48 x pdf stampa anno IV - numero 24-04-2007 48 - mag gio 2007 10:23 - poste Pagina 1 italiane. spedizione in a.p. 70 % d.c. / d.c.i. torino - tassa pagata / taxe perçue / ordinario MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA larivista 48delcinema MAGGIO 2007 Songs of Freedom Il cinema di Ken Loach Viaggio in Lituania Jonas Mekas e Sharunas Bartas a Torino Lo splendore del vero Il mondo di Roberto Rossellini II parte Crossroads Punk: Attitude di Don Letts In attesa di Film Breve “Mercoledì da leoni” di John Milius (1970) Festival Internazionale del Cortometraggio d’Autore La voce segreta delle parole Il grande cinema in lingua originale Songs of Freedom Il cinema di Ken Loach di Umberto Mosca Non c’è proprio niente da fare. I film di Ken Loach riescono sempre più ad essere fuori moda, ma è questo, anche, uno dei motivi della loro grandezza. Esattamente come è accaduto per l’ultimo, straordinario, Il vento che accarezza l’erba, Palma d’Oro a Cannes a nemmeno un anno dallo storico recentissimo accordo tra i due tradizionali nemici, orangisti e feniani, per il governo congiunto dell’Irlanda del Nord. Mentre a Belfast ci si muove per arrivare a una pace politica, Loach decide di riaprire una delle pagine più scottanti di tutta la cosiddetta “questione irlandese”, narrando della nascita dell’IRA e della lotta contro gli inglesi, mettendone in scena, senza mezzi termini, le azioni più sanguinarie. Ben diverso era il clima politico nel 1990, quando in Agenda nascosta si denunciavano le manovre svolte da servizi britannici e CIA in Ulster a favore della signora Thatcher. Ma cosa ancora più originale è il fatto che nella seconda parte de Il vento che accarezza l’erba Loach si concentra su un altro sanguinoso scontro, e vale a dire quello che contrappose, dopo la conquista dell’indipendenza dell’Eire, gli stessi componenti dell’Irish Republican Army, diviso tra rigidi burocrati pronti a indossare la divisa per difendere la ricca borghesia cattolica e le classi popolari ispirate dalle idee di giustizia sociale. Ken Loach va dunque, doppiamente, in controtendenza, e negli anni in cui la Repubblica d’Irlanda si dedica a un feroce neoliberismo e diventa il Paese europeo a maggior crescita economica in un mondo dall’economia globalizzata, ricorda ai suoi spettatori l’origine popolare della rivoluzione che portò alla nascita dell’Eire e le istanze socialiste che la ispirarono. Costringere il pubblico a staccarsi dagli stereotipi con cui si leggono la società e la Storia, questa la caratteristica essenziale del cinema di Loach, già perfettamente esemplificata in Terra e libertà, che rileggeva la guerra civile spagnola attraverso la dura repressione esercitata in nome della disciplina dal Partito Comunista Spagnolo, (segue a pag. 2) 48 x pdf stampa 24-04-2007 10:23 Pagina 2 larivista delcinema MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA LE RASSEGNE DEL MASSIMO3 programma maggio Il cinema di Ken Loach da pag. 1 sotto l’egida stalinista, nei confronti dei combattenti nelle file del Partito Operaio dei Lavoratori Rivoluzionari. La stessa caratteristica che nei primi anni ’90, con Riff Raff, Piovono pietre e Ladybird Ladybird portava Loach a ricordarci che il proletariato e la classe lavoratrice non si erano estinte, ma che anzi i suoi componenti sempre più bistrattati si trovavano costretti, in un estremo sussulto di dignità, a rivoltarsi con disperata veemenza (vedi l’incendio del cantiere edile nel finale di Riff Raff). Su questa linea, tra le sue opere più recenti, colpisce l’originalità di Paul, Mick e gli altri, che solo in apparenza riproduce i titoli precedenti, e che costituisce invece la prova evidente di quanto il cinema dell’autore aspiri a una costante ambizione di freschezza e attualità, raccontando la responsabilità nei confronti di un lavoro in progressiva via di estinzione da parte dei ferrovieri inglesi costretti a una prostrante e pericolosa flessibilità. Ma attenzione, perché Ken Loach non è soltanto il cineasta del lavoro, come è tornato a dimostrare un film come Un bacio appassionato, in cui il regista ha scelto un registro da commedia sentimentale (nessun pregiudizio, neanche di stile) che ai soliti disattenti ha fatto pensare a una variazione sul modello ormai classico alla East is East. Invece Un bacio appassionato è una cosa molto diversa (c’entra soprattutto la denuncia del fanatismo cattolico nella Scozia post-11 settembre), che dimostra come per Loach i sentimenti non siano mai una fuga dalla realtà, ma un momento fondamentale in cui i personaggi arrivano a prendere coscienza (qualcosa di molto simile avveniva in La canzone di Carla e in Bread and Roses). “Se la mia famiglia fosse in quella condizione, io ruberei”: è la frase pronunciata da uno dei protagonisti dell’episodio di Tickets, che tocca il delicatissimo tema dell’immigrazione extracomunitaria (ma che si adatterebbe anche al contesto di Sweet Sixteen). Può valere come la dichiarazione programmatica di un approccio che sa di essere politicamente scorrettissimo, ma proprio per questo indispensabile. Come in quell’altro episodio, contenuto in Undici settembre, in cui partendo dalle Twin Towers si arriva a parlare del Cile di Allende. È dar spazio alle voci che si distaccano dalla musica di fondo, scontata e indistinta, ciò che interessa maggiormente il regista inglese, com’era già chiaro all’inizio degli anni ’70, quando Family Life introduceva le tematiche dell’antipsichiatria e mostrava come il punto non fosse quello di disegnare un trattato sociologico, ma di cogliere le singole reazioni interiori e psicologiche che l’individuo elaborava all’interno di un dato contesto sociale. La retrospettiva Ken Loach è un progetto del Museo Nazionale del Cinema, realizzato in collaborazione con British Film Institute, National Film and Television Archive, British Council, Hollywood Classics, Tamasa Distribution. ø i protagonisti 16-31 maggio SONGS OF FREEDOM. IL CINEMA DI KEN LOACH •Ken Loach Poor Cow Gran Bretagna 1967, 101’, col., v.o. sott.it. Copia proveniente da Tamasa Distribution. per lui a causa della separazione dei suoi genitori. Billy vive con la madre e il fratellastro Jud che lavora in miniera. Anche lui, per arrotondare le entrate di casa, distribuisce giornali prima di andare a scuola. La crescente insofferenza verso il mondo delle regole che lo circonda (dalla casa alla scuola) porta Billy ad isolarsi sempre più e a sentire il fascino del mondo degli animali. Sc.: Tony Carnet, K. Loach, Barry Hines, dal suo romanzo; Fot.: Chris Menges; Int.: David Bradley, Lynne Perrie, Freddie Fletcher. i rapporti umani e Black Jack è essenzialmente un film sulla riconciliazione” Sc.: K. Loach, Leon Garfield, dal suo romanzo; Fot.: Chris Menges; Int.: Stephen Hirst, Jean Franval, Louis Cooper. MER 16, h. 22.30, GIO 17, h. 18.30 •Ken Loach The Gamekeeper Gran Bretagna 1980, 84’, col., v.o. sott.it. Copia proveniente da National Film & Television Archive. L’ex operaio George ha trovato lavoro come guardacaccia nella tenuta di Lord Dronfield. La vita all’aria aperta, immersi nella natura, è per l’uomo e la sua famiglia un’esperienza meravigliosa, ma il compito di George è tutt’altro che facile dato che il proprietario si vede raramente e i terreni e gli animali sono presi di mira dai paesani e dai bracconieri. George, esponente della classe operaia, si trova anche costretto a fare i conti con il concetto di difesa della proprietà privata. Sc.: K. Loach, dal romanzo di Barry Hines; Fot.: Chris Menges, Charles Stewart; Int.: Phil Askham, Rita May, Andrew Grabb. MER 16, h. 18.30, GIO 17, h. 22.30 •Ken Loach Family Life Gran Bretagna 1971, 108’, col., v.o. sott.it. Copia proveniente da British Film Institute. Il rapporto tra Joy ed il marito Tom è reso precario dal carattere violento dell’uomo. Catturato dalla polizia, Tom finisce in carcere. Joy si trasferisce allora in casa di una zia con il figlio appena nato Johnny e comincia a frequentare Dave, amico del marito. Poco a poco tra i due, complice un viaggio in Galles, nasce l’amore. Al ritorno Dave partecipa ad un furto di gioielli. Riconosciuto come il capo della banda, viene condannato ad un lungo periodo di detenzione. Joy decide di aspettarlo, ma il tempo passa e Tom, intanto, esce di prigione. Joy infine, accetterà un doloroso compromesso: tornerà con il marito per il bene del piccolo Johnny, ma il suo cuore sarà sempre per Dave. Sc.: K. Loach, Nell Dunn, dal suo romanzo omonimo; Fot.: Bryan Probin; Int.: Carol White, John Bindon, Terence Stamp. MER 16, h. 16.30, GIO 17, h. 20.30, VEN 18, h. 18.15 •Ken Loach Kes Gran Bretagna 1963, 113’, col., v.o. sott.it. Copia proveniente da British Film Institute. VEN 18, h. 16.30, GIO 24, h.20.30 •Ken Loach Looks and Smiles Gran Bretagna 1981, 104’, b/n, v.o. sott.it. All’inizio degli anni Ottanta, a Sheffield, un sergente dell’esercito cerca di reclutare nuove leve fra i giovani. Mick, finita la scuola, si presenta all’ufficio di collocamento in cerca di lavoro ma senza fortuna. Mentre il suo amico Alan si arruola, Mick, che non può arruolarsi perché suo padre gli rifiuta il consenso, conosce Karen. Ma le difficoltà di una vita senza lavoro rendono difficile il rapporto tra i due. Sc.: Barry Hines; Fot.: Chris Menges; Int.: Carolyn Nicholson, Tony Pitts, Graham Green. Una ragazza della piccola borghesia inglese, Janice Ratcliff, con una madre autoritaria che l’ha costretta ad abortire, e un padre debole, viene spedita dalla famiglia in cura da uno psicologo. Dopo alcune sedute il medico, che non capisce le origini psicologiche della malattia, decide di curare la giovane con l’elettroshock. Sc.: David Mercer, dalla serie tv “In Two Minds”; Fot.: Charles Stewart; Int.: Sandy Ratcliff, Bill Dean, Grace Cave. VEN 18, h. 22.30, GIO 24, h. 22.00, Sc.: Bill Jesse; Fot.: Barry Ackroyd; Int.: Derek Young, Ricky Tomlinson, Ade Sapara. SAB 19, h. 16.30, DOM 20, h. 20.30, LUN 21, h. 18.30 •Ken Loach Hidden Agenda L’agenda nascosta Gran Bretagna 1990, 108’, col., v.o. sott.it. •Ken Loach Fatherland Francia/Germania/Gran Bretagna 1986, 110’, col., v.o. sott.it. Nel 1985 il cantautore d’opposizione Klaus Drittemann fugge dalla Germania Est e si rifugia all’Ovest come aveva fatto anni prima il padre Jacob, anch’egli musicista dissidente. A Berlino Ovest Klaus è accolto da una emissaria della casa discografica Taube Records, che gli propone un contratto. Klaus chiede il suo aiuto per rintracciare il padre, scomparso nel nulla quindici anni prima. Sc.: Trevor Griffiths; Fot.: Chris Menges; Int.: Gerulf Pannach, Fabienne Babe, Cristine Rose. MER 16, h. 20.30, GIO 17, h. 16.30, MAR 22, h. 18.30 •Ken Loach Black Jack Billy Casper è un ragazzo che frequenta l’ultimo anno della scuola secondaria. Sono tempi difficili cantieri nella Londra della restaurazione economica dell’ultimo governo Thatcher. Qui incontra un piccolo mondo disperato, capace però di gesti di grande solidarietà. Tra i compagni di cantiere si distingue Larry, sempre pronto a preoccuparsi per gli altri. Trovato un alloggio abusivo grazie ai nuovi amici, Stevie incontra fortuitamente Susan, aspirante cantante di scarse qualità: nasce tra loro una relazione che procede con momenti di tenerezza e accesi contrasti. Larry paga col licenziamento il suo tentativo di far applicare le norme di sicurezza mancanti nel cantiere, mentre Stevie corre a Glasgow in autostop per assistere ai funerali della madre morta. Al suo ritorno scopre che Susan è tossicomane e la lascia. Al cantiere, intanto, un operaio scivola sulle impalcature a causa delle insufficienti misure di protezione e precipita a terra morendo sul colpo. Gran Bretagna 1974, 110’, col., v.o. sott. it. Copia proveniente da British Film Institute. Inghilterra, 1750. Il giovane orfano Tolly riceve l’incarico di prendersi cura del cadavere del bandito Black Jack che è appena stato impiccato. Ma l’uomo non è morto come si crede e, rimessosi in piedi, parte con il ragazzo che vede in questa fuga a due il mezzo per non più essere solo. L’occasione della sua vita gli viene quando Black Jack ferma una diligenza. Qui conosce Belle, una ragazzina della sua stessa età con cui stringe una bella amicizia. Film inusuale nel percorso di Loach, che si rivolge al passato senza l’intento divulgativo