso il Consultorio familiare Anatolè di Frosinone come Consulenti Familiari, la Struttura che nasce di fronte all’Accoglienza è un Consultorio Familiare. Esso è situato in zona ingresso del Villaggio proprio per favorire una rapido accesso da parte degli utenti. E’ un luogo accogliente dove è possibile trovare il sostegno di validi professionisti capaci di ascoltare e aiutare l’utente a riattivare le sue risorse interne per risolvere o superare la situazione problematica per cui si è rivolto al Servizio. Oltre che la Consulenza familiare, sia individuale che di coppia, il Consultorio Familiare offre la possibilità di numerosi servizi che vanno dai corsi di preparazione al parto, quelli finalizzati a formare famiglie affidatarie, gruppi di sostegno alla genitorialità, consulenze legali ed etiche e tanti altri suddivisi, comunque, nelle seguenti Aree che vanno a formare il Consultorio Familiare: psicologica, psicosociale, psicoeducativa, medica, formativa, giuridica, eticomorale, spirituale e riabilitativa. 13 Il v i l l a g g i o d e l l a S o l i d a r i e t à Il Centro Diurno per Disabili area D La disabilità è un tema molto caro al Giardino delle rose blu a tal punto che le rose blu ricordano proprio quei bambini e ragazzi ospiti dell’Ospedale di Gornja Bistra, in Croazia, che con la loro sofferenza sono più rari, ma al tempo stesso più preziosi. E' il ricordo dell'operato dell'Associazione Nazionale Il Giardino delle rose blu ONLUS, i cui volontari, realizzando una vera e propria staffetta dell'amore, hanno dato vita ad una presenza permanente presso l'Ospedale pediatrico di Gornja Bistra in Croazia. Insieme a loro ci sono tutti gli utenti e i destinatari dei servizi e dei progetti umanitari messi in atto e realizzati. Il Centro diurno è un ambiente accogliente dove bambini, ragazzi ed adulti diversamente abili, suddivisi per età, possono partecipare a diverse attività occupazionali e di intrattenimento. In questi ambienti saranno seguiti da diversi professionisti e volontari in percorsi educativi personalizzati e finalizzati ad un miglioramento della loro qualità di vita. In collaborazione con le altre Strutture del Villaggio, in modo particolare con il Consultorio Familiare, sarà possibile lavorare congiuntamente con le famiglie di origine di questi ragazzi che spesso sono colme di problemi e si vedono senza via di uscita. 15 Il v i l l a g g i o d e l l a S o l i d a r i e t à Il Centro di Formazione area E Questa Struttura vuole valorizzare la presenza, all’interno del Giardino delle rose blu, di volontari e professionisti molto preparati che, attraverso proposte formative, cercano di formare, sostenere ed aggiornare sia tutti coloro che a qualsiasi titolo fanno parte del Villaggio che tutte le persone esterne che desiderino crescere culturalmente e professionalmente. E’ la sede del CISPeF, l'Ente di formazione interno alla Fondazione stessa che alla Scuola triennale per Consulenti familiari, già efficacemente sperimentata in questi anni, unisce la proposta di corsi professionalizzanti, seminari e convegni. La Struttura è dotata di un grande auditorium oltre che di numerose aule di formazione. Inoltre è presente una Biblioteca ed una salta multimediale aperta anche agli esterni. 17 Il v i l l a g g i o d e l l a S o l i d a r i e t à La Casa di Preghiera area F Così come già espresso nella costruzione della Cappella al centro del Villaggio, questa Struttura destinata alla preghiera vuole essere il segno forte che tutto nasce da un’esigenza spirituale di vivere concretamente i valori evangelici. Certi dell’idea che le opere di carità concrete sono alimentate dalla preghiera, si vuole dedicare uno spazio nel Villaggio da destinare alla contemplazione grazie alla presenza di una struttura che potrebbe accogliere la presenza di una piccola comunità monastica che donando la propria vita nella preghiera danno forza ed energia a tutte le iniziative e i progetti presenti nel villaggio, sarà comunque un luogo dove troveranno accoglienza iniziative e percorsi di spiritualità da proporre a coloro che spontaneamente vorranno aderire. E' qui che troverà spazio il ricordo di Daniela Zanetta (19641988), figura esemplare per il Giardino delle rose blu che la ricorda nel primo articolo dello Statuto della Fondazione stessa. 