Intervento all’assemblea PS del 6 novembre 2014
Ronnie Moretti
Care Compagne e cari compagni,
nel mese di arile di quest’anno la legislatura è giunta alla sua metà e pertanto
colgo l’occasione per presentare un bilancio incentrato sul Dicastero istituti e
servizi sociali, famiglie, giovani e integrazione.
Il “nostro” Dicastero con i Servizi che hanno una valenza sociale – vedo qui in
sala gli ex municipali Armando Dazio, Bruno Cereghetti e Michele Bardelli - si è
sempre distinto per un’offerta di servizi all’avanguardia, basti pensare ai servizi
socio educativi, alla casa anziani e all’alloggio. La mia è stata un’entrata in
municipio decisamente privilegiata. Per brevità mi limiterò a evocare parte del
lavoro svolto da Tamara Magrini nelle due legislature precedenti e da Michele
nell’ultima, che hanno favorito in modo diretto la mia posizione in municipio: due
nomine belle pronte da fare, votate dal CC alla fine della precedente legislatura, e
il progetto degli alloggi autosufficienti per anziani, per evocare i punti più
importanti. E di altre cose riferirò in seguito.
Come sapete, l’attuazione delle nomine e l’avvio dell’importante progetto degli
alloggi ha comportato imprevisti e maggior tempo e fatica rispetto a quanto
immaginabile.
La nomina del Direttore (giustamente Tamara aveva insistito su questa
denominazione) prima della votazione consultiva per le aggregazioni, era stata
sospesa dal Legislativo. Su questo pretesto il municipio non ha più presentato la
proposta, che tuttavia il legislativo aveva reintrodotto all’ultima seduta della
legislatura. Per questa nuova figura si presentavano due opzioni: quella di un
direttore per i soli servizi comunali e quella per un direttore unico per tutto
l’ampio settore incluso nel dicastero, compresi i due istituti. Il municipio ha scelto
questa seconda opzione, come anche ipotizzato allora da Magrini.
Il primo scoglio che si è presentato è rappresentato dalla fissazione del salario e la
collocazione nell’organico. Scoglio superato a maggioranza, ma poi si è
presentato uno scoglio ben maggiore consistente nella richiesta di blocco del
personale con la successiva fuga strumentale di notizie sulle presunte difficoltà
finanziarie della Città, corredate da un’interrogazione contro la figura del
direttore, articoli con attacchi personali e fuorvianti che oltrepassavano il limite
della denuncia per diffamazione nei confronti del municipio e miei, e non da
ultimo il ricorso contro il bando. Per aggirare quest’ultimo ostacolo e
salvaguardare le due nomine è stato necessario annullare il concorso di direttore e
indirne uno nuovo posticipando la nomina dell’operatore sociale, apparentemente
meno a rischio rispetto a quella del direttore.
Portata a termine questa nomina con l’assunzione di Giuseppe Mordasini
l’ostruzionismo si è spostato sull’Operatore sociale: il municipio ha deciso una
nomina a tempo parziale benché il concorso a tempo pieno fosse già uscito da
tempo. Ancora una volta è stato provvidenziale l’intervento del CC per sbloccare
il concorso. Fatte le audizioni e presentato il rapporto sono poi state necessarie 5
sedute di discussione prima di assumere Luigi Romeo.
1
Ora il San Carlo si presenta con un nuovo assetto (oltre alla responsabile
dell’Istituto seguita da un direttore amministrativo a metà tempo sono stati
nominati una responsabile della qualità – quasi una prima in Ticino – e un
responsabile della formazione. L’animazione è stata potenziata). Attualmente
sono attivi tre progetti pilota (terapia della bambola, cure palliative, centro di
consulenza per famiglie con anziani) che nella forma proposta costituiscono delle
“prime” in Ticino.