di trarre dalla storia degli insegnamenti per il presente. “Ciò che mi interessa di più sono VEN 18, h. 20.30, MAR 22, h. 16.30, GIO 24, h. 16.00 •Ken Loach Riff Raff Meglio perderli che trovarli Gran Bretagna 1991, 94’, col. Stevie, un giovane operaio di Glasgow uscito dal carcere per furto, trova lavoro in uno dei tanti 2 Quattro americani appartenenti ad una Lega per i diritti civili, tra cui l’avvocato Paul Sullivan e la compagna Ingrid Jessner, raccolgono a Belfast testimonianze sulle violazioni compiute dalle forze dell’ordine verso i sospettati di appartenere all’Ira, l’esercito irredentista irlandese. Mentre si sta recando ad incontrare una presunta vittima, però, l’avvocato viene assassinato. Giunto da Londra, 48 x pdf stampa 24-04-2007 10:23 Pagina 3 larivista delcinema MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA LE RASSEGNE DEL MASSIMO3 programma maggio incaricato dal governo di indagare sull’omicidio, il commissario Kerrigan scopre che il rapporto della polizia è stato falsificato. Premio speciale della giuria al festival di Cannes. Sc.: Jim Allen; Fot.: Clive Tickner; Int.: Frances MacDormand, Brian Cox, Brad Dourif. SAB 19, h. 18.15, DOM 20, h. 22.15, LUN 21, h. 16.30 •Ken Loach Piovono Pietre Raining Stones Gran Bretagna 1993, 90’, col. operaio disoccupato di Liverpool iscritto al partito comunista, che decide di recarsi in Spagna per combattere contro il fascismo del generale Franco. Presto arruolato nelle Brigate Internazionali del fronte di Aragona, vive in prima persona gli orrori della guerra insieme ad altri giovani rivoluzionari, a loro volta divisi da diverse ideologie. Alle vicende della piccola formazione partigiana si aggiunge la storia d’amore tra il protagonista e una giovane spagnola della resistenza. Il titolo è ispirato al motto che accompagnava nel 1910 la bandiera nera dell’anarchia issata dai guerriglieri di Emiliano Zapata. Sc.: Jim Allen; Fot.: Barry Ackroyd; Int.: Ian Hart, Rosana Pastor, Iciar Bollain. grattacielo dove si trovano gli uffici delle più importanti compagnie d’affari di Los Angeles. Rosa vive in città da anni ed è sposata con figli, ma il marito sta molto male e necessita di cure costose che lei non sempre può permettersi. Rosa accompagna Maya a parlare con il responsabile dei dipendenti, un uomo senza scrupoli che impone orari assurdi e salari ridotti all’osso. Nessuno protesta per paura di essere licenziato, e anche Maya a queste condizioni prende servizio. Non riesce però ad accettare tutto in silenzio, e così quando negli uffici si affaccia il sindacalista Sam, appoggia la sua battaglia. Dopo alterne vicende il corteo dei lavoratori organizzato da Sam sfila compatto davanti agli uffici, chiedendo garanzie e giustizia. Sc.: Paul Laverty; Fot.: Barry Ackroyd; Int.: Adrien Brody, Pilar Padilla, Elpidia Carrillo. MER 23, h. 16.00, VEN 25, h. 20.15, LUN 28, h. 18.15 •Ken Loach La canzone di Carla si complicano quando, casualmente, conosce Roisin, un’irlandese che insegna musica nella scuola cattolica di Glasgow frequentata da sua sorella Tahara. La storia d’amore che nasce tra Cassim e Roisin si prospetta difficile perché Cassim deve scontrarsi con la sua famiglia che, invece, ha sempre rispettato, mentre Roisin dovrà affrontare le rigide regole della scuola cattolica in cui insegna. Il titolo inglese del film deriva dal verso di una poesia di Robert Burns. MER 23, h. 22.30, VEN 25, h. 18.15, LUN 28, h. 16.15 Carla’s Song •Ken Loach Gran Bretagna/Spagna/Germania 1996, 127’, col., v.o. sott.it. Paul, Mick e gli altri The Navigators Gran Bretagna/Germania/Spagna 2001, 96’, col., v.o. sott.it. Bob Williams ha grinta e voglia di fare, ma è costretto a vivere alla giornata. Per integrare l’assegno di disoccupazione, infatti, si adatta a svolgere qualunque mansione gli venga offerta, dal furto di pecore alla riparazione delle fogne. Qualsiasi cosa per dare da mangiare alla propria famiglia. Ma le cose si complicano quando gli viene rubato il furgoncino. I soldi scarseggiano e la figlia Coleen deve fare la prima comunione. Ha bisogno del tradizionale abito bianco da sposina, delle scarpe, del velo e dei guanti e tutto è costosissimo. Premio speciale della giuria a Cannes. Sc.: Jim Allen; Fot.: Barry Ackroyd; Int.: Tom Hickey, William Ash, Lee Brennan. SAB 19, h. 20.30, DOM 20, h. 16.30, LUN 21, h. 22.30 •Ken Loach Ladybird Ladybird Gran Bretagna 1994, 101’, col. Sc.: Paul Laverty; Fot.: Barry Ackroyd; Int.: Casim Khan; Roisin Hanlon, Sadia Khan. SAB 26, h. 20.30, DOM 27, h. 16.30, MAR 29, h. 18.15, MER 30, h. 22.30 •Ermanno Olmi, Ken Loach, Abbas Kiarostami Tickets A Glasgow nel 1987 una sudamericana viene trovata senza biglietto sull’autobus guidato dal giovane George, che la aiuta a sfuggire al controllore. Sospeso per una settimana, George incontra di nuovo Carla e riesce a conquistare la sua fiducia. Poco alla volta emerge la storia terribile della ragazza, il dramma da lei vissuto in Nicaragua, la sua lotta nelle file sandiniste. I due decidono di partire per il Nicaragua insieme, nel tentativo di ricostruire il passato della donna, ma si scontrano con una realtà sempre più dura ed agghiacciante di morte e violenza. Carla è alla ricerca del suo compagno Antonio e scopre che l’uomo è scampato alle atroci violenze subite dai contras, e che ora è ospite in casa di un amico. Alla fine, mentre Carla decide di restare accanto ad Antonio, George fa ritorno in patria. Sc.: Paul Laverty; Fot.: Barry Ackroyd; Int.: Robert Carlyle, Oyanka Cabezas, Scott Genn. Una squadra di ferrovieri di Sheffield accetta un’indennità speciale per lavoratori dismessi quando la British Rail viene privatizzata. Tutti loro tentano la sorte prestando servizio occasionale attraverso un’agenzia, ma, dopo un primo momento di ottimismo, si rendono conto che la realtà è più dura del previsto e costringe a scelte dure. Paul, Mick e il resto del gruppo sono convinti che l’amicizia maturata in anni di lavoro sarà più forte delle circostanze e che sopravviverà anche alla separazione. All’inizio cercano di resistere ma poi ognuno farà scelte diverse a seconda della propria situazione familiare. Sc.: Rob Dawber; Fot.: Barry Ackroyd; Int.: Joe Duttine, Steve Huison, Tom Craig. SAB 26, h. 16.30, DOM 27, h. 20.30, MER 30, h. 18.30 MER 23, h. 18.00, VEN 25, h. 22.15, MAR 29, h. 20.15 •Ken Loach Sweet Sixteen •Ken Loach My Name is Joe Maggie ha avuto quattro figli da quattro uomini diversi e tutti e quattro le sono stati tolti dai Servizi Sociali. Quando incontra Jorge, un rifugiato politico latinoamericano, Maggie intravede una possibilità di essere felice accanto a quest’uomo gentile che, poco a poco, conquista il suo amore, dimostrandole che è possibile spezzare un circolo vizioso di relazioni violente che hanno fatto parte del suo passato. Ma agli occhi della burocrazia, Maggie rimane un soggetto inaffidabile e le risulterà difficile liberarsi di questa condanna sociale. Maggie e Jorge si vedranno infatti portare via i primi due figli avuti insieme. Sc.: Rona Munro; Fot.: Barry Ackroyd; Int.: Crissy Rock, Vladimir Vega, Sandie Lavelle. La mamma di Liam, Jean, è in prigione ma uscirà in tempo per festeggiare con lui il suo sedicesimo compleanno. Stavolta Liam vuole che le cose vadano diversamente dal solito. Sogna una famiglia che non ha mai avuto, un nido sicuro lontano dai perditempo e soprattutto da Stan il nuovo compagno della madre, e da suo nonno, altro personaggio poco raccomandabile. Per riuscirci, prima di tutto, deve racimolare qualche soldo, cosa non da poco per un adolescente. Per questo, però, Liam e i suoi amici finiscono in guai grossi: lui sa che è pericoloso spingersi oltre, ma sa anche di non poter più tornare indietro. Sc.: Paul Laverty; Fot.: Barry Ackroyd; Int.: Martin Compston, William Ruane, Annmarie Fulton. •Ken Loach Bread and Roses Gran Bretagna/Spagna/Germania/Italia 2000, 110’, col., v.o. sott.it. Land and Freedom Gran Bretagna/Spagna/Germania/Italia 1995, 109’, col., v.o. sott.it. SAB 26, h. 18.15, DOM 27, h. 22.15, MER 30, h. 16.30 •Ken Loach Un bacio appassionato Just a Kiss Siamo nel 1936 ed è in corso la guerra civile spagnola. Il protagonista è David Carr, un giovane •Ken Loach Il vento che accarezza l’erba Irlanda/Gran Bretagna 2006, 124’, col., v.o. sott.it. MER 23, h. 20.30, VEN 25, h. 16.15, MAR 29, h. 22.30 •Ken Loach SAB 26, h. 22.30, DOM 27, h. 18.30, GIO 31, h. 16.15 The Wind That Shakes the Barley Gran Bretagna/Spagna/Germania/Italia, 1998, 105’, col., v.o. sott.it. Joe è un proletario di Glasgow, che grazie alle riunioni degli Alcolisti Anonimi, sta uscendo faticosamente dalla schiavitù della birra. Non beve da quasi un anno e forse sta per farcela, grazie anche alla squadretta di calcio che ha messo su con gli amici, ex bevitori. Non sono grandi giocatori, ma trovano nelle ruvide partitelle di periferia un modo per stare insieme e per sentirsi vivi. Un giorno Joe conosce Sarah, un’assistente sociale che sta seguendo la famiglia di Liam, il più talentuoso della squadra, ma anche il più disperato, con una moglie tossica e un bambino piccolo. Per aiutare Liam, un giorno Joe si presta a fare un lavoretto che Sarah trova inaccettabile. Sc.: Paul Laverty; Fot.: Barry Ackroyd; Int.: Peter Mullan, Louise Goddal, David McKay. SAB 19, h. 22.15, DOM 20, h. 18.15, LUN 21, h. 20.30 Terra e libertà Gran Bretagna/Germania/Spagna 2002, 106’, col. Italia/Iran/Gran Bretagna 2005, 109’, col. Su un treno che attraversa l’Europa si incontrano uno scienziato italiano, tre tifosi scozzesi del Celtic, una famiglia albanese, l’arrogante vedova di un generale, alcuni soldati. Dietro la macchina da presa Ermanno Olmi, Ken Loach e Abbas Kiarostami per un’idea nata dallo stesso Olmi che ha pensato ad un film diretto da tre registi ma non suddiviso in episodi, in cui alcuni personaggi via via svaniscono mentre altri stanno ora sullo sfondo ora in primo piano. Il passaggio di mano in mano, da un regista all’altro, non è segnalato, anche se sono riconoscibili le diverse sensibilità e i rispettivi sguardi. Sc.: Paul Laverty, Abbas Kiarostami, Ermanno Olmi; Fot.: Fabio Olmi, Mahmoud Kalari, Chris Menges; Int.: Carlo Delle Piane, Silvana De Santis, Gary Maitland. Gran Bretagna/Germania/Spagna 2004, 104’, col., v.o. sott.it. Cassim è un pakistano nato e cresciuto a Glasgow, che lavora come Dj e sogna un locale tutto suo, ma nello stesso tempo rispetta i limiti culturali che gli sono imposti dalla sua famiglia e accetta di sposare una sua cugina senza averla mai conosciuta. Le cose Clandestinamente e dopo non poche difficoltà, la giovane messicana Maya riesce ad entrare negli Stati Uniti. Qui si ricongiunge alla sorella maggiore Rosa, impiegata come donna delle pulizie in un 3 Irlanda 1920. I contadini si uniscono per formare un esercito di guerriglieri volontari decisi ad affrontare le spietate squadre dei “Black and Tan” mandate dal governo britannico a fermare il tentativo dell’Irlanda di conquistare l’indipendenza. Spinto da un profondo senso del dovere, Damien abbandona la sua carriera di medico per unirsi al fratello Teddy nella lotta per la libertà. Dopo molta sofferenza, però, alla firma del trattato con gli inglesi, il popolo irlandese si divide in due fazioni, pacifisti e oltranzisti, ed ha inizio la guerra civile. Damien e Teddy, una volta uniti dagli stessi ideali, si trovano ora divisi su fronti opposti. Palma d’oro al Festival di Cannes 2006. Sc.: Paul Laverty; Fot.: Barry Ackroyd; Int.: Cillian Murphy, Pádraic Delaney, Liam Cunningham. MAR 29, h. 16.00, MER 20, h. 20.15, GIO 31, h. 18.15 48 x pdf stampa 24-04-2007 10:23 Pagina 4 larivista delcinema MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA LE RASSEGNE DEL MASSIMO3 programma maggio Viaggio in Lituania. Sharunas Bartas e Jonas Mekas a Torino di Grazia Paganelli Non è possibile paragonare il cinema di Sharunas Bartas a nessun altro sguardo o idea, nati tra oriente e occidente negli ultimi vent’anni. Da Tofolarjia (1986) a Seven Invisible Men (2005) il regista lituano ha costruito il suo racconto astratto e poetico, indugiando in una forma di non-racconto, via via sempre più rarefatta e distante dalla rappresentazione del mondo cui siamo abituati. Questione di volontà e di sperimentazione, di un sentimento del tempo che non concede