19 Il v i l l a g g i o d e l l a S o l i d a r i e t à L a C o m u n i t à d’A c c o g l i e n z a per M i n o r i area G I minori rappresentano i destinatari privilegiati del Giardino delle rose blu e, sin dall’inizio, hanno rappresentato il cuore pulsante di ogni esperienza o progetto proposto e portato avanti da don Ermanno e i suoi collaboratori. L’impegno ad alleviare le loro sofferenze e i loro disagi sono diventati anche un interesse professionale che don Ermanno e molti altri volontari ed operatori a lui legati, hanno acquisito una importante competenza ed una ottima esperienza nel campo. Le due Strutture per minori previste all’interno del Villaggio rappresentano uno spazio di accoglienza incondizionata dove, da un lato i bambini più piccoli e, dall’altra, gli adolescenti, possono trovare figure di riferimento sostitutive a quelle genitoriali inesistenti e percorrere con esse un viaggio educativo finalizzato al raggiungimento di importanti obiettivi di vita. Nelle Strutture operano professionisti preparati che attuano il BRosGaMe come metodo di intervento educativo capace di condurre il minore alla risoluzione dei suoi problemi attraverso la redazione di un Progetto Educativo Personalizzato e al supporto di una Equipe multidisciplinare competente. L’Accoglienza è aperta a utenti inviati dai Servizi Sociali dei Comuni e da quelli territoriali compresi quei minori sottoposti all’autorità giudiziaria, inviati invece dai Centri di Giustizia minorile e i minori stranieri non accompagnati. 21 Il v i l l a g g i o d e l l a S o l i d a r i e t à La Casa Famiglia per Anziani area H La presenza degli anziani dovrebbe essere maggiormente incentivata visto che possono costituire una vera e propria risorsa nel lavoro educativo con i minori. Infatti creare una Struttura destinata agli anziani, che nella nostra società sono sempre maggiormente in aumento e sempre più esposti al rischio dell’abbandono e dell’indifferenza, significa certamente da un lato offrire ospitalità, cura e rispetto a loro che hanno trascorso una vita ricca di fatica ed impegno, ma anche creare una condizione educativa efficace per i minori ed altre situazioni di disagio presenti nel Villaggio. 23 Il v i l l a g g i o d e l l a S o l i d a r i e t à Dati d’Intervento IPOTESI TIPOLOGIA COSTRUTTIVA STRUTTURA PREFABBRICATA A BASSO CONSUMO ENERGETICO, PROGETTATA SECONDO LA NUOVA NORMATIVA ANTI-SISMICA, COSTITUITA DA: STRUTTURA DI FONDAZIONE IN C.A.; STRUTTURA IN ELEVAZIONE IN LEGNO; PARETI ESTERNE ED INTERNE IN LEGNO COIBENTATO ED INSONORORIZZATO. IPOTESI DIMENSIONAMENTO STRUTTURE DESCRIZIONE AREA "A" AREA "A" AREA "B" AREA "C" AREA "D" AREA "E" AREA "F" AREA "G" AREA "H" SUPERFICIE ALTEZZA VOLUME (mq) (m) (mc) NUCLEO CENTRALE (cappella) 88 6 528 NUCLEO CENTRALE (area residenziale per suore e volontari) 324 4 1296 UFFICI E MENSA PER I POVERI 90 4 360 CONSULTORIO 72 4 288 CENTRO DIURNO PER DISABILI 72 4 288 CENTRO DI FORMAZIONE 72 4 288 CASA DI PREGHIERA 120 4 480 ACCOGLIENZA PER I MINORI 360 4 1440 ACCOGLIENZA PER ANZIANI 108 4 432 TOTALE COSTO* INTERVENTO € _.___.___ *solo costo di costruzione TOTALE SUPERFICIE INTERVENTO 1306 5400 25 Il v i l l a g g i o d e l l a S o l i d a r i e t à Come sostenere l’iniziativa UN APPELLO PER CONDIVIDERE... E' possibile sostenere il progetto della Fondazione tramite: La Fondazione Internazionale Il Giardino delle Rose Blu fa appello alla generosità di quanti riconoscono il valore e la unicità di questo progetto al fine di trovare donazioni per la sua realizzazione. Donazione sul bollettino postale intestato a: Fondazione Internazionale Il Giardino delle Rose Blu ONLUS IBAN: IT-18-O-07601-14800-000006320411 Causale: VILLAGGIO DELLA SOLIDARIETA‘ Donazione con bonifico bancario presso la BCC ag.131 di Frosinone