Il potenziamento dell’ufficio dell’operatore sociale dal canto suo ha permesso
di allestire le convenzioni con Orselina e soprattutto quella quantitativamente
importante di Losone (Gordola che rappresentava la proposta più avanzata nella
scorsa legislatura è caduta con il ricambio del capodicatero e del segretario
comunale). Un altro fronte che si è strutturato grazie al potenziamento è quello del
lavoro svolto con la PolCom. L’idea di base è che sui temi del degrado giovanile
si debba prendere posizione congiuntamente, per contenere, se così si può dire, la
propensione della polizia a esagerare il disagio minorile, diffondendo anche a
mezzo stampa informazioni inopportune e statistiche mal interpretate. Per questo
teniamo con regolarità degli incontri e insieme stiamo dando un nuovo impulso al
GOP.
Altri due strumenti preziosi istituiti nella passata legislatura sono il Gruppo
intecomunale giovani del Locarnese e il Gruppo operativo permanente.
Il primo è costituito dai caprificassero giovani e socialità dell’agglomerato. Oltre
al tema giovanile costantemente seguito, il gruppo sta allargando i propri interessi
e investendo le proprie energie negli ulteriori campi della socialità: lo studio sulla
povertà (richiesto dal Comune di Ascona – che, detto per inciso, collabora
finanziariamente in modo importante col Centro giovani, altra creazione di
Tamara che riscuote un crescente afflusso di ragazzi) e l’istituzione di uno
sportello unico a cui si possono rivolgere i cittadini per la prima consulenza, ossia
impostare in un ottica regionale i servizi evitando la parcellizzazione delle risorse
e delle competenze. Lo studio intercomunale sulla povertà mi auguro parta a
breve, mentre per i progetti concreti volti a condividere servizi sociali il lavoro
sarà più lungo.
Il Gruppo operativo sul disagio giovanile comprende esponenti dei servizi socioeducativi ed educativi, delle autorità di protezione e della polizia. Esso si impegna
ora nella ricerca di nuove forme di operatività, adattando la composizione del
proprio gruppo alle diverse tematiche. Una proposta in tal senso, elaborata in
modo congiunto con la PolCom, verrà presto portata all’attenzione del municipio
e poi dello stesso gruppo. In un formato ridotto, il GOP è attualmente impegnato
sulla questione dei giovani problematici presenti alla Stazione di Muralto e stiamo
attendendo un rapporto in tal senso che verrà analizzato e discusso dal CIGL
composto dai capidicatero.
Sul tema dell’integrazione, abbiamo aderito alle iniziative cantonali relative alla
settimana contro il razzismo. L’auspicio è quello di migliorare col tempo e
l’esperienza. Presso SOS non è più attiva la consulenza giuridica. Sul fronte delle
naturalizzazioni il Comune dal 2005 dispone dell’opuscolo redatto da Tamara
adottato da altri comuni tra cui Lugano, con le informazioni di carattere storico,
geografico e civico. Il gruppo integrazione, per il quale si sta valutando la
possibilità di allargarlo ad altre persone interessate (ad esempio ad alcuni membri
2
della Commissione della legislazione) potrebbe approfondire, una volta
consolidato, alcuni temi come quello della scuola, della famiglia e dell’ambiente
in chiave di diritti-doveri e di usanze. Questi temi andranno integrati in un futuro
manuale per i naturalizzandi che possibilmente sarà discusso su scala regionale
partendo dalle altre commissioni della legislazione che, grazie all’iniziativa di
Rosanna Camponovo, hanno già avuto modo di incontrarsi con la nostra.
La passata legislatura ha inoltre consegnato il regolamento sulle prestazioni
comunali in ambito sociale. Esso è applicato da un anno e mezzo, ma, benché
fosse segnalato sul sito della città, l’informazione data al pubblico è insufficiente.
Nel corso di settimana prossima è prevista l’inaugurazione del nuovo sito internet
della città nel quale un’intera pagina è dedicata al regolamento con tutte le
informazioni e documenti necessari. Successivamente verrà emanato un
comunicato stampa specifico. L’applicazione del regolamento coinvolge tutti i
servizi interessati: oltre alla condivisione dei criteri di applicazione, questa
procedura permette di attivare, quando necessario, l’accompagnamento sociale.