distrazioni, perché un istante dopo l’altro si costruisce il microcosmo magico e ricco, popolato di suoni, rumori, gesti, oggetti, cambiamenti impercettibili, e soprattutto, sguardi che rimbalzano tra i luoghi, le inquadrature, trasformando in una storia quello che altrimenti sarebbe solo un flusso continuo di immagini. C’è sempre qualcuno che guarda ed è guardato, per questo il silenzio assume un significato così profondo: è la sospensione, l’attesa, l’idea di un inizio che si ripete e che cambia per il passaggio di un’ombra o l’intromissione di una voce nascosta. Il risultato è la vertigine degli opposti, il vuoto che all’improvviso si rivela denso e inquieto e che rappresenta altri luoghi, altri mondi, altri tempi, ancora più imprendibili, fluidi, accecanti. I personaggi si incrociano, si sfiorano, raramente si raccontano. Sono figure discrete che attraversano lo spazio con la loro stessa essenza, uomini e donne che appaiono come viaggiatori di un tempo confuso tra il presente e l’eternità, dispersi nei lunghi piani sequenza, forma necessaria alla messa in scena della riflessione costante cui l’opera di Bartas rimanda con straordinaria coerenza. Il nodo sta proprio nel desiderio di rappresentare, o forse di interpretare, il vuoto che si crea tra questi suoi personaggi e il paesaggio selvaggio e ammaliante che li circonda, sia esso il deserto di Freedom (2000) o la periferia cittadina di Trys dienos (1991), il biancoenero pastoso di Koridorius (1995), o i colori vibranti del successivo Few of Us (1996). “La bellezza dell’opera di Bartas consiste nel modo in cui i suoi film sanno stare perfettamente in bilico sul filo instabile che unisce l’autore, i suoi dolori e le sue luci, ai dolori e alle luci del mondo tutt’intorno”. Scrive così il regista francese Leos Carax che ha affidato proprio a Bartas un ruolo incisivo nel suo Pola X (1999), dopo che lo stesso Carax era comparso in The House (1997), muovendosi distrattamente nella deriva mobile e quasi febbrile del film forse meno noto del regista lituano. In questi film, che descrivono microcosmi sonori di grande intensità immaginifica, l’occhio diventa il punto di incontro e di scontro di ogni contrasto, il confine tra l’esterno e l’interiorità, metafora della dissolvenza, del nero e del ritorno alla luce, secondo un movimento naturale che qui, però, diventa l’oggetto stesso di ogni attenzione, la forma di ogni respiro. Gli sguardi rappresentano una sorta di barriera invalicabile, sono le pareti ideali dei diversi set oltre le quali è inutile spingersi. Sono sguardi interrogativi, pieni di domande che avranno, in risposta, solo altri sguardi in cui specchiarsi, dove confluiscono ombre e fantasmi; sguardi che vanno oltre il guardare, oltre la materia, fino a sfidare la macchina da presa e la sua fissità. ø percorsi parola, ma un vociare indistinto che soccombe, alla fine, all’allegria instabile di una festa di ubriachi. Sc.: S. Bartas; Fot.: Rimvydas Leipus; Int.: Daiva Ksivickiene, Mantvydas Janeliunas, S. Bartas. 11-15 maggio VIAGGIO IN LITUANIA. SHARUNAS BARTAS E JONAS MEKAS A TORINO Oltre alla personale completa dedicata al cinema di Sharunas Bartas, il programma prevede un omaggio a Jonas Mekas, poeta e padre del New American Cinema degli anni Sessanta, che negli Stati Uniti era giunto esule nel 1949, fuggendo proprio dalla Lituania stalinista. Mekas si fa portavoce di un cinema libero dalle convenzioni del cinema classico rivendicando la totale libertà dell’autore. Nei suoi primi film, infatti, cerca di mettere in pratica le sue teorie e la sua polemica militante contro la società di massa, ma, lentamente, l’attenzione si sposta verso un cinema di pura sperimentazione visiva. Le sue opere, nella loro interezza, sembrano formare una sorta di diario che attraversa la Storia contemporanea, tra riflessioni intime e considerazioni sul veloce cambiamento con cui vede cambiare la società contemporanea. Gli omaggi a Jonas Mekas e a Sharunas Bartas sono stati organizzati dal Lithuanian Institute e dal Ministero della Cultura della Repubblica di Lituania in collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema e con il sostegno di Alenia Aeronautica. La manifestazione si inserisce nel quadro della Fiera Internazionale del Libro 2007 (Torino Lingotto Fiere 10-14 maggio) che vede la Lituania come Paese ospite. passano nella ripetizione silenziosa di gesti e attese. Sc.: S. Bartas; Fot.: Vladas Naudzius; Int.: Yekaterina Golubeva, Rimma Latypova, Arunas Sakalauskas. SAB 12, h. 20.15 •Sharunas Bartas Lontano da Dio e dagli uomini Few of Us Lituania/Francia/Portogallo/Germania 1996, 105’, col., v.o. sott.it. •Sharunas Bartas •Sharunas Bartas Three days - Trys dienos Lituania 1991, 76’, col., v.o. sott.it. In Memory of the Day Passed By Praejusios dienos atminimui Lituania 1990, 40’, b/n Diario di un giorno che si consuma, ma che sembra non avere mai fine. Miniatura preziosa che osserva i gesti come se fossero mondi dimenticati, immagini che affiorano da un tempo indefinibile e sono inscritte in una continuità fatta di ripetizione e sospensione. Dal mattino presto, quando le strade si animano di presenze, di passanti e di auto. Un uomo, con il suo organetto e il suo burattino attraversa le strade e l’intera giornata, ma c’è anche un anziano su una sedia a rotelle, alcune figure che osservano con curiosità il microcosmo che li circonda. Sc. e Fot.: S. Bartas. SAB 12, h. 21.30 •Sharunas Bartas The Corridor - Koridorius Due ragazzi lituani, in viaggio a Kaliningrad, incontrano due giovani russe. Vagano per la città cercando invano un posto dove riposare e trascorrere qualche ora insieme, in intimità. Ma questo non è l’unico loro problema. Sentono che le loro vite non hanno senso e continuano a vagare per la città, tra strade deserte e case in rovina abitate da disperati come loro. I tre giorni Lituania/Germania 1995, 80’, b/n Tra le stanze e i corridoi di un grande palazzo alla periferia di Vilnius un gruppo di persone vive una vita silenziosa e apparentemente prevedibile. I gesti sono quelli della quotidianità, un uomo che osserva dall’alto della sua finestra la piazza piena di vagabondi, il risveglio di un giovane, le attività quasi casuali della giornata, lo scorrere del tempo. Un piccolo universo di volti e sussurri, nascosti in camere chiuse o esposti nei corridoi di passaggio dove ci può incontrare, ma anche ignorare. Non una SAB 12, h. 22.30 Al termine della proiezione, sarà presentato il corto Children Lose Nothing (2005, 5’), parte del film collettivo Visions of Europe che ha riunito ventisei registi europei per altrettanti cortometraggi che raccontano visioni molto private, ognuno del proprio sguardo sull’Europa. 4 Una ragazza osserva dall’alto di un elicottero il territorio del Saiani. È una regione sconfinata e misteriosa, dove vive il popolo dei Tofolari che sembra aver dimenticato il passare del tempo e il contatto con gli altri esseri umani. Gli uomini di mezza età portano al pascolo 48 x pdf stampa 24-04-2007 10:23 Pagina 5 larivista delcinema MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA LE RASSEGNE DEL MASSIMO3 programma maggio le renne, gli anziani restano nel buio di case povere e spoglie, le donne preparano un cibo fatto di raccolte naturali. La ragazza scende dall’elicottero e si affaccia nel chiuso di uno di questi silenziosi gruppi. Un uomo cerca di avere un contatto con lei, durante la notte. Viene respinto, il giorno dopo un altro uomo lo uccide con un colpo di fucile. La ragazza si allontana. La vita continua tra boschi, ruscelli, renne e il passare regolare del tempo. Sc. e Fot.: S. Bartas; Int.: Sergei Tulayev, Katerina Golubeva, Piotr Kishteev. DOM 13, h. 20.30, LUN 14, h. 18.30 •Sharunas Bartas The House - A Casa Lituania/Francia/Portogallo 1997, 120’, col., v.o. sott.it. banda di malviventi che sopravvive tra piccoli crimini, truffe, bar e alcol. Sono ostili tra loro e verso la società che li circonda, incompresi e ottusi verso l’altro. La fuga è l’unica speranza di sopravvivenza, soprattutto esistenziale, non solo dalla legge, quindi, ma da se stessi. Sc. e Fot.: S. Bartas; Int.: Dmitri Podnozov, Rita Klein, Aleksandr Esaulov. i fratelli Mekas iniziarono le loro disavventure) e a Vienna dove Jonas fece visita ad alcuni amici. VEN 11, h. 20.30 – ingr. euro 2,50 Prima della proiezione incontro con il regista Jonas Mekas LUN 14, h. 20.30 (ingresso libero), MAR 15, h. 18.15 •Sharunas Bartas Freedom Lituania/Francia/Portogallo 2000, 94’, col., v.o. sott.it. SAB 12, h. 18.40 •Jonas Mekas •Jonas Mekas Letter from Greenpoint As I Was Moving Ahead Occasionally I saw Brief Glimpses of Beauty Usa 2004, 80’, col., v.o. sott. it. Video-diario in cui Jonas Mekas trasloca dal suo studio di Manhattan, e dalla sua casa di Soho fino a Greenpoint, Brooklyn. Nel film il regista percorre i suoi nuovi spazi, parla della bellezza della cantante sua amica Norah Jones, flirta con la sua gatta Mitzi. “Il vino, le donne e le canzoni sono ciò che ancora mi spinge ad andare avanti” (J. Mekas). Prima della proiezione di lunedì 14 incontro con il regista Sharunas Bartas quando aveva tre anni, un periodo del quale ci saranno solo brevi frammenti nella sua memoria. Per aiutarla con una guida romantica ai valori essenziali della vita, in un mondo di artificiosità e di veleno del corpo e dello spirito” (J. Mekas). Usa 2000, 288’, col., v.o. sott. it. VEN 11, h. 22.30 •Jonas Mekas Walden Usa 1969, 180’, col., v.o. sott.it All’interno di una casa, un ragazzo si aggira spaesato da una stanza all’altra incontrando anziani, giovani donne nude e personaggi di ogni tipo. In una sala da pranzo, alcune persone stanno consumando il pasto in uno scenario devastato. Ma i corridoi della villa sono popolati di altre strane figure. I piani sequenza sono il mezzo che conduce lo spettatore fra i meandri di questa casa-mondo, misteriosa, quasi inospitale. La festa, l’ideale sovrapporsi dei piani temporali, la confusione tra interno ed esterno, l’insolito al posto del quotidiano, come il girotondo di uomini e donne mascherati attorno ad un albero di Natale oppure, all’esterno della casa, su una distesa di ghiaccio, alcuni passanti lanciano dei razzi, mentre, poco più tardi, lo spazio esterno viene quasi invaso da una colonna di mezzi blindati. Sc.: S. Bartas, Yekaterina Golubeva; Fot.: S. Bartas, Rimvydas Leipus; Int.: Valeria Bruni Tedeschi, Leos Carax, Micaela Cardoso. Sulla costa atlantica del Marocco tre trafficanti di droga fuggono dopo un’operazione fallita. Dizzy, Rotamon e Fabia viaggiano a piedi di notte e si riposano di giorno fino a quando Rotamon sceglie di staccarsi dai due compagni che, invece, prima trovano rifugio in un villaggio di berberi e poi si rimettono in viaggio, senza cibo, attraverso il deserto. Si tradiscono a vicenda. Lui disprezza la sua compagna di viaggio, lei teme l’uomo suo complice. Viaggiano da un’oasi all’altra fino ad arrivare ad una miniera abbandonata di epoca coloniale, dove due famiglie sopravvivono sopraffatte dalla povertà. Per qualche giorno stabiliscono il loro riparo in questo luogo assurdo, ai confini del nulla, ma Dizzi non sa sottrarsi alla violenza, e l’uccisione di uno degli uomini che ha dato loro fredda ospitalità, costringe i due a riprendere la fuga. Sc.: S. Bartas; Fot.: S. Bartas, Rimvydas Leipus Shore; Int.: Fatima Ennaflaoui, Valentina Masalskis, Axel Neumann. DOM 13, h. 22.30, LUN 14, h. 16.15 MAR 15, h. 16.30 •Sharunas Bartas •Jonas Mekas Seven Invisible Men Reminiscences of a Journey to Lithuania Lituania/Francia/Portogallo/Olanda 2005, 119’, col., v.o. sott.it. Terzo episodio dei diari di Mekas, dopo Lost, Lost, Lost e In Between. Gli eventi, raccontati seguendo il modello letterario del diario di Toureau, si condensano in un unico blocco divisibile in tre fasi temporali, primavera, autunno e inverno. Il fulcro tematico dell’intero film traspare attraverso le ripetute e singole inquadrature della città e di Central Park. Mekas, dopo anni di malinconia e solitudine, è riuscito a trovare a Manhattan il proprio “Walden”, un luogo dove arte, amicizia e natura coincidono. “Per me Walden esiste attraverso la città. Tu puoi ridurre la città in un piccolo mondo che gli altri non hanno mai visto. La reazione più usuale dopo aver visto Walden è una domanda: ‘Ma è veramente New York?’ La New York della maggior parte degli spettatori è composta da tristi palazzi e blocchi di cemento e vetri che deprimono. Ma questa non è la mia New York”. SAB 12, h. 15.30 •Jonas Mekas Usa 1972, 82’, col., v.o. sott. it. Paradise Not Yet Lost/ Oona’s Third Year Usa 1979, 97’, col., v.o. sott.it. Romanzo autobiografico di Mekas che ridefinisce gli incroci tra documento e finzione: il primo passando per le immagini e il secondo per la voce off dell’autore che a distanza di anni rimonta e compone i le immagini girate nell’arco di quasi trent’anni. Il film è diviso in dodici capitoli. “Filmavo per vedere come le mie mani e i miei occhi reagivano alla vita attorno a me, eppure erano i miei ricordi che filmavo: il presente reale era già gravido di quel futuro dal quale tutto sarebbe sembrato ricordo e grazie al quale gli odori della Provenza, i colori della sua frutta sono più veri di quando li stavo vivendo” (J. Mekas). DOM 13, h. 15.30 •Jonas Mekas Lost, Lost, Lost Usa 1976, 178’, col., v.o. sott. it. In un paesaggio insolito, quello post-sovietico della Crimea, si compone un’altra storia di fughe non solo dell’animo. La giovane Mila raggiunge una Il resoconto filmato di un viaggio in Lituania compiuto da Mekas ventisette anni dopo la sua partenza per gli Stati Uniti. Il film si compone di tre parti: la prima contiene le riprese che Mekas fece nei primi anni del suo esilio, la maggior parte si svolgono tra il 1950 e il 1953. La seconda parte fu girata nell’Agosto del 1971, in Lituania, mentre la terza è composta da riprese fatte a Elmshorn (la città in cui durante la guerra, Montato nel 1979, questo diary film è interamente dedicato ad un periodo della vita (il terzo anno di età) di Oona la prima figlia di Mekas. Esso contiene, montati in modo cronologico, gli avvenimenti più importanti che caratterizzarono il 1977, e funge da “lettera” per la figlia ancora piccola. “Una meditazione sul tema del paradiso. Una lettera per Oona; che le serva un giorno, come lontano ricordo di come era il mondo intorno a lei 5 Primo volume dei diari di Jonas Mekas, cui faranno seguito In Between e Walden. Il film si divide in tre parti ognuna delle quali segue la stessa organizzazione narrativa: in ognuna delle tre parti si inizia con materiale personale e relativo alla vita di famiglia, e si prosegue con uno sguardo sul contesto politico e pubblico del filmaker. Ogni parte inizia nello stesso modo, con la presenza sullo schermo di Mekas e di suo fratello Adolfas, e finisce con scene di interesse sociale o politico. Le riprese contenute in quest’opera provengono dal numeroso materiale che Mekas iniziò regolarmente a collezionare, subito dopo il suo arrivo in America. Solo nel 1975, però, grazie ad un premio in denaro, fu in grado di portarla a termine. “È il titolo di un film che io e mio fratello volevamo fare nel 1949, e descrive come eravamo in quegli anni. La vita di una persona smarrita che non ha ancora dimenticato la terra nativa ma non ne ha conquistata una nuova” (J. Mekas). MAR 15, h. 20.30 48 x pdf stampa 24-04-2007 10:23 Pagina 6 MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA LE RASSEGNE DEL MASSIMO3 programma maggio ø i protagonisti larivista delcinema •Roberto Rossellini 2-11 maggio Il Generale Della Rovere Lo splendore del vero. Il mondo di Roberto Rossellini Italia 1959, 132’, b/n Copia restaurata da Minerva Pictures in collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema e la Cineteca Nazionale. Lo splendore del vero. Il mondo di Roberto Rossellini è un progetto del Centro Sperimentale di Cinematografia e dell’Assessorato alle Politiche Culturali del Comune di Roma realizzato in collaborazione con RAI Teche e ospitato a Torino dal Museo Nazionale del Cinema. Alla seconda parte della manifestazione hanno collaborato inoltre Hollywood Classics, Sony Pictures Releasing, Cineteca Lucana e Istituzione Roberto Rossellini. •Roberto Rossellini Era notte a Roma Italia/Francia 1960, 120’, col. Al tempo dell’occupazione tedesca un truffatore, di nome Bertone, che è sempre vissuto di espedienti, viene arrestato dalle SS. È accusato di essersi fatto versare delle somme dai parenti di persone fucilate e deportate, vantando inesistenti conoscenze presso il Comando tedesco. Ora lo stesso Bertone rischia di essere fucilato ma l’ufficiale che lo interroga decide di valersi della sua abilità per i suoi fini. Gli offre, infatti, di entrare nel carcere di San Vittore, fingendo di essere il generale badogliano Della Rovere, così da poter raccogliere le confidenze dei prigionieri politici e procurare alle SS preziose informazioni. L’imbroglione accetta, ma vivendo accanto a degli autentici valorosi, durante giorni di ansie mortali e notti di terrore, a poco a poco si trasforma e si redime. Sc.: Indro Montanelli, Diego Fabbri, Sergio Amidei; Fot.: Carlo Carlini; Int.: Vittorio De Sica, Hannes Messemer. MER 2, h. 20.30, GIO 3, h. 16.00 •Roberto Rossellini Illibatezza Novembre 1943. Mentre gli alleati si battono a Cassino con i tedeschi, nei dintorni di Roma tre prigionieri di guerra, evasi da un campo di concentramento, cercano rifugio. Il maggiore Michael Pemberton dell’armata inglese, il sottotenente Peter Bradley dell’aviazione americana e il sergente Fedor Nazukov dell’esercito sovietico trovano l’aiuto di un gruppo di suore che li conducono a Roma. Qui scoprono che le loro protettrici non sono suore ma donne che usano quel travestimento per tener vivo il mercato nero. Tuttavia una di loro, Esperia, pur con il terrore di essere scoperta, offre loro ospitalità nella soffitta della sua abitazione. A lungo andare i tre uomini, stanchi di vivere rinchiusi, vengono in contatto con un gruppo di partigiani; ma una sera fa irruzione la polizia tedesca che arresta Esperia, il suo fidanzato Renato e Nazukov. Quest’ultimo tenta di fuggire ma viene ucciso. Sc.: Sergio Amidei, Diego Fabbri, Brunello Rondi, R. Rossellini, Mario Del Papa; Fot.: Carlo Carlini; Int.: Leo Genn, Giovanna Ralli, Laura Betti. Italia/Francia 1963, 30’, b/n La hostess Anna Maria, per dissuadere un aggressivo corteggiatore americano che ne predilige le tendenze materne, assume un atteggiamento spregiudicato, ubbidendo ai suggerimenti del fidanzato lontano. Episodio del film collettivo Ro.Go.Pa.G. che riuniva, oltre a Rossellini, Jean-Luc Godard, con l’episodio Il nuovo mondo, Pier Paolo Pasolini con La ricotta, Ugo Gregoretti con Il pollo ruspante. Sc.: R. Rossellini, Fot.: Luciano Trasatti; Int.: Rosanna Schiaffino, Bruce Balaban. MER 2, h. 16.15, GIO 3, h. 20.20 Italia 1961, 46’, b/n Copia restaurata dal Museo Nazionale del Cinema. Documentario commissionato dalla Rai in occasione dell’esposizione Italia ‘61 per i cent’anni dell’Unità d’Italia. Trasmesso la prima volta su Rai Uno il 10 settembre 1961 e recentemente restaurato. Il film analizza gli aspetti eterogenei politico-culturali della storia di Torino con un finale dedicato agli immigrati, in singolare continuità con Viva l’Italia. Sc.: Valentino Orsini; Fot.: Leopoldo Piccinelli, Mario Vulpiani, Mario Volpe. GIO 3, h. 18.30, SAB 5, h.22.30 •Roberto Rossellini Torino nei cent’anni •Roberto Rossellini India: Matri Buhmi Italia 1959, 87’, col. GIO 3, h. 19.00, SAB 5, h. 23.00 •Roberto Rossellini Viva l’Italia Italia 1961, 128’, b/n Un’ampia panoramica che mette in luce particolari aspetti geografico-turistici dell’India e illustra usi e costumi di alcune comunità. Il documentario si sofferma a lungo sull’utilizzo degli elefanti nel lavoro quotidiano, poi descrive Benares, la città sacra, e l’enorme diga di Hirakud. Seguono le immagini di un rogo funebre e la descrizione della vita di un villaggio ai margini della giungla. Dopo aver accennato alle particolari difficoltà conseguenti alla siccità, lo sguardo indugia su alcuni elementi folkloristici di questo misterioso ed affascinante paese. Sc.: R. Rossellini, Fereydoun Hoveyda, Sonali Senroy Das Gupta; Fot.: Aldo Tonti. La leggendaria conquista del Regno delle Due Sicilie ad opera dei Mille di Garibaldi. Sbarcato a Marsala, dopo i primi, rapidi successi, Garibaldi deve vedersela con le forze del vecchio generale Landi. Tanto il generale borbonico è prudente e cauto quanto il suo aiutante, il maggiore Sforza, è temerario e sventato. Contravvenendo agli ordini ricevuti, questi impegna le forze garibaldine presso Calatafimi e ne esce battuto. L’isola è aperta a Garibaldi ed i borbonici chiedono il primo armistizio. Superato lo stretto di Messina, i garibaldini mettono piede in Calabria dove l’ardore dei combattenti ed il sacrificio dei patrioti locali fanno vacillare il trono dei Borboni. Nel frattempo Mazzini a Napoli esorta il generale a non desistere dall’azione. I fedelissimi di Garibaldi già pensano alle prossime tappe della loro marcia vittoriosa: Roma e Venezia. Ma Garibaldi comprende che l’altissima posta in gioco merita il sacrificio dei suoi ideali. L’Italia si farà, ma sotto Vittorio Emanuele II, re di Sardegna e Piemonte. Sc.: Antonello Trombadori, R. Rossellini, Antonio Petrucci, Diego Fabbri, Sergio Amidei; Fot.: Luciano Trasatti; Int.: Renzo Ricci, Paolo Stoppa, Piero Braccialini. MER 2, h. 18.30, GIO 3, h. 22.30, DOM 6, h. 22.40 VEN 4, h. 16.00, DOM 6, h. 20.20 6 48 x pdf stampa 24-04-2007 10:23 Pagina 7 MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA LE RASSEGNE DEL MASSIMO3 programma maggio •Roberto Rossellini larivista delcinema miniserie in 5 puntate, trasmessa in televisione dal 5 aprile al 4 maggio 1969, firmandola con la collaborazione di Jean-Dominique de la Rochefoucauld. Sc.: Jean Dominique de La Rochefoucauld, R. Rossellini, Luciano Scaffa, Vittorio Bonicelli; Fot.: Mario Fioretti; Int.: Mimmo Caruso, Ben Reayeb Moncef, Enrico Osterman. Vanina Vanini Italia 1961, 125’, col. Copia restaurata da Sony Pictures Releasing. SAB 5, h. 16.00 (I parte), LUN 7, h. 22.30 (II parte), GIO 10, 22.30 (III parte) •Roberto Rossellini La presa del potere da parte di Luigi XIV Francia 1966, 102’, col. Copia digitale proveniente da Istituzione Roberto Rossellini/Cineteca Nazionale. Il Cardinale Mazzarino, gravemente ammalato, decide, su consiglio del confessore, di restituire al re tutti i beni ingiustamente accumulati negli anni del suo onnipotente governo come Primo Ministro della Francia. Sapendo che Fouquet, corrotto sovrintendente delle finanze, aspira alla carica di primo ministro, Mazzarino manda il suo intendente Colbert a chiamare il re, il quale rifiuta i beni che il Cardinale gli offre ma accetta il consiglio di fidarsi di Colbert e di sbarazzarsi di Fouquet. Il re fa ancora di più: comunica ai ministri e alla corte che intende governare da solo e, confermando la sua fiducia a Colbert, sottrae gradualmente la monarchia alla sudditanza economica della nobiltà, ai capricci della regina madre e alle interferenze del parlamento di cui annulla i poteri. Incomincia il regno fastoso del Re Sole. Sc.: Philippe Erlanger; Fot.: Georges Leclerc; Int.: Jean-Marie Patte, Raymond Jourdan, Katharina Renn. SAB 5, h. 18.10, LUN 7, h. 20.30 •Roberto Rossellini Il Messia Italia/Francia 1976, 145’, col. Roma 1823. La principessa Vanina Vanini si innamora di Pietro Missirilli, un giovane carbonaro che, fuggito da Castel Sant’Angelo, si è rifugiato in casa Vanini. Quando Missirilli torna in Romagna per continuare la lotta carbonara, Vanina lo segue e il loro amore si tramuta in passione nel corso di furtivi incontri nel castello di San Nicolò dove Vanina abita. Ma ben presto Vanina si accorge che la passione patriottica allontana da sé Pietro e quindi non esita a denunciare alla polizia tutti i maggiori esponenti della carboneria locale. Quando Missirilli apprende del loro arresto, per non essere sospettato di delazione, si costituisce. Nonostante Vanina cerchi disperatamente di salvare il loro amore, Pietro rifiuta il suo aiuto. Sc.: Jean Gruault, Antonello Trombadori, Franco Solinas, R. Rossellini, Diego Fabbri; Fot.: Luciano Trasatti; Int.: Sandra Milo, Paolo Stoppa, Laurent Terzieff. VEN 4, h. 18.20, SAB 5, h. 20.15 •Roberto Rossellini Atti degli Apostoli Italia 1969, 342’, col. Copia digitale proveniente da RAI Teche. Prima che Gesù venga annunciato al mondo come il Messia, il film si sofferma sulla nascita dell’idea monarchica del popolo