intestato a: Fondazione Internazionale Il Giardino delle Rose Blu ONLUS IBAN: IT-02-L-08327-14800-000000000990 Causale: VILLAGGIO DELLA SOLIDARIETA‘ Ricordiamo che la Fondazione e' iscritta all'anagrafe unica delle ONLUS (Organizzazione Non Lucrativa di Utilita' Sociale), pertanto ogni erogazione liberale effettuata e': Per le imprese e ditte: • deducibile,per importo non superiore a € 2.065,83 o al 2% del reddito d'impresa dichiarato (art. 100 D.P.R. 917/1986) o in alternativa • deducibile dal reddito dichiarato nel limite del 10% del reddito complessivo dichiarato e comunque nella misura massima di € 70.000,00 annui, ai sensi dell'art. 14, D.L. n. 35/2005. Per i privati: • detraibile dall'imposta lorda ai fini IRPEF, per un importo pari al 19% dell'erogazione liberale effettuata, sino ad un valore massimo non superiore a € 2.065,83 (art. 100 D.P.R. 917/1986) o in alternativa • deducibile dal reddito dichiarato nel limite del 10% del reddito complessivo dichiarato e comunque nella misura massima di € 70.000,00 annui, ai sensi dell'art. 14, D.L. n. 35/2005. 27 Il v i l l a g g i o d e l l a S o l i d a r i e t à Per info: 0775.1902221 la Fondazione Internazionale “il Giardino delle Rose Blu” La costituzione della Fondazione Internazionale Il Giardino delle Rose Blu O.N.L.U.S., avvenuta il 26 giugno 2008, ha lo scopo operativo di raggruppare e sinergizzare alcune delle realtà e delle opere che don Ermanno D’Onofrio, sacerdote della Diocesi di Frosinone-Veroli-Ferentino consulente familiare psicologo psicoterapeuta ed esperto in psicologia giuridica e psicodiagnostica, ha realizzato a partire dal 1993 e che operano con efficacia nel territorio della provincia di Frosinone, in tutta Italia e in diversi paesi dell’Est Europa: • L’Associazione Nazionale “Il Giardino delle Rose Blu” ONLUS, con sede a Frosinone; • Il Consultorio Familiare Anatolé – CISPeF ONLUS, con sede a Frosinone; • La Casa d’Accoglienza “L’Arcobaleno” con sede ad Arnara (FR) e l’omonima cooperativa sociale con sede a Frosinone. Per consolidare la complessa attività della Fondazione, e quindi evitare di disperdere il patrimonio di credibilità, capacità operative e sostegno da parte dei cittadini, di cui queste realtà sono portatrici, si è deciso di concentrare, in modo particolare, il campo di intervento in tre filoni ben precisi delle necessità sociali: • .Minori portatori di disagio • .Famiglie in difficoltà • .Malati e disabili, principalmente quelli in età pediatrica Ognuno di questi tre territori del disagio, che non limitano l’impegno della Fondazione ad altre aree diverse di intervento, presenta peculiarità, domande ed esigenze del tutto particolari, ma i valori che presiedono ad ogni intervento ad essi relativo non possono essere che comuni: .rispetto – solidarietà – tolleranza – condivisione - coerenza La fede in questi valori, amalgamati da una spiritualità imprescindibile, costituisce la principale ragion d’essere della nuova Fondazione la cui sede della è a Frosinone, in Viale Europa, 44. Gli obiettivi operativi che la Fondazione si è dati sono ambiziosi e richiedono la cura di dirigenti ed operatori dalle diverse competenze e caratteristiche personali. Oltre al Presidente, Don Ermanno D’Onofrio, la struttura prevede la presenza di più Vice Presidenti e di un Segretario Generale. 29 Il v i l l a g g i o d e l l a S o l i d a r i e t à Oltre al Presidente, Don Ermanno D’Onofrio, la struttura prevede la presenza di più Vice Presidenti e di un Segretario Generale. La gestione corrente e la progettualità sono affidate a Sette Dipartimenti guidati dai rispettivi Direttori i quali coordinano numerosi progetti portati avanti da circa 30 tra dipendenti e collaboratori e numerosi volontari: Dip. Affari Sociali Nazionali Dip. Affari Sociali Internazionali Dip. Promozione, Cultura e Formazione Dip. Amministrazione In ognuna delle nuove Comunità d’Accoglienza saranno ospitate anche persone diversamente abili per formare, stimolare e rendere operativo lo spirito di solidarietà degli altri ospiti. Se