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La proposta di Gilly - iniziativa "animali e bambini"
Avete letto la storia di Bobby? Gilly ci propone di fare
qualcosa per educare le madri che hanno il loro primo figlio e
allontanano i loro amici animali per ignoranza,paura, o
semplicemente perché mal consigliate da certi medici che
continuano a ragionare secondo stereotipi e pregiudizi
infondati.
Quando arriva un bimbo in casa non allontanate il vostro
quattrozampe!Aiutatelo a superare eventuali gelosie e fatele
sentire ancora di più la vostra presenza! Per lui voi siete
anche la sua mamma! Pericoli di natura igienica sono
infondati!
Eppure quante volte sentiamo storie come quelle di Bobby,
madri snaturate che all'arrivo del loro bebé si sentono in
diritto di emarginare, allontanare e abbandonare al proprio
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infame destino il loro quattrozampe.Un cane o gatto deve
essere un fratellino per il nuovo nato,deve crescere in amore
e armonia, perché egli diverrà presto il suo migliore amico, il
suo maestro di vita.Gli animali ci insegnano tante cose!
Gilly ci propone di diffondere del materiale educativo e
informativo sull'argomento.
"ARCA 2000" s'impegnerà al più presto in tal senso.
Richiedete gli opuscoli.
L'arrivo di un bambino in casa
di Eleonora Mentaschi
Io sono nata che in casa già viveva Lucky, un grande pastore
tedesco di un anno più grande di me. Crescere con lei è stato
come avere una sorella maggiore: giocavo ed imparavo allo
stesso tempo. Con Lucky passavo molto del mio tempo da
figlia unica, ma, senza rendermene conto, imparavo a
comunicare ed anche ad essere responsabile di un altro essere
vivente.
Secondo la maggior parte degli esperti, in effetti, la presenza
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di un cane è molto utile per lo sviluppo dei bambini.
Però il cane può anche rappresentare un pericolo per il
bambino, soprattutto se l'animale non viene gestito
correttamente all'inizio di questa convivenza.
Purtroppo in tutto il mondo sono riportati molti casi di morsi
a bambini e diverse indagini hanno riscontrato che i bambini
sotto i 4 anni di età sono le vittime più frequenti di
aggressività con conseguenze molto gravi. Nella maggior
parte dei casi i cani sono conosciuti e di proprietà dei genitori
stessi.
Naturalmente, moltissimi sono i casi di cani e bambini che
vivono insieme in modo perfetto ed equilibrato. Prima di
proseguire, però, devo fare una premessa. Non tutti i cani
sono in grado di convivere con dei bambini. Le esperienze
vissute dal cucciolo nei primi 3 mesi di vita ("periodo
sensibile") sono molto importanti. Se in questo periodo il
cane ha avuto contatti con bambini, allora sarà in grado di
riconoscerli come tali e di interagire con loro. Ma ci sono
cani che, non avendo avuto contatti con bambini durante il
periodo sensibile, alla loro vista dimostrano un
comportamento di aggressività. Il bambino, soprattutto se
piccolo, emette suoni e fa dei movimenti inconsueti, che
possono essere interpretati in modo non idoneo da un cane
non correttamente socializzato. Un bambino che corre, ad
esempio, potrebbe essere identificato con una preda da
inseguire, catturare ed uccidere.
Quando un cane ha mostrato tali comportamenti, quando è
aggressivo con i proprietari, quando la sua posizione
gerarchica non è chiara e, comunque, quando non ha mai
avuto possibilità di incontrare bambini, è sempre bene
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rivolgersi ad un esperto di problemi comportamentali del
cane, che potrà certamente dirvi se il cane è idoneo o meno a
convivere con un bambino in casa.
Il problema comportamentale più frequente nei confronti di
un bambino appena nato è quello della "gelosia". Ma se
questa gelosia viene controllata fin dall'inizio, e vedremo
come, la convivenza tra bambino e cane può divenire priva di
pericoli.
Alcuni cani reagiscono interponendosi continuamente tra
proprietari e bambino, altri piangono ed abbaiano per attirare
l'attenzione, oppure saltano per separare il bambino dai
genitori.