ebraico. Dio accetta con riluttanza le pretese degli ebrei, la cui storia si snoda fra monarchia, abuso della monarchia, divisione in due regni nemici, decadenza e schiavitù, esilio, sottomissione all’impero romano. In tanto decadimento delle istituzioni politico-religiose e dei costumi si colloca la figura di Gesù, preconizzato dal Battista, attorniato dal popolo mutevole, dagli apostoli, dalla Madonna, fra l’indifferenza sospettosa dei poteri politici e l’ostilità di quello religioso. Il Messia cammina, lavora, predica, stimola gli apostoli a diffonderne il messaggio, poi si concede alla violenza omicida che lo porta alla croce. Il film si chiude con l’accenno alla resurrezione. Sc.: R. Rossellini, Silvia D’Amico; Fot.: Mario Montuori; Int.: Tina Aumont, Anita Bertolucci, Flora Carabella. Dopo la crocifissione di Gesù, gli apostoli iniziano a diffondere la parola di Cristo e a fondare con innumerevoli difficoltà le prime comunità cristiane, che saranno i focolai di una nuova era. Il quinto libro del Nuovo Testamento offre un particolare spaccato storico delle origini della primitiva chiesa cristiana e la descrizione dell’attività degli antichi predicatori. Rossellini prende questo materiale e ne fa una DOM 6, h. 15.45, MER 9, h. 20.30 7 48 x pdf stampa 24-04-2007 10:23 Pagina 8 MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA LE RASSEGNE DEL MASSIMO3 programma maggio larivista delcinema •Roberto Rossellini •Roberto Rossellini Socrate L’età di Cosimo de Medici Italia/Francia/Spagna 1970, 120’, col. Copia digitale proveniente da RAI Teche. Il filosofo ateniese, ormai anziano, deve tener testa con la forza degli ideali di democrazia agli invasori di Sparta e alla loro spietata tirannia. La sua voce è ancora ascoltata ma, paradossalmente, anche dopo l’abbattimento dei tiranni, egli viene denunciato come corruttore dei giovani. Dopo il processo e la condanna, preferisce la cicuta ad un esilio forzato. Trasmesso da Rai Uno in due puntate il 17 e il 20 giugno del 1971. Sc.: R. Rossellini, Marcella Mariani, Maria Grazia Bornigia, dai dialoghi di Platone; Fot.: Jorge Herrero Martin; Int.: Jean Sylvère, Anne Caprile, Antonio Medina, Ricardo Palacios. Italia 1973, 244’, col. Copia digitale proveniente da RAI Teche. Tre episodi (L’esilio di Cosimo, Il potere di Cosimo e Leon Battista Alberti) per raccontare la fiorente età che vide la famiglia de Medici a Firenze negli anni del suo maggior splendore. Nell’età della signoria fiorentina, il travagliato percorso storico di Cosimo de Medici si sviluppa dal suo breve governo, passando per il lungo esilio a Venezia, dove è ospitato dal Doge, sino al ritorno a Firenze, dove la sua attenta e lungimirante amministrazione aprirà l’epoca aurea della città. Tramesso da Rai uno in tre puntate, il 26 dicembre del 1972 e il 2 e 9 gennaio del 1973. Sc.: R. Rossellini, Marcella Mariani, Luciano Scaffa, tratto da Cronache del Consiglio di Firenze, dalle opere di Francesco Guicciardini e Niccolò Machiavelli; Fot.: Mario Montuori; Int.: Marcello Di Falco, Virginio Gazzolo, Tom Pelleghi. DOM 6, h. 18.15 MAR 8, h. 16.00 •Roberto Rossellini Anno uno •Roberto Rossellini Blaise Pascal Italia 1974, 125’, col. Il racconto si snoda lungo un arco di tempo che va dal 1944 al 1954: da quando, cioè, a Roma si attendono con ansia gli Alleati, a quando De Gasperi, pressoché sconfitto al congresso democristiano di Napoli, si ritira a Selva di Valsugana. Dopo la liberazione e l’imposizione del nuovo governo, De Gasperi, pur chiedendo con insistenza un radicale chiarimento, è convinto della possibilità di una collaborazione attiva di tutti i partiti e degli uomini di sicura fede democratica. La creazione del Fronte del Popolo provoca la vittoria a maggioranza assoluta della DC ma De Gasperi ammonisce “non è vittoria della reazione, ma del metodo democratico”. Sc.: R. Rossellini, Marcella Mariani; Fot.: Int.: Nicola Morelli, Tino Bianchi, Paolo Bonacelli. Italia 1971, 136’, col. Copia digitale proveniente da RAI Teche. Figlio di Etienne, magistrato e amministratore reale, Blaise a sedici anni si trasferisce con il padre e con la sorella Jacqueline a Rouen nel 1639, quando l’anziano Pascal viene nominato intendente. In quel periodo il ragazzo scrive l’Essay pour les coniques e inventa una macchina calcolatrice. In quegli stessi anni, l’eccessiva applicazione allo studio favorì una sua malattia che, non bene diagnosticata, l’avrebbe condotto immaturamente alla morte. Nel 1646 incontra Adrien e Jean Deschamps e apprende da loro la regola del giansenismo, dottrina cui si avvicina con entusiasmo. Polemizzando a volte e, in altre occasioni, dialogando con numerose e illustri personalità, Pascal ebbe modo di affermare il predominio della ragione nel campo scientifico e la priorità del cuore nel campo religioso. Dopo la morte del padre si trasferisce per un periodo a Parigi dove frequenta i salotti dell’alta società e riprende gli studi matematici e fisici, prima di ritirarsi nella più assoluta meditazione. Sc.: Luciano Scaffa, Marcella Mariani, Jean Dominique De la Rochefoucauld, R. Rossellini; Fot.: Mario Fioretti; Int.: Pierre Arditi, Rita Forzano, Giuseppe Addobbati. LUN 7, h. 16.15, GIO 10, h. 18.30 •Roberto Rossellini La forza e la ragione Intervista a Salvador Allende Italia 1971, 36’, col. Copia digitale proveniente da RAI Teche. Intervista di Roberto Rossellini a Salvador Allende, Presidente del Cile, che venne acquistata e trasmessa dalla RAI il 15 settembre del 1973 dopo l’assassinio del leader cileno. MER 9, h. 16.00 LUN 7, h. 18.30 Italia 1972, 116’, col. Copia digitale proveniente da RAI Teche. La vita e l’opera di Agostino d’Ippona, dal giorno della sua consacrazione a Vescovo Agostino della Numidia. Da quel momento Agostino non conobbe più il silenzio del chiostro e si dedicò interamente alla sua diocesi e alla chiesa africana. Quando Marcellino, legato imperiale di Onorio, iniziò una forte repressione contro i donatisti, il vescovo d’Ippona ne ospitò diversi e si recò a Cartagine per ottenere clemenza dall’autorità imperiale. Quando Marcellino cadde in disgrazia, però, si recò nuovamente a Cartagine per confortare il prigioniero e ottenerne la liberazione. Al retore Volusiano con chiarezza rispose che Roma aveva ceduto di fronte ai barbari di Alarico non per debolezza del cristianesimo, bensì per la decadenza dei suoi costumi. Parlando di Roma, tracciò le linee della città celeste e della città terrestre. Sc.: Luciano Scaffa, Marcella Mariani, R. Rossellini; Fot.: Mario Fioretti; Int.: Roberto Mannajuolo, V irgilio Gazzolo, Livio Galassi. •Roberto Rossellini Agostino d’Ippona •Roberto Rossellini Rice University Italia 1971, 72’, col. Copia digitale proveniente da RAI Teche. Documentario realizzato da Roberto Rossellini e Beppe Cino che, in due puntate, raccoglie diverse interviste a vari ricercatori della Rice University di Houston, Texas. Trasmesso solo parzialmente dalla Rai dopo un anno dalla morte del regista. Il film è composto dalle interviste realizzate da vari ricercatori dell’Università di Houston, tese ad enucleare le possibili correlazioni tra scienza e immagine. Sc.: R. Rossellini, Marcella Mariani, Luciano Scaffa; Fot.: Mario Fioretti. LUN 7, h. 19.10 MER 9, h. 18.30 •Roberto Rossellini Beauburg - Le Centre Georges Pompidou Fotogrammi Italia 1977, 54’, col. Copia digitale proveniente da RAI Teche. Un documentario che esplora il cosiddetto “Beaubourg”, ovvero il Centro d’Arte e Cultura Georges Pompidou. Rossellini non riuscì a vedere l’edizione completa del film perché morì il 3 giugno del 1977. MER 9, h. 23.00 Pianeta Jodorowsky •Roberto Rossellini Grande ritorno di Alejandro Jodorowsky a Torino. A distanza di sette anni l’eclettico artista sarà nuovamente ospite della nostra città con un articolato progetto, promosso da Il Mutamento Zona Castalia in collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema e con Il Circolo dei Lettori. Pianeta Jodorowsky (24 maggio – 7 giugno 2007) è un omaggio al poliedrico artista, capace di tendere un filo rosso attraverso le differenti discipline, al servizio della sua peculiare ed unica visione. Jodorowsky è autore di una vasta produzione che spazia dal teatro al cinema, dalla letteratura ai fumetti, dalla saggistica alla poesia, feconda di sperimentazioni mai superficiali. Tra i suoi lavori i film di culto La montagna Sacra e El Topo. È stato animatore del teatro messicano e fondatore, con Topor e Arrabal, del Movimento Panico; è conosciuto e apprezzato da un vasto pubblico anche per i suoi scritti sulla Psicomagia e per la lettura dei Tarocchi. Pianeta Jodorowsky si apre con un appuntamento eccezionale: la prima assoluta di Il Sogno senza Fine, spettacolo teatrale per la regia e con inedita drammaturgia di Alejandro Jodorowsky. Un viaggio caleidoscopico attraverso innumerevoli incarnazioni, dalla caduta verso il ritorno, dai sotterranei dell’anima verso la guarigione, la Luce, l’Unità. Il debutto dello spettacolo, prodotto da Il Mutamento Zona Castalia, è fissato per il 24 maggio 2007 al Teatro Gobetti, con due serate di repliche il 25 e il 26 maggio. Nei giorni 28, 29, 30 maggio e 1 giugno, seconda tappa del progetto presso Il Circolo dei Lettori al Palazzo Graneri della Roccia, in via Bogino 9. Quattro serate animate da Alejandro Jodorowsky e Antonio Bertoli dedicate rispettivamente alla Cartesius Italia 1974, 155’, col. Copia digitale proveniente da RAI Teche. Del grande filosofo, fisico e matematico francese René Descartes, detto Cartesius, si ripercorrono alcuni brani di vita e di fervida ricerca a partire dall’adolescenza trascorsa in un collegio di gesuiti, sino alla morte sopravvenuta dopo una cupa e lacerante depressione. Il film venne trasmesso da Rai Uno in due puntate, il 20 e il 27 febbraio del 1974. Sc.: R. Rossellini, Marcella Mariani, Luciano Scaffa; Fot.: Mario Montuori; Int.: Ugo Cardea, Anne Pouchie, Claude Berthy. GIO 10, h. 15.45 •Roberto Rossellini L’India vista da Rossellini Italia 1959, 251, col. Copia digitale proveniente da RAI Teche. In occasione di un viaggio in India, Rossellini realizza dieci episodi di un documentario che viene trasmesso dalla Rai in altrettante puntate, a partire dal 7 gennaio 1959. Il programma viene inserito nella rubrica “I viaggi del Telegiornale” e presentato sotto forma di un’intervista condotta dal giornalista Marco Cesarini Sforza. In realtà si tratta di un reportage di viaggio sulle realtà più semplici, sulle tradizioni e la vita comune dell’India moderna. poesia, ai tarocchi, alla Psicomagia, alla letteratura. La serata conclusiva, dedicata al teatro, avrà come ospite Gabriele Vacis. La terza tappa del progetto è affidata al Museo Nazionale del Cinema che presenterà, dal 4 al 7 giugno al Cinema Massimo una retrospettiva di film in omaggio al regista. VEN 11, h. 16.00 8 48 x pdf stampa 24-04-2007 10:23 Pagina 9 larivista delcinema MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA LE RASSEGNE DEL MASSIMO3 programma maggio ø master class 4 maggio Incontro con Guido Ceronetti FILMBREVE Riprende a maggio l’appuntamento con le master class organizzate dal Museo Nazionale del Cinema. Dopo INLAND EMPIRE di David Lynch, presentato in anteprima da Enrico Ghezzi, tocca adesso al poeta, filosofo e scrittore torinese Guido Ceronetti il compito di cimentarsi col capolavoro dreyeriano Dies Irae, proiettato in copia restaurata e sottotitolata in italiano. Si ringrazia Franco Prono per il sostanziale contributo all’organizzazione della serata. Festival internazionale del Cortometraggio d’Autore •Carl Theodor Dreyer Dies Irae IV edizione, Torino, 5-7 giugno 2007 Vredens Dag Danimarca 1943, 105’, b/n, v.o. sott.it. Copia ristampata da Lab80. In attesa di Film Breve, l’AIACE presenta due serate all’insegna del cortometraggio d’autore. Giovedì 10 maggio, h. 20.45 – ingresso euro 2,50 Proiezione di Yûkoku, l’unico film di Yukio Mishima (Giappone, 1966, 30’), e di vario materiale inedito sullo scrittore e il suo rapporto con il cinema. Interverranno Dario Tomasi e Gianni Volpi. Martedì 29 maggio, h. 20.45 – ingresso euro 2,50 Da Soldini a Bentivoglio. Selezione da I 50 corti che hanno cambiato la storia del corto, scelti dai più noti critici italiani. Interverranno Silvio Soldini, Marco Pozzi e Luca Pastore. Il programma inizia