possibile, si cercherà di ottenere l’affidamento di pazienti dell’Ospedale Croato di Gornja Bistra. Parallelamente, sono in atto numerosi progetti di solidarietà e collaborazione con altre realtà ospedaliere e di assistenza per infanzia in Bosnia-Erzegovina ed in Romania. La diffusione e la realizzazione di tutti i Progetti sul territorio nazionale ed estero è resa possibile grazie la presenza di referenti diffusi in modo capillare in quasi tutte le province d’Italia, racchiuse, a loro volta, in Aree regionali. Dip. Risorse Umane Dip. Volontariato Dip. Culto e Spiritualità L’organizzazione è completata da un Tesoriere Nazionale e dall’Assistente Spirituale. La Fondazione possiede anche una Redazione all’interno della quale viene prodotto “Socialmente”, una interessante rivista quadrimestrale e una Collana Editoriale, edita da Aracne, che si chiama “Incontro alla Vita” e pubblica opere importanti suddivise in tre grandi categorie: Studi e Ricerca; Testimonianze e Fantasia e Realtà. Gli impegni immediati della Fondazione sono indirizzati al normale mantenimento in attività delle tre realtà che hanno sostenuto la sua nascita ed alla creazione di nuove Comunità d’Accoglienza intitolate ed ispirate alla figura di Daniela Zanetta, Serva di Dio, in odore di Santità. 31 Il v i l l a g g i o d e l l a S o l i d a r i e t à I l G r u p p o Vo n a , l’impegno sociale del gruppo a sostegno del progetto La storia della famiglia Vona segue un filo resistente al tempo che lega tra loro diverse generazioni: nonno padre - figlio - nipote: Nazzareno, Armando, Carlo e Michele. Tutto è partito nell’800 da Nazzareno Vona che, con intelligenza, ha iniziato come capomastro e poi ha fondato la ditta di mattoni. Con il tempo è emersa la grande capacità progettuale e amministrativa dell’ingegnere Armando; in seguito la professionalità si è affinata sui disegni tecnici e sui progetti dell’architetto Carlo. Infine Michele ha costruito il Gruppo Vona con società che operano sinergicamente nei settori Construction, Engineering, Bioenergy e Real Estate. I Vona hanno saputo attraversare la loro storia costruendo negli anni una strada professionale unica nel suo genere, dove la tenacia e l’organizzazione si sono espresse nei vari rami del campo dell’edilizia, ponendo un mattone alla volta, così da lasciare nel tempo la maturazione necessaria per edificare le solide fondamenta su cui poggia l’azienda di oggi. Il cammino professionale dei Vona affonda le proprie radici nel lontano 1885, evolve gradualmente per tutto il secolo scorso e costruisce giorno dopo giorno un’enorme esperienza nell’edilizia dimostrando di saper essere al passo con i tempi, e a volte anche in anticipo. Nella foto accanto, L’Ing. Armando Vona (il primo da sinistra) e le bambine della scuola elementare negli anni ’60 durante una consegna di doni. 33 Il v i l l a g g i o d e l l a S o l i d a r i e t à Le Figlie della Misericordia All’inizio del XIX secolo i vescovi Francesco Antonio Mondelli (18141825) e Giovanni Muzi (1825-1849) promuovono opere caritative e scolastiche sia nella città che nei centri minori del territorio, dando vita anche a nuove congregazioni religiose femminili quali le Figlie della Misericordia e le Suore Oblate di san Francesco di Sales. Le Figlie della Misericordia vengono fondate nel 1841 da Giovanni Muzi, allora vescovo di Città di Castello, con il compito di assistere i malati in ospedale e negli istituti caritativi della diocesi. Il presule volle aggiungere, nella Regola, oltre ai voti di povertà, castità e obbedienza, quello dell'ospitalità e dell'accoglienza verso tutti e, in particolare, verso i bisognosi. Attualmente, le Figlie della Misericordia sono una cinquantina e sono presenti, principalmente, in Umbria. Il loro fondatore intese la Misericordia in una prospettiva specificamente sociale. Nella prospettiva del Muzi siamo figli di un Amore Misericordioso che tentano di conformarsi al Padre con la propria azione e umilmente di esserne espressione: ogni nostro gesto è, quindi, un tentativo di dire quell’Amore Misericordioso, nel farsi uno con il prossimo ("infermarsi con gli infermi"). Per Giovanni Muzi la Misericordia è la spinta all’azione, un’azione che nasce dall’amore. La nostra Fondazione proprio in base a questa unità di intenti da diversi anni ha instaurato una fattiva collaborazione con la Congregazione delle Figlie della Misericordia, e quest’ultima ha espresso il desiderio di essere vicina alle opere portate avanti dal Giardino delle rose blu condividendone i valori, l'impegno e l'efficacia con cui realizza i progetti di solidarietà sposandone i valori e gli ideali. 