Per quanto riguarda la pianificazione ospedaliera, la Città è preoccupata del fatto
che la stessa non presenta le garanzie di mantenimento in futuro della necessaria
qualità delle cure nel Locarnese. Ha quindi ottenuto dalla Commissione speciale
del Gran Consiglio la possibilità di essere sentita unitamente al Direttore e al
Primario del nostro ospedale, e del Presidente del circolo dei medici.
Il progetto degli alloggi per anziani autosufficienti a pigione moderata era stato
ideato e principalmente condotto da Michele Bardelli, come capodicastero edilizia
pubblica, che ha preso contatto con ATISA e ATTE. Lo stesso è stato attivamente
seguito da Tamara Magrini come capodicastero socialità.
Il progetto di Michele, presentato il 6 giugno 2011 alla Commissione della
gestione, aveva destato qualche domanda in merito al fatto che gli affitti fossero
fissati di partenza sotto forma di tetto massimo. Il clima in gestione era variegato:
chi voleva vederci più chiaro, chi non era per ATISA (lega e UDC, forti di
interrogazioni parlamentari pretestuose), chi voleva assegnare il diritto di
superficie ad altri, chi chiedeva, anche per ragioni di principio – a mio avviso mal
poste – un concorso per l’assegnazione del diritto di superficie. Sul tema penso
che possa valere la massima secondo cui quando un’idea è buona, ognuno pensa
di avere la soluzione migliore, frenando di fatto qualsiasi soluzione.
Pietro Martinelli, in rappresentanza di ATISA e dell’ATTE, aveva
immediatamente fornito il modello della fissazione degli affitti, per cui uno
scoglio era stato superato. Attraverso alcuni approfondimenti si era potuto
concordare con Pietro l’adesione al principio di modulazione dell’affitto in base al
reddito. Queste completazioni e precisazioni venivano allora riconosciute come
utili per fornire delle risposte alle domande sorte in commissione, in particolare da
parte di coloro che non osteggiavano ATISA o non avevano in mente di attribuire
ad altri il diritto di superficie.
Nel frattempo e per l’appunto su richiesta di alcuni commissari, il 21 ottobre 2011
la Cassa pensione declina un suo possibile coinvolgimento nel progetto.
Restava ancora la questione del concorso per l’assegnazione del diritto di
superficie. In qualità di membro della commissione della gestione, giudicavo
3
inutile la messa a concorso, ritenuto che ATISA aveva più di un titolo per
svolgere al meglio l’operazione. Tuttavia per motivi di opportunità e sbloccare la
situazione sarei stato anche favorevole al concorso e dello stesso avviso era Pietro.
Il municipio dal canto suo è rimasto di avviso contrario, reputandolo un esercizio
che allungava inutilmente i tempi. Dopo la presentazione il 5 dicembre un
complemento al messaggio nel quale i criteri dell’operazione erano stati
sistematizzati e meglio definiti, avevo preparato un rapporto commissionale a
favore del mandato diretto, nella consapevolezza generale che l’ultima parola per
l’eventuale messa a concorso sarebbe spettata al CC. Tuttavia in contemporanea la
Mutuo soccorso, che fino allora si era dichiarata non interessata al progetto come
ben testimoniato da Michele, viene spinta da membri interni ed esterni alla
commissione della gestione a proporsi per ottenere il diritto di superficie. Con
l’accordo del municipio, che fino ad allora propendeva per l’incarico diretto, l’8
marzo 2012, a un mese dalle elezioni la società risponde affermativamente ma con
una proposta piuttosto discosta dagli intenti del municipio.