con il film fatto a New York da Soldini e finisce con lo straordinario racconto fantastico del suo interprete, Fabrizio Bentivoglio, passando per i più bei esempi di short story e animazione, videoteatro e non-fiction, schegge di cinema e intervalli-ipotesi di TV, che rispecchiano la varietà e commistione di formati, durate, generi, visioni, mezzi, media del corto, e le sue potenzialità espressive che, negli ultimi trent’anni, ne hanno fatto l’altra faccia, misconosciuta ma essenziale, del cinema italiano. Drimage di Silvio Soldini, 1981 Congiuntivo futuro di Ursula Ferrara, 1988 Intervalli Europei di Luca Pastore e Alessandro Cocito, 1989/1992 Illuminati di Daniele Ciprì e Franco Maresco, 1990 Opinioni di un pirla di Agostino Ferrente, 1995 Clinicamente fabbro di Matteo Pellegrini, 1995 Doom di Marco Pozzi, 1996 Sul mare luccica di Paolo De Vita e Mimmo Mancini, 1996’ Essere morti o essere vivi è la stessa cosa di Gianluigi Toccafondo, 2000 Tìpota di Fabrizio Bentivoglio, 1999 ø il cinema degli altri Terminati gli studi, il giovane Martino ritorna alla casa paterna in un villaggio della Danimarca. È l’anno 1632 e tutto il paese è avvolto nella cupa atmosfera della riforma luterana. Martino è figlio di primo letto del giudice e pastore Assalonne Pederson che, rimasto vedovo, ha sposato la giovane Anna. Martino conosce, così, la matrigna che ha sposato suo padre non per amore ma mossa da un sentimento di riconoscenza dopo che il pastore ha salvato dal rogo sua madre, accusata di stregoneria. Tra la matrigna e il figliastro, però, sorge un amore improvviso, che la vecchia madre di Assalonne scopre subito. La notizia porta alla morte il pastore e Merete, che ha sempre odiato la giovane nuora, può ora accusarla di stregoneria davanti al Consiglio degli Anziani. Anna è pronta a difendersi, perché Martino le ha giurato di restare sempre al suo fianco, ma il giovane, suggestionato e intimorito dalle parole della nonna, si schiera poi dalla parte dell’accusatrice. Anna allora, abbandonata ogni speranza, non si difende più e confessa una colpa inesistente. Sc.: Mogens Skot Hansen, Paul Knudsen, C.Th. Dreyer; Fot.: Carl Andersson; Int.: Olaf Ussing, Anna Svierkier, Thorkild Roose, Sigrid Neeiendam. 22 maggio VEN 4, h. 21.00 – ingresso libero Torino Flash Festival ø crossroads Immaginate di avere tra le mani una fotografia e di poterne tirare un angolo per ingrandirla a dismisura. Adesso al posto della fotografia vi gira tra le mani un cartone animato, una sequenza di scene: se il cartone è realizzato con il computer e utilizza una tecnica bitmap, allora dopo l’estensione i suoi tratti e colori perderanno in qualità. Se invece il cartoonist usa un linguaggio vettoriale la qualità delle immagini risulterà invariata. Un cartone animato di dimensione potenzialmente infinita, eppure con la stessa definizione del formato originario: questa è in sintesi un’opera realizzata in Flash (o con software simili). E la sua versatilità è la spiegazione del suo successo come strumento di web-design. Il Torino Flash Festival, giunto alla sesta edizione, propone una selezione delle migliori opere di animazioni vettoriali o a tecnica mista, dal cartoon alla videoarte, con una proiezione pubblica che le libera, momentaneamente, dalla rete... 31 maggio •Don Letts Punk: Attitude Usa/Gran Bretagna 2005, 90’, col., v.o. sott.it. Il Torino Flash Festival è un’idea di Associazione Culturale Azimut, con il sostegno di Regione Piemonte, Fondazione CRT e Città di Torino. Info www.flashfestival.it Calendario 6° Torino Flash Festival 21 maggio inaugurazione presso Spazio Azimut (Piazza Palazzo di Città, 8). Lo spazio Azimut in Piazza Palazzo di Città sarà sede dell’inaugurazione del Festival e ospiterà le opere interattive. Attraverso 4 o più postazioni lo spettatore avrà modo di fruire dei filmati interattivi in concorso oltre che di un’area gioco allestita al fine di proporre al pubblico l’evoluzione dell’applicazione del linguaggio flash. 22 maggio proiezioni Sezione Tema Libero presso Cinema Massimo - Sala Tre. Dalle ore 20.30, ad ingresso libero, verranno presentati in anteprima al pubblico i filmati in concorso per la sezione a tema libero. La proiezione in una sala cinema nasce dall’esigenza di presentare i filmati in concorso ad un pubblico sempre più attento ed esigente 23 maggio videoinstallazione, premiazione e festa di chiusura in Piazza Emanuele Filiberto Quadrilatero Romano. La proiezione delle opere selezionate per il 6° Torino Flash Festival 2006 coinvolgerà tutta la zona del Quadrilatero Romano dove saranno installati monitor, schermi e videoproiettori. Durante la serata la Giuria di Qualità premierà le due sezioni di gara suddividendo fra i vincitori il montepremi di 2.000 euro. Uno straordinario documentario d’autore per raccontare la genesi e la diffusione della rivolta punk, la ridefinizione della musica pop e del costume, la minaccia alle regole sociali e l’indipendenza legittimata. Il tutto alla luce del motto “Do-it Your Self Attitude”. Tra storiche star e nuove figure della cultura punk (tra questi Henry Rollins, Chryssie Hynde, Jim Jarmush), Letts combina recenti interviste con rare e famose performance d’archivio. GIO 31, h. 20.30/22.15 – ingresso euro 2,50 9 48 x pdf stampa 24-04-2007 10:23 Pagina 10 larivista delcinema MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA LE RASSEGNE DEL MASSIMO3 programma maggio Notiziario Associazione Museo Nazionale del Cinema La voce segreta delle parole L’Associazione Museo Nazionale del Cinema, dopo la parentesi balcanica con il progetto Vicini di Guerra del mese di aprile, riparte con i due filoni che più la contraddistinguono (gli autori nati in Piemonte e il cinema realizzato sul nostro territorio) dedicando una serata al cinema di Sandro Gastinelli, martedì 8 maggio 2007 alle ore 20.45 presso la sala 3 del Cinema Massimo. Sandro Gastinelli, nato a Cuneo nel 1968, fonde entrambi questi aspetti; nell’agosto 1990 fonda Studiouno Produzioni Televisive e, insieme alla sua compagna Marzia, i suoi interessi si orientano fin dall’inizio verso progetti che abbiano la caratteristica della ricerca sul territorio. Nel 1996 gira Parla de Kyè, un documentario sulla fienagione nelle Alpi occidentali, che vince numerosi premi. Nel 1999 realizza con la RAI Mari, monti e… gettoni d’oro, un video sulla vita di un montanaro, Piero Tassone, attraverso la quale rivivono 70 anni di sogni e illusioni di un’intera generazione. Nel 2000 realizza Aiga d’en viage, storie d’acqua e di speranza da cui trae il cortometraggio Arriverà il sole (2001), con il quale vince il Filmfestival Premio Lessinia 2001 e riconoscimenti al Valsusa Filmfest e al Canavese Eco Film Festival. Dal 2002 al 2005 realizza numerosi lavori come la regia dello spettacolo multimediale L’Alpe e il Sogno, con l’attore David Riondino; nel 2003 la regia di Dansar l’aigo, con il gruppo di danza “la Capouliero”, messo in scena in occasione dell’Anno Internazionale dell’Acqua; nello stesso anno gira Piròt, en fiét d’en bot e A l’avirun ed l’aibu. Nel 2004 realizza Tuo per sempre e Che soddisfazione. Durante la serata verranno proiettate tre opere della sua intensa filmografia. Marghè Marghìer - viaggio tra i margari del Sud Piemonte racconta la vita dei margari: una vita di simbiosi con le mandrie di vacche e con la natura, di sacrifici, di ritualità quotidiane che si ripetono nel corso degli anni. Oltre tre anni di riprese, interviste e ricostruzioni storiche, tra montagna e pianura, alla scoperta di un mondo che (r)esiste da sempre e che ancora oggi, seppure ridimensionato, ma tutt’altro che estinto, offre spunti di riflessione opponendo al frastuono della società tecnologizzata e globalizzata l’immutabile e silenzioso rapporto ecocompatibile tra uomo e ambiente. Arriverà il Sole racconta la storia del Crocifisso di Argentera, da secoli oggetto di venerazione e culto da parte della popolazione della Valle Stura, nel basso Piemonte. Nei giorni precedenti la grande alluvione del 1957, Don Borgarino, il parroco di Argentera, priva il paese del Crocifisso concedendolo al Vescovo di Cuneo per una processione, ma l’acqua non ne permette il ritorno immediato. La gente di Argentera incolpa il parroco di aver agito senza considerare i poteri del Crocifisso, capace di scatenare un’alluvione per punire chi lo ha allontanato dalla sua chiesa. L’ultimo film della serata sarà L’isola... non c’è una video-inchiesta con la partecipazione del cantante Edoardo Bennato e di Radio Rete 180 di Mantova, “la voce di chi sente le voci”, una radio la cui redazione è composta prevalentemente da persone con disturbi mentali. I film saranno presentati dal regista Sandro Gastinelli e i suoi collaboratori e introdotti da Paolo Manera e Franco Prono dell’Associazione Museo Nazionale del Cinema. Inizia a maggio al Cinema Massimo, in sala Due, il secondo ciclo della rassegna La voce segreta delle parole – Il grande cinema in lingua originale, che proseguirà fino ai primi di luglio. Come sempre, cinque film di grande successo e già usciti in sala, saranno presentati in versione originale con sottotitoli in italiano. Il programma è in distribuzione presso la cassa del Cinema Massimo. Come sempre è possibile organizzare proiezioni mattutine per le scuole. Per informazioni: 011/8138516-517, e-mail: [email protected]. I film di maggio Bobby di Emilio Estevez (Usa 2006, 120’), v.o. sott.it. Giovedì 3 maggio, h. 20.15/22.30 L’amore non va in vacanza di Nancy Meyers (Usa 2006, 138’), v.o. sott.it. Giovedì 10 maggio, h. 20.45 L’ultimo re di Scozia di Kevin MacDonald (Gb 2006, 120’), v.o. sott.it. Giovedì 17 maggio, h. 20.15/22.30 Il mio migliore amico di Patrice Leconte (F 2006, 94’), v.o. sott.it. Giovedì 24 maggio, h. 20.30/22.15 Diario di uno scandalo di Richard Eyre (Gb 2006, 92’), v.o. sott.it. Giovedì 31 maggio, h. 20.30/22.15 Per maggiori informazioni www.amnc.it. Per chi volesse essere inserito nella mailing list dell’AMNC [email protected] In ascolto, tra un film e l’altro, nelle tre sale del Cinema Massimo il disco d’esordio di LNRipley 10 www.casasonica.it maggio 2007 48 x pdf stampa 24-04-2007 10:23 Pagina 11 larivista delcinema MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA PAROLE & IMMAGINI libri, riviste&dvd maggio MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA PAROLE & IMMAGINI libri, riviste&dvd maggio a cura di Silvio Alovisio e Micaela Veronesi I LIBRI DEL MESE •Jacques Rancière La favola cinematografica Bergamo/Pisa, ETS/Cineforum, 2006, 253 pp., 20,00 euro “È infatti proprio così che le cose ‘accadono’ al cinema, per mezzo di corpi sui quali un’inquadratura viene a stringersi mentre altri corpi escono fuori campo, per mezzo di un dondolio della parola e dell’immagine, del campo e del controcampo, dell’immagine, sola a essere reale, e degli immaginari che la spingono nell’inganno di una totalità assente…”. Partendo da un testo di Epstein del 1921, Bonjour Cinéma, Rancière si interroga sulla nozione di favola cinematografica andando a cercarne l’essenza nelle sue stesse origini. “All’origine del cinema vi è un artista ‘scrupolosamente onesto’ un artista che non fa trucchi, che non può ingannare perché non può fare altro che registrare”, eppure in questo suo essere fedele al reale il cinema implica un paradosso: riproduce le cose come le vede l’occhio umano ma le registra “così come avvengono, sotto forma di onde e vibrazioni”. Il dispositivo cinematografico, a differenza delle altre arti rappresentative, supera il problema della mimesis e allo sforzo imitativo contrappone il potere riproduttivo. Tuttavia il dispositivo è stato inquinato da altri, più antiquati: l’introduzione della parola con il cinema sonoro e l’elaborazione di rigidi codici presi dai modelli narrativi della letteratura e del teatro hanno smorzato la potenza della rappresentazione pura. Eppure l’autore dimostra come alcune tracce siano sopravvissute, come anche nel cinema americano classico (Lang, Ray, Mann), e più prepotentemente nel cinema moderno (Rossellini, Bresson, Godard), fino alla docu-fiction di Chris Marker sia possibile ritrovare tracce di “immagini cristallo” e di “situazioni ottiche e sonore pure” - per usare i termini di Deleuze, ripresi anche da Rancière – ovvero segni del reale, del