Se comprendiamo perché un cane diventa geloso, allora
potremo evitare questo problema. Il cane, infatti,
generalmente prova gelosia perché con l'arrivo del bambino,
improvvisamente, tutte le attenzioni vengono spostate su di
lui, ed il cane si sente trascurato ed abbandonato.
Una cosa che succede molto spesso, comprensibile, è che
solo quando il bambino dorme o non è in casa, i proprietari,
che hanno un momento di pausa, tornano ad interagire con il
cane. Solo quando il bambino non c'è, il cane riceve
attenzioni. In questo modo, però, il cane impara a collegare la
presenza del bambino al fatto che i proprietari non
interagiscono con lui, quindi il bambino rappresenta qualche
cosa di negativo, una punizione.
Un altro aspetto da non sottovalutare è che il cane può
risentire molto anche del cambiamento di abitudini, della
presenza di nuovi oggetti in casa e di nuovi odori.
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CHE FARE
PRIMA DELL'ARRIVO A CASA DEL BAMBINO
1. Prima dell'arrivo a casa del bambino, i proprietari
devono iniziare ad abituare il cane a ricevere meno
attenzioni. In questo modo il cane non può collegare
l'arrivo del bimbo con la diminuzione dell'attenzione. In
generale, se i proprietari prevedono dei cambiamenti
nello stile di vita, è bene che li anticipino e non inizino in
modo brusco all'arrivo del bambino.
2. E' risultato molto utile portare a casa dall'ospedale gli
indumenti del bimbo e della madre per farli annusare al
cane, proprio per abituare il cane ai nuovi odori.
3. I proprietari possono iniziare a fare le normali
operazioni (cambio pannolini, dare il latte, fare il
bagnetto) utilizzando una bambola. Se il cane si dimostra
calmo, premiarlo.
4. Può essere utile usare anche una cassetta o un cd che
riproduca il pianto e i "versetti" di un bambino. In questo
modo potremo verificare le reazioni del cane ed abituarlo
gradualmente a questi suoni. Ricordatevi di non farvi
vedere nel momento in cui mettete il cd nello stereo: i cani
sono molto intelligenti, e comprenderebbero velocemente
di cosa si tratta.
ALL'ARRIVO A CASA DEL BAMBINO
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5. Lasciare che il cane si avvicini al bambino, per annusarlo e
conoscerlo. Il cane deve imparare a capire di cosa si tratta. I
proprietari devono controllarlo, ma non devono evitare che ci
sia questa curiosità. Non devono mandarlo via, né punirlo
quando si avvicina al bambino, a meno che non ci siano reali
pericoli.
6. All'inizio soprattutto, essere sempre presenti e premiare i
comportamenti corretti (se il cane si avvicina ed è tranquillo:
bocconcinoÉ)
7. Se invece si comporta in modo troppo agitato, meglio
distrarlo con un bocconcino o un gioco, ma non punirlo.
8. La cosa più importante è che il bambino rappresenti per il
cane qualche cosa di positivo. Quindi, quando il bambino è
presente, cercare di dare il maggior numero di attenzioni al
cane, lasciare cadere dei pezzettini di cibo, accarezzarlo,
parlare e giocare con lui. Quando invece il bambino non c'è, i
proprietari daranno meno attenzioni al cane. In questo modo
la presenza del bimbo viene associata al premio,
all'esperienza positiva, all'interazione.
In ogni caso, sempre e comunque, BISOGNA ESSERE
PRESENTI E MONITORARE IL CANE QUANDO E' IN
PRESENZA DEL BAMBINO PICCOLO.
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Naturalmente, a seconda delle reazioni che il cane ha avuto
nei primissimi mesi, i proprietari saranno in grado di
comprendere se il cane rappresenta un reale pericolo o meno
per il bambino.
Quindi, se tutto si svolgerà in modo idoneo, i genitori
potranno contare su un vero, grande ed unico amico per loro
figlio, il migliore amico dell'uomo!!
Eleonora Mentaschi
[email protected]
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