35 Il v i l l a g g i o d e l l a S o l i d a r i e t à Il BRosGaMe Il Blu Roses Garden Method, denominato anche BRosGaMe, nasce dall’esigenza di armonizzare, valorizzare e sistematizzare l’esperienza nata presso l’ospedale pediatrico di Gornja Bistra, in Croazia, ad opera de “Il Giardino delle Rose Blu”. Il BrosGaMe e' un metodo educativo-riabilitativo pensato e progettato da don Ermanno D’Onofrio e sperimentato dalla Fondazione Internazionale Il Giardino delle Rose Blu ONLUS in diversi ambiti educativi, con lo scopo di definire uno stile di intervento comune e caratteristico di tutta l’organizzazione. Una linea guida, un comune denominatore, un modo di essere, uno stile educativo uguale per tutti che abbia come scopo principale il bene degli utenti e il miglioramento delle loro potenzialità e della loro qualità di vita. Aspetto particolare di questo metodo è che alle riflessioni di ordine teorico e all’esperienza pratica da parte dei volontari si affianca la progettazione e, soprattutto, l’intenzione concreta di realizzare un ambiente educativo e riabilitativo specifico che aiuti il volontario a lavorare con l’utente secondo un percorso capace di raggiungere degli obiettivi che garantiscano un miglioramento della qualità della loro vita e il raggiungimento progressivo di risultati che permettano di sviluppare nuove abilità e di mantenere costanti i risultati raggiunti. Punto di partenza del BRosGaMe è la creazione di una relazione educativa, empatica, privilegiata ed efficace affinché sia possibile raggiungere l’obiettivo di migliorare le capacità potenziali dell’utente attraverso una costante e continua stimolazione di cinque aree individuate che avviene attraverso la proposta e la somministrazione di esperienze ludico riabilitative. Il punto basilare del metodo che Don Ermanno ha messo a punto con la collaborazione di altri membri del Giardino delle Rose Blu con specifica formazione e professionalità è, come dice la parola stessa, il gioco che viene attuato tra fratelli, l’utente e l’operatore; brosgame, infatti, significa appunto “gioco tra fratelli”. Ecco dunque che l’operatore deve essere capace di stabilire una relazione profonda con l’utente, una relazione alla pari che possegga le quattro caratteristiche descritte. Infatti deve innanzitutto essere capace di “tirar fuori” dall’utente le sue capacità, le abilità potenziali che egli possiede, gli aspetti positivi nascosti (educativa); deve essere capace di immedesimarsi nell’utente, di entrare nei suoi panni, senza giudizio alcuno ma solo per comprenderlo 37 Il v i l l a g g i o d e l l a S o l i d a r i e t à meglio e quindi aiutarlo maggiormente (empatica); deve essere unica e irripetibile dal momento che tra operatore ed utente scatta “a pelle” una sorta di attrazione, di amore educativo che si sente in modo sensibile e che, se utilizzato opportunamente, è molto prezioso (privilegiata) e infine deve essere capace di suscitare nell’utente una risposta e un cambiamento (efficace). Il metodo si fonda essenzialmente su due grandi pilastri: il Training and Supporting e il Lavoro con gli Utenti. Il TRAINING & SUPPORTING è destinato agli operatori, alla loro formazione e ad un necessario supporto per portare avanti un lavoro con situazioni così estreme di sofferenza. Il metodo pone al centro dell’intervento il ruolo dell’educatore che deve essere opportunamente formato e al tempo stesso sostenuto nel suo ruolo. La formazione