visibile che esiste di per sé, dell’essenza stessa del mondo. •Andrea Bellavita Luchino Visconti: il teatro dell’immagine Roma, Ente dello Spettacolo, 2006, 124 pp., 15,00 euro Non è facile scrivere un libro su un autore come Visconti, sul quale è stato scritto e detto così tanto. Eppure Bellavita è riuscito con competente chiarezza a sintetizzare dati e testimonianze, fatti noti e aspetti meno conosciuti, e a mettere il tutto in relazione con l’opera di Visconti. Perché è dal Visconti uomo che si deve partire, pare suggerirci l’autore, per capire il regista: “per una delle circostanze fantastiche e romanzesche che fanno di Visconti il primo personaggio del suo cinema, larivista delcinema Mensile del Museo Nazionale del Cinema Anno V - Numero 48-maggio 2007 Reg. Trib. Torino n. 5560 del 17/12/2001 Direttore Responsabile Alberto Barbera Resp. Programmazione e Coord. Redazionale Stefano Boni con la collaborazione di Grazia Paganelli l’intellettuale milanese e mondano diventa regista ‘italiano’ grazie alle sue conoscenze parigine”. Il volume è diviso in due parti: nella prima la biografia del regista e le prime esperienze professionali; nella seconda i film, che scandiscono la maturazione dell’artista, le varie fasi della sua visone dell’”opera mondo”, dal realismo tragico di La terra trema, alla presa di coscienza che nel cinema non c’è spazio per la realtà totale in quanto “macchina di re-interpretazione che prende le persone e le fa diventare personaggi”, fino al recupero del passato e della memoria che caratterizza gli ultimi film da Il Gattopardo in avanti. Unico neo di questa pubblicazione è l’apparato iconografico che accompagna l’ultima sezione, dedicata all’analisi di tre sequenze di tre film: le immagini sono piccole e di pessima qualità. Il volume è uno dei primi della nuova collana Le Torri, ideata da Giorgio Simonelli e Luca Venzi e dedicata all’analisi dell’opera artistica e intellettuale dei grandi autori della storia del cinema. l’inventore, si possono riprendere i fondali a 500 metri di profondità: sarà quindi possibile non solo vedere in dettaglio il paesaggio marino ma anche recuperare le navi affondate dagli “insidiosi e nefandi sottomarini nemici”. La proposta di Lo Iacono non ottiene l’ampia eco che l’inventore si attendeva: il suo ingegnoso “apparecchio-fotoelettro-meccanico” affonda così per sempre nell’oceano delle invenzioni mai realizzate. LA RIVISTA DEL MESE Nocturno Milano, mensile, 6 euro. L’INTROVABILE DEL MESE RARITÀ DALLA BIBLIOTECA DEL MUSEO •Luigi F. Lo Iacono Fotografia e cinematografia sottomarina Oggi, dopo le citazioni di Tarantino, il dizionario stracult di Marco Giusti, la retrospettiva veneziana del 2004, i DVD di film introvabili che hanno invaso persino le edicole, occuparsi di cinema di genere (soprattutto nelle sue varianti più “basse”) sembra quasi un’operazione alla moda, preludio all’ormai prevedibile ingresso dei film di Sergio Martino o di Lucio Fulci nei programmi dei corsi universitari. Se questa ricca produzione popolare che andò esaurendosi (almeno nella sua dimensione di massa) nei primi anni Ottanta è stata salvata dall’oblio e riconsegnata, con un solido apparato di documenti e testimonianze, alla storia del cinema, lo si deve però anche allo sforzo di quei pochi e isolati “fanzinari” che nei primi anni Novanta diedero vita a due riviste serie e appassionate come Amarcord e Nocturno. Se la prima purtroppo si è persa per strada, la seconda gode invece ancora di ottima salute: dall’ormai lontano 1994 (quando uscì il primo numero, realizzato da Davide Pulici e Manlio Gomarasca in fotocopia, con una tiratura di 100 esemplari) Nocturno continua a portare avanti con coerenza la sua battaglia culturale per la rivalutazione e la salvaguardia della memoria storica del cinema di genere, non solo italiano ma anche internazionale. Dal 2000 la rivista ha rinnovato la sua formula sdoppiandosi in due fascicoli: il primo si occupa dell’attualità cinematografica, di televisione e di DVD, il secondo è invece un dossier monografico dedicato, come si legge sul bel sito della rivista (www.nocturno.it), a “quel lato oscuro del cinema che nessuno ha mai avuto la forza (o il coraggio?) di svelare”. Giunti ormai al loro 56° numero, i Nocturno Dossier compongono nel loro insieme una singolare biblioteca specializzata che spazia tra gli argomenti più diversi (la vendetta, i morti viventi, il cinema esotico, il peplum, l’horror giapponese, la commedia natalizia, i mondo movies ecc.): l’ultimo dossier è dedicato al filone decamerotico, ossia a quel sottogenere del cinema italiano, incredibilmente fecondo, che unendo ambientazioni medievelaggianti, nudi e commedia pecoreccia cercò di sfruttare nei primi anni Settanta l’enorme successo del Decameron di Pasolini. Genova, Rubartelli, 1916?, 13 p. Già nel primo Novecento le nuove tecnologie della visione s’intrecciano con le nuove tecnologie del trasporto, della scienza e purtroppo anche della guerra: l’occhio della macchina fotografica o della cinepresa diventa la penetrante protesi visiva dei treni, degli aerei, degli apparecchi radiologici, dei microscopi e dei cannocchiali astronomici. Il desiderio di vedere tutto, la volontà di controllare il mondo attraverso uno sguardo sempre meno umano si estendono inevitabilmente anche alle profondità marine. L’opuscolo dell’ingegner Lo Iacono rientra pienamente in questo clima quasi euforico di celebrazione dei poteri illimitati del vedere. Scritto durante il primo conflitto mondiale e dedicato significativamente “a tutti i baldi marinai dell’Armata Navale Italiana”, questo breve testo ripercorre i numerosi tentativi, condotti a partire dal 1856, di fotografare o filmare i fondali marini: per quanto lodevoli, sostiene l’autore, tutte queste sperimentazioni si sono limitate a fotografare i bassifondi, senza mai avventurarsi negli abissi oceanici. L’errore che si è sempre commesso è stato quello di far immergere un palombaro, a cui la pressione dell’acqua non consentiva di scendere veramente in profondità. Lo Iacono propone invece l’uso di un piccolo sottomarino, privo di pilota, collegato a una nave tramite una rete di fili e quindi e manovrabile dalla superficie. Con questo sistema, dichiara con sicurezza Hanno collaborato a questo numero Silvio Alovisio, Umberto Mosca, Grazia Paganelli, Micaela Veronesi Ricerche Iconografiche Grazia Paganelli con la collaborazione di Silvio Alovisio, Antonella Angelini, Sonia Del Secco (Biblioteca Internazionale di cinema e fotografia “Mario Gromo”) Promozione e Comunicazione Maria Grazia Girotto Redazione Via Montebello 22 - 10124 Torino Tel. 011.81.38.520 - Fax 011.81.38.530 [email protected] Museo Nazionale del Cinema Fondazione Maria Adriana Prolo Archivi di cinema, fotografia ed immagine Via Montebello 22 - 10124 Torino Tel. 011.81.38.511 - Fax 011.81.38.558 Ufficio Stampa Veronica Geraci www.museocinema.it Progetto grafico Atelier abc Presidente Alessandro Casazza Stampa Canale Direttore Alberto Barbera IL DVD DEL MESE •John Cassavetes Minnie and Moskowitz Usa, 1971, 110 minuti, Dolmen, 2007 Il cinema di Cassavetes nasce nel mezzo della vita. Il suo sguardo si insedia all’interno del sistema nervoso delle esistenze e i suoi personaggi agiscono, parlano e si muovono con i toni del dramma, perché il suo è un cinema che non vuole creare illusioni. Come osserva Rancière in La favola cinematografica, il cinema ha la possibilità, negata alle altri arti, di restituire l’essenza della verità, l’obiettivo della macchina da presa è nella sua essenzialità implacabile, esso registra ciò che avviene davanti al suo occhio meccanico; tuttavia i codici hollywoodiani hanno piegato questa oggettività. Nel film di Cassavetes, la protagonista femminile, Minnie, parla proprio di questo tradimento del cinema: nei film – dice Minnie – troviamo solo illusioni, ci sono personaggi che non esistono nella realtà, e per colpa dei film le donne hanno elaborato un ideale di uomo, capace di capirle e di dare loro sicurezze, che non esiste nella vita. Con Minnie and Moskowitz, tuttavia, Cassavetes cerca di scardinare le illusioni del cinema classico attraverso uno dei suoi codici narrativi più noti, quello della formazione della coppia. Moskowitz non è apparentemente l’uomo ideale per Minnie, è un parcheggiatore, un ingenuo, un disadattato persino, ma ha introiettato lo stesso ideale maschile di lei: quello interpretato in tanti film da Bogart – non a caso attore preferito da entrambi – e riproposto anche nella vita attraverso la sua storia d’amore con Lauren Bacall. Moskowitz riesce a dare a Minnie il rispetto, la passione, la sicurezza che gli altri uomini da lei incontrati (più colti, apparentemente più affascinanti, e soprattutto borghesi come lei) non le hanno saputo dare. L’uomo sposato con cui lei ha una relazione all’inizio – interpretato magistralmente dallo stesso Cassavetes – incarna in sé la figura più autentica della crisi del maschio contemporaneo: incapace di essere uomo se non provando goffamente a essere violento e ad alzare le mani contro la donna, fingendo peraltro una ridicola gelosia, impossibilitato a essere padre, perché più infantile dei suoi stessi figli (che a loro volta privati del modello maschile sono destinati alla stessa deriva del padre), autocentrato e incapace di amare. Minnie trova l’amore che ha sempre cercato in Moskowitz ma per riconoscerlo deve passare attraverso tutta la gamma delle emozioni e cambiare il suo modo di essere. Anche l’uomo deve adattare se stesso alla nuova situazione. I dialoghi sono spesso alterati, i personaggi alzano spesso la voce, si arrabbiano. Cassavetes lascia agli attori lo spazio di esprimersi liberamente. Ciò che più gli interessa sono le emozioni reali, vissute, e per poterle esprimere occorre lavorare su se stessi. Il finale del film è quasi un happy end classico: c’è un matrimonio, ci sono tanti bambini. Ma la novità sta nel fatto che non sembra un finale scontato. L’edizione DVD vanta una scelta coraggiosa: l’audio è quello originale sottotitolato in italiano. Gli extra sono pochi ma di qualità: trailer originale (anch’esso sottotitolato) e un’interessante video intervista a Gianni Canova. La pubblicazione è realizzata con il contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali Direzione Generale per il Cinema (Promozione per la Cultura Cinematografica) Si ringrazia REAR per il contributo alle attività del Museo Asja.biz Clean Planet annulla le emissioni di CO2 prodotte dalla Mole Antonelliana Ringraziamenti A.I.A.C.E., Torino • Alenia Aeronautica, Torino • Amerigo Cadeddu, Torino • Sharunas Bartas, Vilnius • British Film Institute, London • Bruno Boschetto, Torino • British Council, London • Casasonica, Torino • Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale, Roma • Guido Ceronetti, Firenze • Cineteca del Comune di Bologna • Cineteca Lucana, Potenza • Fiera del Libro, Torino • Sandro Gastinelli, Boves (CN) • Hollywood Classics, London • Istituzione Roberto Rossellini, Roma • Lab80, Torre Boldone (BG) • Lithuanian Institute, Vilnius • Jonas Mekas, New York • Ministry of Culture of the Republic of Lithuania, Vilnius • MultiServizi, Torino • National Film & Television Archive, London • Neon Subber, Borgo d’Ale (VC) • N.I.P., Torino • Park Circus, Glasgow • Luca Pastore, Torino • Marco Pozzi, Milano • RAI Teche, Roma • Mauro Regis, Torino • Silvio Soldini, Milano • Sony Pictures Releasing, Culver City, CA • Tamasa, Paris • Dario Tomasi, Torino • Torino Flash Festival Cineteca del Museo Nazionale del Cinema / Personale della Multisala Massimo Un ringraziamento particolare a La Stampa – Torino Sette per il contributo alla diffusione della rivista. 