Con la nuova legislatura ho rivendicato e ottenuto il progetto e ho potuto
beneficiare dell’aiuto del nostro gruppo territorio e di Michele. In seguito è stato
creato un gruppo di lavoro del municipio con Giovannacci per gli aspetti
immobiliare e Cotti per le partecipazioni.
L’unico punto fermo rimasto, per quanto riguarda le modalità di assegnazione del
diritto di superficie, era il concorso. Alla prima discussione operativa sulla
rilancio del progetto, il municipio ha deciso, affrettatamente, di lasciar cadere il
principio degli affitti commisurati all’investimento a favore di una proposta di
concorso fissante solo l’affitto massimo.
Ho quindi chiesto di rivedere la decisione, ma si è allora presentato un altro
problema, quello di un eventuale coinvolgimento della cassa pensione, che in quel
momento denotava difficoltà a trovare possibili investimenti immobiliari. Nei
tempi già lunghi del sovraccarico del municipio e dell’amministrazione – tra
l’altro la questione del Palacinema impediva all’Ufficio tecnico, avvertito dalla
fine del 2012, di riattivare la questione della centrale di teleriscaldamento – questi
due scogli hanno tenuto fermo il progetto per mesi.
Si poteva senz’altro fare prima, ma personalmente ho ritenuto importante
salvaguardare la natura del progetto iniziale, forte del fatto che trovandosi su
suolo pubblico, lo stesso avrebbe dovuto essere svolto nel modo giusto anche in
prospettiva di salvaguardare il principio degli affitti commisurati agli investimenti
(che è il principio della legge federale federale) importante in vista di ulteriori
operazioni di alloggi a pigione moderata sugli altri terreni di proprietà pubblica
sui quali al momento grava ancora il vincolo di edilizia a pigione moderata. Ci si
può ricordare che già con la pianificazione dell’ex Macello hanno prevalso le
pressioni per togliere il vincolo della pigione moderata. Nell’attuale contesto
locarnese è evidente che sugli aspetti che toccano l’immobiliare è più facile
togliere che aggiungere vincoli: vedi l’esito della protezione del macello prima
ribadita fortemente dal municipio e recentemente tolta dallo stesso nel quadro
dell’elenco dei beni culturali.
Fatto questo inciso, torniamo al progetto. Ho intensificato i rapporti con l’Ufficio
federale delle abitazioni raccogliendo pareri preziosi sulla base dei quali il
municipio si era finalmente detto favorevole a riportare il progetto sulla via giusta
dei principi della pigione moderata e a escludere la cassa pensioni da
un’operazione che non le avrebbe portato alcun giovamento. Su questa base è poi
4
stato possibile fare una richiesta all’Ufficio dell’abitazione per il riconoscimento
del progetto come esemplare. Riconoscimento giunto a fine estate, dopo di che è
stato licenziato il messaggio. L’accoglienza in commissione della gestione è stata
favorevole, così mi parso ma, come lo ha indicato Pier, è troppo presto per esserne
rassicurati. È ora previsto un secondo incontro nel quale verrà presentata la bozza
di bando di concorso elaborata con un consulente esterno.
Nelle prossime settimane dovremmo incontrare la Mutuo soccorso per verificare
un loro possibile interesse. Penso che sia importante chiarire questo aspetto,
ritenuto di per sé positivo un loro interesse. Nel frattempo sono stati presi contatti
con la Pro senectute, l’ALVAD e l’ATTE per la messa a punto, assieme al
partner, del bando per il progetto architettonico che dovrebbe uscire in primavera
2015. La strada come vedete è ancora lunga. La prima risposta è attesa dal
Consiglio comunale.
Ringrazio anche da parte mia tutti (Membri di Comitato e Presidente, Consiglieri
comunali e Capogruppo e i militanti attivi a vario titolo) e mi auguro che con la
nuova organizzazione del Comitato sia possibile dibattere ancora più
efficacemente dei problemi e dell’impostazione della politica cittadina.
[email protected]
5
Scarica

Ronnie Moretti - Intervento all`assemblea PS del 6