si pone come obiettivo l’acquisizione di una concreta conoscenza dello stato del soggetto e di un’accurata analisi delle sue potenzialità. Per quanto riguarda il necessario supporto che deve essere dato ad un operatore che si appresta a vivere un’esperienza così forte a stretto contatto con la sofferenza, il gruppo assume un ruolo fondamentale. Il lavoro di gruppo attorno ad un unico progetto permette ad ogni individuo che vi partecipa di scoprire le proprie ed altrui risorse e di instaurare un confronto costruttivo ed arricchente per il singolo e per il gruppo stesso. Il LAVORO CON GLI UTENTI intende lavorare su cinque aree specifiche: motoria, sensoriale, relazionale, cognitiva e dell’autonomia. “le relazioni sono il vero strumento primo dell’esistenza umana, grazie ad esse si nasce, per esse si combatte, si vive e talvolta si muore… ecco allora che se veramente vogliamo chiederci quale sia attualmente, e quale sia sempre stato, il più straordinario ed efficace strumento terapeutico, non potremmo fare a meno di parlare del rapporto interpersonale”. È necessario che ogni utente abbia un operatore di riferimento con il quale stabilire una relazione empatica. Ogni operatore applicherà il metodo su un utente. 39 Il v i l l a g g i o d e l l a S o l i d a r i e t à La miglior via di accesso agli utenti è il gioco; esso è un importantissimo mezzo di sviluppo delle facoltà mentali residue e di conseguimento di benessere psicofisico. Il gioco, infatti, oltre ad essere un potente stimolo per la conoscenza della realtà circostante aiuta asvilu8ppare strategie esplorative ed esercita anche un’azione rassicurante, riducendo l’ansia e la noia; ma soprattutto è il primo e più importante mezzo di interazione sociale. Il metodo vuole prendere in considerazione l’utente nell’interezza del suo essere persona, ecco perché ha come obiettivo il miglioramento delle abilità possedute nelle seguenti cinque aree: Area motoria, Area sensoriale, Area relazionale, Area cognitiva e Area dell’autonomia. Il BRosGaMe rappresenta la risposta della Fondazione ad una richiesta dell’ospedale stesso e si attua secondo una condivisione di intenti tra i volontari e il personale ospedaliero. La presenza dei volontari in ospedale risulta più ordinata e la figura del coordinatore-responsabile costituisce un punto di riferimento per l’ospedale ed un ponte tra questo e i volontari, e più in generale con la Fondazione. Il BRosGaMe rappresenta una guida all’agire dei volontari. Seguendo un metodo l’azione dei volontari non è di semplice compagnia ma è orientata verso dei fini, degli obiettivi concordati con il personale dell’ospedale, in questo modo si può tracciare una strada da seguire e non agire spinti dalla casualità tutti i volontari possono camminare sulla stessa strada, in cui i risultati raggiunti da qualcuno rappresentano il punto di partenza di altri. Il metodo permette quindi continuità ed efficacia negli interventi date soprattutto dalla consapevolezza delle reali capacità e potenzialità degli utenti. Il BRosGaMe fornisce una memoria storica per ognuno dei quindici bambini data principalmente da due strumenti: -le schede compilate dai volontari, in particolare quelle di verifica; -il diario di bordo, tenuto dai coordinatori-responsabili. Avendo un diario dei passi, dei miglioramenti e peggioramenti, dei bambini si può ipotizzare in modo più realistico il futuro, evitando di “ripartire” da zero tutte le volte. Il BRosGaMe non è un metodo per i soli cosiddetti “addetti ai lavori”, grazie alla semplicità delle esperienze-ludico riabilitative è attuabile da tutti i volontari, anche da coloro che non hanno una preparazione specialistica. Il BrosGaMe permette quindi di stabilizzare le abilità aggiunte, fornire stimoli per risvegliare capacità assopite e quindi sviluppare nuove abilità verso un miglioramento complessivo della qualità di vita dei piccoli pazienti dell’ospedale. In questo modo il nostro intervento risulta realmente efficace. 41 Il v i l l a g g i o d e l l a S o l i d a r i e t à