11 48 x pdf stampa 24-04-2007 10:23 Pagina 12 larivista delcinema MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA IL CALENDARIO DEI FILM programma maggio •LUNEDÌ 30 APRILE E MARTEDÌ 1 MAGGIO •VENERDÌ 11 MAGGIO •LUNEDÌ 21 MAGGIO h. 16.00 Y tu mamá también di A. Cuarón (Mex 2000, 105’) h. 18.00 Sólo con tu pareja di A. Cuarón (Mex 1991, 90’, v.o. sott.it.) * h. 20.00/22.00 Killer’s Playlist di C. Ausino (I 2006, 120’) La proiezione delle h. 22.00 sarà preceduta dal cortometraggio Trailer di Carlo Ausino (2002, 18’) h. 16.00 L’India vista da Rossellini di R. Rossellini (I 1959, 251’) h. 20.30 Reminiscences of a Journey to Lithuania di J. Mekas (Usa 1972, 82’, v.o. sott.it.) * segue Letter from Greenpoint di J. Mekas (Usa 2004, 80’, v.o. sott.it.) Prima delle proiezioni incontro con Jonas Mekas h. 16.30 h. 18.30 h. 20.30 h. 22.30 •MERCOLEDÌ 2 MAGGIO •SABATO 12 MAGGIO h. 16.15 Era notte a Roma di R. Rossellini (I/F 1960, 120’) h. 18.30 India: Matri Bhumi di R. Rossellini (I 1959, 87’) h. 20.30 Il generale Della Rovere di R. Rossellini (I 1959, 132’) h. 15.30 Walden di J. Mekas (Usa 1969, 180’, v.o. sott.it.) h. 18.40 Paradise Not Yet Lost/Oona’s Third Year di J. Mekas (Usa 1979, 97’, v.o. sott.it.) h. 20.15 Trys dienos di S. Bartas (Lit 1991, 76’, v.o. sott.it.) segue In Memory of the Day Passed By di S. Bartas (Lit 1990, 40’) h. 22.30 Koridorius di S. Bartas (Lit/G 1995, 80’) segue Children Lose Nothing di S. Bartas (Lit 2004, 5’) h. 16.30 Fatherland di K. Loach (Gb/G/F 1986, 111’, v.o. sott.it.) h. 18.30 Family Life di K. Loach (Gb 1971, 108’, v.o. sott.it.) h. 20.30 Torino Flash Festival ° •GIOVEDÌ 3 MAGGIO h. 16.00 h. 18.30 segue h. 20.20 h. 22.30 Il generale Della Rovere di R. Rossellini (I 1959, 132’) Illibatezza di R. Rossellini (I/F 1963, 30’) Torino nei cent’anni di R. Rossellini (I 1961, 46’) Era notte a Roma di R. Rossellini (I/F 1960, 120’) India: Matri Bhumi di R. Rossellini (I 1959, 87’) h. 20.15/22.30 – Sala Due Bobby di E. Estevez (Usa 2006, 120’, v.o. sott.it.) •VENERDÌ 4 MAGGIO h. 16.00 Viva l’Italia di R. Rossellini (I 1961, 128’) h. 18.20 Vanina Vanini di R. Rossellini (I 1961, 125’) h. 21.00 Dies Irae di C.Th. Dreyer (Dk 1943, 93’, v.o. sott.it.) ° Il film sarà presentato da Guido Ceronetti •SABATO 5 MAGGIO h. 16.00 Atti degli Apostoli – I parte di R. Rossellini (I 1969, 116’) h. 18.10 La presa del potere da parte di Luigi XIV di R. Rossellini (F 1966, 102’) h. 20.15 Vanina Vanini di R. Rossellini (I 1961, 125’) h. 22.30 Illibatezza di R. Rossellini (I/F 1963, 30’) segue Torino nei cent’anni di R. Rossellini (I 1961, 46’) •DOMENICA 13 MAGGIO h. 15.30 As I Was Moving Ahead Occasionally I Saw… di J. Mekas (Usa 2000, 288’, v.o. sott.it.) h. 20.30 Lontano da Dio e dagli uomini di S. Bartas (Lit/F/P/G 1996, 105’, v.o. sott.it.) h. 22.30 The House di S. Bartas (Lit/F/P 1997, 120’, v.o. sott.it.) •LUNEDÌ 14 MAGGIO h. 16.15 The House di S. Bartas (Lit/F/P 1997, 120’, v.o. sott.it.) h. 18.30 Lontano da Dio e dagli uomini di S. Bartas (Lit/F/P/G 1996, 105’, v.o. sott.it.) h. 20.30 Seven Invisible Men di S. Bartas (Lit/F/P/Nl 2005, 119’, v.o. sott.it.) ° Prima del film incontro con Sharunas Bartas Poor Cow di K. Loach (Gb 1967, 101’, v.o. sott.it.) Kes di K. Loach (Gb 1969, 110’, v.o. sott.it.) Family Life di K. Loach (Gb 1971, 108’, v.o. sott.it.) Black Jack di K. Loach (Gb 1979, 105’, v.o. sott.it.) •LUNEDÌ 7 MAGGIO •GIOVEDÌ 17 MAGGIO h. 16.15 Anno Uno di R. Rossellini (I 1974, 125’) h. 18.30 La forza e la ragione – Int. a Salvador Allende di R. Rossellini (I 1971, 36’) segue Rice University di R. Rossellini (I 1971, 72’) h. 20.30 La presa del potere da parte di Luigi XIV di R. Rossellini (F 1966, 102’) h. 22.30 Atti degli Apostoli – II parte di R. Rossellini (I 1969, 127’) h. 16.30 h. 18.30 h. 20.30 h. 22.30 Family Life di K. Loach (Gb 1971, 108’, v.o. sott.it.) Black Jack di K. Loach (Gb 1979, 105’, v.o. sott.it.) Poor Cow di K. Loach (Gb 1967, 101’, v.o. sott.it.) Kes di K. Loach (Gb 1969, 110’, v.o. sott.it.) h. 20.15/22.30 – Sala Due L’ultimo re di Scozia di K. MacDonald (Gb 2006, 120’, v.o. sott.it.) •MARTEDÌ 8 MAGGIO •VENERDÌ 18 MAGGIO h. 16.30 h. 18.15 h. 20.30 h. 22.30 The Gamekeeper di K. Loach (Gb 1980, 84’, v.o. sott.it.) Poor Cow di K. Loach (Gb 1967, 101’, v.o. sott.it.) Fatherland di K. Loach (Gb/G/F 1986, 111’, v.o. sott.it.) Looks and Smiles di K. Loach (Gb 1981, 104’, v.o. sott.it.) •MERCOLEDÌ 9 MAGGIO •SABATO 19 MAGGIO h. 16.30 h. 18.15 h. 20.30 h. 22.15 Riff-Raff di K. Loach (Gb 1990, 95’) Hidden Agenda di K. Loach (Gb 1990, 108’, v.o. sott.it.) Piovono pietre di K. Loach (Gb 1993, 90’) Ladybird Ladybird di K. Loach (Gb 1994, 101’) •GIOVEDÌ 10 MAGGIO •DOMENICA 20 MAGGIO h. 15.45 Cartesius di R. Rossellini (I 1974, 155’) h. 18.30 Anno Uno di R. Rossellini (I 1974, 125’) h. 20.45 FilmBreve – Il cinema secondo Mishima Yukio * Le proiezioni saranno presentate da Dario Tomasi h. 22.30 Atti degli Apostoli – III parte di R. Rossellini (I 1969, 98’) h. 16.30 h. 18.15 h. 20.30 h. 22.15 Piovono pietre di K. Loach (Gb 1993, 90’) Ladybird Ladybird di K. Loach (Gb 1994, 101’) Riff-Raff di K. Loach (Gb 1990, 95’) Hidden Agenda di K. Loach (Gb 1990, 108’, v.o. sott.it.) h. 20.45 – Sala Due L’amore non va in vacanza di N. Meyers (Usa 2006, 138’, v.o. sott.it.) Gli Eventi del Mese INCONTRO CON SHARUNAS BARTAS Lunedì 14 maggio, h. 20.30 Sala Tre – Ingresso libero INCONTRO CON SANDRO GASTINELLI Martedì 8 maggio, h. 20.45 Sala Tre – Ingresso libero TORINO FLASH FESTIVAL Martedì 22 maggio, h. 20.30 Sala Tre – Ingresso libero INCONTRO CON JONAS MEKAS Venerdì 11 maggio, h. 20.30 Sala Tre – Ingresso euro 2,50 •GIOVEDÌ 24 MAGGIO h. 16.00 Fatherland di K. Loach (Gb/G/F 1986, 111’, v.o. sott.it.) h. 20.30 The Gamekeeper di K. Loach (Gb 1980, 84’, v.o. sott.it.) h. 22.00 Looks and Smiles di K. Loach (Gb 1981, 104’, v.o. sott.it.) h. 20.30/22.15 – Sala Due Il mio migliore amico di P. Leconte (F 2006, 94’, v.o. sott.it.) •VENERDÌ 25 MAGGIO h. 16.15 h. 18.15 h. 20.15 h. 22.15 My Name Is Joe di K. Loach (Gb/E/G/I 1998, 105’, v.o. sott.it.) Bread and Roses di K. Loach (Gb/E/G/I 2000, 110’, v.o. sott.it.) Terra e libertà di K. Loach (Gb/E/G/I 1995, 109’, v.o. sott.it.) La canzone di Carla di K. Loach (Gb/E/G 1996, 127’, v.o. sott.it.) Paul, Mick e gli altri di K. Loach (Gb/E/G 2001, 96’, v.o. sott.it.) Sweet Sixteen di K. Loach (Gb/E/G 2002, 106’) Un bacio appassionato di K. Loach (Gb/E/G 2004, 104’, v.o. sott.it.) Tickets di Olmi/Kiarostami/Loach (I/Ir/Gb 2005, 109’) •DOMENICA 27 MAGGIO h. 16.30 h. 18.30 h. 20.30 h. 22.15 Un bacio appassionato di K. Loach (Gb/E/G 2004, 104’, v.o. sott.it.) Tickets di Olmi/Kiarostami/Loach (I/Ir/Gb 2005, 109’) Paul, Mick e gli altri di K. Loach (Gb/E/G 2001, 96’, v.o. sott.it.) Sweet Sixteen di K. Loach (Gb/E/G 2002, 106’) •LUNEDÌ 28 MAGGIO h. 16.15 Bread and Roses di K. Loach (Gb/E/G/I 2000, 110’, v.o. sott.it.) h. 18.15 Terra e libertà di K. Loach (Gb/E/G/I 1995, 109’, v.o. sott.it.) h. 20.45 FilmBreve – I corti italiani da Soldini a Bentivoglio * Le proiezioni saranno presentate da Silvio Soldini, Marco Pozzi e Luca Pastore •MARTEDÌ 29 MAGGIO h. 16.00 h. 18.15 h. 20.15 h. 22.30 Il vento che accarezza l’erba di K. Loach (Gb/Irl 2006, 124’, v.o. sott.it.) Un bacio appassionato di K. Loach (Gb/E/G 2004, 104’, v.o. sott.it.) La canzone di Carla di K. Loach (Gb/E/G 1996, 127’, v.o. sott.it.) My Name Is Joe di K. Loach (Gb/E/G/I 1998, 105’, v.o. sott.it.) •MERCOLEDÌ 30 MAGGIO h. 16.30 h. 18.30 h. 20.15 h. 22.30 Sweet Sixteen di K. Loach (Gb/E/G 2002, 106’) Paul, Mick e gli altri di K. Loach (Gb/E/G 2001, 96’, v.o. sott.it.) Il vento che accarezza l’erba di K. Loach (Gb/Irl 2006, 124’, v.o. sott.it.) Un bacio appassionato di K. Loach (Gb/E/G 2004, 104’, v.o. sott.it.) •GIOVEDÌ 31 MAGGIO h. 16.15 Tickets di Olmi/Kiarostami/Loach (I/Ir/Gb 2005, 109’) h. 18.15 Il vento che accarezza l’erba di K. Loach (Gb/Irl 2006, 124’, v.o. sott.it.) h. 20.30/22.15 Punk: Attitude di D. Letts (Usa/Gb 2005, 90’, v.o. sott.it.) * h. 20.30/22.15 – Sala Due Diario di uno scandalo di R. Eyre (Gb 2006, 92’, v.o. sott.it.) ° * ingresso libero ingresso euro 2,50 Info GUIDO CERONETTI PRESENTA DIES IRAE Venerdì 4 maggio, h. 21.00 Sala Tre – Ingresso libero IL CINEMA SECONDO MISHIMA YUKIO Giovedì 10 maggio, h. 20.45 Sala Tre – Ingresso euro 2,50 Terra e libertà di K. Loach (Gb/E/G/I 1995, 109’, v.o. sott.it.) La canzone di Carla di K. Loach (Gb/E/G 1996, 127’, v.o. sott.it.) My Name Is Joe di K. Loach (Gb/E/G/I 1998, 105’, v.o. sott.it.) Bread and Roses di K. Loach (Gb/E/G/I 2000, 110’, v.o. sott.it.) •SABATO 26 MAGGIO •MERCOLEDÌ 16 MAGGIO Blaise Pascal di R. Rossellini (I 1971, 136’) Agostino d’Ippona di R. Rossellini (I 1972, 116’) Il Messia di R. Rossellini (I/F 1976, 145’) Beaubourg - Le Centre Georges Pompidou di R. Rossellini (I 1977, 54’) h. 16.00 h. 18.00 h. 20.30 h. 22.30 h. 16.30 h. 18.15 h. 20.30 h. 22.30 h. 16.30 h. 18.30 h. 20.30 h. 22.30 h. 16.00 h. 18.30 h. 20.30 segue •MERCOLEDÌ 23 MAGGIO •MARTEDÌ 15 MAGGIO •DOMENICA 6 MAGGIO h. 16.00 L’età di Cosimo de Medici di R. Rossellini (I 1973, 244’) h. 20.45 Serata Sandro Gastinelli ° Alla serata prenderanno parte Sandro Gastinelli e i suoi collaboratori, presentati da Paolo Manera e Franco Prono. •MARTEDÌ 22 MAGGIO h. 16.30 Freedom di S. Bartas (Lit/F/P 2000, 94’, v.o. sott.it.) h. 18.15 Seven Invisible Men di S. Bartas (Lit/F/P/Nl 2005, 119’, v.o. sott.it.) h. 20.30 Lost Lost Lost di J. Mekas (Usa 1976, 178’, v.o. sott.it.) h. 15.45 h. 18.15 h. 20.20 h. 22.40 Il Messia di R. Rossellini (I/F 1976, 145’) Socrate di R. Rossellini (I/F/E 1970, 120’) Viva l’Italia di R. Rossellini (I 1961, 128’) India: Matri Bhumi di R. Rossellini (I 1959, 87’) Hidden Agenda di K. Loach (Gb 1990, 108’, v.o. sott.it.) Riff-Raff di K. Loach (Gb 1990, 95’) Ladybird Ladybird di K. Loach (Gb 1994, 101’) Piovono pietre di K. Loach (Gb 1993, 90’) I CORTI ITALIANI DA SOLDINI A BENTIVOGLIO Lunedì 28 maggio, h. 20.45 Sala Tre – Ingresso euro 2,50 CROSSROADS – PUNK: ATTITUDE Giovedì 31 maggio, h. 20.30/22.15 Sala Tre – Ingresso euro 2,50 MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA Mole Antonelliana Via Montebello 20, Torino - Tel 011.81.38.511 mar.mer.gio.ven.dom. 9.00 - 20.00 sab. 9.00 - 23.00, lun. chiuso intero euro 5,50 / ridotto euro 4,20 gratuito per Abbonamento Musei, Torino + Piemonte Card e bambini fino a 10 anni Week-end al Museo Visite guidate senza prenotazione Tutti i sabati, ore 15.00. Visite guidate su prenotazione Gruppi (max 25 pers.): Visita in italiano: euro 70,00 + biglietto di ingresso Visita guidata in inglese, francese, tedesco e spagnolo: euro 80,00 + biglietto di ingresso Prenotazione obbligatoria: Tel. 011.81.38.564/565 Orario: mar.-gio.: 9.00 - 16.30, lun. e ven.: 9.00 - 14.00 Museo + Ascensore Panoramico Intero euro 6,80 / ridotto euro 5,20 Gratuito per Torino + Piemonte Card e bambini fino a 10 anni. CINEMA MASSIMO Tutte le domeniche ore 16.00; euro 3,00 a persona + ingresso ridotto. Via Verdi 18 - Torino - Tel. 011 81.38.574 Sale 1 e 2 Intero euro 6,50 Ridotto Aiace, CineFreeCard, militari, under 18 e studenti universitari euro 4,50 Anziani over 60 euro 3,00 Abbonamento sale 1 e 2 (5 ingr.) euro 20,00 Sala 3 Intero euro 5,00 Ridotto Aiace, CineFreeCard, militari, under 18 e studenti universitari (spett. serali) euro 3,50 Anziani over 60 e studenti universitari (spett. pomeridiani) euro 2,50 Abbonamento sala 3 (10 ingr.) euro 30,00 BIBLIOTECA Via San Pietro in Vincoli 28 - Torino Tel. 011 81.38.590-591-592 Fax 011 52.14.784 [email protected] Orari di apertura: lun./ven. 9.00 - 13.00 mar./gio. 9.00 - 13.00, 13.30 - 17.30 mer. chiuso MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA Fondazione Maria Adriana Prolo Archivi di cinema, fotografia ed immagine Via Montebello 22 - 10124 Torino Tel. 011 81.38.511 - Fax 011 81.38.558 [email protected] Nome e cognome: Io sottoscritto, estensore della presente richiesta, dichiaro di prendere atto dell’informativa fornitami dalla Fondazione ai sensi dell’art.10 della Legge 675/1996 ed acconsento liberamente, ai fini e per gli effetti di quanto previsto dall’art.11, comma 1° della Legge 675/1996 al trattamento dei dati forniti alla Fondazione, alla comunicazione e diffusione degli stessi ai sensi ed effetti di quanto disposto dall’art.20 della Legge 675/1996, per lo svolgimento di tutte le operazioni connesse alla preparazione e spedizione del programma. Dichiaro altresì di essere a conoscenza dei diritti riconosciutomi dall’art.13 della Legge 675/1996. Indirizzo (via, città, provincia, c.a.p.): Data e firma: Volete ricevere via mail o per posta informazioni e inviti alle serate organizzate dal Museo Nazionale del Cinema? Compilate questo modulo e consegnatelo alla cassa del Cinema Massimo oppure speditelo a Museo Nazionale del Cinema – Programmazione, via Montebello 15, 10124 Torino. E-mail: Età e professione: